Intervista Telese - 130319

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(Ride). Interessante. Ma in realtà non mi sono mai mosso dalla posizione del manifesto SiamoEuropei per una lista unitaria delle forze europeiste. Sono gli altri a fare avanti e indietro La settimana scorsa ha avuto un incontro riservato con il nuovo segretario. Vero. Che le propone di fare il capolista nel Lazio. Vero. E lei vorrebbe di più? Non vero. Il problema non è la mia collocazione personale, di cui sarei più che soddisfatto, ma il fatto che ci siano delle liste aperte e innovative. Per esempio il simbolo del Pd e la scritta “Siamo europei”, il nome del suo movimento? Quella sarebbe una ottima soluzione grafica. Ma, spero sia chiaro, a me interessa un progetto aperto, con liste aperte, e con un simbolo che in qualche modo racconti questa storia. Mi scusi, lei ancora non ha deciso se ci sarà? L’incontro con Nicola è andato bene. Poi ogni giorno lo scenario cambia. Ancora non siamo riusciti a vederci tutti insieme con +Europa, Pizzarotti e PD. Sembra un gioco a rimpiattino I sondaggisti tuttavia quotano il contributo di Calenda alla lista unitaria tra il 2% e il 3.5% e una lista Più Europa con Calenda dal 6 al 10%. Questo non può che farmi piacere. Ma le ho spiegato come sto ragionando. Anche se si ritroverà al fianco della Boldrini? La Boldrini non ci sarà. E chi lo ha deciso, lei? No, la stessa Boldrini: nel nostro manifesto c’è un punto in cui si spiega quali sono le regole di ingaggio. Nessuna apertura a chi vuole fare alleanze con lega e cinque stelle a livello nazionale. L’ho incontrata proprio ieri a La7 e lei mi pare intenzionata ad aderire. Dubito che lei si possa riconoscere in quella condizione. E Bersani? E speranza? 2


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