Il Volontariato nel CAI di Domani

Club Alpino Italiano I 100° Congresso Quale volontariato per il C.A.I. di domani

Gruppo di Lavoro Volontariato nel CAI di domani

Il CAI di Domani

• I Soci: il centro e il volto del volontariato dell’Associazione • Le Sezioni e le So5osezioni: i pilastri del CAI • Più libertà, più iden=tà e più responsabilità al Sodalizio • Maggiori servizi dal centro per il nostro territorio

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TEMI STRATEGICI

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TEMI FUNZIONALI

I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI 2

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CENTRALITÀ DEL SOCIO

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TEMI STRATEGICI

" Avviare una campagna pubblica di alto profilo per sensibilizzare e incoraggiare l’essere SOCIO aLvo quale ambasciatore per tuNa la Montagna

" Impegno e perseveranza unite a: GRATUITÀ TRASPARENZA RESPONSABILITÀ 3

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SEZIONI E SOTTOSEZIONI: LA CASA DEL CAI

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TEMI STRATEGICI

"

Fare rete a livello regionale e provinciale, rispeNando il ruolo e le autonomie di Sezioni e SoNosezioni locali, per rispondere meglio e prima alle loro esigenze

"

Vivere la casa di Sezioni e SoNosezioni, ma anche i rifugi, come luoghi di ritrovo, discussione e aggregazione in un’atmosfera accogliente e conviviale per tuL i Soci e per gli amanV della montagna

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POLITICHE PER I GIOVANI -­‐ CAI E SCUOLA

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TEMI STRATEGICI

"

Diffondere nei Gruppi Regionali e nelle Sezioni CAI il III° Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione Pubblica e il Club Alpino Italiano, del luglio 2012, come strumento per la formazione dei DocenV delle Scuole

"

Coinvolgere i soci per promuovere l’educazione spirituale cogniVva e motoria dei giovani aNraverso la frequentazione della montagna

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ASSOCIAZIONE E POSTAZIONI PROFESSIONALI

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TEMI STRATEGICI

"

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO (no profit): ProgeNualità strategica, culturale e di formazione

"

AZIENDA (profit): Erogazione servizi, aLvità commerciali, markeVng, comunicazione

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TITOLAZIONE E TECNOCRAZIA

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TEMI STRATEGICI

"

Semplificare i regolamenV OTCO/OTTO

"

Snellire i percorsi formaVvi per VtolaV e sezionali

"

Ridurre la proliferazione e il frazionamento dei Vtoli tra specializzazioni e tecnicismi

"

Creare sinergia tra OTCO e OTTO per proporre aLvità didaLche e culturali ai soci sperimentando anche nuove proposte di aLvità motorie e mulVdisciplinari in collaborazione con CNSAS,CAAI, AGAI

"

Affiancare le associazioni degli Scout (AGESCI,CNGEI) e le agenzie per i giovani con specifici progeL formaVvi 7

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ALPINISMO CONSAPEVOLE

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TEMI STRATEGICI

"

Promuovere un alpinismo consapevole nel pieno rispeNo delle montagne,della storia e delle tradizioni locali orientando di conVnuo le aLvità formaVve delle Scuole del CAI

"

Incoraggiare, sostenere ed entusiasmare tuL per iniziaVve di “buon alpinismo” con parVcolare indirizzo verso i giovani

"

Porre un’aNenzione mirata ai cambiamenV di approccio alla montagna da parte del mondo alpinisVco

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LA DONNA. IL C.A.I. E LA FAMIGLIA

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TEMI STRATEGICI

"

Riconoscere alle donne il ruolo di custodi delle tradizioni

"

Individuarle come promotrici dell’amore per la montagna e della capacità di trasmissione dei valori ai figli

"

Accreditare e favorire il loro ruolo dinamico e innovaVvo svolto nel CAI

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RIFUGI E BIVACCHI

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TEMI STRATEGICI

"

Ribadirne il valore idenVtario e sostenere il ruolo cruciale di questo patrimonio delle sezioni e soNosezioni

"

Confermare e rafforzare la specificità della loro funzione di presidi culturali, ambientali, paesaggisVci e di sicurezza in montagna per tuL

"

Rifugi CAI come capitale privato ma, sopraNuNo, un importante servizio di pubblica uVlità

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SENTIERI E CATASTI

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TEMI STRATEGICI

"

Accrescere e consolidare le collaborazioni con Regioni ed EnV (Parchi Nazionale e Regionali)

"

Sostenere e facilitare il volontariato aLvo per la salvaguardia e la manutenzione dei senVeri e del territorio

"

Potenziare la consapevolezza e la praVca dei senVeri come anima del turismo emozionale, sostenibile e accessibile a tuL

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ATTIVITÀ SPORTIVE

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TEMI STRATEGICI

"

Allargare le opportunità di futuro messe in evidenza da aLvità sporVve e compeVVve per promuovere una consapevole frequentazione, conoscenza e preservazione dell’ambiente montano

"

Rilevare e coordinare aLvità e gare sporVve già presenV nelle sezioni e soNosezioni CAI che offrono parVcolare richiamo e coinvolgimento del mondo giovanile

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IL BIDECALOGO

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TEMI STRATEGICI

"

Promuovere e praVcare i principi del Bidecalogo

"

Tradurre le posizioni CAI in concrete aLvità a sostegno e tutela delle genV di montagna, della biodiversità, dell’agricoltura mulVfunzionale e sviluppo sostenibile in montagna e anche come volano di prospeLve professionali per i giovani

"

Diffusione del Bidecalogo come vocabolario di dialogo e strumento di alleanze con le diverse agenzie ambientali nazionali, europee e internazionali 13

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VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ

"

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TEMI STRATEGICI

Approfondire la possibilità di inserire tra i compiV isVtuzionali del CAI, con i relaVvi aspeL normaVvi, economici e assicuraVvi, anche le aLvità con fini di solidarietà, promozione sociale e protezione civile

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SEDE CENTRALE, SEMPLIFICAZIONE E BUROCRAZIA

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TEMI FUNZIONALI

"

Snellimento e riduzione dei regolamenV interni del CAI

"

Semplificazione degli adempimenV formali

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CONSULENZE E SUPPORTO AMMINISTRAZIONE

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TEMI FUNZIONALI

"

Perfezionare il supporto ai Gruppi Regionali e sezioni in ordine alle materie amministraVve e fiscali

"

Creare una postazione di help-­‐desk per raccogliere quesiV e problemaVche di sezioni e GR da soNoporre agli uffici centrali

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RESPONSABILITÀ CIVILE-­‐PATRIMONIALE

"

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TEMI FUNZIONALI

Studiare e ricercare formule di polizze assicuraVve per coprire i rischi di responsabilità civile patrimoniale e per i danni erariali per sezioni e soNosezioni, presidenV e dirigenV volontari privi di personalità giuridica

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RAPPRESENTATIVITÀ CAI E SEZIONI NAZIONALI

"

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TEMI FUNZIONALI

Precisare il ruolo del CAI nei rapporV con le isVtuzioni

" Auspicare l’applicazione della reciprocità alla partecipazione di assemblee e consigli direLvi di CAAI, AGAI,CNSAS

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LIBRO AZZURRO DEL VOLONTARIATO E DELLA SOLIDARIETÀ CAI

"

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TEMI FUNZIONALI

Creare un " Libro azzurro del volontariato " come contenitore delle diverse aLvità con daV e misure del lavoro del volontariato isVtuzionale e di solidarietà sociale e civile

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SOCI, CATEGORIE E QUOTE

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TEMI FUNZIONALI

"

Realizzare un paccheNo di accoglienza da consegnare ai nuovi soci

"

Proposta di quota unica associaVva a livello nazionale

"

Valutare l’introduzione di nuove categorie di soci pensando alla eventuale rimodulazione della categoria “giovani”

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FORMAZIONE DEI SOCI

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TEMI FUNZIONALI

"

Potenziare iniziaVve per favorire idenVtà e senso di appartenenza al CAI

"

Favorire aLvità di formazione e moVvazione per il volontariato libero, aLvo e consapevole

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COMUNICAZIONE E STAMPA

"

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TEMI FUNZIONALI

InvesVre nella formazione di addeL CAI alla comunicazione

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PROMOZIONE E VISIBILITÀ DEL CAI

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TEMI FUNZIONALI

"

InvesVre in idee e strumenV per migliorare la conoscenza e la visibilità della nostra associazione

"

ProgeNare e realizzare materiali divulgaVvi e promozionali

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TESTIMONI, MAESTRI E SIMBOLI PER IL CAI

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TEMI FUNZIONALI

" Albo medaglie d’oro e soci onorari del CAI

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CAMMINARE CON IL CUORE

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TEMI FUNZIONALI

" Camminare Udire Osservare RifleNere Emozionarsi -­‐ per stare bene insieme

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134° convegno Sezioni Venete-­‐Friulane-­‐Giuliane

"

Il 23 novembre 2013 è stato apertamente approfondito e discusso il tema “Valori, e+ca, pra+ca e sostenibilità del volontariato”, con analisi e proposte del volontariato che soNende però a una realtà complessa e arVcolata, nella quale è difficile orientarsi.

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I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI

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Gruppo Regionale Lombardia

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I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI

Il CAI Lombardia ha prodoNo una mozione di conferma dei principi eVci e operaVvi: “Oltre il 150° CAI -­‐ la montagna unisce nei valori di volontariato”, durante l’Assemblea Regionale dei DelegaV del 10 novembre 2013 a Milano.

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Gruppo Regionale Emilia e Romagna

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I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI

L'Assemblea Regionale dei delegaV riunita a Castelfranco Emilia l'11 aprile 2015 ha deliberato di chiedere agli organi centrali CAI di cosVtuire all'interno degli organismi direzionali e degli OTCO Gruppi di Lavoro, composV da Soci che abbiano la capacità di guardare al futuro in maniera dinamica ed evoluVva, che si confronVno sulle reali problemaVche interne e sulle loro cause.

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Gruppo Regionale Umbria

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I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI

In data 11 oNobre 2014, l’Assemblea Regionale dei DelegaV ha deliberato, in ordine al “Il CAI di Domani”, una proposta di un innovaVvo modello organizzaVvo che, basandosi sull’uguaglianza e su un basso livello di gerarchia, enfaVzza il ruolo determinante di ciascun Gruppo Regionale che, prescindendo dalla dimensione quanVtaVva del numero dei Soci e delle Sezioni, rappresenta un contenitore di esigenze, esperienze, sensibilità e di proposte che con l’aNuale organizzazione hanno un’alta probabilità di rimanere inespresse e quindi non interceNabili dagli Organi Centrali.

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Gruppo Regionale Marche

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I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI

Il CAI Marche ha sviluppato nell’ARD di domenica 14 dicembre 2014 Un dibaLto in ordine al “Il CAI di Domani”. Sul punto i DelegaV non hanno inteso assumere una proposta organica di modifica dello Statuto e/o Regolamento Generale, rilevando comunque come indispensabili e improcrasVnabili modifiche Statutarie degli organi centrali con riconoscimento ai Gruppi Regionali di un nuovo ruolo perché possano concorrere effeLvamente alla formazione della “volontà dell’ente” e aNribuzione all’Assemblea dei DelegaV di una più sostanziale funzione di indirizzo e controllo 30

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Gruppo Regionale Calabria

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I LAVORI DEI GRUPPI REGIONALI

L’Assemblea Regionale dei DelegaV tenutasi a Cosenza il giorno 11 aprile 2015 ha esaminato e discusso le proposte poste in essere su una possibile organizzazione del Sodalizio, decidendo che “l’organizzazione aNuale sia la più idonea” e che il miglioramento debba avvenire aNraverso “intervenV limitaV e miraV in modo da velocizzare il processo decisionale e la riduzione del contenzioso”.

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Grazie per l’aNenzione !

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