Edizione maggio 2023 Coordinamento editoriale di Stefania Iacono Stampa Digital Editor - Umbertide
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Quaderni del volontariato
Edizione 2023
I QUADERNI DEL VOLONTARIATO
UN VIAGGIO NEL MONDO DEL SOCIALE PER COMUNICARE IL BENE
I valori positivi, le buone notizie, il bene che opera nel mondo hanno bisogno di chi abbia il coraggio di aprire gli occhi per vederli, le orecchie e il cuore per imparare a sentirli e aiutare gli altri a riconoscerli. Il bene va diffuso ed è necessario che i comportamenti ispirati a quei valori siano raccontati. Ci sono tanti modi per raccontare l’impegno e la cittadinanza attiva. Anche chi opera nel volontariato e nell’associazionismo è ormai pienamente consapevole della potenza e della varietà dei mezzi di comunicazione che il nuovo sistema dei media propone. Il Cesvol ha in un certo senso aderito ai nuovi linguaggi del web ma non ha mai dimenticato quelle modalità di trasmissione della conoscenza e dell’informazione che sembrano comunque aver retto all’urto dei nuovi media. Tra queste, la scrittura e, per riflesso, la lettura dei libri di carta. Scrivere un libro per un autore è come un atto di generosa donazione di contenuti. Leggerlo è una risposta al proprio bisogno di vivere il mondo attraverso l’anima, le parole, i segni di un altro. Intraprendendo la lettura di un libro, il lettore comincia una nuova avventura con se stesso, il libro viene ospitato nel proprio vissuto quotidiano, viene accolto in spazi privati, sul comodino accanto al letto, per diventare un amico prezioso che, lontano dal fracasso abituale, sussurra all’orecchio parole cariche di significati e di valore.
Ad un libro ci si affeziona. Con il tempo diventa come un maglione che indossavamo in stagioni passate e del quale cerchiamo di privarci più tardi possibile. Diventa come altri grandi segni che provengono dal passato recente o più antico, per consegnarci insegnamenti e visioni. Quelle visioni che i cari autori di questa collana hanno voluto donare al lettore affinché sapesse di loro, delle vite che hanno incrociato, dei sorrisi cui non hanno saputo rinunciare. Gli autori di questi testi, e di tutti quelli che dal 2006 hanno contribuito ad arricchire la Biblioteca del Cesvol, hanno fatto una scelta coraggiosa perché hanno pensato di testimoniare la propria esperienza, al di là di qualsiasi tipo di conformismo e disillusione.
Il Cesvol propone la Collana dei Quaderni del Volontariato per contribuire alla diffusione e valorizzazione della cittadinanza attiva e dei suoi protagonisti attraverso la pubblicazione di storie, racconti e quant’altro consenta a quel mondo di emergere e di rappresentarsi, con consapevolezza, al popolo dei lettori e degli appassionati.
Un modo di trasmettere saperi e conoscenza così antico e consolidato nel passato dall’apparire, oggi, estremamente innovativo.
Salvatore Fabrizio Cesvol Umbria
Il BINOMIO FANTASTICO
è un metodo che Gianni Rodari proponeva ai bimbi nella convinzione che “inventare una storia non e` una questione di Logica; al contrario, e` una questione di Fantastica!"
Due parole scelte a caso, apparentemente prive di legami, e immediatamente scatta nella mente di ciascuno una gamma di relazioni che danno vita a una Fiaba……che è già nell’aria!
“Galleggia come una tela trasparente e noi con il Pennello della nostra Mente ricalchiamo sulla tela cio` che vi vediamo attraverso, cio` che piu` ci piace. Poi con la Parola, raccontando, vi diamo colore”.
Edward De Bono lo definisce “pensiero laterale”, cioè la soluzione di problemi osservati da diverse angolazioni; capacità che i bambini hanno in maniera naturale e che per gli adulti è un dono prezioso che va allenato
Queste le motivazioni del progetto “FANTASTICA” che l’Associazione ♪Cristian Panetto ♪ ha proposto agli studenti delle classi IVe del Liceo di Scienze Umane con l'obiettivo di inventare storie, fiabe, favole (icuitemi rispettinogliobiettivi fondamentali dell’Agenda2030) da raccontare a bimbi e alunni delle scuole d'Infanzia e Primarie.
Il percorso prevede varie fasi:
scrivere in un foglietto la prima parola che viene in mente;
formare a caso gruppi di 4/5 studenti ciascuno con un responsabile ;
dare un nome al proprio gruppo;
estrarre a caso due foglietti con le parole necessarie alla stesura del testo;
discutere in circle time per decidere il tema e chi fa cosa; dare vita a storie / fiabe / racconti corredate da disegni.
l’Associazione ♪Cristian Panetto♪ è un’associazione di promozione culturale con lo scopo sociale di diffondere la cultura musicale nel mondo giovanile come strumento di cultura e promozione sociale. Proporsi come luogo di incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile, attraverso l'ideale dell'educazione permanente. Informare, sensibilizzare ed educare su temi. Identificare, elaborare, attuare e sostenere, anche in collaborazione con altre associazioni ed enti, pubblici e privati, progetti di formazione , di promozione della partecipazione sociale, di musicoterapia, di cooperazione allo sviluppo.
Nata nel 2013 per volere di tanti amici di Cristian, valente musicista, sassofonista virtuoso, insegnante con il dono dell’empatia prematuramente scomparso, ha da subito mostrato il proprio spessore culturale attivando il Progetto “Doposcuola” per gli alunni della nostra città, Spoleto. Grazie a un’idea di noi genitori sono stati coinvolti gli insegnanti in pensione e gli studenti delle classi terze del Liceo di Scienze Umane di Spoleto ai quali è stato proposto come Alternanza Scuola/Lavoro prima e P.C.T.O. poi, dove, oltre fare attività di tirocinio, possono mettere in evidenza la propria creatività con l’invenzione di storie, fiabe, favole attraverso il metodo “Il Binomio Fantastico” nel progetto “Fantastica!” “Ascoltami!” altro progetto molto innovativo pensato per gli studenti DSA e per gli stranieri dell’Istituto Alberghiero: presentazioni in Power Point con supporto vocale di argomenti di Italiano, Diritto, Scienza degli Alimenti, Matematica, Storia. Negli anni sono stati realizzati diversi progetti soprattutto in ambito musicale: “Musicando si impara” con i piccoli dell’asilo nido. Premio “Cristian Panetto” pensato per portare avanti il suo grande sogno di avvicinare a grandi maestri, i giovani musicisti che dimostrano passione per la musica e capacità di trasmettere emozioni. “Ti sento” percorso di musicoterapia per mamme in gestazione con l’utilizzo di musiche originali capaci di attivare le sinapsi del nascituro, scritte dal maestro Trevisan. L’Associazione fa parte del PON e del Progetto “In vitro” coordinati dal Comune di Spoleto in ambito regionale.
C’era una volta un gatto nero……. In una piccola cittadina del Piemonte in provincia di Cuneo abitava Cesare un bel gatto dal pelo folto e lucido, aveva due occhi dorati e dei bei baffi lunghi e bianchi, un bel nasino rosa e due orecchie a punta, aveva solo una cosa che non andava……il suo colore, era nero!
Personalmente non troviamo niente di strano in questo, purtroppo, però, è succube di una leggenda, la quale narra che il gatto nero porti sfortuna! Infatti, gli abitanti di questo paese ogni volta che lo incontravano cambiavano strada, addirittura se attraversava davanti alla macchina, loro tornavano indietro!
Cesare era evitato da tutti in paese, mangiava quello che riusciva a rimediare vicino ai cassonetti dell’immondizia o nei campi; qualche piccolo insetto o qualche uccellino. Era davvero molto triste perché nessuno lo coccolava, lo accarezzava e noi sappiamo quanto questo a lui piaccia!
I giorni trascorrevano e durante l’inverno Cesare doveva cercare riparo per passare le lunghe notti fredde.
Ma giorno mentre era a caccia di cibo, incontrò una bella gattina che contrariamente a lui era tutta bianca. Anche lei sembrava non avere un padroncino, forse era stata abbandonata? Così tra i due nacque una gran bella intesa.
Giravano per OSTANA, questo è il nome del paesino, come una coppietta di innamorati.
Adesso Cesare era felice, aveva sempre la coda alzata, camminava saltellando sempre con la gattina al suo fianco; anche lei si sentiva serena, sicura di non essere più sola!
Il destino per loro fu ancora più bello quando vennero notati da un bambino, che con la sua innocenza e non sapendo delle credenze sui gatti neri, diede loro da mangiare e li portò a casa sua.
All'inizio i genitori erano contrari ma con l'insistere del figlio e vedendo come si divertivano, accettarono di tenerli.
Cesare e la sua gattina erano felicissimi, non dovevano più preoccuparsi del cibo, del freddo e non solo….. avevano anche chi li coccolava tutto il giorno!
Dopo alcuni mesi, erano diventati la famiglia più invidiata di OSTANA perché tutti gli abitanti erano venuti a sapere che il gatto nero portava salute, ricchezza e fortuna a chi lo possedeva!
È proprio vero che a volte un bell’incontro, come quello tra il bambino e Cesare ti fa vivere in serenità, in spensieratezza, donandoti felicità e questo, secondo noi, vale anche per gli esseri umani: mai fermarsi alle apparenze!
Autori: Martina Zacchini, Samanta Jubani, Luca Bonilli, Asia Neri, Maria Elena Bruzzoli.
Gruppo: >Terrore
Traccia: Fiore di Covid-19 COVID-19, il vermicello birbantello.
C’era una volta, in un paese lontano, un piccolo vermicello: COVID-19! Era famoso per il suo caratterino cattivo, dispettoso e fastidioso.
Purtroppo aveva un grandissimo sogno: COVID-19 desiderava girare il mondo!
Passava giornate intere a sognare di paesi lontani, prati verdi, ricchi di tantissimi fiori colorati e montagne altissime!
La sua corona da principe dei vermiciattoli e il suo aspetto regale gli permettevano di poter andare ovunque desiderasse; doveva solo capire in che modo poteva riuscire ad andare molto lontano!
Inconsapevole dei danni che avrebbe causato, COVID-19 partì dalla Cina e arrivò fino al Lago di Como, in Lombardia, attraversando vaste distese di tulipani.
Durante il percorso fece, però, certi danni! Procurò malattie, ansie e paure a grandi e piccini! Per fortuna gli scienziati capirono presto che con delle piccole accortezze avrebbero potuto fermare il viaggio del vermicello che ormai era diventato un nemico per tutto il mondo!
Bisognava stare tutti molto attenti, starnutire e tossire nella piega del gomito, utilizzare delle buffe mascherine!
Vermicello durante il suo cammino dovette affrontare una difficile battaglia contro un fiore chiamato “Vaccino”.
Nella battaglia il vermicello COVID19 venne sconfitto, e il fiore Vaccino portò via tutte le malattie diffuse dal vermicello in così poco tempo!
Portò nuovamente pace, serenità e spensieratezza a bambini e adulti.
Tutti poterono tornare ad abbracciarsi, a giocare e a divertirsi insieme senza più nessun ostacolo!
Dunque, rispettando le regole e accettando i consigli dei genitori e degli adulti, il male può passare e lo si può lasciare alle spalle!
Autrici: Diletta Busti, Anna Scaramucci, Elena Propersi, Laura Lucciarini.
Gruppo: >Dinosauro
Traccia: Kebab di Diamante
“IlfIoredIdIamantIalla rIcercadellavIta”
Un fiore dai petali di diamante si trovò una volta vicino ad un campo.
Aveva sete e domandò alla radice di aiutarlo.
La radice a sua volta chiese aiuto alla terra vicina:
“Cara terra dammi un po’ d’acqua per il mio fiore!”
Ma la terra rispose sconsolata:
“Mi dispiace, radice, ma non posso darti niente.
Anch’io sono secca.
Servirebbe che il signor Mauro, il signore che cura il giardino, ci desse un po' d’acqua"!
Il signore però era uscito per andare a mangiare un kebab.
Allora il fiore guardò il cielo e aspettò paziente.
Finalmente passò una nuvoletta:
“Nuvoletta gentile, regalami un po’ d’acqua, …….. ho sete!” disse.
La nuvoletta non si fece pregare e regalò tante gocce di pioggia al fiore assetato.
La terra si rinfrescò, la radice pure, il fiore rialzò la propria corona e suoi diamanti brillarono.
L’acqua della nuvoletta gentile gli aveva riportato la vita: la natura è proprio una gran bella cosa!
Autori: Agnese Caporaletti, Jowi de Jesus Orsini, Alessandra Salvi, Jasmine Bendini.
Gruppo: >Unicorno
Traccia : Falena con Maglione
“La Falena con il Maglione Magico”
C’era una volta, nell’Incantata Brughiera dell’Est, una piccola falena di nome Ayra. Sebbene tutte le sue altre sorelle fossero nate durante la primavera, Ayra era nata allo sbocciare del sole, una meravigliosa mattina d’estate.
Crescendo, Ayra si rese conto che, nonostante lei avesse sempre amato di essere nata durante quella splendida stagione fatta di sole, calde brezze e giornate luminose, ma nascere in quel periodo le aveva portato via qualcosa. Un giorno, infatti, specchiandosi sulle rive del fiume fatato, notò che le sue ali erano diverse. L’ala sinistra era di un blu acceso, con parti gialle e sfumature nere, l’altra, la destra, invece si stava scolorendo e diventava grigia.
Ayra si disperò. Dovete sapere che la piccola falena crescendo aveva attirato su di sé molti amici. Tutte le sue amicizie erano iniziate perché le altre piccole falene si erano complimentate per la bellezza delle sue ali, quindi temeva che con l’ala scolorita, le sue amiche l’avrebbero presa in giro e avrebbero smesso di volare con lei.
Così volò in lungo e in largo alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla a far tornare la sua ala come prima.
Ci vollero giorni ma finalmente, giunta nell’Incantata Brughiera del Nord, incontrò un furetto. Ayra, si stava riposando su una rosa blu quando vide arrivare l’altro e, vergognandosi della propria ala, si nascose dietro un petalo. Tuttavia il furetto, gentile, si presentò: <<Ciao. Ti ho vista lì tutta sola e triste e mi sembrava giusto presentarmi. Il mio nome è Timmy!>>
Ayra, ormai triste, stanca e in cerca di qualcuno con cui poter parlare, con le lacrime agli occhi rispose con voce tremante: <<Ciao Timmy, io mi chiamo Ayra.>>
Timmy, curioso le domandò: <<Perché piangi? Le farfalle non dovrebbero essere tristi, possono viaggiare con il vento, vedere dall’alto tante cose meravigliose……dovrebbero essere felici sempre!>>
Ayra rispose: <<I-io…mi vergogno del mio aspetto! Vedi, avevo due bellissime ali colorate ma una mattina mi sono svegliata e una era diventata grigia!>> la piccola farfalla iniziò a singhiozzare: <<E ora ho paura che nessuna delle mie amiche voglia più giocare e volare con me!>>
Timmy, pensieroso, si avvicinò alla rosa su cui Ayra era posata, si allungò e strappò un petalo del fiore che, magicamente, si trasformò in un maglione.
Il furetto quindi si sporse verso di lei e le donò l’indumento, spiegandole: <<Questo è un maglione magico, ogni volta che lo indosserai chiunque ti guarderà, vedrà le tue ali di questo blu intenso.>> Ayra, senza parole, afferrò il maglione e lo indossò, poi iniziò a svolazzare attorno al furetto per ringraziarlo. I due amici si salutarono e Ayra tornò a casa.
Passò del tempo, Ayra, felice, continuava ad uscire con le amiche falene, a divertirsi e volare con loro sempre in compagnia del maglione.
Un giorno, però, una delle sue amiche le disse: <<Ayra, scusa se non te l’ho ancora detto, ma mi piace davvero tanto l’abbinamento delle tue ali. Sono particolari, uniche qui!>> Ayra era senza parole! Magari l’aveva vista senza maglione? Curiosa, le domandò, facendo finta di nulla …<<Ma di che abbinamento stai parlando?>>
L’amica ridacchiò: <<Ma di quello delle tue ali, sciocchina! Il blu acceso è davvero bello ma mi piaci troppo come diventi insieme al grigio quando sbatti le ali!>> Ayra era sconvolta, il maglione magico non aveva funzionato!?
Tuttavia, ripensò alle parole dell’amica, a cui piacevano le ali. Guardandosi intorno vide decine di animali con il mantello dipinto di colori diversi tra loro e non potè che pensare a quanto fossero belli!
La sera, una volta tornata a casa, Ayra si tolse il maglione e si convinse della bellezza e della particolarità delle sue ali.
Promise a se stessa, che non si sarebbe più fatta spaventare dal giudizio e l’opinione che gli altri avrebbero avuto su di lei!
Autori: Elsa Radi, Lorenzo Montori, Valentina Minnozzi, Alice Reali.
Gruppo: >Gatto
Traccia: Farfalla su Spada
“La farfalla e la spada”
C’era una volta, tanto tempo fa, in un paesino di montagna, una farfallina azzurra nata da poco che si chiamava Sissj.
Le piccole farfalle non hanno una lunga educazione, prima di allontanarsi da casa ricevono poche istruzioni dalla maestra farfalla, quindi devono arrangiarsi e imparare da sole le tante lezioni di vita.
Comunque la maestra farfalla aveva detto una cosa importantissima alle piccole farfalline, desiderose di svolazzare finalmente libere: <<Non dovrete andare assolutamente mai nel grande prato perché è pieno di pericoli che, però, a voi giovani e inesperte farfalline, non sembreranno tali!>>
Sissj, essendo una farfallina molto distratta, non fece molta attenzione alle parole della maestra e volò via felice…… finalmente poteva andar via da casa e posarsi su tutti quei fiori che vedeva sempre da lontano!
Svolazzando, piano piano, si ritrovò proprio nel grande prato… Che meraviglia! Erba verde, fiori colorati e poi? Qualcosa di splendente che da lontano si intravedeva; qualcosa di luminoso e affascinante! Sissj non resistette e, incuriosita, si avvicinò velocemente alla scheggia luminosa, quasi a sfiorarla….. era una spada! Una spada grandissima! e le parole della maestra? Ma chi si ricorda di essere prudenti quando ci si diverte?
E quindi Sissj, ignara di quello che poteva accaderle, continuò a svolazzare intorno alla spada affascinata dalla sua bellezza.
Dopo poco, per caso, abbassando lo sguardo , notò cadere una polverina azzurra sul verde prato… inizialmente non capì cosa poteva essere… si girò di colpo per guardare le sue ali azzurre e vide che una era diventata più piccola dell’altra e non riusciva più a volare bene!
La spada era così affilata che già metà della sua ala era stata tagliata via!!!
Sissj iniziò a chiedere aiuto, urlando più che poteva… e finalmente sentì arrivare qualcuno… era la maestra che aveva sentito le sue grida ed era corsa ad aiutarla! La piccola farfalla, impaurita e anche molto triste, si scusò con la maestra perché non aveva ascoltato le sue parole……. aveva agito di testa sua e aveva sbagliato e avrebbe potuto rischiare anche di peggio!!
La maestra non si arrabbiò con lei ma le ricordò che non sempre quello che sembra meraviglioso è anche innocuo, e che forse è meglio ascoltare i consigli che si ricevono da qualcuno più grande e più saggio!
Autori: Elisabetta Albanucci, Andrea Pincanelli
Martina Sinigaglia, Francesco Margiotta
Gruppo >Euforia
Traccia: Bosco fra
Fata
Lafatabirichina
C’era una volta una piccola fata che viveva nella radura incantata, tra i boschi verdi e le foreste rosse. Lei era la fata degli animali, forte e potente, proprio come un vero maschietto. Amava prendersi cura degli animali, ma amava anche fargli degli scherzi e prendere in giro le altre fate.
Si avventurava spesso sola nei boschi più bui in cerca di animali da salvare o in cerca di un po’ di avventura.
Un giorno, dopo essere arrivata nel punto più centrale del bosco incantato, iniziò a gridare: “Aiuto, aiutoooooo, un serpente mi vuole mangiare!” Tutte le sue amiche fate volarono più in fretta che potevano in aiuto della loro amichetta.
Una volta arrivate però, trovarono la fatina degli animali seduta sopra ad un uccello in volo ed era così divertita dalla situazione che non riusciva più a smettere di ridere. Aveva fatto credere alle sue amiche che era in pericolo solo per divertimento! Tutte le fate se ne andarono arrabbiate…..
La fata dispettosa fece passare un po’ di tempo prima di fare lo stesso scherzo alle sue amiche che, come la volta precedente, si arrabbiarono con la fatina in questione e la lasciarono sola a ridere dei suoi scherzi per niente divertenti.
Nel corso dei giorni la fatina ripropose più e più volte lo scherzo alle altre fate che ormai non correvano più in suo aiuto perché stanche dello stesso noioso scherzo.
Un giorno però, insieme ai suoi amici animali, la fatina si addentrò nel bosco sbagliato, il bosco nero proibito. Ormai le sue amiche non volevano stare più con lei, perciò stanca di restare sola decise di scoprire cosa c’era in quel bosco di cui tutti avevano paura.
Volò per ore e ore sopra gli alti alberi spogli, sorvolando quei brutti uccelli neri che facevano versi tanto strani. A un certo punto si accorse di essere passata nello stesso posto di pochi minuti prima e, guardandosi intorno, capì di essersi persa e, come se non bastasse, quegli orrendi uccelli neri la stavano circondando così da non lasciarla scappare. La fatina iniziò quindi a gridare:
“Aiuto, aiuto, i corvi mi vogliono mangiare”.
Ma ormai più nessuno credeva alle parole della piccola fata….. Presto si rese conto che questa volta le sue amiche non sarebbero venute in suo aiuto e, in preda alla disperazione, decise di chiedere aiuto alla regina delle fate, la più bella e intelligente delle fate.
Mai nessuno osava disturbarla o chiamarla, ma la fata degli animali non aveva altra scelta!
Appena messa in salvo dalla regina madre chiese scusa a tutte le sue amiche fatine per averle prese in giro così tanto da averle portate a non credere più in lei!
Fu così che la giovane fata dispettosa imparò la lezione: non si viene aiutati nel vero momento del bisogno se si scherza troppo quando invece non ce n’è bisogno!
Autori: Filippo Di Cicco Pucci, Giorgia Mattioli, Tommaso Grullini, Beatrice Del Bello.
Gruppo: >Felicità
Traccia: Felicità per Emozioni
“Le
ali della felicità”
Marinetta l’apetta, viveva in una splendida campagna verdeggiante. Fin da quando era piccola, il suo sogno più grande era quello di crescere ed essere abbastanza forte da poter viaggiare per il mondo. Una volta cresciuta, però, dovette per forza obbedire ai suoi compiti di ape operaia e mise il suo sogno nel cassetto della sua piccola cella dell’alveare.
Giorno dopo giorno la sua vita era diventata sempre più monotona, la noia sempre più profonda. Marinetta era molto triste, stanca e scoraggiata!
Un bel giorno incontrò Lillo il grillo, il suo migliore amico che le chiese dolcemente:
” Marinetta, cosa succede?
Ti vedo molto giù di morale!”
E lei: “Caro Lillo, è che…NON CE LA FACCIO PIÙ! Ogni giorno
è sempre la stessa storia, vista e rivista! Vorrei tanto andarmene via, il più possibile lontano da qui!!”
Lillo le rispose: “Non riesco a vederti così infelice; che ne dici se per distrarti ce ne andassimo al mare?”
“Sii, dai! ….Andiamo!” Marinetta dalla felicità fece una piroetta nell’aria.
I due amici procedettero dunque verso la spiaggia.
Mentre passeggiavano sulla riva del mare, una forte ondata travolse Marinetta! Dopo molte ore si svegliò senza capire dove si trovasse e come ci fosse arrivata e, soprattutto,…. perché Lillo non si trovava più con lei? ……
Provò una grande paura, spaventata per il luogo sconosciuto e anche preoccupata per l’amico.
Cominciò a volare agitata, in cerca del grillo e della via di casa, rendendosi conto di quanto le mancassero lui e le sue sorelle, capendo che ciò con cui non poteva vivere erano loro e non il brivido dell’avventura.
Finalmente, dopo molto girare, vide un campo di girasoli che le sembrava familiare.
Marinetta esclamò: “Ma io questo posto lo conosco!
È dove passavamo ogni giorno io e Lillo per andare a scuola!”
Cominciò a volare sempre più veloce, in direzione di casa.
Mentre passava vicino al campo dei tulipani rosa, intravide una figura verde smeraldo: ERA LILLO!
Si sbrigò a raggiungerlo e lo abbracciò fortissimo, come per non lasciarlo più andare. Lillo appena la vide le disse: “Marinetta, mi sei mancata tantissimo! Non potevo pensare ad un futuro senza di te!”
Da quella frase, Marinetta capì che il suo posto era lì, con Lillo e con la sua famiglia di api.
Passarono tanti anni, ma i due non si lasciarono mai.
Morale: la felicità non è dove ti trovi ma con chi sei!
Mia, la cerbiattina curiosa, stava giocando come tutte le mattine nel prato ricoperto di neve, quando la mamma la chiamò agitata: “Mia, corri, torna a casa, non devono vederti!”. Vicino alla loro tana stavano passando altri cerbiattini che avevano la stessa età di Mia, ma a lei non era permesso gironzolare per il bosco!
Subito Mia rispose: “Ma io voglio andare con loro, tu mi lascerai mai andare?”
Il motivo per cui la mamma di Mia voleva che rientrasse in casa era perché veniva spesso presa in giro.
Infatti lei aveva una particolarità che la rendeva unica e speciale rispetto agli altri: aveva il musetto completamente bianco!
Tutti i cerbiatti dicevano che era diversa e che non la vedevano come una di loro. Quindi la mamma cercava sempre di proteggerla. Ma Mia non riusciva a capirlo!
Una notte quindi, stanca di tutte le paure della mamma, scappò con l’intenzione di raggiungere il gruppo di cerbiatti dopo averli sentiti dire, il giorno prima, che sarebbero andati nella radura che si trovava vicino al bosco.
Il mattino seguente finalmente riuscì a raggiungerli, ma non sapeva ancora cosa la aspettava!
Da subito iniziarono a prenderla in giro e a guardarla in modo strano, “Oddio, ma cos’hai sul muso?”, dissero alcuni.
“Vai via, non sei come noi!” dissero altri”.
In quel momento Mia ricordò le parole della mamma: “Cara Mia, la mamma vuole solo proteggerti, ci sono tanti animali che non esiteranno mai a dire cattiverie su di te!” Allora, presa dal panico, fuggì!
Mentre stava tornando verso casa, sentì degli spari.
Tornò subito indietro e vide dei cacciatori che avevano attaccato il gruppo di cerbiatti.
Mia, coraggiosa come non mai, decise di difenderli, portandoli in salvo in una grotta che si trovava lì vicino. Con grande valore si mise alla guardia e grazie alla neve riuscì a nascondersi sotto ad essa, uscendo fuori solo con il suo musetto bianco! Era riuscita così ad ingannare i cacciatori che se ne andarono perché avevano perso le loro prede.
I cerbiatti allora poterono tornare tutti insieme alle loro tane, scusandosi con Mia perché erano stati cattivi con lei e la ringraziarono per quello che aveva fatto per loro.
La mamma di Mia felice perché la sua cucciola era tornata, ma anche arrabbiata perché l’aveva fatta spaventare! Corse incontro alla figlia che le disse: “Mamma ora ho capito perché mi proteggevi, ma ormai sono grande, ho imparato a farmi accettare dagli altri per come sono. È tempo di affrontare tutte le sfide della vita, belle o brutte, e lo farò da sola!”
Autrici: Martina Morbidoni, Martina Gioacchini, Maria Sofia Castellani, Bianca Moriconi.
Gruppo: >Confusione
Traccia: Pazzo con Farfalla
“PAZZOPERWENDY”
Durante le giornate primaverili una farfalla di nome Wendy, nata con un problema ad un’ala, è solita posarsi sui fiori del giardino del bimbo Nicola, che dopo aver finito di fare i compiti, esce sempre fuori per ammirarla.
Un giorno Wendy decide di partecipare ad una gara di bellezza insieme alle sue amiche farfalle.
All’evento partecipano anche le libellule, le api e le coccinelle.
Mosche e vespe fanno da giudici.
Wendy si prepara alla gara con grande trepidazione nonostante sia consapevole che non potrà mai vincere a causa del suo problema.
Un problema piccolo piccolo …...ma così evidente! Una delle sue ali è più piccola dell’altra!
Tutti i partecipanti sfilano davanti ai giudici per mostrare la propria bellezza.
È il turno di Wendy e delle sue amiche.
Vedendo il difetto che caratterizza Wendy, i giudici e gli altri concorrenti iniziano a deriderla:
“Ma che ali ha? Quanto sono brutte! Non sarà mai bella come le altre!”
Ovviamente Wendy sente tutto e scoppia a piangere.
Nel frattempo Nicola, finito di fare i compiti, come sempre va a cercare la sua piccola e bellissima amica, ma non la trova!
Sente qualcuno piangere e cerca di capire cosa stia succedendo. Vede Wendy in lacrime……..
“Piango perché tutti si prendono gioco di me per la mia ala diversa”!
A Nicola le cose ingiuste non piacciono proprio; decide quindi di aiutarla anche perché ne è innamorato pazzo!
Sale sul palco e parla con grande fervore guardando dritto negli occhi ogni giudice: “Non potete giudicare qualcuno per i difetti che ha, perché sono proprio quelli che lo rendono speciale!”
I giudici sentendo queste parole capiscono di aver sbagliato, e all’unanimità proclamano Wendy come vincitrice del concorso!
Morale: Non bisogna mai giudicare le persone per i difetti che hanno perche sono quelli che le rendono speciali.
Autrici: Maria Giulia Colarieti, Francesca Gioacchini, Alessia D’Agata, Amelia Faci.
Gruppo: >Giraffa
Traccia: Buio per Salamandra Salterina
“Storia di una salamandra che aveva paura del buio”
Il sole stava ormai andando a dormire, rifugiandosi dietro le montagne, e Sammi, la Salamandra Salterina, non poteva che essere triste: a breve sarebbe arrivato il buio e lei ne aveva sempre avuto tanta paura.
Quel pomeriggio Sammi era stata sfortunata. Era uscita per la sua solita passeggiata verso campi profumati e colorati, quando si era accorta, troppo tardi, del tramonto del sole. La via più veloce per tornare a casa era il bosco che, ormai totalmente oscurato dalla sera, Sammi aveva troppo paura di attraversare.
«Non passare mai per il bosco quando è notte, gli animali che vivono lì sono dei mostri spaventosi!» Le diceva sempre la mamma.
«Quando il sole dorme, le più paurose creature si risvegliano!» Le ricordava in continuazione il papà. Sammi alzò lo sguardo verso l’entrata dell’oscura foresta, persino da lì riusciva a sentire urla e grida.
Sarebbe mai riuscita a tornare a casa? Avrebbe mai sconfitto le sue paure?
La piccola Salamandra guardò il mazzo di fiori che aveva raccolto, il gambo dei tulipani ormai quasi spezzato. Fece un grande respiro, ed entrò nella foresta.
Correva velocissima, ad occhi chiusi; riusciva a sentire risate malvage, che provenivano da tutte le parti. Sammi, ormai troppo stanca, non si era accorta del ramo enorme che bloccava la strada, inciampò cadendo a terra con un rumoroso «BOOM». Ancora ad occhi chiusi, la Salamandra iniziò a piangere, era caduta e rimasta bloccata nel bosco.
Oramai tutto il suo coraggio era finito, non aveva più la forza di alzarsi. Aveva troppa paura.«Non piangere piccolina, ti aiuto io!» .. qualcuno era venuto ad accarezzarla. Piano piano Sammi aprì gli occhi, pieni di lacrime, e si accorse che un gufo la stava aiutando ad alzarsi.
«Non avere paura, non mordo mica!» le disse il gufo in questione, e poi continuò: «io sono Ugo il gufo. Qual è il tuo nome, cara salamandra?» «Sammi» rispose lei. «Bene Sammi, ti sei sbucciata un ginocchio, ti porterò a casa mia dove ti darò qualcosa da mangiare, e così ti guarirai al meglio».
Sammi si fece accompagnare da Ugo, anche se era ancora molto confusa: per essere una creatura della notte non era stato né scortese né scontroso! “Strano, molto strano” ……...pensò lei.
Soltanto una volta arrivata alla dolce casetta del gufo, la Salamandra capì che le voci che urlavano e ridevano in modo malvagio, che prima l’avevano tanto spaventata, non erano né cattive né paurose. Si trattava di un grande gruppo di gufi, pipistrelli, volpi e procioni che, intorno al fuoco, stavano tutti insieme scherzando e ridendo, come una grande ed unica famiglia. Sammi si aggiunse a loro. Quella sera fece amicizia con una volpe che l’aiutò a far guarire il ginocchio; rise a crepapelle con il suo nuovo amico pipistrello, che le aveva portato una cena deliziosa; e guardò le stelle insieme ad Ugo. La mattina seguente Sammi abbracciò tutti i suoi nuovi amici, uno per uno, e promise che sarebbe tornata molto presto a trovarli.
Quella mattina Sammi tornò a casa fischiettando, allegra come non mai. «È stata la notte più divertente della mia vita» aveva confessato la Salamandra Salterina al gufo. Al che Ugo le aveva chiesto: «Ancora paura del buio?»
«No, il buio non mi fa più paura» aveva risposto lei. Ed era vero, da quella notte, che era iniziata in modo orribile e pauroso, aveva imparato tante cose; aveva capito che non sempre chi vive nella la notte è un mostro spaventoso, non sempre tutte le oscurità erano malvagie. Sammi era riuscita ad affrontare con coraggio le sue più grandi paure, trovando nuovi amici lungo la strada.
Poteva essere più felice di così?
Autrici: Elisa Cortelli, Melina Radnef, Irene Scarabottini, Anna Celeste Cera.
Gruppo:
>Balena
Traccia: Giraffa in Vestito
"Unvestitoperilgrangalà"
C'era una volta, in una grande foresta dove tutti gli animali vivevano in armonia, una simpatica e giovane giraffa che come ogni anno, si doveva preparare per il gran galà degli animali, una festa dove tutti gli animali si riunivano per divertirsi e fare nuove amicizie.
La giraffa Mimma però, non aveva un bel vestito con cui presentarsi alla festa, quindi si rivolse alla sua amica Peppa la scimmia, che di lavoro faceva la sarta. Peppa si mise subito all’opera e creò un bel vestito rosa per la sua cara amica Mimma.
Nonostante il vestito fosse davvero bello, a Mimma la giraffa, però non piaceva! Secondo lei infatti quel vestito non rappresentava per niente ciò che lei era, non le si addiceva!
Peppa quindi si rimise subito al lavor0; non c’era più tanto tempo ma riuscì a confezionare un vestito particolare…….. blu scuro!
Bello per alcuni ma soprattutto per Mimma alla quale il vestito piaceva talmente tanto che se lo comprò subito e la sera seguente poté andare al gran gala. Durante la festa Mimma fece amicizia con molti bei giraffoni, ma nessuno le piaceva davvero!
Ad un certo punto vide una zebra molto bella; le si avvicinò perché voleva conoscerla e ci si affezionò subito.
Scoprì, infatti, che erano molto simili e dopo qualche ora di piacevoli chiacchiere si accorsero che piacevano loro le stesse cose, e presto l’ amicizia si trasformò in amore.
Secondo molti non potevano stare insieme, erano due animali diversi e poi…..entrambe femmine!
Ma in natura, si sa, queste cose succedono molto spesso!
Infatti loro erano molto felici, si amavano davvero e da quel momento non ebbero più paura di essere loro stesse perché stavano insieme!
Dopo poco tempo si sposarono e vissero per sempre felici, contente e sempre più innamorate.
Autori: Meri Sterkaj, Irene Mattioli, Sara Postiglione, Paolo Farroni.
Gli studenti hanno incontrato
alla XX Settembre gli alunni
della Scuola d’Infanzia di Protte e delle classi 1e della scuola
Primaria XX Settembre per presentare due delle storie inventate da loro.
07/06/2022
Asia e Martina sono andate nella Scuola
Infanzia di Maiano per raccontare le loro fiabe e vivere una mattina con i bimbi.
21/06/2022
Ringraziamenti
Si ringraziano:
gli studenti delle classi IVa e IVb del Liceo delle Scienze Umane per l'impegno e l'interesse dimostrati;
insegnanti, bambini e alunni per aver dato l’opportunità agli studenti di rendere concreto il proprio lavoro;
il Prof. Simone Tramontana per aver reso possibile l’attuazione del progetto nell’ambito dei P.C.T.O;
i Dirigenti Dott.ssa Norma Proietti del 1° Circolo di Spoleto e Prof. Mauro Pescetelli del Liceo “Pontano-Sansi-Volta , per aver permesso ai propri alunni/studenti di vivere un’esperienza formativa e voluto anche condividerla.
CESVOL Umbria
A.S. 2021/22
Gli autori degli 11 racconti di questo libro sono gli studenti delle classi IVe del Liceo Scienze Umane di Spoleto. Con le due parole scelte a caso hanno inventato storie il cui tema conduttore