SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO G. Volpi - Favaro Veneto VE
Istituto comprensivo Ilaria Alpi VEIC83400V@istruzione.it
24 Agosto - 30 ottobre 2016 Il terremoto in Italia centrale le ragioni del disastro Quasi 300 le vittime, una strage evitabile?
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SOMMARIO Benessere a scuola Vita da studenti PROGETTO Accoglienza Mestieri sognati Progetto Inclusione RSC
Istituzioni e territorio
Modelliamo il Forte parte 2° Costruzione di una città: Venezia Territorio sismico Centro maree SOS acqua alta
Diritti negati
Shoah: La notte di Elie Wiesel Resistenza! Diritti degli animali
Diritti -Globalizzazione Qui NY: Scuola Volpi vs Trump Dossier America Latina Democrazia oggi Casa dei diritti
Scienza
La notte della Ricerca Mondo di particelle Ed. alimentare
Lettura critica
Storie Tarocche E.A.Poe: Attenti al gatto nero! Girolibro, giropagina
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Fra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 l’Italia è stata colpita da uno dei più devastanti terremoti della sua storia. La zona colpita è il Centro Italia, più precisamente una vasta area di montagna compresa fra Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria. La prima scossa il 24 agosto alle 03.36 con epicentro nel comune di Accumoli nella provincia di Rieti nell’alto Lazio, ma le scosse sono distintamente percepite anche in Umbria e Abruzzo. Di intensità 6.0 della scala Richter, la scossa sismica ha raso al suolo i paesi di Amatrice ed Accumoli, causando gravi danni anche alle cittadine della valle del Tronto e alla zona intorno a Norcia. Lo sciame sismico si è prolungato fino agli inizi di ottobre quando, il giorno 30 alle 07.40 una nuova scossa di magnitudo 6.5 con epicentro nella zona di Norcia distrugge la basilica di San Benedetto, l’unica struttura rimasta senza protezioni antisismiche dopo il terremoto del 1997, e getta altre famiglie nel panico e nel dolore. Imprecisato da allora il numero di scosse registrate fino ad oggi. Il fatto che l’Italia sia un territorio ad alto rischio sismico non è certo una novità. La dorsale appenninica in particolare, si trova sopra una faglia particolarmente attiva, ma la teoria della Tettonica a zolle che spiega gli spostamenti delle placche terrestri - per quanto interessante - non può essere utilizzata per spiegare il disastro e la morte di 299 concittadini inermi, sorpresi nel sonno e scomparsi sotto centinaia di metri cubi di macerie. A cura di RR, N.Perlini , J.Sponchiado, V.Vecchiato Segue a pag. 66 Numero 19, Giugno
Anno scolastico 2016/2017