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L’UNIONE EUROPEA E SPORT

Marco Ferrante Advisory Group of Legal Issue, Consiglio d’Europa; Giuliana Conte Società Italiana degli Avvocati amministrativisti; Marco Arpino Scuola dello sport, Coni Servizi Spa, Roma 3

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Il Libro bianco sullo sport

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Nuovi scenari e prospettive

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"Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna e la sua assenza non potrà mai essere compensata." Pierre de Coubertin

A seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, nell’ambito dell’Unione europea è emersa l'esigenza di una cooperazione rafforzata nel settore dello sport. Lo sport è stato infatti considerato un volano per la realizzazione degli obiettivi della Strategia Europa 2020, ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. I principali settori di intervento in questa azione europea, sono stati individuati nuovamente nell'ambito dei capitoli tematici che si fondano sul Libro Bianco sullo sport. A tal fine, si è convenuto di favorire un quadro di cooperazione europea nel settore dello sport stabilendo un Piano di lavoro UE triennale sullo sport con durata sino alla metà del 2014, per l'azione degli Stati membri e della Commissione, riconoscendo e tenendo conto dei risultati positivi dei lavori svolti nell'ambito delle strutture istituite prima del Trattato di Lisbona.

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MANAGEMENT DELLO SPORT

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Stefano Baldini Federazione italiana di atletica leggera, Roma

Talento e tutor

La ricerca e valorizzazione del talento rappresentano un problema importante per ogni sport. Anche per rispondere a questa esigenza la Federazione italiana di atletica leggera ha lanciato il progetto Tutor nel quadriennio 2009-2012. Per tutor nello sport s’intende una figura che crea le condizioni per facilitare e valorizzare il talento di un atleta e le condizioni in cui vive, stimolando e sostenendo la partecipazione di allenatore, Società sportiva, famiglia, scuola e Federazione in funzione dello sviluppo della sua prestazione sportiva. Si espongono i risultati di una ricerca diretta a ottenere elementi che permettano di definire meglio tale figura e di elevare la qualità del servizio che fornisce agli atleti. La metodologia di ricerca seguita ha preso spunto dal Progetto Spliss, un progetto di ricerca internazionale diretto a offrire dati empiricamente verificabili sui fattori critici di successo, cioè le variabili che incidono sulla riuscita delle strategie e delle politiche delle Federazioni sportive nazionali e internazionali nell’ambito dello sport di alto livello. In questo contesto, ai fini delle ricerca sulla figura del tutor, sono stati predisposti due tipi di questionari, uno per analizzare il grado di soddisfazione dei genitori e degli atleti rispetto

al lavoro di tutoraggio del quale hanno usufruito, l’altro per raccogliere opinioni e impressioni a livello tecnico-dirigenziale. Dalla sintesi dei risultati emerge una diversa percezione delle strategie attuate dalla Federazione per valorizzare il talento in atletica leggera. Secondo tali risultati è necessaria una maggiore collaborazione con le Istituzioni scolastiche, una più intensa comunicazione tra Fidal e Società sportive e soprattutto una modalità condivisa di selezione dei talenti, che per la maggior parte degli interpellati non è codificata. Il tutor dovrebbe cercare di migliorare la comunicazione tra le varie parti in causa per rendere il più chiaro possibile il sistema di promozione e valorizzazione dei giovani talenti; inoltre dovrebbe avere un rapporto più stretto e confidenziale con l'atleta, ma anche con l'allenatore e la famiglia per aiutarli a prendere le decisioni giuste. È emersa altresì la richiesta di una presenza più assidua non solo ai raduni e alle gare. Di conseguenza sarà necessario un impegno più costante e incisivo del tutor che dovrà spendere più tempo per finalizzare la sua attività di raccordo. Per ottenere migliori risultati, quindi, la Fidal dovrebbe investire maggiori risorse sul "Progetto Tutor".

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Una ricerca sul talento e il suo tutoraggio: l’esempio dell’atletica leggera


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MATCH ANALYSIS

Bruno Ruscello Ph. D, corsi di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Roma “Tor Vergata”, Federazione Italiana Hockey; Laura Pantanella Ph.D, corsi di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Roma “Tor Vergata”; Gianluca Iaccarino Federazione Italiana Hockey; Stefano D’Ottavio Corsi di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Roma “Tor Vergata”

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Una informazione ecologica ed efficace

Le procedure di Match Analysis negli sport di squadra sono divenute argomento di discussione di grande interesse fra gli allenatori e gli studiosi di scienze dello sport. Quando ci si riferisce a questo particolare aspetto della metodologia dell’allenamento sportivo, l’informazione ecologica ed efficace e l’elaborazione dei dati pertinenti devono essere considerati i fattori chiave per una corretta analisi della prestazione. Ciò implica una diversa e sempre più raffinata gestione del processo di acquisizione e passaggio delle informazioni all’interno di uno staff tecnico e con gli atleti impegnati. Attualmente il concetto di “Match Analysis” è usato per definire il processo della osservazione e valutazione di un “insieme di comportamenti” adottati dagli atleti durante una partita o incontro, applicando diverse metodologie e utilizzando specifici mezzi e strumenti, al fine di raccogliere ed elaborare i dati relativi ai diversi aspetti di una disciplina sportiva, sotto diversi punti di vista (fisiologico-biomeccanico, tecnico-tattico, strategico); fornire le relative risultanze, opportunamente formattate, per presentare i dati raccolti ed elaborati in un modo accessibile a tutti gli interessati, a diversi livelli e nei tempi utili desiderati, fino al real-time; fornire una interpretazione dei dati raccolti e elaborati, per definire meglio alcune caratteristiche specifiche della prestazione studiata, con il fine ultimo di migliorare questi aspetti attraverso la proposizione dei relativi ed opportuni processi di allenamento. Vengono presentati l’approccio metodologico e alcune risultanze ottenute dall’utilizzo di un sistema integrato di video match analysis quanti-qualitativa in real time, durante un torneo internazionale di Hockey su prato femminile. Lo scopo dello studio era verificare se alcune procedure di valutazione, condotte in occasione di una particolare situazione di gioco a palla ferma, il Corner Corto, potessero essere utilizzate, tramite una applicazione di intelligenza artificiale, per produrre predittori efficaci di prestazione da utilizzare già nel corso della partita stessa. Tale metodo si è dimostrato effettivamente in grado di aiutare lo staff tecnico nella conduzione strategico-tattica della partita e del torneo.

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FOTO ARCHIVIO FIH

La conduzione tattica della gara: un aiuto all’allenatore dall’uso di Data Mining e di video Match Analysis in real-time, nell’esempio dell’Hockey di livello internazionale femminile


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BIOLOGIA DELLO SPORT

Klaus Bartonietz

Il cervello: un organo con il quale pensiamo che pensiamo

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Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca nel campo delle neuroscienze, rispetto al passato attualmente disponiamo di numerose conoscenze sui processi che si svolgono nel nostro cervello. Per atleti e allenatori avere un quadro di quali siano tali conoscenze è importante, se si tiene conto che ogni attività sportiva, sia essa di allenamento o di gara è riconducibile alle funzioni principali di lavoro del cervello: pensare, percepire,

apprendere, dimenticare, ecc. Una affermazione che può sembrare banale, ma da essa derivano importanti conseguenze sia per l’allenamento sia per le gare. Da queste considerazioni deriva questa serie di articoli, della quale questo è il primo, che si pongono l’obiettivo di offrire un panorama dello stato attuale delle conoscenze nel campo della ricerca neurologico e a metterne in rilievo lo loro importanza per l’attività di allenamento e di gara nello sport.

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Prima parte: un panorama introduttivo sullo stato della ricerca neurologica


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METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

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Renato Manno Istituto di Medicina e di Scienza dello sport, Coni Servizi, Roma

Dai Master all’allenamento per la salute Le modificazioni delle capacità di forza nell’età avanzata e possibilità di allenarle

Negli ultimi decenni vi è stata una rivalutazione della necessità di sviluppo delle capacità di forza nella motricità delle persone anziane. Dopo avere trattato la loro evoluzione con l’età e quali sono le caratteristiche dell’espressione della forza nella popolazione di Master, si espone quale sia ruolo di queste capacità nell’attività fisica dell’anziano non praticante sport. Approfondire le conoscenze di come si modifichi la forza in funzione dell’età è essenziale per lo sviluppo di programmi di attività sia preventiva sia di sviluppo. Si si espongono, quindi, quali siano le modificazioni delle varie espressioni della forza nel corso della vita: l’influenza dell’età sull’efficienza neuromuscolare; sulla potenza muscolare; sulla reazione ormonale all’allenamento della forza; gli effetti sugli apparati e i sistemi; il ruolo della nutrizione nel mantenimento dei livelli muscolari e di forza. Tutto ciò rappresenta il presupposto per una esposizione sintetica delle caratteristiche fondamentali (scelta degli esercizi, loro ordine, entità del carico, velocità di esecuzione, intensità, numero delle serie e delle ripetizioni, recuperi e frequenza settimanale) di programmi di allenamento della forza con persone anziane. Infine si espongono quali siano gli effetti della forza sulla deambulazione, sul controllo posturale, l’equilibrio e le altre capacità motorie.

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FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI


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SPORT GIOVANILE

Consigli medico-sportivi su come garantire la capacità di carico nello sport giovanile di alto livello. Decima parte: la prevenzione nei giochi sportivi d’invasione – calcio, handball, hockey prato

Gudrun Fröhner Istituto per la Scienza applicata dell’allenamento, Lipsia

Nei giochi sportivi la formazione nella fanciullezza e nell’adolescenza richiede un processo di sviluppo della capacità di gioco di lunga durata. Nei primi anni di tale processo, in primo piano troviamo lo sviluppo della rapidità, della coordinazione e del comportamento tecnic-tattico durante il gioco. Se si vuole garantire la capacità di carico in questa fase andrebbe evitata qualsiasi specializzazione precoce e assicurare un sviluppo multilaterale della muscolatura. A tale scopo si espongono le particolarità del controllo dell’allenamento; dei fattori che possono alterare lo stato di salute e la capacità di carico; degli adattamenti e delle misura di prevenzione in alcuni giochi sportivi di invasione: calcio, handball, hockey prato.

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La capacità di carico nello sport giovanile


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MEDICINA DELLO SPORT

Gian Nicola Bisciotti Qatar Orthopedic and Sport Medicine Hospital, Fifa Center of excelence, Doha

I meccanismi lesionali della muscolatura flessoria dell’arto inferiore

Nella muscolatura flessoria dell’arto inferiore un muscolo tra i maggiormente soggetti a infortuni è il bicipite femorale, specialmente in tutte le attività sportive che richiedono sprint, accelerazioni, decelerazioni, cambi di direzione, salti, ecc. Si espongono, quindi, i fattori biomeccanici e funzionali che rendono tale muscolo un muscolo ad elevato rischio traumatico. Si trattano, quindi, il ruolo della contrazione ecocentrica nell’insorgenza traumatica, i diversi meccanismi

che provocano lesioni dei muscoli flessori dell’arto inferiore. Tale esposizione serve da presupposto per gli interventi diretti a prevenire eventi traumatici a carico di questi muscoli, tra i quali l’esercizio che vanta la migliore validazione scientifica è il nordic hamstring exercise, mentre di recente numerosi lavori scientifici hanno attestato l’efficacia della metodologia di lavoro basata sul principio isoinerziale come valido mezzo di lavoro nei confronti di eventi lesivi muscolari.

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Eziologia e prevenzione delle lesioni muscolari della muscolatura flessoria degli arti inferiori


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