Strategia climatica 2050 (IT)

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Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050

Riduzione delle emissioni di gas serra e adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici per un sistema alimentare svizzero sostenibile

Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti

Colophon

Editore Ufficio federale dell’agricoltura UFAG Schwarzenburgstrasse 165 CH-3003 Berna www.blw.admin.ch

Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Schwarzenburgstrasse 155

CH-3003 Berna www.blv.admin.ch

Ufficio federale dell‘ambiente UFAM Worblentalstrasse 68

CH-3063 Ittigen www.bafu.admin.ch

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3 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti | Indice Prefazione 4 Sintesi 5 1 Contesto 6 2 Situazione iniziale 8 2.1. Emissioni di gas serra 8 2.2. Effetti dei cambiamenti climatici 11 3 Necessità d’intervento e potenziali 14 3.1. Mitigazione: possibile riduzione delle emissioni di gas serra 14 3.2. Adattamento: opzioni possibili per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici 16 4 Principi 17 5 Visione e obiettivi 18 5.1. Visione 18 5.2. Obiettivi superiori 18 5.3. Obiettivi intermedi 19 6 Orientamenti 22

Prefazione

Con i cambiamenti climatici aumentano i giorni di canicola, le estati diventano più siccitose e le forti precipitazioni più intense. Questi cambiamenti influenzano in maniera particolare la coltivazione e l’approvvigionamento di derrate alimentari. Parallelamente, il sistema alimentare stesso concorre ai cambiamenti climatici. La produzione agricola, la trasformazione, il commercio e il consumo di derrate alimentari generano infatti gas serra sotto forma di metano (CH4), protossido di azoto (N2O) e biossido di carbonio (CO2).

L’agricoltura, l’industria alimentare, il commercio al dettaglio e la ristorazione in passato hanno sempre saputo reagire a nuove circostanze come la crescita demografica, l’industrializzazione e le guerre, riuscendo a garantire un buon approvvigionamento alimentare della popolazione svizzera anche in tempi di crisi.

I cambiamenti climatici comportano nuove considerevoli sfide. Già oggi i consumatori, gli agricoltori, i produttori di generi alimentari e gli addetti alla ristorazione sperimentano nuove idee, inserendo sempre più spesso proteine vegetali nei loro piani alimentari, coltivando leguminose resistenti o valorizzando in maniera olistica tutti i prodotti della macellazione secondo il principio «from Nose to Tail».

Per garantire le basi vitali alle generazioni future, promuovere la salute dei consumatori e potenziare la competitività della filiera agroalimentare svizzera, anche la Confederazione è chiamata a sviluppare ulteriormente i suoi strumenti. Tuttavia, ciò avverrà gradualmente per far sì che la popolazione, gli agricoltori e tutte le altre persone attive nella filiera agroalimentare possano pianificare in anticipo le loro attività e impegnarsi in ogni singola fase, affinché il cambiamento avvenga in maniera socialmente sostenibile.

Con la Strategia climatica a lungo termine della Svizzera, la Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, la Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 e il Rapporto sul futuro orientamento della politica agricola il Consiglio federale ha gettato le basi per la Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050. Partendo da queste, nella prima parte la presente strategia formula i principi, gli obiettivi e gli orientamenti, mentre nella seconda parte definisce le misure per la riduzione delle emissioni di gas serra e l’adattamento della filiera agroalimentare ai cambiamenti climatici. I tre Uffici federali UFAG, USAV e UFAM le concretizzano in base alle loro competenze nonché ai mandati conferiti loro e le attuano.

4 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti
Christian Hofer Hans Wyss Katrin Schneeberger Direttore Ufficio federale Direttore Ufficio federale della Direttrice Ufficio federale dell’agricoltura sicurezza alimentare e di dell’ambiente veterinaria

Sintesi

Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono già più che evidenti sia a livello globale sia in Svizzera. Hanno un impatto in particolare sulla produzione agricola e quindi anche sull’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari. L’innalzamento delle temperature e il prolungamento del periodo vegetativo offrono certamente nuove opportunità per la produzione vegetale. D’altro canto, però, eventi estremi come la siccità e le forti piogge, diventati più intensi e frequenti, minacciano la sicurezza alimentare. Parallelamente, anche il sistema alimentare stesso concorre a questa crisi. Nella produzione e nella fornitura di generi alimentari si superano infatti i limiti di sopportabilità della Terra. Gran parte dell’impronta di gas serra è riconducibile all’alimentazione. Le emissioni più significative si verificano nella fase della produzione, in particolare nel comparto dell’allevamento.

Occorre trasformare il sistema alimentare, affinché possa garantire un approvvigionamento alimentare sicuro anche con le future condizioni climatiche. Diversificazione e innovazione, buone relazioni commerciali nonché solidarietà e cooperazione tra gli attori lungo l’intera catena del valore sono elementi fondamentali di un sistema alimentare resiliente. È inoltre necessario introdurre adeguamenti nella selezione vegetale e nell’allevamento nonché sviluppare ulteriormente i sistemi di produzione e le infrastrutture. Modificando parallelamente i modelli di consumo e di produzione si può ridurre in maniera significativa l’impronta di gas serra. Un’alimentazione in linea con le raccomandazioni della piramide alimentare, infatti, non giova soltanto alla salute, bensì anche all’ambiente e una produzione agricola maggiormente adeguata alle condizioni locali preserva le basi di produzione. Infine, grazie a ottimizzazioni tecniche si conseguono miglioramenti in termini di efficienza.

Come filo conduttore e ausilio per la trasformazione, l’UFAG, l’USAV e l’UFAM hanno elaborato la Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione. Essa è articolata in due parti: nella prima sono definiti i principi, gli obiettivi e gli orientamenti, nella seconda vengono presentate le misure. La Strategia si rivolge innanzitutto all’Amministrazione e alla politica. I contenuti fungeranno da base per l’ulteriore sviluppo delle politiche attinenti al sistema alimentare a breve e a lungo termine. Con la Strategia climatica a lungo termine della Svizzera, la Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera e il Rapporto sul futuro orientamento della politica agricola è stato definito il quadro, mentre ora si tratta di concretizzare gli obiettivi del Consiglio federale relativi alla riduzione delle emissioni e all’adattamento ai cambiamenti climatici in modo da adempire uno dei mandati della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030. La presente strategia sostituisce la Strategia sul clima per l’agricoltura dell’UFAG del 2011.

La trasformazione del sistema alimentare è un compito che coinvolge l’intera società. Pertanto tutti sono sollecitati ad assumersi le proprie responsabilità e a innescare dei miglioramenti. Nell’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici e nella riduzione delle emissioni di gas serra occorre attenersi ai principi della sostenibilità e sfruttare le sinergie in modo ottimale. Le misure di adattamento vanno messe in atto in modo complementare alla riduzione delle emissioni di gas serra. Senza un’effettiva mitigazione, le ripercussioni dei cambiamenti climatici superano la capacità di adattamento. La priorità va dunque posta sulle misure con il miglior rapporto costi-benefici e con ricadute positive supplementari

in altri settori, dando maggior peso ai vantaggi a lungo termine rispetto agli svantaggi a breve termine. Le decisioni devono essere prese basandosi su conoscenze scientifiche consolidate. Alla luce delle incertezze e della complessità dei contesti è fondamentale mantenere una certa flessibilità e agire in modo coerente nell’ottica del conseguimento degli obiettivi.

Nell’orizzonte temporale 2050 si perseguono tre obiettivi complementari (versione abbreviata; per la versione esaustiva cfr. cap. 5.2).

• La produzione agricola indigena contribuisce nella misura di almeno il 50 per cento al fabbisogno alimentare della popolazione in Svizzera tenendo conto del potenziale di produzione del luogo nonché della sopportabilità degli ecosistemi.

• L’alimentazione è conforme alle raccomandazioni della piramide alimentare svizzera e l’impronta di gas serra pro capite dell’alimentazione si riduce di almeno due terzi rispetto al 2020.

• Le emissioni di gas serra della produzione agricola all’interno del Paese si riducono di almeno il 40 per cento rispetto al 1990.

Per concretizzare questi obiettivi superiori sono stati definiti otto obiettivi intermedi. Da un lato è fondamentale conseguire un modello di consumo rispettoso delle risorse e ottimizzare il portafoglio di produzione. Dall’altro occorre impostare le relazioni commerciali sulla sostenibilità ed evitare perdite alimentari. Anche il foraggiamento degli animali e la nutrizione delle piante devono avvenire in modo da generare poche perdite. Inoltre, le risorse idriche vanno gestite in maniera rispettosa e occorre migliorare la fertilità del suolo nonché aumentare le riserve di carbonio. Infine è necessario ridurre il fabbisogno energetico e potenziare le energie rinnovabili.

Per l’attuazione occorre agire a diversi livelli. Innanzitutto si devono ampliare le conoscenze, intensificando la ricerca transdisciplinare finalizzata alla trasformazione del sistema alimentare. In secondo luogo occorre potenziare la partecipazione, testare soluzioni e consentire un apprendimento congiunto. Infine la politica deve essere sviluppata in maniera coerente. Occorre valutare l’efficacia climatica degli strumenti politici attinenti al sistema alimentare e adeguarli in modo che la produzione, la trasformazione, il commercio e il consumo si orientino verso l’obiettivo del saldo netto delle emissioni di gas serra pari a zero e si potenzi la resilienza del sistema alimentare. Nel complesso, con questi orientamenti nel contesto attuale e futuro si ridurranno al minimo i rischi e si sfrutteranno le opportunità per conseguire un sistema alimentare sostenibile.

5 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |

1 Contesto

Le temperature medie sulla Terra sono già aumentate di un grado1 rispetto al livello preindustriale e le prime conseguenze negative della crisi climatica sono ormai più che evidenti. Con l’Accordo di Parigi sul clima, la comunità internazionale si è impegnata a contenere ben al di sotto dei 2 gradi il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale, puntando a un aumento massimo della temperatura di 1,5 gradi. Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ha evidenziato che già con un riscaldamento medio globale di 1,5 gradi si prevedono danni notevoli e irreversibili per gli esseri umani e la natura. Per conseguire l’obiettivo è fondamentale intensificare gli sforzi sul piano globale tesi a ridurre le emissioni2. Tra questi rientra anche l’iniziativa per la riduzione delle emissioni globali di metano, il «Global Methane Pledge»3

Molti Paesi, tra cui anche la Svizzera, si sono impegnati ad emettere a partire dal 2050 soltanto la quantità di gas serra che può essere riassorbita tramite pozzi naturali e tecnici4. Il Consiglio federale illustra come si può conseguire questo «Obiettivo del saldo netto pari a zero» nella Strategia climatica a lungo termine della Svizzera5. Per vari comparti, tra cui quello della filiera agroalimentare, questa strategia si sofferma sui possibili obiettivi climatici e sui probabili sviluppi delle emissioni. La Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli) sancisce per legge l’obiettivo “net zero” entro il 20506

Nella Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera, il Consiglio federale ha definito un quadro per procedere in modo coordinato in materia di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici7. I relativi piani d’azione verranno elaborati progressivamente. A questo proposito, gli scenari climatici8 pubblicati nel 2018 nonché quelli idrologici9 concernenti la Svizzera e in particolare l’agricoltura sono stati fondamentali per elaborare il piano d’azione 2020-202510

In questo contesto, con il piano d’azione 2021-2023 sulla Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030, il Consiglio federale ha dato l’incarico di aggiornare la Strategia sul clima per l’agricoltura del 201111. La presente strategia sostituisce quindi quella del 2011 e concretizza il contributo dell’agricoltura e della filiera

1 Si tratta di una media globale. A livello regionale il riscaldamento climatico può essere più o meno marcato. In Svizzera si attesta a più del doppio della media globale. Cfr. Cambiamenti climatici – MeteoSvizzera

2 IPCC (2018): Summary for Policymakers. In: Global Warming of 1.5°C. An IPCC Special Report on the impact of gobal warming of 1.5°C above preindustrial levels and related greenhouse gas emission pathways, in the context of strengthening the global response to the threat of climate change, sustainable development, and efforts to eradicate poverty. Organizzazione meteorologica mondiale, Ginevra (in inglese).

3 L’iniziativa è stata lanciata a margine dei negoziati sul clima a Glasgow (COP26) e sottoscritta anche dalla Svizzera. Cfr. https://www.globalmethanepledge.org/

4 Cfr. comunicato stampa del 28 agosto 2019: «Il Consiglio federale vuole una Svizzera clima-neutrale entro il 2050»

5 Consiglio federale (2021): Strategia climatica a lungo termine della Svizzera

6 Nel votazione popolare del 18 giugno 2023, il popolo svizzero hanno approvato la Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli).

7 Consiglio federale (2012): Adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera. Obiettivi, sfide e ambiti d’azione. Prima parte della strategia del Consiglio federale del 2 marzo 2012

alimentare agli obiettivi del Consiglio federale in materia di riduzione delle emissioni di gas serra e di adattamento ai cambiamenti climatici.

Nel Rapporto sul futuro orientamento della politica agricola12 il Consiglio federale ha delineato una Proiezione 2050 per il sistema alimentare. Alcuni dei suoi elementi trovano riscontro negli obiettivi superiori e intermedi della presente strategia. Infatti, anche in questa sede è stata adottata la prospettiva di un sistema alimentare che contempli tutti gli elementi (ambiente, uomo, input, processi, infrastrutture, istituzioni, ecc.) e le attività che si riferiscono alla produzione, alla trasformazione, alla distribuzione, alla preparazione e al consumo di alimenti nonché i risultati di tali attività, incluse le ripercussioni ambientali e socio-economiche13. La presente strategia è inoltre coerente con altre strategie e piani d’azione tematicamente affini, segnatamente in materia di alimentazione14, spreco alimentare15, suolo16 e biodiversità17, selezione vegetale e allevamento18, nonché segue l’approccio agroecologico in vista di migliorare la sostenibilità nella filiera agroalimentare19

L’UFAG ha elaborato la presente strategia in collaborazione con l’USAV e l’UFAM. Trattandosi di uno strumento di pianificazione e di gestione, si rivolge in primo luogo all’Amministrazione e alla politica. I contenuti vanno tenuti in considerazione nel quadro dell’ulteriore sviluppo delle politiche concernenti il sistema alimentare a breve e a lungo termine. Per la trasformazione del sistema alimentare è fondamentale l’impegno di tutti gli attori, ovvero agricoltori, fornitori di mezzi di produzione (tecnica agricola, selezione vegetale e allevamento, industria chimica, ecc.), addetti alla trasformazione, al commercio e alla ristorazione, consumatori e politici nonché esponenti della ricerca, della formazione e della consulenza in tali ambiti specifici. Per questi attori la Strategia funge da orientamento e ausilio per ridurre al minimo l’impronta di gas serra del sistema alimentare onde garantire la sicurezza alimentare anche nelle condizioni climatiche future.

8 NCCS (2018): CH2018 - Scenari climatici per la Svizzera. National Centre for Climate Services, Zurigo

9 UFAM (2021): Effetti dei cambiamenti climatici sulle acque della Svizzera. Idrologia, ecologia delle acque e gestione delle acque. Ufficio federale dell’ambiente UFAM, Berna. Umwelt-Wissen N. 2101: 140 pag.

10 Consiglio federale (2020): Adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera. Piano d’azione 2020–2025

11 Cfr. Misura 2 del piano d‘azione 2021-2023 della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (Consiglio federale 2021)

12 Consiglio federale (2022): Futuro orientamento della politica agricola. Rapporto del Consiglio federale in adempimento dei postulati 20.3931 della CET-S del 20 agosto 2020 e 21.3015 della CET-N del 2 febbraio 2021

13 In un rapporto dell’HLPE il sistema alimentare è descritto come segue: A food system gathers all the elements (environment, people, inputs, processes, infrastructures, institutions, etc.) and activities that relate to the production, processing, distribution, preparation and consumption of food, and the outputs of these activities, including socio-economic and environmental outcomes. A sustainable food system (SFS) is a food system that delivers food security and nutrition for all in such a way that the economic, social and environmental bases to generate food security and nutrition for future generations are not

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compromised. HLPE (2014): Food losses and waste in the context of sustainable food systems: A report by the High Level Panel of Experts on Food Security and Nutrition of the Committee on World Food Security

14 USAV (2017): Strategia nutrizionale svizzera 2017–2024

15 Consiglio federale (2018): Piano d‘azione contro lo spreco alimentare. Rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato 18.3829 Chevalley del 25 settembre 2018

16 Consiglio federale (2020): Strategia Suolo Svizzera

17 Consiglio federale (2012): Strategia Biodiversità Svizzera, Consiglio federale (2017): Piano d’azione Strategia Biodiversità Svizzera

18 DEFR (2018): Strategia sull’allevamento 2030

19 HLPE (2019): Agroecological and other innovative approaches for sustainable agriculture and food systems that enhance food security and nutrition. A report by the High Level Panel of Experts on Food Security and Nutrition of the Committee on World Food Security, Roma

7 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |

2 Situazione iniziale

Di seguito sono illustrati l’impatto della produzione alimentare lungo la catena del valore sul clima, sulla salute e sul benessere dell’uomo e degli animali nonché gli effetti dei cambiamenti climatici sul sistema alimentare svizzero (cfr. fig. 1).

Catalizzatori

• Condizioni quadro economiche

• Utilizzo delle risorse naturali

• Abitudini alimentari

• Crescita demografica

Pressioni

• Perdita di suolo

• Sistemi di produzione

• Emissioni di gas serra del sistema alimentare

• lntensivazione dell'agricoltura

• Eccedenze di sostanze nutritive

• Perdita di biodiversità

Stato

• Riscaldemento globale

• Variazioni del bilancio idrico

• Rischi per la salute umana e animale

• Eventi estremi

• Periodi vegetativi più lunghi

• Ecosistemi minacciati

2.1. Emissioni di gas serra

L’impronta di gas serra permette di considerare, nella loro globalità, le emissioni di gas serra correlate al consumo di generi alimentari sul piano interno (prospettiva del consumo), in quanto tiene conto dell’intera catena del valore dei prodotti consumati in Svizzera e all’estero, ovvero i consumi intermedi, la produzione, il trasporto, la trasformazione, l’imballaggio e i rifiuti alimentari (cfr. fig. 2). Secondo la contabilità ambientale21, nel 2020 in Svizzera l’impronta delle economie domestiche correlata alle derrate alimentari ammontava a 16,8 milioni di tonnellate di CO2-equivalente22, ovvero a circa il 24 per cento dell’impronta totale di gas serra delle economie domestiche23. Ciò corrisponde all’incirca a 1,9 tonnellate di CO2-equivalente24 per persona all’anno. Su 16,8 milioni di tonnellate di CO2-equivalente, 5,8 sono generati in Svizzera, mentre i rimanenti due terzi ricadono all’estero in quanto sono in relazione alla fornitura di prodotti importati, in particolare derrate alimentari, ma anche consumi intermedi come ad esempio concimi minerali, alimenti per animali e torba25

Impatto

• Sicurezza dell‘approvvigionamento

• Fluttazioni di prezzo sui mercati

• Costi correlati alla salute e mortalità

• Condizioni di coltivazione e produttività

• Servizi ecosistemici

• Nuovi parassiti

• Selezione di misure prioritarie Redazione di schede delle misure Bozza del piano di misure

Valutazione Raccolta di misure Analisi

(Re)azioni

• Ridurre le emissioni di gas serra

• Aumentare la resilienza

Un altro aspetto rilevante è l’imputazione delle emissioni ai prodotti e ai rispettivi sottoprodotti. Un taglio di carne di manzo ottenuto da un animale utilizzato anche per la produzione di latte, ad esempio, provoca mediamente un’impronta di gas serra pari a circa la metà di quella causata dallo stesso taglio di carne di manzo proveniente da un animale utilizzato esclusivamente per la produzione di carne31. Alla luce delle scarse risorse in termini di suolo, per valutare l’efficienza è altresì decisivo se gli alimenti per animali destinati alla produzione animale provengono da superfici non coltivabili o coltivabili, ovvero se sono in concorrenza con il consumo umano diretto.

Ulteriore sviluppo del piano di misure

Migliorare Pianificare

Valutare Attuare

Definizione di misure per il conseguimento degli obiettivi

Negli ultimi 15 anni, il consumo totale di derrate alimentari pro capite giornaliero è diminuito da 13’985 a 12’761 kJ26, ma supera ancora di circa il 10 per cento il fabbisogno fisiologico medio27 Confrontando il carrello della spesa delle economie domestiche svizzere con la piramide alimentare28 dell’USAV e della Società svizzera di nutrizione emerge che il consumo di carne è troppo elevato mentre quello di latticini, legumi nonché frutta e verdura è troppo basso29. Sia i quantitativi assoluti sia la composizione degli alimenti consumati hanno un notevole impatto sull’impronta di gas serra. Oltre alle differenze in termini di impronta di gas serra tra i diversi alimenti, lo scarto può essere significativo anche a livello di singolo genere alimentare, ad esempio nel caso del latte. Ciò è riconducibile soprattutto ai vari sistemi di produzione, poiché per tutti gli alimenti osservati circa due terzi delle emissioni hanno origine nella fase della produzione agricola e un terzo è associabile ai consumi intermedi, alla trasformazione e all’imballaggio30

Ampliare le conoscenze

Nella valutazione degli effetti del sistema alimentare sul clima, ovvero del metodo di produzione nonché del consumo lungo l’intera catena di approvvigionamento e del valore, occorre tenere conto anche dei rifiuti alimentari. Nel complesso, circa un terzo degli alimenti prodotti viene sprecato nelle fasi di produzione, trasformazione, stoccaggio e consumo. In Svizzera il consumo provoca ogni anno circa 2,8 milioni di tonnellate di perdite alimentari evitabili (food waste). Secondo Beretta e Hellweg (2019), in Svizzera il 25 per cento dell’impatto ambientale dovuto all’alimentazione è da imputare al food waste32

Accrescere la partecipazione

Ridurre i rischi al minimo, sfruttare le opportunità

Nell’Inventario svizzero dei gas serra33 vengono indicate, secondo il principio di territorialità, tutte le emissioni provocate all’interno del Paese. Dei 45,2 milioni di tonnellate di CO2-equivalente totali, rispettivamente dei 43,4 milioni di tonnellate di CO2-equivalente se si considera l’utilizzo del suolo, emessi nel 2021, il 16 per cento circa, ovvero 7,2 milioni di tonnellate34 è da ascrivere all’agricoltura. Questo valore non comprende le emissioni dei consumi intermedi (coltivazione di alimenti per animali e sementi, estrazione della torba per i substrati di terra, riduzione dei depositi geologici e produzione di concimi minerali, fabbricazione di macchine agricole) generate all’estero e che giungono in Svizzera mediante le

coerente

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Figura 1 - Modello delle interazioni tra cambiamenti climatici e sistema alimentare in analogia all’approccio DPSIR20
Monitoraggio e resoconto Attuazione delle misure
Sviluppare ulteriormente la politica in modo

importazioni. Le emissioni generate dopo che gli alimenti hanno lasciato l’azienda agricola (consumo energetico nella trasformazione, nel trasporto, nello stoccaggio), sono computate nel settore dell’industria e dei servizi (cfr. fig. 2).

Prospettiva del consumo

Importazioni di derrate alimentari

Trasformazione, imballaggio e trasporto

Prospettiva della produzione

Produzione agricola

Esportazioni di derrate alimentari

Consumi intermedi

Figura 2 - Limiti di sistema dalla prospettiva del consumo secondo la contabilità ambientale e dalla prospettiva della produzione secondo l’Inventario dei gas serra per la descrizione delle emissioni di gas serra del sistema alimentare; le due prospettive verranno trattate nuovamente negli obiettivi superiori (cap. 5.2); le superfici corrispondono all’incirca alle emissioni di gas serra.

20 Quadro concettuale per il rapporto sull’ambiente dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA); alcune reazioni (grigio) incidono all’inizio della catena (mitigazione), altre hanno un impatto sulle fasi successive (adattamento).

21 La contabilità ambientale completa i conti nazionali e mostra le interazioni tra ambiente ed economia. Comprende conti fisici (p.es. emissioni di inquinanti atmosferici o dispendio energetico) e monetari (imposte legate all’ambiente, spese per la protezione dell’ambiente e importanza economica dei servizi ecosistemici). I flussi tra questi conti vengono indicati secondo l’attore (economie domestiche e settori). In questo modo è chiaro chi e in che misura ha effettuato transazioni che nuocciono o giovano all’ambiente. La contabilità ambientale è basata su una metodologia definita dall’ONU.

22 Per confrontare al meglio il loro potenziale di riscaldamento (inglese: Global Warming Potential; GWP), le emissioni di tutti i gas serra sono convertite in CO2equivalente: 1 kg di metano corrisponde a 28 kg di CO2-equivalente, 1 kg di protossido di azoto a 265 kg di CO2-equivalente, ecc. (valori per un orizzonte temporale di 100 anni secondo l’IPCC, 2013).

23 UST (2022): contabilità ambientale: Emissioni atmosferiche | Ufficio federale di statistica

24 Cfr. UST: Treibhausgas-Fussabdruck der Ernährung pro Person Bundesamt für Statistik (in tedesco e in francese).

25 USC (2022): Rilevazioni e stime a scopo statistico sull’agricoltura e l’alimentazione 2022; secondo le tabelle 7.4, 5.2 e 4.10, nel 2020 sono state importate

circa 4,4 milioni di tonnellate di derrate alimentari (produzione indigena: 4,6 mio. t), 69 000 tonnellate di concimi minerali (nessuna produzione indigena) e 1 milione di tonnellate di alimenti per animali (produzione indigena: 6,7 mio. t). Si stima inoltre che, insieme alle piantine per la produzione di frutta e verdura, siano state importate e utilizzate circa 150 000 tonnellate di torba.

26 USC (2022): Bilancio alimentare dell’USC

27 Zimmermann et al. (2017): Umwelt- und ressourcenschonende Ernährung: Detaillierte Analyse für die Schweiz. Agroscope Science N. 55. Ettenhausen (in tedesco).

28 USAV (2021): Piramide alimentare svizzera

29 USAV (2017): Sondaggio nazionale sull’alimentazione menuCH

30 Bretscher et al. (2014): Treibhausgasemissionen aus der schweizerischen Landund Ernährungswirtschaft. Agrarforschung Schweiz 5 (11-12). 458-465 (in tedesco).

31 Poore, J. e Nemecek, T. (2018): Reducing Food’s environmental impacts through producers and consumers. Science 360, 987–992 (in inglese).

32 UFAM (2021): Rifiuti alimentari

33 L’Inventario dei gas serra è una statistica esaustiva sulle emissioni della Svizzera allestita secondo le disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Viene aggiornato ogni anno e si basa sulle cifre delle attività computate con fattori di emissione.

34 UFAM (2023): Inventario svizzero dei gas serra

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L’agricoltura è responsabile di circa il 2 per cento delle emissioni di CO2 fossile della Svizzera, una quota esigua rispetto alle sue emissioni di metano (83 %) e di protossido di azoto (57 %). Nel primario questi due gas sono anche le principali fonti di gas serra (cfr. fig. 3). Il metano si sprigiona in particolare durante il processo di digestione del foraggio da parte degli animali da reddito, soprattutto dei ruminanti, e dagli impianti di stoccaggio dei concimi aziendali, responsabili altresì delle emissioni di protossido di azoto (N2O). Anche la gestione dei terreni agricoli, in particolare la concimazione con prodotti azotati, provoca emissioni dirette e indirette di N2O nell’agricoltura. Le perdite di azoto sotto forma di ossido di azoto, nitrato e ammoniaca costituiscono la causa delle emissioni indirette di N2O. La concimazione con concime calcareo e urea è una fonte di CO2 relativamente insignificante. Il CO2 viene liberato anche dalla combustione di carburanti e combustibili fossili nell’utilizzo di macchine ed edifici agricoli; nel 2021 le rispettive emissioni sono ammontate a circa 0,6 milioni di tonnellate di CO2-equivalente35. Infine, i terreni agricoli possono perdere o accumulare carbonio a seconda di come vengono utilizzati o in seguito alla modifica del loro utilizzo (p.es. scelta delle colture, conversione da superficie inerbita a campo) e fungere quindi da fonti o pozzi di gas serra. Mentre i suoli minerali generalmente

in mio. t di CO2-equivalente

hanno un bilancio equilibrato e mediamente non sono quindi né fonti né pozzi, i circa 17 000 ettari di suoli organici prosciugati esistenti in Svizzera sprigionano carbonio tramite l’ossidazione della torba36. Nel 2021 questo processo ha generato emissioni pari a quasi 0,7 milioni di tonnellate di CO2-equivalente37

La figura 3 mostra l’evoluzione delle emissioni di gas serra dell’agricoltura dal 1990 secondo l’Inventario svizzero dei gas serra. Tra il 1990 e il 2021 le emissioni provenienti dall’agricoltura sono diminuite ben del 12 per cento, passando da 8,2 a 7,2 milioni di tonnellate di CO2-equivalente. Tale calo è riconducibile principalmente alla diminuzione degli effettivi di bovini registrata tra il 1990 e il 2004 e al minore impiego di concimi minerali38

Bilancio dei gas serra e superfici campicole e inerbite (4B, 4C)

Utilizzo di energia (1A4c)

Concime calcareo e urea (3G, 3H)

Concimazione azotata (3D)

Stoccaggio di concimi aziendali (3B)

CO 2

N 2 O

Processo di digestione (3A)

35 Nell’Inventario dei gas serra queste emissioni rientrano nella categoria «Energia» (1A4c) e anche qui sono conteggiate nell’agricoltura.

36 Leifeld et al. (2019): Treibhausgasemissionen entwässerter Böden. Agroscope Science 74 (in tedesco).

37 Nell’Inventario dei gas serra queste emissioni rientrano nella categoria «Utilizzo del suolo, modifiche dell’utilizzo del suolo e selvicoltura» (4B e 4C) e anche qui sono conteggiate nell’agricoltura.

38 Lo sviluppo è stato decisamente influenzato dall’introduzione della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) negli anni Novanta. Da allora le aziende agricole devono, tra le altre cose, comprovare un bilancio di concimazione equilibrato per ricevere i pagamenti diretti.

39 UFAM (2023): Inventario svizzero dei gas serra; a causa di fluttuazioni annuali molto forti, il bilancio del carbonio dell‘utilizzo del suolo è rappresentato come valore medio mobile nell’arco di cinque anni.

CH 4

10 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti
0 1 2 3 4 5 6 7 8
1 9 9 0 1 9 9 1 1 9 9 2 1 9 9 3 1 9 9 4 1 9 9 5 1 9 9 6 1 9 9 7 1 9 98 1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6 2 0 1 7 2 0 1 8 2 0 1 9 2 0 2 0 2 0 2 1
Figura 3 - Evoluzione delle emissioni di gas serra in mio. t di CO2-equivalente secondo le categorie dell’Inventario dei gas serra39
9

Gas serra di breve durata: il metano

I tre principali gas serra, ovvero biossido di carbonio (CO2), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4), hanno ciascuno un effetto serra e una durata di permanenza nell’atmosfera diversi. La durata di vita media del N2O nell’atmosfera è di circa 121 anni, quella del CO2 di circa 100 anni, anche se il 20-40 del CO2 proveniente da fonti fossili può permanere nell’atmosfera diverse migliaia di anni40. Il CH4, invece, ha una durata di vita media nell’atmosfera di circa 12 anni. Pertanto l’impatto climatico del metano diminuisce rapidamente, se confrontato con quello del CO2 decisamente più forte, attestandosi a livelli bassi già dopo 20 anni. Se le emissioni di metano o di altre sostanze di breve durata rimangono costanti sul lungo periodo, causano solo un esiguo riscaldamento supplementare. Per il CO2 e gli altri gas serra di lunga durata, invece, emissioni costanti sono sinonimo di un continuo aumento della temperatura41

Questa differenza non è contemplata nella Relazione internazionale sulle questioni climatiche dei singoli Paesi e quindi nemmeno nel calcolo degli inventari nazionali dei gas serra. Conformemente alle prescrizioni determinanti per la stesura della Relazione internazionale sulle questioni climatiche, l’effetto climatico dei gas serra è convertito mediante il suo potenziale di riscaldamento globale nell’arco di 100 anni (GWP100) in cosiddetti CO2-equivalente. A causa di questa conversione si sottostima fortemente l’effetto climatico sul corto periodo delle sostanze di breve durata, come ad esempio il metano, mentre si sovrastima quello sul lungo periodo42. Un metodo alternativo (GWP*) considera le sostanze di breve durata in maniera più realistica nella conversione in CO2-equivalente. Tuttavia il metodo GWP100 resta il parametro concordato per la Relazione nell‘ambito dell‘Accordo di Parigi sul clima (UNFCCC 2018), come era stato il caso già nel quadro del Protocollo di Kyoto (UNFCCC 1997). Per motivi di coerenza con la Relazione sulle questioni climatiche, le cifre nella presente strategia si riferiscono pertanto alla conversione in CO2-equivalente con il metodo GWP10043

Nei modelli climatici questa differenza tra sostanze di lunga e di breve durata è invece presa in considerazione. La riduzione delle emissioni di metano globali è un mezzo indispensabile e molto efficace a breve termine per limitare il riscaldamento globale a un massimo di 1,5-2 gradi, poiché un abbattimento delle emissioni di metano può contrastare i cambiamenti climatici a breve termine in modo decisamente maggiore rispetto a quanto emerge dagli inventari dei gas serra. Solo riducendo notevolmente tali emissioni si ha ancora un’opportunità di conseguire in tempo utile la neutralità climatica. In caso contrario, l’obiettivo di un riscaldamento globale di al massimo 1,5-2 gradi non è più raggiungibile. Pertanto, in occasione della COP26 a Glasgow è stato lanciato il «Global Methane Pledge» con l’obiettivo di ridurre del 30 per cento le emissioni globali di metano entro il 2030 rispetto al 2020. Nel frattempo vi hanno aderito circa 150 Paesi, tra cui anche la Svizzera44

2.2. Effetti dei cambiamenti climatici

Nel 2018 il National Centre for Climate Services (NCCS) ha pubblicato diversi scenari climatici che descrivono come potrebbe cambiare il clima in Svizzera sulla base degli sforzi profusi su vari fronti per proteggerlo e delle conseguenti diverse concentrazioni di gas serra nell’atmosfera. In generale gli scenari per la Svizzera evidenziano un rialzo delle temperature, più giorni di canicola, estati più siccitose e precipitazioni intense più frequenti45. Gli scenari idrologici Hydro-CH2018 mostrano altresì che la disponibilità di acqua nel corso dell’anno varierà notevolmente.

In futuro, in inverno le precipitazioni si presenteranno sempre più frequentemente sotto forma di pioggia anziché neve. Ciò comporterà un aumento del deflusso invernale e quindi si formeranno meno riserve di neve e ghiaccio. In estate il deflusso sarà minore, perché nel complesso diminuirà la quantità di precipitazioni e le riserve di neve e ghiaccio si esauriranno prima46

Con l’aumento delle temperature e presupposta la disponibilità di quantitativi sufficienti di sostanze nutritive e acqua, in Svizzera le rese di foraggio grezzo e mais potrebbero aumentare, principalmente grazie al periodo vegetativo47 più lungo. Nelle colture campicole, le temperature più elevate accelerano la crescita e anticipano la maturazione, ma comportano rese minori per le varietà diffuse attualmente. Il cambiamento del periodo vegetativo offre però anche nuove opportunità per quanto concerne la combinazione di piante e l’avvicendamento delle colture. In condizioni di crescita ottimali le piante traggono beneficio anche da una concentrazione di CO2 più elevata. Tuttavia, in Svizzera le temperature medie sono già aumentate di 2 gradi e pertanto è improbabile che le rese possano crescere ulteriormente. Vi saranno variazioni anche per quanto riguarda l’idoneità al luogo delle diverse colture e occorre pertanto tenerne conto tempestivamente, in particolare per le colture pluriennali. Le temperature più elevate fanno aumentare anche il rischio di stress da caldo per gli animali48 e le piante49 nonché l’evaporazione e quindi cresce il fabbisogno di acqua. Il riscaldamento globale favorisce altresì un rapido insediamento di agenti patogeni e parassiti50 che, con le temperature più elevate, spesso hanno un ciclo vitale più corto e, grazie alle temperature più miti, sopravvivono meglio all‘inverno. Ci si aspetta quindi una rapida diffusione sia di nuovi parassiti sia

40 David W. Fahey (2014): NOAA Earth System Research Laboratory, CO2 – the forever gas (in inglese).

41 SCNAT (2022) Klimawirkung und CO2-Äquivalent-Emissionen von kurzlebigen Substanzen. Swiss academies communications (in tedesco).

42 SCNAT (2022) Klimawirkung und CO2-Äquivalent-Emissionen von kurzlebigen Substanzen. Swiss academies communications (in tedesco).

43 Nei resoconti sulle emissioni di gas serra fino al 2021, che fungono da base anche per la presente strategia, per la conversione del metano in CO2-equivalente si utilizza un coefficiente pari a 28, che a sua volta si fonda sul quinto rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC).

44 Crf. Homepage di Global Methane Pledge

45 NCCS (2018): CH2018 - Scenari climatici per la Svizzera. National Centre for Climate Services, Zurigo

46 UFAM (2021): Effetti dei cambiamenti climatici sulle acque della Svizzera. Idrologia, ecologia delle acque e gestione delle acque. Ufficio federale dell’ambiente UFAM, Berna. Umwelt-Wissen N. 2101: 140 pag.

47 Calanca et al. (2005): Klimawandel und landwirtschaftliche Produktion. Agrarforschung 12(9) (in tedesco).

48 Fuhrer, J. & Calanca P. (2012): Agrarforschung Schweiz 3(3), 132-139

49 Holzkämper et al. (2013): Identifying climatic limitations to grain maize yield potentials using a suitability evaluation approach, Agricultural and Forest Meteorology, Volume 168, 149-159 (in inglese).

50 NCCS (2020): Tematica prioritaria organismi nocivi

11 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |

di quelli già insediatisi alle nostre latitudini. I cambiamenti climatici favoriscono altresì la comparsa di nuovi agenti patogeni negli animali che possono provocare anche delle zoonosi51

Le estati saranno più siccitose, mentre in inverno aumenteranno le precipitazioni sotto forma di pioggia, in particolare nell’Altipiano e a Sud delle Alpi. Queste non saranno però distribuite uniformemente durante la stagione, ma si verificheranno sotto forma di eventi di breve durata particolarmente violenti o di piogge prolungate e intense prima o dopo lunghi periodi di siccità52. Questa irregolarità fa aumentare il rischio di stress idrico, di erosione e di inondazioni nonché il rischio di dilavamento delle sostanze nutritive e dei prodotti fitosanitari. La penuria d’acqua in estate può comportare anche un aumento dei conflitti correlati al suo utilizzo, sia in Svizzera sia all’estero, in particolare perché nei mesi estivi i corsi d’acqua necessitano di una determinata portata per garantire le proprie funzioni ecologiche ed economiche.

Nel complesso, gli eventi meteorologici più frequenti e intensi, come ondate di caldo o di freddo nonché periodi di siccità o con precipitazioni abbondanti, rappresentano una sfida non indiffe-

rente per l’agricoltura e incidono in misura considerevole sulla sicurezza della pianificazione. Tali eventi estremi spesso comportano notevoli perdite di raccolto, soprattutto se si presentano durante le fasi sensibili dello sviluppo delle piante. In futuro la loro portata potrebbe superare anche i valori record registrati finora53 Oltre al progressivo aumento delle temperature negli ultimi 20 anni, che finora ha avuto effetti perlopiù positivi sulle rese delle colture campicole, si osserva anche un’elevata variabilità da un anno all’altro54 delle temperature e delle precipitazioni con conseguenti fluttuazioni delle rese agricole (cfr. fig. 4). Si può presumere che queste fluttuazioni aumenteranno e avranno un impatto non soltanto sulle rese, bensì anche sulla qualità del raccolto.

Figura 4 - Variazione in percentuale delle rese annuali delle superfici delle principali colture campicole in Svizzera rispetto al valore medio del 2000-2020 sulla base dei dati di Agristat55; le differenze superiori al 5 % sono indicate in rosso (calo) o in giallo (aumento)

51 Semenza J.C. e S. Paz (2021): Climate change and infectious diseases in Europe: impact, projection and adaptation. THE LANCET Regional Health - Europe. Vol. 9, ottobre 2021, https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/ S2666776221002167?via%3Dihub (in inglese).

52 CH-Impacts (2019): Klimaszenarien CH2018 und daraus abgeleitete Folgen für die Schweiz – wie weiter? Grundlagenbericht des Vorprojekts. Pubblicato da ProClim, UFAM, PFZ, MeteoSvizzera, NCCS, Università di Berna, Università di Zurigo e WSL. Berna, Svizzera, 50 pag. (in tedesco).

53 Fischer et al. (2021): Increasing probability of record-shattering climate extremes. Nature Climate Change (in inglese).

54 NCCS (2018): CH2018 – Scenari climatici per la Svizzera. National Centre for Climate Services, Zurigo

55 USC (2022): Statistische Erhebungen und Schätzungen über Landwirtschaft und Ernährung 2022; Tabelle 2.14, 2.15 e 2.2 (in tedesco).

12 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti
Coltura Ø Resa delle superfici 2000-2020 in q/ha20 0 0 20 0 1 20 0 2 20 0 3 20 0 4 20 0 5 20 0 6 20 0 7 20 0 8 20 0 9 20 1 0 20 1 1 20 1 2 20 1 3 20 1 4 20 1 5 20 1 6 20 1 7 20 1 8 20 1 9 20 2 0 Frumento autunnale 58 3 - 4 3 - 10 8 - 1 - 3 1 2 3 - 1 7 0 - 8 8 4 - 24 6 - 2 0 10 Orzo autunnale 64 - 5 - 12 - 1 - 13 8 - 4 - 2 - 6 - 5 1 - 6 2 2 - 9 16 9 - 12 15 2 10 9 Mais da granella 99 - 3 - 10 - 7 - 13 - 3 - 3 - 15 2 - 2 5 - 5 15 9 2 8 - 9 3 8 - 2 10 11 Patate 39 6 8 - 5 - 1 - 15 0 - 2 - 18 5 8 18 - 2 16 4 - 17 12 - 10 - 14 3 2 - 5 13 Barbabietole da zucch. 75 2 4 - 21 2 - 5 3 1 - 12 - 1 5 10 - 4 23 13 - 9 20 - 13 - 15 5 - 11 8 - 3 Colza 33 - 9 - 8 - 3 - 14 7 2 - 6 - 8 - 8 - 5 - 5 2 - 5 - 1 2 4 13 5 1 6 3 - 9 10 Prati temporanei [t] 115 - 4 - 4 - 4 - 9 0 - 3 - 5 4 0 5 4 11 9 4 7 - 2 4 8 4 - 21 10 9

Oltre agli effetti locali diretti dei cambiamenti climatici, il sistema alimentare svizzero è confrontato anche con ripercussioni indirette come, ad esempio, interruzioni nelle forniture, fluttuazioni di prezzo sui mercati agricoli, diverse opportunità di smercio o nuove vie di trasporto. Queste sono causate da effetti diretti dei cambiamenti climatici in altre regioni del globo e ricadono anche sulla Svizzera tramite le relazioni economiche (cfr. fig. 5). Secondo uno studio, si stima che le ripercussioni sulla Svizzera dei cambiamenti climatici in atto a livello internazionale saranno paragonabili o superiori agli effetti diretti56. Riguarderanno da un lato le importazioni di derrate alimentari, dall’altro i consumi intermedi importati per la produzione indigena. La Svizzera, ad esempio, dipende interamente dalle importazioni per le energie fossili e i concimi minerali nonché importa più della metà del suo fabbisogno di foraggio concentrato57 e circa la metà degli alimenti per il consumo umano.

Gli effetti dei cambiamenti climatici menzionati di seguito sono diversi nelle varie regioni del globo. Mentre i Paesi europei rilevanti dal profilo commerciale per la Svizzera sono considerati relativamente resilienti, tra i principali Paesi dai quali la Svizzera importa merci vi sono anche Stati vulnerabili. Tuttavia, al fine della stima del rischio correlato alle importazioni per la Svizze-

ra non sono rilevanti soltanto i singoli partner commerciali, ma anche il mercato mondiale nel suo insieme e la concentrazione della produzione su singoli prodotti. Nel 2014, ad esempio, solo sei Paesi producevano circa il 70 per cento del volume totale di concimi. Tra questi si annoverano Cina e India, ovvero nazioni potenzialmente a maggior rischio per quanto concerne gli effetti dei cambiamenti climatici. In caso di perdite di raccolto o di interruzioni delle forniture dovute al clima in uno di questi Paesi, il fatto che la produzione sia concentrata su singoli prodotti può influenzare i prezzi di mercato e l’approvvigionamento dei Paesi che dipendono dalle importazioni58. Se, a livello di produzione, concimi, sementi o prodotti fitosanitari sono utilizzati gli uni in funzione degli altri e in modo combinato, in generale aumenta la dipendenza e in particolare s’inaspriscono le conseguenze di eventuali interruzioni delle forniture già anche di uno solo di questi prodotti. Le fluttuazioni di prezzo sui mercati agricoli globali ed eventuali ritardi nelle forniture non hanno soltanto conseguenze economiche dirette per gli attori interessati, bensì incidono anche sulla loro sicurezza di pianificazione. Anche i partner commerciali della Svizzera comparativamente resilienti si troveranno quindi ad affrontare questa sfida.

A seconda dell’altitudine e del gradiente termico i periodi vegetativi si allungano di +25 fino a +40 giorni

I periodi di siccità continua si allungano di +1 fino a +8 giorni

L'intensità delle forti precipitazioni aumenta del 10 %

A basse quote i periodi di canicola critica si allungano di +10 (N) fino a +20 (S) giorni

I parassiti e gli agenti patogeni si diffondono ulteriormente e aumenta il rischio che si sviluppi una generazione in più, in particolare al Sud e a basse quote

Impatto climatico

56 Infras, Ecologic und Rütter + Partner (2007): Auswirkungen der Klimaänderung auf die Schweizer Volkswirtschaft (Internationale Einflüsse), rapporto finale, su mandato dell’UFAM (in tedesco).

57 Baur, P., Krayer, P. (2021). Schweizer Futtermittelimporte – Entwicklung, Hintergründe, Folgen. Progetto di ricerca su mandato di Greenpeace Schweiz. Wädenswil: ZHAW (in tedesco).

58 Infras et al. (2018): Auswirkungen des Klimawandels im Ausland – Risiken und Chance für die Schweiz, Zurigo (in tedesco).

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Variazioni a livello di disponibilità, qualità e prezzo di derrate alimentari e consumi intermedi

Ritardi nelle forniture (interruzione delle vie di trasporto) e difficoltà di approvvigionamento (perdite di raccolto e blocco delle esportazioni)

13 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |
Figura 5 - Variazioni legate al clima rilevanti per la produzione indigena nell’orizzonte temporale 2050 (scelta; giallo) e conseguenze indirette per il sistema alimentare svizzero (rosso)

3 Necessità d’intervento e potenziali

Dal confronto tra la situazione illustrata al capitolo 2 e gli obiettivi formulati nella Strategia sul clima per l’agricoltura del 2011 emerge un quadro variegato59. Dal 2000 il calo delle emissioni di gas serra della produzione agricola indigena ristagna e dal 2007 tali emissioni non figurano più nell’obiettivo minimo di mitigazione60. L’energia valorizzabile generata dalla produzione agricola, invece, ha potuto essere mantenuta sullo stesso livello tra il 1990 e il 2020. Considerata questa evoluzione, l’obiettivo stabilito in relazione all’adattamento sarà adempiuto61 Vanno invece colmate le attuali lacune riguardo all’obiettivo di mitigazione delle emissioni di gas serra e sfruttate tutte le possibilità sostenibili esistenti per ridurre tali gas e per compensare le emissioni residue di gas serra, tenendo conto del saldo netto pari a zero fissato dal Consiglio federale. Parallelamente, occorre preservare una produzione agricola rispettosa delle basi di produzione anche con le condizioni climatiche future.

3.1. Mitigazione: possibile riduzione delle emissioni di gas serra

Le emissioni globali di gas serra dell’alimentazione, da sole, possono già compromettere il raggiungimento dell’obiettivo di 1,5 gradi62. In vari studi si è cercato di definire un livello di emissioni di gas serra derivanti dall’alimentazione compatibile con i limiti di

sopportabilità del pianeta. I risultati vanno da 0,5 a 0,75 tonnellate di CO2-equivalente pro capite63. Rispetto all’attuale impronta di gas serra della Svizzera, pari a 1,9 tonnellate pro capite (2020), sarebbe necessaria una riduzione del 61-74 per cento. Numerosi studi giungono alla conclusione che un’alimentazione ricca di prodotti vegetali e povera di carne giovi sia alla salute sia all’ambiente64. Secondo i dati scientifici disponibili, entro il 2050 sarebbe teoricamente possibile ridurre di tre quarti le emissioni pro capite legate all’alimentazione rispetto allo stato attuale seguendo un’alimentazione adeguata e riducendo le perdite alimentari. Le emissioni della produzione agricola indigena, invece, potrebbero teoricamente venir ridotte di circa un terzo o dimezzate rispetto al 199065 pur assicurando un grado di autoapprovvigionamento più elevato.

La figura 6 illustra in che modo i gruppi di misure potrebbero contribuire a ridurre le emissioni in funzione dei rispettivi potenziali. Si riferisce alle emissioni di gas serra dell’agricoltura in cifre assolute (prospettiva della produzione sulla base del principio di territorialità secondo l’Inventario dei gas serra66; a sinistra) e all’impronta di gas serra dell’alimentazione pro capite (prospettiva del consumo, incl. le emissioni generate all’estero correlate alle importazioni, escl. le emissioni generate sul piano interno correlate alle esportazioni secondo la contabilità ambientale; a destra) fino al 2050.

e nell’alimentazione, dalla prospettiva della produzione e del consumo, secondo l’Inventario dei gas serra e la contabilità ambientale67

59 Un resoconto esaustivo sulle attività sostenute dalla Confederazione e sui progressi compiuti nel settore clima e agricoltura viene pubblicato ogni quattro anni nel Rapporto agricolo dell’UFAG, l’ultima volta nel 2019. Cfr. Rapporto agricolo 2019Ambiente

60 UFAG (2011): Strategia sul clima per l’agricoltura. Entro il 2050, riduzione lineare delle emissioni di gas serra di almeno un terzo rispetto al 1990.

61 UFAG (2011): Strategia sul clima per l’agricoltura. Entro il 2050, mantenere la produzione di calorie almeno al livello del 1990.

62 Clark et al. (2020): Global food system emissions could preclude achieving the 1.5° and 2°C climate change targets. Science 370, 705–708 (in inglese).

63 Röös et al. (2015): Evaluating the sustainability of diets – combining environmental and nutritional aspect, Environmental Science & Policy 47, 157-166 (in inglese). Springmann et al. (2018): Options for keeping the food system within environmental limits. Nature 562, 519–525 (in inglese). Bryngelssen et al. (2016): How can the EU climate targets be met? A combined analysis of technological and demand-side changes in food and agriculture. Food Policy 59, 152-164 (in inglese).

64 Willett et al. (2019): Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems, The Lancet 393 (10170), 447-492 (in inglese).

65 Tratto da Zimmermann et al. (2017): Umwelt- und ressourcenschonende Ernährung: Detaillierte Analyse für die Schweiz. Agroscope Science Nr. 55. Ettenhausen (in tedesco). Bretscher et al. (2018): Reduktionspotenziale von Treibhausgasemissionen aus der Schweizer Nutztierhaltung. Agrarforschung Schweiz 9, 376-383 (in tedesco).

66 Emissioni di gas serra delle categorie 1A4c (Fabbisogno di energia di macchine e di edifici agricoli), 3 (Agricoltura) nonché 4B e 4C (Bilancio delle emissioni di gas serra delle superfici campicole e inerbite ).

67 Le emissioni di gas serra dell’agricoltura sono proporzionali all’impronta di gas serra dell’alimentazione in termini assoluti (16,8 mio. t di CO2-equivalente nel 2020). I potenziali di riduzione sono stimati approssimativamente sulla base degli studi scientifici citati e vanno intesi come valori indicativi.

14 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti
Alimentazione Emissioni 1990 Riduzioni 1990-2020 Situazione iniziale 7 1 1 9 -1 0 -0 2 Emissioni residue 4 1 0 5 8 1 Adattamento dei modelli di consumo e di produzione -1 6 Ottimizzazioni t ecniche -0 2 ▲Piramide alimentare ▲Food-waste ▲Carbonio nel suolo Allevamento▼ ▲Impiego di sostanze nutritive Utilizzo dell‘energia ▼ -1 0 [in m io . t
[in t
Agricoltura
CO2eq]
CO2eq pro capite]
Figura 6 - Emissioni di gas serra attuali, potenziali di riduzione entro il 2050 ed emissioni residue nell’agricoltura

Il contributo più importante alla riduzione è dato da un cambiamento simultaneo dei modelli di consumo e di produzione. Seguendo un’alimentazione basata sulle raccomandazioni della piramide alimentare svizzera, oltre a promuovere la salute della popolazione, è possibile abbattere di oltre la metà l’impronta di gas serra dell’alimentazione e altri effetti negativi sull’ambiente. Eliminando completamente i rifiuti alimentari al livello del consumo (incl. commercio al dettaglio e ristorazione), si potrebbe ottenere una riduzione addirittura del 66 per cento. La produzione, invece, va adattata in modo che le superfici coltivabili siano utilizzate prevalentemente68 per il consumo umano diretto e che agli animali rimanenti vengano somministrati in linea di principio l’erba delle superfici inerbite naturali, non coltivabili, nonché i cascami della produzione alimentare, a condizione che questi non possano essere utilizzati per l’alimentazione umana. Presupposta una popolazione costante, nel complesso con un simile adattamento dei modelli di consumo e di produzione il grado di autoapprovvigionamento potrebbe crescere di 20 punti percentuali69. Le emissioni di gas serra dell’agricoltura in Svizzera potrebbero così essere ridotte di oltre un quinto rispetto allo stato attuale70 (cfr. fig. 6).

Le emissioni della filiera agroalimentare possono essere ulteriormente ridotte anche con ottimizzazioni tecniche. Secondo le esperienze acquisite nell’ambito di progetti di attuazione71, il rispettivo potenziale varia dal 5 al 15 per cento. In riferimento alla produzione agricola si tratta di migliorare l’efficienza nella gestione delle mandrie e nel foraggiamento (aspetti rientranti sotto Allevamento nella fig. 6), di gestire i concimi con le perdite minori possibili (Impiego di sostanze nutritive), di contenere le perdite delle riserve di carbonio nel suolo, in particolare nei suoli paludosi (Carbonio nel suolo) e di sostituire completamente i combustibili e i carburanti fossili con energie rinnovabili (Utilizzo dell’energia). La questione della sostituzione riguarda anche i settori a valle, ovvero trasformazione e commercio.

Contributo dell’agricoltura alla protezione del clima: produzione di energia e sequestro del carbonio

68 Ci sono utilizzi alternativi se ve ne è la necessità nell’ambito dell’avvicendamento delle colture per la salute dei vegetali e la fertilità del suolo o per la promozione della biodiversità.

69 Zimmermann et al. (2017): Umwelt- und ressourcenschonende Ernährung: Detaillierte Analyse für die Schweiz. Agroscope Science Nr. 55 (in tedesco). Ettenhausen; ipotizzando una crescita demografica fino al 2050 secondo lo scenario di riferimento e lo scenario A-00-2020 dell’UST (crescita del 20 % rispetto al 2020), risulterebbe ancora un grado di autoapprovvigionamento netto di circa il 60 per cento.

70 Bretscher et al. (2018): Reduktionspotenziale von Treibhausgasemissionen aus der Schweizer Nutztierhaltung. Agrarforschung Schweiz 9, 376-383 (in tedesco).

71 Tra cui progetti sulle risorse AgroCO2ncept Flaachtal e sistema a punti per la protezione del clima di IP-SUISSE..

72 Henzen et al. (2012): Efficienza climatica e delle risorse in agricoltura - analisi del potenziale

73 Dupla et al. (2021): Topsoil organic carbon content shift from decrease to increase in western Switzerland cropland over past decades. Insights from large scale onfarm study. Changes in topsoil organic carbon content in the Swiss leman region cropland from 1993 to present. Insights from large scale on-farm study. Geoderma, Volume 400, 115-125, https://doi.org/10.1016/j.geoderma.2021.115125 (in inglese).

74 Consiglio federale (2020): Strategia Suolo Svizzera. Per una gestione sostenibile del suolo

75 La lavorazione del suolo senza aratro, da sola, non è funzionale al sequestro del carbonio. Sposta il carbonio presente nel suolo soltanto tra gli strati del terreno.

76 Cfr. Scheda: Il carbone vegetale nell’agricoltura svizzera

Da un lato, per l’agricoltura si aprono nuovi campi d’attività nell’ambito della produzione di energie rinnovabili. È possibile ad esempio produrre calore ed elettricità installando impianti per lo sfruttamento dell’energia solare sugli edifici agricoli o combinandoli con il sistema di produzione aziendale visto che l’impianto serve al contempo da dispositivo per la protezione contro le intemperie o per l’ombreggiamento delle colture agricole. Anche la produzione di biogas e i processi termochimici di decomposizione (pirolisi) di sottoprodotti organici consentono di produrre energie rinnovabili. Occorre tuttavia tenere conto del principio a cascata e dell’idoneità al luogo. Secondo le valutazioni del potenziale, è possibile produrre circa 12 000 TJ di energia72, il che corrisponde pressoché all’attuale fabbisogno diretto di energia dell’agricoltura. Dall’altro lato, fino a una certa misura l’agricoltura può determinare un incremento permanente delle riserve di carbonio presenti nel suolo e nella biomassa73. Un requisito fondamentale a tal fine è la protezione dei suoli dall’edificazione eccessiva e dall’impermeabilizzazione poiché solo in questo modo è possibile immagazzinare carbonio nel suolo o ampliarne le riserve. L’obiettivo netto pari a zero della Strategia Suolo Svizzera74 esige che in Svizzera il consumo netto di suolo sia azzerato entro il 2050. Potrebbero inoltre venir attuate misure per contribuire al sequestro del carbonio, ovvero: agrosilvicoltura, colture intercalari in numero maggiore e più diversificate, agricoltura conservativa75 o apporto di carbone vegetale76. Il loro potenziale dipende dall’utilizzo attuale e dalle riserve di carbonio già presenti nel suolo. Siccome nella maggior parte dei casi (escl. carbone vegetale) si raggiunge una saturazione, è possibile stoccare quantità supplementari di carbonio nel suolo solo per qualche decennio. Occorre inoltre mantenere le misure a lungo termine per evitare che in futuro il carbonio accumulato vada perso. Queste misure comportano molti vantaggi per il suolo e l’ambiente (migliore qualità del suolo, maggiore biodiversità, migliore capacità di immagazzinare l’acqua, dilavamento ridotto dei nitrati). Soltanto per quanto concerne l’utilizzo di carbone vegetale non si sa ancora quale potrebbe essere l’impatto sul suolo. Siccome determinate misure possono comportare una riduzione della produzione agricola, le superfici devono essere scelte in modo molto mirato. Nel complesso si stima che attuando queste misure su un terzo dei suoli minerali utilizzati in Svizzera a scopo agricolo, prima di giungere alla saturazione sarebbe possibile stoccare un quantitativo di 0,5 fino a 0,7 milioni di tonnellate di CO2-equivalente all’anno, il che corrisponde pressoché al valore delle emissioni attuali del suolo organico utilizzato a scopo agricolo.

15 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |

3.2. Adattamento: opzioni possibili per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici

Nell’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, a livello di attuazione concreta si presentano varie sfide. Da un lato, i cambiamenti climatici e i relativi effetti costituiscono un processo complesso influenzato da molti attori differenti e di conseguenza gli scenari sono particolarmente difficili da definire e sono soggetti a una determinata variazione. Dall’altro lato, l’adattamento ai cambiamenti climatici è un processo lungo e continuo. Le cosiddette misure «senza rimpianti» («no regrets») sono uno strumento che consente di superare almeno in parte le discrepanze tra gli obiettivi a lungo termine e gli interessi a breve termine. Una simile gestione dei rischi climatici comporta delle decisioni o l’adozione di misure legate al clima che sono comunque opportune, indipendentemente dal fatto che in futuro vi sia o meno una determinata minaccia per il clima77 e dallo scenario climatico che si presenta78

Le misure «no regrets» mirano a ridurre i rischi nonché ad aumentare la resilienza e sono pertanto funzionali all’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Rischio e resilienza sono correlati dal profilo concettuale79. L’esposizione e la vulnerabilità delle aziende agricole, delle catene di fornitura e del sistema alimentare considerato nel suo insieme devono essere ridotte al minimo, mentre la capacità di adattamento e la resilienza devono essere massimizzate. La valutazione delle misure di adattamento è impegnativa: da un lato occorre tener conto di vari fattori, come ad esempio il periodo osservato, i probabili cambiamenti, i limiti di sistema oppure gli effetti secondari auspicati o non auspicati, dall’altro entrano in gioco anche aspetti normativi e altre valutazioni.

Uno studio del PFZ ha identificato gli elementi essenziali per un sistema alimentare resiliente80. Tra questi rientrano: l’approvvigionamento con derrate alimentari indigene, la diversificazione e l’innovazione, gli scambi economici con l’estero, condizioni quadro flessibili nonché la solidarietà e la cooperazione tra gli attori del sistema alimentare. Lo studio ha anche evidenziato che determinati elementi non sono presenti nell’attuale sistema o lo sono in maniera insufficiente. A livello di trasformazione e commercio al dettaglio, ad esempio, vi sono pochi incentivi affinché i produttori si assumano una parte dei rischi, poiché hanno sempre la possibilità di compensare le perdite di produzione con le importazioni. Inoltre, diversi attori ritengono che per quanto concerne la siccità gli attuali meccanismi di resilienza siano sufficienti. L’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici è reso ancora più complicato dallo scarso interesse, dai conflitti d’interesse e dal differente carico sui vari attori del sistema alimentare.

Per il settore della produzione molti studi si avvalgono di modelli che consentono di valutare le variazioni future dei rischi di coltivazione legati al clima o di stime del rapporto costi-benefi-

77 Siegel, P.B. (2010): «‘No Regrets’ Approach to Decision-Making in a Changing Climate: Toward Adaptive Social Protection and Spatially Enabled Governance.» Expert Perspectives Series Written for the World Resources Report 2010–2011. Washington, DC (in inglese).

78 Heltberg et al. (2009): Addressing human vulnerability to climate change: Toward a ‘no-regrets’ approach. Global Environmental Change, Volume 19, Issue 1, pag. 8999 (in inglese).

79 Il rischio è il prodotto tra probabilità di occorrenza ed entità del danno, fermo restando che l’entità del danno comprende l’esposizione e la vulnerabilità. La vulnerabilità è considerata un criterio per valutare la fragilità di un sistema di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici. Maggiori sono i probabili effetti

ci delle misure di adattamento. Entrambi gli approcci presentano delle incertezze, da un lato perché su piccola scala i risultati possono essere molto differenti81, dall’altro perché si basano soltanto su ipotesi che possono differire dallo sviluppo effettivo del clima e delle condizioni quadro (sovvenzioni, variazioni del contributo di copertura di una coltura, ecc.)82. Di conseguenza, per garantire le basi di produzione e incrementare la resilienza delle aziende occorre puntare in primo luogo sulle misure «no regrets» tra le quali rientrano la gestione conservativa del suolo, le varietà robuste o le misure di promozione della biodiversità.

Tuttavia, «no regrets» non è sinonimo di «no costs». L’attuazione di misure di adattamento implica una conversione dell’attuale sistema a livello della produzione, della trasformazione o del commercio. La portata della conversione necessaria dipende da quella dei rischi climatici previsti e dagli effetti ad essi correlati. Sostanzialmente si presuppone che più la misura produce una conversione inclusiva e incisiva, maggiore è il beneficio che ne deriva. L’attuale sistema dovrebbe essere in grado di affrontare i rischi climatici di piccola portata («resistenza»), ad esempio tramite l’installazione di un’infrastruttura d’irrigazione per superare brevi periodi di siccità o di impianti di climatizzazione nelle stalle per ridurre lo stress da caldo degli animali da reddito. In caso di effetti più pesanti dei cambiamenti climatici, queste opzioni non bastano più ed è necessario passare a sistemi che consentono di ottenere un maggiore beneficio, come ad esempio la conversione del sistema di produzione o la diversificazione sul piano aziendale («trasformazione») che, visti i maggiori cambiamenti che implicano, richiedono anche più tempo. Se le misure della categoria «resistenza» per essere attuate presuppongono spesso l’utilizzo di risorse naturali supplementari, quelle della categoria «trasformazione» hanno un grande potenziale per sfruttare le sinergie con la protezione del clima.

di una fonte di stress e minore è la capacità di adattamento, maggiore sarà la vulnerabilità. La resilienza corrisponde alla capacità di un sistema di resistere, adattarsi e trasformarsi e descrive la sua attitudine a superare le situazioni di stress senza conseguenze persistenti, in modo da mantenere la propria funzione.

80 Monastyrnaya, E. (2020): Resilienz des Schweizer Ernährungssystems. PFZ (in tedesco).

81 Meier et al. (2018): Changing risk of spring frost damage in grapevines due to climate change? A case study in the Swiss Rhone Valley. Int J Biometeorol 62, 991–1002 (in inglese).

82 Tröltzsch et al. (2012): Kosten und Nutzen von Anpassungsmassnahmen an den Klimawandel (in tedesco).

16 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti

4 Principi

I sistemi alimentari sono parte integrante della società, dell’economia e dell’ambiente e sono legati agli sviluppi internazionali. Vi sono dimensioni territoriali differenti - da locali a globali - e varie interazioni. Inoltre sono coinvolti più ambiti politici. I seguenti principi offrono agli attori gli strumenti necessari per affrontare questa complessità e fungono da linee guida per la messa in atto della Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione. Nel complesso occorre definire condizioni quadro favorevoli per mitigare le emissioni di gas serra e favorire l’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.

Di conseguenza vengono ripresi i principi della Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera nonché della Strategia climatica a lungo termine della Svizzera e concretizzati alla luce dell’intero sistema alimentare.

(1) Nell’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici e nella mitigazione delle emissioni di gas serra si perseguono i principi della sostenibilità. Occorre sfruttare in modo ottimale le sinergie.

Le misure di adattamento vanno messe in atto in modo complementare alla riduzione delle emissioni di gas serra. Senza un’effettiva limitazione dei cambiamenti climatici, le ripercussioni superano la capacità di adattamento. La priorità va dunque data alle misure con il migliore rapporto costi-benefici e con effetti positivi supplementari in altri settori, dando maggior peso ai vantaggi a lungo termine rispetto agli svantaggi a breve termine.

Le condizioni quadro devono essere definite in modo che la produzione, la trasformazione, il commercio e il consumo di derrate alimentari lungo l’intera catena del valore provochino le minori emissioni di gas serra possibili e garantiscano anche in futuro un approvvigionamento con derrate alimentari sane e prodotte in maniera sostenibile. Sia nell’adattamento sia nella mitigazione occorre considerare le conseguenze delle misure sul piano sociale, economico ed ecologico. È necessario creare trasparenza laddove vi fossero conflitti d’interesse tra i comparti della sostenibilità e appianarli o smorzarli con approcci adeguati sul piano tecnico, politico o sociale.

Una visione integrale favorisce il riconoscimento delle sinergie. L’approccio one-health mette sullo stesso piano la medicina umana, quella veterinaria e le scienze ambientali al fine di ottenere migliori risultati per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità interagiscono su più fronti. Per garantire che gli effetti involontari e i conflitti d’obiettivo non inaspriscano le crisi, occorrono procedure coordinate nonché un pensiero e un approccio sistemici. Le misure volte a contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità possono integrarsi a vicenda. Entrambi gli sviluppi sono scatenati anche da modelli di produzione e di consumo non sostenibili. L’agroecologia si orienta a principi sociali, culturali, politici, economici ed ecologici ed è considerata un approccio decisivo per il conseguimento della trasformazione verso sistemi alimentari sostenibili83

(2) L’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici e la mitigazione delle emissioni di gas serra riguardano l’intera società. Tutti gli attori del sistema alimentare svizzero si assumono le proprie responsabilità e apportano miglioramenti che si riflettono positivamente all’interno del Paese e all’estero.

La politica, l’Amministrazione, il settore agricolo e il sistema di conoscenze (ricerca, formazione, consulenza), la fornitura di mezzi di produzione, la trasformazione, il commercio, la ristorazione e il consumo si assumono le responsabilità in ugual misura e contribuiscono alla rapida ed efficace riduzione delle emissioni di gas serra nonché ad accrescere la capacità di adattamento e la resilienza del sistema alimentare. Gli attori s’impegnano in modo mirato per la necessaria trasformazione del sistema alimentare. Una stretta collaborazione consente loro di unire le competenze e di rafforzare l’effetto delle attività. Con un approccio proattivo e la preparazione agli sviluppi futuri è possibile sfruttare le opportunità. Per la mitigazione è importante abbattere sia l’intera impronta di gas serra dell’alimentazione sia la rispettiva quota indigena. Per l’adattamento occorre mirare a un approvvigionamento alimentare resiliente, ovvero diversificato e adeguato al luogo, che non incida sulla sicurezza alimentare di altri Paesi e gruppi della popolazione.

(3) Le decisioni (politiche) vengono prese sulla base di scoperte scientifiche fondate. In applicazione del principio di prevenzione, le incertezze e l’elevata complessità non sono un motivo valido per non intervenire.

Le scoperte scientifiche vengono costantemente vagliate e considerate nel quadro della pianificazione e dell’applicazione delle misure. Si tratta di stime del potenziale di innovazioni tecniche e organizzative, di analisi dei cambiamenti comportamentali nonché di valutazioni ex-ante di strumenti politici. In caso di lacune, si formulano quesiti all’attenzione della ricerca, per migliorare la base delle conoscenze. Da un lato è importante identificare e utilizzare le leve rilevanti nel sistema per consentire un impiego delle risorse esistenti orientato agli obiettivi, dall’altro vanno compiuti in tempi brevi passi coerenti nella giusta direzione, tenendo conto delle interdipendenze e cercando di evitare di ergere barriere che potrebbero ostacolare i passi futuri. Le soluzioni tecniche eventualmente attuabili in avvenire non devono impedire agli attori di applicare approcci risolutivi già consolidati. I progressi compiuti nell’adattamento e nella mitigazione vengono periodicamente registrati. Si individua l’eventuale necessità di miglioramento e s’interviene laddove necessario.

17 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |
83 Cfr. tra le altre cose le risposte del Consiglio federale alle interpellanze 21.3913 e 21.4407.

5 Visione e obiettivi

La visione rispecchia il sistema alimentare auspicato per la Svizzera lungo l’intera catena del valore. Per realizzarla vengono definiti obiettivi superiori e intermedi. Questi sono dedotti dalla Strategia climatica a lungo termine della Svizzera, dalla Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera nonché dalla Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 e corrispondono alla Proiezione contenuta nel Rapporto del Consiglio federale sul futuro orientamento della politica agricola.

5.1. Visione

Sulla base degli articoli 104 e 104a della Costituzione federale inerenti alla sicurezza alimentare, per il sistema alimentare la Svizzera persegue la visione seguente.

Il sistema alimentare svizzero è sostenibile dalla produzione al consumo. Il rispetto dei limiti di sopportabilità degli ecosistemi globali, la soddisfazione dei bisogni essenziali delle persone e la giustizia distributiva tra le generazioni sono presi particolarmente in considerazione. Il sistema alimentare dispone di un’elevata capacità di adattamento ed è resiliente nei confronti dei cambiamenti climatici. Parallelamente utilizza i suoi potenziali per ridurre le emissioni di gas serra e compensa nella misura maggiore possibile le emissioni residue di gas serra. Contribuisce così in modo sostanziale alla sicurezza alimentare e al conseguimento dell’obiettivo di emissioni nette di gas serra in Svizzera pari a zero entro il 2050.

5.2. Obiettivi superiori

Nell’orizzonte temporale 2050, coerentemente con le strategie del Consiglio federale nell’ambito del clima, per il sistema alimentare la Svizzera persegue gli obiettivi seguenti.

(1) La produzione agricola indigena avviene in modo adeguato al clima e al luogo: contribuisce nella misura di almeno il 50 per cento al fabbisogno alimentare della popolazione svizzera tenendo conto del potenziale di produzione del luogo nonché della sopportabilità degli ecosistemi84

(2a) La popolazione svizzera si nutre in modo sano ed equilibrato nonché rispettoso dell’ambiente e delle risorse. L’alimentazione è conforme alle raccomandazioni della piramide alimentare svizzera e l’impronta di gas serra pro capite dell’alimentazione si riduce di almeno due terzi rispetto al 202085

(2b) L’agricoltura svizzera è rispettosa del clima. Le emissioni di gas serra della produzione agricola all’interno del Paese si riducono di almeno il 40 per cento rispetto al 199086. Le restanti emissioni sono compensate nella misura del possibile.

Figura 7 - Attuale sviluppo (chiaro), traiettorie (scuro) e obiettivi intermedi per il sistema alimentare: variazione in termini percentuali rispetto al 1990 e al 2020 (grafico) e valori assoluti (tabella)

84 Siccome non è ancora disponibile un indicatore adeguato, per ora il raggiungimento dell’obiettivo viene stabilito approssimativamente sulla base del grado di autoapprovvigionamento netto secondo le rilevazioni statistiche e le stime dell’USC. Si ipotizza una crescita demografica conforme allo scenario di riferimento, ovvero allo scenario A-00-2020 dell’UST. L’attenzione per la sopportabilità ecologica degli ecosistemi viene valutata sulla base degli Obiettivi ambientali per l’agricoltura.

85 Il rispetto della piramide alimentare svizzera viene valutato sulla base dei dati di consumo. L’impronta di gas serra della domanda finale di derrate alimentari secondo la contabilità ambientale viene divisa per la popolazione residente permanente secondo la statistica della popolazione. L’obiettivo, in termini assoluti, è ridurre del 60 per cento l’impronta di gas serra a fronte di una crescita demografica conforme allo scenario di riferimento, ovvero allo scenario A-00-2020 dell’UST, e fa riferimento alle attuali basi di calcolo della contabilità ambientale per le economie domestiche; in caso di grandi cambiamenti, l’obiettivo viene valutato ed eventualmente adeguato.

86 Emissioni di gas serra delle categorie 1A4c (Fabbisogno di energia di macchine e

di edifici agricoli), 3 (Agricoltura) e 4B e 4C (Bilancio delle emissioni di gas serra delle superfici campicole e inerbite; media su cinque anni) secondo l’Inventario dei gas serra (cfr. fig. 3). L’obiettivo fa riferimento alle attuali basi di calcolo dell’Inventario dei gas serra; in caso di grandi cambiamenti, l’obiettivo viene valutato ed eventualmente adeguato.

87 Le cifre si basano sulle emissioni del 2020 secondo lo stato attuale della contabilità ambientale e sono soggette a determinate variazioni; fungono da valori indicativi; sono determinanti in primo luogo gli obiettivi di riduzione in termini percentuali.

88 Obiettivo intermedio 2030 per l’impronta di gas serra dell’alimentazione secondo la Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (-25 % rispetto al 2020).

89 Le cifre si basano sulle emissioni del 1990 secondo lo stato attuale dell’Inventario svizzero dei gas serra e sono soggette a determinate variazioni; fungono da valori indicativi; sono determinanti in primo luogo gli obiettivi di riduzione in termini percentuali.

18 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti
1990 2000 2010 2020 2030 2040 2050 (1) Contributo minimo della produzione indigena all’approvvigionamento della popolazione in derrate alimentari [in %] 58.3 58.9 53.4 49.3 50 50 50 (2a) Impronta di gas serra massima pro capite dell’alimentazione [in t CO2-equivalente]87 1.9 1.8 1.9 1.588 1.1 0.6 (2b) Emissioni di gas serra massime dell’agricoltura [in mio. t CO2-equivalente]89 8.2 8.0 7.6 7.4 6.5 5.7 4.9 -25% -45% -67% -20% -30% -40% 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 -40% -30% -20% -25% -45% -67%

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Gli obiettivi sono complementari e correlati gli uni agli altri. Il livello auspicato è definito in modo che le basi di produzione all’interno del Paese e nei Paesi di origine delle importazioni siano garantite a lungo termine e che al netto non vi sia un ulteriore trasferimento di effetti negativi all’estero. Per raggiungere gli obiettivi sono state fissate delle tappe decennali (cfr. fig. 7), fermo restando che i piani di misure e gli obiettivi intermedi siano coordinati tra loro. Il conseguimento degli obiettivi implica misure in tutti i settori politici che hanno un’attinenza con il sistema alimentare. Per realizzare una trasformazione del sistema alimentare verso una maggiore sostenibilità è importante che le misure a tutti i livelli della catena del valore siano coordinate tra loro.

Il grado di raggiungimento degli obiettivi è rilevato e comunicato periodicamente. In caso di deviazione dalla traiettoria, le misure nelle tappe successive vanno adeguate tenendo conto dell’inerzia del sistema.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Ridurre al minimo il food waste

Food Waste minimieren

Le perdite alimentari evitabili92 devono essere ridotte al minimo a tutti i livelli della catena del valore. Conformemente alla SSS2030 e al Piano d’azione contro lo spreco alimentare, entro il 2030, rispetto al 2017, le perdite alimentari evitabili pro capite devono essere dimezzate e allo stesso tempo va conseguita la maggiore riduzione possibile dell’impatto ambientale. Si mira a una riduzione complessiva di tre quarti pro capite entro il 2050 delle perdite alimentari.

Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Produktionsportfolios optimieren

5.3. Obiettivi intermedi

Gli obiettivi superiori precedentemente descritti vengono raggiunti attraverso i seguenti obiettivi intermedi (cfr. fig. 8). Questi ultimi, congiuntamente alla protezione della superficie coltiva e alla preservazione di un’elevata biodiversità, sono il presupposto per il raggiungimento degli obiettivi superiori. Pertanto, anche a livello di obiettivi intermedi occorre documentare periodicamente in che misura sono stati conseguiti. Ciò consente di individuare con più precisione l’eventuale necessità d’intervento e di agire di conseguenza.

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Food Waste minimieren

Raggiungere modelli di consumo rispettosi delle risorse

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Le perdite alimentari evitabili comprendono le perdite del raccolto, frutta e verdura scartate perché non adempiono i requisiti standard, sovraproduzione, sottoprodotti dell’industria di trasformazione, perdite da stoccaggio o resti alimentari nel commercio, nella ristorazione e nelle economie domestiche. Se non è più possibile utilizzarle per il consumo umano, vanno destinate innanzitutto all’alimentazione degli animali prima di essere utilizzate per la produzione di energia o di compost.

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

Impostare le relazioni commerciali sulla sostenibilità

Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Produktionsportfolios optimieren

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Conformemente alla Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (SSS2030), entro il 2030 almeno un terzo della popolazione si nutre in maniera sostenibile, sana ed equilibrata secondo le raccomandazioni della piramide alimentare svizzera. A lungo termine tale quota aumenta ulteriormente. Occorre continuare a rispettare la libera scelta dei consumatori.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Food Waste minimieren

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Conformemente all’articolo 104a Cost., le relazioni commerciali transfrontaliere devono concorrere allo sviluppo ecologicamente sostenibile dell’agricoltura e della filiera alimentare in Svizzera e all’estero. Le derrate alimentari importate devono presentare una bassa impronta di gas serra e provenire da fonti o siti di produzione sostenibili e variati. In tal modo si possono sfruttare in modo rispettoso ed efficiente le risorse naturali globali e le condizioni di produzione nonché ridurre il rischio di difficoltà di fornitura dovute al clima.

Anche l’impronta di gas serra dei consumi intermedi importati va ridotta al minimo. In questo contesto rientrano ad esempio l’uso di alimenti per animali che si trovano in concorrenza diretta con l’alimentazione umana, l’impiego di concimi minerali ottenuti da fonti fossili, nonché substrati di terra e piante contenenti torba.

Produktionsportfolios optimieren

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Per conseguire questo obiettivo sono fondamentali contesti alimentari sostenibili90. Tra questi rientrano la trasformazione dell’offerta delle strutture di ristorazione nonché del commercio al dettaglio, la pubblicizzazione di derrate alimentari e pasti sani e rispettosi delle risorse, la trasparenza per quanto riguarda le conseguenze della produzione e del consumo di alimenti nonché la considerazione dei costi ambientali e sociali nella formazione del prezzo (verità dei costi91).

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

90 I contesti alimentari comprendono tutti i fattori che influenzano il modo in cui si ha accesso alle derrate alimentari, ovvero i luoghi dove acquistare i prodotti come negozi o mercati. Tengono inoltre conto della facilità di accesso (distanza o tempo per arrivarci) e dell’accessibilità delle derrate alimentari (prezzo) nonché della sicurezza e della qualità degli alimenti a disposizione. Anche il marketing in ambito alimentare influisce sulle decisioni di acquisto.

91 Cfr. ambito tematico prioritario 4.1.1 orientamento (a) nella Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 e ambito tematico 3 del Rapporto sul futuro orientamento della politica agricola

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

92 Le perdite alimentari evitabili comprendono le quote edibili di tutti gli alimenti designati per il consumo umano, non consumati dall’uomo.

19 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Ottimizzare i portafogli di produzione

Handelsbeziehungen ausrichten

Produktionsportfolios optimieren

Bodenfruchtbarkeit Kohlenstofferhöhen

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Food Waste minimieren

Nell’ottica dell’efficienza delle risorse, la produzione agricola segue il principio dell’utilizzo delle superfici per la produzione di derrate alimentari anziché di alimenti per animali. Sulle superfici coltivabili si coltivano prodotti vegetali sani e sostenibili da utilizzare in primo luogo per il consumo umano diretto. Le superfici inerbite al di fuori della superficie coltiva nonché le perdite inevitabili nella produzione di derrate alimentari vengono utilizzate come fonte di foraggio per bovini e altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo nonché suini e pollame.

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Produktionsportfolios optimieren

Preservare la fertilità del suolo e aumentare le riserve di carbonio

Ressourcenschonende erreichen

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

I sistemi di coltivazione, le colture e le varietà utilizzati nella produzione vegetale sono diversi e robusti (cfr. Strategia Selezione vegetale 2050) e sfruttano i vantaggi dell’avvicendamento equilibrato delle colture nonché delle colture miste. Nell’allevamento e nella produzione animale ci si concentra sulla buona salute, su una durata d’utilizzo prolungata e sull’elevata efficienza del foraggio (cfr. Strategia sull’allevamento 2030). Le colture coltivate e gli animali detenuti nonché i sistemi di produzione e la gestione sono adeguati alle condizioni locali e al cambiamento delle condizioni meteorologiche. In questo modo si riduce l’impatto ambientale e aumenta la resilienza delle aziende agricole nei confronti della crescente variabilità delle condizioni meteorologiche e degli eventi estremi.

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Food Waste minimieren

Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Nutrire animali e piante contenendo le perdite

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente tornano a un livello conciliabile con i limiti di sopportabilità ecologica specifici del luogo93

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

I concimi e gli alimenti per animali sono impiegati in maniera efficiente e parsimoniosa e promuovono in modo ottimale la crescita delle piante e la produzione animale. Le perdite e le emissioni nell’ambiente vengono evitate il più possibile.

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

La fertilità del suolo è cruciale per garantire a lungo termine la sicurezza delle rese. Laddove necessario viene migliorata e preservata, evitando la compattazione e l’erosione del suolo nonché le immissioni di inquinanti. Le riserve di carbonio già presenti nel suolo vengono preservate a lungo termine e, laddove necessario o possibile, aumentate. Particolare attenzione viene data alla protezione e alla gestione dei suoli organici viste le loro riserve di carbonio particolarmente elevate.

Grazie a una più diffusa applicazione di metodi di produzione conservativi e a una gestione mirata dell’humus, migliora la capacità dei suoli di immagazzinare acqua e sostanze nutritive in modo da prevenire l’erosione dovuta a precipitazioni intense nonché le perdite di raccolto in caso di siccità. Nel complesso occorre fare in modo che il bilancio del carbonio sulle superfici utilizzate a scopo agricolo sia positivo (C immagazzinato meno C perso).

Produktionsportfolios optimieren

Ridurre il fabbisogno energetico e aumentare le energie rinnovabili

Produktionsportfolios optimieren

Tramite l’uso ottimale di macchine e apparecchi efficienti nonché l’ottimizzazione energetica degli edifici si riduce il consumo totale di energia. I combustibili e i carburanti fossili vengono sostituiti con energie rinnovabili lungo l’intera catena del valore.

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Produktionsportfolios optimieren

Gestire in modo parsimonioso le risorse idriche

Pflanzenverlustarm

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Nella pianificazione regionale della gestione delle risorse idriche si considerano le previsioni sulla disponibilità di acqua a livello locale, le possibilità d’immagazzinarla nonché la distribuzione e la preservazione delle funzioni ecologiche delle acque. Tale pianificazione crea i presupposti per un’utilizzazione sostenibile delle acque. In questa pianificazione si tiene opportunamente conto del principio della garanzia della produzione agricola adeguata alle condizioni locali.

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

La scelta di colture, varietà e sistemi di produzione nonché la densità di animali sono orientate alla disponibilità di acqua utilizzabile in modo sostenibile e l’irrigazione avviene in modo parsimonioso ed efficiente. Il consumo di acqua in agricoltura viene mantenuto a un livello possibilmente basso.

La filiera agroalimentare sfrutta i potenziali sostenibili per produrre energie rinnovabili. La produzione di energia solare avviene in primo luogo sulle superfici degli edifici esistenti. Se possibile, la biomassa viene dapprima valorizzata più volte dal profilo delle sostanze in essa contenute e infine da quello energetico secondo il principio a cascata. Nel complesso l’agricoltura fornisce più energie rinnovabili rispetto all’energia diretta che utilizza.

93 I limiti di sopportabilità ecologica specifici del luogo si basano sugli Obiettivi ambientali per l’agricoltura (OAA).

20 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti

Gli obiettivi parziali corrispondono agli indirizzi strategici presentati nel Rapporto del Consiglio federale sul futuro orientamento della politica agricola. La figura 8 riassume gli obiettivi intermedi correlandoli gli uni agli altri. Gli obiettivi parziali sono classificati in due diversi ambiti d’intervento. Nell’ambito d’intervento 1 sono riportati gli obiettivi che dal profilo sistemico riguardano tutti i settori del sistema alimentare. L’ambito d’intervento 2 comprende elementi complementari necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati. Insieme danno origine a un sistema alimentare per quanto possibile rispettoso del clima e resiliente. Il conseguimento degli obiettivi parziali dell’ambito d’intervento 2 non deve avvenire mediante misure che impediscano il raggiungimento degli obiettivi parziali dell’ambito d’intervento 1.

Sistema alimentare rispettoso del clima e resiliente

Nutrire animali e piante contenendo le perdite

Preservare la fertilità del suolo e aumentare le riserve di carbonio

Ridurre al minimo il food waste

Raggiungere modelli di consumo rispettosi delle risorse

Gestire in modo parsimonioso le risorse idriche

Ridurre il fabbisogno di energia e aumentare le energie rinnovabili

Orientare le relazioni commerciali sulla sostenibilità

Ottimizzare i portafogli di produzione

Ambito d'intervento 2: ottimizzazione tecnica e organizzativa

Attori: ricerca, consulenza, organizzazioni di categoria, agricoltura

Ambito d'intervento 1: prospettiva di sistema

Attori: ricerca, consulenza, politica, consumatori, industria di trasformazione, commercio (grande) distribuzione

con i due ambiti d’intervento (gli elementi corrispondono agli otto obiettivi intermedi della Strategia).

21 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |
}
}
Figura 8 - Rappresentazione di un sistema alimentare rispettoso del clima e resiliente

6 Orientamenti

Valutare Attuare

Attuazione

I seguenti orientamenti rappresentano gli approcci per definire le misure tese a conseguire gli obiettivi (cfr. fig. 9). Si riallacciano alle attività esistenti nel quadro degli ambiti di approfondimento della Strategia sul clima per l’agricoltura del 2011.

Ampliare le conoscenze

Accrescere la partecipazione

Ridurre i rischi al minimo, sfruttare le opportunità

Sviluppare ulteriormente la politica in modo coerente

Ampliare le conoscenze

Le basi scientifiche per una mitigazione e un adattamento mirati nonché il monitoraggio degli sviluppi degli obiettivi vanno continuamente migliorati. Tramite sufficienti risorse per la ricerca e la consulenza s’intende garantire che le rispettive attività della Confederazione, dei Cantoni e del settore privato possano essere incentrate maggiormente sul clima, in particolare sui seguenti settori:

• stime dell’efficacia e degli effetti che consentano alla politica di impiegare le misure in modo efficiente e di armonizzarle nonché di definire una combinazione di misure efficaci;

• metodi efficaci per mostrare ai consumatori gli effetti dell’alimentazione sull’ambiente e sulla salute affinché siano ben informati e possano prendere decisioni di acquisto responsabili;

• modellizzazione degli effetti dei cambiamenti climatici sul sistema alimentare e sui suoi attori nonché dei benefici delle misure di adattamento e potenziamento della gestione dei rischi;

• definizione e illustrazione delle buone pratiche e imposizione di un sistema di benchmark per una produzione agricola adeguata alle condizioni locali e rispettosa del clima, delle acque nonché della biodiversità.

Occorre potenziare la ricerca transdisciplinare per la trasformazione del sistema alimentare. Pertanto è necessario effettuare esperimenti e studi pilota nonché realizzare progetti dimostrativi. La formazione professionale nell’ambito della filiera agroalimentare e la consulenza fanno sì che il clima e i presupposti ecologici per una produzione so-

stenibile diventino elementi imprescindibili per impostare le attuali conoscenze degli attori in funzione delle nuove sfide e mantenerle al passo con i tempi. Nella popolazione in generale occorre migliorare le conoscenze in materia di alimentazione e del suo effetto sulla salute nonché sulla sostenibilità adottando misure adeguate.

Nella rapida divulgazione delle conoscenze svolgono un ruolo fondamentale in particolare la ricerca, l’insegnamento e la consulenza.

Accrescere la partecipazione

Per trasformare la filiera agroalimentare tutti gli attori devono impegnarsi nella stessa direzione. È fondamentale un processo di apprendimento congiunto a livello della politica, della ricerca, della pratica e dei consumatori. Per garantire ciò sono necessari:

• uno scambio intenso, una comunicazione efficace e una collaborazione più stretta tra Confederazione, Cantoni, Comuni e Città, settore pubblico e privato, pratica, consulenza e ricerca, tutti gli anelli della catena del valore nonché la popolazione;

• misure di formazione e campagne d’informazione rivolte a tutti gli attori attivi nel sistema alimentare e alla società da applicare in combinazione con altre misure onde incrementarne l’efficacia. Vanno illustrati anche eventuali contributi degli attori.

Le innovazioni tecniche e organizzative elaborate grazie agli scambi tra ricerca e pratica vanno messe in atto al più presto.

22 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti
Pianificare
Figura 9 - Orientamenti strategici e scopo della «Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050»
Migliorare
Ulteriore sviluppo del piano di misure Definizione di misure per il conseguimento degli obiettivi
e resoconto
Monitoraggio
delle misure

I processi decisionali devono tenere conto della Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione e fornire un sostegno a tutti i livelli. Parallelamente, nel quadro di processi partecipativi si cercano soluzioni per gli attori penalizzati da queste decisioni. Le soluzioni elaborate vanno applicate nel quadro di programmi e strumenti esistenti o nuovi.

In questo orientamento tutti gli attori del sistema alimentare sono esortati a impegnarsi e a fornire il proprio contributo per il conseguimento degli obiettivi. L’apprendimento congiunto e l’applicazione sono fondamentali.

Sviluppare ulteriormente la politica in modo coerente Condizioni quadro al passo con i tempi e inclusive94 costituiscono la base per realizzare la necessaria rapida svolta verso gli obiettivi auspicati. Si tratta di:

• direttive e prescrizioni intersettoriali che tengono conto della salute dell’uomo e degli animali nonché della sopportabilità degli ecosistemi e riflettono le interdipendenze tra le misure, ottimizzandone l’effetto globale;

• promozione coerente di sistemi di produzione resilienti (misure «no regrets»);

• politica dei prezzi orientata agli obiettivi che contribuisce all’internalizzazione dei costi esterni connessi alla fornitura e allo smaltimento dei prodotti;

• armonizzazione con la politica internazionale per il sostegno reciproco degli sforzi profusi per la protezione del clima.

È necessario valutare l’effetto sull’ambiente delle politiche e degli strumenti correlati al sistema alimentare e adeguarli in modo che la produzione, la trasformazione, il commercio e il consumo si muovano verso emissioni nette di gas serra pari a zero potenziando la resilienza del sistema alimentare (stima degli effetti dei cambiamenti climatici).

Questo orientamento riguarda in particolare la politica e l’Amministrazione.

L’applicazione nella pratica è il risultato dei precedenti tre orientamenti e rappresenta un processo iterativo. Il monitoraggio e la ricerca apportano miglioramenti che vengono a loro volta messi in atto. Innovazione, digitalizzazione, approcci creativi e nuove idee coerenti con gli obiettivi e i principi precedentemente descritti sono indice di una filiera agroalimentare agile e orientata al futuro. Gli strumenti esistenti che sono in contraddizione con tali obiettivi vengono adeguati. Pratiche sostenibili e relazioni commerciali stabili riducono i rischi di produzione e di approvvi-

gionamento. L’aumento della domanda di proteine vegetali e animali prodotte in modo sostenibile nonché la già evidente tendenza verso l’acquisto di prodotti regionali offrono nuove opportunità per la produzione agricola. La coltivazione di nuove colture risponde a una domanda diversificata di prodotti vegetali alternativi. Altre opportunità scaturiscono da un’integrazione verticale nelle catene del valore regionali, come ad esempio la trasformazione in fattoria e la vendita diretta nei negozi delle aziende agricole o in strutture di vendita regionali. Le strategie del valore aggiunto sulla base di offerte rispettose del clima vanno ampliate e valorizzate sul mercato.

94 Per condizioni quadro inclusive s’intendono le condizioni quadro che tengono conto in modo equo delle dimensioni della sostenibilità e che le rispettive parti interessate hanno l’opportunità di definire.

23 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Prima parte: principi, obiettivi e orientamenti |

Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050

Riduzione delle emissioni di gas serra e adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici per un sistema alimentare svizzero sostenibile

Seconda parte: piano di misure

Colophon

Editore Ufficio federale dell’agricoltura UFAG Schwarzenburgstrasse 165

CH-3003 Berna www.blw.admin.ch

Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Schwarzenburgstrasse 155

CH-3003 Berna www.blv.admin.ch

Ufficio federale dell‘ambiente UFAM Worblentalstrasse 68

CH-3063 Ittigen www.bafu.admin.ch

2 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
3 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Indice Sintesi 4 1 Processo di elaborazione 7 2 Procedura per il conseguimento degli obiettivi a lungo termine 8 2.1. Definizione, concretizzazione e attuazione delle misure 8 2.2. Monitoraggio, resoconto e ulteriore sviluppo 10 3 Misure 11 3.1. Panoramica 11 3.2 Spiegazioni sulla struttura dei capitoli relativi agli obiettivi intermedi e delle schede delle misure 15 3.3. Obiettivo intermedio Modelli di consumo (K) 17 3.4. Obiettivo intermedio Food waste (F) 27 3.5. Obiettivo intermedio Relazioni commerciali (H) 29 3.6. Obiettivo intermedio Portafogli di produzione (P) 36 3.7. Obiettivo intermedio Sostanze nutritive (N) 46 3.8. Obiettivo intermedio Acqua (W) 50 3.9. Obiettivo intermedio Suolo (B) 56 3.10. Obiettivo intermedio Energia (E) 63 4 Costi e benefici delle misure 67

Sintesi

Il presente piano di misure costituisce la seconda parte della Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione. Contiene misure tese a contribuire al conseguimento degli obiettivi illustrati nella prima parte della Strategia e stabilisce che la prima tappa si concluderà nel 2030. Le misure elencate vertono sia sull’adattamento ai cambiamenti climatici sia sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Riguardano la produzione agricola e l’alimentazione. Il piano di misure prende in considerazione e integra gli affari dell’Amministrazione federale nonché attività di terzi sulla trasformazione del sistema alimentare. Nell’elaborazione è stato coinvolto un gruppo di accompagnamento composto da attori dei settori agricoltura, ambiente, trasformazione, commercio e consumo nonché della comunità scientifica, dei Cantoni e dell’Amministrazione.

Nel complesso, nel presente piano vengono descritte 42 misure, di cui 25 già introdotte e 17 nuove. Le misure interessano almeno uno dei tre orientamenti della prima parte della Strategia: ampliare le conoscenze, accrescere la partecipazione e sviluppare ulteriormente la politica. Vengono attribuite a uno degli otto obiettivi intermedi. La tabella sottostante offre una panoramica di tutte le misure descritte. Segue una breve spiegazione degli obiettivi intermedi e delle rispettive misure.

Panoramica delle misure secondo gli orientamenti e gli obiettivi intermedi ( = nuova, = già introdotta)

Portafogli

K-05 Etichetta climatica

Risiken minimieren Chancen nutzen Beteiligung stärken

K-06 Convenzione sugli obiettivi nel commercio al dettaglio

K-07 Valutazione della verità dei costi

Wissen erweitern Politik kohärent weiterentwickeln

H-03 Analisi della protezione doganale

H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni

H-05 Valutazione delle reti di produzione

P-04 Revisione dell’esame delle varietà

P-06 Criteri di promozione dei progetti di innovazione

W-02 Monitoraggio dell’utilizzo delle acque

W-05 Piano per la gestione delle acque

B-02 Ricerca sul carbone vegetale

Wissen erweitern Politik kohärent weiterentwickeln

Ampliare le conoscenze Accrescere la partecipazione Sviluppare ulteriormente la politica

K-02 Raccomandazioni nutrizionali

K-03 Ristorazione collettiva

K-08a Competenze alimentari

K-08b Competenze alimentari

F-01 Piano d’azione contro lo spreco alimentare

K-01 Aggiornamento della Strategia nutrizionale

K-04 Revisione della promozione dello smercio

H-02 Standard di sostenibilità H-01a Accordi commerciali

H-01b Accordi commerciali

P-02 Sorveglianza della salute degli animali

P-05a Progetto di consulenza feed-food

P-07 Accordi settoriali sui gas serra

N-01 Schema di riduzione delle sostanze nutritive

W-04 Piattaforma Irrigazione

B-05 Consulenza sull’humus

E-03 Consulenza energetica

P-01 Sostegno delle tecnologie

P-03 Potenziamento della selezione vegetale

P-05b Contributi di promozione feed-food

P-08 Promozione della consulenza e della formazione continua

N-02 Revisione di Suisse-Bilanz

N-03 Promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca

W-01 Resoconto sulla siccità

W-03 Linee guida sui progetti di irrigazione

B-01 Valori di riferimento dell’humus

B-03 Promozione del bilancio dell’humus

B-04 Promozione dell’agroselvicoltura

B-06 Linee guida sui suoli paludosi

E-01 Revisione dell’imposta sugli oli minerali

E-02 Promozione delle energie rinnovabili

4 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken
di consumo
nutritive Food waste Acqua
commerciali Suolo
Modelli
Sostanze
Relazioni
di produzione Energia
Risiken minimieren Chancen nutzen Beteiligung stärken
Chancen
Wissen erweitern Politik kohärent weiterentwickeln Risiken
Beteiligung stärken

Modelli di consumo

A lungo termine dovrà aumentare la percentuale della popolazione che si nutre secondo le raccomandazioni nutrizionali svizzere. Occorre tuttavia continuare a rispettare la libera scelta dei consumatori. I contesti alimentari sostenibili costituiscono un’importante base per conseguire questo obiettivo. Le misure mirano a potenziare la sostenibilità nella nuova strategia nutrizionale (K-01) nonché ad aggiornare le raccomandazioni nutrizionali e a farle conoscere (K-02). Le competenze per un’alimentazione sana e sostenibile devono migliorare sia nelle scuole dell’obbligo e di cultura generale sia nella formazione professionale e continua (K-08a e b). Nella ristorazione collettiva l’offerta deve essere strutturata in modo che l’alimentazione sana e sostenibile diventi la scelta più semplice (K-03). Anche la promozione dello smercio deve essere orientata a un’alimentazione sostenibile (K-04). Inoltre occorre esaminare le condizioni quadro per un’etichetta climatica facoltativa sulle derrate alimentari (K-05). Infine vanno elaborate anche proposte di riforma per l’avvicinamento alla verità dei costi nella catena del valore delle derrate alimentari (K-07).

Food waste

Le perdite alimentari evitabili devono essere ridotte al minimo a tutti i livelli della catena del valore. Nel 2022 il Consiglio federale ha approvato un Piano d’azione contro lo spreco alimentare. Esso comprende sette misure sotto la responsabilità del settore economico, cinque del settore pubblico e due concernenti l’informazione (economie domestiche) e l’educazione (scuole nonché formazione professionale e continua). Con l’attuazione di tale piano (F-01) si mira a dimezzare entro il 2030 la quantità di perdite alimentari evitabili in Svizzera rispetto al 2017.

Relazioni commerciali

Le relazioni commerciali internazionali devono contribuire allo sviluppo sostenibile dell’agricoltura e della filiera alimentare in Svizzera e all’estero. In quest’ottica, negli accordi commerciali occorre inserire disposizioni sulla sostenibilità e nell’ambito dei negoziati le concessioni devono essere vincolate all’adempimento di criteri di sostenibilità (H-01a e b). Anche l’impegno verso standard di sostenibilità a livello internazionale deve essere potenziato (H-02) così come il sostegno e l’ampliamento di reti esistenti e future per la promozione delle importazioni di prodotti sostenibili nel settore alimentare (H-05). Parallelamente a ciò va analizzato l’attuale sistema di protezione doganale (H-03) e occorre esaminare le agevolazioni delle importazioni sulla base di standard ambientali (H-04).

Portafogli di produzione

Sulle superfici coltive occorre coltivare in modo sostenibile in primo luogo prodotti vegetali sani per il consumo umano diretto, mentre le superfici inerbite al di fuori della superficie coltiva nonché le perdite inevitabili derivanti dalla produzione alimentare vanno utilizzate per il foraggiamento degli animali da reddito. Nell’ottica di ridurre la cosiddetta competizione feed-food, vanno individuati i potenziali e sviluppate strategie nonché impiegati in maniera mirata i pagamenti diretti e i supplementi del mercato (P-05a e b). Inoltre occorre verificare come i criteri di promozione per i progetti d’innovazione, di consulenza e di ricerca possano essere impostati in modo che i relativi progetti contribuiscano maggiormente alla trasformazione del sistema alimentare (P-06). Per sostenere l’orientamento di un’azienda verso portafogli più rispettosi del clima e resilienti, devono essere create anche offerte

di consulenza e di formazione continua (P-08). Inoltre devono essere conclusi accordi per la riduzione delle emissioni di gas serra (P-07) dell’agricoltura e dell’alimentazione con attori interessati del sistema alimentare. Edifici, impianti e macchinari che contribuiscono alla protezione delle risorse vanno sostenuti mediante miglioramenti strutturali (P-01). Nella produzione animale occorre migliorare la valutazione della salute degli animali mediante la digitalizzazione (P-02). Nella produzione vegetale è necessario potenziare la selezione (P-03) e rivedere l’esame delle varietà (P-04).

Sostanze nutritive

Le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente devono essere mantenute al livello più basso possibile utilizzando i concimi e gli alimenti per animali in modo efficiente. Lo schema di riduzione delle sostanze nutritive approvato nel quadro dell’attuazione dell’Iv.Pa. 19.475 e le rispettive misure (N-01) forniscono un importante contributo a tal fine. Ulteriori miglioramenti si otterranno con la revisione del bilancio aziendale delle sostanze nutritive (N-02) e con la promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca a livello aziendale (N-03).

Acqua

Un utilizzo parsimonioso e lungimirante dell’offerta idrica regionale riduce i conflitti e promuove la sicurezza dell’approvvigionamento. Per migliorare le informazioni concernenti l’utilizzo delle acque occorre introdurre un obbligo di fornire un resoconto cantonale per le situazioni di siccità (W-01) e ampliare il monitoraggio (W-02). Inoltre, tramite una piattaforma di scambio «Irrigazione in Svizzera» si deve promuovere e garantire a lungo termine l’interazione e lo scambio di conoscenze tra gli attori (W-04). Parallelamente a ciò è necessario stilare una guida per la pianificazione, la valutazione e il sovvenzionamento di progetti di irrigazione (W03) nonché un piano per l’utilizzo delle acque nell’agricoltura a livello nazionale, regionale e di singola azienda (W-05).

Suolo

Le riserve di carbonio già presenti nel suolo vanno preservate a lungo termine e, laddove necessario o possibile, incrementate. I valori di riferimento dell’humus specifici del luogo fungono da orientamento per i tenori di humus auspicati (B-01). Occorre altresì promuovere l’utilizzo di un bilancio aziendale dell’humus (B-03) e creare le basi per la consulenza sull’humus (B-05). Parallelamente a ciò vanno elaborate linee guida sui suoli paludosi (B-06) che illustrino come utilizzare i suoli organici e, nel caso specifico, come rinaturalizzarli. È necessario sostenere moderni sistemi agroforestali (B-04) e svolgere ulteriori ricerche sull’utilizzo del carbone vegetale (B-02).

Energia

Il consumo totale di energia va ridotto impiegando in maniera ottimale macchinari e apparecchi efficienti dal profilo energetico e tramite l’ottimizzazione energetica degli edifici. Occorre altresì sfruttare i potenziali per la produzione di energie rinnovabili. È anche necessario rivedere l’imposta sugli oli minerali (E-01) e creare una consulenza energetica aziendale (E-02). Per la produzione di energie rinnovabili vanno create condizioni quadro favorevoli (E-02).

A seconda delle loro responsabilità, gli Uffici federali concretizzano le misure nel quadro delle rispettive politiche settoriali e le attuano in singoli progetti. In alcuni casi è possibile attuare le misure nell’ambito delle disposizioni legali esistenti, in altri sono invece necessarie modifiche a livello di ordinanze o di leggi. In tal caso le misure devono essere integrate nei rispettivi processi legislativi

5 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |

ordinari, i quali comportano anche una riflessione su costi e benefici. È inoltre necessario provvedere affinché le misure fortemente interdipendenti in un’ottica di un impatto ottimale vengano armonizzate tra loro per quanto concerne le tempistiche. Oltre a sostenere le misure del presente piano, gli attori del sistema alimentare devono assumersi le proprie responsabilità e avviare misure individuali in modo da contribuire al conseguimento degli obiettivi. Gli strumenti esistenti a livello di Confederazione per la promozione di progetti bottom-up possono sostenere iniziative di questo tipo su base partenariale.

Il piano si basa sull’attuale stato delle conoscenze o sulla necessità d’intervento in un orizzonte temporale di circa sette anni. Il pacchetto di misure non è statico e, all’occorrenza, può essere adeguato anche nel corso di una tappa. A seconda della situazione, a cadenza biennale o quadriennale si verifica come sono state attuate le misure e se sono stati conseguiti gli obiettivi. Se necessario il piano di misure viene adeguato tenendo conto delle più recenti conoscenze scaturite dalla ricerca e dalla pratica. Una direzione generale del progetto composta da rappresentanti dei tre Uffici federali UFAG, USAV e UFAM accompagnerà l’attuazione e a cadenza almeno biennale discuterà in merito a un eventuale adeguamento del piano di misure.

6 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure

1 Processo di elaborazione

Il presente piano di misure costituisce la seconda parte della Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050. Le misure elencate vertono sia sull’adattamento ai cambiamenti climatici sia sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Riguardano la produzione agricola nonché l’alimentazione e devono essere attuate nei vari ambiti politici che influenzano il sistema alimentare.

Il piano di misure si basa sostanzialmente sugli otto obiettivi intermedi e sui tre orientamenti presentati nella prima parte della Strategia con l’orizzonte temporale 2050. Tutte le misure possono essere attribuite a un obiettivo intermedio e a un orientamento (cfr. panoramica delle misure al capitolo 3). A seconda del loro orientamento, le misure contribuiscono in diversi modi - ampliamento delle conoscenze, sviluppo della politica e accresciuta partecipazione di vari attori - al conseguimento degli obiettivi intermedi e superiori definiti nella prima parte della Strategia. Il presente piano di misure stabilisce che la prima tappa si concluderà nel 2030. In questo orizzonte temporale si applicano i seguenti obiettivi superiori.

Catalizzatori

• Condizioni quadro economiche

Pressioni

Stato

Nel processo è stato coinvolto un vasto gruppo di attori del sistema alimentare1. Il piano di misure prende in considerazione e integra affari dell’Amministrazione federale già in corso nonché attività di terzi. Si è cercato di fare in modo che le misure siano coerenti con il rapporto del Consiglio federale sul futuro orientamento della politica agricola2 nonché con altre strategie e piani d’azione degli altri Uffici federali tematicamente affini, segnatamente in materia di alimentazione3, spreco alimentare4, suolo5 e biodiversità6, selezione vegetale7 e allevamento8

Impatto

Obiettivi superiori nell’orizzonte temporale 2030:

• Utilizzo delle risorse naturali

• Abitudini alimentari

• Crescita demografica

• Perdita di suolo

• Sistemi di produzione

• Emissioni di gas serra del sistema alimentare

• lntensivazione dell'agricoltura

• Eccedenze di sostanze nutritive

• Riscaldemento globale

• Variazioni del bilancio idrico

• Rischi per la salute umana e animale

(1) La produzione agricola indigena contribuisce nella misura di almeno il 50 per cento al fabbisogno alimentare della popolazione svizzera.

• Perdita di biodiversità

• Eventi estremi

• Periodi vegetativi più lunghi

• Ecosistemi minacciati

(2a) L’impronta di gas serra pro capite dell’alimentazione si riduce di almeno del 25 per cento rispetto al 2020.

(2b) Le emissioni di gas serra della produzione agricola all’interno del Paese si riducono di almeno il 20 per cento rispetto al 1990.

Essendo focalizzato sull’intero sistema alimentare, il piano di misure è stato elaborato congiuntamente dall’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) e dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

Per l’elaborazione del piano di misure si è dapprima proceduto a un’analisi delle attività in corso sul tema (cfr. fig. 1), successivamente, in seno a gruppi di lavoro specifici degli obiettivi intermedi, è stata stilata una raccolta di misure. Sulla base di una valutazione approssimativa di tali misure dal punto di vista della loro importanza nell’ottica di ridurre le emissioni di gas serra e di adattarsi ai cambiamenti climatici, dell’attuabilità e dell’accettazione nonché in considerazione delle risorse disponibili, della sussidiarietà e della coerenza con decisioni precedenti del Consiglio federale, sono state identificate le misure prioritarie. Queste sono state poi ulteriormente approfondite nelle schede delle misure, suddivise in misure già avviate e nuove a seconda del loro stato e infine integrate nel piano. Le schede delle misure contengono indicazioni sul risultato, sull’effetto atteso e sui progressi nell’attuazione. Il gruppo di accompagnamento è stato coinvolto in singole fasi, in particolare quando si è trattato di stilare la raccolta di misure e di valutarle.

• Sicurezza dell‘approvvigionamento

• Fluttazioni di prezzo sui mercati

• Costi correlati alla salute e mortalità

• Condizioni di coltivazione e produttività

• Servizi ecosistemici

• Nuovi parassiti

Il piano di misure si rivolge innanzitutto all’Amministrazione e alla politica, ma funge anche da linea guida per altri attori della filiera agroalimentare, ovvero economia privata e consumatori nonché istituti di formazione e di ricerca rilevanti per i sistemi alimentari, chiamati a ridurre al minimo l’impronta delle emissioni di gas serra del sistema alimentare e a incrementare la resilienza in modo da contribuire alla sicurezza alimentare anche alle future condizioni climatiche. Infatti, quanti più attori apporteranno un contributo alla trasformazione del sistema alimentare, tanto più questa andrà rapidamente a buon fine così da poter contenere quanto possibile il riscaldamento globale e le sue conseguenze per le generazioni future.

(Re)azioni

• Ridurre le emissioni di gas serra

• Aumentare la resilienza

Ulteriore sviluppo del piano di misure

1 Nell’ambito di un gruppo di accompagnamento sono state coinvolte le seguenti organizzazioni: Agridea, Agroscope, Allianz Ernährung und Gesundheit, BioSuisse, Interprofessione Latte IP Latte, Ufficio federale dell‘energia (UFE), Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera, Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE), Ufficio federale dell’approvvigionamento economico del Paese (UFAE), Centre for Development and Environment CDE dell’Università di Berna, Coop, PF Zurigo, fenaco Genossenschaft, Istituto di ricerca dell‘agricoltura biologica FiBL, Genossenschaft Ökostrom Schweiz, Scuola superiore di scienze agrarie, forestali e alimentari della Scuola universitaria professionale di Berna (BFH-SSAFA), IP-SUISSE, Junglandwirte, Kleinbauern-Vereinigung (VKMB), Sciopero globale per il clima, Conferenza svizzera delle sezioni dell’agricoltura cantonali (COSAC), Conferenza dei capi dei servizi per la protezione dell’ambiente della Svizzera (CCA), Migros, Nestlé, Pro Natura, ProClim, Proviande, Unione svizzera delle donne contadine e rurali (USDCR), Unione Svizzera dei Contadini (USC), Segreteria di Stato dell’economia (SECO), Stiftung für Konsumentenschutz, Stiftung Wyss Academy, WWF.

Migliorare Pianificare

Valutare Attuare

Definizione di misure per il conseguimento degli obiettivi

2 Consiglio federale (2022): Futuro orientamento della politica agricola. Rapporto del Consiglio federale in adempimento dei postulati 20.3931 della CET-S del 20 agosto 2020 e 21.3015 della CET-N del 2 febbraio 2021

3 USAV (2017): Strategia nutrizionale svizzera 2017–2024

4 Consiglio federale (2022): Piano d‘azione contro lo spreco alimentare. Rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato 18.3829 Chevalley del 25 settembre 2018

5 Consiglio federale (2020): Strategia Suolo Svizzera

6 Consiglio federale (2012): Strategia Biodiversità Svizzera, Consiglio federale (2017): Piano d’azione Strategia Biodiversità Svizzera

7 UFAG (2016): Strategia selezione vegetale 2050

8 DEFR (2018): Strategia sull’allevamento 2030

7 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |
Selezione di misure prioritarie Redazione di schede delle misure Bozza del piano di misure Valutazione Raccolta di misure Analisi
Monitoraggio e resoconto Attuazione delle misure
Figura 1 - Fasi dell’elaborazione del piano di misure

• Abitudini alimentari

• Crescita demografica

• Emissioni di gas serra del sistema alimentare

• lntensivazione dell'agricoltura

• Eccedenze di sostanze nutritive

• Perdita di biodiversità

2 Procedura per il conseguimento degli obiettivi a lungo termine

Nel piano sono definite le misure con le quali nei prossimi anni gli Uffici federali interessati dovranno fornire, o predisporre, un contributo ai fini del raggiungimento degli obiettivi della prima parte della Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione. Il piano si basa sull’attuale stato delle conoscenze o sulla necessità d’intervento9, ma visto che sia l’uno sia l’altra possono ancora evolvere nell’orizzonte temporale 2050 fissato per il raggiungimento dell’obiettivo, il piano di misure deve essere costantemente aggiornato (cfr. fig. 2). Il presente piano ha un orizzonte temporale di circa sette anni e rappresenta quindi la prima tappa fino al 2030 verso il raggiungimento degli obiettivi nel 2050. Il pacchetto di misure tuttavia non è statico e, all’occorrenza, può essere adeguato anche nel corso di una tappa. In questo capitolo si descrive il ciclo della pianificazione, dell’attuazione, della valutazione e del miglioramento del piano di misure. Tra le altre cose, si entra nel merito del coordinamento delle misure a livello di consumo e di produzione nonché del ruolo degli attori e dell’utilizzo degli strumenti esistenti (cap. 2.1). Inoltre si indica in che modo si intende monitorare i progressi nell’attuazione delle misure e nel conseguimento degli obiettivi nonché sviluppare ulteriormente il piano (cap. 2.2).

Valutazione Raccolta di misure Analisi

• Rischi per la salute umana e animale

• Eventi estremi

• Periodi vegetativi più lunghi

• Ecosistemi minacciati

Ulteriore sviluppo del piano di misure

Migliorare Pianificare

Monitoraggio e resoconto

Valutare Attuare

Definizione di misure per il conseguimento degli obiettivi

Attuazione delle misure

2.1. Definizione, concretizzazione e attuazione delle misure

Onde tener conto delle molteplici interazioni nel settore dell’alimentazione, dalla fornitura dei mezzi di produzione fino al consumo finale, nella strategia si è optato per un approccio sistemico. Consumo e produzione interagiscono e pertanto i cambiamenti da un lato hanno sempre ripercussioni dall’altro. Per giungere a una trasformazione sostenibile del sistema alimentare è quindi

Ampliare le conoscenze

• Costi correlati alla salute e mortalità

• Condizioni di coltivazione e produttività

• Servizi ecosistemici

• Nuovi parassiti

importante che le misure di entrambi i livelli siano coordinate tra loro in modo che cambino contemporaneamente e sia possibile sfruttare in maniera ottimale il potenziale per la riduzione delle emissioni e per l’adattamento alle conseguenze del riscaldamento globale su entrambi i livelli. La leva del cambiamento in tutti e due i livelli è rappresentata dall’insieme degli attori del sistema alimentare (cfr. fig. 3). Sulla base di queste considerazioni, il piano comprende misure concernenti il consumo e la produzione, con l’obiettivo di lanciare o sostenere la trasformazione dei loro modelli prevalenti verso la sostenibilità. A seconda dello sviluppo dei modelli, con il tempo muteranno anche i pacchetti di misure.

2023

Pacchetto di misure 1

Selezione di misure prioritarie

Coordinamento tra i due livelli

Livello di consumo

(Re)azioni

• Ridurre le emissioni di gas serra

• Aumentare la resilienza

Accrescere la partecipazione

9 L’attuale necessità d’intervento è illustrata nei rapporti «Futuro orientamento della politica agricola. Rapporto del Consiglio federale in adempimento dei postulati 20.3931 della CET-S del 20 agosto 2020 e 21.3015 della CET-N del 2 febbraio 2021» (CF, 2022) e «Agricultural Policy Monitoring and Evaluation 2022. Reforming Agricultural Policies for Climate Change Mitigation» (OCSE, 2022). Le basi pubblicate nello stesso anno del presente piano di misure, come le raccomandazioni dell’Assemblea dei cittadini per la politica alimentare svizzera o «Wege in die Ernährungszukunft Schweiz. Leitfaden zu den grössten Hebeln und politischen Pfaden für ein nachhaltiges Ernährungssystem» (Fesenfeld et al, 2023), non hanno potuto essere incluse. Saranno prese in considerazione, se possibile, nella concretizzazione delle misure o nell’ulteriore sviluppo del piano di misure.

Sviluppare ulteriormente la politica in modo coerente

2050

Pacchetto di misure n

Attori come leva del cambiamento

Redazione di schede delle misure Bozza del piano di misure

Pacchetto di misure n Pacchetto di misure 1

Livello di produzione

A seconda delle loro responsabilità, gli Uffici federali concretizzano le misure nel quadro delle rispettive politiche settoriali e le attuano in singoli progetti. Le misure hanno un’incidenza e una portata dell’intervento diverse. Nella concretizzazione delle singole misure è importante definire in maniera più precisa gli effetti auspicati e (laddove possibile) quantificarli nonché stimare le conseguenze sull’economia, sulla società e sull’ambiente (costi-benefici). È inoltre necessario provvedere affinché le misure fortemente interdipendenti in un’ottica di un impatto ottimale vengano armonizzate tra loro per quanto concerne le tempistiche. Inoltre occorre impostare le condizioni quadro in modo che, nel complesso, siano conformi agli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, siano eque dal profilo sociale e sia garantito il reddito delle persone attive nell’agricoltura.

In alcuni casi è possibile attuare le misure nell’ambito delle disposizioni legali esistenti, in altri sono invece necessarie modifiche a livello di ordinanze o di leggi. In tal caso le misure devono essere integrate nei rispettivi processi legislativi ordinari. Per le misure nell’ambito della politica agricola sono determinanti in particolare le tappe delineate nel capitolo 3.6 del Rapporto sul futuro orientamento della politica agricola, che sono state prese come riferimento per le tappe intermedie utilizzate per l’attuazione del piano di misure (breve/medio/lungo termine risp. 2023+/2026+/2030+).

Ridurre i rischi al minimo,

sfruttare

le opportunità

Per un’attuazione efficace delle misure è indispensabile che la Confederazione collabori con vari attori del sistema alimentare. A seconda dell’orientamento, gli attori da coinvolgere in via prioritaria in qualità di partner cambiano. Per l’orientamento «Ampliare le conoscenze» ci si avvale in particolare della ricerca. Per l’orientamento «Sviluppare ulteriormente la politica in modo coerente» la responsabilità principale spetta invece agli Uffici federali competenti in materia e, in particolare per quanto concerne l’esecuzione, anche ai Cantoni. Nell’ambito dell’orientamento «Accrescere la partecipazione» tutti gli attori, la ricerca, l’Amministrazio-

8 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
Figura 2 - Schema per il costante aggiornamento del piano di misure Figura 3 - Schema dell’interazione delle misure

ne, le associazioni agricole, le ONG, il commercio, la consulenza e la popolazione possono dare il loro contributo nell’ottica di una folta partecipazione e di un’attuazione su ampia scala delle misure previste nonché della diffusione delle conoscenze al fine di creare un sistema alimentare sostenibile.

Oltre a sostenere le misure del presente piano, gli attori del sistema alimentare devono assumersi le proprie responsabilità e avviare misure individuali in modo da contribuire al conseguimento degli obiettivi. Esistono già numerosi esempi: aziende che si sono prefissate obiettivi di riduzione ambiziosi, Cantoni che hanno elaborato piani d’azione per il clima, città e Comuni che hanno istituito forum sull’alimentazione, start up che offrono alternative agli alimenti di origine animale e aziende agricole che ottimizzano il foraggiamento degli animali o la formazione di humus. Gli strumenti esistenti a livello di Confederazione per la promozione di progetti bottom-up (cfr. in basso) possono sostenere iniziative di questo tipo su base partenariale.

Parallelamente nel settore agroalimentare a livello federale sono già implementati ulteriori strumenti con effetti sul clima. Tra que-

Strumenti esistenti per la promozione di progetti bottom-up (elenco non esaustivo)

• Programma pilota Adattamento ai cambiamenti climatici: la Confederazione sostiene progetti innovativi esemplari dei Cantoni, delle regioni, delle città e dei Comuni. Il programma illustra come questi enti possono adattarsi concretamente alle mutate condizioni climatiche. I progetti sono finalizzati a ridurre al minimo i rischi climatici in loco, a incrementare la capacità di adattamento e a sfruttare le opportunità.

• Innosuisse: è l’Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione. Il suo compito consiste nel promuovere l’innovazione fondata sulla scienza nell’interesse dell’economia e della società. Nell’ambito dei progetti d’innovazione si sostengono sia progetti svizzeri sia progetti con partner internazionali.

• Promozione delle tecnologie ambientali (UFAM): nel quadro della promozione delle tecnologie ambientali si sostengono progetti pilota e dimostrativi come pure progetti volti a migliorare l’uso efficiente delle risorse da parte dell’economia svizzera.

• Programma sulle risorse (UFAG): questo programma promuove il miglioramento della sostenibilità nell’utilizzo di risorse naturali nell’agricoltura. Vengono sostenute innovazioni comprovatamente efficaci da testare nella pratica.

• Progetti di ricerca e progetti di consulenza: nell’ambito dei progetti di ricerca sono sostenute domande di ricerca inerenti all’agricoltura inoltrate da istituzioni scientifiche qualificate. Con i progetti di consulenza si sviluppano strumenti e metodi che supportano la consulenza in vista di intensificare lo scambio di conoscenze.

sti vi sono i pagamenti diretti per una lavorazione rispettosa del suolo e per una copertura adeguata del suolo. Conformemente alla prova che le esigenze ecologiche sono rispettate, i concimi aziendali liquidi devono essere stoccati e sparsi in modo da ridurre le emissioni. Grazie ai miglioramenti strutturali possono essere promossi, ad esempio, sistemi di irrigazione e valorizzazioni del suolo, il ripristino a seguito di danni causati dal maltempo, la valorizzazione della natura e del paesaggio nonché provvedimenti edilizi per il conseguimento di obiettivi ecologici. Inoltre vi sono i contributi per singole colture che vengono utilizzati anche per promuovere piante proteiche destinate all’alimentazione umana. Nell’ambito della politica climatica si riscuote una tassa d’incentivazione sui combustibili fossili, quali olio combustibile o gas, che fornisce incentivi per un consumo ridotto e per un maggior impiego di vettori energetici rispettosi del clima. Produttori e importatori di combustibili fossili sono tenuti a compensare una parte delle emissioni di CO2 dei trasporti attuando progetti all’interno del Paese tesi a ridurre le emissioni, per esempio nella filiera agroalimentare. Il presente piano di misure integra e amplia questi strumenti esistenti.

9 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |

2.2. Monitoraggio, resoconto e ulteriore sviluppo

Nell’ambito del monitoraggio si valutano i progressi nell’attuazione delle misure e nel conseguimento degli obiettivi. Il monitoraggio si basa sul seguente modello di efficacia (cfr. fig. 4).

Basi

Informazioni, obiettivi, risorse

Cosa si deve raggiungere con quali mezzi?

Risultato

Prodotto, prestazione

Quali sono i risultati diretti della misura (p.es. un rapporto, una modifica di ordinanza)?

Definizione di risultati a livello di misure

Il risultato descrive il prodotto o la prestazione frutto dell’attuazione di una misura, per esempio un rapporto, una modifica di ordinanza o un’offerta di consulenza. Le basi descrivono gli input necessari per ottenere tale risultato. Si presuppone che questo prodotto o questa prestazione abbia un certo effetto o inneschi una reazione nel gruppo target, per esempio i capiazienda sfruttano questa offerta e adeguano la gestione di conseguenza. Questa reazione può essere più o meno forte e ciò per diversi motivi, come ad esempio la qualità o il grado di diffusione del prodotto o della prestazione oppure influssi esterni. La reazione del gruppo target conduce infine a uno stato auspicato dell’obiettivo nella natura e nella società, per esempio alla formazione di humus e quindi a un miglioramento della fertilità del terreno e del bilancio delle emissioni di gas serra dei suoli. Il risultato e l’effetto atteso in relazione allo stato dell’obiettivo sono definiti e descritti singolarmente per ogni misura (cfr. schede delle misure nel capitolo 3). Lo stato dell’obiettivo è formulato a livello degli obiettivi intermedi e di quelli superiori (cfr. capitolo 5 nella prima parte della Strategia).

Sulla base del modello di efficacia va effettuato un monitoraggio periodico su due livelli.

• Livello delle misure: il progresso nell’attuazione delle misure deve essere valutato ogni due anni sulla base dei risultati definiti per misura (controllo dell’attuazione).

• Livello degli obiettivi: il progresso nel raggiungimento degli obiettivi intermedi deve essere valutato ogni quattro anni sulla base di indicatori definiti per ogni obiettivo intermedio. Il progresso nel conseguimento degli obiettivi superiori deve essere stabilito sulla base del monitoraggio agroambientale (obiettivo superiore 1), del rilevamento dei dati sul consumo alimentare10 nonché della contabilità ambientale (obiettivo superiore 2a) e dell’Inventario nazionale dei gas serra (obiettivo superiore 2b) (valutazione dell’efficacia).

Effetto atteso

Reazione del gruppo target

Quali cambiamenti (nel comportamento) devono innescarsi nel gruppo target?

Stato dell‘obietivo

Effetto nella natura e nella società

Quali sono i cambiamenti sostanziali (p.es. riduzione delle emissioni di gas serra)?

Definizione di indicatori a livello di obiettivi superiori e intermedi

Sulla base del monitoraggio, si analizza l’attuazione delle misure nonché si verifica la loro efficacia ed efficienza. L’UFAG, in stretta collaborazione con l’USAV e l’UFAM, documenta i risultati del monitoraggio e dell’analisi e li pubblica nel quadro dei rapporti nazionali e internazionali esistenti (p.es. Rapporto agricolo, Rapporto sull’ambiente, UNFCCC Reporting). Inoltre, i risultati del monitoraggio devono essere presentati al pubblico interessato nell’ambito di una giornata sul clima. Dopo otto anni va altresì eseguita una valutazione del processo (cfr. fig. 2).

Una direzione generale del progetto, costituita da rappresentanti dei tre Uffici federali, accompagna l’attuazione e si riunisce a cadenza almeno biennale per discutere in merito a un eventuale ulteriore sviluppo del piano di misure. I risultati e le analisi del monitoraggio nonché le nuove conoscenze scaturite dalla ricerca e dalla pratica costituiscono la base di tale consulenza. Se la direzione generale del progetto ritiene opportuno sviluppare ulteriormente il piano di misure, può presentare una richiesta in tal senso. La decisione su un ulteriore sviluppo del piano di misure spetta agli Uffici federali competenti. Il piano può essere ulteriormente sviluppato seguendo la procedura descritta al capitolo 1.2. Laddove necessario è possibile costituire altri organi e coinvolgere ulteriori attori del sistema alimentare. Un ulteriore sviluppo del piano di misure deve essere intrapreso nei settori in cui è stata identificata una lacuna in relazione al conseguimento degli obiettivi o se, sulla base di nuove conoscenze, è opportuno procedere a una revisione. Per colmare la lacuna, nel corso di un ulteriore sviluppo è possibile anche inasprire determinate misure o integrarne altre più incisive.

10 Nell’ambito delle raccomandazioni nutrizionali aggiornate e del monitoraggio delle abitudini alimentari l’USAV sta vagliando lo sviluppo di un indicatore che rappresenti la quota della popolazione svizzera che si nutre secondo la piramide alimentare.

10 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
Figura 4 - Modello di efficacia come base per il monitoraggio

3 Misure

Nel presente capitolo vengono descritte le singole misure. Per una rapida panoramica sono dapprima presentate in tabelle riassuntive (cap. 3.1). Il capitolo successivo (cap. 3.2) illustra come sono strutturati i capitoli dedicati ai singoli obiettivi intermedi e le rispettive schede delle misure (cap. 3.3–3.10).

3.1. Panoramica

Il presente piano di misure ne comprende complessivamente 42, di cui 25 già introdotte (contrassegnate in verde scuro) e 17 nuove (contrassegnate in verde chiaro). Le misure già introdotte si riferiscono ad attività dell’Amministrazione federale già approvate o in fase piuttosto avanzata.

Il titolo abbreviato di ciascuna tabella riportata di seguito indica la misura in oggetto. Maggiori informazioni sono contenute nelle rispettive schede.

• Approccio ed efficacia delle misure (tabella 1)

Da un lato si differenzia se lungo la catena del valore le misure sono piuttosto orientate alla produzione o al consumo e dall’altro si illustra quali di esse contribuiscono rispettivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra (mitigazione) e quali all’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici (adattamento). Nella colonna centrale si elencano le misure che contribuiscono sia alla mitigazione sia all’adattamento.

• Attribuzione delle misure agli obiettivi intermedi e agli orientamenti (tabella 2)

L’attribuzione di una misura a un obiettivo intermedio si desume dalla sua numerazione composta dalla lettera iniziale dell’abbreviazione di un obiettivo intermedio e dal numero della misura. Le singole misure possono contribuire al conseguimento di più obiettivi intermedi. La misura è attribuita all’obiettivo intermedio per il quale vi è da attendersi il contributo maggiore e più diretto. Le misure vengono altresì attribuite a uno dei tre orientamenti. È tuttavia possibile che alcune di esse si riferiscano a diversi orientamenti.

• Misure rappresentate per dimensione giuridica e temporale (tabella 3)

Le misure sono raggruppate in modo che emerga se ai fini dell’attuazione è necessario adeguare le disposizioni legislative e, qualora fosse il caso, a quale livello (legge oppure ordinanza). Inoltre le misure sono classificate in base all’orizzonte temporale o al momento in cui è atteso il risultato. Le categorie si fondano sulle tempistiche secondo il Rapporto sul futuro orientamento della politica agricola, ovvero breve (2023+), medio (2026+) e lungo termine (2030+). Per molte misure il momento effettivo dell’introduzione dipende dalle decisioni del Consiglio federale o del Parlamento.

Come si evince dalla tabella 1, le misure degli obiettivi intermedi «Modelli di consumo», «Food waste» e «Relazioni commerciali» sono piuttosto orientate al consumo, mentre le altre concernono in primo luogo la produzione. Il numero delle misure orientate verso entrambi i livelli non è direttamente desumibile a causa della loro diversa granularità e portata. Se ad esempio le misure del Piano d’azione contro lo spreco alimentare fossero conteggiate singolarmente, numericamente prevarrebbero quelle a livello di

consumo. Dalla tabella 1 si desume inoltre che la maggior parte delle misure contribuisce sia alla mitigazione sia all’adattamento. Questo è il caso per lo più per le misure a livello di consumo ed è dovuto anche al fatto che gli alimenti non adeguati al luogo e al clima spesso comportano maggiori emissioni. Inoltre nelle misure sul fronte del consumo si integrano spesso diversi aspetti, per esempio oltre all’impronta delle emissioni di gas serra anche aspetti correlati ai cambiamenti climatici come il consumo di acqua. Per le misure più specifiche a livello di produzione si riscontra più spesso che una misura ha un impatto soltanto su uno dei due aspetti.

Dalla tabella 2 emerge che per il conseguimento di ogni obiettivo intermedio sono previste diverse misure che riguardano tutti e tre gli orientamenti. Dal profilo del numero di misure, gli obiettivi intermedi «Portafogli di produzione» e «Modelli di consumo», ciascuno con nove misure, sono predominanti e da ciò si evince quanto siano importanti per la trasformazione del sistema alimentare. Per quanto concerne l’obiettivo intermedio «Portafogli di produzione», il grande numero di misure è riconducibile anche all’ampia definizione dell’obiettivo. A titolo di comparazione, per gli obiettivi intermedi «Food waste», «Sostanze nutritive» ed «Energia» ci sono poche misure, peraltro già introdotte. Questo è dovuto al fatto che in tali ambiti recentemente sono state introdotte innovazioni di ampia portata e che alcune misure sono state accorpate (F-01 Piano d’azione contro lo spreco alimentare, N-01 Schema di riduzione delle sostanze nutritive, E-02 Promozione delle energie rinnovabili). L’attribuzione delle misure agli orientamenti non è da intendersi in maniera esclusiva. Ad esempio le misure indicate sotto «Accrescere la partecipazione» P-12 Revisione dell’esame delle varietà e B-05 Consulenza sull’humus comportano anche modifiche delle disposizioni legislative. Le due misure P-09 Progetto di consulenza feed-food e W-04 Piattaforma Irrigazione rientrano nell’orientamento «Accrescere la partecipazione» ma mirano anche ad ampliare le conoscenze.

Dalla tabella 3 si evince quali modifiche legislative richiede una misura. Inoltre si indica in quale orizzonte temporale c’è da attendersi un risultato (secondo la descrizione nelle rispettive schede delle misure). Mentre le modifiche di legge necessitano di un certo periodo di preparazione e quindi i tempi si dilatano, gli studi nel quadro delle disposizioni legali esistenti normalmente possono essere realizzati più rapidamente. Nel presente piano la maggior parte delle misure viene classificata come attuabile a breve termine. Da queste numerose analisi a breve termine possono emergere misure successive a medio e a lungo termine che, eventualmente, saranno riprese in un secondo tempo nel quadro di un ulteriore sviluppo del piano di misure.

11 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |

Tabella 1 - Approccio ed efficacia delle misure ( = nuova, = già introdotta)

Mitigazione

K-05 Etichetta climatica

Consumo

Produzione

P-07 Accordi settoriali sui gas serra

N-01 Schema di riduzione delle sostanze nutritive

N-02 Revisione di Suisse-Bilanz

N-03 Promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca

E-01 Revisione dell’imposta sugli oli minerali

E-02 Promozione delle energie rinnovabili

E-03 Consulenza energetica

Entrambi

K-01 Aggiornamento della Strategia nutrizionale

K-02 Raccomandazioni nutrizionali

K-03 Ristorazione collettiva

K-04 Revisione della promozione dello smercio

K-06 Convenzione sugli obiettivi nel commercio al dettaglio

K-07 Valutazione della verità dei costi

K-08a Competenze alimentari

K-08b Competenze alimentari

F-01 Piano d’azione contro lo spreco alimentare

H-01a Accordi commerciali

H-01b Accordi commerciali

H-02 Standard di sostenibilità

H-03 Analisi della protezione doganale

H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni

H-05 Valutazione delle reti di produzione

P-01 Sostegno delle tecnologie

P-02 Sorveglianza della salute degli animali

P-03 Potenziamento della selezione vegetale

P-04 Revisione dell’esame delle varietà

P-05a Progetto di consulenza feed-food

P-05b Contributi di promozione feed-food

P-06 Criteri di promozione dei progetti di innovazione

P-08 Promozione della consulenza e della formazione continua

B-01 Valori di riferimento dell’humus

B-02 Ricerca sul carbone vegetale

B-03 Promozione del bilancio dell’humus

B-04 Promozione dell’agroselvicoltura

B-05 Consulenza sull’humus

B-06 Linee guida sui suoli paludosi

Adattamento

W-01 Resoconto sulla siccità

W-02 Monitoraggio dell’utilizzo delle acque

W-03 Linee guida sui progetti di irrigazione

W-04 Piattaforma Irrigazione

W-05 Piano per la gestione delle acque

12 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure

Beteiligung

Bodenfruchtbarkeit

Tabella 2 - Panoramica delle misure per orientamenti e obiettivi intermedi ( = nuova, = già introdotta)

Wissen erweitern

Relazioni

Portafogli di produzione

Sostanze

Energia

K-05 Etichetta climatica

Risiken minimieren Chancen nutzen Beteiligung stärken

K-06 Convenzione sugli obiettivi nel commercio al dettaglio

K-07 Valutazione della verità dei costi

Politik kohärent weiterentwickeln

H-03 Analisi della protezione doganale

H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni

H-05 Valutazione delle reti di produzione

P-04 Revisione dell’esame delle varietà

P-06 Criteri di promozione dei progetti di innovazione

W-02 Monitoraggio dell’utilizzo delle acque

W-05 Piano per la gestione delle acque

B-02 Ricerca sul carbone vegetale

Risiken minimieren Chancen nutzen Beteiligung stärken

Ampliare le conoscenze Accrescere la partecipazione

Wissen erweitern Politik kohärent weiterentwickeln

K-02 Raccomandazioni nutrizionali

K-03 Ristorazione collettiva

K-08a Competenze alimentari

K-08b Competenze alimentari

F-01 Piano d’azione contro lo spreco alimentare

Wissen erweitern Politik kohärent weiterentwickeln

Sviluppare ulteriormente la politica

K-01 Aggiornamento della Strategia nutrizionale

K-04 Revisione della promozione dello smercio

H-02 Standard di sostenibilità H-01a Accordi commerciali

H-01b Accordi commerciali

P-02 Sorveglianza della salute degli animali

P-05a Progetto di consulenza feed-food

P-07 Accordi settoriali sui gas serra

N-01 Schema di riduzione delle sostanze nutritive

W-04 Piattaforma Irrigazione

B-05 Consulenza sull’humus

E-03 Consulenza energetica

P-01 Sostegno delle tecnologie

P-03 Potenziamento della selezione vegetale

P-05b Contributi di promozione feed-food

P-08 Promozione della consulenza e della formazione continua

N-02 Revisione di Suisse-Bilanz

N-03 Promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca

W-01 Resoconto sulla siccità

W-03 Linee guida sui progetti di irrigazione

B-01 Valori di riferimento dell’humus

B-03 Promozione del bilancio dell’humus

B-04 Promozione dell’agroselvicoltura

B-06 Linee guida sui suoli paludosi

E-01 Revisione dell’imposta sugli oli minerali

E-02 Promozione delle energie rinnovabili

13 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |
Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Produktionsportfolios optimieren
erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken
Modelli di consumo
nutritive
waste
Food
Acqua
commerciali Suolo
Chancen
Risiken
stärken

Tabella 3 - Panoramica delle misure secondo la scadenza (disponibilità dei risultati) e la necessità di una riforma giuridica ( = nuova, = già introdotta)

A breve termine (risultati dal 2023) A medio termine (risultati dal 2026) A lungo termine (risultati dal 2030)

Possibile nell’ambito delle basi legali esistenti

K-01 Aggiornamento della Strategia nutrizionale

K-02 Raccomandazioni nutrizionali

K-03 Ristorazione collettiva

K-05 Etichetta climatica

K-06 Convenzione sugli obiettivi nel commercio al dettaglio

F-01 Piano d’azione contro lo spreco alimentare

H-01a Accordi commerciali

H-01b Accordi commerciali

H-03 Analisi della protezione doganale

H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni

H-05 Valutazione delle reti di produzione

P-02 Sorveglianza della salute degli animali

P-03 Potenziamento della selezione vegetale

P-07 Accordi settoriali sui gas serra

N-01 Schema di riduzione delle sostanze nutritive

W-02 Monitoraggio dell’utilizzo delle acque

W-04 Piattaforma Irrigazione

W-05 Piano per la gestione delle acque

E-03 Consulenza energetica

W-01 Resoconto sulla siccità

Necessario un adeguamento a livello di ordinanza

W-03 Linee guida sui progetti di irrigazione

K-07 Valutazione della verità dei costi

K-08a Competenze alimentari

K-08b Competenze alimentari

P-05a Progetto di consulenza feed-food

B-02 Ricerca sul carbone vegetale

H-02 Standard di sostenibilità

Necessario un adeguamento a livello di legge

E-02 Promozione delle energie rinnovabili

K-04 Revisione della promozione dello smercio

P-01 Sostegno delle tecnologie

P-04 Revisione dell’esame delle varietà

P-06 Criteri di promozione dei progetti di innovazione

N-02 Revisione di Suisse-Bilanz

N-03 Promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca

B-01 Valori di riferimento dell’humus

B-03 Promozione del bilancio dell’humus

B-04 Promozione dell’agroselvicoltura

B-05 Consulenza sull’humus

B-06 Linee guida sui suoli paludosi

E-01 Revisione dell’imposta sugli oli minerali P-05b Contributi di promozione feed-food

P-08 Promozione della consulenza e della formazione continua

14 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure

3.2. Spiegazioni sulla struttura dei capitoli relativi agli obiettivi intermedi e delle schede delle misure

Per ogni obiettivo intermedio all’inizio del capitolo sono fornite le seguenti informazioni (cfr. fig. 5).

Descrizione del modo in cui l’obiettivo intermedio contribuisce al conseguimento di quello superiore e di quale influsso ha su altri obiettivi intermedi

3.3. Obiettivo intermedio Modelli di consumo (K)

La piramide alimentare visualizza un’alimentazione sana ed equilibrata conformemente alle raccomandazioni nutrizionali svizzere. Giova al contempo alla salute umana, alla società (con minori costi sanitari) e all’ambiente.

Oltre alle conoscenze fattuali acquisite sull’alimentazione e alle competenze culinarie, anche altri fattori del contesto alimentare, come la pubblicità, le informazioni sugli imballaggi, i prezzi o le norme sociali e religiose, influiscono sul comportamento in materia di acquisti e di consumo dei singoli e delle aziende. Considerato che l’alimentazione svolge un ruolo importante per l’impronta delle emissioni di gas serra a livello nazionale e di conseguenza costituisce una grande leva per la riduzione di tali emissioni, è ancora più importante che i contesti alimentari in Svizzera propugnino un’alimentazione sostenibile, sana ed equilibrata. Poiché la decisione in materia di acquisti ha un grande influsso su cosa viene prodotto e offerto - e viceversa - questo obiettivo intermedio è fortemente correlato a quello dei portafogli di produzione e può influenzare gli altri obiettivi intermedi in diversa misura. Pertanto è fondamentale una collaborazione di tutti gli attori lungo la catena del valore.

Raggiungere modelli di consumo rispettosi delle risorse

Riquadro grigio: ripetizione della descrizione dell’obiettivo intermedio secondo il capitolo 5 parte 1 della Strategia

Conformemente alla Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030, entro il 2030 almeno un terzo della popolazione si nutre in maniera sostenibile, sana ed equilibrata secondo le raccomandazioni della piramide alimentare svizzera. A lungo termine tale quota aumenta ulteriormente. Occorre continuare a rispettare la libera scelta dei consumatori.

Per conseguire tale obiettivo sono fondamentali contesti alimentari sostenibili. Tra questi rientrano, tra le altre cose, la trasformazione dell’offerta delle strutture di ristorazione nonché del commercio al dettaglio, la pubblicizzazione di derrate alimentari e pasti sani e rispettosi dell’ambiente, la trasparenza per quanto riguarda le conseguenze della produzione e del consumo di alimenti nonché la considerazione dei costi ambientali e sociali nella formazione del prezzo (verità dei costi).

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

Indicatori, sulla base di fonti di dati esistenti, utilizzati per stabilire il conseguimento degli obiettivi a livello di obiettivo intermedio

• Consumo pro capite di derrate alimentari e riferimento alla piramide alimentare svizzera (fonte: non ancora elaborata)11

• Quota dei fondi per la promozione dello smercio destinata a prodotti animali e vegetali (fonte: Rapporto agricolo)

• Quota dei ricavi ottenuti mediante vendite promozionali di prodotti vegetali e animali (fonte: Analisi del mercato UFAG)

• Delta true cost of food vs. prezzo al dettaglio medio di singoli alimenti (fonte: Analisi del mercato UFAG)

• Uscite delle economie domestiche per le derrate alimentari (fonte: Indagine sul budget delle economie domestiche UST)

Tabella 4 - Misure nell’obiettivo intermedio Modelli di consumo suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Tabella: Panoramica delle misure nell’obiettivo intermedio suddivise per aspetto e portata dell’intervento (verde chiaro = nuova, verde scuro = già introdotta). In linea di principio si presuppone che a fronte dell’aumento della portata dell’intervento cresca anche l’efficacia. Inoltre si osserva che, tendenzialmente, le misure dell’orientamento «Sviluppare ulteriormente la politica in modo coerente» presentano una maggiore portata dell’intervento rispetto agli orientamenti «Ampliare le conoscenze» e «Accrescere la partecipazione».

15 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | 17 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 Seconda parte: piano di misure |
Bassa «illustrare» Media «consentire» Elevata «promuovere/richiedere» Alimentazione secondo la piramide alimentare K-01 Aggiornamento della Strategia nutrizionale K-02 Raccomandazioni nutrizionali K-08a Competenze alimentari K-08b Competenze alimentari Contesto alimentare K-07 Valutazione della verità dei costi K-03 Ristorazione collettiva K-05 Etichetta climatica K-04 Rev. della promozione dello smercio K-06 Convenzione sugli obiettivi nel commercio al dettaglio Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten Wasserressourcen schonend bewirtschaften Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen 11 L’USAV valuterà lo sviluppo di un indicatore che rappresenta la quota della popolazione svizzera che si nutre secondo la piramide alimentare nel quadro delle raccomandazioni nutrizionali aggiornate e del monitoraggio delle abitudini alimentari.
Figura 5 - Struttura dell’introduzione di un capitolo relativo a un obiettivo intermedio

Dopo l’introduzione, seguono un elenco e una descrizione delle misure dell’obiettivo intermedio sotto forma di schede delle misure elaborate secondo la seguente struttura uniforme (cfr. fig. 6).

Titolo della misura preceduto da un’abbreviazione (lettera iniziale dell’obiettivo intermedio seguita da un numero)

Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan

K-07

K-07 Elaborazione di proposte di riforma per l’avvicinamento alla verità dei costi nella catena del valore delle derrate alimentari

Elaborazione di proposte di riforma per l’avvicinamento alla verità dei costi nella catena del valore delle derrate alimentari

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Indicazione se la misura è già introdotta (verde scuro) o se è nuova (verde chiaro)

Descriizione

Situazioneiniziale

Orientamento principale della misura

Effetto relativo alla mitigazione (obiettivi superiori 2a/b; M) e all’adattamento (obiettivo superiore 1; A); scala: nessun effetto, effetto scarso, effetto medio, effetto elevato; con (X) si segnala il potenziale effetto in caso di proseguimento della misura

Attualmente lungo la catena del valore degli alimenti vi sono notevoli esternalità (p.es. costi ambientali scoperti) e distorsioni del mercato (p.es. a causa della protezione doganale, del turismo degli acquisti, delle sovvenzioni, del potere di mercato). Tuttavia le stime disponibili sui costi esterni mostrano ampi intervalli tra il valore massimo e quello minimo. Per un avvicinamento alla verità dei costi è fondamentale ridurre tali esternalità e falsi incentivi. In questo modo cambiano i prezzi nonché il comportamento in materia di offerta e domanda dell’agricoltura, dell’industria alimentare, degli importatori, del commercio al dettaglio e dei consumatori. Insieme ad altri fattori, una maggiore verità dei costi può far sì che vengano richieste e prodotte più derrate alimentari a basso impatto ambientale (ovvero con una minore impronta di gas serra) o alimenti prodotti conformemente alle condizioni locali. Ciò implica, tra le altre cose, un piano alimentare analogo a quello auspicato dalla piramide alimentare svizzera, con conseguenti ripercussioni positive sulla salute e sull'ambiente. Attualmente non si sa quali approcci per l’internalizzazione dei costi esterni e quindi per un avvicinamento alla verità dei costi siano promettenti, anche in considerazione dei cosiddetti strumenti con effetti distorsivi sul mercato (soprattutto la protezione doganale; cfr. misura H-03). La misura prevede quattro moduli:

Introduzione e breve descrizione della necessità d’intervento

Modulo 1: analisi bibliografica sullo stato attuale delle conoscenze; Modulo 2: attività di ricerca per la quantificazione dei costi esterni; Modulo 3: elaborazione di proposte per un avvicinamento alla verità dei costi; definizione delle proposte prioritarie; Modulo 4: stima (RFA/VOBU) e ottimizzazione delle ripercussioni economiche, ecologiche e sociali delle proposte prioritarie.

Descrizione del risultato della misura (riquadro giallo)

Risultato La necessità d’intervento per quanto riguarda la verità dei costi è identificata e stimata, le proposte prioritarie all’attenzione del Consiglio federale sono elaborate.

Attori

Effetto atteso della misura (outcome e impact; riquadro rosso)

Effettoatteso Con una maggiore verità dei costi cresce la quota di mercato dei prodotti rispettosi del clima e dell’ambiente, poiché diventano più attrattivi in termini di prezzo rispetto a quelli dannosi per il clima e per l’ambiente. Ciò ha effetti tendenzialmente positivi sulla salute della popolazione e sullo spreco alimentare.

M (x) (x) A (x)

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

Ufficio federale responsabile (UFAM, USAV, UFAG; nessuno dei tre, se vuoto), necessità di una riforma giuridica (nessuna o il risultato può essere ottenuto nell’ambito del diritto vigente, § a livello di ordinanza, §§ a livello di legge; non chiaro se vuoto) e

scadenza o disponibilità del risultato (23+: 2023-2025; 26+: 2026-2029; 30+: dal 2030; compito permanente se vuoto). Ogni riga va letta singolarmente.

Attori interessati: cerchio giallo per i responsabili del risultato, rosso per i (potenziali) destinatari lungo la catena del valore (da sinistra a destra: consumi intermedi, produzione, trasformazione, commercio al dettaglio/

ristorazione, consumo, ricerca, consulenza, amministrazione).

Responsabilità UFAM USAV UFAG La misura è elaborata in collaborazione con gli Uffici federali interessati. I risultati saranno disponibili per il 2025-2026.

Questi contribuiscono all’effetto atteso mediante il cambiamento del comportamento.

16 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
7/42
Figura 6 - Struttura delle schede delle misure

3.3. Obiettivo intermedio Modelli di consumo (K)

La piramide alimentare visualizza un’alimentazione sana ed equilibrata conformemente alle raccomandazioni nutrizionali svizzere. Giova al contempo alla salute umana, alla società (con minori costi sanitari) e all’ambiente.

Oltre alle conoscenze fattuali acquisite sull’alimentazione e alle competenze culinarie, anche altri fattori del contesto alimentare, come la pubblicità, le informazioni sugli imballaggi, i prezzi o le norme sociali e religiose, influiscono sul comportamento in materia di acquisti e di consumo dei singoli e delle aziende. Considerato che l’alimentazione svolge un ruolo importante per l’impronta delle emissioni di gas serra a livello nazionale e di conseguenza costituisce una grande leva per la riduzione di tali emissioni, è ancora più importante che i contesti alimentari in Svizzera propugnino un’alimentazione sostenibile, sana ed equilibrata. Poiché la decisione in materia di acquisti ha un grande influsso su cosa viene prodotto e offerto - e viceversa - questo obiettivo intermedio è fortemente correlato a quello dei portafogli di produzione e può influenzare gli altri obiettivi intermedi in diversa misura. Pertanto è fondamentale una collaborazione di tutti gli attori lungo la catena del valore.

Raggiungere modelli di consumo rispettosi delle risorse

Conformemente alla Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030, entro il 2030 almeno un terzo della popolazione si nutre in maniera sostenibile, sana ed equilibrata secondo le raccomandazioni della piramide alimentare svizzera. A lungo termine tale quota aumenta ulteriormente. Occorre continuare a rispettare la libera scelta dei consumatori.

Ressourcenschonende

Konsummuster erreichen

Food Waste

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Per conseguire tale obiettivo sono fondamentali contesti alimentari sostenibili. Tra questi rientrano, tra le altre cose, la trasformazione dell’offerta delle strutture di ristorazione nonché del commercio al dettaglio, la pubblicizzazione di derrate alimentari e pasti sani e rispettosi dell’ambiente, la trasparenza per quanto riguarda le conseguenze della produzione e del consumo di alimenti nonché la considerazione dei costi ambientali e sociali nella formazione del prezzo (verità dei costi).

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Consumo pro capite di derrate alimentari e riferimento alla piramide alimentare svizzera (fonte: non ancora elaborata)11

• Quota dei fondi per la promozione dello smercio destinata a prodotti animali e vegetali (fonte: Rapporto agricolo)

• Quota dei ricavi ottenuti mediante vendite promozionali di prodotti vegetali e animali (fonte: Analisi del mercato UFAG)

• Delta true cost of food vs. prezzo al dettaglio medio di singoli alimenti (fonte: Analisi del mercato UFAG)

• Uscite delle economie domestiche per le derrate alimentari (fonte: Indagine sul budget delle economie domestiche UST)

aspetto e portata dell’intervento

Alimentazione secondo la piramide alimentare

Contesto alimentare

Bassa «illustrare»

K-01 Aggiornamento della Strategia nutrizionale

K-02 Raccomandazioni nutrizionali

K-08a Competenze alimentari

K-08b Competenze alimentari

K-07 Valutazione della verità dei costi

K-05 Etichetta climatica

Media «consentire»

K-06 Convenzione sugli obiettivi nel commercio al dettaglio

11 L’USAV valuterà lo sviluppo di un indicatore che rappresenta la quota della popolazione svizzera che si nutre secondo la piramide alimentare nel quadro delle raccomandazioni nutrizionali aggiornate e del monitoraggio delle abitudini alimentari.

K-03 Ristorazione collettiva

Elevata «promuovere/richiedere»

K-04 Rev. della promozione dello smercio

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

17 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |
Tabella 4 - Misure nell’obiettivo intermedio Modelli di consumo suddivise per

K-01 Potenziamento della sostenibilità nella Strategia nutrizionale

K-01 Potenziamento della sostenibilità nella Strategia nutrizionale

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare e ulteer. la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Un’alimentazione sana ed equilibrata secondo la piramide alimentare svizzera promuove la salute individuale, previene le malattie non trasmissibili e riduce allo stesso tempo gli effetti negativi sull’ambiente. Nel prossimo aggiornamento della Strategia nutrizionale e del relativo Piano d’azione si tratterà di sottolineare l’effetto win-win. In questo contesto viene potenziata la sostenibilità nella Strategia nutrizionale tenendo presente che la salute della popolazione resta l’obiettivo prioritario.

La politica sanitaria svizzera e la Strategia nazionale sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili (Strategia MNT) costituiscono la base della Strategia nutrizionale svizzera che persegue i seguenti obiettivi: potenziamento delle competenze alimentari, miglioramento delle condizioni quadro alimentari e coinvolgimento dell’industria alimentare. L’USAV, congiuntamente ad attori dell’economia, di ONG, delle autorità nazionali e cantonali, di organizzazioni dei consumatori nonché di esponenti della ricerca e della formazione, ha elaborato un Piano d’azione

Come preludio alla proroga della Strategia nutrizionale svizzera verrà effettuata una valutazione dell’attuale Strategia nutrizionale 2017-2024.

Risultato

La Strategia nutrizionale 2017-2024 è aggiornata e prorogata.

Attori

Effettoatteso

Un potenziamento dei temi sostenibili e che promuovono la salute a livello di Strategia nutrizionale migliora le condizioni quadro nutrizionali, come per esempio la composizione delle derrate alimentari e dei pasti, per innescare un cambiamento del comportamento della popolazione verso un’alimentazione sana e sostenibile. Questa contribuisce a prevenire le malattie non trasmissibili. Allo stesso tempo, con un’alimentazione sostenibile conformemente alla piramide alimentare svizzera possono essere dimezzate le ripercussioni sull’ambiente (incl. emissioni di gas serra).

Attuuazione

Responsabilità

UFAM USAV UFAG La valutazione della Strategia nutrizionale 2017-2024 è iniziata nel secondo semestre 2022. L’avvio dell’aggiornamento avverrà in concomitanza con la Strategia MNT a partire dal quarto trimestre 2023. Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

18 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 1/42
M A

K-02 Aggiornamento delle raccomandazioni nutrizionali ed elaborazione nonché attuazione di una strategia di comunicazione

K-02 Aggiornamento delle raccomandazioni nutrizionali ed elaborazione nonché attuazione di una strategia di comunicazione

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Negli ultimi decenni in Svizzera si registra un incremento del sovrappeso e dell’obesità nonché delle malattie non trasmissibili. Parallelamente le nostre abitudini alimentari hanno ripercussioni negative anche sull’ambiente.

La piramide alimentare svizzera raffigura schematicamente le raccomandazioni nutrizionali svizzere. È utile per veicolare le raccomandazioni al grande pubblico in collaborazione con i moltiplicatori. Completamente rielaborata l’ultima volta nel 2011, al momento, nell’ambito del Piano d’azione della Strategia nutrizionale svizzera 2017-2024, è oggetto di una nuova revisione sulla base delle evidenze scientifiche acquisite in questo lasso di tempo. Nella sua nuova versione la piramide raffigurerà raccomandazioni nutrizionali che, in primo luogo, promuovono la salute e inoltre sono sostenibili dal profilo ecologico, sociale ed economico.

I lavori sulla strategia di comunicazione inizieranno nel corso del 2023, non appena saranno disponibili le nuove raccomandazioni nutrizionali. In tale contesto verrà modificata anche la piramide alimentare svizzera. Occorre soprattutto accrescere la consapevolezza della popolazione verso decisioni più sostenibili.

Risultato

Le raccomandazioni nutrizionali svizzere sono aggiornate ed è attuata una strategia di comunicazione per sensibilizzare la popolazione.

Attori

Effettoatteso Un’adeguata comunicazione in materia di raccomandazioni nutrizionali e di ripercussioni dell’alimentazione sulla salute e sull’ambiente, in collaborazione con i principali moltiplicatori, agevola i consumatori nella scelta di un’alimentazione sana e sostenibile.

M A

Attuuazione

Responsabilità

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

UFAM USAV UFAG Nel 2023 vengono ampliate le basi scientifiche (incl. alimentazione e ambiente) e rielaborate le raccomandazioni. La strategia di comunicazione sarà approntata e attuata nel corso del 2024.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

19 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 2/42

K-03 Affermazione di un’alimentazione sostenibile nella ristorazione collettiva

K-03 Affermazione di un’alimentazione sostenibile nella ristorazione collettiva

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Poiché circa il 50 per cento del consumo alimentare avviene fuori casa, nella ristorazione collettiva deve diventare più semplice optare per un’alimentazione sana e sostenibile. Nell’ambito della Strategia nutrizionale svizzera 2017-2024 diverse attività contribuiscono a ottimizzare l’offerta per un’alimentazione sana e sostenibile nella ristorazione collettiva.

Sulla base delle Raccomandazioni per gli acquisti pubblici responsabili nel settore dell’alimentazione nonché della guida e dell’autovalutazione degli standard di qualità svizzeri per la promozione della salute nella ristorazione, vengono definite condizioni e raccomandazioni. Entro il 2030 Confederazione, Cantoni, Comuni e privati dovranno implementarle nelle rispettive strutture di ristorazione. Per sostenere tale processo d’implementazione, a seconda delle esigenze verranno elaborate misure di comunicazione e di formazione nonché si coinvolgeranno attori rilevanti.

Tra le attività in corso vi è la progressiva introduzione della guida e delle liste di controllo per pranzi equilibrati e sostenibili nelle strutture diurne e nelle mense scolastiche con sorveglianza onde potenziare la competenza alimentare dei responsabili delle decisioni e dei collaboratori. Anche nel settore delle imprese vanno introdotti gli standard di qualità svizzeri per una ristorazione collettiva salutare e sostenibile, compreso il monitoraggio dei progressi.

Risultato Guide, liste di controllo e standard di qualità nelle strutture di ristorazione per la promozione di un’alimentazione equilibrata e sostenibile sono introdotti e consolidati.

Attori

Effettoatteso I gruppi target rilevanti conoscono e applicano gli standard di qualità nonché effettuano un’autovalutazione. L’offerta nella ristorazione collettiva è strutturata in modo che l’alimentazione sana e sostenibile diventi la scelta più semplice.

M A

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

La riproduzione e la divulgazione della guida e delle liste di controllo erano previste per il 2022. Nel corso del 2023 saranno pubblicati gli standard di qualità svizzeri nonché gli strumenti elettronici di autovalutazione per gli esperti della ristorazione collettiva.

20 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 3/42

K-04 Orientamento della promozione dello smercio verso un’alimentazione sostenibile

K-04 Orientamento della promozione dello smercio verso un’alimentazione sostenibile

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Giusta l’articolo 12 LAgr, la promozione dello smercio mira a sostenere a titolo sussidiario i provvedimenti presi da enti promotori rappresentativi nei settori misure di marketing e di comunicazione, ricerca di mercato e marketing-controlling per promuovere lo smercio dei prodotti agricoli svizzeri. Conformemente all’articolo 7 LAgr, l’obiettivo è che l’agricoltura possa produrre in maniera sostenibile e poco costoso nonché conseguire dalla vendita dei prodotti il più elevato valore aggiunto possibile. L’obiettivo si colloca quindi in un ambito che vede contrapposte l’efficienza e la resilienza ecologica.

Generalmente la produzione di alimenti vegetali grava in misura minore sull’ambiente rispetto a quella di prodotti di origine animale. Per tale motivo in futuro occorre aumentare i fondi per la promozione dello smercio di prodotti vegetali, mentre vanno adeguati quelli per i prodotti di origine animale. Vanno altresì applicate condizioni più severe per le pubblicità sovvenzionate dallo Stato.

Conformemente alla decisione del Consiglio federale relativa alla valutazione dell’impatto di diverse sovvenzioni federali sulla biodiversità, la promozione dello smercio è una delle sovvenzioni da analizzare in maniera approfondita. Sulla base dei risultati di tale valutazione e di tutti gli altri lavori nell’ambito dell’evoluzione della politica agricola, si svilupperà ulteriormente lo strumento della promozione dello smercio.

Risultato

Le proposte di riforma per la promozione dello smercio all’attenzione del Consiglio federale che creano sinergie con gli obiettivi negli ambiti sostenibilità e alimentazione sana sono elaborate.

Attori

M A

Effettoatteso Nel preventivo agricolo i fondi utilizzati per la promozione dello smercio sono proporzionalmente esigui. Inoltre, la promozione dello smercio si basa su un finanziamento congiunto da parte della Confederazione e dei beneficiari degli aiuti finanziari. L’effetto della misura pertanto dipende anche dalla disponibilità di garantire il finanziamento residuo necessario. Ciononostante questa misura ha un’elevata visibilità e dà un segnale importante alla popolazione.

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG La conclusione degli studi concernenti l’impatto di questa e altre sovvenzioni sulla biodiversità è prevista a fine 2023. Le proposte di riforma saranno presentate al Consiglio federale entro fine giugno 2024.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

21 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 4/42

K-05 Elaborazione delle condizioni quadro per un’etichetta climatica facoltativa sulle derrate alimentari

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☒ A mpliare e le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Il comportamento in materia di consumo è dettato dal contesto alimentare. L’ottimizzazione di tale contesto è uno dei presupposti fondamentali per un’alimentazione più sostenibile. Oggigiorno i consumatori generalmente sono confrontati con contesti alimentari che non promuovono acquisti e un’alimentazione più sostenibili e rispettosi del benessere degli animali (Consiglio scientifico per la politica agricola, 2020).

Lo Stato deve fornire un contributo per ottimizzare questo contesto alimentare. Già oggi esistono approcci per valutare sul piano globale e comunicare l’impatto ambientale di un prodotto, dalla fabbricazione alla vendita (p.es. Beelong-Ecoscore, M-Check, ECO -SCORE, Planet-Score, Eaternity Score). La misura prevede di creare condizioni quadro di diritto pubblico per un’etichetta climatica facoltativa (emissioni di gas serra) sulle derrate alimentari. Nell’ambito di uno studio vanno elaborate basi decisionali e raccomandazioni per la definizione di tali condizioni quadro. Le disposizioni devono garantire che le etichette climatiche utilizzate sul mercato abbiamo una base scientifica, nonché siano chiare ed equivalenti per quanto riguarda le informazioni veicolate. Devono essere valide per i prodotti indigeni ed esteri. L’ideale sarebbe se nell’etichetta climatica venissero integrati altri aspetti ecologici o sociali in modo da poter decidere consapevolmente.

La tematica verrà esaminata in relazione alla risposta al postulato 22.4275 «Un'etichetta CO2 per le derrate alimentari non trasformate».

Risultato Le raccomandazioni per l’elaborazione di condizioni quadro per un’etichetta climatica facoltativa sulle derrate alimentari sono disponibili.

Attori

Effettoatteso Le informazioni sulle emissioni di gas serra correlate a un prodotto contribuiscono a sensibilizzare i consumatori sull’impatto ambientale della loro alimentazione. Consentono ai consumatori di confrontare diversi prodotti e/o standard in maniera trasparente e di acquistare prodotti con una bassa impronta di gas serra.

M (x) (x)

A

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

Responsabilità UFAM USAV UFAG L’UFAG è responsabile dello studio. Le raccomandazioni saranno disponibili entro l’autunno 2023. Illustreranno se le basi legali esistenti (tra cui art. 14 cpv. 1 lett. f LAgr) sono sufficienti per emanare le rispettive prescrizioni. In caso contrario potrebbero essere adeguate in una prossima tappa di revisione o potrebbero venir create altre basi legali. Per un’attuazione in virtù dell’articolo 14 capoverso 1 lettera f LAgr dovrebbero essere elaborate ordinanze specifiche. Il rapporto in adempimento del suddetto postulato sarà elaborato nell’arco di due anni.

22 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 5/42
K-05 Elaborazione delle condizioni quadro per un’etichetta climatica facoltativa sulle derrate alimentari

K-06

Valutazione dell’impostazione di convenzioni sugli obiettivi con il commercio al dettaglio per la promozione della sostenibilità nella produzione e nel consumo

K-06 Valutazione dell’impostazione di convenzioni sugli obiettivi con il commercio al dettaglio per la promozione della sostenibilità nella produzione e nel consumo

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Il comportamento in materia di consumo è dettato dal contesto alimentare. Questo influenza tutti gli aspetti del comportamento. Oggigiorno i consumatori sono generalmente confrontati con contesti alimentari che non promuovono acquisti e un’alimentazione più sostenibili e più rispettosi del benessere degli animali (Consiglio scientifico per la politica agricola, 2020).

Le convenzioni sugli obiettivi da concludere su base volontaria con il commercio al dettaglio sono un approccio con il quale lo Stato partecipa alla definizione del contesto alimentare, al fine di favorire la decisione di acquistare e consumare alimenti sostenibili e sani (Giner & Brooks, 2019). Tali convenzioni comprendono elementi che non fanno parte delle strategie di marketing del commercio al dettaglio perché gli obiettivi di quest’ultimo sono innanzitutto di natura economica e non tesi a orientare il comportamento in materia di consumo verso uno stile di vita più sostenibile (Tjärnemo & Södahl, 2015). Affinché le convenzioni sugli obiettivi con il commercio al dettaglio siano efficaci, devono contenere elementi che incrementano la sostenibilità dei prodotti offerti e/o inducono i consumatori a prendere decisioni in materia di acquisti più sostenibili. Spetta al commercio al dettaglio decidere come impostare tali misure (p.es. nudging, pubblicità, utilizzo di materia prime più sostenibili nei prodotti trasformati, definizione dei prezzi, adeguamento dei margini, ecc.).

Risultato Lo studio sulle possibili modalità di strutturare le convenzioni sugli obiettivi facoltative è disponibile. Abbozza obiettivi, indicatori e valori, potenziali imprese, possibilità di comunicazione nonché la garanzia della complementarietà con accordi privati e approcci alternativi per la promozione di ambiziose convenzioni sugli obiettivi private.

Attori

M (x) (x)

A (x)

Effettoatteso Se lo studio sfocia effettivamente nella conclusione o nella promozione di ambiziose convenzioni sugli obiettivi con il commercio al dettaglio, ci si attende una riduzione delle emissioni lungo l’intera catena del valore. La promozione di contesti alimentari che favoriscono alimenti sostenibili e sani può innescare un adeguamento del comportamento in materia di acquisti e quindi promuovere un consumo sostenibile.

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG La realizzazione dello studio è possibile nel quadro delle disposizioni di legge vigenti e avverrà entro fine 2023. Va esaminato se per poter successivamente concludere le auspicate convenzioni sugli obiettivi con il commercio al dettaglio sia necessario un adeguamento delle basi legali.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

23 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 6/42

K-07 Elaborazione di proposte di riforma per l’avvicinamento alla verità dei costi nella catena del valore delle derrate alimentari

K-07 Elaborazione di proposte di riforma per l’avvicinamento alla verità dei costi nella catena del valore delle derrate alimentari

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ A mpliare e le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Attualmente lungo la catena del valore degli alimenti vi sono notevoli esternalità (p.es. costi ambientali scoperti) e distorsioni del mercato (p.es. a causa della protezione doganale, del turismo degli acquisti, delle sovvenzioni, del potere di mercato). Tuttavia le stime disponibili sui costi esterni mostrano ampi intervalli tra il valore massimo e quello minimo. Per un avvicinamento alla verità dei costi è fondamentale ridurre tali esternalità e falsi incentivi. In questo modo cambiano i prezzi nonché il comportamento in materia di offerta e domanda dell’agricoltura, dell’industria alimentare, degli importatori, del commercio al dettaglio e dei consumatori. Insieme ad altri fattori, una maggiore verità dei costi può far sì che vengano richieste e prodotte più derrate alimentari a basso impatto ambientale (ovvero con una minore impronta di gas serra) o alimenti prodotti conformemente alle condizioni locali. Ciò implica, tra le altre cose, un piano alimentare analogo a quello auspicato dalla piramide alimentare svizzera, con conseguenti ripercussioni positive sulla salute e sull'ambiente. Attualmente non si sa quali approcci per l’internalizzazione dei costi esterni e quindi per un avvicinamento alla verità dei costi siano promettenti, anche in considerazione dei cosiddetti strumenti con effetti distorsivi sul mercato (soprattutto la protezione doganale; cfr. misura H-03). La misura prevede quattro moduli:

Modulo 1: analisi bibliografica sullo stato attuale delle conoscenze;

Modulo 2: attività di ricerca per la quantificazione dei costi esterni;

Modulo 3: elaborazione di proposte per un avvicinamento alla verità dei costi; definizione delle proposte prioritarie;

Modulo 4: stima (RFA/VOBU) e ottimizzazione delle ripercussioni economiche, ecologiche e sociali delle proposte prioritarie.

Risultato La necessità d’intervento per quanto riguarda la verità dei costi è identificata e stimata, le proposte prioritarie all’attenzione del Consiglio federale sono elaborate.

Attori

Effetto atteso Con una maggiore verità dei costi cresce la quota di mercato dei prodotti rispettosi del clima e dell’ambiente, poiché diventano più attrattivi in termini di prezzo rispetto a quelli dannosi per il clima e per l’ambiente. Ciò ha effetti tendenzialmente positivi sulla salute della popolazione e sullo spreco alimentare.

M (x) (x)

A (x)

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG La misura è elaborata in collaborazione con gli Uffici federali interessati. I risultati saranno disponibili per il 2025-2026.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

24 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 7/42

K-08a Potenziamento delle competenze per un’alimentazione sana e sostenibile nelle scuole dell’obbligo e in quelle di cultura generale

K-08a Potenziamento delle competenze per un’alimentazione sana e sostenibile nelle scuole dell’obbligo e in quelle di cultura generale

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ Accrescere e la parteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Per la Confederazione è molto importante che venga dato maggior peso alla trasmissione di conoscenze e alla promozione di competenze nel settore dell’alimentazione sostenibile, in particolare in riferimento alla salute e alla protezione del clima, nelle scuole dell’obbligo e in quelle di cultura generale (sec. II) nonché nella formazione professionale e continua degli insegnanti, nelle aule, nel contesto alimentare delle scuole e delle alte scuole pedagogiche (p.es. consulenza alimentare, offerta delle mense, raccomandazioni per gli spuntini, ecc.) e possibilmente fino all’ambiente domestico.

Nei piani d’insegnamento possono essere inseriti numerosi spunti per affrontare il tema dell’alimentazione sana e sostenibile durante le lezioni. Esistono anche supporti didattici su questo tema (cfr. accertamento del fabbisogno del piano ESS (é21) all’attenzione dell’USAV). Occorrerebbe tuttavia dapprima chiarire in che misura il tema viene trattato a livello di formazione professionale e continua nelle alte scuole pedagogiche.

Il Piano d’azione della Strategia nutrizionale svizzera 2017-2024 ha lo scopo di potenziare le competenze per un’alimentazione sana e sostenibile nella popolazione. Per i bambini e i giovani ad oggi in merito non ci sono raccomandazioni ufficiali. Nel quadro del Piano d’azione della Strategia nutrizionale svizzera, l’USAV raccoglie le basi scientifiche, elabora le raccomandazioni coinvolgendo vari esperti e allestisce il materiale informativo in funzione dei gruppi di età. Un elemento importante sarà la comunicazione mirata per fasce di età e sociali.

Risultato

Mediante una campagna di formazione mirata e globale il tema dell’alimentazione sana e sostenibile è fissato nell’agenda degli insegnanti, delle scuole e delle alte scuole pedagogiche.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

Gli alunni e gli insegnanti conoscono le ripercussioni della propria alimentazione sull’ambiente, sull’agricoltura nonché sulla produzione di derrate alimentari all’interno del Paese e all’estero. Sulla base di tali conoscenze si assumono la responsabilità per la loro salute e orientano le loro abitudini alimentari di conseguenza.

Responsabilità UFAM USAV UFAG I lavori preliminari (accertamento del fabbisogno, concetto, sviluppo dell’offerta formativa) dureranno probabilmente fino alla fine del 2024. È probabile un’attuazione della campagna formativa dal 2025. Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

25 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 8/42

K-08b Potenziamento delle competenze per un’alimentazione sana nella formazione professionale e continua

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccreescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Per la Confederazione è molto importante che venga dato maggior peso alla trasmissione di conoscenze e alla promozione di competenze nel settore dell’alimentazione sostenibile, in particolare in riferimento alla salute e alla protezione del clima. Un’integrazione del tema dell’alimentazione sana e sostenibile dovrebbe avvenire a livello di formazione professionale e continua nel settore alimentare (p.es. nei campi professionali agricoltura, consulenza alimentare, ristorazione, tecnologia alimentare). Pertanto la Confederazione intende sostenere gli attori della formazione professionale e continua affinché tengano maggiormente in considerazione questa tematica nei relativi campi formativi. Le competenze necessarie vanno promosse nella formazione professionale, in quella a livello di scuola universitaria e nella formazione continua orientata alla professione.

Nell’ambito dello sviluppo di una formazione professionale di base e superiore (creazione e revisione), già oggi l’UFAM sfrutta la possibilità di proporre competenze rilevanti per la protezione e per l’impiego sostenibile delle risorse naturali nonché per lo sfruttamento efficiente dell’energia. Nel quadro del Piano d’azione devono essere integrati ulteriori atti normativi in materia di formazione nella formazione professionale di base (FPB) e in quella superiore (FPS) sul tema alimentazione sana e sostenibile. Tali misure devono tuttavia essere incentrate sull’elaborazione e sulla revisione di materiale didattico per la formazione professionale e sullo sviluppo di offerte di formazione continua.

Risultato

Le competenze necessarie per un’alimentazione sana e sostenibile sono individuate e le raccomandazioni per colmare le lacune esistenti nell’attuale offerta formativa o nel materiale didattico sono elaborate.

Attori

M

A

Effettoatteso L’integrazione di competenze per un’alimentazione sana e sostenibile nella formazione professionale e continua per i campi professionali nel settore alimentare è uno strumento efficace affinché i professionisti assumano un comportamento responsabile nei rispettivi settori. Con un’alimentazione che si orienta alle raccomandazioni della piramide alimentare svizzera, parallelamente alla promozione della salute possono essere più che dimezzate l’impronta delle emissioni dei gas serra dell’alimentazione nonché altre ripercussioni ambientali negative.

Attuuazione

Responsabilità

UFAM USAV UFAG

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

Un’analisi dell’offerta formativa esistente e il suo ulteriore sviluppo dureranno fino alla fine del 2025 circa. L’UFAM coinvolgerà gli stakeholder rilevanti, come per esempio le organizzazioni del mondo del lavoro (organizzazioni di categoria/professionali), l’USAV, l’UFAG e la SEFRI. È probabile un’attuazione nella formazione professionale e continua dal 2026.

26 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 9/42
K-08b Potenziamento delle competenze per un’alimentazione sana nella formazione professionale e continua

3.4. Obiettivo intermedio Food waste (F)

Circa un terzo di tutte le quote edibili delle derrate alimentari va perso o viene sprecato tra il campo e il piatto. Le derrate alimentari prodotte ma non consumate generano emissioni di gas serra, perdita di biodiversità, degrado del suolo nonché un inutile consumo di suolo e acqua. Un quarto dell’inquinamento ambientale del sistema alimentare è riconducibile al food waste.

Ridurre al minimo il food waste

Le perdite alimentari evitabili13 devono essere ridotte al minimo a tutti i livelli della catena del valore. Conformemente alla SSS2030 e al Piano d’azione contro lo spreco alimentare, entro il 2030, rispetto al 2017, le perdite alimentari evitabili pro capite devono essere dimezzate e allo stesso tempo va conseguita la maggiore riduzione possibile dell’impatto ambientale. Si mira a una riduzione complessiva di tre quarti pro capite entro il 2050 delle perdite alimentari.

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig

Le perdite alimentari evitabili comprendono le perdite del raccolto, frutta e verdura scartate perché non adempiono i requisiti standard, sovraproduzione, sottoprodotti dell’industria di trasformazione, perdite da stoccaggio o resti alimentari nel commercio, nella ristorazione e nelle economie domestiche. Se non è più possibile utilizzarle per il consumo umano, vanno destinate innanzitutto all’alimentazione degli animali prima di essere utilizzate per la produzione di energia o di compost.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Quantitativo di perdite alimentari evitabili generato mediamente pro capite e per anno all’interno del Paese; per livello della catena alimentare (fonte: misurazioni e rilevamenti nell’ambito del Piano d’azione contro lo spreco alimentare14)

• Inquinamento ambientale da perdite alimentari evitabili (fonte: misurazioni e rilevamenti nell’ambito del Piano d’azione contro lo spreco alimentare)

Tabella 5 - Misure nell’obiettivo intermedio Food waste suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Bassa «illustrare»

Riduzione del food waste

Media «consentire»

F-01 Piano d’azione contro lo spreco alimentare

Elevata «promuovere/richiedere»

Bodenfruchtbarkeit erhalten und speicherung

13 Le perdite alimentari evitabili comprendono le quote edibili di tutti gli alimenti designati per il consumo umano, non consumati dall’uomo.

14 Misurazioni delle aziende firmatarie dell’accordo intersettoriale nel quadro del Piano d’azione nonché rilevamenti integrativi su mandato dell’UFAM.

27 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |

F-01 Attuazione del Piano d’azione contro lo spreco alimentare

F-01 Attuazione del Piano d’azione contro lo spreco alimentare

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☒ A mpliare e le conoscenze ☒ A ccreescere e la parteecipazione ☒ Sviluppare e ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Il 6 aprile 2022 il Consiglio federale ha adottato un Piano d'azione contro lo spreco alimentare in adempimento del postulato Chevalley 18.3829. Il Piano d'azione persegue tre obiettivi:

1. dimezzare entro il 2030 la quantità di perdite alimentari evitabili in Svizzera rispetto al 2017;

2. definire, in collaborazione con i settori, obiettivi di riduzione settoriali specifici;

3. ridurre il più possibile l'impatto ambientale delle perdite alimentari evitabili attraverso l'adeguata progettazione e la definizione delle misure prioritarie.

Il Piano d'azione è suddiviso in due fasi. La prima (dal 2022 al 2025) comprende:

• sette misure sotto la responsabilità del settore economico;

• cinque misure del settore pubblico e

• due misure concernenti l'informazione (economie domestiche) e l'educazione (scuole nonché formazione professionale e continua).

Un elemento importante del Piano d'azione è l'accordo intersettoriale per la riduzione delle perdite alimentari. Con la firma dell'accordo tutte le parti coinvolte si impegnano a dimezzare le perdite alimentari evitabili entro il 2030. Le imprese e le associazioni del commercio, della ristorazione, dell'industria di trasformazione e dell'agricoltura stabiliranno obiettivi di riduzione specifici del settore e adotteranno misure adeguate. A cadenza annuale, tutti i firmatari presenteranno un rapporto sulle perdite alimentari evitabili e sulle misure di riduzione. Il 12 maggio 2022 l’accordo è stato firmato da 28 aziende e associazioni dell’industria alimentare svizzera e da allora il numero di firmatari cresce costantemente

Risultato Le misure concrete per dimezzare entro il 2030 la quantità di perdite alimentari evitabili in Svizzera rispetto 2017 sono attuate.

Attori

Effettoatteso L’attuazione dell’obiettivo di dimezzamento in Svizzera riduce l’inquinamento ambientale e le emissioni di gas serra dell’alimentazione del 10-15 per cento.

M A

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Dal 2023 la definizione di obiettivi specifici per settore e di metodi di rilevamento avviene nell’ambito dell’accordo intersettoriale. Entro il 2025, in un rapporto all’attenzione del Consiglio federale si illustrerà se le misure volontarie decise per conseguire gli obiettivi di riduzione sono sufficienti o se ne servono altre.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

28 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 10/42

3.5. Obiettivo intermedio Relazioni commerciali (H)

Circa la metà dei nostri alimenti è importata. A ciò si aggiungono le importazioni di consumi intermedi quali sementi, alimenti per animali e concimi utilizzati in Svizzera per la produzione di derrate alimentari. Le importazioni svolgono un ruolo fondamentale nel sistema alimentare sia dal profilo della mitigazione dei gas serra sia da quello dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Da un lato le condizioni d’importazione dei prodotti sono determinanti quando si tratta di quello che mangiamo e produciamo nonché di quante emissioni sono correlate ai prodotti importati. Dall’altro lato le relazioni commerciali possono contribuire ad attenuare le ripercussioni locali del riscaldamento globale (provocate ad esempio dalla siccità) e a incrementare la sicurezza alimentare.

Le misure in questo obiettivo intermedio integrano quelle degli altri obiettivi intermedi perseguiti in primo luogo all’interno del Paese. Se si esercita un influsso sulle relazioni commerciali, queste possono avere un impatto sugli attori e sul loro comportamento anche nel sistema alimentare indigeno. Pertanto devono essere sempre prese in considerazione le interazioni tra le misure dell’obiettivo intermedio Relazioni commerciali e quelle degli altri obiettivi intermedi.

Impostare le relazioni commerciali sulla sostenibilità

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Food Waste minimieren

Conformemente all’articolo 104a Cost., le relazioni commerciali transfrontaliere devono concorrere allo sviluppo ecologicamente sostenibile dell’agricoltura e della filiera alimentare in Svizzera e all’estero. Le derrate alimentari importate devono presentare una bassa impronta di gas serra e provenire da fonti o siti di produzione sostenibili e variati. In tal modo si possono sfruttare in modo rispettoso ed efficiente le risorse naturali globali e le condizioni di produzione nonché ridurre il rischio di difficoltà di fornitura dovute al clima.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Produktionsportfolios optimieren

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Anche l’impronta di gas serra dei consumi intermedi importati va ridotta al minimo. In questo contesto rientrano ad esempio l’uso di alimenti per animali che si trovano in concorrenza diretta con l’alimentazione umana, l’impiego di concimi minerali ottenuti da fonti fossili, nonché substrati di terra e piante contenenti torba.

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Energiebedarf und erneuerbare träger stärken

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Quota delle importazioni di derrate alimentari con standard di sostenibilità (fonte: Swiss-Impex)

• Quota indigena-estera dell’impronta di gas serra dell’alimentazione (fonte: Contabilità ambientale)

Tabella 6 - Misure nell’obiettivo intermedio Relazioni commerciali suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Bassa «illustrare»

Contributo delle relazioni commerciali allo sviluppo sostenibile

Media «consentire»

H-02 Standard di sostenibilità H-01a Accordi commerciali

H-01b Accordi commerciali

H-03 Analisi della protezione doganale

H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni

H-05 Valutazione delle reti di produzione

Elevata «promuovere/richiedere»

29 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |

H-01a Integrazione del capitolo modello rivisto dell’AELS in tutti gli accordi commerciali e sorveglianza

H-01a Integrazione del capitolo modello rivisto dell’AELS in tutti gli accordi commerciali e sorveglianza

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer. . la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale La Svizzera prevede di integrare negli accordi commerciali preferenziali disposizioni relative al commercio e allo sviluppo sostenibile di ampia portata, vincolanti sul piano del diritto internazionale. Dal 2019 la versione modificata del rispettivo capitolo modello contiene anche un articolo sul commercio nonché sull’agricoltura e sui sistemi alimentari sostenibili. Questo prevede l’istituzione di un dialogo bilaterale su pratiche efficaci per sistemi agricoli e alimentari sostenibili, nell’ambito del quale le Parti si impegnano a presentare regolarmente un resoconto sui progressi compiuti. Inoltre il capitolo modello rivisto contiene, tra le altre cose, anche un articolo sulla protezione del clima, nell’ambito del quale le Parti si impegnano ad attuare in maniera efficace quanto scaturito dall’Accordo di Parigi.

Per migliorare la sorveglianza di tali disposizioni da parte dei Comitati misti, nel 2021 la Svizzera e i suoi partner dell’AELS hanno sviluppato un meccanismo di monitoraggio rafforzato. In vista degli incontri del rispettivo Comitato misto, la Svizzera e i suoi partner dell’AELS raccolgono e analizzano costantemente informazioni su possibili problemi di attuazione nei Paesi partner e tengono per ognuno un profilo aggiornato. Queste informazioni contribuiscono a favorire una discussione sui contenuti in occasione dell’incontro del Comitato misto sulla base della quale i Paesi dell’AELS definiranno poi le misure richieste in un secondo tempo. Dopo l’incontro del Comitato misto viene pubblicato un rapporto sulla pagina Internet dell’AELS.

Risultato Le disposizioni in materia di sostenibilità sono integrate negli accordi commerciali preferenziali sulla base delle disposizioni modello riviste dell’AELS e la loro attuazione è sorvegliata sistematicamente.

Attori

Effettoatteso L’obiettivo è giungere a un accordo che fornisca un contributo allo sviluppo sostenibile in Svizzera e nei Paesi partner e a lungo termine promuova il commercio di prodotti sostenibili.

M

A

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG La responsabilità, in Svizzera, è della SECO in collaborazione con gli altri Uffici federali interessati. La misura è attuata nel quadro dell’AELS in fase di negoziazione di accordi commerciali preferenziali.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

30 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 11/42

H-01b Valutazione delle condizionalità in relazione alla sostenibilità in fase di negoziazione di nuovi accordi commerciali preferenziali

H-01b Valutazione delle condizionalità in relazione alla sostenibilità in fase di negoziazione di nuovi accordi commerciali preferenziali

Stato ☒ già intrrodotta ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer. . la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Il Consiglio federale sta valutando di vincolare determinate concessioni nell’ambito di accordi commerciali preferenziali all’adempimento di criteri di sostenibilità, in particolare per quanto concerne i metodi di produzione. Tale valutazione va effettuata prima o in fase di negoziazione degli accordi. Se dalla valutazione emerge che le condizionalità in relazione alla sostenibilità sono fattibili e opportune, occorre esigerle in fase di negoziazione degli accordi. Questo vale per prodotti particolarmente sensibili dal profilo dello sviluppo sostenibile, come per esempio l’olio di palma, oggetto dell’Accordo di partenariato economico con l’Indonesia. Tale approccio è opportuno solo nel caso di prodotti per i quali sulla base di un accordo può essere creato un sufficiente incentivo tariffario: questa tariffa MFN (ovvero la tariffa doganale senza accordo) deve essere sufficientemente elevata e la Svizzera deve essere in grado di offrire una concessione sostanziale per il prodotto in questione. Inoltre, l’esistenza di sistemi di certificazione credibili e affermati a livello internazionale per prodotti sostenibili o metodi di produzione sostenibili è una condizione imprescindibile per un’attuazione pratica ed efficace di un vincolo delle concessioni doganali a standard di sostenibilità. La misura concerne i negoziati per nuovi accordi commerciali preferenziali nonché per adeguamenti di ampia portata di accordi esistenti.

Risultato

Il vincolo tra criteri di sostenibilità e determinate concessioni nell’ambito di accordi commerciali preferenziali è valutato.

Attori

Effettoatteso Le agevolazioni delle importazioni basate su criteri di sostenibilità costituiscono una possibilità per ridurre il prezzo, in termini relativi, dei beni prodotti in maniera sostenibile. La misura può contribuire anche al cambiamento della struttura dei costi a beneficio di prodotti più sostenibili e quindi a modelli di consumo più sostenibili. Inoltre, la collaborazione con uno Stato partner nel quadro di accordi commerciali preferenziali in linea di principio offre la possibilità di discutere sulle «best practices». In tal modo si affrontano più spesso temi quali metodi di produzione rispettosi o agricoltura sostenibile e rispettosa del clima dando loro maggiore visibilità.

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG La responsabilità, in Svizzera, è della SECO in collaborazione con gli altri Uffici federali interessati. L'attuazione avviene in fase di negoziazione di accordi commerciali preferenziali ed è parte integrante dei negoziati; implica pertanto una valutazione specifica delle possibilità nonché della disponibilità del partner commerciale.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

31 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 12/42
M A

H-02 Potenziamento dell’impegno per standard di sostenibilità a livello internazionale

H-02 Potenziamento dell’impegno per standard di sostenibilità a livello internazionale

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale La Svizzera promuove l’applicazione efficace e l’ulteriore sviluppo di standard di sostenibilità riconosciuti a livello globale con l’obiettivo di potenziare, tra le altre cose, il suo contributo a pratiche rispettose dell’ambiente nella catena del valore. Occorre contrastare fenomeni come la mancanza di trasparenza, il greenwashing e il soppiantamento dei piccoli produttori. In quest’ottica la Svizzera partecipa ai lavori in corso su queste tematiche in vari forum internazionali, come ad esempio l’ITC (Centro per il Commercio Internazionale), la ISEAL Alliance nonché la CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione), la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e il programma delle Nazioni Unite One Planet Network Sustainable Food Systems. La Svizzera sostiene anche la raccolta di dati per colmare le lacune in materia di conoscenze sull’impatto effettivo degli standard di sostenibilità.

A livello multilaterale nell’ambito dei negoziati su un accordo su cambiamenti climatici, commercio e sostenibilità (ACCTS) la Svizzera, con altri 5 Stati, sta elaborando linee guida facoltative onde migliorare la qualità e la comparabilità dei label per quanto concerne l’impatto ambientale di merci e servizi. In tal modo si sostiene uno sviluppo il più possibile efficiente e l’applicazione di label ambientali facoltativi che promuovono metodi di produzione sostenibili.

Risultato Gli standard di sostenibilità riconosciuti a livello globale sono ulteriormente sviluppati e le linee guida facoltative per migliorare la qualità e la comparabilità dei label sono elaborate.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

Responsabilità

L’applicazione di standard di sostenibilità, tra le altre cose, può contribuire a creare condizioni rispettose dell’ambiente nella catena del valore. La maggiore trasparenza consente inoltre ai consumatori di prendere decisioni consapevoli in materia di acquisti. Gli standard di sostenibilità costituiscono un’importante base in tal senso.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

UFAM USAV UFAG La responsabilità è di diversi Uffici federali a seconda del tema (oltre a UFAM, USAV e UFAG in particolare anche SECO). L’ulteriore sviluppo di standard di sostenibilità avviene nel quadro dei negoziati ACCTS e nei lavori in corso in diversi forum internazionali.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

32 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 13/42

H-03 Analisi del sistema di protezione doganale

H-03 Analisi del sistema di protezione doganale

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☒ A mpliare e le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Gli ostacoli all’accesso al mercato e alla penetrazione del mercato, gli ostacoli commerciali sotto forma di dazi e contingenti doganali nonché i tributi comparabili a quelli doganali come i contributi al fondo di garanzia, unitamente a molti altri fattori, hanno un influsso sulla formazione dei prezzi delle nostre derrate alimentari. Nella sua configurazione attuale, la protezione doganale non è efficiente. Dal punto di vista ambientale è incoerente, per esempio se si considera la discrepanza tra l’elevata protezione doganale per i prodotti carnei e i dazi comparativamente bassi sugli alimenti per animali. Mediante segnali del mercato errati, la protezione doganale e la correlata distorsione dei prezzi contribuiscono a far sì che le risorse naturali in Svizzera e all’estero vengano sfruttate eccessivamente (esternalità negative). Questa situazione, in combinazione con una politica agricola complessa che preserva le strutture attuali, consente in alcuni casi di approntare un’offerta non in linea con gli obiettivi della politica ambientale e di quella sanitaria. Dal profilo della verità dei costi, la considerazione delle esternalità positive e negative nei prezzi dei prodotti vegetali e animali è un presupposto importante per orientare il consumo verso la direzione auspicata dalla società. Pertanto è opportuno sviluppare ulteriormente l’attuale struttura della protezione doganale. In una prospettiva sistemica, le modifiche della produzione sono funzionali soltanto se parallelamente vengono adeguate anche altre condizioni quadro.

Conformemente alla decisione del Consiglio federale relativa alla valutazione dell’impatto di diverse sovvenzioni federali sulla biodiversità, la protezione doganale è uno degli strumenti da analizzare approfonditamente. I risultati di tale valutazione confluiscono nei lavori previsti per l’ulteriore sviluppo della protezione doganale nel quadro della futura politica agricola.

Risultato

Una strategia per l’adeguamento sistemico della protezione doganale è sviluppata tenendo in considerazione aspetti per i quali vi è un potenziale di miglioramento per quanto riguarda l’impronta di gas serra e quella sulla biodiversità della Svizzera.

Attori

Effettoatteso

M (x) (x)

A (x) (x)

Attuuazione

Un ulteriore sviluppo della protezione doganale attuale contribuisce a modelli di produzione e di consumo più sostenibili.

Responsabilità UFAM USAV UFAG Per l’analisi non sono necessari adeguamenti delle disposizioni legali. In vista di un’attuazione successiva occorre invece intervenire sul piano legislativo.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

La conclusione della valutazione è prevista a fine 2023. Entro fine giugno 2024 saranno presentate proposte di riforma al Consiglio federale. L’ulteriore sviluppo della protezione doganale si orienta alle tempistiche dei lavori sulla futura politica agricola.

33 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 14/42

H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni sulla base di standard ambientali o per prodotti con particolari vantaggi per il clima, correlati ai principi agroecologici

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ Ampliare e le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale A causa di fattori di produzione limitati (soprattutto superficie agricola utile) e dell’alta densità di popolazione, la Svizzera è dipendente dal commercio internazionale per l’approvvigionamento alimentare. Anche l’agricoltura dipende da mezzi di produzione importati, come sementi, foraggi e concimi. Occorre quindi chiarire quali incentivi possono essere creati affinché le importazioni possano dare un contributo maggiore a un sistema alimentare più rispettoso dell’ambiente e del clima. Le agevolazioni delle importazioni sulla base di standard ambientali oppure per prodotti con particolari vantaggi per il clima, o che si orientano ai principi agroecologici, sono una possibilità per intraprendere sforzi nel settore ambientale, per contribuire a relazioni commerciali sostenibili conformemente all’articolo 104a lettera d Cost. e quindi anche alla trasformazione dei sistemi alimentari.

Oltre alla possibilità di vincolare le concessioni nell’ambito di accordi di libero scambio all’adempimento di standard di sostenibilità (cfr. misura H-01b), occorre vagliare un accesso agevolato al mercato per prodotti che adempiono standard ambientali, presentano particolari vantaggi per il clima o si orientano ai principi agroecologici. Concretamente va valutato se per tali prodotti, ancora da definire, possano essere applicate tariffe doganali più vantaggiose rispetto a quelle vigenti.

Risultato

Un’agevolazione delle importazioni di alimenti e mezzi di produzione agricoli che adempiono standard ambientali, presentano particolari vantaggi per il clima rispetto ai prodotti convenzionali o sono correlati ai principi agroecologici è valutata

Attori

Effettoatteso

M (x)

A (x)

Attuuazione

La misura crea i presupposti affinché gli alimenti rispettosi dell’ambiente e del clima oppure prodotti conformemente ai principi agroecologici diventino più attrattivi in termini di prezzo grazie a una minore protezione doganale, favorendo in tal modo modelli di consumo sostenibili all’interno del Paese. L’importazione preferenziale di mezzi di produzione rispettosi dell’ambiente può contribuire a rendere l’agricoltura svizzera più redditizia, più innovativa e più competitiva.

Responsabilità UFAM USAV UFAG

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

La valutazione permetterà di stabilire se è necessario un adeguamento a livello di legge o di ordinanza. Nella strutturazione della misura deve essere preso in considerazione il diritto commerciale vigente a livello internazionale. La SECO, mediante i colloqui in corso nel quadro di varie discussioni a livello internazionale, partecipa all’attuazione di questa misura.

34 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 15/42
H-04 Valutazione delle agevolazioni delle importazioni sulla base di standard ambientali o per prodotti con particolari vantaggi per il clima, correlati ai principi agroecologici

H-05 Valutazione del sostegno a reti esistenti nonché della creazione di altre reti o piattaforme per la promozione delle importazioni di prodotti sostenibili nel settore alimentare

H-05 Valutazione del sostegno a reti esistenti nonché della creazione di altre reti o piattaforme per la promozione delle importazioni di prodotti sostenibili nel settore alimentare

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ Ampliare e le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale In Svizzera e a livello internazionale già oggi esistono diverse reti e piattaforme che, tra le altre cose, hanno l’obiettivo di promuovere importazioni sostenibili di prodotti specifici. Tra queste si annoverano, ad esempio, la Rete svizzera per l’olio di palma, la Rete svizzera per la soia o la Piattaforma svizzera per il cacao sostenibile. Anche le Impact Platforms della Swiss Food & Nutrition Valley si impegnano per una catena di fornitura sostenibile nel settore alimentare.

Queste reti/piattaforme riuniscono attori delle categorie presenti lungo l’intera catena del valore in Svizzera e talvolta anche organizzazioni di label e ambientaliste, istituti di ricerca nonché il settore pubblico. Si combinano le competenze dei vari attori/membri e si fissano congiuntamente gli obiettivi, ad esempio anche in riferimento alle importazioni, puntando sugli standard di sostenibilità. Da un’analisi dell’efficacia concernente la sostenibilità delle importazioni svizzere di soia, commissionata dall’UFAM alla SSAFA nel 2020, emerge che possono essere innescati cambiamenti positivi all’interno delle catene del valore poiché i produttori esteri e gli attori del mercato (addetti alla trasformazione, commercio al dettaglio) si regolano in base alla domanda svizzera. In tal modo la Svizzera, nonostante la piccola quota di mercato, può esercitare un’influenza sulle catene di fornitura internazionali. Vi è una necessità d’intervento, per esempio, per il caffè. La misura deve confrontarsi anche con le discussioni in merito agli obblighi di diligenza / al regolamento UE sulla deforestazione.

Risultato

Le questioni tese a sapere se e come la Confederazione può sostenere (meglio) le reti/piattaforme esistenti (p.es. riferite a progetti) e quale ruolo le spetta nella creazione di ulteriori reti o piattaforme per le importazioni di prodotti sostenibili sono chiarite.

Attori

Effettoatteso

M (x)

A (x)

Attuuazione

Un potenziamento delle reti/piattaforme esistenti e un sostegno alla creazione di nuove reti/piattaforme fanno sì che aumenti la quota di beni agricoli importati che presentano standard di sostenibilità riconosciuti. Anche le catene del valore all’interno del Paese e all’estero si orientano maggiormente a questi standard.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG La responsabilità è dell’UFAM che coinvolge l’UFAG e la SECO. L’identificazione delle reti/piattaforme già esistenti o in fase di creazione si protrarrà fino al 2024. Seguirà una valutazione delle possibilità di sostegno nonché della creazione di nuove reti/piattaforme per altri prodotti.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

35 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 16/42

3.6. Obiettivo intermedio Portafogli di produzione (P)

Producendo derrate alimentari anziché alimenti per animali è possibile aumentare il contributo della produzione indigena alla copertura del fabbisogno alimentare della popolazione in Svizzera e quindi alla sicurezza alimentare. La produzione vegetale, inoltre, è più rispettosa del clima rispetto a quella animale, poiché generalmente causa meno emissioni di gas serra. Di conseguenza, riducendo la competizione feed-food si contribuisce al raggiungimento sia dell’obiettivo superiore 1 sia di quello 2b. Coltivando più leguminose che fissano N per l’alimentazione umana nonché impiantando colture efficienti in termini di N si riduce l’impiego di concimi minerali e pertanto diminuisce ulteriormente l’impronta dei gas serra. Anche l’utilizzo di razze resistenti può fornire un contributo a questi due obiettivi superiori se gli animali impiegati presentano una durata d’utilizzo prolungata. Optando per colture e varietà eterogenee e robuste nonché per le coltivazioni miste possono essere ridimensionati determinati rischi che sorgono come conseguenza dei cambiamenti climatici. Attraverso i prati pluriennali, la riumidificazione delle paludi e l’agroselvicoltura i gestori possono fornire un importante contributo al sequestro del carbonio. A causa dell’interazione tra offerta e domanda, questo obiettivo intermedio è fortemente correlato a quello dei modelli di consumo. Occorre fare in modo che i modelli di consumo e quelli di produzione cambino in maniera sincrona e che tali cambiamenti godano del necessario supporto.

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Ottimizzare i portafogli di produzione

Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Nell’ottica dell’efficienza delle risorse, la produzione agricola segue il principio dell’utilizzo delle superfici per la produzione di derrate alimentari anziché di alimenti per animali. Sulle superfici coltivabili si coltivano prodotti vegetali sani e sostenibili da utilizzare in primo luogo per il consumo umano diretto. Le superfici inerbite al di fuori della superficie coltiva nonché le perdite inevitabili nella produzione di derrate alimentari vengono utilizzate come fonte di foraggio per bovini e altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo nonché suini e pollame.

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Produktionsportfolios optimieren

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

I sistemi di coltivazione, le colture e le varietà utilizzati nella produzione vegetale sono eterogenei e robusti (cfr. Strategia Selezione vegetale 2050) e sfruttano i vantaggi dell’avvicendamento equilibrato delle colture nonché delle colture miste. Nell’allevamento e nella produzione animale l’accento è posto sulla buona salute, su una durata d’utilizzo prolungata e sull’elevata efficienza del foraggio (cfr. Strategia sull’allevamento 2030). Le colture coltivate e gli animali detenuti nonché i sistemi di produzione e la gestione sono adeguati alle caratteristiche locali e al cambiamento delle condizioni meteorologiche. In questo modo si riduce l’impatto ambientale e aumenta la resilienza delle aziende agricole nei confronti della crescente variabilità delle condizioni meteorologiche e degli eventi estremi.

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Quota delle diverse colture nell’utilizzo delle superfici (fonte: AGIS)

• Cifre sugli animali e sulle categorie (fonte: AGIS)

• Contributo della produzione indigena a un’alimentazione sana conformemente alla piramide alimentare15 (fonte: Agristat)

• Fluttuazioni di produzione (fonte: Agristat)

• Durata di utilizzo dei bovini (fonte: Banca dati sul traffico di animali)

Tabella 7 - Misure nell’obiettivo intermedio Portafogli di produzione suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Bassa «illustrare»

Sistema animale (razze robuste, foraggiamento a base di erba)

Sistema pianta (varietà adeguate e variegate)

Prospettiva sull’intero sistema

15 Gli indicatori sono descritti al capitolo 3.2.1 di Dietzel et al. (2015): Zukunftsfähige gewässerschonende landwirtschaftliche Produktion in der Schweiz. Rapporto finale del progetto AProWa. Eawag.

Media «consentire»

P-01

Elevata «promuovere/richiedere»

36 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
P-02 Sorveglianza della salute degli animali P-04 Revisione dell’esame delle varietà P-03 Potenziamento selez. vegetale Sostegno delle tecnologie P-05a Progetto di consulenza feed-food P-05a Contributi di promozione feed-food P-06 Criteri di promozione dei progetti di innovazione P-07 Accordi settoriali sui gas serra P-08 Promozione della consulenza e della formazione continua

P-01 Sostegno nel quadro dei miglioramenti strutturali di edifici e impianti nonché di macchinari che contribuiscono alla protezione delle risorse

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Conformemente al messaggio sulla PA22+, in futuro le tecnologie rispettose delle risorse che forniscono un contributo considerevole al conseguimento degli obiettivi ambientali per l’agricoltura saranno sostenute mediante provvedimenti nell’ambito dei miglioramenti strutturali. Edifici e impianti davano già diritto a sovvenzioni. Con la modifica legislativa approvata nell’ambito della PA22+ ora possono essere sostenuti anche macchinari. Si prevede una promozione sotto forma di un aiuto all’investimento una tantum.

Conformemente alla decisione del Consiglio federale in relazione all’esame dell'impatto di diverse sovvenzioni federali sulla biodiversità, i provvedimenti nell’ambito dei miglioramenti strutturali sono tra gli strumenti da esaminare in maniera approfondita. I risultati di questa valutazione confluiscono nell’ulteriore sviluppo dello strumento.

Risultato

Edifici e impianti nonché macchinari rispettosi delle risorse che contribuiscono in misura notevole alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’adattamento ai cambiamenti climatici sono promossi mediante provvedimenti nell’ambito dei miglioramenti strutturali.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

V’è da attendersi un effetto con la messa in esercizio degli edifici e degli impianti nonché dei macchinari. Tale effetto è fortemente correlato al potenziale degli edifici, degli impianti e dei macchinari sostenuti nonché all’attuazione nella pratica. Occorre tener presente che non vengono promosse strutture che ostacolano la trasformazione del sistema alimentare o che superano la sopportabilità degli ecosistemi.

Responsabilità UFAM USAV UFAG Le disposizioni legali sono state adeguate nell’ambito della PA22+. L’attuazione tramite adeguamenti delle ordinanze sarà possibile dal 2025. Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

37 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 17/42
P-01 Sostegno nel quadro dei miglioramenti strutturali di edifici e impianti nonché di macchinari che contribuiscono alla protezione delle risorse

P-02 Consolidamento della valutazione della salute degli animali lungo l’intera catena alimentare mediante la digitalizzazione

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale La digitalizzazione deve progredire ulteriormente anche a livello del Servizio veterinario svizzero (VetD CH). In quest’ottica è fondamentale l’interconnessione di diverse banche dati. Collegando singoli processi si evitano doppioni nella raccolta e nella registrazione dei dati. Mediante l’interconnessione, VetD è inoltre in grado di mettere a disposizione in maniera efficiente dati sulle epizoozie e sulle zoonosi. Grazie a una qualità dei dati adeguata alle esigenze e a una trasmissione dei dati delle analisi priva di interruzioni dal laboratorio alla banca dati centrale dell’USAV, aumenta l’utilità dei risultati di laboratorio. Anche il flusso di dati e la tracciabilità devono essere ottimizzati. In un piano dei dati master lungo la catena alimentare sono definiti gli standard per la registrazione, la gestione e la trasmissione dei dati che vanno applicati a tutti i sistemi. In collaborazione con l’UFAG, l’USAV ha lanciato il progetto di ricerca «Smart Animal Health» nonché il suo progetto successivo. Nel progetto di ricerca si sviluppa un metodo che consente la registrazione attendibile e digitale di dati sui temi salute e benessere degli animali. Inoltre, sulla base di tali dati, deve essere possibile effettuare una valutazione della salute e dello stato di protezione degli animali nelle aziende detentrici. Oltre ai dati provenienti dai controlli ufficiali, vanno utilizzate altre fonti di dati private. Con la crescente interconnessione, la protezione dei dati acquisisce sempre più importanza se viene sfruttato il potenziale dei dati privati e pubblici. Viene creato un ente centrale competente dal profilo tecnico che analizza costantemente e valuta le informazioni scaturite dal monitoraggio nazionale sulla salute e in tempi brevi mette a disposizione di tutte le persone coinvolte i risultati.

Risultato

Banche dati meglio interconnesse, che consentono di valutare tempestivamente eventuali problemi, le durate d’utilizzo e l’impatto delle forme di detenzione sulla salute degli animali sono operative.

Attori

Effettoatteso

M

A

Una migliore sorveglianza delle popolazioni di animali da reddito e selvatici è importante poiché con i cambiamenti climatici vi è un rischio maggiore di malattie infettive (p.es. trasmissione di virus mediante zanzare) o stress da caldo. Questa misura consente di riconoscere più rapidamente le malattie, affinché possano essere arginate o curate. Prevenendo le malattie e riducendone la durata, aumenta la produttività dell’animale da reddito (p.es. quantità di latte, carne e uova in riferimento alla durata di vita) e diminuisce il tasso di mortalità con conseguenti effetti positivi sul bilancio climatico dei prodotti.

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG Attuazione corrente, prime valutazioni già avvenute, adeguamento e miglioramento costanti per il conseguimento degli obiettivi.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

38 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 18/42
P-02 Consolidamento della valutazione della salute degli animali lungo l’intera catena alimentare mediante la digitalizzazione

P-03 Potenziamento della selezione vegetale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e come contributo alla mitigazione delle emissioni di gas serra

P-03 Potenziamento della selezione vegetale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e come contributo alla mitigazione delle emissioni di gas serra

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer la politiica

Descrizione

Situazioneiniziale La selezione vegetale è una tecnologia fondamentale per l’adattamento delle piante coltivate ai cambiamenti climatici. La Strategia Selezione vegetale 2050 è orientata verso la selezione di piante utili pregiate dal profilo ecologico e qualitativo nonché adeguate alle condizioni delle diverse regioni svizzere. Grazie all’aumento dei mezzi finanziari richiesto dalla mozione Hausammann (18.3144) (dal 2020 ulteriori 3 mio. fr. l’anno), è stato possibile potenziare la selezione vegetale in Svizzera. In un secondo tempo il Parlamento ha accolto anche le mozioni 20.3919 Iniziativaperlaricercaelaselezionee 21.3832 Varietàrobuste.Sfruttareilpotenziale!Nel complesso, con la loro attuazione si sostiene un numero ancora maggiore di progetti meritevoli di essere promossi, con l’obiettivo di orientare maggiormente la selezione verso varietà resistenti nonché di incentivare il trasferimento di conoscenze e tecnologie nei programmi di selezione. Il sostegno deve concentrarsi maggiormente su colture e specie resilienti al clima (p.es. adattate a periodi di vegetazione più lunghi, alla siccità e a una maggiore pressione delle malattie e dei parassiti; cfr. scheda delle misure P-04 Revisione dell’esame delle varietà) e sul loro contributo alla riduzione dei gas serra (p.es. idoneità come alternativa ai prodotti animali, maggiore sequestro del carbonio nel suolo, inibizione della nitrificazione). Nell’ambito del Messaggio sui limiti di spesa agricoli 2026-2029 si esaminerà se in futuro occorrerà destinare ulteriori fondi alla selezione vegetale.

Risultato Criteri di promozione maggiormente orientati rispetto al passato verso colture e varietà resilienti ai cambiamenti climatici e che contribuiscono a ridurre le emissioni sono identificati e vengono applicati in via prioritaria nei progetti di promozione per la selezione vegetale, l’esame delle varietà nonché per la conservazione e l’utilizzo di risorse fitogenetiche. Le possibilità per assegnare in via prioritaria a tali scopi i fondi federali esistenti e per richiedere ulteriori risorse, tra le altre cose per rendere accessibili le nuove tecnologie per i programmi di selezione, sono sfruttate in maniera ottimale. Le specie vegetali assolutamente prioritarie secondo la Strategia Selezione vegetale Svizzera 2050 possono continuare a essere selezionate.

Attori

Effettoatteso Per la produzione vegetale sono disponibili colture e varietà robuste, adeguate alle future condizioni climatiche e che contribuiscono a ridurre le emissioni.

M

A

Attuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

Responsabilità UFAM USAV UFAG I criteri da adempiere per il periodo di promozione 2025-2028 dei progetti correlati alla mozione Hausammann e per la prima fase di promozione quadriennale dei progetti d’innovazione nel quadro dei programmi di selezione, saranno elaborati e resi noti nel 2024. La valutazione della disponibilità di ulteriori fondi di promozione si orienta alle tempistiche della procedura ordinaria di allestimento del preventivo nonché ai lavori della futura politica agricola.

39 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 19/42

P-04 Revisione dell’esame delle varietà

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ A mpliare e le conoscenze ☐ Potenziare la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Per le principali specie di piante campicole e foraggere la Confederazione assicura l’approvvigionamento dell’agricoltura con sementi e materiale vegetale di alta qualità. Le varietà vegetali sono esaminate da Agroscope e omologate dall’UFAG per l’utilizzo agricolo (esame delle varietà). Si esamina il valore agronomico e di utilizzazione delle varietà in numerose località della Svizzera. I criteri di esame si orientano ai requisiti qualitativi stabiliti a livello internazionale e agli obiettivi ecologici. A oggi mancano standard internazionali e sintesi transfrontaliere.

In Svizzera i criteri di esame sono definiti nel diritto sul materiale di moltiplicazione vegetale. Già attualmente, oltre alla resa e alla qualità del raccolto, si esaminano caratteri come la predisposizione agli organismi nocivi nonché le caratteristiche agronomiche (p.es. perdite riconducibili allo svernamento, tempo di maturazione, altezza della vegetazione, stabilità, tara terra). I selezionatori impostano i loro programmi di selezione (definizione degli obiettivi di selezione) in base ai criteri di esame e ad altre esigenze di mercato (p.es. caratteristiche qualitative).

Questa misura persegue l’obiettivo di garantire rese sicure e un utilizzo efficiente delle risorse nonostante i cambiamenti climatici.

I criteri e i metodi dell’esame delle varietà vanno completamente rivisti e trasformati in norme riconosciute (p.es. norma svizzera, SN). Ciò innescherebbe un’elevata dinamica di sviluppo che consentirebbe di adeguare costantemente l’esame tenendo conto delle nuove caratteristiche di tolleranza. Le norme riconosciute potrebbero infatti essere sviluppate ulteriormente in maniera molto flessibile dalla categoria e dalla ricerca e successivamente venir anche sancite in maniera vincolante in ordinanze specifiche.

Risultato Le nuove caratteristiche e i nuovi metodi di esame sono identificati e integrati nei protocolli di esame nonché resi accessibili e replicabili mediante norme riconosciute.

Attori

Effettoatteso Vengono selezionate, esaminate e coltivate varietà vegetali robuste tolleranti agli eventi atmosferici estremi e alla pressione esercitata dai parassiti a causa dei cambiamenti climatici. È possibile ridurre l’impiego di prodotti fitosanitari, concimi e mezzi di produzione.

M A

Attuuazione

La selezione di varietà vegetali, il loro esame e la loro omologazione richiedono molto tempo (10-15 anni). Pertanto l’impatto di un ulteriore sviluppo dei criteri di esame è visibile soltanto a lungo termine.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Identificazione di caratteristiche e metodi di esame adeguati entro fine 2025; sviluppo di standard di esame; inizio dell’attuazione dopo la revisione del diritto concernente il materiale di moltiplicazione; inizio dell’effetto dal 2035.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

40 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 20/42
P-04 Revisione dell’esame delle varietà

P-05a Svolgimento di un progetto di ricerca e di dialogo sulla riduzione della competizione feed-food

P-05a Svolgimento di un progetto di ricerca e di dialogo sulla riduzione della competizione feed-food

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ Poteenziare e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Vista la crescita demografica in atto a livello mondiale, occorre evitare per quanto possibile la competizione feed-food. I ricercatori di Agroscope e BFH-SSAFA hanno sviluppato due indicatori trasparenti per rilevarla. Sostanzialmente si tratta della competizione tra alimenti e di quella tra superfici. Sebbene finora i due indicatori siano stati testati in 25 aziende lattiere, manca un’analisi della competizione feed-food sia su scala nazionale sia per diversi orientamenti di produzione (incl. avicoltura e allevamento di suini) e per le varie regioni. Inoltre non si sa affatto quali siano i fattori che determinano un’elevata o una bassa competizione feed-food a livello aziendale e quali potenziali concreti di riduzione esistano. Le aziende non possono quindi nemmeno trarre conclusioni individuali per il loro tipo di gestione.

Mediante un progetto di ricerca e di dialogo si intende individuare lo stato della competizione feed-food e i potenziali per la sua riduzione. Vengono definite adeguate procedure per stimare la competizione feed-food di un’azienda in base al suo orientamento e alla sua ubicazione. Le aziende in cui la competizione feed-food è elevata saranno accompagnate in maniera mirata nel processo di transizione verso un orientamento aziendale con una competizione feed-food decisamente ridotta. Da questo progetto scaturiranno proposte sul modo di sostenere l’agricoltura svizzera in questo processo, focalizzandosi sulle categorie e sulle aziende interessate (p.es. offerta di fonti alternative di reddito, indicazioni su come gestire gli investimenti non ancora ammortizzati nella produzione animale) o di migliorare le condizioni quadro per una competizione feed-food che sia più bassa possibile.

Risultato

Un progetto di ricerca e di dialogo sulla riduzione della competizione feed-food è in atto. Per i livelli «singola azienda» e «settore» sono disponibili un’analisi, ausili e una strategia che prendono in considerazione anche la redditività.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

La riduzione della competizione tra alimenti e di quella tra superfici contribuisce a ridurre la competizione feed-food e a produrre più energia e proteine per l’alimentazione umana, incrementando così la sicurezza alimentare. Effettivi di bestiame più piccoli innescano una riduzione delle eccedenze di sostanze nutritive e delle emissioni di gas serra.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatida 23+ 26+ 30+

Responsabilità UFAM USAV UFAG La Confederazione partecipa finanziariamente al progetto e lo accompagna. L’esecuzione avviene in collaborazione con la ricerca e la consulenza, coinvolgendo le aziende agricole ed eventualmente altri attori del sistema alimentare. Per i lavori preliminari si prevedono 6-9 mesi, per il progetto 3-5 anni. Segue l’applicazione della strategia e di materiali/fasi della procedura nella pratica.

41 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 21/42

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale La competizione feed-food si presenta da un lato se agli animali vengono somministrati alimenti che sarebbero idonei anche per il consumo umano (competizione tra alimenti), come ad esempio quando il frumento viene utilizzato per foraggiare le vacche, dall’altro se i foraggi provengono da superfici sulle quali potrebbero essere coltivate anche derrate alimentari (competizione tra superfici), come ad esempio quando sulla superficie coltiva vengono coltivati cereali da foraggio invece di patate. È possibile ridurre la competizione tra alimenti e quella tra superfici mediante vari approcci. Effettivi e razze di bestiame adeguati alle condizioni locali rivestono un ruolo decisivo a tal fine.

Gli attuali contributi nel quadro dei pagamenti diretti e i supplementi di mercato, come ad esempio i contributi per la sicurezza dell’approvvigionamento, quelli per il benessere degli animali, i contributi per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita, i contributi per singole colture, i supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati o il supplemento per il latte commerciale non tengono sufficientemente conto dell’utilizzo efficiente delle superfici per il consumo umano diretto. Con un adeguamento degli attuali contributi e supplementi è possibile promuovere la trasformazione dell’agricoltura verso una maggiore produzione di derrate alimentari per il consumo umano diretto. Nell’elaborazione di proposte di adeguamento occorre tener conto dello scopo di utilizzo delle colture, dell’idoneità delle superfici per la campicoltura e dei requisiti relativi alla base foraggera degli animali. Nella misura del possibile le superfici inerbite di lunga data vanno mantenute. Occorre inoltre fare in modo che lo sviluppo avvenga in maniera coordinata agli adeguamenti a livello di consumo.

Risultato Gli adeguamenti in vista di un orientamento più mirato dei pagamenti diretti e dei supplementi di mercato alla riduzione della competizione feed-food sono elaborati e verranno attuati nel quadro della prossima fase di sviluppo della politica agricola.

Attori

Effettoatteso La riduzione della competizione tra alimenti e di quella tra superfici contribuisce a ridurre la competizione feed-food e a produrre più energia e proteine per l’alimentazione umana, incrementando così la sicurezza alimentare. Effettivi e razze di bestiame più adeguati alle condizioni locali innescano una riduzione delle emissioni di gas serra della produzione agricola.

M A

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Per i lavori preliminari (identificazione ed elaborazione di proposte, incl. analisi e modellizzazione) si prevedono 1-2 anni. L’attuazione avverrà nell’ambito della prossima tappa di riforma della politica agricola a partire dal 2030 e interesserà la legge sull’agricoltura e le rispettive ordinanze a valle.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

42 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 22/42
P-05b Riduzione della competizione feed-food nei pagamenti diretti e nei supplementi di mercato esistenti P-05b Riduzione della competizione feed-food nei pagamenti diretti e nei supplementi di mercato esistenti

P-06 Orientamento dei criteri di promozione per progetti d’innovazione, di consulenza e di ricerca verso la trasformazione del sistema alimentare

P-06 Orientamento dei criteri di promozione per progetti d’innovazione, di consulenza e di ricerca verso la trasformazione del sistema alimentare

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ Ampliare e le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Ogni anno l’UFAG sostiene iniziative bottom up e progetti di portata più o meno grande erogando contributi considerevoli, come ad esempio progetti per il miglioramento della qualità e della sostenibilità, progetti sulle risorse, progetti di sviluppo regionale, progetti di ricerca e di consulenza. A seconda dello strumento attraverso il quale vengono erogati i fondi, si applicano condizioni e criteri diversi. Anche tramite la promozione delle tecnologie ambientali da parte dell’UFAM vengono sostenuti progetti con riferimento all’agricoltura (p.es. alimenti per animali a base di vermi della farina o smart farming con la robotica).

I fondi per l’innovazione, la consulenza e la ricerca (a fondo perso) nonché i crediti d’investimento devono essere orientati maggiormente alla trasformazione del sistema alimentare e quindi tener conto dei principi agroecologici; occorre evitare ripercussioni negative sul clima.

Vengono elaborati criteri adeguati e possibili proposte di applicazione.

Risultato

La verifica dei criteri vigenti per i fondi di promozione nel settore agricolo è terminata e le proposte di adeguamento sono disponibili.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

La misura garantisce che vengano evitati gli effetti negativi sul clima nell’impiego di fondi di promozione pubblici nel settore agricolo e alimentare. I progetti contribuiscono maggiormente alla trasformazione del sistema alimentare.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Per i lavori preliminari (valutazione ed elaborazione di proposte) si prevedono 1-2 anni. Segue l’attuazione, se necessario nel quadro del relativo processo di modifica di ordinanze o leggi.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

43 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 23/42

P-07

P-07 Conclusione di accordi per la riduzione delle emissioni di gas serra

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ Accrescere e la partteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Per conseguire gli obiettivi climatici è molto importante la collaborazione tra gli attori dell’economia e dell’Amministrazione, poiché gli attori del mercato esercitano un grande influsso diretto o indiretto sulle emissioni di gas serra. Gli accordi possono svolgere un ruolo significativo per il conseguimento di obiettivi sociali, come ad esempio ha evidenziato la Dichiarazione di Milano 2019-2024 (riduzione dello zucchero). Recentemente, con l’accordo per la riduzione dello spreco alimentare si è ottenuto un ulteriore risultato trasversale molto promettente per il futuro. Che il tema della riduzione delle emissioni di gas serra sia già molto sentito negli ambienti dell’economia lo dimostra l’iniziativa di diverse imprese che nel quadro della Science Based Targets Initiative (SBTI) si sono poste i loro propri obiettivi di riduzione. Generalmente le imprese traggono beneficio dal coordinamento degli obiettivi di riduzione individuali delle singole aziende e dall’ulteriore comunicazione nel quadro di un accordo con la Confederazione e, vista la sua credibilità, hanno un motivo in più per concludere accordi di questo tipo.

La Confederazione si impegna con le imprese e le associazioni di categoria dei vari livelli della catena alimentare a concludere un accordo per la riduzione delle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. Questo comprende l’obiettivo superiore, obiettivi di riduzione specifici per il livello elaborati congiuntamente con le categorie, metodi di rilevamento e il resoconto sul conseguimento dell’obiettivo. Le organizzazioni firmatarie prendono e coordinano autonomamente le misure necessarie per conseguire gli obiettivi convenuti.

Risultato Gli accordi per la riduzione delle emissioni di gas serra dell’agricoltura e dell’alimentazione con gli attori interessati del sistema alimentare sono conclusi.

Attori

Effettoatteso A seconda della partecipazione e del livello di ambizione degli accordi, la misura fornisce un contributo che può essere di diversa portata alla riduzione delle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di produzione.

M A

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG Sulla scorta dell’attuale base legale, già oggi è possibile concludere accordi. Il processo è moderato da esterni.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

44 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 24/42
Conclusione di accordi per la riduzione delle emissioni di gas serra

P-08 Sostegno della consulenza e della formazione continua per una produzione più rispettosa del clima ed efficiente in termini di risorse

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare e ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Un (ri)orientamento di un’azienda in modo che diventi più rispettosa del clima e possa adattarsi ai cambiamenti climatici può avvenire di propria iniziativa, a condizione che siano presenti le conoscenze necessarie o si possa contare sul sostegno della consulenza. Per abbattere gli ostacoli in vista di un (ri)orientamento o di una riconversione e sostenere i capiazienda, occorre potenziare la loro formazione continua e le conoscenze dei consulenti sui temi produzione rispettosa del clima e transizione verso una produzione agroecologica.

A Consulenza agricola: i servizi di consulenza dovranno esaminare le offerte di consulenza attuali e, se necessario, adeguarle nonché crearne e svilupparne ulteriormente delle nuove.

B Offerta di formazione continua per aziende più rispettose del clima nelle scuole agricole. Va sviluppato un nuovo modulo per la formazione professionale superiore (FPS) orientato in modo specifico sulla produzione rispettosa del clima e conforme ai principi dell’agroecologia. Va promossa la partecipazione alla formazione continua.

Risultato

A Un’offerta di formazione continua destinata a moltiplicatori/consulenti incentrata sullo sviluppo aziendale verso una produzione rispettosa del clima e adattata ai cambiamenti climatici nonché conforme ai principi dell’agroecologia è disponibile.

B Un piano di formazione continua per capiazienda per la riconversione delle aziende agricole è disponibile ed è stata creata una base legale per il loro sostegno finanziario.

Attori

M A

Effettoatteso La diffusione dell’offerta di consulenza e di formazione continua accresce le competenze dei gestori e dei consulenti nel campo della riconversione verso portafogli di produzione più rispettosi del clima. In tal modo questi possono far confluire le loro competenze nel lavoro quotidiano ed eventualmente riorientare di conseguenza la loro azienda. Pertanto è importante che i prodotti derivanti dai sistemi di produzione riconvertiti possano essere valorizzati anche sul mercato.

Attuuazione

Responsabilità

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal

UFAM USAV UFAG L’UFAG si impegna a tener conto di questi temi in fase di ulteriore sviluppo dell’offerta di consulenza e di formazione continua. È fondamentale la collaborazione con i Cantoni che, conformemente all’articolo 136 capoverso 1 LAgr, sono responsabili della consulenza. Per poter sostenere finanziariamente la formazione continua (B) è necessario un adeguamento a livello di legge. L’attuazione dovrà essere valutata nell’ambito della PA30+. L’UFAG coinvolge gli stakeholder rilevanti (organizzazioni del mondo di lavoro, Oml, formatori, UFAM, ecc.).

45 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 25/42
23+ 26+
30+
P-08 Sostegno della consulenza e della formazione continua per una produzione più rispettosa del clima ed efficiente in termini di risorse

3.7. Obiettivo intermedio Sostanze nutritive (N) Lo scopo dei concimi e degli alimenti per animali è aumentare le rese nella produzione animale e vegetale. Utilizzandoli in modo efficiente è possibile ridurre al minimo le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente. I vantaggi di una gestione ottimizzata delle sostanze nutritive sono svariati. Da un lato, mediante la valorizzazione ottimale delle sostanze nutritive nel sistema suolo-pianta-animale è possibile incrementare l’efficienza dell’azoto e quindi ridurre l’utilizzo di concimi. Dall’altro, si possono abbattere le emissioni sia di protossido di azoto sia di ammoniaca. In tal modo non si riducono solo le emissioni di gas serra ma anche l’acidificazione del suolo causata dall’ammoniaca, l’inquinamento delle acque provocato da nitrati e fosfati nonché l’influsso negativo sulla biodiversità e su potenziali organismi utili (p.es. impollinatori). Pertanto, una riduzione delle perdite di sostanze nutritive non contribuisce solo al conseguimento degli obiettivi superiori, ma presenta anche sinergie con altri obiettivi intermedi.

Nutrire animali e piante contenendo le perdite

Le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente tornano a un livello conciliabile con i limiti di sopportabilità ecologica specifici del luogo.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

I concimi e gli alimenti per animali sono impiegati in maniera efficiente e parsimoniosa e promuovono in modo ottimale la crescita delle piante e la produzione animale. Le perdite e le emissioni nell’ambiente vengono evitate il più possibile.

Wasserressourcen schonend

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Importazioni di alimenti per animali e quota di foraggi concentrati (fonte: Agristat)

• Eccedenza della sostanza nutritiva N secondo il metodo OSPAR (fonte: Monitoraggio agroambientale)

• Quantitativo di N apportato sotto forma di concime (fonte: Inventario dei gas serra)

• Diffusione dei programmi facoltativi nel quadro dei pagamenti diretti per un utilizzo efficiente di N (fonte: AGIS)

• Tenori di nitrato nelle acque superficiali e sotterranee (fonte: Programma di misurazione NAWA (acque superficiali) e Osservazione nazionale delle acque sotterranee NAQUA (acque sotterranee))

• Tenori di fosfati nei laghi (fonte: Programma di misurazione NAWA)

Tabella 8 - Misure nell’obiettivo intermedio Sostanze nutritive suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Ridurre al minimo le perdite

46 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
Bassa «illustrare» Media «consentire» Elevata «promuovere/richiedere»
di
delle sostanze nutritive
Revisione di
Promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca Ressourcenschonende Konsummuster erreichen Food Waste
N-01 Schema
riduzione
N-02
Suisse-Bilanz N-03

N-01 Attuazione dello schema di riduzione delle sostanze nutritive

N-01 Attuazione dello schema di riduzione delle sostanze nutritive

Stato ☒ già intrroodottto ☐ nuovo

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la parteecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Mediante l’Iv.Pa. 19.475, il Parlamento ha sancito nella legge sull’agricoltura, tra le altre cose, uno schema di riduzione per l’azoto e il fosforo. L’obiettivo è stabilito dal Consiglio federale. Le categorie sono esortate ad adottare misure per la riduzione delle perdite di sostanze nutritive e a renderne regolarmente conto alla Confederazione nel quadro di accordi settoriali. In tal modo s’intende rafforzare la responsabilità individuale della categoria. Inoltre, vanno introdotte le misure seguenti per contribuire a conseguire gli obiettivi definiti nell’ambito dello schema di riduzione.

• Suisse-Bilanz: dal 2024 è abolito il margine d’errore di +10 per cento per l’azoto e il fosforo.

• Contributo per l’impiego efficiente dell’azoto: le aziende che in Suisse-Bilanz hanno chiuso il bilancio dell’azoto con un valore del 90 per cento al massimo ricevono un contributo.

• Durata d’utilizzo prolungata delle vacche: sono versati contributi se per le vacche da latte in media sono comprovati più di tre parti e per le altre vacche più di quattro.

• Proroga del foraggiamento scaglionato di suini a tenore ridotto di azoto: la promozione prosegue fino alla fine del 2026 con contributi invariati. I requisiti sono definiti in maniera differenziata in funzione delle categorie di animali. Dal 2024 nell’ingrasso sono impiegate almeno due razioni foraggere con diversi tenori di proteina grezza.

• Obbligo di comunicare per alimenti per animali e concimi: l’obbligo di comunicare per le forniture di sostanze nutritive si applica anche ai concimi contenenti azoto e fosforo nonché ai foraggi concentrati.

Risultato Le misure decise nell’ambito dell’Iv.Pa. 19.475 sono attuate.

Attori

M

Effettoatteso Con l’attuazione delle misure è possibile ridurre le eccedenze di fosforo del 18 per cento circa e quelle di azoto dell’11 per cento circa. La portata del contributo fornito dalle categorie è strettamente correlata al loro impegno.

A

L’abbattimento delle eccedenze di azoto contribuisce notevolmente a ridurre le emissioni di gas serra. L’azoto sotto forma di protossido di azoto è un potente gas serra. Inoltre la produzione di concimi minerali contenenti azoto e fosforo richiede molta energia e genera emissioni di gas serra, poiché dipende principalmente da combustibili fossili.

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG Le disposizioni legislative sono già state adeguate. Nel 2025 verrà tratto un bilancio sui progressi compiuti e saranno definite eventuali ulteriori misure.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

47 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 26/42

N-02 Revisione del bilancio aziendale delle sostanze nutritive

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare e ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Suisse-Bilanz, in quanto elemento della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER), serve per valutare se il bilancio delle sostanze nutritive sul piano aziendale è equilibrato. A tal fine, a vari livelli si applicano deduzioni e coefficienti di correzione specifici per tenere conto delle perdite di sostanze nutritive lungo la cascata di concimi nell’ambiente. Dall’introduzione, nel 2001, dello Suisse-Bilanz uniforme, le deduzioni e i coefficienti non sono mai stati adeguati, sebbene la pratica e le tecnologie agricole nel frattempo siano notevolmente evolute.

Presso Agroscope è in corso una valutazione della struttura e dei coefficienti delle emissioni di azoto, quindi anche del grado di sfruttamento dell’azoto (GSN), dei concimi aziendali secondo Suisse-Bilanz (progetto «RevSuiBi 1 e 2»). In questo contesto un’importante base di riferimento è la cascata di concimi aziendali, peraltro già utilizzata nel modello sulle emissioni di ammoniaca Agrammon. L’obiettivo della valutazione è l’aggiornamento, laddove necessario, della struttura e dei coefficienti delle emissioni, quindi anche del GSN, dei vari concimi aziendali e ottenuti dal riciclaggio sulla base di approfonditi esperimenti scientifici sul lungo periodo. I risultati confluiranno nel bilancio delle sostanze nutritive della nuova gestione digitale delle sostanze nutritive e dei prodotti fitosanitari (digiFLUX) che sarà introdotta a partire dal 2024. Con il progetto digiFLUX avviato all’UFAG si mira a sviluppare progressivamente un sistema globale per la gestione delle sostanze nutritive e dei prodotti fitosanitari a livello nazionale, regionale e di singola azienda. L’implementazione dei risultati scaturiti dallo studio «RevSuiBi» in digiFLUX non causa alcun dispendio amministrativo supplementare per le aziende ed è utile ai capiazienda non solo come mezzo di controllo ma anche come ausilio.

Risultato

Lo studio «RevSuiBi» è terminato e sono state formulate proposte per l’attuazione negli strumenti di politica agricola.

Attori

Effettoatteso

M A

La valutazione ed eventualmente l’adeguamento della struttura e dei coefficienti delle emissioni, quindi anche del GSN dei concimi aziendali secondo Suisse-Bilanz, contribuiscono a incrementare l’efficienza dell’azoto e a ridurre le eccedenze di azoto nell’ambiente a livello di azienda. L’abbattimento delle eccedenze di azoto contribuisce notevolmente a ridurre le emissioni di gas serra. L’azoto sotto forma di protossido di azoto è un potente gas serra. Anche la produzione di concimi minerali contenenti azoto e fosforo richiede molta energia e genera emissioni di gas serra, poiché dipende principalmente da combustibili fossili.

Attuuazione

Responsabilità

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

UFAM USAV UFAG Lo studio non ha ripercussioni dirette sulle basi legali. Una modifica di Suisse-Bilanz sulla base di quanto scaturito dallo studio avviene nell’ambito della PER e di conseguenza implica un adeguamento a livello di ordinanza sui pagamenti diretti.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

48 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 27/42
N-02 Revisione del bilancio aziendale delle sostanze nutritive

N-03 Promozione di un utilizzo di un calcolatore aziendale delle emissioni di ammonica

N-03 Promozione di un utilizzo di un calcolatore aziendale delle emissioni di ammonica

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare e ulteer la politiica

Descriizione

Situazione Su mandato dell’UFAG, la SSAFA ha sviluppato le basi per un calcolatore delle emissioni di ammoniaca che si fonda su Agrammon. Questo calcolatore è uno strumento utile per quantificare le emissioni di ammoniaca di tutta l’azienda.

È in fase di preparazione un progetto pilota per testare il calcolatore delle emissioni di ammoniaca che durerà dal 2023 al 2026. Consentirà di colmare le lacune in materia di conoscenze in riferimento all’attuabilità (p.es. sistema per indennità orientate all’efficacia), all’accettazione e all’impatto del calcolatore delle emissioni di ammoniaca a livello aziendale. Sulla base dei risultati del progetto si valuterà se vi è la possibilità di introdurre un’indennità orientata all’efficacia (p.es. laddove vi è la prova di una riduzione delle emissioni o ci si mantiene al di sotto di una determinata soglia di emissioni).

Il calcolatore delle emissioni di ammoniaca confluirà nella nuova gestione digitale delle sostanze nutritive e dei prodotti fitosanitari (digiFLUX) che sarà introdotta a partire dal 2024. Con digiFLUX si mira a sviluppare progressivamente un sistema globale per la gestione delle sostanze nutritive e dei prodotti fitosanitari a livello nazionale, regionale e di singola azienda. Mediante l’utilizzo del calcolatore delle emissioni di ammonica in digiFLUX il dispendio amministrativo rimane basso.

Risultato

Un progetto pilota per testate il calcolatore delle emissioni di ammoniaca è terminato. Sono state formulate proposte per l’integrazione nella politica agricola.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

Un ampio utilizzo del calcolatore può contribuire a ridurre le emissioni di ammoniaca a livello di singola azienda e nazionale. Affinché vi sia un impatto anche in riferimento alle eccedenze di N, nel bilancio delle sostanze nutritive devono essere considerate le emissioni di N risparmiate.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Nell’ambito della PA22+ sono stati creati i presupposti per pagamenti diretti orientati ai risultati. Per un’eventuale introduzione di un contributo per i sistemi di produzione, invece, è necessario un adeguamento dell’ordinanza sui pagamenti diretti. L’inclusione del calcolatore di ammoniaca in digiFLUX è possibile senza modifiche a livello legislativo.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

49 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |
28/42
Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan

3.8. Obiettivo intermedio Acqua (W)

L’acqua è una risorsa sulla quale i cambiamenti climatici incidono considerevolmente e allo stesso tempo vitale. In futuro aumenterà il fabbisogno idrico delle piante utili e saranno sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, come forti precipitazioni o periodi di siccità con conseguente abbassamento del livello delle acque. Con una pianificazione tempestiva, già prima che si presenti la siccità è possibile stabilire chiare priorità per quanto concerne il consumo idrico, affinché gli attori possano adeguare la loro gestione e vi sia una maggiore sicurezza nella pianificazione. Mediante l’utilizzo parsimonioso ed efficiente dell’acqua, ad esempio nell’irrigazione, anche negli anni di siccità la disponibilità idrica è maggiore. Un utilizzo parsimonioso e lungimirante dell’acqua disponibile a livello regionale riduce quindi i conflitti legati a questa risorsa e promuove la sicurezza dell’approvvigionamento. Nell’ambito del secondo Piano d’azione sull’adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera e del postulato Rieder 18.3610 il Consiglio federale ha deciso di ampliare la base di informazioni sul quantitativo, il momento dell’utilizzo e la provenienza dell’acqua. Nel quadro del Programma nazionale di ricerca (PNR61) è stata esaminata dettagliatamente la tematica dell’utilizzo sostenibile delle acque e sono state messe a disposizione molteplici basi.

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Gestire in modo parsimonioso le risorse idriche

Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig

Nella pianificazione regionale della gestione delle risorse idriche si considerano le previsioni sulla disponibilità di acqua a livello locale, le possibilità d’immagazzinarla nonché la distribuzione e la preservazione delle funzioni ecologiche delle acque. Tale pianificazione crea i presupposti per un utilizzo sostenibile delle acque. In questa pianificazione si tiene opportunamente conto del principio della garanzia della produzione agricola adeguata alle condizioni locali.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

La scelta delle colture, delle varietà e dei sistemi di produzione nonché la densità di animali sono orientate alla disponibilità di acqua utilizzabile in modo sostenibile e l’irrigazione avviene in modo parsimonioso ed efficiente. Il consumo di acqua in agricoltura viene mantenuto a un livello possibilmente basso.

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Dati sul consumo idrico (fonte: non appena sarà disponibile nel Piano d’azione sull’adattamento ai cambiamenti climatici)

• Superfici irrigate per gruppo di colture e Cantone (fonte: Censimento delle aziende agricole)

• Domande di progetti di irrigazione e percentuale dell’utilizzo di tecnologie a risparmio idrico (fonte: domande MSt)

• Numero di autorizzazioni eccezionali in caso di siccità per prelievi d’acqua temporanei dalle acque superficiali laddove non sono raggiunti i deflussi residuali minimi (fonte: non appena sarà disponibile nell’ambito della misura W-01)

Tabella 9 - Misure nell’obiettivo intermedio Acqua suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Bassa «illustrare»

Utilizzare in maniera parsimoniosa e lungimirante l’acqua disponibile a livello regionale

Rafforzare la posizione dell’agricoltura nell’utilizzo delle acque

W-01 Resoconto sulla siccità

W-02 Monitoraggio dell’utilizzo delle acque

W-04 Piattaforma Irrigazione

W-05 Piano per la gestione delle acque

Media «consentire»

W-03 Linee guida sui progetti di irrigazione

Elevata «promuovere/richiedere»

Bodenfruchtbarkeit erhalten und speicherung

50 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure

W-01 Miglioramento del resoconto sulla siccità

W-01 Miglioramento del resoconto sulla siccità

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale Ai sensi dell’articolo 76 capoverso 1 della Costituzione federale (Cost.), nell’ambito delle sue competenze, la Confederazione provvede all’utilizzazione parsimoniosa e alla protezione delle risorse idriche nonché alla difesa dagli effetti dannosi delle acque. I Cantoni dispongono delle risorse idriche (art. 76 cpv. 4 Cost.). La sovranità in materia di acque spetta quindi ai Cantoni. Questi, in ottemperanza alla protezione delle acque, sono tenuti a definire le priorità nell’utilizzo delle acque. La legge federale sulla protezione delle acque (LPAc), dal canto suo, mira a preservare le acque da effetti negativi. I Cantoni provvedono affinché, a lungo termine, i prelievi da acque sotterranee non siano superiori alla quantità d’acqua che le alimenta (art. 43 cpv. 1 LPAc).

La Confederazione sostiene i Cantoni nella gestione delle acque mediante la fornitura di basi di conoscenze e pratiche. L’UFAM mette a disposizione dei Cantoni tre moduli di base per l’identificazione di regioni con necessità d’intervento in caso di siccità (modulo 1), la gestione a lungo termine delle risorse idriche (modulo 2) e la gestione di situazioni straordinarie (modulo 3). Nell’ambito di sondaggi su episodi di canicola e di siccità come quelli del 2015 e del 2018, l’UFAM monitora l’attuazione della gestione integrale delle acque nei Cantoni.

Onde adempiere il mandato costituzionale per la garanzia dell’utilizzazione parsimoniosa delle risorse idriche (art. 76 cpv. 1 Cost.), la Confederazione necessita di informazioni a cadenza regolare da parte dei Cantoni sulle misure da loro introdotte durante i periodi di siccità. Affinché la Confederazione osservi la situazione nei Cantoni e laddove si inasprisca la problematica della siccità possa adottare ulteriori misure, si introduce l’obbligo di resoconto in caso di situazioni di siccità.

Risultato

L’obbligo di resoconto nei Cantoni in caso di siccità è introdotto

Attori

Effettoatteso Miglioramento della garanzia dell’utilizzo parsimonioso e della protezione delle risorse idriche.

M A

Attuuazione

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG L’obbligo di resoconto in caso di siccità è introdotto con l’adeguamento dell’ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc). L’entrata in vigore della nuova disposizione a livello di ordinanza è prevista per novembre 2024.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

51 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 29/42

W-02 Miglioramento del monitoraggio dell’utilizzo delle acque

W-02 Miglioramento del monitoraggio dell’utilizzo delle acque

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☒ A mpliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Poiché a livello nazionale non vengono rilevati dati sull’utilizzo delle acque e sul fabbisogno idrico sufficientemente dettagliati per regione e stagione, vi sono lacune a livello di informazioni sull’attuale utilizzo delle acque e sul futuro fabbisogno idrico in Svizzera.

Nel Piano d’azione sull’adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera 2020-2025, con la misura AP2-w1 ci si è già posti l’obiettivo di rilevare i dati sul fabbisogno idrico. Nel rapporto di base Approvvigionamento idrico sicuro e gestione delle acque in adempimento del postulato 18.3610 Rieder, il Consiglio federale propone misure supplementari per creare una base di dati migliore a livello nazionale sull’attuale utilizzo delle acque e sul futuro fabbisogno idrico.

• Misura 2.1: l’UFAM valuta quali dati sull’utilizzo delle acque possono essere rilevati a livello svizzero con un basso dispendio, p.es. mediante una combinazione di telerilevamento, statistiche e dati esistenti nonché modellizzazioni. L’accento va posto sull’utilizzo delle acque per l’irrigazione agricola.

• Misura 2.2: l’UFAM mette a disposizione basi di conoscenze e concetti che consentono ai Cantoni di rilevare meglio e in maniera standardizzata i dati sull’utilizzo delle acque.

• Misura 2.3: nell’ambito del SEEA-Water (System of Environmental-Economic Accounting for Water che offre un quadro concettuale per l’organizzazione coerente e consistente di informazioni economiche idrologiche e riferite all’acqua), l’Ufficio federale di statistica valuta la fattibilità di conti delle risorse idriche semplificati a livello nazionale. Ulteriori dati sul consumo idrico nell’agricoltura vengono raccolti, comunicati e resi accessibili per il settore agricolo in maniera semplice nel progetto SwissIrrigationInfo.

Risultato I dati e le informazioni sull’utilizzo delle acque sono disponibili.

Attori

Effettoatteso Le misure in corso per migliorare la base di dati relativa all’attuale utilizzo delle acque e al futuro fabbisogno idrico colmano le lacune esistenti in materia di dati in questo ambito. In tal modo si creano le necessarie basi di dati per una gestione delle acque sostenibile e integrale.

M A

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

Il Piano d’azione sull’adattamento ai cambiamenti climatici in Svizzera dura fino al 2025. Il progetto SwissIrrigationInfo sarà concluso entro fine 2024. Per le misure presentate nel rapporto di base Approvvigionamento idrico sicuro e gestione delle acque non sono state fissate scadenze.

52 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 30/42

W-03 Creazione e implementazione di una guida per la pianificazione, la valutazione e il sovvenzionamento di infrastrutture di irrigazione

W-03 Creazione e implementazione di una guida per la pianificazione, la valutazione e il sovvenzionamento di infrastrutture di irrigazione

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer. . la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale I cambiamenti climatici incideranno notevolmente sulla disponibilità di acqua: ci saranno più periodi di siccità e forti precipitazioni. Aumenterà l’importanza dell’irrigazione nell’agricoltura e vi saranno sempre più conflitti di utilizzo. Pertanto è importante mettere a punto tempestivamente criteri chiari e comprensibili per la valutazione di progetti di irrigazione e come base per la ponderazione degli interessi.

La revisione dell’ordinanza sui miglioramenti strutturali (OMSt) prevede di concedere contributi per i miglioramenti strutturali a impianti di irrigazione solo se il progetto è orientato alla futura disponibilità idrica. Per concretizzare tale requisito si commissiona l’elaborazione di una guida per la pianificazione, la valutazione e il sovvenzionamento di progetti di irrigazione nella quale saranno stabiliti i requisiti minimi cui deve adempiere il progetto di irrigazione per poter ricevere contributi in virtù dell’articolo 20 OMSt. Inoltre vanno definiti criteri di valutazione e di collaudo che consentano una valutazione dei requisiti economici (aziendali) nonché di quelli relativi al diritto in materia di protezione delle acque ed ecologici di un progetto di irrigazione. Nel complesso, la guida consentirà di effettuare una valutazione uniforme dei progetti di irrigazione in vista di stabilire se hanno diritto a contributi.

Risultato

Una guida svizzera per la pianificazione, la valutazione e il sovvenzionamento di progetti di irrigazione è disponibile e viene applicata.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

Mediante la guida si vuole garantire che in futuro siano sostenuti solo progetti di irrigazione che considerano la futura disponibilità idrica (base HydroCH18). Occorre prevenire i conflitti d’interesse in caso di penuria idrica sfruttando in maniera efficiente e lungimirante le risorse idriche disponibili (a livello locale e regionale), ovvero solo per quelle colture il cui fabbisogno idrico è compatibile con la futura disponibilità di acqua del luogo. Quindi nel complesso occorre mirare a un utilizzo più rispettoso delle risorse idriche potenziando l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Nell’ambito dell’ordinanza sui miglioramenti strutturali (OMSt) sarebbe possibile adeguare l’articolo 20. Eventualmente è necessaria solo una modifica del commento. La guida sarà elaborata nel 2023 e potrà essere applicata già nell’autunno dello stesso anno.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

53 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 31/42

W-04 Creazione di una piattaforma di scambio sul tema dell’irrigazione

W-04 Creazione di una piattaforma di scambio sul tema dell’irrigazione

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere e la parttecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Sulla base di condizioni quadro per l’utilizzo delle acque destinate a inasprirsi a causa dei cambiamenti climatici, nell’ultimo decennio sono fortemente aumentate le diverse esigenze sul tema dell’irrigazione. Di conseguenza è cresciuto anche il numero di attori che si occupano di questo tema.

Per creare una rete tra gli attori che si occupano di irrigazione, ma anche un’interfaccia tra la gestione delle risorse idriche e l’agricoltura, si propone un forum nazionale per l’irrigazione nell’agricoltura, ovvero la piattaforma «Irrigazione in Svizzera», che va organizzata in maniera agile e deve essere orientata alla pratica nonché dedicarsi alle attuali esigenze sul tema dell’irrigazione. La piattaforma è messa a disposizione degli utenti in maniera facilmente accessibile. Possibili compiti/temi possono essere: promuovere e lanciare riunioni tecniche, trasmettere conoscenze tecniche alle scuole agricole, gestire progetti di ricerca, proporre nuove idee di progetto per il finanziamento, promuovere nuove tecnologie nella pratica, monitorare l’irrigazione agricola in Svizzera, sviluppare strategie per l’utilizzo dell’acqua in agricoltura, sviluppare e applicare i criteri di sostenibilità (OSS) per l’irrigazione, individuare le ripercussioni dell’irrigazione sui corsi d’acqua, in particolare anche sulla qualità dell’acqua, riconoscere una possibile intensivazione come conseguenza dell’irrigazione (e delle sue infrastrutture) (cfr. postulato Rieder) tenendo conto delle attività di altre organizzazioni, ovvero gestendo attivamente le interfacce.

Risultato

La piattaforma di scambio «Irrigazione in Svizzera» è operativa ed espleta le sue funzioni.

Attori

Effettoatteso

La piattaforma «Irrigazione in Svizzera» promuove e garantisce a lungo termine l’interconnessione e lo scambio di conoscenze tra gli attori affinché un’irrigazione efficiente, funzionale e lungimirante diventi più rapidamente realtà. M A

Attuuazione

Responsabilità

UFAM USAV UFAG L’UFAG funge da promotore. La cooperazione con i partner interessati è fondamentale.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

54 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 32/42

W-05 Elaborazione di un piano per la gestione delle acque per l’agricoltura

W-05 Elaborazione di un piano per la gestione delle acque per l’agricoltura

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☒ A mpliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descriizione

Situazioneiniziale L’acqua è un bene prezioso ed è indispensabile anche per la produzione di alimenti. Come conseguenza del riscaldamento climatico aumenta l’evaporazione a causa delle temperature più elevate a fronte di poche precipitazioni in estate e di scarsi accumuli sotto forma di ghiaccio e neve.

In vista di un utilizzo ottimale delle risorse idriche, di una riduzione dei conflitti d’uso e di una migliore sicurezza delle acque per l’agricoltura occorre analizzare il futuro fabbisogno idrico per la produzione alimentare rapportandolo alla disponibilità di acqua futura e tenendo in considerazione le possibilità esistenti sul piano tecnico, come per esempio serbatoi o metodi di irrigazione efficienti. Queste analisi vanno effettuate a livello nazionale e regionale. Anche a livello di singole aziende occorre cercare soluzioni affinché le aziende possano adattarsi a risorse idriche sempre più scarse e produrre risparmiando acqua. A tal fine vanno sfruttate le basi esistenti focalizzandosi sugli esempi di best practice.

Il piano funge da base nei lavori relativi alla tematica della gestione delle acque (p.es. per i piani cantonali di gestione delle acque).

Risultato

Un piano per la gestione delle acque in agricoltura a livello nazionale, regionale e di singole aziende è disponibile e funge da ausilio nelle pianificazioni della gestione idrica per altri attori, in particolare Cantoni e Comuni.

Attori

Effettoatteso

M A (x) (x)

Attuuazione

Con l’implementazione di esempi di best practice o basi per la gestione delle risorse idriche sempre più scarse a livello aziendale, regionale e nazionale, si agevola l’adattamento dell’agricoltura. Questo può contribuire anche a ridurre o a evitare conflitti nella gestione delle acque.

Responsabilità UFAM USAV UFAG Elaborazione del piano entro il 2024. Questo può essere sviluppato senza adeguare le basi legali.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

55 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 33/42

3.9. Obiettivo intermedio Suolo (B)

I suoli agricoli fertili consentono di ottenere anche in futuro buone rese e svolgono importanti funzioni. Un indicatore basilare della fertilità del suolo è il tenore di humus. Siccome dipende dalle condizioni locali e dalla gestione del suolo, può essere influenzato in maniera limitata, con conseguenti ripercussioni sulle emissioni di gas serra e sulla capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.

Riserve di carbonio considerevoli sono presenti nei cosiddetti suoli organici. A causa del drenaggio e della gestione a scopo agricolo, questi ex terreni paludosi perdono carbonio e si affossano, con ripercussioni negative sulla gestione. Dal profilo della protezione del clima occorre trovare delle soluzioni per arginare le emissioni di gas serra di queste superfici.

Inoltre, sulle superfici agricole vi sono potenziali per l’immagazzinamento temporaneo di carbonio a livello superficiale e sotterraneo (p.es. nei sistemi agroforestali o nel carbone vegetale). Queste tecnologie biologiche a emissioni negative possono essere sfruttate per compensare parzialmente le emissioni residue.

Nel 2020 il Consiglio federale ha varato la Strategia Suolo Svizzera che funge da base fondamentale per le misure nell’obiettivo intermedio Suolo.

Ressourcenschonende Konsummuster erreichen

Food Waste minimieren Handelsbeziehungen nachhaltig ausrichten

Preservare la fertilità del suolo e aumentare le riserve di carbonio

La fertilità del suolo è cruciale per garantire a lungo termine la sicurezza delle rese. Laddove necessario viene migliorata e preservata, evitando la compattazione e l’erosione del suolo nonché le immissioni di inquinanti.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Le riserve di carbonio già presenti nel suolo vengono preservate a lungo termine e, laddove necessario o possibile, aumentate. Particolare attenzione viene data alla protezione e alla gestione dei suoli organici viste le loro riserve di carbonio particolarmente elevate.

Grazie a una più diffusa applicazione di metodi di produzione conservativi e a una gestione mirata dell’humus, migliora la capacità dei suoli di immagazzinare acqua e sostanze nutritive. Inoltre è possibile prevenire l’erosione dovuta a precipitazioni intense nonché le perdite di raccolto in caso di siccità. Nel complesso occorre fare in modo che il bilancio del carbonio sulle superfici utilizzate a scopo agricolo sia positivo (C immagazzinato meno C perso).

Energiebedarf und erneuerbare träger stärken

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Emissioni di gas serra o variazione della sostanza organica presente nel suolo dei terreni gestiti a scopo agricolo (fonti: Inventario dei gas serra, NABO)

• Diffusione dei programmi facoltativi nell’ambito dei pagamenti diretti concernenti il miglioramento della fertilità del suolo (fonte: AGIS)

Tabella 10 - Misure nell’obiettivo intermedio Suolo suddivise per aspetto e portata dell’intervento. Le misure B-01 e B-05 sono coordinate tra loro dal profilo temporale.

Bassa «illustrare»

Gestione dell’humus in suoli minerali

Conservazione della torba di suoli organici

Altre (emissioni negative)

Media «consentire»

B-01 Valori di riferimento dell’humus

Elevata «promuovere/richiedere»

B-05 Consulenza sull’humus B-03 Promozione del bilancio dell’humus

B-04 Ricerca sul carbone vegetale B-04 Promozione dell‘agroselvicoltura

56 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure
B-06 Linee guida sui suoli paludosi
Produktionsportfolios optimieren

B-01 Definizione di valori di riferimento dell’humus

B-01 Definizione di valori di riferimento dell’humus

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale L’ordinanza contro il deterioramento del suolo (O suolo, 1998) definisce cosa si intende per suolo fertile. In essa si citano valori indicativi, di guardia e di risanamento per metalli pesanti potenzialmente tossici e contaminazioni organiche nonché valori indicativi per l’erosione che, se superati richiedono un intervento da parte dei servizi preposti alla protezione del suolo. Questa ordinanza attualmente non comprende indicazioni sui tenori di humus tipici del luogo o sulla soglia minima alla quale la funzionalità del suolo è minacciata. Il valore di riferimento dell’humus è calcolato considerando le condizioni del suolo su piccola scala.

Il Centro di competenze per il suolo fornisce un importante contributo all’attuazione della misura, semplificando e sviluppando ulteriormente i metodi per il rilevamento e l’analisi delle proprietà del suolo.

Risultato

Presupposta una gestione dei terreni agricoli minerali adeguata alle condizioni locali, nell’ambito della revisione dell’O suolo (progetto ReviSol) sono definiti tenori di humus tipici del luogo conformi ai criteri scientifici e attuabili nell’ambito della protezione del suolo.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

Valori di riferimento per l’humus specifici del luogo forniscono agli utilizzatori del suolo indicazioni sui tenori di humus del suolo minimi o da perseguire. Se in un luogo non si raggiungono i valori prescritti, i gestori devono esaminare misure per aumentare il tenore di humus. Temporaneamente si ha quindi un assorbimento di CO2 (pozzo), poi una ritenzione permanente di carbonio organico (stoccaggio) e di conseguenza aumenta la capacità di resilienza dei suoli ai cambiamenti climatici.

Responsabilità UFAM USAV UFAG L’ordinanza rivista entrerà in vigore il 1.1.2028.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

57 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 34/42

B-02 Svolgimento di ricerca sul campo per l’utilizzo di carbone vegetale

B-02 Svolgimento di ricerca sul campo per l’utilizzo di carbone vegetale

Stato ☒ già intrroodotta a ☐ nuova

Orientamento ☒ A mpliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descrizione

Situazioneiniziale Se omologato, il carbone vegetale può essere utilizzato in ambito agricolo, ad esempio mescolandolo a compost, concime o liquame e distribuendolo sui suoli o impiegandolo come additivo nei foraggi e come lettiera. Il carbone vegetale ottenuto mediante pirolisi a partire dalla biomassa si caratterizza per un elevato tenore di carbonio e una grande superficie specifica che offre luoghi di scambio sia per le sostanze nutritive sia per quelle nocive e può incrementare la capacità di ritenzione idrica del suolo. La nuova possibilità di utilizzo della biomassa può creare significativi flussi di sostanze, ma anche inasprire la competizione in relazione all’utilizzo tra energia, derrate alimentari, alimenti per animali e humus (cfr. Scheda Il carbone vegetale nell’agricoltura svizzera). Mancano dati empirici a lungo termine sulla base delle condizioni e dei metodi di gestione tipici e locali. Questo comporta grandi incertezze nella valutazione delle ripercussioni dell’impiego di carbone vegetale nell’agricoltura.

Al momento è in corso l’esperimento a lungo termine, cofinanziato dall’UFAG e dall’UFAM, «Black goes Green» promosso dalla città di Zurigo, insignita del marchio «Città verde» e dal FiBL, sull’influsso del carbone vegetale sulla struttura del suolo nonché sul bilancio idrico e sulla biologia del suolo. Nell’esperimento a lungo termine GHG-Recycle4Bio, cofinanziato dall’UFAG, dall’UFAM e dall’UFE, si analizza, tra le altre cose, l’effetto sul clima dei concimi ottenuti dal riciclaggio con e senza carbone vegetale nell’agricoltura biologica. In altri progetti potrebbero essere analizzati gli aspetti mancanti. Eventualmente anche progetti sulla compensazione climatica del carbone vegetale potrebbero contribuire all’acquisizione di conoscenze.

Risultato I progetti di ricerca a lungo termine in località svizzere tipiche e con gli usuali sistemi di produzione con (e senza) carbone vegetale sono in corso. Nelle ricerche sul campo viene preso in considerazione il carbone vegetale proveniente da altri materiali, come per esempio dalle graminacee. Il sistema suolo, il clima nonché il bilancio energetico, di carbonio e alimentare sono raffigurati in maniera il più possibile completa. La struttura del suolo, gli aggregati, la biodiversità del suolo, il dilavamento dei nitrati, le sostanze nocive, il sequestro e le interazioni con i prodotti fitosanitari sono presi in considerazione così come l’aspetto dell’utilizzo a cascata (p.es. impiego nel foraggiamento). Per una valutazione esaustiva possono essere inclusi gli ecobilanci.

Attori

M (x)

A (x)

Effettoatteso Gli obiettivi dello studio sono: (1) evitare i danni (2) quantificare il possibile sequestro di C e (3) trovare lo schema di valorizzazione ottimale per la biomassa. Schmidt et al. (2021) stimano a 0,3 milioni di tonnellate di C l’anno il potenziale di sequestro a livello svizzero risultante dall’utilizzo di carbone vegetale sulla superficie agricola utile concimabile partendo dalle materie prime legnose disponibili senza riconversione.

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG I progetti di ricerca sono in corso e l’inoltro delle domande di ricerca è sempre possibile

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

58 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 35/42

B-03 Promozione dell’impiego di un bilancio aziendale dell’humus

B-03 Promozione dell’impiego di un bilancio aziendale dell’humus

Stato ☒ già introdotta ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulter la politica

Descrizione

Situazioneiniziale Attualmente la lavorazione rispettosa del suolo viene sostenuta mediante pagamenti diretti. A seguito dell’Iv.Pa. 19.475, dal 1.1.2023 vengono versati anche contributi per una copertura adeguata del suolo. Tuttavia, con gli incentivi esistenti il tenore di humus, fattore determinante, tra le altre cose, per la struttura del suolo, l’apporto di sostanze nutritive e il bilancio idrico, è promosso in maniera ancora insufficiente.

Conformemente al Messaggio concernente l’evoluzione della politica agricola a partire dal 2022 (PA22+), si sostiene la promozione della formazione di humus. Pertanto il bilancio di humus delle particelle di un’azienda deve poter essere registrato mediante un calcolatore di humus integrato nella gestione digitale delle sostanze nutritive e dei prodotti fitosanitari (digiFLUX). Inoltre va verificato se potrebbe essere introdotta un’indennità alle aziende.

Nel Cantone di Soletta sono state raccolte esperienze nell’ambito del programma sulle risorse «Gestione dell’humus nell’agricoltura». Queste confluiranno nella presente misura. Va esaminato il rischio di un possibile incremento del dilavamento dei nitrati poiché la sostanza organica può contenere azoto.

Risultato

Sono presenti proposte per la promozione della formazione di humus tenendo conto del bilancio dell’humus dell’azienda. Il calcolatore di humus è sviluppato parallelamente (prendendo in considerazione anche il luogo).

Attori

Effettoatteso

M A

Attuazione

L’incentivo può favorire l’aumento del tenore di humus nei terreni coltivi. Per l’agricoltura conservativa in quanto sistema (combinazione di lavorazione del suolo senza aratro, copertura permanente del suolo ed elevata diversità vegetale) si presuppone un potenziale di sequestro pari a 0.63 tonnellate di C per ettaro e anno (Autret et al. 2016). L’effettiva funzione di pozzo di carbonio dipende, tra le altre cose, dalla partecipazione e dallo stato iniziale dei suoli ed è limitata nel tempo nonché reversibile.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Nell’ambito della PA22+ sono stati creati i presupposti per pagamenti diretti orientati ai risultati. Per un’eventuale introduzione di un contributo per i sistemi di produzione, invece, è necessario un adeguamento dell’ordinanza sui pagamenti diretti. L’inclusione del calcolatore di ammoniaca in digiFLUX è possibile senza modifiche a livello legislativo.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

59 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 36/42

B-04 Promozione di sistemi agroforestali

B-04 Promozione dell’agroselvicoltura

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare e ulteer la politiica

Descriizione

Situazioneiniziale I sistemi agroforestali forniscono diversi servizi ecosistemici. Per esempio sono pozzi di carbonio, hanno un impatto positivo sul bilancio delle sostanze nutritive e idrico, possono ridurre l’erosione e lo stress da caldo per piante e animali, forniscono frutta, legno e altri prodotti. I sistemi agroforestali riducono la superficie che potrebbe essere utilizzata per la coltivazione di alimenti e di foraggi, sebbene solo minimamente. La superficie attuale sulla quale vengono applicate moderne misure di agroselvicoltura, come la produzione di legno di alta qualità sulle superfici inerbite o sulla superficie coltiva, è stimata a 400 ettari e cresce solo lentamente.

Tali sistemi vanno promossi poiché possono contribuire al conseguimento di diversi obiettivi ambientali, avere ripercussioni positive sulla produzione e generare rese supplementari. Dal 2020 in 140 aziende in vari Cantoni della Svizzera francese si stanno testando moderni sistemi agroforestali nell’ambito del progetto sulle risorse Agro4esterie i quali vengono sostenuti mediante contributi una tantum e annuali.

L’agroselvicoltura fa parte del Piano d’azione 21-23 della Strategia per uno sviluppo sostenibile e del sistema a punti Clima e protezione delle risorse di IP-Suisse. Nell’UE l’agroselvicoltura è sostenuta finanziariamente mediante contributi per gli investimenti (tra gli altri IT, FR) nonché contributi annuali (tra cui DE). In Svizzera attualmente vengono sostenuti esclusivamente sistemi agroforestali tradizionali (soprattutto alberi da frutto ad alto fusto nei campi, selve castanili e pascoli boschivi). L’interesse delle aziende nei confronti di moderni sistemi agroforestali cresce, ma l’ingente investimento iniziale per l’acquisto del materiale vegetale e per la piantagione nonché le incertezze dal profilo giuridico le frena.

Risultato

La base legale per la promozione mediante contributi dell’impianto di moderni sistemi agroforestali sulle superfici coltive, sulle superfici inerbite e nelle colture speciali (p.es. viticoltura) è disponibile.

Attori

Effettoatteso

M A

Attuuazione

Responsabilità

Con la creazione di una base legale e il promovimento finanziario di una moderna agroselvicoltura si riducono i costi per le aziende interessate e si crea la necessaria sicurezza giuridica. Pertanto in Svizzera potrebbe aumentare la superficie con moderni sistemi agroforestali.

UFAM USAV UFAG Nell’ambito della PA30+ si creerà una base a livello di ordinanza per la promozione di moderni sistemi agroforestali nell’agricoltura.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

60 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 37/42

B-05 Creazione di basi per la consulenza in materia di gestione dell’humus supportata da dati sul suolo

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descrizione

Situazioneiniziale La maggior parte delle funzioni del suolo è regolata dal tenore di humus e circa la metà dell’humus è composto da carbonio organico (Corg). Il programma nazionale di ricerca «Uso sostenibile della risorsa suolo (PNR 68)» ha evidenziato che molti terreni agricoli in Svizzera sono poveri di Corg. Il potenziale di sequestro dipende dall’orientamento aziendale, dalle colture coltivate, dal tipo di gestione e dalle caratteristiche pedologiche e climatiche del luogo.

L’attuale tenore di Corg e la sua classificazione qualitativa in relazione al potenziale di immagazzinamento sono desumibili dalle analisi del suolo che vanno eseguite obbligatoriamente nell’ambito della PER, se i rispettivi valori sono determinati con metodi analitici e non tramite il test tattile.

Con la presente misura si creano le basi in vista di una successiva integrazione nelle strutture dei servizi cantonali di consulenza.

Risultato

Sono disponibili raccomandazioni di intervento specifiche per la coltura e per il luogo tese a incrementare il tenore di humus e a preservarlo in maniera duratura che considerano le informazioni reperibili sul suolo. Le raccomandazioni sono armonizzate con le misure B-01 e B-03. Le seguenti misure sono attuate.

• Le analisi del suolo nell’ambito della PER sono estese alla campicoltura, il para-metro struttura e humus/Corg è determinato solo tramite analisi e i dati sono messi a disposizione in modalità georefenziata. Per il campionamento è stabilito un momento adeguato.

• Le raccomandazioni specifiche per il luogo sulla formazione dell’humus a cura di Agroscope o di altri partner di ricerca sono elaborate.

• La consulenza specifica per l’azienda sulla formazione di humus da parte di Agridea o di altri partner è disponibile.

Effettoatteso

Attuazione

La consulenza specifica per l’azienda aiuta le aziende agricole nell’attuazione di misure efficienti per incrementare il tenore di humus nel suolo e ha un impatto maggiore rispetto alle raccomandazioni generiche. Mediante misure adeguate all’orientamento aziendale e alle caratteristiche locali le aziende agricole incrementano e preservano il tenore di humus e quindi legano il carbonio atmosferico nel suolo. Questo contribuisce sia alla mitigazione delle emissioni di gas serra sia all’adattamento ai cambiamenti climatici. Tenori di humus più elevati rappresentano anche un valore aggiunto per la fertilità del suolo. Anche le raccomandazioni per la correzione delle sostanze nutritive nella concimazione possono essere migliorate attraverso la professionalizzazione.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Responsabilità UFAM USAV UFAG Prima di adeguare le prescrizioni sui campioni di suolo nell’ambito della PER a livello di OPD occorre definire un metodo di analisi e creare un portale di dati per l’inserimento di risultati di analisi georeferenziate. Successivamente si devono sviluppare raccomandazioni specifiche per il luogo e un modulo di consulenza sulla formazione dell’humus.

Risultatidal 23+ 26+ 30+

61 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 38/42
M A
B-05 Creazione di basi per la consulenza in materia di gestione dell’humus supportata da dati sul suolo

B-06 Creazione e implementazione di una guida per la gestione di suoli paludosi

B-06 Creazione e implementazione di una guida per la gestione di suoli paludosi

Stato ☐ già introdotta ☒ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare e ulteer la politica

Descriizione

Situazioneiniziale Attualmente circa 17'000 ettari di suoli organici sono drenati e utilizzati a scopo agricolo. La gestione non è sostenibile. Con la mineralizzazione della torba ogni anno vengono liberati circa 0,7 milioni di tonnellate di CO2 che corrispondono al 10 per cento delle emissioni di gas serra provenienti dall’agricoltura svizzera. A causa della perdita di spessore del suolo, accade già che i drenaggi non siano più sufficientemente coperti. Per preservare a lungo termine la fertilità del suolo sono necessari progetti di bonifiche fondiarie costosi e dispendiosi in termini di materiale. Inoltre, mediante la riumidificazione occorre evitare l’immissione di ossigeno negli strati di torba al fine di arrestare la mineralizzazione.

Nei progetti in corso vengono elaborati strumenti decisionali. Ad esempio nel progetto «Superfici coltive umide» si stanno sviluppando criteri decisionali e approcci adeguati per le superfici coltive periodicamente inondate su suoli minerali. Nel progetto «Bonifica fondiaria Seeland», su suoli organici degradati vengono valutati e testati sul campo diversi metodi per la valorizzazione del suolo.

I requisiti di legge per erogare sovvenzioni a progetti di bonifiche fondiarie sono contenuti nell’ordinanza sui miglioramenti strutturali (art. 14 cpv. 1 lett. c OMSt). Attualmente le riumidificazioni il cui obiettivo è la promozione della biodiversità o la protezione del clima possono essere sostenute soltanto come misura di compensazione in relazione a un provvedimento nell’ambito dei miglioramenti strutturali (art. 14 cpv. 1 lett. f OMSt).

Va cercata una soluzione affinché i suoli organici possano essere utilizzati indipendente dal fatto che siano drenati o riumidificati e, in singoli casi, possano essere anche rinaturalizzati. A tal fine è necessario poter definire le superfici idonee a una valorizzazione del suolo per la produzione o per la preservazione della torba, sulla base di criteri misurabili tenendo conto del potenziale di produzione di derrate alimentari specifico del luogo nonché del contributo alla biodiversità e alla protezione del clima nell’utilizzo di fondi dei miglioramenti strutturali.

Risultato

La guida per la gestione di suoli paludosi è disponibile e viene applicata nell’ambito dei miglioramenti strutturali.

Attori

Effettoatteso Se si riesce a preservare la torba sulla metà dei suoli organici utilizzati a scopo agricolo, è possibile ridurre le emissioni di gas serra anche di 0,35 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.

M A

Attuuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

L’attuazione potrebbe avvenire al più presto dal 1.1.2026. Tale tempistica si basa sulle seguenti stime approssimative: definizione del mandato per l’elaborazione di uno strumento decisionale: 6 mesi, adeguamento delle attuali disposizioni legislative: 2 anni.

62 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 39/42

Ressourcenschonende

3.10. Obiettivo intermedio Energia (E)

Come tutti i settori dell’economia, anche la filiera agroalimentare attualmente dipende fortemente da fonti di energia non rinnovabili. Lo sfruttamento di fonti fossili nei carburanti e combustibili nonché l’utilizzo di elettricità generano emissioni di gas serra. Riducendo il fabbisogno energetico si contribuisce anche alla protezione del clima. Nella filiera agroalimentare vi sono però anche potenziali per sviluppare la produzione di energie rinnovabili. Viene fornito un contributo alla protezione del clima laddove possono essere sostituiti combustibili fossili.

Tier- und Pflanzenernährung verlustarm gestalten

Condizioni quadro favorevoli, sostegno finanziario e sensibilizzazione agevolano la transizione verso un approvvigionamento basato sulle energie rinnovabili. Per l’agricoltura e la selvicoltura lo sviluppo delle energie rinnovabili costituisce un ramo di produzione supplementare. Utilizzando le infrastrutture disponibili anche per la produzione di energia (p.es. pannelli solari sui tetti di edifici agricoli esistenti) o sfruttando dal profilo energetico i sottoprodotti e gli scarti dell‘agricoltura e della selvicoltura (p.es. concimi aziendali, residui della raccolta di legna) possono crearsi sinergie con l‘utilizzo della natura e del paesaggio. I sistemi agrivoltaici, ovvero l’utilizzo parallelo di superfici agricole per la produzione alimentare e per la produzione di elettricità, a determinate condizioni possono essere funzionali se per la coltura coltivata sotto i pannelli sussiste un beneficio (p.es. protezione dai danni derivanti dal caldo nelle coltivazioni di bacche).

Handelsbeziehungen nachhaltig

Ridurre il fabbisogno di energia e aumentare le energie rinnovabili

Wasserressourcen schonend bewirtschaften

Tramite l’uso ottimale di macchine e apparecchi efficienti nonché l’ottimizzazione energetica degli edifici si riduce il consumo totale di energia. I combustibili e i carburanti fossili vengono sostituiti con energie rinnovabili lungo l’intera catena del valore.

Bodenfruchtbarkeit erhalten und Kohlenstoffspeicherung erhöhen

Energiebedarf reduzieren und erneuerbare Energieträger stärken

La filiera agroalimentare sfrutta i potenziali sostenibili per produrre energie rinnovabili. La produzione di energia solare avviene in primo luogo sulle superfici degli edifici esistenti. Se possibile, la biomassa viene dapprima valorizzata più volte dal profilo materiale e infine da quello energetico secondo il principio a cascata. Nel complesso l’agricoltura fornisce più energie rinnovabili rispetto all’energia diretta che utilizza.

Per il monitoraggio a livello di obiettivi (cfr. anche il cap. 2.2) o per stabilire se gli obiettivi sono raggiunti vanno considerati i seguenti indicatori.

• Fabbisogno energetico diretto dell’agricoltura (fonte: Monitoraggio agroambientale)

• Quota di energie rinnovabili rispetto al fabbisogno energetico diretto (fonte: Monitoraggio agroambientale)

• Produzione di energie rinnovabili nell’agricoltura (fonte: Statistica svizzera delle energie rinnovabili)

Tabella 11 - Misure nell’obiettivo intermedio Energia suddivise per aspetto e portata dell’intervento

Bassa «illustrare»

Fabbisogno energetico

Produzione di energia

Media «consentire»

Elevata «promuovere/richiedere»

E-01 Revisione dell’imposta sugli oli minerali

E-03 Consulenza energetica

E-02 Promozione delle energie rinnovabili

63 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure |
Konsummuster erreichen
Waste minimieren
ausrichten Produktionsportfolios optimieren
Food

E-01 Revisione della restituzione dell’imposta sugli oli minerali

E-01 Revisione della restituzione dell’imposta sugli oli minerali

Stato ☒ già introdotta ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulter la politica

Descrizione

Situazioneiniziale Il 16 settembre 2022 il Consiglio federale ha varato il Messaggio relativo alla revisione della legge sul CO2 per il periodo successivo al 2024 e l’11 novembre 2022 il Parlamento ha avviato il dibattito in merito. Il nuovo progetto prevede l’abrogazione dell’articolo 18 capoverso 1bis della legge sull’imposizione degli oli minerali (LIOm; restituzione a imprese di trasporto concessionarie). Verranno quindi tassati i carburanti utilizzati negli autobus alimentati a diesel per agevolare più rapidamente la svolta verso quelli a propulsione elettrica. Per gli altri settori, tra cui anche l’agricoltura, il DEFR (SECO), in collaborazione con il DFF e il DATEC e previa consultazione delle categorie interessate, rivedrà l’articolo 18 LIOm. A tal fine si vagliano tre varianti: abolizione totale, dissociazione e riduzione della restituzione.

La restituzione dell’imposta sugli oli minerali nell’agricoltura è versata secondo le superfici dell’azienda e i tipi di coltura. È quindi dissociata dall’effettivo uso di carburante.

Risultato

L’articolo 18 LIOm relativo alla restituzione dell’imposta sugli oli minerali all’agricoltura è rivisto conformemente alla politica climatica.

Attori

Effettoatteso

La misura mira a ridurre il consumo di combustibili fossili nell’agricoltura. La portata dell’efficacia dipende dalla variante scelta. In caso di riduzione o di abolizione della restituzione a lungo termine aumenterebbe l’incentivo a un utilizzo più efficiente del carburante oppure per passare a una propulsione o a carburanti alternativi.

Attuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG Al momento la SECO sta concretizzando le opzioni di riforma coinvolgendo le categorie interessate. Il Consiglio federale deciderà sull’ulteriore procedura.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

64 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 40/42
M
A

E-02 Creazione di condizioni quadro favorevoli alla produzione di energie rinnovabili

E-02 Creazione di condizioni quadro favorevoli alla produzione di energie rinnovabili

Stato ☒ già introdotta ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☐ Accrescere la partecipazione ☒ Sviluppare ulter la politica

Descrizione

Situazioneiniziale Con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dando seguito all’iniziativa parlamentare Girod (19.443), il Consiglio federale ha varato la revisione della legge federale sull’energia (LEne) nonché adeguato le ordinanze rilevanti con effetto al 1° gennaio 2023. Diverse modifiche riguardano anche l’agricoltura. È ad esempio previsto il sostegno degli impianti fotovoltaici senza consumo proprio con un contributo d’investimento fino al 60 per cento dei costi d’investimento computabili e degli impianti a biomassa con un contributo d’investimento fino al 50 per cento dei costi d’investimento computabili (art. 25 e 27). Gli impianti a biomassa saranno sostenuti anche con un contributo alle spese d’esercizio (art. 33a).

Nel quadro di un ulteriore adeguamento della LEne in combinazione con una revisione parziale della legge sulla pianificazione del territorio (LPT) nonché della legge federale sull’imposta federale diretta (LIFD), si prevede che per nuovi investimenti in un impianto fotovoltaico siano possibili deduzioni fiscali. Inoltre, per la posa di impianti solari idonei sulle facciate nella zona agricola non dovrebbe più essere necessaria un’autorizzazione edilizia (come è già il caso per gli impianti sui tetti). Dal 1° luglio 2022 possono altresì essere autorizzati impianti fotovoltaici al di fuori della zona edilizia se dal profilo visivo costituiscono un’unità con edifici o impianti la cui esistenza legale è prevedibile a lungo termine, nonché in aree poco sensibili a condizione che comportino benefici per la produzione agricola. Nell’ambito della revisione dell’ordinanza sulla terminologia agricola (OTerm) è previsto che anche in caso d’installazione di impianti solari sulla superficie agricola utile si possa continuare a beneficiare dei pagamenti diretti.

Un ostacolo all’installazione di impianti fotovoltaici con elevata prestazione su grandi tetti di edifici agricoli è rappresentato in particolare dai costi per l’allacciamento alla rete (cavi dall’impianto fotovoltaico al punto di ingresso nella rete pubblica). Non è ancora chiaro come e quando si troverà una soluzione a riguardo.

Risultato

Le condizioni quadro giuridiche nel settore delle energie rinnovabili sono riviste e creano migliori presupposti per sviluppare la produzione di energie rinnovabili nell’agricoltura.

Attori

Effettoatteso

Le misure riducono gli ostacoli finanziari e giuridici per l’investimento nelle energie rinnovabili e per l’esercizio dei rispettivi impianti. Se i combustibili fossili sono sostituiti da energie rinnovabili è possibile ridurre le emissioni di gas serra. M A

Attuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG Gli articoli 25, 27 e 33a LEne sono in vigore dal 2023. Altre modifiche della LEne, della LPT e dell’OTerm sono in elaborazione da parte dell’UFE, dell’ARE e dell’UFAG.

Necessitàdiunariformagiur. - § §§

Risultatidal 23+ 26+ 30+

65 Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure | Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 41/42

E-03 Affermazione di una consulenza energetica accessibile a tutte le aziende agricole

E-03 Affermazione di una consulenza energetica accessibile a tutte le aziende agricole

Stato ☒ già introdotta ☐ nuova

Orientamento ☐ Ampliare le conoscenze ☒ A ccrescere la partecipazione ☐ Sviluppare ulter. la politica

Descrizione

Situazioneiniziale Mentre per gli edifici abitativi le offerte di consulenza relative al fabbisogno energetico sono ampiamente diffuse, per il settore primario sono in fase di sviluppo consulenze specifiche per le esigenze delle aziende agricole. Fino alla fine del 2021 nella Svizzera romanda l’UFAG ha cofinanziato il progetto di consulenza «Conseil énergétique pour l’agriculture romande (CEPAR)», nell’ambito del quale servizi di consulenza cantonali, in collaborazione con AgroCleanTech, hanno sviluppato un’offerta di consulenza energetica per le aziende agricole. Il progetto ha evidenziato che grazie alla consulenza è possibile riconoscere il notevole potenziale di risparmio per quanto concerne il consumo energetico, le emissioni di CO2 e i costi.

Il progetto ha gettato le basi per sviluppare diverse offerte di consulenza nei Cantoni della Svizzera romanda. Anche altri Cantoni, tra cui AG, LU, SG, offrono questo tipo di consulenza. La disponibilità e i costi delle offerte di consulenza per le aziende agricole variano a seconda del Cantone. In alcuni di essi le consulenze sono sovvenzionate. Le offerte si differenziano anche per i contenuti (con/senza relazioni economiche esterne e considerazione dell’energia grigia). Il beneficio è maggiore se la consulenza è globale, ovvero se la meccanizzazione nonché il metodo o i processi di produzione sono orientati all’energia rinnovabile prodotta.

Risultato

In tutti i Cantoni sono disponibili offerte di consulenza energetica specifiche per le aziende agricole, meglio se globali.

Attori

Effettoatteso Usufruendo della consulenza energetica gli agricoltori sono sensibilizzati e grazie alle misure introdotte a livello aziendale possono ridurre il consumo di energia e/o lanciarsi nella produzione di energie rinnovabili. In tal modo è possibile ridurre le emissioni di gas serra.

M A

Attuazione

Responsabilità UFAM USAV UFAG I Cantoni sono responsabili dell’approntamento di offerte di consulenza energetica. Possono essere sfruttate attività preliminari.

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66 | Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione 2050 | Seconda parte: piano di misure Klimastrategie Landwirtschaft und Ernährung 2050: Massnahmenplan 42/42
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4 Costi e benefici delle misure

Le misure della Strategia climatica per l’agricoltura e l’alimentazione contribuiscono in vari modi al conseguimento degli obiettivi. Conformemente ai tre orientamenti previsti, mirano ad ampliare le conoscenze, ad accrescere la partecipazione del settore e a sviluppare ulteriormente la politica. Ci sono grandi differenze nel grado di concretizzazione delle misure. Mentre alcune sono già state attuate, altre sono in una fase di pianificazione iniziale e il modo in cui saranno impostate dipenderà sostanzialmente dalle decisioni politiche future. Una solida quantificazione dei costi e dei benefici del pacchetto di misure a livello di Confederazione, Cantoni e categoria al momento non è quindi possibile.

La Confederazione deve sostenere i costi dei lavori di base nell’ambito dei quali vengono elaborati studi, analisi e piani e si prepara l’attuazione delle misure. Tuttavia, anche il successivo accompagnamento dell’attuazione delle misure comporta dei costi. Questi, laddove possibile, sono finanziati attraverso risorse finanziarie e umane già disponibili. Non è previsto chiedere al Parlamento o al Consiglio federale ulteriori fondi parallelamente alla pubblicazione della presente strategia.

In relazione all’attuazione nell’ambito del trasferimento, per alcune misure vi è un fabbisogno di fondi che, sulla base dei dati attualmente disponibili, viene stimato a circa 100 milioni di franchi all’anno. Questo importo comprende i fondi necessari per le seguenti otto misure: sostegno delle tecnologie (P-01), potenzia-

mento della selezione vegetale (P-03), promozione del calcolatore delle emissioni di ammoniaca (N-03), promozione del bilancio dell’humus (B-03), promozione della consulenza e della formazione continua (P-08), linee guida sui progetti di irrigazione (W03), promozione dell’agroselvicoltura (B-04), linee guida sui suoli paludosi (B-06). Tutte e otto le misure richiedono probabilmente una modifica a livello di legge o di ordinanza. Nell’ambito dell’elaborazione del progetto da porre in consultazione i costi saranno quantificati in maniera più precisa e potranno quindi discostarsi dalla presente stima. Il finanziamento delle misure deve avvenire sostanzialmente definendo delle priorità nell’ambito del budget settoriale esistente. Nella procedura di consultazione verranno presentate adeguate proposte di finanziamento affinché coloro che sono chiamati a prendere decisioni a livello politico possano pronunciarsi in merito alle relative misure con cognizione di causa e dopo aver preso atto dei risultati della consultazione. Si prevede d’includere le misure di politica agricola che devono essere attuate prima del 2030 nella documentazione per la consultazione relativa al Decreto federale che stanzia mezzi finanziari a favore dell’agricoltura per gli anni 2026-2029.

In linea di principio si parte dal presupposto che se non si porrà freno ai cambiamenti climatici e non si interverrà come dovuto sorgeranno ingenti costi per la società16. La presente strategia mira a ridurre tali costi mediante l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione delle emissioni di gas serra. Le spese correlate all’elaborazione e all’attuazione delle misure sono da considerarsi alla luce di tali potenziali benefici.

16 Con «Cost of Inaction» o «Costi dell‘inazione» s’intendono i costi che sorgono in caso di «mancato intervento», ovvero nel caso in cui rispetto a uno stato di riferimento non vengono attuate ulteriori misure. Vedasi anche Ecoplan (2019): «Cost of Inaction: Einschätzung zum Forschungsstand und Anwendung für die Umweltpolitik».

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