Rapporto agricolo 2003

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Bundesamt für Landwirtschaft Office fédéral de l’agriculture

Ufficio federale dell’agricoltura

Uffizi federal d’agricultura

RAPPORTO AGRICOLO
■■■■■■■■■■■■■■■■
1
Rapporto agricolo 2003 dell’Ufficio federale dell’agricoltura

Editore

Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG)

CH-3003 Berna

Tel.:031 322 25 11

Fax:031 322 26 34

Internet:www.blw.admin.ch

Copyright:UFAG,Berna 2003

Concetto e produzione

Artwork,Grafik und Design,S.Gallo

Stampa

RDV,Berneck

Fotografie

–Agenzia fotografica Incolor

–Archivio fotografico Agrofot

–Christof Sonderegger,fotografo

–FAL Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura

–FAT Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia alimentare

–LBL Centrale di consulenza agricola di Lindau

–Markus Redier,LID

–Peter Mosimann,fotografo

–Peter Studer,fotografo

–PhotoDisc Inc.

–Prisma Dia-Agentur

–Produttori svizzeri di latte PSL

–Svitzerland Cheese Marketing AG

–Tobias Hauser,fotografo

–UFAG Ufficio federale dell’agricoltura

–USC Unione svizzera dei contadini

–Zefa Blue Planet

Distribuzione

UFCL,Distribuzione pubblicazioni

CH-3003 Berna

N.d’ordinazione:

italiano:730.680.03 i

10.2003 200 103409

tedesco:730.680.03 d

10.2003 2800 103409

francese:730.680.03 f

10.2003 1400 103409

Fax:031 325 50 58

Internet:www.bundespublikationen.ch

SIGLA EDITORIALE 2
■■■■■■■■■■■■■■■■ Indice Prefazione 4 ■ 1.Ruolo e situazione1.1Economia 9 dell’agricoltura 1.1.1L’agricoltura,parte integrante dell’economia 10 1.1.2Mercati 25 1.1.3 Situazione economica del settore agricolo 51 1.1.4 Situazione economica delle singole aziende 57 1.2Aspetti sociali e società 77 1.2.1 Aspetti sociali 78 1.2.2 Società 106 1.3Ecologia ed etologia 111 1.3.1 Ecologia 111 1.3.2 Etologia 128 1.4Valutazione della sostenibilità 133 ■ 2.Provvedimenti di2.1Produzione e smercio 139 politica agricola 2.1.1Strumenti sovrasettoriali 141 2.1.2Economia lattiera 155 2.1.3 Produzione animale 163 2.1.4 Produzione vegetale 171 2.1.5 Valutazione dei provvedimenti 181 2.2Pagamenti diretti 185 2.2.1 Importanza dei pagamenti diretti 186 2.2.2 Pagamenti diretti generali 194 2.2.3 Pagamenti diretti ecologici 203 2.3Miglioramento delle basi 223 2.3.1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale 224 2.3.2 Ricerca,consulenza,formazione professionale,CIEA, Istituto di allevamento equino 234 2.3.3 Mezzi di produzione 243 2.3.4 Allevamento di animali 249 2.4 Sezione Ispettorato delle finanze 251 2.5 Risultati della Politica agricola 2007 254 2.6 Siccità e programma di sgravio 2003 258 ■ 3.Aspetti internazionali 3.1Sviluppi sul piano internazionale 263 3.2 Confronti sul piano internazionale 281 ■ Allegato Tabelle A2 Atti legislativi in ambito agricolo A64 Terminologia e metodi A67 Abbreviazioni A87 Bibliografia A89 INDICE 3

Il 2002 è stato caratterizzato dalle difficoltà cui ha dovuto far fronte l’economia lattiera.Grazie all’impegno delle parti in causa,è tuttavia stato possibile contenerne gli effetti sull’agricoltura.Complessivamente,i risultati economici del 2002 sono paragonabili a quelli del 2001.Verso la fine dell’anno,i prezzi del latte sono calati di 5 ct./kg circa.Gli effetti di questa riduzione si sono osservati chiaramente soltanto nell’anno in corso.Inoltre,si sono registrate perdite dovute alle elevate temperature e alla siccità dell’estate 2003.Secondo le valutazioni del conto economico dell’agricoltura il reddito 2003 sarà del 13 per cento inferiore rispetto all’anno precedente.

Nell’anno in corso,l’agricoltura ha dovuto affrontare temi importanti nel quadro della politica interna ed estera,quali le decisioni in merito alla Politica agricola 2007 e il programma di sgravio 2003,volto a sanare le finanze federali nell’ambito della politica interna,nonché il ciclo di negoziati dell’OMC a Cancun e le trattative con l’UE concernenti la compensazione delle materie prime per i prodotti agricoli trasformati nell’ambito della politica estera.Le decisioni prese nel quadro della politica interna garantiscono all’agricoltura un futuro prossimo relativamente sicuro.È stato stabilito che il contingentamento lattiero sarà smantellato nel 2009 o al più tardi entro il 2011. Sono stati inoltre determinati i mezzi finanziari da destinare all’agricoltura nel prossimo quadriennio.Il Parlamento ha approvato tre limiti di spesa per un totale di 14,092 miliardi di franchi.Dal canto suo l’agricoltura deve contribuire allo sgravio delle finanze federali,il che implica sacrifici.Tuttavia ciò è necessario se si considera la situazione globale.Meno chiari degli sviluppi della politica interna sono quelli in seno all’OMC.I negoziati di Cancun sono stati sospesi.Si potrebbe pensare che con il fallimento del vertice,l’agricoltura sarà risparmiata da ulteriori processi di liberalizzazione, ma queste sarebbero conclusioni errate.Infatti ciò significa piuttosto che la pressione aumenterà a livello dell’OMC o nel quadro degli accordi bilaterali.Nel complesso,nei prossimi anni l’agricoltura continuerà ad essere sottoposta ad un’elevata pressione ad adeguarsi.

Il quarto rapporto agricolo mostra che in questi ultimi anni lo sviluppo del settore primario è stato piuttosto costante.Il mutamento strutturale avvenuto tra il 2000 e il 2002 pari al 2,2 per cento è paragonabile ai valori registrati tra il 1990 e il 2000.Gli indicatori economico-aziendali sono rimasti pressoché invariati.La quota di capitale di terzi è rimasta attorno al 41 per cento;gli investimenti hanno subito fluttuazioni annuali,segnando tuttavia una tendenza al ribasso.Dalla valutazione dei dati delle prime tre inchieste sulla salute non emerge alcuna indicazione che l’incidenza di problemi fisici o psichici tra i contadini sia aumentata nel 2002 rispetto al 1997 o al 1992.Il reddito nell’agricoltura è mediamente inferiore a quello del resto della popolazione e il divario continua ad aumentare.Il reddito di numerose aziende è superiore al reddito comparabile e in parte lo scarto è notevole.Un'analisi del Politecnico federale di Zurigo concernente le prestazioni delle aziende indica che la produttività del lavoro è il fattore più importante per distinguere le aziende con risultati buoni da quelle con risultati insoddisfacenti.In altre parole,ciò significa che,senza dubbio,esiste ancora un notevole potenziale di miglioramento dei risultati economici.

4 PREFAZIONE ■■■■■■■■■■■■■■■■
Prefazione

Il processo di adeguamento strutturale potrebbe pertanto continuare anche nei prossimi anni.Il miglioramento della situazione reddituale,tuttavia,non deve essere forzatamente inteso come un compito legato all’attività agricola.Nelle aziende che, dedicandosi soltanto all’agricoltura,non riescono a raggiungere un livello reddituale sufficiente sarà necessario incrementare la produttività del lavoro,onde poter svolgere anche un’attività a titolo accessorio.Non esiste,tuttavia,una regola fissa applicabile a tutte le aziende.È essenziale,comunque,saper intervenire in modo responsabile,non ignorando i cambiamenti che si impongono.Inoltre,è basilare analizzare con serietà e obiettività gli elementi di forza e di debolezza,le proprie aspettative e possibilità prima di effettuare delle scelte.

Decisamente per l’agricoltura non si prospetta un futuro facile.I contadini che affrontano il futuro come sfida e non come minaccia saranno sempre un sostegno fondamentale per un’agricoltura competitiva e sostenibile.

PREFAZIONE 5
6

■■■■■■■■■■■■■■■■ 1.Ruolo e situazione dell’agricoltura

1 7

L’articolo 104 della Costituzione sancisce che la Confederazione provvede affinché l’agricoltura,tramite una produzione ecologicamente sostenibile e orientata verso il mercato,contribuisca efficacemente a:

a.garantire l’approvvigionamento della popolazione;

b.salvaguardare le basi vitali naturali e il paesaggio rurale;

c.garantire un’occupazione decentrata del territorio.

Dagli obiettivi ancorati nella Costituzione si evince che i compiti affidati all’agricoltura vanno ben oltre la mera produzione di derrate alimentari.In tale contesto,si parla infatti di agricoltura multifunzionale.La cura del paesaggio,la salvaguardia delle basi esistenziali naturali e l’occupazione decentrata del territorio sono prestazioni che pur essendo a vantaggio della collettività vengono retribuite soltanto in parte sul mercato.

Il concetto di «sostenibilità» è stato ancorato nella Costituzione per la prima volta nel 1996.Esso è assurto a importante linea direttrice per l’operato politico dopo la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992.

Il Consiglio federale intende seguire gli effetti della nuova politica agricola.A tal proposito nell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura ha fissato i presupposti necessari.L’articolo 1 capoverso 1 di detta ordinanza sancisce,infatti,che la politica agricola e le prestazioni dell’agricoltura vanno esaminate nell’ottica della sostenibilità.Il capoverso 2 prescrive di valutare le implicazioni di ordine economico, ecologico e sociale.L’UFAG viene incaricato di redigere un rapporto annuale sui risultati delle analisi.Tale mandato viene assolto attraverso il Rapporto agricolo.

Le tre dimensioni della sostenibilità rappresentano la struttura alla base delle informazioni contenute nel capitolo 1 del presente rapporto.Esso fornisce informazioni sul ruolo e la situazione dell’agricoltura.

8 1.RUOLO E SITUAZIONE DELL’AGRICOLTURA 1

1.1 Economia

Per poter fornire le prestazioni richieste,l’agricoltura deve poter contare su una base economica sufficientemente ampia.La descrizione delle conseguenze economiche della politica agricola rappresenta pertanto un punto cardine del resoconto.In tal modo è infatti possibile ottenere informazioni sui risultati economici delle aziende agricole,sullo sviluppo strutturale,sull’interconnessione con gli altri settori dell’economia o sulle condizioni di mercato.

Qui di seguito è illustrato il ruolo dell’agricoltura in qualità di tassello dell’economia, vengono fornite informazioni su produzione,consumo e commercio esterno nonché sui prezzi alla produzione e i prezzi al consumo rilevati sui singoli mercati,descritta la situazione economica dell’intero settore e delle aziende individuali nonché presentata la seconda parte dello studio sulla prestazione delle aziende agricole svizzere.

■■■■■■■■■■■■■■■■
9 1.1 ECONOMIA 1

1.1.1

L’agricoltura,parte integrante dell’economia

Sviluppo strutturale

L’agricoltura è strettamente correlata agli altri settori dell’economia.I mutamenti sociali ed economici incidono sul primario.L’agricoltura,a sua volta,condiziona gli altri settori economici.Dai settori a monte l’agricoltura ricava i mezzi di produzione,mentre i prodotti ed i servizi da essa forniti vengono acquistati dalle aziende di trasformazione e dai commercianti dei settori a valle.Di seguito vengono illustrati gli sviluppi strutturali nel settore agricolo e in determinate aziende a monte e a valle.

L’attività agricola contribuisce a creare molti posti di lavoro nelle aziende dei settori a monte e a valle.L’assenza di un’agricoltura produttiva inciderebbe in maniera più o meno marcata sull’esistenza di tali attività.

Dal 1995 al 2001,il numero delle persone che lavorano in agricoltura e nelle aziende a monte e a valle è diminuito complessivamente di 50'000 unità.Circa la metà di esse erano impiegate rispettivamente nel primario e nelle aziende a valle.Resta invece stabile il numero della manodopera nelle aziende a monte.

Nel 2001,il 12 per cento circa della popolazione attiva lavorava direttamente nell’agricoltura o in settori strettamente legati ad essa.Le aziende a valle e quelle a monte impiegavano rispettivamente circa 215'000 e 60'000 persone.Il numero delle persone occupate nel settore primario ammontava a 200'000 unità circa.

10 1.1 ECONOMIA 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Evoluzione dei lavoratori nel settore agricolo Aziende a monteAgricolturaAziende a valle Numero 1995 1 19982001 Fonti: UST, USC, UFAG 1 Agricoltura 1996 0 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000

Nel periodo 1990–2000 sono state chiuse 22'278 aziende.Circa la metà di esse erano piccole aziende con una superficie compresa tra 0 e 3 ettari.Dall’inizio del periodo considerato è rimasto praticamente soltanto il 60 per cento circa di esse.Con la loro chiusura,tuttavia,si sono liberati soltanto 16'546 ettari ovvero l'1,5 per cento circa della SAU.Una chiara flessione si è registrata anche per le aziende delle classi di dimensioni 3–10 e 10–20 ettari.Al contrario,si è verificato un aumento delle aziende con una superficie superiore ai 20 ettari.Statisticamente l’aumento più significativo è stato quello registrato dalle aziende della classe di dimensioni 30–50 ettari.Quindi si può dire che i 20 ettari rappresentino la linea di demarcazione tra le aziende in diminuzione e quelle in aumento a livello nazionale.

Tra il 2000 e il 2002 il numero delle aziende è sceso di 3'116 unità,ovvero del 2,2 per cento l’anno.Il tasso di variazione delle aziende con superficie fino a 3 ettari è stato inferiore a quello registrato negli anni 1990–2000.Per le aziende superiori a 3 ettari il tasso di variazione è passato dall’1,6 al 2,1 per cento.

Evoluzione del numero di aziende per regione

RegioneNumero di VariazioneNumero di Variazione aziende1990–2000aziende2000–2002

Negli anni 1990-2000 il numero di aziende è diminuito di 10'000 unità circa nella regione di pianura,di 5'500 unità in quella collinare e di 6'500 unità nella regione di montagna.Il tasso di diminuzione riferito a questo periodo nelle tre regioni è simile.

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.1 ECONOMIA 11 1 Evoluzione del numero di aziende per classe di dimensioni Classe di Numero di aziendeVariazioneNumero di aziendeVariazione dimensioni1990–20002000–2002 l’annol’anno in %in % In ha1990200020012002 0–3 19 8198 371 –8,37 9977 784 –3,6 3–1027 09218 542 –3,717 52516 700 –5,1 10–2031 63024 984 –2,324 19923 640 –2,7 20–3010 04111 6741,511 77511 7890,5 30–503 5495 7595,06 0126 1333,2 > 506841 2075,81 2761 3756,8 Totale92 81570 537 –2,768 78467 421 –2,2 > 3 72 99662 166 –1,660 78759 637 –2,1 Fonte:UST
in
1990200020012002
di pianura41 59031 612 –2,730 62130 186 –2,3 Regione collinare24 54118 957 –2,518 58418 242 –1,9 Regione di montagna26 68419 968 –2,919 57918 993 –2,5 Totale92 81570 537 –2,768 78467 421 –2,2 Fonte:UST
l’annol’anno
%in %
Regione
■ Agricoltura
Tabella 1,pagina A2

Tra il 2000 e il 2002 la flessione annua nelle regioni di pianura,collinare e di montagna è diminuita lievemente rispetto al decennio precedente.

Evoluzione del numero di lavoratori

Nel 2000 il numero delle persone occupate nel primario è diminuito di 49'768 unità rispetto al 1990.A registrare la flessione è stata esclusivamente la manodopera familiare.Al contrario,il volume della manodopera extrafamiliare è leggermente aumentato.

Tra il 2000 e il 2002 si è verificata un’ulteriore flessione del numero dei lavoratori.Il tasso annuo di diminuzione,tuttavia, è stato inferiore a quello del decennio precedente.Il calo ha interessato sia la manodopera familiare sia quella extrafamiliare.

CategoriaNumero di VariazioneNumero diVariazione lavoratori1990–2000lavoratori2000–2002 l’annol’anno in %in % 1990200020012002 Manodopera familiare217 477165 977 –2,7163 094160 834 –1,6 Di cui: Capoazienda (m.)88 88974 724 –1,772 64271 217 –2,4 Capoazienda (f.)3 9262 346 –5,02 2872 293 –1,1 Manodopera extrafamiliare36 08437 8160,536 58136 102 –2,3 Totale253 561203 793 –2,2199 675198 936 –1,2 Fonte:UST
12 1.1 ECONOMIA 1
Tabella 2,pagina A2

■ Settori a monte e a valle

Le strutture dei settori a monte e a valle si sono evolute in maniera differenziata.

Evoluzione di determinate aziende a monte dell'agricoltura

Fabbricazione di alimenti per animali da reddito

Fabbricazione di macchine agricole

Commercio all'ingrosso di cereali, sementi e alimenti per animali

Fonti: UST, USC, UFAG

Dalla valutazione di determinati settori a monte nel periodo 1995–2001 emerge una stagnazione,rispettivamente un lieve incremento per quanto concerne sia i settori dediti alla fabbricazione di alimenti per animali e di macchinari agricoli sia i lavoratori. Nel settore del commercio all'ingrosso in cereali,sementi e alimenti per animali si registra un aumento del numero di lavoratori e una flessione del numero di aziende.

Evoluzione dei lavoratori in determinate aziende a monte dell'agricoltura

Fabbricazione di alimenti per animali da reddito

Fabbricazione di macchine agricole

Commercio all'ingrosso di cereali, sementi e alimenti per animali

Fonti: UST, USC, UFAG

Numero
199519982001
0 700 100 200 300 400 500 600
Numero
199519982001
0 4 500 4 000 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 13 1.1 ECONOMIA 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA

In determinati settori a valle,tra il 1995 e il 2001 è stata rilevata una concentrazione. Nel 1995,ad esempio,nel settore della macellazione e trasformazione della carne erano occupate 10'171 persone in 282 aziende.Sei anni più tardi il numero dei lavoratori era salito a 10'683 unità (+5%) e quello delle aziende era sceso a 262 (–7%).Nel settore della trasformazione del latte,nello stesso periodo,sono calati sia i lavoratori che le aziende.Mentre nel 1995 si censivano 11'091 persone impiegate in 1'445 aziende,nel 2001 questi valori scendevano rispettivamente a 10'058 e 1'148. Nello stesso periodo venivano registrate flessioni anche nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di derrate alimentari,bevande e tabacco.

Evoluzione di determinate aziende a valle dell'agricoltura

Trasformazione del latte Macellazione e trasformazione della carne

Fabbricazione di pane e prodotti da forno

Commercio all'ingrosso di derrate alimentari, bevande e tabacco

Commercio al dettaglio di derrate alimentari, bevande e tabacco

Fonti: UST, USC, UFAG

Evoluzione dei lavoratori in determinate aziende a valle dell'agricoltura

Trasformazione del latte Macellazione e trasformazione della

Fabbricazione di pane e prodotti da forno

Commercio all'ingrosso di derrate alimentari, bevande e tabacco

Commercio al dettaglio di derrate alimentari, bevande e tabacco

Fonti: UST, USC, UFAG

14 1.1 ECONOMIA 1
Numero
199519982001
0 10 000 9 000 8 000 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000
Numero
199519982001
carne
0 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000
Tabella 3,pagina A3

■ Aziende dedite alla produzione lattiera

Nel periodo 1990/91–2001/02,le strutture della produzione lattiera si sono notevolmente trasformate.L’introduzione del commercio di contingenti nel 1999 ha ulteriormente accelerato il processo di adeguamento.

Evoluzione delle aziende dedite alla produzione lattiera

CaratteristicaTotale

1990/912001/02

ProduttoriNumero50 33436 231 Contingente Ø kg58 86183 407 Superficie Ø ha16,519,6

Fonti:UFAG,UST

Evoluzione delle aziende dedite alla produzione lattiera

1990/912001/02

Dal 1990/91 al 2001/02 il numero delle aziende dedite alla produzione lattiera situate nella regione di pianura è diminuito di un terzo circa.Nello stesso periodo il contingente medio è aumentato del 50 per cento.La SAU gestita per azienda è cresciuta del 20 per cento circa,passando da 17,2 a 20,6 ettari.

15 1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1
nella regione di pianura1
Numero, kg
Fonti:
Produttori Contingente Ø Superficie Ø 0 30 25 20 15 10 5 0 80 000 60 000 20 000 40 000 100 000 30 076 66 903 20 771 98 197
ha
UFAG, UST 1
Zona campicola, zone intermedie, zona collinare

Evoluzione delle aziende dedite alla produzione lattiera nella regione di montagna1

In questi undici anni,il numero delle aziende dedite alla produzione lattiera situate nella regione di montagna è calato di un quarto circa.Nello stesso periodo il contingente medio è aumentato di un buon 30 per cento.La SAU gestita per azienda è passata da 15,6 a 18,2 ettari (+17%).

Evoluzione delle aziende dedite alla produzione lattiera dall’introduzione del commercio di contingenti

Il commercio di contingenti introdotto nel 1999 ha contribuito ad accelerare l’abbandono della produzione lattiera.Le aziende rimanenti hanno potuto aumentare il proprio contingente e ampliare la propria SAU.Di conseguenza,tra gli anni lattieri 1999/2000 e 2001/02,il quantitativo di contingente per azienda

del 5,1 per cento l’anno (complessivamente quasi 8'000 kg) mentre la SAU è cresciuta del 3,5 per cento l’anno (complessivamente 1,3 ha).

16 1.1 ECONOMIA 1
CaratteristicaTotaleRegione di Regione di pianura 1 montagna 2 1999/2001/021999/2001/021999/2001/02 200020002000 ProduttoriNumero39 89036 23123 03520 77116 85515 460 Contingente Ø kg75 68983 40788 33598 19758 40663 535 Superficie Ø ha18,319,619,220,617,118,2 1Zona campicola,zone intermedie,zona collinare 2 Zone di montagna I a IV Fonti:UFAG,UST
è aumentato
1990/912001/02 Numero, kg ha Fonti: UFAG, UST 1 Zone di montagna I–IV Produttori Contingente Ø Superficie Ø 0 30 25 20 15 10 5 0 80 000 60 000 20 000 40 000 100 000 20 258 46 922 15 460 63 535

Le variazioni dei contingenti lattieri tra il 1999/2000 e il 2001/02 mostrano che il commercio di contingenti ha rispecchiato le esigenze dei produttori lattieri.Da esso hanno tratto profitto essenzialmente tutte le regioni nella parte occidentale della Svizzera.In particolare due fattori potrebbero aver favorito questo sviluppo:buone possibilità di valorizzazione del latte e contingenti relativamente bassi per ettaro.Il potenziale di sviluppo delle regioni caratterizzate da aziende con elevati contingenti per ettaro e alta densità di bestiame è stato piuttosto limitato.Il fatto che predominino le regioni in cui si sono verificate crescite dei contingenti dipende dagli aumenti di quantitativi di contingente concessi dal Consiglio federale nell’anno lattiero 2001/02 (+3%).

1.1 ECONOMIA 17 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1
Variazione dei contingenti lattieri – Anno lattiero 1999/2000–2001/02 Fonte: UFAG, Dati cartografici GG25 © Swisstopo (BA035290)
kg per ha 1 < –1000 –1000 – 0 0 – 1000 > 1000 Nessun contingente
1 Per Comune, contingente lattiero 2001/02 meno contingente lattiero 1999/2000 diviso per la SAU totale
Estivazione

Indicatori economici

Valore aggiunto lordo dei tre settori economici 1999–2001

Nel 2001 il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato di tutta l’economia ha raggiunto quota 407’821 milioni di franchi.Rispetto all’anno precedente vi è stato un lieve incremento.La quota del primario è stata esigua (1,1%).All’interno del settore primario l’agricoltura fa la parte del leone (74,1%).

Rispetto al 2001,nell’anno oggetto del rapporto,si è registrata una flessione delle importazioni e delle esportazioni totali rispettivamente dell’8,2 e dell’1,4 per cento,a seguito della congiuntura negativa e dell’inaspettato calo degli investimenti in attrezzature ed in ambito edile.Le importazioni sono diminuite complessivamente da 141,9 a 130,2 miliardi di franchi mentre le esportazioni sono passate da 138,5 a 136,6 miliardi di franchi.Anche il commercio di prodotti agricoli ha segnato una leggera battuta d’arresto;le importazioni sono passate da 8,6 a 8,5 miliardi di franchi e le esportazioni da 3,6 a 3,5 miliardi di franchi.

Nell’anno oggetto del rapporto,il 74,1 per cento delle importazioni agricole (6,3 mia. fr.) proveniva dall’UE.Il 66,2 per cento dei prodotti esportati dalla Svizzera (2,3 mia.fr.) era destinato ai Paesi membri dell’UE.Rispetto all’anno precedente,le importazioni sono aumentate di quasi 150 milioni di franchi,mentre le esportazioni sono diminuite di 10 milioni di franchi.

18 1.1 ECONOMIA 1
Settori199920002001 1 QuotaVariazione 20011999/2001 mio.fr.In % Primario4 9064 6584 5551,1 –7,2 di cui agricoltura3 4603 7173 3750,8 –2,5 Secondario100 368102 168105 79826,05,4 Terziario276 563292 758297 46972,97,6 Totale381 837399 584407 821100,06,8 1Cifre provvisorieFonti:UST,USC
■ Valore aggiunto lordo ■ Commercio esterno di prodotti agricoli

Evoluzione del commercio esterno agricolo con l'UE – 2002

Importazioni

Fonte: DGD

Nell’anno oggetto del rapporto,in termini di valore,la maggior parte dei prodotti agricoli importati dalla Svizzera proveniva dalla Francia.Un quarto circa delle importazioni totali dall’UE arrivava da questo Paese.Al contrario,le importazioni dall’Austria sono state le più esigue.La stessa situazione si presentava anche l’anno precedente.La maggior parte delle esportazioni sono state destinate alla Germania.Estremamente negativo appare il bilancio della Svizzera nei confronti di Francia,Italia,Paesi Bassi e Spagna.Al contrario si registra un certo equilibrio ad un livello relativamente basso rispetto all'Austria.

Importazioni ed esportazioni di prodotti agricoli e trasformati per categoria di prodotti – 2002

Tabacco e diversi (13, 14, 24)

Latticini (4)

Derrate alimentari (20,21)

Generi voluttuari (9, 17, 18)

Alimenti per animali, cascami (23)

Cereali e preparazioni (10, 11, 19)

Semi oleosi, grassi e oli (12, 15)

Piante vive, fiori (6)

Verdura (7)

Frutta (8)

Prodotti di origine animale, pesci (1, 2, 3, 5, 16)

Bevande (22)

Fonte: DGD

19 1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1
Germania Francia Italia Austria Spagna Paesi Bassi Altri Paesi 719 1107 415 1625 266 1372 191 220 71 476 124 772 556 752 2000150010005000 In mio. fr. 5001000
Esportazioni
Eccedenza d'importazioni
644 395 548 392 859 874 665 746 147 344 410 646 28 353 3 569 4 579 5 856 59 1311 163 1463 2000150010005000 In mio. fr. 5001000 ( ): Capitolo tariffa doganale n. Importazioni Eccedenza d'importazione/d'esportazione Esportazioni

La Svizzera è un Paese fortemente orientato all’importazione.Nell’anno oggetto del rapporto la maggior parte delle importazioni consisteva essenzialmente in bevande e prodotti di origine animale (compr.pesci).Le importazioni di bevande si compongono del 67 per cento di vini e del 10 per cento circa rispettivamente di bevande contenenti alcol di distillazione e di acqua minerale.Le importazioni totali di prodotti di origine animale si compongono del 40 per cento circa di carne,del 30 per cento di pesci e della quota rimanente di preparazioni e conserve di carne.

Per quanto concerne le esportazioni,le derrate alimentari e i generi voluttuari registrano i volumi maggiori.Le preparazioni alimentari,gli estratti di caffè,le zuppe e le salse rappresentano la quota principale delle esportazioni totali di derrate alimentari.Tra i generi voluttuari vengono esportati essenzialmente caffè torrefatto,dolciumi e cioccolata.Le esportazioni di frutta,verdura e prodotti di origine animale restano a livelli modesti.

Sono state conseguite eccedenze di esportazioni di tabacco e diversi (+249 mio.fr.) e di latticini (+156 mio.fr.).Un incremento temporaneo della fabbricazione a livello nazionale con un valore aggiunto molto elevato (sigarette e miscele grezze di tabacco prodotte all’interno del Paese e destinate all’esportazione) ha comportato un’elevata eccedenza delle esportazioni di tabacco (capitolo tariffa doganale n.24).Da ciò emerge l’importanza dell’industria del tabacco nell’ambito delle esportazioni.A tale proposito va tuttavia osservato che le esportazioni possono registrare fluttuazioni notevoli di anno in anno.

20 1.1 ECONOMIA 1

L’agricoltura svizzera ha un preciso mandato costituzionale che consiste nel contribuire sostanzialmente a garantire l’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari.La quota della produzione indigena rispetto al totale del consumo indigeno è definita «grado di autoapprovvigionamento».

Nell’ultimo decennio,l’agricoltura svizzera ha prodotto in media il 61,3 per cento delle derrate alimentari consumate sul piano interno (espresse in calorie).Detto valore equivale al 43,3 per cento delle derrate alimentari di origine vegetale e al 95,0 per cento delle derrate alimentari di origine animale.Di anno in anno si constatano fluttuazioni.Ciò è riconducibile essenzialmente al fatto che il rendimento della produzione vegetale è strettamente correlato alle condizioni meteorologiche.In particolare,le fluttuazioni registrate sono state notevoli nella seconda metà degli Anni ’90.

Nel 2001 il grado di autoapprovvigionamento era pari al 59 per cento,ovvero del 3 per cento inferiore al livello del 2000.Tale fluttuazione è stata causata essenzialmente dallo scarso rendimento nella produzione vegetale,il che ha provocato un calo dal 47 al 41 per cento delle derrate alimentari prodotte all’interno del Paese in tale settore. Nell’ambito dei prodotti di origine animale,la quota indigena nel 2001 era pari al 94 per cento rispetto al 91 per cento del 2000.

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 21 1.1 ECONOMIA 1
Evoluzione del grado di autoapprovvigionamento 199019911992199319941995199619971998199920002001 Calorie in % Derrate alimentari di origine animale Totale derrate alimentari Derrate alimentari di origine vegetale Fonte: USC 0 100 80 60 40 20
Grado di autoapprovvigionamento
Tabella 14,pagina A13

■ Evoluzione degli indici dei prezzi

Con la sola eccezione dell’aumento intermedio registrato nel 2000,negli Anni ’90 l’indice dei prezzi alla produzione è costantemente diminuito.Anche nell’anno oggetto del rapporto l’indice ha registrato valori al disotto dei livelli del 2001,con un ulteriore calo dello 0,9 per cento.Particolarmente avvertite dai produttori sono state le oscillazioni dei prezzi di cereali,mosto,latte,suini da macello,pollame da macello e uova.

Sull’indice nazionale dei prezzi al consumo influiscono i costi e i margini della trasformazione degli alimenti e del commercio di prodotti alimentari,i prezzi praticati sul mercato mondiale per le derrate alimentari e le materie prime utilizzate nella produzione di alimenti (il 40% circa del consumo di derrate alimentari,espresso in calorie, viene importato),il cambio del franco svizzero e,nella misura di un settimo circa,i prezzi indigeni alla produzione.Nell’anno oggetto del rapporto l’indice è aumentato di 2,4 punti percentuali rispetto al 2001 (106,9).

Evoluzione dell'indice dei prezzi alla produzione, al consumo e all'importazione delle derrate alimentari nonché dell'indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli

Indice (1990/92 = 1000)

1 Base maggio 1993 = 100. Per questo indice non sono disponibili dati più vecchi. Per quanto concerne l'indice dei prezzi all'importazione il gruppo «derrate alimentari» comprende i sottogruppi «carne», «altre derrate alimentari» e «bevande». Essi si riferiscono a una selezione di prodotti e non rispecchiano l'intero settore delle importazioni di derrate alimentari.

Indice dei prezzi all'importazione delle derrate alimentari 1

Indice nazionale dei prezzi al consumo, sottogruppo derrate alimentari e bevande

Indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli

Indice dei prezzi alla produzione, agricoltura Fonti: UST, USC

Sull’indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli influiscono in particolare i prezzi degli alimenti per animali,delle sementi,del materiale vegetale,dei concimi,degli ammendanti del suolo e dei prodotti fitosanitari nonché gli investimenti in attrezzature e in ambito edile.Parte di quanto rilevato mediante l’indice nazionale dei prezzi al consumo figura nel rispettivo indice.A tal riguardo vanno citati i costi dell’energia (carburanti,elettricità),del telefono,dell’acqua,della manutenzione e delle riparazioni. Nel 2002 l’indice è diminuito dello 0,3 per cento rispetto all’anno precedente (99,9).

Siccome l’indice dei prezzi all’importazione delle derrate alimentari non comprende l’intero paniere delle importazioni di prodotti alimentari,non è così rappresentativo come l’indice dei prezzi alla produzione o quello dei prezzi al consumo.Dopo essere rimasto stabile per due anni su un livello del 111,8 per cento,nell’anno oggetto del rapporto,l’indice ha raggiunto il 112,8 per cento.

1.1 ECONOMIA 1 22
75 80 85 90 95 100 105 110 115 1990–92199319941995199619971998199920002001 2002

■ Uscite per agricoltura e alimentazione

Uscite

Nell’anno oggetto del rapporto,le uscite totali della Confederazione ammontavano a 50'715 milioni di franchi,il che segna un aumento delle uscite pari all’1 per cento rispetto al 2001.Di tale importo 4'067 milioni di franchi sono stati versati a favore di agricoltura e alimentazione.La voce «agricoltura ed alimentazione» figura tuttora al quinto posto dopo l’assistenza sociale (12'797 mio.fr.),le finanze e le imposte (9’472 mio.fr.),il traffico (8'091 mio.fr.) e la difesa nazionale (4'788 mio.fr.).

Evoluzione delle uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione

Nell’anno oggetto del rapporto la quota dell’agricoltura e dell’alimentazione rispetto alle uscite globali della Confederazione è stata dell’8 per cento,restando praticamente invariata rispetto al biennio precedente.

L’evoluzione delle uscite per produzione e smercio è in funzione dell’adempimento di quanto previsto dall’articolo 187 capoverso 12 delle disposizioni transitorie della nuova LAgr,secondo cui cinque anni dopo l’entrata in vigore della legge i mezzi finanziari impiegati nel settore del sostegno del mercato vanno ridotti di un terzo rispetto alle spese per il 1998.Tali disposizioni prevedono un taglio di 400 milioni di franchi circa in questo lasso di tempo.Nel 1998 le uscite per produzione e smercio ammontavano a 1'203 milioni di franchi.Nel 2002 il loro importo era ancora 979 milioni di franchi.L’incremento di 77 milioni di franchi registrato nell’anno oggetto del rapporto rispetto all’anno precedente è riconducibile alle uscite straordinarie nel settore lattiero (segnatamente in relazione al fallimento di Swiss Dairy Food).Senza tali uscite straordinarie,le uscite per produzione e smercio sarebbero ammontate soltanto a 826 milioni di franchi.

1.1 ECONOMIA 23 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1
1990/921993199419951996199719981999200020012002 In mio. fr. In % Cifre assolute (mio. fr.) In % delle uscite globali Fonte: Conto dello Stato 0 4 500 4 000 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 7,0 9,5 9,0 8,5 8,0 7,5 3 048 3 416 3 496 3 547 3 953 3 908 3 926 4 197 3 727 3 962 4 067
Tabella 51,pagina A58

Evoluzione delle uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione

Avvertenza:il Conto dello Stato 1999 costituisce la base per la ripartizione dei mezzi finanziari fra i singoli ambiti di spesa.Le uscite per la valorizzazione delle patate e della frutta oppure quelle dell’Amministrazione federale dei cereali 1990/92,ad esempio,figurano come uscite dell UFAG.All epoca non esistevano ancora conti separati.Ne consegue che le cifre inerenti al 1990/92 non sono identiche ai dati del Conto dello Stato.

1Questo importo include le uscite straordinarie nel settore lattiero.Ciò è andato a carico di altri settori come p.es. miglioramento delle strutture e produzione animale.

Fonti:Conto dello Stato,UFAG

Nel quadro dei pagamenti diretti,nell’anno oggetto del rapporto le uscite sono state di 100 milioni di franchi circa superiori rispetto al 2001.Ciò è riconducibile all’innalzamento dei limiti dei contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo in condizioni difficili di produzione nonché alla maggior partecipazione ai programmi ecologici quali bio,SSRA e URA.

Il calo delle uscite tra il 2001 e il 2002 nell’ambito del miglioramento delle basi è riconducibile al blocco di parte dei mezzi finanziari (50 mio.fr.circa) a favore di provvedimenti straordinari nel settore lattiero.

1.1 ECONOMIA 1 24
Ambito di spesa1990/92200020012002 In mio.fr. Produzione e smercio1 685955902979 1 Pagamenti diretti7722 1142 3342 429 Miglioramento delle basi207246277223 Ulteriori uscite384412449435 Totale agricoltura e alimentazione3 0483 7273 9624 067

Il 2002 è stato un anno agricolo caratterizzato da una primavera mite e un’estate piovosa.L’economia lattiera ha vissuto un anno turbolento,segnato da problemi legati allo smercio di Emmentaler e dal fallimento di Swiss Dairy Food (SDF).Grazie ai provvedimenti adottati dalla Confederazione, è stato possibile stabilizzare la situazione.I prezzi del bestiame da macello sono rimasti bassi;in particolar modo per la carne suina tale stagnazione dei prezzi è da attribuire ai livelli elevati dell’offerta.Nel settore dei cereali panificabili,un’ampia quota di cereali germogliati ha dovuto essere declassata in cereali da foraggio.Il raccolto di ciliegie ha segnato un incremento dell’80 per cento circa rispetto all’anno precedente.

Nel 2002 la produzione di beni agricoli (cfr.le considerazioni sulla nuova metodologia per l’allestimento del conto economico dell’agricoltura nella parte 1.1.3 e nell’allegato A73) è cresciuta di 180 milioni di franchi rispetto al 2001 (+1,9%).Mentre la produzione vegetale ha registrato una crescita di 228 milioni di franchi (+5,2%),quella animale è calata di 48 milioni di franchi (–0,9%).

■■■■■■■■■■■■■■■■
1.1.2 Mercati
1.1 ECONOMIA 25 1
Tabella 15,pagina A14

■ Produzione:lieve ribasso

Latte e latticini

Il 2002 è stato un anno difficile per l’economia lattiera,segnato da vari fattori negativi quali:perdita di quote sul mercato caseario estero,scorte di formaggio superiori alla media,inversione di tendenza nella valorizzazione del latte con una maggiore produzione di burro,latte scremato in polvere e latte intero in polvere a scapito della fabbricazione di formaggio nonché moratoria concordataria per SDF,azienda di punta nella valorizzazione del latte.

Nell’anno oggetto del rapporto,la produzione totale di latte ha raggiunto 3,93 milioni di tonnellate,delle quali 744'000 sono state utilizzate ai fini dell’autoapprovvigionamento o somministrate al bestiame dell’azienda.Rispetto all’anno precedente il livello di produttività per vacca è ulteriormente aumentato di 30 chilogrammi,raggiungendo 5'570 chilogrammi.

Sempre nell’anno di cui si tratta,i produttori di latte hanno venduto 3,19 milioni di tonnellate di latte prodotto da 605'404 vacche.Nel 2002 si è registrata un’ulteriore diminuzione dell’effettivo di vacche lattifere (da 614'608 a 605'404 capi).Grazie ai progressi dal punto di vista zootecnico,ad alimenti per animali migliori e ad una gestione ottimale è stato possibile produrre lo stesso quantitativo di latte,anche con un effettivo di vacche ridotto.

Tabelle 4–13,pagine A4–A12
Evoluzione dell'effettivo di vacche lattifere e della produttività 1990200020012002 Numero di vacche kg di latte per vacca Vacche lattifere Produttività per vacca Fonti: USC, UST 500 000 550 000 5 700 5 600 5 400 5 500 5 300 5 200 5 100 5 000 4 900 4 800 4 700 4 600 700 000 650 000 600 000 750 000 1.1 ECONOMIA 1 26

Forniture mensili di latte – 2001 e 2002

■ Valorizzazione:calo nella fabbricazione di formaggio

Da febbraio a marzo e da giugno a settembre le forniture mensili di latte hanno mantenuto all’incirca gli stessi livelli dell’anno precedente.Sempre rispetto al 2001,le forniture di latte sono aumentate in maggio,registrando,al contrario,una diminuzione in gennaio e da ottobre a dicembre.La leggera flessione nella produzione di latte (–18'657 t,ovvero –0,6%) è stata determinata dai seguenti fattori:

riduzione del quantitativo di contingente lattiero dal 104,5 al 102,5 per cento del contingente di base;

– situazione negativa dello smercio del formaggio svizzero sui mercati esteri;

congiuntura negativa sul mercato lattiero dopo il fallimento di SDF.

Nell’anno oggetto del rapporto,il quantitativo totale di latte commerciale (3,19 mio.t) è stato valorizzato come segue (valori in t di latte):

latte di consumo e altri latticini:1'123'000 t (+5,3%)

formaggio:1'298'000 t(–8,6%)

panna/burro:769'000 t (+6,2%)

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre In 1 000 t Forniture di latte 2002 Forniture di latte 2001 Fonte: TSM 220 230 250 240 270 260 280 290 300 310
1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.1 ECONOMIA 27 1

■ Commercio esterno: effetti dell’accordo bilaterale sull’agricoltura

Evoluzione della valorizzazione del latte commerciale

Il quantitativo di formaggio fabbricato nel 2002 è diminuito del 6,9 per cento rispetto al 2001.In particolare,sono state fabbricate 68'881 tonnellate di formaggio a pasta dura (–14,6%),47'435 tonnellate di formaggio a pasta semidura (–1,5%) e 6'949 tonnellate di formaggio a pasta molle (–0,4%).Soltanto la produzione di formaggio fresco e di prodotti speciali (formaggio di pecora e di capra) ha segnato un’evoluzione leggermente positiva.Anche lo smercio di formaggio fuso ha registrato una battuta d’arresto notevole.

Rispetto all’anno precedente la produzione di burro è rimasta praticamente invariata. Nel 2002 ne sono state fabbricate 42’226 tonnellate (+0,8%).

Nell’anno oggetto del rapporto è stato registrato un notevole incremento della produzione di latte in polvere.Rispetto all’anno precedente,essa è cresciuta del 22,6 per cento,passando da 44'527 a 54'569 tonnellate.In particolare,nel 2002 la produzione di latte scremato in polvere è passata da 18'736 a 27'017 tonnellate,il che equivale ad un aumento del 44,2 per cento.Data la notevole riduzione della produzione di formaggio,il latte eccedente ha dovuto essere prevalentemente trasformato in latte in polvere.

Il bilancio del commercio esterno non ha subito variazioni di rilievo nell’anno oggetto del rapporto.La Svizzera esporta un quantitativo più consistente di formaggio,latte in polvere,yogurt e panna di quanto ne importa.Tuttavia vanno menzionati l’incremento notevole delle esportazioni di latte in polvere,il livello,per la prima volta considerevole, delle esportazioni di burro e il calo delle esportazioni di formaggio.

Nell’anno oggetto del rapporto sono state esportate 16'168 tonnellate di latte in polvere,il che equivale ad un incremento di 11'263 tonnellate,ovvero del 329 per cento rispetto al 2001.Le importazioni sono passate da 784 a 837 tonnellate.Le esportazioni di burro,quale provvedimento di sgravio del mercato,hanno raggiunto quota 1'306 tonnellate rispetto all’anno precedente.Nell’anno oggetto del rapporto ne sono state importate 1'982 tonnellate (–3'547 t pari a –64%).

1.1 ECONOMIA 1 28
1990/92200020012002 In 1 000 t latte Altri latticini Panna Burro Fonti: TSM, USC Formaggio Latte di consumo 0 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500

Il 1° giugno 2002 è entrato in vigore l’accordo bilaterale sul commercio di prodotti agricoli tra la Svizzera e la Comunità europea.Da un’analisi del primo anno dall’entrata in vigore dell’accordo bilaterale sul formaggio si evince che le importazioni di formaggio dall’UE,nel periodo giugno 2002 – maggio 2003,sono calate del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Sempre nello stesso arco di tempo,anche le esportazioni nell’UE sono diminuite del 4,6 per cento circa.

Utilizzazione dei contingenti doganali di formaggio della Svizzera da giugno 2002 a maggio 2003

ProdottoContingenteContingenteQuantità

Non tutti i contingenti doganali a dazio zero della Svizzera sono stati utilizzati.Delle 12'000 tonnellate concesse il primo anno,sono state attribuite complessivamente 8'999 tonnellate applicando il sistema della vendita all’asta.L’interesse per i cinque contingenti doganali a dazio zero è stato diverso a dipendenza del prodotto.Per i contingenti 119 (mozzarella) e 120 (formaggio fresco e a pasta molle) le offerte hanno superato notevolmente il quantitativo di contingente e pertanto è stato possibile assegnare tutte le 1'500 tonnellate.Per gli altri tre contingenti doganali,invece,il quantitativo non è stato interamente assegnato.

La concessione di contingenti doganali a dazio zero per l’importazione di formaggio dall’UE,di fatto,ha avuto un impatto esiguo sulle importazioni effettive,che non sono aumentate.

In base all’accordo,all’anno è consentito esportare nell’UE 3'000 tonnellate di formaggio a dazio zero (il primo anno 3'354 t).Finora,tuttavia,questa possibilità di accesso al mercato è rimasta largamente inutilizzata.Nel primo semestre (luglio 2002 – dicembre 2002),delle 1'677 tonnellate di formaggio previste ne sono state esportate nell’UE 436.Pertanto per il secondo semestre 2002/03 restano a disposizione 2'918 tonnellate,compresi i quantitativi di contingente inutilizzati nel primo semestre. Di questi quantitativi,sono state assegnate le licenze annunciate nel gennaio 2003 dall’UE per un ammontare di sole 302 tonnellate (il 10% circa del contingente a disposizione).

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 29 1
Quantità attribuita effettivamente importata n.in tin tin t Mozzarella119500500510 Formaggio fresco e a pasta molle1201 0001 0001 186 Asiago,Bitto,Brà, Fontal,Montasio 1215 0002 7191 846 Provolone12250021145 Formaggio a pasta dura e semidura1235 0004 5693 209 Fonte:UFAG

■ Consumo: situazione stagnante

L’evoluzione del consumo pro capite di latte e latticini è,nel complesso,stagnante.Il consumo di yogurt,ricotta,formaggio e burro nel 2002 è rimasto praticamente invariato rispetto all’anno precedente.

Evoluzione del consumo pro capite

1990/92200020012002

Anche il livello del consumo pro capite di formaggio fresco è rimasto immutato rispetto al 2001,fissandosi a quota 5,9 chilogrammi.Ancora una volta si è registrato un calo del consumo di latte di consumo che è passato da 84,4 a 81,4 chilogrammi (–3,6%).

1.1 ECONOMIA 1 30
kg pro capite Formaggio (escl. ricotta) Yogurt
Burro Ricotta 0,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 14,0 16,0 18,0 20,0
Fonte: USC

■ Prezzi alla produzione: tendenza al ribasso

Nel 2002 si è verificata una leggera flessione dei prezzi alla produzione rispetto al 2001.Il prezzo d’obiettivo di 77 centesimi è stato tuttavia superato.Con effetto al 1° novembre 2002,il Consiglio federale ha abbassato da 77 a 73 centesimi il prezzo d’obiettivo per chilogrammo di latte con 73 grammi complessivi di grassi e proteine.

Prezzi del latte spuntati nel 2002 a livello nazionale e per regione

I prezzi medi praticati in Svizzera nel 2002,rispetto al 2001,sono diminuiti di 1.5 centesimi al chilogrammo di latte fissandosi a 78.39 centesimi.Le differenze regionali relative al latte ad uso industriale e a quello trasformato in formaggio sono aumentate rispetto al 2001,arrivando rispettivamente fino a 2.77 e 5.77 centesimi.Nell’anno oggetto del rapporto vi è stato pure un calo del prezzo del latte biologico che si è aggirato in media attorno a 93.17 centesimi (–2.15 cts.ovvero –2,3%).Per il latte biologico sono stati spuntati prezzi più elevati nella misura di 14.8–16 centesimi al chilogrammo di latte.

■ Prezzi al consumo: situazione stabile,a tratti al rialzo

Nell’anno oggetto del rapporto i prezzi al consumo sono leggermente aumentati o rimasti stabili,ad eccezione del prezzo dell’Emmentaler,che in media si è aggirato attorno ai 20.33 franchi al chilogrammo.Il calo rispetto all’anno precedente è stato di 26 centesimi.Al contrario,il prezzo medio al consumo di un chilogrammo di Gruyère è aumentato di 53 centesimi rispetto all’anno precedente (20.88 fr.).

Evoluzione degli indici dei prezzi al consumo per il latte e i latticini 1990/92200020012002

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 31 1
cts./kgCHRegione IRegione IIRegione IIIRegione IVRegione V Totale78.3978.7878.4578.6777.3779.90 Latte ad uso industriale77.1677.6676.9477.7675.9578.72 Latte trasformato in formaggio78.5680.1677.9778.1777.6983.46 Latte biologico93.1793.3193.4993.4992.10 Non rilevato Fonte:UFAG
Indice (maggio 1993 = 100) Latte Formaggio Burro Fonte: UST Panna Altri latticini 75 85 80 90 95 100 105

Gli indici dei prezzi al consumo di formaggio,burro e altri latticini segnano anche per il 2002 una tendenza al rialzo.L’incremento più massiccio (2,3 punti,ossia 2,4%) ha interessato l’indice del prezzo al consumo del burro,com’è stato il caso già l’anno precedente.Gli indici per il latte e la panna sono rimasti invariati.

Nei mesi di novembre e dicembre 2002,il margine lordo di trasformazione-distribuzione del latte e dei latticini ha registrato il minimo assoluto annuale.Il calo dei margini lordi del formaggio e del latte di consumo è riconducibile principalmente alle numerose vendite promozionali.Nel caso della panna di consumo e dello yogurt,questa diminuzione è legata anche al rincaro della materia prima.Malgrado il livello basso del prezzo del latte crudo,in dicembre il margine lordo totale del latte e dei latticini è rimasto invariato rispetto a novembre,in ragione di varie vendite promozionali di formaggio e burro.

■ Margine lordo del latte
Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Indice (gennaio 1997 = 100) Fonte: UFAG 110 120 119 118 117 116 115 114 113 112 111 32 1.1 ECONOMIA 1
Evoluzione del margine lordo del latte e dei latticini – 2002

■ Produzione:effettivo di vacche madri e di vacche nutrici in rialzo

Animali e prodotti di origine animale

Nell’anno oggetto del rapporto,il consumo di carne e pesce ha raggiunto nuovamente i livelli registrati prima dell’ESB nel 1996,fissandosi a 60,39 chilogrammi pro capite. Contrariamente alle previsioni il consumo di carne bovina è cresciuto in maniera soddisfacente.Di conseguenza,i produttori hanno spuntato prezzi per torelli,manzi e buoi del 5 per cento circa superiori ai valori dell’anno precedente,nonostante una maggiore offerta indigena.

Nella carne di pollame importata dalla Cina,i controlli effettuati hanno evidenziato livelli di residui di antibiotici troppo elevati.Pertanto le autorità svizzere hanno imposto immediatamente un divieto d’importazione per la carne di pollame cinese.Dopo una serie di analisi e l’ampliamento degli oneri di sicurezza, è stato possibile sopprimere parzialmente tale restrizione.Nonostante questo episodio negativo,il consumo di pollame è aumentato dell’1 per cento.

Il numero dei casi di ESB è notevolmente diminuito nell’anno oggetto del rapporto.Ne sono stati diagnosticati soltanto 24,mentre nel 2001 i casi dichiarati erano stati ancora 42.A livello mondiale,la Svizzera resta uno dei pochi Paesi a poter vantare una simile riduzione della casistica.Questi risultati soddisfacenti dimostrano quanto efficaci siano stati i provvedimenti adottati nella lotta contro l’ESB.Il 4 luglio 2002,anche la Polonia ha sospeso le limitazioni al commercio di bestiame svizzero da allevamento e da reddito,che erano state imposte a causa dell’ESB.I divieti relativi ai due mercati chiave di Germania e Francia sono stati soppressi rispettivamente alla fine del 2001 e all’inizio del 2002,mentre il mercato italiano è tuttora chiuso.

Nell’ultimo triennio l’effettivo di bovini si è aggirato attorno a 1,6 milioni di capi.La sua evoluzione dipende essenzialmente dal quantitativo di contingente lattiero e dalla produttività per vacca.Nell’anno oggetto del rapporto l’effettivo di vacche ha raggiunto i 716'000 capi,dei quali l’85 per cento destinato alla produzione di latte commerciale,il 7 per cento all’ingrasso di vitelli (vacche che non producono latte commerciale,ma che vengono comunque munte) e l’8 per cento alla produzione estensiva di carne (vacche madri e nutrici).La detenzione di vacche madri e nutrici è da anni un’alternativa molto apprezzata alla produzione di latte.Rispetto al 1990,l’effettivo è più che quadruplicato,raggiungendo i 58'000 capi nell’anno oggetto del rapporto.Ciò non ha comportato una maggiore produzione di carne,in quanto l’effettivo di vacche lattifere destinate alla produzione di latte commerciale è diminuito di 121'000 capi (–16,7%).

Tabelle 4–13,pagine A4–A12
1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.1 ECONOMIA 33 1

Evoluzione degli effettivi di

L’effettivo di pollame da ingrasso,ovini,caprini ed equini è aumentato costantemente nell’ultimo triennio.La crescita dell’effettivo di pollame da ingrasso è dovuta principalmente al forte aumento del consumo di carne di pollame.Nel caso degli equini, l’aumento è riconducibile ad un maggior numero di cavalli usati per sport e hobby. Ovini e caprini sono animali che consumano foraggio grezzo che non pongono particolari problemi dal punto di vista della detenzione e pertanto risultano idonei alla gestione estensiva delle superfici declive.L’orientamento mirato dei provvedimenti di politica agricola verso la promozione degli animali che consumano foraggio grezzo potrebbe aver largamente contribuito alla crescita degli effettivi di ovini e caprini che rispetto al 1990 sono aumentati rispettivamente del 21 e dell’8 per cento.A seguito del consumo di uova in guscio da tempo in ribasso e della produttività costantemente migliorata,l’effettivo di galline ovaiole e da allevamento è diminuito del 28 per cento rispetto al 1990.

Grazie alla forte domanda,la produzione di carne di pollame è aumentata dell’8,7 per cento rispetto all’anno precedente.La quota della carne di pollame indigena al consumo è scesa al 43,1 per cento.La produzione indigena di carne di manzo,di vitello,suina,equina ed ovina è rimasta relativamente costante.Per quanto concerne la carne equina,soltanto il 12,5 per cento è di origine svizzera,mentre la produzione indigena di carne di vitello ha raggiunto una quota pari al 97,2 per cento.

1.1 ECONOMIA 1 34
Specie animali19902000200120021990–2000/02 in 1 000in 1 000in 1 000in 1 000% Bovini1 8581 5881 6111 594 –14,01 – Vacche per la produzione di latte commerciale726616615605 –15,70 – Vacche non destinate alla produzione di latte commerciale,munte515455535,88 – Vacche madri e vacche nutrici14455158266,66 Suini1 7761 4981 5481 561 –13,53 Ovini35542142043019,34 Caprini616263664,37 Equini3850505132,46 Pollame da ingrasso2 8783 8083 9934 29840,13 Galline ovaiole e da allevamento2 7952 1502 0692 012 –25,69 Fonte:UST
bestiame

Evoluzione della produzione animale

La produzione di uova è aumentata del 3 per cento.Nel 2002 ne sono state prodotte 703 milioni.Un terzo circa della produzione viene smerciato attraverso il canale della vendita diretta,i due terzi rimanenti sono acquistati dai commercianti all’ingrosso.

Da anni l’esportazione di carne e prodotti di carne svizzeri registra valori bassi. Nell’anno oggetto del rapporto ne sono state esportate soltanto 1’500 tonnellate.Per tradizione il principale prodotto d’esportazione è la carne secca.I maggiori acquirenti delle 967 tonnellate di carne secca esportata sono aziende francesi (87%) e tedesche (10%).

Le importazioni di carne di manzo sono aumentate grazie ad una maggiore domanda (da 5'900 a 6'900 t).Principalmente,sono stati importati muscoli di manzo preparati e tagli pregiati come filetti e entrecôtes,coscia e US-Beef.I muscoli di manzo vengono impiegati per la fabbricazione di carne secca.I tagli pregiati,invece,sono destinati principalmente al settore della ristorazione e provengono in gran parte da Brasile (78%),Sudafrica (8%) e Stati Uniti (7%).La carne di vitello è stata importata principalmente dai Paesi Passi (47%).Dalla Germania e dall’Austria proviene quasi il 100 per cento della carne suina importata.Qualità della carne comparabile,sistemi di stabulazione rispettosi degli animali e trasporti brevi potrebbero essere all’origine di questa preferenza per la carne tedesca e austriaca.Le importazioni di carne suina sono aumentate grazie alla crescente domanda (da 6'500 a 8'600 t).Nuova Zelanda (47%) e Australia (36%) sono rimasti i principali Paesi esportatori di carne d’agnello destinata alla Svizzera;Canada (37%),Stati Uniti (29%) e Australia (14%),invece,rimangono i principali esportatori di carne equina.Il 70 per cento circa della carne di pollame importata proviene da Francia,Germania e Ungheria.La quota della Cina,il principale fornitore degli anni 2000 e 2001, è scesa al 9 per cento a seguito della problematica degli antibiotici.

Nell’anno oggetto del rapporto,sono stati importati 200 asini,muli e bardotti nonché circa 2'950 cavalli e piccoli pony.Ciò equivale ad un aumento del 3 per cento rispetto al 2001.I principali fornitori sono stati Germania (33%) e Francia (24%).Dalla Svizzera sono stati esportati 832 cavalli,di cui due terzi circa destinati a Germania e Francia.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 35 1
1990/92200020012002 Indice (1990/92 = 100) Carne di manzo Carne ovina Carne di pollame Fonti: Proviande e GalloSuisse Carne di vitello Carne caprina Uova in guscio 70 160 150 140 130 120 110 100 90 80 Carne suina Carne equina ■ Commercio esterno: Germania e Austria forniscono carne suina

■ Consumo:nuovamente al rialzo quello di carne di manzo

Nell’anno oggetto del rapporto il consumo di carne e di pesce è cresciuto dell’1,6 per cento,raggiungendo le 450'000 tonnellate.Il consumo di carne di manzo e selvaggina è aumentato rispettivamente del 10 e dell’8,2 per cento.Al contrario è diminuito il consumo di carne di coniglio (–17,3%),di carne equina (–7,1%),di pesci e crostacei (–5%) nonché di carne ovina (–3,7%).

Evoluzione del consumo pro capite di carne e uova

= 100)

■ Prezzi alla produzione: prezzi del bestiame da banco al rialzo

1990/92200020012002

Dopo la crescita dello 0,3 per cento registrata nel 2001,nell’anno oggetto del rapporto il consumo di carne e di pesce è nuovamente aumentato dell’1 per cento portandosi a 60,39 chilogrammi pro capite.Pertanto il consumo pro capite ha quasi riconquistato i valori registrati prima della crisi dell’ESB nel 1996.In Svizzera la carne suina è la più consumata (25,48 kg),seguita dalla carne di manzo (10,64 kg) e dalla carne di pollame (9,71 kg).Il consumo di carne ovina,caprina,suina,di selvaggina e di coniglio continua a rivestire un ruolo marginale,essendo pari a 3 chilogrammi soltanto.

Nel 2002 i prezzi di vacche e suini sono rimasti sui livelli dell’anno precedente,a seguito di un’offerta costante e di una domanda invariata di queste varietà di carne.In particolare l’aumento del 13 per cento del consumo di carne di manzo nelle economie domestiche potrebbe essere la ragione dell’incremento dei prezzi del bestiame da banco (torelli,buoi e manze).I produttori di bestiame da macello hanno spuntato un prezzo dei torelli di qualità media (classe commerciale T3) pari a 7.23 franchi al chilogrammo PM,ossia del 5 per cento superiore rispetto all’anno precedente,anche se i valori sono ancora del 20 per cento inferiori ai livelli del 2000.Prima della fine del 2002 è stato possibile immettere sul mercato nazionale le scorte di carne di manzo pari a 2'000 tonnellate rimanenti dal 2001,senza che ciò avesse un impatto rilevante sui prezzi alla produzione.Nell’anno oggetto del rapporto il prezzo degli agnelli di qualità media (classe commerciale T3) è stato di 12.61 franchi al chilogrammo PM,ovvero di quasi 2 punti percentuali superiore al livello del 2001.

1.1 ECONOMIA 1 36
Indice (1990/92
Carne di manzo Carne suina Carne caprina Fonti: Proviande e GalloSuisse Carne di pollame Carne di vitello Carne ovina 70 125 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 Carne equina Uova in guscio (pz.)

Come al solito si sono rilevate fluttuazioni stagionali dei prezzi di suini e animali della specie bovina.A seguito della grande domanda di carne di maiale per le grigliate in giugno e luglio,i prezzi sono aumentati raggiungendo i 4.60 franchi al chilogrammo PM,mentre da settembre sono nuovamente scesi al disotto dei 4 franchi al chilogrammo PM.A causa dell’esigua offerta,da settembre a dicembre,i prezzi dei vitelli sono passati da 10.50 a ben quasi 14 franchi al chilogrammo PM.Da novembre 2000 i prezzi del bestiame da banco hanno risentito fortemente del riaprirsi della questione ESB.In certi periodi,il prezzo dei torelli di qualità media (classe commerciale T3) è sceso a 6.10 franchi al chilogrammo PM.Da settembre 2002 il mercato del bestiame da banco si è ripreso notevolmente e i prezzi sono cresciuti del 30 per cento circa.

Per tutte le categorie di animali i prezzi medi alla produzione dell’ultimo triennio sono stati del 15–25 per cento inferiori ai livelli del periodo 1990/92.I prezzi delle vacche sono crollati,segnando una flessione pari addirittura al 52 per cento.Queste evoluzioni a lungo termine possono essere state determinate da diversi fattori.Per gli animali delle specie bovina e suina,la domanda è diminuita di più dell’offerta.L’offerta indigena di carne suina ed il relativo consumo pro capite sono diminuiti rispettivamente del 13 e del 22 per cento.Nel caso degli animali della specie bovina sono entrati in gioco i crescenti costi di smaltimento per gli scarti di carne e di macellazione nonché il minor ricavo per determinate frattaglie e prodotti residui (pelle,ossi).Detti costi e minor ricavo sono stati inclusi,almeno parzialmente,nel calcolo del prezzo alla produzione degli addetti alla valorizzazione della carne.

Nel 2002 il prezzo delle uova vendute ai centri di raccolta è aumentato di 0.32 centesimi fissandosi a 23.44 centesimi al pezzo.Il livello di prezzo di conseguenza è risultato 2 centesimi al pezzo superiore al minimo registrato nel 2000.Dal 1990 il prezzo dei polli è diminuito costantemente.Ciò potrebbe essere dovuto soprattutto alla diminuzione dei costi degli alimenti per animali.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 37 1
fr./kg PM
Prezzi praticati mensilmente per bestiame da macello e suini da carne acquistati presso l'azienda – 2002 Vitelli, classe commerciale T3 Torelli, classe commerciale T3
Fonte: USC 0.00 2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
Suini da carne, leggeri Vacche, classe commerciale T2/3

■ Prezzi al consumo: al rialzo quelli della carne bovina

L’aumento dei prezzi alla produzione della carne bovina è stato all’origine della crescita dei prezzi al consumo di 1–3 franchi al chilogrammo.Si è riconfermata la tendenza al rialzo che da anni caratterizza i prezzi dei prodotti di carne e dei polli indigeni freschi.Restano invece stabili i prezzi al consumo della carne suina.Per tutti i tagli di carne considerati,i relativi prezzi al consumo al chilogrammo praticati nell’ultimo triennio hanno subito un aumento dell'1–32 per cento rispetto alla media del periodo 1990/92.Al contrario,i prezzi alla produzione al chilogrammo PM sono diminuiti,in media,del 15–52 per cento.

■ Margine lordo della carne

Nel 2002 il margine lordo nominale di trasformazione-distribuzione di tutte le categorie di carne considerate è aumentato,in media,di 4–11 punti percentuali.Rispetto al periodo di riferimento febbraio–aprile 1999,il margine lordo della carne suina ha registrato il maggiore aumento pari al 31,4 per cento.Il margine lordo della carne di manzo (17%),della carne d’agnello (16%),della carne di vitello (15%) come pure del paniere composto da diverse varietà di carne fresca,prodotti carnei e insaccati (16%) si è attestato ben al disopra dei valori rilevati nel periodo di riferimento.Nell’anno oggetto del rapporto,le flessioni mensili più consistenti hanno interessato la carne d’agnello,il cui indice è variato da 101 a 128,1 punti.

Evoluzione dei margini lordi per la carne – 2002

Indice (febbraio-aprile 1999 = 100) Carne suina Carne di manzo Carne di vitello Carne d'agnello Varietà di carne fresca, prodotti carnei e insaccati Fonte: UFAG 140 130 135 125 120 115 110 105 100 95 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 1.1 ECONOMIA 1 38

■ Tempo variabile con frequenti precipitazioni

Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale

Dopo condizioni meteorologiche rigide e secche,da metà gennaio le temperature sono state miti rispetto ai valori stagionali.In febbraio si sono registrate precipitazioni al disopra della media.Dopo una primavera mite e moderatamente piovosa,in maggio le precipitazioni si sono fatte più consistenti.Il tempo relativamente secco e soleggiato ha fatto sì che giugno fosse,nel complesso,molto caldo.Le temperature degli altri mesi estivi sono rimaste all’incirca sui valori della media pluriennale.A giugno e a luglio le precipitazioni si sono differenziate a livello regionale in maniera molto marcata.Agosto è stato soleggiato ma anche molto piovoso.L’autunno è iniziato con un settembre piuttosto freddo e piovoso.Rispetto alla media pluriennale,i mesi di ottobre e novembre sono stati caratterizzati da temperature miti e piogge intense.Sull’Altipiano il livello di pioggia caduta ad ottobre e a novembre è stato rispettivamente dell’85 e del 124 per cento al disopra della media pluriennale.In particolare,nel Cantone Grigioni e a Sud delle Alpi,le precipitazioni eccezionali hanno provocato danni considerevoli a causa di smottamenti e inondazioni.In dicembre i livelli delle precipitazioni sono rimasti nella norma e le temperature miti,anche se la durata di luce solare a Nord delle Alpi è rimasta ben al disotto della media.

■ Produzione:più verdure, meno frumento e meno vino

La riduzione della superficie cerealicola non è stata integralmente controbilanciata dalle altre colture,pertanto rispetto all’anno precedente si è registrato un calo della superficie coltiva aperta pari allo 0,9 per cento.La superficie coltiva dei cereali da foraggio nel 2002 è diminuita del 7 per cento circa rispetto al 2001.L’ampliamento della superficie coltiva del triticale non è servito a compensare la riduzione della superficie coltivata a orzo e mais da granella.La superficie coltivata a leguminose è aumentata di un terzo in ragione dell’ampliamento della superficie messa a piselli proteici.La quota di superficie coltivata a semi oleosi è aumentata;in particolare la superficie coltiva destinata alla soia è triplicata rispetto all’anno precedente.

Tabelle 4–13,pagine A4–A12
1.1 ECONOMIA 39 1

Composizione della superficie coltiva aperta – 2002

Totale 287 634 ha

Mais verde e da silo 14% 40 202 ha

Verdure in pieno campo 3% 8 437 ha

Colza 5% 15 310 ha

Barbabietole da zucchero 6% 18 175 ha

Altre colture 7% 18 568 ha

Cereali 60% 173 482 ha

Patate 5% 13 460 ha

Fonte: USC

Su una superficie di 23'848 ettari,equivalente al 2,2 per cento della SAU,sono state coltivate colture perenni.15’014 ettari erano vigneti,6’663 ettari frutteti e 276 ettari colture di bacche.

Nell’anno oggetto del rapporto l’orticoltura ha raggiunto un livello da primato.La superficie (comprese le particelle coltivate a più riprese nell’arco di un anno) rilevata dalla Centrale svizzera dell’orticoltura (CSO) ha raggiunto i 13'500 ettari.Le colture di verdure sono cresciute di 800 ettari rispetto all’anno precedente.Il maggior tasso di crescita della superficie si è registrato relativamente alle colture protette e alle verdure stagionali ed è stato rispettivamente del 21 e dell’11 per cento rispetto al 2001.Il maggior incremento di superficie è stato quello relativo alle cipolle (+143 ha);seguono porri,lollo e lattuga iceberg con circa 100 ettari a testa.

La superficie delle colture di mele nel 2002 ammontava a 4'565 ettari.Malgrado un aumento per le varietà Gala,Braeburn,Topaz e Pinova pari a 86 ettari,la superficie dei meleti è diminuita complessivamente di 140 ettari rispetto al 2001.La superficie delle colture di pere nel 2002 ammontava a 940 ettari,restando quindi sui valori dell’anno precedente.Le colture di frutta a nocciolo e bacche continuano ad aumentare e le rispettive superfici hanno raggiunto 1'260 e 635 ettari.

1.1 ECONOMIA 1 40

Evoluzione della struttura dell'età delle colture di mele

1–56–1011–15

16–2021–25>25

Età delle colture in anni

1990/931999/2002

Fonte: UFAG

Il 58 per cento delle colture di mele avevano meno di dieci anni.La quota delle colture giovani negli ultimi dieci anni è cresciuta di qualche punto percentuale.Per le pere,la quota delle colture giovani,di età compresa tra 1 e 10 anni, è stata del 39 per cento. Anche nel caso delle pere,la struttura dell’età negli ultimi anni è andata modificandosi a vantaggio delle colture giovani.

Nell’anno oggetto del rapporto la superficie messa a vigna è stata pari a 15'014 ettari, ovvero di 72 ettari inferiore rispetto all’anno precedente.6'965 ettari (–90 ha) erano coltivati a varietà bianche e 8'049 ettari (+18 ha) a varietà rosse.

Evoluzione del rendimento di prodotti scelti della campicoltura

1990/92200020012002

Prodotti (raccolti 2002)

Frumento autunnale (61,8 q/ha)

Patate (390,9 q/ha)

Colza (33,9 q/ha)

Orzo (65,1 q/ha)

Barbabietole da zucchero (782,4 q/ha)

Fonte: USC

Superficie in ha
0 1 600 1 400 1 200 1 000 800 600 400 200
Indice (1990/92 = 100)
70 140 130 120 110 100 90 80 1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 41 1

Nell’anno oggetto del rapporto il rendimento medio di prodotti scelti della campicoltura è aumentato rispetto al 2001.Il rendimento medio molto elevato dell’orzo pari a 65 quintali l’ettaro dimostra che le condizioni climatiche sono state,nel complesso, favorevoli.Evidentemente con la riduzione della superficie coltiva non sono più state utilizzate superfici meno produttive.La quota di orzo primaverile rappresentava il 5 per cento circa del raccolto totale di orzo.Malgrado le avverse condizioni che hanno caratterizzato il periodo del raccolto,nell’anno oggetto del rapporto,la produzione di zucchero ha raggiunto le 221'865 tonnellate.Questi risultati soddisfacenti sono dovuti in parte all'aumento di 418 ettari (+2%) della superficie coltiva delle barbabietole da zucchero a quota 18'175 ettari.Il raccolto di patate è stato effettuato rapidamente in condizioni ottimali.Tutte le varietà sono state raccolte in quantità sufficienti,anche se le dimensioni dei tuberi sono rimaste al disotto della media.

Sebbene la superficie cerealicola sia diminuita del 3 per cento nell’anno oggetto del rapporto,la produzione totale di cereali è salita a 1,081 milioni di tonnellate,grazie ad un maggior rendimento.A fine luglio il raccolto di frumento è stato danneggiato dal maltempo.Di conseguenza si è registrata una perdita in termini di qualità dovuta alla presenza di cereali germogliati per circa il 15 per cento del raccolto totale di frumento. Complessivamente gli agricoltori hanno prediletto la coltura di cereali panificabili,il che,nel caso di raccolto abbondante,potrebbe influire sui prezzi alla produzione.

Malgrado gelo,grandine e precipitazioni intense i raccolti di frutta e verdura nel 2002 sono stati da buoni a molto buoni.Sono state raccolte 309'000 tonnellate di verdura e 133'000 tonnellate di frutta da tavola,il che rappresenta un aumento rispettivamente del 16 e del 12 per cento rispetto all’anno precedente.L’incremento è stato particolarmente marcato nel caso delle insalate e della frutta a nocciolo.

Il volume di mercato delle varietà di frutta e verdura coltivate in Svizzera è stato superiore alla media degli ultimi quattro anni,con 522’000 tonnellate per la verdura (+8%) e 183’000 tonnellate per la frutta da tavola (+7%).Nel caso della verdura la quantità prodotta all’interno del Paese (+12%) ha contribuito maggiormente all’incremento del volume rispetto alla quantità importata (+3%).La quota della verdura svizzera rispetto al volume di mercato è aumentata del 2 per cento,fissandosi sul 59 per cento.Nel caso della frutta la quantità indigena e quella importata sono aumentate in ugual misura. La quota della frutta svizzera rispetto al volume di mercato è stata pari al 73 per cento.

1.1 ECONOMIA 1 42
In 1 000 t Frumento Triticale Fonte: UFAG Segale Avena Spelta Mais da granella Orzo 0 1 400 1 200 1 000 800 600 400 200 547 561 456 245 218 501 247 189 274 212 342 211
Evoluzione della produzione di cereali 1990/92200020012002

I raccolti di frutta a nocciolo e bacche sono soggetti a fluttuazioni stagionali.I due grafici relativi alla suddivisione dei raccolti mostrano che nell’ultimo decennio i periodi di raccolta di ciliegie da tavola e di lamponi non hanno potuto essere prorogati.Al contrario di quanto avviene per le ciliegie da tavola,l’andamento del raccolto dei lamponi è cambiato.Oggigiorno si raccolgono decisamente più lamponi in autunno.

Le limitazioni di quantitativi disposte per il raccolto 2002 a causa della difficile situazione del mercato vinicolo hanno avuto conseguenze significative,in particolare quelle relative ai Cantoni Vallese,Vaud e Ginevra che sono i tre principali produttori di vino.Il raccolto totale per il 2002 ammontava a 111,3 milioni di litri (–6,1 mio.l rispetto all’anno precedente),di cui 56,6 milioni di litri di mosto d’uva bianca e 54,7 milioni di litri di mosto d’uva rossa.La resa media dei vitigni europei,ossia senza le varietà interspecifiche, è stata di 81,5 ettolitri l’ettaro per i vitigni bianchi e di 68,3 ettolitri l’ettaro per i vitigni rossi,restando,quindi,su valori decisamente inferiori alla resa massima fissata dal Consiglio federale nell’ordinanza sui vini,pari a 112 e 96 ettolitri l’ettaro.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 43 1
21222324252627 Settimana 282930313233 1991/941999/2002 Fonte: Associazione svizzera frutta 0 600 500 400 300 200 100 Raccolto in t
Ciliegie da tavola: andamento del raccolto stagionale
212325272931 Settimana 3335373941 1991/941999/2002 Fonte: Associazione svizzera frutta 0 120 100 80 60 40 20 Raccolto in t
Lamponi: andamento del raccolto stagionale

■ Valorizzazione:raccolto di frutta da sidro inferiore alla media dell'ultimo quadriennio

Nel 2002 si è verificata una scarsezza di materia prima per la trasformazione date le dimensioni inferiori alla media delle patate raccolte.Inoltre,la qualità di molte partite di patate da trasformazione è stata contestata,data la scarsa predispozione alla frittura per la produzione di patatine fritte e chips a causa del basso contenuto di amido.Rendimenti minori sono stati rilevati anche nel settore della moltiplicazione dei tuberi-seme.Le temperature calde registrate nel corso della primavera hanno causato una proliferazione marcata dei pidocchi,che si propagano attraverso l’assorbimento dei succhi vegetali dei virus delle patate.Dato il loro cattivo stato di salute,molti tuberi non sono stati utilizzati come materiale di moltiplicazione.

Secondo il principio dell’alternanza,nell’anno oggetto del rapporto sono stati registrati livelli superiori di raccolto di frutta da sidro.La quantità di mele e di pere da sidro destinate ad essere trasformate negli stabilimenti di ammostatura è stata pari rispettivamente a 115'600 e 16'300 tonnellate.Il raccolto di mele e di pere da sidro è risultato rispettivamente del 25 e del 51 per cento al disotto delle stime dell’USC.Il raccolto di mele da sidro nel 2002 ha raggiunto un grado di copertura del 147 per cento,commisurato al fabbisogno annuale di 78'700 tonnellate.Il raccolto di pere,invece,ha superato il fabbisogno annuale (15'700 t) nella misura soltanto del 4 per cento. Nell’anno oggetto del rapporto è stato possibile consolidare l’aumento relativo ai succhi di frutta non fermentati,in atto dal 2000.

■ Commercio esterno: grado di autoapprovvigionamento in ribasso per grassi ed oli vegetali

A livello nazionale per la produzione di olio si coltivano colza,girasoli e soia.Il grado di autoapprovvigionamento in grassi e oli vegetali si aggira attorno al 20 per cento.Il mercato degli oli da tavola e da foraggio è dominato dall’olio di girasole.Per la copertura del fabbisogno sono necessarie importazioni pari al 90 per cento.L’olio di colza deriva principalmente dalla produzione indigena,mentre l’olio di soia prodotto da materia prima indigena copre soltanto il 2 per cento del fabbisogno nazionale.A seconda della situazione dei prezzi rilevati sul mercato mondiale,gli oli destinati alla trasformazione verranno parzialmente sostituiti.

1.1 ECONOMIA 1 44

Per le patate,nell’ambito dell’Accordo GATT/OMC la Svizzera si è impegnata a garantire un accesso minimo al mercato del 5 per cento.L’accesso al mercato è garantito nel quadro del contingente doganale n.14,che è stato aumentato in sei tappe successive e che dal 2000 ammonta a 22'250 tonnellate di patate.Tale quantitativo corrisponde al 5 per cento del volume di mercato che all’epoca era stato stimato a 445'000 tonnellate.Nel frattempo il consumo nazionale è calato e attualmente viene stimato a 350'000 tonnellate.Questa quantità è composta da 30'000 tonnellate di patate da semina,180'000 tonnellate di patate da tavola e 140'000 tonnellate di patate destinate alla valorizzazione.Attualmente la Svizzera assicura un accesso al mercato minimo leggermente superiore al 6 per cento.Dal 1998 i quantitativi di patate importate all’aliquota di dazio del contingente hanno superato il livello d’accesso minimo al mercato richiesto.Ogni contingente doganale ha dovuto essere provvisoriamente aumentato al fine di approvvigionare il mercato in maniera sufficiente.Il maggior fabbisogno è stato giustificato in gran parte da un raccolto nazionale scarso e dalla qualità insufficiente delle patate da semina e da trasformazione indigene.

Bilanci degli oli vegetali – 2002 Olio di girasole Olio di colza Olio di palma Olio di arachidi Olio d'oliva Olio di cocco Olio di soia Altri oli vegetali In 1 000 t Produzione indigena Import Consumo Export Fonti: DGD, swiss granum 0 50 40 30 20 10 Evoluzione dell'accesso
al mercato e importazioni effettive di patate 1996199719981999dal 2000 1996199719981999200020012002 Accesso minimo al mercato Importazioni effettive In 1 000 t Prodotti di patate Patate da trasformazione Fonti: DGD, UFAG Patate da tavola Patate da semina 0 50 40 30 20 10
minimo
1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 45 1

Nel 2002 la Svizzera ha importato 214'000 tonnellate di verdure fresche e 51'000 tonnellate di frutta fresca.Ciò rappresenta un aumento rispettivamente del 3 e del 6 per cento delle importazioni di verdura e di frutta rispetto alla media del quadriennio precedente.Nessuna variazione è stata registrata nelle esportazioni di verdura e di frutta,pari rispettivamente a 400 e 1'000 tonnellate,che si sono mantenute sui livelli degli anni precedenti.In questi quantitativi sono comprese le varietà di frutta e verdura che vengono coltivate anche in Svizzera.

Nel 2002,le importazioni di vino (comprese quelle all’aliquota di dazio fuori contingente) sono ammontate complessivamente a 161,1 milioni di litri,di cui 137 di vino rosso e 24,1 di vino bianco.A questi quantitativi si aggiungono 12,4 milioni di litri di vino spumante,8,3 milioni di litri di vino per la trasformazione e 1,7 milioni di litri di vino dolce.Rispetto al 2001 si è registrata una diminuzione pari a 5,2 milioni di litro per il vino rosso,mentre le importazioni di vino bianco sono aumentate di 1,6 milioni di litri.Anche le importazioni di vino spumante hanno segnato un leggero incremento (+0,2 mio.l).Nell’anno oggetto del rapporto,le esportazioni di vino svizzero sono scese a 586'000 litri circa.

Il mercato indigeno di semi oleosi è caratterizzato dalla domanda di olio da tavola,olio da foraggio e panelli oleosi altamente proteici.L’olio di colza presenta una struttura degli acidi grassi vantaggiosa per l’alimentazione umana.Grazie alle sue positive proprietà fisiologiche e all’efficace campagna informativa,l’olio di colza è sempre più utilizzato nelle cucine svizzere.L’immagine dell’olio di soia,invece,ha subito il contraccolpo delle numerose colture di varietà geneticamente modificate impiantate all'estero e pertanto il suo impiego a scopo alimentare resta ancora molto limitato.Oltre il 90 per cento dell’olio di soia importato viene destinato al foraggiamento,mentre soltanto lo 0,5 per cento dell’olio di girasole importato viene impiegato nell’alimentazione degli animali.Nell’industria degli alimenti per animali,la qualità dei grassi,ovvero il tenore di acidi grassi insaturi,contenuti nei panelli oleosi altamente proteici è vincolante per la trasformazione in alimenti per animali.I panelli oleosi prodotti in Svizzera,rispetto ai semi da estrazione importati,presentano un rapporto grassi-proteine decisamente meno favorevole,il che riduce le possibilità di impiego ai fini di una razione di foraggio bilanciata.La produzione indigena di girasoli e colza è limitata dalla domanda di panelli oleosi,mentre la produzione di soia dalla domanda di olio da tavola con un valore aggiunto più elevato.

Nell’aprile 2002 le scoperte di alcuni ricercatori svedesi hanno creato scompiglio tra i consumatori nei confronti dei prodotti di patate. È stato constatato,infatti,che a temperature elevate gli alimenti contenenti amidi possono produrre acrilamide. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS),tale sostanza è da considerarsi potenzialmente cancerogena.Sul banco degli imputati figurano soprattutto i prodotti di trasformazione fritti o arrostiti a base di patate.L’Ufficio federale della salute pubblica (UFSP) ha coordinato una serie di ricerche sul tema «acrilamide».Secondo uno studio a cura dell’Università di Losanna effettuato nel giugno 2003,l’acrilamide non avrebbe alcun effetto cancerogeno significativo.Nel 2004 le Stazioni federali di ricerche avvieranno un progetto congiunto a partire da varie analisi preliminari,al fine di analizzare i fattori che contribuiscono alla formazione di acrilamide.

46 1.1 ECONOMIA 1
■ Consumo:olio di colza particolarmente apprezzato

■ Prezzi alla produzione: ricavo stabile in campicoltura

Nel 2002 è nuovamente aumentato il consumo di frutta e verdura.Il consumo pro capite è stato pari a 72 chilogrammi di verdura fresca e a 25 chilogrammi di frutta da tavola (esclusa la frutta tropicale).Rispetto alla media del quadriennio 1998/2001 il consumo è aumentato di 1 chilogrammo per la verdura e di 4 chilogrammi per la frutta.

Nell’anno viticolo 2001/02 il consumo di vino rosso e di vino bianco (esclusi i vini per la trasformazione) è stato di 280 milioni di litri,ossia circa 5,7 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente.Il consumo di vino rosso estero è diminuito (–6,2 mio.l), mentre quello di vino rosso svizzero è leggermente aumentato (+0,5 mio.l).Il consumo di vino bianco estero è rimasto praticamente stabile (–0,1 mio.l),quello del vino bianco svizzero è aumentato di circa 0,2 milioni di litri.La quota di mercato del vino svizzero è aumentata di oltre l’1 per cento,fino a toccare,nel 2002,il 42,2 per cento.La quota del vino bianco è rimasta costante attorno al 76 per cento mentre quella del vino rosso è cresciuta dell’1 per cento,raggiungendo il 30 per cento.Il consumo globale di vino,compreso quello per la trasformazione, è ammontato a 288,3 milioni di litri.Il 69 per cento di tale quantitativo è rappresentato dal vino rosso.

Evoluzione del ricavo alla produzione per i prodotti campicoli

Differenza

–40 –50 –60 –70 –30 –20 –10 0

Prezzi alla produzione 2002

Frumento, cl. l, 56.63 fr./q Barbabietole da zucchero, 11.64 fr./q Colza, 78.56 fr./q

Orzo, 44.88 fr./q

Fonte: FAT

Nel 2002 i ricavi dei produttori delle principali colture campicole hanno mantenuto i livelli registrati nell’anno precedente.A seguito della produzione da primato di zucchero indigeno con un trasferimento delle quote all’anno zuccheriero 2003,il ricavo medio dei produttori è stato di 11.64 franchi al quintale.L’ampliamento dell’offerta di segale panificabile ha esercitato una certa pressione sui prezzi alla produzione del 2002.Nella primavera 2003,la Federazione svizzera dei produttori di cereali (FSPC) ha declassato 7'700 tonnellate di segale a prodotto da foraggio,al fine di sostenere il livello dei prezzi.Dato che sono state registrate notevoli quantità di frumento germogliato,l’offerta di frumento panificabile indigeno è stata scarsa,con conseguente leggero aumento dei prezzi.

Nel 2002 l’elevata offerta di frutta e verdura ha comportato un minor ricavo al chilogrammo per i produttori rispetto all’anno precedente.Il prezzo medio della verdura (imballata,franco grossista) è ammontato a 2.36 franchi al chilogrammo.Tale valore è

47 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.1 ECONOMIA 1
1990/92200020012002 in %
Patate, 34.94 fr./q

del 4 per cento inferiore a quello dell’anno precedente e del 6 per cento superiore al prezzo praticato nel triennio precedente.Nel settore frutticolo sono stati particolarmente soddisfacenti i prezzi delle ciliegie.Nonostante il raccolto abbondante,i prezzi sono rimasti stabili sui valori dell’anno precedente grazie alla qualità straordinaria dei frutti.

L’esempio della lollo rossa mostra come l’offerta possa influire sui prezzi e sui ricavi. Nell’anno oggetto del rapporto,l’offerta indigena è stata del 37 per cento superiore rispetto all’anno precedente,ovvero di 3'200 tonnellate.I prezzi nazionali sono passati,in media,dai 4.20 franchi spuntati nel 2001 a 3.20 franchi al chilogrammo nel 2002.Ciò corrisponde a un calo del 24 per cento.Il ricavo è aumentato soltanto del 6 per cento,passando da 8,8 a 9,3 milioni di franchi.I quantitativi importati hanno svolto in entrambi gli anni un ruolo marginale.La quota di mercato delle importazioni è stata del 4 per cento nel 2002 e dell’8 per cento nell’anno precedente.

48 1.1 ECONOMIA 1
Prezzo 2001Prezzo 2002
91113151719212325272931333537394143454749 Offerta 2001 Settimana
Lollo rossa: prezzo e offerta – 2001 e 2002
Offerta 2002 0 140 120 100 60 40 20 80 In t fr./kg 0 7 5 4 6 3 2 1
Fonti: Unione svizzera produttori di verdure, Centrale svizzera dell'orticoltura

■ Prezzi al consumo: rincaro di frutta e verdura

Prezzi al consumo di frutta e verdura 1 nel 2002 rispetto al 1998/2001

fr.

Totale

Totale paniere 1998–2001Totale paniere 2002

1 Totale dei prezzi al consumo (indipendentemente che si tratti di merce indigena o di importazione) di melanzane (250 g), funghi prataioli (250 g), finocchi (500 g), carote (1 kg), cavolfiore (1 kg), cavolo cinese (350 g), cavolo bianco (500 g), bietole da coste (250 g), porri verdi (250 g), peperoni (200 g), sedano rapa (600 g), pomodori tondi (2 kg), zucchine (600 g), cipolle da tavola (500 g), cicoria belga (500 g), cetrioli (1 kg), lattuga cappuccio (1 pezzo), ravanelli (2 mazzi), patate (2,5 kg), mele (1 kg), arance (1 kg), banane (1 kg), kiwi (4 pezzi), uva (1 kg).

Fonte:

Evoluzione dei prezzi al consumo di determinata frutta e verdura

Nell’anno oggetto del rapporto il paniere di frutta e verdura ha registrato un notevole rincaro pari al 4,3 per cento.In particolare nel primo trimestre sono stati osservati prezzi al consumo di oltre il 30 per cento superiori ai valori del 2001.Le gelate e il clima uggioso che hanno colpito i principali Paesi fornitori hanno notevolmente ridotto i raccolti portando ad un aumento generalizzato dei prezzi in tutta Europa.Soltanto in luglio i prezzi sono risultati inferiori alla media del periodo 1998–2001.

3579111315171921232527293133353739414345474951 1 Settimana
UFAG
48 82 80 78 74 76 72 70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50
fr./kg Fonte: UFAG 1993199419951996199719981999200020012002 48 66 64 62 58 56 60 54 52 50 54.96 56.52 57.85 56.49 58.10 58.90 59.33 59.53 62.22 64.92
1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 49 1.1 ECONOMIA 1

Nel 2002 le condizioni meteorologiche decisamente migliori rispetto all’anno precedente hanno favorito un raccolto di ciliegie leggermente precoce e quantitativamente migliore.Il raccolto indigeno di ciliegie da tavola è aumentato del 60 per cento, raggiungendo le 2'045 tonnellate,mentre le importazioni (soltanto in estate) sono aumentate dell’8 per cento.La quota di merce indigena rispetto alla quantità totale è cresciuta del 10 per cento raggiungendo il 63 per cento.Ciò si è ripercosso sia sul prezzo di costo (–2,4%) che sul prezzo al consumo (–4%).Il margine lordo è diminuito di 25 centesimi a 4.13 franchi al chilogrammo.

1.1 ECONOMIA 1 50
■ Margine lordo delle ciliegie da tavola al ribasso
fr./kg
Fonte: UFAG 0 14 2 4 6 8 10 12
Margine lordo delle ciliegie da tavola escluse quelle di qualità extra – 2002
MaggioGiugnoLuglio
Margine lordoPrezzo di costoPrezzo al consumo

■ Due sistemi di indicatori per la valutazione della situazione economica

1.1.3Situazione economica dell’intero settore

Conformemente all’articolo 5 LAgr,i provvedimenti di politica agricola hanno lo scopo di permettere alle aziende con una gestione ecologicamente sostenibile e redditizia di conseguire in media su vari anni redditi comparabili a quelli della rimanente popolazione attiva della stessa regione.

La valutazione è disciplinata nell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (art.3–7) e viene effettuata avvalendosi di due sistemi di indicatori:una valutazione settoriale basata sul conto economico dell’agricoltura allestito dall’UST in collaborazione con il Segretariato dell’USC (cfr.parte 1.1.3) e un apprezzamento delle singole aziende in base ai risultati contabili della Centrale analisi della FAT (cfr.parte 1.1.4).

■ Conto economico dell’agricoltura: nuova metodologia

Nel quadro del progetto SAKO-1 (conti satellite del settore primario),l’UST,in stretta collaborazione con l’USC,ha proceduto alla revisione del conto economico dell’agricoltura,nell’ottica di garantire la possibilità di un diretto confronto tra i risultati svizzeri e quelli dell’UE.

Siccome la revisione è stata integrale,i risultati non possono essere confrontati con quelli degli anni precedenti pubblicati nei Rapporti agricoli 2000–2002.Tuttavia,al fine di poter esprimere alcune considerazioni in merito all’evoluzione,si sta procedendo ad applicare la nuova metodologia anche agli anni passati.Al momento sono disponibili i risultati relativi agli anni 1997–2003 (stima per il 2003 ).Per il Rapporto agricolo 2004,si prevede di adeguare in base alla nuova metodologia il conto economico dell’agricoltura a partire dal 1990.Si può fare una distinzione tra due tipi di adeguamenti.In primo luogo sono state apportate modifiche metodologiche,quali la ridefinizione dei prezzi,tramite cui vengono valutate le prestazioni legate alla produzione agricola nonché l’abbandono del concetto aziendale nazionale.Ciò significa che il nuovo conto economico dell’agricoltura non tiene conto soltanto degli scambi tra agricoltura e gli altri settori dell’economia,bensì vengono valutati anche i flussi di beni e servizi interaziendali e intraaziendali.In secondo luogo sono state apportate modifiche che riguardano l’insieme di riferimento nonché i prodotti e le prestazioni di servizio in esame.In particolare,le rilevazioni interessano anche la floricoltura,le prestazioni di servizio agricole e le attività accessorie non agricole,direttamente legate al settore primario.

Gli adeguamenti sono descritti dettagliatamente nell’allegato.Sulla scorta di un esempio viene pure mostrato come queste modifiche possano incidere quantitativamente.

1.1 ECONOMIA 1 51 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA ■■■■■■■■■■■■■■■■
Terminologia e metodi,pagina A73

■ Reddito settoriale nel 2002

Nel 2002 il reddito netto del settore primario ammontava a 3,242 miliardi di franchi segnando una diminuzione pari all’1 per cento rispetto agli anni 1999/2001.Il calo è dovuto fondamentalmente all’aumento delle uscite per le prestazioni preliminari,per un ammontare di 229 milioni di franchi (+4%).Inoltre,l’aumento delle sovvenzioni (in maggior parte pagamenti diretti non vincolati ai prodotti) pari a 196 milioni di franchi (+8,3%) non è servito a compensare completamente la crescita dei costi legati alle prestazioni preliminari.

Rispetto al 2001 il reddito settoriale netto è aumentato di 146 milioni di franchi (+4,7%).La crescita del reddito settoriale registrata nel 2002 rispetto all’anno precedente è riconducibile essenzialmente all’aumento della produzione agricola pari a 188 milioni di franchi (+1,8%) e delle sovvenzioni pari a 100 milioni di franchi (+4,1%). Questi fattori positivi sono stati complessivamente più significativi dell’incremento dei costi.Sul fronte delle uscite,infatti,l’aumento del valore relativo alle prestazioni preliminari pari a 159 milioni di franchi (+2,7%) è stato controbilanciato da una diminuzione dei costi della manodopera pari a 27 milioni di franchi (–2,4%).Le altre rubriche sono rimaste praticamente invariate.

Sulla scorta del reddito settoriale è possibile osservare le fluttuazioni verificatesi negli ultimi anni.Alla diminuzione registrata nel 1999 rispetto al 1998 è seguito un aumento nel 2000.Nel 2001 il reddito è risceso per poi segnare un nuovo rialzo nel 2002. Secondo le stime per il 2003 il reddito settoriale dovrebbe diminuire notevolmente fino a toccare il livello minimo finora registrato.

Risultati del conto economico dell’agricoltura in Svizzera Indicazioni ai prezzi correnti,in mio.fr.

1Stato 1.9.03.Data l’introduzione di una nuova metodologia i valori non sono definitivi

2Dati provvisori,stato 1.9.2003

3 Stima,stato 1.9.2003

4 Nella bibliografia e nel metodo Eurostat viene indicato come utile aziendale netto

1998 1 1999 1 2000 1 2001 1 2002 2 2003 3 Produzione finale dell’agricoltura11 13110 24710 90910 29210 4809 902 – Prestazioni preliminari5 9025 523 5 8745 8035 9625 777 Valore aggiunto lordo ai prezzi di fabbricazione5 228 4 724 5 035 4 4894 5184 124 – Ammortamenti1 996 1 984 1 9681 994 1 999 2 010 Valore aggiunto netto ai prezzi di fabbricazione3 232 2 740 3 0682 494 2 5192 114 – Imposte sulla produzione109115117131135135 + Sovvenzioni (non vincolate alla produzione)2 170 2 3952 213 2 4482 5482 527 Reddito dei fattori5 293 5 0205 1644 8124 9324 506 – Costo della manodopera1 217 1 172 1 151 1 124 1 097 1 075 Eccedenza aziendale netta / reddito indipendente4 0763 847 4 012 3 687 3 8353 430 – Canoni d’affitto212213209202202200 – Interessi pagati371341366389390395 Reddito settoriale netto 4 3 4933 293 3 437 3 096 3 2422 835
Fonte:UST
52 1.1 ECONOMIA 1

Evoluzione

19981 19991 20001 20011 20022 20033
del conto economico dell'agricoltura Indicazioni ai prezzi correnti, in mio. fr. Sovvenzioni
del settore agricolo Uscite (prestazioni preliminari, imposte sulla produzione, ammortamenti, costo della manodopera, canoni d'affitto, interessi pagati al netto degli interessi ricevuti) Reddito settoriale netto Fonte: UST 1 Stato 1.9.03. Data l’introduzione di una nuova metodologia i valori non sono definitivi 2 Dati provvisori, stato 1.9.2003 3 Stima, stato 1.9.2003 0 12 000 14 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000
Produzione
53 1.1 ECONOMIA 1
Tabelle 15–16,pagine A14–A15

L’estate 2003 è stata caratterizzata da temperature elevate e siccità.Queste condizioni climatiche hanno fortemente penalizzato non soltanto le colture agricole della Svizzera occidentale e dell’Altipiano,bensì anche quelle dei Cantoni Sciaffusa,Grigioni e Ticino.

Secondo le previsioni,nel 2003 il valore della produzione agricola ammonterebbe a 9,902 miliardi di franchi,ossia al 6,2 per cento in meno della media del triennio 2000/02.Ciò è dovuto essenzialmente al livello più basso delle entrate derivanti dalla produzione vegetale a causa del perdurare della siccità

La produzione vegetale (compr.la floricoltura) rispetto alla media triennale ha segnato una diminuzione pari all’11,1 per cento (4,067 mia.fr.).Le condizioni di estrema siccità non hanno giovato alle colture di cereali,patate e foraggio.

Il raccolto cerealicolo del 2003 è stato qualitativamente migliore ma notevolmente più scarso dal punto di vista quantitativo rispetto all’anno precedente.In particolare frumento e mais da granella hanno risentito del clima non particolarmente adatto alla loro crescita.Gran parte del mais da granella è stata mietuta anticipatamente e impiegata come mais da silo.Pertanto il raccolto cerealicolo del 2003 ha segnato un ribasso del 20,8% rispetto alla media triennale.

Dalle prime analisi svolte sulle barbabietole da zucchero il livello del raccolto può essere definito medio sia quantitativamente che dal profilo del tenore di zucchero.Il valore di soia e girasole è risultato superiore rispetto all’anno precedente grazie all’estensione delle superfici coltivate.La resa inferiore della colza ha comportato un leggero calo del valore di produzione.Complessivamente il valore di produzione delle piante industriali è rimasto leggermente al disotto del valore dell’anno precedente.

Le piante foraggere hanno risentito notevolmente del clima caldo e secco.Dopo un raccolto di fieno buono sia qualitativamente che quantitativamente,nelle regioni più colpite dalla siccità gli sfalci successivi sono stati scarsi o inesistenti.Il valore della produzione delle piante foraggere,anche quale contropartita delle prestazioni preliminari, è rimasto del 23,2 per cento al disotto della media triennale.

Rispetto all’anno precedente la resa delle verdure è stata più scarsa a causa della siccità.Il valore della produzione di verdure comprende anche la quota della produzione di funghi.La siccità non ha risparmiato il resto dell’Europa e pertanto i prezzi osservati nei mesi estivi hanno segnato ovunque un notevole incremento.La tendenza potrebbe protrarsi a causa delle quantità di verdure destinate all’immagazzinamento che secondo le previsioni saranno limitate.Complessivamente,rispetto all’anno precedente il 2003 è stato un anno buono per quanto concerne l’orticoltura.Il valore di produzione è stimato al 4,8 per cento superiore alla media triennale.

In base alla nuova metodologia nel conto economico dell’agricoltura viene inclusa anche una parte della floricoltura,che comprende la produzione dei vivai e delle aziende del settore delle piante ornamentali compresa la produzione di alberi di Natale.Al contrario non vengono tenute in considerazione le prestazioni di servizio in floricoltura.Dopo una fase d’espansione negli Anni ’90,la floricoltura attraversa un periodo di pressione.Il valore della produzione del 2003 è stimato al disotto della media triennale.

54 1.1 ECONOMIA 1
■ Stima del reddito settoriale nel 2003

Per quanto riguarda le patate,anche se la superficie coltiva è del 3,5 per cento più estesa rispetto ai dati del 2002,il raccolto è risultato cattivo sia qualitativamente che quantitativamente.La quota di patate da tavola ha toccato il minimo assoluto rispetto agli anni precedenti.I prezzi rientrano nella fascia superiore.

Il raccolto di frutta quest’anno è stato al disotto della media e può essere paragonato ai valori del 1997.Rispetto alla media triennale si è osservata una diminuzione del 9,5 per cento.Oltre alla frutta fresca (pere,mele,frutta a nocciolo e bacche) è stata considerata anche l’uva.

Il valore della produzione vitivinicola è stato parzialmente influenzato dalle scorte degli anni precedenti.In base alle stime,il valore relativo al 2003 sarà del 7,4 per cento inferiore alla media triennale caratterizzata da raccolti ragguardevoli nel 1999 e nel 2000.Nonostante i minori quantitativi di uva vendemmiata,secondo le stime l’annata sarà da buona a eccellente.

La produzione animale ha segnato una diminuzione del 3,2 per cento rispetto alla media pluriennale.Secondo le stime la produzione di bestiame da reddito e da macello aumenterà dell’1,7 per cento,invece il valore della produzione di latte e uova diminuirà del 7,3 per cento.Sulla base delle stime effettuate,finora sembrano infondati i timori di una crescente pressione sui prezzi delle vacche da macello a causa della tensione che caratterizza il mercato lattiero e della siccità

Per quanto riguarda i suini,il mercato è risultato equilibrato.A causa del calo della domanda,a fine estate come previsto sono diminuiti i prezzi alla produzione.I maggiori volumi della produzione di pollame e una certa stabilità dei prezzi hanno comportato un aumento del valore della produzione rispetto agli anni precedenti.

La diminuzione dei prezzi e delle forniture di latte hanno influito sul calo del valore della produzione lattiera.Per quanto riguarda le uova,si è registrato un aumento dei prezzi accompagnato,tuttavia,da livelli di produzione più bassi rispetto all’anno precedente.

La produzione di prestazioni di servizio nell’agricoltura è stata presa in considerazione per la prima volta nel quadro della nuova metodologia per il conto economico dell’agricoltura.I valori relativi al 2003 ammontano a 581 milioni di franchi. Rispetto alla media pluriennale ciò rappresenta un aumento del 2,2 per cento.Il costo della manodopera è rimasto invariato rispetto al livello dell’anno precedente,mentre la locazione dei contingenti lattieri è leggermente aumentata.

In base alla nuova metodologia adottata anche le attività accessorie non agricole non separabili sono state prese in esame nel conto economico dell’agricoltura.Sono stimate ad un livello di 321 milioni di franchi.Il valore,quindi,sarebbe dell’1,2 per cento inferiore agli anni precedenti.Ciò è riconducibile principalmente alla diminuzione dei quantitativi di frutta da sidro destinata alla trasformazione.Le prestazioni di servizio non prettamente agricole,quali manutenzione dei cigli stradali e cura del paesaggio,servizio di pensione per animali e offerte di pernottamento

ad esempio la «Schlafen im Stroh»,ovvero «Dormire nella paglia» – potrebbero segnare un aumento del 4,2 per cento rispetto alla media triennale.

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 55 1.1 ECONOMIA 1

Le uscite per le prestazioni preliminari del 2003 ammontano a 5,777 miliardi di franchi,segnando un calo dell’1,7 per cento rispetto alla media triennale.Ciò è dovuto in primo luogo alle uscite più limitate per gli alimenti per animali dovute allo scarso raccolto di foraggio grezzo.Questi alimenti per animali prodotti e impiegati all’interno dell’azienda sono conteggiati come contropartita nelle prestazioni preliminari.Invece, malgrado la riduzione dei prezzi del foraggio composto,sono aumentate le uscite per gli alimenti per animali acquistati.Al calo dei costi hanno contribuito pure le sementi. Principalmente nel settore vivaistico e della produzione di piante ornamentali,il calo dei prezzi comporterebbe una diminuzione della domanda di materiale vegetale.

Per quanto concerne il valore aggiunto lordo ai prezzi di fabbricazione,rispetto alla media pluriennale si stima una diminuzione dell’11,9 per cento.Il leggero calo delle uscite per le prestazioni preliminari non dovrebbe compensare la riduzione del valore della produzione finale dell’agricoltura.

Gli ammortamenti vengono stimati a 2,010 miliardi di franchi ovvero dell’1,2 per cento superiori alla media pluriennale.Gli ammortamenti sono influenzati fortemente dagli investimenti degli anni precedenti.

L’aumento delle imposte sulla produzione pari al 5,9 per cento è riconducibile essenzialmente alla sottocompensazione dell’imposta sul valore aggiunto.Da un lato nel 2001 sono aumentati i tassi IVA per i beni primari dal 2,3 al 2,4 per cento e per i beni secondari dal 7,5 al 7,6 per cento.Dall’altro lato vi è stato uno spostamento nella composizione delle prestazioni preliminari da rubriche con un tasso IVA basso (sementi,concimi,alimenti per animali,ecc.) a rubriche con un tasso IVA elevato (riparazioni e manutenzione,altre prestazioni di servizio).Inoltre,sono aumentate le uscite per imposte su veicoli e bollo.

Le sovvenzioni comprendono tutti i pagamenti diretti (generali e come indennizzo di prestazioni ecologiche fornite),gli interessi calcolati per mutui pubblici esenti da interessi (crediti d’investimento,aiuti per la conduzione aziendale) e gli altri contributi stanziati da Cantoni e Comuni.Non viene tenuto conto,invece,dei contributi ai prodotti già considerati nel valore della produzione (p.es.contributi di coltivazione).Le sovvenzioni dovrebbero raggiungere i 2,527 miliardi di franchi,segnando così un aumento del 5,2 rispetto alla media triennale.Tuttavia questo valore resta dello 0,8 per cento inferiore all’anno precedente.

Il costo della manodopera nel 2003 è stimato a 1,075 miliardi di franchi.Ciò equivale ad un calo del 4,3 per cento rispetto alla media pluriennale.La forte diminuzione del numero di impiegati nei vivai e nelle aziende addette alla produzione di piante ornamentali (spostamento degli impiegati verso prestazioni di servizio in floricoltura) è più incisiva rispetto all’aumento dei costi salariali (compr.contributi sociali) per unità di manodopera annuale.

Per quanto riguarda i canoni d’affitto si stima una diminuzione del 2,1 per cento rispetto alla media triennale.Gli interessi pagati segnano un aumento del 3,5 per cento.

Il reddito settoriale netto è stimato a 2,835 miliardi di franchi ovvero del 13 per cento inferiore alla media pluriennale.Rispetto all’anno precedente si registra un calo del 13 per cento.

56 1.1 ECONOMIA 1

1.1.4Situazione economica delle singole aziende

La valutazione della situazione economica delle aziende si fonda sui risultati della Centrale analisi della FAT.Le rispettive basi metodologiche sono state completamente riviste nel 1999.Non soltanto i diversi dati concernenti il reddito,bensì,ad esempio, anche gli indicatori sulla stabilità finanziaria o sulla redditività forniscono informazioni importanti in merito alla situazione economica delle aziende.Gli indicatori figurano dettagliatamente nell’allegato.Nei paragrafi seguenti ne vengono trattati approfonditamente alcuni e viene presentata la seconda parte di un lavoro dell’Istituto di economia agraria del PFZ sul tema della produttività dell’agricoltura svizzera.

■■■■■■■■■■■■■■■■
Terminologia e metodi,pagina A78 57 1.1 ECONOMIA 1

■ Reddito 2002

Reddito e indicatori economico-aziendali

Evoluzione dei redditi delle aziende agricole: media di tutte le regioni

Nel 2002 i risultati economici sono stati lievemente più bassi di quelli registrati nel 2001.Rispetto ai tre anni precedenti,la flessione del reddito agricolo per azienda è stata del 10 per cento.Dal 1999/2001 il reddito lordo è aumentato del 2 per cento circa.Nel settore della produzione vegetale si segnala una contrazione del ricavo (–8%),riconducibile alle condizioni meteorologiche,ma anche al calo dei prezzi.Per quanto concerne la produzione animale,il reddito lordo è rimasto praticamente stabile. Nonostante la crisi nel settore lattiero,rispetto al triennio precedente il ricavo legato alla produzione di latte ha registrato un lieve incremento (+2,3%).Diminuzioni si sono avute negli altri ambiti della produzione animale (–16%).All'origine di ciò vi è soprattutto l'aggiustamento nella valutazione degli effettivi dettato dalla situazione del mercato del bestiame da macello e da reddito.Nel settore dell'allevamento di suini e pollame si registrano valori più elevati (rispettivamente +3,8% e +14,1%).Questi risultati sono riconducibili in primo luogo all'aumento degli effettivi.Rispetto al triennio precedente,i pagamenti diretti sono aumentati del 12,8 per cento.Tale incremento è dovuto alla crescita delle aziende (superficie:+3,3%;animali:+2,5%),agli adeguamenti apportati al sistema dei pagamenti diretti e alla conversione dell'indirizzo aziendale verso metodi di produzione incentivati.Nel 2002 si è avuto un aumento del 6 per cento circa dei costi di terzi rispetto al valore rilevato nel periodo 1999/2001. Anche in questo caso una parte dell'aumento dei costi è riconducibile alla crescita delle aziende.Gli aumenti più consistenti si segnalano in relazione ai costi degli alimenti per animali (+10,4%) e degli edifici (+14,2%) nonché ai costi generali d'esercizio (+9,5%).Sono invece diminuiti i costi del personale (–4,4%).

Il reddito agricolo è il risultato della differenza fra reddito lordo e costi di terzi.Nel 2002 è stato lievemente inferiore ai valori del 2001.Se non si fosse proceduto all'aggiustamento per quanto concerne il bestiame bovino,si sarebbe registrata una piccola crescita.Il reddito agricolo remunera il lavoro fornito mediamente da 1,3 unità di lavoro della famiglia e il capitale proprio investito nell'azienda che,mediamente, ammonta a poco più di 400'000 franchi.

58 1.1 ECONOMIA 1
1990/921999200020012002 fr. per azienda Reddito accessorio Reddito agricolo Fonte: Centrale analisi, FAT 0 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 16 264 62 822 1,39 ULAFUnità di lavoro annuale della famiglia 18 638 53 789 1,29 19 208 64 675 1,30 18 633 52 434 1,29 18 577 51 500 1,28
Tabelle 17–26,pagine A16–A26

Rispetto al periodo 1999/2001,nel 2002 il reddito agricolo è diminuito del 6 per cento nella regione di pianura,dell'11 per cento in quella collinare e del 14 per cento in quella di montagna.Nelle regioni di pianura e collinare è diminuito pure il reddito accessorio,rispettivamente del 4 e del 7 per cento.Nella regione di montagna,invece, si segnala un aumento dell'8 per cento.Rispetto alla media degli anni 1999/2001,nel 2002 il reddito globale è diminuito del 6 per cento nella regione di pianura,del 10 per cento in quella collinare e dell'8 per cento in quella di montagna.

Reddito delle aziende agricole secondo le regioni

Nel 2002 la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo era del 17 per cento nella regione di pianura,del 24 per cento in quella collinare e del 42 per cento in quella di montagna.Per tutte le regioni tale quota è leggermente superiore al valore del 1999/2001,fatto,questo,riconducibile soprattutto all’aumento dell’importo dei pagamenti diretti registrato nel 2002.

59 1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1
Reddito per regioneUnità 1990/9219992000200120021999/2001–2002 % Regione di pianura Superficie agricola utileha16,6619,33 19,4119,9320,685,7 Unità di lavoro della famigliaULAF1,361,26 1,261,261,25 –0,8 Reddito agricolofr.73 79461 968 77 73862 45363 402 –5,9 Reddito accessoriofr.16 42917 580 17 80517 04316 743 –4,2 Reddito globalefr.90 22379 548 95 54379 49680 145 –5,6 Regione collinare Superficie agricola utileha15,3017,19 17,8317,9518,092,5 Unità di lavoro della famigliaULAF1,401,28 1,291,261,24 –2,9 Reddito agricolofr.59 83849 885 58 72547 49646 257 –11,1 Reddito accessoriofr.14 54419 849 21 81420 55719 369 –6,6 Reddito globalefr.74 38269 734 80 53968 05365 626 –9,8 Regione di montagna Superficie agricola utileha15,7618,06 18,6318,8518,550,2 Unità di lavoro della famigliaULAF1,421,37 1,391,381,35 –2,2 Reddito agricolofr.45 54143 392 47 72140 13537 512 –14,3 Reddito accessoriofr.17 85319 250 19 01119 41420 7487,9 Reddito globalefr.63 39462 642 66 73259 54958 260 –7,5 Fonte:Centrale analisi,FAT
Tabelle 17–20,pagine A16–A19

La situazione reddituale negli undici tipi di azienda (indirizzi di produzione) è indicatrice di differenze ragguardevoli.

Reddito delle aziende agricole secondo i tipi di azienda – 2000/02

Tipo di aziendaSuperficie Unità di lavoro RedditoRedditoReddito agricola utiledella famigliaagricoloaccessorioglobale haULAFfr.fr.fr.

Nella media degli anni 2000/02 le aziende attive nei settori della campicoltura e delle colture speciali nonché determinate aziende combinate (latte commerciale/ campicoltura,trasformazione combinata) hanno realizzato il reddito agricolo più elevato.Tali aziende,unitamente a quelle combinate dedite all’allevamento di vacche madri,hanno conseguito anche il maggiore reddito globale.Il reddito agricolo e il reddito globale più bassi sono stati rilevati nelle aziende dei tipi «Equini/ovini/caprini» e «Altro bestiame bovino»

Media di tutte le aziende19,091,2956 20318 80675 009 Campicoltura24,231,1069 49222 20091 693 Colture speciali12,571,3673 16314 90788 070 Latte commerciale18,651,3450 19218 21568 406 Vacche madri17,271,1039 81131 24771 058 Altro bestiame bovino15,901,2733 66521 32554 990 Equini/ovini/caprini13,641,2021 76729 55951 326 Trasformazione11,301,1564 00917 09081 099 Aziende combinate, latte commerciale/campicoltura24,941,3370 40514 36984 774 Aziende combinate,vacche madri21,791,1657 70326 96684 669 Aziende combinate,trasformazione19,391,2969 75215 97785 730 Aziende combinate,altre20,291,2756 65819 53876 197 Fonte:Centrale analisi,FAT
60 1.1 ECONOMIA 1
Tabelle 21a–21b,pagine A20–A21

Il profitto del lavoro conseguito dalle aziende agricole (reddito agricolo meno interessi per il capitale proprio investito nell’azienda) remunera il lavoro della manodopera famigliare non salariata.Il profitto del lavoro registrato nel 2002 per unità di lavoro della famiglia (mediano) è diminuito del 10 per cento rispetto alla media del triennio 1999/2001.Non vi sono invece state variazioni rispetto al valore registrato nel 2001.

Il profitto del lavoro per unità di lavoro della famiglia evolve in modo molto diverso a dipendenza della regione.Mediamente esso è decisamente più elevato nella regione di pianura che in quella di montagna.Divari notevoli si registrano anche per quanto concerne i quartili.Nel periodo 2000/02 nella regione di pianura,il profitto medio del lavoro nel primo quartile ammonta al 23 per cento e nel quarto quartile al 196 per cento del valore medio di tutte le aziende della regione.La fascia di fluttuazione si presenta in modo analogo anche nelle altre regioni.

Profitto del lavoro delle aziende agricole – 2000/02, per regioni e quartili

Profitto del lavoro 1 in fr.per ULAF 2

1L’interesse del capitale proprio corrisponde al tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione. 2000:3,95%;2001:3,36%;2002:3,22%

2Unità di lavoro annuale della famiglia:base 280 giorni di lavoro Fonte:Centrale analisi,FAT

Valore Valori medi mediano RegioneI quartileII quartileIII quartileIV quartile (0–25%)(25–50%)(50–75%)(75–100%) Regione di pianura38 3659 35431 20646 07381 115 Regione collinare28 5304 67822 40434 97760 302 Regione di montagna19 9091 44715 77425 39146 205
Tabelle 22–25,pagine A22–A25
61 1.1 ECONOMIA 1
■ Profitto del lavoro

Nel 2000/02 nelle regioni di pianura e collinare le aziende agricole del quarto quartile hanno superato,rispettivamente raggiunto,il livello di salario lordo annuo della rimanente popolazione.Nella regione di montagna il profitto del lavoro medio nel quarto quartile è stato inferiore di 9'000 franchi circa al valore comparabile.

Salario comparabile 2000/02,per regioni

1Valore mediano dei salari lordi annui di tutte le persone impiegate nel secondario e nel terziario

Se nel quadro della valutazione si considera pure il reddito accessorio,la situazione delle economie domestiche agricole appare decisamente migliore rispetto a quanto potrebbe lasciar supporre il confronto tra profitto del lavoro e salario comparabile.Nel 2000/02 il reddito accessorio medio ammontava a 19'000 franchi.

La quota di capitale di terzi rispetto al capitale globale indica il grado d’indebitamento dell’impresa.Se questo dato viene combinato con l’entità della formazione del capitale proprio, è possibile esprimere considerazioni in merito alla sopportabilità di un debito. Dal profilo finanziario un’azienda permanentemente confrontata con una quota elevata di capitale di terzi e una formazione del capitale proprio negativa non è in grado di sopravvivere.

Sulla base di queste considerazioni,le aziende sono state classificate in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa.

Classificazione delle aziende in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa

Aziende con ... Quota di capitale di terzi

Bassa (<50%)Elevata (>50%)

Positiva...una situazione...un’autonomia finan-

Formazione di finanziaria buonaziaria limitata capitale proprioNegativa...un reddito ...una situazione finaninsufficienteziaria preoccupante

Fonte:De Rosa

62 1.1 ECONOMIA 1
RegioneSalario comparabile 1 fr.per anno Regione di pianura65 515 Regione collinare60 108 Regione di montagna55 001
Fonti:UST,FAT
■ Stabilità finanziaria

■ Formazione di capitale proprio,investimenti e quota di capitali di terzi

Dalla valutazione della stabilità finanziaria delle aziende scaturisce un quadro analogo per tutte le regioni.Poco meno della metà delle aziende si trova in condizioni finanziarie buone.In poco più del 30 per cento dei casi la situazione è considerata problematica (aziende con formazione di capitale proprio negativa).Rispetto al 1999/2001 la situazione è leggermente peggiorata in tutte le regioni considerate.

Valutazione della stabilità finanziaria 2000/02: per regioni

Regione di pianuraRegione collinareRegione di montagna

Rispetto al 1999/2001 gli investimenti effettuati nel 2002 dalle aziende di riferimento della FAT sono diminuiti del 2,4 per cento.Si è registrata una flessione anche per quanto riguarda il cash flow (–3,2%).Il rapporto fra cash flow e investimenti è variato soltanto lievemente (–1,4%).Il dato inerente alla formazione di capitale proprio (reddito globale meno consumo privato) è risultato notevolmente inferiore al valore rilevato nel periodo di riferimento (–51%).La quota di capitale di terzi,invece, è rimasta immutata.

Evoluzione della formazione di capitale proprio,degli investimenti e della quota di capitali di terzi

1 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotti sovvenzioni e disinvestimenti

2 Rapporto fra cash flow (formazione del capitale proprio più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell’inventario vivo) e investimenti

Fonte:Centrale analisi,FAT

63 1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1
Caratteristica1990/9219992000200120021999/2001–2002 % Formazione di capitale propriofr.19 51313 20721 2337 2886 840 –50,8 Investimenti 1 fr.46 91441 85644 96547 46943 695
Rapporto cash flow – investimenti 2 %951011028394
di capitale
–2,4
–1,4 Quota
di terzi%43414141410
Quota di aziende in % Situazione finanziaria preoccupante Reddito insufficiente Autonomia finanziaria limitata Situazione finanziaria buona Fonte: Centrale analisi, FAT 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 16 20 18 46 17 16 23 44 16 20 19 45

Evoluzione dei costi nello scorso decennio

L'evoluzione dei costi a livello della singola azienda agricola è illustrata sulla base dei risultati forniti dalla Centrale analisi per azienda e per ettaro.

del reddito lordo e dei costi di terzi per azienda

Negli Anni '90 i costi di terzi e il reddito lordo sono aumentati rispettivamente del 14 e del 6 per cento.Il notevole incremento dei costi di terzi nel periodo considerato ha determinato un calo dell'11 per cento del reddito agricolo.

Il maggiore incremento dei costi di terzi si registra nella rubrica dei costi strutturali 1 (p.es.costi per edifici e macchine nonché costi generali d'esercizio).Anche le spese specifiche nel settore della produzione animale sono cresciute.Le spese specifiche nel settore della produzione vegetale e i costi strutturali 2 (costi del personale,interessi) sono invece diminuiti.

1.1 ECONOMIA 1 64
■ Evoluzione dei costi per azienda Evoluzione
fr. 1990/922000/02
analisi,
Reddito lordoCosti di terzi 0 250000 200000 150000 100000 50000 Evoluzione dei costi di terzi per azienda fr. 1990/922000/02 Fonte: Centrale analisi, FAT Costi specifici produzione vegetale 0 80000 60000 70000 50000 30000 40000 10000 20000 Costi specifici produzione animale Costi strutturali 1 Costi strutturali 2
Fonte: Centrale
FAT

Costi specifici produzione vegetale

specifici produzione animale

eseguiti da terzi, locazione macch.

Fonte:

Da un'analisi più approfondita emerge che vi è stato un aumento considerevole per quanto riguarda le cinque voci seguenti:costi degli edifici,costi generali d'esercizio, costi specifici nel settore della produzione animale,costi per macchine e apparecchiature nonché lavori eseguiti da terzi (compr.la locazione di macchine).Per quanto concerne i costi degli edifici,l'incremento è dovuto soprattutto agli ammortamenti.Si è registrata una diminuzione considerevole degli interessi passivi,mentre per i costi del personale e i costi specifici nel settore della produzione vegetale il calo è stato minore.

Nel periodo dal 1990/92 al 2000/02 le aziende di riferimento sono cresciute mediamente di 3 ettari,passando da 16,1 a 19,1 ettari.L'analisi seguente indica gli effetti di tale crescita sull'evoluzione dei costi.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1 65
Variazione 1990/92–2000/02 secondo le categorie di costi per azienda
Centrale analisi, FAT
Lavori
Quota
Macchine,
Ammortamenti
fisse Edifici Migliorie e strade Costi generali d'esercizio Costi del personale Canoni d'affitto Interessi passivi –1 323 3 526 2 491 836 3 054 90 886 6 708 440 4 825 –1 733 574 –3 061 –4000 –200002000 fr. 40006000 8000
Costi
costi auto
apparecchiature
piante Installazioni
Evoluzione dei costi
Evoluzione dei costi di terzi per ettaro fr. 1990/922000/02 Fonte: Centrale analisi, FAT Costi specifici produzione vegetale 0 4000 3000 3500 2500 1500 2000 500 1000 Costi specifici produzione animale Costi strutturali 1 Costi strutturali 2
per ettaro

Dall'esame dell'evoluzione dei costi per ettaro si evince che negli anni 2000/02 sono cresciuti soltanto i costi strutturali 1.Le altre voci risultano più contenute rispetto a dieci anni fa.Ciò è il caso pure per l'importo totale dei costi di terzi.Nel 2000/02 erano infatti del 4 per cento inferiori al livello del 1990/92.

Variazione 1990/92–2000/02 secondo le categorie di costi per ettaro

Costi specifici produzione vegetale

Costi specifici produzione animale Lavori eseguiti da terzi, locazione macch.

in Mio. Fr.

Einfuhren Import- bzw.Exportüberschuss

Da un'analisi più approfondita emerge che per quanto riguarda i costi per ettaro si registra un incremento notevole soltanto dei costi degli edifici,dei costi d'esercizio generali nonché di quelli per i lavori eseguiti da terzi (compr.la locazione di macchine).

Considerato l'effetto della crescita,nel complesso,nello scorso decennio i costi di terzi nell'agricoltura sono rimasti invariati.Va tuttavia osservato che non è stato possibile ridurre i costi proporzionalmente al calo del ricavo.

1.1 ECONOMIA 1 66
fr.
Fonte: Centrale analisi, FAT
Quota
Macchine, apparecchiature Ammortamenti piante Installazioni fisse Edifici Migliorie e strade Costi generali d'esercizio Costi del personale Canoni d'affitto Interessi passivi –196 –111 92 18 –35 2 24 235 15 179 –227 –272 –20 –400 –300 –2000–100100200 300
costi auto

Conto del flusso di fondi

Il conto del flusso di fondi indica tutti gli afflussi e deflussi di fondi dell'unità «impresa/ economia domestica».Si distinguono tre componenti.La prima,quella della cifra d'affari,rileva gli afflussi di fondi riconducibili all'attività professionale dei membri dell'economia domestica agricola (flusso di fondi dell'agricoltura e flusso di fondi extraaziendale) nonché i deflussi di fondi cagionati dal consumo privato dell'economia domestica.La differenza dà il cash flow (flusso di fondi dalla cifra d'affari).La seconda, quella degli investimenti,considera i deflussi di fondi risultanti da investimenti nell'azienda (compr.gli afflussi di fondi provenienti da disinvestimenti).Se il cash flow disponibile consente di far fronte agli investimenti,vi è un'eccedenza,in caso contrario si è confrontati con un ammanco.Un ammanco è sostenibile in quanto un'azienda oltre che sul cash flow può contare su ulteriori fonti di finanziamento.Esse rappresentano la terza componente,quella del finanziamento,che rileva afflussi e deflussi di fondi che risultano dall'ottenimento e dal rimborso di capitali di terzi e di capitale privato dei membri dell'economia domestica (compensazione privata).Il saldo di cifra d'affari,investimenti e finanziamento dà la variazione dell'attivo monetario circolante netto.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1 67
Cifra d’affari Reddito agricolo56 966 Ammortamenti del conto del flusso di fondi30 169 Variazione delle scorte e dell'inventario vivo –1 809 Diversi aggiustamenti –10 553 Flusso di fondi dell'agricoltura74 773 Flusso di fondi extraaziendale19 535 Flusso di fondi prima delle spese private94 308 Spese private –51 752 Cash flow (flusso di fondi dalla cifra d'affari)42 557 Investimenti Investimenti in macchine e apparecchiature –11 445 Investimenti in edifici e installazioni fisse (escl.le prestazioni proprie) –24 340 Investimenti vari –8 978 Eccedenza/ammanco d'investimento –2 206 Finanziamento Variazione dei crediti d'investimento –60 Variazione dell'altro capitale di terzi3 874 Compensazione privata (depositi netti)2 005 Variazione dell'attivo monetario circolante netto3 613 Fonte:Centrale analisi,FAT
Conto del flusso di fondi 1999/2001
Tre componenti del conto
flusso di fondi
del

■ Flusso di fondi dell'agricoltura e reddito agricolo

Il flusso di fondi dell'agricoltura,unitamente al flusso di fondi extraaziendale e alle spese private,rientra nella componente del conto del flusso di fondi «cifra d'affari».Per calcolare il flusso di fondi dell'agricoltura,dal reddito agricolo vengono detratte tutte le registrazioni contabili dell'azienda che non influiscono sulla liquidità (ammortamenti,variazione delle scorte e dell'inventario vivo,autoapprovvigionamento,valore locativo,ecc.).

Evoluzione del flusso di fondi e del reddito

■ Cifra d'affari e investimenti nel ciclo aziendale

Sull'arco di diversi anni,il flusso di fondi dell'agricoltura è soggetto a fluttuazioni meno forti rispetto al reddito agricolo.All'origine delle maggiori fluttuazioni del reddito agricolo vi sono in primo luogo le variazioni dell'inventario vivo e delle scorte. È soprattutto l'aumento degli ammortamenti che si traduce in un incremento della differenza fra flusso di fondi e reddito agricolo.

L'importo del flusso di fondi riconducibile all'attività aziendale ed extraaziendale e gli investimenti dipendono dal ciclo aziendale e famigliare.Gran parte delle differenze riscontrate sono riconducibili all'età,in quanto le differenze di dimensione e altitudine delle aziende delle quattro classi d'età considerate sono soltanto lievi.

Flusso di fondi e utilizzazione secondo le classi d'età – 1990/92

Flusso di fondi prima delle spese private Cashflow (flusso di fondi dalla cifra d'affari)

private Totale investimenti

FAT

1.1 ECONOMIA 1 68
fr. per azienda Flusso di fondi nell'agricoltura Reddito agricolo Fonte: Centrale analisi, FAT 0 20 000 40 000 60 000 80 000 100 000 199019911992199319941995199619971998199920002001 2002
In 1 000 fr. per azienda
Spese
Fonte: Centrale analisi,
0 120 100 80 60 40 20 Età del capoazienda <35 anni35–45 anni45–55 anni >55 anni

Flusso di fondi e utilizzazione secondo le classi d'età – 1999/2001

Nel 1999/2001 nel gruppo di 35–45 anni è stato registrato il maggiore flusso di fondi prima delle spese private.Nel gruppo di età inferiore e in quello di età superiore il flusso di fondi prima delle spese private più basso è in stretta relazione con i costi del personale che nel caso dei due gruppi in questione sono più elevati.Ciò può essere riconducibile alla maggiore collaborazione delle generazioni che hanno cessato l'attività prima del raggiungimento dell'età del pensionamento nel gruppo di capiazienda d'età inferiore a 35 anni da un lato e alla collaborazione dei figli adulti di capiazienda più anziani.Oggigiorno essi vengono di regola retribuiti come impiegati.Nel gruppo di capiazienda d'età superiore a 55 anni potrebbe essere determinante anche il fatto che generalmente si tratta di aziende di piccole dimensioni.Il gruppo di capiazienda d'età inferiore a 35 anni è quello che presenta le spese private più basse.Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che in questa fase della vita la famiglia è ancora piccola oppure i figli sono ancora in tenera età e di conseguenza le spese sono inferiori.Gli investimenti aumentano con il progredire dell'età È quindi possibile concludere che,di regola,i capiazienda sono in grado di cogliere le nuove sfide soprattutto dopo la ripresa dell'azienda.

Rispetto al 1990/92 vi sono alcune differenze.Se nel 1990/92 la dimensione dell'azienda cresceva con il progredire dell'età,nel 1999/2001 si è registrato il contrario.Nel 1990/92 le aziende dei capiazienda d'età inferiore a 35 anni con 15,4 ettari e 23,1 UBG risultavano essere le più piccole,nel 1999/2001 sono invece passate al primo posto con 19,7 ettari e 25,6 UBG.

Nel 1990/92 il flusso di fondi prima delle spese private era comparabile per tutte le classi d'età a partire da 35 anni,mentre nel 1999/2001 è diminuito per i capiazienda di oltre 35 anni.Ciò si ripercuote pure sugli investimenti.Nel 1990/92 gli investimenti risultavano costanti per tutte le classi di età,mentre nel 1999/2001 si è registrato un evidente calo con il progredire dell'età.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1 69 Fonte: Centrale analisi, FAT 0 120 100 80 60 40 20 Età del capoazienda In 1 000 fr. per azienda
Flusso di fondi prima delle spese private Cashflow (flusso di fondi dalla cifra d'affari) Spese private Totale investimenti <35 anni35–45 anni45–55 anni>55 anni

L'ammontare e la composizione del capitale investito nell'azienda variano considerevolmente nel corso del ciclo aziendale.

Composizione del capitale secondo le classi d'età – 1990/92

terzi a medio e lungo termine

Fonte: Centrale

Composizione del capitale secondo le classi d'età 1999/2001

Capitale proprio

capitali di terzi a medio e lungo termine

Fonte: Centrale analisi, FAT

1.1 ECONOMIA 1 70
capitale nel ciclo aziendale
■ Acquisizione e formazione di
>55
45–55
In 1 000 fr. per azienda Capitale
Div. capitali
Crediti ipotecari Crediti d'investimento Diritto d'abitazione Capitale di terzi
<35 anni35–45 anni Età del capoazienda
anni
anni
proprio
di
a breve termine
analisi, FAT 0 800 700 600 500 400 300 200 100
45–55
In 1 000 fr. per azienda
Crediti ipotecari Crediti d'investimento Diritto d'abitazione Capitale di terzi a
<35 anni35–45 anni
Età
del capoazienda >55 anni
anni
Div.
breve termine
0 800 700 600 500 400 300 200 100

■ Base di dati e metodologia

Nel 1999/2001 il gruppo di capiazienda di età inferiore a 35 anni dispone del capitale proprio più basso,della maggiore quota di capitale di terzi e del capitale globale minore.I gruppi 35–45 anni e 45–55 anni dispongono di un capitale globale decisamente più consistente vista la quota di capitale proprio elevata e quella di capitale di terzi bassa.Nel gruppo di capiazienda d'età superiore a 55 anni il capitale globale risulta essere leggermente inferiore a causa delle dimensioni delle aziende e dei minori investimenti.Mentre all'inizio il capitale di terzi a medio e lungo termine,i crediti d'investimento e i diritti d'abitazione diminuiscono e i crediti ipotecari aumentano, successivamente essi si stabilizzano a un livello costante.Il capitale di terzi a breve termine rimane praticamente invariato.

Rispetto al 1999/2001,nel periodo 1990/92 le aziende all'inizio del ciclo (gruppo di capiazienda d'età inferiore a 35 anni) impiegavano decisamente meno capitale.Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che nel 1990/92 queste aziende avevano dimensioni minori rispetto a quelle attuali.Contrariamente a quanto rilevato nel periodo 1999/2001,per tutte le classi di età si registra un calo più contenuto dell'impiego di capitale di terzi.

Dall'analisi non emerge alcuna tendenza in base alla quale le aziende non sarebbero più in grado di ammortizzare i debiti nel corso del ciclo aziendale.

Principali fattori determinanti della prestazione delle aziende agricole svizzere

Su incarico dell’UFAG,nel 2002,l’Istituto di economia agraria (IEA) del PFZ ha elaborato il cosiddetto «monitoraggio della prestazione delle aziende agricole svizzere».Si tratta di uno strumento grazie al quale è possibile classificare le aziende agricole svizzere dal profilo della prestazione a determinate condizioni quadro e in base alla pressione della concorrenza dettata da condizioni europee.

I risultati pubblicati nel Rapporto agricolo 2002 hanno dimostrato,tra le altre cose,che la prestazione può variare notevolmente a seconda del gruppo di aziende e della classe di superficie come pure all’interno dei gruppi di aziende.Nell’ambito del presente progetto l’IEA approfondisce la questione dei principali fattori che determinano la prestazione (cfr.pure www.blw.admin.ch).

Il presente studio si basa sui risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili del 2000 della FAT.L’unità d’analisi si componeva di 1'718 aziende rappresentative dell’agricoltura svizzera.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1 71

Innanzitutto si è proceduto a suddividere i gruppi di azienda dell’unità d’analisi in dieci gruppi d’analisi.Successivamente,sulla scorta di analisi statistiche descrittive nonché di colloqui con esperti,sono stati definiti 49 fattori determinanti della prestazione. Infine,servendosi della cosiddetta analisi di regressione lineare multipla,per ciascuno dei dieci gruppi d’analisi è stata identificata una serie di fattori determinanti – i principali fattori determinanti –,i quali hanno un impatto statisticamente significativo sulla prestazione.

Prestazione dei gruppi di analisi

Prestazione in % –8 –6 –4 –202468101214

Trasformazione, escl. vacche madri, pian./coll./mont. 1+2

Campicoltura, pianura

Comb. latte commerciale/ campicoltura, pianura

Latte commerciale, pianura

Vacche madri, tutte le regioni

Latte commerciale, collina

Latte commerciale, montagna I

Latte commerciale, montagna II

Latte commerciale, montagna III

Latte commerciale, montagna IV

Scarto standard

Fonte: IEA

In media,il livello massimo di prestazione è stato rilevato nel gruppo «Trasformazione escluse vacche madri»,mentre il livello minimo è quello del gruppo «Latte commerciale,montagna IV».Ciò dimostra che la prestazione può variare notevolmente nei gruppi analizzati.

Attraverso l’analisi di regressione è stato possibile identificare complessivamente 29 fattori dei 49 originariamente definiti,che possono essere considerati i principali fattori determinanti di uno o più gruppi d’analisi.

Nella tabella i principali fattori determinanti con impatto positivo sono evidenziati in verde mentre quelli con impatto negativo in grigio.L’impatto è positivo laddove un aumento del valore del fattore contribuisce al miglioramento della prestazione,invece, nel caso inverso,trattasi di fattore determinante a impatto negativo.R2 – ossia il coefficiente di determinazione – indica la percentuale di varianza della prestazione che può essere spiegata dal modello di regressione rispettivamente dalla varianza dei principali fattori determinanti.Questo valore nella maggior parte dei casi è superiore all’80 per cento,il che significa che le fluttuazioni di prestazione possono essere largamente spiegate mediante modelli di regressione.

1.1 ECONOMIA 1 72
■ Principali fattori determinanti

Principali fattori determinanti

Fattori determinanti della prestazione

Gruppi di analisi

Trasform. escl. vacche madri, pian./coll./mont. 1+2

N. aziende R 2 in % N. principali fattori determinanti in gruppo Quota costo del lavoro sulla cifra d'affari

Quota costi gen. d'esercizio sulla cifra d'affari

Efficienza detenzione di animali

Quota costi degli immobili sulla cifra d'affari

Quota costi dei macchinari sulla cifra d'affari

Quota costo del lavoro di terzi sulla cifra d'affari Sup. forag. prin./an. che consumano forag. grez.

Aziende in affitto

Quota vari redditi lordi sulla cifra d'affari

Produzione di latte media

Detenzione di suini

Manodopera extrafamiliare

Gestione di prati artificiali

Coltivazione di barbabietole da zucchero

Costi del lavoro medi per unit à di manodopera Ingrasso di vitelli

Gruppo di aziende « pollame »

Avicoltura Quota bovini da allevamento sull'effettivo bovino

Utilizzo della foresta

Detenzione di bovini da ingrasso

Gestione biologica

Colture da trebbiatura

Quota pagamenti diretti sulla cifra d'affari

Classe di formazione

Quota erbai

Vendita diretta Efficienza della produzione vegetale Quota sup. prati naturali sulla sup. forag. princ.

Frequenza d'incidenza dei fattori, quali principali fattori determinanti

Principali fattori determinanti con impatto positivo Principali fattori determinanti con impatto negativo

R 2: Varianza della prestazione, che può essere spiegata dai principali fattori determinanti

Fonte: IEA

Il fattore «Efficienza della detenzione di animali» (reddito lordo detenzione animali / costi specifici detenzione animali) in 9 gruppi di analisi su 10 rappresenta un principale fattore determinante positivo della prestazione.Invece,il fattore «Quota dei costi del lavoro sulla cifra d’affari» ha un impatto negativo in tutti i dieci gruppi d’analisi.Altri fattori negativi identificati spesso quali principali fattori determinanti della prestazione sono: «Quota dei costi generali di esercizio sulla cifra d’affari», «Quota dei costi degli immobili sulla cifra d’affari», «Quota dei costi dei macchinari sulla cifra d’affari» nonché «Quota dei costi del lavoro di terzi sulla cifra d’affari»

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1 73
pianura Latte commerciale, pianura Vacche madri, tutte le regioni Latte commerciale, collina Latte commerciale, montagna 1 Latte commerciale, montagna 2 Latte commerciale, montagna 3 Latte commerciale, montagna 4 Comb. latte commerciale/ campicoltura, pianura 70 105 349 217 53 177 263 323 101 60 81 72 85 82 81 82 86 85 87 90 7 7 11 9 4 9 10 9 9 5 109987553222111111111111111111
Campicoltura,

Con l’ausilio dell’analisi di regressione può essere quantificato il potenziale d’impatto dei singoli principali fattori determinanti.Per semplificare l’interpretazione e la rappresentazione grafica dei risultati viene trasformato il potenziale di impatto statisticamente misurato dei principali fattori determinanti dei gruppi d’analisi.Il valore assoluto della somma dei potenziali di impatto di tutti i principali fattori determinanti di un gruppo d’analisi è 10.

Dai risultati si evince che la prestazione delle aziende svizzere si differenzia principalmente in ragione della diversa produttività del lavoro (cifra d’affari in termini monetari / costo del lavoro per manodopera familiare ed extrafamiliare).

A titolo rappresentativo dei dieci gruppi d’analisi verranno illustrati i risultati relativi al gruppo d’analisi «Comb.latte commerciale/campicoltura,pianura»,che con 349 aziende è il gruppo più ampio.In questo caso è stato possibile identificare 11 principali fattori determinanti,dei quali 5 con impatto positivo e 6 con impatto negativo.L’impatto maggiore è stato quello esercitato dal fattore «Quota dei costi del lavoro sulla cifra d’affari»,seguito dal fattore «Efficienza della detenzione di animali».L’impatto di questi due fattori è risultato il più notevole in tutti i gruppi d’analisi.

Risultati del gruppo d’analisi «Comb. latte commerciale/campicoltura, pianura»

Efficienza della detenzione di animali

Vendita diretta

Efficienza della produzione vegetale

Manodopera extrafamiliare

Superficie foraggera principale per animale che cons. foraggio grezzo

Quota del costo del lavoro sulla cifra d'affari

Quota dei costi dei macchinari sulla cifra d'affari

Quota del costo del lavoro di terzi sulla cifra d'affari

Quota dei costi generali d'esercizio sulla cifra d'affari

Quota dei costi degli immobili sulla cifra d'affari

Quota di superficie di prati naturali sulla superficie foraggera principale

1.1 ECONOMIA 1 74
■ Costi del lavoro:fonte principale di differenze di prestazione
Impatto:negativopositivo –5 –4 –3 –2 –1012
IEA
Fonte:

Di seguito vengono formulate alcune considerazioni finali sulla scorta dei principali risultati,sotto forma di raccomandazioni aziendali volte a migliorare la prestazione.

In questa sede ci limiteremo ad accennare al fatto che ampliando la capacità produttiva e/o trasferendo il centro della produzione si potrebbe migliorare la prestazione, siccome tale aspetto è già stato illustrato dai risultati pubblicati nel Rapporto agricolo 2002.

Produttività del lavoro

L’incremento della produttività del lavoro deve essere uno degli obiettivi fondamentali nel quadro del miglioramento della prestazione delle aziende agricole svizzere.La produttività del lavoro può essere raggiunta soltanto con una limitazione del costo del lavoro,dato che il potenziale di incremento della cifra d’affari va considerato esiguo in quanto da un lato i prezzi della maggior parte dei prodotti agricoli sono in costante calo e dall’altro le rese fisiche dell’agricoltura sono tendenzialmente in una fase di stagnazione.

Per ogni prodotto fabbricato l’azienda deve effettuare un’analisi approfondita del processo produttivo.Devono essere identificati i punti deboli e messe a punto soluzioni da attuare per ridurre il costo del lavoro.Spesso si pone la questione del «make or buy».In altre parole,l’azienda deve decidere se acquistare una parte del processo di produzione o una materia prima per la fabbricazione di un prodotto agricolo o se invece è opportuno fornirla in prima persona.Dev’essere inoltre presa in considerazione un’altra opzione,ovvero la produzione nel quadro di una collaborazione extraaziendale.Onde poter valutare le diverse varianti si può ricorrere anche al criterio dell’efficienza.Si tratta di stabilire la relazione tra quantità o valore di mercato di un’unità di un determinato prodotto o materia prima e i relativi costi (input/ output). Onde valutare il costo del proprio lavoro si devono fare delle ipotesi.Ad esempio, nell’ambito dei costi di opportunità,si può introdurre il salario ad ore per una eventuale attività alternativa.Se un processo di lavoro viene affidato a terzi,come ad esempio la semina del frumento,all’atto del calcolo dei relativi costi si deve tener conto non solo del salario versato al lavoratore agricolo,bensì,a seconda della situazione, anche dei costi della propria seminatrice che non è stata utilizzata.In relazione all’estensificazione del lavoro,vi è anche la possibilità di orientare in altro modo la capacità lavorativa familiare nuovamente a disposizione in ambito sia aziendale che extraaziendale,con la possibilità di trarne un utile.

Efficienza della detenzione di animali e della produzione vegetale Oltre alla produttività del lavoro può essere migliorata l’efficienza della detenzione di animali e della produzione vegetale.Tale obiettivo è raggiungibile diminuendo i costi specifici,attraverso la riduzione degli input (meno alimenti concentrati,concimi,ecc.).

Vi è pure la possibilità di ottimizzare l’acquisto di mezzi aziendali,avvalendosi della cooperazione extraaziendale.In tal modo possono essere convenuti prezzi minori. Inoltre,le aziende produttrici di latte commerciale possono ridurre i costi specifici passando a un tipo di produzione di latte integrata in condizione di low-input,che può anche generare una riduzione del costo del lavoro.

1.1 ECONOMIA 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1 75
■ Considerazioni finali

■ Conclusioni

Specializzazione

Sembra che concentrandosi sulle proprie competenze fondamentali – in questo caso si dovrebbe tener conto anche di un sistema di produzione adatto all’ubicazione – è possibile migliorare la prestazione aziendale.Si raccomanda di analizzare con cura i punti di forza e i punti deboli dell’azienda onde tenerne conto nel quadro della pianificazione aziendale.

Costi strutturali (escluso il costo del lavoro)

Per gli immobili è difficile procedere a disinvestimenti.Al contrario occorre prestare attenzione affinché gli edifici siano sfruttati in maniera ottimale.Un’alternativa sarebbe ad esempio quella di cedere in affitto ad altri agricoltori o artigiani i locali inutilizzati da adibire a magazzino,laddove ciò sia conforme alla zona.I costi dei macchinari possono essere ridotti se i macchinari vengono impiegati meglio,ad esempio,nel quadro di una collaborazione extraaziendale.A seconda della situazione, può valer la pena vendere determinati macchinari e ricorrere al lavoro di terzi.

Qualifica professionale

La formazione professionale della manodopera – principalmente del capoazienda

può svolgere un ruolo importante per incrementare la prestazione.Il capoazienda deve ritagliarsi uno spazio da dedicare alla formazione e al perfezionamento professionale, onde aggiornarsi costantemente circa i nuovi sviluppi in ambito aziendale.

Sviluppo ecologico

Un ulteriore sviluppo ecologico dell’agricoltura svizzera può influire positivamente sulla prestazione.Va definito a livello delle singole aziende se è possibile migliorare la prestazione passando all’agricoltura biologica o ad un altro sistema di produzione rispettoso dell’ambiente e degli animali.

Il progetto d’approfondimento sull’analisi della prestazione è servito a consolidare le supposizioni e gli aspetti già noti grazie ad un metodo di analisi statistica:l’analisi di regressione.Particolarmente determinante per l’agricoltura svizzera è il fatto che la prestazione delle aziende può variare considerevolmente innanzitutto in ragione della produttività del lavoro e in gran parte anche dell’efficienza nel quadro della produzione animale.Va inoltre notato che concentrando le forze sulle competenze fondamentali, sulla formazione ed il perfezionamento professionale del capoazienda nonché su forme di gestione più estensive è possibile influire positivamente sulla prestazione.

76 1.1 ECONOMIA 1

1.2Aspetti sociali e società

Quella sociale è una delle tre dimensioni del concetto di sostenibilità.Nel resoconto sulle conseguenze della politica agricola,gli aspetti sociali ricoprono dunque una posizione a sé stante.Il resoconto sugli aspetti sociali nell’agricoltura,su cui verte la sezione «Aspetti sociali»,si suddivide in tre parti:reddito e consumo,rilevamento periodico di cinque componenti determinanti per fotografare la situazione sociale, studi di casi collegati a componenti sociali.Per l’agricoltura sono importanti anche determinati aspetti della società quali la condivisione da parte dell’agricoltura delle strutture sociali nelle aree rurali,come illustrato nella sezione «Società».

Nella sezione «Aspetti sociali» vengono presi in esame il reddito e il consumo delle economie domestiche agricole in base all’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT,la situazione nell’ambito della salute nonché vengono presentati i risultati di un'analisi sull’onere di lavoro nell’agricoltura.Nella sezione «Società» viene affrontato il tema delle aree rurali.

■■■■■■■■■■■■■■■■
1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 77

1.2.1Aspetti sociali

Reddito e consumo

Reddito e consumo sono due indicatori importanti per valutare la situazione delle famiglie contadine sul piano sociale.Nella dimensione economica della sostenibilità, l’aspetto del reddito è interessante soprattutto per appurare la produttività delle aziende.Nella dimensione sociale,invece,l’accento è posto sulla situazione reddituale di tutto il primario.Per tale motivo nell’analisi viene preso in considerazione anche il reddito accessorio delle economie domestiche.Accanto al reddito globale,viene anche seguita l’evoluzione del consumo privato.

Nel 2000/02,il reddito globale,composto dal reddito agricolo e dal reddito accessorio, ha registrato valori medi tra 61'500 e 85'100 franchi per azienda a seconda della regione.Il reddito globale delle aziende della regione di montagna corrispondeva al 72 per cento circa di quello delle aziende della regione di pianura.Con un reddito accessorio compreso tra 17'200 e 20'600 franchi,le aziende hanno avuto un’importate fonte di reddito supplementare,che per le aziende nella regione di pianura rappresentava il 20 per cento del reddito globale,mentre costituiva rispettivamente il 29 e il 32 per cento del reddito globale per le aziende della regione collinare e per quelle della regione di montagna.Le aziende della regione collinare hanno fatto segnare i livelli massimi di reddito accessorio,pari a 20'600 franchi.

Reddito globale e consumo privato per azienda – 2000/02

A dipendenza delle regioni il consumo privato variava mediamente tra l'83 e l'86 per cento del reddito globale,segnando valori sempre al disopra di quelli del reddito agricolo.Rispetto al volume del reddito globale,il consumo privato ha registrato i valori più elevati nelle aziende della regione di pianura e i valori più bassi in quelle della regione di montagna.

Nel 2002 il reddito globale per azienda è stato mediamente di 70'100 franchi ossia inferiore alla media degli anni 1999/2001 che era di 75'800 franchi.Sempre rispetto agli anni 1999/2001,il consumo privato aziendale del 2002 è cresciuto di 1'350 franchi circa,segnando un livello di 63'200 franchi.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 78 ■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Reddito globale e consumo privato
fr. Consumo privato Reddito accessorio Reddito agricolo
Regione di pianuraRegione collinareRegione di montagna
0 100 000 80 000 60 000 40 000 20 000
Fonte: Centrale analisi, FAT

Reddito globale e consumo privato per unità di consumo per quartile 1 – 2000/02

I quartileII quartileIII quartileIV quartileTutte le aziende Reddito globale per UC 2 (fr.)13 81917 69322 54431 94821 494 Consumo privato per UC (fr.)15 42916 46718 82221 78418 116

1 Quartile in base al profitto del lavoro per unità di manodopera familiare

2 Unità di consumo = membro della famiglia d’età superiore a 16 anni che partecipa al consumo annuo della famiglia

Fonte:Centrale analisi,FAT

Nel 2000/02,nelle aziende del primo quartile il reddito globale per unità di consumo non ha coperto il consumo della famiglia.A tal fine esse hanno dovuto utilizzare una parte dei mezzi finanziari che invece avrebbero potuto essere destinati a nuovi investimenti o investimenti sostitutivi nonché alla previdenza per la vecchiaia.La formazione del capitale proprio di queste aziende è stata negativa.Nelle aziende degli altri quartili il consumo privato è stato inferiore al reddito globale.Il reddito globale per unità di consumo delle aziende del primo quartile corrispondeva al 43 per cento di quello delle aziende del quarto quartile.

Nel primo e nel quarto quartile,il consumo privato per unità di consumo rappresentava rispettivamente il 112 e il 68 per cento circa del reddito globale.Per quanto concerne il consumo privato la differenza fra il primo e il quarto quartile è decisamente più contenuta rispetto a quella rilevata per il reddito globale.Il consumo privato delle aziende del primo quartile,infatti,corrispondeva al 71 per cento del consumo delle aziende del quarto quartile.

Il reddito globale per unità di consumo del 2002 ha registrato in tutti i quartili livelli inferiori a quelli del triennio 1999/2001.La differenza più esigua si è riscontrata in riferimento al primo quartile mentre quella maggiore al quarto quartile.I dati sul consumo privato del 2002 hanno messo in evidenza un lieve calo dei valori relativi al primo quartile.Per quanto riguarda gli altri quartili,si segnala,come era già stato il caso negli anni scorsi,un lieve incremento.

Nel prossimo rapporto agricolo verrà presentata un’analisi più approfondita dei due quartili inferiori in base al profitto del lavoro.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 79

■ Stato di salute generale

Salute

L’attività professionale influenza lo stato di salute.Quella della salute è una delle cinque tematiche sociali sulle quali viene effettuato un rilevamento quinquennale.I vantaggi e gli svantaggi per la salute delle condizioni di vita contadina vengono confrontati con la situazione della rimanente popolazione.La base di dati è costituita dall'inchiesta sulla salute in Svizzera.

Dal 1992,a scadenza quinquennale viene svolta l’inchiesta sulla salute in Svizzera (ISS) a cura dell’Ufficio federale di statistica (UST).Essa fornisce dati inerenti a stato di salute,abitudini di vita,comportamento relativo alla salute,prevenzione in materia sanitaria,condizioni di vita,sicurezza sociale e richiesta di prestazioni mediche.Il sondaggio è stato effettuato nel 2002 interpellando per scritto o oralmente circa 19'700 persone scelte a caso dall'elenco telefonico.L’insieme di base dell'ISS è rappresentato dalla popolazione residente in Svizzera,di età superiore ai 15 anni,che vive in economie domestiche private.

Nell'ambito dell'ISS 2002 sono stati interpellati 218 contadini e 150 contadine.Per garantire la comparabilità fra questo gruppo e la rimanente popolazione,dal restante campione di circa 19'300 persone sono stati scelti a caso due individui della stessa età, dello stesso sesso e abitanti nella medesima regione per ogni contadino e per ogni contadina.Ne è risultato un gruppo di confronto composto da 436 uomini e 300 donne.I risultati riportati di seguito scaturiscono dall'analisi dei dati di questi due gruppi.

Studi scientifici mostrano che le persone sono generalmente in grado di valutare in modo realistico il loro stato di salute generale.Dai dati sull'autovalutazione dello stato di salute (domanda:Qual è attualmente il Suo stato di salute?) è possibile trarre indicazioni affidabili sullo stato generale di salute della popolazione.Vengono inoltre presentati i due fattori di rischio per la salute,ossia sovrappeso e ipertensione.

■ Inchiesta sulla salute in Svizzera quale base
1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 80

Autovalutazione dello stato di salute

Gli uomini del gruppo di confronto valutano più positivamente il loro stato di salute rispetto agli agricoltori.Al contrario,l’autovalutazione dello stato di salute effettuata dalle contadine è leggermente più positiva di quella del gruppo di confronto femminile. Complessivamente le donne valutano il loro stato di salute in maniera più negativa rispetto agli uomini.

Peso corporeo (Body Mass Index BMI)

Sovrappeso (25<=BMI<30)

Molto sovrappeso (30<=BMI)

Fonte: UST

L’indice di massa corporea,il cosiddetto Body Mass Index, è il risultato del peso (in kg) diviso per il quadrato dell’altezza (in m2).Rispetto ai gruppi di confronto i casi di soprappeso sono più numerosi soprattutto tra i contadini,ma anche tra le contadine. Questa categoria è quindi maggiormente esposta al rischio di contrarre malattie cardiovascolari.

In % Nella media Cattivo Molto cattivo Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 25 20 10 15 5
In %
ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 70 60 50 30 20 40 10 1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 81

Un terzo circa delle contadine interpellate soffre di ipertensione,il che rappresenta il 5 per cento in più rispetto al gruppo di confronto femminile.A soffrire di ipertensione è anche il 20 per cento circa dei contadini e del gruppo di confronto maschile.I contadini e le contadine che non sono a conoscenza dei valori della loro pressione sanguigna sono decisamente più numerosi rispetto alle altre persone.Ciò potrebbe essere indicativo del fatto che essi si sottopongono meno frequentemente a visite di prevenzione.

Il benessere emozionale è una componente importante dello stato di salute psichica. Esso è determinato da fattori quali «Abbattimento», «Equilibrio», «Nervosismo» nonché «Ottimismo ed energia».I dati raccolti si riferiscono alla settimana prima del sondaggio.

Pressione sanguigna In % Non so Alta Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 40 35 30 25 15 10 20 5
Stato emotivo In % Medio Basso Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 45 40 35 30 25 15 10 20 5
1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 82
■ Stato di salute psichica

Il benessere emozionale degli uomini (contadini e gruppo di confronto maschile) è leggermente migliore di quello delle donne (contadine e gruppo di confronto femminile).L’11 per cento dei contadini ha risposto «basso»,mentre nel gruppo di confronto maschile la quota sale al 15 per cento.Al contrario,questa percentuale raggiunge il 21 per cento per le contadine restando su valori superiori a quelli del gruppo di confronto femminile (16%).

Carichi di lavoro elevati possono essere all'origine di sintomatologie fisiche e psicosomatiche.

I contadini soffrono di mal di schiena più forte rispetto al gruppo di confronto maschile. Questo disturbo è più frequente nel gruppo di confronto femminile come pure tra le contadine interpellate.Le contadine che hanno risposto «forte» rappresentano la quota più elevata (15%).

In % Un po' Forte Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 50 40 30 10 20
1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 83
Mal di schiena (nelle 4 settimane prima del sondaggio)
■ Stato di salute fisica

Mal di testa, dolori facciali (nelle 4 settimane prima del sondaggio)

Tra gli uomini interpellati – contadini e gruppo di confronto – la frequenza del mal di testa è la stessa.Se si considerano le donne,invece,le contadine sono colpite leggermente meno rispetto al gruppo di confronto femminile,dove la quota di chi soffre di mal di testa è pari a un terzo.

Debolezza, affaticamento (nelle 4 settimane prima del sondaggio)

UST

Dalle analisi emerge che i contadini sono maggiormente colpiti da debolezza e affaticamento rispetto al gruppo di confronto maschile mentre le contadine lo sono meno rispetto al gruppo di confronto femminile.Tuttavia le donne interpellate (contadine e gruppo di confronto) soffrono notevolmente di più di debolezza e affaticamento rispetto agli uomini.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 84
In % Un po' Forte Fonte:
ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 35 30 25 10 5 15 20
UST
In % Un po' Forte Fonte:
ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 50 40 45 30 35 10 5 15 20 25

Disturbi del sonno (nelle 4 settimane prima del sondaggio)

Il numero di contadini che soffrono di disturbi del sonno ammonta all'1 per cento ed è quindi decisamente inferiore a quello degli uomini del gruppo di confronto (9%).I disturbi del sonno sono generalmente più frequenti tra le donne.Circa la metà delle contadine e delle donne del gruppo di confronto ha risposto «forti» o «leggeri».La percentuale di contadine che lamentano forti disturbi del sonno è comunque più bassa rispetto al gruppo di confronto femminile.

Alimentazione equilibrata ed esercizio fisico regolare sono abitudini che contribuiscono a migliorare la salute e il benessere,a prevenire le malattie e a facilitare il processo di guarigione.

Dal sondaggio emerge che soltanto il 46 per cento dei contadini fa attenzione alla propria alimentazione,mentre nel gruppo di confronto maschile tale percentuale sale al 66 per cento.Come previsto,le donne hanno una maggiore consapevolezza alimentare,segnatamente quelle del gruppo di confronto (83% contro 77% delle contadine).

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 85
In % Leggeri Forti Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 50 40 45 30 35 10 5 15 20 25
Abitudini rilevanti per la salute Consapevolezza alimentare In % Consapevolezza Fonte:
ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 90 70 80 60 20 10 30 40 50
UST

sufficiente di moto: valutazione

Il numero di contadini e contadine che hanno risposto in maniera affermativa alla domanda «Ritiene di fare abbastanza moto per la Sua salute?» (80% per entrambe le categorie) è più alto di quello dei rispettivi gruppi di confronto.

Le contadine consumano meno frequentemente alcolici rispetto alle donne della rimanente popolazione.Se la quota di contadine astemie è del 50 per cento,nel gruppo di confronto essa è del 30 per cento.Per gli uomini,sia contadini che rappresentanti del gruppo di confronto,la percentuale scende a 10 punti.Il consumo giornaliero di alcolici (quotidianamente o più volte al giorno) è praticamente uguale per gli uomini di entrambi i gruppi.Tra le contadine,invece,il consumo di alcolici è meno frequente rispetto a quanto è il caso per le altre donne.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 86
Livello
soggettiva In % Sì, faccio abbastanza moto Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 90 70 80 60 20 10 30 40 50 Consumo d'alcol In % 1 volta al giorno 2 volte al giorno almeno 3 volte al giorno Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 40 30 35 15 25 20 5 10

■ Richiesta di prestazioni mediche e consumo di farmaci

È diffusa l'idea che i contadini,anziché rivolgersi al medico,ricorrano a metodi casalinghi quando non si sentono bene.Per illustrare la richiesta di prestazioni mediche e il consumo di farmaci sono state considerate le visite mediche e il consumo di analgesici rispettivamente nei 12 mesi e nella settimana prima del sondaggio.

Numero di visite mediche (nei 12 mesi prima del sondaggio)

I risultati dell'ISS confermano la supposizione secondo la quale i contadini si recano meno frequentemente dal medico rispetto agli uomini della rimanente popolazione.

Il consumo di analgesici segna valori lievemente inferiori per contadini e gruppo di confronto maschile,mentre per le contadine il livello è decisamente inferiore rispetto al gruppo di confronto femminile.Il 90 per cento degli uomini interpellati non fa mai uso di analgesici.Il consumo maggiore si riscontra nel gruppo di confronto femminile con una quota

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 87
per cento.
del 23
In % 1 – 3 visite 4 – 9 visite Almeno 10 visite Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 80 60 70 30 50 40 10 20
sondaggio) In % 1 volta la settimana Più volte la settimana Giornalmente Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. ContadineGruppo di confronto f. 0 25 20 10 15 5
Consumo di analgesici (nella settimana prima del

■ Conclusioni La salute dei contadini e delle contadine si distingue sotto diversi aspetti da quella della rimanente popolazione.Le differenze mostrano che tali aspetti sono a tratti positivi e a tratti negativi.I contadini e le contadine sono più spesso soprappeso rispetto ai relativi gruppi di confronto e soffrono maggiormente di mal di schiena.Al contrario i contadini e le contadine sono meno affetti da forti disturbi del sonno. Queste due categorie,inoltre,mostrano una consapevolezza alimentare notevolmente più limitata.La quota di contadine astemie o che consumano raramente alcolici è decisamente superiore a quella riscontrata tra la rimanente popolazione.Rispetto alle altre persone,i contadini si sottopongono più raramente a visite mediche.

A questo proposito,le differenze fra i sessi in ambito agricolo sono medesime a quelle riscontrate fra la rimanente popolazione.Nel complesso le donne interpellate hanno una valutazione del proprio stato di salute più negativa rispetto a quella degli uomini. Rispetto alle categorie maschili, è maggiore il numero di donne,contadine e non,che dichiarano di soffrire di ipertensione e di forte debolezza e affaticamento.Circa la metà delle donne interpellate soffre di disturbi del sonno.Al contrario,il 70 per cento degli uomini dichiara di non essere assolutamente affetto da simili disturbi.Quanto al consumo di alcol,sono le donne,nel complesso,a far decisamente minor uso di alcolici.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 88

■ Postulato Bugnon:carico di lavoro e conseguenze sociali della politica agricola

Carico di lavoro nell’agricoltura

Il 21 giugno 2002 il Consigliere nazionale Bugnon ha presentato un postulato dal titolo «Rapporto sulle difficoltà del lavoro agricolo e sulle conseguenze sociali della nuova politica agricola» (02.3355).Il postulato è stato accolto dal Consiglio federale.

Testo del postulato del 21 giugno 2002

Per comprendere appieno gli effetti perversi che comporta la nuova politica agricola e poterne stimare le conseguenze nell’ottica di apportare,laddove necessario e possibile,soluzioni efficaci a questa problematica, è essenziale conoscerne innanzitutto la portata.Con il presente postulato chiedo pertanto al Consiglio federale di effettuare uno studio sulla situazione,dal 1990 ai giorni nostri,e di stilare un rapporto sull’attività svolta e sulle relative conclusioni.Inoltre,il rapporto dovrà contenere una valutazione del prossimo decennio per quanto concerne le difficoltà legate al lavoro agricolo nonché le future conseguenze sociali dell’attuazione della nuova politica agricola.

Le questioni sollevate nel postulato verranno chiarite da diversi punti di vista.Sulla base di una statistica a cura dell’UST verrà presentata l’evoluzione dell’orario di lavoro annuale in agricoltura,da un lato,e dall’altro un confronto settoriale.Inoltre,con l’ausilio di modellizzazioni a cura della FAT,verrà presentato l’onere temporale e fisico del lavoro in diversi settori e tipi d’azienda agricola.Infine,saranno esaminati diversi aspetti sociali sulla scorta delle valutazioni delle inchieste sulla salute a cura dell’UST e dei censimenti della popolazione.

■ Elevato numero di ore di lavoro annuale in agricoltura

La statistica sul volume del lavoro,svolta dal 1991 a cura dell’UST,fornisce indicazioni sull’orario di lavoro annuale effettivo,tenendo conto dello straordinario e delle assenze.

L’orario di lavoro annuale effettivo degli addetti all’agricoltura e alla selvicoltura – non sono disponibili dati riferiti esclusivamente all’agricoltura – è leggermente diminuito tra il 1991 e il 2001.Questo calo ha interessato essenzialmente i lavoratori a tempo pieno.Per quanto riguarda le aziende gestite a tempo parziale a titolo accessorio,pari al 30 per cento circa delle aziende a livello nazionale sia nel 1991 che nel 2001, l’orario lavorativo è leggermente aumentato nel periodo di riferimento.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 89

Orario di lavoro annuale dei lavoratori indipendenti di diversi settori 1

Il grafico suesposto illustra l’evoluzione dell’orario di lavoro annuale dal 1991 al 2001 delle persone attive nel settore agricolo e silvicolo,in base al grado di occupazione.La tabella,invece,presenta le variazioni dell’orario di lavoro annuale in base allo stato professionale (indipendente).Vi sono elencati i sei settori con il maggiore orario di lavoro annuale.Nel periodo di riferimento,l’orario di lavoro annuale di agricoltori e silvicoltori indipendenti è diminuito,segnatamente tra il 1991 e il 1996.Tuttavia esso rimane il più elevato se si considera il confronto intersettoriale.Soltanto nel caso del settore alberghiero e della ristorazione l’orario di lavoro resta comunque su livelli ben superiori rispetto agli altri settori.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 90 Orario di lavoro annuale effettivo in agricoltura e selvicoltura Ore per lavoratore 199119962001 Fonte: UST 0 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500
Uomini Uomini, tempo pieno Uomini, tempo parz. Donne Donne, tempo pieno Donne, tempo parz.
di
indipendenti 199119962001 (ore per lavoratore) Agricoltura e selvicoltura2 9242 6632 603 Alberghi e ristoranti2 7392 6492 372 Commercio,riparazioni2 0422 0851 985 Costruzioni2 0202 0491 926 Traffico e informazione2 0041 9372 058 Industria,approvvigionamento energia e acqua1 9811 8711 996 Totale lavoratori indipendenti2 0682 0111 912
Orario
lavoro annuale effettivo di lavoratori
Fonte:UST
1 Settori economici NOGA (nomenclatura generale attività economiche)

■ Onere e capacità di far fronte all’onere di lavoro

Cosa s’intende per onere e capacità di far fronte all’onere di lavoro? La tabella di seguito riportata mostra che,in base ai principi delle scienze del lavoro,l’onere di lavoro si compone di fattori psichici e fisici mentre la capacità di far fronte all’onere di lavoro comprende la produttività e l’efficienza.Se l’onere è superiore alla capacità di farvi fronte,si presenta una situazione di sovraccarico e di eccessiva pressione.Con il protrarsi di tale condizione,si tende a sviluppare una maggiore sensibilità rispetto ai fattori di sovraccarico e a soffrire addirittura di problemi relazionali e di salute.

OnereCapacità di far fronte all’onere

Onere psichicoDeficit di prestazione (saldo) maggior lavoro d’ufficio sovraccarico risp.eccessiva pressione minor profitto del lavoro prezzi alla produzione in ribassoProduttività pressione concorrenziale in rialzoindipendenza scadenze fisse giorn.deten.anim.lavoro a contatto con la natura pressione decisionalelavoro con la famiglia ristrettezze economichesostenibilità del lavoro incertezze sul futuroriconoscimento,identità problemi relazionalifiducia,speranza ecc.ecc.

Onere fisicoProduttività

lavoro pesante (movim.masse)salute postura scomodacompetenza specifica orario di lavoro lungocompetenza gestionale poco tempo per svago / feriecompetenza sociale freddo,caldo,polvere,rumorecompetenze individuali ecc.ecc.

Com’è il caso per gli altri settori economici,anche in agricoltura i fattori di onere psichico sono diventati sempre più importanti.Questi fattori «sensibili»,tuttavia, possono essere tamponati aumentando le competenze ovvero la produttività.Le maggiori esigenze in materia di gestione aziendale non devono forzatamente tradursi in un accrescimento dell’onere di lavoro.In quest’ottica si potrebbe parlare di maggiori esigenze invece che di maggior onere.Un capoazienda con una buona formazione e/o esperienza consolidata raggiungerà meno rapidamente una condizione di sovraccarico e di pressione eccessiva.Infatti, è in grado di gestire più facilmente le crescenti esigenze.

La ricerca condotta dalla FAT nell’ambito delle scienze del lavoro ha fornito il cosiddetto preventivo del lavoro,ovvero un valido strumento di valutazione dell’onere temporale.Il campo dell’ergonomia fornisce,inoltre,metodi di misurazione e valori limite per definire e determinare i fattori di onere fisico sul posto di lavoro.Tuttavia,le scienze del lavoro non sono ancora in grado di fornire strumenti e metodi di calcolo per i fattori di onere fisico più complessi.

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 91
Fonte:FAT Deficit

■ La tecnica riduce l’onere temporale e fisico del lavoro

Di seguito vengono considerati l’onere temporale e l’onere fisico del lavoro in diversi settori e tipi d’azienda agricola.

Tutti i calcoli relativi all’onere temporale di seguito riportati sono stati effettuati sulla scorta di modellizzazioni e del preventivo del lavoro dettagliato a cura della FAT.I dati sono stati suddivisi in onere temporale per attività direttamente legate alla produzione quali aratura e mungitura e in lavoro restante quali manutenzione e organizzazione.Il lavoro restante viene sempre considerato una costante.Per il calcolo dell’onere temporale negli anni 1990 e 1996 sono stati presi come riferimento i processi di lavoro rappresentativi in base alle rilevazioni della struttura aziendale dell’UST.Per il 2001 e per le previsioni sul 2010 si è fatto capo ad un’inchiesta di esperti.

I sette grafici di seguito riportati mostrano lo sviluppo delle tecniche e la variazione dell’onere temporale del lavoro in aziende dedite alla coltivazione di cereali,barbabietole da zucchero,patate,foraggi ubicate nella regione di pianura e di montagna, nonché in aziende di detenzione di bestiame lattifero in stalle a stabulazione fissa e libera.Per tutti gli anni oggetto della valutazione,per ciascun ramo aziendale,sono stati presi come riferimento una dimensione in ettari e un effettivo di vacche costanti. Queste dimensioni di riferimento sono state scelte in modo da essere realistiche sia per il 1990 che per il 2010.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 92
temporale, coltivazione di cereali Ore per ha Lavoro restante Coltivazione cereali Fonte: FAT Dimensione di rif.: 11 ha 1990199620012010 Aratro bivom. Erpice 2,5 m Seminatrice 2,5 m Irroratrice 10 m Mietitrebbiatrice 3 m Preparazione balle paglia Aratro trivom. Erpice 3 m Seminatrice 3 m Irroratrice 12 m Mietitrebbiatrice 4,5 m Preparazione balle paglia Aratro trivom. Erpice 3 m Seminatrice 3 m Irroratrice 15 m Mietitrebbiatrice 5 m Preparazione balle paglia Aratro quadrivom. Erpice 3 m Seminatrice 3 m Irroratrice 18 m Mietitrebbiatrice 5 m Preparazione balle paglia 0 50 40 35 45 20 15 30 25 10 5
Onere

Ore per ha

Onere temporale, coltivazione di barbabietole da zucchero

Ore per ha

0

1990199620012010

Aratro bivom. Erpice 2,5 m

Seminatrice a 6 file

Diradamento manuale

Irroratrice 10 m

Sradicatrice monofila trainata

Aratro trivom. Erpice 3 m

Seminatrice a 6 file

Diradamento manuale

Irroratrice 12 m

Sradicatrice bifila trainata

Lavoro restante Barbabietole da zucchero

Dimensione di rif.: 3 ha

0 400 350 300 250 200 150 100 50

Aratro trivom. Erpice 3 m

Seminatrice a 6 file

Semina a distanza max.

Irroratrice 15 m

Sradicatrice a 6 file

semovente

Aratro quadrivom. Erpice 3 m

Seminatrice a 6 file

Semina a distanza max.

Irroratrice 18 m

Fonte: FAT

Onere temporale, coltivazione di patate

1990199620012010

Aratro bivom. Erpice 2,5 m

Seminatrice a 4 file

semiautomatica

Rincalzatrice a 4 file

Irroratrice 10 m

Trinciatrice 1,5 m

Sradicatrice monofila trainata

Lavoro restante Patate

Dimensione di rif.: 1,7 ha

Aratro trivom. Erpice 3 m

Seminatrice a 4 file

semiautomatica

Rincalzatrice a 4 file

Irroratrice 12 m

Trinciatrice 3 m

Sradicatrice monofila trainata

Aratro trivom. Erpice 3 m

Seminatrice bifila automatica

Rincalzatrice a 4 file

Irroratrice 15 m

Trinciatrice 3 m

Sradicatrice monofila trainata

Aratro quadrivom. Erpice 3 m

Seminatrice a 4 file automatica

Rincalzatrice a 4 file

Irroratrice 18 m

Trinciatrice 3 m

Fonte: FAT

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 93
Sradicatrice a 6 file semovente 180 160 140 120 100 80 60 40 20
Sradicatrice bifila semovente

Onere temporale, foraggicoltura, regione di pianura Ore per ha

1990199620012010

Falc. a dischi 1,8 m

Voltafieno a tamb.

4 m

Ranghinatore, 2,8 m Caricatore 13 m3

Soffiatore con distributore telescopico

Lavoro restante Foraggicoltura

Falc. a dischi 2,1 m

Voltafieno a tamb.

5,5 m

Ranghinatore, 3,5 m

Caricatore 15 m3

Dosatore Soffiatore con distributore telescopico

Falc. a dischi 2,4 m

Voltafieno a tamb.

6,5 m

Ranghinatore 3,5 m

Caricatore 20 m3

Gru con benna mordente

Falc. a dischi 3,5 m

Voltafieno a tamb.

8,5 m

Ranghinatore 9 m

Caricatore 30 m3

Gru con benna mordente

Dimensione di rif.: 20 ha 4 sfalci, gestione medio-intensiva, areazione del fieno, compr. cura dei prati e concimazione

Onere temporale, foraggicoltura, regione di montagna

Fonte: FAT

1990199620012010

Motofalciatrice 1,9 m

Voltafieno a tamb.

4,5 m

Rastrello spandifieno

2,8 m

Transporter 9 m3

Doffiatore con distributore telescopico

Lavoro restante Foraggicoltura

Falc. biasse 2,2 m

Voltafieno a tamb. 5 m

Rastrello spandifieno

2,8 m

Transporter 11 m3

Soffiatore con distributore telescopico

Falc. biasse 2,5 m

Voltafieno a tamb. 5 m

Rastrello spandifieno 3 m

Transporter 15 m3

Soffiatore con distributore telescopico

Dimensione di rif.: 25 ha pendenza 18–25%, 3 sfalci, gestione medio-intensiva, areazione del fieno, compr. cura dei prati e concimazione

Falc. biasse 2,8 m

Voltafieno a tamb. 5 m

Rastrello spandifieno 3 m

Transporter 18 m3

Gru con benna mordente

Fonte: FAT

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 94
0 70 60 50 40 30 20 10
Ore per ha
0 80 70 60 50 40 30 20 10

In tutti i rami aziendali e in tutti gli anni di riferimento si osserva un progresso tecnico e di conseguenza una diminuzione dell’onere temporale.Particolarmente impressionante è la diminuzione dell’onere temporale relativo alla coltivazione di patate in aziende da 1,7 ettari,che è passato da 380 ore circa per ettaro nel 1990 a 275 ore previste per il 2010.La diminuzione più esigua è quella che ha interessato la cerealicoltura,dato che già nel 1990 il livello di meccanizzazione era particolarmente alto.

Per quanto concerne la detenzione di bestiame lattifero,oltre all’onere temporale, è stata presa in considerazione la movimentazione di masse onde caratterizzare l’onere fisico del lavoro,servendosi di un sistema di modellizzazione a cura della FAT.Inoltre, per ciascun processo lavorativo sono state calcolate e sommate le posture – per un totale di 84 codici di postura –,il tempo passato in ciascuna postura e le masse da movimentare a mano.

Onere temporale e movimentazione di massa per bestiame lattifero in stalle a stabulazione fissa

Ore per vacca t per vacca

1990199620012010

Posta corta Imp. mung. con secchio

2 unità mung. Motofalc., caricatore 120 giorni di pascolo

Foraggiamento in porz. Prep. manuale foraggio Sommin. manuale foraggio

Massa per vacca: Mungitura 39 t Foraggiamento 41 t Rimoz. letame 0,4 t

Posta corta Imp. mung. con secchio

2 unità mung. Motofalc., caricatore 120 giorni di pascolo

Foragg. scorte, 1/2 giornata Prep. manuale foraggio Sommin. manuale foraggio

Massa per vacca: Mungitura 39 t Foraggiamento 41 t Rimoz. letame 0,4 t

Rimozione letame Foraggiamento

Lavoro restante Mungitura

Dimensione di rif.: 20 vacche lattifere

Posta corta Impianto mung. racc. centr.

2 unità mung. Motofalc., caricatore 180 giorni di pascolo

Foragg. scorte, 1/2 giornata Impianto con gru a benna mordente

Massa per vacca: Mungitura 5 t Foraggiamento 33 t Rimoz. letame 0,3 t

Massa/vacca

Posta corta Impianto mung. racc. centr.

3 unità mung. Falc. front., caricatore 180 giorni di pascolo Miscelatori-distrib. mobili Impianto con gru a benna mordente

Massa per vacca: Mungitura 5 t Foraggiamento 15 t Rimoz. letame 0,3 t

Fonte: FAT

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 95
0 120 100 60 40 80 20 0 120 100 60 40 80 20

Onere temporale e movimentazione di massa per bestiame lattifero in stalle a stabulazione libera

1990199620012010

Stalla stab. libera con box Stalli mung. spina pesce 1 x 4 Motofalc., caricatore 120 giorni di pascolo Foraggiamento in porz. Prep. manuale foraggio Sommin. manuale foraggio

Massa per vacca: Mungitura 3 t Foraggiamento 33 t Rimoz. letame 0,4 t

Stalla stab. libera con box Stalli da mung. a tandem 2 x 2 Motofalc., caricatore 170 giorni di pascolo Foragg. scorte, 1/2 giornata Impianto con gru a benna mordente

Massa per vacca: Mungitura 2 t Foraggiamento 23 t Rimoz. letame 0,4 t

Rimozione letame Foraggiamento Lavoro restante mungitura

Dimensione di rif.: 35 vacche lattifere

Stalla stab. libera con box Stalli da mung. a tandem 2 x 2 Falc. front., caricatore 180 giorni di pascolo Miscelatori-distrib. mobili

Stalla stab. libera con box Stalli mung. spina pesce 2 x 4 Falc. front., caricatore 180 gionri di pascolo Miscelatori-distrib. mobili

Massa per vacca: Mungitura 2 t Foraggiamento 15 t Rimoz. letame 0,4 t

Massa/vacca

Massa per vacca: Mungitura 1 t Foraggiamento 6 t Rimoz. letame 0,4 t

Fonte: FAT

Anche nel caso delle aziende che detengono bestiame lattifero,nel periodo di riferimento, è diminuito l’onere temporale.Grazie al progresso tecnico nel 2010,con una dimensione d’effettivo costante,si calcola che un’unità di manodopera dovrà movimentare una massa minore rispetto al 1990.I dati relativi alla movimentazione di masse nella detenzione di bestiame lattifero in stalle a stabulazione fissa si dimezzano sostituendo l’impianto di mungitura a secchio con un impianto di mungitura a raccolta centralizzata.Ancor più significativa la semplificazione del lavoro nelle stalle a stabulazione libera dotate di stalli da mungitura.La maggior parte della massa complessiva da movimentare riguarda il foraggiamento.In tale ambito è possibile ridurre notevolmente l’onere di lavoro ricorrendo a miscelatori-distributori mobili e ampliando le uscite al pascolo.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 96
Ore per vacca t per vacca
0 120 100 60 40 80 20 0 120 100 60 40 80 20

■ Onere temporale e movimentazione di massa in determinati gruppi d’azienda

Qual è l’effetto del progresso tecnico sul carico di lavoro nelle aziende? Per rispondere a questa domanda si è ricorsi a modellizzazioni relative a: «Azienda media,tutte le regioni», «Azienda campicola,regione di pianura» e «Azienda produttrice di latte commerciale,regione di pianura».La base di calcolo è data da dati strutturali ponderati relativi a aziende di riferimento dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT.

Per il calcolo dell’onere temporale relativo alla detenzione di bestiame lattifero sono state calcolate le quote delle vacche tenute in stalle a stabulazione fissa e a stabulazione libera.Il rapporto tra vacche in stalle a stabulazione fissa e vacche in stalle a stabulazione libera era 97 a 3 per cento nel 1990,mentre nel 1996 e nel 2001 era rispettivamente 93 a 7 per cento e 82 a 18 per cento.Per il 2010 è stato considerato un rapporto di 60 (stab.fissa) a 40 per cento (stab.libera).I processi di lavoro alla base dei calcoli sono osservabili nei grafici precedenti.

1990199620012010

12,7 vacche Massa per effettivo: 811 t

Cereali 2,7 ha Barb. da zucchero 0,3 ha Patate 0,4 ha Foraggi 10,6 ha

13,2 vacche Massa per effettivo: 817 t

Cereali 2,8 ha Barb. da zucchero 0,3 ha Patate 0,4 ha Foraggi 12,1 ha

13,6 vacche Massa per effettivo: 371 t

Cereali 2,7 ha Barb. da zucchero 0,3 ha Patate 0,4 ha Foraggi 13,5 ha

Lavoro/azienda – bestiame lattifero

Lavoro/azienda – foraggi

Lavoro/azienda – patate

Lavoro/azienda – barbabietole da zucchero

Lavoro/azienda – cereali

15,2 vacche Massa per effettivo: 217 t

Cereali 2,8 ha Barb. da zucchero 0,5 ha Patate 0,3 ha Foraggi 16,5 ha

Fonte: FAT

Gran parte dell’orario di lavoro in un’azienda della categoria «Azienda media,tutte le regioni» è impiegato nella mungitura e nel foraggiamento del bestiame lattifero.Anche con effettivi di animali più numerosi,si osserva una diminuzione dell’onere temporale data dal progresso delle tecniche di lavoro conseguito nel quadriennio oggetto delle valutazioni.Nel settore della foraggicoltura,invece,lo sviluppo tecnico non basta a compensare il maggior lavoro dovuto a superfici più estese.Nel 2010,pertanto, diminuirà il divario tra l’onere di un’azienda media dedita alla foraggicoltura e si avvicinerà a quello di un’azienda dedita alla detenzione di bestiame lattifero.Se il mutamento strutturale in atto nell’ultimo decennio proseguirà fino al 2010 e se si continuerà ad investire in tecniche innovative,si assisterà ad un leggero calo dell’onere di lavoro per azienda.Anche l’onere fisico potrebbe ridursi notevolmente.

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 97
Onere temporale «Azienda media, tutte le regioni» Ore per azienda
0 3 300 3 000 2 700 2 400 2 100 1 800 1 500 1 200 900 600 300

Onere temporale «Azienda campicola, regione di pianura»

3,0 ha Patate 1,7 ha

5,7 ha

Lavoro/azienda – bestiame lattifero

– foraggi

– patate

– barbabietole da zucchero

L’onere temporale nelle aziende della categoria «Azienda campicola,regione di pianura» è diminuito fino al 2001.Tuttavia entro il 2010 si potrebbe assistere ad una leggera crescita.Infatti,il progresso tecnico non può compensare completamente l’estensione delle superfici in tutte le colture.Nel complesso l’onere temporale rimane comunque ad un livello notevolmente inferiore a quello degli altri tipi d’azienda.

per azienda
Ore
Lavoro/azienda
Lavoro/azienda
Lavoro/azienda
Lavoro/azienda
– cereali
Fonte:
FAT 1990199620012010
Barb.
zucchero
Patate 1,1
Foraggi
4,4 vacche Massa per effettivo: 272 t
9,5
Barb. da zucchero 2,1
Patate 1,1 ha Foraggi 3,4
2,9 vacche
effettivo:
4,5 vacche Massa per effettivo: 287 t Cereali 10,7 ha
da
1,7 ha
ha
2,7 ha
Cereali
ha
ha
ha
Massa per
79 t Cereali 9,5 ha Barb. da zucchero 2,4 ha Patate 1,4 ha Foraggi 4,2 ha 2 vacche Massa per effettivo: 29 t
zucchero
0 3 300 3 000 2 700 2 400 2 100 1 800 1 500 1 200 900 600 300
Cereali 11,0 ha Barb. da
Foraggi
1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 98

L’indagine relativa alle aziende produttrici di latte commerciale si limita a quelle della regione di pianura,dato che nella regione di montagna si sarebbe dovuto tener conto pure delle attività legate all’estivazione su cui,tuttavia,non si dispone ancora di dati sufficienti.

Onere temporale «Azienda produttrice di latte commerciale, regione di pianura»

Ore per azienda

1990199620012010

18,3 vacche

Massa per effettivo: 1168 t

Massa per vacca: Mungitura 39 t Foraggiamento 24 t

Rim. letame 0,4 t

Cereali 0,65 ha Barb. da zucchero 0,02 ha

Patate 0,04 ha Foraggi 12,04 ha

19,3 vacche

Massa per effettivo: 1195 t Massa per vacca: Mungitura 37 t Foraggiamento 24 t

Rim. letame 0,4 t

Cereali 0,80 ha Barb. da zucchero 0,03 ha

Patate 0,06 ha Foraggi 13,79 ha

Lavoro/azienda – rimoz. letame Lavoro/azienda – foraggiamento

Lavoro/azienda – lavoro rim. Lavoro/azienda – mungitura Lavoro/azienda – foraggi

21,7 vacche

Massa per effettivo: 590 t

Massa per vacca:

Mungitura 5 t

Foraggiamento 22 t

Rim. letame 0,4 t

Cereali 0,94 ha

Barb. da zucchero 0,04 ha

Patate 0,05 ha Foraggi 15,37 ha

26,5 vacche

Massa per effettivo: 380 t

Massa per vacca: Mungitura 4 t Foraggiamento 10 t

Rim. letame 0,4 t

Cereali 1,20 ha Barb. da zucchero 0,06 ha

Patate 0,05 ha Foraggi 18,50 ha

Lavoro/azienda – patate

Lavoro/azienda – barbab. da zucch. Lavoro/azienda – cereali

Fonte: FAT

Nel confronto tra vari tipi di azienda,il maggiore onere temporale è chiaramente quello registrato per la categoria «Azienda produttrice di latte commerciale,regione di pianura».Come previsto,la maggior fonte di lavoro è costituita dalla detenzione di bestiame lattifero.Complessivamente,nonostante effettivi più numerosi,l’onere temporale è leggermente diminuito dal 1996.Ciò è riconducibile non soltanto all’applicazione concreta del progresso tecnico,bensì anche al fatto che un numero sempre maggiore di vacche viene tenuto in stalle a stabulazione libera.Si prevede che entro il 2010 il 40 per cento circa delle vacche lattifere sarà tenuto in stalle a stabulazione libera con un effettivo medio di 30 capi.Nella detenzione di bestiame lattifero,tale processo di adeguamento consente,in media,un notevole ampliamento delle aziende senza che il lavoro per azienda aumenti.Nel contempo si riduce consistentemente l’onere fisico.

0 3 300 3 000 2 700 2 400 2 100 1 800 1 500 1 200 900 600 300 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 99

■ Sviluppi legati al tema salute e società negli ultimi dieci anni

Nell'ultimo decennio l'agricoltura è stata confrontata con una pressione economica crescente. È interessante appurare se questi cambiamenti del carico di lavoro si ripercuotono sullo stato di salute e sullo sviluppo in ambito sociale.La base di dati per queste analisi è rappresentata dalle ISS (1992,1997 e 2002) e dai censimenti della popolazione (1970,1980,1990 e 2000) svolti dall'UST.

Benché negli ultimi dieci anni sia diminuita continuamente la quota di contadini che ritiene di essere in uno stato di salute «nella media», «cattivo» o «molto cattivo»,la loro valutazione è tuttora più negativa rispetto agli altri uomini,per i quali non si segnalano variazioni dal 1992.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 100
In % Nella media Cattivo Molto cattivo Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. 199219972002199219972002 0 20 10 15 5
Stato di salute (autovalutazione)
In % Nella media Cattivo Molto cattivo Fonte:
ContadineGruppo di confronto f. 199219972002199219972002 0 30 10 15 20 25 5
Stato di salute (autovalutazione)
UST

Contrariamente a quanto è il caso per gli agricoltori,le contadine valutano più positivamente il loro stato di salute rispetto alle altre donne.Nel 1997 l'autovalutazione dello stato di salute delle contadine e del gruppo di confronto è stata più negativa rispetto al 1992 e al 2002.Praticamente nessuna contadina giudica il suo stato di salute «molto cattivo»

Nel 1992 il 33 per cento dei contadini interpellati ha affermato di aver sofferto almeno un giorno di abbattimento nella settimana prima del sondaggio.Nel 2002 tale quota era del 28 per cento.Anche nel gruppo di confronto si è registrata una diminuzione analoga:dal 28 per cento nel 1992 al 24 per cento nel 2002.

Nel 1992 il 39 per cento delle contadine ha affermato di aver sofferto almeno un giorno di abbattimento nella settimana prima del sondaggio.Nel 2002 tale quota era del 31 per cento.Sempre nel 1992 la percentuale delle donne del gruppo di confronto a soffrire di abbattimento ammontava al 31 per cento.Nel 2002 si è registrato un calo al 25 per cento.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 101
In % 1–2 giorni la settimana 3–4 giorni la settimana Praticamente ogni giorno Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. 199219972002199219972002 0 35 30 15 25 20 5 10
Abbattimento (nella settimana prima del sondaggio)
In % 1–2 giorni la settimana 3–4 giorni la settimana Praticamente ogni giorno Fonte: UST ContadineGruppo di confronto f. 199219972002199219972002 0 40 35 30 15 25 20 5 10
Abbattimento (nella settimana prima del sondaggio)

Tra il 1992 e il 2002,la quota di contadini con forti disturbi del sonno è diminuita mentre è aumentata nel gruppo di confronto maschile.

Per le contadine e il gruppo di confronto femminile,invece,si è registrato un aumento dei disturbi leggeri del sonno nel 1997 rispetto al 1992.Nel 2002,tuttavia,si è osservato un nuovo calo.Quasi la metà delle donne interpellate nel 2002 ha dichiarato di soffrire di disturbi del sonno.Il 10–15 per cento di esse era interessato da disturbi forti.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 102
In % Leggeri Forti Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. 199219972002199219972002 0 35 30 15 25 20 5 10
Disturbi del sonno (nelle 4 settimane prima del sondaggio)
In % Leggeri Forti Fonte:
ContadineGruppo
199219972002199219972002 0 70 60 30 50 40 10 20
Disturbi del sonno (nelle 4 settimane prima del sondaggio)
UST
di confronto f.

Per quanto concerne il consumo di alcol,nel periodo dal 1992 al 2002 si è registrato un leggero incremento tra gli agricoltori e un lieve calo nel gruppo di confronto.Nel 2002 vi sono lievi differenze fra i due gruppi.

Aumenta la quota di contadine che non fanno mai uso di alcol.Nel 2002 tale quota era del 50 per cento.La stessa tendenza si registra in relazione al gruppo di confronto femminile,benché a livelli meno marcati.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 103 Consumo d'alcol In % 1 volta al giorno 2 volte al giorno Almeno 3 volte al giorno Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. 199219972002199219972002 0 40 35 30 15 25 20 5 10
Consumo d'alcol In % 1 volta al giorno 2 volte al giorno Almeno 3 volte al giorno Fonte: UST ContadineGruppo di confronto f. 199219972002199219972002 0 15 5 10

La situazione professionale e l’elevato onere di lavoro possono limitare l’integrazione sociale.Quale indicatore della partecipazione alla vita pubblica viene considerata l’adesione ad eventi associativi.

La partecipazione dei contadini ad eventi associativi è leggermente inferiore a quella riscontrata per gli altri uomini.Sia nel 1992 che nel 2002 poco meno della metà dei contadini erano membri di un'associazione.Per quanto riguarda il gruppo di confronto, invece,tale quota ha segnato un leggero calo nel 2002 rispetto al 1992.

In generale,la quota di donne che non sono membri di associazioni è inferiore a quella di uomini.Nel 1992 il 45 per cento delle contadine faceva parte di un'associazione, mentre nel 2002 questa percentuale è scesa al 37 per cento.Nel periodo considerato, nel gruppo di confronto si registra un aumento dal 29 al 31 per cento.Nella realtà associativa,le contadine sono più attive rispetto alle colleghe della rimanente popolazione.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 104 Partecipazione ad eventi associativi In % Raramente 1 volta al mese circa 1 volta a settimana circa Quasi giornaliera Fonte: UST ContadiniGruppo di confronto m. 199219972002199219972002 0 60 50 40 30 10 20
Partecipazione ad eventi associativi In % Raramente 1 volta al mese circa 1 volta a settimana circa Quasi giornaliera Fonte: UST ContadineGruppo di confronto f. 199219972002199219972002 0 50 40 30 10 20

Divorzi nell’agricoltura

Non è stata effettuata alcuna rilevazione del tasso di divorzi specificatamente legato alla professione,tuttavia possono essere valutati i dati relativi ai censimenti della popolazione secondo categoria professionale e stato civile.

Numero di uomini divorziati

1970198019902000

Agricoltori divorziati409532799951

Uomini divorziati con altre professioni 35 68469 464100 558124 919

Fonte:Censimenti della popolazione

Dal 1970 il numero di agricoltori divorziati è aumentato continuamente.Tuttavia non si è osservato alcun accentuarsi dell’incremento tra il 1990 e il 2000 in seguito alla riforma agraria.La quota di contadini divorziati è notevolmente inferiore rispetto a quella del gruppo «Uomini divorziati con altre professioni».Nel 2000 essa ammontava al 2 per cento,rispetto al 6 per cento segnato dal gruppo di confronto.

Nel periodo di riferimento 1990–2001,l’onere temporale per ettaro legato a tutti i processi lavorativi osservati in campicoltura e foraggicoltura si è ridotto notevolmente e,secondo le previsioni,tale tendenza continuerà fino al 2010.Inoltre,si osserva un considerevole calo dell’onere temporale per vacca lattifera.Dalle analisi emerge infine che l’orario di lavoro medio delle aziende è lievemente diminuito nonostante la crescita aziendale.Tuttavia,la situazione può variare notevolmente nelle singole aziende.La crescita aziendale può implicare un maggior onere temporale,laddove non si attuino i necessari adeguamenti tecnici e organizzativi (imprenditori retribuiti,cessione di un altro ramo aziendale,ecc.).In termini di movimentazione di masse,dal 1990 al 2001, si è registrata una diminuzione sia per vacca che per azienda.Per il 2010 si prevede un ulteriore calo.L’onere fisico si è ridotto nell’ultimo decennio.Complessivamente nel 2010 il progresso tecnico potrebbe far sì che la crescita aziendale dovuta al mutamento strutturale non si ripercuota mediamente sull’onere temporale,bensì consenta un ulteriore calo dell’onere fisico del singolo contadino.

I dati dei sondaggi sulla salute mostrano che,nel complesso,lo stato di salute dei contadini è migliorato:nel 2002 la quota di contadini che ritiene di essere in buona salute è infatti aumentata rispetto a dieci anni fa.Per quanto riguarda gli indicatori dello stato di salute psichica,i risultati del 2002 sono migliori rispetto a quelli del 1992 sia per i contadini sia per le contadine.I sondaggi indicano inoltre che rispetto a dieci anni fa,nel 2002 non è diminuita la partecipazione dei contadini ad eventi associativi. Tra le donne,invece,la partecipazione è in calo pur restando superiore a quella delle donne del gruppo di confronto.Infine,dal 1970 si registra un aumento costante del numero di contadini divorziati.Negli Anni ’90 non è stato osservato alcun accentuarsi dell’incremento in seguito alla riforma agraria.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 105
■ Conclusioni concernenti l’onere di lavoro

■ Numerose sfide nelle aree rurali

1.2.2Società

Aree rurali

Gli anni passati hanno mostrato che provvedimenti,strumenti e concetti che concernono le aree rurali (p.es.servizio pubblico,nuova politica regionale,politica agricola) vengono seguiti con grande interesse dal pubblico e danno adito a discussioni intense. Tuttavia non esiste una vera,completa e consistente «Politica delle aree rurali»,ma piuttosto numerose politiche settoriali e specialistiche che influenzano in modo diverso lo sviluppo delle aree rurali.Con il rapporto «Politica degli agglomerati della Confederazione» di fine 2001,la Confederazione ha indicato che in futuro intende contribuire maggiormente allo sviluppo sostenibile degli agglomerati svizzeri.Nel frattempo il progetto è stato avviato.Anche gli operatori delle aree rurali sono stati incitati a formulare una politica globale concernente tali regioni.

Le caratteristiche determinanti che hanno modificato le condizioni quadro nel settore dell’economia durante l’ultimo decennio,sono innovazioni tecnologiche,costi più bassi per la mobilità e globalizzazione,alla quale ha fatto seguito la liberalizzazione.Le conseguenze sono frontiere più permeabili,mercati più importanti,concorrenza più intensa fra imprese e luoghi,spinta all’efficienza e all’innovazione nonché una limitata autonomia nazionale.Tali sfide all’economia riguardano da vicino anche le aree rurali, nelle quali,in parte,si presentano in modo più accentuato,tanto più che l’economia di tali aree generalmente non consente di generare un elevato valore aggiunto e dispone di strutture ridotte.La pressione dello spopolamento cresce,anche perché vi sono giovani e persone ben formate che,a causa della mancanza di alternative di lavoro,se ne vanno o fanno i pendolari.Il divario esistente fra centro e periferia sta crescendo.Lo smantellamento del monopolio statale o parastatale modifica l’offerta dei servizi di base.I cambiamenti delle strutture demografiche conducono ad un determinato invecchiamento.Le strutture paesane con i loro valori sociali e culturali rischiano di perdere stabilità.Il mutamento strutturale nel settore agricolo influenza le industrie a monte e a valle.Edifici di economia rurale vuoti ed inutilizzati,superfici agricole abbandonate sono ulteriori effetti sull’insediamento e sul paesaggio.La proliferazione caotica di abitazioni residenziali e la distruzione del paesaggio continuano soprattutto nelle zone in prossimità di agglomerati o attrattive dal punto di vista turistico.

■ Non mancano reazioni

Per reagire alle sfide,a livello federale sono state avviate numerose revisioni e riforme a corto termine.Alcune sono già concluse ed entreranno presto in vigore.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 106 ■■■■■■■■■■■■■■■■

Progetti in corso o conclusi

CampoObiettivoOsservazioni

Politica regionale

NPR = nuova politica regionale

Cambiamento di strategia:da una ridistribuzione interregionale verso la promozione della competitività delle regioni.Si prevede di riorganizzare la politica regionale in base a programmi e progetti che sostengano lo spirito imprenditoriale ed innovativo nelle regioni.Per questo bisogna fare in modo che le aree rurali e le regioni di montagna approfittino sempre di più della vivacità dei centri nazionali e regionali.

Stato dei lavori (autunno 2003)

Rapporto peritale:pubblicato in data 6 febbraio 2003;

preparazione di un messaggio per il Parlamento 2004.

Politica in materia di foreste e selvicoltura

PF = programma forestale

Perequazione finanziaria

NPA = nuova perequazione finanziaria

Nel PF dovrà essere illustrato quale aspetto dovrà avere la foresta nell’anno 2005 grazie ad interventi statali.In vista dell’applicazione del programma vengono definiti concretamente tali interventi dello Stato.

Fin dove possibile ed opportuno,la NPA deve decongestionare i compiti,le competenze e i flussi finanziari fra Confederazione e Cantoni.Le responsabilità di entrambe le Amministrazioni devono essere chiarite giusta il principio della sussidiarietà e dell’equivalenza fiscale.Lo scopo è quello di rafforzare Confederazione e Cantoni, infatti ogni compito viene assegnato all’Amministrazione statale che sembra in grado di adempiervi nel miglior modo.

Fine 2003:l’UFAFP presenterà il rapporto finale con le relative proposte di provvedimenti al capo del Dipartimento.

Procedure a due livelli:

1.Primo messaggio NPA (14 novembre 2001) con il decreto federale concernente la nuova impostazione della perequazione finanziaria e dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC) nonché modifiche della Costituzione e revisione totale della Legge federale concernente la perequazione finanziaria (LPFi). Dibattito parlamentare in corso.

2.Secondo messaggio NPA con adeguamenti in altre leggi federali (in sospeso).

Agricoltura

Politica agricola 2007

Con il pacchetto di revisione denominato Politica agricola 2007 il Consiglio federale ha proseguito il cammino di riforma avviato negli Anni ‘90. I provvedimenti di politica agricola saranno ottimizzati in vista delle nuove sfide.

Revisione LAgr: conclusa (20 giugno 2003); tale revisione entra in vigore il 1° gennaio 2004.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 107

Progetti in corso o conclusi

CampoObiettivoOsservazioni Stato dei lavori (autunno 2003)

Turismo

InnoTour

Per finanziare la promozione dell’innovazione e della collaborazione nel turismo viene autorizzato un credito d’impegno di 35 milioni di franchi per gli anni 2003–2007.Il decreto federale dell’ottobre 1997 per la promozione dell’innovazione e della collaborazione nel turismo ha quale scopo di adeguare l’offerta turistica della Svizzera alle nuove condizioni del mercato mondiale,nel modo più veloce e mirato.Combinando competitività e cooperazione si giunge a innovazioni e nuove strutture.

Messaggio del Consiglio federale: 20 settembre 2002; dibattito parlamentare concluso.

Ambiente

Nuova strategia sui parchi

Revisione parziale della legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN): in numerose regioni popolazione,Comuni e enti regionali stanno esaminando la realizzazione di parchi naturali e paesaggistici.Vi saranno dunque preziosi spazi vitali da proteggere e curare nonché paesaggi particolarmente piacevoli da includere nei cicli economici regionali e nel mercato del turismo ecologico.

Consultazione conclusa; l’UFAFP elabora un messaggio concernente la revisione della legge (autunno 2003).

Pianificazione del territorio

Revisione parziale dell’ordinanza sulla pianificazione del territorio (OPT)

La OPT viene completata con un articolo che precisa in quale misura possono venire modificati gli edifici abitativi,originariamente utilizzati a scopo agricolo e che ora fungeranno da abitazione a scopo non agricolo.

La modifica è entrata in vigore il 1° luglio 2003.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 108

■ Non vi è una definizione del concetto «aree rurali» così …

Quando si parla di aree rurali vi è una grande intesa sociale:tutti vogliamo aree rurali che siano intatte sotto il profilo economico,ecologico,sociale e culturale e nelle quali vi sia vita e di buona qualità.Ognuna con la propria impronta geografica,storica, culturale ed economica,le aree della Svizzera si distinguono per una sorprendente diversità.La domanda resta:cos’è un’area rurale?

Una definizione di area rurale uniforme e vincolante per tutte le regioni non è possibile.Sia la densità della popolazione e dei posti di lavoro che la vicinanza di centri o la qualità delle reti di trasporto sono criteri insufficienti per una chiara definizione. Definire le aree rurali giusta la statistica delle aree degli agglomerati quali aree non urbane e stabilire che sono solo spazi «restanti» è insufficiente,visto che ciò non dà ragione del dinamismo nonché della diversità e dell’autonomia delle aree rurali.La straordinaria diversità delle attività e i diversi livelli di sviluppo economico che vi sono in Svizzera,fanno supporre che non esista un’area rurale,bensì che ve ne siano molte e molteplici.Ciò scaturisce da storia,sviluppo demografico,posizione geografica, carattere del paesaggio,struttura d’insediamento,tipo di gestione del suolo,struttura economica non agricola,interconnessioni pendolari,lingue,tradizioni e mentalità delle persone che vi vivono.

■ come manca il coordinamento delle numerose politiche a favore delle aree rurali

Praticamente ogni politica ha effetti diretti o indiretti sul territorio.Alcuni testi legislativi sono esplicitamente vincolati solo ad un campo d’applicazione territoriale.Direttamente inerenti alle superfici sono soprattutto le politiche settoriali agricoltura e selvicoltura,turismo,protezione della natura e del paesaggio.A queste si aggiungono le politiche specialistiche quali pianificazione del territorio,politica regionale e dei trasporti nonché perequazione finanziaria.Inoltre le unità territoriali sottonazionali,ossia Cantoni e Comuni,decidono di propria competenza in merito al disciplinamento (p.es. imposte e promozione economica).Ne risulta un enorme e complesso sistema di politiche regionali e specialistiche,che si completano,si delimitano,si fanno concorrenza e a volte si contraddicono.A complicare la situazione si aggiunge il fatto che le tendenze di sviluppo territoriale degli ultimi anni non si fermano alle frontiere istituzionali,in altre parole significa che la divisione politica delle regioni e le realtà socioeconomiche e territoriali si sviluppano separatamente l’una dalle altre. È necessario intensificare gli sforzi soprattutto nel coordinamento delle politiche rilevanti per il territorio da un profilo orizzontale e verticale.

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 109

■ Forze a beneficio delle zone rurali

Le aree rurali non sono soltanto fornitori di materie prime o semplicemente un retroterra per persone che cercano un po’ di calma.Esse stesse si intendono quali aree complementari con numerose possibilità di reagire positivamente alle sfide summenzionate.Inoltre hanno anche le possibilità di svilupparsi in modo dinamico e di non seguire il modello delle grandi città e dei loro contesti.Bisogna continuare a sviluppare le strutture proprie di ogni regione in modo creativo e a mobilizzare le forze endogene. Le possibilità di forme di collaborazione con città ed agglomerati sono da sfruttare attivamente.

■ Un ambito della PA 2007 dice:rafforzare le aree rurali!

Senza l’agricoltura,che in Svizzera costituisce di gran lunga la principale attività legata alla superficie,non vi può essere alcun sviluppo delle aree rurali.Allo stesso tempo l’agricoltura sente la pressione di dover generare da sola una vivacità economica in tali aree.Il settore agricolo offre – con variazioni da regione a regione – soltanto fra il 2 e il 10 per cento dei posti di lavoro.Lo sviluppo rurale va dunque inteso come un compito complesso,che non può concentrarsi esclusivamente sull’agricoltura.

Uno dei cinque principi della revisione della LAgr (cfr.anche il capitolo Politica agricola 2007) comprende il rafforzamento delle aree rurali. È stato deciso di sviluppare le possibilità di promozione – soprattutto nel settore dei miglioramenti strutturali – in modo tale che possa venir creato un valore aggiunto locale e regionale.In particolare si coopererà anche con turismo,industria,artigianato,enti che prestano servizi, eccetera.

■ Rete della Confederazione:evoluzione delle aree rurali

Il tema «Politica delle aree rurali» viene approfondito a livello federale.Nella primavera del 2003 è iniziato lo sviluppo di una rete mediante la quale s’intende migliorare il coordinamento delle politiche che concernono il territorio,in modo da creare coerenza nelle aree rurali.La rete si definisce quale piattaforma per la promozione dell’informazione fra i vari servizi federali ed inoltre mira a rilevare gli intenti delle aree rurali e fornirne una visione d’assieme.La rete deve dunque allacciare contatti fra i rappresentanti di Cantoni,regioni e organizzazioni.

Essa è sotto l’egida della Conferenza della Confederazione sull’assetto del territorio (CAT).Quale organo che interessa diversi dipartimenti e uffici,tale Conferenza si occupa di questioni di informazione e coordinamento della politica di pianificazione del territorio.All’interno vi sono rappresentate le unità amministrative alle quali è delegato l’adempimento dei compiti,che possono venir designati rilevanti per la politica d’assetto del territorio in senso ampio.Visto che l’adempimento dei compiti importanti della politica di pianificazione del territorio è regolarmente connesso ad aspetti finanziari,nella cerchia dei membri della CAT vi è rappresentato anche il Dipartimento federale delle finanze (DFF).La CAT è diretta da enti competenti in materia di politica regionale e pianificazione del territorio del Segretariato di Stato dell’economia (seco) e dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE).

1.2 ASPETTI SOCIALI E SOCIETÀ 1 110

Ecologia

Nel presente Rapporto agricolo,accanto ai dati di base relativi all’utilizzazione del suolo e ai mezzi di produzione,verranno approfonditi anche i temi clima,aria ed energia.Ogni anno le attività dell’uomo fanno sì che nell’atmosfera si riversino grosse quantità di gas,aerosol e pulviscoli più o meno nocivi.Dagli Anni ’50 ciò ha generato un carico notevole e continuo per l’ambiente,con conseguenze dannose per l’uomo,gli animali e le piante.Le fonti principali di emissioni sono il traffico,gli impianti di combustione,l’industria e l’artigianato,il settore primario e le economie domestiche.Tuttavia, a seconda della sostanza nociva,la quota rappresentata dai vari settori rispetto al carico complessivo delle emissioni varia considerevolmente.

L’agricoltura è la principale fonte di sostanze quali ammoniaca (NH3),metano (CH4) e gas esilarante (N2O),ma anche di polveri fini con particelle di dimensioni inferiori a 10 µm (PM10).Gli effetti del metano e del gas esilarante quali gas ad effetto serra,le rispettive fonti ed i provvedimenti volti a ridurne le emissioni sono illustrati nel capitolo «Clima».Le emissioni di ammoniaca nonché di fuliggine di diesel (provenienti soprattutto dai trattori) sono direttamente collegate alla presenza nell’aria di PM10,parzialmente tossiche ed inquinanti.Tale tema è trattato nel capitolo «Aria».Nel capitolo «Energia» viene analizzato il consumo e l’impiego delle risorse energetiche.

■■■■■■■■■■■■■■■■
1.3 Ecologia ed etologia ■■■■■■■■■■■■■■■■ 1.3.1
1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 111

Utilizzazione del suolo e mezzi di produzione

Le modalità di utilizzazione del suolo e l’impiego di mezzi di produzione forniscono indicazioni sullo stato di sviluppi importanti e con una certa incidenza ambientale nel processo di produzione del settore agricolo.Non è possibile esprimere considerazioni sulle ripercussioni ambientali dei processi.

Evoluzione

in
rispettoso
In % della SAU Gestione rispettosa dell'ambiente 1 Di cui bio Fonte: UFAG 1 1993–1998: PI + bio; dal 1999: SCE 1993199419951996199719981999200020012002 0 100 80 60 40 20
delle superfici di compensazione ecologica1 1993199419951996199719981999200020012002200320042005 In 1 000 ha ZM III – ZM IV ZM I – ZM II ZCamp – ZC Fonte: UFAG 1 Esclusi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi 0 120 100 80 60 40 20 Obiettivo secondo la PA 2007: tot. 108 000 ha 1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 112
della quota di superficie gestita
modo
dell'ambiente
Evoluzione
Evoluzione dell'effettivo di animali 19901996199719981999200020012002 In 1 000 UBG 1 Altri Suini Bovini Fonte: UST 1 UBG: unità di bestiame grosso 0 1 600 1 200 800 400 Evoluzione del consumo di concimi minerali In 1 000 t N (carico)P205 (carico) Fonte: USC 1990/9219941996199820002002 0 80 70 60 50 30 40 20 10 1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 113
1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 114 Evoluzione delle importazioni di alimenti concentrati In 1 000 t Fonte: USC 1990 0 600 700 500 400 200 300 100 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Evoluzione delle vendite di prodotti fitosanitari In t Fonte: Società svizzera dell'industria chimica 0 2 500 2 000 1 500 1 000 500 Obiettivo secondo la PA 2007: 1 500 t circa 1990199119921993199419951996199719981999200020012002200320042005

■ L’effetto serra naturale è vitale

Clima

La temperatura terrestre dipende dal fenomeno naturale dell’effetto serra.La radiazione solare ad onde corte può penetrare relativamente indisturbata nell’atmosfera terrestre.La superficie terrestre assorbe la radiazione solare ad onde corte ed in parte la irradia nuovamente nell’atmosfera sotto forma di radiazione termica ad onde lunghe.Il vapore acqueo (H2O),l’anidride carbonica (CO2),il metano (CH4),il gas esilarante (N2O) e altri gas nell'atmosfera terrestre assorbono tale radiazione termica ovvero ne irradiano gran parte nuovamente verso la superficie terrestre.Questo effetto serra naturale consente la vita sulla Terra.Senza di esso la temperatura globale media sarebbe pari a –18 invece di +16 gradi centigradi.

Come funziona l’effetto serra?

Una parte della radiazione solare è riflessa dalla Terra e dall'atmosfera

La radiazione solare attraversa l'atmosfera

La maggior parte della radiazione è assorbita dalla superficie terrestre che si riscalda

Atmosfera Terra

La radiazione infrarossa è parzialmente assorbita e riemessa dai gas a effetto serra. Il risultato di questo fenomeno è il riscaldamento della bassa atmosfera e della superficie terrestre

Una radiazione termica infrarossa è emessa dalla superficie terrestre

Fonte: UST

L’effetto serra naturale continua ad intensificarsi per via dell’azione umana.Le emissioni di anidride carbonica,metano,gas esilarante e di altri gas generano un ulteriore surriscaldamento della superficie terrestre e della bassa atmosfera.La temperatura terrestre media è aumentata di 0,6 gradi nel corso dell’ultimo secolo.In Svizzera,nello stesso periodo,si è verificato un riscaldamento atmosferico addirittura di 1–1,6 gradi centigradi,a seconda delle varie regioni.Secondo le previsioni,nei prossimi cento anni, la temperatura globale media aumenterà ulteriormente di 1,4–5,8 gradi centigradi.Il surriscaldamento comporta un’intensificazione del ciclo atmosferico dell’acqua,che alle nostre latitudini può provocare precipitazioni più intense,frequente maltempo e maggiori inondazioni.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 115

Visti i preoccupanti cambiamenti climatici,nel 1992,154 Paesi hanno siglato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.Il suo scopo dichiarato è quello di stabilizzare la concentrazione dei gas ad effetto serra nell’atmosfera a un livello che escluda qualsiasi pericolosa interferenza delle attività umane sul sistema climatico.Questo livello va raggiunto in un lasso di tempo che consenta agli ecosistemi di adattarsi in modo naturale ai mutamenti climatici,che non comprometta la produzione di derrate alimentari e che garantisca uno sviluppo economico sostenibile.

Nel 1997 è stato stilato un protocollo concernente la Convenzione sul clima,il cosiddetto «Protocollo di Kyoto».I Paesi firmatari si sono impegnati a ridurre le loro emissioni di gas ad effetto serra di una determinata percentuale rispetto ai livelli del 1990 nel periodo 2008–2012.La Svizzera,come l’UE,si è impegnata ad attuare una riduzione dell’8 per cento.Il nostro Paese è tenuto ad ottemperare in toto a tali disposizioni.Finora non vi è stata alcuna attribuzione degli obiettivi specifici di riduzione alle varie fonti di emissione.In base al Messaggio del Consiglio federale sulla ratifica del Protocollo di Kyoto,per l’applicazione rivestono una particolare importanza la legge sul CO2,la legge sull’energia,il relativo programma «Svizzera Energia»,come pure ulteriori provvedimenti nell’ambito delle politiche sul traffico,sull’agricoltura e sulla selvicoltura nonché in relazione alla legge sulla protezione dell’ambiente.

In Svizzera vengono emesse oltre 50 milioni di tonnellate di gas ad effetto serra l’anno (convertiti in equivalenti di CO2).Il traffico è la fonte principale di gas ad effetto serra generati dall’uomo.Anche le economie domestiche e l’industria sono fonti di rilievo. Dalla produzione agricola risulta quasi il 12 per cento delle emissioni di gas ad effetto serra della Svizzera.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 116
■ Emissioni di gas ad effetto serra Emissioni di gas a effetto serra per diverse fonti – 2001 Traffico 31,1% Gestione rifiuti 6,5% Agricoltura 11,6% Fonte: UFAFP Totale 53,46 mio. t eq CO2 Economie domestiche 21,7% Settore prest. servizi 10,8% Industria 18,1%
Convenzione
sul clima e Protocollo di Kyoto

Queste emissioni derivano innanzitutto dalla produzione animale.Le rispettive emissioni di metano e di gas esilarante contribuiscono all’effetto serra e di conseguenza al cambiamento climatico.Le emissioni di anidride carbonica,che in agricoltura provengono,in quantità ridotta,dall’impiego di mezzi agricoli a motore,vengono classificate statisticamente nel quadro delle cosiddette emissioni offroad ed indicate nell’inventario svizzero dei gas ad effetto serra.Il loro volume resta al disotto del 2 per cento delle emissioni totali di anidride carbonica.

Le emissioni di metano,nel 2000,rappresentavano una quota dell’8 per cento circa delle emissioni di gas ad effetto serra della Svizzera.La principale fonte di metano è l’agricoltura (63% delle emissioni).L’86 per cento circa delle emissioni di metano in agricoltura proviene dall’apparato digerente degli animali da reddito per via della fermentazione microbica dei carboidrati contenuti nel foraggio grezzo (fermentazione enterica).Il rimanente 14 per cento delle emissioni di metano in agricoltura è riconducibile allo stoccaggio o allo spandimento del concime aziendale.

Nel 2000,in Svizzera,il gas esilarante contribuiva alle emissioni globali di gas a effetto serra per il 7 per cento circa,di cui il 72 per cento di origine agricola.I composti azotati presenti nei concimi (aziendali o minerali) o nei resti vegetali sono decomposti dagli organismi presenti nel terreno,liberando così anche gas esilarante (nitrificazione, denitrificazione).Le emissioni provengono anche dallo stoccaggio e dal trattamento dei concimi aziendali.L’emissione di gas esilarante aumenta proporzionalmente alle eccedenze di azoto.Esse si manifestano principalmente nei luoghi ad elevata densità di bestiame e di concimi aziendali.

Al fine di semplificare il confronto,i valori di tutte le emissioni diverse da quelle di anidride carbonica (metano,gas esilarante,gas sintetici) che provocano surriscaldamento climatico sono calcolati in equivalenti di anidride carbonica (eq CO2).1 kg di metano (CH4) è pari a 21 kg di anidride carbonica (CO2) e 1 kg di ossido d’azoto (N2O) equivale a 310 kg di anidride carbonica (CO2) (valori di conversione secondo Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC),1996,per un arco di tempo di cento anni).

1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 117
■ Metano e gas esilarante
CO2
In % eq CO 2 Emissioni di gas a effetto serra Quota agricoltura Fonte: UFAFP ( ): Quota (in %) dell'agricoltura per gas ad effetto serra 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 84 (2) 8 (66)7 (72)1 (0)
Principali gas a effetto serra in Svizzera – 2001
CH4 N2OAltri

■ Diminuiscono le emissioni di origine agricola

Negli ultimi dieci anni,le emissioni di gas ad effetto serra provenienti dall’agricoltura sono costantemente diminuite.A questo risultato positivo hanno contribuito il bilancio di concimazione equilibrato richiesto nell’ambito della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate,l’ampliamento delle superfici di compensazione ecologica poco o non concimate nonché la riduzione del patrimonio zootecnico.In tal modo è diminuita la produzione di concimi aziendali.Contemporaneamente,nel primario l’impiego di concimi aziendali azotati è stato ridotto del 23 per cento.

■ Emissioni grigie di gas ad effetto serra

Con questi successi l’agricoltura svizzera ha già notevolmente contribuito all’impegno di riduzione assunto nel quadro del Protocollo di Kyoto.Ciò è ancor più significativo se si considera che in altri settori la riduzione delle emissioni pone decisamente maggiori difficoltà.Nel bilancio globale delle emissioni di gas ad effetto serra non si constatano ancora diminuzioni.

Non tutti i prodotti agricoli consumati in Svizzera vengono prodotti sul territorio nazionale.Al fine di ottenere un quadro realistico delle emissioni di gas ad effetto serra generate dal settore agroalimentare,sono state analizzate anche le cosiddette emissioni grigie,cioè le emissioni prodotte oltrefrontiera.Al fine di stimare quanti gas ad effetto serra si sprigionano all’estero per coprire il fabbisogno alimentare svizzero, è stato stilato un bilancio che include pure le emissioni in relazione alla produzione, alla lavorazione,al condizionamento,al trasporto nonché a diversi prodotti che vanno utilizzati nel ciclo produttivo (concimi,prodotti fitosanitari,foraggi,ecc.).

Nel 1998,nel settore agroalimentare figurava un’eccedenza delle importazioni di gas ad effetto serra grigi pari a circa 4,3 milioni di tonnellate di equivalenti di anidride carbonica all’anno.Tale cifra equivale a circa l’11 per cento delle emissioni grigie di gas ad effetto serra prodotte all’estero dalla Svizzera.Per il sistema climatico globale è irrilevante il luogo in cui vengono effettivamente emessi gas ad effetto serra.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 118
Evoluzione
199019911992199319941995199619971998199920002001 Indice (1990=100) Emissioni lorde in Svizzera CH4 agricoltura N2O agricoltura Obiettivo di Kyoto Fonte: UFAFP 0 110 100 90
delle emissioni di gas ad effetto serra

Confronto tra emissioni grigie di gas a effetto serra del settore agroalimentare e le emissioni dirette, collegate all'energia, nel settore agricolo in Svizzera

Se si confrontano le emissioni grigie in relazione ai prodotti importati e le emissioni provocate dall’agricoltura svizzera emerge che nel caso delle importazioni le emissioni di anidride carbonica sono superiori.Esse sono collegate principalmente ai trasporti. Benché la produzione svizzera copra il 60 per cento circa dei prodotti alimentari consumati,le emissioni di anidride carbonica grigie sono notevolmente più elevate di quelle dell’agricoltura svizzera.La situazione varia nel caso delle emissioni di metano e di gas esilarante.Rispetto alle importazioni,la quota della produzione svizzera è relativamente alta;ciò dipende dall’elevato grado di autoapprovvigionamento per i prodotti carnei e dalle relative emissioni di metano e gas esilarante.Nel caso delle importazioni, trattasi essenzialmente di prodotti vegetali,che provocano emissioni ridotte di metano e gas esilarante.La produzione e la messa in commercio di prodotti agricoli sul piano regionale hanno pure effetti positivi sul sistema climatico.Va ricordato tuttavia che riducendo le emissioni in Svizzera,ad esempio limitando la produzione di carne e di latte e mantenendo invariato il consumo,si otterrebbe soltanto uno spostamento delle emissioni all’estero.Inoltre,l’aumento delle importazioni di tali prodotti provocherebbe emissioni di anidride carbonica ancora più elevate.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 119
Saldo emissioni grigie settore agroalimentare Emissioni agricoltura CH
Emissioni
Mio. t eq CO 2 CO2 CH4 N2O
0 8 7 6 5 4 3 1 2 19901998
Saldo emissioni grigie settore agroalimentare agricoltura CH
Fonti:
UFAFP, USC

Emissioni grigie di gas a effetto serra del settore agroalimentare

Per quanto concerne i prodotti di origine animale,le importazioni e le esportazioni (in particolare di formaggio) presentano entrambe volumi notevoli.Nel complesso,sia le importazioni che le esportazioni sono leggermente diminuite nel periodo tra il 1990 e il 1998.Chiaramente meno elevate sono state le importazioni di emissioni grigie di gas ad effetto serra in relazione ai mezzi di produzione.A ciò ha contribuito la politica agricola svizzera,che ha portato ad una efficace riduzione dell’impiego di concimi e di prodotti fitosanitari.Per quanto concerne i prodotti cerealicoli vi è stato un leggero calo delle importazioni ed un aumento delle esportazioni.Per la verdura,la frutta e altri prodotti di origine vegetale nonché per le bevande derivate dalla produzione agricola le emissioni grigie di gas ad effetto serra sono aumentate tra il 1990 e il 1998.

Il deposito di carbonio nel suolo è una delle varie possibilità per rallentare l’aumento del tasso di anidride carbonica nell’atmosfera,attenuando parzialmente il cambiamento climatico globale.Nel quadro di uno studio,la riserva totale di carbonio presente nel suolo agricolo svizzero è stata stimata a circa 170 milioni di tonnellate (Leifeld et al.,2003).Lo studio mostra che il potenziale massimo di legame di un suolo nei vari sistemi di gestione e di avvicendamento delle colture viene sfruttato in maniera molto diversificata.Una copertura permanente del suolo (p.es.superfici inerbate), un’elevata produttività (che genera una considerevole immissione di carbonio nel suolo),una lavorazione minima del suolo (bassa perdita ossidativa di carbonio) e un’azione che freni la riduzione del carbonio nel suolo favoriscono un tenore crescente o elevato di carbonio nel suolo.

Import 1990Import 1998Export 1990Export 1998Saldo 1990Saldo 1998 Mio. t eq CO 2 Mezzi di produzione Prodotti di origine animale + alimenti per animali Cereali e prodotti cerealicoli Frutta, verdura e altri prodotti di origine vegetale Bevande Trasporti Fonte: UFAFP 0 6 5 4 3 2 1
1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 120
■ Il suolo agricolo come deposito di carbonio

■ Conclusioni La quota della produzione agricola relativa alle emissioni di gas ad effetto serra in Svizzera è pari al 12 per cento e di conseguenza da non sottovalutare.Negli Anni ’90 le emissioni sono continuamente diminuite.Ciò ha contribuito notevolmente al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione fissato dal Protocollo di Kyoto.In futuro è possibile un’ulteriore riduzione.Le emissioni possono essere contenute optando per un’alimentazione animale di alta qualità e compatibile con le esigenze,impiegando tecniche di stoccaggio e spandimento dei concimi aziendali che comportino basse emissioni,evitando eccedenze di azoto e adottando una gestione del suolo rispettosa dell’ambiente.Esistono tuttavia dei limiti alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra nell’ambito della produzione agricola.Un'altra possibilità è costituita dalla riduzione degli effettivi di animali.Tuttavia,se non interverranno variazioni nelle abitudini alimentari,aumenteranno le importazioni di carne.In definitiva ciò equivale a spostare il problema oltrefrontiera.Per la portata delle emissioni di gas ad effetto serra nell’intera catena alimentare sono anche decisivi gli usi alimentari e il comportamento dei consumatori in relazione agli acquisti.In tal modo i consumatori possono contribuire notevolmente a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra,scegliendo in modo consapevole i prodotti regionali che vengono fabbricati secondo standard ecologici ben definiti.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 121

Aria

Per le piante,gli animali e l’uomo,l’aria pulita rappresenta un elemento vitale essenziale,strettamente vincolato ad un ambiente intatto.Oggigiorno,le attività umane,con i gas di scarico e le particelle inquinanti,hanno reso l’aria più o meno irrespirabile.Le emissioni nocive possono incidere in modo considerevole e continuato sull’uomo e sull’ambiente,sia a corto che a lungo raggio.Di seguito vengono esaminati alcuni aspetti del carico di sostanze nocive presenti nell’aria,che rivestono una certa importanza anche per il settore agricolo.Non si entra nel merito di tutte le emissioni di ammoniaca,per cui l’agricoltura ricopre un ruolo fondamentale.Esse,infatti,saranno prese in considerazione nel prossimo Rapporto agricolo.

I principali inquinanti atmosferici sono le PM10 ovvero una complessa miscela chimico-fisica di particelle con un diametro aerodinamico non superiore a 10 micrometri.La polvere è una miscela fisico-chimica complessa,composta sia da componenti primarie,emesse direttamente dalla fonte,sia da componenti secondarie formatesi successivamente,tutte di origine naturale o antropica (p.es.fuliggine,materiale geologico,particelle derivanti dai processi di abrasione,materiale biologico).La sua composizione risulta pertanto molto varia.A causa delle dimensioni ridotte,le PM10 possono penetrare facilmente nel sistema respiratorio,provocando affezioni alle vie respiratorie e al sistema cardiocircolatorio.

Circa la metà delle particelle di PM10 è composta dalle cosiddette componenti secondarie,prodotte dalla trasformazione di gas precedentemente emessi quali anidride solforosa (SO2),ossidi d’azoto (p.es.NOx),ammoniaca (NH3) e composti organici volatili.

Con una quota del 24 per cento circa (6'700 tonnellate l’anno),l’agricoltura e la selvicoltura,accanto ai macchinari edili e l’aviazione,sono fonti di rilievo di emissioni di PM10 primari in Svizzera.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 122
■ Produzione agricola quale fonte di inquinanti atmosferici Bilancio delle emissioni di PM10 – 1995 Traffico 36,4% Agricoltura / selvicoltura 23,7% Fonte: UFAFP Totale
Economie domestiche 4,5% Approvv. energetico 0,4% Industria / artigianato 35,0%
PM10 1995: 28 222 t

Emissioni di fuliggine di diesel nel 1995 e previsioni per il 2020

Un’ulteriore fonte di rilievo di PM10 è la fuliggine presente nei gas di scarico emessi dai motori diesel.Oggigiorno,grazie ad appositi filtri,tali particelle solide ultrafini possono essere ridotte del 95 per cento.Questi filtri stanno diventando uno standard nei macchinari edili.In tal modo le emissioni offroad nei settori non agricoli dovrebbero essere notevolmente ridotte entro il 2020.Dotando tutti i motori diesel del settore agricolo e selvicolo di appositi filtri entro il 2020,sarebbe possibile ridurre il carico di fuliggine emessa dai diesel da 966 a 49 tonnellate l’anno.Tuttavia,motivi legati ai costi impediscono ai produttori di macchinari agricoli e selvicoli di optare per questi filtri.Considerato che sono risaputi i rischi per la salute posti dalle PM10 sarebbe auspicabile,già per il proprio interesse personale,sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilità di tali filtri.

Altri inquinanti atmosferici di rilievo emessi in misura considerevole da settori offroad sono gli ossidi di azoto (NOX,19% circa delle emissioni totali),gli idrocarburi (HC,30% circa delle emissioni totali) e il monossido di carbonio (CO,16% circa delle emissioni totali).Per quanto riguarda gli idrocarburi e il monossido di carbonio,sono soprattutto l’agricoltura nonché il settore del giardinaggio e dell'hobbistica,con i suoi motori a carburazione dalle dimensioni ridotte ma altamente inquinanti (principalmente motori a due tempi),le principali fonti di emissione.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 123
1995 Emissioni onroadEmissioni offroad 1 202019952020 Fuliggine di diesel in t Altri settori Agricoltura
0 3 000 2 500 1 500 500 2 000 1 000
Fonte: UFAFP 1 Emissioni di veicoli diversi dal normale traffico stradale
(p.es. veicoli agricoli e forestali, macchinari edili, ecc.)

Energia

Negli ultimi cent’anni,il progresso tecnologico e l’impiego di sostanze ausiliarie hanno preso piede anche in agricoltura.Di conseguenza anche l’impiego di energia è aumentato.

La quota dell’agricoltura rispetto al consumo totale di energia è esigua;l’efficienza energetica dei sistemi agricoli,cioè il dispendio energetico sotto forma di fattori di produzione rispetto alla resa energetica nei prodotti agricoli è notevolmente diminuita negli ultimi cento anni.

Il 50 per cento circa del consumo energetico in agricoltura è attualmente costituito dall’utilizzo di elettricità e di forme di energia fossile come diesel,benzina e olio combustibile.Con una quota del 40 per cento anche l’energia cosiddetta grigia,ossia quella contenuta in macchinari ed edifici,riveste un significato considerevole.Il 6 per cento circa dell’energia viene consumata per l’approntamento di mezzi di produzione agricoli come concimi,prodotti fitosanitari,alimenti per animali e sementi.

Fino al 1990 l’impiego di energia in agricoltura è aumentato.Da quel momento in poi è rimasto invariato.A ciò hanno contribuito in particolare le minori importazioni di alimenti concentrati ed il calo dell’impiego di concimi minerali.

197019721974197619781980198219841986198819901992199419961998 MJ/ha Pesticidi Foraggi importati Sementi importate Concimi Energia fossile Elettricità Macchinari Edifici Fonte:
0 5 000 10 000 15 000 20 000 25 000 30 000 35 000 1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 124
■ Dal 1990 l’efficienza energetica è stabile Evoluzione del consumo energetico agricolo
Rossier

dell'energia impiegata e dell'energia nei 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 0

Evoluzione 197019801985199019951998

60 50 40 30 20 10 0 Efficienza energetica in % Energia a scopo produttivo Energia nei prodotti agricoli

ETOLOGIA

ED

ECOLOGIA

1.3

1 125

Per quanto riguarda l’energia contenuta nei prodotti agricoli si osserva un’evoluzione parallela a quella del consumo energetico,ovvero anche l’energia presente nei prodotti agricoli è aumentata.Tale incremento pari al 20 per cento è stato tuttavia inferiore a quello registrato dal consumo energetico.L’efficienza energetica ha subito una flessione di oltre il 10 per cento tra il 1970 ed il 1990.Dal 1990 il livello dell’energia contenuta nei prodotti agricoli si è stabilizzato.L’evoluzione degli ultimi dieci anni mostra che il rapporto tra impiego di energia per la produzione ed energia contenuta nei prodotti agricoli non ha subito ulteriori flessioni.Ciò significa che si è verificata un’inversione di tendenza rispetto al passato quando si pensava in termini di «più energia per unità alimentare prodotta» prodotti agricoli Terajoule In % Fonte: Rossier

Nel Rapporto agricolo 2001 era stato analizzato nel dettaglio il consumo energetico per la produzione di latte,quest’anno,invece,verrà affrontato il tema dell’impiego di energia nella produzione di carne e in campicoltura.Come per il 2001,i calcoli si basano su un bilancio ecologico semplificato per 52 aziende di vario indirizzo produttivo e situate in diverse zone di produzione.

Consumo energetico per kg di carne – 1998

Il consumo di energia non rinnovabile nella produzione di carne varia notevolmente come nel caso della produzione di latte.Le differenze tra le aziende sono riconducibili a una serie di fattori;tuttavia non è ancora stato possibile spiegarle in modo esaustivo. Grazie al progetto «Analisi centralizzata – Allestimento del bilancio ecologico» (rilevazione e analisi di dati ecologici completi su 300 aziende e collegamento con i risultati contabili) a cura dell’UFAG e da avviarsi nel 2003,sarà possibile comprenderne meglio le cause.

■ Consumo energetico per la produzione di carne e di vegetali
MJ/kg carne kg carne/azienda Fonte:
N. di aziende Edifici Macchinari Supporto energ. Concimi Pesticidi Sementi Foraggi acquistati Altri input Produzione di carne per azienda 29 13 30 1 34 36 31 17 6 4 28 26 33 11 8 49 39 20 19 38 Media 0 6080 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 0 40 50 30 20 10 1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 126
Equivalente
FAL

Anche in campicoltura vi sono differenze notevoli tra aziende in fatto di consumo energetico,soprattutto in relazione alla scelta delle colture.Per le colture campicole è tipico che l’impiego di energia sia legato maggiormente ai macchinari,ai concimi e alle sementi e in misura minore agli edifici.

energetico per kg di sostanza secca in campicoltura – 1998 Equivalente MJ/kg SS in campicoltura T sostanza secca / ha Fonte: FAL N. di aziende Edifici Macchinari Supporto energ. Concimi Pesticidi Sementi Altri input t SS/ha 23 24 36 34 52 25 37 22 26 40 42 31 39 28 27 30 49 41 38 35 5 33 12 Media 0 1412 10 8 6 4 2 0 10 12 8 6 4 2
Consumo
1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 127

1.3.2 Etologia

Partecipazione ai programmi URA e SSRA

Mediante i programmi «uscita regolare degli animali da reddito all’aperto» (URA) e «sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali» (SSRA) s’intende promuovere la detenzione degli animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze.Il programma URA disciplina in particolare l’uscita degli animali al pascolo,nella corte o nell’area con clima esterno per quanto concerne il pollame.Il programma SSRA prevede soprattutto condizioni di natura qualitativa per le aree di riposo.La partecipazione a questi programmi è facoltativa.

Dall’introduzione dell’URA (1993) e dei SSRA (1996),la partecipazione ad entrambi i programmi è in costante aumento.Infatti dal 1993 al 2002 il numero di aziende che partecipano ai programmi URA è aumentato di quasi otto volte (da circa 4'500 a 34'800) mentre il numero di quelle che partecipano ai programmi SSRA è praticamente quadruplicato (da quasi 4'500 a circa 16'700).

La quota di UBG,commisurata all’intero effettivo svizzero di animali da reddito,che nel 1996 adempiva le esigenze URA e SSRA,era rispettivamente del 19 e del 9 per cento. Nel 2002 è stata del 61 per cento per l’URA e del 30 per cento circa per i SSRA;tali valori sono una media delle quattro categorie di animali (bovini,altri animali che consumano foraggio grezzo,suini e pollame).

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 128 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Tabelle 38–39,pagine A43–A44
Quota di UBG in % URASSRA Fonte: UFAG 1996199719981999 0 60 70 50 40 30 20 10 2000 2001 2002
Evoluzione della partecipazione ai programmi URA e SSRA

La partecipazione al programma URA per categoria di animali e per azienda indica che per ciò che concerne le aziende la percentuale di animali è leggermente inferiore rispetto a quella delle aziende stesse.Per le altre categorie di animali hanno invece partecipato al programma URA le aziende con un effettivo di animali superiore alla media.

Contrariamente a ciò che accade per i programmi URA,gli effettivi di animali delle aziende con pollame,altri animali che consumano foraggio grezzo nonché suini,che hanno preso parte al programma SSRA,restano ancora significativamente al disopra della media svizzera.In particolare per il pollame:nel 2002 il 15 per cento delle aziende deteneva circa il 76 per cento degli animali conformemente alle prescrizioni SSRA.Per i bovini,invece,la quota di aziende è stata leggermente superiore a quella di

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 129
animali. Partecipazione
In %
al programma URA – 2002
Fonte: UFAG BoviniAltri animali che consumano foraggio grezzo SuiniPollame 0 70 80 60 50 40 30 20 10 Partecipazione
In %
aziende Fonte: UFAG BoviniAltri animali che consumano foraggio grezzo SuiniPollame 0 80 70 60 50 40 30 20 10
Quota di animali (in UBG)Quota di aziende
al programma SSRA – 2002
Quota di animali (in UBG)Quota di

Per quanto concerne la partecipazione al programma URA,nel periodo 1996–2002 si è registrato un notevole aumento che ha interessato tutte le categorie di animali, escluso il pollame.Tale diminuzione si spiega con il fatto che dal 1999 i polli da ingrasso ingrassati per un periodo inferiore a 56 giorni sono stati esclusi dal programma URA.

Per quanto concerne il programma SSRA è evidente l’elevata partecipazione nel settore avicolo.Ciò è dovuto soprattutto al fatto che per molte label le esigenze SSRA prescritte dall’ordinanza sui pagamenti diretti sono un presupposto basilare.Il programma SSRA per i suini è stato introdotto soltanto nel 1997;tuttavia l’evoluzione

è stata soddisfacente:infatti,rispetto all’anno d’introduzione, è stato tenuto in porcili conformi alle esigenze SSRA un numero sei volte maggiore di suini.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 130
Quota di UBG in % Fonte: UFAG
Evoluzione della partecipazione al programma URA
SuiniPollame 199619971998199920012002 2000 0 70 80 50 60 40 30 20 10
Quota di UBG in % Fonte: UFAG 199619971998199920012002 2000 0 80 50 60 70 40 30 20 10 Bovini
SuiniPollame
Bovini Altri animali che consumano foraggio grezzo
Evoluzione
della partecipazione al programma SSRA Altri animali che consumano foraggio grezzo

Benessere degli animali che partecipano ai programmi URA e SSRA

Mediante l’analisi dei programmi di detenzione s’intende appurarne le ripercussioni sulla salute e sul benessere degli animali da reddito in condizioni analoghe a quelle che si riscontrano nella pratica.Le analisi sono state svolte su vacche da latte e suini da ingrasso.I risultati finali inerenti alle vacche da latte sono stati illustrati nel Rapporto agricolo 2002.Dalle analisi è emerso che le aziende SSRA e URA mostrano valori chiaramente migliori rispetto alle aziende che non partecipano a tali programmi. Anche il programma URA da solo genera miglioramenti,che tuttavia sono risultati significativi soltanto in relazione alle anomalie nel movimento e alle ferite ai capezzoli. Di seguito vengono presentati i risultati relativi alle analisi svolte su suini da ingrasso.

Nel corso delle analisi sono stati appurati salute e benessere in base ai seguenti indicatori:presenza di tosse,diarrea,anomalie nel movimento,morsicature sulla coda,ferite o scottature da sole.Sono stati pure rilevati comportamenti insoliti quali debolezza agli arti posteriori o aggressività nei confronti degli addetti agli esperimenti.Sono state effettuate anche analisi sui singoli animali relative ad alterazioni cutanee.Allo studio hanno preso parte 47 aziende SSRA e URA e 37 aziende che non partecipano ad alcun programma.Per ogni azienda sono stati osservati due gruppi di suini da ingrasso immediatamente dopo la messa in stalla e prima della macellazione.

1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 131
Benessere dei suini da ingrasso con e senza partecipazione a programmi SSRA e URA Quota di animali in % Senza programmaSSRA+URA Fonti: UFAG, UFV Ferite alla codaMancanza della punta della coda 0 3 2 1 Quota di animali in % Alterazioni cutanee al grugno 0 40 30 20 10 Quota di animali in % Alterazioni cutanee all'articolazione carpale Alterazioni cutanee all'articolazione tarsale 0 80 70 60 50 40 30 20 10 Quota di animali in % Debolezza agli arti posteriori 0 7 6 4 3 5 2 1 Paresi 0,0 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1

Nel complesso lo stato di salute dei suini da ingrasso sottoposti ad analisi si è rivelato molto buono.Nelle aziende SSRA e URA,l’incidenza delle alterazioni alla coda dovute a morsicature è stata significativamente minore rispetto alle aziende senza programma.Altrettanto basso nelle aziende SSRA e URA è risultato il numero dei suini che mostravano debolezza agli arti posteriori o che non riuscivano a stare sulle quattro zampe.Le alterazioni cutanee alle articolazioni,quali ferite,cheratosi o callosità da decubito hanno registrato un’incidenza decisamente bassa nelle aziende SSRA e URA. Tendenzialmente,nelle aziende SSRA e URA la somministrazione di antibiotici per il trattamento e la prevenzione di malattie è avvenuta più raramente.La differenza non è comunque significativa.

Come previsto,le scottature da sole sono state osservate soltanto nelle aziende SSRA e URA,tuttavia,esclusivamente su singoli animali.Tale problema può essere evitato efficacemente coprendo parzialmente la corte con una tettoia.

Nell’ambito di entrambi i gruppi aziendali,si sono evidenziate differenze notevoli tra singole aziende.Ad esempio,in alcune aziende senza programma,si è rilevato uno stato di salute dei suini da ingrasso molto buono,mentre in singole aziende SSRA e URA sono stati osservati diversi animali con alterazioni.Ciò dimostra che principalmente i programmi di detenzione SSRA e URA hanno un influsso positivo sulla salute e sul benessere degli animali qualora vengano attuati in maniera ottimale.

Non sono state rilevate differenze tra aziende SSRA e URA e aziende senza programma per quanto riguarda affezioni respiratorie,diarrea,difficoltà motorie,ascessi,alterazioni degli organi all’atto della macellazione,infestazione da parassiti intestinali e pulizia degli animali.L’ultimo punto conferma i risultati di un altro studio svolto su suini detenuti in aziende SSRA e URA in relazione agli agenti patogeni della zoonosi.Per nessuno degli agenti patogeni analizzati sono state osservate differenze statisticamente significative tra i due tipi di aziende.I risultati mostrano che i programmi SSRA e URA consentono di produrre carne suina nel rispetto delle elevate condizioni poste in materia di qualità.

132 1.3 ECOLOGIA ED ETOLOGIA 1

1.4 Valutazione della sostenibilità

L’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura prevede che nel Rapporto agricolo l’UFAG pubblichi ed illustri i risultati dell’analisi dell’agricoltura dal profilo della sostenibilità.Ciò significa che vanno esposte e valutate la situazione dell’agricoltura sul piano economico,sociale ed ecologico nonché le ripercussioni della politica agricola.Di seguito si procede alla valutazione sulla base delle cifre attualmente disponibili.In base al concetto illustrato nel Rapporto agricolo 2001 concernente la valutazione della sostenibilità,nell’anno oggetto del rapporto sono proseguiti i lavori in relazione all’elaborazione di indicatori quantitativi,che in futuro saranno utilizzati ai fini della valutazione della sostenibilità.

I risultati economici del 2002 sono comparabili a quelli della media triennale 1999/2001.Rispetto ai tre anni precedenti la produzione del settore agricolo è rimasta praticamente costante.La diminuzione dell’1 per cento del reddito settoriale netto è riconducibile alle alte prestazioni preliminari (+4%),le quali non hanno potuto venir compensate interamente (+8%) dall’aumento delle sovvenzioni (in gran parte pagamenti diretti indipendenti dai prodotti).Le stime per il 2003 indicano un calo dovuto da un lato alle basse entrate registrate nel settore della produzione lattiera,dall’altro alla canicola estiva e alla siccità.Il reddito settoriale netto potrebbe ammontare a 2,835 miliardi di franchi,il che corrisponderebbe al 13 per cento in meno rispetto al 2002.

I risultati aziendali dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT mostrano che i valori registrati nel periodo 2000/02 relativi al reddito agricolo hanno subito un calo pari all’11 per cento per azienda rispetto agli anni 1990/92.Nello stesso periodo i costi di terzi sono aumentati in misura maggiore rispetto al reddito lordo,ossia rispettivamente del 14 per cento e del 6 per cento.Tale incremento è riconducibile alla crescita aziendale.I costi in questione per ettaro sono inferiori del 4 per cento rispetto al livello degli anni 1990/92.Nonostante ciò,la riduzione dei costi è stata troppo esigua perché potesse compensare la flessione che ha interessato il ricavo.Un’analisi del Politecnico federale di Zurigo concernente le prestazioni delle aziende indica che la produttività del lavoro è di gran lunga il fattore più importante per distinguere le aziende con buoni da quelle con cattivi risultati.Le possibilità per migliorare i risultati economici non sono ancora sfruttate appieno.

Il calo del reddito agricolo negli Anni ’90 ha potuto essere parzialmente compensato da un maggiore reddito accessorio.Il valore del reddito globale nel periodo 2000/02 è inferiore al livello degli anni 1990/92 soltanto del 5 per cento.Il livello degli investimenti e della quota di capitali di terzi è rimasto praticamente invariato rispetto agli inizi degli Anni ’90.Nel medesimo lasso di tempo,gli investimenti sono leggermente diminuiti,passando da 46'900 franchi a 45'400;allo stesso modo il grado di indebitamento dell’azienda è sceso dal 43 al 41 per cento.Rispetto agli Anni ’90,la capacità di ammortizzare i debiti nel corso di una generazione non è diminuita,come emerso da un’analisi specifica condotta dalla FAT.

1.4 VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ 1 133 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA ■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Economia

Analogamente agli inizi degli Anni ’90,vi sono tuttavia aziende che vedono minacciata la propria esistenza a lungo termine.In base alla media del periodo 2000/02 la situazione finanziaria di oltre il 30 per cento delle aziende è risultata non idonea a garantire la sicurezza a lungo termine dell’esistenza aziendale.

Complessivamente,nella media delle aziende gli indicatori economico-aziendali non hanno fatto rilevare cambiamenti significativi rispetto ai valori relativi agli inizi degli Anni ’90.Come già si prevedeva,vi sono aziende la cui esistenza a lungo termine è minacciata.Dall’analisi del Politecnico federale relativa alle prestazioni emerge chiaramente che nella produttività del lavoro risiede un grosso potenziale per migliorare in modo sostenibile i risultati economici.

134 1.4 VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ 1

Nel 2002 il reddito globale determinante per le economie domestiche agricole è stato inferiore dell’8 per cento rispetto alla media triennale 1999/2001.Tuttavia,il consumo privato ha segnato un incremento del 2 per cento,ovvero 1'350 franchi in più per economia domestica.Contrariamente a ciò che si è osservato negli altri quartili,esso è leggermente diminuito nelle aziende del primo quartile.

L’inchiesta sulla salute in Svizzera (ISS) svolta dall’Ufficio federale di statistica (UST) nel 2002 mostra che vi sono delle differenze tra contadini e contadine rispetto al resto della popolazione:i contadini interrogati,come pure le contadine,sono più spesso soprappeso e soffrono maggiormente di mal di schiena rispetto ai relativi gruppi di confronto.Al contrario,i contadini e le contadine sono meno affetti da forti disturbi del sonno.Le contadine interpellate si dichiarano astemie in una percentuale maggiore alle donne del gruppo di confronto.Inoltre è interessante notare che contadini e contadine mostrano una consapevolezza alimentare notevolmente più limitata e si sottopongono più raramente a visite mediche rispetto alle altre persone.Spesso le divergenze più marcate si riscontrano soprattutto tra uomini (contadini e gruppo di confronto) e donne (contadine e gruppo di confronto).

In relazione al postulato Bugnon è stata studiata l’evoluzione del carico di lavoro nell’agricoltura e sono stati analizzati i dati relativi allo stato di salute di contadini e contadine.Nel confronto fra settori,l’orario di lavoro annuale di agricoltori e selvicoltori indipendenti è il più elevato.Inoltre le modellizzazioni della FAT indicano che l’orario di lavoro medio per azienda è rimasto pressoché invariato nonostante la crescita aziendale.Tuttavia,nelle singole aziende la situazione può variare.La crescita può implicare un maggior onere temporale,laddove non si attuino i necessari adeguamenti tecnici ed organizzativi.Fra il 1990 e il 2001,l’onere fisico del lavoro necessario nella detenzione di bestiame lattifero ha fatto registrare una flessione.I dati dell’ISS mostrano che,nel complesso,negli ultimi dieci anni lo stato di salute fisico e psichico dei contadini è migliorato considerevolmente.Inoltre,nel 2002 la partecipazione ad eventi associativi dei contadini è rimasta stabile rispetto al 1992.Al contrario,per le contadine si osserva un calo,pur restando superiore a quella delle donne del gruppo di confronto.Dal 1970 il tasso di divorzi è costantemente in crescita anche nel settore agricolo.Negli Anni ’90 non è stato osservato alcun accentuarsi dell’incremento in seguito alla riforma agraria.

In base alle analisi concernenti il carico di lavoro e la salute non vi è alcuna indicazione che mostri che la riforma agraria ha portato a sviluppi socialmente insostenibili.

1.4 VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ 1 1.RUOLOESITUAZIONEDELL’AGRICOLTURA 135
■ Aspetti sociali

Rispetto all’anno precedente,nel 2002 vi è stato un ulteriore incremento delle prestazioni fornite dall’agricoltura sul piano ecologico.Nel 2002 nella regione di pianura (zona campicola e zona collinare) le superfici di compensazione ecologica aventi diritto ai contributi ammontavano a 48’800 ettari,ossia il 3 per cento in più rispetto al 2001. Le aziende dedite all’agricoltura biologica gestivano complessivamente il 9,7 per cento della SAU,il che vuol dire un aumento dell’1 per cento rispetto all’anno precedente. Rispetto al 56 per cento relativo allo scorso anno,nel 2002 il 61 per cento delle UBG sono state tenute in conformità delle regole del programma URA,mentre il 30 per cento giusta le disposizioni del programma SSRA,il che corrisponde ad un incremento del 3 per cento.

Dall’inizio degli Anni ’90 fino al 1998 il carico ambientale riconducibile alle attività agricole è diminuito considerevolmente.Dal 1998 l’impiego di fosforo e azoto sta lievemente aumentando,mentre per i prodotti fitosanitari si registra una stagnazione. Negli Anni ’90 i gas a effetto serra emessi dall’agricoltura sono diminuiti del 10 per cento circa.Con ciò l’agricoltura ha già notevolmente contribuito all’impegno di riduzione assunto dalla Svizzera nel quadro del Protocollo di Kyoto.A ridurre le emissioni hanno contribuito il bilancio di concimazione equilibrato richiesto nell’ambito della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate,l’ampliamento delle superfici di compensazione ecologica poco o non concimate nonché la riduzione del patrimonio zootecnico e dei concimi commerciali autorizzati.Per il futuro vi è il potenziale per un’alimentazione animale di alta qualità e compatibile con le esigenze,impiegando tecniche di stoccaggio e spandimento dei concimi aziendali che comportano basse emissioni,evitando eccedenze di azoto e adottando una gestione del suolo rispettosa dell’ambiente.Per la portata delle emissioni di gas ad effetto serra nell’intera catena alimentare sono però decisivi gli usi alimentari e il comportamento dei consumatori in relazione agli acquisti.

L’efficienza energetica,ossia il consumo energetico rispetto alla resa energetica,è stabile dal 1990.Un bilancio ecologico semplificato indica che vi sono differenze considerevoli fra le diverse aziende,sia nella produzione lattiera e di carne che nelle colture campicole.Ciò indica che vi è un ulteriore potenziale di miglioramento.

Nel complesso,lo sviluppo in ambito ecologico della sostenibilità,particolarmente in relazione alle prestazioni,va considerato soddisfacente.In merito ai carichi sono necessari ulteriori sforzi,soprattutto a livello regionale o locale.

136 1.4 VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ 1

■■■■■■■■■■■■■■■■ 2.Provvedimenti di politica agricola

137 2

I provvedimenti di politica agricola si suddividono in tre ambiti:

– Produzione e smercio: in questo ambito i provvedimenti si traducono in valide condizioni quadro per la produzione e lo smercio delle derrate alimentari.La legge prevede che le spese della Confederazione destinate alla produzione e allo smercio debbano essere ridotte di un terzo rispetto al livello del 1998 entro cinque anni dall’entrata in vigore.Nel 2003 è possibile destinare soltanto 800 milioni di franchi circa a favore di provvedimenti in tale ambito.

Pagamenti diretti: si tratta di pagamenti che indennizzano le prestazioni fornite nell’interesse della collettività come la cura del paesaggio,la salvaguardia delle basi vitali naturali e il contributo per l’occupazione decentrata del territorio nonché le prestazioni ecologiche particolari.I prezzi delle derrate alimentari non comprendono tali prestazioni data l’assenza di un mercato corrispettivo.Mediante i pagamenti diretti lo Stato assicura che l’agricoltura fornisca prestazioni a favore della collettività.

Miglioramento delle basi: con tali misure la Confederazione promuove e sostiene una produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente,sicura e efficiente.Nella fattispecie trattasi di provvedimenti volti a migliorare le strutture nonché di misure nei settori della ricerca,della consulenza,delle materie ausiliarie dell’agricoltura,della protezione dei vegetali e delle varietà.

Il 25 giugno 2003 il Parlamento ha approvato il pacchetto concernente l’ulteriore sviluppo della politica agricola (Politica agricola 2007).L'aspetto principale della revisione della LAgr consiste nella soppressione del contingentamento lattiero con effetto al 1°maggio 2009.Il Parlamento ha inoltre approvato un credito di 14,092 miliardi di franchi da destinare all'agricoltura negli anni 2004–2007.Conformemente alla consultazione del Parlamento della sessione autunnale,l'agricoltura dovrà contribuire al programma di sgravio 2003 volto a risanare le finanze federali.

138 2.PROVVEDIMENTI DI POLITICA AGRICOLA 2

2.1Produzione e smercio

Nell’articolo 7 LAgr sono fissati gli obiettivi in materia di produzione e smercio dei prodotti agricoli.L’agricoltura è tenuta a produrre in modo sostenibile e vantaggioso, mentre gli agricoltori devono poter ricavare il massimo profitto dalla vendita dei loro prodotti.Per raggiungere tali obiettivi sono stati introdotti provvedimenti che riguardano i settori:qualità,promozione dello smercio e caratterizzazione dei prodotti, importazione ed esportazione,economia lattiera,produzione animale,produzione vegetale e vitivinicoltura.

■■■■■■■■■■■■■■■■
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 139 2

■ Mezzi finanziari – 2002

Nel 2002,nell’ambito del credito ordinario sono stati destinati 826 milioni di franchi circa alla promozione della produzione e dello smercio.Rispetto all’anno precedente si è registrata una diminuzione delle uscite di circa 76 milioni di franchi (–8%).

Uscite per produzione e smercio

Conto 2002Preventivo 2003 1

Ambito di spesaImportoQuotaImportoQuota mio.fr.%mio.fr.%

Promozione dello smercio597,1597,2

Economia lattiera60172,756568,8

Produzione animale202,5445,4

Produzione vegetale (compr.la vitivinicoltura)14617,715318,6 Totale826100821100

1Considerato il blocco dei crediti

■ Prospettiva

Fonti:Conto dello Stato,UFAG

Per far fronte alla situazione turbolenta che ha caratterizzato il mercato lattiero,in via suppletiva è stato necessario stanziare un importo straordinario di 153 milioni di franchi circa.

Nel 2003 è prevista un’ulteriore riduzione dell’importo iscritto nel credito quadro per produzione e smercio.Vanno inoltre ridotte dell’1 per cento le voci di preventivo (blocco dei crediti).

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 140

■ Prime esperienze

2.1.1 Strumenti sovrasettoriali

Organizzazioni di produttori e di categoria

Le organizzazioni di produttori e di categoria svolgono un ruolo importante nell’ambito della liberalizzazione del mercato agricolo.Per le imprese attive nel settore agroalimentare esse rappresentano una valida piattaforma d’informazione,di trattativa e di coordinamento.Affinché sia possibile aumentare il valore aggiunto e le quote di mercato dei prodotti agricoli svizzeri,le decisioni in materia di marketing-mix dei prodotti e determinate regole che influenzano l’andamento del mercato devono sfociare in soluzioni collettive coerenti.

Le organizzazioni agricole dimostrano notevole interesse nella costituzione di organizzazioni di produttori e di categoria.Nella realtà si trovano tuttavia confrontate con le situazioni più disparate e non è detto che abbiano sempre successo.La creazione di strutture efficienti dipende essenzialmente dalla capacità e dalla volontà dei partecipanti di fissare obiettivi comuni e di cercare soluzioni accettabili per tutti.Benché a questo livello la Confederazione non eserciti praticamente alcun influsso,le organizzazioni possono richiedere la consulenza dell’UFAG.

Nell’ambito della legislazione agricola,in determinati casi il Consiglio federale può dichiarare vincolanti anche per i non membri di organizzazioni di produttori e di categoria misure per il miglioramento della qualità,la promozione dello smercio e l’adeguamento dell’offerta alla domanda.In questo caso si parla di «estensione delle misure».Finora il Consiglio federale ha esteso le misure di tre organizzazioni di produttori (Unione svizzera dei contadini,Produttori Svizzeri di Latte e GalloSuisse) e di tre associazioni di categoria (Interprofession du Gruyère,Interprofession du Vacherin fribourgeois,Emmentaler Switzerland).

■ Elementi principali della revisione

Sulla base delle prime esperienze fatte in relazione al trattamento delle domande di estensione da parte dell’UFAG,a fine 2002 il Consiglio federale ha proceduto a una revisione dell’ordinanza sulle organizzazioni di produttori e di categoria.In particolare sono state precisate le esigenze in materia di personalità giuridica,rappresentatività e processi decisionali delle organizzazioni.

Il testo rivisto è entrato in vigore il 1°gennaio 2003.Per gli utenti il guadagno in termini di chiarezza è considerevole.Inoltre,vengono dissipati i dubbi espressi a più riprese dalle minoranze in quanto la nomina dei rappresentanti è effettuata dalla base e le decisioni delle assemblee dei delegati sono valide soltanto se adottate con una maggioranza di due terzi.Viene quindi promosso l’operato delle organizzazioni di produttori e di categoria secondo principi democratici.Tali modifiche contribuiscono ad accrescere la legittimità di quelle organizzazioni che chiedono al Consiglio federale di estendere le misure di solidarietà.In futuro,anche i non membri di organizzazioni di produttori e di categoria potranno beneficiare di un'informazione migliore.

■■■■■■■■■■■■■■■■
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 141 2

■ Prospettiva

Il sistema che prevede l’estensione degli accordi delle organizzazioni di categoria è uno strumento politico che viene costantemente ottimizzato.Nel 2003 sono state inoltrate nuove domande di estensione.L’UFAG si concentrerà sulle misure di cui è richiesta l’estensione.Esse vanno infatti strutturate in modo che rientrino nell’interesse di tutte le imprese di un settore o di un ramo e non devono distorcere la concorrenza fra i diversi operatori di mercato.

Promozione dello smercio

■ Promozione dello smercio a livello regionale

Il sostegno della Confederazione è previsto anche per enti che promuovono lo smercio di specialità regionali.Questo principio è stato formulato dal Consiglio federale nel messaggio relativo alla riforma della politica agricola 2002 (PA 2002).In tal modo s’intende fornire un importante contributo allo sviluppo di una politica regionale coordinata.

Dal 1999,nell’ambito della promozione dello smercio di prodotti agricoli,l’UFAG ha assicurato aiuti finanziari per un importo complessivo di 17,3 milioni di franchi a 24 progetti regionali.Il sostegno va inteso come aiuto iniziale la cui durata è limitata a quattro anni.Per diversi progetti il periodo durante il quale è consentita la concessione di aiuti finanziari è già terminato o terminerà prossimamente.

La procedura di domanda,strettamente legata al programma Regio Plus (decreto federale a sostegno di cambiamenti strutturali nelle aree rurali),si è rivelata valida.Nel primo semestre 2002 il sistema della promozione dello smercio di prodotti agricoli sul piano regionale e il programma Regio Plus sono stati analizzati nel quadro di una valutazione intermedia (valutazione intermedia Interface/Evaluanda 02) al fine di acquisire informazioni sulla loro esecuzione e sui rispettivi effetti.I risultati della valutazione sono presentati di seguito.

■ Primo bilancio positivo

Dalla valutazione intermedia emerge un bilancio,nel complesso,positivo;l’impostazione di entrambi i programmi di promozione consente infatti di affrontare i problemi e fornisce direttrici applicabili in futuro.Un aspetto ritenuto particolarmente importante è la creazione di reti nelle aree rurali.Gli enti preposti all'esecuzione e i responsabili di progetti interpellati nel corso della valutazione ritengono che il sostegno di forme di cooperazione sovracomunali,sovrasettoriali e non legate a un prodotto specifico,che perseguono obiettivi comuni,sia un fattore determinante per lo sfruttamento del potenziale regionale di sviluppo.Nel complesso,l’esecuzione da parte delle autorità cantonali e federali è definita esemplare.

Gli aiuti finanziari a favore della promozione regionale dello smercio hanno fornito validi incentivi.Non si sono riscontrati i cosiddetti effetti di trascinamento,del resto per nulla auspicati,ovverosia non vengono cofinanziati progetti che verrebbero comunque realizzati anche senza aiuti finanziari.I responsabili di progetti apprezzano questo tipo di aiuto iniziale simile a un sistema d’incentivi della Confederazione.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 142

■ Possibilità di miglioramento

In numerosi casi la qualità delle domande inoltrate non adempiva i requisiti,a dire il vero piuttosto severi e inusuali per i richiedenti.Terminato il primo esame,alcune domande hanno dovuto venir rispedite al mittente affinché le rielaborasse.Le difficoltà maggiori sono sorte soprattutto in relazione alla formulazione di obiettivi qualitativamente e quantitativamente verificabili.

La valutazione intermedia mostra che finora le attività contemplate nei progetti sostenuti hanno promosso in particolare la presa di coscienza e la creazione di reti.È invece più difficile dimostrare quale impatto diretto abbiano avuto i vari progetti sul piano economico.

Dai risultati della valutazione emerge che le seguenti caratteristiche rappresentano fattori di successo:capacità di gestione,prospettiva di finanziamento a lungo termine, pianificazione con obiettivi verificabili e controllo dei risultati,orientamento sovraregionale,partenariati solidi e forte radicamento nel contesto regionale.Si sottolinea inoltre che soprattutto per quanto riguarda i progetti allestiti in virtù dell’ordinanza sulla promozione dello smercio dei prodotti agricoli,l’accento va posto sugli aspetti economico-aziendali piuttosto che su quelli politico-regionali.Inoltre,la realizzazione di misure di comunicazione,da sola,non basta.I risultati saranno tenuti in considerazione all’atto dell’esame di future domande.Verranno infatti valutati con più attenzione gli aspetti economico-aziendali ed organizzativi dei progetti nonché il mix di strumenti applicati nel settore del marketing.

Nella maggior parte dei casi,al termine dei quattro anni di promozione non viene raggiunta la dimensione critica affinché un progetto possa funzionare autonomamente.In passato tale aspetto è stato tenuto troppo poco in considerazione visto l’insufficiente orientamento dei progetti ai principi dell’economia aziendale.Nel frattempo diversi operatori lo hanno capito ed hanno iniziato ad organizzarsi a livello sovraregionale.Un’evoluzione in tal senso va incoraggiata anche con la modifica dell’ordinanza sulla promozione dello smercio.La revisione proposta consta dei seguenti elementi:in futuro i progetti verranno sostenuti dalla Confederazione durante una fase di consolidamento di quattro anni – la partecipazione finanziaria sarà tuttavia di minore entità rispetto a quella prevista nella fase iniziale – inoltre,è espressa esplicitamente la possibilità di concedere un aiuto finanziario a progetti sovraregionali realizzati nell’interesse di specialità regionali.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 143 2

■ Indagine rappresentativa sul tema «Provenienza: Svizzera»

Mediante la promozione dello smercio si intende soprattutto favorire un atteggiamento positivo dei consumatori nei confronti dei prodotti agricoli svizzeri e quindi influenzarne il comportamento in materia di acquisti.I responsabili di un’economia domestica dovrebbero prestare maggiore attenzione alla provenienza dei prodotti, riconoscere i vantaggi dei prodotti svizzeri e,quindi,preferirli a quelli esteri.Dal 1999 l’UFAG sostiene i provvedimenti adottati dalle persone attive nel primario in relazione alla comunicazione di marketing e alla ricerca di mercato.Mediante sondaggi periodici ne vengono rilevati gli effetti.

L'indagine rappresentativa condotta all’inizio del 2003 su mandato dell’UFAG viene svolta a scadenza biennale dal 1998.L’accento è posto sul comportamento della popolazione residente in Svizzera in materia di acquisti di prodotti agricoli.Mediante l’analisi si vuole soprattutto appurare se all’atto dell’acquisto viene prestata particolare attenzione alla provenienza dei prodotti e in quale misura i prodotti svizzeri vengono preferiti a quelli esteri.

Nella recente indagine sono pure stati rilevati dati sul grado d’informazione dei consumatori in riferimento alla provenienza dei prodotti da essi acquistati e sulle loro esigenze in materia di designazione della provenienza dei prodotti agricoli svizzeri. Questi aspetti sono in relazione con la prevista introduzione di un marchio di provenienza uniforme per tutti i prodotti svizzeri.Per l’ennesima volta è stata pure sondata l'opinione della popolazione sull’agricoltura svizzera.

■ Preferenza ai prodotti svizzeri

Il numero di persone che prestano sistematicamente attenzione alla provenienza svizzera dei prodotti è tendenzialmente al ribasso.Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che anche i prodotti importati sono di buona qualità.Inoltre essi vengono preferiti a quelli indigeni in quanto sono più vantaggiosi.È quindi necessario un maggiore impegno a sostegno dei prodotti agricoli svizzeri.

I risultati mostrano che tra i consumatori che prestano attenzione alla provenienza dei prodotti,la preferenza per i prodotti svizzeri non ha subito variazioni di rilievo negli ultimi quattro anni.Si può quindi concludere che vi è una certa continuità nel comportamento dei consumatori in materia di acquisti.Tra tutti i prodotti indigeni quelli di gran lunga preferiti ai prodotti esteri sono le derrate alimentari di origine animale come uova,carne,miele,formaggio,latte e latticini.Al momento dell’acquisto,questi tipi di prodotti svizzeri sono scelti più frequentemente rispetto a quelli esteri.Per i prodotti di origine vegetale,come cereali o oli commestibili,la provenienza svizzera riveste un’importanza meno significativa.Infine,la provenienza non ha praticamente alcun influsso sulla decisione d’acquisto per quanto riguarda gli articoli non-food come fiori recisi, lana e piante in vaso.

■ Caratterizzazione della «Provenienza:Svizzera»

Attualmente non esiste un marchio di provenienza uniforme per tutti i prodotti agricoli svizzeri.È quindi interessante stabilire a quali informazioni fanno capo i responsabili delle economie domestiche per appurare la provenienza dei prodotti.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 144

■ Importanza della caratterizzazione dei prodotti agricoli

Preferenza per i prodotti svizzeri rispetto a quelli esteri

Uova (454)

Latte e latticini freschi (491)

Carne (insaccati escl.) (468)

Patate (449)

Miele (352)

Insaccati (423)

Formaggio (489)

Frutta/bacche (475)

Verdura (484)

Prodotti di cereali (453)

Zucchero (458)

Prodotti di patate (313)

Olio commestibile (465)

Vino (414)

Fiori recisi (367)

Piante in vaso (296)

Lana (101)

La maggior parte dei consumatori riconosce i prodotti agricoli svizzeri grazie a indicazioni all’interno dei negozi,sugli scaffali,sulla merce o sugli imballaggi.Alcuni di essi, tuttavia pochi,chiedono ragguagli direttamente al personale di vendita.Il 56 per cento degli acquirenti ritiene che la caratterizzazione dei prodotti indigeni sia molto importante,il 32 per cento la considera piuttosto importante.Tra gli interpellati,un numero sorprendentemente elevato di persone attribuisce un notevole significato all’indicazione della provenienza.

dei prodotti agricoli

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 145 2
In % Fonte: DemoScope 2003 0203010405060708090100 Sempre/quasi sempre Generalmente Talvolta Raramente Mai Non so/nessuna risposta 10910144017 1089114319 111014103916 12122922214 20101814317 25158112912 2686123414 26171511229 4028155102 4024186111 4523154112 4521116125 5416115131 571366144 60226372 701143102 7994161
della caratterizzazione
Piuttosto importante 32% Fonte: DemoScope 2003 Del tutto irrilevante 4% Molto importante 56% Non so 1% Irrilevante 7%
Importanza

■ Opinione sull’agricoltura svizzera

L’80 per cento circa dei consumatori vedrebbe di buon occhio l’introduzione di un marchio di provenienza uniforme per i prodotti agricoli svizzeri.Soltanto il 50 per cento dei consumatori ritiene che i prodotti indigeni siano già sufficientemente riconoscibili. Tre quarti dei consumatori hanno risposto affermativamente alla domanda volta ad appurare se presterebbero attenzione anche all’indicazione della regione di provenienza.

La maggioranza degli interpellati confida nel fatto che tutte le componenti di un prodotto che reca il marchio di provenienza svizzera provengano effettivamente dalla Svizzera.I prodotti così contrassegnati devono rispondere anche ad altri requisiti,in particolare devono essere freschi,di prima qualità,esenti da OGM e ottenuti con metodi di produzione rispettosi degli animali e dell’ambiente.

Nell’ambito dell'indagine viene sondata periodicamente l’opinione della popolazione sull’agricoltura svizzera,rispettivamente sull’immagine di cui essa gode.La maggioranza dei consumatori ha ancora fiducia nei prodotti dell’agricoltura svizzera.Essa viene definita professionale,rispettosa delle esigenze dei consumatori,moderna, ecologica e competitiva.Dai risultati dell'indagine è tuttavia emersa una certa insicurezza.Nel 2000 la quota di consumatori che riconosceva inequivocabilmente le caratteristiche dell’agricoltura svizzera risultava infatti più elevata rispetto a quella del 2002.

Designazione

■ Registro delle denominazioni di origine protette (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP)

Nel 1997 è entrata in vigore l’ordinanza sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati (ordinanza DOP/IGP).Ciò non ha tuttavia rappresentato una novità,in quanto già nel 1962 era stato introdotto un registro analogo per il settore caseario.

Nell’ambito delle DOP e delle IGP vengono impiegati nomi regionali per designare prodotti le cui qualità e caratteristiche principali sono determinate dalla provenienza geografica.Per le DOP tutte le fasi di produzione devono avvenire nella stessa regione, mentre per quanto riguarda le IGP il legame con l’area geografica è meno forte.In questo caso è sufficiente che il prodotto sia stato ottenuto,lavorato o trasformato nella regione in questione.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 146

Questo registro consente alle cerchie di professionisti che fabbricano prodotti agricoli tradizionali di proteggerli.Possono venir iscritti nel registro soltanto prodotti che presentano un nesso fra qualità e provenienza geografica,dal profilo umano (conoscenze artigianali) e naturale (altitudine,caratteristiche del suolo,flora batterica, ecc.).Le regole per l’utilizzo di DOP e IGP sono fissate in un elenco degli obblighi nel quale viene descritto il prodotto,definita l’area geografica e illustrato il metodo di produzione,di lavorazione e di trasformazione.Enti di certificazione accreditati e indipendenti controllano se queste regole fissate su base volontaria dai professionisti del settore sono rispettate,garantendo quindi che la DOP o l’IGP venga utilizzata soltanto per prodotti che rispondono ai requisiti del rispettivo elenco degli obblighi. Come obiettivo a medio termine è previsto il riconoscimento del registro svizzero da parte dell’UE,affinché sia garantita la protezione delle denominazioni sul principale mercato d’esportazione di prodotti svizzeri.A fine dicembre 2002,l’UFAG aveva trattato 24 domande di registrazione di DOP e IGP,registrandone 8.

Stato del registro DOP/IGP al 31 dicembre 2002

Denomina-ProtezioneAziende Aziende Volume di Ente di zioneagricole(trasformazione/produzionecertificazione lavorazione)certificato 2002 NumeroNumerot

Formaggio

L’EtivazDOP861355OIC 1

GruyèreDOP3 45224526 300OIC 1

SbrinzDOP24135 2 Procert

Tête de MoineDOP16512 2 OIC 1

Prodotti carnei

Carne secca dei GrigioniIGP-18645Procert

Saucisse d’AjoieIGP-11

Bevande contenenti alcol di distillazione

Eau-de-vie de poire du ValaisDOP

Altri prodotti

2 OIC 1

2 OIC 1

Rheintaler RibelDOP11227Procert

Totale

1 Organismo Intercantonale di Certificazione

2 Nessuna produzione certificata nel 2002

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 147 2
Fonte:UFAG

Inventario del patrimonio culinario della Svizzera

Negli ultimi anni,in numerosi Paesi europei sono stati compilati inventari di specialità culinarie.Benché la Confederazione Elvetica promuova e sostenga in diversi modi il patrimonio culturale nazionale,nel nostro Paese non esiste un elenco sistematico di prodotti aviti,tipici di una determinata regione.Alla luce di tale situazione,il 6 ottobre 2000 il Consigliere nazionale Josef Zisyadis ha inoltrato un postulato dal titolo «Inventario delle specialità culinarie».In esso chiedeva al Consiglio federale di stilare un inventario di questo tipo.Il postulato è stato accolto il 15 dicembre 2000.

Nel dicembre 2001 l’UFAG si era rivolto ai Servizi cantonali d’agricoltura,invitandoli a collaborare attivamente alla compilazione di un inventario pilota.19 Cantoni si erano dichiarati disposti a collaborare alla fase pilota che si sarebbe protratta fino a fine agosto 2002.I membri del gruppo di lavoro intercantonale hanno redatto una serie di schede con descrizioni esaustive e stilato un elenco di altri prodotti che potrebbero venir presi in considerazione.Per la maggior parte dei partecipanti questo lavoro è stata un’esperienza positiva.Tutti concordano sul fatto che il progetto vada continuato ed esteso a tutti i Cantoni.Un inventario consente di identificare e comprendere meglio le peculiarità dei nostri prodotti locali e tradizionali.Esso può contribuire a rivitalizzare e/o rafforzare rami di produzione caduti nell’oblio o trascurati.L’inventario fornisce inoltre un contributo notevole alla salvaguardia di questo elemento del nostro patrimonio culturale e alla promozione dello smercio di prodotti agricoli svizzeri. Essendo legato strettamente all’agricoltura e alle regioni,esso si inserisce in modo ottimale nel contesto della politica agricola e regionale.Un ente privato è particolarmente interessato alla gestione e alla direzione della raccolta.Una partecipazione finanziaria sussidiaria da parte della Confederazione è possibile in virtù dell’articolo 12 LAgr e dell’ordinanza sulla promozione dello smercio.

148 2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2
■ Inventario pilota con la partecipazione di 19 Cantoni

■ Norme d’importazione all’insegna di un’esecuzione efficace

Strumenti del commercio esterno

A sostegno di un settore primario dedito alla produzione,le importazioni di prodotti agricoli vengono regolate mediante adeguate misure tariffali.I dazi all’importazione fungono da strumenti regolatori:nel settore degli alimenti per animali è applicato il sistema del prezzo soglia che mediante aliquote di dazio variabili consente di mantenere il prezzo all’importazione entro una determinata fascia,per quanto riguarda gli altri prodotti agricoli,invece,vengono applicati contingenti doganali.I quantitativi che possono essere importati all’aliquota di dazio del contingente sono limitati. È comunque consentito effettuare importazioni fuori del contingente doganale,che tuttavia vengono gravate da dazi decisamente più elevati.L’UFAG è responsabile dello scaglionamento e della ripartizione quantitativa della maggior parte dei contingenti doganali.I bandi d’asta e le attribuzioni sono pubblicati nel Foglio ufficiale svizzero di commercio.Una panoramica dell’assegnazione delle quote di contingente doganale e della relativa utilizzazione da parte delle ditte importatrici è offerta dal documento «Pubblicazione delle assegnazioni di contingenti doganali» edito separatamente dal rapporto del Consiglio federale sulle misure doganali e tariffali.L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) assegna i contingenti doganali che vengono ripartiti in base all’ordine di sdoganamento (ordine di entrata delle domande di sdoganamento alla frontiera).I dati sull’utilizzazione di questi contingenti doganali sono disponibili sul sito Internet www.zoll.admin.ch.

All’atto della ripartizione dei contingenti doganali dev’essere garantita la concorrenza. Ciò è facilmente il caso se le quote vengono assegnate nel quadro di un’asta o di una procedura secondo l’ordine d’entrata delle domande alla frontiera o al servizio preposto al rilascio dei permessi.Siccome l’esecuzione di tali procedure è semplice ed efficace,esse vengono applicate per un numero vieppiù crescente di prodotti.Se la ripartizione delle quote di contingente doganale ha luogo in base alla prestazione all’interno del Paese o alle importazioni effettuate finora dal richiedente,vengono applicate misure che consentono di acquisire diritti d’importazione anche a coloro che si apprestano ad iniziare l’attività di importatore.Per garantire la concorrenza vige il principio secondo cui si applicano le stesse regole per tutti i partecipanti.Grazie e norme chiare e informazioni mirate è possibile evitare che vengano commesse infrazioni.Qualora dovessero venir riscontrate irregolarità,rientra nell’interesse dei partecipanti individuarle rapidamente e porvi rimedio evitando,per quanto possibile,procedure lunghe e complicate.

Nei capitoli seguenti vengono approfonditi alcuni aspetti inerenti all’importazione e all’esportazione di prodotti trasformati nonché alla riscossione posticipata di tributi doganali.Trattasi infatti di due settori nei quali,nell’anno oggetto del rapporto,sono stati adottati o applicati provvedimenti di ottimizzazione.Nella prima parte viene illustrato il criterio di attribuzione sulla base della quota di mercato nell’anno precedente.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 149 2

Per la maggior parte delle frutta e verdura fresche amministrate l’attribuzione delle quote di contingente doganale ha luogo in base alle importazioni effettuate l’anno precedente.Per mele,cetrioli per insalata,pomodori carnosi e pomodori comuni,dal 2000 la base di calcolo è rappresentata dalla quota di mercato nell’anno precedente. Ciò significa che le importazioni vengono sommate alle prestazioni all’interno del Paese notificate.Sulla base dell'importo totale vengono calcolate e assegnate le quote, espresse in percentuale,spettanti a ogni titolare di un contingente doganale.In questo caso,per prestazione all’interno del Paese si intende l’acquisto di prodotti del medesimo tipo direttamente dall’azienda di produzione indigena.Partendo dalle quote espresse in percentuale,il titolare può calcolare la quota che gli spetta sulla parte di contingente doganale liberata.

L’attribuzione in funzione della quota di mercato è un incentivo a ritirare merce indigena,segnatamente anche durante i periodi liberi e i periodi di liberazione dei contingenti doganali.Questo tipo di assegnazione presenta tuttavia uno svantaggio in quanto comporta un notevole dispendio di lavoro riconducibile alle notifiche,ai controlli e alla registrazione delle notifiche.Grazie al fatto che viene tenuta in considerazione la prestazione all’interno del Paese,anche le aziende commerciali che finora operavano soltanto sul piano indigeno hanno la possibilità di acquisire diritti d’importazione.Come vengono utilizzati tali diritti? Di seguito vengono messe a confronto le assegnazioni di mele e pomodori nei periodi di contingentamento 1999 e 2003.Il 1999 è stato l’ultimo periodo con assegnazioni in funzione esclusivamente delle importazioni effettuate nell'anno precedente.

Assegnazione del contingente doganale di mele e pomodori – 1999 e 2003

CaratteristicaMelePomodori

1999200319992003

Rapporto fra prestazione all’interno del Paese e importazioni per il calcolo delle quote0:10088:120:10037:63

Ditte / persone con quote di contingente

doganaleNumero189158189199 di cui soltanto in base alle importazioniNumero-76-108 di cui soltanto in base alla prestazione all’interno del PaeseNumero-20-20 Quote cedute per utilizzazione 1 %-52-26

Titolari con il 75% delle quote prima, risp.dopo la cessione per utilizzazione 1 Numero815 / 11 2129 / 23

Cumulo delle dieci quote più grandi prima,risp.dopo la cessione di quote per utilizzazione 1

%8063/ 73 5748/ 58

Avvertenza:le importazioni effettuate negli anni 1996–98 per quanto concerne le mele e nel 1998 per quanto riguarda i pomodori costituiscono la base per le attribuzioni nel periodo di contingentamento 1999.Le quote di mercato del 2002 costituiscono la base per le attribuzioni nel periodo di contingentamento 2003 (per le mele il periodo determinante per la prestazione all’interno del Paese non è l’anno civile bensì il periodo 1.9.01–31.8.02).

1 Dal 1999 è consentito cedere quote di contingente doganale in virtù dell’articolo 14 dell’ordinanza sulle importazioni agricole.La possibilità di cedere una determinata percentuale di contingente doganale viene tuttavia sfruttata soltanto dal 2000.I quantitativi ceduti in relazione alla liberazione di parti di contingente doganale non sono indicati. Fonte:UFAG

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 150
■ L’attribuzione di contingenti doganali prima e dopo l'introduzione del fattore «prestazione all’interno del Paese»

■ Importazioni ed esportazioni di prodotti trasformati (legge sul cioccolato)

Si riscontrano le seguenti tendenze:prima della cessione di quote di contingente doganale per utilizzazione la concentrazione dei diritti d’importazione è inferiore a quella che si riscontrava in passato,mentre dopo la cessione essa risulta simile o addirittura maggiore.Hanno guadagnato terreno soprattutto le ditte con le quote più elevate.La possibilità di cedere diritti d’importazione viene sfruttata in modo più massiccio per i quattro prodotti le cui assegnazioni hanno luogo in base alla quota di mercato rispetto a quanto è il caso per i prodotti con assegnazioni soltanto in funzione delle importazioni effettuate nell'anno precedente.Per questi ultimi la quota di cessione è superiore al 10 per cento soltanto in casi eccezionali,mentre per esempio per le albicocche è dell'8,7 per cento e per i cavolfiori del 6,8 per cento.Nel caso di cetrioli per insalata,pomodori carnosi e pomodori comuni la quota è del 25 per cento circa per ogni prodotto.Per le mele si registra la cessione più massiccia di quote di contingente doganale.La quota ceduta è infatti di oltre il 50 per cento.Potrebbe esservi un nesso diretto con l'elevata quota indigena dell'88 per cento.In generale è interessante constatare come attribuzioni risultanti da attività commerciali attestate vengano successivamente adeguate mediante accordi di diritto privato.Un impulso in tal senso è dato dai commercianti finali che chiedono agli addetti al commercio intermedio e ai detentori di scorte di cedere la totalità o almeno parte dei diritti d'importazione loro assegnati sulla base della merce ritirata direttamente dai produttori. Ciononostante le imprese commerciali vicine ai produttori dispongono di diritti d'importazione più consistenti rispetto al passato.La cessione di numerose quote potrebbe essere dovuta,oltre alle già citate condizioni di fornitura,al fatto che tali ditte non hanno alcuna necessità di importare.Nel complesso,i grandi distributori,ossia i principali commercianti finali,dispongono delle quote di contingente più consistenti, gran parte delle quali acquisite nel quadro della cessione di diritti d'importazione possibile dal 1999.Il nuovo sistema ha invece penalizzato le ditte specializzate in importazioni.

Dopo gli eventi del 2001,nel 2002 la situazione sul fronte delle esportazioni di prodotti trasformati è leggermente migliorata.Alla fine dell'anno oggetto del rapporto le esportazioni totali di prodotti trasformati si attestavano al 4 per cento circa al disopra del livello dell'anno precedente.L'incremento è riconducibile esclusivamente ai prodotti trasformati contenenti zucchero.Lo zucchero utilizzato per la fabbricazione di prodotti trasformati destinati all'esportazione viene importato ed esportato quasi esclusivamente nel quadro del traffico di perfezionamento.

Le esportazioni di burro nei prodotti trasformati sono rimaste stabili.Nel settore del burro,la prosecuzione del sistema binario (possibilità di scegliere se trasformare burro nel quadro del traffico di perfezionamento o beneficiando di contributi all'esportazione) è stata all'origine della maggiore richiesta di contributi all'esportazione a causa del forte incremento delle esportazioni di burro trasformato.L'importo di 114,9 milioni di franchi,di cui al preventivo della Confederazione,riservato ai contributi alle esportazioni – che corrisponde al limite massimo fissato dall'OMC – è stato esaurito.Inoltre, nel mese di gennaio 2003 si sono dovuti versare 3,8 milioni di franchi circa per le esportazioni effettuate nel mese di dicembre,addebitando tale importo al nuovo conto 2003.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 151 2

La situazione economica e il conflitto armato in Iraq non hanno influito positivamente sulle esportazioni di prodotti trasformati.Nel settore lattiero si registra un'evoluzione parallela dei prezzi praticati in Svizzera e all'estero.In tal modo non dovrebbe aumentare ulteriormente il divario dei prezzi delle materie prime tra Svizzera e altri Paesi. L'aumento del prezzo della farina panificabile introdotto sul piano indigeno ha avuto soltanto lievi effetti sui contributi all'esportazione.

Le quantità esportate comprendono pure burro,semolino di grano duro e zucchero importati ed esportati nel quadro del traffico di perfezionamento.

Quantità esportate In t Fonti: AFD, UFAG 0 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 92 000 212 000 238 000 247 000 1991/92200020012002 Contributi all'esportazione mio. fr. Fonti: AFD, UFAG 0 200 150 100 50 180 112 98 115 1991/92200020012002
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 152

■ Riscossione posticipata di tributi doganali da parte dell'UFAG

Nell'anno oggetto del rapporto l'UFAG,su incarico dell'AFD,ha inviato per la prima volta agli interessati le fatture per la riscossione posticipata dei tributi doganali (dazio + IVA).Una ditta che effettua importazioni è tenuta a pagare tali tributi in caso di superamento delle quote di contingente doganale assegnatele o di importazioni effettuate nel quadro di un contingente senza disporre della rispettiva quota.Mediante la delega dei compiti ci si prefigge di accelerare e semplificare le procedure amministrative.Questo nuovo strumento consente soprattutto di porre rimedio a irregolarità riscontrate in relazione all'importazione di prodotti agricoli,in quanto i tributi dovuti vengono riscossi integralmente e senza lungaggini.Il pagamento delle fatture dell'UFAG è facoltativo,poiché non è previsto il diritto di fare ricorso e,dal profilo della tecnica procedurale,la fatturazione è considerata alla stessa stregua del diritto di audizione.La disciplina in materia di pagamento è buona,anche se nell'anno di transizione 2002 i rispettivi termini sono stati interpretati in modo piuttosto ampio.Nella tabella sono illustrati i risultati principali di questo primo periodo in cui si è proceduto alla riscossione posticipata dei tributi doganali.

Grazie al nuovo sistema è diminuito considerevolmente il numero di pratiche che hanno dovuto venir trasmesse all'AFD per ulteriore disbrigo.Nel caso dei disciplinamenti per i quali è prevista la fatturazione mensile si constata già maggiore diligenza all'atto della dichiarazione doganale.Inoltre,le ditte importatrici reagiscono più velocemente e approfittano più frequentemente della possibilità di inoltrare tempestivamente ricorso all'AFD contro sdoganamenti scorretti.Per quanto concerne questo ambito,il nuovo sistema dev'essere ancora ottimizzato.Onde evitare sovrapposizioni di compiti (emissione della fattura da parte dell'UFAG mentre è già in corso una procedura di correzione presso l'AFD), è indispensabile accelerare la procedura di ricorso

Riscossione posticipata di tributi doganali – 2002 ProdottiFatture FattureIn %Fascicoli FattureFattureIn % UFAGpagatetrasmessi UFAGpagate all'AFD per l'incasso 1 fr.fr.%fr.NumeroNumero% Formaggio25 45825 458100,0044 100,0 Animali da macello,carne506 379214 15742,3292 222362877,8 Insaccati29 94513 61545,515 06810770,0 Carne di pollame 84 21311 69313,972 5204250,0 Animali della specie equina253 403 115 69245,7137 711452248,9 Cereali panificabili8 9520 00200 Patate,comprese le patate da semina, prodotti di patate82 90481 42298,21 482111090,9 Fiori recisi357 05914 8994,2342 160211152,4 Frutta,verdura1 084 776918 20884,6141 37448944991,8 Verdure congelate1 5941 594100,0022 100,0 Frutta da sidro, prodotti di frutta26 1033 21812,3010220,0 Totale2 460 7861 399 95656,91 002 53763453784,7
1Decorso infruttuoso il termine di pagamento,l'UFAG trasmette i casi di fatture non saldate all'AFD che emana una decisione di riscossione. Complessivamente sono stati evasi 14 casi con il versamento di fr.34 000 (stato 19 settembre 2003). Fonti:UFAG,AFD
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2 153

nonché la trasmissione all'UFAG delle correzioni di dichiarazioni doganali accettate. Ciò consentirebbe di evitare un gran numero di rimborsi.

Conformemente agli articoli 7 e 23 dell'ordinanza concernente l'importazione e l'esportazione di verdura,frutta e prodotti della floricoltura,nel caso della frutta e della verdura fresche,l'UFAG può imporre all'importatore di pagare l'aliquota di dazio fuori contingente per la merce importata in eccesso al momento del passaggio da un periodo con importazioni quantitativamente illimitate all'aliquota di dazio del contingente a un periodo con importazioni limitate.Nel 2002 l'UFAG ha riscontrato 21 casi di giacenze eccessive di carote,lattuga iceberg,mele o albicocche ed ha emanato decisioni per il pagamento della differenza di dazio per un importo complessivo di 57'776 franchi.

In futuro le quote di contingente doganale individuali assegnate dall'UFAG saranno amministrate direttamente alla frontiera.L'AFD ha lanciato un progetto per ottimizzare e ampliare lo sdoganamento elettronico (revisione del modello doganale 90,risp. dichiarazione elettronica e-dec).Uno degli scopi di tale progetto è quello di evitare che all'atto dell'importazione di prodotti agricoli contingentati venga superata la quota di contingente doganale assegnata.Il sistema va strutturato in modo che in simili casi non venga accettata la dichiarazione doganale elettronica.Questo tipo di amministrazione dei contingenti potrà presumibilmente venir concretizzato a partire dal 2006.Il nuovo sistema consentirà di riscuotere direttamente al passaggio della frontiera i tributi doganali dovuti così da evitare laboriose procedure di riscossione posticipata.

Al più tardi al momento in cui sarà effettivo il controllo dei contingenti con e-dec alla frontiera, è prevista la soppressione del criterio di assegnazione noto come «prestazione e importazione nello stesso periodo» tuttora applicato per alcuni prodotti.I diritti d'importazione non potranno più venir acquisiti mediante il ritiro di prodotti simili all'interno del Paese durante il medesimo periodo.Questa forma di assegnazione dei contingenti doganali non comporta soltanto un notevole dispendio amministrativo per tutti gli interessati,ma soprattutto non si presta per l'amministrazione elettronica dei contingenti al momento dell'importazione.

Nel quadro delle procedure di vendita all'asta,in futuro è prevista la rinuncia a fissare quote massime di contingente per persona.Una simile restrizione non garantisce parità di trattamento soprattutto in considerazione dei rapporti riscontrabili frequentemente fra persone fisiche o giuridiche,specie nel caso di società madri e succursali. Inoltre,essa è poco opportuna,vista la possibilità di concludere accordi per l'utilizzazione di quote di contingente doganale.Infine è giustificato rinunciarvi anche dal profilo del diritto dei cartelli.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 154
■ Prospettiva

Provvedimenti 2002/03

2.1.2Economia lattiera

Vista la situazione precaria sul fronte dello smercio,specie a livello di esportazione, nell'anno oggetto del rapporto le organizzazioni attive nel campo dell'economia lattiera hanno proposto di ridurre del 2 per cento il volume dei contingenti.La modifica d'urgenza della LAgr decisa dal Parlamento ha consentito al Consiglio federale di mettere in atto rapidamente tale riduzione.Lo smantellamento del sostegno nell’ambito del credito quadro ha interessato soltanto gli aiuti.Singole aliquote (aiuti all'interno del Paese per il formaggio) sono state azzerate.

ProdottoFormaggioBurroLatte

1Solo per determinati scopi d’utilizzazione

2 Solo in caso di rinuncia all'importazione

3 Differenziazione a seconda del tipo di formaggio e della destinazione (UE

altri Paesi)

4 Escluso il latte di consumo Fonte:UFAG

I provvedimenti di sostegno sotto forma di supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati continuano ad essere destinati in primo luogo al settore caseario.

■■■■■■■■■■■■■■■■
Latte Latte di consumo scrematoin polverePanna Prodotti a base di latte fresco Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■ Supplementi ■ Aiuti all’interno del Paese ■ 1 ■ 1 ■ 2 Aiuti all’esportazione ■ 3 ■■ 4
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 155 2

Nel corso del 2002 le uscite della Confederazione a favore dell’economia lattiera sono ulteriormente diminuite.Nell’anno oggetto del rapporto l’importo a disposizione ammontava a 600,6 milioni di franchi ossia 66 milioni circa in meno rispetto all'anno precedente (–10%).Nel 2002 la Confederazione ha adottato diversi provvedimenti che hanno comportato uscite supplementari di 152,9 milioni di franchi (cfr.il capitolo «Turbolenze sul mercato lattiero»).

dei mezzi – 2002

Per il sostegno del prezzo nel settore lattiero sono stati stanziati complessivamente 600,6 milioni di franchi,di cui 410,1 a favore del formaggio (68,3%).Il settore del burro ha assorbito 92,9 milioni di franchi (15,5%),quello del latte in polvere e di altri latticini 90,6 milioni di franchi (15,1%).Come nell’anno precedente,7,0 milioni di franchi (1,1%) sono stati necessari per compiti amministrativi.

■ Mezzi finanziari – 2002
Ripartizione
Aiuti all'interno del Paese 26%
Totale 600,6 mio. fr.
Aiuti all'esportazione 13% Supplementi 60% Amministrazione 1% 2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 156
Fonte: UFAG

■ Anno difficile per l'economia lattiera

Turbolenze sul mercato lattiero

Nell'anno oggetto del rapporto il settore lattiero ha dovuto far fronte a notevoli sfide con ripercussioni anche sul 2003:

– massiccia erosione delle quote sui mercati caseari esteri;

– giacenze di formaggio superiori alla media;

– passaggio dalla produzione di formaggio alla fabbricazione di burro,latte scremato in polvere e latte intero in polvere;

– giacenze di burro e latte scremato in polvere superiori alla media;

– mancata possibilità di effettuare importazioni di burro;

– difficoltà finanziarie dell'azienda leader del settore della valorizzazione del latte, Swiss Dairy Food AG,e richiesta,il 22 settembre 2002,della moratoria concordataria.

Il difficile contesto con cui ha dovuto confrontarsi l'economia lattiera,ha spinto anche la Confederazione ad adottare provvedimenti straordinari:

– rinuncia alla tranche annuale d'ammortamento di 30,6 milioni di franchi per i mutui sugli stock di formaggio e proroga di un anno del termine di rimborso;

– concessione di mutui rimborsabili,gravati da interessi,per un importo di 65 milioni di franchi alle organizzazioni di categoria per ridurre le eccessive giacenze di formaggio e latte in polvere;

– assunzione dell'incarico di pagare il latte a diverse migliaia di fornitori di Swiss Dairy Food AG,nel periodo dal 1° agosto al 22 settembre 2002,per un ammontare di 57,3 milioni di franchi.L'iniziativa della Confederazione è stata sostenuta dalle banche attraverso la concessione di un credito sulla massa.Ciò ha consentito la valorizzazione adeguata del latte anche dopo il 22 settembre 2002 nonché la cessione di rami aziendali di Swiss Dairy Food AG in moratoria concordataria.Gran parte dei lavori in relazione alla liquidazione hanno potuto essere conclusi entro la primavera 2003.Questi provvedimenti sono stati finanziati mediante mezzi iscritti nel preventivo di altri settori e non esauriti.

■ Messaggio sulla modifica d'urgenza della legge sull'agricoltura

Vista la difficile situazione sul mercato lattiero e in attesa dell'attuazione delle proposte formulate nel quadro della Politica agricola 2007,si è reso necessario un intervento affinché la categoria disponesse di un margine di manovra maggiore e potesse assumersi le proprie responsabilità.L'obiettivo era quello di rendere più vincolanti per il Consiglio federale le decisioni e le richieste della categoria in materia di quantità di latte.

Il 16 ottobre 2002 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento una proposta di revisione dell'articolo 31 LAgr che dà seguito alla richiesta del mercato di un adeguamento differenziato della quantità di latte.Nel messaggio sulla modifica d'urgenza della LAgr sono illustrate due possibilità per aumentare il volume dei contingenti lattieri.Una prevede che l'intera categoria,tuttavia soltanto per gli anni lattieri 2002/03 e 2003/04,inoltri al Consiglio federale una proposta comune di adeguamento del volume dei contingenti,l'altra che le singole organizzazioni di categoria presentino richieste distinte.Il Parlamento ha approvato le modifiche di cui sopra durante la sessione invernale 2002.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 157 2

A fine 2002 la necessità dell'intera categoria di adeguare il quantitativo era palese.Per poter emanare una misura di durata limitata ricorrendo a una modifica d'urgenza della legge è indispensabile che le decisioni delle organizzazioni di addetti alla valorizzazione del latte corrispondano pienamente a quelle dei produttori lattieri.Mediante la rispettiva modifica di legge,gli operatori del settore lattiero sono chiamati sin d'ora ad assumersi maggiori responsabilità in materia di adeguamento dei quantitativi.

L'intera categoria,ossia la federazione dei Produttori svizzeri di latte (PSL),l'associazione dell'industria lattiera svizzera (VMI) e Fromarte,ha approfittato della possibilità di adeguare la quantità totale di latte.Nel mese di dicembre 2002 al Consiglio federale è stata inoltrata la richiesta,caldeggiata dall'intera categoria,di ridurre la quantità di latte del 2 per cento per l'anno lattiero 2002/03.

Nell'aprile 2003 PSL,VMI e Fromarte hanno richiesto un'ulteriore riduzione della quantità di latte del 2,5 per cento per l'anno lattiero 2003/04.Mediante queste due richieste,la quantità di latte è stata ridotta dal 104,5 al 100 per cento dei contingenti di base.

La seconda nuova norma prevede la possibilità per un'organizzazione di categoria,ad esempio quella preposta a un determinato tipo di formaggio,di prendere una decisione che successivamente viene messa in atto dal Consiglio federale nell'ambito dell'ordinanza sul contingentamento lattiero.I presupposti sono dati se:

– la decisione dell'organizzazione di categoria adempie le condizioni della LAgr;

vi è la garanzia che la quantità fissata sia valorizzata o commercializzata dall'organizzazione di categoria;

vi è la garanzia che l'organizzazione di categoria abbia tenuto in considerazione le condizioni riscontrabili sui mercati parziali come quello dei prodotti biologici o i mercati locali.

Fino all'estate 2003,nessuna organizzazione di categoria era ricorsa a tale possibilità Le singole organizzazioni di categoria potranno avvalersene anche nel quadro della Politica agricola 2007.Mediante la modifica della LAgr con effetto al 1° gennaio 2004, il diritto d'urgenza è stato trasposto in quello ordinario.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 158
Latte per l’industriaLatte prodotto senza insilati Fromarte VMI Addetti alla valorizzazione
Richiesta al CF Consenso Fonte: UFAG Accordo
Produttori PSL
Modifica dell’OCL da parte del CF

■ Il commercio di contingenti lattieri è tuttora apprezzato

Contingentamento lattiero

Nell'anno lattiero 2001/02 i produttori che commercializzano latte erano 36'231. Rispetto all'anno precedente si registra una flessione del 4,9 per cento.Questa percentuale è quasi il doppio del tasso medio di diminuzione del 2,5 per cento rilevato nel periodo dal 1995/96 al 1999/2000.Considerati i dati di tutta la Svizzera,per la prima volta il contingente medio per azienda ha superato la soglia degli 80'000 kg,raggiungendo quota 83'407 kg.Rispetto all'anno precedente vi è stato un incremento di 4'226 kg (+5,3%).L'aumento rispetto al livello dell'anno lattiero 1995/96 è stato di oltre il 25 per cento.

Nonostante l'aumento generalizzato della quantità di latte del 3 per cento nell'anno lattiero 2001/02,i superamenti di oltre 5'000 kg,per i quali viene riscossa una tassa, hanno raggiunto il livello primato di 7'341 tonnellate.Le tasse a favore della Cassa della Confederazione ammontano a 4,4 milioni di franchi circa.

Il commercio di contingenti incontra il favore dei produttori.Nell'anno lattiero 2002/03 3’948 produttori hanno acquistato un contingente,mentre 8’806 produttori lo hanno preso in affitto.La quantità trasferita ammonta a 234’506 tonnellate circa,ossia al 7,8 per cento del contingente di base.Alla fine dell'anno lattiero,115’861 tonnellate di contingenti presi in affitto sono state restituite ai locatori. Commercio

Dall'introduzione,nel 1999,del commercio di contingenti sono stati acquistati definitivamente contingenti per un volume di 208'100 tonnellate.Nell'anno lattiero 2001/02 il volume di contingenti affittati ammontava a 380'500 tonnellate circa. Complessivamente in questo anno lattiero 588'600 tonnellate di contingente,ossia poco meno del 20 per cento del contingente di base,sono state gestite da altri produttori nel quadro di trasferimenti di contingente non vincolati alla superficie.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 159 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA
di contingenti Unità 2000/01 1 2001/02 1 2002/03 2 Vendita Produttori interessatiNumero2 8202 4552 655 Totale lattemio.kg73,572,491,8 Per trasferimentokg26 07229 49034 592 Locazione Produttori interessatiNumero7 8137 3166 684 Totale lattemio.kg155,8140,8142,7 Per trasferimentokg19 94719 24521 345 1 Dati definitivi 2 Dati provvisori Fonte:UFAG

■ Amministrazione dei contingenti supplementari

Il provvedimento introdotto contemporaneamente al contingentamento lattiero,che prevede la concessione di un contingente supplementare di 2'000 kg per l'acquisto di un animale proveniente dalla regione di montagna, è stato modificato lievemente a favore degli agricoltori.

L'estensione del periodo d'acquisto a tutto l'anno,la rinuncia all'iscrizione obbligatoria nel libro genealogico degli animali acquistati e la revisione dei compiti del tenitore del registro genealogico,entrate in vigore il 1° gennaio 2002,hanno reso più difficile il controllo delle esigenze che devono essere adempiute dagli animali acquistati.

I servizi cantonali interessati e l'UFAG hanno pertanto deciso di amministrare i contingenti supplementari basandosi sui dati disponibili nella banca dati sul traffico di animali (BDTA) e nel sistema d'informazione sulla politica agricola (AGIS/SIPA).Con una modifica dell'ordinanza sul contingentamento lattiero,entrata in vigore il 1° gennaio 2003,il Consiglio federale ha messo in atto tale cambiamento di sistema.

Dal 1° gennaio 2003 i contingenti per animali acquistati nella regione di montagna possono essere richiesti alla BDTA.

Per principio,la BDTA dovrebbe contenere tutti i dati che garantiscono la tracciabilità completa dell'animale.Siccome non sempre le notifiche vengono inoltrate in modo corretto,la banca dati presenta tuttora delle lacune che non permettono di attuare un controllo ineccepibile su base elettronica.In caso di tracciabilità incompleta,nel 2003 è ancora consentito inoltrare ai Cantoni una copia dei documenti d'accompagnamento i quali certificano che prima dell'acquisto l'animale è stato tenuto ininterrottamente per 22 mesi nella regione di montagna.I Servizi cantonali trasmettono i giustificativi con preavviso positivo o negativo all'UFAG.Sulla base dell'esito dell'esame della domanda,alla federazione lattiera può venir assegnato il contingente supplementare. Mediante queste nuove disposizioni s'intende semplificare l'amministrazione e migliorare la disciplina in materia di notifica alla BDTA.Per tale motivo la disposizione transitoria di cui sopra si applica soltanto nel 2003.A partire dal 1° gennaio 2004 unicamente gli animali per i quali è garantita la tracciabilità completa daranno diritto a un contingente supplementare.

Sostegno del mercato mediante supplementi ed aiuti

Nell'anno oggetto del rapporto non sono intervenuti cambiamenti per quanto concerne i provvedimenti di sostegno del mercato.Data la riduzione del sostegno,gli aiuti hanno subito tagli anche massicci.Il peggioramento della situazione sul mercato lattiero,rilevato nel corso dell'anno oggetto del rapporto,e il calo delle esportazioni di formaggio non sono comunque imputabili alla riduzione del sostegno.Gli adeguamenti che sarebbero stati necessari a causa della situazione di mercato vieppiù difficile, non sono stati realizzati o sono stati messi in atto tardivamente.A questo proposito il Consiglio federale ha reagito riducendo da 77 a 73 centesimi il prezzo d'obiettivo per chilogrammo di latte contenente complessivamente 73 g di grasso e proteine.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 160

■ Attività di controllo nel settore lattiero

L'attività di controllo dell'UFAG è variata e ampia.Oltre ai controlli effettuati dall'Ispettorato dell'Ufficio,le sezioni specializzate in ambito lattiero svolgono autonomamente verifiche in due ambiti.

Esse appurano le modalità d'esecuzione del contingentamento lattiero,un compito delegato ai Servizi d'amministrazione del contingentamento lattiero,che di norma sono le federazioni lattiere regionali.Ciò implica il controllo in senso stretto dell'attività di tali Servizi,come ad esempio la verifica periodica dell'adempimento dei mandati previsti nell'accordo di prestazioni nonché il controllo di quanto scaturisce dall'applicazione delle disposizioni d'esecuzione.

Nel presente rapporto ci si concentrerà su questo secondo ambito.Trattasi dell'attività di controllo in relazione ai provvedimenti di sostegno del prezzo del latte.Anche in questo caso,con il passaggio al nuovo disciplinamento del mercato lattiero realizzato il 1° maggio 1999,il compito di amministrare supplementi e aiuti è stato affidato a un servizio esterno,ossia alla Fiduciaria Latte Sagl (TSM).Oltre ai controlli svolti dall'Ispettorato,le sezioni specializzate vigilano sull'ottemperanza dell'accordo di prestazioni e trattano i casi in cui sono state riscontrate irregolarità.L'applicazione del provvedimento di sostegno del mercato comporta un considerevole dispendio di mezzi finanziari;ogni mese vengono versati circa 50 milioni di franchi ad addetti alla valorizzazione del latte e ad esportatori.Considerata l'entità, è necessario garantire un controllo accurato e ineccepibile a tutti i livelli.

Vigilanza da parte dell'UFAG

Nel quadro della verifica dell'attività della TSM,la sezione specializzata controlla,per campionatura,se la TSM ha registrato correttamente i dati di coloro che sono assoggettati all'obbligo di notifica e se i singoli richiedenti esistono effettivamente e sono autorizzati ad inoltrare domande di contributo.Ogni mese vengono controllate 25 domande scelte casualmente.Siccome i casi in cui è necessario procedere a ulteriori accertamenti o a correzioni sono molto rari,si può concludere che la TSM svolge gli incarichi affidatile in modo preciso e coscienzioso.

Controllo approssimativo da parte della TSM

Per l'amministrazione di supplementi e aiuti è stato sviluppato un sistema informatico che consente alla TSM di registrare tutti i dati dei richiedenti,degli addetti alla valorizzazione e degli esportatori.I primi controlli vengono eseguiti già a questo livello (rispetto delle scadenze,completezza,errori evidenti,ecc.).Nell'ambito dei lavori preparatori in vista del versamento di supplementi e aiuti da parte della TSM,il sistema allestisce automaticamente una serie di valutazioni che consentono di controllare in modo ineccepibile tutti coloro che sono assoggettati all'obbligo di notifica.Tali valutazioni vengono messe a disposizione anche dell'Ispettorato e delle sezioni specializzate incaricate di svolgere controlli supplementari.Il sistema informatico consente di effettuare test sulla plausibilità attraverso la verifica della correttezza dei dati.Possono venir rilevate lacune e relative conseguenze (p.es.supplementi o aiuti ricevuti indebitamente).Queste analisi forniscono indicazioni importanti per i controlli mirati dell'Ispettorato.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 161 2

Controllo in loco da parte dell'Ispettorato

Se in occasione del controllo di un'azienda vengono riscontrate infrazioni delle disposizioni vigenti in materia di contingentamento lattiero o di sostegno del prezzo del latte,l'Ispettorato stende un rapporto.Le bagatelle vengono evase direttamente mediante un comunicato dell'Ispettorato ai diretti interessati.I fascicoli che documentano di infrazioni punibili con misure amministrative vengono trasmessi alle sezioni specializzate del settore lattiero,affinché procedano al disbrigo.

La sezione competente registra le pratiche e ne controlla l'iter.Viene appurato se e quali sanzioni debbano venir irrogate al colpevole.Per garantire la parità di trattamento, è stato allestito un catalogo delle sanzioni.In esso è indicato come ripristinare lo stato di diritto laddove siano state riscontrate infrazioni delle disposizioni vigenti in ambito lattiero e quali sanzioni vanno irrogate nel singolo caso.Prima dell'emissione della decisione,agli interessati viene concesso il diritto di audizione.Dopo il passaggio in giudicato della decisione,la sezione specializzata provvede affinché gli aiuti indebitamente percepiti vengano rimborsati o il contingente ridotto.

Controlli della sezione specializzata – 2002

CaratteristicaNumero

Rapporti dell'Ispettorato recanti contestazioni207

Pratiche evase154 di cui casi con lacune nel controllo della valorizzazione del latte91 di cui casi con indicazioni errate nella domanda di supplementi o di aiuti45 di cui casi di infrazioni del contingentamento lattiero18

Pratiche in fase di disbrigo38

Pratiche in sospeso15

Restituzioni

Casi20

Importo fr.53 754

Tasse

Casi34

Importo fr.6 580

Fonte:UFAG

Mediante questa attività di controllo s'intende in primo luogo garantire che vengano rispettate le prescrizioni e che i fondi federali per il sostegno del mercato lattiero siano richiesti e ripartiti in modo conforme.Inoltre ci si prefigge di assicurare l'applicazione ineccepibile dei provvedimenti.Dati completi e di buona qualità non sono soltanto il presupposto per il versamento di supplementi e aiuti,bensì anche per la compilazione di statistiche affidabili sul latte.Per tale motivo l'UFAG non si limita a ripristinare lo stato di diritto e ad adottare misure amministrative nei confronti dei colpevoli,ma in quei casi in cui non vi è una fattispecie di reato vuole soprattutto motivare gli interessati in vista di una migliore disciplina di notifica.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 162

Provvedimenti 2002

2.1.3 Produzione animale

La protezione alla frontiera sotto forma di dazi e contingenti doganali costituisce il principale strumento di sostegno della produzione indigena di carne.A favore del mercato della carne e delle uova nonché dell'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito vengono pure versati aiuti.

Contributi per la valorizzazione della lana di pecora

1 Solo per il bestiame da allevamento e da reddito

Nell'anno oggetto del rapporto sono stati concessi per la prima volta contributi a favore della costruzione o della ristrutturazione di pollai destinati alle ovaiole particolarmente rispettosi delle esigenze degli animali.Terminato il periodo transitorio di cinque anni,il 31 dicembre 2001 sono invece stati soppressi i contributi di raccolta e di cernita per le uova di consumo.

Grazie alla situazione favorevole sul mercato,alcune misure di sgravio non hanno nemmeno dovuto venir adottate.Proviande ha rinunciato all'attuazione dello sgombero del mercato nei macelli di animali delle specie bovina,equina e suina.Inoltre non sono stati impiegati mezzi finanziari della Confederazione per azioni d'immagazzinamento di carne bovina o suina né per la riduzione del prezzo della carne di vitello e suina.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 163 2
■■■■■■■■■■■■■■■■
Animale/ProdottoBoviniVitelliSuiniEquiniOviniCapriniPollameUova Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■■■■ Sgombero del mercato sui mercati pubblici ■■■ Sgombero del mercato nei macelli ■■■■■ Azioni d’immagazzinamento ■■■ Azioni di vendita a prezzo ridotto ■■■ Esperimenti conformi alla pratica ■ Contributi per incentivare la riconversione ■ Contributi agli investimenti per la costruzione di stalle ■ Azioni di spezzatura e altri provvedimenti
di commercializzazione
1 ■■■■ Effettivi massimi ■■■■
Contributi all’esportazione
Fonte:UFAG

Dei 46,3 milioni di franchi iscritti nel preventivo federale per provvedimenti nel settore della produzione animale ne sono stati spesi soltanto 20,3 milioni.I mezzi rimanenti sono stati in gran parte trasferiti ad altri settori sotto forma di crediti suppletivi.2 milioni di franchi sono stati destinati al finanziamento dell'azione per la trasformazione delle uve in prodotti senz'alcol,6 milioni di franchi sono stati impiegati per lo smaltimento degli scarti di macellazione nonché di carne e 10,8 milioni di franchi sono stati utilizzati per il pagamento dei fornitori di Swiss Dairy Food.Inoltre,in virtù dell'ordinanza sulle uova,3 milioni di franchi sono stati usati per il finanziamento complementare di pagamenti diretti a favore della detenzione di ovaiole particolarmente rispettosa delle loro esigenze.La minor spesa nel settore della produzione animale è essenzialmente riconducibile all'ottima situazione del mercato della carne e delle uova nonché al fatto che le restrizioni ostacolano tuttora l'esportazione di animali da allevamento e da reddito.Benché Germania e Francia abbiano riaperto le frontiere al bestiame svizzero,rispettivamente il 30 novembre 2001 e il 3 maggio 2002,rimane in vigore il divieto d'importazione sancito dall'Italia,il principale acquirente di bestiame svizzero.Contrariamente a quanto è solitamente il caso nel secondo semestre,grazie a un aumento del 10 per cento del consumo di carne bovina non è stato necessario intervenire sul mercato.Nemmeno i fondi disponibili per le misure di valorizzazione stagionali sul mercato delle uova sono stati esauriti.

Ripartizione dei mezzi – 2002

Totale 20,3 mio. fr.

Contributi a sostegno della produzione indigena di uova 18%

Accordo di prestazioni Proviande 37%

Contributi per l'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito 11%

Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 4%

Contributi per azioni d'immagazzinamento e di vendita a prezzo ridotto per la carne bovina e di vitello 30%

Fonti: Conto dello Stato, UFAG
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 164

Dal 1° gennaio 2000 Proviande,su incarico dell'UFAG,fornisce prestazioni nel settore del mercato del bestiame da macello e della carne.I compiti da essa svolti sono finanziati mediante mezzi prelevati dal fondo per la carne.

1.Classificazione neutrale della qualità sui mercati pubblici sorvegliati e nei macelli

Il servizio di classificazione di Proviande ha proceduto alla classificazione neutrale della qualità dell'80–90 per cento degli animali macellati nonché di tutti gli animali vivi presentati sui mercati pubblici.Questa attività è svolta da oltre cento impiegati di Proviande,occupati a tempo pieno o parziale,che complessivamente hanno fornito 53'000 ore di lavoro.

Nell'ambito della classificazione delle mezzene di suino,per la valutazione della quota di carne magra quattro aziende svizzere utilizzano già l'apparecchio denominato Autofom.Autofom è un apparecchio automatico molto sofisticato che valuta la quota di carne magra sulla scorta di centinaia di misurazioni.L'utilizzo degli altri apparecchi omologati per la classificazione delle carcasse di suino,come Fat-O-Meater o CSBUltra-Meater,implica un maggiore dispendio in termini di personale.Il valore medio della quota di carne magra su un campione di 850'000 macellazioni (30% di tutte le macellazioni) ammonta al 55 per cento.

Per la valutazione della qualità di animali macellati delle specie bovina,ovina,caprina ed equina è determinante la percezione visiva della carcassa.La classe di muscolatura e di tessuto grasso dei corpi macellati viene valutata con l'ausilio di immagini di riferimento.La cosiddetta CH-TAX per la valutazione della muscolatura comprende cinque classi:C = molto bene in carne,H = bene in carne,T = muscolatura media,A = scarnato e X = molto scarnato.Anche per la valutazione del tessuto grasso ci si avvale di cinque classi.Per determinare la qualità secondo CH-TAX degli animali vivi delle specie bovina e ovina gli esperti in materia di classificazione ricorrono ai tocchi.

Da un'analisi di un campione di risultati della classificazione della qualità effettuata nel 2002 emergono differenze evidenti fra torelli e vacche.I dati sono stati forniti da dieci macelli,presso i quali viene effettuato quasi il 40 per cento delle macellazioni totali di animali della specie bovina.Per quanto concerne i torelli,il 33 per cento rientrava nelle classi C e H,le migliori,il 61 per cento nella classe T,quella media,e soltanto il 6 per cento nelle classi di muscolatura A e X.Per quanto riguarda le vacche,invece,soltanto il 2 per cento rientrava nelle classi C e H,il 42 per cento nella classe T e il 56 per cento nelle classi A e X.Nel caso degli agnelli predomina la classe media con una quota del 57 per cento.Due terzi dei capretti macellati esaminati dagli esperti in materia di classificazione sono stati considerati bene in carne.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 165 2
■ Bestiame da macello e carne:accordi di prestazioni

2.Sorveglianza dell'andamento del mercato nei macelli nonché esecuzione dei provvedimenti tesi a sgravare il mercato

In collaborazione con organizzazioni contadine e/o servizi cantonali,Proviande ha organizzato i seguenti mercati:75 per il bestiame grosso,19 per i vitelli e 101 per gli ovini.I mercati si sono svolti in 19 Cantoni per quanto riguarda il bestiame grosso e rispettivamente in 7 e 16 Cantoni nel caso dei vitelli e degli ovini.Per le greggi transumanti di pecore e agnelli,nel periodo fra il 15 novembre 2001 e il 15 marzo 2002 sono stati organizzati mercati in località che dispongono delle necessarie infrastrutture.Sui mercati di bestiame grosso giungono prevalentemente vacche da latte.Il numero di torelli e buoi è piuttosto limitato in quanto questi animali vengono generalmente venduti dall'allevatore direttamente al commerciante o al macello.Il numero di ovini presentati ai mercati è aumentato del 15 per cento rispetto al 2001.Per i vitelli non si segnalano variazioni,mentre per il bestiame grosso si registra un calo del 5 per cento.Nell'ambito dello sgombero del mercato,Proviande ha assegnato ai titolari di quote di contingente doganale tenuti a ritirare animali sul piano indigeno 2'029 capi di bestiame grosso e 1'614 ovini.Rispetto all'anno precedente vi è stata una flessione di circa un terzo.Sui mercati di vitelli è stato necessario sgomberare soltanto 139 capi.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 166
In % Fonte: Proviande C H T A
VaccheTorelliVitelli Classe di muscolatura AgnelliCapretti 0 70 50 60 40 30 20 10
Distribuzione delle carcasse in funzione delle classi di muscolatura – 2002
X

Cifre inerenti ai mercati pubblici sorvegliati – 2002

CaratteristicaUnità VitelliBestiameAnimali della grossospecie ovina

Mercati pubblici sorvegliatiNumero473899308

Animali presentatiCapi52 96069 13375 937

Quota degli animali presentati rispetto alle macellazioni%171826

Animali assegnati

(sgombero del mercato)Capi1392 0291 614

Fonte:Proviande

Nell'anno oggetto del rapporto la situazione sul mercato della carne bovina è migliorata rispetto al 2001.Aiuti statali sono stati destinati al sostegno di azioni d'immagazzinamento soltanto di 1'061 tonnellate di carne di vitello e di azioni di riduzione del prezzo di circa 4'500 muscoli di manzo.Proviande ha eseguito controlli volti ad appurare l'ottemperanza delle disposizioni vigenti in materia di azioni d'immagazzinamento e di riduzione del prezzo.L'UFAG ha versato contributi per un importo di 6 milioni di franchi.Tutte le giacenze di carne,comprese quelle di carne bovina,risalenti al 2001,per un volume di 2'200 tonnellate,sono state immesse sul mercato e smerciate entro la fine dell'anno oggetto del rapporto.

3.Registrazione e controllo delle domande di quote di contingente doganale

Il numero delle domande presentate,pari a 886, è nuovamente diminuito rispetto all’anno precedente (–5%).Proviande ha controllato le notifiche delle prestazioni all'interno del Paese onde appurarne la completezza e la plausibilità.In particolare ha esperito sopralluoghi in tutte le aziende che hanno notificato muscoli di manzo salati, mentre per quanto concerne le altre notifiche di prestazioni all'interno del Paese,come macellazioni e acquisti di lombi,le verifiche sono state attuate per campionatura.Al termine della registrazione e del controllo dei dati sulla prestazione all'interno del Paese Proviande li ha trasmessi all'UFAG.Sulla base di tali indicazioni,il 21 novembre 2002 l'UFAG ha assegnato quote di contingente doganale a 872 persone fisiche o giuridiche.A 745 persone sono state assegnate quote per carne di animali della specie bovina (muscoli di manzo esclusi),a 450 per carne di animali della specie suina,a 203 per carne di animali della specie ovina,a 155 per muscoli di manzo,a 36 per carne di animali della specie equina e a 34 per carne di animali della specie caprina.Non è stato possibile entrare nel merito di 14 domande,in quanto inoltrate tardivamente o perché non raggiungevano il livello minimo di prestazione all'interno del Paese.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 167 2

■ Valorizzazione della lana di pecora

Ogni anno le pecore svizzere danno 900 tonnellate di lana.Il 40–50 per cento di tale quantitativo viene ritirato e commercializzato dalla Centrale della lana indigena della Federazione ovina svizzera.Un terzo circa del quantitativo totale è smaltito come scarto e un quarto è commercializzato direttamente dai detentori di ovini.Da tempi immemorabili,la lana è la materia prima per eccellenza per la fabbricazione di tessuti. Un'alternativa adeguata è costituita dall'utilizzo della lana come materiale insonorizzante e isolante.Data la scarsa domanda dell'industria tessile svizzera,gran parte della lana raccolta,cernita e pressata dalla Centrale della lana indigena dev'essere esportata al prezzo praticato sul mercato mondiale.Nell'anno oggetto del rapporto la Confederazione ha versato 0,8 milioni di franchi alla Centrale della lana svizzera,onde assicurare la valorizzazione di tale prodotto.Un quarto dell'importo summenzionato è stato destinato alla copertura di parte dei costi d'esercizio.L'importo rimanente è stato versato ai produttori che hanno consegnato la lana.

■ Mutamento strutturale nel settore del commercio di carne e prodotti carnei

Il mutamento strutturale non riguarda soltanto l'agricoltura,ma tocca in modo massiccio anche alcuni settori a valle dediti alla lavorazione della carne.Tra il 1991 e il 2001 il numero di macellerie la cui attività principale consiste nella vendita di carne e prodotti carnei è passato da 2'659 a 1'871 (–29,6%).Nello stesso periodo il numero di persone occupate nelle macellerie è sceso di un terzo,fissandosi a 9'300 unità.Le cifre summenzionate non contemplano i negozi la cui attività principale non è la vendita di carne e di prodotti carnei.Trattasi in particolare dei grandi distributori o dei negozi di generi alimentari con un ampio assortimento di prodotti (latte,verdura, frutta,carne,ecc.).Soltanto nel 40 per cento circa delle macellerie vengono macellati annualmente più di 30 capi di bestiame grosso o 100 suini.Due terzi delle macellerie ne macellano meno o non ne macellano affatto in quanto si riforniscono di carne prevalentemente presso strutture specializzate.Nel 2001 l'attività principale è stata la macellazione di bovini,suini,ovini,caprini ed equini per 97 aziende,la macellazione di pollame per 10 aziende e la lavorazione della carne per 155 aziende.In questi settori il numero di aziende è rimasto relativamente costante dal 1995.Nel 2001 macelli e aziende di trasformazione davano lavoro a 11'000 persone circa.

■ Pesca e piscicoltura: piccoli settori

Conformemente alla LAgr,vengono sostenuti i provvedimenti per i miglioramenti strutturali e per la promozione della qualità e dello smercio nei settori della pesca professionale e della piscicoltura.Non sono invece previsti mezzi finanziari per i provvedimenti di sgravio del mercato o per i pagamenti diretti.Nel 2000 è stato rivisto il sistema di rilevazione statistica.Dai nuovi dati scaturisce che nel settore della piscicoltura vi sono 83 strutture,mentre in quello della pesca professionale 224.Gli occupati in entrambi i settori sono 644,di cui 437 a tempo pieno.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 168

■ Uova:provvedimenti a sostegno della produzione indigena e misure di valorizzazione

La cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova è alimentata da aliquote di dazio a destinazione vincolata.Nell'anno oggetto del rapporto era disponibile un importo di 12,5 milioni di franchi per il sostegno della produzione indigena di uova e per misure di valorizzazione.

Dal 1° gennaio 2002 l'UFAG concede contributi agli investimenti per la ristrutturazione e la costruzione di pollai rispettosi delle esigenze degli animali.I contributi erogati esclusivamente per pollai destinati alla produzione di uova,non devono venir rimborsati e non sono gravati da interessi.Complessivamente è stato prospettato il versamento di 415'000 franchi a 17 aziende con ovaiole,a 5 aziende con pollastrelle e a 1 azienda con ovaiole e pollastrelle.Nell'anno oggetto del rapporto l'UFAG ha già provveduto al versamento di 248'000 franchi.Le aziende che hanno beneficiato di tali contributi detengono mediamente 3'800 animali.Sono state realizzate aree con clima esterno che devono presentare una superficie coperta,ubicata fuori del pollaio, provvista di uno strato sufficiente di lettiera.L'area con clima esterno è uno dei presupposti per l'adempimento delle prescrizioni SSRA e URA.

Dopo la Pasqua e nei mesi estivi la domanda di uova indigene è minore rispetto ai periodi precedenti il Natale e la Pasqua.Onde attutire le ripercussioni delle fluttuazioni stagionali della domanda,l'UFAG mette a disposizione 3 milioni di franchi per il finanziamento di misure di valorizzazione.Le azioni di spezzatura svolte dalle ditte che fabbricano prodotti a base di uova hanno interessato 18,6 milioni di uova indigene.Tali azioni sono sostenute mediante il versamento di un contributo di 9 centesimi per uovo spezzato.Le azioni di riduzione del prezzo,di cui approfittano i consumatori,hanno interessato 12,6 milioni di uova.Il contributo concesso agli offerenti ammonta a 5 centesimi per uovo.L'UFAG ha verificato l'osservanza delle disposizioni vigenti in materia di azioni di spezzatura e di riduzione del prezzo,eseguendo sopralluoghi e controlli dei documenti probatori.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 169 2

Nel 2002 l'UFAG ha concesso contributi per un ammontare di circa 319'000 franchi a sostegno degli esperimenti sul pollame conformi alla pratica e della divulgazione dei risultati a livello di formazione e consulenza.Ne hanno beneficiato Aviforum, Zollikofen,il Centro per la detenzione rispettosa del pollame e dei conigli,Zollikofen e l'IRAB,Frick.Sono stati sostenuti con fondi della cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova i seguenti progetti:ottimizzazione della detenzione di ovaiole con uscita sull'erba – gestione e allevamento;pareggio del becco dei pulcini di ovaiole di un giorno d'età in Svizzera:frequenza delle malformazioni in seguito all'intervento;effetto del foraggiamento delle pollastrelle a base di frumento non frantumato sulle future ovaiole;confronto fra la troncatura e la spuntatura del becco dei pulcini di un giorno sullo sviluppo e sulla produttività di pollastrelle e ovaiole brune; esame della produttività delle ovaiole allevate al suolo.

L'abrogazione,il 31 dicembre 2001,dei contributi alla raccolta e alla cernita ha contribuito a ridurre di 3,3 milioni di franchi l'anno il sostegno al mercato delle uova. Contrariamente alle previsioni degli acquirenti di uova,tale decisione non ha inciso sui prezzi alla produzione.Essi sono addirittura aumentati di 1 centesimo per uovo.Sulla scorta di tali osservazioni è possibile concludere che i contributi alla raccolta e alla cernita non si sono rivelati una misura efficace per il sostegno dei prezzi alla produzione.

L’UFAG ha pubblicato e venduto all’asta il contingente doganale «animali della specie equina (esclusi riproduttori,asini,muli e bardotti)».I due bandi comprendevano ciascuno 1'461 capi.In occasione di ogni vendita all'asta,più di 200 persone hanno inoltrato offerte per oltre 2'000 capi;il prezzo medio d'aggiudicazione è stato di 360 franchi per cavallo da reddito e per la pratica di sport.Il ricavato della vendita all'asta a favore della cassa della Confederazione ammonta a 1 milione di franchi.Dal 1° gennaio 2002 il contingente doganale parziale per asini,muli e bardotti,che comprende 200 capi, è ripartito in base all'ordine d'entrata delle domande alla frontiera.Nell'anno oggetto del rapporto,ad agosto il contingente doganale parziale era già esaurito.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 170
■ Cavalli da reddito e per la pratica di sport: vendita all’asta di quote di contingente doganale

Provvedimenti – 2002

2.1.4Produzione vegetale

L'anno oggetto del rapporto è stato,per il settore della produzione vegetale,all'insegna del consolidamento dopo che nel 2001 è terminata l'applicazione della PA 2002.Per tutte le colture campicole la protezione alla frontiera ha rappresentato il principale provvedimento di sostegno dei prezzi indigeni.Il trasferimento del coordinamento della produzione e del controllo dalla Confederazione alle organizzazioni di categoria preposte ai settori delle patate,dei semi oleosi e dei cereali ha determinato, nel complesso,una produzione maggiormente orientata sulle esigenze del mercato dal profilo sia quantitativo sia qualitativo.

La protezione alla frontiera rappresenta il provvedimento principale anche per quanto riguarda frutta,verdura e fiori recisi.Nel settore della frutta rivestono un significato considerevole anche la partecipazione finanziaria alla trasformazione della frutta da sidro nonché i provvedimenti di sgravio del mercato per la frutta a nocciolo.

1A dipendenza dello scopo di utilizzazione o della voce di tariffa non vi è imposizione doganale o vengono applicati dazi ridotti

2Riguarda solo una parte del quantitativo raccolto (somministrazione allo stato fresco ed essiccazione di patate,riserva di mercato per il concentrato di frutta a granelli)

3Per prodotti di patate commestibili

4Soltanto per le patate da semina

5Trasformazione delle uve in prodotti analcolici

■■■■■■■■■■■■■■■■
Provvedimento Protezione alla frontiera 1 ■■■■■■■■ Contributi di trasformazione ■■ 2 ■■ 2 ■ 5 ■ 2 Contributi di coltivazione ■■■ Contributi all’esportazione ■ 3 ■ 4 ■
Fonte:UFAG Coltura Cereali Leguminose a granelli Semi oleosi Patate Barbabietole da zucchero Sementi Verdura,fiori recisi, vitivinicoltura Frutta 2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 171 2

Il sostegno diretto del mercato è aumentato di 16,9 milioni di franchi rispetto al 2001. I contributi di coltivazione versati per i semi oleosi hanno registrato un incremento di 5,0 milioni di franchi,quelli per le leguminose a granelli di 2,4 milioni di franchi.Nel 2002,al conto contributi di trasformazione e di valorizzazione è stato addebitato per la prima volta un importo di 8,5 milioni di franchi inerente all'accordo di prestazioni per i semi oleosi.L'intensificazione della produzione indigena di semi oleosi ha comportato una maggior spesa di 3,7 milioni di franchi rispetto al 2001.Per la valorizzazione delle patate da semina e per la promozione della produzione di sementi di granturco e di piante foraggere sono stati spesi complessivamente 3,9 milioni di franchi.La valorizzazione di patate (escl.le patate da semina) ha beneficiato di un sostegno finanziario di 19 milioni di franchi,mentre la trasformazione delle barbabietole da zucchero di 45 milioni di franchi.

Contributi

L'incremento dei mezzi destinati al sostegno delle leguminose a granelli è dovuto all'aumento dei contributi di coltivazione,introdotto nel mese di gennaio 2002,da 1'260 a 1'500 franchi l'ettaro e all'estensione della superficie riconducibile alla maggiore attrattiva economica delle colture proteiche.Contributi di trasformazione più elevati e una maggiore superficie di coltivazione di semi oleosi sono stati determinanti per la maggior spesa nel 2002.A ciò si aggiungono i contributi per la trasformazione di semi oleosi per scopi tecnici in impianti pilota o di dimostrazione che sono addebitati all'accordo di prestazioni sui semi oleosi.Fino al raccolto 2001 tali contributi venivano addebitati alla voce «Materie prime rinnovabili».

■ Mezzi finanziari Ripartizione dei mezzi – 2002
alla valorizzazione e alla trasformazione 59%
Contributi di coltivazione 27%
Fonte: Conto dello Stato Totale 146 mio. fr.
Diversi
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 172
Contributi all'esportazione 13%
1%

200020012002

Onde sgravare il mercato vinicolo,3,47 milioni di litri di succo d'uva sono stati destinati alla produzione di prodotti analcolici.Il contributo federale straordinario concesso a favore di questo tipo di valorizzazione ammonta a 6,96 milioni di franchi.

Uscite per la valorizzazione della frutta – 2002

Totale 18,2 mio. fr.

Esportazione di altri prodotti di frutta a granelli 3,4%

Esportazione di ciliegie 2,2%

Valorizzazione indigena di mele e pere 5,8% Altre 2,1% di cui sgravio del mercato di ciliegie e prugne 1,3%

Esportazione di concentrato di succo di mela 70,1%

Esportazione di concentrato di succo di pera 16,4%

Per il sostegno all'esportazione di prodotti di frutta sono stati utilizzati 16,36 milioni di franchi,ossia l'89,8 per cento dei mezzi previsti dalla Confederazione per il sostegno nell’ambito della frutta.Per i provvedimenti di sgravio del mercato delle ciliegie e delle prugne sono stati impiegati circa 0,63 milioni di franchi.

mio. fr.
Distribuzione dei mezzi secondo le colture
Barbabietole da zucchero PatateCerealiLeguminose a granelli Semi oleosi Materie prime rinnovabili Produzione di sementi Frutticoltura Vitivinicoltura 0 45 50 40 35 30 25 20 15 10 5
Fonte: Conto dello Stato Fonte: UFAG
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 173

■ Retrospettiva

Colture campicole

Nel XIX secolo l'agricoltura svizzera visse un periodo d'oro grazie ad esportazioni consistenti di bestiame,formaggio e frutta.Con l'affermarsi della navigazione a vapore e della ferrovia la produzione europea si trovò confrontata con la concorrenza del frumento statunitense venduto a minor prezzo,tanto che nella seconda metà del secolo vi fu il crollo dei prezzi alla produzione e la superficie cerealicola indigena diminuì di 150'000 ettari circa.Verso la fine del XIX secolo la Confederazione reagì a questa prima crisi agraria sviluppando un sistema di sostegno del prezzo dei prodotti agricoli sul piano indigeno,introducendo la protezione alla frontiera mediante dazi e promuovendo la ricerca agronomica.

Altre colture

Mais da silo

Colza

Barbabietole da zucchero

Patate

Altri cereali

Mais da granella

Spelta

Frumento

1880190019101920193019401950196019701980199020002002

Nonostante i provvedimenti adottati nel settore della politica agricola,all'inizio della Prima Guerra Mondiale il grado di autoapprovvigionamento in cereali ammontava soltanto al 20 per cento circa mentre gravavano sul mercato le eccedenze lattiere determinate dalle minori possibilità d'esportazione.Mediante direttive di coltivazione per cereali e patate e l'introduzione della garanzia di prezzo e di smercio dei cereali (monopolio della Confederazione sui cereali) fu possibile porre freno alla diminuzione costante della superficie coltiva aperta fino dopo la Guerra (a).La ripresa degli scambi internazionali comportò l'arrivo sul mercato di prodotti a basso costo con conseguente ulteriore diminuzione della superficie coltiva (b).Dopo la soppressione,nel 1926,del monopolio statale sui cereali,nel 1929 venne varata la legge sui cereali che statuiva la garanzia di prezzo e di ritiro per i produttori.La prevenzione della crisi nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale si rivelò un successo e grazie al Piano Wahlen, lanciato nel 1939,la superficie coltiva aumentò considerevolmente fino alla fine della Guerra (c).Con la progressiva meccanizzazione delle tecniche di coltivazione e di conservazione,a partire dagli Anni '60 la coltivazione di granturco acquisì un'importanza vieppiù maggiore,mentre l'apertura,nel 1963,dello zuccherificio di Frauenfeld (Aarberg 1899) contribuì ad accrescere la superficie destinata alla coltivazione della barbabietola da zucchero (d).L'istituzione,nel 1977,del contingentamento lattiero e l'introduzione,nel 1980,degli effettivi massimi nella produzione di carne comportò un orientamento ancora maggiore della produzione sulla campicoltura.Negli Anni '80 la superficie cerealicola aumentò considerevolmente (e).Le eccedenze di cereali panificabili,che dovevano venir declassate a cereali da foraggio con notevole dispendio di

Evoluzione della superficie coltiva aperta (prati artificiali esclusi)
In 1 000 ha
a c b d e f 0 50 100 150 200 250 300 350 2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 174
Fonti: Statistica storica della Svizzera, Manuale statistico dell'agricoltura svizzera (H. Brugger), USC

fondi federali,imposero un adeguamento del disciplinamento del mercato cerealicolo. Dal 1990 la superficie riservata alla coltivazione di cereali è in calo (f).

Grazie alla selezione,all'ottimizzazione delle tecniche di coltivazione,al migliore approvvigionamento in elementi nutritivi delle piante e ai progressi a livello di protezione fitosanitaria,nel secolo scorso la produttività delle principali specie coltivate è più che raddoppiata.Da un confronto della produttività per ettaro emerge che soltanto a partire dagli Anni '80 vi è una predominanza del frumento sulla spelta.A questo riguardo va tuttavia rammentato che il fattore determinante per l'impianto di una coltura è costituito dai requisiti qualitativi imposti dal mercato.La resa media delle varietà di frumento autunnale iscritte nel catalogo nazionale delle varietà ammonta a 60 quintali l'ettaro.Da un confronto con regioni in cui viene praticata la coltivazione intensiva del frumento (p.es.l'Assia dove la resa media per ettaro nel periodo 1995–2000 è stata di 74 quintali) emerge che il potenziale non è affatto esaurito. L'introduzione della produzione integrata (1993),rispettivamente della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (1999) nonché dei programmi di coltivazione estensiva di cereali e colza sono stati all'origine di una riduzione dell'utilizzo di sostanze nutritive e di un minore aumento della resa delle colture.

Produzione (indice 1921/30 = 100) Concimi acquistati in 1 000 t Fonti:
(H.
Azoto (N) Fosforo (P205) Potassio (K20) 1921/30 1931/40 1941/50 1951/60 1961/70 1971/80 1981/90 1991/00 0 300 100 125 150 175 200 75 50 25 0 250 350 400 150 200 100 50 MaisFrumento autunnalePatateSpelta 2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 175 ■ Produttività
Evoluzione della produzione e nutrienti principali
Manuale statistico dell'agricoltura svizzera
Brugger), USC

Nel settore dei cereali da foraggio,entro fine 2007 si prevede di ridurre il livello del prezzo soglia.La riduzione comporta una flessione del ricavo in campicoltura,ma accresce la competitività della produzione di pollame e di suini grazie al minor costo degli alimenti per animali.Il calo del costo degli alimenti per animali dovrà tradursi in una diminuzione dei prezzi di vendita dei prodotti di origine animale a livello di commercianti e consumatori.

Analogamente a quanto è il caso per i provvedimenti inerenti alla PA 2007,anche nel settore della produzione di zucchero la gestione dei quantitativi dev'essere delegata alla categoria.Va inoltre soppresso il quantitativo massimo per la produzione di zucchero.La responsabilità di garantire lo sfruttamento ottimale delle strutture di trasformazione esistenti e ricavi adeguati per i coltivatori di barbabietole da zucchero spetta alla categoria.Nell'interesse di un utilizzo efficace dei limitati mezzi finanziari disponibili è opportuno evitare eccedenze di produzione che comportano una valorizzazione costosa a carico dei coltivatori di barbabietole da zucchero.

Per anni l'offerta indigena di patate e il quantitativo oggetto del contingente doganale non hanno consentito di coprire il fabbisogno.L'ammanco veniva quindi colmato aumentando temporaneamente il contingente doganale.Finora il contingente doganale parziale delle patate è sempre stato assegnato in funzione della prestazione all'interno del Paese.Nell'attuale contesto di mercato caratterizzato da una pressione concorrenziale insufficiente,ciò può essere all'origine di rendite d'importazione.Si sta pertanto vagliando la possibilità di modificare le norme d'importazione.

Colture speciali

■ Importazioni di vino bianco dopo l'applicazione dell'accordo OMC

Il sistema d'importazione applicato attualmente per il vino è un compromesso tra la completa liberalizzazione delle importazioni,sostenuta da alcuni produttori anche sulla scorta dell'esito favorevole della votazione sul referendum del 1990 contro il decreto federale sulla viticoltura,e una protezione alla frontiera disciplinata a livello di GATT/OMC,per quanto possibile ampia,propugnata dall'altra fazione.In un primo tempo nella lista degli impegni GATT/OMC la Confederazione aveva notificato tre contingenti doganali:uno per il vino rosso di 1,62 milioni di ettolitri,uno per il vino bianco sfuso di 30'600 ettolitri e uno per il vino bianco in bottiglia di 45'000 ettolitri. D'intesa con la categoria si era deciso che all'atto dell'applicazione dell'accordo i due contingenti di vino bianco sarebbero stati unificati.Il volume complessivo dei contingenti doganali corrispondeva al totale dei contingenti notificati durante gli anni di riferimento.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 176
Prospettiva

Il raddoppio del contingente nel 1996,il successivo aumento annuo di 10'000 ettolitri e l'unificazione,il 1o gennaio 2001,dei contingenti di vino rosso e bianco hanno determinato un incremento delle importazioni di vino bianco.Nel 2002,avevano raggiunto quota 240'000 ettolitri circa.L'aumento delle importazioni ha avuto ripercussioni negative sul consumo di vino bianco svizzero.Dall'entrata in vigore dell'accordo GATT/OMC esso è sceso da 656'954 ettolitri (1995/96) a 625'705 ettolitri (2001/02). Si è quindi confermata la tendenza riscontrata all'inizio degli Anni '90.Va osservato che il calo del consumo registrato prima dell'entrata in vigore degli accordi OMC era maggiore rispetto a quello rilevato dopo la sua entrata in vigore (cfr.Rapporto agricolo 2002,pag.168 segg.).Nel 2001 il volume totale d'importazione all'aliquota di dazio del contingente di vino rosso e bianco ammontava a 1,64 milioni di ettolitri,nel 2002 a 1,61 milioni di ettolitri.

Importazioni di vino bianco in Svizzera – 2002

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 177
Paese d'importazioneQuantitativoImporto litrifr. Francia6 354 85732 513 722 Italia6 305 96024 798 281 Africa del Sud4 335 1033 662 546 USA1 599 8819 752 696 Spagna1 554 2133 994 482 Cile1 028 9063 481 582 Australia837 8134 312 388 Germania518 5814 052 239 Fonte:DGD
l
Evoluzione delle importazioni di vino bianco nel quadro del contingente doganale mio.
Vino bianco in bottiglia
Totale
Fonte: DGD 1994 0 25 20 15 10 5 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Entrata in vigore dell'Accordo
dei contingenti di vino bianco
Vino bianco sfuso
OMC Unificazione
e rosso

■ Confronto fra le importazioni di vino sfuso e vino in bottiglia

Vino bianco

Dal 1997 si registra un incremento delle importazioni di vino in bottiglia e di vino sfuso.Considerato l’aumento del volume d’importazione,la quota di vino in bottiglia è scesa dal 55 al 42 per cento.Commisurata al valore totale delle importazioni di vino, tale quota è rimasta invece praticamente costante.Il prezzo medio il litro di vino bianco in bottiglia non ha subito variazioni di rilievo.

Evoluzione delle importazioni e dei prezzi del vino bianco in bottiglia e sfuso 1

1 Prodotti con titolo alcolometrico volumico non eccedente 13%

2 Le cifre relative alle importazioni nel 1996 sono falsate dall'applicazione, nel 1996, della procedura d'assegnazione secondo l'ordine d'entrata delle domande che ha comportato importazioni massicce di vino bianco sfuso.

Anche per quanto riguarda il vino sfuso si segnala un netto aumento del volume d'importazione.Il valore dei prodotti con titolo alcolometrico volumico non eccedente 13 per cento è diminuito.Questi prodotti in parte equiparabili ai vini svizzeri fanno concorrenza alla produzione indigena.I prezzi medi il litro sono in costante calo.Dal 1997 al 2002 sono scesi da 1.74 a 0.74 franchi.Alla luce di questa evoluzione è inopportuno concludere che sia diminuita anche la qualità dei vini.L'evoluzione dei prezzi è in parte riconducibile alle notevoli giacenze sui mercati internazionali,soprattutto su quello europeo (30–40 mio.hl l'anno).Un altro motivo è la globalizzazione del commercio in quanto i costi di trasporto influiscono soltanto in lieve misura sui prezzi alla produzione.A livello mondiale si continua a produrre più di quanto sia necessario e non vi sono segnali di un'inversione di tendenza.

Anche le importazioni di vino bianco in bottiglia sono aumentate.Contrariamente a quanto è il caso per il vino sfuso,il prezzo è rimasto a un livello relativamente elevato. Nel complesso le importazioni di vino sfuso sono aumentate in modo più massiccio rispetto a quelle di vino in bottiglia.Questa situazione caratterizzata da una forte concorrenza si ripercuote anche sulla produzione svizzera di vino bianco per quanto concerne sia i quantitativi sia i prezzi dei vini e delle uve raccolte.

I vini a basso costo importati provengono in primo luogo da Francia,Italia,Spagna e Africa del Sud.Un prezzo unitario decisamente più elevato viene spuntato dai vini del Nuovo Mondo,benché siano spesso ritenuti la causa delle eccedenze sul mercato vinicolo svizzero.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 178
mio. l fr./l
Vino in bottiglia Prezzo/l del vino in bottiglia Vino sfuso Prezzo/l del vino sfuso
Fonte: DGD
1994 0 1410.00 9.00 8.00 7.00 6.00 5.00 4.00 3.00 2.00 1.00 0.00 12 10 8 6 2 4 1995 1996 2 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Vino rosso

Per quanto riguarda le importazioni di vino in bottiglia si segnala un aumento costante sia dei quantitativi sia dei prezzi.Tra il 1995 e il 2002 il volume d'importazione è più che raddoppiato.Il prezzo medio il litro,aumentato in modo massiccio nella prima fase, ha registrato una flessione negli ultimi due anni.Contrariamente a quanto è il caso per il vino bianco,l'aumento riguarda il vino rosso in bottiglia più costoso e probabilmente anche di migliore qualità.

Le importazioni di vino rosso sfuso con titolo alcolometrico volumico non eccedente 13 per cento sono in calo costante sia quantitativamente sia in termini di valore.Il prezzo medio il litro è invece rimasto piuttosto stabile.La diminuzione del volume d'importazione e il prezzo il litro praticamente stabile hanno determinato un'evoluzione positiva per il vino rosso svizzero che è riuscito addirittura a guadagnare quote di mercato.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 179 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA
sfuso 1 mio. l fr./l Vino in bottiglia Prezzo/l del vino in bottiglia Vino sfuso Prezzo/l del vino sfuso Fonte: DGD 1 Prodotti con titolo alcolometrico volumico non eccedente 13% 1994 0 14012.00 10.00 8.00 6.00 4.00 2.00 0.00 120 100 80 60 20 40 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002
Evoluzione delle importazioni e dei prezzi del vino rosso in bottiglia e

■ Prospettiva

Il Consiglio federale,consapevole del fatto che la vitivinicoltura svizzera sta attraversando un periodo difficile,ha elaborato,in collaborazione con la categoria,una strategia basata su tre punti presentata nell'ambito della PA 2007.Essa può essere riassunta come segue:conversione dei vigneti svizzeri mediante la sostituzione dei vitigni di Chasselas e di Müller-Thurgau in eccedenza mediante altre varietà più conformi alle esigenze del mercato,sostegno della promozione dello smercio sul piano indigeno vincolato a determinate condizioni nonché continuazione della promozione dello smercio a livello di esportazione.Trattasi quindi di misure strutturali e di promozione delle vendite,mediante le quali si intende lottare contro le eccedenze.L'obiettivo di questi provvedimenti consiste nell'orientamento,a medio fino a lungo termine, dell'offerta della vitivinicoltura svizzera alla domanda di mercato.Dopo questa fase d'adattamento i vini svizzeri,che rappresentano il 40 per cento circa delle quote di mercato,dovranno affermarsi su quelli esteri senza alcun sostegno,anche se questi vengono importati a prezzi molto bassi.Il settore vitivinicolo svizzero è in grado di raccogliere questa sfida.Alcuni produttori immettono già sul mercato vini a prezzi ragionevoli.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 180

2.1.5Verifica dei provvedimenti

Studi concernenti il sostegno del mercato

Nell'ambito del mandato di ricerca dell'UFAG «Trasferimento del sostegno del prezzo del latte» vengono presentati due progetti parziali «Produzione lattiera nella regione di pianura» e «Ripercussioni settoriali della soppressione del contingentamento»

I risultati dei quattro progetti parziali sono stati riassunti nel rapporto «Effetti della soppressione del contingentamento lattiero e del trasferimento del sostegno del prezzo del latte».Il rapporto è disponibile sul sito Internet dell'UFAG (www.blw.admin.ch).

Quale base per la valutazione degli effetti della soppressione del contingentamento lattiero,rispettivamente del trasferimento del sostegno del prezzo del latte sono stati analizzati quattro scenari:

– Contingente65: scenario di riferimento,mantenimento del contingentamento lattiero e del sostegno del mercato,prezzo del latte alla produzione di franchi 0.65.

– Mercato60: scenario di riferimento 2,soppressione del contingentamento lattiero, mantenimento del sostegno del mercato,prezzo del latte alla produzione di franchi 0.60.

– Bovino42: soppressione del contingentamento lattiero,trasferimento del sostegno del prezzo del latte verso il sostegno di UBGFG,ossia anche le lattifere ricevono un contributo per animali che consumano foraggio grezzo di 900 franchi (soppressione della deduzione per il latte commercializzato).Prezzo del latte alla produzione di franchi 0.42.

– Erbaio42: soppressione del contingentamento lattiero,trasferimento del sostegno del prezzo del latte verso il sostegno di erbai,ossia concessione di un contributo di 1'000 franchi per ettaro di erbaio.Prezzo del latte alla produzione di franchi 0.42.

Questi quattro scenari indicano in quale modo potrebbero evolvere le condizioni quadro per l'agricoltura svizzera entro il 2007.

I risultati dell'analisi scaturiscono da confronti fra le strutture di produzione attuali e quelle previste nei diversi scenari nonché da stime del potenziale di produzione di latte e vitelli (base per la produzione di carne) nella regione di pianura.Per quanto riguarda la produzione lattiera si distingue fra tre tipi di vacca (classi di produttività):vacca al pascolo con una produzione di 5'800 chilogrammi,vacca con una produzione di 7'800 chilogrammi e vacca altamente produttiva con una produzione di 10'800 chilogrammi.

L'analisi mostra che in caso di soppressione del contingentamento lattiero (Mercato60), continuerebbero ad esistere soltanto aziende specializzate in produzione lattiera che producono decisamente più latte rispetto alle attuali aziende di grandi dimensioni.Il trasferimento del sostegno della produzione verso il fattore «animale» (Bovino42) consente di adeguare le strutture aziendali in modo che vengano detenuti effettivi consistenti di vacche al pascolo che nel periodo di vegetazione si cibano prevalentemente del prodotto dei pascoli.Ciò consente di ridurre la mole di lavoro per animale, ma nel contempo comporta una minore produttività (produzione di latte).Il trasferimento del sostegno della produzione verso il fattore «superficie» (Erbaio42) permette

■■■■■■■■■■■■■■■■
2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 181 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA
■ Produzione lattiera nella regione di pianura

di adeguarele strutture aziendali in modo da raggiungere un livello ottimale fra minimizzazione del dispendio di lavoro e massimizzazione della gestione di prati e superfici campicole.Rispetto ad altri scenari,la produzione di latte o vitelli è inferiore.

L'evoluzione della produzione lattiera nella regione di pianura nei tre scenari Mercato60,Bovino42 e Erbaio42 dipende in misura considerevole dai tipi di vacca (classi di produttività).Ipotizzando un'uguale ripartizione dei tre tipi di vacca,in caso di soppressione del contingentamento (Mercato60) si ha un aumento del potenziale di produzione lattiera del 75 per cento,mentre nei due scenari che prevedono il trasferimento del sostegno il potenziale di produzione rimane al livello attuale (Bovino42) o addirittura diminuisce (Erbaio42: –25%).Sulla base dei potenziali di produzione in funzione dei singoli tipi di vacca possono essere desunte le variazioni della competitività e gli effetti sul potenziale di produzione lattiera:nello scenario Mercato60 il potenziale di produzione aumenta del 120 per cento in caso di orientamento sulla produzione lattiera con vacche altamente produttive;mentre negli scenari che prevedono il trasferimento del sostegno alle UBGFG o agli erbai si registra un aumento della produttività decisamente minore o addirittura una diminuzione.In caso di orientamento sulla produzione lattiera con vacche al pascolo,il potenziale di produzione è molto basso o addirittura in lieve calo.

Produzione lattiera e reddito in funzione della dimensione dell'azienda, del tipo di lattifera e dei diversi scenari

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 182
kg di latte Reddito in % (100 = Contingente65 con vacca 10800) Fonte: IEA 15ha 27ha 39ha 5800P RedditoProduzione lattiera 7800 Tipi di vacche Contingente65 10800 0 450 000 400 000 350 000 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 130 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 0 15ha 27ha 39ha 15ha 27ha 39ha kg di latte Reddito in % (100 = Contingente65 con vacca 10800) 15ha 27ha 39ha 5800P7800 Tipi di vacche Mercato60 10800 0 450 000 400 000 350 000 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 130 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 0 15ha 27ha 39ha 15ha 27ha 39ha

Produzione lattiera e reddito in funzione della dimensione dell'azienda, del tipo di lattifera e dei diversi scenari

Sulla base di tre tipi di azienda (15,27 e 39 ha di superficie,50% di superficie campicola) e dei sistemi di produzione ivi applicati,nei grafici sono illustrati il quantitativo di latte prodotto (asse verticale sinistro,colonne verdi) e il reddito (asse verticale destro, colonne grigie).La base di confronto per il reddito (=100%) è costituita dal reddito delle aziende con il tipo di vacca 10800 nello scenario Contingente65.Il grafico evidenzia il grado di competitività dei diversi sistemi di produzione.Nello scenario che prevede il mantenimento del contingentamento (Contingente65) le aziende con una superficie inferiore a 15 ettari non producono più latte (assenza della colonna riferita alla produzione lattiera nel grafico corrispondente).Nelle aziende con una superficie di 27 o di 39 ettari,il tipo di vacca al pascolo 5800P consente di conseguire il reddito più elevato.Nello scenario che prevede la soppressione del contingentamento lattiero (Mercato60),tutte le aziende,eccezion fatta per quelle con una superficie di 15 ettari e con il tipo di vacca 7800,producono latte.Si constata in particolare che le aziende con una superficie di 15 ettari possono compensare gli svantaggi legati ai costi estendendo considerevolmente la produzione lattiera.Negli scenari che prevedono il trasferimento del sostegno (Bovino42 e Erbaio42) la produzione lattiera non viene abbandonata soltanto dai produttori di latte attivi in aziende con una superficie di 15 ettari, bensì anche da alcuni produttori con aziende di 27 ettari.La vacca al pascolo rappresenta la variante più competitiva.

2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2 183
kg di latte Reddito in % (100 = Contingente65 con vacca 10800) Fonte: IEA 15ha 27ha 39ha 5800P RedditoProduzione lattiera 7800 Tipi di vacche Bovino42 10800 0 450 000 400 000 350 000 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 130 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 0 15ha 27ha 39ha 15ha 27ha 39ha kg di latte Reddito in % (100 = Contingente65 con vacca 10800) 15ha 27ha 39ha 5800P7800 Tipi di vacche Erbaio42 10800 0 450 000 400 000 350 000 300 000 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 130 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 0 15ha 27ha 39ha 15ha 27ha 39ha

Con l'ausilio del sistema settoriale d'informazione e previsione per l'agricoltura svizzera (SILAS) sono stati analizzati gli effetti della soppressione del contingentamento lattiero e del trasferimento del sostegno a livello regionale e dal profilo settoriale.In particolare si è trattato di rispondere a cinque quesiti concernenti l'evoluzione della produzione di latte e di carne bovina,lo spostamento regionale della produzione, il reddito,le uscite della Confederazione per l'agricoltura e l'efficacia della promozione. A tal fine è stato impiegato il sistema-modello,già utilizzato dalla FAT nella primavera 2002 per valutare gli effetti della PA 2007 (SILAS 2002).

Si è proceduto a modellizzazioni per i quattro scenari considerati.Per tutti gli scenari sono stati applicati i prezzi e i pagamenti diretti sui quali ci si era basati per analizzare le ripercussioni della PA 2007 (SILAS 2002).

Di seguito sono riassunti i risultati dell'analisi:

– In caso di soppressione del contingentamento lattiero (Mercato60),nella regione di pianura si registra un aumento della produzione lattiera del 13–16 per cento.Nella regione collinare vi è una crescita del 3–6 per cento,mentre nella regione di montagna un calo del 5–8 per cento.Considerando l'intero settore,l'incremento risulta del 5–8 per cento.

– In tutti gli scenari senza contingentamento cambia la destinazione del latte:nell'intero settore le vendite di latte aumentano di oltre il 20 per cento,mentre diminuisce di oltre il 50 per cento il quantitativo di latte somministrato fresco agli animali. Considerata la diminuzione dei prezzi del latte scremato in polvere, è molto probabile che il latte fresco sarà sostituito da latte in polvere.

Si riscontra una più frequente ripartizione del lavoro fra regione di pianura e regione di montagna.Nella regione di pianura vengono aumentati gli effettivi di vacche lattifere.Negli scenari che prevedono il trasferimento del sostegno,ossia Bovino42 e Erbaio42,viene ridimensionato l'ingrasso di bestiame grosso e di vitelli.La regione di montagna si specializza sull'allevamento di bovini e di vitelli,mentre riduce l'effettivo di vacche lattifere.La regione di pianura viene gestita in modo più intensivo,quella di montagna in modo più estensivo.

– In tutti gli scenari che contemplano la soppressione del contingentamento lattiero si è confrontati con un calo del reddito settoriale.Nello scenario Bovino42 il calo del reddito risulta essere il più contenuto,nello scenario Erbaio42 il più massiccio.Dal profilo finanziario,la regione di pianura trae maggiore profitto dai contributi UBGFG per vacche lattifere (Bovino42) piuttosto che dai contributi per gli erbai (Erbaio42), mentre per la regione di montagna vale il contrario.

Per il contribuente lo scenario Mercato60 è il migliore in quanto consente di realizzare il maggiore risparmio.Nello scenario Erbaio42 l'aumento dei pagamenti diretti corrisponde all'incirca al risparmio effettuato nel settore del sostegno del prezzo. Secondo le modellizzazioni,nello scenario Bovino42 è probabile che i fondi risparmiati nel quadro del sostegno del mercato non siano sufficienti per coprire il maggior fabbisogno di pagamenti diretti.

184 2.1 PRODUZIONE E SMERCIO 2
■ Effetti settoriali della soppressione del contingentamento

2.2 Pagamenti diretti

I pagamenti diretti sono uno degli elementi principali della politica agricola.Da un lato consentono di tracciare una linea di demarcazione tra politica dei prezzi e politica dei redditi,dall’altro indennizzano le prestazioni richieste dalla società.Si distingue fra pagamenti diretti generali e pagamenti diretti ecologici.

Uscite per i pagamenti diretti

Ambito di spesa1999200020012002 mio.fr.mio.fr.mio.fr.mio.fr.

Pagamenti diretti generali1 7791 8041 9291 995

Pagamenti diretti ecologici326361413452

Riduzioni24231721

Totale

2 0812 1422 3252 426

Avvertenza:Non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato.I valori indicati nella parte 2.2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione,mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile.Le riduzioni si riferiscono alle deduzioni dovute alle limitazioni e alle sanzioni giuridiche e amministrative.

Fonte:UFAG

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2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 185

■ Indennizzo di prestazioni a favore della collettività

2.2.1Importanza dei pagamenti diretti

Le prestazioni dell’agricoltura a favore della collettività vengono indennizzate tramite i pagamenti diretti generali.Tra questi rientrano i contributi di superficie e quelli per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo.Questi contributi sono finalizzati a garantire la gestione e la cura delle superfici sull’intero territorio nazionale.Nella regione collinare e in quella di montagna i gestori percepiscono inoltre contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione. Tali provvedimenti consentono di tenere in considerazione le difficoltà di gestione con le quali sono confrontati coloro che operano in queste regioni.I pagamenti diretti (esclusi i contributi d’estivazione) sono concessi soltanto agli agricoltori che forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER).

■ Indennizzo di prestazioni ecologiche particolari

I pagamenti diretti ecologici costituiscono un incentivo a fornire prestazioni ecologiche particolari che vanno oltre la PER.Tra questi rientrano i contributi ecologici,per la qualità ecologica,d’estivazione e per la protezione delle acque.Mediante questi contributi s’intende conservare e aumentare la biodiversità nelle regioni agricole,ridurre il carico di nitrato e fosforo nei corsi d’acqua,ridimensionare l’uso di materie ausiliarie, incentivare la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze e gestire in modo sostenibile la regione d’estivazione.

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2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 186

■ Importanza economica dei pagamenti diretti –2002

Nel 2002 i pagamenti diretti corrispondevano a circa due terzi delle uscite dell’UFAG. Il 59 per cento dei pagamenti diretti è andato a beneficio delle regioni di montagna e collinare.

1Non compreso nel totale dei contributi:BE,VD:dati incompleti;GR,UR,TI:dati forniti tardivamente

Avvertenza:

Non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato.I valori indicati nella parte 2.2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile.Le riduzioni si riferiscono alle deduzioni dovute alle limitazioni e alle sanzioni giuridiche e amministrative.

Fonte:rapporti cantonali concernenti i controlli e le sanzioni

Pagamenti diretti – 2002 Tipo di contributoTotaleRegione di Regione Regione di pianuracollinaremontagna 1 000 fr. Pagamenti diretti generali1 994 838733 047518 051733 689 Contributi di superficie1 316 183649 864327 726338 593 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo283 22176 71473 489133 018 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione289 5724 15782 449202 966 Contributi di declività generali95 8112 31134 38859 112 Contributi di declività per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate10 051 Pagamenti diretti ecologici452 448181 180100 13278 075 Contributi ecologici359 387181 180100 13278 075 Contributi per la compensazione ecologica122 34770 22331 21520 909 Contributi giusta l'ordinanza sulla qualità ecologica (OQE)8 934 1 2 6563 5002 778 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva)31 93821 7319 267941 Contributi per l’agricoltura biologica25 4847 7055 34312 436 Contributi per la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze (SSRA,URA)170 68478 86450 80841 012 Contributi d’estivazione89 561 Contributi per la protezione delle acque3 500 Riduzioni21 143 Totale pagamenti diretti2 426 144914 226618 183811 764 Pagamenti diretti per azienda (fr.)41 82137 35339 26045 625
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 187 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA

Viste le condizioni di produzione,la regione collinare e quella di montagna risultano sfavorite.I principali svantaggi sono:

– il periodo di vegetazione più breve che comporta rendimenti minori,costi maggiori di conservazione degli alimenti per animali e notevoli punte lavorative;

– la gestione dei pendii che richiede un maggior dispendio di lavoro,per la quale la meccanizzazione è più costosa e meno efficiente;

– le vie di comunicazione di solito meno comode,che implicano un onere maggiore in termini di tempo nonché costi supplementari per i trasporti,l’accesso ai mercati,gli acquirenti,gli acquisti,eccetera.

Quota dei pagamenti diretti rispetto al reddito lordo delle aziende di riferimento,per regione – 2002

Le difficoltà di gestione con le quali sono confrontate queste regioni vengono indennizzate mediante i contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione e i contributi di declività.Ne consegue che l’importo di pagamenti diretti versato per ettaro lievita proporzionalmente all’aumento del grado di difficoltà.Visto che nelle regioni più elevate vengono conseguiti redditi meno consistenti,la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo aumenta.

Per avere diritto ai pagamenti diretti i gestori devono adempiere una serie di esigenze. Tra queste rientrano condizioni di natura generale come la forma giuridica,il domicilio di diritto civile,eccetera,ma anche criteri strutturali e sociali come ad esempio la dimensione minima dell’azienda,il volume di lavoro di almeno 0,3 unità standard di manodopera (USM),l’età del gestore,il reddito e la sostanza.A ciò si aggiungono condizioni specifiche di carattere ecologico in base al concetto della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER).Le esigenze poste dalla PER comprendono un bilancio di concimazione equilibrato,una quota adeguata di superfici di compensazione ecologica,un avvicendamento disciplinato delle colture,una protezione adeguata del suolo,un’utilizzazione mirata dei prodotti fitosanitari e una detenzione degli animali da reddito agricoli rispettosa delle loro esigenze.L’infrazione delle prescrizioni determinanti comporta sanzioni sotto forma di riduzione o diniego dei pagamenti diretti.

188 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2
pianuracollinaremontagna AziendeNumero2 3791 006698675 SAU in Øha19,3820,6818,0918,55 Pagamenti diretti generalifr.36 53530 56135 19447 404 Contributi ecologicifr.7 1688 2497 3255 287 Totale pagamenti direttifr.43 70438 81042 51952 691 Reddito lordofr.194 365242 450179 713131 524 Quota dei pagamenti diretti sul reddito lordo%22,516,023,740,1 Fonte:FAT
CaratteristicaUnitàTotaleRegioneRegioneRegione di di
Tabelle 41a–42,pagine A46–A49 Terminologia e metodi,pagina A82 ■ Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti

■ Sistema d’informazione sulla politica agricola

La maggior parte dei dati statistici sui pagamenti diretti proviene dalla banca dati sviluppata dall’UFAG,denominata AGIS/SIPA (sistema d’informazione sulla politica agricola).In questo sistema affluiscono i dati delle rilevazioni annuali delle strutture effettuate dai Cantoni e i dati sui versamenti (superfici ed effettivi di bestiame che hanno beneficiato dei contributi e rispettivi importi) per tutti i tipi di pagamenti diretti (provvedimenti).La banca dati serve in primo luogo per assicurare un controllo,sul piano amministrativo,degli importi versati dai Cantoni ai gestori.Il sistema consente inoltre di allestire statistiche di carattere generale sui pagamenti diretti.Grazie alla ricchezza d’informazioni e all’efficienza delle applicazioni informatiche è possibile far luce su un gran numero di aspetti inerenti alla politica agricola.

Nel 2002 sono stati concessi pagamenti diretti a 58'013 delle 67'544 aziende registrate nell’AGIS/SIPA.La maggior parte delle rimanenti 9'531 aziende sono troppo piccole per avere diritto ai contributi,ossia presentano una superficie troppo esigua o un numero insufficiente di USM.

■ Effetti delle graduazioni e delle limitazioni

Graduazioni e limitazioni si ripercuotono sulla ripartizione dei pagamenti diretti.Tra le limitazioni rientrano i limiti di reddito e di sostanza nonché il contributo massimo per USM,mentre le graduazioni si riferiscono alla riduzione progressiva dei contributi per superfici ed animali.

Effetti delle limitazioni dei pagamenti diretti – 2002

LimitazioneAziende Importo totale Quota rispetto al Quota rispetto interessatedelle deduzionicontributo totale all’importo dei delle aziendepagamentidiretti

Le limitazioni comportano la riduzione dei pagamenti diretti,in particolare per le 185 aziende che dispongono di una sostanza troppo elevata.Nel 2002 le aziende che hanno superato il limite di reddito sono state circa 950.Per esse la riduzione dei pagamenti diretti è stata mediamente del 10,9 per cento.Le limitazioni hanno comportato una riduzione di 9 milioni di franchi dell’importo dei pagamenti diretti,ovvero dello 0,37 per cento rispetto all’importo totale.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 189 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA
Numerofr.%% per USM (55 000 fr.)236627 7137,370,03 a causa del reddito9544 597 20310,910,19 a causa della sostanza1853 816 89168,160,16
Fonte:UFAG

Effetti delle graduazioni dei contributi in funzione della superficie o del numero di animali – 2002

ProvvedimentoAziende Superficie/ Riduzione Quota rispetto Percentuale dei interessateeffettivo al contributo pagamenti di animalidelle aziendediretti sul per aziendareddito lordo

Le graduazioni previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti hanno interessato complessivamente 7'888 aziende.Nella maggior parte dei casi sono state applicate deduzioni per diversi provvedimenti.Le riduzioni ammontano complessivamente a 31,6 milioni di franchi.Commisurate a tutti i pagamenti diretti,i quali sono graduati, rappresentano una quota dell'1,5 per cento.La riduzione progressiva dei contributi si ripercuote in modo massiccio soprattutto sui contributi di superficie.In questi casi le graduazioni interessano oltre 6'800 aziende (poco meno del 12% delle aziende che beneficiano di pagamenti diretti).Tra le aziende che percepiscono contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 177 si sono viste ridurre i contributi,in quanto altre limitazioni specifiche previste nell’ambito di questo provvedimento,come il limite di promozione e la deduzione per il latte commercializzato,espletano i loro effetti prima della graduazione dei pagamenti diretti.Le riduzioni dei contributi hanno interessato anche i pagamenti diretti ecologici.Ad esempio,circa 3'450 aziende hanno subito in media riduzioni del 7,6 per cento (URA) rispettivamente del 9,7 per cento (SSRA) dei pagamenti diretti per la detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze (URA e SSRA),mentre 631 aziende dedite all’agricoltura biologica hanno dovuto sopportare mediamente riduzioni del 7,2 per cento.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 190
Numeroha o UBGfr.%% Contributi di superficie6 800 41,627 786 8967,32,11 Contributi per
consumano foraggio grezzo17757,6472 8565,50,17 Contributi di declività generali7134,332 3563,10,03 Contributi di declività per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate00,000,00,00 Contributi per la compensazione ecologica442,616 71912,40,01 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva)3336,621 3774,50,07 Contributi per l’agricoltura biologica63139,6461 4847,21,81 Contributi per sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA)1 39465,81 134 9609,72,91 Contributi per l’uscita regolare all’aperto (URA)2 06162,21 720 6327,61,31 Totale7 888 1 31 647 2807,31,54 1Esclusi doppi versamenti Fonte:UFAG
la detenzione di animali da reddito che

■ Esecuzione e controllo

Conformemente all’articolo 66 dell’ordinanza sui pagamenti diretti,il controllo in relazione alla PER è delegato ai Cantoni.Per l’esecuzione essi possono avvalersi di organizzazioni accreditate che garantiscono controlli obiettivi e imparziali.I Cantoni verificano,per campionatura,l’attività di controllo esercitata da tali organizzazioni.Le aziende dedite all’agricoltura biologica aventi diritto a pagamenti diretti,oltre agli oneri relativi all’agricoltura biologica,devono adempiere le condizioni poste dalla PER e detenere tutti gli animali da reddito in base alle esigenze poste dal programma URA. Tali aziende vengono sottoposte a controlli da parte di enti di certificazione accreditati. I Cantoni sorvegliano il corretto svolgimento di questi controlli.L’articolo 66 capoverso 4 dell’ordinanza sui pagamenti diretti precisa i criteri in base ai quali i Cantoni o le organizzazioni alle quali essi si sono rivolti devono controllare le aziende.

I controlli devono riguardare: –tutte le aziende che richiedono per la prima volta i contributi corrispondenti; –tutte le aziende nelle quali sono state riscontrate irregolarità nel corso dei controlli dell’anno precedente e –almeno il 30 per cento delle altre aziende scelte a caso.

In caso di infrazioni della PER,come ad esempio la fornitura di indicazioni non veritiere, le aziende vengono sanzionate in base a criteri uniformi.A tal fine la Conferenza dei direttori dell’agricoltura ha emanato uno schema di sanzioni.

■ Controlli eseguiti e sanzioni – 2002

Nel 2002 i Cantoni,rispettivamente gli enti di controllo da essi incaricati,hanno effettuato controlli presso circa 39'881 aziende,di cui 5'869 con indirizzo biologico,volti ad accertare l’osservanza della PER.Inoltre sono state controllate 23'075 aziende delle 35'562 partecipanti al programma URA (65%),nonché 12'229 aziende delle 18'528 partecipanti al programma SSRA (66%).

Complessivamente sono state constatate oltre 8'800 infrazioni,che hanno comportato riduzioni di contributi pari a 11 milioni di franchi circa.La maggior parte delle infrazioni di prescrizioni rilevanti dal profilo agricolo nell'ambito di altre legislazione riguardavano la legge sulla protezione delle acque.Soltanto in pochi casi si sono avute infrazioni delle altre leggi che prevedono una protezione,delle direttive concernenti l’agricoltura biologica e dei programmi sulla produzione estensiva.

Per quanto riguarda le aziende d'estivazione,sono state riscontrate la mancata osservanza delle condizioni di gestione ed eccessive divergenze fra l'effettivo di animali e il carico usuale.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 191

Ricapitolazione delle infrazioni e sanzioni – 2002

CategoriaInfrazioniSanzioniMotivi principali Numerofr.

Dati di base6151 309 047Notifica tardiva,false indicazioni sulle superfici,false indicazioni sull'azienda o sul gestore,false indicazioni sull'effettivo di animali,sull'estivazione e sul contingente lattiero

Protezione delle acque153504 367Nessuna indicazione possibile

Protezione della natura e 1315 470Nessuna indicazione possibile del paesaggio

Protezione dell’ambiente3357 890Nessuna indicazione possibile

PER4 9256 506 503Notifica tardiva,registrazioni lacunose,detenzione degli animali da reddito non rispettosa delle loro esigenze, compensazione ecologica insufficiente,strisce tampone, bilancio di concimazione non equilibrato,mancata attuazione delle analisi del suolo,mancato avvicendamento disciplinato delle colture,mancata protezione adeguata del suolo,mancata selezione e utilizzazione mirata dei prodotti per il trattamento delle piante

SCE716303 096Notifica tardiva,sfruttamento troppo precoce o non autorizzato,false indicazioni sulle superfici,mancata osservanza della durata obbligatoria di 6 anni,malerbe, impiego di concimi e prodotti per il trattamento delle piante non autorizzati,false indicazioni sul numero di alberi

Produzione estensiva7025

298Notifica tardiva,raccolto finalizzato all’estrazione di granelli effettuato prima della piena maturazione,false indicazioni sulle superfici,impiego di prodotti fitosanitari non autorizzati Agricoltura biologica9477 622False indicazioni,mancata attuazione delle analisi del suolo, compensazione ecologica insufficiente,mancata protezione delle acque,mancato rispetto dell'epoca dello sfalcio sulle SCE,notifica tardiva,impiego di concimi e di prodotti fitosanitari non autorizzati nell'agricoltura biologica

SSRA579371 509Notifica tardiva,detenzione non conforme alle prescrizioni di alcuni animali della medesima categoria,mancanza di un sistema di stabulazione ad aree multiple,area di riposo insufficiente,illuminazione delle stalle insufficiente,lettiere insufficienti

URA1 0951 179 298Giorni d’uscita insufficienti,registrazioni lacunose,detenzione non conforme alle prescrizioni di alcuni animali della medesima categoria,corte insufficiente,notifica tardiva

Estivazione525569 807Notifica tardiva,carico inferiore/superiore a quello usuale, gestione dei pascoli inadeguata,utilizzo di superfici non destinate al pascolo,false indicazioni su superficie/effettivo di animali/date/durata dell'estivazione

Totale8 81810 919 907

Fonte:rapporti cantonali concernenti i controlli e le sanzioni
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 192
Tabelle 43a–43b,pagine A50–A51

■ Mancato adempimento della PER per motivi di forza maggiore

In casi specifici,in cui le condizioni della PER non possono essere rispettate o lo sono soltanto in parte per motivi di forza maggiore,il Cantone può concedere deroghe in virtù dell’articolo 15 capoverso 2 dell’ordinanza sui pagamenti diretti.Per mantenere il diritto ai contributi dev’essere presentata una domanda precedentemente accolta.Nel 2002 i Cantoni hanno accolto 231 domande.La maggior parte di esse sono state inoltrate in ragione dei danni provocati dal maltempo che hanno interessato soprattutto i Cantoni Turgovia e San Gallo.

In casi speciali,riconducibili a condizioni atmosferiche o locali particolari,onde proteggere le piante vengono autorizzati prodotti fitosanitari o determinati trattamenti che non sono consentiti nell’ambito della PER.In virtù dell’allegato 6.4 dell’ordinanza sui pagamenti diretti,i servizi fitosanitari cantonali possono concedere autorizzazioni speciali.Nel 2002 per 5'659 ettari di SAU sono state rilasciate 2'521 autorizzazioni speciali.Analogamente agli anni precedenti,nella maggior parte dei casi sono stati autorizzati trattamenti contro le malerbe sui prati naturali.Si è trattato principalmente di trattamenti contro ranuncolacee,cardi,poa comune e romice.Dal 2001 per i prati artificiali non è più necessario disporre di autorizzazioni speciali.

Autorizzazioni speciali rilasciate nel settore fitosanitario – 2002

ProdottoAutorizzazioniSuperficie Numero%ha% Erbicidi in preemergenza1726,8745,6813,2 Insetticidi29811,8730,8912,9 Granulati per il granturco662,6287,825,1 Granulati per le barbabietole25110,0725,6912,8 Erbicidi per i prati1 41756,22 428,5642,9 Altri31712,6740,5613,1 Totale2 5211005 659,2100 Fonte:UFAG
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 193
■ Autorizzazioni speciali nel settore della protezione fitosanitaria

■ Obiettivo:gestione globale delle superfici

2.2.2 Pagamenti diretti generali

Contributi di superficie

Mediante i contributi di superficie vengono indennizzate le prestazioni a favore della collettività come la protezione e la cura del paesaggio colturale,l’assicurazione della produzione di derrate alimentari e la conservazione delle basi vitali naturali.Nel 2001 tali contributi sono stati integrati con un contributo supplementare per i terreni coltivi aperti e per le colture perenni.Ciò consente di indennizzare quelle prestazioni fornite in ambito campicolo nell’interesse della collettività che a seguito della riduzione del prezzo soglia e della liberalizzazione del mercato cerealicolo non possono più venir retribuite.Per far fronte alle difficoltà che caratterizzano la regione collinare e quella di montagna i gestori percepiscono contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione.

Aliquote 2002fr./ha 1

– fino a 30 ha1 200

– da 30 a 60 ha900

– da 60 a 90 ha600

– oltre 90 ha0

1Il contributo supplementare per i terreni coltivi aperti e le colture perenni ammonta a 400 franchi per ettaro all’anno e soggiace alla graduazione delle superfici

Nel caso di superfici gestite per tradizione famigliare nella zona economica estera le aliquote dei pagamenti diretti legati alle superfici sono ridotte del 25 per cento.Dal 1984 nella zona economica estera vengono gestiti complessivamente 5'122 ettari.

■■■■■■■■■■■■■■■■
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 194
Tabelle 32a–32b,pagine A32–A33

Contributi di superficie – 2002 (compreso il contributo supplementare)

Il contributo supplementare è stato concesso per 275'374 ettari di terreni coltivi e 17'584 ettari di colture perenni.

Ripartizione delle aziende e della SAU secondo le classi di dimensione – 2002

La riduzione progressiva dei contributi ha interessato il 7,8 per cento della SAU.In media,per ettaro viene versato un contributo di superficie di 1'286 franchi (compr.il contributo supplementare).Le aziende con una superficie fino a 10 ettari gestiscono complessivamente il 9,7 per cento della SAU.Soltanto lo 0,9 per cento delle aziende dispone di una superficie superiore ai 60 ettari.Tali aziende gestiscono il 3,5 per cento della SAU totale.

CaratteristicaUnitàRegione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna Superficieha475 734262 061286 0241 023 819 AziendeNumero24 35315 71317 78457 850 Superficie per aziendaha19,516,716,117,7 Contributo per aziendafr.26 68520 85719 03922 752 Totale contributi1 000 fr.649 864327 7261 316 183 Totale contributi 20011 000 fr.643 489325 919338 5931 303 881 Fonte:UFAG
Fonte: UFAG Classi di dimensione in ha Aziende SAU < 30 SAU 30– 60 SAU 60– 90 SAU > 90 30 20 2010 020103040 oltre 90 60–90 30–60 20–30 15–20 10–15 5–10 fino a 5 1,51,50,5 19,8 27,7 18,1 15,3 8,1 11,6 0,9 0,0 0,0 0,0 20,1 18,3 21,6 18,7 1,6 5,8 Aziende in %SAU in % 8,7 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 195

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo

Questo provvedimento è finalizzato a mantenere la competitività della produzione di carne mediante foraggio grezzo e nel contempo a garantire,attraverso la gestione,la cura globale delle superfici nel nostro Paese a vocazione pastorizia.

I contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo vengono concessi a favore degli animali tenuti nella rispettiva azienda durante il foraggiamento invernale (periodo di riferimento:1° gennaio fino al giorno di riferimento dell’anno di contribuzione).Per animali da reddito che consumano foraggio grezzo si intendono quelli delle specie bovina ed equina nonché ovini,caprini,bisonti, cervi,lama e alpaca.I contributi vengono versati a favore delle superfici permanentemente inerbite e dei prati artificiali.Le diverse categorie di animali vengono convertite in unità di bestiame grosso che consumano foraggio grezzo (UBGFG).

Limitazione

della promozioneUBGFG/ha

zona campicola,zona intermedia ampliata e zona intermedia2,0

– zona collinare1,6

– zona di montagna I1,4

zona di montagna II1,1

– zona di montagna III0,9

– zona di montagna IV0,8

La graduazione della limitazione dei contributi secondo le zone si basa sulla densità massima consentita di animali giusta le direttive vigenti in materia di protezione delle acque e tiene in considerazione il calo del potenziale di rendimento.I contributi risultano quindi indipendenti dalla produzione,ma contribuiscono considerevolmente alla gestione globale delle superfici.

Hanno diritto ai contributi i gestori che detengono nella loro azienda almeno una UBGFG e che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti.

Il contributo concesso per UBGFG di animali la cui detenzione implica un elevato dispendio dal profilo edile e lavorativo è maggiore rispetto a quello versato per animali che richiedono meno cure.Le UBGFG sono suddivise in due gruppi di contribuzione.Per gli animali delle specie bovina ed equina,i bisonti,le capre lattifere e le pecore lattifere vengono versati 900 franchi per UBGFG,mentre a favore delle altre capre e pecore nonché di cervi,lama e alpaca l’importo dei contributi scende a 400 franchi per UBGFG.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 196
■ Utilizzazione delle superfici inerbite

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo – 2002

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna

azienda che danno

Questi contributi sostituiscono quelli concessi fino al 1998 ai detentori di vacche che non fornivano latte commerciale.Il contributo non viene versato unicamente per le vacche il cui latte non è commercializzato,bensì anche a favore di altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo.Le aziende produttrici di latte che beneficiano di tali contributi sono gestite in modo piuttosto estensivo.Esse possiedono,infatti,una quota relativamente elevata di animali da allevamento e da ingrasso rispetto all'effettivo di vacche e una superficie inerbita sufficiente.Nel 2002,per ogni 4'400 chilogrammi di latte fornito nell’anno precedente i produttori di latte commerciale hanno subito la detrazione di una UBGFG dall’effettivo avente diritto ai contributi.La detrazione,aumentata di 200 franchi rispetto all'anno precedente,si è tradotta in un incremento di 11 milioni di franchi circa dei contributi concessi alle aziende dedite alla produzione lattiera.L'importo dei contributi ha registrato un incremento di 15 milioni di franchi circa rispetto al 2001 riconducibile da un lato all'innalzamento della detrazione e dall'altro al passaggio dalla produzione di latte commerciale alla produzione di latte non commerciale nonché all'ottimizzazione dei contributi.

Contributi ad aziende con e senza latte commerciale – 2002

CaratteristicaUnità Aziende Aziende con latte senza latte commercializzato commercializzato

AziendeNumero21 62116 923

Animali per aziendaUBGFG23,512,5

Deduzione per la limitazione dei contributi sulla base della superficie inerbitaUBGFG1,31,2

Deduzione per il latteUBGFG15,80,0

Animali che danno diritto

ai contributiUBGFG6,411,3

Contributi per aziendafr.5 6499 518

Fonte:UFAG

Le aziende che commercializzano latte ricevono contributi UBGFG decurtati di 3'900 franchi rispetto a quelle che non producono latte commerciale,ma approfittano del sostegno del mercato previsto nel settore dell’economia lattiera (p.es.supplemento per il latte trasformato in formaggio).

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 197
che danno
ai contributiNumero88 54684 998156 158329 702 AziendeNumero11 01911 48716 03838 544
diritto ai contributiNumero8,07,49,78,6 Contributi per aziendafr.6 9626 3988 2947 348 Totale contributi1 000 fr.76 71473 489133 018283 221 Totale contributi 20011 000 fr.71 28667 240129 746268 272
UBGFG
diritto
UBGFG per
Fonte:UFAG

■ Indennizzo delle difficoltà di produzione

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione

Mediante questi contributi vengono compensate le condizioni difficili di produzione con le quali sono confrontati i detentori di animali nella regione di montagna e nella zona collinare.Contrariamente ai contributi generali per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo,volti in primo luogo a promuovere lo sfruttamento e la cura dei pascoli,questa misura persegue anche obiettivi sociali,strutturali e di politica d’insediamento.Hanno diritto ai contributi i gestori che gestiscono almeno

1 ettaro di SAU nella regione collinare o di montagna e nel contempo tengono almeno

1 UBGFG.Le categorie di animali sussidiabili sono le stesse di quelle che beneficiano dei contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo.

A partire dall'anno di contribuzione 2002 è stato applicato il nuovo limite di 20 UBG aventi diritto ai contributi per azienda (precedentemente:15).L'aumento di tale limite consente da un lato di migliorare la situazione reddituale dell’agricoltura di montagna e dall’altro di ridurre gli effetti strutturali negativi della limitazione dei contributi.Le aliquote di contribuzione sono differenziate in base alle zone.

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione – 2002

1 Aziende che gestiscono una parte della superficie nella regione di montagna e in quella collinare

Fonte:UFAG

L'aumento del limite da 15 a 20 UBG ha comportato un incremento di 40 milioni di franchi circa dei contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione.Per le UBGFG aventi diritto ai contributi si registra un aumento di poco meno di 78'000 unità.Il numero delle aziende è ancora diminuito,segnatamente di 870 unità.

Aliquote per UBGFG – 2002fr./UBG – zona collinare260 – zona di montagna I440 – zona di montagna II690 – zona di montagna III930 – zona di montagna IV1 190
Regione di Regione Regione di Totale
collinaremontagna UBGFG che danno diritto ai contributiNumero46 319238 058245 531529 908 AziendeNumero2 58814 94217 18134 711 UBGFG per aziendaNumero17,915,914,315,3 Contributi
Totale
966289 572 Totale contributi 20011 000 fr.3 24569 981177 029250 255
CaratteristicaUnità
pianura 1
per aziendafr.1 6065 51811 8138 342
contributi1 000 fr.4 15782 449202
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 198

degli animali da reddito che consumano foraggio grezzo in condizioni difficili di produzione secondo le classi di dimensione – 2002

Nell'anno di contribuzione 2002,l'84 per cento circa dell'effettivo di UBGFG si trovava presso aziende aventi diritto ai contributi,interessate dal limite.In seguito all'aumento del limite da 15 a 20 UBGFG l'effettivo di animali aventi diritto ai contributi è aumentato dell'11 per cento raggiungendo quota 72 per cento.

45–90 Aziende
30 –45 20 –30 15–20 10–15 5–10 fino a 5 Fonte: UFAG Classi di dimensione in UBGFG Aziende in centinaia Animali in migliaia con contributi Animali in migliaia senza contributi 30 20 0 050100150200 250 4877 10078 163 1024 67 39 8 84 49 22 60 55 53 22 43
Ripartizione
in centinaiaUBGFG in migliaia
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 199

Contributi di declività

Mediante i contributi di declività generali vengono indennizzate le difficoltà connesse alla gestione delle superfici declive nelle regioni di collina e di montagna.Tali contributi sono versati soltanto per prati,terreni da strame e superfici coltive.I prati e i terreni da strame devono essere falciati almeno una volta all’anno.Non danno diritto ai contributi le siepi,i boschetti campestri,i pascoli e i vigneti.

Hanno diritto ai contributi di declività i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall'ordinanza sui pagamenti diretti,la cui azienda presenta una superficie decliva totale che ammonta complessivamente a oltre 50 are e particelle di almeno 5 are.Le zone declive sono suddivise in due categorie.

Aliquote 2002fr./ha – 18–35 per cento di declività 370 – oltre 35 per cento di declività 510
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 200
■ Contributi di declività generali per l’indennizzo delle condizioni difficili di gestione delle superfici

Contributi per le superfici declive – 2002

superfici nella regione di montagna o in quella collinare

Aziende con contributi di declività – 2002

L’entità delle superfici notificate varia di anno in anno.Ciò dipende dalle condizioni climatiche che esercitano un influsso sul tipo di gestione (estensione maggiore o minore dei pascoli o dei prati da sfalcio).

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianura
collinaremontagna
aventi diritto ai contributi: – 18–35 per cento di declività ha4 44366 99473 838145 275 – oltre 35 per cento di declività ha1 30818 83062 37982 518 Totaleha5 75185 825136 217227 793 AziendeNumero2 10714 03216 57632 715 Contributo per aziendafr.1 0972 4513 5662 929 Totale contributi1 000 fr.2 31134 38859 11295 811 Totale contributi 20011 000 fr.2 27934 79159 57396 643
con
Fonte:UFAG
1
Superfici
1Aziende
Fonte: UFAG Declività <18% 59% Declività 18–35% 26% Declività >35% 15% Totale 556 906 ha 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 201

■ Contributi di declività per la conservazione dei vigneti nelle zone in forte pendenza e terrazzate

Mediante questi contributi di declività s’intende conservare i vigneti situati nelle zone in forte pendenza e terrazzate.Per tenere in considerazione le condizioni dei vigneti degni di essere sostenuti finanziariamente,si distingue tra vigneti in pendenza e in forte pendenza da un canto e vigneti terrazzati retti da muri di sostegno dall’altro.I contributi per i vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate vengono concessi soltanto a favore delle superfici con una declività di oltre il 30 per cento.

Per zone terrazzate si intendono i vigneti che sono terrazzati con regolarità mediante muri di sostegno e adempiono le seguenti condizioni:

le superfici presentano un terrazzamento minimo,ossia al massimo 30 m di distanza tra i muri di sostegno;

– l’area della zona terrazzata ammonta ad almeno 1 ettaro;

– l’altezza dei muri di sostegno misura almeno 1 metro.Non vengono computati i muri in cemento convenzionali.

Hanno diritto ai contributi di declività per i vigneti i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti,la cui azienda presenta una superficie decliva che ammonta complessivamente a oltre 10 are e particelle di oltre 2 are.Le aliquote di contribuzione non sono in funzione delle zone.

Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate – 2002

La quota di vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate rispetto alla superficie vignata totale corrisponde al 26 per cento,mentre la quota di aziende commisurata all’insieme delle aziende dedite alla viticoltura è del 49 per cento.

Aliquote 2002fr./ha – superfici con una
50%1 500 – superfici
50%3 000 – superfici in zone terrazzate5 000
declività del 30 fino al
con una declività di oltre il
Unità Superfici aventi diritto ai contributi in totaleha3 276 Declività dal 30 al 50%ha1 632 Declività di oltre il 50%ha311 Zone terrazzateha1 334 Numero di aziendeNumero2 740 Superficie per aziendaha1,2 Contributo per aziendafr.3 668 Totale contributi1 000 fr.10 051 Totale contributi 20011 000 fr.10 043 Fonte:UFAG
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 202

2.2.3Pagamenti diretti ecologici

Contributi ecologici

Mediante i contributi ecologici vengono indennizzate prestazioni ecologiche particolari che soggiacciono a condizioni più severe rispetto a quelle previste nel quadro della PER.Ai gestori vengono offerti programmi con partecipazione facoltativa.I programmi sono indipendenti gli uni dagli altri e i contributi possono venir cumulati.

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Fonte: UFAG Totale 359,4 mio. fr. Compensazione ecologica 34% Produzione estensiva 9% URA 37% SSRA 11% Agricoltura biologica 7% OQE 2% 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 203
Tabelle 33a–33b,pagine A34–A35 Ripartizione dei contributi ecologici tra i vari programmi – 2002

Compensazione ecologica

Attraverso la compensazione ecologica s’intende conservare e se possibile ampliare nuovamente lo spazio vitale della fauna e della flora indigene nelle regioni a vocazione agricola.La compensazione ecologica contribuisce pure alla conservazione delle strutture e degli elementi paesaggistici tipici.Determinati elementi della compensazione ecologica fruiscono dei contributi e possono nel contempo venir tenuti in considerazione per la compensazione ecologica obbligatoria nel quadro della PER.Altri,invece, sono computabili unicamente per la compensazione ecologica in relazione alla PER e non sono indennizzati mediante contributi.

Elementi della compensazione ecologica con e senza contributi

Elementi computabili per la PER Elementi computabili per la PER con contributi senza contributi

Prati sfruttati in modo estensivoPascoli sfruttati in modo estensivo Prati sfruttati in modo poco intensivoPascoli boschivi

Terreni da strameAlberi indigeni,isolati o in viali alberati Siepi,boschetti campestri e rivieraschiFossati umidi,stagni,pozze Maggesi fioritiSuperfici ruderali,cumuli di pietra, affioramenti rocciosi

Maggesi da rotazioneMuri a secco Fasce di colture estensive in Sentieri e accessi naturali non consolidati campicoltura

Alberi da frutto ad alto fusto nei campiVigneti con elevata biodiversità Altre superfici di compensazione ecologica sulla SAU definite dai servizi cantonali preposti alla protezione della natura

Le superfici devono misurare almeno 5 are,esistere per sei anni ed essere falciate al più presto tra metà giugno e metà luglio.Lo sfalcio tardivo assicura la completa maturazione dei semi e promuove la biodiversità attraverso l’impollinazione naturale.Inoltre, invertebrati,uccelli che nidificano al suolo e mammiferi di piccola taglia dispongono di un periodo di tempo sufficiente per riprodursi.Sono vietate la concimazione e l’utilizzo di prodotti fitosanitari. È ammesso unicamente il trattamento pianta per pianta in caso di presenza di erbe problematiche.

I contributi per prati sfruttati in modo estensivo,terreni da strame,siepi,boschetti campestri e rivieraschi sono disciplinati in maniera uniforme e sono calcolati in base alla zona in cui si trova la superficie.Negli ultimi anni la quota di prati sfruttati in modo estensivo è costantemente aumentata.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 204
Aliquote 2002fr./ha – zona campicola e zone intermedie1 500 – zona collinare1 200 – zone di montagna I e II700 – zone di montagna III e IV450
Prati sfruttati in modo estensivo
Tabelle 34a–34d,pagine A36–A39

■ Terreni da strame

Contributi per prati sfruttati in modo estensivo – 2002

■ Siepi,boschetti campestri e rivieraschi

Per terreni da strame s’intendono le superfici inerbite gestite in modo estensivo in luoghi bagnati o umidi.Il prodotto dello sfalcio,effettuato di regola in autunno o in inverno,viene utilizzato come lettiera.In linea di massima sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione dei prati sfruttati in modo estensivo.Le superfici possono venir falciate soltanto dopo il 1o settembre.

Contributi per terreni da strame – 2002

Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna

478751699914

Per siepi e boschetti campestri o rivieraschi s’intendono siepi basse,arbustive e arboree, siepi frangivento,gruppi di alberi,scarpate boscate e boschetti rivieraschi a forma di siepe.Le superfici devono misurare almeno 5 are ed essere gestite in modo corrispondente per un periodo ininterrotto di sei anni.Devono essere curate in modo adeguato. Sono vietate la concimazione e l’utilizzo di prodotti fitosanitari.L’orlo inerbito non concimato lungo i boschetti deve misurare almeno 3 metri di larghezza.

Contributi per siepi,boschetti campestri e rivieraschi – 2002

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna

AziendeNumero5 3232 6281 0438 994

Superficieha1 3087112982 317

Superficie per aziendaha0,250,270,290,26

Contributo per aziendafr.364277188318

Contributi1 000 fr.1 9377271962 860

Contributi 20011 000 fr.1 8996982012 797

Fonte:UFAG

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 205
CaratteristicaUnità Regione di
pianuracollinaremontagna AziendeNumero18 2019 0499 67936 929 Superficieha22 7839 22214 06646 071 Superficie per aziendaha1,251,021,451,25 Contributo per aziendafr.1 8361 0317681 359 Contributi1 000 fr.33 4179 3327 43650 186 Contributi 20011 000 fr.31 6538 8257 19147 669 Fonte:UFAG
Regione Regione di Totale
CaratteristicaUnità
AziendeNumero1 7051 8303 0996 634 Superficieha1 7111 4233 4376 571 Superficie
Contributo per
Contributi1 000 fr.2 5201 3752 1666 061 Contributi 20011 000 fr.2 1121 0671 4074 586 Fonte:UFAG
per aziendaha1,000,781,110,99
aziendafr.1

■ Prati sfruttati in modo poco intensivo

Sui prati sfruttati in modo poco intensivo è autorizzato spandere quantitativi molto limitati di letame o composta.Sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione di prati sfruttati in modo estensivo.

Aliquote 2002fr./ha – zona campicola fino a zona collinare650 – zone di montagna I e II450 – zone di montagna III e IV300

Contributi per prati sfruttati in modo poco intensivo – 2002

CaratteristicaUnità

■ Maggesi fioriti

Superficie per aziendaha0,880,911,961,29

Contributo per aziendafr.565502666582

Per maggesi fioriti s’intendono le fasce pluriennali,seminate con sementi di erbe selvatiche indigene,di almeno 3 metri di larghezza.La concimazione è vietata. È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche,se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole.La superficie messa a maggese fiorito può essere falciata fra il 1o ottobre e il 15 marzo,a partire dal secondo anno e solo per una metà.I maggesi fioriti sono finalizzati alla protezione delle erbe selvatiche minacciate.Essi rappresentano un habitat e una fonte di nutrimento ideali anche per insetti e piccoli esseri viventi.Offrono rifugio pure a lepri ed uccelli.

Per i maggesi fioriti vengono versati 3'000 franchi per ettaro.I contributi vengono applicati per superfici della zona campicola fino alla zona collinare compresa.

Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna
2258 89910 58928 713 Superficieha8 1218 09120 71536 928
AziendeNumero9
Contributi1 000 fr.5 2104 4647 04916 724 Contributi 20011 000 fr.5 6074 6747 30717 588 Fonte:UFAG
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 206

■ Maggesi da rotazione

Contributi per maggesi fioriti – 2002

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna1 AziendeNumero2

1Trattasi di aziende che gestiscono superfici nella regione collinare o di pianura

In relazione alla liberalizzazione del mercato cerealicolo i maggesi fioriti rappresentano un’alternativa economicamente interessante alle colture campicole.

Per maggesi da rotazione si intendono le superfici che per uno o due anni vengono seminate con sementi di erbe campicole indigene e che misurano almeno 6 metri di larghezza e 20 are.Essi fungono da habitat ideale per uccelli che nidificano al suolo, lepri e insetti.In zone idonee è consentito anche l’inerbimento spontaneo.La concimazione è vietata. È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche,se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole.I maggesi da rotazione possono essere falciati tra il 1o ottobre e il 15 marzo.

Per i maggesi da rotazione vengono versati 2'500 franchi per ettaro.I contributi vengono concessi a superfici della zona campicola fino alla zona collinare compresa, com’è il caso per i maggesi fioriti.

Contributi per maggesi da rotazione – 2002

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinare1 montagna1

AziendeNumero8301362968

Superficieha1 15217111 325

Superficie per aziendaha1,391,260,681,37

Contributo per aziendafr.3 4713 1471 6883 421

Contributi1 000 fr.2 88142833 312

Contributi 20011 000 fr.2 78841233 203

1Trattasi di aziende che gestiscono superfici nella regione collinare o di montagna,che tuttavia gestiscono una parte delle loro superfici nella regione di pianura

Fonte:UFAG

10739552 507 Superficieha1 95332812 283 Superficie per aziendaha0,930,830,260,91 Contributo per aziendafr.2 7822 4957862 733
000 fr.5 86198546 850
fr.5 01086765 883
Contributi1
Contributi 20011 000
Fonte:UFAG
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 207

■ Fasce di colture estensive in campicoltura

Le fasce di colture estensive rappresentano uno spazio vitale ideale per la flora campicola collaterale.Per fasce di colture estensive in campicoltura si intendono le fasce marginali di colture campicole gestite in modo estensivo,larghe almeno 3 e al massimo 12 metri,coltivate a cereali,colza,girasoli,piselli proteici,favette e soia ma non a granturco. È vietato impiegare concimi azotati e insetticidi nonché combattere le malerbe con mezzi meccanici e sostanze chimiche ad ampio raggio. È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche,se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole.

Nel 2002 sono stati versati 1'500 franchi per ettaro.I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare.

Contributi per le fasce di colture estensive – 2002

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna1

AziendeNumero120331154

Superficieha2960.135

Superficie per aziendaha0,240,170,100,23

Contributo per aziendafr.367251150341

Contributi1 000 fr.448052

Contributi 20011 000 fr.598066

1Trattasi di aziende che gestiscono superfici nella regione collinare o di pianura

■ Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Vengono concessi contributi per alberi da frutto a nocciolo e a granelli ad alto fusto che non fanno parte di frutteti nonché per i castagni e per i noci in selve curate.L’altezza del tronco dev’essere di almeno 1,2 metri per gli alberi da frutto a nocciolo e di almeno 1,6 metri per gli altri alberi da frutto.Non è autorizzato l’impiego di erbicidi ai piedi del tronco,eccezion fatta per alberi di meno di cinque anni.Possono venir versati contributi a partire da almeno 20 alberi.I contributi per gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono cumulabili con quelli concessi a favore dei prati sfruttati in modo estensivo o poco intensivo come pure con quelli in conformità dell’ordinanza sulla qualità ecologica.Nel 2002 sono stati versati 15 franchi per albero notificato.

Contributi per alberi da frutto ad alto fusto nei campi – 2002

Fonte:UFAG
CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna AziendeNumero17 34512 9835 50635 834 AlberiNumero1 223 574926 273270 1672 420 014 Alberi per aziendaNumero70,5471,3549,0767,53 Contributo per aziendafr.1 0581 0707361 013 Contributi1 000 fr.18 35313 8944 05336 300 Contributi 20011 000 fr.18 70113 9693 94336 613 Fonte:UFAG
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 208

Ripartizione delle superfici di compensazione ecologica1 – 2002

Totale 95 527 ha

Fasce di colture estensive 0,1% Maggesi fioriti 2,4%

Maggesi da rotazione 1,4%

Prati sfruttati in modo poco intensivo 38,7% Boschetti campestri e rivieraschi 2,4%

Prati sfruttati in modo estensivo 48,2%

Terreni da strame 6,9%

Fonte: UFAG 1 Esclusi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 209

■ Situazione attuale delle superfici di compensazione ecologica (SCE)

Evoluzione delle superfici di compensazione ecologica

Dall’introduzione,nel 1993,della compensazione ecologica quale programma ecologico a sé stante,la quota di SCE rispetto alla SAU totale è costantemente aumentata. Determinante è stata la quota minima richiesta di SCE pari rispettivamente al 7 e al 3,5 per cento per le colture speciali che intendevano partecipare al programma di produzione integrata (PI).Attualmente le SCE aventi diritto a contributi ammontano a quasi 95'000 ettari e rappresentano il 9 per cento della SAU.Altri elementi importanti della compensazione ecologica sono gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi che attualmente ammontano a 2,4 milioni.La Confederazione sostiene le SCE con circa 122 milioni di franchi (per lo sviluppo delle superfici cfr.sezione 1.3.1).

Ripartizione delle SCE secondo gli elementi e le regioni – 2002 1

1 Esclusi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campiFonti:UFAG,UST

Regione di Regione Regione di pianuracollinaremontagna In haIn % In haIn %In haIn % Elementidella SAUdella SAUdella SAU Maggesi fioriti1 9530,393280,1210 Maggesi da rotazione1 1520,231710,0610 Prati sfruttati in modo poco intensivo8 1211,68 0912,9220 7157,23 Boschetti campestri e rivieraschi1 3080,267110,262980,10 Fasce di colture estensive in campicoltura290,01600,10 Prati sfruttati in modo estensivo22 7834,509 2223,3314 0664,91 Terreni da strame1 7110,341 4230,513 4371,20 Totale37 0577,3319 9527,2038 518,113,44
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 210

Ordinanza sulla qualità ecologica

Il 1° maggio 2001 è entrata in vigore l’ordinanza sul promovimento regionale della qualità e dell’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica nell’agricoltura (ordinanza sulla qualità ecologica,OQE;RS 910.14).

Al fine di conservare e favorire la varietà naturale delle specie,la Confederazione promuove,mediante aiuti finanziari,SCE di qualità biologica superiore e l'interconnessione di SCE sulla SAU.Le esigenze che devono essere adempiute dalle superfici per poter beneficiare dei contributi giusta l'OQE sono fissate dai Cantoni.La Confederazione verifica quanto stabilito dai Cantoni sulla base di esigenze minime.Se le esigenze cantonali corrispondono alle esigenze minime della Confederazione e la partecipazione finanziaria regionale è garantita,la Confederazione accorda aiuti finanziari per i contributi versati dai Cantoni agli agricoltori.A dipendenza della capacità finanziaria del Cantone,l'aiuto finanziario varia dal 70 al 90 per cento dei contributi computabili. Il 10–30 per cento rimanente dev'essere corrisposto da terzi (Cantone,Comune, privati,enti).I contributi per la qualità biologica e per l'interconnessione sono cumulabili.L'ordinanza si basa su principi quali volontarietà,incentivi finanziari e considerazione delle differenze regionali per quanto riguarda la biodiversità

Aliquote computabili

Aliquote 2002fr.

qualità biologica500.–/ha – qualità biologica degli alberi da frutto ad alto fusto nei campi20.–/albero – interconnessione500.–/ha

Una SCE contribuisce a conservare e a favorire la varietà naturale delle specie se presenta determinate piante indicatrici e caratteristiche strutturali e/o se è ubicata in un luogo interessante dal profilo ecologico.Nell'ambito della qualità ecologica il singolo gestore di una SCE può annunciarsi direttamente,mentre per quanto riguarda l'interconnessione di SCE è necessario un progetto che interessi almeno un'unità agricola ed ecologica.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 211
Tabella 35,pagina A40

Obiettivo della qualità biologica SCE

Prati sfruttati in modo estensivo (tipo 1)

Prati sfruttati in modo poco intensivo (tipo 4)

Terreni da strame (tipo 5) Alberi da frutto ad alto fusto nei campi (tipo 8) Siepi,boschetti campestri e rivieraschi (tipo 10)

Obiettivo

Conservazione e promozione di prati ricchi di specie che presentano una flora e una fauna caratteristiche per la regione. Conservazione e promozione di insetti e uccelli presenti su alberi da frutto ad alto fusto nei campi. Conservazione e promozione di una flora e di una fauna caratteristiche della regione e pregiate dal profilo biologico in relazione a siepi,boschetti campestri e rivieraschi.

Obiettivo dell'interconnessione

Obiettivo

Conservazione e promozione di una flora e di una fauna caratteristiche di una regione mediante l'interconnessione mirata di SCE

Esigenze poste alle SCE

Le SCE e altri spazi vitali naturali vanno disposti, valorizzati e integrati in modo che:

le specie animali e vegetali caratteristiche e da promuovere trovino un habitat adeguato e sufficiente per nutrirsi,rifugiarsi,riprodursi e svernare rispettivamente un habitat che consenta il consolidamento o l'ampliamento del popolamento;

vi siano presupposti favorevoli alla diffusione e all'interscambio genetico delle specie animali e vegetali;e

vengano tenute in considerazione le peculiarità regionali.

Le varietà da promuovere determinano quali tipi di SCE debbano essere interconnesse.Dalle loro esigenze ecologiche e possibilità di diffusione dipendono l'ubicazione,la dimensione,la distanza fra le singole SCE nonché la forma di gestione.

212 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2
Fonte:UFAG Fonte:UFAG

Contributi giusta l'ordinanza sulla qualità ecologica – 2002 1

CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna

Superficie 2 ha3 8845 1606 50815 552

Superficie 2 per aziendaha1,161,481,841,50

Contributo per aziendafr.7921 006784861

Contributi1 000 fr.2 6563 5002 7788 934

1BE,VD:dati incompleti;GR,UR,TI:dati forniti tardivamente 2 Conversione degli alberi ad alto fusto:1 albero = 1 ara

Contributi per la qualità biologica e l'interconnessione – 2002

CaratteristicaUnità Qualità Inter-Qualità biobiologica connessionelogica e interconnessione 1

Prati sfruttati in modo estensivo,prati sfruttati in modo poco intensivo,terreni da strame

Siepi,boschetti campestri e rivieraschi AziendeNumero310355155

Superficieha7114449

Contributi1 000 fr.295834

Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

53233 316 Contributi1 000 fr.2 0836624

Altri elementi

Superficieha08930

Contributi1 000 fr.03320

1 Programmi unificati Fonte:UFAG

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 213
AziendeNumero3
3563 4803 54110 377
Fonte:UFAG
AziendeNumero7 406328960 Superficieha10 2952712
Contributi1
1381041
175
000 fr.4
525
AziendeNumero2 29989454 AlberiPezzi130
5991
AziendeNumero05960

Produzione estensiva di cereali e colza

Mediante questo provvedimento s’intende promuovere la coltivazione di cereali e colza senza ricorrere a regolatori della crescita,fungicidi,stimolanti chimici di sintesi delle difese naturali e insetticidi.Tali esigenze devono essere rispettate sull’insieme delle superfici dell’azienda coltivate a cereali panificabili,a colza o a cereali da foraggio.

La quota di cereali panificabili prodotti in modo estensivo corrisponde al 44 per cento della produzione totale.Tale quota è del 58 per cento nel caso dei cereali da foraggio (mais da granella escluso) e del 33 per cento per la colza.

Nel 2002 sono stati versati 400 franchi per ettaro.

Produzione

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 214
CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna AziendeNumero10 8556 58396518 403 Superficieha54 58923 1982 35280 140 Superficie per aziendaha5,033,522,444,35 Contributo per aziendafr.2 0021 4089751 735 Contributi1 000 fr.21 7309 26694031 938 Contributi 20011 000 fr.21 7379 7431 04632 526 Fonte:UFAG
estensiva di cereali e colza – 2002
Cereali panificabili 52% Colza 6% Cereali da foraggio 42% Fonte: UFAG Totale 80 140 ha
Ripartizione delle superfici per la produzione estensiva – 2002 Tabella 36,pagina A41

Agricoltura biologica

A complemento del maggior ricavo che può essere ottenuto sul mercato,la Confederazione promuove l’agricoltura biologica come forma di produzione particolarmente rispettosa dell’ambiente.Per poter beneficiare dei contributi i gestori devono rispettare,sull’insieme delle superfici dell’azienda,almeno le esigenze dell’ordinanza del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica,nella versione rivista dell’agosto 2000.

Gli agricoltori rinunciano totalmente all'utilizzo di materie ausiliarie ottenute mediante sintesi chimica come concimi commerciali o pesticidi.Ciò consente di risparmiare energia e di proteggere l'acqua,l'aria e il suolo.Per l’agricoltore è quindi particolarmente importante tenere in considerazione i cicli e i processi naturali.Benché il contadino che pratica l'agricoltura biologica necessiti di una quantità maggiore di energia per infrastrutture e macchine,questo metodo di coltivazione risulta essere più efficiente per quanto riguarda la gestione delle risorse disponibili.Ciò è un indicatore importante della sostenibilità del sistema di produzione.

La rinuncia all'uso di erbicidi favorisce lo sviluppo di un gran numero di erbe accessorie.Una flora ricca è fonte di nutrimento per un numero maggiore di piccoli esseri viventi.Ciò contribuisce a migliorare la «dieta» di predatori come i carabidi e crea i presupposti per la lotta naturale agli organismi nocivi.La presenza massiccia di vegetali,animali e microrganismi irrobustisce l'ecosistema.

Grazie a concimi organici,metodi di gestione rispettosi del suolo e alla rinuncia a prodotti fitosanitari i contadini dediti all'agricoltura biologica promuovono la diffusione e la varietà degli organismi presenti nel suolo.L'attività biologica influisce positivamente sulla fertilità del suolo.Aumenta il tenore in humus,migliora la struttura del suolo e diminuisce il rischio d'erosione.

Per raggiungere un equilibrio ottimale fra piante,suolo,animali e uomo all'interno dell'azienda,il contadino dedito all'agricoltura biologica provvede affinché i cicli di nutrienti siano chiusi.Ciò è possibile vincolando l'allevamento di animali alla base foraggera propria dell'azienda.La coltivazione di leguminose aumenta il tenore di azoto nel suolo.I concimi aziendali e il materiale organico risultante dalla semina a sovescio e dal raccolto garantiscono un adeguato approvvigionamento delle piante in nutrienti,grazie anche all'operato dei microrganismi presenti nel suolo.

Nel settore dell'allevamento di bestiame da reddito devono essere adempiute le esigenze URA.Esse rappresentano le esigenze minime per la detenzione di animali nel quadro dell'agricoltura biologica.Sono pure vietati impianti quali il pastore elettrico e l'utilizzo di mangimi medicati.Il fatto che venga utilizzato prevalentemente foraggio prodotto nell'azienda garantisce una produttività adeguata e il benessere degli animali.In caso di necessità viene data la preferenza a metodi terapeutici naturali.

Nel 2002 l’agricoltura biologica veniva praticata sul 9,6 per cento dell’intera SAU.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 215 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA

Quota delle superfici gestite in modo biologico, per regione – 2002

Aliquote 2002fr./ha – colture speciali1 200 –
CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna AziendeNumero1 1181 3463 4345 898 Superficieha19 38621 80161 614102 802 Superficie per aziendaha17,3416,2017,9417,43 Contributo per aziendafr.6 8923 9703 6214 321 Contributi1 000 fr.7 7055 34312 43625 484 Contributi 20011 000 fr.7 3314 94611 21123 488 Fonte:UFAG
superficie coltiva aperta senza colture speciali800
superfici inerbite e terreni da strame200 Contributi per l’agricoltura biologica – 2002
Tabella 33a,pagina A34
Regione di pianura 19% Regione di montagna 60% Fonte: UFAG Totale 102 802 ha Regione collinare 21% 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 216

■ Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA)

Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze

In questo ambito rientrano i programmi SSRA e URA illustrati di seguito (cfr.pure la parte 1.3.2).

Viene promossa la detenzione di animali in sistemi di stabulazione che rispondono a requisiti il cui livello è di gran lunga superiore a quanto prescritto dalla legislazione in materia di protezione degli animali.Vigono i seguenti principi:

– gli animali sono tenuti liberi,in gruppi;

– gli animali dispongono di aree di riposo e di movimento nonché di possibilità d’occupazione conformi al loro comportamento naturale;

– le stalle sono illuminate con sufficiente luce diurna naturale.

Aliquote

■ Uscita regolare all’aperto (URA)

Contributi per sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali – 2002

Viene promossa l’uscita regolare all’aperto degli animali da reddito.Per uscita regolare all’aperto si intende l’uscita al pascolo,in una corte o in un’area con clima esterno che risponde alle esigenze degli animali.Per i diversi animali sono applicabili le seguenti esigenze:

Animali da reddito che consumano foraggio grezzo

– uscita al pascolo per almeno 26 giorni al mese durante il periodo di vegetazione

– uscita per almeno 13 giorni al mese durante il periodo di foraggiamento invernale

Suini

– suini da ingrasso,suini da allevamento e verri riproduttori:uscita giornaliera

scrofe in asciutta:uscita per almeno 3 giorni alla settimana

Pollame

uscita giornaliera

animali
bovina,capre,conigli90 – suini155 – pollame180
2002fr./UBG –
della specie
CaratteristicaUnità Regione
pianuracollinaremontagna AziendeNumero8 1585 2123 21116 581 UBGNumero201 58397 17247 008345 763 UBG per aziendaNumero24,7118,6414,6420,85 Contributo per aziendafr.2 8032 1531 5392 354 Contributi1 000 fr.22 86611 2244 94039 030 Contributi 20011 000 fr.20 0069 8344 19434 034 Fonte:UFAG
di Regione Regione di Totale
Tabella 37,pagina A42
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 217 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA

Aliquote 2002fr./UBG

animali delle specie bovina ed equina,bisonti,ovini, caprini,daini,cervi e

conigli180 – suini155 – pollame180
CaratteristicaUnità Regione di Regione Regione di Totale pianuracollinaremontagna AziendeNumero12 93010 26511 62934 824 UBGNumero319 070222 537201 386742 993 UBG per aziendaNumero24,6821,6817,3221,34 Contributo per aziendafr.4 3313 8563 1023 781 Contributi1 000 fr.55 99839 58436 072131 654 Contributi 20011 000 fr.51 44336 53233 447121 422 Fonte:UFAG
Contributi per l’uscita regolare all’aperto – 2002
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 218
Tabella 37,pagina A42

Contributi d’estivazione

Mediante i contributi d’estivazione s’intende garantire la gestione e la cura dei vasti pascoli d’estivazione nelle Alpi,nelle Prealpi e nel Giura.La regione d’estivazione si estende su circa 600'000 ettari,gestiti con oltre 300'000 UBG.Hanno diritto ai contributi i gestori che estivano animali in un’azienda d’estivazione,in un’azienda pastorizia o in un’azienda con pascoli comunitari.

I contributi d’estivazione vengono concessi a condizione che le aziende siano gestite in modo adeguato e rispettoso dell’ambiente e che vengano rispettate eventuali prescrizioni cantonali,comunali o consortili.I contributi d’estivazione vengono versati per carico normale (CN) o per UBG.Per CN si intende l’estivazione di una UBG durante 100 giorni.

Rispetto all'anno precedente l'aliquota di contribuzione per gli altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo è stata aumentata di 40 franchi per CN.Ciò ha comportato una crescita dei redditi della regione di montagna pari a 9 milioni di franchi circa.

Aliquote 2002

– per UBG di vacche munte,pecore lattifere e capre lattifere (estivazione di 56–100 giorni)300

– per CN di ovini,eccettuate le pecore lattifere120

– per CN di altri animali che consumano foraggio grezzo300

Contributi d’estivazione – 2002 CaratteristicaContributiAziendeUBG

1Questa cifra indica il totale delle aziende d’estivazione aventi diritto a contributi (senza doppi versamenti)Fonte:UFAG

o CN 1 000 fr.Numero Numero Vacche,capre lattifere e pecore lattifere18 5172 53343 389 Ovini ,eccettuate le pecore lattifere3 0391 01723 944 Altri animali che consumano foraggio grezzo68 0056 947224 277 Totale89 5617 527 1 Totale 200180 5247 607 1
■ Gestione sostenibile delle regioni d'estivazione
2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 219 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA
Tabelle 40a–40b,pagina A45

■ Prevenzione del convogliamento e del dilavamento

Contributi per la protezione delle acque

Mediante l’articolo 62a della legge sulla protezione delle acque la Confederazione può promuovere i provvedimenti presi dagli agricoltori per prevenire il convogliamento e il dilavamento di sostanze nelle acque superficiali e sotterranee.L’accento è posto sulla riduzione del carico di nitrato nell’acqua potabile e del carico di fosforo nelle acque superficiali in regioni nelle quali la PER,l’agricoltura biologica,divieti e precetti nonché i programmi facoltativi promossi dalla Confederazione (produzione estensiva,compensazione ecologica) non sono sufficienti.

In virtù dell’ordinanza sulla protezione delle acque,i Cantoni sono tenuti a designare un settore d’alimentazione per le captazioni di acque superficiali e sotterranee nonché a ordinare provvedimenti di risanamento qualora la qualità dell’acqua fosse insufficiente.Questi provvedimenti possono comportare limitazioni significative rispetto allo stato della tecnica per quanto concerne l’utilizzazione del suolo nonché perdite finanziarie insopportabili per le aziende.I contributi ai costi concessi dalla Confederazione ammontano all’80 per cento per gli adeguamenti strutturali e al 50 per cento per i provvedimenti di gestione.Nel 2002 sono stati stanziati circa 3,6 milioni di franchi.

■ Progetto di comunicazione inerente al programma sul nitrato

Dal 1999 la Confederazione sostiene progetti cantonali (programmi sul nitrato) volti a ridurre il carico di nitrato della falda freatica.A livello federale la messa in atto dei programmi sul nitrato è stata affidata al gruppo di lavoro (GL) Nitrato.Il comitato comprende esperti dell'UFAG,dell'UFAFP e dell'UFSP.I Cantoni sono responsabili dell'applicazione concettuale e operativa dei programmi sul nitrato.

Il GL Nitrato si prefigge di migliorare la comunicazione fra i diversi operatori quali Uffici federali,Cantoni e Comuni nonché di sensibilizzare la popolazione sulla problematica del nitrato.Occorre inoltre intervenire per migliorare le conoscenze e accrescere la motivazione degli addetti cantonali alla consulenza e dei servizi cantonali nonché per incrementare la partecipazione al programma sul nitrato della Confederazione. Mediante misure mirate come relazioni pubbliche,piattaforme per lo scambio d'informazioni e di conoscenze,forum è stato possibile promuovere il dialogo e la comunicazione.

Vista la maggiore partecipazione al programma sul nitrato rispetto all'anno precedente,si è registrato un aumento dei contributi versati dalla Confederazione.

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 220

■ Evoluzione dei tenori di nutrienti nel comprensorio del progetto di Wohlenschwil

Il progetto di Wohlenschwil,nel Canton Argovia,beneficia dal 2001 dei contributi concessi dalla Confederazione in virtù dell'articolo 62a.Nel quadro di un progetto pilota,nel 1996 una superficie di 18 ettari di terreni coltivi è stata convertita in prato gestito in modo estensivo,rinunciando ai concimi.Questo provvedimento,che senza i contributi della Confederazione non avrebbe potuto venir realizzato,ha consentito di migliorare la qualità dell'acqua potabile.Nel periodo in questione,l'adeguamento dei metodi di gestione ha permesso di ridurre considerevolmente le immissioni di nutrienti nel settore d'alimentazione e nel comprensorio di captazione della falda freatica di «Frohberg».Il carico di nitrato è infatti passato da 53 mg/l (1996) a 25 mg/l (2003).

2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 221 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA
Annohafr.fr. LULago di Sempach1999–2004 1 4 6218 811 1661 064 702 LULago di Baldegg2000–2005 1 5 6009 559‘6941 048 439 LU/AGLago di Hallwil2001–2006 1 3 7865 029906875 052 AGWohlenschwil2001–200962547 69634 679 AGBirrfeld2002–20078131 909 50045 703 VDThierrens1999–200817138 55917 614 VDMorand2000–2008391785 75673 872 ZHBaltenswil2000–2008130712 00029 530 BEWalliswil2000–2005 98539 000200 446 SHKlettgau2001–20063571 811 870104 934 FRAvry-sur-Matran2000–2005 37200 75527 463 FRMiddes2000–2006 45159 99623 471 SOGäu2000–2005 6581 207 05091 478 Totale 16 6153 637 383 Totale 200114 4862 254 500
Ricapitolazione dei progetti – 2002 CantoneRegione,Durata
ComprensorioTotale
costi Contributi Comuneprobabile del del progettoprevisti 2002 progetto 1 Proroga necessaria Fonte:UFAG

Al bacino di captazione della falda freatica di «Frohberg» attinge prevalentemente l'agricoltura.Viste le condizioni naturali ideali,fino al 1996 è stata praticata prevalentemente la campicoltura.Il bacino ha una superficie totale di 102 ettari circa,di cui 62 (61%) di SAU,39 (39%) di boschi e 1 di superficie utile non agricola (soprattutto superficie edificata).

Il comprensorio di Wohlenschwil comprende 12 aziende agricole distribuite su cinque Comuni.Alcune di queste gestiscono soltanto singole particelle all'interno del comprensorio,altre hanno gran parte della SAU all'interno di esso.

Per un quarto della SAU si tratta di terreni coltivi aperti.La quota di prati artificiali e naturali ammonta al 73 per cento.A seguito della cessazione della gestione,una parte considerevole di prati è ora gestita in modo estensivo.Su oltre la metà dei terreni coltivi aperti vengono coltivate sarchiate come colza,barbabietole da zucchero e granoturco. Nel 2003 non sono state coltivate verdure né patate,ossia colture con elevate perdite di nitrato.

Per consolidare il traguardo di 25 mg/l è indispensabile continuare ad applicare i provvedimenti messi in atto finora che comportano un maggior dispendio per i contadini interessati.

222 2.2 PAGAMENTI DIRETTI 2 Evoluzione del tenore di nitrato nell'ambito del progetto Wohlenschwil (AG) Febbraio 96 Giugno 96 Ottobre 96 Febbraio 97 Giugno 97 Ottobre 97 Febbraio 98 Giugno 98 Ottobre 98 Febbraio 99 Giugno 99 Ottobre 99 Febbraio 00 Giugno 00 Ottobre 00 Febbraio 01 Giugno 01 Ottobre 01 Febbraio 02 Giugno 02 Febbraio 03 Giugno 03 Ottobre 02 Tenore di nitrato (mg/l) Fonte: Christoph Ziltener, LBBZ Liebegg 0 60 50 40 30 20 10

2.3Miglioramento delle basi

Mediante i provvedimenti denominati «Miglioramento delle basi» viene promossa e sostenuta la produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente ed efficiente nonché incoraggiato lo svolgimento dei compiti multifunzionali.

Aiuti finanziari per il miglioramento delle basi

ProvvedimentoConto Conto Preventivo 200120022003 mio.fr.

Contributi per i miglioramenti strutturali10290102

Crediti d’investimento987079

Aiuti per la conduzione aziendale30935

Consulenza e contributi per la ricerca232424

Lotta alle malattie delle piante e agli organismi nocivi294

Produzione vegetale e allevamento212123

Totale277223267

Fonte:UFAG

Gli obiettivi dei provvedimenti nel campo del miglioramento delle basi sono:

– rafforzamento della competitività attraverso la riduzione dei costi di produzione;

– promozione delle aree rurali;

– strutture aziendali moderne e superfici agricole utili ben accessibili;

– produzione efficiente e rispettosa dell’ambiente;

– varietà possibilmente resistenti e ad alto rendimento nonché prodotti di alta qualità;

– protezione della salute dell’Uomo,degli animali e dell’ambiente;

– diversità genetica.

■■■■■■■■■■■■■■■■
223 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

2.3.1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale

Miglioramenti strutturali

I provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali consentono di migliorare le condizioni di vita ed economiche nelle aree rurali.Ciò riguarda in particolare la regione di montagna e le regioni periferiche.

Per quanto concerne gli aiuti agli investimenti sono disponibili due strumenti:

– contributi (a fondo perso) con partecipazione dei Cantoni;

– crediti d’investimento sotto forma di mutui esenti da interesse.

Attraverso gli aiuti agli investimenti l’agricoltura può sviluppare e mantenere strutture competitive senza tuttavia contrarre debiti insopportabili.Anche in altri Paesi,in particolare nell’UE,gli aiuti agli investimenti rientrano tra i principali provvedimenti volti a promuovere le aree rurali.

Tali aiuti vengono concessi a favore di provvedimenti individuali o collettivi.

Nell’Anno internazionale dell’acqua 2003,gli aspetti legati a questo elemento rivestono un significato particolare anche per i miglioramenti strutturali eseguiti in Svizzera. Per quanto concerne l’acqua nelle aree rurali,sono rilevanti soprattutto i provvedimenti adottati in relazione agli ambiti seguenti:

–Danni alluvionali: in questi ultimi anni è cresciuta l’importanza delle misure di ripristino di danni alle infrastrutture e ai terreni coltivi.

–Acqua potabile: nelle regioni discoste la disponibilità di acqua potabile di qualità ineccepibile non è cosa ovvia nemmeno nel nostro Paese.

–Ecologia: la conservazione e la valorizzazione di biotopi e piccoli corsi d’acqua possono essere promosse efficacemente nel quadro dei miglioramenti strutturali.

–Fertilità del suolo: i moderni sistemi d’irrigazione e di drenaggio conservano la fertilità dei terreni migliori e consentono di garantire un rendimento adeguato anche in anni caratterizzati da condizioni meteorologiche estreme.

224 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2 ■■■■■■■■■■■■■■■■

■ Mezzi finanziari per i contributi

Nel 2002 l’importo disponibile per le bonifiche fondiarie e gli edifici agricoli ammontava a 90 milioni di franchi.L’UFAG ha approvato nuovi progetti con contributi federali per un importo complessivo di 77 milioni di franchi.Il volume d’investimento è stato di 355 milioni di franchi.L’ammontare dei contributi federali relativi ai progetti approvati non è identico all’importo iscritto nella rubrica del preventivo «Miglioramenti strutturali agricoli»,in quanto l’assicurazione di un contributo e il relativo versamento avvengono soltanto eccezionalmente nello stesso anno.Per un progetto approvato viene spesso assicurata soltanto una tranche di credito.Nel 2002 è stato possibile ridurre in misura considerevole gli impegni finanziari particolarmente onerosi legati ai danni alluvionali 2000.

Contributi della Confederazione – 2002

Ricomposizioni particellari e infrastrutture

Costruzione di strade agricole

Acquedotti

Danni alluvionali e altri provvedimenti del genio civile

Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo

Altri provvedimenti nel settore delle costruzioni rurali

Nel 2002 l’importo versato dalla Confederazione sotto forma di contributi è stato del 12 per cento inferiore all’anno precedente.Rispetto alla media degli anni 1992/94 si è avuto un calo dell’11 per cento.Nelle rubriche ordinarie 2000 e 2001 è previsto un aumento dei crediti della Confederazione per il ripristino dei danni alluvionali.

225 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2
Tabelle 44–45,pagine A52–A53
mio. fr. Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna 22,7 05101520253035 9,2 5,6 5,7 31,4 2,6 Fonte: UFAG 59% 18% 23%

Contributi della Confederazione alle bonifiche fondiarie e agli edifici agricoli 1992/94–2002

Nel 2002 i Cantoni hanno concesso crediti d’investimento per un ammontare complessivo di 314 milioni di franchi da destinare a 2'498 casi.L’85 per cento di tale importo è riservato al finanziamento di provvedimenti individuali,il 15 per cento al sostegno di provvedimenti collettivi.A favore dei progetti collettivi nella regione di montagna possono venir concessi anche crediti di transizione,ossia crediti di costruzione con una decorrenza di tre anni al massimo.

Crediti d’investimento – 2002

Fonte:UFAG

I crediti per i provvedimenti individuali sono stati utilizzati quale aiuto iniziale nonché per la costruzione,la ristrutturazione o il miglioramento di edifici d’abitazione,agricoli o alpestri.Vengono rimborsati mediamente sull’arco di 14 anni.

Nel settore dei provvedimenti collettivi sono state sostenute finanziariamente soprattutto bonifiche fondiarie e misure edili (edifici alpestri,stalle comunitarie,edifici e installazioni per la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli).

Il Fonds de roulement,istituito nel 1963,comprende 1,9 miliardi di franchi.Nel 2002 la Confederazione ha accordato ai Cantoni nuovi mezzi finanziari per un importo di 70 milioni di franchi.Essi,unitamente agli importi rimborsati costantemente,vengono utilizzati per la concessione di nuovi crediti.

DisposizioneCasiImportoQuota Numeromio.fr.% Provvedimenti individuali2 276268,185 Provvedimenti collettivi,crediti di costruzione esclusi15015,35 Crediti di costruzione7230,310 Totale2 498313,7100
1992/9419951996199719981999200020012002 mio. fr. Fonte: UFAG 0 20 40 60 80 100 120 101858582757587102 90
■ Mezzi finanziari per i crediti d’investimento
226 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
Tabelle 46–47,pagine A54–A55
d'investimento secondo le categorie di provvedimenti, crediti di costruzione esclusi – 2002 Edifici rurali Aiuto iniziale Edifici d'abitazione Acquisto in comune dell'inventario, lavorazione e stoccaggio di prodotti agricoli Acquisto dell'azienda da parte dell'affittuario Bonifiche fondiarie mio. fr. Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna 128,2 020406080100120140 89,5 44,9 10,6 5,5 4,7 Fonte: UFAG 25,7% 47,6% 26,7% 227 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
Crediti

■ Danni alluvionali 2002

Nel 2002 l’intero continente europeo è stato interessato da alluvioni che hanno provocato inondazioni e danni enormi.Benché la Svizzera sia stata colpita in misura minore rispetto ai Paesi confinanti,in diverse regioni le intemperie sono state d’intensità mai vista:

– Le abbondanti piogge di metà luglio hanno causato danni ingenti nelle aree prealpine dei Cantoni di Berna e Lucerna.

– Nella Svizzera orientale,il perdurare delle precipitazioni ha provocato,a fine agosto, frane e danni a diversi impianti.Tra i Cantoni particolarmente colpiti si segnalano San Gallo,Appenzello Interno ed Appenzello esterno.

– A metà novembre il Cantone dei Grigioni è stato sferzato da intemperie di inaudita violenza.Le continue precipitazioni,accompagnate da temperature elevate,sono state all’origine di frane di ampia portata con conseguenze considerevoli.

Secondo stime provvisorie,i danni in ambito pubblico ammonterebbero a 260 milioni di franchi (stato:febbraio 2003),ossia a un importo di gran lunga superiore a quello rilevato in anni cosiddetti medi.Nel settore primario,le intemperie hanno inciso negativamente sul raccolto nonché provocato notevoli danni ad infrastrutture e terreni coltivi. In ossequio al principio della proporzionalità,i costi dei lavori di ripristino di strade agricole ed acquedotti nonché di sgombero e di riassetto dei terreni coltivi ammonterebbero a 39 milioni di franchi,di cui 21,3 milioni di franchi nel Cantone dei Grigioni, 4,2 milioni di franchi nel Semicantone di Appenzello Esterno,3,9 milioni nel Canton Lucerna e 3,6 milioni nel Canton Berna.Secondo le nuove stime dei Cantoni,le cifre definitive sull’entità dei danni dovrebbero essere superiori a quelle suindicate.

L’importo preventivato dalla Confederazione quale partecipazione ai costi di ripristino dei danni in ambito agricolo ammonta a 18 milioni di franchi.Alcuni progetti di ripristino,segnatamente quelli in relazione alle intemperie di luglio-agosto,sono già stati trattati attingendo al credito 2002 oppure mediante una ridistribuzione nel quadro del preventivo ordinario 2003.Inoltre,per poter far fronte agli ingenti danni alluvionali di novembre,il Parlamento ha stanziato,per il 2003,un credito suppletivo di 7 milioni di franchi.In questo caso si applica l’articolo 95 LAgr che prevede contributi supplementari per provvedimenti volti a rimediare a conseguenze particolarmente gravi di eventi naturali straordinari.

228 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

Aiuti per la conduzione aziendale

Gli aiuti per la conduzione aziendale sono concessi sotto forma di mutui esenti da interessi e sono una misura sociale collaterale per evitare o per far fronte a ristrettezze finanziarie temporanee non imputabili al gestore.Gli effetti degli aiuti per la conduzione aziendale corrispondono a quelli dello sdebitamento indiretto della singola azienda.

Nel quadro degli aiuti per la conduzione aziendale nel 2002 sono stati concessi mutui per un importo totale di circa 35,2 milioni di franchi a favore di 270 casi.Rispetto ai 304 casi dell’anno precedente si registra una lieve flessione riconducibile pure ai tassi d’interesse particolarmente bassi.L’importo medio del mutuo è passato da 113'200 a 130'237 franchi ed è rimborsato sull’arco di 14 anni.

Mutui nel quadro dell’aiuto per la conduzione aziendale – 2002

Rifinanziamento di debiti esistenti26334,6

Superamento di una difficoltà finanziaria straordinaria70,6

Totale27035,2

Fonte:UFAG

Il Fonds de roulement,istituito nel 1963 con nuovi mezzi finanziari della Confederazione e importi rimborsati,ammonta,unitamente alle quote dei Cantoni,a circa 173 milioni di franchi.Nel 2002 ai Cantoni è stato messo a disposizione un ulteriore importo di 9 milioni di franchi.I fondi sono vincolati a una prestazione adeguata da parte del Cantone che,a dipendenza della sua capacità finanziaria,varia fra il 20 e l’80 per cento della quota federale.I nuovi mezzi finanziari della Confederazione e dei Cantoni,unitamente agli importi rimborsati costantemente,vengono utilizzati per concedere nuovi mutui.

DisposizioneCasiImporto Numeromio.fr.
■ Ripartizione dei mezzi finanziari
229 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
Tabella 48,pagina A56

■ All’estero i costi di costruzione sono più bassi?

Fabbisogno d’investimento per gli edifici agricoli –Studi concernenti i costi di costruzione

Gli investimenti attuati in relazione agli edifici agricoli possono gravare considerevolmente sui costi di produzione di un’azienda.Essi dovrebbero quindi essere il più bassi possibile. È necessario trovare il giusto equilibrio fra costi di costruzione ed agevolazione auspicata del lavoro.A questo proposito vengono spesso citati ad esempio edifici e progetti che sarebbero stati realizzati con costi molto bassi.La Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole (FAT),su incarico dell’UFAG,ha condotto uno studio nell’ambito del quale è stato rilevato il fabbisogno d’investimento per gli edifici agricoli nonché effettuato un confronto tra i costi di costruzione in Svizzera e nei Paesi limitrofi.Visti gli sviluppi attuali,lo studio è stato incentrato su strutture destinate alla stabulazione libera del bestiame da latte.

In Svizzera è diffusa l’opinione secondo cui all’estero i costi di costruzione degli edifici agricoli sono più contenuti.Nell’intento di confermare o confutare tale opinione,con la collaborazione di enti attivi nei Paesi limitrofi – segnatamente Francia,Germania e Austria – si è proceduto a un confronto dei dati.

Dallo studio emerge che all’estero costruire costa meno.Ciò è riconducibile ai costi più contenuti della manodopera e del materiale nonché all’uso di prodotti fabbricati in serie o prefabbricati.Inoltre,nei Paesi limitrofi l’inverno è,di regola,più breve e il tempo disponibile per la realizzazione degli edifici maggiore.

L’affermazione secondo cui i costi sono più bassi va tuttavia relativizzata.All’estero compiti quali la pianificazione e la direzione dei lavori vengono spesso svolti da enti statali a condizioni estremamente vantaggiose ciò che equivale,in definitiva,a un aiuto finanziario indiretto.La quota di prestazione propria è generalmente molto più elevata di quanto non lo sia in Svizzera.Siccome nel confronto tra i costi di costruzione sono stati presi in considerazione soltanto i costi comprovabili,anche una quota maggiore di prestazione propria contribuisce a ridurre il divario.Per i lavori svolti come prestazione propria vi è inoltre lo svantaggio che è esclusa la responsabilità di terzi in caso di difetti,danni o perdite.Non da ultimo va considerato che la fase di costruzione,caratterizzata da un lavoro intenso,può ripercuotersi in misura considerevole sull’andamento degli affari e sul contesto personale.

Nello studio è pure stato analizzato l’effetto delle prescrizioni di legge sui costi di costruzione. È emerso che esse non determinano costi superiori in Svizzera rispetto ai Paesi limitrofi.Per quanto concerne le prescrizioni in materia di protezione delle acque e degli animali le differenze sono minime.Soltanto in relazione alle condizioni imposte dalla protezione della natura e del paesaggio si riscontrano differenze che tuttavia non incidono sui costi degli edifici presi in esame.

230 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

■ Differenze anche a livello svizzero

In Svizzera lo studio ha interessato diverse aziende della regione di pianura e di quella di montagna suddivise in tre gruppi in base all’effettivo di animali (<35 UBG, 35–55 UBG,>55 UBG) e dedite alla fabbricazione di formaggio a base di latte prodotto senza insilati o alla produzione di latte di consumo e ad uso industriale ottenuto utilizzando insilati.Complessivamente sono stati esaminati 71 oggetti.

Dallo studio emerge che anche sul piano svizzero i costi possono divergere in modo considerevole.I fattori principali che determinano tali differenze sono la dimensione dell’edificio,l’indirizzo aziendale (aziende che utilizzano o non insilati) e lo standard delle installazioni.

La dimensione dell’edificio è il fattore che incide maggiormente sui costi specifici di costruzione (fr./UBG).La curva dei costi diminuisce considerevolmente fino a 50 UBG per poi appiattirsi.Gli edifici senza poste per il bestiame giovane comportano costi per UBG minori.La differenza è tuttavia parzialmente riconducibile alle diverse aliquote,in quanto una vacca equivale a 1,0 UBG,mentre una manza adulta che necessita praticamente dello stesso spazio è considerata 0,6 UBG.I costi lievitano nei casi in cui vengono installati apparecchi costosi come stand e robot per la mungitura o impianti meccanici di foraggiamento.

231 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
Diminuzione dei costi in funzione della dimensione dell’edificio fr./UBG Concimi aziendali Foraggi Stalla Fonte: FAT 1 UBG (numero di aziende) 25 (11) 1 46 (16) 1 82 (18) 1 5 000 11 600 7 200 3 700 22 500 8 700 4 300 2 700 15 700 8 600 2 300 2 600 13 500 10 000 15 000 20 000 25 000

Confronto dei costi fra aziende che utilizzano insilati e aziende che non li utilizzano

Aziende che non Aziende che utilizzano insilati (25) 1 utilizzano insilati (17) 1 con aerazione del fienosenza aerazione del fieno fr.%fr.%

Stalla10 000528 60066

Foraggi5 900312 10016

Concimi aziendali3 300172 40018

Totale19 20010013 100100

senza insilatocon insilato mediamente:mediamente: 41 UBG di cui 31 vacche72 UBG di cui 59 vacche

1(Numero di aziende)

Differenze considerevoli si riscontrano fra le aziende che utilizzano insilati e quelle che non ne fanno uso.Considerate aziende di uguali dimensioni la differenza può essere di 3'000 fino a 4'000 franchi per UBG.Le aziende che utilizzano insilati possono spesso approfittare di edifici esistenti e non devono pertanto realizzare l’intero programma di disposizione.Tuttavia,nel caso delle aziende che utilizzano insilati i costi di costruzione non comprendono le apparecchiature mobili e il maggiore carico di lavoro per l’immagazzinamento e l’approntamento del foraggio (trattori,dessilatori,miscelari-distributori mobili,ecc.).

L’ubicazione dell’azienda (regione di pianura,collinare o montana) e il sistema di stabulazione (box con giacigli o lettiera profonda) non esercitano un influsso determinante sui costi.Le aziende ubicate nella regione di montagna devono immagazzinare i foraggi e i concimi aziendali per un periodo più lungo e adempiere esigenze statiche più severe rispetto a quelle della regione di pianura.Nonostante ciò e presupposto che non si debba far fronte a una maggior spesa dovuta a condizioni topografiche difficili o a lunghi trasporti,anche nella regione di montagna è possibile costruire strutture di dimensioni piuttosto grandi a costi vantaggiosi.

Nel confronto non sono state prese in considerazione le apparecchiature mobili.Nelle aziende di grandi dimensioni si rilevano spesso investimenti in apparecchiature di questo tipo.Ciò relativizza la regressione dei costi.

Gli investimenti per il programma completo,che prevede stalla e impianti per l’immagazzinamento del foraggio e dei concimi aziendali,divergono considerevolmente a dipendenza della variante scelta;anche per le aziende di grandi dimensioni (82 UBG) ubicate nella regione di pianura che utilizzano insilati l’investimento ammonta mediamente a 13'500 franchi per UBG.

232 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
Fonte:FAT

■ Anche alle soluzioni minimaliste vi è un limite

Dall’analisi effettuata considerando la superficie degli edifici è emerso che per ogni UBG

dev’essere realizzata una superficie coperta e pavimentata in calcestruzzo di 13 fino a 20 m2 al fine di adempiere i principi della detenzione degli animali rispettosa delle loro esigenze (area di riposo,area di foraggiamento,corsia di foraggiamento e area di mungitura);

–è necessaria una struttura di 30 m3 per lo stoccaggio e l’aerazione del fieno se l’azienda non utilizza insilati o di 12 m3 se l’azienda usa insilati;

– dev’essere costruita una struttura per l’immagazzinamento di concimi aziendali di 12 m3

Da un calcolo effettuato sulla base delle superfici minime necessarie emerge che anche le grandi aziende che optano per soluzioni globali semplici sono tenute ad affrontare costi di 10'400 fino a 15'500 franchi per UBG.Tale importo non comprende i supplementi per le difficoltà naturali,le aree circostanti e gli allacciamenti.Laddove i costi di soluzioni globali ammontano a meno di 10'000 franchi per UBG sono necessari ulteriori accertamenti.Anche costi superiori a 20'000 franchi per UBG vanno valutati esaurientemente.Per ogni singolo caso va appurato quali elementi sono compresi nei vari costi.

Fabbisogno minimo d’investimenti

Azienda senza insilatoAzienda con insilato

StallaImm. foraggiImm. concimi az.Totale

Avvertenza: il fabbisogno minimo d’investimenti si basa sulle seguenti dimensioni: pavimento 15 m2, parete 15 m2, tetto 20 m2, deposito liquame 12 m3

■ Costi bassi non è sinonimo di cattiva qualità

Fonte: FAT

Gran parte degli edifici esaminati non erano isolati o presentavano addirittura la struttura di una stalla aperta.La qualità è buona e può essere auspicato un lungo tempo di vita.Gli edifici sono apprezzabili anche dal profilo estetico.Non sono stati constatati gravi difetti di natura tecnica o fisica.

La Costituzione federale e la legge sull’agricoltura sanciscono il rispetto della natura e del paesaggio.Benché nello studio non siano state analizzate in modo specifico le ripercussioni finanziarie di tale prescrizione sugli edifici agricoli, è probabile che essa assuma una valenza soltanto in casi isolati.

233 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
fr./UBG
0 2 000 4 000 6 000 8 000 10 000 12 000 14 000 16 000 Aerazione fieno 30 m3 Insilato 12 m3

■ Obiettivi raggiunti nella misura del 93 per cento

2.3.2 Ricerca,consulenza,formazione professionale, CIEA,Istituto di allevamento equino

Ricerca agricola

Conformemente alla Costituzione federale,per adempiere i compiti multifunzionali dell’agricoltura,la Confederazione può promuovere la ricerca agricola.

Le Stazioni federali di ricerca sono raggruppate nell’unità amministrativa della ricerca agronomica (URA) e sono subordinate all’UFAG.I loro compiti inerenti alla ricerca applicata richiedono il 60 per cento circa delle risorse,quelli relativi all’esecuzione e al controllo il 40 per cento circa.Grazie al legame esistente fra ricerca applicata ed esecuzione e controllo,viene garantita un’utilizzazione ottimale del più attuale know-how e di un’infrastruttura di alta qualità.

Le prestazioni nell’ambito della ricerca sono valutate sulla base di indicatori concreti e standard.Gli obiettivi sono stati raggiunti nella misura del 93 per cento.L’URA ha così potuto mantenere l’alto livello di prestazione raggiunto l’anno precedente.Solo pochi progetti non hanno potuto essere realizzati a causa della mancanza di personale specializzato o perché nel corso dell’anno è stato necessario far fronte ad altre priorità

■ BSC:Un moderno strumento di controllo

Con la «Balanced Scorecard» (BSC),l’URA ha introdotto uno strumento di management finalizzato al controllo delle prestazioni nonché alla gestione strategica dell'impresa.La BSC (letteralmente:scheda di valutazione bilanciata) indica i dati importanti per la gestione e il controllo dell’URA.

La BSC comprende circa 20 indicatori che consentono di valutare la visione e i compiti di un’organizzazione sotto quattro prospettive interconnesse:

1.La prospettiva finanziaria illustra lo sviluppo e la ripartizione dei mezzi finanziari.

2.La prospettiva delle prestazioni e dei clienti indica quanto viene offerto al pubblico (p.es.pubblicazioni,conferenze,simposi).

3.La prospettiva del processo indica quali forme di cooperazione esistono con altre istituzioni.

4.La prospettiva dei potenziali riguarda i settori del personale e della formazione.

Queste quattro prospettive sono strettamente legate.L’analisi degli indicatori fornisce dati che permettono di evolvere continuamente in vista di soddisfare nel miglior modo possibile le aspettative dei clienti.La BSC dell'URA viene adeguata in funzione delle esperienze fatte onde garantirne permanentemente la conformità alle nuove esigenze.

234 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2 ■■■■■■■■■■■■■■■■

■ Fusione di RAP e FAM

Elementi della Balanced Scorecard

Finanze

Qual è il grado di raggiungimento degli obiettivi contrattuali?

➞ Informazioni sul contratto

Potenziali

Quale potenziale interno va sviluppato per raggiungere gli obiettivi?

➞ Informazioni sul potenziale

Obiettivi / Visione

Come vanno adempiuti i compiti?

➞ Strategia

Clienti e prestazioni

Come adempiere i compiti per migliorare il grado di soddisfazione dei clienti?

➞ Controllo del comportamento

Processi

Come gestire i processi per soddisfare i nostri clienti?

➞ Informazione sugli impulsi interni

La BSC connette tutte le prospettive,affinché la visione e la strategia di un’impresa possano venir concretizzate in modo ottimale. È uno strumento di gestione interno,con il quale l’evoluzione dell’istituzione viene fissata in base ai bisogni dei clienti.

La Stazione di ricerche lattiere (FAM) e la Stazione di ricerche per la produzione animale (RAP) costituiscono dal 2000 il centro di competenze «Produzione animale e derrate alimentari di origine animale».Con l’inizio del nuovo mandato di prestazioni 2004–2007 i due enti saranno sotto la stessa direzione.Le strutture di Posieux e Liebefeld-Berna continueranno ad esistere.

235 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

■ Collegamenti internazionali

La ricerca agraria si sta sempre più allineando a livello internazionale.L’URA intende partecipare attivamente al Sesto programma quadro di ricerca dell’UE.In questo modo resta concorrenziale in tutta Europa a livello di infrastrutture per la ricerca.Il primo ostacolo è stato superato con successo.L’URA partecipa insieme ai partner di ricerca europei ad almeno 87 dichiarazioni di interesse (Expressions of Interest) per progetti di ricerca.Una parte delle idee elaborate attraverso le dichiarazioni di interesse confluiranno,nei prossimi anni,in richieste di progetti di ricerca.

La collaborazione in progetti internazionali di ricerca presuppone lo sviluppo di legami con diversi partner internazionali.Una collaborazione di successo si basa sempre sul principio del dare per avere.Si persevera con volontà e impegno al fine di creare una situazione vantaggiosa per le diverse istituzioni di ricerca.Ciò significa però che solo gruppi di ricerca altamente qualificati possono diventare partner ambiti.

Oltre che in reti per progetti di ricerca UE,l’URA lavora allo sviluppo di progetti transfrontalieri con istituti partner di Paesi limitrofi.Tali sforzi mirano ad intensificare i progetti Interreg,promossi anche dalla Confederazione.Ulteriori possibilità di collaborazione scaturiscono dal programma europeo conosciuto sotto l’abbreviazione di COST (Cooperazione europea nel campo della ricerca scientifica e tecnica),con la FAO e l’OCSE.Con tale collaborazione la ricerca agraria svizzera è diventata marcatamente più internazionale.

■ Il concetto di ricerca per l’ambito politico agricolo

Nel quadro del Messaggio sulla promozione della formazione,della ricerca e della tecnologia negli anni 2004–2007 sono stati elaborati concetti di ricerca concernenti dodici ambiti politici.L’UFAG è responsabile dell’ambito politico agricolo.

Il concetto di ricerca per l’ambito politico agricolo è all’insegna,così come la politica agricola,del principio di sostenibilità.Per la ricerca significa che viene perseguita un’analisi completa del sistema. È dunque indispensabile lo sviluppo di una ricerca interdisciplinare.L’interconnessione della ricerca stessa è altrettanto necessaria,per poter affrontare i temi di ricerca quanto prima possibile.

Il sapere è una risorsa decisiva nella competitività e la gestione del sapere diventa un fattore critico di successo.Diventano necessari approcci e metodi pratici per trattare le conoscenze in modo sistematico.Ciò concerne tanto i processi interni dell’azienda quanto lo scambio di conoscenze con l’esterno.

In virtù di tale principio e delle analisi degli sviluppi della politica agricola nonché del contesto,per la ricerca della Confederazione nell’ambito politico-agricolo per il periodo 2004–2007 sono stati stabiliti i seguenti obiettivi:

– Un settore agrario economicamente più efficiente:competitività e innovazione, sicurezza e qualità delle derrate alimentari a prezzi di mercato corretti,costi di produzione più bassi e valore aggiunto più alto.

236 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

– Un settore agrario più responsabile ecologicamente:conservazione e gestione sostenibile delle risorse naturali quali suolo,acqua,aria e paesaggio nonché biodiversità,comprensione della relazione all’ecosistema,stime delle conseguenze dell’uso di tecnologie,ecotossicologia nell’ambito agricolo,prestazioni del settore agrario per l’ambiente,detenzione degli animali rispettosa delle esigenze della specie.

Uno sviluppo socialmente sostenibile del settore agrario:situazione reddituale dell’agricoltura in relazione alla qualità di vita,dinamismo strutturale,possibilità di adattamento,conseguenze sulle aree rurali.

– Individuazione precoce:la ricerca agraria deve anticipare gli sviluppi negli ambiti: alimentazione e salute,innovazione dei prodotti,standard qualitativi versus flusso delle merci,cicli chiusi e operare in tal senso.

Ricerca transdisciplinare:le soluzioni effettive di problemi spesso hanno bisogno di approcci multidisciplinari e dell’attiva partecipazione di tutta la filiera (catena di produzione) fino al consumatore.

– Trasferimento di conoscenze:risultati di ricerca conformi alle esigenze del cliente da mettere a disposizione dei consumatori.Utilizzazione di nuove possibilità e tecnologie di informazione.La ricerca deve essere trasparente e dialogare con il grande pubblico attraverso i mezzi di comunicazione.

Obiettivi della ricerca agraria

Sulla base del concetto di ricerca «Agricoltura» è stato allestito un nuovo mandato di prestazioni 2004–2007 per l’URA,che è stato presentato dal Consiglio federale alle rispettive commissioni parlamentari per la procedura di consultazione.Il nuovo mandato di prestazioni entrerà in vigore il 1° gennaio 2004.

237 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

Consulenza agricola e in economia domestica rurale

Ogni anno la Confederazione concede aiuti finanziari a Servizi cantonali di consulenza agricola e in economia domestica rurale,a Servizi di consulenza speciali delle organizzazioni agricole operanti sul piano nazionale nonché alle Centrali di consulenza dell’Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura.

Uscite per la consulenza – 2002

Servizi di consulenza agricola cantonali8,8 Servizi di consulenza in economia domestica rurale cantonali0,8 Servizi di consulenza speciali delle organizzazioni agricole1,0 Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura8,4

Totale19,0

Fonte:Conto dello Stato

Lo scorso biennio la priorità è stata data a questioni di natura finanziaria.Esse possono spaziare dal consueto preventivo,agli accertamenti in materia di investimenti e di crediti d'investimento,alle analisi strategiche in relazione alla cessione di aziende e alla collaborazione interaziendale.I casi diventano sempre più complessi e non è raro imbattersi in aziende considerate problematiche.Inoltre,acquisiscono sempre più importanza l'ottimizzazione della produzione lattiera e l'orientamento dell'azienda verso una produzione di qualità o label.

238 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
BeneficiariImporto mio.fr.
■ Punti cardine della consulenza

■ Formazione di base

Formazione professionale agricola

L’USC agisce in difesa degli interessi specifici della formazione professionale agricola. Dopo una fase transitoria durata un anno,il passaggio delle consegne dall’Associazione agricola svizzera (ASS) all’USC è stato definitivamente compiuto nell’anno oggetto del rapporto.Il 28 maggio 2002 i delegati dell’ASS hanno deciso la fusione con l’USC e parallelamente lo scioglimento dell’ASS con effetto retroattivo al 1o gennaio 2002.Al Settore formazione dell’USC sono pertanto stati affidati tutti i compiti inerenti alla formazione professionale previsti dalla rispettiva associazione professionale.Tali compiti si suddividono nei settori formazione di base (scuola secondaria 2),formazione superiore (terzo grado) e formazione per adulti (quarto grado).Le attività si limitano alla Svizzera tedesca,laddove si tratti di collaborazione con gli offerenti di formazione (scuole d’agricoltura,Cantoni).Nella Svizzera francese i relativi compiti sono svolti dall’Association des Groupements et Organisations Romands de l’Agriculture (AGORA).

Al livello del tirocinio professionale è proseguita la realizzazione del progetto «Professioni verdi».Le attività sono destinate alla preparazione in vista dell’introduzione della nuova legge sulla formazione professionale.Nella primavera del 2002 si è dimostrato che la visione di un grande campo professionale,nel quale sia offerta,almeno in parte contemporaneamente,la formazione di base in agricoltura (comprese le professioni agricole speciali),in orticoltura e in selvicoltura,non può venir concretizzata.Per tale ragione il progetto dell’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFPT),di cui al decreto sui posti di tirocinio 2,non è stato concluso,ma continuato in una nuova forma.La collaborazione ha luogo a livello nazionale fra la professione di agricoltore e le professioni agricole speciali,ovvero nel quadro di un «piccolo» campo professionale.

Durante l’anno oggetto del rapporto,i lavori per lo sviluppo di nuovi modelli di formazione nell’ambito della formazione di base hanno rappresentato un elemento fondamentale delle attività del Settore formazione dell’USC.Gli affari correnti sono stati trattati dalla nuova commissione per la formazione professionale dell’USC.La direzione del comitato,nel quale sono rappresentate in modo paritetico la formazione pratica e scolastica, è stata assunta da Werner Wyss,maestro di tirocinio del Canton Berna.

Da una consultazione delle cerchie interessate è emerso che nell'ambito della formazione agricola di base è necessario introdurre un modello di formazione uniforme, applicabile su scala nazionale.L'educazione scolastica di almeno 1600 lezioni deve essere progressivamente ripartita sull'arco dei tre anni di formazione.La categoria insiste sul principio del tirocinio professionale duale.

239 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

■ Formazione professionale superiore

Il sistema modulare relativo alla formazione superiore è stato utilizzato in misura considerevole anche nel corso dell’anno oggetto del rapporto.La possibilità di strutturare personalmente il proprio programma di perfezionamento è molto apprezzata.A livello di esame professionale,nella Svizzera tedesca sono stati portati a termine 1'679 moduli,dei quali 1'453 con successo.I 287 diplomati hanno raggiunto in media 10 punti e hanno potuto ottenere l’attestato professionale federale nella professione di agricoltore.Hanno così potuto adempiere le condizioni di ammissione all’esame di maestria agricola 2003.Nell’anno oggetto del rapporto 184 candidati si sono presentati all’esame finale per maestri agricoltori.161 hanno superato questi esami particolarmente impegnativi conseguendo il diploma di maestria che è stato consegnato loro all’Expoagricole nell’ambito di un festa federale.

Centro internazionale di studi agricoli (CIEA)

■ Offerta di perfezionamento professionale dell’UFAG

Per pianificare e realizzare una manifestazione a scopo di perfezionamento professionale della durata di due settimane,con ottanta partecipanti provenienti da quaranta Paesi,sono necessarie circa duemila ore di lavoro.Da diversi anni l’UFAG partecipa ad attività per il perfezionamento professionale,nel quadro dell’iniziativa CIEA,con specialisti di consulenza e formazione agricola provenienti da tutto il mondo.

Trattasi della conduzione di un centro di formazione fondato nel 1956 su iniziativa dell’allora direttore della Divisione agricola della FAO a Roma,F.T.Wahlen,e della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).Dal 1958 possono essere regolarmente discusse e trattate questioni attuali concernenti pedagogia,metodi,modelli di formazione,concetti di perfezionamento e consulenza nell’agricoltura.I partecipanti sono specialisti provenienti da Paesi industrializzati e in via di sviluppo,cosicché durante ogni seminario CIEA vi è un intenso e proficuo scambio di idee ed esperienze che va oltre le frontiere nazionali.

■ Una rete di specialisti di consulenza e formazione

Negli scorsi anni,dall’idea iniziale di fornire un contributo alla cooperazione allo sviluppo è sorta una rete di specialisti di consulenza e formazione.Uno sguardo ai temi degli anni passati mostra che l’istituzione CIEA era ed è ancora fortemente strutturata per trattare questioni d’attualità e variate.Sono stati discussi,ad esempio,aspetti inerenti alle qualificazioni fondamentali,alla valutazione,alla comunicazione interna ed esterna nonché alla gestione delle conoscenze.Proprio grazie a quest’ultima tematica è stato possibile lavorare a sfide con le quali è confrontata anche tutta l’agricoltura.L’utilizzazione di un’enorme quantità di conoscenze e la necessità di mantenerle stabili quanto più possibile all’attuale livello, è oggi la preoccupazione di ogni lavoratore.

240 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

■ Molteplici vantaggi

Per tale motivo conviene conoscere importanti principi alla base della gestione delle conoscenze.Davenport e Prusak citano ad esempio i seguenti principi che vengono tenuti in considerazione nel quadro delle attività CIEA:

– il sapere nasce dallo spirito dell’uomo e vi rimane;

– l’utilizzazione in comune del sapere esige fiducia; – lo scambio di conoscenze dovrebbe venir promosso e retribuito;

– il sapere è qualcosa di creativo,il suo sviluppo in direzioni inattese dovrebbe venir sostenuto.

Concretamente,durante il Seminario 2002,si è trattato di mostrare in che modo gli specialisti dell’ambito agricolo possano acquisire conoscenze di buon livello ed esaustive,come queste conoscenze possano essere impiegate in modo efficiente e come il sapere,adeguatamente elaborato,possa essere trasmesso.Accanto agli importanti dati inerenti alla gestione delle conoscenze,nel corso del seminario sono stati trattati soprattutto esempi concreti di applicazione,fra cui le tematiche «Trattare con le conoscenze nelle istituzioni», «Reti – un nuovo tipo di collaborazione si impone» oppure «La gestione delle conoscenze con l’ausilio di mezzi tecnici».Uno sguardo alla pratica formativa agricola e alle aziende agricole del Canton Berna ha completato il programma.

In qualità di piccolo centro di competenze di due Uffici federali (UFAG e DSC),il CIEA ha quale scopo,per i prossimi anni,l’applicazione di diversi principi metodico-didattici a favore dell’agricoltura svizzera ed internazionale nonché nell’interesse della consulenza agricola e della formazione.L’utilità per tutti gli interessati è evidente su diversi piani.

Grazie al CIEA è possibile:

proseguire il dibattito sulle conoscenze attuali e sulle prospettive di sviluppo nell’ambito della consulenza agricola e della formazione;

– volgere uno sguardo verso nuove tecniche e nuovi metodi di lavoro;

– promuovere un pensiero interdisciplinare e attività che ruotano attorno al comune punto situato fra agricoltura,pedagogia e sviluppo;

– intrattenere contatti sovrasettoriali nazionali ed internazionali con specialisti di consulenza e formazione e,dunque,analisi personale della situazione.

Valutazioni intermedie e finali dei diversi seminari hanno mostrato che i traguardi posti hanno potuto essere ampiamente raggiunti.La qualità dei contenuti,i diversi metodi applicati nonché l’ottima organizzazione della manifestazione hanno determinato la soddisfazione dei partecipanti e la buona valutazione.Per il successo del seminario è stata fondamentale la proficua collaborazione dei partecipanti.Nel corso del seminario i partecipanti provenienti da tutto il mondo si sono uniti crescendo in una vera comunità del sapere.

Informazioni dettagliate sul CIEA e sulle future attività si possono trovare al sito Internet www.ciea.ch.

241 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
■ Seminario CIEA 2002

■ Creazione di un ufficio di consulenza

Istituto federale d’allevamento equino

Dal 1996 l’effettivo di cavalli in Svizzera è aumentato di oltre il 17 per cento.Benché vengano utilizzati sempre più cavalli,spesso mancano le necessarie conoscenze sulla detenzione e le possibilità d’impiego di questo animale.

Domande poste al Servizio di consulenza per gli equini – 2002

Problemi vari 4%

Foraggiamento 5%

Costruzione di stalle / Infrastruttura 17%

Medicina 14% Diritto 17%

Acquisto di equini / Informazioni sulle razze 5%

Cura degli equini / Cura degli zoccoli 2%

Ascendenza / Incroci 8%

Addestramento equini / Formazione cavalieri 2%

Libro genealogico / Prove del valore zootecnico 8%

Economia aziendale 18%

Fonte: Istituto nazionale d'allevamento equino

Per rimediare alla situazione i responsabili dell’Istituto federale d’allevamento equino, in collaborazione con le organizzazioni competenti,hanno istituito un Ufficio di consulenza per l’allevamento e la detenzione di cavalli.L’ufficio in questione fornisce preziose informazioni su numerosi settori:allevamento,detenzione rispettosa degli animali,foraggiamento,igiene e malattie,ferite,cura degli zoccoli,fertilità e metodi di riproduzione.Nell’anno oggetto del rapporto l’offerta è stata usata in misura considerevole.

242 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

■ Standard qualitativi alti grazie a sementi e materiale vegetale certificati

2.3.3 Mezzi di produzione

Sementi e materiale vegetale

Attraverso la certificazione di sementi e materiale vegetale,viene messo a disposizione dell’agricoltura materiale vegetale di prima qualità,che presenta le caratteristiche varietali auspicate e con uno stato fitosanitario ineccepibile.Con l’applicazione di uno schema di moltiplicazione mirato nonché con l’impiego di materiale di base sano, l’infestazione da organismi nocivi e fitopatogeni che penalizzano la qualità dei prodotti vegetali è stata ridotta.Le priorità per la certificazione sono la qualità dal profilo fitosanitario e la purezza varietale.

Il materiale di base viene testato per stabilire l’assenza di virosi,micoplasmi e batteri e deve adempiere esigenze particolari della specie quali,ad esempio,il rispetto delle regole di discendenza,la purezza varietale e lo stato di salute delle particelle di produzione registrate.Con una documentazione esaustiva dell’intero processo di moltiplicazione s’intende garantire un flusso delle merci sano.

La selezione mirata di caratteri fitogenetici e le moderne tecniche di selezione vegetale consentono un ampliamento delle caratteristiche delle varietà.In tal modo è possibile garantire una migliore resistenza agli organismi nocivi,un’utilizzazione mirata e ridotta di concimi e prodotti fitosanitari o una tolleranza maggiore ai fattori di stress abiotici.

I caratteri della varietà vengono compromessi da mutazioni naturali,da tuberi-seme spontanei o da incroci spontanei con altre specie.La selezione conservativa garantisce che la capacità di una specie resti intatta.Sementi con le caratteristiche tipiche di una specie vengono coltivate su particelle di moltiplicazione.Esse rappresentano la prima generazione di moltiplicazione (sementi pre-base),dalla quale si svilupperanno i diversi stadi di moltiplicazione (sementi di base,sementi certificate).

Secondo i principi della selezione conservativa,le sementi di base soggiacciono all’obbligo del riconoscimento e costituiscono il materiale di base per la continuazione della moltiplicazione fino allo stadio di sementi certificate.Si sviluppano direttamente a partire dallo stadio di sementi pre-base.La purezza varietale dev’essere garantita.Le condizioni richieste per le particelle e per lo stato fitosanitario delle sementi sono considerevolmente più severe di quelle richieste per le sementi certificate.

■■■■■■■■■■■■■■■■
2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 243 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

Evoluzione delle superfici riconosciute per la produzione di

Le sementi di consumo utilizzate per la produzione di derrate alimentari e alimenti per animali sono sementi certificate.Devono assolutamente essere generate da sementi di base riconosciute.Prima della vendita,vengono controllate ufficialmente (ispezioni in campo delle particelle di moltiplicazione,analisi della purezza e del potere germinativo).

Per ogni specie vegetale esiste una procedura di controllo specifica.Questi controlli vengono eseguiti,a dipendenza della categoria di produzione,dal Servizio federale per le sementi e il materiale vegetale o da una persona riconosciuta dell’organizzazione di moltiplicazione. È consentito mettere in commercio come sementi certificate soltanto il materiale di moltiplicazione ufficiale che adempie le severe esigenze della legislazione e,quindi,presenta la qualità richiesta.

199619971998199920002001 In ha Granturco ibrido Piante foraggere Leguminose a granelli Cereali
sementi
7 800 8 000 8 200 8 400 8 600 8 800 9 000 9 200 9 400 9 600 9 800 244 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2
Fonte: Ricerca agraria 2002

■ Nuove autorizzazioni in calo

Prodotti fitosanitari

A seguito dell’entrata in vigore di condizioni più severe di omologazione (esigenze internazionali,fascicoli completi) prosegue la tendenza al ribasso di domande e nuove autorizzazioni di prodotti fitosanitari.

Evoluzione delle domande e delle autorizzazioni di nuovi prodotti fitosanitari

■ Divieto UE di principi attivi

1 Comprese le autorizzazioni relative a domande dell’anno precedente Avvertenza:la tabella non contempla le domande inoltrate dal titolare dell'autorizzazione in seguito a mutazioni nel quadro dell'attività commerciale (fusioni,vendita di prodotti,di principi attivi o di rami commerciali)

Gli sviluppi nell’UE vengono seguiti attentamente.Nei prossimi mesi e anni,l’UE proibirà l’utilizzazione del 50 per cento circa di principi attivi che erano ancora sul mercato in almeno uno degli Stati membri fino alla metà del 1993.L’UFAG ha elaborato un programma corrispondente per far fronte alle ripercussioni in Svizzera causate dai provvedimenti UE.L’applicazione si allinea a quella vigente nell’UE.

AnnoNuove domandeNuovi prodotti autorizzati NumeroNumero 1998126110 199912142 200010091 20017075 1 20026750 1
245 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

Evoluzione della concimazione nell’agricoltura

Gli elementi nutritivi delle piante azoto (N) e fosforo (P espresso come P2O5) vengono sottratti al suolo dalla crescita delle piante e devono essere sostituiti.In agricoltura sono impiegati,accanto ai concimi aziendali,anche i concimi riciclati e commerciali. L’impiego di concimi azotati e fosforici è un indicatore dell’intensità della produzione agricola.I concimi aziendali (prevalentemente letame e liquame) sono la fonte principale per l’apporto di azoto e fosforo,soprattutto in zone con un’alta densità di animali. Oltre a questi sono impiegati concimi minerali fosforici e azotati.

I concimi aziendali coprono oltre il 60 per cento del fabbisogno delle nostre colture. Bestiame grosso e suini forniscono la maggior parte di questo concime.Dal 1960 gli effettivi di bestiame grosso hanno registrato un leggero calo.Se fino al 1980 l’effettivo di suini è aumentato costantemente,dal 1980 è calato in modo considerevole.

Negli ultimi anni i concimi riciclati più importanti utilizzati nell’agricoltura sono stati i fanghi di depurazione e la composta.Il quantitativo di sostanze nutritive contenute in entrambi apportato al suolo si situa tuttavia sotto l’11 per cento del bilancio di concimazione totale.Negli Anni ’90 la quota dei fanghi di depurazione valorizzati in ambito agricolo è fortemente calata.Dal 2003 i fanghi di depurazione non possono più essere utilizzati su superfici orticole e foraggere;a partire dal 2006 saranno completamente banditi in agricoltura a causa degli alti rischi che comportano.

2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2 246
■ Principale fornitore di concimi aziendali Quote di N e P2O5 in diversi tipi di concime
N P2O5 Concime aziendale 68% Concimi minerali 28% Fanghi di depurazione e composta 4% Concime aziendale 72% Concimi minerali 17% Fanghi di depurazione e composta 11%
Fonte: USC

■ Forte flessione del consumo di concimi minerali

Negli ultimi decenni l’approvvigionamento ottimale del suolo con le necessarie sostanze nutritive e l’impiego rispettoso dell’ambiente di concimi aziendali da parte degli agricoltori hanno portato ad una forte flessione del consumo di concimi minerali. Il consumo di fosforo negli anni fra il 1996 e il 2000 è calato di più della metà rispetto ai decenni precedenti.

Il carico dell’ambiente dato dalle sostanze nutritive può essere ridotto limitando l’utilizzazione di concimi ma anche applicando metodi di gestione agricoli sostenibili,come l’avvicendamento adeguato delle colture e la coltivazione di piante coprenti.La nuova politica agricola ha contribuito in modo determinante a ridurre la quantità di concimi utilizzata nell’agricoltura.

Controllo degli alimenti per animali

La Stazione di ricerche per la produzione animale (RAP) di Posieux conduce i controlli ufficiali su materie prime,alimenti per animali e produttori a livello nazionale.Esamina dal profilo analitico le componenti nonché determinate caratteristiche di alimenti per animali e confronta i risultati con le indicazioni corrispondenti sull’imballaggio nonché con le materie prime e gli additivi autorizzati.Nel 2002 sono stati analizzati 1'414 campioni,ossia il 17 per cento in più rispetto all’anno precedente.

Per piccoli errori nella dichiarazione riportata sulle etichette di alimenti per animali o per differenze tollerabili fra la composizione dichiarata e il tenore rilevato con le analisi (p.es.tenore di proteina grezza),vengono principalmente espresse lievi contestazioni. Questa quota,attestatasi al 40 per cento,rimane praticamente identica a quella dell’anno precedente (42 per cento).

A contestazioni che comportano l’assunzione delle spese si è giunti nel 13 per cento dei casi,rispetto al 15 per cento dell’anno precedente.Trattasi ad esempio di superamento dei tenori tollerati o di etichettatura insufficiente.A tali contestazioni si deve ovviare entro un termine utile.

2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2 247
1956/601966/701976/801986/901996/2000 In t NP Fonte: USC 0 20 000 40 000 60 000 80 000
Consumo di concimi minerali 1956–2000

■ Controlli concernenti i residui di materiale di origine animale

In presenza di lacune gravi viene inoltrata una denuncia penale.Tale è il caso quando ci si può aspettare un influsso negativo sulla qualità di derrate alimentari di origine animale quali latte,carne,uova o sull’ambiente.Come nell’anno precedente il tribunale è stato adito in 9 casi (0,6%).

Dall’inizio del 2001 l’utilizzazione di materiale di origine animale è vietata anche negli alimenti per suini e pollame.Nel quadro del mandato di prestazione dell’Unità ESB sono aumentati i controlli di residui di materiale di origine animale negli alimenti per animali.Nei 1'251 campioni analizzati durante il 2002 sono state rilevate 19 contaminazioni corrispondenti.Il numero di campioni positivi è così diminuito dal 14 per cento registrato nel 2000 al 2,9 per cento nel 2001 fino all’1,5 per cento nell’anno oggetto del rapporto.I mulini per la fabbricazione di alimenti per animali hanno potuto venire eliminati dall’elenco delle fonti di contaminazione della ESB.

■ Controlli concernenti gli OGM

Nel 2002,254 alimenti per animali sono stati oggetto di analisi volte a rilevare la presenza di organismi geneticamente modificati.Giusta la Lista delle materie prime e degli alimenti semplici geneticamente modificati omologati (RS 916.307.11),vige un limite di dichiarazione del 3 per cento per gli alimenti semplici per animali e del 2 per cento per le materie prime e per gli alimenti composti per animali.Tre campioni sono stati contestati,uno in più rispetto al 2001.In tutti e tre i casi mancava la dichiarazione corrispondente.

■ Controlli d’azienda

Durante i controlli vengono ispezionate le attività dell’azienda e si controlla che le rispettive esigenze legali siano osservate;inoltre si valuta la capacità dell’azienda di adempiere a queste anche in futuro.Le esigenze da osservare concernono locali,installazioni e procedure,igiene e competenza nonché contabilità e abilitazione alla vendita di additivi e premiscele.La maggioranza delle aziende adempie queste esigenze o ha regolarizzato la situazione nel corso dell’anno.

In collaborazione con i Cantoni,responsabili per i controlli delle derrate alimentari,in 167 centri di raccolta di cereali è stato valutato il rischio di contaminazione fra cereali panificabili,cereali da foraggio e semi oleosi da un lato e alimenti per animali di origine animale dall’altro.Contemporaneamente sono stati prelevati ed esaminati campioni di cereali.In sette campioni di alimenti per animali prelevati da sei aziende sono state rinvenute tracce di materiale animale,ragione per la quale i prodotti sono stati ritirati e smaltiti.

2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2 248

Il mantenimento di un allevamento indigeno indipendente è il fine primo del sostegno statale.Il valore aggiunto dell’attività di allevamento dev’essere ottenuto all’interno del Paese.La Confederazione e i Cantoni promuovono gli sforzi degli addetti al settore orientati verso una produzione economica,qualitativamente elevata e rispettosa dell’ambiente mediante un contributo annuo di circa 39 milioni di franchi.

I fondi sono destinati principalmente a provvedimenti di miglioramento delle basi, quali la tenuta del libro genealogico,l’esecuzione di esami funzionali,la stima del valore genetico nonché a programmi per la conservazione delle razze indigene.Gli aiuti sono stanziati a favore di organizzazioni d’allevamento riconosciute,al fine di fornire agli allevatori le prestazioni di servizio necessarie ad un’attività di successo.

Uscite della Confederazione per l’allevamento – 2002

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2.3.4Allevamento di animali
Specie animaliImporto mio.fr. Bovini14,40 Equini1,12 Suini1,67 Ovini1,10 Caprini0,82 Razze svizzere indigene (conservazione)0,63 Totale19,74
Fonte:Conto dello Stato
Allevamento svizzero indipendente
2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2 249
Tabella 50,pagina A57

■ Importazione di animali da allevamento e di sperma di bovini

La Confederazione è responsabile dell’amministrazione dei contingenti doganali nonché dell’importazione di animali da allevamento e sperma di toro.Dal 1° gennaio 2001,le quote di contingente doganale per cavalli riproduttori,suini,ovini,caprini e sperma di toro sono assegnate in base all’ordine di presentazione della domanda presso i servizi preposti all’autorizzazione.Le quote di contingente doganale per i bovini riproduttori,invece,devono essere vendute all’asta.Visti gli sviluppi incerti della ESB in Europa,nel 2001 e nel primo semestre del 2002,si è rinunciato al bando d’asta dei contingenti doganali.Durante il secondo semestre del 2002 sono stati messi all’asta per la prima volta contingenti per 600 bovini riproduttori.40 persone hanno inoltrato offerte per un totale di 1'256 animali.In media il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 175 franchi.Il ricavo della vendita all’asta a favore della Cassa federale è stato di circa 105'000 franchi.Mentre ultimamente la domanda di razze straniere di bestiame minuto e di cavalli riproduttori ha registrato un certo calo, è sempre alto l’interesse per quanto concerne lo sperma di bovini,in particolare quello proveniente dagli USA.

Importazioni effettuate nell’ambito del contingente doganale – 2002

Disciplinamento del mercatoImportazioneContingente doganale

NumeroNumero

Cavalli riproduttoriAnimali113200

BoviniAnimali491600

SuiniAnimali4100

Ovini/CapriniAnimali203600

Sperma di boviniDosi645 702800 000

Fonte:Rapporto del Consiglio federale sulle tariffe doganali

■ Esportazione di bovini riproduttori

A causa della situazione della ESB,dal 1996 non è più possibile esportare bovini riproduttori.I casi di ESB riscontrati in Germania e in Francia nonché la comparsa dell’afta epizootica in diversi Paesi dell’UE hanno inasprito ulteriormente la situazione.Sono stati necessari grossi sforzi per ripristinare la fiducia dei Paesi stranieri nei nostri allevamenti di bovini.Alla fine del 2001 la Germania,primo Stato membro dell’UE,ha riaperto le frontiere ai bovini riproduttori svizzeri.All’inizio del 2002 altri Paesi hanno seguito questo esempio.In ossequio di severe condizioni,l’anno scorso sono stati esportati in totale 2'038 animali verso Germania,Francia,Irlanda,Polonia e Kossovo. Rimane invece chiusa la frontiera verso l’Italia,un tempo il Paese destinatario più importante per il bestiame da allevamento svizzero.

■ Risorse zoogenetiche

Il progetto di conservazione della diversità delle razze in Svizzera negli animali da reddito agricoli,sostenuto dalla Confederazione e dai Cantoni dal 1999 tramite contributi, è stato in gran parte realizzato e ha mostrato i primi successi.Nel 2002,su mandato dell’UFAG all’attenzione della FAO,un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di diversi settori ha nuovamente analizzato la situazione attuale delle risorse zoogenetiche,valutando e illustrando in quali settori è necessario intensificare gli sforzi.Accanto ai programmi di conservazione delle razze già in atto,in futuro verranno sviluppate ulteriori strategie per garantire a lungo termine la biodiversità dei nostri animali da reddito.La priorità viene data a progetti quali la creazione di una banca di geni nazionale e la migliore commercializzazione di prodotti specifici di una razza.

250 2.3 MIGLIORAMENTO DELLE BASI 2

2.4 Sezione Ispettorato delle finanze

La Sezione Ispettorato delle finanze comprende i settori:Ispettorato delle finanze (Revisione interna) e Controlli sul campo.Il programma delle ispezioni dell’Ispettorato delle finanze è coordinato con le attività del Controllo federale delle finanze,onde evitare la sovrapposizione di compiti.

Ispettorato delle finanze

Nell’anno di cui si tratta sono state eseguite le seguenti revisioni:

–revisioni esterne di vasta portata presso dieci beneficiari di prestazioni o di contributi e rispettivi incaricati;

–revisione presso una sezione dell’UFAG;

–verifica periodica dei giustificativi presso l’Ufficio federale nonché le Stazioni di ricerca e l’Istituto federale di allevamento equino; –revisione delle chiusure contabili di nove beneficiari di contributi.

Le verifiche effettuate all’esterno e all’interno dell’UFAG hanno dato,nel complesso, buoni risultati.I fondi pubblici vengono generalmente utilizzati in modo oculato e mirato.In un gran numero di casi gli strumenti di gestione risultano adeguati ed efficaci.Presso un beneficiario di prestazioni si lamenta la mancanza di trasparenza e di tracciabilità delle registrazioni.Laddove necessario sono state espresse raccomandazioni per lo sviluppo di sistemi interni di controllo,le quali sono state oggetto di dibattito con le istanze interessate.

Benché i risultati delle revisioni delle chiusure contabili possano essere in generale considerati buoni,vi sono differenze notevoli per quanto riguarda la qualità delle registrazioni e talvolta si lamentano lacune.Eccezion fatta per un caso,ovunque sono stati constatati ordine e correttezza.È auspicata una maggiore assistenza ai progetti da parte dell’UFAG.Ciò consentirebbe di valutare in modo adeguato i lavori svolti nell’ambito dei progetti nonché le prestazioni fornite e,laddove necessario,di apportare le necessarie modifiche.

2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 2.4 SEZIONE ISPETTORATO DELLE FINANZE 2 251 ■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Rendiconto sull’anno oggetto del rapporto Segreteria Supporto giuridico Ispettorato delle finanze Controlli sul campo Caposezione Sostituto

L’impiego economico delle risorse è un obiettivo prioritario anche per l’Ispettorato delle finanze. È quindi opportuno elaborare e applicare strumenti di lavoro adeguati che ottimizzino l’efficienza e l’efficacia del lavoro e che rispondano ai requisiti tecnici della revisione.I manuali utilizzati in questo ambito si basano essenzialmente sui principi nazionali ed internazionali della revisione.

Controlli sul campo

Gli ispettori del settore Controlli sul campo effettuano controlli,accertamenti,rilevazioni e inchieste in tutti gli ambiti della legislazione agricola relativamente alla produzione e allo smercio o per i servizi dell’UFAG.Nel 2002 il gruppo attivo in questo ambito ha eseguito 1’003 controlli.Queste verifiche hanno riguardato i seguenti settori:

– latte e latticini:778 controlli;

campicoltura e foraggicoltura:64 controlli;

– verdura,frutta,fiori recisi e concentrato di frutta:132 controlli;

– carne e uova:26 controlli e 1 controllo dei conteggi;

– prodotti agricoli trasformati:2 controlli.

Nel 24 per cento dei controlli effettuati nel settore latte e latticini sono state constatate irregolarità.Nella maggior parte dei casi trattasi di fattispecie di lieve entità che non comportano inchieste e indagini di vasta portata.Generalmente si è stati confrontati con dati contabili incompleti o errati.In questo periodo,che per molte aziende è caratterizzato da risorse limitate,erosione dei margini e prospettive future incerte, emerge quanto siano importanti i controlli e il loro carattere preventivo.

Per quanto concerne i controlli a domicilio inerenti a frutta e verdura fresche,in oltre la metà dei casi sono state riscontrate irregolarità.Sono state irrogate sanzioni nei confronti di 21 importatori che avevano fornito false dichiarazioni in relazione alle giacenze e di 4 importatori per false notifiche nel quadro della prestazione all’interno del Paese.

Per quanto concerne i controlli negli altri settori non vi sono osservazioni di rilievo.

2.4 SEZIONE ISPETTORATO DELLE FINANZE 2 252
■ Attività di controllo nell’anno oggetto del rapporto

■ Infrazioni

Gli accertamenti,le inchieste e le indagini concernenti infrazioni della legislazione agricola vengono effettuati in collaborazione con autorità inquirenti federali,cantonali e comunali,con organizzazioni private e altri servizi di assistenza giuridica.Nell’anno oggetto del rapporto sono stati aperti e trasmessi per valutazione 21 casi d’infrazione. 30 casi sono stati evasi definitivamente.I dati statistici sono riportati nella tabella seguente:

Casi aperti il 31 dicembre 200112

Casi aperti nell’anno oggetto del rapporto21

Casi trasmessi ad altri servizi o trattati direttamente dalla SIF 30

Casi aperti il 31 dicembre 20023

■ Preparativi in vista dell’accreditamento dei controlli sul campo

Affinché il settore Controlli sul campo possa far fronte alle sfide future,quale primo obiettivo l’UFAG si è prefissato l’accreditamento del sostegno in ambito lattiero.I lavori preliminari procedono bene tanto che nell’ottobre 2002 è stato possibile inoltrare una richiesta in tal senso al Servizio d’accreditamento svizzero (SAS) dell’Ufficio federale di metrologia e accreditamento (METAS). È stato istituito un gruppo incaricato di portare a termine il progetto entro fine 2003.

2.4 SEZIONE ISPETTORATO DELLE FINANZE 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 253

■ Soppressione del contingentamento lattiero

2.5Risultati della Politica agricola 2007

Il 20 giugno 2003,il Parlamento ha licenziato il messaggio concernente l’ulteriore sviluppo della politica agricola (Politica agricola 2007),approvando le modifiche a sei leggi federali nonché il decreto federale che stanzia mezzi finanziari a favore dell’agricoltura per gli anni 2004–2007.Le modifiche di legge entreranno il vigore il 1°gennaio 2004.Con la Politica agricola 2007 si continuerà ad applicare in maniera coerente il concetto della Politica agricola 2002,ovvero separazione della politica dei prezzi da quella del reddito e raggiungimento di obiettivi ecologici nel quadro di una strategia di incentivi economici.Il cardine della Politica agricola 2007 è il miglioramento della competitività dell'agricoltura e del settore agroalimentare svizzeri.Di seguito vengono illustrati brevemente i principali risultati della Politica agricola 2007.

Il termine per l’abbandono del contingentamento lattiero è stato fissato al 1o maggio 2009.Fino a quella data,per principio,continuerà il disciplinamento dei quantitativi di latte in virtù del diritto pubblico.Tuttavia sarà già possibile adottare provvedimenti volti ad accrescere la flessibilità.Giusta l’articolo 31 LAgr,per esempio,le organizzazioni casearie potranno aumentare il quantitativo di latte dei produttori membri previa richiesta al Consiglio federale.Inoltre,giusta l’articolo 36a capoverso 2 LAgr,è prevista l’opzione dell’abbandono per le organizzazioni con una gestione autonoma dei quantitativi.Le organizzazioni dei produttori,un addetto alla trasformazione regionale di rilievo e un’organizzazione di categoria,potranno abbandonare prima del previsto il contingentamento disciplinato dal diritto pubblico,ossia a partire dal 1o maggio 2006. Onde chiarire tempestivamente le questioni aperte relative alla soppressione del contingentamento lattiero,il DFE pubblicherà un rapporto sul latte nel gennaio 2005.

PA

Determinazione autonoma dei quantitativi (Art. 31 cpv. 2 LAgr)

Organizzazioni di categoria

Esecuzione Confed.

Soppressione del contingentamento

Art. 36b LAgr

- Obblighi contrattuali

- Integrazione delle offerte

- Sostegno sanzionamento

Organizzazioni di categoria Comunità di produttori Addetti alla trasformazione regionali

Art. 36a cpv. 2 LAgr

Organizzazioni con propria gestione dei quantitativi

Organizzazioni di categoria Organizzazioni di produttori con un addetto alla trasformazione regionale di rilievo

Esec. privata

2.5 RISULTATI DELLA POLITICA AGRICOLA 2007 2 254 ■■■■■■■■■■■■■■■■
1.5.041.5.061.5.09 1.5.12
Tappe dell’abbandono del contingentamento lattiero 2007

■ Vendita all’asta dei contingenti di carne importata

Onde riconfermare condizioni di mercato stabili ed equilibrate anche dopo il passaggio al disciplinamento dei quantitativi in base al diritto privato,in virtù dell’articolo 36b LAgr il Parlamento ha fissato direttrici temporaneamente valide fino al 2012,tra cui figura la durata minima di un anno per i contratti concernenti l’acquisto di latte e la possibilità di richiedere al Consiglio federale la dichiarazione di obbligatorietà generale per sanzioni relative a violazioni contrattuali.

Con la prevista soppressione del contingentamento lattiero viene eliminato pure il prezzo d’obiettivo del latte,che finora ha avuto un’importanza secondaria dato che la Confederazione ha progressivamente limitato il suo intervento sui mercati delegando la responsabilità agli operatori di mercato.

I contingenti di carne importata sono attualmente assegnati sulla scorta di una prestazione anticipata all’interno del Paese.Il Parlamento ha deciso di smantellare progressivamente questo sistema a partire dal 2004,sostituendolo mediante la vendita all’asta di quote del contingente doganale di bestiame da macello e di carne.In tal modo in futuro tutti gli operatori di mercato potranno acquisire diritti d’importazione.

Inoltre,lo smercio di bestiame proveniente dalla regione di montagna potrà continuare ad essere garantito grazie a diritti d’importazione per gli acquisti di bestiame sui mercati pubblici.Il 10 per cento delle quote del contingente doganale di carne di bestiame bovino ed ovino viene assegnato in base al numero di capi acquisiti all’asta sui mercati di bestiame sorvegliati.Questa concessione relativa alla regione di montagna ha contribuito notevolmente ad accrescere il consenso in merito alla vendita all’asta.

■ Promozione del valore aggiunto nelle aree rurali

A partire dal 2004 nella regione di montagna potranno essere sostenuti con contributi gli edifici collettivi che vengono adibiti alla vendita di prodotti fabbricati nella regione. Sono accordati anche contributi forfettari per il ripristino periodico di bonifiche fondiarie.

Dal 2004 i crediti d’investimento potranno essere stanziati per diversificare le attività agricole e vicine all’agricoltura.I crediti d’investimento quali aiuto iniziale possono essere anche concessi per la costituzione di organizzazioni contadine di solidarietà,che si impegnano per una produzione adatta al mercato.Oltre alle proposte del Consiglio federale,il Parlamento ha elaborato le basi legali per i crediti d’investimento che consentiranno di sostenere i progetti per lo sviluppo regionale e la promozione di prodotti indigeni e regionali che coinvolgono prevalentemente il primario.

2.5 RISULTATI DELLA POLITICA AGRICOLA 2007 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 255

■ Misure sociali d’accompagnamento

Accanto agli aiuti per la conduzione aziendale finora stanziati per i gestori involontariamente confrontati con difficoltà finanziarie il processo di mutamento sarà sostenuto dal profilo sociale dalla nuova possibilità di convertire i debiti,da aiuti per la riqualificazione dei contadini nonché da un adeguamento dell’imposizione dell’utile di liquidazione.L’ultimo punto non è parte integrante della Politica agricola 2007.Questa ulteriore agevolazione per chi intende abbandonare l’agricoltura è prevista nel quadro della riforma concernente l’imposta sulle società.Il Parlamento ha respinto l’introduzione di una rendita per la cessazione dell’attività aziendale.

■ Principio cautelativo prescritto ai sensi della legge

In futuro la gestione dei rischi acquisirà maggiore importanza per l’economia agricola. Come dimostrano le prime esperienze,la sicurezza delle derrate alimentari va considerata nel contesto globale della sorveglianza del processo produttivo,a partire dall’impiego dei mezzi di produzione in seno all’azienda agricola,fino alla messa in commercio del prodotto finito.

La sicurezza delle derrate alimentari viene sostenuta attraverso l’introduzione di basi legali per la sicurezza dei prodotti quale principio di cui al secondo e settimo titolo della LAgr nonché mediante adeguamenti nell’ambito dei mezzi di produzione quali misure preventive,prescrizioni in materia di fabbricazione e d’utilizzazione,attraverso l’istituzione di un ufficio centrale per la rilevazione di infrazioni come pure mediante la legge del 1° luglio 1966 sulle epizoozie (LFE;RS 916.40) (cfr.parte IV del messaggio).

In tale contesto le competenti autorità hanno lo scopo di ottimizzare l’esecuzione dei provvedimenti relativi alle diverse leggi federali e di rafforzare la comunicazione.

Possono essere disposte misure preventive,laddove esista un’elevata probabilità di rischio per la salute dell’uomo,degli animali e delle piante nonché per l’ambiente.Per dette misure dev’essere fissato un termine;inoltre,esse vanno disposte soltanto qualora le ipotesi di rischio siano scientificamente plausibili.

Con la Politica agricola 2007,la possibilità di ricorrere a misure preventive è stata chiaramente prescritta ai sensi della legge.A livello nazionale ed internazionale,finora il principio cautelativo è stato applicato essenzialmente nell’ambito della protezione ambientale.Con l’insorgere dell’ESB,i consumatori hanno sollecitato l’applicazione di questo principio anche in relazione alla produzione di derrate alimentari e di mezzi di produzione.

2.5 RISULTATI DELLA POLITICA AGRICOLA 2007 2 256

■ Ulteriori adeguamenti Il Parlamento ha approvato una maggiore flessibilità nella regolamentazione delle importazioni di burro.La cerchia degli importatori di burro sarà estesa.L’assegnazione delle quote di contingente doganale non sarà più limitata ai produttori di burro,ai fabbricanti di formaggio fuso e all’industria alimentare.Fintanto che gli importatori garantiranno condizioni di mercato equilibrate e stabili,il Consiglio federale intende mantenere l’attuale sistema di assegnazione.

Le organizzazioni di categoria e dei produttori possono fissare prezzi indicativi a livello nazionale o regionale,sui quali si sono accordati fornitori e acquirenti.Tuttavia,una singola azienda non può essere costretta ad osservare questi prezzi indicativi.Rispetto alle disposizioni della legge sui cartelli,alle organizzazioni agricole viene accordato un diritto esclusivo che nei dibattiti parlamentari non era stato oggetto di contestazioni e che è giustificato in considerazione delle condizioni di mercato spesso difficili.

Onde adeguare l’offerta alle esigenze del mercato,la frutticoltura e la viticoltura beneficiano di contributi di riconversione limitati al 2011.In frutticoltura il sostegno è destinato a misure collettive,concordate da un raggruppamento di produttori.Viene promossa la riconversione a colture innovative o a varietà precoci o tardive con buone prospettive di mercato.

Nell’ambito dei pagamenti diretti il Parlamento ha stralciato la graduazione per superficie e numero di animali.Contrariamente alle proposte del Consiglio federale,restano, invece,i limiti di reddito e di sostanza.Per i gestori coniugati sono stati ancorati nella legge i limiti più elevati già introdotti nel 2001 a livello di ordinanza.

■ Approvato dal Parlamento il quadro finanziario 2004–07

Assieme alle modifiche di legge il Parlamento ha licenziato i tre limiti di spesa a favore dell’agricoltura per il prossimo quadriennio.Sulla base dei nuovi impegni assunti nel quadro dell’OMC,il Consiglio federale ha la possibilità di trasformare i fondi risparmiati nell’ambito del sostegno del mercato in pagamenti diretti.Concretamente non è stata ancora disposta alcuna ridistribuzione.

Limiti di spesa per il periodo 2004–07

Con il messaggio del 2 luglio 2003 concernente il programma di sgravio 2003,il Consiglio federale ha effettuato una riduzione del limite di spesa pari a 40 milioni di franchi per il 2004,a 110 milioni per il 2005 e 160 milioni a partire dal 2006.In tal modo l’adeguamento strutturale passerebbe dal 2,5–3 per cento stimato al 4 per cento circa l’anno.

20042005200620072004–072000–03 Miglioramento delle basi e misure sociali2762802842891 1291 037 Produzione e smercio7697497207082 9463 490 Pagamenti diretti2 4872 4922 5002 53810 0179 502 Totale3 5323 5213 5043 53514 09214 029
2.5 RISULTATI DELLA POLITICA AGRICOLA 2007 2 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA 257

■ Provvedimenti contro le conseguenze della siccità

2.6Siccità e programma di sgravio 2003

Durante il 2003,la siccità e il programma di sgravio volto a risanare le finanze federali sono stati temi che hanno notevolmente occupato l’agricoltura.Qui di seguito sono presentate in modo approfondito le conclusioni alle quali si è giunti relativamente a questi due settori.

Siccità

La siccità di quest’estate è stata la più grave dal 1976 – specie nelle regioni di Giura, Seeland,Argovia,Grigioni e Ticino.Nel mese d’agosto le precipitazioni a livello nazionale sono state pari al 20–50 per cento rispetto alla norma;durante l’estateè caduto soltanto il 45–60 per cento della quantità media pluriennale di pioggia.In estate la temperatura media a basse quote ha raggiunto valori fra 21 e 23 gradi centigradi, mentre al Sud 24,5 gradi centigradi.A dipendenza dei luoghi,quest’ultima si è situata da quattro a sei gradi centigradi sopra la media pluriennale.

Nella maggioranza delle aziende interessate la costante siccità ha comportato perdite di raccolto in parte considerevoli,sia nella campicoltura che nella produzione di alimenti per animali.In alcune regioni la resa di foraggio non è stata sufficiente per alimentare gli animali e si è quindi dovuto procedere all’acquisto di foraggio o alla macellazione di animali.La siccità potrebbe influenzare negativamente anche i risultati economici del 2003.A tale proposito,le valutazioni dell’UST per i risultati economici dell’intero settore relativi all’anno 2003 indicano che i ricavati della produzione vegetale subiranno un notevole calo rispetto al 2002.L’acquisto di alimenti per animali diverrà più oneroso così come i costi legati all’irrigazione.

Per alleviare le ripercussioni della siccità,nel corso del 2003 è stata adottata tutta una serie di provvedimenti.

Protezione alla frontiera

–In data 1°agosto 2003 il tributo doganale per il fieno è stato ridotto di 6 franchi per 100 kg.In data 1°settembre 2003 è stato fissato a zero.

–In ragione degli alti prezzi d’importazione,la protezione alla frontiera relativa a cereali da foraggio e alimenti per animali a contenuto proteico è stata ridotta in due fasi.

–In data 21 agosto 2003 sono stati abrogati i dazi sulle balle di insilati di erba e di granturco.

Pagamenti diretti

–Il 26 settembre 2003 il Consiglio federale ha deciso che in casi motivati nel 2004 sarà parzialmente compensata la riduzione dei pagamenti diretti riconducibile al ridimensionamento degli effettivi di animali a causa della siccità.

–Nelle zone di montagna III e IV è stata anticipata di dieci giorni l’epoca di sfalcio dei prati sfruttati in modo estensivo e poco intensivo.

258 2.6 SICCITÀ E PROGRAMMA DI SGRAVIO 2003 2 ■■■■■■■■■■■■■■■■

–I Cantoni hanno potuto autorizzare il pascolo su prati sfruttati in modo estensivo e poco intensivo nonché su maggesi da rotazione.Nelle aziende d’estivazione è stato possibile,in casi motivati,superare o – relativamente alla durata – non raggiungere il carico usuale.Inoltre,sugli alpi si è potuto utilizzare anche foraggio acquistato.

–Il 19 agosto 2003 è stata abrogata l’epoca di sfalcio per i terreni da strame,fissata al 1°settembre,sempreché non vi fossero altri disciplinamenti contrattuali con il Cantone.

–Laddove non è stato possibile adempiere le esigenze PER a causa della siccità,si è potuto applicare il disciplinamento concernente i casi di forza maggiore giusta l’articolo 15 dell’ordinanza sui pagamenti diretti.Gli agricoltori hanno dovuto comunicare e documentare tali situazioni al Servizio cantonale d’agricoltura.

–Nelle zone interessate è stato consentito alle aziende dedite all’agricoltura biologica di acquistare,invece del 10 per cento,un massimo del 40 per cento di foraggio grezzo convenzionale.

Crediti di investimento ed aiuti per la conduzione aziendale

–Per i casi di rigore è stato possibile impiegare lo strumento degli aiuti per la conduzione aziendale.

–Il 26 settembre 2003 il Consiglio federale ha deciso che per superare problemi gravi di liquidità è possibile concedere mutui per la conduzione aziendale sulla base di una procedura semplificata.

–È stato possibile prorogare la data per il rimborso dei crediti d’investimento.

Provvedimenti diversi

–Ai produttori di latte è stata offerta la possibilità di fornire un quantitativo supplementare superiore a 5'000 kg di latte nel prossimo anno lattiero,qualora durante l’anno lattiero in corso non riescano ad esaurire i loro contingenti.

–L’UFAG ha previsto,in casi motivati,disposizioni derogatorie semplici relative al trasferimento temporaneo di contingenti lattieri dalla regione di montagna a quella di pianura nonché al rilascio di contingenti lattieri supplementari.Tali disposizioni sono state applicate in casi in cui gli animali hanno dovuto lasciare gli alpi anticipatamente oppure essere trasferiti dalla regione di montagna a quella di pianura.

–L’esercito si è occupato del trasporto di acqua sugli alpi colpiti dalla siccità ed ha anche preso parte ai trasporti di fieno.

–Con i mezzi finanziari della Confederazione è stata immagazzinata carne di vacca. In tal modo i prezzi delle vacche da macello hanno potuto essere stabilizzati.

Programma di sgravio 2003

All’inizio del 2003 era chiaro che il bilancio finanziario della Confederazione,senza contromisure a breve termine,avrebbe evidenziato il grande divario esistente fra entrate e uscite.In data 2 luglio 2003 il Consiglio federale ha varato il Messaggio relativo al programma di sgravio 2003 del preventivo della Confederazione.In quell’occasione ha proposto provvedimenti atti a ridurre significativamente la crescita delle uscite.Commisurati al piano finanziario del 30 settembre 2002,nel 2006 vi saranno miglioramenti di circa 3,3 miliardi di franchi.

2.6 SICCITÀ E PROGRAMMA DI SGRAVIO 2003 2 259 2.PROVVEDIMENTIDIPOLITICAAGRICOLA

■ Proposta del Consiglio federale per l'agricoltura

L’agricoltura non è stata esclusa dai provvedimenti di risparmio.Le proposte del Consiglio federale determinano differenze considerevoli rispetto al piano finanziario 2004–06 del 30 settembre 2002.

Programma di sgravio 2003:riduzioni nell’agricoltura

Settore2004200520062007 mio.fr.

Misure strutturali e sociali28,519,448,548,5 Sostegno del mercato10,038,048,048,0

Per il periodo quadriennale compreso fra il 2004 e il 2007 vi è una riduzione complessiva di 470 milioni di franchi.In tal modo i mezzi finanziari decisi dal Parlamento in data 5 giugno 2003 per i crediti quadro 2004–07 non ammonterebbero a 14,092 miliardi di franchi,bensì sarebbero limitati a 13,639 miliardi di franchi.Nel quadro del preventivo,il Consiglio federale ha inoltre proposto per il 2004 una riduzione supplementare di 28 milioni di franchi:la riduzione complessiva per il 2004 ammonta quindi a 68 milioni di franchi.

Il Parlamento ha trattato il programma di sgravio 2003 durante la sessione autunnale. Benché vi sia ancora una divergenza fra il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati è evidente che il contributo dell'agricoltura al piano di risparmio sarà minore rispetto a quanto proposto dal Consiglio federale.La divergenza verrà eliminata nel corso della sessione invernale.

■ Ripercussioni

I provvedimenti di sgravio per il miglioramento delle basi e le misure sociali ridurranno le possibilità finanziarie degli agricoltori di adeguare le strutture e le infrastrutture alle nuove esigenze:i provvedimenti di risparmio pregiudicheranno il potenziale di razionalizzazione e la possibilità di ridurre i costi di produzione ed in tale modo la competitività.Per ciò che concerne il sostegno del mercato,le riduzioni dei crediti 2006 provocheranno per gli agricoltori una perdita immediata di entrate pari a circa 63 milioni di franchi.Circa i tre quarti di essi,ossia 48 milioni di franchi,riguarderanno l’economia lattiera.Per i pagamenti diretti bisognerà rinunciare alla soppressione delle graduazioni fino al 1°gennaio 2008.

Complessivamente le riduzioni comporteranno una diminuzione diretta delle entrate delle aziende agricole.Per il 2006 sono stati computati 120 milioni di franchi.Ciò significa che la pressione sul settore agricolo aumenterà nuovamente.Per compensare le perdite e poter mantenere il reddito nominale,il mutamento strutturale dovrebbe essere significativamente più alto rispetto ad oggi.Ciò è però altamente improbabile, dunque,nella media di tutte le aziende,vi è da presumere un calo del reddito nominale.

260 2.6 SICCITÀ E PROGRAMMA DI SGRAVIO 2003 2
Totale40,0110,0160,0160,0
Pagamenti diretti–50,057,057,0 Amministrazione,ricerca1,52,66,56,5

■■■■■■■■■■■■■■■■ 3.Aspetti internazionali

3
261

L’ampliamento delle relazioni commerciali internazionali riguarda vieppiù l’agricoltura. Essa,infatti,è stata inglobata nella normativa internazionale dell’OMC.Dal punto di vista della concentrazione geografica del commercio agricolo,gli accordi con l’UE e la progressiva integrazione nel panorama europeo rivestono un notevole significato per la Svizzera.

Al fine di mantenere ed ampliare le proprie possibilità di esportazione,la Svizzera necessita di un accesso ai mercati esteri possibilmente libero.Inoltre,essa si impegna notevolmente a livello internazionale affinché gli accordi internazionali tengano maggiormente in considerazione la multifunzionalità dell’agricoltura.

Il Rapporto agricolo tiene conto di questi sviluppi sul piano internazionale,trattandone gli aspetti principali nel terzo capitolo.

–La parte 3.1 contiene informazioni sulle organizzazioni internazionali,segnatamente OMC,OCSE e FAO.Viene inoltre illustrato lo stato attuale dei lavori per quanto riguarda il fascicolo europeo e l'accordo di libero scambio nonché presentato un riassunto delle decisioni prese il 26 giugno 2003 dal Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'UE sulla riforma della Politica agricola comune (PAC).

–Nella parte 3.2 vengono effettuati confronti sul piano internazionale.Nel presente rapporto si prosegue con i confronti tra prezzi a livello internazionale,già avviati nel 2000.

3.ASPETTI INTERNAZIONALI 3 262

3.1 Sviluppi sul piano internazionale

L'agricoltura svizzera e in particolare il livello dei prezzi dei prodotti agricoli elvetici dipendono in misura considerevole dalla protezione alla frontiera.Secondo le analisi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE),il 75 per cento del reddito lordo dei contadini svizzeri deriva dagli effetti combinati di protezione alla frontiera,contributi all'esportazione,sostegno del mercato a livello indigeno e pagamenti diretti.Nel 2002 la Svizzera si ritrova quindi nuovamente in testa alla graduatoria dei Paesi OCSE per quanto concerne il sostegno all'agricoltura.

Nell'anno oggetto del rapporto gli sviluppi sul piano internazionale non hanno avuto ripercussioni di rilievo sul commercio di prodotti agricoli né sulla produzione indigena.

–L'accordo agricolo siglato il 21 giugno 1999 da Svizzera e Unione europea è entrato in vigore il 1°giugno 2002 unitamente agli altri sei accordi settoriali. L'elemento cardine,ossia la completa liberalizzazione del commercio di formaggio, mostrerà i suoi effetti soltanto cinque anni dopo l'entrata in vigore dell'accordo.

–Conformemente a quanto stabilito nel mandato ministeriale di Doha (novembre 2001),in seno all'OMC sono proseguiti i negoziati sull'agricoltura.Contrariamente alle aspettative,essi non sono tuttavia sfociati in risultati concreti entro marzo 2003.

–È stato concluso un accordo di libero scambio con il Cile.Dopo il Messico, trattasi del secondo Paese latinoamericano con il quale viene siglato un accordo di questo tipo.La parte riservata all'agricoltura non contempla concessioni che vadano oltre quelle previste da accordi analoghi conclusi in passato.

–La prima riduzione dei dazi in vista dell'instaurazione del sistema a dazio zero per i Paesi in via di sviluppo più poveri non ha ancora avuto ripercussioni.La situazione potrebbe cambiare nel 2004,anno in cui è prevista la seconda riduzione. Grazie all'adeguamento dei dazi,i 49 Paesi interessati potranno infatti immettere determinati prodotti sul mercato a prezzi minori rispetto a quelli praticati dagli attuali fornitori.

A medio termine è prevista una riduzione progressiva della protezione alla frontiera in tutti gli ambiti summenzionati.

■■■■■■■■■■■■■■■■
3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 263

L’Accordo agricolo Svizzera – UE

In data 1°giugno 2002 sono entrati in vigore i sette accordi bilaterali stipulati fra Svizzera e CE,i «Bilaterali I».L’Accordo agricolo facilita il commercio di prodotti agricoli fra Svizzera e UE,grazie allo sgravio dei dazi doganali e alla soppressione degli ostacoli non tariffali (ad esempio equivalenza delle prescrizioni fitosanitarie,degli standard minimi di qualità o delle norme di protezione degli animali).Tale accordo offre all’agricoltura svizzera un accesso agevolato al suo principale mercato d’esportazione,in settori nei quali tradizionalmente detiene particolari capacità come quello del formaggio o di certa frutta e verdura.

Ad un solo anno dall’entrata in vigore è ancora prematuro voler tracciare un bilancio definitivo in merito all’accordo,particolarmente quando si sa,nel caso del formaggio, che le riduzioni dei dazi doganali sono scaglionate lungo cinque anni.I volumi d’esportazione e d’importazione non sono cambiati in modo significativo,né per quanto concerne frutta e verdura né per il formaggio.L’eccedenza commerciale che la Svizzera registra nei confronti dell’UE nel settore chiave del formaggio è rimasta stabile al suo abituale livello di circa 10 milioni di franchi al mese.

Attualmente,la messa in atto dell’Accordo agricolo si svolge in modo soddisfacente, fatta eccezione per qualche problema iniziale.Sebbene vi siano ancora diverse questioni in sospeso,l’UE vorrebbe già negoziare,sulla base della cosiddetta clausola evolutiva,una nuova tappa di liberalizzazione del commercio agricolo.Dal punto di vista svizzero,tale domanda non potrà essere considerata fino a quando l’applicazione dell’accordo – comprese le disposizioni relative all’ESB – sarà incompleta e fintanto che il nuovo accordo sui prodotti agricoli trasformati (aggiornamento del protocollo 2 dell’accordo di libero scambio del 1972) non verrà ratificato.

L’entrata in vigore delle concessioni in materia di commercio di carne non sarà possibile fino a quando Italia e Austria non avranno tolto i divieti d’importazione di bestiame vivo,introdotti a causa dell’ESB.Dal 2002,il commercio di bestiame,ridottosi praticamente a zero dopo la crisi della mucca pazza nel 1997,si è leggermente ripreso. Tale evoluzione non è però imputabile all’accordo bilaterale sull’agricoltura,bensì all’abrogazione del divieto d’importare bestiame vivo sancita poco prima da Francia e Germania.La Svizzera spera di trovare una soluzione alla questione concernente l’ESB entro la fine del 2003.

Il Comitato misto veterinario riunitosi il 30 aprile 2003 è riuscito a superare una nuova tappa sulla via che porta alla soppressione degli ostacoli al commercio,tramite l’abolizione dei certificati del latte.Ne risulta che i latticini svizzeri saranno d’ora in poi riconosciuti come equivalenti ai prodotti UE,fatto che rappresenta un vantaggio considerevole per le esportazioni di formaggio.Tuttavia,la capacità concorrenziale dei produttori svizzeri e dell’industria di trasformazione sarà decisiva per trarre profitto dalle opportunità offerte da tale apertura del mercato europeo.

Si constata che gli esportatori svizzeri non approfittano che minimamente delle quote esenti da dazi doganali messe a disposizione dall’UE.Per panna e yogurt,tali quote sono state utilizzate solo in ragione del 65 per cento.L’utilizzazione dei nuovi contingenti doganali di alcuni formaggi è ancora più bassa,si situa al 20 per cento circa.La

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 264
■ Prime esperienze

■ Lavori nel quadro del Comitato misto dell’agricoltura

debole utilizzazione dei contingenti d’esportazione è riconducibile,in parte,agli ostacoli non tariffali tuttora presenti;ad esempio sussistono ancora le complesse procedure dell’UE relative all’ottenimento di licenze d’esportazione.Tuttavia,la causa principale resta la mancanza di competitività dei prezzi nell’agricoltura e nell’industria di trasformazione svizzere;l’importante riduzione dei dazi doganali non ha avuto che poche conseguenze su tale aspetto.L’agricoltura svizzera e i settori a monte e a valle sono chiamati a rafforzare le loro capacità concorrenziali sul mercato europeo.

Il Comitato agricolo misto Svizzera-UE valuta la messa in atto e il funzionamento dell’accordo.In data 11 giugno 2003,a Berna,si è riunito per la seconda volta,sotto la presidenza della Svizzera.Tale seconda seduta è stata consacrata in particolar modo alla presentazione dei risultati dei lavori dei dieci gruppi di lavoro costituiti dallo stesso Comitato.Su richiesta della Svizzera due temi chiave figuravano all’ordine del giorno. Innanzitutto,le questioni relative alla protezione delle indicazioni geografiche (DOC/IGP).La Svizzera desidera iniziare il più presto possibile negoziati con l’UE per stabilire una lista delle DOC/IGP reciprocamente riconosciute.In realtà si tratta di un obiettivo già precisato in una dichiarazione comune allegata all’accordo che ora deve essere realizzato.Inoltre,la Svizzera ha sottolineato i suoi interessi nel settore della produzione biologica.Si tratta di garantire che i vantaggi previsti dall’accordo possano effettivamente concretizzarsi.Inoltre,la Svizzera ha constatato che l’attribuzione dei contingenti di formaggio in suo favore pone ancora alcuni problemi amministrativi.

■ Conseguenze dell’allargamento dell’UE sull’agricoltura svizzera

Il 18 novembre 2002 a Bruxelles,i ministri degli affari esteri dei Quindici hanno deciso di fissare al 1°maggio 2004 la data ufficiale dell’adesione di dieci Paesi dell’Europa centrale ed orientale.Tali Paesi sono i «PECO-10»,ossia Cipro,Estonia,Lettonia, Lituania,Malta,Polonia,Repubblica slovacca e Slovenia,Repubblica ceca e Ungheria.

Tale allargamento offre nuove opportunità (esportazioni) e nuovi rischi (abbassamento dei prezzi) per l’agricoltura svizzera.

I dazi doganali prelevati alla frontiera svizzera sulle importazioni di prodotti agricoli di base dei PECO-10 (soprattutto carne,cereali e verdura provenienti dall’Ungheria) resteranno per lo più invariati o verranno addirittura aumentati in seguito alla loro adesione all’UE,salvo per alcuni prodotti che beneficiano dei dazi doganali ridotti nel quadro dell’Accordo agricolo CH–UE (carne secca,prodotti dell’orticoltura durante alcuni periodi dell’anno).Un caso particolare,potenzialmente importante,è la soppressione (nel 2007) dei dazi per i formaggi in virtù del presente accordo.Così come i formaggi degli attuali Paesi dell’UE,quelli dei PECO-10 (addirittura «Swiss Emmental», Tilsiter,eccetera) potrebbero essere importati direttamente in Svizzera (compresi quelli destinati alla trasformazione) o indirettamente (latte PECO trasformato ad esempio in Germania) senza dazi doganali,mentre ora tali dazi ammontano,ad esempio per l’Emmentaler,a franchi 315 per 100 kg lordi (0406.9099).Si noterà che il prezzo alla produzione del latte,a partire dalla fattoria,nella Repubblica ceca e nella Slovacchia era rispettivamente più conveniente del 24 per cento (2000) e del 40 per cento (1999) del prezzo austriaco,il quale,nel 2001,era del 37 per cento (49.95 fr./100 kg) più basso di quello svizzero (79.90 fr./100 kg).Il problema diventerà serio appena i PECO10 riusciranno (struttura,know-how,burocrazia ereditata dal periodo sovietico, industria di trasformazione-commercializzazione poco competitiva) ad esportare di più

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 265 3.ASPETTIINTERNAZIONALI

■ Protocollo n.2

in Svizzera di quanto invece importeranno.In effetti,il basso costo della materia prima non basta per essere competitivi.

In compenso,ai prodotti agricoli svizzeri si apriranno nuove possibilità d’esportazione (formaggi,carne secca,yogurt,ecc.) verso un mercato che beneficia di una crescita economica superiore alla media dell’UE-15 e che rappresenta 105 milioni di consumatori.Considerando l’equivalenza dei protocolli 2 dell’accordo di libero scambio tra la CE e la Svizzera e «A» dell’accordo di libero scambio tra la Svizzera e i PECO-10,i dazi doganali delle due parti (CH e PECO-10) resteranno invariati per ciò che attiene ai prodotti agricoli trasformati (biscotti,cioccolato);ciononostante l’industria alimentare svizzera conta su una partecipazione importante alla crescita della domanda all’interno dei nuovi membri dell’UE.

I mutamenti delle condizioni interne dell’UE (valutazione intermedia della politica agricola comune,ribasso dei prezzi istituzionali) e di mercato nonché l’evoluzione del tasso di cambio CHF/Euro,sono elementi che avranno probabilmente un impatto più importante sull’agricoltura svizzera di quello che avranno le modifiche delle condizioni di scambio (dazi doganali,contingenti doganali,condizioni non tariffali) con i PECO-10.In conclusione va osservato che,nell’ipotesi di un’estensione ai PECO-10 dell’accordo Svizzera-UE sulla libera circolazione delle persone,la disponibilità di manodopera agricola straniera migliorerà.

Conformemente al Protocollo n.2,i contributi all'esportazione per merci ottenute da prodotti agricoli consente di compensare la differenza di prezzo tra le materie prime indigene e quelle estere.Il 25 novembre 2002 si è tenuto a Bruxelles l'ultimo ciclo di negoziati sul nuovo Protocollo n.2 dell'Accordo di libero scambio del 1972.I risultati dei negoziati sono riportati in un verbale steso in comune dall'UE e dalla Svizzera. Il nuovo Protocollo n.2 sarà firmato unitamente agli altri fascicoli dei negoziati bilaterali II.

Esso contempla un maggiore assortimento di prodotti.Tutti i prodotti d'esportazione svizzeri verranno immessi sul mercato UE esenti da dazio.Ai prodotti provenienti dall'UE viene garantito un migliore accesso al mercato.A tal riguardo va osservato che i cosiddetti prodotti sensibili continueranno ad essere gravati da dazio.Per questo motivo sono state allestite due tabelle di prodotti.Nella tabella 1 figurano quelli per i quali la Svizzera assicura una compensazione di prezzo all'atto dell'importazione e concede contributi all'esportazione.Trattasi dei prodotti di trasformazione «classici» come biscotti,prodotti da forno,cioccolata,eccetera.Nella tabella 2 sono riportati i prodotti di cui è garantito reciprocamente l'accesso al mercato esente da dazio e per i quali la Svizzera non versa contributi all'esportazione.Trattasi di prodotti quali estratto di caffè,caffè torrefatto,bevande contenenti alcol di distillazione,caramelle senza zucchero,zuppe e salse,eccetera,che non sono considerati prodotti sensibili per l'agricoltura svizzera,ossia contengono materie prime agricole soltanto in misura esigua o non ne contengono affatto.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 266

Il 26 giugno 2003,il Consiglio dei ministri dell’agricoltura ha deciso di seguire parzialmente la proposta di riforma della politica agricola comune (PAC) formulata dalla Commissione europea.Ne risulta una modifica radicale delle modalità di finanziamento del settore agricolo comunitario.La nuova PAC sarà più incentrata sui consumatori e i contribuenti dando agli agricoltori la possibilità di produrre in funzione delle esigenze del mercato.Tale riforma,i cui diversi punti entreranno progressivamente in vigore tra il 2004 e il 2005,è caratterizzata dai cinque elementi principali esposti qui di seguito.

– Scorporamento: verrà versato un pagamento unico per azienda per gli agricoltori dell’UE,indipendente dalla produzione e basato sui versamenti relativi agli anni 2000–2002.Tale scorporamento verrà effettuato secondo i tipi di produzione,come segue:

– campicoltura: scorporamento degli aiuti con possibilità,per lo Stato membro,di mantenere un legame tra aiuto e produzione,ossia fino al 25 per cento dei pagamenti nel settore delle colture arabili e fino al 40 per cento in quello dei pagamenti per il grano duro;

– carne bovina: possibilità,per gli Stati membri,di mantenere congiunto alla produzione fino al 100 per cento del premio per vacca nutrice e fino al 40 per cento del premio alla macellazione;oppure fino al 100 per cento del premio alla macellazione o fino al 75 per cento del premio speciale ai bovini maschi;

– carne ovina: possibilità di conservare un legame fra l’aiuto e la produzione fino al 50 per cento del premio agli ovini e ai caprini,compreso il premio supplementare alle zone sfavorite;

– latte: scorporamento degli aiuti solamente a partire dal 2008,ciò significa solo al momento della messa in atto della riforma prevista in tale settore;

– pagamenti addizionali: possibilità,per gli Stati membri,di versare pagamenti addizionali,utilizzando al massimo il 10 per cento del credito quadro nazionale di aiuti diretti,per incoraggiare i tipi di produzione importanti per la protezione dell’ambiente e migliorare la qualità e la commercializzazione dei prodotti;

Il Commissario Fischler stima che fra quattro anni lo scorporamento effettivo degli aiuti dal volume di produzione sarà del 90 per cento per i cereali e del 70 per cento per la carne bovina.

– Condizionalità ambientale: il pagamento unico per azienda è subordinato al rispetto delle norme in materia di ambiente,sicurezza alimentare,salute e benessere degli animali e dei vegetali,nonché all’esigenza del mantenimento di tutti i terreni agricoli in condizioni agronomiche ed ambientali soddisfacenti.

– Modulazione: per rafforzare la politica di sviluppo rurale che comprende misure destinate a promuovere l’ambiente,la qualità e il benessere degli animali,e per aiutare gli agricoltori ad applicare le norme comunitarie di produzione,si applica una riduzione (3% nel 2005,4% nel 2006 e 5% fra il 2007 e il 2013) dei pagamenti diretti e del pagamento unico alle grandi aziende (ossia a coloro che ricevono più di 5'000 euro all’anno).

– Disciplina finanziaria: un meccanismo garantirà il rispetto del preventivo agricolo fissato fino al 2013.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 3.ASPETTIINTERNAZIONALI 267
■ Valutazione intermedia della politica agricola comune dell’UE

Politica di mercato della PAC.Le principali modifiche sono:

a)Latte

– burro: riduzione del prezzo d’intervento del 7 per cento annuo dal 2004 al 2006 e del 4 per cento nel 2007,per un totale del 25 per cento o ribasso di prezzo supplementare del 10 per cento rispetto a quanto previsto nell’accordo del Vertice di Berlino (marzo 1999,Agenda 2000) ma inferiore del 10 per cento alla proposta del gennaio 2003 da parte della Commissione.Il limite massimo dell’intervento è fissato a 30'000 tonnellate a partire dalla campagna 2008/09;

– latte scremato in polvere: riduzione del prezzo d’intervento del 5 per cento annuo dal 2004 al 2006,per un totale del 15 per cento.Tali ribassi di prezzo saranno compensati da un aiuto di 35,5 euro per tonnellata a partire dal 2006;

– quote latte: proroga fino alla campagna 2014/15 del disciplinamento attuale delle quote latte e aumento graduale delle quote previste dall’Agenda 2000 sull’arco di tre campagne per complessivi 1,5 per cento (3 volte 0,5%) rinviato di un anno (2006 invece di 2005).La Commissione presenterà un rapporto sulle prospettive di mercato al momento in cui la riforma lattiera sarà pienamente messa in atto,in modo da poter decidere un aumento supplementare delle quote nel 2007 e 2008;

b)Cereali

–nessuna riduzione del 5 per cento del prezzo d’intervento dei cereali proposta dalla Commissione europea,bensì ribasso del 50 per cento dei supplementi mensili; –segale:soppressione dell’intervento con compensazione attraverso misure strutturali; –aiuto all’essiccazione:il pagamento complementare per i cereali passerà da 19 a 24 euro per tonnellata.

c)Piante proteiche

–conversione del supplemento di 9,5 euro per tonnellata per le piante proteiche in un aiuto specifico alla superficie equivalente a 55,57 euro per ettaro versato nel limite di una nuova superficie massima garantita di 1,4 milioni di ettari.

d)Altre produzioni

–riforme nei settori di riso,grano duro,frutta con guscio,patate da fecola e foraggi secchi.

La nostra politica agricola risulta rafforzata sul piano internazionale (OMC) poiché la politica dell’Unione e quella della Svizzera convergono maggiormente:pagamenti diretti scorporati dalla produzione e vincolati al rispetto dei criteri ambientali ed etologici simili alle prestazioni ecologiche richieste dal 1999 in Svizzera.La concorrenza dei prezzi,invece,aumenterà.La riduzione del prezzo d’intervento del burro e del latte scremato in polvere,e la probabile soppressione delle quote latte a partire dal 2014/15,annunciano una pressione sul prezzo di mercato di tutti i nostri latticini e in particolare,considerata la liberalizzazione degli scambi fra Svizzera ed UE nel 2007,sul prezzo del formaggio.Tuttavia,l’abbandono del contingente lattiero in Svizzera che avverrà nel 2009 contribuisce a diminuire tali svantaggi comparativi.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 268
■ Conseguenze sull’agricoltura svizzera

Accordo di libero scambio AELS/Svizzera – Cile

Nel mese di marzo 2003 gli Stati membri dell'AELS hanno concluso un accordo di libero scambio con il Cile.Esso segue a quelli già siglati con Messico e Singapore. Questo accordo,che contiene disposizioni in materia di concorrenza e di protezione della proprietà intellettuale,consentirà di mettere in atto il libero scambio nel settore dell'industria,la liberalizzazione nel ramo dei servizi,l'accesso al mercato per gli investimenti e la liberalizzazione nell'ambito degli acquisti pubblici.Com'è stato il caso finora,la liberalizzazione dell'elemento industriale nel commercio in prodotti agricoli trasformati è disciplinata in un protocollo distinto.Per quanto riguarda il commercio in prodotti agricoli di base,ogni Stato membro dell'AELS ha concluso un accordo bilaterale con il Cile.

I negoziati sono stati particolarmente complessi e delicati,in quanto il Cile è un Paese attivo nel Gruppo Cairns.Per il Cile l'agricoltura è un settore di capitale importanza. Due terzi delle esportazioni cilene verso la Svizzera sono prodotti agricoli.Il vino da tavola rappresenta addirittura una quota del 40 per cento! In un primo momento era sembrato che il rifiuto della Svizzera di fare concessioni per questo importante prodotto agricolo d'esportazione potesse affossare i negoziati.Soltanto la rinuncia,da parte elvetica,alla garanzia di accesso senza discriminazioni al mercato in ambito finanziario ha consentito di portare a termine con successo i lavori.In definitiva il nostro Paese non ha quindi dovuto fare concessioni su prodotti sensibili quali latticini, carne,cereali,alimenti per animali,oli,grassi e vino.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 269

OMC

La quinta Conferenza ministeriale dell’OMC,tenutasi a Cancun dal 10 al 14 settembre 2003,si è conclusa senza trovare un accordo.I lavori sul fascicolo agricolo procedevano relativamente bene quando la Conferenza è stata sospesa a causa di divergenze, segnatamente sui temi di Singapore (investimenti,concorrenza,agevolazioni commerciali,mercati pubblici).Certe parti spingevano affinché tutti questi temi venissero esaminati nel quadro del ciclo di Doha,mentre altre richiedevano un rinvio totale o parziale dell’esame.

Nel quadro dei negoziati agricoli,si sono formati nuovi gruppi con interessi più o meno convergenti,mentre altri,quali il gruppo di Cairns (Australia,Argentina,Bolivia,Brasile, Canada,Cile,Colombia,Costa Rica,Guatemala,Indonesia,Malesia,Nuova Zelanda, Paraguay,Filippine,Tailandia,Sudafrica,Uruguay) e MF6 (Corea,Giappone,Svizzera, Mauritius,Norvegia,UE) hanno abbandonato il loro ruolo tradizionale.Di seguito sono riportati i principali raggruppamenti.

–L’alleanza USA-UE,sancita da un testo comune datato 13 agosto 2003;incontestabilmente si tratta del raggruppamento che più ha influenzato la rubrica dedicata all’agricoltura nel progetto di dichiarazione ministeriale,la cui seconda versione (di seguito Rev2) è stata sottoposta ai Membri dal Presidente della Conferenza.Questo testo contiene soluzioni molto audaci in materia di riduzione dei dazi o del sostegno interno.

–L’alleanza ha provocato,come reazione,la creazione del «G21» (Argentina,Bolivia, Brasile,Cile,Cina,Colombia,Costa Rica,Cuba,Ecuador,Egitto,El Salvador, Guatemale,India,Messico,Pakistan,Paraguay,Peru,Filippine,Sudafrica,Tailandia, Venezuela),un gruppo di Paesi in via di sviluppo o emergenti di cui Brasile,Cina, India e Sudafrica erano i rappresentanti principali.Il 4 settembre 2003,questo gruppo ha presentato una replica tatticamente complessa alla posizione dell’alleanza USA-UE.Tale documento è ancor più audace della proposta USA-UE.

–La Svizzera,dal canto suo,ha formato il gruppo «G10» (Bulgaria,Taipei cinese, Islanda,Israele,Liechtenstein,Giappone,Corea,Mauritius,Norvegia,Svizzera), composto da Membri la cui posizione nel quadro dei negoziati non poteva essere così determinata come quella dei due gruppi precedenti,soprattutto in materia di riduzione dei dazi e del sostegno interno.

–Un gruppo eterogeneo di Paesi in via di sviluppo,che comprendeva principalmente una alleanza attorno all’Indonesia,faceva pressione per un trattamento di agevolazione massima per i loro «prodotti speciali» come pure per una clausola di salvaguardia speciale.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 270
■ Il fallimento di Cancun

–Un gruppo di diversi Paesi minori in via di sviluppo affiliati all’Unione africana,i Paesi ACP (Africa,Caraibi,Pacifico) e la CARICOM (Comunità dei Caraibi) si dichiaravano preoccupati per l’erosione delle loro preferenze tariffarie sui mercati dei Paesi industrializzati.

–Avviata su proposta di un gruppo di 4 Paesi africani,l’iniziativa «cotone» è stata debitamente inserita nel progetto di dichiarazione ministeriale quale tema indipendente.Tale iniziativa rivendica l’eliminazione delle sovvenzioni alle esportazioni di cotone e per questo interessa essenzialmente USA e UE.Questi ultimi,tuttavia,non hanno mostrato particolare disponibilità a favore di questa iniziativa.

La proposta di modalità agricole presentata dal Presidente della Conferenza (Rev2) si riferisce essenzialmente ai tre pilastri:accesso al mercato,sostegno interno e sovvenzioni alle esportazioni.Le abbreviazioni «Rev2»,«UE-USA»,«G21» e «G10» utilizzate di seguito descrivono il tenore delle proposte delle parti principali,pur non contenendo cifre che possano indicare la reale portata delle concessioni che ciascuna parte era disposta a fare.

1.Nell’ambito dell’accesso al mercato,Rev2 propone modalità di riduzione a «tre bande».

–La prima banda riguarda una percentuale di voci doganali,da definire,le cui tariffe devono essere ridotte secondo il principio provato della formula impiegata nel quadro dell’Uruguay Round,con una diminuzione tariffaria minima da raggiungere per linea di tariffa nonché una diminuzione media da raggiungere sull’insieme delle linee.Le tariffe che proteggono i prodotti sensibili alle importazioni possono essere ridotte in maniera minore,a condizione che,a titolo di compensazione,siano ampliati i relativi contingenti doganali.

–La seconda banda contiene un’altra percentuale di voci doganali le cui tariffe vanno ridotte mediante una formula armonizzante,che penalizzi maggiormente le tariffe elevate rispetto a quelle più basse.

–La terza banda,infine,si riferisce al resto delle voci doganali,che possono essere importate in franchigia.

2.UE-USA e G21 erano essenzialmente in accordo con Rev2 in tale ambito,anche se G21 non teneva conto dei prodotti sensibili nella prima banda.

3.Inoltre,mentre Rev2 propone una diminuzione media minima per l’insieme dei prodotti,G21 esige questa stessa diminuzione media anche per le linee di tariffa delle due prime bande.Secondo Rev2,le tariffe che superano un certo livello devono essere ridotte almeno fino a detto livello,oppure,a titolo di compensazione,devono essere ampliati i contingenti di queste linee,eccezion fatta per alcuni prodotti che rivestono un’importanza particolare.Le proposte USA-UE e G21 non contengono alcuna eccezione in merito a questi prodotti.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 3.ASPETTIINTERNAZIONALI 271
■ Accesso al mercato

4.Al contrario,G10 s’oppone categoricamente a qualsiasi obbligo di applicare una limitazione delle tariffe («capping»).Tuttavia propone un eventuale ampliamento dei contingenti doganali unicamente al fine di raggiungere un risultato globalmente equilibrato e senza vincoli con il ricorso alla formula dell’Uruguay Round.

5.Sia Rev2 che G21 sottolineano la necessità di ridurre la progressività (le tariffe dei prodotti trasformati sono spesso più elevate della somma delle tariffe delle materie prime che li compongono),aumentando la riduzione tariffaria specifica per i prodotti trasformati.

6.Ultimo punto in materia dell’accesso al mercato,Rev2 propone una diminuzione delle aliquote di contingente nonché un aumento dei contingenti doganali,mentre G21 vorrebbe ridurre le aliquote a zero e aumentare parallelamente i contingenti a un livello minimo del consumo nazionale.G10 si è opposto a questa proposta.

1.Nell’ambito del sostegno interno,Rev2,UE-USA e G21 propongono una diminuzione delle forme di sostegno vincolate ai prodotti (Orange Box).Rev2 avanza l’ipotesi di un limite massimo per prodotto («AMS specific capping»),cui si oppone G10, mentre G21 propone che la differenza tra limite superiore e inferiore dei sostegni per prodotto non ecceda una determinata percentuale.Inoltre,G21 esige una rapida diminuzione,seguita dall’eliminazione,dei sostegni vincolati ai prodotti esportati che rappresentano una certa quota delle esportazioni mondiali.Ognuna delle tre proposte caldeggia anche la diminuzione della quota de minimis (quota di sostegno vincolato che non era stata oggetto di riduzione:per i Paesi industrializzati:5% del valore della produzione nazionale),tuttavia G21 esige un limite del genere soltanto per i Paesi sviluppati.

2.Secondo Rev2 e UE-USA,il sostegno secondo i criteri della Blue Box (vincolato a un effettivo,un rendimento o una superficie dati ma limitati) dev’essere ridotto e limitato al 5 per cento del valore della produzione nazionale,mentre per G21 questo tipo di sussidi dev’essere eliminato.

3.Rev2,UE-USA e G21 propongono che la somma dei sostegni vincolati conformi ai criteri della Orange Box,della Blue Box (tranne G21 che parte dal presupposto che quest’ultima venga eliminata) e della de minimis sia ridotta di una determinata percentuale media.

4.Per quanto concerne la Green Box,Rev2 propone un riesame dei suoi criteri mentre G21 suggerisce nuove discipline,la fissazione di un limite e la riduzione del sostegno nei Paesi sviluppati.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 272
■ Sostegno interno

■ Sovvenzioni alle esportazioni

1.In materia di sovvenzioni alle esportazioni,le posizioni Rev2,G21 e G10 non divergono sui punti principali;tutti e tre i gruppi propongono un calendario per l’eliminazione delle sovvenzioni alle esportazioni di cui beneficiano dei prodotti di un certo interesse per i Paesi in via di sviluppo.Per gli altri prodotti,G21 propone una data per l’eliminazione pura e semplice di queste sovvenzioni mentre Rev2 e G21 convengono sul fatto di avviare delle trattative onde fissare una data per lo smantellamento definitivo di qualsiasi forma di sovvenzione alle esportazioni.

2.Si deve eliminare l’elemento di distorsione degli scambi commerciali contenuto nei crediti alle esportazioni nonché elaborare discipline in materia di sviamento degli scambi commerciali da parte di aziende commerciali pubbliche o ancora avviare interventi d’aiuto alimentare.

■ Trattamento speciale e differenziato

A titolo di «trattamento speciale e differenziato»,i Paesi in via di sviluppo beneficeranno di misure meno vincolanti in termini assoluti o di periodi di attuazione più lunghi.Le rivendicazioni dei sostenitori della multifunzionalità (NTC,Non Trade Concerns) al di là dell’Accordo agricolo non sono state trattate direttamente nel quadro dei negoziati di Cancun.Esse saranno oggetto di negoziati volti a stabilire le modalità.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 273

Nonostante il vertice di Cancun non abbia consentito di sbloccare la situazione,ciò non significa che il ciclo di Doha si sia arenato,anche se la sua conclusione non avverrà come previsto il 31 dicembre 2004.È presumibile che i negoziati subiscano un ritardo di 1–2 d’anni.Di conseguenza si può ormai partire dal presupposto che negli anni 2004–2007,periodo di attuazione della PA 2007,i negoziati dell’OMC non avranno impatti supplementari sulla riforma agricola in atto in Svizzera.

Se applicato così com’è,il progetto di modalità Rev2 implicherebbe notevoli concessioni da parte di tutti i Paesi sviluppati,compresa la Svizzera,essenzialmente in materia di accesso al mercato.

–Anche senza dati concreti (il documento Rev2 non contiene cifre),uno dei problemi fondamentali in questo ambito per tutti i Paesi del G10 è la fissazione di un tetto unico di tutte le tariffe.I compiti multifunzionali e gli svantaggi comparativi alla produzione dell’agricoltura svizzera necessitano di un’adeguata protezione alla frontiera.Laddove le differenze di prezzo con l’estero sono elevate,delle tariffe coerenti,talvolta,sono necessarie per evitare di perdere le quote di mercato del settore indigeno.Una limitazione del 100 o anche del 200 per cento (valore della tariffa espresso rispetto al valore d’importazione) potrebbe colpire duramente la produzione indigena.La Svizzera ha proposto comunque di partecipare alla fissazione di un limite delle tariffe («capping») a condizione di poter disporre di una certa flessibilità (esenzione da riduzioni o riduzioni più importanti per certe linee di tariffa in cambio di concessioni p.es.in materia d’ampliamento dei contingenti doganali).

–Il documento Rev2 specifica inoltre che anche le aliquote del contingente devono essere ridotte.Trattasi di un parametro nuovo che in Svizzera influenzerebbe alcuni mercati,p.es.quello dei cereali panificabili e del vino.

–In materia di sostegno interno,la Svizzera sarebbe direttamente interessata se il sostegno vincolato ai prodotti venisse limitato al livello medio attuale.Determinati settori che beneficiano di misure secondo la Orange Box (zucchero,oli) non potrebbero più essere adeguati verticalmente,p.es.per far fronte a una riduzione di tariffa troppo consistente.

–Il rafforzamento dei criteri limitativi della Green Box potrebbe risultare difficoltoso per la Svizzera,soprattutto se ciò fosse accompagnato,come proposto da G21,da una limitazione dei pagamenti diretti concessi in conformità dei criteri della Green Box.

Senza ombra di dubbio,si potrebbe pensare che con il fallimento di Cancun l'agricoltura svizzera abbia avuto un po' di respiro nel suo procedere attraverso le riforme. Tuttavia,quest’ottimismo non è giustificato,soprattutto se la situazione d’impasse dei negoziati dovesse continuare.Se la situazione non si sblocca,potremmo assistere a un ritorno al bilateralismo.Alcuni Paesi,come gli USA ad esempio,l’hanno sottolineato debitamente.Per la Svizzera,piccolo Paese importatore,le conseguenze potrebbero essere relativamente gravi se i negoziati avvenissero senza i parametri multilaterali relativi agli accordi bilaterali con gli USA,l’America latina nonché con la Cina,che in ragione del loro peso economico sarebbero in grado di imporci concessioni agricole più pesanti di quelle negoziate in un contesto multilaterale.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 274
■ Valutazione e conseguenze per la Svizzera

OCSE

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) pubblica ogni anno un rapporto sulla politica agricola dei suoi 30 Stati membri,nel quale analizza e commenta le diverse misure delle politiche nazionali.Inoltre,con l’aiuto di diversi indicatori,calcola i mezzi finanziari che consumatori e contribuenti concedono all’agricoltura.L’indicatore principale è il valore SSP (stima di sostegno ai produttori),ossia la percentuale che esprime la parte di sostegno della politica agricola rispetto all’insieme degli introiti realizzati dalle aziende agricole.La protezione alla frontiera è un elemento di tale sostegno.

Nell’anno oggetto del rapporto,l’agricoltura svizzera è ancora caratterizzata da un elevato sostegno.Nel 2002,il valore SSP della Svizzera si è attestato al 75 per cento. Anche quest’anno rappresenta il livello più alto dei Paesi dell’OCSE,davanti a Norvegia (71%),Corea (66%),Islanda (63%) e Giappone (59%).L’UE ha un valore SSP del 34 per cento.Notasi che,nel 2002,il valore dei trasferimenti lordi di consumatori e contribuenti ai produttori agricoli è stato di 7,8 miliardi di franchi (protezione doganale inclusa).

Per la prima volta,dal Rapporto di controllo e valutazione emerge il trasferimento del sostegno agricolo a strumenti che non incitano alla produzione e che provocano solo lievi distorsioni del mercato.Durante gli ultimi dieci anni il sostegno dei prezzi del mercato in Svizzera è diminuito,mentre i versamenti non legati al prodotto,subordinati alla prova che le esigenze ecologiche sono rispettate e destinati a retribuire prestazioni specifiche,sono aumentati.Ciononostante,la Svizzera resta scettica riguardo al metodo SSP e alla sua utilizzazione.Il dubbio più importante concerne la distinzione fra sostegno del prezzo del mercato e pagamenti diretti scorporati dalla produzione di derrate alimentari e destinati a promuovere le prestazioni non legate alla produzione. L’attuale metodo di calcolo non offre un’immagine sufficientemente chiara di questi due tipi di misure.La nuova presentazione e i diversi studi sul tema dello «scorporamento» vanno certamente nella buona direzione,ma purtroppo non esistono ancora criteri di classificazione per la separazione delle prestazioni non specifiche ad un prodotto.Inoltre,i problemi legati al metodo di calcolo,ossia il tasso di cambio e la definizione dei prezzi sul mercato mondiale,sono tuttora irrisolti.Per tali motivi,la Svizzera continuerà ad impegnarsi nel Comitato agricolo dell’OCSE perché il metodo di calcolo SSP tenga maggiormente conto dei diversi problemi summenzionati e perché, in futuro,le pubblicazioni dell’organizzazione diano più peso sulla suddivisione della SSP piuttosto che sul sostegno globale e la parte di sostegno agli introiti.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 3.ASPETTIINTERNAZIONALI 275
■ Valutazione della politica agricola svizzera da parte dell’OCSE

La multifunzionalità dell’agricoltura e l’OCSE

I lavori dell’OCSE sulla multifunzionalità si iscrivono nel contesto delle discussioni dei Paesi membri attorno al nuovo ciclo di negoziati all’OMC e dei principi di riforma delle politiche agricole,in particolare lo scorporamento e l’efficienza delle misure di sostegno in vista della riduzione di sostegno interno,protezione alla frontiera e distorsione prodotta sui mercati.Una prima fase dei lavori,nel 2001,aveva portato all’adozione di un quadro analitico e concettuale per il trattamento della multifunzionalità. Durante la seconda tappa si sono studiate situazioni concrete a partire da lavori empirici.La terza tappa,conclusasi nel marzo 2003,detta raccomandazioni concernenti le politiche agricole nazionali e l’approntamento di un quadro internazionale sulla base delle prime due fasi.Quest’ultima tappa permette di definire un certo numero di strategie di riferimento in funzione del grado di accorpamento,dell’esistenza o della probabilità di un mancato funzionamento del mercato nonché delle caratteristiche spaziali e del carattere dei beni di interesse pubblico dei diversi prodotti considerati.In funzione di questi diversi criteri,l’OCSE ha elencato una serie di misure che l’ente pubblico dovrebbe adottare.Eccone alcune:

–in caso di debole accorpamento,l’intervento deve mirare ad una prestazione non riferita alle merci e non deve essere associato ad un’attività produttiva visto che,per definizione (debole accorpamento – nessun vantaggio associato),le misure dissociate sono sempre più efficienti;

–in situazioni di forte accorpamento,è necessario esaminare accuratamente se il mercato non funziona,tenendo in considerazione sia le prestazioni non riferite alle merci che le esternalità negative.Se non è il caso,non è necessario alcun intervento dell’ente pubblico;

–se esistono accorpamento e mancato funzionamento del mercato,in principio l’intervento può mirare la prestazione non riferita alle merci o la fonte dell’accorpamento,ma in tutti i casi deve essere condizionato dalla fornitura della prestazione in questione.Tale principio assicura la fornitura di prestazioni non riferite alle merci e permette di evitare le perdite di efficienza dovute ad una produzione,un consumo e ad effetti commerciali indesiderati.L’accorpamento fisso sarebbe l’unica eccezione, ma fino ad oggi ciò non è stato ancora confermato;

–l’intervento deve sempre essere mirato in termini di spazio o geografici,a meno che il prodotto sia molto diffuso o di carattere nazionale,ossia associato ad una forte quota di produzione o di terre agricole del Paese;

–i costi di transazione dovranno essere presi in considerazione al momento della determinazione di soluzioni ottimali.Particolare attenzione dovrà essere posta a non omettere alcun costo,comprese le perdite di efficacia legate alle differenti opzioni;

–tutti gli interventi devono essere oggetto di un controllo periodico per garantire che i risultati desiderati siano realizzati.Tutti gli elementi immessi (pagamenti,ecc.) e i prodotti emessi (altri che i prodotti di base) devono essere quantificabili e quantificati.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 276

■ Dazi doganali preferenziali per i Paesi in via di sviluppo meno avanzati

L’UFAG è nel complesso soddisfatto di questa prima serie di lavori dedicati al tema della multifunzionalità ed è lieto di lavorare attivamente all’avvio di nuovi lavori di ricerca su questo tema in seno al Comitato agricolo e ai suoi sottogruppi.

Nel maggio 2001,a Bruxelles,si è tenuta una Conferenza dell’ONU sul commercio e lo sviluppo.Il suo obiettivo era di aiutare i 49 Paesi in via di sviluppo meno avanzati (PMA;in inglese LDC = least developed countries) ad accelerare la loro integrazione nell’economia mondiale.La Svizzera ha promesso,nel quadro della sua politica di sviluppo,un contributo sostanziale per tale scopo.In particolare,si tratta di accordare ai PMA preferenze tariffali supplementari,facilitando loro l’accesso al mercato dei Paesi industrializzati.

Già da molto tempo la Svizzera non percepisce più dazi doganali sui prodotti industriali provenienti dai PMA.Per ciò che concerne i prodotti agricoli,tale esonero è concesso solamente in alcuni casi,ad esempio ai frutti tropicali.In base al Decreto federale sulle preferenze tariffali (RS 632.91),il Consiglio federale ha deciso di introdurre a «medio termine» la tariffa doganale a dazio zero in favore dei PMA.

Il 1°gennaio 2002 è stata realizzata la prima tappa.Conformemente all’allegato 3 dell’ordinanza del 29 gennaio 1997 sulle preferenze tariffali (RS 632.911),si è ridotto mediamente del 30 per cento il dazio doganale su tutti i prodotti agricoli in favore dei PMA.In funzione dei prodotti tale primo ribasso varia fra il 10 e il 50 per cento.

Una seconda tappa è prevista a partire dal 1°aprile 2004.Essa ridurrà del 50 per cento i dazi doganali residui.A partire da tale data,rimarrà,in media,un dazio residuo del 35 per cento della tariffa normale.

Nel 2006 il Parlamento determinerà,sulla base delle esperienze fatte,entro quale data potrà essere raggiunto l’obiettivo delle tariffe a dazio zero e senza limitazioni di contingenti concernenti tutte le importazioni originarie dei PMA.

Se le riduzioni dei dazi doganali hanno effetti tali sul traffico delle merci che interessi economici svizzeri essenziali si trovano o rischiano di trovarsi colpiti,il Consiglio federale può,per tutto il tempo che esigono le circostanze,modificare o sospendere tali preferenze.Senza attendere una decisione del Consiglio federale,il Dipartimento federale dell’economia può adottare una tale misura per un periodo di tre mesi al massimo.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 3.ASPETTIINTERNAZIONALI 277

■ Prospettive in materia di agricoltura ed alimentazione a livello mondiale fino al 2030

FAO

Dal 1992,nei Paesi in via di sviluppo il numero di persone che soffrono la fame e denutrite è sceso da 816 a 777 milioni.Secondo lo studio della FAO «Agricoltura mondiale:orizzonte 2015/2030»,entro il 2030 tale valore si ridurrà a 440 milioni.Ciò significa che nemmeno entro il 2030 sarà raggiunto l'obiettivo scaturito dal Vertice mondiale sull'alimentazione del 1996 di dimezzare,entro il 2015,il numero di persone che soffrono la fame rilevato nel 1990–92,ossia 815 milioni di esseri umani.La situazione è critica nell'area subsahariana.Secondo le valutazioni,il numero di persone che patiscono la fame aumenterà fino a superare la quota di 200 milioni per poi scendere, nel 2030,a 183 milioni.

Tassi di crescita demografica nonché della produzione e della domanda di derrate alimentari (1969–1999 e previsioni 1999–2030)

Paesi o gruppi Crescita Crescita della Crescita della di Paesidemograficaproduzione di domanda di derrate alimentariderrate alimentari

Secondo le previsioni della FAO,entro il 2030 la popolazione mondiale dovrebbe passare dagli attuali 6 a 8,3 miliardi circa.Il tasso di crescita annuo ammonterebbe all'1,1 per cento contro l'1,7 per cento degli scorsi trent'anni.A livello mondiale,entro il 2030 la produzione di derrate alimentari dovrebbe registrare un incremento dell'1,5 per cento.Crescerebbe quindi la quota di persone ben nutrite.La domanda di prodotti agricoli,che negli scorsi trent'anni ammontava mediamente al 2,2 per cento annuo, dovrebbe scendere,entro il 2030,all'1,5 per cento.Nei Paesi in via di sviluppo il calo potrebbe essere addirittura più consistente,passando dal 3,7 al 2 per cento annuo.

% annua% annua% annua Mondo1969–19991,72,22,2 1999–20301,11,51,5 Paesi 1969–19990,71,31,1 industrializzati1999–20300,30,70,7 Paesi in via di 1969–19992,03,53,7 sviluppo1999–20301,31,92,0 Africa1969–19992,92,32,8 subsahariana1999–20302,42,72,9 Medio Oriente 1969–19992,73,13,8 e Africa 1999–20301,72,02,2 settentrionale America latina1969–19992,12,82,9 1999–20301,11,91,9 Asia orientale1969–19991,64,44,5 1999–20300,71,51,6 Asia meridionale1969–19992,23,13,2 1999–20301,32,22,3 Fonte:FAO
3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 278

■ L'aumento della produzione dipende da maggiori risorse

Ciò non è tuttavia il caso per i Paesi in via di sviluppo più poveri,nei quali vive la metà degli abitanti del Terzo Mondo.Considerato il bassissimo potere d'acquisto,in questi Paesi la domanda dovrebbe aumentare soltanto del 2,5 per cento all'anno rispetto al 2,9 per cento degli anni scorsi.Ne consegue che anche il consumo pro capite subirebbe soltanto una lieve crescita.

Secondo le previsioni,entro il 2030 sarebbe necessario un quantitativo supplementare di 1 miliardo di tonnellate di cereali.Ciò equivarrebbe a un incremento del 50 per cento circa rispetto al volume attuale.I Paesi in via di sviluppo sarebbero costretti ad importare quantitativi maggiori di cereali,carne e latticini in quanto la produzione interna non consentirebbe di coprire la domanda.Le importazioni nette passerebbero dalle attuali 103 a 265 milioni di tonnellate.Secondo le previsioni della FAO,le importazioni di carne da parte dei Paesi in via di sviluppo dovrebbero evolvere in modo ancora più rapido pur partendo da un livello più basso.

Per poter soddisfare il maggior fabbisogno di derrate alimentari è indispensabile accrescere la produttività dell'agricoltura.I Paesi in via di sviluppo dovrebbero incrementare la produzione cerealicola in misura del 70 per cento aumentando le rese,del 20 per cento estendendo le superfici coltive e del 10 per cento introducendo la rotazione delle colture e riducendo la durata dei maggesi.In futuro l'irrigazione svolgerà un ruolo ancora più importante.Entro il 2030 i Paesi in via di sviluppo potrebbero estendere le superfici irrigate dagli attuali 202 a 242 milioni di ettari.

In futuro le superfici coltivate per la produzione di derrate alimentari dovrebbero registrare una crescita più lenta rispetto a quanto è stato il caso in passato.Nei prossimi trent'anni i Paesi in via di sviluppo necessiteranno di una superficie supplementare di 120 milioni di ettari da destinare alla produzione cerealicola.Le superfici adibite all'agricoltura potrebbero aumentare soprattutto nell'Africa subsahariana e in America latina.Gran parte della superficie campicola supplementare potrebbe essere ottenuta mediante disboscamento.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 279

■ Povertà e agricoltura

La povertà è la causa principale di malnutrizione e fame.Gran parte degli 1,1 miliardi di esseri umani che vivono in condizioni di estrema indigenza potrebbe trarre giovamento soltanto dalla crescita dell'agricoltura e dei settori a valle del primario.Nei Paesi in via di sviluppo i poveri vivono prevalentemente nelle aree rurali.È assolutamente indispensabile che l'agricoltura e le aree rurali dei Paesi in via di sviluppo non vengano più discriminate.Per ovviare a fame e miseria è quindi importante migliorare le condizioni d'accesso della popolazione rurale alle terre,all'acqua,ai crediti,ai servizi sanitari e alla formazione nonché garantirne i diritti fondamentali a livello giuridico e politico.

3.1 SVILUPPI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 280

3.2Confronti sul piano internazionale

Confronto internazionale dei prezzi

Per effettuare il confronto internazionale dei prezzi ci si basa su mercati identici,simili o importanti.Ciò presenta alcune difficoltà,tra cui la scelta dei prodotti,la disponibilità dei dati,la rilevanza dei singoli parametri,i diversi metodi di produzione e di commercializzazione nonché gli influssi monetari.Per quanto concerne i prezzi utilizzati per il confronto internazionale di cui nel presente capitolo si tratta di:

–valori medi su scala nazionale,il che significa che i valori minimi e massimi a seconda della regione o della trasformazione dei prodotti (prezzo alla produzione) vengono ignorati;

–ordini di grandezza:i prodotti (qualità,labels),i presupposti per la commercializzazione (quantità,livello di commercializzazione),i canali di distribuzione e i metodi di calcolo del valore medio si differenziano da Paese a Paese;

–prezzi lordi,il che significa:

–i prezzi osservati sul mercato (nel quadro della politica agricola adottata dai singoli Paesi).I prezzi alla produzione s’intendono al netto dell’imposta sul valore aggiunto,che tuttavia è inclusa nei prezzi al consumo,in quanto si tratta di un’imposta che dev’essere versata dai consumatori;

–i prezzi non sono corretti in base al diverso potere d’acquisto dei singoli Paesi.

In primo piano non vi sono dunque i valori assoluti,bensì le variazioni osservate nel tempo e i rapporti di prezzo con la Svizzera.

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3.2 CONFRONTI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 281

■ Prezzi alla produzione

I ricavi dei produttori derivanti dalla vendita di un paniere standard fungono da base di confronto.Il paniere standard viene ponderato in funzione della composizione della produzione in Svizzera negli anni 1998/2000.Il modello di produzione svizzero viene trasposto ai Paesi presi in esame nel quadro del confronto tra i prezzi.

I prezzi dell’UE si riferiscono alle quattro nazioni confinanti con la Svizzera (UE-4/6).Gli altri due Stati considerati sono i Paesi Bassi e il Belgio.Essi sono presi in considerazione per i prodotti per i quali si raggiungono volumi ragguardevoli di produzione a livello nazionale.Il calcolo del prezzo medio per l’UE si basa sul volume di produzione degli Stati considerati.Questi quattro,rispettivamente sei Paesi presi in esame producono più della metà del volume globale di produzione dei 15 Paesi membri.La composizione del paniere standard (volumi di produzione svizzeri 1998/2000) ed il peso dei Paesi UE confinanti con la Svizzera (volumi di produzione 1995/2001) sono considerati fissi nel tempo onde evidenziare soltanto le fluttuazioni di prezzo.

Qual è lo stato attuale (2000/02) dei prezzi agricoli svizzeri rispetto all’UE e agli USA?

–Se gli agricoltori dei Paesi confinanti con la Svizzera o degli USA avessero prodotto il paniere standard svizzero e lo avessero rivenduto nel 2000/02 a livello nazionale, avrebbero ottenuto circa la metà (risp.il 54 e il 53%) dei ricavi dei loro colleghi svizzeri.

–Tuttavia vi sono differenze tra i singoli Paesi dell’UE.Il ricavo del paniere standard nel periodo osservato rappresenta in Italia il 61 per cento,in Germania il 53 per cento,in Francia e in Austria il 52 per cento del prezzo del valore svizzero.

–Emergono differenze anche in funzione del prodotto.Nel 2000/02,per i prezzi dei prodotti campicoli quali frumento (28% del prezzo svizzero),l’orzo (30%),la colza (42%) e le patate (43%) praticati nei Paesi confinanti con la Svizzera si sono registrati valori particolarmente bassi.Unica eccezione la barbabietola da zucchero che nell’UE è sottoposta a contingentamento (51%).Il prezzo del latte,prodotto anch’esso contingentato,ha raggiunto un valore abbastanza elevato nell’UE-5 (60%).

–Dal confronto «Paese-prodotto» emergono differenze ancor più marcate.Nel 1999/2002 in Francia le pere venivano vendute ad un prezzo pari al 116 per cento di quello svizzero,mentre nel periodo 2000/02 i contadini belgi hanno spuntato soltanto il 24 per cento del prezzo svizzero.

3.2 CONFRONTI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 282
Tabelle 52–53b,pagine A59–A61

Evoluzione dei prezzi alla produzione nell'UE e in Svizzera

Latte (10 kg) Bovini grossi (kg PM) Vitelli (kg PM) Suini (kg PM) Polli (2 kg PV) Uova (20 pz.)

CH 1990/92UE 1990/92

Frumento (10 kg) Orzo (10 kg)

Mais da granella(10 kg)

Barbabietole da zucchero (100 kg)

CH 2000/02

Patate (20 kg) Colza (5 kg) Mele (10 kg) Pere (10 kg)

UE 2000/02

Carote (10 kg) Cipolle (10 kg)

Pomodori (5 kg)

Paniere standard (mia. fr./anno)

Fonti: UFAG, UST, Banca nazionale svizzera, USC, Eurostat, ZMP, Agreste

Prezzi alla produzione della Svizzera rispetto all'UE

Latte Bovini grossi Vitelli Suini Polli Uova Frumento Orzo Mais da granella Barbabietole da zucchero

1990/922000/02

Patate Colza Mele Pere Carote Cipolle Pomodori

Paniere standard

Fonti: UFAG, UST, Banca nazionale svizzera, USC, Eurostat, ZMP, Agreste

3.2 CONFRONTI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 3.ASPETTIINTERNAZIONALI 283
In fr. 0 16 14 12 10 8 6 4 2
Indice (CH = 100) 0 100 90 80 70 60 40 50 30 20 10

I prezzi agricoli svizzeri si avvicinano a quelli praticati nell’UE o negli USA?

– Nell’arco di tempo fra il 1990/92 e il 2000/02 si è osservato un calo dei prezzi alla produzione per il paniere standard non soltanto in Svizzera (–24%),bensì anche nei Paesi dell’UE (–19%).Nell’UE questa tendenza è riconducibile da un lato all’Agenda 2000 e dall’altro alle fluttuazioni dell’euro che ha perso un buon 15 per cento rispetto al franco svizzero.Il divario relativo tra Svizzera e UE nel periodo osservato è diminuito marginalmente.Il prezzo del paniere standard nell’UE ammontava al 51 per cento del prezzo svizzero nel 1990/92 rispetto al 54 per cento registrato nel 2000/02.In valori assoluti l’allineamento ai prezzi è ancor più significativo.Il divario assoluto tra Svizzera e UE nel periodo osservato è diminuito di oltre un quarto (–28%).

USA

Fonti: UFAG, UST, Banca nazionale svizzera, USC, Eurostat, ZMP, Agreste, U.S. Department of agriculture

Negli Stati Uniti,si è osservata una tendenza differente.I prezzi alla produzione (espressi in franchi svizzeri) hanno continuato ad aumentare (+15%) fino al 2001, per poi segnare un ribasso.Ciò è dovuto in primo luogo al dollaro forte.Se confrontata con il periodo di riferimento (1990/92),la differenza dei prezzi rispetto agli USA si è ridotta sia in valori relativi (dal 35% negli anni 1990/92 al 53 per cento dei prezzi svizzeri negli anni 2000/02),sia in valori assoluti (–45%).

Vanno fatte alcune distinzioni a seconda del Paese dell’UE preso in esame.Nel suddetto arco di tempo,la differenza di prezzo del paniere standard,espressa in valori assoluti, è diminuita soprattutto rispetto alla Francia (–33%),alla Germania (–29%) e all’Italia (–25%),mentre il divario dei prezzi con l’Austria,che è entrata a far parte dell’UE soltanto dal 1° gennaio 1995, è diminuito meno sensibilmente (–4%).

3.2 CONFRONTI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 284
1990/9220002001 2002 0 60 50 40 30 20 10 70 80 90 100
Indice (CH 1990/92 = 100)
Evoluzione dei prezzi alla produzione per il paniere standard CHUE-4/6

– L’evoluzione dei prezzi varia anche a seconda dei singoli prodotti.Tra gli anni 1990/92 e gli anni 2000/02 il divario,espresso in valori assoluti,tra UE e Svizzera è diminuito soprattutto per quanto concerne colza (–73%),frumento (–40%),uova (–39%) e latte (–37%),mentre la differenza dei prezzi relativi a suini (–18%) e bovini grossi (–3%) è diminuita lievemente.Per le carote (+12%) e le cipolle (+88%) il divario è addirittura aumentato.

Il prezzo è un fattore determinante per la competitività dell’agricoltura svizzera, tuttavia non è l’unico.Qualità,sicurezza e fama dei prodotti,pubblicità,rete di distribuzione e prestazioni legate ai prodotti sono tutte componenti essenziali per il successo di mercato.

Il divario dei prezzi relativi alle derrate alimentari tra la Svizzera e i Paesi in esame è stato calcolato in base ai prezzi al consumo di un paniere standard IVA inclusa.Questo paniere è composto da una ventina di prodotti alimentari,in relazione alla chiave di ponderazione utilizzata nel 1993 per l’indice svizzero dei prezzi al consumo.

Evoluzione dei prezzi al consumo per il paniere standard

1990/922000/02

Del gruppo UE-4,com’è il caso per i prezzi alla produzione,fanno parte i Paesi confinanti,ossia Germania,Francia,Italia e Austria.Per quanto riguarda l’Italia,come base di riferimento sono stati considerati i prezzi relativi alla città di Torino.Per le verdure e laddove non sono disponibili dati dei Paesi confinanti sono state prese in considerazione le cifre del Belgio.Inoltre,in base ai prezzi medi nazionali minimi e massimi, è stato determinato un valore medio superiore e inferiore relativo ai Paesi UE-4/5.

Il peso dei singoli Paesi UE-4/6 (uscite delle economie domestiche nel 1998) e la composizione del paniere standard sono fissi onde evidenziare soltanto le fluttuazioni di prezzo sull’arco degli anni.

3.2 CONFRONTI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 285 3.ASPETTIINTERNAZIONALI
CHUE-4/5Media inferiore UE Media superiore UE USA Indice (CH 1990/92 = 100)
0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10
Fonti: UFAG, UST, ZMP (D), Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica di Torino (I) Tabelle 54–55,pagine A62–A63 ■ Prezzi al consumo

Nel caso dei prezzi al consumo,le differenze relative al paniere standard tra la Svizzera e i Paesi presi a confronto (UE,USA) risultano meno marcate di quanto si osserva per i prezzi alla produzione.Ciò è riconducibile alla diversa composizione dei due panieri,al volume delle importazioni di derrate alimentari come pure al tasso IVA più alto in Europa (7% rispetto al 2,4% in Svizzera con variazioni tra i singoli Paesi e prodotti).

I prezzi al consumo in Svizzera,tra gli anni 1990/92 e gli anni 2000/02,sono scesi del 2 per cento.Negli scorsi rapporti in relazione ai periodi di confronto 1990/92–1997/99,1990/92–1998/2000 e 1990/92–1999/2001 questo valore ammontava al 4 per cento.Nell’UE,invece,il calo dei prezzi ammonta al 7 per cento rispetto al 9,all’8 e al 7 per cento dei tre anni precedenti.

La differenza fra i prezzi praticati in Svizzera e quelli nei Paesi confinanti ammontava al 28 per cento nel 1990/92 ed è salita al 33 per cento nel 2000/02.Ne consegue che il divario tra i prezzi al consumo in Svizzera e quelli nell’UE è aumentato.Questa evoluzione può essere spiegata almeno in parte dalla quota maggiore di prodotti labels (Bio, M-7,Coop Natura Plan),segnatamente nel settore della carne.

Le differenze tra i singoli Paesi rimangono comunque enormi.Mentre nell’UE lo zucchero e una parte dei latticini italiani (Torino) costano di più che in Svizzera,il prezzo delle cotolette di maiale è la metà di quello svizzero,poiché nei Paesi UE-4 la carne di maiale proviene in gran parte da allevamenti convenzionali.Il 60 per cento della carne di maiale venduta nei negozi svizzeri nel 2001,invece, è carne contrassegnata o label.

Al contrario,nel periodo 1990/92–2000/02,i prezzi al consumo negli USA sono aumentati del 34 per cento.Ne consegue che la differenza tra i prezzi con la Svizzera è diminuita.Negli anni 2000/02 il divario ammontava soltanto al 28 per cento contro il 49 per cento del periodo 1990/92.La ragione principale di questo incremento è la progressione del corso del dollaro che nei confronti del franco svizzero ha guadagnato il 17 per cento.

3.2 CONFRONTI SUL PIANO INTERNAZIONALE 3 286

Collaborazione al Rapporto agricolo 2003

■ Direzione del progetto, Werner Harder

segreteria

■ Autori

Alessandro Rossi

Monique Bühlmann

■ Ruolo e situazione dell’agricoltura

L’agricoltura,parte integrante dell’economia

Alessandro Rossi

Mercati

Ursula Gautschi,Andreas Berger,Simon Hasler,Katja Hinterberger,Beat Ryser,HansUlrich Tagmann

Situazione economica

Vinzenz Jung

Aspetti sociali e società

Esther Muntwyler,Thomas Maier

Ecologia ed etologia

Brigitte Decrausaz,Peter Baumann,Rhea Beltrami,Heinz Hänni,Esther Muntwyler, Matthias Ritter

Valutazione della sostenibilità

Vinzenz Jung

■ Provvedimenti di politica agricola

Produzione e smercio

Ursula Gautschi

Strumenti sovrasettoriali

Frédéric Brand,Friedrich Brand,Jean-Marc Chappuis,Emanuel Golder,Samuel Heger, Simone Rüfenacht

Economia lattiera

Katja Hinterberger,Paolo Degiorgi,Andreas Galler

Produzione animale

Simon Hasler

Produzione vegetale

Frédéric Rothen,Beat Ryser,Hans-Ulrich Tagmann

3 287

Pagamenti diretti

Thomas Maier,Christina Blank,Eliane Jäggi,Victor Kessler,Hugo Roggo,Olivier Roux, Martin Weber

Miglioramento delle basi

Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale

René Weber,Peter Klaus,Willi Riedo,Markus Wildisen

Ricerca,consulenza,formazione professionale,CIEA, Istituto di allevamento equino

Anton Stöckli,Fabio Cerutti,Jacques Clément,Urs Gantner,Walter Müller, Jakob Rösch,Roland Stähli

Mezzi di produzione

Katja Babuin,Markus Hardegger,Michael Sahli,Albrecht Siegenthaler

Allevamento di animali

Karin Wohlfender

Sezione Ispettorato delle finanze

Rolf Enggist,Marco Vanazzi

Risultati della Politica agricola 2007

Thomas Meier,Gustav Munz

Siccità e programma di sgravio 2003

Félix Mettraux

■ Aspetti internazionali

Sviluppi sul piano internazionale

Nicole Bays,Friedrich Brand,Christoph Eggenschwiler,Jacques Gerber,Jean Girardin, Anton Kohler

Confronti sul piano internazionale

Jacques Gerber,Jean Girardin

■ Servizi di traduzione Italiano:Patrizia Vanini,Gisella Crivelli,Simona Stückrad

Tedesco:Yvonne Arnold

Francese:Christiane Bokor,Pierre-Yves Barrelet,Yvan Bourquard, Giovanna Mele,Elisabeth Tschanz,Marie-Thérèse Von Graffenried, Magdalena Zajac

■ Internet Denise Vallotton

■ Assistenza tecnica Hanspeter Leu,Peter Müller

288
ALLEGATO A1 ■■■■■■■■■■■■■■■■ Allegato Tabelle Strutture A2 Tabelle Mercati A4 Tabelle Risultati economici A14 Tabelle Uscite della Confederazione A27 Tabelle Aspetti internazionali A59 Atti legislativi in ambito agricolo A64 Terminologia e metodi A67 Abbreviazioni A87 Bibliografia A89

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Strutture

A2 ALLEGATO
ClassididimensioniinhaAziendeSuperficieagricolautileUnitàdibestiamegrosso disuperficieagricola utile199019962002199019962002199019962002 NumeroNumeroNumerohahahaCapiCapiCapi 0-16 6295 0543 5932 8952 1231 35282 55054 58858 509 1-313 1907 1134 19123 82812 6147 77334 46622 52213 673 3-58 2596 9264 65132 24327 00418 57342 47334 35525 213 5-1018 83315 14812 049141 403113 65490 953209 784156 778118 881 10-1518 92015 90712 885233 888197 421160 417341 563273 225216 241 15-2012 71011 97010 755218 771207 194186 525290 523268 163241 022 20-256 6777 2487 208147 772161 294160 497173 896187 984193 668 25-303 3644 1434 58191 271112 886125 09497 680120 265138 795 30-402 6743 6694 45790 726124 930152 14387 709119 097155 816 40-508751 3511 67638 67259 90474 35332 21450 95668 005 50-705077281 04028 84941 22659 84323 17232 76150 247 70-10012716625610 37113 28720 6457 4149 49016 562 > 1005056797 8029 33911 6006 3156 0058 731 Totale928157947967421106849010828761069770142975913361891305363 Fonte:UST
Tabella 1 Aziende agricole,superficie agricola utile e unità di bestiame grosso
Tabelle 2 Persone occupate nell'agricoltura CategoriaOccupatiatempopienoOccupatiatempoparzialeTotale 199019962002199019962002199019962002 CapoaziendaUomini62 72059 56047 65626 16920 83123 56188 88980 39171 217 Donne1 4561 5055732 4701 3751 7203 9262 8802 293 Altri membri della famigliaUomini21 79613 8288 24222 72925 11818 31344 52538 94626 555 Donne14 36722 04313 78265 77036 63446 98780 13758 67760 769 ManodoperafamigliareTotale10033996936702531171388395890581217477180894160834 Manodopera extrafamigliare,svizzeriUomini12 45311 43510 1172 9496 1884 81615 40217 62314 933 Donne3 2002 8512 4643 3044 9764 2976 5047 8276 761 Manodopera extrafamigliare,stranieriUomini10 9108 7267 8461 7584 9492 97412 66813 67510 820 Donne6631 5281 7048473 6021 8841 5105 1303 588 ManodoperaextrafamigliareTotale27226245402213188581971513971360844425536102 Personeoccupatenell'agricolturaTotale12756512147692384125996103673104552253561225149196936 Fonte:UST

Persone occupate in aziende a monte o a valle del settore agricolo

1Quota rispetto agli investimenti in campo edile dell'agricoltura

2 Quota della popolazione agricola rispetto alla popolazione totale,stima basata sui dati del censimento

3 Quota delle persone occupate nell'agricoltura sul totale delle persone occupate,stima sulla base dei risultati del censimento delle aziende

4 Quota delle imprese agricole sul totale delle imprese,stima sulla base dei risultati del censimento delle aziende

ALLEGATO A3
Tabella 3
Titolo199519982001 Industria mineraria ed estrazione di materiali lapidei e terra 1 128125114 Fabbricazione di alimenti per animali da reddito1 9712 1112 273 Lavorazione e trasformazione del legno918920849 Fabbricazione di concimi o di composti azotati2 879109176 Fabbricazione di prodotti fitosanitari e altri prodotti agrochimici1 5883 2183 101 Fabbricazione di saponi,detersivi,detergenti,articoli di profumeria e per la cura del corpo119146144 Fabbricazione di altri prodotti privi di minerali metallici456478435 Produzione e lavorazione di metallo,fabbricazione di prodotti in metallo2 2572 3892 298 Fabbricazione di macchine agricole 3 6373 7283 671 Approvvigionamento in energia e acqua540593530 Imprese di costruzione 7 1297 0536 466 Intermediari commerciali di materie prime agricole,animali,materie prime e prodotti semilavorati tessili12442970 Commercio all'ingrosso di cereali,sementi e alimenti per animali3 7474 1953 910 Commercio all'ingrosso di macchine e apparecchiature agricole2 5142 7903 248 Commercio al dettaglio di cereali,alimenti per animali e prodotti indigeni2 1369881 237 Trasporti terrestri,trasporti in tubi su lunghe distanze1 9452 1182 022 Istituti di credito e assicurazioni 6 6325 9916 013 Locazione di macchine agricole 30129 Servizi informatici 6711 0131 484 Ricerca e sviluppo 208271320 Fornitura di prestazioni per imprese 9 0438 5269 321 Amministrazione pubblica generale,campo sociale,economia4 2904 3443 927 Scuole medie e altre scuole di formazione generale685541 Scuole di perfezionamento professionale953861822 Università e altre formazioni universitarie1 2391 2021 248 Veterinaria 2 8113 2053 394 Associazioni economiche e patronali,organizzazioni professionali1 1871 034947 Totaledellepersoneoccupateinaziendeamonte592195790458070 Macellazione e trasformazione della carne10 17111 03410 683 Trasformazione del pesce 206311235 Trasformazione e conservazione di frutta e verdura1 9023 3223 436 Fabbricazione di oli e grassi vegetali e animali745481410 Trasformazione del latte 11 09110 47410 058 Lavorazione delle granaglie,fabbricazione di amidi e prodotti contenenti amidi2 3112 1201 813 Fabbricazione di alimenti per animali domestici15021978 Fabbricazione di pane e prodotti da forno9 1598 3189 066 Fabbricazione di prodotti panari a lunga conservazione1 4442 2571 923 Fabbricazione di zucchero 505449374 Fabbricazione di prodotti di cacao,cioccolato e dolciumi6 3806 0185 968 Fabbricazione di pasta 6391 2481 485 Lavorazione di tè e caffè 1 4891 0531 107 Fabbricazione di spezie e salse 7351 3411 393 Fabbricazione di derrate alimentari omogeneizzate e dietetiche1 015578430 Fabbricazione di altre derrate alimentari,non citate da nessuna parte6 5814 7024 305 Fabbricazione di bevande 6 9896 0685 986 Lavorazione del tabacco 3 3312 8262 693 Preparazione della lana e filatura di lana cardata967453 Preparazione della lana e filatura di lana pettinata143160417 Preparazione e filatura del lino 0150 Produzione di pelle 108107100 Totaledellepersoneoccupatenellalavorazioneenellafabbricazione dialimentari,bevandeealtriprodotti651906317562013 Intermediari commerciali di derrate alimentari,bevande e tabacco22920695 Commercio all'ingrosso di fiori e piante2 3371 8311 845 Commercio all'ingrosso di animali vivi 970970845 Commercio all'ingrosso di cuoio,pellami e pelle294195167 Commercio all'ingrosso di tabacco greggio314119 Commercio all'ingrosso di derrate alimentari,bevande e prodotti del tabacco33 50632 79929 585 Commercio al dettaglio di merci di diverse specie,con riferimento alle derrate alimentari75 98181 12272 395 Commercio specializzato di derrate alimentari,bevande e prodotti del tabacco48 01545 83546 053 Commercio al dettaglio di fiori e piante8 1786 6377 038 Totaledellepersoneoccupatenegliintermediaricommerciali,nelcommercioall'ingrossoealdettaglio169541162999151004 Totaledellepersoneoccupateinaziendeavalle234731226174213017 Totaledellepersoneoccupateinaziendeamonteeavalle293950284078271087
Fonti:UST,USC,UFAG

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Mercati

Superficie

A4 ALLEGATO
Tabella
4
Prodotto1990/9220002001200211990/92–2000/02 hahahaha% Cereali207292182671179576173482-13.9 Cerealipanificabili102840992609501895303-6.1 Frumento96 17394 10989 68289 345-5.3 Spelta2 1601 4672 0192 149-13.0 Farro 138 2Segale4 4323 6433 2843 628-21.9 Miscele di cereali panificabili75413343-48.0 Cerealidaforaggio104453834118455878179-21.4 Orzo59 69545 74143 84539 161-28.1 Avena10 4345 0673 9234 035-58.4 Miscele di cereali da foraggio23829124439730.5 Mais da granella25 73922 00624 32920 506-13.4 Triticale8 34710 30612 21714 08046.2 Leguminose225828923270437555.5 Piselli da foraggio (proteici)2 1122 5812 9193 98949.8 Favette146275300308101.1 Lupini-365178Sarchiate36385347753407333840-5.9 Patate (comprese quelle da semina)18 33314 15313 78513 460-24.7 Barbabietole da zucchero14 30817 72517 75718 17525.0 Barbabietole da foraggio3 7442 8972 5312 205-32.0 Semioleosi182031761817022209611.8 Colza16 73013 11212 01414 247-21.6 Girasole-3 5544 5415 072Soia1 4749524671 607-31.6 Materieprimerinnovabili-141312801205Colza-1 2311 1151 063Altre (kenaf,canapa,ecc.)-182165142Verdureinpienocampo82508459839084372.2 Maisverdeedasilo382044048641252402026.4 Maggeseverdeefiorito319251035143300875.3 Altra superficie coltiva aperta8301 7261 7431 832112.8 Superficiecoltivaaperta311741292550290188287634-6.9 Pratiartificiali9443611549011854411897824.6 Altra superficie coltiva3 9772 9182 7882 728-29.3 Totalesuperficiecoltiva4101544109584115204093400.1 Frutticoltura7 1626 9846 9376 664-4.2 Viticoltura14 98715 04315 08615 0140.4 Miscanthus sinensis32672552498466.7 Prati naturali,pascoli638 900629 416627 338627 059-1.7 Altra utilizzazione nonché strame e torba7 3949 8249 99411 44440.9 Superficieagricolautile1078600107249210711301069770-0.7
agricola utile secondo le forme di utilizzazione
Dati
Registrazione
2002 Fonti:USC,UST
1
provvisori 2
separata dal

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1999/2002

Latte e latticini:USC (1990–98),dal 1999 TSM

Carne:Proviande

e semi oleosi:USC,tutte le quantità 2002 provvisorie Frutta:Associazione svizzera frutta

svizzera dell'orticoltura

ALLEGATO A5 Tabella 5 Produzione ProdottoUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % Latteelatticini Latte di consumot549 810508 918505 048503 325-38.5 Pannat68 13367 77067 99768 873-33.6 Burrot38 76636 61141 90442 226-32.5 Latte in polveret35 84442 36144 52754 569-19.2 Formaggiot134 400167 382172 218160 403-15.8 Carneeuova Carne di manzot PM130 71095 700102 824104 808-22.6 Carne di vitellot PM36 65632 61935 03634 951-6.7 Carne suinat PM266 360224 901234 298235 736-13.0 Carne ovinat PM5 0655 5285 9045 93014.3 Carne caprinat PM541550572481-1.2 Carne equinat PM1 2121 2651 1381 090-3.9 Pollamet peso di vendita20 73328 40628 70331 19642.0 Uova in gusciomio.di pezzi6386856807038.0 Cereali Grano tenerot546 733561 164496 400501 800-4.9 Segalet22 97822 40418 70020 800-10.2 Orzot341 774274 107245 200247 200-25.2 Avenat52 80726 29519 80021 500-57.3 Mais da granellat211 047212 391217 600189 000-2.2 Triticalet43 94064 08071 30089 90070.9 Altrit11 4699 02310 60010 900-11.3 Sarchiate Patatet833 333600 636527 000528 200-33.8 Barbabietole da zuccherot925 8671 409 9591 050 0001 422 04139.8 Semioleosi Colzat46 11439 06039 44047 600-8.8 Altrit3 65815 26713 03020 300342.8 Frutta(datavola) Melet91 503 1 103 69394 963105 6407.8 2 Peret-16 08114 39715 083Albicocchet3 407 1 2 8454001 850-45.4 2 Ciliegiet1 818 1 2 2051 2872 045-10.9 2 Prugnet2 837 1 2 3691 8592 214-22.1 2 Fragolet4 2635 1115 1014 98018.8 Verdure(fresche) Carotet49 16251 38950 09067 94214.9 Cipollet23 50527 36824 20126 81011.2 Sedano rapat8 50610 09310 65110 33421.8 Pomodorit21 83030 93230 60629 65739.3 Lattuga cappucciot18 82117 08615 39917 057-12.3 Cavolfioret8 3316 7016 1476 573-22.3 Cetriolit8 6088 3718 8399 2582.5 Vino Vino rossohl550 276605 975570 164546 5954.4 Vino biancohl764 525669 699603 725565 804-19.8
Fonti:
Uova:GalloSuisse Cereali,sarchiate
Verdure:Centrale
Vino:UFAG,Cantoni
A6 ALLEGATO
di latticini Prodotto1990/922000200120021990/92–2000/02 tttt% Totaleformaggio134400167382172218160403-15.8 Formaggio fresco4 38735 10135 90936 486439.5 Mozzarella-11 58212 13612 906Altro formaggio fresco-23 51923 77323 580Formaggio a pasta molle4 8126 6186 9786 949-5.8 Tomme1 2497371 0381 913-52.6 Formaggio a crosta fiorita,da semigrasso a grasso1 5732 1412 3771 848-4.3 Altro formaggio a pasta molle1 9903 7403 5633 18822.3 Formaggio a pasta semidura40 55645 92848 16447 435-22.7 Appenzeller8 7258 8138 7907 912-32.7 Tilsit7 7366 2606 1675 977-46.5 Raclette9 89812 99314 26514 139-8.2 Altro formaggio a pasta semidura14 19717 86218 94219 407-13.6 Formaggio a pasta dura84 62979 24080 52468 881-37.1 Emmentaler56 58845 32545 65735 532-46.4 Gruyère22 46426 20927 04124 965-21.0 Sbrinz4 6593 3033 0412 475-54.6 Altro formaggio a pasta dura9184 4034 7855 909233.6 Prodotti speciali 1 154946436523875.6 Totaleprodottiabasedilattefresco6808226977697088517054803.4 Latte di consumo549 810508 918505 048503 325-38.5 Altro131 012188 851203 802202 155-0.1 Totaleburro38766366114190442226-32.5 Burro speciale27 2007 1427 5167 643-82.0 Altro11 56629 46934 38834 58384.0 Totalepanna68133677706799768873-33.6 Totalelatteinpolvere35844423614452754569-19.2 1 Formaggio di solo latte di pecora o di capra Fonti:USC (1990–98),dal 1999 TSM Tabella 7 Valorizzazione del latte commercializzato Prodotto1990/922000200120021990/92–2000/02 1000tlatte1000tlatte1000tlatte1000tlatte% Lattediconsumo549462461456-16.3 Lattetrasformato24902714274927359.7 in formaggio1 5311 4101 4201 298-10.1 in burro35645946550633.9 in panna430252259263-40.0 in altri latticini173593605667259.3 Totale30393176320931915.0 Fonti:USC (1990–98),dal 1999 TSM
Tabella
6 Produzione

Tabella 8

Valorizzazione del raccolto della produzione vegetale

1 Valorizzazione dei cereali panificabili per anno civile

2 Media degli anni 1990/93

3 Variazione 1990/93–1999/2002

4 Variazione 1990/93–1998/2001

n.d.:non disponibile

Fonti: Cereali panificabili:UFAG

Patate:Regia federale degli alcol,swisspatat

da sidro:UFAG;bevande contenenti alcol di distillazione:Regia federale degli alcol

per la trasformazione:Centrale svizzera dell'orticoltura

ALLEGATO A7
Prodotto1990/922000200120021990/92–2000/02 tttt% Cerealipanificabili1 Ritiro Confederazione569 000547 100n.d.n.d.-67.9 Variazione delle scorte-26 3330n.d.n.d.-100.0 Alimentazione umana399 000391 900n.d.n.d.-67.3 Somministrazione agli animali196 333155 200n.d.n.d.-73.7 Patate Patate da tavola285 300167 600167 400167 400-41.3 Patate destinate alla valorizzazione114 700120 900120 900131 4008.5 Patate da semina35 93331 20025 00028 400-21.5 Somministrazione allo stato fresco agli animali225 967181 600145 000125 900-33.2 Trasformazione in alimenti per animali146 90076 00062 00067 500-53.4 Meleeperesvizzeredasidro (trasformazioneinstabilimentiartigianali)183006225635297556131861-19.53 Quantitativo di frutta da sidro per succo grezzo182 424 2 256 14397 252131 745-19.4 3 fresco da torchio10 477 2 8 6217 9399 905-18.7 3 sidro per la fabbricazione di acquavite3 297 2 8066478-88.7 3 succo concentrato165 263 2 246 48287 553118 005-17.6 3 altri succhi (compreso l'aceto)3 387 2 2351 6963 757-38.8 3 Frutta pigiata582 2 209304116-54.3 3 Fabbricazionedibevandecontenenti alcoldidistillazione di mele e pere svizzere40 255 2 26 25921 229n.d.-31.2 4 di ciliegie e prugne svizzere23 474 2 13 80811 048n.d.-35.6 4 Verduresvizzerefrescheperlafabbricazione diderratealimentari Verdure congelate26 06126 20924 10525 158-3.5 Verdure da conserva (fagiolini,piselli,carote parigine)19 77615 77015 11112 940-26.1 Crauti8 0916 8855 8126 534-20.8 Rape1 5351 1171 0591 001-31.0
Verdure
Frutta

Latte e latticini,uova,cereali,sarchiate,semi oleosi,frutta,verdura e vino:DGD

fiduciario degli importatori svizzeri di derrate alimentari

A8 ALLEGATO
Commercio esterno Prodotto1990/922000200120021990/92–2000/02 tttt% Esporta-Importa-Esporta-Importa-Esporta-Importa-Esporta-Importa-Esporta-Importazionizionizionizionizionizionizionizionizionizioni Latteelatticini Latte1923 0072423 017622 9022722 839-1.6-0.4 Yogurt1 195172 6941013 9811513 808192192.3770.6 Panna909251 5091666772245693491.0873.6 Burro04 154317 37055 5291 3061 982-19.4 Latte in polvere8 1583 26613 9921 6064 90578416 16883743.3-67.1 Formaggio62 48327 32853 88030 82953 09931 24549 90731 187-16.313.8 Carne,uovaepesce Carne di manzo2807 87383010 8188305 8979696 832213.0-0.3 Carne di vitello091602 32504520567-21.7 Carne suina2881 9566513 6815066 9661768 613-13.5398.6 Carne ovina56 48907 82506 45806 537-100.07.0 Carne caprina0403045302680355--11.1 Carne equina04 60003 92104 37804 051--10.5 Pollame1039 94238540 05822344 54338743 7083216.77.1 Uova031 401023 579025 411025 504--20.9 Pesci,crostacei e molluschi62031 1325932 7845937 09713234 395-86.611.6 Cereali Frumento6232 13425298 92272259 413126295 5501065.522.6 Segale03 057310 43502 79408 521-137.2 Orzo43644 504074 732332 7503048 754-97.517.0 Avena13160 885045 863352 03216 61753 5134131.2-17.1 Mais da granella19460 5126824 9812414 68749539 8190.9-56.2 Sarchiate Patate9 6958 72281839 1421 54622 9957 57529 990-65.8252.1 Zucchero41 300124 065140 971178 106150 648177 225166 097208 693269.451.5 Semioleosi Semi oleosi453135 456923136 229595109 65157971 21254.1-22.0 Oli e grassi vegetali18 68057 76518 12786 7351 94297 0221 912103 528-60.865.8 Frutta(fresca) Mele683 (1)12 169 (1)3679 1642 2277 5159059 973142.3 (2)32.4 (2) Pere 491 (1)11 803 (1)1417 8571679 057949 095-60.7 (2)-26.8 (2) Albicocche226 (1)10 578 (1)629 32259 661179 456-90.3 (2)-4.0 (2) Ciliegie256 (1)1 062 (1)221 13401 16211 251-97.1 (2)21.4 (2) Prugne e susine12 (1)3 290 (1)04 37015 92795 23380.1 (2)53.6 (2) Fragole15011 0232311 5762510 5431911 602-85.12.0 Uva2333 6911039 8881641 162534 293-55.714.1 Agrumi161135 78011124 09937126 50875121 699-74.5-8.6 Banane8577 896072 334073 429374 326-98.8-5.8 Verdure(fresche) Carote711 710216 08907 590586 538-62.9294.0 Cipolle8623 44404 75616 6681517 872-94.186.8 Sedano rapa0206011902207190.038.9 Pomodori40235 7004142 392743 4422641 513-93.918.9 Lattuga cappuccio373 95402 453102 88902 270-90.9-35.8 Cavolfiore119 98539 26108 84509 096-91.2-9.2 Cetrioli6517 479217 2253716 728417 184-77.8-2.5 Vino Vino rosso (in hl)3 4991 494 2947 4701 464 5527 3591 421 0514 9261 367 80388.2-5.1 Vino bianco (in hl)7 59076 8355 174177 6436 095225 2146 721240 190-21.0179.0
Fonti:
Tabella 9
1 Media degli anni 1990/93 2 Variazione 1990/93–1999/2002
Zucchero:Ufficio

Tabella 10

Commercio esterno di formaggio

1 0406.1010,0406.1020,406.1090

2 0406.2010,0406.2090

3 0406.3010,0406.3090

4 0406.4010,0406.4021,0406.4029,0406.4081,0406.4089

5 0406.9011,0406.9019

6 0406.9021,0406.9031,0406.9051,0406.9091

7 0406.9039,0406.9059,0406.9060,0406.9099

ALLEGATO A9
Prodotto1990/922000200120021990/92–2000/02 tttt% Importazioni Formaggio fresco 1 4 1758 4918 6168 82536.6 Formaggio grattugiato 2 23331234260580.4 Formaggio fuso 3 2 2212 5272 4152 297-25.8 Formaggio a crosta fiorita 4 2 2762 3462 3742 243-30.9 Formaggio a pasta molle 5 6 6285 6645 8085 721-42.3 Formaggio a pasta semidura 6 11 795 4 6174 3504 234 Formaggio a pasta dura 7 6 8727 3407 262 -1.2 Totaleformaggioericotta27328308293124531187-24.3 Esportazioni Formaggio fresco 1 22943842500.0 Formaggio grattugiato 2 1041307394-4.9 Formaggio fuso 3 8 2456 0205 1474 609-54.9 Formaggio a crosta fiorita 4 016711Formaggio a pasta molle 5 3064109154262.1 Formaggio a pasta semidura 6 54 102 7 0337 7537 298 Formaggio a pasta dura 7 40 58839 96737 658 -5.2 Totaleformaggioericotta62483538805309949907-42.9
Fonte:DGD

e

e semi oleosi:USC

e vino:UFAG

A10 ALLEGATO Tabella 11 Consumo pro capite Prodotto1990/9220002001200211990/92–2000/02 kgkgkgkg% Latteelatticini Latte di consumo104.3786.0084.4081.40-19.6 Panna6.436.506.606.602.1 Burro6.205.805.405.50-10.2 Formaggio16.9019.1019.8019.8015.8 Formaggio fresco3.465.805.905.9069.6 Formaggio a pasta molle1.831.901.901.801.8 Formaggio a pasta semidura5.655.505.805.800.9 Formaggio a pasta dura5.965.906.206.202.3 Carneeuova Carne di manzo13.7110.309.7310.64-25.4 Carne di vitello4.253.733.763.76-11.8 Carne suina29.7325.4325.2725.48-14.6 Carne ovina1.421.541.531.466.3 Carne caprina0.120.120.100.10-11.1 Carne equina0.750.620.670.62-15.1 Pollame8.059.049.629.7117.5 Uova in guscio (pz.)199185188190-5.7 Cereali Pane e prodotti da forno50.7051.7050.5050.000.1 Sarchiate Patate e prodotti di patate44.1756.1054.3054.0024.1 Zucchero (compreso lo zucchero nei prodotti trasformati)42.3747.1046.9047.0010.9 Semioleosi Oli e grassi vegetali12.8014.9014.2014.5013.5 Frutta(datavola) Mele15.26 2 15.6213.9215.71-4.6 3 Pere-3.313.233.30Albicocche2.04 2 1.681.401.55-18.6 3 Ciliegie0.39 2 0.460.340.452.7 3 Prugne e susine0.91 2 0.941.081.0210.3 3 Fragole2.242.312.172.270.4 Agrumi20.0917.2317.5716.66-14.6 Banane11.5310.0510.2010.18-12.0 Verdure(fresche) Carote7.537.988.0110.1916.0 Cipolle3.864.464.294.7316.3 Sedano rapa1.291.421.481.5113.9 Pomodori8.4610.1810.289.7519.0 Lattuga cappuccio3.372.712.542.65-21.8 Cavolfiore2.712.222.082.15-20.7 Cetrioli2.972.752.792.90-5.3 Vino Vino rosso (in l)31.9728.8028.6027.43-11.5 Vino bianco (in l)14.4712.7012.4012.25-13.9 Totale vino (in l)46.4341.5041.0039.68-12.3 1 2002 parzialmente provvisorio 2 Media degli anni 1990/93 3 Variazione
Fonti: Latte
Carne:Proviande Cereali,frutta,verdura
1990/93–1999/2002
latticini,uova,sarchiate

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1999/2002

3 Pagamento residuo non considerato,il prezzo effettivo è del 10–15% superiore

4 Stima

Fonti:

Latte:UFAG

Bestiame da macello,pollame,uova:USC

Cereali,sarchiate e semi oleosi:FAT

Frutta:Associazione svizzera frutta,Interprofession des fruits et légumes du Valais

Verdure:Centrale svizzera dell'orticoltura

ALLEGATO A11 Tabella 12 Prezzi alla produzione ProdottoUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % Latte Totale Svizzeracts./kg104.9779.4179.9078.39-24.5 Latte trasformato in formaggio (solo dal 1999) cts./kg-79.1479.7378.56Latte biologico (solo dal 1999)cts./kg-94.0595.3293.17Bestiamedamacello Vacche T3fr./ kg PM7.826.544.534.46-33.8 Vacche X3fr./ kg PM7.535.022.862.88-52.4 Giovani vacche T3fr./ kg PM8.137.735.625.49-22.7 Torelli T3fr./ kg PM9.288.856.857.23-17.7 Buoi T3fr./ kg PM9.838.796.506.92-24.7 Manzi T3fr./ kg PM8.668.676.616.89-14.7 Vitelli T3fr./ kg PM14.3913.1312.0311.77-14.5 Suini da carnefr./ kg PM5.834.694.544.47-21.6 Agnelli fino a 40 kg,T3fr./ kg PM15.4012.6012.3812.61-18.6 Pollameeuova Polli cl.I,dalla fattoriafr./ kg PV3.722.812.762.72-25.7 Uova d’allevamento al suolo,a negozifr./100 pz.41.0242.2140.9840.110.2 Uova d’allevamento in libertà,a negozifr./100 pz.46.2152.3447.0549.817.6 Uova vendute ai centri di raccolta >53 gfr./100 pz.33.2921.4623.1223.44-31.9 Cereali Frumentofr./100 kg99.3466.3555.6556.63-40.1 Segalefr./100 kg102.3651.8250.9147.22-51.2 Orzofr./100 kg70.2448.5245.0844.88-34.3 Avenafr./100 kg71.4048.2345.2245.16-35.3 Triticalefr./100 kg70.6948.6146.3345.90-33.6 Mais da granellafr./100 kg73.5447.6543.3345.17-38.3 Sarchiate Patatefr./100 kg38.5536.1235.5034.94-7.9 Barbabietole da zuccherofr./100 kg14.8411.5813.4211.64-17.7 Semioleosi Colzafr./100 kg203.6761.26 3 70.00 3 78.56-65.7 Girasolefr./100 kg-69.11 3 81.64 3 84.59Frutta Mele:Golden Delicious Ifr./ kg1.12 1 0.861.040.82-15.6 2 Mele:Idared Ifr./ kg0.98 1 0.550.700.43 4 -36.2 2 Pere:Conférencefr./ kg1.33 1 0.881.170.92-23.7 2 Albicocchefr./ kg2.09 1 2.173.692.1027.0 2 Ciliegiefr./ kg3.20 1 3.303.503.403.5 2 Prugne:Fellenbergfr./ kg1.40 1 1.501.851.9519.6 2 Fragolefr./ kg4.774.805.504.805.6 Verdure Carote (scorte)fr./ kg1.091.151.201.2811.0 Cipolle (scorte)fr./ kg0.891.021.191.2128.1 Sedano rapa (scorte)fr./ kg1.621.631.722.2414.8 Pomodori tondifr./ kg2.422.151.902.32-12.3 Lattuga cappucciofr./ kg2.372.723.473.0530.0 Cavolfiorefr./ kg1.851.882.082.2211.6 Cetriolifr./ kg1.661.972.021.9719.9

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1999/2002

Fonti:

Latte,carne (paniere con carne label e convenzionale):UFAG

Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale:UFAG,UST

A12 ALLEGATO Tabella 13 Prezzi al consumo ProdottoUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % Latteelatticini Latte intero,pastorizzato,imballatofr./l1.851.551.551.56-16.0 Latte drink,pastorizzato,imballatofr./l1.851.541.551.56-16.2 Latte scremato UHTfr./l-1.421.451.45Emmentalerfr./ kg20.1520.1820.5920.331.1 Gruyèrefr./ kg20.4020.1720.3720.880.4 Tilsitfr./ kg-17.4717.7217.78Camembert 45% (grasso s.s.)125 g-2.542.702.81Formaggio a pasta molle a crosta fiorita150 g-3.363.513.63Mozzarella 45% (grasso s.s.)150 g-2.302.342.40Burro speciale200 g3.462.973.133.19-10.5 Il Burro (burro da cucina)250 g3.442.943.033.06-12.5 Panna intera,imballata 1⁄2 l-4.834.924.92Panna per caffè,imballata 1⁄2 l-2.492.522.54Yogurt,aromatizzato o alla frutta180 g0.890.690.690.70-22.1 Carnebovina Entrecôte,tagliatofr./ kg48.3650.1448.1051.163.0 Fettine,nocefr./ kg37.5939.2437.4239.663.1 Arrosto,spallafr./ kg26.3427.7325.9626.351.3 Carne macinata fr./ kg15.0015.2915.4915.633.1 Carnedivitello Costolette,tagliatefr./ kg35.3240.7740.4041.4915.8 Arrosto,spallafr./ kg32.5634.9633.8634.505.8 Spezzatinofr./ kg21.6728.6828.3029.0732.4 Carnesuina Costolette,tagliatefr./ kg19.8819.8020.7420.402.2 Fettine,nocefr./ kg24.4824.5826.2227.386.5 Arrosto,spallafr./ kg18.4318.6019.3119.353.6 Spezzatino,spallafr./ kg16.6917.3918.3418.348.0 Carned'agnello,indigena,fresca Cosciotto senza osso femoralefr./ kg26.3427.1527.7128.685.7 Costolette,tagliatefr./ kg30.3232.6634.2335.7512.8 Prodottidicarne Prosciutto cotto di coscia,nello stampo,affettatofr./ kg25.5627.1328.4930.2412.0 Salame indigeno I,affettatofr./100 g3.093.753.813.9123.7 Polli Indigeni,freschifr./ kg8.418.499.139.356.9 Produzionevegetaleeprodottidioriginevegetale Farina biancafr./ kg2.051.751.671.60-18.4 Pane bigiofr./500 g2.081.821.761.78-14.1 Pane semibiancofr./500 g2.091.831.751.74-15.2 Panini al lattefr./ pz.0.620.700.690.7112.9 Cornettifr./ pz.0.710.840.830.8518.3 Spaghettifr./500 g1.661.541.651.69-2.0 Patatefr./ kg1.431.872.032.0839.4 Zucchero cristallinofr./ kg1.651.411.421.47-13.1 Olio di girasolefr./l5.053.963.753.88-23.5 Frutta(indigenaedestera) Mele:Golden Deliciousfr./ kg3.15 1 3.403.413.817.9 2 Perefr./ kg3.25 1 3.363.463.605.2 2 Albicocchefr./ kg3.93 1 4.695.545.4826.9 2 Ciliegiefr./ kg7.35 1 8.8910.468.7523.2 2 Prugnefr./ kg3.42 1 3.464.043.977.4 2 Fragolefr./ kg8.699.599.9810.4715.2 Verdure(perconsumofresco;indigeneedestere) Carote (scorte)fr./ kg1.911.782.112.094.4 Cipolle (scorte)fr./ kg1.861.942.292.5621.7 Sedano rapa (scorte)fr./ kg3.143.363.474.1016.0 Pomodori tondifr./ kg3.733.503.213.75-6.5 Lattuga cappucciofr./ kg4.465.255.831.69-4.6 Cavolfiorefr./ kg3.583.584.154.029.4 Cetriolifr./ kg2.803.143.103.6017.1

Tabella 14

Grado di autoapprovvigionamento

1Compresi i prodotti della molitura e i cereali panificabili germogliati,esclusi i panelli oleosi;le variazioni delle scorte non sono state tenute in considerazione

2Compresi il grano duro,l'avena commestibile,l'orzo commestibile e il granturco

3Mele,pere,ciliege,prugne,susine,albicocche e pesche

4Quota della produzione indigena rispetto al peso della carne e dei prodotti carnei pronti per la vendita

5Compresa la carne equina,caprina,di coniglio e la selvaggina nonché pesci,crostacei e molluschi

6Energia assimilabile in Joules,comprese le bevande alcoliche

7Esclusi i prodotti di orgine animale ottenuti a partire da alimenti per animali importati

8Produzione indigena ai prezzi alla produzione,importazioni ai prezzi della statistica sul commercio (franco frontiera,non sdoganati)

ALLEGATO A13
Prodotto1990/921999200020011990/92–1999/2001 Percentualequantitativa:%%%%% Cereali panificabili 1189989103-21 Cereali da foraggio 1 6170766710 Totalecereali264626258-3 Patate da tavola 1018210294-8 Zucchero4658634710 Grassi e oli vegetali22181920-3 Frutta 3 726880711 Verdura55525152-3 Latte di consumo 979797970 Burro 89888588-2 Formaggio 137123116122-17 Totalelatteelatticini1101111101100 Carne di vitello 4 97959298-2 Carne bovina 4 93888596-3 Carne suina 4 99929296-6 Carne ovina 4 394635391 Pollame 4 374243405 Carnedituttiitipi4,576706871-6 Uova e conserve di uova444748473 Percentualedienergiaalimentare:6 Derrate alimentari di origine vegetale 434047410 Derrate alimentari di origine animale 97959194-4 Totalederratealimentarilorde605862590 Totale derrate alimentari nette 7 58545554-4 Percentualeinvaloretotalederratealimentari872636362-9
Fonte:USC

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Risultati economici

Tabella 15

Produzione finale dell'agricoltura ai prezzi correnti,in 1000 fr.

A14 ALLEGATO
Prodotti199711998119991200012001120022200332000/02–2003 % Prodottiagricoli105096791029791793668399995250941315295930048999632-6.9 Produzionevegetale5056321493227044618414796657434790845754814066526-11.1 Cereali (compr.sementi)771 372749 681623 577618 563490 428512 744428 279-20.8 Frumento431 145422 064345 606349 727274 051285 996242 670-20.0 Orzo186 203178 152145 321130 73290 784101 72489 136-17.3 Mais da granella84 51685 23281 39884 33478 04667 90147 517-38.1 Altri cereali69 50964 23351 25253 77147 54757 12348 956-7.3 Piante industriali288 893277 818244 919262 341238 124289 013284 0097.9 Semi e frutti oleosi (compr.sementi)97 10389 41877 48365 24267 04584 44186 62019.9 Piante proteiche (compr.sementi)10 5898 6137 6268 3738 71512 83417 63076.8 Tabacco grezzo15 72521 32816 55417 99020 66922 50024 62420.8 Barbabietole da zucchero161 664154 526139 138165 774136 683164 162150 060-3.5 Altre piante industriali3 8133 9344 1184 9615 0115 0765 0751.2 Piante foraggere1 446 2891 276 2611 052 7831 232 5621 101 4041 221 023910 194-23.2 Mais da foraggio202 152168 720147 362171 648148 758101 847123 955-11.9 Sarchiate da foraggio25 33322 11518 78121 00714 61312 65912 240-23.9 Altre piante foraggere 1 218 8031 085 426886 6401 039 906938 0331 106 517773 999-24.7 Prodotti d'orticoltura e floricoltura1 425 5341 414 9541 344 0561 369 3571 323 6831 368 6291 323 282-2.3 Verdura fresca509 180463 354444 035487 241504 908534 996533 5674.8 Piante e fiori916 354951 600900 021882 116818 775833 633789 715-6.5 Patate (compr.patate da semina)229 564201 261191 437207 017191 807193 933177 859-10.0 Frutta531 643619 529573 366657 560552 308560 859533 996-9.5 Frutta fresca275 207355 463280 073365 283289 397310 310290 412-9.7 Uva256 436264 066293 293292 277262 911250 549243 584-9.3 Vino336 360361 515401 069421 194428 760407 017387 816-7.4 Altri prodotti di origine vegetale26 66731 25030 63628 06321 39422 26221 092-11.8 Produzioneanimale5453358536564849049975198593506524450175234933106-3.2 Bovini1 028 2611 042 096939 0511 128 114931 964962 9621 015 8760.8 Suini1 227 7181 111 5811 033 0391 081 2451 084 4871 045 4651 082 4471.1 Equini11 84213 9298 6757 0438 5126 7286 172-16.9 Ovini,caprini63 79963 89956 57054 97359 48257 11057 7421.0 Pollame171 148167 247168 022175 761179 864192 429201 74410.4 Altri animali18 33419 67113 31912 64210 94416 64015 62116.5 Latte2 737 0852 750 8442 507 9692 558 7082 604 6672 544 1012 359 545-8.2 Uova189 892189 579171 360173 305175 304185 241184 3843.6 Altri prodotti di origine animale5 2776 8016 9936 80310 0216 8489 57621.4 Produzioneprestazioniagricole4801774826785001715600305625725814875808092.2 Prestazioni agricole480 177482 678470 955529 405525 845543 199540 5951.5 Locazione di contingenti lattieri0029 21730 62636 72738 28840 21414.2 Produzioneagricola10989856107805969867010105552809975724101744919580441-6.4 Attivitàaccessorienonagricole(nonseparabili)365897350106380449354085315966305164321145-1.2 Trasformazione di prodotti agricoli265 134240 080195 239193 359186 835189 253180 214-5.1 Altre attività accessorie non separabili (beni e servizi)100 763110 027185 210160 727129 131115 911140 9304.2 Produzionefinaledell'agricoltura1135575311130702102474591090936510291690104796559901585-6.2 1Stato
l'introduzione di una nuova metodologia
2 Dati provvisori,stato
3 Stima,stato 1.9.2003 Fonte:UST
1.9.2003.Data
i valori non sono ancora definitivi
1.9.2003

1.9.2003.Data l'introduzione di una nuova metodologia i valori non sono ancora definitivi 2 Dati provvisori,stato 1.9.2003

3Stima,stato 1.9.2003 4 Nella bibliografia e nel metodo Eurostat viene indicato come utile aziendale nettoFonte:UST

ALLEGATO A15 Tabella 16 Conto economico dell'agricoltura ai prezzi correnti,in 1000 fr. 199711998119991200012001120022200332000/02–2003 % Produzionefinaledell'agricoltura1135575311130702102474591090936510291690104796559901585-6.2 Totaleprestazionipreliminari6091080590226555231295873971580279159617015777424-1.7 Sementi e materiale vegetale387 874343 496327 378345 473315 648317 022314 300-3.6 Energia,lubrificanti361 138353 925358 668395 473388 436390 221391 6580.1 Concimi e sostanze ammendanti158 005144 272145 737141 956146 673149 140150 6283.2 Prodotti fitosanitari e per la lotta agli organismi nocivi124 470124 326128 785132 552138 178131 820131 185-2.2 Veterinario e medicamenti154 541160 718157 737160 913163 676165 354167 0082.3 Alimenti per animali2 946 1982 778 9332 471 0032 704 8232 588 9112 670 0582 489 632-6.2 Manutenzione di macchine e apparecchiature388 033413 426380 205377 772392 567415 992411 8244.1 Manutenzione di impianti agricoli149 231154 918122 767120 352153 713166 229162 41410.7 Prestazioni di servizio agricole480 177482 678500 171560 030562 572581 487580 8092.2 Altri beni e servizi941 411945 573930 677934 627952 418974 379977 9662.5 Valoreaggiuntolordoaiprezzidifabbricazione5264673522843747243315035395448889945179544124161-11.9 Ammortamenti2 013 6941 996 2791 984 1091 967 8011 994 4201 999 0292 010 3161.2 Attrezzature1 061 5661 059 0371 049 7781 019 3911 016 0821 026 4661 034 0601.3 Edifici847 009828 266819 845828 696851 539840 662838 440-0.2 Impianti95 69296 32598 322100 437104 822104 910105 8502.4 Altro9 42812 65016 16419 27721 97726 99131 96540.5 Valoreaggiuntonettoaiprezzidifabbricazione3250979323215827402213067593249447925189252113845-21.5 Imposte sulla produzione103 768109 176115 136117 430130 529135 150135 2245.9 Sovvenzioni (non vincolate ai prodotti)2 117 3162 170 4462 394 6192 213 3702 447 5932 547 9882 527 2555.2 Redditodeifattori5264527529342850197045163533481154449317634505876-9.3 Costo della manodopera1 208 9391 217 4421 172 4831 151 2311 124 0771 097 2331 075 433-4.3 Eccedenzaaziendalenetta/ redditoindipendente4055588407598738472214012302368746738345313430443-10.8 Canoni d'affitto212 767212 172213 120209 308201 994202 218200 285-2.1 Interessi pagati424 261371 156340 902365 646389 473390 393395 2713.5 Redditosettorialenetto43418560349265932931993437348309600032419192834886-13.0 1Stato

Risultati d’esercizio:tutte le regioni

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990:6.40%;1991:6.23%;1992:6.42%;1999:3.02%; 2000:3.95%;2001:3.36%;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)Fonte:Centrale analisi,FAT

A16 ALLEGATO
Tabella 17
CaratteristicaUnità1990/9219992000200120021999/2001–2002 % Aziende di riferimentoNumero4 302 3 494 3 419 3 067 2 379 -28.5 Aziende rappresentateNumero62 921 54 906 53 896 52 470 51 421 -4.3 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha16.06 18.41 18.78 19.10 19.38 3.3 Superficie coltiva apertaha4.90 5.08 5.17 5.17 5.25 2.1 Manodopera aziendaleULA1.88 1.70 1.70 1.68 1.65 -2.6 di cui:manodopera famigliareULAF1.39 1.29 1.30 1.29 1.28 -1.0 Totale vaccheNumero12.9 13.4 13.5 14.0 13.9 2.0 Totale animaliUBG23.2 23.5 23.8 24.7 24.6 2.5 Strutturadelcapitale Totale attivifr.606 321 689 619 716 645 732 058 734 566 3.1 di cui:attivo circolantefr.116 932 135 278 144 196 140 469 133 572 -4.6 di cui:inventario vivofr.60 662 41 172 44 706 45 448 43 507 -0.6 di cui:attivo immobilizzatofr.428 727 513 169 527 743 546 141 557 487 5.4 di cui:attivo aziendafr.558 933 636 990 662 417 680 487 692 767 5.0 Quota di capitale di terzi%43 41 41 41 41 0.0 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.19 808 11 089 15 193 13 319 12 880 -2.4 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.184 762 181 702 199 145 192 972 194 365 1.6 di cui:pagamenti direttifr.13 594 38 872 39 307 43 162 45 630 12.8 Spese materialifr.91 735 102 844 108 460 114 173 117 279 8.1 Reddito aziendalefr.93 027 78 858 90 685 78 799 77 086 -6.9 Costo della manodopera salariatafr.13 775 12 128 12 369 12 097 11 661 -4.4 Interessi passivifr.11 361 7 405 8 001 8 492 8 411 5.6 Canoni d'affittofr.5 069 5 536 5 640 5 776 5 514 -2.4 Costi di terzifr.121 941 127 912 134 470 140 539 142 865 6.4 Reddito agricolofr.62 822 53 789 64 675 52 434 51 500 -9.6 Reddito accessoriofr.16 264 18 638 19 208 18 633 18 577 -1.3 Reddito totalefr.79 086 72 427 83 883 71 067 70 077 -7.5 Consumo della famigliafr.59 573 59 220 62 650 63 779 63 237 2.2 Formazione del capitale propriofr.19 513 13 207 21 233 7 288 6 840 -50.8 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.46 914 41 856 44 964 47 469 43 695 -2.4 Cash flow 3 fr.44 456 42 238 46 043 39 389 41 177 -3.2 Rapporto cash flow-investimenti 4 %95 101 102 83 94 -1.4 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %66 66 67 60 66 2.6 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %52 47 52 42 41 -12.8 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %26 21 25 17 18 -14.3 Aziende con reddito insufficiente 8 %10 17 12 22 22 29.4 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %12 15 11 19 20 33.3 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA49 473 46 376 53 426 47 027 46 648 -4.7 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha5 796 4 282 4 829 4 125 3 977 -9.9 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%16.7 12.4 13.7 11.6 11.1 -11.7 Redditività Redditività del capitale totale 10 %0.8 -2.3 -0.6 -2.7 -2.9 55.4 Redditività del capitale proprio 11 %-2.2 -5.9 -3.2 -6.8 -7.0 32.1 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF3102533050380993035630262-10.6
(Valore medio) Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF2946529770344102741727420-10.2 (Valore mediano)

Tabella 18

Risultati d’esercizio:regione di pianura*

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990:6.40%;1991:6.23%;1992:6.42%;1999:3.02%; 2000:3.95%;2001:3.36%;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Regione di pianura:zona campicola più zone intermedie Fonte:Centrale analisi,FAT

ALLEGATO A17
CaratteristicaUnità1990/9219992000200120021999/2001–2002 % Aziende di riferimentoNumero2 356 1 565 1 517 1 376 1 006 -32.3 Aziende rappresentateNumero29 677 25 499 25 094 24 183 23 072 -7.4 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha16.66 19.33 19.41 19.93 20.68 5.7 Superficie coltiva apertaha8.34 9.05 9.13 9.26 9.82 7.4 Manodopera aziendaleULA2.05 1.83 1.80 1.77 1.78 -1.1 di cui:manodopera famigliareULAF1.36 1.26 1.26 1.26 1.25 -0.8 Totale vaccheNumero12.8 13.4 13.3 13.8 13.8 2.2 Totale animaliUBG22.9 23.4 23.5 24.7 25.1 5.2 Strutturadelcapitale Totale attivifr.706 406 778 173 814 917 832 078 852 833 5.5 di cui:attivo circolantefr.149 871 165 188 179 657 172 076 168 801 -2.0 di cui:inventario vivofr.61 461 41 791 44 637 45 969 44 560 1.0 di cui:attivo immobilizzatofr.495 074 571 194 590 623 614 033 639 472 8.0 di cui:attivo aziendafr.642 757 712 424 746 171 773 158 797 415 7.2 Quota di capitale di terzi%41 40 39 40 41 3.4 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.23 633 12 686 17 549 15 362 14 923 -1.8 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.225 249 218 369 242 054 233 144 242 450 4.9 di cui:pagamenti direttifr.7 248 32 359 32 944 38 399 40 791 18.0 Spese materialifr.110 193 122 085 129 262 135 711 143 609 11.3 Reddito aziendalefr.115 056 96 284 112 792 97 433 98 841 -3.3 Costo della manodopera salariatafr.20 784 18 194 18 330 17 349 17 799 -0.9 Interessi passivifr.13 463 8 424 9 051 9 835 10 147 11.5 Canoni d'affittofr.7 015 7 698 7 673 7 796 7 493 -3.0 Costi di terzifr.151 456 156 400 164 316 170 690 179 048 9.3 Reddito agricolofr.73 794 61 968 77 738 62 453 63 402 -5.9 Reddito accessoriofr.16 429 17 580 17 805 17 043 16 743 -4.2 Reddito totalefr.90 223 79 548 95 543 79 496 80 145 -5.6 Consumo della famigliafr.67 985 66 577 69 756 70 993 71 999 4.2 Formazione del capitale propriofr.22 238 12 971 25 787 8 503 8 146 -48.3 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.56 951 46 615 52 271 52 828 50 533 -0.1 Cash flow 3 fr.52 079 45 807 53 548 45 267 47 438 -1.6 Rapporto cash flow-investimenti 4 %92 98 102 86 94 -1.4 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %64 64 69 61 65 0.5 Stabilitàfinanziaria AAziende con una situazione finanziaria buona 6 %52 47 54 42 41 -14.0 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %24 17 23 17 15 -21.1 Aziende con reddito insufficiente 8 %12 20 13 23 23 23.2 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %12 16 10 18 21 43.2 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA56 050 52 755 62 635 55 134 55 395 -2.5 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha6 908 4 981 5 810 4 889 4 779 -8.6 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%17.9 13.5 15.1 12.6 12.4 -9.7 Redditività Redditività del capitale totale 10 %2.1 -1.2 0.9 -1.3 -1.3 143.8 Redditività del capitale proprio 11 %0.0 -4.1 -0.5 -4.4 -4.4 46.7 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF3692439210478913752338758-6.7 (Valore medio) Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF3618636114445613467135855-6.7 (Valore mediano)

Tabella 19

Risultati d’esercizio:regione collinare*

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990:6.40%;1991:6.23%;1992:6.42%;1999:3.02%; 2000:3.95%;2001:3.36%;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Regione collinare:zona collinare e zona di montagna I Fonte:Centrale analisi,FAT

A18 ALLEGATO
CaratteristicaUnità1990/9219992000200120021999/2001–2002 % Aziende di riferimentoNumero1 125 1 029 1 017 907 698 -29.1 Aziende rappresentateNumero17 397 14 967 14 588 14 343 13 946 -4.7 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha15.30 17.19 17.83 17.95 18.09 2.5 Superficie coltiva apertaha3.08 2.99 3.15 3.04 2.85 -6.9 Manodopera aziendaleULA1.81 1.62 1.62 1.60 1.54 -4.5 di cui:manodopera famigliareULAF1.40 1.28 1.29 1.26 1.24 -2.9 Totale vaccheNumero14.4 14.7 15.3 15.8 16.0 4.8 Totale animaliUBG26.0 26.0 27.0 27.8 27.9 3.6 Strutturadelcapitale Totale attivifr.553 876 655 042 677 784 686 002 685 062 1.8 di cui:attivo circolantefr.95 672 116 937 122 136 122 814 110 023 -8.8 di cui:inventario vivofr.66 366 44 452 49 901 49 611 48 151 0.3 di cui:attivo immobilizzatofr.391 838 493 653 505 747 513 577 526 888 4.5 di cui:attivo aziendafr.516 933 602 991 626 182 628 230 650 611 5.1 Quota di capitale di terzi%46 45 45 44 44 -1.5 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.17 271 9 825 13 318 11 653 11 650 0.4 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.170 201 167 340 183 249 178 588 179 713 1.9 di cui:pagamenti direttifr.15 415 37 996 39 135 41 649 43 917 10.9 Spese materialifr.85 602 96 378 102 222 108 086 111 844 9.4 Reddito aziendalefr.84 599 70 962 81 027 70 502 67 870 -8.5 Costo della manodopera salariatafr.9 943 9 037 9 183 9 655 8 446 -9.1 Interessi passivifr.10 915 7 618 8 330 8 265 8 045 -0.3 Canoni d'affittofr.3 903 4 422 4 789 5 086 5 121 7.5 Costi di terzifr.110 363 117 455 124 525 131 092 133 456 7.3 Reddito agricolofr.59 838 49 885 58 725 47 496 46 257 -11.1 Reddito accessoriofr.14 544 19 849 21 814 20 557 19 369 -6.6 Reddito totalefr.74 382 69 734 80 539 68 053 65 626 -9.8 Consumo della famigliafr.55 272 55 890 59 963 61 333 60 218 2.0 Formazione del capitale propriofr.19 110 13 844 20 576 6 720 5 408 -60.6 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.41 428 39 227 39 674 47 007 40 781 -2.8 Cash flow 3 fr.41 445 40 759 43 650 37 263 39 152 -3.5 Rapporto cash flow-investimenti 4 %100 104 110 79 96 -1.7 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %68 67 68 58 68 5.7 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %50 46 50 43 39 -15.8 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %30 26 31 19 20 -21.1 Aziende con reddito insufficiente 8 %8 13 8 18 22 69.2 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %12 15 11 20 20 30.4 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA46 654 43 842 50 119 44 191 44 049 -4.3 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha5 533 4 128 4 545 3 927 3 753 -10.6 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%16.4 11.8 12.9 11.2 10.4 -13.1 Redditività Redditività del capitale totale 10 %0.4 -2.5 -1.1 -3.3 -3.5 52.2 Redditività del capitale proprio 11 %-3.3 -7.0 -4.5 -8.4 -8.5 28.1 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF3033531292353362845827817-12.2 (Valore medio)
(Valore mediano)
Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF2952029459331562660425797-13.3

Tabella 20

Risultati d’esercizio:regione di montagna*

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990:6.40%;1991:6.23%;1992:6.42%;1999:3.02%; 2000:3.95%;2001:3.36%;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Regione di montagna:zone di montagna II a IV Fonte:Centrale analisi,FAT

ALLEGATO A19
CaratteristicaUnità1990/9219992000200120021999/2001–2002 % Aziende di riferimentoNumero821 900 885 784 675 -21.2 Aziende rappresentateNumero15 847 14 440 14 214 13 944 14 403 1.4 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha15.76 18.06 18.63 18.85 18.55 0.2 Superficie coltiva apertaha0.44 0.25 0.28 0.26 0.25 -5.1 Manodopera aziendaleULA1.63 1.57 1.60 1.60 1.55 -2.5 di cui:manodopera famigliareULAF1.42 1.37 1.39 1.38 1.35 -2.2 Totale vaccheNumero11.4 11.9 11.8 12.4 11.8 -1.9 Totale animaliUBG20.5 21.1 21.0 21.5 20.6 -2.8 Strutturadelcapitale Totale attivifr.476 486 569 082 583 036 605 967 593 049 1.2 di cui:attivo circolantefr.78 573 101 469 104 230 103 814 99 941 -3.1 di cui:inventario vivofr.52 902 36 681 39 497 40 263 37 323 -3.8 di cui:attivo immobilizzatofr.345 011 430 932 439 309 461 890 455 785 2.6 di cui:attivo aziendafr.448 089 539 022 551 742 573 520 565 949 2.0 Quota di capitale di terzi%45 40 40 40 40 0.0 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.15 432 9 580 12 957 11 491 10 798 -4.8 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.124 931 131 838 139 707 138 099 131 524 -3.7 di cui:pagamenti direttifr.23 476 51 279 50 719 52 979 55 041 6.5 Spese materialifr.63 905 75 569 78 140 83 081 80 364 1.8 Reddito aziendalefr.61 026 56 269 61 567 55 018 51 161 -11.2 Costo della manodopera salariatafr.4 860 4 619 5 116 5 500 4 940 -2.7 Interessi passivifr.7 918 5 386 5 808 6 397 5 984 2.1 Canoni d'affittofr.2 707 2 872 2 922 2 986 2 725 -6.9 Costi di terzifr.79 390 88 445 91 986 97 964 94 013 1.3 Reddito agricolofr.45 541 43 392 47 721 40 135 37 512 -14.3 Reddito accessoriofr.17 853 19 250 19 011 19 414 20 748 7.9 Reddito totalefr.63 394 62 642 66 732 59 549 58 260 -7.5 Consumo della famigliafr.48 548 49 678 52 865 53 783 52 126 0.0 Formazione del capitale propriofr.14 846 12 964 13 867 5 766 6 133 -43.6 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.34 138 36 177 37 494 38 648 35 562 -5.0 Cash flow 3 fr.33 482 37 469 35 247 31 384 33 108 -4.6 Rapporto cash flow-investimenti 4 %98 104 94 81 93 0.0 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %70 70 65 60 66 1.5 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %54 50 51 41 42 -11.3 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %26 23 23 16 19 -8.1 Aziende con reddito insufficiente 8 %8 15 14 25 21 16.7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %12 12 12 18 18 28.6 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA37 418 35 950 38 532 34 399 33 018 -9.0 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha3 874 3 115 3 304 2 919 2 758 -11.4 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%13.6 10.4 11.2 9.6 9.0 -13.5 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-2.3 -4.4 -3.8 -5.1 -5.7 28.6 Redditività del capitale proprio 11 %-7.4 -9.2 -8.2 -10.5 -11.4 22.6 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF2120124747250642080919816-15.8 (Valore medio) Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF2070722991228511848418355-14.4 (Valore mediano)

Tabella 21a

Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda* – 2000/02

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (2000:3.95%;2001:3.36 %;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr.allegato:Terminologia e metodi)Fonte:Centrale analisi,FAT

A20 ALLEGATO
ProduzionevegetaleDetenzionedianimali Mediadi CaratteristicaUnitàtutteleCampi-ColtureLatteVaccheAltri aziendecolturaspecialicommercialemadribovini Aziende di riferimentoNumero2 955 113 70 1 210 67 142 Aziende rappresentateNumero52 596 3 312 3 185 18 943 1 733 3 761 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha19.09 24.23 12.57 18.65 17.27 15.90 Superficie coltiva apertaha5.20 19.86 5.85 0.97 0.80 0.24 Manodopera aziendaleULA1.68 1.43 2.34 1.63 1.25 1.40 di cui:manodopera famigliareULAF1.29 1.10 1.36 1.34 1.10 1.27 Totale vaccheNumero13.8 3.2 1.6 16.6 15.5 9.4 Totale animaliUBG24.3 7.9 2.9 25.1 20.4 16.7 Strutturadelcapitale Totale attivifr.727 756 759 135 805 793 662 697 665 630 532 474 di cui:attivo circolantefr.139 412 164 460 252 598 116 390 117 972 95 804 di cui:inventario vivofr.44 554 16 287 7 621 45 731 42 240 35 468 di cui:attivo immobilizzatofr.543 790 578 388 545 573 500 575 505 417 401 201 di cui:attivo aziendafr.678 557 717 511 739 310 620 509 634 732 500 349 Quota di capitale di terzi%41 37 30 42 40 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.13 797 15 526 17 751 12 362 13 230 10 141 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.195 494 222 787 245 842 161 783 126 275 113 967 di cui:pagamenti direttifr.42 700 44 617 23 398 43 099 56 953 53 745 Spese materialifr.113 304 124 007 119 990 91 645 72 121 69 440 Reddito aziendalefr.82 190 98 780 125 852 70 138 54 154 44 527 Costo della manodopera salariatafr.12 042 11 400 38 643 7 729 4 295 3 166 Interessi passivifr.8 301 8 727 7 218 7 529 7 100 5 645 Canoni d'affittofr.5 643 9 160 6 829 4 688 2 948 2 051 Costi di terzifr.139 291 153 295 172 680 111 591 86 464 80 302 Reddito agricolofr.56 203 69 492 73 163 50 192 39 811 33 665 Reddito accessoriofr.18 806 22 200 14 907 18 215 31 247 21 325 Reddito totalefr.75 009 91 693 88 070 68 406 71 058 54 990 Consumo della famigliafr.63 222 76 010 78 542 57 654 58 142 50 596 Formazione del capitale propriofr.11 787 15 682 9 528 10 753 12 916 4 394 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.45 376 42 267 33 124 41 600 41 601 30 569 Cash flow 3 fr.42 203 49 885 39 576 37 966 39 339 25 892 Rapporto cash flow-investimenti 4 %93 123 121 91 94 84 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %64 64 68 65 69 60 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %45 45 40 45 56 38 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %20 18 15 22 18 21 Aziende con reddito insufficiente 8 %19 21 30 18 15 23 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %16 16 15 15 11 18 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA49 034 68 886 53 546 43 143 43 344 31 759 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha4 310 4 078 9 997 3 764 3 134 2 806 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%12.1 13.8 17.0 11.3 8.5 8.9 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-2.1 0.9 -1.0 -3.4 -2.6 -6.4 Redditività del capitale proprio 11 %-5.7 -0.6 -2.9 -8.1 -6.3 -13.1 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF329064902640617282312412018432 (Valore medio)

Tabella 21b

Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda* – 2000/02

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (2000:3.95%;2001:3.36 %;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr.allegato:Terminologia e metodi)Fonte:Centrale analisi,FAT

ALLEGATO A21
DetenzionedianimaliAziendecombinate MediadiEquini, CaratteristicaUnitàtutteleovini,Trasforma-Latte-VaccheTrasformaaziendecaprinizionecampicolt.madrizioneAltre Aziende di riferimentoNumero2 955 28 52 364 25 547 338 Aziende rappresentateNumero52 596 1 262 1 191 5 469 482 6 022 7 235 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha19.09 13.64 11.30 24.94 21.79 19.39 20.29 Superficie coltiva apertaha5.20 0.47 1.14 13.30 9.48 6.80 6.65 Manodopera aziendaleULA1.68 1.33 1.51 1.90 1.47 1.80 1.70 di cui:manodopera famigliareULAF1.29 1.20 1.15 1.33 1.16 1.29 1.27 Totale vaccheNumero13.8 1.8 11.5 19.3 17.4 15.7 14.9 Totale animaliUBG24.3 12.0 46.1 29.3 24.7 38.9 26.8 Strutturadelcapitale Totale attivifr.727 756 456 832 869 766 850 591 797 723 878 441 767 270 di cui:attivo circolantefr.139 412 72 465 117 499 173 614 160 843 153 857 142 118 di cui:inventario vivofr.44 554 22 326 63 953 53 685 50 353 62 595 54 398 di cui:attivo immobilizzatofr.543 790 362 041 688 314 623 292 586 526 661 989 570 754 di cui:attivo aziendafr.678 557 437 215 835 949 790 565 726 662 818 462 701 847 Quota di capitale di terzi%41 40 47 40 44 42 44 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.13 797 9 047 15 337 16 222 14 066 16 377 13 634 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.195 494 89 475 290 601 248 565 199 474 274 750 205 029 di cui:pagamenti direttifr.42 700 42 238 28 595 44 300 63 134 39 927 42 498 Spese materialifr.113 304 57 872 200 400 142 052 112 795 172 301 119 793 Reddito aziendalefr.82 190 31 603 90 201 106 514 86 679 102 449 85 236 Costo della manodopera salariatafr.12 042 2 744 11 198 17 256 10 713 16 007 13 019 Interessi passivifr.8 301 5 720 12 599 9 552 9 137 10 309 9 360 Canoni d'affittofr.5 643 1 371 2 395 9 302 9 125 6 380 6 198 Costi di terzifr.139 291 67 708 226 592 178 160 141 770 204 997 148 371 Reddito agricolofr.56 203 21 767 64 009 70 405 57 703 69 752 56 658 Reddito accessoriofr.18 806 29 559 17 090 14 369 26 966 15 977 19 538 Reddito totalefr.75 009 51 326 81 099 84 774 84 669 85 730 76 197 Consumo della famigliafr.63 222 49 689 65 844 68 826 68 363 68 993 65 641 Formazione del capitale propriofr.11 787 1 637 15 255 15 948 16 307 16 737 10 556 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.45 376 32 958 50 807 61 563 52 223 61 993 45 009 Cash flow 3 fr.42 203 24 226 55 553 52 591 47 123 54 408 42 509 Rapporto cash flow-investimenti 4 %93 79 180 86 99 89 98 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %64 58 66 64 67 63 64 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %45 43 39 49 48 47 43 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %20 14 20 19 18 19 20 Aziende con reddito insufficiente 8 %19 16 17 17 14 17 18 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %16 27 23 15 21 16 19 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA49 034 23 426 59 878 55 942 58 814 57 020 50 058 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha4 310 2 296 7 988 4 277 3 973 5 286 4 211 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%12.1 7.2 10.8 13.5 12.2 12.5 12.2 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-2.1 -9.4 0.7 -0.8 -1.1 -0.1 -1.9 Redditività del capitale proprio 11 %-5.7 -18.1 -1.5 -3.4 -4.3 -2.4 -5.9 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF32906102674242840656372824124433830 (Valore medio)

Tabella 22

Risultati d’esercizio per quartili:tutte le regioni – 2000/02

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF329064883231603751268236 (Valore medio)

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF29752 (Valore mediano)

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (2000:3.95%;2001:3.36 %;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)Fonte:Centrale analisi,FAT

A22 ALLEGATO
Inbasealredditodellavoro CaratteristicaUnitàMediaIquartileIIquartileIIIquartileIVquartile (0–25%)(25–50%)(50–75%)(75–100%) Aziende di riferimentoNumero2 955 628 748 786 793 Aziende rappresentateNumero52 596 13 158 13 146 13 148 13 144 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha19.09 14.41 17.05 19.82 25.08 Superficie coltiva apertaha5.20 2.67 3.18 5.41 9.52 Manodopera aziendaleULA1.68 1.56 1.67 1.68 1.80 di cui:manodopera famigliareULAF1.29 1.26 1.36 1.33 1.20 Totale vaccheNumero13.8 10.6 13.4 14.7 16.4 Totale animaliUBG24.3 18.8 22.6 25.2 30.8 Strutturadelcapitale Totale attivifr.727 756 662 245 651 521 737 425 859 923 di cui:attivo circolantefr.139 412 108 311 116 129 153 712 179 534 di cui:inventario vivofr.44 554 35 430 41 624 46 109 55 062 di cui:attivo immobilizzatofr.543 790 518 504 493 767 537 604 625 327 di cui:attivo aziendafr.678 557 624 962 609 805 678 978 800 555 Quota di capitale di terzi%41 41 42 40 42 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.13 797 12 775 12 224 14 131 16 061 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.195 494 132 021 163 383 202 495 284 151 di cui:pagamenti direttifr.42 700 36 830 40 866 42 675 50 434 Spese materialifr.113 304 93 311 98 812 113 515 147 603 Reddito aziendalefr.82 190 38 711 64 571 88 980 136 548 Costo della manodopera salariatafr.12 042 8 815 9 046 11 082 19 231 Interessi passivifr.8 301 7 933 7 575 7 894 9 804 Canoni d'affittofr.5 643 2 997 4 110 6 065 9 405 Costi di terzifr.139 291 113 055 119 543 138 557 186 043 Reddito agricolofr.56 203 18 967 43 840 63 938 98 108 Reddito accessoriofr.18 806 28 621 18 171 15 535 12 888 Reddito totalefr.75 009 47 588 62 011 79 473 110 996 Consumo della famigliafr.63 222 53 107 57 742 66 314 75 738 Formazione del capitale propriofr.11 787 -5 519 4 269 13 159 35 258 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.45 376 39 960 38 244 42 530 60 777 Cash flow 3 fr.42 203 24 139 32 090 42 897 69 706 Rapporto cash flow-investimenti 4 %93 61 84 102 115 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %64 53 63 68 73 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %45 29 41 52 57 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %20 12 18 21 29 Aziende con reddito insufficiente 8 %19 33 21 15 7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %16 26 20 13 7 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA49 034 24 875 38 786 52 789 75 913 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha4 310 2 697 3 788 4 493 5 452 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%12.1 6.2 10.6 13.1 17.1 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-2.1 -7.6 -5.0 -1.5 4.0 Redditività del capitale proprio 11 %-5.7 -15.2 -10.9 -4.5 4.8

Tabella 23

Risultati d’esercizio per quartili:regione di pianura* – 2000/02

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF413919354312064607381115 (Valore medio)

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF38365 (Valore mediano)

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (2000:3.95%;2001:3.36 %;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Regione di pianura:zona campicola e zone intermedie

Fonte:Centrale analisi,FAT

ALLEGATO A23
Inbasealredditodellavoro CaratteristicaUnitàMediaIquartileIIquartileIIIquartileIVquartile (0–25%)(25–50%)(50–75%)(75–100%) Aziende di riferimentoNumero1 300 296 330 339 334 Aziende rappresentateNumero24 116 6 034 6 053 6 016 6 014 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha20.01 15.89 17.59 20.75 25.84 Superficie coltiva apertaha9.40 6.85 7.82 9.17 13.79 Manodopera aziendaleULA1.78 1.69 1.75 1.80 1.90 di cui:manodopera famigliareULAF1.25 1.21 1.34 1.29 1.17 Totale vaccheNumero13.6 11.3 13.1 15.2 15.0 Totale animaliUBG24.4 20.4 22.2 26.0 29.0 Strutturadelcapitale Totale attivifr.833 276 819 371 749 598 837 428 927 165 di cui:attivo circolantefr.173 511 144 719 160 222 180 974 208 233 di cui:inventario vivofr.45 056 38 966 41 327 47 357 52 617 di cui:attivo immobilizzatofr.614 709 635 686 548 049 609 097 666 315 di cui:attivo aziendafr.772 248 767 962 685 213 773 291 863 091 Quota di capitale di terzi%40 41 40 38 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.15 945 15 759 14 029 16 420 17 580 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.239 216 182 334 204 851 243 470 326 626 di cui:pagamenti direttifr.37 378 30 160 32 487 38 576 48 348 Spese materialifr.136 194 123 683 120 571 134 200 166 466 Reddito aziendalefr.103 022 58 651 84 280 109 270 160 159 Costo della manodopera salariatafr.17 826 16 513 13 766 16 047 25 018 Interessi passivifr.9 678 10 439 8 441 8 945 10 894 Canoni d'affittofr.7 654 4 577 6 258 8 331 11 471 Costi di terzifr.171 351 155 212 149 036 167 523 213 849 Reddito agricolofr.67 865 27 122 55 815 75 947 112 777 Reddito accessoriofr.17 197 25 891 16 294 14 845 11 729 Reddito totalefr.85 061 53 013 72 109 90 792 124 506 Consumo della famigliafr.70 916 62 218 66 562 71 940 82 986 Formazione del capitale propriofr.14 145 -9 204 5 547 18 852 41 520 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.51 877 47 852 41 877 58 392 59 446 Cash flow 3 fr.48 751 26 590 37 150 52 731 78 674 Rapporto cash flow-investimenti 4 %94 57 89 90 132 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %65 52 65 67 75 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %46 27 42 56 58 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %18 9 16 21 28 Aziende con reddito insufficiente 8 %20 35 22 14 8 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %16 29 20 9 7 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA57 721 34 788 48 275 60 696 84 010 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha5 159 3 696 4 811 5 266 6 221 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%13.4 7.7 12.3 14.2 18.6 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-0.6 -5.4 -3.4 0.0 5.4 Redditività del capitale proprio 11 %-3.1 -11.6 -8.0 -1.8 7.2

Tabella 24

Risultati d’esercizio per quartili:regione collinare* – 2000/02

(Valore medio)

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF28530 (Valore mediano)

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (2000:3.95%;2001:3.36 %;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Regione collinare:zona collinare e zona di montagna I

Fonte:Centrale analisi,FAT

A24 ALLEGATO
Inbasealredditodellavoro CaratteristicaUnitàMediaIquartileIIquartileIIIquartileIVquartile (0–25%)(25–50%)(50–75%)(75–100%) Aziende di riferimentoNumero874 168 217 238 252 Aziende rappresentateNumero14 292 3 586 3 576 3 563 3 566 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha17.96 13.11 15.99 18.69 24.06 Superficie coltiva apertaha3.01 1.79 2.30 3.24 4.73 Manodopera aziendaleULA1.58 1.46 1.58 1.59 1.71 di cui:manodopera famigliareULAF1.26 1.20 1.33 1.30 1.22 Totale vaccheNumero15.7 12.2 14.9 16.5 19.1 Totale animaliUBG27.5 20.4 25.2 28.1 36.5 Strutturadelcapitale Totale attivifr.682 949 623 268 643 750 676 437 788 666 di cui:attivo circolantefr.118 324 98 733 104 037 120 228 150 364 di cui:inventario vivofr.49 221 37 578 45 440 50 476 63 453 di cui:attivo immobilizzatofr.515 404 486 958 494 273 505 733 574 849 di cui:attivo aziendafr.635 008 582 612 599 856 620 126 737 708 Quota di capitale di terzi%44 45 43 44 45 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.12 207 11 073 11 719 12 073 13 968 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.180 517 125 060 159 474 182 764 255 133 di cui:pagamenti direttifr.41 567 32 721 37 354 42 687 53 566 Spese materialifr.107 384 90 280 99 358 103 457 136 556 Reddito aziendalefr.73 133 34 780 60 116 79 307 118 577 Costo della manodopera salariatafr.9 095 7 189 7 069 8 090 14 047 Interessi passivifr.8 213 7 897 7 727 7 871 9 361 Canoni d'affittofr.4 999 2 950 3 696 5 789 7 575 Costi di terzifr.129 691 108 316 117 850 125 208 167 539 Reddito agricolofr.50 826 16 744 41 624 57 556 87 594 Reddito accessoriofr.20 580 34 657 19 298 14 558 13 727 Reddito totalefr.71 406 51 401 60 922 72 114 101 321 Consumo della famigliafr.60 504 53 427 57 079 61 050 70 515 Formazione del capitale propriofr.10 901 -2 026 3 843 11 064 30 806 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.42 487 40 998 35 980 39 825 53 151 Cash flow 3 fr.40 021 27 195 31 403 38 348 63 224 Rapporto cash flow-investimenti 4 %95 67 88 98 120 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %65 56 63 67 73 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %43 32 40 48 53 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %23 15 19 25 34 Aziende con reddito insufficiente 8 %16 26 22 13 4 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %17 28 18 14 9 Rapportoredditoaziendale/impiegodifattori Reddito aziendale par manodoperafr./ULA46 119 23 784 37 880 49 986 69 432 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha4 075 2 683 3 758 4 241 4 926 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%11.5 6.0 10.0 12.8 16.1 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-2.6 -8.1 -5.1 -2.0 3.2 Redditività del capitale proprio 11 %-7.1 -17.4 -11.4 -5.9 3.5 Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF305374678224043497760302

Tabella 25

Risultati d’esercizio per quartili:regione di montagna* – 2000/02

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF218961447157742539146205 (Valore medio)

Profittodellavorodellamanodoperafamigliare12fr./ULAF19909 (Valore mediano)

1Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (2000:3.95%;2001:3.36 %;2002:3.22%)

2Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

11Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell'azienda

12Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

*Regione di montagna:zone di montagna II a IV

Fonte:Centrale analisi,FAT

ALLEGATO A25
Inbasealredditodellavoro CaratteristicaUnitàMediaIquartileIIquartileIIIquartileIVquartile (0–25%)(25–50%)(50–75%)(75–100%) Aziende di riferimentoNumero781 168 182 213 219 Aziende rappresentateNumero14 187 3 557 3 562 3 534 3 534 Strutturaaziendale Superficie agricola utileha18.68 13.70 15.84 19.27 25.95 Superficie coltiva apertaha0.26 0.10 0.16 0.36 0.42 Manodopera aziendaleULA1.58 1.54 1.63 1.59 1.56 di cui:manodopera famigliareULAF1.37 1.31 1.48 1.40 1.29 Totale vaccheNumero12.0 9.3 10.7 12.7 15.5 Totale animaliUBG21.0 16.4 18.6 22.2 26.9 Strutturadelcapitale Totale attivifr.594 017 562 784 545 704 581 510 686 568 di cui:attivo circolantefr.102 662 75 100 96 509 104 469 134 781 di cui:inventario vivofr.39 028 30 775 34 756 41 199 49 468 di cui:attivo immobilizzatofr.452 328 456 909 414 439 435 842 502 320 di cui:attivo aziendafr.563 737 540 851 519 025 552 528 642 964 Quota di capitale di terzi%40 40 37 41 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr.11 749 11 250 11 302 11 289 13 158 Contoperditeeprofitti Totale reddito lordofr.136 443 101 263 117 286 142 275 185 322 di cui:pagamenti direttifr.52 913 42 117 48 293 55 454 65 883 Spese materialifr.80 528 74 034 72 034 81 648 94 507 Reddito aziendalefr.55 915 27 229 45 253 60 627 90 815 Costo della manodopera salariatafr.5 185 5 337 3 549 4 590 7 277 Interessi passivifr.6 063 6 494 5 034 6 020 6 710 Canoni d'affittofr.2 878 2 179 2 051 3 115 4 178 Costi di terzifr.94 654 88 043 82 667 95 372 112 672 Reddito agricolofr.41 789 13 219 34 619 46 903 72 650 Reddito accessoriofr.19 725 28 175 17 336 17 032 16 322 Reddito totalefr.61 514 41 395 51 955 63 935 88 972 Consumo della famigliafr.52 925 44 964 50 290 53 958 62 555 Formazione del capitale propriofr.8 589 -3 569 1 665 9 977 26 416 Investimentiefinanziamento Investimenti totali 2 fr.37 235 30 638 33 236 37 713 47 428 Cash flow 3 fr.33 246 21 768 24 481 34 470 52 408 Rapporto cash flow-investimenti 4 %89 72 74 92 111 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 %63 56 59 68 72 Stabilitàfinanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 %45 29 38 52 60 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 %19 11 16 23 28 Aziende con reddito insufficiente 8 %20 32 29 11 6 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 %16 27 17 14 6 Produttività Reddito aziendale par manodoperafr./ULA35 316 17 578 27 698 38 126 58 215 Reddito aziendale per ettaro di superficie agricola utilefr./ha2 994 1 981 2 861 3 151 3 497 Rapporto reddito aziendale/attivi azienda%9.9 5.0 8.7 11.0 14.1 Redditività Redditività del capitale totale 10 %-4.9 -9.8 -8.0 -4.4 1.3 Redditività del capitale proprio 11 %-10.0 -18.6 -14.4 -9.3 0.5

UnitàAziendecombinate:Aziendecombinate:Aziendecombinate:Aziendecombinate: lattecommerciale/vacchemadritrasformazionealtre campicoltura

A26 ALLEGATO
26 Risultati d'esercizio per regione,tipo di azienda e quartile:1990/92–2000/02 UnitàTutteleaziendeRegionedipianuraRegionecollinareRegionedimontagna Redditoperregione1990/922000/021990/922000/021990/922000/021990/922000/02 Superficie agricola utileha16.06 19.09 16.66 20.01 15.30 17.96 15.76 18.68 Manodopera famigliareULAF1.39 1.29 1.36 1.25 1.40 1.26 1.42 1.37 Reddito agricolofr.62 822 56 203 73 794 67 865 59 838 50 826 45 541 41 789 Reddito accessoriofr.16 264 18 806 16 429 17 197 14 544 20 580 17 853 19 725 Reddito totalefr.79 086 75 009 90 223 85 061 74 382 71 406 63 394 61 514 Profittodellavorodella manodoperafamigliarefr./ULAF3102532906369244139130335305372120121896 UnitàCampicolturaColturespecialiLattecommercialeVacchemadri Redditopertipodiazienda1990/922000/021990/922000/021990/922000/021990/922000/02 Superficie agricola utileha21.23 24.23 8.92 12.57 15.30 18.65 15.32 17.27 Manodopera famigliareULAF1.08 1.10 1.29 1.36 1.42 1.34 1.20 1.10 Reddito agricolofr.60 284 69 492 67 184 73 163 53 923 50 192 36 627 39 811 Reddito accessoriofr.26 928 22 200 21 555 14 907 16 044 18 215 33 558 31 247 Reddito totalefr.87 212 91 693 88 739 88 070 69 967 68 406 70 185 71 058 Profittodellavorodella manodoperafamigliarefr./ULAF3437549026303344061726471282311734824120 UnitàAltriboviniEquini/ovini/capriniTrasformazione Redditopertipodiazienda1990/922000/021990/922000/021990/922000/02 Superficie agricola utileha14.20 15.90 Solo sette13.64 9.34 11.30 Manodopera famigliareULAF1.37 1.27 aziende1.20 1.35 1.15 Reddito agricolofr.38 407 33 665 disponibili21 767 86 288 64 009 Reddito accessoriofr.20 570 21 325 29 559 14 614 17 090 Reddito totalefr.58 977 54 990 51 326 100 902 81 099 Profittodellavorodella manodoperafamigliarefr./ULAF1679318432102674818242428
Tabella
Redditopertipodiazienda1990/922000/021990/922000/021990/922000/021990/922000/02 Superficie agricola utileha20.37 24.94 17.93 21.79 15.59 19.39 17.24 20.29 Manodopera famigliareULAF1.45 1.33 1.24 1.16 1.40 1.29 1.43 1.27 Reddito agricolofr.75 368 70 405 51 161 57 703 84 363 69 752 66 705 56 658 Reddito accessoriofr.11 802 14 369 20 475 26 966 12 032 15 977 15 000 19 538 Reddito totalefr.87 170 84 774 71 636 84 669 96 395 85 730 81 705 76 197 Profittodellavorodella manodoperafamigliarefr./ULAF3642040656274563728242927412443273233830 UnitàIquartileIIquartileIIIquartileIVquartile (0–25%)(25–50%)(50–75%)(75–100%) Redditoperquartile1990/922000/021990/922000/021990/922000/021990/922000/02 Superficie agricola utileha14.68 14.41 15.30 17.05 15.78 19.82 18.47 25.08 Manodopera famigliareULAF1.36 1.26 1.49 1.36 1.42 1.33 1.27 1.20 Reddito agricolofr.26 883 18 967 52 294 43 840 69 198 63 938 102 975 98 108 Reddito accessoriofr.27 789 28 621 14 629 18 171 12 064 15 535 10 557 12 888 Reddito totalefr.54 672 47 588 66 923 62 011 81 262 79 473 113 532 110 996 Profittodellavorodella manodoperafamigliarefr./ULAF43674883235922316036016375126266568236 Fonte:Centrale analisi,FAT

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Uscite della Confederazione

Uscite per produzione e smercio

ALLEGATO A27
Tabella 27 Promozione dello
fr.fr.fr. Produzionelattiera405592783368202439866830 Formaggio,estero26 879 40119 825 65224 534 790 Formaggio,Svizzera4 795 7923 705 3725 481 040 Latte8 884 08510 151 0009 851 000 Produzioneanimale308734329312455069962 Carne2 202 3431 796 0003 770 125 Uova650 000626 000650 000 Pesce 7 00016 5008 250 Animali vivi228 000472 745641 587 Miele 020 0000 Produzionevegetale595686967518338396594 Verdura1 684 7461 692 7472 690 107 Frutta1 901 9842 381 7112 703 987 Cereali753 373885 503695 000 Patate750 000705 0001 127 500 Semi oleosi224 820286 872380 000 Piante ornamentali641 946800 000800 000 Provvedimenticollettivi435523751371466981357 Provvedimentisovrasettoriali(Bio,PI)171253721735423125187 Importo riservato per i conteggi finali e gli impegni a lungo termine1 564 4954 826 324 Nazionale572357595550211463439930 Regionale1274648332963623000000 Totale599822425879847666439930 1 Preventivo,pianificazione continua 2 Secondo il conteggio provvisorio
smercio:mezzi stanziati Settori/SettoridiprodottidimercatoConto2001Conto20022Mezzistanziati2003
Fonte:UFAG

Tabella 28

Uscite nel settore dell’economia lattiera

A28 ALLEGATO
DenominazioneConto2001Conto20021Preventivo20032 fr.fr.fr. Sostegnodelmercato(supplementieaiuti) Supplemento per il latte trasformato in formaggio331 835 957318 644 295307 959 000 Supplemento per il foraggiamento senza insilati48 713 85244 808 18042 200 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del burro104 277 84692 936 17689 800 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del latte scremato e del latte in polvere59 106 42259 235 68354 400 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del formaggio10 755 3151 404 7840 Aiuti all'esportazione a favore del formaggio94 833 53145 264 64827 300 000 Aiuti all'esportazione a favore di altri latticini9 927 07731 356 23131 200 000 659450000593649997552859000 Sostegnodelmercato(amministrazione) Commissioni di ricorso in materia di contingentamento lattiero53 88066 05280 000 Amministrazione del contingentamento lattiero e della valorizzazione del latte6 644 8816 933 5157 040 000 669876169995677120000 Totale666148761600649564559979000
Più i mezzi straordinari,per
sul mercato lattiero
Considerato il blocco dei crediti Fonti:Conto dello Stato,UFAG
1
un importo di 152,9 milioni di franchi,stanziati dalla Confederazione per finanziare diverse misure volte a far fronte alla situazione turbolenta
2

Tabella 29

Uscite nel settore della produzione animale

DenominazioneConto2001Conto2002Preventivo20031 fr.fr.fr.

Fondoperlacarne

Indennità ad organizzazioni private per il bestiame da macello e la carne7 365 6567 596 262

Acquisto di carne bovina a fini umanitari16 612 751177 802

Contributi alle azioni d'immagazzinamento di carne di vitello4 355 8603 963 567

Contributi alle azioni d'immagazzinamento di carne bovina di animali 6 710 1401 734 769 da banco (torelli,manze,buoi)

Contributi alle azioni d'immagazzinamento di carne bovina di animali 358 40820 911 da salumeria (vacche)

Contributi alle azioni di vendita a prezzo ridotto di muscoli di manzo3 212 903256 173 Campagna informativa per la carne bovina svizzera649 6740 392653921374948415764000

Cassadicompensazionedeiprezzidelleuovaedeiprodottidiuova

Contributi di riconversione per la detenzione di ovaiole1 369 312342 398 particolarmente rispettosa degli animali

Contributi ai costi di raccolta e di cernita3 265 103378 880

Azioni di spezzatura667 5091 671 524

Azioni di vendita a prezzo ridotto425 298627 618 Esperimenti sul pollame conformi alla pratica255 702319 314

Contributi d'investimento per la costruzione di pollai0247 964

Contributiperl'esportazionedibestiamedaallevamentoedareddito321650220000016830000

Contributiperlavalorizzazionedellalanadipecora800000800000594000

Totale463699662033718243583000

1 Considerato il blocco dei crediti

Fonti:Conto dello Stato,UFAG

ALLEGATO A29
5982924358769810395000

Tabella 30

Uscite nel settore della produzione vegetale

A30 ALLEGATO
DenominazioneConto2001Conto2002Preventivo20032 fr.fr.fr. Contributidicoltivazione317821393902251544550000 Contributi di superficie per semi oleosi27 156 01532 176 19236 887 400 Contributi di superficie per leguminose a granelli3 954 9226 378 0517 177 500 Contributi di superficie per piante da fibra489 234468 272485 100 Premi di coltivazione per cereali da foraggio181 96800 Contributiditrasformazioneedivalorizzazione917199669458199696030000 Trasformazione di barbabietole da zucchero45 000 00045 000 00044 550 000 Trasformazione di semi oleosi4 284 4808 509 0008 415 000 Trasformazione di patate18 972 00018 972 11718 810 000 Produzione di sementi3 812 6603 867 5843 861 000 Valorizzazione della frutta19 075 05318 217 44519 131 750 Trasformazione di MPR575 77315 8501 262 250 Promozionedellavitivinicoltura55375271229657312160908 Spese per beni e servizi82 36483 02482 908 Promozione della viticoltura1 098 612869 2251 089 000 Provvedimenti di valorizzazione 1 4 356 5514 387 81410 989 000 Trasformazione dell'uva in prodotti analcolici06 956 5100 Totale129039632145901084152740908 1 Promozione dello smercio di vino all'estero 2 Considerato il blocco dei crediti Fonti:Conto dello Stato,UFAG

Uscite nel settore dei pagamenti diretti

Tabella 31

Evoluzione dei pagamenti diretti

paragone diretto con i dati del Conto dello Stato.I valori relativi ai pagamenti diretti si riferiscono all'intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile.Le riduzioni indicano le deduzioni in ragione delle limitazioni e delle sanzioni giuridiche e amministrative.

Fonte:UFAG

ALLEGATO A31
1999200020012002 Tipodicontributo 1000fr.1000fr.1000fr.1000fr. Pagamentidirettigenerali1778807180365819290941994838 Contributi di superficie1 163 0941 186 7701 303 8811 316 183 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo254 624258 505268 272283 221 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione255 882251 593250 255289 572 Contributi di declività generali95 88296 71496 64395 811 Contributi di declività per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate9 32510 07610 04310 051 Pagamentidirettiecologici326520361309412664452448 Contributi ecologici258 788278 981329 886359 387 Contributi per la compensazione ecologica100 674108 130118 417122 347 Contributi giusta l'ordinanza sulla qualità ecologica (OQE)---8 934 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza35 13533 39832 52631 938 Contributi per prati sfruttati in modo estensivo su superfici
(disposizione transitoria fino a fine 2000)17 65217 150-Contributi per l'agricoltura biologica11 63712 18523 48825 484 Contributi per la detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze 93 690108 118155 455170 684 Contributid'estivazione67571812388052489561 Contributiperlaprotezionedelleacque161109022543500 Riduzioni24366225421676321143 Totalepagamentidiretti2080961214242523249952426143 Avvertenza:non è possibile fare un
coltive di cui è cessata la gestione

Pagamenti diretti generali – 2002

ContributidisuperficieContributiperanimalidaredditocheconsumanoforaggiogrezzo

A32 ALLEGATO
Tabella 32a
AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeUBGFGTotalecontributi Numerohafr.NumeroNumerofr. Cantone ZH3 62669 30793 255 8301 93615 15213 114 826 BE12 807187 716243 582 8358 90061 41154 603 604 LU5 17077 12897 179 9613 17221 88719 684 629 UR6806 7318 079 9496375 3374 541 853 SZ1 69223 74528 464 7351 49313 69911 704 409 OW7047 8919 479 0376193 9643 502 355 NW4956 0287 238 3794062 4262 089 376 GL4187 1588 588 7914013 6183 173 588 ZG58410 49812 990 5614103 0962 719 929 FR3 30875 31098 319 8452 19617 76215 748 505 SO1 42731 42441 114 7619829 0267 803 345 BL96121 33127 243 7846876 3305 488 571 SH58514 02519 507 6092542 4222 106 353 AR77912 14814 514 2786394 8124 242 202 AI5827 2998 742 9753862 3512 226 059 SG4 36671 32986 772 3873 29127 77923 797 113 GR2 78151 31261 678 9402 66935 48629 120 121 AG3 09557 36878 209 7521 63813 66311 795 391 TG2 72049 13065 357 1719626 4275 320 189 TI91712 73515 440 6507237 2125 535 769 VD4 009105 202143 919 2641 99521 06718 464 223 VS3 77236 44045 903 6782 35518 96813 672 951 NE95433 06038 957 0317418 4717 521 915 GE31410 60014 162 768971 2481 051 471 JU1 10438 90447 477 64395516 08714 192 506 Svizzera578501023819131618261438544329702283221253 Zona1 Pianura24 353475 734649 863 60411 01988 54676 714 305 Collina8 180142 595182 018 5205 45141 31135 565 761 ZM I7 533119 465145 707 0906 03643 68737 922 936 ZM II9 158154 877182 531 3217 62269 38461 148 507 ZM III5 69285 613101 906 3035 53057 61448 350 502 ZM IV2 93445 53454 155 7762 88629 16023 519 242 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG

Tabella 32b

Pagamenti diretti generali – 2002

DetenzionedianimaliinContributidideclivitàgeneraliContributidideclivitàpervigneti condizionidifficilidiproduzioneinzoneinfortependenzaeterrazzate

ALLEGATO A33
TotaleTotaleTotale AziendeUBGFGcontributiAziendeSuperficiecontributiAziendeSuperficiecontributi NumeroNumerofr.Numerohafr.Numerohafr. Cantone ZH78713 1014 054 1447815 2242 145 102191170318 930 BE9 112132 92473 136 4788 47947 74720 034 7396496330 173 LU3 16648 65321 435 9363 32721 7929 093 662101427 270 UR6748 1237 012 7606324 7672 260 293111 245 SZ1 51322 44412 928 2911 47810 0454 296 574111122 125 OW67410 4135 999 4366464 7242 175 826112 500 NW4627 1693 775 2754443 8181 705 525000 GL3695 7704 329 7283723 3351 510 750127 950 ZG3806 3352 948 6673733 0751 258 18110930 FR1 90335 58613 080 2791 5917 3942 921 942171420 328 SO60710 0833 846 5575854 9561 900 035000 BL68911 2073 159 8266846 0192 316 421403662 220 SH1231 861313 943144833312 49112398161 310 AR77512 4647 170 5727726 6412 793 73041030 400 AI5738 8535 877 8275583 3931 414 618000 SG2 96848 60122 401 4282 91725 11010 468 9006593279 895 GR2 67440 40938 803 6032 60631 32113 671 597281942 810 AG1 14718 0823 593 8041 1847 7782 985 555127160278 055 TG1672 934983 8921521 195527 99780100151 020 TI6958 2266 648 2495823 1511 389 462175137277 045 VD1 31022 8429 830 4041 0035 7972 299 0363705822 138 375 VS2 34123 21321 093 4092 22212 4965 594 8661 3371 6015 660 420 NE81315 5269 283 7765873 5531 333 8334774147 115 GE000000445788 470 JU78915 0897 863 3495963 6301 399 733322 835 Svizzera3471152990828957163332715227793958108682740327610051421 Zona1 Pianura2 58846 3194 157 2742 107575 1372 311 3341 7202 2376 834 118 Collina7 645123 37631 712 0027 1303 819 40814 937 779191255666 538 ZM I7 297114 68250 736 5476 9024 763 04819 450 045167199564 170 ZM II8 638132 90890 736 6048 1096 127 80525 868 8175125321 787 550 ZM III5 63275 64970 031 9285 5664 814 19221 162 39211044164 445 ZM IV2 91136 97442 197 2782 9012 679 72912 080 501401034 600 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG
A34 ALLEGATO
Tabella 33a
Compensazioneecologica1Agricolturabiologica AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeSuperficieTotalecontributi Numerohafr.Numerohafr. Cantone ZH3 6148 68812 268 2063376 4232 011 786 BE12 51818 68417 828 2201 37019 6874 748 079 LU5 1428 2509 317 8062814 2571 068 606 UR6781 222626 93241511102 527 SZ1 6633 1522 773 8401482 185444 779 OW6991 104906 0301882 356472 759 NW492925730 06458773157 881 GL4141 062657 400921 610320 627 ZG5871 5851 713 348811 426311 580 FR3 2426 5997 138 7181001 948672 568 SO1 4264 1855 182 9461052 785718 018 BL9593 4064 493 2211302 920784 348 SH5641 5912 394 68616349146 153 AR718857690 8441402 351471 917 AI466520371 4923145189 980 SG4 3368 1088 548 0694848 1771 756 303 GR2 74314 3245 751 3551 30326 1665 414 450 AG3 0957 3499 900 6982073 7531 342 170 TG2 6925 1137 149 9732193 7101 357 187 TI8441 6141 173 384961 500371 365 VD3 8169 80612 715 5401132 209757 809 VS2 1845 3233 062 4412433 6761 045 295 NE7461 9221 651 684401 129285 348 GE3081 1742 004 09845154 618 JU1 0693 1673 295 518712 398578 267 Svizzera55015119729122346510589810280225484420 Zona2 Pianura23 38849 29570 223 3371 11819 3867 705 221 Collina8 08517 49420 823 7535709 7682 667 465 ZM I7 27211 72110 390 87877612 0322 675 641 ZM II8 18414 89510 374 1371 24420 8724 229 220 ZM III5 29514 2606 139 2211 30123 6564 802 309 ZM IV2 79112 0654 395 18688917 0863 404 564 1 Alberi da frutto ad alto fusto convertiti in are 2Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG
Contributi ecologici – 2002

Contributi ecologici – 2002

ProduzioneestensivaDetenzionedianimalidaredditoparticolarmente dicerealiecolzarispettosadelleloroesigenze

ALLEGATO A35
Tabella 33b
AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeUBGTotalecontributi Numerohafr.NumeroNumerofr. Cantone ZH1 6056 2552 495 6371 97162 7639 560 051 BE5 56017 2036 881 2538 728205 50233 384 814 LU1 3073 3531 341 1523 779142 97521 636 695 UR0003895 598931 590 SZ243313 08893321 1403 454 685 OW241 40843610 0811 644 481 NW0002546 7471 074 467 GL229042896 9861 166 154 ZG8618574 08439313 7692 111 348 FR1 3616 3582 543 3342 51794 28615 000 809 SO8214 2761 704 9981 03730 6664 721 746 BL6833 3971 339 77752919 3652 959 287 SH3382 487976 00425810 4651 489 801 AR00059314 6852 488 280 AI00041711 0971 954 261 SG378821322 7662 62184 44313 691 901 GR284808323 0842 31954 2628 696 588 AG1 7357 2672 905 1931 74858 2968 843 877 TG8402 7961 118 2281 69663 9999 698 259 TI70266106 42469213 4622 126 612 VD1 96314 3605 738 2661 98273 86411 231 240 VS118338133 1011 06013 9702 328 934 NE4192 8591 142 52760523 7373 662 010 GE2253 2661 259 355622 178313 038 JU5823 8071 517 67790744 4886 513 181 Svizzera184038014031938260362151088823170684109 Zona1 Pianura10 85554 58921 730 60513 846520 70478 864 271 Collina4 33815 7966 306 4755 520178 45528 094 270 ZM I2 2457 4022 960 5155 097141 26922 713 381 ZM II7962 146858 1605 910144 15223 723 359 ZM III14718774 8133 84870 44211 666 825 ZM IV22197 6921 99433 8015 622 003 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG

Contributi per la compensazione ecologica – 2002

PratisfruttatiinmodoestensivoPratisfruttatiinmodopocointensivo

A36 ALLEGATO
Tabella 34a
AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeSuperficieTotalecontributi Numerohafr.Numerohafr. Cantone ZH3 0384 1975 952 3851 104998633 806 BE7 0966 4756 458 5267 8516 6343 213 381 LU3 9263 3223 633 8842 2381 616836 676 UR373452218 811493604190 894 SZ883736541 245632548228 928 OW578644398 25321212653 246 NW366466291 96221517675 314 GL377739443 94016920878 192 ZG340307360 143265201109 848 FR1 9372 3753 088 0272 1172 8181 641 890 SO1 1672 0672 596 659623802460 361 BL7371 1441 370 806455566346 216 SH5159101 273 662184181117 525 AR359185134 613421280126 874 AI278190133 61915510748 301 SG2 6842 2372 352 1962 1801 571855 419 GR2 0444 8992 395 4822 4129 0142 777 424 AG2 5023 5754 834 2481 2971 090701 736 TG1 7701 5342 249 7231 183808522 268 TI503629516 009435744260 235 VD3 0654 8926 631 2501 3762 4111 266 736 VS8911 295817 0101 6003 2971 116 463 NE473766809 901424935434 326 GE3018401 260 150132013 308 JU7261 1931 423 8626591 175614 760 Svizzera369294607150186364287133692816724127 Zona1 Pianura18 20122 78333 417 1019 2258 1215 210 405 Collina5 2145 8406 855 8484 5974 3822 753 508 ZM I3 8353 3822 476 7254 3023 7091 710 507 ZM II4 4694 5443 072 2014 6645 6772 490 575 ZM III3 3085 6492 607 5653 5787 2272 207 079 ZM IV1 9023 8731 756 9232 3477 8112 352 054 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG

Contributi per la compensazione ecologica – 2002

ALLEGATO A37
Tabella 34b
TerrenidastrameSiepi,boschetticampestrierivieraschi AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeSuperficieTotalecontributi Numerohafr.Numerohafr. Cantone ZH1 1131 2611 713 071919182263 155 BE751565353 9961 967412437 417 LU417289262 12344989118 832 UR554943 77521457 SZ8651 141911 19330459 OW1437972 3661421 330 NW1179782 5051411 209 GL574632 5911221 188 ZG297510395 4961985152 000 FR814443 138762234313 431 SO111 80030790111 254 BL0002587591 903 SH1068 7152286488 464 AR266191134 6225096 360 AI194169118 36364128 134 SG1 6891 7401 473 1062955661 888 GR754321 9701102722 940 AG11271105 3091 046299389 710 TG16089128 40147299147 511 TI283545 0401444 700 VD12611082 6221 070357483 002 VS42129 2821694534 281 NE442 5481224139 369 GE358 2351113653 970 JU281310 347338129127 865 Svizzera663465716060612899423172860826 Zona1 Pianura1 7051 7112 519 8335 3231 3081 937 134 Collina791625748 7741 693449538 822 ZM I1 039798626 158935262188 562 ZM II2 0522 4891 720 171763240168 575 ZM III779688327 3262244722 596 ZM IV268260118 35056115 139 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona
Fonte:UFAG

Contributi per la compensazione ecologica – 2002

A38 ALLEGATO
Tabella 34c
MaggesifioritiMaggesidarotazione AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeSuperficieTotalecontributi Numerohafr.Numerohafr. Cantone ZH415313939 300143161403 450 BE297227681 917114128320 104 LU5335104 550101332 275 UR000000 SZ113 000000 OW000000 NW000000 GL000000 ZG101339 090225 750 FR170187561 3285380199 587 SO6384250 8904250126 150 BL141109327 4806589223 575 SH158127380 7303771176 950 AR000000 AI000000 SG383089 8804511 675 GR121029 3403819 175 AG376175524 370132138345 925 TG147115344 0104357142 575 TI101544 40052357 750 VD4116091 825 830184285712 500 VS3941123 48071331 475 NE4549147 630142563 725 GE6588264 42079128319 325 JU5656168 8403148120 000 Svizzera25072283685048596813253311966 Zona1 Pianura2 1071 9535 861 1758301 1522 880 638 Collina381309926 125132167417 405 ZM I142059 2554410 548 ZM II413 540213 375 ZM III10390000 ZM IV000000 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG

Contributi per la compensazione ecologica – 2002

ALLEGATO A39
Tabella 34d
FascedicoltureestensiveincampicolturaAlberidafruttoadaltofustoneicampi AziendeSuperficieTotalecontributiAziendeAlberiTotalecontributi Numerohafr.NumeroNumerofr. Cantone ZH1323 7202 560157 2882 359 320 BE3269 4948 528423 5596 353 385 LU711 6354 353288 5224 327 831 UR00024911 533172 995 SZ101501 03572 5911 088 865 OW00047225 389380 835 NW00035218 605279 075 GL0001526 766101 490 ZG00052250 068751 021 FR734 6331 99885 7791 286 685 SO1411 9121 165108 9281 633 920 BL922 310916142 0622 130 931 SH4046038823 212348 180 AR00034119 225288 375 AI000774 20563 075 SG712 1453 089246 7843 701 760 GR1021059932 321484 815 AG1133 9602 627199 6962 995 440 TG1445 7602 258240 6893 609 725 TI00022916 348245 250 VD241015 0002 133113 2401 698 600 VS00081962 030930 450 NE1013518910 270154 050 GE404501125 61684 240 JU5052567155 288829 319 Svizzera154355249935834242001436299632 Zona1 Pianura1202944 05117 3451 223 57418 353 000 Collina3068 1597 108571 6748 575 112 ZM I301395 875354 5995 318 985 ZM II101503 986194 3702 915 550 ZM III0001 28964 951974 265 ZM IV00023110 846162 720
della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona
1Classificazione
Fonte:UFAG

Tabella 35

Contributi per la qualità biologica e l'interconnessione – 2002

Soltantoqualitàbiologica1Soltantointerconnessione1QualitàbiologicaeContributifederali interconnessione1

AziendeSuperficieAziendeSuperficieAziendeSuperficieAziendeTotalecontributi NumerohaNumerohaNumerohaNumerofr.

A40 ALLEGATO
Cantone ZH682892111983431775405 218 BE 2 6707700000670 490 709 LU1 5671 58300001 5671 395 836 UR 3 SZ8831 4540000883 670 144 OW244349201545125283223 126 NW2122950000212 105 139 GL19036417311849210178 256 ZG3586650000358 351 412 FR268276284233290159 773 SO2815130000281 205 152 BL9492219514486760614894 867 SH124179000012477 928 AR184115342079209244147 792 AI0000000 SG1 8712 296313513251 8941 035 292 GR 3 AG2882843694733781 3546671 620 020 TG4943250000494 380 400 TI 3 VD 2 VS3666490000366 292 353 NE220257569600251147 841 GE17130000174 403 JU1773000000177 148 125 Svizzera919011672885132410562556103778933786 Zona Pianura2 9932 9393523892605573 3562 656 346 Collina1 4011 3573294095161 2961 9382 342 971 ZM I1 4031 5851062231252901 5421 156 886 ZM II2 1313 248812791243122 2511 638 128 ZM III8431 6489192379861734 065 ZM IV41989586822429 405 390 1 Alberi ad alto fusto convertiti in are 2 Dati incompleti 3 Dati pervenuti tardivamente Fonte:UFAG

Tabella 36

Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza – 2002

ALLEGATO A41
CerealipanificabiliCerealidaforaggioColzaTotale AziendeSuperficieAziendeSuperficieAziendeSuperficieTotalecontributi NumerohaNumerohaNumerohafr. Cantone ZH1 2164 0991 0411 8081953472 495 637 BE3 3088 0514 6498 7302684226 881 253 LU8251 4879991 692911741 341 152 UR0000000 SZ4322291113 088 OW231101 408 NW0000000 GL002200904 ZG34676310851074 084 FR8133 1981 1002 7801353802 543 334 SO5932 1706941 902992031 704 998 BL5131 7135941 555531291 339 777 SH3231 95916940068128976 004 AR0000000 AI0000000 SG1482962914901935322 766 GR1403582504122138323 084 AG1 4734 3701 3132 6321602652 905 193 TG7031 936500758601011 118 228 TI20806118136106 424 VD1 1277 2531 4985 1187181 9895 738 266 VS89235599815133 101 NE1748433981 828641891 142 527 GE1952 093192901672721 259 355 JU3101 6084901 908862901 517 677 Svizzera120104182114386333352114498431938260 Zona1 Pianura8 15732 7287 64017 7591 6944 10321 730 605 Collina2 7906 8983 7228 1833537156 306 475 ZM I8871 9202 1175 323621592 960 515 ZM II1342397471 89958858 160 ZM III34321381550074 813 ZM IV832216007 692 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona
Fonte:UFAG

Contributi per la detenzione di animali particolarmente rispettosa delle loro esigenze – 2002

A42 ALLEGATO
Tabella 37
SistemidistabulazioneparticolarmenteUscitaregolareall'aperto rispettosideglianimali AziendeUBGTotalecontributiAziendeUBGTotalecontributi NumeroNumerofr.NumeroNumerofr. Cantone ZH1 06522 8642 428 8961 84639 8577 131 155 BE3 33653 2156 359 1808 477152 28727 025 634 LU2 48356 0146 811 4543 59686 96114 825 241 UR8289487 9183864 704843 672 SZ3034 924545 68791716 2172 908 998 OW1752 713320 1774247 3671 324 304 NW1272 310292 4862424 437781 981 GL661 202125 9582895 7841 040 196 ZG2114 828518 5093768 9411 592 839 FR1 44428 9513 323 6002 38565 33511 677 209 SO56810 0481 082 70496920 6183 639 042 BL3077 013754 04951212 3522 205 238 SH1865 528642 6502114 937847 151 AR1682 444292 48759112 2412 195 793 AI1402 675440 3854108 4221 513 876 SG1 04723 1992 752 9532 55761 24410 938 948 GR65012 2691 155 9352 31941 9937 540 653 AG1 03223 5002 679 1471 60934 7716 164 730 TG90424 3422 692 5351 59339 6577 005 724 TI2093 160291 62268610 3011 834 990 VD1 11527 1652 814 1851 84846 6998 417 055 VS1512 086199 3261 05011 8842 129 608 NE2587 044711 80759116 6932 950 203 GE2882881 388591 349231 650 JU52616 5481 624 93888127 9404 888 243 Svizzera165813457633902997634824742993131654133 Zona1 Pianura8 158201 58322 865 95912 930319 07055 998 312 Collina3 01759 9937 060 0845 272118 45021 034 186 ZM I2 19537 1794 163 7744 993104 08718 549 607 ZM II1 92029 8733 320 6785 822114 27720 402 681 ZM III90811 8631 132 0713 82258 57910 534 754 ZM IV3835 272487 4101 98528 5305 134 593 1Classificazione della superficie in base alla quota di SAU gestita dall'azienda in una zona Fonte:UFAG

Tabella 38

Partecipazione al programma SSRA – 2002

ALLEGATO A43
Base1PartecipazioneSSRA CategoriedianimaliUBGAziendeUBGAziendeUBGAziende NumeroNumeroNumeroNumero%% Allevamento e reddito: Vacche lattifere637 54140 037121 2265 10219.012.7 Manze di oltre 1 anno149 88838 15633 5176 71022.417.6 Tori di oltre 1 anno5 2508 0101 2401 56523.619.5 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi,femmine33 22830 1877 5395 32222.717.6 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi,maschi1 9563 8851933539.89.1 Vitelli da allevamento fino a 4 mesi24 53326 4387 2156 32329.423.9 Vacche madri e nutrici: Vacche madri e nutrici con vitelli52 3585 00039 4992 83075.456.6 Ingrasso: Manze,tori,buoi di oltre 4 mesi36 9407 31319 2302 31152.131.6 Vitelli fino a 4 mesi4 0446 4141 9961 59149.424.8 Vitelli da ingrasso11 10618 6444 6983 82042.320.5 Totalebestiamebovino956844463872363531381224.729.8 Caprini7 9946 1561 85553523.28.7 Conigli3 3733 968891022.62.6 Totalealtrianimalicheconsumanoforaggiogrezzo113679233194460917.16.6 Suini da allevamento di oltre 6 mesi e suinetti56 6455 40525 6411 54145.328.5 Rimonte fino a 6 mesi e suini da ingrasso93 88810 33653 7583 55957.334.4 Totalesuini1505331254379399426852.734.0 Galline e galli da allevamento9792 0361666517.03.2 Ovaiole16 38114 39511 7581 64571.811.4 Pulcini,galletti e pollastrelle1 8555231 1019959.418.9 Polli da ingrasso16 8241 02213 81969282.167.7 Tacchini2 0363011 94710195.633.6 Totalepollame380751607328791243475.615.1 Totalecategoriedianimali1156819496263464881667230.033.6 1 Aziende aventi diritto ai contributi (aziende che hanno ottenuto pagamenti diretti) Fonte:UFAG

Tabella 39

Partecipazione al programma URA – 2002

A44 ALLEGATO
Base1PartecipazioneURA CategoriedianimaliUBGAziendeUBGAziendeUBGAziende NumeroNumeroNumeroNumero%% Allevamento e reddito: Vacche lattifere637 54140 037417 62623 88065.559.6 Manze di oltre 1 anno149 88838 15690 13421 01260.155.1 Tori di oltre 1 anno5 2508 0102 2333 47342.543.4 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi,femmine33 22830 18717 02915 35551.250.9 Bestiame giovane da 4 a 12 mesi,maschi1 9563 8854661 04023.826.8 Vitelli da allevamento fino a 4 mesi24 53326 4385 8966 04824.022.9 Vacche madri e nutrici: Vacche madri e nutrici con vitelli52 3585 00047 0533 91889.978.4 Ingrasso: Manze,tori,buoi di oltre 4 mesi36 9407 31314 1862 64838.436.2 Vitelli fino a 4 mesi4 0446 4149011 18622.318.5 Vitelli da ingrasso11 10618 6449451 6268.58.7 Totalebestiamebovino956844463875964692933662.363.2 Animali della specie equina31 11911 52624 5447 69078.966.7 Ovini36 6599 94327 1086 36073.964.0 Caprini7 9946 1565 3332 79566.745.4 Daini e cervi53815243311180.473.0 Bisonti1681016810100.0100.0 Conigli3 3733 9681201423.63.6 Totaledialtrianimalicheconsumanoforaggiogrezzo7985223718577061373772.357.9 Suini da allevamento di oltre 6 mesi e suinetti56 6455 40524 7581 64243.730.4 Rimonte fino a 6 mesi e suini da ingrasso93 88810 33649 6113 54852.834.3 Totalesuini1505331254374369437649.434.9 Galline e galli da allevamento9792 036732997.514.7 Ovaiole16 38114 3959 5773 45958.524.0 Pulcini,galletti e pollastrelle1 85552321512211.623.3 Polli da ingrasso16 8241 0222 85322417.021.9 Tacchini2 0363011 93812695.241.9 Totalepollame380751607314656383038.523.8 Totalecategoriedianimali1225304527837432003482860.766.0 1 Aziende aventi diritto ai contributi (aziende che hanno ottenuto pagamenti diretti) Fonte:UFAG

d'estivazione – 2002

ALLEGATO A45 Tabella
CantonePecoreVacche,pecorelattifereAltrianimalicheconsumanoAziendee
AziendeCariconormaleAziendeUBGAziendeCariconormaleAziendeContributi NumeroNumeroNumeroNumeroNumeroNumeroNumerofr. ZH00001048510 145 683 BE1882 11356211 2001 63046 7051 72918 879 095 LU4738254332506 0632551 984 851 UR821 5092311 2762454 8933582 284 110 SZ382732721 36342810 3264543 767 320 OW25267582962598 0422772 730 652 NW119312441203 9371361 254 502 GL1962061471136 7431202 123 011 ZG0019102041063 873 FR5577714158160221 2046407 099 748 SO26217602 37761743 838 BL00001041010 122 988 SH00001100129 889 AR00282821182 406119825 733 AI10891061 1321392 1421451 021 028 SG381 1361562 82644015 5254516 501 081 GR2138 21341312 65889231 8541 04915 195 897 AG2180073968 130 168 TG0000269223 103 TI781 688863 9411943 9812592 653 178 VD328242847265629 0646729 889 934 VS1715 6641436 80543812 2985237 260 721 NE275183051483 9811541 344 360 GE1850000110 169 JU4112228011 073833 476 341 Totale1018239442319433896852224277752789561273 Fonte:UFAG Tabella 40b Animali estivati – 2002 CantoneVacchemunteCaprelattiferePecorelattifereAltrepecoreAltrianimaliche consumanoforaggio grezzo ZH0000795 BE28 7103 7849925 72469 645 LU1 20614802 5808 905 UR4 129563116 2916 750 SZ3 94377008 41018 177 OW4 48919002 5947 366 NW1 58418302 1674 473 GL3 53611604 1935 905 ZG32000314 FR8 665720145 71327 415 SO10200994 049 BL0300764 SH0000150 AR1 363173042 781 AI1 72337805683 054 SG9 772762012 76727 950 GR21 9884 00749858 98784 881 AG0000310 TG0000122 TI5 5226 112216 8907 401 VD11 995339451 1 31 525 VS12 940208053 32116 177 NE927109926 193 GE0007430 JU3 015102499 654 Totale125641184581065212292344756 1I dati non sono stati registrati e comunicati correttamente Fonte:UFAG
40a Contributi
(escl.pecorelattifere)ecaprelattifereforaggiogrezzocontributi

Pagamenti diretti a livello aziendale1:per zone e classi di dimensione – 2002

in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD)

A46 ALLEGATO
Tabella 41a
ZonadipianuraZC CaratteristicaUnità10–2020–3030–5010–2020–3030–50 haSAUhaSAUhaSAUhaSAUhaSAUhaSAU Aziende di riferimentoNumero49827910918610627 Aziende rappresentateNumero9 3335 5712 8773 5041 409636 Superficie agricola utileha 15.1624.0336.1114.7424.0036.25 Pagamenti
Pagamentidirettigenerali,totalefr.228613520252491273084465160517 Contributi di superficiefr.20 56132 46948 00717 97630 80446 165 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzofr.2 0692 4934 0213 0905 7776 856 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzionefr.1191292544 3434 8464 248 Contributi di declivitàfr.1111102081 8993 2243 248 Contributiecologici,totalefr.655396041303665411030012826 Compensazione ecologicafr.2 4683 2614 8661 8333 8884 047 Produzione estensivafr.6759691 8425878162 082 Agricoltura biologicafr.311440811415378362 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenzefr.3 1004 9355 5173 7065 2196 336 Totale pagamenti diretti giusta l'OPDfr.29 41344 80665 52633 85054 95173 343 Reddito lordofr.183 263274 908338 357158 966246 021317 530 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo%16.016.319.421.322.323.1 Altri pagamenti diretti 2 fr.1 3171 5424 5591 0912 8043 872 Totale pagamenti direttifr.30 73046 34870 08534 94157 75577 215 Quota totale di PD sul reddito lordo%16.816.920.722.023.524.3 1I risultati
2Contributi d'estivazione,contributi di coltivazione,contributi
Fonte:FAT
diretti
si basano sui dati della Centrale analisi della FAT
cantonali e di privati

Tabella 41b

Pagamenti diretti a livello aziendale1:per zone e classi di dimensione – 2002

diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD)

di coltivazione,contributi cantonali e di privati

ALLEGATO A47
ZMIZMII CaratteristicaUnità10–2020–3030–5010–2020–3030–50 haSAUhaSAUhaSAUhaSAUhaSAUhaSAU Aziende di riferimentoNumero15987281659553 Aziende rappresentateNumero2 9701 2576742 9681 445975 Superficie agricola utileha 15.4224.0434.7915.1724.3736.31 Pagamenti
Pagamentidirettigenerali,totalefr.350004834359605400765428169005 Contributi di superficiefr.18 48029 30743 88717 70428 37840 439 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzofr.4 6616 1274 2726 5217 98510 548 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzionefr.8 3299 0567 81111 83313 28714 087 Contributi di declivitàfr.3 5293 8533 6354 0184 6313 931 Contributiecologici,totalefr.6255912310640476277479332 Compensazione ecologicafr.1 5432 3021 9131 3501 7002 167 Produzione estensivafr.1944971 94232141433 Agricoltura biologicafr.7208853947001 2901 293 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenzefr.3 7995 4396 3912 6804 6175 439 Totale pagamenti diretti giusta l'OPDfr.41 25557 46670 24444 83962 02878 337 Reddito lordofr.151 321210 850259 658128 205180 196211 774 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo%27.327.327.135.034.437.0 Altri pagamenti diretti 2 fr.1 2871 5702 3411 9503 0973 436 Totale pagamenti direttifr.42 54259 03672 58546 78965 12681 773 Quota totale di PD sul reddito lordo%28.128.028.036.536.138.6 1I risultati si basano sui dati
2Contributi d'estivazione,contributi
Fonte:FAT
della Centrale analisi della FAT

Tabella 41c

Pagamenti diretti a livello aziendale1:per zone e classi di dimensioni – 2002

Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD)

di coltivazione,contributi cantonali e di privati

non presentati a causa di una campionatura troppo ridotta

A48 ALLEGATO
CaratteristicaUnità10–2020–3030–5010–2020–3030–503 haSAUhaSAUhaSAUhaSAUhaSAUhaSAU Aziende di riferimentoNumero885515662816 Aziende rappresentateNumero1 8149611 499578 Superficie agricola utileha 14.8624.5114.4823.15
ZMIIIZMIV
Pagamentidirettigenerali,totalefr.47356648654698964225 Contributi di superficiefr.17 43628 63017 04625 768 Contributi per animali da reddito fr.10 20711 8498 85211 502 che consumano foraggio grezzo Contributi per la detenzione di animalifr.14 75417 82116 18220 571 in condizioni difficili di produzione Contributi di declivitàfr.4 9596 5664 9086 384 Contributiecologici,totalefr.4152651439186911 Compensazione ecologicafr.1 2301 6961 2652 249 Produzione estensivafr.0000 Agricoltura biologicafr.6931 4928221 989 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenzefr.2 2293 3261 8312 673 Totale pagamenti diretti giusta l'OPDfr.51 50871 37950 90771 135 Reddito lordofr.107 404153 10294 586133 267 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo%48.046.653.853.4 Altri pagamenti diretti 2 fr.2 4253 1131 9604 186 Totale pagementi direttifr.53 93374 49352 86775 321 Quota totale di PD sul reddito lordo%50.248.755.956.5
risultati si basano
2Contributi d'estivazione,contributi
3Risultati
Fonte:FAT
1I
sui dati della Centrale analisi della FAT

Tabella 42

Pagamenti diretti a livello aziendale1:per regioni – 2002

ALLEGATO A49
CaratteristicaUnitàTutteleRegioneRegioneRegione aziendedipianuracollinaredimontagna Aziende di riferimentoNumero2 3791 006698675 Aziende rappresentateNumero51 42123 07213 94614 403 Superficie agricola utileha 19.3820.6818.0918.55 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamentidirettigenerali,totalefr.36535305613519447404 Contributi di superficiefr.24 39127 63922 19921 310 Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzofr.4 6482 6094 2538 297 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzionefr.5 4441255 98613 439 Contributi di declivitàfr.2 0531892 7574 358 Contributiecologici,totalefr.7168824973255287 Compensazione ecologicafr.2 3613 0872 1321 420 Produzione estensivafr.59692959265 Agricoltura biologicafr.577408457964 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenzefr.3 6353 8244 1452 837 Totale pagamenti diretti giusta l'OPDfr.43 70438 81042 51952 691 Reddito lordofr.194 365242 450179 713131 524 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo%22.516.023.740.1 Pagamenti diretti per ettarofr./ha2 2551 8772 3502 840 Altri pagamenti diretti 2 fr.1 9271 9811 3992 350 Totale pagamenti direttifr.45 63040 79143 91755 041 Quota totale di PD sul reddito lordo%23.516.824.441.8 1I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT 2Contributi d'estivazione,contributi di coltivazione,contributi cantonali e di privati Fonte:FAT

Analisi d'esecuzione e controllo (PER)

cantonali concernenti i controlli e le sanzioni

A50 ALLEGATO
Tabella 43a
CantoneAziendeAziendeContestazioniTotale aventidirittocontrollatecontestazioni aPD NumeroNumeroNumeroNumero ZH3 6981 54606180313330200201 BE12 9496 788517226457469691120716 LU5 3265 20770402011139359185213560 UR6803100128310000327 SZ1 699972418321200001150 OW705278118017061141800162507 NW495233310212012001462 GLn.v.30745351119 ZG5152421028153030000793 FR3 4441 375124929419420249359 SO1 4351 43502110430614632816228 BL9689682476066210198 SH58749811071079261053 AR7803200372170000089154 AIn.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.n.d. SG4 4341 75411139525319261283 GR1 4627691047218151025160179 AG3 1543 18511118929123573552344 TG2 9451 7520913138120941562280 TI9614950433100125055 VDn.v.2 4775062301910119131178 VS3 7931 9608507145292322 NE955490422050101583792 GE3193185100120141327 JU1 1143331924105222138 CH524183401216411871430408171247152782748144925 n.d.:non disponibile Avvertenza:i dati si basano
Fonte:rapporti
Notifica tardiva Detenz.best.da reddito rispettosa degli animali Registrazioni Bilancio di concimazione equilibrato Quota adeguata di sup.di compensazione ecologica Fasce tampone e di superficie inerbita Avvic.disciplinato colture Protez.adeguata suolo Selezione e utilizzazione mirate dei prodotti per il trattamento delle piante Altro
sulle indicazioni dei Cantoni concernenti l'esecuzione e le sanzioni

Tabella 43b

Analisi d'esecuzione e controllo (PER)

CantoneContestazioniContestazioniAziendeconTotalesanzioniContributiSanzioniin% per100aziendePDconsanzionisanzioniper(fr.)disuperficiedeicontributi 100aziendePDdisuperficie

ALLEGATO A51
%Numero%fr.fr.% ZH5.441253.4n.d.93 255 830n.d. BE5.532361.8494 175243 582 8350.20 LU10.511072.0300 00097 179 9610.31 UR3.9710.11 9208 079 9490.02 SZ2.94422.5290 00028 464 7351.02 OW71.919914.096 0449 479 0371.01 NW12.53234.628 1847 238 3790.39 GLn.v.n.v.n.v.16 1808 588 7910.19 ZG18.06305.892 96512 990 5610.72 FR10.4235910.41 041 23598 319 8451.06 SO15.89483.382 55041 114 7610.20 BL10.12353.6124 69927 243 7840.46 SH9.03284.899 92719 507 6090.51 AR19.740.044 75114 514 2780.31 AIn.d.n.d.n.d.n.d.8 742 975n.d. SG6.381082.4543 05086 772 3870.63 GR12.241389.4495 41761 678 9400.80 AG10.912156.8453 95678 209 7520.58 TG9.51662.2116 01565 357 1710.18 TI5.72555.7124 69115 440 6500.81 VDn.v.178n.v.821 902143 919 2640.57 VS8.49n.v.n.v.1 063 42445 903 6782.32 NE9.63151.677 84438 957 0310.20 GE8.4651.635 00214 162 7680.25 JU3.41403.662 57247 477 6430.13 CH9.4019533.7650650313161826140.49 n.d.:non disponibile Avvertenza:i dati si basano sulle indicazioni dei Cantoni concernenti l'esecuzione e le sanzioni Fonte:rapporti cantonali concernenti i controlli e le sanzioni

Uscite nel settore del miglioramento delle basi

Tabella 44

Contributi versati ai Cantoni – 2002

A52 ALLEGATO
CantoneBonifichefondiarieEdificiagricoliTotalecontributi fr.fr.fr. ZH1 192 129346 3001 538 429 BE6 456 8955 304 30011 761 195 LU3 715 5341 699 1005 414 634 UR842 000804 0001 646 000 SZ1 741 7851 128 0002 869 785 OW193 5001 023 3001 216 800 NW194 000260 735454 735 GL226 828774 5001 001 328 ZG 540 440540 440 FR5 631 8503 652 5609 284 410 SO910 280191 6001 101 880 BL225 344654 600879 944 SH 78 30078 300 AR80 995576 900657 895 AI227 108570 500797 608 SG4 048 6214 148 3258 196 946 GR11 226 8533 962 20015 189 053 AG800 971615 6001 416 571 TG1 295 3301 295 330 TI1 172 1021 184 3002 356 402 VD7 524 4571 139 1008 663 557 VS3 715 7192 974 8006 690 519 NE734 4352 265 0002 999 435 GE193 387193 387 JU2 287 5921 419 8753 707 467 Diversi48 00048 000 Totale546857153531433590000050 Fonte:UFAG

Tabella 45

Contributi a progetti approvati,secondo i provvedimenti e le regioni – 2002

ALLEGATO A53
ProvvedimentoContributiCosti complessivi RegioneRegioneRegioneTotaleTotale dipianuracollinaredimontagna 1000fr. Bonifichefondiarie Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture)11 5755 1525 96022 68768 297 Costruzione di strade agricole7231 0997 4219 24332 316 Altri impianti di trasporto 4204201652 Provvedimenti volti a conservare e migliorare il bilancio idrico del suolo1 2933341 3082 93510 387 Acquedotti1 5733 9935 56623 003 Approvvigionamento elettrico394625012 418 Ripristino e protezione1314151 1381 6845 750 Acquisto dei dati di base732546144422 Totale1379586372074843180144245 Edificiagricoli Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo9 34722 06331 410193 025 Edifici alpestri 2 3042 30414 253 Edifici collettivi per lavorazione e stoccaggio1251953203 702 Totaleintermedio94722456234034210980 Totale13795181094531077214355225 Fonte:UFAG

Crediti d'investimento accordati dai Cantoni – 2002

A54 ALLEGATO
Tabella 46
CantoneProvvedimentiProvvedimentiTotale collettiviindividuali CreditidicostruzioneCreditid'investimentoCreditid'investimento Numero1000fr.Numero1000fr.Numero1000fr.Numero1000fr. ZH28313918 68214118 765 BE112 820161 69744751 20247455 719 LU72 020151 47323125 83625329 329 UR1100160171 529191 689 SZ131 5979469546 197768 263 OW 282 981282 981 NW15002294111 294142 088 GL 101 203101 203 ZG 243 053243 053 FR1167111 12220225 55821426 847 SO13503286526 070566 706 BL5240465 466515 706 SH 162 235162 235 AR 343 124343 124 AI1113403 105413 218 SG61 30671 73321824 40023127 439 GR1919 085228011113 28113232 646 AG498614016 16814417 154 TG 12018 27212018 272 TI3682111 212243 437385 331 VD2385231 93416318 79918821 118 VS61 171282 570323 426667 167 NE2265404 680424 945 GE316632806446 JU6400747 865808 265 Totale72302961501527022762681422498313709 Fonte:UFAG

Tabella 47

Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti – 2002 (senza crediti di costruzione)

ALLEGATO A55
CantoneAiutoAcquistoEdificioEdificioAcquistoLavorazioneBonificheTotale inizialedell'aziendad'abitazioneruraleincomuneestoccaggiofondiarie dapartedell'inventariodiprodotti dell'affittuarioagricoli 1000fr. ZH6 500302 3599 793483518 765 BE19 4001 8029 54920 4511 30239552 899 LU6 4002538 22910 95456490927 309 UR570180779601 589 SZ2 4001 7782 0192302396 666 OW4801 2301 2712 981 NW390570334942001 588 GL4302205531 203 ZG1 7702501508833 053 FR8 5804982 36414 1168536067726 680 SO3 0905405051 9351861006 356 BL2 4305402 346302105 556 SH1 1101501 1252 385 AR1 3506111 1633 124 AI6307821 6933 105 SG7 2005564 61812 0261 50123226 133 GR3 040572 4487 73628013 561 AG5 8501152 7127 4918090617 154 TG4 82099112 46118 272 TI6605102 2671 0921204 649 VD8 2803002 4187 80172973147420 733 VS4504509031 6231 8697015 996 NE1 2901204652 804302354 945 GE260202640100446 JU2 1404147344 57675802458 264 Totale89520553544866128220107395104687283412 Fonte:UFAG

Tabella 48

Mutui accordati dai Cantoni nel quadro dell'aiuto alla conduzione aziendale – 2002 (quote federali e cantonali)

A56 ALLEGATO
CantoneNumeroImportoPersingolocasoDurataammortamento 1000fr.1000fr.anni ZH8 98012315 BE24 3 17913215 LU30 4 53515119 UR SZ6 96416114 OW NW6 63210512 GL2 1356818 ZG1 1201208 FR13 1 82514010 SO9 1 07111914 BL3 1876213 SH3 185628 AR10 7507512 AI SG24 2 64411014 GR5 3957918 AG10 1 21012114 TG2 26413213 TI5 65013015 VD69 10 70915513 VS21 3 22715412 NE5 55011011 GE JU14 952687 Totale27035164Ø:130Ø:14 Fonte:UFAG

sui contributi

sui crediti d'investimento e sui mutui per l'aiuto alla conduzione aziendale

Tabella 50

Aiuti finanziari all'allevamento di animali – 2002

Bovini143890005638968 Tenuta del libro genealogico2 819 000

Esami funzionali per la produzione di latte e carne10 833 000

Apprezzamento della conformazione737 000 Equini11225004812122

Tenuta del libro genealogico595 000

Esami funzionali per la produzione di latte228 000 Razzeminacciate6280005 Totale19735000700734

1 Puledri identificati

dello Stato / Organizzazioni d'allevamento

ALLEGATO A57 Tabella
Ricapitolazione
ProvvedimentoProgettiapprovatiin1000fr. 200020012002 Contributi820449569077214 Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture)27 12427 41622 687 Costruzione di strade agricole12 15712 0539 243 Acquedotti 8 6855 9685 566 Altri provvedimenti del genio civile8 68119 2855 684 Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo23 66728 48331 410 Altri provvedimenti nel settore delle costruzioni rurali1 7302 4852 624 Fonte:UFAG Tabella
Ricapitolazione
ProvvedimentoCreditiaccordatiin1000fr. 200020012002 Creditid'investimento1241951265105283412 Aiuto iniziale 71 38569 98489 520 Acquisto dell'azienda da parte dell'affittuario2 7375 1735 535 Edifici d'abitazione 47 08244 36044 866 Edifici rurali 113 710132 921128 221 Acquisto in comune dell'inventario,lavorazione e stoccaggio di prodotti agricoli418211 52610 583 Bonifiche fondiarie 2 8551 1414 687 Mutuiperl'aiutoallaconduzioneaziendale1310623441335164 1Accordati dal Cantone Fonte:UFAG
49a
49b
SpecieanimaleeprovvedimentiImportoAnimaliLGOrganizzazioni d'allevamento fr.Numero
Suini1677500163582 Ovini1094000854502 Capreepecorelattifere824000302184
Fonti:Conto

Conto dello Stato 1999 rappresenta la base per la ripartizione dei mezzi finanziari fra i singoli settori. Le uscite per la valorizzazione delle patate o della frutta o quelle dell'Amministrazione dei cereali 1990/92,ad esempio, figurano come uscite dell'UFAG.All'epoca esistevano ancora conti separati.Per tale motivo le cifre relative al 1990/92 non sono identiche a quelle figuranti nel Conto dello Stato.L'aumento delle spese d'amministrazione è riconducibile in primo luogo al fatto che alcune prestazioni,come ad esempio quelle per le Casse pensioni, non sono più riportate come un'unica rubrica nel Conto dello Stato,bensì ripartite fra i singoli Uffici.

1 Le uscite straordinarie del settore lattiero sono comprese nel presente importo.Ciò è andato a carico di altri settori,come p.es.miglioramento delle strutture e produzione animale.

Fonti:Conto dello Stato,UFAG

A58 ALLEGATO Tabella 51
della Confederazione per agricoltura e alimentazione,in 1000 fr. Ambitodispesa1990/922000200120021990/92–2000/02 % UsciteUFAG269944233591613565776368370231.0 Produzioneesmercio16849949546969015579786191-43.9 Promozione dello smercio59 52159 99858 798 Economia lattiera1 127 273716 156666 149753 583-36.8 Produzione animale133 90226 19346 37020 337-76.9 Produzione vegetale423 819152 826129 040145 901-66.4 Pagamentidiretti772258211447023335752428673196.8 Pagamenti diretti generali758 3321 758 9851 916 5801 981 432148.7 Pagamenti diretti ecologici13 926355 485416 995447 2412819.5 Miglioramentodellebasi20876124550327658822282018.9 Miglioramenti strutturali133 87988 000102 05890 000-30.3 Crediti d'investimento27 136100 00098 18070 000229.4 Aiuti per la conduzione aziendale9527 75330 0009 0001537.0 Consulenza e contributi per la ricerca21 47622 01523 03923 7376.8 Lotta alle malattie delle piante e ai fitofagi1 4496 7352 1198 996310.6 Produzione vegetale e animale23 86921 00021 19221 087-11.6 Amministrazione3342944492540565359051.7 Altreuscite3481633683293964463834979.9 Contributi d'esportazione per prodotti agricoli trasformati93 867111 84298 355114 90015.4 Assegni famigliari nell'agricoltura77 99691 23091 44780 40012.4 Stazioni di ricerche agronomiche96 431117 619122 127118 29723.8 Istituto nazionale d'allevamento equino6 8436 5147 0087 1960.9 Altre73 02654 68777 50962 704-11.0 Totaleagricolturaealimentazione304760537274903962222406719928.6 Osservazione:il
Uscite

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Aspetti internazionali

UE-4:si riferisce a:Germania (D),Francia (F),Italia (I) e Austria (A)

UE-5:UE-4 più Paesi Bassi (NL) o Belgio (B)

UE-6:UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

D:Repubblica federale di Germania (compr.ex DDR dal 1991)

Avvertenza:le cifre in corsivo sono calcolate sulla base di indici (Eurostat)

Fonti:UFAG,UST,USC,Banca Nazionale Svizzera,Eurostat,ZMP,Agreste,U.S.Department of Agriculture

ALLEGATO A59
Tabella 52
ProdottoPaeseUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % LatteCHct./kg104.9779.4179.9078.39-25 UE-5ct./kg56.5549.0250.7146.87-14 - Dct./kg 57.28 49.2052.1746.21-14 - Fct./kg48.6747.1747.5344.95-4 - Ict./kg68.7653.22 53.1051.94 -23 - Act./kg66.6445.1849.9546.27-29 - NLct./kg57.9349.5151.8848.01-14 USA ct./kg40.5745.7955.8141.5518 ToriCHfr./kgPM9.288.856.857.23-18 UE-4fr./kg PM5.594.503.544.13-27 - Dfr./kg PM5.224.183.203.78-29 - Ffr./kg PM5.564.403.484.13-28 - Ifr./kg PM5.834.883.874.46-24 - Afr./kg PM6.494.403.704.04-38 USAfr./kg PM4.354.895.114.3810 VitelliCHfr./kgPM14.3913.1312.0311.77-14 UE-5fr./kg PM8.658.067.387.13-13 - Dfr./kg PM8.989.388.198.50-3 - Ffr./kg PM8.948.858.428.03-6 - Ifr./kg PM8.817.056.786.40-23 - A (dal 92)fr./kg PM9.607.366.386.22-31 - NLfr./kg PM7.837.356.136.00-17 USAfr./kg PM5.056.796.835.7128 SuiniCHfr./kgPM5.834.694.544.47-22 UE-6fr./kg PM2.932.162.471.93-25 - Dfr./kg PM2.882.202.521.98-22 - Ffr./kg PM2.842.172.491.90-23 - Ifr./kg PM3.48 2.522.992.40 -24 - Afr./kg PM 3.18 1.872.151.66-40 - NLfr./kg PM2.641.912.001.61-30 - Bfr./kg PM3.012.172.551.96-26 USAfr./kg PM1.882.022.081.44-2 PolliCHfr./kgPV3.722.812.762.72-26 UE-5fr./kg PV1.491.131.171.07-24 - Dfr./kg PV1.431.081.171.05-23 - Ffr./kg PV1.301.021.071.00-21 - Ifr./kg PV1.891.501.421.28-26 - Afr./kg PV2.291.221.231.18-47 - NLfr./kg PV1.360.941.090.93-28 USAfr./kg PV0.981.341.471.0731 UovaCHfr./100pz.33.2921.4623.1223.44-32 UE-5fr./100 pz.10.679.328.688.48-17 - Dfr./100 pz. 13.12 10.669.719.64-24 - Ffr./100 pz.8.607.076.756.18-23 - Ifr./100 pz.12.86 12.6611.5411.62 -6 - Afr./100 pz.12.6713.4713.5013.366 - NLfr./100 pz.7.946.846.526.41-17 USAfr./100 pz.7.559.108.667.8213
Prezzi alla produzione di prodotti di origine animale Svizzera – diversi Paesi

Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetaleSvizzera – diversi Paesi

UE-4:si riferisce a:Germania (D),Francia (F),Italia (I) e Austria (A)

UE-5:UE-4 più Paesi Bassi (NL) o Belgio (B)

UE-6:UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

D:Repubblica federale di Germania (compr.ex DDR dal 1991)

1 Media di 4 anni (alternanza) 1990/93 e variazione 1990/93–1998/2001

Avvertenza:le cifre in corsivo sono calcolate sulla base di indici (Eurostat)

Fonti:UFAG,UST,USC,Banca Nazionale Svizzera,Eurostat,ZMP,Agreste,U.S.Department of Agriculture

A60 ALLEGATO
Tabella 53a
ProdottoPaeseUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % FrumentoCHfr./100kg99.3466.3555.6556.63-40 UE-4fr./100 kg28.5918.1117.4915.64-40 - Dfr./100 kg26.8118.0516.8514.88-38 - Ffr./100 kg28.3717.6717.3415.64-40 - Ifr./100 kg35.92 23.4223.4220.98 -37 - Afr./100 kg43.3017.2115.9014.00-64 USA fr./100 kg15.3215.8817.5519.2515 OrzoCHfr./100kg70.2448.5245.0844.88-34 UE-4fr./100 kg25.9716.9415.7313.57-41 - Dfr./100 kg24.4715.9714.8912.72-41 - Ffr./100 kg25.6717.6216.1613.92-38 - Ifr./100 kg34.52 22.9421.8619.88 -38 - Afr./100 kg36.0515.1914.4212.88-61 USAfr./100 kg12.3013.1513.6413.9810 MaisdagranellaCHfr./100kg73.5447.6543.3345.17-38 UE-4fr./100 kg33.7220.2119.0318.05-43 - Dfr./100 kg30.4418.5717.5515.86-43 - Ffr./100 kg29.6319.2918.2716.78-39 - Ifr./100 kg40.80 22.6821.2621.39 -47 - Afr./100 kg36.3717.2015.4214.11-57 USAfr./100 kg12.7612.2312.5313.10-1 PatateCHfr./100kg38.5536.1235.1534.94-8 UE-6fr./100 kg16.9910.7714.3415.18-21 - Dfr./100 kg13.699.569.8512.41-22 - Ffr./100 kg15.5010.5213.3515.10-16 - Ifr./100 kg43.79 40.7649.2849.09 6 - Afr./100 kg30.3617.3413.8012.63-52 - NLfr./100 kg16.315.4113.2912.69-36 - Bfr./100 kg12.496.4212.268.58-27 USAfr./100 kg18.0821.3122.5227.5832 BarbabietoledazuccheroCHfr./100kg14.8411.5813.3011.64-18 UE-4fr./100 kg7.376.466.975.94-13 - Dfr./100 kg7.896.437.646.52-14 - Ffr./100 kg5.845.685.944.91-6 - Ifr./100 kg9.598.27 8.107.05 -19 - A (dal 92)fr./100 kg9.217.287.066.85-23 USAfr./100 kg----ColzaCHfr./100kg203.6761.2679.5778.56-64 UE-4fr./100 kg48.7128.4733.7033.13-35 - Dfr./100 kg55.4527.9632.9432.26-44 - Ffr./100 kg41.7729.3534.8634.46-21 - Ifr./100 kg52.5322.4823.2323.86-56 - A (dal 92)fr./100 kg53.6922.7028.9826.88-51 USAfr./100 kg----Mele:GoldenDelicious1CHfr./kg1.120.861.040.82-19 UE-5fr./kg0.790.460.500.61-34 - Dfr./kg 1.07 0.490.550.61-49 - Ffr./kg0.680.46 0.400.56 -30 - Ifr./kg0.75 0.470.580.63 -25 - A (div.)fr./kg1.020.400.491.09-35 - Bfr./kg0.800.440.440.42-46 USA (div.)fr./kg0.660.730.660.8212

Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale Svizzera – diversi Paesi

fr./anno3716304531352851-19

fr./anno3376296529962800-14

- Imio.di fr./anno4411339534793304-23

- Amio.di fr./anno4362280829552790-35 USAmio.di fr./anno255129013267260315

UE-4:si riferisce a:Germania (D),Francia (F),Italia (I) e Austria (A)

UE-5:UE-4 più Paesi Bassi (NL) o Belgio (B)

UE-6:UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

UE-4/6:Germania (D),Francia (F),Italia (I) e Austria (A) nonché Belgio (B) e/o Paesi Bassi (NL) per determinati prodotti

D:Repubblica federale di Germania (compr.ex DDR dal 1991)

1 Media di 4 anni (alternanza) 1990/93 e variazione 1990/93–1998/2001

2 Il paniere standard si compone dei principali volumi di produzione in Svizzera nella media degli anni 1998–2000

Avvertenza:le cifre in corsivo sono calcolate sulla base di indici (Eurostat)

Fonti:UFAG,UST,USC,Banca Nazionale Svizzera,Eurostat,ZMP,Agreste,U.S.Department of Agriculture

ALLEGATO A61
Tabella 53b
ProdottoPaeseUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % PereI1CHfr./kg1.330.881.170.92-26 UE-5fr./kg0.960.700.770.71-25 - Dfr./kg 1.10 0.560.740.60-42 - Ffr./kg1.090.950.981.07-8 - Ifr./kg0.900.62 0.690.66 -27 - A (dal 92)fr./kg1.200.600.680.50-50 - Bfr./kg0.950.780.880.43-27 USAfr./kg0.570.580.710.6110 CaroteCHfr./kg1.091.151.201.2811 UE-6fr./kg0.520.520.640.5610 - Dfr./kg 0.48 0.310.480.44-13 - Ffr./kg0.440.470.680.5226 - Ifr./kg0.830.88 1.021.11 21 - Afr./kg0.420.280.320.29-29 - NLfr./kg0.390.510.400.16-8 - Bfr./kg0.360.150.290.31-30 USAfr./kg0.410.510.660.6850 CipolleCHfr./kg0.891.021.191.2128 UE-5fr./kg0.540.400.570.46-11 - Dfr./kg 0.30 0.160.280.25-23 - Ffr./kg0.600.66 1.060.72 36 - Ifr./kg0.700.380.410.42-43 - Afr./kg0.250.160.220.23-19 - Bfr./kg0.210.190.290.3733 USAfr./kg0.400.450.520.4621 PomodoriCHfr./kg2.422.151.902.32-12 UE-6fr./kg0.980.860.730.79-19 - Dfr./kg 0.89 1.100.971.1721 - Ffr./kg1.311.38 1.111.35 -2 - Ifr./kg0.900.740.650.65-25 - A (dal 92)fr./kg0.390.920.830.99131 - NLfr./kg1.251.170.911.21-12 - Bfr./kg1.221.391.121.283 USAfr./kg1.001.171.161.1215 Panierestandard2CHmio.difr./anno7200563554585376-24 UE-4/6mio.di
-
fr./anno3683300430752840-19
Dmio.di
- Fmio.di

Tabella 54

Prezzi al consumo di prodotti di origine animale Svizzera – diversi Paesi

(UE-4 con B,senza F)fr./pz.0.250.250.250.24-1

- max (A:90/92,00,01,02)fr./pz.0.330.340.350.343

USAfr./pz.0.100.150.160.1443

UE-4:si riferisce a:Germania (D),Francia (F),Italia (I) e Austria (A)

Osservazione in merito al Paese:(min) e (max) -> prezzo più basso,rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione

Avvertenza:la quota «label» (Bio,M-7,Coop NaturaPlan) riscontrabile nei negozi,segnatamente per il settore della carne,è più elevata in Svizzera che all'estero Fonti:UFAG,UST,ZMP,Uffici nazionali di statistica di F,B,A,USA,Ufficio di statistica della città di Torino (I)

A62 ALLEGATO
ProdottoPaeseUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % LattediconsumoCHfr./l1.851.551.551.56-16 UE-4fr./l1.301.091.131.13-14 - min (D:90/92,00,01,02)fr./l1.070.860.910.89-17 - max (I:90/92,00,01,02)fr./l1.821.771.821.83-1 USAfr./l1.041.241.291.1318 FormaggioCH-Emmentalerfr./kg20.1520.1820.5920.331 UE-4 (UE-4 con B,senza F)fr./kg15.9812.6512.5412.38-22 - min (D:90/92,00,01,02)fr./kg13.5210.0910.069.90-26 - max (I:90/92,B:00,01,02)fr./kg20.6817.1317.1317.00-17 USA (Cheddar)fr./kg11.1414.2614.9914.4731 BurroCHfr./kg13.7611.7612.1212.24-13 UE-4fr./kg9.048.018.077.64-13 - min (D:90/92,00,01,02)fr./kg6.815.705.925.16-18 - max (I:90/92,00,01,02)fr./kg12.9012.0111.6611.40-9 USAfr./kg5.969.3812.2810.5480 PannaCHfr./1⁄4l3.582.792.792.79-22 UE-3 (UE-4 con B,senza F e I)fr./ 1⁄4 l1.250.950.980.95-23 - min (D:90/92,00,01,02)fr./ 1⁄4 l1.130.870.910.86-22 - max (A:90/92,B:00,01,02)fr./ 1⁄4 l2.531.641.621.59-36 USAfr./ 1⁄4 l---ArrostodimanzoCHfr./kg26.3427.7325.9626.351 UE-4fr./kg16.0014.9214.8414.40-8 - min (F:90/92,00,01,02)fr./kg11.8511.7611.7811.69-1 - max (A:90/92,00,01,02)fr./kg24.3223.9323.1022.68-4 USAfr./kg9.2610.9511.9511.9526 ArrostodimaialeCHfr./kg18.4318.6019.3119.354 UE-4fr./kg11.8010.9912.0211.20-3 - min (A:90/92,01;D:00,02)fr./kg10.009.6610.439.59-1 - max (I:90/92,00,01,02)fr./kg13.6712.4313.7013.25-4 USAfr./kg---CotolettedimaialeCHfr./kg19.8819.8020.7420.402 UE-4fr./kg10.629.2410.189.39-10 - min (D:90/92,00,01,02)fr./kg9.718.399.538.54-9 - max (I:90/92,01;A:00,02)fr./kg12.4310.3611.0610.36-15 USAfr./kg10.0212.5413.1111.6724 ProsciuttoCHfr./kg25.5627.1328.4930.2412 UE-4fr./kg22.1319.7020.9920.20-8 - min (D:90/92,00,01,02)fr./kg20.3818.6319.8018.65-7 - max (I:90/92,00,01,02)fr./kg27.1523.1723.4923.99-13 USAfr./kg8.8510.3910.209.6714 PollifreschiCHfr./kg8.418.499.139.357 UE-4fr./kg5.724.935.395.05-10 - min (F:90/92,00,01,02)fr./kg4.843.864.134.07-17 -
USAfr./kg2.743.994.113.6843 UovaCHfr./pz.0.570.580.600.615 UE-4
-
max (I:90/92,00,01,02)fr./kg6.175.896.315.90-2
min (B:90/92,00,01,02)fr./pz.0.220.210.220.22-4

Tabella 55

Prezzi al consumo di prodotti di origine vegetale Svizzera – diversi Paesi

UE-4:si riferisce a:Germania (D),Francia (F),Italia (I) e Austria (A)

1 Media di 4 anni (alternanza) 1990/93 e variazione 1990/93–1998/2001

Osservazione in merito al Paese:(min) e (max) -> prezzo più basso,rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione Fonti:UFAG,UST,ZMP,Uffici nazionali di statistica di F,B,A,USA,Ufficio di statistica della città di Torino (I)

ALLEGATO A63
ProdottoPaeseUnità1990/922000200120021990/92–2000/02 % FarinabiancaCHfr./kg2.051.751.671.60-18 UE-4 (UE-4 con B,senza F)fr./kg1.100.910.930.92-16 - min (D:90/92;B:00,01,02)fr./kg0.790.790.780.77-1 - max (A:90/92,00,01,02)fr./kg1.671.001.101.10-36 USAfr./kg0.751.081.131.0745 PanebiancoCHfr./1⁄2kg2.091.831.751.74-15 UE-4fr./ 1⁄2 kg1.491.501.481.47-1 - min (D:90/92,00,01,02)fr./ 1⁄2 kg1.160.990.970.94-16 - max (A:90/92,00,01,02)fr./ 1⁄2 kg2.982.982.962.90-1 USAfr./ 1⁄2 kg1.121.731.861.7459 PatateCHfr./kg1.431.872.032.0839 UE-5 (UE-4 con B)fr./kg0.921.001.101.0614 - min (B:90/92;D:00,01,02)fr./kg0.560.720.790.7737 - max (A:90/92;F:00,01,02)fr./kg1.271.501.621.5823 USAfr./kg1.041.411.451.6946 ZuccheroCHfr./kg1.651.411.421.47-13 UE-3 (UE-4 con B,senza D,F)fr./kg1.751.541.491.44-15 - min (B:90/92,00,01,02)fr./kg1.671.461.411.38-15 - max (A:90/92,00,01,02)fr./kg1.891.661.661.60-13 USAfr./kg1.221.521.561.4423 OliovegetaleCH-Girasolefr./l5.053.963.753.88-24 UE-4 (UE-4 con B,senza D)fr./l2.812.342.262.32-18 - min (I:90/92,00,01,02)fr./l1.942.122.012.026 - max (F:90/92;F:00,01,02)fr./l3.562.512.452.46-31 USA - olio per insalatafr./l2.263.253.293.7051 MeleGoldenDelicious1CHfr./kg3.153.403.413.818 UE-4 (F e A:div.varietà)fr./kg3.162.372.502.59-21 - min (A:90/92;I:00,01,02)fr./kg2.941.972.122.19-27 - max (D:90/92;F:00,01,02)fr./kg3.252.722.792.99-14 USAfr./kg2.583.423.233.2525 Pere1CHfr./kg3.253.363.463.605 UE-4fr./kg3.432.752.752.87-20 - min (D:90/92,02;I:00,01)fr./kg3.322.402.482.64-25 - max (F:90/92,00,01,02)fr./kg3.623.173.073.36-13 USAfr./kg2.523.593.603.4237 BananeCHfr./kg2.522.832.863.0616 UE-4fr./kg2.612.172.332.14-15 - min (D:90/92,00,01,02)fr./kg1.891.992.161.917 - max (I:90/92;A:00,01,02)fr./kg3.562.462.582.51-29 USAfr./kg1.451.871.891.7426 CaroteCHfr./kg1.911.782.112.094 UE-5 (UE-4 con B)fr./kg1.711.321.521.43-17 - min (B:90/92,00,01,02)fr./kg1.060.941.161.101 - max (I:90/92,00,01,02)fr./kg2.321.551.671.75-29 USAfr./kg1.352.072.071.9150 CipolleCHfr./kg1.861.942.292.5622 UE-5 (UE-4 con B)fr./kg1.541.481.671.654 - min (B:90/92,00,01,02)fr./kg0.920.920.991.077 - max (I:90/92;F:00,01,02)fr./kg1.751.922.082.2719 USAfr./kg1.29--PomodoriCHfr./kg3.733.503.213.75-7 UE-5 (UE-4 con B)fr./kg3.603.373.143.46-8 - min (F:90/92;D:01,02;A:00)fr./kg3.332.952.772.93-13 - max
USA
Panierestandardfr./kg----UE-4/5fr./kg----Media inferiore UEfr./kg----Media superiore UEfr./kg----USA fr./kg-----
(I:90/92,00,01,02)fr./kg4.413.813.734.45-9
(in pieno campo)fr./kg3.295.154.924.5448

■■■■■■■■■■■■■■■■ Atti legislativi in ambito agricolo

Leggi

–Legge federale del 29 aprile 1998 sull'agricoltura (Legge sull'agricoltura,LAgr,RS 910.1)

–LF del 20 marzo 1959 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali (Legge sui cereali,RS 916.111.0)

–Legge federale del 4 ottobre 1991 sul diritto fondiario rurale (LDFR,RS 211.412.11)

–LF del 4 ottobre 1985 sull'affitto agricolo (LAAgr,RS 221.213.2)

–LF dell'8 ottobre 1982 sull'approvvigionamento economico del Paese (Legge sull'approvvigionamento del Paese,LAP,RS 531)

–LF del 13 dicembre 1974 su l'importazione e l'esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632.111.72)

–Legge sulla tariffa delle dogane (LTD,RS 632.10)

–LF del 20 marzo 1975 sulla protezione delle novità vegetali (RS 232.16)

–LF del 20 giugno 1952 sugli assegni familiari nell'agricoltura (LAF,RS 836.1)

–LF del 22 giugno 1979 sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio,LPT,RS 700)

–LF del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso (Legge sulle derrate alimentari,LDerr,RS 817.0)

–Legge federale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque (LPAc,RS 814.20)

–LF del 9 marzo 1978 sulla protezione degli animali (LPDA,RS 455)

–LF del 1°luglio 1966 sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN,RS 451)

–LF del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (Legge sulla protezione dell'ambiente,LPAmb,RS 814.01)

Ordinanze

Aspetti generali

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 sulla terminologia agricola e sul riconoscimento delle forme di azienda (Ordinanza sulla terminologia agricola,OTerm,RS 910.91)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la rilevazione e il trattamento di dati agricoli (Ordinanza sui dati agricoli,RS 919.117.71)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (RS 919.118)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il catasto della produzione agricola e la delimitazione di zone (Ordinanza sulle zone agricole,RS 912.1)

Produzione e smercio

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente le organizzazioni di categoria e le organizzazioni di produttori (RS 919.117.72)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il sostegno della promozione dello smercio di prodotti agricoli (Ordinanza sulla promozione dello smercio,RS 916.010)

–Ordinanza del 28 maggio 1997 sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati (ODOP/IGP,RS 910.12)

–Ordinanza del 22 settembre 1997 sull'agricoltura biologica e la designazione dei prodotti vegetali e delle derrate alimentari ottenuti biologicamente (Ordinanza sull'agricoltura biologica,RS 910.18)

–Ordinanza del 3 novembre 1999 concernente la dichiarazione di prodotti agricoli ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera (Ordinanza sulle dichiarazioni agricole,ODAgr,RS 916.51)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di prodotti agricoli (Ordinanza sulle importazioni agricole, OIAgr,RS 916.01)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il contingentamento della produzione lattiera (Ordinanza sul contingentamento lattiero,OCL,RS 916.350.1)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il prezzo d'obiettivo,i supplementi e gli aiuti nel settore lattiero (Ordinanza sul sostegno del prezzo del latte,OSL,RS 916.350.2)

A64 ALLEGATO

–Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'importo degli aiuti per i latticini nonché le prescrizioni relative al settore del burro e all'importazione di latte intero in polvere (RS 916.350.21)

–Ordinanza del 7 dicembre 1999 concernente la transizione al nuovo disciplinamento del mercato lattiero (Ordinanza di transizione nel settore del latte,RS 916.350.3)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'assicurazione della qualità e il controllo di qualità nell'economia lattiera (Ordinanza sulla qualità del latte,OQL,RS 916.351.0)

–Ordinanza del 13 aprile 1999 concernente l'assicurazione della qualità nella produzione lattiera (RS 916.351.021.1)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 sull'importazione di latte e latticini,di oli e grassi commestibili,nonché di caseina e caseinati (Ordinanza sull'importazione di latte e oli commestibili,OILOC,RS 916.355.1)

–Ordinanza dell'UFAG del 30 marzo 1999 concernente l'importazione di burro (RS 916.357.1)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di animali della specie equina (Ordinanza sull'importazione di equini, OIEq,RS 916.322.1)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato del bestiame da macello e della carne (Ordinanza sul bestiame da macello, OBM,RS 916.341)

–Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 sul pollame (RS 916.341.61)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli effettivi massimi per la produzione di carne e di uova (Ordinanza sugli effettivi massimi,OEMax,RS 916.344)

–Ordinanza del 7 luglio 1971 sull'utilizzazione della lana di pecora indigena (RS 916.361)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato delle uova (Ordinanza sulle uova,OU,RS 916.371)

–Ordinanza del DFE del 18 giugno 1996 sulle uova (RS 916.371.1)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i contributi di superficie e di trasformazione nella campicoltura (Ordinanza sui contributi nella campicoltura,OCCamp,RS 910.17)

–Ordinanza generale del 16 giugno 1986 concernente la legge sui cereali (RS 916.111.01)

–Ordinanza del DFEP del 16 giugno 1986 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali panificabili (Ordinanza concernente i cereali panificabili,RS 916.111.011)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la determinazione delle aliquote di dazio e l'importazione di cereali da semina, alimenti per animali,paglia,strame e merci la cui trasformazione produce residui che servono al foraggiamento (Ordinanza sull'importazione di cereali da semina e di alimenti per animali,RS 916.112.211)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la valorizzazione,l'importazione e l'esportazione di patate (Ordinanza sulle patate,RS 916.113.11)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la coltivazione e la trasformazione di barbabietole da zucchero (Ordinanza sullo zucchero,RS 916.114.11)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione e l'esportazione di verdura,frutta e prodotti della floricoltura (OIEVFF,RS 916.121.10)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo e la valorizzazione della frutta a granelli (Ordinanza sui provvedimenti per la frutta,RS 916.131.11)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la viticoltura e l'importazione di vino (Ordinanza sul vino,RS 916.140)

–Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente l'elenco dei vitigni e l'esame delle varietà (RS 916.143.5)

Pagamenti diretti

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i pagamenti diretti all'agricoltura (Ordinanza sui pagamenti diretti,OPD,RS 910.13)

–Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (Ordinanza SSRA,RS 910.132.4)

–Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'uscita regolare all'aperto degli animali da reddito (Ordinanza URA,RS 910.132.5)

–Ordinanza del 29 marzo 2000 concernente i contributi d'estivazione (OCEst,RS 910.133)

–Ordinanza del 4 aprile 2001 sul promovimento regionale della qualità e dell’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica dell’agricoltura (Ordinanza sulla qualità ecologica,OQE,RS 910.14)

ALLEGATO A65

Miglioramento delle basi

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 sui miglioramenti strutturali nell'agricoltura (Ordinanza sui miglioramenti strutturali, OMSt,RS 913.1)

–Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente la graduazione delle aliquote forfettarie per gli aiuti agli investimenti (RS 913.211)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli aiuti per la conduzione aziendale quale misura sociale collaterale nell'agricoltura (Ordinanza sugli aiuti per la conduzione aziendale,OACA,RS 914.11)

–Ordinanza dell'8 novembre 1995 concernente la ricerca agronomica (ORA,RS 426.10)

–Ordinanza del 13 dicembre 1993 concernente la formazione professionale agricola (OFPA,RS 915.1)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'allevamento di animali (RS 916.310)

–Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la produzione e la commercializzazione del materiale vegetale di moltiplicazione (Ordinanza sulle sementi,RS 916.151)

–Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente le sementi e i tuberi-seme delle specie campicole nonché di piante foraggere (Ordinanza del DFE sulle sementi e i tuberi-seme,RS 916.151.1)

–Ordinanza del DFE dell’11 giugno 1999 sulla produzione e la commercializzazione del materiale di moltiplicazione e delle piante di specie da frutto e di vite certificati (RS 916.151.2)

–Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente il catalogo delle varietà di cereali,patate,piante foraggere e canapa (Ordinanza sul catalogo delle varietà,RS 916.151.6)

–Ordinanza del 23 giugno 1999 concernente l'omologazione dei prodotti fitosanitari (Ordinanza sui prodotti fitosanitari,RS 916.161)

–Ordinanza del 26 gennaio 1994 sulla messa in commercio di concimi e di prodotti ad essi equiparati (Ordinanza sui concimi,RS 916.171)

–Ordinanza del 28 febbraio 2001 sulla protezione dei vegetali (OPV,RS 916.20)

–Ordinanza del DFE del 25 gennaio 1982 concernente l'obbligo di segnalare i fitofagi e le malattie di pericolo generale (RS 916.201)

–Ordinanza del 28 aprile 1982 sulla lotta contro la cocciniglia di San José,la necrosi batterica e le virosi degli alberi da frutta, di generale pericolo (RS 916.22)

–Ordinanza del 26 maggio 1999 concernente la produzione e la messa in commercio degli alimenti per animali (Ordinanza sugli alimenti per animali,RS 916.307)

–Ordinanza del DFE del 10 giugno 1999 concernente la produzione e la messa in commercio di alimenti per animali,additivi per l'alimentazione animale,coadiuvanti per l'insilamento e alimenti dietetici (Ordinanza sul libro dei prodotti destinati all'alimentazione degli animali,OLAIA,RS 916.307.1)

–Ordinanza dell'UFAG del 16 giugno 1999 concernente la lista degli alimenti OMG per animali (RS 916.307.11)

Tali documenti possono venir consultati o ordinati:

–Accesso via Internetwww.admin.ch/ch/i/rs/rs.html

–Ordinazioni presso UFCL,Distribuzione pubblicazioni – per Internetwww.bundespublikationen.ch – per fax031 325 50 58

A66 ALLEGATO

Terminologia e metodi

Terminologia

Beni pubblici: i beni pubblici si distinguono in base a due caratteristiche:mancanza di rivalità e assenza del principio di esclusione.Vi è mancanza di rivalità se il consumo di un determinato bene non pregiudica altri consumatori.L’assenza del principio di esclusione implica che non è possibile escludere singoli fruitori dal consumo di beni pubblici.Tra i beni pubblici rientrano ad esempio la difesa del Paese,il riposo nei boschi,l’apprezzamento di un paesaggio incontaminato.Per i beni pubblici non esiste alcun mercato e di conseguenza neppure un prezzo di mercato.Essi devono quindi venir approntati dallo Stato o,su suo incarico,da terzi.

Effetti esterni: Gli effetti esterni,o esternalità,sono effetti secondari positivi o negativi su terzi o sulla società,riconducibili al comportamento in materia di consumi o ai processi di produzione di singoli attori.Siccome non vengono immediatamente recepiti a livello di mercato,rispettivamente di prezzo di mercato,provocano distorsioni dello stesso e disfunzioni nel collocamento di beni e fattori di produzione.L’obiettivo di una politica economica razionale consiste nell’internalizzazione degli effetti esterni.

Esempi di effetti esterni:

Effettiesterninegativi(costisociali)

Effettiesternipositivi(vantaggisociali)

ProduzioneConsumo

Conseguenze negative per l’acqua potabile,Incremento dei costi della salute a causa le acque sotterranee o superficiali dell’abuso di alcol e tabacco a seguito di una concimazione inadeguata

Conservazione e cura del paesaggio Riduzione dei costi della salute grazie colturale attraverso la produzione agricolaallo sport di massa praticato nel tempo libero

Equivalente latte: un equivalente latte corrisponde al tenore medio in grasso e proteine di un chilogrammo di latte crudo (73 g) e consente di calcolare la quantità di latte trasformato in latticini.

Indicatore ambientale per l’agricoltura: rilevazione rappresentativa che raggruppa i dati su una causa,uno stato di cose,un cambiamento o un rischio ambientale in relazione alle attività agricole e che riveste notevole importanza per i responsabili dei processi decisionali (ad es.grado d’erosione del suolo;definizione dell’OCSE).

Legge sul cioccolato: legge federale su l’importazione e l’esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632.111.72):applicazione del Protocollo 2 dell’accordo di libero scambio concluso fra Svizzera e CE nel 1972.Compensazione della differenza del prezzo delle materie prime fra il prezzo sul piano indigeno e quello praticato sul mercato mondiale per le materie prime agricole (esportazione:contributi all’esportazione / importazione:elementi mobili).

Margine: differenza tra prezzo al consumo e prezzo alla produzione (valore assoluto),rispettivamente quota che per ogni franco speso dal consumatore ricade sugli addetti alla trasformazione e sui commercianti (valore relativo).

Mediano: valore mediano (in ambito statistico):il valore centrale di una seriazione (ad es.serie di misurazioni).

Monitoraggio: osservazione costante,sulla scorta di indicatori,per un periodo determinato senza tenere conto,con un modello orientato ai problemi,delle relazioni causali.Il monitoraggio consente di mostrare le tendenze in atto.Esempi:evoluzione della superficie agricola utile,delle popolazioni di uccelli,eccetera.

ALLEGATO A67 ■■■■■■■■■■■■■■■■

Multifunzionalità dell’agricoltura: il concetto di agricoltura multifunzionale definisce i molteplici compiti svolti dall’agricoltura. Comprende le prestazioni che vanno ben oltre la mera produzione agricola.Tra queste rientrano la sicurezza dell’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari,la cura del paesaggio colturale,la conservazione delle basi naturali di produzione e della biodiversità nonché il contributo volto a mantenere le aree rurali vitali dal profilo economico e sociale.Un’agricoltura multifunzionale contribuisce considerevolmente allo sviluppo sostenibile.I compiti multifunzionali dell’agricoltura sono ancorati nella Costituzione federale (art.104).

Prezzo d’obiettivo: valore indicativo fissato dal Consiglio federale per ogni chilogrammo di latte commercializzato con un tenore complessivo di 73 grammi di grasso e proteine.Il prezzo d’obiettivo può venir raggiunto per il latte trasformato in prodotti con un valore aggiunto elevato e facilmente commerciabili.L’ammontare del prezzo d’obiettivo dipende soprattutto dalla valutazione della situazione del mercato e dai mezzi a disposizione nell’ambito del sostegno al mercato.Il supplemento per il foraggiamento senza insilati non viene tenuto in considerazione.

Proprietà abiotiche: caratteristiche chimiche o fisiche di un’area,come fattori climatici (luce,temperatura ecc.),proprietà del suolo, condizioni idrologiche e conformazione del terreno.

Proprietà biotiche: caratteristiche di un’area derivanti dalla sua flora e fauna.

Quartile: quarto (in ambito statistico):ripartizione di un valore in quattro sottoinsiemi successivi.

Traffico di perfezionamento: nell’ambito del traffico di perfezionamento le merci importate temporaneamente per essere lavorate, trasformate o riparate beneficiano,a determinate condizioni,di una riduzione del dazio o dell’esenzione.Per i prodotti agricoli e le materie prime agricole il traffico di perfezionamento è consentito soltanto nel caso in cui non siano disponibili in quantità sufficiente prodotti indigeni simili oppure se per tali prodotti lo svantaggio a livello di prezzo della materia prima per l’industria alimentare svizzera non possa venir compensato con altri provvedimenti adeguati.

Valore medio: media (in ambito statistico):somma delle cifre di una serie divisa per il numero delle cifre.

Valutazione: sinonimo di controllo del successo dei provvedimenti.Si tratta di un metodo per la rilevazione e l’apprezzamento dell’effettività (livello di raggiungimento degli obiettivi),dell’efficacia (relazione di causa ed effetto) e dell’efficienza (economicità) di provvedimenti o strumenti.La valutazione presuppone l’esistenza di obiettivi prestabiliti e consente soprattutto di effettuare paragoni:confronto tra gruppi di controllo,confronto prima/dopo,confronto trasversale.

Varianza: indice di variabilità (in ambito statistico):media del quadrato degli scarti dalla media delle singole osservazioni di una popolazione statistica.

Per ulteriori definizioni si rinvia a:

–«Terminologia economico-aziendale in ambito agricolo» (disponibile presso:Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale,Länggasse 79,3052 Zollikofen).

–Ordinanza sulla terminologia agricola (RS 910.91).

A68 ALLEGATO

Metodi

Rilevazione del prezzo del latte

L’UFAG rileva mensilmente i prezzi alla produzione e informa sui risultati nella pubblicazione «Rapporto sul latte».Si distingue tra le seguenti quattro categorie di prezzo:prezzo del latte considerato globalmente,prezzo del latte per l’industria,prezzo del latte trasformato in formaggio e prezzo del latte biologico.I prezzi del latte vengono rilevati sia su base nazionale sia su base locale,secondo una ripartizione in cinque regioni: Regione I: Ginevra,Vaud,Neuchâtel,Giura e parti della regione francofona del Canton Berna (distretti di La Neuveville,Courtelary e Moutier). Regione II: Berna (tranne i distretti della regione I),Lucerna,Unterwaldo (Obwaldo,Nidwaldo),Uri, Zugo e una parte del Canton Svitto (distretti di Schwytz e di Küssnacht). Regione III: Basilea Campagna e Basilea Città,Argovia e Soletta. Regione IV: Zurigo,Sciaffusa,Turgovia,Appenzello Interno ed Appenzello Esterno,S.Gallo,una parte del Canton Svitto (distretti di Einsiedeln,March e Höfe),Glarona e Grigioni. Regione V: Vallese e Ticino.

Le cinque regioni della rilevazione dei prezzi

Fonte: UFAG

Alla rilevazione dei prezzi del latte,che secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte va eseguita presso gli addetti alla valorizzazione del latte,prendono parte tutti i principali responsabili della trasformazione industriale del latte nonché un novero rappresentativo di caseifici.In tal modo è possibile rilevare i dati riguardanti oltre il 60 per cento del latte prodotto.Secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte,per prezzo pagato s’intende il prezzo versato per il latte sul luogo di rilevazione (presso l’azienda o il centro di raccolta), compresi i supplementi concessi abitualmente in loco e le detrazioni.Il supplemento per il foraggiamento senza insilati,i contributi volontari delle associazioni nonché le detrazioni per il siero non sono contemplati nel prezzo del latte oggetto della rilevazione.

ALLEGATO A69
I II III IV V

Calcolo dei margini lordi Latte e latticini

In una prima fase,il margine lordo del latte e dei latticini è il risultato di un calcolo teorico del valore aggiunto nei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt».Il valore aggiunto calcolato per i singoli prodotti è espresso in franchi per chilogrammo di latte crudo utilizzato.Il margine lordo del latte e dei latticini è quindi la differenza fra il prezzo spuntato dai produttori lattieri e il prezzo al consumo del prodotto finito.

In una seconda fase,il valore aggiunto viene corretto in funzione delle caratteristiche specifiche dei prodotti.Nel calcolo dei singoli margini lordi sono ad esempio contemplati i contributi della Confederazione,le deduzioni e i supplementi vincolati ai prodotti nonché il valore dei sottoprodotti.Il margine lordo del latte e dei latticini risulta dal valore aggiunto e dalle caratteristiche specifiche dei prodotti. Il margine lordo totale del latte e dei latticini ingloba tutti i margini lordi dei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt»,i quali risultano dai calcoli concernenti i prodotti indicatori osservati.

Il quantitativo di latte crudo valorizzato annualmente in Svizzera costituisce la base per il calcolo del margine lordo totale del latte e dei latticini nonché dei margini lordi dei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna» e «yogurt».Il singolo tipo di valorizzazione è ponderato in funzione della quota del prodotto rispetto al quantitativo di latte crudo.

Il calcolo del margine lordo riguarda unicamente il valore aggiunto dei latticini prodotti e consumati in Svizzera.Dal quantitativo di latte trasformato dev’essere pertanto dedotta la quota esportata.

Per la rilevazione dei prezzi al consumo si distinguono tre canali di vendita:grande distribuzione,discounter e commercio specializzato. I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’Istituto di analisi del mercato di Hergiswil (IHA GfM).

Resa: 8%Aiuti, tasse, valore dei

A70 ALLEGATO
PV1/kg
Margine lordo del formaggio Emmentaler (Ottobre 2000) PV1/kg
Emmentaler
Latte crudo Prezzo del latte Margine lordo Emmentaler
fr. / kg 1 PV = prezzo di vendita Fonte: UFAG 0 20.44 1.64 0.81
sottoprodotti, ecc.

Carne

Il margine lordo di trasformazione-distribuzione della carne fresca destinata al consumo rilevato nella vendita al minuto è un valore reale (a prezzi del gennaio 1999),IVA esclusa (IVAe).Esso è espresso in franchi per chilogrammo di peso morto (PM).Il margine lordo è la differenza tra il rendimento lordo e i costi variabili totali,ma anche la differenza fra l‘entrata netta e il prezzo di costo.

Il rendimento lordo equivale alla cifra d‘affari del settore della trasformazione-distribuzione o alle uscite del consumatore (economie domestiche e grossisti).Comprende la carne venduta fresca al consumo e la valorizzazione della carne per salsicce,della pelle e degli scarti a livello di grossisti.

I costi variabili totali comprendono il prezzo di costo corretto del bestiame.Si tratta di un prezzo medio ponderato (convenzionale, label),franco macello,che di conseguenza comprende un eventuale margine del negoziante o costi di trasporto,ma dal quale è dedotto il profitto riconducibile a importazioni effettuate nel quadro dei contingenti doganali.I costi variabili comprendono pure le spese d’eliminazione degli scarti di macellazione,della testa e dei piedi,la tassa sul traffico pesante (TTPCP) e la quota di partecipazione al marketing di base di Proviande.

Avvertenza: le proporzioni del grafico non sono reali. I prezzi indicati fungono da esempio per il calcolo del margine lordo sulla carne fresca bovina nel 2000. Trattasi di franchi il chilogrammo di peso morto (PM), prezzo costante (valore reale in data 1.1999), IVA esclusa. Fonte: UFAG

Per la definizione dettagliata del margine lordo di trasformazione-distribuzione si rinvia alle edizioni speciali del Rapporto sul mercato della carne,gennaio 2001 e aprile 2002 (numeri 140 e 155) pubblicati dalla Sezione Osservazione del mercato dell’UFAG.Tali rapporti sono disponibili su richiesta.

ALLEGATO A71
Rendimento lordo (= franco del consumatore):
Costi variabili
16.74 fr./kg PM
totali: 8.46 fr./kg PM
Carni fresche da banco (prezzo al dettaglio) 15.54 fr./kg PM Entrata netta (POC) 16.62 fr./kg PM Prezzo di costo osservato corretto (PCC) 8.34 fr./kg PM Imp. (TVI) 0.77 fr./kg PM Margine lordo (ML2) 8.28 fr./kg PM Carne per salsicce (prezzo grossista) 0.56 fr./kg PM Scarti vendibili (prezzo al dettaglio) 0.64 fr./kg PM Scarti e ossi da incenerire, tassa TPCP, marketing, 0.12 fr./kg PM Prezzo di costo osservato (PCO) 9.11 fr./kg PM

Frutta e verdura

Il margine lordo della frutta e della verdura è la differenza fra il prezzo di costo di un prodotto al primo livello commerciale – eccettuati i costi d’imballaggio – e il prezzo di vendita (compr.eventuali costi d’imballaggio).Nel calcolo dei margini lordi vengono tenuti in considerazione sia i dati del mercato indigeno sia quelli del mercato d’importazione.I dati del mercato d’importazione comprendono l’imposizione doganale.Vengono considerati sette tipi di frutta e di verdura che rivestono un significato particolare dal profilo della cifra d’affari. Per la frutta trattasi di:mele (valori delle Golden Delicious e delle principali varietà destinate all’immagazzinamento nonché delle importazioni di Granny Smith,ponderati in funzione dei quantitativi),pere (valori delle pere indigene e di quelle importate,escluse le pere Abate e Nashi,ponderati in funzione dei quantitativi),fragole,nettarine,ciliegie,albicocche e arance.Per la verdura trattasi di:pomodori (pomodori carnosi,pomodori tondi,entrambi con quota ponderata in funzione dei quantitativi),cavolfiori,cipolle gialle,carote,cicoria Witloof (di coltura forzata),cetrioli e patate.La ponderazione in funzione dei quantitativi viene effettuata sulla base delle cifre dell’IHA GfM,della Centrale svizzera dell’orticoltura (CSO),dell’Associazione svizzera frutta (ASF),dell’Ufficio federale di statistica (UST) e della Direzione generale delle dogane (DGD).

Margine lordo della verdura

Il prezzo di costo dei singoli prodotti è,per la merce indigena,il prezzo franco caricatore (per la merce destinata all’immagazzinamento vengono tenuti in considerazione i costi di stoccaggio) e,per la merce importata,il valore all’importazione franco frontiera,dopo lo sdoganamento,entrambi ponderati in funzione dei quantitativi.Per la rilevazione dei prezzi al consumo vengono utilizzati i dati delle vendite dei principali grandi distributori e dei mercati settimanali.I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’IHA GfM.I margini dei singoli prodotti vengono raggruppati nel margine della verdura.

Margine lordo della frutta

Una particolarità del margine totale è data dalla presenza e dall’assenza di frutta riscontrabile per brevi periodi dell’anno.Nonostante ciò, i dati considerati globalmente forniscono indicazioni preziose soprattutto in vista di un confronto su diversi anni.

Il prezzo di costo è,per la merce indigena,il prezzo alla produzione franco centro di raccolta e per la merce importata il valore all’importazione franco frontiera,dopo lo sdoganamento,entrambi ponderati in funzione dei quantitativi.Sono tenuti in considerazione anche i costi di stoccaggio e gli interessi.Per la rilevazione dei prezzi al consumo vengono utilizzati i dati delle vendite dei principali grandi distributori e dei mercati settimanali.I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’IHA GfM).I margini dei singoli prodotti vengono raggruppati nel margine della frutta.

A72 ALLEGATO
P import P di costo P Svizzera P di vendita
Margine lordo della frutta e della verdura
Fonte: UFAG
Margine lordo

Conto economico dell’agricoltura – nuova metodologia

Il conto economico dell’agricoltura è allestito dall’UST in collaborazione con il Segretariato dell’USC,applicando il sistema europeo dei conti economici (Eurostat).La nuova metodologia introdotta si basa sulla nomenclatura CEA97 di Eurostat (preced.CEA89).Grazie a questa revisione è possibile effettuare un diretto confronto tra i risultati svizzeri e quelli dell’UE.

Di seguito vengono illustrati gli adeguamenti metodologici.Sulla scorta di un esempio viene mostrato come queste modifiche possano incidere quantitativamente.Siccome la revisione è stata integrale,i risultati non possono essere confrontati con quelli degli anni precedenti pubblicati nei Rapporti agricoli 2000–2002.

Si può fare una distinzione tra due gruppi di adeguamenti:adeguamenti metodologici e adeguamenti relativi all’insieme di riferimento,ai prodotti e alle prestazioni di servizio in esame.

Modifiche metodologiche

Abbandono del concetto aziendale nazionale

Nel vecchio sistema l’agricoltura veniva considerata quale «Black Box».Nel CEA venivano presi in considerazione soltanto i flussi di beni e di servizi tra l’agricoltura e gli altri settori economici.Con il nuovo sistema vengono presi in esame anche i flussi intraaziendali e interaziendali.Questi ultimi soltanto laddove siano coinvolti due diversi rami di produzione (p.es.produzione di alimenti per animali quale input per la produzione di latte o di carne).

Nuova definizione dei prezzi

I «prezzi di fabbricazione» sostituiscono i vecchi «prezzi presso l’azienda».La differenza sta nel fatto che con il nuovo sistema vengono tenute in considerazione anche le sovvenzioni direttamente vincolate ai prodotti (p.es.indennizzo per il divieto d’insilati,contributi all’esportazione per animali,sostegno alla valorizzazione delle patate).Anche i prezzi dei beni d’acquisto («prezzi di acquisto») vengono corretti (p.es.viene tenuto conto delle restituzioni dei tributi doganali per il carburante).

ALLEGATO A73
Unità agricola CEA89 (metodo vecchio) CEA97 (metodo nuovo) Agricoltura

Prezzo alla produzione

Prezzo presso l'azienda

+ imposte sui beni

Prezzo alla produzione + sovvenzioni di beni

Prezzo di fabbricazione – imposte sui beni

Impianti

I nuovi impianti e l’aumento del rispettivo valore fino alla maturazione vengono presi in considerazione nell’ambito della produzione come pure degli investimenti fissi lordi.A maturazione completa vengono contabilizzati anche gli ammortamenti in base al valore.Secondo il vecchio metodo,venivano prese in considerazione soltanto le variazioni delle scorte complessive (l’aumento o la diminuzione delle scorte complessive,senza tener conto degli impianti sostitutivi).

Superficie viticola 2001

Superficie viticola 2002 Aumento

Produzione = IFL

IFL: Investimenti fissi lordi

IFN: Investimenti fissi netti

Superficie viticola 2001

Superficie viticola 2002 Rinnovo

Produzione = IFL

IFN Ammortamenti

A74 ALLEGATO
CEA89, vecchio metodoCEA97, nuovo metodo CEA89, metodo vecchioLGR97, metodo nuovo
Aumento

Adeguamenti dell’insieme di riferimento,dei prodotti e delle prestazioni di servizio in esame

In base al nuovo sistema il CEA comprende:

colture di piante ornamentali (piante e fiori,prodotti da vivaio);

– prestazioni di servizio offerte da aziende specializzate (p.es.lavori a pagamento,inseminazione artificiale) o da agricoltori (p.es.lavori a pagamento);

– attività accessorie non agricole – tuttavia direttamente legate all’attività primaria – (attività non agricole non separabili),quali la trasformazione di materie prime agricole,da un lato,e,dall’altro,l’impiego di fattori di produzione agricoli per altri scopi (p.es. sgombero dalla neve,servizio di pensione per animali);

– vino:la valutazione dell’uva è effettuata in base allo scopo della trasformazione (vino da tavola,vino di qualità,uva da tavola,mosto) (CEA89:valutazione di tutta l’uva vendemmiata secondo i prezzi per il mosto d’uva).

Dall’insieme di riferimento sono stati eliminati i piccoli produttori al disotto di determinati valori soglia.In particolare trattasi di una parte dei viticoltori,di apicoltori e di allevatori di conigli.

–Piccoli produttori

Produzione agricola delle aziende coperte dal CEA89

+ coltivazione di piante ornamentali

+ prestazioni di servizio delle aziende specializzate

Quantificazione degli adeguamenti

+ valutazione del vino di propria produzione

+ prestazioni di servizio agricole (attività accessorie)

+ attività non agricole non separabili

Nella tabella di seguito sono messi a confronto i risultati del vecchio (CEA89) e del nuovo (CEA97) metodo di allestimento del conto economico dell’agricoltura per la media degli anni 1999/2001.A tutti i livelli del CEA le differenze constatate vengono classificate in base a tre motivi: «adeguamenti metodologici», «influsso floricoltura» e «altri influssi».Nel complesso le modifiche hanno portato ad un incremento dei valori relativi a tutti i livelli del CEA.

A livello del valore della produzione totale e delle prestazioni preliminari,le variazioni intervenute sono da attribuire essenzialmente all’abbandono del concetto aziendale nazionale (rispetto a determinati flussi intraaziendali e interaziendali).Anche floricoltura e prestazioni di servizio hanno avuto un certo impatto su entrambi i livelli.Prendendo in considerazione la floricoltura,si sono modificati in modo particolarmente forte anche i valori relativi al costo della manodopera.Le attività accessorie non agricole sono state inserite nel valore della produzione totale e hanno influito anche sull’importo del costo della manodopera complessivo,ma non sulle prestazioni preliminari. Relativamente forti sono stati pure gli influssi del passaggio ai nuovi prezzi di fabbricazione.Siccome le sovvenzioni vincolate ai prodotti sono state prese in esame nell’ambito dei prezzi,esse non sono state più registrate nella rubrica «sovvenzioni»

Complessivamente gli adeguamenti hanno comportato un aumento del reddito settoriale del 30 per cento circa.

ALLEGATO A75
Nuovo CEA97

CEACEAInflussomodificheInflussoAltriImpatto

A76 ALLEGATO
8997metodologichefloricolturainflussitotale mio.fr.mio.fr.mio.fr.%mio.fr.%mio.fr.%mio.fr.% (ø1999–(ø1999–(ø1999–(ø1999–(ø1999–(ø1999–2001)2001)2001)2001)2001)2001) Valoredellaproduzionetotale738110483197663,778625,3341113102100 Consumo interaziendale, vendite e acquisti intraaziendali (alimenti per animali,paglia)01 2681 26810000001 268 40,9 Colture piante ornamentali,vivai0786007861000078625,3 Prestazioni di servizio agricole05415411000000541 17,4 Impianti realizzati autonomamente100116161000000160,5 Attività accessorie non agricole (non separabili)03503501000000350 11,3 Prezzo di fabbricazione: con sovvenzioni di beni010710710000001073,5 Prezzo di fabbricazione: senza sovvenzioni di beni1500-1501000000-150-4,8 Valutazione del vino022900002291002297,4 Piccoli produttori,economie domestiche non agricole1560-1561000000-156-5,0 Altri influssi netti della revisione011100001111001113,6 Prestazionipreliminari38645733174193,129115,6-163-8,71870100 Consumo interaziendale, vendite e acquisti intraaziendali (alimenti per animali,paglia)01 2681 26810000001 268 67,8 Prestazioni di servizio agricole05415411000000541 28,9 Colture piante ornamentali,vivai0291002911000029115,6 Torchiatura065000065100653,5 Prezzo d’acquisto:paglia / restit.tributi dog.per carburanti670-671000000-67-3,6 Manutenzione e riparazioni di macchine e installazioni8695160000-354100-354 -18,9 Altri influssi netti della revisione012600001261001266,7 Valoreaggiuntolordo351747502351949440,150340,91232100 Ammortamenti1 8651 982120102,23328,4-36-30,6117100 Valoreaggiuntonetto1653276711510,346141,353948,41115100 Costodellamanodopera72111496114,331072,45713,3428100 Impostesullaproduzione1851211-1,92-2,8-67104,7-64100 Imposte sulla produzione (senza sottocompensazione IVA)85541-45-17,6-37121,6-3147,7 Sottocompensazione IVA netta1006700-410,8-3089,2-3452,3 Sovvenzioni24962352-175120,80030-20,8-145100 Sovvenzioni di beni1070-1071000000-107 74,3 Restituzioni di tributi doganali per carburanti670-671000000-67 46,5 Sovvenzioni2 3222 35200003010030 -20,8 Eccedenzaaziendalenetta/ redditoindipendente32423849-123-20,215024,658095,6607100 Canoni d’affitto2252080000-17100-17100 Interessi pagati50436523-16,521-15-182131,5-138100 Redditosettorialenetto25133276-145-19,112916,9779102,2762100

Schema del conto economico dell’agricoltura

Composizione del valore della produzione totale

Consumo interaziendale

Trasformazione da parte dei produttori

Produzione finale dell’agricoltura

Consumo delle economie domestiche agricole

Vendite a altre unità agricole

Vendite al di fuori del primario, all’interno del Paese e all’estero

Impianti realizzati autonomamente

Variazioni delle scorte

Sovvenzioni

Sovvenzioni di beni

Produzione finale dell’agricoltura

Valore aggiunto lordo ai prezzi di fabbricazione

Valore aggiunto netto ai prezzi di fabbricazione

Reddito dei fattori

Eccedenza aziendale netta / reddito indipendente

Reddito settoriale netto 1

Affitti e interessi passivi

Costo della manodopera Imposte sulla produzione AmmortamentiPrestazioni preliminari

1 Nella bibliografia e nel metodo Eurostat viene indicato come utile aziendale netto Fonte: UST

ALLEGATO A77

Centrale analisi della FAT

Nuova metodologia d’analisi

A partire dalla chiusura contabile 1999 la Centrale analisi ha applicato una metodologia completamente nuova.In passato per la rilevazione del reddito si faceva capo ad aziende pilota scelte in base a criteri restrittivi (p.es.limitazione del guadagno accessorio,formazione presso una scuola specializzata).Visto che era stata consapevolmente operata una selezione positiva delle aziende pilota,potevano venir espresse considerazioni soltanto in merito a tali aziende.Nel nuovo sistema le cosiddette «aziende di riferimento» consentono di esprimere considerazioni rappresentative per l’intero settore agricolo.

Ricapitolazione dei cambiamenti metodologici intervenuti presso la Centrale analisi

– Per insieme si intendono le aziende svizzere che,per principio,entrano in linea di conto come aziende di riferimento per la Centrale analisi.A tal fine devono raggiungere soglie fisiche minime.Nell’insieme rientrano,ad esempio,le aziende che gestiscono una superficie di almeno 10 ettari o detengono almeno 6 vacche.L’insieme comprende circa 57’000 aziende;ciò corrisponde al 90 per cento circa della superficie gestita e al 90 per cento circa della produzione. – Dall’insieme vengono scelte circa 3'500 aziende di riferimento.

Dato che le strutture delle aziende di riferimento della Centrale analisi divergono dalle strutture dell’agricoltura considerata nel suo insieme,i risultati contabili vengono ponderati.A tal fine viene ripresa la ripartizione delle aziende in base alle dimensioni, al tipo e alla zona in cui sono ubicate di cui alla rilevazione della struttura aziendale.Questo modo di procedere garantisce,ad esempio, che i risultati contabili di aziende di minori dimensioni,sottorappresentate nella scelta delle aziende di riferimento,abbiano il rispettivo peso nell’analisi.

– Grazie a una nuova tipologia aziendale è possibile distinguere meglio i tipi di azienda significativi dal profilo della politica agricola. Due terzi circa delle aziende sono classificabili in sette tipi specializzati,che presentano una concentrazione in determinati rami aziendali della produzione vegetale o della detenzione di animali.Il terzo rimanente è classificabile in quattro tipi di azienda combinata (cfr.paragrafi seguenti).

L’ampiezza dell’insieme e la ponderazione accrescono sensibilmente la significatività dei risultati della Centrale analisi per l’intero settore agricolo.Anche la comparabilità dei dati contabili sul piano internazionale risulta più semplice.I cambiamenti intervenuti nel quadro della metodologia sono tali da non più consentire un confronto con vecchi rapporti della Centrale analisi.Affinché sia possibile,nonostante ciò, fare un parallelo sull’arco di diversi anni i risultati contabili degli anni scorsi sono stati adeguati applicando la nuova metodologia.

La nuova tipologia aziendale FAT99

Nel quadro delle modifiche di carattere metodologico della Centrale analisi della FAT si è proceduto alla sostituzione della vecchia tipologia aziendale secondo la Commissione verde (1996) mediante una nuova denominata FAT99.Oltre che per la rappresentazione dei risultati,questa nuova tipologia aziendale viene impiegata per il piano di selezione delle aziende della Centrale analisi e per la ponderazione dei risultati delle singole aziende.

La classificazione delle aziende secondo la nuova tipologia viene effettuata applicando esclusivamente criteri di natura fisica,segnatamente:superficie e UBG di diverse categorie di animali.Sulla base di dieci indicatori,rispettivamente otto quozienti per azienda, è possibile giungere a una classificazione differenziata e chiara.

A78 ALLEGATO

Definizione della nuova tipologia aziendale FAT99

SettoreTipodiaziendaUBG/SCA/CS/UBGb/VLC/VMN/EOC/SP/Altre SAUSAUSAUUBGUBGbUBGbUBGUBGcondizioni

Tutti i criteri riportati su una riga vanno rispettati contemporaneamente

Abbreviazioni:

UBGUnità di bestiame grosso

SAUSuperficie agricola utile in ettari (ha)

UBG/SAUDensità di animali per ha di SAU

SCA/SAUQuota di superficie coltiva aperta rispetto alla SAU

CS/SAUQuota di colture speciali rispetto alla SAU

UBGb/UBGQuota di UBG bovine rispetto all effettivo totale di bestiame

VLC/UBGbQuota di vacche con produzione di latte commerciale rispetto all’effettivo bovino

VMN/UBGbQuota di vacche madri e nutrici rispetto all effettivo bovino

EOC/UBGQuota di UBG equine,ovine e caprine rispetto all’effettivo totale di bestiame

SP/UBGQuota di UBG suine e di pollame rispetto all effettivo totale di bestiame

Fonte:FAT

Si distingue fra sette tipi di aziende specializzate e quattro tipi di aziende combinate.Le aziende specializzate nel settore della produzione vegetale (11 e 12) presentano una densità di animali inferiore a una UBG per ettaro di SAU.Nelle aziende dedite alla campicoltura la quota di superficie coltiva aperta è superiore al 70 per cento della SAU.Le aziende con colture speciali presentano una quota di colture speciali superiore al 10 per cento della SAU.Le aziende specializzate nella detenzione di animali (21 a 41) dispongono del 25 per cento al massimo di superficie coltiva aperta e del 10 per cento al massimo di superficie riservata alle colture speciali.Nelle aziende con produzione di latte commerciale oltre il 25 per cento dell’effettivo bovino è costituito da vacche lattifere il cui latte viene commercializzato. Una quota analoga si riscontra anche per le aziende orientate sulla detenzione di vacche madri.Nel gruppo «Altri bovini» rientrano soprattutto aziende con vacche lattifere senza contingente (ingrassatori specializzati di vitelli o aziende d’allevamento nella regione di montagna).Nelle aziende dedite alla trasformazione le UBG suine e di pollame costituiscono oltre la metà dell’effettivo di bestiame. Le aziende che non possono venir classificate in nessuno dei sette tipi di aziende specializzate,sono considerate aziende combinate (51 a 54).

ALLEGATO A79
110%
oltre max. 25%10%75%25%25% 22Vacche
max.oltre 25%10%75%25%25% 23Altri bovinimax.max.oltrenon 21 25%10%75%oppure 22 31Equini/ovini/max.max.oltre caprini25%10%50% 41Trasformazionemax.max.oltre 25%10%50% 51Prod.combinataLatte comm./oltreoltreoltremax.non campicoltura40%75%25%25%11– 41 52Vacche madrioltremax.oltrenon 75%25%25%11– 41 53Trasformazione oltrenon 25%11– 41 54Altra non 11– 53
11Prod.vegetaleCampicolturamax.oltremax. 170%10% 12Colture specialimax.oltre
21Prod.animaleLatte commercialemax.max.oltre
madrimax.max.oltre

Aspetti della rappresentazione

Conformemente all’articolo 7 dell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura,la situazione economica dell’agricoltura dev’essere analizzata anche regionalmente.In base all’ordinanza sulle zone agricole vengono pertanto definite tre regioni:

la regione di pianura:zona campicola,zone intermedie; – la regione collinare:zona collinare,zona di montagna I; – la regione di montagna:zone di montagna II a IV

Delimitazione della regione di pianura, collinare e di montagna (Classificazione dei Comuni in base alla quota maggiore di territorio nella rispettiva regione)

Regione di pianura

Regione collinare

Regione di montagna

Affinché sia possibile valutare in modo differenziato la varianza di determinati indici,le aziende sono state classificate in quartili. Il profitto del lavoro per unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) costituisce il criterio di classificazione.In ogni quartile (0–25% / 25–50% / 50–75% / 75–100%) si riscontra un quarto delle aziende dell’insieme.

La rappresentazione in quartili consente una valutazione differenziata dal profilo economico.Si è deciso di non operare una differenziazione sul piano ecologico in quanto la quota di aziende di riferimento che non forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate risulta inferiore al 3 per cento e la differenza tra i profitti del lavoro è minima.

In virtù dell’articolo 5 LAgr,la situazione economica dev’essere valutata «sulla media di vari anni».Per illustrare gli sviluppi vengono pertanto considerati vari anni,mentre le considerazioni di carattere statico si fondano sulla più recente media triennale disponibile (1998/2000).

A80 ALLEGATO
UFAG
Fonte: dati AGIS/SIPA 1998
Confini comunali: © UST GEOSTAT

Confronto dei redditi

Affinché sia possibile effettuare un confronto tra i redditi del lavoro vengono rilevati il profitto del lavoro per il settore agricolo e il salario lordo annuale per la rimanente popolazione attiva negli altri settori.La situazione salariale della popolazione non agricola viene accertata dall’UST a scadenza biennale con l’ausilio di rilevazioni della struttura dei salari.Negli anni intermedi i valori vengono aggiornati sulla base dell’evoluzione dell’indice dei salari.La rilevazione della struttura dei salari offre una panoramica rappresentativa della situazione salariale delle persone occupate nell’industria (secondario) e nel settore dei servizi (terziario).

Componenti salariali rilevate (giusta la rilevazione della struttura dei salari dell’UST)

Salario lordo versato per il mese di ottobre (compr.l’ammontare dei contributi del lavoratore alle assicurazioni sociali,le prestazioni in natura,i pagamenti regolari di premi,di partecipazioni alla cifra d’affari o di provvigioni),indennità per il lavoro a squadre,domenicale e notturno, 1⁄12 della tredicesima mensilità e 1⁄12 dei pagamenti speciali annuali.

Standardizzazione: Conversione dei contributi prelevati (comprese le tasse sociali) in un orario di lavoro uniforme di 4,33 settimane di 40 ore.

I valori della rilevazione della struttura dei salari sono convertiti in salari lordi annuali.Successivamente,per ogni regione viene stabilito il valore mediano di tutti coloro che sono occupati nei settori secondario e terziario.

In ambito agricolo quale corrispettivo del salario lordo annuale viene calcolato il profitto del lavoro per ULAF.La base di una ULAF è costituita da 280 giorni di lavoro,laddove una persona corrisponde al massimo a 1,0 ULAF.

Calcolo del profitto del lavoro nell‘agricoltura

Reddito agricolo

-interesse del capitale proprio investito nell’azienda

(tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione)

=profitto del lavoro della famiglia del capoazienda

:numero di unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

(base:280 giorni di lavoro)

=profitto del lavoro per ULAF

ALLEGATO A81

Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti (stato agosto 2003)

Requisiti generali

Hanno diritto ai pagamenti diretti i contadini che gestiscono un’azienda agricola a proprio rischio e pericolo e hanno il domicilio civile in Svizzera.Non vengono concessi pagamenti diretti alle aziende della Confederazione,dei Cantoni e dei Comuni nonché ai gestori i cui effettivi di animali superano i limiti dell’ordinanza sugli effettivi massimi.Sono escluse anche le persone giuridiche,salvo se si tratta di aziende a conduzione famigliare (articolo 2 dell’ordinanza sui pagamenti diretti).

Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)

I gestori che richiedono pagamenti diretti devono dimostrare alle autorità cantonali di gestire l’intera azienda attenendosi ai principi della PER o alle norme riconosciute dal Consiglio federale (cfr.considerazioni espresse più avanti).

Ulteriori condizioni

Per avere diritto ai contributi è presupposto l’adempimento di altri criteri strutturali e sociali.Nella tavola sinottica sono riportate,in breve, le condizioni per il versamento dei pagamenti diretti.

Condizioni per il versamento di pagamenti diretti

Dimensioniminimedell’azienda

Volumedilavorominimo

Manodoperadell’azienda

Etàdelgestore

Limitazionideicontributi

1 ha Colture speciali:50 are Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate:30 are

0,3 unità standard di manodopera (USM)

Almeno il 50 per cento dei lavori necessari alla gestione dell’azienda dev’essere svolto da manodopera propria dell’azienda (famigliari e impiegati)

Al massimo 65 anni

– GraduazioneSuperficie haAnimali UBGAliquota % fino a3045100

30–6045–9075

60–9090–13550 oltre901350

– Contributo massimo per USM 55 000 fr.

Reddito determinante (reddito imponibile meno 30 000 fr.Oltre 80 000 franchi di reddito determinante l’importo dei per gestori coniugati)pagamenti diretti viene ridotto

Sostanza determinante (sostanza imponibile,Oltre 800 000 franchi di sostanza determinante l’importo dei pagamenti meno 200 000 fr.per USM e 200 000 fr.diretti viene ridotto.Se la sostanza determinante è superiore a 1 milione di per gestori coniugati) franchi non vengono concessi pagamenti diretti.

Fonte:Ordinanza sui pagamenti diretti

A82 ALLEGATO

Supplementi per le zone declive nella regione di montagna e nella zona collinare0,02 USM per ha per l’agricoltura biologica come per SAU più 20 % per alberi da frutto ad alto fusto nei campi 0,01 USM/10 alberi

Fonte:Ordinanza sulla terminologia agricola

Il calcolo delle USM viene effettuato applicando coefficienti di conversione per la SAU e gli animali da reddito.Per determinate forme di gestione,come ad esempio l’agricoltura biologica che comporta un maggiore dispendio di lavoro,vengono concessi supplementi.I coefficienti scaturiscono dalla rilevazione standard dei processi di lavoro.Per l’esecuzione dei pagamenti diretti e dei provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali essi sono stati semplificati.Tali coefficienti non possono venir applicati per il calcolo del volume effettivo di lavoro in quanto quest’ultimo dipende dalle caratteristiche specifiche della singola azienda,dalla conformazione del terreno,dal grado di raggruppamento delle particelle,dalle condizioni degli edifici o dall’intensità della meccanizzazione.

Graduazione dei contributi giusta l'articolo 20 dell'ordinanza sui pagamenti diretti

La graduazione,espressa in per cento, è applicabile a tutti i tipi di contributo tranne i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque.

ALLEGATO A83 SuperficieagricolautileUSM/ha SAU escluse le colture speciali 0,035 Colture speciali 0,400 Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 1,000 AnimalidaredditoUSM/UBG Vacche,pecore e capre lattifere 0,05 Suini da ingrasso 0,01 Suini da allevamento 0,02 Altri animali da reddito 0,04
Superfici 1–30 ha>30–60 ha>60–90 ha>90 ha % dell'aliquota di contributo Effettivo di animali / animali da reddito 1–45 UBGFG>45–90 UBGFG>90–135 UBGBFG>135 UBGFG % dell'aliquota di contributo 0 100 75 50 0 100 75 50

Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)

Mediante la PER s’intende considerare globalmente i sistemi agroecologici e le aziende agricole.A tal fine è stato ripreso il principio elaborato a suo tempo per la produzione integrata (PI).La PER viene quindi concretizzata sulla base delle condizioni poste alla produzione integrata (stato 1996).In via suppletiva,i gestori sono tenuti a dimostrare che adempiono le prescrizioni della legge sulla protezione degli animali.La PI,unitamente alle condizioni previste dalle disposizioni vigenti in materia di protezione degli animali, è quindi assurta a standard per l’agricoltura svizzera.I pagamenti diretti vengono concessi soltanto ai gestori che adempiono i principi della PER.Le aziende senza PER hanno beneficiato di pagamenti diretti ridotti fino al 31 dicembre 2001.Le condizioni applicate nel campo della PER rispecchiano quelle poste alla produzione integrata (PI,stato 1996).L’introduzione dei pagamenti diretti ha esercitato un notevole influsso sui metodi di gestione e di riflesso sull’ecologia.Lo dimostra il notevole incremento delle superfici gestite in conformità della PER e delle direttive concernenti l’agricoltura biologica.Nelle prime fasi della riforma agraria,nel 1993,tale quota ammontava a poco meno del 20 per cento della SAU.Oggi corrisponde a oltre il 99 per cento della SAU.La massiccia partecipazione delle aziende è il risultato dell’impiego mirato degli incentivi finanziari.In questo contesto è doveroso osservare che determinate aziende,come ad esempio quelle gestite dallo Stato o le persone giuridiche,non vengono rilevate nel sistema dei pagamenti diretti nonostante adempiano le esigenze della PER o dell’agricoltura biologica.

La PER comprende i seguenti punti:

Obbligo di registrazione e di prova:chiunque chiede pagamenti diretti è tenuto a dimostrare all’autorità cantonale che fornisce le prestazioni ecologiche nell’intera azienda.L’attestazione di un’organizzazione di controllo designata dal Cantone vale come prova. Per ottenere tale attestazione,il richiedente tiene con regolarità registrazioni concernenti la gestione dell’azienda.

Congrua detenzione di animali da reddito agricoli:vanno rispettate le disposizioni dell’ordinanza sulla protezione degli animali. A seguito del trasferimento dell’onere della prova il gestore è tenuto a dimostrare che nella sua azienda viene rispettata la legge sulla protezione degli animali.

Bilancio di concimazione equilibrato:onde ridurre le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente e creare cicli di sostanze nutritive possibilmente completi,l’apporto di azoto e di fosforo dev’essere calcolato in funzione del fabbisogno delle piante e del potenziale produttivo dell’azienda.Nel quadro del bilancio di concimazione la priorità è data ai concimi aziendali.I concimi minerali e quelli a base di scarti vengono impiegati soltanto in caso di necessità.Vige un limite di tolleranza di +10 per cento.

Almeno una volta ogni dieci anni tutte le particelle devono essere sottoposte ad analisi del suolo al fine di rilevare le riserve di sostanze nutritive presenti nel terreno e adeguare l’apporto di concimi onde conservare la fertilità del suolo.

Quota adeguata di superfici di compensazione ecologica (SCE):le SCE devono rappresentare almeno il 3,5 per cento della SAU messa a colture speciali e il 7 per cento della rimanente SAU.Lungo i sentieri devono essere mantenute strisce inerbite di almeno 0,5 metri di larghezza,mentre lungo le acque superficiali,i bordi del bosco,le siepi,i boschetti campestri e rivieraschi esse devono essere larghe almeno 3 metri.

Avvicendamento disciplinato delle colture:per conservare la fertilità del suolo e la salute delle piante,nelle aziende con oltre 3 ettari di terre aperte l’avvicendamento delle colture deve annoverare almeno quattro colture all’anno.Vanno inoltre prescritte quote massime delle colture principali rispetto alla superficie coltiva o pause.

A84 ALLEGATO

Protezione adeguata del suolo:per ogni coltura è stato fissato un indice di protezione del suolo.Onde ridurre l’erosione,le perdite di sostanze nutritive e i residui di prodotti per il trattamento delle piante,ogni azienda con oltre 3 ettari di terre aperte deve raggiungere un indice medio minimo di protezione del suolo.Esso ammonta a 50 punti nella campicoltura e a 30 punti nell’orticoltura.I giorni di riferimento sono il 15 novembre e il 15 febbraio.

Selezione e utilizzazione mirate dei prodotti per il trattamento delle piante:i prodotti per il trattamento delle piante possono disperdersi nell’aria,nel suolo e nelle acque e provocare effetti spiacevoli su taluni organismi.Dev’essere quindi data la preferenza a meccanismi di regolazione naturali e a processi biologici.In campicoltura e foraggicoltura sono vietati determinati trattamenti (p.es.il trattamento in preemergenza con erbicidi nelle coltivazioni di frumento).I prodotti autorizzati a determinate condizioni nella coltivazione di colture speciali sono riportati in elenchi costantemente aggiornati.

ALLEGATO A85 Esempidiquotemassimein%dellasuperficiecoltiva – Cereali (esclusi granturco e avena) 66 – Frumento e spelta 50 – Granturco 40 – Avena 25 – Barbabietola 25 – Patata 25 –
EsempidiindicidiprotezionedelsuolonellacampicolturaPunti – Colza 80 – Orzo autunnale,triticale,segale,avena autunnale 50 – Frumento autunnale,spelta 40 – Prati artificiali fino al 15 novembre 80 – Prati artificiali fino al 15 febbraio 100 –

Osservanza delle leggi

In caso d’infrazione delle prescrizioni rilevanti per l’agricoltura previste dalla legge sulla protezione delle acque,dalla legge sulla protezione dell’ambiente e dalla legge sulla protezione della natura e del paesaggio,oltre alla multa i pagamenti diretti vengono ridotti o addirittura negati.

Di seguito sono riportate alcune prescrizioni la cui violazione può comportare sanzioni:

– Osservanza del dovere di diligenza per evitare effetti pregiudizievoli alle acque (articolo 3 della legge sulla protezione delle acque).

Divieto di introdurre direttamente o indirettamente o di lasciar infiltrarsi nelle acque sostanze che possono inquinarle.Divieto di depositare o spandere tali sostanze,se ne scaturisce un pericolo concreto di inquinare l’acqua (articolo 6 della legge sulla protezione delle acque).

– Inosservanza del numero di UBGFG ammesse giusta l’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque (commisurato alla SAU fertilizzabile).

– Capacità di deposito dei concimi aziendali non conforme all’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque.

– Distruzione o danneggiamento di un biotopo protetto dalla Confederazione o dal Cantone – in particolare cariceti e paludi,siepi, boschetti campestri e siti secchi – nonché di rarità naturali o monumenti protetti,di un luogo storico protetto o di un paesaggio naturale protetto (comprese le zone palustri),se ciò è da ricondurre alla gestione agricola (articolo 24 capoverso 1 lettera a congiuntamente all’articolo 18 capoverso 1bis della legge sulla protezione della natura e del paesaggio);

– Infrazioni del divieto di incenerire i rifiuti (articolo 26 dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico).

Le infrazioni delle prescrizioni citate sono trattate singolarmente in funzione dei fatti antecedenti e in considerazione delle conseguenze che hanno provocato.Vengono attribuite a una delle tre seguenti categorie:

– infrazione unica senza effetto duraturo.Esempio:un gestore ha proceduto un’unica volta allo spandimento di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 5 fino al 25%,al massimo 2'500 fr.);

– infrazione unica con effetto duraturo;le azioni o le omissioni hanno conseguenze su diversi giorni,settimane o mesi.Esempio:cumulo di letame non consolidato.Un gestore ha proceduto per diversi giorni allo spandimento ripetuto di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 10 fino al 50%,al massimo 10'000 fr.);

infrazioni ripetute;sull’arco di tre anni il gestore ha infranto più volte le stesse disposizioni rilevanti per l’agricoltura.Sono determinanti i fatti a partire dal 1999 (riduzione del 20 fino al 100%).

A86 ALLEGATO

Organizzazioni/Istituzioni

AFDAmministrazione federale delle dogane,Berna

DFEDipartimento federale dell’economia,Berna

DGDDirezione generale delle dogane,Berna

FALStazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura,Zurigo-Reckenholz

FAMStazione federale di ricerche lattiere,Berna-Liebefeld

FAOOrganizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura,Roma

FATStazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole,Tänikon

FAWStazione federale di ricerche in frutticoltura,viticoltura e orticoltura,Wädenswil

IEAIstituto di economia agraria,Zurigo

IRABIstituto di ricerche dell’agricoltura biologica,Frick

LBLCentrale di consulenza agricola,Lindau

OCSEOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico,Parigi

OMCOrganizzazione mondiale del commercio,Ginevra

PFZPolitecnico federale,Zurigo

PSLProduttori svizzeri di latte,Berna

RACStazione federale di ricerche per la produzione vegetale,Changins

RAPStazione federale di ricerche per la produzione animale,Posieux secoSegretariato di Stato all’economia,Berna

SRVAServizio romando di consulenza agricola,Losanna

TSMFiduciaria Latte,Berna

UEUnione europea

UFAEUfficio federale per l’approvvigionamento economico del paese,Berna

UFAGUfficio federale dell’agricoltura,Berna

UFAFPUfficio federale dell’ambiente,delle foreste e del paesaggio,Berna

UFASUfficio federale delle assicurazioni sociali,Berna

UFFTUfficio federale della formazione professionale e della tecnologia,Berna

UFSPUfficio federale della sanità pubblica,Berna

UFVUfficio federale di veterinaria,Berna

USCUnione svizzera dei contadini,Brugg

USTUfficio federale di statistica,Neuchâtel

ZMPZentrale Markt- und Preisberichtstelle für Erzeugnisse der Land-,Forst- und Ernährungswirtschaft Sagl,Bonn Unità di misura

haettaro = 10'000 m2

ALLEGATO A87 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Abbreviazioni
cts.centesimo fr.franco
hora hlettolitro kcalchilocalorie kgchilogrammo kmchilometro llitro mmetro m2 metro quadrato m3 metro cubo

mia.miliardo

mio.milione

pz.pezzi

qquintale = 100 kg

ttonnellata

%per cento

Ømedia

Terminologia/Denominazioni

ADCAliquota di dazio del contingente

ADFCAliquota di dazio fuori contingente

AGIS/SIPAServizio d’informazione sulla politica agricola

AIAssicurazione invalidità

AVSAssicurazione vecchiaia e superstiti

ca.circa

cfr.confronta

CO2 Anidride carbonica

compr.compreso

DOPDenominazioni di origine protette

ESBEncefalopatia spongiforme dei bovini ("Malattia della mucca pazza”)

IGPIndicazioni geografiche protette

IPGIndennità per la perdita di guadagno

IVAImposta sul valore aggiunto

LAgrLegge sull’agricoltura

MPRMaterie prime rinnovabili

NAzoto

OGMOrganismi geneticamente modificati

PFosforo

PACPolitica agricola comune dell’UE

PERProva che le esigenze ecologiche sono rispettate

p.es.per esempio

PIProduzione integrata

PMPeso alla macellazione

PTPProdotti per il trattamento delle piante

PVPeso vivo

risp.rispettivamente

SAUSuperficie agricola utile

SCESuperficie di compensazione ecologica

SSRASistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

UBGUnità di bestiame grosso

UBGFGUnità di bestiame grosso foraggio grezzo

ULAUnità di lavoro annuale

ULAFUnità di lavoro annuale della famiglia

UMUnità di manodopera

UMSUnità di manodopera standard

URAUscita regolare all’aperto

ZM I,II,..Zona di montagna

Rinvio all’allegato (p.es.tabelle)

A88 ALLEGATO

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Seconda fase dello studio «Umlagerung der Milchpreisstützung»,IV parte.

Membri del gruppo d'accompagnamento composto da IEA,FAT,UFAG,PSL e USC.

Effekte einer Aufhebung der Milchkontingentierung und einer Umlagerung der Milchpreisstützung.

Sintesi della seconda fase dello studio «Umlagerung der Milchpreisstützung»,I–IV parte.

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A90 ALLEGATO

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Unione svizzera dei contadini (USC),diversi anni.

Statistische Erhebungen und Schätzungen über Landwirtschaft und Ernährung, Brugg.

ALLEGATO A91

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