La Gazzetta Caino & Abele n.5 - Speciale Sussurro nel Vento

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Anno II n.1 - Gennaio 2014

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La Settimana dell’Oratorio 2014 invita a riflettere sulla valenza educativa del Teatro in Oratorio

ORATORIO E TEATRO: LA “CRE-ARTI” INSEGNA TEATRO MAESTRO di Elisa Zaninelli

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u Don Bosco il Cristoforo Colombo del Teatro educativo. Lui, per primo, vide nel ‘Teatrino’ un potente strumento formativo per i giovani. O era tale o non era Teatro. Educativo non era tanto il teatro per i ragazzi, quanto quello dei ragazzi – ragazzi di strada –, da loro realizzato e interpretato: non si recitava per il pubblico, quanto piuttosto per gli stessi attori, per la loro formazione, e per altri giovani, per stimolarli all’imitazione e ad accettare quei valori che, suggeriti dagli adulti, erano più indigesti. Lo stesso Don Bosco, in una conversazione avuta con don Giulio Barberis, suo confidente, sintetizzava così il valore della sua intuizione: «il Teatro, se le commedie sono ben scelte, è scuola di moralità, di buon vivere sociale e, talora, di santità. Sviluppa la mente di chi recita e gli dà disinvoltura; reca allegria ai giovani, che vi pensano molti giorni prima e molti giorni dopo, e li attira nei nostri collegi». E ancora: il Teatro fa emergere qualità e capacità personali, abitua al sacrificio, mette gomito a gomito giovani e adulti, coinvolti nello stesso progetto. É esperienza di attività sociale, costruisce appartenenza e identità – fondamentali nella fase di crescita – e accumula per la vita ricordi ed emozioni. In teatro si diventa amici. «Se vuoi che siano fratelli, obbligali a costruire una torre» diceva l’autore de “Il Piccolo Principe”. Messi insieme a costruire, i ragazzi imparano a scoprirsi, ad accettarsi e a lavorare insieme. Vade retro a esibizionismi, ambizioni, gelosie, discordie e superbie: il Teatro è accettazione dell’altro e ridimensionamento di sé. Senza questo, la torre crolla.

All’interno A pagina 2 - Sinossi di “Sussurro nel Vento” A pagina 3 - Il Cast

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L’esempio dell’Accademia del Musical della Compagnia “Caino & Abele” dell’Oratorio di Offanengo, in scena con il suo “Sussurro nel Vento

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uella della Compagnia Teatrale “Caino & Abele” dell’Oratorio di Offanengo, con la sua “CRE-Arti”, Accademia di musical in Oratorio, è «una geniale scelta educativa di animazione feriale in Oratorio» sostiene don Emanuele Barbieri, Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile e degli Oratori. Tre le ragioni. Innanzitutto, la “CRE-Arti” è – a detta di don Emanuele – un’animazione feriale in oratorio che offre, in modo organizzato, un itinerario, che porta bambini e adolescenti alla realizzazione di un progetto, da condividere con i coetanei e con tutta la Comunità. É, quindi, una proposta educativa, un cammino di scoperta di sé e del proprio talento, che aiuta ciascun allievo a comprendersi, in un orizzonte più grande, e lo invita a costruire relazioni significative. Infine, la “CRE-Arti” è sì un’iniziativa che nasce dalla gratuità del volontariato e dall’esperienza di 28 anni di Compagnia teatrale in Oratorio, ma unisce la competenza di insegnanti qualificati e risorse pubbliche, con il beneficio di un finanziamento regionale. «Per questi motivi – prosegue don Emanuele – mi sembra importante e bello che l’Ufficio per la Pastorale Giovanile e degli Oratori della nostra Diocesi abbia scelto di inserire, nella Settimana degli Oratori

2014, lo spettacolo musicale “Sussurro nel vento” della “CRE-Arti”. Un’occasione di condivisione di una meta raggiunta da una realtà specifica, ma anche di un progetto, che altri oratori possono mettere in atto». Nata nel 2010, in collaborazione con l’Oratorio Don Bosco di Offanengo, l’Assessorato alla Cultura e la Cooperativa Sociale Onlus Altana di Cremona, la “CRE-Arti” si rivolge a bambini e adolescenti, guidandoli in un percorso educativo, alla ricerca del proprio talento. Nel 2011, Regione Lombardia l’ha annoverata, all’interno del “Parco Progetti”, tra i programmi innovativi nell’area dell’istruzione, formazione e lavoro. Formare ed educare al e con il Teatro è l’obiettivo principe dell’Accademia, ma «l’ora e mezza di lezione settimanale, alternata tra le tre materie d’insegnamento (ballo, canto e recitazione) - sottolinea il Consiglio Direttivo del “Caino & Abele” – vuole anche essere un momento di impegno nella comunità, per condividere e crescere, divertendosi in oratorio». La “CRE-Arti” è ora al suo quarto anno di attività e conta 16 allievi del corso avanzato e 17 di quello base. Primo esito e banco di prova di quanto appreso, nei tre anni di attività, dagli allievi dell’avanzato è “Sussurro nel Vento”, nono spettacolo della Compagnia “Caino & Abele”, fondata in Oratorio nel 1985.

Liberamente ispirata a “Whistle Down The Wind” di Webber, la storia di un fuggitivo diviso tra pregiudizio e innocenza

‘SUSSURRO NEL VENTO’, EVENTO DIOCESANO PER LA SETTIMANA DELL’ORATORIO Spettacolo debutto della ‘CRE-Arti’, Accademia del Musical “Caino & Abele” dell’Oratorio di Offanengo, sostenuta anche da Regione Lombardia

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ouisiana (Stati Uniti) 1959, appena prima di Natale. La quindicenne Swallow scopre, nascosto nel suo fienile, un uomo ferito, che, alla domanda “chi sei tu?”, risponde spaventato “Gesù Cristo!”. Per Swallow, in attesa del ritorno del Salvatore, è come se tutte le sue preghiere fossero state esaudite e, insieme alle bambine della città, promette di proteggere lo straniero da quanti - genitori compresi - stanno cercando un pericoloso criminale, fuggito dal penitenziario. È questa la trama di “Sussurro nel vento”, recente allestimento – insieme a “Aladin, Il Musical”, un successo al debutto, ora in tour – della Compagnia “Caino & Abele”. Spettacolo musicale di fama mondiale, la storia segue le sorti di un fuggitivo, diviso tra il pregiudizio degli adulti e l’innocenza della gioventù. Liberamente ispirato a “Whistle Down The Wind” con testi di Jim Steinman e musiche di Andrew Lloyd Webber (il genio di Jesus Christ Superstar, Cats e Il fantasma dell’opera per citarne alcuni), “Sussurro nel Vento” è

basato sull’omonimo romanzo di Mary Hayley Bell, divenuto un film nel 1961, mentre il musical debuttò al Teatro Nazionale di Washington il 12 dicembre 1996. Le prime recensioni furono negative, ma la popolarità degli autori e la bellezza delle canzoni ne hanno fatto un colossal, registrandolo per più di due anni all’Aldwych Theatre di Londra, con due tour in Gran Bretagna e uno negli Stati Uniti, tra il 20072008. L’unica traduzione italiana è del bresciano don Marco Marelli, ora missionario in Messico, grande conoscitore e appassionato di musical, di “Whistle Down The Wind” in particolare . Ad interpretare i protagonisti della Louisiana anni Cinquanta, che nel fienile sorprendono e nascondono un fuggiasco criminale, gli allievi del corso avanzato della “CRE-Arti”, supportati dal gruppo senior della Compagnia: 40 persone tra attori e ballerini, coro dal vivo, più di 60 costumi e oltre 30 persone coinvolte nei preparativi, per raccontare un capolavoro del panorama teatrale, storia di quando l’amore sa trasformare le persone.


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