DISEGNARE IL PRESENTE CON IL GRAPHIC JOURNALISM

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E T N E S E R P L I E R A N G E DIS m s i l a n r u o J Graphic con il

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INTRODUZIONE

Il progetto Graphic Journalism. Documentare e raccontare le discriminazioni per una nuova cultura dei diritti e della pace nasce dall’incontro tra alcune realtà associative dell’Emilia-Romagna che svolgono, in contesti e con approcci differenti, un’azione di educazione e sensibilizzazione alla cittadinanza attiva e al rafforzarsi di una cultura rivolta al riconoscimento dei diritti fondamentali e alla tutela delle diversità.

Con questo progetto abbiamo inteso rispondere alle linee del Bando Pace 2020 promosso dalla Regione Emilia-Romagna, concentrandoci in particolare su tre obiettivi: in primo luogo abbiamo voluto proporre un percorso per diffondere tra i giovani la cultura dei diritti e della pace attraverso attività di documentazione sulle situazioni di discriminazione e di disagio sociale nel contesto territoriale emiliano-romagnolo. Contestualmente volevamo favorire la possibilità di partecipare in modo attivo al dibattito sulle nuove forme di esclusione, forme di esclusione che per noi sono una delle conseguenze del manifestarsi di nuove discriminazioni presenti nella nostra società contemporanea. Per facilitare la partecipazione abbiamo pensato a metodologie che lasciassero ampia possibilità di intervento a quelle fasce di popolazione a rischio di esclusione e comunque poco presenti nel dibattito pubblico, incarnate soprattutto da giovani, italiani e stranieri, rappresentativi di una pluralità di orientamenti culturali, religiosi, sessuali e politici. Infine, per dare forza partecipativa abbiamo voluto promuovere la conoscenza e alcune competenze di base sulle forme di comunicazione e di dialogo. La metodologia scelta ha guardato all’arte e alle espressioni artistiche più seguite dalle fasce giovanili (illustrazione, fumetto, musica) quali strumenti di comunicazione universale per la diffusione dei diritti in complementarietà con le politiche regionali per la cultura della pace e contro la discriminazione, valorizzando dove possibile il dialogo con il territorio, la memoria e la storia regionale. Parallelamente, grazie alla diversità dei partner coinvolti, ma soprattutto grazie alla diversità dei partecipanti, le attività hanno permesso di affrontare in modo originale anche il dibattito sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili 2030. Il percorso ha visto uno dei focus nell’organizzazione di un corso sul fumetto e la graphic novel, nato ancora una volta da un incontro, in questo caso con l’autore Claudio Calia. La sua grande sensibilità ci ha permesso di sviluppare anche in altre occasioni progetti impensati già nel periodo del primo lock-down causato a livello mondiale dalla pandemia di Covid 19. L’uso dell’immagine disegnata, e più in generale la possibilità di “ragionare attraverso l’immagine”, ha permesso a persone in situazioni sociali completamente differenti di partecipare ad una discussione aperta, corale. Il primo passaggio ha visto la ricerca dei partecipanti attraverso una call, a cui hanno risposto ragazze e ragazzi dai 16 ai 30 anni, di diverse nazionalità, dei territori provinciali di Bologna, Ferrara, Parma e Piacenza. Tutte e tutti appassionat* di fumetto, disegno e diritti, ognun* a suo modo: da autodidatta, per percorso di studi, per passione, per inclinazione o per vocazione. Attraverso la formazione proposta, la maggior parte di loro ha affrontato per la prima volta la strutturazione di una storia a fumetti in

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una o due tavole, nella cornice tematica prescelta del Graphic Journalism, raccontare e documentare le discriminazioni per una nuova cultura dei diritti e della pace, e per alcun* il corso ha sancito l’apprezzata scoperta del genere stesso del Graphic Journalism. Il progetto si è svolto con vivace ritmicità, grazie alla cadenza settimanale degli appuntamenti con le amatissime lezioni di Claudio Calia, che hanno spaziato dalla storia alle tecniche del genere; con gli incontri di gruppo per scambiare e co-costruire idee; e nella fase finale, attraverso la creazione e la lavorazione delle tavole utilizzando strumenti di condivisione social, in modalità pubblica. Nonostante la completa conversione on line del progetto, è stato comunque possibile immaginare, intravedere e quindi disegnare insieme e poi individualmente, un percorso, prima invisibile, che ha portato da un’idea o da un sentire, da un’emozione o da un ricordo, alla narrazione e allo sviluppo di una breve storia a fumetti autosufficiente. Come complici e sfide che hanno accompagnato quest’esplorazione, il limite dello spazio di una o due tavole, che ha richiesto un importante sforzo di sintesi; la totale libertà d’espressione possibile in una pagina bianca a propria disposizione e un desiderio di narrare che allinea testa, cuore e mano. A quel punto, con le matite, con gli acquerelli, o in digitale, sono emersi sul foglio, con delicatezza, i tratti già ben definiti di mondi stilistici ed estetici particolareggiati. Con sensibilità acuta e inventività, sono state tracciate ritratti di storie di migrazione e narrazioni di discriminazioni quotidiane, rese così vive e finalmente parte di un processo in cui narratrici e narratori sono direttamente coinvolti e possono scegliere punti di vista, espressività e scopo, sorta di gratificazione che sopraggiunge all’altrimenti prevedibile sentimento di ingiustizia. Infine, con grandissimo e appassionato impegno, i lavori vengono conclusi e consegnati. Una specie di iniziazione al Graphic Journalism, per la quale anche gli incontri e le discussioni di gruppo hanno giocato un ruolo importante, grazie all’ascolto dei diversi punti di vista, dei temi cari e delle storie di tutt* le/i partecipanti, in una continua re-integrazione di sguardi e idee, “incontrando montagne”, mettendosi in gioco, imparando tante cose sul disegno ma anche sulle proprie modalità di affrontare un progetto, e di costruire un’idea, e infine, vivendo momenti speciali e reali di scambio autentico, sfida e com-partecipazione. A chiudere idealmente il cerchio, il progetto ha permesso di aprire un confronto diretto e appassionato – purtroppo ancora a distanza – tra i partecipanti e quelle figure che per il ruolo politico e decisionale sono chiamate a dare risposte concrete alle esigenze e alle preoccupazioni che la nostra società vive in questi anni complessi. Un ciclo di incontri organizzati a livello territoriale ha avviato una prima ed efficace forma di discussione e riflessione collettiva a partire da quel “ragionare per immagini” che ha accompagnato l’intero percorso. Il nostro ringraziamento va a tutti i decisori politici e culturali che hanno accettato il confronto e hanno risposto alle domande proposte dalle ragazze e ragazzi che hanno animato questo progetto. Il primo risultato tangibile del percorso sviluppatosi in pochi mesi, che ci auguriamo possa continuare e arricchirsi di nuovi contributi, è il libro che vedete. Buona lettura!

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4 . ____________ Violetta Allodi 6. ____________ Alessia Amoruso 8. ____________ Arianna Farina 10. ____________ Carlotta Artioli 12. ____________ Elisabetta Campagni 14. ____________ Valentina Cavallari 15. ____________ Benedetta Carachino 17. ____________ Francesco Casali 19. ____________ Matilde Corti 21. ____________ Angelo Costellini 24. ____________ Stefano D’Alessandro 26. ____________Simona De Nicola 28. ____________Roberto Diglio 30. ____________Leila Garsi 31. ____________Cloe Gelsi 33. ____________Pietro Ghinelli 36. ____________Margherita Govi 38. ____________David Morales Grossi 40. ____________Anna Malih 43. ____________Umar Hayat 49. ____________Maria Francesca Scollato 51. ____________Camilla Mele 54. ____________Bianca Navarria 56. ____________Emma Pellizza 58. ____________Alessio Schiazza 61. ____________Sofia Tagliani 63. ____________Giovanni Tolomelli 66. ____________Andriy Tarnevyy 68. ____________Elisa Poggipollini, Alessia Mazzocchi 71. ____________Ricky Tress 73. ____________Massimo Vagliviello 75. ____________Luca Vidali 3

SOMMARIO


Violetta Allodi

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Alessia Amoruso

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Arianna Farina

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Carlotta Artioli

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Elisabetta Campagni

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Valentina Cavallari

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Benedetta Carachino

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Francesco Casali

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Matilde Corti

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Angelo Costellini

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Stefano D’Alessandro

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Simona De Nicola

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Roberto Diglio

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Leila Garsi

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Lupo! Nel fumetto voglio parlare di te, Ti va bene?

Voglio parlare dell'incidente, di come sei cambiato, o di cosa comporta essere investiti, io prima di 7 mesi fa non ci avevo mai pensato...

Sì, Me l' hai già chiesto...

NEMMENO IO, PENSA UN PO'...

HO DOVUTO REIMPARARE A FARE TUTTO... DAL CAMMINARE.

AL LAVARMI I DENTI.

A FARE I COMPITI DI FISICA.

Gli ultimi non ti vengono ancora granchè bene!

Non rompere! é per questo che voglio tornare in quarta superiore!

Cloe Gelsi

Ti basterebbe accettare L'AIUTO! Non è colpa tua se sei stato investito

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Ma io non voglio AIUTO! Mi sono stancato del professore di sostegno, delle verifiche facilitate, dell'essere guardato diversamente. Ok, ma riusciresti a fare tutto da solo?

E perchè non accetti l'AIUTO?

NO!

METTITI TU AL POSTO MIO!

Forse Sì... So che non è facile, ma è un tuo diritto.

PENSI CHE SIA DA DEBOLI FARSI AIUTARE?

Io voglio fare DA SOLO. 32


Pietro Ghinelli

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Margherita Govi

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David Morales Grossi

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Anna Malih

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Umar Hayat

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Maria Francesca Scollato

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Camilla Mele

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AFFRANTI, STANCHI

SIAMO ANDATI AVANTI

TRA QUESTI BEI VISI

MAL PENSANTI

DI GIORNO CI ODIAMO

Bianca Navarria

DI NOTTE CI CONFONDIAMO

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QUANTO COSTA METTERSI CONTRO NATURA

come

fiori capaci di sbocciare

in ARSURA

L E

A

V O C I

V O L T E

È

I N

D U R A

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T E S T A

ma è tutto il resto che mi fa

PAURA


Emma Pellizza

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Alessio Schiazza

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Sofia Tagliani

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Giovanni Tolomelli

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ATTENTO NE HAI UNO DIETRO

REGA, IL TIPO CHE VIENE A PRENDERMI ARRIVA IN RITARDO, DICE CHE C’E’ TRAFFICO

COSA!? CHE PALLE, CHI CI STA CON TE ORA?

CHE CI FACC CON’ STO RI DAI CHE DEVO ESSERE A CASA TRA 30 MINUTI

VUOI FARE COMING-OUT?

REGA SIETE DELLE MERDE DAI, IN QUALCHE MODO CI ORGANIZIAMO

L’HO DETTO CHE NON DOVEVAMO FARLO VENIRE

CAZZO FRA, MI DISPIACE, PERCHE NON LO HAI MAI DETTO?

...ANDAI FUORI CON QUESTO GRUPPO

OVVIAMENTE POTEVO BADARRE A ME STES

COM’ É ESSERE DISABILE?

SI? CHI É? PRONTO C’É QUALCUNO? NIENTE É ANDATO

QUANDO ARRIVA IL CORRIERE...

MA SEI SEMPRE STATO COSI?

QUI NON ABBIAMO MEZZI PER GESTIRE UNA COSA DEL GENERE, MI DISPIACE CHE MEDICO É LEI SE DICE COSI

UCRAINA, AGOSTO 2003

Andriy Tarnevyy

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CI SARA PURE QUALCOSA CHE SI POSSA FARE

SE NE FACCIA UNA R DISTROFIA MUSCO CURA, SMETTERÀ DI GIA TANTO SE ARR

ERO SOLO UN BAMBINO, A CERTE COSE NON CI PENSAVO


CIAMO ITARDATO NON DIRE COSI CHE SI OFFFENDE

DOVE VAI? SCUSA DAI NON VOLEVAMO, STAVAMO SOLO SCHERZANDO

PRESO, TI DEVO DIRE UNA COSA, HO SEMPRE AVUTO PAURA DI DIRTELO

VAFANCULO, PER CHI MI AVETE PRESO? LO ASPETTO ANCHE DA SOLO L’AUTISTA

MA NO SCEMO, SONO DISABILE

SSO E ASPETTARE L’AUTISTA DA SOLO.

AVEVO PAURA CHE MI AVRESTI TRATTATO DIVERSAMENTE COME QUELLA VOLTA

MA CHE DOMANDA É? AHAHA CI SONO ALCUNE COSE CHE RIESCO A FARE E ALTRE NO COME PER ESEMPIO...

COME SEMPRE FACCIO MOLTA FATICA A RAGGIUNGERE IL CITOFONO E RISPONDO 1 MINUTO DOPO

NO, L’HO SCOPERTO IN UCRAINA QUANDO ERO PICCOLO

RAGIONE, HA LA OLARE, NON C’É UNA I CAMINARE ED É RIVA A 16 ANNI

O

NEANCHE QUI É CURABILE MA ALMENO HO DEI MEDICI CHE SEGUONO IL MIO CASO

QUALCHE ANNO DOPO VENNI IN ITALIA

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Elisa Poggipollini, Alessia Mazzocchi 68


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Ricky Tress

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Di che stai parlando nonna?

Sempre davanti allo schermo eh? Devo finire il livello nonna.

Dei computer amore.

Tu guarda come li fan piccini al giorno d`oggi.

Perchè? Te ne intendi?

Ridi pure pivellino. Ma se giochi con quell`aggeggio è anche grazie a me.

Sui manuali di informatica scrivevano che chi ama cucinare seguendo un libro di ricette è bravo a programmare.

Al MIT gli uomini si divertivano a giocare con le costruzioni. Ma eravamo noi donne a dire alle macchine cosa fare.

Massimo Vagliviello

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Ne cambiano di cose nella vita tesoro.

Ahahah! Eri una NERD come me nonna! Ma io sapevo che facevi l’avvocato.

Negli anni Ottanta mi iscrissi ad un corso di laurea breve d’informatica. Ero entusiasta e avevo già molta esperienza sul campo. Ma le tecnologie stavano cambiando e programmare era diventato un mestiere sempre meno accessibile a noi donne. Forse non ero abbastanza “NERD”, come dici tu. In ogni caso capii subito che non era la mia strada.

Com’è possibile allora che non sai ordinare neanche un pacco da amazon se eri una programmatrice?

Non è che non ti credo...

Cos’è!? non credi alla tua nonna?

...è che non ti ci vedo

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Luca Vidali

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Cura E-book, volume e disegno di copertina: Claudio Calia Impaginazione e grafica: Associazione Ya Basta - Caminantes Stampa: Dicembre 2020 presso Press Up Questo e-book è scaricabile a partire da qui: https://www.instagram.com/graphicjournalismer Il progetto è stato realizzato in partenariato da:

Con il contributo di:

Questo e-book è stato realizzato nell’ambito del progetto “Graphic journalism. Documentare e raccontare le discriminazioni per una nuova cultura dei diritti e della pace” finanziato con deliberazione di Giunta regionale n. 1124/2020, Bando Pace 2020, contributi a Enti Locali e Associazionismo Territoriale per iniziative su Pace, Intercultura, Diritti, Dialogo Interreligioso e Cittadinanza Globale – Anno 2020. I contenuti di questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità del CEFA Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura Onlus e non rappresentano il punto di vista della Regione Emilia-Romagna.

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PARTNER

CEFA Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura è un’organizzazione non governativa che dal 1972 lavora insieme alle comunità più povere del mondo per il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti fondamentali. Il nostro obiettivo è quello di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile, mettendo in atto iniziative che assicurino la crescita di un territorio, maggiore benessere e resilienza ai cambiamenti climatici, stimolando la partecipazione delle popolazioni locali affinché siano esse stesse protagoniste del loro sviluppo. Attraverso pratiche di Educazione alla Cittadinanza Globale nell’ambito dell’educazione formale, nonformale, così come nell’informazione e nelle campagne di sensibilizzazione, vogliamo promuovere una visione di società non limitata ai confini nazionali, ampia e interdipendente che motivi i cittadini a comprendere le dinamiche e le interconnessioni globali e ad agire per una maggiore inclusione ed equità sia nelle proprie comunità locali, sia a livello internazionale. • www.cefaonlus.it

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PARTNER

Hayat è un’associazione senza scopo di lucro, composta da un team di trenta persone provenienti da Italia, Siria, Turchia e Mali. Nasce con l’obiettivo di creare ponti tra l’Europa, l’Italia e le principali aree di migrazione a livello globale. Crede fortemente nel potere della resilienza, della trasformazione e dell’impatto che ogni singolo individuo può avere nel mondo e per questo lavora per realizzare iniziative di cooperazione, inclusione socio-culturale, intercultura, educazione non formale e sensibilizzazione, volte a sostenere le comunità nei cui territori ci sono conflitti e/o condizioni particolari che necessitano di ascolto o sostegno. • www.hayatonlus.org • www.facebook.com/Hayatonlus

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PARTNER

La Cooperativa Le Pagine, costituitasi nel marzo del 1988, si occupa di servizi educativi e culturali. L’area educativa cura e organizza la progettazione e gestione di servizi all’infanzia quali asili nido e scuole d’infanzia, oltre alla realizzazione di attività laboratoriali, didattiche e di animazione. L’area cultura progetta e gestisce servizi bibliotecari, archivistici, catalografici e culturali. Nello specifico il settore biblioteche gestisce 48 biblioteche pubbliche e ha in organico 85 bibliotecari con profili professionali di alta formazione biblioteconomica, costantemente aggiornati. Molti degli incarichi affidati a Le Pagine riguardano la gestione completa di biblioteche pubbliche e complesse, in cui gli operatori si occupano, con piena responsabilità, del servizio di reference, della politica delle acquisizioni, della catalogazione dei documenti, della revisione delle collezioni, della promozione e sviluppo di progetti legati al digitale, dell’animazione e promozione della lettura e dell’organizzazione di eventi culturali in un’ottica di sinergia tra le culture ed i territori. Pensiamo che le biblioteche debbano essere pensate, progettate ed agite come luoghi di inclusione e coesione sociale, capaci di trasformarsi in sintonia con i cambiamenti dei pubblici, delle tecnologie, delle relazioni sociali ed economiche del territorio in cui si trovano e con cui si relazionano. Le biblioteche, infatti, non sono solo contenitori di libri ma luoghi di incontro e sviluppo: delle persone, dei territori, delle relazioni che le abitano. Le biblioteche sono fucine in cui sviluppare progetti che integrino persone e luoghi perché la cultura è davvero cultura solo se è trasformazione. La nostra filosofia di gestione va in questa direzione ovvero quello di creare condizioni di ascolto, di condivisione degli storie degli altri per conoscere, contrastare le intolleranze, combattere ogni forma di discriminazione, lottare contro la paura che nasce dalla distanza. • www.lepagine.com • www.facebook.com/CoopLePagine 80


PARTNER CEFAL Emilia Romagna nasce nel 1993 dalla fusione di due enti del Movimento Cristiano Lavoratori di Bologna, EFAL e CEFA, entrambi impegnati nella Formazione Professionale, il primo nel terziario, il secondo nell’agricoltura. Dalla contaminazione di staff, competenze ed esperienze è nata un’azione integrata che unisce la formazione e l’accompagnamento al lavoro a veri e propri progetti di sviluppo di comunità. I beneficiari sono in prevalenza giovani senza titoli di studio, migranti, lavoratori minacciati da disoccupazione e persone in oggettive condizioni di svantaggio (disabili, detenuti, persone segnalate dai servizi sociali). A questo si affianca una costante ricerca di innovazione metodologica grazie alla partecipazione a programmi europei, alla partecipazione attiva a reti tematiche transnazionali e ad un fecondo partenariato con il mondo della scuola, degli enti locali, delle istituzioni nazionale, di esperienze di associazionismo culturale e di cooperazione sociale. Negli ultimi anni ha sviluppato una dimensione regionale, consolidando sedi formative nelle province dove opera il Movimento Cristiano Lavoratori, in particolare Ravenna, Piacenza e da un paio di anni a Parma. • www.cefal.it

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PARTNER Dal 2001 il Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale (CIAC) di Parma è un luogo di elaborazione e sperimentazione di pratiche innovative nell’ambito dell’accoglienza, della presa in carico e della tutela di migranti e rifugiati, in stretta sinergia con altri soggetti pubblici e del privato sociale. Attualmente accoglie circa 250 migranti forzati all’interno di appartamenti diffusi sul territorio di tutta la provincia. Offre assistenza multidisciplinare ai cittadini stranieri attraverso una trentina di sportelli territoriali. Dal 2015 sono attive sperimentazioni di convivenza e relazione interculturale tra italiani e rifugiati: Rifugiati in famiglia, Tandem (co-housing tra giovani italiani e giovani rifugiati) e il tutor territoriale per l’integrazione. A dicembre del 2019 ha aperto la Casa Wonderful World per dare tutela e accoglienza di comunità ai migranti esclusi a causa degli effetti dei Decreti immigrazione e sicurezza. Promuove una cultura della pace, della solidarietà internazionale, dell’accoglienza e della tutela dei diritti per tutti e per tutte. • www.ciaconlus.org

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• Violetta Allodi. 27 anni, sono di Parma.

Diplomata al liceo d’arte, ho studiato antropologia culturale e ora lavoro come educatrice con ragazzi adolescenti e faccio volontariato per diverse associazioni sociali che si occupano di integrazione. Da sempre amo disegnare.

AUTOR*

• Alessia Amoruso. 22 anni, Roveleto di Cadeo (PC).

“Mi entusiasma l’idea di esprimere e portare un contributo nel trattare temi come la discriminazione e la lotta per diritti umani attraverso la mia passione più grande, disegnare fumetti”.

• Arianna Farina. 24 anni. Nata a Bolzano, frequenta la magistrale di Illustrazione per l’editoria all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

• Carlotta Artioli. 28 anni, di Correggio. Avvocata, mi occupo di diritti e discriminazioni, sogno la campagna, disegno da sempre.

• Elisabetta Campagni. 27 anni, di Bologna. Si occupa di razzismo e nuove generazioni col video, il fumetto e la pittura.

• Valentina Cavallari. Classe 1998, nata a Ferrara. Studentessa di animazione, disegna da quando era bambina e sogna da sempre un posto alla Pixar e una casa dove il cap è 90210. Ovviamente se può andare bene e non è troppo da sognatrice.

• Benedetta Carachino. 25 anni, Pavia,

“Vedo il disegno come la forma più alta di espressione a maggior ragione se può essere un modo per dare voce a chi non ce l’ha e a porre l’attenzione su temi che riguardano la nostra società”.

• Francesco Casali. 25 anni, nato a Bologna. Studente di Architettura a Milano, appassionato di arte, sport e musica.

• Matilde Corti. 25 anni. Vivo a Bologna, sono nata a Monza. Mi sono laureata in DAMS Cinema. Da sempre appassionata di arte in ogni sua forma ed espressione.

• Angelo Costellini. 29 anni, nato a Piacenza, vivo a Bologna. Grafico libero professionista. Appassionato di arte visiva, cinema e disegno.

• Stefano D’Alessandro. 28 anni. Campano, laureato in Arti Visive presso l’Università di

Bologna. Appassionato dalle logiche e dai meccanismi che stanno alla base delle narrazioni, cerca sempre modi diversi per raccontare una storia.

• Simona De Nicola. 37 anni. Pugliese, di Bologna, vive a Lesbo. Artista, esperta di blu, mangiatrice di liquirizia. • Roberto Diglio. 23 anni. Una mano lavora per l’ufficio e l’altra per il cuore. Divido le mie

giornate tra il lavoro da impiegato e quello da narratore: porto avanti da anni la mia ricerca sul linguaggio tra arte, spiritualismo, filosofia, psicologia e amore.

• Leila Garsi. 22 anni di Bologna. Studentessa e lettrice, attiva in più associazioni del bolognese.

• Cloe Gelsi. 23 anni, nata e residente a Bologna. Formalmente infermiera, idealmente creativa, grande viaggiatrice, attratta dai problemi “veri”, e dall’ascoltare la voce di chi non ce l’ha. • Pietro Ghinelli. 16 anni, studente dell’istituto Silvio Darzo a Montecchio. Sono appassio-

nato del disegno a mano libera e sto perfezionando il mio stile fumettistico. Ho studiato in una

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scuola di teatro, dove abbiamo affrontato tematiche sulle discriminazioni sociali.

• Margherita Govi. Classe 1994, nata a Bologna. Studia Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino.

• David Morales Grossi. 18 anni. Di Bologna, nato a Caracas, Venezuela. Studente del Liceo Artistico F. Arcangeli.

• Anna Malih. 22 anni. Originaria di Senigallia, vive a Bologna. Studia biologia all’Università di Ferrara e si diverte a suonare le percussioni africane, a imparare nuove lingue e a scrivere.

• Umar Hayat. 22 anni. Nato in Pakistan. Vivo a Bologna, sono appassionato di arte e pittura. • Maria Francesca Scollato. 22 anni, Bologna, nata a Poggiardo. Studente di Scienze

Politiche e Relazioni Internazionali, da sempre ambientalista e contro tutte le forme di discriminazione.

• Camilla Mele. 30 anni. Sono nata e vivo a Bologna, ma nel mezzo ci sono stati vent’anni

nella Bassa modenese. Ho fatto il Dams e sempre disegnato, ma per campare faccio la bartender.

• Bianca Navarria. 21 anni, sono di Catania, mi sono diplomata al liceo classico. Frequento il terzo anno dell’università di lettere classiche a Palermo. Sono cresciuta leggendo fumetti, ma non avevo mai pensato di scriverne uno… prima di questo corso!

• Emma Pellizza. 24 anni, nata nelle campagne parmensi ma con il cuore radicato in Olanda e sparso per l’Emilia. Non sono sicura a cosa vorrei dedicare la mia vita a tempo pieno, ma di sicuro mi piacerebbe che questo tempo fosse fitto di persone e nuovi sguardi.

• Alessio Schiazza. 25 anni. Di Bologna. Inizio un percorso di auto formazione che nasce dalle mie passioni, l’illustrazione e la fotografia. • Sofia Tagliani. 25 anni, sono cresciuta a Parma. Dopo il liceo mi sono trasferita a Torino, dove mi sono laureata in scienze politiche. Il disegno è da sempre una mia grande passione, insieme all’attivismo politico. Questo corso di graphic journalism le ha fatte incontrare.

• Giovanni Tolomelli. 18 anni. Sono un fumettista alle prime armi. Sto frequentando il liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara.

• Andriy Tarnevyy. 23 anni, di Bologna, sono nato a Drohobyč, Ucraina. Cerco di fare in modo che la mia disabilità non sia un limite invalicabile.

• Elisa Poggipollini. 17 anni. Vivo a Copparo, sono nata a Ferrara. Trasmettere un messaggio attraverso le passione è ciò che ognuno di noi dovrebbe aspirare. • Alessia Mazzocchi. 17 anni, nata a Lagosanto e vivo a Copparo (Fe). Appassionata della lettura e della scrittura in tutti i loro generi.

• Ricky Tress. 18 anni, S. Polo

Podenzano (PC), disegna per interesse personale.

• Massimo Vagliviello. 24 anni, nato a Bologna. Diplomato in incisione all’Accademia di belle arti di Bologna.

• Luca Vidali. 23

anni, Castenaso (BO), “Sto cercando di migliorare le mie capacità di narrazione a fumetti per poter farlo diventare un mestiere a tempo pieno”.

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Pubblicazione gratuita realizzata nell’ambito del progetto “Graphic Journalism. Documentare e raccontare le discriminazioni per una nuova cultura dei diritti e della pace”. Realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna.

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