SCIENZA
La memoria del ghiaccio Più il carotaggio è profondo, più si torna indietro nel tempo. Studiare il ghiaccio, qua sul Monte Rosa, significa studiare la storia delle montagne, del clima e perfino dell’umanità di Jacopo Gabrieli*
C
arotare un ghiacciaio è un’attività tanto noiosa quanto difficile ed imprevedibile. Pochi parametri, la cui combinazione solo raramente dà i risultati teoricamente previsti. Il resto è questione di sensazioni, una sorta di feeling tra te, il carotiere e il ghiacciaio. Un’empatia che si crea lentamente. Azioni ripetitive, in attesa che il prossimo imprevisto ti faccia capire come nulla sia mai scontato. Minuti silenziosi di lavoro, che
50 / Montagne360 / settembre 2021
poi diventano ore e giorni, con il solo ronzio del motore del verricello a fare da sottofondo. E così la mente, sezione dopo sezione, si ritrova a vagare, con il ghiaccio che tieni in mano, tra i ghiacciai che ti circondano. Strato dopo strato, accarezzo la storia di questi luoghi, ascoltandone i racconti. Un libro fantastico, questo è un ghiacciaio, scritto in una lingua che solo parzialmente riusciamo a comprendere.