Domenica 8 gennaio

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1 DOMENICA 08 GENNAIO 2023 Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it ANNO XXII - N° 02 - DOMENICA 08 GENNAIO 2023 Show Room Casoria Via Pascoli, 21 info 081 7584382 infodelprete@virgilio.it www.delpretemarmieceramiche.it C C& CENTRO STAMPE SRL Via Pietro Casilli - n°26 80026 Casoria (NA) Tel. 0813086022 CENTRO STAMPA DIGITALE È FESTA A CASORIA
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E’ FESTA A CASORIA: SAN MAURO!!!

Il turismo religioso potrebbe essere volano di sviluppo per questa Città.

Poi, solo poi: la sua storia, quella di ieri e, purtroppo, quella di oggi.

E’ la settimana di festa del Santo Patrono, San Mauro. Le sue reliquie, causa la pandemia da coronavirus, non potranno andare in processione, accompagnate dai parroci di Casoria, in giro per il suo agglomerato urbano: 4 kmq affollati, piombati da qualche anno nel plumbeo mondo della totale indifferenza e massiccia indolenza. Credo e penso che la toponomastica sia fonte primaria per lanciare questa importante attività economica e sociale. Non so se mi sono sbagliato. Ho avuto fiducia in un gruppo di giovani (consiglieri comunali ed assessori, Fabio Esposito ed Antonio Ricciardi oltre al Sindaco Pasquale Fuccio) che pensarono, per la prima volta, di utilizzare un termine a me tanto caro: turismo religioso; organizzarono delle giornate dedicate ai miei e nostri Santi e iniziarono un discorso sulla toponomastica. Fu creata una commissione toponomastica composta da Giulia Campece, Franco Palladino, Ludovico Silvestri, Giuseppe Pesce ed il sottoscritto. Tanti i nomi da noi indicati, ricordo Francesco Proto,

Una certa cialtroneria casoriana e non, che negli anni ha praticato l’hobby dell’abusivismo edilizio, sta invece privilegiando un modus vivendi molto strano. Non entro nei particolari, nella festa del Santo Patrono, non certo per non essere scurrile e volgare verso coloro che hanno caricato Casoria di mille problemi ma solo perché noto sempre di più indifferenza e indolenza. L’ostracismo di pochi verso pochi. Emblematica chiave di lettura credevo che fosse la copertina raffigurante l’area tossica ed altamente inquinata dello stabilimento Resia sulla Statale Sannitica, proseguimento di via Principe di Piemonte, la strada dello shopping casoriano. Ho pensato nel fare quella copertina di essere un maniaco delle anoressiche ed evanescenti scene da film dell’orrore. No. Nessuno se ne raccapriccia. Milioni di auto passano davanti alla Resia ed a nessuno fa schifo quell’orripilante scenario ed i suoi segreti di morte.

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Paolo VI, Claudio Ferone, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Maria Del Giudice ecc.
L’EDITORIALE DI NANDO TROISE

Feci con piacere, qualche anno fa, insieme all’amico Raffaele Carlino e l’emittente televisiva Campania felix tv (canale dgt 175), mettendo la veste del colto turista, un tour per scoprire il centro storico.

Il mio cellulare si converte nella raffinata, estetizzante cinepresa di Raffaele. Un tour che ho ripetuto con la webtv Nanotv, accompagnato per Chiese e siti religiosi sia da Maurizio Cerbone che da Mario Esposito.

Ho fatto visita guidata alla Basilica Minore di San Mauro Abate, al Santuario di San Benedetto Abate, al Complesso Monumentale di Santa Giulia Salzano ed a quello di Santa Maria Cristina Brando, alla Casa Natale di San Ludovico da Casoria ed alla Chiesa di San Giuseppe in via Mauro Calvanese, sede della Parrocchia di San Giustino de Jacobis. Ad Afragola, invece, ho fatto sempre in diretta webtv su Nano Tv visita guidata alla Chiesa di San Giorgio Martire che alle Chiese di San Marco all’Olmo e di San Marco in Silvys. Le potete trovare su Google e You Tube. Monumento strepitoso, il più visitato e misterioso: “San Mauro”. Casoria, melomania barocca o liberty; sconosciuta ai casoriani pigri. Suggestive immagini, conturbanti atmosfere, ma nella città “porosa”, paranoica, si esprime il cupo barocco spagnolo lagrimoso e sanguinolento.

Ignorano i casoriani che dietro l’iconografia delle sue antiche e storiche Chiese si cela la complessa ideologia illuministica spesso indecifrabile di Donato Ferrara ed i suoi fratelli o dello stesso Giovanni Pisa. Così come ignorano che nelle Farmacie della guerra e del primo dopoguerra di Mattia Ferrara e Maria Del Giudice, medici – scienziati hanno studiato le prime pennicelline, oltre ai vaccini salva umanità (Sabin su tutti). I vasi di maiolica della farmacia Del Giudice, da me ammirati nella mia infanzia, erano disposti quale allegoria dell’”Al-

bero della vita”.

La cultura di Casoria? Sappiamo che le famiglie altoborghesi si mischiavano nelle carte sociali della piazza del primo novecento, passeggiando per via Pace o per la via della palma.

Essere nati a Casoria, nel suo cuore antico (uno dei pochi posti non ancora invasi), facilita la comprensione di una “città religiosa e peccaminosa, devota ai suoi Santi ma abile nell’uso degli imbrogli: i concorsi truccati, le costruzioni abusive, le manie verticali, l’inquinamento ambientale, l’assenza di rispetto verso la cosa pubblica, l’arricchimento nella spartizione del pubblico denaro, lo sperpero di danaro pubblico)”. Casoria è “pagana e religiosa, superstiziosa e realistica, gioiosa e struggente”.

L’attuale amministrazione, quella guidata da Raffaele Bene e gli avversari sconfitti nel ballottaggio, oppure l’opposizione consiliare di Fuccio ed Orsino Esposito, di Elena Vignati e Palumbo e Baratto e di Obiettivo Comune passato dalla maggioranza alla opposizionee di Angela Russo o anche quella parlamentare di Pina Castiello costituiscono una “rappresentazione realistica” di Casoria.

La mia Città rivela un realismo solo di facciata: sovraffollata di personaggi.

Il Sindaco interviene e non interviene sul dibattito che si è aperto in città sulla diatriba interna alla sua maggioranza: il gruppo Obiettivo Comune a cui si sono aggiunti Luisa Marro e Vincenzo Ramaglia gli hanno dichiarato una forte opposizione. Dice e non dice. Cerco di interpretarne il pensiero, affidandomi unicamente solo alle parole che gli ho sentito dire, ascoltandolo molto attentamente.

“Ho sempre pensato che il cittadino è il vero autore del racconto amministrativo e politico, quello che lo completa. Ogni amministrazione, anche se ha una sua oggettività tecnica, in realtà è sempre completamente soggettiva: ogni cit-

tadino porta via con sé il proprio racconto, lo fa suo, sia che gli piaccia o no. Per questo io rispetto ogni opinione su quello che ho fatto, perché ogni critica (positiva o negativa) e ogni riflessione mi fanno scoprire spesso cose nuove su questo Ente e mi raccontano anche molto di chi le fa. Per questo il dibattito che si è aperto (specie sui social) naturalmente intorno ai 5 consiglieri mi fa stare con gli occhi sempre aperti. Non c’è niente di peggio per chi fa una qualsiasi opera che cadere nell’indifferenza”.

Ascoltando le parole del Sindaco e molti dei suoi consiglieri mi rendo sempre più conto che non sono riuscito a raccontare Casoria com’è o come dovrebbe essere. Ho raccontato, in questi 36 anni, il mio personale viaggio – “stordito e abbagliato” – dentro Casoria. La visione di me stesso dentro una città costruita come un palcoscenico teatrale tra le quinte di due sistemi vulcanici non comunicanti tra loro: Francesco Polizio fino agli anni 90 e poi subito dopo Tommaso Casillo. Due sistemi vulcanici: uno eruttante lava basica e l’altro emettente gas acidi.

Casoria ha un diretto rapporto con la convivenza tra razionalità ed irrazionalità.

Ogni angolo di Casoria è pieno dei fantasmi della sua storia. Da Paolo VI che a piedi si recava a casa del Cardinale Maglione o del Re Ferdinando II nella Chiesa di Santa Maria oppure Carlo Alberto Dalla Chiesa che passeggia con la moglie Dora e la figlia Rita lungo via San Mauro; Padre Ludovico ed il suo cero in via Santa Maria.

L’ho raccontata tante volte, in vari modi. Causa dei miei racconti è stata la Passione, quella per la mia Città, sempre nel rispetto della narrazione del racconto.

Spero di essere riuscito ad accogliere Casoria dentro di me tanto quanto Casoria stessa è stata generosa a prendermi.

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AUGURI E COMPLIMENTI AL DIRETTORE E ALLA REDAZIONE: “CHE VUOI DI PIU’ DALLA VITA”?

Commenti dei lettori sul settimanale “Casoriadue” digitale pubblicato il 25 dicembre scorso e inviato a migliaia di lettori su vari media social: è l’argomento de “La Copertina”, rubrica informativa condotta negli studi di Nano Tv dal Direttore del predetto giornale Nando Troise. Prima, però, di riportare i commenti, il Conduttore comunica ai web spettatori che nell’ultimo Consiglio comunale, dopo anni di attesa, è stato approvato il PUC ( Piano Urbanistico Comunale), erede di quello che nel passato veniva denominato Piano Regolatore Generale, nella redazione del quale fondamentale è stato l’apporto del settore tecnico e dell’assetto del territorio, diretto dall’arch.

Salvatore Napolitano

Il Sindaco, ha aggiunto Troise, ha chiesto di essere ospite del programma per illustrarlo ai web spettatori; ciò avverrà “dopo l’intervista, già programmata, a due straordinari cantanti: Mena Di Maso e Luca Blindo”. Poi ha mostrato la sua disponibilità a ricevere nel programma anche qualche esponente dell’opposizione che ha votato contro lo strumento urbanistico per spiegare le ragioni del “no”. A tal riguardo, il Direttore di Casoriadue ha dichiarato di avere ricevuto da uno dei maggiori funzionari del Comune di Casoria, presente nella sala consiliare, coloro che hanno espresso il loro voto favorevole e quelli contrari : “Tutta la maggioranza, compresi Elena Vignati e Gaetano Palumbo del Movimento 5 Stelle, ha votato a favore; hanno votato contro: Alessandro Graziuso, Vincenzo Ramaglia, Nicola

Primo commento segnalato è quello di Luigi Caffarelli, casoriano, che vinse lo scudetto insieme con Diego Armando Maradona. Luigi ha porto gli auguri natalizi e di buon 2023 al Direttore e a tutto lo staff redazionale di Casoriadue: “uno fra le tante eccellenze” ha osservato “della città di Casoria”, tra le quali ha citato Pasquale La Rocca, “vincitore, insieme alla sua allieva, la nota giornalista Luisella Costamagna, dell’ultima edizione di “Ballando con le stelle”, dopo avere già vinto le edizioni svolte-

si in Irlanda, Olanda e Belgio. Il padre Ciro, mio amico, mi ha detto che subito dopo l’ultima puntata di “Ballando con le stelle”, egli è partito per l’Inghilterra, dove sarà in tournée in alcuni teatri, in base ad un contratto firmato nel mese di maggio”. Poi, rammaricandosi per il fatto che l’Amministrazione locale non ha tributato all’eccellente ballerino nessun riconoscimento per la vittoria, ha detto che se ciò fosse successo ad un cittadino afragolese il Comune sicuramente avrebbe trovato il modo di festeggiarlo per il “senso di appartenenza” che vi è ben radicato. Carmine Testa, Direttore de “Il Corriere del Pallone”, ha proseguito il Conduttore, ha elogiato

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ANTONIO BOTTA NE “LA COPERTINA” I COMMENTI DI TROISE SUI MESSAGGI DEI LETTORI RELATIVI AL NUMERO DI CASORIADUE PUBBLICATO A NATALE Rullo, Luisa Marro. Assenti: Orsino Esposito, Pasquale Fuccio, Stella Cassettino, Mauro Baratto e Angela Russo.”

Casoriadue per gli argomenti che tratta “interessanti e validissimi, apprezzando, in particolare, “l’articolo di Maria Cristina Orga su Don Peppe Diana”; Carlo Di Mattia, amico d’infanzia e di gioventù di Troise ha scritto: “Sei sempre sottile e pungente, speriamo che almeno una parte dei casoriani doc riesca a reagire. Grazie per quello che fai per noi casoriani di sangue”; a seguire, il commento di Andrea Caputo che pone l’accento sull’importanza di informare sullo sport a Casoria. A riguardo, il Conduttore evidenzia che Chiara D’Aponte, nel suo articolo,”ha ricordato i successi del “Casoria Calcio” e quelli del “Volley Casoria” e tanto altro, tra cui notizie sulla ginnastica artistica della “Quasar” di Maria Francesca Imbalbi”; un altro commento riguarda l’articolo di Salvatore Iavarone, in cui si rimarca che i cittadini casoriani, per respirare il Natale, “percorrono chilometri in auto”, con chiaro riferimento alla mancanza di luminarie in Città, molto belle, afferma Troise, “a Salerno, Gaeta e Sorrento”, aggiungendo che anche ad Afragola ve ne sono.

Va, però, ricordato che Casoria è un Comune in dissesto e, per questo, l’Amministrazione ha compiuto la scelta di utilizzare gli euro a disposizione per una serie di eventi, riducendo al minimo il fascino delle luminarie; inoltre, ad Afragola i commercianti si son fatti carico del costo di alcune luminarie. “Casoriadue” ha scritto un lettore “è il termometro della Città; in questo numero mi pare che si sia colto appieno il senso di stanchezza e di rassegnazione che sentono i cittadini. La Città deve partecipare molto di più, propongo interviste a caso in giro per le strade; ognuno si dovrebbe chiedere cosa vorrebbe per Casoria, cosa cambierebbe subito, solo una o due cose, così si capirebbero quali sono per i cittadini le priorità.” “Chi scrive”, precisa il Direttore “è una funzionaria della regione Campania”. In un messaggio proveniente dalla Germania si ringrazia Troise e tutta la redazione per le preziose informazioni che vengono pubblicate settimanalmente; in un altro messaggio da Isernia, scritto da Michele Miele, ex calciatore, ugual-

mente si esprimono i complimenti per il giornale in cui si affrontano tanti argomenti, “con un linguaggio semplice e lineare”. Anche da Aversa attestazioni di stima. Manfredo Fucile, ex giocatore e campione di basket, il quale ha militato nell’unica squadra partenopea che ha vinto lo scudetto di pallacanestro, ha scritto che “leggere è un bene inestimabile, arricchisce l’animo”, consentendo di evitare scelte sbagliate nel percorso di vita. E anche la pratica dello sport contribuisce a ciò. Espressioni di stima e di affetto anche dall’amico Gigi Furia La Dirigente scolastica dell’I.C. “I Padre Ludovico da Casoria, prof.ssa Maria Grazia Puzone, scrive: “Un editoriale sferzante, una frustata addolcita dal “Buon Natale, complimenti! Grazie per lo spazio dedicato alla mia scuola, ormai non è più domenica senza Casoriadue. Brava la redazione che sa cogliere con maestria le tematiche di interesse. Strepitoso il Direttore che non ha peli sulla lingua, che denuncia in nome della giustizia”.

I fratelli Antonio e Giovanna Cerrota, il primo dipendente presso l’ufficio commercio del Comune, la seconda insegnante presso l’I.C. “Carducci –King”, pongono in rilievo che nel dialogo con Iavarone Troise ha sottolineato “la mancanza di valore civico dei cittadini, basta dirti che ieri alla commemorazione della strage del rapido 904, in cui morì una intera famiglia, in piazza c’erano pochissime persone”.

Il Conduttore, a tal proposito, precisa che due furono le famiglie uccise nell’attentato: Vastarella di Arpino, a cui la commissaria Riccio dedicò il parco di via Benedetto Croce, e De Simone di Casoria; a quest’ultima famiglia apparteneva la bambina Anna, di 4 anni, alla quale è stata dedicata la scuola dell’infanzia della Carducci. L’evento, però, non è stato ben pubblicizzato, motivo per il quale, ha spiegato Troise, vi hanno partecipato poche persone. Altri commenti dei due citati lettori fanno riferimento al “bell’albero di Natale” all’ingresso della Casa municipale, offerto dai bambini del già I Circolo S. Mauro, al compianto prof. Pino Navarra, “Assessore nella Giunta De Luca, uomo inte-

gerrimo, onesto e di grande cultura”, all’iniziativa del Tennis Club in ricordo di Sergio D’Anna, agli articoli lineari di Rita Giaquinto e a quello sullo sport di Ciro Troise. Auguri anche da Federico Barsanti dalla Toscana e da Vincenzo Infante, ex consigliere comunale dei democratici di sinistra a Casoria, il quale conclude il messaggio con queste parole: “Continuate così e sarete sempre davanti ai nostri occhi …”.

Da Messina, ecco il messaggio scritto dal prof. Mario Ronga, primario di Ortopedia Ospedale civile di Messina: Lo leggo spesso e ti faccio i miei complimenti. Un settimanale di “rottura” come pochi e non il solito magazine preconfezionato. Complimenti.” Viene segnalato il messaggio di Mario Muto, Dirigente medico all’ospedale di Castellammare di Stabia : “Ottimi articoli di grande attualità … Mi ha particolarmente intrigato quello relativo al dissesto delle strade cittadine, in modo particolare via Kennedy, strada dove sono cresciuto e ho trascorso la mia infanzia. Indubbiamente lasciata all’abbandono totale. Dare voce ai cittadini è una prerogativa importante del tuo giornale. Articoli di cultura sempre al top. Lo sport ha il suo giusto spazio. Complimenti a te e a tutta la Tua redazione”. Infine, l’ultimo messaggio di Enrico Fagnano, uno dei più affermati scrittori, il quale, dopo aver rimarcato le forti denunce di Troise nei suoi editoriali, evidenzia che le cose vanno male non solo a Casoria, ma un poco dappertutto. “Preoccupa che ci si cominci ad abituare, come denuncia Salvatore Iavarone, ma anche questo mi sembra un male comune. Anzi, forse a Napoli è ancora peggio. Però, accanto alle amministrazioni comunali fallimentari, accanto allo Stato sempre più nel degrado, ci sono tanti giovani sani che si dedicano allo sport, tanti gruppi che promuovono la musica colta, tanti cittadini che si impegnano nella difesa dei monumenti e delle nostre chiese, come opportunamente metti in risalto nella tua rivista. Forse c’è ancora una speranza. Dico forse, non è che ne sia sicuro. Diciamo che lo voglio sperare. Un abbraccio forte e complimenti per il tuo Casoriadue, ricco di articoli vari e interessanti.”

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COLTI UNA SERA D’INVERNO DA UNA TRAVOLGENTE ESPLOSIONE DI GIOIA

Coinvolgente, entusiasmante il concerto de “I Non Solo Gospel”, svoltosi il primo gennaio scorso nella parrocchia S. Marco all’olmo nell’ambito degli eventi natalizi organizzati dal Comune di Afragola. Ha presenziato allo spettacolo il Sindaco, prof. Antonio Pannone, che, dopo avere ringraziato il rev. don Peppino Delle Cave per avere ospitato l’evento, ha posto in rilievo il valore sociale della scelta dell’Amministrazione di donare un’offerta musicale di rilievo tramite manifestazioni corali presso alcune chiese cittadine. Ha sottolineato, infatti, che il linguaggio musicale crea coesione, voglia di stare insieme e riscoperta di sentirsi parte di una comunità, oltre ad affinare gli animi. I brani musicali, interpretati dall’eccellente gruppo musicale di Salerno pluripremiato sia in Italia che all’estero (varie volte ospiti in programmi RAI, collaborazioni artistiche con Gino Paoli, partecipazione a due film), fanno tutti parte della tradizione natalizia americana, tra cui “Oh Happy Day”, “ Jingle Bells Rock”, “Stille Nacht”, “Halleluyah” Diversi canti, dal ritmo veloce e sostenuto, hanno sprigionato una travolgente esplosione di gioia nell’animo del pubblico, tanto che non poche persone spesso hanno accompagnato, battendo le mani, le brillanti esecuzioni, mentre altre hanno danzato vibranti di incontenibile frenesia. Di alto livello la vocalità espressa anche nei brani lenti

e intensi, destanti un senso di stupore, di grazia, di attesa, di speranza, ma anche di velata malinconia. A riguardo, va sottolineato che la musica “gospel”, pur accattivante e allegra, come i partecipanti al concerto hanno avuto modo di constatare nella splendida serata, affonda le sue radici nella ricerca della libertà dalle sofferenze, nell’emancipazione e nell’affermazione della propria indipendenza, come singolo e come comunità. Grande gioia e anelito d’amore, di pace e di giustizia hanno effuso, dunque, nei cuori i canti; uno spettatore ha espresso efficacemente, interpretando un “idem sentire”, con il seguente commento la magnifica esibizione del gruppo musicale: “E’ stata un’esperienza spirituale, che ha investito in pieno la mia interiorità. E’ anche da rimarcare l’armonia originata dalla capacità di ogni membro di fare unità con gli altri con il proprio specifico contributo,accordandosi perfettamente tra di loro”. In tal connubio sincronico, si è perfettamente inserita l’impeccabile performance degli strumentisti: bassista, chitarrista, batterista e pianista.

Coerentemente con gli stimoli ricevuti nel corso della serata, richiamanti lo spirito del Natale, il concerto non poteva non avere una conclusione degna dell’atmosfera gioiosa e dell’intima ricchezza createsi con la stupenda performance musicale, ossia con l’esecuzione

della canzone “Heal The World” di Michael Jackson. Essa, infatti, inneggia al proposito di avere cura del mondo, messaggio di grande attualità in questi tempi difficili nei quali la popolazione mondiale e il pianeta stanno subendo effetti disastrosi e devastanti per i conflitti armati, tra cui la guerra russo – ucraina, per i cambiamenti climatici e la grave crisi energetica che compromettono, se non si pone rimedio, la vita delle future generazioni in maniera irreversibile. Ecco il testo tradotto nella nostra lingua: “Cura il mondo/rendilo un posto migliore/per te e per me e per l’intera razza umana./Ci sono persone che muoiono/ se ci tieni abbastanza a vivere/ crea un posto migliore per te e per me. / Se vuoi sapere perché/c’è un amore che non può mentire/ l’amore è forte, gli interessa solo la gioia che dà”. Un’ultima annotazione riguarda l’intervento di don Peppino, anch’egli sprizzante gioia da tutti i pori, investito, come tutti, dall’ondata di letizia emersa dal linguaggio canoro e musicale diffuso dai “Non solo Gospel”: “Vi ringrazio per la brillante esibizione; è noto che la musica ingentilisce l’animo, orientando lo spirito verso la bellezza di Dio; il termine “Gospel”, infatti, significa Vangelo. Con piacere informo tutti che la corale della parrocchia parteciperà a Lecce ad un evento canoro organizzato dalla “Rete marciana”.

Il clima gioioso della serata natallzia ha richiamato, mentre si faceva ritorno a casa, il salmo 72(71): “Il suo nome duri in eterno, davanti al sole germogli il suo nome”: salmo messianico, che è stato tradotto da qualcuno con l’espressione poetica “Il suo nome è: “Colui che fiorisce nel sole”. Si fa riferimento a Cristo, il santo germoglio, simbolo della luce che ha ispirato diversi canti di bellezza e di gioia. Nel suo Nome, nella tenerezza infinita di Dio incarnatosi per la nostra salvezza risiede la fonte della felicità provata da tutti coloro che hanno partecipato al concerto.

Si ringrazia il fotoreporter Arturo D’Auria per la gentile concessione delle foto.

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ANTONIO BOTTA AFRAGOLA: ENTUSIASMANTE IL CONCERTO DE “I NON SOLO GOSPEL” NELLA PARROCCHIA S. MARCO ALL’OLMO

“UN PIANO PER I BISOGNI DELLE GENERAZIONI PRESENTI, SENZA COMPROMETTERE QUELLE FUTURE”

Ringrazio la prof.ssa Nadia Perone, referente per la scuola secondaria di primo grado del Piano “Rigenerazione Scuola”, e la prof.ssa Claudia Salvato, componente del gruppo di lavoro dello stesso Piano per avere accolto il mio invito a concedere l’intervista. Ugualmente, sono grato alla Dirigente Maria Grazia Puzone, alla quale, in qualità di Capo d’Istituto, pure ho chiesto una sua riflessione sulle motivazioni di fondo che hanno invogliato la comunità della scuola che dirige a realizzare il Piano del MIUR. Ecco la sua risposta: “Le scelte della scuola espresse nel PTOF puntano a soddisfare i bisogni di ciascuno/a, al fine di contribuire alla realizzazione della persona in tutta la sua complessità con la finalità di formare “l’uomo e la donna liberi/e del domani” che, in modo consapevole, responsabile, critico e attivo, siano partecipi della comunità locale, nazionale e internazionale, creando i presupposti essenziali che consentano ai futuri cittadini di fare scelte adeguate per realizzare il proprio progetto di vita e per contribuire con rapporti efficaci e originali al benessere comune. In quest’ottica si sviluppa la progettualità relativa al Piano RiGenerazione Scuola attuativo degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, pensato per accompagnare le scuole nella transizione ecologica e culturale e nell’attuazione dei percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile previsti dall’insegnamento dell’educazione civica. Nel nostro istituto il Piano si traduce in azioni concrete che coinvolgono alunni, docenti, personale ATA e genitori dalla scuola dell’Infanzia fino al termine della scuola secondaria di primo grado con attività ed esperienze calibrate sulle diverse fasce di età che rendano gli alunni/ studenti protagonisti di un cambiamento possibile. Nella consapevolezza che il vero cambiamento inizia da piccoli gesti ed abitudini, l’intero istituto, attraverso percorsi, attività, giochi, gare, sensibilizzerà alle problematiche ambientali e favorirà l’apprendimento di stili di vita sostenibili. È una vera scommessa fortemente voluta dall’intero corpo do-

centi il cui entusiasmo si spera possa contagiare, oltre gli alunni e le alunne, le rispettive famiglie e, perché no, l’Amministrazione locale per tentare di rimediare agli errori/abusi del passato e far nascere una “nuova” coscienza civica più giusta, più equa e più rispettosa di tutto quello che ci circonda non dandolo più come scontato ma vivendolo come dono prezioso da preservare.”

Si entra nello specifico del Piano con le risposte che hanno dato, alternativamente, le prof.sse Perone e Salvato “Rigenerazione Scuola” é il Piano del MIUR -(Ministero Università e Ricerca) a cui L’I. C. I Ludovico da Casoria ha aderito, consapevole del suo elevato valore formativo per gli utenti dei vari segmenti: scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. A livello generale, quali sono gli obiettivi che il Piano persegue per educare la popolazione studentesca ad abitare il mondo in modo nuovo?

Il Piano ha come obiettivo generale quello di rigenerare la funzione educativa della scuola; quest’ultima crea non solo un nuovo “alfabeto ecologico” ma si trasforma in un luogo nel quale si azzerano i conflitti tra le generazioni e si impara a crescere in modo sostenibile, a stringere un legame per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti, ma non compromette quelle future. Nello specifico, gli obiettivi del Piano sono sociali, ambientali ed economici: superare il pensiero antropocentrico; abban-

donare la cultura dello scarto; diventare consapevoli che i problemi ambientali vanno affrontati in modo sistemico; conoscere il sistema dell’economia circolare; acquisire la consapevolezza che gli sconvolgimenti climatici sono anche un problema economico; acquisire competenze green; imparare a minimizzare gli impatti dell’azione dell’uomo sulla natura.

Quali e quanti sono pilastri su cui si fonda il Piano?

Il Piano si poggia su quattro pilastri: la rigenerazione dei saperi (saperi, contenuti, attività e saperi vissuti), dei comportamenti (cittadinanza alimentare, rifiuti zero e mobilità dolce), delle infrastrutture (infrastrutture fisiche e digitali) e delle opportunità (nuovi corsi di studio). Tali pilastri rispondono alla volontà di completezza delle diverse componenti dell’abitare la scuola che riguardano non solo i saperi e le conoscenze, ma anche i comportamenti che si acquisiscono all’interno degli ambienti scolastici, la qualità degli edifici e degli spazi che i nostri giovani vivono e infine anche rispetto alle opportunità che il nuovo modello abitativo porta con sé. So che per la realizzazione del Piano, l’I. C. I Ludovico da Casoria si avvale di partner fattivamente impegnati nella “cura della Casa comune”. Chi sono e in che cosa consiste il loro contributo?

Sì, abbiamo come nostri partener WWF, Corepla (Consorzio Nazione per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imbal-

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ANTONIO BOTTA INTERVISTA ALLE PROF.SSE N. PERONE E C. SALVATO SUL PIANO “RIGENERAZIONE SCUOLA” IN ATTUAZIONE ALL’I. C. I “P. LUDOVICO DA CASORIA”.

laggi in plastica), DISTAL - Università di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari), GSE (Gestore servizi energetici), CiAL (Consorzio Imballaggi alluminio), Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica). I partner in questione ci hanno fornito del materiale didattico e kit educativi (fumetto, escape room, schede didattiche) dai quali verranno sviluppate delle lezioni con un nuovo approccio, molto spesso interattivo e che coinvolgerà anche le famiglie. Inoltre, alcuni di essi si sono resi disponibili per effettuare delle lezioni, ai ragazzi, sia in presenza che a distanza.

A livello di scuola secondaria di primo grado,può indicare, nelle linee essenziali, i percorsi di apprendimento delle classi prime, seconde e terze? Per le classi prime le attività seguono il tema “Facciamo la…. DIFFERENZA!” che prevede di organizzare la raccolta differenziata con il grande obiettivo di ridurre la quantità di imballaggi. Grazie al materiale didattico fornito dai partner si favorirà la riflessione critica sull’utilizzo, la corretta gestione e la possibile riduzione degli imballaggi o addirittura la sostituzione degli stessi con eventuali alternative (materiali biodegradabili, borraccia termica o contenitori casalinghi per alimenti). Per la classi seconde le attività seguiranno il tema “Tuteliamo la biodiversità”: il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Transizione Ecologica hanno sot-

toscritto la Carta per l’educazione alla biodiversitàper assumere impegni per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. L’idea progettuale di basa su un approccio teorico- pratico, integrando ed alternando diverse situazioni e modalità di apprendimento (attività laboratoriali in giardino, nelle aiuole scolastiche, visite guidate naturalistiche). Per le classi terze, il progetto presentato è un riadattamento del progetto ideato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) “Passeggiando nell’Ambiente”. L’obiettivo è favorire quel pensare verde che si raggiunge, secondo alcuni autori, solo estendendo al piano emozionale i confini della conoscenza ambientale. Il percorso, rielaborato rispetto all’originale, prevede delle passeggiate virtuali o reali in cinque sentieri ambientali: “Attraversando la città”; “Gita in campagna”; “Verso il mare”; “Risalendo il fiume”;” Ritorno a casa, si chiude il cerchio”.

Per la scuola primaria, senza andare nello specifico del lavoro delle varie interclassi, su quali aspetti della “conversione ecologica”, per citare un’espressione cara a Papa Francesco, si stanno orientando i bambini?

I bambini della primaria stanno svolgendo percorsi didattici su corretta gestione dei rifiuti, riciclo creativo, sana alimentazione e riduzione dello spreco alimentare, cambiamento climatico e sostenibilità ambientale.Sono state previste delle lezioni di approfondimento di questi argomenti, tenute da docenti della

scuola secondaria di 1°Grado, nell’ambito della continuità. Sono, inoltre, previste delle uscite didattiche a tema.

E per la scuola dell’infanzia?

La proposta educativa progettata per i bambini dell’infanzia ha come tema particolare l’ecosistema marino. Inoltre, per i bambini di cinque anni, tra febbraio e marzo, è prevista un’attivitàche sarà svolta dalle insegnati di GSE: “il Pianeta Puzzone”, una storia tenera e leggera di un pianeta “bullizzato” perché sporco e puzzolente che, attraverso il valore dell’amicizia, ritrova la forza di tornare a splendere e il coraggio di perdonare.

Molto apprezzabili i percorsi di apprendimento in cui sono solertemente impegnati gli insegnanti dei tre segmenti della “Ludovico da Casoria”. Alla fine dell’anno é prevista qualche manifestazione per la visibilità dell’encomiabile lavoro svolto e dei comportamenti attivati?

Quello che prevediamo sicuramente è la partecipazione ad un contest in occasione della Giornata della Terra prevista (Earth day 2023), ogni anno, per il 22 aprile; il tema di quest’anno è il ripristino degli ecosistemiche include azioni comela riforestazione, il rewilding, la ricostruzione delle infrastrutture naturali e la coral restoration. L’Earth day è comunque ogni giorno perché, come ci ricorda un proverbio del nativi americani, “non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”.

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RITA GIAQUINTO

Siamo nel salotto di NanoTV, nella puntata de LA COPERTINA che ha preceduto le festività natalizie, e dove i due direttori, Nando Troise di CasoriaDue e Maurizio Cerbone di NanoTV, hanno accolto i web spettatori per poter fare gli auguri a tutti. Una puntata in cui, soprattutto il Dir. Cerbone, ha tenuto in modo particolare a ringraziare tutti coloro che – con rinnovato entusiasmo –stanno collaborando all’ottima riuscita di tutte le programmazioni presenti nel palinsesto della rete web. I primi ringraziamenti sono proprio per il Dir. Troise : “Ringrazio Nando perché lui è diventato una costante con le sue trasmissioni di punta, LA COPERTINA e LA FOTO DEL GIORNO, che tutti possono seguire nella fascia quotidiana di mezzogiorno. Gratifichiamo anche i nostri sponsor, il sale del nostro giornalismo, da Tufano a Fiumarelli, Orsini, Grano Bianco, Baldoria, LA SCIMMIETTA, con Antonio Giglio, fiore all’occhiello della città di Afragola, che da quest’anno è tornata fortemente a darci una mano. Questi nostri alleati ci permettono di sostenere i laboratori di giornalismo con i quali stiamo realizzando importanti progetti. Tutto parte dalla Fondazione Natale Cerbone, l’associazione titolata a mio fratello, presieduta da mia figlia, Lucrezia Cerbone, nel consiglio c’è anche mio figlio Flavio Cerbone. E vorrei partire proprio dalla Fondazione per fare un resoconto di tutto quello che è accaduto in questi ultimi mesi: tre laboratori di giornalismo tutti sotto le ali della fondazione, che camminano sulle orme di mio fratello Natale,che – come molti ricordano – si occupava tanto di politica, fondatore di Cogito, era commercialista,veniva dall’Accademia Militare Nunziatella, morto giovanissimo, a quasi 44 anni, una carriera brillante fulminata da un tumore al pancreas. Ci ha lasciati troppo presto: aveva una grande passione per la politica, con la rivista COGITO aveva dato lezioni di giornalismo locale già nel lontano 1994. A me è sempre piaciuto il

CON GLI AUGURI DEI DIRETTORI

giornalismo e con la sua morte mi sono appassionato ancora di più perché ha lasciato a me ed ai miei fratelli il suo giornale; l’ho seguito, l’ho allargato e sono nati questi tre laboratori di giornalismo : NanoTV, LA SETTIMANA TV e, l’ultimo nato, che è L’ITALIANO, un giornale sia in spagnolo che in italiano che pubblichiamo sul web e abbiamo una redazione in Argentina perché è dedicato ai venti milioni di italiani che vivono nel Paese Sudamericano e che avrebbero diritto a cittadinanza e a passaporto”. Partiamo proprio da L’ITALIANO: Maurizio Cerbone ci tiene particolarmente a ringraziare Tullio Zembo per quello che sta facendo, anche per la bellissima intervista che ha fatto con la Presidente di APICE, l’associazione più forte in Sud America e Nord America delle pizzerie consociate, dove si è parlato dello sviluppo della pizza, delle possibilità di commercio anche con l’Italia, con l’Europa: “E’ un progetto che sta andando benissimo, ringrazio lui e la redazione argentina” – queste le parole del Dir. Cerbone che continua elogiando i grandi progressi de LA SETTIMANA TV: “Ringrazio Simona Lazzaro che sta portando avanti questo progetto al femminile, tutte donne nella redazione, è un progetto un po’ diverso, vi invito a vistare la pagina sul portale, sulle pagine sociale, collabora Martina Orecchio, nella costruzione dei servizi, anche alcuni ragazzi, c’è anche una piccola collaborazione con alcuni ragazzi della redazione di NanoTV come Simone Servadei, Vincenzo Galano, Rita Paruano, Rosa Serra. Ma andiamo a vedere tutto il lavoro nuovo che abbiamo fatto con questa ripartenza da settembre che abbiamo fatto con NanoTV: di particolare importanza, mi preme ricordare il nuovo NanoTg condotto dalla nostra Martina Orecchio che nonostante la sua collaborazione a Milano con una rete nazionale, riesce ancora a collaborare con noi, tutte le sere in diretta alle ore 20 più o meno. Il Tg rappresenta

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la nostra trasmissione più importante, riusciamo ad arrivare ad otto, nove servizi a puntata, quindi approfitto per ringraziare tutti i ragazzi della redazione che vi collaborano: Simone Servadei, Vincenzo Galano, Rita Paruano, Mario Esposito, il nostro storico regista che è forse tra quelli più vecchi rimasti in redazione; Fiorenzo Guerra della sala grafica, senza di lui non saremmo nessuno, con il tocco della sua grafica riesce a costruire studi virtuali, video e quant’altro. Ci sono l’imprenditrice, Rossella Giaquinto e la collaboratrice di CasoriaDue, Rita Giaquinto, c’è un ultimo acquisto, Maria Vacca, e tante nuove collaborazioni; il nostro Tiziano Papagni che con la sua trasmissione IL GRIDO si sta confrontando con la difficile prova del video-giornalismo: lavora dal Nord in collegamento con noi, scrive tanti articoli per noi, preciso nella sua elaborazione di articoli giornalieri; ancora, ringrazio il nostro Nando Troise, instancabile, dal lunedì al venerdì, con due format, è il più vecchio giornalista; ogni giovedì pomeriggio, alle tre, Rossella Giaquinto ci presenta il format da lei ideato Salute & Benessere a cui ha affiancato anche la pillola quotidiana, UN CAFFE’ CON ME, riuscendo a collaborare con noi nonostante sia una impegnata imprenditrice con la sua Roém, una casa di cosmesi di prodotti di bellezza, e con Nausicaa un importante istituto di bellezza del Rione Alto, al Vomero”. Maurizio approfotta

dell’ospitalità del Dir. Troise per fare un bilancio di tutte queste ripartenze: ad esempio, la trasmissione Next Generation cambierà veste, forse cambieremo anche il nome che diventerà più salotto culturale; c’è il salotto letterario di Simona Lazzaro; ancora, Hermes, obiettivo giustizia , con la nostra Carmen Di Pierno; Katia Spena e Pupa Legnante con Frattamaggiore a colori; Claudia Palermo e Jasmine Romano che faranno il format SAREMO A SANREMO e seguiremo il Festival della canzone italiana per tutta la sua durata. La volontà della redazione sarà anche quella di raccontare le eccellenze dei nostri territori, come le CANTINE SILVESTRO di Casoria, dove con la famiglia Raffaele, Giovanni, Carmen Silvestro i due Direttori hanno brindato con il loro eccellente prodotto di qualità, alle festività natalizie e all’anno nuovo. Infine, stando nella trasmissione LA COPERTINA, il Dir. Troise ci tiene a salutare tutti i lettori di CasoriaDue in versione digitale ed i web spettatori di NanoTV con la copertina del settimanale pubblicato esattamente il giorno di Natale di un anno fa : il PALACASORIA in copertina in occasione della sua apertura per le Universiadi. L’augurio è che la recente riapertura di questo tempio dello sport, costato 40 miliardi delle vecchie lire alla città di Casoria, possa restare aperto per sempre. Uno spreco di cui per troppi anni siamo stati , e ancora siamo, moralmente e materilmente in debito.

UN MOMENTO SPECIALE

Tavole imbandite, un catering, musica live, l’atmosfera delle feste più belle. Non siamo in un locale eventi, ma nel salone parrocchiale della Chiesa Santa Maria delle Grazie di Casoria, per una splendida giornata di beneficenza e aggregazione: il pranzo di Natale Solidale 2022, organizzato ‘in onore’ di Padre Ludovico da Casoria.

L’evento, tenutosi il 27 dicembre, è stato organizzato in collaborazione con la Pro Loco “Insieme per la città di Casoria” e con la congregazione delle Suore Bigie francescane elisabettine.

“Un momento di solidarietà e di svago per chi ne ha bisogno, un sostegno non solo economico ma anche un sorriso, una gioia da condividere” – ha spiegato una delle organizzatrici, Germana Ondoso, ai microfoni di NanoTV – “Abbiamo voluto affidarci a un vero e proprio catering per donare un momento speciale. Alla cittadinanza il messaggio è l’amore verso il prossimo e non dimenticare mai chi è in difficoltà. Più volte abbiamo sollecitato anche le istituzioni a non lasciare da solo chi aiuta, piuttosto a sostenere chi fa del bene, chi si prodiga con sacrificio verso i più poveri… Non vuole essere una polemica, ma una riflessione”.

C’era anche il Parroco Raffaele Ferrara, felice della riuscita dell’evento e di dare un messaggio alla città: “l’importante è stare insieme, insieme è più bello! Tutto ciò può servire al territorio, con l’auspicio che si possa collaborare insieme e la nostra città possa far sentire bene le persone, le possa sempre far sentire accolte!”.

Il direttore di Casoriadue, Nando Troise, ha invece sottolineato l’aspetto culturale e il patrimonio artistico della città: “Da anni promuoviamo l’importanza storica delle chiese del territorio, ora ci troviamo in una chiesa del sedicesimo secolo… c’è anche un’opera del Solimena sull’altare maggiore e tante altre opere di grande valore artistico. E’ importante attraverso l’emittente NanoTV e il

nostro giornale valorizzarle, sperando possano essere anche restaurate e tenute al meglio”

Una tradizione ormai consolidata che prova a rispondere non solo alla crisi economica, ma anche al disagio sociale e alle tante solitudini. Auspicio del parroco e di tutti i volontari mobilitatisi per l’iniziativa è ‘organizzare una mensa e tante attività per chi ne ha bisogno tutti i giorni dell’anno e non solo a Natale!’. Con un po’ di sinergie e con un po’ d’impegno in più da parte delle Istituzioni, chissà che questi desideri non possano avverarsi in questo anno nuovo che speriamo porti prosperità, salute, socialità e benessere per tutti e tutte, soprattutto a chi finora è stato più sfortunato.

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ANGELO VOZZELLA PRANZO SOLIDALE 2022 ALLA CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE

MOIARIELLO ABBANDONATO

PARLA GIULIANA DE LORENZO, CONSIGLIERE DI MUNICIPALITÀ IN PRIMA LINEA PER SALVARE LA COLLINA DI CAPODIMONTE

Anche questa settimana torniamo a parlare di Via Ottavio Morisani, una strada di Napoli che collega la zona collinare al Rione Sanità e che versa in uno stato di pericoloso abbandono. Tale strada si trova sulla collina di Capodimonte, una collina che (per azione naturale dell’acqua che sta scavando il suolo ma anche a causa della mancata manutenzione da parte di Comune e municipalità) da tempo sta iniziando a collassare su se stessa e questo sta provocando piccole voragini nella pavimentazione stradale. Parallelamente a questo e sempre per azione combinata di collina, acqua ed incuria un muro perimetrale che si trova nella parte finale della strada sta dando da almeno due anni cenni di cedimento con caduta di pietre di portata tale da provocare la chiusura delle Rampe Morisani, una scala che si trova proprio sotto al muro incriminato. Su questa questione abbiamo chiesto delucidazioni al Consigliere di Municipalità Giuliana De Lorenzo che sta seguendo la vicenda da più di due anni e che si sta battendo in tutti i modi possibili per aiutare i residenti di Via Morisani.

Consigliere De Lorenzo partiamo dal dato che forse interessa di più: la situazione è realmente pericolosa? Cosa sta accadendo alla Collina di Capodimonte e, in particolar modo, a Via Ottavio Morisani?

Purtroppo allo stato non sappiamo cosa stia accadendo alla collina. Proprio per questo ho ufficialmente chiesto in Consiglio di municipalità di provvedere ad un’analisi del suolo, magari coinvolgendo l’Università Federico II che spesso lavora in convenzione col Comune. A

giorni il consiglio nella sua totalità chiederà ufficialmente un intervento in tal senso. E’ da almeno cinquant’anni che ci sono crolli, ci sono stati addirittura dei morti e quindi credo che non ci sia più tempo da perdere.

Lei ha iniziato ad interessarsi alla vicenda e ad avere contatti quotidiani con i residenti di Via Morisani da dopo i primi segni di cedimento del muro perimetrale che si trova in corrispondenza delle Rampe Morisani. Cosa che è accaduta più di due anni fa. Ma come stanno le cose? E’ stato realmente rintracciato il proprietario del muro perimetrale e del casotto fatiscente e davvero il proprietario si è detto disponibile a cedere la proprietà al Comune? E se si quali sono i tempi tecnici per poter prendere possesso della proprietà, abbattere il casotto e mettere in sicurezza il muro? Ho iniziato ad interessarmi della vicenda quando, a causa dei primi crolli, le Rampe Morisani furono chiuse. Ed è vero: ciò è accaduto più di due anni fa.

Dopo la chiusura delle Rampe e a seguito di numerosi sopralluoghi fu chiusa anche la strada. In realtà i primi segni di dissesto risalgono addirittura al 2014, i primi verbali e le prime note e le prime corrispondenze tra il nostro ufficio tecnico e il servizio idrogeologico risalgono ad ormai otto anni fa. La municipalità ha competenze per quanto riguarda la manutenzione stradale ma nacque una sorta di discussione per quanto riguarda la competenza sui terrazzamenti che il Comune attribuiva alla municipalità. E questa situazione si è protratta nel tempo fino ad arrivare alla chiusura totale della strada che risale a due anni fa. Per quanto riguarda l’inizio dei lavori in realtà sarebbero dovuti iniziare già due anni fa ma la ditta vincitrice di appalto si è tirata indietro quindi è subentrata una nuova ditta che dovrebbe iniziare i lavori i primi di gennaio. Lavori che però, preciso, riguarderanno soltanto il muro perimetrale e, probabilmente, reti e pulizia del terrapieno. Per quanto riguarda il casotto la situazione è ancora in stallo perché non sono ancora state reperite le risorse per poterlo mettere in sicurezza o, eventualmente, abbatterlo. L’ultima cosa che vorrei chiederle trae spunto da un’affermazione fatta da un residente del Moiariello il quale si chiede se non ci sia la volontà precisa di non aggiustare la strada, il muro e di non mettere in sicurezza la collina. Insomma se non ci sia la volontà di creare uno Scudillo 2.0 e quindi di separare ulteriormente il rione Sanità dalla zona collinare. O addirittura se non ci sia sotto qualche speculazione edilizia (appare chiaro che, se le cose

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CHIARA D’APONTE

non migliorano, nel giro di poco tempo le splendide case della zona perderanno valore e quindi in caso di vendita il prezzo sarebbe bassissimo). Io vorrei che lei tranquillizzasse i residenti in tal senso.

Per quanto mi rammarichi enormemente vedere il Moiariello chiuso non credo possa essere paragonato allo Scudillo che fu chiuso, anche, per una questione di ordine pubblico. In questo caso si tratta di chiusura per salvaguardare l’incolumità pubblica. Non credo ci sia la volontà di tenere chiusa questa strada bellissima e anche molto trafficata. E’ probabile che ci sia stata un’inerzia da parte della precedente amministrazione che si è protratta nel corso del 2022

MARIA CRISTINA ORGA

perché i termini della questione non li si conoscevano bene. Rassicurati i residenti sul fatto che non li si vuole chiudere dentro purtroppo non posso rassicurarli in merito alla questione in generale. Nel senso che la problematica dei crolli e del cedimento della collina c’è e deve al più presto essere analizzata.

E lo si può fare perché ci sono dei fondi stanziati per la “città verticale” e il Moiariello rientra tra i soggetti interessati. Quindi se dalle analisi emergesse un problema serio e da risolversi in breve tempo allora potrebbero essere dirottati dei fondi sulla messa in sicurezza. Anche se io auspico che in futuro si possano trovare risorse per valorizzare la collina perché quella è una zona bellissima, con

un panorama meraviglioso che attira molti turisti”.

Pochi giorni dopo l’intervista al Consigliere De Lorenzo sono iniziati degli strani lavori alla parte finale del muro.

Li definiamo strani perché non paiono lavori di messa in sicurezza o di rifacimento ma di sterile contenimento. Sono delle semplici pietre di tufo poste davanti al muro e che il giorno stesso in cui sono state posate sono state frettolosamente rimosse perché, a detta degli stessi operai, erano state “messe male”. E’ una situazione talmente paradossale da risultare quasi comica. Poi però ci si ricorda della caduta massi, delle piccole voragini, dei buchi nei parapetti e tutto questo non fa ridere neanche un pò.

IO

RACCONTO STORIE

magazine REPETITA JUVANT!

Repetita juvant! proclamavano saggi i romani, consigliando a chiunque volesse essere certo di aver bene appreso un contenuto qualunque, o essere certo di conoscerlo e saperne tenere debito conto, o ancora essere capace di passarlo a terzi senza distorsioni più o meno involontarie e benevole al fine di non stravolgerne il senso e la portata, di ripetere più e più volte il messaggio, anche a distanza di tempo, per verificare la tenuta e l’affidabilità della memoria. Le cose ripetute giovano, aiutano. Ovvero ripetere fa bene, e questo è fuori dubbio. Ed è una convinzione che attraversa tante discipline, anche filosofiche e metafisiche, prova provata ne siano i mantra recitati per rilassare la mente e purificarla fino a consentirle l’accesso alla trascendenza propri delle dottrine olistiche orientali, od anche, per restare prossimi all’esperienza della gran parte degli italiani, dichiaratamente, anche se più o meno devotamente, credenti e praticanti, le preghiere con cui si partecipa alle funzioni religiose, rispondendo all’invito del celebrante e al “ripetiamo insieme” del lettore del salmo responsoriale. Per non parlare della recita del Santo Rosario, in cui le cinque decadi di Ave Maria, intercalate ai Pater, ai Gloria, ai Misericordioso e culminanti nelle struggenti litanie delle Mater, delle Regina e delle Virgo, cullate dagli Ora pro nobis (ebbene sì, lo ammetto: sono affe-

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zionata alla versione latina delle invocazioni Mariane, al mio orecchio musicalmente di gran lunga superiori ai Prega per noi, a loro volta comunque perfetti a sostegno della nostra tesi), esercitano un potere ipnotico e incantatorio riconosciuto dalle neuroscienze come balsamico per ridurre i livelli di stress e cortisolo nel sangue, abbassare la pressione arteriosa, contrastare gli stati d’ansia e favorire la produzione delle endorfine, quegli ormoni del benessere che tanto ci avvicinano allo stato di grazia invocato proprio attraverso le preghiere. Gli Ommm dei mantra orientali e il Rosario, dunque, per chi ovviamente le reciti con sincerità e partecipazione funzionano come ansiolitici e antidepressivi. Anche il Roon Roon emesso dai gatti quando fanno le fusa, ancor più se accompagnato dal ritmico movimento di spremitura simulato con le zampette anteriori sulla pancia dell’umano privilegiato dall’amore e dall’attenzione del felino ronzante, ha un potente effetto detensivo e benefico, facendo schizzare la produzione di serotonina, l’ormone della felicità, alle stelle. Provare per credere. E poi fatemi sapere, ci conto. Ma che c’entrano i mantra, il Rosario e i gatti con CasoriaDue e La Copertina di Nando Troise? C’entrano, c’entrano! Così come la frequentazione delle pratiche suggerite sopra aiuta a raggiungere una condizione di equilibrio psicofisico otti-

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Da CasoriaDue a La Copertina e ritorno: quando l’informazione locale, considerata a torto minore, diventa in-formazione civica di grande valore 1 DOMENICA 01 GENNAIO 2023 Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: casoriadue@libero. it ANNO XXII - N° 01 - DOMENICA 01 GENNAIO 2023
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male e a vivere meglio gli esseri umani considerati come singoli individui, altrettanto aiuta a vivere meglio i cittadini, considerati come esseri sociali con una coscienza civica, politica, etica, storica, culturale, territoriale essere a conoscenza di tutto quanto succede attorno a loro, in quel contesto umano e urbano in cui si svolge quotidianamente la loro vita, non sempre coronata di soddisfazione in base all’impegno e alla resilienza che ciascuno mette nella pratica giornaliera dell’arte di vivere o sopravvivere, schivando ostacoli fisici e metaforici e scalando montagne di inefficienze, approssimazioni, inadempienze, patti violati, piccole grandi prepotenze e prevaricazioni da giungla urbana e suburbana di periferia. Insomma. Fuor di metafora e di allegoria, se state leggendo queste righe, se ne deduce che state sfogliando il settimanale locale più pervicacemente convinto che l’informazione non sia una opportunità, ma una necessità, un dovere civico per chi assume l’onore e l’onere di captare le onde dell’attualità, raccogliere le notizie, farne oggetto di verifica e approfondimento e divulgarle a mezzo stampa affinché tutti possano accedere alla conoscenza dei fatti di pubblico interesse e utilità. A questa vocazione ineludibile risponde puntuale l’intera redazione di CasoriaDue, capitanata, primus inter pares, dal Magnifico Di-Rettore Nando Troise, il quale, com’è noto, con il fiuto di un cane

da tartufo stana le migliori news della settimana, ne fa oggetto di missione (possible o impossible, dipende…) per i redattori, che sguinzaglia in ogni direzione giornalisticamente perscrutabile e imperscrutabile e dall’Alpi alle Piramidi, dalla politica allo sport, dalla cronaca alla cultura, dalla scuola allo spettacolo, mette insieme un rotocalco sempre sul pezzo, accessibile gratuitamente ai lettori dei cinque continenti attraverso tutti i canali telematici esistenti ogni domenica.

E poiché, come recitiamo fin dal titolo, repetita juvant, onde scongiurare l’evenienza che qualcuno possa non essere riuscito a trovare il tempo o gli occhiali per leggere CasoriaDue sullo schermo retroilluminato, ecco che il martedì intorno a mezzogiorno, il Magnifico DiRettore, indossati i compassati panni del mezzobusto televisivo, legge in diretta web televisiva, nel corso della trasmissione La Copertina messa in onda da Nano TV, una sintesi di tutti gli articoli pubblicati due giorni prima, così chi li ha letti verifica di averli ben interiorizzati e chi non li ha letti ne iene a conoscenza perché nessun cittadino, casoriano di fatto o nel cuore, resti prigioniero delle tenebre dell’ignoranza. Anche perché, a dirla tutta, come è dovere informare, lo è altrettanto informarsi, tant’è che ignorantia legis non excusat, ovvero, la legge non ammette ignoranza: una volta pubblicata, una nuova norma va in vigo-

re e genera conseguenze se non rispettata, che nessuno potrà evitare adducendo come scusante un ingenuo Non lo sapevo più o meno in buona fede. In fondo è dal codice di Hammurabi in poi (parliamo del 1780 a.C. circa) che le leggi vengono scritte a posta per poter essere portate a conoscenza di tutti i cittadini, per dare loro certezza del diritto e delle pene conseguenti l’eventuale mancato rispetto delle norme.

Proprio come le notizie riportate dai giornali le cui fonti sono accreditate e verificabili. Ripetere fa bene, chiarisce, aiuta a comprendere meglio ed ecco allora che, alla doppia possibilità (leggere CasoriaDue la domenica o seguire La Copertina in diretta web su Nano Tv il martedì), proprio per raggiungere anche l’ultimo refrattario o distratto avente diritto all’informazione, ne offriamo una terza: richiamare sul numero successivo della rivista l’appuntamento mancato la settimana precedente, perché omnia tria perfecta sunt, ovvero tutto quanto è trino (composto da tre parti, o ripetuto tre volte come nel nostro caso) è perfetto. A questo punto, per essere cittadini casoriani perfettamente in-formati, non vi resta che leggere con calma tutto il giornale e poi collegarvi subito con Nando Troise e La Copertina al link sottostante per un veloce ripasso delle notizie della scorsa settimana. Buona lettura, buona visione… e buona ripetizione! https://fb.watch/hGBETelFPi/

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Qualche giorno di rodaggio in Sicilia, tra Gela, Acireale e Aci Bonaccorsi prima di arrivare al Teatro Quirino dove Uno, nessuno e centomila con Marianella Bargilli e Pippo Pattavina sarà in scena dal 10 al 15 gennaio per poi intraprendere la seconda parte della Tournée che riporterà questo, che è stato definito lo spettacolo dei record, in giro per lo stivale. Dopo aver polverizzato tutti i record nella scorsa stagione registrando quasi ovunque tutti esauriti, con un successo di pubblico e di critica, ricomincia da Gela questa seconda parte di stagione che toccherà moltissimi teatri in tutta Italia. “Amo recitare Pirandello anche se è complesso, a volte faticoso, ma sempre meraviglioso – dichiara la protagonista Marianella Bargilli che interpreta tutti i ruoli femminili– la sua scrittura ti costringe ogni volta a pensare, a riflettere sulle dinamiche umane, sul sentir. È capace di farti sprofondare nel disagio, ti costringe ad interrogarti sul modo di percepire noi stessi e su come gli altri percepiscono noi. È attuale in modo sconvolgente -continua- ed ogni volta scopro qualcosa in più anche su di me”.

Da non perdere Uno, Nessuno e Centomila lo spettacolo che rappresenta il punto più alto della riflessione di Luigi Pirandello sulla società e l’individuo, l’essere e l’apparire, la natura e la forma da lui stesso definito più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita.

Dicono di Marianella Bargilli “Marianella Bargilli brava e spigliata porta in dote l’ironia nel restituire una moglie bambolona e una sensuale Anna Rosa personaggio chiave ed enigmatico”

Mario Di Caro

La Repubblica “Una sola attrice - il “femminile” mutevole, soggiogante, oscuro e ambiguo di Marianella Bargilli, inquieta e inquietante” Tiberio De Matteis

Il Tempo “Il divertente iperrealismo di Marianella Bargilli” Elisabetta Nicoli . Giornale di Brescia “L’esplosivo Marianella Bargilli” Bresciaoggi “Intrigante la doppia prova di Marianella Bargilli, che prima sa essere una Dida affettuosa e frivola, sensuale e offesa, e poi si trasforma in una Maria Rosa ambigua e disturbante, attraente e pericolosa” Antonio Stefani .

Il Giornale di Vicenza Uno, nessuno e centomila con Marianella Bargilli e Pippo Pattavina Regia di Antonello Capodici - Musiche originali di Mario Incudine.

Date tournée Gennaio 10-15 - Roma Teatro Quirino

20 Potenza Teatro Francesco Stabile

21 Venosa Teatro Lovaglio

22 Oppido Teatro Obadiah

24-29 Milano Teatro Menotti

Febbraio

1 - Gorizia Teatro Comunale Giuseppe Verdi

2 - Casalpusterlengo Teatro Carlo Rossi

5 - Boretto Teatro Del Fiume

7-8-9 Savona Teatro Chiabrera 10-11-12 Bologna Teatro Duse

15 - Camaiore Teatro Dell’Olivo

16 - Castelfranco Di Sopra Teatro Capodaglio Comunale

17 - Meldola Teatro Gian Andrea Dragoni

18-19 Cervia Teatro Walter Chiari 21-22 L’Aquila Teatro Stabile D’Abruzzo

24 - Lamezia Terme Teatro Grandinetti

25 - Caulonia Auditorium Casa Della Pace

26 - Cittanova Teatro Gentile Maggio 4-7- Trieste Teatro Rossetti

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IL CONCERTO DI VASCO ROSSI

Vasco Rossi, classe 1952, nasce a Zocca (Mo), suo padre Giovanni Carlo è un camionista e sua madre Novella Corsi, è una casalinga.

Figlio unico e d’indole timida, Vasco ha una infanzia serena e cresce circondato dall’affetto di una famiglia, chi avrebbe mai immaginato che avrebbe avuto una vita spericolata e piena di guai.

Esordi

Vasco ha un talento innato, incoraggiato dalla madre appassionata di musica che lo iscrive alla scuola di canto del maestro Bononcini.

Infatti a tredici anni vince l’Usignolo d’oro a Modena e a 14 anni fa parte di un quintetto musicale: Killer, poi ribattezzato Little Boys. In questo periodo adolescenziale nasce una specie di sodalizio musicale con Marco Gherardi, infatti spesso i due artisti si esibiranno insieme. Consegue il diploma di ragioniere, successivamente si iscrive alla facoltà di economia e commercio di Bologna con la seria intenzione di laurearsi. Ma abbandona gli studi per dedicarsi più attivamente alla carriera musicale e apre il Punto Club una piccola discoteca, usata per feste ed eventi vari. Inoltre frequenta il Teatro Evento di Bologna, dove si cimenta in ruoli di attore e persino di regista, contemporaneamente amplia il suo bagaglio musicale ascoltando, oltre a italiani come: Francesco Guccini, Fabrizio De André, Francesco de Gregorio e Lucio Battisti, anche i Sex Pistols e i Rolling Stones.

Il primo passo da gigante di Vasco Nel 1974 si scrive a Pedagogia, ma anche in questo caso interromperà gli studi a solo otto esami dalla laurea. Nel 1975, su ispirazione di Marco Gherardi, fonda nella sua cittadina natale Punto Radio, la prima “radio libera italiana” e sul suo modello nascono nel tempo una miriade di radio libere nel Bel Paese. Questa emittente trasmette ancor oggi dall’Appennino tosco-emiliano e viene ricevuta non solo in gran parte della pianura padana, ma anche nella Piazza San Marco a Venezia. Persino è citata dal regista Pupi Avati nel film Gli amici del bar Margherita. Purtroppo nel 1979 il padre muore per un ictus ad appena 56 anni, è un trauma che riesce a superare e in sua memoria scrive Vado al Massimo nel 1982.

Ultimo tour

La sua è una vita spericolata, costellata di grande successo. Ma purtroppo anche di eccessi e abusi perfino di alcool e stupefacenti. In questo momento sta ancora calcando l’onda del successo. Infatti il cantante ha annunciato che c’è una prosecuzione del suo tour 2022, per la gioia dei suoi fans. Così, amici lettori, anche nella prossima estate 2023 abbiamo altre otto nuove date di sui spettacoli in quattro città: Il 6 e 7 giugno nello stadio di Bologna, poi il 16 e il 17 giugno all’Olimpico di Roma, il 22 e 23 giugno allo stadio Barbera di Palermo. Infine il 28 e il 29 giugno all’Arechi di Salerno. Allora “No Vasco, No Vasco. Io non ci casco”. È di Jiovanotti, ma a me piace più di “Voglio una vita spericolata”. Sul gusto non si discute.

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CHIARA MASCELLARO, NON CHIAMIAMOLA BARISTA. NEI SUOI DRINK SHAKERA TRADIZIONE E SENTIMENTO DA VERA ARTISTA

La bartender di Palermo che ha stregato il mondo coi suoi cocktail unici, Chiara Mascellaro

Buongiorno e buona domenica amici lettori, oggi do il nostro benvenuto ad una palermitana dalla nascita come me, Chiara Mascellaro, classe 90. Per un periodo ha vissuto e lavorato a Londra nella ristorazione, ora è tornata nella terra natia per restare e valorizzarla. Piacere di averti come ospite: i tuoi drink hanno in se tutto l’amore che nutri per la nostra Sicilia e la sua tradizione. Come e dove hai cominciato ad appassionarti? Tu non sei figlia d’arte. Un po’ per caso: Dopo la maturità in pedagogia ho iniziato a frequentare in corso di bartender, grazie al quale ho trovato subito lavoro. Non era il lavoro che immaginavo di fare, ma me ne sono innamorata molto presto e mi ha dato molte soddisfazioni

Chiara, non si vedono molte bartender donne, poi tu hai sbaragliato ben 45 agguerriti partecipanti nell’ultima competizione. Complimenti.

Grazie

Onore al merito. Quale è stato il drink che ti ha fatto conquistare la palma del- a la vittoria?

Ho vinto due competizioni importanti: Con il drink Rosalia sono arrivata prima al mondo, la competizione è “Margarita of the year”, ovvero una competizione che chiede di creare una rivisitazione del Margarita. In questo mio drink l’ingrediente principale sono le rose, in onore di Santa Rosalia e di Palermo.

Allora viva Palermo e Santa Rosalia Ahhhh. Un altro campionato che ho vinto con il “Porta Felice”, ma a livello nazionale, che mi ha portato al campionato mondiale dove non ho vinto.

Sei arrivata seconda?

Qui non si ha un secondo o un terzo posto: o si vince o si perde.

Un vero peccato. Pensi anche di creare un drink analcolico?

Si, già ne ho creati, il mio preferito è un drink che si chiama “Makari”. Fatto con acqua marina depurata, una gassosa naturale siciliana, del succo di limone e zucchero aromatizzato con menta e basilico che si conferisce un affetto balsamico. Molto buono.

Non vedo il momento di assaporarlo. È molto richiesto?

È molto richiesto soprattutto in estate, perché è pieno di sali minerali, un vero toccasana nelle giornate calde e afose. Certo. Sappiamo che non sei figlia d’arte. Ma chi ti ispira i tuoi drink?

Mia nonna Emilia che era di Petralia Soprana, amava fare liquori in casa e da lei ho imparato molto.

Ci avrei giurato che ti ispiri alla nostra tradizione più autentica. Ma io so che questa non è stata la più importante competizione che purtroppo hai dovuto combattere e fortunatamente hai vinto. Ce ne parli?

Si, qualche tempo fa ho preso un virus molto comune, ma di cui esistono molte tipologie. Io ho contratto quello più grave: In una visita di controllo di routine, mi hanno diagnosticato l’HPV. Che sfortuna.

E da lì è cominciata la mia guerra, tutto si è risolto nell’arco di due anni, dopo un calvario di interventi e trattamenti sanitari. Purtroppo queste situazioni nascono, secondo me, per la disinformazione al riguardo. Visto che è un argomento di cui si dovrebbe invece parlare diffusamente, perché se trascurato può portare a problemi veramente grossi. Nel mio caso ho rischiato un tumore all’utero. Inoltre vorrei aggiungere che parlo di questa mia storia perché: Il giorno in cui mi chiamarono per partecipare alla gara “Margarita of the year” era una giornata di gennaio (mese della prevenzione del tumore al collo dell’utero) e mio sono sentita in dovere di parlare della mia esperienza che sicuramente a qualcuno è servita e servirà. La storia della prevenzione, il profumo di

rose che avevo scelto di usare e da qui il nome “Rosalia”. Insomma si è legato tutto abbastanza spontaneamente. Hai rischiato una tragedia, lo dico come donna e essere umano Si. Fortunatamente tutto si è risolto nel modo migliore per me, perché me ne sono accorta prima che degenerasse del tutto. E sono riuscita a guarire.

Menomale, ma del resto sei fiera e combattiva come ogni vera siciliana. So anche che far cocktail non è la tua unica passione, ho visto i tuoi video su Youtube. Vuoi parlarci anche di loro? Siamo curiosi.

Allora: quando creo dei drink ad hoc, magari per delle commissioni di locali o per qualche brand e per dimostrare la genuinità dei prodotti. È una cosa che mi piace, inoltre le immagini funzionano tanto e soprattutto i video, sono immediati ed efficaci quando vuoi trasmettere un messaggio. Quindi chiaramente è un’attività che ho iniziato a fare negli ultimi anni e che sicuramente continuerò a fare in futuro.

Hai altre sfide a cui intendi partecipare? Non mi sono mai presa un periodo di pausa. Ma quando a Palermo era tutto fermo, sono andata a lavorare a Scopello (TP). Una piacevole località marina, dove in estate si può lavorare all’aperto. Ma poi il cuore mi ha richiamata a Palermo e sono tornata nella mia città natale. Così presto andrò a lavorare in un locale a Piazza Bellini, di prossima apertura, vicino via Maqueda, prima era una pizzeria.

Bene. Ma adesso la domanda spinosa. Sicuramente se lo stanno chiedendo molti dei nostri lettori uomini. Ma hai il cuore libero o sei sentimentalmente impegnata?

AHHHH! Sono seriamente impegnata da ben otto anni e stiamo giusto pensando al matrimonio, ho pure due cani che sono la mia famiglia.

Con questa risposta hai mandato in frantumi i cuori e le speranze di molti che comunque dovranno mettersi il cuore in pace.

Ahhhhhhhh. Già.

Grazie mille per il tempo che hai voluto dedicarci, non mi rimane che salutarti, sperando di aver ancora come nostra ospite.

Grazie a te.

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E’GIUSTO PAGARE LA BUSTA DELLA SPESA?

Egregio avvocato, mi chiamo Luca e scrivo da Caivano. Vorrei capire perché ogni volta che mi reco in un supermercato, sono obbligato a pagare 5 centesimi per il sacchetto di plastica. E poi in qualsiasi altro esercizio, per qualsiasi altro prodotto acquistato (vestiti, scarpe, profumi, libri, cd musicali, lampadine), il sacchetto con il nome del negozio mi viene fornito sempre gratuitamente. E allora perché mai nei supermercati lo devo pagare? Mi posso rifiutare di farlo?

Gentile Luca, il suo legittimo e simpatico quesito, è fondato ed interessante perché è indubbio che con questo sistema il supermercato in questione rende capillare la promozione del suo marchio, “usando” letteralmente il suo cliente come vero e proprio veicolo pubblicitario, in quanto la busta marchiata, una volta uscita dal supermercato, percorre le vie cittadine, raggiunge le case, spesso (se non sempre) ritorna in circolazione come contenitore per altra merce od oggetti di casa del consumatore, raddoppiando quindi l’efficacia della diffusione del logo del supermercato. Tutto questo è ben noto ai gestori di supermercati, e pertanto non vi è alcuno di questi che rinunci a questo veicolo di promozione, però – per ciò che si andrà a dire – con modalità diverse. Infatti, molti distributori commerciali offrono la busta della spesa con il loro logo impresso del tutto gratuitamente, ben consapevoli che tale “gratuità” è solamente virtuale, in quanto nei ricarichi del prezzo al consumatore del singolo prodotto, vi è percentualmente presente anche il costo pro quota della pubblicità rappresentata dalla produzione e stampa della busta. Altri distributori, al contrario, gravano il servizio reso al consumatore (la messa a disposizione di una busta per contenere la merce acquistata) di una somma sicuramente irrisoria, ma che

comunque rappresenta un qualcosa di non dovuto, proprio in base a quanto sopra evidenziato. Infatti, partendo dal presupposto che il costo della busta sia già ampiamente ed opportunamente ricaricato sul prezzo finale del prodotto acquistato, ne deriva che qualunque cifra a qualunque titolo sia chiesta per la disponibilità della busta rappresenta sicuramente – a mio modestissimo avviso – un atteggiamento censurabile sia in fatto che in diritto. In effetti il vantaggio rappresentato dalla pubblicità capillare che la circolazione della busta della spesa rappresenta, dovrebbe già indurre il venditore a ritenersi “pagato” per i costi sostenuti, costi – si badi bene – che per quanto sopra detto sono già comunque sicuramente pagati dal ricarico sul prezzo finale del bene acquistato. Si potrà quindi ravvisare in questo caso un vero e proprio indebito arricchimento così come previsto dal vigente Codice Civile all’art. 2041, il cui dettato prevede che “chi, senza una giusta causa, si è arricchito a danno di un’altra persona è tenuto, nei limiti dell’arricchimento, ad indennizzare quest’ultima della correlativa diminuzione patrimoniale”. È evidente quindi che il lettore sicuramente potrebbe rivolgersi al Tribunale, esponendo il fatto lamentato e chiedendo che questo accerti l’effettivo indebito arricchimento del supermercato, condannando

quest’ultimo alla restituzione di quanto non dovuto, gravato anche delle spese legali anticipate. Una considerazione pratica però non può essere elusa, riportandomi a quanto più volte espresso in questa rubrica: ovverosia valutare sempre il rapporto fra costi e benefici. Indubbiamente nel caso specifico, a fronte di pochi centesimi di euro da recuperare, vi è la fondata ipotesi di dover soggiacere a spese legali da anticipare e tempi certamente non brevi per avere una pronuncia a favore. Pertanto, caro Luca, in alternativa suggerirei un’altra strada, ovverosia quella di farsi capofila di un certo numero di consumatori che intendano azionare lo stesso diritto, e quindi proponendo un’azione collettiva, con il vantaggio di dare più “forza” alla stessa, ed una suddivisione pro quota dei relativi costi, fermo restando che questi, in caso di sentenza favorevole, saranno rimborsati di ogni spesa.

Cordiali saluti

Avv. Mario Setola – Civilista Esperto in Diritto di Famiglia Cardito (Na)

Corso Cesare Battisti n. 145 Cell. 3382011387

Email: avvocato.mariosetola@libero.it

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Si conferisce:

Ed eccovi a presentare, cari amici, un libro molto originale, per metà autobiografico, per l’altra narrativo ed è l’esordio della collega di Roma Daniela Campoli che ha giocato col suo cognome, inventandosi il titolo “Scampoli di vita di una giornalista a scuola”, edito da Segui le tue parole edizioni. Una scommessa combattuta e vinta dall’instancabile giornalista che ha voluto entrare nel mondo dell’editoria in modo diverso, ironico anche. Non che non ci fosse già, avendo Daniela già partecipato a varie raccolte di racconti di vario tema, primo fra tutti quello di Natale con “Racconti sotto l’albero” del gruppo letterario “Tra le righe” di Emilio Brancadoro e poi con tanti altri racconti. Ma esordio con un proprio lavoro è ben altra soddisfazione ed era il sogno dell’autrice. Ha deciso quindi di scrivere un libro che racconta la sua vita dall’infanzia fino ad ora, citando i fatti salienti del suo percorso umano, delle sue battaglie con tante problematiche familiari che nell’adolescenza l’hanno portata a essere una ragazza schiva, che non amava troppo aprirsi con gli altri e che preferiva affrontare da sola ciò che il destino aveva voluto per lei. La Campoli non si è mai persa d’animo e, passo dopo passo, ha fatto tutte le esperienze che una

giovane donna deve fare, certo commettendo anche errori, ma anche avendo una tenacia fuori dal Comune. Il suo sogno era avere una famiglia tutta sua e diventare giornalista.

Ci è riuscita in entrambi i casi, con tanta, tanta fatica nel caso del giornalismo, e solo chi sceglie la comunicazione come mestiere può capire cosa significa andarsi a scontrare con realtà che mettono a dura prova la propria passione. Infatti Daniela ha compreso che doveva comunque avere un piano B nella vita ed

è diventata insegnante di sostegno, facendo tutta la trafila difficilissima per entrare nel mondo della scuola. Ha poi realizzato il sogno di avere una famiglia, mettendo al mondo due bellissime bambine. Anche qui alcune difficoltà hanno temprato l’animo di mamma di Daniela, ma anche in questo caso l’autrice ne è uscita vincitrice.

“Scampoli di vita di una giornalista a scuola” è quindi il racconto di una lotta al femminile di una donna, ora si dice multitasking, che ha lottato su più fronti per ritagliarsi il proprio posto nel mondo, per non rinunciare alle proprie idee e passioni, per confermare che ogni donna può realizzarsi su entrambi gli aspetti umani, lavorativo e privato. Questo libro è un esempio vero e reale di una storia di una donna come ce ne possono essere tante che vivono per esprimere tutto ciò che hanno da dare al mondo, un libro che si fa leggere con interesse crescente perché racchiude l’essenza della vita al femminile. Voglio aggiungere che c’è la mia prefazione ad inizio libro, richiestami dall’autrice stessa e di cui condivido le battaglie personali e lavorative. Ricordo che il libro lo potete acquistare richiedendolo in privato su fb all’autrice, oppure sul sito della libreria “Segui le tue parole”.

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GENIMAL LA CLINICA VETERINARIA NATA NEL 2017

Genimal è una clinica veterinaria che nasce nel 2017 grazie al sogno di Mario e Claudia, due giovani studenti all’epoca entrambi con la passione per il benessere animale e il miglioramento genetico. In particolare, Mario si è sempre distinto per il suo scopo, ovvero portare un miglioramento su quello che è l’allevamento convenzionale del cane. Spinto da tale obiettivo, ha messo su una attività diventata in pochi anni leader nel campo della crioconservazione del seme canino. È partito tutto dalla provincia di Napoli “da quattro mura, nessuno ci ha regalato nulla” dice il fondatore Mario Iasevoli ricordando gli albori della sua clinica nata nel suo paese, Pomigliano D’Arco “poi piano piano dopo tante difficoltà e non poche sciagure siamo cresciuti fino a diventare un punto di riferimento per gran parte dell’Italia ma non solo”. La culla dei loro sogni è stata l’Università Federico II di Napoli, studente di medicina veterinaria lui e studentessa alla facoltà di Tecnologie delle Produzioni Animali lei. “All’inizio è stata dura - dice Mario sorridendopoi dopo un po’ ci siamo fidanzati e lì

dovevamo decidere se con i pochi soldi messi da parte grazie a diversi lavoretti svolti durante gli studi avremmo dovuto sposarci o mettere su l’attività”. “È nata prima l’attività nel 2017 e poi dopo tre anni, nel 2020, finalmente abbiamo coronato il nostro sogno nel matrimonio perché la crescita personale viaggia parallelamente alla crescita professionale.

È quasi un obbligo insomma, altrimenti non potremmo gestire tutto questo”. La passione per i cani nasce da “casa”: “Ne abbiamo ben 12: due Setter inglesi, due Lagotti romagnoli, un setter Gordon, un Labrador, tre Volpini italiani e tre Spitz tedeschi” ed è questo il motivo che ha spinto Mario e Claudia a “partorire” Genimal il cui acronimo è genetica animale. La clinica è nata con l’intento di valorizzare le razze presenti sul territorio italiano data la tanta genetica di qualità attraverso soggetti importanti di cui poco si conosce l’esistenza e soprattutto di portare questa conoscenza all’estero. “Il tutto sempre spalleggiato da mia moglie” ci tiene a sottolineare Mario. La clinica Genimal è stata tutta un rincorrersi in questo sogno fino a percorrere i passi per una qualità assoluta nel servizio della tecnica di fecondazione accostabile a quella umana, 5 anni di lavoro sodo per far sì che la gente da tutta Italia possa apprezzare il prodotto offerto fino a spingersi a provarlo perché “I brutti periodi servono per capire, chi vive vicino ha poca disponibilità a darti una mano” spiega Mario “Oggi lavoriamo

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CLAUDIA PERONE

con gli Emirati Arabi”.

Genimal è insomma la coronazione di un sogno partito da quattro mura e dall’unione di due persone per arrivare a uno staff di 34 che lavora incessantemente. La soddisfazione più grande è stata la premiazione di eccellenzeitaliane.com per rientrare nel registro ‘Eccellenze italiane’ 2022-2023 nel settore della riproduzione assistita canina e il miglioramento genetico: “L’obiettivo è quello di portare l’innovazione nel campo del miglioramento genetico con particolare focus nell’ambito della riproduzione canina grazie alle strumentazioni all’avanguardia”.

Ma veniamo ai servizi offerti: fecondazione assistita di cui fecondazione vaginale, fecondazione intracervicale e fecondazione chirurgica che permettono un tasso di concepimento maggiore. Ma come dicevamo prima, la tecnica “madre” che fa la differenza con Genimal è la crioconservazione, che cos’è? Per crioconservazione si intende il congelamento di materiale biologico in azoto liquido che crea una conservazione nel tempo per mantenerne inalterate le condizioni. Questa tecnica si può applicare agli ovociti e al liquido seminale per la preservazione della fertilità ma anche a qualsiasi tipo di cellula. L’esigenza di specializzarsi in questo campo nasce dalla necessità di prevenire i potenziali casi di infertilità.

“Vogliamo trasmettere il messaggio che nella vita ci sono alcune cose (spermatozoi, ovociti, embrioni e cellule) che possono essere fermate, conservate e custodite per un tempo indefinito, tramandate (proprio come un’eredità) e collezionate. Lo vediamo, ad esempio, con alcuni clienti che sono veri e propri collezionisti” dice Mario Iasevoli parlando della sua attività.

I motivi che possono portare a scegliere la crioconservazione sono:

La necessità di sottoporre il soggetto a terapie mediche o chirurgiche, che potrebbero causare infertilità (radioterapia,

chemioterapia ecc..);

Il trattamento precauzionale in presenza di malattie o condizioni che potrebbero influire sulla fertilità (malattie autoimmuni ecc…);

Il desiderio di programmare un eventuale accoppiamento in zone disagiate o molto lontane;

L’importanza di conservare il patrimonio genetico degli esemplari.

Si può procedere alla crioconservazione del liquido seminale per motivi medici o per la pianificazione di un accoppiamento futuro. Per tutto questo ma anche altro, Genimal si rende disponibile per la custodia del seme ossia la conservazione dei campioni mediante il congelamento.

Il materiale seminale del cane donatore sarà analizzato per valutarne la qualità prima dell’eventuale conservazione. Tante sono le tecniche a disposizione, dal seme refrigerato a quello congelato fino all’import export del seme.

“L’opportunità di trasferire il materiale seminale in paesi esteri evitando lo spostamento fisico del cane favorisce la riduzione dei rischi sanitari legati allo stress (un cane stressato non fornirà una raccolta seme di qualità e lo stress potrebbe favorire un blocco del calore nella femmina) dove in caso contrario sarebbero sottoposti i soggetti” spiega Mario Iasevoli. Il seme congelato può essere spedito o trasportato in Italia e all’estero, con l’utilizzo dei Dry Shipper (contenitori per il trasporto criogenico in vapore di azoto liquido), nel rispetto delle normative IATA, munito delle documentazioni di viaggio necessarie. Sarà cura della Genimal provvedere a svolgere tutte le pratiche per l’esportazione e l’importazione di seme congelato, anche da e verso i paesi più complicati a livello burocratico come Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Cina e Asia e Giappone. Qualità nel servizio, velocità di spedizione, alta tecnologia delle macchine, alta performance delle tecniche di congelamento sono tutte le caratteristiche

della clinica Genimal che spedisce in tutto il mondo sia sul territorio nazionale, europeo che extra. Ad ogni spedizione vengono inviati da 1 a 90 campioni: “Di spedizioni ne facciamo tante, fino ad ora siamo arrivati nelle parti più disparate del mondo: Belgio, Malta, Oxford, Francia, Paesi Bassi, Australia, New York, Colorado, Washington, Nebraska, Seul, Nicosia, Pechino, Canada, Emirati Arabi, Costa Rica e Messico” ci racconta Mario aggiungendo che “dall’estero chiedono espressamente di venire da noi in quanto garantiamo la qualità sul servizio e soprattutto del seme. Dato che si parla di meccanismi delicati con cifre importanti da spendere le persone ci tengono molto”. “Spesso anche questa attività negli ultimi anni è diventata una delle discipline mirate al solo scopo di lucro - aggiunge - ci sono malfattori che creano false speranze per trarre solo un vantaggio economico. Alla domanda “perché hai scelto la genetica?” Mario ci risponde: “Io anni fa ho scelto la genetica perché è l’unica cosa che non può mentire dato che si tratta di un codice, il Dna, scritto dall’unione di patrimoni genetici di due esseri viventi”. I progetti futuri della clinica Genimal, che si trova in Via Principe di Piemonte 186 a Pomigliano D’Arco (Na) sono quelli di ampliare il mercato estero ma sostenendo l’amore per l’Italia e la convinzione che l’educazione dei giovani sia un passo fondamentale per trasmettere alle generazioni future il patrimonio storico, artistico e paesaggistico del Paese. Ma non solo, Mario e Claudia sono due ragazzi ambiziosi con tanti sogni ancora da realizzare, come sostenere le associazioni ambientaliste, tutelare il patrimonio delle specie e delle razze, combattere il bracconaggio, incrementare la partecipazione nella ricerca medica per la lotta all’AIDS e alla malaria del terzo mondo ma più di tutto e soprattutto la realizzazione di una famiglia con la nascita di Matteo, il piccolo di casa che arriverà a maggio.

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“PULCINELLA 2023”

Bisogna sostenere Pulcinella e far ricordare a tutti la bellezza di Napoli Dopo il grande successo del primo calendario dedicato a Pulcinella, richiesto in Giappone, U.S.A, Germania e diverse regioni d’Italia. L’attore e scrittore Angelo Iannelli, interprete del personaggio simbolo di Napoli e Acerra ripropone il datario anche nel 2023.

Il progetto è stato curato in stile settecentesco. Il Partner del calendario è l’associazione Vesuvius A. P. S., gli scatti fotografici di Vincenzo Burrone sono stati effettuati a Napoli sul lungomare, al centro storico, a San Gregorio Armeno e Posillipo, con strumenti tipici e scaramantici del tempo, come la fisarmonica, il mandolino, la tammorra, il corno ed ancora la pizza, maccheroni, i formaggi e un buon bicchiere di vino. L’obbiettivo è di far ricordare Pulcinella, Napoli e i suoi posti più belli, che continuano a

richiamare turisti da tutto il mondo. Ricordiamo come l’artista Iannelli è riuscito a dare in questi anni a Pulcinella un volto sociale, con il suo im-

pegno per la terra dei fuochi, la pandemia, la legalità, asserisce: la maschera eterna è una vera terapia per bambini e adulti, bisogna sostenerla per la nomina di Patrimonio Unesco come bene immateriale e poi è un portafortuna, ho voluto in questo mio progetto internazionale portare negli scatti geniali di Burrone, le strade e i luoghi più belli della città. Per la realizzazione del progetto ci sono voluti diversi mesi per la migliore perfezione progettuale.

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FRANCESCA PANICO

INAIL E FEDERCASALINGHE

PRESENTANO “CAMPAGNA NAZIONALE DI PREVENZIONE DAGLI INFORTUNI DOMESTICI”

Il lavoro domestico può rivelarsi piuttosto insidioso; gli incidenti che si verificano all’interno della propria abitazione possono anche comportare una serie di fratture e traumi gravi. Basti pensare alle conseguenze di una caduta dalle scale, a ferite da coltello mentre ci si adopera ai fornelli, una scivolata accidentale su pavimento bagnato. Federcasalinghe insieme con l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) dà il via alla Campagna nazionale di prevenzione dagli infortuni domestici, attraverso l’istituzione di corsi gratuiti di prevenzione, che avranno luogo, in Campania, con un fitto calendario di appuntamenti della durata di due ore, dal 10 al 31 gennaio, in differenti comuni della provincia di Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno L’iniziativa si sviluppa lungo tutto il territorio nazionale. «Un’adeguata informazione è il primo strumento di prevenzione contro possibili incidenti tra le mura domestiche – spiega Federica Rossi Gasparrini, presidente nazionale di Federcasalinghe. La

presenza di un’assicurazione che copra il danno subito può rivelarsi molto utile; sapere che esiste la possibilità di averla gratuitamente è uno degli obiettivi della campagna informativa».

Infatti, la Legge 3 dicembre 1999, n. 493 ha istituito un’assicurazione contro gli infortuni domestici a tutela dei soggetti che si occupano a tempo pieno della casa e della famiglia, impiegando le proprie energie in ambito domestico. L’assicurazione è gestita dall’INAIL e il presupposto per ricevere l’indennizzo in caso di infortunio, è il versamento di un premio annuo pari a 24 euro. Il corso è rivolto a persone che svolgono il lavoro per la cura dei componenti della famiglia e della casa, che non sono legati da vincolo di subordinazione e prestano lavoro domestico in modo abituale ed esclusivo. L’iniziativa si rivolge in modo particolare a chi ha reddito personale complessivo lordo fino a 4648,11 euro annui e fa parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non supera i 9296,22 euro annui. Per loro l’iscrizione annuale all’INAIL è gratuita

Per partecipare è necessario munirsi del documento di identità e codice fiscale; sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

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Questo numero è stato chiuso il 5 gennaio 2023 Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Pietro Casilli, 26 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 08113086022 email: casoriadue@libero. it

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