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Europa Mediterraneo
Settimanale dell’Antenna Europe Direct- Carrefour Sicilia sui programmi e bandi dell’UE. Direttore Responsabile Angelo Meli
ANNO XVIII
N. 21-16 25/05/16
Sommario: Registri vitivinicoli : proroga del periodo di sperimentazione al 31 dicembre 2016
4
50 Milioni per il credito delle imprese agricole siciliane
4
Olio: verso Consorzio IGP Sicilia
6
Piano di investimenti per l'Europa: un nuovo accordo in Italia
7
Anteprima sessione plenaria Parlamento
9
Minori, arriva il fondo contro la povertà educativa: 360 milioni in 3 anni
10
L'Unione europea si impegna ad agire al vertice umanitario mondiale 11 Inviti a presentare proposte 12 Concorsi
14
Manifestazioni
27
Ricerca partner
28
Regolamenti UE
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IL MINISTRO MARTINA: IL PROTOCOLLO ANTOCI SARÀ ESTESO A TUTTI I PARCHI ITALIANI Per la “mafia dei pascoli” sarà sempre più difficile fare affari legati all'uso e affitto di terreni agricoli con cui ottenere anche fondi comunitari. Sulla scia del fallito attentato a Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi che ha voluto un protocollo per contrastare l'infiltrazione mafiosa nelle procedure di concessione a privati dei beni compresi nel Parco, il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha affermato che questo protocollo sarà esteso su altri territori. Il “protocollo Antoci”, definito e siglato con la prefettura di Messina, ha sferrato in effetti un duro colpo alle agromafie del territorio e ai loro affari milionari prevedendo l'obbligo per i concessionari dei terreni demaniali di presentare il certificato antimafia anche sotto il già previsto valore di 150mila euro. Le linee guida tracciate dal protocollo, come annunciato da Martina, saranno applicate ora anche altrove, per dire stop alle infiltrazioni mafiose in agricoltura, da sempre considerata un terreno fertile per fare affari. Secondo una ricerca Eurispes-Coldiretti, il business delle agromafie ha raggiunto nel 2015 il valore di 16 miliardi di euro. «Siamo impegnati su due fronti - ha spiegato Martina -: impedire l'accesso dei mafiosi ai fondi europei destinati all'agricoltura e accrescere i controlli sull'assegnazione di beni demaniali e sul possesso dei terreni». «Sulle risorse europee - ha proseguito Martina - puntiamo a segnalare alle prefetture tutti i beneficiari sopra una certa soglia minima, affinchè sia fatto un controllo antimafia che non gravi sulle aziende in regola con carichi burocratici. Un percorso possibile che possa anche vedere la collaborazione di Anac, Ministero dell'Interno ed enti locali. Allo stesso tempo Agecontrol sta già pianificando un aumento delle verifiche di competenza a partire da alcune regioni più a rischio». La lotta all'affare dei pascoli promossa da Antoci dal suo insediamento alla guida del parco nel 2013 ha fatto riscontrare importanti risultati. Grazie al Protocollo sono state infatti revocate all'interno dell'area del Parco (quasi 86.000 ettari di superficie e 24 Comuni fra Enna, Messina e Catania) assegnazioni di terreni pubblici per un totale di 4.200 ettari, che avrebbero garantito 2,5 milioni di fondi Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e Ue. Inoltre ben 23 aziende su 25 si sono viste rifiutare la certificazione antimafia dalle prefetture di Messina e Enna, per collegamenti con importanti clan mafiosi. Nell'impegno di ripristinare la legalità all'interno di un'area dove da sempre la criminalità ha fatto affari con il business dell'agricoltura e dell'allevamento, il presidente del Parco dei Nebrodi, insieme al questore di Messina Giuseppe Cucchiara, ha di recente creato anche una task force contro l'abigeato (il furto di bestiame), la macellazione clandestina ed altre pratiche illegali connesse al mercato nero del bestiame . Presidenza della Regione Siciliana