TrentoVive - Dicembre 2013

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tradinoi La filiale di martignano FU INAUGURATA NEL 1978 COME SPORTELLO DELLA RURALE DI POVO

“Soci e clienti si sentono a casa” Lo stretto legame fra filiale di Martignano e abitanti trova riscontro anche nella folta partecipazione agli incontri preassembleari e alle “Feste del socio”

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ia alla Formigheta 7: dal 1982 è questo l’indirizzo della filiale di Martignano, che quando fu aperta, quattro anni prima, aveva invece sede in via Serafini, di fronte al bar. Michele Lissoni, che dall’ottobre del 2011 è il direttore, la definisce una filiale “storica”, emanazione di quella che allora era la Cassa rurale di Povo, che la inaugurò dopo aver aperto la filiale di San Donà. Prima di approdare a Martignano, Michele Lissoni ha lavorato in qualità di direttore nelle filiali della Cassa rurale di Trento a Meano, al Big Center e in via don Sordo, vale a dire sia in contesti cittadini sia “periferici”. Questa esperienza lo porta a dire che la differenza sostanziale fra i due “ambienti” è che nei sobborghi la facilità di incontro, anche al di fuori delle mura della filiale, favorisce ancora di più la conoscenza reciproca fra personale della Cassa da una parte e soci e clienti dall’altra. “Sappiamo sempre chi è la persona che entra in filiale”, afferma Lissoni sintetizzando molto bene il tipo di rapporto che si viene a creare quando si opera in un sobborgo. A Martignano, con il direttore lavorano il vice direttore Giovanni Boroni, l’assistente alla clientela Francesca Zanetti, Brunella Franch e Alessandra Tomasi allo sportello. Operativamente, quella di Martignano è una filiale “retail”: i finanziamenti sono quasi esclusivamente rivolti a privati, soprattutto per l’acquisto della casa. Nel portafoglio clienti ci sono anche alcune piccole ditte artigiane. “Non abbiamo concorrenza bancaria sulla piazza – spiega Lissoni – e questo fa sì che siamo visti come un punto di riferimento e possiamo contare sulla fedeltà

anche della clientela che durante il giorno si sposta in città per lavorare”. Lo stretto legame fra filiale e abitanti di Martignano trova un evidente riscontro anche in due iniziative promosse sul territorio: gli incontri preassembleari e le “Feste del socio”, che vengono organizzate a Martignano e Montevaccino, l’altro sobborgo “servito” dalla filiale. Le iscrizioni alle “Feste” – in calendario ce ne sono quattro, due a Martignano e due a Montevaccino – non hanno mai subito flessioni, ricorda Lissoni. Al successo delle “Feste del socio” contribuiscono le associazioni del sobborgo, con le quali si collabora per allestirle e gestirle. Per Lissoni, la realtà associativa di Martignano è ricca, variegata e molto attiva e dà un rilevante contributo a rafforzare e mantenere il senso

di comunità che si respira nel sobborgo. “A Natale – racconta Lissoni – è ormai diventato tradizione invitare i rappresentati della varie associazioni per un incontro qui nella sede della filiale, dopo aver chiuso lo sportello”: un’occasione per stare insieme, farsi gli auguri e rinsaldare così i legami fra la Cassa rurale e il territorio. Quello natalizio è anche il periodo in cui la simpatia e la stima di soci e clienti per il personale della filiale vengono manifestate con la consegna di piccoli regali, dolci soprattutto. “Mangiamo cioccolatini fino a Pasqua”, commenta in proposito Brunella Franch, che poi – alla luce della sua ultradecennale presenza allo sportello – descrive così il clima in cui si lavora alla filiale: “Direi che i nostri soci e clienti qui si sentono a casa”. (m.t.) Da sinistra, Michele Lissoni, Brunella Franch, Francesca Zanetti, Giovanni Boroni e Alessandra Tomasi

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