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CRONACHE di Castelnuovo e Peschiera
L’ALTRO GIORNALE
Gadda era di casa
Settembre 2016
CASTELNUOVO. Un convegno per rammentare il legame tra lo scrittore lombardo e Cavalcaselle
Appuntamento a sabato 8 ottobre, al DIM teatro comunale di Sandrà, per il convegno “Carlo Emilio Gadda a Cavalcaselle. Gli ingegneri di Gadda”. A
legare lo scrittore lombardo al territorio di Castelnuovo è la villa di Cavalcaselle, attualmente sede di una casa di riposo di religiose. La madre di Gadda, Agnese
Lehr, di origine austroungarica, era nata a Verona e sua figlia Clara aveva sposato il veronese Paolo Ambrosi, vivendo, fino alla fine degli anni Sessanta, nella villa di Cavalcaselle (venduta poi per rovesci economici e passata ad essere Casa di riposo per religiose). Qui Carlo Emilio soggiornerà più volte, essendo fortemente legato alla sorella. E ancora, l'archivio gaddiano è in gran parte conservato a Villafranca, grazie ad Arnaldo Liberati, nipote di Giuseppina, governante di
Gadda negli ultimi dieci anni della sua vita. Nel corso del convegno, che sarà introdotto dal consigliere Maurizio Bernardi, interverranno il prof. Emilio Manzotti, professore ordinario di Linguistica italiana alla facoltà di Lettere dell'Università di Ginevra; l'ing. Paolo Soardo, presidente del Collegio degli ingegneri della Provincia di Verona ed il dott. Arnaldo Liberati, nipote di Giuseppina, la governante che Gadda scelse come sua erede. La lettura di alcuni
Carlo Emilio Gadda con la sorella
testi di Gadda sarà accompagnata dalla fisarmonica di Roberto Toscan. Al termine del convegno degustazione del risotto “Carlo Emilio Gadda” accompagnato dai vini della Cantina di Castelnuovo del Garda. L’evento è promos-
so dall’Amministrazione di Castelnuovo del Garda e dal Collegio degli Ingegneri della Provincia di Verona con il patrocinio dell'Ordine, del Collegio ingegneri e architetti di Milano e del liceo Parini. Riccardo Reggiani
NOTIZIE FLASH DA CASTELNUOVO DEL GARDA SERATA CULTURALE IL 21 OTTOBRE. “Male armati, mal vestiti, mal nutriti…ma era proprio vero?”: questo il titolo della serata storico – culturale organizzata dalla sezione artiglieri “Damiano Chiesa” con il patrocinio del comune di Castelnuovo del Garda nella serata di venerdì 21 ottobre, in occasione del centenario della Grande Guerra. Una serata, questa, ad ingresso libero, in cui, a partire dalle 20.15 nella sala consiliare 11 Aprile 1848 di Castelnuovo del Garda, si parlerà di “verità e falsità sui soldati italiani nella Grande Guerra”. Ad intervenire saranno Aldo Busnello, presidente della Sezione Artiglieri di Castlenuovo del Garda e Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo. Relatore della serata sarà Giuseppe Fratton, presidente della Sezione artiglieri di Verona – Santa Lucia. REMIGINI CASTELNOVESI. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, l’Amministrazione comunale di Castelnuovo del Garda ha festeggiato, come è ormai tradizione, gli alunni più particolari: i remigini, ossia i bambini che hanno lasciato la scuola dell’infanzia e fanno il loro ingresso nella scuola primaria. Sino al 1977 il primo ottobre, giorno di San Remigio, era la data di inizio delle scuole italiane: per questo i bambini di prima elementare erano detti “Remigini”. Hanno partecipato alla manifestazione, nella sala civica XI Aprile 1848, la consigliera delegata alla Pubblica Istruzione, Chiara Trotti, e l’insegnante Anastasia Zanoncelli, in rappresentanza del dirigente scolastico Annapia De Caprio. Ad allietare l’appuntamento le divertenti letture animate di Miss Page e Doctor Book.
Fabrizio re di Roma PESCHIERA. Tre giorni di cammino alla volta della capitale. E un assist alla ricerca contro la Sla
JUDO CLUB PESCHIERA / IL LUTTO Il 3 settembre si è spento Osvaldo Mazzurega, presidente dell’Asd Judo Club di Peschiera e icona dello sport arilicense, “capostipite” dell’insegnamento della voga alla veneta confluita poi nella Remiera di Peschiera. Aveva 67 anni. Iniziò il suo percorso nel judo nel 1961, intraprendendo la carriera agonistica e ottenendo importanti risultati: 3° posto ai campionati veneti nel 1964, vincitore della Coppa Italia nel 1969 con il titolo di miglior atleta assoluto della competizione, vincitore negli anni ’70 delle Olimpiadi militari con la squadra della Nazionale, e poi una miriade di altri premi nazionali e internazionali. Dopo l’agonismo si dedicò alla divulgazione del judo aprendo attività judoistiche a Lonato, Garda, Torri e Ponti sul Mincio e incorporandole poi nel Judo Club di Peschiera, di cui diventò presidente nel 1985. Sul fronte della voga alla veneta ha avviato a questo sport anche la sindaca di Peschiera Orietta Gaiulli e il consigliere con delega allo sport Luca Righetti, con cui tra l’altro Mazzurega ha remato per cinque anni nelle competizioni locali. «Era il mio maestro e aveva una grande dote: capiva le persone e attraverso le parole riusciva a tirar fuori da ciascuna il meglio», ricorda Gaiulli, «i risultati che ho ottenuto li devo a lui». Commosso Luca Righetti: «Osvaldo era più di un amico, è come avessi perso una parte della mia famiglia – confida –. Fino all’ultimo ha seguito i suoi allievi, sia nel judo che alla Remiera, nonostante la malattia. A Peschiera mancherà un pilastro fondamentale, ma dobbiamo andare avanti anche per lui e lo faremo». K.F.
Ha corso 490 chilometri, da Peschiera del Garda a Roma, in tre giorni. È partito da piazzale Betteloni, a Peschiera, alle 9.25 di giovedì 15 settembre ed è arrivato davanti a piazza San Pietro poco prima delle 10 di domenica 18 settembre dove, stremato, è caduto in ginocchio facendosi il segno della croce. Fabrizio Amicabile, 56enne di Peschiera, ha portato a termine l’impresa sportiva più importante della sua vita, arricchita di significato perché dedicata ai malati di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Con il suo gesto ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la raccolta fondi da destinare alla ricerca. Oltre alle persone che lo hanno scortato lungo il percorso (il personale della Croce Rossa di Castiglione delle Stiviere a bordo di un’ambulanza, il presidente dell’associazione «Il nostro impegno per il sociale» di Peschiera Marino Speri, la moglie Caterina e la figlia Jessica, il vicesindaco di Peschiera Tiziano Cimarelli e l’assessore Daniela Florio), i suoi compagni di viaggio sono stati i
dolori diffusi, le vesciche sui piedi e in bocca, la febbre altalenante. Ha mai pensato di mollare? «Mai – risponde –. Quando mi trovavo in forte difficoltà pregavo e pensavo che i dolori sarebbero passati, ma la soddisfazione dell’impresa e del motivo per cui l’ho compiu-
dovendo fare i conti con la pioggia ghiacciata che per ore lo ha ostacolato. Un traguardo lontano dai riflettori, ma non per questo meno importante. Il presidente del Rotary club di Peschiera e del Garda Veronese Giovanni Benetti gli ha donato in parte il tributo riservato ai
Fabrizio Amicabile
ta sarebbe rimasta». Fabrizio ha corso anche per chi a causa della Sla e di mille altre malattie non può più farlo. Racconta che a rallentare la sua marcia non sono state le pause (tre ore suddivise in tre giorni), quanto le salite sull’Appennino, arrivando a quota 1.068 metri
campioni, consegnandogli i gagliardetti del Rotary e del Panathlon del Garda, sodalizi che lo hanno sostenuto con una donazione a favore della ricerca e fornendogli l’abbigliamento e l’attrezzatura necessari per la corsa. Il ringraziamento di Fabrizio va anche alla sua preparatri-
ce atletica, l’ultramaratoneta di Cerea Sara Valdo, e ai Comuni che lo hanno accolto lungo il percorso, tra i quali ricorda soprattutto Ficulle (Umbria). Fabrizio non è nuovo ad imprese di questo tipo: 18 anni fa aveva partecipato alla staffetta Verona-Roma, nel 1993 ha corso il perimetro del lago di Garda (145 km) in 17 ore e 37 minuti, nel ’95 il tratto Asiago-Verona (135 km) in 16 ore e 40 minuti, e poi per cinque volte la FirenzeFaenza (100 km) con una media di 12 ore e 6 minuti. Curiosa, infine, l’impresa compiuta per Telethon, salendo e scendendo per 4 ore e 30 minuti i 268 gradini della Torre dei Lamberti di Verona, per un totale di 23.450 gradini. Chi vuole sostenere la ricerca sulla Sla e legare il proprio contributo all'impresa di Fabrizio può ancora farlo donando sul conto corrente dell’associazione «Il nostro impegno per il sociale» (Iban: IT62Z 056965966000000 2812X33) e indicando come causale «corsa di Fabrizio Insieme per la Sla». Katia Ferraro