Cc1307

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MARZO 2015 • ANNO XXVI N° 1307 • DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Cardillo • CONDIRETTORE: Giulio Iannone • COPIA OMAGGIO a SOCI E SIMPATIZZANTI

Rivista dell’Area Sub Metropolitana di Roma e del Lazio

Enzo Vecciarelli è il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa

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Marzo 2015

n Editoriale • PUNTO di VISTA

IN QUESTO NUMERO:

n Primo Piano • Colleferro

Il lavoro del Commissario Prefettizio... di Gian Luca Cardillo

7

n Comeravamo • Bisturi e cuore,

14

n Personaggi • Il Gen. Enzo Vecciarelli

16

n Anniversari

18

n Ieri, oggi, domani

20

ricordo del prof. Mazzoni

9

si prepara alle “comunali”

LA COPERTINA

Sottocapo di Stato Magg. della Difesa

di Giulio Iannone

n Colleferro • Il Cap. Matteucci alla scuola media “Leonardo”

n Valmontone • Orti sociali,

n

recupero e occupazione

12 13

Trent’anni del Rotary di Subiaco

Via Romana a Colleferro, vetusta questione

Il Generale di S.A. Enzo Vecciarelli è Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa

di Felice Lozzi

n Rubriche • Giorno dopo Giorno...

Scaffale: Introduzione al Pentateuco

n Altre notizie • Rocca Priora, il 2015

è l’anno dedicato alla Memoria Storica

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 5

PUNTOdi VISTA di Gian Luca cardiLLo

Il lavoro del Commissario Prefettizio a Colleferro...

A

Colleferro, da alcune settimane dalla caduta della giunta Cacciotti e dall’arrivo del Commissario Prefettizio Straordinario, dott.ssa Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi, si attende con viva trepidazione la data delle votazioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del Sindaco. La città, a dire il vero, sta vivendo, da un lato, un periodo di grande fermento politico-elettorale (con la discesa in campo di personaggi vecchi e nuovi) e, dall’altro, un momento di grande propositività dovuta al serio, competente e proficuo lavoro svolto da parte del rappresentante governativo (e dei suoi più stretti collaboratori istutuzionali) che ha saputo da subito impostare un sano e coerente iter gestionale dell’ordinaria e straordinaria amministrazione.

E lo si è visto da subito! Basti recarsi in municipio ove tutto funziona come un orologio e ciascuno svolge con diligenza le sue regolari mansioni al di là di prebende, favoritismi ed...altro.

Qualcuno ha affermato che un “commissario” così, ci vorrebbe sempre, al di là della diuturna politica spicciola che, spesso (e volentieri - n.d.d.) si mimetizza vigliaccamente e a proprio piacimento dietro la facciata di una falsa democrazia fatta in realtà solo di spregiudicati privilegi, insensati veti verso chi “non è amico”, fanatismi, prevaricazioni ed ingiustizie di sorta.

La dottorerssa de Notaristefani ha posto da subito le cose in chiaro, almeno ci sembra, mettendo le mani, con equilibrio, come è giusto fare, a destra e a manca, alla ricerca di ogni situazione e partcolarità gestionale passata e soprattutto (doverosamente) controlando atti, documenti, delibere (ed altro ancora) per vederci “dentro” e stabilire il dafarsi secondo le prerogative di legge attribuitele.

Certo è che chi ha operato nel bene con la dovuta “diligenza del buon padre di famiglia” non avrà mai nulla da temere potendo dormire sonni più che tranquilli; chi, viceversa, potrebbe ritrovarsi in mezzo ad incresciose e spiacevoli situazioni, dovrebbe, inevitabilmente, fare i conti con un’amara realtà e pagare lo scotto del suo nefasto operare. E questo, beneinteso, è valido per tutti; come a dire che “...chi è causa dei suoi mali... potrebbe piangere se stesso”. Scheletri negli armadi? È veramente finita l’epoca degli impuniti furboni? È finita l’epoca delle prepotenze ed insensibilità umane e sociali? Speriamo di sì. Tutto ciò va detto naturalmente nel complessivo e pieno rispetto della realtà dei fatti al di là di fin troppo prevedibili giustificazioni dettate da comportamnenti sempre arroganti ed irresponsabili legati a certi modi di fare e presuntuosi “diritti acquisiti”.

Ci auguriamo, dunque, che i cittadini di Colleferro, nel pieno rispetto delle regole civili e democratiche, potranno recarsi alle urne con grande fiducia e determinazione nell’ottica di una scelta che veda eletto un Sindaco ed un Consiglio all’altezza della situazione e soprattutto forti di quel bagaglio culturale basato sulla corretta applicazione delle giuste e sacrosante regole democratiche intrise di trasparenza, onestà, senso di giustizia e lealtà per il bene della collettività. Alla dott.ssa de Notarstefani giunga, infine, un sincero augurio di proficuo lavoro!

I cittadini di Colleferro dovranno scegliere un sindaco onesto, serio e motivato da un forte senso del dovere per il bene di tutti...

Gian Luca Cardillo CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 7

PRIMO PIANO

Colleferro al voto in lizza aspettando Maggio Dalla cacciata del Sindaco Mario Cacciotti al ritorno di Silvano Moffa passando per il Commissariamento del Comune e le Primarie...

D

di GIULIO IANNONE

opo la caduta della Giunta Cacciotti - avvenuta lo scorso 16 Dicembre 2014, a seguito delle dimissioni di nove consiglieri comunali, tra i quali quattro di maggioranza - si sono susseguiti una serie di eventi che tenteremo di riassumere brevemente giungendo all’attuale quadro politico che si è ormai quasi definitivamente delineato in vista della campagna elettorale che condurrà al rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Colleferro nel prossimo mese di Maggio.

Il 18 Dicembre i consiglieri comunali d’opposizione uscenti tenevano una conferenza stampa nella quale spiegavano le ragioni per le quali avevano sottoscritto - insieme a quattro consiglieri di maggioranza (Rocco Sofi, Aldo Giuliani, Antonio Rossi e Mario Del Prete) - le proprie dimissioni, decretando di fatto la caduta dell’Amministrazione.

Il giorno successivo, sul nostro sito internet (cronachecittadine.it), pubblicavamo il decreto di nomina del Commissario Prefettizio, individuato nella persona del Viceprefetto d.ssa Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi, coadiuvata dal Sub Commissario Viceprefetto Aggiunto dott. Giovanni Borrelli. Tre giorni dopo, il 22 Dicembre, avveniva il relativo insediamento ed il conseguente accentramento dei ruoli isti-

tuzionali di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale nelle mani del Commissario Prefettizio.

Tra i primi atti della d.ssa Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi, ci sono stati quelli relativi al mancato rinnovo degli incarichi affidati dalla Giunta Cacciotti ed in scadenza al 31 Dicembre; data in cui anche il Segretario Comunale veniva finalmente iscritto nel registro dei pensionati...

Altro atto commissariale importante è stata proprio la nomina pro-tempore di un nuovo Segretario Generale,

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 8

efficacemente individuato nella persona della d.ssa Annalisa Puopolo, in “comproprietà” con il Comune di Palestrina, dove svolge il medesimo ruolo dal 5 Ottobre 2010 ed è Responsabile Anticorruzione e della trasparenza.

Terminate le festività natalizie, in rapida successione abbiamo registrato le “uscite pubbliche” di tre dei quattro consiglieri comunali di maggioranza dimissionari (Sofi, Giuliani e Rossi) e quella del Sindaco sfiduciato Mario Cacciotti che affidava le proprie riflessioni “post-cacciata”,

a fianco: il Sindaco sfiduciato Mario cacciotti in basso: il vincitore delle primarie Pierluigi Sanna con l’antagonista diana Stanzani

nella pagina accanto: il commissario Prefettizio Viceprefetto d.ssa alessandra de notaristefani di Vastogirardi ed il Sub commissario Viceprefetto aggiunto dott. Giovanni Borrelli

ad un’intervista video con il nostro Direttore Gianluca Cardillo, pubblicata il 9 Gennaio sul sito cronachecittadine.it.

In quello stesso giorno, giocando d’anticipo, il Pd ufficializzava il proprio candidato a Sindaco di Colleferro, indicando per quel ruolo Diana Stanzani. La decisione, di fatto, si contrapponeva al maturando progetto di tre consiglieri di opposizione uscenti (Del Brusco, Girolami e Sanna), intenzionati a candidare alla carica di primo cittadino proprio quest’ultimo.

Mentre il consigliere di maggioranza Del Prete preparava il suo incontro con i cittadini (che avvenne poi il 17 Gennaio), già il 13 Gennaio il centrosinistra iniziava le riunioni di area per definire il “da farsi” nel tentativo di proporre ai cittadini un unico candidato alla carica di sindaco.

Una serie di “tavoli” di discussione dai quali andavano via via sfilandosi, prima Rinascita per Colleferro di Claudio Gessi e poi lo stesso Idv di Emanuele Girolami e Maurizio Del Brusco, rompendo di fatto il connubio con Pierluigi Sanna.

Nel frattempo sia Sanna (il 24 Gennaio), sia Stanzani (il 31) avevano ufficializzato, in distinti incontri pubblici, le rispettive candidature a sindaco, creando i presupposti affinché si ricorresse alle elezioni primarie per definire il candidato unico (Sanna o Stanzani) da proporre alla città:

le primarie venivano fissate per il giorno 1° Marzo.

Nel centrodestra, intanto, iniziavano a fare capolino le candidature a sindaco di Forza Italia (Giorgio Salvitti, Giancarlo Caccarelli e Remo Paniccia) e diventava sempre più insistente la voce di una possibile “ridiscesa in campo” di Silvano Moffa.

Nel giorno stesso in cui si svolgevano le primarie, i consiglieri di maggioranza dimissionari (Sofi, Giuliani, Rossi e Del Prete) unitamente ai consiglieri di opposizione Del Brusco e Gessi, diramavano una lettera aperta con la quale invocavano la candidatura a Sindaco di Emanuele Girolami.

A sera inoltrata giungevano i risultati delle primarie: su circa 2200 votanti, Pierluigi Sanna se ne era aggiudicati quasi il 70%.

Improvvisamente tutto è sembrato più chiaro e definito, almeno fuori dal centrodestra...

A questo punto i candidati a Sindaco “certi” (non lo sono mai fino a giochi chiusi) erano: Pierluigi Sanna, Emanuele Girolami, Santina (Ina) Camilli (Federazione delle Liste Civiche) e Aldo Barbona (Movimento 5 Stelle).

Il giorno dopo nel centrodestra venivano ritirate le candidature di Ceccarelli e Paniccia: restavano Giorgio Salvitti e Silvano Moffa che nel frattempo «si era reso disponibile» aggiungendo nel contempo un altro simbolo alla sua pagina facebook...

Il fatto di per sé, evidentemente non era sufficiente a scoraggiare le legittime velleità di Giorgio Salvitti, già troppe volte sicuro di poter fare il “salto di qualità”, ed altrettante volte lasciato inesorabilmente al palo… Questa volta forte anche di una sorta di “veto” posto - in occasione di un incontro ristretto con i consiglieri comunali uscenti di Forza Italia - dal deputato europeo Antonio Tajani al sostegno dei “suoi” a Silvano Moffa.

Sabato 7 Marzo il candidato SindaCRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 9

co Emanuele Girolami (foto in alto) incontrava i propri sostenitori presso la Sala Ludus dell’ex cinema della Parrocchia di Santa Barbara, ed il lunedì successivo il Movimento 5 Stelle certificava la propria lista in seno allo staff di Beppe Grillo.

Giungiamo ai giorni nostri, nei quali resta da dipanare la questione relativa al/ai candidato/i del centrodestra, Silvano Moffa e Giorgio Salvitti (uno accanto all’altro nella foto in basso) che non crediamo finiranno a svolgere le primarie in “diretta” il giorno stesso del primo turno delle elezioni, salvo poi, forse, nel caso in cui uno dei due andasse al ballottaggio, “apparentare” l’altro e presentarsi uniti al “rush” finale...

Nel frattempo anche Moffa ha fissato un incontro “al chiuso” per Sabato 14 Marzo, troppo tardi per riferirvene in questa edizione della nostra rivista, e forse troppo presto per aver già “dipanato” la matassa dello “scomodo” contendente.

Su questo fronte poi vanno fatte ulteriori considerazioni riguardo ad altri consiglieri di maggioranza uscenti, eletti in liste civiche e partiti locali, che spesso decidono di appoggiare questo o quel candidato sindaco in funzione della possibilità, o meno, di ritrovarsi, dad elezioni concluse, sul carro dei vincitori.

Ricapitolando dunque i candidati Sindaco al momento sono almeno 5. Oltre a Moffa...

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 10

Pierluigi Sanna (ripartiamo per colleferro, Partito democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, più eventuali liste che si aggiungeranno).

Emanuele Girolami (italia dei Valori, rinascita per colleferro, più eventuali liste che si aggiungeranno).

Santina (ina) camilli (Federazione di Liste civiche colleferro, più eventuali liste che si aggiungeranno).

aldo Barbona (Movimento 5 Stelle)

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 11

COLLEFERRO

Il Cap. Matteucci alla scuola media Da Vinci L’ufficiale dei Carabinieri ha incontrato gli studenti per parlare ampiamente delle missioni di pace in Afganistan, Bosnia ed Iraq

S

di ELEDINA LORENZON

ettimana di importanti eventi didattici quella alla Scuola Media Leonardo da Vinci dell’Istituto Comprensivo Colleferro 1 che, dopo il Festival della Scienza, ha programmato un’altra utile esperienza.

I giovani studenti delle classi terze sezioni B (Prof.ssa Rita Cioccoloni), C (Prof.ssa Gigliola Proia) e G (Prof.ssa Gisa Messina), hanno avuto il piacere di incontrare il Capitano dell’Arma dei Carabinieri Mario Matteucci, che ha illustrato la recente missione di pace internazionale in Afghanistan, cui ha partecipato, e le precedenti in Bosnia ed Iraq.

Il Cap. Matteucci, insignito tra l’altro delle prestigiose onorificenze di Cavaliere della Repubblica e di Cavaliere dell’Ordine della Virtù Militare, conferitagli dal Presidente della Repubblica di Romania, ha sottolineato come le Forze Armate Italiane di cui l’Arma dei Carabinieri fa parte siano leaders nel mantenimento della pace e nelle missioni di cooperazione internazionale, e come la sua presenza in vari teatri operativi l’abbia resa un punto di riferimento per gli Stati che stanno uscendo da lunghi periodi di guerre e crisi, svolgendo un ruolo di rilievo per la ricostruzione, la stabilità ed il mantenimento della pace.

L’ufficiale dell’Arma ha poi illustrato, con foto e filmati, le missioni

il cap. Matteucci, la dirigente scolastica d.ssa romani e la Prof.ssa Messina

a cui ha partecipato, ad iniziare dalla missione Nato nei Balcani, dopo la guerra etnica che ha dilaniato queste terre, che ha rappresentato grande impegno operativo e logistico dell’Arma dei Carabinieri a partire dal 1995, impegnandola con il compito di garantire il rispetto degli accordi di pace, la libera circolazione di tutte le etnie e di promuovere il consolidamento della pace, il rafforzamento delle istituzioni democratiche e la cooperazione con la popolazione per aiuti sociali.

Matteucci ha poi proseguito con la presenza italiana in Iraq, dal 2003 al 2006, che ha avuto sicuramente una forte componente umanitaria e di assistenza sia alle autorità locali che alle popolazioni.

Grande spazio è stato dedicato alla missione in Afghanistan, ultima in ordine di tempo a cui ha partecipato il Cap. Matteucci. Fantastiche

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 12

le sue foto che hanno mostrato un paese aspro, difficile, ma al tempo stesso quasi magico, capace di offrire paesaggi lunari e montagne dorate.

Tanti i bambini raffigurati nelle immagini, che convivono da sempre in un paese in perenne guerra, a causa di forti conflittualità di carattere etnico, religioso, politico e ideologico.

Anche in questo Paese l’intervento dell’Arma dei Carabinieri ha messo in atto azioni per lo sviluppo ed il miglioramento delle condizioni di qualità della vita affinchè lo Stato dell’Afghanistan possa acquistare stabilità politica e non sia più rifugio sicuro per il terrorismo internazionale.

Un ricordo è stato poi rivolto ai tanti Carabinieri vittime nelle missioni di pace.

La dirigente scolastica, D.ssa Antonella Romani, ha ringraziato il Cap. Matteucci per la grande opportunità offerta ai suoi studenti.

VALMONTONE

ORTI SOCIALI, recupero ed occupazione Due progetti di Comune e Regione per dare lavoro ad ex detenuti e disagiati psichici migliorando la città tra agricoltura e verde pubblico

C

on oltre 50 mila euro del bando “Innova Tu” della Regione Lazio, infatti, il Comune di Valmontone è stato premiato per il progetto “L’orto e il vivaIo” che potrà avviare all’inserimento sociale e lavorativo soggetti a fine detenzione. Realizzato insieme alla Cooperativa Sociale Gestcom, alla Cooperativa La Sonnina, all’associazione L’umana Dimora, in sinergia con l’amministrazione penitenziaria del carcere maschile di Rebibbia, il progetto consentirà di dare adeguata formazione a cinque persone che verranno inserite nel settore agricolo e vivaistico per produrre, su una serra costruita in un terreno di proprietà comunale, piantine da orto e piante ornamentali da utilizzare per gli arredi a verde e nei giardini pubblici. Mentre si lavora all’inclusione sociale e lavorativa degli ex detenuti, e delle loro famiglie, l’ amministrazione valorizza così le risorse agricole e naturalistiche locali, creando un circolo virtuoso che, attraverso la filiera corta, permette di creare un mercato per i prodotti del vivaio. Le attrezzature utilizzate per il progetto sono messe a disposizione dai diversi partner, che forniscono anche le competenze professionali, in particolare i due tecnici agronomi che curano la formazione.

Oltre all’amministrazione penitenziaria di Rebibbia, hanno dato la propria disponibilità a partecipare anche l’Università Agraria di Valmontone, che fornirà altri terreni utili al progetto, e la Coldiretti Roma, per promuovere

attraverso la rete dei Farmer’s Market di Campagna Amica i prodotti agricoli e ornamentali prodotti nel vivaio.

Un secondo progetto, avviato dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Valmontone e finanziato dal bando “Bene in Comune” della Regione Lazio, punta all’inclusione sociale e lavorativa di disabili psichici e fisici di lieve entità che, selezionati attraverso un bando comunale in pubblicazione e retribuiti attraverso i cosiddetti “buoni voucher”, lavoreranno in team per prendersi cura della città, valorizzando e tenendo puliti in particolare parchi e giardini.

«Mentre rendiamo più bella e vivibile Valmontone - spiega Eleonora Mattia, vice sindaco e assessore alle politiche sociali - continuiamo il nostro lavoro in quel recupero delle

categorie svantaggiate che ci vede da sempre impegnati. Ringrazio la Regione, guidata da Nicola Zingaretti, per la sensibilità che dimostra continuamente con progetti originali sul sociale, ma anche tutti i partners che, con professionalità ed entusiasmo, hanno condiviso con noi idee che ci hanno permesso di classificarci tra i migliori nel Lazio».

«Attraverso queste iniziative aggiunge l’assessore all’ambiente Veronica Bernabei - riusciamo a dare risposte concrete al recupero delle aree verdi e dei parchi pubblici locali e ad investire su formazione, recupero e occupazione nell'ambito dell'agricoltura e della botanica, fondamentale in una città come la nostra visto il grande patrimonio di terreni dell’Università agraria».

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 13

COMERAVAMO

Bisturi e cuore, in ricordo del prof. MAZZONI chirurgo a Valmontone Da allievo del mitico Pietro Valdoni a sperimentatore dei primi trapianti di fegato. Le memorie del collega Carlo Di Martino

A

d oltre dieci anni dalla scomparsa del famoso chirurgo prof. Giuseppe Mazzoni avvenuta negli Stati Uniti d’America, chirurgo che sapeva ben usare bisturi e cuore, Valmontone non dimentica la figura e la personalità di questo personaggio che ha dato molto alla popolazione locale, prima e quella d’oltreoceano, dopo.

E’ un vuoto ancora incolmabile immerso in un ricordo indelebile ed immarcescibile per tutti, non solto per la sua professioanlità, ma per specialmente per la sua umanità.

Qualche settimana fa, precisamente il 28 Aprile del 2003, moriva nella sua abitazione di San Diego in California attorniato dall’ affetto della moglie e dei suoi sei figli.

La sua vera “patria”, comunque, era rimasta, sempre Valmontone dove, per lustri e lustri aveva lavorato nel locale nosocomio e da dove era partito poi per gli Stati Uniti. Ma chi era Mazzoni?

Ce lo racconta un altro grande chirurgo (oggi in pnesiomne) che fu il suo più stretto collaboratore, il prof. Carlo Di Martino, già primario all’ospedale Parodi Delfino di Colleferro: «...Era sul finire degli anni sessanta. Avevo quel giorno il mio primo appuntamento con Giuseppe

Sopra: il chirurgo Giuseppe Mazzoni. nella pagina a fianco: foto di gruppo al “iii international Microvascular and Experimental Transplantation Workshop” di Valmontone

Mazzoni, primario all’ospedale valmontonese. Sapevo di lui - prosegue Di Martino - che era stato uno dei migliori allievi del celeberrimo prof.

Pietro Valdoni, direttore della prima Clinica Chirurgica di Roma, e a quel

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 14

tempo indiscutibilmente considerato il “Gran Maestro” di tutta la chirurgia italiana.

Era con lui che i chirurghi italiani facevano scuola e da lui ricevevano poi incarichi più o meno di prestigio.

Tra i suoi allievi, certamente Giuseppe Mazzoni era, a detta stessa dei propri colleghi di corso, tra i più preparati (conosceva il testo di chirurgia del maestro letteralmente a

memoria!) e tra i più intraprendenti, incredibilmente aperto ed affascinato dalle nuove frontiere che si stavano aprendo nella chi- rurgia con i trapianti d’organo.

Nella clinica di Valdoni era stato in effetti l’allievo a cui venne affidato il delicatissimo incarico della ricerca sui trapianti (all’epoca rarissimi) ed in particolare di quello del fegato.

Mazzoni aveva eseguito di persona il primo trapianto sperimentale di fegato di maiale, ponendo così l’istituto del prof. Valdoni all’avanguardia con altri centri, come quello di Cambridge e di Denver, che ugual- mente stavano effettuando i medesimi interventi. Si stavano dunque spalancando allora, al prof. Mazzoni, le porte del futuro della chirurgia moderna con tutte le prospettive terapeutiche dei trapianti; e lui, con incredibile tenacia, aveva proseguito le sue ricerche anche in provincia, da Valmontone.

Aveva infatti lasciato l’istituto di Valdoni per diventare primario chirurgo proprio in un piccolo ospedale da lui stesso eretto sulle fondamenta di una vecchia infer- meria locale.

Si sa comunque che nel 1962 nasceva, con tutti i crismi, “l’ospedale” ed insieme a lui “il professore”.

Chi infatti si recava, come me, a quei tempi a Valmontone - racconta ancora Di Martino -non c’era bisogno di specificare, il “professore” che era solo lui: Giuseppe Mazzoni.

Quello che intuii al volo fu la sua straordinaria viva intelligenza ed

umanita. Ci dovevo rimanere solo un mese. Ci rimasi ben venticinque anni. Tredici li ho trascorsi con lui, prima come assistente poi come aiuto, e poi successivamente come primario, dopo il suo trasferimento nel 1982 a San Diego in California.

Il lavoro all’ ospedale di Valmontone era massacrante. C’erano in media un centinaio di malati distribuiti dappertutto: nelle stanze e nei corridoi, a seconda delle necessita.

Il lavoro più pressante era quello con il via vai dei politraumatizzati della strada (soprattutto dall’A1), che affluivano continuamente.

Per l’esperienza acquisita in tal campo, il professor Mazzoni fu invitato espressamente come relatore al Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia, e l’ospedale stesso divenne Ente Provinciale Specializzato Traumatologico.

Nel frattempo continuavano le sue ricerche sui trapianti del fegato.

Nel 1974 lui stesso si recò negli Stati Uniti come “visiting professor” in quello che era considerato il santuario in America dei trapianti di fegato, cioè l’ospedale di Denver, diretto dal pioniere dei trapianti di fegato, il prof. Thomas Starzl con il quale conservò poi per sempre un rapporto di fraterna amicizia insieme all’altro grande prof. Sir Roy Calne.

Calne e Starzl vennero a trovarlo in quel piccolo ospedale di provincia ove nel 1974, si tenne l’ “Internationale Microvascular and Experi-

mental Transplanta- tionWorkshop”, congresso con tutti i maggiori chirurghi del mondo alla presenza del grande Sir Medawer, premio Nobel per la immunologia.

A rileggere oggi i nomi dei partecipanti a quel Congres- so tra cui Starzl, Calne, Medawar, Hashimoto, Brendel, Sun Lee, Cortesini, Owen, Galmarini, Kountz e tanti altri, tutti riuniti a Valmontone, si ha il senso dell’incredibile!

Tra l’altro, nel corso di quello stesso congresso il prof. Mazzoni fu autore con il prof. Calne del primo esperimento mondiale di “Eurotransplant”: un intervento che apriva la strada alla possibilità di trapiantare organi provenienti da sedi distanti migliaia di chilometri. Valdoni, lo richiamò a Roma per effettuare, in quella università, un trapianto esterno di fegato di maiale ad un paziente in coma epatico.

Un intervento che lui per primo in Italia aveva effettuato, proprio all’ospedale di Valmontone.

Dopo qualche anno decise di andare in America, quasi “disgustato” dal nuovo modo di concepire un certo tipo di sanità ove la spartizione politica aveva messo con prepotenza le mani in un campo dove è in ballo la salute dei cittadini.

Del resto Mazzoni - conclude Di Martino - era convinto che non esistessero grandi o piccoli ospedali, ma solo luoghi in cui la scienza poteva esercitare la sua opera al servizio dell’umanità...».

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 15

ENZO VECCIARELLI è il nuovo Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa

il Generale di Squadra aerea Enzo Vecciarelli, orgoglio e vanto per la città di colleferro

I

Un colleferrino doc ai vertici delle Forze Armate Italiane

l colleferrino Generale di Squadra Aerea Dott. Enzo Vecciarelli è stato nominato nei giorni scorsi Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa.

Il generale Enzo Vecciarelli ha ricoperto fino a meno di una mese fa l’incarico di Direttore del 4° Reparto del Segretariato Generale della Difesa/Direzione Nazionale degli Armamenti, ed ora, con Decreto del Presidente della Repubblica, è stato nominato Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa.

Per meglio comprendere l’importanza del ruolo ricordiamo che il Presidente della Repubblica è il Comandante supremo delle Forze Armate Italiane, a seguire vi è il Ministro della Difesa con il Capo di Stato Maggiore della Difesa (il Gen. Claudio Graziano), il Sottocapo di SMD (il Gen. S. A. Vecciarelli) e quindi tutti i Capi di Stato Maggiore di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri. Il prestigiosissimno incarico pone dunque Enzo Vecciarelli

ai più alti livelli militari della Difesa della Nazione; in pratica è il numero “due”! «...Il periodo che abbiamo di fronte non sarà dei più facili...».

Così si è espressa il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, alla cerimonia di avvicendamento del capo di SMD e del suo sottocapo. Il ministro ha poi aggiunto: «...La prevenzione o la risposta alle attuali crisi internazionali multidimensionali, non può essere conseguita se non agendo in una dimensione multilaterale, in cui la componente militare deve dimostrare di sapersi pienamente combinare con le componenti diplomatica, umanitaria, economica e di intelligence...».

Più che appropriata, dunque, appare, in quest’ottica, la nomina del Gen. Vecciarelli che già in passato ed in modo ampio, ha saputo dimostrare eccelenti doti professionali e militari Complimenti ed auguri vivissimi da parte della Direzione e della Redazione del nostro giornale che

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 16

Foto “d’epoca” di aeronautici colleferrini: il M.llo card il cap. Maroncelli (col. in r), il Ten. col. Enzo Veccia

dinali, il Ten. col. aldo nanni (oggi generale in r), arelli (Gen. S.a.), Piero raineri, Venturino Vecciarelli

Sopra: una riunione a Palazzo caprara, sede dello SMd. Qui a lato: il Gen. Enzo Vecciarelli riceve dal rettore dell’upacas SS.Trinità prof. cardillo e dal direttore dei corsi dr. Giulio iannone, la Laurea Honoris causa

non a caso ha premiato più volte il Gen. Vecciarelli sia con il Premio Cronache Cittadine, sia da parte del Consiglio Direttivo e Senato Accademico dell’Università Popolare dell’Acas-Stampa “Santissima Trinità” che, nel corso di una recente sessione, gli ha conferito i massimi tributi con la laurea “Honoris Causa”.

Il curriculum…

Il Gem. Enzo Vecciarelli è nato a Colleferro (Roma) il 13 Maggio 1957. Ha frequentato l’Accademia Aeronautica dal 1975 al 1979 con il Corso ‘Rostro II'; nel 1980 ha conseguito il brevetto di pilota presso la base aerea di Laughlin (Texas) e la qualifica di “Fighter” presso la base aerea di Holloman (New Mexico). Dal 1981 è stato assegnato al IX Gruppo Caccia Intercettori del 4° Stormo di Grosseto, ricoprendo tutti gli incarichi operativi fino a quello di Comandante.

Dal 1993 al 1999 è stato impiegato presso il I Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica, prima con l’incarico di Capo Sezione Impiego Personale Dirigente e, con quello di Capo Ufficio Ordinamento. Dal 1999 al 2002 è stato Comandante del 4° Stormo Caccia e Direttore del 4° Reparto Manutenzione Velivoli F-104.

Assegnato successivamente allo S.M. del Comando Logistico, dal 2002 al 2004 ha ricoperto gli incarichi di Capo Ufficio Pianificazione Generale, Capo Ufficio Operazioni e Vice Capo di Stato Maggiore.

Nel 2003, nell’ambito dell’operazione Antica Babilonia, ha comandato il primo contingente aeronautico in Iraq presso la Base Aerea di Tallil (Nassirya).

Dal 2004 al 2007 è stato impiegato presso il Segretariato Generale della Difesa quale Vice Capo del Reparto Politica degli Armamenti. Dal 2007 al 2010 è stato impiegato presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino quale Addetto per la Difesa e l’Aeronautica.

Dal 29 settembre 2010 al 15 luglio 2011 è stato comandante del Comando delle Forze da Combattimento a Milano.

Dal 22 Luglio 2011 il Gen. Enzo Vecciarelli è stato inoltre Capo di Stato Maggiore del Comando Squadra Aerea.

Il Gen. Vecciarelli ha frequentato numerosssimi corsi di specializzazione tra cui: i Corsi Normale e Superiore della Scuola di Guerra Aerea di Firenze, l’Air War College presso la prestigiosa Air University di Maxwell (Alabama) e il Defence Resource Management Course presso il Naval Postgraduate College di Monterey (California). È laureato in Scienze Aeronautiche presso l’Università di Napoli ‘Federico II’ e in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università degli Studi di Trieste. È insignito di numerosissime e meritate onoreficenze nazionali ed internazionali tra cui quella di Commendatore al Merito della Repubblica, della Medaglia Mauriziana, della Medaglia Nato per le operazioni nella Ex-Jugoslavia e della Medaglia commemorativa per le operazioni di pace in Iraq. Il Gen. Vecciarelli è sposato e ha due figli.

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 17

ANNIVERSARI

I TRENT’ANNI del Rotary Club di Subiaco Erano molti i soci presenti alla serata dei festeggiamenti che hanno visto la presenza del governatore distrettuale Carlo Noto La Diega Brindisi finale dei soci con la nota attrice Barbara Bouchet, il governatore noto La diega, Giovanna Felicetti, presidente del rotary di Subiaco e il past-governor Gasbarrini-Fortuna.

Sotto: immagini di alcuni soci presenti all’evento. (fotoservizio Salvatore Petrolito)

S

ono passati ben sei lustri dall’anno di fondazione del Rotary Club di Subiaco.

Per festeggiare questo importante anniversario i soci (vecchi e nuovi) si sono ritrovati al ristorante Belvedere, sede sociale, nel corso di una serata speciale densa di significato umano, sorico e sociale. Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente Giovanna Felicetti che ha salutato tutti i presenti e gentili consorti ed accolto il governatore distrettuale Carlo Noto La Diega, il suo assistente Mauro Vermiglio, il pastgovernatore Gianni Gasbarrini Fortuna, il prefetto distrettuale Vito De Pasquale, il socio onorario e fondatore Carlo Conversi e i presidenti e rappresentanti dei clubs di Tivoli, Colleferro, Fiuggi, Cassino, Guidonia, Foro Italico Roma e rispettive delegazioni.

Dopo i rituali saluti e gli inni, la serata è trascorsa in allegria e all’insegna della più calorosa amicizia e partecipazione con cena e proiezione di un video commemorativo di tutte le attività svolte nei proficui trent’anni del sodalizio. Dopo gli interventi dl presidente e del governatore, le trestimonianze dirette dei soci, past presdent e fondatorim,infine, è arrivato il momento del brindisi con la disytuzione di un dono ai presenti. All’evento era presente, al tavolo della presidenza, la nota attrice Barbara Bouchet accompagnata dall’arch. Giorgio Orlandi.

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 18

SALUTE

Studio Di Fraia, genetica d’avanguardia e non solo...

Quando si parla di salute ci si riferisce ad uno stato psicofisico ideale nel quale ogni individuo dovrebbe trovarsi in qualsiasi momento della vita.

Lo stato di salute dipende da alcuni elementi importantissimi e la permanenza di una condizione psicofisica tendente a quella ideale, dipende dallo stile di vita nel suo complesso ma anche dal monitoraggio degli aspetti più critici e sensibili di ciascun individuo.

Al di là dei periodici check-up, oggi è possibile avvalersi della genetica in numerosi aspetti della nostra vita quotidiana. Ad esempio con la Nutrogenetica si possono modulare l’alimentazione e l’integrazione alimentare in modo personalizzato ed efficace rispetto alle caratteristiche genetiche individuali. Sfruttando le conoscenze nella genetica umana e collaborando con esperti in nutrizione lo Studio Di Fraia ha creato diversi servizi che consentono di raggiungere e mantenere lo stato di salute attraverso la personalizzazione del proprio regime alimentare.

Lo studio del DNA permette di identificare scientificamente, con precisione, le peculiarità genetiche di ogni individuo che riflettono le caratteristiche fisiche del corpo. Ed i risultati di tali studi possono essere applicati non solo all’alimentazione, ma addirittura ai trattamenti estetici che possono essere selezionati in base al proprio DNA, prevengono condizioni fisiche e psicologiche indesiderate o impreviste legate sia al tempo che ad uno stile di vita non adeguato alle proprie caratteristiche genetiche.

La ricerca è giunta al punto di produrre una sorta di “cartella genetica individuale” nella quale c’è “scritto” a quali elementi, interni od esterni al nostro organismo, siamo particolarmente sensibili ed anche quali sono le predisposizioni genetiche di ciascuno a contrarre determinate patologie piuttosto che altre...

La genetica può essere utile anche per conoscere il sesso del nascituro già all’ottava settimana di gestazione. Secondo lo studio clinico Winestine Mc. le donne in stato interessante che conoscono il sesso del bebè instaurano un rapporto emotivo più intenso con il figlio, dando così meno importanza ai disturbi della gravidanza, e sono meno soggette alla depressione post-parto.

Con lo stesso tipo di indagine genetica (DeteSex®) è anche possibile ottenere una diagnosi precoce, non invasiva, di patologie legate ai cromosomi sessuali (emofilia, distrofia muscolare di Duchenne ecc.).

Tutto questo, e molto altro (come meglio sintetizzato a lato), è ciò che la struttura all’avanguardia dello Studio Di Fraia è in grado di offrire all’utenza, soprattutto, ma non solo, nell’area in cui opera, caratterizzata da condizioni ambientali particolarmente delicate.

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 19

IERI, OGGI, DOMANI...

Colleferro Via Romana, vetusta, irrisolta questione A quasi settanta anni di distanza la vecchia arteria di collegamento tra il quartiere Scalo e la città è chiusa. Ora sembra riaprire, ma...

O

di FELICE LOZZI

ggi pià che mai, proprio nel momento in cui la vetusta e delicata questione “terrotriale” sembra trovarsi sulla via buona della definitiva risoluzione dell’annoso contenzioso fra comune e aziende locali (Secosvim) sulla riapertura di Via Romana, molti cittadini si chiedono il perché questa importante arteria che una volta collegava il centro con il quartiere Scalo, di punto in bianco, venne chiusa al traffico ed utilizzata privatamente solo all’interno delle fabbriche.

L vecchia via Romana, che dal bivio della Casilina, altezza Bar Marini, attraversava lo Scalo conduceva a Colleferro proprio dove oggi c’è via degli Esplosivi. Fu chiusa ai traffico e divenne di proprietà dell’allora Bpd. Sarebbe opportuno rifare la storia di quel tempo. A scanso di equivoci diciamo subito che la chiusura dell’arteria in questione strada non è stata mai autorizzata da nessuno, neppure durante la guerra, e, a conferma di ciò ricordiamo che nel tratto interno vi erano oltretutto alcuni fabbricati abitati da famiglie che nulla avevano a che fare con la Bpd (Belvedere, Colabucci, De Feo e moite altre).

Orbene, malgrado l’ing. Parodi propritario della Bpd fosse Senatore del Regno, ad ogni sua richiesta di chiusura, giustificata dai fatto che

vi era una fabbrica di esplosivi, il governo fascista non autorizzò mai tale chiusura.

Solamente nell’immediato dopoguerra (1947) si arrivò alla chiusura della stessa. A tale chiusura molti cittadini dello Scalo reagirono violentemente alla istallazione dei cancelli. Ercole Centra, ad esempio, a capo di un folto gruppo di cittadini dello Scalo, collocò numerose cariche di esplosivo alle colonne dei cancelli e le fece saltare in aria.

Cosa era avvenuto? Chi aveva autorizzato tale chiusura e perché?

In quei periodo era sindaco, il primo, visto che precedentemente vi erano stati solamente commissari prefettizi, tale Pio Peraccini del Pci; un omone grosso e dalle maniere spicce...

Era un ferroviere conducente di locomotive a vapore in servizio

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 20

locale stazione. Per il giorno deiia marcia su Roma (28/10/1922) i ferrovieri proclamarono uno sciopero generale allo scopo di non trasportare i fascisti a Roma. Peraccini si offrì voiontario per portare a Roma tutti i camnerati della zona radunati a Valmontone presso palazzo Doria e comandati dal prof. Romolo Salvitti.

Alla caduta dei fascismo, nel 1943, e dopo la fuga di tutti i “caporioni” di Colleferro prese le redini della città Serafino Pagnonì che con un comitato cercò di aiutare tutti ì cittadini. Dì questo comitato faceva parte anche Peraccini.

Dopo che Serafino Pagnoni rassegnò le dimissioni e tornò al comando dei Vigili del Fuoco, le redini del comune passarono a Pio Peraccini che rimase in carica fino ai 1952 anno in cui fu eletto il socialista

nella pagina a fianco: la più antica immagine di via romana allo “Scalo” vicino allo zuccherificio e, di lato, una mappa aerea dell’attuale ubicazione

Biagio Della Rosa.

Eravamo in pieno periodo di ricostruzione e la materia prima era ia caice e ii cemento, i figli di Peraccini avevano una ditta di costruzioni in Roma.

Un brutto giorno arrivò da parte del Prefetto di Roma al sindaco di Colleferro una letterà con la quale si chiedeva se il tratto della via Romana era “...d vitale ed essenziale importanza” per il comune di Colleferro in quanto vi era una richiesta di chiusura da parte della stessa Soc. Bpd. Il Peraccini rispose subito a questa lettera “...che tale strada non era necessaria per la città Colleferro”.

Fu così che il prefetto di Roma autorizzò immediatamente la chiusura di via Romana. E così rimase fino ad oggi. In quel perìodo da parte di tanti dipendenti della Calcementi sì vociferava che ì figli di Peraccini avevano cemento e calce a volontà; di certo, ancor oggi, non possiamo dire se tale illazione rispondesse a realtà, oppure solo una dicerìa deltempo.

Però ricordiamo benissimo la disperazione di molti imprenditori edili del luogo, come l’ing. Magrini, che si lamentavano per ia mancanza di cemento e il blocco dei lavori.

Ma a Colleferro, si sa, più volte gli interessi dei cittadini si sono scontrati con quelli delle aziende locali. Più di qualche volta è accaduto di “vendersi la pimogenitura, per un piatto di lenticchie” come Esaù fece con Giacobbe.

E non nascondiamo che, in alcuni casi, ciò continua a succedere anche oggi... quando si consente a certe aziende di fare ancora il bello e cattivo tempo. Finiranno questi assurdi privilegi?

Molti si aspettano che nuove amministrazioni comunali possano impostare politiche diverse e spezzare questo modo di pensare ed agire, soprattutto per quanto riguarda le questioni territoriali, urbanistiche e

a destra: l’ingresso di via romana vicino ai giardini pubblici di largo oberdan.

Sotto: l’altro ingresso situato a ridosso dei parcheggi della stazione

soprattutto ambientali ove il solito “ricatto occupazionale” non fa più paura a nessuno e ogni promessa lascia il tempo che trova.

Tanti polìtici hanno parlato e tentato (ma senza riuscirvi mai), da lustri e lustri, dì far riaprire la vecchia via Romana (che potrebbe risolvere al di là dii tutto grandi problemi alla viabilità e ai collegamenti viari interni), ma molti cittadini si chiedono ancora che cosa invece c’è e ci potrebbe essere dietro e quale potrebbe essere il prezzo da pagare a chi sarebbe disposto a restituirfe un bene comune come questo.

Quali potrebbero essere oggi i nuovi interessi, i nuovi progetti nel cassetto, i nuovi “appetiti”?

Chi ci sarebbe dietro? Tutti questi interrogativi assumono particolare valore anche tenendo conto che non vi sono più le industrie di una volta (ove erano occupati fino ad oltre 20 mila lavoratori); quindi niente industrie ma solo...terreni?

Non si vorrà mica fare una speculazione edilizia bella e buona di enorme portata?

A... scanso di equivoci, staremo a vedere...e prima, stavoltsa, che qualcuno agisca in contropiede!

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 21

GIORNO DOPO GIORNO...

Artena ricorda il bombardamento

Colleferro, targhe alterne di domenica

ARTENA - Ricordata, nei giorni scorsi, la triste ricorrenza del bombardamento di Santa Maria, a settantuno anni di distanza dal tragico avvenimento, e commemorato tutte le vittime della guerra.

La manifestazione è stata organizzata dal Comune in collaborazione con l’Associazione delle Vittime Civili di Guerra presieduta da Antonio Bisegna e dei Comuni di Labico e Valmontone. L’evento ha avuto inizio con il raduno degli Invalidi Civili di Guerra locali e dei paesi limitrofi, in via Santa Maria località “Fuori di Porta”, per poi raggiungere la Chiesa di Santa Maria delle Letizie.

(El. Lor.)

COLLEFERRO – Il Commissario Straordinario, dott.ssa Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi in applicazione del Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, allo scopo di contrastare in via preventiva l’inquinamento atmosferico e di salvaguardare la salute pubblica, ha adottato l’Ordinanza Commissariale contenente misure volte alla prevenzione ed alla riduzione delle emissioni inquinanti, tra cui rientrano i blocchi programmati delta circolazione autoveicolare a cadenza settimanale (targhe alterne). Con la suddetta ordinanza sono state adottate le seguenti disposizioni: ogni domenica del mese, a partire dal 22 Febbraio u.s. e fino al 29 Marzo 2015 limitazione della circolazione a targhe alterne con divieto di circolazione ai veicoli provvisti di targa il cui numero finale sia pari nelle seguenti giornate: 22 Febbraio; 8 Marzo; 22 Marzo; divieto di circolazione ai veicoli provvisti di targa il cui numero finale sia dispari il 1 Marzo; 15 Marzo; 29 Marzo. Nella zona A del centro urbano nelle ore 9.00/12.30 e nelle ore 14.00/19.00 delimitata dalle strade percorribili: Via G. Di Vittorio, Via C. Latina, Viale Europa; Via E. Toti, Via F. Bracchi.

Sono esclusi dal suddetto divieto: i veicoli adibiti a servizi di polizia, servizi di trasporto pubblico, servizi comunali, protezione civile etc...

Colleferro, nuovo look per la stazione COLLEFERRO - Nuovo attraversamento pedonale dei binari soprelevato, marciapiedi standard tipo metropolitano, moderne pensiline, rinnovo completo dei binari e deviatoi. E’ quanto si appresta a realizzare Rete Ferroviaria Italiana alla stazione di Colleferro, sulla linea Roma-Cassino. L’investimento complessivo è di 11 milioni di euro e il termine degli interventi è previsto entro la prossima Estate.

Si inizia con il varo del sovrappasso della stazione.

La struttura in acciaio è composta di una travata reticolare di camminamento sostenuta da gruppi di montanti metallici per una lunghezza di circa 30 metri.

Colleferro, festival delle scienze alla media Leonardo da Vinci COLLEFERRO – Si è tenuto con notevole successo all’Istituto Comprensivo Colleferro 1 – Scuola secondaria di 1° grado “Leonardo da Vinci”, il Festival delle Scienze a cura di “Scienza & Scienze”, associazione culturale che da quindici anni opera, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, per avvicinare i più giovani al mondo della scienza.

Grazie alla grande disponibilità dei docenti della Leonardo Da Vinci, presieduta dalla d.ssa Antonella Romani, tante sono state le classi-laboratorio allestite che hanno trattato argomenti come la paleontologia del corpo umano, la luce questa sconosciuta, il mondo segreto delle api con visione diretta in classe di un’arnia. (El. Lor.) CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 22

GIORNO DOPO GIORNO...

Cotral, incontro a Rocca di Papa

E’ morto in Zambia il missionario padre Angelo Ferrazza

ROCCA di PAPA - Si è svolto nei giorni scorsi l’incontro con il presidente del Cotral S.p.A. Amalia Colaceci, richiesto dall’amministrazione comunale a seguito dei numerosi disservizi del trasporto pubblico registrati dai cittadini. «L’incontro è stato positivo - dichiara l’assessore Marika Sciamplicotti - ...il presidente, insediatosi non da molto, ha recepito le nostre problematiche e ci ha rassicurato circa una maggiore attenzione verso la nostra città.

Comprendiamo le difficoltà dell’Azienda, ma siamo stati al tempo stesso rassicurati su una maggiore attenzione al cliente e alla qualità».

Colleferro ricorda la prima maestra Flora Barchiesi

Montelanico e l’astronauta Paolo Nespoli

COLLEFERRO - Il Comitato Residenti Colleferro ha organizzato con successo la mostra: “Flora Barchiesi. La Maestra”, tenutasi presso l’ omonima scuola elementare di Colleferro Scalo.

“Alla memoria di Flora Barchiesi, una donna che tanto ha significato per la nostra comunità - hanno detto gli organizzatori - è stata dedicata anche l’iniziativa del “Memorial, gara di Triathlon”.

Il programma iniziato con l’inaugurazione della mostra, affidata alla dott. ssa Antonella Romani, Dirigente scolastica e proseguita con altre iniziative alla presenza di Andrea Colaiacomo, nipote di Flora Barchiesi, e gli ex scolari Marisa Alteri e Felicetto Lozzi.

MONTELANICO - Nel corso della presentazione ufficiale del Gruppo Astrofili “La via delle stelle”, da poco costituitosi.

L’evento, organizzato con il patrocinio dell’Esa e del comune di Montelanico, ha avuto ospite d’onore Paolo Nespoli , il primo astronauta italiano a soggiornare nello spazio per una missione di lunga durata. Nel suo intervento, rivolto ad una sala strapiena di persone tra cui tanti giovani e giovanissimi, Nespoli ha illustrato le sue esperienze di astronauta, che lo hanno portato a volare nello spazio a bordo dello Space Shuttle Discovery con la missione “Esperia”, gestita congiuntamente da Esa e Asi.

COLLEFERRO - All’età di 85 anni è deceduto in Zambia ove da 57 anni era impegnato come missionario nella importante comunità da lui fondata, il sacerdote d’origine segnina, ma colleferrino d’adozione, Padre Angelo Ferrazza. Nel 2004 aveva festeggiato i cinquant’anni di sacerdozio celebfrando una solenne messa nella chiesa di Santa Barbara, nello stesso luogo dove lo fece per la prima volta.

Padre Angelo Ferrazza, fu ordinato sacerdote infatti, nel lontanissimo 3 Aprile del 1954, ed il 15 Agosto dello stesso anno celebrò la sua prima funzione religiosa nella Chiesa di Santa Barbara.

Poi, tre anni dopo partì per l’Africa, nel poverissimo Zambia, dove per quasi 60 anni ha vissuti come missionario aiutando migliaia e migliaia di bambini e famiglie africane procurando vestiti, generi alimentari e costruendo luoghi di aggregazione sociale e religiosa, il tutto tra molteplici difficoltà di un continente che ha sempre visto, specie nella sua parte subsahariana, guerre, devastazioni e tanta povertà.

Anche Cronache Cittadine, nel 2008, nel corso del XIX Premio Internazionale gli tributò i massimi e meritati onori per il suo forte e pluridecennale impegno socioumanitario. Tutta la comunità religiosa diocesana ne piange la scomparsa.

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 23

ROCCA PRIORA

Il 2015 è l’ anno dedicato alla Memoria storica Ogni mese verrà ricordato un particolare evento storico, culturale o un personaggio attraverso mostre, eventi, incontri e seminari

I

di LUCIANA VINCI

l “2015” sarà, per Rocca Priora, l’Anno della Memoria: “Conoscere per amare”, …per non dimenticare e guardare al futuro, aggiungiamo noi. La comunicazione ci è pervenuta dall’Assessore alle Politiche Socio-Culturali e vice sindaco, Federica Lavalle.

E così, finalmente, tornerà alla luce il bellissimo passato di questo centro castellano, purtroppo, sconosciuto ai più. Per tantissimi anni abbiamo chiesto che, a Rocca Priora, venisse istituita la “Giornata della Memoria”, per ricordare i tragici avvenimenti di cui fu teatro il paese, prima e dopo l’arrivo degli Americani, e i roccaprioresi periti in quei tristi giorni. Abbiamo conservato nel tempo il ricordo del grande artista russo, Gregorio Maltzeff, vissuto a Rocca Priora per circa 30 anni, e abbiamo chiesto, insistentemente, all’illustre storico, prof. Renato Lefevre, scomparso dieci anni fa, di ritrovare lo “Statuto del 1547”, firmato da Costanza Bentivoglio dei Savelli, introvabile dal 1870, perché inviato a Roma, in originale, e mai restituito.

Abbiamo conservato la memoria di tantissimi altri avvenimenti, attraverso migliaia di servizi giornalistici.

Dobbiamo anche ricordare quanto scritto per lustri e lustri dal giornalista, Luigi Vinci di Giuseppe, profondo conoscitore del territorio e primo sindaco del dopoguerra, con il paese distrutto e da ricostruire.

il prezioso ritrovamento marmoreo, di piccole dimesioni riporta scolpita nella parte superiore sia la data, 1554, sia, più sotto, il nome ben impresso “cola d Fez”.

La lapide è situata all’esterno del muro perimetrale di un’abitazione del paese

I suoi primi articoli, da Corrisponente, risalgono agli anni ’20 del secolo scorso, pubblicati su vari giornali e su “Il Messaggero”, fino alla sua partenza per la Seconda Guerra Mondiale. Al ritorno, scrisse, in contemporanea, per Il Tempo, Il Popolo, Momento Sera, Giornale del Mezzogiorno e altri ancora.

I suoi articoli, varie migliaia, archiviati, costituiscono la “Memoria” di quanto è avvenuto, non solo nel secolo scorso, ma anche nel passato,

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 24

a Rocca Priora. Ora, ricordiamo i temi che verranno trattati nel corso dell’anno, e fondamentali per la storia e la memoria del paese: i Feudatari Savelli e lo Statuto del 1547; la Camera Apostolica con la raccolta della neve e il trasporto del ghiaccio a Roma; la Chiesa Parrocchiale “Maria Assunta in Cielo” con il suo Museo; il Santuario Madonna della Neve con i suoi grandi quadri “in esilio”; il Vescovo Francesco Giacci, vero benefattore di Rocca Priora; il” Museo all’aperto”, con oltre venti opere del grande e famoso scultore, Mario Benedetto Robazza, la cui opera maggiore è dedicata a “L’Inferno” di Dante Alighieri. E’ realizzata ad altorilievo su 18 pannelli, per una superficie complessiva di ben 92 metri quadrati, ed è unica, nel

una suggestiva immagine della torre di rocca Priora fotografata al tramonto situata nella parte più antica del paese detta “cina roccapriorese”

contesto artistico mondiale. Proseguiamo con gli artisti che hanno lavorato a Rocca Priora: Gregorio Maltzeff, Duilio Cambellotti, Memo da Modica e Antonio Nalin; la Banda Musicale Corbium; il direttore d’Orchestra e brillante compositore, Francesco de Masi; il patrono San Rocco e il compatrono San Sebastiano; la frazione Colle di Fuori dalla nascita; le due Guerre Mondiali; le sagre del Narciso; le sorgenti e l’Acqua Regilla; l’economia del passato e l’ospedale Cartoni, vera fortuna economica per il paese; lo sport dal dopoguerra; l’enogastronomia locale; la ricettività, e la stessa e reale storia locale, che, ancora oggi, dalle sue abitazioni, situate nella parte più antica del centro storico, e da sempre definito la “Cina roccapriorese”, invia messaggi concreti dai secoli passati.

Questi messaggi li abbiamo ricevuti grazie all’amore che i nostri concittadini, Luigi GinoTisbi, Luciano Martini, Enzo Fatelli, Gelsino Martini, Roberto Emili, presidente degli scrittori locali, ed altri, nutrono per il paese nativo. Il primo messaggio viene da un affresco, situato all’interno di una abitazione. Si tratta di una “Madonna con Bambino”, attentamente visionato dall’artista e noto restauratore, Ercole Petrarca.

Purtroppo, manca completamente della parte centrale, e nelle zone visibili troviamo soltanto gli occhi della Vergine e le mani che reggevano il Bambino, fattori questi che limitano molto le possibilità di restauro.

Petrarca, ha precisato, inoltre, che potrebbe risalire al 1400-1500, e, per l’altezza in cui è posizionato, è probabile fosse situato su un piccolo altare e nella casa vivesse un Sacerdote.

Il secondo messaggio arriva da una lapide, inserita all’esterno del muro perimetrale di un’ abitazione.

Il marmo, di piccole dimensioni, forse cm 28 x 18, come si può vedere dalla foto, riporta, scolpita in alto, la data : “1554” e, al di sotto, il nome “Cola D Fez”.

Mentre eravamo alla ricerca di notizie in merito, chiarimenti li abbiamo avuti da Francesco Corvesi.

Infatti, per le cose strane della vita, anche Francesco, autore di un importante libro per la storia di Rocca Priora: “Il Feudo Camerale di Rocca Priora nello Stato Pontificio del XVIII secolo”, nato dal desiderio di conoscere le “radici” della sua famiglia, e venuto in questo centro per partecipare ad un incontro, organizzato dal comune per scrittori locali, nota e fotografa la scritta, che, di fatto, a lui dice molto.

Infatti, a pagina 53 del suo libro, è scritto che Cola Freza il 14 ottobre 1564 era presente alle “Costituzioni e Riforme dello Statuto di Rocca Priora del 1547”, effettuate da Bernardino Savelli, alla presenza dei

Massari e altri uomini. Notizia che ci comunica la sera stessa, e che pone fine alle varie ipotesi fatte in merito.

Come vediamo, a distanza di secoli, il passato torna per far conoscere quelle famose “radici”, necessarie per programmare il futuro.

Certamente, il 2015, interamente dedicato alla conoscenza di quanto è avvenuto nel corso dei secoli, e che ha segnato, “nel bene e nel male” la vita del paese, conserverà e preserverà, nel tempo, la sua “Memoria storica”, e permetterà ai cittadini e alle nuove generazioni di conoscere, finalmente le loro “radici”. Proprio questa conoscenza servirà a far amare di più Rocca Priora, e a farne conoscere le sue bellezze naturali, artistiche, ricettive.

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 25

MEDICINA

Il Laboratorio di Analisi cliniche “La Pisana” si rinnova...

Il Laboratorio di Analisi Cliniche “La Pisana” - operante con successo sul territorio da ormai 35 anni - in tempi recenti ha rinnovato la compagine sociale ed anche il modo di proporsi ad un’utenza sempre più esigente e preparata, senza perdere d’occhio il contesto economico-sociale in cui opera.

Sotto la guida della colonna portante dell’organizzazione, il dott. Pietro Di Fraia, che della struttura è anche Direttore Sanitario, sono stati effettuati diversi interventi.

Dal punto di vista organizzativo - grazie anche a nuove apparecchiature sono state messe a punto, e portate alla massima efficienza, tutte le fasi operative del laboratorio, ottenendo eccezionali risultati per l’utenza, sia in termini di tempi di risposta, sia sul piano dei costi che restano contenuti, a livello della Asl, ma con qualità e servizio di ben altro livello...

Ricordiamo che il laboratorio “La Pisana”, che ha sede a Colleferro in Via Marconi, 2, di fronte alla farmacia di Corso Garibaldi, esegue prelievi di ogni genere per analisi cliniche ad ampio spettro e per esami ormonali.

E’ possibile effettuare i prelievi in sede, tutti i giorni dalle ore 7,30 alle ore 11 con risposta in giornata e ad un costo... “a livello di ticket”; ma è anche possibile richiedere il prelievo e/o la consegna a domicilio al fine di consentire a tutti l’accesso ai servizi offerti dal laboratorio.

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 27

SCAFFALE

Introduzione al Pentateuco di Luciano Lepore

U

di ANTONIO GALATI

n testo di 300 pagine richiederebbe di certo più spazio a disposizione. il nuovo ed interessante volume “introduzione al Pentateuco”di Mons.

Luciano Lepore è il secondo pubblicato in ordine di tempo e, probabilmente, lo si può pensare come l'applicazione, allo studio del Pentateuco, di quanto elaborato nella sua opera precedente (alle origini del Pentateuco, Sardini 2013).

Per quanto riguarda la struttura del testo, il libro è distinto in due parti: nella prima si traccia il contesto geografico e storico-culturale, nonché politico e religioso, del mondo patriarcale della fine del secondo millennio avanti cristo, che è il periodo a cui fanno riferimento gli eventi narrati dal Pentateuco; la seconda parte, invece, è l'introduzione ai singoli primi cinque libri della Bibbia, riletti alla luce di quanto detto nella prima parte. il ponte tra le due parti viene offerto dalla riflessione di Lepore sulla questione mosaica, nella quale si riflette sulla tradizione, per lungo tempo sostenuta dalla chiesa, che vuole Mosè come autore del Pentateuco e che viene risolta in maniera tale che “...pur ammettendo che Mosè possa essere l'iniziatore dell'evento storico dell'esodo e della legislazione d'israele, non per questo egli è da considerarsi l'autore dell'opera pentateutica” (pag. 108). comunque, l'introduzione di tale questione permette a Lepore di presentare un excursus storico della ricerca sulle origini letterarie e sulla storia della formazione del Pentateuco, proponendo anche la sua posizione a riguardo, utile, successivamente, per lo studio diacronico dei singoli libri.

Si potrebbe continuare a lungo ad estrapolare idee o citazioni dell'opera di Mons. Luciano Lepore

Il frontespizio del libro di Mons. Lepore

per una presentazione più esaustiva del testo, ma, forse, è più interessante sottolineare l’intenzione, che è possibile intravedere neanche troppo velatamente nel testo stesso, che guida lo sforzo intellettuale di Mons. Lepore. come egli stesso afferma nell'introduzione, “...La Bibbia è un condensato di esperienze di vita, trasmesso per mezzo di forme letterarie estranee alla nostra cultura e alla sensibilità letteraria occidentale. (...) La Torah è stata per secoli testimonianza palpitante della vita d'israele, quindi soggetta all'aggiunta di glosse, anche se minime. (...).

La diversità di testimonianze lasciano capire come il mondo ebraico ha lasciato spazio a molteplici sensibilità, fino a quando il tempio e il sinedrio furono garanzia dell'ortodossia della fede. con la fine di queste istituzioni il Testo Masoretico, interpretato dai rabbini, assume la funzione di fondamento della Tradizione in funzione del presente. (...) agli studiosi spetta di portare alla luce l'azione dello Spirito nel tempo della creatività. La ricchezza di

CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 28

vitalità è utile all'uomo di sempre, perché rimangono validi i messaggi. (...) La Parola, purificata dalle istanze critiche della ragione, liberata dalle incrostazioni e dalle letture ecclesiali e illuminata dalla retta interpretazione, lascia intravedere in filigrana la "risposta di dio" agli interrogativi di una umanità che non trova nello Scientismo e nel Positivismo il contributo che soddisfi il bisogno di risposta alla domanda di senso” (pag. 8.12.13). in altre parole, Lepore è convinto che l’uomo di oggi, come l’uomo di ogni tempo, ha domande esistenziali che pone al mondo sia contingente che trascendente e trova soddisfazione solo lì dove queste domande ricevono delle risposte esaustive.

Queste vengono offerte da dio, per mezzo della sua Parola, trasmessa per iscritto attraverso la Bibbia. non sembrerebbe essere la lettera della Bibbia la risposta, ma quei messaggi contenuti dietro e dentro gli eventi narrati dal testo sacro.

Messaggi che, quindi, utilizzano gli eventi della storia biblica come mezzi di trasmissione. delle volte, però, una lettura fondamentalista ha scambiato il mezzo per il contenuto, perdendo di vista la realtà del messaggio stesso.

Quindi l'obiettivo del libro di don Luciano è quello di mostrare come il testo del Pentateuco, fondamento della fede e della prassi di israele e, per questo motivo, accolto anche dalla fede della chiesa, sia suscettibile di una lettura storicocritica che sia capace, inserendolo nel suo contesto storico-culturalepolitico-religioso di origine, di discernere nuovamente il messaggio dal mezzo di trasmissione, per offrire all'uomo contemporaneo quella risposta che cerca e che dio ha messo a disposizione nella Bibbia...

Rivista dell’Area Sub Metropolitana di Roma e del Lazio EDITO DALL’A.C.A.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE CULTURALE AMICI DELLA STAMPA VIA DELL’ARTIGIANATO, 43 00034 COLLEFERRO (RM) tel - fax 06979780585 mob. 3319021516 - 34557783238 - 3429808664 www.cronachecittadine.it e-mail: post@cronachecittadine.it cronachecittadine@gmail.com

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CRONACHE CITTADINE | Marzo 2015 | pag. 29

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