Rapporto agricolo 2001

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R A P P O R T O A G R I C O L O Bundesamt für Landwirtschaft Office fédéral de l’agriculture Ufficio federale dell’agricoltura Uffizi federal d’agricultura

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S I G L A E D I T O R I A L E 2
■■■■■■■■■■■■■■■■ Indice Prefazione 4 ■ 1. Ruolo e situazione 1.1 Economia 9 dell’agricoltura 1 1 1 L’agricoltura, parte integrante dell’economia 10 1 1 2 Mercati 25 1.1.3 Situazione economica del settore agricolo 52 1 1 4 Situazione economica delle singole aziende 55 1 2 Aspetti sociali 65 1 2 1 Concetto per la stesura di resoconti sugli aspetti sociali in ambito agricolo 66 1 2 2 Reddito e consumo 69 1.2.3 Rilevamento della qualità della vita 72 1 2 4 Aiuto ai bambini e agli adolescenti nel Comune di Eggiwil 79 1.3 Ecologia 83 1.3.1 Indicatori agroecologici 84 1 3 2 Temi specifici 110 1 4 Valutazione della sostenibilità 117 1 4 1 Valutazione aggiornata della sostenibilità 118 1 4 2 Concetto per una valutazione globale della sostenibilità 120 ■ 2. Provvedimenti di 2.1 Produzione e smercio 129 politica agricola 2 1 1 Strumenti di carattere globale 131 2 1 2 Economia lattiera 146 2.1.3 Produzione animale 152 2 1 4 Produzione vegetale 158 2.1.5 Valutazione dei provvedimenti 167 2.2 Pagamenti diretti 185 2 2 1 Importanza dei pagamenti diretti 186 2 2 2 Pagamenti diretti generali 199 2 2 3 Pagamenti diretti ecologici 208 2 3 Miglioramento delle basi 227 2 3 1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale 228 2.3.2 Ricerca, consulenza, formazione professionale, Istituto federale d’allevamento equino 238 2 3 3 Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà 245 2 3 4 Allevamento di animali 255 2 4 Ulteriore sviluppo della politica agricola 257 ■ 3. Aspetti internazionali 3.1 Sviluppi sul piano internazionale 265 3 2 Confronti sul piano internazionale 287 ■ Allegato Tabelle A2 Carte A60 Atti legislativi in ambito agricolo A72 Terminologia e metodi A75 Abbreviazioni A93 Bibliografia A95 I N D I C E 3

Per l’agricoltura svizzera il 2000 è stato, nel complesso, un anno positivo. Il ricavo è infatti risultato superiore ai dati del 1999 sia nel settore della produzione vegetale, sia in quello dell’allevamento di animali La produzione finale è aumentata complessivamente di 344 milioni di franchi, ossia del 5 per cento Le prospettive per il 2001 sono decisamente meno buone Dalle stime sull’esercizio in corso emerge un risultato economico comparabile a quello del 1999 Le maggiori fluttuazioni sul mercato, previste in relazione all’entrata in vigore della nuova politica agricola, sono diventate una realtà

Nel mese di luglio dell’anno oggetto del rapporto l’UFAG ha pubblicato il documento strategico «Orizzonte 2010», che illustra l’evoluzione futura della politica agricola Il 21 settembre 2001 il Consiglio federale ha autorizzato il DFE ad avviare un ’ampia consultazione sull’ulteriore sviluppo della politica agricola («Politica agricola 2007») Essa è stata preceduta da intensi dibattiti, che hanno coinvolto tutte le cerchie interessate, finalizzati a definire le nuove tappe della riforma Ne è scaturito un pacchetto che pone l’accento sull’ottimizzazione dei provvedimenti attuali Le proposte non si scostano da quanto sancito dalla Costituzione federale e sono conformi agli obiettivi della Politica agricola 2002 I principali adeguamenti riguardano il contingentamento lattiero che, a medio termine, verrà soppresso Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato in modo costruttivo all’elaborazione del pacchetto oggetto della consultazione

La struttura del secondo Rapporto agricolo ricalca quella dell’edizione precedente Vengono illustrati gli effetti della politica agricola sul piano economico, ecologico e sociale, analizzati gli sviluppi dei provvedimenti di politica agricola e affrontati aspetti internazionali Rispetto all’anno scorso alcuni ambiti sono stati trattati in modo più esaustivo Nel capitolo 1 2 viene presentato un concetto globale per l’analisi della situazione sociale dei contadini. Nella parte 1.4 si riferisce dell’analisi della sostenibilità effettuata con l’ausilio di indicatori Nel capitolo 2 1 5 sono riassunti i risultati di studi sull’efficacia dei provvedimenti adottati nel settore del mercato Lo sviluppo degli strumenti di monitoraggio e gli studi sull’efficacia di singole misure consentono di effettuare analisi approfondite, i cui risultati si traducono in basi decisionali migliori

Nella media di tutte le aziende la situazione economica può essere considerata stabile I risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT mostrano che al peggioramento registrato fino alla metà degli Anni ’90 è seguito un miglioramento evidente. La maggior parte dei contadini sono in grado di formare capitale proprio sufficiente per garantire l’esistenza dell’azienda Le medie vanno tuttavia interpretate con la dovuta cautela. Da un ’analisi approfondita emerge infatti che negli ultimi dieci anni il numero di aziende confrontate con difficoltà finanziarie è lievemente aumentato Un peggioramento della situazione economica è stato riscontrato anche per il 25 per cento delle aziende che presentano i risultati d’esercizio più bassi L’evoluzione della situazione sociale delle aziende dev’essere seguita con la massima attenzione Aumenta il divario tra le aziende con i migliori e quelle con i peggiori risultati economici. Questo dato non sorprende visto che con l’entrata in vigore della nuova politica agricola le capacità imprenditoriali hanno assunto un significato maggiore

4 P R E F A Z I O N E ■■■■■■■■■■■■■■■■
Prefazione

Nell’anno oggetto del rapporto le prestazioni fornite dall’agricoltura sul piano ecologico sono nuovamente aumentate rispetto al 1999 e agli anni precedenti È stato riscontrato un aumento, ad esempio, delle superfici destinate alla conservazione della biodiversità e del numero di animali che approfittano di uscite all’aria aperta o che sono tenuti in stalle a stabulazione libera rispettose delle loro esigenze Nel 1999 e nel 2000 si è registrata una stagnazione nel consumo di concimi minerali e di prodotti fitosanitari I provvedimenti adottati in vista di ridurre l’impiego di antibiotici in ambito agricolo si sono rivelati efficaci Dal 1995 il consumo di tali sostanze è infatti diminuito del 50 per cento

Nel complesso, il Rapporto agricolo 2000 ha incontrato il favore del pubblico Ringrazio tutti coloro che hanno formulato proposte costruttive e auspico che continuino a farlo. Le reazioni alla prima edizione hanno costituito un ’ottima motivazione per presentarvi, anche quest’anno, un rapporto interessante e completo Vi auguro una piacevole lettura

P R E F A Z I O N E 5
Direttore dell’Ufficio federale dell‘agricoltura
6

■■■■■■■■■■■■■■■■ 1. Ruolo e situazione dell’agricoltura

1 7

L’articolo 104 della Costituzione federale sancisce che la Confederazione provvede affinché l’agricoltura, tramite una produzione ecologicamente sostenibile e orientata verso il mercato, contribuisca efficacemente a:

a. garantire l’approvvigionamento della popolazione;

b salvaguardare le basi vitali naturali e il paesaggio rurale;

c garantire un ’occupazione decentrata del territorio

Dagli obiettivi ancorati nella Costituzione si evince che i compiti affidati all’agricoltura vanno ben oltre la mera produzione di derrate alimentari In tale contesto, si parla infatti di agricoltura multifunzionale La cura del paesaggio, la salvaguardia delle basi vitali naturali e l’occupazione decentrata del territorio sono prestazioni che vanno a vantaggio della collettività.

Il concetto di produzione sostenibile è stato introdotto nella Costituzione nel 1996 Esso è assurto a importante linea direttrice per l’operato politico dopo la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992

Il Consiglio federale intende seguire gli sviluppi della nuova politica agricola Con l’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura ne sono state create le premesse. L’articolo 1 capoverso 1 di tale ordinanza sancisce che la politica agricola e le prestazioni dell’agricoltura vanno esaminate nell’ottica della sostenibilità Il capoverso 2 prescrive di valutare le implicazioni di ordine economico, sociale ed ecologico L’UFAG è incaricato di stilare annualmente un rapporto sui risultati delle analisi. Con il Rapporto agricolo l’UFAG adempie tale compito

Le tre dimensioni della sostenibilità rappresentano la struttura alla base delle informazioni contenute nel capitolo 1 del Rapporto agricolo Esso fornisce informazioni sul ruolo e la situazione dell’agricoltura.

8 1 . R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1

1.1 Economia

In passato, gli aspetti economici del primario costituivano gli elementi principali su cui era incentrato il rendiconto concernente l’agricoltura I dati contabili di aziende selezionate venivano usati per analizzare il reddito delle aziende individuali, mentre il conto economico dell’agricoltura forniva un quadro della situazione dell’intero settore Mediante i dati dei censimenti delle aziende, effettuati generalmente ogni cinque anni, veniva illustrata l’evoluzione strutturale in atto nell’agricoltura Inoltre, venivano rilevati numerosi dati riguardanti la produzione e i prezzi L’ambito economico rappresentava quindi la base ideale per la stesura di rendiconti inerenti al settore agricolo

Nei capitoli seguenti è illustrato il ruolo economico dell’agricoltura intesa come tassello dell’economia, vengono fornite informazioni sulla produzione, il consumo, il commercio esterno, i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo rilevati sui singoli mercati nonché presentata la situazione economica dell’intero settore e delle aziende individuali

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9 1 . 1 E C O N O M I A 1

1.1.1 L’agricoltura, parte integrante dell’economia

Evoluzione delle strutture aziendali agricole

I dati del censimento agricolo del 2000 consentono di effettuare un ’analisi approfondita delle strutture aziendali nel periodo dal 1990 al 2000 Per illustrare l’evoluzione del numero di aziende agricole è stato considerato anche il quinquennio 1985–1990

Dal 1995 il campo di rilevazione delle aziende agricole ed orticole è dettato da norme internazionali La base è costituita dalla classificazione delle attività economiche (NOGA) che si fonda sulla classificazione delle attività economiche dell’UE (NACE). Sulla scorta di tale classificazione l’Ufficio federale di statistica (UST) rileva tutte le aziende che adempiono le norme delle indagini sulle strutture agricole dell’UE, adattate, ovviamente, alle condizioni svizzere. Per essere considerata tale un ’azienda agricola deve adempiere almeno uno dei sei criteri seguenti, ossia disporre di:

1 ettaro di superficie agricola utile (SAU);

– 30 are di colture speciali;

– 10 are di colture protette;

– 8 scrofe da allevamento;

– 80 suini da ingrasso oppure

300 capi di pollame.

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10 1 . 1 E C O N O M I A 1

■ Il mutamento strutturale riguarda soprattutto le aziende di piccole dimensioni

I mutamenti strutturali succedutisi negli ultimi decenni hanno interessato tutti i settori dell’economia, primario compreso

Evoluzione del numero di aziende agricole

1 Escluse le aziende di piccolissime dimensioni in analogia agli anni successivi Fonte: UST

Nel 2000 sono state censite complessivamente 28'200 aziende in meno rispetto al 1985 La metà di esse erano aziende di piccole dimensioni con una superficie compresa fra 0 e 3 ettari. Dall’inizio del periodo considerato è rimasto praticamente soltanto un terzo di queste aziende

Fra il 1985 e il 1990 il numero di aziende con una superficie inferiore a 3 ettari è diminuito di 3'354 unità Il calo annuo è quindi stato del 3,1 per cento Nel 1990 le aziende con una superficie superiore a 3 ettari hanno subito una flessione di 2'590 unità rispetto al 1985 Ciò corrisponde a una diminuzione annua dello 0,7 per cento

Fra il 1990 e il 1996 vi è stata un ’accelerazione del mutamento strutturale nelle aziende con una superficie inferiore a 3 ettari La diminuzione annua è stata del 7,8 per cento Il numero di aziende con oltre 3 ettari è invece diminuito soltanto dell’1,3 per cento all’anno

Nel periodo dal 1996 al 2000 il numero di aziende della classe di dimensioni fino a 3 ettari è diminuito di ulteriori 3'796 unità, ossia dell’8,9 per cento all’anno Nelle aziende con una superficie superiore a 3 ettari è stata registrata una flessione annua del 2 per cento.

Nel decennio 1990–2000 il numero di aziende con una SAU compresa fra 3 e 10 ettari è diminuito in modo massiccio Dai dati dei censimenti agricoli emerge che, contrariamente a quanto supposto in un primo tempo, i pagamenti diretti non contribuiscono a consolidare strutture ormai superate

■ Aumento delle aziende con una superficie superiore a 20 ettari

Dai dati concernenti l’evoluzione delle aziende nell’ultimo decennio si evince che vi è stato uno spostamento verso aziende di maggiori dimensioni Sono diminuite le aziende con una superficie inferiore a 20 ettari, mentre vi è stato un incremento di quelle con oltre 20 ettari. Nel periodo considerato, il numero di aziende con una SAU inferiore a 20 ettari è diminuito di 26'644 unità, quello delle aziende con oltre 20 ettari è aumentato di 4'366 unità In termini assoluti, tra le grandi aziende quelle della classe di dimensioni da 30 a 50 ettari hanno registrato il maggiore incremento Dal 1990 al 2000 il loro numero è passato da 3'549 a 5'759 Nello stesso periodo le aziende con una superficie di 20 fino a 30 ettari sono aumentate da 10'041 a 11'674 unità, quelle con oltre 50 ettari sono passate da 684 a 1'207

Classe di dimensioni Numero di aziende In ha 1985 1 1990 1996 2000 0–3 23 173 19 819 12 167 8 371 > 3 75 586 72 996 67 312 62 166 Totale 98 759 92 815 79 479 70 537
1 . 1 E C O N O M I A 11 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Tabella 1, pagina A2

Dal confronto fra i due periodi 1990–1996 e 1996–2000 scaturisce che il tasso di crescita annuo nella classe di dimensioni 20–30 ettari è passato da oltre il 2 a meno dell’1 per cento e quello nella classe di dimensioni 30–50 ettari si è ridotto dal 6 a meno del 4 per cento Soltanto nelle aziende con una superficie superiore a 50 ettari è stata registrata una lieve crescita dell’ordine del 6 per cento annuo.

Nel decennio 1990–2000 la SAU svizzera ha subito variazioni di lieve entità Vi sono state variazioni nella superficie globale gestita dalle diverse classi di dimensioni. Nel 1990 le aziende con una superficie di 0–10 ettari gestivano complessivamente il 19 per cento della SAU Nell’anno oggetto del rapporto tale quota ammontava al 12 per cento Sempre nel 1990, le aziende con una SAU inferiore a 3 ettari gestivano 26'723 ettari, ossia il 3 per cento dell’intera SAU Nel 2000 la quota era scesa all’1 per cento (10'197 ha). Una flessione è stata registrata anche per quanto concerne la superficie gestita dalle aziende della classe di dimensioni 10–20 ettari La quota è infatti diminuita dal 42 al 34 per cento Di questo calo hanno beneficiato le aziende con oltre 20 ettari. Dal 1990 al 2000 la quota di superficie gestita da tali aziende è infatti passata dal 39 al 54 per cento

Evoluzione
19901996 2000 I n h a 0–10 ha Fonte: UST 10–20 ha >20 ha 0 1 200 000 1 050 000 900 000 750 000 600 000 450 000 300 000 150 000 415 463 452 659 200 369 522 866 404 615 155 395 576 220 356 673 130 601
19901996 2000 N u m e r o 0–3 ha Fonte: UST 10–20 ha >20 ha 0 100 000 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 14 274 31 630 27 092 19 819 17 361 27 877 22 074 12 167 18 640 24 984 18 542 8 371 3–10 ha
della SAU secondo le classi di dimensioni
Evoluzione
del numero di aziende agricole secondo le classi di dimensioni
12 1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabella 1, pagina A2

Nel periodo fra il 1990 e il 2000 il numero di unità di bestiame grosso (UBG) è diminuito complessivamente di 130'000 unità Nelle aziende delle classi di dimensioni fino a 20 ettari è stato registrato un calo di 292'000 UBG circa, in quelle con una superficie di oltre 20 ettari vi è invece stato un incremento di 162'122 UBG. Nonostante il bilancio negativo, l’effettivo medio per azienda è rimasto praticamente invariato Nel 1990 le aziende delle classi di dimensioni 0–10 ettari e 10–20 ettari disponevano mediamente di un effettivo di animali rispettivamente di 7,9 e 20 UBG Dieci anni dopo sono state registrate rispettivamente 8,6 e 19,1 UBG Nel 1990 nelle aziende delle classi di dimensioni superiori a 20 ettari venivano censite mediamente 30 UBG, nell’anno oggetto del rapporto 31,7 Queste cifre indicano che non vi è stata un’intensificazione nelle piccole aziende e nemmeno un ’estensificazione in quelle di maggiori dimensioni.

19901996 2000 N u m e r o 0–10 ha Fonte: UST 10–20 ha >20 ha 0 1 500 000 1 350 000 1 200 000 1 050 000 750 000 900 000 600 000 450 000 300 000 150 000 428 400 632 086 369 273 526 558 541 388 268 243 590 522 478 145 230 844 ■ Variazioni esigue degli effettivi di animali per azienda Tabella
13 1 . 1 E C O N O M I A 1
Evoluzione del numero di UBG secondo le classi di dimensioni
1, pagina A2

■ Proporzione invariata fra aziende a titolo principale e aziende a titolo accessorio

Nello scorso decennio la proporzione fra le aziende gestite a titolo principale e quelle accessorie è rimasta costante al livello rispettivamente del 70 e del 30 per cento Sia nel 1990, sia nell’anno oggetto del rapporto la metà circa delle aziende gestite a titolo principale sono state censite nella regione di pianura, un quarto nella regione collinare e il rimanente quarto in quella montana

Evoluzione del numero di aziende gestite rispettivamente a titolo principale e accessorio

Nei periodi 1990–1996 e 1996–2000 nelle singole regioni vi è stata un ’evoluzione differenziata del numero di aziende gestite a titolo principale o accessorio

Fra il 1990 e il 1996 la diminuzione del numero di aziende gestite a titolo principale registrata nella regione di pianura è stata decisamente maggiore rispetto a quella rilevata nel periodo 1996–2000. Nella regione di montagna l’evoluzione si presenta in modo diametralmente opposto

Negli anni dal 1996 al 2000 il calo del numero di aziende gestite a titolo accessorio nella regione di pianura è stato decisamente più massiccio rispetto a quello registrato nel periodo d’osservazione precedente Nella regione di montagna, invece, alla notevole diminuzione registrata nel periodo dal 1990 al 1996 è seguito addirittura un aumento di oltre il 5 per cento Un’evoluzione simile, sebbene meno marcata, si osserva pure per il numero di aziende gestite a titolo accessorio nella regione collinare.

14 1 . 1 E C O N O M I A 1
Aziende 1990 1996 2000 Variazione in % 1990–1996 1996–2000 a titolo principale 64 242 55 951 49 239 -12,9 -12,0 regione di pianura 1 30 139 25 475 23 536 -15,5 -7,6 regione collinare 2 17 452 15 636 13 793 -10,4 -11,8 regione di montagna 3 16 651 14 840 11 910 -10,9 -19,7 a titolo accessorio 28 573 23 528 21 298 -17,7 -9,5 regione di pianura 1 11 451 10 302 8 076 -10,0 -21,6 regione collinare 2 7 089 5 594 5 164 -21,1 -7,7 regione di montagna 3 10 033 7 632 8 058 -23,9 5,6 Totale 92 815 79 479 70 537 -14,4 -11,3
1 Zona campicola, zone intermedie 2 Zona collinare, zona di montagna I 3 Zone di montagna II a IV Fonte: UST

Variazioni concernenti le aziende gestite a titolo principale 1990/2000

Variazioni concernenti le aziende gestite a titolo accessorio 1990/2000

Nell’ultimo decennio il numero di aziende gestite a titolo principale è diminuito in tutti i Cantoni Per quanto concerne le aziende gestite a titolo accessorio, in alcuni Cantoni vi è stato un calo, mentre in altri è stato registrato un aumento. Ciò è il caso dei Cantoni della Svizzera centrale Nidwaldo, Obwaldo, Svitto, Uri, Lucerna nonché di Appenzello

15 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
VS GE VD NE FR JU SO BL BS AG LU BE TI GR UR NW SZ ZH TG SH SG AI AR GL ZG OW >25% 20–25% 0–20% Diminuzione in % Fonte: UST
interno
VS GE VD NE FR JU SO BL BS AG LU BE TI GR UR NW SZ ZH TG SH SG AI AR GL ZG OW >25% 20–25% 0–20% Aumento Diminuzione in % Fonte: UST

Secondo l’UST, sono definiti posti di lavoro nell’agricoltura quelli occupati da persone impiegate nell’azienda agricola di età superiore a 15 anni Si distingue fra occupazione a tempo pieno e a tempo parziale Coloro che lavorano a tempo pieno impiegano il 75 per cento ed oltre del loro orario di lavoro nell’azienda agricola. Gli occupati a tempo parziale operano nell’azienda in misura inferiore al 75 per cento

Dal 1990 al 2000 si è registrato un forte calo dell’occupazione nel primario Il numero totale degli occupati è infatti passato da 253'561 a 203'793 unità. Ciò corrisponde a una flessione annua del 2,2 per cento Questa evoluzione collima con il calo del numero di aziende registrato nello stesso decennio preso in considerazione Nei periodi 1990–1996 e 1996–2000 il numero di persone occupate a tempo pieno e a tempo parziale ha registrato evoluzioni differenti Mentre il numero di persone occupate a tempo pieno è diminuito lievemente nel primo periodo e in modo massiccio nel secondo, quello dei lavoratori a tempo parziale ha subito un forte calo nel primo periodo e un lieve incremento nel secondo L’andamento alterno della congiuntura, registrato negli Anni ’90, potrebbe aver influito in modo determinante.

Dal 1990 al 2000 il numero di capiazienda attivi a titolo principale è passato da 64'242 a 49'239 Ciò equivale a una diminuzione del 23 per cento circa

16 1 . 1 E C O N O M I A 1
■ Spostamento dall’occupazione a tempo pieno a quella a tempo parziale
19901996 2000 N u m e r o Occupati a tempo pieno Fonte: UST 0 300 000 50 000 100 000 150 000 200 000 250 000 Occupati a tempo parziale
Evoluzione del numero degli occupati a tempo pieno/parziale Tabella 2, pagina A3

Evoluzione della quota di capiazienda attivi a titolo principale secondo le classi di età

Dal confronto della struttura dell’età dei capiazienda attivi a titolo principale nell’agricoltura fra il 1990 e il 2000 emergono in particolare due evoluzioni Il numero di capiazienda di 65 anni ed oltre è diminuito da 4'926 a 1'102 ed è quindi sceso sotto la quota del 25 per cento Questo forte calo potrebbe essere dovuto all’introduzione, nel 1999, del limite di età oltre il quale non è possibile beneficiare dei pagamenti diretti Anche il numero di capiazienda di età inferiore a 35 anni è diminuito notevolmente. Nel periodo considerato la quota di capiazienda attivi a titolo principale, di età compresa fra 35 e 49 anni, è aumentata dell’8,1 per cento

Evoluzione della quota di capiazienda attivi a titolo accessorio secondo le classi di età

Anche il numero di capiazienda occupati a titolo accessorio nell’agricoltura ha subito un calo, passando da 28'573 nel 1990 a 21'298 nel 2000. Sebbene meno marcata, l’evoluzione nelle diverse categorie di età è analoga a quella registrata per i capiazienda attivi a titolo principale

1 . 1 E C O N O M I A 17 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Nessun dato > 65 1990 2000 50–65 35–49 < 35 Fonte: UST 40 20 0 20 40 60 5 0 5 8 2 2 7 7 33 9 35 7 16 8 35 0 43 8 14 0 In %
Nessun dato > 65 1990 2000 50–65 35–49 < 35 Fonte: UST 40 20 30100 In % 10 30 20 40 3 9 12 1 15 1 20 4 30 0 27 0 10 5 37 4 33 3 10 3

All’agricoltura sono strettamente legate le attività svolte nei settori a monte (industria delle macchine agricole, produzione di concimi, prodotti fitosanitari o alimenti per animali) e a valle (trasformazione di derrate alimentari)

Le più recenti cifre concernenti l’occupazione nell’agricoltura e nella selvicoltura, compresi i settori a monte e a valle, risalgono al 1995 e al 1998 Dal profilo globale, in questo triennio non vi è stata praticamente alcuna variazione Il numero di persone occupate nei settori a valle dell’agricoltura ammontava a circa 220'000 Ciò corrisponde a una quota del 5,8 per cento di tutti i lavoratori rilevati in Svizzera Per quanto concerne la trasformazione i settori principali sono quelli della macellazione, della lavorazione della carne e del latte nonché della fabbricazione di pane, prodotti da forno e prodotti panari a lunga conservazione nei quali lavorano oltre 10'000 persone. Cifre ben superiori si registrano nel settore del commercio di derrate alimentari all’ingrosso, al minuto e specializzato In questo settore lavorano infatti 160'000 persone circa. Inferiore la percentuale nei settori a monte: 1,5% per cento (58'000 persone circa) Nel complesso, oltre il 12 per cento della popolazione attiva lavora direttamente nell’agricoltura o in settori strettamente legati ad essa

18 1 . 1 E C O N O M I A 1

■ Valore aggiunto lordo dell’agricoltura

Produzione, prezzi e commercio esterno

Il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato serve per determinare la prestazione, in termini economici, dell’economia nazionale. Nel primario esso è il risultato della differenza fra valore della produzione lorda e prestazioni preliminari

Valore aggiunto lordo dei tre settori dell’economia 1998/99

■ Evoluzione degli indici dei prezzi

Nel 1999 il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato di tutta l’economia ha raggiunto quota 381'887 milioni di franchi. Rispetto all’anno precedente vi è stato un lieve incremento La quota del primario è stata esigua (1,3%) All’interno del settore primario l’agricoltura fa la parte del leone (70%)

Le prestazioni fornite dall’agricoltura vanno tuttavia oltre questo volume di produzione Il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato non contempla le prestazioni fornite dall’agricoltura nell’interesse della collettività e in ambito ecologico, le quali vengono indennizzate mediante pagamenti diretti

L’applicazione della nuova politica agricola ha comportato la soppressione di tutte le garanzie di prezzo e di smercio. La domanda e l’offerta hanno avuto ripercussioni dirette sui prezzi Per quanto concerne il ricavo sul mercato, sono state registrate fluttuazioni maggiori rispetto al passato Dopo il calo dell’indice dei prezzi alla produzione di oltre 20 punti percentuali, registrato nel periodo compreso fra il 1990 e il 1999, nel 2000 vi è stato un incremento del 3,5 per cento Tale evoluzione è riconducibile al buon livello dei prezzi della carne, soprattutto di manzo e di vitello Già verso fine anno i prezzi alla produzione hanno tuttavia registrato un nuovo crollo

19 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Settore 1998 1999 1 Quota Variazione 1999 1998/99 mio fr % Primario 5 484 4 906 1,3 -10,5 di cui agricoltura 4 038 3 443 1,0 -14,7 Secondario 99 422 100 503 26,3 1,1 Terziario 271 117 276 478 72,4 2,0 Totale 376 022 381 887 100,0 1,5
1 Cifre provvisorie Fonti: UST, USC

Evoluzione dell'indice dei prezzi alla produzione, al consumo e all'importazione per le derrate alimentari nonché dell'indice dei prezzi per i mezzi di produzione agricoli

Indice dei prezzi all'importazione delle derrate alimentari 1 Indice nazionale dei prezzi al consumo, sottogruppo derrate alimentari e bevande Indice dei prezzi dei mezzi di produzione agricoli Indice dei prezzi alla produzione, agricoltura

1 Base maggio 1993 = 100 Per questo indice non sono disponibili dati più vecchi Per quanto concerne l'indice dei prezzi all'importazione il gruppo «derrate alimentari» comprende i sottogruppi «carne», «altre derrate alimentari» e «bevande». Essi si riferiscono a una selezione di prodotti e non rispecchiano l'intero settore delle importazioni di derrate alimentari

Fonti: UST, USC

Fra il 1990/92 e il 2000 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le derrate alimentari e le bevande è aumentato di 5,6 punti percentuali La crescita registrata fra il 1999 e il 2000 è stata addirittura dell’1,6 per cento Questo indice viene influenzato soltanto nella misura di un settimo dai prezzi indigeni alla produzione L’influsso maggiore è esercitato dai prezzi praticati sul mercato mondiale per le derrate alimentari e le materie prime utilizzate nella produzione di alimenti (il 40% circa del consumo di derrate alimentari, espresso in calorie, viene importato), dal cambio del franco svizzero e in particolare dai costi e dai margini dell’industria di trasformazione degli alimenti nonché del commercio di prodotti alimentari

L’indice dei prezzi d’acquisto dei mezzi di produzione agricoli comprende, in particolare, i prezzi degli alimenti per animali, delle sementi, del materiale vegetale, dei concimi, degli ammendanti del suolo e dei prodotti fitosanitari nonché gli investimenti in attrezzature e in ambito edile Parte di quanto rilevato mediante l’indice nazionale dei prezzi al consumo figura nel rispettivo indice A tal riguardo vanno citati i costi dell’energia (carburanti, elettricità), del telefono, dell’acqua, della manutenzione e delle riparazioni

Dopo l’incremento registrato nel periodo fra il 1990/92 e il 1993 e un calo continuo fino al 1999, nel 2000 l’indice dei prezzi d’acquisto dei mezzi di produzione agricoli è aumentato dell’1,2 per cento

Siccome l’indice dei prezzi all’importazione delle derrate alimentari non comprende l’intero paniere delle importazioni di prodotti alimentari, non è così rappresentativo come l’indice dei prezzi alla produzione o quello dei prezzi al consumo Nel periodo fra il 1994 e il 1995 l’indice è diminuito di 2,6 punti percentuali Negli anni seguenti e fino al 1999 è aumentato del 13,6 per cento. Nel 2000 è stato registrato un lieve calo dello 0,5 per cento

20 1 . 1 E C O N O M I A 1
I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 )
75 1990-921993 1994 1995 1996 1997 1998 19992000 115 110 105 100 95 90 85 80

■ Commercio esterno di prodotti agricoli

Nell’anno oggetto del rapporto il valore del commercio esterno svizzero è aumentato in modo considerevole Rispetto al 1999 vi è stato un incremento del 16 per cento delle importazioni e del 13 per cento delle esportazioni Aumenti sono stati registrati anche per quanto concerne i prodotti agricoli. Le importazioni sono aumentate del 4,2 per cento, le esportazioni del 7,1 per cento

Quota di prodotti agricoli rispetto alle importazioni e alle esportazioni globali

■ La produzione vegetale determina fluttuazioni nel grado di autoapprovvigionamento

In ambito agricolo l’UE rimane il principale partner commerciale della Svizzera Nell’anno oggetto del rapporto il 70,6 per cento dei prodotti agricoli importati (6 mia fr.) proveniva dall’UE. Il 65,2 per cento dei prodotti esportati dalla Svizzera (2,3 mia. fr.) è stato destinato ai Paesi membri dell’UE

L’agricoltura svizzera produce il 60 per cento circa delle derrate alimentari consumate sul piano interno (espresse in calorie). Si constatano tuttavia fluttuazioni annuali. Nel 1999 il grado di autoapprovvigionamento ammontava al 58 per cento, ossia 6 punti percentuali in meno rispetto al 1998 Tale calo è riconducibile esclusivamente a un minore autoapprovvigionamento nell’ambito dei prodotti di origine vegetale. Benché non siano ancora disponibili dati inerenti al 2000, la buona annata dovrebbe consentire di raggiungere nuovamente il grado di autoapprovvigionamento con prodotti di origine vegetale registrato nel 1998 Per quanto concerne i prodotti di origine animale, nel 1999 la quota indigena è rimasta immutata rispetto al 1998 (95%) Nel 2000 essa dovrebbe attestarsi a quota 96 per cento Nell’anno oggetto del rapporto il grado di autoapprovvigionamento con prodotti di origine vegetale dovrebbe raggiungere nuovamente il livello registrato nel 1998 (47%)

21 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
I n m i a f r Agricoltura Economia globale Fonte: DGD 0 20 40 60 80 100 120 160 140 6,9 94,7 8,5 139,4 2,7 89,5 3,6 136,0 Importazioni Esportazioni
1990/9220001990/922000
Tabella 13, pagina A13

Uscite

Le prestazioni preliminari dell’agricoltura comprendono le spese per sementi, materiale vegetale, concimi, prodotti fitosanitari, alimenti per animali, energia, manutenzione dei macchinari e degli edifici aziendali nonché le prestazioni di servizio

Evoluzione delle uscite dell'agricoltura legate alla produzione

1990/922000

Fra il 1990/92 e il 2000 il valore delle prestazioni preliminari è diminuito di 250 milioni di franchi Una flessione considerevole si è registrata a livello di uscite per alimenti per animali, sementi, materiale vegetale, animali, concimi e prodotti fitosanitari Sono invece cresciute le uscite per prestazioni di servizio ed energia

Il volume d’investimento dell’agricoltura è passato da 1'525 milioni di franchi nel 1990 a 1'420 milioni di franchi nel 1999 Tale calo è riconducibile esclusivamente a una flessione degli investimenti in campo edile che, nel periodo considerato, sono diminuiti del 7 per cento Gli investimenti per le attrezzature sono invece aumentati del 3 per cento

1 . 1 E C O N O M I A 1 22
Prestazioni
dell’agricoltura
preliminari
I n m i o f r Sementi, materiale vegetale, animali Energia Prestazioni di servizio Con
prodotti fitosanitari Materiale nonché manutenzione di macchinari ed edifici aziendali Alimenti per animali Fonte: USC 0 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000 Evoluzione
dell'agricoltura
gli investimenti
I n m i o f r Investimenti, edilizia Investimenti, attrezzature Fonte: USC 0 1 800 1 600 1 400 1 200 1 000 800 600 400 200 ■ Investimenti dell’agricoltura
cimi,
delle uscite
per
1990/921999

■ Uscite della Confederazione per agricoltura ed alimentazione

Nell’anno oggetto del rapporto la Confederazione ha speso complessivamente 47'131 milioni di franchi, ossia il 3,2 per cento in più rispetto al 1999 L’importo destinato all’agricoltura ed all’alimentazione è stato di 3'727 milioni di franchi La voce «agricoltura ed alimentazione» figura tuttora al quinto posto dopo l’assistenza sociale (12'281 mio fr ), le finanze e le imposte (9'413 mio fr ), il traffico (6'630 mio fr ) e la difesa nazionale (5'004 mio fr )

Evoluzione delle uscite della Confederazione per

Nell’anno oggetto del rapporto la quota dell’agricoltura e dell’alimentazione rispetto alle uscite globali della Confederazione è stata del 7,9 per cento ed ha quindi toccato il volume più basso degli ultimi decenni

L’evoluzione delle uscite per produzione e smercio è riconducibile all’adempimento di quanto previsto dall’articolo 187 capoverso 2 delle disposizioni transitorie della nuova LAgr, secondo cui cinque anni dopo l’entrata in vigore della legge i mezzi finanziari impiegati nel settore del sostegno del mercato vanno ridotti di un terzo rispetto alle spese per il 1998. Entro tale scadenza dovranno essere tagliati circa 400 milioni di franchi Finora i mezzi finanziari sono stati ridotti di 248 milioni di franchi

1 . 1 E C O N O M I A 23 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
agricoltura ed alimentazione 1990/921993 3 416 3 496 3 547 3 9533 908 3 926 4 197 3 727 3 048 1994 1995 1996 1997 1998 19992000 I n m i o f r I n % In % delle uscite globali Fonte: Conto dello Stato 0 4 500 4 000 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 7,0 9,5 9,0 8,5 8,0 7,5
Tabella 46, pagina A54

Evoluzione delle uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione

Avvertenza: Il Conto dello Stato 1999 costituisce la base per la ripartizione dei mezzi finanziari fra i singoli ambiti di spesa Le uscite per la valorizzazione delle patate e della frutta oppure quelle dell’Amministrazione federale dei cereali 1990/92, ad esempio, figurano come uscite dell UFAG All epoca non esistevano ancora conti separati Ne consegue che le cifre inerenti al 1990/92 e al 1998 non sono identiche ai dati del Conto dello Stato

Fonti: Conto dello Stato UFAG

La nuova ordinanza sui pagamenti diretti è entrata in vigore il 1o gennaio 1999. Vista l’insicurezza nella valutazione del fabbisogno finanziario effettivo, le aliquote di contribuzione per il 1999 e il 2000 erano state fissate con la massima cautela In questi primi anni di applicazione della nuova base legale i versamenti sono sempre risultati superiori all’importo disponibile anche a causa del forte incremento della partecipazione ai programmi ecologici. Per questa insicurezza e onde ridurre o evitare ulteriori sorpassi alcuni contributi, in particolare quello di superficie, sono stati fissati a un livello inferiore rispetto a quello che sarebbe stato possibile in base alle stime Quale conseguenza di questo atteggiamento prudente, nell’anno oggetto del rapporto sono stati spesi 172 milioni di franchi in meno rispetto al 1999 Nelle sue decisioni del 10 gennaio 2001 inerenti ai provvedimenti da applicare nel 2001, il Consiglio federale ha tenuto conto di questa circostanza Diverse aliquote dei pagamenti diretti sono quindi state adeguate verso l’alto Nel 2001 le uscite complessive per i pagamenti diretti dovrebbero superare di 200 milioni di franchi quelle registrate nel 2000.

Nel 1998 e nel 1999 le uscite per il miglioramento delle basi sono rimaste praticamente costanti. Il maggior importo di circa 100 milioni di franchi registrato nell’anno oggetto del rapporto è dovuto soprattutto allo sviluppo dei crediti d’investimento (aiuto iniziale) e all’aumento degli aiuti per la conduzione aziendale

1 . 1 E C O N O M I A 1 24
Ambito di spesa 1990/92 1998 1999 2000 mio. fr. Produzione e smercio 1 685 1 203 1 318 955 Pagamenti diretti 772 2 126 2 286 2 114 Miglioramento delle basi 207 147 148 246 Ulteriori uscite 384 450 445 412 Totale agricoltura e alimentazione 3 048 3 926 4 197 3 727

Mercati

Nel 2000 vi è stata un ’alternanza di periodi di bello e di cattivo tempo. A un inverno freddo e nevoso è seguita una primavera mite con un inizio del periodo di vegetazione anticipato di 14 giorni rispetto a un anno normale L’inizio d’estate, caratterizzato da tempo secco e caldo, ha determinato raccolti di fieno e di cereali da foraggio di buona qualità Il mese di luglio piovoso ha invece influito negativamente sul raccolto di cereali panificabili; la percentuale di cereali germogliati è infatti risultata straordinariamente elevata Gli abbondanti raccolti di barbabietole da zucchero e di ciliegie hanno ampiamente compensato i bassi rendimenti dell’anno precedente

Nell’anno oggetto del rapporto è stato registrato un incremento della produzione lattiera Anche la produzione di formaggio è aumentata rispetto all’anno precedente Fino all’autunno si è avuto un mercato del bestiame da macello vivace con prezzi che hanno raggiunto nuovamente i livelli registrati negli anni precedenti la crisi dell’ESB del 1996 In seguito ai casi riscontrati in Francia e in Germania, nel novembre 2000 si sono riaccese le discussioni in merito all’ESB con conseguente crollo del 30 per cento dei prezzi sul mercato del bestiame da macello

Nel conto economico dell’agricoltura il valore dei prodotti ottenuti nel settore agricolo viene illustrato come produzione finale Nel 2000 la produzione finale è aumentata del 4,8 per cento rispetto all’anno precedente: 3,9 per cento in più per piante e prodotti vegetali (86 mio. fr.) e 5,2 per cento in più per animali e prodotti di origine animale

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 25 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■ 1.1.2
(259 mio fr ) Composizione della produzione finale
Latte 33% Suini 14% Bovini 15% Altri prodotti di origine vegetale 3% Frutta, verdura 10% Mosto d'uva 7% Cereali 7% Fonte: USC 1 Stima, stato inverno 2000/2001 Totale 7 583 mio fr 1 Pollame, uova 5% Altri prodotti di origine animale 2% Patate, barbabietole da zucchero 4%
– 2000
Tabella
14,
pagina A14

■ Un

Latte e latticini

Nel 2000 latterie e caseifici hanno lavorato circa 3,2 milioni di tonnellate di latte Vi è stato un notevole incremento della produzione nei settori del formaggio, dei prodotti a base di latte fresco e del latte in polvere Grazie alla stabilità che ha caratterizzato i mercati lattieri internazionali, tale quantitativo ha potuto venir smerciato senza alcun problema

Nell’anno oggetto del rapporto la produzione totale, compreso il latte valorizzato direttamente presso l’azienda, è aumentata di 28'000 tonnellate, raggiungendo quota 3,88 milioni di tonnellate circa. Anche la produzione per vacca ha registrato un incremento medio di 90 chilogrammi rispetto all’anno precedente, fissandosi a 5'470 chilogrammi

Nel 2000 i produttori lattieri hanno venduto 3,17 milioni di tonnellate di latte. Questo quantitativo proveniva da 708’000 vacche Rispetto all’anno precedente l’effettivo di vacche è diminuito dell’1 per cento (-7'000 capi)

Eccezion fatta per il mese di gennaio, nell’anno oggetto del rapporto le forniture mensili di latte sono risultate superiori rispetto al 1999 Nel mese di aprile e nel periodo da settembre a dicembre è stato fornito un quantitativo di latte decisamente considerevole L’aumento è da ricondurre alla buona qualità dei foraggi e alla crescente domanda di materia prima da parte dei caseifici e degli addetti alla valorizzazione del latte La difficile situazione che negli ultimi mesi del 2000 ha caratterizzato i mercati del bestiame da macello ha contributo al trattenimento di un numero maggiore di vacche presso le aziende con ripercussioni sul volume delle forniture lattiere.

1 . 1 E C O N O M I A 1 26
buon anno lattiero
Produzione:
lattiere al rialzo Forniture di latte per mese – 1999 e 2000 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e I n 1 0 0 0 t Forniture di latte 2000 Forniture di latte 1999 Fonti: TSM, USC 200 220 240 280 260 300 Tabelle
forniture
3–13, pagine A4–A13

Nell’anno oggetto del rapporto il quantitativo totale di latte commercializzato (3,17 mio t) è stato valorizzato come segue (in t di latte):

latte di consumo e altri latticini:

1'055'000 t

formaggio: 1'410'000 t

panna/burro: 711'000 t

Il volume di fabbricazione di formaggio è aumentato del 24,6 per cento rispetto all’anno precedente Questo considerevole incremento è dovuto soltanto in parte a una maggiore produzione Esso è infatti riconducibile anche a una nuova forma di rilevazione statistica Prima del 1o maggio 1999 il volume di produzione della maggior parte dei formaggi veniva stabilito in base al quantitativo di latte impiegato. Di conseguenza il formaggio magro, ossia quello privo di grasso, non figurava nelle statistiche Il nuovo metodo consente invece di rilevare il quantitativo di formaggio effettivamente fabbricato. Inoltre, il dato sulla produzione di formaggio nel 2000 contempla prodotti quali la ricotta, il formaggio bianco delle Alpi, la gelatina di formaggio fresco e il formaggio dell’alpe (quota rispetto alla produzione totale di formaggio: ca 13%)

Per la prima volta dopo anni, nel 2000 si è registrata una ripresa nella fabbricazione di formaggio duro L’aumento rispetto all’anno precedente è stato del 12 per cento Il volume di produzione di formaggi freschi come la mozzarella nonché di formaggi a pasta molle e semidura, tende tuttora al rialzo Rispetto all’anno precedente, nel 2000 la produzione di mozzarella è aumentata del 20 per cento, passando da 9'634 a 11'582 tonnellate

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 27 1
Valorizzazione: produzione di formaggio al rialzo
1990/921998 19992000 I n 1 0 0 0 t l a t t e Altri latticini Panna Burro Fonti: TSM, USC Formaggio Latte di consumo 0 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500
Evoluzione della valorizzazione del latte commerciale

■ Commercio esterno: calo delle esportazioni di formaggio

Nel 2000 è diminuita ancora la produzione di burro, benché in misura inferiore rispetto al 1999 Nell’anno oggetto del rapporto la flessione è stata dell’1,7 per cento Sono state prodotte 7'142 tonnellate di burro speciale, mentre nell’anno precedente la produzione era stata di 33'222 tonnellate. Questa enorme differenza è da ricondurre al nuovo metodo di rilevazione statistica della fabbricazione di burro Tre quarti circa della produzione svizzera di burro risponde ai requisiti del burro speciale Tuttavia, soltanto il 20 per cento circa di tale quantitativo può venir venduto come burro speciale Il rimanente 80 per cento viene utilizzato come materia prima per la fabbricazione de «Il Burro», di specialità a base di burro o di burro disidratato Nel 2000 è stato notificato come burro speciale soltanto il quantitativo effettivamente venduto come tale Negli anni scorsi, invece, veniva notificato con questa designazione anche il burro destinato a un ’ulteriore trasformazione.

Nell’anno oggetto del rapporto il volume di produzione di latte in polvere è aumentato del 19 per cento. Questo incremento è riconducibile alla crescente domanda di latte intero in polvere indigeno da parte dell’industria cioccolatiera e di latte scremato in polvere da parte dei fabbricanti di succedanei del latte da foraggio

Per il settore lattiero la bilancia del commercio esterno è positiva. Eccezion fatta per il latte fresco e il burro, la Svizzera esporta più latticini di quanti ne importa

Evoluzione delle esportazioni e delle importazioni di formaggio

Nel 2000 le esportazioni di yogurt sono aumentate del 133 per cento, raggiungendo quota 2'694 tonnellate. È stata considerata la possibilità di penetrare nuovi mercati. Le importazioni di yogurt, invece, sono rimaste costanti al livello dell’anno precedente Le esportazioni di latte in polvere hanno registrato una flessione del 21,3 per cento e ammontano a 13'992 tonnellate. Anche le importazioni di questo prodotto sono diminuite Nel 2000 le importazioni di burro sono cresciute del 47,7 per cento, raggiungendo il livello di 7'370 tonnellate Rispetto all’anno precedente si registra invece un notevole calo delle esportazioni di formaggio Nel 2000 ne sono state esportate 9'479 tonnellate in meno (-15%) Ciò è riconducibile agli interventi straordinari sul fronte delle esportazioni effettuati l’anno precedente dall’Unione svizzera del commercio del formaggio nel quadro della soppressione del vecchio disciplinamento del mercato lattiero Le esportazioni di formaggio duro hanno subito un calo del 18 per cento ed ammontano a 40'588 tonnellate.

1 . 1 E C O N O M I A 1 28
1990/921998 19992000 I n t Esportazioni Importazioni Bilancia commerciale Fonti: DGD, UFAG 0 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000

■ Consumo: formaggio fresco al rialzo

Se si considera il consumo pro capite dei singoli latticini, si riscontrano evoluzioni differenziate Nel 2000 sono stati consumati 2,2 chilogrammi di latte di consumo in più rispetto al 1999, ossia un quantitativo pro capite di 88,8 chilogrammi Negli anni precedenti si era registrato un continuo calo del consumo.

Evoluzione del consumo pro capite di latticini

■ Prezzi alla produzione: superato nuovamente il prezzo d’obiettivo

1990/92199

19992000

Rispetto al 1999 il consumo pro capite di formaggio è aumentato del 6,4 per cento, raggiungendo quota 16,6 chilogrammi. Il maggiore incremento si registra in relazione al consumo di formaggio fresco passato da 2,9 a 3,3 chilogrammi pro capite Nello stesso periodo si è rilevata una tendenza al rialzo anche per quanto concerne il consumo di formaggio duro Dopo l’evoluzione positiva degli scorsi anni, nel 2000 si segnala una lieve flessione nelle vendite di panna

Da oltre un anno sono la protezione alla frontiera, gli strumenti del sostegno al mercato nonché l’offerta e la domanda a determinare il prezzo alla produzione. Il prezzo d’obiettivo, fissato dal Consiglio federale, di 77 centesimi il chilogrammo di latte con un tenore complessivo di 73 grammi di grasso e proteine ha valenza puramente indicativa

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 29 1
8
k g p r o c a p i t e Formaggio Yogurt Fonte: USC Ricotta Burro 0 12 10 8 6 4 2 14 16 18 20 Prezzi
Totale Latte ad uso industriale Latte trasformato in formaggio Latte biologico c t s / k g d i l a t t e 1999 Fonte: UFAG 2000 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10
del latte 1999 e 2000

■ Prezzi al consumo

Nel 2000 il prezzo d’obiettivo è stato nuovamente superato. Rispetto all’anno precedente, in Svizzera il prezzo totale del latte è diminuito di 1 52 centesimi, fissandosi a 79 41 centesimi il chilogrammo Nell’anno oggetto del rapporto è stata registrata una lieve tendenza al ribasso anche dei prezzi del latte ad uso industriale e del latte trasformato in formaggio Non cessa invece di aumentare il prezzo del latte biologico Nel 2000 è aumentato del 2,7 per cento, raggiungendo quota 94 05 centesimi il chilogrammo

Prezzi del latte spuntati nel 2000 a livello nazionale e per regioni

A livello nazionale le differenze tra i prezzi sono relativamente contenute. Per un chilogrammo di latte biologico, invece, sono stati pagati mediamente 16 centesimi in più rispetto al latte ad uso industriale o al latte trasformato in formaggio

Per 200 grammi di burro speciale nel 2000 il consumatore ha pagato mediamente 2 97 franchi, ossia quasi 10 centesimi in più rispetto all’anno precedente

Evoluzione degli indici dei prezzi al consumo per il latte e i latticini

8

Dal 1998 non vi sono state variazioni di rilievo nell’evoluzione degli indici dei prezzi al consumo per il latte e i latticini L’indice relativo al latte ha subito una flessione di 5,7 punti, quello della panna di 7,9 punti e quello del formaggio di 2,3 punti L’indice del burro ha invece registrato un lieve incremento.

1 . 1 E C O N O M I A 1 30
cts /kg CH Regione I Regione II Regione III Regione IV Regione V Totale 79 41 79 25 79 98 79 48 78 93 78 43 Latte ad uso industriale 78.29 78.40 78.49 78.61 77.73 77.91 Latte trasformato in formaggio 79 14 79 78 79 22 79 66 78 14 79 01 Latte biologico 94 05 93 88 94 63 93 26 94 02 Non rilevato Fonte: UFAG
Terminologia e metodi, pagina A77
1990/92199
19992000 I n d i c e ( m a g g i o 1 9 9 3 = 1 0 0 ) Latte Formaggio Burro Fonte: UST Panna Altri latticini 75,0 80,0 85,0 90,0 95,0 100,0 105,0

Dal 1o gennaio 1997 il margine nel settore del latte e dei latticini viene calcolato sulla base dei prezzi alla produzione e al consumo Rispetto ad altri mercati di prodotti agricoli – come ad esempio quelli della carne, della frutta o della verdura – il mercato lattiero è piuttosto statico. Ciò è dovuto in primo luogo ai fattori seguenti:

– Prezzo alla produzione. Fino all’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato lattiero il prezzo alla produzione veniva fissato dallo Stato Con il passaggio alla nuova regolamentazione i contratti di ritiro fra produttori e addetti alla trasformazione vengono rinnovati ogni anno A prescindere da flessioni stagionali valutabili anticipatamente, sull’arco di un anno i prezzi alla produzione sono relativamente stabili

– Aiuti dello Stato. I prezzi di vendita sono tuttora determinati dall’entità degli aiuti concessi dallo Stato Modifiche o adeguamenti entrano di regola in vigore all’inizio del nuovo anno lattiero Ne consegue che gli aiuti sono fissati per un periodo di almeno un anno.

– Contingentamento lattiero Per principio, il quantitativo di latte disponibile è dato dal contingentamento

Considerati tali fattori, in questi ultimi anni i margini nominali dei segmenti latte di consumo, formaggio, panna di consumo e burro sono rimasti relativamente stabili. Flessioni di breve durata sono riconducibili quasi esclusivamente a vendite promozionali Inoltre, dopo l’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato lattiero il prezzo del latte, che è soggetto a variazioni stagionali (prezzi bassi in primavera e più elevati in autunno), ha avuto ripercussioni sull’evoluzione dei margini nei singoli segmenti

Evoluzione dei margini nel periodo gennaio 1997 – dicembre 2000 per kg di latte crudo trasformato

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 31 1
■ Margine
Terminologia e metodi, pagina A78
f r / k g Latte Formaggio Burro Panna Totale Fonte: UFAG F e b b r a i o 9 7 A p r i l e 9 7 G i u g n o 9 7 A g o s t o 9 7 O t t o b r e 9 7 D i c e m b r e 9 7 F e b b r a i o 9 8 A p r i l e 9 8 G i u g n o 9 8 A g o s t o 9 8 O t t o b r e 9 8 D i c e m b r e 9 8 F e b b r a i o 9 9 A p r i l e 9 9 G i u g n o 9 9 A g o s t o 9 9 O t t o b r e 9 9 D i c e m b r e 9 9 F e b b r a i o 0 0 A p r i l e 0 0 G i u g n o 0 0 A g o s t o 0 0 O t t o b r e 0 0 D i c e m b r e 0 0 0 00 1.60 1.40 1 20 1 00 0 80 0 60 0 40 0 20

Nel segmento del latte di consumo le fluttuazioni del margine sono dovute principalmente alle vendite promozionali Il passaggio al nuovo disciplinamento del mercato lattiero, con prezzi alla produzione più bassi, ha comportato un calo dei prezzi al consumo. L’incremento registrato nel mese di maggio 1999 è dovuto al fatto che sul mercato erano giunti ancora prodotti a prezzi «vecchi» Con l’abrogazione, il 1o maggio 1999, delle tasse sul latte scremato, il rispettivo margine è risultato lievemente più elevato

Nel settore del formaggio è stata riscontrata l’evoluzione dei margini meno uniforme

A tal riguardo va tuttavia osservato che per il fatto di tenere in considerazione la durata d’immagazzinamento gli effetti delle fluttuazioni dei prezzi del latte o delle modifiche nella struttura dei contributi si manifestano con un certo ritardo. Il margine del formaggio rivela, complessivamente, una lieve tendenza al rialzo Un incremento è stato registrato soprattutto nel mese di settembre 2000; in quel periodo l’aumento da 12 a 20 centesimi del supplemento per il latte trasformato in formaggio, introdotto il 1o maggio 2000, si è infatti ripercosso sul margine La riduzione del prezzo della materia prima per la fabbricazione di formaggio non è quindi stata traslata integralmente sui consumatori

Eccezion fatta per qualche fluttuazione di breve durata, fino al mese di maggio 1999 il margine della panna di consumo è rimasto costante L’aumento registrato nel mese di maggio 1999 è dovuto, come per il latte di consumo, all’immissione sul mercato di prodotti a prezzi «vecchi». A partire dal mese di giugno 1999, il margine si è stabilizzato a un livello leggermente più basso

Anche il margine del burro è rimasto stabile fino all’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato lattiero Dato che con il passaggio alla nuova regolamentazione diversi aiuti concessi nel settore del burro sono stati ridotti o addirittura soppressi, a partire dal mese di maggio 1999 il margine del burro è diminuito Questo margine più contenuto è dovuto unicamente alla riduzione degli aiuti dello Stato

Nel periodo gennaio 1997 – dicembre 2000 il margine complessivo del latte e dei latticini è aumentato di 4 52 centesimi, passando da 78 86 a 83 38 centesimi il chilogrammo di latte crudo trasformato All’inizio del 2001 è stato rilevato un numero maggiore di prezzi al consumo più elevati Visto che i prezzi del latte sono destinati a rimanere invariati o addirittura ad aumentare e considerato che a partire dal 1o maggio 2001 è stato smantellato il sostegno, nell’anno lattiero 2001/02 vi sono da attendersi ulteriori incrementi dei prezzi a livello di smercio

32 1 . 1 E C O N O M I A 1

Nel 2001 il mercato lattiero è caratterizzato da condizioni favorevoli. Le vendite di latticini in Svizzera e all’estero registrano un ’evoluzione soddisfacente soprattutto nel settore del formaggio

Nel 2001 la produzione di formaggio dovrebbe avere ancora segno positivo Sulla scorta dei dati disponibili, prosegue la tendenza positiva anche nel settore dei prodotti a base di latte fresco La produzione di specialità, come yogurt, prodotti da dessert e bevande al latte, registra risultati migliori di quelli del 2000 Per il burro ci si attende un lieve incremento della produzione

La buona situazione che caratterizza globalmente il mercato determina prezzi stabili per i produttori lattieri. Sulla base delle cifre inerenti al primo semestre 2001 è probabile che nella media annua il prezzo del latte sia nuovamente superiore al prezzo d’obiettivo di 77 centesimi il chilogrammo Per quanto concerne i prezzi al consumo dei latticini, in questi ultimi mesi si registra una tendenza al rialzo. Visto che i prezzi del latte sono destinati a rimanere invariati o addirittura ad aumentare e considerato che a partire dal 1o maggio 2001 è stato smantellato il sostegno, nell’anno lattiero 2001/02 vi sono da attendersi ulteriori incrementi dei prezzi soprattutto per burro e formaggio

Secondo le stime 2001 per il conto economico dell’agricoltura (cfr la parte 1 1 3), nel 2001 la produzione finale di latte dovrebbe aumentare di 40 milioni di franchi circa (+1,5%) rispetto al 2000. Questo buon risultato è riconducibile alla stabilità che caratterizza i prezzi del latte e alla decisione del Consiglio federale di aumentare il volume totale dei contingenti del 3 per cento a partire dal 1o maggio 2001

1 . 1 E C O N O M I A 33 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Stime 2001
Tabella 14, pagina A14

■ Produzione: calo nel settore della produzione di bovini, vitelli e suini

Animali e prodotti di origine animale

Verso la fine del 2000 il settore della carne è stato nuovamente scosso dagli eventi in relazione all’ESB. La scoperta di un caso di ESB in Germania – Paese finora considerato esente da questa epizoozia – e le critiche mosse dagli organi d’informazione di tutta Europa hanno reso insicuri i consumatori In seguito a ciò, in Svizzera è stato registrato un calo del consumo di carne bovina che in certi casi ha raggiunto punte addirittura del 20 per cento e una flessione dei prezzi alla produzione del 30 per cento circa Nella Svizzera occidentale le reazioni sono state particolarmente forti a causa della vicinanza alla Francia In questo periodo vi è stato un incremento del consumo di carne di pollame e di agnello

Già nel mese di gennaio del 2000 alcuni casi di influenza aviaria riscontrati in nove province dell’Italia settentrionale erano stati all’origine di un forte senso di insicurezza La Svizzera aveva quindi vietato l’importazione dall’Italia di pollame vivo, carne di pollame e ulteriori prodotti

Con una modifica dell’ordinanza sulle epizoozie, il 20 dicembre 2000 il Consiglio federale ha decretato un divieto generale d’impiego di farine animali All’origine di tale decisione vi sono stati i casi di ESB su vacche nate dopo l’introduzione, nel mese di maggio 1996, di provvedimenti più severi nel settore degli alimenti per animali e determinate indicazioni scientifiche È pure stata vietata la somministrazione dei cosiddetti grassi d’estrazione risultanti dal processo di fabbricazione delle farine animali. Il divieto è entrato in vigore il 1o gennaio 2001 La Confederazione ha partecipato in misura in certi casi addirittura del 75 per cento (ca 28 mio fr ) alla copertura della maggior spesa legata all’incenerimento di tali prodotti

Rispetto all’anno precedente si è registrata una flessione dell’1,3 per cento dell’effettivo di bestiame bovino e del 3,3 per cento di quello delle ovaiole Continua quindi la tendenza al ribasso rilevata da anni. Nel settore del pollame da ingrasso, invece, si constata un incremento costante dal 1990 Rispetto a quell’anno l’aumento dell’effettivo è stato del 32,3 per cento Tale evoluzione è dovuta alla forte domanda di carne di pollame indigena Fra il 1998 e il 2000 il numero di suini, ovini, caprini ed equini è rimasto relativamente stabile

Evoluzione degli effettivi di bestiame

1 . 1 E C O N O M I A 1 34
Genere di animali 1990 1998 1999 2000 1990–1998/00 in 1 000 in 1 000 in 1 000 in 1 000 % Bovini 1 858 1 641 1 609 1 588 -13,17 Suini 1 776 1 487 1 453 1 498 -16,84 Ovini 355 422 424 421 18,78 Caprini 61 60 62 62 0,55 Equini 38 46 49 50 26,32 Pollame da ingrasso 2 878 3 502 3 747 3 808 28,01 Galline ovaiole e da allevamento 2 795 2 270 2 223 2 150 -20,78 Fonte: UST
Tabelle 3–13, pagine A4–A13

Rispetto al 1999 vi è stato un calo del 13,3 per cento della produzione di carne bovina e del 10,4 per cento di quella di carne di vitello Visti i prezzi del bestiame da banco particolarmente interessanti, un numero maggiore di vitelli è stato destinato all’ingrasso. Anche l’offerta di carne ovina è risultata del 12,5 per cento inferiore rispetto all’anno precedente La forte domanda di carne di pollame indigena ha determinato una crescita della produzione del 7,7 per cento

Nel settore delle uova è stato registrato un calo della produzione del 4,1 per cento rispetto all’anno precedente Nell’anno oggetto del rapporto sono state prodotte 652 milioni di uova

Nell’anno oggetto del rapporto sono state importate 2'007 tonnellate di carne di vitello, ossia 662 tonnellate in più rispetto al 1999 A causa di un ’offerta di carne di vitello indigena straordinariamente contenuta nel primo semestre, già in quel periodo dell’anno ne hanno dovuto venir importate 600 tonnellate I principali fornitori sono i Paesi Bassi, l’Italia e la Francia Per quanto concerne le importazioni di carne bovina (ca 13’000 t) trattasi in particolare di parti pregiate (lombi, high-quality-beef e muscoli per la fabbricazione di carne secca)

Nel 2000 le importazioni di bestiame equino sono state inferiori a quelle effettuate l’anno precedente Complessivamente sono stati importati 96 asini, muli e bardotti nonché 2’646 cavalli e piccoli pony. Sono state inoltre importate 23'597 tonnellate di uova in guscio Il 55 per cento di tale quantitativo è stato destinato al commercio al minuto e alla gastronomia (uova di consumo), il rimanente 45 per cento è stato impiegato per la fabbricazione di prodotti a base di uova. Considerato che un uovo pesa mediamente 60,289 grammi, sono state importate complessivamente 391 milioni di uova in guscio Dal 1990/92 le importazioni di uova di consumo sono diminuite del 25 per cento anche perché viene data la preferenza alle uova svizzere Per i prodotti di uova si riscontra una situazione diametralmente opposta Nel periodo suindicato le importazioni sono infatti aumentate del 26 per cento.

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 35 1
1990/921998 19992000 I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) Carne bovina Carne ovina Carne di pollame Fonte: Proviande Carne di vitello Carne caprina Uova in guscio 70 140 130 120 110 100 90 80 Carne suina Carne equina ■
di carne
Evoluzione della produzione animale
Commercio esterno: aumento delle importazioni

Per tutte le categorie di carne e di uova le esportazioni, commisurate alla produzione indigena, rappresentano una parte esigua o addirittura nulla La voce più importante è costituita dalle esportazioni di carne secca (969 t), fabbricata con carne di animali della specie bovina (carne secca dei Grigioni), soprattutto verso la Francia e la Germania.

Com’era già stato il caso nel 1999, nell’anno oggetto del rapporto non hanno potuto venir esportati bovini nei Paesi dell’UE I casi di ESB riscontrati in Germania e in Francia nonché la comparsa dell’afta epizootica hanno aggravato ulteriormente la situazione Nell’ambito del progetto di aiuto della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), sono state esportate in Kossovo 1’296 vacche e manze L’azione, controllata e coordinata da esperti, ha avuto un riscontro positivo sia in Svizzera sia all’estero Per quanto concerne le importazioni, nel 2000 sono giunti in Svizzera 2'604 bovini da allevamento Le razze Holstein (676 capi) e Jersey (896 capi) hanno fatto la parte del leone Oltre il 90 per cento degli animali importati proviene da Germania, Danimarca e Francia.

Nell’anno oggetto del rapporto la quota indigena di carne di vitello e di maiale rispetto al consumo è stata del 92 per cento circa Quote inferiori al 15 per cento sono state riscontrate in relazione alla carne equina e di coniglio nonché al pesce. È invece cresciuta ulteriormente la quota indigena della carne di pollame che nel 2000 è stata del 43 per cento Soltanto il 68 per cento delle 438'425 tonnellate di carne e di pesce consumate complessivamente è di produzione svizzera (1999: 70%).

Il consumo pro capite di carne e pesce ha registrato un calo dell’1,6 per cento rispetto all’anno precedente e ammonta a 59,65 chilogrammi Benché la tendenza al ribasso perduri dal 1988, nelle singole categorie è stata registrata un ’evoluzione differenziata del consumo pro capite Per la carne di maiale e di manzo vi è stato un calo di oltre il 20 per cento, mentre per quella di pollame è stato registrato un incremento del 16 per cento. La carne suina continua a fare la parte del leone, il consumo pro capite annuo è infatti di oltre 25 chilogrammi È tuttora basso e relativamente stabile il consumo di carne

1 . 1 E C O N O M I A 1 36
ovina, equina, caprina e di coniglio ■ Consumo: ulteriore calo del consumo di carne e pesce Evoluzione del consumo pro capite di carne e uova 1990/921998 19992000 I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) Carne bovina Carne suina Carne caprina Fonte: Proviande Carne di pollame Carne di vitello Carne ovina 70 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 Carne equina Uova in guscio (pz.)

■ Prezzi alla produzione: prezzi della carne elevati

Nel periodo da gennaio ad ottobre del 2000 i produttori di carne bovina e di vitello hanno spuntato prezzi tanto elevati quanto quelli del 1995 La scarsa offerta di carne di vitello ha determinato addirittura un andamento atipico del prezzo che nel primo semestre dell’anno è rimasto stabile a 13 franchi circa il chilogrammo di peso alla macellazione Generalmente in questo periodo dell’anno il prezzo subisce le ripercussioni della forte offerta stagionale Anche per la carne suina è stato pagato mediamente il 7 per cento in più (fr 4 69/kg PM) rispetto al 1999 La medesima considerazione vale per la carne ovina che ha registrato un incremento di prezzo del 10 per cento, raggiungendo quota 12 60 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione

L’evoluzione positiva dei primi dieci mesi dell’anno oggetto del rapporto è stata interrotta bruscamente dagli eventi in relazione all’ESB Verso fine anno i prezzi dei torelli di media qualità (classe commerciale T3) hanno subito un crollo del 30 per cento, fissandosi a 6 90 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione

Sul mercato delle uova vi è stato un ulteriore calo dei prezzi delle uova vendute ai centri di raccolta Rispetto al 1999 il prezzo è sceso a 21 centesimi il pezzo (-6%) Grazie ai provvedimenti mirati adottati dopo Pasqua allo scopo di sgravare il mercato, in estate è stato possibile contenere il calo dei prezzi tipico della stagione

Prezzi mensili del bestiame da macello e dei suini da carne praticati presso la fattoria – 2000

■ Prezzi al consumo: prezzi della carne bovina e di vitello al

classe commerciale T2/3

Nell’anno oggetto del rapporto l’aumento dei prezzi alla produzione della carne bovina e di vitello ha determinato un incremento dei prezzi al consumo di 2–5 franchi il chilogrammo. È stato raggiunto un livello addirittura superiore a quello del periodo di riferimento 1990/92 I consumatori hanno dovuto spendere di più anche per l’acquisto di carne suina e ovina Sono invece stabili da anni i prezzi dei polli indigeni freschi

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 37 1
rialzo
f r / k g P M
Torelli,
Vitelli,
da
eri Fonte: USC 0 00 2 00 4 00 6 00 8 00 10 00 12 00 14.00 16 00 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e
Vacche,
classe commerciale T3
classe commerciale T3 Suini
carne, legg

■ Margine lordo della carne

Si è proceduto alla revisione del metodo di calcolo del margine lavorazione-distribuzione della carne fresca Il nuovo metodo è stato introdotto con effetto retroattivo al gennaio 1990 L’UFAG calcola il margine lordo lavorazione-distribuzione della carne fresca in franchi per chilogrammo di peso alla macellazione, imposta sul valore aggiunto esclusa Il margine è la differenza fra il reddito lordo o cifra d’affari e i costi variabili del settore della trasformazione e della distribuzione I valori annui sono la media dei valori mensili, ponderati sulla base del consumo Per quanto concerne l’evoluzione del margine lordo nominale è doveroso tenere in considerazione il fatto che dal 1990 al 2000 l’inflazione è aumentata del 15 per cento

■ Stime 2001

Dopo i buoni risultati del 2000, dalle stime è lecito presumere che nel 2001 vi saranno cambiamenti di rilievo per i produttori L’offerta indigena di carne bovina e di vitello dovrebbe aumentare rispettivamente del 5 e del 15 per cento, ma sarà tuttavia inferiore a quella del 1999 I prezzi medi per i torelli e le manze di media qualità dovrebbero scendere a 7 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione (-20%) Sulla media annua dovrebbe diminuire anche il prezzo dei vitelli, fissandosi a 12 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione (-10%) Per quanto concerne la carne suina l’offerta dovrebbe rimanere stabile, consentendo di spuntare un prezzo medio di 4 40 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione

Vista la tensione che caratterizza il mercato del bestiame da macello, le importazioni di carne bovina, di vitello e suina dovrebbero diminuire sensibilmente

La tendenza rilevata da anni nell’evoluzione degli effettivi di bestiame bovino e di pollame dovrebbe continuare In futuro verranno detenuti circa 4 milioni di capi di pollame da ingrasso e 1,5 milioni di capi di bestiame bovino

Nel 2001 la produzione finale nel settore animali e prodotti di origine animale, latte escluso, dovrebbe risultare di oltre l’8 per cento inferiore a quella registrata nell’anno oggetto del rapporto Tale calo è riconducibile quasi esclusivamente alla diminuzione, a 930 milioni di franchi circa (-18,4%), del valore dell’allevamento di bestiame bovino

Con un valore di 1 miliardo di franchi, rimasto stabile rispetto al 2000, l’allevamento di bestiame suino dovrebbe fare nuovamente la parte del leone nel settore animali e prodotti di origine animale Per gli altri rami della produzione animale non sono previste variazioni di rilievo.

I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) Totale Bovini Vitelli Suini Fonte: UFAG 70 90 90 100 110 120 130 140 150 1990199119921993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
14,
1 . 1 E C O N O M I A 1 38
Evoluzione del margine lordo lavorazione-distribuzione della carne fresca (prezzi nominali)
Tabella
pagina A14

■ Produzione: buona annata nel settore della produzione vegetale

Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale

A un primo semestre eccezionalmente soleggiato e caldo è seguito un mese di luglio fresco e piovoso con numerose grandinate che hanno provocato ingenti danni alle colture Soltanto a partire da metà agosto è ritornato il tempo caldo e secco In Vallese e in altre regioni svizzere le forti precipitazioni su terreni già intrisi d’acqua hanno provocato frane e addirittura allagamenti di notevole entità Nel 2000 si è avuto un inverno mite con temperature superiori a zero gradi centigradi spesso oltre i 1000 metri di altitudine

Il tempo caldo e una quantità di pioggia che, nella media annua, va considerata normale hanno avuto ripercussioni positive sulle colture speciali. I raccolti sono stati precoci, abbondanti e di buona qualità Mai prima del 2000 il raccolto di ciliegie era stato così precoce Grazie alle buone condizioni atmosferiche, all’inizio della stagione la qualità del prodotto era ottima. Il tempo caldo ha avuto effetti molto positivi anche nel settore vitivinicolo; l’annata 2000 è infatti considerata una delle migliori di questi ultimi tempi

Rispetto al 1999 non si sono avute variazioni di rilievo delle quote di superficie delle singole colture La superficie coltiva aperta ha subito una flessione di 1'339 ettari Nel settore campicolo la superficie messa a cereali continua a svolgere un ruolo preponderante con una quota di quasi due terzi rispetto alla superficie globale. La superficie messa a semi oleosi ha subito una lieve flessione Rispetto all’anno precedente è aumentata la quota di girasole mentre è diminuita quella di colza e soia Nonostante l’introduzione di un contributo di superficie specifico, la contrazione di oltre il 50 per cento dei prezzi alla produzione ha reso meno interessante, dal profilo economicoaziendale, la coltivazione di semi oleosi. Va inoltre osservato che nel 2000 è ancora stata applicata la garanzia limitata di prezzo e di ritiro per i cereali panificabili Ciò ha determinato un allineamento dei prezzi alla produzione per i semi oleosi e i cereali panificabili a un livello di 60–70 franchi il quintale. Le superfici coltivate a patate e a barbabietole da zucchero hanno registrato un lieve incremento

1 . 1 E C O N O M I A 39 1
Tabelle 3–13, pagine A4–A13

Composizione della superficie coltiva aperta – 2000

Totale 292 548 ha

Mais verde e da silo 14% 40 486 ha

Verdure in pieno campo 3% 8 459 ha

Colza 5% 14 343 ha

Barbabietole da zucchero 6% 17 725 ha

Altre colture 5% 14 713 ha

Cereali 62% 182 669 ha

Patate 5% 14 153 ha

Fonte: USC

Benché in campicoltura i rendimenti varino considerevolmente a dipendenza delle colture, nel complesso sono risultati decisamente superiori a quelli del 1999 Non sono stati tuttavia raggiunti i buoni risultati del 1998 Nel settore della coltivazione di cereali panificabili si sono avuti rendimenti soddisfacenti, ma la qualità ha lasciato piuttosto a desiderare. Il mese di luglio estremamente piovoso ha provocato la germogliazione di gran parte dei cereali panificabili Nel settore della colza si sono avuti rendimenti moderati Con 1,4 milioni di tonnellate, il raccolto di barbabietole da zucchero può essere definito da primato. Il raccolto di patate è risultato leggermente inferiore alla media pluriennale

Evoluzione del rendimento di prodotti scelti della campicoltura

1990/921998 19992000

Prodotti (rendimenti 2000)

Frumento autunnale (60 q/ha)

Patate (424 q/ha)

Colza (27 q/ha)

Orzo (60 q/ha)

Barbabietole da zucchero (795 q/ha)

Fonte: USC

24'229 ettari, ossia il 2,3 per cento della SAU, sono messi a colture perenni Di questi 6'984 ettari sono frutteti, 250 ettari colture di bacche e 15’058 ettari vigneti La superficie messa a vigna è rimasta stabile benché dal rapporto fra vitigni rossi (7'958 ha) e bianchi (7'100) emerga uno spostamento verso le varietà rosse (+44 ha)

1 . 1 E C O N O M I A 1 40
n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 )
I
70 140 130 120 110 100 90 80

Negli ultimi dieci anni la superficie coltiva coperta con il cosiddetto tessuto non tessuto o con fogli in plastica onde anticipare o prolungare la produzione è quasi raddoppiata, raggiungendo quota 2'000 ettari circa Nello stesso periodo la superficie delle serre o dei tunnel è invece aumentata di pochi ettari. Nel 2000 ammontava a 820 ettari.

Evoluzione delle superfici delle varietà di mele

1990/921998

La superficie dei meleti ha subito una flessione di 203 ettari rispetto all’anno precedente e ammonta a 4'812 ettari. I frutticoltori hanno ridotto la superficie riservata ai meli perché nella stagione 1998/99 i prezzi alla produzione erano stati molto bassi Nel 2000 la superficie di coltivazione è stata ridotta di ulteriori 90 ettari nel quadro dell’azione di estirpazione promossa dall’Associazione svizzera frutta e finanziata dal fondo di solidarietà alimentato dai produttori Come negli anni 1990/92, le principali varietà di mele – Golden Delicious, Idared, Jonagold, Maigold e Gala – ricoprono oltre la metà della superficie messa a meli Nell’ultimo decennio si è registrata una concentrazione su determinate varietà La quota di queste varietà rispetto alla superficie totale è passata dal 53 al 62 per cento. Tale incremento è dovuto soprattutto alla varietà Gala, la cui superficie è quadruplicata nel periodo summenzionato Tra le varietà principali Gala è preceduta soltanto da Golden Delicious Un aumento considerevole e continuo della superficie si è riscontrato anche per le varietà Rubinette, Baeburn e Topaz

Nella media degli ultimi tre anni il volume di mercato delle varietà di frutta e verdura che possono venir coltivate in Svizzera è stato di 485’800 tonnellate per la verdura e di 173’900 tonnellate per la frutta La quota della verdura svizzera rispetto al volume di mercato corrisponde al 58 per cento. Per le verdure destinate all’immagazzinamento come carote, sedano rapa, barbabietole, cavoli rossi e bianchi, verza e cipolle nonché per le insalate lollo, valerianella e lattughino si segnalano quote svizzere considerevoli, talvolta superiori all’85 per cento. Nel settore frutticolo la quota svizzera rispetto al volume di mercato è stata, nella media degli ultimi quattro anni, del 73 per cento La quota è risultata particolarmente elevata per le mele (92%) e particolarmente bassa per le albicocche (19%)

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 41 1
I n h a Golden Delicious Idared Gala Fonte: UFAG Glocken Maigold Gloster 0 1 500 1 000 500 Gruppo Jonagold Gruppo Jonathan
19992000

■ Valorizzazione: molti cereali germogliati

6'600 tonnellate di funghetti di Parigi di produzione svizzera vengono vendute sul mercato dei prodotti freschi Questo quantitativo rientra nella media dei tre anni precedenti e rappresenta una quota di mercato dell’80 per cento Il quantitativo di funghetti di Parigi per la fabbricazione di conserve ammonta invece soltanto a 350 tonnellate. Trattasi di quantitativi residui del mercato dei prodotti freschi Come nel 1999, la quota di mercato di funghetti di Parigi di produzione svizzera da destinare alla conservazione è diminuita ulteriormente e ammonta al 5 per cento

Nel 2000 sono stati prodotti 127,6 milioni di litri di uva, ossia 3,4 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente 60,6 milioni di litri sono stati prodotti da vitigni rossi e 67 milioni di litri da vitigni bianchi

L’umidità che ha caratterizzato il mese di luglio ha reso difficoltoso il raccolto di cereali Un quarto dei cereali panificabili ritirati dalla Confederazione era germogliato e ha dovuto venir valorizzato nel settore foraggero La qualità dei cereali panificabili atti alla molitura rientrava nella media e l’offerta è riuscita a coprire la domanda di cereali panificabili indigeni L’evoluzione della valorizzazione dei cereali nell’ultimo decennio mostra che le fluttuazioni dell’offerta cerealicola indigena, dovute alle condizioni in cui viene effettuato il raccolto, vengono compensate dal settore foraggero. Grazie alla garanzia di ritiro da parte della Confederazione, il quantitativo di cereali panificabili venduti è rimasto sempre costante

Quantità garantita di cereali panificabili

Cereali germogliati (declassati)

Altri cereali panificabili declassati

Cereali da foraggio compresi i cereali panificabili non consegnati

Gli zuccherifici di Aarberg e Frauenfeld hanno prodotto 218'511 tonnellate di zucchero Siccome il mandato di trasformazione conferito agli zuccherifici prevede un quantitativo di zucchero limitato a 185'000 tonnellate, 33'511 tonnellate di cosiddetto zucchero C hanno dovuto venir riportate sul quantitativo della campagna successiva o smerciate ai prezzi del mercato mondiale Visti i prezzi elevati praticati sul mercato mondiale dello zucchero, numerosi produttori di barbabietole hanno preferito smerciare il quantitativo di barbabietole superiore al contingente (barbabietole C), onde poter produrre, l’anno successivo, l’intero quantitativo previsto dal contingente (barbabietole A e B)

1 . 1 E C O N O M I A 1 42
199019911992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 I n 1 0 0 0 t
Evoluzione della valorizzazione dei raccolti di cereali
Fonte
UFAG
:
0 1 400 1 200 1 000 800 600 400 200
Cereali panificabili ritirati dalla Confederazione

Evoluzione della valorizzazione del raccolto di pere

Le pere da tavola svizzere, come le mele da tavola, provengono quasi esclusivamente da frutteti intensivi Mentre il quantitativo annuo di mele da tavola rientra in una fascia ristretta, per le pere da tavola si registrano fluttuazioni considerevoli da un anno all’altro. Dal 1993 il quantitativo di pere svizzere per il consumo allo stato fresco varia fra 11'000 e 16'000 tonnellate Eccezion fatta per la varietà Williams, le pere raccolte nei frutteti sono destinate al mercato dei prodotti freschi Contrariamente a quanto è il caso per le mele, sul mercato delle pere da tavola la valorizzazione tecnica non svolge una funzione tampone Le pere Williams sono destinate prevalentemente alla distillazione Le mele e le pere prodotte da alberi da frutto nei campi, forma di produzione maggiormente esposta alle fluttuazioni del rendimento, vengono trasformate esclusivamente in mosto

In Svizzera le vendite di bevande a base di succo di frutta fermentate e non, in calo costante da anni, sembrano riprendersi Nel 2000 le vendite di succhi di frutta fermentati hanno raggiunto il livello dell’anno precedente, mentre per i succhi di frutta non fermentati è stato registrato addirittura un lieve incremento rispetto al 1999

Anche per la bevanda stagionale «succo di frutta fresco» vi è stato un incremento della quota di mercato, benché non siano state effettuate vendite promozionali

Nell’anno oggetto del rapporto in Svizzera sono state lavorate poco meno di 200'000 tonnellate di semi oleosi. 109’000 tonnellate sono prevalentemente fave di soia importate 14'825 tonnellate di olio di soia sono state nuovamente esportate nel quadro del traffico di perfezionamento A ciò si aggiungono 3'000 tonnellate di olio di colza indigeno esportate a scopo umanitario. A causa dello scarso raccolto hanno dovuto venir importate 1'700 tonnellate di olio di colza per scopi alimentari e quasi 2'000 tonnellate di semi di colza per integrare l’attuale produzione di diesel biologico Nei prossimi anni la trasformazione in olio commestibile dei semi oleosi importati subirà un calo considerevole, visto che in seguito alla chiusura dell’oleificio di Horn (TG), alla fine del 2000, la capacità di trasformazione sul piano indigeno è diminuita di due terzi circa

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 43 1
Commercio esterno: importazioni di fave di soia
1993/961997 1998 1999 2000 I n 1 0 0 0 t Alberi da frutto nei campi Frutteti Pere da sidro Pere da distillare Pere da tavola Fonte: UFAG 0 120 100 80 60 40 20

Produzione indigena e importazione di prodotti scelti – 2000

Per quanto concerne il contingente doganale delle patate, nel 2000 ha dovuto venir concesso per la prima volta l’accesso minimo al mercato del 5 per cento notificato all’OMC Ciò corrisponde a 22’250 tonnellate di patate e prodotti di patate A causa dello scarso raccolto del 1999, il contingente doganale è stato aumentato onde garantire la transizione fino al raccolto 2000. Il raccolto di patate indigene non è riuscito a coprire il fabbisogno soprattutto di materie prime per la produzione di chips, patate fritte, eccetera

Dall’inizio degli Anni ’90 l’approvvigionamento indigeno con zucchero è in costante aumento e corrisponde ad oltre l’80 per cento del consumo netto Parallelamente a ciò, nell’UE sono aumentate le importazioni e le esportazioni effettuate nell’ambito del traffico di perfezionamento Le esportazioni di zucchero sotto forma di prodotti trasformati sono costituite prevalentemente da gassose, perché per queste voci di tariffa l’UE applica un dazio ridotto rispetto alla Svizzera (protocollo 2 dell’accordo di libero scambio del 1972)

L’approvvigionamento della Svizzera con alimenti proteici per animali continua ad essere caratterizzato da un ’elevata quota d’importazione Oltre tre quarti del fabbisogno indigeno dev’essere coperto mediante importazioni Nel 2000 la soia ha fatto la parte del leone (170'000 t).

1 . 1 E C O N O M I A 1 44
Cereali panificabili Cereali da foraggio Zucchero Semi oleosi Patate Verdure Frutta (frutta tropicale esclusa) I n 1 0 0 0 t Importazione Produzione indigena Fonti: USC, Associazione svizzera frutta Centrale svizzera dell' orticoltura, DGD, Zuccherifici Aarberg e Frauenfeld SA 0 100 200 300 400 500 600 700 Evoluzione della bilancia dello zucchero 1990/921998 19992000 I n 1 0 0 0 t Importazioni Produzione indigena Esportazioni Consumo netto Fonte: Ufficio fiduciario degli importatori svizzeri di derrate alimentari 0 450 400 350 300 250 200 150 100 50

Dall’inizio del 2001 vige il divieto di somministrare proteine di origine animale (farina di carne, farina di carne e ossi, farina di ciccioli, panelli di ciccioli, grumi di ossi da foraggio, farina di sangue, gelatina derivata da scarti della macellazione di ruminanti, farina di pollame e farina di piume) a tutti gli animali da reddito. Tale provvedimento ha tuttavia ripercussioni soltanto di lieve entità sulle importazioni, visto che nel 2000, ad esempio, soltanto il 2 per cento dei foraggi proteici era di origine animale e che in futuro tale quota dovrà essere sostituita da prodotti di origine vegetale Dal 1990 l’impiego di farine animali nell’allevamento di animali da reddito è diminuito costantemente

Evoluzione dell'approvvigionamento con alimenti proteici per animali

1990/92199

Produzione indigena di foraggi di origine animale

Importazioni di foraggi di origine animale

Produzione indigena di foraggi di origine vegetale

Importazioni di foraggi di origine vegetale

Fonti: UFAG, DGD

Con 48'200 rispettivamente 206'300 tonnellate, le importazioni di frutta e verdura, che possono essere coltivate anche in Svizzera, sono diminuite del 2 per cento circa rispetto all’anno precedente Tra le principali varietà di frutta e verdura importate rientrano pomodori, peperoni, cetrioli e fragole spesso coltivati sotto fogli o in serra. Questi prodotti rappresentano un terzo delle importazioni Oltre due terzi delle importazioni di frutta e verdura provengono dall’Italia, dalla Spagna e dalla Francia Altri importanti fornitori sono i Paesi Bassi (verdura in genere), il Marocco (pomodori) e il Sudafrica (pere) Gran parte delle importazioni di verdure, segnatamente il 68 per cento, vengono effettuate nel semestre invernale La maggior parte delle importazioni di frutta (67%) riguardano invece il semestre estivo Dal 1998 si segnala un notevole incremento delle importazioni di ciliegie da distillare (mosto compreso) e delle prugne da distillare. Esse sono aumentate di 269 tonnellate, raggiungendo quota 3'286 tonnellate

Nel 2000 sono stati importati 142,5 milioni di litri di vino rosso e 17,8 milioni di litri di vino bianco A questi quantitativi si aggiungono 10,7 milioni di litri di vino spumante, 8,4 milioni di litri di vino per la trasformazione e 1,5 milioni di litri di vino dolce Come è stato il caso l’anno precedente, le esportazioni ammontano soltanto a circa 700'000 litri Rispetto al 1999 si registra un calo delle importazioni di vino rosso di 5 milioni di litri e di vino spumante di 2,3 milioni di litri. Le importazioni di vino bianco e di vino dolce sono rimaste stabili

1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 45 1
8
I n 1 0 0 0 t
19992000
0 450 400 350 300 250 200 150 100 50

■ Consumo: più zucche commestibili

Nella media degli anni 1998/2000 il consumo pro capite di verdure coltivabili in Svizzera è stato di 68 chilogrammi, mentre quello di frutta, nella media degli anni 1997/2000, è stato di 24 chilogrammi Rispetto agli anni 1990/92 vi è stato un incremento di 7 chilogrammi del consumo pro capite di verdure. Per quanto concerne la frutta, invece, si è registrata una flessione di 1 chilogrammo pro capite rispetto al consumo negli anni 1990/93

Per quanto riguarda i consumi si registrano nuove tendenze Nel 2000 vi è stato un notevole incremento del consumo di zucche commestibili svizzere Rispetto all’anno precedente esso è più che raddoppiato, raggiungendo quota 4'432 tonnellate Sono stati rilevati aumenti considerevoli del 50 per cento circa anche in riferimento ai pomodori a grappolo svizzeri (tralci con pomodori tondi o pomodori ciliegia) e al lattughino indigeno Da anni aumenta costantemente il consumo di lattughe iceberg, broccoli, cicoria bianca di Milano, cipolle a mazzi e cipollotte

I consumatori preferiscono sempre più le varietà di frutta a nocciolo con grandi frutti Tra le susine, ad esempio, viene data la preferenza alle varietà di 33 millimetri di calibro quali Cacaks Schöne, Hanita ed Elena, tra le ciliegie alle varietà Kordia, Star e Regina e tra le albicocche alle varietà Jumbo Cot e Goldrich Negli ultimi due-tre anni si è registrato un aumento delle superfici sulle quali vengono coltivate le varietà summenzionate Di conseguenza l’offerta di prodotti svizzeri è destinata ad aumentare ulteriormente

Consumo di vino rosso e bianco nell'anno viticolo 1999/2000

Vino bianco estero 8%Vino bianco: 30% Vino rosso: 70% 295,8 mio litri = 100%

Vino bianco svizzero 22%

Vino rosso svizzero 20%

Vino rosso estero 50%

Nell’anno viticolo 1999/2000 il consumo di vino in Svizzera è aumentato di 1,2 milioni di litri, raggiungendo quota 295,8 milioni di litri. La quota di vini svizzeri ha registrato un incremento dell’1 per cento e corrisponde al 42,1 per cento del consumo Il consumo di vini svizzeri è aumentato di 2,6 milioni di litri, situandosi a 125 milioni di litri. Se si considera il consumo globale, compreso il vino destinato alla trasformazione, la quota di vino rosso è passata a 205,6 milioni di litri (+2,1 mio l) Il consumo di vino bianco, invece, è diminuito lievemente Esso ammonta a 90,2 milioni di litri, vale a dire 0,7 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente

Fonti: DGD UFAG Cantoni
46 1 . 1 E C O N O M I A 1

■ Prezzi alla produzione:

Per gran parte delle colture campicole si è nuovamente registrato un calo dei prezzi alla produzione I prezzi dei semi oleosi sono diminuiti del 50–70 per cento Una parte di queste perdite ha potuto venir compensata attraverso il nuovo contributo di superficie di 1'500 franchi l’ettaro concesso per i semi oleosi. In vista della liberalizzazione sono diminuiti anche i prezzi dei cereali panificabili La riduzione dei premi di coltivazione per i cereali da foraggio ha tuttavia consentito di mantenere la parità di ricavo fra le due categorie di cereali In futuro i prezzi dovrebbero rimanere equilibrati visto che il 1o luglio 2001 sono state soppresse tutte le garanzie di prezzo e di ritiro

1990/921998 19992000

nel settore campicolo
diminuzione
Evoluzione del ricavo alla produzione per i prodotti campicoli
D i f f e r e n z a i n % Prezzi alla produzione 2000 Frumento, 66.40 fr /q Barbabietole da zucchero, 11.60 fr./q Colza, 61.30 fr /q Fonte: FAT Orzo, 48.50 fr./q Patate, 36.10 fr /q -40 -50 -60 -70 -30 -20 -10 0 47 1 . 1 E C O N O M I A 1

Per gran parte delle verdure nel 2000 i produttori hanno potuto spuntare prezzi maggiori rispetto agli anni precedenti Il prezzo medio il chilogrammo è stato del 10 per cento circa superiore alla media dello scorso triennio Nel 2000 i produttori hanno registrato un incremento del ricavo del 7 per cento rispetto agli anni 1997/99 a causa dei prezzi maggiori e dei raccolti mediamente più abbondanti I prezzi più elevati e i maggiori ricavi vanno tuttavia relativizzati alla luce dell’evoluzione dei costi Su incarico dell’Unione svizzera dei legumi la Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole di Tänikon (FAT) ha effettuato uno studio sull’evoluzione dei prezzi fra il 1999 e il 2001 presso cinque medie e grandi aziende specializzate nel settore orticolo e gestite in modo professionale Tra il 1999 e il 2000 è stato registrato un incremento dei costi alla produzione dell’8,5 per cento, fra il 2000 e il 2001 del 5,8 per cento. Questo notevole incremento è dovuto in primo luogo alle rubriche seguenti: costi del personale, costi di trasporto (tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni), costi dell’energia nonché costi per l’impiego di nuovi tipi d’imballaggio

Per la prima volta, il prezzo delle ciliegie della classe extra è stato formato in modo indipendente da quello della classe 1 Per le ciliegie della classe extra, che provengono generalmente da colture protette, il produttore ha ricavato fino a 1 70 franchi in più rispetto a quanto ricavato per le ciliegie della classe 1

La categoria ha raggiunto un accordo sul prezzo delle ciliegie da distillare Esso ammonta a 93 centesimi il chilogrammo a 18 gradi Brix (tenore in zucchero) Questo prezzo ha potuto venir spuntato nonostante le massicce importazioni di ciliegie fresche da distillare Il notevole volume d’importazione avrà ripercussioni sui mercati degli anni futuri

Nel 2000 sono stati mantenuti i prezzi della frutta da sidro che nel 1998 erano stati ridotti di 10 franchi la tonnellata. Rimane attuale l’obiettivo perseguito dalla categoria di garantire stessi prezzi ad ogni produttore di frutta da sidro che consegna la frutta allo stabilimento di ammostatura più vicino, indipendentemente dal luogo di produzione. Visto il raccolto eccezionale del 2000, nei confronti dei produttori sono state applicate trattenute di 70–80 franchi la tonnellata di frutta da sidro Nonostante le notevoli trattenute, manca tuttora un importo di circa 8 milioni di franchi per valorizzare le eccedenze e liquidare le scorte di concentrato Anche in futuro dovranno venir applicate trattenute considerevoli

48 1 . 1 E C O N O M I A 1

■ Prezzi al consumo: margine al rialzo per i pomodori

Tanto prima un prodotto giunge sul mercato quanto migliori sono i prezzi. Prezzi delle primizie maggiori rispetto al 1999 sono stati registrati per lamponi, ciliegie, pesche gialle, lattuga cappuccio e rabarbaro

Evoluzione dei prezzi al consumo delle primizie –

ciliegie

Nel 2000 i prezzi dei pomodori comuni (pomodori tondi) e dei pomodori carnosi hanno registrato punte notevoli All’origine di ciò vi è stato, tra l’altro, l’aumento dei costi di produzione

Prezzi al consumo per i pomodori comuni e i pomodori carnosi

49 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Esempio delle
19931994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 f r / k g Ciliegie Fonte: UFAG 0 00 16 00 14 00 12.00 10.00 8 00 6 00 4 00 2.00
f r / k g Pomodori carnosi Pomodori comuni Fonte: UFAG 2 00 6 00 5 50 5 00 4 50 4 00 3 50 3 00 2 50
19981999 2000

Nel 1993 il margine nominale del prezzo dei pomodori ammontava a 1.61 franchi il chilogrammo Da allora è aumentato continuamente, raggiungendo quota 1 95 franchi il chilogrammo La quota del margine rispetto al prezzo al consumo è passata dal 48 per cento nel 1993 al 55 per cento nel 2000. Per molte varietà di frutta e verdura negli ultimi anni è stato registrato un lieve incremento dei margini assoluti Le quote in per cento rispetto al prezzo al consumo sono spesso rimaste stabili

Nel 2000 nel settore delle bevande vi sono stati lievi incrementi di prezzo per quanto riguarda il succo di mela e quello di frutta

Il tempo eccessivamente umido e freddo in primavera ha avuto ripercussioni negative sulla maggior parte delle colture campicole Per quanto concerne il settore cerealicolo, il miglioramento delle condizioni meteorologiche, con un rialzo delle temperature nella seconda quindicina di giugno e nella prima quindicina di luglio, ha consentito di effettuare il raccolto in condizioni da buone ad ottime Grazie alla qualità più che soddisfacente dei cereali e al raccolto leggermente più contenuto rispetto all’anno precedente, nella maggior parte dei casi è stato possibile spuntare il prezzo indicativo Le quote del contingente doganale dei cereali panificabili per complessive 35'000 tonnellate, messe all’asta per la prima volta nel secondo semestre 2001, verranno presumibilmente esaurite Sarà necessario effettuare importazioni supplementari soprattutto per poter coprire la domanda di cereali biologici e di frumento per la fabbricazione di biscotti

Mentre il raccolto delle patate precoci ha toccato un minimo storico, le varietà semiprecoci e tardive hanno potuto crescere in condizioni decisamente più favorevoli Considerata nel complesso, l’annata rientra nella media. Il contingente doganale delle patate è stato aumentato per poter far fronte alla maggiore domanda di patate destinate al consumo allo stato fresco o all’industria di trasformazione

50 1 . 1 E C O N O M I A 1
Evoluzione dei prezzi dei pomodori comuni e dei pomodori carnosi 19931994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 f r / k g Produzione Vendita Margine Fonte: UFAG 0 4 00 3 50 3 00 2 50 2 00 1 50 1 00 0 50 ■ Stime 2001

In gran parte dei casi le barbabietole da zucchero sono state seminate con circa un mese di ritardo Visto il periodo di vegetazione ridotto, il raccolto di barbabietole da zucchero del 2001 non dovrebbe bastare per estrarre il quantitativo consentito di 185'000 tonnellate di zucchero.

I campi di colza si sono ripresi sorprendentemente bene dopo le piogge intense dei mesi primaverili Sono quindi stati registrati rendimenti per ettaro elevati (40 q/ha) La produzione ammonta complessivamente a 38'300 tonnellate circa Siccome la superficie coltiva è troppo limitata, non è stato possibile raggiungere l’obiettivo di 42'000 tonnellate prefissatosi dall’organizzazione di categoria swiss granum L’aumento, avvenuto contemporaneamente, dei prezzi all’importazione dei semi oleosi e di quelli degli oli e dei grassi vegetali si è tradotto in un massiccio incremento dei prezzi alla produzione anche sul piano indigeno La maggiore domanda ha reso necessaria l’importazione, nel primo semestre, di 3'000 tonnellate di olio di colza A livello mondiale il raccolto di colza dovrebbe essere inferiore dell’1,4 per cento circa rispetto all’anno precedente

Le quantità di pioggia eccezionali cadute in primavera hanno ostacolato la semina e la messa a dimora delle verdure Nel settore frutticolo le condizioni meteorologiche sfavorevoli hanno inibito l’impollinazione causando un ritardo vegetativo.

Nel primo semestre l’offerta di verdure svizzere è risultata inferiore di 12'600 tonnellate, ossia del 22 per cento, rispetto all’anno precedente. Le cattive condizioni meteorologiche hanno influito negativamente soprattutto sull’offerta di verdure a foglia La mancanza di prodotti indigeni è stata compensata da importazioni più consistenti Nel primo semestre sono state importate 9'200 tonnellate di verdure in più rispetto all’anno precedente (+7%) I minori rendimenti delle superfici orticole svizzere sono stati controbilanciati quasi integralmente da prezzi più elevati. Nel primo semestre il ricavo è stato di 159 milioni di franchi Rispetto al 2000 il minor ricavo ammonta quindi soltanto a un milione di franchi

Benché nel settore frutticolo si era previsto un raccolto di media entità, in generale esso dovrebbe essere decisamente inferiore a quello dell’anno precedente Secondo le stime, i meli e i peri coltivati nei frutteti dovrebbero produrre rispettivamente130’400 e 23'300 tonnellate Questi quantitativi sono rispettivamente del 12 e del 3 per cento inferiori alla media dell’ultimo quadriennio

Per quanto concerne il settore viticolo, l’ulteriore limitazione dei quantitativi decisa dai Cantoni Vallese, Vaud e Ginevra, dovrebbe tradursi in un raccolto di 120 milioni di litri di mosto d’uva di buona qualità

Secondo le stime 2001 inerenti al conto economico (cfr. la parte 1.1.3), nel settore della produzione vegetale il ricavo totale dovrebbe essere inferiore di 200 milioni di franchi (-9,1%) rispetto al 2000

51 1 . 1 E C O N O M I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Tabella 14, pagina A14

Terminologia e metodi pagina A81

1.1.3 Situazione economica del settore agricolo

Conformemente all’articolo 5 LAgr, i provvedimenti di politica agricola hanno lo scopo di permettere alle aziende con una gestione ecologicamente sostenibile e redditizia di conseguire in media su vari anni redditi comparabili a quelli della rimanente popolazione attiva della stessa regione

La valutazione è disciplinata nell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (art 3–7) e viene effettuata avvalendosi di due sistemi di indicatori: una valutazione settoriale basata sul conto economico dell’agricoltura allestito dal Segretariato dell’USC su mandato e sotto la vigilanza dell’UFAG e dell’UST (cfr. la parte 1 1 3) e un apprezzamento delle singole aziende in base ai risultati contabili della Centrale analisi della FAT (cfr la parte 1 1 4)

Nell’anno oggetto del rapporto il reddito settoriale netto della manodopera famigliare è aumentato del 9 per cento rispetto al 1999, passando da 2,4 a 2,6 miliardi di franchi circa Questo incremento è il risultato soprattutto di una produzione finale decisamente più elevata (+5%) riconducibile alla buona annata nel settore della produzione vegetale e ai migliori ricavi per il bestiame bovino e suino I costi sono rimasti invariati All’aumento delle prestazioni preliminari (+3%), degli ammortamenti (+1%) e degli interessi (+8%) si contrappone un calo soprattutto degli importi destinati alla retribuzione della manodopera esterna (-3%) nonché delle imposte sulla produzione (-37%) I contributi dello Stato all’agricoltura – in gran parte pagamenti diretti indipendenti dai prodotti - sono rimasti praticamente costanti

Risultati del conto economico dell’agricoltura in Svizzera Indicazioni ai prezzi correnti, in mio fr

52 1 . 1 E C O N O M I A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
1990/92 1997 1998 1999 1 2000 2 2001 3 Produzione finale 9 902 7 931 7 894 7 239 7 583 7 200 + Contributi dello Stato (sovvenzioni) 1 317 2 547 2 439 2 424 2 417 2 679 - Prestazioni preliminari 4 173 3 865 3 855 3 796 3 923 3 954 - Imposte sulla produzione, compensazione dell’IVA 123 300 273 218 174 167 Valore aggiunto lordo ai costi dei fattori 6 923 6 313 6 204 5 648 5 904 5 758 - Ammortamenti 2 031 1 857 1 853 1 837 1 859 1 899 - Canoni d’affitto e interessi 845 729 700 691 729 759 - Retribuzione della manodopera extrafamigliare 827 798 764 738 715 715 Reddito netto proveniente dall’attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare 3 221 2 930 2 888 2 383 2 600 2 385 1 Dati provvisori stato inverno 2000/2001 2 Stima, stato inverno 2000/2001 3 Stima stato estate 2001 Fonte: USC
situazione economica
■ Due sistemi di indicatori per la valutazione della
■ Reddito settoriale nel 2000

■ Stima del reddito settoriale nel 2001

Nel periodo dal 1990/92 al 1998/2000 il reddito settoriale della manodopera famigliare è diminuito del 18 per cento circa Nel medesimo lasso di tempo è stato registrato un calo anche del numero di famigliari occupati nel primario Dai dati del censimento agricolo 2000 scaturisce che il numero di famigliari che lavorano nel settore agricolo è diminuito di quasi il 24 per cento rispetto al 1990

Evoluzione del conto economico dell'agricoltura 1990/921997 1998

Contributi dello Stato (sovvenzioni)

Produzione finale Uscite (prestazioni preliminari, imposte sulla produzione, ammortamenti, canoni d'affitto, interessi, costo della manodopera)

Reddito netto proveniente dall'attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare

La stima concernente il 2001 (stato agosto) si basa sui dati, ancora provvisori, del 1999 anziché sulla stima del 2000 Ciò consente di evitare di riprendere, nell’anno in corso, eventuali imprecisioni della stima 2000 Nei paragrafi seguenti vengono paragonati i valori del 2001 e quelli della media triennale 1998/2000.

Secondo la stima, nel 2001 il valore della produzione finale ammonta a 7,2 miliardi di franchi, ossia al 5 per cento in meno della media triennale Anche rispetto alla stima del 2000 il calo dovrebbe ammontare al 5 per cento circa Questa diminuzione è in gran parte dovuta alla flessione dei prezzi dei cereali provocata dalla liberalizzazione del mercato cerealicolo nonché alla contrazione dei prezzi del bestiame bovino Nella parte 1 1 2, capitolo «Stime 2001», viene valutata la situazione attuale dei diversi settori di produzione.

53 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
1999
I n d i c a z i o n i a i p r e z z i c o r r e n t i , i n . m i o . f r .
1 2000 2 20013
Fonte: USC 1 Dati provvisori, stato inverno 2000/2001 2 Stima, stato inverno 2000/2001 3 Stima, stato estate 2001 0 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000
Tabelle 14-15, pagine A14-A15 Tabelle 14–15, pagine A14–A15

Dalle stime emerge che la produzione finale nel settore vegetale è del 10 per cento inferiore agli anni precedenti e del 9 per cento più bassa rispetto all’anno scorso Per tutte le colture si prevedono rendimenti equiparabili o peggiori rispetto al 2000 La liberalizzazione del mercato cerealicolo si è tradotta in un forte calo dei prezzi. Secondo la stima, il valore della produzione cerealicola è del 26 per cento inferiore alla media triennale I minori rendimenti registrati nel settore orticolo a causa delle forti precipitazioni dei mesi di aprile e maggio hanno potuto venir compensati mediante i buoni prezzi spuntati in aprile, maggio e giugno Ne consegue che il valore della produzione orticola è leggermente superiore a quello rilevato negli anni precedenti (+3%) Il raccolto di frutta di quest’anno è più contenuto di quello del 2000 Rispetto alla media triennale si registra un calo del valore della produzione del 13 per cento circa

La produzione finale nel settore animale è inferiore del 3 per cento circa rispetto ai dati del 2000 come pure a quelli della media pluriennale Verso la fine del 2000 vi è stato un crollo dei prezzi del bestiame bovino riconducibile ai nuovi casi di ESB manifestatisi in Europa Questa tendenza continua anche nel 2001 Il valore della produzione del settore del bestiame bovino (latte escluso) è presumibilmente del 9 per cento inferiore alla media triennale e del 18 per cento più basso rispetto al valore dell’anno scorso

Secondo il preventivo, le uscite per le prestazioni preliminari ammontano a 3,95 miliardi di franchi Nella media pluriennale si rileva un incremento di poco meno del 3 per cento. A questo aumento contribuiscono quasi tutte le voci. Vi è stato un calo soltanto per sementi e materiale vegetale, importazioni di bestiame e prestazioni di servizio

Nel preventivo 2001 i contributi dello Stato a favore dell’agricoltura risultano più elevati (+10%) rispetto alla media triennale. Le imposte sulla produzione dovrebbero diminuire del 52 per cento

Gli ammortamenti, che nel conto economico dell’agricoltura sono valutati come prezzi di sostituzione, sono del 3 per cento superiori rispetto al valore degli anni 1998/2000

L’incremento delle uscite per canoni d’affitto e interessi è dovuto all’aumento dei tassi d’interesse Si stima che rispetto alla media triennale i tassi d’interesse dovrebbero aumentare dell’11 per cento

Quest’anno si registra un calo del numero di lavoratori extrafamigliari

soprattutto stagionali – e un aumento dei costi salariali Questa evoluzione inversa non esercita praticamente alcun influsso sui costi della manodopera. Le cifre di questa voce si situano al livello dell’anno scorso, ma sono tuttavia inferiori del 3 per cento rispetto alla media triennale

Il reddito netto proveniente dall’attività agricola svolta dai membri della famiglia è valutato a 2,39 miliardi di franchi Rispetto alla media triennale si registra un calo del 9 per cento.

54 1 . 1 E C O N O M I A 1

1.1.4 Situazione economica delle singole aziende

La valutazione della situazione economica delle aziende si fonda sui risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT Le rispettive basi metodologiche sono state completamente riviste nel 1999 Non soltanto i diversi dati concernenti il reddito, bensì anche gli indicatori sulla stabilità finanziaria, sulla produttività e sulla redditività forniscono informazioni importanti in merito alla situazione economica delle aziende Gli indicatori figurano dettagliatamente nell’allegato Nei paragrafi seguenti vengono trattati approfonditamente determinati indicatori e illustrate due analisi speciali della FAT Una concerne la stabilità, dal profilo temporale, della classificazione delle aziende in quartili sulla base del profitto del lavoro, l’altra verte sul rapporto esistente fra dimensione dell’azienda e risultato economico

Nel confronto pluriennale il 2000 è stato un buon esercizio Rispetto al 1997/99 il rendimento lordo è aumentato dell’8 per cento Ciò è da ricondurre ai buoni risultati ottenuti nel settore della produzione vegetale (buona annata per quanto concerne le patate, estensione della coltivazione del mais da granella, rendimenti maggiori in ambito frutticolo, buon raccolto di foraggio grezzo) e in quello dell’allevamento di animali In questo settore le perdite subite in relazione al latte hanno potuto venir compensate mediante i buoni risultati nell’allevamento di bestiame bovino e suino Il crollo dei prezzi, che ha interessato il settore dell’allevamento bovino a partire da novembre, ha influito in misura molto contenuta sul risultato dell’esercizio 2000 Rispetto alla media dei tre anni precedenti, i pagamenti diretti sono aumentati soltanto del 2 per cento Tale aumento è riconducibile alla crescita aziendale Nel medesimo lasso di tempo i costi di terzi sono aumentati del 4 per cento Degni di nota gli aumenti considerevoli dei costi di beni e servizi nel settore della produzione vegetale (+6%) e in quello dell’allevamento (+9%) Vista la tendenza ad impiegare i macchinari in diverse aziende, vi è stato un incremento del 18 per cento dei costi per i lavori affidati ad imprese specializzate e per l’affitto di macchine agricole.

Evoluzione dei redditi delle aziende agricole:

55 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
■ Il 2000 è stato un buon anno agricolo Tabelle 16-25, pagine A16-A26
di tutte le regioni 1990/921997 1998 19992000 I n f r p e r a z i e n d a Reddito accessorio Reddito agricolo Fonte: Centrale analisi FAT 0 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 16 264 18 627 18 254 18 638 62 822 57 974 53 079 53 789 1,39 ULAF Unità di lavoro annuale della famiglia 1,321,311,29 19 208 64 675 1,30 Terminologia
A82
media
e metodi, pagina

Con un aumento dell’8 per cento rispetto al 1997/99, continua la tendenza, in atto da anni, ad ammortizzare sempre più i costi degli edifici I costi del personale sono risultati del 4 per cento inferiori ai dati registrati nel 1997/99 Rispetto al 1999 si osserva tuttavia un lieve incremento.

Il reddito agricolo è il risultato della differenza fra rendimento lordo e costi di terzi Rispetto al 1997/99 esso è aumentato del 18 per cento Dai dati medi scaturisce che vi è stato un lieve incremento anche del reddito accessorio (+4%) Il reddito globale è quindi cresciuto del 14 per cento

Il reddito agricolo realizzato negli anni 1998/2000 è inferiore di 5'600 franchi circa rispetto a quello del 1990/92 (-9%). Nello stesso periodo il reddito accessorio è invece aumentato di 2'400 franchi circa (+15%) Nel complesso il reddito globale è quindi diminuito di 3'200 franchi (-4%)

L’aumento del reddito agricolo rispetto al 1997/99 è stato più massiccio nella regione di pianura (+19%) che in quella collinare (+17%) o montana (+15%) Questi risultati sono dovuti al fatto che l’influsso della produzione vegetale diminuisce con l’aumento dell’altitudine

Mentre, nel periodo citato, il reddito agricolo ha registrato una stagnazione nella regione di pianura (-0,7%) e un lieve incremento in quella di montagna (+2%), nella regione collinare è letteralmente lievitato (+13%). Anche il reddito globale di questa regione è risultato decisamente migliore (+16%) rispetto a quello conseguito nella regione di pianura (+15%) o in quella montana (+11%)

Reddito delle aziende agricole secondo le regioni

56 1 . 1 E C O N O M I A 1
Reddito per regione Unità 1990/92 1997 1998 1999 2000 1997/99–2000 % Regione di pianura Superficie agricola utile ha 16,66 18,91 18,90 19,33 19,41 1,9 Unità di lavoro della famiglia ULAF 1,36 1,30 1,27 1,26 1,26 -1,6 Reddito agricolo fr 73 794 69 270 64 885 61 968 77 738 18,9 Reddito accessorio fr 16 429 18 703 17 507 17 580 17 805 -0,7 Reddito globale fr 90 223 87 973 82 392 79 548 95 543 14,7 Regione collinare Superficie agricola utile ha 15,30 16,92 17,07 17,19 17,83 4,5 Unità di lavoro della famiglia ULAF 1,40 1,30 1,29 1,28 1,29 0,0 Reddito agricolo fr 59 838 53 740 47 420 49 885 58 725 16,6 Reddito accessorio fr. 14 544 18 973 19 283 19 849 21 814 12,6 Reddito globale fr 74 382 72 713 66 703 69 734 80 539 15,5 Regione di montagna Superficie agricola utile ha 15,76 17,28 17,67 18,06 18,63 5,4 Unità di lavoro della famiglia ULAF 1,42 1,39 1,38 1,37 1,39 0,7 Reddito agricolo fr 45 541 43 137 38 101 43 392 47 721 14,9 Reddito accessorio fr 17 853 18 139 18 505 19 250 19 011 2,0 Reddito globale fr 63 394 61 276 56 606 62 642 66 732 10,9 Fonte: Centrale analisi, FAT
Tabelle 16-19, pagine A16-A19

Nel 2000 la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo era del 14 per cento nella regione di pianura, del 21 per cento in quella collinare e del 36 per cento in quella di montagna Tale quota è inferiore a quella rilevata nel 1999 in tutte le regioni e ciò è riconducibile all’aumento del reddito lordo medio registrato nel 2000.

La situazione reddituale negli undici tipi di azienda (indirizzi di produzione) è indicatrice di differenze ragguardevoli

Reddito delle aziende agricole secondo i tipi di azienda – 1998/2000

Nella media degli anni 1998/2000 le aziende attive nei settori della campicoltura e delle colture speciali nonché determinate aziende combinate (latte commerciale/ campicoltura, aziende combinate dedite alla trasformazione) hanno realizzato il reddito agricolo più elevato Tali aziende, unitamente a quelle combinate dedite all’allevamento di vacche madri, hanno conseguito anche il maggiore reddito globale Il reddito agricolo e il reddito globale più bassi sono stati rilevati nelle aziende dei tipi «Equini/ovini/caprini» (che comportano un dispendio di lavoro più contenuto rispetto agli altri tipi di azienda) e «Altro bestiame bovino»

Rispetto al 1990/92 le aziende dei tipi «Campicoltura», «Colture speciali», «Latte commerciale», «Altro bestiame bovino», «Aziende combinate, latte commerciale/ campicoltura» e «Aziende combinate, altre» sono riuscite a malapena a mantenere o a migliorare leggermente i rispettivi redditi globali Un miglioramento dal profilo reddituale è stato registrato dai tipi di azienda «Vacche madri» e soprattutto «Aziende combinate, vacche madri», mentre i tipi «Aziende di trasformazione» e «Aziende combinate, trasformazione» hanno subito delle perdite A tal riguardo va tuttavia osservato che il livello considerato al fine del confronto è piuttosto elevato.

57 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Tipo di azienda Superficie Unità di Reddito Reddito Reddito agricola utile lavoro della agricolo accessorio globale famiglia ha ULAF fr fr fr Media di tutte le aziende 18,42 1,30 57 181 18 700 75 881 Campicoltura 22,34 1,04 65 853 23 652 89 505 Colture speciali 12,80 1,33 72 405 19 334 91 739 Latte commerciale 17,86 1,35 50 295 17 946 68 241 Vacche madri 17,07 1,11 44 406 32 486 76 892 Altro bestiame bovino 14,89 1,29 34 299 20 915 55 214 Equini/ovini/caprini 13,33 1,14 22 784 30 162 52 946 Aziende di trasformazione 11,05 1,12 57 572 16 151 73 723 Aziende combinate, latte commerciale/campicoltura 23,98 1,35 71 330 13 507 84 837 Aziende combinate, vacche madri 23,87 1,22 62 804 23 281 86 085 Aziende combinate, trasformazione 18,53 1,31 72 357 16 154 88 511 Aziende combinate, altre 19,58 1,29 58 563 19 814 78 377 Fonte: Centrale analisi, FAT
Tabelle 20a-20b, pagine A20-A21

Il profitto del lavoro conseguito dalle aziende agricole (reddito agricolo meno interessi per il capitale proprio investito nell’azienda) remunera il lavoro della manodopera famigliare non salariata Il profitto del lavoro registrato nel 2000 per unità di lavoro della famiglia (valore mediano) è aumentato del 12,6 per cento rispetto alla media del triennio 1997/99 Il risultato della media triennale è supera del 6,7 per cento quello registrato nel 1990/92

Il profitto del lavoro per unità di lavoro della famiglia evolve in modo molto diverso a dipendenza della regione Mediamente esso è decisamente più elevato nella regione di pianura che in quella di montagna Scarti notevoli si registrano anche per quanto concerne i quartili Nella regione di pianura, il profitto medio del lavoro nel primo quartile ammonta al 27 per cento e nel quarto quartile al 194 per cento del valore medio di tutte le aziende La fascia di fluttuazione si presenta in modo analogo anche nelle altre regioni

Profitto del lavoro delle aziende agricole – 1998/2000, per regioni e quartili

1 L’interesse del capitale proprio corrisponde al tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione 1998: 2,81%; 1999: 3,02%; 2000: 3,95%

2 Unità di lavoro annuale della famiglia: base 280 giorni di lavoro

Fonte: Centrale analisi, FAT

Nel 1998/2000 nelle regioni di pianura e collinare le aziende agricole del quarto quartile hanno rispettivamente raggiunto o superato il livello di salario lordo annuo della rimanente popolazione Nella regione di montagna il profitto del lavoro medio nel quarto quartile è inferiore di 7'000 franchi circa al valore comparabile Rispetto al periodo 1997/99 la situazione è lievemente migliorata in tutte le regioni In termini assoluti i risultati migliori sono stati ottenuti nella regione di pianura

Salario comparabile 1998/2000, per regioni

1 Valore mediano dei salari lordi annui di tutte le persone impiegate nel secondario e nel terziario

Fonti: UST FAT

58 1 . 1 E C O N O M I A 1
Rimunerazione 1 in fr per ULAF 2 Valore Valori medi mediano Regione I quartile II quartile III quartile IV quartile (0–25%) (25–50%) (50–75%) (75–100%) Regione di pianura 39 955 11 620 32 505 48 391 83 341 Regione collinare 30 439 7 607 24 504 36 833 60 296 Regione di montagna 22 157 5 156 17 987 26 956 46 094
Regione Salario comparabile 1 fr. per anno Regione di pianura 62 866 Regione collinare 57 080 Regione di montagna 53 163
Tabelle 21-24, pagine A22-A25
■ Miglioramento del profitto del lavoro

■ Stabilità, dal profilo temporale, della classificazione in quartili delle aziende con risultati contabili

Se nel quadro della valutazione si considera pure il reddito accessorio, la situazione delle economie domestiche agricole appare decisamente migliore rispetto a quanto potrebbe lasciar supporre il confronto tra profitto del lavoro e salario comparabile Il reddito accessorio medio ammonta a 19’000 franchi circa.

La FAT ha analizzato la stabilità della classificazione delle aziende nei singoli quartili Ha valutato i dati rilevati nel periodo dal 1997 al 1999, concentrandosi sul primo e sul quarto quartile È giunta alla conclusione che un ’azienda del primo o del quarto quartile ha il 40 per cento di probabilità di passare, l’anno seguente, in un altro quartile Meno della metà delle aziende del primo o del quarto quartile rimane per oltre tre anni nello stesso quartile.

A due anni di distanza, il 58 per cento delle aziende che nel 1997 erano classificate nel primo quartile erano ancora o si sono ritrovate nel primo quartile, le altre sono passate negli altri quartili La maggior parte di esse si trova nel secondo quartile La probabilità di giungere nel terzo o nel quarto quartile è meno frequente, rispettivamente rara

La FAT ha pure analizzato l’evoluzione del profitto del lavoro delle aziende che nel 1997 erano classificate nel primo o nel quarto quartile. L’analisi riguarda le aziende della regione di pianura Le aziende che nel 1997 erano classificate nel primo quartile (curva superiore del grafico), nel 1998 e nel 1999 hanno realizzato mediamente un profitto del lavoro superiore rispetto a quello conseguito mediamente da tutte le aziende dei quartili inferiori negli anni considerati Queste aziende hanno pertanto potuto migliorare considerevolmente la loro situazione Il profitto del lavoro delle aziende permanentemente nel primo quartile (curva inferiore del grafico) è stato invece leggermente inferiore alla media di tutte le aziende

Aziende di riferimento nella regione di pianura:

59 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
analisi del I quartile 19971998 1999 P r o f i t t o d e l l a v o r o p e r u n i t à d i l a v o r o a n n u a l e d e l l a f a m i g l a i n f r 1997 nel I quartile I quartile, ricalcolato ogni anno 1997–1999 nel I quartile Fonte: Centrale analisi, FAT 0 100 000 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000

Aziende di riferimento nella regione di pianura: analisi del IV quartile 19971998 1999

Dall’analisi del quarto quartile emerge una situazione opposta Le aziende che per tre anni sono rimaste nel quarto quartile (curva superiore del grafico) hanno realizzato un profitto del lavoro superiore rispetto alle aziende classificate nel quarto quartile per singoli anni Nel 1997 le aziende di riferimento che in quell’anno figuravano nel quartile maggiore (curva inferiore del grafico) presentavano un profitto del lavoro di poco meno di 85'000 franchi Nei due anni successivi il loro profitto del lavoro risultava invece inferiore a 70'000 franchi, ossia decisamente al disotto del livello delle aziende che nel 1998 e nel 1999 erano classificate nel quarto quartile (ca 80'000 franchi, curva intermedia) Tali cifre sono riconducibili al fatto che il 40 per cento circa delle aziende che nel 1997 erano classificate nel quarto quartile sono passate in altri quartili

P r o f i t t o d e l l a v o r o p e r u n i t à d i l a v o r o a n n u a e d e l l a f a m i g l i a n f r 1997–1999 nel IV quartile IV quartile, ricalcolato ogni anno 1997 nel IV quartile Fonte: Centrale analisi FAT 0 100 000 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 60 1 . 1 E C O N O M I A 1

■ Lieve miglioramento della stabilità finanziaria

La quota di capitale di terzi rispetto al capitale globale indica il grado d’indebitamento dell’impresa Se questo dato viene combinato con l’entità della formazione del capitale proprio, è possibile esprimere considerazioni in merito alla sopportabilità di un debito Dal profilo finanziario un ’azienda permanentemente confrontata con una quota elevata di capitale di terzi e una formazione del capitale proprio negativa non è in grado di sopravvivere

Sulla base di queste considerazioni, le aziende sono state classificate in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa

Classificazione delle aziende in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa

Aziende con ...

Quota del capitale di terzi

Bassa (<50%) Elevata (>50%)

Positiva una situazione un ’autonomia

Formazione del finanziaria buona finanziaria limitata capitale proprio Negativa un reddito una situazione insufficiente finanziaria preoccupante

Fonte: De Rosa

Dalla valutazione della stabilità finanziaria delle aziende scaturisce un quadro analogo per tutte le regioni. Poco meno della metà delle aziende si trova in condizioni finanziarie buone Nel 30 per cento circa dei casi la situazione è considerata problematica (aziende con formazione del capitale proprio negativa) Rispetto al periodo 1997/99 la situazione è lievemente migliorata nelle regioni di pianura e collinare, mentre è rimasta stabile in quella di montagna

Valutazione della stabilità finanziaria per regioni – 1998/2000

Regione di pianuraRegione collinareRegione di montagna Q u o t a d i a z i e n d e i n % Situazione finanziaria preoccupante Reddito insufficiente Autonomia finanziaria limitata Situazione finanziaria buona Fonte: Centrale analisi FAT 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 13 18 20 49 14 12 27 47 14 16 22 48 61 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1

■ Formazione del capitale proprio, investimenti e quota di capitali di terzi

Rispetto al 1997/99 i dati concernenti gli investimenti e la quota di capitale di terzi rilevati nel 2000 nelle aziende di riferimento della FAT sono variati in modo insignificante I dati sono rimasti praticamente costanti anche nel confronto con quelli del 1990/92. Per quanto concerne la formazione del capitale proprio (reddito globale dedotto il consumo privato) nel 2000 è stato registrato un notevole miglioramento rispetto al 1997/99 È stato superato pure il livello del 1990/92 Nel 2000 il cash flow ha consentito di coprire integralmente gli investimenti Il rapporto fra cash flow e investimenti è superiore sia rispetto al 1997/99 (+6,6%), sia rispetto al 1990/92 (+7,4%)

Evoluzione della formazione del capitale proprio, degli investimenti e della quota di capitali di terzi

Fonte: Centrale analisi, FAT

Caratteristica 1990/92 1997 1998 1999 2000 1997/99–2000 % Formazione del capitale proprio fr 19 513 15 833 9 330 13 207 21 233 66,0 Investimenti 1 fr 46 914 40 922 49 585 41 856 44 964 1,9 Rapporto cash flow – investimenti 2 % 95 105 81 101 102 6,6 Quota di capitale di terzi % 43 42 41 41 41 -0,8
1 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti 2 Rapporto fra cash flow (formazione del capitale proprio più ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell’inventario vivo) e investimenti
1 . 1 E C O N O M I A 1 62

■ Dimensione dell’azienda e risultato economico

Sulla base dei dati contabili del 1999 la FAT ha analizzato il rapporto fra dimensione dell’azienda e risultato economico Quale criterio per stabilire la dimensione dell’azienda si è avvalsa della SAU Le aziende con colture speciali e quelle dedite alla trasformazione non sono state tenute in considerazione in quanto la SAU non è un criterio idoneo per stabilire le dimensioni di questi tipi di aziende Benché i risultati riguardino unicamente la regione di pianura, le considerazioni sono, per principio, valide anche per le aziende delle regioni collinare e montana Vista la dimensione dei gruppi troppo esigua, le aziende con una superficie superiore a 50 ettari non sono state tenute in considerazione

Nel grafico le aziende con una superficie compresa fra 10 e 20 ettari sono in corrispondenza del 100 per cento. In questo gruppo rientra la maggior parte delle aziende. Generalmente i valori medi (struttura e indicatori economici) corrispondono praticamente alla media svizzera

La manodopera propria dell’azienda (ULAF) occupata in aziende con una superficie di 30–50 ettari corrisponde all’incirca a quella della classe di dimensioni 10–20 ettari, ma svolge complessivamente il 45 per cento di lavoro in più Le aziende di grandi dimensioni detengono l’80 per cento circa di animali in più (UBG) e gestiscono oltre il doppio della superficie (SAU) rispetto a quelle di dimensioni minori

Il reddito aziendale (RA) del gruppo di aziende di 30–50 ettari ammonta al doppio di quello del gruppo di confronto. Siccome nelle aziende di grandi dimensioni una quota relativamente elevata del reddito aziendale viene utilizzata per pagare canoni d’affitto, interessi e impiegati, la differenza a livello di reddito agricolo (RAg) è più contenuta Esso ammonta al 165 per cento del reddito del gruppo di confronto. La produttività della superficie (RA/SAU) aumenta in modo direttamente proporzionale alla crescita delle dimensioni delle aziende; la produttività del lavoro di tutte le persone occupate nell’azienda (RA/ULA) aumenta in modo massiccio

La maggiore produttività del lavoro si manifesta anche nel profitto del lavoro più elevato delle unità di manodopera della famiglia (PL/ULAF) Considerata una retribuzione di 54'000 franchi per unità di manodopera della famiglia, il profitto del lavoro risulta del 60 per cento superiore a quello registrato nel gruppo di confronto.

<1010 –20 Classi di dimensioni in ha 20 –30 30 –50 231 177 145 106 I n % SAU (10 –20 = 100%) UBG (10 –20 = 100%) Fonte: Centrale analisi FAT 1 Analisi per la regione di pianura ULA (10 –20 = 100%) ULAF (10 –20 = 100%) 0 250 200 150 100 50 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 63
Strutture aziendali secondo le classi di dimensioni – 19991

L’analisi dimostra quale importanza rivesta la dimensione dell’azienda al fine del risultato economico Si tratta tuttavia di un’immagine momentanea Le conclusioni vanno infatti formulate sulla base di valori medi. Vi sono ovviamente anche aziende di dimensioni minori che grazie a presupposti favorevoli, a concetti aziendali adeguati e a una gestione particolarmente efficiente riescono ad ottenere risultati eccellenti Questa analisi non deve offrire lo spunto per affermare che per le aziende di dimensioni ridotte la crescita rappresenta l’unica strategia da seguire

64 1 . 1 E C O N O M I A 1 Indicatori economici secondo le classi di dimensioni 1 <1010 –20 Classi di dimensioni in ha 20 –30 30 –50 200 165 160 138 86 I n % RA (10 –20 = 100%) RAg (10 –20 = 100%) PL/ULAF (10 –20 = 100%) Fonte: Centrale analisi, FAT 1 Analisi per la regione di pianura RA/ULA (10 –20 = 100%) RA/SAU (10 –20 = 100%) 40 220 200 180 160 140 120 100 80 60

1.2 Aspetti sociali

Nel Rapporto agricolo 2000 si indicava che la stesura di resoconti sugli aspetti sociali in ambito agricolo costituiva un ’assoluta novità Per tale motivo non era stato presentato un concetto specifico a tal riguardo

Nel frattempo, in questo settore sono stati fatti notevoli progressi Nel Rapporto agricolo 2001 viene illustrato il concetto di base per l’informazione sugli aspetti sociali del primario Rimane tuttavia ancora molto da fare In futuro, per queste componenti dovranno venir elaborati indicatori concreti

Oltre alla presentazione del concetto per la stesura di resoconti sugli aspetti sociali in ambito agricolo, nel presente rapporto vengono analizzati il reddito e il consumo nell’agricoltura sulla base dei risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT, di un sondaggio svolto dall’Istituto di ricerche GfS (Società svizzera per la ricerca sociale pratica) concernente le condizioni della popolazione agricola rispetto al resto della popolazione nonché di progetti di aiuto a bambini e adolescenti realizzati nel Comune di Eggiwil, nella regione dell’Emmental

■■■■■■■■■■■■■■■■
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 65

1.2.1 Concetto per la stesura di resoconti sugli aspetti sociali in ambito agricolo

Definire e delimitare gli aspetti sociali non è compito facile Il limite fra economia –con riferimento all’azienda – e aspetti sociali, al cui centro vi è l’individuo con il suo ambiente nonché l’economia domestica, non è così marcato Il reddito è in primo luogo un indicatore economico che riveste tuttavia un importante significato anche al fine della valutazione della situazione sociale La questione del reddito viene quindi trattata pure nella parte dedicata agli aspetti sociali, benché da un altro punto di vista

Il resoconto sugli aspetti sociali in ambito agricolo comprende i tre settori seguenti:

Reddito e consumo: ogni anno viene valutata la situazione dell’agricoltura dal profilo sociale sulla base degli indicatori economici «reddito» e «consumo», tenendo in considerazione i risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili effettuata dalla FAT

Accertamento della situazione sociale: viene effettuato un rilevamento periodico di cinque componenti determinanti per illustrare la situazione sociale. Ciò ha luogo ogni cinque anni Nel resoconto annuale viene trattata un ’unica componente Si è optato per il ritmo quinquennale in quanto variazioni e sviluppi su un arco di tempo più breve sarebbero poco percettibili e perché anche i rilevamenti ormai istituzionalizzati vengono effettuati ogni cinque anni

Studi di casi: ogni anno vengono presentati studi di casi che consentono di approfondire un determinato tema o progetto di natura sociale

Reddito e consumo sono due indicatori importanti per valutare la situazione dell’agricoltura sul piano sociale. Dato che per questa analisi l’accento è posto sull’economia domestica agricola piuttosto che sull’azienda, oltre al reddito riconducibile all’esercizio dell’attività agricola va considerato quello accessorio In questo settore viene pure fatto un confronto fra la situazione reddituale (reddito globale, profitto del lavoro) di tutto il primario nella regione di pianura, di collina e di montagna e il salario comparabile (reddito dell’attività lucrativa) conseguito negli altri settori dell’economia Particolare attenzione è riservata pure all’evoluzione del reddito e del consumo delle aziende che in base al profitto del lavoro sono classificate nei due quartili inferiori

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 66 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Reddito e consumo

I rilevamenti periodici si baseranno in gran parte su rilevazioni istituzionalizzate. Per illustrare la situazione sociale, nel Rapporto agricolo vengono sviluppati indicatori corrispondenti Queste indagini rappresentative – in parte sotto forma di sondaggi –consentono di fare un confronto con il resto della popolazione (gruppo di controllo). Vengono rilevate le cinque componenti seguenti, essenziali in ambito sociale:

Qualità della vita: il rilevamento di questa componente si basa sul concetto sviluppato dal PFZ nell’ambito dello studio delle basi per una futura stesura di resoconti sugli aspetti sociali dell’agricoltura svizzera Il rilevamento viene effettuato da un istituto demoscopico su incarico dell’UFAG La componente ”qualità della vita” consente di stabilire il grado di soddisfazione in ambiti importanti come lo standard di vita o la famiglia.

– Lavoro e formazione professionale: la rilevazione delle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS), effettuata dall’Ufficio federale di statistica (UST), permette di esprimere considerazioni sulla situazione di chi ha un lavoro, di coloro che non esercitano un ’attività lucrativa e dei disoccupati sulla base di criteri socio-economici Vengono rilevati anche dati concernenti le condizioni di lavoro, il grado di occupazione, la prima formazione professionale, il livello di formazione, la situazione famigliare, l’educazione dei figli, le condizioni abitative e il reddito.

– Salute: l’inchiesta sulla salute in Svizzera, svolta dall’UST, fornisce indicazioni sullo stato di salute e sui fattori che lo determinano, sulle conseguenze delle malattie e sul ricorso al settore sanitario Le inchieste sulla salute sono strumenti di rilevamento adeguati per appurare le condizioni di salute nel contesto di vita generale

– Reddito e consumo: la rilevazione del reddito e del consumo, effettuata dall’UST, dà un’immagine dettagliata delle entrate delle economie domestiche private e consente di analizzare l’aspetto del consumo sulla base di diverse caratteristiche sociali e demografiche

– Richiesta di prestazioni sociali: l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) fornisce indicazioni sull’ammontare della rendita AVS o AI, sulla quota di beneficiari di rendite, eccetera Questi dati mostrano in quale misura la popolazione contadina ricorre alle assicurazioni sociali rispetto al resto della popolazione

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 67
■ Accertamento della situazione sociale

Sulla base di studi di casi, ogni anno viene trattato un aspetto sociale, rispettivamente un progetto innovatore di carattere sociale Nei prossimi anni dovrebbe venir affrontato il seguente tema:

– Dato che nel 2002 il gruppo della FAO sulla donna e la famiglia nello sviluppo rurale si riunirà in Svizzera, è probabile che nel quadro di uno studio di casi si approfondirà il tema del ruolo della donna nell’agricoltura Qual è la situazione della donna? Quali compiti svolgono le donne?

Altri argomenti che potrebbero venir trattati sono:

Povertà e agricoltura: l’argomento della povertà nelle famiglie contadine non è una novità Spesso è un fenomeno nascosto Vi sono infatti famiglie contadine che vivono in condizioni estremamente modeste, attingendo alla sostanza dell’azienda Pochi contadini vengono sostenuti dall’assistenza sociale. Tra i principali elementi dell’orgoglio contadino rientra la volontà di essere autonomi e indipendenti Che sentimenti suscita la povertà? Come viene affrontato il problema della povertà?

– Situazione dei lavoratori agricoli: da un’indagine svolta dal Sindacato Edilizia e Industria (SEI) nel 1999 emerge che nel primario gli stagionali devono lavorare duramente e spesso sono pagati male Cosa è stato fatto nel frattempo?

Vecchiaia e previdenza per la vecchiaia: dove e come vivono i contadini anziani? I contadini sono adeguatamente assicurati?

Mutamento strutturale: in quale misura sono cambiate le strutture aziendali? Quando è socialmente sostenibile il mutamento strutturale? Quali ripercussioni ha il mutamento strutturale sull’occupazione decentrata del territorio? Quali strutture si prestano affinché l’agricoltura possa adempiere anche in futuro i mandati affidatile?

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 68
■ Studio di casi

■ Considerazione del reddito globale per la

1.2.2 Reddito e consumo

Reddito e consumo sono due indicatori importanti per valutare la situazione dell’agricoltura sul piano sociale Nella dimensione economica della sostenibilità, l’aspetto del reddito è interessante soprattutto per appurare la produttività delle aziende Conformemente all’articolo 5 LAgr, le aziende economicamente redditizie devono poter conseguire redditi comparabili a quelli della rimanente popolazione attiva nella stessa regione Nella dimensione sociale della sostenibilità l’accento è posto sulla situazione reddituale di tutto il primario Particolare attenzione viene rivolta all’evoluzione dei redditi delle aziende che, sulla base del profitto del lavoro, sono classificate nei due quartili inferiori. Le osservazioni non si limitano al reddito risultante dall’esercizio dell’attività agricola Vengono considerati pure il reddito accessorio conseguito dalle economie domestiche e il consumo della famiglia

Il confronto fra i risultati dell’analisi centralizzata dei dati contabili svolta dalla FAT e i salari comparabili nonché il consumo privato della rimanente popolazione non consente di esprimere considerazioni esaurienti in merito all’effettiva situazione in materia di reddito e di consumo della popolazione contadina rispetto a quella non agricola. I dati contabili permettono in particolare di seguire l’evoluzione delle diverse componenti del reddito e del consumo delle aziende agricole Informazioni più dettagliate sulla rimanente popolazione e dati che consentono un confronto migliore vengono forniti dalla rilevazione del reddito e del consumo effettuata dall’UST che verrà probabilmente presentata nel Rapporto agricolo 2004, in quanto è una delle cinque componenti del rilevamento periodico

Nella media degli anni 1998/2000 il profitto del lavoro – valore mediano – per unità di manodopera famigliare nell’agricoltura ammontava al 64 per cento del salario comparabile corrispondente nella regione di pianura, al 53 per cento in quella collinare e al 42 per cento nella regione di montagna. Il divario rispetto al salario comparabile è quindi evidente in tutte le regioni Ciò era già stato riscontrato nella media degli anni 1990/92 All’epoca, la proporzione era del 63 per cento nella regione di pianura, del 57 per cento in quella collinare e del 37 per cento nella regione di montagna Il divario è aumentato soltanto nella regione collinare Dal profilo globale è possibile affermare che negli Anni ’90 il profitto del lavoro ha registrato un ’evoluzione analoga a quella dei salari della rimanente popolazione

Reddito globale, profitto del lavoro e consumo privato della famiglia 1998/2000

Regione Reddito Consumo Unità di lavoro Profitto del Salario globale privato della famiglia lavoro comparabile (mediano)

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 69 ■■■■■■■■■■■■■■■■
fr fr ULAF 1 fr per ULAF 1 fr per ULAF 1 Pianura 85 828 69 004 1 26 39 955 62 866 Collina 72 325 57 873 1 29 30 439 57 080 Montagna 61 994 51 207 1 38 22 157 53 163 1 Unità di lavoro annuale della famiglia Fonte: Centrale analisi, FAT
valutazione
(mediano)
della situazione sociale

Il profitto del lavoro da solo – quale indennizzo del lavoro svolto in ambito agricolo –è troppo poco esaustivo per valutare la situazione reddituale delle economie domestiche agricole in quanto dipende fortemente dal livello dei tassi d’interesse e non considera tutte le entrate dell’economia domestica contadina. Dato che nell’apprezzamento della situazione sociale l’accento è posto sull’economia domestica agricola piuttosto che sull’azienda, al fine di questa valutazione va considerato il reddito globale

Nella media degli anni 1998/2000 le aziende agricole hanno conseguito un reddito accessorio di 19'000 franchi circa Ciò rappresenta un’importante fonte di reddito supplementare Le aziende del primo quartile, ossia quelle con i profitti del lavoro più bassi, hanno conseguito redditi accessori che ammontano a circa 27'000 franchi e che pertanto sono decisamente superiori a quelli delle aziende degli altri quartili In questi quartili i redditi accessori sono stati mediamente di poco meno di 16'000 franchi La differenza fra i redditi globali delle aziende del primo quartile e quelle del quarto quartile è decisamente inferiore al divario riscontrato a livello di profitto del lavoro

Rispetto agli anni 1990/92, nel 1998/2000 il reddito globale per unità di consumo è diminuito in tutte le aziende Il calo maggiore è stato riscontrato nelle aziende del primo quartile, dove è passato da circa 16'000 franchi per unità di consumo a poco meno di 14'000 franchi Nel 1998/2000 il consumo privato è risultato inferiore a quello registrato negli anni 1990/92 soltanto nel primo quartile

Evoluzione del reddito globale e del consumo privato

1 Unità di consumo = membro della famiglia d’età superiore a 16 anni che partecipa al consumo annuo della famiglia

Fonte: Centrale analisi, FAT Nel 1998/2000, nelle aziende del primo quartile il reddito globale non ha coperto il consumo della famiglia Per coprire il consumo, oltre che al reddito conseguito complessivamente, esse hanno dovuto ricorrere alla sostanza dell’azienda e/o alla cosiddetta compensazione privata. È quindi diminuita la possibilità di finanziare nuovi investimenti o investimenti sostitutivi, rispettivamente la previdenza per la vecchiaia Nel 1990/92 il reddito globale di queste aziende era ancora di poco superiore al consumo privato Nel 1998/2000 nelle aziende degli altri quartili le uscite a scopo privato sono state inferiori al reddito globale Nel 1990/92 le aziende del primo quartile avevano raggiunto il 48 per cento del reddito globale per unità di consumo delle aziende del quarto quartile Nel 1998/2000 tale quota è stata soltanto del 43 per cento

1990/92 1998/2000 fr fr I quartile Reddito globale per UC 1 15 974 13 952 Consumo privato per UC 15 894 14 897 II quartile Reddito globale per UC 19 013 18 092 Consumo privato per UC 15 479 16 001 III quartile Reddito globale per UC 23 063 22 855 Consumo privato per UC 16 947 18 075 IV quartile Reddito globale per UC 33 328 32 694 Consumo privato per UC 20 442 21 731
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 70

Per quanto concerne il consumo privato, la differenza fra il primo e il quarto quartile è decisamente più contenuta rispetto a quella rilevata per il reddito globale Nel 1998/ 2000 il reddito globale delle aziende del primo quartile corrispondeva al 70 per cento di quello delle aziende del quarto quartile. Nel 1990/92 la proporzione ammontava ancora al 78 per cento Nel 1998/2000 il consumo privato delle aziende del primo quartile è diminuito di 1000 franchi rispetto al 1990/92, stabilizzandosi a quota 15'000 franchi circa per unità di consumo Nello stesso periodo, nel rimanente 75 per cento delle aziende le spese per unità di consumo sono aumentate di 500 fino a 1'300 franchi

Dalle considerazioni suesposte emerge che fra il 1990/92 e il 1998/2000 la situazione delle aziende del primo quartile, ossia quelle con i profitti del lavoro più bassi, è peggiorata, mentre quella delle altre aziende è rimasta piuttosto stabile

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 71

■ Il PFZ ha elaborato un concetto di qualità della vita

1.2.3 Rilevamento della qualità della vita

La componente «qualità della vita» rientra fra le cinque principali componenti oggetto di rilevamento quinquennale mediante indagini rappresentative

Nel 1999 l’UFAG ha incaricato l’Istituto di Economia Agraria (IEA) del PFZ di elaborare basi per la stesura di resoconti sugli aspetti sociali dell’agricoltura svizzera Nel lavoro del PFZ l’accento è stato posto sul concetto di qualità della vita che è la combinazione fra condizioni di vita oggettive e benessere soggettivo La qualità della vita risulta elevata se vi sono condizioni di vita misurabili «oggettivamente» e se esse vengono valutate positivamente dai diretti interessati sulla base del loro sistema di obiettivi e dell’attuale grado di raggiungimento degli stessi Nell’ambito dello studio del PFZ, nella primavera 2000 era stato effettuato un sondaggio fra circa 500 agricoltori del Canton Berna – senza coinvolgere la rimanente popolazione – con successiva analisi dei risultati Alcuni risultati sono stati pubblicati nel Rapporto agricolo 2000

■ Sondaggio dell’Istituto di ricerche GfS nella primavera 2001

L’Istituto di ricerche GfS è stato incaricato dall’UFAG di svolgere un sondaggio volto ad appurare il benessere soggettivo della popolazione agricola rispetto al resto della popolazione A tal fine era stato ampiamente ripreso il concetto elaborato dal PFZ L’Istituto di ricerche GfS ha rilevato il benessere degli agricoltori e della rimanente popolazione nel periodo da metà febbraio a metà marzo 2001 Le domande vertevano sulla soddisfazione in diversi ambiti della vita, sugli aspetti positivi e negativi della professione di agricoltore nonché sulle paure

In particolare si è voluto fare un confronto fra la situazione – qualità della vita – dei contadini e quella del resto della popolazione (riferimento) residente in agglomerati urbani o in comuni rurali Per la popolazione agricola è stato scelto un campione rappresentativo sulla base dell’elenco dei beneficiari dei pagamenti diretti. La popolazione di riferimento, scelta a caso consultando l’elenco telefonico elettronico, è rappresentativa delle regioni, dei sessi, delle categorie professionali e delle classi di età

Il sondaggio è stato condotto in un periodo in cui sia la popolazione agricola sia i consumatori erano confrontati con i problemi dell’ESB e dell’afta epizootica È probabile che tali eventi abbiano influito sui risultati

Dal sondaggio concernente la condizione della popolazione agricola rispetto al resto della popolazione sono emersi molteplici aspetti I principali sono classificabili nelle categorie: soddisfazione, lati positivi e negativi della professione di agricoltore nonché paure.

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 72 ■■■■■■■■■■■■■■■■

■ Grado di soddisfazione comparabile

Dalle risposte date alla domanda volta ad appurare la soddisfazione in diversi ambiti della vita emerge che la quota di contadini soddisfatti del proprio standard generale di vita è uguale a quella registrata nella rimanente popolazione (90%) In diversi ambiti della vita la popolazione agricola risulta essere leggermente più soddisfatta. Tale considerazione riguarda l’attività lucrativa, la formazione professionale, il perfezionamento professionale, la sanità e la famiglia Gli agricoltori sono decisamente meno soddisfatti rispetto al resto della popolazione per quanto concerne la stabilità delle condizioni quadro (30% contro 57%), il reddito (42% contro 68%) e il tempo libero (61% contro 79%)

Soddisfazione in diversi ambiti della vita

Attività lucrativa Agricoltori Riferimento

Formazione professionale Agricoltori Riferimento

Perfezionamento prof. Agricoltori Riferimento

Reddito Agricoltori Riferimento

Standard di vita generale Agricoltori Riferimento

Famiglia Agricoltori Riferimento

Contesto sociale Agricoltori Riferimento

Condizioni quadro stabili Agricoltori Riferimento

Tempo libero Agricoltori Riferimento

Salute Agricoltori Riferimento

Tempo sufficiente Agricoltori Riferimento

Offerta culturale Agricoltori Riferimento

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 73
In %
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Fonte: Società svizzera per la ricerca sociale pratica Molto soddisfatti Indefinito Molto insoddisfatti
Soddisfatti
Insoddisfatti Non sanno/Nessuna risposta

Possibilità di fare dei risparmi nei prossimi tre anni

Alla domanda volta a stabilire le possibilità di risparmio nei prossimi tre anni, gli agricoltori si sono mostrati decisamente meno ottimisti del resto della popolazione Un terzo dei contadini interpellati ritiene di poter fare soltanto magri risparmi Nella popolazione di riferimento questa quota è solo del 12 per cento.

Evoluzione della situazione finanziaria nei prossimi 12 mesi

Alla domanda sul futuro cambiamento della situazione finanziaria dell’economia domestica gli agricoltori rispondono in modo molto meno positivo rispetto alla popolazione di riferimento Un quarto circa dei contadini interpellati ritiene che nei prossimi dodici mesi la situazione finanziaria a livello di economia domestica è destinata a peggiorare. Poco meno di un decimo della popolazione agricola pensa che sull’arco di un anno vi sarà un miglioramento delle condizioni finanziarie Nel resto della popolazione la quota di ottimisti è quasi del 25 per cento

Minore Uguale Maggiore Non so/ Nessuna risposta In % Fonte: Società svizzera per la ricerca sociale pratica 0 10 32 12 38 56 9 18 21 14 20 30 40 50 60 A
gricoltori Riferimento
Miglioramento Nessuna variazione Peggioramento Non so/ Nessuna risposta In % Fonte: Società svizzera per la ricerca sociale pratica 0 10 9 23 48 61 26 9 17 7 20 30 40 50 60 70 A
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 74
gricoltori Riferimento

■ Valutazione della professione di agricoltore

La domanda concernente gli aspetti positivi e negativi della professione di agricoltore è stata rivolta sia ai contadini sia al resto della popolazione senza fornire loro una serie di risposte tra cui scegliere Dal sondaggio emerge che la popolazione contadina giudica gli aspetti positivi della professione di agricoltore in modo decisamente diverso dalla popolazione non agricola

Valutazione degli aspetti positivi della professione di agricoltore

Indipendenza, libertà di organizzarsi

Lavoro a contatto con la natura, legame con la natura Lavoro a contatto con gli animali

Vicinanza alla famiglia e ai figli

Azienda famigliare

Altre argomentazioni in merito al lavoro e al modo di lavorare

Produzione propria e autoapprovvigionamento

I contadini ritengono che gli aspetti positivi della loro professione siano l’indipendenza e la libertà di organizzarsi (63%) nonché il contatto con la natura (60%) Anche tra la popolazione di riferimento l’indipendenza risulta essere l’aspetto indicato con maggiore frequenza (42%), mentre il legame con la natura, come caratteristica positiva della professione di agricoltore, non è mai stato menzionato

In %
0 10 63 42 60 0 18 16 12 7 11 4 5 12 6 11 20 30 40 50 60 70
Fonte: Società svizzera per la ricerca sociale pratica
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 75
Agricoltori Riferimento

■ Meno paure tra gli agricoltori

Valutazione degli aspetti negativi della professione di agricoltore

Orario di lavoro prolungato/ lunghi tempi di presenza Numerose prescrizioni, nuove condizioni quadro Guadagno/ reddito minore

Crollo dei prezzi, pressione del mercato

Meno tempo libero/vacanze

Altre argomentazioni in merito al lavoro e al modo di lavorare

Tra gli aspetti negativi della professione la popolazione contadina cita l’orario di lavoro prolungato, le numerose prescrizioni, il reddito minore e il crollo dei prezzi. Gli aspetti negativi della professione di agricoltore citati con maggiore frequenza dal resto della popolazione sono l’orario di lavoro prolungato unitamente alla mancanza di tempo libero e di vacanze È interessante constatare che gli agricoltori valutano in modo decisamente più negativo i lunghi tempi di presenza rispetto al gran numero di prescrizioni e al reddito basso.

Dalle risposte alla domanda concernente le paure emerge che i contadini si sentono leggermente meno minacciati rispetto alla popolazione non agricola (4,0 punti contro 4,2 punti del resto della popolazione)

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 76
Altro In % Fonte: Società svizzera per la ricerca sociale pratica 0 5 36 28 25 10 21 21 20 7 18 28 7 14 6 7 10 15 20 25 35 30 40 Agricoltori
Riferimento

Indicatori di paura

Scala da 1 = nessuna minaccia a 10 = forte minaccia

Inquinamento dell'aria e dell'acqua/ mutamenti climatici Rischi dell'ingegneria genetica

Crescente interdipendenza dell'economia a livello mondiale (fusioni fra ditte)

Malattie incurabili (p.es. tumori, AIDS) Eccessiva presenza di stranieri e rifugiati

Inflazione/aumento dei prezzi

Egoismo

Inquinamento atomico

Troppo poco denaro per vivere

Cambiamenti politici/ movimenti radicali Assottigliamento delle riserve energetiche

Infortuni gravi/invalidità

Progresso tecnologico e ripercussioni in tutti i settori

Situazione economica precaria nella terza età

Decadenza generalizzata dovuta all'allentamento dei principi morali Sensazione di essere la quinta ruota del carro Strade, palazzi, proliferazione caotica degli insediamenti nel paesaggio

Guerre

Calo dell'importanza della religione

Criminalità/aggressioni

Sensazione di non essere più in casa propria in Svizzera

Paura di perdere il posto di lavoro o di non trovare un posto di lavoro

Problemi personali (conflitto generazionale)

Problemi personali (figli)

Paura della solitudine, di non avere amici

Problemi personali (matrimonio, vita di coppia)

Paura di perdere la casa

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 77
01,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 5,7 6,1 5,6 5,4 5,3 5,4 5,0 6,0 4,9 4,9 4,8 4,6 4,7 4,7 4,7 5,0 5,6 5,3 4,5 4,4 4,4 5,0 4,6 4,4 4,2 4,4 4,5 4,2 4,0 4,0 3,9 3,6 3,6 3,6 3,6 3,5 3,4 3,3 2,7 2,6 2,6 2,5 2,5 2,2 1,9 1,9 2,5 2,6 2,7 3,4 2,7 3,1 3,5 4,1 7,0
Fonte: Società svizzera per la ricerca sociale pratica
Agricoltori Riferimento

■ Differenze riscontrate in relazione al benessere

La popolazione contadina teme meno la criminalità e le guerre. Anche l’aspetto dell’incolumità fisica (paura di contrarre malattie incurabili o di essere vittima di gravi infortuni) suscita decisamente meno timore fra la popolazione contadina rispetto a quella di riferimento. Tra gli aspetti socio-economici la paura di avere troppo poco denaro per vivere è più diffusa fra i contadini che non fra la popolazione non agricola Il timore di perdere il lavoro, invece, è decisamente minore rispetto al resto della popolazione La paura di essere confrontati con una situazione economica precaria nella terza età è riscontrabile in egual misura in entrambi i gruppi Nonostante le differenze, agricoltori e popolazione di riferimento sono concordi sulla minaccia principale Essa riguarda l’ambito ecologico Entrambi i gruppi temono i mutamenti climatici nonché l’inquinamento dell’aria e dell’acqua

In diversi ambiti della vita la popolazione contadina risulta essere leggermente più soddisfatta rispetto alla popolazione di riferimento (famiglia, sanità, formazione professionale, perfezionamento professionale e attività lucrativa) I contadini sono decisamente meno soddisfatti per quanto concerne il reddito, la stabilità delle condizioni quadro e il tempo libero Inoltre, essi sono più pessimisti in merito all’evoluzione dei redditi Considerate dal profilo globale, le differenze fra contadini e popolazione di riferimento non sono eccessivamente grandi. Entrambi i gruppi rivelano un grado di soddisfazione identico per quanto riguarda lo standard generale di vita

Tra gli aspetti positivi della professione di agricoltore i diretti interessati citano l’indipendenza e il legame con la natura Anche tra la popolazione di riferimento l’indipendenza risulta essere l’aspetto indicato con maggiore frequenza Gli agricoltori ritengono che il principale aspetto negativo della loro professione sia l’orario di lavoro prolungato, mentre il resto della popolazione colloca al primo posto la mancanza di tempo libero e l’orario di lavoro prolungato.

Dal profilo generale, i contadini si sentono leggermente meno minacciati del resto della popolazione. Per quanto riguarda gli indicatori del mercato del lavoro, gli agricoltori temono la disoccupazione in misura decisamente minore rispetto alla popolazione di riferimento Nonostante le differenze, agricoltori e popolazione di riferimento sono concordi sulla minaccia principale: le conseguenze dei mutamenti climatici nonché dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 78

■ Il ruolo di pioniere del Comune di Eggiwil

1.2.4 Aiuto ai bambini e agli adolescenti nel Comune di Eggiwil

Eggiwil, Comune della regione dell’Emmental, ha assunto un ruolo di pioniere nell’ambito dello sviluppo sostenibile, fornendo prestazioni particolari nel settore dell’aiuto ai bambini e agli adolescenti, incoraggiando la cooperazione fra città e campagna e promuovendo la Valle dell’Emmen come regione di svago e dispensatrice di energia (legname) e di acqua pura Per un coordinamento ottimale dei lavori, nel 2001 si è tenuto il simposio di Eggiwil ormai giunto alla quarta edizione È inoltre stato fondato l’Istituto di Eggiwil per uno sviluppo comunale e regionale sistemico, mediante il quale s’intende realizzare quanto previsto a livello locale dall’Agenda 21 di Rio nei settori: formazione, ricerca e sviluppo

Il Comune di Eggiwil in cifre

Ubicazione Distretto di Signau / Regione dell’alta Valle dell’Emmen

Abitanti 2 614

Superficie 60 km2

SAU 33,4 km2

Aziende agricole 240

Occupati nel primario 60%

Occupati nel secondario 24%

Occupati nel terziario 16%

Edifici scolastici 9, di cui 3 scuole collettive

Scolari 410

Dal 1990 l’Atelier per uno sviluppo comunale e regionale sistemico nonché per lo sviluppo di progetti e dell’organizzazione (ASPOS) di Regensdorf si occupa dello sviluppo di istituzioni e progetti nei settori sociale e sanitario. Nel giugno 1996 ASPOS aveva pubblicato un’inserzione volta a trovare un Comune che partecipasse a tale iniziativa Già nel dicembre 1996 veniva concluso un contratto di collaborazione con il Consiglio comunale di Eggiwil Nel periodo fra il 1996 e il 1998 ASPOS, in collaborazione con il Comune di Eggiwil, ha sviluppato un progetto per l’applicazione di forme innovatrici di sviluppo sostenibile in comuni e regioni ai sensi dell’Agenda 21, indicando nuove vie da seguire nel partenariato fra città e campagna

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 79 ■■■■■■■■■■■■■■■■

Da questa collaborazione è nato il progetto «Integrazione» di cui è responsabile un ’ associazione d’interesse pubblico di Eggiwil Esso è stato concepito come rete d’aiuto ai giovani e offre a bambini e adolescenti, che vivono in condizioni psicosociali sfavorevoli negli agglomerati di Zurigo, Basilea, Berna, Lucerna e Sciaffusa, spazi vitali e di sviluppo vicini alla natura nonché sostegno terapeutico e socio-pedagogico

Nell’ambito di questo progetto, dal 1998 bambini e adolescenti a rischio ritrovano il calore di una famiglia presso volontari del Comune di Eggiwil I motivi a sostegno di un collocamento in seno a una di queste famiglie contadine spazia dall’incapacità dei genitori naturali di accudire i figli ai maltrattamenti In seno a una famiglia appositamente formata, residente nella regione dell’Emmental, questi ragazzi dovrebbero ritrovare un ambiente vicino alla natura che consenta loro di riconquistare sicurezza e fiducia per affrontare serenamente il futuro Le famiglie che partecipano al progetto sono accuratamente selezionate Una famiglia è ammessa al progetto se può essere considerata una famiglia sana secondo i criteri dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha bimbi in età prescolare e scolare, dispone di spazio abitativo sufficiente, tiene animali domestici e/o da reddito in conformità delle esigenze delle rispettive specie e vive in condizioni economiche sicure Vengono attuati periodicamente colloqui e controlli I capiprogetto ASPOS sono reperibili 24 ore su 24, qualora dovessero presentarsi dei problemi. Inoltre, i ragazzi sono assistiti da un medico e da uno psichiatra Bambini e adolescenti frequentano, di regola, la scuola pubblica comunale in uno dei nove edifici scolastici di Eggiwil In collaborazione con gli insegnanti vengono fissati obiettivi didattici individuali, che sono oggetto di una verifica periodica La collaborazione fra scuola e famiglia è curata e sostenuta da ASPOS e da altri specialisti

Per una famiglia contadina il beneficio economico dell’accoglienza di un bimbo nel quadro del progetto «Integrazione» corrisponde al reddito accessorio conseguito da una persona occupata a metà tempo Soltanto le famiglie con un ’azienda promettente possono accogliere un bimbo; in caso contrario la dipendenza finanziaria sarebbe eccessiva. Il numero di famiglie contadine che possono partecipare al progetto «Integrazione» è limitato a dodici Il Consiglio comunale di Eggiwil ha fissato tale limite poiché ritiene che le strutture attuali non consentano di accogliere più di dodici ragazzi A tempo debito, agli adolescenti collocati permanentemente presso una famiglia di Eggiwil viene offerto un posto di pratica o di tirocinio Nella regione dell’Emmental vi è un ’ampia offerta di posti di lavoro nell’industria, nell’artigianato e nel settore dei servizi

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 80
■ Il progetto «Integrazione»

Dal febbraio 2000 l’offerta nell’ambito dell’aiuto ai bambini e agli adolescenti comprende pure il progetto «Terapia di socializzazione» Si tratta di un’iniziativa promossa in collaborazione con un centro di accoglienza per giovani dei frati francescani di FlüeliRanft trasformato, con il sostegno di ASPOS, in una struttura sistemica che comprende una scuola e un centro terapeutico I contatti fra Flüeli-Ranft ed Eggiwil esistevano già prima dell’avvio di questo progetto Gli adolescenti del centro hanno la possibilità di trascorrere il finesettimana o le vacanze presso famiglie che partecipano al progetto «Integrazione» di Eggiwil

Mediante questo nuovo progetto s’intende consentire a giovani disadattati di trovare l’equilibrio e di socializzare all’interno di piccoli gruppi Oltre che dalla famiglia di accoglienza, un ruolo determinante è svolto dalla scuola, organizzata in piccoli gruppi. Essa è una struttura indipendente dalla scuola pubblica Numerosi insegnanti impartiscono lezioni individuali o a piccoli gruppi I responsabili del progetto sono costantemente alla ricerca di famiglie disposte ad accogliere un ospite per il finesettimana o una vacanza oppure interessate ad assistere permanentemente giovani con gravi problemi comportamentali Per le famiglie che accolgono giovani del centro, vengono organizzati corsi supplementari di formazione Nel 2000 il gruppo era costituito di sette famiglie; i giovani collocati permanentemente erano quattro

L’impegno finanziario del progetto «Integrazione» è modesto rispetto ad offerte tradizionali comparabili nell’ambito dell’aiuto stazionario ai giovani. Per le stesse prestazioni e la medesima qualità i costi complessivi risultano inferiori del 30 per cento Tali spese sono a carico delle istanze che ordinano il collocamento dei giovani nelle rispettive strutture

Il progetto «Terapia di socializzazione» è finanziato dalle istanze ordinanti e dalla Fondazione Juvenat dei frati francescani Questa fondazione è riconosciuta dal Cantone di Obvaldo come rete d’aiuto ai giovani ed è sostenuta nel quadro dell’accordo intercantonale sugli istituti.

Per i progetti «Terapia di socializzazione» e «Integrazione» nonché per far fronte al crescente fabbisogno di famiglie disposte ad ospitare giovani disadattati durante i finesettimana o le vacanze nel 2000 sono stati creati ulteriori nuovi posti di lavoro

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 81
Persone occupate alla fine del 2000 Collaboratori socio-pedagogici (famiglie contadine) 16 Terapisti sistemici 2 Socio-pedagoghi / Assistenti sociali 2 Segretaria 1 Insegnanti 4
Il progetto «Terapia di socializzazione»
Finanziamento
progetti
dei
Bilancio positivo

Il Comune di Eggiwil ritiene che i progetti «Integrazione» e «Terapia di socializzazione» rechino notevoli vantaggi alla collettività Essi non sono finalizzati unicamente ad aiutare bambini e adolescenti a rischio, bensì si inseriscono in un ampio discorso di sviluppo. In una regione confrontata con sfide considerevoli a causa del mutamento strutturale economico e a rischio di spopolamento, iniziative di questo genere consentono di mantenere e rinnovare una parte delle infrastrutture Vengono inoltre creati nuovi posti di lavoro in un Comune che subisce i contraccolpi del mutamento strutturale agricolo Il successo dipende tuttavia dall’impegno di tutti Il bilancio dei primi anni è positivo e incoraggiante per bambini e adolescenti, per il Comune di Eggiwil e per le famiglie contadine

1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 82

1.3 Ecologia

Fra agricoltura e ambiente vi sono legami molto stretti. I rapporti sono molteplici e complessi Siccome l’agricoltura utilizza una porzione considerevole del territorio svizzero, il primario svolge un ruolo significativo nell’ecosistema delle aree rurali Tra i compiti e le responsabilità dell’agricoltura non rientra soltanto la produzione di derrate alimentari, bensì anche la gestione sostenibile delle risorse naturali e la cura del paesaggio

Gli influssi sull’agricoltura sono molteplici Il mercato, le esigenze legate ai pagamenti diretti, diverse disposizioni legali, il comportamento dei consumatori e altri fattori influiscono sulle decisioni degli agricoltori in materia di utilizzazione delle risorse naturali Nel presente capitolo vengono indicate e documentate le ripercussioni della politica agricola sul piano ecologico. A tal fine sono stati applicati indicatori agroecologici adeguati nonché analizzati in modo mirato i singoli problemi o provvedimenti

■■■■■■■■■■■■■■■■
1 . 3 E C O L O G I A 1 83

1.3.1 Indicatori agroecologici

Nel primo Rapporto agricolo erano stati presentati gli indicatori che vengono impiegati per riferire della situazione in ambito ecologico Tali indicatori forniscono informazioni preziose alle cerchie coinvolte nell’elaborazione e nell’applicazione della politica agricola Essi servono per:

– individuare i principali aspetti agroecologici;

migliorare la comprensione, l’osservazione e la valutazione dei rapporti fra pratica agricola e ripercussioni positive o negative sull’ambiente;

stabilire in quale misura la politica agricola promuove un ’agricoltura rispettosa delle risorse;

– informare coloro che sono chiamati a prendere decisioni politiche nonché l’opinione pubblica;

– osservare e valutare il contributo che, sul piano locale, l’agricoltura sostenibile dà all’ambiente;

effettuare un confronto con la situazione in altri Paesi

Per analizzare le ripercussioni del primario sull’ambiente le esigenze di natura ecologica vengono considerate nel quadro di un sistema «agricoltura-uomo-ambiente»

L’agricoltura si trova al centro di tale sistema Gli indicatori non mostrano l’evoluzione generale della qualità dell’ambiente nelle aree sfruttate a scopo agricolo, bensì quella riferita alle attività agricole

1 . 3 E C O L O G I A 1 84 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Sistema agricoltura-uomo-ambiente Clima, aria Suolo Configurazione Acqua Flora, fauna Natura animata e inanimata
azione,
Economia,
Ricreazione,
Traffico,
Insediamen
U
Concimi Prodotti fitosanitari Alimenti Macchinari 1 Clima, aria, acqua Fertilità del suolo 3 Biodiversità agricola Spazio vitale per specie selvatiche, paesaggio Comportamen
iente 4
5 Azoto Energia Fosforo 2 Agricoltura Forma di utilizzazione del terreno
Aliment
sanità
lavoro
tempo libero
mobilità
ti, abitazione
omo
to rispetto all‘ amb
Comportamento rispetto agli animali, benessere degli stessi

Vi sono cinque gruppi di indicatori. Quattro comprendono indicatori agroecologici veri e propri, mentre il quinto è un insieme di indicatori sul comportamento nei confronti degli animali da reddito e sul loro benessere Nei quattro gruppi di indicatori agroecologici vengono considerati:

– il consumo di mezzi di produzione agricoli che potenzialmente hanno ripercussioni sul piano ambientale, come concimi, prodotti fitosanitari, alimenti per animali, medicamenti per animali;

– i processi agricoli nel sistema agrario, come ad esempio il bilancio dell’azoto, quello del fosforo nonché i bilanci energetico ed ecologico Essi fungono da base per valutare l’evoluzione sul piano ecologico e la sostenibilità dell’agricoltura;

– le ripercussioni delle attività agricole sull’ambiente, come emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo nonché emissioni di gas ad effetto serra prodotte dall’agricoltura e rispettive conseguenze sulla biodiversità e sul paesaggio;

l’influsso del comportamento sociale, delle abitudini dei consumatori in materia di acquisti e dell’atteggiamento degli agricoltori nei confronti della gestione delle superfici rispettosa dell’ambiente.

Non tutti i gruppi di indicatori presentano lo stesso grado di sviluppo I primi due (mezzi di produzione e processi agricoli) sono relativamente ben sviluppati; i metodi sono noti e i dati sono, di regola, disponibili È inoltre possibile interpretare quanto rilevato

Nel terzo gruppo sono necessari ulteriori interventi onde ottimizzare i metodi e migliorare la base di dati che presenta tuttora delle lacune.

Gli indicatori del quarto gruppo devono essere valutati in modo approfondito, eccezion fatta per quelli concernenti le abitudini dei consumatori.

1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 3 E C O L O G I A 1 85

Mezzi di produzione

L’agricoltura svizzera copre gran parte del fabbisogno in nutrienti del suolo mediante i concimi aziendali L’evoluzione dell’effettivo di animali è pertanto un fattore importante.

Sulla base del genere e del peso dell’animale viene fissato un valore che quantifica la produzione di concimi aziendali Tale valore è denominato «unità di bestiame grosso fertilizzante» (UBGF) Una UBGF esprime la quantità media di nutrienti prodotta annualmente da una vacca, ossia 15 chilogrammi di fosforo (P) e 105 chilogrammi di azoto (N)

1 . 3 E C O L O G I A 1 86
■ Effettivo di animali in calo Natura animata e inanimata Uomo Concimi Prodotti fitosanitari Alimenti Macchinari
Sistema agricoltura-uomo-ambiente 1 3 4 5 2 Agricoltura Evoluzione dell'effettivo di animali 19901996 1997 1998 1999 2000 I n 1 0 0 0 U B G F 1 Totale UBGF Altri Fonte: UST 1 UBGF: unità bestiame grosso fertilizzante Suini Bovini 0 1 600 1 400 1 200 1 000 800 600 400 200

In Svizzera, nel decennio 1990-2000 l’effettivo di animali da reddito, espresso in UBG, è diminuito costantemente Al calo massiccio registrato fra il 1990 e il 1996 è seguita una flessione meno marcata La diminuzione maggiore ha interessato il bestiame bovino. Nel 2000 sono stati censiti circa 250'000 capi in meno rispetto al 1990. Nello stesso periodo è stato rilevato un calo anche dell’effettivo di bestiame suino Da un ’analisi più attenta emerge che l’effettivo è diminuito sensibilmente fino al 1996 per poi aumentare lievemente Nel decennio considerato è invece rimasto costante l’effettivo di ovini Il 75 per cento delle UBG sono bovini Ne consegue che il settore dell’allevamento del bestiame bovino fa la parte del leone nella produzione di concimi aziendali

Nel 2000, in 23 Cantoni l’effettivo di animali risulta inferiore rispetto a quello censito dieci anni prima

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 87
Evoluzione delle UBG per Cantone ZH BE LU UR SZ OW NW GL ZG FR SO BS/BL SH AR AI SG GR AG TG TI VD VS NE GE JU Fonte: UST 0 50 000 100 000 150 000 200 000 250 000 300 000 1990 2000

■ Stabilizzazione del consumo di concimi minerali

Dall’inizio degli Anni ’90 al 1998 il consumo globale di concimi minerali è diminuito costantemente e in modo massiccio Nel periodo citato l’impiego di concimi minerali a base di fosforo nell’agricoltura svizzera è calato del 75 per cento Per i concimi minerali azotati la flessione è meno marcata (-25%). Dopo il 1998 non sono più state registrate diminuzioni Nel 1999 e nel 2000 il consumo è aumentato lievemente

■ L’agricoltura ha utilizzato 400'000 tonnellate di concimi a base di rifiuti

La quantità, espressa in sostanza secca (SS), di concimi a base di rifiuti utilizzati dall’agricoltura ammonta a 400'000 tonnellate circa

Evoluzione dell'impiego di concimi a base di rifiuti

1 . 3 E C O L O G I A 1 88
Evoluzione del consumo di concimi
1946/501956/601966/701976/801986/901990/92 1993 1994 2000 1 1999 1998 1997 1996 1995 N
minerali
1 Dati provvisori P 0 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 I n t
nell'agricoltura
Fonti: UST, Ufficio fiduciario dei detentori svizzeri di scorte obbligatorie di concimi Rifiuti dell'industria alimentare (p.es. scarti della lavorazione delle barbabietole da zucchero)
I n 1 0 0 0 t S S Fonte: FAL 1988/90 1998/99 0 20 40 60 80 100 120 140 160
Rifiuti per il compostaggio Fanghi di depurazione Cascami di legno corteccia Cenere altri rifiuti

■ Prodotti fitosanitari: calo del 30 per cento delle vendite rispetto al 1990

Negli ultimi dieci anni sono state rilevate notevoli variazioni per quanto concerne l’impiego di concimi a base di rifiuti Mentre il quantitativo di fanghi di depurazione è sceso da 116'000 a 84'000 tonnellate di sostanza secca, quello di composta prodotta con rifiuti vegetali è più che raddoppiato passando da 65'000 a 150'000 tonnellate di sostanza secca L’agricoltura valorizza il 75 per cento circa della composta prodotta negli impianti di compostaggio svizzeri Per le rimanenti categorie di rifiuti non possono venir espresse considerazioni siccome mancano dati attendibili sui primi anni presi in esame

Nel decennio 1990–2000 il quantitativo di prodotti fitosanitari venduto, espresso in tonnellate di principio attivo, è diminuito di oltre il 30 per cento. Per quanto concerne i gruppi di sostanze utilizzati più frequentemente, ossia fungicidi ed erbicidi, il calo registrato dal 1990 è stato rispettivamente del 27 per cento e del 21 per cento La diminuzione maggiore (-76%) riguarda i regolatori della crescita. Calo delle vendite non equivale tuttavia a diminuzione del rischio ambientale La flessione, in termini assoluti, nell’impiego di prodotti fitosanitari è riconducibile anche all’applicazione di sostanze più efficaci Sul piano nazionale non sono ancora disponibili dati precisi sulla presenza di tali sostanze nelle diverse sfere ambientali

■ Utilizzazione di antibiotici

Nel periodo compreso fra il 1995 e il 2000 l’uso di antibiotici in ambito agricolo è diminuito complessivamente del 50 per cento, passando da 80 a 39 tonnellate. Questo dato emerge da una statistica sugli antibiotici utilizzati nel settore veterinario commissionata dalla Confederazione A tale calo hanno contribuito in misura determinante la limitazione – su base volontaria – e il divieto definitivo sancito nel 1999 dell’uso di antibiotici per aumentare le prestazioni degli animali Questo provvedimento, da solo, ha comportato una flessione di 34 tonnellate.

Oggi gli antibiotici possono venir impiegati soltanto con la supervisione del veterinario Si distinguono due forme di applicazione. Nel periodo dal 1995 al 2000 nel settore dei trattamenti delle mandre a fini preventivi o terapeutici (mangimi medicati) è stato registrato un calo del 44 per cento (da 31 a 17 t), mentre in quello del trattamento mirato di animali malati vi è stato un incremento di 7 tonnellate (antibiotici utilizzati nel 2000: 22 t) Viste queste cifre è possibile concludere che nell’allevamento di animali da reddito gli antibiotici vengono impiegati in modo più mirato di quanto era il caso in passato

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 89

Attualmente il quantitativo di elettricità, diesel e benzina consumato dagli agricoltori per l’esercizio della loro attività corrisponde ad oltre il 50 per cento delle energie impiegate dal primario Con una quota del 40 per cento anche l’energia cosiddetta grigia, ossia quella contenuta in macchinari ed edifici, riveste un significato considerevole Il 6 per cento circa dell’energia viene consumata per l’ottenimento di mezzi di produzione agricoli come concimi e prodotti fitosanitari nonché per l’importazione di alimenti per animali e sementi

Evoluzione del consumo di energia 197019771984

1 . 3 E C O L O G I A 1 90
■ Stabilizzazione del consumo di energia
1991199
M J / h a Pesticidi
Sementi importate Concimi Energia fossile Elettricità Macchinari Edifici Fonte: FAL 0 5 000 10 000 15 000 20 000 25 000 30 000 35 000
8
Foraggi importati

Processi agricoli

Nella natura animata l’azoto (N) svolge un ruolo importante È riscontrabile nelle forme più svariate ed è un nutriente d’importanza vitale Per l’ambiente può essere anche una sostanza nociva. Siccome in ambito agricolo l’azoto è un elemento necessario, il primario fornisce informazioni importanti per appurare aspetti rilevanti dal profilo ambientale All’interno del sistema agricolo l’azoto è quindi un indicatore fondamentale

Per valutare la qualità di tale sistema ci si basa sul bilancio di azoto Esso è calcolato applicando il metodo dell’OCSE «Bilancio di azoto alla superficie del suolo». Viene misurata la differenza fra il quantitativo totale di azoto apportato al suolo sull’arco di un anno (concimi aziendali, concimi a base di rifiuti, concimi minerali, fissazione biologica dell’azoto e depositi provenienti dall’aria) e il quantitativo di azoto sottratto al suolo da prodotti della campicoltura e della foraggicoltura

Tale metodo, da solo, non consente tuttavia di formulare considerazioni esaustive in merito alle perdite effettive di azoto dell’agricoltura L’entità di tali perdite dipende in misura considerevole dal metodo di gestione delle superfici, dalle forme di allevamento e dalle tecniche di produzione (sistemi di stabulazione, tecniche di stoccaggio e di spandimento dei concimi aziendali) Il metodo dell’OCSE non tiene in considerazione le perdite di azoto legate allo stoccaggio e allo spandimento dei concimi aziendali.

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 91
■ Calo delle eccedenze nel bilancio di azoto
Natura animata e inanimata Uomo 1 3 4 5 Azoto Energia Fosforo 2 Agricoltura
Sistema agricoltura-uomo-ambiente

Fissazione biologica N

Depositi atmosferici

Concimi aziendali

Concimi minerali

Sottrazione cerealicoltura

Sottrazione foraggicoltura

Bilancio

Il quantitativo di azoto apportato al suolo è, nel complesso, diminuito Fra il 1989/91 e il 1998/99 la quantità di azoto fornita al suolo dai concimi minerali è diminuita di oltre 15'000 tonnellate. Quale conseguenza del calo dell’effettivo di bestiame, registrato nello stesso periodo, anche la quantità di azoto che giunge nel suolo attraverso i concimi aziendali è diminuita di oltre 13'000 tonnellate È invece aumentato di 2'500 tonnellate l’apporto di azoto legato alla fissazione biologica di tale elemento. Ciò è riconducibile all’incremento della coltivazione di leguminose

Il bilancio presenta una diminuzione di oltre 8'000 tonnellate di azoto La variazione non è stata della stessa entità di quella rilevata in relazione all’apporto di tale elemento. Ciò è da ricondurre all’estensificazione della produzione vegetale, in particolare all’impianto di superfici di compensazione ecologica Il quantitativo di azoto sottratto al suolo dalla foraggicoltura e dalla campicoltura è diminuito rispettivamente di oltre 16'000 e di poco meno di 1'500 tonnellate.

Le eccedenze di bilancio dovrebbero essere per quanto possibile minime Nel sistema agricolo è tuttavia inevitabile che si verifichino delle perdite

Una grandezza importante al fine della valutazione delle perdite di azoto a scapito dell’ambiente sono i cosiddetti carichi di azoto rilevanti dal profilo ambientale Tra questi rientrano tutti i legami azotati che inquinano l’aria e i corsi d’acqua, i quali influiscono negativamente sul clima (ammoniaca, gas esilarante, ossido di azoto, nitrato, ammonio) Per determinare i carichi di azoto rilevanti dal profilo ambientale, alle diverse forme di azoto viene attribuito un potenziale di perdita. Il potenziale di perdita di azoto comprende le perdite rilevate nelle stalle e negli impianti di stoccaggio di concimi aziendali, le perdite legate allo spandimento di concimi e l’azoto che finisce nel suolo, ma non viene assorbito dalle piante Presso l’IEA del PFZ sono stati calcolati i carichi di azoto rilevanti dal profilo ambientale emessi dall’agricoltura nel 1994 e nel 1998.

1 . 3 E C O L O G I A 1 92
Evoluzione del bilancio di N I n 1 0 0 0 t N -200 -150 -100 -50 0 50 100 150 200 250 300
1998/99 1989/91 1998/99 1989/91 1998/99 1989/91 Input Output Bilancio Fonte: UST
Il nitrato diminuisce in
maggiore rispetto
misura
all’ammoniaca

Quota

■ Le perdite di azoto aumentano in presenza di un effettivo di animali maggiore

Le principali frazioni di azoto rilevanti dal profilo ambientale sono l’ammoniaca (NH3), il nitrato (NO3) e il gas esilarante (N2O) Dall’evoluzione di questi carichi si evince che – con un calo del 4 per cento circa a livello svizzero e in tutte le zone – la volatilizzazione dell’ammoniaca è diminuita in modo decisamente minore rispetto alle perdite di nitrato e di gas esilarante (entrambi superiori a -11%). Fino al 1998 il calo a livello svizzero ammontava a 7'000 tonnellate di azoto Visto tale dato, l’obiettivo fissato per il 2002 (-22'000 t N) non potrà probabilmente venir raggiunto

La concimazione superiore al fabbisogno delle piante viene designata come scarto dalla norma In presenza di una maggiore densità di animali (UBG/ha), tale scarto come pure il quantitativo di concimi azotati e il potenziale di perdita di azoto aumentano.

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 93
1998 I n 1 0 0 0 t N 1994 0 20 40 60 80 100 8,1 51 36,8 7,2 49,1 32,6
delle diverse frazioni di N rispetto ai carichi di N rilevanti dal profilo ambientale
NO3 NH3 N2O
k g N / h a Concimazione N Potenziale di perdita N Scarto dalla norma
0 50 100 150 200 250 >3,0 2,01–3,0 1,51–2 Densit
(UBG
1,01–1,5 0–1
Fonte: IEA-PFZ Perdite di N in funzione dell'aumento della densità di animali
Fonte: IEA-PFZ
à di animali
/ha)

Nel calcolo del bilancio di fosforo l’agricoltura svizzera viene considerata come un ’azienda L’apporto di fosforo ha luogo attraverso gli alimenti importati per animali, i concimi minerali e a base di rifiuti, le sementi importate e i depositi provenienti dall’atmosfera. Il quantitativo di fosforo sottratto al suolo lo si riscontra nelle derrate alimentari di origine vegetale ed animale nonché in altri prodotti del primario Questo metodo non prevede il calcolo dei cicli all’interno dell’agricoltura, come la produzione di alimenti per animali o quella di concimi aziendali

epositi (precipitazioni)

mposta, altri concimi e s

Fra il 1990/92 e il 1997/99 l’apporto di fosforo è diminuito di poco meno di 10'000 tonnellate Ciò è da ricondurre soprattutto al considerevole minor impiego di concimi minerali a base di fosforo. Nello stesso periodo, il quantitativo di fosforo sottratto al suolo è aumentato di oltre 800 tonnellate Tale aumento è riconducibile soprattutto al fatto che le farine di carne e di ossi ricche di fosforo non vengono più valorizzate in ambito agricolo a causa dei problemi legati all’ESB. Pur essendo diminuito complessivamente di oltre 10'000 tonnellate, il bilancio di fosforo è tuttora positivo Ciò significa che in alcune regioni le riserve di fosforo nel suolo continuano ad aumentare In questi ultimi anni, tuttavia, l’incremento delle riserve di fosforo ha registrato un rallentamento considerevole

1 . 3 E C O L O G I A 1 94
Evoluzione del bilancio di P I n t P 1997/99 1990/92 1997/99 1990/92 1997/99 1990/92 Input Output Fonte: FAL Bilancio -10 000 -5 000 0 5 000 10 000 15 000 20 000 25 000 30 000 D
C
enti Fanghi di depurazione Concimi minerali Foraggi importati Prodott
d
o
ne animale Prodotti d
o
g
ne vegetale Bilancio
o
em
i
i
rigi
i
ri
i
■ Notevoli progressi nel bilancio di fosforo

Influenza dell’agricoltura sull’ambiente

■ Emissioni 2

di gas ad Agricoltura Evoluzione delle emissioni ad effetto serra provocate dall'agricoltura 19901998

Il mantenimento di condizioni climatiche ottimali rientra fra gli obiettivi primari della politica ambientale globale La limitazione e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra provocate dall’uomo rivestono un significato molto importante. L’agricoltura fornisce un contributo considerevole alla riduzione delle emissioni

8 000 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000

0

agricola Spazio vitale per specie selvatiche, paesaggio N2O CH4 CO2

aria, acqua Fertilità del suolo I n 1 0 0 0 t 1 Fonte: UFAFP 1 Equivalenti CO2

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 95
effetto serra Sistema agricoltura-uomo-ambiente Natura animata e inanimata Uomo 1 Clima,
3 Biodiversità
Dal profilo quantitativo, i principali gas ad effetto serra sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) e il gas esilarante (N2O) Per poter effettuare un confronto fra i diversi gas ad effetto serra, essi vengono convertiti in equivalenti di CO2 L’84 per cento dei gas ad effetto serra emessi in Svizzera è riconducibile alla combustione di energie fossili Soltanto l’1,5 per cento circa di queste emissioni è provocato dall’agricoltura Il rimanente 16 per cento delle emissioni di gas ad effetto serra è costituito prevalentemente da metano e da gas esilarante 4 5

Le emissioni di metano e di gas esilarante meritano un ’analisi più approfondita anche perché il loro contributo al surriscaldamento del clima, considerato sull’arco di cent’anni, è rispettivamente 21 volte (metano) e 310 volte (gas esilarante) maggiore rispetto a quello dell’anidride carbonica (CO2). In Svizzera metano e gas esilarante provengono nella misura rispettivamente del 75 per cento e del 62 per cento dal processo di produzione agricolo

Negli ultimi dieci anni le emissioni di metano e di gas esilarante dell’agricoltura sono diminuite di oltre l’11 per cento I successi registrati in ambito agricolo sono dovuti soprattutto al calo del numero di animali, alla riduzione del consumo di concimi minerali nonché all’impiego di nuove tecniche di stoccaggio e di spandimento dei concimi aziendali Se si parte dal presupposto che per ogni gas ad effetto serra deve essere fornito un contributo in vista di rispettare gli impegni assunti nel quadro del Protocollo di Kyoto, ossia la riduzione dell’8 per cento delle emissioni di gas ad effetto serra, l’agricoltura svizzera ha già raggiunto l’obiettivo prefissato

Evoluzione
19901995 2000 I n % ( 1 9 9 0 = 1 0 0 ) Emissioni di gas esilarante Emissioni di metano Fonte: FAL 50 60 70 80 90 100 110 1 . 3 E C O L O G I A 1 96
■ Calo dell’11 per cento delle emissioni di metano e di gas esilarante
delle emissioni di gas esilarante e di metano

Per SCE si intendono i prati estensivi e poco intensivi, i prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione, i terreni da strame, le siepi, i boschetti campestri e rivieraschi, i maggesi fioriti e da rotazione, le fasce di colture estensive in campicoltura e gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi. Entro il 2005 nella regione di pianura s’intende raggiungere l’obiettivo di 65'000 ettari di SCE, che corrispondono al 10 per cento della SAU

Nell’anno oggetto del rapporto le SCE sono aumentate di 4'300 ettari (+5%) rispetto al 1999. La crescita maggiore (+3'300 ha) è stata registrata nella regione di pianura (zona campicola fino alla zona collinare compresa) Nel 2000 nella regione di pianura le SCE aventi diritto ai contributi ammontavano a 47'000 ettari

Evoluzione delle SCE 1 19921993 1994 1995 1996 1997 1998 19992000 I n 1 0 0 0 h a 1 Esclusi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi Fonte: UFAG 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 Evoluzione della quota di SCE ZC – ZM
ZM
V I n % d e l l a S A U Fonte: UFAG 1 Zona campicola fino alla zona collinare 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 0 25 20 15 10 5 1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 97
I1
I – ZM IIZM III – ZM I
Superfici di compensazione ecologica (SCE)

Compensazione ecologica1 esclusi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi 2000

In % della SAU 1

0 <10 10–19,9 20–29,9

≥30

Regione d’ estivazione

1 Per Comune, ha di superficie di compensazione ecologica avente diritto ai contributi divisi per gli ha di SAU

Compensazione ecologica1 compresi gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi 2000

In % della SAU 1

0 <10 10–19,9 20–29,9

≥30

Regione d’ estivazione

1 Per Comune, ha di superficie di compensazione ecologica avente diritto ai contributi divisi per gli ha di SAU

Gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono un elemento importante del paesaggio Essi svolgono un ruolo significativo anche ai fini della compensazione ecologica Il loro contributo alla compensazione ecologica è notevole nella regione del Lago di Costanza, nella Svizzera nordoccidentale (soprattutto nel Cantone di Basilea Campagna) nonché in determinate regioni dei Cantoni di Berna, Lucerna, Vaud e Zurigo

1 . 3 E C O L O G I A 1 98
Fonte: UFAG, Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557) Fonte: UFAG, Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Comportamento nei confronti dell’ambiente

Sistema agricoltura-uomo-ambiente

■ Gestione rispettosa dell’ambiente su quasi tutto il territorio nazionale

Dal 1999 l’adempimento della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) costituisce il presupposto per la concessione di pagamenti diretti I criteri della PER corrispondono a quelli del metodo di produzione un tempo noto come produzione integrata (PI) e a quelli dell’agricoltura biologica

Evoluzione della quota di superficie gestita in modo rispettoso dell'ambiente

Dal 1993 al 2000 il numero di aziende che praticano una gestione rispettosa dell’ambiente è cresciuto da 11'000 a 57'000. Nello stesso periodo le aziende dedite all’agricoltura biologica, che beneficiano di un sostegno particolare della Confederazione sotto forma di pagamenti diretti, sono passate da 1'200 a 5'000 unità Nell’anno oggetto del rapporto la quota di SAU gestita secondo i principi della PER è rimasta praticamente invariata rispetto al 1999 e la superficie delle aziende biologiche promosse dalla Confederazione mediante il versamento di pagamenti diretti ammontava all’8 per cento circa

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 99
Natura animata e inanimata Uomo 1 3 Comportamento rispetto all‘ambiente 4 5 2 Agricoltura
I n % d e l l a S A U
Fonte: UFAG 1 1993–1999: PI+bio, dal 1999: SCE 1993 1994 1995 1999 2000 1997 1998 1996 0 100 80 60 40 20
G
estione rispettosa dell' ambiente1 Di cui agricoltura biologica

■ Differenze regionali nel quadro dell’agricoltura biologica

Le aziende che praticano l’agricoltura biologica sono diffuse soprattutto nella regione di montagna Il Canton Grigioni presenta il maggior numero di aziende biologiche, mentre è evidente la quota esigua di superfici riservate all’agricoltura biologica in corrispondenza dell’Altipiano e soprattutto della Svizzera occidentale.

Superficie gestita secondo le norme dell’agricoltura biologica 2000

■ Superfici gestite a scopo agricolo sotto pressione

Le forme attuali di utilizzazione del suolo e la rispettiva evoluzione vengono studiate dall’Ufficio federale di statistica (UST) nel quadro della statistica delle superfici Per le ultime due rilevazioni (1979–1985 e 1992–1997) si è fatto ricorso a riprese aeree. Le superfici gestite a scopo agricolo comprendono le superfici utili per la frutticoltura, la viticoltura e l’orticoltura, i prati, i campi, i pascoli propri dell’azienda e le superfici sfruttate nel quadro dell’economia alpestre La definizione utilizzata nell’ambito della statistica delle superfici è decisamente diversa da quella che compare nell’ordinanza sulla terminologia agricola Secondo questa ordinanza, le superfici alpestri non rientrano nella SAU, bensì costituiscono una categoria a sé denominata «pascoli d’estivazione»

1 . 3 E C O L O G I A 1 100
In % della SAU 1 0 <10 10–19,9 20–29,9 ≥30 Regione d’ estivazione
Fonte: UFAG, Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)
1
Per Comune, ha di superficie di agricoltura biologica divisi per la SAU

Evoluzione delle superfici gestite a scopo agricolo

Con una quota del 36,9 per cento rispetto al territorio svizzero le superfici gestite a scopo agricolo fanno tuttora la parte del leone, benché siano in calo costante Conformemente alla statistica delle superfici, nel periodo dal 1979/85 al 1992/97 le superfici riservate all’agricoltura sono diminuite del 3,1 per cento Negli anni 1979/85 tale superficie ammontava a 1,57 milioni di ettari, ossia a 2'500 m2 pro capite, mentre nel 1992/97 è scesa a 1,52 milioni di ettari, ossia 2'200 m2 per abitante.

Cambiamento di destinazione delle superfici gestite a scopo agricolo, al netto, nei periodi 1979/85 e 1992/97 (superfici alpestri escluse)

Area edificabile Area industriale Insediamenti particolari Aree ricreative e verdi Vie di trasporto Superfici alpestri Boschetti

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 101
–1,9 % –2,2 % –6,0 % –10,0 % –2,8 % –3,0 %
Fonte: UST
I n h a
Foreste Superfici improduttive Fonte: UST 0 2 0001 5 9 1 23 2 3 03 1 3 04 3 5 1 1 1 4 31 3 4 61 0 0 35 5 51 9 3 0 -2 000 -4 000 -6 000 -8 000 -10 000 -12 000 -14 000 -16 000 -18 000

I n h a

Cambiamento di destinazione delle superfici alpestri nei periodi 1979/85 e 1992/97

Vie di comunicazione Altri insediamenti Superfici agricole (regione del piano) Boschetti Foreste

Cespugli, vegetazione arbustiva Vegetazione improduttiva Superfici prive di vegetazione, corsi d'acqua

Mentre nelle zone ambite vi è concorrenza per conquistare i terreni, le superfici adibite all’economia alpestre ubicate a Nord e a Sud delle Alpi vengono progressivamente abbandonate A tal riguardo si constatano tuttavia differenze notevoli fra una regione e l’altra Nel periodo preso in esame il calo complessivo delle superfici gestite a scopo agricolo è stato di 50'000 ettari circa. Se si escludono le superfici alpestri, la diminuzione è stata di 31'500 ettari Tali superfici sono state destinate agli insediamenti nella misura del 94 per cento circa Per quanto riguarda le superfici alpestri, invece, il calo è riconducibile in primo luogo all’avanzamento del bosco.

Le decisioni dei consumatori influiscono sull’offerta Con il loro comportamento essi possono incentivare o penalizzare un determinato metodo di produzione L’osservazione delle scelte dei consumatori fornisce indicazioni importanti sul comportamento in materia di consumi

Le considerazioni espresse nel presente capitolo si fondano su:

– un’indagine rappresentativa dell’Istituto delle assicurazioni sociali e della medicina preventiva (ISMP) dell’Università di Basilea, svolta a scadenza triennale su incarico dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP);

– un’indagine rappresentativa dell’istituto demoscopico Univox, che rileva annualmente il comportamento in materia di consumi;

un sondaggio rappresentativo effettuato da BIO SUISSE su un campione di 500 consumatori

1 . 3 E C O L O G I A 1 102
Fonte: UST 0 2 000 -2 000 -4 000 -6 000 -8 000 -10 0006 9 55 5 81 1 4 32 1 9 63 6 5 58 5 6 71 4 0 1 3 5 5
■ Comportamento in materia di consumi

Influsso dei consumatori sull'agricoltura Fonte:

Secondo l’indagine dell’ISMP, il 55 per cento degli interpellati ritiene che i consumatori possano influire in modo forte o abbastanza forte sul metodo di produzione agricolo Soltanto il 7 per cento pensa che l’influsso dei consumatori sia nullo

Considerazione del metodo di produzione all'atto dell'acquisto

Nonostante la consapevolezza del fatto che il comportamento in materia di consumi influisce sulla struttura dell’agricoltura svizzera, all’atto dell’acquisto di derrate alimentari soltanto un quarto dei consumatori presta sempre o generalmente attenzione al metodo di produzione applicato

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 103
ISMP
IHA
GfM nullo 7% forte/abbastanza forte 55% contenuto 22% non sa 16%
/
·
ISMP / IHA · GfM sempre/generalmente 24% raramente 21% mai 26% talvolta 29%
Fonte:

Considerazione dell'origine all'atto dell'acquisto

Dal sondaggio effettuato su incarico di BIO SUISSE è emerso che la quota di consumatori sempre o generalmente attenti all’origine delle derrate alimentari ammonta al 34 per cento Da tali dati è possibile desumere che al momento dell’acquisto di generi alimentari l’origine riveste un significato maggiore rispetto al metodo di produzione Soltanto per il 30 per cento dei consumatori metodo di produzione e origine sono determinanti al fine della scelta del prodotto da acquistare.

Per poter effettuare acquisti in modo mirato e consapevole i consumatori devono essere informati in merito alla caratterizzazione dei prodotti agricoli

Notorietà delle denominazioni bio

Dal sondaggio svolto da BIO SUISSE è emerso che tra le forme di caratterizzazione degli alimenti biologici il 35 per cento degli interpellati conosce il marchio bio della catena di distribuzione Migros, il 33 per cento il marchio Coop Naturaplan e il 18 per cento la gemma di BIO SUISSE Il 10 per cento degli interpellati ha ammesso di non conoscere alcun marchio che caratterizzi

i prodotti biologici
sempre/generalmente 34% raramente 18% mai 19% talvolta 29%
Fonte: BIO SUISSE / IHA GfM
M i g r o sB i o C o o p N a t u r a p l a n M i g r o sS a n o B I O S U I S S E g e m m a N a t u r a L i n e C o o p N a t u r a B e e f A g r i N a t u r a K A G F r e i l a n d F i d e l oB i o f r e i l a n d Fonte: BIO SUISSE / IHA GfM 0 40 35 30 25 20 15 10 5 I n % ■ Marchio bio ancora troppo poco noto 1 . 3 E C O L O G I A 1 104

■ Produzione conforme alle aspettative dei consumatori

Dal sondaggio Univox emerge che l’80 per cento circa degli interpellati ritiene che la maggioranza o la grande maggioranza degli agricoltori si impegni a produrre quanto richiesto dai consumatori

Conformità della produzione agricola alle aspettative dei consumatori

minoranza/ grande minoranza 17%

maggioranza/ grande maggioranza 80%

Fonte: Univox non sa/nessuna risposta 3%
1 . 3 E C O L O G I A 1 105

Atteggiamento nei confronti degli animali, benessere degli animali

Mediante i programmi «sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali» (SSRA) e «uscita regolare degli animali da reddito all’aperto» (URA) s’intende promuovere la detenzione degli animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze Il programma SSRA prevede soprattutto condizioni di natura qualitativa per le aree di riposo Il programma URA disciplina in particolare l’uscita degli animali al pascolo, nella corte o nell’area con clima esterno per quanto concerne il pollame. La partecipazione a questi programmi è facoltativa.

Dall’introduzione dell’URA (1993) e dei SSRA (1996), la partecipazione ad entrambi i programmi è in costante aumento Nel periodo dal 1993 al 2000 la partecipazione all’URA è più che sestuplicata, passando da 4'500 a 30'000 aziende circa e quella ai SSRA è praticamente triplicata nei primi cinque anni di applicazione, passando da poco meno di 4'500 a 13'000 aziende circa

1 . 3 E C O L O G I A 1 106
■ I programmi URA e SSRA Sistema agricoltura-uomo-ambiente Natura animata e inanimata Uomo 1 3 4 Comportamento
5 2 Agricoltura Evoluzione della partecipazione ai programmi URA e SSRA Q u o t a d i U B G i n % URA SSRA Fonte: UFAG; base UST fino al 1998, dal 1999 AGIS/SIPA 1993 1994 1995 1999 2000 1997 1998 1996 0 50 60 30 40 20 10
rispetto agli animali, benessere degli stessi

All’epoca dell’introduzione dei programmi URA e SSRA la quota di UBG, commisurata all’intero effettivo di animali da reddito, che vi partecipava era del 7 per cento Nel 2000 la partecipazione era salita al 51 per cento (URA) e al 23 per cento (SSRA) Siccome il numero di animali da reddito che partecipano a questi programmi aumenta in modo più massiccio rispetto al numero di aziende, è possibile desumere che sono soprattutto le aziende di grandi dimensioni che partecipano ai programmi URA e SSRA

Nell’ambito dell’URA si è riscontrato un incremento considerevole della partecipazione per tutte le categorie di animali da reddito Nel 2000 vi ha preso parte oltre il 51 per cento dell’effettivo di bestiame bovino e di quello degli altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo Per il pollame la quota è stata del 43 per cento Nella categoria dei suini è stata riscontrata la partecipazione più bassa (28%) Ciò è da ricondurre soprattutto al fatto che per l’adeguamento dei porcili sono spesso necessari investimenti notevoli e che la pressione esercitata dal mercato su questo ramo di produzione è relativamente esigua

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 107
Evoluzione
di
Q u o t a d i U B G i n % Fonte: UFAG; base UST fino al 1998, dal 1999 AGIS/SIPA Bovini Altri consumatori di foraggio grezzo PollameSuini 1993 1994 1995 1996 1997 19981999 2000 0 10 20 30 40 50 60 70
della partecipazione al programma URA per categoria
animali da reddito

Evoluzione della partecipazione al programma SSRA per categoria di animali da reddito

Per quanto concerne il programma SSRA è interessante constatare l’elevata partecipazione nel settore dell’allevamento di pollame Nel 2000 quasi due terzi del pollame era detenuto in pollai rispettosi delle esigenze dei volatili Il motivo principale all’origine di tale evoluzione è la forte pressione esercitata dal mercato in favore di questa forma di allevamento. Per poter apporre determinati marchi sui prodotti devono infatti essere adempiute le esigenze SSRA previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti Per le categorie «bestiame bovino», «altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo» e «suini» la partecipazione risulta più contenuta. Il programma SSRA per i suini è stato introdotto soltanto nel 1997 L’evoluzione è tuttavia soddisfacente anche in tale settore Benché la partecipazione – un terzo dell’effettivo – sia decisamente inferiore a quella riscontrata nel settore dell’allevamento di pollame, è doveroso osservare che dall’anno in cui è stato introdotto tale sistema il numero di suini detenuto in porcili SSRA è triplicato.

Uno degli obiettivi delle ricerche scientifiche sui programmi di detenzione degli animali consiste nell’appurarne le ripercussioni sulla salute e sul benessere degli animali da reddito in condizioni analoghe a quelle che si riscontrano nella pratica Le prime ricerche hanno riguardato le vacche da latte, in quanto esse rientrano fra le specie animali più importanti dal profilo economico

Per ogni categoria di animali sono stati elaborati indicatori della salute e del benessere misurabili su un intervallo di tempo ragionevole e in condizioni normali nonché paragonabili con i dati di successive rilevazioni.

Per le vacche da latte gli indicatori scaturiscono dalla valutazione di anomalie nel movimento, dalla visita individuale volta ad accertare la presenza di eventuali alterazioni dell’articolazione tibio-tarsale, ferite cutanee e ai capezzoli o callosità da decubito, dalla pulizia e dalla condizione fisica, dal modo di alzarsi, dalle condizioni dei giacigli nonché dal numero di trattamenti effettuati dal veterinario o dall’agricoltore Su un periodo di due anni (1999 e 2000) sono state effettuate tre rilevazioni in 45 aziende che non partecipano ai programmi, in 45 aziende URA e in 45 aziende che applicano sia l’URA sia i SSRA

Q u o t a d i U B G i n % Fonte: UFAG; base UST fino al 1998, dal 1999 AGIS/SIPA Bovini Altri consumatori di foraggio grezzo PollameSuini 1996 1997 19981999 2000 0 70 50 60 40 30 20 10
e URA 1 . 3 E C O L O G I A 1 108
Maggiore benessere per gli animali che partecipano ai programmi SSRA

Dalle ricerche emerge che non per tutti gli indicatori sono state constatate differenze significative fra le tre varianti Le differenze sono notevoli per quanto concerne gli indicatori: anomalie nel movimento, alterazione dell’articolazione tibio-tarsale, callosità da decubito e numero di trattamenti. In questo caso l’applicazione dei programmi URA o SSRA comporta un miglioramento evidente del benessere degli animali La combinazione dei programmi URA e SSRA ha effetti particolarmente favorevoli sul loro benessere. Inoltre, il programma SSRA si è rivelato il migliore anche per quanto concerne il numero di trattamenti degli animali, rispettivamente l’impiego di antibiotici A fronte di due trattamenti ogni dieci vacche e all’anno, di cui uno con antibiotici, effettuati nelle aziende URA o SSRA si rilevano sei trattamenti ogni dieci vacche e all’anno, di cui cinque con antibiotici, nelle aziende che non applicano tali programmi

Le aziende URA si distinguono da quelle che non applicano alcun programma soprattutto per le uscite più frequenti all’aperto durante la stagione invernale Dai risultati della ricerca scaturisce che ciò ha effetti positivi sul benessere degli animali. Il numero di vacche da latte che presentano anomalie nel movimento è decisamente più contenuto

I n %
Benessere delle vacche da latte a dipendenza della partecipazione ai programmi URA e SSRA Fonte: UFAG Anomalie nel movimento Alterazione dell' articolazione tibio-tarsale
S
a
ogramma URA SSRA
URA 1999 2000 1999 2000 1999 2000 0 70 50 60 40 30 20 10 1 . 3 E C O L O G I A 1 109
Callosità da decubito
enz
pr
+

■ Notevoli differenze nel consumo di energia

1.3.2 Temi specifici

Consumo di energia per la produzione di latte

L’UFAG ha commissionato una ricerca nell’ambito della quale, con l’ausilio di un bilancio ecologico semplificato, sono state appurate le ripercussioni dell’agricoltura sull’ambiente all’atto della produzione di diversi prodotti Essa ha coinvolto oltre 52 aziende con indirizzi di produzione differenti e ubicate in zone diverse Allo studio hanno partecipato la Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), la Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole (FAT), il Servizio romando di consulenza agricola (SRVA), la Centrale di consulenza agricola di Lindau (LBL) e l’Istituto di ricerche sull’agricoltura biologica (IRAB)

Per quanto concerne la produzione di latte il consumo di energia non rinnovabile varia considerevolmente da un ’azienda all’altra Le aziende che presentano il consumo più basso di energia per chilogrammo di latte la impiegano in modo tre volte più efficiente rispetto a quelle con un consumo elevato Per produrre 100 litri di latte viene mediamente utilizzato un quantitativo di energia che corrisponde a 16 litri di diesel Il 50 per cento circa del consumo di energia è considerato energia «grigia» (edifici, macchinari). Dall’analisi scaturisce che il risultato non dipende dalle dimensioni della mandra o dalla zona in cui viene prodotto il latte, ma piuttosto dal modo in cui i capiazienda impiegano i mezzi di produzione di cui dispongono. In questo ambito i consulenti possono fornire un valido aiuto, mostrando, ad esempio, come risparmiare energia e denaro attraverso un acquisto più oculato dei macchinari e un impiego più efficiente (p es utilizzazione in comune con altre aziende)

Consumo di energia per kg di latte – 1998

1 . 3 E C O L O G I A 1 110 ■■■■■■■■■■■■■■■■
E q u i v a l e n t e M J / k g d i l a t t e k g d i l a t t e / v a c c a Fonte: FAL Numero dell'azienda Edifici Sementi Macchinari Foraggi acquistati Fonti d'energia Altri inputs Concimi Produzione di latte per vacca 3 1 1 7 3 2 1 0 3 0 2 4 3 5 2 3 2 2 2 7 2 8 9 2 9 1 4 3 1 6 1 9 2 6 1 1 8 1 3 3 4 1 2 2 1 5 5 4 7 6 1 8 1 2 0 2 5 2 1 3 3 M e d i a 0 14 8 000 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000 0 10 12 6 8 4 2 Pesticidi

Valutazione dell’impiego di concimi a base di rifiuti

Nel settore della produzione vegetale, alcuni rifiuti vengono impiegati come concimi Trattasi in particolare dei fanghi di depurazione, della composta e degli scarti dell’industria agroalimentare La reintroduzione dei rifiuti biogeni nel ciclo delle sostanze riduce l’assottigliamento delle risorse disponibili in misura limitata come ad esempio il fosfato L’utilizzazione di concimi a base di rifiuti determina tuttavia un carico dell’ambiente con sostanze nocive nonché un rischio di mercato La Stazione federale di ricerche in agroecologia e in agricoltura di Zurigo-Reckenholz (FAL) ha avviato un progetto volto a valutare la compatibilità con l’ambiente e il vantaggio sul piano della produzione vegetale dei concimi a base di rifiuti Nel quadro di tale progetto sono pure stati analizzati i rischi legati all’impiego di concimi a base di rifiuti.

Tra i rischi vanno citati soprattutto l’immissione nel suolo di metalli pesanti e di sostanze organiche nocive nonché i loro effetti sulla salute umana e sugli ecosistemi terrestri Deve inoltre venir valutata l’introduzione di agenti patogeni nell’ambiente Anche il rischio di mercato riveste un notevole significato Con il loro comportamento in materia di acquisti i consumatori possono infatti esercitare indirettamente un influsso sull’impiego di concimi a base di rifiuti.

Dagli Anni ’80 il carico di metalli pesanti dei fanghi di depurazione è in costante calo Per quanto concerne la maggior parte dei metalli pesanti il tenore riscontrato attualmente è di oltre il 50 per cento inferiore al valore previsto dalla legge. A questo miglioramento hanno contribuito essenzialmente i risanamenti delle fonti di emissione (industria), le limitazioni d’impiego, com’è il caso ad esempio per il cadmio, nonché l’introduzione della benzina senza piombo.

Anche il carico di metalli pesanti della composta e quello delle farine animali o degli scarti alimentari sono ben oltre il 50 per cento inferiori ai valori limite, mentre le componenti delle ceneri di legno superano le soglie per quanto concerne il nichelio e il cadmio.

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 111
di depurazione Evoluzione dei tenori di metalli pesanti nei fanghi di depurazione I n % 1 CdCu Pb Zn Fonte: FAL 1 In % dei valori limite dell'ordinanza sulle sostanze Hg 0 50 100 150 200 1975 1980 1984 1989 1994 1999
■ Mai stato così basso il carico di metalli pesanti nei fanghi

Le informazioni sul carico di sostanze organiche nocive nei concimi a base di rifiuti sono frammentarie Ciò è dovuto all’enorme numero di sostanze che rientrano in questo gruppo Le sostanze nocive difficilmente biodegradabili più note sono i gruppi tossici e in parte cancerogeni dei difenili policlorurati (PCB), degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e della diossina Benché il tenore di queste sostanze nei fanghi di depurazione non sia oggetto di misurazioni di routine, è noto Dagli studi effettuati in questo campo scaturisce che l’immissione nel suolo di queste sostanze attraverso i fanghi di depurazione non comporta alcun pericolo per la salute dell’uomo, poiché il quantitativo assorbito dalle piante è molto esiguo Secondo i dati dell’UFSP, il carico di diossina, invece, ha già raggiunto il limite massimo tollerabile per l’uomo È quindi indispensabile evitare un ulteriore incremento del carico Anche la valutazione ecotossicologica delle sostanze organiche nocive è lacunosa.

Vi è un rischio di disseminazione di virus e batteri soltanto se non vengono rispettate le prescrizioni vigenti in materia di igienizzazione.

Il rischio di mercato è aumentato a causa della maggiore sensibilità dei consumatori Tale rischio viene assunto praticamente soltanto dall’agricoltura, ossia dai singoli utilizzatori di concimi a base di rifiuti Il comportamento dei consumatori è difficilmente valutabile, in quanto reagiscono in modo molto diverso a rischi oggettivamente comparabili

Presenza di fosforo nei corsi d’acqua dovuta al convogliamento dalle superfici inerbite

Le immissioni di fosforo nei corsi d’acqua sono riconducibili principalmente al convogliamento dalle superfici inerbite e all’erosione dei terreni coltivi. Nel comprensorio del Lippenrüti (LU) sono stati analizzati gli effetti dei provvedimenti ecologici sul carico di fosforo nei corsi d’acqua Su 270 appezzamenti si è proceduto alla rilevazione di dati concernenti le condizioni locali, la gestione e la concimazione. Successivamente si è cercato di stabilire un nesso causale fra tali dati e quelli rilevati nel corso d’acqua Questo progetto è diretto dalla Stazione federale di ricerche in agroecologia e in agricoltura di Zurigo-Reckenholz (FAL)

Dalle analisi effettuate nel 1998 sulle acque del Lippenrüti è emersa una diminuzione del 55 per cento del carico di fosforo rispetto a quanto rilevato all’inizio degli Anni ’90 Nel 1998 le precipitazioni sono state particolarmente abbondanti Sulla base di modellizzazioni è possibile desumere che soltanto il 20 per cento circa di questo calo è riconducibile alle innovazioni introdotte a livello di gestione e di concimazione Il carico di fosforo nel 1998 sarebbe in effetti del 13 per cento inferiore a quello rilevato nel periodo di riferimento 1988/92, ossia prima dell’introduzione dei provvedimenti ecologici

I primi risultati ottenuti nel quadro di questo progetto mostrano che l’entità e l’epoca delle precipitazioni influiscono in modo determinante sul convogliamento Sarà possibile esprimere considerazioni più attendibili soltanto nel momento in cui saranno disponibili sequenze di dati maggiori che consentano analisi e interpretazioni approfondite

1 . 3 E C O L O G I A 1 112

Presenza di fosforo nei corsi d’acqua dovuta all’erosione del suolo

Nella regione di Frienisberg (BE) vengono svolte analisi onde stabilire se vi è un rapporto fra i provvedimenti ecologici e il carico di fosforo nei corsi d’acqua dovuto all’erosione Anche questo progetto viene attuato sotto la responsabilità della FAL

Nel periodo 1998/99 l’erosione del suolo è aumentata del 22 per cento circa rispetto al 1987/89 Nello stesso lasso di tempo il carico di fosforo nei corsi d’acqua è cresciuto del 27 per cento Tali incrementi sono dovuti alle forti precipitazioni registrate nel periodo 1998/99

Dalle modellizzazioni emerge che nel periodo compreso fra il 1987/89 e il 1998/99 il rischio di erosione sul lungo periodo è diminuito del 27 per cento e il carico di fosforo dei corsi d’acqua riconducibile all’erosione del suolo del 22 per cento Queste diminuzioni sono dovute in primo luogo alle modifiche intervenute nell’avvicendamento delle colture e a nuove tecniche di coltivazione La quota di colture intercalari è più che raddoppiata, passando dall’11 al 25 per cento, quella delle tecniche di lavorazione del suolo che ne conservano le caratteristiche (semina diretta, a banda con fresa o su pacciamatura) è passata dallo 0 al 14 per cento Le tecniche di lavorazione del suolo che ne conservano le caratteristiche provocano un ’erosione decisamente minore

Anche questo progetto mostra che vi è un rapporto molto stretto fra le immissioni di fosforo nei corsi d’acqua e l’intensità e l’epoca delle precipitazioni. Mappature e modellizzazioni verranno effettuate fino al 2005 Ciò consentirà di far capo a dati affidabili che permettano di esprimere considerazioni sull’evoluzione futura

1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 113
Aratura I n t / h a a l l ' a n n o Se
Fonte: FAL 1 Misurazioni nella regione di Frienisberg 1998/99 0,0 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2
Erosione del suolo a dipendenza delle tecniche di lavorazione1 Semina diretta/ semina a banda
Semina su pacciamatura Altre tecniche senza aratura
condo le superfici Lineare

Biodiversità: progetto «starna»

Nel 1991 la Stazione ornitologica svizzera ha avviato un progetto, della durata di dieci anni, finalizzato a raccogliere esperienze in merito all’applicazione della compensazione ecologica e a proteggere le specie minacciate di uccelli dei paesaggi agricoli aperti – in particolare la starna – nonché la lepre comune

Per il progetto parziale «starna» si è optato per la regione della Champagne genevoise (GE) e quella di Klettgau (SH) dove vivono gli ultimi esemplari di questo volatile

Nella regione di Klettgau la rivalorizzazione dello spazio vitale della starna, quale principale specie bersaglio, è giunta troppo tardi. Poco dopo l’avvio del progetto sono infatti scomparsi anche gli ultimi individui Nella regione della Champagne genevoise si è riusciti a porre freno al calo vertiginoso registrato in questi ultimi anni, ma l’effettivo è comunque ridotto ai minimi termini.

Dal 1998 nella regione di Klettgau (Widen) sono in corso esperimenti di ripopolamento su una superficie di 4,3 km2 I primi risultati sono incoraggianti: le starne approfittano intensamente dei nuovi maggesi e della rivalorizzazione del paesaggio colturale Effetti analoghi si riscontrano sulle specie di uccelli che nidificano al suolo tipiche dei paesaggi agricoli aperti

Evoluzione degli effettivi di uccelli che nidificano al suolo nella regione di Klettgau (SH)

1 Uccelli liberati

2 Nessuna rilevazione

Fonte: Stazione ornitologica svizzera

Nella regione della Champagne genevoise, caratterizzata da un clima mite e secco, segnatamente in una zona fortemente rivalorizzata e interconnessa situata nei dintorni di Laconnex (6,1 km2), alcune specie di uccelli che nidificano al suolo hanno reagito molto positivamente e il loro effettivo è aumentato in modo considerevole. La popolazione di saltimpali è passata da 11 coppie nel 1991 a 49 nel 1999 Nel 1991 la sterpazzola occupava 6 territori, nel 1999 ben 62 I territori occupati dagli strillozzi sono passati da 2 a 36. Nel 1997, anno della quaglia, sono stati rilevati dati incoraggianti sulla densità (10 maschi per km2) È tuttavia difficile valutare l’evoluzione dell’effettivo a causa della presenza di questa specie nelle aree mitteleuropee che è simile a un’invasione Dal 1995 sulle fasce messe a maggese si riscontra un aumento del numero di canapini (1995: 13 territori, 1999: 38 territori)

1 . 3 E C O L O G I A 1 114
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Starna 42000003 1 4 1 Quaglia 2 10 11 17 16 8 34 26 13 Pavoncella 321400000 Allodola –2 –2 –2 –2 150 130 167 198 182 Strillozzo 3577987 10 8

Sulle superfici rivalorizzate di Laconnex (GE) e di Widen (SH), dal 1991 al 1999 l’effettivo degli strillozzi è evoluto in modo analogo a quello delle quaglie Nella regione della Champagne genevoise sono tuttavia state registrate densità maggiori rispetto a quelle nella regione di Klettgau. Dai dati concernenti l’intero territorio nazionale rilevati dalla Stazione ornitologica svizzera di Sempach emergono evoluzioni differenziate degli effettivi delle due specie summenzionate Contrariamente a quanto rilevato nella Champagne genevoise, nella regione di Klettgau saltimpali e sterpazzole sono riusciti ad insediarsi soltanto in misura molto limitata La diversa evoluzione degli effettivi registrata nelle due regioni prese in esame può essere dovuta alla diversità della struttura dell’habitat e alle peculiarità di diffusione delle specie Anche le specie che nidificano in canneti, arbusti e siepi, come la cannaiola verdognola e l’averla piccola, hanno reagito positivamente alla rivalorizzazione nonché all’interconnessione fra superfici coltive e bordi incolti dei campi

All’inizio degli Anni ’80 la starna era ancora relativamente diffusa nell’intero Cantone di Ginevra Nel 1996 occupava soltanto la superficie ubicata in prossimità di Laconnex, ecologicamente rivalorizzata nel quadro del progetto «starna».

1 . 3 E C O L O G I A 1 115 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Evoluzione
N u m e r o Q u o t a d i m a g g e s i f i o r i t i / S A U i n % Fonte: Stazione ornitologica svizzera Saltimpalo Canapino SterpazzolaStrillozzo 199019911992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 0 70 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 50 60 30 40 20 10 Quota di maggesi fioriti per ha di SAU
dell'effettivo di determinati uccelli nidificanti a Laconnex (GE)

Il progetto della Stazione ornitologica svizzera di Sempach mostra che le specie minacciate di uccelli che nidificano al suolo e che vivono nei paesaggi agricoli aperti e semiaperti possono venir protette adottando provvedimenti adeguati nel quadro della compensazione ecologica, sempre che siano adempiute le seguenti condizioni:

le superfici di compensazione presentano una ricchezza botanica considerevole per quanto concerne specie e strutture (p es maggesi fioriti seminati o spontanei);

almeno il 5 per cento della SAU è ecologicamente pregiato;

– le superfici rivalorizzate formano, con le strutture esistenti, una rete di spazi vitali pregiati

1 . 3 E C O L O G I A 1 116
1989 1993 1996 1977– 82
Evoluzione della diffusione della starna nel Cantone di Ginevra

1.4 Valutazione della sostenibilità

In occasione della Conferenza delle Nazioni unite sull’ambiente e lo sviluppo tenutasi nel 1992 a Rio, sono stati fissati i principi per uno sviluppo sostenibile Nel 1997, il Consiglio federale ha varato la prima strategia in materia di sostenibilità applicabile in Svizzera Nel 1999, popolo e Cantoni hanno approvato la nuova Costituzione federale che sancisce lo sviluppo sostenibile globale È così stata creata la base che consente di tenere in considerazione il principio della sostenibilità in tutti gli ambiti della politica Tale principio era d’altronde già stato ancorato nella Costituzione federale nel 1996 con l’introduzione dell’articolo sull’agricoltura

L’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura prevede che nel Rapporto agricolo l’UFAG pubblichi ed illustri i risultati dell’analisi dell’agricoltura dal profilo della sostenibilità. Ciò significa che vanno esposte e valutate la situazione dell’agricoltura sul piano economico, sociale ed ecologico nonché le ripercussioni della politica agricola Nel primo Rapporto agricolo tale valutazione era stata di natura qualitativa

Ciò è prevalentemente il caso anche della presente edizione (cfr. la parte 1.4.1). Inoltre viene presentato un concetto che in futuro dovrebbe consentire di valutare lo sviluppo anche sulla base di particolari indicatori di natura quantitativa (cfr la parte 1 4 2)

Alla base di tale concetto vi è un’idea simile a quella che aveva determinato la stesura del rapporto «Politica dello sviluppo sostenibile in Svizzera: analisi della situazione e prospettive» Tale rapporto era stato redatto nel 1997, su incarico del Comitato interdipartimentale di Rio (IDARio), in vista della revisione della strategia del Consiglio federale. Anche i lavori svolti nell’ambito del progetto «Monet» (patrocinato dall’UST e dall’UFAFP, mediante il quale s’intende perfezionare il monitoraggio dello sviluppo sostenibile) si fondano su definizioni analoghe Il medesimo concetto si riscontra pure in un documento di lavoro della Commissione UE sullo sviluppo sostenibile nell’agricoltura, pubblicato nel febbraio 2001

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 117 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A ■■■■■■■■■■■■■■■■

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1.4.1 Valutazione aggiornata della sostenibilità

Nel presente rapporto agricolo è illustrato il concetto in base al quale, in futuro, verrà valutata periodicamente la situazione dell’agricoltura dal profilo della sostenibilità, avvalendosi di indicatori quantitativi (cfr la parte 1 4 2) Per quanto concerne il 2000, la sostenibilità è valutata ricorrendo a dati dei settori: economia, aspetti sociali ed ecologia

Grazie all’equilibrio fra offerta e domanda, il 2000 è stato un anno migliore rispetto a quello precedente I settori della produzione vegetale e dell’allevamento hanno contribuito all’aumento del 5 per cento della produzione finale Il crollo dei prezzi verificatosi verso fine anno sul mercato del bestiame da macello, in seguito alla scoperta di casi di ESB in Francia e in Germania, non ha influito in modo significativo sui buoni risultati registrati in questo settore

Dall’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT emerge che il 25 per cento delle aziende, che nella media degli anni 1998/2000 avevano realizzato i migliori risultati d’esercizio, ha conseguito un profitto del lavoro comparabile a quello della rimanente popolazione Nella regione di pianura e in quella collinare i valori sono risultati superiori al salario comparabile, mentre nella regione di montagna si sono attestati al disotto di tale limite

Nella media degli anni 1998/2000 il 30 per cento delle aziende presentava una formazione negativa del capitale proprio Da un ’analisi della FAT sulla stabilità della classificazione in quartili emerge che le aziende cambiano di anno in anno Tra il 1997 e il 1999, ad esempio, meno della metà delle aziende si trovava nel quartile inferiore Il numero di aziende che presentano permanentemente una formazione negativa del capitale proprio dovrebbe quindi essere di gran lunga inferiore al 30 per cento Sulla base della formazione del capitale proprio delle aziende che si trovano nel primo e nel secondo quartile è possibile concludere che in un terzo circa dei casi la base per la garanzia a lungo termine dell’esistenza dell’azienda non è data o è insufficiente

Fra il 1990 e il 2000 il numero di aziende agricole è diminuito di 22’000 unità circa (-24%) Nella maggior parte dei casi si tratta di aziende con una SAU inferiore a 10 ettari (89%) e di aziende con una SAU inferiore a 3 ettari (50%) Tali dati mostrano che l’impostazione del sostegno agricolo su una maggiore retribuzione delle prestazioni mediante pagamenti diretti non ha influito in modo decisivo sul mutamento strutturale delle aziende di piccole dimensioni

Nella media degli anni 1998/2000 la situazione economica dell’agricoltura svizzera non risulta peggiore rispetto al periodo 1990/92 Benché il reddito globale sia diminuito del 4 per cento, la maggior parte delle aziende è tuttora in grado di formare capitale proprio in misura sufficiente ad assicurarsi l’esistenza Il rapporto fra cash flow e investimenti è rimasto praticamente invariato Esso ammontava infatti al 95 per cento nel 1990/92 e al 94 per cento nel 1998/2000 Il grado d’indebitamento nel 1998/2000 è addirittura diminuito lievemente rispetto al 1990/92

Reddito globale e consumo privato delle economie domestiche agricole sono due indicatori importanti per valutare la situazione dell’agricoltura sul piano sociale. Nella media degli anni 1998/2000 le aziende del quartile inferiore hanno conseguito un reddito globale insufficiente a coprire le uscite per il consumo privato Ciò indica una situazione economica e sociale difficile Va tuttavia osservato che la composizione del

118 1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1
Economia
■ Aspetti sociali

quartile inferiore varia di anno in anno e che soltanto la metà circa delle aziende vi permane per oltre tre anni Nei rimanenti tre quartili il reddito globale è talvolta risultato decisamente superiore alle spese per il consumo privato Nel 1998/2000 il consumo privato delle aziende del quartile inferiore è risultato più basso rispetto alla media degli anni 1990/92 A quell’epoca queste aziende erano infatti ancora in grado di conseguire un reddito globale che potesse coprire il consumo privato La base economica che consente alle aziende del quartile inferiore di soddisfare le esigenze della famiglia si è assottigliata. Esse sono costrette ad attingere alla sostanza.

Da un sondaggio rappresentativo condotto nella primavera 2001 sul benessere della popolazione agricola rispetto alla rimanente popolazione emerge che non vi sono praticamente differenze per quanto concerne la soddisfazione sullo standard di vita generale La popolazione contadina risulta essere leggermente più soddisfatta rispetto alla popolazione di riferimento negli ambiti: attività lucrativa, famiglia, sanità, formazione professionale e perfezionamento professionale I contadini sono invece meno soddisfatti per quanto concerne il reddito, la stabilità delle condizioni quadro e il tempo libero

Nell’anno oggetto del rapporto vi è stato un ulteriore incremento delle prestazioni fornite dall’agricoltura sul piano ecologico Rispetto al 1999 il numero di aziende dedite all’agricoltura biologica aventi diritto ai contributi è aumentato del 3 per cento, le superfici di compensazione ecologica sono cresciute del 4 per cento e il numero di UBG che partecipano ai programmi di detenzione URA e SSRA è aumentato rispettivamente del 14 e del 17 per cento.

Nel 2000 le aziende che praticano l’agricoltura biologica gestivano complessivamente l’8 per cento della SAU Nel 2000 nella regione di pianura (zone campicole e zona collinare) le superfici di compensazione ecologica aventi diritto ai contributi ammontavano a 47'000 ettari circa Il 51 per cento delle UBG è stato tenuto in conformità delle regole del programma URA, il 23 per cento secondo quelle del programma SSRA Nell’anno oggetto del rapporto è quindi stato raggiunto l’obiettivo secondo cui entro il 2005 il 50 per cento delle UBG avrebbe partecipato a un programma di detenzione degli animali rispettoso delle loro esigenze

Dall’inizio degli Anni ’90 fino al 1998 il carico ambientale riconducibile alle attività agricole è diminuito considerevolmente Nel 1999 e nel 2000 vi è stata una stagnazione Il consumo di concimi minerali è calato notevolmente fino al 1998 Nel 1999 e nel 2000 è nuovamente aumentato, seppur in lieve misura Considerazioni analoghe possono essere espresse anche per quanto concerne le vendite di prodotti fitosanitari in tonnellate di principio attivo. Fra il 1990 e il 1998 le vendite sono diminuite del 30 per cento circa per poi stabilizzarsi su tale livello Fra il 1994 e il 1998 il carico di azoto è diminuito di 7’000 tonnellate L’obiettivo che ne prevedeva la riduzione di 22'000 tonnellate entro il 2002 risulta sempre più difficile da raggiungere Tra il 1990/92 e il 1998 le eccedenze di fosforo sono diminuite da 20’000 a 9'000 tonnellate L’obiettivo che ne prevedeva la riduzione del 50 per cento entro il 2005 è quindi stato superato Il modo in cui i carichi di minore entità e le maggiori prestazioni influiscono sulla qualità del suolo o dell’acqua, sul benessere degli animali o sulla biodiversità è oggetto di costanti analisi dell’efficacia Dai risultati intermedi di questi progetti emerge che oltre ai provvedimenti presi in esame vi sono numerosi altri fattori che influenzano il risultato, talvolta anche in misura determinante Le analisi concernenti il fosforo, ad esempio, mostrano che l’intensità e l’epoca delle precipitazioni influiscono in modo determinante sul convogliamento.

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 119
■ Ecologia

1.4.2 Concetto per una valutazione globale della sostenibilità

Concetto di sostenibilità

Un concetto di sostenibilità deve tenere in considerazione le esigenze future nonché la disponibilità di risorse e comprendere le tre dimensioni: economia, aspetti sociali ed ecologia L’obiettivo consiste nel creare i presupposti affinché le generazioni future possano godere di un livello di benessere comparabile per lo meno a quello attuale Per benessere s’intende un buon livello di vita che si basa sulla soddisfazione di esigenze umane dal profilo materiale e non. Affinché ciò sia possibile, le generazioni future devono poter far capo a un determinato volume di risorse di qualità Per risorse s’intendono le risorse naturali, quelle umane (conoscenze) e quelle riprodotte (investimenti di capitale).

Siccome non è dato di sapere quali esigenze avranno le generazioni future sul piano quantitativo e qualitativo ed è impossibile valutare in quale misura il progresso tecnologico influenzerà la produttività delle risorse e il grado di sostituzione fra le diverse risorse, attualmente non è possibile stabilire quante e quali risorse debbano essere trasmesse alle generazioni future Vi sono incertezze soprattutto per quanto riguarda le risorse naturali In questo ambito è opportuno porre l’accento sul principio cautelativo; le risorse naturali vanno utilizzate con parsimonia e nel contempo ci si deve impegnare attivamente nella ricerca di risorse naturali rinnovabili che sostituiscano quelle che non lo sono Inoltre, le risorse naturali rinnovabili devono venir sfruttate in modo da consentirne la rigenerazione, mentre quelle umane (conoscenze) e quelle riprodotte vanno rinnovate attivamente e continuamente Vista la scarsità delle risorse in genere, esse vanno impiegate in modo efficiente.

Questi criteri sono necessari, ma tuttavia insufficienti per garantire la sostenibilità Benché il rispetto di determinati principi possa determinare un livello di benessere massimo, è impossibile evitare che subentrino squilibri nella distribuzione Un elemento determinante del concetto di sostenibilità è quindi anche l’equa distribuzione del benessere, non soltanto fra le generazioni attuali e quelle future, bensì anche all’interno della presente generazione L’equa distribuzione all’interno della generazione attuale deve aver luogo sia sul piano svizzero sia fra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo Benché vi sia un nesso molto stretto fra l’equità intergenerazionale e la trasmissione di una combinazione di risorse, la prima è un obiettivo, mentre la seconda è un mezzo per raggiungerlo.

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 120 ■■■■■■■■■■■■■■■■

I punti cardine del concetto di sviluppo sostenibile sono:

– Impiego delle risorse naturali finalizzato a conservarne una determinata quantità minima. Sostituzione delle risorse naturali non rinnovabili mediante risorse naturali rinnovabili Rinnovamento continuo di tutte le risorse naturali rinnovabili, delle risorse umane (conoscenze) e delle risorse riprodotte

Efficienza, nel processo di trasformazione, fra input e output a tutti i livelli del processo che implica la fornitura di prestazioni

– Equa distribuzione del benessere all’interno di una generazione e fra diverse generazioni

Agricoltura sostenibile

Lo sviluppo sostenibile riguarda ciascuno di noi Oltre al contributo del singolo individuo è richiesto l’impegno degli ambienti economici e politici Il settore primario può fornire un contributo considerevole, formulando condizioni quadro che consentano uno sviluppo sostenibile Per gli aspetti principali – risorse, efficienza ed equità –devono essere date le seguenti condizioni:

Il ruolo dell’agricoltura scaturisce dal mandato affidatole dalla Costituzione federale (art 104 cpv 1 CF), secondo il quale essa è tenuta a contribuire efficacemente a garantire l’approvvigionamento della popolazione, a salvaguardare le basi vitali naturali e il paesaggio rurale nonché ad assicurare un ’occupazione decentrata del territorio Mediante queste prestazioni il primario contribuisce al benessere della società

Affinché l’agricoltura possa adempiere tale mandato, sono indispensabili tre gruppi di attori:

Agricoltori

Gli agricoltori sono tenuti ad utilizzare con parsimonia le risorse naturali di cui necessitano per fornire le prestazioni richieste dalla collettività In particolare dev’essere mantenuta la capacità rigeneratrice delle risorse ambientali (fertilità del suolo, biodiversità) Nell’ambito delle loro possibilità finanziarie, gli agricoltori dovrebbero rinnovare periodicamente le risorse riprodotte sotto forma di macchinari ed edifici Essi sono inoltre tenuti ad acquisire le conoscenze necessarie per assicurare una gestione sostenibile e ad aggiornarsi costantemente.

Consumatori

Il comportamento dei consumatori in materia di domanda influisce in modo determinante sull’entità del contributo fornito dall’agricoltura per lo sviluppo sostenibile Sul piano alimentare i consumatori dovrebbero assumere un atteggiamento che generi una domanda di prodotti agricoli ottenuti con metodi di produzione sostenibili Essi devono dare la preferenza ad alimenti ottenuti in tal modo ed essere pure disposti a pagarne il prezzo.

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 121
■ Risorse

■ Efficienza

Stato

Lo Stato è chiamato ad adempire due compiti A livello internazionale deve impegnarsi affinché vengano adottati provvedimenti che consentano di raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, sul piano interno è tenuto a creare o a mantenere condizioni quadro che permettano all’agricoltura di fornire il massimo contributo possibile per uno sviluppo sostenibile

Mediante azioni statali coordinate sul piano internazionale si deve fare in modo che i prezzi dei prodotti e dei servizi di tutti i rami economici comprendano i costi esterni Per l’agricoltura questa internalizzazione riveste un doppio significato: da un canto diminuirebbe la pressione degli altri rami economici sulle risorse naturali utilizzate anche dall’agricoltura (aria, acqua, suolo, biodiversità) e dall’altro anche i prezzi dei prodotti importati comprenderebbero i costi effettivi di produzione, di trasformazione e di distribuzione L’agricoltura svizzera diventerebbe più competitiva e diminuirebbe la pressione sulle risorse naturali.

Sul piano nazionale lo Stato è tenuto a provvedere affinché le prestazioni fornite dall’agricoltura nell’interesse della collettività, non retribuite sul mercato, vengano adeguatamente indennizzate In questo contesto un esempio è costituito dalla cura del paesaggio colturale che comporta un vantaggio diretto per la generazione attuale, ma che nel contempo rappresenta un patrimonio per le generazioni future I costi supplementari, riconducibili a determinati metodi di produzione rispettosi delle risorse naturali, devono essere indennizzati dallo Stato fintanto che tutti i costi esterni non saranno internalizzati Un contributo in tal senso può essere fornito anche dalla protezione alla frontiera Grazie ad essa, in Svizzera è possibile spuntare prezzi alla produzione più elevati rispetto al livello del mercato mondiale L’indennizzo attraverso i pagamenti diretti e i prezzi deve garantire che l’agricoltura, ove impieghi in modo efficiente i fattori di produzione, possa beneficiare di una retribuzione del fattore di produzione «lavoro» conforme alla media svizzera

Inoltre, mediante provvedimenti nell’ambito della formazione e della consulenza lo Stato deve promuovere metodi di produzione e comportamenti alimentari sostenibili

Conformemente al concetto di sostenibilità, l’agricoltura - come gli altri rami dell’economia – è tenuta a provvedere affinché le risorse, già scarse, alle quali deve ricorrere per fornire le sue prestazioni vengano impiegate con la massima efficienza Ciò è indispensabile anche per garantire la massima competitività possibile sul mercato Soltanto un ’agricoltura efficiente e competitiva può adempiere il mandato ancorato nella Costituzione federale, ossia contribuire a garantire l’approvvigionamento della popolazione nonché l’occupazione decentrata del territorio e, di riflesso, la vitalità delle aree rurali.

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 122

■ Equità

L’agricoltura contribuisce all’equità intergenerazionale attraverso il mantenimento del suo potenziale produttivo In quest’ambito rientrano l’impiego parsimonioso delle risorse naturali, il rinnovamento periodico dei macchinari e degli edifici nonché il perfezionamento professionale mirato.

L’agricoltura può contribuire all’equità intragenerazionale impegnandosi, anche grazie a condizioni quadro adeguate, a contribuire all’occupazione, al reddito, alle infrastrutture e alla qualità della vita nelle aree rurali Ciò consente pure di contrastare le differenze riscontrabili fra la popolazione delle aree urbane e quella delle aree rurali per quanto concerne il livello di benessere

Indicatori di un ’agricoltura sostenibile

■ Esigenze poste agli indicatori

Il concetto di sostenibilità è complesso anche perché riguarda il futuro. Una sostenibilità definitiva non esiste È quindi insensato fissare obiettivi da raggiungere Secondo una visione più realistica, gli indicatori della sostenibilità possono consentire anche soltanto di valutare se una determinata situazione evolva nel giusto verso È assolutamente possibile che singoli indicatori riguardino diverse evoluzioni Questo aspetto non dev’essere ignorato aggregando singoli indicatori in un indicatore della sostenibilità globale e artificiale Mediante gli indicatori della sostenibilità s’intende in primo luogo illustrare i compromessi fra i singoli indicatori e in particolare fra le tre dimensioni: economia, aspetti sociali ed ecologia nonché creare una base che consenta di prendere le rispettive decisioni politiche

Gli indicatori impiegati per la valutazione della sostenibilità devono soddisfare una serie di criteri, ossia essere:

– politicamente rilevanti (l’indicatore deve riferirsi ad oggetti di valutazione prioritari dal profilo politico);

– solidi dal profilo analitico (l’indicatore deve riprodurre correttamente l’oggetto di valutazione desiderato);

– rilevanti al fine di un intervento (l’indicatore deve consentire di appurare quali provvedimenti sono necessari);

– definiti su un livello adeguato di aggregazione;

– basarsi su dati statistici attendibili;

comunicabili e

– formulati in modo da presentare un rapporto costo-profitto adeguato

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 123

Gli indicatori della sostenibilità dell’agricoltura mostrano in quale misura l’agricoltura, in presenza di determinati comportamenti alimentari e condizioni quadro statali, fornisce un contributo allo sviluppo sostenibile della Svizzera Gli indicatori devono cogliere gli aspetti fondamentali (risorse, efficienza, equità) e venir sviluppati per le diverse dimensioni di un ’agricoltura sostenibile, ossia economia, aspetti sociali ed ecologia Gli aspetti fondamentali assumono ovviamente un peso diverso a dipendenza della dimensione considerata L’aspetto delle risorse (capitale naturale, capitale umano e capitale riprodotto) riveste un significato fondamentale in tutte le dimensioni Per l’ecologia e l’economia un ruolo particolare è rivestito dall’efficienza, mentre per quanto concerne gli aspetti sociali l’accento è posto sull’equità

Classificazione degli indicatori

Risorse

Efficienza

Equità

Economia Aspetti sociali Ecologia

Indicatori riferiti alle risorse Siccome la trasmissione di determinate risorse alle generazioni future è il principio fondamentale del concetto di sostenibilità, gli indicatori che si riferiscono al capitale devono essere il fulcro di una serie di indicatori della sostenibilità Nell’ambito delle risorse naturali occorre distinguere fra quelle rinnovabili e quelle che non lo sono Per le risorse naturali rinnovabili gli indicatori devono mostrare se lo sfruttamento superi il grado di capacità rigeneratrice Per le risorse umane (conoscenze) e le risorse riprodotte gli indicatori devono illustrare in quale misura e con quale ritmo esse possono venir rinnovate nonché indicarne la qualità

Indicatori riferiti all’efficienza

La combinazione dei diversi tipi di capitale produce servizi destinabili o non destinabili alla vendita Gli indicatori dell’efficienza nel settore dell’economia fungono da anello di congiunzione fra input di capitale e output Nel settore dell’ecologia gli indicatori dell’efficienza riguardano le ripercussioni ambientali per unità di energia alimentare prodotta

In ambito economico gli indicatori dell’efficienza devono essere completati da indicatori concernenti la competitività e la vitalità. Soltanto se il settore agricolo è competitivo e i fattori di produzione sono sufficientemente retribuiti, è possibile mantenere a lungo termine il potenziale produttivo del settore

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 124
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■ Classificazione degli indicatori dell’agricoltura

■ Obiettivi della sostenibilità

Indicatori riferiti all’equità

Gli indicatori di questo settore devono illustrare la situazione sociale del primario e quella della popolazione non agricola L’equità può essere determinata sulla base di un confronto dell’accesso al sapere (formazione e perfezionamento professionali), del carico di lavoro, delle condizioni occupazionali o del reddito

Il confronto fra i valori degli indicatori e un valore obiettivo è uno dei presupposti per valutare la politica agricola dal profilo della sostenibilità Siccome le esigenze delle generazioni future e il progresso tecnologico non sono prevedibili, non vi è una sostenibilità definitiva I valori obiettivo non possono quindi venir considerati grandezze fisse. Essi vanno adeguati periodicamente allo stato attuale delle conoscenze. In determinati ambiti potrebbe risultare estremamente difficile fissare valori obiettivo In questi casi è opportuno elaborare una strategia

Siccome gli obiettivi non sono grandezze invariabili, nell’ambito della valutazione della sostenibilità nell’agricoltura si dovrebbe parlare di obiettivi intermedi

La formulazione di obiettivi, da raggiungere attraverso la politica agricola o le misure di politica agricola, non è una novità. Si tratta infatti di un principio applicato da tempo in ambito sia economico sia ecologico Attraverso la formulazione di obiettivi intermedi per la valutazione della sostenibilità nell’agricoltura in futuro sarà possibile considerare anche gli aspetti sociali e l’evoluzione delle tre dimensioni dal profilo della sostenibilità.

■ Schema per una rapida valutazione

Sulla base di una rappresentazione grafica è possibile stabilire se, viste le condizioni attuali, l’agricoltura si stia sviluppando in modo sostenibile In una tabella sono stati riportati i valori obiettivo (obiettivo intermedio) per ciascun indicatore e i valori effettivi Con colori diversi viene illustrato il grado di scarto I lettori possono quindi farsi rapidamente un’idea dello stato dello sviluppo sostenibile dell’agricoltura

1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 125

■ Ulteriore procedura

Valutazione della sostenibilità nell’agricoltura

Sulla base del concetto qui illustrato, in una prossima tappa verranno definiti gli indicatori concreti per le dimensioni: economia, aspetti sociali ed ecologia Successivamente, per gli indicatori scelti dovranno venir fissati obiettivi intermedi La valutazione verrà effettuata periodicamente, secondo il ritmo dei crediti quadro agricoli e i risultati saranno presentati nel Rapporto agricolo

126 1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1
Indicatori Obiettivo intermedio Stato (valore) Valutazione (strategia) (con colori)* n+x (anni) n n+x n+x Economia (1) (2) Aspetti sociali (1) (2) Ecologia (1) (2)
* grigio chiaro = nella fascia grigio fumo = fuori della fascia/evoluzione positiva grigio scuro = fuori della fascia/evoluzione negativa

■■■■■■■■■■■■■■■■ 2. Provvedimenti di politica agricola

127 2

La legge sull’agricoltura del 29 aprile 1998 disciplina l’applicazione dell’articolo 104 della Costituzione federale varato nel 1996 Tramite la nuova legge, è così stata attuata la riforma della politica agricola nota come «Politica agricola 2002» La nuova legge istituisce un quadro legislativo per i provvedimenti di politica agricola volti a promuovere questo settore economico Grazie alla Politica agricola 2002, la densità delle norme statali è diminuita considerevolmente Sul fronte del mercato sono state eliminate molte disposizioni dettagliate, come – in particolare – gli interventi diretti dello Stato per garantire i prezzi e lo smercio

I provvedimenti di politica agricola si suddividono in tre ambiti:

Produzione e smercio: in questo ambito i provvedimenti si traducono in valide condizioni quadro per la produzione e lo smercio delle derrate alimentari La legge prescrive che, entro cinque anni dalla sua entrata in vigore, le spese della Confederazione vengano ridotte di un terzo rispetto a quelle registrate nel 1998. Nel 2003 a tale voce saranno destinati soltanto 800 milioni di franchi circa

Pagamenti diretti: si tratta di pagamenti che indennizzano le prestazioni fornite nell’interesse della collettività come la cura del paesaggio, la salvaguardia delle basi vitali naturali, il contributo per l’occupazione decentrata del territorio e le prestazioni ecologiche particolari I prezzi delle derrate alimentari non comprendono tali prestazioni data l’assenza di un mercato corrispettivo Lo Stato assicura la fornitura di queste prestazioni versando pagamenti diretti.

– Miglioramento delle basi: con tali misure la Confederazione promuove e sostiene una produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente, sicura e efficiente Nella fattispecie trattasi di provvedimenti volti a migliorare le strutture nonché di misure nei settori della ricerca, della consulenza, delle materie ausiliarie dell’agricoltura, della protezione dei vegetali e delle varietà

Il 21 settembre 2001 il DFE ha avviato la consultazione concernente l’ulteriore sviluppo della politica agricola Il pacchetto, denominato «Politica agricola 2007», è finalizzato ad ottimizzare le condizioni quadro entro le quali opera l’agricoltura svizzera Le proposte non si scostano da quanto sancito dalla Costituzione federale e sono conformi agli obiettivi della Politica agricola 2002 Per maggiori informazioni in merito a questo argomento si rinvia all’ultima parte del presente capitolo

128 2 . P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2

2.1 Produzione e smercio

La Confederazione fissa condizioni quadro per la produzione e lo smercio di prodotti agricoli tali da consentire all’agricoltura di produrre in modo sostenibile e vantaggioso e agli agricoltori di ricavare il massimo profitto dalla vendita dei loro prodotti

La produzione sostenibile è assicurata in primo luogo dalle condizioni a cui è vincolato il versamento di pagamenti diretti Nell’ambito delle condizioni quadro inerenti alla produzione e allo smercio la produzione sostenibile può essere promossa attraverso disposizioni sulla qualità e prescrizioni concernenti la caratterizzazione dei prodotti Queste sono finalizzate soprattutto al conseguimento di un elevato valore aggiunto.

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2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 129 2

Nel 2000, l’importo destinato alla promozione della produzione e dello smercio è stato di 955 milioni di franchi circa Rispetto all’anno precedente le uscite hanno subito una flessione di quasi un quarto Ciò rientra nella riduzione dei mezzi finanziari riservati alla produzione e allo smercio prevista dall’articolo 187 capoverso 12 LAgr. Il notevole calo registrato fra il 1999 e il 2000 è riconducibile soprattutto alle uscite straordinarie legate alla liquidazione, nel 1999, delle organizzazioni parastatali Unione svizzera per il commercio del formaggio SA e Butyra

Uscite per produzione e smercio

Conto 2000 Preventivo 2001

Sulla scorta di quanto stabilito dal Parlamento in materia di preventivo, nel 2001 il settore della produzione e dello smercio beneficia di 30 milioni di franchi in più rispetto al piano finanziario Ciò consente di attutire gli effetti della riduzione dei mezzi finanziari nel settore dell’economia lattiera

■ Prospettiva

Le ripercussioni dei provvedimenti di politica agricola nel settore della produzione e dello smercio vengono valutate nell’ambito di diversi mandati di ricerca Sullo stato attuale dei lavori si riferisce nel capitolo 2 1 5 «Valutazione dei provvedimenti»

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 130
Settore Importo Quota Importo Quota mio fr % mio fr % Promozione dello smercio 60 6,2 60 6,6 Economia lattiera 716 75,0 666 72,7 Produzione animale 26 2,7 47 5,13 Produzione vegetale 153 16,0 143 15,6 (compresa la viticoltura) Totale 955 100,0 916 100,0
Conto dello Stato
Fonte:

2.1.1 Strumenti di carattere globale

Organizzazioni di produttori e di categoria

La modifica dell’articolo 9 LAgr, effettuata nel quadro dell’adeguamento della nostra legislazione agli accordi settoriali con l’Unione europea (Accordi bilaterali), è entrata in vigore il 1o gennaio 2001 Essa consente alla Confederazione di rendere vincolante il finanziamento delle misure di solidarietà adottate dalle organizzazioni di categoria o dalle organizzazioni di produttori Se un ’organizzazione percepisce contributi dai suoi membri per finanziare i provvedimenti definiti nella legge, il Consiglio federale può estendere l’obbligo del versamento di tali contributi a tutti i produttori, agli addetti alla trasformazione ed eventualmente ai commercianti interessati dallo stesso prodotto o gruppo di prodotti

La nuova politica agricola chiede all’agricoltura di conseguire un valore aggiunto considerevole e di ottenere un ricavo possibilmente elevato dalla vendita dei prodotti (art 7 LAgr) Viste le circostanze, è determinante che gli sforzi profusi dalla maggioranza delle aziende di una catena produttiva o di un settore per meglio posizionare e promuovere i rispettivi prodotti non vengano compromessi da una minoranza di aziende che approfitta dei provvedimenti collettivi senza partecipare ai costi

In seguito alla modifica dell’articolo 9 LAgr, nel corso della primavera 2001 l’UFAG ha ricevuto dieci domande di sostegno Le ha esaminate onde stabilirne la conformità con la legislazione vigente ed ha deciso di sostenerne cinque Le cinque domande tenute in considerazione riguardano il finanziamento del marketing di base dell’agricoltura svizzera, la creazione di un fondo di sostegno per i latticini, la promozione dello smercio delle uova svizzere, il finanziamento del marketing dell’Emmental e i provvedimentri volti a garantire la qualità nella catena produttiva del Gruyère

Le esperienze acquisite nell’ambito del trattamento dei diversi fascicoli hanno rivelato la necessità, per l’UFAG, di intensificare gli sforzi nel settore della comunicazione e della consulenza a livello delle organizzazioni di categoria e delle organizzazioni di produttori Infatti, in virtù della legislazione vigente il Consiglio federale può sostenere soltanto un numero limitato di misure nei settori della promozione della qualità dei prodotti e delle vendite nonché dell’adeguamento dell’offerta alle esigenze del mercato Alcune misure per le quali era stato richiesto un sostegno non rientravano in questo contesto Altre domande erano state inoltrate da organizzazioni le cui strutture e attività non rispondevano ai requisiti della legislazione. È determinante, infatti, che un ’organizzazione di categoria comprenda professioni indipendenti a ogni livello della catena produttiva così da rappresentare in modo efficace i diversi interessi Per lo stesso motivo, la LAgr prevede che un ’organizzazione di categoria o un ’organizzazione di produttori non eserciti attività nei settori della produzione, della trasformazione e della vendita affinché non si creino conflitti fra gli interessi privati delle imprese

Per l’agricoltura svizzera è determinante che vengano istituite organizzazioni di categoria e organizzazioni di produttori credibili e attive.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 131 2 ■■■■■■■■■■■■■■■■

■ Comunicazione di marketing in ambito agricolo

Promozione dello smercio

Lo smercio dei prodotti è condizionato da operazioni imprenditoriali globali Ciò è il caso anche nell’agricoltura. Fattori quali un’immagine positiva, la fiducia dei consumatori nei metodi di produzione o nella provenienza delle derrate alimentari, una particolare forma di presentazione del prodotto e una struttura del mercato ottimale influiscono sullo smercio o sulla cifra d’affari Il successo dipende dal cosiddetto marketing-mix, ossia dalla combinazione di fattori quali la gestione del prodotto, dell’assortimento e della qualità, la formazione dei prezzi, la distribuzione e la comunicazione

Nel quadro della promozione dello smercio giusta l’articolo 12 LAgr è previsto un sostegno finanziario soltanto per la comunicazione e, in parte, per la ricerca di mercato.

■ Comunicazione di marketing quale provvedimento di politica agricola

Il successo di un’impresa dipende in misura determinante dal successo nella commercializzazione dei prodotti. Il fatto che gli acquirenti optino per un prodotto piuttosto che per un altro è fondamentale Per l’agricoltura svizzera trattasi di instaurare un grado di preferenza possibilmente elevato nei confronti del formaggio, della carne, delle mele, delle carote, eccetera di produzione indigena L’obiettivo principale consiste nel conseguimento di un maggiore valore aggiunto per l’agricoltura Affinché questo obiettivo possa essere raggiunto, i prodotti svizzeri devono acquisire notorietà sul mercato bersaglio È indispensabile che vi sia un atteggiamento positivo, ossia che i consumatori siano motivati ad acquistare i prodotti svizzeri Inoltre, l’agricoltura svizzera deve godere di una buona immagine. Riassumendo, i consumatori finali devono essere consapevoli dei motivi per cui danno la preferenza ai prodotti dell’agricoltura svizzera Questo obiettivo può venir raggiunto ricorrendo agli strumenti della comunicazione di marketing come la pubblicità, la promozione delle vendite, le pubbliche relazioni, la sponsorizzazione, eccetera

La Confederazione sostiene la comunicazione di marketing in via sussidiaria Nell’anno oggetto del rapporto, 61 progetti di promozione dello smercio a livello interregionale, nazionale o internazionale hanno potuto approfittare degli aiuti della Confederazione

L’importo disponibile di 54 milioni di franchi è stato ripartito fra 36 richiedenti Ulteriori 2,5 milioni di franchi circa sono andati a favore di progetti regionali per la promozione di specialità regionali e 4,6 milioni di franchi, prelevati dal Fondo viticolo, sono stati destinati alla promozione dello smercio di vino all’estero

L’iniziativa è compito degli operatori. In questo sistema decentralizzato gli obiettivi vengono fissati in modo molto individuale Ciò consente di strutturare i progetti in conformità delle attuali esigenze del mercato in materia di prodotti o in vista di migliorare l’immagine dell’agricoltura qualora i progetti si presentassero sotto forma di provvedimenti collettivi I progetti per i quali è richiesto un sostegno vengono valutati sulla base dell’obiettivo principale di questo provvedimento di politica agricola, ossia la preferenza per i prodotti agricoli svizzeri

Su incarico dell’UFAG vengono effettuati periodicamente sondaggi su un campione rappresentativo di persone che dirigono un ’economia domestica onde appurare la preferenza dei consumatori per i prodotti agricoli svizzeri. A scadenza biennale, tali persone forniscono informazioni sul comportamento che assumono in relazione a determinati prodotti e sul loro atteggiamento nei confronti dell’agricoltura La regolarità con cui vengono svolti i sondaggi, che comportano sempre la stessa serie di domande, consente di seguire l’evoluzione in questo ambito

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 132
Tabelle 26 /29, pagine A27 / A30

■ Considerazione e significato della provenienza variano a dipendenza dei prodotti

Recentemente è cresciuto l’interesse nei confronti dei metodi di produzione delle derrate alimentari Sono soprattutto i prodotti di origine animale che fanno notizia Non sorprende quindi che l’attenzione prestata alla provenienza di questi prodotti sia maggiore di quella riservata ai prodotti di origine vegetale. In questo secondo caso i consumatori sono meno attenti alla provenienza Dai sondaggi emerge che in questi ultimi due anni non sono intervenute variazioni nella sequenza dei prodotti per i quali viene prestata attenzione alla provenienza Nella graduatoria ritroviamo al primo posto le uova svizzere seguite da latte e latticini Non è tuttavia ancora possibile esprimere con certezza se al momento dell’acquisto viene prestata maggiore attenzione alla provenienza rispetto a quanto era il caso in passato I risultati dei due sondaggi si situano nel limite d’errore possibile

Variazioni nella preferenza per i prodotti svizzeri

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 133 2
Uova 2000 1998 Latte e latticini 2000 1998 Carne (insaccati esclusi) 2000 1998 Patate 2000 1998 Miele 2000 1998 Formaggio 2000 1998 Verdura 2000 1998 Insaccati 2000 1998 Frutta e bacche 2000 1998 Prodotti cerealicoli 2000 1998 Prodotti di patate 2000 1998 Olio commestibile 2000 1998 Zucchero 2000 1998 Vino 2000 1998 Lana 2000 1998 In % Fonte : DemoScope 1998/2000 020 40 6080100 Sempre Quasi sempre Talvolta Raramente Mai Nessuna risposta

■ Viene data la preferenza ai prodotti svizzeri?

L’evoluzione della preferenza nei confronti dei prodotti svizzeri è un fattore che ne determina il successo Le differenze fra i sondaggi condotti nel 1998 e quelli svolti nel 2000 sono ancora troppo esigue per individuare una chiara tendenza È degno di nota l’aumento della preferenza data al formaggio indigeno. Il 75 per cento circa degli interpellati acquista generalmente formaggio svizzero A tal riguardo va osservato che nella Svizzera francese la percentuale è minore in quanto la popolazione locale apprezza anche i formaggi francesi

■ L’immagine dell’agricoltura svizzera nelle persone che dirigono un ’economia domestica

Nell’ambito dei sondaggi effettuati periodicamente fra i consumatori viene rilevata anche l’evoluzione dell’immagine dell’agricoltura nella popolazione Il 90 per cento circa degli interpellati ritiene che l’agricoltura svizzera meriti fiducia. Anche aspetti quali la professionalità e la vicinanza ai consumatori sono valutati positivamente Alla domanda volta ad appurare se l’agricoltura svizzera è moderna e rispettosa dell’ambiente l’80 per cento degli interpellati ha risposto «sì» o «abbastanza». La percentuale scende invece quando si tratta di competitività Soltanto poco più della metà degli interpellati ritiene che l’agricoltura svizzera sia competitiva

Immagine dell'agricoltura nelle persone che dirigono un'economia domestica

Degna di fiducia Professionale

■ Prospettiva

La progressiva apertura delle frontiere accresce la pressione concorrenziale sul piano indigeno Grazie all’accordo bilaterale sull’agricoltura concluso con l’UE, in un futuro prossimo alcuni prodotti svizzeri avranno libero accesso al mercato comunitario È necessario che l’agricoltura svizzera e i suoi prodotti si posizionino in modo chiaro. Gli avvenimenti in relazione alla crisi dell’ESB, verificatisi nei Paesi limitrofi, hanno evidenziato che è possibile evitare il crollo del mercato soltanto attraverso un’informazione continua dei consumatori anche nei Paesi non direttamente interessati. Ciò implica un chiaro orientamento della comunicazione di marketing verso messaggi chiave L’agricoltura deve individuare i suoi punti forti (vicinanza, freschezza, qualità, ecc ) Occorre offrire un’immagine più coerente del primario concentrando maggiormente forze e mezzi La Confederazione si impegnerà sempre più in vista del raggiungimento di tale obiettivo e dell’adeguamento della promozione dello smercio al nuovo contesto.

Vicina ai
onsumatori Moderna Rispettosa dell' ambiente Competitiva I n % Fonte: DemoScope 2000 Sì Abbastanza Poco No Non so 10 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 134
c

Promozione della qualità

L’inclusione della detenzione di animali nell’ordinanza sull’agricoltura biologica protegge i consumatori dagli inganni, tutela i produttori e di riflesso accresce la sicurezza sul mercato dei prodotti biologici Per il mercato è importante che le modifiche siano eurocompatibili

La revisione ha interessato sia l’ordinanza del Consiglio federale, la quale disciplina gli aspetti materiali fondamentali dell’agricoltura biologica, sia la rispettiva ordinanza del DFE che, sulla base della delega di competenze del Consiglio federale, contiene dettagli di natura tecnica

Onde evitare un ulteriore aumento del numero di norme che i produttori sono tenuti ad osservare e garantire una struttura chiara, la revisione ha comportato l’integrazione e, laddove possibile, la ripresa di ordinanze preesistenti. Si è proceduto all’armonizzazione delle esigenze concernenti la protezione degli animali, l’URA, i SSRA e l’agricoltura biologica Le condizioni principali poste alla detenzione biologica di animali sono: l’uscita regolare all’aperto, il foraggiamento rispettoso delle esigenze degli animali a base di alimenti biologici nonché chiare restrizioni per quanto concerne la somministrazione di medicamenti. Per principio, sia gli animali sia gli alimenti ad essi destinati devono essere biologici Dato che ciò non è sempre possibile, sono previste deroghe o disposizioni transitorie

La caratterizzazione, assoggettata a norme severe, delle derrate alimentari biologiche di origine animale – carne, latte e uova nonché tutti gli alimenti a base di tali prodotti –consente di acquisire una posizione chiara finalizzata ad aumentare il consenso tra i consumatori e ad ampliare il mercato

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 135 2
■ Estensione dei principi dell’agricoltura biologica alla detenzione di animali

■ Ordinanza sulle derrate alimentari: dichiarazione del Paese di produzione

Indicazioni concernenti le derrate alimentari

La legge sulle derrate alimentari (LDerr) si prefigge di proteggere i consumatori da derrate alimentari e oggetti d’uso che possono mettere in pericolo la salute nonché dagli inganni in rapporto con derrate alimentari (cfr art 1 LDerr) Per quanto concerne la caratterizzazione delle derrate alimentari, l’articolo 21 capoverso 1 LDerr sancisce che il Consiglio federale è competente di chiedere indicazioni per la protezione della salute o dagli inganni nonché indicazioni volte a rispondere ad esigenze giustificate dei consumatori in materia d’informazione Siccome prescrizioni di questo genere limitano la libertà economica sancita dall’articolo 27 della Costituzione federale (Cost), non è sufficiente che si fondino su una base legale, ma occorre che siano giustificate da un interesse pubblico e che siano proporzionate allo scopo (art. 36 Cost).

Le disposizioni svizzere concernenti l’indicazione del Paese di produzione delle derrate alimentari sono già molto avanzate Per le derrate alimentari preimballate l’indicazione del Paese di produzione è, per principio, obbligatoria e dev’essere effettuata per scritto; per gli alimenti venduti sfusi essa va fornita per scritto se ciò è sancito in un ’ordinanza specifica del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Per la carne e i prodotti di carne il Paese di produzione dev’essere indicato per scritto sia sulle derrate alimentari preimballate, sia su quelle vendute sfuse o in strutture collettive come i pubblici esercizi, gli ospedali o gli impianti di ristorazione collettiva

■ Ordinanza sulla dichiarazione delle materie prime: dichiarazione della materia prima principale

La disposizione secondo cui una determinata lavorazione o trasformazione è sufficiente per poter apporre su un prodotto la dicitura «Paese di produzione: Svizzera» è conforme alla normativa sull’origine armonizzata a livello internazionale Ciò può tuttavia creare confusione fra i consumatori, in quanto possono venir fatte associazioni con la produzione agricola, rispettivamente con la produzione della materia prima L’ordinanza sulla dichiarazione delle materie prime, entrata in vigore il 1o aprile 2000, si prefigge di evitare simili inganni. Nell’ambito della consultazione delle cerchie interessate è emerso quanto sia difficile emanare una norma che risponda al bisogno d’informazione dei consumatori, garantisca la protezione dagli inganni, consideri il diritto internazionale e quello dei principali partners commerciali e sia nel contempo applicabile e proporzionale Conformemente alla norma vigente, non dev’essere indicato il Paese d’origine di tutte le materie prime, bensì soltanto quello della materia prima principale Ciò consente di evitare per lo meno casi palesi di inganno La disposizione transitoria prevede che le derrate alimentari possano venir caratterizzate secondo il diritto previgente fino al 31 dicembre 2000 e distribuite ai consumatori fino al 31 dicembre 2002 Il distillato di ciliegie di Zugo, ad esempio, che a partire dal 1o maggio 2001 fosse stato prodotto con oltre il 50 per cento di massa di ciliegie ungheresi, deve recare la menzione secondo cui la materia prima principale è di origine ungherese Ciò è il caso pure della carne secca grigionese, delle spallette, dei prosciuttini, del prosciutto crudo e di prodotti simili recanti l’indicazione «Paese di produzione: Svizzera» nonostante la materia prima non sia di origine svizzera

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 136

■ Ordinanza sulle dichiarazioni agricole: dichiarazione dei metodi di produzione vietati in Svizzera

In Svizzera è vietato somministrare agli animali ormoni, antibiotici o altre sostanze antimicrobiche per aumentarne le prestazioni È pure vietato l’allevamento delle galline ovaiole in batteria Per disciplinare la dichiarazione della carne fresca e delle uova di consumo importate, ottenute con metodi di produzione vietati in Svizzera, il Consiglio federale ha emanato l’ordinanza sulle dichiarazioni agricole (ODAgr), la quale è entrata in vigore il 1o gennaio 2000 Quale ausilio per l’esecuzione è stato redatto un promemoria concernente l’ODAgr corredato di un elenco dei Paesi nei quali vigono divieti analoghi Esso è disponibile su Internet (http://www blw admin ch/themen/aw/deklarat/i/index htm)

La dichiarazione non è richiesta nei casi in cui la legislazione del Paese fornitore preveda un divieto equivalente o se il rivenditore finale possa provare in modo attendibile che il prodotto non è stato ottenuto con metodi di produzione vietati L’UFAG ha chiesto ai principali Paesi fornitori i rispettivi atti legislativi e li ha esaminati onde stabilirne l’equivalenza con le disposizioni svizzere. Nell’elenco dei Paesi citato sono riassunti i risultati di tale verifica Per l’allestimento del documento probatorio è possibile rifarsi al modello che figura in allegato al promemoria summenzionato

Dopo aver chiarito alcuni aspetti inerenti all’esecuzione, gli addetti al controllo ufficiale delle derrate alimentari hanno intensificato l’attività. Vi è un notevole interesse da parte dell’opinione pubblica nei confronti di tali disposizioni soprattutto in relazione alla problematica dell’ESB Le difficoltà maggiori sorgono al momento dell’allestimento dei documenti probatori per la carne importata. Il rispetto dei valori massimi consentiti nella carne di residui di sostanze volte ad aumentare le prestazioni degli animali (programma di monitoraggio nei macelli) o dei termini minimi di attesa prima della macellazione in caso d’impiego di tali sostanze non esonerano dall’obbligo di dichiarazione La prova attendibile deve riferirsi esclusivamente al processo di produzione, dalla nascita alla macellazione degli animali. Tale processo deve fondarsi su direttive di produzione che vietino esplicitamente l’impiego di sostanze per aumentare le prestazioni degli animali; un ente indipendente (autorità od organizzazione accreditata) controlla che tale divieto sia rispettato. Benché i documenti probatori possano essere depositati presso gli importatori, i rivenditori finali devono garantire la tracciabilità Siccome vi sono altri metodi di produzione vietati in Svizzera, occorre vagliare l’estensione del campo di applicazione dell’ODAgr ad esempio alla carne suina o di pollame ottenuta da animali ai quali sono state somministrate farine animali oppure al latte, ai latticini e alle uova prodotti da animali trattati con sostanze antimicrobiche volte ad aumentarne le prestazioni Dato che le norme svizzere sono decisamente più severe rispetto a quelle di altri Paesi anche per quanto concerne la protezione degli animali, la dichiarazione va, per principio, controllata

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 137 2

Carne suina, proveniente dalla Francia, venduta sfusa in una macelleria: in vetrina deve figurare l’indicazione secondo cui il Paese di produzione è la Francia e che la carne «può essere stata ottenuta con antibiotici e/o altre sostanze antimicrobiche per aumentare le prestazioni degli animali». Quest’ultima indicazione può essere tralasciata se viene fornita una prova attendibile che attesta che non sono state impiegate sostanze di questo genere

US-Beef (carne bovina) al ristorante: Il Paese di produzione «USA» dev’essere indicato in modo adeguato (carta o lavagna) Va inoltre fornita la seguente indicazione: «può essere stata ottenuta con ormoni per aumentare le prestazioni degli animali» e/o «può essere stata ottenuta con antibiotici e/o altre sostanze antimicrobiche per aumentare le prestazioni degli animali». Tali indicazioni sono superflue se è possibile dimostrare che non sono state impiegate sostanze di questo genere

Prosciuttino preimballato destinato alla vendita al minuto, fabbricato in Svizzera utilizzando carne suina di origine austriaca: sull’imballaggio deve figurare l’indicazione secondo cui il Paese di produzione è la Svizzera e quello di origine della materia prima l’Austria

Uova di consumo, provenienti dalla Germania, per la vendita al minuto: il Paese di produzione «Germania» deve figurare sia sugli imballaggi per la vendita sia sul singolo uovo È possibile utilizzare anche una sigla comprensibile, ad esempio: «D» Se le uova provengono da allevamenti in batteria, sull’imballaggio di vendita occorre apporre l’indicazione «da allevamento in batteria vietato in Svizzera»

138 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2
■ Esempi di dichiarazione: Paese di produzione e metodi di produzione vietati

■ Le disposizioni d’importazione sostengono l’agricoltura produttiva

Strumenti del commercio esterno

Conformemente alle disposizioni del GATT/OMC, per regolare le importazioni sono consentite esclusivamente misure tariffali, ossia la riscossione di dazi sui prodotti importati Nell’ambito dei cosiddetti contingenti doganali, le quantità da importare possono venir suddivise in una parte soggetta ad aliquote di dazio elevate e in un ’altra con dazi meno onerosi Ciò consente di effettuare importazioni a prezzi che si discostano solo di poco dal livello estero dei prezzi Le quote sulle quantità importabili sono molto ambite I principali contingenti doganali riguardano la carne, i latticini, le patate, la frutta, la verdura, i cereali panificabili e il vino

La ripartizione dei contingenti può aver luogo nell’ambito di una vendita all’asta, sulla base degli acquisti di prodotti indigeni, in funzione delle importazioni effettuate in passato o secondo l’ordine d’entrata delle domande di attribuzione al servizio preposto al rilascio dei permessi. Le quantità liberate e quelle effettivamente importate all’aliquota di dazio del contingente (ADC) sono indicate nel rapporto annuale del Consiglio federale sulle misure doganali e tariffali Il grado di utilizzazione delle quote di contingente doganale varia a seconda dei prodotti

Per alcuni prodotti, come gli alimenti per animali, l’importazione è regolata esclusivamente dall’importo dei dazi All’atto della determinazione dei dazi si tiene conto della situazione dell’approvvigionamento sul piano interno, delle possibilità di smercio per prodotti simili e degli interessi di tutto il settore primario. Nel caso degli alimenti per animali, le aliquote di dazio vengono adeguate periodicamente all’evoluzione dei prezzi franco frontiera svizzera applicando il sistema dei prezzi soglia

Margine Prezzo soglia Prezzo all'importazione, sdoganato

La protezione alla frontiera consta di una componente non solo quantitativa ma anche qualitativa: occorre infatti garantire che i prodotti importati non nuocciano alla salute (sicurezza delle derrate alimentari)

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 139 2
Evoluzione del prezzo soglia dell'orzo Genn. 96 Apr 96 Lug 96 Ott 96 Genn. 97 Apr 97 Lug 97 Ott 97 Genn. 98 Apr 98 Lug 98 Ott 98 Genn. 99 Apr 99 Lug 99 Ott 99 Genn. 00 Apr 00 Lug 00 Ott 00 f r / q Fonte: UFAG 0 80 70 60 50 40 30 20 10 T
ributi doganali
Prezzo franco frontiera svizzera

Il grado effettivo di utilizzazione di un contingente doganale assegnato è in relazione anche al criterio di attribuzione I contingenti attribuiti nel quadro di una procedura di vendita all’asta vengono di regola utilizzati in buona misura, sempre che vi sia una domanda interna sufficiente per i rispettivi prodotti. Nei casi in cui vengono applicati criteri di attribuzione con una componente storica (p es assegnazione in base alle importazioni effettuate in passato) o l’attribuzione ha luogo in base a una domanda corrispondente, capita che venga importata soltanto una (piccola) parte delle quote di contingente doganale Il grado di utilizzazione dipende pure dalla disponibilità e dal prezzo dei prodotti all’estero nonché dalla domanda sul piano indigeno

Anche la durata del diritto ad importare (decorrenza del contingente) influisce sul grado di utilizzazione dei contingenti. Nel settore della frutta e verdura per singoli prodotti i quantitativi importati corrispondono a meno del 50 per cento di quelli liberati Tale fenomeno è accentuato dal gran numero di importatori e dalla conseguente frammentazione dei diritti d’importazione. Le categorie chiedono la liberazione di quantitativi talvolta molto elevati onde consentire a singoli importatori di coprire il loro fabbisogno attraverso i diritti d’importazione spettantigli

di quantitativi liberati di determinati contingenti doganali – 2000

1 Le importazioni effettuate in eccesso sono considerate alla stessa stregua di un superamento del contingente

2 Comprese le attribuzioni a coloro che effettuano importazioni per la prima volta

Il grado di utilizzazione più basso, 25 per cento, è stato registrato in relazione ai contingenti supplementari per i fiori recisi, i quali vengono attribuiti in base alle notifiche delle prestazioni all’interno del Paese Questa cifra viene relativizzata dall’elevato grado di utilizzazione del contingente di base, assegnato in funzione delle importazioni effettuate nell’anno precedente.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 140
Prodotto Genere di attribuzione Quantità Quantità attribuita importata in t lorde in t lorde Insaccati, totale Asta 3 136 2 913 Insaccati, Germania Asta 1 103 110 Insaccati, Francia Asta 125 94 Insaccati, Ungheria Asta 52 24 Insaccati, Italia Asta 2 856 2 685 Lattuga iceberg Importazioni nell’anno 1 121 725 precedente Cavolfiore Importazioni nell’anno 917 413 precedente Pomodori Quota di mercato 4 118 2 971 nell’anno precedente Mele da tavola Quota di mercato 4 768 3 871 nell’anno precedente Fragole Importazioni 2 365 815 nell’anno precedente Fiori recisi, totale Attribuzione mista 16 156 7 409 Fiori recisi Importazioni 4 707 4 590 nell’anno precedente 2 Fiori recisi Prestazione all’interno 11 449 2 819 del Paese
Utilizzazione
Fonte: UFAG
■ Utilizzazione dei contingenti doganali

■ Notevole ricorso al trasferimento di quote di contingente doganale

Utilizzazione di parti di contingente doganale liberate sulla base di diversi criteri di attribuzione – 2000

Insaccati , totale, A Insaccati , Italia, A Insaccati, Ungheria, A Lattuga iceberg, IAP

Cavolfiore, IAP

Pomodori, tondi, QM Mele da tavola, QM

Fragole, IAP Fiori recisi, totale Fiori recisi, PIP Fiori recisi, IAP

Tipo di attribuzione: A: asta; IAP: importazioni nell'anno precedente; QM: quota di mercato; PIP: prestazione all'interno del Paese

Dall’entrata in vigore, il 1o gennaio 1999, della nuova ordinanza sulle importazioni agricole vi è la possibilità di trasferire quote di contingente doganale Conformemente all’articolo 14 di tale ordinanza, il titolare di una quota di contingente doganale può accordarsi con altri aventi diritto a una quota di contingente doganale affinché l’importazione sia addebitata alla quota di contingente doganale del titolare Tale disposizione consente di ripartire i diritti d’importazione in modo più conforme al fabbisogno e permette agli importatori che non dispongono di quote di contingente doganale (p.es. persone che importano per la prima volta) di effettuare importazioni all’ADC Questo nuovo strumento è ampiamente utilizzato, soprattutto nel quadro di disciplinamenti delle importazioni che prevedono liberazioni frequenti di parti di contingente doganale e un gran numero di titolari di quote di contingente doganale, com’è il caso per la frutta, la verdura o i fiori recisi Attraverso il raggruppamento delle quote, che sono spesso di esigua entità, l’importazione di tali prodotti può venir semplificata dal profilo logistico (trasporti collettivi) e amministrativo I trasferimenti sono meno frequenti laddove le quote di contingente doganale vengono vendute all’asta o liberate su richiesta com’è il caso ad esempio delle verdure destinate alla trasformazione

Per frutta e verdura possono venir conclusi due tipi di accordi:

– un titolare di quote di contingente doganale può cedere integralmente o parzialmente le sue quote, espresse in per cento e valide un anno, prima della liberazione delle rispettive parti di contingente doganale (sistema applicato soprattutto ai prodotti per i quali le quote vengono attribuite in funzione della quota di mercato); – all’atto della liberazione di una parte di contingente doganale un titolare di quote di contingente doganale può cedere un determinato quantitativo

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In %
Fonte: UFAG
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Utilizzazione Attribuzione

Trasferimento di quote di contingente doganale – 2000

Nel mese di maggio 2001 si è tenuta a Bruxelles una conferenza dell’ONU sul commercio e lo sviluppo All’ordine del giorno vi era come aiutare i 49 Paesi in via di sviluppo più poveri, designati con la sigla PMA (Paesi meno avanzati), ad accelerare il processo d’integrazione nell’economia mondiale. La Svizzera si è dichiarata disposta a dare aiuti consistenti I PMA dovrebbero, tra l’altro, godere di un accesso agevolato ai mercati dei Paesi industrializzati attraverso dazi preferenziali supplementari

Sulle importazioni di prodotti industriali provenienti da questi Paesi la Svizzera non preleva più dazi da anni Per i prodotti agricoli, invece, l’esonero è garantito soltanto in determinati casi come ad esempio per la frutta tropicale In futuro dovrebbero venir introdotte ulteriori agevolazioni In una prima fase, che conformemente al decreto del Consiglio federale del 27 giugno 2001 dovrebbe iniziare il 1o gennaio 2002, ai PMA dovrebbero venir concesse agevolazioni doganali per le importazioni di prodotti agricoli pari mediamente al 30 per cento della tariffa normale applicata attualmente

Concessioni supplementari in ambito agricolo ai Paesi in via di sviluppo più poveri

Gruppo di prodotti

Riduzione rispetto (cfr capitoli 1–24 della tariffa doganale) alla tariffa normale in %

Animali, carne (comprese le rispettive preparazioni), uova, alimenti per animali, cereali, semi oleosi, oli e grassi vegetali -10

Latte e latticini -30

Piante, fiori recisi, verdura, frutta, oli animali, zucchero, prodotti lavorati -50 Fonte: UFAG

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 142
Fiori
In
C
P
ole I n t l o r d e N u m e r o Quote annuali Cessioni quantitative Numero di accordi Fonte: UFAG 0 2 500 450 421 37 52 26 174 400 350 300 250 200 150 100 50 0 2 000 1 500 1 000 500 45 150 ■ Agevolazioni doganali
i Paesi in
sviluppo più poveri
recisi
saccati Lattuga iceberg
avolfiore
omodori Mele da tavola Frag
per
via di

Concessioni tariffali per i Paesi in via di sviluppo esistono già oggi. Se esse sono più elevate di quelle previste dall’accordo preferenziale per i PMA verranno mantenute invariate Per lo zucchero, ad esempio, l’agevolazione applicata attualmente per tutti i Paesi in via di sviluppo ammonta a 22 franchi il quintale. La concessione del 50 per cento della tariffa normale vigente corrisponderebbe invece soltanto a 20 franchi il quintale

Secondo il programma varato dal Consiglio federale, nel 2004 è prevista un ’ulteriore riduzione dei dazi per i PMA Una proposta di proroga del decreto sui dazi preferenziali dovrebbe venir sottoposta al Parlamento al più tardi il 1o marzo 2007 Le esperienze fatte fino al 2005 fungeranno da base per decidere quando potrà essere raggiunto l’obiettivo del dazio zero per tutte le importazioni provenienti da PMA.

È importante che tali concessioni vadano effettivamente a beneficio dei Paesi in via di sviluppo più poveri. Si dovrà lottare efficacemente contro disonestà e raggiri. È quindi previsto che i flussi quantitativi provenienti dai Paesi beneficiari vengano controllati alla luce del potenziale di produzione che hanno certificato finora Se un Paese che non ha mai esportato rose, ad esempio, inizia a farlo, è probabile che cerchi di beneficiare di un dazio preferenziale al quale non ha diritto Qualora il controllo rivelasse che le rose sono state indebitamente importate al dazio preferenziale, viene riscossa la tariffa normale I dazi preferenziali possono venir negati se i Paesi beneficiari non garantiscono un ’assistenza sufficiente nel settore dei certificati di origine

Si dovrà anche fare in modo di proteggere l’agricoltura svizzera da un afflusso superiore alla capacità di assorbimento del mercato indigeno che provocherebbe scompensi durevoli sul mercato In simili casi il capo del DFE ha la possibilità di sospendere, per un determinato periodo, le agevolazioni previste per i PMA

Nell’anno oggetto del rapporto sono stati concessi contributi all’esportazione di 112,1 milioni di franchi, ossia un importo leggermente inferiore al limite di 114,9 milioni di franchi fissato dall’OMC Tale risultato è riconducibile soprattutto al fatto che il burro e il grano duro utilizzati per la fabbricazione di prodotti destinati all’esportazione vengono importati ed esportati nel quadro del traffico di perfezionamento e ciò comporta un risparmio di 21 milioni di franchi sui contributi all’esportazione (15 milioni di franchi circa per il burro e 6 milioni di franchi circa per il grano duro) In Svizzera, il grano duro non viene coltivato per motivi climatici, mentre per quanto riguarda il burro sarebbero necessarie importazioni supplementari onde coprire la domanda indigena Il quantitativo di materie prime esportate sotto forma di prodotti trasformati è passato da 83'500 tonnellate, nel 1999, a 88'800 tonnellate nell’anno oggetto del rapporto Ciò corrisponde a un aumento del 6 per cento circa

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■ Importazione ed esportazione di prodotti trasformati (legge sul cioccolato)

In un futuro prossimo, per la maggior parte delle disposizioni d’importazione non sono previsti cambiamenti di rilievo Il «Gruppo di lavoro Mercati», istituito dalla Commissione consultiva Agricoltura, ha verificato i criteri di ripartizione dei contingenti doganali di singoli disciplinamenti del mercato. Alcuni adeguamenti potranno verosimilmente venir concretizzati il 1o gennaio 2002

Nel settore delle importazioni di vino bianco, il 1o gennaio 2001 è diventato effettivo il passaggio dal sistema della vendita all’asta a quello della sequenza degli sdoganamenti (ordine di entrata alla frontiera) Le prime esperienze fatte con questo metodo di gestione del contingente di vino rosso e bianco corrispondono alle aspettative L’immagine è tuttavia falsata dal crollo dei prezzi registrato all’estero Una valutazione dettagliata verrà pubblicata nel prossimo rapporto agricolo. Per i cereali panificabili, all’inizio del secondo semestre 2001 il sistema delle prestazioni è stato sostituito dalla vendita all’asta

Gli impegni sull’accesso al mercato assunti nel quadro dell’accordo bilaterale concluso con l’UE si sono tradotti in contingenti doganali Essi verranno presumibilmente attribuiti in funzione della sequenza degli sdoganamenti, tranne che per formaggio, carne e piantimi di alberi da frutto I contingenti doganali del formaggio e della carne verranno attribuiti nel quadro di una procedura di vendita all’asta, mentre quello dei piantimi di alberi da frutto secondo la sequenza delle domande di autorizzazione (ordine d’entrata al posto preposto al rilascio dei permessi)

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 144
■ Prospettiva Quantità esportate 1991/921998 19992000 I n t Fonte: UFAG 94 000 92 000 90 000 88 000 86 000 84 000 82 000 80 000 92 000 85 000 84 000 89 000 Contributi all'esportazione 1991/921998 19992000 m i o . f r . Fonte: UFAG 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 180 137 130 112

■ Attività di controllo nell’anno oggetto del rapporto

Controlli, revisioni e inchieste

Nel 2000, i controlli effettuati dalla Sezione Ispettorato, unità indipendente dell’UFAG, hanno riguardato i provvedimenti riferiti ai prodotti nonché i settori degli alimenti per animali, dei prodotti fitosanitari e dell’allevamento Generalmente i controlli vengono eseguiti senza preavviso Se oltre al controllo dei prodotti si intende procedere a una revisione finanziaria, il sopralluogo viene annunciato ai diretti interessati con breve anticipo per consentire di recuperare i documenti da verificare che, nella maggior parte dei casi, sono depositati presso una fiduciaria Le revisioni di natura esclusivamente finanziaria vengono sempre annunciate in anticipo A dipendenza delle dimensioni dell’azienda e dell’entità dei mezzi finanziari concessi dalla Confederazione, revisioni di questo tipo possono protrarsi anche per giorni. Per principio, alle revisioni di ampia portata partecipano sempre due ispettori

Nell’anno oggetto del rapporto, la Sezione Ispettorato ha effettuato 1’767 controlli e revisioni In dodici casi si è trattato di revisioni di natura puramente finanziaria I controlli e le revisioni hanno riguardato i seguenti settori:

– produzione di cereali: 226 controlli e 5 revisioni finanziarie;

– produzione di zucchero: 1 revisione finanziaria;

– produzione di patate: 246 controlli e 2 revisioni finanziarie;

produzione di frutta, verdura e fiori recisi: 97 controlli e 1 revisione finanziaria;

– produzione di latte e latticini: 1’147 controlli, rispettivamente revisioni finanziarie;

– produzione di carne e uova: 39 controlli e 2 revisioni finanziarie;

– materie prime rinnovabili: 1 controllo

■ Infrazioni

La Sezione Ispettorato esegue i controlli, le revisioni finanziarie e le inchieste in conformità del mandato conferitole dalle sezioni specifiche A dipendenza dell’esito, i documenti vengono trasmessi, per il disbrigo

– alle sezioni mandanti affinché adottino i necessari provvedimenti amministrativi e/o – alla Sezione Diritto e procedure per la valutazione delle fattispecie legali di reato

Nell’anno oggetto del rapporto, la Sezione Ispettorato ha evaso in loco 30 casi in relazione al contingentamento lattiero applicando la procedura abbreviata conformemente alla legge federale sul diritto penale amministrativo Gli ispettori sono autorizzati a chiudere determinati casi, che comportano una multa di 500 franchi al massimo, emanando un decreto penale nel quadro di una procedura abbreviata Nel momento in cui il decreto è firmato decade ogni diritto di ricorso Gli altri casi penali vengono trasmessi, per disbrigo, dalla Sezione Ispettorato alla Sezione Diritto e procedure. La preparazione e l’attuazione dell’inchiesta, l’interrogatorio delle persone coinvolte nel caso e l’allestimento del fascicolo possono comportare diverse settimane di lavoro per uno o più ispettori

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Provvedimenti 2000/2001

2.1.2 Economia lattiera

Nell’anno oggetto del rapporto le condizioni quadro del nuovo disciplinamento del mercato lattiero finalizzate a vendere sui mercati interni ed esteri il quantitativo più ingente possibile di latte e latticini sono rimaste invariate I provvedimenti di sostegno del mercato sono strutturati in maniera da attribuire la debita importanza alle forze del mercato a livello di produzione, trasformazione e commercio

Prodotto Formaggio Burro Latte Latte Latte di consumo scremato in polvere Panna, Prodotti a base di latte fresco

1 Solo per alcuni formaggi

2 Solo per determinati scopi d’utilizzazione

3 Solo per la lavorazione indigena

4 Differenziazione a seconda del tipo di formaggio e della destinazione (UE – altri Paesi)

5 Non per il latte di consumo

Come già in passato, il contingentamento contribuisce alla stabilità del mercato lattiero I provvedimenti di sostegno riguardano in primo luogo il formaggio

■■■■■■■■■■■■■■■■
Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■ Supplementi ■ Aiuti all’interno del Paese ■ 1 ■ 2 ■ 2 ■ 3 Aiuti all’esportazione ■ 4 ■■ 5
Fonte: UFAG
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 146

Nel Conto dello Stato relativo al 2000 sono riassunte le spese sostenute nel quadro del nuovo disciplinamento del mercato lattiero Benché un confronto con l’anno precedente (vecchio disciplinamento) sia possibile soltanto in misura limitata, si constata che nel 2000 le uscite della Confederazione a favore dell’economia lattiera sono diminuite In particolare, nell’anno oggetto del rapporto non hanno più dovuto venir finanziati provvedimenti transitori di durata limitata e costi di liquidazione

Ripartizione dei mezzi – 2000

Le uscite della Confederazione per il settore lattiero sono state complessivamente di 716,1 milioni di franchi. Poco meno della metà dell’importo dei mezzi finanziari è stato versato sotto forma di supplementi Dalla ripartizione per singoli prodotti si evince che il settore del formaggio ha beneficiato di 517,5 milioni di franchi (72%) Il settore del burro ha assorbito 108,5 milioni di franchi (15%) e quello del latte in polvere 82,7 milioni di franchi (12%) Un importo di 7,4 milioni di franchi (1%) è stato destinato all’amministrazione. Le uscite per i supplementi hanno subito un incremento in seguito all’aumento del supplemento per il latte trasformato in formaggio, introdotto il 1o maggio 2000, da 12 a 20 centesimi il chilogrammo

Secondo il credito quadro 2000 –2003, in un primo tempo nel 2001 era prevista una riduzione di 80 milioni di franchi dei mezzi finanziari Grazie a un trasferimento di 30 milioni di franchi effettuato a livello di preventivo del credito quadro concernente la produzione e lo smercio, la riduzione degli importi previsti per i provvedimenti di sostegno del prezzo del latte risultano invece di minore entità

Totale 716,1 mio fr Aiuti all'interno del Paese 27% Fonte: UFAG Aiuti all'esp
26% Supplementi 46% Amministrazione 1%
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ortazione
Tabella 27, pagina A28

Contingentamento lattiero

I dati sul contingentamento nell’anno lattiero 1999/2000 forniscono un quadro anche delle condizioni strutturali che caratterizzano l’economia lattiera. Nel periodo compreso fra il 1990/91 e il 1999/2000 il numero di produttori lattieri è passato da 50'334 a 39'890 Nello stesso lasso di tempo il contingente medio per azienda è aumentato da 58'861 a 75'689 chilogrammi Ciò corrisponde a un tasso di crescita medio annuo del 2,8 per cento

Commercio di contingenti

Il divieto di trasferire contingenti dalla regione di montagna a quella di pianura si è rivelato efficace I produttori della regione di montagna hanno acquistato 3'560 tonnellate circa in più rispetto al quantitativo da essi venduto e preso in locazione 2'240 tonnellate circa in più del volume ceduto in affitto. 4'100 tonnellate sono state spostate nella regione di pianura quale contropartita per la ripresa dell’allevamento Al netto, la regione di montagna ha quindi acquisito un quantitativo di 1'700 tonnellate circa di contingenti. Si sono avuti spostamenti degni di nota all’interno della regione di montagna Ciò riguarda soprattutto le federazioni dei Cantoni Ticino e Vallese

Il nuovo sistema di conteggio dei contingenti ha superato la prova del fuoco La possibilità di trasferire all’anno lattiero seguente i quantitativi eccedenti il contingente fino a concorrenza di 5'000 chilogrammi ha ridotto considerevolmente il carico, per i produttori, delle tasse dovute in caso di superamento del contingente Nell’anno lattiero 1999/2000 le tasse ammontavano complessivamente a un importo di poco inferiore a 700'000 franchi, mentre nell’anno lattiero 2000/2001 sono state di 243'835 franchi circa

Nell’anno lattiero 2000/2001 i produttori che nel 1999/2000 avevano superato il contingente hanno dovuto compensare mediamente 1'800 chilogrammi Coloro i quali nell’anno lattiero 1999/2000 non avevano esaurito il contingente hanno invece avuto la possibilità, l’anno seguente, di fornire un quantitativo supplementare che ammontava mediamente a 2'700 chilogrammi circa

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 148
Unità 1999/2000 1 2000/2001 2 Vendita Decisioni Numero 2 207 2 689 Totale latte mio. kg 62,9 70,5 Per trasferimento kg 28 508 26 217 Locazione Decisioni Numero 9 768 7 886 Totale latte mio kg 302,3 155,8 Per trasferimento kg 30 950 19 761
Fonte: UFAG
1 Dati definitivi 2 Dati provvisori
■ Il commercio di contingenti lattieri è interessante

■ Aumento del 3 per cento dei contingenti lattieri

Il Consiglio federale ha deciso che nell’anno lattiero 2001/2002 può essere prodotto un quantitativo supplementare di latte di 90'000 tonnellate circa Ciò fa seguito alla domanda inoltrata nel mese di maggio 2001 dai valorizzatori e dai produttori di latte che, vista la buona situazione che caratterizza il mercato dei latticini, avevano ritenuto opportuno adeguare il quantitativo globale Con la modifica dell’ordinanza concernente il contingentamento della produzione lattiera ai produttori è quindi stato concesso un quantitativo supplementare del 3 per cento rispetto ai contingenti che gli erano stati assegnati all’inizio dell’anno lattiero 2001/2002

■ Modifica nel quadro dei contingenti supplementari

Il provvedimento, introdotto con il contingentamento lattiero, che prevede la concessione di un contingente supplementare di 1'500 chilogrammi in caso di acquisto di un animale proveniente dalla regione di montagna, contribuisce a promuovere la ripartizione del lavoro fra la regione di montagna e quella di pianura anche nel contesto della nuova politica agricola. Negli anni scorsi attraverso questo canale hanno potuto venir collocati nella regione di pianura 17'000 animali circa

Dato che nel quadro della ripartizione del lavoro fra la regione di montagna e quella di pianura vengono conclusi sempre più contratti di allevamento fra allevatori di queste due regioni, dal 1o maggio 2001 il periodo di acquisto è stato esteso a tutto l’anno.

In virtù del diritto previgente, i produttori che intendevano beneficiare di un contingente supplementare dovevano tenere gli animali acquistati nella regione di montagna nella propria azienda almeno fino al 15 aprile dell’anno successivo a quello dell’acquisto Con l’estensione del periodo d’acquisto all’intero anno ha dovuto venir adeguata anche la durata di tenuta È quindi stato introdotto un termine di sei mesi dopo l’acquisto Queste modifiche sono entrate in vigore il 1o maggio 2001

Unitamente all’adeguamento del quantitativo globale di latte, nel mese di maggio 2001 sono stati aumentati anche i contingenti supplementari Chiunque acquisti un animale proveniente dalla regione di montagna beneficia, nell’anno lattiero 2001/2002, di un contingente supplementare di 2'000 chilogrammi anziché di 1'500 chilogrammi come era il caso prima della modifica

■ Prospettiva

Nell’anno lattiero 2000/2001 i produttori lattieri che avevano superato il contingente hanno potuto trasferire sull’anno lattiero seguente un quantitativo di 5'000 chilogrammi al massimo Ciò ha consentito di ridurre la pressione a vendere vacche e di tenere in considerazione la particolare situazione sorta in seguito alla crisi dell’ESB.

I quantitativi trasferiti devono venir compensati nell’anno lattiero 2001/2002 Grazie all’aumento del volume globale dei contingenti, i produttori possono mantenere invariato il livello di produzione rispetto all’anno lattiero 2000/2001

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■ www.milchstatistik.ch

Sostegno del mercato mediante supplementi ed aiuti

A due anni dall’introduzione delle nuove condizioni quadro si constata che il nuovo disciplinamento del mercato lattiero dà buona prova di sé. Il prezzo d’obiettivo di 77 centesimi per chilogrammo di latte è stato mediamente superato L’esecuzione funziona bene, i conteggi dei supplementi e degli aiuti hanno potuto venir allestiti tempestivamente e gli importi sono stati versati in tempo utile Il sistema che prevede l’inoltro di una domanda è molto apprezzato sia dai valorizzatori sia dai produttori di latte

Nel quadro del progetto d’informatica sugli aiuti nel settore lattiero è stato elaborato un sistema d’informazione sul latte che può essere consultato su Internet Il sistema d’informazione sul latte contiene dati inerenti alla trasformazione del latte nonché ai supplementi e agli aiuti versati in questo settore.

Con il nuovo disciplinamento del mercato lattiero sono state introdotte pure nuove basi legali per l’amministrazione e il versamento di supplementi ed aiuti a favore dei latticini Per poter beneficiare dei supplementi o degli aiuti occorre inoltrare una domanda alla Fiduciaria Latte (TSM). I dati da inserire nel sistema d’informazione sul latte sono tratti dalle domande presentate dai valorizzatori del latte e dai beneficiari di supplementi ed aiuti; la TSM li elabora mensilmente sotto la vigilanza dell’UFAG e in ossequio delle disposizioni sulla protezione dei dati.

Dal 1o maggio 1999 i dati delle domande vengono registrati elettronicamente La banca dati contiene pertanto informazioni, aggiornate a tale data, che possono confluire nel sistema d’informazione sul latte Una parte delle informazioni concerne dati elaborati statisticamente inerenti alla trasformazione del latte, accessibili al pubblico digitando: www milchstatistik ch Tali analisi sono state effettuate in collaborazione con la categoria Le statistiche mensili sono pubblicate con soli 45 giorni di ritardo. Vi è la possibilità di pubblicare ulteriori analisi statistiche.

Consultando il sito www milchstatistik ch è possibile ottenere informazioni in merito a:

quantitativo di latte commercializzato, ripartito per mese e secondo la provenienza;

– produzione dei diversi tipi di latticini come formaggio, burro, latte in polvere, latte condensato, latte di consumo e specialità a base di latte;

quantitativo di latte valorizzato, espresso in equivalenti latte;

– supplementi e aiuti, ripartiti in base ai provvedimenti (annuali)

■ Modifiche intervenute nel 2000

Con effetto al 1o maggio 2000 il supplemento per il latte trasformato in formaggio è stato aumentato da 12 a 20 centesimi il chilogrammo. Tale aumento si è tradotto in una riduzione del costo della materia prima per la fabbricazione del formaggio Onde rispettare il preventivo 2000 hanno dovuto venir ridotte le aliquote degli aiuti La riduzione degli aiuti destinati al formaggio è stata compensata dall’incremento del supplemento per il latte trasformato in formaggio Le aliquote previste per le miscele di burro sono state ridotte di 2 franchi il chilogrammo a 0,71 franchi per i piccoli imballaggi e a 2,25 franchi per quelli di grandi dimensioni

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 150

■ Indicazioni 2001

Viste le decisioni di natura politico-finanziaria prese dal Parlamento in merito al preventivo 2001 e considerata la situazione favorevole che caratterizza il mercato, all’inizio del 2001 il Consiglio federale ha deciso di mantenere invariato a 77 centesimi il chilogrammo il prezzo d’obiettivo del latte. Il prezzo effettivo alla produzione risulta comunque dalle trattative fra gli operatori del mercato È stato esteso il diritto al supplemento per il latte trasformato in formaggio; a partire dal 1o maggio 2001 anche il latte di pecora o di capra trasformato in formaggio ne beneficia Visti i mezzi finanziari disponibili si è proceduto alla riduzione delle aliquote degli aiuti all’interno del Paese e degli aiuti all’esportazione

■ Prospettiva

Conformemente al credito quadro 2000–2003, nel 2002 l’importo disponibile per il sostegno del prezzo del latte ammonta a 560,5 milioni di franchi Rispetto all’anno precedente i mezzi finanziari sono stati ridotti di 99 milioni di franchi È quindi probabile che anche nel 2002 si renderà necessaria una riduzione degli aiuti ed eventualmente dei supplementi

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 151 2

■■■■■■■■■■■■■■■■ 2.1.3 Produzione animale

Lo strumento principale per il sostegno della produzione di carne è costituito dai provvedimenti alla frontiera, mentre nel settore della produzione di uova dagli aiuti all’interno del Paese Soltanto il 2,9 per cento dei mezzi per il sostegno del mercato (economia lattiera, produzione animale nonché produzione vegetale, promozione dello smercio esclusa) va a beneficio del settore della produzione animale

1 Solo per il bestiame da allevamento e da reddito

Nell’anno oggetto del rapporto non si è proceduto ad alcuna azione di sgombero del mercato nei macelli Inoltre, per la carne suina non sono state effettuate azioni di vendita a prezzo ridotto né azioni d’immagazzinamento finanziate mediante contributi

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 152
Animale/Prodotto
Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■■■■ Sgombero del mercato sui mercati pubblici ■■■ Sgombero del mercato nei macelli ■■■■■ Azioni d’immagazzinamento ■■■ Azioni di vendita a prezzo ridotto ■■■ Esperimenti conformi alla pratica ■ Contributi per incentivare la riconversione ■ Contributi ai costi di raccolta e di cernita ■ Azioni di spezzatura e altri provvedimenti di commercializzazione ■ Contributi per la valorizzazione della lana di pecora ■ Contributi all’esportazione 1 ■■■■ Effettivi massimi ■■■■
Provvedimenti – 2000
Bovini Vitelli Suini Equini Ovini Caprini Pollame Uova
Fonte: UFAG

■ Mezzi finanziari – 2000

Per il 2000 la Confederazione aveva preventivato un importo di 49,1 milioni di franchi da destinare ai provvedimenti nel settore della produzione animale Il 60 per cento circa di questi mezzi finanziari proviene da aliquote di dazio a destinazione vincolata prelevate sulle importazioni di carne, uova e prodotti di uova, che confluiscono nel fondo per la carne e nella cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova Nel 2000, le uscite effettive sono state di 26,2 milioni di franchi Rispetto a quanto preventivato, sono stati risparmiati 22,9 milioni di franchi Ciò è riconducibile soprattutto alle restrizioni esistenti in materia di esportazione di bestiame da allevamento e da reddito Anche l’importo richiesto per la riconversione verso sistemi di detenzione delle ovaiole rispettosi degli animali è stato più esiguo, in quanto numerosi detentori di ovaiole avevano già ottenuto i contributi di riconversione nel triennio 1997–1999.

Ripartizione dei mezzi – 2000

Totale 26,2 mio. fr.

Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 4%

Contributi per l'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito 11%

Contributi a sostegno della produzione indigena di uova 35%

■ Bestiame da macello e carne: mandati di prestazioni

Mandato di prestazioni Proviande 28%

Contributi per azioni d'immagazzinamento e di vendita a prezzo ridotto per la carne bovina e di vitello 22%

Fonti: Conto dello Stato UFAG

Tutti i provvedimenti adottati nel settore del bestiame da macello e della carne vengono finanziati con i mezzi prelevati dal fondo per la carne Dal 1o gennaio 2000 Proviande fornisce prestazioni su incarico dell’UFAG

1 Classificazione neutrale della qualità sui mercati pubblici sorvegliati e nei macelli

Nell’anno oggetto del rapporto Proviande ha classificato la qualità degli animali macellati in 43 macelli con oltre 1'200 unità di macellazione annue (p es 1'200 vacche o 6'000 suini) La caratteristica di qualità degli animali delle specie bovina, equina ed ovina nonché dei capretti è la classe commerciale, una combinazione fra classe di muscolatura e classe di tessuto grasso. Essa viene determinata visualmente. Per la qualità degli animali della specie suina è determinante la quota di carne magra Essa viene misurata utilizzando apposite apparecchiature L’UFAG ha autorizzato l’impiego degli apparecchi denominati Fat-O-Meter, CSB-Ultra-Meater ed AUTOFOM nonché del calibro a corsoio Sui mercati pubblici sorvegliati Proviande ha determinato la classe commerciale di animali delle specie bovina ed ovina Il servizio di classificazione di Proviande comprende oltre 100 collaboratori, gran parte dei quali occupati a tempo parziale Affinché il compito impegnativo della classificazione potesse venir svolto con la massima competenza, nell’anno oggetto del rapporto Proviande ha intensificato gli sforzi nel campo della formazione e del perfezionamento professionali La classificazione neutrale della qualità consente di appurare la qualità dell’80 –90 per cento degli animali macellati nonché di tutti quelli presentati sui mercati pubblici sorvegliati.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 153 2
Tabella 28,
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2. Sorveglianza dei mercati pubblici e dell’andamento del mercato nei macelli nonché provvedimenti tesi a sgravare il mercato Nell’anno oggetto del rapporto Proviande, in collaborazione con organizzazioni contadine e/o servizi cantonali, ha organizzato i seguenti mercati: 992 per il bestiame grosso, 492 per i vitelli e 296 per gli ovini Essa ha attribuito ai titolari di quote di contingente doganale gli animali rimasti invenduti applicando i prezzi solitamente praticati sul mercato (sgombero del mercato) A causa dell’offerta più contenuta, il numero di attribuzioni ha subito un calo rispetto all’anno precedente Complessivamente sono stati assegnati 2'917 capi di bestiame grosso (-925) e 168 vitelli (-1'624) Sono pure stati assegnati 292 capi di bestiame ovino (pecore ed agnelli), mentre l’anno precedente non vi erano state assegnazioni.

Cifre inerenti ai mercati pubblici sorvegliati – 2000

Con un importo di 4,02 milioni di franchi, nei mesi di novembre e dicembre dell’anno oggetto del rapporto sono state immagazzinate 1'061 tonnellate di carne di animali da banco e da salumeria 1,47 milioni di franchi sono stati destinati ad azioni d’immagazzinamento, nel mese di maggio, di 328 tonnellate di carne di vitello Tali azioni sono state organizzate e controllate da Proviande.

3. Registrazione e controllo delle domande di quote di contingente doganale

A fine ottobre Proviande ha trasmesso all’UFAG circa 1'000 domande di quote di contingente doganale relative al 2001 registrate e controllate elettronicamente Sulla base di esse l’UFAG ha calcolato le quote di contingente doganale per le categorie di carne e di prodotti di carne, avvalendosi di una nuova applicazione informatica e con decisione del 28 novembre 2000 le ha notificate agli aventi diritto. Per la prima volta il calcolo è stato effettuato applicando i nuovi criteri per la determinazione della prestazione all’interno del Paese La principale innovazione ha riguardato il disciplinamento delle importazioni di carne di capra, di pecora e di agnello che prevede la fornitura di una prestazione all’interno del Paese prima dell’importazione

Con una modifica dell’ordinanza sulle epizoozie, il 20 dicembre 2000 il Consiglio federale ha decretato un divieto generale d’impiego di farine animali È pure stata vietata la somministrazione dei cosiddetti grassi d’estrazione risultanti dal processo di produzione delle farine animali Il divieto è entrato in vigore il 1o gennaio 2001 In certi casi la Confederazione ha partecipato in misura addirittura del 75 per cento alla copertura della maggior spesa legata all’incenerimento di tali prodotti.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 154
Caratteristica Unità Vitelli Bestiame Animali della grosso specie ovina Mercati pubblici sorvegliati Numero 492 992 296 Animali esportati Numero 52 261 79 108 65 935 Quota degli animali esportati rispetto alle macellazioni % 18 22 26 Animali assegnati (sgombero del mercato) Numero 168 2 917 292
Proviande
Fonte:
■ Provvedimenti contro l’ESB

■ Uova: provvedimenti a sostegno della produzione indigena

Il 14 febbraio 2001 il Consiglio federale ha deciso di stanziare 7 milioni di franchi per l’acquisto di carne bovina svizzera appena macellata da destinare all’aiuto alimentare all’estero Un importo di 2 milioni di franchi è stato approntato per il finanziamento di una campagna d’informazione sulla carne bovina svizzera. A fine marzo 2001, Proviande aveva ritirato dal mercato 713 tonnellate circa di carne bovina Il trasporto e la distribuzione della carne bovina nella Corea del Nord sono stati curati dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione

Il 28 febbraio 2001, il Consiglio federale ha deciso di istituire un ’unità di controllo sulla ESB, provvisoriamente per un periodo di sei anni (2001–2006), incaricata di coadiuvare i Cantoni nell’esecuzione Esso ha pure stanziato un importo di 1,1 milioni di franchi per il finanziamento di ulteriori ricerche in merito alle malattie provocate da prioni e alla loro trasmissibilità

Con decreto federale del 2 maggio 2001 il Consiglio federale ha stanziato 8,5 milioni di franchi per una seconda azione d’acquisto di almeno 700 tonnellate di carne bovina svizzera appena macellata da destinare all’aiuto alimentare all’estero I fondi rimanenti sono stati utilizzati per sostenere le azioni d’immagazzinamento di carne di vitello

Il 27 giugno 2001 il Consiglio federale ha stanziato 8 milioni di franchi per il finanziamento di ulteriori provvedimenti di sgravio del mercato La metà di tale importo è stata destinata alla terza azione di acquisto di 400 tonnellate di carne bovina 2 milioni di franchi sono previsti per il finanziamento di azioni di vendita a prezzo ridotto e di immagazzinamento in virtù dell’ordinanza sul bestiame da macello Il DFE è stato inoltre autorizzato ad impiegare i rimanenti 2 milioni di franchi per il sostegno di provvedimenti particolarmente efficaci in questo settore

Tutti i provvedimenti adottati nel settore delle uova sono finanziati con i mezzi della cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova alimentata dalle aliquote di dazio a destinazione vincolata Tale cassa è lo strumento creato per sostenere la produzione indigena da parte delle aziende contadine e per finanziare i provvedimenti di valorizzazione a favore delle uova svizzere

Già il 1o settembre 1996 il Consiglio federale aveva emanato due disposizioni transitorie applicabili fino alla fine del 2001

1 L’UFAG versa contributi ai costi di raccolta e di cernita per il ritiro di uova di consumo da produttori che precedentemente godevano della protezione citata Anche durante l’anno oggetto del rapporto, questi contributi – 3,9 milioni di franchi – sono serviti a sostenere i prezzi e lo smercio di 124,14 milioni di uova

2 Viene inoltre incentivata la riconversione verso la detenzione di galline ovaiole rispettosa degli animali (URA e/o SSRA). Oltre ai contributi URA e SSRA, i produttori di uova ricevono contributi volti a incentivare la riconversione Nel 2000, 340 aziende con un totale di 451'800 galline ovaiole hanno beneficiato di contributi di riconversione per un importo di 3,39 milioni di franchi La diminuzione di 2,45 milioni di franchi rispetto all’anno precedente è da ricondurre al fatto che nell’anno oggetto del rapporto numerose aziende, le quali avevano già beneficiato dei contributi di riconversione di durata limitata a tre anni, non ne hanno più avuto diritto

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 155 2

Oltre che per finanziare i provvedimenti transitori i fondi della cassa di compensazione dei prezzi possono venir utilizzati per sostenere le azioni di spezzatura e i provvedimenti di commercializzazione in caso di eccedenze stagionali di uova di gallina svizzere. L’obiettivo consiste nella stabilizzazione dei prezzi. Dopo aver sentito le cerchie interessate, nel 2000 l’UFAG ha stanziato un importo di 2,5 milioni di franchi per questi provvedimenti che hanno preso avvio dopo Pasqua e sono stati applicati fino alla fine di ottobre Passate le festività pasquali, la domanda di uova di consumo cala molto rapidamente, mentre l’offerta non riesce a diminuire, a breve termine, nella stessa proporzione 16,0 milioni di uova indigene in esubero sono state valorizzate o trasformate in prodotti di uova, 14,6 milioni di uova indigene sono state vendute a prezzo ridotto ai consumatori L’importo di 1,93 milioni di franchi destinato a tal fine ha in parte contribuito alla stabilità dei prezzi.

Ulteriori mezzi servono al cofinanziamento di esperimenti sul pollame conformi alla pratica nonché alla divulgazione dei rispettivi risultati nell’ambito della formazione e della consulenza Nel 2000, l’UFAG, l’IRAB e la Scuola di avicoltura di Zollikofen avevano concluso dei contratti per l’esecuzione di esperimenti che in parte si sono protratti fino al 2001 I risultati aggiornati vengono presentati in occasione di conferenze informative e sono pubblicati su riviste specializzate: un importante incentivo per il miglioramento dell’avicoltura. Nell’anno oggetto del rapporto l’importo prelevato dalla cassa di compensazione dei prezzi per il finanziamento di progetti di ricerca ammontava a 122'000 franchi

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 156
Nel settembre 1999 e nell’aprile 2000, l’UFAG ha messo all’asta il contingente doganale «animali della specie equina (riproduttori esclusi)» per importazioni da effettuare nel 2000 Ogni bando comprendeva 1'561 capi Gli aventi diritto a partecipare all’asta, ossia le persone fisiche e giuridiche nonché le comunità di persone con domicilio o sede sul territorio doganale svizzero, hanno inoltrato offerte per complessivi 8'236 capi Per il periodo di contingentamento 2000 l’UFAG ha attribuito quote di contingente doganale a 346 persone. Il ricavo della vendita all’asta a favore della cassa federale è stato di 1,3 milioni di franchi Cavalli da reddito e da sport: vendita all’asta di quote di contingente doganale

Il 21 settembre 2001 il Consiglio federale ha introdotto nuove disposizioni concernenti il mercato del pollame e del bestiame equino Secondo la decisione del Consiglio federale, nel settore dell’allevamento di pollame ovaiolo i pagamenti diretti per i SSRA e l’URA verranno aumentati di 100 franchi per UBG e la trasformazione di pollai esistenti o la costruzione di pollai conformi ai principi della detenzione rispettosa degli animali verranno sostenute, fino alla fine del 2006, con un contributo d’investimento di 600 franchi per UBG Anche i pagamenti diretti per l’URA previsti per polli da ingrasso e tacchini saranno aumentati di 100 franchi per UBG I contingenti doganali parziali delle uova da consumo e delle uova destinate alla trasformazione come pure quello di asini, muli e bardotti verranno assegnati secondo l’ordine d’entrata delle domande I contingenti doganali parziali «piccoli pony» e «cavalli per la pratica di sport, da reddito e per il tempo libero» sono stati riuniti in un unico contingente. Il Consiglio federale ha aumentato il contingente doganale parziale delle uova destinate alla trasformazione di 2'500 tonnellate Tale aumento va a scapito del contingente doganale parziale delle uova di consumo. Tutte le modifiche entrano in vigore il 1º gennaio 2002

La riduzione dei dazi sugli alimenti per animali contribuisce ad accrescere la competitività della produzione indigena di carne e di uova rispetto ai prodotti esteri

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 157 2
Prospettiva

2.1.4 Produzione vegetale

Nell’anno oggetto del rapporto è proseguita la concretizzazione dei principi della Politica agricola 2002 I cambiamenti intervenuti rispetto all’anno precedente hanno riguardato soprattutto il settore della campicoltura La principale innovazione è stata l’introduzione del contributo di superficie per i semi oleosi in sostituzione della garanzia limitata di prezzo e di ritiro Benché nel settore dello zucchero il passaggio dal contributo di trasformazione al mandato di prestazioni fosse già avvenuto per il raccolto 1999, il primo conteggio allestito in base al nuovo disciplinamento del mercato ha riguardato l’esercizio 2000 Nell’ambito delle colture speciali si segnalano soltanto adeguamenti di lieve entità.

Contributi

1 A dipendenza dello scopo di utilizzazione o della voce di tariffa non vi è imposizione doganale o vengono applicati dazi ridotti

2 Amministrazione e versamento dei contributi nel quadro di un mandato di prestazioni ad organizzazioni private

3 Non riguarda tutto il raccolto (compensazione del rendimento per stabilimenti di pressatura per l’estrazione di olio commestibile, contributi per impianti pilota e di dimostrazione per le MPR, somministrazione di patate fresche agli animali, essiccazione di patate, riserva di mercato per il concentrato di succo di frutta a granelli)

4 Soltanto per le patate

■■■■■■■■■■■■■■■■
Provvedimento Protezione alla frontiera 1 ■■■■■■■■ Garanzia limitata di prezzo e di ritiro ■ Contributi di trasformazione ■ 3 ■ 2 3 ■ 2 ■ 2 ■ 3
Provvedimenti – 2000
■■■ 2
di superficie specifici
■■ 2 4 ■
Contributi d’esportazione
Fonte:
C o l t u r a C e r e a l i p a n i f i c a b i l i C e r e a l i d a f o r a g g i o, l e g u m i n o s e a g r a n e l l i , p i a n t e d a f i b r a S e m i o l e o s i P a t a t e B a r b a b i e t o l e d a z u c c h e r o S e m e n t i F r u t t a V e r d u r a , f i o r i r e c i s i 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 158
UFAG

■ Mezzi finanziari – 2000

La metà dell’importo riservato al sostegno diretto del mercato nel settore della produzione vegetale è stata utilizzata per finanziare provvedimenti nei settori della trasformazione, della valorizzazione e della detenzione di scorte Oltre un terzo del sostegno del mercato è andato direttamente a beneficio dei produttori sotto forma di contributi di superficie I mezzi rimanenti sono stati impiegati per il sostegno delle esportazioni Con la Politica agricola 2002 un numero maggiore di compiti in materia d’esecuzione sono stati delegati ad organizzazioni private Nell’anno oggetto del rapporto il 45 per cento dei fondi federali è stato amministrato e versato nel quadro di mandati di prestazioni I principali mandati sono: il mandato di trasformazione agli zuccherifici e quello di valorizzazione a swisspatat

Ripartizione dei mezzi – 2000

Contributi all'esportazione

13%

Contributi alla valorizzazione e alla trasformazione 46%

Totale 152,8 mio fr Diversi 4%

Contributi di superficie 37%

Fonte: Conto dello Stato

Rispetto all’anno precedente le uscite per la produzione vegetale hanno subito un calo di 30 milioni di franchi Sia nel settore della valorizzazione della frutta sia in quello dei cereali da foraggio è stato risparmiato un importo di 20 milioni di franchi, nel primo caso per motivi riconducibili all’entità del raccolto e nel secondo a causa della riduzione dei contributi di superficie Nell’anno oggetto del rapporto sono invece aumentate di 14 milioni di franchi le uscite inerenti alle barbabietole da zucchero, poiché gli introiti doganali sulle importazioni di zucchero sono confluiti per la prima volta integralmente nella cassa generale della Confederazione e il vincolo della destinazione è stato soppresso Nell’esercizio 2000 è stato conteggiato il raccolto 1999 Fino al 2003 l’indennità per il mandato di trasformazione dello zucchero ammonta a 45 milioni di franchi l’anno Visti i prezzi estremamente bassi praticati sul mercato mondiale dello zucchero, gli zuccherifici hanno beneficiato di un’indennità supplementare di 1,8 milioni di franchi A partire dal raccolto 2001 gli zuccherifici hanno la possibilità di produrre zucchero biologico nel quadro del mandato di trasformazione. Il quantitativo è limitato a 2'000 tonnellate Tale innovazione comporterà un aumento dell’1 per cento del quantitativo massimo di zucchero indigeno

Nel quadro del conto 1999 è stata pagata soltanto la metà dell’indennità prevista per il mandato di trasformazione delle patate L’altra metà figura nelle uscite del 2000 L’indennità ammonta a 18 milioni di franchi l’anno Le ulteriori uscite a favore della valorizzazione di patate riguardano il mandato di trasformazione delle patate da semina e i contributi all’esportazione per i prodotti di patate.

Tabella 29, pagina A30 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 159 2

Distribuzione dei mezzi secondo le colture

1999 2000

Le minori uscite per i cereali sono riconducibili alla riduzione dei premi di coltivazione per i cereali da foraggio Per la prima volta i lupini figurano fra le leguminose a granelli aventi diritto al contributo di superficie Nell’anno oggetto del rapporto tale contributo è stato concesso a favore di 36 ettari

Nel 2000, sia le superfici di coltivazione sia i raccolti di colza e soia sono risultati inferiori alla media Ciò ha avuto una ripercussione diretta sulle uscite della Confederazione. Un importo di 27,1 milioni di franchi è stato versato ai produttori di semi oleosi sotto forma di contributi di superficie, mentre 1,4 milioni di franchi sono stati destinati alla compensazione del rendimento agli stabilimenti di pressatura

Nell’anno oggetto del rapporto i produttori di materie prime rinnovabili (MPR) hanno ottenuto contributi per un ammontare di 1,2 milioni di franchi. L’importo comprende il contributo di superficie per le piante da fibra di 2'000 franchi l’ettaro nonché i contributi di trasformazione per impianti pilota e di dimostrazione per i semi oleosi e per la produzione di etanolo dalla biomassa. Nel settore della produzione di etanolo sono stati versati contributi di esigua entità La riduzione delle uscite della Confederazione relative alle MPR è riconducibile soprattutto al fatto che la colza ha beneficiato del contributo di superficie per i semi oleosi e che nell’ambito del sostegno alle MPR rientravano unicamente i contributi di trasformazione

Uscite per la valorizzazione della frutta – 2000

Esportazione di ciliegie 5,6%

Valorizzazione indigena di frutta a granelli 6,9%

Altre 2,1% di cui sgravio del mercato (ciliegie e prugne) 1,3%

Esportazione di concentrato di succo di pera 11,3%

Esportazione di concentrato di succo di mela 70,1%

Esportazione di altra frutta a granelli 4,0%

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 160
m i o f r
Barbabietole da zucchero PatateCereali
0 45 50 40 35 30 25 20 15 10 5
Fonte: Conto dello Stato
L
eguminose a granelli Semi oleosi MPR Produzione di sementi
Fr
utticoltura
Viticoltura
Fonte: UFAG
Totale 19,3 mio. fr.

■ Ultimi preparativi per il nuovo disciplinamento del mercato cerealicolo

La Confederazione partecipa finanziariamente alla valorizzazione della frutta da sidro e ai provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo

All’inizio del 2000 dovevano essere esportate ancora 5'400 tonnellate di concentrato di succo di mela e di pera dei raccolti del 1998 e del 1999 Onde ridurre tali giacenze e per le 3'700 tonnellate di concentrato di succo di mela esportate già nel 1999, finanziate con i mezzi finanziari iscritti nel preventivo 2000, la Confederazione ha impiegato 15,7 milioni di franchi Un importo supplementare di 1,8 milioni di franchi è stato concesso dalla categoria quale misura di solidarietà Dalla valorizzazione delle 256'000 tonnellate di frutta da sidro del raccolto del 2000 sono risultate 18'500 tonnellate di concentrato di succo di frutta a granelli da destinare all’esportazione Siccome i mercati internazionali sono saturi a causa del buon raccolto del 2000, negli ultimi mesi dell’anno oggetto del rapporto è stato praticamente impossibile ridurre le giacenze Per i provvedimenti di sgravio del mercato concernenti le ciliegie e le prugne e per i contributi all’esportazione delle ciliegie sono stati spesi 1,3 milioni di franchi.

Colture campicole

Per quanto concerne il settore campicolo i provvedimenti della Politica agricola 2002 sono stati ulteriormente consolidati per le barbabietole da zucchero e le patate, ne sono stati introdotti dei nuovi per i semi oleosi e le MPR e sono in corso di preparazione provvedimenti specifici per i cereali.

Per il raccolto del 2000 è stata applicata per l’ultima volta la garanzia limitata di prezzo e di ritiro Il quantitativo garantito di 382'200 tonnellate è stato venduto dalla Confederazione ai mugnai a prezzo di costo I cereali panificabili restanti sono stati declassati e venduti all’asta come alimenti per animali. I produttori hanno coperto i costi del declassamento con un contributo di valorizzazione di 6 85 franchi il quintale

In vista della liberalizzazione, rispetto all’anno precedente i prezzi alla produzione erano stati ridotti di 7 franchi il quintale; per il frumento della classe I erano stati fissati a 75 franchi il quintale Contemporaneamente a ciò era stato ridotto anche il premio di coltivazione per i cereali da foraggio che passava da 770 a 400 franchi l’ettaro Con effetto a partire dal raccolto 2001 tali premi sono stati stralciati È così stata mantenuta anche durante la fase transitoria la competitività sul piano economico della coltivazione di cereali panificabili rispetto a quella dei cereali da foraggio I contributi di superficie per le leguminose a granelli sono rimasti invariati È quindi aumentata l’attrattiva, sul piano economico-aziendale, dei piselli proteici, delle favette e dei lupini rispetto ai cereali

Affinché i produttori svizzeri di carne e di uova possano mantenere le loro quote di mercato anche in un contesto caratterizzato da una concorrenza vieppiù agguerrita, con effetto al 1o luglio 2001 il prezzo soglia dell’orzo (cereale da foraggio) è stato ridotto di 5 franchi a 46 franchi il quintale Anche il prezzo soglia degli alimenti proteici per animali è stato ridotto Onde compensare la parte di prestazioni di interesse collettivo fornite nel settore campicolo, che in seguito alla riduzione dei prezzi soglia e alla liberalizzazione del mercato cerealicolo non viene più indennizzata attraverso il prezzo, è stato introdotto un contributo supplementare di 400 franchi l’ettaro per la superficie coltiva aperta e per le colture perenni.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 161 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

■ Prime esperienze

Per la prima volta i produttori hanno potuto richiedere il contributo di superficie di 1'500 franchi per ettaro messo a colza, soia, girasole o canapa Nel settore dei semi oleosi il prezzo del mercato indigeno è subentrato ai prezzi garantiti Onde creare condizioni ottimali per l’avvio del nuovo disciplinamento del mercato, la Confederazione ha destinato 2'600 tonnellate di olio di colza all’aiuto alimentare La liquidazione del vecchio disciplinamento del mercato è stata portata a termine alla fine del primo semestre 2001 in concomitanza con la revisione finale dei conteggi inerenti alla colza

La compensazione del rendimento per gli stabilimenti di pressatura è un contributo di trasformazione e si fonda sul prezzo dei semi oleosi indigeni, destinati all’estrazione di olio commestibile, lavorati presso gli stabilimenti di pressatura Florin AG di Muttenz e Oleificio SABO di Manno. Attraverso questo contributo s’intende compensare finanziariamente il minor rendimento degli stabilimenti di pressatura rispetto a quelli d’estrazione Ciò consente di porre sullo stesso piano i semi oleosi indigeni e quelli esteri, visto che anche all’atto dell’importazione vengono prelevati dazi differenziati a dipendenza dello scopo al quale sono destinati i semi oleosi Le aliquote di compensazione del rendimento variano da 5 90 franchi il quintale (livello minimo per la soia) a 9 15 franchi il quintale (livello massimo per il girasole) L’aliquota dipende dall’aliquota di dazio applicata agli alimenti per animali che nel quadro del sistema del prezzo soglia viene adeguata periodicamente ai prezzi praticati sul mercato mondiale. Nel novembre 2000, è stato chiuso lo stabilimento d’estrazione della ditta Lipton-Sais, che trasformava due terzi del volume indigeno di produzione Con la scomparsa del processo di estrazione dalla Svizzera la compensazione del rendimento non ha più alcuna ragione di esistere

Gli operatori del mercato hanno assunto il compito di coordinare il mercato dei semi oleosi nel quadro dell’organizzazione di categoria swiss granum Ogni anno produttori e oleifici concludono un nuovo accordo.

Per la prima volta gli impianti pilota e di dimostrazione che lavorano i semi oleosi per scopi tecnici hanno beneficiato di un contributo di trasformazione di 30 franchi il quintale Questi impianti sono dediti in primo luogo alla trasformazione dell’olio di colza in biodiesel e in lubrificanti facilmente biodegradabili utilizzati soprattutto in cicli aperti (p es catene di motoseghe) Dal 2001, il contributo ammonta a 20 franchi il quintale

A partire dal raccolto 2001 ai produttori di zucche per l’estrazione di olio viene versato un contributo di superficie pari a quello previsto per i semi oleosi In tal modo viene incentivata la produzione di semi di zucca. Le zucche destinate ad essere consumate come ortaggi e quelle ornamentali non danno diritto ai contributi

Il Consiglio federale ha pure deciso di sostenere l’approvvigionamento permanente del mercato con olio di colza indigeno attraverso la cosiddetta compensazione del raccolto di colza In caso di raccolti scarsi la colza, di cui era originariamente previsto l’impiego come MPR, può essere destinata all’estrazione di olio commestibile Gli impianti pilota e di dimostrazione disposti a cambiare indirizzo di produzione, possono chiedere il contributo di trasformazione per il quantitativo corrispondente di semi di colza importati, al massimo tuttavia 3'000 tonnellate per impianto e per raccolto

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 162
in relazione al nuovo disciplinamento del mercato dei semi oleosi

Nella sessione primaverile 2000, il Parlamento ha approvato la legge federale del 24 marzo 2000 concernente l’abrogazione della legge sui cereali L’abrogazione è effettiva dal 1o luglio 2001 Dal raccolto del 2001 la Confederazione non interviene più sul mercato dei cereali panificabili. Sono venuti meno gli obblighi in materia di fornitura e di ritiro così come i prezzi di base garantiti I cereali panificabili e da foraggio costituiscono un unico mercato È essenzialmente la qualità che determina in quale ambito e a quale prezzo vengono venduti i cereali Con il mercato cerealicolo unico viene a cadere la funzione compensativa dei premi di coltivazione per i cereali da foraggio Nel settore della produzione cerealicola la protezione alla frontiera ha acquisito un’importanza maggiore Se il raccolto non supera il fabbisogno indigeno, il livello dei prezzi è determinato dai prezzi sul mercato mondiale più i dazi doganali Il 1o luglio 2001 si è proceduto all’adeguamento delle norme sull’importazione di cereali.

L’UFAG ripartisce il contingente doganale dei cereali panificabili (70'000 t) nel quadro di una vendita all’asta. Soltanto coloro ai quali è stata attribuita una quota di contingente doganale sono autorizzati ad importare cereali panificabili all’aliquota di dazio del contingente Per l’85 per cento dei cereali indigeni è stato soppresso l’obbligo del ritiro

Anche in futuro il contingente doganale del grano duro, che ammonta a 110'000 tonnellate, non verrà amministrato Nel settore della panificazione è stato soppresso l’obbligo di ritiro di cereali panificabili indigeni in caso di utilizzazione di farina di grano duro importata. La lavorazione e l’utilizzazione del grano duro sono disciplinate dalla legge sulle dogane Il grano duro può essere ritirato o importato a dazio preferenziale soltanto se l’acquirente si impegna nei confronti dell’Amministrazione federale delle dogane a rispettare i rendimenti minimi e gli scopi di utilizzazione prescritti Il grano duro importato dev’essere trasformato nella misura di almeno il 64 per cento in prodotti della molitura, i quali vanno utilizzati come semolino per l’alimentazione umana o come friscello per la fabbricazione della pasta Il friscello dev’essere trasformato in pasta nella misura di almeno il 96 per cento In caso di mancato raggiungimento dei rendimenti citati, sulla differenza rispetto al rendimento minimo va pagata l’aliquota di dazio fuori contingente (ADFC) applicabile al momento in cui è sorta l’obbligazione doganale Attualmente essa ammonta a 74 franchi il quintale Se i rendimenti non vengono raggiunti per motivi qualitativi, dev’essere versata l’aliquota applicabile sulla farina da foraggio che ammonta attualmente a 27 franchi il quintale Controllo e incasso sono di competenza dell’Amministrazione federale delle dogane I prodotti della molitura con un rendimento superiore al limite minimo del 64 per cento non soggiacciono ad alcuna condizione supplementare e possono essere utilizzati sia nel settore della panificazione sia in quello foraggero.

La gestione delle scorte obbligatorie di grano duro e grano tenero non rientra più nelle competenze dell’UFAG in quanto è stata affidata all’Ufficio federale dell’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) Sulla base dei cambiamenti intervenuti sul mercato cerealicolo, le scorte obbligatorie di cereali vanno tenute in conformità del rapporto sulle scorte obbligatorie 1999 In particolare è stato ridotto il numero di detentori di scorte

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 163
■ Il nuovo disciplinamento del mercato cerealicolo

■ Prospettiva: mandato di prestazioni per i semi oleosi

La liberalizzazione del disciplinamento del mercato dei semi oleosi ha mostrato che sul mercato indigeno vi sono notevoli differenze fra i prezzi dei diversi semi oleosi Queste differenze di prezzo sono riconducibili ai dazi doganali differenziati a dipendenza dello scopo di utilizzazione e ai diversi rendimenti dei semi oleosi. Le differenze di prezzo determinano l’attrattiva di una coltura In particolare si segnala un notevole calo dell’interesse nei confronti della coltivazione di soia per l’estrazione di olio commestibile a causa del prezzo basso spuntato sul mercato e della perdita d’immagine dovuta alla problematica degli OGM

Prezzi all'importazione per i semi oleosi – 2000 (non lavorati)

foraggio 100 80 60 40 20

Soia per l'estrazione di olio da foraggio 0

Colza per l'estrazione di olio commestibile

Soia per l'estrazione di olio commestibile f r / q Fonti: DGD, UFAG Prezzo franco frontiera Prezzo all'importazione

Viste le condizioni che caratterizzano il mercato, all’atto della determinazione dei contributi vanno ponderati gli obiettivi in materia di approvvigionamento e di politica dei redditi. Va chiarito in quale misura il sostegno del mercato dei semi oleosi debba essere differenziato secondo le colture e gli scopi di utilizzazione

Il 21 settembre 2001 il Consiglio federale ha deciso che a partire dal 2002 la ripartizione dei contributi di trasformazione sarà di competenza dell’organizzazione di categoria swiss granum Ciò dovrebbe consentire di raggiungere il consenso in merito all’impiego dei mezzi finanziari federali I contributi per i semi oleosi concessi finora agli oleifici (compensazione del rendimento) e agli impianti pilota e di dimostrazione verranno integrati in questo mandato di prestazioni Il sostegno di base ai semi oleosi avrà luogo anche in futuro attraverso un contributo di superficie uniforme

Il contributo di superficie per le leguminose a granelli, i piselli proteici, le favette e i lupini passerà da 1'260 a 1'500 franchi l’ettaro, allineandosi a quello previsto per i semi oleosi L’aumento del contributo di superficie per le leguminose a granelli e la convenzione di prestazione sui semi oleosi contribuiscono a migliorare le condizioni quadro per la produzione, sul piano indigeno, di alimenti proteici per animali

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Colza come MPR
Girasole per l'estrazione di olio commestibile Soia da

■ Frutta e verdura: la protezione alla frontiera quale elemento fondamentale del disciplinamento del mercato

Colture speciali

Eccezion fatta per i provvedimenti applicati in vista della concretizzazione dell’ultima delle sei fasi di riduzione del sostegno conformemente agli impegni assunti nel quadro del GATT/OMC per l’accesso al mercato, l’anno oggetto del rapporto non ha riservato sorprese La protezione alla frontiera rimane il principale provvedimento di natura economica per promuovere lo smercio di frutta e verdura fresche indigene Nei periodi caratterizzati da un ’offerta di prodotti svizzeri esigua o nulla sarà possibile anche in futuro effettuare importazioni ad aliquota bassa (aliquota di dazio del contingente, ADC) Al di fuori di tali periodi le importazioni vengono regolate nel quadro del contingente doganale in funzione dell’offerta di prodotti indigeni di qualità comparabile In tal modo le importazioni integrano la produzione svizzera secondo le esigenze effettive del mercato Se la produzione svizzera copre il fabbisogno non vengono liberate parti del contingente doganale In questo periodo di autoapprovvigionamento garantito è possibile effettuare importazioni a un ’aliquota di dazio compresa fra l’ADFC e l’ADC.

L’introduzione, il 1o luglio 1999, dell’aliquota d’imposizione unica per le bevande contenenti alcool di distillazione svizzere ed estere di 29 franchi il litro di alcol puro ha determinato un inasprimento della concorrenza per gli offerenti indigeni di frutta da distillare. Si valuta che circa 15'000 tonnellate di equivalenti in frutta siano state importate sotto forma di frutta da distillare, mosto da distillare e bevande contenenti alcool di distillazione A tal proposito si osserva che i dazi prelevati sulle importazioni di mosto da distillare e di bevande contenenti alcool di distillazione sono esigui sull’intero arco dell’anno Parallelamente a questa evoluzione vi è stato un calo dei prezzi alla produzione della frutta da distillare

■ Vitivinicoltura: meno mezzi per la promozione dello smercio

I provvedimenti nel settore vitivinicolo sono finalizzati a promuovere lo smercio all’estero, a conservare la viticoltura su terreni declivi e terrazzati, a migliorare la qualità tramite la limitazione quantitativa e l’introduzione di requisiti minimi nonché a garantire un controllo adeguato.

Nel 2000, il contingente per l’importazione di vino bianco è stato utilizzato nella misura del 92,5 per cento Com’era già stato il caso l’anno precedente, la percentuale di vini in bottiglia è aumentata raggiungendo quota 51,5 per cento È probabile che l’introduzione, il 1o gennaio 2001, di un unico contingente per il vino rosso e quello bianco e la prevista nuova attribuzione in funzione dell’ordine d’entrata delle domande siano state all’origine del fatto che a fine anno erano stati importati soltanto i quantitativi effettivamente necessari.

Il contingente di vino rosso è stato utilizzato nella misura del 94 per cento Rispetto all’anno precedente vi è stato un calo delle importazioni di 50'000 ettolitri circa. Anche in questa categoria la quota di vino in bottiglia ha registrato un incremento fissandosi al 34,4 per cento Oltre al vino rosso e bianco sono stati importati vini spumanti, dolci e destinati alla trasformazione

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■ Prospettiva

A favore dell’economia vitivinicola sono stati concessi contributi per un importo di 5,7 milioni di franchi di cui oltre 1 milione per il controllo della vendemmia e 4,6 milioni per la promozione dello smercio all’estero (pubblicità e pubbliche relazioni) Rispetto all’anno precedente vi è stato un calo di 1,5 milioni di franchi a causa soprattutto della riduzione dei contributi per la promozione dello smercio (60 per cento delle spese computabili)

Nel settore della frutta da sidro i contributi all’esportazione necessari per smerciare le eccedenze del raccolto del 2000 superano di oltre il doppio i mezzi finanziari preventivati per il 2001 che corrispondono al limite massimo annuo conformemente agli impegni assunti dal nostro Paese a livello di GATT/OMC. Le misure di solidarietà per la valorizzazione del raccolto del 2000 non bastano a colmare le lacune finanziarie È quindi indispensabile riportare una parte delle esportazioni sul 2002 Anche se in base alle stime il raccolto di frutta da sidro nel 2001 dovrebbe ammontare a due terzi circa della media degli scorsi quattro anni, occorre valutare con urgenza i provvedimenti a favore di questo settore

L’introduzione, il 1o gennaio 2001, del contingente unico per il vino bianco e il vino rosso nonché l’attribuzione secondo il sistema dell’ordine d’entrata delle domande potrebbero determinare un incremento delle importazioni di vino bianco Benché le cifre del primo semestre del 2001 confermino questa tendenza, vanno interpretate con la dovuta cautela. Siccome le importazioni di vino rosso sono in lieve calo, il volume totale d’importazione di questo periodo è leggermente superiore a quello dell’anno precedente

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■ Valutazione della definizione di SPM

2.1.5 Valutazione dei provvedimenti

L’articolo 187 capoverso 13 LAgr prescrive la valutazione dei principali provvedimenti adottati nel settore della produzione e dello smercio. L’UFAG ha commissionato diversi studi, onde appurare l’efficacia dei singoli provvedimenti o strumenti Nelle pagine seguenti vengono presentati in modo succinto i risultati degli studi già conclusi Si tratta di studi concernenti la promozione dello smercio, il contingentamento lattiero, il sostegno del mercato e l’accesso al mercato

Studi concernenti la promozione dello smercio

La promozione dello smercio è un elemento importante della nuova politica agricola L’importo disponibile annualmente per il finanziamento dei provvedimenti adottati in questo settore ammonta a 60 milioni di franchi. Conformemente all’articolo 12 capoverso 4 LAgr, il Consiglio federale determina i criteri per la ripartizione dei mezzi finanziari La rispettiva procedura è definita nell’ordinanza sulla promozione dello smercio In essa i prodotti agricoli sono classificati in ambiti, per quanto possibile indipendenti, denominati settori di prodotti di mercato (SPM) Mediante l’analisi del portafoglio ne viene appurata e illustrata l’attrattiva dal profilo dell’investimento. Questi risultati fungono da base per il calcolo dell’importo massimo degli aiuti finanziari per SPM

Alla fine del 2000 l’UFAG ha commissionato due studi (Bösch, Kuster nonché König, Senti) nell’ambito dei quali doveva venir valutato, in modo indipendente, il metodo di ripartizione dei mezzi finanziari In particolare si è cercato di dare una risposta ai seguenti interrogativi:

– Nella formazione dei SPM sono stati applicati criteri adeguati?

– L’attuale analisi del portafoglio è un metodo adeguato per stabilire l’attrattiva dell’investimento?

– È opportuno attribuire i mezzi disponibili ai singoli SPM applicando la soglia di efficacia?

La formazione di SPM indipendenti è un elemento del metodo applicato nell’ambito della promozione dello smercio per ripartire i mezzi finanziari Soltanto in tal modo i fondi possono venir distribuiti secondo il potenziale di successo Eccezion fatta per il formaggio, gli attuali SPM sono definiti per genere (latte, carne, cereali, eccetera) Gli autori degli studi sono giunti alla conclusione che la modalità di formazione dei SPM è, per principio, adeguata

König e Senti raccomandano di strutturare i SPM in modo più articolato. Il SPM «carne», ad esempio, dovrebbe essere composto dei gruppi «carne di manzo», «carne di vitello», «carne di maiale» e «carne di pollame» Gli autori di questo studio ritengono che una definizione troppo vaga dei SPM comporti il raggruppamento di prodotti che, considerati individualmente, si posizionerebbero in modo molto diverso sul mercato. Ciò determina un impiego meno efficiente dei mezzi finanziari.

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Bösch e Kuster ritengono che sia possibile migliorare la struttura dei SPM, sostituendo l’attuale approccio riferito all’impresa con uno che metta in evidenza la categoria L’approccio che pone l’accento sulla categoria consentirebbe di tenere in considerazione il contesto entro il quale si sviluppa un’impresa. Attualmente viene considerata la singola impresa – all’interno della categoria la quale elabora una politica commerciale o di marketing che successivamente viene trasposta sulla struttura di un intero SPM A sostegno della loro proposta Bösch e Kuster affermano che il nuovo approccio consentirebbe, tra l’altro, di tenere maggiormente in considerazione i vantaggi di cui gode la Svizzera dal profilo della competitività

In entrambi gli studi, il metodo applicato per l’analisi del portafoglio è considerato adeguato Mediante l’analisi del portafoglio vengono valutate, con l’ausilio di indicatori, l’attrattiva dei diversi mercati parziali per i prodotti agricoli e la competitività dei prodotti agricoli svizzeri su questi mercati parziali. Dalla combinazione dei due risultati è possibile dedurre su quali prodotti è opportuno puntare, investendo i mezzi finanziari previsti per il sostegno dello smercio

Secondo quanto emerge dagli studi, la qualità dell’analisi del portafoglio dipende dalla base di dati utilizzata – i cosiddetti indicatori – ossia dal tipo di dati e dalla scelta dei settori che li originano Anche il trasferimento di tali dati su una scala adeguata influisce considerevolmente sulla qualità dell’analisi

Il raggruppamento di dati implica la creazione di nuove categorie Questo processo comporta inevitabilmente la perdita d’informazioni nonché un livellamento dei dati Se i valori «volume di mercato» e «crescita di mercato», ad esempio, vengono raggruppati nella categoria «importanza del SPM» la scala presenta un nuovo valore Lo svantaggio dei cosiddetti portafogli con indicatori multipli è noto. Nello studio Senti, König si osserva che i risultati dell’analisi illustrano correttamente la sequenza dei SPM, ma riproducono le differenze in modo distorto Si raccomanda quindi di rinunciare alla formazione di categorie e di mantenere tutte le informazioni fino al termine dei calcoli

I valori degli indicatori scelti scaturiscono dall’analisi di statistiche, da opinioni di esperti e, in un caso specifico, da un sondaggio L’opinione degli esperti è considerata poco esaustiva in quanto le indicazioni sono poco differenziate ed esercitano un’influenza eccessiva sulla dimensione parziale «crescita di mercato» Per la scelta degli indicatori König e Senti raccomandano di tenere maggiormente in considerazione la concorrenza all’importazione e le possibilità d’esportazione. Bösch e Kuster propongono di accrescere l’affidabilità dell’analisi definendo chiaramente quanto deve figurare sui due assi

All’interno dell’impresa l’analisi del portafoglio serve pure per escludere i SPM non attrattivi e per introdurne dei nuovi Ciò non è il caso del portafoglio dell’UFAG Esso è infatti suddiviso in due ambiti (classi di promozione) In entrambi gli studi si osserva che ciò rende più difficile stabilire l’attrattiva anche a causa del fatto che l’assegnazione dei fondi a ciascun ambito del portafoglio è dettata da considerazioni di natura politica Si raccomanda pertanto di rinunciare alle classi di promozione e di distribuire i mezzi finanziari sulla base dell’apprezzamento effettivo

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■ Valutazione dell’analisi del portafoglio

■ Valutazione dell’adeguatezza della soglia d’efficacia minima

Gli strumenti della comunicazione di marketing sono efficaci, se il gruppo d’obiettivo recepisce il messaggio e se ciò determina un comportamento mirato Questa reazione si verifica a partire da una particolare intensità con cui vengono impiegati gli strumenti. Il raggiungimento della soglia d’efficacia minima dipende essenzialmente dagli strumenti impiegati e dai mezzi finanziari disponibili Il metodo applicato attualmente prevede che in una prima fase venga assegnato ai SPM il 50 per cento dei fondi necessari per raggiungere la soglia d’efficacia

In entrambi gli studi l’applicazione della soglia d’efficacia minima per la ripartizione degli aiuti finanziari fra i SPM è ritenuta inadeguata In particolare si sottolinea il fatto che la soglia d’efficacia minima ha un ruolo troppo dominante nella distribuzione dei fondi. Inoltre, la soglia d’efficacia minima dipende da numerose componenti. Dal profilo metodologico la valutazione a livello dei SPM attuali è problematica e non dà risultati attendibili Nel marketing questo strumento viene impiegato sul piano del marketing-mix (pianificazione dell’impiego di strumenti come pubblicità, promozione delle vendite, ecc ) e non a livello strategico

Nell’attuale modello di calcolo quasi la metà dei fondi viene ripartita in funzione della soglia d’efficacia minima L’attrattiva dell’investimento stabilita mediante l’analisi del portafoglio ne risulta relativizzata. Ne consegue che la distribuzione dei mezzi finanziari in base all’attrattiva dell’investimento è ritenuta poco opportuna e ne viene messa in dubbio la funzione quale criterio per stabilire l’efficienza dell’impiego dei fondi

■ Conseguenze

Dagli studi emerge che il metodo scelto è, per principio, adatto al fine della pianificazione strategica della promozione dello smercio Si riscontrano punti deboli laddove ci si discosta dal metodo, in particolare se si applica, in via suppletiva, una soglia d’efficacia minima. Per perfezionare l’analisi del portafoglio sono quindi necessari ulteriori lavori Questa rilevazione funge da base a tal fine

Si prevede di rivedere l’analisi del portafoglio a scadenza regolare. L’attrattiva dell’investimento dovrebbe venir appurata almeno ogni quattro anni sulla base di questa analisi Se ciò comporta la formazione di nuovi SPM o un nuovo apprezzamento, è molto probabile che venga rivista la distribuzione dei mezzi finanziari riservati alla promozione dello smercio

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■ Analisi degli obiettivi

Studio concernente il contingentamento lattiero

L’introduzione della PA 2002 ha comportato, in Svizzera, una ridefinizione dei disciplinamenti del mercato e del sostegno finanziario. L’imminente applicazione degli accordi bilaterali fra Svizzera ed UE determinerà ulteriori cambiamenti in ambito agricolo Ciò riguarda soprattutto l’economia lattiera svizzera visto che cinque anni dopo l’entrata in vigore degli accordi verrà instaurato il libero commercio del formaggio fra Svizzera ed UE Visto il contesto si deve pure stabilire come gestire, in futuro, i quantitativi di latte prodotti in Svizzera Il dibattito ruota soprattutto attorno al contingentamento lattiero introdotto nel 1977 A questo riguardo è doveroso tenere in considerazione le decisioni dell’UE di valutare, nel 2003, il proprio sistema delle quote latte ed eventualmente di sopprimerlo dopo il 2006.

Nel 1999 l’UFAG ha incaricato l’Istituto di Economia Agraria del PFZ (Prof B Lehmann) di esaminare alcune questioni specifiche inerenti al contingentamento lattiero. I risultati di uno studio preliminare erano già stati presentati nel primo Rapporto agricolo Di seguito sono riportati i risultati salienti dello studio principale

Nel quadro dello studio principale si è analizzato quali conseguenze avrebbero un ’eventuale soppressione del contingentamento lattiero nonché i cambiamenti, prevedibili, delle condizioni quadro economiche in cui opera l’agricoltura svizzera sul grado di raggiungimento degli obiettivi della politica agricola (analisi dell’effettività) e sull’efficienza della gestione dei quantitativi di latte. Sono inoltre state formulate proposte per disciplinare la gestione dei quantitativi di latte dopo un ’eventuale soppressione dell’attuale sistema del contingentamento lattiero (norme transitorie comprese)

Per effettuare l’analisi dell’effettività è indispensabile esaminare ed operazionalizzare gli obiettivi della politica agricola svizzera che sono in relazione con il contingentamento lattiero. Dall’analisi degli obiettivi sono emersi i quattro gruppi di obiettivi rilevanti seguenti: obiettivi inerenti alla competitività, obiettivi socio-individuali, obiettivi socio-pianificatori ed obiettivi ecologico-etici Per stabilire in quale misura un ’ eventuale soppressione del contingentamento lattiero inciderebbe sul grado di raggiungimento degli obiettivi, i singoli gruppi sono stati suddivisi in obiettivi parziali ai quali sono stati attribuiti degli indicatori Gli obiettivi parziali e gli indicatori sono illustrati dettagliatamente nello studio

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■ Variazione della domanda di latte come materia prima

L’attesa variazione della domanda di latte come materia prima assume un determinato significato soltanto se al momento di un ’eventuale soppressione del contingentamento lattiero dovessero vigere nuove condizioni quadro per la valorizzazione del latte sul piano indigeno. Questa nuova situazione del mercato va considerata per determinare l’effettività e l’efficienza Si parte dal presupposto che le variazioni della domanda saranno provocate prevalentemente dall’applicazione degli accordi bilaterali con l’UE e dalla riduzione, in Svizzera, del sostegno del prezzo del latte Queste nuove condizioni quadro saranno già pienamente efficaci al momento della soppressione del contingentamento lattiero (scadenza prevista: cinque anni dopo l’entrata in vigore degli accordi bilaterali) Nel quadro di 18 sondaggi effettuati presso importanti ditte attive nel settore della trasformazione del latte è stato appurato il quantitativo di latte, come materia prima, che può essere smerciato sulla base delle nuove condizioni quadro e il rispettivo prezzo di acquisto (a livello di produttore) Il sondaggio ha coinvolto pure 12 esperti del commercio al minuto, delle organizzazioni di categoria e di quelle preposte alle diverse varietà di formaggio.

Le ditte interpellate partono dal presupposto che con le nuove condizioni quadro il prezzo della materia prima rientrerà in una fascia di 62–65 centesimi il chilogrammo di latte crudo Secondo tali ditte la maggiore domanda potrebbe ammontare a 448'000 tonnellate di latte crudo (+14% rispetto al quantitativo di latte trasformato nel 2000, di cui 29% in Svizzera e 71% nel commercio d’esportazione)

■ Analisi sulla base di tre varianti

Situazione iniziale con contingentamento lattiero «cCL2000»: la situazione attuale è illustrata mediante la modellizzazione di dieci tipi di azienda rappresentativi Dall’estrapolazione dei risultati della modellizzazione scaturisce un quantitativo di latte di 2,9 milioni di tonnellate a un prezzo di 80 centesimi il chilogrammo (con strutture aziendali date)

Variante di riferimento plausibile «cCLR»: questa variante prevede il mantenimento del contingentamento lattiero Il prezzo del latte scende a 65 centesimi il chilogrammo Si tratta di una stima del prezzo nonché dei parametri economici e tecnici in caso di mantenimento del contingentamento lattiero, tenendo tuttavia in considerazione l’imminente riduzione del sostegno e l’apertura del mercato del formaggio nei confronti dell’UE

Variante senza contingentamento lattiero «sCL»: in questo caso è prevista la produzione di 3,8 milioni di tonnellate di latte. Tale quantitativo viene prodotto a 60–63 centesimi il chilogrammo (in presenza di strutture aziendali ottimizzate a lungo termine) Il prezzo viene differenziato in base ai diversi costi di raccolta e di trasporto (60 ct. nella regione di montagna, 61 ct. nella zona collinare e 63 ct. nella regione di pianura) Questa variante rientra in un ambito in cui i prezzi sono molto elastici e vi è da attendersi un equilibrio di mercato (prezzi e quantitativi)

Se le variazioni vengono modellizzate per regione, in quella di pianura la produzione aumenta di circa 0,8 milioni di tonnellate (+74%), nella zona collinare di circa 0,3 milioni di tonnellate (+30%), mentre nella regione di montagna diminuisce di 0,2 milioni di tonnellate (-18%).

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■ Analisi del raggiungimento degli obiettivi

Nell’analisi volta a stabilire in quale misura vengono raggiunti gli obiettivi le varianti suindicate sono valutate in base agli scarti rispetto ai valori degli indicatori impiegati per operazionalizzare i gruppi di obiettivi In tal modo è possibile appurare se l’applicazione di una determinata variante consenta o meno di raggiungere gli obiettivi.

Dal confronto fra la variante «sCL» e quella denominata «cCL2000», che corrisponde alla situazione attuale, scaturiscono i cambiamenti che subentrerebbero in caso di soppressione del contingentamento lattiero È possibile constatare quanto segue:

La variante «sCL» comporta un lieve miglioramento della competitività dell’agricoltura rispetto alla situazione iniziale «cCL2000» Aumenta il quantitativo di latte prodotto. Cresce pure la varietà di latticini e migliora la qualità del latte. Si registra invece un calo esiguo del prodotto marginale e del reddito aziendale

In ambito socio-individuale la variante «sCL» comporta un lieve peggioramento rispetto alla situazione attuale Vi è una diminuzione di lieve entità del reddito agricolo, in quanto la soppressione del contingentamento lattiero comporta, per le aziende agricole, costi di adeguamento più elevati

– Anche in ambito socio-pianificatorio il grado di raggiungimento degli obiettivi è leggermente inferiore rispetto alla situazione attuale A una collaborazione più intensa all’interno del primario si contrappone una perdita in termini di cultura e tradizioni contadine.

– Dal profilo ecologico-etico la soppressione del contingentamento ha effetti più positivi rispetto alla situazione attuale Benché la quota di superfici estensive diminuisca e la densità di animali aumenti, vi è una riduzione della superficie coltiva aperta e un aumento della quota di sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA)

Dal confronto fra la variante «sCL» e la variante di riferimento plausibile «cCLR» emerge quanto segue:

Dal profilo della competitività la variante senza contingentamento consente di raggiungere meglio gli obiettivi che non quella che prevede il mantenimento delle quote di produzione

– In ambito socio-individuale la variante senza contingentamento è caratterizzata da un grado di raggiungimento degli obiettivi più elevato rispetto alla variante «cCLR». Nella variante di riferimento plausibile la riduzione del prezzo del latte da 80 a 65 centesimi non può essere pienamente compensata mediante un aumento del quantitativo per azienda. Ne consegue che in caso di soppressione del contingentamento il reddito è più elevato di quello realizzato nel quadro della variante di riferimento Soltanto i costi di adeguamento risultano maggiori in caso di soppressione del contingentamento rispetto alla variante «cCLR» A questo proposito va tuttavia osservato che anche se venisse mantenuto il contingentamento, a lungo termine i costi dell’adeguamento strutturale sarebbero destinati ad aumentare.

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■ Analisi dell’efficienza

– In ambito socio-pianificatorio le ripercussioni della soppressione del contingentamento sono simili a quelle che comporta la variante «cCLR» La soppressione del contingentamento determina una collaborazione interaziendale più intensa di quella riscontrabile con la variante «cCLR», ma provoca perdite più consistenti in termini di cultura e tradizioni contadine

In ambito ecologico-etico il grado di raggiungimento degli obiettivi è simile per entrambe le varianti Quella che prevede la soppressione del contingentamento comporta un assottigliamento dei prati sfruttati in modo estensivo più marcato rispetto alla variante conservativa A ciò si aggiunge un forte calo della superficie coltiva aperta Nella variante «sCL» si registra un incremento maggiore della densità di animali. La soppressione del contingentamento comporta un aumento più marcato dei SSRA

L’efficienza della gestione dei quantitativi di latte viene stabilita confrontando le rendite dei produttori, le rendite degli acquirenti e le uscite dello Stato prima e dopo la soppressione del contingentamento lattiero Il calcolo viene effettuato per il settore lattiero considerato nel suo insieme Dalla somma delle tre componenti considerate risulta la variazione del benessere netto.

In caso di soppressione del contingentamento lattiero vi è un peggioramento della rendita dei produttori. Il maggiore quantitativo di latte non consente di compensare il calo dei prezzi D’altro canto si registra un aumento della rendita degli acquirenti e un calo delle uscite dello Stato per il settore lattiero Dal profilo globale, al calo della rendita dei produttori si contrappone un aumento della rendita degli acquirenti e un miglioramento per le finanze dello Stato

■ Riassunto della valutazione

Visti i risultati dello studio è possibile giungere alla seguente conclusione:

Dalle analisi effettuate in questo ambito emerge che la variante senza contingentamento lattiero consente di raggiungere meglio gli obiettivi fissati dalla politica agricola ed è economicamente più efficiente rispetto alla variante che prevede il mantenimento del contingentamento lattiero

In un contesto competitivo (apertura del mercato del formaggio rispetto all’UE e riduzione del sostegno vincolato ai prodotti), la soppressione del contingentamento lattiero – preceduta dall’introduzione di disposizioni transitorie adeguate – consente di giungere più rapidamente a strutture aziendali concorrenziali e redditizie nel settore della produzione lattiera

– Grazie a determinati adeguamenti strutturali e a un migliore sfruttamento delle opportunità sul fronte dello smercio la regione di montagna potrebbe continuare a svolgere un ruolo molto importante nella produzione lattiera nonostante la soppressione del contingentamento.

– L’aumento del potenziale di smercio che si registra attualmente costituisce un buon presupposto per la soppressione, nei prossimi anni, del contingentamento lattiero

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■ Norme dopo la soppressione del contingentamento lattiero

Nello studio vengono presentate anche proposte in vista dell’introduzione, dopo la soppressione del contingentamento lattiero, di misure di accompagnamento Per principio è opportuno mirare a un sistema di gestione dei quantitativi di latte che garantisca agli operatori di mercato la massima libertà nella strutturazione dei loro rapporti di fornitura Nel contempo si deve fare in modo che il sistema tenga adeguatamente in considerazione le peculiarità dei mercati agricoli Alla luce di tali considerazioni, per il periodo successivo alla soppressione della limitazione dei quantitativi, viene proposto un sistema di contratti pluriennali di fornitura e di ritiro. A complemento di ciò potrebbero venir introdotti contratti a termine e contratti d’opzione di breve durata I contratti a termine e d’opzione dovrebbero essere commerciabili Mediante questo sistema di contratti si vuole instaurare condizioni di stabilità e dissipare l’insicurezza. Un servizio d’informazione dovrebbe garantire la massima trasparenza sulle condizioni contrattuali Va inoltre appurato se mantenere la differenziazione degli aiuti statali fra regione di montagna e regione di pianura nonché il sostegno della ripartizione del lavoro tra le zone di montagna e quelle di pianura (ulteriore approccio: politica regionale) Inoltre, in caso di necessità la Confederazione potrebbe sostenere gli operatori del mercato lattiero versando un contributo forfettario unico per azienda, rispettivamente per cooperativa nel caso di una consulenza specifica In questo nuovo contesto le organizzazioni attive nel settore dell’economia lattiera potrebbero assumere nuove funzioni (p.es. raccomandazioni per l’elaborazione di contratti, statistica e informazione, consulenza)

■ Norme transitorie, abbandono anticipato

Nello studio vengono proposte anche norme transitorie Mediante tali norme s’intende fare in modo che terminato il periodo transitorio possa venir soppressa la limitazione dei quantitativi nel settore della produzione lattiera senza che, a breve scadenza, si verifichino reazioni indesiderate sul mercato con conseguenti variazioni considerevoli dei prezzi e delle quantità. Determinante al fine dell’elaborazione di queste norme transitorie è l’ipotesi, fondata, secondo cui nei prossimi anni i prezzi del latte utilizzato come materia prima sono destinati a diminuire, indipendentemente dalla soppressione del contingentamento lattiero (motivi: applicazione degli accordi bilaterali, ulteriore riduzione degli aiuti statali a favore della produzione lattiera) La soppressione della limitazione dei quantitativi crea la necessaria flessibilità affinché le singole aziende agricole possano produrre latte a costi ridotti

Viste le condizioni attuali, in futuro nella regione di pianura una produzione lattiera economica potrà essere raggiunta con un quantitativo di 150'000 fino a 300'000 chilogrammi di latte per azienda Per poter aumentare in modo corrispondente i contingenti medi nelle aziende in questione, è indispensabile mantenere il commercio dei contingenti anche durante il periodo transitorio Per ogni trasferimento di contingente la Confederazione dà la possibilità all’acquirente di chiedere un quantitativo supplementare pari al 40 per cento della quantità acquistata (ev. vendita all’asta, sono escluse le cosiddette vendite a cascata dei contingenti) La quota del 40 per cento risulta dal rapporto fra il quantitativo di cui è auspicato il trasferimento e l’aumento dello smercio negli anni a venire Inoltre, nella regione di montagna la Confederazione può aumentare i contingenti per la trasformazione in loco in funzione del probabile aumento del volume delle vendite. Un simile principio potrebbe venir applicato in modo mirato anche laddove è garantito lo smercio di determinati tipi di formaggio

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■ Basi teoriche

(p.es. formaggio DOC: contratti di fornitura con gli addetti alla trasformazione che prevedono un quantitativo superiore al contingente) Un servizio d’informazione che assicura la necessaria trasparenza e la consulenza specifica beneficia di un sostegno adeguato.

Queste norme transitorie dovrebbero comportare un aumento considerevole dei quantitativi trasferiti I diritti di produzione andrebbero a favore delle aziende promettenti attive nel settore della produzione lattiera Inoltre, le aziende che in futuro intendono abbandonare la produzione lattiera saranno incentivate a cedere i loro contingenti

È importante che le misure transitorie proposte vengano varate soltanto sulla base di una decisone di abbandonare definitivamente il contingentamento lattiero In caso contrario potrebbero subentrare effetti controproducenti Il passo successivo in vista di un eventuale abbandono consiste nel chiarimento delle condizioni giuridiche nonché nell’elaborazione di piani d’azione dettagliati

Studi concernenti il sostegno del mercato

Nell’ambito della Politica agricola 2002 i provvedimenti previsti nell’ambito del sostegno del mercato sono stati oggetto di accese discussioni Nel 1998 il Parlamento ha deciso di ridurre di un terzo entro cinque anni dall’entrata in vigore della nuova LAgr i mezzi finanziari a favore di questi provvedimenti e ne ha ordinato la valutazione Nel 1999 l’UFAG ha incaricato l’Istituto di Economia Agraria del PFZ (Prof P Rieder) di valutare i provvedimenti adottati nell’ambito del sostegno del mercato

Lo studio è denominato «Analisi dei mercati della PA 2002» (AMPA 2002). Sono stati analizzati i mercati del latte, della carne e delle uova Di seguito vengono presentate brevemente le basi teoriche e i risultati delle analisi sul mercato della carne e delle uova che, nel frattempo, sono state ultimate.

Nel quadro dell’AMPA 2002 ci si prefigge di analizzare le ripercussioni economiche, ecologiche e sociali della politica agricola sui mercati agricoli Per i singoli mercati sono stati formulati obiettivi specifici dai quali scaturiscono i temi di ricerca Il punto di partenza di tutte le analisi è il mercato Esso funge da sistema di riferimento in vista della massimizzazione del benessere Teoricamente ci si deve scostare da questo principio soltanto in caso di mancato funzionamento del mercato. Questa situazione si verifica a causa di effetti esterni indesiderati, beni pubblici, competitività insufficiente, mancanza di adattamento e crisi strutturali, mancanza d’informazioni e comportamento irrazionale da parte degli operatori del mercato. Gli interventi dello Stato sono necessari per colmare le lacune (p es prevalenza di aspetti concernenti la distribuzione anziché l’efficienza), ma non possono provocare un cattivo funzionamento dello Stato

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 175 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

Nel quadro di un ’analisi circostanziata dei mercati agricoli, le insicurezze devono essere tenute in considerazione in funzione della loro importanza Sulla base dei rischi che un operatore è disposto ad assumersi, dei costi di adeguamento e dei costi eventualmente legati a decisioni politiche errate, all’atto della valutazione degli strumenti della politica agricola va scelta una serie di metodi che tengano in considerazione tali insicurezze Trattasi in primo luogo di valutare gli strumenti dal profilo della legittimità, dell’effettività e dell’efficienza La valutazione politica – con l’analisi del grado di raggiungimento degli obiettivi, dell’efficacia e dell’esecuzione – rappresenta il concetto di valutazione ideale per l’AMPA 2002 Per dare una risposta concreta ai quesiti oggetto della ricerca vengono impiegati metodi descrittivi e/o empirici (valutazione qualitativa basata sulla teoria, statistica, econometria, ecc ) La scelta dei metodi viene operata in vista di rispondere in modo mirato ai singoli quesiti.

Obiettivo parziale 1

Obiettivo parziale 2

Obiettivo principale

Obiettivo parziale 4

Obiettivo parziale 3

Individuazione dei temi di ricerca

Scelta della teoria: teoria del benessere

Scelta e applicazione del metodo

Metodo in senso ampio

Valutazione politica

– Analisi del raggiungimento degli obiettivi

Analisi dell‘ efficacia

– Analisi dell‘ esecuzione

Metodi in senso stretto

Valutazione qualitativa, basata sulla teoria

– Analisi statistica dei dati (ex post)

– Modelli econometrici (ex post)

Diversi modelli (ex ante)

Analisi e interpretazione dei risultati

Conclusioni

– Quesiti di ricerca – (Idoneità della teoria) – (Scelta del metodo)

metodo descrittivo

metodi empirici

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 176
AMPA 2002 Fonte: Koch, Rieder
Definizione dell’ obiettivo dell’AMPA 2002

■ Mercato della carne: promozione statale della detenzione di scorte

Dato che i mercati agricoli svizzeri sono sistemi relativamente complessi, la scelta degli elementi dei sistemi, le strutture e la limitazione dei sistemi nonché le relazioni esterne che ne scaturiscono rivestono un notevole significato Nell’AMPA 2002 vengono impiegati prevalentemente modelli parziali economico-matematici. Da un canto vengono applicati modelli, che illustrano una situazione data e la rispettiva evoluzione (analisi ex post), dall’altro si ricorre a modelli di equilibrio o di ottimizzazione, quando vengono espresse considerazioni in merito a provvedimenti politici alternativi Dato che nella modellizzazione ex ante dei mercati agricoli vanno considerati diversi fattori d’insicurezza, con l’ausilio dei modelli di equilibrio e di ottimizzazione vengono effettuate diverse simulazioni

Per quanto concerne il mercato della carne, l’analisi verte sull’efficacia, dal profilo economico, delle azioni di immagazzinamento e di riduzione delle scorte sostenute mediante il versamento di contributi. Con gli articoli 13 e 50 LAgr il legislatore ha creato le basi che, in caso di diminuzioni stagionali e temporanee dei prezzi, consentono di adottare provvedimenti volti a stabilizzarli

Affinché i prezzi possano venir stabilizzati con successo mediante la promozione statale della detenzione di scorte, è indispensabile che gli organi chiamati a decidere siano in grado di valutare, nel modo più esatto possibile, l’evoluzione futura del mercato Inoltre, nella costituzione e nella riduzione delle scorte dev’essere garantita un ’elevata flessibilità, onde reagire rapidamente ai cambiamenti che intervengono sul mercato Nell’ambito della detenzione di scorte sostenuta dallo Stato si è spesso confrontati con il problema che gli incentivi vengono deviati su attività private di detenzione di scorte Inoltre, sotto la pressione di interessi politici i provvedimenti che in un primo tempo avevano avuto un effetto stabilizzante possono trasformarsi in un sostegno costante che non rientra negli obiettivi di una politica statale di stabilizzazione dei prezzi L’influenza della detenzione di scorte sostenuta dallo Stato è stata analizzata sulla base di dati degli anni scorsi, ricorrendo a modelli di regressione

Per quanto concerne i vitelli da macello, è stato analizzato l’effetto sui prezzi mensili alla produzione dei quantitativi prodotti, consumati, immagazzinati e importati L’effetto maggiore sul prezzo alla produzione è stato constatato per l’atteso volume di produzione nel mese successivo (-0,49) e per il volume di produzione nello stesso mese (-0,26) Se nel mese successivo è atteso un aumento del 10 per cento del volume di produzione, il prezzo alla produzione nel mese attuale diminuisce del 4,9 per cento (e viceversa) Questo risultato non sorprende in quanto gli operatori del mercato conoscono, per esperienza, le evoluzioni stagionali dell’offerta della carne di vitello. Il quantitativo consumato e quello importato influiscono soltanto in misura esigua sul prezzo dei vitelli da macello È interessante constatare che un aumento dei quantitativi immagazzinati determina prezzi alla produzione più bassi. L’influsso è tuttavia minimo. Un aumento del 10 per cento del quantitativo immagazzinato comporta una riduzione del prezzo pari soltanto allo 0,06 per cento

Questo effetto è scaturito pure dall’analisi concernente i torelli Anche in questo caso i quantitativi immagazzinati determinano un calo dei prezzi alla produzione. Per le vacche, invece, non si constata alcun influsso significativo dei quantitativi immagazzinati sul prezzo

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 177 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

■ Mercato delle uova: azioni di spezzatura

Le azioni d’immagazzinamento di carne di vitello finanziate dallo Stato sono finalizzate a sostenere il prezzo alla produzione dei vitelli da macello Con l’ausilio dei modelli di regressione non hanno potuto venir constatati effetti positivi sulla variazione del prezzo dei vitelli da macello. Ciò è riconducibile al fatto che il mercato della carne di vitello è composto dei due mercati parziali «carne da banco» e «carne da salumeria» e che le azioni d’immagazzinamento riguardano soprattutto la carne da salumeria La carne dei vitelli da macello può essere valorizzata nella misura dell’80 per cento circa come carne da banco e soltanto del 20 per cento come carne da salumeria È quindi opinabile se lo sgravio del mercato parziale della carne da salumeria sostenuto dallo Stato possa avere un effetto positivo sul prezzo alla produzione dei vitelli da macello Questa interpretazione può essere data anche per le azioni di immagazzinamento di carne di torello, di manzo e di bue. Lo studio mostra che le azioni di immagazzinamento finanziate dallo Stato non sono adatte per sostenere in modo significativo i prezzi alla produzione

Mediante l’analisi del mercato delle uova si vuole verificare l’efficacia, dal profilo economico, dei provvedimenti statali applicati sul mercato delle uova Viene inoltre analizzata l’integrazione verticale fra produttori di uova e grossisti

Nei periodi caratterizzati da un ’offerta eccessiva dovuta a fluttuazioni stagionali, le azioni di spezzatura costituiscono un incentivo, per gli acquirenti, ad utilizzare una parte delle uova svizzere destinate al consumo come uova di trasformazione. Questa è una classica scissione del mercato: per una parte delle uova destinate al consumo il prezzo può infatti venir mantenuto al livello iniziale nonostante il calo della domanda, mentre per l’altra il prezzo dev’essere ridotto e le uova sono indirizzate verso una forma di valorizzazione meno pregiata Ciò comporta dei costi che nell’attuale disciplinamento del mercato delle uova sono assunti dallo Stato. Dal profilo economico, le azioni di spezzatura determinano un aumento della rendita dei produttori e nel contempo una diminuzione della rendita degli acquirenti Gli importi, in termini assoluti, delle rendite dipendono dal comportamento che offerenti ed acquirenti assumono dal profilo dei prezzi, ossia dall’elasticità dell’offerta e della domanda In presenza di una completa concorrenza un ’azione di spezzatura può determinare soprattutto uno spostamento delle rendite dagli acquirenti (risp dai consumatori) ai produttori Gli autori dello studio giungono alla conclusione che queste azioni sono un provvedimento dai costi relativamente contenuti per il sostegno temporaneo dei prezzi alla produzione

■ Mercato delle uova: azioni di vendita a prezzo ridotto

Mediante le azioni di vendita a prezzo ridotto lo Stato può promuovere lo smercio di uova in periodi caratterizzati da una flessione della domanda Qualora, nonostante il calo della domanda, vi fosse un interesse a mantenere il prezzo a un determinato livello, in alternativa alla scissione del mercato è possibile optare per la riduzione del prezzo delle uova offerte Ciò comporta un trasferimento di mezzi finanziari della Confederazione ai produttori e agli acquirenti e, in presenza di una concorrenza completa, ai consumatori L’elasticità dell’offerta e della domanda è determinante ai fini della distribuzione dei mezzi finanziari ai produttori e ai consumatori. Su mercati rigidi, com’è il caso del mercato svizzero delle uova, le azioni di vendita a prezzo ridotto volte a sostenere i prezzi alla produzione sono provvedimenti costosi

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 178

■ Mercato delle uova: contributi ai costi di raccolta e di cernita

Fino alla fine del 2001 alle aziende che ritirano uova da produttori di uova un tempo protetti vengono corrisposti contributi a copertura dei costi di raccolta e di cernita più elevati Essi sono graduati in base al numero di poste utilizzate, da 500 a 12'000 (da 6 a 1 ct./uovo). Gli autori dello studio considerano questi contributi problematici, poiché negli ultimi anni hanno consentito di mantenere strutture che, visti i costi elevati di produzione e di raccolta, non sono redditizie e non potranno mai essere competitive Un ulteriore svantaggio è rappresentato dal fatto che i contributi non sono concessi per tutte le uova, bensì soltanto per quelle dei produttori che un tempo erano protetti Gli autori dello studio raccomandano pertanto di abbandonare questo provvedimento

■ Mercato delle uova: contributi di riconversione

I contributi di riconversione vengono concessi fino alla fine del 2001 alle aziende che detengono almeno 500 e al massimo 2'400 galline ovaiole Gli autori dello studio ritengono che questo limite massimo possa essere all’origine di problemi in quanto ha gli stessi effetti di uno strumento di orientamento delle strutture. In questi ultimi anni sono state soprattutto le aziende di piccole dimensioni che hanno optato per i SSRA o per l’URA, visto che l’indennità di 7 50 franchi per gallina ovaiola e per anno costituiva un incentivo relativamente elevato Non è tuttavia dato di sapere se queste aziende che, grazie agli incentivi statali hanno investito in sistemi di stabulazione rispettosi degli animali, saranno in grado di imporsi in un contesto molto competitivo.

■ Mercato delle uova: produzione contrattuale verticale

Per produzione contrattuale verticale si intende la collaborazione, disciplinata contrattualmente, fra aziende agricole e imprese a monte e a valle del settore primario In questi ultimi anni questa forma di collaborazione ha assunto un significato sempre maggiore per il mercato delle uova

La conclusione di contratti di ritiro comporta alcuni vantaggi sia per i produttori sia per gli acquirenti La produzione viene meglio orientata alle esigenze del mercato, diversi rischi di produzione e di mercato possono venir ridotti e diminuiscono i costi delle transazioni (costi legati alla ricerca di partner commerciali, costi legati alla conclusione di accordi, ecc ) Viste le notevoli fluttuazioni stagionali della domanda e considerati diversi rischi di produzione (p es salmonelle), i commercianti che operano sul mercato delle uova auspicano che la produzione di uova svizzere sia disciplinata da severe direttive Un aspetto particolarmente interessante dell’analisi delle condizioni contrattuali è la distribuzione del rischio dei prezzi fra produttori ed acquirenti Gli autori dello studio giungono alla conclusione che in un gran numero dei contratti stipulati in Svizzera nel settore della produzione di uova il rischio dei prezzi è quasi completamente a carico dei produttori. Ragion per cui essi sono, di regola, svantaggiati.

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 179 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

■ Modifica delle tariffe e dei quantitativi dei contingenti doganali

Studi concernenti l’accesso al mercato

Con l’approssimarsi del nuovo ciclo di negoziati agricoli dell’OMC, nel 1999 l’UFAG ha commissionato all’Istituto di Economia Agraria (IEA) del PFZ (Dr. R. Jörin) studi concernenti l’accesso al mercato Il progetto si proponeva di approfondire tre aspetti:

Quali ripercussioni hanno i cambiamenti delle tariffe doganali e dei quantitativi dei contingenti doganali sul mercato indigeno?

– Quali conseguenze hanno le modifiche nella modalità di ripartizione dei contingenti doganali sull’accesso al mercato?

– Quali sono le alternative alle attuali norme di accesso al mercato?

Gli studi hanno comportato l’analisi, dal profilo generale, dei diversi strumenti che disciplinano l’accesso al mercato In un secondo tempo sono state approfondite questioni specifiche inerenti ai singoli mercati. Di seguito vengono presentati i principali risultati per tutti i mercati ed approfonditi quelli concernenti i mercati cerealicolo e vitivinicolo

Per quanto concerne l’accesso al mercato, l’accordo OMC del 1994 contempla, oltre ai dazi, i contingenti doganali Entrambi questi strumenti consentono di garantire una determinata protezione in ambito agricolo Dall’analisi degli aspetti economici effettuata nel quadro dello studio del PFZ emerge quanto segue: se in ambito agricolo viene concessa una determinata protezione attraverso dazi uniformi, i costi, in termini economici, sono inferiori rispetto a quelli provocati dai contingenti doganali Ciò è il caso soprattutto dei contingenti doganali con ADFC relativamente elevate L’imposizione di dazi elevati implica che anche i livelli a valle dell’agricoltura risultino protetti, con conseguente diminuzione della concorrenza. Se non vi è concorrenza a tutti i livelli del mercato agricolo, si creano margini supplementari che gravano sui consumatori e sui produttori La mancanza di concorrenza determina inefficienza e provoca costi economici (problema di efficienza). Per tale motivo i contingenti doganali dovrebbero, per principio, venir trasformati in dazi

■ Il disciplinamento dell’accesso al mercato attraverso sistemi di prezzi soglia

Dazi variabili determinano prezzi soglia fissi e di conseguenza prezzi alla produzione stabili L’esperienza mostra che la stabilità dei prezzi, rispettivamente rischi di produzione minori offrono incentivi per un ulteriore incremento dell’offerta Negli Anni ’70 l’UE è passata dal ruolo di importatrice a quello di esportatrice anche a causa del suo sistema di prelievi doganali e del sostegno alle esportazioni. Gli effetti negativi sul mercato mondiale sono la dimostrazione del fatto che i sistemi con dazi variabili sono in contrasto con gli obiettivi dell’OMC Nonostante ciò, anche dopo l’Uruguay Round erano stati applicati sistemi di dazi, che, sul piano interno, avevano avuto un effetto stabilizzante sui prezzi alla produzione Per questa ragione negli studi sui singoli mercati sono stati analizzati approfonditamente anche i sistemi dei prezzi soglia quali possibili alternative alle norme attuali

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 180

■ Procedura amministrativa di assegnazione e vendita all’asta dei contingenti doganali

Dal profilo economico la vendita all’asta comporta determinati vantaggi rispetto alla procedura amministrativa di assegnazione dei contingenti doganali Tutte le ditte interessate hanno accesso ai diritti d’importazione Questa peculiarità delle vendite all’asta riveste un particolare significato dal punto di vista della concorrenza che, come si sa, è compromessa laddove vengono applicate norme d’importazione di natura quantitativa Meno concorrenza è sinonimo di inefficienza nell’assegnazione dei contingenti d’importazione (problema di efficienza) Mediante le vendite all’asta lo Stato può attingere alle rendite dei contingenti, che nella procedura amministrativa di assegnazione vanno invece a beneficio degli importatori Se a queste rendite non corrisponde una prestazione, sorgono problemi dal profilo della politica di ripartizione (problema di ripartizione) La procedura di vendita all’asta dovrebbe venir applicata soprattutto ai contingenti doganali per i quali vi è una forte domanda.

■ La prestazione all’interno del Paese: un caso speciale

La procedura dell’assegnazione in funzione della prestazione all’interno del Paese prevede che soltanto coloro i quali acquistano prodotti indigeni ottengano un diritto d’importazione In un contesto caratterizzato da una sana concorrenza, vi è competizione anche per quanto concerne i diritti d’importazione Ciò contraddistingue il sistema della prestazione all’interno del Paese da altre procedure amministrative Trattasi tuttavia di stabilire se vi è concorrenza. L’elevata concentrazione che caratterizza i livelli a valle dell’agricoltura e l’accesso limitato ai diritti d’importazione (criteri per la prestazione all’interno del Paese) sono le cause di una concorrenza che può essere definita incompleta. La concorrenza incompleta non determina soltanto rendite sui contingenti, ma anche margini supplementari che gravano sui consumatori e sui produttori

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 181 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

Mediante lo studio concernente il mercato cerealicolo si è voluto valutare le ripercussioni del nuovo disciplinamento del mercato cerealicolo e vagliare eventuali sistemi di dazi In questo studio l’accento è stato posto sulle previsioni dei prezzi dei cereali panificabili e da foraggio nel 2001 e nel 2005 qualora:

– venissero mantenuti il contingente doganale dei cereali panificabili e il sistema dei prezzi soglia per i cereali da foraggio;

– venisse applicato un sistema di prezzi soglia per i cereali panificabili e da foraggio;

– venisse introdotto un sistema a dazio unico per i cereali panificabili e da foraggio

Sulla base di considerazioni teoriche gli autori dello studio giungono alla conclusione che lo sganciamento del mercato agricolo dal mercato mondiale non determina automaticamente una situazione di stabilità sul mercato indigeno In uno Stato di piccole dimensioni con fluttuazioni dell’offerta e/o della domanda, un elevato grado di autoapprovvigionamento e la mancanza di possibilità di esportazione, l’isolamento può provocare l’instabilità del mercato

È provato che vi sono influssi significativi sull’evoluzione media dei raccolti soltanto in relazione al progresso biologico e tecnico nonché alle condizioni atmosferiche L’introduzione, da parte della Confederazione, del programma di coltivazione estensiva non ha avuto alcuna conseguenza Non è stato possibile confermare la supposizione secondo cui, in questi ultimi anni, la riduzione dei prezzi avrebbe comportato la concentrazione della cerealicoltura in regioni nelle quali si registrano rendimenti maggiori.

Le modellizzazioni mostrano che nel 2005 il sistema dei dazi rivestirà un notevole significato per i prezzi sia dei cereali panificabili sia dei cereali da foraggio Oltre al sistema dei dazi, anche l’ammontare degli stessi, rispettivamente i quantitativi dei contingenti doganali influiscono sull’importo previsto dei prezzi e sulle bande di fluttuazione Qualora venisse mantenuto il contingente doganale, le maggiori fluttuazioni riguarderebbero i prezzi dei cereali panificabili indigeni

La liberalizzazione del mercato cerealicolo svizzero influisce sul commercio di cereali, sul settore della trasformazione e su quello della detenzione di animali Viste le diverse condizioni poste alla produzione e la caratterizzazione dei cereali con i marchi bio e PISuisse, è praticamente possibile parlare di una scissione del mercato dei cereali panificabili in tre mercati parziali (bio, PI-Suisse e convenzionale)

Siccome vi sono capacità in esubero, nei prossimi anni i mulini dei cereali panificabili e il settore degli alimenti composti per animali dovranno far fronte a un mutamento strutturale più marcato rispetto a quanto è stato il caso negli ultimi decenni Questo processo sarà favorito anche dalla maggiore concorrenza fra gli addetti alla trasformazione che operano in entrambi i settori. Considerato il minor costo degli alimenti composti per animali, entro il 2005 i costi di produzione nel settore della detenzione convenzionale di animali dovrebbero diminuire del 6 per cento al massimo

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 182
■ Mercato cerealicolo

La cerealicoltura svizzera è sostenuta da una protezione adeguata alla frontiera e mediante pagamenti diretti versati in virtù di quanto previsto dalla legislazione (art 55 LAgr) e a titolo di compensazione degli svantaggi assoluti e comparativi dal profilo dei costi. A breve scadenza, gli autori dello studio raccomandano di realizzare, in modo coerente, l’unificazione del mercato dei cereali panificabili e di quello dei cereali da foraggio prevista dalla PA 2002 e di applicare lo stesso sistema di dazi per entrambi i tipi di cereali Per quanto concerne i cereali panificabili l’insicurezza che caratterizza il mercato cerealicolo svizzero, dovuta alle fluttuazioni dei prezzi sul mercato mondiale e dei cambi, può essere fugata sostituendo il contingente doganale mediante un sistema di prezzi soglia A medio o lungo termine dovrebbe tuttavia venir introdotto un sistema a dazio unico, in quanto l’integrazione dei mercati nazionali nel mercato mondiale comporterà prezzi dei cereali globalmente più stabili.

Nello studio sul mercato vitivinicolo sono stati approfonditi i seguenti aspetti:

– Quali ripercussioni avrebbe sul mercato indigeno l’aumento, rispettivamente la soppressione del contingente doganale?

– Quali conseguenze avrebbe l’armonizzazione delle aliquote di dazio delle diverse categorie d’importazione?

Vista la situazione del mercato, il contingente globale del vino rosso e bianco non ha alcun effetto restrittivo. In queste condizioni la procedura dell’ordine d’entrata delle domande applicata per la ripartizione dei contingenti doganali è opportuna, soprattutto perché comporta un dispendio amministrativo minore rispetto alla procedura di vendita all’asta Nel momento in cui il contingente rimanesse invariato e la situazione sul mercato mutasse, ossia venissero effettuate più importazioni, il contingente potrebbe esercitare nuovamente un effetto vincolante. Una situazione di questo genere determinerebbe rendite del contingente che avrebbero ripercussioni negative sull’economia Qualora la situazione futura del mercato dovesse mutare considerevolmente rispetto a quella attuale, il contingente doganale dovrebbe venir messo nuovamente all’asta onde garantire la concorrenza Alla luce di queste considerazioni un ’ osservazione accurata del mercato riveste un significato notevole

Dallo studio del PFZ emerge che l’aumento, rispettivamente la soppressione del contingente globale avrebbe determinate ripercussioni Se, in condizioni normali, il prezzo indigeno è sostenuto mediante l’ADC, l’aumento del contingente doganale non ha alcun influsso sulla formazione dei prezzi Vista la quota elevata delle importazioni (60%) che si riscontra per il vino, un sostegno pari all’ADC mantiene la sua efficacia anche in caso di raccolti più abbondanti Per il vino bianco, con un volume d’importazione minore, l’effetto è più contenuto rispetto a quello riscontrato per il vino rosso

2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 183 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
■ Mercato vitivinicolo

Nella pratica le prime esperienze fatte dopo l’unificazione dei contingenti mostrano che vi è una forte pressione sui prezzi dei vini indigeni soprattutto per quanto concerne il vino bianco I prezzi all’importazione diminuiscono e la protezione doganale viene in parte soppressa. Sul mercato mondiale i vini rossi e bianchi vengono acquisiti a prezzi di gran lunga inferiori a un franco il litro Un’osservazione attenta dell’evoluzione, nel 2001, dei quantitativi importati e dei prezzi all’importazione fornirà ulteriori spunti di valutazione

Secondo gli autori dello studio del PFZ, l’armonizzazione a 50 franchi l’ettolitro delle aliquote di dazio per il vino in bottiglia e in fusti non dovrebbe gravare ulteriormente sulle importazioni La riduzione, in termini relativi, delle elevate aliquote di dazio applicate finora per i vini in bottiglia corrisponde all’aumento, anch’esso in termini relativi, dell’aliquota di dazio per il vino in fusti Per ora non è possibile fornire una risposta all’interrogativo volto ad appurare in quale misura nel quadro dell’OMC i dazi possano essere aumentati anche in caso di una compensazione attraverso altre rubriche (vino in bottiglia) È assodato che un ’armonizzazione rafforzerebbe ulteriormente la tendenza ad aumentare le importazioni di vino in bottiglia

184 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2

2.2 Pagamenti diretti

I pagamenti diretti sono un elemento importante della politica agricola. Consentono di tracciare una linea di demarcazione tra politica dei prezzi e politica dei redditi, ma soprattutto di indennizzare le prestazioni che la società richiede dall’agricoltura Si distingue fra pagamenti diretti generali e pagamenti diretti ecologici

Uscite per i pagamenti diretti

Avvertenza: Non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori indicati nella parte 2 2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile

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Ambito di spesa 1999 2000 mio fr mio fr Pagamenti diretti generali 1 779 1 804 Pagamenti diretti ecologici 326 361 Totale 2 105 2 165
UFAG 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 185
Fonte:

■ Indennizzo di prestazioni a favore della collettività

2.2.1 Importanza dei pagamenti diretti

Le prestazioni dell’agricoltura a favore della collettività vengono indennizzate tramite i pagamenti diretti generali Tra questi rientrano i contributi di superficie e i contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo Questi contributi sono finalizzati a garantire la gestione e la cura delle superfici sull’intero territorio nazionale Nella regione collinare e in quella di montagna i gestori percepiscono inoltre contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione Tali provvedimenti consentono di tenere in considerazione le difficoltà di gestione con le quali sono confrontati coloro che operano in queste regioni I pagamenti diretti (esclusi i contributi d’estivazione) sono concessi soltanto agli agricoltori che forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)

■ Indennizzo di prestazioni ecologiche particolari

I pagamenti diretti ecologici costituiscono un incentivo a fornire prestazioni ecologiche particolari che vanno oltre la PER Tra questi rientrano i contributi ecologici, i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque Mediante questi contributi s’intende conservare e aumentare la biodiversità nelle regioni agricole, ridurre il carico di nitrato e fosforo nei corsi d’acqua, ridimensionare l’uso di materie ausiliarie, incentivare la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze e gestire in modo sostenibile la regione d’estivazione

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 186
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■ Importanza economica dei pagamenti diretti –2000

diretti 2000

Nel 2000 i pagamenti diretti corrispondevano al 64 per cento delle uscite dell’UFAG. Alla regione di montagna e a quella collinare è andato il 64 per cento dei pagamenti diretti

Avvertenza: Non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori indicati nella parte 2 2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile

Fonte: UFAG

Viste le condizioni di produzione, la regione collinare e quella di montagna risultano sfavorite I principali svantaggi sono:

il periodo di vegetazione più breve che comporta rendimenti minori, costi maggiori di conservazione degli alimenti per animali e notevoli punte lavorative;

– la gestione dei pendii richiede un maggior dispendio di lavoro, la meccanizzazione è più costosa e meno efficiente;

– le vie di comunicazione, di solito meno agevoli, implicano un onere maggiore in termini di tempo nonché costi supplementari per i trasporti, il tragitto casa-scuola, l’accesso ai mercati, gli acquirenti, gli acquisti, eccetera

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 187 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Pagamenti
Tipo di contributo Totale Regione Regione Regione di pianura collinare di montagna 1 000 fr Totale pagamenti diretti 2 164 967 Pagamenti diretti generali 1 803 658 625 598 475 026 692 957 Contributi di superficie 1 186 770 552 878 305 495 328 397 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 258 505 67 444 64 265 126 795 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione 251 593 2 989 70 423 178 181 Contributi di declività generali 96 714 2 287 34 843 59 584 Contributi di declività per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 10 076 Pagamenti diretti ecologici 361 309 Contributi ecologici 278 981 151 359 76 123 51 500 Contributi per la compensazione ecologica 108 130 58 885 29 378 19 867 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva) 33 398 22 103 10 128 1 168 Prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione (disposizione transitoria vigente fino alla fine del 2000) 17 150 14 861 2 243 46 Contributi per l’agricoltura biologica 12 185 4 585 2 520 5 080 Contributi per la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze 108 118 50 925 31 855 25 339 Contributi d’estivazione 81 238 Contributi per la protezione delle acque 1 090

Quota dei pagamenti diretti rispetto al reddito lordo delle aziende, per regione – 2000

Le difficoltà di gestione con le quali sono confrontate queste regioni vengono indennizzate mediante i contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione, i contributi di declività e i contributi d’estivazione Ne consegue che l’importo di pagamenti diretti versato per ettaro lievita proporzionalmente all’aumento del grado di difficoltà. Visto che nelle regioni più elevate vengono conseguiti redditi meno consistenti, la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo aumenta

Per avere diritto ai pagamenti diretti i gestori devono adempiere una serie di esigenze Tra queste rientrano condizioni di natura generale come la forma giuridica, il domicilio di diritto civile, eccetera, ma anche criteri strutturali e sociali come ad esempio la dimensione minima dell’azienda, il volume di lavoro di almeno 0,3 unità standard di manodopera, l’età del gestore, il reddito e la sostanza. A ciò si aggiungono condizioni specifiche di carattere ecologico che, sotto il concetto di PER, raggruppano tutti gli oneri legati all’ambiente Questi contemplano un bilancio di concimazione equilibrato, una quota adeguata di superfici di compensazione ecologica, un avvicendamento disciplinato delle colture, una protezione adeguata del suolo, un ’utilizzazione mirata dei prodotti per il trattamento delle piante e una detenzione degli animali da reddito agricoli rispettosa delle loro esigenze L’infrazione delle prescrizioni determinanti comporta sanzioni sotto forma di riduzione o diniego dei pagamenti diretti

188 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
Caratteristica Unità Totale Regione Regione Regione di di pianura collinare montagna Aziende Numero 3 419 1 517 1 017 885 SAU in Ø ha 18,78 19,41 17,83 18,63 Pagamenti diretti generali fr 31 858 24 416 31 976 44 876 Contributi ecologici fr 5 542 6 560 5 607 3 677 Totale pagamenti diretti fr 37 400 30 976 37 583 48 553 Reddito lordo fr 199 145 242 054 183 249 191 707 Quota dei pagamenti diretti sul reddito lordo % 18,8 12,9 20,5 34,8 Fonte: FAT
Tabelle 37–38, pagine A43–A46 Terminologia e metodi, pagina A86
Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti

■ Ripartizione dei pagamenti diretti dal profilo dei beneficiari

La maggior parte dei dati statistici sui pagamenti diretti indicati in questo capitolo provengono dalla banca dati sviluppata dall’UFAG, denominata AGIS/SIPA (sistema d’informazione sulla politica agricola) In questo sistema affluiscono i dati delle rilevazioni annuali delle strutture effettuate dai Cantoni e i dati sui versamenti (superfici ed effettivi di bestiame che hanno beneficiato dei contributi e rispettivi importi) per tutti i tipi di pagamenti diretti (provvedimenti) La banca dati serve in primo luogo per assicurare un controllo, sul piano amministrativo, degli importi versati dai Cantoni ai gestori Il sistema consente inoltre di allestire statistiche di carattere generale sui pagamenti diretti Grazie alla ricchezza d’informazioni e all’efficienza delle applicazioni informatiche è possibile dar seguito a un gran numero di interrogativi inerenti alla politica agricola Su richiesta della Commissione della gestione del Consiglio degli Stati, nei paragrafi seguenti viene approfondita la tematica della ripartizione dei pagamenti diretti dal profilo dei beneficiari I seguenti aspetti rivestono un interesse particolare:

Che significato assumono le limitazioni di natura giuridica nel settore dei pagamenti diretti?

– Quali effetti hanno le graduazioni e le limitazioni previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti?

– Come sono ripartiti i pagamenti diretti in funzione del metodo di produzione, del tipo di azienda, delle unità standard di manodopera (USM) e dell’età?

– Quali regioni ricevono i pagamenti diretti?

Nel 2000 sono stati concessi pagamenti diretti a 60’702 delle 72’930 aziende registrate nell’AGIS/SIPA La maggior parte delle rimanenti 12’228 aziende sono troppo piccole per avere diritto ai contributi, ossia presentano una superficie troppo esigua o un numero insufficiente di USM

■ Effetti delle graduazioni e delle limitazioni

Graduazioni e limitazioni si ripercuotono sulla ripartizione dei pagamenti diretti Tra le limitazioni rientrano i limiti di reddito e di sostanza nonché il contributo massimo per USM, mentre le graduazioni si riferiscono alla riduzione progressiva dei contributi per superfici ed animali

Effetti delle limitazioni dei pagamenti diretti – 2000

Limitazione Aziende Importo Quota delle Quota delle interessate totale delle riduzioni rispetto riduzioni rispetto riduzioni al contributo all’importo totale totale delle dei pagamenti aziende diretti (CH)

Fonte: UFAG

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 189 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Numero fr %% per USM (45 000 fr ) 1 555 2 035 911 3,44 0,09 a causa del reddito 2 692 9 742 376 10,74 0,45 a causa della sostanza 428 5 107 741 47,91 0,24

Le limitazioni comportano la riduzione dei pagamenti diretti, in particolare per le 428 aziende che dispongono di una sostanza troppo elevata Nel 2000 le aziende che hanno superato il limite di reddito sono state quasi 2’700 Per esse la riduzione dei pagamenti diretti è stata mediamente del 10 per cento circa. Le limitazioni hanno comportato una riduzione di quasi 17 milioni di franchi dell’importo dei pagamenti diretti; ciò corrisponde allo 0,78 per cento dell’ammontare totale

Effetti della graduazione dei contributi in funzione della superficie o del numero di animali

Provvedimento Aziende Superficie o Riduzione Quota rispetto Quota rispetto interessate effettivo di al contributo all’importo animali per delle aziende totale azienda

Le graduazioni previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti hanno interessato complessivamente 7’091 aziende Nella maggior parte dei casi sono state applicate deduzioni per diversi provvedimenti L’importo totale delle deduzioni ammonta a circa 25 milioni di franchi Gran parte di questo denaro risulta dalle decurtazioni dei contributi di superficie che hanno interessato oltre 6’000 aziende (10% delle aziende che beneficiano di pagamenti diretti). Tra le aziende che percepiscono contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 126 si sono viste ridurre i contributi, in quanto altre limitazioni specifiche previste nell’ambito di questo provvedimento, come il limite di promozione e la deduzione per il latte commercializzato, espletano i loro effetti prima della graduazione dei pagamenti diretti Le riduzioni dei contributi hanno interessato anche i pagamenti diretti ecologici 2’300 aziende circa hanno subito riduzioni del 7–10 per cento ad esempio dei pagamenti diretti per la detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze (URA e SSRA), mentre 500 aziende circa dedite all’agricoltura biologica hanno dovuto sopportare riduzioni dei pagamenti diretti dell’8 per cento Le riduzioni applicate a causa delle graduazioni corrispondono all’1,34 per cento dell’importo totale dei pagamenti diretti.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 190
Numero ha o UBG fr %% Contributi di superficie 6 362 41,4 22 478 139 7,2 1,89 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 126 60,6 430 206 6,9 0,02 Contributi di declività generali 68 34,9 33 381 3,4 0,03 Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 0 0,0 0 0,0 0,00 Contributi per la compensazione ecologica 6 39,8 20 440 9,3 0,02 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva) 30 38,4 24 725 5,5 0,07 Contributi per l’agricoltura biologica 481 39,4 222 748 7,8 1,83 Contributi per sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali 902 65,3 602 266 9,8 2,43 Contributi per l’uscita regolare all’aperto 1 414 61,3 881 947 7,3 1,06 Totale 7 091 1 24 693 852 7,2 1,34 1 Esclusi i doppi versamenti

■ Ripartizione dei pagamenti diretti secondo i metodi di produzione

Nell’analisi in funzione dei metodi di produzione si distingue fra aziende che adempiono la PER (aziende PER), aziende che oltre ad adempiere la PER sono gestite secondo le norme dell’agricoltura biologica (aziende biologiche) e aziende che ricevono i pagamenti diretti senza fornire la PER (aziende convenzionali).

Pagamenti diretti alle aziende PER – 2000

Pagamenti diretti alle aziende biologiche – 2000

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 191
0 –5 0 0 0 1 0 0 0 1 –1 5 0 0 0 2 0 0 0 1 –2 5 0 0 0 3 0 0 0 1 –3 5 0 0 0 4 0 0 0 1 –4 5 0 0 0 5 0 0 0 1 –5 5 0 0 0 6 0 0 0 1 –6 5 0 0 0 7 0 0 0 1 –7 5 0 0 0 8 0 0 0 1 –8 5 0 0 0 9 0 0 0 1 –9 5 0 0 0 1 0 0 0 0 1 –1 0 5 0 0 0 1 1 0 0 0 1 –1 1 5 0 0 0 1 2 0 0 0 1 –1 2 5 0 0 0 1 3 0 0 0 1 –1 3 5 0 0 0 1 4 0 0 0 1 –1 4 5 0 0 0 1 5 0 0 0 1 –1 5 5 0 0 0 N u m e r o C u m u l o i n % Pagamenti diretti in fr Media = 34 701 fr Fonte: UFAG 7 500 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 6 750 6 000 5 250 4 500 3 750 3 000 2 250 1 500 750 0
0 –5 0 0 0 1 0 0 0 1 –1 5 0 0 0 2 0 0 0 1 –2 5 0 0 0 3 0 0 0 1 –3 5 0 0 0 4 0 0 0 1 –4 5 0 0 0 5 0 0 0 1 –5 5 0 0 0 6 0 0 0 1 –6 5 0 0 0 7 0 0 0 1 –7 5 0 0 0 8 0 0 0 1 –8 5 0 0 0 9 0 0 0 1 –9 5 0 0 0 1 0 0 0 0 1 –1 0 5 0 0 0 1 1 0 0 0 1 –1 1 5 0 0 0 1 2 0 0 0 1 –1 2 5 0 0 0 1 3 0 0 0 1 –1 3 5 0 0 0 1 4 0 0 0 1 –1 4 5 0 0 0 1 5 0 0 0 1 –1 5 5 0 0 0 N u m e r o C u m u l o i n %
Media = 44 813 fr Fonte: UFAG 500 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0
Pagamenti diretti in fr

Pagamenti diretti alle aziende convenzionali – 2000

Nel 2000 le aziende che hanno beneficiato di pagamenti diretti sono state 60’702 51'822 erano aziende PER, 4'904 biologiche e 3'976 convenzionali. Con un importo medio di 44'800 franchi, le aziende dedite all’agricoltura biologica hanno ricevuto la quota più elevata di pagamenti diretti per azienda Esse hanno beneficiato mediamente di circa 10'000 franchi in più delle aziende PER. I pagamenti diretti versati alle aziende convenzionali sono stati mediamente di circa 11'000 franchi Trattasi generalmente di aziende di piccole dimensioni (in media 8 ha contro i 16, rispettivamente 17 ha delle aziende biologiche e PER) che, in virtù delle disposizioni transitorie, possono fruire dei pagamenti diretti fino alla fine del 2001

I pagamenti diretti sono stati concessi soprattutto ad aziende che operano nel rispetto dell’ambiente Nel 2000 il 98 per cento dei pagamenti diretti è andato a favore delle aziende PER nonché delle aziende PER/biologiche.

0 –5 0 0 0 1 0 0 0 1 –1 5 0 0 0 2 0 0 0 1 –2 5 0 0 0 3 0 0 0 1 –3 5 0 0 0 4 0 0 0 1 –4 5 0 0 0 5 0 0 0 1 –5 5 0 0 0 6 0 0 0 1 –6 5 0 0 0 7 0 0 0 1 –7 5 0 0 0 8 0 0 0 1 –8 5 0 0 0 9 0 0 0 1 –9 5 0 0 0 1 0 0 0 0 1 –1 0 5 0 0 0 1 1 0 0 0 1 –1 1 5 0 0 0 1 2 0 0 0 1 –1 2 5 0 0 0 1 3 0 0 0 1 –1 3 5 0 0 0 1 4 0 0 0 1 –1 4 5 0 0 0 1 5 0 0 0 1 –1 5 5 0 0 0 N u m e r o C u m u l o i n % Pagamenti diretti in fr Media = 10 966 fr Fonte: UFAG 1 500 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1 350 1 200 1 050 900 750 600 450 300 150 0 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 192

■ Ripartizione dei pagamenti diretti secondo i tipi di azienda

Per l’analisi centralizzata dei dati contabili la FAT considera undici diversi tipi di azienda Questa tipologia aziendale può essere applicata anche alle aziende registrate nell’AGIS/SIPA

Ripartizione dei pagamenti diretti secondo i tipi di azienda – 2000

Latte commerciale

Aziende combinate, altre

Aziende combinate trasformazione, Aziende combinate, latte commerciale/campicoltura

Altro bestiame bovino

Equini/ovini/caprini

Colture speciali

Campicoltura

Vacche madri

Trasformazione Aziende combinate, vacche madri

Il significato che la produzione lattiera riveste per l’agricoltura svizzera è evidente 20'000 aziende circa sono specializzate in questo settore. Esse beneficiano complessivamente di 750 milioni di franchi di pagamenti diretti e mediamente di un importo di 37'500 franchi Tra queste le aziende «combinate, vacche madri» e «vacche madri» ricevono l’importo più elevato per azienda con rispettivamente 54'300 e 45'900 franchi Le aziende con colture speciali ottengono mediamente 15'500 franchi

T i p i d i a z i e n d e F A T
Numero Fonte: UFAG 0 5 000 10 000 15 000 20 000 25 000 N
Totale dei pagamenti diretti 0 100 200 300 400 500 mio fr 600 700 800 900 1 000 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 193
umero di aziende

■ Ripartizione secondo le unità standard di manodopera

1 I tipi di azienda corrispondono alle categorie della tipologia aziendale FAT

I pagamenti diretti vengono concessi unicamente alle aziende con un volume di lavoro per almeno 0,3 USM.

Ripartizione dei pagamenti diretti secondo le USM – 2000

Dalla ripartizione delle aziende in funzione delle USM, emerge che 5'279 aziende agricole presentano un numero di USM compreso fra 0,3 e 0,5 Esse corrispondono all’8,7 per cento circa delle aziende aventi diritto ai contributi Nel 2000 la quota di pagamenti diretti versati dalla Confederazione è stata del 2,7 per cento. Nel 2000 le aziende di grandi dimensioni con oltre 5 USM hanno ricevuto poco meno del 3 per cento dei pagamenti diretti versati nel 2000 Questa statistica, effettuata anche in futuro, consentirà di appurare gli effetti della PA 2002 sullo sviluppo delle strutture aziendali

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 194 Tipo di azienda 1 Pagamenti diretti per azienda fr Aziende combinate, vacche madri 54 276 Vacche madri 45 902 Altro bestiame bovino 38 684 Latte commerciale 37 318 Aziende combinate, latte commerciale/campicoltura 37 117 Aziende combinate, altre 33 966 Aziende combinate, trasformazione 33 868 Campicoltura 31 093 Trasformazione 27 746 Equini/ovini/caprini 21 391 Colture speciali 15 518
Fonte: UFAG
< 0 , 5 0 0 , 5 0 –0 , 9 9 1 , 0 0 –1 , 4 9 1 , 5 0 –1 , 9 9 2 , 0 0 –2 , 4 9 2 , 5 0 –2 , 9 9 3 , 0 0 –3 , 4 9 3 , 5 0 –3 , 9 9 4 , 0 0 –4 , 4 9 4 , 5 0 –4 , 9 9 5 , 0 0 –5 , 4 9 5 , 5 0 –5 , 9 9 6 , 0 0 –6 , 4 9 6 , 5 0 –6 , 9 9 7 , 0 0 –7 , 4 9 7 , 5 0 –7 , 9 9 u n d g r ö s s e r N u m e r o d i a z i e n d e C u m u l o d e i p a g a m e n t i d i r e t t i i n % USM Media = 1 759 USM Fonte: UFAG Numero di aziende Pagamenti diretti cumulati in % 14 000 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0

■ Ripartizione dei pagamenti diretti secondo l’età

In questa analisi sono state considerate soltanto le aziende che presentano la forma giuridica della persona fisica o della società di persone Esse sono circa 58'372 delle 60'702 aziende aventi diritto ai pagamenti diretti

Ripartizione dei pagamenti diretti secondo l'età - 2000

■ Ripartizione dei pagamenti diretti secondo le regioni beneficiarie

Dalla ripartizione si evince che fra i beneficiari dei contributi la classe d’età dominante è quella di 35 fino a 55 anni Poco meno del 45 per cento dei pagamenti diretti è stato corrisposto a gestori d’età inferiore a 40 anni

Le carte allestite con l’ausilio di un sistema d’informazione geografica (SIG) e sulla base dei dati AGIS/SIPA offrono una visione d’assieme sul significato dei pagamenti diretti dal profilo regionale Nelle prime due carte è riprodotta la struttura aziendale (media, per Comune, della SAU e delle UBG). Esse fungono da base per l’interpretazione delle carte successive In esse è indicata, per ogni tipo di pagamento diretto (provvedimento), la quota di beneficiari nei singoli Comuni (importo dei contributi versati per il provvedimento diviso per il numero complessivo delle aziende con pagamenti diretti)

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 195
≤ 2 0 2 1 –2 5 2 6 –3 0 3 1 –3 5 3 6 –4 0 4 1 –4 5 4 6 –5 0 5 1 –5 5 5 6 –6 0 6 1 –6 5 > 6 5 N u m e r o d i a z i e n d e C u m u l o d e i p a g a m e n t i d i r e t t i i n % Classe d' età Media = 46 anni Fonte: UFAG Numero di aziende Pagamenti diretti cumulati in % 10 000 9 000 8 000 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0
Carte 1–12 pagine A60–A71

■ Esecuzione e controllo

Conformemente all’articolo 66 dell’ordinanza sui pagamenti diretti, il controllo in relazione alla PER è delegato ai Cantoni Per l’esecuzione essi possono ricorrere a organizzazioni che garantiscono controlli obiettivi e imparziali I Cantoni verificano, per campionatura, l’attività di controllo esercitata da tali organizzazioni. Il capoverso 4 precisa i criteri in base ai quali i Cantoni o le organizzazioni alle quali essi si sono rivolti devono controllare le aziende

I controlli devono riguardare:

– tutte le aziende che richiedono per la prima volta i contributi corrispondenti;

tutte le aziende nelle quali sono state riscontrate irregolarità nel corso dei controlli dell’anno precedente e

almeno il 30 per cento delle altre aziende scelte a caso.

Ai gestori che forniscono indicazioni non veritiere sull’azienda oppure non adempiono le condizioni legate ai contributi, o lo fanno soltanto in parte, vengono irrogate sanzioni stabilite sulla base di criteri uniformi La Conferenza dei direttori cantonali d’agricoltura ha varato uno schema di sanzioni che consente di armonizzare le riduzioni dei pagamenti diretti in caso di adempimento soltanto parziale delle condizioni determinanti per il versamento dei contributi

■ Controlli eseguiti nel 2000

Nel 2000 i Cantoni, rispettivamente le organizzazioni da essi incaricate, hanno effettuato controlli presso circa 39’100 aziende, di cui 4’900 con indirizzo biologico, volti ad accertare l’osservanza della PER I controlli hanno riguardato pure 15'300 aziende (79%) i cui animali hanno regolarmente accesso all’aperto (URA) e 7'900 aziende (83%) con sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA) Complessivamente sono state riscontrate oltre 8’000 infrazioni, che hanno comportato riduzioni dei contributi per un importo totale di 5,1 milioni di franchi. Questo importo non comprende le trattenute per i gestori non aventi diritto ai contributi nonché i contributi negati a causa della fornitura di false indicazioni al momento della notifica Sono state commesse infrazioni soprattutto nei seguenti settori: esigenze PER, programmi URA e SSRA, compensazione ecologica, condizioni generali della legislazione sulla protezione delle acque, esigenze di base e programmi estensivi Sono invece state poche le infrazioni delle disposizioni generali della legislazione sulla protezione della natura, del paesaggio e dell’ambiente nonché delle direttive concernenti l’agricoltura biologica

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 196

Ricapitolazione delle infrazioni

Categoria Infrazioni Sanzioni Motivi principali Numero fr.

Dati di base 283 532 500 Notifica tardiva, false indicazioni sulle superfici, false indicazioni sugli effettivi di bestiame, false indicazioni sull’azienda o sul gestore

Protezione delle acque 311 181 500 Nessuna indicazione possibile

Protezione della natura e del paesaggio

5 13 400 Nessuna indicazione possibile

Protezione dell’ambiente 13 15 200 Nessuna indicazione possibile PER

5 404 3 484 600 Registrazioni lacunose, detenzione degli animali da reddito non rispettosa delle loro esigenze, mancata attuazione delle analisi del suolo, compensazione ecologica insufficiente, bilancio di concimazione squilibrato, strisce tampone, mancata selezione e utilizzazione mirata dei prodotti per il trattamento delle piante

SCE

■ Autorizzazioni speciali nel settore della protezione dei vegetali

279 300 Sfruttamento troppo precoce o non autorizzato, false indicazioni sulle superfici, mancata osservanza della durata minima di 6 anni

32 300

tardiva, raccolto finalizzato all’estrazione di granelli effettuato prima della piena maturazione

28 900 False indicazioni, mancata attuazione delle analisi del suolo, compensazione ecologica insufficiente, nessun rapporto di controllo, protezione delle acque, epoca dello sfalcio delle SCE, notifica tardiva

480 71 100 Area di riposo insufficiente, detenzione non conforme alle prescrizioni di alcuni animali della medesima categoria, mancanza di un sistema di stabulazione ad aree multiple, notifica tardiva

600 Giorni d’uscita insufficienti, registrazioni lacunose, detenzione non conforme alle prescrizioni di alcuni animali della medesima categoria, notifica tardiva, corte insufficiente

In casi speciali, riconducibili a condizioni atmosferiche o locali particolari, onde proteggere le piante vanno autorizzati prodotti fitosanitari o determinati trattamenti che non sono consentiti nell’ambito della PER In virtù dell’ordinanza sui pagamenti diretti i servizi fitosanitari cantonali possono concedere autorizzazioni speciali. Nel 2000 per 8’027 ettari di SAU sono state rilasciate 4’302 autorizzazioni speciali Il notevole incremento del numero di autorizzazioni speciali rispetto al 1999 è dovuto a una rilevazione dei dati più accurata a livello cantonale.

Nella maggior parte dei casi sono stati autorizzati trattamenti contro le malerbe sui prati naturali o dei nuovi impianti di prati artificiali Nel secondo caso si tratta soprattutto della lotta contro il romice

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 197
Produzione estensiva 174
Agricoltura biologica
SSRA
URA 866 444
Totale 8 012 5 083 400
454
Notifica
22
Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 198
Prodotto Autorizzazioni Superficie Numero % ha % Erbicidi in preemergenza 183 4,3 505,2 6,3 Insetticidi 393 9,1 1 231 15,3 Granulati per il granturco 135 3,1 454 5,7 Granulati per le barbabietole 247 5,7 603 7,5 Erbicidi per i prati 3 299 76,7 5 153 64,2 Altri 45 1,0 80,5 1,0 Totale 4 302 100 8 027 100 Fonte: UFAG
Autorizzazioni speciali concesse nel 2000

2.2.2 Pagamenti diretti generali

Contributi di superficie

Mediante i contributi di superficie vengono indennizzate le prestazioni a favore della collettività come la protezione e la cura del paesaggio colturale, l’assicurazione della produzione di derrate alimentari e la conservazione delle basi vitali naturali Per principio, non vi è alcuna differenziazione dei contributi in base all’utilizzazione delle superfici o alle regioni Per far fronte alle difficoltà che caratterizzano la regione collinare e quella di montagna i gestori percepiscono contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione.

Nel caso di superfici gestite per tradizione famigliare nella zona economica estera le aliquote dei pagamenti diretti legati alle superfici sono ridotte del 25 per cento. Dal 1984 nella zona economica estera vengono gestiti complessivamente 5'128 ettari

di superficie – 2000

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 199 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Aliquote 2000 fr./ha – fino a 30 ha 1 200 – da 30 a 60 ha 900 – da 60 a 90 ha 600 – oltre 90 ha 0
Contributi
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Superficie ha 481 194 263 090 285 615 1 029 899 Aziende Numero 25 615 16 358 18 500 60 473 Superficie per azienda ha 18,8 16,1 15,4 17,0 Contributo per azienda fr 21 584 18 676 17 751 19 625 Totale contributi 1 000 fr 552 878 305 495 328 397 1 186 770 Totale contributi 1999 1 000 fr 545 168 300 104 317 822 1 163 094 Fonte: UFAG
■ Obiettivo: gestione globale delle superfici Tabelle 31a–31b, pagine A32–A33

delle aziende e della SAU secondo le classi di dimensione – 2000

La riduzione dei contributi ha interessato il 7,6 per cento della SAU Mediamente viene versato un contributo di superficie di 1’152 franchi per ettaro Le aziende con una superficie fino a 10 ettari gestiscono complessivamente il 10,8 per cento della SAU Soltanto lo 0,8 per cento delle aziende presenta una superficie di oltre 60 ettari Esse gestiscono il 3,7 per cento della SAU.

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo

Questo provvedimento è finalizzato a mantenere la competitività della produzione di carne mediante foraggio grezzo e nel contempo a garantire, attraverso l’utilizzazione, la cura globale delle superfici nel nostro Paese a vocazione pastorizia.

I contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo vengono concessi a favore degli animali tenuti nella rispettiva azienda durante il foraggiamento invernale (periodo di riferimento: 1° gennaio fino al giorno di riferimento dell’anno di contribuzione) Per animali da reddito che consumano foraggio grezzo si intendono quelli delle specie bovina ed equina nonché ovini, caprini, bisonti, cervi, lama e alpaca I contributi sono versati a favore delle superfici permanentemente inerbite e dei prati artificiali Le diverse categorie di animali vengono convertite in unità di bestiame grosso che consumano foraggio grezzo (UBGFG)

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 200
Limitazione della promozione UBGFG/ha – Zona campicola, zona intermedia ampliata e zona intermedia 2,0 – Zona collinare 1,6 – Zona di montagna I 1,4 – Zona di montagna II 1,1 – Zona di montagna III 0,9 – Zona di montagna IV 0,8 – Prati da sfalcio nella regione d’estivazione 0,7
oltre 90 Aziende in % SAU in % 60 – 90 30 –60 20 – 30 15 – 20 10 –15 5 –10 fino a 5 Fonte: UFAG C l a s s i d i d i m e n s i o n e i n h a SAU con contributi integrali SAU interessata dalla graduazione dei contributi 30 20 10 0 10 20 30 0,2 0,2 1,2 0,4 18,2 27,0 18,6 16,3 8,8 10,4 0,7 0,1 19,0 18,2 22,3 19,7 9,6 2,0 5,3 ■ Utilizzazione delle superfici inerbite
Ripartizione

La graduazione della limitazione dei contributi secondo le zone si basa sulla densità massima consentita di animali giusta le direttive vigenti in materia di protezione delle acque e tiene in considerazione il calo del potenziale di rendimento I contributi risultano quindi indipendenti dalla produzione, ma contribuiscono considerevolmente alla gestione globale delle superfici

Hanno diritto ai contributi i gestori che detengono nella loro azienda almeno una UBGFG e che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti

Le UBGFG sono suddivise in due gruppi di contribuzione Per gli animali delle specie bovina ed equina, i bisonti, le capre lattifere e le pecore lattifere vengono versati 900 franchi per UBGFG, mentre a favore delle altre capre e pecore nonché di cervi, lama e alpaca l’importo dei contributi scende a 400 franchi per UBGFG Il contributo concesso per UBGFG di animali la cui detenzione implica un elevato dispendio dal profilo edile e lavorativo è maggiore rispetto a quello versato per animali che richiedono meno cure

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo – 2000

Questi contributi sostituiscono quelli concessi fino al 1998 ai detentori di vacche che non fornivano latte commerciale Il contributo non viene versato unicamente per le vacche il cui latte non è commercializzato, bensì anche a favore di altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo I produttori lattieri che beneficiano di questi contributi hanno una quota relativamente elevata di animali da allevamento e da ingrasso rispetto all’effettivo di vacche e una superficie inerbita sufficiente Si tratta pertanto di aziende gestite in modo piuttosto estensivo. Nel 2000, per ogni 4'000 chilogrammi di latte commercializzato nell’anno precedente i produttori lattieri hanno subito la detrazione di una UBGFG dall’effettivo avente diritto ai contributi

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 201
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna UBGFG che danno diritto ai contributi Numero 77 507 73 614 146 990 298 112 Aziende Numero 10 899 11 392 16 555 38 846 UBGFG per azienda che danno diritto ai contributi Numero 7,1 6,5 8,9 7,7 Contributi per azienda fr 6 188 5 641 7 659 6 655 Totale contributi 1 000 fr. 67 444 64 265 126 795 258 505 Totale contributi 1999 1 000 fr 65 568 62 745 126 312 254 624
Fonte: UFAG

Contributi ad aziende con e senza latte commercializzato – 2000

Fonte:

Le aziende che commercializzano latte ricevono contributi UBGFG decurtati di 4'000 franchi rispetto alle aziende che non producono latte commerciale, ma approfittano del sostegno del mercato previsto nel settore dell’economia lattiera (p es supplemento per il latte trasformato in formaggio).

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione

Mediante questi contributi vengono compensate le condizioni difficili di produzione con le quali sono confrontati i detentori di animali nella regione di montagna e nella zona collinare. Contrariamente ai contributi generali per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo, volti in primo luogo a promuovere la gestione e la cura dei pascoli, questa misura persegue anche obiettivi sociali, strutturali e di politica d’insediamento. Hanno diritto ai contributi i gestori che gestiscono almeno

1 ettaro di SAU nella regione collinare o di montagna e nel contempo tengono almeno

1 UBGFG Le categorie di animali sussidiabili sono le stesse di quelle che beneficiano dei contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo Questo provvedimento favorisce le aziende di piccole dimensioni, visto che i contributi vengono concessi a favore di al massimo 15 UBGFG per azienda Le aliquote di contribuzione sono differenziate in base alle zone

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 202
Caratteristica Unità Aziende con latte Aziende
commercializzato latte commercializzato Aziende Numero 23 109 15 737 Animali per azienda UBGFG 22,1 11,8 Deduzione per la limitazione dei contributi in base alla superficie inerbita UBGFG 1,1 1,3 Deduzione per il latte UBGFG 15,3 0,0 Animali che danno diritto ai contributi UBGFG 5,7 10,6 Contributi per azienda fr 5 057 9 001
senza
UFAG
Aliquote per UBGFG – 2000 fr /UBG – Zona collinare 260 – Zona di montagna I 440 – Zona di montagna II 690 – Zona di montagna III 930 – Zona di montagna IV 1 190 ■ Indennizzo delle difficoltà di produzione

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione – 2000

La diminuzione dell’effettivo di UBGFG aventi diritto ai contributi verificatasi nella regione collinare e in quella di montagna ha comportato un calo dei contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione di 4 milioni di franchi circa rispetto all’anno precedente.

Ripartizione degli animali detenuti in condizioni difficili di produzione secondo le classi di dimensione – 2000

La quota di UBGFG senza contributi è stata del 36,8 per cento dell’effettivo di animali delle aziende aventi diritto ai contributi L’82 per cento circa dell’effettivo UBGFG è detenuto in aziende interessate dalla limitazione dei contributi a 15 UBGFG. In queste aziende la quota di UBGFG senza contributi è stata del 44,7 per cento

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 203
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura 1 collinare montagna UBGFG che danno diritto ai contributi Numero 32 727 202 919 214 666 450 313 Aziende Numero 2 303 15 501 17 903 35 707 UBGFG per azienda Numero 14,2 13,1 12,0 12,6 Contributi per azienda fr 1 298 4 543 9 953 7 046 Totale contributi 1 000 fr 2 989 70 423 178 181 251 593 Totale contributi 1999 1 000 fr 2 723 72 037 181 121 255 882
Fonte: UFAG
1 Aziende che gestiscono una parte della superficie nella regione di montagna e in quella collinare
Fonte: UFAG C l a s s i d i d i m e n s i o n e i n U B G F G UBGFG con contributi UBGFG senza contributi 100 500 50150 100 200 250 45–90 30–45 20–30 15–20 10–15 5–10 fino a 5 30 73 95 127 95 17 72 42 9 85 47 18 65 59 58 25 80 65 Aziende in 100 Animali in UBGFG in 1 000

Contributi di declività

Mediante i contributi di declività generali vengono indennizzate le difficoltà connesse alla gestione delle superfici declive. Tali contributi sono versati soltanto per i prati, i terreni da strame e le superfici coltive I prati e i terreni da strame devono essere falciati almeno una volta all’anno Non danno diritto ai contributi le siepi, i boschetti campestri, i pascoli e i vigneti

Hanno diritto ai contributi i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti, la cui azienda presenta una superficie decliva nella regione collinare o di montagna che ammonta complessivamente a oltre 50 are e particelle di oltre 5 are. Le zone declive sono suddivise in due categorie

Aliquote 2000 fr /ha – 18 –35 per cento di declività 370 – Oltre 35 per cento di declività 510
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 204
■ Contributi di declività generali per l’indennizzo delle condizioni difficili di gestione delle superfici

■ Contributi di declività per la conservazione dei vigneti nelle zone in forte pendenza e terrazzate

Contributi per le superfici declive – 2000

Rispetto all’anno precedente vi è stato un aumento delle superfici declive di 1'000 ettari circa L’entità delle superfici notificate varia di anno in anno Ciò dipende dalle condizioni climatiche che esercitano un influsso sul tipo di gestione (estensione maggiore o minore dei pascoli o dei prati da sfalcio)

Mediante questi contributi di declività s’intende conservare i vigneti situati nelle zone in forte pendenza e terrazzate. Per tenere in considerazione le condizioni dei vigneti degni di essere sostenuti finanziariamente, si distingue tra vigneti in pendenza e in forte pendenza da un canto e vigneti terrazzati retti da muri di sostegno dall’altro Questi elementi sono importanti dal profilo paesaggistico, ma rendono difficile la gestione I contributi per i vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate vengono concessi a favore delle superfici con una declività di oltre il 30 per cento

Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura 1 collinare montagna Superfici aventi diritto ai contributi: – 18–35 per cento di declività ha 4 419 67 872 74 089 146 380 – oltre 35 per cento di declività ha 1 277 19 087 63 123 83 487 Totale ha 5 696 86 959 137 212 229 867 Aziende Numero 2 113 14 515 17 252 33 880 Contributo per azienda fr 1 082 2 400 3 454 2 855 Totale contributi 1 000 fr 2 287 34 843 59 584 96 714 Totale contributi 1999 1 000 fr 2 227 34 761 58 894 95 882
1 Aziende con superfici nella regione di montagna o in quella collinare Fonte: UFAG
Aziende con contributi di declività
Fonte: UFAG Declività <18% 58% Declività 18–35% 27% Declività >35% 15%
– 2000
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 205
Totale 551 857 ha

Per zone terrazzate si intendono i vigneti (con una declività superiore al 30%) che sono terrazzati con regolarità mediante muri di sostegno e adempiono le seguenti condizioni:

– le superfici presentano un terrazzamento minimo, ossia al massimo 30 m di distanza tra i muri di sostegno;

l’area della zona terrazzata ammonta ad almeno 1 ettaro;

– l’altezza dei muri di sostegno misura almeno 1 metro Non vengono computati i muri in cemento convenzionali

Hanno diritto ai contributi di declività per i vigneti i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti, la cui azienda presenta una superficie decliva che ammonta complessivamente a oltre 10 are e particelle di oltre 2 are Le aliquote di contribuzione non sono in funzione delle zone

La quota di vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate rispetto alla superficie vignata totale corrisponde al 33 per cento, mentre la quota di aziende commisurata all’insieme delle aziende dedite alla viticoltura è del 60 per cento.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 206
Aliquote 2000 fr /ha – Superfici con una declività del 30 fino al 50% 1 500 – Superfici con una declività di oltre il 50% 3 000 – Superfici in zone terrazzate 5 000 Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate – 2000 Unità Superfici aventi diritto ai contributi in totale ha 3 352 Declività dal 30 al 50% ha 1 710 Declività di oltre il 50% ha 349 Zone terrazzate ha 1 293 Aziende Numero 2 833 Superficie per azienda ha 1,2 Contributo per azienda fr 3 557 Totale contributi 1 000 fr 10 076 Totale contributi 1999 1 000 fr 9 325 Fonte: UFAG

Innovazioni nel 2001

Il 10 gennaio 2001 il Consiglio federale ha preso delle decisioni in ambito agricolo che riguardano anche i pagamenti diretti generali.

Nel 2001 viene versato per la prima volta un contributo supplementare di 400 franchi per ettaro a favore della superficie coltiva aperta e delle colture perenni (articolo 27 capoverso 2 OPD) Ciò consente di indennizzare le prestazioni fornite in ambito campicolo nell’interesse della collettività che, a seguito della riduzione del prezzo soglia e della liberalizzazione del mercato cerealicolo, non possono più venir retribuite Affinché il 25 per cento della SAU possa venir gestita anche in futuro come superficie di compensazione ecologica senza riduzione dei pagamenti diretti, si è proceduto anche all’aumento del limite dei pagamenti diretti per unità standard di manodopera da 10'000 a 55'000 franchi (articolo 21 OPD)

Per quanto concerne i contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo la deduzione per il latte commerciale è stata aumentata di 200 chilogrammi e portata a 4'200 chilogrammi per UBGFG (articolo 31 OPD) Sono soprattutto le aziende che detengono lattifere e si dedicano alla produzione estensiva di latte ad approfittare di tale innovazione.

Vi è stata una modifica anche per quanto riguarda il limite di reddito e di sostanza Per il calcolo del reddito determinante i coniugi possono detrarre un importo di 30'000 franchi (articolo 22 capoverso 2 OPD) Per quanto concerne il limite di sostanza la detrazione per USM è stata aumentata da 80'000 a 200'000 franchi Inoltre, i gestori coniugati (articolo 23 capoverso 1 OPD) possono effettuare una detrazione supplementare di 200'000 franchi dalla sostanza Con l’introduzione di questo nuovo valore limite in funzione dello stato civile si replica alla critica giustamente espressa in merito all’incidenza dei redditi delle consorti Viene inoltre riconosciuto il fatto che è difficile applicare i limiti di reddito e di sostanza all’atto della retribuzione di prestazioni fornite nell’interesse della collettività nonché di quelle ecologiche.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 207

2.2.3 Pagamenti diretti ecologici

Contributi ecologici

Mediante i contributi ecologici vengono indennizzate prestazioni ecologiche particolari che soggiacciono a condizioni più severe rispetto a quelle previste nel quadro della PER Ai gestori vengono offerti programmi con partecipazione facoltativa I programmi sono indipendenti gli uni dagli altri e i contributi possono venir cumulati Fra il 1999 e il 2000 non vi sono stati cambiamenti per quanto riguarda le aliquote di contribuzione Le variazioni rispetto agli importi versati nel 1999 sono dovute esclusivamente alla diminuzione o all’aumento della partecipazione ai singoli programmi.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 208
■■■■■■■■■■■■■■■■
Compensazione ecologica 41% Produzione estensiva di colza e cereali 13% URA 32% SSRA 9% Agricoltura biologica 5% Fonte: UFAG
Tabelle 32a–32b, pagine A34–A35 Ripartizione dei contributi ecologici tra i diversi programmi – 2000 Totale 2
61,8
mio. fr.

Compensazione ecologica

Attraverso la promozione della compensazione ecologica s’intende conservare e se possibile ampliare l’habitat della fauna e della flora indigene nelle regioni a vocazione agricola La compensazione ecologica contribuisce pure alla conservazione delle strutture e degli elementi paesaggistici tipici Determinati elementi della compensazione ecologica fruiscono dei contributi e possono nel contempo venir tenuti in considerazione per la compensazione ecologica obbligatoria nel quadro della PER Vi sono invece elementi computabili unicamente per la compensazione ecologica in relazione alla PER

Elementi della compensazione ecologica con e senza contributi

Elementi che beneficiano dei contributi Elementi che non beneficiano dei contributi e sono computabili nel quadro e sono computabili unicamente nel quadro della PER della PER

Prati sfruttati in modo estensivo Pascoli sfruttati in modo estensivo

Prati sfruttati in modo poco intensivo Pascoli boschivi

Terreni da strame Alberi indigeni, isolati o in viali alberati Siepi, boschetti campestri e rivieraschi Fossati umidi, stagni, pozze Maggesi fioriti Superfici ruderali, cumuli di pietra, affioramenti rocciosi

Maggesi da rotazione Muri a secco

Fasce di colture estensive in Sentieri e accessi naturali non consolidati campicoltura

Alberi da frutto ad alto fusto nei campi Vigneti con elevata biodiversità

Altre superfici di compensazione ecologica definite dai servizi cantonali preposti alla protezione della natura

Le superfici devono misurare almeno 5 are, esistere per sei anni ed essere falciate al più presto a metà giugno Lo sfalcio tardivo assicura la completa maturazione dei semi e promuove la biodiversità attraverso l’inseminazione naturale Inoltre, invertebrati, uccelli che nidificano al suolo e mammiferi di piccola taglia dispongono di un periodo di tempo sufficiente per riprodursi Sono vietate la concimazione e l’utilizzazione di prodotti per il trattamento delle piante È ammesso unicamente il trattamento pianta per pianta in caso di presenza di erbe problematiche.

Per i prati sfruttati in modo estensivo, i terreni da strame, le siepi nonché i boschetti campestri e rivieraschi vengono versati contributi della stessa entità, graduati per zona.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 209
Aliquote 2000 fr /ha – Zona campicola e zone intermedie 1 500 – Zona collinare 1 200 – Zone di montagna I e II 700 – Zone di montagna III e IV 450
Tabelle 33a–33d pagine A36–A39 ■ Prati sfruttati in modo estensivo

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

Per terreni da strame s’intendono le superfici inerbite gestite in modo estensivo in luoghi bagnati o umidi. Il prodotto dello sfalcio, effettuato di regola in autunno o in inverno, viene utilizzato come lettiera In linea di massima sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione dei prati sfruttati in modo estensivo Le superfici possono venir falciate soltanto dopo il 1o settembre

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

Il lieve calo dei terreni da strame potrebbe essere dovuto al fatto che alcune di queste superfici sono state notificate come prati sfruttati in modo estensivo

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 210
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 16 974 8 650 9 230 34 854 Superficie ha 16 804 8 052 13 816 38 672 Superficie per azienda ha 0,99 0,93 1,50 1,11 Contributo per azienda fr 1 447 923 786 1 142 Totale contributi 1 000 fr 24 567 7 986 7 256 39 809 Totale contributi 1999 1 000 fr 21 494 6 978 6 462 34 934 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 1 392 1 213 1 911 4 516 Superficie ha 1 299 863 1 549 3 712 Superficie per azienda ha 0,93 0,71 0,81 0,82 Contributo per azienda fr 1 387 681 477 812 Totale contributi 1 000 fr 1 930 826 911 3 668 Totale contributi 1999 1 000 fr 2 116 956 1 396 4 468 Fonte: UFAG
■ Terreni da strame

■ Siepi, boschetti campestri e rivieraschi

Per siepi e boschetti campestri o rivieraschi s’intendono siepi basse, arbustive e arboree, siepi frangivento, gruppi di alberi, scarpate boscate e boschetti rivieraschi a forma di siepe Le superfici devono misurare almeno 5 are ed essere gestite in modo corrispondente per un periodo ininterrotto di sei anni. Devono essere curate in modo adeguato Sono vietate la concimazione e l’utilizzazione di prodotti per il trattamento delle piante L’orlo inerbito non concimato lungo i boschetti deve misurare almeno 3 metri di larghezza

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

■ Prati sfruttati in modo poco intensivo

Sui prati sfruttati in modo poco intensivo è autorizzato spandere quantitativi molto limitati di letame o composta. Sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione di prati sfruttati in modo estensivo

aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 211
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 5 129 2 493 1 121 8 743 Superficie ha 1 260 685 330 2 275 Superficie per azienda ha 0,25 0,27 0,29 0,26 Contributo per azienda fr 364 280 190 318 Totale contributi 1 000 fr 1 865 698 214 2 777 Totale contributi 1999 1 000 fr 1 847 690 230 2 767 Fonte: UFAG
Aliquote 2000 fr /ha – Zona campicola fino a zona collinare 650 – Zone di montagna I e II 450 – Zone di montagna III e IV 300 Aziende
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 10 499 9 504 11 100 31 103 Superficie ha 9 164 8 713 22 228 40 106 Superficie per azienda ha 0,87 0,92 2,00 1,29 Contributo per azienda fr 560 505 684 587 Totale contributi 1 000 fr 5 884 4 797 7 589 18 269 Totale contributi 1999 1 000 fr. 6 032 4 806 7 607 18 445 Fonte: UFAG

■ Maggesi fioriti

Per maggesi fioriti s’intendono le fasce pluriennali, seminate con sementi di erbe selvatiche indigene, di almeno tre metri di larghezza La concimazione è vietata È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole. La superficie messa a maggese fiorito può essere falciata fra il 1o ottobre e il 15 marzo, a partire dal secondo anno e solo per una metà I maggesi fioriti sono finalizzati alla protezione delle erbe selvatiche minacciate Essi rappresentano un habitat e una fonte di nutrimento ideali anche per insetti e piccoli esseri viventi Offrono rifugio pure a lepri ed uccelli

Nel 2000 sono stati versati 3'000 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare. All’interno della regione collinare le superfici della zona di montagna I non danno diritto ai contributi Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

In relazione alla liberalizzazione del mercato cerealicolo i maggesi fioriti rappresentano un ’alternativa economicamente interessante alle colture campicole Ciò spiega il notevole aumento della partecipazione a questo programma.

212
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura 1 collinare montagna Aziende Numero 1 493 299 4 1 1 796 Superficie ha 1 126 188 1 1 315 Superficie per azienda ha 0,75 0,63 0,32 0,73 Contributo per azienda fr 2 264 1 882 945 2 197 Totale contributi 1 000 fr. 3 380 563 4 3 946 Totale contributi 1999 1 000 fr 1 981 253 1 2 235
1 Trattasi di aziende che gestiscono superfici nella regione collinare o di pianura Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2

■ Maggesi da rotazione

Per maggesi da rotazione si intendono le superfici che per uno o due anni vengono seminate con sementi di erbe campicole indigene e che misurano almeno 6 metri di larghezza e 20 are In zone ideali è consentito anche l’inerbimento spontaneo La concimazione è vietata. È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole I maggesi da rotazione possono essere falciati tra il 1o ottobre e il 15 marzo Essi fungono da habitat ideale per uccelli che nidificano al suolo, lepri e insetti

Nel 2000 sono stati versati 2’500 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare All’interno della regione collinare le superfici della zona di montagna I non danno diritto ai contributi.

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

■ Fasce di colture estensive in campicoltura

Come già indicato per i maggesi fioriti anche nel caso dei maggesi da rotazione il notevole incremento è riconducibile all’attrattiva dal profilo economico I maggesi da rotazione vengono promossi soltanto dal 1999.

Le fasce di colture estensive rappresentano un habitat ideale per la flora campicola collaterale Per fasce di colture estensive in campicoltura si intendono le fasce marginali di colture campicole gestite in modo estensivo larghe almeno 3 e al massimo 12 metri È vietato impiegare concimi azotati e insetticidi nonché combattere le malerbe con mezzi meccanici e sostanze chimiche ad ampio raggio È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di piante problematiche, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole Tali superfici possono essere seminate con cereali (escluso il granturco), colza, girasole, pisello proteico, favetta e soia.

Nel 2000 sono stati versati 1'000 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare. All’interno della regione collinare le superfici della zona di montagna I non danno diritto ai contributi

Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 712 118 0 830 Superficie ha 887 132 0 1 019 Superficie per azienda ha 1,25 1,12 0 1,23 Contributo per azienda fr 3 115 2 793 0 3 070 Totale contributi 1 000 fr 2 218 330 0 2 548 Totale contributi 1999 1 000 fr. 735 86 0 821 Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 213

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

Le fasce di colture estensive in campicoltura sono promosse dal 1999 Esse sono economicamente meno interessanti dei maggesi fioriti e da rotazione

Vengono concessi contributi per alberi da frutto a nocciolo e a granelli ad alto fusto che non fanno parte di frutteti nonché per i castagni e per i noci in selve curate L’altezza del tronco dev’essere di almeno 1,2 metri per gli alberi da frutto a nocciolo e di almeno 1,6 metri per gli altri alberi da frutto. Non è autorizzato l’impiego di erbicidi ai piedi del tronco, eccezion fatta per alberi di meno di cinque anni Possono venir versati contributi a partire da almeno 20 alberi I contributi per gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono cumulabili con quelli concessi a favore dei prati sfruttati in modo estensivo o poco intensivo

Nel 2000 sono stati versati 15 franchi per albero

Aziende aventi diritto ai contributi, alberi e contributi – 2000

Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 154 35 0 189 Superficie ha 43 50 48 Superficie per azienda ha 0,28 0,15 0 0,26 Contributo per azienda fr 280 151 0 256 Totale contributi 1 000 fr 43 50 48 Totale contributi 1999 1 000 fr 53 60 59 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 17 979 13 378 5 459 36 816 Alberi Numero 1 266 129 944 832 259 539 2 470 500 Alberi per azienda Numero 70,42 70,63 47,54 67,10 Contributo per azienda fr 1 056 1 059 713 1 007 Totale contributi 1 000 fr 18 991 14 172 3 893 37 057 Totale contributi 1999 1 000 fr 19 088 14 098 3 759 36 945 Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 214
■ Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Ripartizione delle superfici di compensazione ecologica1 – 2000

Totale 92 858 ha

Maggesi da rotazione 1,1%

Maggesi fioriti 1,4%

Prati sfruttati in modo poco intensivo 43,2%

Boschetti campestri e rivieraschi 2,4%

1 Senza alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Fasce di colture estensive in campicoltura 0,1%

Prati sfruttati in modo estensivo2 47,8%

Terreni da strame 4,0%

2 Compresi i prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione

Fonte: UFAG

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 215

Produzione estensiva di cereali e colza

Mediante questo provvedimento s’intende promuovere la coltivazione di cereali e colza senza ricorrere a regolatori della crescita, fungicidi, stimolanti chimici di sintesi delle difese naturali e insetticidi Tali esigenze devono essere rispettate sull’insieme delle superfici dell’azienda coltivate a cereali panificabili, a colza o a cereali da foraggio

La quota di cereali panificabili prodotti in modo estensivo corrisponde al 42 per cento della produzione totale Tale quota è del 63 per cento nel caso dei cereali da foraggio (mais da granella escluso) e del 25 per cento per la colza

Nel 2000 sono stati versati 400 franchi per ettaro.

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

Ripartizione delle superfici per la produzione estensiva – 2000

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 216
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 11 916 7 294 1 272 20 482 Superficie ha 55 327 25 336 2 914 83 577 Superficie per azienda ha 4,64 3,47 2,29 4,08 Contributo per azienda fr 1 855 1 389 918 1 631 Totale contributi 1 000 fr 22 103 10 128 1 168 33 398 Totale contributi 1999 1 000 fr. 23 360 10 444 1 332 35 136 Fonte: UFAG
Cereali panificabili
Colza 4% Cereali da foraggio 46% Fonte: UFAG Totale 83 577 ha
50%
Tabella 34 pagina A40

Agricoltura biologica

A complemento del maggior ricavo che può essere ottenuto sul mercato, la Confederazione promuove l’agricoltura biologica come forma di produzione particolarmente rispettosa dell’ambiente Per poter beneficiare dei contributi i gestori devono rispettare, sull’insieme delle superfici dell’azienda, almeno le esigenze dell’ordinanza del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica, nella versione rivista dell’agosto 2000 Sono consentite riconversioni parziali soltanto nelle aziende dedite alla produzione di vino, frutta, verdura o piante ornamentali Viene tra l’altro promossa la rinuncia a materie ausiliarie chimiche di sintesi come concimi commerciali o pesticidi Per l’agricoltore è quindi particolarmente importante tenere in considerazione i cicli e i processi naturali.

Nel 2000 l’agricoltura biologica veniva praticata su poco meno dell’8 per cento dell’intera SAU.

L’aumento del numero di aziende del 3,5 per cento circa rispetto al 1999 dimostra che l’agricoltura biologica è particolarmente in voga La superficie gestita in virtù dell’ordinanza o delle direttive sull’agricoltura biologica ha registrato un incremento del 5,5 per cento.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 217
Aliquote 2000 fr./ha – Colture speciali 1 000 – Superficie coltiva aperta senza colture speciali 600 – Superfici inerbite e terreni da strame 100 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 2000

Quota delle superfici gestite in modo biologico, per regione – 2000

Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 982 1 117 2 805 4 904 Superficie ha 16 186 17 673 48 962 82 822 Superficie per azienda ha 16,48 15,82 17,46 16,89 Contributo per azienda fr 4 669 2 256 1 811 2 485 Totale contributi 1 000 fr 4 585 2 520 5 080 12 185 Totale contributi 1999 1 000 fr 4 382 2 384 4 871 11 637 Fonte: UFAG
Regione di pianura 20% Regione di montagna 59% Fonte: UFAG Totale 82 822 ha Regione collinare 21%
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 218
Tabella 32a, pagina A34

■ Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze

In questo ambito rientrano i programmi SSRA e URA illustrati di seguito.

Viene promossa la detenzione di animali in sistemi di stabulazione che rispondono a requisiti il cui livello è di gran lunga superiore a quanto prescritto dalla legislazione in materia di protezione degli animali Vigono i seguenti principi:

– gli animali sono tenuti liberi, in gruppi;

gli animali dispongono di aree di riposo e di movimento nonché di possibilità d’occupazione conformi al loro comportamento naturale;

– le stalle sono illuminate con sufficiente luce diurna naturale

Aziende aventi diritto ai contributi, animali (UBG) e contributi – 2000

Rispetto al 1999 si constata un notevole incremento del numero di aziende che partecipano a questo programma (+19%) e dell’importo dei contributi (+18%)

Aliquote 2000 fr /UBG – Animali della specie bovina, capre, conigli 70 – Suini 135 – Pollame 180
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 6 724 4 004 2 215 12 943 UBG Numero 158 722 73 574 32 940 265 236 UBG per azienda Numero 23,61 18,38 14,87 20,49 Contributo per azienda fr 2 213 1 760 1 274 1 912 Totale contributi 1 000 fr. 14 877 7 049 2 822 24 749 Totale contributi 1999 1 000 fr 12 729 5 996 2 277 21 002 Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 219 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Tabella 35, pagina A41

■ Uscita regolare all’aperto

Viene promossa l’uscita regolare all’aperto degli animali da reddito. Per uscita regolare all’aperto si intende l’uscita al pascolo, in una corte o in un ’ area con clima esterno che risponde alle esigenze degli animali Per le diverse categorie di animali sono applicabili le seguenti esigenze:

Animali da reddito che consumano foraggio grezzo

uscita al pascolo per almeno 26 giorni al mese durante il periodo di vegetazione – uscita per almeno 13 giorni al mese durante il periodo di foraggiamento invernale

Suini

– suini da ingrasso, suini da allevamento e verri riproduttori: uscita giornaliera

scrofe in asciutta: uscita per almeno 3 giorni alla settimana

Aziende aventi diritto ai contributi, animali (UBG) e contributi – 2000

Rispetto al 1999 si constata un notevole incremento del numero di aziende che partecipano a questo programma (+17%) e dell’importo dei contributi (+15%)

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 220
Pollame – uscita giornaliera Aliquote 2000 fr /UBG – Animali delle specie bovina ed equina, bisonti, ovini, caprini, daini, cervi e conigli 135 – Suini 135 – Pollame 180
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 11 244 8 807 10 070 30 121 UBG Numero 267 823 183 299 166 878 618 000 UBG per azienda Numero 23,82 20,81 16,57 20,52 Contributo per azienda fr 3 206 2 817 2 236 2 768 Totale contributi 1 000 fr 36 048 24 806 22 516 83 370 Totale contributi 1999 1 000 fr 30 823 21 482 20 384 72 689 Fonte: UFAG

■ Partecipazione ai programmi SSRA e URA, per categorie di animali

Partecipazione ai SSRA, per categorie di animali – 2000

265 236 UBG

i 0,5

10,2%

Partecipazione all'URA, per categorie di animali – 2000

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 221
Pollame
Fonte: UFAG T
Bovini 67
3% Su
Al
Pollame
Fonte: UFAG T
Bovini 80,6% Suini
,9% Altr
7,5%
otale
,
ini 22,0%
tr
%
3,0%
otale 618 000 UBG
8
i
2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

Contributi d’estivazione

Mediante i contributi d’estivazione s’intende garantire la gestione e la cura dei vasti pascoli d’estivazione nelle Alpi, nelle Prealpi e nel Giura. La regione d’estivazione si estende su circa 600'000 ettari, gestiti con oltre 300'000 UBG Hanno diritto ai contributi i gestori che estivano animali in un ’azienda d’estivazione, in un ’azienda pastorizia o in un ’azienda con pascoli comunitari

I contributi d’estivazione vengono concessi a condizione che le aziende siano gestite in modo adeguato e rispettoso dell’ambiente e che vengano rispettate eventuali prescrizioni cantonali, comunali o consortili Il 29 marzo 2000 il Consiglio federale ha proceduto alla revisione dell’ordinanza sui contributi d’estivazione, adeguando il concetto di contribuzione alle esigenze attuali in materia di gestione sostenibile ed ampliando le condizioni di gestione Ha inoltre tenuto in considerazione la problematica specifica legata all’estivazione degli ovini.

Con l’entrata in vigore, il 1o maggio 2000, della nuova ordinanza sui contributi d’estivazione è stato introdotto un nuovo sistema in base al quale i contributi non vengono più versati per animale bensì per carico normale (CN), rispettivamente per UBG Per CN si intende l’estivazione di una UBG durante 100 giorni. Onde garantire i diritti acquisiti, per gli animali munti le aziende d’estivazione con un periodo d’alpeggio più breve continueranno a ricevere il contributo per UBG La nuova ordinanza consente di eliminare gli svantaggi della normativa vigente finora come l’incentivo all’intensificazione, contributi più elevati per gli animali munti o la mancata considerazione della durata dell’estivazione Sono inoltre state fissate nuove esigenze in materia di gestione soprattutto per quanto concerne l’estivazione del bestiame ovino nonché aumentati i contributi Grazie alla determinazione del carico usuale in funzione dell’estivazione nel periodo dal 1996 al 1998, per ogni azienda d’estivazione viene corrisposto annualmente un contributo forfettario Esso rimane invariato rispetto ai contributi versati in passato se il carico corrisponde al 75–110 per cento del carico usuale

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 222
– Per UBG di vacche munte, pecore lattifere e capre lattifere (estivazione di 56–115 giorni) 300 – Per CN di ovini, eccettuate le pecore lattifere 120 – Per CN di altri animali che consumano foraggio grezzo 260 ■ Gestione
d‘estivazione Tabella 36
A42
Aliquote 2000
sostenibile delle regioni
pagina

Contributi d’estivazione – 2000

Contributi per la protezione delle acque

Mediante l’articolo 62a della legge sulla protezione delle acque la Confederazione può promuovere i provvedimenti presi dagli agricoltori per prevenire il convogliamento e il dilavamento di sostanze nelle acque superficiali e sotterranee L’accento è posto sulla riduzione del carico di nitrati nell’acqua potabile e del carico di fosforo nelle acque superficiali in regioni nelle quali la PER, l’agricoltura biologica, divieti e precetti nonché i programmi facoltativi promossi dalla Confederazione (produzione estensiva, compensazione ecologica) non sono sufficienti.

In virtù della nuova ordinanza sulla protezione delle acque, i Cantoni sono tenuti a designare un settore d’alimentazione per le captazioni di acque superficiali e sotterranee nonché a ordinare provvedimenti di risanamento qualora la qualità dell’acqua fosse insufficiente. Questi provvedimenti possono comportare limitazioni significative rispetto allo stato della tecnica per quanto concerne l’utilizzazione del suolo nonché perdite finanziarie insopportabili I contributi ai costi concessi dalla Confederazione ammontano all’80 per cento per gli adeguamenti strutturali e al 50 per cento per i provvedimenti di gestione Nel 2000 sono stati versati 1'089’690 franchi

L’UFAFP e l’UFAG hanno elaborato strategie volte a prevenire il carico di nitrati e di fosforo provocato dall’agricoltura

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 223
Caratteristica Contributi Aziende UBG o CN mio. fr. Numero Numero Vacche, capre lattifere e pecore lattifere 23 136 3 416 77 227 Ovini , eccettuate le pecore lattifere 2 961 1 087 25 227 Altri animali che consumano foraggio grezzo 55 140 7 197 209 973 Totale contributi 81 238 7 968 1 Totale contributi 1999 67 571 8 233
1 Gli importi si riferiscono al totale delle aziende aventi diritto ai contributi per l’estivazione (esclusi i doppi versamenti) Fonte: UFAG
2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
■ Prevenzione del convogliamento e del dilavamento

Ricapitolazione dei progetti – 2000

Diversi progetti sono in fase di preparazione a livello cantonale A medio termine all’UFAG dovrebbero pervenire dieci progetti sui nitrati e due sul fosforo Questi provvedimenti vengono finanziati ricorrendo ai crediti autorizzati per i contributi ecologici

La riconversione di superfici campicole in terreni permanentemente inerbiti rappresenta il provvedimento più efficace per ridurre il dilavamento di nitrati. Ad Avry-surMatran la quota di prati è aumentata del 15 per cento circa

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 224
Cantone Regione,
Durata
Anno ha LU Sempach 1999–2008 4 905 LU Lago di Baldegg 2000–2008 4325 VD Thierrens 2000–2008 17,35 VD Morand 2000–2008 14,05 ZH Baltenswil 2000–2008 70,0 BE Walliswil 2000–2008 77,7 FR Avry-sur-Matran 2000–2005 36,7 FR Middes 2000–2006 44,96 SO Gäu 2000–2005 657,9 LU/AG Lago di Hallwil 2001–2008 3 786 AG Wohlenschwil Inizio: 2001 61,5 TG Klettgau Inizio: 2001 174 fase I AG Büschikon Inizio: 2001 36 Fonte: UFAG
Comune
probabile Comprensorio del del progetto progetto
Superficie coltiva aperta Prati artificiali Prati/pascoli I n % d e l l a S A U 1999 2001 Fonte: UFAG 0 60 50 40 30 10 20
Avry-sur-Matran FR
■ Evoluzione della superficie nel progetto di Avry-sur-Matran

■ Compensazione ecologica

Innovazioni nel 2001

Il 10 gennaio 2001 il Consiglio federale ha preso delle decisioni in ambito agricolo che riguardano anche i pagamenti diretti ecologici. Vi sono stati aumenti dei contributi per i seguenti programmi:

I contributi a favore delle fasce di colture estensive in campicoltura sono stati aumentati da 500 a 1'500 franchi l’ettaro In tal modo s’intende accrescere l’attrattiva di questo elemento della compensazione ecologica

■ Agricoltura biologica

Nell’ambito dell’agricoltura biologica i contributi di superficie sono decisamente più elevati di quelli concessi alle aziende PER In tal modo la Confederazione promuove in misura maggiore questi metodi di produzione particolarmente rispettosi dell’ambiente. I contributi sono stati aumentati di 200 franchi per le colture speciali, di 200 franchi per la superficie coltiva aperta e di 100 franchi per la rimanente SAU

■ Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

La promozione della detenzione di animali in stalle particolarmente rispettose delle loro esigenze contribuisce ad accrescerne il benessere. Inoltre, la detenzione rispettosa degli animali da reddito è un elemento molto importante per l’immagine dell’agricoltura L’aumento di 20 franchi per UBG dei contributi previsti per bovini, caprini, conigli e suini accresce l’attrattiva di questo programma.

2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 225
fr /ha – Colture speciali 1 200 – Superficie coltiva aperta senza colture speciali 800 – Superfici inerbite e terreni da strame 200
Aliquote 2001
Aliquote 2001 fr /UBG – Bovini, caprini, conigli 90 – Suini 155
2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A

■ Uscita regolare all’aperto degli animali da reddito

Anche l’uscita regolare all’aperto influisce sul benessere degli animali. I contributi concessi nel quadro di questo programma sono stati aumentati di 45 franchi per UBG di bovini, equini, bisonti, ovini, caprini, daini, cervi e conigli e di 20 franchi per UBG di suini. Aliquote

■ Ordinanza sulla qualità ecologica

Il 4 aprile 2001 il Consiglio federale ha varato l’ordinanza sulla qualità ecologica In tal modo la Confederazione intensifica il suo impegno a mantenere la biodiversità naturale È previsto un sostengo finanziario maggiore per i provvedimenti regionali finalizzati a un miglioramento qualitativo dei terreni nonché all’impianto mirato di superfici di compensazione ecologica su spazi sfruttati a scopo agricolo Mediante questa nuova ordinanza si è voluto replicare alla critica secondo cui alcune superfici di compensazione ecologica non presenterebbero una qualità sufficiente e non contribuirebbero a un ’adeguata interconnessione sul piano ecologico

I Cantoni sono tenuti a fissare le loro esigenze in materia di qualità e di interconnessione nonché a partecipare al finanziamento dei contributi in misura del 10 fino al 30 per cento, a dipendenza della loro capacità finanziaria

Per gli aiuti finanziari della Confederazione sono computabili al massimo i seguenti contributi concessi ai gestori:

226 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
– Animali delle
bovina
equina, bisonti, ovini, caprini, daini, cervi e conigli 180 – Suini 155
2001 fr /UBG
specie
ed
Aliquote 2001 fr. – Qualità biologica 500 –/ha – Interconnessione 500 –/ha – Alberi da frutto ad alto fusto nei campi 20 –/albero

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2.3 Miglioramento delle basi

Mediante i provvedimenti denominati «Miglioramento delle basi» viene promossa e sostenuta la produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente ed efficiente

Aiuti finanziari per il miglioramento delle basi

Gli obiettivi dei provvedimenti nel campo del miglioramento delle basi sono:

– strutture aziendali moderne e superfici agricole utili ben accessibili;

produzione efficiente e rispettosa dell’ambiente;

– varietà possibilmente resistenti e ad elevato rendimento nonché prodotti di alta qualità;

protezione della salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente;

– diversità genetica

227 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Provvedimento Conto Conto Preventivo 1999 2000 2001 mio fr Miglioramenti strutturali 76 88 91 Crediti d‘investimento 20 100 105 Aiuti per la conduzione aziendale 58 35 Consulenza e contributi per la ricerca 23 22 24 Lotta alle malattie delle piante e ai fitofagi 362 Produzione vegetale e allevamento di animali 21 21 22 Totale 148 245 279 Fonte: UFAG

2.3.1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale

Miglioramenti strutturali

I provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali consentono di migliorare le condizioni economiche e di vita nelle aree rurali Ciò riguarda in particolare la regione di montagna e quelle marginali

Per quanto concerne gli aiuti agli investimenti sono disponibili due strumenti: – i contributi (a fondo perso) con partecipazione dei Cantoni; – i crediti d’investimento sotto forma di mutui esenti da interesse

Attraverso gli aiuti agli investimenti l’agricoltura può sviluppare e mantenere strutture più competitive senza tuttavia contrarre debiti insopportabili Anche in altri Paesi, in particolare nell’UE, gli aiuti agli investimenti rientrano tra i principali provvedimenti volti a promuovere le aree rurali

Gli aiuti agli investimenti vengono concessi a favore di provvedimenti sia individuali sia collettivi

L’importo disponibile nel 2000 per le bonifiche fondiarie e le costruzioni rurali ammontava a 87 milioni di franchi, di cui 7 quale credito suppletivo per il ripristino dei danni alluvionali del 1999 L’UFAG ha approvato nuovi progetti con contributi federali per un importo complessivo di 82 milioni di franchi Il volume d’investimento è stato di 340 milioni di franchi. L’ammontare dei contributi federali relativi ai progetti approvati non è identico all’importo iscritto nella rubrica del preventivo «Miglioramenti strutturali nell’agricoltura», in quanto l’assegnazione di un contributo e il relativo versamento avvengono soltanto eccezionalmente nello stesso anno. Per un progetto approvato viene spesso assegnata soltanto una tranche di credito

■■■■■■■■■■■■■■■■
228 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■ Mezzi finanziari per i contributi

Contributi della Confederazione – 2000 Ricomposizioni particellari e infrastrutture

Costruzione di strade agricole

Acquedotti

Danni alluvionali e altri provvedimenti del genio civile

Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo

Altri provvedimenti nel settore delle costruzioni rurali

Nel 2000 l’importo versato dalla Confederazione sotto forma di contributi è stato del 14 per cento superiore all’anno precedente Rispetto alla media degli anni 1990/92 si è avuto un calo del 27 per cento L’aumento dei crediti federali onde ripristinare i danni alluvionali figura nelle rubriche ordinarie del 1994 e del 2000.

Contributi della Confederazione alle bonifiche fondiarie e agli edifici agricoli 1990/92–2000

Tabelle 39–40, pagine A47–A48
mio fr 64% 13% 23% Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna 27,1 0 5 10 15 20 25 30 12,2 8,7 8,7 23,7 1,7 Fonte: UFAG
1990/921993 1994 1995 1996 1997 1998 19992000 m i o f r Rubrica ordinaria Rubrica straordinaria per incoraggiare l'occupazione nel settore delle costruzioni rurali Fonte: UFAG 1 Nel 1993 e nel 1994 sono stati stanziati crediti straordinari a favore delle costruzioni rurali nell’intento di rilanciare l’ occupazione 0 20 40 60 80 100 120 140 11991 51 91 151 85 85 82 75 75 87 229 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2

Nel 2000 i Cantoni hanno concesso crediti d’investimento per un ammontare complessivo di 266,1 milioni di franchi da destinare a 2’542 casi L’87,2% per cento di tale importo è riservato al finanziamento di provvedimenti individuali, mentre il 12,8% per cento al sostegno di provvedimenti collettivi. A favore dei progetti collettivi nella regione di montagna possono venir concessi anche crediti di transizione, ossia crediti di costruzione con una decorrenza di tre anni al massimo

d’investimento – 2000

I crediti per i provvedimenti individuali sono stati utilizzati ad esempio quale aiuto iniziale nonché per la costruzione, la ristrutturazione o il miglioramento di edifici d’abitazione, rurali o alpestri. Vengono rimborsati mediamente entro 13,1 anni. A partire dal 2000 le aliquote forfettarie per l’aiuto iniziale e per gli edifici d’abitazione sono state aumentate mediamente del 25 per cento

Nel settore dei provvedimenti collettivi sono state sostenute finanziariamente soprattutto bonifiche fondiarie e misure edili (edifici alpestri, stalle comunitarie, edifici e installazioni per la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli)

Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti, crediti di costruzione esclusi – 2000

230 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Crediti
Disposizione Casi Importo Quota Numero mio fr % Provvedimenti individuali 2 309 232,0 87,2 Provvedimenti collettivi, crediti di costruzione esclusi 132 10,0 3,8 Crediti di costruzione 101 24,1 9,0 Totale 2 542 266,1 100,0 Fonte: UFAG
■ Mezzi finanziari per i crediti d’investimento Tabelle 41–42, pagine A49–A50
Edifici rurali Aiuto iniziale Edifici d' abitazione Acquisto in comune dell'inventario, lavorazione e stoccaggio di prodotti agricoli Acquisto dell' azienda da parte dell'affittuario Bonifiche fondiarie mio fr 26,5% 46,0% 27,5% Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna 113,7 0 2040 60 80 100 120 71,4 47,1 4,2 2,7 2,9 Fonte: UFAG

■ Danni alluvionali 1999/ 2000

Il Fonds de roulement istituto nel 1963 comprende 1,7 miliardi di franchi. Nel 2000 la Confederazione ha accordato ai Cantoni nuovi mezzi finanziari per un importo di 100 milioni di franchi Essi, unitamente agli importi rimborsati costantemente, vengono utilizzati per la concessione di nuovi crediti.

Le valanghe e le alluvioni di straordinaria violenza verificatesi nel 1999 hanno provocato danni diretti per un importo complessivo di 800 milioni di franchi Per quanto concerne il settore agricolo, dodici Cantoni hanno notificato danni a terreni coltivi e ad opere del genio rurale per un ammontare di 27 milioni di franchi Per il ripristino di questi danni nel 2000 la Confederazione ha stanziato contributi per 8,3 milioni di franchi. Per la prima volta è stato applicato l’articolo 95 della legge sull’agricoltura il quale prevede contributi supplementari per rimediare a conseguenze particolarmente gravi di eventi naturali straordinari Un importo di 7 milioni di franchi è stato stanziato sotto forma di crediti suppletivi.

La Confederazione non prevede indennizzi in caso di acquisto di alimenti per animali e di perdite di rendimento Tali costi sono stati in gran parte coperti da aiuti concessi su base volontaria e da offerte di organizzazioni assistenziali Le perdite di rendimento sono state indennizzate dal Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura e non assicurabili, che partecipa pure ai costi dei lavori di pulizia dei terreni effettuati da privati

Le forti precipitazioni verificatesi nel mese d’ottobre 2000 hanno nuovamente provocato danni ingenti in Vallese e al Sud delle Alpi A fine anno erano stati notificati danni diretti per un importo complessivo di 670 milioni di franchi Nel settore agricolo essi ammonterebbero a 27 milioni di franchi Il probabile fabbisogno di mezzi finanziari della Confederazione è di 15 milioni di franchi. Gran parte di tale importo dovrebbe venir coperto mediante crediti suppletivi

231 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Esecuzione in tre fasi

Valutazione delle migliorie integrali

Le prime migliorie integrali sono state eseguite all’inizio del secolo scorso Le modalità di divisione ereditaria applicate in passato (Codice napoleonico) hanno determinato una forte frammentazione delle superfici coltivate Anche i diritti di passo e di esbosco nonché la mancanza di vie d’accesso carrozzabili hanno reso la gestione vieppiù difficoltosa Mediante i raggruppamenti di terreni vengono create strutture che consentono di gestire le superfici in modo più efficiente Le migliorie integrali sono state attuate anche per rispondere alle esigenze legate allo sviluppo, a partire dagli Anni ’50, di infrastrutture di portata nazionale (aeroporto di Kloten, autostrade e, in un secondo tempo, sviluppo della rete ferroviaria) e all’introduzione della pianificazione locale, regionale e nazionale. Gli interessi della protezione dell’ambiente, della natura e del paesaggio hanno assunto un significato notevole a partire dagli Anni ’80 L’esecuzione di una miglioria integrale è diventata vieppiù un compito interdisciplinare finalizzato alla realizzazione di soluzioni vantaggiose per l’agricoltura e la collettività.

Gli interessi pubblici hanno assunto progressivamente un significato maggiore nell’ambito delle migliorie integrali In questi ultimi anni si è quindi voluto appurare quali vantaggi comporta un raggruppamento di terreni per la singola azienda agricola

Nel quadro dello «Studio sul beneficio, per i privati, della ricomposizione particellare e della rete viaria nell’ambito delle migliorie integrali» l’Istituto del genio rurale del PFZ ha quantificato i risparmi realizzati con queste opere. In particolare sono state confrontate le condizioni di gestione prima e dopo la miglioria integrale Nella ricomposizione particellare rientrano il miglioramento della forma delle particelle, il loro raggruppamento (unità di gestione) e la facilità di accedervi (allacciamento) Per l’elemento «rete viaria» viene considerata la distanza da percorrere tra l’azienda e le particelle principali.

Fase 1

Esame e valutazione dei documenti

Fase 2

Scelta e verifica di un sistema di calcolo nel quadro di un progetto pilota

Fase 3

Analisi statistiche con l’ausilio di altri esempi tratti dalla pratica

Nella prima fase si è proceduto alla valutazione scientifica di 14 lavori riguardanti gli aspetti economici della gestione dei terreni onde stabilire se per l’adempimento del mandato fosse possibile impiegare uno dei modelli Nella seconda fase si è scelto il modello presentato nella direttiva 1995 dell’Unione svizzera dei contadini (USC) «Modifica della distanza e della forma delle particelle agricole» Esso consente di calcolare a quanto ammonta il risparmio, per la singola particella, in seguito al miglioramento della forma (ricomposizione particellare) e alla riduzione delle distanze fra le particelle (rete viaria) Il risparmio sul tempo di lavoro, sulla forza di trazione e sui costi dei macchinari che il raggruppamento di terreni comporta dà il beneficio, per il privato, delle migliorie integrali in franchi per ettaro all’anno

232 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

Mediante un generatore di numeri casuali la scelta del progetto piota è caduta sulla miglioria integrale di Ermensee (LU) Si è dimostrato che grazie alla direttiva dell’USC è possibile quantificare, per il singolo gestore, il risparmio sui costi risultante dalla riduzione della distanza fra le particelle nonché dal miglioramento della loro forma e che i risultati così ottenuti sono utilizzabili anche sul piano statistico

Con l’ausilio di un generatore di numeri casuali nella terza fase sono state scelte altre migliorie integrali nonché calcolati i rispettivi risparmi Gli studi si riferiscono agli anni 1994/95 In un primo tempo sono state considerate soltanto le particelle in proprietà Le particelle affittate sono state oggetto di un altro studio

Migliorie integrali analizzate

1 Per queste migliorie integrali lo studio ha interessato sia i terreni in proprietà sia quelli in affitto

2 Wallenschwil è un piccolo comprensorio parziale della miglioria integrale Beinwil-Wiggwil-Winterschwill

Miglioria integrale Superficie del comprensorio ha Progetto pilota: Ermensee (LU) 1 427 Otelfingen-Boppelsen (ZH) 1 555 Beinwil (AG), comprensorio parziale Wallenschwil 2 99 Ins-Gampelen-Gals (BE) 2 457 Sennwald (SG) 1 2 360 Damphreux (JU) 396 Châtillon-Font-Lully (FR) 490
Fonte: UFAG 233 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Miglioria integrale Ins-Gampelen-Gals

234 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Vecchio riparto Fonte: UFAG
235 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Nuovo riparto
Fonte: UFAG

■ 800 franchi di risparmio sui costi per i terreni in proprietà

Nella media di tutte le migliorie integrali considerate nello studio il risparmio sui costi ammonta a 800 franchi per ettaro all’anno Le differenze tra le singole regioni sono considerevoli Esse sono dovute principalmente al diverso grado di frammentazione prima del raggruppamento di terreni. Tale aspetto emerge chiaramente dal progetto Wallenschwil che non presentava un ’eccessiva frammentazione

Risparmio sui costi per i terreni in proprietà

Miglioria Risparmio sui costi per azienda Risparmio sui costi per superficie integrale fr fr / ha

Costi Costi del Totale Costi Costi del Totale delle migliora- delle migliorastrade mento della strade mento della forma delle forma delle

3 Una delle caratteristiche della miglioria integrale di Wallenschwil è l aumento, talvolta notevole, delle superfici di grandi dimensioni dopo il raggruppamento Il risparmio sui costi per azienda risulta negativo a causa dell’incremento delle spese d esercizio Riferiti all unità di superficie i valori riconducibili alla ricomposizione particellare e al miglioramento della rete viaria risultano invece positivi

4 I «valori medi ponderati» si riferiscono a tutte le 81 aziende considerate nello studio sulle particelle in proprietà

Fonte: UFAG

Il risparmio sui costi risultante dal miglioramento della forma delle particelle (ricomposizione particellare) ammonta mediamente al triplo di quello riconducibile alla riduzione della distanza fra le particelle (rete viaria) Ciò significa che prima delle migliorie i costi legati alle voltate in cima e in fondo alle particelle, quelli della doppia lavorazione delle testate nonché il minor rendimento ai bordi delle particelle e sulle testate incidono maggiormente sul bilancio rispetto ai costi di spostamento fra il centro aziendale e le particelle principali

Da una miglioria integrale scaturiscono ulteriori benefici per i privati che non hanno potuto venir quantificati nello studio svolto in base alla direttiva dell’USC I migliori rivestimenti delle carreggiate della nuova rete viaria, ad esempio, riducono l’usura dei macchinari, agevolano la viabilità in caso di cattive condizioni meteorologiche e facilitano la manutenzione delle strade con conseguente ricaduta positiva sui costi

In questo studio non è stato considerato nemmeno il miglioramento del bilancio idrico del suolo Nelle zone con esposizione favorevole i drenaggi consentono una gestione equilibrata dei terreni A dipendenza delle regioni ciò può tradursi in un considerevole risparmio sui costi.

236 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
particelle particelle Gals 2 380 6 593 8 972 265 799 1 064 ChâtillonFont-Lully 2 509 10 594 13 102 178 720 898 Otelfingen 1 277 5 543 6 819 157 715 872 Damphreux 6 123 11 173 17 296 293 518 811 Ermensee 1 684 3 713 5 396 215 396 611 Sennwald 2 032 2 950 4 981 211 265 476 Wallenschwil 3 3 -34 -31 11 133 144 Valore medio 4 2 171 5 913 8 085 203 574 778

■ Il risparmio sui costi per i terreni in affitto si riduce alla metà

Dallo studio concernente le particelle in affitto è emerso che il risparmio sui costi ammonta alla metà di quello registrato per le particelle in proprietà

I motivi all’origine di questo minore beneficio sono i seguenti:

– le particelle in affitto hanno spesso una forma meno confacente e un’idoneità del suolo meno omogenea;

le particelle in affitto presentano spesso allacciamenti poco soddisfacenti e sono ubicate a una distanza maggiore dal centro aziendale;

– le superfici liberatesi in seguito alla cessazione dell’attività agricola vengono cedute in affitto agli altri agricoltori senza applicare criteri di attribuzione ben definiti

Aiuti per la conduzione aziendale

Gli aiuti per la conduzione aziendale sono una misura sociale collaterale per evitare o far fronte a ristrettezze finanziarie temporanee non imputabili al gestore Gli effetti degli aiuti per la conduzione aziendale corrispondono a quelli dello sdebitamento della singola azienda

■ Ripartizione dei mezzi finanziari

Nel quadro degli aiuti per la conduzione aziendale nel 2000 sono stati concessi mutui per un importo totale di circa 31 milioni di franchi a favore di 316 casi Rispetto ai 204 casi dell’anno precedente, i mutui hanno registrato un incremento di oltre il 50 per cento Il volume di credito è di 13 milioni di franchi superiore rispetto al 1999 L’importo medio del mutuo è passato da 88'500 a 98'300 franchi I mutui vengono rimborsati mediamente entro 12,7 anni

Mutui nel quadro dell’aiuto per la conduzione aziendale – 2000

Fonte: UFAG

Il Fonds de roulement istituito nel 1973 con nuovi mezzi finanziari della Confederazione e importi rimborsati ammonta, unitamente alle quote dei Cantoni, a circa 121 milioni di franchi. Nel 2000 ai Cantoni è stato messo a disposizione un ulteriore importo di 7,75 milioni di franchi Tali mezzi finanziari sono vincolati a una prestazione adeguata da parte del Cantone che fino alla fine del 2000 variava, a dipendenza della sua capacità finanziaria, fra il 40 e il 100 per cento della quota federale. Dal 2001 la prestazione dei Cantoni è stata ridotta al 20–80 per cento della quota federale I nuovi mezzi finanziari della Confederazione e dei Cantoni, unitamente agli importi rimborsati costantemente, vengono utilizzati per concedere nuovi mutui

237 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Disposizione Casi Importo Numero mio. fr. Rifinanziamento di debiti esistenti 280 28,9 Superamento di una difficoltà finanziaria eccezionale 36 2,2 Totale 316 31,1
Tabella 43, pagina A51

■ Istituzione di quattro centri di competenze

2.3.2 Ricerca, consulenza, formazione professionale, Istituto federale d’allevamento equino

Ricerca agricola

Dall’inizio del 2000 nelle sei Stazioni federali di ricerche agronomiche e nell’Istituto federale d’allevamento equino vengono applicati i principi della «Gestione mediante mandato di prestazioni e credito globale» (GEMAP) Mediante la GEMAP s’intende sviluppare ulteriormente la ricerca e promuovere un management basato su principi di gestione aziendale moderni e razionali Le esperienze fatte nel primo anno di applicazione consentono di trarre conclusioni utili per sviluppare la strategia futura. Dal profilo globale, il passaggio alla GEMAP può essere considerato un successo Le reazioni mostrano che è ancora necessario un periodo di adattamento prima che tutti i collaboratori riconoscano i vantaggi di questo nuovo strumento di gestione e vi si abituino.

La struttura della ricerca agricola è comparabile a una holding, la cui casa madre è l’UFAG Esso elabora le strategie a lungo termine Le Stazioni di ricerche dirette secondo i principi della GEMAP sono imprese operative che nell’ambito del loro mandato di prestazioni dispongono di un margine di manovra piuttosto ampio Le sei Stazioni di ricerche sono raggruppate in quattro centri di competenze

Settori specifici dei centri di competenze

Campicoltura, foraggicoltura e agroecologia

Centri di competenze Frutticoltura, viticoltura e orticoltura

Produzione animale e derrate alimentari di origine animale

FAL

RAC

FAW

RAP

FAM

FAT

Risorse ambientali e protezione dell’ambiente in agricoltura Natura e paesaggio Sistemi di produzione ecologici

Controlling ecologico Campicoltura; sistemi di gestione dei pascoli Selezione vegetale e piante transgeniche, per la campicoltura

Viticoltura ed enologia Bacche; piante medicinali, colture protette

Frutticoltura, orticoltura

Stoccaggio e valorizzazione di frutta e verdura

Esame dei prodotti fitosanitari e provvedimenti fitosanitari

Produzione di latte e di carne

Controllo degli alimenti per animali

Latte e formaggio

Latticini

Prestazioni

Economia e tecnologia agricole Fonte:

Economia agricola Tecnologia agricola

238 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■■■■■■■■■■■■■■■■
UFAG

■ Obiettivi raggiunti nella misura dell’86 per cento

Le prestazioni nell’ambito della ricerca sono valutate sulla base di indicatori concreti e di obiettivi prestabiliti Questi sono stati raggiunti nella misura dell’86 per cento circa La mancanza di personale specializzato in determinati settori e i provvedimenti di ristrutturazione tuttora in atto hanno provocato ritardi nella realizzazione di alcuni progetti

■ Riduzione del 10 per cento dei mezzi finanziari

Nel periodo dal 1999 alla fine del 2001 le spese per la ricerca agricola hanno dovuto essere ridotte di 8,3 milioni di franchi; tale importo corrisponde all’incirca al 10 per cento dei mezzi finanziari destinati a questo settore

Considerata dal profilo globale, la GEMAP assicura alle Stazioni federali di ricerche più libertà e maggiore flessibilità sul piano operativo Un più ampio margine di manovra implica tuttavia la stesura di rendiconti dettagliati Grazie a questi rapporti, le informazioni sulle attività svolte in seno alle Stazioni federali di ricerche sono diventate accessibili a un numero maggiore di persone rispetto a quanto era il caso in passato

Consulenza agricola e in economia domestica rurale

La consulenza compete ai Cantoni La Confederazione li sostiene accordando aiuti finanziari a tre livelli: ai servizi cantonali di consulenza agricola e in economia domestica rurale, ai servizi di consulenza speciali delle organizzazioni agricole operanti sul piano nazionale e alle centrali di consulenza dell’Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura

Uscite per la consulenza – 2000

■ Prime esperienze nella rilevazione delle prestazioni di consulenza

Fonte: Conto dello Stato

Sulla base delle nuove direttive dell’UFAG, dall’inizio del 2000 i Cantoni rilevano e notificano le prestazioni di consulenza che danno diritto ad aiuti finanziari della Confederazione Le esperienze sono positive

Nel primo anno sono sorte alcune difficoltà: non è sempre stato facile classificare le prestazioni di consulenza nei campi di attività corretti e la rilevazione ha comportato un maggiore dispendio amministrativo Con un po ’ di pratica queste difficoltà potranno senz ’altro essere superate

239 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Beneficiari Importo mio fr Servizi di consulenza agricola cantonali 8,6 Servizi di consulenza in economia domestica
cantonali 0,8 Servizi di consulenza speciali
organizzazioni agricole 0,9 Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura 8,4 Totale 18,7
rurale
delle

■ Nuovo contratto per le centrali di consulenza

Per i responsabili dei servizi cantonali di consulenza questo sistema è uno strumento di gestione che consente un controllo più accurato dei processi interni, come ad esempio l’appuramento del dispendio per categoria di prestazioni o campo d’attività Risultano meno complicati anche aspetti come la graduazione delle tariffe in funzione del tipo di prestazioni o la rilevazione statistica delle manifestazioni organizzate nell’ambito del perfezionamento professionale o dei casi in cui è stata fornita consulenza

Per la prima volta l’UFAG dispone di indicazioni quantitative sulle prestazioni di consulenza, contrariamente a quanto avveniva in passato dove erano note soltanto le percentuali dei posti in organico Il periodo transitorio è stato fissato in modo da assicurare ai Cantoni il tempo necessario per acquisire esperienza e per procedere ad eventuali adeguamenti. Durante il periodo transitorio l’UFAG stabilisce gli aiuti finanziari destinati ai Cantoni basandosi ancora sul vigente sistema di calcolo in funzione del dispendio

Il secondo contratto dell’UFAG con l’Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura scade alla fine del 2001 Nel frattempo è stato approntato il nuovo contratto per il periodo 2002-2005 Esso è stato firmato nella primavera 2001 e disciplina i compiti spettanti alle centrali di consulenza di Lindau (LBL) e di Losanna (SRVA).

Dal profilo contenutistico non sono state apportate modifiche di rilievo, mentre vi sono innovazioni per quanto riguarda la forma. Anche il nuovo contratto sarà valido quattro anni Non sono intervenute variazioni per quanto concerne il tipo e il volume delle prestazioni che devono essere fornite dalle centrali di consulenza Gli aiuti finanziari della Confederazione ammonteranno anche in futuro a 8,4 milioni di franchi l’anno

La novità è costituita dal fatto che la forma è quella di un accordo di prestazione. Ciò significa che

– vengono formulati obiettivi strategici e specifici;

viene stabilita una strategia di mercato chiara e orientata al prodotto;

– i compiti previsti finora sono definiti come prodotti e provvisti di indicatori e standard

Le centrali di consulenza forniscono prestazioni soprattutto nell’ambito dei cinque prodotti seguenti:

sviluppo di metodi, acquisizione di basi e dati, esecuzione di analisi e studi mirati;

– avviamento e perfezionamento dei consulenti;

allestimento, sviluppo e distribuzione di documenti, mezzi ausiliari e software;

– collaborazione con servizi di consulenza, organizzazioni di categoria e regioni nella realizzazione di progetti;

creazione, gestione o partecipazione a piattaforme di coordinamento.

240 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Riforma della formazione professionale agricola

Formazione professionale agricola

La formazione professionale agricola si fonda sulla legge sull’agricoltura e comprende la formazione di base e il perfezionamento nella professione di agricoltore nonché in 12 professioni agricole speciali In seguito alle riforme amministrative a livello federale il compito di coordinare la formazione professionale agricola è stato trasferito dall’UFAG all’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT)

Secondo quanto previsto dalla revisione della legge sulla formazione professionale, attualmente in corso, anche le basi legali e la struttura della formazione professionale agricola dovrebbero venir integrate nel sistema generale di formazione professionale L’anno scorso il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente la nuova legge sulla formazione professionale, la quale si presenta sotto forma di un atto legislativo quadro I nuovi elementi della legge sono una maggiore flessibilità e un ’ accresciuta permeabilità della formazione professionale. L’offerta di base sarà razionalizzata e verrà promosso il perfezionamento permanente Offerte e provvedimenti speciali consentiranno di tener conto delle esigenze specifiche sia degli studenti deboli sia di quelli brillanti Nell’impostazione della formazione, le associazioni professionali godranno di un più ampio margine di manovra, ma dovranno assumersi anche maggiori responsabilità.

Evoluzione della formazione professionale nell'agricoltura

La necessità di riformare la formazione professionale agricola non è scaturita soltanto dalla razionalizzazione dell’amministrazione, bensì anche dai mutamenti strutturali che caratterizzano l’agricoltura e le aree rurali:

– il forte calo del numero di apprendisti mette in forse la formazione professionale per diverse professioni agricole speciali;

nella formazione professionale agricola vi sono capacità in esubero.

241 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
nell'artigianato/industria N u m e r o Contratti 1o anno di tirocinio, artigianato/industria (indice) Contratti 1o anno di tirocinio, agricoltura Fonte: UFFT 0 500 1 000 1 500 2 000 2 500 3 000 3 500 4 000 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000
e

Dalla fine degli Anni ’70 il numero dei contratti di tirocinio nell’agricoltura e di coloro che terminano l’apprendistato in questo settore è diminuito in modo più massiccio rispetto a quanto registrato nelle altre professioni; da alcuni anni il numero di certificati federali di capacità si è stabilizzato al livello di 900 all’anno. Questa evoluzione rispecchia la valutazione delle prospettive di un futuro nell’agricoltura da parte del potenziale successore del capoazienda e dei suoi genitori I contratti di tirocinio per 100 aziende gestite a titolo principale sono passati da quattro all’anno negli Anni ’70 a meno di due negli Anni ’90 Considerato un avvicendamento generazionale di 25–30 anni, per mantenere costante il numero di aziende a titolo principale gestite da capiazienda con una formazione specifica sarebbero necessari da tre a quattro nuovi contratti di tirocinio all’anno

L’evoluzione descritta precedentemente riguarda anche le organizzazioni professionali L’Associazione agricola svizzera, competente finora della formazione professionale degli agricoltori, è giunta alla conclusione che, viste le circostanze, non è più in grado di svolgere il suo compito La responsabilità in materia di formazione professionale agricola passa quindi all’Unione svizzera dei contadini (USC) che sta sviluppando una piattaforma formativa alla quale possono far capo tutte le organizzazioni interessate Inoltre, nell’ambito di un progetto del 2O decreto sui posti di tirocinio, l’USC è stata incaricata dall’UFFT di creare un campo professionale «Professioni verdi» La creazione di campi professionali rientra nell’ambito di quanto previsto dal messaggio concernente la nuova legge sulla formazione professionale, i cui obiettivi sono: il miglioramento della permeabilità e della qualità della formazione nonché l’impiego più efficiente dei mezzi finanziari

Anche l’orticoltura e la selvicoltura, come l’agricoltura, vengono praticate prevalentemente nelle aree rurali e ne determinano l’aspetto È quindi ovvio che vi siano interessi comuni per quanto concerne la formazione professionale Il fatto che vi sia concorrenza fra questi tre rami economici non pregiudica in alcun caso la collaborazione nell’ambito della formazione professionale L’USC sta appurando per quali professioni è possibile giungere a una collaborazione nella formazione dei giovani e quali punti in comune vi sono nella formazione relativa alle diverse professioni Il coordinamento dovrebbe consentire di evitare doppioni e di sfruttare le sinergie

242 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
N u m e r o Fonti: UFFT,
■ Campo professionale «Professioni verdi» 0
Evoluzione dei nuovi contratti di tirocinio per 100 aziende gestite a titolo principale 1,5 1,0 0,5 UST 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 1977 1980 1985 2000 1996 1990

Visto il calo del numero di studenti e di partecipanti ai corsi, molti centri di formazione agricoli hanno ampliato l’offerta formativa L’esiguo numero di partecipanti può far capo a un ’offerta formativa maggiore Ne consegue un ulteriore aumento della frammentazione che va a scapito della qualità della formazione. La creazione di campi professionali consentirà alle istituzioni attive nel settore della formazione di concentrare le forze Anziché approntare l’intera gamma dell’offerta formativa, ogni centro potrà concentrarsi su un ’offerta di base generale e su una specialistica Da offerenti universali le scuole professionali diventano centri di competenze

243 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

Istituto federale d’allevamento equino

L’Istituto d’allevamento equino deve perseguire i seguenti obiettivi strategici:

promozione della detenzione contadina di cavalli conforme alle esigenze della specie;

– conservazione della razza delle Franches Montagnes;

– ottimizzazione della diffusione di conoscenze attraverso informazione e documentazione

La direzione dell’Istituto d’allevamento equino secondo i principi della GEMAP ha consentito che diventasse un centro nazionale di competenze per questioni inerenti al cavallo. Esso svolge un ruolo determinante anche per la conservazione della razza delle Franches Montagnes Grazie a un ’ampia offerta di prestazioni l’Istituto d’allevamento equino è particolarmente innovatore: pubblicazioni, conferenze, prestazioni nell’ambito della formazione e della consulenza sono particolarmente apprezzate dalla clientela che è molto eterogenea e comprende produttori, diverse organizzazioni nazionali ed internazionali e consumatori L’Istituto d’allevamento equino mette inoltre a disposizione di chiunque lo desideri infrastruttura e servizi

Le sue prestazioni vengono valutate sulla base di 43 indicatori e standard. Gli obiettivi sono stati raggiunti nella misura dell’80 per cento circa La mancanza di personale specializzato in alcuni settori è in parte compensata da un maggiore ricorso a collaboratori esterni.

244 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■ Gestione dell’Istituto d’allevamento equino

2.3.3 Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà

Sementi

In campicoltura le varietà della maggior parte delle specie possono venir importate o messe in commercio soltanto se figurano nel catalogo delle varietà allestito dall’UFAG Una varietà viene registrata nel catalogo se, rispetto ad altre, rappresenta un miglioramento dal profilo della coltivazione o della trasformazione Per stabilire ciò, l’UFAG incarica le Stazioni federali di ricerche agronomiche di eseguire esami ufficiali Essi sono effettuati nel quadro di una rete di prove che riproduce le diverse condizioni di produzione del nostro Paese I risultati vengono pubblicati

Mediante l’esame delle varietà s’intende mettere a disposizione degli agricoltori varietà adeguate alle esigenze di produzione svizzere e conformi alle aspettative dei consumatori nonché alle esigenze dell’industria di trasformazione

Particolare significato riveste, oltre al rendimento, la resistenza alle malattie e ai fitofagi Viene quindi testata la potenziale resistenza di varietà non sottoposte a trattamenti fungicidi o insetticidi Per appurare la stabilità dei cereali si rinuncia all’impiego di regolatori chimici della crescita.

Anche le possibilità d’impiego e di trasformazione sono fattori importanti per stabilire se una varietà risponde alle esigenze del mercato Nel quadro dell’esame delle varietà di patate, ad esempio, viene appurata l’idoneità alla trasformazione in patate fritte o in patatine. Entrambi i metodi di trasformazione presuppongono infatti caratteristiche particolari Un altro esempio è la determinazione della qualità panificabile di una varietà di cereali In questo ambito vi sono infatti notevoli differenze Mugnai e fornai devono poter accedere alle informazioni onde scegliere le varietà di cereali da utilizzare per la fabbricazione dei diversi tipi di pane

Le condizioni per l’ammissione nel catalogo delle varietà sono fissate nell’ordinanza del 7 dicembre 1998 del DFE sulle sementi e i tuberi-seme Terminati gli esami, i risultati vengono valutati da una commissione consultiva di specialisti, composta di selezionatori, produttori nonché di addetti alla trasformazione e alla distribuzione La varietà è omologata se adempie le esigenze dell’ordinanza

Dal 1980 il numero di varietà di frumento autunnale e primaverile coltivate in Svizzera ha registrato un aumento considerevole Le varietà attualmente iscritte nel catalogo svizzero delle varietà sono oltre trenta. Un altro esempio interessante è l’orzo per il quale si osserva un notevole ampliamento della gamma di varietà Gli agricoltori non le coltivano comunque tutte

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■ Esame approfondito delle varietà

L’accordo bilaterale sull’agricoltura apre il mercato interno alle varietà iscritte nel catalogo delle varietà dell’UE Siccome il catalogo europeo contempla centinaia di varietà, agricoltori, addetti alla distribuzione e industria di trasformazione devono poter riconoscere quali varietà si prestano meglio alla coltivazione nel nostro Paese e rispondono maggiormente alle esigenze del mercato A tal fine organizzazioni di categoria come swiss granum, Swisspatat o la Comunità di lavoro per la promozione della foraggicoltura hanno convenuto di esaminare determinate varietà iscritte nel catalogo europeo delle varietà nella rete di prove delle Stazioni di ricerche e di allestire liste corrispondenti provviste di raccomandazioni La rete di prove verrà utilizzata anche in futuro per l’esame delle varietà svizzere L’esame delle varietà continuerà quindi a rivestire un significato notevole nonostante la liberalizzazione del mercato

Prodotti fitosanitari

Il 1O agosto 1999 è entrata in vigore la nuova ordinanza concernente l’omologazione dei prodotti fitosanitari Nel 2000 le autorizzazioni sono state concesse per la prima volta in virtù del nuovo diritto Nella nuova ordinanza le esigenze per l’omologazione di prodotti fitosanitari si rifanno in misura considerevole a quelle dell’UE Ciò ha comportato notevoli cambiamenti sia per i richiedenti sia per le autorità preposte all’omologazione Dal controllo, previsto dal nuovo diritto, volto ad appurare la completezza delle domande inoltrate è emerso che al 15 gennaio 2000 (giorno di riferimento) soltanto il 5 per cento delle domande adempiva le nuove condizioni. Vi sono quindi stati colloqui intensi fra i richiedenti e le loro associazioni da un canto e le autorità preposte all’omologazione dall’altro finalizzati a introdurre e ad applicare le nuove esigenze e procedure. L’adeguamento della prassi d’autorizzazione delle autorità d’omologazione alle nuove esigenze internazionali si ripercuote anche sul tempo necessario per completare e trattare una domanda

246 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
19801990 2001 N u m e r o Frumento Orzo Fonte: UFAG 0 40 30 20 10
Evoluzione del numero di varietà di orzo e frumento commerciabili ■ Futuro dell’esame delle varietà ■ Nuova prassi d’omologazione

■ Prodotti fitosanitari nella zona di protezione delle acque sotterranee S2

Le prime esperienze fatte nel 2001 mostrano che le difficoltà sorte nelle fasi iniziali d’applicazione delle nuove norme sono state superate abbastanza bene In futuro la collaborazione fra richiedenti e autorità d’omologazione non dovrebbe più porre problemi.

Evoluzione delle domande e delle autorizzazioni di nuovi prodotti fitosanitari

Avvertenza: la tabella non contempla le domande per applicazioni ampliate di prodotti già autorizzati né le domande inoltrate dal titolare dell’autorizzazione in seguito a mutazioni nel quadro dell’attività commerciale (fusioni vendita di prodotti o di rami commerciali)

In relazione al dibattito sul divieto di utilizzazione di prodotti fitosanitari nella zona di protezione delle acque sotterranee S2 un gruppo di lavoro composto di rappresentanti dell’UFAG e dell’UFAFP è stato incaricato di appurare se i prodotti fitosanitari autorizzati in Svizzera rappresentano un pericolo per le acque sotterranee Queste valutazioni mirate sono utili soprattutto in considerazione del continuo sviluppo delle esigenze poste alla base di dati scientifici sul comportamento ambientale dei prodotti fitosanitari e dei metodi di apprezzamento Dalla valutazione di una nuova base di dati sul comportamento ambientale può infatti scaturire che a causa delle sue proprietà riguardo a mobilità e biodegradabilità un prodotto fitosanitario potrebbe infiltrarsi in un bacino di captazione di acqua potabile In questo caso l’autorità preposta alle autorizzazioni fissa una condizione per la protezione delle acque, in virtù della quale è vietato l’impiego di tale prodotto fitosanitario nella zona S2 Conformemente all’ordinanza del 23 giugno 1999 sui prodotti fitosanitari e alla modifica, che essa comporta, dell’allegato 4.3 dell’ordinanza sulle sostanze, simili condizioni possono essere poste dal mese di gennaio 2001 I prodotti fitosanitari, nei confronti dei quali non sono state poste condizioni, potranno venir utilizzati anche in futuro nella zona S2

Negli Stati membri dell’UE viene applicata da tempo e con successo una procedura di valutazione del pericolo per le acque sotterranee Visto l’orientamento internazionale, l’UFAG è tenuto ad applicare tale procedura Mediante questo metodo internazionale di apprezzamento e la più recente base di dati scientifici si è valutato il comportamento ambientale di circa 40 principi attivi prioritari. Questi apprezzamenti scientifici consentono di decidere se per un determinato prodotto fitosanitario debba venir posta una condizione in materia di protezione delle acque I lavori dell’UFAG e dell’UFAFP in vista dell’allestimento della lista dei principi attivi termineranno prossimamente.

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Anno Nuove domande Nuovi prodotti autorizzati Numero Numero 1998 126 110 1999 121 42 2000 100 91

■ Prodotti fitosanitari e fuoco batterico

Nel 2000 il fuoco batterico ha provocato danni ingenti in diverse regioni della Svizzera orientale e centrale a causa di condizioni atmosferiche favorevoli alla sua diffusione Visto il ritmo con cui questa malattia si propaga, sono praticamente sfumate le speranze di bloccare l’agente patogeno ricorrendo ai provvedimenti di lotta adottati finora. Si è quindi deciso di consentire l’uso anche di prodotti fitosanitari L’UFAG ha autorizzato l’impiego di due prodotti, uno a base di polvere di roccia acida («Myco-Sin»), l’altro contenente il Bacillus subtilis («Biopro») Nessuno dei prodotti summenzionati contiene antibiotici

L’UFAG sta esaminando una strategia di lotta che prevede l’impiego di antibiotici La streptomicina, impostasi finora come unico mezzo di lotta contro il fuoco batterico, è autorizzata negli Stati Uniti, in Canada e in diversi Paesi dell’UE, tra cui la Germania. In collaborazione con le autorità tedesche s’intende acquisire maggiori conoscenze che consentano di decidere se autorizzare l’impiego della streptomicina, tenendo in considerazione soprattutto gli aspetti dell’efficacia e della sicurezza (rischio di trasmissione della resistenza) La strategia prevede di eseguire prove in zone a rischio sotto il controllo e con il sostegno scientifico della FAW Si è inoltre alla ricerca di altri mezzi di lotta efficaci nel quadro di studi internazionali e in stretta collaborazione con l’industria e la pratica

Concimi

In relazione alla crisi dell’ESB, a titolo precauzionale (rischio di confusione) il DFE ha emanato nuove norme concernenti i concimi che contengono prodotti di origine animale Dal 1o gennaio 2001 la commercializzazione di tali concimi sottostà all’obbligo d’autorizzazione (ordinanza del DFE concernente i concimi ed i prodotti ad essi equiparati; ordinanza sul libro dei concimi). Tra i concimi assoggettati all’obbligo di autorizzazione rientrano quelli composti o contenenti i seguenti prodotti:

farina di sangue e altri prodotti sanguigni;

– gelatina ottenuta da cascami di ruminanti;

– farina di carne e farina di carne e ossi;

farina di ciccioli e panelli di ciccioli;

– polvere di ossi;

– grasso estratto da parti di cascami della macellazione non commestibili;

polvere di corna e di zoccoli

Le domande per l’autorizzazione di questi concimi possono venir inoltrate all’UFAG. Il richiedente è tenuto a fornire la prova che le componenti di origine animale utilizzate non presentano rischi per la salute Se l’esito dell’esame del fascicolo da parte degli Uffici federali competenti (UFV, UFAG e UFSP) è positivo, il prodotto in questione può essere messo in commercio sulla base di un ’autorizzazione individuale I criteri di valutazione, fissati in direttive dell’UFAG, comprendono la designazione della categoria di rischio del Paese di provenienza, una dichiarazione di provenienza ineccepibile nonché criteri qualitativi concernenti la produzione e il trattamento del materiale

Dal 1o gennaio 2001 sono state concesse autorizzazioni soltanto per prodotti a base di polvere di corna e di zoccoli

248 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

■ Fuoco batterico: evoluzione della situazione nel 2000

Protezione dei vegetali

Il fuoco batterico è l’infezione nota più pericolosa che possa colpire gli alberi da frutta a granelli e determinate piante ornamentali affini. Questa malattia, provocata dal battere Erwinia amylovora, è comparsa negli Stati Uniti nel XIX secolo In Europa è stata segnalata per la prima volta in Inghilterra alla fine degli Anni ’50 Il primo focolaio sul continente è stato scoperto alcuni anni più tardi in Danimarca Successivamente, essa si è estesa rapidamente ad altri Stati, come i Paesi Bassi, la Germania, il Belgio e la Francia All’inizio degli Anni ’80 minacciava i frutteti del Baden-Württemberg In Svizzera il fuoco batterico è stato riscontrato per la prima volta nel 1989 nella parte settentrionale del Cantone Zurigo, in prossimità della frontiera con la Germania Mai prima del 2000 erano stati riscontrati in Svizzera focolai di fuoco batterico di simili dimensioni Particolarmente grave è la situazione nel Cantone Turgovia, il più grande Cantone a vocazione frutticola del nostro Paese, nel quale su un territorio di circa 100 km2 non meno di 200 ettari di frutteti e 4'000 alberi da frutto ad alto fusto risultavano colpiti La virulenza con la quale l’anno scorso la malattia si è manifestata in questa regione è riconducibile alle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato il periodo della fioritura degli alberi da frutto, estremamente favorevoli per la diffusione del battere Erwinia amylovora. Durante il periodo della fioritura le piante ospiti sono infatti particolarmente recettive all’infezione

249 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2

Il quadro relativo al fuoco batterico nel 2000 mostra che in breve tempo l’agente patogeno può infestare vaste superfici Per la prima volta focolai di fuoco batterico sono stati riscontrati anche in diversi Cantoni della Svizzera occidentale e nel Cantone Ticino. In queste regioni si è trattato finora soltanto di singoli focolai che hanno interessato soprattutto il Cotoneaster salicifolius, una specie ornamentale

Diffusione del fuoco batterico in Svizzera fra il 1995 e il 2000

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 250
1995 1996 1997 1998 1999 Comuni con focolai 2000 Fonte: FAW

La Confederazione ha riconosciuto molto presto la minaccia rappresentata da questa malattia per la frutticoltura e la floricoltura ed ha quindi messo a punto immediatamente un dispositivo di lotta La strategia si basa su un concetto di difesa globale applicabile per tutti gli agenti patogeni particolarmente pericolosi, considerati organismi di quarantena A dipendenza del grado di diffusione dell’agente patogeno il concetto di difesa prevede tre diversi tipi di provvedimenti:

1 L’agente patogeno non è ancora stato riscontrato sul territorio nazionale, vi è tuttavia il pericolo che venga introdotto nel nostro Paese attraverso l’importazione di piante ospiti

➞ Provvedimenti alla frontiera

2 L’agente patogeno è stato individuato sul territorio nazionale, si tratta tuttavia soltanto di focolai isolati

➞ Provvedimenti di lotta volti ad eliminare l’organismo.

3 In alcune regioni la presenza dell’agente patogeno è endemica, altre ne sono praticamente esenti

➞ Provvedimenti volti ad arginare la diffusione dell’organismo

All’inizio degli Anni ’70 è stata applicata la prima fase della strategia che comportava il divieto d’importare piante ospiti del fuoco batterico Tale provvedimento era finalizzato ad evitare l’introduzione dell’agente patogeno in Svizzera attraverso l’importazione di piante infette

Dopo la scoperta, nel 1989, del primo focolaio, è iniziata la seconda fase con provvedimenti volti ad eliminare i singoli focolai d’infezione Tali provvedimenti consistono nell’eliminazione sistematica delle piante infette o sospettate di esserlo benché non presentino alcun sintomo Dal 1997 all’eliminazione di focolai isolati si è aggiunto lo sradicamento, a titolo precauzionale, di piante ospiti particolarmente recettive

Da quando, nel 1999, il fuoco batterico è diventato ormai una costante in alcune regioni, viene applicata la terza fase della strategia di difesa Nelle regioni dichiarate zone infette la diffusione del fuoco batterico viene arginata riducendo il potenziale d’infezione ai minimi termini e applicando in modo possibilmente massiccio i provvedimenti di risanamento nei confronti delle piante malate Di conseguenza viene data la priorità alla cimatura, rispettivamente all’eliminazione dei rami colpiti piuttosto che al taglio dell’intero albero

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 251 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
■ Strategia di lotta

■ Sostegno finanziario

I costi per la lotta contro il fuoco batterico comprendono le spese legate al risanamento ed eventuali indennità concesse ai proprietari degli alberi di cui è stata ordinata l’eliminazione I contributi versati dal 1989 sono stati mediamente presi a carico dalla Confederazione nella misura di due terzi e dai Cantoni nella misura di un terzo.

Vista l’entità dei danni provocati dal fuoco batterico nel 2000, il DFE ha decretato maggiori possibilità d’indennizzo Le nuove disposizioni prevedono il versamento di indennità da parte dei Cantoni se vengono distrutte piante prodotte e coltivate a titolo professionale e se il danno risultante ammonta ad almeno 1'500 franchi La partecipazione finanziaria della Confederazione varia, a dipendenza dei casi, fra il 50 e il 75 per cento Mediante tali provvedimenti il DFE intende ridurre le perdite finanziarie con le quali sono confrontati i frutticoltori costretti a distruggere gli alberi per motivi fitosanitari.

Vista la diffusione del fuoco batterico registrata in Europa nell’ultimo quarantennio, sono poche le speranze che nei prossimi anni vi sia una regressione della malattia in Svizzera Grazie ai provvedimenti adottati in comune dalla Confederazione e dai Cantoni nelle prime due fasi del piano di lotta, è stato possibile ritardare di almeno dieci anni l’introduzione e la diffusione della malattia in Svizzera L’attuale concetto di difesa verrà applicato anche in futuro soprattutto per proteggere le regioni tuttora indenni o che presentano singoli focolai Affinché i provvedimenti siano più efficaci, a partire dalla primavera 2001 l’UFAG ha autorizzato l’impiego di due prodotti specifici per la lotta contro il fuoco batterico. Il primo è a base di un battere antagonista (Bacillus subtilis), mentre il secondo contiene polvere di roccia Entrambi i prodotti rispondono ai criteri dell’agricoltura biologica

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 252
m i o f r Fonte: UFAG * Stime, non sono ancora disponibili i conteggi finali dei Cantoni 0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 8990 91 92 93 94 95 96 97 9899 2000*
■ Prospettiva Costi
della lotta contro il fuoco batterico

In un numero crescente di regioni l’estirpazione dell’agente patogeno del fuoco batterico sembra diventata ormai poco efficace La ricerca di nuovi provvedimenti costituisce un ’ulteriore sfida per la frutticoltura e la ricerca Il programma di ricerca ruoterà attorno ai poli seguenti:

– approfondimento dello studio dell’epidemiologia del fuoco batterico nelle condizioni specifiche svizzere;

sviluppo dei servizi di previsione e di allerta;

– intensificazione degli studi sull’efficacia dal profilo biologico dei prodotti fitosanitari

Risorse fitogenetiche

La struttura del Piano nazionale d’azione svizzero per la conservazione e l’uso durevole delle risorse fitogenetiche nell’alimentazione e nell’agricoltura si basa sulle indicazioni del piano d’azione globale della FAO del 1996. Il Piano nazionale d’azione svizzero integra, quale nuova misura, i provvedimenti di politica agricola già esistenti e gli impegni profusi nel settore della biodiversità e della molteplicità dell’ecosistema

La fase introduttiva dura dal 1999 al 2002 I seguenti compiti sono considerati impellenti:

Inventari delle diverse piante coltivate Essi mostrano quali e quante varietà esistono in Svizzera. Costituiscono anche un presupposto per valutare il grado di pericolosità e per stabilire se sono necessari particolari programmi di conservazione e d’uso

Programmi di conservazione delle specie fruttifere che, essendo specie eterogame, non possono essere conservate attraverso le sementi È necessario mettere a dimora e curare i singoli alberi in cosiddetti «frutteti di conservazione». Il concetto di conservazione prevede l’impianto di frutteti nazionali e regionali ai quali accudiscano le organizzazioni interessate o i Cantoni

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 253 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
■ Piano nazionale d’azione per le risorse fitogenetiche

■ Stato di realizzazione

Programmi di conservazione e d’uso regionali (in campo). Sono un elemento fondamentale del Piano nazionale d’azione per garantire l’uso, a lungo termine e sul piano locale, di varietà indigene utilizzate in misura insufficiente Si cerca pertanto di mantenere e di sfruttare le conoscenze della popolazione locale su coltivazione, valorizzazione e caratteristiche delle varietà indigene Un esempio è costituito dal progetto «Ribelmais» nella Valle del Reno, un altro da quello in atto nel Cantone Grigioni che prevede la ripresa della coltivazione di antiche varietà di cereali grigionesi

Programmi di rigenerazione delle specie vegetali le cui sementi sono custodite in cosiddette banche dei geni onde garantirne la conservazione a lungo termine Le specie vegetali conservate nelle banche dei geni costituiscono la base per assicurare la selezione. Tali sementi vanno rinnovate ad intervalli regolari per mantenerne la vitalità.

Varietà,

I provvedimenti del Piano d’azione nazionale vengono concretizzati mediante progetti Le organizzazioni interessate possono formulare proposte al riguardo La base legale per il sostegno finanziario è costituita dall’articolo 140 LAgr. L’UFAG è incaricato della direzione sul piano globale e dell’alta vigilanza

La RAC è responsabile degli aspetti scientifici del Piano nazionale d’azione e dirige i lavori inerenti soprattutto alle banche dei geni Garantisce inoltre il coordinamento nel settore della ricerca in particolare con il PFZ

La Commissione svizzera per la conservazione delle piante coltivate, i cui membri rappresentano vaste cerchie, funge da organo consultivo. Coordina i diversi lavori (ricerca agricola, università, produttori di sementi, agricoltori biologici, selezionatori specifici, ecc ) e a scadenza biennale stende un rapporto all’attenzione dell’UFAG sulla situazione nel settore delle risorse fitogenetiche nell’alimentazione e nell’agricoltura.

Nel 1999 e nel 2000 sono stati presentati 47 progetti 21 sono stati accettati e sono sfociati nella conclusione di contratti validi fino al massimo alla fine del 2002 Nel 1999 le spese ammontavano a 0,88 milioni di franchi, nel 2000 a 1,357 milioni di franchi. L’impegno finanziario della Confederazione ha reso necessaria la creazione di strutture adeguate di collaborazione con organizzazioni private e la chiara definizione dei ruoli e dei compiti delle parti

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 254
popolazioni e linee delle banche dei geni della RAC e della FAL N u m e r o Fonte: Commissione svizzera per la conservazione delle piante coltivate 0 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000 F r u m e n t o S p e l t a O r z o T r i t i c a l e S o i a V e r d u r e G r a n t u r c o P i a n t e f o r a g g e r e S e g a l e P a t a t e A l t r e 4 3222 244 796784 608 398 381119 62 52 582

■ Allevatori e organizzazioni sfruttano il margine di manovra

2.3.4 Allevamento di animali

Come in altri settori dell’agricoltura, la liberalizzazione ha avuto ripercussioni positive sullo sviluppo dell’allevamento Gli allevatori e le loro organizzazioni hanno sfruttato il margine di manovra, assumendosi pienamente le nuove responsabilità che erano state loro delegate

Lo Stato non interviene praticamente più in alcun modo nell’operato degli allevatori La Confederazione e i Cantoni sostengono le attività zootecniche versando contributi alle organizzazioni di allevamento Confederazione e Cantoni devolvono annualmente 40 milioni di franchi circa a favore delle prestazioni zootecniche come la tenuta del libro genealogico, l’attuazione di esami funzionali, l’analisi dei dati rilevanti dal profilo zootecnico, compresa la stima del valore genetico, nonché dei programmi di conservazione delle razze svizzere minacciate. Ognuno di questi provvedimenti contribuisce in misura considerevole alla tutela di un allevamento indigeno indipendente

Finora la Confederazione ha riconosciuto 31 organizzazioni d’allevamento di bestiame bovino, equino, suino, ovino e caprino Le strutture federative della maggior parte delle organizzazioni d’allevamento sono state riviste e razionalizzate per garantire agli allevatori un ’offerta possibilmente vantaggiosa e flessibile La Centrale svizzera d’allevamento del bestiame minuto, responsabile finora della tenuta del libro genealogico per il bestiame minuto, e l’Associazione per gli esami dell’attitudine all’ingrasso e alla macellazione, responsabile finora dell’esecuzione degli esami funzionali inerenti ai suini, sono state soppresse rispettivamente il 31 dicembre 1999 e il 31 dicembre 2000 Le attività di questi due enti sono state riprese dalle competenti organizzazioni d’allevamento di bestiame minuto Per far fronte alle sfide di natura zootecnica nel nuovo contesto politico-agrario, si sono resi necessari adeguamenti strutturali anche a livello di organizzazioni d’allevamento di bestiame bovino ed equino

2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 255 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A ■■■■■■■■■■■■■■■■

■ Importazione di animali da allevamento e di sperma di bovini

La Confederazione è responsabile dell’amministrazione dei contingenti doganali nonché dell’importazione di animali da allevamento e sperma di toro Per principio, le quote di contingente doganale sono assegnate in base all’ordine d’entrata delle domande. Nel caso del bestiame bovino la domanda di razze estere aveva superato in misura tale il contingente disponibile che il dispendio amministrativo legato all’attribuzione dei contingenti era diventato insostenibile Per tale motivo, dal 1o gennaio 2001 le quote di contingente doganale per l’importazione di bovini vengono messe all’asta in modo analogo a quelle relative ai cavalli per la pratica di sport Il volume annuo del contingente doganale è di 1'200 animali da allevamento 70 per cento del contingente doganale viene messo all’asta all’inizio del periodo di contingentamento, il rimanente 30 per cento nel primo semestre del periodo di contingentamento La vendita all’asta garantisce una ripartizione delle quote di contingente doganale che tiene conto delle condizioni di competitività Visti gli sviluppi incerti della situazione a causa dell’afta epizootica e dell’ESB, per il 2001 si è rinunciato alla pubblicazione del bando di vendita all’asta di quote di contingente doganale.

Importazioni effettuate nell’ambito del contingente doganale – 2000

■ Risorse zoogenetiche

Attraverso il sostegno di progetti per la conservazione e la promozione di razze indigene di animali da reddito minacciate la Confederazione e i Cantoni danno un contributo notevole a favore della biodiversità in ambito agricolo Questo provvedimento consente nel contempo di adempiere un mandato globale per la conservazione delle risorse zoogenetiche In Svizzera le razze di animali da reddito considerate indigene o tradizionali sono una trentina Oltre a particolari proprietà genetiche ognuna di queste razze presenta un valore ecologico, economico o storico-culturale considerevole La competenza in materia di conservazione e promozione delle razze spetta, in primo luogo, alle organizzazioni d’allevamento Esse definiscono ed elaborano programmi di conservazione e di promozione per le popolazioni minacciate e inoltrano all’UFAG progetti corrispondenti, di durata limitata, in vista di ottenere un ’autorizzazione. Questa viene concessa soltanto se il progetto è stato valutato positivamente da un gruppo di esperti esterni Attualmente per tutte le razze svizzere delle specie bovina, suina, ovina caprina ed equina, che secondo i criteri internazionali sono minacciate, vengono condotti programmi di conservazione finanziati mediante contributi dell’ente pubblico Trattasi degli animali seguenti: bovino di Evolène, pecora dell’Engadina, pecora dell’Oberland grigionese, pecora «Spiegel», pecora «Roux du Valais», capra sangallese dagli stivali, capra appenzellese, capra striata grigionese e capra colomba Sono inoltre stati autorizzati provvedimenti di natura preventiva per il cavallo delle Franches-Montagnes, la razza bruna originale e la capra vallesana dal collo nero Benché queste razze non siano minacciate, da alcuni anni si registra una diminuzione costante della popolazione Provvedimenti tempestivi dovrebbero consentire di evitare che si ritrovino tra quelle minacciate.

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Disciplinamento del mercato Importazione Contingente doganale Numero Numero Cavalli riproduttori Capi 81 200 Bovini Capi 2 604 2 500 Ovini/caprini Capi 254 600 Sperma di bovini Confezioni 639 897 800 000
Fonte: Rapporto del Consiglio federale sulle tariffe doganali

■ Politica agricola 2007

2.4. Ulteriore sviluppo della politica agricola

Per ragioni di politica interna ed esterna l’agricoltura sarà confrontata anche in futuro con un gran numero di mutamenti Le riforme non possono quindi essere considerate terminate con la Politica agricola 2002 (PA 2002) Affinché i necessari adeguamenti siano sopportabili per i diretti interessati, devono venir attuati a tappe, all’insegna della continuità e della trasparenza Per tale motivo i lavori preliminari indispensabili al fine dell’ulteriore sviluppo della politica agricola sono già stati svolti nella fase di consolidamento della PA 2002 Sono così stati creati i presupposti per poter agire tempestivamente, anticipando i fatti, anziché dover reagire sotto la pressione degli eventi e del tempo.

La futura fase di sviluppo della politica agricola è denominata «Politica agricola 2007» (PA 2007) La cifra 2007 corrisponde all’ultimo anno del prossimo credito quadro quadriennale 2004–2007 e indica la fine dell’applicazione della prevista revisione parziale della LAgr Le proposte in tal senso si fondano sui lavori preliminari svolti dalla Commissione Consultiva Agricoltura e da tre gruppi di lavoro nonché su quanto emerso da valutazioni effettuate sul piano interno ed esterno. Il mandato di valutazione dei provvedimenti di politica agricola scaturisce, tra l’altro, dall’articolo 187 LAgr e da diversi interventi parlamentari

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2 . 4 U L T E R I O R E S V I L U P P O D E L L A P O L I T I C A A G R I C O L A 2 257

■ Avvio del dibattito

Documento strategico «Orizzonte 2010»

La pubblicazione, il 4 luglio 2000, del documento strategico «Orizzonte 2010» (disponibile su Internet digitando www.blw.admin.ch, tema «Politica agricola 2007») è stata il preludio del dibattito concernente l’ulteriore sviluppo della politica agricola In tale documento l’UFAG riporta le sue considerazioni e proposte sul futuro orientamento della politica agricola nell’intervallo temporale rappresentato dai due prossimi crediti quadro (2004/07 e 2008/11)

Nel documento strategico l’UFAG giunge alla conclusione che è indispensabile rafforzare ulteriormente la competitività. Per raggiungere tale obiettivo viene proposta l’ottimizzazione di tutti i provvedimenti di politica agricola, ponendo un accento particolare sui disciplinamenti del mercato Gli utili, in termini di efficienza, risultanti dal sostegno del mercato dovrebbero venir impiegati per il finanziamento di misure d’accompagnamento di durata limitata applicate sul piano sociale onde mitigare le ripercussioni di un ’eventuale accelerazione del mutamento strutturale Tale strategia accresce la competitività a tutti i livelli del mercato direttamente attraverso i segnali del mercato Le strutture vengono quindi influenzate prevalentemente dal successo sul mercato e in misura minore da interventi dello Stato.

Le reazioni al documento strategico spaziano dal rifiuto alla piena approvazione Anche se talvolta sono state espresse aspre critiche, alla luce dei fatti è possibile affermare che il documento ha costituito una base adeguata per l’avvio del dibattito sull’ulteriore sviluppo della politica agricola

Commissione Consultiva Agricoltura

In virtù dell’articolo 186 LAgr, con decreto federale del 31 maggio 2000 è stata istituita la Commissione Consultiva Agricoltura, composta di 14 membri. La Commissione è presieduta da Urs Schwaller, consigliere agli Stati e direttore delle finanze del Canton Friburgo La Commissione è incaricata di fornire consulenza al Consiglio federale sull’applicazione e sul futuro della LAgr La Commissione Consultiva Agricoltura si è occupata di questioni strategiche inerenti all’ulteriore sviluppo della politica agricola, formulando le sue raccomandazioni al riguardo Quale bilancio delle fasi di riforma realizzate finora, la Commissione ha sottolineato che con la nuova politica agricola (PA 2002) sono stati fatti notevoli progressi nel settore dell’ecologia e sui mercati, constatando che l’agricoltura prosegue sulla via della sostenibilità.

■ Raccomandazioni strategiche

Anche in futuro l’agricoltura sarà confrontata con un gran numero di sfide. Si tratterà, tra l’altro, di mantenere le quote di mercato nonostante la maggiore apertura delle frontiere e di garantire le prestazioni multifunzionali dell’agricoltura anche negli anni a venire Considerate le sfide future, la Commissione si è quindi pronunciata a favore di uno sviluppo coerente della politica agricola seguendo la via già imboccata Quali punti strategici fondamentali la Commissione ha individuato i seguenti elementi:

2 . 4 U L T E R I O R E S V I L U P P O D E L L A P O L I T I C A A G R I C O L A 2 258

■ Valutazione delle proposte dei gruppi di lavoro

– Vengono mantenuti l’attuale base costituzionale (articolo 104 della Costituzione federale) nonché i principi e gli obiettivi della PA 2002 Prima di procedere a modifiche di rilievo dev’essere consolidata l’attuale politica Per la prossima tappa 2004-2007 devono pertanto venir proposti soltanto dei perfezionamenti.

– Un posto particolare dev’essere riservato al miglioramento della competitività dell’agricoltura svizzera e del settore agroalimentare Vanno quindi coinvolte tutte le parti che contribuiscono al conseguimento di un valore aggiunto Alla luce di ciò è quindi necessario verificare ed ottimizzare tutti i provvedimenti di politica agricola

– Nel quadro dell’ulteriore sviluppo della politica agricola i contadini devono poter intravvedere prospettive per il loro futuro. Vanno rafforzati in particolare i provvedimenti di miglioramento delle strutture di cui possano beneficiare le aziende dinamiche Il ritmo al quale verranno attuati i necessari adeguamenti strutturali e le fasi di riforma dev’essere per quanto possibile sopportabile dai diretti interessati. A tal riguardo è necessario introdurre provvedimenti volti a ridurre i costi di produzione nonché misure di accompagnamento di durata limitata

Questi elementi offrono degli spunti per elaborare una strategia Finora la Commissione non ha approfondito l’aspetto del finanziamento dei provvedimenti di politica agricola

In vista di un coordinamento con la Commissione Consultiva Agricoltura, nell’ottobre 2000 sono stati istituiti i tre gruppi di lavoro ”Mercati” (presidente: Prof Dr P Rieder, PFZ), «Pagamenti diretti» (presidente: Prof Dr B Lehmann, PFZ) e «Fattori di produzione/Aspetti sociali» (presidente: Prof Dr W Meier, FAT) incaricati di elaborare proposte per ottimizzare i provvedimenti di politica agricola e per concretizzare le indicazioni strategiche a livello di provvedimenti A tal fine la Commissione ha conferito ai gruppi di lavoro mandati globali

La Commissione Consultiva Agricoltura ha valutato le proposte formulate dai gruppi di lavoro in materia di adeguamenti a livello di legge, sostenendo in particolare le proposte seguenti:

– Gruppo di lavoro «Mercati»: maggiore flessibilità del mercato lattiero (formula potestativa per quanto concerne il prezzo d’obiettivo e il contingentamento lattiero); sostegno a programmi interaziendali di adeguamento al mercato nei settori frutta e verdura.

– Gruppo di lavoro «Pagamenti diretti»: soppressione dei limiti di riferimento dettati da considerazioni sociali e politiche; eventuale introduzione di contributi regionali.

– Gruppo di lavoro «Fattori di produzione/Aspetti sociali»: notevole ampliamento dell’ambito di promozione per quanto riguarda gli aiuti agli investimenti; misure di accompagnamento strutturali (contributi per la riconversione e il perfezionamento professionali, disciplinamento degli utili di liquidazione, indennità ai capiazienda che cessano l’attività); soppressione del Fondo per la protezione dei vegetali (finanziamento mediante i mezzi generali della Confederazione)

2 . 4 U L T E R I O R E S V I L U P P O D E L L A P O L I T I C A A G R I C O L A 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 259

Gruppi di lavoro

Nei tre gruppi di lavoro sono rappresentate le cerchie interessate Un organo di coordinamento, composto del presidente della Commissione, dei presidenti dei gruppi di lavoro e del consiglio di direzione dell’UFAG, garantisce l’informazione reciproca

Organizzazione gruppi di lavoro – Commissione Consultiva

A fine marzo 2001 i tre gruppi di lavoro hanno presentato i loro rapporti (disponibili in tedesco e in francese su Internet digitando www blw admin ch, tema «Politica agricola 2007») Conformemente a quanto previsto dal mandato, sono state presentate in primo luogo proposte di modifica a livello di legge. Dalle proposte emerge chiaramente che i tre gruppi di lavoro non si sono basati su indicazioni di natura politico-finanziaria Tutti sono comunque giunti alla conclusione che non è necessario sconvolgere i principi della politica agricola

2 . 4 U L T E R I O R E S V I L U P P O D E L L A P O L I T I C A A G R I C O L A 2 260
Gruppo di lavoro «Pagamenti diretti» Organo di coordinamento Commissione Consultiva Agricoltura Gruppo di lavoro «Mercati» Gruppo di lavoro «Fattori di produzione/ Aspetti sociali»

■ Proposte del gruppo di lavoro «Mercati»

Gran parte dei problemi sollevati dal gruppo di lavoro «Mercati» possono essere risolti nel quadro delle ordinanze A livello di LAgr, il gruppo di lavoro propone i seguenti adeguamenti:

Disciplinamenti del mercato

– Formulazione più flessibile per quanto concerne il prezzo d’obiettivo del latte e il contingentamento lattiero

– Contributi di trasformazione per le leguminose a granelli

– Sostegno nel settore delle verdure destinate alla trasformazione

– Programmi di adeguamento al mercato, rispettivamente contributi di riconversione nei settori frutticolo, orticolo e viticolo

– Passaggio dalla promozione delle materie prime rinnovabili limitata agli impianti pilota e di dimostrazione a un sostegno di durata illimitata

– Delegazione al Consiglio federale della classificazione in ambito vitivinicolo

Proposte intersettoriali

– Eventuale introduzione di assicurazioni sostenute dallo Stato per la copertura dei rischi di produzione

– Fideiussioni statali per crediti volti a finanziare le scorte

– Obbligo di coordinamento qualora si trattasse di perseguire infrazioni nei settori della caratterizzazione, dell’importazione, del transito, dell’esportazione e della dichiarazione

■ Proposte del gruppo di lavoro «Pagamenti diretti»

La maggioranza del gruppo ritiene prematuri i tempi per una revisione fondamentale del sistema dei pagamenti diretti Nel complesso, i membri del gruppo di lavoro sono piuttosto soddisfatti dell’attuale sistema In vista di una revisione totale della LAgr, il gruppo di lavoro propone tuttavia diversi adeguamenti che corrispondono all’opinione espressa dalla maggioranza, anche se spesso risicata, e che vanno ulteriormente vagliati:

– Introduzione di contributi regionali onde tenere in considerazione interessi regionali particolari

Introduzione di un contributo vincolato alla manodopera

– Soppressione delle dimensioni minime e dei valori limite (specie i limiti di reddito e di sostanza)

Distinzione fra i concetti «contributi ecologici» e «contributi per il benessere degli animali»

Indennizzo di condizioni difficili di produzione nella regione d’estivazione nonché promozione della gestione delle superfici d’estivazione particolarmente rispettosa della natura

■ Proposte del gruppo di lavoro «Fattori di produzione/Aspetti sociali»

La legislazione agricola in vigore prevede poche norme specifiche in ambito sociale Qualora dovessero venir introdotte misure sociali, dovrebbe essere adeguato un numero considerevole di basi legali I provvedimenti nei settori dei miglioramenti strutturali e dei mezzi di produzione sono invece disciplinati in modo molto esaustivo nella LAgr vigente Il gruppo di lavoro ritiene che la necessità di intervento a livello di legge sia esigua soprattutto per quanto riguarda il settore dei mezzi di produzione Esso propone adeguamenti nei seguenti ambiti:

2 . 4 U L T E R I O R E S V I L U P P O D E L L A P O L I T I C A A G R I C O L A 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 261

■ Prospettiva

Aspetti sociali

Maggiori possibilità di sdebitamento attraverso gli aiuti per la conduzione aziendale

Sviluppo della consulenza in ambito sociale quale compito della consulenza aziendale

– Introduzione di contributi di riqualificazione e per il perfezionamento professionale

Introduzione di un’indennità per i capiazienda che cessano l’attività, rispettivamente di norme sul pensionamento anticipato

– Adeguamento dell’imposizione dell’utile di liquidazione

Promozione dei servizi di aiuto aziendale

– Proposta di un premio vacanze

Miglioramenti strutturali

– Per i provvedimenti individuali il criterio d’entrata in materia «reddito» viene sostituito dal criterio «unità di manodopera standardizzata».

– Sostegno della manutenzione periodica delle bonifiche fondiarie

– Aiuti finanziari per lo sviluppo di organizzazioni contadine di mutuo aiuto (p es attività nell’ambito della gestione razionale dell’azienda e della commercializzazione, in comune, dei prodotti della regione)

– Provvedimenti per installazioni tecniche nel settore della produzione vegetale e per impianti che consentano di adeguarsi alle nuove condizioni del mercato

– Valutazione differenziata a seconda delle regioni della neutralità della concorrenza con rispettivo ampliamento delle possibilità di promozione (smercio, diversificazione delle attività)

Mezzi di produzione

– Soppressione della partecipazione finanziaria dei Cantoni nel settore dell’allevamento di bestiame.

Introduzione di un mandato di prestazioni per una tassazione neutrale della lana di pecora

Soppressione del Fondo per la protezione dei vegetali (finanziamento mediante i fondi generali della Confederazione)

– Prescrizioni concernenti l’impiego e la fabbricazione di materie ausiliarie dell’agricoltura

Sulla base dei diversi lavori preliminari, l’Amministrazione ha elaborato un rapporto contenente proposte di modifica a livello di legge che è stato sottoposto alle cerchie interessate, per parere, il 21 settembre 2001. Terminata l’analisi dei risultati della consultazione, nella primavera 2002 dovrebbe venir licenziato il rispettivo messaggio all’attenzione del Parlamento Unitamente alle proposte di revisione della legge s’intende sottoporre al Parlamento il messaggio concernente i crediti quadro per gli anni 2004–2007, affinché possa dibattere contemporaneamente in merito ai provvedimenti e al finanziamento (presumibilmente tra l’autunno 2002 e la primavera 2003)

Le disposizioni legali riviste, le rispettive modifiche d’ordinanza e i nuovi crediti quadro dovrebbero entrare in vigore il 1o gennaio 2004

262 2 . 4 U L T E R I O R E S V I L U P P O D E L L A P O L I T I C A A G R I C O L A 2
3 ■■■■■■■■■■■■■■■■ 3. Aspetti internazionali 263

Nello scambio dei beni, si assiste alla fusione di regioni sempre più vaste in mercati nei quali le merci circolano senza ostacoli anche tra Paesi diversi Basti infatti pensare alla crescente integrazione in Europa resa possibile grazie al Mercato unico Per quanto concerne il settore dell’ambiente sono stati conclusi accordi internazionali volti a ridurre i carichi per natura ed ambiente

La Svizzera è fortemente orientata verso l’esportazione e di conseguenza è particolarmente interessata ad assicurarsi il libero accesso ai mercati esteri Con l’accordo OMC siglato nel 1994 a Marrakech anche l’agricoltura è stata inglobata nella normativa internazionale sul commercio di beni e servizi D’altro lato vi è l’accordo sull’agricoltura, che è parte integrante degli Accordi bilaterali con l’UE Entrambi gli accordi espongono l’agricoltura svizzera a una maggiore pressione della concorrenza internazionale Sul piano internazionale la Svizzera si impegna a fondo per un ’agricoltura multifunzionale

Il Rapporto agricolo tiene conto di questi sviluppi Due i punti chiave approfonditi in questa edizione

– Nella prima parte vengono fornite informazioni su organizzazioni internazionali come l’OMC, l’OCSE e la FAO. Esse si occupano parzialmente o prevalentemente di questioni inerenti all’agricoltura Segue la presentazione dello stato del fascicolo Europa e di uno studio svolto dalla Commissione UE sulle strategie di gestione del rischio.

– Nella seconda parte vengono effettuati confronti sul piano internazionale Più la Svizzera deve misurarsi con la concorrenza estera, maggiore importanza rivestono le informazioni sulla situazione negli altri Paesi I confronti internazionali dei prezzi presentati nella prima edizione vengono approfonditi anche sulla base dell’aspetto della parità d’acquisto Vengono infine messi a confronto i risultati contabili di aziende operanti in Svizzera con quelli di aziende dell’UE

3 . A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 3 264

3.1 Sviluppi sul piano internazionale

In questa edizione del Rapporto agricolo, il capitolo concernente gli sviluppi sul piano internazionale è in gran parte dedicato alle organizzazioni internazionali (OMC, OCSE, FAO) che si occupano parzialmente o prevalentemente di questioni rilevanti dal profilo agricolo

Nella prima parte si riferisce brevemente dei negoziati bilaterali in corso con l’UE concernenti i prodotti agricoli trasformati, viene presentato uno studio dell’UE sulle strategie di gestione del rischio e illustrata l’evoluzione nell’ambito dell’accordo di libero scambio. Nella parte dedicata all’OMC si riferisce dello stato dei negoziati dell’OMC sull’agricoltura e della valutazione della politica commerciale svizzera da parte dell’OMC I lavori dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, influiscono in modo più indiretto sull’andamento degli affari in seno ad organizzazioni affini Vengono presentati diversi lavori significativi anche per l’agricoltura svizzera, come ad esempio la valutazione della nostra politica agricola, la multifunzionalità o l’entità del sostegno accordato all’agricoltura (PSE) Nell’ultima parte si riferisce dello stato dei lavori avviati dalla FAO per migliorare la situazione alimentare mondiale.

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3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 265

■ Adeguamento del protocollo 2

Nessuna fase di stallo nel fascicolo sull’Europa

Dopo la massiccia bocciatura, in occasione della votazione popolare del 4 marzo 2001, dell’iniziativa «Sì all’Europa», che avrebbe costretto il Consiglio federale ad avviare immediatamente i negoziati con l’UE in vista dell’adesione, nei prossimi anni la Svizzera opererà bilateralmente A breve termine la priorità è data alla messa in vigore e all’applicazione dei sette accordi bilaterali, conclusi con l’UE nel 1999, che comprendono pure l’accordo agricolo Questi accordi entreranno presumibilmente in vigore all’inizio del 2002 Negli Stati membri dell’UE è in corso il processo di ratifica La Svizzera ha ratificato gli accordi il 16 ottobre 2000

Nell’atto finale degli accordi bilaterali le parti hanno convenuto di riprendere i negoziati onde stipulare convenzioni in ambiti di interesse collettivo che finora non sono stati trattati («leftovers») Il settore agricolo è toccato in particolare dai negoziati concernenti la revisione del protocollo 2 dell’accordo di libero scambio (ALS) del 1972 sui prodotti agricoli trasformati L’agricoltura svolge un ruolo importante anche nei negoziati concernenti la collaborazione in ambito statistico e nella lotta contro le frodi Un nuovo ciclo di negoziati è stato avviato al termine del primo semestre 2001

Il protocollo 2 dell’accordo di libero scambio del 1972 disciplina i dettagli del trattamento, dal profilo tariffale, dei prodotti agricoli trasformati (p es cioccolata, biscotti, minestre, salse, pasta, caffè solubile, marmellata e yogurt alla frutta). Esso è ormai obsoleto e la sua applicazione provoca una serie di problemi La Svizzera punta all’estensione e all’armonizzazione del campo di applicazione del protocollo 2 nonché al miglioramento del meccanismo di compensazione dei prezzi alla frontiera Nei paragrafi seguenti il vecchio e il nuovo sistema vengono presentati prendendo come spunto la farina esportata o importata sotto forma di biscotti.

All’atto dell’esportazione, gli esportatori beneficiano di un contributo In Svizzera la farina costa 111.41 franchi il quintale, mentre sul territorio dell’UE soltanto 29.11 franchi il quintale La differenza di 82 30 franchi il quintale è lo svantaggio dovuto al prezzo della materia prima al quale deve far fronte l’industria svizzera e viene pertanto compensato Siccome l’UE preleva dei dazi su determinati prodotti – nel caso della farina 20 31 franchi il quintale – agli esportatori svizzeri viene rimborsato anche questo importo Sulle importazioni di biscotti la Svizzera preleva un dazio sulla componente «farina» (= elemento mobile), onde sostenere i prezzi più elevati pagati sul piano indigeno per questo prodotto

Mediante i negoziati bilaterali iniziati verso la metà di quest’anno ci si prefigge di migliorare il meccanismo della compensazione dei prezzi per i prodotti agricoli trasformati. Grazie all’introduzione della cosiddetta compensazione del prezzo netto, calcolata in base al prezzo di mercato dell’UE anziché, come finora, sulla scorta del prezzo praticato sul mercato mondiale, il fabbisogno di mezzi finanziari per il sostegno all’esportazione dovrebbe diminuire sia per la Svizzera sia per l’UE Sulla farina contenuta nei biscotti l’UE non preleverebbe più alcun dazio (attualmente fr 20 31) e la Svizzera non sarebbe più tenuta a compensare questo importo mediante il contributo all’esportazione Diminuirebbe pure l’ammontare dell’elemento mobile e l’UE non sarebbe più costretta a versare aiuti all’esportazione per forniture destinate alla Svizzera Questa norma consentirebbe ad entrambi le parti di impiegare in modo più efficiente i

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mezzi finanziari previsti per i contributi all’esportazione per i quali l’OMC ha fissato un tetto massimo Considerato il limite imposto dall’OMC ai nostri contributi all’esportazione di derrate alimentari trasformate (massimo 114 9 mio fr ), questa evoluzione sarebbe molto gradita visto che per gran parte dei prodotti agricoli di base trasformati è possibile ottenere rimborsi sulle esportazioni

Mediante questi negoziati si vorrebbe introdurre il libero scambio anche per lo zucchero contenuto nei prodotti trasformati commercializzati nell’UE Nel traffico merci reciproco lo zucchero presente nei biscotti non verrebbe più gravato da dazi né in Svizzera né nell’UE Siccome il livello dei prezzi è simile, l’introduzione di questa norma non provocherebbe distorsioni del mercato

Sistema attuale

Esportazioni Importazioni fr / 100 kg fr / 100 kg fr / 100 kg

Prezzo CH 111 41

Prezzo di mercato UE 29 11 29 11 Prezzo di mercato UE

Prelievi doganali UE –20 31

Prezzo sul mercato mondiale 1 –8 80

Contributi all'esportazione 102 60 102 60 em 2 Svizzera CH arrotondati

131 71 Prezzo UE della farina nel prodotto trasformato importato

1 Prezzo sul mercato mondiale = prezzo di mercato UE dedotti i prelievi doganali UE

2 em (elemento mobile) = imposizione doganale sulle materie prime senza elemento di protezione dell industria

Compensazione del prezzo netto (prezzo UE = base di riferimento)

Esportazioni Importazioni fr / 100 kg fr / 100 kg fr / 100 kg

Prezzo CH 111 41

Prezzo di mercato UE 29 11 –29 11 29 11 Prezzo di mercato UE

Contributi all'esportazione 82 30 82 30 em Svizzera CH

111 41 Prezzo UE della farina nel prodotto trasformato importato

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 267 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I

Studio dell’UE sulle strategie di gestione del rischio

All’inizio del 2001 la Commissione UE ha pubblicato uno studio sulla gestione del rischio nell’agricoltura comunitaria (Risk Management Tools for UE Agriculture – with a special focus on insurance) Essa parte dal presupposto che in ambito agricolo i rischi di prezzo e di produzione sono destinati ad aumentare I rischi di prezzo cresceranno di pari passo con la progressiva liberalizzazione del commercio, visto che essa riduce l’isolazionismo dell’agricoltura comunitaria rispetto al mercato mondiale

Secondo le previsioni cresceranno pure i rischi di produzione quale conseguenza della tendenza ad inasprire le norme concernenti l’impiego di sostanze ausiliarie (come ad esempio l’utilizzazione di medicamenti nella produzione animale), dell’aumento della mobilità e del commercio, sul piano mondiale, di animali e piante, dei probabili effetti negativi dei mutamenti climatici e dell’aumento della specializzazione del settore primario.

Per principio si distingue fra le seguenti strategie di gestione del rischio:

1 Strategie all’interno dell’azienda agricola: in quest’ambito rientra la scelta di prodotti, che comportano un rischio ridotto (p.es. quelli per i quali le misure di sostegno dello Stato determinano una riduzione del rischio di prezzo) o la diversificazione del programma di produzione onde ridurre al minimo la dipendenza da un singolo prodotto.

2 Strategie per la ripartizione del rischio: tra queste rientrano la conclusione di assicurazioni e di contratti di ritiro a lungo termine oppure il consolidamento dei prezzi nelle borse di operazioni a termine su merci

3 Strategie all’esterno dell’azienda agricola: queste comprendono l’accesso a fonti di reddito non agricole

Le operazioni a termine su merci e le assicurazioni sono i principali strumenti del mercato per coprire i rischi di prezzo e di produzione in ambito agricolo Nell’UE sono in atto trattative volte a concludere contratti a termine concernenti prodotti agricoli presso cinque borse di operazioni a termine su merci È probabile che con l’aumento delle fluttuazioni dei prezzi, dovuto alla progressiva liberalizzazione del commercio, le operazioni a termine su merci acquisiranno un significato vieppiù crescente Gli strumenti di sostegno del mercato della Politica Agricola Comune (PAC) rivestiranno anche in futuro un ruolo considerevole nella limitazione del rischio di prezzo per prodotti importanti

Il mercato privato delle assicurazioni, invece, non si impegnerà in modo particolare nel settore dei rischi della produzione agricola, anche perché numerosi rischi non sono assicurabili o lo sono soltanto difficilmente Ciò è il caso, in particolare, delle catastrofi naturali e delle epidemie Questi sono grandi rischi che si verificano raramente e provocano danni ingenti Spesso gli assicuratori non sono disposti a coprire grandi rischi di questo genere e la copertura attraverso compagnie di riassicurazione non è sempre possibile oppure è molto costosa Inoltre, è molto difficile calcolare i premi per questi rischi rari in quanto gli assicuratori non dispongono di dati sufficienti per determinare la probabilità dell’evento e l’entità del danno medio. Gli assicuratori non sono

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 268

nemmeno disposti a coprire nuovi rischi, come ad esempio quello dell’ESB. Spesso gli agricoltori sottovalutano i grandi rischi e di conseguenza non vogliono pagare regolarmente dei premi che ne garantiscano la copertura Va inoltre osservato che altri strumenti di contenimento dei rischi di produzione nonché i contributi compensativi concessi dallo Stato fanno concorrenza alle varianti d’assicurazione private che implicano il pagamento di premi

Negli Stati membri dell’UE e in Svizzera, l’unica assicurazione che si è imposta su base privata è quella contro la grandine Una più ampia gamma di strumenti assicurativi a copertura dei rischi di produzione agricoli è offerta soltanto nei Paesi nei quali lo Stato garantisce un sostegno massiccio (Spagna, Portogallo) Tutti gli Stati membri, come del resto l’UE stessa, sono attivi sul fronte della prevenzione (misure sanitarie e fitosanitarie)

La Commissione UE ritiene che non vi sia una necessità d’intervento specifica per quanto concerne i rischi di prezzo, in quanto gli agricoltori hanno diverse possibilità di garantirsi, a breve termine, prezzi adeguati Inoltre, per quanto concerne i prodotti agricoli nell’UE si osserva un certo dinamismo nelle operazioni a termine su merci L’unico intervento che l’UE potrebbe prendere in considerazione consiste nel sostegno a programmi di formazione a livello europeo volti a migliorare le conoscenze sul funzionamento delle operazioni a termine su merci

Per quanto riguarda i rischi di produzione la Commissione UE constata che gli Stati membri godono di un ampio margine di manovra e lo utilizzano (misure sanitarie e fitosanitarie, sostegno finanziario a sistemi assicurativi, aiuto in caso di catastrofe) Da queste considerazioni emerge che nemmeno in questo ambito vi è una necessità impellente d’intervento a livello comunitario.

Nel suo studio la Commissione UE affronta pure la questione dell’efficienza delle varianti d’assicurazione sostenute dallo Stato. In questa forma di collaborazione fra Stato e assicuratori, i secondi sono, per lo meno nelle fasi iniziali della collaborazione, coloro i quali dispongono di conoscenze decisamente maggiori Per controllare se il denaro pubblico viene impiegato in modo efficiente attraverso le assicurazioni l’Amministrazione deve disporre di competenze specifiche e di un apparato di controllo adeguato Inoltre, gli assicuratori vogliono essere indennizzati per le prestazioni che forniscono e ciò comporta costi supplementari per lo Stato Lo Stato è pure tenuto a valutare costantemente se gli utili conseguiti dagli assicuratori nell’ambito di questi sistemi assicurativi parastatali sono commisurati al rischio che si assumono. Nei Paesi in cui esistono (p es USA, Spagna), tali sistemi sono nel frattempo diventati così complessi da risultare assolutamente incomprensibili e difficilmente riformabili Inoltre, le esperienze fatte negli USA e in Spagna mostrano che nonostante vi sia una gamma completa di prodotti assicurativi non è mai possibile coprire tutti i rischi e che i prodotti non possono essere attrattivi per tutti gli agricoltori Per tale motivo i pagamenti specifici concessi dallo Stato continueranno a rivestire un significato notevole

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 269
■ Nessuna necessità d’intervento a breve termine a livello di UE

La Commissione UE sostiene che sistemi di questo genere sono opportuni se rispondono effettivamente alle esigenze degli agricoltori e se sono sottoposti a vigilanza Entrerebbero quindi in considerazione varianti regionali piuttosto che soluzioni sul piano comunitario. A lungo termine l’UE potrebbe impegnarsi soltanto se venisse chiarita la questione dell’efficienza e a condizione che un simile strumento possa inserirsi in modo armonico nella gamma di provvedimenti di una nuova PAC Eventuali sviluppi in tal senso dipenderebbero pure dalla disponibilità dell’OMC a considerare che il ruolo assunto dall’ente pubblico in relazione a questi strumenti non determina distorsioni sul piano commerciale

Accordo di libero scambio

Nell’ambito della sua rete di relazioni con Paesi terzi, nell’anno oggetto del rapporto l’Associazione europea di libero scambio (AELS) ha concluso un accordo di libero scambio con la Macedonia Esso è entrato in vigore il 1o gennaio 2001, contemporaneamente all’accordo sul commercio agricolo siglato con ogni Stato membro che per la Svizzera ha una portata soltanto limitata Il 27 novembre 2000 l’AELS ha stipulato un accordo di libero scambio con il Messico È la prima volta che un simile accordo viene concluso con un Paese d’oltreoceano. Rispetto agli altri accordi dell’AELS, esso ha un campo d’applicazione decisamente più ampio Onde tenere in considerazione le diverse politiche agricole dei Paesi dell’AELS, com’è consuetudine ogni Stato membro ha concluso con il Messico un accordo bilaterale concernente il commercio di prodotti agricoli e di prodotti trasformati Nell’accordo agricolo stipulato con il Messico la Svizzera si impegna a ridurre o a sopprimere i dazi su alcuni prodotti particolarmente interessanti per il Messico (p es caffè, miele destinato alla trasformazione industriale, banane, determinate varietà di verdure) Quale contropartita, il Messico accorda alla Svizzera concessioni tariffali per determinati frutti e ortaggi (insalata, cipolle e albicocche) Le concessioni del Paese dell’America centrale sono tuttavia vincolate a limitazioni, in quanto latticini, carne e cereali sono esclusi dall’accordo e il Messico ha negato concessioni per i prodotti agricoli per i quali la Svizzera concede sussidi all’esportazione L’accordo di libero scambio siglato con il Messico e l’accordo in ambito agricolo sono entrati in vigore il 1o luglio 2001 Grazie a questo accordo di libero scambio le esportazioni svizzere dovrebbero beneficiare di agevolazioni doganali quantificabili a circa 100 milioni di franchi

Anche i negoziati fra l’AELS e la Croazia e la Giordania sono stati coronati dal successo Per il settore agricolo è stato tuttavia possibile concludere convenzioni di portata soltanto limitata. Nel dicembre 2000 sono state avviate trattative con il Cile e nel luglio 2001 con Singapore Il prossimo Paese in lizza dovrebbe essere il Sudafrica L’AELS ha pure proseguito i negoziati con alcuni Paesi del bacino mediterraneo (Egitto, Cipro e Tunisia).

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 270

■ Proposta negoziale svizzera

Nel corso del 2001 sono stati portati a termine i negoziati per la revisione della Convezione del 4 gennaio 1960 istitutiva dell’AELS A causa delle forti resistenze della Norvegia non è stato possibile realizzare la liberalizzazione auspicata dalla Svizzera, analogamente a quella convenuta dal nostro Paese con l’UE. Nel settore del formaggio il contingente esente da dazio concesso dalla Norvegia alla Svizzera è comunque stato aumentato da 14 a 60 tonnellate l’anno Da parte sua la Svizzera ha concesso alla Norvegia e all’Islanda un contingente esente da dazio di 60 tonnellate In via suppletiva a queste concessioni tariffali, i Paesi dell’AELS sono giunti a un accordo nell’ambito degli ostacoli tecnici al commercio per quanto concerne l’equivalenza delle disposizioni sulle sementi e sull’agricoltura biologica L’equivalenza scaturisce dal contenuto dell’accordo bilaterale sull’agricoltura stipulato fra UE e Svizzera nonché dal diritto acquisito dello Spazio Economico Europeo (SEE). La nuova convenzione AELS dovrebbe entrare in vigore contemporaneamente agli accordi settoriali conclusi fra Svizzera e CE

I negoziati dell’OMC a Ginevra

Mediante l’accordo sull’agricoltura (accordo agricolo) gli Stati membri dell’OMC si sono impegnati a ridurre, su un arco di tempo di sei anni, ossia entro la fine del 2000, i dazi sulle importazioni, il sostegno interno e i sussidi all’esportazione La Svizzera ha onorato gli impegni assunti Conformemente all’articolo 20 dell’accordo agricolo, nel 2000 sono stati avviati a Ginevra nuovi negoziati finalizzati a una progressiva massiccia riduzione dei provvedimenti di sostegno e di protezione In questa prima fase le delegazioni hanno definito gli ambiti sui quali discutere Nel dicembre 2000 anche la Svizzera ha presentato una proposta negoziale dettagliata

La Svizzera vuole mantenere una produzione agricola economica, ecologica e socialmente sostenibile La produzione di beni nell’interesse della collettività, come ad esempio la cura del paesaggio colturale, l’occupazione decentrata del territorio o la conservazione delle risorse naturali, viene retribuita mediante pagamenti diretti Nella sua proposta negoziale la Svizzera chiede che ogni Paese possa stabilire autonomamente l’ammontare di questi pagamenti diretti sulla base dei suoi obiettivi in materia di politica agricola, ambientale e regionale La Svizzera è pure disposta ad impegnarsi per una definizione più precisa dei criteri, visto che viene spesso rimproverata di sostenere indirettamente la produzione di derrate alimentari per le quali esiste un mercato funzionante In particolare, vi è l’intenzione di giungere a una maggiore sicurezza giuridica per i nostri pagamenti diretti indipendenti dalla produzione.

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Per quanto riguarda le tre colonne portanti attuali – accesso al mercato, sostegno interno e contributi all’esportazione – si tratta di negoziare norme, discipline e criteri prima di affrontare il tema di ulteriori smantellamenti

1 Accesso al mercato: i negoziati devono aver luogo sulla base di concessioni reciproche Per i Paesi in via di sviluppo più poveri vanno negoziate condizioni d’accesso speciali Per quanto concerne la ripartizione dei contingenti doganali dev’essere mantenuto il principio secondo cui la modalità di attribuzione è di competenza di ciascun Paese fintanto che sarà effettivamente garantita la possibilità di accesso La clausola di salvaguardia speciale in materia di quantitativi e prezzi prevista nel settore agricolo va mantenuta Vengono formulate proposte concrete di miglioramento.

2 Sostegno interno: le definizioni delle tre scatole – gialla, blu e verde – devono essere precisate. Nella scatola gialla rientrano i provvedimenti vincolati ai prodotti, con obbligo di smantellamento, in quella blu i premi per i quali non è previsto lo smantellamento e nella scatola verde i provvedimenti di sostegno non vincolati ai prodotti, senza obbligo di smantellamento Nell’ambito della scatola verde ogni Paese dev’essere libero di stabilire, sulla base delle proprie esigenze, quali prestazioni vanno richieste all’agricoltura. La proposta di introdurre un tetto massimo è respinta In tal modo le prestazioni fornite da un ’agricoltura multifunzionale possono venir retribuite nella misura stabilita all’interno del rispettivo Paese Tra queste rientrano la cura del paesaggio colturale, l’occupazione decentrata del territorio, la conservazione delle risorse naturali, la sicurezza delle derrate alimentari, la costituzione di scorte per garantire l’approvvigionamento e la detenzione degli animali rispettosa delle specie

3. Contributi all’esportazione: non vanno considerati soltanto i rimborsi diretti, bensì anche quelli effettuati indirettamente come ad esempio i crediti all’esportazione o determinate forme di commercio statale (possibilità a prezzi misti)

La Svizzera auspica che si discuta anche in merito ad altri tre settori, che pur essendo disciplinati nel quadro di altri accordi riguardano l’agricoltura

– Migliore protezione delle indicazioni geografiche di provenienza: non vanno protette unicamente le indicazioni di provenienza di vini e bevande contenenti alcool di distillazione, bensì anche quelle di altri prodotti, in particolare il formaggio

I consumatori devono fruire di maggiori informazioni sui prodotti rispetto a quanto è stato il caso finora Tra queste rientrano le indicazioni sul metodo di produzione –come ad esempio dati sul carico ambientale o il benessere degli animali – come pure la dichiarazione dei prodotti OGM. Tali informazioni accrescono la trasparenza e migliorano l’efficienza dei mercati senza erigere inutili ostacoli tecnici al commercio

In diversi accordi vanno tenute adeguatamente in considerazione le tre dimensioni della sostenibilità: economia, ecologia e aspetti sociali In particolare vanno evitati i provvedimenti commerciali che influiscono negativamente su una o più delle tre dimensioni citate I costi esterni, che possono risultare dall’ottenimento di prodotti agricoli, vanno internalizzati

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Le proposte negoziali della Svizzera sono state criticate dai Paesi che esportano prodotti agricoli perché le ritengono troppo limitate ai fini della liberalizzazione del mercato, mentre dagli altri Paesi sono state generalmente giudicate costruttive

A fine marzo 2001 è terminata la prima fase dei negoziati formali ed è stata avviata la seconda fase che, secondo il programma di lavoro, dovrebbe protrarsi fino alla primavera 2002 Questa fase negoziale è di natura tecnica Vengono trattati tutti gli aspetti indicati dagli Stati membri dell’OMC nelle loro proposte negoziali Il dibattito verte, ad esempio, su aspetti commerciali come i contingenti doganali o le aliquote di dazio nonché su questioni che non sono di natura commerciale come la sicurezza alimentare, la sicurezza delle derrate alimentari o lo sviluppo delle aree rurali. La quarta conferenza dei ministri, in agenda dal 9 al 13 novembre 2001 nel Qatar, riveste un significato notevole per il futuro dei negoziati In occasione di tale conferenza si deciderà se avviare un nuovo ciclo allargato di negoziati dell’OMC e se verrà modificato il mandato negoziale in ambito agricolo

Nell’ambito dei negoziati formali operano diversi gruppi informali che rappresentano interessi specifici nel processo negoziale La Svizzera, unitamente ad UE, Giappone, Corea, Norvegia e Mauritius, appartiene al gruppo dei «multifunzionalisti», secondo i quali il ruolo dell’agricoltura non deve limitarsi alla produzione di derrate alimentari, bensì comprendere diverse prestazioni indipendenti dalla produzione Alla conferenza svoltasi nell’estate 2000 nella località norvegese di Ullensvang ne è seguita un ’altra organizzata da Mauritius a fine maggio 2001, alla quale ha partecipato una cinquantina di Paesi, per discutere dei cosiddetti aspetti che non sono di natura commerciale In particolare hanno potuto venir analizzate le sfide specifiche di questi complessi negoziati agricoli con le quali saranno confrontati numerosi Paesi in via di sviluppo e in fase di transizione.

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■ Calendario dei negoziati 2001/2002

L’OMC e la politica commerciale svizzera

A scadenze periodiche e con l’ausilio di metodi specifici, l’OMC valuta le politiche commerciali degli Stati membri. La più recente valutazione della Svizzera è stata fatta nell’anno oggetto del rapporto Sono stati analizzati tutti i settori dell’economia pubblica e, tra questi, l’agricoltura è ovviamente uno dei settori più importanti

L’estratto riportato di seguito è tratto dal rapporto della segreteria dell’OMC «Esame delle politiche commerciali Svizzera e Liechtenstein» del 6 novembre 2000:

Le riforme avviate nel 1993 e proseguite nel quadro della «Politica agricola 2002» hanno consentito di ridurre l’intervento dello Stato nel settore agricolo; i contributi concessi dallo Stato sotto forma di pagamenti diretti per sostenere i redditi agricoli sono spesso vincolati a prestazioni ecologiche È stato inoltre ridotto considerevolmente il campo d’applicazione dei sistemi che prevedono margini e prezzi garantiti Nonostante ciò, il sostegno statale al settore agricolo rappresenta tuttora tre quarti delle entrate lorde del primario Le esportazioni di latticini, bestiame, cavalli, frutta, patate e di alcuni prodotti agricoli trasformati sono tuttora sovvenzionate. L’impatto delle riforme sui prezzi è stato limitato dall’assenza di concorrenza in diversi ambiti, da provvedimenti di sostegno dei prezzi e dalla sostituzione delle organizzazioni dedite alla commercializzazione di prodotti mediante istituzioni che operano su mandato dallo Stato Anche il sistema di ritiro (applicabile alle importazioni di determinati prodotti agricoli), in virtù del quale l’attribuzione dei contingenti è subordinata all’acquisto di prodotti indigeni, svolge un ruolo importante I prezzi dei prodotti agricoli sono tuttora più elevati rispetto ad altri Paesi Le ripercussioni negative dei prezzi elevati dei prodotti agricoli, utilizzati come materie prime dall’industria agroalimentare, sono state attutite da incentivi di diverso genere L’agricoltura rimane uno dei settori più protetti Nella media aritmetica l’equivalente ad valorem dei dazi sulle importazioni agricole applicati alle Nazioni più favorite ammonta all’incirca al 34 per cento, ossia al quadruplo della media generale con una punta del 678 per cento Inoltre, le importazioni di prodotti agricoli sottostanno all’obbligo del permesso per motivi sanitari, fitosanitari o legati alla costituzione di scorte obbligatorie e alla gestione dei contingenti doganali nonché a prescrizioni in materia di etichettatura Dal profilo globale, la politica agricola è ritenuta ancora complessa

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■ L’agricoltura svizzera valutata dall’OMC

■ Commento della Svizzera

Gli obiettivi fissati dal Governo si basano sull’articolo costituzionale e sulla LAgr del 29 aprile 1998

1. Un’agricoltura sostenibile e competitiva deve potersi assicurare un posto all’interno della nostra moderna società industriale e dei servizi

2 L’agricoltura dev’essere in grado di offrire sui mercati indigeni ed esteri prodotti e servizi a prezzi competitivi e adeguati alle esigenze del mercato

3 L’agricoltura deve utilizzare le risorse in modo sostenibile e fornire il suo contributo alla conservazione della biodiversità, alla cura del paesaggio e allo sviluppo delle aree rurali.

Il concetto che consente di raggiungere tali obiettivi comprende sia la separazione della politica dei prezzi da quella dei redditi sia la retribuzione, attraverso contributi statali, delle prestazioni fornite nell’interesse della collettività (p es prestazioni ecologiche)

– Per principio, il mercato regola la produzione di derrate alimentari e la coltivazione di materie prime rinnovabili. I pochi provvedimenti di sostegno del mercato tuttora applicati sono strutturati in modo da minimizzarne gli effetti sui meccanismi del mercato Gli interventi dello Stato sull’andamento del mercato diminuiranno considerevolmente.

– Attraverso la concessione di pagamenti diretti lo Stato retribuisce prestazioni per le quali non esiste un mercato Tra queste rientrano, ad esempio, la cura del paesaggio colturale o la conservazione delle risorse naturali Vengono inoltre indennizzate determinate prestazioni richieste dalla società in relazione alla protezione dell’ambiente e degli animali I pagamenti diretti non devono essere vincolati alla produzione

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■ Cosa si cela dietro questa sigla?

OCSE – Il gigante discreto

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) viene spesso designata come una fucina, una stazione di osservazione, un club di Paesi ricchi o una pseudouniversità In ognuna di queste designazioni vi è un briciolo di verità, ma nessuna rispecchia realmente la funzione dell’OCSE

L’OCSE raggruppa 30 Stati ed offre ai governi un quadro entro il quale valutare, elaborare e perfezionare le politiche economiche e sociali In questo forum i governi si scambiano esperienze, cercano soluzioni a problemi comuni e si impegnano per l’armonizzazione fra politiche nazionali ed internazionali che diventa sempre più impellente a causa della crescente globalizzazione dell’economia. Benché i colloqui possano sfociare in decisioni formali – come ad esempio l’introduzione di norme giuridicamente vincolanti per garantire il libero traffico di capitali e di servizi, l’adozione di provvedimenti per la lotta contro le frodi o l’abolizione delle sovvenzioni ai cantieri navali – essi servono soprattutto a migliorare l’informazione dei governi, affinché nel contesto nazionale tengano in considerazione tutti gli aspetti politici e possano valutare meglio le ricadute delle loro politiche sulla comunità internazionale L’OCSE offre inoltre l’opportunità di scambiare pensieri e opinioni con Stati che operano in condizioni analoghe.

L’OCSE riunisce Paesi che perseguono gli stessi obiettivi Benché possa essere considerata un club di ricchi, in quanto i suoi membri producono due terzi di tutti i beni e servizi del mondo, l’OCSE non è un circolo esclusivo Per poter aderire a questa organizzazione un Paese deve funzionare secondo le regole dell’economia di mercato e della democrazia pluralista Ai Paesi europei e nordamericani fondatori si sono via via aggiunti il Giappone, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Finlandia, il Messico, la Repubblica Ceca, l’Ungheria, i Paesi Bassi, la Polonia e la Corea del Sud. Nell’ambito di programmi con Paesi dell’ex Unione sovietica, dell’Asia e dell’America latina, l’OCSE intrattiene pure contatti con numerosi Paesi del resto del mondo In alcuni casi questi rapporti possono sfociare in un ’adesione.

■ Lavori nell’ambito del Comitato agricolo e dei rispettivi gruppi di lavoro

L’UFAG rappresenta gli interessi svizzeri nel Comitato agricolo e in diversi gruppi di lavoro dell’OCSE In questi ultimi tre anni una parte vieppiù crescente delle attività svolte in questi organi è consistita nell’elaborazione di basi analitiche in vista dei nuovi negoziati agricoli dell’OMC In questo contesto vanno menzionati i lavori concernenti le ripercussioni dell’Uruguay Round del GATT e la definizione nonché l’apprezzamento della multifunzionalità dell’agricoltura.

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■ Policy Evaluation Matrix

(PEM): concluso il primo studio pilota

Nel settore agricolo (comprese le questioni legate al commercio agricolo e agroambientali) l’OCSE ha fornito un contributo considerevole all’oggettivazione del dialogo fra il Vecchio e il Nuovo Mondo Dal 1987, il Direttorio agricolo della Segreteria dell’OCSE è guidato dallo svizzero Gérard Viatte e lo sarà fino alla fine del 2001. Sotto la sua direzione la qualità e la rilevanza politica immediata del lavoro dell’OCSE in ambito agricolo hanno raggiunto punte massime

Nel 2001 e nel 2002 le principali attività del Comitato agricolo e dei rispettivi gruppi di lavoro saranno:

– l’apprezzamento e il controllo delle politiche agricole;

la valutazione dello sviluppo futuro dei mercati agricoli e del commercio agricolo;

– l’apprezzamento e la promozione della liberalizzazione del commercio; – il miglioramento della sostenibilità dell’agricoltura;

l’analisi dei punti in comune fra le influenze e le politiche interne ed estere.

La PEM è un modello parziale di equilibrio per ogni disciplinamento del mercato con una funzione produttiva Mediante questo modello vengono analizzati gli effetti di variazioni marginali del sostegno (sostegno del prezzo di mercato, pagamenti diretti) sul reddito agricolo, sul commercio mondiale nonché sui costi sopportati da contribuenti e consumatori Si cerca pure di trasporre in modelli e di analizzare questi effetti sull’occupazione e sull’ambiente. Nella primavera 2001 sono stati pubblicati i risultati dello studio pilota concernente la campicoltura Attualmente il gruppo di esperti sta elaborando un modello analogo per il mercato lattiero Si prevede di impiegare la PEM per il monitoraggio dei Paesi e nell’ambito di diversi lavori dell’OCSE L’UFAG collabora al progetto pilota PEM dal novembre 1998 Nel quadro di un mandato di ricerca dell’UFAG, dall’inizio del 1999 il PFZ partecipa alla trasposizione dei mercati svizzeri in modelli per la PEM

■ Quadro della multifunzionalità in ambito agricolo

Da alcuni anni l’OCSE si occupa del tema della multifunzionalità dell’agricoltura Nella primavera 2001 ha pubblicato un concetto analitico globale sulla multifunzionalità La Svizzera ha promosso i lavori su questo argomento – che per lei riveste un’importanza considerevole – nell’ambito del rispettivo comitato e dei gruppi di lavoro, ne segue l’andamento e collabora all’ulteriore sviluppo Nonostante le opinioni e le posizioni divergenti dei Paesi membri dell’OCSE in materia di multifunzionalità dell’agricoltura, il Comitato agricolo è comunque riuscito a varare questo concetto analitico

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■ Altri lavori importanti svolti dall’OCSE l’anno scorso

Nel documento vengono analizzati i rapporti fra multifunzionalità e sostenibilità, la produzione combinata di beni economici e non da parte dell’agricoltura, diverse dimensioni delle prestazioni indipendenti dalle merci, la loro disponibilità al di fuori del contesto agricolo nonché gli aspetti legati all’esternalità e all’interesse collettivo. In questo documento l’OCSE giunge alla conclusione che un intervento limitato dello Stato può essere necessario se vi è un elevato grado di combinazione fra merci agricole e prestazioni indipendenti dalle merci, se si verifica un crollo del mercato dovuto a prestazioni non vincolate alle merci e se non è possibile far capo ad opzioni private –come la creazione di nuovi mercati o la fornitura, su base volontaria di determinate prestazioni – che sono le strategie più efficaci per approntare queste prestazioni indipendenti dalle merci

Per il settore dell’agricoltura l’OCSE ha pubblicato documenti concernenti le denominazioni di origine geografica, l’implementazione dell’Uruguay Round dell’OMC, lo svincolo degli strumenti di sostegno in ambito agricolo, la biotecnologia e i mercati agricoli, le imprese commerciali statali, i crediti d’esportazione, la soppressione dei contributi all’esportazione e gli indicatori agroambientali L’OCSE svolge inoltre importanti lavori preliminari per i negoziati agricoli dell’OMC in corso a Ginevra

■ La politica agricola svizzera sotto la lente dell’OCSE

Nel rapporto annuale dell’OCSE «La politica agricola nei Paesi dell’OCSE: monitoraggio e valutazione 2001» la Svizzera viene nuovamente criticata per l’elevato grado di protezione riscontrabile in ambito agricolo, che è tuttora uno dei maggiori al mondo

L’OCSE riconosce tuttavia che la via imboccata con la «PA 2002», la quale ha consentito lo spostamento dal sostegno del prezzo di mercato ai pagamenti agroecologici non vincolati ai prodotti, è quella giusta.

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Nello specchietto seguente è riportato un riassunto della valutazione, effettuata dall’OCSE nell’anno oggetto del rapporto, della politica agricola svizzera

L’agricoltura svizzera è caratterizzata da un sostegno che raggiunge un livello elevato e dallo spazio ristretto concesso ai meccanismi del mercato La struttura del sostegno è cambiata a partire dalla metà degli Anni ‘80: è diminuita la quota del sostegno dei prezzi di mercato ed è aumentata quella dei pagamenti iscritti nel preventivo Nel 2000, sono stati soppressi i prezzi garantiti con conseguente diminuzione del divario fra i prezzi praticati sul piano interno e quelli del mercato mondiale Benché il coefficiente nominale di sostegno alla produzione (CNS) – ossia il rapporto fra il PSE e il valore totale delle entrate lorde dell’azienda, calcolato in base ai prezzi del mercato mondiale, esclusi tutti i pagamenti iscritti a preventivo –sia diminuito del 25 per cento circa rispetto al periodo 1986–1988 e nel 2000 si situi a quota 2.93, i prezzi alla produzione indigeni corrispondono mediamente al triplo di quelli del mercato mondiale I pagamenti volti ad indennizzare gli agricoltori per la diminuzione del ricavo sul mercato e a remunerare la fornitura di prestazioni non vincolate ai prodotti sono aumentati La quota di pagamenti iscritti nel preventivo rispetto all’importo totale del sostegno ai produttori è passata dal 18 per cento nel periodo 1986–1988, al 39 per cento nel 1999 e al 41 per cento nel 2000. Nel 2000, gli aumenti più consistenti hanno interessato i pagamenti basati sulla produzione, sull’impiego di mezzi di produzione nonché sull’impiego di mezzi di produzione vincolato a condizioni. Sul lungo periodo, la struttura dei pagamenti iscritti nel preventivo è cambiata considerevolmente La quota di pagamenti basata sull’impiego di mezzi di produzione è scesa dal 44 per cento nel periodo 1986–1988 al 14 per cento nel 2000, quella dei pagamenti compensativi per la riduzione del sostegno dei prezzi di mercato introdotta nel 1993 è invece aumentata, raggiungendo il livello del 39 per cento. Dal profilo globale il PSE, espresso in per cento, ha subito un lieve calo (71 per cento nel 2000 rispetto al 73 per cento nel periodo 1986-1988), ma il livello di sostegno agli agricoltori rimane uno dei più elevati in seno all’OCSE. Le entrate agricole lorde del 2000 (sovvenzioni comprese) sono state tre volte e mezzo superiori al livello che avrebbero raggiunto se non fosse stato concesso alcun sostegno

Nel quadro della PA 2002 il versamento agli agricoltori di gran parte dei pagamenti iscritti nel preventivo è subordinato alla fornitura di determinate prestazioni sul piano ambientale Rispetto agli anni precedenti, i pagamenti diretti ecologici, assoggettati a condizioni concernenti la pratica agricola, sono aumentati considerevolmente. L’abbandono progressivo del sostegno dei prezzi di mercato a vantaggio dei pagamenti agroambientali e di altri pagamenti diretti determinerà un settore agricolo maggiormente orientato alle esigenze del mercato e più sostenibile La destinazione di determinati mezzi finanziari iscritti nel preventivo al sostegno del prezzo di mercato nel settore lattiero come pure l’introduzione di un nuovo contributo per le superfici coltive aperte e le colture perenni, decisi rispettivamente dal Parlamento e dal Governo alla fine del 2000 e all’inizio del 2001, fanno tuttavia temere che la riduzione del sostegno vincolato alla produzione, prevista dalla PA 2002, possa essere messa in causa. In Svizzera il sostegno agli agricoltori è tuttora decisamente superiore alla media OCSE Sono quindi necessarie ulteriori riforme per promuovere la competitività dell’agricoltura svizzera sul mercato mondiale

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■ Valutazione della politica agricola svizzera da parte dell’OCSE

■ Commento della Svizzera

Il giudizio espresso sulla Svizzera dall’OCSE è positivo rispetto ad esempio all’apprezzamento degli altri tre Paesi con un livello di protezione in ambito agricolo molto elevato (Norvegia, Giappone, Corea del Sud) Benché le riforme attuate nell’ambito della «PA 2002», finalizzate a un maggiore orientamento al mercato, alla riduzione del sostegno dei prezzi di mercato e a una retribuzione più consistente delle prestazioni non vincolate ai prodotti – come la cura del paesaggio o la biodiversità – siano state valutate positivamente, l’OCSE giunge alla conclusione che sono necessarie ulteriori riforme per accrescere la competitività dell’agricoltura svizzera sul piano internazionale

Il metodo denominato PSE (Producer Support Estimate, stima del sostegno ai produttori) viene utilizzato per determinare il sostegno in ambito agricolo Il PSE è un indicatore del valore monetario dei trasferimenti lordi dai consumatori e dai contribuenti alla rubrica del sostegno agli agricoltori a livello di azienda. Il dato sul sostegno globale non contempla natura, obiettivi o ripercussioni di questi trasferimenti sulla produzione o sul reddito agricolo

L’UFAG è piuttosto scettico nei confronti del metodo PSE Nella presentazione del sostegno globale e della quota del sostegno rispetto alle entrate dell’azienda, l’OCSE non distingue fra il sostegno del prezzo di mercato (calcolato in base alla differenza fra i prezzi alla produzione sul mercato mondiale e quelli svizzeri) e i pagamenti diretti indipendenti dalla produzione di derrate alimentari volti ad incrementare le prestazioni non vincolate ai prodotti Un altro problema che sorge all’atto della determinazione del PSE è riconducibile alla definizione dei prezzi del mercato mondiale Mentre non vi sono particolari difficoltà se si tratta di cereali, in altri settori, come ad esempio quello lattiero, la questione diventa piuttosto complessa in quanto vengono commercializzati quasi esclusivamente prodotti trasformati. Nel settore lattiero il prezzo alla produzione dell’ente New Zealand Dairy Board è assurto a prezzo del mercato mondiale di riferimento Siccome i prezzi del mercato mondiale sono soggetti a notevoli fluttuazioni, i valori PSE variano anche se non vi sono cambiamenti del corso politico sul piano interno e non si verificano fluttuazioni dei prezzi indigeni Gli stessi effetti si riscontrano quando vi sono fluttuazioni del corso del cambio Questa è la differenza principale rispetto al calcolo del sostegno interno nell’ambito della scatola gialla dell’accordo agricolo dell’OMC, dove il prezzo di riferimento è un prezzo fisso, nel caso della Svizzera spesso si tratta del prezzo praticato nell’UE Va inoltre osservato che l’OMC non considera globalmente i provvedimenti delle cosiddette scatole verde, blu e gialla, bensì li presenta separatamente

L’aumento dell’importo dei pagamenti diretti – sempre più spesso combinati a prestazioni indipendenti dai prodotti – e la diminuzione del sostegno del prezzo di mercato determinano un calo del valore della produzione agricola. Ciò comporta automaticamente l’aumento del PSE L’OCSE ritiene che non sia possibile porre rimedio a tale situazione fintanto che non saranno stati introdotti criteri oggettivamente chiari e facilmente applicabili che consentano di distinguere i pagamenti per le prestazioni vincolate ai prodotti da quelli per prestazioni non vincolate ai prodotti È estremamente difficile distinguere i pagamenti specifici per un prodotto da quelli che non lo sono Un contributo di concimazione, ad esempio, non è considerato specifico di un prodotto, benché influisca considerevolmente sulla produzione Sul piano tecnico è praticamente impossibile fare distinzioni di questo genere e manca pure la volontà

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■ Cos’è il PSE?

politica di introdurre simili differenziazioni. Nella determinazione del PSE soltanto particolari criteri di attribuzione consentirebbero di presentare separatamente i pagamenti per prestazioni non vincolate ai prodotti L’OCSE non può basarsi sui criteri della scatola verde dell’accordo agricolo dell’OMC, in quanto li ritiene troppo poco precisi In seno all’OCSE sono in atto diversi lavori il cui obiettivo consiste nell’individuazione di criteri adeguati

La struttura del PSE, applicata dall’OCSE, mostra che negli ultimi anni in Svizzera si sono verificati notevoli cambiamenti Al calo del sostegno dei prezzi di mercato, registrato negli Anni ’90, si contrappone l’aumento delle uscite compensative iscritte nel preventivo (vincolate e parzialmente vincolate ai prodotti) e delle uscite indipendenti dai prodotti per prestazioni specifiche non riferite ai prodotti.

L’UFAG si impegnerà anche in futuro in seno al Comitato agricolo dell’OCSE e ai rispettivi gruppi di lavoro, affinché il metodo PSE tenga maggiormente in considerazione le riforme svizzere e le pubblicazioni dell’OCSE sul PSE diano più rilevanza alle componenti del PSE che non ai dati sul sostegno globale e alla percentuale del sostegno

Entità del sostegno all’agricoltura nel 2000

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Composizione del Svizzera UE USA Producer Support Estimate (PSE) (stima) mio fr mio fr mio fr PSE in valori assoluti 7 501 152 520 82 667 Sostegno del prezzo di mercato 4 432 89 608 26 460 Pagamenti vincolati alla 297 7 967 15 584 produzione Pagamenti vincolati alle superfici 846 38 774 5 939 coltive / al numero di animali Pagamenti per la compensazione della 1 190 972 17 783 riduzione del sostegno del prezzo di mercato Pagamenti basati sull’impiego 423 10 126 11 248 di mezzi di produzione Pagamenti basati sull’impiego di mezzi 124 4 976 3 338 di produzione vincolato a condizioni Pagamenti vincolati al reddito globale 00 2 315 della singola azienda Diversi tipi di pagamenti 190 97 0 PSE in percentuale delle entrate lorde 71 38 22 a livello di azienda agricola Corsi delle divise della BNS 2000: fr /EURO 1 5578 / fr /US-$ 1 6886 Fonte: OCSE

La Segreteria dell’OCSE sta studiando come tenere meglio in considerazione le diverse componenti del PSE, introducendo una graduatoria in funzione delle ripercussioni dei provvedimenti PSE sulla produzione rispetto al sostegno del prezzo di mercato La graduatoria sulla quale si sta discutendo attualmente si presenta come segue: sostegno del prezzo di mercato, pagamenti vincolati alla produzione, pagamenti basati sull’impiego di mezzi di produzione, pagamenti vincolati alle superfici coltive / al numero di animali, pagamenti per la compensazione della riduzione del sostegno del prezzo di mercato, pagamenti basati sull’impiego di mezzi di produzione vincolato a condizioni e pagamenti vincolati al reddito globale della singola azienda

La versione integrale dei rapporti dell’OCSE e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito Internet www.oecd.org/agr. Alcuni di questi documenti possono venir consultati anche sul sito Internet dell’UFAG www blw admin ch

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Alimentazione mondiale e FAO

Nel Rapporto agricolo 2000 erano state espresse considerazioni ottimistiche sulla situazione alimentare a livello mondiale ed illustrati gli aspetti che costituiscono una minaccia per il potenziale agricolo globale futuro A un anno di distanza si constata che prevalgono i fattori che limitano la produzione L’accelerazione della lotta contro la fame prospettata dalla FAO rischia di avere effetti controproducenti

Dopo il vertice mondiale sull’alimentazione, svoltosi nel 1996, i progressi della situazione alimentare mondiale sono stati minimi I 7 impegni, 27 obiettivi e 182 azioni scaturiti dalla dichiarazione di Roma del 1996 sono stati concretizzati soltanto in misura molto limitata

A cinque anni dal vertice del 1996, si deve purtroppo constatare che si è ben lungi dall’obiettivo di dimezzare, entro il 2015, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo La conferenza generale della FAO, prevista nel novembre 2001, si occuperà dei motivi all’origine di questa situazione

È un dato di fatto che:

– oltre 800 milioni di persone sono tuttora confrontate con il problema della sottoalimentazione e della fame e che 792 milioni di esse vivono in Paesi in via di sviluppo; – a livello mondiale gli investimenti in progetti volti a sostenere lo sviluppo agricolo sono in calo e che anche il contributo della Svizzera è diminuito;

– globalizzazione e liberalizzazione hanno originato benessere soltanto in determinati casi Per le persone più povere che vivono nei Paesi in via di sviluppo non vi sono stati i risvolti positivi auspicati;

– sono aumentate le catastrofi provocate dall’uomo. Attualmente 60 milioni di persone in 35 Paesi in via di sviluppo si trovano in situazioni d’emergenza Non erano mai state raggiunte punte simili;

i mutamenti climatici hanno effetti imprevedibili sulla distribuzione delle precipitazioni e sui raccolti agricoli;

– vi è stata un ’accelerazione nella diffusione del virus dell’AIDS Il 95 per cento dei casi si riscontra nei Paesi in via di sviluppo In numerosi Paesi dell’emisfero Sud è ormai diventato impossibile controllare questa pandemia che colpisce in misura massiccia i gruppi più deboli e si ripercuote negativamente sulla produzione agricola;

la piaga della fame consente di fare progressi soltanto limitati nella lotta contro la povertà Vi è un legame molto stretto fra povertà e fame La fame è al contempo causa e conseguenza della povertà.

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■ Le zone d’ombra del piano d’azione e della dichiarazione di Roma

Dalle proiezioni della FAO per il 2015 e il 2030 emerge che entro il 2015 nei Paesi in via di sviluppo il numero di persone sottoalimentate dovrebbe scendere a 580 milioni Nonostante ciò rappresenti un progresso, si è ancora ben lungi dall’obiettivo fissato in occasione del vertice mondiale sull’alimentazione, ossia dimezzare il numero di coloro che soffrono la fame, portandolo a 400 milioni Secondo le proiezioni ciò potrebbe concretizzarsi soltanto nel 2030

Le stime variano anche a dipendenza della regione considerata Se le previsioni si confermeranno, in Asia meridionale e orientale tale obiettivo potrebbe venir raggiunto entro il 2015 La situazione nei Paesi dell’Africa subsahariana e del Medio oriente viene valutata negativamente L’America latina si colloca fra questi due poli

Le estrapolazioni della FAO per i prossimi quindici anni si basano su una crescita della produzione di derrate alimentari nei Paesi in via di sviluppo del 2 per cento annuo Affinché questa tendenza perduri, sono tuttavia necessari investimenti considerevoli a livello di piccole aziende agricole e in progetti di sviluppo delle aree rurali La crescita economica, da sola, non risolve il problema della sottoalimentazione I poveri devono avere l’opportunità di trarre maggior profitto dagli investimenti Il sostegno finanziario a favore della ricerca agraria, finalizzata ad aumentare la produzione e a sviluppare tecnologie adeguate che consentano ai poveri di migliorare la gestione del suolo, è indispensabile per sconfiggere fame e povertà

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Previsioni sull’evoluzione della sottoalimentazione 1996-98 2015 2030 1996-98 2015 2030 Quota rispetto alla Numero popolazione in % in mio Paesi dell’Africa subsahariana 34 22 15 186 184 165 Medio oriente / Africa settentrionale 10 86 36 38 35 America latina e Caraibi 11 75 55 45 32 Cina ed India 16 73 348 195 98 Altri Paesi asiatici 19 10 5 166 114 70 Paesi in via di sviluppo 18 10 6 791 576 400 Fonte: FAO
■ Pronostici sull’evoluzione futura

■ Prospettive per il futuro

La lotta contro la fame è importante non soltanto dal profilo umanitario, bensì anche sul piano economico I costi economici della fame e della sottoalimentazione sono elevati Una persona denutrita è decisamente meno efficiente sul piano sia fisico sia mentale. Ciò si ripercuote negativamente sulla produttività. La sottoalimentazione non rovina soltanto la vita di singole persone e delle rispettive famiglie, ma riduce pure il beneficio degli investimenti sociali ed economici

La gravità della fame

«La gravità della fame, o deficit alimentare, corrisponde alla differenza fra la quantità media d’energia alimentare che le persone sottoalimentate ricavano dai pasti e la quantità minima di energia di cui necessitano per mantenere il peso corporeo e svolgere un ’attività leggera

Il deficit alimentare di gran parte delle 800 milioni di persone che soffrono di fame cronica varia da 100 a 400 calorie al giorno Queste persone non muoiono per la fame Sono spesso magre, ma non emaciate La fame cronica non è sempre evidente, in quanto l’organismo compensa il deficit energetico rallentando l’attività fisica e, nel caso dei bimbi, la crescita. Le persone sottoalimentate sono maggiormente esposte alle malattie, i bimbi sono letargici e a scuola presentano una minore capacità di concentrazione, le madri partoriscono figli sottopeso ed agli adulti manca l’energia necessaria per sfruttare appieno il loro potenziale.

In termini numerici vi sono più persone cronicamente sottoalimentate in Asia e nelle area del Pacifico, ma in termini di gravità è nell’Africa subsahariana che il problema è più acuto Nel 46 per cento dei Paesi subsahariani il deficit alimentare medio delle persone sottoalimentate è superiore a 300 calorie al giorno. Un deficit alimentare di questa entità si riscontra soltanto nel 16 per cento dei Paesi dell’Asia e del Pacifico Se il deficit energetico è molto elevato significa che mancano tutti i tipi di alimenti, compresi quelli di base ricchi di glucidi (granturco, patate, riso, frumento e manioca) Laddove il deficit è più contenuto, le persone sottoalimentate dispongono generalmente di una quantità sufficiente di alimenti di base, ma non hanno la possibilità di consumare quei prodotti che dovrebbero essere presenti in un ’alimentazione equilibrata, ossia leguminose, carne, pesce, olio, latticini, frutta e verdura Essi non dispensano soltanto energia, bensì anche proteine, lipidi e micronutrienti La diversificazione dell’alimentazione è essenziale per garantire la sicurezza alimentare »

Fonte: FAO

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Per poter migliorare la situazione è indispensabile coinvolgere i poveri nella pianificazione dello sviluppo In passato la politica di sviluppo delle aree rurali tradizionale si concentrava sul miglioramento delle infrastrutture e dei servizi senza tenere particolarmente in considerazione le esigenze dei poveri, in quanto si riteneva che avrebbero comunque beneficiato dei proventi della crescita L’esperienza della FAO mostra che gruppi di piccole dimensioni, animati da un forte spirito d’iniziativa e composti da persone che perseguono gli stessi obiettivi, riescono a trovare soluzioni valide contro la fame e la povertà

«La necessità d’intervento è impellente in 82 Paesi caratterizzati da redditi bassi e da deficit alimentare. Molti di essi non sono in grado di produrre le derrate alimentari necessarie, oppure non dispongono delle divise che consentirebbero loro di importare alimenti Inoltre, molti di questi Stati sono fortemente indebitati, i fondi finanziari necessari per attuare investimenti urgenti nell’ambito dello sviluppo sono destinati all’ammortamento dei debiti A causa dell’indebitamento questi Paesi non sono in grado di soddisfare le esigenze di base degli strati sfavoriti della popolazione e quindi di garantire una vita senza fame »

Fonte: FAO

I diversi gruppi sociali a rischio di fame e sottoalimentazione devono cercare soluzioni che rispondano alle loro esigenze Gli sforzi in tal senso possono essere coronati dal successo soltanto se a livello nazionale ed internazionale vengono create condizioni quadro economiche, politiche ed istituzionali che consentano agli uomini di debellare fame e povertà

Per gettare le basi di questo progresso la comunità internazionale deve collaborare con i Paesi in via di sviluppo. Ciò presuppone l’applicazione risoluta degli impegni assunti nel quadro del piano d’azione del vertice mondiale sull’alimentazione del 1996

3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 286

3.2 Confronti sul piano internazionale

Gli sviluppi di natura economica e sociale a livello mondiale influenzano in misura sempre più crescente anche l’agricoltura svizzera L’accordo agricolo dell’OMC e l’accordo bilaterale sull’agricoltura stipulato con l’UE, ad esempio, hanno ripercussioni dirette sulle condizioni quadro in cui è tenuta ad operare l’agricoltura svizzera I confronti sul piano internazionale consentono di illustrare lo stato del nostro settore primario rispetto alla concorrenza estera

Nei capitoli seguenti vengono effettuati confronti dei prezzi sulla scia di quanto era stato fatto nel Rapporto agricolo 2000. In particolare, vengono messi a confronto alcuni prezzi alla produzione e al consumo praticati in Svizzera e all’estero nonché mostrata l’evoluzione negli ultimi anni Segue un approfondimento che pone l’accento sull’aspetto della parità del potere d’acquisto. Nell’ultima parte vengono paragonati i risultati contabili di aziende attive in Svizzera e nell’UE

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■ Quanto viene corrisposto ai produttori?

Confronti internazionali dei prezzi

Il confronto dei prezzi viene effettuato applicando gli stessi principi impiegati l’anno scorso. Sulla base della situazione che caratterizza il mercato svizzero viene fatto un paragone con mercati identici, simili o importanti di altri Paesi

Nel momento in cui s’intende effettuare un confronto fra i prezzi si incappa in alcune difficoltà Tra queste rientrano la scelta dei prodotti, la disponibilità dei dati, la rilevanza dei singoli parametri, le diverse forme di produzione e di vendita nonché gli influssi monetari In primo piano non vi sono pertanto i valori assoluti, bensì le variazioni nel tempo

I ricavi effettivi dei produttori fungono da base per il paragone Per ogni Paese, essi vengono ponderati in funzione della composizione della produzione finale in Svizzera. In tal modo il modello di produzione svizzero viene trasposto ai Paesi presi in esame Ciò consente di indicare, ad esempio, a quanto ammonta la differenza relativa rispetto agli USA, se alla nostra agricoltura vengono applicati i ricavi dei produttori americani

Evoluzione dei prezzi alla produzione: Svizzera in relazione

Le cifre dell’UE si riferiscono alle quattro nazioni che confinano con la Svizzera (UE4/6) Gli altri due Stati considerati sono i Paesi Bassi e il Belgio Essi vengono presi in considerazione per le patate e le verdure, visti i volumi ragguardevoli delle rispettive produzioni nazionali. Il calcolo medio per l’UE si basa sulle quote di produzione degli Stati considerati, commisurate alla produzione globale di questo gruppo di Paesi I quattro, rispettivamente sei Paesi presi in esame producono dal 47 all’83 per cento del corrispondente volume globale di produzione dell’UE.

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 288
Tabelle 47–48b pagine A55–A57
a Paesi scelti CH UE-4/6 D F I A USA I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) 1990/92 1998/2000 vs. CH 1990/92 Fonti: USC, UFAG, Eurostat, ZMP (D), US Department of Agriculture 0 100 90 70 80 60 40 50 30 20 10

■ Cosa pagano i consumatori?

Continua la tendenza al ribasso dei prezzi alla produzione. In Svizzera il calo registrato fra i due periodi di osservazione ammonta al 21 per cento Fra il 1999 e il 2000 i prezzi sono tuttavia aumentati di 0,4 punti percentuale Nei Paesi UE confinanti con la Svizzera è stata rilevata una diminuzione del 21 per cento. Per quanto concerne i prodotti considerati il divario relativo fra Svizzera ed UE non è diminuito In termini assoluti lo scarto è invece sceso considerevolmente Se gli agricoltori svizzeri producessero e vendessero lo stesso paniere nei Paesi confinanti, spunterebbero prezzi pari al 53 per cento di quelli svizzeri Per i singoli prodotti le differenze rispetto alla Svizzera, nel periodo 1998/2000, sono tuttavia notevoli; se si considerano le patate, in Italia è stato possibile realizzare un valore del 110 per cento superiore a quello svizzero, mentre nel caso delle carote in Belgio il ricavo alla produzione ammontava soltanto al 16 per cento di quello svizzero. Anche per la colza e il frumento si registrano valori molto bassi, rispettivamente del 26 e del 25 per cento

Negli USA si riscontra un ’evoluzione diversa. I prezzi alla produzione non cessano di aumentare Ciò è tuttavia riconducibile in primo luogo al dollaro forte Fra i due periodi di osservazione il divario rispetto agli USA è diminuito in termini sia relativi sia assoluti Per lo stesso paniere viene corrisposto un prezzo pari al 47 per cento di quello svizzero

Per questo confronto le differenze di prezzo tra la Svizzera e i Paesi presi in considerazione sono state raggruppate applicando il vecchio schema di ponderazione dell’indice svizzero dei prezzi al consumo. Il comportamento alimentare svizzero è trasposto agli altri Paesi Non vengono considerate le differenze nelle parità del potere d’acquisto e nel contesto dei costi

Evoluzione dei prezzi al consumo: Svizzera in relazione a Paesi scelti

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CH UE-4/5 ø UE min.ø UE max USA I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) 1990/92 1998/2000 vs CH 1990/92 Fonti: USC, UFAG, ZMP (D), Uffici di statistica di Torino (I), F, B, A, USA 0 100 90 70 80 60 40 50 30 20 10
Tabelle 49–50, pagine A58–A59

La sigla UE-4 si riferisce ai quattro Paesi confinanti con la Svizzera, ossia: Germania, Austria, Francia ed Italia Per quanto concerne l’Italia la base di confronto è costituita dai dati della città di Torino Per le verdure e laddove non sono disponibili dati dei Paesi confinanti, sono state prese in considerazione le cifre del Belgio. Inoltre, i prezzi minimi (UE min ) e massimi (UE max) rilevati nei quattro, rispettivamente cinque Paesi di riferimento sono stati classificati in due gruppi

Il divario dei prezzi fra Svizzera ed UE non è eccessivamente grande in quanto nel nostro Paese il processo di formazione dei prezzi è influenzato anche dalle merci importate

Fra il 1990/92 e il 1998/2000 (periodi di osservazione), in Svizzera i prezzi al consumo dei prodotti scelti per questo paragone sono diminuiti del 4 per cento Lo stesso valore figurava già nel primo Rapporto agricolo per i periodi 1990/92 e 1997/99 Nell’UE, invece, la diminuzione ammonta all’8 per cento, contro il 7 per cento indicato nel Rapporto 2000 La differenza tra la Svizzera e i Paesi dell’UE presi in considerazione è passata dal 29 per cento nel 1990/92 al 32 per cento nel periodo 1998/2000 Il divario fra i prezzi al consumo praticati in Svizzera e quelli dell’UE è aumentato Le differenze tra i singoli Paesi rimangono comunque enormi Se nell’UE lo zucchero è generalmente più caro che in Svizzera e in Italia il prezzo di alcuni latticini è superiore a quello praticato nel nostro Paese, nell’UE il consumatore paga le braciole di maiale la metà di quanto spenderebbe nella Confederazione elvetica

I nostri risultati corrispondono anche a quanto scaturito da una rilevazione ordinata dalla Commissione UE nell’ambito dei suoi studi sul mercato interno Sono stati paragonati i prezzi praticati nell’UE sull’arco di un anno (agosto 1999 – agosto 2000) per le medesime merci Un paniere contenente undici prodotti, IVA compresa, costa 28 franchi in Spagna, 48 franchi in Danimarca e 39 franchi nella media UE. Se per il calcolo del valore del paniere vengono considerati i prezzi svizzeri, esso costa 65 franchi Nel 2000 il livello dei prezzi dell’UE rispetto a quello svizzero ammontava pertanto al 59 per cento contro il 67 per cento secondo i calcoli di cui sopra. La differenza è dovuta al fatto che per il nostro confronto dei prezzi i Paesi sono stati ponderati in base alla loro quota rispetto alla spesa per i consumi e non secondo la media aritmetica UE Inoltre, lo studio sul mercato interno non contempla i dati inerenti all’Austria che sono invece stati considerati nei nostri calcoli

Negli USA vi è stato un aumento dei prezzi al consumo con conseguente diminuzione del divario rispetto alla Svizzera Attualmente esso ammonta al 32 per cento Questa evoluzione è riconducibile prevalentemente al dollaro pesante.

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■ Parità del potere di acquisto – Un esempio e una definizione

Confronti internazionali dei prezzi sulla base della parità del potere di acquisto

Le considerazioni espresse nel capitolo precedente vengono completate da ulteriori confronti dei prezzi In tal modo è possibile mostrare che i risultati variano a dipendenza dell’insieme di dati considerato, ma che la tendenza è analoga

Vi è parità del potere di acquisto se il cambio è fissato in modo tale che, a un determinato livello di prezzo, in due Paesi il potere d’acquisto della moneta nazionale ed estera è uguale Ciò significa che per gli stessi prodotti vengono praticati prezzi identici Dato che nella pratica non è quasi mai il caso, vanno calcolate le differenze. Le parità del potere d’acquisto approssimative possono essere calcolate in modo relativamente semplice scegliendo un prodotto disponibile in tutto il mondo Come la rivista anglosassone «Economist» abbiamo scelto un esempio noto a livello planetario: l’hamburger Un Big Mac può essere acquistato in 120 Paesi e la sua composizione è identica ovunque In teoria, non dovrebbero quindi esserci differenze di prezzo

Prezzi degli hamburger rilevati nell’aprile 2001 in Paesi scelti

Paese Prezzo nella moneta Prezzo in Prezzo in Livello nazionale dollari franchi rispetto alla svizzeri

Le differenze di prezzo sono notevoli L’hamburger acquistato in Svizzera è il più caro in assoluto Nell’UE e negli USA viene pagato rispettivamente il 38 e il 30 per cento in meno che nel nostro Paese Se il prezzo dell’hamburger fosse rappresentativo del livello dei prezzi in Svizzera, si potrebbe concludere che nel nostro Paese il livello dei prezzi è decisamente superiore a quello rilevato nell’UE o negli USA

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Svizzera $ fr % CH Fr 6 30 3 65 6 30 100 UE Euro 2 57 2 27 3 92 62 - D DM 5 10 2 30 3 97 63 - F FF 18 50 2 49 4 30 68 - I Lit 4 300 1 95 3 37 53 - A öSch nessun dato USA US $ 2.54 2.54 4.38 70 Fonte: Economist

Secondo l’UST, la parità del potere d’acquisto può essere definita come segue:

«Le parità del potere d’acquisto misurano la capacità d’acquisto reale delle singole valute messe a confronto Esprimono il rapporto di prezzo fra panieri identici (p es hamburger o vari prodotti) di due o più Paesi misurato nelle diverse valute nazionali La parità del potere d’acquisto indica il numero di unità monetarie estere con le quali all’estero è possibile acquistare un quantitativo di merci identico a quello che si riceverebbe nel Paese per un ’unità monetaria nazionale »

Nel caso dell’hamburger, la definizione può venir precisata come segue: in Svizzera un hamburger costa franchi 6 30, negli USA dollari 2 54 Ne risulta una parità del potere d’acquisto dello 0,4032 ($ 2 54 / fr 6 30) Il potere d’acquisto di un franco svizzero equivale pertanto al potere di acquisto di 0,4032 dollari negli USA. Altrimenti detta, la parità del potere d’acquisto è il coefficiente di conversione fra due valute che, escludendo gli influssi del cambio, mette in relazione il potere d’acquisto reale delle due valute in questione In questo caso un dollaro equivale a franchi 2 48 e non a franchi 1 73, come dal cambio rilevato a metà aprile 2001 sul mercato valutario

Dal calcolo della parità del potere d’acquisto sulla base dell’esempio dell’hamburger scaturisce che sul mercato valutario il franco svizzero è sopravvalutato È interessante constatare che anche all’interno dell’UE (zona di circolazione dell’Euro) vi sono notevoli differenze, nonostante il cambio fisso e una politica economica armonizzata. Ciò corrisponde ai risultati emersi dallo studio sul mercato interno dell’UE citato nel capitolo precedente

Nell’esempio dell’hamburger la sopravvalutazione del franco svizzero ammonta al 38 per cento rispetto all’Euro, al 30 per cento rispetto al dollaro USA e al 22 per cento rispetto alla sterlina inglese Questi dati vanno tuttavia presi con le pinze in quanto dipendono dalle distorsioni dei prezzi (dazi o altri provvedimenti di protezione alla frontiera), dalle imposte di consumo o dai prezzi degli immobili. Dal profilo della politica agricola va osservato che il prezzo dell’hamburger in Svizzera riflette essenzialmente il contesto dei prezzi dei settori a monte e a valle

Nei capitoli seguenti vengono illustrati confronti dei livelli dei prezzi sulla base del concetto di parità del potere d’acquisto

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Potere d’acquisto e cambio Stato 17 aprile 2001 1 fr. vs. US$ 1 US$ vs. fr. Potere d’acquisto nell’esempio dell’hamburger 0 4032 2 4803 Cambio secondo la quotazione sul mercato valutario 0 5822 1 7314

Per i confronti internazionali che riguardano anche la Svizzera la parità del potere d’acquisto viene calcolata tenendo in considerazione una serie di prodotti e prestazioni di servizio, che costituiscono la base del prodotto interno lordo L’elenco comprende da 3'000 a 3'500 prodotti. L’UE esegue rilevazioni a rotazione su un arco di tempo di tre anni, mentre l’OCSE effettua un calcolo completamente nuovo ogni tre anni I calcoli più recenti dell’OCSE risalgono al 1996 e al 1999 I risultati delle analisi dei dati del 1999 non sono ancora disponibili Sia l’UE sia l’OCSE effettuano i loro calcoli ricorrendo ai rispettivi indici dei prezzi, in primo luogo all’indice dei prezzi al consumo All’atto dell’interpretazione delle cifre indicate di seguito è doveroso tenere in considerazione tali limitazioni

Sulla base delle parità del potere d’acquisto, possono venir calcolati gli indici dei prezzi ai diversi livelli di aggregazione Di seguito vengono illustrati quelli a livello di derrate alimentari Le ultime cifre disponibili sono tratte da Eurostat e si riferiscono al 1998 In Svizzera il valore dell’indice per la carne risulta essere il più elevato nel confronto europeo, mentre quello di frutta/verdura/patate è il più vicino alla media Partendo dalle cifre originarie dell’UE (UE=100), i valori vengono convertiti in modo che l’indice della Svizzera ammonti a 100 e che sia possibile effettuare un confronto con i risultati del paragrafo precedente

Indice del livello dei prezzi delle derrate alimentari – 1998

Fonti: UST, Eurostat

Se si effettua un confronto fra i dati di tutte le derrate alimentari e quelli indicati nel capitolo «Confronti internazionali dei prezzi», emerge che il risultato è praticamente identico La differenza ammonta soltanto a un punto (70 rispetto a 69) Ciò è determinato dal metodo applicato Il paniere comprende soltanto alcuni prodotti, i dati vengono aggiornati di anno in anno e l’elenco dei Paesi dell’UE si riferisce soltanto agli Stati confinanti

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Paese Totale derrate Carne Frutta, verdura, alimentari patate UE = 100 CH = 100 UE = 100 CH = 100 UE = 100 CH = 100 CH 142 100 172 100 132 100 UE 100 70 100 58 100 76 - D 106 75 117 68 107 81 - F 107 75 110 64 108 82 - I 98 69 94 55 97 73 - A 108 76 108 63 104 79 USA nessun dato
Parità del potere d’acquisto e confronto del livello dei prezzi

Confronto del livello dei prezzi nel 2000 e nel maggio 2001

Queste cifre rispecchiano l’evoluzione dei prezzi di tutta l’economia di un Paese, commisurata al prodotto interno lordo A questo livello di aggregazione la quota delle derrate alimentari ammonta al 7 per cento Oltre alle cifre dell’anno oggetto del rapporto vengono indicati i dati aggiornati concernenti il mese di maggio 2001 Manca tuttavia il dato riferito a tutta l’UE.

La sequenza delle cifre mostra chiaramente che maggiore è la gamma di prodotti minore è la differenza fra il livello dei prezzi in Svizzera e quello nei Paesi presi in considerazione Il confronto con l’UE lo conferma: se la differenza d’indice nel caso dell’hamburger ammontava a 38 punti, per le derrate alimentari scende a 30 punti e per tutto il prodotto interno lordo a 21 punti Per gli USA sono disponibili meno dati In questo Paese le fluttuazioni del cambio hanno un influsso maggiore sul risultato Se il dollaro viene scambiato a franchi 1.80 anziché 1.30, vi è un forte avvicinamento al livello dei prezzi svizzero Questo effetto è meno accentuato nell’area di diffusione dell’Euro a causa della politica monetaria della Banca nazionale svizzera

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per l’intero paniere dell’economia pubblica Paese Indice del livello dei prezzi Indice del livello dei prezzi 2000 maggio 2001 CH = 100 CH = 100 CH 100 100 UE 79 - D 82 78 - F 83 76 - I 68 66 - A 80 78 USA 90 84 Fonte: OCSE

Le aziende agricole svizzere nel confronto con l’UE

I confronti sul piano internazionale rivestono un ruolo importante per analizzare la competitività dell’agricoltura svizzera. Confronti di questo genere sono tuttavia possibili e sensati soltanto se è disponibile una base di dati adeguata La Commissione UE, unitamente a tutti gli Stati membri dell’UE, gestisce una rete d’informazione sulla contabilità agricola (RICA), che si fonda su un metodo uniforme La FAT ha convertito i dati dell’analisi centralizzata dei dati contabili degli anni 1996-1998 applicando il metodo RICA È quindi possibile far capo a risultati comparabili

Esistono differenze di natura metodologica fra la RICA e l’analisi centralizzata. Le principali differenze, che devono venir considerate all’atto della conversione, si riscontrano nella definizione di azienda e nella tipologia aziendale, nella valutazione degli attivi, nella definizione di insieme di base e nella ponderazione dei risultati.

Principali variabili standard della RICA

Produzione globale lorda

+ Bilancio sovvenzioni aziendali e imposte (soprattutto pagamenti diretti)

– Prestazioni preliminari

= Reddito aziendale lordo

– Ammortamenti

= Produzione netta dell’azienda

– Totale fattori esterni (salari, affitti, interessi)

+ Bilancio aiuti agli investimenti e imposte

= Reddito dell’azienda famigliare

Il reddito dell’azienda famigliare consente di indennizzare la manodopera famigliare che non percepisce un salario e di retribuire il capitale proprio investito nell’azienda. Dal profilo terminologico il reddito dell’azienda famigliare equivale al reddito agricolo considerato nel quadro dell’analisi centralizzata

La variabile standard «Bilancio sovvenzioni aziendali e imposte» corrisponde essenzialmente ai pagamenti diretti concessi dall’ente pubblico Nei grafici seguenti questa rubrica e quella designata «Aiuti agli investimenti e imposte» sono state raggruppate in un ’unica rubrica denominata «Aiuti e imposte»

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Fonte: Commissione UE, RICA
Terminologia e metodi, pagina A91
■ La rete di contabilità RICA dell’UE

■ Reddito delle aziende svizzere superiore alla media UE

Visti i dati disponibili, le analisi seguenti si riferiscono unicamente al periodo 1996–1998 I dati UE aggiornati possono essere consultati su Internet (http://europa eu int/ comm/agriculture/rica/index en cfm)

Strutture aziendali medie in Paesi europei scelti – 1996/98

In Svizzera la superficie media è decisamente inferiore al livello dei Paesi vicini e a quello indicato nella colonna UE (15), che corrisponde al livello medio del 15 Paesi membri dell’UE. Gli effettivi di bestiame sono comparabili a quelli dell’Austria e della media UE Il dispendio di lavoro diverge in misura soltanto insignificante da quello registrato nei Paesi vicini, ma è superiore alla media UE

Benché le aziende svizzere siano più piccole, la produzione lorda è paragonabile a quella rilevata nelle aziende tedesche e francesi Questa considerazione vale pure per la somma fra produzione lorda e «Aiuti e imposte» (soprattutto pagamenti diretti). In Svizzera la produzione animale lorda e i pagamenti diretti fanno la parte del leone La quota «Aiuti e imposte» ammonta al 22 per cento in Austria, al 20 per cento in Svizzera e al 13-14 per cento in Germania, in Francia e nella media dei Paesi UE

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 296
CH DFA EU (15) Manodopera totale in unità di lavoro annuale (ULA) 1,86 1,99 1,79 1,91 1,50 Manodopera non retribuita (ULA) 1,38 1,47 1,44 1,81 1,23 Superficie sfruttata a scopo agricolo (ha) 19,7 53,1 63,9 24,8 31,3 Effettivo di bestiame in unità di bestiame (UB) 28,9 57,6 52,2 25,3 27,3 Fonti: Commissione UE, RICA, FAT
CH
E C U / a z i e n d a Aiuti e imposte Altra produzione lorda Fonti: Commissione UE, FAT 1 ECU = 1.61 fr Produzione animale lorda Produzione vegetale lorda 0 140 000 120 000 100 000 80 000 60 000 40 000 20 000
Produzione lorda e aiuti – 1996/98
D F A UE (15)

Per quanto concerne le uscite, le aziende svizzere presentano buoni risultati È quindi disponibile un reddito dell’azienda famigliare nettamente superiore al valore corrispondente dei Paesi scelti e della media UE All’atto dell’interpretazione di tali dati va osservato che se si considera il volume di produzione le aziende svizzere sono decisamente più piccole rispetto a quelle tedesche e francesi. Nonostante le strutture di piccole dimensioni, le aziende svizzere realizzano un reddito che nel confronto europeo è superiore alla media Questo dato va tuttavia relativizzato, visto che in Svizzera il potere d’acquisto di un ECU è del 20–30 per cento inferiore a quello nei Paesi considerati nel confronto

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CH D F A UE (15) E C U / a z i e n d a Fattori esterni Ammortamenti Fonti: Commissione UE, FAT 1 ECU = 1,61 fr Prestazioni preliminari Reddito dell'azienda famigliare 0 140 000 120 000 100 000 80 000 60 000 40 000 20 000
Spese e reddito delle aziende famigliari – 1996/98

■ Confronto fra aziende lattiere di dimensioni simili

Il confronto fra aziende dedite alla produzione lattiera di dimensioni simili mostra la posizione che le aziende svizzere con presupposti strutturali comparabili detengono sul piano internazionale Sono state prese in considerazione aziende con una superficie compresa fra 30 e 50 ettari.

Onde evidenziare le ripercussioni delle condizioni di produzione difficili che caratterizzano la regione di montagna, per la Svizzera le aziende della regione di pianura e di quella collinare sono indicate separatamente A titolo di confronto vengono considerate le regioni RICA, nelle quali la produzione lattiera riveste un significato notevole Oltre alla Baviera e allo Schleswig-Holstein, viene considerata la regione francese RhônesAlpes, che comprende aree alpine e parte della vallata del Rodano Per quanto riguarda l’Austria sono disponibili soltanto dati sul piano nazionale.

Vista la scelta limitata di aziende, va considerato che rispetto a tutte le aziende dedite alla produzione lattiera quelle svizzere ed austriache presentano dimensioni superiori alla media, mentre quelle tedesche rientrano nella media nazionale Le aziende della regione Rhônes-Alpes sono decisamente più piccole delle aziende medie francesi che producono latte

■ Maggiore dispendio di lavoro nelle aziende lattiere svizzere

Un dispendio di lavoro così elevato come quello rilevato in Svizzera, che corrisponde ad oltre due unità di manodopera, si riscontra soltanto nelle aziende austriache Nelle regioni UE considerate nel confronto si registrano ben pochi impiegati, mentre nelle aziende svizzere essi corrispondono a 0,7– 0,9 unità di manodopera In Svizzera la produzione lattiera per vacca è superiore alla media

Strutture aziendali (30–50 ha SAU) di aziende specializzate nella produzione lattiera 1996/98

CH CH Baviera Schleswig- Rhônes- A tutte le pianura e Holstein Alpes regioni collina

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 298
Aziende rappresentate 2 747 1 437 12 072 1 656 3 125 3 282 Manodopera totale (ULA) 2,3 2,5 1,6 1,5 1,5 2,4 Manodopera non retribuita (ULA) 1,6 1,6 1,6 1,3 1,5 2,3 Superficie sfruttata a scopo agricolo (ha) 36,5 36,1 37,1 41,0 39,3 35,8 Unità di bestiame (UB) 42,9 51,7 56,8 72,4 39,4 38,0 Vacche da latte (UB) 23,6 28,0 31,4 36,2 26,5 22,3 Produttività (kg latte/vacca) 5 905 6 120 5 500 5 879 5 357 5 269 Produzione lattiera (kg) 139 600 171 500 172 900 212 500 142 000 117 400 Fonti: Commissione UE, RICA, FAT

■ Produzione lorda e pagamenti diretti decisamente superiori nelle aziende lattiere svizzere

In presenza di strutture aziendali simili, la produzione lorda risultante dall’attività agricola delle aziende svizzere è di 1,5–2 volte maggiore rispetto alle aziende UE prese in esame A ciò si aggiungono i pagamenti diretti per un importo di 40'000 ECU circa Nemmeno in Austria vengono raggiunti livelli simili (21'000 ECU). Le aziende tedesche e francesi considerate nell’analisi beneficiano di pagamenti diretti nella misura rispettivamente di 6'000 e 13'000 ECU

■ Uscite delle aziende lattiere svizzere di quasi il doppio più elevate

Le aziende svizzere si differenziano da quelle dei Paesi vicini anche per quanto concerne le uscite. In tutte le rubriche i due gruppi di aziende svizzere presentano spese decisamente più elevate rispetto ai gruppi UE I costi salariali incidono considerevolmente sulle uscite Nelle aziende UE si è ben lungi da importi simili In Svizzera, anche i costi dell’affitto e degli interessi, considerati in termini assoluti, sono superiori alla media Nelle aziende svizzere la quota di superfici affittate corrisponde al 60 per cento circa Tale percentuale è superata soltanto dalle aziende della regione RhônesAlpes A tal riguardo si segnala tuttavia che nelle aziende francesi i costi dell’affitto sono bassi rispetto a quelli rilevati in Svizzera Nelle aziende tedesche la quota in affitto varia fra il 40 e il 50 per cento, in quelle austriache ammonta al 33 per cento circa Le spese sostenute dalle aziende svizzere prese in esame per la manutenzione degli edifici e le riparazioni ammontano almeno al doppio di quelle rilevate in Germania e in Austria e addirittura al quadruplo di quelle riscontrate nella regione francese. Per quanto concerne gli ammortamenti le aziende bavaresi raggiungono all’incirca il livello svizzero, mentre le altre regioni presentano cifre decisamente inferiori

Nelle aziende francesi e austriache le uscite totali (prestazioni preliminari, ammortamenti, fattori esterni) corrispondono soltanto al 40 per cento delle uscite totali delle aziende che operano nella regione di pianura e in quella collinare svizzere Nelle aziende tedesche viene raggiunta quota 60 per cento

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 299
Produzione lorda e
1996/98 CH tutte le regioni CH pianura e collina Baviera Schleswig Holstein RhônesAlpes A E C U / a z i e n d a
oste Altra produzione lorda Produzione vegetale lorda Fonti: Commissione UE, FAT 1 ECU = 1.61 fr
0 200 000 160 000 180 000 140 000 120 000 100 000 80 000 60 000 40 000 20 000
aiuti alle aziende lattiere –
Aiuti e imp
Produzione animale lorda, latte escluso Produzione lorda, latte di vacca e di altri animali

Spese e reddito delle aziende famigliari dedite alla produzione lattiera – 1996/98

Queste notevoli differenze non sono evidentemente dovute alle dimensioni delle aziende in quanto sono state prese in esame aziende di dimensioni simili La maggior spesa delle aziende svizzere è essenzialmente riconducibile al fatto che in Svizzera vengono praticati prezzi più elevati, come ad esempio nel caso degli alimenti per animali Per altre rubriche la maggior spesa potrebbe essere dovuta a un impiego più consistente di mezzi Ciò è evidente soprattutto per il lavoro, per il capitale di terzi impiegato e per la manutenzione di edifici e macchinari In Svizzera anche le condizioni topografiche e climatiche nonché le disposizioni vigenti in materia di protezione dell’ambiente e degli animali sono all’origine di costi di produzione più elevati. È tuttavia difficile motivare le grandi differenze rispetto ad esempio all’Austria

La differenza fra produzione lorda – aiuti compresi – e uscite totali dà il reddito delle aziende famigliari Nelle aziende svizzere esso ammonta rispettivamente a 44'000 e 50'000 ECU Grazie a costi minori rispetto a quelli rilevati in Svizzera, le aziende austriache raggiungono quota 40'000 ECU, mentre negli altri gruppi si rilevano redditi compresi fra 19'000 e 24'000 ECU Va osservato che le aziende austriache presentano circa 2,3 per cento di unità di manodopera non retribuita, mentre in tutte le altre regioni e in Svizzera il reddito delle aziende famigliari viene utilizzato per retribuire rispettivamente 1,3 e 1,6 unità di manodopera.

3 . 2 C O N F R O N T I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 300
tutte le regioni CH pianura e collina Baviera Schleswig Holstein RhônesAlpes A E C U / a z i e n d a Affitto, interessi Salari versati Ammortamenti Altre prestazioni preliminari Fonti: Commissione UE, FAT 1 ECU = 1.61 fr
nutenzione
ci e macchinari Foraggi per gli animali che consumano foraggio grezzo Reddito dell' azienda famigliare 0 200 000 160 000 180 000 140 000 120 000 100 000 80 000 60 000 40 000 20 000 ■ Reddito delle aziende
CH
Ma
di edifi
famigliari svizzere in testa
301

Collaborazione al Rapporto agricolo 2001

■ Direzione del progetto, Werner Harder

segreteria

■ Autori

Alessandro Rossi

Monique Bühlmann

■ Ruolo e situazione dell’agricoltura

L’agricoltura, parte integrante dell’economia

Alessandro Rossi

Mercati

Ursula Gautschi (coordinamento), Andreas Berger, Anders Gautschi, Jean Girardin, Simon Hasler, Katja Hinterberger, Thomas Meier, Beat Ryser

Situazione economica

Vinzenz Jung

Aspetti sociali

Esther Muntwyler

Ecologia

Brigitte Decrausaz (coordinamento), Rhea Beltrami, Anton Candinas, Olivier Félix, Michel Fischler, Heinz Hänni, Esther Muntwyler

Valutazione della sostenibilità

Vinzenz Jung

■ Provvedimenti di politica agricola

Produzione e smercio

Ursula Gautschi (coordinamento)

Strumenti di carattere globale

Friedrich Brand, Jean-Marc Chappuis, Emanuel Golder, Simon Hasler, Samuel Heger, Niklaus Olibet, Marco Vanazzi

Economia lattiera

Katja Hinterberger

Produzione animale

Simon Hasler

Produzione vegetale

Thomas Meier, Frédéric Rothen, Beat Ryser

302

Pagamenti diretti

Thomas Maier (coordinamento), Hanspeter Berger, Viktor Kessler, Daniel Meyer, Hugo Roggo, Olivier Roux, Beat Tschumi, Peter Zbinden

Miglioramento delle basi

Miglioramenti strutturali

René Weber (coordinamento), Jörg Amsler, Willi Riedo, Andreas Schild

Ricerca, consulenza, formazione professionale, Istituto federale d’allevamento equino

Fabio Cerutti, Hans Marthaler, Anton Stöckli

Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà

Martin Huber, Alfred Klay, Hansjörg Lehmann, Jean-Daniel Tièche

Allevamento di animali

Karin Wohlfender

Ulteriore sviluppo della politica agricola

Markus Wildisen, Marc Zuber

■ Aspetti internazionali

Niklaus Olibet (coordinamento)

Sviluppi sul piano internazionale

Vinzenz Jung, Anton Kohler, Niklaus Olibet, Hubert Poffet, Daniel Zulauf

Confronti sul piano internazionale

Vinzenz Jung, Niklaus Olibet

■ Servizi di traduzione Italiano: Patrizia Vanini, Simona Stückrad

Tedesco: Yvonne Arnold

Francese: Christiane Bokor, Pierre-Yves Barrelet, Yvan Bourquard, Giovanna Mele, Paule Valiquer, Magdalena Zajac

■ Internet Denise Vallotton

■ Assistenza tecnica Hanspeter Leu, Peter Müller

303
304
A L L E G A T O A1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Tabelle Strutture A2 Tabelle Mercati A4 Tabelle Risultati economici A14 Tabelle Uscite della Confederazione A27 Tabelle Aspetti internazionali A55 Carte pagamenti diretti A60 Atti legislativi in ambito agricolo A72 Terminologia e metodi A75 Abbreviazioni A93 Bibliografia A95
Allegato

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Strutture

Aziende agricole, superficie agricola utile e unità di bestiame grosso

A2 A L L E G A T O
Tabella 1
Classi di dimensioni in ha Aziende Superficie agricola utile Unità di bestiame grosso di superficie agricola utile 1990 1996 2000 1990 1996 2000 1990 1996 2000 Numero Numero Numero ha ha ha Capi Capi Capi 0-1 6 629 5 054 3 609 2 895 2 123 1 336 82 550 54 588 61 016 1-3 13 190 7 113 4 762 23 828 12 614 8 861 34 466 22 522 14 753 3-5 8 259 6 926 5 393 32 243 27 004 21 348 42 473 34 355 27 714 5-10 18 833 15 148 13 149 141 403 113 654 99 056 209 784 156 778 127 361 10-15 18 920 15 907 13 812 233 888 197 421 171 817 341 563 273 225 230 628 15-20 12 710 11 970 11 172 218 771 207 194 193 856 290 523 268 163 247 517 20-25 6 677 7 248 7 244 147 772 161 294 161 311 173 896 187 984 191 057 25-30 3 364 4 143 4 430 91 271 112 886 121 005 97 680 120 265 130 901 30-40 2 674 3 669 4 168 90 726 124 930 142 266 87 709 119 097 142 628 0 40-50 875 1 351 1 591 38 672 59 904 70 501 32 214 50 956 61 914 50-70 507 728 921 28 849 41 226 52 672 23 172 32 761 42 707 70-100 127 166 209 10 371 13 287 17 021 7 414 9 490 13 290 > 100 50 56 77 7 802 9 339 11 444 6 315 6 005 8 025 Totale 92 815 79 479 70 537 1 068 490 1 082 876 1 072 492 1 429 759 1 336 189 1 299 511 Fonte: UST
A L L E G A T O A3
del numero di persone occupate nell'agricoltura Categoria Occupati a tempo pieno Occupati a tempo parziale Totale 1990 1996 2000 1990 1996 2000 1990 1996 2000 Capoazienda Uomini 62 720 59 560 49 339 26 169 20 831 25 385 88 889 80 391 74 724 Donne 1 456 1 505 524 2 470 1 375 1 822 3 926 2 880 2 346 Altri membri della famiglia Uomini 21 796 13 828 8 749 22 729 25 118 18 212 44 525 38 946 26 961 Donne 14 367 22 043 14 281 65 770 36 634 47 665 80 137 58 677 61 946 Manodopera famigliare Totale 100 339 96 936 72 893 117 138 83 958 93 084 217 477 180 894 165 977 Manodopera extrafamigliare, svizzeri Uomini 12 453 11 435 10 836 2 949 5 125 15 402 11 435 15 961 Donne 3 200 2 851 2 592 3 304 4 976 4 194 6 504 7 827 6 786 Manodopera extrafamigliare, stranieri Uomini 10 910 8 726 8 061 1 758 4 949 3 454 12 668 13 675 11 515 Donne 663 1 528 1 613 847 3 602 1 941 1 510 5 130 3 554 Manodopera extrafamigliare Totale 27 226 24 540 23 102 8 858 13 527 14 714 36 084 38 067 37 816 Persone occupate nell'agricoltura Totale 127 565 121 476 95 995 125 996 97 485 107 798 253 561 218 961 203 793 Fonte: UST
Tabella 2 Evoluzione

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Mercati

Tabella 3

Superficie agricola utile secondo le forme di utilizzazione

A4 A L L E G A T O
Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1 1990/92–1998/2000 ha ha ha ha % Cereali 207 292 186 867 182 257 182 669 -11 3 Cereali panificabili 102 840 100 962 97 542 99 259 -3 5 Frumento 96 173 95 917 92 861 94 109 -2 0 Spelta 2 160 1 542 1 221 1 467 -34 7 Segale 4 432 3 367 3 433 3 643 -21 5 Miscela di cereali panificabili 75 136 27 41 -9 3 Cereali da foraggio 104 453 85 905 84 715 83 411 -18 9 Orzo 59 695 49 020 48 942 45 741 -19 8 Avena 10 434 7 198 5 866 5 067 -42 1 Miscela di cereali da foraggio 238 540 211 291 45 9 Mais da granella 25 739 21 046 21 647 22 006 -16 2 Triticale 8 347 8 101 8 049 10 306 5 7 Leguminose 2 258 2 866 2 950 2 892 28 5 Piselli da foraggio (proteici) 2 112 2 468 2 680 2 581 22 0 Favette 146 398 270 275 114 8 Lupini 36Sarchiate 36 385 34 183 34 429 34 775 -5 3 Patate (comprese quelle da semina) 18 333 13 883 13 740 14 153 -24 0 Barbabietole da zucchero 14 308 16 675 17 450 17 725 20 8 Barbabietole da foraggio 3 744 3 625 3 239 2 897 -13 1 Semi oleosi 18 203 19 449 18 914 17 618 2 5 Colza 16 730 15 169 14 865 13 112 -14 0 Girasole - 1 396 1 776 3 554Soia 1 474 2 884 2 273 952 38 2 Materie prime rinnovabili - 1 631 1 728 1 413Colza - 1 531 1 576 1 231Altre (kenaf, canapa, ecc ) - 100 152 182Verdure in pieno campo 8 250 8 076 8 189 8 459 -0 1 Mais verde e da silo 38 204 40 997 40 475 40 486 6 4 Maggese verde e fiorito 319 4 375 3 424 2 510 978 3 Altra superficie coltiva aperta 830 917 1 581 1 725 69 5 Superficie coltiva aperta 311 741 299 361 293 947 292 548 -5 3 Prati artificiali 94 436 113 116 115 933 115 490 21.6 Altra superficie coltiva 3 977 2 967 3 009 2 920 -25 4 Totale superficie coltiva 410 154 415 444 412 889 410 958 0 7 Frutticoltura 7 162 7 210 7 172 6 984 -0 6 Viticoltura 14 987 14 991 15 042 15 043 0 3 Miscanthus sinensis 3 274 260 267 8800 0 Prati naturali, pascoli 638 900 632 428 626 799 629 416 -1 5 Altra utilizzazione nonché strame e torba 7 394 8 058 9 737 9 824 24 4 Superficie agricola utile 1 078 600 1 078 405 1 071 899 1 072 492 -0 4 1 Dati provvisori Fonti: USC, UST

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1997/2000

Fonti:

Latte e latticini: USC (1990–98) dal 1999 TSM

Carne: Proviande

Uova: GalloSuisse

Cereali, leguminose e semi oleosi: USC, tutte le quantità 2000 provvisorie

Frutta: Associazione svizzera frutta

Verdure: Centrale svizzera dell'orticoltura

Vino: UFAG Cantoni

A L L E G A T O A5 Tabella
Produzione Prodotto Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Latte e latticini Latte di consumo t 549 810 488 486 438 000 508 918 -13 0 Panna t 68 133 66 400 70 400 67 770 0 1 Burro t 38 766 40 800 37 238 36 611 -1 4 Latte in polvere t 35 844 34 468 35 534 42 361 4 5 Formaggio t 134 400 136 800 134 306 167 382 8 8 Carne e uova Carne bovina t PM 130 710 110 788 110 435 95 700 -19 2 Carne di vitello t PM 36 656 36 715 36 419 32 619 -3 8 Carne suina t PM 266 360 231 574 225 657 224 901 -14 6 Carne ovina t PM 5 065 6 078 6 316 5 528 18 0 Carne caprina t PM 541 514 494 550 -3 9 Carne equina t PM 1 212 1 353 1 196 1 265 4 9 Pollame t peso di vendita 20 733 25 608 26 367 28 406 29 2 Uova in guscio mio di pezzi 638 691 680 652 5 6 Cereali Grano tenero t 546 733 594 098 489 813 561 200 0 3 Segale t 22 978 22 306 18 538 22 400 -8 3 Orzo t 341 774 329 732 254 093 274 100 -16 3 Avena t 52 807 39 855 27 996 26 300 -40 6 Mais da granella t 211 047 191 813 194 321 212 400 -5 5 Triticale t 43 940 51 048 43 779 64 100 20 6 Altri t 11 469 12 123 6 678 9 000 -19 2 Sarchiate Patate t 833 333 560 000 484 000 600 636 -34 2 Barbabietole da zucchero t 925 867 1 126 125 1 187 334 1 409 959 34 1 Semi oleosi Colza t 46 114 47 167 38 376 39 060 -9 9 Altri t 3 658 11 604 12 552 15 267 259 2 Frutta (da tavola) Mele t 91 503 1 100 936 90 161 103 693 5 5 2 Pere t- 15 437 14 808 16 081Albicocche t 3 407 1 3 144 2 341 2 845 -28 6 2 Ciliegie t 1 818 1 2 142 942 2 205 -21 0 2 Prugne t 2 837 1 2 803 2 397 2 369 -13 9 2 Fragole t 4 263 5 162 5 065 5 111 19 9 Verdure (fresche) Carote t 49 162 55 145 57 746 51 389 11 4 Cipolle t 23 505 24 468 27 529 27 368 12 6 Sedano rapa t 8 506 8 752 8 686 10 093 7 9 Pomodori t 21 830 29 951 27 384 30 932 34 8 Lattuga cappuccio t 18 821 20 110 15 877 17 086 -6 0 Cavolfiore t 8 331 7 509 6 666 6 701 -16 5 Cetrioli t 8 608 9 076 8 881 8 371 2 0 Vino Vino rosso hl 550 276 547 620 591 410 605 975 5 7 Vino bianco hl 764 525 624 621 718 256 669 746 -12 2
4
A6 A L L E G A T O
5
di
Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 tttt% Totale formaggio 134 400 136 800 134 306 167 382 8 8 Formaggio fresco 4 387 11 343 13 093 35 101 352 4 Mozzarella - 8 495 9 634 11 582Altro formaggio fresco - 2 848 3 459 23 519Formaggio a pasta molle 4 812 5 230 5 851 6 618 22 6 Tomme 1 249 1 694 1 054 737 -7 0 Formaggio fiorito, da semigrasso a grasso 1 573 1 191 1 909 2 141 11 1 Altro formaggio a pasta molle 1 990 2 345 2 888 3 740 50 3 Formaggio a pasta semidura 40 556 41 492 44 293 45 928 8 3 Formaggio Appenzello 8 725 8 664 8 878 8 813 0 7 Tilsiter 7 736 6 385 6 103 6 260 -19 2 Formaggio per raclette 9 898 11 033 11 123 12 993 18 4 Altro formaggio a pasta semidura 14 197 15 410 18 189 17 862 20 8 Formaggio a pasta dura 84 629 78 727 70 824 79 240 -9 9 Emmental 56 588 47 988 41 637 45 325 -20 5 Groviera 22 464 25 776 24 566 26 209 13 6 Sbrinz 4 659 3 713 3 090 3 303 -27 7 Altro formaggio a pasta dura 918 1 250 1 531 4 403 160 9 Prodotti speciali 1 15 8 245 494 1560 0 Totale prodotti a base di latte fresco 680 822 625 702 612 900 697 769 -5 2 Latte di consumo 549 810 488 486 438 000 508 918 -13 0 Altro 131 012 137 216 174 900 188 851 27 5 Totale burro 38 766 40 800 37 238 36 611 -1.4 Burro speciale 27 200 34 400 33 222 7 142 -8 4 Altro 11 566 6 400 4 016 29 469 14 9 Totale panna 68 133 66 400 70 400 67 770 0 1 Totale latte in polvere 35 844 34 468 35 534 42 361 4 5 1 Formaggio di solo latte di pecora o di capra Fonti: USC, TSM Tabella 6 Valorizzazione del latte commercializzato Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 1 000 t latte 1 000 t latte 1 000 t latte 1 000 t latte % Latte di consumo 549 488 438 462 -15 7 Latte trasformato 2 490 2 594 2 633 2 714 6 3 in formaggio 1 531 1 545 1 503 1 410 -2 9 in burro 356 402 337 459 12 2 in panna 430 438 460 252 -10 9 in altri latticini 173 209 333 593 118 7 Totale 3 039 3 082 3 071 3 176 2.3 Fonti: USC TSM
Tabella
Produzione
latticini

Tabella 7

Valorizzazione del raccolto della produzione vegetale

1 Valorizzazione dei cereali panificabili per anno civile

2 Media degli anni 1990/93

3 Variazione 1990/93–1997/2000

4 Le rispettive cifre sono disponibili soltanto nel 2002

5 Variazione 1990/92–1996/99

Fonti: Cereali panificabili: UFAG

Patate: Regia federale degli alcool, swisspatat

Frutta da sidro: UFAG; superalcolici: Regia federale degli alcool

Verdure per la trasformazione: Centrale svizzera dell'orticoltura

A L L E G A T O A7
Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 tttt% Cereali panificabili 1 Ritiro Confederazione 569 000 576 799 460 894 547 100 -7 2 Variazione delle scorte - 26 333 - 18 100 - 11 800 0 -62 2 Alimentazione umana 399 000 394 700 389 700 391 900 -1 7 Somministrazione agli animali 196 333 199 400 171 400 155 200 -10 7 Patate Patate da tavola 285 300 173 400 170 700 167 600 -40 2 Patate destinate alla valorizzazione 114 700 121 400 121 900 120 900 5 8 Patate da semina 35 933 22 300 27 000 31 200 -25 3 Somministrazione allo stato fresco agli animali 225 967 208 100 8 181 600 -42 5 Trasformazione in alimenti per animali 146 900 27 900 23 400 76 000 -71 1 Mele e pere svizzere da sidro (trasformazione in stabilimenti artigianali) 183 006 2 315 803 103 609 256 352 3 8 3 Quantitativo di frutta da sidro per succo grezzo 182 424 2 315 575 103 172 256 143 4 0 3 fresco da torchio 10 477 2 8 429 7 620 8 621 -23 9 3 vino di frutta per la fabbricazione di acquavite 3 297 2 3 539 548 806 -59 6 3 succo concentrato 165 263 2 295 775 92 398 246 482 6 9 3 altri succhi (compreso l'aceto) 3 387 2 7 832 2 606 234 9 7 3 Frutta pigiata 582 2 228 437 209 -53 8 3 Fabbricazione di superalcolici da mele e pere svizzere 40 255 2 39 876 23 458 4 -23 3 5 da ciliegie e prugne svizzere 23 474 2 23 678 11 938 4 -26 3 5 Verdure svizzere fresche per la fabbricazione di derrate alimentari Verdure congelate 26 061 22 004 26 855 26 209 -4 0 Verdure da conserva (fagiolini, piselli, carote parigine) 19 776 12 190 15 258 15 770 -27 2 Crauti 8 091 6 101 5 894 6 885 -22 2 Rape 1 535 1 221 1 182 1 117 -23 6

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1997/2000

Fonti: Latte e latticini, uova, cereali, leguminose, semi oleosi, frutta, verdura e vino: DGD

Carne: Proviande

Zucchero: Ufficio fiduciario degli importatori svizzeri di derrate alimentari

A8 A L L E G A T O
8 Commercio esterno Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 tttt% Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importazioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni Latte e latticini Latte 19 23 007 46 22 988 30 22 795 24 23 017 72 7 -0 3 Jogurt 1 195 17 925 78 1 156 110 2 694 101 33 2 466 7 Panna 909 25 1 523 8 1 559 6 1 509 166 68 4 137 2 Burro 0 4 154 0 4 136 17 4 987 31 7 370 - 32 3 Latte in polvere 8 158 3 266 2 884 4 289 17 768 2 584 13 992 1 606 41 6 -13 5 Formaggio 62 483 27 328 56 474 30 548 63 359 31 208 53 880 30 829 -7 3 12 9 Carne e uova Carne bovina 1 994 9 668 3 527 8 973 3 954 9 601 2 645 12 824 69 3 8 3 Carne di vitello 0 916 0 586 0 1 345 0 2 007 - 43 4 Carne suina 1 055 4 185 806 14 543 1 064 15 167 780 15 653 -16 3 261 3 Carne ovina 5 6 093 0 6 157 0 5 611 0 7 616 -100 0 6 0 Carne caprina 0 403 0 503 0 413 0 453 - 13 1 Carne equina 0 4 609 0 4 041 0 3 884 0 3 922 - -14 3 Pollame 8 35 238 302 39 962 448 37 562 324 38 348 4569 6 9 6 Uova 0 31 401 0 22 589 0 23 281 0 23 579 - -26 3 Cereali Frumento 6 232 134 49 184 617 86 249 619 25 298 922 738 7 5 3 Segale 0 3 057 75 2 261 0 10 233 3 10 435 - 150 1 Orzo 436 44 504 141 22 893 1 11 491 0 74 732 -89 1 -18 3 Avena 131 60 885 1 555 38 624 0 23 411 0 45 863 295 9 -40 9 Mais da granella 194 60 512 70 47 523 78 29 428 68 24 981 -62 9 -43 9 Sarchiate Patate 9 695 8 722 1 647 16 336 1 702 42 361 818 39 142 -85 7 273 9 Zucchero 41 300 124 065 91 068 109 063 119 084 137 404 140 971 178 106 183 4 14 1 Semi oleosi Semi oleosi 453 135 456 834 151 083 830 135 408 923 136 229 90 1 4 0 Olii e grassi vegetali 18 680 57 765 13 227 83 636 15 426 84 021 18 127 86 735 -16 5 46 8 Frutta (fresca) Mele 683 1 12 169 1 185 9 385 3 125 6 295 367 9 164 86 8 2 -30 9 2 Pere 491 1 11 803 1 178 10 671 369 8 529 141 7 857 -53 9 2 -22 2 2 Albicocche 226 1 10 578 1 56 8 866 3 12 199 62 9 322 -81 4 2 1 2 2 Ciliegie 256 1 1 062 1 269 924 7 1 567 22 1 134 -68 4 2 19 5 2 Prugne e susine 12 1 3 290 1 53 3 241 0 4 678 0 4 370 25 0 2 25 0 2 Fragole 150 11 023 12 11 880 11 11 823 23 11 576 -89 8 6 7 Uva 23 33 691 3 35 034 0 36 969 10 39 888 -81 4 10 7 Agrumi 161 135 780 21 129 626 49 122 668 11 124 099 -83 2 -7 6 Banane 85 77 896 1 72 684 0 74 554 0 72 334 -99 6 -6 0 Verdura (fresca) Carote 71 1 710 0 7 140 185 5 867 21 6 089 -3 3 272 2 Cipolle 862 3 444 1 8 257 3 5 644 0 4 756 -99 8 80 6 Sedano rapa 0 206 0 56 0 831 0 119 0 0 62 5 Pomodori 402 35 700 1 39 772 56 42 138 41 42 392 -91 9 16 1 Lattuga cappuccio 37 3 954 0 2 575 1 3 244 0 2 453 -99 1 -30 3 Cavolfiore 11 9 985 14 9 331 0 9 503 3 9 261 -50 0 -6 2 Cetrioli 65 17 479 19 17 050 0 17 996 2 17 225 -89 2 -0 3 Vino Vino rosso (in hl) 3 499 1 494 294 7 992 1 480 708 8 814 1 474 733 7 470 1 424 552 131 3 -2 3 Vino bianco (in hl) 7 590 76 835 5 260 168 542 4 681 175 844 5 174 177 643 -33 6 126 5
Tabella
A L L E G A T O A9 Tabella 9 Commercio esterno di formaggio Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 tttt% Importazioni Formaggio fresco 1 4 175 8 280 8 485 8 491 101 7 Formaggio grattugiato 2 233 271 333 312 31 2 Formaggio fuso 3 2 221 2 499 2 550 2 527 13 7 Formaggio fiorito 4 2 276 2 306 2 414 2 346 3 5 Formaggio a pasta molle 5 6 628 5 502 5 618 5 664 -15 6 Formaggio a pasta semidura 6 11 795 5 722 5 234 4 617 Formaggio a pasta dura 7 5 970 6 574 6 872 -1 2 Totale formaggio e ricotta 27 328 30 548 31 208 30 829 12 9 Esportazioni Formaggio fresco 1 21 10 29 558 3 Formaggio grattugiato 2 104 103 156 130 24 3 Formaggio fuso 3 8 245 6 532 6 733 6 020 -22 0 Formaggio fiorito 4 029 16Formaggio a pasta molle 5 30 52 50 64 83 3 Formaggio a pasta semidura 6 54 102 7 072 6 944 7 033 Formaggio a pasta dura 7 42 712 49 457 40 588 -5 2 Totale formaggio e ricotta 62 483 56 474 63 359 53 880 -7 3 1 0406 1010 0406 1020 406 1090 2 0406 2010, 0406 2090 3 0406 3010 0406 3090 4 0406 4010, 0406 4021, 0406 4029, 0406 4081, 0406 4089 5 0406 9011 0406 9019 6 0406 9021, 0406 9031, 0406 9051, 0406 9091 7 0406 9039 0406 9059 0406 9060 0406 9099 Fonte: DGD

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1997/2000

e latticini uova sarchiate e semi oleosi: USC 2000 cifre in parte provvisorie

Proviande

UFAE

A10 A L L E G A T O Tabella 10 Consumo pro capite Prodotto 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 kg kg kg kg % Latte e latticini Latte di consumo 104 37 91 00 86 60 88 80 -14 9 Panna 6 43 6 40 6 70 6 20 0 0 Burro 6 20 6 20 5 90 5 90 -3 2 Formaggio 14 73 15 50 15 60 16 60 7 9 Formaggio fresco 1 50 2 70 2 90 3 30 97 8 Formaggio a pasta molle 1 83 1 80 1 80 1 90 0 0 Formaggio a pasta semidura 6 17 5 80 5 60 5 50 -8 6 Formaggio a pasta dura 5 20 5 20 5 30 5 90 5 1 Carne e uova Carne bovina 13 71 11 25 11 53 10 30 -19 6 Carne di vitello 4 25 4 04 4 08 3 73 -7 0 Carne suina 29 73 26 28 25 63 25 43 -13 3 Carne ovina 1 42 1 49 1 43 1 61 6 3 Carne caprina 0 12 0 13 0 11 0 12 -2 7 Carne equina 0 75 0 66 0 62 0 62 -15 9 Pollame 8 05 9 03 8 71 9 04 10 8 Uova in guscio (in pz ) 199 190 195 181 -5 2 Cereali Pane e prodotti da forno 50 70 52 1 52 7 51 7 2 9 Sarchiate Patate e prodotti di patate 44 17 43 10 53 80 44 00 6 3 Zucchero (compreso lo zucchero contenuto nei prodotti trasformati) 42 37 40 10 41 70 43 50 -1 4 Semi oleosi Olii e grassi vegetali 12 80 14 5 14 3 14 50 12 8 Frutta (da tavola) Mele 15 26 1 15 51 12 96 15 62 -5 4 2 Pere - 3 65 3 16 3 31Albicocche 2 04 1 1 68 2 02 1 68 -10 7 2 Ciliegie 0 39 1 0 39 0 35 0 46 -8 3 2 Prugne e susine 0 91 1 0 84 0 98 0 94 0 9 2 Fragole 2 24 2 40 2 34 2 31 4 9 Agrumi 20 09 18 25 17 03 17 23 -12 9 Banane 11 53 10 24 10 35 10 05 -11 4 Verdure (fresche) Carote 7 53 8 77 8 81 7 98 13 2 Cipolle 3 86 4 61 4 61 4 46 18 0 Sedano rapa 1 29 1 24 1 32 1 42 2 8 Pomodori 8 46 9 82 9 65 10 18 16 8 Lattuga cappuccio 3 37 3 20 2 66 2 71 -15 2 Cavolfiore 2 71 2 37 2 25 2 22 -15 9 Cetrioli 3 85 3 68 3 73 3 55 -5 2 Vino Vino rosso (in l) 31 97 28 50 28 70 28 80 -10 3 Vino bianco (in l) 14 47 12 50 12 80 12 70 -12 4 Totale vino (in l) 46 43 41 00 41 50 41 50 -11 0
Fonti:
Cereali:
Frutta, verdure e vino: UFAG
Latte
Carne:

1 Media degli anni 1990/93

2 Variazione 1990/93–1997/2000

3 Pagamento residuo non considerato, il prezzo effettivo è del 10–15% superiore

e semi oleosi: FAT

Centrale svizzera dell'orticoltura

A L L E G A T O A11 Tabella 11 Prezzi alla produzione Prodotto Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Latte Totale Svizzera cts /kg 104 97 82 10 80 93 79 41 -23 0 Latte trasformato in formaggio (solo dal 1999) cts /kg 79 96 79 14Latte biologico (solo dal 1999) cts /kg 91 55 94 05Bestiame da macello Vacche T3 fr /kg PM 7 82 4 75 4 90 6 54 -31 0 Vacche X3 fr /kg PM 7 53 3 66 3 77 5 02 -44 9 Giovani vacche T3 fr /kg PM 8 13 5 18 6 40 7 73 -20 8 Torelli T3 fr /kg PM 9 28 7 38 7 77 8 90 -13 7 Buoi T3 fr /kg PM 9 83 7 38 7 90 8 79 -18 3 Manze T3 fr /kg PM 8 66 6 85 7 37 8 67 -11 9 Vitelli T3 fr /kg PM 14 39 11 36 11 03 13 13 -17 7 Suini da carne fr /kg PM 5 83 4 80 4 38 4 69 -20 7 Agnelli fino a 40 kg, T3 fr /kg PM 15 40 13 47 11 46 12 60 -18 8 Pollame e uova Polli cl I, dalla fattoria fr /kg PV 3 72 2 97 2 84 2 81 -22 8 Uova di allevamento al suolo, in negozio fr /100 pz 41 02 43 61 42 86 41 47 4 0 Uova di allevamento in libertà, in negozio fr /100 pz 46 21 50 42 49 01 54 29 10 9 Uova, vendute dal centro di raccolta >53g fr /100 pz 33 29 24 33 22 21 20 98 -32 4 Cereali Frumento fr /100 kg 99 34 75 65 75 41 66 35 -27 0 Segale fr /100 kg 102 36 62 69 62 77 51 82 -42 3 Orzo fr /100 kg 70 24 50 13 48 83 48 52 -30 0 Avena fr /100 kg 71 40 47 68 48 83 48 23 -32 4 Triticale fr /100 kg 70 69 49 45 49 44 48 61 -30 5 Mais da granella fr /100 kg 73 54 53 21 51 91 47 65 -30 8 Sarchiate Patate fr /100 kg 38 55 35 27 37 76 36 12 -5 6 Barbabietole da zucchero fr /100 kg 14 84 13 99 11 85 11 58 -15 9 Semi oleosi Colza fr /100 kg 203 67 147 89 146 11 61 26 3 -41 9 Soia fr /100 kg 204 67 162 14 164 58 50 71 3 -38 5 Frutta Mele: Golden Delicious I fr / kg 1 12 1 0 60 1 06 0 86 -24 8 2 Mele: Idared I fr / kg 0 98 1 0 45 0 82 0 55 -31 1 2 Pere: Conférence fr / kg 1 33 1 0 78 1 09 0 88 -19 7 2 Albicocche fr / kg 2 09 1 2 28 2 66 2 17 16 9 2 Ciliegie fr / kg 3 20 1 3 30 3 05 3 30 5 1 2 Prugne Fellenberg fr / kg 1 40 1 1 40 1 40 1 50 4 5 2 Fragole fr / kg 4 77 4 40 4 80 4 80 -2 1 Verdure Carote (scorte) fr /kg 1 09 1 18 1 05 1 15 3 4 Cipolle (scorte) fr /kg 0 89 1 03 0 96 1 02 12 7 Sedano rapa (scorte) fr /kg 1 62 1 41 1 84 1 63 0 2 Pomodori tondi fr /kg 2 42 1 89 1 92 2 15 -17 9 Lattuga cappuccio fr /kg 2 37 2 20 2 89 2 72 9 8 Cavolfiore fr /kg 1 85 1 78 1 88 1 88Cetrioli fr /kg 1 66 1 66 1 73 1 97 7 8
Fonti: Latte:
Bestiame da macello, pollame, uova: USC Cereali, sarchiate
Frutta:
Verdure:
UFAG
Associazione svizzera frutta
A12 A L L E G A T O Tabella 12 Prezzi al consumo Prodotto Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Latte e latticini Latte intero, pastorizzato, imballato fr /l 1 85 1 66 1 58 1 55 -13 7 Latte drink, pastorizzato, imballato fr /l 1 85 1 66 1 58 1 54 -13 9 Latte magro UHT fr /l - 1 55 1 48 1 42Emmental fr /kg 20 15 20 65 20 66 20 18 1 7 Groviera fr /kg 20 40 20 93 20 67 20 17 0 9 Tilsiter fr /kg - 17 76 17 49 17 47Camembert 45% (grasso s s ) 125 g - 2 58 2 54 2 54Formaggio a pasta molle, fiorito 150 g - 2 34 3 34 3 36Mozzarella 45% (grasso s s ) 150 g - 2 35 2 32 2 30Burro speciale 200 g 3 46 3 01 2 89 2 97 -14 5 Il Burro (burro da cucina) 250 g 3 44 3 00 2 92 2 94 -14 1 Panna intera, imballata 1⁄2 l- 5 44 5 19 4 83Panna per caffè, imballata 1⁄2 l- 2 75 2 62 2 49Jogurt, aromatizzato o alla frutta 180 g 0 89 0 73 0 71 0 69 -20 2 Carne bovina Entrecôte, tagliato fr /kg 48 36 44 36 45 68 50 14 -3 4 Fettine, noce fr /kg 37 59 33 69 34 76 39 24 -4 5 Arrosto, spalla fr /kg 26 34 23 52 24 09 27 73 -4 7 Carne macinata fr /kg 15 00 13 61 13 42 15 29 -6 0 Carne di vitello Ia Costolette, tagliate fr /kg 35 32 37 07 35 84 40 77 7 3 Arrosto, spalla fr /kg 32 56 31 01 30 80 34 96 -0 9 Spezzatino fr /kg 21 67 25 46 24 67 28 68 21 2 Carne suina Ia Costolette, tagliate fr /kg 19 88 17 91 18 26 19 80 -6 2 Fettine, noce fr /kg 24 48 24 44 22 38 24 58 -2 8 Arrosto, spalla fr /kg 18 43 17 60 16 75 18 60 -4 2 Spezzatino, spalla fr /kg 16 69 17 29 15 75 17 39 0 7 Carne d'agnello, indigena, fresca Cosciotto senza osso femorale fr /kg 26 34 26 68 27 10 27 15 2 4 Costolette, tagliate fr /kg 30 32 31 69 31 57 32 66 5 4 Prodotti di carne Prosciutto cotto di coscia, nello stampo, tagliato fr /kg 25 56 27 23 26 18 27 13 5 0 Salame indigeno I, tagliato fr /100 g 3 09 3 35 3 42 3 75 13 4 Polli Indigeni, freschi fr /kg 8 41 8 42 8 43 8 49 0 4 Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale Farina bianca fr /kg 2 05 1 80 1 80 1 75 -13 0 Pane bigio fr /500 g 2 08 2 00 1 98 1 82 -7 1 Pane semibianco fr /500 g 2 09 2 05 2 02 1 83 -5 9 Panini al latte fr /pz 0 62 0 75 0 75 0 70 18 3 Cornetti fr /pz 0 71 0 87 0 89 0 84 22 1 Spaghetti fr /500 g 1 66 1 39 1 43 1 54 -12 4 Patate fr /kg 1 43 1 66 1 77 1 87 23 5 Zucchero cristallino fr /kg 1 65 1 52 1 50 1 41 -10 5 Olio di girasole fr /l 5 05 4 44 4 46 3 96 -15 1 Frutta (indigene ed estere) Mele: Golden Delicious fr /kg 3 15 1 3 10 2 98 3 40 0 4 2 Pere fr /kg 3 25 1 3 32 3 26 3 36 2 2 2 Albicocche fr /kg 3 93 1 4 73 4 24 4 69 15 0 2 Ciliegie fr /kg 7 35 1 8 24 8 13 8 89 14 5 2 Prugne fr /kg 3 42 1 3 46 3 22 3 46 0 4 2 Fragole fr /kg 8 69 9 51 9 44 9 59 9 5 Verdure (per consumo fresco; indigene ed estere) Carote (scorte) fr /kg 1 91 1 87 1 78 1 78 -5 2 Cipolle (scorte) fr /kg 1 86 2 14 2 03 1 94 9 5 Sedano rapa (scorte) fr /kg 3 14 3 32 3 67 3 36 9 9 Pomodori tondi fr /kg 3 73 3 31 3 18 3 50 -10 7 Lattuga cappuccio fr /kg 4 46 4 39 5 15 5 25 10 5 Cavolfiore fr /kg 3 58 3 49 3 59 3 58 -0 8 Cetrioli fr /kg 2 80 2 88 2 86 3 14 5 7
Fonti: Latte, carne: UFAG Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale: UFAG, UST
1 Media degli anni 1990/93 2 Variazione 1990/93–1997/2000

1 Compresi i prodotti della molitura e i cereali panificabili germogliati, esclusi i panelli oleosi; le variazioni delle scorte non sono state tenute in considerazione

2 Compresi il grano duro, l'avena commestibile, l'orzo commestibile e il granturco

3 Mele, pere, ciliege, prugne, susine, albicocche e pesche

4 Quota della produzione indigena rispetto al peso della carne e dei prodotti di carne pronti per la vendita

5 Compresa la carne equina, caprina, di coniglio e la selvaggina nonché pesci, crostacei e molluschi

6 Energia assimilabile in Joules, comprese le bevande alcoliche

7 Esclusi i prodotti di orgine animale ottenuti a partire da alimenti per animali importati

8 Produzione indigena ai prezzi alla produzione, importazioni ai prezzi della statistica sul commercio (franco frontiera, non sdoganati)

A L L E G A T O A13 Tabella 13
di autoapprovvigionamento Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Percentuale quantitativa: %%%% Cereali panificabili 118 108 120 99 -9 0 Cereali da foraggio 1 61 72 73 70 10 7 Totale cereali 2 64 67 69 62 2 0 Patate da tavola 101 94 100 82 -9 0 Zucchero 46 62 60 58 14 0 Grassi e olii vegetali 22 23 21 18 -1 3 Frutta 3 72 71 82 68 1 7 Verdura 55 56 54 52 -1 0 Latte di consumo 97 97 97 97 0 0 Burro 89 89 92 88 0 7 Formaggio 137 129 126 123 -11 0 Totale latte e latticini 110 110 110 111 0 3 Carne di vitello 4 97 99 98 95 0 3 Carne bovina 4 93 98 92 88 -0 3 Carne suina 4 99 90 93 92 -7 3 Carne ovina 4 39 42 43 46 4 7 Pollame 4 37 41 39 42 3 7 Carne di tutti i tipi 45 76 72 71 70 -5 3 Uova e conserve di uova 44 49 49 47 4 3 Percentuale di energia alimentare 6 : Derrate alimentari di origine vegetale 43 44 47 40 0 7 Derrate alimentari di origine animale lorde 97 95 95 95 -2 0 Totale derrate alimentari lorde 60 62 64 58 1 3 Totale derrate alimentari nette 7 58 54 56 54 -3 3 Percentuale in valore totale derrate alimentari 8 72 66 65 63 -7 3
Grado
Fonte: USC

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Risultati economici

Tabella 14

Produzione finale dell'agricoltura ai prezzi correnti, in 1 000 fr

A14 A L L E G A T O
Prodotto 1990/92 1998 1999 1 2000 2 1990/92 – 2001 3 1998/2000–1998/2000 2001 %% Cereali 807 539 658 938 515 434 527 000 -29 8 421 000 -25 8 Leguminose 1 318 1 134 976 1 075 -19 4 800 -24 6 Patate 231 342 162 636 165 299 169 000 -28 4 164 000 -1 0 Barbabietole da zucchero 141 784 154 526 139 138 155 000 5 5 138 800 -7 2 Semi oleosi (colza, soia, girasole) 102 033 89 879 78 587 40 000 -31 9 39 000 -43 9 Tabacco 16 945 21 328 16 554 19 800 13 5 20 000 4 0 Verdure 379 455 422 262 404 782 435 000 10 9 435 000 3 4 Frutta e bacche 371 296 381 521 293 435 349 500 -8 0 298 000 -12 7 Piante foraggere (fieno, mais da silo, for verde) 14 077 8 359 - 8 445 15 000 -64 7 0 -100 0 Sottoprodotti della produzione vegetale 14 044 14 004 12 395 16 500 1 8 14 000 -2 1 Mosto d'uva 586 831 509 883 563 561 540 000 -8 4 530 000 -1 5 Altri prodotti della produzione vegetale 14 144 9 731 10 574 10 000 -28 6 10 000 -1 0 Piante e prodotti di origine vegetale 2 680 807 2 434 201 2 192 290 2 277 875 -14 2 2 070 600 -10 0 Bovini 1 580 377 952 107 958 042 1 139 000 -35 7 930 000 -8 5 Suini 1 556 531 1 079 380 974 148 1 041 000 -33 7 1 029 000 -0 2 Equini (cavalli, asini, muli) 20 475 22 165 5 759 5 900 -44 9 5 900 -47 7 Ovini 71 810 69 133 58 475 60 100 -12 9 68 000 8 7 Caprini 4 906 4 627 4 029 4 300 -12 0 3 700 -14 3 Pollame (polli, tacchini, anatre, oche) 186 808 176 698 176 454 188 000 -3 4 188 000 4 2 Altri animali (conigli, api) 26 010 19 795 17 703 17 500 -29 5 17 000 -7 3 Latte 3 461 227 2 807 490 2 565 444 2 560 000 -23 6 2 598 000 -1 8 Uova 207 617 178 358 154 644 155 000 -21 7 153 500 -5 6 Lana 507 93 00 -93 9 0 -100 0 Miele 47 917 57 529 37 667 40 000 -6 0 42 000 -6 8 Altri prodotti di origine animale 5 042 4 349 3 971 4 400 -15 9 4 400 3 8 Animali e prodotti di origine animale 7 169 228 5 371 724 4 956 336 5 215 200 -27 7 5 039 500 -2 7 Lavori effettuati da terzi a livello della produzione agricola 52 400 87 888 90 420 90 000 70 7 90 000 0 6 Totale produzione finale 9 902 435 7 893 813 7 239 046 7 583 075 -23 5 7 200 100 -4 9 1 Dati provvisori, stato inverno 2000/2001 2 Stima, stato inverno 2000/2001 3 Stima, stato estate 2001 Fonte: USC

1 Se l'IVA sulle vendite di prodotti agricoli non ammonta allo stesso importo delle imposte versate sugli acquisti di prestazioni preliminari e di beni d'investimento, essa viene compensata nel quadro del conto economico dell'agricoltura

Se il computo sulla produzione è maggiore rispetto a quello sui costi, tale sovraccompensazione è considerata una fonte supplementare d'entrata Finora in Svizzera si è sempre avuta una sottocompensazione

2 Comprese le installazioni stazionarie

3 Dati provvisori, stato inverno 2000/2001

4 Stima, stato inverno 2000/2001

5 Stima, stato estate 2001 Fonte: USC

A L L E G A T O A15 Tabella 15 Conto economico dell'agricoltura ai prezzi correnti, in 1000 fr Caratteristica 1990/92 1998 1999 3 2000 4 1990/92– 2001 5 1998/2000–1998/2000 2001 %% Produzione finale 9 902 435 7 893 813 7 239 046 7 583 075 -23 5 7 200 100 -4 9 Totale prestazioni preliminari 4 172 848 3 855 446 3 796 404 3 922 500 -7 5 3 954 000 2 5 Sementi e materiale vegetale 235 204 215 502 222 353 213 000 -7 8 204 000 -6 0 Bestiame 7 535 10 858 10 862 16 000 66 9 11 000 -12 5 Energia 397 171 421 653 437 145 481 000 12 4 480 000 7 5 Concimi 243 903 149 114 147 004 144 000 -39 9 153 000 4 3 Prodotti fitosanitari 138 587 120 376 123 364 125 000 -11 3 126 000 2 5 Alimenti per animali 1 721 238 1 474 221 1 447 754 1 516 000 -14 1 1 550 000 4 8 Materiale e manutenzione macchinari 682 312 730 918 732 244 727 500 7 0 740 000 1 3 Manutenzione edifici rurali 182 658 136 711 132 770 136 000 -26 0 140 000 3 6 Prestazioni di servizio 564 240 596 093 542 908 564 000 0 6 550 000 -3 1 Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato 5 729 587 4 038 367 3 442 642 3 660 575 -35 2 3 246 100 -12 6 Contributi dello Stato (sovvenzioni) 1 317 038 2 439 386 2 424 077 2 417 000 84 3 2 679 000 10 4 Sovraccompensazione IVA 1 Imposte sulla produzione 123 433 194 331 120 824 76 000 5 6 62 000 -52 4 Sottocompensazione IVA 1 - 79 074 97 552 98 000 - 105 000 14 7 Valore aggiunto lordo al costo dei fattori 6 923 192 6 204 348 5 648 343 5 903 575 -14 5 5 758 100 -2 7 Totale ammortamenti 2 030 896 1 852 603 1 836 788 1 859 000 -8 9 1 899 000 2 7 Ammortamento degli edifici 2 1 057 197 791 850 768 363 788 000 -26 0 809 000 3 4 Ammortamento dei macchinari 973 699 1 060 753 1 068 425 1 071 000 9 6 1 090 000 2 2 Valore aggiunto netto al costo dei fattori 4 892 296 4 351 745 3 811 555 4 044 575 -16 8 3 859 100 -5 2 Canoni d'affitto e interessi 844 689 700 485 690 883 729 000 -16 3 759 000 7 4 Canoni d'affitto 227 754 225 485 225 427 224 000 -1 2 225 000 0 0 Interessi 616 936 475 000 465 456 505 000 -21 9 534 000 10 8 Reddito netto proveniente dall'attività 4 047 607 3 651 260 3 120 672 3 315 575 -16 9 3 100 100 -7 8 agricola di tutti gli occupati nell'agricoltura Retribuzione manodopera extrafamigliare 827 058 763 996 738 113 715 000 -10 6 715 000 -3 3 Reddito netto proveniente dall'attività 3 220 549 2 887 264 2 382 559 2 600 575 -18 5 2 385 100 -9 1 agricola esercitata dalla manodopera famigliare

Tabella 16

Risultati d’esercizio: tutte le regioni

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) Fonte: Centrale analisi, FAT

A16 A L L E G A T O
Caratteristica Unità 1990/92 1997 1998 1999 2000 1997/1999–2000 % Aziende di riferimento Numero 4 302 3 901 3 861 3 494 3 419 -8 9 Aziende rappresentate Numero 62 921 57 194 56 579 54 906 53 896 -4 1 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 16 06 17 92 18 08 18 41 18 78 3 5 Superficie coltiva aperta ha 4 90 5 14 5 11 5 08 5 17 1 2 Manodopera aziendale ULA 1 88 1 76 1 73 1 70 1 70 -1 7 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 39 1 32 1 31 1 29 1 30 -0 5 Totale vacche Numero 12 9 13 3 13 3 13 4 13 5 1 3 Totale animali UBG 23 2 23 6 23 6 23 5 23 8 1 0 Struttura del capitale Totale attivi fr 606 321 667 440 680 090 689 619 716 645 5 5 di cui: attivo circolante fr 116 932 133 175 130 317 135 278 144 196 8 5 di cui: inventario vivo fr 60 662 42 860 40 396 41 172 44 706 7 8 di cui: attivo immobilizzato fr 428 727 491 405 509 377 513 169 527 743 4 6 di cui: attivo azienda fr 558 933 614 913 627 590 636 990 662 417 5 7 Quota di capitale di terzi % 43 42 41 41 41 -0 8 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 19 808 11 928 10 146 11 089 15 193 37 4 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 184 762 187 643 183 882 181 702 199 145 8 0 di cui: pagamenti diretti fr 13 594 39 319 37 667 38 872 39 307 1 8 Spese materiali fr 91 735 101 981 104 464 102 844 108 460 5 2 Reddito aziendale fr 93 027 85 662 79 418 78 858 90 685 11 5 Costo della manodopera salariata fr 13 775 13 476 12 983 12 128 12 369 -3 8 Interessi passivi fr 11 361 8 757 7 931 7 405 8 001 -0 4 Canoni d'affitto fr 5 069 5 455 5 425 5 536 5 640 3 1 Costi di terzi fr 121 941 129 669 130 802 127 912 134 470 3 9 Reddito agricolo fr 62 822 57 974 53 079 53 789 64 675 17 7 Reddito accessorio fr 16 264 18 627 18 254 18 638 19 208 3 8 Reddito totale fr 79 086 76 601 71 333 72 427 83 883 14 2 Consumo della famiglia fr 59 573 60 768 62 003 59 220 62 650 3 3 Formazione del capitale proprio fr 19 513 15 833 9 330 13 207 21 233 66 0 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 46 914 40 922 49 585 41 856 44 964 1 9 Cash flow 3 fr 44 456 43 108 40 398 42 238 46 043 9 8 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 105 81 101 102 6 6 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 66 68 60 66 67 3 6 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 52 49 44 47 52 11 4 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 26 24 21 21 25 13 6 Aziende con reddito insufficiente 8 % 10 14 20 17 12 -29 4 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 13 15 15 11 -23 3 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 49 473 48 616 45 846 46 376 53 426 13 8 Produttività della superficie 11 fr /ha 5 796 4 780 4 393 4 282 4 829 7 7 Produttività del capitale 12 % 16 7 13 9 12 7 12 4 13 7 5 4 Redditività Redditività del capitale totale 13 % 0 8 -1 6 -2 4 -2 3 -0 6 -71 4 Redditività del capitale proprio 14 % -2 2 -5 2 -6 3 -5 9 -3 2 -44 8 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 31 025 34 755 32 854 33 050 38 099 13 5 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 29 465 31 778 30 125 29 770 34 410 12 6 (Valore mediano)

Tabella 17

Risultati d’esercizio: regione di pianura*

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di pianura: zona campicola più zone intermedie

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A17
Caratteristica Unità 1990/92 1997 1998 1999 2000 1997/1999–2000 % Aziende di riferimento Numero 2 356 1 800 1 789 1 565 1 517 -11 7 Aziende rappresentate Numero 29 677 26 064 26 275 25 499 25 094 -3 3 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 16 66 18 91 18 90 19 33 19 41 1 9 Superficie coltiva aperta ha 8 34 9 20 9 07 9 05 9 13 0 3 Manodopera aziendale ULA 2 05 1 91 1 86 1 83 1 80 -3 6 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 36 1 30 1 27 1 26 1 26 -1 3 Totale vacche Numero 12 8 13 3 13 3 13 4 13 3 -0 3 Totale animali UBG 22 9 23 6 23 4 23 4 23 5 0 1 Struttura del capitale Totale attivi fr 706 406 775 592 774 628 778 173 814 917 5 0 di cui: attivo circolante fr 149 871 166 383 159 909 165 188 179 657 9 7 di cui: inventario vivo fr 61 461 44 204 40 588 41 791 44 637 5 8 di cui: attivo immobilizzato fr 495 074 565 005 574 131 571 194 590 623 3 6 di cui: attivo azienda fr 642 757 707 725 710 317 712 424 746 171 5 1 Quota di capitale di terzi % 41 40 40 40 39 -2 5 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 23 633 14 094 11 839 12 686 17 549 36 3 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 225 249 229 974 224 055 218 369 242 054 8 0 di cui: pagamenti diretti fr 7 248 35 048 33 541 32 359 32 944 -2 1 Spese materiali fr 110 193 122 378 123 500 122 085 129 262 5 4 Reddito aziendale fr 115 056 107 596 100 555 96 284 112 792 11 1 Costo della manodopera salariata fr 20 784 20 477 19 172 18 194 18 330 -4 9 Interessi passivi fr 13 463 10 363 9 073 8 424 9 051 -2 5 Canoni d'affitto fr 7 015 7 486 7 425 7 698 7 673 1 8 Costi di terzi fr 151 456 160 704 159 170 156 400 164 316 3 5 Reddito agricolo fr 73 794 69 270 64 885 61 968 77 738 18 9 Reddito accessorio fr 16 429 18 703 17 507 17 580 17 805 -0 7 Reddito totale fr 90 223 87 973 82 392 79 548 95 543 14 7 Consumo della famiglia fr 67 985 69 861 70 676 66 577 69 756 1 0 Formazione del capitale proprio fr 22 238 18 112 11 716 12 971 25 787 80 8 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 56 951 45 697 55 734 46 615 52 271 5 9 Cash flow 3 fr 52 079 50 541 47 108 45 807 53 548 12 0 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 92 111 85 98 102 4 1 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 67 61 64 69 7 8 Finanzielle Stabilität Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 52 49 45 47 54 14 9 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 24 21 20 17 23 19 0 Aziende con reddito insufficiente 8 % 12 17 22 20 13 -33 9 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 13 13 16 10 -28 6 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 56 050 56 330 54 204 52 755 62 635 15 1 Produttività della superficie 11 fr /ha 6 908 5 691 5 321 4 981 5 810 9 0 Produttività del capitale 12 % 17 9 15 2 14 2 13 5 15 1 5 6 Redditività Redditività del capitale totale 13 % 2 1 -0 1 -0 7 -1 2 0 9 -235 0 Redditività del capitale proprio 14 % 0 0 -2 6 -3 3 -4 1 -0 5 -85 0 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 36 924 42 423 41 723 39 210 47 891 16 5 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 36 186 39 552 39 191 36 114 44 561 16 4 (Valore mediano)

Tabella 18

Risultati d’esercizio: regione collinare*

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione collinare: zona collinare e zona di montagna I Fonte: Centrale analisi, FAT

A18 A L L E G A T O
Caratteristica Unità 1990/92 1997 1998 1999 2000 1997/1999–2000 % Aziende di riferimento Numero 1 125 1 103 1 119 1 029 1 017 -6 2 Aziende rappresentate Numero 17 397 15 796 15 420 14 967 14 588 -5 2 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 15 30 16 92 17 07 17 19 17 83 4 5 Superficie coltiva aperta ha 3 08 3 08 2 98 2 99 3 15 4 4 Manodopera aziendale ULA 1 81 1 66 1 65 1 62 1 62 -1 4 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 40 1 30 1 29 1 28 1 29 0 0 Totale vacche Numero 14 4 14 7 14 8 14 7 15 3 3 8 Totale animali UBG 26 0 26 3 26 6 26 0 27 0 2 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 553 876 622 467 648 445 655 042 677 784 5 6 di cui: attivo circolante fr 95 672 116 547 114 116 116 937 122 136 5 4 di cui: inventario vivo fr 66 366 46 483 44 218 44 452 49 901 10 8 di cui: attivo immobilizzato fr 391 838 459 437 490 111 493 653 505 747 5 1 di cui: attivo azienda fr 516 933 572 477 595 810 602 991 626 182 6 1 Quota di capitale di terzi % 46 45 45 45 45 0 0 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 17 271 10 424 8 959 9 825 13 318 36 8 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 170 201 172 687 169 697 167 340 183 249 7 9 di cui: pagamenti diretti fr 15 415 38 489 37 258 37 996 39 135 3 2 Spese materiali fr 85 602 95 988 99 789 96 378 102 222 5 0 Reddito aziendale fr 84 599 76 699 69 908 70 962 81 027 11 7 Costo della manodopera salariata fr 9 943 9 792 9 839 9 037 9 183 -3 9 Interessi passivi fr 10 915 8 507 8 136 7 618 8 330 3 0 Canoni d'affitto fr 3 903 4 660 4 513 4 422 4 789 5 7 Costi di terzi fr 110 363 118 948 122 277 117 455 124 525 4 2 Reddito agricolo fr 59 838 53 740 47 420 49 885 58 725 16 6 Reddito accessorio fr 14 544 18 973 19 283 19 849 21 814 12 6 Reddito totale fr 74 382 72 713 66 703 69 734 80 539 15 5 Consumo della famiglia fr 55 272 56 859 57 769 55 890 59 963 5 5 Formazione del capitale proprio fr 19 110 15 854 8 934 13 844 20 576 59 8 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 41 428 40 324 47 691 39 227 39 674 -6 5 Cash flow 3 fr 41 445 40 313 39 269 40 759 43 650 8 8 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 100 100 82 104 110 15 4 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 68 70 61 67 68 3 0 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 50 47 43 46 50 10 3 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 30 29 25 26 31 16 3 Aziende con reddito insufficiente 8 % 8 10 15 13 8 -36 8 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 14 17 15 11 -28 3 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 46 654 46 179 42 381 43 842 50 119 13 6 Produttività della superficie 11 fr /ha 5 533 4 534 4 096 4 128 4 545 6 9 Produttività del capitale 12 % 16 4 13 4 11 7 11 8 12 9 4 9 Redditività Redditività del capitale totale 13 % 0 4 -2 0 -3 1 -2 5 -1 1 -56 6 Redditività del capitale proprio 14 % -3 3 -6 5 -8 3 -7 0 -4 5 -38 1 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 30 335 33 228 29 714 31 292 35 336 12 5 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 29 520 31 182 28 701 29 459 33 156 11 3 (Valore mediano)

Tabella 19

Risultati d’esercizio: regione di montagna*

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1990: 6 40%; 1991: 6 23%; 1992: 6 42%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di montagna: zone di montagna II a IV

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A19
Caratteristica Unità 1990/92 1997 1998 1999 2000 1997/1999–2000 % Aziende di riferimento Numero 821 998 953 900 885 -6 9 Aziende rappresentate Numero 15 847 15 334 14 884 14 440 14 214 -4 5 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 15 76 17 28 17 67 18 06 18 63 5 4 Superficie coltiva aperta ha 0 44 0 36 0 32 0 25 0 28 -9 7 Manodopera aziendale ULA 1 63 1 61 1 60 1 57 1 60 0 4 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 42 1 39 1 38 1 37 1 39 0 7 Totale vacche Numero 11 4 11 7 11 8 11 9 11 8 0 0 Totale animali UBG 20 5 20 6 20 7 21 1 21 0 1 0 Struttura del capitale Totale attivi fr 476 486 529 934 545 982 569 082 583 036 6 3 di cui: attivo circolante fr 78 573 93 858 94 862 101 469 104 230 7 8 di cui: inventario vivo fr 52 902 36 846 36 097 36 681 39 497 8 1 di cui: attivo immobilizzato fr 345 011 399 230 415 023 430 932 439 309 5 8 di cui: attivo azienda fr 448 089 500 870 514 474 539 022 551 742 6 5 Quota di capitale di terzi % 45 42 41 40 40 -2 4 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 15 432 9 795 8 388 9 580 12 957 40 0 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 124 931 131 097 127 656 131 838 139 707 7 3 di cui: pagamenti diretti fr 23 476 47 435 45 373 51 279 50 719 5 6 Spese materiali fr 63 905 73 483 75 698 75 569 78 140 4 3 Reddito aziendale fr 61 026 57 614 51 958 56 269 61 567 11 4 Costo della manodopera salariata fr 4 860 5 370 5 316 4 619 5 116 0 3 Interessi passivi fr 7 918 6 286 5 704 5 386 5 808 0 3 Canoni d'affitto fr 2 707 2 821 2 837 2 872 2 922 2 8 Costi di terzi fr 79 390 87 960 89 556 88 445 91 986 3 8 Reddito agricolo fr 45 541 43 137 38 101 43 392 47 721 14 9 Reddito accessorio fr 17 853 18 139 18 505 19 250 19 011 2 0 Reddito totale fr 63 394 61 276 56 606 62 642 66 732 10 9 Consumo della famiglia fr 48 548 49 338 51 077 49 678 52 865 5 7 Formazione del capitale proprio fr 14 846 11 938 5 529 12 964 13 867 36 7 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 34 138 33 423 40 694 36 177 37 494 2 0 Cash flow 3 fr 33 482 33 355 29 723 37 469 35 247 5 2 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 98 100 73 104 94 1 8 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 70 68 59 70 65 -1 0 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 54 50 44 50 51 6 3 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 26 24 19 23 23 4 5 Aziende con reddito insufficiente 8 % 8 14 20 15 14 -14 3 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 12 12 17 12 12 -12 2 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 37 418 35 692 32 445 35 950 38 532 11 1 Produttività della superficie 11 fr /ha 3 874 3 333 2 940 3 115 3 304 5 6 Produttività del capitale 12 % 13 6 11 5 10 1 10 4 11 2 5 0 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 3 -4 6 -5 6 -4 4 -3 8 -21 9 Redditività del capitale proprio 14 % -7 4 -10 2 -11 6 -9 2 -8 2 -20 6 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 21 201 24 022 21 498 24 747 25 064 7 0 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 20 707 22 920 20 629 22 991 22 851 3 0 (Valore mediano)

Tabella 20a

Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda* – 1998/2000

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr allegato: Terminologia e metodi)

Fonte: Centrale analisi, FAT

A20 A L L E G A T O
Produzione vegetale Detenzione di animali Media di Caratteristica Unità tutte le Campi- Colture Latte Vacche Altri aziende coltura speciali commerciale madri bovini Aziende di riferimento Numero 3 591 138 81 1 421 62 160 Aziende rappresentate Numero 55 127 3 378 3 479 20 548 1 255 3 568 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 42 22 34 12 80 17 86 17 07 14 89 Superficie coltiva aperta ha 5 12 18 40 6 21 0 97 0 75 0 15 Manodopera aziendale ULA 1 71 1 34 2 42 1 64 1 33 1 42 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 30 1 04 1 33 1 35 1 11 1 29 Totale vacche Numero 13 4 3 6 2 0 15 7 15 8 9 2 Totale animali UBG 23 6 7 9 3 1 24 2 21 3 16 4 Struttura del capitale Totale attivi fr 695 451 735 002 782 113 621 780 650 807 496 577 di cui: attivo circolante fr 136 597 166 032 219 487 112 657 113 533 92 607 di cui: inventario vivo fr 42 091 15 080 8 023 42 769 41 692 32 642 di cui: attivo immobilizzato fr 516 763 553 890 554 603 466 354 495 582 371 328 di cui: attivo azienda fr 642 332 685 381 724 621 578 157 615 565 466 941 Quota di capitale di terzi % 41 35 34 43 39 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 12 143 14 245 15 384 10 640 12 041 8 904 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 188 243 203 028 244 981 152 909 129 432 108 448 di cui: pagamenti diretti fr 38 615 35 912 22 041 39 004 58 622 51 826 Spese materiali fr 105 256 110 779 115 032 83 794 69 921 64 677 Reddito aziendale fr 82 987 92 249 129 949 69 115 59 511 43 771 Costo della manodopera salariata fr 12 494 10 446 42 464 7 333 6 295 2 849 Interessi passivi fr 7 779 7 659 8 299 6 942 6 574 4 898 Canoni d'affitto fr 5 533 8 291 6 781 4 545 2 236 1 725 Costi di terzi fr 131 062 137 175 172 575 102 614 85 025 74 149 Reddito agricolo fr 57 181 65 853 72 405 50 295 44 406 34 299 Reddito accessorio fr 18 700 23 652 19 334 17 946 32 486 20 915 Reddito totale fr 75 881 89 505 91 739 68 241 76 892 55 214 Consumo della famiglia fr 61 291 77 943 77 251 55 087 56 464 46 508 Formazione del capitale proprio fr 14 590 11 562 14 488 13 154 20 428 8 706 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 45 468 46 913 35 272 41 172 44 289 34 796 Cash flow 3 fr 42 893 44 560 42 880 37 738 45 033 29 130 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 95 127 92 102 84 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 59 65 66 70 65 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 48 45 43 48 69 42 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 17 18 24 16 25 Aziende con reddito insufficiente 8 % 16 26 25 15 7 20 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 12 14 13 8 13 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 48 549 68 723 53 611 42 209 45 097 30 801 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 502 4 127 10 146 3 866 3 483 2 933 Produttività del capitale 12 % 12 9 13 5 17 9 11 9 9 7 9 3 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -1 8 1 2 -0 3 -3 3 -1 7 -6 6 Redditività del capitale proprio 14 % -5 1 0 1 -2 4 -8 1 -4 6 -13 2 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 34 667 49 712 42 625 29 308 29 319 19 628 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 31 435 50 854 35 133 27 297 32 394 18 920 (Valore mediano)

Tabella 20b

Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda* – 1998/2000

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr allegato: Terminologia e metodi) Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A21
Detenzione di animali Aziende combinate Media di Equini, Caratteristica Unità tutte le ovini, Trasforma- Latte- Vacche Trasformaaziende caprini zione campicolt madri zione Altre Aziende di riferimento Numero 3 591 28 52 495 26 672 456 Aziende rappresentate Numero 55 127 1 152 1 205 6 393 371 6 136 7 642 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 42 13 33 11 05 23 98 23 87 18 53 19 58 Superficie coltiva aperta ha 5 12 0 33 1 00 12 97 10 49 6 46 6 42 Manodopera aziendale ULA 1 71 1 24 1 51 1 96 1 70 1 83 1 74 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 30 1 14 1 12 1 35 1 22 1 31 1 29 Totale vacche Numero 13 4 1 8 11 3 18 1 21 7 15 2 14 5 Totale animali UBG 23 6 12 1 43 0 27 9 30 3 37 3 25 9 Struttura del capitale Totale attivi fr 695 451 429 673 768 141 796 715 751 879 846 797 755 276 di cui: attivo circolante fr 136 597 69 903 103 390 167 027 171 056 154 937 147 753 di cui: inventario vivo fr 42 091 20 799 60 762 50 395 60 902 59 499 50 713 di cui: attivo immobilizzato fr 516 763 338 971 603 989 579 293 519 921 632 361 556 810 di cui: attivo azienda fr 642 332 401 474 735 263 738 399 676 900 780 164 672 270 Quota di capitale di terzi % 41 44 47 41 45 41 44 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 12 143 7 279 12 782 13 996 12 001 14 756 12 267 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 188 243 86 844 260 768 238 756 221 521 264 222 196 748 di cui: pagamenti diretti fr 38 615 40 508 25 803 39 654 68 635 35 860 38 532 Spese materiali fr 105 256 55 159 177 400 130 831 121 287 160 486 110 410 Reddito aziendale fr 82 987 31 685 83 368 107 925 100 234 103 736 86 338 Costo della manodopera salariata fr 12 494 2 024 11 908 18 468 16 844 15 928 12 884 Interessi passivi fr 7 779 5 375 10 656 8 902 8 275 9 747 8 738 Canoni d'affitto fr 5 533 1 502 3 232 9 225 12 311 5 704 6 153 Costi di terzi fr 131 062 64 061 203 196 167 426 158 717 191 865 138 186 Reddito agricolo fr 57 181 22 784 57 572 71 330 62 804 72 357 58 563 Reddito accessorio fr 18 700 30 162 16 151 13 507 23 281 16 154 19 814 Reddito totale fr 75 881 52 946 73 723 84 837 86 085 88 511 78 377 Consumo della famiglia fr 61 291 49 689 59 678 66 603 70 878 67 540 63 088 Formazione del capitale proprio fr 14 590 3 257 14 045 18 234 15 207 20 971 15 289 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 45 468 39 106 31 360 55 160 52 063 59 650 49 604 Cash flow 3 fr 42 893 24 410 50 596 51 428 47 273 56 922 44 924 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 71 205 93 97 97 91 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 51 74 63 61 67 65 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 48 45 37 48 45 52 47 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 21 27 22 21 21 23 Aziende con reddito insufficiente 8 % 16 14 16 16 12 14 15 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 20 20 14 22 13 15 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 48 549 25 630 55 357 54 988 58 987 56 652 49 755 Produttività delle superfici 11 fr /ha 4 502 2 379 7 552 4 498 4 221 5 588 4 409 Produttività del capitale 12 % 12 9 7 9 11 4 14 6 14 8 13 3 12 8 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -1 8 -8 8 0 3 -0 5 -0 6 0 4 -1 6 Redditività del capitale proprio 14 % -5 1 -18 3 -2 2 -2 9 -3 4 -1 4 -5 1 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 34 667 13 646 39 805 42 509 41 639 44 097 35 757 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 31 435 10 701 29 666 41 129 39 327 40 210 33 094 (Valore mediano)

Tabella 21

Risultati d’esercizio per quartili: tutte le regioni – 1998/2000

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) Fonte: Centrale analisi, FAT

A22 A L L E G A T O
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 3 591 741 886 975 990 Aziende rappresentate Numero 55 127 13 797 13 776 13 777 13 777 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 42 14 05 16 64 19 36 23 66 Superficie coltiva aperta ha 5 12 2 60 3 21 5 19 9 50 Manodopera aziendale ULA 1 71 1 62 1 68 1 71 1 82 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 30 1 29 1 38 1 34 1 19 Totale vacche Numero 13 4 10 5 12 8 14 8 15 4 Totale animali UBG 23 6 18 5 22 1 25 2 28 6 Struttura del capitale Totale attivi fr 695 451 619 880 618 087 713 549 830 393 di cui: attivo circolante fr 136 597 98 803 114 349 146 408 186 873 di cui: inventario vivo fr 42 091 33 116 39 504 44 779 50 980 di cui: attivo immobilizzato fr 516 763 487 961 464 234 522 362 592 540 di cui: attivo azienda fr 642 332 581 090 575 729 653 437 759 160 Quota di capitale di terzi % 41 42 42 40 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 12 143 10 890 10 682 12 597 14 403 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 188 243 129 653 157 470 196 046 269 884 di cui: pagamenti diretti fr 38 615 33 891 37 279 39 439 43 859 Spese materiali fr 105 256 88 101 92 408 106 261 134 278 Reddito aziendale fr 82 987 41 552 65 062 89 785 135 606 Costo della manodopera salariata fr 12 494 10 166 8 779 11 276 19 754 Interessi passivi fr 7 779 7 383 7 016 7 659 9 059 Canoni d'affitto fr 5 533 3 008 4 186 5 911 9 032 Costi di terzi fr 131 062 108 657 112 389 131 107 172 123 Reddito agricolo fr 57 181 20 995 45 081 64 939 97 761 Reddito accessorio fr 18 700 27 100 18 391 15 414 13 883 Reddito totale fr 75 881 48 095 63 472 80 353 111 644 Consumo della famiglia fr 61 291 51 346 56 159 63 520 74 154 Formazione del capitale proprio fr 14 590 -3 251 7 313 16 833 37 490 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 45 468 37 559 40 270 46 443 57 614 Cash flow 3 fr 42 893 25 058 33 674 45 042 67 822 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 68 84 98 118 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 54 64 69 72 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 48 31 46 56 59 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 14 23 23 29 Aziende con reddito insufficiente 8 % 16 31 16 11 7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 24 15 10 5 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 48 549 25 644 38 727 52 344 74 401 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 502 2 959 3 909 4 637 5 727 Produttività del capitale 12 % 12 9 7 1 11 3 13 7 17 8 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -1 8 -7 8 -4 8 -1 0 4 5 Redditività del capitale proprio 14 % -5 1 -15 8 -10 5 -3 7 5 7 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 34 667 7 839 24 981 39 156 69 767 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 31 435 (Valore mediano)

Tabella 22

Risultati d’esercizio per quartili: regione di pianura* – 1998/2000

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF

* Regione di pianura: zona campicola e zone intermedie

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A23
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 1 624 350 418 427 429 Aziende rappresentate Numero 25 623 6 439 6 379 6 412 6 392 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 19 21 15 34 17 36 19 94 24 23 Superficie coltiva aperta ha 9 08 6 63 7 36 9 16 13 19 Manodopera aziendale ULA 1 83 1 75 1 80 1 83 1 92 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 26 1 25 1 36 1 29 1 15 Totale vacche Numero 13 3 10 7 13 8 14 6 14 1 Totale animali UBG 23 4 18 6 23 3 24 0 27 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 789 239 731 282 739 408 791 608 895 032 di cui: attivo circolante fr 168 251 127 612 159 675 171 623 214 392 di cui: inventario vivo fr 42 339 34 387 41 488 43 913 49 605 di cui: attivo immobilizzato fr 578 649 569 283 538 245 576 072 631 035 di cui: attivo azienda fr 722 971 681 318 669 179 725 434 816 124 Quota di capitale di terzi % 40 41 39 39 40 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 14 024 13 097 13 008 14 190 15 808 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 228 159 168 894 200 513 233 622 309 940 di cui: pagamenti diretti fr 32 948 26 438 30 073 34 418 40 895 Spese materiali fr 124 949 110 051 114 643 123 334 151 849 Reddito aziendale fr 103 210 58 843 85 870 110 288 158 091 Costo della manodopera salariata fr 18 565 17 403 14 163 17 157 25 532 Interessi passivi fr 8 849 8 960 8 251 8 429 9 755 Canoni d'affitto fr 7 599 4 898 6 218 8 283 11 008 Costi di terzi fr 159 962 141 312 143 275 157 203 198 143 Reddito agricolo fr 68 197 27 582 57 238 76 419 111 796 Reddito accessorio fr 17 631 26 154 16 869 14 120 13 324 Reddito totale fr 85 828 53 736 74 107 90 539 125 120 Consumo della famiglia fr 69 004 59 694 64 985 70 200 81 200 Formazione del capitale proprio fr 16 824 -5 958 9 122 20 339 43 920 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 51 540 42 671 49 365 55 318 58 834 Cash flow 3 fr 48 821 27 129 40 292 51 101 76 893 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 64 83 92 130 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 51 64 67 74 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 49 28 48 58 60 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 20 12 18 22 28 Aziende con reddito insufficiente 8 % 18 36 18 12 7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 13 24 16 8 5 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 56 532 33 708 47 653 60 349 82 082 Produttività della superficie 11 fr /ha 5 371 3 840 4 955 5 529 6 518 Produttività del capitale 12 % 14 3 8 6 12 8 15 2 19 3 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -0 3 -6 2 -3 0 0 5 6 0 Redditività del capitale proprio 14 % -2 6 -12 8 -7 1 -1 0 8 1 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 42 941 11 620 32 505 48 391 83 341 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 39 955 (Valore mediano)

Tabella 23

Risultati d’esercizio per quartili: regione collinare* – 1998/2000

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione collinare: zona collinare e zona di montagna I Fonte: Centrale analisi, FAT

A24 A L L E G A T O
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 1 055 204 250 282 319 Aziende rappresentate Numero 14 992 3 761 3 745 3 727 3 758 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 17 36 12 37 15 39 18 30 23 39 Superficie coltiva aperta ha 3 04 1 67 2 33 3 31 4 85 Manodopera aziendale ULA 1 63 1 56 1 63 1 62 1 71 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 29 1 24 1 36 1 32 1 23 Totale vacche Numero 14 9 11 8 14 0 15 9 18 1 Totale animali UBG 26 5 20 5 23 8 27 7 34 1 Struttura del capitale Totale attivi fr 660 424 603 108 614 506 662 665 761 310 di cui: attivo circolante fr 117 730 90 883 107 390 117 423 155 184 di cui: inventario vivo fr 46 190 35 406 41 827 48 334 59 197 di cui: attivo immobilizzato fr 496 504 476 819 465 289 496 908 546 929 di cui: attivo azienda fr 608 328 557 246 565 548 611 177 699 317 Quota di capitale di terzi % 45 48 46 44 44 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 10 700 9 375 9 926 10 944 12 558 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 173 429 125 158 151 127 180 133 237 312 di cui: pagamenti diretti fr 38 130 29 879 33 874 39 856 48 908 Spese materiali fr 99 463 87 111 89 683 99 613 121 426 Reddito aziendale fr 73 966 38 047 61 444 80 520 115 886 Costo della manodopera salariata fr 9 353 8 601 7 163 8 260 13 372 Interessi passivi fr 8 028 8 039 7 442 7 698 8 929 Canoni d'affitto fr 4 575 2 575 3 614 5 154 6 956 Costi di terzi fr 121 419 106 326 107 902 120 725 150 683 Reddito agricolo fr 52 010 18 832 43 225 59 408 86 629 Reddito accessorio fr 20 315 30 525 20 407 15 709 14 574 Reddito totale fr 72 325 49 357 63 632 75 117 101 203 Consumo della famiglia fr 57 873 49 708 55 151 60 287 66 374 Formazione del capitale proprio fr 14 452 - 351 8 481 14 830 34 829 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 42 197 39 155 38 316 42 304 49 028 Cash flow 3 fr 41 226 27 714 33 925 40 837 62 408 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 99 72 89 97 129 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 57 65 66 73 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 32 45 51 56 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 27 17 27 28 36 Aziende con reddito insufficiente 8 % 12 24 14 9 3 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 27 14 12 5 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 45 447 24 499 37 770 49 718 67 631 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 256 3 078 3 989 4 396 4 945 Produttività del capitale 12 % 12 1 6 8 10 9 13 2 16 5 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 2 -7 9 -4 8 -1 3 3 6 Redditività del capitale proprio 14 % -6 6 -18 1 -11 5 -4 7 4 2 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 32 114 7 607 24 504 36 833 60 296 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 155 fr /ULAF 30 439 (Valore mediano)

Tabella 24

Risultati d’esercizio per quartili: regione di montagna* – 1998/2000

1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1998: 2 81%; 1999: 3 02%; 2000: 3 95%)

2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti

3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo

4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali

5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali

6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva

7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva

8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa

9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa

10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda

11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile

12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi

13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda

14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda

15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

* Regione di montagna: zone di montagna II a IV

Fonte: Centrale analisi, FAT

A L L E G A T O A25
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 913 191 214 238 269 Aziende rappresentate Numero 14 512 3 639 3 622 3 628 3 624 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 12 13 78 15 69 18 56 24 48 Superficie coltiva aperta ha 0 28 0 13 0 16 0 30 0 54 Manodopera aziendale ULA 1 59 1 57 1 63 1 59 1 56 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 38 1 35 1 46 1 41 1 30 Totale vacche Numero 11 8 9 4 11 0 11 9 15 0 Totale animali UBG 20 9 16 9 18 7 21 6 26 4 Struttura del capitale Totale attivi fr 566 033 526 395 511 774 568 715 657 445 di cui: attivo circolante fr 100 187 76 240 92 488 103 038 129 108 di cui: inventario vivo fr 37 425 29 717 34 069 38 949 46 993 di cui: attivo immobilizzato fr 428 421 420 438 385 217 426 728 481 344 di cui: attivo azienda fr 535 079 502 767 488 196 539 179 610 338 Quota di capitale di terzi % 40 41 41 39 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 10 308 9 772 9 410 10 442 11 613 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 133 067 100 337 117 769 137 689 176 594 di cui: pagamenti diretti fr 49 124 40 810 45 568 49 798 60 352 Spese materiali fr 76 469 70 716 70 713 76 389 88 072 Reddito aziendale fr 56 598 29 621 47 056 61 300 88 522 Costo della manodopera salariata fr 5 017 5 242 3 988 4 483 6 354 Interessi passivi fr 5 633 5 539 5 161 5 382 6 448 Canoni d'affitto fr 2 877 2 145 2 309 3 061 3 997 Costi di terzi fr 89 996 83 643 82 170 89 315 104 871 Reddito agricolo fr 43 071 16 695 35 598 48 374 71 723 Reddito accessorio fr 18 923 25 707 18 358 15 902 15 696 Reddito totale fr 61 994 42 402 53 956 64 276 87 419 Consumo della famiglia fr 51 207 44 036 48 819 53 172 58 830 Formazione del capitale proprio fr 10 787 -1 634 5 137 11 104 28 589 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 38 122 33 880 30 433 39 248 48 952 Cash flow 3 fr 34 146 22 907 27 316 33 281 53 123 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 90 69 89 85 111 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 55 64 68 71 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 48 31 48 53 62 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 14 17 27 27 Aziende con reddito insufficiente 8 % 16 32 19 10 5 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 23 16 10 6 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 35 642 18 844 28 934 38 493 56 713 Produttività della superficie 11 fr /ha 3 120 2 153 3 000 3 302 3 608 Produttività del capitale 12 % 10 6 5 9 9 6 11 4 14 5 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -4 6 -9 9 -7 5 -3 9 1 4 Redditività del capitale proprio 14 % -9 7 -18 6 -14 7 -8 2 0 6 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 23 770 5 156 17 987 26 956 46 094 (Valore medio) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 22 157 (Valore mediano)

Tabella 25

Risultati d'esercizio per regione, tipo di azienda e quartile: 1990/92–1998/2000

A26 A L L E G A T O
Unità Tutte le aziende Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna Reddito per regione 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 Superficie agricola utile ha 16 06 18 42 16 66 19 21 15 30 17 36 15 76 18 12 Manodopera famigliare ULAF 1 39 1 30 1 36 1 26 1 40 1 29 1 42 1 38 Reddito agricolo fr 62 822 57 181 73 794 68 197 59 838 52 010 45 541 43 071 Reddito accessorio fr 16 264 18 700 16 429 17 631 14 544 20 315 17 853 18 923 Reddito totale fr 79 086 75 881 90 223 85 828 74 382 72 325 63 394 61 994 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 31 025 34 667 36 924 42 941 30 335 32 114 21 201 23 770 Unità Campicoltura Colture speciali Latte commerciale Vacche madri Reddito per tipo di azienda 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 Superficie agricola utile ha 21 23 22 34 8 92 12 80 15 30 17 86 15 32 17 07 Manodopera famigliare ULAF 1 08 1 04 1 29 1 33 1 42 1 35 1 20 1 11 Reddito agricolo fr 60 284 65 853 67 184 72 405 53 923 50 295 36 627 44 406 Reddito accessorio fr 26 928 23 652 21 555 19 334 16 044 17 946 33 558 32 486 Reddito totale fr 87 212 89 505 88 739 91 739 69 967 68 241 70 185 76 892 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 34 375 49 712 30 334 42 625 26 471 29 308 17 348 29 319 Unità Altri bovini Equini/ovini/caprini Trasformazione Reddito per tipo di azienda 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 Superficie agricola utile ha 14 20 14 89 Solo sette 13 33 9 34 11 05 Manodopera famigliare ULAF 1 37 1 29 aziende 1 14 1 35 1 12 Reddito agricolo fr 38 407 34 299 disponibili 22 784 86 288 57 572 Reddito accessorio fr 20 570 20 915 30 162 14 614 16 151 Reddito totale fr 58 977 55 214 52 946 100 902 73 723 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 16 793 19 628 13 646 48 182 39 805 Unità Aziende combinate: Aziende combinate: Aziende combinate: Aziende combinate: latte commerciale/ vacche madri trasformazione altre campicoltura Reddito per tipo di azienda 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 Superficie agricola utile ha 20 37 23 98 17 93 23 87 15 59 18 53 17 24 19 58 Manodopera famigliare ULAF 1 45 1 35 1 24 1 22 1 40 1 31 1 43 1 29 Reddito agricolo fr 75 368 71 330 51 161 62 804 84 363 72 357 66 705 58 563 Reddito accessorio fr 11 802 13 507 20 475 23 281 12 032 16 154 15 000 19 814 Reddito totale fr 87 170 84 837 71 636 86 085 96 395 88 511 81 705 78 377 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 36 420 42 509 27 456 41 639 42 927 44 097 32 732 35 757 Unità I quartile II quartile III quartile IV quartile (0–25%) (25–50%) (50–75%) (75–100%) Reddito per quartile 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 1990/92 1998/2000 Superficie agricola utile ha 14 68 14 05 15 30 16 64 15 78 19 36 18 47 23 66 Manodopera famigliare ULAF 1 36 1 29 1 49 1 38 1 42 1 34 1 27 1 19 Reddito agricolo fr 26 883 20 995 52 294 45 081 69 198 64 939 102 975 97 761 Reddito accessorio fr 27 789 27 100 14 629 18 391 12 064 15 414 10 557 13 883 Reddito totale fr 54 672 48 095 66 923 63 472 81 262 80 353 113 532 111 644 Profitto del lavoro della manodopera famigliare fr /ULAF 4 367 7 839 23 592 24 981 36 016 39 156 62 665 69 767 Fonte: Centrale analisi, FAT

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Uscite della Confederazione

A L L E G A T O A27
Tabella 26 Promozione dello smercio: mezzi stanziati Settore Settore di prodotti di mercato Conto 2000 Mezzi stanziati 2001 fr fr Produzione lattiera 35 788 653 37 462 604 Formaggio, estero 26 975 377 27 730 019 Formaggio, Svizzera 2 462 776 3 849 000 Latte 6 350 500 5 883 585 Produzione animale 2 575 391 3 059 894 Carne 1 523 571 1 861 144 Uova 720 000 650 000 Pesce 8 250 0 Animali vivi 313 550 548 750 Miele 10 020 0 Produzione vegetale 5 704 595 6 264 552 Verdure 1 465 631 1 765 168 Frutta 1 613 305 1 904 684 Cereali 1 048 627 770 000 Patate 1 125 000 750 000 Semi oleosi 452 032 374 700 Piante ornamentali 700 000 Provvedimenti collettivi 4 170 782 5 151 450 Provvedimenti sovrasettoriali (Bio, PI) 1 539 906 1 911 500 Importo riservato per i conteggi finali e gli impegni a lungo termine 7 868 615 3 500 000 Nazionale 57 647 942 57 350 000 Regionale 1 1 873 084 2 500 000 Totale 59 521 026 59 850 000 1 Pianificazione continua Fonte: UFAG Uscite
produzione e smercio
per

Tabella 27

Uscite nel settore dell’economia lattiera

A28 A L L E G A T O
Denominazione Conto 1999 Conto 2000 Preventivo 2001 fr fr fr Misure transitorie e liquidazioni Misure transitorie di durata limitata relative al latte 567 683 912 Liquidazione Butyra 5 000 000 Liquidazione Unione svizzera del formaggio 100 000 000 672 683 912 Sostegno del mercato (supplementi e aiuti) Supplemento per il latte trasformato in formaggio 108 968 404 280 058 833 320 900 000 Supplemento per il foraggiamento senza insilati 30 031 589 50 693 222 49 000 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del burro 89 627 206 108 493 186 114 200 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del latte scremato e del latte in polvere 31 963 298 57 780 162 57 700 000 Aiuti all'interno del Paese a favore del formaggio 19 342 307 27 139 882 10 950 000 Aiuti all'esportazione a favore del formaggio 75 388 626 159 647 903 85 500 000 Aiuti all'esportazione a favore di altri latticini 19 364 575 24 886 812 21 200 000 374 686 005 708 700 000 659 450 000 Sostegno del mercato (amministrazione) Commissioni di ricorso in materia di contigentamento lattiero 58 788 83 770 100 000 Amministrazione del contingentamento lattiero e della valorizzazione del latte 4 799 622 7 372 665 6 600 000 4 858 410 7 456 435 6 700 000 Totale 1 052 228 327 716 156 435 666 150 000 Fonti: Conto dello Stato, UFAG

Tabella 28

Uscite nel settore della produzione animale

A L L E G A T O A29
Denominazione Conto 1999 Conto 2000 Preventivo 2001 fr fr fr Fondo per la carne Indennità ad organizzazioni private per il bestiame da macello e la carne 4 800 000 7 373 585 Acquisto di carne bovina a fini umanitari 6 000 000 0 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne di vitello 3 814 856 1 466 554 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne bovina di animali da banco (torelli, manze, buoi) 1 508 931 2 035 345 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne bovina di animali da salumeria (vacche) 499 716 1 988 930 Contributi alle azioni di vendita a prezzo ridotto di muscoli di manzo 1 241 387 199 041 Azione concernente i vitelli da salumeria 16 311 0 17 881 201 13 065 455 16 000 000 Cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova Contributi di riconversione per la detenzione di ovaiole rispettosa degli animali 5 840 190 3 388 478 Contributi ai costi di raccolta e di cernita 4 376 741 3 898 951 Azioni di spezzatura 1 030 045 1 202 531 Azioni di vendita a prezzo ridotto 552 750 729 217 Esperimenti su pollame conformi alla pratica 199 867 121 629 IVA: riduzione dell'imposta precedente 108 959 0 12 108 552 9 340 806 13 625 000 Contributi per l’esportazione di bestiame da allevamento e da reddito Contributi per l'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito proveniente dalla regione di montagna 919 700 2 768 200 Esposizioni 512 860 20 803 Acquisti di alleggerimento e altri provvedimenti 162 721 0 1 595 281 2 789 003 17 000 000 Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 1 000 000 1 000 000 800 000 Totale 32 585 034 26 193 264 47 425 000 Fonti: Conto dello Stato, UFAG

Tabella 29

Uscite nel settore della produzione vegetale

A30 A L L E G A T O
Denominazione Conto 1999 Conto 2000 Preventivo 2001 fr fr fr Contributi di coltivazione 53 043 064 56 391 275 37 580 000 Contributi di superficie per semi oleosi 3 191 737 27 175 149 32 250 000 Contributi di superficie per leguminose a granelli 3 409 376 3 671 201 3 654 000 Contributi di superficie per piante da fibra 940 425 525 190 800 000 Premi di coltivazione per cereali da foraggio 45 501 526 25 019 735 876 000 Contributi di trasformazione e di valorizzazione 122 960 705 90 687 642 98 220 000 Trasformazione di barbabietole da zucchero 32 589 784 46 829 775 48 000 000 Trasformazione di semi oleosi 36 809 863 1 481 824 4 000 000 Trasformazione di patate 12 367 967 18 909 564 19 500 000 Produzione di sementi 2 066 126 3 465 960 3 600 000 Valorizzazione della frutta 39 126 965 19 283 193 21 495 000 Trasformazione di MPR 0 717 326 1 625 000 Promozione della vitivinicoltura 7 175 779 5 746 598 7 120 700 Spese per beni e servizi 88 199 81 263 83 500 Promozione della viticoltura 1 349 030 1 061 542 1 100 000 Provvedimenti di valorizzazione 1 5 738 550 4 603 793 5 937 200 Totale 183 179 548 152 825 515 142 920 700 1 Promozione dello smercio di vino all’estero Fonti: Conto dello Stato, UFAG

Uscite nel settore dei pagamenti diretti

Tabella 30

Evoluzione dei pagamenti diretti

A L L E G A T O A31
1999 2000 Tipo di contributo 1 000 fr 1 000 fr Totale pagamenti diretti 2 105 327 2 164 967 Pagamenti diretti generali 1 778 807 1 803 658 Contributi di superficie 1 163 094 1 186 770 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 254 624 258 505 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione 255 882 251 593 Contributi di declività generali 95 882 96 714 Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 9 325 10 076 Pagamenti diretti ecologici 326 520 361 309 Contributi ecologici 258 788 278 981 Contributi per la compensazione ecologica 100 674 108 130 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza 35 135 33 398 Contributi per prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione (disposizioni transitorie fino a fine 2000) 17 652 17 150 Contributi per l'agricoltura biologica 11 637 12 185 Contributi per la detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze 93 690 108 118 Contributi d'estivazione 67 571 81 238 Contributi per la protezione delle acque 161 1 090 Fonte: UFAG

Tabella 31a

Pagamenti diretti generali – 2000

Contributi

A32 A L L E G A T O
di superficie
per animali da reddito che consumano foraggio grezzo Aziende Superficie Totale contributi Aziende UBGFG Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 3 933 71 299 81 656 183 2 000 14 065 12 067 800 BE 13 235 188 613 222 489 468 8 643 53 558 48 322 602 LU 5 275 76 810 91 197 863 3 098 18 458 17 146 207 UR 696 6 685 7 665 906 638 5 288 4 574 181 SZ 1 765 24 015 27 133 288 1 539 13 249 11 536 226 OW 733 8 103 9 357 179 635 3 691 3 276 496 NW 516 6 098 7 026 440 422 2 325 2 028 969 GL 440 7 224 8 595 561 422 3 506 3 098 798 ZG 614 10 700 12 327 698 407 2 688 2 403 884 FR 3 451 75 686 88 455 839 2 218 14 855 13 275 834 SO 1 482 31 422 36 241 329 987 8 212 7 184 661 BL 983 21 308 24 442 179 679 5 703 4 976 753 SH 600 13 981 15 624 759 249 2 267 2 025 752 AR 800 12 047 14 154 172 659 4 451 4 117 365 AI 607 7 277 8 688 924 391 2 099 2 115 915 SG 4 662 72 580 83 815 725 3 554 26 442 22 813 141 GR 2 915 51 470 59 016 740 2 776 34 618 28 435 534 AG 3 257 57 907 66 561 901 1 643 12 106 10 600 927 TG 2 864 49 736 58 111 340 942 5 590 4 678 817 TI 955 12 865 14 664 487 749 6 898 5 331 266 VD 4 171 104 982 118 940 350 1 920 17 534 15 447 584 VS 4 041 36 899 40 620 001 2 516 18 136 13 101 899 NE 1 007 33 104 36 868 217 718 6 848 6 232 564 GE 334 10 874 10 653 599 96 1 246 1 029 296 JU 1 137 38 215 42 460 670 945 14 278 12 682 197 Svizzera 60 473 1029 899 1186 769 818 38 846 298 112 258 504 668 Zona 1 Pianura 25 615 481 194 552 878 415 10 899 77 507 67 444 422 Collina 8 506 143 727 166 838 240 5 363 35 677 31 005 465 ZM I 7 852 119 363 138 656 422 6 029 37 937 33 259 616 ZM II 9 517 155 501 178 544 715 7 823 63 340 56 926 768 ZM III 5 921 85 141 98 129 424 5 746 55 652 47 262 079 ZM IV 3 062 44 972 51 722 602 2 986 27 998 22 606 318 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Contributi

Tabella 31b

Pagamenti diretti generali – 2000

A L L E G A T O A33
Detenzione di animali in Contributi di declività generali Contributi di declività per vigneti condizioni difficili di produzione in zone in forte pendenza e terrazzate Totale Totale Totale Aziende UBGFG contributi Aziende Superficie contributi Aziende Superficie contributi Numero Numero fr Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 852 11 337 3 565 855 828 5 331 2 187 963 212 196 374 655 BE 9 384 115 898 64 060 450 8 756 48 366 20 285 876 67 107 349 929 LU 3 177 40 951 18 529 450 3 375 21 735 9 072 311 10 16 27 120 UR 689 7 619 6 637 343 645 4 729 2 243 069 000 SZ 1 566 19 973 11 666 514 1 524 10 186 4 358 654 10 7 13 980 OW 699 9 176 5 385 601 673 4 858 2 231 970 10 750 NW 481 6 368 3 360 054 462 3 847 1 719 639 000 GL 397 5 166 3 839 832 387 3 362 1 527 361 12 7 950 ZG 394 5 415 2 519 490 376 3 051 1 249 210 10 930 FR 1 919 28 124 10 576 815 1 645 7 465 2 950 461 20 14 21 430 SO 618 8 101 3 135 659 595 5 013 1 922 938 000 BL 707 9 224 2 598 739 695 6 127 2 354 211 39 36 61 905 SH 124 1 528 260 675 147 874 328 314 123 96 158 100 AR 794 10 610 6 100 054 792 6 635 2 794 851 28 24 425 AI 598 7 841 5 204 374 581 3 368 1 405 031 000 SG 3 022 40 116 19 461 926 3 078 25 338 10 565 184 75 105 280 625 GR 2 798 34 494 33 252 111 2 709 31 416 13 724 728 31 23 51 045 AG 1 112 14 270 2 985 162 1 235 7 892 3 030 895 124 170 289 140 TG 168 2 396 824 582 149 1 188 527 429 81 102 157 470 TI 707 7 233 5 901 017 596 3 134 1 383 395 179 163 315 020 VD 1 353 18 561 8 153 310 1 028 5 874 2 328 740 350 520 1 871 910 VS 2 512 21 695 19 860 297 2 404 12 959 5 808 527 1 402 1 641 5 818 205 NE 830 12 397 7 500 298 596 3 537 1 330 260 55 81 153 555 GE 000000 48 58 89 265 JU 806 11 820 6 213 510 604 3 581 1 382 521 26 9 090 Svizzera 35 707 450 313 251 593 118 33 880 229 867 96 713 538 2 833 3 352 10 076 499 Zona 1 Pianura 2 303 32 727 2 988 916 2 113 569 645 2 286 660 1 787 2 251 6 712 235 Collina 7 945 104 933 27 108 851 7 372 3 893 567 15 224 926 194 285 731 373 ZM I 7 556 97 987 43 314 273 7 143 4 802 299 19 617 806 201 235 677 436 ZM II 9 003 114 608 78 407 082 8 445 6 209 709 26 237 620 500 526 1 758 605 ZM III 5 857 66 923 61 889 128 5 783 4 837 045 21 270 534 106 43 156 530 ZM IV 3 043 33 135 37 884 868 3 024 2 674 427 12 075 992 45 12 40 320 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 32a

Contributi ecologici – 2000

1 Alberi da frutto ad alto fusto convertiti in are

2 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona

3 SG, OW, AR, SZ: Esclusi le superfici LPN e i «contributi di base»

A34 A L L E G A T O
Compensazione ecologica 1 Agricoltura biologica Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 3 845 8 153 11 108 458 311 5 674 1 165 475 BE 12 823 17 947 16 381 414 1 179 16 341 2 296 676 LU 5 255 8 637 9 387 067 229 3 466 513 824 UR 693 1 228 624 653 36 392 39 569 SZ 3 1 644 2 440 2 150 366 108 1 616 164 499 OW 3 732 1 072 899 320 97 1 193 120 440 NW 519 937 750 825 49 645 67 176 GL 437 1 131 687 515 67 1 114 111 121 ZG 615 1 525 1 627 373 68 1 185 137 794 FR 3 356 5 952 5 955 925 71 1 215 349 457 SO 1 468 3 870 4 494 006 105 2 601 399 348 BL 975 3 198 4 086 339 120 2 608 440 206 SH 571 1 408 1 968 541 15 307 95 929 AR 3 652 639 547 794 130 2 053 205 872 AI 442 483 349 484 22 331 33 021 SG 3 4 283 6 038 6 858 755 420 6 820 780 155 GR 2 844 14 872 5 887 107 1 075 21 490 2 324 369 AG 3 205 6 690 8 706 732 183 3 134 758 141 TG 2 798 4 978 6 806 186 177 2 789 731 652 TI 852 1 531 1 032 444 86 1 254 185 486 VD 3 851 7 806 9 148 575 79 1 471 419 732 VS 2 367 5 766 3 258 408 186 2 639 470 094 NE 775 1 941 1 469 101 37 1 013 151 339 GE 291 643 1 050 702 5 82 53 816 JU 1 102 2 966 2 892 466 49 1 388 169 714 Svizzera 56 395 111 851 108 129 556 4 904 82 822 12 184 905 Zona 2 Pianura 24 111 43 245 58 884 749 982 16 186 4 585 204 Collina 8 370 16 626 19 297 401 484 8 095 1 360 989 ZM I 7 505 11 460 10 080 179 633 9 579 1 158 615 ZM II 8 143 13 551 9 303 813 1 031 16 742 1 736 100 ZM III 5 391 14 486 6 043 829 1 045 18 402 1 945 169 ZM IV 2 875 12 483 4 519 585 729 13 818 1 398 828
Fonte: UFAG

Tabella 32b

Contributi ecologici – 2000

A L L E G A T O A35
Produzione estensiva Detenzione di animali da reddito particolarmente di cereali e colza rispettosa delle loro esigenze Aziende Superficie Totale contributi Aziende UBG Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 1 745 6 664 2 661 570 1 757 53 821 6 324 034 BE 6 288 19 530 7 810 786 7 665 170 708 21 755 863 LU 1 626 4 082 1 632 624 3 272 112 422 13 639 756 UR 000 306 4 519 570 587 SZ 27 36 14 300 757 16 971 2 118 961 OW 12 800 364 8 055 1 016 436 NW 000 225 5 846 718 856 GL 68 3 112 253 5 783 743 941 ZG 89 192 76 748 349 11 533 1 383 334 FR 1 422 6 450 2 579 977 2 083 72 464 9 167 461 SO 907 4 468 1 782 184 881 23 951 2 879 433 BL 728 3 722 1 471 015 456 16 168 1 901 681 SH 360 2 740 1 079 859 211 8 506 962 617 AR 000 525 12 459 1 621 592 AI 000 367 8 775 1 188 861 SG 488 1 018 398 487 2 372 70 886 8 902 879 GR 391 983 392 957 2 048 45 770 5 633 103 AG 1 935 8 134 3 251 959 1 492 46 081 5 495 340 TG 1 039 3 212 1 283 749 1 563 55 325 6 506 820 TI 85 118 122 371 674 13 052 1 557 380 VD 1 916 12 381 4 947 407 1 551 54 505 6 372 754 VS 148 423 166 570 848 9 975 1 260 133 NE 499 3 147 1 257 623 561 19 030 2 260 558 GE 181 2 466 946 909 46 1 675 183 980 JU 601 3 802 1 517 457 807 34 985 3 952 014 Svizzera 20 482 83 577 33 398 464 31 433 883 266 108 118 374 Zona 1 Pianura 11 916 55 327 22 102 587 12 131 426 566 50 925 071 Collina 4 749 17 332 6 924 472 4 782 144 165 17 737 584 ZM I 2 545 8 004 3 203 789 4 369 112 715 14 116 941 ZM II 1 002 2 607 1 044 916 5 195 116 542 14 802 024 ZM III 222 268 107 316 3 301 56 731 7 181 239 ZM IV 48 38 15 384 1 655 26 546 3 355 515 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 33a

Contributi per la compensazione ecologica – 2000

della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall'azienda in una zona

OW, AR, SZ: Esclusi le superfici LPN e i «contributi di base»

A36 A L L E G A T O
Prati sfruttati in modo estensivo Prati sfruttati in modo poco intensivo Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 3 043 3 588 5 049 166 1 275 1 181 751 118 BE 6 819 5 532 5 201 819 8 171 6 940 3 375 693 LU 3 858 3 464 3 519 881 2 657 1 974 1 027 244 UR 378 443 226 068 507 635 200 496 SZ 2 790 651 463 764 672 593 250 129 OW 2 581 617 396 359 227 144 60 701 NW 371 446 279 504 233 190 81 235 GL 384 777 461 391 189 242 91 197 ZG 311 241 276 760 294 215 118 423 FR 1 833 1 788 2 265 570 2 250 2 905 1 680 896 SO 1 123 1 666 2 035 763 722 966 561 251 BL 706 925 1 087 115 499 626 379 517 SH 509 758 1 056 045 211 232 151 127 AR 2 275 125 90 957 432 285 129 246 AI 255 177 124 699 128 96 43 156 SG 2 2 058 1 390 1 562 670 2 347 1 782 971 212 GR 2 084 5 067 2 441 197 2 507 9 418 2 905 082 AG 2 410 2 823 3 789 452 1 489 1 268 817 103 TG 1 625 1 232 1 798 917 1 365 895 578 623 TI 496 571 437 228 454 770 273 642 VD 2 674 3 169 4 189 483 1 532 2 575 1 346 396 VS 885 1 246 720 409 1 729 3 737 1 263 901 NE 417 575 571 955 500 1 154 535 478 GE 253 416 623 700 20 38 24 627 JU 716 983 1 139 475 693 1 243 651 782 Svizzera 34 854 38 672 39 809 343 31 103 40 106 18 269 274 Zona 1 Pianura 16 974 16 804 24 567 442 10 499 9 164 5 884 086 Collina 4 974 4 872 5 677 591 5 009 4 761 2 986 524 ZM I 3 676 3 180 2 308 012 4 495 3 952 1 810 074 ZM II 4 110 4 246 2 862 706 4 931 6 238 2 739 436 ZM III 3 235 5 677 2 620 190 3 737 7 738 2 358 193 ZM IV 1 885 3 893 1 773 402 2 432 8 252 2 490 961 1
2
Fonte: UFAG
Classificazione
SG,

Tabella 33b

Contributi per la compensazione ecologica – 2000

1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall'azienda in una zona

2 SG, OW, AR, SZ: Esclusi le superfici LPN e i «contributi di base»

A L L E G A T O A37
Terreni da strame Siepi, boschetti campestri e rivieraschi Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 1 147 1 249 1 698 256 924 184 265 411 BE 748 535 335 117 1 995 427 443 648 LU 209 96 125 515 286 59 79 206 UR 39 37 27 531 10 84 SZ 2 554 435 295 659 20 159 OW 2 77 34 27 034 10 1 884 NW 116 95 81 483 15 2 1 279 GL 54 44 30 786 10 2 1 146 ZG 293 506 390 248 175 42 45 822 FR 83 39 40 232 771 235 311 554 SO 000 310 90 111 673 BL 000 241 70 85 285 SH 86 9 210 215 61 84 774 AR 2 57 11 7 581 42 9 6 345 AI 183 156 108 983 61 11 7 546 SG 2 415 164 146 306 185 35 41 631 GR 73 36 17 428 110 29 23 387 AG 96 50 72 794 971 288 377 039 TG 166 89 128 534 470 93 137 686 TI 28 31 44 570 12 3 4 142 VD 89 66 50 287 1 082 346 468 092 VS 53 18 12 336 292 78 55 179 NE 33 2 058 124 47 44 686 GE 35 8 235 112 34 50 940 JU 22 9 7 771 327 129 129 239 Svizzera 4 516 3 712 3 667 952 8 743 2 275 2 776 834 Zona 1 Pianura 1 392 1 299 1 930 117 5 129 1 260 1 865 482 Collina 555 405 478 982 1 598 425 509 562 ZM I 658 458 347 450 895 259 188 269 ZM II 1 030 870 601 436 771 248 174 720 ZM III 622 451 206 702 279 69 32 597 ZM IV 259 227 103 265 71 14 6 205
Fonte: UFAG

Tabella 33c

Contributi per la compensazione ecologica – 2000

A38 A L L E G A T O
Maggesi fioriti Maggesi da rotazione Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 307 182 545 340 132 147 367 900 BE 198 103 309 835 95 104 258 924 LU 62 36 107 910 16 17 42 075 UR 000000 SZ 000000 OW 000000 NW 000000 GL 13 7 800 000 ZG 88 24 000 23 7 900 FR 88 71 214 060 56 69 173 137 SO 30 18 54 900 30 38 95 050 BL 109 74 220 890 42 60 150 225 SH 111 57 170 490 35 57 141 950 AR 000000 AI 000000 SG 93 84 250 830 13 10 25 300 GR 12 7 22 020 88 19 550 AG 292 105 315 960 109 104 259 975 TG 94 58 175 170 55 72 179 800 TI 5 11 32 520 2 22 55 750 VD 207 292 877 170 154 186 464 900 VS 68 97 290 220 18 32 79 975 NE 27 30 90 990 12 27 67 325 GE 54 58 172 620 32 33 81 500 JU 30 21 63 420 19 31 76 600 Svizzera 1 796 1 315 3 946 145 830 1 019 2 547 836 Zona 1 Pianura 1 493 1 126 3 379 516 712 887 2 218 214 Collina 290 182 546 420 117 130 324 122 ZM I 95 16 429 12 5 500 ZM II 31 3 390 000 ZM III 10 390 000 ZM IV 000000 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 33d

Contributi per la compensazione ecologica – 2000

Fasce di colture estensive in campicoltura Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Superficie Totale contributi

1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona

A L L E G A T O A39
Aziende
Aziende Alberi Totale
Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 21 6 5 690 2 682 161 698 2 425 434 BE 36 14 13 580 8 750 429 259 6 438 887 LU 91 1 010 4 460 298 945 4 484 176 UR 000 250 11 360 170 400 SZ 000 1 084 76 039 1 140 585 OW 000 499 27 621 414 315 NW 000 379 20 487 307 305 GL 000 146 6 344 95 160 ZG 000 544 50 948 764 222 FR 000 2 003 84 511 1 267 404 SO 41 1 460 1 207 108 927 1 633 905 BL 10 1 1 300 937 144 134 2 162 013 SH 71 1 440 388 23 567 353 505 AR 000 362 20 911 313 665 AI 000 76 4 340 65 100 SG 81 1 390 3 256 257 313 3 859 405 GR 31 550 570 30 555 458 325 AG 24 5 5 480 2 703 204 592 3 068 774 TG 14 4 3 840 2 372 253 592 3 803 617 TI 000 218 12 303 184 559 VD 34 9 8 980 2 220 116 231 1 743 465 VS 000 724 55 745 836 175 NE 30 400 185 10 414 156 210 GE 10 2 2 230 121 5 790 86 850 JU 61 1 080 680 54 874 823 110 Svizzera 189 48 48 430 36 816 2 470 500 37 056 566 Zona 1 Pianura 154 43 43 138 17 979 1 266 129 18 991 332 Collina 32 5 5 162 7 336 584 563 8 768 441 ZM I 30 130 6 042 360 269 5 403 699 ZM II 000 4 086 194 787 2 921 799 ZM III 000 1 172 55 040 825 601 ZM IV 000 201 9 712 145 694
contributi
Fonte: UFAG

Tabella 34

Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza – 2000

A40 A L L E G A T O
Cereali panificabili Cereali da foraggio Colza Totale Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Totale contributi Numero ha Numero ha Numero ha fr Cantone ZH 1 275 4 092 1 309 2 282 200 290 2 661 570 BE 3 783 8 734 5 661 10 330 346 467 7 810 786 LU 936 1 625 1 379 2 353 73 104 1 632 624 UR 0000000 SZ 55 24 30 11 14 300 OW 120000 800 NW 0000000 GL 006800 3 112 ZG 24 40 77 141 8 12 76 748 FR 861 3 130 1 265 3 121 97 198 2 579 977 SO 634 2 284 810 2 065 69 118 1 782 184 BL 547 1 872 674 1 753 46 97 1 471 015 SH 344 2 144 196 496 62 100 1 079 859 AR 0000000 AI 0000000 SG 174 286 414 689 24 43 398 487 GR 164 427 354 544 8 11 392 957 AG 1 584 4 654 1 673 3 286 142 194 3 251 959 TG 824 2 088 679 992 84 132 1 283 749 TI 11 45 10 73 00 122 371 VD 998 5 929 1 617 5 274 518 1 179 4 947 407 VS 97 292 98 126 15 166 570 NE 197 909 484 2 105 50 132 1 257 623 GE 135 1 481 166 880 22 105 946 909 JU 303 1 470 542 2 180 50 153 1 517 457 Svizzera 12 897 41 508 17 438 38 727 1 801 3 342 33 398 464 Zona 1 Pianura 8 576 31 557 9 495 21 059 1 430 2 711 22 102 587 Collina 3 085 7 586 4 311 9 219 317 527 6 924 472 ZM I 1 032 2 091 2 424 5 813 50 101 3 203 789 ZM II 147 225 955 2 379 43 1 044 916 ZM III 47 43 208 225 00 107 316 ZM IV 10 6 45 33 00 15 384 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 35

Contributi per la detenzione di animali particolarmente rispettosa delle loro esigenze – 2000

A L L E G A T O A41
Sistemi di stabulazione particolarmente Uscita regolare all'aperto rispettosi degli animali Aziende UBG Totale contributi Aziende UBG Totale contributi Numero Numero fr Numero Numero fr Cantone ZH 891 18 688 1 577 920 1 656 35 114 4 746 114 BE 2 579 41 825 4 297 963 7 475 128 884 17 457 900 LU 1 900 41 748 4 212 484 3 095 70 674 9 427 272 UR 57 703 55 907 304 3 816 514 680 SZ 205 3 733 328 762 740 13 238 1 790 199 OW 124 1 982 193 867 348 6 074 822 569 NW 109 2 004 201 306 216 3 843 517 550 GL 42 748 63 197 253 5 034 680 744 ZG 170 3 494 306 186 335 8 039 1 077 148 FR 1 105 21 468 2 176 343 1 949 50 996 6 991 118 SO 441 7 399 650 203 819 16 552 2 229 230 BL 242 5 662 489 375 441 10 507 1 412 306 SH 157 4 521 427 729 173 3 985 534 888 AR 120 1 746 175 006 523 10 713 1 446 586 AI 99 1 936 255 364 360 6 839 933 497 SG 828 17 678 1 709 550 2 306 53 208 7 193 329 GR 478 8 856 658 308 2 046 36 914 4 974 795 AG 770 16 654 1 528 273 1 368 29 416 3 967 067 TG 788 20 325 1 815 553 1 450 35 001 4 691 267 TI 200 3 184 233 497 670 9 868 1 323 883 VD 882 20 785 1 806 792 1 396 33 719 4 565 962 VS 93 1 318 99 551 835 8 657 1 160 582 NE 205 5 258 417 783 547 13 773 1 842 775 GE 21 575 44 732 42 1 100 139 248 JU 437 12 948 1 022 959 774 22 037 2 929 055 Svizzera 12 943 265 236 24 748 610 30 121 618 000 83 369 764 Zona 1 Pianura 6 724 158 722 14 877 304 11 244 267 823 36 047 767 Collina 2 371 46 408 4 494 730 4 528 97 751 13 242 854 ZM I 1 633 27 166 2 554 268 4 279 85 548 11 562 673 ZM II 1 352 21 181 1 944 602 5 134 95 360 12 857 422 ZM III 604 8 102 614 776 3 286 48 629 6 566 463 ZM IV 259 3 658 262 930 1 650 22 888 3 092 585 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG

Tabella 36

Contributi d'estivazione – 2000

A42 A L L E G A T O
Aziende Vacche munte Capre lattifere Pecore lattifere Altre pecore Altre UBGFG Contributi Numero Numero Numero Numero Numero Numero fr Cantone ZH 10 0 11 00 741 126 360 BE 1 994 27 995 3 635 70 25 292 68 878 17 084 148 LU 266 1 287 168 0 2 640 9 343 1 813 432 UR 384 4 079 510 1 16 268 7 000 2 130 277 SZ 444 3 229 789 0 9 323 18 760 3 364 829 OW 284 4 494 206 0 2 737 7 654 2 466 493 NW 134 1 530 168 0 2 022 4 186 1 117 643 GL 119 3 582 132 0 4 173 5 813 1 883 889 ZG 5 32 200 175 30 152 FR 651 7 578 694 0 5 098 32 402 6 311 478 SO 67 170 20 77 4 383 676 792 BL 14 0000 854 121 464 SH 10000 141 25 904 AR 123 1 329 199 00 2 892 746 610 AI 144 1 710 380 0 912 3 111 941 883 SG 454 9 257 694 4 14 745 27 973 5 816 162 GR 1 055 20 214 3 568 454 64 789 85 764 13 863 885 AG 6000 192 310 40 000 TG 20000 155 20 713 TI 233 4 888 5 468 6 13 768 5 932 2 472 821 VD 681 12 012 294 327 7 876 31 696 8 722 375 VS 530 12 921 257 0 54 191 16 218 6 744 035 NE 165 812 30 852 6 391 1 171 637 GE 1000 723 0 10 169 JU 201 3 256 33 0 1 245 11 640 3 535 075 Totale 7 968 120 375 17 213 862 226 923 352 412 81 238 226 Fonte: UFAG

Tabella 37a

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 2000

1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT

2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati

A L L E G A T O A43
Zona di pianura ZC Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 756 432 157 282 147 38 Aziende rappresentate Numero 10273 5655 2706 3621 1514 676 Superficie agricola utile ha 15 28 24 15 36 10 14 89 23 96 37 71 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 19 649 30 806 44 195 25 517 39 315 59 459 Contributi di superficie fr 18 049 28 389 40 315 17 433 28 444 43 232 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 1 454 2 205 3 639 2 597 4 080 9 323 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 70 106 87 3 528 3 639 3 827 Contributi di declività fr 76 106 154 1 959 3 152 3 077 Contributi ecologici, totale fr 5 494 7 762 11 334 5 579 8 253 11 248 Compensazione ecologica fr 2 312 3 091 5 047 2 121 3 750 4 493 Produzione estensiva fr 786 1 136 1 724 733 1 221 2 375 Agricoltura biologica fr 303 278 477 237 89 203 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 093 3 257 4 086 2 488 3 193 4 177 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 25 143 38 568 55 529 31 096 47 568 70 707 Reddito lordo fr 191 458 274 693 358 754 171 839 245 915 311 146 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 13 1 14 0 15 5 18 1 19 3 22 7 Altri pagamenti diretti 2 fr 1 243 2 184 4 317 1 117 3 058 4 848 Totale pagamenti diretti fr 26 386 40 752 59 846 32 213 50 626 75 555 Quota totale di PD sul reddito lordo % 13 8 14 8 16 7 18 7 20 6 24 3
Fonte: FAT

Tabella 37b

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 2000

1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT

2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati Fonte: FAT

A44 A L L E G A T O
ZM I ZM II Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 243 111 41 227 131 69 Aziende rappresentate Numero 3 057 1 264 636 3 209 1 486 894 Superficie agricola utile ha 14 90 24 40 35 13 15 23 24 37 37 56 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 30 966 44 361 56 440 37 664 48 857 64 879 Contributi di superficie fr 17 686 28 766 40 723 17 658 27 148 40 786 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 3 345 4 889 4 733 5 701 6 913 9 135 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 6 579 6 845 6 916 10 118 10 202 10 734 Contributi di declività fr 3 356 3 861 4 068 4 187 4 594 4 224 Contributi ecologici, totale fr 4 385 6 286 9 145 3 278 5 130 7 171 Compensazione ecologica fr 1 379 1 893 2 487 1 168 1 591 2 318 Produzione estensiva fr 254 596 1 886 30 95 467 Agricoltura biologica fr 302 341 363 240 596 532 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 450 3 456 4 409 1 840 2 848 3 854 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 35 351 50 647 65 585 40 942 53 987 72 050 Reddito lordo fr 159 713 217 729 260 544 137 169 178 377 228 087 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 22 1 23 3 25 2 29 8 30 3 31 6 Altri pagamenti diretti 2 fr 889 1 557 3 435 1 615 2 748 3 055 Totale pagamenti diretti fr 36 240 52 204 69 020 42 557 56 735 75 105 Quota totale di PD sul reddito lordo % 22 7 24 0 26 5 31 0 31 8 32 9

Tabella 37c

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 2000

1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT

2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati

A L L E G A T O A45
ZM III ZM IV Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 122 64 21 77 40 18 Aziende rappresentate Numero 1 923 875 280 1 378 526 295 Superficie agricola utile ha 15 22 24 52 35 40 14 57 24 45 34 10 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 44 689 60 860 75 737 46 258 62 635 77 008 Contributi di superficie fr 17 054 27 766 39 915 16 859 27 276 40 954 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 9 713 12 279 13 425 9 118 11 476 11 177 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 12 926 14 072 14 944 15 287 17 621 17 268 Contributi di declività fr 4 996 6 743 7 453 4 994 6 262 7 609 Contributi ecologici, totale fr 2 846 4 315 6 737 2 507 4 566 6 476 Compensazione ecologica fr 1 013 1 557 2 445 1 278 2 059 3 626 Produzione estensiva fr 0 13 175 00 14 Agricoltura biologica fr 337 665 1 226 283 752 1 326 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 1 496 2 080 2 891 946 1 755 1 510 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 47 535 65 175 82 474 48 765 67 201 83 484 Reddito lordo fr 114 277 156 270 195 708 98 288 149 279 164 977 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 41 6 41 7 42 1 49 6 45 0 50 6 Altri pagamenti diretti 2 fr 2 244 2 493 4 801 1 693 3 691 4 741 Totale pagamenti diretti fr 49 779 67 668 87 275 50 458 70 892 88 225 Quota totale di PD sul reddito lordo % 43 6 43 3 44 6 51 3 47 5 53 5
Fonte: FAT

Tabella 38

Pagamenti diretti a livello aziendale1: per regioni – 2000

1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT

2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati

A46 A L L E G A T O
Caratteristica Unità Tutte le Regione Regione Regione aziende di pianura collinare di montagna Aziende di riferimento Numero 3 419 1 517 1 017 885 Aziende rappresentate Numero 53 896 25 094 14 588 14 214 Superficie agricola utile ha 18 78 19 41 17 83 18 63 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 31 858 24 416 31 976 44 876 Contributi di superficie fr 21 513 22 321 20 734 20 885 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 3 953 1 912 3 680 7 835 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 4 428 69 4 871 11 671 Contributi di declività fr 1 964 114 2 691 4 485 Contributi ecologici, totale fr 5 542 6 560 5 607 3 677 Compensazione ecologica fr 2 239 2 870 2 045 1 324 Produzione estensiva 652 957 699 64 Agricoltura biologica fr 316 301 218 443 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 335 2 432 2 645 1 846 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 37 400 30 976 37 583 48 553 Reddito lordo fr 199 145 242 054 183 249 139 707 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 19 13 21 35 Pagamenti diretti per ettaro fr /ha 1 991 1 596 2 108 2 606 Altri pagamenti diretti 2 fr 1 907 1 968 1 552 2 166 Totale pagamenti diretti fr 39 307 32 944 39 135 50 719 Quota totale di PD sul reddito lordo % 19 7 13 6 21 4 36 3
Fonte: FAT

Uscite nel settore del miglioramento delle basi

Tabella 39

Contributi versati ai Cantoni – 2000

A L L E G A T O A47
Cantone Bonifiche fondiarie Edifici agricoli Totale contributi fr fr fr ZH 1 850 118 410 600 2 260 718 BE 11 570 555 2 929 900 14 500 455 LU 2 938 222 1 171 200 4 109 422 UR 819 618 1 022 400 1 842 018 SZ 1 807 327 1 075 000 2 882 327 OW 489 560 608 000 1 097 560 NW 274 780 225 565 500 345 GL 347 620 557 800 905 420 ZG 11 000 199 200 210 200 FR 3 805 399 2 555 400 6 360 799 SO 1 709 940 196 600 1 906 540 BL 270 143 498 948 769 091 SH 75 000 201 500 276 500 AR 155 372 853 100 1 008 472 AI 492 966 298 000 790 966 SG 4 445 092 2 660 500 7 105 592 GR 9 958 507 2 149 400 12 107 907 AG 1 011 661 560 000 1 571 661 TG 1 191 201 25 800 1 217 001 TI 1 416 475 1 370 380 2 786 855 VD 6 391 430 808 300 7 199 730 VS 5 771 685 3 587 017 9 358 702 NE 858 942 1 132 500 1 991 442 GE 300 000 300 000 JU 2 856 093 1 049 065 3 905 158 Diversi 35 216 35 216 Totale 60 853 922 26 146 175 87 000 097 Fonte: UFAG

Tabella 40

Contributi a progetti approvati, secondo i provvedimenti e le regioni – 2000

A48 A L L E G A T O
Provvedimento Contributi Costi complessivi Regione Regione Regione Totale Totale di pianura collinare di montagna 1 000 fr Bonifiche fondiarie Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture) 9 749 5 832 11 543 27 124 81 635 Costruzione di strade agricole 208 1 350 10 599 12 157 40 828 Altri impianti di trasporto 00 245 245 757 Provvedimenti volti a conservare e migliorare il bilancio idrico del suolo 446 - 1 392 1 838 6 259 Acquedotti - 3 225 5 460 8 685 30 817 Approvvigionamento elettrico - 142 338 480 1 922 Ripristino e protezione 30 595 5 462 6 087 15 823 Acquisto dei dati di base 4 27 31 108 Totale intermedio 10 437 11 144 35 066 56 647 178 149 Edifici agricoli Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo - 7 496 16 171 23 667 148 515 Impianti per il deposito di concimi aziendali - 215 279 494 4 239 Edifici alpestri 1 124 1 124 8 216 Edifici collettivi per lavorazione e stoccaggio - 70 42 112 990 Totale intermedio - 7 781 17 616 25 397 161 960 Totale 10 437 18 925 52 682 82 044 340 109 Fonte: UFAG

Tabella 41

Crediti d'investimento accordati dai Cantoni – 2000

A L L E G A T O A49
Cantone Provvedimenti Provvedimenti Totale collettivi individuali Crediti di costruzione Crediti d'investimento Crediti d'investimento Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr ZH 3 195 123 14 354 126 14 549 BE 30 6 335 12 1 039 413 39 844 455 47 218 LU 1 320 16 1 029 222 23 389 239 24 738 UR 1 200 1 30 23 2 126 25 2 356 SZ 26 4 709 54 5 804 80 10 513 OW 4 209 40 3 522 44 3 731 NW 14 1 507 14 1 507 GL 2 205 10 1 273 12 1 478 ZG 33 4 192 33 4 192 FR 9 686 191 19 920 200 20 606 SO 3 1 186 6 683 60 5 933 69 7 802 BL 35 4 173 35 4 173 SH 1 20 23 2 036 24 2 056 AR 1 30 46 3 533 47 3 563 AI 3 110 40 2 921 43 3 031 SG 1 200 4 234 216 21 682 221 22 116 GR 14 5 615 7 339 118 11 161 139 17 115 AG 1 24 134 13 070 135 13 094 TG 1 40 96 11 488 97 11 528 TI 2 800 7 326 21 2 030 30 3 156 VD 1 200 31 2 498 171 16 214 203 18 912 VS 22 4 536 13 1 365 80 7 493 115 13 394 NE 5 350 48 4 361 53 4 711 GE 2 380 5 463 7 843 JU 3 200 93 9 469 96 9 669 Totale 101 24 101 132 9 992 2 309 231 958 2 542 266 051 Fonte: UFAG

Tabella 42

Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti – 2000 (senza crediti di costruzione)

A50 A L L E G A T O
Cantone Aiuto Acquisto Edificio Edificio Bonifiche Lavorazione Acquisto Totale iniziale dell'azienda d'abitazione rurale fondiarie e stoccaggio in comune da parte di prodotti dell'indell'affittuario agricoli ventario 1 000 fr ZH 4 255 441 2 686 7 132 35 14 549 BE 10 920 615 8 909 19 694 745 40 883 LU 7 205 7 605 8 580 796 232 24 418 UR 270 1 210 676 2 156 SZ 1 890 2 047 1 867 5 804 OW 580 984 1 985 162 20 3 731 NW 90 980 436 1 506 GL 130 274 1 029 45 1 478 ZG 1 840 280 252 1 820 4 192 FR 4 310 272 3 060 12 278 340 70 276 20 606 SO 2 910 156 1 000 1 867 643 40 6 616 BL 1 685 445 164 1 879 4 173 SH 710 50 1 276 20 2 056 AR 1 240 845 1 448 30 3 563 AI 620 979 1 323 110 3 032 SG 7 030 120 3 764 10 971 30 21 915 GR 2 760 3 749 4 772 38 131 50 11 500 AG 6 587 1 472 5 011 24 13 094 TG 3 765 1 523 6 240 11 528 TI 650 90 1 581 15 20 2 356 VD 7 215 118 1 641 8 312 675 751 18 712 VS 620 1 922 5 508 580 25 202 8 857 NE 1 532 190 544 2 095 235 115 4 711 GE 390 73 380 843 JU 2 180 1 332 5 857 200 100 9 669 Totale 71 384 2 637 47 082 113 710 2 854 2 432 1 849 241 948 Fonte: UFAG

Tabella 43

Mutui accordati dai Cantoni nel quadro dell'aiuto alla conduzione aziendale – 2000 (quote federali e cantonali)

A L L E G A T O A51
Cantone Numero Importo Per singolo caso Durata ammortamento 1 000 fr fr anni ZH 10 709 70 900 15 2 BE 85 7 971 93 776 13 6 LU 33 3 716 112 606 17 3 UR 1 100 100 000 20 0 SZ 7 679 97 000 13 2 OW 4 270 67 500 14 0 NW 2 140 70 000 14 0 GL ZG FR 6 505 84 167 10 8 SO 6 523 87 167 12 8 BL 8 535 66 875 5 1 SH 1 75 75 000 10 0 AR 9 461 51 222 8 3 AI 2 142 71 000 7 5 SG 21 1 940 92 381 14 0 GR 2 190 95 000 17 5 AG 9 1 010 112 222 14 2 TG 5 430 86 000 11 6 TI 4 370 92 500 17 0 VD 29 3 968 136 828 11 2 VS 66 6 943 105 197 10 5 NE 3 175 58 333 9 6 GE JU 03 210 70 000 8 6 Totale 316 31 062 98 297 12 7 Fonte: UFAG

Tabella 44

Ricapitolazione su contributi, crediti d'investimento e mutui per l'aiuto alla conduzione aziendale

A52 A L L E G A T O
Provvedimento Progetti approvati nel 1999 Progetti approvati nel 2000 1 000 fr Contributi 75 654 82 044 Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture) 30 814 27 124 Costruzione di strade agricole 10 600 12 157 Acquedotti 5 807 8 685 Altri provvedimenti del genio rurale 3 310 8 681 Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo 22 055 23 667 Altri provvedimenti nel campo delle costruzioni rurali 3 068 1 730 Crediti d'investimento 1 204 719 241 951 Edifici rurali 102 547 113 710 Aiuto iniziale 57 525 71 385 Edifici d'abitazione 33 679 47 082 Acquisto in comune dell'inventario, lavorazione e stoccaggio dei prodotti agricoli 5 264 4 182 Acquisto dell'azienda da parte dell'affittuario 2 949 2 737 Bonifiche fondiarie 2 755 2 855 Mutui per l'aiuto alla conduzione aziendale 2 18 057 31 062 Totale 298 430 355 057 1 Crediti accordati dal Cantone 2 Mutui accordati dal Cantone Fonte: UFAG

Tabella 45

Uscite nel settore dell'allevamento di animali – 2000

A L L E G A T O A53
Specie animale Importo Allevatori Animali LG Organizzazioni d'allevamento fr Numero Bovini 14 722 000 32 500 543 665 8 Tenuta del libro genealogico (LG) 2 713 000 8 Esami dell'attitudine lattifera e 11 230 000 dell'attitudine alla produzione di carne Apprezzamenti della conformazione 779 000 Equini 1 091 000 8 500 10 500 18 Suini 1 792 000 280 16 882 2 Allevamento conforme al LG 668 000 Esami dell'attitudine all'ingrasso 1 124 000 presso il Centro di Sempach Ovini 1 169 000 5 680 85 278 2 Caprini e pecore lattifere 808 000 4 622 23 596 4 Allevamento conforme al LG 599 000 Esami dell'attitudine lattifera 209 000 Razze minacciate 102 000 2 Totale 19 684 000 679 921 31 Fonti: Conto dello Stato / Organizzazioni d'allevamento

Osservazione: il Conto dello Stato 1999 rappresenta la base per la ripartizione dei mezzi finanziari tra i singoli settori Le uscite per la valorizzazione delle patate o della frutta o quelle dell'Amministrazione dei cereali 1990/92 ad esempio figurano come uscite dell UFAG All epoca esistevano ancora conti separati Per tale motivo le cifre relative al 1990/92 e al 1998 non sono identiche a quelle figuranti nel Conto dello Stato L’aumento delle spese d’amministrazione è riconducibile in primo luogo al fatto che alcune prestazioni, come ad esempio quelle per le casse pensioni, non sono più riportate come un unica rubrica nel Conto dello Stato bensì ripartite fra i singoli Uffici

Fonti: Conto dello Stato UFAG

A54 A L L E G A T O Tabella 46 Uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione, in 1 000 fr Ambito di spesa 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Uscite UFAG 2 699 442 3 518 568 3 794 868 3 359 161 31 8 Produzione e smercio 1 684 994 1 203 247 1 317 539 954 696 -31 2 Promozione dello smercio 49 546 59 521 Economia lattiera 1 127 273 966 885 1 052 228 716 156 -19 1 Produzione animale 133 902 34 743 32 585 26 193 -76 7 Produzione vegetale 423 819 201 619 183 180 152 826 -57 7 Pagamenti diretti 772 258 2 125 689 2 285 600 2 114 470 181 7 Pagamenti diretti generali 758 332 1 329 503 1 846 188 1 758 985 116 9 Pagamenti diretti ecologici 13 926 796 186 439 412 355 485 3708 4 Miglioramento delle basi 208 761 147 153 148 467 245 503 -13 6 Miglioramenti strutturali 133 879 76 400 76 400 88 000 -40 0 Crediti d'investimento 27 136 20 000 20 000 100 000 72 0 Aiuti per la conduzione aziendale 952 2 000 4 987 7 753 416 1 Consulenza e contributi per la ricerca 21 476 22 164 23 226 22 015 4 6 Lotta alle malattie delle piante e ai fitofagi 1 449 5 639 3 354 6 735 261 8 Produzione vegetale e animale 23 869 20 950 20 500 21 000 -12 8 Amministrazione 33 429 42 479 43 262 44 492 29 9 Altre uscite 348 163 407 432 402 132 368 329 12 8 Contributi d'esportazione per prodotti agricoli trasformati 93 867 136 747 129 466 111 842 34 3 Assegni famigliari nell'agricoltura 77 996 92 600 90 420 91 230 17 2 Stazioni di ricerche agronomiche 96 431 97 060 99 472 117 619 8 6 Istituto nazionale d'allevamento equino 6 843 8 825 5 525 6 514 1 6 Altre 73 026 72 199 77 249 54 687 -6 8 Totale agricoltura e alimentazione 3 047 605 3 926 000 4 197 000 3 727 490 29 6

■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Aspetti internazionali

Tabella 47

Prezzi alla produzione di prodotti di origine animale Svizzera – diversi

1 UE-4 si riferisce a: Germania (D) Francia (F) Italia (I) e Austria (A)

2 Italia 2000: calcolato con il rispettivo valore assoluto dell indice CE dei prezzi alla produzione

UFAG,

Eurostat, U S Department of Agriculture

A L L E G A T O A55
Paesi Prodotto Paese Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Latte crudo CH cts /kg 104 97 82 10 80 93 79 41 -23 UE-4 1 cts /kg 56 33 50 79 48 70 49 08 -12 - D cts /kg 55 40 50 62 48 08 49 16 -11 - F cts /kg 48 97 48 92 47 03 47 20 -3 - I 2 cts /kg 69 20 56 48 54 58 54 08 -20 - A cts /kg 66 27 46 64 46 37 45 14 -31 USA cts /kg 40 57 49 25 47 60 45 81 17 Torelli CH fr /kg PM 9 28 7 38 7 77 8 90 -14 UE-4 1 fr /kg PM 5 64 4 97 4 80 4 71 -14 - D fr /kg PM 5 38 4 46 4 27 4 18 -20 - F fr /kg PM 5 58 4 58 4 47 4 39 -20 - I fr /kg PM 5 86 5 13 5 06 4 88 -14 - A fr /kg PM 6 53 4 62 4 42 4 39 -31 USA fr /kg PM 3 40 2 86 3 14 3 82 -4 Suini CH fr /kg PM 5 83 4 80 4 38 4 69 -21 UE-4 1 fr /kg PM 2 98 2 01 1 85 2 23 -32 - D fr /kg PM 2 77 1 93 1 80 2 20 -29 - F fr /kg PM 2 86 1 97 1 82 2 17 -30 - I 2 fr /kg PM 3 50 2 42 2 15 2 52 -32 - A fr /kg PM 3 38 1 66 1 53 1 87 -50 USA fr /kg PM 1 81 1 27 1 30 1 94 -17 Polli CH fr /kg PV 3 72 2 97 2 84 2 81 -23 UE-4 1 fr /kg PV 1 64 1 22 1 12 1 15 -29 - D fr /kg PV 1 41 1 19 1 08 1 07 -21 - F fr /kg PV 1 31 1 13 1 01 1 02 -20 - I 2 fr /kg PV 1 91 1 44 1 36 1 45 -26 - A fr /kg PV 2 28 1 33 1 26 1 22 -44 USA fr /kg PV 0 98 1 27 1 21 1 34 29 Uova CH fr /100 pz 33 29 24 33 22 21 20 98 -32 UE-4 1 fr /100 pz 11 62 8 90 8 17 10 01 -22 - D fr /100 pz 13 58 9 89 8 83 10 65 -28 - F fr /100 pz 8 66 6 45 5 87 7 02 -26 - I 2 fr /100 pz 12 94 11 75 11 08 13 11 -7 - A fr /100 pz 12 81 7 50 6 62 13 47 -28 USA fr /100 pz 7 55 7 93 7 53 9 10 8
Fonti:
USC,

Tabella 48a

Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale

1 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

2 Italia 2000: calcolato con il rispettivo valore assoluto dell'indice CE dei prezzi alla produzione

3 UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)

4 Media degli anni 1990/93 e variazione 1990/93–1997/2000

Svizzera – diversi Paesi

Fonti: UFAG, USC, Eurostat, U S Department of Agriculture

A56 A L L E G A T O
Prodotto Paese Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Frumento CH fr /100 kg 99 34 75 65 75 41 66 35 -27 UE-4 1 fr /100 kg 30 00 18 65 18 20 18 00 -39 - D fr /100 kg 27 94 17 97 17 72 17 81 -36 - F fr /100 kg 28 54 18 62 18 09 17 65 -37 - I 2 fr /100 kg 36 15 23 61 22 87 23 75 -35 - A fr /100 kg 43 38 17 05 16 95 16 73 -61 USA fr /100 kg 15 32 15 45 14 25 15 88 -1 Orzo CH fr /100 kg 70 24 50 13 48 83 48 52 -30 UE-4 1 fr /100 kg 26 81 17 11 17 17 16 94 -36 - D fr /100 kg 25 39 16 22 16 34 15 85 -36 - F fr /100 kg 25 83 17 53 17 72 17 61 -32 - I 2 fr /100 kg 34 75 22 76 22 74 23 76 -34 - A fr /100 kg 36 27 16 10 15 73 14 90 -57 USA fr /100 kg 12 30 11 49 10 85 13 15 -4 Mais da granella CH fr /100 kg 73 54 53 21 51 91 47 65 -31 UE-4 1 fr /100 kg 33 91 20 60 21 17 20 33 -39 - D fr /100 kg 31 13 20 13 18 45 17 29 -40 - F fr /100 kg 29 84 19 35 19 65 19 27 -35 - I 2 fr /100 kg 41 09 23 38 24 95 23 59 -42 - A fr /100 kg 36 60 17 05 16 98 16 91 -54 USA fr /100 kg 12 76 12 56 11 16 22 36 20 Patate CH fr /100 kg 38 55 35 27 37 76 36 12 -6 UE-6 3 fr /100 kg 23 68 20 76 23 83 10 32 -23 - D fr /100 kg 22 70 16 58 20 60 9 56 -31 - F fr /100 kg 15 65 20 98 23 99 10 51 18 - I 2 fr /100 kg 44 08 38 69 43 96 37 12 -9 - A fr /100 kg 30 46 17 00 16 85 17 33 -44 - NL fr /100 kg 16 47 23 77 26 27 5 40 12 - B fr /100 kg 12 63 18 09 17 06 6 41 10 USA fr /100 kg 18 08 18 06 19 47 21 31 8 Barbabietole da zucchero CH fr /100 kg 14 84 13 99 11 85 11 58 -16 UE-4 1 fr /100 kg 7 49 6 66 6 39 6 20 -14 - D fr /100 kg 8 06 7 02 6 88 6 43 -16 - F fr /100 kg 5 88 5 57 5 27 5 41 -8 - I 2 fr /100 kg 9 65 8 28 7 91 7 46 -18 - A (dal 92) fr /100 kg 8 87 7 59 7 47 7 27 -16 USA fr /100 kg - - - -Colza CH fr /100 kg 203 67 147 89 146 11 61 26 -42 UE-4 1 fr /100 kg 49 10 35 96 26 45 28 42 -38 - D fr /100 kg 53 62 35 33 26 21 27 72 -45 - F fr /100 kg 42 19 36 67 26 94 29 33 -27 - I fr /100 kg 53 08 - - -- A (dal 92) fr /100 kg 53 03 32 05 20 52 22 68 -53 USA fr /100 kg - - - -Mele: Golden Delicious CH fr /kg 1 12 0 60 1 06 0 86 -25 UE-4 1 fr /kg 0 85 0 51 0 53 0 47 -41 - D fr /kg 0 95 0 56 0 56 0 49 -43 - F fr /kg 0 76 0 50 0 57 0 46 -33 - I 2 fr /kg 0 88 0 51 0 47 0 46 -45 - A (div ) fr /kg 1 07 0 40 0 45 0 40 -61 USA (div ) fr /kg 0 66 0 59 0 59 0 73 -3

Tabella 48b

Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale

1 Media degli anni 1990/93 e variazione 1990/93–1997/2000

2 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

3 Italia 2000: calcolato con il rispettivo valore assoluto dell'indice CE dei prezzi alla produzione

4 UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B) Fonti:

A L L E G A T O A57
Prodotto Paese Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Pere I CH fr /kg 1 33 0 78 1 09 0 88 -20 UE-4 2 fr /kg 1 05 0 75 0 74 0 70 -30 - D fr /kg 1 09 0 73 0 76 0 56 -37 - F fr /kg 1 17 1 11 0 95 0 95 -14 - I 3 fr /kg 0 98 0 65 0 67 0 64 -34 - A (dal 92) fr /kg 1 21 0 72 0 81 0 60 -41 USA fr /kg 0 57 0 54 0 64 0 58 2 Carote CH fr /kg 1 09 1 18 1 05 1 15 3 UE-6 4 fr /kg 0 62 0 48 0 53 0 48 -20 - D fr /kg 0 48 0 46 0 49 0 31 -13 - F fr /kg 0 44 0 44 0 58 0 47 12 - I 3 fr /kg 0 84 0 67 0 71 0 70 -17 - A fr /kg 0 41 0 25 0 33 0 28 -30 - NL fr /kg 0 39 0 41 0 47 0 51 19 - B fr /kg 0 36 0 27 0 14 0 15 -48 USA fr /kg 0 41 0 38 0 55 0 51 17 Cipolle CH fr /kg 0 89 1 03 0 96 1 02 13 UE-5 (UE-6 senza NL) fr /kg 0 63 0 55 0 46 0 44 -24 - D fr /kg 0 33 0 29 0 20 0 16 -35 - F fr /kg 0 60 0 77 0 70 0 66 18 - I 3 fr /kg 0 71 0 60 0 52 0 54 -22 - A (dal 92) fr /kg 0 28 0 36 0 16 0 16 -17 - NL fr /kg - - - -- B fr /kg 0 21 0 49 0 25 0 19 45 USA fr /kg 0 40 0 50 0 45 0 45 18 Pomodori CH fr /kg 2 42 1 89 1 92 2 15 -18 UE-6 4 fr /kg 1 10 0 89 0 82 0 93 -20 - D fr /kg 0 95 0 96 1 04 1 09 9 - F fr /kg 1 32 1 15 1 13 1 38 -7 - I 3 fr /kg 0 91 0 79 0 74 0 84 -13 - A (dal 92) fr /kg 1 08 0 77 0 80 0 92 -23 - NL fr /kg 1 26 1 34 1 15 1 17 -3 - B fr /kg 1 23 1 17 1 08 1 39 -1 USA fr /kg 1 00 1 16 0 93 1 17 8
Svizzera – diversi Paesi
UFAG USC Eurostat U S Department of Agriculture

Tabella 49

Prezzi al consumo di prodotti di origine animale Svizzera – diversi Paesi

1 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

Osservazione in merito al Paese: (min) e (max) –> prezzo più basso, rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione; se non è indicato l'anno, il valore fa stato per tutti gli anni, a meno che venga menzionato un altro Paese con indicazione dell'anno

Fonti: UFAG, UST, ZMP (D), Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica della città di Torino (I)

A58 A L L E G A T O
Prodotto Paese Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Latte fresco CH fr /l 1 85 1 66 1 58 1 55 -14 UE-4 1 fr /l 1 30 1 14 1 13 1 09 -13 - D / (min) fr /l 1 07 0 96 0 93 0 86 -14 - I (max) fr /l 1 82 1 77 1 75 1 77 -3 USA fr /l 1 04 1 03 1 13 1 24 9 Formaggio CH (Emmental) fr /kg 20 15 20 65 20 66 20 18 2 UE-4 1 (con B, senza F) fr /kg 15 98 13 15 13 55 12 65 -18 - D (min) fr /kg 13 52 10 88 11 30 10 09 -20 - B (max) fr /kg 17 63 17 69 17 51 17 13 -1 USA (Cheddar) fr /kg 11 14 11 33 12 49 14 26 14 Burro CH fr /kg 13 76 12 00 11 68 11 76 -14 UE-4 1 fr /kg 9 04 8 37 8 17 8 01 -10 - D (min) fr /kg 6 81 6 26 5 92 5 70 -12 - I (max) fr /kg 12 90 12 50 12 25 12 01 -5 USA fr /kg 5 96 9 14 8 79 9 38 53 Panna CH fr /1⁄4 l 3 58 3 07 2 95 2 79 -18 UE-3 (UE-4 con B, senza F+I) fr /1⁄4 l 1 25 1 01 1 01 0 96 -21 - D (min) fr /1⁄4 l 1 13 0 93 0 93 0 87 -20 - B / A-90/92 (max) fr /1⁄4 l 2 53 1 66 1 67 1 64 -34 USA fr /1⁄4 l - - - -Arrosto manzo CH fr /kg 26 34 23 52 24 09 27 73 -5 UE-4 1 fr /kg 16 00 15 10 15 14 14 92 -6 - F (min) fr /kg 11 85 11 80 11 92 11 76 -0 - A (max) fr /kg 24 32 24 46 24 21 23 93 -0 USA fr /kg 9 26 8 71 9 15 10 95 4 Arrosto maiale CH fr /kg 18 43 17 60 16 75 18 60 -4 UE-4 1 fr /kg 11 80 11 76 10 95 10 99 -5 - D / A-90/92 (min) fr /kg 10 00 10 56 9 79 9 66 0 - I (max) fr /kg 13 67 13 56 12 57 12 43 -6 USA fr /kg - - - -Costolette maiale CH fr /kg 19 88 17 91 18 26 19 80 -6 UE-4 1 fr /kg 10 62 9 89 9 07 9 24 -11 - D (min) fr /kg 9 71 9 17 8 30 8 39 -11 - I / A-99 + 00 (max) fr /kg 12 43 11 45 10 42 10 36 -14 USA fr /kg 10 02 10 30 10 51 12 54 11 Prosciutto CH fr /kg 25 56 27 23 26 18 27 13 5 UE-4 1 fr /kg 22 13 20 82 19 94 19 70 -9 - F / D-90/92 + 00 (min) fr /kg 20 38 19 10 18 07 18 63 -9 - I (max) fr /kg 27 15 25 27 24 59 23 17 -10 USA fr /kg 8 85 8 99 9 49 12 54 17 Polli freschi CH fr /kg 8 41 8 42 8 43 8 49 0 UE-4 1 fr /kg 5 72 5 19 4 93 4 90 -13 - F (min) fr /kg 4 84 3 91 3 82 3 86 -20 - I (max) fr /kg 6 17 6 13 5 71 5 89 -4 USA fr /kg 2 74 3 33 3 50 3 99 32 Uova CH fr /pz 0 57 0 57 0 57 0 58 2 UE-4 1 (con B, senza F) fr /pz 0 25 0 26 0 25 0 25 2 - B (min) fr /pz 0 22 0 21 0 20 0 21 -8 - A (max) fr /pz 0 33 0 36 0 35 0 34 4 USA fr /pz 0 10 0 13 0 13 0 15 32

Tabella 50

Prezzi al consumo di prodotti di origine vegetale Svizzera – diversi Paesi

1 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)

2 Media degli anni 1990/93 e variazione 1990/93–1997/2000

Osservazione in merito al Paese: (min) e (max) --> prezzo più basso, rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione; se non è indicato l'anno, il valore fa stato per tutti gli anni, a meno che venga menzionato un altro Paese con indicazione dell'anno Fonti: UFAG, UST, ZMP (D), Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica della città di Torino (I)

A L L E G A T O A59
Prodotto Paese Unità 1990/92 1998 1999 2000 1990/92–1998/2000 % Farina bianca CH fr /kg 2 05 1 80 1 80 1 75 -13 UE-4 1 (con B, senza F) fr /kg 1 10 0 99 0 94 0 91 -13 - B /D-90/92 (min) fr /kg 0 79 0 83 0 82 0 79 3 - A (max) fr /kg 1 67 1 01 1 02 1 00 -39 USA fr /kg 0 75 0 96 0 97 1 08 34 Pane bianco CH fr /1⁄2 kg 2 09 2 05 2 02 1 83 -6 UE-4 1 fr /1⁄2 kg 1 49 1 53 1 53 1 50 2 - D pane di segale (min) fr /1⁄2 kg 1 16 1 03 1 06 0 99 -11 - A (max) fr /1⁄2 kg 2 98 2 86 2 85 2 98 -3 USA fr /1⁄2 kg 1 12 1 37 1 47 1 73 37 Patate CH fr /kg 1 43 1 66 1 77 1 87 24 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 0 92 1 02 1 09 1 00 12 - B / D-00 (min) fr /kg 0 56 0 72 0 84 0 74 38 - F / A-90/92 (max) fr /kg 1 27 1 52 1 57 1 50 20 USA fr /kg 1 04 1 20 1 31 1 41 26 Zucchero CH fr /kg 1 65 1 52 1 50 1 41 -11 UE-3 (UE-4 con B, senza F+I) fr /kg 1 75 1 61 1 57 1 54 -10 - B (min) fr /kg 1 67 1 51 1 50 1 46 -11 - A (max) fr /kg 1 89 1 73 1 71 1 66 -10 USA fr /kg 1 22 1 32 1 38 1 52 15 Olio vegetale CH - Girasole fr /l 5 05 4 44 4 46 3 96 -15 UE-4 1 (con B / senza D) fr /l 2 11 2 40 2 48 2 34 14 - I-soia/girasole (min) fr /l 1 94 2 18 2 26 2 12 13 - F-giras / A-90/92 olio comm fr /l 2 70 2 57 2 64 2 50 -5 USA - olio per insalata (kg) fr /l 2 71 3 25 3 46 3 90 30 Mele: Golden Delicious CH fr /kg 3 15 3 10 2 98 3 40 0 UE-4 1 (F/A: div varietà) fr /kg 3 10 2 48 2 49 2 37 -21 - I / A-90/92 (min) fr /kg 2 94 2 19 2 27 1 97 -27 - F dal 98 / D (max) fr /kg 3 25 2 73 2 70 2 72 -16 USA fr /kg 2 58 3 01 2 97 3 42 21 Pere CH fr /kg 3 25 3 32 3 26 3 36 2 UE-4 1 fr /kg 3 43 2 89 2 66 2 75 -19 - I / D-90/92 (min) fr /kg 3 32 2 57 2 39 2 40 -26 - A / F-90/92 + 00 (max) fr /kg 3 62 3 29 2 95 3 17 -13 USA fr /kg 2 52 2 98 3 15 3 59 29 Banane CH fr./kg 2.52 2.83 2.82 2.83 12 UE-4 1 fr /kg 2 61 2 45 2 30 2 17 -12 - D (min) fr /kg 1 89 2 32 2 14 1 99 14 - A / I-90/92 (max) fr /kg 3 56 2 92 2 69 2 46 -24 USA fr /kg 1 45 1 58 1 63 1 87 16 Carote CH fr./kg 1.91 1.87 1.78 1.78 -5 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 1 71 1 43 1 53 1 32 -17 - B (min) fr /kg 1 06 1 12 1 23 0 94 4 - I / A-99 (max) fr /kg 2 32 1 61 1 97 1 55 -26 USA fr /kg 1 35 1 79 1 86 2 09 42 Cipolle CH fr./kg 1.86 2.14 2.03 1.94 10 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 1 54 1 79 1 55 1 48 4 - B (min) fr /kg 0 92 1 27 1 05 0 92 17 - F / I-90/92 (max) fr /kg 1 75 2 42 2 07 1 92 22 USA fr /kg 1 29 - - -Pomodori CH fr./kg 3.73 3.31 3.18 3.50 -11 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 3 60 3 07 2 96 3 37 -13 - D/A-98 / B-90/92 (min) fr /kg 3 35 2 95 2 58 2 97 -15 - I B-97 / F-98 (max) fr /kg 4 41 3 37 3 37 3 81 -20 USA (in pieno campo) fr /kg 3 29 4 71 4 54 5 15 46

■■■■■■■■■■■■■■■■ Carte pagamenti diretti

Carta 1

Superficie agricola utile delle aziende aventi diritto ai pagamenti diretti – 2000

ha per azienda 1

■ 0

■ <10

■ 10 –19,9

■ 20 –29,9

■ ≥30

■ Regione d’estivazione

A60 A L L E G A T O
1 Per Comune, SAU totale divisa per il numero totale di aziende con pagamenti diretti Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 2

Effettivo degli animali da reddito delle aziende aventi diritto ai pagamenti diretti – 2000

UBG per azienda 1

■ 0

■ <10

■ 10 –19,9

■ 20 –29,9

■ ≥30

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, effettivo di UBG determinante diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A L L E G A T O A61
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 3

Contributi di superficie – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <12 000

■ 12 000– 23 999

■ 24 000– 35 999

■ ≥36 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A62 A L L E G A T O
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 4

Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <4 000

■ 4 000– 7 999

■ 8 000– 11 999

■ ≥12 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A L L E G A T O A63
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 5

Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <4 000

■ 4 000– 7 999

■ 8 000– 11 999

■ ≥12 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A64 A L L E G A T O
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 6

Contributi di declività generali – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <2 000

■ 2 000– 3 999

■ 4 000– 5 999

■ ≥6 000

■ Regione d’estivazione

A L L E G A T O A65
1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 7

Contributi per vigneti in forte pendenza e in zone terrazzate – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <1 000

■ 1 000– 1 999

■ 2 000– 2 999

■ ≥3 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A66 A L L E G A T O
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 8

Contributi per la compensazione ecologica – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <2 000

■ 2 000– 3 999

■ 4 000– 5 999

■ ≥6 000

■ Regione d’estivazione

A L L E G A T O A67
1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 9

Contributi per la coltivazione estensiva di cereali e colza – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <1 000

■ 1 000– 1 999

■ 2 000– 2 999

■ ≥3 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A68 A L L E G A T O
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 10

Contributi per l’agricoltura biologica – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <2 000

■ 2 000– 3 999

■ 4 000– 5 999

■ ≥6 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A L L E G A T O A69
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 11

Contributi per i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA) – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <1 000

■ 1 000– 1 999

■ 2 000– 2 999

■ ≥3 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A70 A L L E G A T O
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

Carta 12

Contributi per l’uscita regolare all’aperto (URA) – 2000

fr per azienda 1

■ 0

■ <2 000

■ 2 000– 3 999

■ 4 000– 5 999

■ ≥6 000

■ Regione d’estivazione

1 Per Comune, totale dei contributi per il provvedimento diviso per il numero totale di aziende con pagamenti diretti

A L L E G A T O A71
Fonte: UFAG Dati cartografici GG25 © Ufficio federale di topografia (BA013557)

■■■■■■■■■■■■■■■■ Atti legislativi in ambito agricolo

Leggi

– Legge federale dell 29 aprile 1998 sull'agricoltura (Legge sull'agricoltura, LAgr, RS 910 1)

– LF del 20 marzo 1959 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali (Legge sui cereali, RS 916 111 0)

Legge federale del 4 ottobre 1991 sul diritto fondiario rurale (LDFR, RS 211 412 11)

– LF del 4 ottobre 1985 sull'affitto agricolo (LAAgr, RS 221 213 2)

– LF dell'8 ottobre 1982 sull'approvvigionamento economico del Paese (Legge sull'approvvigionamento del Paese, LAP, RS 531)

LF del 13 dicembre 1974 su l'importazione e l'esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632 111 72)

– Legge sulla tariffa delle dogane (LTD, RS 632 10)

LF del 20 marzo 1975 sulla protezione delle novità vegetali (RS 232 16)

– LF del 20 giugno 1952 sugli assegni familiari nell'agricoltura (LAF, RS 836 1)

– LF del 22 giugno 1979 sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT, RS 700)

LF del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso (Legge sulle derrate alimentari, LDerr, RS 817 0)

– Legge jfederale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque (LPAc, RS 814 20)

– LF del 9 marzo 1978 sulla protezione degli animali (LPDA, RS 455)

LF del 1° luglio 1966 sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN, RS 451)

– LF del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (Legge sulla protezione dell'ambiente, LPAmb, RS 814 01)

Ordinanze

In generale

Ordinanza del 7 dicembre 1998 sulla terminologia agricola e sul riconoscimento delle forme di azienda (Ordinanza sulla terminologia agricola, OTerm, RS 910 91)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la rilevazione e il trattamento di dati agricoli (Ordinanza sui dati agricoli, RS 919 117 71)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (RS 919.118)

Produzione e smercio

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente le organizzazioni di categoria e le organizzazioni di produttori (RS 919 117 72)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il sostegno della promozione dello smercio di prodotti agricoli (Ordinanza sulla promozione dello smercio, RS 916 010)

– Ordinanza del 28 maggio 1997 sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati (ODOP/IGP, RS 910 12)

– Ordinanza del 22 settembre 1997 sull'agricoltura biologica e la designazione dei prodotti vegetali e delle derrate alimentari biologici (Ordinanza sull'agricoltura biologica, RS 910 18)

– Ordinanza del 3 novembre 1999 concernente la dichiarazione di prodotti agricoli ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera (Ordinanza sulle dichiarazioni agricole, ODAgr, RS 916.51)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di prodotti agricoli (Ordinanza sulle importazioni agricole, OIAgr, RS 916 01)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il contingentamento della produzione lattiera (Ordinanza sul contingentamento lattiero, OCL, RS 916 350 1)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il prezzo d'obiettivo, i supplementi e gli aiuti nel settore lattiero (Ordinanza sul sostegno del prezzo del latte, OSL, RS 916 350 2)

A72 A L L E G A T O

Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'importo degli aiuti per i latticini nonché le prescrizioni relative al settore del burro e all'importazione di latte intero in polvere (RS 916 350 21)

Ordinanza del 7 dicembre 1999 concernente la transizione al nuovo disciplinamento del mercato lattiero (Ordinanza di transizione nel settore del latte, RS 916.350.3)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'assicurazione della qualità e il controllo di qualità nell'economia lattiera (Ordinanza sulla qualità del latte, OQL, RS 916 351 0)

– Ordinanza del 13 aprile 1999 concernente l'assicurazione della qualità nella produzione lattiera (RS 916 351 021 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 sull'importazione di latte e latticini, di oli e grassi commestibili, nonché di caseina e caseinati (Ordinanza sull'importazione di latte e oli commestibili, OILOC, RS 916 355 1)

– Ordinanza dell'UFAG del 30 marzo 1999 concernente l'importazione di burro (RS 916 357 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di animali della specie equina (Ordinanza sull'importazione di equini, OIEq, RS 916 322 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato del bestiame da macello e della carne (Ordinanza sul bestiame da macello, OBM, RS 916 341)

– Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 sul pollame (RS 916.341.61)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli effettivi massimi per la produzione di carne e di uova (Ordinanza sugli effettivi massimi, Oemax, RS 916 344)

– Ordinanza del 7 luglio 1971 sull'utilizzazione della lana di pecora indigena (RS 916 361)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato delle uova (Ordinanza sulle uova, OU, RS 916 371)

– Ordinanza del DFE del 18 giugno 1996 sulle uova (RS 916 371 1)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i contributi di superficie e di trasformazione nella campicoltura (Ordinanza sui contributi nella campicoltura, OCCamp, RS 910 17)

– Ordinanza generale del 16 giugno 1986 concernente la legge sui cereali (RS 916.111.01)

Ordinanza del DFEP del 16 giugno 1986 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali panificabili (Ordinanza concernente i cereali panificabili, RS 916 111 011)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la determinazione delle aliquote di dazio e l'importazione di cereali da semina, alimenti per animali, paglia, strame e merci la cui trasformazione produce residui che servono al foraggiamento (Ordinanza sull'importazione di cereali da semina e di alimenti per animali, RS 916 112 211)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la valorizzazione, l'importazione e l'esportazione di patate (Ordinanza sulle patate, RS 916 113 11)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la coltivazione e la trasformazione di barbabietole da zucchero (Ordinanza sullo zucchero, RS 916 114 11)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione e l'esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura (OIEVFF, RS 916 121 10)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo e la valorizzazione della frutta a granelli (Ordinanza sui provvedimenti per la frutta, RS 916 131 11)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la viticoltura e l'importazione di vino (Ordinanza sul vino, RS 916 140)

Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente l'elenco dei vitigni e l'esame delle varietà (RS 916 143 5)

Pagamenti diretti

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i pagamenti diretti all'agricoltura (Ordinanza sui pagamenti diretti, OPD, RS 910 13)

– Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (Ordinanza SSRA, RS 910 132 4)

– Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'uscita regolare all'aperto degli animali da reddito (Ordinanza URA, RS 910 132 5)

Ordinanza del 29 marzo 2000 concernente i contributi d'estivazione (OCEst, RS 910 133)

Ordinanza del 4 aprile 2001 sul promovimento regionale della qualità e dell’interconnessione delle superfici di compensazione ecologica dell’agricoltura (Ordinanza sulla qualità ecologica, OQE, RS 910 14)

A L L E G A T O A73 –

Miglioramento delle basi

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 sui miglioramenti strutturali nell'agricoltura (Ordinanza sui miglioramenti strutturali, OMSt, RS 913 1)

– Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente la graduazione delle aliquote forfettarie per gli aiuti agli investimenti (RS 913 211)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli aiuti per la conduzione aziendale quale misura sociale collaterale nell'agricoltura (Ordinanza sugli aiuti per la conduzione aziendale, OACA, RS 914 11)

Ordinanza dell'8 novembre 1995 concernente la ricerca agronomica (ORA, RS 426 10)

– Ordinanza del 13 dicembre 1993 concernente la formazione professionale agricola (OFPA, RS 915 1)

– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'allevamento di animali (RS 916 310)

Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la produzione e la commercializzazione del materiale vegetale di moltiplicazione (Ordinanza sulle sementi, RS 916 151)

Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente le sementi e i tuberi-seme delle specie campicole nonché di piante foraggere (Ordinanza del DFE sulle sementi e i tuberi-seme, RS 916 151 1)

– Ordinanza del DFE del 11 giugno 1999 sulla produzione e la commercializzazione del materiale di moltiplicazione e delle piante di specie da frutto e di vite certificati (RS 916 151 2)

Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente il catalogo delle varietà di cereali, patate, piante foraggere e canapa (Ordinanza sul catalogo delle varietà, RS 916 151 6)

Ordinanza del 23 giugno 1999 concernente l'omologazione dei prodotti fitosanitari (Ordinanza sui prodotti fitosanitari, RS 916 161)

– Ordinanza del 26 gennaio 1994 sulla messa in commercio di concimi e di prodotti ad essi equiparati (Ordinanza sui concimi, RS 916 171)

– Ordinanza del 28 febbraio 2001 sulla protezione die vegetali (OPV, RS 916 20)

– Ordinanza del DFE del 25 gennaio 1982 concernente l'obbligo di segnalare i fitofagi e le malattie di pericolo generale (RS 916.201)

Ordinanza del 28 aprile 1982 sulla lotta contro la cocciniglia di San José, la necrosi batterica e le virosi degli alberi da frutta, di generale pericolo (RS 916 22)

– Ordinanza del 26 maggio 1999 concernente la produzione e la messa in commercio degli alimenti per animali (Ordinanza sugli alimenti per animali, RS 916 307)

– Ordinanza del DFE del 10 giugno 1999 concernente la produzione e la messa in commercio di alimenti per animali, additivi per l'alimentazione animale, coadiuvanti per l'insilamento e alimenti dietetici (Ordinanza sul libro dei prodotti destinati all'alimentazione degli animali, OLAIA, RS 916 307 1)

– Ordinanza dell'UFAG del 16 giugno 1999 concernente la lista degli alimenti OMG per animali (RS 916.307.11)

Tali documenti possono venir consultati o ordinati:

Accesso via Internet www admin ch/ch/d/sr/sr html

– Ordinazioni presso UFCSM

– per Internet www admin ch/edmz

per fax 031 325 50 58

A74 A L L E G A T O

■■■■■■■■■■■■■■■■ Terminologia e metodi

Terminologia

Beni pubblici: i beni pubblici si distinguono in base a due caratteristiche: mancanza di rivalità e assenza del principio di esclusione Vi è mancanza di rivalità se il consumo di un determinato bene non pregiudica altri consumatori L’assenza del principio di esclusione implica che non è possibile escludere singoli fruitori dal consumo di beni pubblici Tra i beni pubblici rientrano ad esempio la difesa del Paese, il riposo nei boschi, l’apprezzamento di un paesaggio incontaminato Per i beni pubblici non esiste alcun mercato e di conseguenza neppure un prezzo di mercato Essi devono quindi venir approntati dallo Stato o, su suo incarico, da terzi

Effetti esterni: Gli effetti esterni, o esternalità, sono effetti secondari positivi o negativi su terzi o sulla società, riconducibili al comportamento in materia di consumi o ai processi di produzione di singoli attori Siccome non vengono immediatamente recepiti a livello di mercato, rispettivamente di prezzo di mercato, provocano distorsioni dello stesso e disfunzioni nel collocamento di beni e fattori di produzione. L’obiettivo di una politica economica razionale consiste nell’internalizzazione degli effetti esterni.

Esempi di effetti esterni:

Effetti esterni negativi (costi sociali)

Effetti esterni positivi (vantaggi sociali)

Produzione

Consumo

Conseguenze negative per l’acqua potabile, Incremento dei costi della salute a causa le acque sotterranee o superficiali dell’abuso di alcol e tabacco a seguito di una concimazione inadeguata

Conservazione e cura del paesaggio Riduzione dei costi della salute grazie colturale attraverso la produzione agricola allo sport di massa praticato nel tempo libero

Equivalente latte: un equivalente latte corrisponde al tenore medio in grasso e proteine di un chilogrammo di latte crudo (73 g) e consente di calcolare la quantità di latte trasformato in latticini

Indicatore ambientale per l’agricoltura: rilevazione rappresentativa che raggruppa i dati su una causa, uno stato di cose, un cambiamento o un rischio ambientale in relazione alle attività agricole e che riveste notevole importanza per i responsabili dei processi decisionali (ad es grado d’erosione del suolo; definizione dell’OCSE)

Legge sul cioccolato: legge federale su l’importazione e l’esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632 111 72): applicazione del Protocollo 2 dell’accordo di libero scambio concluso fra Svizzera e CE nel 1972 Compensazione della differenza del prezzo delle materie prime fra il prezzo sul piano indigeno e quello praticato sul mercato mondiale per le materie prime agricole (esportazione: contributi all’esportazione / importazione: contributi parziali mobili)

Margine: differenza tra prezzo al consumo e prezzo alla produzione (valore assoluto), rispettivamente quota che per ogni franco speso dal consumatore ricade sugli addetti alla trasformazione e sui commercianti (valore relativo)

Mediano: valore mediano (in ambito statistico): il valore centrale di una seriazione (ad es serie di misurazioni)

Monitoraggio: osservazione costante, sulla scorta di indicatori, per un periodo determinato senza tenere conto, con un modello orientato ai problemi, delle relazioni causali Il monitoraggio consente di mostrare le tendenze in atto Esempi: evoluzione della superficie agricola utile, delle popolazioni di uccelli, eccetera

A L L E G A T O A75

Multifunzionalità dell’agricoltura: il concetto di agricoltura multifunzionale definisce i molteplici compiti svolti dall’agricoltura Comprende le prestazioni che vanno ben oltre la mera produzione agricola Tra queste rientrano la sicurezza dell’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari, la cura del paesaggio colturale, la conservazione delle basi naturali di produzione e della biodiversità nonché il contributo volto a mantenere le aree rurali vitali dal profilo economico e sociale. Un’agricoltura multifunzionale contribuisce considerevolmente allo sviluppo sostenibile I compiti multifunzionali dell’agricoltura sono ancorati nella Costituzione federale (art 104)

Prezzo d’obiettivo: valore indicativo fissato dal Consiglio federale per ogni chilogrammo di latte commercializzato con un tenore complessivo di 73 grammi di grasso e proteine Il prezzo d’obiettivo può venir raggiunto per il latte trasformato in prodotti con un valore aggiunto elevato e facilmente commerciabili L’ammontare del prezzo d’obiettivo dipende soprattutto dalla valutazione della situazione del mercato e dai mezzi a disposizione nell’ambito del sostegno al mercato Il supplemento per il foraggiamento senza insilati non viene tenuto in considerazione

Proprietà abiotiche: caratteristiche chimiche o fisiche di un ’ area, come fattori climatici (luce, temperatura ecc ), proprietà del suolo, condizioni idrologiche e conformazione del terreno.

Proprietà biotiche: caratteristiche di un ’ area derivanti dalla sua flora e fauna

Quartile: quarto (in ambito statistico): ripartizione di un valore in quattro sottoinsiemi successivi

Traffico di perfezionamento: nell’ambito del traffico di perfezionamento le merci importate temporaneamente per essere lavorate, trasformate o riparate beneficiano, a determinate condizioni, di una riduzione del dazio o dell’esenzione Per i prodotti agricoli e le materie prime agricole il traffico di perfezionamento è consentito soltanto nel caso in cui non siano disponibili in quantità sufficiente prodotti indigeni simili oppure se per tali prodotti lo svantaggio a livello di prezzo della materia prima per l’industria alimentare svizzera non possa venir compensato con altri provvedimenti adeguati

Valore medio: media (in ambito statistico): somma delle cifre di una serie divisa per il numero delle cifre

Valutazione: sinonimo di controllo del successo dei provvedimenti Si tratta di un metodo per la rilevazione e l’apprezzamento dell’effettività (livello di raggiungimento degli obiettivi) dell’efficacia (relazione di causa ed effetto) e dell’efficienza (economicità) di provvedimenti o strumenti. La valutazione presuppone l’esistenza di obiettivi prestabiliti e consente soprattutto di effettuare paragoni: confronto tra gruppi di controllo, confronto prima/dopo, confronto trasversale

Varianza: indice di variabilità (in ambito statistico): media del quadrato degli scarti dalla media delle singole osservazioni di una popolazione statistica

Per ulteriori definizioni si rinvia a:

– «Terminologia economico-aziendale in ambito agricolo» (disponibile presso: Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, Länggasse 79, 3052 Zollikofen)

– Ordinanza sulla terminologia agricola (RS 910 91)

A76 A L L E G A T O

Metodi

Rilevazione del prezzo del latte

L’UFAG rileva mensilmente i prezzi alla produzione e informa sui risultati nella pubblicazione «Rapporto sul latte» Si distingue tra le seguenti quattro categorie di prezzo: prezzo del latte considerato globalmente, prezzo del latte per l’industria, prezzo del latte trasformato in formaggio e prezzo del latte biologico I prezzi del latte vengono rilevati sia su base nazionale sia su base locale, secondo una ripartizione in cinque regioni: Regione I: Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Giura e parti della regione francofona del Canton Berna (distretti di La Neuveville, Courtelary e Moutier) Regione II: Berna (tranne i distretti della regione I), Lucerna, Unterwaldo (Obwaldo, Nidwaldo), Uri, Zugo e una parte del Canton Svitto (distretti di Schwytz e di Küssnacht) Regione III: Basilea Campagna e Basilea Città, Argovia e Soletta Regione IV: Zurigo, Sciaffusa, Turgovia, Appenzello Interno ed Appenzello Esterno, S Gallo, una parte del Canton Svitto (distretti di Einsiedeln, March e Höfe), Glarona e Grigioni Regione V: Vallese e Ticino

Le cinque regioni della rilevazione dei prezzi

Fonte: UFAG

Alla rilevazione dei prezzi del latte, che secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte va eseguita presso gli addetti alla valorizzazione del latte, prendono parte tutti i principali responsabili della trasformazione industriale del latte nonché un novero rappresentativo di caseifici In tal modo è possibile rilevare i dati riguardanti oltre il 60 per cento del latte prodotto Secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte, per prezzo pagato s’intende il prezzo versato per il latte sul luogo di rilevazione (presso l’azienda o il centro di raccolta), compresi i supplementi concessi abitualmente in loco e le detrazioni Il supplemento per il foraggiamento senza insilati, i contributi volontari delle associazioni nonché le detrazioni per il siero non sono contemplati nel prezzo del latte oggetto della rilevazione

A L L E G A T O A77
I II III IV V

Calcolo dei margini

Latte e latticini

In una prima fase, il margine del latte e dei latticini è il risultato di un calcolo teorico del valore aggiunto nei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt» Il valore aggiunto calcolato per i singoli prodotti è espresso in franchi per chilogrammo di latte crudo utilizzato Il margine del latte e dei latticini è quindi la differenza fra il prezzo spuntato dai produttori lattieri e il prezzo al consumo del prodotto finito

In una seconda fase, il valore aggiunto viene corretto in funzione delle caratteristiche specifiche dei prodotti Nel calcolo dei singoli margini sono ad esempio contemplati i contributi della Confederazione, le deduzioni e i supplementi vincolati ai prodotti e il valore dei sottoprodotti Il margine del latte e dei latticini risulta dal valore aggiunto e dalle caratteristiche specifiche dei prodotti

Il margine totale del latte e dei latticini ingloba tutti i margini dei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt», i quali risultano dai calcoli concernenti i prodotti indicatori osservati

Il quantitativo di latte crudo valorizzato annualmente in Svizzera costituisce la base per il calcolo del margine totale del latte e dei latticini nonché dei margini dei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna» e «yogurt» Il singolo tipo di valorizzazione è ponderato in funzione della quota del prodotto rispetto al quantitativo di latte crudo

Il calcolo del margine riguarda unicamente il valore aggiunto dei latticini prodotti e consumati in Svizzera Dal quantitativo di latte trasformato dev’essere pertanto dedotta la quota esportata

Analogamente a quanto è il caso per la ponderazione in funzione del tipo di valorizzazione, nel quadro del singolo tipo di valorizzazione si procede a una ponderazione di natura quantitativa

Per la rilevazione dei prezzi al consumo si distinguono tre canali di vendita: grande distribuzione, discounter e commercio specializzato I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’Istituto di analisi del mercato di Hergiswil (IHA GfM)

Resa: 8% Aiuti, tasse Valore dei sottoprodotti, ecc

A78 A L L E G A T O
PV1/kg Emmental PV1/kg Latte crudo Pre
Margine del formaggio Emmental (Otttobre 2000)
zzo del latte Margine Emmental
f r / k g 1 PV = prezzo di vendita Fonte: UFAG 0 20.44 1 64 0 81

Carne

Il margine lordo della trasformazione e della distribuzione della carne fresca destinata al consumo è un valore nominale (a prezzi correnti), IVA esclusa (IVAe) Esso è espresso in franchi per chilogrammo di peso morto (PM), a caldo Il margine lordo è la differenza tra il rendimento lordo e i costi variabili, ma anche la differenza fra l‘entrata netta e il prezzo di costo.

Il rendimento lordo equivale alla cifra d‘affari del settore della trasformazione e della distribuzione o alle uscite del consumatore (economie domestiche e grossisti) Comprende la carne venduta fresca al consumo e la valorizzazione della carne per salsicce, della pelle e degli scarti a livello di grossisti I costi variabili comprendono il prezzo di costo del bestiame che viene pagato al produttore Si tratta di un prezzo medio ponderato (convenzionale, di marca e altri canali di distribuzione), franco macello, che di conseguenza comprende un eventuale margine del negoziante o costi di trasporto I costi variabili comprendono pure le spese d’eliminazione degli scarti di macellazione, della testa e dei piedi, le perdite di taglio, di stoccaggio e di refrigerazione, la tassa sul traffico pesante (TTPCP) e la quota di partecipazione al marketing di base di Proviande

R e n d i m e n t o l o r d o ( = f r a n c o d e l c o n s u m a t o r e ) :

Carni fresche da banco (prezzo al dettaglio)

14 74 fr./kg PM

Entrata netta

15.74 fr./kg PM

Margine lordo di trasformazione e di distribuzione 7 60 fr./kg PM

Carne per salsicce (prezzo grossista)

0.52 fr./kg PM

Scarti vendibili (prezzo grossita)

0.64 fr./kg PM

Scarti e ossi da incenerire, tassa TPCP, marketing, 0.64 fr./kg PM

Prezzo di costo = prezzo pagato al contadino (franco macello) 8.13 fr./kg PM

Avvertenza: Le proporzioni del grafico non sono reali I prezzi indicati fungono da esempio per il calcolo del margine lordo sulla carne fresca bovina nel gennaio 2001 Trattasi di franchi il chilogrammo di peso morto (PM), a caldo, prezzo costante (valore reale in data 01.1999), IVA esclusa. Eventuali divergenze sono dovute agli arrotondamenti

Fonte: UFAG

Per la definizione dettagliata del margine lordo si rinvia all’edizione speciale del Rapporto sul mercato della carne, gennaio 2001, numero 140, pubblicato dalla Sezione Osservazione del mercato dell’UFAG Tale rapporto è disponibile su richiesta

La valutazione retroattiva del margine lordo della trasformazione e della distribuzione per gli anni 1990–1998 si basa su ipotesi supplementari volte a semplificare i calcoli Per il periodo 1994-1998, in particolare, il prezzo di costo medio del bestiame da banco (di marca e convenzionale) ha dovuto venir stimato

Tali stime sono state effettuate sulla base di rilevazioni del prezzo di costo del bestiame da macello convenzionale, della differenza di prezzo fra carne di marca e carne convenzionale e della quota di bestiame di marca rispetto a tutto il bestiame da banco Inoltre, si è partiti dal presupposto che il passaggio dall’imposta sulla cifra d’affari (ICA) all’imposta sul valore aggiunto (IVA), avvenuto nel gennaio 1995, non ha provocato costi o entrate supplementari per i settori della trasformazione e della distribuzione La chiave di ponderazione fra i tre tipi di carne (maiale, manzo, vitello) corrisponde al consumo annuo delle economie domestiche private

A L L E G A T O A79
1
C o s t i v a r i a b i l i t o t a l i : 8 2 9 f r / k g P M
5 . 9 0 f r . / k g P M

Frutta e verdura

Il margine della frutta e della verdura è la differenza fra il prezzo di costo di un prodotto al primo livello commerciale – eccettuati i costi d’imballaggio

e il prezzo di vendita (compr eventuali costi d’imballaggio) Nel calcolo dei margini vengono tenuti in considerazione sia i dati del mercato indigeno sia quelli del mercato d’importazione. I dati del mercato d’importazione comprendono l’imposizione doganale. Vengono considerati sette tipi di frutta e di verdura che rivestono un significato particolare dal profilo della cifra d’affari Per la frutta trattasi di: mele (valori delle Golden Delicious e delle principali varietà destinate dall’immagazzinamento, nonché delle importazioni di Granny Smith, ponderati in funzione dei quantitativi), pere (valori delle pere indigene e di quelle importate, escluse le pere Abate e Nashi, ponderati in funzione dei quantitativi), fragole, nettarine, ciliegie, albicocche e arance Per la verdura trattasi di: pomodori (pomodori carnosi, pomodori tondi, entrambi con quota ponderata in funzione dei quantitativi), cavolfiori, cipolle gialle, carote, cicoria Witloof (di coltura forzata), cetrioli e patate La ponderazione in funzione dei quantitativi viene effettuata sulla base delle cifre dell’IHA GfM, della Centrale svizzera dell’orticoltura (CSO), dell’Associazione svizzera frutta (ASF), dell’Ufficio federale di statistica (UST) e della Direzione generale delle dogane (DGD)

Margine della frutta e della verdura

Margine della verdura

Il prezzo di costo dei singoli prodotti è, per la merce indigena, il prezzo franco caricatore (per la merce destinata all’immagazzinamento vengono tenuti in considerazione i costi di stoccaggio) e, per la merce importata, il valore all’importazione franco frontiera, dopo lo sdoganamento, entrambi ponderati in funzione dei quantitativi Per la rilevazione dei prezzi al consumo vengono utilizzati i dati delle vendite dei principali grandi distributori e dei mercati settimanali I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’IHA GfM I margini dei singoli prodotti confluiscono nel margine della verdura

Margine della frutta

Una particolarità del margine totale è data dalla presenza e dall’assenza di frutta riscontrabile per brevi periodi dell’anno Nonostante ciò, i dati considerati globalmente forniscono indicazioni preziose soprattutto in vista di un confronto pluriennale

Il prezzo di costo è, per la merce indigena, il prezzo alla produzione franco centro di raccolta e per la merce importata il valore all’importazione franco frontiera, dopo lo sdoganamento, entrambi ponderati in funzione dei quantitativi Sono tenuti in considerazione anche i costi di stoccaggio e degli interessi Per la rilevazione dei prezzi al consumo vengono utilizzati i dati delle vendite dei principali grandi distributori e dei mercati settimanali I canali di vendita sono ponderati in base alle quote di mercato conformemente ai dati forniti dall’IHA GfM) I margini dei singoli prodotti confluiscono nel margine della frutta

A80 A L L E G A T O
P import P di costo P Svizzera P vendita Margine Fonte: UFAG

Conto economico dell’agricoltura

Il conto economico dell’agricoltura è allestito dalla Segreteria dell’USC, su incarico e con la supervisione dell’UFAG e dell’UST, applicando il sistema europeo dei conti economici. Questo metodo, riconosciuto sul piano internazionale, consente di effettuare un confronto con altri Paesi I risultati vengono trasmessi a diverse organizzazioni internazionali (OCSE, ONU)

Schema del conto economico dell'agricoltura

Produzione finale

Valore della produzione

Contributi dello Stato

Variazione delle scorte1

Costruzioni per proprio conto

Vendite in Svizzera ed esportazioni

Consumo proprio dei produttori Prodotti grezzi trasformati dai produttori

Produzione finale

Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato

Valore aggiunto lordo al costo dei fattori

Valore aggiunto netto al costo dei fattori

Reddito netto proveniente dall' attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare

Retribuzione della manodopera extrafamigliare

Canoni d'affitto e interessi Ammortamenti

Sottocompens dell'IVA2 Imposte sulla produzione Prestazioni preliminari

1 In questo schema si ipotizza che le scorte finali sono superiori a quelle iniziali Ne consegue una variazione positiva delle scorte

Composizione della produzione finale

Entrate provenienti dall'attività agricola

Valore aggiunto

Utilizzazione delle entrate

2 Se l'IVA sulle vendite di prodotti agricoli non ammonta allo stesso importo delle imposte versate sugli acquisti di prestazioni preliminari e di beni d'investimento essa viene compensata nel quadro del conto economico dell agricoltura Se il computo sulla produzione è maggiore rispetto a quello sui costi, tale sovraccompensazione è considerata una fonte supplementare d' entrata Finora in Svizzera si è sempre avuta una sottocompensazione

Fonte: USC

Il valore della produzione agricola (produzione finale) corrisponde al valore monetario di tutti i prodotti agricoli svizzeri e costituisce, unitamente ai contributi dello Stato (sovvenzioni), le entrate provenienti dall’attività agricola Per quanto concerne le uscite, la rubrica principale è rappresentata dalle prestazioni preliminari (spese per l’energia, manutenzione nonché altri beni e prestazioni di servizio) La differenza tra entrate e uscite dà il reddito netto proveniente dall’attività agricola esercitata dai membri della famiglia Questo reddito settoriale è finalizzato a indennizzare il lavoro della manodopera famigliare e il capitale proprio investito A livello delle singole aziende (dati contabili) esso è comparabile all’incirca al reddito agricolo

A L L E G A T O A81

Centrale analisi della FAT

Nuova metodologia d’analisi

A partire dalla chiusura contabile 1999 la Centrale analisi ha applicato una metodologia completamente nuova. In passato per la rilevazione del reddito si faceva capo ad aziende pilota scelte in base a criteri restrittivi (p es limitazione del guadagno accessorio, formazione presso una scuola specializzata) Visto che era stata consapevolmente operata una selezione positiva delle aziende pilota, potevano venir espresse considerazioni soltanto in merito a tali aziende Nel nuovo sistema le cosiddette “aziende di riferimento” consentono di esprimere considerazioni rappresentative per l’intero settore agricolo

Ricapitolazione dei cambiamenti metodologici intervenuti presso la Centrale analisi

– Per insieme si intendono le aziende svizzere che, per principio, entrano in linea di conto come aziende di riferimento per la Centrale analisi A tal fine devono raggiungere soglie fisiche minime Nell’insieme rientrano ad esempio le aziende che gestiscono una superficie di almeno 10 ettari o detengono almeno 6 vacche L’insieme comprende circa 57’000 aziende; ciò corrisponde al 90% per cento circa della superficie gestita e al 90 per cento circa della produzione.

– Dall’insieme vengono scelte circa 3'500 aziende di riferimento

Dato che le strutture delle aziende di riferimento della Centrale analisi divergono dalle strutture dell’agricoltura considerata nel suo insieme, i risultati contabili vengono ponderati A tal fine viene ripresa la ripartizione delle aziende in base alle dimensioni, al tipo e alla zona in cui sono ubicate di cui alla rilevazione della struttura aziendale Questo modo di procedere garantisce, ad esempio, che i risultati contabili di aziende di minori dimensioni, sottorappresentate nella scelta delle aziende di riferimento, abbiano il rispettivo peso nell’analisi.

– Grazie a una nuova tipologia aziendale è possibile distinguere meglio i tipi di azienda significativi dal profilo della politica agricola

Due terzi circa delle aziende sono classificabili in sette tipi specializzati, che presentano una concentrazione in determinati rami aziendali della produzione vegetale o della detenzione di animali Il terzo rimanente è classificabile in quattro tipi di azienda combinata (cfr paragrafi seguenti)

L’ampiezza dell’insieme e la ponderazione accrescono sensibilmente la significatività dei risultati della Centrale analisi per l’intero settore agricolo Anche la comparabilità dei dati contabili sul piano internazionale risulta più semplice I cambiamenti intervenuti nel quadro della metodologia sono tali da non più consentire un confronto con vecchi rapporti della Centrale analisi Affinché sia possibile, nonostante ciò, fare un parallelo sull’arco di diversi anni i risultati contabili degli anni scorsi sono stati adeguati applicando la nuova metodologia

La nuova tipologia aziendale FAT99

Nel quadro delle modifiche di carattere metodologico della Centrale analisi della FAT si è proceduto alla sostituzione della vecchia tipologia aziendale secondo la Commissione verde (1996) mediante una nuova denominata FAT99 Oltre che per la rappresentazione dei risultati, questa nuova tipologia aziendale viene impiegata per il piano di selezione delle aziende della Centrale analisi e per la ponderazione dei risultati delle singole aziende

La classificazione delle aziende secondo la nuova tipologia viene effettuata applicando esclusivamente criteri di natura fisica, segnatamente: superficie e UBG di diverse categorie di animali Sulla base di dieci indicatori, rispettivamente otto quozienti per azienda, è possibile giungere a una classificazione differenziata e chiara

A82 A L L E G A T O

Definizione della nuova tipologia aziendale FAT99

Tutti i criteri riportati su una riga vanno rispettati contemporaneamente

Abbreviazioni:

UBG Unità di bestiame grosso

SAU Superficie agricola utile in ettari (ha)

UBG/SAU Densità di animali per ha di SAU

SCA/SAU Quota di superficie coltiva aperta rispetto alla SAU

CS/SAU Quota di colture speciali rispetto alla SAU

UBGb/UBG Quota di UBG bovine rispetto all effettivo totale di bestiame

VLC/UBGb Quota di vacche con produzione di latte commerciale rispetto all’effettivo bovino

VMN/UBGb Quota di vacche madri e nutrici rispetto all effettivo bovino

EOC/UBG Quota di UBG equine ovine e caprine rispetto all’effettivo totale di bestiame

SP/UBG Quota di UBG suine e di pollame rispetto all effettivo totale di bestiame

Fonte: FAT

Si distingue fra sette tipi di aziende specializzate e quattro tipi di aziende combinate Le aziende specializzate nel settore della produzione vegetale (11 e 12) presentano una densità di animali inferiore a una UBG per ettaro di SAU. Nelle aziende dedite alla campicoltura la quota di superficie coltiva aperta è superiore al 70 per cento della SAU Le aziende con colture speciali presentano una quota di colture speciali superiore al 10 per cento della SAU Le aziende specializzate nella detenzione di animali (21 a 41) dispongono del 25 per cento al massimo di superficie coltiva aperta e del 10 per cento al massimo di superficie riservata alle colture speciali Nelle aziende con produzione di latte commerciale oltre il 25 per cento dell’effettivo bovino è costituito da vacche lattifere il cui latte viene commercializzato Una quota analoga si riscontra anche anche per le aziende orientate sulla detenzione di vacche madri Nel gruppo «Altri bovini» rientrano soprattutto aziende con vacche lattifere senza contingente (ingrassatori specializzati di vitelli o aziende d’allevamento nella regione di montagna) Nelle aziende dedite alla trasformazione le UBG suine e di pollame costituiscono oltre la metà dell’effettivo di bestiame Le aziende che non possono venir classificate in nessuno dei sette tipi di aziende specializzate, sono considerate aziende combinate (51 a 54)

A L L E G A T O A83
Settore Tipo di azienda UBG/ SCA/ CS/ UBGb/ VLC/ VMN/ EOC/ SP/ Altre SAU SAU SAU UBG UBGb UBGb UBG UBG condizioni 11 Prod vegetale Campicoltura max oltre max 1 70% 10% 12 Colture speciali max oltre 1 10% 21 Prod animale Latte commerciale max max oltre oltre max 25% 10% 75% 25% 25% 22 Vacche madri max max oltre max oltre 25% 10% 75% 25% 25% 23 Altri bovini max max oltre non 21 25% 10% 75% oppure 22 31 Equini/ovini/ max max oltre caprini 25% 10% 50% 41 Trasformazione max max oltre 25% 10% 50% 51 Prod combinata Latte comm / oltre oltre oltre max non campicoltura 40% 75% 25% 25% 11– 41 52 Vacche madri oltre max oltre non 75% 25% 25% 11– 41 53 Trasformazione oltre non 25% 11– 41 54 Altra non 11– 53

Aspetti della rappresentazione

Conformemente all’articolo 7 dell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura, la situazione economica dell’agricoltura dev’essere analizzata anche regionalmente In base all’ordinanza sulle zone agricole vengono pertanto definite tre regioni:

la regione di pianura: zona campicola, zone intermedie; – la regione collinare: zona collinare, zona di montagna I; – la regione di montagna: zone di montagna II a IV

Delimitazione della regione di pianura, collinare e di montagna

(Classificazione dei Comuni in base alla quota maggiore di territorio nella rispettiva regione)

Regione di pianura

Regione collinare

Regione di montagna

Affinché sia possibile valutare in modo differenziato la varianza di determinati indici, le aziende sono state classificate in quartili Il profitto del lavoro per unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) costituisce il criterio di classificazione In ogni quartile (0–25% / 25–50% / 50–75% / 75–100%) si riscontra un quarto delle aziende dell’insieme

La rappresentazione in quartili consente una valutazione differenziata dal profilo economico Si è deciso di non operare una differenziazione sul piano ecologico in quanto la quota di aziende di riferimento che non forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate risulta inferiore al 3 per cento e la differenza tra i profitti del lavoro è minima

In virtù dell’articolo 5 LAgr, la situazione economica dev’essere valutata «sulla media di vari anni» Per illustrare gli sviluppi vengono pertanto considerati vari anni, mentre le considerazioni di carattere statico si fondano sulla più recente media triennale disponibile (1998/2000)

A84 A L L E G A T O
Fonte: dati AGIS/SIPA 1998 Ufficio federale dell'agricoltura Confini comunali: © UFS GEOSTAT

Confronto dei redditi

Affinché sia possibile effettuare un confronto tra i redditi del lavoro vengono rilevati il profitto del lavoro per il settore agricolo e il salario lordo annuale per la rimanente popolazione attiva negli altri settori La situazione salariale della popolazione non agricola viene accertata dall’UFS a scadenza biennale con l’ausilio di rilevazioni della struttura dei salari. Negli anni intermedi i valori vengono aggiornati sulla base dell’evoluzione dell’indice dei salari La rilevazione della struttura dei salari offre una panoramica rappresentativa della situazione salariale delle persone occupate nell’industria (secondario) e nel settore dei servizi (terziario)

Componenti salariali rilevate (giusta la rilevazione della struttura dei salari dell’UST)

Salario lordo versato per il mese di ottobre (compr l’ammontare dei contributi del lavoratore alle assicurazioni sociali, le prestazioni in natura, i pagamenti regolari di premi, di partecipazioni alla cifra d’affari o di provvigioni), indennità per il lavoro a squadre, domenicale e notturno, 1⁄12 della tredicesima mensilità e 1⁄12 dei pagamenti speciali annuali

Standardizzazione: Conversione dei contributi prelevati (compr le tasse sociali) in un orario di lavoro uniforme di 4,33 settimane di 40 ore

I valori della rilevazione della struttura dei salari sono convertiti in salari lordi annuali Successivamente, per ogni regione viene stabilito il valore mediano di tutti coloro che sono occupati nel secondario e nel terziario

In ambito agricolo quale «pendant» del salario lordo annuale viene calcolato il profitto del lavoro per ULAF La base di una ULAF è costituita da 280 giorni di lavoro, laddove una persona corrisponde al massimo a 1,0 ULAF

Calcolo del profitto del lavoro nell‘agricoltura

Reddito agricolo

- interesse del capitale proprio investito nell’azienda

(tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione)

= profitto del lavoro della famiglia del capoazienda

: numero di unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)

(base: 280 giorni di lavoro)

= profitto del lavoro per ULAF

A L L E G A T O A85

Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti (stato agosto 2001)

Requisiti generali

Hanno diritto ai pagamenti diretti i contadini che gestiscono un ’azienda agricola a proprio rischio e pericolo e hanno il domicilio civile in Svizzera Non vengono concessi pagamenti diretti alle aziende della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni nonché ai gestori i cui effettivi di animali superano i limiti dell’ordinanza sugli effettivi massimi Sono escluse anche le persone giuridiche, salvo se si tratta di aziende a conduzione famigliare (articolo 2 dell’ordinanza sui pagamenti diretti)

Ulteriori condizioni

Per avere diritto ai contributi è presupposto l’adempimento di altri criteri strutturali e sociali Nella tavola sinottica sono riportate, in breve, le condizioni per il versamento dei pagamenti diretti

Condizioni per il versamento di pagamenti diretti

Dimensioni minime dell’azienda 1 ha Colture speciali: 50 are Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate: 30 are

Volume di lavoro minimo 0,3 unità standard di manodopera (USM)

Manodopera dell’azienda

Almeno il 50 per cento dei lavori necessari alla gestione dell’azienda dev’essere svolto da manodopera propria dell’azienda (famigliari e impiegati)

Età del gestore Al massimo 65 anni

dei contributi

Contributo massimo per USM 45 000 Fr

– Reddito imponibile (meno 30 000 fr per gestori coniugati)

ha

Oltre 80 000 franchi di reddito imponibile l’importo dei pagamenti diretti viene ridotto

– Sostanza determinante (sostanza imponibile, Oltre 800 000 franchi di sostanza determinante l’importo dei pagamenti meno 200 000 fr per USM e 200 000 fr diretti viene ridotto Se la sostanza determinante è superiore a 1 milione di per gestori coniugati) franchi non vengono concessi pagamenti diretti

Fonte: Ordinanza sui pagamenti diretti

A86 A L L E G A T O
Limitazioni
– Graduazione Superficie
Animali UBG Aliquota % fino a 30 45 100 30–60 45–90 75 60–90 90–135 50 oltre 90 135 0 –

Supplementi per le zone declive nella regione di montagna e nella zona collinare

0,02 USM per ha per l’agricoltura biologica come per SAU più 20 % per alberi da frutto ad alto fusto nei campi 0,01 USM/10 alberi

Fonte: Ordinanza sulla terminologia agricola

Il calcolo delle USM viene effettuato applicando coefficienti di conversione per la SAU e gli animali da reddito Per determinate forme di gestione, come ad esempio l’agricoltura biologica che comporta un maggiore dispendio di lavoro, vengono concessi supplementi. I coefficienti scaturiscono dalla rilevazione standard dei processi di lavoro Per l’esecuzione dei pagamenti diretti e dei provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali essi sono stati semplificati Tali coefficienti non possono venir applicati per il calcolo del volume effettivo di lavoro in quanto quest’ultimo dipende dalle caratteristiche specifiche della singola azienda, dalla conformazione del terreno, dal grado di raggruppamento delle particelle, dalle condizioni degli edifici e dall’intensità della meccanizzazione

La graduazione, espressa in per cento, è applicabile a tutti i tipi di contributo tranne i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque

A L L E G A T O A87 Superficie agricola utile USM/ha SAU escluse le colture speciali 0,035 Colture speciali 0,400 Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 1,000 Animali da reddito USM/UBG Vacche, pecore e capre lattifere 0,05 Suini da ingrasso 0,01 Suini da allevamento 0,02 Altri animali da reddito 0,04
l'articolo
dell'ordinanza sui pagamenti diretti Contributi di superficie 1–30 ha >30–60 ha >60–90 ha >90 ha f r . / h a Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo 1–45 UGBFG >45–90 UGBFG >90–135 UGBFG >135 UGBFG f r . / U B G F G 0 1 200 900 600 300 0 900 675 450 225
Graduazione dei contributi giusta
20

Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate

Mediante la PER s’intende considerare globalmente i sistemi agroecologici e le aziende agricole A tal fine è stato ripreso il principio elaborato a suo tempo per la produzione integrata (PI). La PER viene quindi concretizzata sulla base delle condizioni poste alla produzione integrata (stato 1996) In via suppletiva, i gestori sono tenuti a dimostrare che adempiono le prescrizioni della legge sulla protezione degli animali La PI, unitamente alle condizioni previste dalle disposizioni vigenti in materia di protezione degli animali, è quindi assurta a standard per l’agricoltura svizzera I pagamenti diretti vengono concessi soltanto ai gestori che adempiono i principi della PER Le aziende senza PER beneficiano dei pagamenti diretti fino al 31 dicembre 2001, mentre il contributo di superficie è già ridotto attualmente di 800 franchi per ettaro di superficie avente diritto ai contributi Le condizioni applicate nel campo della PER rispecchiano quelle poste alla produzione integrata (PI, stato 1996) L’introduzione dei pagamenti diretti ha esercitato un notevole influsso sui metodi di gestione e di riflesso sull’ecologia Lo dimostra il notevole incremento delle superfici gestite in conformità della PER e delle direttive concernenti l’agricoltura biologica Nelle prime fasi della riforma agraria, nel 1993, tale quota ammontava a poco meno del 20 per cento della SAU Oggi corrisponde al 96 per cento circa della SAU La massiccia partecipazione delle aziende è il risultato dell’impiego mirato degli incentivi finanziari In questo contesto è doveroso osservare che determinate aziende, come ad esempio quelle gestite dallo Stato o le persone giuridiche, non vengono rilevate nel sistema dei pagamenti diretti nonostante adempiano le esigenze della PER o dell’agricoltura biologica

La PER comprende i seguenti punti:

– Obbligo di registrazione e di prova: chiunque chiede pagamenti diretti è tenuto a dimostrare all’autorità cantonale che fornisce le prestazioni ecologiche nell’intera azienda L’attestazione di un ’organizzazione di controllo designata dal Cantone vale come prova Per ottenere tale attestazione, il richiedente tiene con regolarità registrazioni concernenti la gestione dell’azienda

Congrua detenzione di animali da reddito agricoli: vanno rispettate le disposizioni dell’ordinanza sulla protezione degli animali A seguito del trasferimento dell’onere della prova il gestore è tenuto a dimostrare che nella sua azienda viene rispettata la legge sulla protezione degli animali

– Bilancio di concimazione equilibrato: onde ridurre le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente e creare cicli di sostanze nutritive possibilmente completi, l’apporto di azoto e di fosforo dev’essere calcolato in funzione del fabbisogno delle piante e del potenziale produttivo dell’azienda Nel quadro del bilancio di concimazione la priorità è data ai concimi aziendali I concimi minerali e quelli a base di rifiuti vengono impiegati soltanto in caso di necessità. Vige un limite di tolleranza di +10 per cento.

– Almeno una volta ogni dieci anni tutte le particelle devono essere sottoposte ad analisi del suolo al fine di rilevare le riserve di sostanze nutritive presenti nel terreno e adeguare l’apporto di concimi onde conservare la fertilità del suolo

– Quota adeguata di superfici di compensazione ecologica (SCE): le SCE devono rappresentare almeno il 3,5 per cento della SAU messa a colture speciali e il 7 per cento della rimanente SAU Lungo i sentieri devono essere mantenute strisce inerbite di almeno 0,5 metri di larghezza, mentre lungo le acque superficiali, i bordi del bosco, le siepi, i boschetti campestri e rivieraschi esse devono essere larghe almeno 3 metri

– Avvicendamento disciplinato delle colture: per conservare la fertilità del suolo e la salute delle piante, nelle aziende con oltre 3 ettari di terre aperte l’avvicendamento delle colture deve annoverare almeno quattro colture all’anno. Vanno inoltre prescritte quote massime delle colture principali rispetto alla superficie coltiva o pause

A88 A L L E G A T O

Protezione adeguata del suolo: per ogni coltura è stato fissato un indice di protezione del suolo Onde ridurre l’erosione, le perdite di sostanze nutritive e i residui di prodotti per il trattamento delle piante, ogni azienda con oltre 3 ettari di terre aperte deve raggiungere un indice medio minimo di protezione del suolo Esso ammonta a 50 punti nella campicoltura e a 30 punti nell’orticoltura I giorni di riferimento sono il 15 novembre e il 15 febbraio

di indici di protezione del suolo nella campicoltura Punti

Selezione e utilizzazione mirate dei prodotti per il trattamento delle piante: i prodotti per il trattamento delle piante possono disperdersi nell’aria, nel suolo e nelle acque e provocare effetti spiacevoli su taluni organismi Dev’essere quindi data la preferenza a meccanismi di regolazione naturali e a processi biologici. In campicoltura e foraggicoltura sono vietati determinati trattamenti (p.es. il trattamento in premergenza con erbicidi nelle coltivazioni di frumento) I prodotti autorizzati a determinate condizioni nella coltivazione di colture speciali sono riportati in elenchi costantemente aggiornati

A L L E G A T O A89 Esempi di quote massime in
– Cereali (esclusi granturco e avena) 66 – Frumento e spelta 50 – Granturco 40 – Avena 25 – Barbabietola 25 – Patata 25 –
Esempi
– Colza 80 – Orzo autunnale, triticale, segale, avena autunnale 50 – Frumento autunnale, spelta 40 – Prati artificiali fino al 15 novembre 80 – Prati artificiali fino al 15 febbraio 100 –
% della superficie coltiva

Osservanza delle leggi

In caso d’infrazione delle prescrizioni rilevanti per l’agricoltura previste dalla legge sulla protezione delle acque, dalla legge sulla protezione dell’ambiente e dalla legge sulla protezione della natura e del paesaggio, oltre alla multa i pagamenti diretti vengono ridotti o addirittura negati

Di seguito sono riportate alcune prescrizioni la cui violazione può comportare sanzioni:

– Osservanza del dovere di diligenza per evitare effetti pregiudizievoli alle acque (articolo 3 della legge sulla protezione delle acque)

Divieto di introdurre direttamente o indirettamente o di lasciar infiltrarsi nelle acque sostanze che possono inquinarle Divieto di depositare o spandere tali sostanze, se ne scaturisce un pericolo concreto di inquinare l’acqua (articolo 6 della legge sulla protezione delle acque)

– Inosservanza del numero di UBGF ammesse giusta l’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque (commisurato alla SAU fertilizzabile)

– Capacità di deposito dei concimi aziendali non conforme all’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque

– Distruzione o danneggiamento di un biotopo protetto dalla Confederazione o dal Cantone – in particolare cariceti e paludi, siepi, boschetti campestri e siti secchi - nonché di rarità naturali o monumenti protetti, di un luogo storico protetto o di un paesaggio naturale protetto (comprese le zone palustri), se ciò è da ricondurre alla gestione agricola (articolo 24 capoverso 1 lettera a congiuntamente all’articolo 18 capoverso 1bis della legge sulla protezione della natura e del paesaggio);

– Infrazioni del divieto di incenerire i rifiuti (articolo 26 dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico)

Le infrazioni delle prescrizioni citate sono trattate singolarmente in funzione dei fatti antecedenti e in considerazione delle conseguenze che hanno provocato Vengono attribuite a una delle tre seguenti categorie:

– infrazione unica senza effetto duraturo. Esempio: un gestore ha proceduto un ’unica volta allo spandimento di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 5 fino al 25 %, al massimo 2'500 fr );

– infrazione unica con effetto duraturo; le azioni o le omissioni hanno conseguenze su diversi giorni, settimane o mesi Esempio: cumulo di letame non consolidato Un gestore ha proceduto per diversi giorni allo spandimento ripetuto di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 10 fino al 50%, al massimo 10'000 fr );

infrazioni ripetute; sull’arco di tre anni il gestore ha infranto più volte le stesse disposizioni rilevanti per l’agricoltura Sono determinanti i fatti a partire dal 1999 (riduzione del 20 fino al 100%)

A90 A L L E G A T O

Confronto con la contabilità dell’UE

Cos’è la RICA?

La rete d’informazione sulla contabilità agricola dell’Unione Europea (RICA) è stata istituita nel 1965, con l’obiettivo di raccogliere dati contabili delle aziende agricole onde valutarne i redditi ed analizzarne la situazione economica

Attualmente il campione annuale comprende circa 60'000 aziende, che rappresentano oltre il 90 per cento della superficie complessiva gestita a scopo agricolo ed oltre il 90 per cento della produzione agricola totale dell’UE

Nella maggior parte dei Paesi membri dell’UE esistono pure reti contabili nazionali dalle quali possono essere attinti i dati della RICA destinati alla Commissione UE La RICA è l’unica sorgente d’informazione che contempla risultati economici di aziende agricole comparabili a livello comunitario

Applicazione del metodo della RICA

Il metodo di rilevazione e di valutazione dei dati della RICA differisce in diversi settori da quello dell’analisi centralizzata dei dati contabili della FAT Affinché i risultati contabili svizzeri possano essere comparabili con quelli della RICA, la FAT deve adeguarli applicando dei coefficienti di conversione Per tale motivo i risultati delle aziende svizzere presentati in questo testo non sono comparabili con quelli scaturiti dall’analisi delle aziende di riferimento

L’esclusione dell’abitazione implica adeguamenti per quanto concerne i costi degli edifici, compresi gli ammortamenti, i redditi risultanti dalla locazione di immobili, la riduzione corrispondente degli interessi passivi, i canoni d’affitto per le aziende affittate e infine l’aggiustamento degli attivi e dei passivi

I valori contabili e gli ammortamenti vengono corretti sulla base di valori di sostituzione: +5 per cento per i macchinari e +20 per cento per gli edifici Per i terreni e gli altri attivi vengono ripresi i valori dell’analisi centralizzata (anche Stati come la Germania e l’Irlanda prevedono deroghe alla valutazione ai prezzi di mercato) Le variabili standard della RICA sono state calcolate per il conto perdite e profitti, compresa la correzione della valutazione degli animali, la presentazione del bilancio e gli indicatori finanziari Per la Svizzera la soglia di rilevazione è stata fissata a 16 unità di dimensione europee L’applicazione della tipologia aziendale UE e una ponderazione analoga consentono di rappresentare circa 50'000 aziende con oltre il 90 per cento della superficie e della produzione La prima volta in cui la FAT ha convertito i dati svizzeri in base al metodo della RICA è stata nel 1996

A L L E G A T O A91

Differenze di natura metodologica fra la RICA e l’analisi centralizzata

Rete d’informazione sulla contabilità agricola dell’UE

Definizione di azienda

Azienda agricola, abitazione esclusa

Valutazione e ammortamento

Terreni, animali, scorte e forniture in natura valutati ai prezzi di mercato; investimenti valutati ai valori di sostituzione

Ammortamenti in base ai valori di sostituzione; bilanci di apertura e di chiusura divergenti

Conto perdite e profitti

Produzione totale e prestazioni preliminari, comprese le forniture all’interno dell’azienda

Le variazioni dei valori concernenti gli animali da allevamento hanno ripercussioni sul conto perdite e profitti soltanto se vi è una variazione del volume

Tipologia aziendale

Tipologia aziendale UE: ogni ramo aziendale (ha o numero di animali) viene moltiplicato per un reddito lordo standard (RLS) La composizione del RLS di tutta l’azienda dà l’orientamento tecnico-economico (OTE) La somma dei RLS dà la dimensione economica dell’azienda in unità di dimensione europee (UDE; 1 UDE = 1200 ECU RLS)

Insieme di base e campione

La RICA riproduce le aziende gestite a titolo principale Esse devono superare una dimensione economica minima (in UDE) Tali soglie vengono fissate in modo differenziato a dipendenza dei Paesi Gli Stati confinanti con la Svizzera presentano generalmente una soglia di rilevazione di 8 UDE, l’Italia di 2 UDE

Ponderazione dei risultati

Principio: classificazione delle aziende secondo il tipo (OTA), la dimensione economica (in UDE) e le regioni della RICA (p es i Länder in Germania)

Analisi centralizzata delle aziende di riferimento

L’abitazione è un elemento dell’azienda; calcolo dell’affitto per la famiglia del capoazienda

Valutazione in base al principio del prezzo di costo I terreni sono generalmente valutati al valore di reddito Valori indicativi per animali, scorte e forniture in natura

Ammortamento dei costi d’acquisizione netti storici; bilanci di apertura e di chiusura identici

Conto reddito lordo-costi di terzi , escluse le forniture all’interno dell’azienda

Ogni variazione nella valutazione degli animali ha ripercussioni sul conto perdite e profitti

Tipologia aziendale FAT99: Il tipo d’azienda viene stabilito sulla base di criteri fisici (utilizzazione del suolo e composizione dell’effettivo di animali) Contrariamente alla tipologia UE basata sui RLS, la tipologia FAT99 garantisce una ripartizione più stabile nel tempo Per determinare la dimensione dell’azienda viene generalmente utilizzata la superficie agricola utile

L’insieme di base delle aziende di riferimento viene delimitato da soglie fisiche minime e, con oltre 55'000 aziende, comprende anche diverse aziende gestite a titolo accessorio

Principio: classificazione delle aziende secondo il tipo (FAT99), la dimensione (SAU) e la regione (regione di pianura, collinare e di montagna in funzione delle zone di produzione)

Fonte: Commissione UE, FAT

A92 A L L E G A T O

Organizzazioni/Istituzioni

DFE Dipartimento federale dell’economia, Berna

DGD Direzione generale delle dogane, Berna

FAL Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura, Zurigo-Reckenholz

FAM Stazione federale di ricerche lattiere, Berna-Liebefeld

FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Roma

FAT Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole, Tänikon

FAW Stazione federale di ricerche in frutticoltura, viticoltura e orticoltura, Wädenswil

IEA Istituto di economia agraria, Zurigo

IRAB Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica, Frick

LBL Centrale di consulenza agricola, Lindau

OCSE Organizzazione di cooperazione e di sviluppo economici, Parigi

OMC Organizzazione mondiale del commercio, Ginevra

PFZ Politecnico federale, Zurigo

PSL Produttori svizzeri di latte, Berna

RAC Stazione federale di ricerche per la produzione vegetale, Changins

RAP Stazione federale di ricerche per la produzione animale, Posieux

seco Segretariato di Stato all’economia, Berna

SRVA Servizio romando di consulenza agricola, Losanna

TSM Fiduciaria Latte, Berna

UE Unione europea

UFAE Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del paese, Berna

UFAG Ufficio federale dell’agricoltura, Berna

UFAFP Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, Berna

UFAS Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Berna

UFFT Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia, Berna

UFSP Ufficio federale della sanità pubblica, Berna

UFV Ufficio federale di veterinaria, Berna

USC Unione svizzera dei contadini, Brugg

UST Ufficio federale di statistica, Neuchâtel

ZMP Zentrale Markt- und Preisberichtstelle für Erzeugnisse der Land-, Forst- und Ernährungswirtschaft Sagl, Bonn

Unità di misura

cts centesimo

fr franchi

ha ettaro = 10'000 m2

hl ettolitro

kcal chilocalorie

kg chilogrammo

km chilometro

l litro

m metro

m2 metro quadro

mia. miliardo

A L L E G A T O A93
■■■■■■■■■■■■■■■■ Abbreviazioni

mio milione

pz pezzi

q quintale = 100 kg

t tonnellata

% per cento

Ø media

Terminologia/Denominazioni

ADC Aliquota di dazio del contingente

ADFC Aliquota di dazio fuori contingente

AGIS/SIPA Servizio d’informazione sulla politica agricola

AI Assicurazione invalidità

AVS Assicurazione vecchiaia e superstiti

ca circa

cfr confronta

CO2 Anidride carbonica

compr compreso

DOP Denominazioni di origine protette

ESB Encefalopatia spongiforme dei bovini ("Malattia della mucca pazza”)

IGP Indicazioni geografiche protette

IPG Indennità per la perdita di guadagno

IVA Imposta sul valore aggiunto

LAgr Legge sull’agricoltura

MPR Materie prime rinnovabili

N Azoto

OGM Organismi geneticamente modificati

P Fosforo

PAC Politica agricola comune dell’UE

PER Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate

p es per esempio

PI Produzione integrata

PM Peso alla macellazione

PTP Prodotti per il trattamento delle piante

PV Peso vivo

risp rispettivamente

SAU Superficie agricola utile

SCE Superficie di compensazione ecologica

SSRA Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

UBG Unità di bestiame grosso

UBGFG Unità bestiame grosso foraggio grezzo

ULA Unità di lavoro annuale

ULAF Unità di lavoro annuale della famiglia

UM Unità di manodopera

UMS Unità di manodopera standard

URA Uscita regolare all’aperto

ZM I, II, Zona di montagna

Rimando all’allegato (p.es. tabelle)

A94 A L L E G A T O

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Examen des politiques commerciales: Suisse et Liechtenstein.

Rapporto della segreteria, Ginevra.

Rossier D , FAT, FAL, IRAB, SRVA, LBL, 2000

Evaluation simplifiée de l’impact environnemental potentiel de l’agriculture suisse

Società svizzera dell’industria chimica, diversi anni

Statistische Erhebungen über Pflanzenschutzmittel, Zurigo

Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), 1999

Nährstoffbilanz der schweizerischen Landwirtschaft für die Jahre 1975 bis 1995

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Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), 2000

Lachgasemissionen aus der Schweizer Landwirtschaft.

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Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), 2001

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Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2001

Pubblicazione dell’attribuzione dei contingenti doganali

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Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), 2001

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Strategie zur Reduktion von Stickstoffemissionen

Schriftenreihe Umwelt Nr 273, Berna

Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), 1998

Methanemissionen der schweizerischen Landwirtschaft.

Schriftenreihe Umwelt Nr 298, Klima, Berna

Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), 2000.

Graue Treibhausgas-Emissionen des Energie- und des Ernährungssektors der Schweiz 1990 und 1998

Umweltmaterialien Nr 128, Klima, Berna

Ufficio federale di statistica (UST), diversi anni

Einblicke in die schweizerische Landwirtschaft, Neuchâtel

Ufficio federale di statistica (UST), 2001

La statistica della superficie in Svizzera. Utilizzazione del suolo in evoluzione, Neuchâtel

Unione svizzera dei contadini (USC), diversi anni

Il conto economico dell’agricoltura svizzera, Brugg

Unione svizzera dei contadini (USC), diversi anni

Statistische Erhebungen und Schätzungen über Landwirtschaft und Ernährung, Brugg

A98 A L L E G A T O
A L L E G A T O A99
A100 A L L E G A T O

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