la fonte! Se la magnificazione del mio cuore trova evidenza nella veridica Sharîʻa, la lode espressa dalla mia lingua trova in essa una prova e le opere e gli atti delle membra sono anchʼesse definite nei dettagli dal Legislatore, allora renderGli grazie si limita allʼadempimento di quanto prescritto dalla Sharîʻa interiormente ed esteriormente, nella credenza e nelle opere. Sicché qualsiasi magnificazione o atto di adorazione rivolto allʼAltissimo compiuto in base a ciò che va al di là dei modi definiti dalla Sharîʻa è inaffidabile: il più delle volte condurrà a risultati opposti a quelli voluti, e ciò che si pensava fosse un bene si rivela un male. Tenuto conto di quanto dimostrato finora, lʼazione conforme alla Sharîʻa è pertanto un obbligo sancito dalla ragione, e rendere grazie a Colui che dispensa i favori risulta impossibile, se non con lʼosservanza delle norme da essa prescritte. La Sharîʻa presenta due aspetti: uno relativo alla credenza (iʻtiqâdî) e lʼaltro relativo alla pratica (ʻamalî). Lʼaspetto relativo alla credenza è oggetto della scienza dei fondamenti della religione (usûl al-dîn), mentre quello relativo alla pratica è oggetto della scienza che si occupa delle applicazioni pratiche della religione (furûʻ al-dîn). [...] Le scienze islamiche si dividono in due categorie: le scienze tradizionali e le scienze razionali. Le prime, a loro volta, si dividono in due sottocategorie: 1 - la scienza relativa a ciò che necessariamente uno deve credere, cui si dà il nome di scienza dei fondamenti della religione (usûl al-dîn) o scienza delle credenze; 2 - la scienza relativa agli atti di culto che si eseguono con il corpo o con il cuore, che tratta delle ramificazioni della religione (furûʻ al-dîn), ossia delle sue applicazioni pratiche, e che riceve anche il nome di scienza della Sharîʻa. NOTE Con lʼandar del tempo lʼUmma si è andata separando in settantatré gruppi dei quali settantadue si sono sviati. Nel Giorno della Risurrezione gli atti di adorazione di quelli che hanno aderito a uno di questi settantadue gruppi non gli gioveranno, così come non gioveranno ai miscredenti e agli apostati le loro opere. I membri dellʼunico gruppo che professa, invece, una credenza corretta ricevono lʼappellativo di «gente della Sunna e della comunità» o «sunniti». Nelle questioni giuridiche si rimettono a uno dei quattro madhhab ortodossi che si riconoscono mutuamente come legittimi e dai quali non deve discostarsi chi – 11 –