Donne&Donne

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donne&donne


donne & donne Opere di Caterina Orzi Testi di Stefania Provinciali


Catalogo realizzato con la collaborazione di

con il sostegno di

COMUNE DI COLLECCHIO

INTERNATIONAL INNER WHEEL DISTRETTO 204O PHF ITALIA Club Parma Est PHF

LIONS CLUB PARMA MARIA LUIGIA

con il patrocinio della

Un ringraziamento particolare a:

Andreina De Grandis Geometra Casimiro Guasti Studio Vittorio Guasti Architettura s.r.l. Le frasi nel testo sono tratte da: “Magnificat”, Alda Merini, Edizioni Frassinelli; “Uomini miei”, Alda Merini, Edizioni Frassinelli Foto Riccardo Dagli Alberi e Mauro Davoli, Stampa Grafiche Step, Parma In copertina: “Donna & Fiore”, montaggio digitale, 2006 Nell’ultima pagina del catalogo e in patella di copertina: “Le tre Marie”, montaggio digitale, 2004


Tra gli eventi di spicco della terza edizione della rassegna “Consonanza di voci” troviamo la mostra “Donne & Donne” di cui questa pubblicazione è sintesi e complemento. Siamo lieti di ospitare, presso i locali del Centro Culturale di Villa Soragna, un evento originale nel panorama artistico parmense, dedicato ad un tema a noi caro sempre, ma ancora di più in questo anno europeo 2007 delle Pari Opportunità per tutti. La mostra fotografica, ma anche le conferenze e gli spettacoli previsti all’interno della rassegna, ci parlano del corpo femminile: un corpo amato, odiato, desiderato, temuto, esaltato, violato, annullato, che manifesta la sua fierezza, la voglia di vita senza se, senza forse, senza il permesso di alcuno. L’artista Caterina Orzi ci accompagna, con le sue “immagini decorate”, in un percorso di vita e di morte, di fiori, di veli, di frutti, per condurci verso un’idea: “la Bellezza è la risposta”. Forse è la risposta per tutte le domande, anche quando le domande sono terribili come nel caso di Deborah, Isata, Mary, i cui volti appaiono nel catalogo accompagnati da cenni della loro storia. La collaborazione con l’Associazione di Cooperazione Internazionale “Coopi” ci mette di fronte ad una realtà tragica: gli abusi e le torture subite da tante donne durante la guerra civile in Sierra Leone. Ma i visi sereni di quelle ragazze che hanno saputo ricominciare dalla loro anima pulita, dalla Bellezza interiore che non è stata scalfita dalla cattiveria umana, ci aiutano a sperare che sopra a tutto possa trionfare una consonanza di voci che dia vita alla perfetta armonia. Nelle ultime pagine appare un corpo la cui Bellezza sacrale riscatterà il mondo, veste gli abiti di Maria: una Donna. E tornano in mente gli splendidi versi di Alda Merini tratti dal Magnificat “…Ella era di media statura e di straordinaria bellezza, le sue movenze erano quelle di una danzatrice al cospetto del sole... Era aulente come una preghiera, provvida come una matrona, era silenzio, preghiera e voce. Ed era così casta e ombra, ed era così ombra e luce, che su di lei si alternavano tutti gli equinozi di primavera…” Marina Conti

Maristella Galli

Vice Sindaco Comune di Collecchio Assessore alle Pari Opportunità

Assessore alla Cultura


Volti di donna. Di donne diverse. Donne appartenenti a due mondi eppure accomunate. Un’artista che ritrae, fa propri i volti di altre donne per restituirli immaginati e immaginabili. Anche questo catalogo e il lavoro di Caterina Orzi e dell’Associazione Coopi per il sostegno e l’aiuto alle donne della Sierra Leone s’inserisce nel percorso dell’8 marzo 2007 proposto dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Parma. In quest’Anno Europeo Pari Opportunità per tutti si è voluto dedicare gran parte delle nostre iniziative a donne diverse per età, formazione, cultura, esperienze di vita. Anche alle donne lontane. Soffermare lo sguardo sui volti delle donne della Sierra Leone e vederle immaginate dalla creatività di un’artista fa pensare a un mondo migliore, senza violenza, senza discriminazioni. Un mondo per cui lavora anche un’Amministrazione pubblica, per cui tutte e tutti dobbiamo impegnarci. Manuela Amoretti Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Parma

Il Club Inner Wheel Parma Est ha deciso di sostenere questa iniziativa poiché si inserisce in quel contesto socio culturale che da sempre fa parte dei services che lo caratterizzano. Il volume catalogo coglie attraverso la voce dell’artista, Caterina Orzi, immagini legate al corpo, ponendo l’attenzione su corpi e volti di donna che pur nel loro silenzio non tacciono, ma denunciano la storia, l’insostenibile disagio di una civiltà. L’immagine simbolica dei corpi giunge così a mostrare la sua anima, quella stessa che può colmare le distanze fra le diverse identità. Il corpo diviene allora il centro dei nostri interrogativi, necessari alla continua ridefinizione di noi stessi. Sostenere un’arte che coglie le problematiche di una società, anche se virtualmente distante, contribuisce ad aprire gli occhi ed a guardare oltre i confini di appartenenza. Patrizia Pasetti Presidente Inner Wheel Parma Est

Gli occhi di una donna che soffre incupiscono anche il nostro sguardo. Quella luce che non riesce a brillare, quel corpo che cerca di sopravvivere negandosi per non ricordare. Quella vita che rimane dopo aver creduto che non ne potesse più esistere una. È difficile praticare l’arte e cercare la bellezza di fronte all’orrore. È difficile vivere nella luce quando a tante donne è negata. Ma noi vogliamo farlo. Accompagniamo dunque questo progetto e tutti i progetti che diano volto alle donne misconosciute e umiliate, per credere e volere che ogni volta che nasce una bimba il suo destino di donna possa essere migliore. Accompagniamo questo progetto e tutti i progetti che diano luce e amore alle donne misconosciute e umiliate, per credere che sempre meno l’orrore possa prevalere... Vogliamo crederci e soprattutto vogliamo dirlo; nella speranza che l’8 marzo possa diventare presto una ricorrenza inutile. Per ora ancora non lo è. Isabella Tagliavini Presidente Lions Club Parma Maria Luigia

Lo Zonta International è un’Organizzazione mondiale di Servizio formata da donne attive nel mondo del lavoro, desiderose di impegnarsi per migliorare la condizione legale, politica, economica, e professionale della donna, per promuovere la giustizia ed il rispetto universale delle libertà fondamentali. Zonta conta più di 33.000 socie sparse in 70 Paesi e riunite in più di 1.300 Clubs, tra cui quello di Parma. Abbiamo accolto con grande piacere l’invito di Caterina Orzi, perché il suo lavoro dimostra quanto sia vicino ai principi e all’etica zontiane e ci aiuta a diffondere messaggi di pace e tolleranza attraverso la bellezza dei suoi quadri ed il loro simbolismo. Silvana Metri Presidente Z.I. Club Parma


Dal 1991 al 2002, la Sierra Leone è stata sconvolta da una guerra civile che ha avuto un impatto devastante sulle condizioni di vita della popolazione. Il conflitto, scatenato essenzialmente da interessi economici legati al controllo delle preziose risorse naturali di cui è ricco il paese - diamanti, oro, bauxite – ha visto contrapposte le truppe del Presidente Kabbah ai sanguinari ribelli del RUF (Fronte Rivoluzionario Unito). Ancora oggi, la guerra in Sierra Leone rimane impressa nell’immaginario collettivo per le gravissime atrocità commesse contro i civili, le vere vittime del conflitto. Donne e bambini sono stati oggetto di terribili violenze e abusi, migliaia di bambini e ragazzi tra i 4 e i 16 anni sono stati arruolati come bambini-soldato (nel 2000 il 30% dei combattenti aveva meno di 15 anni), marchiati con le sigle dei gruppi ribelli, drogati e costretti a uccidere, mutilare e commettere abusi sessuali. Il 90% delle bambine e ragazze rapite dai ribelli sono state violentate, molte di esse sono poi state uccise o ridotte in schiavitù. Si conta che il conflitto abbia causato oltre 100mila morti e 2 milioni e mezzo di profughi. Nel 1999 COOPI, che lavorava nel paese dal 1967 con progetti di cooperazione per lo sviluppo agricolo e la formazione professionale, si è mobilitata per assistere la popolazione colpita dalla guerra. In particolare gli interventi si sono concentrati sulla drammatica realtà dei bambini ex soldato e delle bambine vittime di violenze. Circa cinquemila bambini e ragazzi, che erano stati rapiti dai ribelli e costretti a combattere, hanno ricevuto cure mediche e assistenza psicologica. Una volta curate le ferite fisiche, infatti, COOPI ha aiutato i bambini a elaborare ricordi e incubi legati alla terribile esperienza. In una seconda fase, gli operatori hanno organizzato attività di formazione scolastica per reinserire a scuola i bambini più piccoli e professionale per aiutare i più grandi a trovare un lavoro e ad avere un ruolo attivo nella società. Moltissimi ragazzi, inoltre, sono stati ricongiunti alle famiglie e reinseriti nelle comunità di origine, accompagnati in questo percorso dagli operatori locali. Inoltre, dal 2000, e ancora oggi, COOPI realizza progetti dedicati alle ragazze vittime di violenze e abusi durante la guerra. Rapite quasi ancora bambine erano costrette a fare da “mogli” ai ribelli e ai loro comandanti. In molti casi poi, hanno avuto un bambino da queste violenze. Attraverso il sostegno psicologico e sanitario prima e l’avviamento a una professione in una seconda fase, l’intervento di COOPI assicura alle ragazze indipendenza economica e un futuro ai loro bambini per i quali possono nutrire la speranza di una vita in pace e un’infanzia migliore di quella che è toccata a loro. Oggi, nonostante il paese abbia fatto progressi in termini di stabilità politica interna e di assistenza umanitaria alla popolazione, le condizioni di vita restano molto difficili e la popolazione della Sierra Leone ha scarso accesso ai servizi di base. In un Paese che è al 166° posto nell’indice di sviluppo umano (che vede classificati 177 paesi sulla base dell’aspettativa di vita alla nascita, del tasso di alfabetizzazione e del PIL) sono le donne e i bambini le vittime principali della povertà in cui versa il paese. Oggi, COOPI continua a lavorare nel distretto del Kono per garantire alla popolazione di 32 comunità la sicurezza alimentare attraverso l’incremento dell’agricoltura e dell’allevamento e il miglioramento delle condizioni ambientali. Realizza inoltre attività di sensibilizzazione sulla soluzione pacifica dei conflitti, con particolare riguardo alla violazione dei diritti umani e alla violenza nei confronti delle donne, lavorando in stretta collaborazione con gruppi di donne e istituzioni comunitarie. Carla Ricci Direttore di COOPI - Cooperazione Internazionale


Trasparenze carnali tecnica mista, 2006


Della bellezza ed altre forme di Stefania Provinciali Che cos’è la bellezza? Un mito, forse, capace di appagare l’animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di meritata e degna contemplazione. Un significato allusivo sta nel percorso critico della mostra racchiusa in questo catalogo, nel percorso filosofico, culturale, sociale che le pagine contengono. Bellezza, allora, è il «verbo» di partenza per raccontare una storia che è di chi l’ha realizzata, di chi l’ha vissuta e di tutti coloro che vogliono conoscerla perché, raggiungere la bellezza e farla propria, è sogno dell’essere umano. La bellezza c’è, esiste, ma cambia significato nel tempo, nella storia, nella volontà di chi crede di averla conquistata, di chi ne è in possesso ma non lo sa, di chi si fa giudice. C’è poi la bellezza nell’arte che può rappresentare tutti, perché rappresenta i sentimenti e i sensi e, dunque, può appagare l’animo. L’arte fa entrare la bellezza in una forma, la bellezza si trasmette alle mani dell’artista attraverso l’anima, attraverso un’idea di bellezza che abita nel pensiero. Quali sono allora le forme della bellezza? In questo libro catalogo ne sono raccolte alcune, tutte diverse ma tutte uguali se si coglie l’aspetto umano, dentro e fuori il quadro, dentro e fuori la storia. Caterina Orzi ha realizzato la sua mostra raccontando una storia di donna e di altre donne. Una indagine sul corpo, prima ancora che sulla mente, dai risvolti decorativi, scegliendo tra i mezzi della comunicazione quelli che insieme possono apparire nella contemporaneità i più agguerriti: il montaggio fotografico e la pittura. Il risultato è un collage destabilizzante, dove la perfezione delle forme si insinua tra le pieghe della composizione delineando già un primo concetto di bellezza. Un presente «graffiante» di attualità che si contrappone alle classicheggianti immagini dell’opera, realistica e a tratti aspra di Artemisia Gentileschi, donna e pittrice dai contrasti drammatici, fortemente chiaroscurali e dai gusti caravaggeschi scelta da Caterina Orzi come primo riferimento femminile. L’artista ha, infatti, inserito sull’immagine fotografica dei dipinti di Artemisia le sue gioiose e giocose interferenze cromatiche, destinate a dare un significato reale ai connotati di un volto «mutato» nell’essenza. Un volto ed altri volti si compongono in questa vicenda che dal personale passa all’universale lungo un percorso che tocca le drammatiche storie fatte di vita e di morte delle donne d’Africa. Sul piano puramente formale ed artistico con questo nuovo ciclo l’artista parmigiana sta definendo il percorso intrapreso, già da alcuni anni, sulla base di una tecnica e di un tema esistenziale. Allora la trama aveva trovato fondamento in


una visione Pop, in cui la rielaborazione concreta dell’immagine non riguardava più l’oggetto ma il sentimento. Oggi quel sentimento si è fatto sempre più strada fino ad aprirsi su rinnovate interpretazioni dell’immagine. La visione diviene «surreale», scava nell’io, con un pizzico di immaginazione, sul filo dell’invenzione, così da cogliere le tensioni comuni della vita delle donne e …di altre donne. Fiori, frutti, foglie dai colori immaginati, tra il verde, l’azzurro e il rosso rubino, diventano trame che si interpongono all’immagine, che ne incorniciano un particolare esclusivamente «al femminile», espressione di un disagio reale che va contrapposto al disagio ed alla forza d’animo di altre donne. Opere che parlano di drammi e che insieme sorridono, che si offrono con letture diverse secondo l’occhio di chi le guarda ma dove il gioco e l’ironia sono sempre al centro della composizione. Rimane intatta l’idea dell’invenzione, tra Pop e divertissement, già avviata in alcune precedenti mostre pur sul filo del rinnovamento, per un’arte che si può inserire in quel filone di rappresentazione del quotidiano e di una società che ha negli ultimi anni coinvolto molti artisti di trama figurativa i quali, con le loro allusioni ed esasperazioni visive, hanno inteso colpire il cuore di una società malata. In questo specifico caso domina il sorriso della speranza, elemento tutto femminile, qualunque storia venga interpretata o raccontata. Oltre va il piacere del gioco, indispensabile per chi, pur nella maturità di visione, cerca di alleviare col sorriso e l’ironia, i percorsi della vita. Su questi presupposti è stata costruita una mostra affiancata da un catalogo che raccoglie nelle immagini proposte i diversi aspetti della bellezza, del corpo e del pensiero, attraversando l’idealità e la ricerca di sé e, dunque, il sacrificio. Alla base il corpo sacrificato dal tempo ma preservato con eleganza perché la bellezza resta interiore; un corpo che l’artista mette sulla croce perché è sacro, fino a creare una simbologia. Così come simboliche appaiono le più recenti immagini legate alla carne ed alla sua trasposizione fra realtà ed ideali, fra donna bianca e donna nera, fra la vita e la morte, il giorno e la notte fino a fare incontrare gli opposti, uniti da un comune destino. La bellezza diventa allora visibile, si dà come una esperienza umana rovesciando il senso dei nostri gesti e della nostra conoscenza, pone lo spettatore davanti ad un altro significato che riguarda il mondo ed anche la nostra vita. «…Sulla bellezza della donna si deposita la polvere del volo come sulle ali delle farfalle…» scrive Alda Merini, in una raccolta poetica che, non a caso, si intitola «Uomini miei». Marzo, 2007


Opere


elaborazione digitale, acrilico e stoffa, 2006


“Il mio nome è Rosline. I ribelli mi hanno rapita e mi hanno violentata…” Rosline è stata liberata e ha trovato il coraggio di ricominciare a vivere con i suoi figli. Ora lavora, fa il sapone, e ha riconquistato la propria dignità.

elaborazione digitale, acrilico e stoffa, 2006


elaborazione digitale, acrilico e stoffa, 2006


“Durante la guerra sono stata rapita e violentata quando ero ancora vergine. Sono rimasta incinta e ho dato alla luce due gemelli. Per non farli morire di fame sono andata a cercare i soldi “in strada”. È stata veramente dura. Lì ho incontrato Coopi. Ora sto molto meglio, ho cambiato vita. Sono arrivata in questa casa alla periferia della città, ma con la stagione delle piogge, lo so, rischia di crollare se non ricevo aiuti da qualcuno... È così triste...” Deborah

elaborazione digitale, acrilico e stoffa, 2006


Artemisia elaborazione digitale ad acrilico, 2004


Alice ha gli occhi blu. Un volto dai lineamenti perfetti, la pelle liscia e bianca. “Sei bellissima” le dicono ma non riesce a sorridere, per lei muovere le labbra è quasi una sofferenza. La bellezza l’ha conquistata con la chirurgia plastica. Nonostante l’innaturalezza dello sguardo vuole continuare, alla ricerca di qualcosa che va oltre la realtà. Donna negata dal presunto desiderio degli altri.

Alice fotografia e pittura ad acrilico, 2006


Morte fotografia e pittura ad acrilico, 2006


“I ribelli volevano che io combattessi. Volevano addestrarmi a diventare una di loro. Mia nonna si è messa allora a implorarli, perché io ero davvero troppo piccola. Alla fine si sono convinti, e così hanno preso mia sorella maggiore. Oggi ho una bambina e se si ammala, come faccio? Le medicine costano troppo. E poi la bambina deve mangiare, e anche io, e qualche volta non riesco a trovare nulla, e allora non mangiamo ma siamo libere”. Mary

elaborazione digitale, 2007


Pandora fotografia e pittura ad acrilico, 2006


“Non so la mia età. Il mio bambino ha un anno, si chiama Prince”. Zainab è arrivata a Freetown durante la guerra e fa la contadina, ma quando non c’è acqua fa fatica a sopravvivere. I soldi che guadagna li manda alle sorelle che le sono rimaste. Vive con una grande forza d’animo che le permette di sorridere.

elaborazione digitale, 2007


Hathor fotografia e pittura ad acrilico, 2006


elaborazione digitale, 2007


Hathor fotografia, 2006


“Quando ero prigioniera, i ribelli mi hanno picchiata tante volte e violentata. Quando sono tornata ero molto malata. Coopi mi ha aiutato: sono stata accolta nei loro corsi, sono riuscita a ottenere il certificato finale. Spero di trovare un lavoro e guadagnare un po’ di soldi per sopravvivere.� dice Fatmata offrendo un sorriso.

elaborazione digitale, 2007


Vestale 2007


“Durante la guerra eravamo nascosti nella foresta. Una notte i ribelli mi hanno presa e stavano per uccidermi ma ero incinta e allora hanno pensato che il bambino, se fosse stato maschio, avrebbe potuto diventare un combattente. Dopo anni di prigionia sono stata liberata dalle truppe governative. Oggi seguo i corsi di Coopi per imparare un lavoro e spero nel futuro mio e dei miei figli�. Isata

Vergine 2007


Donna di fiori elaborazione digitale, 2007


Donna di fiori elaborazione digitale, 2007


Note Biografiche Caterina Orzi si è diplomata in “Maturità in Arti applicate” con specializzazione in “Decorazioni Pittoriche” presso l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi” di Parma. Iscritta all’Università di Bologna al Corso di Laurea D.A.M.S. (Disciplina Arte, Musica, Spettacolo) ha frequentato i corsi tenuti dai professori Umberto Eco, Renato Barilli, Alfredo De Paz. Vive e lavora a Parma. Mail: caterina.orzi@yahoo.it - Cell. 3389257725.

Mostre principali 1977 Segnalazione al “Premio Internazionale Studentesco di Pittura” di Palazzo Strozzi a Firenze. 1981 Durante le riprese del film “Matti da slegare” di Silvano Agosti, Marco Bellocchio, Stefano Rulli, Sandro Petraglia conosce il regista Silvano Agosti con il quale inizia una collaborazione professionale all’interno della sua Casa di Produzione “11 Marzo Cinematografica”. In questo contesto presta il suo contributo grafico-pittorico curando le scenografie del film “Il pianeta azzurro” di Franco Piavoli, vincitore del Premio della Critica al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nel 1982. Successivamente collabora alla scenografia dei film di Silvano Agosti “Uova di garofano”, “L’uomo proiettile”, musiche di Ennio Morricone; “La ragion pura” musiche di Ennio Morricone, di cui illustra anche il romanzo, dal quale è stato tratto il film “La seconda ombra” con Remo Girone, musiche di Nicola Piovani; cura la grafica della pubblicità del film “D’amore si vive”. 1983 Crea la stesura dei bozzetti per i costumi e lo “Story board” del film “Voci nel tempo” di Franco Piavoli, presentato nel 1996 al Festival del Cinema di San Francisco e nel 1998 al Festival di Denver. 1985 Mostra personale, presentata da Duccio Trombadori, presso il cinema “Azzurro Scipioni” di Roma. Espone a Cortona (Arezzo) nel corso del Convegno Internazionale su “Scienza e totalità della vita” del Professor Pier Luigi Luisi del Politecnico di Zurigo. 1994 Illustra per il Servizio Biblioteche del Comune di Parma i due libri dal titolo ”Mostri, stregacce, fantasmoni e altro ancora” e “Paura sì Paura no” di Giovanni Greci e Loretta Bertinetti. 1996 Espone insieme al Maestro Incisore Ettore Mossini, presso la Galleria “S.Andrea” di Parma presentata da Stefania Provinciali. 1997 Mostra personale, a cura dell’Insieme culturale “L’Albero”, presso “International Line”, Basilicanova (Parma). “Mostra collettiva “Cuore e batticuore” Galleria “Borgobello”, Parma. 1998 Partecipa con un’opera alla Manifestazione “Artisti per il Museo d’Arte Contemporanea” dedicato a Dino Campana”: “Mercanteinfiera”, Parma: espone alla Collettiva “Dream Destination Luggage: valige per tutte le destinazioni”. 1999 “Futurshow”, Bologna. “Mercanteinfiera” Parma: “Di che Orsetto sei? Teddy Bear Collection”. Partecipa alla Mostra dal titolo “Astratto, Figurativo, Pop: immagini di fine millennio”, curata da Stefania Provinciali presso “International Line” Basilicanova (Parma). Partecipa alla Mostra “Acrilici 1997-1999” alla Sala Grande della Biblioteca Comunale di S. Ilario d’Enza (Reggio Emilia). Per conto della Biblioteca Comunale “Cesare Pavese”, Parma, illustra la copertina del volume “Crescere... proposte di lettura per ragazzi e ragazze” a cura di M. Cristina Savi. 2000 “Futurshow”, Bologna. Mostra collettiva a Gualtieri (Reggio Emilia), Palazzo Bentivoglio: “Arte e Laboratorio Novecento: intervalli di visibilità”, curata da Mauro Buzzi, con testo critico di Marzio Dall’Acqua. 2001 “Futurshow 3001”, mostra collaterale “A futuristic landscape with a mouse and a pad” con un’opera dal titolo: “Topo farfalla su pad fiore”. Nel-


l’ambito delle Manifestazioni legate al Festival Verdiano partecipa alle mostre dal titolo: “Dal gesto al segno”, nella Galleria d’Arte Contemporanea di Parma “S. Ludovico” e “Idea Verdi”, presso il Museo “Glauco Lombardi” (Parma). Espone alla manifestazione a cura di Tiziano Marcheselli “L’altra metà del cielo”: pittrici e scultrici al Castellazzo presso l’omonimo Circolo a Marore (Parma). Mostra collettiva: “Viaggio da Za al Po”, a cura di M. Buzzi a Palazzo Bentivoglio, Gualtieri (R.E.). Nell’ambito delle attività riabilitative promosse dal Servizio psichiatrico della AUSL di Parma inizia la collaborazione per corsi di pittura rivolti ai pazienti del Centro Diurno “Le Viole”. 2002 Mostra personale presso la Galleria “360°” di Montecchio Emilia. Partecipa al “Futurshow” Bologna. Direttrice artistica della rappresentazione teatrale “Scultura d’ombra”, da un testo del Maestro Claudio Parmiggiani, presso il “Teatro del Tempo” di Parma. Mostra personale alla Galleria “9 colonne-S.P.E. – Il Resto del Carlino” a Bologna. Organizzazione D’ARS di Milano. 2003 Espone presso Libreria “F.M. Ricci” di Parma. Nell’ambito di Ferrara Festival Buskers collettiva alla galleria d’arte Sekanina. Per il Comune di Parma “Assessorato alla Cultura” S.O. Biblioteche (Biblioteca Cesare Pavese) illustra la copertina del libro “Crescere” curato da Cristina Savi. 2004 Espone nella Rocca Sanvitale di Sala Baganza nell’ambito della rassegna “Mythos e mito”. Espone a Villa Soragna di Collecchio nell’ambito della rassegna “Aqua”, a cura di Tiziano Marcheselli. Partecipa alla manifestazione “Alphacentauri estate 9” a Ragazzola, Roccabianca. Personale nella Galleria San Ludovico promossa da Comune e Provincia di Parma dal titolo: “RicAmo”, curata da Stefania Provinciali. Espone in contemporanea negli aeroporti di Parma e Bruxelles. 2005 Mostra “Le Rose” al Centro Parco Casinetto a Sala Baganza (Parma). “Alphacentauri estate” partecipa a “La Sagra dell’arte” presso la Corte delle Giare a Ragazzola (Parma). Partecipa alla performance dal titolo “Acqua” dell’artista Marilena Sassi. Personale alla galleria d’arte DONT GALLERY, a Carpaneto Piacentino (Piacenza). 2006 Personale alla Banca CR Firenze di Parma. Allestimento con installazione alla sfilata di moda “Remake”, a Parma “Albero di Natale” per gli uffici direzionali del “Fidenza Village” Outlet Shopping. Personale nella sede di Confimprese a Milano. Collettiva “Bordertime Art.riflessioni sul tempo” a Parma. Esposizione collettiva Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente a Milano. Personale a Villa Soragna al Parco Nevicati di Collecchio dal titolo “Donne & donne”, a cura di Stefania Provinciali.


COOPI - Cooperazione Internazionale è una associazione italiana laica e indipendente fondata nel 1965. In oltre 40 anni di lavoro abbiamo realizzato 750 progetti in 50 paesi, coinvolgendo 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a 60 milioni di persone. Oggi COOPI è presente in 31 paesi con circa 90 interventi di sviluppo e di emergenza. Noi di COOPI vogliamo un mondo senza povertà in cui convivano la diversità culturale e l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità. COSA FACCIAMO Salute: rafforziamo le comunità locali migliorando i servizi sanitari di base e realizzando programmi di prevenzione. Acqua: combattiamo fame e malattie garantendo acqua potabile, infrastrutture idriche e servizi igienico-sanitari. Ambiente: realizziamo progetti di tutela ambientale in contesti urbani degradati e in aree naturali a rischio. Diritti Umani: tuteliamo i diritti delle comunità e valorizziamo le differenze culturali. Migrazioni: favoriamo una cultura dell’accoglienza nel pieno rispetto della dignità umana delle persone. Formazione: promuoviamo la formazione scolastica e professionale per dare più forza alle persone. COOPI in Italia Tutti possiamo contribuire alla costruzione di un futuro di pace e giustizia. Per farlo occorre conoscere la stretta interdipendenza tra Nord e Sud del mondo, le cause reali della povertà, delle guerre e dell’emarginazione sociale e le soluzioni più efficaci e durature a questi problemi. Per questo, attraverso le sedi locali, COOPI organizza in tutta Italia iniziative di sensibilizzazione e promuove lo scambio culturale. Uno degli strumenti di sensibilizzazione è l’adozione a distanza per rispondere ai bisogni più urgenti di un bambino e per costruire il futuro suo, della sua famiglia e della comunità in cui vive. Nel Sud del mondo 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione, 6000 ogni giorno contraggono l’HIV/AIDS, oltre 120 milioni non possono andare a scuola e migliaia sono vittime di sfruttamento o violenze. La situazione può cambiare, attraverso l’impegno di ciascuno di noi SOSTIENICI ANCHE TU! C/c postale 990200 - intestato a COOPI-Cooperazione internazionale Via De Lemene 50 20151 Milano C/c bancario numero 000000102369 Banca Popolare Etica - sede di Padova, Piazzetta Forzaté 2 - ABI 05018 CAB 12100 - IBAN IT 08 S 05018 12100 000000102369 CIN S SWIFT/BIC CCRTIT2T84A intestato a: COOPI - Cooperazione internazionale, Via De Lemene 50, 20151 Milano COOPI è una Ong (organizzazione non governativa) ufficialmente riconosciuta, ai sensi della Legge 26.02.1987 n. 49 e una Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ai sensi del D. Lgs. 4.12.1997 n. 460


Maria elaborazione digitale, 2004

&

Maria elaborazione digitale, 2007




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