Domenica 11 Aprile

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DOMENICA 11 APRILE 2021

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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 15 - DOMENICA 11 APRILE 2021

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L’EDITORIALE DI MICHELE MITRAGLIA/Nando Troise/palla avvelenata

Dalle desolate lande di contrada Casamerola e dai casuri lungo le sponde paludose dei fiumi Sebeto, Clanio e Lufrano IL RICORDO DI FABRIZIO FRIZZI Commuove la morte di Fabrizio Frizzi. Era un po’ anche di Casoria avendo sposato Rita Dalla Chiesa, nata a Casoria nella caserma dei Carabinieri in via Cavour. Sulla Carta d’Identità di Rita vi è scritto “nata a Casoria” e chissà quante volte Fabrizio e Rita avranno scherzato. ---------------------AVVISI DI GARANZIA, CHIUSURA INDAGINI, FALSO IN BILANCIO 2012 E ALTRO. Nessuna notizia ufficiale ed istituzionale riguardo l’iter giudiziario tormentato e tortuoso dei 25 avvisi di garanzia (la Giunta Municipale di allora, i consiglieri comunali che votarono il bilancio del 2012 ed i revisori dei conti). Gli interrogatori sono stati tutti svolti da Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Il solo Tommaso Casillo, sembra, sia stato interrogato dal P.M. Giovanni Corona.

C’è polemica sulle due delibere incriminate. Quelli che la seconda volta non votarono sostengono che la delibera valida sia la delibera numero 3 del 2015. Il Sindaco era Vincenzo Carfora; il Segretario Generale Pasquale Monea; I Consiglieri Comunali presenti alla votazione che hanno espresso voto favorevole: Carfora Vincenzo, Ferrara Stefano; Del Prete Giovanni; Esposito Orsino; Monaco Giuseppe; Mileto Massimo; Sosio Rosa; Petrone Raffaele; Bene Raffaele; Colurcio Marco; Capano Andrea; Galluccio Biagio; Cerbone Aniello; Cortese Gianluca; (tutti colpiti da informazione di garanzia e già ascoltati dagli inquirenti). Consiglieri Comunali presenti che hanno espresso voto contrario: Polizio Emilio; Fuccio Pasquale; Laezza Nicola; Balsamo Giuseppe; Marigliano Giovanni; Mosca Capasso Ferdinando; Iodice Massimo; Esposito Orlando;

Consiglieri Comunali assenti alla votazione: Ferrara Mauro; Pugliese Pasquale; Iodice Salvatore; Parere Tecnico: Ciro De Rosa; Parere contabile: Ciro De Rosa; NESSUNA NOTIZIA SULL’ESITO DI QUESTO TORTUOSO ITER GIUDIZIARIO Gli avvocati si divisero negli ottimisti (“è una bolla di sapone”; è cosa da niente”) ed i pessimisti (“il fatto è molto serio. L’aver votato quella delibera mi fa pensare che arriveranno, e a breve, i rinvii a giudizio. Gli avvisati dovranno fare un processo penale. Noi avvocati lo abbiamo messo in conto. Siamo preparati. Le 5mila pagine le abbiamo già lette e sappiamo come difendere i nostri assistiti. Durerà qualche anno, questo processo, e il nostro compito sarà quello di evitare che vengano condannati”). TRE ANNI DOPO: nessuna notizia.


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4 SEGUE da pag. 3

MAGGIORANZA IN CRISI Non è solo OBIETTIVO COMUNE con i problemi dei dipendenti comunali a provare “disagio” nella maggioranza di governo della Città di Casoria. Spazientiti, polemici, dispiaciuti ed amareggiati anche il gruppo che ha SCELTO di chiamarsi MAGGIORANZA OPPOSITIVA, COMPOSTO dai consiglieri comunali di Obiettivo Comune a cui si sono aggiunti Luisa Marro, eletta in Casoria Libera e da poco passata al Gruppo Misto e da Enzo Ramaglia, eletto in Casoria nel cuore. Non conosciamo i motivi del contendere (!?!). Radio Fante ci fa sapere che riguarda la esternalizzazione dei tributi ed anche la direzione del servizio delle politiche sociali. “Ai posters l’altra sentenza”. PD CONTRO PD: il contenitore delle tante anime (Marrazzo, Bene, Ciaramella, Fontanella, il balcone sul futuro, Andrea Cozzolino, i fratelli Manfredi, Lello Topo ecc.) Avrei bisogno di sapere il perché della vostra crisi. Chi, come, quando, dove, cosa ha scatenato la vostra crisi e perché? “Poi ti dico. Ma nessuna crisi, solo punti di vista”. Radio Fante dice che riguarda le politiche sociali, una gara ecc. “Punti di vista e visioni diverse”. Avevo pensato che la crisi fosse con Obiettivo Comune invece dicono che sia il vostro gruppo. “Ti scriverò tutto”. “La questione è politica: non siamo per i comitati di affari”. E’ mio dovere informare la Città. “Noi siamo per la trasparenza, la tensione morale alta, il perbenismo. Il PD deve ripartire. Questo è quanto posso dirti”. Casoriadue per essere letto ha bisogno di analizzare e raccontare le beghe interne alla macchina amministrativa e consiliare del Comune. “Non c’è questione personale”. Non ho dubbi su questo. Qualcuno deve spiegarmi la questione politica.

“Questo è quanto. Non faremo nessuna congiura. La questione è riorganizzazione del partito, alto profilo per la città e azioni concrete per la res publica. Non si può concentrare il potere in mano a pochi. Ci deve essere partecipazione e democrazia interna”. Questo riguarda il PD. “Questo riguarda la nostra parte. Gli altri non so”. Cosa è questa polemica sulle politiche sociali? “Devi chiedere ai diretti interessati”. Cosa chiedete? “Solo massima trasparenza. Noi vogliamo qualcosa che sia meglio dell’ANAC. Noi abbiamo uno spessore diverso”. ---------------------Non sappiamo come andrà a finire anche se il pensiero ci suggerisce: NULLA. Chi scrive è convinto che il governo locale, a guida PD (il Sindaco Raffaele Bene anche se sembra stia per passare ad Italia Viva ed il suo referente politico da sempre Nicola Marrazzo ancora ne fanno parte), abbia fatto molte cose buone. Ma questo non è sufficiente. Sia perché è stato comunicato male, sia perché le cose fatte non soddisfano le esigenze primarie del territorio. Sono tantissime le esigenze del territorio a cui questa Amministrazione non ha dato né soluzioni né risposte.

Mai che abbiano spiegato il PERCHE’: dal 7 gennaio del 2013, ben cinque anni fa, questo settimanale segnala con cadenza continua e ripetitiva ad Assessori e dirigenti di Ecologia e Nettezza Urbana ed all’Asl i due tetti di AMIANTO in via San Benedetto, due palazzotti abbandonati e situati proprio sui gradoni del Santuario di San Benedetto Abate. NON E’ STATO FATTO NIENTE. ---------------------Tante le domande rivolte al Sindaco Raffaele Bene o agli Assessori ai rami da parte di questo settimanale o dal suo sito web di appartenenza e MAI AVUTE RISPOSTE. Augurando alla Giunta Municipale, quella nata a dicembre, di completare tutto il percorso della loro vita amministrativa consiglio di avere più facilità di comunicazione e di rispondere attraverso i canonici canali di comunicazione a tutti i quesiti che a loro vengono posti: spiegare le due piazze sotto ai Municipi: Piazza Domenico Cirillo e Piazza Trieste e Trento anche perché sono il loro domicilio politico ed amministrativo; il mercato dei tessuti del venerdì che si tiene nel Centro Polisportivo di via Michelangelo; i punti vaccinali solo dopo e se verranno inaugurati; il come vengono impiegati i 268 dipendenti comunali; la copertura dirigenziale dei Settori e dei Servizi e tanto altro. “Tenuto conto della necessità di meglio informare la cittadinanza sulle attività più significative poste in essere dall’Amministrazione, si rende necessario migliorare la comunicazione pubblica attraverso un potenziamento dell’ufficio”. Auguro al Sindaco Raffaele Bene ed al Segretario Generale Amedeo Rocco di individuare tra i dipendenti comunali da destinare al Settore “Affari Generali e del Personale” per poter organizzare un significativo Ufficio Stampa e Comunicazione. ---------------------Tra le cose buone fatte dalla Amministrazione Fuccio: CASE DELL’ACQUA: una straordinaria e bellissima iniziativa. NON FUNZIONANO PIU’.


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Nando Troise

GOVERNO DI SCOPO: DRAGHI PRESIDENTE

Tra le tante ipotesi di governo FATTE dopo la caduta del secondo di Giuseppe Conte ce n’è qualcuna simbolicamente neutrale (esempio: un “governo del Presidente” sostenuto dalla non – sfiducia delle forze parlamentari) e qualcuna ad alto contenuto simbolico. Furono considerati due scenari alternativi: un governo 5 stelle sostenuto dal PD e un governo 5 stelle – Lega. Le differenze non sarebbero solo programmatiche. Nel primo caso, per tanti, verrebbe salvaguardata l’illusione di una certa continuità con il passato, con le tradizioni politiche del Paese. Nel secondo caso, invece, il passato verrebbe brutalmente archiviato e i più si troverebbero di fronte a quello che riterrebbero un “mostro”, una rottura radicale con abitudini, con schemi mentali collaudati, si troverebbero a fronteggiare l’ignoto senza possedere gli strumenti intellettuali per decifrarlo e comprenderlo. In una chiacchierata telefonica avuta con l’Onorevole Lo So e con un collega di Panorama, inviato a Montecitorio, per seguire la telenovela della Presidenza del Consiglio e, poi, magari, la composizione del nuovo Governo della Nazione, ho appreso quanto sia ampio il fronte di coloro – appartenenti all’area che un tempo si sarebbe detta degli “intellettuali di sinistra” – che pre-

mono sul PD per spingerlo ad accordarsi con i 5 stelle sempre ed ovunque. Poiché non tutti costoro sono degli sprovveduti incapaci di capire quanti danni un simile governo potrebbe arrecare al Paese, si deve forse concludere che a spiegare gli atteggiamenti non sia la politica ma la sociologia. Proporre un governo 5 stelle – PD è un modo per tenersi fedeli al proprio passato di “uomini e donne di sinistra”. Un governo 5 stelle – PD – essi pensano – è “un governo di sinistra”. L’opposto, invece, di un governo di centro destra sostenuto dallo stesso PD. Lo scenario è il più tranquillizzante per tutti. Di tutt’altro è stato un governo 5 stelle – Lega. La sua nascita scardinò quel mondo, rendendo obsolete le tradizionali categorie interpretative. Obbligò tutti a constatare che la frattura politica non è più quella di sinistra – destra dei bei tempi in cui il mondo occidentale era sufficien-

SPAZIO PUBBLICITARIO LIBERO

temente stabile e ordinato da consentire che la politica si dividesse fra più Stato o meno stato, fra più welfare o meno welfare ecc. La frattura fondamentale fu fra le forze che contrastano e le forze che difendono la società aperta, fondata sulla democrazia rappresentativa e l’economia di mercato. Il vero problema italiano è che, a fronte di una vittoria della società dei grillini e dei salvini c’è una percentuale altissima di elettori che non ci stanno, che non intendono seguire la strada di Grillo e Casaleggio e neanche quella di Salvini. Una gran parte di elettorato divisa, dispersa, frazionata, quindi debolissima. Un’area in cerca di rappresentanza. Una parte di paese che non ha un leader in cui riconoscersi. Vorrebbero un Renzi della prima ora o un Berlusconi con trenta anni di meno. Tutto questo il Presidente della Repubblica Italiana, SERGIO MATTARELLA,

lo ha capito e quindi non ha affidato l’incarico né a Luigi Di Maio né tantomeno a Matteo Salvini. Il Presidente ha pensato di realizzare un GOVERNO DI SCOPO, affidandolo al già Presidente della Banca Centrale Europea e mettendoli tutti insieme. Soltanto Giorgia Meloni ed i suoi Fratelli d’Italia ha detto no all’appello rifiutando l’ammucchiata e solo dopo una lunga pausa di riflessioni anche Fratoianni e la sua Sinistra Italiana ha deciso per la non fiducia al Governo “dei migliori”. I Ministri scelti da colui che è stato incaricato di formare il nuovo Governo della Nazione ottenendo la fiducia delle due Camere e su questo il Presidente sa che insieme ai tecnici quale Marta Cartabbia comunque è stato applicato il manuale Cencelli. Uno a te, due a me ecc. Il Governo dovrà poi organizzare le elezioni amministrative e regionali che dovrebbero o dovranno avvenire in una delle cinque domeniche di ottobre (3 – 10 – 17 – 24 - 31). Un governo Primavera/Estate che dovrà preparare le elezioni amministrative e regionali nelle quali scenderanno in campo, si presuppone, gli stessi candidati con forse un ritorno nel PD, vista la fuoriuscita di Renzi, dei parlamentari usciti (ma questo sono problemi che affronteremo e racconteremo DOPO L’ESTATE).

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il Sindaco di Casoria, avv. Raffaele Bene, ospite del programma “La Copertina”, condotto da Nando Troise

“STIAMO CREANDO LE CONDIZIONI PER UNA CITTA’ PIU’ VIVIBILE, A MISURA DEI NOSTRI FIGLI”

“Dalle lacerazioni al confronto costruttivo: ecco il motivo della lettera ai capigruppo consiliari. Siamo partiti dalla programmazione del fabbisogno del Personale. Il dissesto finanziario fondamentale per il risanamento economico del Comune. L’esternalizzazione della riscossione dei tributi necessaria per incrementare le entrate. Dopo 25 anni, stabilizzati gli LSU. Dal mio insediamento raccolta differenziata dal 41% al 55 -58%: “Casoria Ambiente” candidata capofila nell’ATO

Ospite de “La Copertina”, programma dell’emittente web “Nano tv “, condotto dal Direttore di Casoriadue Nando Troise, è il sindaco di Casoria, avv. Raffaele Bene. Il conduttore introduce la trasmissione leggendo la lettera inviata dal Primo Cittadino a tutti i capigruppo consiliari per una consultazione mediante incontri individuali fissati da un calendario indicante giorni e orari di interlocuzione. La prima domanda verte sul contenuto della missiva, nella quale, come ha evidenziato il Direttore, lo stesso Sindaco ha fatto umilmente “ammenda nel riconoscere le sue responsabilità rispetto alla situazione politica che si è venuta a determinare”, compiendo, quindi, il primo passo verso una interazione e una dialettica costruttive. “Quale il motivo che l’ha spinta a scrivere la lettera”? Il motivo è evidente: in un momento storico particolare per la nostra Città e per il Paese in generale, le lacerazioni devono, secondo me, cedere lo spazio al confronto e, là dove possibile, anche alla convergenza sui temi, sugli obiettivi finalizzati a migliorare le condizioni dei nostri cittadini. Questo è l’intento fondamentale per il quale ho ritenuto necessario e doveroso avviare il con-

fronto con tutte le forze politiche presenti in Consiglio. E’ opportuno, a mio avviso, stemperare un poco i toni, particolarmente accesi negli ultimi mesi, nell’ambito di quella che è la politica locale. Bisogna, in particolare, avviare un confronto sui temi, immaginando un’interazione costruttiva e leale, pensando, quindi, alla Città, con l’auspicio che il dialogo possa in qualche modo anche far mettere da parte alcuni rancori, alcune posizioni personali mirando ad un unico obiettivo, il benessere della città. Tra le tante dichiarazioni espresse da coloro che si sono autodefiniti “maggioranza oppositiva”, ritenendo a priori che non avrebbero lasciato la maggioranza e facendo, quindi, opposizione all’interno di essa, vi è stata quella dell’azzeramento totale e anche la richiesta delle dimissioni del Sindaco nei venti giorni canonici in cui si stabiliscono gli incontri con i vari gruppi, a seguito dei quali esse potrebbero essere ritirate o, nella peggiore delle ipotesi, confermate. Questa sua lettera, inviata a tutti i gruppi, equivale a un scelta che asseconda, in qualche modo, la richiesta degli oppositori interni? Sia ben chiaro: la nota è la richiesta di

un confronto e non nasce da una posizione di debolezza. La lettera, ribadisco, è motivata da un senso di responsabilità, che ha e che dovrebbe avere chiunque è chiamato ad amministrare la propria comunità. Il clima di odio, di rancore esasperato in determinati momenti, ripeto, deve lasciare il passo al confronto, anche allo scontro, ma deve essere riportato nel perimetro della correttezza della politica. Questo è il motivo per il quale io chiedo il confronto, e ritengo che sia giusto e doveroso che esso debba avvenire con tutte le forze politiche presenti in Consiglio e anche, in fase successiva, con i soggetti che sono al di fuori dell’assise comunale, ma partendo dai soggetti che sono stati deputati dai cittadini ad amministrare questa città, nel rispetto dei ruoli, maggioranza ed opposizione. Sono persuaso che lo spirito debba essere questo, nella consapevolezza del proprio ruolo: immaginare un confronto finalizzato ad arricchire aspetti di natura programmatica, di gestione, in un clima che sia diverso, magari anche di collaborazione, di confronto costruttivo. Ciò va in linea con i proposi che da mesi sto rappresentando; circa una quindicina di giorni fa il capogruppo di Casoria Libera, il consigliere


DOMENICA 11 APRILE 2021 Pasquale Tignola, ha anche pubblicato un post su fb, appunto, invitando ad un confronto sereno. Esso é in linea con quanto io ho ribadito anche la settimana scorsa. Ritengo che sia un cammino mirato a verificare la sussistenza delle condizioni per un confronto sereno sui temi fondamentali della città, convinto che debba essere intrapreso sulla base di un principio, il senso di responsabilità, che dovrebbe accomunare noi tutti nell’amministrare questa comunità. E’ nota la stima che nutro per l’avv. Tignola, ma non ritengo quel post, su fb, uno strumento di comunicazione istituzionale. La sua, invece, è una lettera con carta intestata, con il simbolo del Comune, con il logo, fra l’altro, esatto, non quello collocato sulle auto della polizia municipale o sulle transenne municipali. La missiva rientra nella mia intenzione di stimolo al senso della responsabilità poc’anzi richiamata. Chi amministra ha la responsabilità di dover farsi carico delle interlocuzioni con tutti i soggetti politici. L’idea di inviare la lettera è stata sua o si é prima consultato con qualcuno dei movimenti politici che fanno parte della sua maggioranza? Da un po’ di tempo abbiamo dato maggior peso a un metodo che consideriamo ottimo: quello del confronto costante su tutto nell’ambito della nostra maggioranza. Quindi, vi sono stati incontri, anche a livello informale, con i consiglieri di maggioranza, nei quali è emersa questa esigenza di un confronto con tutte le forze politiche. Ieri, poi, ho comunicato ufficialmente che avevo stilato la lettera e che avrei convocato anche i capigruppo dei movimenti e dei partiti della maggioranza che mi sostengono. Vorrei che mi tracciasse, adesso, un bilancio completo e totale di tutto ciò che ha realizzato dall’inizio del suo mandato iniziato un anno e mezzo fa. E’ un’opportunità che le si offre, visto che da ben 7 anni, precisamente dal 2014, l’ Ente locale non dispone di un ufficio di comunicazione, privando i cittadini di essere informati sull’attività amministrativa. A parte la voragine nello slargo S. Mauro e l’emergenza epidemiologica, fronteggiate con serietà e impegno dall’Amministrazione, siamo intervenuti sul fabbisogno del personale dell’azienda comunale. Tenga presente che ancora oggi, 2021, noi stiamo operando con il bilancio 2019 approvato dalla Commis-

7 sione, che faceva capo al commissario, dott. Santi Giuffré. Abbiamo vissuto tutto il 2020 e ancora questa fase senza bilancio e abbiamo approvato l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrata a gennaio. Abbiamo avuto le osservazioni dal Ministero e lo approveremo entro il primo semestre di quest’anno. Ciò per dire che stiamo operando su presupposti di natura economico – finanziaria particolarmente deboli, che, di fatto, hanno condizionato e condizionano l’operato dell’Amministrazione. Chiaramente non è una scusa, ma un dato di fatto. Nonostante ciò, una serie di cose, particolarmente significative, sono state realizzate: in primis tutta un’azione di risanamento delle attività delle politiche sociali, soprattutto dal punto di vista finanziario, per cui abbiamo quasi in bonis l’operato delle politiche sociali: sono la trincea della trincea in un Comune. Siamo riusciti ad intervenire, sia pur parzialmente sul fabbisogno del personale, facendo assunzioni entro il 31 dicembre del 2019, assunzioni che hanno potuto garantire ancora il mantenimento e l’apertura di una serie di uffici, che altrimenti sarebbero stati chiusi. Può sembrare poco, però la mia Amministrazione quando si è insediata ha trovato una programmazione del fabbisogno del personale che non aveva tenuto conto dei naturali pensionamenti del personale dipendente del Comune. Per questo oggi abbiamo poco meno di 240 dipendenti. Precisamente 268… Questo per dire che non c’è stata la programmazione del personale, cioè non si è stati in grado, fino a qualche anno fa, neanche di programmare il fabbisogno tenendo conto di una cosa banale, che sarebbero andati in pensione oltre il 70 per cento dei dipendenti comunali. E, quindi, non sarebbe stato nemmeno aperto l’ufficio, per citare un esempio, che rilascia le carte d’identità. Questa è la condizione nella quale noi siamo intervenuti. Dobbiamo chiaramente lavorare perché la macchina comunale diventi più performante, perché le categorie professionali più qualificate possano entrare nel Comune. Abbiamo avuto il coraggio inoltre, tra le varie cose, di far approvare dal Consiglio comunale la delibera con la quale è stato dichiarato il dissesto finanziario, segnando, quindi una linea netta col passato. Una situazione debitoria pregressa ha determinato lo squilibrio del Comune, impedendo anche di tappare una

buca per strada o di compiere un’attività di espurgo negli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Noi abbiamo messo da parte tutta la situazione pregressa.Il dissesto sicuramente non è una cosa bella, ma va vissuta come un’opportunità per il risanamento di questo Comune. E nell’ottica dell’Amministrazione portatrice della bandiera del risanamento delle finanze, abbiamo votato in Giunta e poi in Consiglio comunale l’esternalizzazione della riscossione dei tributi locali. Questo perché riteniamo che l’esternalizzazione sia lo strumento necessario per poter incrementare le entrate e soprattutto per poter garantire una programmazione stabile per questo Comune, per la nostra Comunità, al fine di poter creare servizi e poter migliorare quelli che ci sono. Stiamo provvedendo alla stabilizzazione degli LSU, sono oltre 25 anni che abbiamo lavoratori socialmente utili nel Comune come precari, che questa Amministrazione provvederà a stabilizzare. Abbiamo messo in campo azioni di risanamento nelle attività sociali ed il risanamento dell’ambito sociale di zona. Abbiamo presentato progettazioni per ottenere finanziamenti per interventi di edilizia pubblica, ne abbiamo ottenuti, abbiamo recuperato finanziamenti che stavamo perdendo, abbiamo partecipato a nuove progettazioni. Da qui a qualche giorno firmeremo accordo di programma del PIC, un piano di intervento straordinario per interventi di natura sociale e per la realizzazione di opere in Città che dovrà trovare il suo termine di completamento entro il 2023. Avremmo potuto fare sicuramente molto di più, ma l’azione amministrativa parte da quella che è una visione. Abbiamo deciso con responsabilità di partire dal risanamento delle finanze per poter poi arrivare a fare la programmazione delle azioni amministrative. Il risanamento delle finanze consente e consentirà di qui a poco di mettere a frutto una serie di input e di indirizzi programmatici che l’Amministrazione ha dato alla macchina comunale e che troveranno attuazione di qui a poco in Città, nella realizzazione di infrastrutture e in una nuova programmazione del personale. Stiamo puntando su Casoria Ambiente prevedendo che essa, in accordo con l’ATO (Ambito territoriale Ottimale: è l’insieme dei Comuni, appartenenti ad una provincia che operano in virtù di una forma di cooperazione, n.d.r. ), sia individuata come Ente ge-


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8 store; quindi, nell’ambito dei Comuni dell’ATO Napoli uno, ASIA si occuperà del servizio di raccolta rifiuti per la città di Napoli e noi stiamo puntando e lavorando affinché Casoria Ambiente sia l’ unica società partecipata che possa svolgere il servizio e gestire gli impianti per gli altri Comuni dell’ATO Napoli uno. E’ in corso, a tal riguardo, una interlocuzione: abbiamo posto Casoria come Città centrale nell’agenda politica dell’ATO, quale capofila di una realtà di oltre 300 – 400 mila abitanti per la gestione della raccolta rifiuti. Dal 41 per cento di raccolta differenziata, percentuale raggiunta quando mi sono insediato, oggi abbiamo superato il 55 - 58 e anche il 60 % di raccolta differenziata. Siamo in attesa di attivare l’energia elettrica per l’isola ecologica di via Lufrano. E’ doveroso porre in rilievo che l’amministrazione Fuccio ha lottato tanto per aprire l’isola ecologica di via Lufrano per gli ostacoli che vi si sono frapposti. Un riconoscimento si deve alla precedente Amministrazione anche per il parco Michelangelo. Quale futuro, quali prospettive lei intravede per la nostra Città? E’ chiaro che con il risanamento delle finanze, si potrà intervenire, in primis,

per il miglioramento dei fondi stradali. Sottolineo che la “vision” è di rendere la città più vivibile, più green: di qui a poco partiremo per un piano di interventi di piantumazione particolarmente significativo, dalla circumvallazione esterna fino ad arrivare alla Sannitica. Nell’ambito del PIC, laddove ce ne saranno le condizioni, abbiamo previsto l’ apertura di un ulteriore parco urbano. Partendo dal risanamento delle finanze, abbiamo l’idea, il sogno, l’obiettivo di poter dare una città migliore ai nostri figli. Una città più vivibile, dove possano essere recuperati degli spazi, dove sia possibile anche recuperare una identità. In questo senso fondamentale diventa anche tutto ciò che abbiamo messo in campo per la pianificazione urbanistica. Questa amministrazione ha approvato in Consiglio comunale il preliminare di PUC, (Piano urbanistico Comunale, n.d.r.) che adotteremo, di qui a poco, in Giunta. Così stabiliremo un’altra condizione per rendere la nostra città più vivibile. E’ possibile utilizzare il Personale dell’Azienda comunale secondo le proprie attitudini e caratteristiche? Si può fare? Premetto che nell’ufficio del Personale, nostro “fiore all’occhiello”, vi lavorano

al momento 3 dipendenti in una Città con una popolazione di quasi 80.000 abitanti, che si contende con Pozzuoli il sesto posto in Campania per numero di residenti. Il suo ragionamento é possibile limitatamente a determinate figure. I numeri sono molto esigui, soprattutto nelle categorie più alte, in particolare i funzionari, che sono circa 28 – 29. Coloro che sono incardinati all’interno di un settore si vedono costretti a dover prestare le loro mansioni anche al di fuori del proprio ufficio e diventa difficile poterli spostare in altri settori ancora. Le categorie superiori sono poche e portano avanti i propri uffici tra mille difficoltà. Ma con grande responsabilità e ottimi risultati. La fungibilità, ossia il trasferimento dei dipendenti delle categorie più basse A e B, da un settore all’altro, è una cosa che viene fatta con una certa frequenza, ma per garantire quelli che sono i servizi minimi, che pure sono fondamentali. Ad un’ultima osservazione del Conduttore circa la possibilità della frazione Arpino di essere unificata a Casoria, il sindaco Bene ha posto in rilievo che la sfida dei prossimi anni è di creare “una città multicentrica, coniugando le due città, con erogazione di servizi paritari”.

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ANTONIO BOTTA Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il CNOP

PSICOLOGO A SCUOLA PER IL SUPPORTO A STUDENTI E DOCENTI

Anche le scuole di Casoria (I. C. 1 “Ludovico da Casoria”, I. C. “Mauro Mitilini”, I. C. “F. Palizzi”, I. C. “Carducci – King”, I. C. “Moscati – Maglione”, I.C. 4 “G. Puccini”, Liceo “Gandhi”, Istituto Superiore “Andrea Torrente”) hanno aderito al Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi), mirato all’obiettivo di fornire supporto psicologico a studenti e docenti di ogni ordine e grado per rispondere a traumi e disagi derivanti dall’emergenza COVID – 19, per fornire supporto nei casi di stress lavorativo, difficoltà relazionali, traumi psicologici e per prevenire l’insorgere di forme di disagio e/o malessere psico – fisico. Gli psicologi sono stati selezionati dalle scuole in base a predefiniti criteri fra cui quello di essere iscritti da almeno tre anni all’albo degli psicologi o di avere svolto un anno di lavoro in ambito scolastico, documentato e retribuito, oppure di avere acquisito una formazione specifica presso istituzioni formative pubbliche o private accreditate, di durata non inferiore ad un anno o 500 ore. Finora sono state finanziate 40 ore nel 2020 e 80 ore nel 2021 per uno stanziamento complessivo di 40 milioni di euro. Secondo i dati forniti dal CNOP, l’86% delle direzioni scolastiche, a livello nazionale, ha attivato il servizio psicologico. Tale organismo

ha rilevato che “si tratta di dati importanti che mostrano come, nonostante tutte le difficoltà burocratiche legate al permanere dell’emergenza, il Protocollo non è rimasto sulla carta, ma ha coinvolto migliaia di scuole e di psicologi, che vanno sostenuti e accompagnati con attività mirate che il CNOP garantirà a livello nazionale e i Consigli regionali dovranno sviluppare a livello locale”. Già da tempo, i docenti e le famiglie rivendicano la presenza nelle scuole della figura professionale dello psicologo, tanto che Dirigenti scolastici sensibili non da poco hanno istituito nelle scuole che dirigono “lo sportello d’ascolto”, affidato a insegnanti dello stesso Istituto con competenze specifiche, per offrire sostegno e aiuto a studenti che manifestano vari tipi di difficoltà e disagi, supporto esteso anche alle famiglie, considerato che da anni, benché poco evidenziato dai mezzi di comuni-

cazione, una gran massa di nuove generazioni è a rischio nel loro sviluppo a causa di relazioni familiari fragili e conflittuali. A maggior ragione, in tempo di Covid, la presenza dello psicologo nelle scuole è diventata necessaria, per insegnanti e ragazzi. Uno studio apparso lo scorso 10 Febbraio su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) ha esaminato l’effetto della pandemia sugli stili di vita e il benessere dei giovani. I risultati rivelano “un incredibile aumento dei sintomi depressivi tra gli studenti, con il 62 per cento che ad aprile 2020 riportavano sintomi di depressione clinica rispetto al 30 per cento osservato prima della pandemia”. Inoltre, secondo Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ospedale Bambino Gesu’, i giovani sono tra le categorie a cui prestare maggiore attenzione. Vicari rileva come siano aumentati notevolmente,

da ottobre scorso gli accessi in Pronto Soccorso per disturbi mentali, in particolare tentativi di suicidio o atti di autolesionismo, ad esempio con dei tagli sul corpo. “Per settimane-aggiunge - abbiamo avuto otto posti letto su otto occupati, e non era frequente, e tutti per tentativo di suicidio. Non mi era mai capitato”. E’ fondamentale, in particolar modo per i docenti della scuola dell’infanzia, della primaria e per la secondaria di primo grado, fare costante riferimento allo psicologo scolastico per essere aiutati a prestare attenzione, accoglienza, comprensione e ascolto ai segnali di disagio, sofferenza e solitudine che gli alunni lanciano, per essere capaci di coglierne i bisogni e per trovare una soluzione ai loro problemi, mettendo in moto insieme, insegnanti e psicologi, sinergie, competenze e professionalità. Gli stessi docenti, come prevede giustamente il Protocollo, vanno supportati nella loro delicata e impegnativa professione, per superare situazioni stressanti, al fine di essere sempre più in grado di affrontare le sfide poste dalle attuali condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza, ponendosi ogni giorno dalla parte dei bambini e dei ragazzi non solo per mestiere, ma per una sincera passione per la loro umanità e per una presenza adulta accanto a loro, nel cammino di crescita, più empatica e accogliente.

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10 RITA GIAQUINTO

“Il futuro è adesso”: gli Studenti per Mario Draghi siamo il futuro – asserisce Filippo,con sicurezza e determinazione. “Ma spesso, nelle agende politiche, siamo poco menzionati. Ma ora, con Mario Draghi, nostro comune denominatore, vediamo una voce. E questa è la ragione per cui nasce questo movimento. Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire. Ai giovani bisogna dare di più, investire sulla formazione e sul nostro futuro. Non si può pensare di avere una partenza senza una solida base”. Come sei entrato in contatto col movimento e come sei diventato referente regionale? “Un mio conoscente, che ne faceva parte, me ne ha parlato e da lì ne sono stato subito attratto e mi sono sentito molto motivato. Quindi, mi sono messo subito all’opera, dando, col tempo, un buon apporto al movimento : mi è stato affidato il compito di coordinatore della provincia di Napoli e sono appunto uno dei referenti della regione Campania”. Dove sperate vi porti questo movimento? “La speranza è quella di raggiungere il nostro obiettivo. Di fatti ci siamo divisi in aree tematiche tra cui ambiente, formazione, sviluppo del Meridione, parità di genere e digitale e, in ogni singolo team, formuliamo idee che si trasformano in proposte concrete da sottoporre all’attenzione del nostro Presidente e alla sua squadra di Ministri. Ed è proprio questo il nostro obiettivo”. Qualche proposta nel dettaglio? “Le proposte che noi avanziamo sono varie, in particolare ce n’è una nata da

In un periodo di assoluta paralisi economica, sociale e culturale dovuta alla pandemia, un folto gruppo di studenti universitari ha dato vita al movimento “Studenti per Draghi” che vede, nell’attuale Governo tecnico di Mario Draghi, una reale svolta economico-sociale per l’Italia. Sì, parliamo di studenti : quei giovani appartenenti ad una delle fasce sociali tra le più penalizzate dall’emergenza sanitaria, quelli che, tra didattica a distanza ed isolamento, sembravano essere i più immobilizzati con poche vie di fuga. Tra questi, c’è chi ha reagito dando vita ad un progetto, senz’altro ambizioso, ma pregno di quell’ottimismo necessario per superare le incertezza di questa crisi epocale. Il movimento “Studenti per Draghi” è apartitico ed aperto a tutti - come si legge nel documento divulgativo - e coinvolge studenti, non solo universitari, da Nord a Sud della nostra penisola. Cerchiamo di entrare nel dettaglio di questo nuovo programma studentesco con il referente della regione Campania, Filippo Vitale (in foto), giovane ventitreenne di Cardito, studente di Economia delle Imprese Finanziarie alla Federico II di Napoli. Un percorso di studi che Filippo si augura possa condurlo, un giorno, a diventare “imprenditore di se stesso”, come lui stesso ci ha confessato, ma che, nel frattempo, ha visto incrociare i suoi ideali con quelli di questo movimento di cui ci facciamo raccontare soprattutto genesi ed evoluzione : “Questo movimento apartitico, al di là degli schieramenti e appartenenze politiche,è nato per mettere insieme ragazzi e ragazze che credono in un futuro diverso. Noi giovani

una mia idea per il team digitale, ovvero “La DAD come un di più da non sottovalutare”. La pandemia ha evidenziato che il digitale è un elemento essenziale per la vita di tutti, infatti riteniamo che una didattica che tenga lontani gli studenti dalle sedi universitarie sia alienante. Nonostante ciò, abbiamo imparato che possiamo fare lezioni ed esami da remoto. Quindi la fruizione a distanza, se integrativa di quella in presenza, consente di superare barriere e ridurre discriminazioni, così da garantire le lezioni universitarie anche agli studenti impossibilitati a seguire in presenza per motivi di salute, personali o lavorativi. E’ dunque un’agevolazione che sosterrà a 360 gradi il diritto allo studio”. Vi considerate apartitici. Com’è possibile comunicare con il Governo senza avere un orientamento politico? “E’ un movimento apartitico, nato appunto con lo scopo di unire giovani delle più diverse realtà italiane e di atenei, quindi, anche provenienti da esperienze politiche differenti ma, naturalmente, quando si sostiene il Presidente del Consiglio si fa politica, ma la nostra politica va al di là dei partiti e si proietta direttamente sull’azione del Governo. È giusto che noi giovani possiamo fare azione e quindi contribuire in prima persona ad un futuro che ci appartiene”. Qual è l’anello della catena che vi collega con Draghi e i suoi Ministri? “Siamo tutti ragazzi e ragazze che credono in Mario Draghi, nelle sue politiche, nel suo lavoro che ha svolto alla BCE (Banca Centrale Europea, n.d.r.) e nella sua esperienza e, con la forza del-

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DOMENICA 11 APRILE 2021 le nostre idee, arriveremo al Presidente del Consiglio e ai vari ministri. Noi, rappresentanti del movimento, insieme al fondatore del movimento, un altro studente universitario, Kevin Pimpinella, ogni giorno ci interfacciamo con le istituzioni ed i vari ministeri. Nei prossimi giorni, infatti, avremo un incontro con il Ministero delle Pari Opportunità alla cui segreteria tecnica porteremo le nostre proposte nate nei nostri tavoli. Allo stesso modo, ci interfacceremo con gli altri ministeri”. Come referente regionale quale sarà il tuo apporto nello specifico? “Il mio apporto come coordinatore provinciale di Napoli e, quindi referente regionale, sarà proprio quello di dare voce al territorio e a tanti problemi della mia realtà e quindi ai giovani e agli studenti della mia provincia. Difatti ho creato un mio team nel quale analizziamo, giorno dopo giorno, nel concreto, tutte le problematiche del nostro territorio, trovando soluzioni efficaci ed efficienti per la nostra realtà”. Come fate a trovare proseliti? “Troviamo i nostri sostenitori con i social ma, soprattutto, con il passaparola

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appunto perché uno dei nostri scopi è quello di coinvolgere sempre più ragazzi e ragazze che vogliono dibattere in un luogo aperto al confronto”. Per tanti imprenditori, le decisioni tecniche anti Covid del Governo Draghi sembrano essere molto lontane dal sostegno di cui, in questo momento, l’economia ha bisogno. Come spiegheresti il vostro supporto a questo Governo, ad un imprenditore – medio basso - del Sud che praticamente non prenderà ristori se non cifre che non colmeranno mai, ma

neanche in minima parte, le perdite subite per questa ennesima chiusura? “Siamo in un momento di emergenza,un momento particolare e quindi è necessario intervenire prima sull’emergenza sanitaria attraverso l’unica arma a disposizione che è la vaccinazione. Un massiccio piano di vaccini efficace è in atto e sta portando i suoi risultati. Quindi, per dare risorse in tempi celeri ai nostri imprenditori che, ad oggi sono in difficoltà, è necessario un nuovo scostamento di bilancio come ha affermato il nostro Presidente. Noi, come movimento, stiamo lavorando anche a questo e quindi nella creazione di proposte sotto forma di incentivi e agevolazioni ad imprese e per futuri imprenditori, che potranno servire per risanare le ferite nella nostra economia”. Insomma, ci sembra un’ottima predisposizione a considerare prevalentemente i dati migliori di una realtà che, in questo momento, ispira poche aspettative e tante incertezze. Ma la frase con cui Filippo ci saluta è di un ottimismo che contagerà – nel senso migliore del termine – anche i più sfiduciati: “Il futuro è adesso”.

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12 Maria Cristina Orga

PASSIONE E SACRIFICIO: IMPERATIVI CATEGORICI PER CHI HA LA TESTA NEL PALLONE

Dottor Testa, da dove nasce la sua passione per il calcio e la voglia di raccontarne ogni sfaccettatura attraverso pagine di una rivista? Mi sono innamorato del calcio da bambino, tempo in cui mio padre mi portava allo stadio a vedere le partite e non l’ho mai abbandonato, anzi, ho scelto di esplorare questo mondo dall’interno, fino a fare il procuratore sportivo e aprire una scuola calcio con i miei figli, fino alla cosa che mi ha dato più soddisfazioni e, nonostante l’età continua a darmene, che è il giornale, il Corriere del Pallone. Parliamo proprio del giornale: nasce nel 1998, una lunga vita! Da dove sono arrivati l’intuizione, il titolo, la scelta dei collaboratori… Anche questo è un amore: il giornale già esisteva e il proprietario mi propose di entrare in società con lui, ma a me non interessava condividerlo e lo comprai, anche perché pure quella era una passione di famiglia. Papà mi aveva chiesto tre cose: di diventare procuratore sportivo e lo feci, di comprare il giornale e lo feci e infine di seguire il Giro d’Italia, cosa che fece mio fratello, che ne seguì una tappa, perché in famiglia eravamo nel settore dei mobili e quindi tramite la Scavolini riuscimmo a fare anche questa cosa. Il giornale nasce da una passione che risale a quando avevo vent’anni, studiavo ancora e anche con Nando, il suo direttore, cominciai a scrivere per Campania Sport dove trovammo un maestro di vita che era Guido Prestisimone e tanti amici che adesso sono valenti giornalisti e direttori come Antonio Sasso, lo stesso Nando Troise ed altri e così nacque la passione per il giorna-

Amichevole conversazione con Carmine Testa, direttore ed editore del Corriere del Pallone, l’unico, storico magazine da sempre dedicato al calcio campano e non solo. lismo sportivo e quando poi ho potuto ho comprato questo giornale che mi ha riempito di soddisfazioni fino all’avvento del web, che mi ha messo in difficoltà perché data la mia età per me il giornale era carta stampata: io compravo sei, sette giornali al giorno e li compro ancora. Quando il Corriere del Pallone era su carta, in edicola riuscivamo a venderne nella sola Campania oltre 3600 copie. Iniziammo a farlo uscire al martedì, poi al giovedì, poi anche al sabato, lo portammo allo stadio la domenica e raggiungemmo l’apice. Poi, come nella vita, quando hai raggiunto l’apice è difficile rimanerci, ma penso che questa volta non sia stata colpa nostra, ma della tecnologia, che però adesso ammiro di più perché sono stato convinto da tanti ragazzi che sono nella mia redazione, quali Musella, Ciccarelli, per citarne solo alcuni, che sono riusciti a convincermi che questo è il domani. E in effetti sono tre o quattro mesi che stiamo

raggiungendo dei picchi di lettori che non avrei sognato: ogni giorno infatti ci seguono addirittura sette ottomila persone, quindi anche questa è una buona strada. E spero che anche i ragazzi, dopo di me, un giorno molto lontano, riusciranno a mantenerlo a questi livelli. È questo il mio sogno oggi: che il giornale rimanga nel tempo, anche perché i miei figli fanno altre cose e del giornale si interessano poco. Tornando al suo precedente lavoro di procuratore: l’ha scelto solo per suo padre? Che importanza ha nella carriera di un ragazzo o di una ragazza che gioca a pallone e voglia affacciarsi su una vetrina per farsi notare? Io penso che nella vita ci voglia la passione per tutto. Quando non c’è quella, è inutile. Quando si affaccia un ragazzo da me gli chiedo: ti piace? Ti piace fino a fare sacrifici? Perché nella vita i risultati si raggiungono dopo decenni! Io ho fatto il procuratore per amore di mio padre, ma ero nel calcio da tempo, quindi la cosa non mi riusciva difficile perché conoscevo ambienti e persone, mi ha dato moltissime soddisfazioni: ho avuto calciatori in serie B ma anche molti in serie C e in serie D, ragazzi che hanno fatto la storia del calcio dilettantistico campano e anche molto altro. Per fare alcuni nomi, Verolino, Flauto, Rinaldi, Cirillo, Romano, Mazzeo e altri. Chi conosce il calcio sa che erano le migliori punte che esistevano in quel momento. Anche lì ho raggiunto il massimo, avendo io i sei attaccanti più forti della Campania. Per un paio di anni a quell’epoca per me l’estate non è esistita: dalla fine di giugno alla fine di settembre, mentre la mia famiglia era ferma a Ischia o a


DOMENICA 11 APRILE 2021 Massalubrense, io ero in giro per l’Italia perché i miei attaccanti erano richiesti dovunque. Quindi ho fatto il procuratore per amore di mio padre, per passione e anche perché quando si deve raggiungere uno scopo bisogna dare il massimo per riuscire, altrimenti meglio fermarsi e rimanere dove si è. Lei che ha seguito il calcio da procuratore per tanti anni, non crede che oggi il calcio-mercato sia diventato troppo mercato e poco calcio? Molto mercato. Ma noi che siamo dell’ambiente non possiamo dire queste cose, perché noi conosciamo calciatori che in quell’epoca lì sarebbero stati il sogno di grosse squadre di serie A e serie B. Non è successo perché non c’è stato questo grosso movimento se il calcio va verso lidi nuovi è perché ognuno, quando annusa l’interesse si volge in quella direzione. Però le dico che si elimina da solo chi segue solo il calcolo e non ha passione. Il calcio è cambiato molto, anche in termini positivi, ma molto in quelli negativi. Mi ricordo che, con la scuola calcio, una squadra di serie C mi chiese di interessarmi del settore giovanile. Io ho un allenatore Ciro Vesce, al quale chiesi di interessarsi a quella squadra juniores e lui un giorno mi chiese di andare negli spogliatoi alla fine e sa perché? Il giorno prima io avevo accompagnato dei ragazzi a casa con la macchina e lui mi disse di non farlo più perché altrimenti non avrebbero capito mai cos’è il sacrificio. Io so di un calciatore del Napoli che da Torre Annunziata prendeva il treno per arrivare alla stazione, poi la Cumana fino a Cavalleggeri e da lì andava a piedi fino al campo di allenamento, mangiando un panino per strada. Senza sacrifici non si va da nessuna parte. Lo ripeto ai ragazzi, ai miei figli che hanno una bellissima scuola calcio da cui sono usciti Letizia, Caiazzo, gente che ha giocato e gioca in serie A, B e anche in serie C, hanno

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delle grossissime soddisfazioni, ma io ripeto a tutti: prima i sacrifici e poi il divertimento, perché per i ragazzi anche lasciare un giocattolo, o il computer per andare a fare allenamento è sempre una cosa positiva. Il Corriere del Pallone ha grande attenzione per il calcio cadetto… È proprio questo il punto: ci siamo interessati sempre del calcio cosiddetto minore o attività di base è stato sempre il nostro sogno e ci siamo riusciti. Come far capire ai ragazzi delle scuole calcio che giocare è bello in sé e non tutti diventano Ronaldo e questo non deve generare frustrazioni? Innanzitutto le frustrazioni sono dei genitori e non dei bambini e quindi ai genitori dico lasciateli tranquilli. Io ho avuto mio figlio che da ragazzino giocava con il Napoli e lo accompagnavo ogni lunedì all’allenamento a Marianella, ma lo lasciavo fuori e lui entrava da solo e lo aspettavo fuori anche al rientro. Mai assistito ad un allenamento di mio figlio. L’ultimo giorno prima che lasciasse perché cominciava la scuola, l’allenatore, che era il compianto Nicola D’Alessio fece uscire mio figlio senza borsa e gli disse di riferirmi che non gliel’avrebbe ridata finché io non fossi entrato a salutarlo almeno in quella occasione. Quando gli spiegai perché non mi facevo vedere sul campo mi sorrise e disse che tutti i genitori avrebbero dovuto comportarsi così, e invece… io lo dico anche ora: se volete fare il bene dei vostri figli accompagnateli alla porta, chiudete il cancello della scuola calcio e lasciateli soli. Il coraggio non è guardare se il figlio gioca bene. Il coraggio è proprio non guardare e lasciarlo giocare. Volete far sorridere un bambino?

Dategli un pallone e lasciatelo libero di giocare. In questo periodo di pandemia più che mai, egregi Sibilia&co, regalate un pallone a tutti i bambini! È da marzo dell’anno scorso che non vedono il campo e questa è una cosa che si ritorcerà contro di loro. Quando tutto questo finirà molti cambieranno sport o abbandoneranno il loro sogno. Mi piacerebbe che si fosse un anno sabbatico per i giovanissimi calciatori in formazione, così non perderebbero un anno e potrebbero rientrare in due anni nelle loro categorie con tranquillità. Ritorniamo al giornale: occupandosi prevalentemente di calcio campano sembrerebbe avere limiti di diffusione territoriale, ma il web gli consente di andare lontano: fin dove siete letti? Ho trovato anche qualcuno che ci legge dalla Tanzania, poi siamo letti negli Stati Uniti, in Inghilterra, Australia, chiaramente nei termini delle unità o di qualche decina, ma è motivo di soddisfazione. Parliamo del calcio femminile sempre relegato in un angolo: le ragazze vengono fermate dai genitori, dal pregiudizio, dagli sponsor? Cos’è che intralcia tanto il passo delle donne nel mondo del calcio? Io penso che il pregiudizio sia superato. Ma anche in redazione c’è da dire che su dieci aspiranti giornalisti solo una sarà una ragazza. Io ho una collaboratrice molto brava che si interessa veramente di calcio e ne sa scrivere bene, prendendo e dandomi molte soddisfazioni. Ma lei è una che ha giocato, conosce del calcio vita e miracoli. Torniamo sempre all’inizio: in tutte le cose ci vogliono passione e impegno. Io ora in redazione ho solo due, forse tre donne, ma perché


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14 non c’è richiesta da parte loro. Quando abbiamo lanciato il giornale sul web, avemmo solo tre richieste da parte di donne di collaborazione, ma dopo pochi giorni furono proprio loro a venire meno. Non so per quali motivi, ma spero non per quelli economici, perché i giornalisti vengono retribuiti, ed è giusto, ma in questo mestiere, sia chiaro, chi guadagna molto sono quelli che hanno superato i sessant’anni, dopo una vita spesa in passione e sacrifici. La vita è così; non puoi diventare Mimmo Amalfitano, o Antonio Giordano o Antonio Sasso solo perché vuoi scrivere. I risultati si raggiungono solo col tempo. E con i sacrifici. Molti invece vogliono subito arrivare ai vertici, vogliono “fare il Napoli”. Io conosco ragazzi che sono stati con noi e hanno cominciato dai campi in terra battuta e sono arrivati ai vertici. Molti invece una volta non trovano il comunicato, un’altra non arrivano in tempo e non si fa così. La prima cosa sono la passione e l’amore per questo lavoro e per lo sport. Non si può pretendere di arrivare se non si fa la strada. Alle ragazze e ai ragazzi dico: perseverate se volete fare questo mestiere. Sa che fanno i ragazzi: si arrangiano. A volte dopo tre giorni che collaborano con noi vedo sul loro profilo “giornalista, pubblicista del Corriere del Pallone” e non è vero: ci vogliono due anni per diventare pubblicista. È un’ambizione legittima, ma si raggiunge col tempo e col lavoro. Probabilmente le ragazze invece non hanno il coraggio di scrivere “pubblicista” o di andare a casa e dire “io sto scrivendo per questo giornale” e forse, rispetto ai maschi che si fanno vanto di un titolo che non hanno, non trovano la forza di andare avanti. Per il calcio femminile giocato, invece, e per la nazionale in particolare, quali prospettive vede? Ottime perché lo meritano e sono molto ben guidate. Alcune delle ragazze e il CT le conosco e sono molto brave. Milena Bertolini la conoscevo da anni e mi dava molte soddisfazioni, da quando in TV teneva testa ai Tardelli e agli altri mostri sacri del calcio. Ma anche Milena ha fatto vent’anni di gavetta giocando, facendo poi la giornalista, l’opinionista e solo alla fine è arrivata ad essere Commissario Tecnico. È sempre tutta una questione di impegno, dottoressa. Una squadra campana di donne che vede come promettente? Il Napoli di Carlino, l’ex Carpisa, che seguo da tempo con piacere anche per-

ché abbiamo avuto dei contatti, dei rapporti e quindi mi dà molte soddisfazioni. E poi sta venendo molto bene fuori anche il Pomigliano, perché ha scalato la classifica. Ha avuto un ottimo staff, diretto da Salvatore Esposito che ha fatto ottime cose. Non sarebbe il caso quindi di dare più spazio sulle pagine del Corriere proprio al calcio femminile per conquistare più lettrici? Io credo che in ogni famiglia in cui c’è una ragazza che voglia giocare a calcio o fare la giornalista sportiva c’è un uomo che segue il calcio. Le ragazze seguono gli esempi e le passioni che ci sono in famiglia. Non c’è bisogno di spronare le ragazze ad avvicinarsi al calcio, perché una bambina che vuole accostarsi al pallone lo fa se in famiglia c’è la passione del calcio. Anche alla scuola calcio di mio figlio ci sono diverse bambine che nessuno obbliga ad andare sul campo, ma che vogliono giocare perché hanno la passione. La Gioventù Partenope Calcio che è, appunto la scuola di suo figlio, ha sede a Scampia, un quartiere sensibile di Napoli. Su Scampia ci sono troppi luoghi comuni infondati. Se lei sapesse quante persone perbene e quanti calciatori, le eccellenze della Campania, vengono da Scampia! È un quartiere straordinario e io rintuzzo sempre chi accusa quel quartiere di essere la patria dell’illegalità senza conoscere niente di quei luoghi e di quelle straordinarie persone. Scampia ha delle potenzialità incredibili, ma ci sono degli interessi reconditi ben precisi per cui non viene integrata meglio nella città e non viene valorizzata. C’è, mi creda qualcuno a cui fa comodo che i servizi a Scampia siano nettamente inferiori al numero di abitanti e alle potenzialità per poter gestire meglio il bacino di insoddisfazione che spesso sfocia nella devianza e tenere vivo il pregiudizio anziché abbatterlo. Ma questa è un’altra lunga e brutta storia. C’è una volontà politica. Io ho fatto politica in città e mi occupavo anche della nettezza urbana e già trent’anni fa mi sono interessato di capire perché a Scampia arrivassero meno contenitori per i rifiuti rispetto a Chiaia, tanto per fare un esempio, o un altro quartiere bene. Io feci i calcoli e trovai che la ragione era un parametro di difficoltà, che in realtà era inesistente, molto inferiore a Posillipo o ad altre zone perché Scampia ha delle strade larghissime dove i camion

della NU potevano passare con grande facilità. Inoltre ben si sa che a Scampia sono censiti 50-60 000 abitanti, ma ben si sa che ci vigono più di 100 000 persone e questo significa che i servizi erogati sono proporzionali a un numero molto più basso di residenti e quindi nella realtà risultano carenti perché meno che dimezzati. Se tu dovresti avere venti giardinieri e venti addetti allo spazzamento ne hai dieci e se dovresti avere venti camion della spazzatura e ne hai la metà, è ovvio che la qualità diventa scadente. Fare interventi di abbellimento non serve: alla popolazione residente servono i servizi e servizi di qualità. E fermiamoci qua. Meno male che ci sono le Associazioni di volontariato, anche se diventano un alibi per l’istituzione per derogare e delegare. Infatti. E chi non ha l’associazione come referente a chi può chiedere il riconoscimento e la tutela dei propri diritti o di quelli di figli e nipoti? Ci sono tante persone perbene nei rioni Scampia e Don Guanella e sono la maggioranza a cui bisognerebbe garantire i diritti e i servizi essenziali. E invece no. Chiudiamo tornando al pallone, che è meglio… qual è ora il suo grande sogno per il Corriere del Pallone? Ora vorrei tornare ad interessarmi all’attività di base come facevo con il cartaceo però con il web è molto più difficile, perché è difficile dire ad un ragazzo interessati della Gioventù Partenopea, o dello Scampia, o del Don Guanella, per restare nei temi di prima, molto difficile. Al massimo va su Internet e vede. Invece se parla del Napoli è molto più facile perché trova molto più materiale. Allora il mio sogno è proprio quello di trovare, quando dopo questa pandemia ricomincerà l’attività, tre o quattro ragazzi che si interessino alle scuole calcio, all’attività di base, al settore giovanile, per dedicare un settore del giornale a queste categorie. Per ritornare a quello da cui sono partito io e che mi ha dato grandi gioie e soddisfazioni. E tornare così a divertirci. Tornare alle origini, quindi. Sì, tornare alle origini. Tornare alle origini: una parabola perfetta per coronare una vita di passione, sacrificio, impegno e meritatamente ricca di soddisfazioni, sempre con “il pallone in testa” come quella, di Carmine Testa, editore e direttore del Corriere del Pallone, che, in nome omen, non smette di rincorrere il suo sogno. E fa bene.


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ANGELA CAPOCELLI

CIRO BORRIELLO: “DALLO SPORT AI CIMITERI DI NAPOLI

Ciro Borriello, assessore al Comune di Napoli dall’8 Gennaio 2015, ha importanti deleghe (da gestire insieme ai suoi collaboratori), quali sport, illuminazione pubblica, sicurezza, cimiteri e politiche abitative. Da un anno a questa parte, si è ritrovato a dover affrontare questioni difficili a causa della pandemia e lo abbiamo intervistato proprio riguardo le considerazioni che hanno spinto lui e la sua equipe a prendere determinate decisioni e gli effetti che queste ultime hanno prodotto. Lo sport è stato tra le questioni che hanno suscitato più controversie in quest’anno di pandemia, perché per quanto sia importante praticarlo tuttavia rappresenta alti rischi di contagio: quali sono stati i vostri punti fermi nel gestire la situazione? Cioè, quali considerazioni hanno poi prodotto le vostre decisioni? Lo sport, tra tutti, è stato uno dei settori maggiormente penalizzati dalla pandemia da Covid-19 visti i rischi più elevati di contagio dati dall’incontrollabile vicinanza fisica tra partecipanti di una competizione. Come Amministrazione, vista la difficile situazione, abbiamo cercato di favorire lo svolgimento di attività all’aperto trasferendo, laddove possibile tecnicamente, le discipline indoor in parchi pubblici, soprattutto quelle individuali come ginnastica e fitness in generale. Ovviamente, per gli sport di contatto è stato impossibile trovare soluzioni sicure. La nostra preoccupazione principale ora è il sostegno alle associazioni sportive, fortemente penalizzate dai

costi, pensiamo agli affitti e all’utilizzo delle strutture, dopo un anno di mancati introiti. Pensi che in previsione dell’estate la situazione possa cambiare? Avete piani a proposito? La situazione può sicuramente cambiare con l’avanzamento del piano vaccinale e con l’immunizzazione del maggior numero di individui. La nostra intenzione è quella di proseguire nel percorso già avviato relativamente ad un possibile sostegno alle organizzazioni sportive e all’intensificazione delle attività all’aperto, riprogrammando, laddove possibile, gli eventi saltati lo scorso anno. Quali sono state, invece, le linee guida nella gestione della situazione “cimiteri”? Il Comune di Napoli, dall’inizio della pandemia dello scorso anno, ha attivato tutte le procedure anti-covid previste dalla legge, dotando i dipendenti dei cimiteri cittadini di tutti i dispositivi possibili (guanti, mascherine, gel disinfettante ad ogni ingresso ecc.) per svolgere in piena sicurezza il proprio lavoro. In più, durante il periodo del culto dei defunti del mese di novembre, abbiamo inten-

sificato i livelli di sicurezza, predisponendo in tutti gli ingressi dei cimiteri, sia quelli di Poggioreale sia i periferici, una maggiore quantità di personale impegnato rigorosamente al controllo della temperatura e al rito della sanificazione delle mani dei cittadini. Contemporaneamente, abbiamo dato disposizione alle Arciconfraternite di rispettare, a loro volta, le stesse norme ed in più di vigilare sugli ingressi e sulle distanze tra i cittadini, vista la maggiore possibilità di un assembramento in luogo chiuso. Come ultima operazione in tema covid-19, abbiamo negli scorsi giorni sollecitato la priorità della vaccinazione dei dipendenti in servizio all’obitorio dell’ospedale in modo da salvaguardare, una volta per tutte, la loro vita e quella delle loro famiglie. In ogni caso, a prescindere dalle operazioni straordinarie condotte per affrontare la pandemia, l’Amministrazione sta ponendo molta attenzione alla valorizzazione dei cimiteri cittadini di Napoli. Solo per fare qualche esempio, è stato completato il primo impianto di cremazione napoletano composto da tre forni attivi, sito in Via Santa

Maria del Pianto a Poggioreale, che raggiunge una media in perenne ascesa di 20 salme cremate al giorno (riferito al trimestre gennaio/ marzo 2021; ad esempio, il dato di marzo 2021 è di 22/ gg). Un’operazione molto apprezzata dai cittadini che non devono più recarsi fuori Città per adempiere alle volontà di un loro caro scomparso. Inoltre, il Cimitero di Poggioreale ed i cimiteri periferici di Pianura, Miano, Chiaiano e San Giovanni a Teduccio sono interessati in questo periodo da notevoli operazioni di ampliamento con la realizzazione, in contiguità ai plessi cimiteriali esistenti, di spazi, campi inumativi e manufatti collettivi da destinare a decine di migliaia di nuove sepolture. Per quello di Poggioreale, in particolare, sono già state realizzate 1180 nuove cellette cinerarie, presso il Fondo Zevola, da affidare tramite concessione ai cittadini con bando che sarà pubblicato tra un paio di settimane. Infine, dal 1° giugno 2020, è stato implementato un sistema informatico che ci consente di tracciare in tempo reale tutte le operazioni cimiteriali attraverso un’apposita piattaforma fruibile dagli operatori funebri accreditati. Le risposte in tale ambito sono state positive o negative? Cioè, le restrizioni sono state rispettate? Hanno fruttato? Si, le restrizioni e le regole sono state rigorosamente rispettate sia dal personale dipendente che dai cittadini utenti consentendoci di limitare quanto più possibile le difficoltà e le emergenze.


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Un esperto docente di diritto tributario, nonché Presidente della IUM Academy School: il Prof. Eduardo Maria Piccirilli

Il Prof. Eduardo Maria Piccirilli, dottore commercialista nonché fondatore e Presidente dell’Istituto Universitario della Mediazione “Academy School”, docente di Diritto Tributario presso l’Università Parthenope, consulente del Tribunale di Napoli, giudice tributario - che la sottoscritta ha avuto il piacere di intervistare lo scorso anno in una interessante disamina di diritto internazionale in relazione agli strumenti di aiuto finanziari che l’Unione Europea avrebbe dovuto approntare per gli Stati membri in periodo di pandemia, tema purtroppo ancora oggi dibattuto, ndr - è il gradito ospite della ormai attesissima trasmissione “La copertina “ a cura del Ns. Direttore Nando Troise in onda sulla web Tv “Nano Tv”. “L’Istituto Universitario per la Mediazione quest’anno compie 25 anni di attività”, esordisce il Professore, ha due sedi, una centrale a Napoli, e l’altra, periferica, ad Afragola, ed attualmente risente inevitabilmente degli effetti della pandemia sulla didattica che, anche nel caso di specie, viene effettuata a distanza, così come gli esami. L’Academy School, oltre ad essere un Ente che eroga vari Corsi di laurea, è anche un ente di Alta formazione giuridica; in tal senso, è in programmazione un interessante webinar “Il Difensore Tributario”, rivolto agli avvocati, ai Commercialisti, ai Difensori Tributari, tenuto da Giudici Tributari; per poter partecipare è necessario iscriversi sul ns. sito, iumna.it., e ci tengo a sottolineare che è un corso accreditato presso il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, che consente di acquisire anche crediti formativi per la formazione obbligatoria del professionista interessato.” E’ utile un simile Corso anche per gli Assessori? “Certamente, perché quando parliamo di controversie il cui valore è inferiore a 50.000 euro, non si deve ricorrere alla Commissione Tributaria, ma prima si fa il tentativo di mediazione presso lo stesso Ente. Ai Comuni, che quasi mai arriva un importo superiore a questo limite,

ogni contribuente che vuole chiamare in causa il Comune, deve per forza fare la mediazione e il funzionario addetto ai tributi deve convocar e il contribuente e verificare se è possibile chiudere la questione senza arrivare in tribunale. Vorrei approfittare dell’occasione per sottolineare che attualmente è in fase di preparazione un altro Corso di Alta Formazione pur estremamente interessante, in Mediazione Civile, al termine del quale si ha una certificazione per diventare mediatore civile professionista; questo corso si terrà a Maggio p.v.” Personalmente ho assistito a due Sue campagne elettorali, una per le Europee nel PD, e le Regionali con Più Europa, il Partito di Emma Bonino, una donna di grande spessore ed onestà intellettuale, insieme al compianto Marco Pannella, uomo straordinario della mia generazione che era a capo del Partito Radicale. “Bene, nel PD, alle Europee, mi candidai perché il Paese stava subendo una deriva che stava portando l’Italia fuori dall’Europa, ed io, che sono un europeista, mi candidai per portare il mio piccolo contributo. Io non ho mai appoggiato il Conte-due, per me si doveva andare alle elezioni; non condividendo, pertanto, l’azione del Pd, che si è alleato con il Movimento Cinquestelle, sono passato a Più Europa, che ha fatto dei

princìpi europei la sua stessa esistenza, e da qui la mia candidatura, in veste di contributo, alle regionali (dove ha raccolto ben 1000 voti, risultato di tutto rispetto, ndr).” Prossimamente, Covid permettendo, ci saranno le amministrative ad Afragola e a Napoli, ove si dovrà il nuovo Sindaco. “Personalmente, non sono candidato né ad Afragola né a Napoli, tuttavia darò certamente il mio contributo, anche se non diretto.” Quasi certamente, a Napoli, ci sarà la fusione tra Pd e 5stelle; Più Europa, che farà? “Più Europa ha un consigliere regionale, Fulvio Frezza, e sicuramente sarà incardinata su di un discorso di schieramento politico così come è impostato alla Regione – in cui, sottolinea il Direttore, i 5stelle sono all’opposizione, mentre il Pd è al governo, e Più Europa è al governo con Fulvio Frezza - per cui se il PD o i 5stelle pensano di fare una competizione e mettere in campo qualcuno senza considerare la compagine governativa della Regione, credo che non si andrà da nessuna parte; per cui credo che bisogni ancora aspettare.” Le parole del Prof. Piccirilli lasciano un ampio margine di possibilità, lasciando aperta ogni eventualità: Signori, fate il vostro gioco.


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GENNARO MOSCA

LA COLPA DEL DANNEGGIATO Questa settimana sarò prosaicamente concreto. Un caso di risarcimento danni, cercando una possibilità di difesa per il danneggiante. Lo stabile in cui vivo è uno di quegli alveari dove ogni unità è misera come la celletta dell’ape operosa, e dove tante di queste api escono ogni mattina e non sanno se torneranno con qualcosa da mettere a tavola. Il fabbricato è vecchio, e l’ultima manutenzione forse non c’è mai stata, si interviene solo a tozzi e bocconi dopo il crollo del pezzo di cornicione, o quando a qualcuno piove in casa. Al piano terra c’è un negozio di cinesi coperto da una terrazza condominiale; le piogge intense di quest’inverno gli hanno provocato uno stillicidio da alcuni punti del solaio. Proprio questo stavano aspettando Bruce Lee – come lo chiamano qui – e il suo proprietario, il pretesto per recuperare un fatturato troppo scarso, e così hanno chiamato in causa il condominio per riparare il terrazzo e – soprattutto – per un risarcimento danni significativo. In quel negozio si vende un po’ di tutto, elettronica, orologetti, elettricità, e il cinese, manco a dirlo, ha lamentato che quella goccia d’acqua gliene ha rovinati parecchi, perché acqua, microchip e circuiti elettronici non vanno d’accordo. E così il suo avvocato ha pittato il condominio come di dovere: stato di abbandono, mai una manutenzione, la terrazza devastata dai segni del tempo e dalla mancanza di cura, e ha chiesto un bel risarcimento soprattutto per gli oggetti che si sono danneggiati sotto le gocce d’acqua. Come nella rubrica della Settimana Enigmistica, mi viene il dubbio: Chi vincerà la causa? Perché se per i danni alle pareti sono certo che il condominio dovrà provvedere, invece per la parte grossa del risarcimento, cioè gli oggetti sotto la pioggerellina, vorrei trovare una difesa, non pretestuosa né retorica, ma concreta e fondata.

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A ben vedere, una possibilità per il colpevole in casi come questi c’è. Anche il danneggiato, se non è stato attento a evitare i guai, potrà rimetterci per la sua negligenza. Si chiama ‘colpa del danneggiato’ e significa che quei danni che con la ‘normale diligenza’ si potevano evitare, la vittima dell’incidente non se li vedrà risarcire, o almeno non completamente. In soldoni, se si esce con l’auto con le ruote lisce e si va a sbattere, non sarà tutta colpa delle strade pessime, o se si cade nella buca per strada dopo avere alzato il gomito, neanche sarà colpa dell’ente custode della strada, responsabile

della manutenzione. Insomma, mentre gocciolava dal cinese, la domanda da fargli è: «E tu, per salvare la tua merce, cos’hai fatto? Ti sei seduto a guardare la fontanella dal soffitto, pregustando il risarcimento che avresti chiesto al condominio? O l’hai spostata da quegli scaffali sotto l’acqua e li hai protetti?» Questo significa che, negli inconvenienti e incidenti della vita, incombe su di noi un obbligo di collaborazione con chi quel pregiudizio ha provocato, per minimizzare – o addirittura eliminare se si può – i danni che ne possono derivare. Ci accompagna un dovere di lealtà, correttezza, diligenza e onestà di coscienza, che la Legge impone anche sulla vittima di un danno. E se lo dice la Legge, non sarà un errore. «Usiamo parole come onore, codice, fedeltà, usiamo queste parole come spina dorsale d’una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco. Preferirei che mi dicesse ‘la ringrazio’ e se ne andasse per la sua strada». (dal film: “Codice d’Onore”).

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Mercato, profitto e lavoro

Prima di affrontare questi tre temi il Papa spiega cosa intende per solidarietà: «è l’invito ad abbracciare la realtà uniti da vincoli di reciprocità.» A questo proposito cita la parabola del buon samaritano che soccorre il malcapitato lasciato morente dai ladroni e ignorato dai passanti. Egli se ne prende cura, l’affida ad un albergatore e garantisce di far fronte alle spese mediche. Il suo è un atto di generosità, gratuito, senza fini reconditi, è un atto d’amore verso un suo simile. E’ un atto solidale. Purtroppo le plutocrazie occidentali odierne non sempre agiscono nell’ottica della solidarietà per il semplice fatto che considerano la società poco più «di un aggregato di interessi coesistenti» che non tiene conto dei legami della comunità e della cultura. Esse puntano alla gestione lucrativa del mercato, libere per quanto possibile dal controllo governativo. Stare nel mercato significa battere la concorrenza, conquistare un’ampia fetta del mercato stesso e impinguare i guadagni. Per due anni ho lavorato in un’industria chimica dove spesso i chimici che vi lavoravano analizzavano i prodotti di successo della concorrenza cercando di imitarli. Si lavorava in un ambiente poco salubre. Era il laboratorio sperimentale in cui si usavano normalmente solventi come toluolo, benzolo e xilolo. Comunque c’erano gli estrattori che provvedevano al ricambio dell’aria. Si operava nella logica di incrementare il profitto di cui una parte serviva alla nostra sussistenza ed il resto agli azionisti ed ai padroni. Ne parlo per una mia breve esperienza diretta ma il Papa pone il problema su ampia scala. Il profitto perseguito sen-

za freni e senza controllo indebolisce le istituzioni preposte a vigilare «e a proteggere i popoli dagli interessi economici egoistici e dalle concentrazioni eccessive del potere». Dalle famiglie e dalle istituzioni le persone traggono un senso della vita e i concetti e le convinzioni di solidarietà e di servizio. Non dal mercato che valuta le persone sotto il profilo della loro produttività in quanto lavoratori e/o dalla loro capacità di acquistare il prodotto in quanto consumatori. «Anziché essere visto come una fonte di dignità, il lavoro diventa un mero mezzo di produzione; il profitto diventa un obiettivo piuttosto che un mezzo per raggiungere beni più grandi. ……… E’ qui che l’etica e l’economia si scindono». L’obiettivo focale di un economia capitalista e neoliberista è solo la crescita, non quello di creare le condizioni per un’ equa distribuzione dei beni comuni e di rigenerare il mondo naturale per farci vivere in «modo più sobrio e sostenibile». Volendo restare nel nostro territorio basta ricordare lo slogan ”vengo ti sfrutto e me ne vado” (oggi sarebbe un hashtag), in voga quando la Rhodiatoce chiuse lo stabilimento di Casoria per traslocare ad Acerra. Anche la Resia ha lasciato macerie ed inquinamento. Non ci sono statistiche, che io sappia, dei morti per tumori tra i lavoratori di queste due industrie. Il terreno su cui sorgeva la Resia, circa 100.000 mq, è passato dalla Enichem ad un privato di Frattamaggiore. Cosa se ne farà non si sa. C’era però un progetto, nato nel 2000, a firma di tecnici, tra cui un ing. di Casoria,in cui si prevedeva la rinascita di alcune

attività di arti e mestieri. Sarà diventato carta straccia? Ne feci un articolo pubblicato da Casoria Due il 14/05/2014 per informarne nel dettaglio la città: “Dal P.IP al P.A.P” (Dal Piano Insediamento Produttivo al Piano Aborto Produttivo). Progetto da 20 miliardi di lire. Roba da Paperon dei Paperoni. Una paperonata. Tornando all’argomento principale, la solidarietà, il Papa ribadisce che le iniziative filantropiche, pur se ben accette, sono una goccia nel mare e che piuttosto occorre «fare posto a tavola per tutti» perché la dignità dei popoli esige che la crescita non sia solo accumulo per pochi eletti, ma che miri sovra ogni cosa all’accesso al lavoro, all’istruzione, alla salute e all’alloggio per tutti. Ai ricchi sfondati si contrappone una pletora di diseredati, di poveri, di malnutriti, di maltrattati dalla giustizia dei potenti e dai prepotenti. Nella redditività di un’azienda devono rientrare «obiettivi sociali e ambientali». Ed è a questo riguardo che entra in campo il controllo delle istituzioni. Il mercato non può procedere a ruota libera. Ed è compito della POLITICA, tutta in maiuscolo, posta al servizio e alla salvaguardia del bene comune. «Politici che servono il popolo e non che si servono del popolo, che camminano con coloro che rappresentano, che si portano dietro l’odore dei quartieri che servono». Il vaccino contro la corruzione è la POLITICA. “”Piscis a capite putet”” dicevano i saggi Romani, “ ‘o pesce fete r’ ‘a capa,” e il fetore giunge fino a noi grazie alla quotidiana e avvilente cronaca nera politica.

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SIMONA PIRO

Il nome di Gianfranco Coppola giornalista salernitano capo redattore RAI responsabile del tg sera e coordinatore della sezione sportiva. Scala i vertici diventando consigliere nazionale. Delegato unico italiano per i rapporti con la stampa sportiva mondiale che ha sede a Losanna e rappresentata in 5 continenti. Eletto nel comitato esecutivo della sezione Europa e nella commissione Football il nome del capo redattore risuona nel Paese. E’ del 9 marzo scorso la sua elezione a Presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, con 50 voti al suo attivo rispetto ai 34 ottenuti dal suo contendente Franco Morabito che si è fermato a soli 34 voti. Sono ben quattordici anni che Coppola fa parte dell’USSI, e il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania (SUGC) dichiara apertamente la propria soddisfazione sull’elezione: “Coppola, collega della RAI di Napoli, è il primo campano che guida il gruppo di specializzazione della FNSI. Siamo certi che la sua esperienza e la sua competenza daranno impulso al lavoro dei giornalisti sportivi, che in questo momento hanno bisogno di una guida solida per affrontare, insieme con il sindacato, le sfide importanti che attendono il settore. A Coppola gli auguri di buon lavoro del segretario Claudio Silvestri e di tutto il direttivo del SUGC.” Sono molte le domande che vorremmo porre al neo-presidente ed inizia così la nostra intervista: Nuovo Presidente Gianfranco Coppola dal 9 marzo 2021, salernitano di nascita e napoletano d’adozione. Un ruolo importante quello appena ottenuto che guarda al Sud con che tipo di emozione? “Sono il successore di nomi illustri come quello di Gino Palumbo ed Antonio Ghirelli, porterò chiaramente alto i loro nomi cercando di fare del mio meglio ed interagendo con il mezzogiorno con costanza ed impegno.” Diritti televisivi consegnati a TIM e DAZN, saranno stagioni impegnative. L’USSI auspica a nuove possibilità occupazionali ampliando una squadra già attiva? “Sicuramente con i diritti Tim e DAZN si avrà un’apertura all’innovazione. —- Sono due aziende che prediligono i giovani e un informazione digitalizzata. La fruizione del sistema

informativo, nonché l’utilizzo della stessa è divenuto straordinariamente digitale e tecnologico. L’attenzione che si avrà verso le nuove piattaforme sarà imponente e sicuramente tali multinazionali ci aiuteranno nella crescita”. Sulla questione SKY rischia di rimetterci soprattutto il personale. Che ruolo di tutela ricopre l’USSI riguardo a tali soggetti? “Un problema che riguarda soprattutto la Federazione Nazionale della Stampa ma, alla quale anche l’USSI porrà attenzione massima vista la delicatezza della questione. Certamente un problema superabile.” Ieri Presidente alle ore 15 il Consiglio Nazionale USSI, quali le decisioni ed i propositi per il Consiglio che si terrà il 19 aprile prossimo e soprattutto di quali progetti si discuterà? “C’è un’attenzione soprattutto verso i giovani giornalisti e verso quello che è il mondo calcistico, un impegno che vedremo messo in pratica anche dall’USSI, nuovi progetti ma, anche un nuovo modo di vedere ed interpretare le cosce andrà ad accrescere quello che il potere del lettore”. Un ruolo quello della stampa fortemente mutato, quelli che venivano definiti cani da guardia della democrazia non esistono più, coloro che raccontavano semplicemente il potere è divenuto più sfrontato e costruttore del potere insieme al lettore? “Certo, oggi è sempre più lontano il concetto di stampa al servizio del potere. Siamo al cospetto di un modo di fare stampa preconfezionato che allontana il protagonista dalla scena. Un ingabbiamento dell’interlocutore in schematizzazioni precostituite che purtroppo non dà molto spazio alla figura del giornalista che rimane sempre più ai margini ma, che vuole interagire e farsi garante del proprio lettore.” Si evince soprattutto una forte apertura verso il mondo giovanile, una ventata d’aria fresca per gli schemi troppo rigidi della stampa moderna. Una figura rassicurante quella del Presidente Coppola, non solo di competenza ma, di grande carisma che apre bene le porte dell’USSI e del giornalismo all’innovazione ed alla sperimentazione digitale in larga forma.

Unione stampa sportiva Italiana, Gianfranco Coppola nuovo Presidente

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PASQUALE LA ROCCA, CASORIA BALLA CON LE STELLE

Una verve tutta italiana, dallo spirito partenopeo quella di Pasquale La Rocca classe 1989 di origini casoriane, ballerino e coreografo di professione che gioca all’estero la sua partita con la vita. Occhi chiari fisico asciutto, caparbio, diciassette anni all’estero e tanta voglia di fare bene nella sua espressione d’arte. Un percorso di crescita quello di Pasquale che inizia sin dalle elementari, l’amore per il ballo, il duro lavoro, la passione per la sensualità latina, portano presto il giovane ballerino di provincia a sperare in un futuro professionale all’estero. Pasquale parte, prima Londra dove tra allenamenti e lezioni si specializza sempre di più, la televisione londinese, il teatro, si edifica con l’impegno e la passione, tornando in terra natia davvero poco. Viene scelto nel 2007 dalla Federazione Italiana ballo per i Mondiali, vola in Finlandia dove ebbe modo di giocarsi la

più caldo, quando viene contattato da una Tv satellitare belga che gli chiede la partecipazione al programma “Ballando con le stelle”, sua compagna d’avventura Julie Vermeire, Pasquale vincerà la finale nel novembre dello stesso anno. Tanti progetti nuovi per la TV londinese e l’immancabile voglia di crescere, un nuovo sito, corsi on line, il teatro la sua nuova passione determinano quel ragazzo oramai uomo.

finale. Nel 2014 con la Burn the floor inizia un tour che lo porta in Giappone, Corea, South Africa, Cina per riatterrare a Londra sino al 2017. E’ il 2019 l’anno

SIMONA PIRO

Lorenzo Crea: la libertà d’essere se stessi

Direttore, ideatore, conduttore. Lorenzo Crea fa giornalismo dagli anni adolescenziali sulla piazza del giornalismo napoletano, dove cresce e impara. Diviene direttore di Retenews24 all’età di ventinove anni. Un passionale dai natali illustri, figlio della Senatrice Pagano importante figura nel mondo della politica campana ed europea, riesce e si fa strada in un mondo difficile, quello del giornalismo ove si sa le insidie non sono poche. Proprio dalla madre impara i veri valori della vita, affacciandosi al mondo della politica che egli stesso definisce affascinante e stimolante. Una figura importante e di spicco come quella della nonna che dichiara essere stata una vera leader nel processo formativo che lo riguarda. Un ascesa non facile, che lo vede diventare direttore ma, anche organizzatore di grandi eventi sul territorio campano e non solo. Non poche difficoltà quindi che lo rendono l’uomo che è ora e che è l’intellettuale che è riuscito a costruire nel tempo. Entriamo così nel vivo dell’intervista: Che cos’è Napoli per Lorenzo Crea? “Napoli è una ragione di vita, uno stato d’animo che porto sempre con me nella

mia crescita altrove. Devo alla città il mio inizio e tornare è sempre un piacere ed un emozione costante.” Un grande cambiamento per la carta stampata, la comunicazione digitalizzata che la fa da padrone ma, tante, troppe fake news? “Si, la digitalizzazione fa crescere l’informazione e la sua fruizione, che cambia notevolmente il modo di comunicare la notizia. Tanta produzione negativa che indirizza la notizia nel modo sbagliato, che produce purtroppo tanta devianza informativa.”

Un informazione nettamente cambiata in questo periodo pandemico comunicato nettamente male e che ha affrontato momenti di caos mediatico nel confluire delle notizie? Sicuramente andrà affrontato tutto meglio di come è stato gestito nei mesi di pandemia, ove la stampa ha avuto un ruolo positivo nell’affrontare e notiziare in un primo momento sul Covid ma, che con il passare dei mesi si è persa un pò dietro alla generazione di news non sempre veritiere. Da maggio sono fiducioso nel dire che le cose possono cambiare con una ripartenza del Paese, chiaramente con il giusto rigore, chiara attenzione e maggiore sicurezza. Da maggio la ripartenza m anche progetti da proseguire e nuovi idee da edificare? Si il mio talk show “A tu per tu” che prende spunto dal David Letterman Show, per parlare di Napoli e della Campania in modo diverso, attraverso occhi voci degli stessi protagonisti. Poi in progetto la nascita di un TG che verrà trasmesso su GT Channel. Certo tanto savoire faire per Lorenzo che ci annuncia importanti novità per il proseguo.


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FRANCESCO TAGLIALATELA

ARMANDO DE ROSA: L’IMPEGNO NEL SOCIALE COME STILE DI VITA

Politica, cultura, logistica. Sono questi i campi in cui per quarant’anni e più si è mosso Armando De Rosa, un uomo dalle mille risorse e capacità poliedriche il quale non si è mai tirato indietro dinanzi a nulla, impegnandosi sempre al massimo nel suo lavoro. Attuale presidente della ProLoco di Villaricca nella quale opera dall’85 e di cui ne è dal ’90 appunto il presidente, ha ricoperto nel corso della sua carriera professionale diversi incarichi, partendo da quello come Segretario della C.i.s.l. della Banca Nazionale del Lavoro di Napoli, passando dall’impegno come consigliere comunale di Villaricca, nonché come Consigliere Regionale dell’A.N.C.I. Campania, fino ad essere il promotore di una splendida iniziativa, “Premio Villaricca Sergio Bruni; la canzone Napoletana nelle Scuole” in memoria dello storico cantore napoletano, nonché suo illustre concittadino e simbolo di un intero movimento come quello della canzone classica partenopea. Questo e molto altro è Armando De Rosa con il quale ho avuto modo di chiacchierare chiedendogli ulteriori curiosità su tutto ciò che ruota attorno alla fitta rete delle ProLoco, che ad oggi nella sola Regione Campania ne sono all’incirca quattrocento. Da dove nasce la passione per ciò che concerne la politica e l’impegno nel sociale? “La passione inizia da lontano, da quando facevo attacchinaggio per la DC (Democrazia Cristiana) nel corso di una campagna elettorale, era il periodo della cosiddetta “gavetta” visto e considerando anche il fatto che non votavo ancora per l’età, parliamo degli anni ’70 all’incirca. In effetti militavo piuttosto attivamente tra le file dei democristiani, tant’è che poi dall’86 al ’90 sono stato un componente dell’Esecutivo Provinciale della Democrazia Cristiana di Napoli per le Politiche del Lavoro e i rapporti con il sindacato. Successivamente ho preso parte all’Ente Morale “Libertas” per la promozione sportiva e turistica del territorio, di cui poi sono stato vice-presidente dall’89 al ’93. Investire sui giovani era ed è per certi versi la prerogativa di queste organizzazioni ed enti, oltre al fine esplicito di promuovere sotto diversi aspetti il territorio in cui sono situate con diverse iniziative e manifestazioni, da qui non a caso deriva il termine “ProLoco” e cioè a favore del luogo, per il luogo. La ProLoco di Villaricca nasce nell’85, quando un gruppo di giovani intraprendenti, tra cui io, venendo già dall’esperienza del movimento giovanile, espressero la volontà di volersi associare per poter valorizzare il proprio territorio. Così andammo dal notaio per l’atto pubblico e finalmente con anche l’approvazione degli enti locali, del Tribunale di Napoli e del Comune di Villaricca riuscimmo a fondare questa associazione. Era lo stesso periodo in cui ero impiegato presso la Banca Nazionale del Lavoro. Da quel momento e da ancor prima non ho mai smesso di impegnarmi per il sociale, infatti mantengo costantemente i rapporti con chiese, parrocchie e altri tipi di associazioni, poiché tutto ciò che ho sempre desiderato è valorizzare il territorio in cui vivo promuovendolo anche al di fuori di un contesto meramente provinciale. A tal proposito la Pro Loco di Villaricca ad oggi rientra a tutti gli effetti nell’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) ed è dunque riconosciuta

a livello nazionale così come tutte le iniziative cui prende parte.” Le chiedo dal suo punto di vista com’è mutato nel corso degli anni il modo con cui i giovani approcciano e si impegnano in ambito socio-politico e che consigli da loro ? “Viviamo in un periodo storico in cui grazie soprattutto allo sviluppo tecnologico beneficiamo di internet e di tanti altri strumenti che prima erano impensabili. Io alla tua età non avevo tutti gli strumenti o gli agi di cui tu oggi godi. È doveroso fare questa premessa perché se ad oggi anche il mondo della politica e il modo di fare politica sono mutati profondamente rispetto al secolo scorso, beh questo è dovuto specialmente ad internet e alla fibra ultra veloce di cui ormai tutti godiamo. Insomma tutto questo sviluppo si è inevitabilmente concentrato nel modo di fare comunicazione, infatti se prima lo si faceva con la radio che era un lusso per pochi, oggi la comunicazione consiste in dirette su facebook o ancora su instagram, proprio perché questi social-network attirano un numero di utenti che in larga misura sono di età compresa tra i 15 e i 35 anni. Detto ciò se c’è un consiglio che sento di dover dare ai giovani questo è quello di intraprendere un percosrso coerente con le proprie ambizioni, partendo sempre dalla gavetta e appellandosi quando serve allo spirito di sacrificio. Come scriveva il grande poeta Salvatore Palomba “chist è nu fil’ d’erba e chill è o’ mar”, cioè bisogna partire dalle piccole cose e credere sempre in quello che si fa con anche uno sguardo in ottica futura, anche perché è inutile correre dietro un qualcosa che non si può raggiungere o deviare in strade poco raccomandabili, questo è il succo della frase. Essere umili, ricevere una buona educazione e una buona istruzione, senza vivere in un involucro di vetro, sono elementi fondamentali per la crescita e maturazione di un giovane individuo.” Senta come ha vissuto quest’anno particolare e cosa dobbiamo aspettarci da lei per il futuro ? “Diciamo che tutto sommato non posso lamentarmi, poiché ho sempre continuato a lavorare con diverse associazioni e organizzazioni, in qualità di Vice-Presidente del Comitato Scientifico per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale. Ho incontrato gente e ho cercato riuscendoci di far tornare in sede della ProLoco i ragazzi impegnati nel servizio civile, che specie nei mesi di lockdown dello scorso anno, non hanno avuto modo di fare granchè operando da remoto. Così, mediante alcuni incontri con i sindaci di vari Comuni in Consiglio Regionale e il lavoro in streaming che ho adoperato in questi mesi difficili per tutti, sono riuscito ad organizzare l’ennesimo premio della mia carriera professionale, un’iniziativa che ha avuto luogo il nove di marzo e che è ancora in itinere con la collaborazione di enti e chiese locali per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio locale. Nel frattempo sto lavorando assieme ad un importante professore specializzato in sviluppo del territorio alla rivisitazione del libro “Il Cantore di Villaricca” in onore del grande Sergio Bruni, una rivisitazione che credo sarà pubblicata per gli inizi di settembre”.


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RAFFAELE SILVESTRO

CLAUDIO CIOTOLA, GIORNALISTA CAMPANO

Quando si parla del giornalismo campano, non si può non nominare Claudio Ciotola, uno dei più importanti esponenti della carta stampata della nostra regione. Nasce come avvocato e professore di diritto dell’informazione e dell’informatica all’università di Cassino, mentre in ambito giornalistico parte nel 1995 scrivendo per il giornale “L’Avanti” da redattore, divenuto poi anche direttore dell’osservatorio flegreo e ci sono anche alcune collaborazioni con “il Roma”. Massiccia è stata la sua presenza anche in televisione con il programma “Napoli e dintorni” che andava in onda su TeleVomero, trasmissione che è durata per ben 10 anni dove si valorizzavano le bellezze di Napoli e dintorni appunto, tra i vicoli, le attrazioni, le bellezze archeologiche e soprattutto quelle culinarie. Claudio Ciotola si è sempre distino per il suo modo particolare di fare giornalismo, sempre fuori dagli schemi, lo si evince dal fatto che sia l’ideatore del radiogiornale tutto rigorosamente

in lingua napoletana, trasmesso su RadioAmore. Il giornale ha riscosso sin da subito un grandissimo successo, diviso in 3 notizie in ambito nazionale, 3 sul regionale e 3 sulla città di Napoli ed ovviamente si occupa anche di sport, dove si parla solo del Napoli. Il radiogiornale è poi stato passato dalla radio alla televisione, mantenendo invariato il successo. Una carriera piena di soddisfazioni per Claudio Ciotola, un rappresentante a tutti gli effetti del giornalismo nostrano, oltre questi grandi traguardi, è stato anche Consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti e membro esecutivo dell’ordine, è stato sindaco dell’associazione campana della stampa ed attualmente ne è il presidente. Non credo ci sia altro da aggiungere, è ormai chiaro che il nome di Claudio Ciotola è legato al giornalismo campano indissolubilmente e noi non possiamo che ringraziarlo per il lavoro che ha svolto e svolge per l’informazione del nostro paese.

www.casoriadue.it COMUNICATO STAMPA VESUVIUS

Cala il sipario sul Contest di Iannelli per celebrare la festa della Pasqua

Una gara a colpi di pastiere, casatielli e versi poetici Giudici le eccellenze campane: Salvatore Tortora, Enzo Avitabile e Salvatore Todisco. Con la Pasqua festeggiata ancora in lockdown, l’instancabile e poliedrico Angelo Iannelli, noto come Ambasciatore del Sorriso”, si è reso protagonista dell’ennesimo Contest intitolato “Pasqua in zona rossa” allo scopo di valorizzare le vecchie tradizioni culinarie pasquali campane e versi poetici dedicati al giorno della festività di Pasqua, in un momento di tristezza. Una vera sfida a colpi di dolci pasquali e poesie che con le foto e le videopresentazioni hanno infiammato la seguitissima pagina Facebook di Angelo Iannelli, sfidando la Pandemia tra la gastronomia e i momenti poetici. Come le scorse edizioni di reinventare la Pasqua da parte del globetrotter del Sorriso per donare momenti di spiensieratezza e di allegria a tutti, mettendo alla prova la bravura e la creatività dei tanti partecipanti a tale contest. A declamare i vincitori del Contest sono stati eccellenti giudici il maestro pasticciere Tortora Salvatore, pastry chef di Marigliano (NA) di “Espresso Napo-

letano” in finale con il suo panettone alla Coppa del Mondo, l’imprenditore del liquore “Babà Re” Enzo Avitabile, che ha trasformato uno dei dolci più famosi di Napoli in un liquore con il suo liquirificio a Pompei (Terre Pompeiane info@ terrepompeiane.it) e il noto cioccolatiere Salvatore Todisco, che insieme al fratello Vincenzo ha dato inizio ad un azienda di produzione artigianale di cioccolato con i suoi store a Sant’Antonio Abate e ad Angri, che hanno premiato con le loro specialità i vincitori invogliandoli a portare avanti le loro tradizioni con intere famiglie. I vincitori sono: Marta Maiello, Luigi De Carlo, Luigi Italo D’Angelo, Francesca Giovelli, Anita Napoletano, Giuseppe Perone, Gabriella Giuliani, Imma Pasqualini, Nunzio Ceglia, Salvatore Panico, Francesco De Maro e Stefania Sorbilli. Questa giornata di “Pasqua in zona rossa” vuole essere anche un volano dell’attuale momento critico dell’economia campana e nazionale, messa in ginocchio da questa grave crisi d’emergenza sanitaria. Ancora una volta il supereroe della Pandemia è sceso di nuovo in campo per donare la Speranza ai tanti “nuovi poveri”.


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A Villa Domi Terza Edizione di “Un pensiero per Fiorella Fabiola”, convegno sulla depressione di Magda Mancuso

Domenica 18 aprile 2021 alle ore 18,00, a villa Domi, si terrà la terza edizione del convegno/evento “Un pensiero per Fiorella Fabiola” (a sostegno delle vittime di depressione) che sarà mandato in onda, nei giorni successivi in Regione Campania, dalle note televisioni TVA, TLA, CE TV COMUNICATION e DGPhotoArt. Per le interviste sarà presente l’inviata Isabella Montano. Ospiterà l’evento Villa Domi, costruita sulle fondamenta di un antico monastero del ‘600, trasformata nel ‘700 in un’incantevole dimora che ora si offre con tutti i suoi splendori per la realizzazione di ricevimenti esclusivi e raffinati. Con le sue quattro splendide sale per banchetti la villa ha una ricettività che raggiunge i 700 invitati. Di rara bellezza e raffinatezza, questi ambienti godono di un’atmosfera antica e prestigiosa che trasferirà tutti i propri incanti ai festeggiamenti delle vostre nozze. Agli ambienti interni si aggiunge la magia degli esterni del parco che, con le sue essenze arboree di grande rilevanza botanica, domina in tutto il suo splendore il Golfo di Napoli. Il convegno è ideato e diretto dalla conduttrice tv e giornalista campana Magda Mancuso, in collaborazione con la fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra, di cui portavoce è il dottor Massimo Sparnelli. Nonostante il periodo storico particolare, la Mancuso ha deciso di non rinviare l’evento, anzi di promuoverlo, seppu-

re senza pubblico, perché oggi più che mai c’è bisogno di tendere una mano e di essere vicini con il dialogo a chi maggiormente è stato colpito dalle difficoltà sopraggiunte con il covid-19. “Bisogna parlarne!” dichiara la Mancuso, “La depressione è una malattia sociale, prima che individuale. La prima cosa da fare è arginare l’indifferenza ed ecco il motivo per cui, insieme a tanti professionisti del settore, anche quest’anno siamo pronti a lasciare una giusta informazione e un messaggio d’amore”. L’evento nasce da una storia di tanta sensibilità e inadeguatezza al mondo: la storia di Fiorella Fabiola, sorella gemella di Magda, morta suicida a 38 anni, dopo un

lungo periodo di depressione. L’evento sarà moderato dal giornalista Rai Rino Genovese. I relatori del settore medico sono il Prof. Paolino Cantalupo (psichiatra), il Prof. Pietro Prevete (Psichiatra Psicoterapeuta Dirigente Responsabile Progetto Antistalking ASL NA1), la Dott.ssa Barbara Arena (psicologa psicoterapeuta), il Dott. Carlo Nunneri (nutrizionista). Ancora interverranno Francesco Terrone (ingegnere e presidente dell’associazione “Ripacandida e Ginestra”), Domenico Contessa (imprenditore e patron di Villa Domi). Rappresentanti dello spettacolo Anna Capasso (bravissima cantante e attrice partenopea,impegnata nel sociale, protagonista di tanti eventi di spessore e spesso ospite in TV nazionali); il Dott. Fabio Palazzi (grande comunicatore e presidente di JET SET CAPRI), uomo positivo e propositivo. Ha ricevuto il premio “Masaniello” con la seguente motivazione: “fa cose che gli altri non fanno, vince perché osa e in ogni suo evento ci sono scintille di intelligenza. In ogni prova, anche se difficile, ci sono coraggio e vivacità che creano emozione e consenso”. Apriranno il convegno, con una esibizione dal vivo con chitarra e voce, i giovani artisti Marialuna D’Orsi, cantante, e Carlo Russo, chitarrista, che hanno rispettivamente realizzato il testo e la musica di una canzone a tema, scritta appositamente per l’evento. Concluderà l’ideatrice dell’evento Magda Mancuso.


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Salvatore Iavarone

Consigliere Comunale di Casoria

Abbiamo chiesto al Sindaco di scrivere al governo per rimodulare il bando

Nord e Sud dello stivale, sempre più differenze 700 milioni di euro destinati ai comuni per asili e scuole Con un Comunicato del 23 marzo 2021 sul proprio sito istituzionale, il Ministero dell’Istruzione annuncia un investimento strategico sull’edilizia scolastica di 700 milioni da destinare agli Enti locali per asili nido e scuole dell’infanzia. Allo scopo, i Ministeri dell’Istruzione e dell’Interno con DM del 22 marzo 2021, ai sensi dell’articolo 1, comma 59, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, hanno emanato un avviso pubblico per la presentazione delle richieste di contributo per progetti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei Comuni destinati ad asili nido e a scuole dell’infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Tale avviso pubblico costituisce nei fatti il primo bando finanziato con i fondi Europei del Next Generation EU destinati all’Italia dato che, nei termini per la presentazione dei relativi progetti, è precisato che su tutti gli elaborati tecnici ed amministrativi dovrà essere riportata la dicitura “Finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU”. Considerato che lo spirito della richiamata legge 160 del 2019, sia quello di rimuovere gli squilibri economici e sociali presenti nelle diverse aree del Paese e che le finalità dell’eccezionale stanziamento dei fondi NGEU siano destinati alla coesione e al superamento del gap di sviluppo tra le aree più sviluppate e quelle più depresse, individuate nel Mezzogiorno e nelle aree interne del Paese, si vuole qui ribadire che negli effetti applicativi il bando sull’edilizia scolastica, di cui al succitato decreto

22 marzo 2021, tradisce profondamente nella sostanza sia lo spirito che le finalità per cui è stato emanato. Nell’avviso pubblico si scopre, infatti, che Il 60% delle risorse da destinare alle aree periferiche e svantaggiate – per recuperare i divari esistenti – non sono calcolati sull’intero importo dei finanziamenti, bensì solo sul 80% di esso. Pertanto, con un artificioso annuncio, ed un gioco di scatole cinesi, si arriva a destinare il 48% dei fondi alle aree più svantaggiate ed il 52% alle aree più ricche del Paese. Inoltre, a questa disposizione fa seguito purtroppo un’altra che lascia ancora più perplessi. Nell’allegato dei Comuni con il più alto indice di vulnerabilità sociale e materiale, appaiono anche Comuni che poveri non sono come Milano, Torino, Genova, Bologna, Bolzano, Aosta (solo per citarne alcuni), ma che presentando periferie in condizioni difficili, hanno il “diritto” di suddividere con i Comuni più poveri del Paese il già sperequato 48% dei fondi. Ma la vera beffa arriva con l’assegnazione dei punteggi per la formazione delle graduatorie. Si scopre, infatti, che ai 3 punti assegnati ad un comune che non ha un asilo (tipicamente i Comuni del Mezzogiorno), vengono premiati con 4, 8 o 15 punti i Comuni che, per disponibilità di bilancio o pianta organica, siano in grado di presentare uno studio di fattibilità, un progetto definitivo o esecutivo. Ma anche volendo competere in questa gara iniqua, data la differente disponibilità delle risorse comunali, quello che più indigna in questa legge

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è il punteggio premio per i Comuni più ricchi. Infatti, sono disponibili punteggi aggiuntivi fino 10 punti per quei Comuni che avessero soldi a sufficienza per cofinanziare il progetto. A fronte di quanto evidenziato in merito al DM in parola sugli investimenti per l’edilizia scolastica; visti i termini e le modalità operative di partecipazione al bando del citato decreto; considerato lo spirito della legge n.160 del 2019 richiamata dal DM in parola e le finalità con cui dovranno essere impiegati i fondi NGUE destinati all’Italia; non possiamo che considerare profondamente sbagliato ed ingiusto, nelle forme attuative in cui è stato concepito, in quanto tradisce profondamente gli obiettivi per cui tale decreto sia stato emanato. Inoltre, considera tale decreto lesivo dei più elementari principi di equità nella ridistribuzione perequata delle risorse sull’intero territorio del Paese. Per quanto detto, molte amministrazioni si stanno appellando al Presidente del Governo Mario Draghi, e ai ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e degli Interni Luciana Lamorgese affinché si adoperino al completo annullamento e ritiro del DM in parola, ed alla sua totale riscrittura affinché sia aderente ai principi ed alle finalità delle leggi nazionali ed europee a cui si ispira. Ho personalmente trasferito una nota al sindaco Raffaele Bene, affinchè anche Casoria provveda a far sentire la sua voce, insieme a tanti altri sindaci, per chiedere la verifica di questo bando rivolto ai Comuni.

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26 Salvatore Iavarone

Consigliere Comunale di Casoria

Assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale

Un progetto per la realizzazione di Piste Ciclabili a Casoria

Da mesi pubblico su questo giornale una serie di articoli con possibilità di finanziamenti per il Comune. In un Comune “normale”, visto il dissesto, la politica e la macchina comunale dovrebbero “correre” a reperire risorse, ma purtroppo questo a Casoria non avviene, anzi le risorse si perdono. Sono stato più volte critico in questa maggioranza, e lo sono anche oggi. Ho tentato più volte di credere nella possibilità di una “rinascita”, ma è evidente che sono ottimista oltre ogni misura. Abbiamo perso anche altre risorse negli ultimi mesi, sono stati sbagliati bandi e fatte naufragare manifestazioni d’interesse che portavano risorse a Casoria. È davvero un peccato. Negarlo mettendo la testa sotto la sabbia, sarebbe da stupidi. Serve autorevolezza, chiarezza, competenza e buona volontà. Purtroppo siamo a Casoria e dobbiamo fare i conti con la realtà. La mia critica, susciterà qualche reazione, qualche imbarazzo, qualche risposta, ma la verità è che se si affronta la questione nel concreto, non vi sono alibi. Questa settimana sottopongo un ennesimo bando che potrebbe portare risorse alla nostra città, ma ovviamente si troveranno scuse per non partecipare. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con proprio Decreto del 21.01.2021 (GURI n. 56 del 06.03.2021), ha promosso l’avviso pubblico, rivolto agli Enti Locali che intendono realizzare interventi per la rigenerazione urbana volti alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Gli interventi, nello specifico, devono riguardare: a) la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in

difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree; b) miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive; c) mobilità sostenibile; La richiesta di contributo, oltre che per la realizzazione della/e opera/e, può riguardare anche le spese di progettazione esecutiva, qualora siano comprese nel quadro economico. I Comuni con popolazione pari o superiore a 100.000 abitanti, oppure Comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana, possono richiedere un contributo fino a € 20.000.000,00. I contributi sono concessi per singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, che non risultano, comunque, integralmente finanziati da altri soggetti pubblici e/o privati. Ai fini dell’ammissibilità al contributo le richieste dovranno: a) Indicare il CUP dell’opera valido e correttamente individuato in relazione all’opera per la quale viene richiesto il contributo; b) riferirsi ad opere pubbliche inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e che rientrano nello strumento urbanistico comunale comunque denominato approvato e vigente nell’ambito territoriale del Comune; c) alla data della presentazione della richiesta, i Comuni aver trasmesso alla banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP) i documenti contabili di cui all’art. 1, comma 1, lettere b) ed e), e all’art. 3 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 26 maggio 2016, riferiti all’ultimo rendiconto della gestione approvato. Le domande dovranno essere trasmesse attraverso il modello telematico redatto dal Ministero dell’Interno che lo approverà entro 30 gg dalla pubblicazione in GURI del DPCM. A partire dalla data di pubblicazione del format dell’istanza, i

Comuni hanno 60 gg (90 dalla pubblicazione del DPCM in GURI) per candidare i progetti, utilizzando esclusivamente il modello informatizzato messo a disposizione sul sito web istituzionale della Direzione Centrale della Finanza Locale – Area Certificati. Il circuito finanziario prevede l’erogazione del 30% del contributo previa sottoscrizione del contratto per l’affidamento dei lavori che dovrà avvenire a) per le opere il cui costo è compreso tra 750.001 euro e 2.500.000 euro l’affidamento dei lavori deve avvenire entro quindici mesi (dalla data di emanazione del decreto); b) per le opere il cui costo è superiore a 2.500.000 di euro l’affidamento dei lavori deve avvenire entro venti mesi (dalla data di emanazione del decreto). (dunque, da tenere conto che non vi è anticipo che copre indagini, validazioni, progettazione e ogni altra attività che precede l’affidamento dei lavori) Sarà cura della scrivente Unità l’invio delle istanze di finanziamento, con l’utilizzo di credenziali di accesso, tramite il Sistema Certificazioni Enti Locali (AREA CERTIFICATI TBEL] Nell’attesa dell’emanazione del decreto attuativo è opportuno che gli uffici interessati avviino tutte le attività necessarie per individuare le proposte di investimento da candidare. Questo bando potrebbe essere l’occasione per finanziare piste ciclabili in città, un modo per dare anche la possibilità di intervenire su rifacimento delle strade, abbinato ad un nuovo piano traffico della città, con “zone 30” e strade a senso unico per meglio regolare il traffico e lasciare spazio a piste ciclabili. Almeno sogniamo


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FRANCO PEZZELLA

Tesori di arte e fede a Casoria: la statua del Sacro Cuore di Raffaele Della Campa

La devozione al Sacro Cuore di Gesù è una devozione molto antica: praticata sin dal Medio Evo, si diffonderà, tuttavia, come culto, soltanto a partire dal XVII secolo ad opera di san Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto della mistica santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), la quale riferì, che il 27 dicembre del 1673, mentre era in preghiera davanti al Crocifisso in una cappella della chiesa conventuale del Monastero della Visitazione di Paray-leMonial, in Borgogna, le apparve Gesù, il quale, col petto squarciato, mostrandole il suo cuore acceso di fiamme e circondato di spine, le avrebbe detto,: «Ecco quel cuore che tanto ha amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini». L’apparizione si sarebbe ripetuta più volte per ben 17 anni: in una di queste Gesù avrebbe promesso a chi si fosse comunicato per nove mesi consecutivi il primo venerdì del mese, gli sarebbe stato concesso il dono della penitenza finale, dando corso ad una pia pratica tuttora molto sentita dai devoti. La devozione al Sacro Cuore, tuttavia, si propagherà considerevolmente soprattutto nel XIX secolo con papa Pio IX, che nel 1856 dichiarò la festa, fin lì celebrata solo in Francia, universale per tutta la Chiesa cattolica. Diretta conseguenza di questa dichiarazione fu l’idea, a far data dal 1870, di incominciare a rappresentare Gesù a mezzo busto o a figura intera col cuore in mano e la decisione, qualche anno dopo, nel 1873, di costruire la basilica di Montmatre a Parigi, poi conclusa solamente nel 1914. Sull’onda di queste iniziative, anche a Casoria, il 5 febbraio del 1894, Giulia Salzano, la futura santa, dopo una prima esperienza come Piccola Ancella del Sacro Cuore ed assistente del gruppo sorto a Casoria per volontà di Caterina Volpicelli, inaugurò la Pia Casa del Catechismo e dell’Apostolato del Sacro Cuore, il seme fecondo da cui sarebbero germogliate poi il relativo Oratorio, la chiesa del Sacro Cuore, che fu inaugurata il 20 settembre 1916, l’Istituto

delle Suore Catechiste del Sacro Cuore (1929) e le molte case della Congregazione sparse in Italia e nel mondo. A questa temperie non fu estraneo, nel 1924, il futuro cardinale Alfonso Castaldo, all’epoca, ancora trentaquattrenne, preposito curato dalla Collegiata di San Mauro, il quale, dedicata al Sacro Cuore la seicentesca cappella precedentemente intitolata all’apostolo San Tommaso Apostolo, già di patronato dei Vergara, vi fece collocare, in una nicchia ricavata nella parete di fondo, una statua in legno di grandezza naturale del Cuore di Gesù scolpita dallo scultore napoletano Raffaele Della Campa nel 1911, quella stessa che è ancora data osservare nella medesima collocazione. Si tratta di un manufatto che, ancorché orientato - come, del resto, la maggior parte della produzione sacra dell’epoca - verso l’arte devozionale ottocentesca con l’intento di evocare, anzitutto, una forte presa emotiva sul

sentimento popolare, ha pochi pari nella zona in quanto a grazia, morbidezza del modellato, preziosità del disegno e del colore. Secondo l’iconografia corrente, Cristo la testa coronata da un’aureola a raggiera, con addosso un mantello celeste, bordato da fregi dorati, aperto su una veste color crema percorsa da motivi cruciformi e cinta in vita da una fascia celeste si presenta all’osservatore frontalmente, in atteggiamento ieratico mentre con la mano destra indica il cuore, simbolo del suo amore per l’umanità. Singolare figura di artista eclettico ma anche di poeta e commediografo, Raffaele Della Campa (Napoli 1851-1912), scultore tra i più quotati a Napoli tra la fine del’800 e i primi decenni del secolo successivo, fu autore, da solo o in collaborazione con Francesco Ganci, con il quale condivideva un’accorsata bottega in via Foria, di un nutrito corpus di sculture sacre, variamente distribuite tra Campania, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria tra le quali vanno ricordate, giusto per citarne solo alcune, il S. Pietro (Frattamaggiore, Na, Ch. della Madonna delle Grazie, 1881), il S. Giuseppe (San Giuseppe Vesuviano, Na, Santuario di S. Giuseppe, 1895), la Madonna Assunta e il Sacro Cuore di Gesù (Torre Orsaia, Sa, Ch. S. Lorenzo, 1913), l’Arcangelo Gabriele e Tobiolo (Castellamare di Stabia, Na, Santuario S. Maria della Libera, 1912), la Santa Rita da Cascia (Terlizzi, Ba, Cattedrale, 1902), il S. Espedito (Castellamare di Stabia, Ch. S. Maria della Pace, 1902), l’Immacolata (Sant’Onofrio, Vv, Ch. Matrice, 1902), la Madonna del Rosario (Vibo Valentia, Arciconfraternita della Madonna del Rosario e s. Giovanni Battista, 1907), il Gesù Redentore (Frattamaggiore, Ch. del Redentore, 1910). Curò, probabilmente, anche la produzione di pastori da presepe come sembrerebbe indicare la manifattura di alcuni esemplari del Presepe della chiesa del SS. Nome di Maria di Montagano, in provincia di Campobasso.

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Alessia Volpicelli a “CHIACCHIERANDO CON”, dove racconta il suo nuovo singolo tra sogni e passione

Alessia Volpicelli nasce a Napoli il 18/07/1997. All’età di soli 13 anni duetta con Cristina D’Avena per il cartone animato ‘’Emily della luna nuova’’andato in onda su italia uno il 13 giugno 2011. Dopo aver studiato canto dal 2016 fino al 2019 con il tastierista/arrangiatore Bruno Illiano,ha intrapreso un percorso universitario in ‘’Infermieristica pediatrica’’ all’Università degli studi di Napoli’’Luigi Vanvitelli’’dove studia tutt’oggi. Nel gennaio 2021 firma un contratto discografico con Fonoplay, facendo uscire il suo primo singolo. “Resta qui’’è il primo singolo di una serie di brani che usciranno prossimamente. Ciao Alessia, innanzitutto grazie di aver accettato il mio invito in intervista, sono veramente felice di intervistare un talento come te, una bella ragazza napoletana, di 23 anni già con un passato molto forte, perché nella tua vita c’entra un nome molto importante, ovvero la bravissima Cristina D’Avena, dove con lei da piccola, a soli 13 anni hai realizzato un duetto insieme per un cartone animato “Emily della luna nuova”. Com’è nata questa espe-

rienza di collaborazione con Cristina nel 2011? Tutto è iniziato con una sorpresa fattami dal mio medico di Pordenone (dove sono stata in cura per dei problemi di salute) dopo essere stata a “IO CANTO”,conobbi un produttore di Mediaset che mi volle bene fin da subito. Lui è proprio Paolo Paltrinieri, colui che tutt’oggi mi produce. So che hai studiato canto con Bruno Illiano, tastierista ed arrangiatore dal 2016 al 2019, com’è stato questo percorso, ma andando un pó indietro nel tempo com’è nata la tua passione canora? Ti sei ispirata a qualche cantante che ti pia-

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ce? Canto sin da bambina, all’età di 3 anni mi cimentavo con “my heart will go on” di Celine Dion. Cantavo ovunque e davvero era parte di me già da quei tempi. Ho molte ispirazioni non ne ho una in particolare. Amo Beyoncè, Stevie Wonder, ma in genere amo la musica non mi limito nell’ascoltare musica Studi ancora oggi Infermieristica Pediatrica all’università degli studi di Napoli Luigi Vanvitelli, un grande indirizzo, se vogliamo anche molto duro. Come hai formulato questa scelta? Si, studio in ambito pediatrico perchè amo i bambini ed

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aiutarli nelle loro difficoltà davvero sarebbe un sogno. Salvare vite, aiutare le persone credo che non ci sia cosa più bella. A gennaio 2021 firmi un contratto discografico con Fonoplay, facendo uscire il tuo primo singolo, che stiamo già ascoltando su tutte le piattaforme ovvero ‘’Resta qui’’. Un titolo molto forte, un’affermazione d’amore molto bella, come nasce l’idea di chiamare il tuo singolo così? L’idea appunto è nata dopo una forte mancanza. Di notte siamo tutti profondi e la mente davvero è un posto che ti fa viaggiare pensando. Resta qui appunto è nata così, in una notte. Sei giovane, talentuosa, speciale, cosa vorresti realizzare dal cassetto dei sogni per il futuro? Bhè, vorrei trasmettere il mio mondo. Vorrei far ascoltare la mia musica e far immedesimare le persone in essa. Amo la musica, amo cantare. La musica è il mio modo di parlare, ed io vorrei parlare alle persone. Grazie Alessia per queste splendide risposte ma soprattutto per aver partecipato in intervista a “Chiacchierando con”.

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCO IORIO Caro Direttore, il settimanale Casoriadue, da te magistralmente diretto, offre sempre buone informazioni e ottimi spunti di riflessione, come quello sull’editoriale di Michele Mitraglia. Da circa una decina d’anni si assiste a continui rimpasti di Giunte, anche all’interno delle stesse coalizioni più o meno allargate da un iniziale gruppetto di liste, fino all’altima maxi coalizione, una specie di circo Barnum dove c’è di tutto e di più. Posso ipotizzare che l’ampliamento delle alleanze in campo e la condivisione di obiettivi comuni fosse lo strumento col quale realizzare i fini istituzionali per cui nasce un’Amministrazione comunale: la buona gestione dei servizi pubblici, un’efficienza e un’efficacia dell’apparato organizzativo, consequenzialità tra competenze e capacità individuate e risultati ottenuti. Così non è, purtroppo. Dall’articolo di Mitraglia s’intravedono le solite pecche: cattiva manutenzione stradale, bilancio dissestato, inesistente o insufficiente programmazione urbanistica, anche ai fini del recupero delle aree dismesse per realizzare strutture sociali o attività commerciali. Città del libro, Ovulo, Turismo religioso, capacità di riscossione dei tributi, rispetto delle regole, in generale sono solo alcuni degli aspetti critici di tutte le amministrazioni che si sono succedute nel tempo, nel Palazzo del Potere di Piazza Cirillo: dopo trionfali o stentati ballottaggi, la dura legge del pragmatismo politico porta alla stasi di decisioni importanti o all’imbrigliamento di progetti per incrociati e contrapposti interessi (solo “politici”?). Una quindicina d’anni fa, in sede di nuova ideazione del Piano Urbanistico

Generale, in carica i Commissari Prefettizi, esposi, quale rappresentante delle forze politiche, le mie idee sulla “città stellare”, una città policentrica circa la distribuzione dei servizi pubblici (uffici, parchi, ecc.), essendo ancora disponibili i terreni dell’archeologia industriale ed altri ancora. Perché una città di circa 80.000 abitanti non riesce ad esprimere una classe politica capace di guidare la transizione verso un futuro di sviluppo umano, sociale, economico? Quale virus malefico è stato iniettato nel sistema intellettuale di questa città? ***** “Per amore … solo per amore” di Antonio Botta. Non conoscevo questo libro che, immagino, sia un po’ un’autobiografia dello stimato imprenditore, Enzo Cafarelli, noto a tutti i Casoriani per la sua capacità e disponibilità a trovare soluzioni idonee a facilitare gli acquisti da parte dei clienti. Anche grazie al suo contributo, vide la luce il testo “Casoria nel tempo” – l’Antiquissima parrocchia di San Benedetto”, edito da Rogiosi, ma molto sollecitato da Don Pasquale Fioretti, attuale parroco del Santuario, autori Rusciano ed io. E’ evidente la sua generosità verso la Chiesa e l’apprezzamento dell’opera di Don Mauro Piscopo. Un successo meritato, il suo, e che speriamo si consolidi in futuro, con l’ampliamento della “catena commerciale” almeno in tutta Italia, lo merita. *** Interessante anche l’intervista di Maria Cristina Orga alla Comandante di Polizia Locale, Colonnello Anna Bellobuono. Non mi meraviglia il successo di una donna in ruoli un tempo svolti solo da uomini. Oggi la donna capace e compe-

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tente, dotata senz’altro di ferrea volontà, arriva certamente ai vertici, anche se in alcuni settori o ambienti sociali e umani deve superare molto ostracismo e, non poche volte, pregiudizi di genere. Mi è piaciuta la sua risposta circa l’approccio che i dipendenti avevano con lei, in riferimento al titolo, al maschile o al femminile, col quale rivolgersi a lei: “Chiamatemi la Comandante”, afferma; felice sintesi di opportunità linguistica, evoluzione e conservazione, articolo al femminile e “grado” che è un aggettivo sostantivato derivante dal participio presente, voce unica per il maschile e femminile (dal latino). Intelligente e pragmatica, la “Comandante”! *** Non poteva non essere interessante, viste le qualità comunicative e stilistiche in precedenza evidenziate, l’intervento del “Grillo parlante”, Gennaro Mosca: “Refrattari alle regole”. Ne accennavo, quasi per inciso, commentando l’editoriale di Mitraglia. Le regole? Tutti (gli altri) le devono rispettare, ma se con collimano con i miei interessi, allora sono molto discutibili! La solita conclusione ironica, confermativa, mi ha strappato un altro sorriso: la “barzelletta” dell’impenitente (e impreparato) candidato alla patente. Chi passa per primo, all’incrocio? Al lettore la risposta. *** Tanti gli articoli apprezzabili: quello di Vittoria Caso, “Marzo Donna a Casavatore”, di Simona Piro, “Chiara Tortorelli, scrittrice di seduzione”, di Ida Piccolo, “Eleganza, fascino e commozione, con Nancy Coppola e “Barbara Carere, una donna tutta da scoprire”. Grazie per la buona lettura.

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FABRIZIO KüHNE

Mostra d’Oltremare e Afina tracciano il futuro del Nauticsud Vertice tra i dirigenti della SpA ed il presidente di AFINA, Gennaro Amato, per le edizioni espositive dei prossimi anni. Intanto la nautica da diporto italiana “vola” sui mercati. La nautica italiana da diporto gode di buona salute. Pandemia e misure di contenimento sociale non fermano la crescita di produttività del settore che registra, a livello nazionale, nel 2020 un incremento pari al + 8%. La Campania è tra le regioni più produttive grazie ai numerosi cantieri di gozzi, gommoni e yacht tra i 12 e 18 metri e ad un’offerta turistica di località sulla linea di costa che fa da contrasto però ad una insufficienza di posti barca. “I dati della crescita di produttività sono costanti dal 2016 ad oggi e prima della pandemia viaggiavano in doppia cifra positiva di percentuale – afferma Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Filiera Italiana della Nautica -, mentre oggi siamo al + 7-8%. Purtroppo le strutture di ricettività portuali per il diportismo sono insufficienti alla domanda che sta crescendo proprio durante della pandemia. Un’imbarcazione garantisce il distanziamento sociale e soddisfa le necessità di vacanze di prossimità, insomma una certezza che trasforma l’acquisto in un bene rifugio”. GENNARO AMATO - Presidente AFINA Analisi ben riconosciuta anche dalla dirigenza della Mostra d’Oltremare, costretta allo stop fieristico per le regole di Governo, ma già al lavoro per far ripartire la macchina produttiva delle esposizioni. Presidente e AD hanno infatti incontrato, nelle ultime ore, il numero uno di AFINA, Gennaro Amato, per riprogrammare la 48esima edizione del Nauticsud 2021, che di fatto slitterà a febbraio 2022 (12-20). Tra i temi trattati anche il futuro della nautica alla Mostra d’Oltremare: il triennio sino al 2024 sarà un trampolino di lancio per il 50°anniver-

sario del Nauticsud. “Guardiamo al futuro con ottimismo – afferma il nuovo amministratore delegato di MdO, Maria Caputo -. Al momento siamo bloccati dalla pandemia ma non per questo inattivi, risolvere una serie di difficoltà e di richieste degli organizzatori di fiere che non si sono potute svolgere è stato un primo passo, ora bisogna immaginare una ripresa graduale ma ben strutturata. La nautica è uno dei pochi segmenti, così come il settore alimentare e quello farmaceutico, che non si sono fermati e noi, in quanto proprietari del brand Nauticsud, dobbiamo valorizzare il comparto che porta economia all’intera regione organizzando il futuro espositivo del salone”. Tre anni per raggiungere il progetto immaginato da Afina e condiviso dai vertici della Mostra d’Oltremare: quello di organizzare nel 2024, in occasione dei 50 anni del Nauticsud un’esposizione di interesse internazionale coinvolgendo l’intero bacino del Mediterraneo. “L’idea è quella di rendere Napoli capitale del Mediterraneo della nautica da diporto – conferma il presidente di MdO, Remo Minopoli-. Il Nauticsud è il secondo brand della MdO SpA per longevità, dopo la Fiera della Casa, e quindi prevediamo di coinvolgere i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, attraverso ICE, ambasciate e consolati italiani all’estero, ed invitare delegazioni straniere a partecipare all’appuntamento celebrativo. L’impegno sarà notevole – conclude il presidente della SpA – e la programmazione è alla base di un buon risultato, perciò parlarne sin da oggi con Afina, nostro partner organizzativo del Salone Nauticsud da diversi anni, che ci ha proposto il progetto, significa poter immaginare un grande rilancio anche dell’intero quartiere fieristico”.


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MICHELA ROSTAN

Vaccini, Rostan (Misto): “Accelerare somministrazioni unica risposta per la piazza. Figliuolo chiarisca flop di Pasqua”

“Le proteste odierne dei commercianti e degli operatori del Turismo a Roma e Napoli, unite a quelle di ieri all’esterno di Montecitorio, in piazza a Milano e sull’autostrada Napoli Roma con il lungo blocco all’altezza di Marcianise, sono un sintomo di malessere che non va in alcun modo sottovalutato. Bisogna dare risposte immediate agli italiani. Dopo oltre un anno di chiusure, lockdown, restrizioni personali, intere categorie commerciali e professionali sono allo stremo. L’unica via d’uscita per tornare alla normalità è ottenere quanto prima il completamento del Piano vaccinale. Trovo inaccettabile quanto accaduto nel week end di Pasqua. Il piano di vaccinazione ha subito una gravissima battuta d’arresto in tutta Italia. Mentre il Paese continua in gran parte a essere sottoposto a misure restrittive per contenere la trasmissione del virus, nel week end festivo sono andate perse 300mila somministrazioni. Circostanza sulla quale il generale Figliuolo farebbe bene a fare chiarezza. Più che una

corsa contro il tempo per raggiungere l’immunità di gregge, sembra di assistere a una lotta contro i mulini a vento. E’ inquietante che la drammaticità del momento si affievolisca quando c’è da santificare le feste. Il piano del generale Figliuolo prevedeva mezzo milione di immunizzazioni al giorno. Ma nell’intero week end quel numero non si è raggiunto affatto. Domenica in Sardegna sono state vaccinate 39 persone, in Umbria 14. In Lombardia il centro vaccinale in Fiera non ha aperto i battenti. L’unico dato confortante viene dalla Campania che tra il venerdì Santo e il lunedì di Pasquetta ha comunque provveduto a somministrare circa 28mila vaccini. Altrettanto non è accaduto altrove. Mentre l’Europa reagisce e riparte, in Italia, invece, con l’indice Rt che si abbassa molto lentamente e gli ospedali sotto pressione, la macchina delle vaccinazione a Pasqua si è fermata”. Lo ha detto Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera.

TERESA LUCIANELLI

la squadra solidale d’eccellenza di #InsiemeperilTerritorio

Sempre in attività nel nome del bene, la squadra solidale d’eccellenza di #InsiemeperilTerritorio, fondata dalla giornalista enogastronomica napoletana Teresa Lucianelli. Ne fanno parte chef, produttori, artisti, professionisti della salute, del benessere, dell’informazione, italiani ed esteri. È attualmente in corso la charity mission internazionale del “Cuore d’Oro”, dedicata agli “ultimi”, a coloro che non hanno voce. Obiettivo dell’iniziativa benefica, che terminerà domenica prossima, 11 aprile, è garantire generi di prima necessità ai bambini - orfani, senzatetto e vittime di conflitti e gravi problematiche - alle famiglie in notevoli difficoltà e ai clochard, nel Progetto AbitiAmo, assistiti dai volontari della Parrocchia di San Gennaro al Vomero, guidata da Padre Massimo Ghezzi, che operano sul territorio della Campania e nella missione in Albania. A loro è rivolto prioritariamente l’impegno della Squadra. Giocattoli, abiti, scarpe, coperte, asciugamani, alimenti, prodotti per l’igiene possono essere consegnati ai centri di raccolta: Villa Domi, Salita Scudillo, 19, Napoli (081 5922233 -311) o Sapori di Napoli, via Capua, 2, Nola (081 8263633). Donazioni: Postepay 5333 1711 1071 6343, c.f. FRNPLA73E61L845V - o bonifico: Paola Fiorentino IBAN: IT61D3608105138275713175781) La mission promossa da #InsiemeperilTerritorio, sostituisce

la consueta manifestazione charity d’eccellenza dedicata alla Santa Pasqua, vietata dalle normative anticovid vigenti. In occasione delle festività, la Squadra ha già assicurato colombe pasquali, uova di cioccolato, dolci e varie specialità, provviste alimentari per la Mensa solidale, vestiario ecc.. Impegnati in prima linea nella Charity Mission: da Casoria Ileana Mandile Estetica e Benessere; da Volla, Officina delle Idee; da Nola, Raffaele Caldarelli Pasticciere, Sapori di Napoli, Pizza & Fritti; da Brusciano Amor Mio; da Napoli, gli storici del gusto: Arfè Gastronomia da 150 anni, Mattozzi dal 1833, Umberto 1916, Donna Luisella, Benvenuti al Sud, Cantine Mediterranee, Mariella Di Meglio, Assostato con Silvano Barrella, Emanuele De Cicco; da Castellammare di Stabia, Francesco & Co e Chefmania; da Vico Equense, Cerasè e Pizza Therapy; da Positano, Paola Fiorentino e Josephine Passerotti; da Nocera Inferiore, Solania Srl; da Lauro, Caseificio Caracciolo; da San Giorgio del Sannio, La Cucina di Cappa; da Lusciano, Benvenuti al Sud; da Monticchio, Lago Grande; da Ripacandida Agricola Donatello Chiarito; da Monaco di Baviera, Vinni Dorta; da Londra, Vincenzo Napoletano; da Tolosa, Alessandra Fabbroni. A loro fianco, i tanti altri componenti dell’affiatata Squadra di #InsiemeperilTerritorio, che offrono il loro supporto a favore di coloro che si trovano in difficoltà.


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ANIRA CURCI

Torna in libreria Silvana Campese con il romanzo fantapolitico “Memorie dal futuro”. Phoenix Publishing

Nel romanzo fantapolitico “Memorie dal futuro”, Phoenix Publishing pagg 250, 18,50 €, Silvana Campese racconta, in maniera fantastica e metaforica, esperienze e passaggi della propria esistenza: il cammino, il transito nel tempo e nello spazio, innanzitutto intellettuale. Lo fa in maniera immaginifica, e persino visionaria per molti aspetti, con l’ambizione di lanciare un ammonimento a coloro i quali desidera destinare questo lavoro, i giovani. La narrazione da subito fa intravedere un percorso collettivo di ricerca, scoperta e rivelazione. Il desiderio di conoscenza, soprattutto nell’eroe odisseano Cisarò, è l’irrefrenabile motore di tutta la vicenda, una forza interiore cui nessuna guardia può opporsi, perché nessuna censura, nessun limite o repressione possono tenere carcerato il pensiero. Cisarò sfida la Legge dei Saggi che regola la vita di ogni abitante della terra e parte alla ricerca della conoscenza per poi formare il fatidico gruppo degli Inseparabili. Galassia Clio, antenata del villaggio nella quale Silvana Campese si identifica, dà vita e voce al suo personaggio a cui consegna il testimone nella speranza che passi di mano in mano. Il percorso si svolge in vari luoghi, tra cui Napoli e quel che resta della non ben identificata catastrofica fine del mondo. “La struttura narrativa che ho scelto”, spiega l’autrice “mi ha consentito di esprimere le mie opinioni sul futuro del pianeta in relazione agli sconvolgimenti climatici e pandemici o di altro genere che quel degrado stava già provocando quando, nel 2001, ho cominciato a scrivere il romanzo. A motivarmi furono, e sono, proprio la rivolta dolorosa nel profondo del mio animo contro quei fattori pericolosi e devastanti che andrebbero combattuti tutti, collettivamente e senza sosta. Fattori che continuano a generare conseguenze allarmanti, non ultimo l’inquinamento ambientale e climatico, il surriscaldamento globale e loro apocalittiche prospettive, a cominciare dagli stravolgimenti ambientali e la nascita di nuovi virus, come il

Covid19 attualmente in corso”. Dall’ultimo capitolo del romanzo, Silvana Campese elabora un passaggio che risulta efficacemente introduttivo e funzionale allo scopo di presentare la sua opera: “Avevamo ricominciato daccapo. Dal Punto Zero. Quelli del Dopo di noi sapranno se la gestione del Potere diventerà migliore di quella del Passato Proibito. Sopravvissuti e pesti, contaminati e malati, ancora avevamo la Moria, l’Archeologia devastante del Passato Proibito con le scheletriche testimonianze di Paesi e città bombardate e terre ancora piagate e cieli plumbei e freddo gelido e caldo atroce. Ed eravamo esposti alle ire del Pianeta vigliaccamente ferito, che ancora reagiva con i suoi violenti, inarrestabili uragani e le grandi, incontrollabili alluvioni e i suoi terremoti di incommensurabile forza. E i venti sterminatori che diffondevano morbi non curabili”. Il “punto zero” rappresenta il luogo regolatore e governatore della dimensione semi-primitiva illustrata nel modo in cui deve apparire agli occhi dei suoi abitanti, per volontà di chi comanda nel villaggio alle falde della montagna (il Taburno) da cui si dipana il lungo e avventuroso racconto. L’AUTRICE Silvana Campese, napoletana, scrittrice, attivista, col nome di Medea, nel gruppo femminista delle Nemesiache di Lina Mangiacapre/Nemesi. Ha collaborato con la rivista “Mani-Festa” ed ha pubblicato il romanzo Prisma, la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario tenuto con l’amico poeta Lello Agretti Contrappunto per soli timpani ed oboe, La Nemesi di Medea (con L’Inedito Edizioni di Fabio Martini) e Parthenope Inferno Celeste con la casa editrice Phoenix Publishing. LA CASA EDITRICE Phoenix Publishing è il ramo editoriale della Phoenix Film Production. Pubblica fumetti, saggistica, narrativa. L’obiettivo è quello di divulgare contenuti di alta qualità selezionando scrittori sia emergenti che affermati, con un’attenzione alle opere nuove, originali e dal sapore cinematografico.

La pubblicità sulle edizioni digitali e sui siti dei giornali offre una informazione credibile. Il settimanale CASORIADUE ha una storia cartacea di 30 anni e dal lockdown ha iniziato la sua storia in edizione digitale; in aggiunta ha anche un sito del giornale. La pubblicità è un’antenna molto sensibile in una fase di ridefinizione dei valori e delle priorità. La nostra testata da la possibilità alle aziende che intendono puntare sulla qualità e sulla capacità creativa di immaginare un tempo post pandemia.


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Croce Rossa: il nucleo bike, angeli su due ruote per solidarietà e assistenza

Alessandro Sparaco, Emanuela Patano e Achille Mastroianni. A leggere a primo acchito sembrano nomi di nuovi supereroi, invece qualcosa di straordinario lo hanno, ma sono più angeli della solidarietà. Loro sono i ragazzi del nucleo bike della Croce Rossa. Possiedono un vero e proprio approccio in strada dove è sempre difficile aiutare o farsi aiutare. Gli obiettivi di questo nucleo sono in primis sensibilizzare le persone ad un approccio ecologico utilizzando mezzi non inquinanti al fine di ridurre l’utilizzo di agenti inquinanti. Sabato 3 aprile, data ultima uscita dei ragazzi, ha visto coinvolti i volontari nella consegna della spesa ai più bisognosi e per promuovere un’altra iniziativa che supporta la campagna vaccinale dando l’opportunità a chi non è in grado a farlo da solo, ad iscriversi alla piattaforma vaccinale regionale (ovviamente per le categorie previste). Un nucleo, quello bike, che è fondamentale per arrivare a dare assistenza alle varie persone bisognose. Partono

dal COC (Centro operativo comunale) e si dileguano in vari comuni limitrofi non solo a Casavatore portando assistenza non solo su cibo, ma anche medicinali, risolvendo problemi logistici e informatici. Come altre attività dei giovani Croce Rossa attualmente attivi la campagna TAKE CARE che appunto va in supporto alle persone per iscriversi alla piattaforma vaccinale e inoltre cosa più importante da ciò che al momento occorre di più alla popolazione una giusta informazione sui vaccini. Questa attività è attiva su quasi tutti i Comuni di nostra pertinenza. Altro progetto SOCIALIZZIAMOCRI che vede come responsabile la vo-

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lontaria Mari Angela Basso che promuove le iniziative dei giovani del comitato, ma soprattutto è un’iniziativa che persevera la corretta informazione su tematiche come l’efficacia dei vaccini il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale (DPI) con la peculiarità che spiega alcuni DPI che vengono utilizzati dal personale sanitario in ambulanza. La Croce Rossa, poi, promuove anche iniziative come M’ILLUMINO di meno che è una campagna internazionale sulla sensibilizzazione ad un utilizzo dei mezzi più ecologici e ad una maggiore presenza del verde nella nostra cittadina e qui il Sindaco Vito Marino ha dato una grande

mano nell’ acquisto di una pianta di mimose simbolo di svolta ecologica e soprattutto della vicinanza delle istituzioni e di Croce Rossa alla tematica della non violenza. Un altro progetto che vede la consegna di 30 peluche è MISSIONE CASSANDRA che ha visto questa donazione da parte di una nostra volontaria Germana Campi, che ha perso la madre prematuramente, donandoli ai ragazzi che assistiamo nei nostri servizi. “Abbiamo donato- afferma Giovanni Siciliano, capo progetto- quasi 300 sacchette di cibo per cani ad associazioni di volontariato che li salvano dalla strada con il progetto HUNGRU BAU. La Croce Rossa non si ferma di certo qui, ma ha in cantiere altre tante iniziative. Intantoreplica Siciliano- noi giovani siamo il futuro ed il presente insieme e abbiamo tanta fame di crescere dimostrando a tutti che non è l’età a fare la persona e che chi veramente vuole, fa! Infine ringrazierò sempre il mio presidente Ganzerli per il supporto e la fiducia che dà nei giovani”.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise WEB: C&C CENTRO STAMPE SRL - CASORIA Questo numero è stato chiuso il 8 aprile 2021

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità S.S. Sannitica, 9 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08118254028 email: casoriadue@libero. it


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