Caccia Passione febbraio 2017

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ANNO VI nr. 02 - Febbraio 2017

CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia..

SPECIALE HIT 2017 Caccia al cinghiale:

• Il branchetto del Fosso Mollo

Cani da caccia:

• Il carattere del segugio a pelo forte

Canna rigata:

• Blaser R 93 in 6x62 Frères


in copertina

La HIT di Vicenza si conferma fiera importante e molto frequentata. Nei giorni 11 – 13 febbraio la Fiera vicentina sulla caccia è stata visitata da un numero cospicuo di appassionati confermando la bontà dell’organizzazione, sempre in crescita.

SOMMARIO Anno VI Nr. 02

www.cacciapassione.com

24 Caccia al cinghiale: Il branchetto del Fosso Mollo

Pg 8 News ed eventi venatori

32 Viaggi di caccia:

Pg 10 Eventi: La HIT di Vicenza si conferma fiera importante e molto frequentata

Pioggia – caccia si/caccia no

Emanuele Tabasso e Pierfilippo Meloni

38 Cani da caccia:

Il carattere del segugio a pelo forte

Pg 24 Caccia al cinghiale: Il branchetto del Fosso Mollo

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a cura della redazione

Pina Apicella


Sommario

Pg 58 Munizioni: La cartuccia 6x62 Frères

10 Eventi:

La HIT di Vicenza si conferma fiera importante e molto frequentata

Pg 32 Viaggi di caccia: Pioggia – caccia si/caccia no Saverio Patrizi

Costantino Ramolfi

Pg 62 Photogallery: A picco sul mare… uniti per Norcia

Vincenzo Frascino

44 Fucili canna liscia:

Fausti Dea Club 24: una scelta fuori dal coro

Pg 38 Cani da caccia: Il carattere del segugio a pelo forte

Simona Pelliccia

Pg 44 Fucili canna liscia: Fausti Dea Club 24: una scelta fuori dal coro

Emanuele Tabasso

Pg 50 Fucili canna rigata: Blaser R 93 in 6x62 Frères

50 Fucili canna rigata:

Blaser R 93 in 6x62 Frères

62 P hotogallery:

picco sul mare… A uniti per Norcia

Emanuele Tabasso

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Editoriale LA RESILIENZA DI UN CACCIATORE... Eccoci a febbraio, stagione venatoria chiusa, fucili nel fodero, fotografie delle nostre emozioni da stampare, ma ovviamente arrivano immancabili le polemiche di chi fa opposizione distruttiva, non rispettosa della controparte o tantomeno propositiva di eventuali loro iniziative. Assistiamo, per il momento, con una certa pacatezza all’azione di alcune sigle animaliste, verso il condannare il consumo di carne di selvaggina poiché secondo loro avrebbe alti contenuti di piombo e causando nei casi più gravi anche delle nefropatie; cosa ovviamente non vera in quanto è accertato da tempo con numerosissimi studi clinici che non vi sono valori significativi di tracce di metalli come il piombo che possano arrecare danno alla salute umana. Inoltre anche l’OSM, l’istituto di sanità mondiale, anni addietro si era espresso sull’assenza di metalli come il piombo nelle carni di selvaggina, anzi in tal circostanza venne proprio incentivato il corretto consumo alimentare di tali carni, ritenute eccellenti per caratteristiche organolettiche e valori nutritivi. Ricordiamo che la carne di selvaggina è uno dei pasti naturali più consumati da centinaia di anni, in quanto contiene fibre muscolari più fini rispetto alla carne degli animali da macello, presenta una bassa quantità di grassi, contiene meno colesterolo, è ricca di proteine e si divide in due macro categorie: da pelo e da piuma. Ecco perché vi è stata una inversione di rotta nella promozione al consumo di carni “nere” (selvaggina) o cacciagione se carni legate alla stagionalità del regolamentato periodo di caccia. Oggi infatti iniziano a fiorire numerose iniziative legate al consumo di carni di selvaggina, ricordando che l'utilizzo è spesso volano enogastronomico per le strutture recettive ove servita. Ottime tra le fiorenti iniziative Made in Italy, quella della Divisione FRANCHI con lo sviluppo della Franchi Food Academy che sapientemente racconta, valorizza e insegna come portare sulle tavole piatti da realizzare, gustare e condividere, rendendo semplici momenti di quotidianità, un’esperienza unica e indimenticabile. Altra lodevole iniziativa denominata “Selvatici e buoni” portata avanti dalla Fondazione UNA, prevede in due fasi la realizzazione di attività di formazione per operatori della filiera di lavorazione e cacciatori, per sviluppare conoscenze e competenze sulla corretta gestione degli animali cacciati e delle carcasse, tracciabilità e sicurezza alimentare diventano quindi punti centrali per garantire trasparenza e legalità in questo settore.
La seconda area di sviluppo del progetto è relativa al miglioramento della filiera alimentare e gastronomica. Ora che si inizia nuovamente a valorizzare queste carni pregiate ancor troppo spesso sottovalutate, non ci resta che apprezzare la resilienza di noi cacciatori, nel saper arrestare con fatti concreti i "venti" contrari sempre senza nessuna fondatezza. Altresì noi di Caccia Passione da quindici anni sposiamo la tesi che la caccia e il rispetto dell’ambiente non siano assolutamente in contraddizione anzi viaggiano giuntate tra loro, pertanto riconquistato con fatti concreti il vento in poppa, non ci resta che portare i sapori della cultura venatoria dentro tutte le case. Pierfilippo Meloni


Eurispes 2016: calano italiani contrari alla caccia Le percentuali di persone che si oppongono all’attività venatoria è scesa di 10 punti percentuali, fermandosi al 68,5%.

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en 20mila tonnellate di prodotti agricoli persi, l’equivalente di 700 autotreni carichi di uva, grano, semi, mele e ciliegie. Confagricoltura ha usato questo paragone per spiegare l’emergenza storni in Toscana, con i volatili che hanno già provocato danni per 4 milioni di euro l’anno. Si sta parlando di circa 5 milioni di volatili, ormai stanziali nella regione e il cui guano sta diventando una minaccia incombente. Il presidente di Confagricoltura Toscana, Francesco Miari Fulcis, ha chiesto a gran voce degli interventi straordinari per una situazione che non è più sostenibile. L’abbattimento programmato di 23mila storni l’anno non si è rivelato risolutivo e la proliferazione è purtroppo proseguita in maniera indisturbata e incontrollata. Tra l’altro, come sottolineato dalla stessa associazione agricola, la specie tende a raddoppiare ogni biennio. Fino a 15 anni fa, invece, la situazione era completamente diversa, con pochi storni che spuntavano nel periodo migratorio. Miari Fulcis ha evidenziato anche come questi volatili, insieme alle cornacchie, abbiano annientato

animali più piccoli (in primis passeri e pettirossi), provocando un grave squilibrio della fauna. I problemi agricoli principali si riferiscono al vino, visto che ogni volta che lo storno mangia un chicco d’uva si rovina l’intero grappolo. Dissuasori e abbattimenti programmati non sono serviti, ora Confagricoltura pretende un tavolo per nuove soluzioni condivise.

Ok tra Enci e Regione Toscana sull’impiego dei cani nella caccia I due enti hanno ratificato l'intesa a Firenze: l'obiettivo è quello di valorizzazione gli animali nella gestione della fauna. ta sottoscritta ieri, giovedì 23 febbraio 2017, nella Sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi: l’obiettivo è quello di collaborare per specializzare e impiegare le unità cinofile in ambito faunistico e valorizzare le aree in cui si svolgono le attività cinotecniche. Il presidente dell’ENCI, Dino Muto, ha sottolineato gli aspetti principali dell’accordo, con cui si consolida un percorso istituzionale già ben indirizzato. Il fatto che si possano individuare aree di pregio per quel che riguarda lo svolgimento delle verifiche zootecniche e dei brevetti è rilevante e funzionale per esaltare le qualità naturali e la preparazione dei cani. ’Ente Nazionale Cinofilia Italiana e la Regio- Marco Remaschi, assessore regionale all’Agricolne Toscana hanno presentato e ratificato a tura, ha voluto ringraziare l’Ente per il contributo Firenze un accordo relativo alla valorizzazione che fornirà al monitoraggio e ad altre attività di ridei cani nella gestione della fauna. L’intesa è sta- lievo, delegate in base all’intesa appena sottoscritta.

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News venatorie IV Campionato Italiano di Tiro di Caccia Blaser 2017 La gara più importante dell’anno per i Blaseristi si svolgerà a Ruino (PV) 6-7 maggio 2017.

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ome ogni anno, gli appassionati del marchio Blaser e chi ha la curiosità di avvicinarsi e provare queste fantastiche armi si ritrovano a Ruino (PV) nel mese di maggio per il “Campionato Italiano di Tiro di Caccia Blaser”, la gara più importante dell’anno per i blaseristi e contemporaneamente e soprattutto una splendida festa per i cacciatori in una delle più belle riserve del nord Italia. E’ la gara più importante perché laurea il Campione Italiano di tiro Blaser, oltre che per il fantastico montepremi e gli sponsor tecnici, primo fra tutti Leica Sport Optics, che fin dalla prima edizione è stato scelto a rappresentare in esclusiva le ottiche di alta qualità. E’ una splendida festa perché anche chi non vince può aggiudicarsi i premi straordinari che saranno estratti a sorte, ma soprattutto per l’ospitalità di Marco Goia e della sua famiglia, titolari della Wildmann nella cui riserva si svolge da sempre il Campionato. L’ambiente della riserva fa venire voglia di andare a caccia, è un vero trionfo della natura, e Marco Goia è uno dei più capaci e competenti organizzatori di caccia che abbiamo in Italia. Chi partecipa al Campionato non dimentica tra l’altro la

eccellente qualità di ciò che l’organizzazione mette a disposizione al momento del pranzo… Oltre a Marco Goia, il Campionato ha come organizzatore Giorgio Beolchini dell’omonima armeria di Pavia, uno dei principali punti di riferimento per i Blaseristi in Italia e anche uno dei nostri migliori armieri. La formula che prevede posizioni e appoggi esclusivamente da caccia è il fiore all’occhiello della manifestazione, che appassiona per questo anche i partecipanti che concorrono senza avere ambizioni di vittoria. Ovviamente la condizione necessaria per iscriversi, oltre a quella di essere in possesso di licenza di caccia, è quella di sparare con arma Blaser. Chi non ha un’arma Blaser è invitato comunque, potrà utilizzarne una messa a disposizione e tarata alla perfezione dall’organizzazione, equipaggiata con gli ultimi modelli di ottiche Leica.

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er informazioni Forest Italia Srl- Email: info@forestitalia.com oppure Marco Goia 335 5458309 e Armeria Beolchini 0382 22227.

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LA HIT DI VICENZA SI CONFERMA FIERA IMPORTANTE E MOLTO FREQUENTATA Caccia Passione 8


Eventi

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LA HIT DI VICENZA SI CONFERMA FIERA IMPORTANTE E MOLTO FREQUENTATA Nei giorni 11 – 13 febbraio la Fiera vicentina sulla caccia è stata visitata da un numero cospicuo di appassionati confermando la bontà dell’organizzazione, sempre in crescita, la presenza delle Case del settore e l’oculata disposizione dei padiglioni in cui il lavoro si è svolto con regolarità di Emanuele Tabasso e Pierfilippo Meloni

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niziamo con quello che ancora non funziona così dopo non ci pensiamo più: l’arrivo in Fiera nella mattina di sabato è stato un calvario con un’ora giusta di tempo fra l’uscita autostradale e il primo parcheggio in cui lasciare l’auto usufruendo di una delle comode navette gratuite. Meglio ha fatto chi s’è ricordato di uscire ad Alte Montecchio anziché a Vicenza Ovest: temiamo tuttavia che la volta prossima, scoperta la soluzione alternativa, anche questa via si riveli intasata. Lo abbiamo detto e immaginiamo che, purtroppo, non ci sia molto da poter realizzare per cambiare le cose. La rabbia svanisce rapidamente non appena entrati, con un ritorno di fiamma il mattino

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dopo quando viene imposta la museruola ai cani: insulto a soggetti da caccia, ai conduttori e a tutti gli amanti dei fidi ausiliari. All’IWA un simile gesto sarebbe inimmaginabile: qui da noi qualche solerte funzionario ha inteso pararsi dalla stoltezza di qualcuno che riesce a farsi mordere anche da soggetti che abboccano ben altra selvaggina. Italia – Germania: i confronti non finiscono mai. Torniamo alla fiera o meglio a quelli che l’hanno animata grazie proprio a un’organizzazione di personaggi esperti e, sicuramente, anche appassionati di questo mondo armiero venatorio: mancano ancora le targhette con i numeri di stand visibili lungo i corridoi, ma ci si adatta senza troppo sfor-


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zo mentre sono mantenuti adeguatamente i servizi e i punti ristoro forniscono cortesia, celerità, cose molto buone, prezzi contenuti e non di rapina. Mica poco al giorno d’oggi. Con una carrellata forzatamente contenuta diamo alcuni spunti per considerare l’attualità e magari programmare un prossimo acquisto. Fiocchi ha una proposta inusitata di munizioni per canna liscia dove ogni desiderio viene appagato. Nelle munizioni per canna rigata abbiamo osservato un aggiustamento dell’offerta secondo le più estese richieste di mercato e in base a quanto l’azienda riesce ad allestire con bossolame proprio: una garanzia evidente con cariche dal .222 Rem. al .338 Lapua. Sotto la sagace guida di Bruno Beccaria la Franchi è partita dai semiauto a canna liscia, arrivando ai due canne anche di piccolo calibro, all’express per sfoderare ora la novità di una carabina, la Orizon che inizia bene con un impianto classico a due tenoni frontali e diversi accorgimenti che ne renderanno l’impiego fruttuoso e piacevole. Benelli spazia su una vasta gamma di semiauto a canna liscia dove l’impianto inerziale è il cuore del progetto mentre i differenti allestimenti incontrano le esigenze di caccie specifiche: si affiancano il recentissimo e avveniristico sovrapposto U828 e l’affermato semiauto rigato Argo. Beretta copre ogni settore della canna liscia con particolare attenzione ai sovrapposti da pedana tornati dalle Olimpiadi di Rio carichi di medaglie. Nel Gruppo mietono successi le carabine della Tikka, concorrenziali per tecnologia e rendimento, e quelle della Sako poste ai vertici dell’eleganza formale e della ricercatezza nelle soluzioni tecniche ed esecutive. A questi due marchi si affiancano le ottiche della Steiner tedesca e della statunitense Burris. Bignami spazia su armi lunghe di ogni genere con particolare riguardo a quelle con canna rigata come Weatherby, Sauer, Mauser, CZ, Christensen. Caccia Passione 12


Eventi

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BROWNING Novità per la neonata MK3 La ancora giovanissima Bar MK3 si arricchisce di due nuove versioni: la Composite HC Tracker con inserti fluo e canna da 47 cm e la versione Compo Brown ADJ HC con finitura marrone e nero, nasello regolabile e una slitta Nomad per attacco di ottiche. Confermato il successo del sistema di armamento “hand-cocking”: la sicurezza è e resta la principale mission della casa belga.

BERETTA OFF SHOT Off Shot : un concentrato di protezione e tecnologia Beretta presenta tre differenti versioni di auricolari che garantiscono elevata protezione e ascolto naturale dei suoni a caccia, al tiro a volo, in poligono e in ogni attività sportiva. L’auricolare passivo protegge l’udito dal rumore dello sparo. La versione attiva dell’auricolare conserva la proprietà di protezione cui si aggiungono 3 programmi di ascolto per ottimizzare la ricezione dei suoni naturali. Disponibile anche in versione wi-fi. Caccia Passione 14


Eventi CANICOM Innovazione e tecnologia alla portata di tutti

BS PLANET La novità esclusiva dello Smartwatch

In casa Canicom tanta freschezza e interessanti novità. In primis il nuovo telemetro ATN, dotato di collegamento via Bluetooth con lo smartphone. Dalla misurazione effettuata parte un segnale che viene visualizzato sul display del proprio telefonino. Il risultato, di immediata lettura, è il numero di click da imprimere alla torretta balistica di una qualsiasi ottica o lo spostamento automatico del reticolo di tutte le ottiche ATN ad esso collegabili. Il prezzo certamente competitivo del nuovo telemetro lo rende un oggetto particolarmente interessante. Ad esso si affianca la nuova ottica da battuta Nikon Prostaff 7, l’entry level che garantisce la consolidata robustezza, le lenti anti appannamento, assieme al reticolo illuminato 4A, quattro ingrandimenti e un campo visivo di 38 metri.

Per gli appassionati di cinghiale e di caccia con il cane da ferma nasce la possibilità di collegare il palmare con uno Smartwatch dove è possibile visualizzare tutte le informazioni mostrate sul display del localizzatore. La vibrazione dello smartwatch si aggiunge al suono del beeper per un collegamento ancora più stretto e immediato col proprio ausiliario.

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FALCO La carabina pieghevole di Falco. Tra innovazione e cura del dettaglio Dall’azienda Falco troviamo un’interessante novità: la carabina Overtop, l’unica pieghevole in esposizione. Si tratta di un’arma disponibile in tutti i calibri, a richiesta. Presenta una chiusura a tassello con doppio rampone inferiore, comandato tramite una leva di apertura. La scina è in blocco unico col manicotto. L’armamento e lo scarico dell’arma avviene tramite cursore di sicurezza. La regolazione dello scatto è possibile tramite una vite posta sotto il ponticello. È fornita con e senza tacche di mira. Un bel gioiellino, unico nel suo genere!

EUROCOMM MUNIZIONI Finalmente in commercio le nuove cartucce silenziate in calibro 28 e 36 Lo stand di Eurocomm Munizioni ci accoglie con una gradita novità. Il progetto delle cartucce silenziate, nato nel 2016, è finalmente approdato nelle disponibilità degli appassionati di piccola migratoria con i calibri 28 e 36. Le cartucce sono prodotte nel piombo del 9, 10 e 11 con grammature disponibili di 32 e 31 g rispettivamente. Caccia Passione 16


Eventi GIULIO TASCA La pittura come espressione del grande amore per la montagna Le doti artistiche di Giulio Tasca sono note a tutti e non occorre essere un esperto critico d’arte per poterle apprezzare: le sue creazioni sono sempre vivide, tridimensionali, capaci di far sentire all’osservatore lo sguardo del selvatico. Giulio nasce e vive in montagna, e dalla sua realtà quotidiana riceve gli spunti e l’ispirazione per le sue opere. “Fin da bambino ho saputo di avere questa dote, e l’ho sviluppata da autodidatta negli anni. Passando dall’acquarello all’olio sono finalmente approdato all’acrilico, che è il colore perfetto per conferire sobrietà e vividezza alle mie immagini. Dipingere la montagna e i suoi animali non è solo un lavoro per me, la montagna è la mia vita”. La splendida moglie di Giulio si occupa della realizzazione di stampe su tela dei dipinti del marito, per rendere accessibile a tutti l’opera del pittore, anche a chi non può permettersi l’acquisto di una vera e propria opera d’arte. FOREST ITALIA Novità in casa Leica Presentate novità nel campo delle ottiche da puntamento. La neonata serie Visus i LW oltre ai modelli 2,5-10x42 e 3-12x50 presenta anche una versione da battuta 1-4x24 che va a fare compagnia al top di gamma Magnus 1−6.3x24i. Due le versioni, una lucida e una opaca. In quest’ultima sono disponibili i modelli con torretta BDC.

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JAWAG Qualità e dettagli per armi, abbigliamento e calzature Allo stand dell’importatore esclusivo Blaser, l’occhio non può che cadere sullo splendido kipplauf della casa tedesca. L’arma si presenta leggera, compatta, maneggevole ma allo stesso tempo elegantissima. Numerose anche le novità nell’abbigliamento e calzature che seguono la filosofia aziendale di qualità assoluta e attenzione ai dettagli che contraddistingue anche ogni arma della casa tedesca.

GIUSY RAMPINI L’amore per i cani e il talento per la ritrattistica “Ho la passione per il disegno e la pittura fin da bambina. I miei studi sono stati indirizzati verso la moda, ma alla fine il mio amore per la pittura e per i cani ha prevalso, e così ne ho fatto il mio lavoro”, il sorriso della bella pittrice ci accoglie nel suo stand. “Amo molto i setter e pointer, i cani con cui caccio, e i miei soggetti preferiti sono proprio loro: i miei e quelli dei cacciatori che mi commissionano i ritratti dei loro amati ausiliari”. Le opere di Giusy sono per lo più con tecnica a olio, ma non disdegna l’antica e prestigiosa tecnica dei pastelli, per rendere ancor più delicati ed espressivi i suoi ritratti. Caccia Passione 18


Eventi PERGAM-ITALIA Upgrade per il nuovo visore termico FLIR Novità dell’HIT 2017 è una lente più potente e luminosa che permette l’upgrade dei visori termici Flir Scout della serie II e serie III. Sempre prodotto nei laboratori di Zurigo, questo nuovo visore è dotato di una qualità dell’immagine notevolmente migliorata, con una distanza d’individuazione ancora maggiore. Il punto di forza aggiuntivo è la possibilità di messa a fuoco manuale.

PEDERSOLI La “caccia difficile” di Pedersoli: tra etica e tradizione Uno stand molto raffinato accoglie le splendide armi Pedersoli. Dalla vetrina ci sorprendono le armi ad avancarica “moderna”, i fucili a leva e i basculanti. “La caccia intesa come prestazione, come numeri, non è parte della nostra filosofia”ci spiega il titolare della storica azienda, “le nostre sono armi “difficili”, che rendono difficile l’azione venatoria, ma anche più intrigante. Per noi la caccia deve restare un confronto etico tra il cacciatore e il selvatico, e le nostre armi rispecchiano questa idea”. Caccia Passione 19


SWAROVSKI Prestazioni al massimo in ogni situazione di caccia I quattro modelli dello Z8i con i loro zoom 8x, con le eccezionali lenti e la torretta balistica flessibile, rimangono l’attrattiva principale della famosa casa austriaca. Per i modelli Z8i 1-8x24 e Z8i 1.7-13.3x42 P Swarovski offre per la prima volta la funzione del reticolo commutabile chiamato FLEXCHANGE 4A-IF. Questa nuova funzione, per far fronte a tutte le esigenze di caccia, permette, con la pressione di un pulsante, di accendere e spegnere l’anello illuminato intorno al punto centrale luminoso.

RFM Annus mirabilis per RFM che festeggia il suo anniversario con un nuovo gioiello L’azienda celebra quest’anno il suo 60° anniversario e, per l’occasione produce 100 esemplari della splendida doppietta Mythos. Il logo inciso sulla bascula racchiude in una bella incisione la lunga e prestigiosa tradizione dell’azienda. Calcio all’inglese con legni di grado 3, guardamano lungo, calciolo in legno, viene proposta nei vari calibri con strozzature fisse o variabili e in versione monogrillo o bigrillo. Caccia Passione 20


Eventi

UBERTI La classe delle repliche in linea con la tradizione Le repliche di Uberti anche quest’anno hanno saputo catturare l’attenzione degli appassionati del genere. Le novità presentate in Fiera sono state in particolare due: la carabina a leva “Model 1894” prodotta nei calibri 30/30 e .38/55, e la pistola “Model 1862 Police Conversion”. Caccia Passione 21


Gianni accorre sul cinghiale fermato nel fosso

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Caccia al cinghiale

IL BRANCHETTO DEL FOSSO MOLLO Caccia Passione 23


IL BRANCHETTO DEL FOSSO MOLLO Caccia al cinghiale. Cronaca di un’emozionante battuta tra le acque sulfuree e i dolci pendii di Saturnia di Pina Apicella

La rivalsa di Tosca su un membro del branchetto Caccia Passione 24


Caccia al cinghiale

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el sud della Toscana, in Maremma, e più precisamente nel territorio di Saturnia, celebre per le sue acque sulfuree e caldissime, il territorio è tutto un oscillare di campi, boschi e dolci pendii. I torrenti scorrono pieni e veloci ansiosi di confluire nell’Albegna e, proprio tra i numerosi corsi d’acqua che s’intersecano in queste dolci terre, si svolge la battuta al cinghiale cui siamo stati invitati dall’amico Massimiliano, appassionato cultore della razza di tigrati maremmani. Siamo nei primi giorni di gennaio di un anno che è iniziato all’insegna dell’inverno vero, come da tempo non si vedeva qui. Ci incontriamo presto e le procedure per la registrazione dei cacciatori e la disposizione delle poste richiedono poco tempo, grazie all’ottima organizzazione e al fatto che, nel bene e nel male, saremo in pochi. Moreno e Massimiliano scioglieranno subito i loro cani di punta, rispettivamente Belen e Tosca, due giovani maremmane affidabili, dotate, veloci. “Due cani buoni!” commenta Aldo sogghignando mentre ci incamminiamo attraverso l’uliveto alle poste assegnateci. Francesco starà nel campo di sopra, sul salto ci sarà Aldo, io in mezzo al campo di sotto, poi Vincenzo, nel fosso (secco) Giovanni e, di nuovo al pulito, alle pendici del colle, Gianni. Le voci di Moreno e Massimiliano ci arrivano solo via radio, hanno sciolto a quasi un chilometro da noi. Massimiliano è concitato e fa una telecronaca dettagliata: “Ecco, Tosca sta sondando un rogaio…abbaia a fermo! Non riesco ad entrare, è altissimo! Vai Tosca vaaa!!!” incita il giovane conduttore. Dalla radio sentiamo l’abbaio a fermo di Tosca e ci prepariamo. “Non parte! Questo è grosso…..mi picchia la cagna!!!”. L’apprensione di Massimiliano è percepibile dalla radio nella vibrazione della sua voce.

L’abbaio di Belen si affianca a quello della piccola maremmana di Massimiliano. “E’ partito, attente poste!” Moreno con due parole infiamma la nostra fervida attesa di un animale che si pre-annuncia grosso e tenace. Le nostre carabine sono tutte rivolte verso gli arbusti che bordano il boschetto da cui attendiamo il cinghiale. “Viene verso il fossoooo!!” urla Massimiliano per radio. Nel vedo-non vedo della macchia che ha rimpiazzato l’acqua del fosso, un bolide scuro si dirige verso Giovanni. Le canne della sua doppietta attendono pazienti l’ennesimo cinghiale della sua lunga carriera venatoria. Nessuno di noi osa tirare alla grossa scrofa in fuga che, come da copione, termina la sua corsa ai piedi dell’anziano cacciatore con le due maremmane a morderne le carni calde e setolose. Mentre alle poste aspettiamo i canai che si concentreranno sui macchioni alle nostre spalle, tutte le stagioni del nuovo anno si avvicendano sulle nostre teste: un fresco grecale spazza via le nuvole e ci regala un sole abbagliante e caldissimo che indurrebbe a spogliarsi un po’. Appena si mette via un po’ di lana ecco che nuove nuvole nere soffiate da ovest ci ricoprono e rovesciano su di noi una gelida, minuta pioggia autunnale. Il vento gira ancora, con fredde folate da nord che ci fanno ripiombare nel rigido inverno. Quando i canai ci raggiungono per dirigersi sul versante opposto della cacciata sono un po’ interdetti: “Mi dispiace solo che ora sarete a vento marcio!” dice Massimiliano con la Tosca al guinzaglio. “Non è detto, Massi. In una mattinata il vento ha rimulinato di continuo….magari si rimette a nostro favore!” commenta fiducioso Vincenzo. Col vento sulla nuca ci disponiamo verso il campo cui davamo le spalle. I canai non fanno Caccia Passione 25


Massimiliano e la sua Tosca

in tempo a ri-sciogliere che gli abbai, stavolta vicini e percepibili dal vivo, ci fanno rizzare le antenne. “Attente poste che sono già partiti!!! È un branchettoooo!!”. Tra noi e i canai c’è un piccolo ruscello, caratteristico per la sua portata quasi insignificante ma sempre in piena, estate e inverno. Viene chiamato affettuosamente Fosso Mollo proprio perché sempre ricco di Caccia Passione 26

acqua. Ombroso e ben protetto dagli arbusti in mezzo ai campi, è quello il passaggio cui tutti guardiamo aspettando il branco. Dall’angolo del Fosso Mollo ecco spuntare il primo. Poi il secondo, ne conto quattro. Vanno diretti verso Aldo. Quando sono a pochi metri, Aldo lascia partire un colpo dal suo automatico ma non vedo animali fermati o feriti. Mi giro allora alle


Caccia al cinghiale

Moreno e Massimiliano prima della sciolta dei loro cani di punta

mie spalle e miro al cinghiale più avanti nella fila: il primo colpo alza una colonna di terra. Il secondo parte quando il punto rosso è sulla sagoma, e il cinghiale rotola zampe all’aria, fulminato. Mi concentro su un’altro animale che nel frattempo è sopraggiunto: ho solo tre colpi ancora. Il primo colpisce una zampa posteriore e vedo distintamente frammenti di tessuto

che schizzano via mentre il cinghiale prosegue la corsa claudicante. Quando sta per buttarsi nella macchia tiro ancora, sebbene da dietro la sagoma sia alquanto sottile: lo colpisco d’apofisi, sono certa che sia preso, ma il tuffo con cui si fa inghiottire dai rovi non mi permette di valutare l’entità del colpo. Francesco accorre dal campo di sopra, dove ha fermato un animale. Caccia Passione 27


Anche lui ha sparato sotto e cerca la sua vittima, ma il colpo di carabina sull’unico cinghiale a terra porta la mia firma. Pochi metri dentro la macchia giace il mio secondo cinghiale. Solo un elemento del branco è riuscito a scampare al nostro fuoco. Pochi minuti dopo un altro porcastro parte dalla macchia assediata dai canai. Anche lui segue il Fosso Mollo e sta per percorrere la stessa strada del branco. Lo seguo col punto rosso sul torace mentre si dirige a passo sostenuto verso Aldo ma lo avventa, s’ inchio-

da sulle zampe e fa una ripida curva verso il campo di sopra. Lo sfortunato animale s’imbatte nella rete che il branco precedente ha spostato nella sua fuga e resta bloccato il tempo sufficiente affinché Francesco possa freddarlo con un tiro quasi a fermo. “Eh eh…così son bravi tutti!” scherza Vincenzo per radio. Quest’ultimo cinghiale, solitario e sfortunato, sarà il regalo finale di Tosca e Belen in questa fredda giornata di gennaio, dove l’inestinguibile ruscello del Fosso Mollo ci ha offerto tanti cinghiali e indimenticabili emozioni.

Pina Apicella durante la battuta al cinghiale Caccia Passione 28



Gilet antizanna ad alta visibilita proteggono i nostri ausiliari dalle taglienti difese dei cinghiali Caccia Passione 30


Viaggi di caccia

PIOGGIA – CACCIA SI/ CACCIA NO

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PIOGGIA – CACCIA SI/ CACCIA NO Dopo aver programmato da tempo una battuta al cinghiale, il cielo decide di farci la doccia. di Saverio Patrizi

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rendo lo spunto da una delle pochissime giornate di pioggia della scorsa stagione venatoria, mi trovavo in Toscana, per precisione in una delle zone storiche della Maremma per la caccia al cinghiale, alle 8,30 tutti i cacciatori si ritrovano al “rialto” e incomincia a piovere, dopo una rapida riflessione, il Capocaccia decide di rimandare la braccata, potete immaginare la delusione e lo stupore di chi aveva fatto molti chilometri e già dalla sera prima si trovava in zona, non tanto per la decisione ma per il modo frettoloso in cui è stata presa, tra l’altro poco dopo ha smesso di piovere… Questo con l’ex direttore di queste pagine, per altro presente, ci ha fatto discutere sul da farsi in queste situazioni. Adesso lungi da me di scrivere verità assolute, ma voglio esprimere il mio punto di vista. Pratico questa caccia da prima di andare a scuola, e forse per questo non ho mai amato la scuola, organizzo cacce al cinghiale e sono concessionario di un’importante AFV consorziale, perciò penso di poter dire la mia con cognizione di causa. La caccia al cinghiale, salvo eccezioni, ha un calendario di tre mesi, dal 1 novembre al 31 gennaio, mesi in cui le possibilità di precipitazioni sono elevate perciò è una condizione climatica da prevedere e prendere in considerazione. Caccia Passione 32

Abbiamo diverse possibilità, quando piove tutta la notte e la situazione la mattina non tende a migliorare sarò io il primo a rimandare la caccia, in queste condizioni il bosco è impraticabile per i bracchieri e le poste sicuramente saranno più attente a non bagnarsi che ai cinghiali, rovinando irrimediabilmente la zona che sarà comunque disturbata con l’allontanamento degli animali per un lungo periodo. Seconda possibilità, ha piovuto tutta la notte, bosco bagnatissimo, ma di prima mattina smette, che si fa? Le poste vogliono andare i bracchieri sono scettici. Se il tempo è in deciso miglioramento, magari con un po’ di vento, io caccerei comunque, se invece continua a minacciare e magari il bosco è molto fitto con tagli di 3/4 anni, probabilmente manderei tutti a casa. Terza ipotesi, incomincia a piovere la mattina, se ci sono schiarite e le previsioni danno temporali sparsi, in linea di massima rischierei la cacciata, certo se il cielo è nero uniforme e non ci sono speranze di miglioramento, allora tutti casa. In tutte le altre situazioni, piogge leggere o intermittenti, pioggia che incomincia dopo aver disposto le poste, deciderei per la caccia. Rimane il fatto che in qualsiasi situazione, ad esclusione della prima, aspetterei almeno un paio d’ore prima di dare forfait.


Viaggi di caccia

Una buona soluzione in caso di pioggia Caccia Passione 33


Agglomerati umani si condensano intorno alla bestia nera

Naturalmente tutte le decisioni saranno prese in accordo con i canai, che in queste situazioni sono quelli che fanno la maggior fatica e hanno le maggiori sofferenze. Per quanto riguarda le poste avrei alcune raccomandazioni, innanzitutto ricordiamoci che nella macchia ci sono persone che si stanno impegnando per farci divertire, perciò cerchiamo sempre di prestare la massima attenzione, specialmente quando le condizioni Caccia Passione 34

climatiche non ci consentono di usare l’udito per individuare l’approssimarsi del cinghiale. Poi eviterei gli ombrelli, a meno che non sono piantati nel terreno o appesi ai rami degli alberi, questo poiché, impegnano le mani, sono di grande intralcio al momento dell’imbracciata, in alcuni casi potrebbero causare anche incidenti impacciando il cacciatore che tiene sempre in mano un’arma carica. Meglio equipaggiarsi con dell’abbigliamento impermeabile e


Viaggi di caccia

L'alba di una nuova giornata di caccia Bruschetta olio nuovo

con dei buoni cappelli, se dopo una giornata sotto l’acqua capita l’occasione di sparare e siamo bloccati dall’ombrello, la delusione sarà cocente, per noi e ancor più per i bracchieri, che oltre al cinghiale sentiranno allontanarsi irrimediabilmente anche i loro segugi. In conclusione, considerando che la caccia al cinghiale in braccata o caccerella, che dir si voglia, è un’attività prettamente invernale, a meno che le condizioni non siano proibitive, opterei

per effettuare comunque la caccia, sicuramente qualcuno non sarà d’accordo specialmente dopo una stagione come quella appena conclusa, dove la pioggia è stata un’eccezione, anche con gravi conseguenze per l’approvvigionamento idrico e per le coltivazioni agricole. Però quando il tempo è inclemente bisogna avere il coraggio di dire che per oggi è meglio mettersi davanti a un camino con un buon bicchiere di vino e una bruschetta condita con l’olio nuovo. Caccia Passione 35


La calma del segugio in ambiente familiare si riflette spesso sulla calma nel lavorare la passata sul terreno Caccia Passione 36


Cani da caccia

Il carattere del segugio a pelo forte

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Il carattere del segugio a pelo forte Lo sguardo malinconico, solo all’apparenza triste, tradisce un carattere dolce ed affettuoso. Quella velata tristezza che trasmette dagli occhi è spesso un tratto caratteristico del segugio italiano di Simona Pelliccia

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er provare a spiegare il carattere del segugio italiano a pelo forte (d’ora in avanti, “SIPF”), ho scambiato due chiacchiere con una vecchia conoscenza, Moreno Rota, che da anni è un appassionato selezionatore di segugi italiani a pelo forte. “Credo sia doveroso partire dallo standard di razza, frutto di un’analisi empirica di esperti del settore che hanno analizzato i soggetti in circolazione all’epoca della redazione dello stesso (e, per quanto consta, dell’esperienze passata maturate dagli stessi Autori), esprimendosi così: “(…) lavora con ardore e passione sia solo sia in muta. Rispetto ai soggetti a pelo raso, è più riservato, meno esuberante, saggio, calmo e ponderato nel lavoro. La sua espressione è amichevole, soave e fiera, e velata da un alone di malinconia (…)”. Aggiungo poi ciò i due elementi che possono pregiudicare l’andamento di una prova di lavoro o di un’esposizione: l’eccessiva timidezza e l’aggressività.

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La descrizione fatta è pertanto quella di un cane che (1) è socievole con gli altri cani; (2) è passionale nel suo lavoro; (3) è riservato, calmo e riflessivo. Devo dire che mi ci ritrovo appieno rispetto al carattere dei miei segugi e questo vuol dire che forse nella mia modestissima selezione sto facendo qualcosa di buono. Ci tengo però ad aggiungere qualche considerazione personale: • (rif -1) Sintetizzerei scherzosamente così: “Socievole sì ma, se non fai parte della famiglia, ognuno a casa sua”! provo a spiegarmi meglio: circa la socievolezza con gli atri cani, ritengo che il SIPF sia un cane che non si integri subito con qualunque soggetto gli si tenti di ammutare ma, piuttosto, faccia una sorta di selezione, che a volte fatico a capire sino in fondo. Ho avuto soggetti troppo esuberanti di voce che la mia muta “storica” (tra i cui componenti si avvicendano padri, zii, figli e figlie) ha sempre


Cani da caccia Una vispa coppia di segugi maremmani da cuccioli

La dolcezza degli occhi è caratteristica tipica

respinto, non dandogli fiducia nelle giornate in cui decidi di portarlo a passeggio pensando di caccia nemmeno quando il malcapitato/a possa essere ogni tanto gestito come un cane avesse ragione sulla via di fuga della lepre da “normale”) e troppe persone intorno a sé, si seguire (come se, una volta giudicati “non trasforma e si incupisce : lo sguardo diventa all’altezza” venissero respinti dal branco). Così ancora più malinconico. I movimenti divenin canile quando i medesimi soggetti veniva- tano più lenti, quasi se tollerasse appena i tuoi no esclusi dai momenti giocosi insieme, re- comandi, senza un minimo di quell’ardore stando ai margini. Penso siano cani tra i quali che i grandi tecnici di razza hanno fissato nella fiducia vada guadagnata giorno per giorno, lo standard. Rari sono i soggetti che ho avuto nel difficilissimo tentativo di comporre una che non mostrassero differenze di comportabuona muta, quest’ultima sono certo perce- mento tra il terreno di caccia e una qualunpita dagli stessi segugi come utile al risultato que altra occasione fuori canile. Inversamente della loro stessa azione di caccia e non solo al proporzionale alla passione per la caccia è la nostro gusto estetico, a pare mio. Questo vale passione nello stare in mezzo a cani e persone anche nel rapporto con il capobranco “a due non in azione di caccia. zampe”: nonostante una persona li sfami, non è detto che entri nelle sue grazie, piuttosto da • (rif -3) Circa la riservatezza, la calma e la un’idea di “tollerarti” nei paraggi. riflessività credo sia questa la vera chiave di distinzione tra le due razze, a lungo tempo • (rif -2) Circa la passione nella caccia, que- varietà dello stesso segugio. Se ho bene insta è fuori discussione. Ogni volta che carico teso quanto recentemente (fine 2016) pubil cane in auto, è felicissimo ed frenetico nei blicato sulla rivista specializzata della SIPS movimenti, di certo pensando che a breve circa la mancanza di differenze (intendo, verrà liberato sui terreni di caccia. Non appe- nella mia ignoranza in materia, genetiche) na, dopo due sguardi sceso dall’auto, vede ce- tra le razze, non sono state analizzate di per mento (magari di un’esposizione o di un posto sé le differenze caratteriali tra pelo raso e Caccia Passione 39


Sguardo fiero e mansueto del segugio

pelo forte (se ho bene inteso, invece, si è provato a verificare dai risultati delle prove di lavoro se vi fosse una qualche correlazione tra tipo di pelo e risultati nelle prove). Forse qui sta il criterio discretivo che sembrerebbe non esserci fra le due razze (stante che le differenze morfologiche quali l’attaccatura della coda mi paiono delle finezze …): sin dalla sciolta il SIPF mostra una pacatezza nei movimenti e nell’uso della voce molto distante dalla frenesia (almeno iniziale) di molti peli raso che ho visto nella mia vita. Questa si manifesta in tutte le fasi del lavoro sino alla seguita, in cui non credo si avvertano più differenze comportamentali.

La pacatezza del segugio racchiusa in una foto Caccia Passione 40

Questa caratteristica è una di quelle che più ha mantenuto solido l’amore in questa razza che mi aveva trasmesso papà e nonno: non una voce o un movimento inutile, quasi un risparmio delle forze a solo ciò che è utile al fine della loro azione di caccia, rimuovendo il resto (es. scagni di contentezza alla sciolta, corse giocose dove non c’è una lepre, eccessivo vocalizzo sulle perse). Le stesse distinzioni dal mio punto di vista si avvertono pure in canile, dove i soggetti -specie i maschi - dimostrano una gran calma, quasi una sorta di indolenza, spesso anche con i padroni, finché gli viene concessa la possibilità di mettersi alla prova sulla lepre.”

La frenesia della muta prima di essere sciolta sul terreno


Cani da caccia

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Fucili canna liscia

Fausti Dea Club 24: una scelta fuori dal coro

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Fausti Dea Club 24: una scelta fuori dal coro

di Emanuele Tabasso

Nella vasta produzione della Fausti di Marcheno c’è spazio anche per una cartuccia che oggi si definisce desueta: così alla doppietta Dea viene affidato il compito di riproporre il calibro 24, raffinata scelta per la quaglia con il cane da ferma

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e doppiette Dea della Fausti di Marcheno hanno interpretato con varie forme e allestimenti i tanti desideri di un’ampia clientela, partendo dal classico calibro 12 per scorrere fino alle due canne rigate dell’express e, in termini di miniaturizzazione, ai piccoli calibri come il 28/70 e il 36/76 o .410 Mag. che dir si voglia. L’appagamento fornito da queste camerature e dalle piccole cariche apposite è patrimonio di chi sa impegnarsi per sparare bene, aiutato da un ventaglio di allestimenti con cui si possono insidiare tutti i selvatici da canna liscia. Basta naturalmente far i conti con le distanze e le ridotte ampiezze di rosata poi i risultati arrivano e l’apprendimento a porre lo sciame di pallini là dove deve andare per far bersaglio rimarrà come bagaglio mentale aggiuntivo del cacciatore anche quando adopererà i calibri maggiori come il 20 e il 12. Ma lì in mezzo c’è spazio ancora per una carica che Caccia Passione 44

ai Maestri inglesi non era certo sfuggita rimanendo in auge quando la prima scrematura dei mistici numeri (ricordate ottenuti dal numero di sfere di quel diametro ottenibile da una libbra di piombo) era andata di quattro in quattro saltando gli intermedi come il 14 e poi il 10. La carica di mezzo era il 24 che, negli anni della Belle Epoque e ben dopo ancora, rappresentava in amabili doppiette il regalo ai giovani presto avviati al culto di Diana e dotazione per le gentili signore per le quali appariva sgarbato, ai gentleman del tempo, sottoporle al rinculo di un medio calibro come il 12 o il 16 e pure il 20. Così il 24 ha compiuto molta strada e dai campi dove incrociavano metodici bracchi italiani, sbrigativi kurzhaar, elettrici breton, vellutati setter e fulminanti pointer per fermare quaglie prima che ritornassero in Africa, passava con disinvoltura al capanno e agli uccelletti in quell’insidia della posta e dei richiami piena


Fucili canna liscia

La bascula tartarugata e con i minuscoli rimessi dorati fa la sua bella figura con linee tradizionali, senza ricercatezze che qui sarebbero fuori luogo, con tornite rotondità dei seni e dei raccordi tra fianchi e dorso

Spicca sulla culatta della canna sinistra il logo aziendale rimesso in metallo dorato; apprezzabili le linee della testa con i seni rotondi e la modellatura dove si inserisce la chiave allungata sulla codetta al cui apice è posta la slitta della sicura

Discretamente eseguita l’incassatura del profilo di bascula e giustamente spessa la guardia di cui si apprezza l’ovale in cui è racchiuso il monogrillo, sostituibile a piacere con un impianto bigrillo

Dorso di bascula con il quadrello del primo tenone a vista, i due ispessimenti di raccordo con i fianchi, il coperchio di fondo in pezzo unico con il ponticello, la firma dell’incisore, Fausti S. che sa piacevolmente di famiglia

Gradevole la bombatura della guardia con la leggera incisione e poi la sua prosecuzione nel guardamano con profilo classico e ben eseguito insieme alle ricercate viti di fissaggio: a tutto dà lustro la tempera jaspée signorilmente rustica

L’asta dalla linea a mezza coda di castoro è correttamente eseguita anche nelle parti metalliche come il rombo centrale e la campanella del pulsante di svincolo della meccanica a pompa. Il laser consente un apprezzato lavoro di zigrinatura a costi ridotti Caccia Passione 45


di poesia. Poi l’equilibrio delle cose ha subito scossoni forti e ripetuti e le voglie si sono dipanate su 12 magnum e supermagnum con le loro cariche in funzione di caccie diverse, impegnative per le distanze di ingaggio dei selvatici coriacei come ad esempio le oche. Ad ogni proiezione in avanti succede fatalmente un riposizionamento all’indietro e di qui un bilanciamento, una sorta di equilibrio statico e dinamico dove il detto in medio stat virtus assume tutta la sua valenza. La Dea in calibro 24 Ben nota è la meccanica della doppietta tradizionale, vanto dell’azienda di Marcheno, e lasciamo alle immagini di regalare agli occhi degli osservatori le caratteristiche peculiari. Aggiungiamo che nella bascula corta, del tipo chiamato dagli inglesi Box lock, alloggia un apprezzabile classico impianto tipo Anson & Deeley con molle a V forgiate, mentre tenute e chiusure vengono assicurate dal perno di rotazione e dai due tenoni di una doppia Purdey, con il primo passante per una metà della sua sezione, e dalla slitta con profili di impegno nei tenoni a recupero del gioco. Le canne sono giuntate col sistema del monobloc di culatta dove sono compresi i semipiani che appoggiano sulla tavola, il gruppo dei tenoni è fissato a incastro e saldatura e, nel passaggio interno, scorre il gambo del doppio estrattore manuale. Le linee esterne si rivelano aggraziate e senza ricercatezze stilistiche, fuori luogo in questa doppietta bella nella sua austera funzionalità. In particolare sono in evidenza i seni, il raccordo fra il profilo della tavola e il dorso, la testa di bascula e la chiave ben postata sulla codetta superiore insieme al tasto zigrinato della sicura. Ancora da porre l’occhio sulla guardia disegnata da un corretto ovale e da cui si distende nell’impugnatura all’inglese del calcio in noce il lungo guardamano con i profili aderenti alla classicità. Parimenti ben profilata l‘asta con sezione a prisma dove si innesta il testacroce Caccia Passione 46

La campanella con il bottone posti all’apice dell’asta meritano un colpo d’occhio tutto per loro: il legno, come da regola, risulta leggermente a crescere

La scelta della noce per il calcio va come di consueto per la Fausti a livelli elevati: un bel vestito con fondo mielato e venature brune fa sempre il suo effetto come la finitura superficiale e le giuste linee complessive

Canne in apertura e osservazione della faccia di bascula spianata e del tenone posteriore con lo scasso per la slitta della doppia Purdey. Sulla culatta della canna si legge il calibro 24/70, oggi davvero una pregevole rarità


Fucili canna liscia

La volata delle due canne con le zeppe ben posizionate e la bindella ombreggiata con metodo chiamato alla francese toilée che assicura davvero l’annullo del riflesso della luce incidente. Il mirino a semisfera in ottone è perfettamente in sintonia con l’insieme

Il calciolo in legno riportato è un di più che si apprezza soprattutto quando si osserva il campo zigrinato e le due viti di fissaggio a spacco fine e altrettanto finemente quadrettate: piccoli particolari che nobilitano il fucile

a sviluppo arrotondato, detto a mezzacoda di castoro: forse non l’eccellenza se si ricerca sempre lo stile dei costruttori di Albione, ma con una funzionalità apprezzabile se la dovizia di selvaggina consente spari ripetuti con riscaldamento delle canne.

Per concludere La sostanza e l’estetica di questa doppietta, avvalorata dalla finitura tartarugata e da piccoli rimessi dorati a foglie di quercia, ne fanno una degna interprete della carica del calibro 24 e chi la imbraccia può vantare con se stesso una scelta fuori dal coro, e anche per questo raffinata, personale e foriera di affascinanti storie di caccia.

SCHEDA TECNICA Costruttore: Fausti Stefano SrL - Via Martiri dell’Indipendenza, 70 - 25060 Marcheno (BS) – Tel. 030861475 – Fax 0308610155 – e-mail info@faustiarms.com – Web www.faustiarms.com Modello: Dea Club 24 Tipo: fucile basculante a due canne lisce parallele Calibro: 24/70 Bascula: blocco in acciaio legato lavorato di fresa – misure specifiche per il calibro Finitura: tartarugata con piccoli riporti dorati (oppure argento vecchio) – guardia con codetta lunga Tenute e chiusure: due tenoni inferiori e tassello scorrevole comandato dalla chiave Canne: lunghezza 60-63-65-67½-71-73-76 cm unite con sistema monobloc – bindella superiore piana e ombreggiata – bindellina inferiore intera – forature pari a 15,0 mm Strozzature fisse: CL / *** Percussione: batterie tipo Anson & Deeley con molle a lamina Congegno di scatto: monogrillo meccanico non selettivo (bigrillo a richiesta) Sicura: a slitta sulla codetta superiore di bascula – blocca gli scatti Eiettori: automatici con batterie nell’astina (a richiesta estrattori manuali) Linea di mira: bindella piana ombreggiata e mirino rotondo in ottone Calciatura: in legno di noce finito a olio con impugnatura all’inglese (a richiesta a pistola o Principe di Galles) calciolo in legno riportato (a richiesta in gomma) – asta a mezza coda di castoro (o all’inglese) con svincolo a pompa con pulsante – zigrini a passo medio fine Incisione: manuale e firmata Peso: circa 2500 g (secondo lunghezza delle canne) Prezzo: 4.990,00 iva inclusa Valigetta: in ABS VL 150 Caccia Passione 47


BLASER R 93 IN 6X62 FRÈRES Caccia Passione 48


Fucili canna rigata

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BLASER R 93 IN 6X62 FRÈRES Le carabine Blaser hanno conquistato una cospicua fetta di mercato grazie alla loro inusuale tecnologia, all’esecuzione macchinata con elevata precisione e alla capacità di concentrare i colpi sempre assai affidabile: ne osserviamo un esemplare camerato per una cartuccia molto particolare di Emanuele Tabasso

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a carabina R 93 è certamente un punto fermo della produzione di Blaser, diremmo quella in cui si è addensato il sapere dell’azienda con le sue speciali intuizioni in fatto di progetto armiero e di esecuzione. Lasciati da parte i canoni classici i progettisti della Casa di Isny hanno sommato diverse caratteristiche che nel corso di alcuni anni, mica tutti si accorgono subito di certe cose, hanno messo in mano ai cacciatori un fucile con peculiarità oggi più che mai ricercate e ben sfruttate. Parliamo quindi della leggerezza unita a dimensioni compatte, a parità di lunghezza di canna, del sistema di ripetizione con movimento in linea, una vecchia idea sfruttata dai militari e oggi totalmente rivista nella sua impostazione, del pacchetto di scatto che si attiva volontariamente solo al momento dello sparo con ottima sicurezza nei trasferimenti, di un’impostazione della calciatura, bella per i legni, ma soprattutto apprezzata per la facile acquisizione della postura di tiro e per il controllo che si ha nell’esito del medesimo. Infine sottolineiamo la precisione di tiro sempre esaltante. C’è il prezzo non propriamente popolare, ma i numeri venduti in questi anni Caccia Passione 50

segnalano che per i risultati il cacciatore spende senza troppe remore. L’impostazione tecnica Da rilevare per prima cosa come la giunzione fra canna e otturatore sia diretta con la canna fissata tramite due pilierini solidali alla camera di cartuccia e filettati internamente in cui due brugole si avvitano dopo aver attraversato la calciatura davanti alla guardia. La canna viene ricavata per rotomartellatura e finita esternamente con il ribasso conico di 11° del vivo di volata per proteggere l’egresso delle righe e minimizzare l’effetto del soffio di bocca sulla palla, mentre all’interno della culatta un anello a ribasso rappresenta il punto di aggancio per il sistema di chiusura. Il complesso dell’otturatore vede un supporto inferiore con due guide di scorrimento inserite nell’apposita sede del fusto, il carrello a movimento solo lineare, la testina di bloccaggio, la carenatura esterna dove, sul fianco destro è inserito il manubrio e posteriormente sporge il tasto di armamento della batteria. La parte anteriore dell’otturatore vede la testina cilindrica a faccia ribassata con


Fucili canna rigata

Le scritte nitide impresse sulla canna riportano la de- Nella parte inferiore del castello è inserito il gruppo nominazione dell’azienda, il modello, la matricola, il formato dalla guardia, dal ponticello e dal grilletto calibro e la punzonatura del Banco di Prova di Ulm posto arretrato per comodità di impiego

Spinto in avanti il tasto di armamento si scopre il punto rosso, segnale di meccanica carica e, con cartuccia in camera, si è quindi pronti allo sparo

L’asta di sezione prismatica a spigoli arrotondati si rivela funzionale sia per il tiro in appoggio che per quello in movimento. L’apice a schnabel è doveroso

La tacca di mira con visuale prismatica, montata su Anche il mirino è su zoccolo con visuale opaca a zoccolo saldato alla canna, reca un riferimento cen- prisma e regolazione tramite vite per aggiustare l’etrale bianco e la vite laterale di regolazione in deriva levazione

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Il manubrio sporge a destra nel coperchio dell’otturatore e il movimento pendolare è facilitato dalla nocca tonda di facile presa

Il calcio mostra linee classiche con pistola arcuata che consente alla mano una giusta posizione per lo scatto

una sostanziosa fresatura in cui scorre ortogonalmente il blocchetto dell’estrattore, tenuto a registro da una molla a filo: una soluzione robusta e funzionale affiancata dal nottolino elastico di espulsione. Dietro alla testina si trova un cilindro di acciaio armonico intagliato per i 4/5 della propria lunghezza così da ricavare dodici lamelle elastiche, unite nella base comune del cilindro e terminanti ognuna con un dente a profilo lievemente inclinato. Osserviamo ora il manubrio, imperniato nel fianco e dotato di moto pendolare, grazie a cui si garantisce l’avanzamento e il fermo in chiusura dell’insieme posteriore: il movimento spinge entro le lamelle un puntone che, grazie al profilo conico, le mette in espansione vincolando i denti entro l’incavo a corona circolare fresato nella culatta della canna. Notevole la superficie totale di contrasto e inoltre il riarmo risulta assai veloce, spostando minimamente l’arma dalla linea di mira. Questo vincolo fra l’otturatore e la canna lascia al castello ben pochi sforzi da compiere così che viene realizzato in ergal per una maggiore leggerezza. Da aggiungere inoltre che una levetta consente il facile svincolo della testina così come le due viti a brugola l’asportazione della canna: entro gruppi omogenei di cartucce è quindi sostituibile il calibro con vantaggi intuibili soprattutto per i viaggi venatori.

La batteria La Blaser ha adottato un sistema di armamento manuale della batteria, scollegato dall’azionamento del manubrio e dalla cameratura della cartuccia: questo particolare ha determinato una scelta che molti costruttori hanno successivamente seguito per le proprie armi considerando quale sia la sicurezza determinata: si cammina con la cartuccia in camera e molla della batteria distesa con percussore bloccato. Una pressione sul tasto a slitta e la batteria è arLa coccia in fusione di metallo ingentilisce il parti- mata così si può sparare con una pressione sul colare con l’effigie di una coppia di caprioli dediti alla grilletto inferiore agli 800 g, netta, pulita senza la minima sbavatura: oppure si rimanda il tiro pastura e all’osservazione Caccia Passione 52


Fucili canna rigata

ed è sufficiente una ulteriore leggera pressione sul tasto per disarmare la batteria. Per contro azionando il manubrio dopo uno sparo o per cambiare la cartuccia la batteria resta armata: è bene prestare molta attenzione per non rimettersi in marcia in tale condizione. La calciatura La scelta di noce di un certo livello veste in maniera adeguata le armi della Casa di Isny proposte con tale soluzione, in alternativa troviamo calciature in sintetico dove si privilegia la resistenza a scapito dell’estetica. Le Vista laterale dell’otturatore con testina e blocchetforme seguono linee regolari con dorso di- to dell’estrattore fermato dalla molla a filo. Davanti sporge il caricatore il materiale sintetico ritto e di buon spessore, pistola arcuata con coccia in metallo riportata su cui campeggia una coppia di caprioli, nasello alto mentre l’asta di ampia sezione consente sia l’appoggio sullo zaino che il tiro d’imbracciata: l’apice a schnabel rammenta opportunamente le origini dell’arma. Sono previste le magliette porta cinghia insieme al calciolo in gomma. Le considerazioni Molte le particolarità di rilievo della Blaser R 93 da cui si evidenziano le conseguenze a vantaggio dell’utilizzatore: leggerezza dell’impianto così da concedere alla canna una sezione leggermente maggiore della norma a tutto vantaggio per la precisione, pur mantenendo valori ponderali molto comodi specie per la montagna; sistema di armamento che fa a meno dello stecher e della sicura conservando un peso di sgancio ottimale; cambio calibro rapidissimo; ottica fissata con l’apposito attacco a sella dotato di quattro punti di aggancio alla culatta della canna, ottimali anche con calibri a forte rinculo e con riposizionamento garantito del cannocchiale dopo uno smontaggio. Il successo di questi fucili è dimostrato ancora dal ridotto mercato dell’usato, dove i non molti pezzi che vi giungono, chi li ha se li tiene, mantengono sempre una quotazione abbastanza elevata.

Vista anteriore dell’otturatore con il nottolino di espulsione, l’incavo di sfiato dei gas e, dietro, una parte delle alette di chiusura

Vista inferiore del complesso di otturazione: da sx i leveraggi di svincolo e il dente contro l’apertura accidentale, a metà la levetta di sgancio per sostituire la testina Caccia Passione 53


Vista intera

Eccellente la finitura del vivo di volata a ribasso conico di circa 11° per evitare danni all’egresso delle righe e minimizzare l’effetto dei gas sulla palla Vista intera

SCHEDA TECNICA Costruttore: Blaser Jagdwaffen GmbH, Ziegelstadel 1 – D 88316 Isny – info@blaser.de – www.blaser.de Distributore: Jawag – 39020 Marlengo (BZ) – Tel. 0473 221 722 - - www.jawag.it Modello: R 93 Standard Tipo: carabina a otturatore con movimento in linea a ripetizione ordinaria Castello: in lega leggera supporta sistema di scatto e alimentazione Otturatore: a espansione con dodici punti di aggancio direttamente alla canna Canna: in acciaio al carbonio - profilo cilindrico rastremato – lunghezza 61 cm – 6 righe ottenute per martellatura a freddo Percussione: percussore coassiale nell’otturatore con molla elicoidale Alimentazione: magazzino fisso da 4 cartucce Congegno di scatto: azione diretta con grilletto singolo - armamento comandato da tasto esterno Estrattore: a unghia con molla a filo esterna - movimento ortogonale Espulsore: con bottone elastico nella testa dell’otturatore Mire esterne: tacca e mirino regolabili – 4 unghiature sul castello con base specifica a sgancio rapido Sicurezza: affidata al tasto di armamento e disarmo Calciatura: in due pezzi di noce - impugnatura a pistola – calciolo in gomma Finiture: brunitura semiopaca delle parti metalliche Lunghezza: 107 cm Peso: 3.100 g circa senz’ottica Calibro: 6x62 Frères Caccia Passione 54



La cartuccia 6x62 Frères La presentazione sul mercato di nuove cartucce per canna rigata ad opera dei fabbricanti tedeschi rivela una contenutezza numerica quasi francescana affiancata tuttavia da prestazioni di elevato interesse come in questa 6 mm dove velocità ed energia sono ai massimi livelli del calibro di Costantino Ramolfi

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el secondo dopoguerra i tedeschi impiegarono giusto una ventina d’anni per riaffacciarsi sul mercato delle cartucce per anima rigata dove, nel frattempo e per intuibili motivi, gli statunitensi avevano piazzato i loro calibri dando ben poco spazio ai concorrenti della vecchia Europa. Così nel 1965 la RWS presenta la prima cartuccia che chiameremmo post 1945, e lo fa da par suo per contrastare, superandole, le diverse .22 ad alta intensità che a cavallo della II GM avevano conquistato il favore della clientela fattasi intanto più attenta non solo alla caccia, ma ugualmente al tiro di poligono. La 5,6x57 RWS, anche in versione 5,6x57R a collarino per i basculanti, si impone all’attenzione con numeri di vendita non strabilianti, ma certo di riguardo e prestazioni eccellenti. Tre anni più tardi è il canto del cigno della vecchia DWM, sigla cara a tutti gli oplofili oggi fortunatamente rinata e presente, entrata anche Caccia Passione 56

lei nel campo delle .22 molto brillanti con la 5,6x50R: nasce proprio così con la versione a collarino prevedendo una maggior attenzione per complemento nei fucili basculanti, magari quale seconda canna rigata di un Bockdrilling da affiancare al 12/70 e al classico 7x65R; il successo pone poco dopo sul palcoscenico la sorella scanalata per carabina e la Steyr, ad esempio, produceva regolarmente il suo Mod. Steyr Mannlicher così camerato e prescelto nelle zone austriache o dell’Italia dell’est per il capriolo. Segue ancora una proposta di RWS con la 6,5x65, normale o R, altro successo che merita attenzione per il rendimento sul campo mentre a metà degli Anni 80 una nuova firma propone quella misura mai così seguita dal mondo mitteleuropeo: i 6 millimetri. Un’azienda di Pfinztal, presso Karlsruhe, la Ingenieurbüro Frères, studia la sua nuova cartuccia ricavandone il bossolo dal ben noto 9,3x62 di Otto Bock: invariate le dimensioni


Munizioni del fondello e del corpo, si chiude di 5° l’angolo di spalla, passando a circa 40°, e si accorcia di circa 1,8 mm la misura del colletto: la differenze adattano la cartuccia ai nuovi criteri per un miglior sfruttamento della polvere che, secondo diverse prove, dev’essere del tipo progressivo e in dose cospicua. Interessante leggere le considerazioni statunitensi che subito osservano come non sia possibile ricavare il bossolame dalla .30-06 Sprg. per la differente misura del fondello: qui da noi pare che tutti se ne siano fatta una ragione e gli interessati abbiano proseguito nell’acquisto e nell’uso di questa diretta concorrente della .240 Weatherby. La produzione commerciale viene affidata alla Ruag Ammotec di Fürth come alla Men, Metallwerk Elisenhütte G.m.b.H. di Nassau/ Lahn e i caricamenti prevedono palle da 87 e 100 gr. Pare che la cartuccia, non certo di facile gestione e per questo giudicata talvolta un po’ isterica e bizzosa, voglia solo cose di vertice: una ricarica con 58,3 gr di N/165 e palla Nosler Partition da 85 gr segna 1040 m/sec di V/2 e a 100 m tre colpi in meno di ½ MOA, mentre un’altra carica con 56,5 gr di MRP e palla Hornady V-Max da 87 gr dà 980 m/sec. di V/2 e rosata verticalizzata da 0,6 di MOA. Hanno frenato ultimamente la diffusione di questo progetto il fattore costo, davvero rimarchevole sia per i bossoli vuoti e ancor più per le cariche originali, la reperibilità non sempre pronta e immediata in tutte le armerie, e da ultimo quella selettività intrinseca per le ricariche con cui non tutti entrano rapidamente in sintonia. Per contro la 6x62 Frères ha dalla sua la facilità di gestione al tiro dove il rinculo è davvero modesto in rapporto alle prestazioni erogate grazie a cui si può insidiare dal capriolo al camoscio, dal daino al muflone: è pure concessa qualche digressione sul cervo se si ha il benestare delle leggi e la capacità di non esagerare nella lunghezza del tiro, piazzando la palla in maniera molto accurata.

Una carabina Blaser R 93 camerata per la cartuccia 6x62 Frères: un ottimo abbinamento per la caccia in montagna, e non solo

Ancora la Blaser R 93 con alcune cariche del calibro camerato inserite nella cartucciera e pronte a una giornata di caccia

Tre bossoli sparati mostrano la ricottura dell’apice del corpo, della spalla e del colletto determinante per mantenere l’elasticità dell’ottone con le pressioni in gioco Caccia Passione 57


I bossoli sparati non mostrano sfiancamenti nel corpo, segno di una corretta cameratura. La CP indica la pressione massima di esercizio in 4300 bar

Anche il fondello e l’innesco segnalano una pressione decisa, ma nella norma: cariche ridotte snaturano l’essenza del calibro e le sue prestazioni

Una confezione originale di 6x62 Frères e l’esposizione classica di due cartucce Caccia Passione 58

Due polveri adatte, la 204 e più ancora la MRP e due confezioni di cartucce nelle versioni con e senza collarino

Un cartuccia 6x62R Fr. camerata in Blaser K 95 pronta per una prova di tiro in poligono


Munizioni

Ancora una confezione della cartuccia assemblata con la palla TS da 5,5 g (85 gr) dotata di rivestimento in tombacco

Sulle confezioni è sempre riportato il nome della fabbrica che ha provveduto all’allestimento delle cariche: qui la Ruag di Fürth

I bossoli delle due versioni della cartuccia tedesca: a sinistra quella con il collarino e a destra quella senza

La canna di questo kipplauf Blaser K 95 è camerata per il 6x62R Frères: in questa cartuccia non sono differenziate le cariche per carabina o basculante Caccia Passione 59


A PICCO SUL MARE… UNITI PER NORCIA di Vincenzo Frascino

G

rande successo per la braccata al cinghiale di solidarietà nei confronti delle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma. Oltre 100 giacchette arancioni provenienti da più parti del nostro stivale si sono ritrovate Lunedì 23 gennaio a Castiglione della Pescaia (GR), nell’ AFV Punta

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Ala – Rocchette - Val Maestra per prendere parte ad una speciale battuta di caccia avente come obiettivo principale quello di raccogliere fondi da destinare al comune di Norcia. L’idea della lodevole iniziativa è nata da Emiliano Pericoli, concessionario dell’AFV, insieme ai cacciatori del posto e all’Associa-


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zione Ristoratori Castiglionesi. La braccata che ha visto impegnati numerosi canai provenienti da tutto il grossetano si è svolta nella fitta macchia che caratterizza le ripide e suggestive scogliere di Punta Ala. Abbai a fermo e canizze mozzafiato hanno regalato tante emozioni. Il carniere non è stato eccezionale, ma lo spirito di solidarietà e amicizia di questa giornata ha regalato soddisfazione e divertimento ai partecipanti e un piccolo ma prezioso segno di vicinanza ai nostri amici colpiti dal sisma. Al termine della braccata, la neonata Associa-

zione Ristoratori Castiglionesi ha voluto deliziare tutti i partecipanti con un lauto pranzo. Allo speciale evento hanno preso parte il Dott. Massimo Machetti e la Dott.ssa Giorgia Romeo dell’Ufficio Caccia Territoriale Regionale, il presidente provinciale di Federcaccia Luciano Monaci e il consigliere regionale Leonardo Marras. Ancora una volta la caccia diventa occasione d’incontro e condivisione e ancora una volta i cacciatori hanno dimostrato di avere a cuore non solo la loro grande passione ma anche tutte le difficoltà in cui c’è da dare un aiuto concreto.

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