News CCIB 08.10.2019

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08-10-2019 MIGRANTI Allarme per la rotta orientale, prepararsi ad affrontare la sfida Bulgaria, Grecia e Cipro, con un documento che metteranno sul tavolo oggi alla discussione sulla migrazione al Consiglio Interni dell'Ue a Lussemburgo, richiamano l'attenzione “sull'aumento persistente degli arrivi” dei migranti sulla rotta del Mediterraneo orientale. “L'Ue e i suoi Stati membri dovranno essere pronti, con urgenza, ad affrontare questa rinnovata sfida”, avvertono nel documento. “Negli ultimi mesi - affermano - l'attenzione degli Stati membri dell'Ue è stata focalizzata principalmente sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale, che è stata discussa a fondo durante tre incontri ministeriali (Helsinki, Parigi, e La Valletta). La rotta del Mediterraneo orientale non è stata affrontata adeguatamente, nonostante il fatto che tutte le relazioni confermino la tendenza in aumento persistente degli arrivi in questa regione”, allarmano i tre paesi. Nel documento, tra le altre cose, si richiama la necessità di “allocare ulteriori fondi, a quei Paesi della regione della rotta del Mediterraneo orientale, colpiti da immensi flussi migratori. Ulteriori finanziamenti devono essere basati su impegni concordati dall'Ue e dai Paesi terzi”, si legge. Secondo indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, la Turchia chiede un miliardo in più per il 2020, per mantenere fede all'accordo sulla gestione dei flussi migratori stipulato nel 2016 con i Paesi dell'Ue, e che prevedeva lo stanziamento di sei miliardi di euro fino alla fine del 2019. Inoltre si afferma che i “principi di solidarietà e responsabilità” devono essere attuati attraverso un “efficace meccanismo di ricollocamento” per le persone che arrivano nei Paesi in prima linea, quando la capacità degli Stati è satura o all'estremo, attraverso un “meccanismo europeo funzionate per i rimpatri” e attraverso un “adeguato sostegno ai Paesi più colpiti da questa situazione”. DIFESA Boyko Borissov respinge le accuse di corruzione sull’acquisto degli F-16 Il primo ministro Boyko Borissov, ha respinto seccamente le accuse di “corruzione” o di presunte attività di lobbying rispetto all’acquisto della Bulgaria dei caccia F-16 dagli Stati Uniti. “Non si è mai parlato, di qualcosa che assomiglia, persino alla lontana, a lobbyng o corruzione”, ha dichiarato Borissov ad un evento organizzato a Sofia dalla Camera di commercio statunitense in Bulgaria. Lo riferisce l’agenzia di stampa Focus News Agency. “Abbiamo comprato ai nostri piloti il meglio di questa classe prodotta nel mondo. Non siamo stati tentati di pagare di meno per gli F16 israeliani, come i romeni hanno fatto acquistando vecchi aerei portoghesi”, ha aggiunto il premier. “Accusarci di fare pressioni per un accordo tra il governo bulgaro e quello statunitense, è stato meschino”, ha affermato il capo di governo. “Ho avuto incontri, colloqui con il presidente Donald Trump, con il capo del dipartimento, con il vice segretario di Stato Sullivan, e abbiamo sempre mantenuto un orientamento geostrategico e


la forza della Bulgaria al primo posto”, ha concluso al riguardo il primo ministro che ha invece sottolineato come l'acquisto dei caccia consentirà all'Aeronautica militare bulgara di affrontare con successo le nuove sfide del settore. Il ministero della Difesa bulgaro ha versato lo scorso agosto 2,1 miliardi di lev all'Agenzia di cooperazione alla sicurezza della difesa (Dcsa) degli Stati Uniti in virtù dell’accordo per l'acquisto di otto aerei militari F-16 Block 70 e delle attrezzature correlate. Il parlamento di Sofia ha ratificato quattro contratti bulgaro-statunitensi sull'acquisizione degli aerei F-16 a fine luglio. Secondo quanto riferito in precedenza dai rappresentanti di Lockheed Martin durante una conferenza stampa a Sofia, il primo velivolo militare F-16 Block 70 di fabbricazione statunitense sarà consegnato all’Aeronautica bulgara nel dicembre del 2022. I restanti sette velivoli militari da combattimento saranno completati nel 2023 e nel 2024. IMPRESE La Finest entra nella bulgara Creazione Legno, al via la partnership Con l'ingresso di Finest spa con quote di minoranza nel capitale sociale della società bulgara Creazione Legno ood, ha preso il via la partnership tra la finanziaria per l'internazionalizzazione del Nordest e Lavorazione Legnami Spa di Tolmezzo (Udine). A completamento dell'operazione finanziaria, Finest interverrà anche con un finanziamento soci diretto alla società di diritto bulgaro. Lo si legge in una nota congiunta di Finest e Lavorazione legnami. L'operazione in Bulgaria - spiega la nota - si inserisce nel quadro di un progetto di internazionalizzazione dell'azienda tolmezzina, che produce cassette in legno per vini e liquori, finalizzato ad incrementare le proprie quote nella nicchia di mercato in cui opera, attraverso l'acquisizione strategica di un concorrente diretto in Bulgaria. La partecipata estera Creazione Legno ood si concentrerà sulla produzione dei semilavorati derivati dal legname acquisito in loco, che diventeranno prodotto finito in Italia. “L'investimento produttivo in Bulgaria è per noi il primo passo di internazionalizzazione, ma si inserisce in un percorso più ampio di crescita e creazione globale del valore che abbiamo iniziato già nel 2015”, spiega Michele Ianich, presidente di Lavorazione Legnami. “L'investimento di Lavorazione Legnami è un ottimo esempio di come anche una Pmi friulana possa essere titolare di una catena globale del valore, traendo vantaggio dall'internazionalizzazione di prossimità, al fine di rafforzarsi in Italia”, afferma Eros Goi, direttore di Finest spa. BULGARIA-KAZAKISTAN Tokayev riceve Iliana Yotova, focus su minoranza bulgara Il vicepresidente della Bulgaria Iliana Yotova è stata ricevuta a Nur-Sultan dal presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, nell’ambito della sua visita nel paese euro-asiatico. Al centro dei colloqui è stata la situazione della comunità bulgara che vive in Kazakistan. La comunità bulgara è tra quelle più antiche che risiedono nel paese e che godono dello status di minoranza nazionale. I bulgari in Kazakistan hanno cinque centri culturali. Il vicepresidente Yotova e il presidente Tokayev hanno discusso durante i loro colloqui sulla rappresentanza dei bulgari nel parlamento di


del Kazakistan e sulla formazione in lingua bulgara presso gli istituti scolastici. Ăˆ stato stabilito che gli studenti kazakhi di origine bulgara avranno l'opportunitĂ di studiare in Bulgaria.


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