LeSiciliane n 66

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Il mio addio a Lidia Menapace

Iniziamo? E’ già ora! Graziella Proto Lidia Menapace è morta. Non scriverò di Lidia Brisca Menapace donna di grande caratura morale, politica e ideale. In tanti, nei giorni scorsi, hanno scritto molto e meglio di me. Ricordando i valori per cui si è sempre battuta, per la libertà, per la democrazia, per la pace e l’uguaglianza. Contro ogni fascismo. Non scriverò del suo essere sempre partigiana, del suo essere femminista, della sua inesauribile vitalità. Del suo essere un punto di riferimento necessario per le donne, per le compagne e compagni, per buona parte dell’Italia democratica. Una voce libera. Una donna, una compagna che ha vissuto più vite. Lei stessa nel romanzo della sua vita dice di “essere

stata fortunata a nascere quando e dove nacqui, sì da poter partecipare nel corso di una sola vita alla Resistenza, al Sessantotto, alla crisi del capitalismo”. Personalmente non credo si tratti di fortuna. Piuttosto del suo grande impegno. Lidia infatti l’abbiamo trovata sempre in prima fila nelle mobilitazioni

LeSciliane - Casablanca 16

pacifiste, nelle lotte operaie, nei movimenti delle donne e degli studenti. È stata antifascista quando in tanti non avevano il coraggio nemmeno di pensarlo. È stata ed è rimasta sempre


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