Intervista Telese - 130319

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Intervista Panorama

Lei sa Cosa si dice di Carlo Calenda tra i dirigenti del Pd? (Sorriso). No, non lo so, ma posso immaginarlo. Sia franco. “È un grande comunicatore. È amato dalla base del partito. Ma... ha un carattere di merda”. Ah ah ah. Ride perché il saldo le sembra positivo? (Altro sorriso). Guardi, amore della base mi fa davvero piacere. Per il resto: non credo di essere un grande comunicatore. Ma non c’è dubbio che ho un carattere di merda. Però! Nessun politico dopo Sandro Pertini ha avuto il coraggio di ammetterlo. Mi conosco. Tendo ad essere passionale e impulsivo. E in alcuni casi in politica, medio poco. Soprattutto sui social lei non la manda a dire. Un giorno Renzi per rispondere disse: “Carlo ha scoperto Twitter” Mah. Il messaggio era: "sei troppo diretto”. Una volta lo era anche lui I rapporti più difficili sono con lo stato maggiore dem? Ho poche amicizie ma molto salde: Gentiloni prima di tutto, Roberta (Pinotti, ndr.) e anche con Delrio e Minniti non va cosi male. Però ogni tanto lei parte lancia in testa e minaccia: strappo la tessera, me ne vado... L’ho detto una sola quando dopo due settimane dall’iscrizione al PD, dopo la sconfitta elettorale, si palesava l’alleanza con i cinque stelle. La tessera me la tengo stretta. Perché? La militanza va bene, ma il martirio non lo contemplo. Il suo carattere potrebbe migliorare? Ci sono delle cose su cui sono ancora inesperto. Zingaretti ha detto che talvolta io uso la clava dove potrei ricorrere al fioretto. Ha ragione. Anche se con il PD ho più che altro provato a usare il defibrillatore Ormai sui giornali c’è una rubrica quotidiana di una pagina: dove andrà Calenda alle Europee?

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