Rivista Arti Marziali Cintura Nera 377– Marzo – 1 parte

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Autodifesa Trucco Sporco nº 3: attacca all'inguine Ultimamente molti sistemi non danno importanza agli attacchi all'inguine. Molti sostengono che i criminali troppo alterati o drogati possano sopportare ripetuti colpi all'inguine senza che ciò li pregiudichi o li neutralizzi. Mostratemi quali sono queste persone!!! Permettete che vi dica, basandomi su un'ampia esperienza, che gli attacchi all'inguine funzionano sempre! Perché? Perché tutti gli uomini proteggono questa zona come se da ciò dipendesse la loro vita. Lo considero un attacco secondario, ma con questo non voglio dire che non sia una strategia fantastica, se non riusciamo ad arrivare prima agli occhi o alla gola. Se il vostro avversario è piegato dal dolore, non può lottare!

Trucco sporco nº 4: attacchi ripetuti L'attacco ripetuto normalmente è una strategia secondaria o di inseguimento e sono molti gli obiettivi che possiamo colpire ripetutamente. Questa categoria si divide in due parti: 1. Quando i due contendenti sono in piedi avvinghiati in una presa. 2. Quando l'avversario è al suolo e voi in piedi. Stando in piedi uniti in una presa, l'obiettivo prioritario sarà la parte superiore del piede. Le ossa del metatarso, le ossa lunghe del piede, sono tra le più fragili del corpo. Calpestare questa zona ripetutamente e con forza può causare un effetto devastante e mettere il vostro avversario in condizioni di non poter camminare. Se lui è al suolo e voi in piedi, avete varie possibilità di colpo: la testa, i polsi, i gomiti, la colonna vertebrale, le ginocchia e le caviglie. Se il vostro avversario non riesce a camminare o ad inseguirvi, non può lottare! Considerato quanto detto precedentemente, con l'allenamento adeguato, imparare a proteggersi dalla violenza può diventare un compito semplice. Da quando nasciamo, la maggior parte di noi viene “programmata” per trattare gli altri con il rispetto e la cortesia con cui si spera che gli altri ci trattino. La maggior parte di noi sono brave persone, che sentono una sorta di “empatia” verso il prossimo. Questa “empatia” normalmente ci frena al momento di esercitare il nostro diritto a difendere noi stessi ed i nostri cari, quando affrontiamo un'aggressione per strada violenta e crudele. La domanda che dovete farvi è: Chi bada alla mia famiglia se mi succede qualcosa di brutto? Dovete essere vivi ed attivi per coloro che contano su di voi! La buona notizia è che potete “riprogrammarvi” e cominciare a comporre la vostra “scatola degli attrezzi del lottatore da strada” in maniera molto specifica. L’unica cosa di cui avete bisogno è installare un nuovo “sistema operativo” nel vostro “hard disk”. Riprogrammandovi, frequentemente ed adeguatamente per mezzo dell'esperienza dell'allenamento, riuscirete a sostituire la credenza errata che non sia giusto difendersi lottando, per cui anche voi potrete lottare per sfuggire da una situazione difficile, per mettervi in salvo e, cosa ancor più importante, per sopravvivere!


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