Campana - Itinerari di Storia

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località lontana, scomoda e per giunta, a pagamento. Sarebbe, invece, logico ed opportuno il contrario, cioè trasferire la Fiera della Ronza al Convento; Considerato, d'altra parte, che i manifesti vengono ad arte affissi pochi giorni prima della Fiera quando manca il tempo materiale di provocare da S. E. il Prefetto la revoca del trasferimento e di dare alla revoca la necessaria pubblicità; Che al Comune non è mai stata data alcuna comunicazione del decreto di S. E. il Prefetto del 19 Gennaio 1944 n. 29994, della cui esistenza è quindi lecito dubitare; Considerato ancora che la intiera popolazione, sorpresa dall'inopinato disposto trasferimento, è giustamente in grande fermento e reclama che il trasferimento stesso non sia a qualunque costo attuato anche quest'anno; Per questo motivo e principalmente per ragione di ordine pubblico, perchè mettendo in esecuzione il predetto decreto, si avrebbe certamente un perturbamento; Delibera 1) Che S. E. il Prefetto revochi il suo decreto n. 29994 del 19 Gennaio 1944 che gli è stato carpito dalle interferenze del precedente Comm. Prefettizio, Sig. Arcieri Aldo e da Ausilio Alfonso; 2) Che la Fiera del SS. Rosario si tenga anche quest'anno nella solita località Convento e che all'uopo, con ogni mezzo, siano avvertiti i concorrenti". 8

Essendo del luogo, il Commissario Giuseppe De Martino, conosceva bene la situazione del paese, per cui non mancò di prodigarsi perchè alcuni annosi problemi venissero avviati a soluzione. Primo fra tutti il problema di quelle famiglie del Rione Terra che nel 1945 avevano avuto la casa demolita, a cui bisognava garantire comunque un tetto. Superando diversi contrasti, il De Martino diede incarico all'Ing. Giulio Nicola Santoro perchè approntasse un progetto per un gruppo di sei abitazioni popolari di quattro vani ciascuna. Il progetto, arricchito da una dettagliata relazione sullo stato preoccupante in cui versava la parte inferiore del rione Terra, il 20 novembre 1946 venne approvato dal Provveditorato alle OO. PP. di Catanzaro. L'esecuzione, però, tardava ad essere appaltata, per cui la cosa venne denunciata sulla stampa attribuendone la responsabilità all'Amministrazione Comunale: "... Non ci meravigliamo se l'attuale Amministrazione Comunale non esplica nessuna premura per una sollecita realizzazione delle dette abitazioni. Come nessuna impressione ci ha fatto l'opera deleteria di qualche naufrago che oggi si dibatte nelle procelle da se stesso determinate. Perchè conosciamo qual è il suo assillo. Perchè sembra che si stiano preparando ancora ordinanze per imporre la demolizione di altre case sotto il pretesto di gravi lesioni e d'imminente crollo e così gettare altre famiglie in mezzo alla strada. Ma basta per adesso con le demolizioni coatte. Perchè tutto il Rione Terra di questo abitato ha la voragine sotto il piede. Tutto è in imminente pericolo di crollo e tutto dovrebbe essere abbandonato senza esitazione. Pensiamo perciò a costruire qualche vano per ricoverarvi almeno quei cittadini, quelle intere famiglie che sono state già private della propria casa. Ben 64 famiglie con circa 300 persone sono senza tetto, e prima di aumentarne il numero, tentiamo tutte le forze perchè esse, prive di mezzi, riabbiano il proprio focolare, perchè il nostro pastore, il nostro contadino abbia una abitazione comoda e salubre, ch'è fonte di benessere, di civiltà". 9

Sempre sul problema della casa, il 3 ottobre 1944, "al fine di sanare la cosa ed evitare lo scempio avvenuto precedentemente per il rione Croce", il De Martino, tenuto conto che in Comune giacevano già 84 domande di concessione di suolo edificatorio nel terreno comunale del Convento, affidò all'Ing. Giulio N. Santoro un progetto di lottizzazione" per la zona che va dalla Via Nazionale e dal limite di Piro Beniamino fino alla Piazza della Chiesa". 10 Nel giro di qualche mese l'Ing. Santoro presentò il progetto, in cui previde 128 lotti divisi in 3 categorie: 19 lotti di I categoria (£. 40 al mq); 49 di II categoria (£. 30 al mq); 60 di III categoria (£. 20 al mq). Con l'avallo della Commissione edilizia, il Commissario De Martino il 5 maggio 1945 approvò il piano di fabbricazione. 11 Il provvedimento, lungimirante e di grande respiro, avviò lo sviluppo urbanistico del rione, che nel breve volgere di qualche anno determinò il congiungimento alla SS. 108 ter e di riflesso all'altro nucleo abitativo di Femminamorta e del rione S. Croce. La pianificazione venne completata dalla costruzione della strada, attuale Via Insorti d'Ungheria, inaugurata nel 1957 dal sindaco Dott. Gaetano Manfredi con l'intervento del Ministro On. Gennaro Cassiani. Altra opera meritoria del Commisario De Martino è l'avvio della quotizzazione di alcuni fondi comunali, che sarà ripresa e condotta a termine a partire dal 1946. 12 Come è stato ricordato, il periodo del Governo Commissariale del Comune si concluse il 17 marzo 1946 con le elezioni amministrative del primo Consiglio Comunale democraticamente eletto.

2.

La vita politica del dopo guerra

Caduto il fascismo, iniziava una fase politica interlocutoria che sfocerà nel Referendum del 2 giugno 1946, in cui il popolo italiano venne chiamato a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica con l'affermazione della seconda sulla prima e la conseguente condanna all'esilio del Re Umberto di Savoia. A Campana il voto fu favorevole alla Monarchia. Dei voti, infatti 1039 furono per la Monarchia, 688 per la Repubblica e 81 non validi. 13 Ma l'esito locale non cambiò il processo della storia, che si apriva all'esperienza repubblicana.


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