"Tracce" graffiti del '600 al palazzo F. Capece - Maglie

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Carmelo

Caroppo

Tracce

Graffiti del 600 al palazzo Francesca Capece di Maglie PRESENTAZIONE DI LUCIO GALANTE

2-14 agosto 2003 - Galleria F. Capece - Maglie EDIZIONI DEL LICEO CLASSICO “F. CAPECE” MAGLIE


Progetto promosso dal Liceo Classico F. Capece di Maglie

Patrocinio: Amministrazione Provinciale di Lecce Amministrazione Comunale di Maglie Ente Capece Maglie


Presentazione di Lucio Galante Le tecnologie per l’elaborazione delle immagini, si sa, consentono ormai di ottenere risultati eccezionali, e se si pensa che si possono fare ricostruzioni virtuali di luoghi e di monumenti, un libro come questo potrebbe apparire poca cosa; e tuttavia, sono convinto che sia stato costruito uno strumento utile, soprattutto se si tiene conto che non è venuta meno la necessità di avere un rapporto diretto con l’oggetto, se si vuole apprezzarne il valore e percepirne tutta la ricchezza. Ecco, allora, il primo ed essenziale scopo di questo libro, che porta il suggestivo titolo di Tracce, quello cioè di offrire una prima rappresentazione di un luogo speciale, speciale per la sua funzione – oggi diremmo luogo di detenzione – e di ciò che in esso è contenuto; rappresentazione che è il frutto di un paziente lavoro di rilevazione grafica, fotografica e successiva rielaborazione visiva, che consente di introdurci alla “lettura” della ricca trama di segni, di iscrizioni e di disegni impressi quasi indelebilmente sui muri di quel luogo, le “tracce” appunto. Il merito, naturalmente, di tale lavoro va a chi lo ha eseguito e a chi lo ha guidato. Ma, va subito detto, si sbaglierebbe se si vedesse in esso un puro e semplice esercizio tecnico. Ha ragione Carmelo Caroppo ad insistere in premessa sul senso di scoperta e sulle emozioni che quel luogo e quei segni sono ancora in grado di trasmetterci, perché dentro quel luogo - ho potuto verificarlo

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personalmente - è come se si respirasse ancora il clima e l’atmosfera di una condizione esistenziale. Gli uomini che vi sono passati, infatti, erano uomini in carne e ossa, che contavano i giorni, che pregavano e forse imprecavano, che avvertivano lo scorrere lento e inesorabile del tempo, che riflettevano sulla loro vita e sulle difficoltà quotidiane, sulle ragioni dei propri errori e chissà anche sulle ingiustizie subite. Il libro è anche arricchito da due testimonianze scritte, una delle quali utilizzata per tentare una ipotesi di ricostruzione dell’originario castello, e da un quadro sinottico degli eventi storici, che chiude il volume; certo non molto per avere un quadro più circostanziato dei tempi, anche se a concorrere a restituire in certo senso il clima di un’epoca valgono più le prime che il secondo; ma, va detto, non era questo lo scopo del lavoro, infatti manca anche un apparato bibliografico. V’è infine una più importante ragione per considerare il libro più di un semplice strumento, l’essere esso stesso un documento e una riappropriazione di un patrimonio storico, che può costituire un punto di partenza per ulteriori ricerche, anche sul versante antropologico, e che perciò si qualifica come forte richiamo alla necessità della sua conservazione.

Lucio Galante

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Premessa In una sala del Palazzo baronale “F. Capece”, sede da più di un secolo dell’omonimo Liceo Ginnasio , nel 2000, durante i lavori di ristrutturazione del piano terra, con il distacco dell’intonaco dalle pareti, sono comparsi segni e iscrizioni “graffiti” sui muri, confermando che una di queste sale era stata adibita a carcere sicuramente dal 1601 al 1669, così come è chiaramente inciso su queste mura. Dell’esistenza di questo carcere, come anche del “galeotto” castello feudale di Maglie, si hanno diverse notizie e con questa scoperta possiamo individuarne qualche brandello che i ben quattro secoli trascorsi non hanno ancora del tutto cancellato. La comparsa di questi crudi segni incisi sulla pietra, come sempre avviene con le espressioni (documenti) di vita quotidiana, immagini dirette di emozioni, vicende e comportamenti, rapidi segni percepibili dai nostri sensi, ci consente di entrare nella vita di ogni giorno, negli eventi, e sollecitando la nostra curiosità, di scoprire spunti sempre nuovi di comprensione del passato (dandoci la certezza di un dialogo con uomini vivi). Con questa scoperta non sono venuti alla luce chissà quali nuovi eventi storici, ma siamo convinti che queste testimonianze siano ancora in grado di ristabilire un rapporto fertile con il passato perché segni, forme e atti dell’esistenza. Questi “graffiti” non si configurano secondo alcuna tradizione artistica consolidata, risultano il frutto di un’ espressione spontanea, una sorta di

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registrazione istintiva che coinvolge la totalità dell’uomo che li ha realizzati, compresa quella del tutto particolare delle condizioni di sofferenza proprie della restrizione carceraria e quella dell’ambiente socio-culturale ed economico dell’epoca. A osservarli è forte il senso di scoperta diretta di immagini, mezzi linguistici e luoghi a volte piacevolmente familiari, altre volte enigmatici ma sempre aperti ad ulteriori possibili comprensioni: viva ricerca di quegli “elementi duraturi” (concezione religiosa, l’amore per la vita, la natura, la sofferenza, la morte, ecc.) che continuiamo a condividere e che appartengono anche al presente; da questo proviene la curiosità e il piacere della conoscenza delle proprie radici quale patrimonio culturale di una comunità, ben consapevoli dei limiti di una ricostruzione storica che aspira a essere “vera”. Le riflessioni e le emozioni suggerite da queste espressioni figurate possono diventare le “tracce” di una storia non afferrabile una volta per tutte ma sempre aperta ad ulteriori ripensamenti, un “... volto ambiguo della ricerca storica come invenzione e al tempo stesso come ricognizione rigorosa, “sogno delimitato” che si insinua entro tracce intermittenti del passato ...”. (G. Duby, “Il sogno della storia”, 1986, Milano, Garzanti). Con questa curiosità e piacere della scoperta abbiamo voluto documentare visivamente la grande messe di queste immagini, cercando di esserne testimoni attivi dei gesti e dei sentimenti impressi, disponendoci in una condizione di ascolto diretto e non mediato da forme di approccio definite: i diversi materiali grafici, dalla ricostruzione della sala del carcere e da quella immaginaria dell’antico e “galeotto” castello, ai “frottages”, selettivi delle diverse

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sovrapposizioni dei graffiti, alla definizione grafica di alcuni e alla sistemazione per gruppi tematici, sono stati realizzati ricercando un percorso non invasivo. Da una parte è stato naturale sviluppare ipotesi e amplificazioni visive in dialogo continuo, ma non definitivo, con le espressioni originali, dall’altra si è proceduto con rigorose tecniche di “rilievo grafico” al fine di riprodurre puntigliosamente il documento. E’ questo l’atteggiamento che intendiamo suggerire al lettore nello scorrere le immagini di questo libro, aiutato anche dalla cronologia comparata, che è riportata in altra parte del testo, dei principali eventi storici che hanno riguardato il feudo di Maglie in rapporto con quanto avveniva in Terra d’Otranto e a Napoli: suggerendo un percorso che lo coinvolga con curiosità alla scoperta della propria memoria storica.

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Selezione - catalogazione dei graffiti e riporto su carta con tamponi di grafite frottages .

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I. Il castello Che l’area del palazzo “F. Capece”, residenza dei feudatari che si sono succeduti, rappresenti uno dei luoghi più antichi di Maglie è un fatto noto ma non è altrettanto noto il castello che l’ha preceduto. Tuttavia sull’esistenza di questo sfuggente e “galeotto” castello si possono fare alcune osservazioni avvalendoci di quanto fino ad oggi è emerso e pubblicato, specie dopo la scoperta della stanza detta “lo galera”. 1. l’attuale prospetto del palazzo prospiciente sulla piazza A. Moro, amputato nella parte Sud per l’apertura della via Ginnasio e accresciuto nella parte Nord alla fine dell’800, interventi dovuti alla logistica viaria il primo e alla accresciuta necessità di aule ginnasiali per i convittori il secondo, è parte dell’originario palazzo signorile che il duca della Torre volle costruire nel secondo decennio del ‘700, abbattendo le torri e le mura del vecchio castello ormai fatiscente. 2. Al suo interno le opere di riadattamento e modifica dell’impianto del vecchio castello ormai non si contano più: a parte lo scalone centrale con il portale a bugne cinquecentesco e alcune stanze del lato Nord, che conservano l’articolazione spaziale della stessa epoca, le trasformazioni hanno riguardato l’intero fabbricato a partire dal già radicale intervento dei primi del ‘700, seguito poi nel 1865 dalla costruzione del corridoio nella parte Nord del cortile e poi ancora alla fine dell’800 con l’aggiunta delle aule liceali nella parte Sud. Ben poco resta del vecchio e “ricercato” castello, ma è certo che la scoperta degli spazi adibiti a carcere ha aggiunto un altro tassello per ricostruire, sia pure idealmente, l’impianto nella sua articolazione ed ampiezza, avvalendoci dell’aiuto dei rari riferimenti architettonici e, purtroppo con molto meno aiuto, dalla lettura del “bizantino” e confusionario documento secentesco “Descrizione e sito del Palazzo Baronale della Terra di Maglie”, qui riportato.

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DESCRIZIONE E SITO DEL PALAZZO BARONALE DELLA TERRA DI MAGLIE ... Il Palazzo Baronale della Terra di Maglie e` situato nel fianco d essa Terra nella parte d oriente, guarda la Terra con la porta Maggiore in occidente, racchiude il grandissimo Cortile, che tiene, tre pozzi d acque salse, e diverse Fosse per uso di rimettervi vettovaglie, capaci di tre, quattro, cinque e sei cento tomolate l una; corrispondente alla porta Maggiore per diametro la porta del giardino congionto al Palazzo dalla parte d oriente con diversi alberi d Agrumi, Fico, Pere, Celsi, et altri, diviso in viali, che lo distinguono in quattro parti quadrate, dal medesimo si entra ad un altro giardino tiene attaccato dalla parte di Borea con diverse sorti d albori, vigneto, et una Cisterna, tiene esso giardino una porta corrispondente alla strada principale alla parte di Borea del Palazzo. Nell accennato Cortile dal gerocco si vede una rimessa et al lato di questa nell angolo di Levante, vi e` un Magazzeno guernito di molti capenti al n째15 per riponervi oglio, o vettovaglia capaci di stara d oglio 1200 in complesso. Attaccato dal gerocco vi e` il vedente della masseria, et un cortile con diverse case, e curti per uso della medesima, con due porte l una corrispondente nel Cortile del Palazzo, l altra alla strada primaria. Tornando al sito della costruzione dell antica Fabrica, viene tutto il sito del Palazzo munito da tre gran Torri poste, l una nell angolo del gerocco quadrata di forma, l altra dell occidente di forma tonda, e l altra nell angolo della Borea di grande altezza medesimamente quadrata; dalla parte di Borea del Cortile vi e` attaccata al muro della porta Maggiore una casa matta con Molino in ordine coverta con canne, e mattoni, a` tiene un larghetto, seu Cortiglietto diviso dal Cortile maggiore con fabrica rustica da dove con una scaletta di dodici scalini si sale all appartamento di sopra, e nel Cortiglietto vi e` una casa che serviva per habitazione del Fattore, et un altra larga per riponervi legne, un Forno con la Capanna e pile di lavar panni. Uscendo dal presente cortile, ripigliasi il filo della fabrica del Palazzo allargandosi verso il Cortile maggiore, tirando a linea retta verso levante, nella qual linea del parete vi sono due camere lamiate con le di loro porte separate, che guardano il gerocco, s incontra in appresso un arco in qualita` di lamia, et a man sinistra tirando verso borea si entra nell accennato arco in una stalla capace di sei cavalli, dentro la quale a man sinistra dell entrata, si entra in una casa lamiata per riponervi paglia, pel diametro della porta della stalla si vede un altra porta per la quale si passa alle carceri criminali, che corrisponde con la ferriata ad un largo viale sino alla strada publica ... ... con pochi gradini si ascendeva ad un Poggio che lo forma l ampiezza del Muro, da qual poggio caminandosi fino alla nominata Torre tonda, di la` si passava fino alla altra torre quadra posta al gerocco ... . Carte vecchie di Maglie in Lo studente magliese , p. 9,10, Biblioteca Comunale Piccinno , Maglie

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galera

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Ricostruzione dell antico castello di Maglie 1620 ca. tratta dalla Descrizione e sito del palazzo baronale della Terra di Maglie , in Lo studente magliese , B.C.P. e da Il palazzo baronale di E. Panarese, in Tempo d Oggi , a. VI 4 , 1979.

giardino congiunto alberato

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cor t i l e cortiglietto

VIA LE “ LO GA LERA � torre S. Eligio po rta ma gg ior e

S T R ADA PR I M AR I A larghetto della torre di S. Eligio

Ricostruzione ideale Attuale estensione dell’area del palazzo baronale “F. Capece� Strutture esistenti dell’antico castello

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Graffito galeotto del Castello della Terra di Maglie


9 MAGGIO 1686. DONNA ANNA CARRERAS MARESGALLO prende possesso della TERRA DI MAGLIE ... E volendo in esecutione di tutto questo essa ill.ma Signora donn Anna pigliarne l attuale possesso di questa terra di Maglie, richiese noi presenti giudice, notaro e testimoni per il nostro intervento nell atto della possessione predetta. E percio` richiesti li medesimi Carlo Tribuni, capitano di detta terra, e Angelo Thoma, general sindaco dell universita` di detta terra di Maglie, interveniente detto sindico in nome e parte di tutta l universita` ed uomini di essa e delli loro eredi e successori di essa in perpetuum. E primo, essendo devenuti con detta ill.ma signora baronessa nella piazza pubblica, dov e` il sedile pubblico di detta terra, nel quale luogo la suddetta ill.ma signora donn Anna dimoro` per poco spatio di tempo in segno di vera, reale, attuale e corporale possessione pacifice et quiete, et nemine contradicente. Continuando l atto della possessione predetta, da detta piazza essendo devenuti avanti le carceri civili e criminali, e richiesto detto magnifico Carlo Tribuni capitano, quello consigno` in mano della detta signora donn Anna le chiavi di quelle, le quali in segno di vera, reale e corporale possessione la detta signora donn Anna se le ritenne in suo potere. E continuando l atto predetto, venimmo nel palazzo baronale della corte di Maglie, dove aprendo primo e poi entrando per la porta maggiore, ne prese l attuale possesso, caminando, stando e morando in quello, conforme per tali atti intese averne pigliato, come ne piglio`, la vera, reale e corporale possessione di detto palazzo, con tutti li suoi edifici, e membri, con li suoi mobili, stiglie, regimente, animali, e quanto dentro di essi si trova, niente rilasciando et hoc etiam pacifice ac quiete e nemine contradicente. Et continuando actum possessionis predictae, salendo sopra una altezza di detto palazzo, della quale si scuopre il feudo e il territorio di detta terra et altri luochi, la detta signora donn Anna per oculare inspectione guardando e mirando alle quattro parti oriente, occidente, austro e borea, ne piglio` il possesso con cio` di tutto quanto li compete, si di stabili feudali, burgensatici, giuri, azioni, ragioni, recolligenze, giurisdizione civile, criminale e mista, e quanto e di tutto quanto compete e aspetta have aspettato e competuto all utile baronaggio di detta terra ... . [Fondo Capece, busta 1, fasc. 1, Biblioteca Comunale “Piccinno�, Maglie, ]

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II. La stanza dei graffiti L’articolazione e ampiezza del luogo originario detto “lo galera” è individuabile solo in parte e si presenta attualmente costituito da una stanza di metri 6 x 3,30 ca. coperta da volta a botte, interclusa a piano terra del palazzo “F. Capece”e con il piano di calpestio attuale modificato e più interrato di almeno 40 cm. rispetto all’origine. Entrando nel palazzo dal portale barocco d’ingresso e percorrendo tutto il cortile fino nell’angolo a nord, si entra in una sala (ex stalla) nel fondo della quale, attraversato un passaggio in una muratura spessa due metri, si raggiunge la stanza dei “graffiti”. Il vano costruito con conci di pietra di Cursi, presenta i paramenti murari volti a Est e a Ovest, nelle condizioni originarie, mentre a nord é modificato dall’apertura successiva di una finestratura. A Sud è delimitato dalla spessa muratura d’ingresso, che lo racchiude attualmente in seguito a successive demolizioni, come é confermato dal fatto che qui non compare alcuna traccia di “graffiti”, insieme alla presenza di irregolari ammorsature di conci nella parte Sud dei paramenti Est ed Ovest. Della disposizione di questo vano rispetto all’articolazione degli altri spazi originari ad esso connessi, possiamo trarre indicazioni dalla presenza nel paramento murario Ovest, di una finestra con inferriata ed un passaggio con arco rustico, entrambi oggi occlusi, prospicienti un probabile cortile interno dell’originario castello, e dalla presenza di una porta nella muratura Nord, probabile passaggio ad altre celle o spazi della guarnigione attualmente prospicienti via “F. Capece”.

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La stanza dei graffiti Lo galera



Lo galera : paramento Est



Lo galera : paramento Ovest


Lo galera : paramento Nord

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Sacro arsenale ouuero prattica dell Officio della Santa Inquisitione il tormento delle cannette ‌gli si misero le mani giunte davanti e si applicarono i sibilli dito per dito fra le due dita delle mani. L inserviente strinse forte e il costituto comincio` a gridare‌ . il tormento della stanghetta ‌fatto prostrare a terra, gli si denudo` il tallone del piede destro e lo si strinse tra due tasselli di ferro concavi. Quando l inserviente li compresse con la stanghetta, il costituto comincio` a gridare‌ . Il tormento del fuoco ... legatosi il reo ignudo, e seduto a terra, dopo essergli unti li piedi con grascia di porco, si poneano nella distanza di circa due palmi cinque rotoli di carboni accesi, i quali liquefacendo la parte untuosa ne piedi, li cagionavano un cruccio acerbissimo: indi scioglievasi il reo, e surto in piedi da due manigoldi sostenuto, faceasi camminare sopra alcuni bottoncini di ferro rovente ... . Il tormento della capra ... poiche´ bagnati i piedi del reo vi si attaccava molta quantita` di sale, e indi conduceasi una capra, la quale, avida del salso, con la scabrosa lingua tanto quelli lambiva, fino a che, rotta la cute, e consumata la parte carnosa giungeva a scoprire l osso . Generalmente, i riconciliati venivano sottoposti alla frusta del boia per un certo numero di cazzottate frustate , che andavano da una decina ad oltre duecento. Dopo si avviavano a scontare la pena per un certo numero di anni di disterro esilio dal proprio paese o di lavori forzati al remo delle galee o alla detenzione nelle segrete di qualche carcere. Eliseo Masini, domenicano, Il manuale degli inquisitori , Milano Xenia, 1990. Prima edizione Bologna, 1608

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III. I graffiti I diversi segni sui muri, incisi con mezzi di fortuna, punte di metallo, pietre appuntite, o dipinti con acqua e polvere di cotto, resti vegetali, o carbone, sono numerosissimi, spesso sovrapposti e modificati “a più mani”. Entrando in questa stanza si coglie subito il senso della sofferenza e del tormento, la densità del tempo è palpabile nel susseguirsi di segni in un continuum spaziale ossessivo (horror vacui), manifestato anche esplicitamente nella segnatura del susseguirsi dei giorni di prigionia in veri e propri calendari murali. “... Venne dalla mia prigione il capitano ... con circa venti di quei servitori del castellano e mi trovorno che io ero inginocchioni e non mi volgevo a loro, anzi adoravo un Dio Padre adorno di Angeli, ed un Cristo risuscitante vittorioso, che io mi avevo disegnati nel muro con un poco di carbone...” così Benvenuto Cellini (dalla “Vita”) racconta i terribili giorni di prigionia e di torture allucinanti nella fortezza di Castel Sant’Angelo; una risposta visionaria e liberatoria che da sempre scaturisce nelle condizioni dure di detenzione e tortura come osserviamo in questi graffiti nelle diverse immagini ad iconografia religiosa. Una forma di dialogo diretto e devoto con l’Eterno e sprezzante con le figure sataniche e con la morte. Una affermazione di sé necessaria e centrale, che si alimenta d’immagini devozionali o di lotte visionarie contro il diavolo, di segni scaramantici, o di volti beffardi. Diverse sono le immagini di “galere”, tracciate con segno sicuro e

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sorprendentemente sintetico: desiderio di evasione o allucinante ricordo di durissime “condanne ai remi” su una galea reale in partenza dal porto di Otranto ? Prevalenti sono le iscrizioni, spesso indecifrabili per successive abrasioni o trasformazioni, nella maggior parte attestano l’identità dei detenuti, la data e i giorni di carcerazione, qualche breve disavventura personale, proclami, oppure modi di dire o frasi sentenziose. Molti graffiti illustrano le durissime torture fisiche delle mani legate, del “tormento del fuoco” e del “tormento della capra” ai piedi, o del “tormento delle cannette”alle mani. Una lettura più attenta e ravvicinata permette la scoperta di una numerosa e ricca serie d’immagini di autentica speranza e amore per la vita e la natura con tenere figure di animali domestici, soli, stelle, piante, ecc.. Nella quasi generalità dei “graffiti” si osserva una primitiva e spontanea espressività del segno: la rapidità del gesto, senza alcun indottrinamento all’arte, e la semplicità iconografica, ne fanno oggi, dopo ben quattro secoli, un’efficace e stimolante manifestazione visiva.


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Adi` 21 luglio 1629 fu pigliato dal Convento di Magl i e Gio: Dominico et Gio: Thomaso Camataro furo portati alla A/ et adi` 24 di 8bre furo portati qui con essere scomunicati al capitano con tutta la sua corte furo rimesi adi` 3 del siguente 1629 ... pagato al Barone ducati 60 et 10 altri al capitano

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IV. Gruppi per soggetti La collocazione dei graffiti e` indicata, a partire dall alto a sinistra del relativo paramento murario, con la sequenza alfabetica segnalando i corsi dei conci, mentre con la sequenza numerica il concio su cui e` inciso il graffito.

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Gruppo I. A Vascelli pirateschi Galee veneziane Barche Lavori forzati ai remi a

b

c

d

e

f

a. = Param. Ovest, coll. E. 4∞, Tav. 8. b. = Param. Ovest, coll. G. 4∞. c. = Param. Nord, coll. I. 4∞.

Trasformazioni

d. = Param. Est, coll. E. 4∞. e. = Param. Est, coll. E. 3∞, (Gr. III. B. C.7). f. = Param. Est, coll. H. 2∞.

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Gruppo I. B Vascelli pirateschi Galee veneziane Barche Lavori forzati ai remi a

b

c

d

e

f

a. = Param. EsT, coll. G. 3∞. b. = Param. Est, coll. E. 2∞, (Gr. III. B. d.). c . = Param. Est, coll. E. 1∞, Tav. 9.

Trasformazioni

d = Param. Est, coll. G. 2∞, (Gr. IV. C. a.- XIII a.). e. = Param. Est, coll. H. 2∞. f. = Param. Ovest, coll. C. 4∞, (Gr. II. B. d.), Tav. 5.

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Gruppo II. A Mani levate in atto devozionale Mani con stimmate Mani doloranti per effetto di torture Mani con polsi legati

a

b

c

d

e

f

a. = Param. Est, coll. F. 2∞, Tav. 1. b. = Param. Est, coll. A. 2∞. c .= Param. Est, coll. A. 5∞.

d. = Param. Est, coll. A. 7∞, Tav. 2. e. = Param. Est, coll. F. 2∞ (Gr. XIII c.) Tav. 32.. f. = Param. Est, coll. D. 2∞ (Gr. XIII b.) Tav. 3

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Gruppo II. B Mani levate in atto devozionale Mani con stimmate Mani doloranti per effetto di torture Mani con polsi legati Trasformazioni

a

b

c

d

e

f

a. = Param. Nord, coll. L. 6∞. b. = Param. Ovest, coll. B. 7∞, Tav. 4. c .= Param. Ovest, coll. B. 7∞.

d. = Param. Ovest, coll. C. 4∞, (Gr. I. B. f.- XIII a.), Tav. 5. e. = Param. Ovest, coll. C. 5∞, Tav. 6. f. = Param. Ovest, coll. A. 4∞, Tav. 7.

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Gruppo III. A Animali domestici Trasformazioni

a

b

c

d

e

f

g

h

i

a. = Param. Est, coll. B. 5∞. b. = Param. Est, coll. A. 2∞, Tav.24. c. = Param. Est, coll. B. 4∞.

d. = Param. Nord coll. E. 4∞. e. = Param. Est, coll. E. 5∞, Tav. 11. f. = Param. Est, coll. E. 9∞, Tav. 12.

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g. = Param. Est, coll. H. 4∞, Tav. 13. h. = Param. Est, coll. H. 5∞, Tav. 13. i. = Param. Ovest, coll. F. 5∞ (Gr. VII. e.).


Gruppo III. B Animali domestici Trasformazioni

a

b

c

d

e

a. = Param. Est, coll. C 1∞-2∞. b. = Param. Est, coll. H. 4∞, Tav. 22. c .= Param. Est, coll. F. 3∞, ( Gr. I. A. e. ).

f

d. = Param. Est, coll. E. 2∞, (Gr. I. B. b.). e. = Param. Est, coll. B. 1∞. f. = Param. Est, coll. G. 6∞, Tav. 10.

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Gruppo IV. A Guerriero armato Autoritratti

a

b

c

d

a. = Param. Est, coll. G. 4∞. b. = Param. Est, coll. D. 3∞.

c .= Param. Est, coll. D. 4∞, Tav. 14. d. = Param. Est, coll. C. 3∞, Tav. 15.

Figure umane.................................................................................................

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Gruppo IV. B Ritratti Volto di Cristo

a

b

a. = Param. Nord, coll. H. 5∞-6∞. b = Param. Est, coll. D 1∞, (Gr. VI.c.).

c

c. = Param. Est, coll. F. 2∞.

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Gruppo IV. C Vascello e soldati Soldati armati di balestre

a

b

a. = Param. Est, coll. G. 2∞, (Gr. I. B. d.).

b = Param. Est, coll. F. 1∞, Tav. 23.

Figure Militari.......................................................

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Gruppo V. A Figura demoniaca Diavolo La morte Satiro Volto beffardo

a

d

a. = Param. Est, coll. C. 3∞, Tav. 16. b. = Param. Est, coll. A. 2∞, (Gr. VI, f). c. = Param. Est, coll. D. 3∞.

c

b

e

d .= Param. Ovest, coll. F. 4∞, Tav. 17. e. = Param. Est, coll. G. 8∞.

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Gruppo VI Emblemi e simboli religiosi Calici Figura di Cristo Lotta simbolica della fede contro il maligno

a

d

c

b

e

a. = Param. Est, coll. A.-B. 3∞. b. = Param. Est, coll. D. 1∞, Tav. 18. c .= Param. Est, coll. E. 9∞.

f

d. = Chiave d’arco in Via Giannotta. e. = Param. Est, coll. B.-C. 3∞. f. = Param. Est, coll. A. 2∞, (Gr. V A. b.).

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Gruppo VII Simboli

a

b

d

a.= Param. Est, coll. D. 2∞. b.= Param. Est, coll. E. 9∞, ( Gr.III.A.i.). c. = Param. Ovest, coll. C. 11∞.

c

e

d. = Param. Nord, coll. E. 5∞. e. = Param. Est, coll. A. 4∞,Tav. 19.

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Gruppo VIII Segnatura dei giorni di prigionia Calendari murali

a

c

b

d

a. = Param. Nord, coll. C.-D. 5∞-8∞, Tav. 25. b. = Param. Ovest, coll. C. 3∞, Tav.20. c. = Param. Est, coll. B.-E. 1∞-2∞.

e

d. = Param. Est, coll. A.-G. 7∞, Tav. 21. e. = Param. Est, coll. A.-G. 4∞.

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Gruppo IX Iscrizioni

a

b

c

d

e

f

a. = Param. Est, coll. D. 2∞. b. = Param. Est, coll. E. 6∞. c. = Param. Est, coll. D. 4∞-5∞.

d. = Param. Est, coll. G. 6∞-7∞. e. = Param. Est, coll. B. 2∞ (Gr. XIII g.). f. = Param. Est, coll. E. 8∞.

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Gruppo X Attestazioni di prigionieri con declamazione dei propri nomi a

b

d

e

f

g

h

i

c

l

m

a. = Param. Est, coll. D. 5∞. b. = Param. Est, coll. B. 2∞. c. = Param. Est, coll. G. 5∞. d. = Param. Est, coll. F. 2∞.

e. = Param. Est, coll. A. 5∞-6∞. f. = Param. Ovest, coll. A. 9∞. g. = Param. Est, coll. B. 1∞. h. = Param. Est, coll. G. 11∞-12∞.

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i. = Param. Est, coll. E. 11∞-12∞. l. = Param. Est, coll. C. 9∞-10∞. m.= Param. Est, coll. F. 4∞-5∞.


Gruppo XI Iscrizioni

a

c

b

d

e

f

a. = Param. Est, coll. A. 1∞. b. = Param. Nord, coll. F. 7∞. c. = Param. Est, coll. B. 2∞-3∞.

d. = Param. Nord, coll. D. 7∞-8∞. e. = Param. Est, coll. A. 2∞-4∞. f. = Param. Est, coll. A. 4∞-5∞.

111


Gruppo XII Modo di dire: Chi la fa l aspetti Frase sentenziosa: Non fare bene che non trovi male . Pari espressione e` incisa in Via Ospedale al n° 30: Bene malo ne facias et malum non contiget tibi

a

b

Le dieci P maiuscole abbreviate e frammezzate da una A sono anche sull architrave di una casa del 500 in via Giannotta costruita da Donato Pappuli fondatore del Monte dei Pegni o di pieta` .

c

d

a. = Param. Est, coll. A. 4∞-5∞. b. = Param. Ovest, coll. B. 7∞, Tav. 33. c. = Iscrizione latina in via Ospedale n∞ 30

e

d. = Param. Ovest, coll. A. 7∞. e. = Foto via Giannotta

112


Gruppo XIII Raffigurazioni della pratica di diversi tipi di torture e condanne Pena dei remi sulle galee mani legate a

b

Tormento della cannette alle mani tormento del fuoco ai piedi tormento della capra ai piedi Il rogo

c

d

f

g

a. = Param. Ovest, coll. C. 4∞, Tav. 5. b. = Param. Est, coll. D. 2∞, Tav. 3. c. = Param. Est, coll. F. 2∞, Tav. 32.

e

d. = Param. Est, coll. D. 3∞. e. = Param. Est, coll. F. 2∞.

113

f. = Param. Est, coll. H. 5∞, Tav. 13. g. = Param. Est, coll. B. 2∞ (Gr. IX e)



V. Cronologia Si presenta qui il percorso sinottico degli ev enti storici più importanti, con brev i chiarimenti, del feudo di Maglie in rapporto comparato con gli ev enti che hanno riguardato il territorio di Terra d’Otranto (attuali prov incie di Lecce, Brindisi e Taranto) e il Regno di Napoli, dalla fine del ‘500 agli inizi del ‘700, cercando così di stimolare quella ricerca di possibili relazioni e approfondimento dei segnali di v ita quotidiana dei “graffiti” inseriti nel quadro culturale più ampio che ov v iamente li riguarda.

MAGLIE

TERRA D’OTRANTO

NAPOLI

1578 viene terminato il “Catasto di Maglie del 1578” fatto per ordine della Regia Camera di Napoli. 1582 Il candelaio, G. Bruno (1548-1600). 1583 Otranto, sinodo dei preti greci. Intransigente e ostile ai preti greci fu l’arcivescovo otrantino don Pedros Corderos (1579-1585). 1585 i Francescani arrivano ufficialmente a Maglie chiamati dal barone Marc’Antonio Lubello e dai magliesi per scacciare i preti greci. Colpo definitivo all’ormai vacillante rito greco praticato ininterrottamente da almeno sei secoli. 1594 il pirata turco Simon Cicala tenta l’occupazione di Taranto. 1597 a Laterza rivolta contro il commissario governativo per il banditismo: venne fatto fuggire dalla prigione il bandito Marco Perrone.

115


MAGLIE

TERRA D’OTRANTO

1598 Convenzione tra il barone Marc’Antonio Lubello (barone 1595-1608) e l’università di Maglie, (epilogo di una lunga lite iniziata nel 1546) che rende esenti i magliesi del pagamento delle decime, che continuava ad essere corrisposto nella maggior parte dei paesi di Terra d’Otranto.

NAPOLI 1598-1621 Filippo III di Spagna, II di Napoli.

1599 Tommaso Campanella (1568-1639) è arrestato per congiura antispagnola. 1600 si comincia a costruire la chiesa dei francescani e il convento incorporando l’antica cappella greca di S. Maria della Scala.

1600 processo a Gallipoli per stregoneria del tribunale diocesano dell’Inquisizione.

1601-1612 iniziative contro i turchi nei Balcani dei vicerè Pedro Fernandez de Castro e Juan Alonso de Pimentel de Herrera. 1602 costruzione della chiesa di Maria SS. di Costantinopoli, in piazza a pochi metri dalla chiesa greca di S. Pietro (oggi inesistenti). Si inizia a costruire la chiesa Madonna delle Grazie (1602-1618) accanto alla ormai fatiscente chiesetta greca di S. Basilio (oggi inesistente).

1602 Il Combattimento Spirituale, di Lorenzo Scupoli (1537-1610), religioso e predicatore di Otranto.

1602 La città del Sole, Tommaso Campanella (1568-1639) in carcere delinea la sua utopia (comunistica) politica.

1606 La resurrezione di Lazzaro, Caravaggio a Messina delinea l’accentuazione drammatica e realistica dei contrasti di luce-ombra. 1608 viene terminato il Nuovo Catasto del 1608 fatto per ordine della Regia Camera di Napoli

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MAGLIE

TERRA D’OTRANTO

NAPOLI

1608-1633 governo di Paolo Maresgallo. 1612 “Banno della Regia Camera della Sommaria” per l’esazione delle tasse e l’amministrazione della Portolania con lo scopo di badare alle usurpazioni di suolo pubblico.

1612 “ Il governo della cavalleria leggiera” di Giorgio Basta, di Roccaforzata (Taranto): esperto d’arte militare e maestro di campo nella guerra militare contro i Turchi.

1612 La vaiasse, G. C. Cortese (15751621/1627) poema in ottave in dialetto napoletano.

1614 la Regia Zecca accordava l’ambita giurisdizione dei pesi e delle misure. 1621 Donato Pappuli istituisce il Monte dei Pegni allo scopo di soccorrere i poveri con un prestito in denaro.

1621-1665 Filippo IV di Spagna, III di Napoli.

1627 processo a Gallipoli per stregoneria del tribunale diocesano dell’Inquisizione. 1631 Atheismus triunphatus, Tommaso Campanella. Il cattolicesimo strumento di unificazione dell’umanità. 1633-1650 governo di Geronimo Maresgallo.

1633 un pascià turco sbarca a Gallipoli, va a Lecce e prosegue per Napoli. 1634-1636 Esce postuma in dialetto napoletano la più antica raccolta di fiabe popolari: Lu cuntu de li cunti, di G. B. Basile (1575-1632). 1637 i turchi sbarcano a Leuca e saccheggiano il santuartio; nello stesso anno saccheggiano Maruggio e il governatore carcera il capitano di Manduria per il mancato soccorso.

117


MAGLIE

TERRA D’OTRANTO

NAPOLI

1638 tutta la Provincia è mobilitata contro i Turchi, il governatore della Provincia prende accordi con il Provveditore veneziano di Corfù, la popolazione viene fatta arretrare nell’entroterra. 1641 Satire , Salvator Rosa (1615-1673). Composizione del poeta e pittore napoletano contro il malcostume morale e culturale. 1647 -1648 rivolta dei popolari a Lecce e in altri centri della Provincia contro l’esosità delle gabelle, contro le usurpazioni feudali e contro gli abusi ecclesiastici.

1647-1648 rivolta popolare antispagnola di Masaniello. La Spagna riprende il controllo di Napoli.

1650 governo di Indico Maresgallo (16351657). 1657 governo di Ottavio Maresgallo (15961657) 1657-1686 governo di Paolo Geronimo Maresgallo (1655-1693) di precarie condizioni di salute e sotto tutela delle zie Francesca e Anna Maresgallo. 1662 nello Stato d’anime dell’arciprete F. Piccinno i fuochi (famiglie) risultano 454 per un totale di abitanti 1.725 (maschi: 801; femmine: 924). 1665-1700 Carlo II di Spagna, V di Napoli. Ha solo 4 anni, fino al 1676 sarà reggente la madre Maria Anna d’Austria. 1666 l’arciprete di rito latino don Francesco Piccinno (1623-1685) fonda la “libraria pubblica”.

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MAGLIE

TERRA D’OTRANTO

NAPOLI

1672 anno di tremenda carestia in tutta la provincia 1673 i turchi saccheggiano Torchiarolo. 1674-1678 Messina si ribella alla Spagna e con l’aiuto dei francesi resisterà alle forze spagnole. 1676 i turchi saccheggiano Vernole. 1686 visita a Maglie per la presa di possesso feudale di Anna Carreras Y Eril Maresgallo. Paolo Geronimo per ragioni di dote vende alla moglie - matrimonio contratto all’età di 13 anni per violenta imposizione del preside della Provincia - i feudi di Maglie con i due suffeudi di Sant’Isidoro e Francavilla 1688-1693 processo contro gli “ateisti”. 1689 riordinamento monetario del viceré Francisco de Benavides. 1690-1692 a Conversano scoppia l’epidemia della peste. 1693 nel vescovado di Lecce abiura l’agostiniano Francesco M. Barbarito i capi di eresia imputatigli dal notaio dell’Inquisizione.

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MAGLIE

NAPOLI 1700 Muore il re di Spagna Carlo II (ha inizio la guerra di successione spagnola che coinvolge le maggiori potenze europee). Fallisce miseramente la congiura antispagnola del principe di Macchia che contava all’esterno, sulle ambizioni al trono spagnolo degli Asburgo d’Austria, all’interno sul malcontento della plebe. L’appoggio imperiale rimase una promessa e il malcontento della plebe era rivolto piuttosto contro di loro, i baroni, che contro la corona. 1701-1713 Filippo V re.

1707-1710 governo di Nicola Prato marchese di Arnesano. 1708 Scienza nova, G. B. Vico (1688-1744) 1711-1723 governo di Ascanio Filomarino Duca della Torre. Farà abbattere il vecchio castello di Maglie per costruirvi un palazzo signorile secondo il gusto dell’epoca d’influenza spagnola.

120


Per un maggiore approfondimento del quadro storico di Maglie, di Terra d’Otranto e delle vicende del palazzo “F. Capece” leggere: CARMELO CAROPPO, Ricerca storico - visiva e fenomeni di degrado del palazzo baronale “F. Capece”- proposta di restauro della facciata principale, Lezioni del Liceo Sperimentale - Indirizzo Artistico, Erreci Edizioni, Maglie, 1990. EMILIO PANARESE, Maglie - L’ambiente, la storia, il dialetto, la cultura popolare, Congedo Editore, Galatina, 1995. EMILIO PANARESE, Il vecchio castello e il carcere criminale detto “Lo galera”, in Quaderni, VII, 2001, p. 185, Edizioni del Liceo Classico “F. Capece”, Maglie. MARILENA MAGURANO con la V D ginnasiale, I graffiti del Palazzo Capece: lettura di una fonte storica, in Quaderni, VII, 2001, p. 195, Edizioni del Liceo Classico “F. Capece”, Maglie. . FERNANDO CEZZI, Ricerca e Sogno - Terra d’Otranto dal cinquecento al settecento, Argo, Lecce, 2002.



Indice Presentazione di Lucio Galante

3

Premessa

7

I. Il castello

11

II. La stanza dei graffiti

17

III. I graffiti

27

IV. Gruppi per soggetti

95 115

V. Cronologia

123


Si ringrazia per la generosa collaborazione al computer l amico Bruno Scrascia, per i preziosi suggerimenti storici su Maglie il prof. Emilio Panarese e per il continuo incoraggiamento l amico prof. Nicola Sticchi. Si ricorda anche l appassionato interesse degli alunni delle classi dell Indirizzo Scientifico del Liceo F. Capece alle lezioni delle tecniche di rilievo dei graffiti .

Redazione Carmelo Caroppo Impaginazione Prasa design Via Unita` d Italia, 7 Maglie Le www.prasadesign.com E-mail: c.caro@libero.it


Finito di stampare nel mese di luglio 2003

Tutti i diritti riservati all autore



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