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TURNAROUND Crisi o profitti a picco: il rilancio è possibile

Il tema delle ristrutturazioni aziendali e la gestione del turnaround è quanto mai attuale in questo momento di incertezza economica. Tra banchieri, consulenti, avvocati d'affari e fondi di private equity, in queste settimane non si parla quasi d'altro. Le aziende italiane colpite dalla crisi che devono fare i conti con redditività in calo, difficoltà a onorare i debiti e a volte anche patrimonio netto negativo sono numerose. Per identificare le misure che potrebbero aiutare a promuovere una svolta di successo quali sono i cambiamenti strutturali, culturali ed esperienziali che favoriscono i risultati del salvataggio delle imprese e cos'altro bisogna fare?

Se n'è parlato in Camera di Commercio con alcuni tra i principali esperti di tecniche di ristrutturazione e di driver culturali per incarichi di turnaround di successo.

L'estensione e la modifica, l'aumento delle dimensioni, la riduzione delle risorse e la condivisione degli impegni sono alla base di solidi piani aziendali di turnaround. Che siano negoziali o giudiziari richiedono un intervento tempestivo per proteggere il valore aziendale. Il turnaround è un fattore chiave per la composizione della crisi d’impresa: un’opportunità di guidare la continuità aziendale o dare linfa a nuove imprenditorialità. E’ anche, però, un importante e molto richiesto sbocco professionale per i giovani laureati in materie economiche e giuridiche. Per questo è intervenuto Scott Stuart, Global President, della Turnaround Management Association, che ha presentato una rete globale di oltre 9mila professionisti specializzati nella ricomposizione e rilancio delle crisi d’impresa. A moderare l'incontro è stata Ada Imperadore dell'Ordine dei Commercialisti di Verona.

27 Settembre11 Ottobre 25 Ottobre

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