La Saga di Lucifero - Lilith Lucifero, dal profondo dell’abbisso del suo castello, assisteva alla creazione dell’uomo e della donna, invidioso, geloso, rancoroso inizio’ ad ideare un modo per corrompere la creazione. “Io sono come Dio, sono potente quanto Lui, voglio essere suo pari” questo si diceva dal suo trono oscuro, mentre innalzava il suo canto triste, rabbioso ed oscuro nel creato. Assistevo impotente a queste armonie discordanti ed alla profonda tribolazione interiore di noi tutti, ma la notizia della creazione dell’uomo e della donna ci rendeva felici. Adam e Lilith: quali stupende creature, quale livello di perfezione. Il Creatore, come artista ineguagliabile, li aveva creati perfetti, belli ed a sua immagine: gli angeli, i cherubini, i serafini si compiacevano tutti della bellezza di questa creazione. Dopo tutto quello che avevamo vissuto, c’era finalmente nuova gioia nel creato, anche se mi preoccupava quella melodia oscura che spandeva le tenebre ovunque. Caro lettore, tu che leggerai queste mie pagine, devi capire la natura dell’oscurita’: e’ un virus, una perversione che entra dentro ognuno, una malattia che inizia piano, che progressivamente, lentamente, ma inesorabilmente, ti svuota e ti rende un guscio in balia di quelle passioni che proprio questa tenebra genera. Il segreto di Lucifero e’ proprio questo: per affermare il suo IO, per essere come Dio, non ha bisogno di esseri senzienti, ma di esseri vuoti che lui puo’ comandare suscitando in loro le passioni peggiori e comandandole e dirigendole verso il suo interesse. Non pensare mai, nemmeno per un istante che possa fare il tuo interesse: per essere come Dio, deve comandare un esercito di esseri umani svuotati della loro essenza, si nutre delle loro anime, e con la forza acquisita cerca di rovesciare la luce, perche’ nelle tenebre colui che si rischiara dell’oscurita’ e’ solo e proprio lui. Lucifero odiava l’uomo, odiava ed odia ogni essere creato: sia perche’ non lo ha creato lui, sia perche’ gli ricorda che anche lui e’ una creatura anche se ormai sconvolta, distorta e spezzata. Adamo e Lilith erano nella perfezione piu’ assoluta, completamente integrati con il resto della creazione, cantavano con gli angeli, con i cherubini e con i serafini. Vedevano tutto con occhi puri, quegli occhi non macchiati da nessuna passione, ma che vedono la realta’ per quello che e’ nella sua interezza. Il Signore gli aveva donato un corpo ed uno spirito: quale perfezione. Non avevano nessuna malizia e si fidavano di tutto e di tutti, non avevano accesso all’albero del bene e del male e non avevano accesso all’albero della vita. Adamo cantava in duetto con Lilith la gloria di Dio e del creato tutto, lui un baritono perfetto, lei un soprano; coprivano infatti l’intera scala delle voci possibili all’uomo. Gabriele, Michele, Raffaele spesso cantavano con loro, li aiutavano, gli insegnavano nuove melodie, erano amici degli uomini e gli uomini erano amici di Dio e del creato. Lilith era splendida, di una bellezza travolgente, riluceva in un corpo perfetto: non una macchia, non un neo, non un desiderio che non fosse quello di rendere gloria a Dio ed era pari ad Adamo, creata con lui, come lui, con i suoi stessi doveri e diritti. Non esisteva una vera percezione della divisione dei generi, ma sapevano che nel momento del canto comune, la loro voce era vicinissima a quella degli angeli. Lucifero osservava sempre piu’ tetro questi duetti, osservava questa donna e nella sua mente inizio’ ad emergere un piano, si chiedeva: << Come posso attrarli a me? Come posso avere queste creature? Come posso usarli per la mia gloria?>> ed ecco emerse dal suo cuore oscuro il piano che era semplice e geniale.