Storiografia degli stili

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Art Decò 1925/1939-45 “in Italia Mussoliniano” Con l’Expo parigino del 1925 (esposizione internazionale des arts décoratifs et industriels modernes), nasce l’*art decò*, “un’arte decorativa, come dice la parola, che all’inizio si rifà al concetto di lusso tratto dalla “bella epoque”, per poi diventare dopo la crisi del 29 arte industriale e di massa”. Scaturita a Parigi ad opera dello stilista Paul Poiret, approda dopo il ’30 in America. A Vienna, con la Werkstatte fondata nel 1903 in pieno secessionismo, si ha con Josef Hoffman un astratto geometrismo tendente ai concetti del biedermeier. Parigi rimane in ogni caso il centro maggiore del design art decò, con il mobilio di Jacques Emile Ruhlman e l’azienda di Sùe et Mare, le lacche arancione di Jean Dunand, i lavori in vetro di Renè Lalique e la gioielleria Cartier. Per la prima volta si ha l’uso nei mobili dell’alluminio e dell’acciaio, come della pelle di squalo “sagrì” o di zebra. L’art decò diventa da stile pomposo a stile sintetico, fatto in serie per mobili d’ufficio, con gambe in metallo, preludio dello stile della nuova metropoli di Le Corbusier. In Italia si accavalla con lo stile Mussoliniano.


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