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la Repubblica

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MERCOLEDÌ 15 SETTEMBRE 2010

Stampa estera

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Sotto tiro anche gli autoelogi come “buon partito”

Giornali inglesi anti-premier “Su Hitler battuta incredibile” DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Un Berlusconi “di cattivo gusto”, titola il quotidiano conservatore Daily Mail. Berlusconi “suscita rabbia e si copre di ridicolo con battute su Hitler e su un suo nuovo matrimonio”, titola il progressista Guardian. La stampa inglese torna a occuparsi del Cavaliere, dando ampio spazio alle dichiarazioni di domenica davanti ai giovani del Pdl. Le sue spiritosaggini, notano i giornali di Londra, hanno provocato accuse di antisemitismo e perfino di “instabilità mentale”. “Perfino per gli standard di Silvio Berlusconi, questa volta ha passato il limite”, scrive il Mail, affermando che il premier “non era mai caduto così in basso”. Tutti gli organi di stampa riportano la barzeletta di Berlusconi: “Hitler promette ai suoi sostenitori di tornare al potere, ma a una condizione: che questa volta sarà cattivo”. Parole che “sono state accolte con un uragano di applausi”, osserva il Mail. I giornali inglesi riferiscono anche le altre sue battute (“sono un candidato a sposarmi, perché sono ricco, ci so fare e sono vecchio, così quando muoio la moglie eredita”), quindi riportano le reazioni di Antonio Di Pietro, secon-

A SALERNO Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ieri in visita a Salerno che nel 1944 fu sede del Governo

Il retroscena

“RABBIA E SENSO DI RIDICOLO” L’articolo del Guardian dedicato alle battute di Berlusconi di domenica scorsa. Ne hanno scritto con toni critici anche il Mail e l’Independent

do cui il problema con Berlusconi “non è politico o giudiziario ma psichiatrico”, e dell’onorevole Fabio Evangelisti, che chiede a Berlusconi di scusarsi con la comunità ebraica per la battuta su Hitler. Il Guardian riporta che Berlusconi è apparso “rilassato ma un po’ pallido” e il Mail scrive che la faccia del premier sembra più gonfia, “gli è spuntato il doppio mento, i capelli paiono tinti con lo spray ma dalla fronte sono scomparse tutte le rughe”. (e.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Berlusconi ora vuole evitare lo scontro “Se cadiamo la trattativa è con il Quirinale” Il Colle irritato per il ritardo nella nomina del ministro dello Sviluppo

FRANCESCO BEI

I personaggi

ROMA — Toni bassi, nessun commento ufficiale alle parole del presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi è impegnato nella partita della legislatura e raccomanda «prudenza» nei rapporti con il Quirinale. Perché è indubbio che quei riferimenti sarcastici del capo dello Stato, il ricordare come per tutta l’estate gli sia stato «premurosamente spiegato come il ricorso al popolo sia balsamo per tutte le sue febbri», avevano un bersaglio preciso: il leader del Pdl. Così come quel calcare la mano sulle «impegnative valutazioni espresse dal presidente Berlusconi in ordine alla prosecuzione dell’attivita’ di governo», suona esplicitamente con un monito per il futuro. Come dire: Napolita-

rebbe al Quirinale lo scioglimento delle Camere in caso di crisi) contro la Costituzione “formale” difesa da Napolitano. A palazzo Chigi, inoltre, si dà per certo che l’udienza al Colle chiesta a gran voce dal premier e da Umberto Bossi — se mai ci sarà — è destinata a slittare almeno dopo il 28 settembre, data fatidica dalla quale dipenderà il futuro della legislatura. Berlusconi insomma non ha nessuna fretta di salire al Quirinale, tanto più che non in-

tende doversi sorbire un’altra tirata d’orecchie per il prolungamento dell’interim al ministero dello sviluppo. Anche quella partita infatti è legata all’operazione sul nuovo “gruppo di responsabilità” a cui il Cavaliere — a parte una veloce visita al castello di Tor Crescenza insieme alla figlia Marina — non ha smesso nemmeno ieri di lavorare. La poltrona di Scajola, offerta qualche settimana fa all’Udc di Casini, resta infatti sul tavolo come merce di scam-

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I rapporti tra Palazzo Chigi e il Colle rimangono a un livello molto basso

conoscimento agli sforzi del presidente Silvio Berlusconi di salvare la legislatura come bene supremo per gli interessi del Paese». In realtà i rapporti tra i due “presidenti” restano a un livello molto basso. Non hanno certo giovato a ristabilire una relazione di buon vicinato le sortite estive condotte da uomini del Cavaliere — da Cicchitto a Calderisi, da Quagliariello a Stracquadanio — per ribadire l’esistenza di una “costituzione materiale” (che impor-

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Il premier ha offerto il ministero dello Sviluppo, vacante dalle dimissioni di Scajola, all’Udc

CALDERISI no saprà ricordare, se ce ne sarà bisogno, che lo stesso Berlusconi ha considerato le elezioni un danno da evitare. E tuttavia, nonostante abbia chiaramente inteso il sottofondo polemico nascosto nel messaggio quirinalizio, il Cavaliere ha dato ordine di non replicare. «In questa fase delicata — ha spiegato tra una riunione e l’altra sul nuovo gruppo in formazione — Napolitano ci può aiutare ad andare avanti. Ma, se le cose si mettessero male, potrebbe anche favorire la nascita di un governo tecnico: dobbiamo essere cauti». Non è un caso se l’unico a rompere il silenzio sia stato il vicecapogruppo Pdl Osvaldo Napoli, ma solo per sottolineare come il presidente della Repubblica abbia dato «ampio ri-

L’esponente del Pdl ha polemizzato a distanza con il Colle sui poteri di scioglimento delle Camere

LA MALFA Ieri ha spiegato che il Quirinale concederà le elezioni solo se 316 deputati le chiederanno

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LA RUSSA Il coordinatore del Pdl è convinto che si possa raggiungere le 20 adesioni per il nuovo gruppo salva-Silvio

bio per rimpolpare la trattativa con l’area dei parlamentari in arrivo. Nonostante i motivi di frizione non manchino, la tattica adottata dal premier nei confronti di Napolitano resta quella di non alzare in pubblico i toni dello scontro. Perché sa che è dal Colle che, prima o poi, dovrà passare la soluzione al problema della legislatura. Nella riunione a porte chiuse della direzione del Pri, durante la quale ieri è stata discussa l’ipotesi di creazione di un nuovo gruppo pro-Berlusconi, Giorgio La Malfa a un certo punto ha esposto una verità che nessuno, nemmeno Nucara, ha contestato: «Se anche il Cavaliere provasse a forzare andando a elezioni anticipate, Napolitano non gliele darebbe mai.

Il Cavaliere è ancora convinto che si possa costituire il gruppo di responsabilità Per superare l’obiezione del Colle, il premier deve avere le firme di 316 deputati che chiedono di andare al voto». È sempre quello l’oggetto dello scontro tra palazzo Chigi e il Quirinale, come lo era due mesi fa: lo scenario che si aprirebbe nel caso la maggioranza si dissolvesse. L’incubo del Cavaliere di un governo tecnico che varasse una diversa legge elettorale. Per questo Berlusconi si sta sforzando al massimo per raggiungere l’obiettivo dell’allargamento della maggioranza, visto che non si fida affatto di come Napolitano potrebbe gestire la crisi. «Berlusconi — ha confidato Ignazio La Russa a un gruppo di deputati — è convinto davvero che il nuovo gruppo si farà. Serve ad evitare le elezioni e ad andare avanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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