Numero Speciale 2012 – DIREZIONE&REDAZIONE:Roma-00138-CAMI-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------1948- 2012: A 64 anni di distanza dalla firma della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo”, quanto sono globali i diritti sanciti? Prendendo spunto dall'esperienza in Tanzania di un ingegnere italiano l'invito a riflettere servizio di Carmen Minutoli La società contemporanea impone spesso dei ritmi di vita che sembrano precostituiti ed obbligati ai quali a volte è quasi impossibile sottrarsi... stancanti, routinari, scontati (quando non effimeri), per molti logoranti... Logico quindi programmare vacanze distensive e “rigeneranti” in “corpore e mens” e scegliere mete turistiche allettanti e pieni di confort (spesso altrettanto stancanti e forse altrettanto effimeri)…ma in fondo è anche legittimo godere delle proprie vacanze come meglio si crede, quindi privilegiando il pieno relax per tornare poi sui posti di lavoro carichi di nuove energie. L’esperienza che invece ha voluto fare l’Ing. Riccardo Viani di Roma, è alternativa e per questo interessante. Dal 30 luglio al 22 agosto del 2011 ha visitato la Tanzania con le sue realtà e venendo a contatto con il “difficile vivere quotidiano” degli autoctoni . Un’esperienza che anche a distanza di molti mesi racconta volentieri per far conoscere un pezzetto di quel vissuto ma soprattutto per divulgare e far porre l’attenzione su molti dei problemi sopportati dalla popolazione indigena; problemi esistenziali che per il "tecnologico e informatizzato" modus vivendi dei paesi cosiddetti civilizzati e sviluppati è difficile da comprendere; ma che non possono non “lasciare un segno" e farci riflettere sulla realtà esistente in questi posti che mettono ancora una volta in luce la forza e le tante speranze di quei popoli e soprattutto i gaps tuttora esistenti nelle nostre società, a dispetto di quella storica dichiarazione. L'intervista denota anche l'attenzione che un gruppo italiano di volontari riserva all'Africa e la sua gente, quindi solidarietà ed amicizia.
CM: Come è nata l’idea di questo viaggio in Tanzania? RV: A capodanno del 2009 mi recai ad Assisi e conobbi Alessandra in un gruppo di servizio che si occupava di organizzare l’accoglienza a centinaia di giovani che, da ogni parte d’Italia, sarebbero giunti in Assisi per festeggiare l’arrivo del nuovo anno ringraziando il Signore; l’evento è pianificato ogni anno dal Servizio Orientamento Giovani (SOG) dei Frati Minori francescani dell’Umbria, presso la Basilica di S. Maria degli Angeli in Assisi. Tra i vari partecipanti, Alessandra mi presentò suo fratello Fabrizio e la sua compagna Sara con i quali ebbi modo di approfondire l’amicizia nel corso di ulteriori