R A P P O R T O A G R I C O L O Bundesamt für Landwirtschaft Office fédéral de l’agriculture Ufficio federale dell’agricoltura Uffizi federal d’agricultura
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S I G L A E D I T O R I A L E 2
■■■■■■■■■■■■■■■■ Indice Prefazione 4 ■ 1. Ruolo e situazione 1.1 Economia 9 dell’agricoltura 1 1 1 L’agricoltura, parte integrante dell’economia 10 1 1 2 Mercati 22 1 1 3 Situazione economica del settore agricolo 47 1 1 4 Situazione economica delle singole aziende 52 1.2 Aspetti sociali 63 1 2 1 Ricorso alle prestazioni sociali 64 1 2 2 Indicatori sociali 77 1 3 Ecologia 81 1 3 1 Indicatori agroecologici 82 1 3 2 Valutazione del carico ambientale dell’agricoltura svizzera 104 1 3 3 Anche la biodiversità è un prodotto dell’agricoltura 107 1.3.4 Effetti esterni dell’agricoltura svizzera 113 1.4 Valutazione della sostenibilità 117 ■ 2 Provvedimenti di 2 1 Produzione e smercio 121 politica agricola 2 1 1 Strumenti sovrasettoriali 123 2 1 2 Economia lattiera 135 2 1 3 Produzione animale 142 2.1.4 Produzione vegetale 147 2.2 Pagamenti diretti 155 2.2.1 Concetto, importanza, esigenze, esecuzione e controllo 156 2 2 2 Pagamenti diretti generali 167 2 2 3 Pagamenti diretti ecologici 175 2.3 Miglioramento delle basi 187 2 3 1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale 188 2 3 2 Ricerca, consulenza, Istituto federale d’allevamento equino 194 2 3 3 Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà 200 2.3.4 Allevamento di animali 210 ■ 3. Aspetti internazionali 3.1 Sviluppi sul piano internazionale 213 3.2 Confronti sul piano internazionale 231 ■ Allegato Tabelle A2 Atti legislativi in ambito agricolo A58 Terminologia e metodi A61 Abbreviazioni A64 Bibliografia A66 I N D I C E 3
Gli Anni ’90 sono stati caratterizzati da frequenti contrasti sull’orientamento della politica agricola e dell’agricoltura Nel 1996, Popolo e Cantoni hanno approvato, a larga maggioranza, un nuovo articolo costituzionale, il quale sancisce che dev’essere promossa un ’agricoltura in grado di produrre in modo ecologicamente sostenibile e concorrenziale Veniva così ancorato nella Costituzione il concetto di «sostenibilità» Nel dibattito sulla sostenibilità l’ecologia ha svolto a lungo un ruolo di primo piano In occasione della seconda conferenza globale sull’ambiente, tenutasi nel 1992 a Rio de Janeiro, è tuttavia emerso che la tutela ambientale deve andare di pari passo con il progresso sociale e l’efficienza economica. Economia, contesto sociale ed ecologia costituiscono le tre dimensioni della sostenibilità
La nuova legge sull’agricoltura, entrata in vigore il 1O gennaio 1999, rappresenta il quadro dello sviluppo sostenibile del primario Laddove possibile, lo Stato non interviene più sul mercato Esso indennizza mediante pagamenti diretti le prestazioni ecologiche particolari fornite dall’agricoltura nell’interesse della collettività Le uscite della Confederazione a favore dell’agricoltura ammontano a 4 miliardi di franchi Il 60 per cento di tale importo viene versato sotto forma di pagamenti diretti. Mediante l’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura il Consiglio federale ha incaricato l’Ufficio federale dell’agricoltura di valutare le ripercussioni economiche, sociali ed ecologiche dei provvedimenti di politica agricola e di stilare annualmente un rapporto in merito La prima edizione di tale rapporto contiene i dati concernenti il 1999 Esso illustra la destinazione del denaro e gli effetti della politica agricola
Le esperienze fatte nei dodici mesi di applicazione delle nuove basi legali sono soddisfacenti. La situazione economica è stabile e ciò è un fatto tutt’altro che ovvio. In diversi settori la riforma ha reso necessari profondi mutamenti Dopo la soppressione dei prezzi garantiti e della garanzia dello smercio, gli addetti hanno dovuto confrontarsi in misura maggiore con le leggi del mercato. Grazie all’impegno di tutti, questa fase di transizione è riuscita e non vi sono stati crolli del mercato In questi ultimi anni, nelle fattorie si è imposta una mentalità completamente nuova anche dal profilo ecologico Dopo l’introduzione dei contributi ecologici è aumentato considerevolmente il volume delle prestazioni ecologiche e vi è stato un notevole calo nell’impiego di mezzi di produzione che possono arrecare effetti pregiudizievoli all’ambiente
4 P R E F A Z I O N E ■■■■■■■■■■■■■■■■
Prefazione
Il rapporto agricolo informa in merito all’evoluzione degli indicatori economici, sociali ed ecologici In questa prima edizione sono state gettate le basi corrispondenti, che dovranno venir completate e perfezionate, soprattutto per quanto concerne il settore ecologico e il contesto sociale. Nei rapporti futuri confluiranno costantemente i risultati di valutazioni dei provvedimenti di politica agricola che dovrebbero contribuire al processo decisionale in merito all’ulteriore sviluppo della politica agricola
L’analisi dei risultati riportati in questa prima edizione mostra che la priorità spetta tuttora all’aumento della competitività, onde consentire all’agricoltura di mantenere le sue quote di mercato Il settore agricolo sarà caratterizzato anche nei prossimi anni da una notevole pressione ad adeguarsi I provvedimenti di politica agricola dovranno essere strutturati in modo che le aziende con prospettive e volontà di sviluppo abbiano l’opportunità d’imporsi sul mercato Dovrà inoltre venir considerata l’eventualità di introdurre misure sociali d’accompagnamento volte a rendere il processo d’adeguamento socialmente sopportabile e ad offrire alternative valide a coloro per i quali non vi è alcun futuro nell’agricoltura Infine vanno consolidate le esigenze poste ai provvedimenti di carattere ecologico
Sono lieto di presentarvi il primo rapporto agricolo e, sperando che lo troviate interessante, mi auguro di raccogliere le Vostre osservazioni e gli spunti che vorrete presentarmi al riguardo
Manfred Bötsch
Direttore dell’Ufficio federale dell‘agricoltura
P R E F A Z I O N E 5
6
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1 7
1. Ruolo e situazione dell’agricoltura
L’articolo 104 della Costituzione federale sancisce che la Confederazione provvede affinché l’agricoltura, tramite una produzione ecologicamente sostenibile e orientata verso il mercato, contribuisca efficacemente a:
a. garantire l’approvvigionamento della popolazione;
b salvaguardare le basi vitali naturali e il paesaggio rurale;
c garantire un ’occupazione decentrata del territorio
Dagli obiettivi ancorati nella Costituzione si evince che i compiti affidati all’agricoltura vanno ben oltre la mera produzione di derrate alimentari In tale contesto, si parla infatti di agricoltura multifunzionale La cura del paesaggio, la salvaguardia delle basi vitali naturali e l’occupazione decentrata del territorio sono prestazioni che vanno a vantaggio della collettività.
Il concetto di produzione sostenibile è stato introdotto nella Costituzione nel 1996
Esso è assurto a importante linea direttrice per l’operato politico dopo la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992
Il Consiglio federale intende seguire gli sviluppi della nuova politica agricola Con l’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura ne sono state create le premesse. L’articolo 1 capoverso 1 della presente ordinanza sancisce che la politica agricola e le prestazioni dell’agricoltura vanno esaminate nell’ottica della sostenibilità
Il capoverso 2 prescrive di valutare le implicazioni di ordine economico, sociale ed ecologico. L’UFAG è incaricato di stilare annualmente un rapporto sui risultati delle analisi Con il rapporto agricolo l’UFAG adempie tale compito
Le tre dimensioni della sostenibilità rappresentano la struttura alla base delle informazioni contenute nel capitolo 1 del rapporto agricolo Esso fornisce informazioni sul ruolo e la situazione dell’agricoltura ed è strutturato in tre parti: economia, aspetti sociali ed ecologia
8 1 . R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
In passato, gli aspetti economici del primario costituivano gli elementi centrali su cui era incentrato il rendiconto sull’agricoltura I dati contabili di aziende selezionate venivano usati per scattare un’istantanea sul reddito delle aziende individuali, mentre il conto economico dell’agricoltura forniva un quadro della situazione dell’intero settore Mediante i dati dei censimenti delle aziende, effettuati generalmente ogni cinque anni, veniva illustrata l’evoluzione strutturale in atto nell’agricoltura Inoltre, venivano rilevati numerosi dati riguardanti la produzione e i prezzi L’ambito economico offriva quindi le basi di partenza di gran lunga migliori ai fini del rendiconto
Qui di seguito è illustrato il ruolo economico dell’agricoltura in qualità di tassello dell’economia, vengono fornite informazioni sulla produzione, il consumo, il commercio esterno, i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo rilevati sui singoli mercati nonché descritta la situazione economica dell’intero settore e delle aziende individuali
9 1 . 1 E C O N O M I A
■■■■■■■■■■■■■■■■ 1.1 Economia
1
1.1.1 L’agricoltura, parte integrante dell’economia
Il progresso tecnico di questi ultimi decenni ha consentito di incrementare notevolmente la produttività agricola Oggigiorno un gestore di un ’azienda dotata di infrastrutture moderne è in grado di gestire una superficie o di detenere un numero di animali da due a tre volte maggiore rispetto a trenta o quarant’anni orsono Un vero e proprio sviluppo della produttività, che si ripercuote sui settori a valle, visto che i prezzi spuntati dagli agricoltori per i loro prodotti sono diminuiti Per mantenere un reddito adeguato le aziende attive unicamente in campo agricolo sono costrette ad espandersi Se ciò non è possibile, le entrate mancanti vengono compensate con un guadagno accessorio. In alternativa, prima o poi l’azienda viene chiusa, di solito in coincidenza con il cambio di generazione Un processo, quello appena descritto, che si evince chiaramente dalla riduzione numerica delle aziende agricole
Negli Anni '50 e '60 il numero delle aziende agricole ha registrato una flessione media annua del 2 per cento circa Gli Anni '60 e '80 sono stati caratterizzati da una fase di stagnazione con una diminuzione annua media attorno all’1 per cento In quel periodo lo Stato interveniva in modo massiccio e diretto sui mercati frenando il mutamento strutturale L’inversione di rotta nella politica agricola e il conseguente orientamento di fondo alle regole del mercato hanno determinato, negli Anni '90, un mutamento strutturale più marcato Il tasso di diminuzione è ritornato ai livelli degli Anni '60 Nell’anno preso in considerazione dal presente rapporto in Svizzera erano censite 73'591 aziende agricole, 2'821 rispettivamente il 3,7 per cento in meno rispetto al 1998.
10 1 . 1 E C O N O M I A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
■
Evoluzione del numero di aziende agricole 19551965196919751980198519901 19901 19961999 N . d i a z i e n d e I n % Calo/Anno N. di aziende Fonte: UFS 1 Nuovo metodo di rilevazione introdotto nel 1990 (esclusi i piccoli produttori) 0 240 000 200 000 160 000 120 000 80 000 40 000 0 3 2,5 2 1,5 1 0,5 2,42,11,91,20,82,12,62,5
Il numero delle aziende agricole continua a diminuire
La suddivisione in aziende gestite a titolo principale, risp accessorio si basa in primo luogo sul grado di occupazione nella struttura. Un’azienda è considerata gestita a titolo principale se il capoazienda vi lavora almeno al 50 per cento, a condizione comunque che il fabbisogno di lavoro raggiunga 1'500 ore annue I dati necessari per la determinazione delle aziende a titolo principale e accessorio vengono rilevati nel quadro dei censimenti agricoli e delle aziende, che solitamente si effettuano ogni cinque anni. Nell’ultimo decennio le aziende sono state censite nel 1990 e nel 1996.
In questo periodo l’evoluzione del numero di aziende gestite a titolo principale è stata analoga a quella concernente le aziende accessorie. In Svizzera la proporzione tra aziende a titolo principale e aziende a titolo accessorio è di due terzi a un terzo Nei Paesi dell’UE essa risulta diametralmente opposta Ciò si spiega con il fatto che negli Anni '70 e '80 nell’UE i prezzi minimi garantiti dipendevano in misura maggiore dai progressi a livello di produttività rispetto a quanto era il caso in Svizzera, dove i prezzi alla produzione erano fissati dallo Stato. Per poter attingere dall’agricoltura la fonte principale di reddito, le aziende dell’UE erano costrette ad espandersi In questa fase, numerose aziende optarono per l’attività a titolo accessorio
Aziende gestite a titolo principale Svizzera-Germania
1 . 1 E C O N O M I A 11
Aziende 1990 1996 Variazione % a titolo principale 64 242 55 951 -12,9 di cui in pianura 30 144 25 475 -15,5 di cui in montagna 1 34 098 30 476 -10,6 a titolo accessorio 28 573 23 528 -17,7 di cui in pianura 11 451 10 302 -10,0 di cui in montagna 1 17 122 13 226 -22,7 Totale 92 815 79 479 -14,4
Numero di aziende gestite a titolo principale, risp. a titolo accessorio
1 Zona collinare e zone di montagna I–IV Fonte: UFS
Struttura CH D Aziende gestite a titolo principale Numero 55 951 227 000 Ø Superficie ha 17,4 41,3 UM/100 ha 10,4 3,6 UBG/UM 13,5 42,9
D:
1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
CH: cifre 1996
cifre 1997 Fonti: UFAG, Rapporto agricolo tedesco
Dal confronto con la Germania si evince che in media le aziende gestite a titolo principale su suolo tedesco dispongono di oltre il doppio di superficie di quelle svizzere Degna di nota anche la differenza per quanto riguarda gli effettivi della manodopera occupati per 100 ettari nonché le unità di bestiame grosso (UBG) accudite da un ’unità di manodopera (UM) Il paragone fornisce dei meri ordini di grandezza In effetti esistono determinate differenze nel calcolo del carico usuale; inoltre, in Germania la proporzione tra terre coltive aperte ed erbai è diametralmente opposta a quella svizzera La vicina Repubblica dispone del 70 per cento di terre coltive aperte e soltanto del 30 per cento di erbai In Svizzera, in particolare nelle regioni di montagna, la gestione degli erbai risulta molto più ardua rispetto a quanto è il caso in Germania dove vengono gestite prevalentemente terre coltive aperte A prescindere da ciò è evidente che il comparto tedesco delle aziende gestite a titolo principale è più efficiente e produttivo rispetto a quello rossocrociato
Oltre all’agricoltura, il settore primario comprende l’orticoltura, la selvicoltura e la piscicoltura Nel 1998 la quota delle persone occupate nel primario era del 4,8 per cento, 4 per cento delle quali nell’agricoltura
12
1 . 1 E C O N O M I A 1
196019801998 I n 1 0 0 0 Primario Secondario Terziario Fonte: UFS 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 393 1 263 1 061 218 1 207 1 741 179 1 009 2 660
Evoluzione del numero di occupati nei tre settori dell'economia
■ Un posto di lavoro su otto è attinente all’agricoltura
■ Nel valore aggiunto non si intravedono tutte le prestazioni dell’agricoltura
All’agricoltura sono strettamente legate le attività svolte nei settori a monte come la produzione di alimenti per animali e a valle come la trasformazione di derrate alimentari Senza un ’agricoltura produttiva, simili attività verrebbero in parte o totalmente meno.
Le più recenti cifre relative all’occupazione nell’agricoltura e nella selvicoltura, compresi i settori a monte e a valle, risalgono al 1995 Nell’anno citato, i settori a valle davano lavoro a circa 220'000 persone, vale a dire al 5,8 per cento della popolazione occupata La percentuale nei settori a monte è dell’1,5 per cento Nel complesso, oltre il 12 per cento della popolazione occupata lavora direttamente nell’agricoltura o in settori strettamente legati ad essa
Il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato serve per determinare la prestazione in termini economici dell’economia nazionale. In agricoltura esso corrisponde al valore dei prodotti (produzione finale), detratte le prestazioni preliminari Il valore aggiunto comprende tutti i prodotti agricoli venduti ad altri rami dell’economia, il consumo proprio, le variazioni delle riserve e le costruzioni realizzate per proprio conto
Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato dei tre settori dell’economia 1998 (provv )
Nel 1998 il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato del settore primario ammontava a 5,9 miliardi di franchi, due terzi dei quali generati dall’agricoltura Rapportata al valore aggiunto dell’insieme dell’economia, la quota dell’1,1 per cento circa rappresentata dal primario è esigua Il valore aggiunto non contempla l’indennizzo, tramite pagamenti diretti, delle prestazioni fornite nell’interesse della collettività, quali la cura del paesaggio colturale Il valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato non si presta quindi in maniera soddisfacente per valutare le prestazioni dell’agricoltura L’UFAG ha incaricato la ditta ECOSYS SA di Ginevra di valutare le funzioni ecologiche dell’agricoltura svizzera che vanno oltre la mera produzione di derrate alimentari. In tale studio il beneficio netto di queste funzioni è stato stimato a 2 miliardi di franchi all’anno (cfr la parte 1 3 4)
13 1 . 1 E C O N O M I A
Settore mio. fr. % Primario 5 862 1,55 di cui agricoltura 3 999 1,06 Secondario 109 393 29,02 Terziario 261 719 69,43 Totale 376 974 100 Fonti: UFS USC
1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
■ L’UE: il principale partner commerciale per i prodotti agricoli
Il rapporto tra importazioni ed esportazioni di prodotti agricoli in Svizzera permane da anni più o meno costante su una base di 2 a 1
Una fetta importante delle importazioni è costituita da prodotti poco o per nulla lavorati, di cui la produzione elvetica non riesce a coprire il fabbisogno, oppure che non sono disponibili in Svizzera come ad esempio il caffè, il tè e le spezie Vengono esportati prevalentemente prodotti lavorati Parte delle materie prime importate lasciano nuovamente il suolo svizzero dopo aver subito un processo di trasformazione Basti pensare al cacao o al tabacco
Quota di prodotti agricoli rispetto alle importazioni e alle
Tra il 1990/92 e il 1999, sia le importazioni sia le esportazioni di prodotti agricoli sono aumentate in termini di valore La loro quota rispetto al commercio globale è tuttavia diminuita: nel caso delle importazioni, dal 7,2 al 6,8 per cento e in quello delle esportazioni dal 3,0 al 2,7 per cento
Origine e Paesi di destinazione dei prodotti agricoli – 1999 Fonte:
Importazioni 8 159 mio. fr.Esportazioni 3 307 mio. fr.
In ambito agricolo, l’UE è di gran lunga il partner commerciale principale della Svizzera Nell’anno oggetto dal rapporto, oltre il 70 per cento del totale delle importazioni di prodotti agricoli proveniva dall’UE e circa due terzi delle esportazioni erano destinate ai suoi Stati membri Nella graduatoria dei principali partner commerciali della Svizzera l’UE è seguita dai Paesi in via di sviluppo dai quali viene importato il 14 per cento delle merci, mentre sul fronte delle esportazioni figurano svariati Paesi.
14 1 . 1 E C O N O M I A 1
1990/9219991990/921999 I n m i a . f r . Agricoltura Economia globale Fonte: DGD 0 20 40 60 80 100 120 140 6,9 94,7 8,2 120,0 2,7 89,5 3,3 120,7 ImportazioniEsportazioni
esportazioni globali
DGD
Paesi
Europa Centrale
USA 5% Paesi in via di sviluppo 14% UE 72%
Europa Centrale
USA
Paesi in via di sviluppo
UE 68%
Altri
7%
2%
Altri Paesi 14%
4%
6%
8%
Importazioni ed esportazioni di prodotti agricoli e trasformati secondo la categoria di prodotti – 1999
Importazioni 8 159 mio. fr.Esportazioni 3 307 mio. fr.
Latticini (4)
Tabacco e diversi (13, 14, 24)
Derrate alimentari (20, 21)
Alimenti per animali, scarti (23)
Cereali e preparazioni (10, 11, 19)
Generi voluttuari (9, 17, 18)
Semi oleosi, grassi e olii (12, 15)
Piante vive, fiori (6)
Verdure (7)
Frutta (8)
Prodotti animali, pesci (1, 2, 3, 5, 16)
Bevande (22)
2 0001 5001 00050005001 000( ): Voce di tariffa Eccedenze d'importazione e d'esportazione
La Svizzera importa un quantitativo considerevole di prodotti di tutti i generi. Commisurate al valore della merce, le importazioni di prodotti di origine animale (compresi i pesci) e di bevande fanno la parte del leone (un terzo) Al capitolo esportazioni è degno di nota l’esiguo quantitativo di prodotti agricoli grezzi venduti all’estero. Vengono esportati soprattutto prodotti lavorati come la cioccolata, le minestre, i rösti Nella fattispecie si tratta di prodotti fabbricati in parte con materie prime importate, come lo zucchero che riprende la via verso l’estero sotto forma di cioccolata Le eccedenze di esportazione più consistenti riguardano i latticini Nell’anno oggetto del rapporto ammontavano a 154 milioni di franchi.
15 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Fonte: DGD
408562 387504 784808 279155 536366 789606 34340 5193 5397 8397 1 28451 1 444199
1
Importazione ed esportazione di prodotti agricoli e transformati pro capite della popolazione di Paesi scelti – 1998
Importazioni ($ per abitante)Esportazioni ($ per abitante)
1 5001 00050005001 0001 5002 000 Eccedenze d'importazione e d'esportazione
Il commercio di prodotti agricoli è strutturato in maniera molto diversa a seconda degli Stati I Paesi Bassi vantano il più intenso commercio pro capite sia nelle importazioni che nelle esportazioni Con un valore netto delle importazioni di 400 dollari pro capite la Svizzera figura al primo posto superando di gran lunga il Giappone e la Gran Bretagna Con 898 dollari pro capite l’Irlanda è il principale esportatore in termini di valore netto
L’agricoltura svizzera ha un preciso mandato costituzionale, che consiste nel contribuire sostanzialmente a garantire l’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari La quota della produzione indigena rispetto al totale del consumo indigeno è definita «grado di autoapprovvigionamento».
16 1 . 1 E C O N O M I A 1
Irlanda Paesi Bassi Australia Canada Francia Spagna USA Italia Austria Germania Gran Bretagna Giappone Svizzera 862 1 760 1 138 1 821 152440 376557 457635 398432 171201 395270 527362 511325 496292 35216 693293
Fonte: OCSE
Stabile il grado di autoapprovvigionamento Evoluzione del grado di autoapprovvigionamento (in energia) 19601970198019901998 I n % Settore animale Totale Settore vegetale
■
30 40 50 60 70 80 90 100 110
Fonte: USC
Tabella 11 pagina A11
■ Le uscite dell’agricoltura sono un toccasana per l’economia delle aree rurali
Tra il 1960 e il 1998 l’agricoltura svizzera ha prodotto circa due terzi dei generi alimentari consumati nel Paese In questo periodo il grado di autoapprovvigionamento è rimasto costante, benché la popolazione sia aumentata di circa 2,5 milioni di unità Ciò è stato reso possibile dai progressi compiuti dall’agricoltura per quanto riguarda la produttività Il grado di autoapprovvigionamento ha potuto essere mantenuto anche negli Anni '90, benché a seguito del nuovo orientamento della politica agricola l’agricoltura abbia dovuto confrontarsi maggiormente con la concorrenza internazionale Degno di nota anche il fatto che, dal 1980 il grado di autoapprovvigionamento per i prodotti vegetali è in aumento, mentre quello per i prodotti di origine animale diminuisce
L’agricoltura svizzera è un importante cliente dell’economia sotto due punti di vista Da un lato acquista nei settori a monte prestazioni per la produzione, dall’altro deve attuare investimenti per poter fornire le proprie prestazioni.
Energia 11%
Servizi 15%
Concimi, prodotti fitosanitari 7%
6%
Alimenti per animali 38%
Materiale nonché manutenzione di macchinari e di edifici rurali 23%
Nel 1999 l’agricoltura ha acquistato dai settori a monte merci per 3,8 miliardi di franchi Le uscite più consistenti hanno riguardato gli alimenti per animali, per l’acquisto dei quali sono stati spesi 1,5 miliardi di franchi Seguono le uscite per il materiale nonché per la manutenzione dei macchinari e degli edifici rurali, con un totale di 865 milioni di franchi Queste due voci rappresentano oltre il 60 per cento delle spese sostenute dall’agricoltura in relazione alla produzione La quota dell’agricoltura (1,1%) rispetto alle prestazioni preliminari dell’intera economia corrisponde alla quota rispetto al valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato
1 . 1 E C O N O M I A 17 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Uscite dell'agricoltura in relazione alla produzione – 1999 (stima)
Sementi, materiale vegetale, bestiame
Fonte: USC
1
Totale 3 813 mio. fr.
■ In continuo calo le uscite delle economie domestiche per le derrate alimentari
Spese d’investimento dell’agricoltura rispetto all’insieme dell’economia – 1998 (provvisorio)
Nel 1998 l’insieme dell’economia ha investito circa 76 miliardi di franchi. Gli investimenti effettuati dall’agricoltura ammontavano a circa 1,5 miliardi di franchi Grazie a questi investimenti e alle uscite legate alla produzione l’agricoltura contribuisce al conseguimento di un valore aggiunto in altri settori e di rimando alla formazione del reddito soprattutto nelle aree rurali
Evoluzione della quota di derrate alimentari rispetto alle uscite delle economie domestiche
19601970198019901998
I dati fino al 1989 scaturiscono da rilevazioni effettuate presso economie domestiche di impiegati e pensionati; dal 1990 vengono considerate tutte le economie domestiche private. Le uscite delle economie domestiche comprendono tutte le spese, comprese le imposte e le assicurazioni. Nei dati riguardanti le derrate alimentari non sono contemplate le uscite per le bevande, il tabacco nonché bibite e pasti consumati nei ristoranti.
Fonte: UFS
Sull’insieme del bilancio delle economie domestiche, le uscite per le derrate alimentari rappresentano una voce sempre meno importante Nel 1960 le uscite delle economie domestiche per le derrate alimentari ammontavano al 27 per cento; nel 1998 soltanto al 7 per cento Quest’evoluzione è frutto della crescita economica e del trasferimento dell’incremento della produttività dall’agricoltura ai settori a valle
18 1 . 1 E C O N O M I A 1
Investimenti Economia Agricoltura totale mio fr mio fr % Investimenti per equipaggiamenti 37 808 748 2,0 Investimenti edilizi 38 209 743 1,9 Totale 76 017 1 491 2,0 Fonti: UFS USC
0 5 10 15 20 25 30 I n %
■ Le spese della Confederazione per l’agricoltura e l’alimentazione si sono stabilizzate
Il cambiamento di rotta imposto dalla nuova politica agricola negli Anni '90 si è tradotto in una separazione più netta tra la politica dei prezzi e quella dei redditi nonché in un orientamento ecologico più marcato della produzione agricola I principi della nuova politica agricola sono stati concretizzati tramite l’abolizione del sostegno dei prezzi dei prodotti agricoli e attraverso l’introduzione dei pagamenti diretti generali ed ecologici
Uscite della Confederazione secondo i settori – 1999
Totale 45 656 mio. fr.
Altre spese 10% Rapporti con l'estero
5%
Formazione e ricerca 7%
Agricoltura/ alimentazione 9%
Difesa nazionale 11%
Assistenza sociale 26%
Finanze e imposte 18%
Trasporti 14%
Fonte: Conto dello Stato
Nell’anno oggetto del rapporto la Confederazione ha destinato 4'197 milioni di franchi all’agricoltura e all’alimentazione La voce «agricoltura ed alimentazione» figura al quinto posto dopo l’assistenza sociale, le finanze e le imposte, i trasporti e la difesa nazionale
Evoluzione delle uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione
Osservazione: il Conto dello Stato 1999 rappresenta la base per la ripartizione dei mezzi finanziari tra i singoli settori Le uscite per la valorizzazione delle patate o della frutta o quelle dell’Amministrazione dei cereali 1990/92 ad esempio figurano come uscite dell UFAG All epoca esistevano ancora conti separati Per tale motivo le cifre relative al 1990/92, al 1997 e al 1998 non sono identiche a quelle figuranti nel Conto dello Stato L’aumento delle spese d’amministrazione verificatosi soprattutto dopo il 1997 è riconducibile, in primo luogo, a mandati di valutazione conferiti ad enti esterni e a prestazioni a favore della cassa pensioni
1 Preventivo 2000
Fonti: Conto dello Stato UFAG
19 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Ambito di spesa 1990/92 1997 1998 1999 20001 mio fr Uscite UFAG 2 699 3 499 3 519 3 795 3 606 Produzione e smercio 1 685 1 254 1 203 1 318 994 Pagamenti diretti 772 2 070 2 126 2 286 2 316 Miglioramento delle basi 207 139 147 148 247 Amministrazione 33 36 43 43 49 Ulteriori uscite 351 409 407 402 383 Totale agricoltura e alimentazione 3 048 3 908 3 926 4 197 3 989
1
Tra il 1990/92 e il 1997 le spese della Confederazione per l’agricoltura e l’alimentazione sono aumentate di 860 milioni di franchi Tale incremento è la diretta conseguenza del nuovo orientamento della politica agricola e dello sviluppo dei pagamenti diretti. Dopo questo aumento, nella seconda metà degli Anni '90 le uscite si sono stabilizzate ad un livello di circa 4 miliardi di franchi L’incremento di 271 milioni di franchi, registrato in totale nel 1999 rispetto al 1998, va imputato in particolare alle uscite straordinarie relative allo scioglimento dell’Unione svizzera del commercio del formaggio e della Butyra nonché al passaggio al nuovo disciplinamento del mercato lattiero
Dal 1960, le uscite della Confederazione per l’agricoltura e l’alimentazione sono aumentate in termini assoluti, ma hanno registrato un calo rispetto alle uscite totali Nonostante il cambiamento di rotta della politica agricola, che grava più sui contribuenti che sui consumatori, la quota non è aumentata Il fatto che nel 1999 la quota sia stata lievemente superiore rispetto al 1990 è riconducibile alle uscite straordinarie registrate nel 1999.
20
19601970198019901999 I n m i o . f r . I n % In % delle uscite totali della Confederazione Fonte: Conto dello Stato 00 2 4 6 8 10 12 14 500 1 000 1 500 2 000 2 500 3 000 3 500 4 000 4 500 346826 1 6392 6764 197 1 . 1 E C O N O M I A 1
Evoluzione delle uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione
Tabella 41, pagina A50
■ Indici dei prezzi: evoluzione differenziata
dell'indice dei prezzi alla produzione e dei prezzi al consumo per le derrate alimentari nonché dell'indice dei prezzi per i mezzi di produzione agricoli
dei prezzi per i mezzi di produzione agricoli Indice nazionale dei prezzi al consumo,
Tra il 1990/92 (base = 100 punti) e il 1999 l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli è calato di 23 punti percentuali La flessione dei prezzi alla produzione è una conseguenza della riforma agricola e in particolare della separazione tra la politica dei prezzi e quella dei redditi Nel settore della carne i prezzi erano comunque già scesi prima della riforma agricola Nel 1999 il volume delle vendite dell’agricoltura è stato di 2,6 miliardi di franchi inferiore rispetto a quello registrato nel 1990/92. Nello stesso periodo l’aumento di 1,5 miliardi di franchi dei pagamenti diretti finalizzato ad indennizzare le prestazioni fornite dall’agricoltura in campo ecologico e nell’interesse della collettività ha parzialmente compensato i mancati guadagni
Diverso l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo per le derrate alimentari e le bevande Nel periodo preso in considerazione esso è infatti aumentato di 4 punti percentuali
L’indice dei prezzi dei mezzi di produzione si basa sull’evoluzione dei prezzi delle prestazioni preliminari, degli investimenti per le costruzioni e l’equipaggiamento, degli interessi per il capitale di terzi e dei salari per la manodopera extrafamigliare Nel 1993 l’indice è aumentato di 4 punti percentuali rispetto al 1990/92 Negli anni seguenti fino al 1999 è diminuito complessivamente di 6 punti percentuali L’indice non fornisce alcuna indicazione circa i risparmi sui costi resi possibili dal mutamento strutturale, vale a dire dalla riduzione numerica delle aziende e delle persone ivi occupate
21 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Evoluzione
1990–921993199419951996199719981999 Indice
Indice
sottogruppo derrate alimentari e bevande
dei prezzi alla produzione, agricoltura
75 80 85 90 95 100 105 110 I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) 1
Fonti: UFS,
USC
■ Condizioni meteorologiche inclementi
1.1.2 Mercati
Il 1999 passerà alla storia come un anno con condizioni meteorologiche estreme: inverno rigido caratterizzato da numerose valanghe, con danni ingenti ad edifici, foreste e superfici coltive, primavera piovosa e fresca con piene e inondazioni, estate afosa, autunno uggioso e infine l’uragano «Lothar», che ha causato danni considerevoli alle foreste e alla frutticoltura Condizioni climatiche particolarmente avverse, che si sono ripercosse negativamente sul rendimento delle colture A subirne maggiormente le conseguenze sono stati il settore della coltivazione di patate nonché quelli della cerealicoltura e della foraggicoltura
■ Ripresa per i mercati agricoli internazionali
A livello internazionale, i mercati agricoli si sono ripresi dai contraccolpi della crisi asiatica del 1998. L’economia mondiale si è risollevata gradualmente e la domanda di derrate alimentari è aumentata
■ Sicurezza alimentare e caratterizzazione delle derrate alimentari al centro dell’attenzione
Il 1999 è stato segnato pure dagli scandali in relazione ai residui di diossina e di ormoni riscontrati in prodotti di origine animale, dall’aumento del numero di casi di ESB e dalle discussioni infuocate sulla presenza di OGM in alimenti per animali e sementi La sicurezza e la caratterizzazione delle derrate alimentari sono e continuano ad essere un tema cruciale.
Totale 7 270 mio. fr.1
Altri prodotti vegetali 2% Frutta, verdura 10% Mosto d'uva 7%
Patate, barbabietole da zucchero 4%
Cereali 7%
Latte 36%
Bovini 14%
Suini 13%
Pollame, uova 5%
Altri prodotti di origine animale 2%
Fonte: USC
La produzione finale è l’indicatore dell’importanza e dello sviluppo dei mercati dei singoli prodotti Rispetto all’anno precedente ha registrato un calo significativo: l’11 per cento in meno per piante e prodotti vegetali (273 mio fr ) e il 6 per cento in meno per animali e prodotti di origine animale (322 mio fr ) Per il 2000 si delinea un miglioramento della situazione
1 . 1 E C O N O M I A 1 22 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Composizione della produzione finale – 1999
1 Stima, stato 23.12.1999
Tabella 12, pagina A12
■ Nessuno scossone per il mercato
Latte e latticini
Il 1° maggio 1999 è entrato in vigore il nuovo disciplinamento del mercato lattiero. Finora la riforma ha dato buoni risultati, senza causare scossoni al mercato Il prezzo d’obiettivo fissato dal Consiglio federale di 77 centesimi per chilogrammo di latte è stato mediamente superato
Il cambio stabile rispetto al neointrodotto euro e il dollaro statunitense forte hanno favorito le esportazioni di formaggio La ripresa congiunturale in Europa e il conseguente aumento dei consumi hanno contribuito a creare le condizioni ideali per lo smercio di latticini, soprattutto di formaggio.
■ Produzione: forniture di latte stabili
Nel 1999 il ricavo della vendita del latte corrispondeva al 36 per cento della produzione finale Negli ultimi anni tale percentuale è rimasta pressoché invariata
Tra il 1990/92 e il 1999 la produzione lattiera globale ha subito una lieve flessione di 18'000 tonnellate fissandosi, nel 1999, a circa 3,86 milioni di tonnellate Questo quantitativo è composto per il 99,7 per cento da latte di vacca e per lo 0,3 per cento da latte proveniente da allevamenti caprini, ovini ed equini L’aumento costante della produzione lattiera per vacca e la stabilità del quantitativo globale di latte determinano una diminuzione dell’effettivo di vacche. Nel periodo dal 1990/92 al 1999 la produzione lattiera annuale per vacca è aumentata mediamente di 48 chilogrammi, arrivando a quota 5'390 chilogrammi per vacca
Nel 1999 i produttori lattieri hanno fornito per la vendita 3,07 milioni di tonnellate di latte Questo quantitativo proveniva da 715'000 vacche Rispetto all’anno precedente, l’effettivo di vacche è calato dell’1,7 per cento (12'100 capi) e rispetto alla media degli anni 1990/92 dell’8 per cento (62'000 capi)
1 . 1 E C O N O M I A 23
Tabelle 1–11 pagine A2–A11
Evoluzione dell'effettivo di vacche e della produzione lattiera 1990/92199719981999 N d i v a c c h e k g d i l a t t e / v a c c a Effettivo di vacche Produzione per vacca Fonte: USC 680 000 5400 5300 5200 5100 5000 4900 4800 780 000 760 000 740 000 720 000 700 000 800 000 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1
Fino al mese d’aprile dell’anno oggetto del rapporto le forniture di latte risultavano superiori rispetto al 1998 A partire da maggio, invece, si è registrato un netto calo dovuto principalmente alle avverse condizioni meteorologiche e alla svantaggiosa situazione a livello di foraggiamento.
Il 20 per cento circa della produzione totale di latte di 3,86 tonnellate è stato destinato all’autoapprovvigionamento o somministrato agli animali dell’azienda Il quantitativo restante, ossia 3 milioni di tonnellate circa, corrisponde al latte commercializzato, di cui il 15 per cento immesso sul mercato sotto forma di latte di consumo Gran parte del quantitativo rimanente è stato trasformato
Nel 1999 la metà del latte commercializzato (1,5 mio t) è stata destinata alla fabbricazione di formaggio Un quarto è stato utilizzato per la produzione di panna e burro (797'000 t), oppure è stato trasformato in latte di consumo o in altri latticini (771'000 t)
1 . 1 E C O N O M I A 1 24
Valorizzazione: produzione di formaggio fresco in netto aumento Forniture di latte per mese – 1998 e 1999 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e I n t Forniture di latte 1999 Forniture di latte 1998 Fonte: USC 200 000 220 000 240 000 260 000 280 000 300 000 320 000
■
Nell’anno oggetto del rapporto si è prodotto l’1,8 per cento circa di formaggio in meno rispetto all’anno precedente Questo calo è imputabile alle limitazioni di fabbricazione imposte dall’organizzazione Emmental Switzerland, alla riduzione delle scorte effettuata durante la fase di riforma nonché al nuovo calcolo, sulla base di coefficienti di resa, delle quantità prodotte La parte del leone continua a detenerla il formaggio a pasta dura Nel 1999 si è confermata la lieve tendenza al ribasso che negli anni passati ha caratterizzato la produzione di formaggio a pasta dura. Per quanto concerne gli altri tipi di formaggio, invece, continua l’aumento del volume di produzione iniziato nel 1997 La produzione di formaggio fresco nel 1999 ha ritrovato l’antico lustro ed è passata a 13'093 tonnellate, con un aumento pari al 15,4 per cento rispetto all’anno precedente Negli ultimi anni le abitudini alimentari sono mutate, favorendo la domanda di formaggi freschi come la mozzarella.
Tra il 1997 e il 1998 la produzione di burro è cresciuta del 2,7 per cento, mentre nel 1999 è diminuita considerevolmente, fissandosi sulle 37'238 tonnellate (-8,7%). All’inizio del 1999, grazie al buon approvvigionamento foraggero e alla prospettiva di calo del prezzo del latte a seguito del cambiamento di sistema, le forniture lattiere sono risultate molto consistenti e nei mesi da gennaio ad aprile la produzione di burro ha toccato valori da primato La situazione è mutata radicalmente a partire da maggio a causa delle avverse condizioni meteorologiche In autunno, con una produzione di poco meno di 5'000 tonnellate, è stato necessario importare quantitativi di burro cinque volte superiori a quanto previsto Il calo della produzione potrebbe essere dovuto principalmente ai seguenti motivi: diminuzione del quantitativo di latte commercializzato, minore contenuto di grasso, maggiore fabbisogno di latte per la fabbricazione di prodotti a base di latte fresco
Tra il 1998 e il 1999 la produzione di latte in polvere è cresciuta del 3,1 per cento Questo aumento è dovuto a due motivi: le limitazioni di diritto privato nella produzione di formaggio e la crescente domanda di latte intero in polvere svizzero da parte dell’industria del cioccolato
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 25
Evoluzione della valorizzazione del latte commercializzato 1990/92199719981999 I n 1 0 0 0 t l a t t e Altri latticini Panna Burro
Formaggio Latte di consumo 0 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 1
Fonti: TSM, USC
Per il settore lattiero la bilancia del commercio esterno è positiva. Eccezion fatta per il latte fresco e il burro, le esportazioni svizzere di latticini superano quantitativamente le importazioni
In base alla norma di Ginevra sulle zone franche, nel 1999 la Svizzera ha importato circa 22'795 tonnellate di latte fresco Le esportazioni svizzere di questo prodotto sono praticamente nulle Tendenza positiva invece, già da diversi anni, per le esportazioni di yogurt Nel 1999 esse ammontavano a 1'156 tonnellate, ossia al 25 per cento in più rispetto al 1998 In confronto le importazioni effettuate in questo settore nel 1999 sono modeste (110 t) Nel 1999 le importazioni di burro sono aumentate del 20,5 per cento raggiungendo quota 4'987 tonnellate In calo di quasi il 40 per cento invece le importazioni di latte in polvere sempre nello stesso anno, a vantaggio della produzione indigena Nell’anno oggetto del rapporto il nostro Paese ha esportato una quantità considerevole di latte in polvere: 17'768 tonnellate
Nel 1999 la Svizzera ha esportato un quantitativo di formaggio pari al doppio di quello importato Un rapporto rimasto pressoché invariato rispetto al 1990/92 Nel 1999 sono state esportate complessivamente 63'359 tonnellate di formaggio Nello stesso anno le importazioni di formaggio si presentavano come segue: 38 per cento circa di formaggio a pasta dura e semidura (11'808 t) e 45 per cento di formaggio fresco e a pasta molle (14'102 t)
1 . 1 E C O N O M I A 1 26
Evoluzione delle esportazioni e
importazioni di formaggio 1990/92199719981999 I n t Esportazioni Importazioni Bilancia commerciale Fonti: DGD, UFAG 0 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 Esportazioni e importazioni di formaggio – 1999 Importazioni Esportazioni I n % Fonte: DGD 0 120 100 80 60 40 20 UE UE Italia Italia Germania Francia
■ Commercio esterno: il formaggio è un importante prodotto d’esportazione
delle
■ Consumo: flessione del consumo globale
A livello di commercio esterno in latticini, i Paesi dell’UE sono di gran lunga i partner più importanti della Svizzera; una situazione che perdura da diversi anni Il formaggio importato in Svizzera proviene quasi esclusivamente dall’UE e le esportazioni di questo prodotto sono destinate nella misura dell’80 per cento circa al mercato comunitario. Nell’anno oggetto del rapporto, il 29,5 per cento delle esportazioni elvetiche ha preso la via dell’Italia e l’8,3 per cento quella della Germania I nostri principali fornitori di formaggio sono l’Italia (49,2%) e la Francia (36,6%)
Il consumo globale di latte e latticini è in lieve calo da diversi anni Se si considera il consumo pro capite dei singoli latticini, si riscontrano evoluzioni divergenti
Consumo pro capite di latte e latticini, in chilogrammi di latte – 1999
Formaggio a pasta dura 41,7
Formaggio a pasta semidura 42,6 Formaggio a pasta molle 10,5 Burro 68,2
Latte di consumo 86,6
Formaggio fresco 11,9
Panna di consumo 33,9
Fonte: USC
Il consumo di latte è passato da 104,4 chilogrammi nel 1990/92 a 86,6 chilogrammi nell’anno oggetto del rapporto. Nello stesso periodo vi è invece stata un ’evoluzione positiva per quanto riguarda il consumo di formaggio (+6,6%) e di panna di consumo (+4,2%) Nel 1998 il grado di autoapprovvigionamento (produzione indigena in per cento del consumo) di latte e latticini si fissava sul 110 per cento. Un valore praticamente immutato da anni
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 27
1
Fino al 30 aprile 1999 il Consiglio federale ha fissato e garantito il prezzo del latte; l’ultimo valore è stato di 87 centesimi per chilogrammo di latte Dal 1° maggio 1999 sono le forze del mercato, la protezione alla frontiera e gli strumenti del sostegno al mercato a determinare il prezzo alla produzione. Il prezzo garantito è stato rimpiazzato da un prezzo d’obiettivo fissato dal Consiglio federale a 77 centesimi per chilogrammo di latte con un tenore totale di 73 grammi di grasso e proteine Le attuali condizioni quadro dovrebbero consentire di ottenere tale prezzo per il latte trasformato in prodotti ad elevato valore aggiunto e facilmente commerciabili Il prezzo d’obiettivo non comprende supplemento per il foraggiamento senza insilati
L’UFAG rileva mensilmente i prezzi alla produzione e informa sui risultati nella pubblicazione «Rapporto sul latte». Si distingue tra le seguenti quattro categorie di prezzo: prezzo del latte considerato globalmente, prezzo del latte per l’industria, prezzo del latte trasformato in formaggio e prezzo del latte biologico I prezzi del latte vengono rilevati su scala nazionale e locale, secondo la ripartizione in cinque regioni: Svizzera occidentale (regione I), Berna/Svizzera centrale (regione II), Svizzera nordoccidentale (regione III), Zurigo/Svizzera orientale (regione IV) e Svizzera meridionale (regione V)
Alla rilevazione dei prezzi del latte, che secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte va eseguita presso gli addetti alla valorizzazione, prendono parte tutti i principali responsabili della trasformazione industriale del latte nonché un novero rappresentativo di caseifici In tal modo è possibile rilevare i dati riguardanti oltre il 60 per cento del latte prodotto Secondo l’ordinanza di transizione nel settore del latte, per prezzo pagato s’intende il prezzo versato per il latte sul luogo di rilevazione (presso l’azienda o il centro di raccolta), compresi i supplementi concessi abitualmente in loco e le detrazioni Il supplemento per il foraggiamento senza insilati, i contributi volontari delle associazioni nonché le detrazioni per il siero non sono contemplati nel prezzo del latte oggetto della rilevazione.
Prezzi del latte 1999 (maggio-dicembre) a livello nazionale e per regione
1 . 1 E C O N O M I A 1 28
CH Regione l Regione ll Regione lll Regione lV Regione V cts /kg Totale 79,89 79,73 80,59 79,98 79,27 79,52 Latte ad uso industriale 78,94 79,11 78,99 79,10 78,60 79,75 Latte trasformato in formaggio 79,96 80,45 80,50 80,14 78,66 78,34 Latte biologico 91,55 90,13 94,05 91,33 90,11 Non rilevato Fonte: UFAG
■
Prezzi alla produzione: superato il prezzo d’obiettivo
Fonte:
I II III IV V
Le cinque regioni della rilevazione dei prezzi
UFAG
■ Prezzi al consumo: latte di consumo e panna a miglior mercato
Nell’anno oggetto del rapporto è stato superato il prezzo d’obiettivo. A livello nazionale le differenze tra i prezzi sono relativamente contenute Per un chilogrammo di latte biologico, invece, sono stati pagati fino a 12 centesimi in più rispetto al latte ad uso industriale o al latte trasformato in formaggio. Anche a livello regionale il prezzo del latte biologico è notevolmente superiore rispetto a quello delle altre categorie di latte
Per un litro di latte di consumo (latte intero pastorizzato) dal 1° maggio 1999 i consumatori hanno pagato mediamente 1 55 franchi Il prezzo del latte uperizzato è di circa 6 centesimi superiore Contrariamente al prezzo del latte di consumo, rimasto invariato in tutte le regioni svizzere dal 1° maggio 1999, tra i prezzi al consumo dei diversi tipi di formaggio si riscontrano differenze regionali
Evoluzione degli indici dei prezzi al consumo per il latte e
■ Margine: tendenza al ribasso
Dal 1997, gli indici dei prezzi al consumo per il latte e i latticini hanno avuto un andamento alterno L’indice relativo al latte di consumo ha subito una flessione di 3,5 punti, quello della panna di 4,2 punti Praticamente invariati, invece, gli indici concernenti il burro e il formaggio
Il concetto di margine scaturisce, per principio, dall’osservazione di due livelli di prezzo nel tempo: il prezzo alla produzione, il prezzo al consumo e la differenza tra i due In esso è insito un calcolo teorico del valore aggiunto nei segmenti «latte di consumo», «formaggio», «burro», «panna di consumo» e «yogurt» Viene calcolata la differenza tra il prezzo alla produzione spuntato per chilogrammo di latte e il rispettivo prezzo di vendita del prodotto finito trasformato.
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 29
1990/92199719981999 I n d i c e ( m a g g i o 1 9 9 3 = 1 0 0 ) Latte Formaggio Burro
Panna Altri latticini 80,0 85,0 90,0 95,0 100,0 105,0 1
i latticini
Fonte: UFS
Margine totale per il latte e i latticini – 1999
■ Stime 2000
Nei mesi da gennaio ad aprile del 1999 il margine totale per il latte e i latticini è rimasto stabile su un livello di circa 86 centesimi per chilogrammo di latte Dopo il lieve aumento registrato nei mesi estivi, il margine è andato scemando e in dicembre ha raggiunto il livello più basso in assoluto di 84,8 centesimi
Anche nel 2000 il mercato lattiero sarà caratterizzato da condizioni favorevoli La ripresa economica contribuisce al buon andamento delle vendite di latticini in Svizzera e all’estero, soprattutto per quanto concerne il settore del formaggio che riveste un’importanza notevole L’influsso esercitato dalle forze del mercato accresce costantemente la produttività delle imprese e, di riflesso, la loro competitività
Nel 2000 gran parte del latte verrà commercializzato attraverso canali di smercio che assicurano un ricavo considerevole È previsto un ulteriore incremento della produzione di formaggio Sulla base delle cifre relative al primo semestre 2000, il volume di produzione di formaggio fresco e di formaggio a pasta molle dovrebbe essere di gran lunga superiore a quello registrato l’anno precedente Anche gli sviluppi prevedibili nel settore della panna di consumo e di altri prodotti freschi sono soddisfacenti Per quanto concerne il burro, nel 2000 dovrebbero confermarsi condizioni di stabilità ed equilibrio
La buona situazione che caratterizza il mercato si tradurrà in prezzi stabili per i produttori lattieri È molto probabile che sulla media annuale verrà superato il prezzo d’obiettivo di 77 centesimi per chilogrammo di latte fissato nel 2000. Dalla stima 2000 per il conto economico dell’agricoltura (cfr la parte 1 1 3) emerge che, nonostante la buona situazione del mercato, il valore della produzione finale subirà un calo di circa 60 milioni di franchi rispetto al 1999. Ciò è dovuto al fatto che il minore prezzo alla produzione applicato dal 1° maggio 1999, data dell’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato lattiero, esercita la sua influenza per un anno intero
1 . 1 E C O N O M I A 1 30
f r . / k g l a t t e Fonte: UFAG 0,83 0,84 0,85 0,86 0,87 0,88 0,89 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e
Tabella 12, pagina A12
Animali e prodotti di origine animale
Nell’anno oggetto del rapporto la produzione di carne e uova ha subito i contraccolpi delle notizie che riferivano della presenza di residui di diossina e di ormoni nei prodotti di origine animale Nei mesi di maggio e giugno nella carne di pollame nonché nelle uova e nei prodotti di uova provenienti dal Belgio sono stati riscontrati residui di diossina I competenti uffici federali svizzeri avevano imposto immediatamente un divieto d’importazione I prodotti di pollame provenienti dal Belgio sono stati riammessi all’importazione soltanto a partire dal mese di settembre dopo che l’analisi di numerosi campioni non aveva più rivelato la presenza di residui Nel 1999 il consumo pro capite di pollame ha registrato un calo del 3 per cento riconducibile all’insicurezza tra i consumatori
Nel mese di luglio, in occasione di una prima serie di controlli effettuati alla frontiera su carne bovina di origine americana, è stata riscontrata la presenza di ormoni in 7 dei 26 campioni analizzati In Svizzera vige una tolleranza zero per quanto concerne ormoni artificiali e steroidi nella carne destinata alla vendita All’epoca dei fatti la presenza di queste sostanze non ha rappresentato alcun rischio per la salute dei consumatori. Inoltre, la loro concentrazione era talmente esigua da non poter esercitare alcun effetto dal profilo ormonale L’Ufficio federale di veterinaria (UFV) aveva stralciato l’azienda statunitense interessata dall’elenco dei fornitori autorizzati e invitato le autorità americane ad adottare efficaci misure di controllo. La questione degli ormoni ha determinato un calo delle importazioni di carne bovina fresca e congelata proveniente dagli USA da 1'129 tonnellate (1998) a 750 tonnellate (1999)
Mediante l’ordinanza sulle dichiarazioni agricole entrata in vigore il 1° gennaio 2000 il Consiglio federale ha esteso l’obbligo della dichiarazione alla carne e alle uova destinate al consumo ottenute mediante metodi vietati in Svizzera La carne ottenuta da animali ai quali sono stati somministrati ormoni o altre sostanze antimicrobiche per aumentarne le prestazioni dev’essere dichiarata in modo corrispondente. Tale disposizione vige anche per le uova destinate al consumo provenienti da allevamenti in batteria vietati in Svizzera
Nel 1999 sono stati censiti 25 nuovi casi di ESB 25 ulteriori casi sono stati registrati dall’UFV nel quadro del programma annuale di vigilanza Nell’ambito di questo programma, avviato il 1° marzo 1999, sono state sottoposte a un test per il depistaggio dell’ESB le carcasse di 17'900 vacche macellate
Il 1° maggio 1999 il DFE ha applicato per la prima volta la clausola di salvaguardia speciale dell’OMC nel settore dei prezzi della carne suina A fine anno, 1'002 tonnellate di carne per un valore di circa 4 milioni di franchi erano state gravate da un dazio supplementare per un importo complessivo di 0,38 milioni di franchi
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 31
1
Tabelle 1–11, pagine A2–A11
■
Nell’anno oggetto del rapporto l’effettivo di bestiame bovino ha subito una flessione del 2 per cento rispetto all’anno precedente Continua quindi la tendenza al ribasso rilevata da anni Tale calo è dovuto in primo luogo al progresso zootecnico nel settore della produzione lattiera. Rispetto al 1990 sono diminuiti considerevolmente anche gli effettivi di suini, di galline ovaiole e di galline d’allevamento Dal 1990 continuano invece ad aumentare gli effettivi di pollame da ingrasso e di ovini
Evoluzione degli effettivi di bestiame
Rispetto all’anno precedente la produzione di carne bovina è diminuita dello 0,3 per cento, quella di carne di vitello dello 0,8 per cento e quella di carne suina del 2,6 per cento I produttori hanno invece esteso la produzione di carne ovina e di pollame rispettivamente del 3,9 e del 3 per cento Questo incremento della produzione di pollame ha consentito di rispondere alla crescente domanda di carne di pollame indigena seguita allo scandalo della diossina.
Evoluzione della produzione delle diverse categorie di animali 1
Nell’anno oggetto del rapporto la produzione di uova è scesa dell’1,6 per cento rispetto al 1998 ed ammontava a 680 milioni di pezzi
32 1 . 1 E C O N O M I A 1
Genere di animali 1990 1997 1998 1999 1990–1997/99 in 1 000 in 1 000 in 1 000 in 1 000 % Bovini 1 858 1 673 1 641 1 609 -11,68 Suini 1 776 1 395 1 487 1 453 -18,64 Ovini 355 420 422 424 18,87 Caprini 61 58 60 62 -1,64 Equini 38 46 46 49 23,68 Pollame da ingrasso 2 878 3 342 3 502 3 747 22,67 Galline ovaiole e da allevamento 2 795 2 278 2 270 2 223 -19,25 Fonte: UFS
Produzione: effettivi di bestiame al ribasso
I n t Fonte:
1 Peso alla macellazione; pollame: peso alla vendita 1990/92 1997 1998 1999 0 300 000 200 000 100 000 1 1 4 8 0 1 1 1 0 7 8 8 1 1 0 4 3 5 1 3 0 7 1 0 2 6 2 4 0 2 5 6 0 8 2 6 3 6 7 2 0 7 3 3 6 2 1 5 6 0 7 8 6 3 1 6 5 0 6 5 2 1 4 2 5 7 2 3 1 5 7 4 2 2 5 6 5 7 2 6 6 3 6 0 3 7 4 0 9 3 6 7 1 5 3 6 4 1 9 3 6 6 5 6
Carne bovinaCarne di vitelloCarne suinaCarne ovinaPollame
Proviande
■ Commercio esterno: bestiame da allevamento e da reddito nel Kosovo
Nell’anno oggetto del rapporto sono state importate 1'345 tonnellate di carne di vitello, ossia oltre il doppio rispetto al 1998 Le importazioni di pollame sono invece diminuite del 5 per cento Per quanto concerne le importazioni di carne bovina (ca. 10'000 t) trattasi in particolare di parti pregiate (lombi, high-quality-beef e muscoli per la fabbricazione di carne secca) Nell’anno oggetto del rapporto le importazioni di bestiame equino sono state superiori rispetto a quelle effettuate nel 1998 Complessivamente sono stati importati 324 asini, muli e bardotti ed oltre 2'800 cavalli e piccoli pony
Per tutte le categorie di carne e di uova le esportazioni commisurate alla produzione indigena rappresentano soltanto un ’esigua percentuale La voce più importante è costituita dalle esportazioni di carne secca (890 t), fabbricata con carne di animali della specie bovina (carne secca dei Grigioni), soprattutto verso la Germania e la Francia
Nel quadro dell’aiuto umanitario sono state inviate in Kosovo circa 500 manze e vacche gravide Conformemente agli accordi OMC, la Svizzera avrebbe avuto la possibilità di sovvenzionare l’esportazione di 11'800 capi versando un importo massimo di 17,7 milioni di franchi Ha invece potuto effettuare soltanto il 4 per cento delle esportazioni consentite viste le restrizioni imposte da numerosi Paesi per i casi di ESB manifestatisi nell’effettivo di bestiame bovino svizzero.
■ Consumo: lieve flessione del consumo globale
Nel 1999 la quota indigena di carne bovina, di vitello e di maiale rispetto al consumo ammontava ad oltre il 90 per cento. La percentuale minore è costituita dalla carne equina (14%) Grazie alla forte domanda di carne di pollame indigena, è stato possibile raggiungere nuovamente il livello da primato registrato nel 1988 (42%)
Consumo pro capite di carne e pesce in chilogrammi – 1999
Totale 60,63 kg
Selvaggina 0,55
Conigli e lepri 0,49
Pollame 8,71
Carne equina 0,62
Carne caprina 0,11
Carne di vitello 4,08
Pesci e crostacei 7,48
Carne bovina 11,53
Carne suina 25,63
Carne ovina 1,43
Fonte: Proviande
Il consumo di carne e di pesce ha registrato un calo dell’1,1 per cento rispetto all’anno precedente e si situa a 60,63 chilogrammi Con una quota del 42 per cento, la carne suina rappresenta la categoria più importante dal profilo quantitativo Nel 1996 il consumo di carne bovina aveva toccato il livello più basso dal 1988 Benché da allora si sia registrato un incremento dell’1,3 per cento nel 1997, del 2,4 per cento nel 1998 e del 2,5 per cento nel 1999, il consumo pro capite non ha più raggiunto il livello registrato prima della crisi dell’ESB Nell’anno oggetto del rapporto il consumo di carne di vitello è risultato dell’1 per cento superiore rispetto al 1998 Lo scandalo della diossina ha invece determinato un calo del 3 per cento del consumo di carne di pollame.
1 . 1 E C O N O M I A 33 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
1
■ Prezzi alla produzione: prezzi della carne bovina al rialzo
Il 1999 ha coinciso con la fine della situazione tesa sul mercato della carne bovina caratterizzata da prezzi bassi e scorte notevoli A partire dal secondo semestre del 1999 l’aumento del consumo e l’offerta esigua sono stati all’origine di un incremento dei prezzi di vacche, manze, buoi e torelli che hanno raggiunto nuovamente il livello registrato nel 1995 e si sono consolidati nonostante la maggiore offerta di fine autunno dovuta a fattori stagionali Nel mese di dicembre, per le vacche di buona qualità (classe commerciale T2/3) i produttori hanno spuntato un prezzo di circa 5 50 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione Vista la consistente domanda di carne da salumeria, verso la fine del 1999 è stato possibile immettere sul mercato la carne bovina stoccata Nel periodo da febbraio a luglio i prezzi dei vitelli da banco hanno toccato un livello molto basso, fissandosi a 9 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione. Fino a fine aprile i produttori di suini hanno spuntato un prezzo inferiore a 4 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione Grazie al calo dell’offerta e all’aumento della domanda, in estate la loro situazione è migliorata rapidamente; da quel momento fino alla fine dell’anno hanno potuto spuntare prezzi di circa 4 50 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione
Prezzi mensili del bestiame da macello e dei suini da carne praticati presso la fattoria – 1999
■ Prezzi al consumo: prezzi della carne bovina al rialzo
Vacche, classe commerciale T2/3 Torelli, classe commerciale T3
Vitelli, classe commerciale T3 Suini da carne, leggeri Fonte: USC
Dopo l’aumento dei prezzi indicativi per le pecore e gli agnelli deciso dal Consiglio federale il 1° gennaio 1999, la pressione sui prezzi è aumentata considerevolmente Il prezzo spuntato dai produttori per gli agnelli fino a 40 chilogrammi di peso vivo (47% di resa alla macellazione) ammontava mediamente a 11 46 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione (-15% rispetto all’anno precedente)
Sul mercato delle uova i prezzi delle uova vendute ai centri di raccolta hanno registrato una flessione del 9 per cento rispetto al 1998 fissandosi su un prezzo medio di 22 21 centesimi per uovo Grazie ai provvedimenti mirati adottati dopo Pasqua allo scopo di sgravare il mercato in estate è stato possibile contenere il calo dei prezzi tipico della stagione Vista la pressione sui prezzi, la produzione si è spostata in misura vieppiù maggiore verso aziende con effettivi di galline ovaiole più consistenti
Nell’anno oggetto del rapporto i prezzi alla produzione per il bestiame grosso da macello più elevati hanno provocato un aumento dei prezzi al consumo della carne bovina Nel secondo semestre dell’anno si è rilevato un incremento dei prezzi anche nel settore della carne suina Per quanto concerne determinate parti di carne, essi risultavano leggermente inferiori al livello dell’anno precedente.
1 . 1 E C O N O M I A 1 34
f r . / k g P M
0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e
■ Margine: variazione del margine della carne
Evoluzione dei margini per la carne – 1999
■ Stime 2000
Dal mese di gennaio 1999 il margine della carne fresca (carne di maiale, di manzo, di vitello e d’agnello) nonché quello dei prodotti di carne e degli insaccati vengono calcolati applicando un nuovo metodo Ci si basa sul prezzo alla produzione della categoria di animali corrispondente (fr /kg PM) e sulla media nazionale dei prezzi praticati nei negozi considerando proporzionatamente i «prezzi label». A gennaio il margine è stato pertanto fissato a 100 I margini sono evoluti in modo diverso a dipendenza dei prodotti Nella categoria della carne fresca il margine più basso è risultato essere quello della carne di vitello. Spesso è risultato del 10 per cento inferiore al margine di gennaio Nel settore della carne di maiale il margine è aumentato fino al 9 per cento rispetto a quello di gennaio Verso fine anno nel settore della carne fresca è stato registrato un margine di circa 4 punti superiore al valore di gennaio
L’offerta indigena di carne di manzo e di vitello subirà probabilmente un calo del 10 per cento rispetto al 1999 I prezzi alla produzione di torelli e manze di qualità media dovrebbero aumentare mediamente del 20 per cento circa, fissandosi a 9 franchi il chilogrammo di peso alla macellazione. Sulla media annuale il prezzo dei vitelli dovrebbe ammontare a 13 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione Ciò corrisponde a un incremento del 20 per cento rispetto all’anno precedente Nel primo semestre la minore produzione di carne di manzo e di vitello è stata in gran parte compensata mediante le importazioni Questo notevole calo delle macellazioni di vacche e manze rispetto al 1999 è riconducibile all’incremento degli effettivi di vacche
Per quanto concerne la carne suina l’offerta indigena è stabile Dovrebbe essere possibile spuntare un prezzo medio di circa 4.60 franchi per chilogrammo di peso alla macellazione
Sul mercato delle uova è previsto un notevole aumento della produzione. Nel migliore dei casi i prezzi alla produzione potrebbero raggiungere il livello dell’anno scorso
Secondo le stime 2000 per il conto economico dell’agricoltura (cfr la parte 1 1 3), il valore della produzione finale nel settore della carne e delle uova aumenterà di circa 240 milioni di franchi, ossia del 10 per cento rispetto al 1999. Nonostante il notevole calo della produzione di carne, l’incremento maggiore, quasi 200 milioni di franchi, dovrebbe venir registrato nel settore della carne di manzo e di vitello caratterizzato da un buon andamento dei prezzi.
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 35
I n d i c e ( g e n n a i o 1 9 9 9 = 1 0 0 )
Fonte: UFAG 84,0 88,0 92,0 96,0 100,0 104,0 108,0 112,0 G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e N o v e m b r e D i c e m b r e 1
Suini Bovini Vitelli Carne fresca, (bovina, di vitello, suina e ovina)
Tabella 12, pagina A12
■ Cattive condizioni meteorologiche
Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale
Il tempo troppo umido ha reso difficoltosa sia la semina autunnale sia quella primaverile Le frequenti precipitazioni e le temperature elevate nel periodo di vegetazione hanno acuito il pericolo di malattie Eccezion fatta per il settore viticolo, queste condizioni hanno provocato rese minori e perdite dal profilo qualitativo
Le frequenti precipitazioni verificatesi in primavera e i violenti temporali con grandine scatenatisi sulla Svizzera occidentale e nordoccidentale hanno causato danni ingenti alle colture L’assicurazione contro la grandine ha versato complessivamente 82 milioni di franchi per danni della grandine e 15 milioni di franchi per danni della natura. A causa delle gelate verificatesi in Vallese, il raccolto di albicocche è stato del 50 per cento circa inferiore rispetto alla media degli ultimi dieci anni
■ Produzione: bassi rendimenti nella campicoltura, buoni risultati nella viticoltura
Con 293'949 ettari la superficie coltiva aperta rappresenta il 27 per cento della SAU Rispetto al 1998 è diminuita di 5'412 ettari Il calo ha interessato soprattutto il settore cerealicolo (-4'611 ha) e quello della coltivazione di patate (-143 ha) In questi due casi la superficie coltiva ha subito una flessione del 13 per cento rispetto al 1990/92. 24'260 ettari, ossia il 2,3 per cento della SAU, sono messi a colture perenni Di questi 7'172 ettari sono frutteti, 240 ettari colture di bacche e 15'042 ettari vigneti
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Tabelle 1–11 pagine A2–A11
Composizione della superficie coltiva aperta – 1999
Totale 293 949 ha
Mais verde e da silo, 14% 40 475 ha
Verdure in pieno campo 3%, 8 189 ha
Colza, 5% 14 865 ha
Barbabietole da zucchero, 6% 17 450 ha
Altre colture, 5% 16 974 ha
Cereali, 62% 182 256 ha
Patate, 5% 13 740 ha
Fonte: USC
Con un raccolto di circa 519'300 tonnellate di cereali panificabili e 538'500 tonnellate di cereali da foraggio nel 1999 la produzione di cereali è stata del 15 per cento inferiore rispetto all’anno precedente e ha toccato il livello più basso registrato negli ultimi dodici anni Ciò è riconducibile alle cattive condizioni meteorologiche Anche la qualità, in particolare il tenore in proteine, è risultata notevolmente inferiore a quella rilevata nel 1998
Evoluzione del rendimento di prodotti scelti della campicoltura
Prodotti (rendimenti 1999)
Frumento autunnale (54,2 q/ha) Orzo (53 q/ha)
Patate (353 q/ha)
Barbabietole da zucchero (680 q/ha) Colza (25,8 q/ha)
Fonte: USC
A causa della diminuzione della superficie il raccolto di semi oleosi, 50'928 tonnellate, è risultato del 13 per cento circa inferiore rispetto all’anno precedente Vi è stato un ulteriore calo anche nella produzione di patate; con un raccolto di 484'000 tonnellate (-16%) è stato toccato il livello più basso in assoluto. Grazie all’aumento della superficie coltiva, il raccolto di barbabietole da zucchero ha invece raggiunto un livello da primato (1'187'334 t) Non sono stati tuttavia raggiunti i livelli dell’anno precedente per quanto concerne il rendimento (680 q/ha) e il tenore in zucchero (16,8%)
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 37
I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 )
1990/92199719981999
70 80 90 100 110 120 130 140 1
■ Valorizzazione:
Fonti: UFAG, Associazione svizzera frutta, Centrale svizzera dell orticoltura Nella media degli ultimi tre anni il volume di mercato delle varietà di frutta e verdura che possono venir coltivate in Svizzera ammontava a 492'240 tonnellate di verdura e a 168'344 tonnellate di frutta La quota della verdura svizzera rispetto a questo volume di mercato corrisponde al 59 per cento, quella della frutta al 72 per cento. Negli ultimi dieci anni la produzione svizzera di verdura ha potuto mantenere le sue quote di mercato Per quanto concerne la frutta svizzera è stato addirittura registrato un incremento del 3 per cento circa della quota di mercato
Le frequenti precipitazioni estive hanno determinato rendimenti elevati nel settore viticolo Nell’anno oggetto del rapporto sono stati prodotti complessivamente 131 milioni di litri di mosto d’uva (59 mio l rosso e 72 mio l bianco), ossia 14 milioni di litri in più rispetto al 1998.
Per i cereali panificabili nel 1999 e nel 2000 vige ancora la garanzia limitata di prezzo e di ritiro della Confederazione Nel 1999 la Confederazione ha ritirato complessivamente 549'300 tonnellate di cereali panificabili 388'700 tonnellate sono state vendute ai mulini per l’impiego nell’alimentazione umana; 166'300 tonnellate sono state declassate e valorizzate nel settore foraggero unitamente a 5'100 tonnellate di cereali germogliati 121'400 tonnellate di grano duro importato sono state utilizzate per la fabbricazione di pasta. Dalla lavorazione dei cereali per l’alimentazione umana sono risultate 187'200 tonnellate di sottoprodotti della molitura successivamente destinate al settore foraggero
1 . 1 E C O N O M I A 1 38
Prodotto Produzione 1998–1999 1990/92–1999 t%% Mele da tavola 90 161 -10,7 -3,6 Albicocche, ciliegie prugne (da tavola) 6 239 -30,3 -43,7 Verdure (fresche, escluse quelle per la trasformazione) 269 372 -6,8 +9,7
Produzione svizzera di frutta e verdura – 1999
condizioni equilibrate Evoluzione della valorizzazione del raccolto di patate 1990/92199719981999 I n 1 0 0 0 t Trasformazione in alimenti per animali Foraggiamento allo stato fresco Da semina Trasformazione Consumo allo stato fresco Fonti: UFAG, swisspatat, Associazione dei commercianti svizzeri di patate 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900
Nel 1999 un quantitativo pari a 121'900 delle 292'600 tonnellate destinate all’alimentazione umana è stato trasformato in patate fritte, patatine e altri prodotti di patate Nonostante il raccolto esiguo, 154'100 tonnellate di patate di qualità inferiore hanno dovuto essere destinate al settore foraggero. Dal 1990/92 questa forma di valorizzazione ha registrato una flessione del 34 per cento
Nel 1999 la Confederazione ha fissato per l’ultima volta il prezzo e la superficie dei semi oleosi per l’alimentazione umana Nell’anno oggetto del rapporto gli oleifici hanno prodotto 15'600 tonnellate di olio commestibile 1'400 tonnellate di olio di colza sono state utilizzate sotto forma di materie prime rinnovabili (combustibili e lubrificanti)
Le mele da tavola svizzere provengono quasi esclusivamente da frutteti. Da anni il quantitativo di mele destinate ad essere consumate fresche varia tra 90'000 e 100'000 tonnellate I quantitativi rimanenti vengono consegnati agli stabilimenti di ammostatura. La valorizzazione tecnica riveste un ruolo tampone considerevole per il mercato delle mele da tavola Le mele prodotte da alberi da frutto nei campi, forma di produzione maggiormente esposta alle fluttuazioni del rendimento, vengono trasformate esclusivamente in mosto (succo grezzo)
1 . 1 E C O N O M I A 39
1990/92199719981999 I n 1 0 0 0 t Alberi
Frutteti (meli) Fonte: UFAG Mele da sidro Mele da tavola 0 50 100 150 200 250 300 350 1
Evoluzione della valorizzazione del raccolto di mele
da frutto nei campi (meli)
Evoluzione della trasformazione delle verdure svizzere in conserve e prodotti congelati
Verdure da conserva (fagiolini, piselli,
Negli Anni '90 è continuata la tendenza al ribasso nel settore delle verdure da conserva Rispetto al 1990/92 il quantitativo di verdure destinate alla congelazione è rimasto stabile È stato registrato un notevole incremento nel settore delle verdure fresche trasformate in prodotti freschi pronti per essere cucinati, privi di conservanti, e in prodotti convenience (piatti semipronti e pronti).
Anche nell’anno oggetto del rapporto le importazioni di prodotti di origine vegetale hanno raggiunto punte considerevoli A causa delle perdite di raccolto hanno dovuto venir importati quantitativi supplementari di patate, verdure e frutta a nocciolo per garantire l’approvvigionamento del mercato Al confronto, le esportazioni di prodotti di origine vegetale sono insignificanti
La quota delle importazioni di cereali rispetto al consumo ammonta al 23 per cento circa Per quanto concerne il grano duro l’intero quantitativo destinato a coprire il fabbisogno viene importato. A complemento dell’offerta indigena, nel 1999 sono state inoltre importate complessivamente 107'000 tonnellate di cereali panificabili e 76'200 tonnellate di cereali da foraggio 27'542 tonnellate di farina di cereali panificabili e di prodotti della molitura sono state esportate come materie prime per la fabbricazione di derrate alimentari
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1990/92199719981999 I n t
Verdure congelate Fonte: Centrale
dell'orticoltura 0 5 000 10 000 15 000 20 000 25 000 30 000
carote parigine)
svizzera
■ Commercio esterno: importazioni supplementari di patate
Produzione indigena e importazione di prodotti scelti – 1999
Viste le perdite del raccolto e la scarsa qualità, nel 1999 la produzione indigena non ha consentito di coprire il fabbisogno di patate da semina, patate da tavola e patate destinate alla trasformazione Il DFE ha pertanto aumentato a due riprese il contingente doganale di 20'470 tonnellate Complessivamente sono state importate 42'361 tonnellate di patate e 4'910 tonnellate di prodotti di patate espresse in equivalenti di patate Sono state esportate 1'663 tonnellate di patate da semina e 5'228 tonnellate di prodotti di patate
Per quanto concerne il settore dei semi oleosi le importazioni hanno interessato soprattutto le fave di soia a scopo foraggero (100'150 t) e il girasole (23'000 t) Le importazioni hanno subito una flessione del 10 per cento rispetto al 1998 Oltre il 90 per cento dell’olio di soia prodotto in Svizzera (14'000 t) è stato riesportato nel quadro del traffico di perfezionamento. 400 tonnellate di olio di colza indigeno sono state impiegate a scopo umanitario
Con un quantitativo di 210'889 tonnellate le importazioni di verdure che possono essere coltivate anche in Svizzera sono risultate del 4,6 per cento superiori rispetto all’anno precedente Il quantitativo di albicocche, ciliegie e prugne importate, 20'015 tonnellate, ha registrato un incremento di addirittura il 49 per cento Per quanto concerne i prodotti che possono essere immagazzinati, come cipolle, carote, mele e pere, i quantitativi importati hanno subito un calo Il volume d’esportazione di verdura e frutta è tuttora insignificante I prezzi di produzione sono elevati e mancano mercati d’esportazione tradizionali A ciò si aggiungono i dazi considerevoli prelevati dall’UE Per quanto concerne le verdure soltanto le esportazioni di carote sono degne di nota. In questi ultimi anni i responsabili del settore frutticolo hanno iniziato ad esportare regolarmente mele e pere con l’intento, tra l’altro, di instaurare solidi rapporti con importatori esteri. Inoltre, nell’anno oggetto del rapporto le aziende dedite alla trasformazione della frutta hanno smerciato all’estero sotto forma di concentrato (28'492 t), parte del considerevole raccolto di frutta da torchiare del 1998, beneficiando anche dell’aiuto della Confederazione
Nel 1999 sono stati importati 147,4 milioni di litri di vino rosso e 17,7 milioni di litri di vino bianco A questi quantitativi si aggiungono 13 milioni di litri di vino spumante, 9,4 milioni di litri di vino per la trasformazione e 1,5 milioni di litri di vino dolce Le esportazioni di vini svizzeri ammontano soltanto a circa 700'000 litri.
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I n t Importazioni Produzione svizzera
Cereali panificabili Cereali da foraggio ZuccheroSemi oleosiPatateVerdureFrutta (escl. frutta tropicale)
0 100 000 200 000 300 000 400 000 500 000 600 000 700 000 1
Fonti: USC, Associazione svizzera frutta, Centrale svizzera dell'orticoltura, DGD, Zuccherifici Aarberg e Frauenfeld SA
Rispetto all’anno precedente le importazioni di vino rosso e bianco sono diminuite dell’1 per cento (1,7 milioni di litri) Nell’anno oggetto del rapporto le esportazioni di vino, già modeste rispetto alle importazioni, hanno raggiunto a malapena il livello dell’anno precedente.
Nel 1998 il consumo pro capite di pane e prodotti da forno, compresi quelli simili al pane, è stato di 52,1 chilogrammi Rispetto all’anno precedente il consumo ha registrato un incremento di 1,7 chilogrammi La media degli anni 1996/98 è risultata tuttavia dell’1,6 per cento inferiore a quella del 1990/92 Nell’anno oggetto del rapporto il consumo di alimenti per animali (1'450'400 t) è stato inferiore a quello del 1998 La quota di cereali da foraggio (692'054 t) è stata lievemente inferiore rispetto agli anni precedenti.
Nel 1999 in Svizzera sono state consumate 209'000 tonnellate di zucchero raffinato, ossia 32 chilogrammi pro capite. L’85 per cento di questo quantitativo è stato prodotto in Svizzera Il consumo si ripartisce nella misura del 50 per cento sulle economie domestiche e per il rimanente 50 per cento sull’industria
Il consumo di verdura e frutta fresche che possono essere coltivate in Svizzera ha subito un ’evoluzione alterna. Nel 1999 la popolazione residente in Svizzera ha consumato un quantitativo di verdura fresca decisamente maggiore rispetto a dieci anni orsono È invece diminuito il consumo di frutta fresche Nell’anno oggetto del rapporto il consumo pro capite di verdure è stato di 68 chilogrammi ossia 7 chilogrammi in più rispetto alla media degli anni 1990/92 Con 23 chilogrammi all’anno, il consumo pro capite di frutta fresche ha subito una flessione di 4 chilogrammi rispetto al 1990/92
Le nuove abitudini alimentari si ripercuotono sul consumo di verdure svizzere Il consumo di lattuga iceberg, ad esempio, è quasi raddoppiato passando da 7'500 tonnellate negli anni 1990/92 a 12'407 tonnellate nell’anno oggetto del rapporto; tale evoluzione è andata a scapito del consumo di lattuga cappuccio Un notevole incremento si è avuto anche nel consumo di broccoli svizzeri (1999: 2'504 t), praticamente raddoppiato dal 1995 e andato parzialmente a scapito del consumo di cavolfiore Una fetta vieppiù crescente di mercato è rappresentata anche dalle zucche svizzere Il loro consumo è passato da meno di 1'000 tonnellate negli Anni '90 alle attuali 2'000
Consumo
Vino bianco estero 9%Vino bianco: 31%
Vino rosso: 69%
294,6 mio. litri = 100%
Vino bianco svizzero 22%
Vino rosso svizzero 19%
Vino rosso estero 50%
1 . 1 E C O N O M I A 1 42
■ Consumo: verdure fresche particolarmente richieste
di vino rosso e bianco nell'anno viticolo 1998/99
Fonti: DGD, UFAG, Cantoni
■ Prezzi alla produzione: continua la tendenza al ribasso
I consumatori richiedono sempre più frequentemente pomodori a grappolo (cosiddetti pomodori tondi o pomodori ciliegia a grappolo) Nel 1999 il consumo di pomodori a grappolo svizzeri è stato di circa 2'700 tonnellate, ossia il 58 per cento in più rispetto a due anni orsono.
Nell’anno viticolo 1998/99 il consumo di vino in Svizzera è stato di 294,6 milioni di litri, ossia del 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente Una quota del 41,1 per cento è rappresentata dal vino svizzero Il consumo di vino svizzero ha registrato un incremento di 5 milioni di litri raggiungendo quota 121 milioni di litri Il consumo globale (compr i vini di trasformazione) di vino rosso è aumentato di 1,1 milioni di litri a 203,6 milioni di litri, quello di vino bianco di 2,1 milioni di litri a 90,9 milioni di litri
Per i prodotti di origine vegetale continua la tendenza al ribasso dei prezzi alla produzione Nell’anno oggetto del rapporto le considerevoli perdite di raccolto sono state spesso all’origine di una scarsa offerta. Tale situazione ha consentito di mantenere o di aumentare lievemente i prezzi alla produzione di singoli prodotti rispetto all’anno precedente
Evoluzione del ricavo alla produzione per i prodotti campicoli
1990/92199719981999
Prezzi alla produzione 1999
Frumento, 75.41 fr./q Orzo, 48.83 fr./q
Barbabietole da zucchero, 11.85 fr./q Patate, 37.76 fr./q Colza, 146.11 fr./q
Fonte: FAT
Il Consiglio federale ha fissato i prezzi di ritiro dei cereali panificabili e, per l’ultima volta, quelli dei semi oleosi Per gli altri prodotti le rispettive associazioni di categoria hanno prescritto prezzi indicativi Dato che oltre ai prezzi di base convenuti vi sono diversi supplementi o deduzioni per qualità, fornitura tardiva, contributi dell’associazione di categoria, eccetera, i prezzi alla produzione effettivamente spuntati variano considerevolmente dai prezzi di base fissati Vista l’offerta indigena modesta, i prezzi dei cereali da foraggio erano leggermente superiori ai prezzi indicativi stabiliti dall’associazione di categoria.
L’aumento delle scorte di zucchero sul mercato mondiale ha provocato un tonfo dei prezzi che hanno toccato il minimo storico sull’arco degli ultimi dieci anni Il ricavo medio della vendita dello zucchero indigeno è sceso al disotto di 33 50 franchi il quintale a causa del basso livello dei prezzi sul mercato mondiale. Il minor ricavo non ha tuttavia avuto alcun influsso sul prezzo delle barbabietole da zucchero spuntato nel 1999 È stato invece il minore contenuto di zucchero a determinare una flessione del prezzo delle barbabietole da zucchero di circa 2 franchi il quintale.
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 43
I n %
-40 -30 -20 -10 0 1
Prezzi dei pomodori tondi a dipendenza dell'offerta – 1999
Prezzo alla produzione
Fonti: Centrale svizzera dell'orticoltura, DGD, UFAG
Negli ultimi dieci anni sono diminuiti considerevolmente i prezzi alla produzione di mele, pere, pomodori e verdura per conserve Nel 1999 per diversi tipi di frutta e verdura sono stati spuntati prezzi alla produzione migliori rispetto agli anni precedenti I prezzi più elevati non hanno tuttavia consentito di compensare le perdite di reddito dovute a raccolti scarsi Sulla base delle stime effettuate prima del raccolto, relativamente elevate, era stato fissato un prezzo alla produzione per le ciliegie da tavola di 3.05 franchi per chilogrammo, ossia dell’8 per cento più basso rispetto all’anno precedente Benché le cattive condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato il periodo del raccolto abbiano provocato perdite considerevoli, i prezzi hanno registrato soltanto un lieve aumento
Per le ciliegie da distillazione l’associazione di categoria ha fissato un prezzo indicativo di 66 centesimi il chilogrammo, ossia 9 centesimi in meno rispetto all’anno precedente Per le prugne da distillazione non è stato possibile fissare prezzi alla produzione indicativi. Alla base di ciò vi è l’armonizzazione fiscale per i superalcolici indigeni ed esteri. Con effetto al 1° luglio 1999 il Consiglio federale ha aumentato la tassa sui superalcolici indigeni a 29 franchi il litro di alcool puro e ridotto allo stesso importo quella sui superalcolici importati È così aumentata la domanda di superalcolici esteri, meno cari, e di riflesso la pressione sui prezzi alla produzione della frutta svizzera da distillazione
Nel 1998 l’associazione di categoria della frutta aveva applicato una riduzione generale dei prezzi alla produzione per la frutta da sidro di 10 franchi la tonnellata in quanto si prevedeva un raccolto abbondante. Nonostante le previsioni secondo le quali nel 1999 il raccolto sarebbe stato più contenuto, i prezzi alla produzione sono rimasti invariati al livello dell’anno precedente I produttori di frutta da sidro hanno dovuto versare un importo minore nel relativo fondo rispetto al 1998. La trattenuta ammontava a 15 franchi la tonnellata di frutta da sidro L’anno precedente essa era stata di 70 franchi la tonnellata per le mele da sidro e di 40 franchi la tonnellata per le pere da sidro
1 . 1 E C O N O M I A 1 44
I n t I n f r . / k g
Produzione indigena Prezzo al consumo
Quantitativo importato N o v e m b r e G e n n a i o F e b b r a i o M a r z o A p r i l e M a g g i o G i u g n o L u g l i o A g o s t o S e t t e m b r e O t t o b r e D i c e m b r e 0 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5
Valore stimato di un raccolto medio di uva (1993/1997)
Nonostante le limitazioni alla produzione introdotte nel settore viticolo e due annate con un raccolto da modesto a medio, i prezzi alla produzione sono rimasti stagnanti
Per gli anni dal 1993 al 1997 l’Interprofessione dei vini svizzeri ha stimato il valore di un raccolto medio di uve a circa 527 milioni di franchi l’anno Tra le singole regioni e in parte anche all’interno delle stesse sono state rilevate notevoli differenze di prezzo.
Il prezzo della farina è stato ridotto di 11.50 franchi il quintale contemporaneamente all’adeguamento verso il basso dei prezzi di ritiro e di vendita applicati dalla Confederazione per i cereali panificabili Anche il prezzo del pane è stato ridotto Nel 1999 mezzo chilogrammo di pane bigio costava 1 98 franchi, ossia 10 centesimi in meno rispetto alla media degli anni 1990/92 Per il pane semibianco il calo di prezzo registrato nello stesso periodo è stato di 7 centesimi per 500 grammi.
Per accrescere la competitività dell’olio di colza è stata aumentata la differenza di prezzo rispetto a quello di girasole. Il prezzo dell’olio di colza era quindi di 50 centesimi il chilogrammo inferiore a quello dell’olio di girasole Nel periodo da luglio a settembre 1999 la Confederazione ha inoltre sostenuto un ’azione volta a promuovere l’olio di colza
Nel 1999 l’andamento dei prezzi al consumo di frutta e verdura è stato analogo a quello dei prezzi alla produzione A seguito delle maggiori importazioni a prezzi vantaggiosi, i prezzi al consumo sono spesso risultati più bassi rispetto all’anno precedente. Ciò non è invece stato il caso per i prezzi alla produzione.
1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 45
Regione Raccolto medio Valore medio Prezzo medio hl fr. fr. / l Regione del Lago di Bienne 12 860 6 724 047 5,23 Friborgo 8 311 4 088 315 4,92 Vaud 362 393 199 915 317 5,52 Vallese 462 459 180 555 795 3,90 Neuchâtel 35 102 18 096 906 5,16 Ginevra 120 233 30 794 336 2,56 Svizzera tedesca 133 481 66 277 827 4,97 Ticino 39 938 21 033 002 5,27 Totale Svizzera 1 174 777 527 485 545 4,49 Fonte: Interprofessione dei vini svizzeri
1
■ Prezzi al consumo: prezzi del pane al ribasso
■ Stime 2000
Grazie a condizioni meteorologiche generalmente buone, nel settore della produzione vegetale si prevedono raccolti di maggiore entità rispetto all’anno precedente
In ambito campicolo i rendimenti di orzo e colza corrispondevano alla media degli Anni '90, mentre quello di cereali panificabili è stato compromesso dal tempo piovigginoso Dal profilo quantitativo il raccolto di cereali panificabili ha confermato le aspettative; mentre vi è stata una notevole perdita in termini qualitativi dovuta all’elevata percentuale di cereali germogliati Tale situazione ha interessato tutta la segale e un quarto circa del frumento Il quantitativo di frumento rimanente, di qualità idonea alla panificazione, è tuttavia sufficiente per coprire il fabbisogno indigeno Raccolti abbondanti sono previsti pure per le patate e le barbabietole da zucchero
Per quanto concerne la verdura nel primo semestre 2000 il volume del raccolto è risultato notevolmente superiore rispetto all’anno precedente che era stato caratterizzato dal maltempo. I dati corrispondono all’incirca a quelli registrati nel 1998. Un ottimo raccolto si segnala nel settore delle ciliegie da tavola e da conserva Anche il quantitativo di albicocche è stato considerevole, benché il maltempo del mese di luglio abbia compromesso il raccolto della Luizet, la principale varietà di albicocche Secondo le stime, i frutteti dovrebbero dare 161'000 tonnellate circa di mele e 27'000 tonnellate circa di pere. Il quantitativo commerciabile risulterà tuttavia notevolmente ridotto a causa delle grandinate che hanno colpito la Svizzera centrale e orientale Rispetto al volume totale del raccolto, soltanto il 67 per cento delle mele e il 53 per cento delle pere potranno essere commercializzate. Dalle stime emerge che la quantità di frutta da sidro prodotta dagli alberi da frutto nei campi sarà notevole
Nel settore viticolo si prevede un quantitativo di mosto d’uva di circa 130 milioni di litri Anche la qualità dovrebbe essere buona
Nonostante il parziale calo dei prezzi, secondo le stime 2000 per il conto economico dell’agricoltura (cfr la parte 1 1 3) il ricavo globale nel settore della produzione vegetale dovrebbe risultare di 86 milioni di franchi superiore rispetto all’anno precedente (+4%) Tale incremento è dovuto all’aumento del volume di produzione
46
1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabella 12, pagina A12
■ Nuove basi legali per la politica dei redditi
1.1.3 Situazione economica del settore agricolo
La riforma della politica agricola ha impresso un nuovo orientamento giuridico agli obiettivi della Confederazione in materia di politica dei redditi Conformemente all’articolo 5 LAgr, i provvedimenti di politica agricola hanno lo scopo di permettere alle aziende con una gestione ecologicamente sostenibile e redditizia di conseguire in media su vari anni redditi comparabili a quelli della rimanente popolazione attiva della stessa regione I nuovi cardini della politica reddituale sostituiscono il principio del salario paritetico ancorato nella vecchia legislazione
La situazione economica dell’agricoltura può venir rappresentata mediante due sistemi di indicatori: una valutazione settoriale basata sul conto economico dell’agricoltura allestito dal Segretariato dell’USC su mandato e sotto la vigilanza dell’UFAG e dell’UFS (cfr. la parte 1.1.3) e un apprezzamento delle singole aziende basato sui risultati contabili della Centrale analisi della FAT (cfr la parte 1 1 4)
Nell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (art 3 a 7) sono concretizzati i presupposti legali In essa è stabilito che per la valutazione della situazione economica l’indicatore principale è rappresentato dal conto economico dell’agricoltura e che per il monitoraggio della situazione economica a livello delle singole aziende oltre al reddito vanno considerati indicatori quali la produttività e la redditività.
Indicazioni metodologiche
Il conto economico dell’agricoltura viene allestito secondo il sistema europeo dei conti economici (Eurostat) Questo metodo, riconosciuto sul piano internazionale, consente di effettuare un confronto con altri Paesi I risultati vengono trasmessi a diverse organizzazioni internazionali (OCSE, ONU).
Schema del conto economico dell'agricoltura
Produzione finale
Valore della produzione
Contributi dello Stato
Variazione delle scorte1
Costruzioni per proprio conto Vendite in Svizzera ed esportazioni Consumo proprio dei produttori Prodotti grezzi trasformati dai produttori
Produzione finale
Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato
Valore aggiunto lordo al costo dei fattori
Valore aggiunto netto al costo dei fattori
Reddito netto proveniente dall'attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare
Retribuzione della manodopera extrafamigliare
Canoni d'affitto e interessi Ammortamenti
Sottocompens. dell'IVA2
Imposte sulla produzione Prestazioni preliminari
1 In questo schema si ipotizza che le scorte finali sono superiori a quelle iniziali. Ne consegue una variazione positiva delle scorte.
Composizione della produzione finale
Entrate provenienti dall'attività agricola
Valore aggiunto
Utilizzazione delle entrate
2 Se l'IVA sulle vendite di prodotti agricoli non ammonta allo stesso importo delle imposte versate sugli acquisti di prestazioni preliminari e di beni d'investimento, essa viene compensata nel quadro del conto economico dell'agricoltura. Se il computo sulla produzione è maggiore rispetto a quello sui costi, tale sovraccompensazione è considerata una fonte supplementare d'entrata. Finora in Svizzera si è sempre avuta una sottocompensazione.
47 ■■■■■■■■■■■■■■■■
1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 1 . 1 E C O N O M I A
1
Fonte: USC
Il valore della produzione agricola (produzione finale) corrisponde al valore monetario di tutti i prodotti agricoli svizzeri e costituisce, unitamente ai contributi dello Stato (sovvenzioni), le entrate provenienti dall’attività agricola Per quanto concerne le uscite, la rubrica principale è rappresentata dalle prestazioni preliminari (spese per energia, manutenzione nonché altri beni e prestazioni di servizio) La differenza tra entrate e uscite dà il reddito netto proveniente dall’attività agricola esercitata dai membri della famiglia Questo reddito settoriale è finalizzato a indennizzare il lavoro della manodopera famigliare e il capitale proprio investito A livello delle singole aziende (dati contabili) esso è comparabile all’incirca al reddito agricolo
Risultati del conto economico dell’agricoltura
Per ovviare alle fluttuazioni annuali dovute ad esempio agli influssi climatici e rispondere ai presupposti legali, la valutazione del reddito settoriale si basa sui dati di vari anni La media triennale 1990–92 indica, come riferimento, la situazione iniziale prima dell’avvio della riforma agraria
48 1 . 1 E C O N O M I A 1
Risultati del conto economico dell’agricoltura in Svizzera Indicazioni ai prezzi correnti in mio fr 1990/92 1997 19981 19992 20003 Produzione finale 9 902 7 931 7 862 7 270 7 523 + Contributi dello Stato (sovvenzioni) 1 317 2 547 2 439 2 630 2 646 - Prestazioni preliminari 4 173 3 865 3 863 3 813 3 857 - Imposte sulla produzione, compensazione IVA 123 300 274 229 168 Valore aggiunto lordo al costo dei fattori 6 923 6 313 6 165 5 859 6 144 - Ammortamenti 2 031 1 857 1 853 1 836 1 859 - Canoni d'affitto e interessi 845 729 700 690 729 - Retribuzione della manodopera extrafamigliare 827 798 764 740 725 Reddito netto proveniente dall'attività agricola 3 221 2 930 2 847 2 593 2 831 esercitata dalla manodopera famigliare 1 Dati provvisori stato 23 12 1999 2 Stima, stato 23 12 1999 3 Stima stato 23 08 2000 Fonte: USC
Nel periodo d’osservazione dal 1990/92 al 1997/99 il valore della produzione finale è diminuito del 22 per cento a causa del calo dei prezzi alla produzione Nel medesimo lasso di tempo la quota della produzione di bestiame bovino rispetto alla produzione finale è passata dal 16 al 13 per cento, mentre quella delle colture speciali (verdure, frutta, vino, tabacco) è aumentata dal 14 al 17 per cento Negli anni considerati gli importi versati dallo Stato all’agricoltura (sovvenzioni) sono quasi raddoppiati a seguito dell’ampliamento dei pagamenti diretti Nel contempo le uscite (prestazioni preliminari, ammortamenti, canoni d’affitto e interessi) hanno registrato una flessione del 9 per cento Dal profilo globale, non è stato tuttavia possibile compensare integralmente il calo della produzione finale dovuto ai prezzi Il reddito netto settoriale della manodopera famigliare è diminuito del 13 per cento passando da 3,2 miliardi di franchi (ø 1990/92) a circa 2,8 miliardi di franchi (ø 1997/99). Quale conseguenza del mutamento strutturale, nel periodo preso in considerazione si è registrata una flessione anche per quanto concerne la manodopera famigliare Ne consegue che se il reddito netto viene messo in relazione a un ’unità di manodopera famigliare, il calo espresso in per cento è inferiore rispetto a quello risultante per l’intero settore agricolo
Nel 1999 il reddito settoriale è risultato inferiore a quello degli anni precedenti Oltre che al calo dei prezzi ciò è riconducibile alle condizioni meteorologiche sfavorevoli Le forti precipitazioni verificatesi nell’estate 1999 hanno determinato rendimenti inferiori per la maggior parte dei prodotti della produzione vegetale e dell’economia animale
Evoluzione del conto economico dell'agricoltura 1990199119921993199419951996199719981
Contributi dello Stato (sovvenzioni)
Produzione finale
Uscite (prestazioni preliminari, imposte sulla produzione, ammortamenti, canoni d'affitto, interessi, costo della manodopera) Reddito netto proveniente dall'attività agricola esercitata dalla manodopera famigliare
49 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
1999 2 2000 3
Fonte: USC
2
3 Stima,
Indicazioni
in mio. fr. 0 14 000 12 000 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000
1 Dati provvisori, stato 23.12.1999
Stima, stato 23.12.1999
stato 23.8.2000
ai prezzi correnti,
1
Tabelle 12–13, pagine A12–A13
■ Il reddito settoriale del 2000 si situa sul livello degli anni precedenti
La stima 2000 (stato agosto) si basa sui dati, tuttora provvisori, del 1998 e non sulla stima 1999 Ciò consente di evitare che eventuali irregolarità nella stima 1999 vengano riprese nell’anno in corso Nelle pagine seguenti i valori relativi al 2000 vengono confrontati con quelli del 1997/99 (media triennale).
Secondo la stima, nel 2000 il valore della produzione finale ammonta a 7,52 miliardi di franchi Rispetto alla media triennale vi è quindi una diminuzione del 2,1 per cento Se si considera la stima 1999, risulta invece un incremento del 3,5 per cento Grazie a rendimenti più elevati nell’ambito della produzione vegetale e ai buoni ricavi realizzati nel settore dell’allevamento bovino e suino, si delineano tempi migliori per il valore della produzione finale Nella parte 1 1 2, capitolo «Stime 2000» viene valutata la situazione attuale dei diversi settori di produzione.
Dalle stime emerge che la produzione finale nel settore vegetale è del 3,4 per cento inferiore agli anni precedenti. Rispetto al 1999 si prevedono rendimenti maggiori per tutte le colture o addirittura superiori alla media per barbabietole da zucchero e frutta La maggiore produzione, soprattutto per quanto concerne la frutta, comporterà un calo dei prezzi Complessivamente nell’anno in corso la produzione finale nel settore vegetale dovrebbe essere del 4 per cento superiore alla stima del 1999
Per quanto concerne la produzione finale nel settore animale si registrerà probabilmente un calo dell’1,7 per cento rispetto alla media triennale Grazie al buon livello dei prezzi e al lieve incremento dell’effettivo di bestiame che dovrebbe verificarsi nel 2000, nell’ambito della produzione bovina è invece previsto un aumento del 24 per cento circa Vista la situazione favorevole sui mercati del bestiame da macello, nell’anno in corso la produzione finale nel settore animale dovrebbe aumentare del 3,3 per cento rispetto al 1999
Le prestazioni preliminari dovrebbero ammontare a 3,86 miliardi di franchi Contrariamente a quanto è stato il caso negli anni scorsi, è previsto un lieve incremento delle uscite dello 0,3 per cento. L’aumento dell’8 per cento alla voce «Energia» è dovuto al notevole incremento dei prezzi dei combustibili registrato dall’inizio di quest’anno Anche per quanto concerne la voce «Bestiame» si rileva un aumento riconducibile soprattutto alle importazioni più consistenti di bovini da allevamento di razza pura Per le altre voci (in particolare «Sementi e materiale vegetale») si registra invece una diminuzione
Nel preventivo 2000 della Confederazione i contributi dello Stato a favore dell’agricoltura risultano più elevati (+4,2%) rispetto alla media triennale 1997/99. Le imposte sulla produzione dovrebbero diminuire del 61,8 per cento Questo calo considerevole è riconducibile alla soppressione del contributo di valorizzazione nel settore lattiero e alla diminuzione della quota dei costi di valorizzazione in ambito cerealicolo.
50 1 . 1 E C O N O M I A 1
Tabella 12 pagina A12
Tabella 13, pagina A13
Gli ammortamenti, che nel conto economico dell’agricoltura sono valutati come prezzi di sostituzione, sono stabili sul livello degli anni scorsi A una diminuzione degli ammortamenti degli edifici si contrappone un incremento degli ammortamenti dei macchinari dovuto all’aumento dei prezzi in questo settore.
L’incremento delle uscite per canoni d’affitto e interessi, registrato per la prima volta dal 1992, è dovuto all’aumento dei tassi d’interesse Rispetto al 1997/99 le uscite per gli interessi dovrebbero registrare un incremento del 4,9 per cento
Anche quest’anno si registra un calo nel settore della manodopera extrafamigliare
soprattutto lavoratori stagionali – e una stagnazione dei salari Ciò comporterà probabilmente una flessione dei costi della manodopera (retribuzione della manodopera extrafamigliare) del 5,5 per cento rispetto agli anni precedenti
Nell’anno in corso il reddito netto proveniente dall’attività agricola svolta dai membri della famiglia è stimato a 2,83 miliardi di franchi, ossia all’1,5 per cento in più di quello rilevato nel 1997/99 Rispetto all’anno precedente il reddito settoriale dovrebbe addirittura subire un incremento del 9,2 per cento
51 1 . 1 E C O N O M I A
–
1
1.1.4 Situazione economica delle singole aziende
Indicazioni metodologiche
Per valutare la situazione economica delle singole aziende vengono presi in considerazione i risultati contabili forniti dalla Centrale analisi della FAT Su incarico dell’UFAG e in stretta collaborazione con esso, la FAT ha elaborato indici corrispondenti e possibilità di rappresentazione adeguate
A partire dalla chiusura contabile 1999 la Centrale analisi ha applicato un metodo completamente nuovo I cambiamenti (vecchio/nuovo metodo d’analisi) figurano dettagliatamente sul sito Internet della FAT (www admin ch/sar/fat digitare «Informazione», comunicato stampa n. 13 del 23 agosto 2000).
In passato per la rilevazione del reddito si faceva capo ad aziende pilota scelte in base a criteri restrittivi (p es limitazione del guadagno accessorio, formazione presso una scuola specializzata) Visto che era stata consapevolmente operata una selezione positiva delle aziende pilota, potevano venir espresse considerazioni soltanto in merito a tali aziende Nel nuovo sistema le cosiddette «aziende di riferimento» consentono di esprimere considerazioni rappresentative per l’intero settore agricolo
Ricapitolazione dei cambiamenti metodologici intervenuti presso la Centrale analisi
Per insieme si intendono le aziende svizzere che, per principio, entrano in linea di conto come aziende di riferimento per la Centrale analisi A tal fine devono raggiungere soglie fisiche minime Nell’insieme rientrano ad esempio le aziende che gestiscono una superficie di almeno 10 ettari o detengono almeno 6 vacche L’insieme comprende circa 58'000 aziende; ciò corrisponde al 78 per cento delle aziende, al 95 per cento della SAU e al 98 per cento delle vacche giusta la rilevazione della struttura aziendale 1999
– Dall’insieme di circa 58'000 aziende vengono scelte circa 3'500 aziende di riferimento
– Dato che le strutture delle aziende di riferimento della Centrale analisi divergono dalle strutture dell’agricoltura considerata nel suo insieme, i risultati contabili vengono ponderati A tal fine viene ripresa la ripartizione delle aziende in base alle dimensioni, al tipo e alla zona in cui sono ubicate di cui alla rilevazione della struttura aziendale Questo modo di procedere garantisce ad esempio che i risultati contabili di aziende di minori dimensioni, sottorappresentate nella scelta delle aziende di riferimento, abbiano il rispettivo peso nell’analisi
– Grazie a una nuova tipologia aziendale è possibile distinguere meglio i tipi di azienda significativi dal profilo della politica agricola. Due terzi circa delle aziende sono classificabili in sette tipi specializzati di azienda, che presentano una concentrazione in determinati rami aziendali della produzione vegetale o della detenzione di animali Il terzo rimanente è classificabile in quattro tipi di azienda combinata
52 1 . 1 E C O N O M I A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
–
■ Nuovo metodo d’analisi Terminologia e metodi, pagina A61
■ Aspetti della rappresentazione
L’ampio insieme e la ponderazione accrescono sensibilmente la significatività dei risultati della Centrale analisi per l’intero settore agricolo Anche la comparabilità dei dati contabili sul piano internazionale risulta più semplice I cambiamenti intervenuti sul piano metodologico sono tali da non più consentire un confronto con vecchi rapporti della Centrale analisi Affinché sia possibile, nonostante ciò, fare un parallelo sull’arco di diversi anni i risultati contabili degli anni precedenti sono stati adeguati applicando il nuovo metodo
Conformemente all’articolo 7 dell’ordinanza concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura, la situazione economica dell’agricoltura dev’essere analizzata anche dal profilo regionale. In base all’ordinanza sulle zone agricole vengono pertanto definite tre regioni:
– la regione di pianura: zona campicola, zone intermedie;
– la regione collinare: zona collinare, zona di montagna I;
– la regione di montagna: zone di montagna II a IV
Delimitazione della regione di pianura, collinare e di montagna (Classificazione dei Comuni in base alla quota maggiore di territorio nella rispettiva regione)
Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna
Ufficio federale dell'agricoltura
Confini comunali: Copyright UFS GEOSTAT
Fonte: dati AGIS/SIPA 1998
Per poter valutare in modo differenziato la varianza di determinati indici, le aziende sono state classificate in quartili Il profitto del lavoro per unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) funge da criterio di classificazione In ogni quartile (0 –25% /25 –50%/ 50 –75% /75 –100%) rientra un quarto delle aziende dell’insieme.
La rappresentazione in quartili consente una valutazione differenziata dal profilo economico. Si è deciso di non operare una differenziazione sul piano ecologico in quanto la quota di aziende di riferimento che non forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate risulta inferiore al 3 per cento
In virtù dell’articolo 5 LAgr, la situazione economica dev’essere valutata «sulla media di vari anni». Per illustrare gli sviluppi vengono pertanto considerati vari anni, mentre le considerazioni di carattere statico si fondano sulla più recente media triennale disponibile (1997/99)
53 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
1
■ Rilevazione del reddito del lavoro
Affinché sia possibile effettuare un confronto tra i redditi del lavoro vengono rilevati il profitto del lavoro per il settore agricolo e il salario lordo annuale per la rimanente popolazione attiva negli altri settori La situazione salariale della popolazione non agricola viene accertata dall’UFS a scadenza biennale con l’ausilio di rilevazioni della struttura dei salari Negli anni intermedi i valori vengono aggiornati sulla base dell’evoluzione dell’indice dei salari Nel 1998 la rilevazione della struttura dei salari ha interessato circa 24'500 aziende Essa offre una panoramica rappresentativa della situazione salariale delle persone occupate nell’industria (secondario) e nel settore dei servizi (terziario)
Componenti salariali rilevate (giusta la rilevazione della struttura dei salari dell’UFS)
Salario lordo versato per il mese di ottobre (compreso l’ammontare dei contributi del lavoratore alle assicurazioni sociali, le prestazioni in natura, i pagamenti regolari di premi, di partecipazioni alla cifra d’affari o di provvigioni), indennità per il lavoro a squadre, domenicale e notturno, 1/12 della tredicesima mensilità e 1/12 dei pagamenti speciali annuali
Standardizzazione: Conversione dei contributi prelevati (comprese le tasse sociali) in un orario di lavoro uniforme di 4,33 settimane di 40 ore
I valori della rilevazione della struttura dei salari sono convertiti in salari lordi annuali Successivamente, per ogni regione viene stabilito il valore mediano di tutti coloro che sono occupati nel secondario e nel terziario.
In ambito agricolo quale corrispondente del salario lordo annuale viene calcolato il profitto del lavoro per ULAF La base di una ULAF è costituita da 280 giorni di lavoro, laddove una persona corrisponde al massimo a 1,0 ULAF
Calcolo del profitto del lavoro nell’agricoltura
Reddito agricolo – interesse del capitale proprio investito nell’azienda (tasso d’interesse medio delle obbligazioni della Confederazione)
= profitto del lavoro della famiglia del capoazienda : numero di unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) (base: 280 giorni di lavoro)
= profitto del lavoro per ULAF
54 1 . 1 E C O N O M I A 1
Il reddito 1999
Risultati della Centrale analisi
Per valutare la situazione economica delle aziende non ci si limita a una rappresentazione comparativa dei redditi del lavoro. Dato che il profitto del lavoro fornisce un’immagine soltanto frammentaria della situazione economica effettiva delle economie domestiche agricole, il reddito globale è un importante complemento a tal fine Oltre al reddito proveniente dall’agricoltura, il reddito globale considera le entrate supplementari riconducibili a un ’attività accessoria come lavoratore dipendente o indipendente Con l’ausilio di ulteriori indicatori viene fornita un’immagine dell’evoluzione e della varianza della produttività e della redditività nonché valutato il potenziale di sviluppo delle aziende Gli indicatori figurano dettagliatamente in allegato Nelle pagine seguenti ne illustreremo una selezione particolarmente significativa.
Il reddito agricolo indennizza il lavoro della manodopera famigliare non direttamente retribuita e il capitale proprio investito nell’azienda. Il reddito globale è a disposizione per il consumo privato della famiglia e per la formazione del capitale proprio La formazione del capitale proprio positiva è necessaria per finanziare investimenti sostitutivi e di crescita (gli ammortamenti non comprendono il rincaro e i costi per la crescita aziendale) nonché per la previdenza per la vecchiaia
Contrariamente alle stime pessimistiche dell’autunno 1999, nel confronto con gli anni precedenti l’anno oggetto del rapporto è stato un esercizio mediamente buono. Le perdite nel settore campicolo – dovute in particolare alle cattive condizioni meteorologiche – e il calo del prezzo del latte hanno determinato una flessione media dell’1,1 per cento del reddito lordo rispetto ai valori registrati nel 1996/98 Nel 1999 i costi di terzi sono stati di circa l’1,7 per cento inferiori a quelli degli anni 1996/98 A tale risultato hanno contribuito i risparmi nell’ambito delle riparazioni di edifici e macchinari Va tuttavia considerato che l’anno precedente proprio in queste rubriche era stato registrato un incremento sproporzionato Come già in passato, i costi del personale e gli interessi passivi hanno subito un ’ulteriore flessione.
Reddito delle aziende agricole 1996–1999:
55 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
■
è risultato migliore di quanto previsto
media di tutte le regioni 1996199719981999 I n f r p e r a z i e n d a Reddito accessorio Reddito agricolo Fonte: Centrale analisi, FAT 0 90 000 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 ULAFUnità di lavoro annuale della famiglia 17 203 18 627 18 254 18 638 49 45757 97453 07953 789 1,331,321,311,29
Tabelle 14–22, pagine A14–A23
1
Tabelle 14–17 pagine A14–A17
Nonostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli l’applicazione della nuova politica agricola non ha provocato un crollo del reddito agricolo Sul piano globale, nel 1999 il reddito agricolo nella media di tutte le aziende si è stabilizzato al livello del 1996/98. Le aziende agricole hanno parzialmente compensato le perdite d’entrata impiegando i mezzi di produzione in modo più economico e adeguando le strutture Le aziende sono inoltre riuscite a incrementare il reddito accessorio Il reddito globale 1999 è pertanto risultato dell’1,3 per cento circa superiore al livello degli anni 1996/98 I risultati contabili confermano che gli agricoltori svizzeri si impegnano a fondo per adeguarsi alle mutate condizioni quadro dettate dalla nuova politica agricola
Non in tutte le regioni l’evoluzione dei redditi ha seguito il medesimo corso. Nel 1999 le aziende della regione di pianura hanno conseguito un reddito agricolo inferiore rispetto agli anni precedenti (-5,3%) Ciò è riconducibile soprattutto alle massicce perdite subite dalla campicoltura a causa delle cattive condizioni meteorologiche e ai pagamenti diretti più bassi (introduzione del nuovo sistema di pagamenti diretti) A livello di aziende di pianura vi è stato un lieve incremento del reddito accessorio Ne consegue che con un calo del 4 per cento circa il reddito globale ha registrato una flessione più contenuta rispetto al reddito agricolo
Reddito delle aziende agricole: regione di pianura, collinare e di montagna
56 1 . 1 E C O N O M I A 1
Reddito per regioni Unità 1996 1997 1998 1999 1996/98–1999 % Regione di pianura Superficie agricola utile ha 18,45 18,91 18,90 19,33 3,1 Unità di lavoro annuale della famiglia ULAF 1,30 1,30 1,27 1,26 -2,3 Reddito agricolo fr 62 201 69 270 64 885 61 968 -5,3 Reddito accessorio fr 16 072 18 703 17 507 17 580 0,9 Reddito totale fr. 78 273 87 973 82 392 79 548 -4,0 Regione collinare Superficie agricola utile ha 16,67 16,92 17,07 17,19 1,8 Unità di lavoro annuale della famiglia ULAF 1,30 1,30 1,29 1,28 -1,3 Reddito agricolo fr 42 509 53 740 47 420 49 885 4,2 Reddito accessorio fr 17 947 18 973 19 283 19 849 5,9 Reddito totale fr 60 456 72 713 66 703 69 734 4,7 Regione di montagna Superficie agricola utile ha 17,19 17,28 17,67 18,06 3,9 Unità di lavoro annuale della famiglia ULAF 1,39 1,39 1,38 1,37 -1,2 Reddito agricolo fr 34 321 43 137 38 101 43 392 12,6 Reddito accessorio fr 18 412 18 139 18 505 19 250 4,9 Reddito totale fr 52 733 61 276 56 606 62 642 10,1 Fonte: Centrale analisi, FAT
Nell’anno oggetto del rapporto il reddito agricolo e il reddito accessorio delle aziende della regione collinare e di montagna sono migliorati considerevolmente rispetto al triennio precedente Le zone in altitudine sono state colpite in misura minore dal maltempo e hanno approfittato delle innovazioni introdotte nel quadro del nuovo sistema di pagamenti diretti (regione collinare: +1,1% rispetto al 1996/98; regione di montagna: +11,1%) È quindi diminuito il divario tra i redditi delle aziende di pianura e quelli delle aziende di montagna
Nel 1999 la quota di pagamenti diretti rispetto al reddito lordo era del 15 per cento nella regione di pianura, del 23 per cento in quella collinare e del 39 per cento in quella di montagna Ciò indica quanto sia importante questo provvedimento della politica agricola. Mentre nelle zone ad altitudine più elevata il reddito accessorio contribuisce da tempo in modo considerevole alla garanzia del reddito, nella regione di pianura tale parametro è rimasto relativamente costante in questi ultimi anni
La situazione dei redditi negli undici tipi di azienda (indirizzi di produzione) è indicatrice di differenze ragguardevoli
Reddito delle aziende agricole per tipi di azienda – 1997/99
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Tipi di azienda Superficie Unità di lavoro Reddito Reddito Reddito agricola annuale della agricolo accessorio totale utile famiglia ha ULAF fr fr fr Media di tutte le aziende 18,14 1,31 54 948 18 506 73 454 Campicoltura 22,40 1,04 66 024 27 940 93 964 Colture speciali 12,54 1,31 62 233 20 052 82 285 Latte commerciale 17,43 1,36 47 668 17 900 65 568 Vacche madri 16,99 1,13 43 711 31 311 75 022 Altri bovini 14,46 1,30 31 931 19 619 51 550 Equini, ovini, caprini 12,53 1,16 24 740 29 819 54 559 Trasformazione 10,88 1,19 59 634 15 559 75 193 Latte-campicoltura combinati 23,58 1,37 68 193 12 986 81 179 Detenzione di vacche madri combinata 24,65 1,23 57 118 25 445 82 563 Trasformazione combinata 17,95 1,31 72 448 16 085 88 533 Altre aziende combinate 19,40 1,30 56 633 18 637 75 270 Fonte: Centrale analisi, FAT Tabelle 18a–18b,
A18–A19 Terminologia
A61 1
pagine
e metodi, pagina
Nella media degli anni 1997/99 le aziende attive nei settori della campicoltura e delle colture speciali nonché le aziende di trasformazione combinata hanno realizzato il reddito agricolo più elevato Il margine maggiore per il conseguimento di un reddito accessorio si riscontra nelle aziende con settori che richiedono un esiguo dispendio di lavoro (campicoltura, vacche madri nonché allevamento di equini, ovini e caprini) Complessivamente, il reddito globale più basso è stato registrato nelle aziende orientate sulla produzione di latte commerciale e sulla detenzione di bovini, equini, ovini e caprini
Gli indici che figurano nelle considerazioni seguenti vengono valutati sulla base della rappresentazione in quartili
Il profitto del lavoro realizzato dalle aziende agricole varia considerevolmente a dipendenza delle regioni e nei singoli quartili. Nella regione di pianura, nel 1997/99 il profitto medio del lavoro nel primo quartile ammontava al 24 per cento e nel quarto quartile al 198 per cento del valore medio di tutte le aziende Per quanto concerne le strutture aziendali, invece, la varianza è meno considerevole Nel primo quartile la SAU corrispondeva al 79 per cento e nel quarto quartile al 125 per cento del valore medio Per quanto riguarda l’impiego della manodopera dell’azienda (ULA) la varianza è ancora più esigua (98 % nel primo quartile rispetto al 104 % nel quarto quartile) Nelle aziende di pianura la superficie gestita da un ’unità di manodopera nel quarto, rispettivamente nel primo quartile ammontava al 120 per cento (12,3 ha), rispettivamente all’80 per cento (8,2 ha) del valore medio (10,2 ha) Per la regione collinare e per quella di montagna possono venir espresse considerazioni analoghe
Profitto del lavoro delle aziende agricole – 1997/99: per regioni e quartili
Rimunerazione 1 in fr per ULAF 2
1 L interesse del capitale proprio corrisponde al tasso d interesse medio delle obbligazioni della Confederazione 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%
2 Unità di lavoro annuale della famiglia: base 280 giorni di lavoro Fonte: Centrale analisi FAT
L’ammontare del profitto del lavoro dipende quindi soltanto in misura limitata dalla struttura aziendale. Anche l’effetto esercitato dal capoazienda sul risultato d’esercizio è considerevole È pure degno di nota il fatto che le spese di sostentamento della famiglia (consumo privato) divergono soltanto lievemente tra un quartile e l’altro
58 1 . 1 E C O N O M I A 1
mediano Regione I quartile II quartile III quartile IV quartile (0–25%) (25–50%) (50–75%) (75–100%) Regione di pianura 38 286 9 849 31 101 47 255 81 326 Regione collinare 29 781 8 212 24 265 35 801 58 198 Regione di montagna 22 180 5 469 17 848 27 007 44 733
Valore Valori medi
Tabelle 19–22, pagine A20–A23
■ Notevoli differenze nel quadro del profitto del lavoro
■ Stabilità finanziaria
Nel 1997/99 nelle regioni di pianura e collinare il quartile più elevato delle aziende agricole ha raggiunto il livello di salario lordo annuale della rimanente popolazione Nella regione di montagna il profitto medio del lavoro nel quarto quartile è di circa 8'000 franchi inferiore al valore comparabile.
Salario comparabile per regioni 1997/99
Regione Salario comparabile 1 fr per anno
Regione di pianura
Regione collinare
Regione di montagna
62 182
56 788
52 656
1 Valore mediano dei salari lordi annuali di tutte le persone impiegate nel Secondario e nel Terziario Fonti: UFS, FAT
Se nel quadro della valutazione si considera pure il reddito accessorio, la situazione delle economie domestiche agricole appare decisamente migliore rispetto a quanto potrebbe lasciar supporre il confronto tra profitto del lavoro e salario comparabile Il reddito accessorio medio ammonta, in tutte le regioni, a circa 19'000 franchi
La quota di capitale di terzi rispetto al capitale globale (= totale attivi) indica il grado d’indebitamento dell’impresa Se questo indice sull’indebitamento viene combinato con l’entità della formazione del capitale proprio, è possibile esprimere considerazioni in merito alla sopportabilità di un debito Dal profilo finanziario un ’azienda permanentemente confrontata con una quota elevata di capitale di terzi e una formazione del capitale proprio negativa a lungo andare non è in grado di sopravvivere
Sulla base di queste considerazioni, le aziende sono state classificate in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa
Classificazione delle aziende in quattro gruppi con stabilità finanziaria diversa
Aziende con Grado d'indebitamento (quota capitale di terzi) Basso (<50%) Elevato (>50%)
Positiva una situazione un 'autonomia
Formazione del finanziaria buona finanziaria limitata capitale proprio Negativa un reddito una situazione insufficiente finanziaria preoccupante
Dalla valutazione della stabilità finanziaria delle aziende scaturisce un quadro analogo per tutte le regioni Poco meno della metà delle aziende si trova in condizioni finanziarie buone In un terzo circa dei casi la situazione è considerata problematica (aziende con formazione del capitale proprio negativa) Una parte considerevole delle aziende presenta una formazione del capitale proprio pari a zero
59 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Fonte: De Rosa
1
Valutazione della stabilità finanziaria per regioni – 1997/99
Da ulteriori analisi emerge che nelle aziende gestite da giovani agricoltori il grado d’indebitamento è sistematicamente maggiore, ma che anche la formazione del capitale proprio è più elevata Nelle aziende di agricoltori più anziani, invece, la formazione del capitale proprio è sistematicamente più bassa come del resto il grado d’indebitamento Analogamente alla varianza riscontrata in relazione alla situazione reddituale, anche per la stabilità finanziaria la valutazione è notevolmente diversa a dipendenza del quartile considerato.
Valutazione della stabilità finanziaria 1997/99: regione di pianura, per quartili1
Nel 1997/99, nella regione di pianura, nel quarto quartile soltanto il 13 per cento circa delle aziende presentava una formazione del capitale proprio negativa, mentre nel primo quartile tale quota era di circa due terzi Il grado medio d’indebitamento (quota di capitale di terzi) registrato nel primo quartile (41%) è stato leggermente superiore a quello rilevato nel quarto quartile (39%) La notevole varianza nella formazione del capitale proprio (valore medio del primo quartile: -10'127 fr; quarto quartile: 39'031 fr ) è riconducibile soprattutto alle differenze a livello di reddito globale (50'820 fr rispetto a 120'387 fr ) visto che per quanto concerne il consumo privato della famiglia lo scarto è esiguo (60'947 fr. rispetto a 81'356 fr.).
60 1 . 1 E C O N O M I A 1
MediaI quartile (0–25%) II quartile (25–50%) III quartile (50–75%) IV quartile (75–100%) Q u o t a d i a z i e n d e i n % Fonte:
analisi, FAT 1 Criterio di selezione: profitto del lavoro Situazione finanziaria preoccupante Reddito insufficiente Autonomia finanziaria limitata Situazione finanziaria buona 10 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 14 20 19 47 24 41 10 25 17 18 19 46 9 13 20 58 5 8 28 59
Centrale
Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna Q u o t a d i a z i e n d e i n % Situazione finanziaria preoccupante Reddito insufficiente Autonomia finanziaria Situazione finanziaria buona Fonte: Centrale analisi, FAT 10 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 14 20 19 47 15 13 27 45 14 16 22 48
■ Produttività La produttività indica il rapporto tra reddito (output) e impiego di fattori (input). Sulla base del reddito aziendale è possibile esprimere considerazioni globali in merito alla produttività dei fattori di produzione impiegati La produttività aziendale globale indica quale reddito aziendale viene conseguito con i fattori di produzione impiegati (lavoro, superficie, capitale)
Schema della produttività aziendale globale per ha SAU
Reddito aziendale
per ULA (impiegati + famiglia) per fr. di capitale investito (totale attivi)
Produttività del lavoroProduttività del capitale Produttività della superficie
Nelle tabelle in allegato sono riportati i tre indicatori necessari al fine della valutazione della produttività In quest’ambito ci limiteremo pertanto ad illustrare la produttività della superficie. Per quanto riguarda i fattori di produzione «lavoro» e «capitale» segue un approfondimento su altri indicatori significativi (profitto del lavoro e redditività del capitale)
Produttività della superficie 1997/99, per regioni e quartili (1)
MediaI quartile (0–25%)
pianura
II quartile (25–50%)
III quartile (50–75%)
IV quartile (75–100%)
Fonte: Centrale analisi, FAT (1) Criterio di selezione: profitto del lavoro
Le differenze riscontrate nelle tre regioni e tra i quartili sono notevoli Nel 1997/99 la produttività media della superficie delle aziende nel quarto quartile è risultata del 67 per cento (regione di pianura), del 63 per cento (regione collinare) e del 70 per cento (regione di montagna) superiore al valore corrispondente nel primo quartile Il profitto del lavoro ha funto da criterio di selezione per la classificazione nei quartili Le aziende con un buon profitto del lavoro presentano anche una buona produttività della superficie e viceversa.
61 1 . 1 E C O N O M I A 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
f r / h a S A U
Regione di
Regione collinare Regione di montagna 0 7 000 6 000 5 000 4 000 3 000 2 000 1 000 5 3 3 1 3 1 2 9 2 1 3 0 2 9 4 4 3 4 2 9 3 6 2 2 4 2 5 3 3 0 9 6 3 8 9 9 3 9 4 0 4 8 2 2 4 4 1 3 5 4 5 8 5 0 3 5 6 5 1 7 1
■ Redditività Gli indici concernenti la redditività mostrano quale retribuzione risulta dai fattori di produzione impiegati È doveroso distinguere tra redditività del capitale e produttività del capitale La produttività del capitale indica l’ammontare del reddito aziendale che può essere realizzato attraverso il capitale investito. La redditività del capitale, invece, mostra quale tasso d’interesse viene applicato all’interno dell’azienda sul capitale investito
Schema della redditività del capitale
Redditività capitale proprio
Reddito capitale proprio 1 Capitale proprio
Redditività capitale totale Reddito netto 2 Attivo azienda
1 Utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio; oppure: reddito agricolo meno indennizzo calcolatorio del lavoro svolto dai famigliari all’aliquota del salario comparabile
2 Interessi passivi più reddito del capitale proprio
Il reddito agricolo conseguito da numerose aziende non consente di indennizzare all’aliquota del salario comparabile il lavoro svolto dai famigliari del capoazienda Sul piano calcolatorio risulta pertanto un reddito del capitale proprio negativo e di riflesso una redditività negativa del capitale proprio. Dal profilo generale la varianza della redditività del capitale è considerevole La rimunerazione varia tra -20,4% per cento e 7,7 per cento nell’ambito del capitale proprio e tra -10,3 per cento e 5,9 per cento per il capitale totale Nel 1997/99 soltanto le aziende del quarto quartile hanno raggiunto mediamente una remunerazione positiva sia per il capitale proprio sia per il capitale totale
I motivi per i quali un ’azienda agricola continua ad essere gestita anche in caso di remunerazione negativa del capitale, rispettivamente la ragione per cui i famigliari del capoazienda accettano che il lavoro sia indennizzato con un ’aliquota inferiore rispetto al salario comparabile, non sono soltanto di carattere economico (p es mancanza di alternative), ma vanno ricercati nei valori non monetari quali indipendenza, vita a contatto con la natura, legame ai beni della famiglia e alla regione.
62 1 . 1 E C O N O M I A 1
MediaI quartile (0–25%) II quartile (25–50%) III quartile (50–75%) IV quartile (75–100%) I n t e r e s s e d e l c a p i t a l e t o t a l e i n %
Fonte: Centrale analisi, FAT
Regione di pianura Regione collinare Regione di montagna Redditività del capitale totale 1997/99: per regioni e quartili 1 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 -8,0 -10,0 -12,04 , 92 , 50, 71 0 , 37 , 77 , 86 , 75 , 13 , 81, 6 1 , 1 3 , 3 5 , 9 0, 33 , 3
1 Criterio di selezione: profitto del lavoro
1.2 Aspetti sociali
La situazione dell’agricoltura dal profilo sociale è stata raramente oggetto di studi sistematici Occorre quindi sviluppare metodi d’analisi adeguati Innanzitutto vanno definiti i criteri che consentano di valutare la condizione sociale delle famiglie contadine Gli indicatori che ne scaturiscono permettono di seguire l’evoluzione in ambito sociale
Per illustrare la situazione sociale vengono considerati essenzialmente: i dati relativi al tipo e all’entità di prestazioni sociali richieste dagli agricoltori e i primi risultati di uno studio condotto dal Politecnico federale di Zurigo in merito alla qualità di vita vista da coloro che sono attivi nel settore agricolo
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I ■■■■■■■■■■■■■■■■
1 63
■ Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti
1.2.1 Ricorso alle prestazioni sociali
Le opere sociali dello Stato nonché le assicurazioni di persone e cose costituiscono la rete di sicurezza formale sia per la popolazione agricola sia per quella non attiva nel primario Sulla base del ricorso, da parte dei contadini, a questa rete e ad altre istituzioni sociali è possibile effettuare un confronto con altri gruppi della popolazione Alla fine di questa parte vengono illustrati i fattori che ostacolano la richiesta di prestazioni sociali
Opere sociali dello Stato
Introdotta nel 1948, la rendita AVS dipende dal reddito assoggettato ai contributi nel periodo attivo e da eventuali accrediti per compiti educativi ed assistenziali.
Dalla statistica sul reddito dell’AVS relativa al 1995 emerge che su 4'125'675 contribuenti 24'384 erano agricoltori indipendenti, 1'206 dei quali donne senza un ’altra attività lucrativa assoggettata ai contributi Gli agricoltori indipendenti che esercitano un ’attività accessoria quali dipendenti sono 30'486, di cui 935 di sesso femminile.
Rapporto di lavoro e reddito dell’attività lucrativa assoggettato ai contributi AVS – 1995, in fr.
Da questa tabella si evince che al momento del pensionamento la rendita degli agricoltori che lavorano anche come dipendenti è solo di poco inferiore alla media svizzera, mentre quella degli agricoltori indipendenti al 100 per cento è decisamente inferiore a tale valore
La rendita individuale delle donne contadine (splitting preliminare) è generalmente molto modesta Se la contadina in questione non ha una fonte di guadagno al di fuori dell’azienda, non consegue un reddito rilevante ai fini dell’AVS; l’importo viene quindi accreditato al marito. Vi è la possibilità di versare alla moglie che aiuta in azienda un salario o, qualora determinate condizioni fossero adempiute, di annunciare la donna contadina come lavoratrice indipendente con reddito distinto Nella pratica sono pochissime le persone che approfittano di questa possibilità. La decima revisione dell’AVS ha migliorato considerevolmente la situazione grazie all’introduzione degli accrediti per compiti educativi ed assistenziali
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1
■■■■■■■■■■■■■■■■
Agricoltori indipendenti 36 496 Altri lavoratori indipendenti 65 896 Agricoltori con attività accessoria 53 785 Lavoratori dipendenti 56 800
64
■ Assicurazione invalidità
Dato che il reddito rilevante per l’AVS conseguito nel settore agricolo è basso, la scala contributiva decrescente riveste un significato particolare Nel 1995 il reddito medio degli agricoltori, determinante per l’AVS, ammontava a circa 36'000 franchi Semplificando i calcoli, si ottiene una quota contributiva AVS/AI/IPG del 6,942 per cento invece di una quota di contribuzione, senza scala decrescente, pari al 9,5 per cento La differenza corrisponde a un risparmio medio sui premi di 920 franchi all’anno per azienda
Questa assicurazione mira a reinserire gli invalidi e a ripristinare la loro capacità di conseguire un reddito
Secondo uno studio (Donini), nel 1985 gli agricoltori che beneficiavano di una rendita AI erano meno del 7 per cento; nel 1993 erano oltre il 7,5 per cento Tali quote corrispondono a più del doppio di quelle rilevate negli stessi anni per l’intera popolazione attiva residente in Svizzera Ciò è dovuto al fatto che il lavoro è pesante e che l’età media delle persone attive in questo settore è elevata (una lavoratrice, rispettivamente un lavoratore su sette ha più di 62, rispettivamente 65 anni)
Nel caso degli agricoltori con un ’attività accessoria la situazione è diversa. La probabilità che beneficino di una rendita AI è molto minore Nel 1985 (2,8%) e nel 1993 (3%) la percentuale delle richieste di prestazioni corrispondeva praticamente alla media della popolazione attiva svizzera.
L’aiuto in capitale riveste un significato considerevole nel quadro dei provvedimenti di reinserimento Esso è finalizzato a mantenere o a migliorare la capacità di conseguire un reddito Per poter beneficiare di tale aiuto è determinante che le modifiche nell’azienda agricola siano necessarie a causa dell’invalidità e che dopo la loro realizzazione sia assicurata l’esistenza economica L’aiuto in capitale può venir concesso senza obbligo di restituzione oppure come prestito esente da interessi Vi è pure la possibilità di versarlo sotto forma di installazioni aziendali o di prestazioni di garanzia. La legge non prevede un importo massimo L’aiuto deve tuttavia rientrare entro limiti adeguati e necessari Nel 1999 l’importo globale dei prestiti ha raggiunto quota 16 milioni di franchi circa Ogni anno, il numero degli agricoltori beneficiari varia tra 120 e 145
■ Prestazioni complementari
Le prestazioni complementari vengono versate ai beneficiari di rendite AVS o AI, se queste non bastano per coprire il minimo esistenziale Di regola, per il calcolo delle prestazioni complementari a favore di pensionati che erano o sono tuttora proprietari di un ’azienda agricola sono determinanti la sostanza netta e le condizioni di trapasso (usufrutto, rinuncia, ecc )
Attraverso la Fondazione per l’agricoltura e i disabili vengono versate prestazioni complementari a portatori di handicap che aiutano nell’azienda agricola delle famiglie contadine che li assistono
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■ Indennità
Non sono disponibili dati particolari che si riferiscono al versamento di prestazioni complementari in ambito agricolo Da diversi studi scaturisce tuttavia che tra coloro che fanno capo ai servizi sociali i contadini sono una minoranza (Joost 1999, Wicki e Pfister 2000). Un fattore che determina una percentuale di beneficiari relativamente inferiore alla media nazionale è il numero, superiore alla media, di persone che continuano a conseguire un reddito anche dopo aver raggiunto l’età del pensionamento Un fattore che fa piuttosto aumentare tale percentuale è la carente copertura assicurativa nell’ambito della previdenza professionale
Mediante questa assicurazione viene indennizzata la perdita di guadagno nei periodi in cui l’assicurato presta servizio militare o civile. Essa consente di impedire che le piccole aziende agricole si trovino in difficoltà a causa dell’assenza dei lavoratori chiamati a prestare servizio Per tale motivo ai famigliari che collaborano nell’azienda vengono versati assegni corrispondenti.
Questa norma eccezionale garantisce un trattamento privilegiato all’agricoltura rispetto a quanto è il caso in altri rami dell’economia in cui operano imprese a conduzione famigliare
■ Assegni famigliari
La legge federale sugli assegni famigliari nell’agricoltura persegue un obiettivo di politica famigliare: aiutare le famiglie contadine con figli che dispongono di redditi modesti Il versamento di assegni famigliari a lavoratori agricoli dipendenti nonché a piccoli agricoltori e a contadini di montagna è disciplinato a livello federale Il limite di reddito è di 30'000 franchi a cui vanno aggiunti 5'000 franchi per ogni figlio avente diritto all’assegno Per la concessione di assegni famigliari a lavoratori dipendenti attivi al di fuori dell’agricoltura sono invece determinanti le disposizioni dei singoli Cantoni. Nei Cantoni di ZH, FR, SH, SG, VD, VS, NE, GE e JU oltre agli assegni famigliari ai lavoratori dipendenti attivi in campo agricolo vengono versati contributi complementari Taluni Cantoni, nella fattispecie ZH, SO, SH, SG, VD, VS, NE, GE e JU, prevedono contributi complementari o supplementari anche a favore degli agricoltori indipendenti Il versamento degli assegni è compito delle casse cantonali di compensazione famigliare
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per la perdita di guadagno
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■ Assicurazione disoccupazione e indennità per insolvenza
Conformemente alla legge federale citata, gli assegni famigliari vengono versati sotto forma di assegni per l’economia domestica e per i figli
Assegni per i figli e per l’economia domestica
Assegno mensile per singolo figlio Regione di 160 franchi per i primi due figli pianura 165 franchi a partire dal terzo figlio Regione di 180 franchi per i primi due figli montagna 185 franchi a partire dal terzo figlio Assegno per l’economia domestica versato mensilmente agli agricoltori dipendenti 100 franchi
Struttura degli assegni famigliari: conto annuale 1999
Mediante la legge federale sull’assicurazione contro la disoccupazione e l’indennità per insolvenza s’intende garantire ai lavoratori dipendenti assoggettati all’AVS un’indennità adeguata per la perdita di guadagno dovuta a disoccupazione, lavoro a orario ridotto, intemperie o insolvenza del datore di lavoro
Generalmente i lavoratori indipendenti non sono assicurati Ne consegue che neppure gli agricoltori in proprio possono richiedere prestazioni all’assicurazione contro la disoccupazione Lo stesso dicasi per i famigliari che collaborano nell’azienda, i quali sono parificati agli agricoltori indipendenti È possibile far capo a questa assicurazione soltanto nei casi in cui viene svolta un ’attività accessoria retribuita.
Inoltre, contrariamente ad altre ditte artigianali per le quali le condizioni meteorologiche sono determinanti, le aziende agricole non possono approfittare dell’indennità per intemperie
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Entrate mio fr Uscite mio fr Contributi dei datori di lavoro 11,7 Prestazioni in denaro 145,7 Contributi dello Stato 137,2 Spese amministrative 3,2 di cui 2/3 a carico della Confederazione 91,5 + contributo di sgravio 1,5 - totale costi della Confederazione 93,0 - di cui 1/3 a carico dei Cantoni 42,2 Totale entrate 148,9 Totale uscite 148,9 Fonte: UFAS
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■ Assicurazione malattia
Assicurazioni delle persone
L’assicurazione malattia comprende l’assicurazione obbligatoria delle cure medicosanitarie (per malattia e infortunio) e l’assicurazione facoltativa d’indennità giornaliera La maggior parte degli agricoltori dispone dell’assicurazione di base nonché di un ’assicurazione complementare per prestazioni ambulatoriali integrative e ospedalizzazione nel reparto comune
Dalla statistica dei sinistri della cassa malati AGRISANO, i cui membri sono prevalentemente agricoltori, si evince che la popolazione contadina ricorre alle prestazioni in misura inferiore alla media Ciò si ripercuote anche sui premi Le cure vengono spesso dispensate in seno alla famiglia. Inoltre, gli agricoltori sono generalmente domiciliati in regioni periferiche, dove i costi e di riflesso i premi sono più bassi
I sistemi di riduzione dei premi applicati da numerosi Cantoni rappresentano uno svantaggio per i lavoratori indipendenti in quanto contemplano dei limiti di sostanza Gli agricoltori con reddito basso devono spesso investire la sostanza nell’azienda
A livello contabile ciò risulta come sostanza imponibile Per questo motivo un gran numero di agricoltori con redditi bassi non beneficia della riduzione dei premi assicurativi. Nel 1998, nel Canton Vaud il 32 per cento della popolazione residente ha ottenuto uno sconto sui premi – dato che corrisponde alla media svizzera – mentre tra gli assicurati attivi nel primario la quota di beneficiari era solo del 23 per cento
■ Assicurazione contro gli infortuni
L’assicurazione contro gli infortuni protegge tutti i lavoratori dipendenti attivi sul territorio svizzero dalle conseguenze economiche di infortuni professionali, di infortuni non professionali e di malattie professionali Gli agricoltori indipendenti e i rispettivi famigliari che lavorano nell’azienda non soggiacciono alle prescrizioni della legge sull’assicurazione contro gli infortuni La manodopera agricola non appartenente alla famiglia è coperta contro gli infortuni da assicuratori privati
Il rischio di infortunio nell’agricoltura è nettamente superiore rispetto a quanto è il caso in altri settori dell’economia Ne consegue che i costi per assicurato e i premi risultano decisamente più ingenti Gli infortuni non professionali, invece, sono meno frequenti e i costi per assicurato più contenuti
■ Assicurazione militare
L’assicurazione militare protegge le persone che prestano servizio militare, civile o di protezione civile contro le conseguenze economiche di danni alla salute che sopravvengono durante il servizio
Per i lavoratori indipendenti, quindi anche per gli agricoltori in proprio, l’assicurazione militare prevede indennità particolari Viene risarcito adeguatamente il danno causato dai costi fissi aziendali, sulla base della struttura dell’azienda, per tutta la durata dell’incapacità lavorativa
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■ Previdenza professionale obbligatoria
La previdenza professionale garantisce, nella vecchiaia, un reddito sostitutivo. In tal modo l’assicurato può mantenere inalterato il suo tenore di vita
La previdenza professionale non è obbligatoria per i lavoratori indipendenti e i famigliari che collaborano con essi Nel settore agricolo oltre la metà dei capiazienda svolge un ’attività lucrativa come lavoratore in via suppletiva a quella da indipendente Mediamente, il 50,2 per cento del reddito conseguito dagli uomini che svolgono pure un lavoro quali dipendenti proviene dall’esercizio dell’attività agricola Su un reddito medio determinante ai fini dell’AVS di 53'785 franchi (1995), 26'785 franchi sono frutto di un ’attività lucrativa quale dipendente Viene pertanto superato di poco il limite di 24'120 franchi previsto dalla legge federale sulla previdenza professionale Questo dato di natura meramente contabile non consente tuttavia di stabilire quanti agricoltori con un ’attività accessoria quali dipendenti soggiacciono all’obbligo della previdenza professionale e in quale misura vi è una copertura assicurativa Le donne che oltre ad essere contadine indipendenti svolgono un ’attività retribuita conseguono un guadagno complessivo medio di 32'165 franchi Soltanto il 26 per cento del reddito proviene dall’agricoltura Generalmente le donne non raggiungono il limite fissato dalla legge È quindi molto probabile che la percentuale di persone attive nel primario che nel quadro della previdenza professionale obbligatoria non dispongono di una copertura assicurativa o hanno stipulato un ’assicurazione con importi esigui per la vecchiaia, l’invalidità o il decesso sia molto elevata
Dopo l’introduzione dell’obbligo di tenere la contabilità (periodo di tassazione 93/94) la previdenza attraverso i pilastri 2b e 3b, con ricadute positive dal profilo fiscale, ha acquisito sempre più importanza per un gran numero di agricoltori Il pilastro 2b ha assunto un significato particolare dopo l’introduzione dei limiti di reddito e di sostanza per il versamento di pagamenti diretti nel quadro della PA 2002 e per la riduzione dei premi dell’assicurazione malattia. Il finanziamento del secondo pilastro consente infatti di ridurre il reddito e la sostanza determinanti
Assicurazioni di cose
■ Assicurazione di responsabilità civile
L’assicurazione di responsabilità civile copre i danni provocati a terzi o a cose di terzi Generalmente gli agricoltori stipulano un ’assicurazione combinata di responsabilità civile per l’azienda e l’economia domestica privata
L’assicurazione di responsabilità civile è obbligatoria per tutti i veicoli a motore che circolano su strade pubbliche. Ciò è il caso di veicoli agricoli quali trattori, mietitrebbiatrici, eccetera L’assicurazione per carri a mano muniti di motore e trattrici a un asse viene conclusa al momento dell’acquisto del rispettivo contrassegno presso il posto di polizia.
I veicoli agricoli sono muniti di una targa di controllo verde Essi vengono utilizzati soltanto nel quadro dello svolgimento di attività agricole e nell’interesse della collettività Visto il minor rischio, il premio è inferiore a quello applicato per le altre categorie di veicoli.
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■ Assicurazione per gli immobili e il parco veicoli
Edifici e parco veicoli sono esposti a rischi notevoli. I principali sono gli incendi e i danni della natura L’assicurazione contro gli incendi copre i sinistri provocati da fuoco, fumo ed esplosioni nonché eventuali ulteriori danni provocati dall’acqua di spegnimento, dalla fuliggine, eccetera. Nella maggior parte dei Cantoni l’assicurazione per gli immobili è obbligatoria Per quanto concerne il mobilio non vige invece alcun obbligo assicurativo
Dato che per gli edifici agricoli il rischio è piuttosto elevato, il premio assicurativo è leggermente superiore rispetto a quello applicato nei confronti degli altri immobili
■ Assicurazione contro la grandine
La Società svizzera di assicurazione contro la grandine di Zurigo è l’unica compagnia che assicura le colture contro i danni della grandine
Il 90 per cento dei contadini attivi nelle principali regioni svizzere a vocazione agricola dispone di un ’assicurazione contro la grandine I premi sono in funzione della sensibilità alla grandine delle colture assicurate, del rischio di grandinate a livello locale e delle esigenze individuali dell’assicurato (sistema bonus/malus)
Dati concernenti l’assicurazione contro la grandine – 1999
1 Stima sulla base della rispettiva superficie colturale totale
2 Valori medi Fonte: Società svizzera di assicurazione contro la grandine
■ Assicurazione per il bestiame
Il settore delle assicurazioni per il bestiame è strutturato principalmente a livello privato e comunale Numerosi agricoltori assicurano le proprie vacche contro infortuni e malattie; per i cavalli la copertura assicurativa riguarda anche il decesso
Le perdite di animali dovute ad epizoozie vengono risarcite in virtù delle rispettive disposizioni della legislazione federale Per il calcolo del risarcimento si procede, di regola, a una stima ufficiale degli animali o degli effettivi. Le stime vengono effettuate applicando le direttive dell’Ufficio federale di veterinaria (UFV), basandosi sul valore alla macellazione, sul valore produttivo e su quello zootecnico; il valore di stima non dev’essere tuttavia superiore alle aliquote massime
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Coltura Superficie assicurata Somma assicurata Costi assicurativi 2 % 1 fr./ha fr./ha in caso di rischio esiguo rischio medio Cereali 85 5 000 45 110 Patate 60 15 000 135 330 Granturco 55 5 200 93 166 Barbabietole da zucchero 50 9 000 90 189 Vite (Vallese escluso) 80 30 000 1 140 1 890 Frutta 50 25 000 1 750 2 800 Erbai (prati e pascoli) 5 Assicurazione forfettaria 28 60
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■ Relazioni
Altre reti di sicurezza
Il fatto che luogo di lavoro e di domicilio corrispondono rappresenta un vantaggio considerevole per quanto concerne l’assistenza a bambini e ad anziani. Contrariamente a quella che è ormai diventata la regola, nella società rurale gran parte degli anziani non vengono ricoverati in case di cura bensì assistiti a domicilio Spesso essi si occupano dei bambini e offrono un valido contributo all’esercizio dell’attività aziendale La particolare situazione che caratterizza l’agricoltura può tuttavia essere all’origine anche di tensioni tra le generazioni
■ Consulenza aziendale
I consulenti agricoli e in economia domestica rurale sono spesso i primi interlocutori ai quali si rivolge una famiglia contadina in difficoltà
Le persone attive da anni nel settore della consulenza aziendale sono generalmente molto competenti dal profilo sociale e umano oltre, ovviamente, che sul piano tecnico È auspicabile che vi sia dialogo tra la consulenza agricola e quella sociale soprattutto nei casi in cui dev’essere trovata una soluzione a problemi riconducibili a cause di carattere sociale e aziendale
■ Servizi di aiuto alle aziende e cure a domicilio
I servizi di aiuto alle aziende sono organizzazioni contadine di solidarietà il cui obiettivo consiste nel mettere a disposizione delle famiglie contadine confrontate, anche in campo lavorativo, con una situazione difficile dovuta a malattia, infortunio, servizio militare, sovraccarico, eccetera, manodopera qualificata a condizioni vantaggiose Si tratta in particolare di assicurare i lavori nei campi e nella stalla Grazie ai servizi di aiuto alle aziende i capiazienda hanno pure l’opportunità di prendere un periodo di vacanza. L’intervento è di durata limitata.
Quasi tutti i Cantoni dispongono di servizi di aiuto alle aziende Nella maggior parte dei casi sono stati istituiti dalle associazioni contadine cantonali. Ma vi sono anche enti che operano in piena autonomia In singoli casi i servizi di aiuto alle aziende sono assicurati pure dalle cooperative agricole In caso di bisogno, le famiglie contadine possono rivolgersi al servizio di intermediazione, che organizza l’aiuto necessario Il servizio di intermediazione o di computo emette fattura a carico delle famiglie contadine per il periodo di intervento e indennizza le persone che hanno fornito l’aiuto
Vi sono inoltre svariate offerte di servizi riservate alle contadine per aiutarle nel disbrigo dei lavori domestici quotidiani e nel governo della casa. In caso di malattia, infortunio, puerperio, sovraccarico lavorativo è possibile ricorrere ai servizi di cure infermieristiche e a domicilio (aiuti famigliari): il loro intervento è di durata limitata Questi ed altri servizi sono forniti dalle organizzazioni Spitex locali dei comuni o delle associazioni di comuni Inoltre, in singole regioni sono attive diverse società private (associazioni delle donne contadine, ecc ) che forniscono assistenza specifica alle economie domestiche contadine
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Vi sono tre tipi di prestazioni: quelle in denaro, quelle in lavoro e le prestazioni in materiale In genere il singolo ente è specializzato su un tipo di prestazioni Nel presente rapporto vengono citate soltanto le principali istituzioni Vi è un gran numero di ulteriori fondi e fondazioni operanti in questo settore.
Aiuto finanziario in caso di investimenti nell’agricoltura
■ Servizio agricolo
Il servizio agricolo non è finalizzato direttamente all’azione sociale, bensì al miglioramento della comprensione tra città e campagna I giovani hanno l’opportunità di entrare in contatto con l’ambiente di vita e di lavoro dei contadini. Per la loro collaborazione ottengono vitto, alloggio e denaro per le piccole spese personali Le famiglie contadine possono contare su giovani volonterosi e famigliarizzarsi con la loro mentalità
il servizio agricolo
■ Assistenza telefonica: «i piccoli problemi sollevano un polverone, quelli più importanti rimangono spesso lettera morta»
Il servizio di assistenza telefonica denominato «Sorgentelefon» è stato fondato nel 1996 ed ha la forma giuridica di un ’associazione. Tra i promotori vi sono: la Comunità di lavoro svizzera riformata Chiesa e Agricoltura, l’Associazione svizzera delle contadine cattoliche, la Società svizzera dei contadini cattolici e la Centrale di consulenza agricola di Lindau Il servizio di assistenza telefonica è finanziato attraverso quote sociali e donazioni
Il gruppo di volontari è la colonna portante di tale servizio Essi sono prevalentemente contadine e contadini, coadiuvati da persone le cui esperienze di vita e professionali sono strettamente legate all’agricoltura. I collaboratori del servizio di assistenza telefo-
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Istituzione 1996 1997 1998 1999 1 000 fr Patronato per i comuni
a
collettivi in ambito agricolo 2 200 3 775 2 488 Aiuto svizzero ai montanari, singole aziende e alcuni progetti collettivi 13 502 15 048 22 116 20 453 Patronato COOP 1 787 1 085 1 370 >2 000 Fondazione azione natalizia (Beobachter) Risanamento di case d’abitazione 75 133 190 Risanamento di aziende 264 185 230 121 Fondazione per le misure di solidarietà e l’azione sociale nell’agricoltura, soprattutto nella regione di montagna 90 207 133 122 Aiuto ai comuni di montagna (progetti collettivi in ambito agricolo) 300 400 400 410 Associazione svizzera per le migliorie aziendali nell’agricoltura di montagna 313 336 402 688 Bergheimat 15 10 12 12 Totale 16 346 19 604 28 628 ~26 300
di montagna che partecipano
progetti
Dati concernenti
Anno 1996 1997 1998 1999 Giorni di lavoro 77 773 73 253 72 852 67 510 Partecipanti 3 884 3 765 3 608 3 249 Durata del servizio in giorni (ø) 20 19,5 20,2 20,8
■ Istituzioni private
nica sono tenuti al segreto professionale. Dal 1997 sono stati circa 400 i contadini e rispettivi famigliari che si sono rivolti a questo servizio Coloro che vi ricorrono maggiormente sono d’età compresa tra 56 e 65 anni Questa generazione è confrontata con il problema della cessione dell’azienda. Benché le chiamate da parte di donne siano più frequenti (1999: 61% di donne e 39% di uomini), va osservato che spesso esse telefonano in vece dei rispettivi partner Due terzi delle chiamate circa provengono dalla regione di montagna Le telefonate giungono dall’intero territorio nazionale Coloro che ricorrono maggiormente al servizio di assistenza telefonica sono contadini della Svizzera centrale e orientale Ciò è presumibilmente dovuto al fatto che nella rispettiva cronaca regionale delle riviste agricole viene costantemente pubblicato il numero del servizio di assistenza telefonica (rapporto annuale sull’assistenza telefonica).
Personali 21%
«Ricerca» 2%
Finanziari 21%
Famigliari 8%
Sociali 21%
Aziendali 27%
Per «ricerca» s’intende la ricerca di un partner, di un aiuto per l’economia domestica, di un ’azienda, di indirizzi, eccetera Nell’azienda agricola i problemi personali e quelli professionali sono spesso inscindibili Il più delle volte vi è una serie di problemi Da una classificazione più precisa emerge che nel 1999 i dieci problemi principali per donne e uomini erano i seguenti:
Donne
Problemi con il partner
Psiche
Conflitti generazionali
Stress permanente
Possibilità di sfogarsi
Problemi in relazione alla successione
Problemi di salute
Crisi
Problemi con i figli
Problemi di carattere legale
Uomini
Possibilità di sfogarsi
Problemi finanziari
Affitto, locazione
Trasformazione o costruzione di edifici
Ricerca di fonti di finanziamento
Problemi con autorità e consulenza
Problemi di carattere legale
Cessione dell’azienda
Problemi di salute
Preoccupazioni sulla politica agricola
Questo confronto mostra chiaramente come uomini e donne percepiscano i problemi in modo decisamente diverso
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Ponderazione dei problemi 1997–1999 Personali 30% «Ricerca»
Finanziari
Sociali
Famigliari
4%
5%
14%
Aziendali 14%
DonneUomini
■ Informazione, trasparenza, conoscenza
Fattori che ostacolano la richiesta di prestazioni sociali
L’agricoltura dispone di una rete di consulenti assicurativi neutrali I contatti tra i collaboratori dei servizi di consulenza assicurativa e i consulenti aziendali nonché i fiduciari agricoli sono frequenti Ne consegue che le informazioni possono essere ottenute anche attraverso questi canali La Fondazione previdenziale dell’agricoltura svizzera e la cassa malati AGRISANO pubblicano regolarmente nella stampa agricola articoli concernenti il settore delle assicurazioni Vengono organizzati corsi, tenute conferenze e distribuiti promemoria e opuscoli informativi
Da uno studio (Wicki e Pfister) scaturisce tuttavia che nonostante ciò il livello delle conoscenze in questo settore è appena sufficiente. La maggior parte degli interpellati (83%) sa che esistono prestazioni complementari, ma soltanto una minoranza è in grado di indicare correttamente chi le paga (37%) e chi ne ha diritto (43%) Una percentuale leggermente maggiore di persone ha saputo indicare a quale ente vanno inoltrate le richieste (57%) Pochi sanno dell’esistenza degli assegni per grandi invalidi (43%) L’assegno per grandi invalidi, rispettivamente i contributi di cura, sono prestazioni dell’AI che possono essere richieste soltanto a determinate condizioni Praticamente nessuno ha saputo indicare dove inoltrare una richiesta in tal senso Le conoscenze in merito all’azione sociale sono lacunose: compiti e competenze vengono sottovalutati Anche per quanto concerne l’organizzazione vi sono aspetti poco chiari
■ Ostacoli particolari
Chiunque intenda ottenere prestazioni sociali deve dimostrare che ne ha bisogno Vanno quindi presentati documenti relativi alla situazione finanziaria dell’economia domestica e dell’azienda Autorità o servizi sociali vengono così a conoscenza di questioni che finora erano private Nelle aree rurali queste autorità sono generalmente vicine ai clienti. In campagna la percentuale di persone che ricorrono alle opere sociali è decisamente inferiore a quella delle città
Per gli agricoltori non è possibile conciliare valori quali autonomia, libertà e indipendenza con la richiesta di aiuto allo Stato Numerosi agricoltori si sentirebbero feriti nell’orgoglio se dovessero ricorrere a prestazioni sociali La maggioranza di essi (ca 80%) non avrebbe il coraggio di chiedere un simile aiuto Benché gran parte degli agricoltori (74%) ritenga che i beneficiari di aiuti siano effettivamente confrontati con difficoltà finanziarie, il ricorso a prestazioni sociali viene associato anche a un fallimento personale (poco meno del 50%) Vi sono talvolta forti pregiudizi nei confronti di coloro che beneficiano di questi aiuti («sfacciati», «fannulloni», ecc ) Chi nutre pregiudizi di questo tipo ben difficilmente avanzerà delle richieste (Wicki e Pfister).
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Dalla rilevazione effettuata da Joost (1999) presso tutti i servizi sociali del Cantone di Basilea Campagna è emerso che soltanto in un caso si trattava di un agricoltore Il fatto che i contadini tendano a rimandare il più oltre possibile la richiesta o a rinunciare alle prestazioni dei servizi sociali dipende probabilmente dal timore di essere bollati come «beneficiari di aiuti sociali» Vista la scarsa professionalità dei servizi sociali operanti nelle aree rurali, nei piccoli villaggi il ricorso a prestazioni di questo tipo diventa una questione pubblica (cfr Fluder & Stremlow) La dipendenza dall’assistenza, diventata di dominio pubblico, è sentita come un grave peso Di conseguenza il contadino che versa in condizioni finanziarie difficili non osa chiedere aiuto allo Stato, ma preferisce ricorrere alla «sostanza», evitando di fare ulteriori investimenti o riducendoli ai minimi termini Nonostante la problematica summenzionata, il 63 per cento degli interpellati prenderebbe piuttosto in considerazione l’eventualità di chiedere un aiuto transitorio all’ente preposto alla pubblica assistenza (Wicki e Pfister)
Vi sono pochi indizi a sostegno del fatto che le prestazioni sociali verrebbero richieste raramente a causa degli ostacoli amministrativi Non si tratterebbe di problemi di carattere amministrativo, ma piuttosto di conoscenze scarse delle procedure e delle competenze Dal profilo giuridico va osservato che l’azione sociale non dovrebbe concedere agli agricoltori un sostegno a lungo termine Nel 1999 il Tribunale federale ha pronunciato una sentenza contro una famiglia contadina la quale chiedeva che continuassero a venir versate le prestazioni sociali Il Tribunale federale ha infatti ritenuto, com’è il caso per gli altri lavoratori indipendenti, che il denaro dell’azione sociale non debba venir impiegato per mantenere in vita strutture poco redditizie.
Oltre a questi ostacoli vi è una serie di peculiarità del settore agricolo che influiscono considerevolmente sulla richiesta di prestazioni sociali
Esiste un legame molto stretto tra l’azienda agricola e l’economia domestica privata Le interconnessioni sono di carattere sociale e contabile; l’insorgenza di difficoltà finanziarie può trasformarsi in una trappola visto che la famiglia contadina cerca di farvi fronte ricorrendo alla sostanza
In ambito agricolo non si registrano praticamente casi di fallimento Ciò è dovuto a diversi fattori:
– la flessibilità tra economia domestica ed azienda è notevole; in caso di ristrettezze finanziarie è possibile ridurre i consumi;
– i provvedimenti della politica agricola hanno consentito di conseguire redditi accettabili; il mutamento strutturale si è mantenuto entro limiti socialmente sopportabili;
– le aziende confrontate con difficoltà finanziarie ricorrono spesso alle riserve, rinunciando agli investimenti e agli ammortamenti Nei casi estremi possono vendere al valore commerciale terreni ed edifici da essi ritirati al valore di reddito.
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■ Peculiarità del settore agricolo
Gli aiuti per la conduzione aziendale (cfr. pure la parte 2.3 «Miglioramento delle basi») consentono di sostituire debiti esistenti mediante mutui esenti da interessi Possono però venir utilizzati anche per far fronte a ristrettezze finanziarie eccezionali Il loro effetto corrisponde a quello di un ’azione di sdebitamento per una singola azienda. Nel quadro degli aiuti per la conduzione aziendale nel 1999 sono stati concessi mutui per un importo totale di circa 18,1 milioni di franchi a favore di 204 casi In questi ultimi tempi in singoli Cantoni sono stati istituiti stati maggiori di crisi incaricati di trovare soluzioni adeguate a casi particolarmente complessi Essi sono composti di rappresentanti delle autorità, della consulenza, delle organizzazioni professionali e delle banche
La concessione del diritto d’abitazione può essere considerata un elemento essenziale della previdenza per la vecchiaia delle famiglie contadine. Il costo della vita può venir mantenuto a un livello decisamente inferiore rispetto a quanto sarebbe il caso se dovesse venir pagato un affitto o acquistata un ’abitazione La concessione del diritto di ritirare prodotti come latte, carne, verdura e frutta dev’essere valutata e stabilita in funzione delle caratteristiche della singola azienda
Ricapitolando è possibile affermare che dal profilo generale il ricorso alle prestazioni sociali è molto contenuto Rispetto alla media nazionale, i contadini beneficiano di rendite basse. Tra coloro che ricorrono ai servizi sociali i contadini sono una minoranza a causa delle riserve, rispettivamente delle peculiarità del settore agricolo
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■ Obiettivo
1.2.2 Indicatori sociali
Studio delle basi
I collaboratori dell’Istituto di Economia Agraria (IEA) del Politecnico federale di Zurigo (PFZ) stanno svolgendo uno studio concernente la situazione sociale dell’agricoltura svizzera Gli obiettivi di tale studio sono:
– definire la qualità di vita;
– valutare l’attuale qualità di vita dal punto di vista delle famiglie contadine;
– elaborare indicatori sociali che consentano il monitoraggio della qualità di vita
Sulla base degli indicatori sociali verrà creato un mezzo ausiliario per valutare la situazione sociale dei contadini
■ Concetto di qualità di vita
Il concetto di qualità di vita consente di determinare i criteri essenziali della sostenibilità dal profilo sociale dal punto di vista dei diretti interessati Per qualità di vita s’intende lo standard di vita oggettivo e il benessere soggettivo
Nello studio delle basi viene rilevato il benessere soggettivo applicando il criterio «soddisfazione» al fine di confrontare i giudizi personali in merito ai settori della vita Viene fatto un paragone tra la situazione attuale e gli obiettivi, i desideri e i progetti. A dipendenza del risultato di tale confronto, il grado di soddisfazione è elevato o basso Sono stati analizzati i seguenti settori: lavoro, formazione professionale, reddito, standard di vita, famiglia e contesto sociale, condizioni quadro politiche ed economiche, tempo libero, salute, valori/vedute e religione
La qualità di vita risulta elevata se vi sono condizioni di vita misurabili «oggettivamente» e se esse vengono valutate positivamente dai diretti interessati sulla base del loro sistema di obiettivi e dell’attuale grado di raggiungimento degli stessi.
■ Metodo: due fasi
Lo studio delle basi si articola in due fasi: sulla base di spunti teorici tratti da opere dedicate a questo argomento, sono state formulate ipotesi su importanti settori della vita e indicatori sociali Nella prima fase esse sono state adeguate alle condizioni dell’agricoltura svizzera e completate sulla base dei risultati di colloqui concernenti problemi specifici Nella seconda fase si è proceduto alla dimostrazione di queste ipotesi. Nella primavera 2000 è stato inviato un questionario a 1500 agricoltori (prova saltuaria semplice) del Canton Berna Complessivamente 560 persone hanno compilato e rispedito il questionario principale riservato ai capiazienda e 461 persone il foglio complementare per il/la partner. 527 questionari (36%) e 461 fogli supplementari (31%) si prestano per una valutazione
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A ■■■■■■■■■■■■■■■■
77
■ Importanti settori della vita
Primi risultati
Sulla base della valutazione dell’importanza dei diversi settori e del grado di soddisfazione viene stabilito un indice di qualità di vita.
I primi risultati confermano l’importanza dei settori scelti per la determinazione della qualità di vita nell’agricoltura svizzera Essi possono quindi venir definiti come elementi rilevanti del concetto di qualità di vita Per ognuno di questi settori vanno elaborati indicatori sociali corrispondenti
Valutazione dell'importanza dei settori (in % delle indicazioni, n = 511)
Lavoro
Dall’analisi delle 511 risposte scaturisce che per oltre l’80 per cento degli interpellati sanità e famiglia rivestono un significato notevole Lavoro, formazione professionale, valori e vedute sono ritenuti importanti dal 50 per cento e piuttosto importanti dal 30 per cento circa degli interpellati Le opinioni espresse in merito al reddito sono molto interessanti: meno del 50 per cento degli interpellati lo ritiene importante e oltre il 50 per cento piuttosto importante.
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1
S e t t o r i Formazione
Perfezionamento professionale Reddito Standard di vita Famiglia Contesto sociale Condizioni quadro Tempo libero Sanità Valori, vedute Religione In %
IEA-PFZ Importante Piuttosto insignificante Piuttosto importante Insignificante Indefinito Nessuna risposta 0102030405060708090100 78
profess.
Fonte:
■ Valutazione del grado di soddisfazione
Nell’ambito del sondaggio gli agricoltori avevano dovuto indicare il grado di soddisfazione soggettiva nei confronti dei singoli settori I risultati di tale valutazione sono riportati nel grafico seguente È chiaro che: – per quanto concerne il settore «famiglia» il 60 per cento degli interpellati è molto soddisfatto;
– in altri sei settori – segnatamente: lavoro, formazione professionale, standard di vita, contesto sociale, sanità, valori/vedute – la maggioranza di coloro che hanno compilato il questionario è molto soddisfatta o piuttosto soddisfatta;
– nei settori «reddito» e «condizioni quadro» si è riscontrato il grado di soddisfazione più basso
Per ogni settore, agli agricoltori è stata posta una serie di domande supplementari Tale procedura consente di valutare la qualità di vita in un settore specifico nonché di analizzare i motivi all’origine della valutazione del grado di soddisfazione in questo settore
Valutazione della soddisfazione nei settori (in % delle indicazioni, n = 511)
Lavoro Formazione profess. Perfezionamento professionale Reddito Standard di vita Famiglia Contesto sociale Condizioni quadro Tempo libero Sanità Valori, vedute Religione
Insoddisfatti
■ Indice della qualità di vita
Le asserzioni in merito all’importanza di settori di vita scelti unitamente alla valutazione della qualità di vita soggettiva nei singoli settori danno l’indice della qualità di vita Per la domanda concernente l’importanza dei singoli settori è stata stabilita una scala da 0,2 a 1 (da insignificante a importante) Per le risposte alla domanda relativa al grado di soddisfazione nei singoli settori è stata fissata una scala da -3 (molto insoddisfatti) a +3 (molto soddisfatti). L’indice della qualità di vita è il risultato della somma dei valori relativi all’importanza, rispettivamente alla soddisfazione per tutti i dodici settori Sulla base delle scale fissate per le risposte, l’indice della qualità di vita può variare tra -36 e +36.
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
In %
Fonte: IEA-PFZ
S e t t o r i 0102030405060708090100
Molto soddisfatti
Soddisfatti Molto insoddisfatti Indefinito Nessuna risposta
79
All’atto dell’interpretazione dell’indice va osservato che si tratta di una valutazione globale della qualità di vita Un grado di soddisfazione negativo in un determinato settore può essere compensato da uno positivo in un altro
Dal profilo generale è possibile concludere che tra gli agricoltori interpellati vi sono notevoli differenze per quanto concerne la qualità di vita soggettiva La maggior parte di coloro che hanno compilato il questionario, ossia il 70 per cento circa, presenta un indice compreso tra 14 e 26 Ne consegue che, rispetto ai criteri scelti, sono piuttosto soddisfatti della loro situazione sociale In 15 casi è risultato un indice negativo Questi agricoltori hanno espresso una chiara insoddisfazione in tutti i dodici settori Nella fascia da 0 a 24 l’elevata insoddisfazione in singoli settori può essere compensata da una notevole soddisfazione in altri. Gli agricoltori con un indice superiore a 24 sono molto soddisfatti in tutti i settori
soggettiva
N. di risposte 01020304050607080
■ Prospettiva Se l’80 per cento o più degli interpellati definisce un fattore «importante» o «piuttosto importante» per il grado di soddisfazione in un settore specifico, tale fattore contribuisce ad accrescere la qualità di vita Un fattore influisce invece negativamente sulla qualità di vita se l’80 per cento o più degli interpellati ritiene che esso sia all’origine di insoddisfazione Sulla base di questi fattori favorevoli o sfavorevoli
la qualità di vita il PFZ elaborerà, nel quadro del suo studio, indicatori sociali
1 . 2 A S P E T T I S O C I A L I 1
per
Ripartizione della qualità di vita
≤ 0 > 0 – ≤ 2 > 2 – ≤ 4 > 4 – ≤ 6 > 6 – ≤ 8 > 8 – ≤ 10 > 10 – ≤ 12 > 12 – ≤ 14 > 14 – ≤ 16 > 16 – ≤ 18 > 18 – ≤ 20 > 20 – ≤ 22 > 22 – ≤ 24 > 24 – ≤ 26 > 26 – ≤ 28 > 28 – ≤ 30 > 30 – ≤ 32
I n d i c e
Fonte: IEA-PFZ
80
■ Qualità di vita nell’agricoltura svizzera
Attraverso la produzione di derrate alimentari l’agricoltura soddisfa uno dei bisogni primari dell’uomo Ciò implica un intervento nella natura Si constata che vi è un atteggiamento positivo nei confronti del contributo fornito dall’agricoltura all’aspetto del paesaggio, alla conservazione e all’arricchimento degli spazi vitali nonché alla cura del paesaggio colturale, mentre vengono valutati negativamente effetti quali il carico ambientale provocato da emissioni nocive, l’assottigliamento della biodiversità o l’impoverimento degli spazi vitali
Vi sono diversi strumenti che consentono di appurare l’impatto di determinati fattori sull’ambiente dal profilo della sostenibilità La scelta è caduta su due di essi: una selezione di indicatori agroecologici e un metodo semplificato per valuare il carico ambientale dell’agricoltura. Entrambi gli strumenti sono in fase di sviluppo. Fervono i lavori per migliorarli e completarli In via suppletiva alle informazioni relative agli strumenti summenzionati, viene approfondito il tema della biodiversità; si riferisce inoltre di uno studio nell’ambito del quale si è cercato di valutare gli effetti esterni dell’agricoltura svizzera
■■■■■■■■■■■■■■■■
1.3 Ecologia
1 . 3 E C O L O G I A 1 81
1.3.1 Indicatori agroecologici
L’impatto dell’agricoltura sull’ambiente, il benessere degli animali e la gestione sostenibile delle risorse naturali possono venir misurati mediante indicatori Questi ultimi forniscono preziose informazioni agli organi decisionali e alle cerchie interessate che in tal modo possono comprendere meglio i rapporti tra agricoltura e ambiente Essi consentono pure di valutare l’efficacia dei provvedimenti volti a promuovere un ’agricoltura rispettosa dell’ambiente Gli indicatori devono essere facilmente rintracciabili, adeguati, corretti dal profilo analitico, misurabili e comparabili sul piano internazionale Per quanto concerne la sostenibilità essi consentono in primo luogo di riconoscere meglio i problemi con effetti a lungo termine e di portata globale o regionale. Esistono pure singoli indicatori per i problemi di carattere locale o per quelli con ripercussioni a breve termine
Vi è un gran numero di indicatori ambientali. Sul piano internazionale l’OCSE è una delle diverse organizzazioni che si occupano di tale questione Sulla base dei criteri summenzionati è stata operata una scelta tra i numerosi indicatori disponibili Tra questi vi sono alcuni indicatori agroecologici dell’OCSE particolarmente rilevanti per la Svizzera nonché altri che si prestano in modo speciale all’analisi dei problemi del nostro Paese La scelta è stata fatta in collaborazione con esperti nel campo della scienza, cerchie interessate e uffici federali che operano in seno al Comitato Interdipartimentale Rio
1 . 3 E C O L O G I A 1 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Dimensione temporale e spaziale dei problemi ambientali locale Tossicità per l'uomo Formazione di fotoossidanti Ecotossicità Iperacidità Biodiversità Gas a effetto serra Rarefazione dello strato d'ozono regionaleglobale Portata P e r i o d o ( a n n i ) Erosione 1 1 000 100 10 82
Gli indicatori agroecologici scaturiscono da criteri che illustrano i rapporti molteplici tra uomo e ambiente Vista la complessità del contesto, gli indicatori non possono essere analizzati singolarmente Per una migliore comprensione, sono stati classificati in sei gruppi
Processi agricoli: azoto (N), energia e fosforo (P) sono le forze motrici della produzione agricola
Pratica agricola: nell’ambito della produzione agricola gli agricoltori utilizzano materie ausiliarie
Risorse abiotiche: la produzione agricola ha ripercussioni sull’acqua, sul suolo, sull’aria e sul clima
Risorse biotiche: l’agricoltura esercita un influsso sulla biodiversità
Comportamento nei confronti dell’ambiente: il comportamento sociale e le abitudini dei consumatori influenzano l’agricoltura
Atteggiamento nei confronti degli animali: viene analizzato l’atteggiamento dei consumatori e degli agricoltori nei confronti degli animali, tenendo in considerazione pure il benessere degli animali
1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Criteri nel sistema uomo-ambiente Clima, aria Suolo Configurazione Acqua Flora, fauna Natura animata e inanimata Alimentazione, sanità Economia, lavoro Ricreazione, tempo libero Traffico, mobilità Insediamenti, abitazione Uomo Concimi Prodotti fitosanitari Alimenti per animali Macchinari 2 Clima, aria, acqua, fertilità del suolo 3 Biodiversità agricola Spazio vitale per specie selvatiche Paesaggio 4 Comportamento rispetto all'ambiente 5 Comportamento rispetto agli animali 6 Azoto Energia Fosforo 1 Agricoltura Forma di utilizzazione del terreno Settori 1 2 3 4 5 6 83
Dev’essere fatta una distinzione tra due tipi di indicatori:
– gli indicatori principali che consentono un ’analisi generale dalla quale emergono le tendenze. Essi sono destinati soprattutto a coloro che prendono decisioni sul piano politico e alle cerchie interessate e
gli indicatori supplementari che permettono un ’analisi più dettagliata volta ad acquisire ulteriori informazioni e a convalidare o a relativizzare una tendenza scaturita dagli indicatori principali Questi indicatori vengono utilizzati prevalentemente da esperti
Gli indicatori vanno considerati come un insieme. Le singole tendenze che ne scaturiscono devono essere valutate con la massima prudenza Gli indicatori scelti non vanno intesi come grandezze statiche Essi vengono infatti adeguati sulla base di nuove conoscenze e tecnologie, delle aspettative della società e dei contesti politici. È tuttavia indispensabile una determinata costanza per garantire la comparabilità e affinché sia possibile seguire l’evoluzione delle tendenze
1 . 3 E C O L O G I A 1
–
84
Ricapitolazione degli indicatori agroecologici scelti
biotiche Spazi vitali
dall’agricoltura
ecologica dal profilo globale
Compensazione ecologica per zone
Compensazione ecologica per tipi di azienda
e nitrato nelle derrate alimentari
bio o prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)
PI sul piano internazionale
consulenza
e benessere degli animali
di detenzione rispettose degli animali
1 Indicatori utilizzati per il rapporto agricolo 2000 Spiegazione dei simboli:: Carattere in grassetto: Indicatori principali Carattere normale: Indicatori supplementari
Indicatori da sviluppare ulteriormente o da definire con maggiore precisione
Metodo e dati noti
1 . 3 E C O L O G I A 1
Categorie Settori Indicatori Metodo Dati RA2000 1 Azoto Bilancio d’azoto nell’agricoltura ■■■ Processi Quota dell’agricoltura rispetto all’impatto agricoli globale ■✐ Efficienza dell’azoto nell’agricoltura ✐■ Confronto internazionale ■■■ Rischio ambientale globale e per azienda ■■■ Energia Consumo e produzione di energia ■■■ Quota dell’agricoltura rispetto all’impatto globale ✐✐ Efficienza energetica ✐✐ Confronto internazionale ✐✐ Fosforo Bilancio di fosforo ■■■ Concimi Azoto e fosforo contenuti nei concimi ■■■ Pratica agricola Unità di bestiame grosso in Svizzera ■■■ (consumo) Unità di bestiame grosso per regioni ■■■ Prodotti fitosanitari Rischio connesso all’impiego di pesticidi ✐✐ Vendite di prodotti fitosanitari ■■■ Confronto internazionale ■■■ Alimenti per animali Importazione e produzione di alimenti per animali ■■ Energia Energia fossile ■■ Clima Emissioni di gas a effetto serra di Risorse origine agricola ■■■ abiotiche Quota dell’agricoltura rispetto all’impatto globale ■■■ Confronto internazionale ■■■ Emissioni di metano per kg di latte ■■■ Aria ✐✐✐ Acqua Carico di nitrato, fosforo e pesticidi riconducibile all’agricoltura ✐✐ Quota dell’agricoltura rispetto all’impatto globale ■✐ Suolo Tenore in pesticidi e ripercussioni ✐✐ Erosione, compattazione ✐✐ Quota dell’agricoltura rispetto all’impatto globale ✐✐ Biodiversità Razze e specie impiegate ■■■ Risorse agricola Specie selv. che dipendono
■✐
■■
■■■
■✐ Paesaggio ✐✐✐ Società ✐✐✐ Comportamento Consumatori ✐✐✐ nei confronti
✐✐ dell’ambiente Pesticidi
■✐ Agricoltori ✐✐✐
■■■
■■■ Formazione,
✐✐
Mercato
✐✐
Agricoltori ✐✐✐ nei
■■■ degli
✐✐✐
✐
■
1 2 4 5 6 3 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 85
Compensazione
Mercato dei prodotti bio
Superficie
Bio,
Società
Comportamento
confronti Forme
animali Benessere degli animali
Nel presente rapporto agricolo, il primo, vengono illustrati unicamente i risultati di indicatori scelti per i quali esistono dati sul piano svizzero Anche per quanto concerne tali indicatori la disponibilità di dati varia Non è pertanto possibile fornire risultati uniformi per un determinato periodo di riferimento. Le principali lacune si riscontrano nei settori: aria, acqua, suolo e paesaggio Sui processi agricoli e la pratica agricola è disponibile il maggior numero di dati Per gli indicatori che illustrano il rapporto tra ambiente e società (comportamento nei confronti dell’ambiente) e tra ambiente ed economia sono necessarie ulteriori analisi L’inclusione di settori mancanti, una descrizione più dettagliata dei metodi nonché una maggiore qualità e disponibilità dei dati dovrebbero contribuire a rendere gli indicatori scelti vieppiù rappresentativi
Processi agricoli
L’agricoltura svizzera produce il 60 per cento circa dell’energia alimentare consumata sul piano interno e copre quasi il 75 per cento del consumo nazionale di proteine Un costituente importante delle proteine è l’azoto (N) Energia, fosforo (P) e N sono elementi chiave della natura animata e di conseguenza anche del ciclo agricolturaalimentazione
0 50 000 100 000 150 000 200 000 250 000 300 000 86
■ N i n t Fonte: UFS 1 Dati prowisori
Totale input Totale output Bilancio
1 . 3 E C O L O G I A 1
Il bilancio di N è calcolato applicando il metodo in uso in seno all’OCSE «Bilancio di N alla superficie del suolo». Viene misurata la differenza tra il quantitativo globale di N apportato sull’arco di un anno (concimi minerali, concimi prodotti a partire da scarti, concimi aziendali, fissazione biologica dell’azoto e immissioni provenienti dall’aria) e il quantitativo di N sottratto al suolo da prodotti della campicoltura e della foraggicoltura, come erba, fieno e cereali Bilancio di N: un quantitativo vieppiù inferiore di N proveniente dall’agricoltura finisce nell’ambiente Evoluzione del bilancio di N 1 9 8 5 1 9 8 6 1 9 8 7 1 9 8 8 1 9 8 9 1 9 9 0 1 9 9 1 1 9 9 2 1 9 9 3 1 9 9 4 1 9 9 5 1 9 9 6 1 9 9 7 1 9 9 8 1 9 9 9 1
■ In Svizzera l’eccedenza di N per ettaro corrisponde alla media europea
Dal 1985 il carico di N è diminuito del 25 per cento. L’input è calato costantemente, mentre l’output è rimasto all’incirca allo stesso livello Oggigiorno gli agricoltori utilizzano l’azoto in modo decisamente più efficiente rispetto a dieci anni orsono
Il 50 per cento del quantitativo globale di N viene apportato mediante concimi aziendali, il 25 per cento attraverso concimi minerali Il rimanente 25 per cento è originato dai depositi provenienti dall’atmosfera e della fissazione di N da parte delle leguminose L’80 per cento di N viene sottratto al suolo dalla produzione di erba e fieno, il 20 per cento da altre colture
Dal 1985 l’apporto di N attraverso concimi aziendali è diminuito complessivamente di 20'000 tonnellate circa. Dal 1992 viene utilizzato un quantitativo decisamente minore anche di concimi minerali Nel 1998 ne sono state impiegate 12'000 tonnellate in meno rispetto al 1992 Il quantitativo di N sottratto al suolo nel quadro della produzione di erba e fieno è diminuito considerevolmente a partire dal 1992. Tale evoluzione è andata di pari passo con l’aumento della SAU gestita sotto forma di prati sfruttati in modo estensivo o poco intensivo
Il metodo di calcolo del bilancio di N illustrato precedentemente è stato applicato da tutti i Paesi membri dell’OCSE dal 1985 al 1997
Nella maggior parte dei Paesi l’eccedenza di N provocata dall’agricoltura è in calo. Vi sono tuttavia differenze regionali Contrariamente a quanto è il caso in Svizzera, nella maggior parte degli Stati dell’OCSE – tra i quali vi sono pure i Paesi membri dell’UE –i concimi minerali rappresentano la fonte principale di N Per quanto concerne la sottrazione di N, nell’UE si osserva un ’evoluzione analoga a quella rilevata in Svizzera Il quantitativo di N sottratto al suolo è in calo nel quadro della foraggicoltura, mentre è aumentato lievemente nel settore della campicoltura Per quanto riguarda la riduzione delle eccedenze di N la Svizzera si colloca nella fascia superiore L’eccedenza per ettaro corrisponde all’incirca alla media rilevata nell’UE.
1 . 3 E C O L O G I A 1
Fonte: OCSE Canada USA Nuova Zelanda Giappone Francia UE Paesi Bassi Austria Svizzera Italia Germania 6 25 5 145 59 69 314 35 80 45 88 13 31 6 135 53 58 262 27 60 31 61 117 24 20 -7 -10 -16 -17 -23 -25 -31 -31 Variazione
1995/97kg N/ha SAU 1985–871995–97 -50050100150 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 87
Evoluzione del bilancio di N di diversi Stati membri dell'OCSE
in % dal 1985/87 al
■ Perdite di N rilevanti dal profilo ambientale: calo del 17 per cento dal 1990
Le perdite di N rilevanti dal profilo ambientale registrate in ambito agricolo comprendono le emissioni di ammoniaca nella stalla, durante l’immagazzinamento di concimi aziendali e sui campi (complessivamente oltre la metà delle perdite), il dilavamento di nitrati (oltre un terzo delle perdite) e le emissioni di gas esilarante dal suolo. Per ciascuno di questi processi esistono delle modellizzazioni A partire dai risultati di questi calcoli riferiti a circa 260 aziende rappresentative che tengono una contabilità sono stati estrapolati dati per l’intero settore agricolo Per il calcolo delle perdite di N rilevanti dal profilo ambientale si procede diversamente da quanto è il caso per l’allestimento del bilancio di N Non è quindi possibile confrontare i risultati
Dal 1990 al 1998 le perdite di N rilevanti dal profilo ambientale sono diminuite complessivamente del 17 per cento Tra il 1994 e il 1998 l’andamento è risultato molto diverso a dipendenza della zona Nella regione di pianura le perdite di N rilevanti dal profilo ambientale sono diminuite del 13 per cento, mentre in quella di montagna hanno registrato un incremento del 6 per cento. Questi dati sono riconducibili al fatto che gli effettivi di bestiame sono aumentati nella regione di montagna e diminuiti in quella di pianura In quest’ultima è calato pure il consumo di concimi minerali Considerata la produzione maggiore, nel 1998 le perdite di N rilevanti dal profilo ambientale sono tuttavia risultate più elevate nella regione di pianura (60'000 t) rispetto a quella di montagna (29'000 t)
1 . 3 E C O L O G I A 1
■
Evoluzione del potenziale di perdita di N
199019941998 N i n 1 0 0 0 t
Evoluzione delle perdite di N rilevanti dal profilo ambientale
0 120 100 80 60 40 20 107 95,9 88,9
Fonti: UFAFP per il 1990; IEA-PFZ per il 1994 e il 1998
Evoluzione del potenziale di perdita di N secondo i tipi di azienda nella zona di pianura
N i n k g / h a Potenziale di
Potenziale di perdita
Fonte:
0 250 200 150 100 50 88
CampicolturaForaggicolturaAzienda combinata Azienda specializzata prod. animale
perdita 1994
1998
IEA-PFZ
■ Il consumo di energia è stabile dal 1990
Per potenziale di perdita di N si intende il quantitativo di N che può teoricamente disperdersi nell’ambiente Esso corrisponde alla somma tra perdite rilevate nella stalla e nella fase d’immagazzinamento dei concimi aziendali, perdite durante lo spargimento sui campi e azoto finito nel suolo, ma non assorbito dalle piante. Tra il 1994 e il 1998 il potenziale di perdita di N è evoluto in modo diverso a dipendenza del tipo di azienda
Nel 1998 il potenziale di perdita di N delle aziende specializzate nella produzione animale e di quelle dedite alla campicoltura è diminuito considerevolmente rispetto al 1994 Tale calo è riconducibile al minor impiego di concimi Nonostante ciò, nelle aziende specializzate nella produzione animale è stato registrato il maggiore potenziale di perdita di N sia nel 1994 sia nel 1998. Anche nelle altre aziende che detengono animali il potenziale di perdita di N è risultato superiore rispetto a quelle campicole Ciò è dovuto all’elevata quota di concimi aziendali rispetto al consumo globale di concimi azotati, visto che le perdite di N risultano maggiori per i concimi aziendali rispetto a quanto è il caso per quelli minerali Nel 1998 non è stato riscontrato alcun miglioramento rispetto al 1994 per quanto concerne il potenziale di perdita di N nelle aziende dedite alla foraggicoltura e in quelle combinate
Per quanto concerne l’energia viene considerata sia l’evoluzione del consumo da parte dell’agricoltura sia l’energia contenuta nei prodotti agricoli
Evoluzione dell'energia impiegata e dell'energia nei prodotti agricoli
197019801985199019951998
impiegata nella produzione
Tra il 1970 e il 1990 si è registrato un incremento del consumo di energia. Esso si è tuttavia stabilizzato nel corso degli Anni ’90 Nel contempo è aumentata l’energia contenuta nei prodotti agricoli utilizzabile nel quadro dell’alimentazione umana Nel periodo dal 1970 al 1990 l’incremento è stato di oltre il 20 per cento. Tra il 1970 e il 1990 il consumo di energia da parte dell’agricoltura è aumentato più rapidamente rispetto alla produzione di energia Ciò è dovuto soprattutto alla sostituzione della forza lavoro umana e animale mediante macchine, veicoli e altri mezzi ausiliari tecnici Dal 1990 la situazione si è stabilizzata, come emerge dal confronto diretto tra l’energia impiegata nel quadro della produzione impiegata e quella contenuta nei prodotti agricoli
1 . 3 E C O L O G I A 1
T e r a j o u l e Energia
Energia nei
Fonte: Rossier 0 10 000 20 000 30 000 40 000 50 000 60 000 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A 89
prodotti agricoli
P
Per quanto concerne il bilancio di P, l’agricoltura svizzera viene considerata come un ’azienda L’apporto di P avviene mediante alimenti importati per animali, concimi minerali e provenienti da scarti, sementi importate e depositi provenienti dall’atmosfera. Il quantitativo di P sottratto è riconducibile alla produzione di derrate alimentari di origine vegetale ed animale nonché ad altri prodotti del primario
■ Diminuzione considerevole del consumo di concimi minerali
Tra il 1990/92 e il 1998 le eccedenze di P sono passate da poco meno di 20'000 tonnellate a 9'000 tonnellate Tale diminuzione è riconducibile a un apporto più contenuto dovuto soprattutto a un minore impiego di concimi minerali e al calo delle importazioni di alimenti per animali Nel contempo è stato registrato pure un lieve incremento del quantitativo sottratto
Pratica agricola
In questo ambito rientrano gli indicatori che illustrano l’impiego di materie ausiliare dell’agricoltura (concimi, pesticidi, alimenti per animali, energia) I dati concernenti il consumo consentono soltanto indirettamente di trarre conclusioni in merito all’ambiente Sono necessarie ulteriori analisi dei rischi e osservazioni in pieno campo
I concimi aziendali costituiscono la base dell’approvvigionamento in sostanze nutritive dell’agricoltura svizzera. A complemento di essi vengono utilizzati concimi minerali e concimi provenienti da scarti Sul consumo di concimi minerali esiste una statistica pluriennale
Dall’inizio degli Anni ’90 il consumo globale di concimi minerali a base di N e P è diminuito considerevolmente Mentre il consumo di concimi a base di P corrisponde alla metà di quello registrato nel 1950, per i concimi minerali azotati il calo è stato meno marcato Il livello corrisponde all’incirca a quello degli Anni '70
1 . 3 E C O L O G I A 1
1990–92199319941995199619971998 P i n t Fonte: FAL Totale apporto Bilancio Totale consumo 0 5 000 10 000 15 000 20 000 25 000 30 000
■ Bilancio di P: notevole calo delle eccedenze di
Evoluzione del bilancio di P
90
Evoluzione del consumo di concimi minerali
■ La diminuzione dell’effettivo di animali comporta una minore produzione di concimi aziendali
Sulla base del genere e del peso dell’animale viene fissato un valore per la quantificazione della produzione di concimi aziendali denominato «unità di bestiame grosso fertilizzante» Un’unità corrisponde a 35 chilogrammi di P e a 105 chilogrammi di N, prodotti mediamente ogni anno da ogni singola vacca
Dal 1990 in Svizzera l’effettivo totale di animali da reddito, espresso in unità di bestiame grosso fertilizzante, è diminuito considerevolmente (-140'000 unità ossia -10%)
1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
1946195019561960196619701976198019861999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1990 N Fonte: USC P 0 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 I n t 10 000
Evoluzione
U B G F 1 i n 1 0 0 0 Fonte: UFS 1 Unità bestiame grosso fertilizzante 1990199419961998 0 1 600 1 200 800 400 1443 1376 1336 1303 91
dell'effettivo di animali
■ La densità di animali diminuisce nelle regioni con effettivi molto consistenti
I dati cantonali concernenti la densità di animali vengono raggruppati in base alla densità per ettaro I Cantoni che presentano densità analoghe sono stati riuniti in categorie corrispondenti
Evoluzione dell'effettivo di animali raggruppato in base alla densità di animali
■ Prodotti fitosanitari: calo del 30 per cento delle vendite rispetto al 1990
Nel nostro Paese la densità di animali varia considerevolmente da una regione all’altra. Nella Svizzera centrale ed orientale si registra una densità superiore alla media, mentre nella Svizzera occidentale – dove la campicoltura è praticata su vasta scala – e nelle regioni di montagna vengono tenuti meno animali per ettaro vista la minore produzione di foraggio grezzo Gli altri Cantoni dell’Altipiano rientrano nella media La densità di animali è diminuita soprattutto nelle regioni con effettivi molto consistenti
I dati qui utilizzati si basano sulla statistica dei prodotti fitosanitari e vengono suddivisi nei diversi gruppi di biocidi.
delle vendite di prodotti fitosanitari
Tra il 1990 e il 1998 la vendita di prodotti fitosanitari è diminuita del 31 per cento circa; il quantitativo di sostanze attive è passato da 2'300 a 1'600 tonnellate. Per quanto concerne i gruppi di sostanze utilizzati più frequentemente, ossia fungicidi ed erbidici, il calo registrato nel periodo summenzionato corrisponde al 25 per cento La flessione più considerevole (-77 %) ha interessato i regolatori della crescita.
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U B G F 1 / h a
1990 1994 19961998 GE, NE, VDBL, BS, SH, JU FR, BE, SO, AG, ZH LU, SZ, UR, NW, OW, GL, ZG TG, SG, AI, AR GR, TI, VS 0,0 2,0 1,2 1,4 1,6 1,8 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2
Fonte: UFS 1 Unità bestiame grosso fertilizzante
Evoluzione
19901992199419961998 I n %
Fungicidi, battericidi e prodotti per il trattamento delle sementi Erbicidi Insetticidi Regolatori della crescita Totale 0 120 100 80 60 40 20 92
Fonte: Società svizzera dell'industria chimica
■ Il consumo di pesticidi in calo nell’OCSE
I Paesi membri dell’OCSE rilevano dati concernenti il consumo e le vendite di pesticidi. Le indicazioni si riferiscono ai quantitativi di sostanze attive Benché ciò consenta di effettuare confronti sul piano internazionale, all’atto dell’interpretazione si raccomanda la massima prudenza visti i diversi tipi di suolo, di condizioni climatiche e di tecniche di gestione Anche i metodi di rilevazione non sono ancora stati completamente armonizzati
Evoluzione del consumo di pesticidi in diversi Stati dell'OCSE
Variazione in % dal 1985/87 al 1995/97Sostanze
-60-50-40-30-20-1001020
Avvertenza: Dati dell'UE senza Germania e Portogallo.
I dati relativi alla Svizzera riportati nella colonna 85–87 si riferiscono al 1988.
Le indicazioni figuranti nella colonna 95–97 si riferiscono al 91–93 per gli Stati Uniti e al 1994 per il Canada.
Nell’ultimo decennio, nella maggior parte dei Paesi membri dell’OCSE si è registrata una stagnazione o addirittura una diminuzione del consumo di pesticidi La Svizzera non rientra tra i Paesi con la maggiore flessione, ma si situa nella media dell’UE.
1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Fonte: OCSE
Nuova Zelanda Francia USA Giappone Canada UE Svizzera Austria Paesi Bassi Svezia 3 690 96 897 377 577 97 672 35 370 333 804 2 456 5 670 20 241 3 885 3 752 97 229 373 115 84 850 29 206 253 684 1 832 3 552 10 553 1 454 1 0 -1 -13 -17 -24 -25 -37 -48 -62
attive in t 1985–871995–97
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■ Emissioni di gas a effetto serra: l’agricoltura contribuisce in misura maggiore alla loro riduzione rispetto agli altri «inquinatori»
Risorse abiotiche (clima, aria, acqua, suolo)
L’attività agricola può essere all’origine di un carico chimico o fisico delle risorse abiotiche. Trattasi di nitrato e pesticidi che confluiscono nelle acque, dell’eutrofizzazione dei corsi d’acqua e del suolo o delle emissioni di gas a effetto serra Le superfici agricole utili possono però svolgere anche un ruolo tampone con conseguente miglioramento della qualità dell’ambiente Inoltre, anche i danni alle risorse abiotiche riconducibili ad emissioni non agricole possono ripercuotersi negativamente sull’agricoltura
Per motivi di ordine metodologico o a causa dell’assenza di dati idonei, attualmente è difficile allestire una ricapitolazione, su scala nazionale, delle informazioni concernenti le emissioni nell’acqua, nell’aria e nel suolo nonché l’erosione Ne consegue che il primo rapporto agricolo ne è privo Sono invece disponibili dati di buona qualità concernenti le emissioni di gas a effetto serra rilevanti dal profilo climatico.
Per quanto concerne il clima le emissioni di gas a effetto serra possono essere classificate secondo le quattro fonti principali seguenti: traffico, industria e artigianato, agricoltura e selvicoltura, economie domestiche. Per il periodo dal 1980 al 1995 sono disponibili dati sulle emissioni di sostanze nocive per l’aria effettivamente provocate dall’uomo su scala nazionale, mentre le indicazioni a partire dal 1995 si basano su previsioni. I calcoli si riferiscono alle emissioni dei tre gas a effetto serra che si riscontrano con maggiore frequenza in ambito agricolo: CO2, metano e gas esilarante Va osservato che le emissioni di metano e di gas esilarante vengono convertite in equivalenti di CO2
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Evoluzione delle emissioni di gas a effetto serra: totale Svizzera nonché agricoltura e selvicoltura
■ In Svizzera le emissioni di gas a effetto serra provocate dall’agricoltura sono in notevole calo rispetto alla media dell’UE
Dall’inizio degli Anni ’80 si registra un calo continuo delle emissioni di gas a effetto serra da parte sia dell’intera società sia dell’agricoltura In questo periodo la quota dell’agricoltura rispetto alle emissioni totali è diminuita di circa 3 punti, passando dal 21 per cento (1980) al 18 per cento (previsione 2000) La maggiori emissioni dell’agricoltura sono costituite da metano e gas esilarante. Questi gas vengono prodotti soprattutto nel quadro della detenzione di animali I buoni risultati ottenuti in campo agricolo per quanto concerne la riduzione dei gas a effetto serra sono riconducibili alla diminuzione dell’effettivo di bestiame, alla scelta consapevole di tecniche di immagazzinamento e di spargimento dei concimi aziendali ottimizzate dal profilo delle emissioni nonché alla sensibilizzazione dei contadini a distribuire letame e colaticcio sui campi nel momento ideale
Per tutti i Paesi membri dell’OCSE sono disponibili dati sulle emissioni di gas a effetto serra Dato che i presupposti non sono ovunque identici, all’atto del confronto si raccomanda la massima prudenza.
Variazioni delle emissioni di gas a effetto serra provocate dall'agricoltura in diversi Paesi dell'OCSE, in % dal 1990/92 al 1995/97 Fonte: OCSE
1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
1980198519902000 1995 I n t Totale Svizzera Agricoltura e selvicoltura
0 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000
Fonte: UFAFP
Canada USA Paesi Bassi Italia Austria Nuova Zelanda UE Francia Svizzera Giappone Germania 7 4 1 12 1 -1 -2 -3 -6 -6 -8 -10-5051015 95
■ Emissioni di metano: 26 per cento in meno per chilogrammo di latte rispetto al 1980
Nella maggior parte dei Paesi dell’OCSE la quota di emissioni di gas a effetto serra provocate dall’agricoltura è relativamente esigua Inoltre, dall’inizio degli Anni ’90 essa è tendenzialmente in calo soprattutto a causa della diminuzione degli effettivi di bestiame.
Nel corso degli anni il quantitativo di energia contenuto nei prodotti agricoli ha subito un lieve incremento Dal 1980 si registra invece un calo delle emissioni di gas provocate dall’agricoltura rilevanti dal profilo ambientale (in equivalenti di CO2) Per esemplificare l’aumento dell’efficienza vengono considerate le emissioni di metano per chilogrammo di latte prodotto, le quali sono strettamente in relazione con la detenzione di animali.
Dal 1980 l’effettivo di vacche è diminuito incessantemente. Nello stesso periodo si è invece registrato un incremento della produzione per vacca Dal 1980 le emissioni di metano sono diminuite di 50'000 tonnellate fissandosi a 225'000 tonnellate annue Ciò è riconducibile al calo del numero di animali. Tali sviluppi sono all’origine del miglioramento del rapporto emissioni di metano per chilogrammo di latte; attualmente viene emesso il 26 per cento circa di metano in meno per chilogrammo di latte rispetto al 1980
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I n d i c e ( 1 9 9 0 = 1 0 0 )
Evoluzione delle emissioni di metano nella produzione lattiera
1980198519902000 1995 0 140 120 100 80 60 40 20 96
Fonti: UFAG, UFAFP
■ Numerose razze e varietà agricole disponibli
Risorse biotiche
Per gli indicatori delle risorse biotiche (fauna e flora) si distinguono tre categorie: biodiversità agricola (razze di animali da reddito e varietà di piante utili registrate, specie selvatiche dipendenti dall’agricoltura), spazi vitali nell’agricoltura per le specie selvatiche (ciò corrisponde alla compensazione ecologica) e paesaggio Sul piano nazionale non è ancora disponibile alcun indicatore per il paesaggio
L’effettivo di bestiame svizzero comprende attualmente diverse razze di animali da reddito registrate; anche le varietà di piante coltivate sono diverse
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Evoluzione
libro genealogico SuiniBovini N d i r a z z e Fonte: UFAG 1985 1990 1995 1998 0 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 Evoluzione delle iscrizioni di varietà di piante utili PatateCereali N d i v a r i e t à Fonte: UFAG 1985 1990 1995 1998 0 35 30 25 20 15 10 5 97
delle iscrizioni di razze di animali da reddito in un
■ Considerevole aumento delle superfici di compensazione ecologica (SCE)
Dal 1985 in Svizzera si è registrato un aumento del numero di razze di animali da reddito e di varietà di piante riconosciute o utilizzate L’incremento è stato considerevole soprattutto a partire dal 1995
Evoluzione della quota delle principali razze di animali da reddito e varietà di piante utili rispetto alla produzione totale
Queste risorse genetiche vengono tuttavia utilizzate in modo diverso Due razze suine e tre razze bovine costituiscono quasi il 100 per cento dell’effettivo svizzero Tale concentrazione si constata, seppure in misura minore, anche nella produzione vegetale, soprattutto nel settore cerealicolo
Per SCE si intendono i prati estensivi e poco intensivi, i prati sfruttati in modo estensivo su superfici di cui è cessata la gestione, i terreni da strame, le siepi, i boschetti campestri e rivieraschi, i maggesi fioriti e da rotazione, le fasce di colture estensive in campicoltura e gli alberi da frutto ad alto fusto
Evoluzione delle superfici di compensazione ecologica1
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I n % Fonte: UFAG 1985 1990 1995 1998 0 100 80 60 40 20
Suini (2)Bovini (3)Patate (5)Cereali (5)
I n 1 0 0 0 h a Fonte:
Senza
1993199419951996199719981999 0 20 40 60 80 100 98
UFAG 1
alberi da frutto ad alto fusto nei campi
■ Poche razze utilizzate
Evoluzione della quota di superficie di compensazione ecologica in % della SAU
Tra il 1993 e il 1999 le SCE sono passate da circa 50’000 a quasi 90’000 ettari Nel 1999 la quota totale rispetto alla SAU corrispondeva all’8,3 per cento Nelle zone di montagna III e IV la quota di SCE è decisamente superiore rispetto alle regioni fino alla zona di montagna II compresa.
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I n % Fonte: UFAG ZCamp –
ZM I –
III –
IV 1 Zona campicola fino alla zona collinare 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 0 25 20 15 10 5 99
ZC1
ZM IIZM
ZM
■ Sull’arco di sei anni la quota di superfici gestite in modo rispettoso dell’ambiente è quintuplicata
Comportamento e consapevolezza nei confronti dell’ambiente
Attualmente vengono sviluppati indicatori che consentano di misurare la consapevolezza degli agricoltori, delle cerchie agricole e dei consumatori nei confronti dell’ambiente Si tratta di stabilire se vi è un ’effettiva domanda di prodotti ottenuti con metodi particolarmente rispettosi dell’ambiente Dato che non sono ancora disponibili indicatori di questo tipo, ci si è basati sulla partecipazione degli agricoltori ai programmi agroecologici Ciò funge nel contempo da indicatore del rischio ambientale globale
La prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) fissa le regole, valide in tutto il Paese, per la gestione delle superfici in modo rispettoso dell’ambiente Dal 1999 essa è il presupposto per il versamento di pagamenti diretti Tali regole riguardano l’intera azienda. A livello internazionale si parla di piano globale di gestione ambientale al quale soggiacciono le aziende
Evoluzione della quota di superficie gestita in modo rispettoso dell'ambiente
I pagamenti diretti che indennizzano le prestazioni ecologiche fornite dall’agricoltura, introdotti nel 1993, si sono rivelati molto efficaci in vista di instaurare una gestione rispettosa dell’ambiente nell’intera azienda Nel 1993 la quota di superficie era del 18,4 per cento Nell’anno oggetto del rapporto il 95,3 per cento della superficie risultava gestita secondo le regole della PER e il 7,3 per cento secondo le norme dell’agricoltura biologica Nel 1993 tale quota era soltanto dell’1,8 per cento
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1993199419951999 19971998 1996 I n % d e l l a S A U gestione rispettosa dell'ambiente1 di cui bio Fonte: UFAG 0 100 60 80 40 20 1 1993–1998: PI+bio; dal 1999: PER 100
■ Produzione biologica: la Svizzera rientra tra i Paesi leader
Dato che l’agricoltura biologica è relativamente ben definita sul piano internazionale, è possibile effettuare confronti tra i diversi Paesi
Evoluzione della quota di superficie destinata all'agricoltura biologica in diversi Paesi dell'OCSE
■ Produzione rispettosa dell’ambiente nell’intera azienda: la Svizzera detiene una posizione da primato
Nel corso dell’ultimo decennio negli Stati membri dell’OCSE la superficie gestita secondo le regole dell’agricoltura biologica è aumentata considerevolmente. Nell’UE essa corrisponde al 2 per cento circa della SAU Se si considera la quota di superficie destinata all’agricoltura biologica, la Svizzera rientra tra i Paesi leader sul piano internazionale.
Per i piani globali di gestione ambientale che non si fondano sulle regole dell’agricoltura biologica, a livello internazionale sono in atto sforzi volti a giungere a un ’ armonizzazione in tale settore. I Paesi membri dell’OCSE hanno trovato un accordo su una definizione che si rifà a grandi linee alle norme svizzere in materia di PER
Evoluzione della quota di superficie gestita in modo rispettoso dell'ambiente (agricoltura bio esclusa) in diversi Paesi
Tra tutti i Paesi che hanno fornito dati al riguardo, la Svizzera presenta la percentuale più elevata di aziende che operano secondo un piano globale di gestione ambientale.
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G r a n B r e t a g n a F r a n c i a B e l g i o S p a g n a R e p C e c a P a e s i B a s s i G e r m a n i a I t a l i a S v i z z e r a S v e z i a A u s t r i a Primi Anni '90Metà / fine Anni '90 Fonte: OCSE 0 12 10 8 6 4 2 I n % d e l l a S A U
ItaliaGiapponeSveziaAustria1 Svizzera I n % d e l l a S A U 19931997 Fonte: OCSE 1 Nessun dato relativo al 1993 per l'Austria 0 90 80 70 60 50 40 30 20 10 101
Atteggiamento nei confronti degli animali
Nel primo rapporto agricolo il grado di partecipazione ai programmi uscita regolare all’aperto (URA) e sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA) funge da base per valutare il comportamento degli agricoltori nei confronti degli animali
Nel programma URA vengono fissate le condizioni per l’uscita, il pascolo, la corte e la detenzione degli animali, come ad esempio la struttura dell’area di riposo Il programma SSRA pone esigenze speciali alla stalla e alla detenzione degli animali, come ad esempio l’esistenza e lo sviluppo di un sistema di stabulazione che offra agli animali zone adeguate per lo svolgimento di diverse attività
La quota di UBG che partecipano ad entrambi i programmi aumenta incessantemente La partecipazione al programma URA è decisamente più folta rispetto a quanto è il caso per il programma SSRA. Il fatto che per adempiere le condizioni previste dalle direttive SSRA è spesso necessario apportare modifiche considerevoli agli edifici influisce sul grado di partecipazione
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Q u o t e d i U B G i n % URASSRA Fonti: UFAG, UFS 1993199419951999 19971998 1996 0 40 50 35 30 25 20 15 10 5 102
■ SSRA e URA: aumento notevole della partecipazione Evoluzione della partecipazione ai programmi URA e SSRA
■ Partecipazione secondo le zone agricole
Le quote di UBG sono in funzione dell’effettivo di UBG nella zona corrispondente.
Quote di UBG nei programmi URA e SSRA, per zone – 1998
Dato che nella regione di montagna i provvedimenti di carattere edile risultano di più difficile applicazione a causa dell’ubicazione in diverse zone delle singole componenti dell’azienda e della topografia, la quota di UBG iscritte al programma SSRA è inferiore rispetto a quella rilevata altrove Nella regione di montagna si segnala invece una quota di UBG superiore per
il programma URA.
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quanto concerne
Q u o t e d i U B G i n % URASSRA Fonte: UFAG 0 45 40 35 30 25 20 15 10 5 Z o n a c a m p i c o a Z o n a i n t e r m e d a a m p l i a t a Z o n a i n t e r m e d a Z o n a c o l i n a r e Z o n a d i m o n t a g n a I Z o n a d i m o n t a g n a I I Z o n a d i m o n t a g n a I I I Z o n a d m o n t a g n a I V 103
■ La considerazione globale come spunto metodologico
1.3.2 Valutazione del carico ambientale dell’agricoltura svizzera
Nell’ambito di uno studio, al quale hanno partecipato la Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole di Tänikon (FAT), la Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL), il Servizio romando di consulenza agricola (SRVA), la Centrale di consulenza agricola di Lindau (LBL) e l’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica (IRAB) è stata effettuata una valutazione semplificata del carico ambientale potenziale riconducibile all’agricoltura svizzera (Rossier) L’obiettivo consiste nella rilevazione, in modo semplice, del potenziale impatto dell’agricoltura sull’ambiente inanimato (risorse, clima, aria, suolo e acqua) ricorrendo a dati rilevati a livello svizzero e, laddove possibile, a un metodo basato sul bilancio ecologico giusta la norma ISO 14040
Nelle pagine seguenti vengono illustrati i metodi e i primi risultati di tale studio Trattasi di risultati che vanno interpretati con la massima prudenza e con spirito critico Ciò è il caso in particolare di quelli relativi al periodo precedente il 1990 visto che soprattutto per quanto concerne le emissioni si sono rese necessarie delle estrapolazioni D’altro canto è emerso che questo metodo consente di esprimere indicazioni preziose e che lo strumento può venir opportunamente applicato per effettuare annualmente un monitoraggio ambientale nel settore agricolo
Il metodo scelto rintraccia le sostanze utilizzate in ciascuna delle fasi di un sistema di produzione e analizza l’impatto delle emissioni prodotte Vengono ad esempio rilevati i flussi di sostanze dalla produzione della sostanza fino all’eliminazione degli scarti Benché per principio vengano prese in considerazione tutte le emissioni che hanno un impatto sull’ambiente, lo studio tratta soprattutto gli influssi che oggigiorno sul piano internazionale sono ritenuti particolarmente pericolosi per l’ambiente Grazie alla considerazione globale, un sistema di produzione può essere analizzato nel suo complesso senza attribuire effetti inquinanti a un altro settore di produzione e viceversa È invece tuttora impossibile considerare la fertilità del suolo, la biodiversità, gli spazi vitali naturali e il paesaggio
L’agricoltura svizzera è considerata come un ’unità, che utilizza inputs, produce derrate alimentari e provoca emissioni Vengono rilevati dati concernenti la produzione e allestiti inventari delle emissioni e dei flussi d’energia Vista la mancanza di dati statistici completi, per gli anni dal 1970 al 1990 le indicazioni hanno dovuto venir estrapolate da dati più attuali Ciò è il caso anche per i fattori di emissione
Per otto categorie ambientali sono stati calcolati gli effetti delle emissioni, allestiti gli inventari dei flussi d’energia e delle sostanze nonché analizzate le ripercussioni sull’ambiente
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■ Diminuiscono gli effetti negativi sull’ambiente
L’impatto dell’agricoltura svizzera sull’ambiente può essere rilevato globalmente in base alla superficie gestita Se si considera pure l’efficienza della produzione agricola, è possibile fare un parallelo con l’energia alimentare prodotta Da entrambi i metodi emergono le medesime tendenze.
Evoluzione dell'impatto ambientale per unità d'energia alimentare prodotta
Fonti d’energia non rinnovabili
Il ricorso a fonti di energia non rinnovabili è aumentato costantemente fino al 1990 per poi stabilizzarsi Ciò è indice di una gestione più accorta di tali risorse
Effetto serra
Dal profilo generale l’influsso dell’agricoltura sull’effetto serra è aumentato costantemente fino al 1980 per poi diminuire Il fatto che l’agricoltura contribuisca in modo minore all’effetto serra è riconducibile soprattutto al calo dell’effettivo di bovini e suini nonché all’impiego più contenuto di concimi azotati minerali a partire dal 1990.
Formazione di ozono
Dal 1980 l’influsso dell’agricoltura svizzera sulla formazione di ozono si è stabilizzato Le emissioni di ossido d’azoto e di composti organici volatili provocate prevalentemente dalla combustione di fonti d’energia fossile, contribuiscono nella misura di oltre il 90 per cento alla formazione di ozono di origine agricola
Acidificazione del suolo
Dal 1980 gli effetti dell’agricoltura sull’acidificazione del suolo sono diminuiti costantemente soprattutto a causa del calo del 20 per cento circa delle emissioni di ammoniaca nell’atmosfera.
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F o n t d ' e n e r g i a n o n r n n o v a b i l E f f e t t o s e r r a F o r m a z i o n e d ' o z o n o A c d i f i c a z i o n e ( s u o l o ) E u t r o f i z z a z i o n e t o t a l e T o s s i c i t à p e r l ' u o m o E c o t o s s i c i t à ( s u o l o ) E c o t o s s i c i t à ( a c q u a ) Fonte: Rossier 1970 1980 19901998 I n d i c e ( 1 9 8 0 = 1 0 0 ) 0 120 80 100 60 40 20 105
Eutrofizzazione globale
Dal 1980 l’impatto dell’agricoltura sull’eutrofizzazione globale (emissioni di N e P) è vieppiù contenuto Con quote del 45 per cento, le emissioni di nitrato nell’acqua e quelle di ammoniaca nell’aria fanno la parte del leone.
Tossicità per l’uomo
Il metodo applicato ha consentito di appurare che dal 1980 è diminuito il carico di metalli pesanti e nitrati
Ecotossicità nel suolo
I risultati ottenuti finora mostrano che dal 1980 è in atto un calo evidente e regolare del carico del suolo. Ciò è riconducibile, tra l’altro, al quantitativo decisamente inferiore di metalli pesanti presente nei fanghi di depurazione utilizzati dall’agricoltura, ma anche a un evidente minor impiego di concimi fosforici L’agricoltura influisce sull’ecotossicità nel suolo soprattutto attraverso l’apporto di metalli pesanti. Lo zinco riveste un ruolo determinante Il metodo applicato, il quale pone l’accento sui metalli pesanti piuttosto che sui composti organici, dev’essere ulteriormente perfezionato
Ecotossicità nell’acqua
Dal 1980 l’impatto dell’agricoltura sull’ecotossicità nell’acqua è sempre più contenuto in gran parte per gli stessi motivi descritti nel paragrafo concernente l’ecotossicità nel suolo Anche in questo caso valgono le stesse riserve metodologiche
■ Prospettiva Lo studio cerca di illustrare l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente avvalendosi di un metodo semplice che consente di aggiornare annualmente i dati Ne scaturisce un’immagine semplice e relativamente immediata Il metodo dev’essere ulteriormente perfezionato. In futuro dovrebbe essere possibile procedere a una valutazione in base ai metodi di gestione, al prodotto o alla regione Dovrebbero inoltre venir integrati aspetti quali la fertilità del suolo, la biodiversità e il paesaggio
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■ Progetto di ricerca sulla biodiversità agricola e sulla diversità delle specie
1.3.3 Anche la biodiversità è un prodotto dell’agricoltura
Sulla base della Convenzione delle Nazioni unite sulla biodiversità, ratificata dalla Svizzera nel 1994, negli ultimi anni la politica agricola è stata strutturata in modo da incentivare la conservazione, la promozione e la gestione sostenibile della biodiversità Si constata che le superfici agricole utili vengono gestite in misura sempre maggiore in conformità della Convenzione sulla biodiversità Essa contempla la conservazione, la promozione e la gestione sostenibile dei tre settori seguenti:
– diversità degli ecosistemi;
diversità delle specie;
– diversità genetica
Nelle pagine seguenti vengono approfonditi questi tre settori specifici per illustrare in che modo l’agricoltura contribuisce alla conservazione, alla promozione e alla gestione sostenibile della biodiversità
Presso la Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura (FAL) è in corso uno studio volto ad appurare l’impatto delle SCE sulla biodiversità in tre regioni diverse dal profilo paesaggistico e agricolo A questo progetto di ricerca partecipano pure la Stazione federale di ricerche agronomiche di Changins (RAC), l’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica (IRAB), il Servizio romando di consulenza agricola (SRVA) e la Stazione ornitologica svizzera Sono state prese in considerazione la regione campicola del Rafzerfeld nel Cantone Zurigo, una regione nella quale viene praticata la campicoltura e la foraggicoltura a Combremont/Nuvilly (VD / FR) nonché una regione a vocazione foraggera a Ruswil/Buttisholz (LU). La ricerca verte sul paesaggio, sulle SCE, sulla vegetazione, sulle farfalle diurne, sui carabidi, sui ragni e sui volatili
■ La compensazione ecologica ha ripercussioni positive sulla diversità agricola
Le tre regioni summenzionate si distinguono per ubicazione, conformazione e clima Questi fattori incidono pure sull’attività agricola Delle tre regioni prese in esame quella del Rafzerfeld è la più calda e pianeggiante Combremont/Nuvilly, a un ’altitudine più elevata, presenta temperature estive più fresche e una conformazione più variata Ruswil/Buttisholz è la regione più in quota delle tre considerate È caratterizzata da un clima umido e da un paesaggio collinare
La regione del Rafzerfeld non è a vocazione prettamente agricola, bensì presenta pure insediamenti, strade e cave di ghiaia Nelle altre regioni questi elementi non si riscontrano o interessano una superficie più esigua
1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A ■■■■■■■■■■■■■■■■
–
107
Regione oggetto dello studio: Rafzerfeld
Regione oggetto dello studio: Combremont / Nuvilly
Regione oggetto dello studio: Ruswil / Buttisholz
Campicoltura Prati artificiali Prati naturali/Pascoli
Colture speciali Alberi da frutto ad alto fusto Superfici di compensazione ecologica
Boschetti, bordi, scarpate Ghiaia/Industrie Strade, insediamenti, tempo libero
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0500 5001000
Fonte: FAL
Boschi 108
Metri
Grazie agli incentivi della politica agricola, dal 1993 si registra un continuo incremento delle SCE sull’intero territorio nazionale Rispetto ai risultati di due studi effettuati in passato, in due regioni sono state osservate le seguenti variazioni:
1 Alberi da frutto ad alto fusto nei campi (1 AF = 1 ara)
2 Prati sfruttati in modo poco intensivo
3 Prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione
4 Prati sfruttati in modo estensivo
Fonte: FAL
1 Maggesi fioriti
2 Prati sfruttati in modo poco intensivo
3 Prati sfruttati in modo estensivo su superfici coltive di cui è cessata la gestione
4 Prati sfruttati in modo estensivo
Fonte: FAL
Dagli studi scaturisce che la compensazione ecologica ha consentito di conservare gli elementi naturali esistenti o di crearne dei nuovi
Se si escludono gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi, i prati fanno ovunque la parte del leone Nella regione di Combremont/Nuvilly si riscontrano soprattutto prati sfruttati in modo estensivo su terreni coltivi di cui è cessata la gestione Nella regione del Rafzerfeld sono state piantate nuove siepi in gran parte per la compensazione ecologica Gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono presenti soltanto nelle regioni di Combremont/Nuvilly e Ruswil/Buttisholz. I maggesi fioriti si riscontrano soltanto nella regione del Rafzerfeld dove vengono promossi attraverso un programma supplementare
1 . 3 E C O L O G I A 1 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
I n % AF 1 Siepi PPI 2 PEG 3 PE 4
Ruswil / Buttisholz: quota di SCE rispetto alla SAU
19971999 1 0 6 5 4 3 2
I n % MF 1 Siepi PPI 2 PEG 3 PE 4
Rafzerfeld: quota di SCE rispetto alla SAU
19971999 0,5 0 3,5 3,0 2,5 1,5 2,0 1,0 109
Quali effetti hanno le SCE sulla biodiversità? Per rispondere a questo interrogativo vengono illustrati i risultati, già disponibili, relativi a due delle tre regioni prese in esame Nel 1998 nella regione di Ruswil/Buttisholz sono state rilevate 16 specie di farfalle diurne. In Svizzera nessuna di esse è minacciata. L’84 per cento degli individui osservati sono tra le pieridi più frequenti e diffuse in Svizzera La prevalenza delle pieridi e il numero contenuto di specie sono tipici delle regioni con un ’agricoltura intensiva
Il fatto che siano state osservate quattro specie che vivono prevalentemente su prati sfruttati in modo estensivo, pascoli e bordi estensivi dei campi – macaone, Polyommatus icarus, aurora e Issoria lathonia – lascia presumere che le SCE stanno dando i primi frutti.
Nella regione del Rafzerfeld, nella quale viene praticata la campicoltura intensiva, sono state rilevate 22 specie di farfalle diurne. Anche in questo caso prevalgono tre pieridi uguali a quelle osservate nella regione di Ruswil/Buttisholz le quali rappresentano il 70 per cento circa degli individui osservati Il maggior numero di specie è stato rilevato in prossimità delle siepi Il 75 per cento degli esemplari di vanessa dell’ortica e di macaone è stato osservato sui maggesi fioriti
Nella regione di Ruswil/Buttisholz sono state catturate complessivamente 135 specie di ragni, in quella del Rafzerfeld 127 I diversi tipi di prato presentano all’incirca sempre lo stesso numero di varietà di ragni. La composizione delle varietà diverge invece da un tipo di prato all’altro Sui prati sfruttati in modo intensivo si osservano prevalentemente specie di ragni che vivono esclusivamente in spazi vitali non alberati Sui prati sfruttati in modo estensivo si riscontrano specie in grado di vivere anche in spazi vitali alberati Per quanto concerne i ragni che vivono sulla superficie del suolo non si segnalano differenze tra la fauna dei maggesi fioriti e quella presente sulla coltura principale circostante La composizione delle varietà di ragni che vivono sui prati si differenzia da quella riscontrata sui campi di frumento autunnale
1 . 3 E C O L O G I A 1
110
■ Promuovere e conservare la biodiversità specifica di una regione
■ Diversità genetica
L’impatto delle diverse SCE sui gruppi di animali varia:
I maggesi fioriti sono un’importante fonte di nutrimento per le farfalle diurne; – Le farfalle diurne prediligono i prati sfruttati in modo estensivo a quelli intensivi;
Sui prati sfruttati in modo estensivo sono state osservate specie di ragni che si riscontrano anche nei boschi o in prossimità di essi Queste specie non sono presenti sui prati sfruttati in modo intensivo
Questi esempi sono indicativi dei molteplici effetti delle SCE sulla biodiversità
La qualità botanica delle singole SCE e l’interconnessione tra di esse svolgono un ruolo importante Un prato pregiato dal profilo botanico offre uno spazio vitale a un gran numero di specie vegetali che a loro volta rappresentano la base vitale per numerose specie animali (insetti, volatili) La diversità botanica delle SCE è compromessa se esse sono isolate in quanto non può aver luogo l’indispensabile scambio di geni È quindi determinante creare una rete di SCE. Un’adeguata interconnessione tra le SCE offre corridoi anche ad animali come le lepri o le starne garantendone la sopravvivenza
Ogni regione ha il suo potenziale specifico di varietà determinato dalle condizioni topografiche e climatiche La promozione, conforme alle peculiarità regionali, della qualità botanica delle SCE e dell’interconnessione sono compiti che possono venir adempiuti soltanto attraverso lo sviluppo di concetti regionali Il ruolo della Confederazione consiste nel creare le condizioni quadro per poter approntare lo spazio necessario per le SCE. Nel 2001 dovrebbe entrare in vigore un concetto di regionalizzazione che consenta alla Confederazione di sostenere finanziariamente progetti regionali di promozione mirata della diversità del paesaggio e delle specie
Prendendo come spunto la Convenzione sulla biodiversità è stato sviluppato un piano d’azione globale Sulla base di esso l’UFAG ha elaborato un piano d’azione nazionale concernente la conservazione e la gestione sostenibile delle risorse genetiche della flora e della fauna per l’alimentazione e l’agricoltura. Anche in Svizzera vi è un gran numero di vecchie specie di piante coltivate e di razze di animali da reddito agricoli che vengono utilizzate sempre meno e a causa di ciò sono minacciate d’estinzione Se non verranno adottati provvedimenti di conservazione adeguati vi è il rischio che vada persa gran parte delle basi della produzione agricola, ossia della diversità biologica e delle conoscenze specifiche della popolazione contadina In collaborazione con organizzazioni e uffici interessati sono stati fissati i provvedimenti principali per il periodo 1999– 2002 La priorità è stata data ai seguenti compiti:
settore della produzione vegetale:
– allestimento di inventari;
– programmi di conservazione per le varietà di frutta;
– attuazione, a livello locale (sul campo), di programmi di conservazione e di utilizzazione;
– attuazione di programmi di rigenerazione del materiale delle banche di geni
settore della produzione animale:
– programmi di conservazione per le razze svizzere di animali da reddito minacciate;
– sviluppo di una banca dati per le razze di animali da reddito minacciate
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–
–
111
Se si considerano le risorse fitogenetiche, in Svizzera vi sono circa 17'000 varietà, popolazioni o linee note che non vengono conservate in modo attivo né in banche di geni né sul campo La conservazione in banche di geni ha luogo soprattutto presso le Stazioni di ricerche agronomiche, istituzioni private e selezionatori. Le organizzazioni e i selezionatori privati hanno la possibilità di inoltrare progetti nel quadro del piano d’azione internazionale e di beneficiare del sostegno finanziario della Confederazione Attualmente la Confederazione sostiene 13 progetti concernenti le risorse fitogenetiche e 3 progetti inerenti a razze animali Grazie all’impegno profuso nel settore della diversità genetica è possibile sostenere e contribuire ai lavori in atto nell’ambito della diversità delle specie e del paesaggio
1 . 3 E C O L O G I A 1
112
■
Metodo
1.3.4 Effetti esterni dell’agricoltura svizzera
In uno studio commissionato dall’UFAG sono state analizzate le esternalità dell’agricoltura svizzera dal profilo quantitativo (Pillet, Maradan, Zingg; ECOSYS SA) Il mandato consisteva nella valutazione delle funzioni ecologiche e sociali dell’agricoltura
Lo studio rappresenta un primo passo verso l’inclusione di prestazioni di servizio e beni non commercializzati nel conto economico dell’agricoltura In questo ambito non erano mai state effettuate analisi scientifiche così complete I risultati vanno quindi interpretati con la dovuta cautela
Nello studio sono stati trattati tre tipi di esternalità:
gli effetti esterni in senso classico, ossia le ripercussioni, non legate al mercato, dell’agricoltura sull’ambiente, come ad esempio la cura del paesaggio, l’inquinamento atmosferico e l’erosione del suolo;
– le esternalità sociali come ad esempio il contributo dell’agricoltura al mantenimento dei villaggi e delle usanze nonché alla sicurezza dell’approvvigionamento;
– le cosiddette emternalità, ossia l’input ambientale non legato al mercato come ad esempio l’energia solare e la pioggia.
Analisi degli effetti esterni dal profilo economico
Gli effetti esterni possono arrecare vantaggi che non vengono pagati (aria pura, acqua pulita, ecc ), ma anche svantaggi (rumore, fumo, sporcizia, traffico, ecc ) per i quali non vengono corrisposte indennità
1 . 3 E C O L O G I A 1 113
■■■■■■■■■■■■■■■■
–
Visto che gli effetti esterni influiscono sul benessere degli individui e che questi non pagano o non vengono indennizzati per i vantaggi o gli svantaggi subiti (assenza di mercato), la valutazione viene effettuata applicando metodi che sostituiscono l’assenza di mercato In particolare si osserva il comportamento su mercati reali o ipotetici e vengono quantificati gli aspetti delle attività produttive non legati al mercato sulla base della disponibilità al pagamento, dell’accettazione di prezzi cosiddetti edonistici o del metodo dei costi di trasferta 1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Metodi di analisi
Mercato reale
Indagini dirette
■ Benefici per i consumatori e
Indagini indirette
■ Spunto dei prezzi edonistici disponibilità al pagamento (metodo dei prezzi di mercato)
■ Costi di ripristino,
■ Metodo dei costi di trasferta costi delle contromisure
■ Metodo delle spese preventive
■ Rapporto tra carico ed effetto (dose respond method)
Mercato ipotetico ■ Spunto di valutazione contingente
■ Attribuzione delle spese (disponibilità al pagamento, e dei redditi presunti richiesta d’indennizzo)
■ Diverse alternative classiche (contingent ranking method)
Fonti: Hoevenhagel (1991), Pillet (1993)
Gli effetti esterni dell’agricoltura sono stati quantificati sulla base di studi condotti in Svizzera e all’estero
– I benefici esterni legati ai valori sono stati rilevati trasponendo all’agricoltura svizzera dati tratti dalla letteratura specifica. Onde tener conto delle condizioni specifiche del nostro Paese, è stato necessario allestire un protocollo di trasferimento dei benefici
I costi esterni sono stati calcolati sulla base dei costi provocati dall’inquinamento e dei costi di ripristino
Esempi di valori utilizzati per la valutazione dei costi e dei benefici esterni dell’agricoltura
Settore Valore ripreso Fonti
Benefici Paesaggio 14 DM / economia domestica / Disponibilità al pagamento registrata mese in Germania per la cura del paesaggio
Aree ricreative 7 ECU / visita / anno Valutazione del valore ricreativo in Italia mediante il metodo dei costi di trasferta
Protezione del 25 fr / ha / anno
Costi, in franchi, per la conservazione suolo della fertilità del suolo
Diversità delle 35 fr / persona / mese Disponibilità al pagamento registrata specie nel Giura per la conservazione della diversità delle specie
Costi Carico di nitrato 12 fr / kg N
Carico di fosfato 4 fr. / kg P
Costi dei dispositivi di denitrificazione negli impianti di depurazione delle acque
Costi dei prodotti chimici per la precipitazione del P negli impianti di depurazione delle acque
Fonte: Pillet Maradan Zingg
1 . 3 E C O L O G I A 1 114
–
■ Il beneficio netto ammonta a 2 miliardi di franchi
Lo studio parte del presupposto che entro il 2008 l’agricoltura non eserciterà più alcun influsso negativo sulle basi esistenziali naturali e sul clima Non si tratta di un carico ambientale uguale a zero, bensì di una limitazione del carico ambientale adeguata dal profilo ecologico ed economico. L’ipotesi secondo la quale entro il 2008 dovrebbe instaurarsi tale situazione si fonda sugli sviluppi riscontrati dall’introduzione dei programmi di tutela dell’ambiente (cfr la parte 1 3 1)
Effetti esterni dell’agricoltura svizzera nel 2008
Costi e benefici esterni Benefici Costi mio fr mio fr Prestazioni nell’interesse della collettività
1 120,5Costi (inquinamento, ripristino)
Basi esistenziali naturali 910,3Clima, salute, pericoli 36,6Benefici netti
Esternalità sociali
2 067,4 -
Fonte: Pillet, Maradan, Zingg
Le esternalità sociali sono strettamente legate agli obiettivi e alle norme sociali che riflettono il sistema collettivo di valori della società. Vanno oltre la definizione economica degli effetti esterni e mostrano il contributo positivo o negativo dell’agricoltura all’adempimento degli obiettivi e delle norme (p es contributo al mantenimento delle tradizioni, contributo alla sicurezza alimentare)
Esempi di esternalità sociali
Influenza dell’agricoltura su Denominazione strutture sociali Mantenimento dei villaggi Usanze, tradizioni locali strutture territoriali Insediamenti decentralizzati Equilibrio città - campagna valori sociali Contributo alla sicurezza alimentare Salvaguardia delle nozioni tradizionali
Fonte: Pillet Maradan Zingg
I sistemi di valori sociali si manifestano nelle norme sociali. Si tratta quindi di stabilire se l’agricoltura svolge effettivamente i ruoli e le funzioni affidatile, ossia se fornisce un reale contributo ad esempio all’insediamento decentralizzato Le esternalità sociali possono venir rilevate mettendo a confronto lo sviluppo dell’agricoltura e l’adempimento delle rispettive norme sociali
L’agricoltura contribuisce al raggiungimento degli obiettivi per quanto concerne le strutture sociali e territoriali e lo farà in misura ancora minore in futuro Dal profilo dei valori il suo contributo è notevole.
1 . 3 E C O L O G I A 1 115
1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
Le emternalità possono essere considerate l’opposto delle esternalità. Designano il contributo dell’ambiente all’attività produttiva Il prefisso «em» indica che si tratta di un input La valutazione delle emternalità in ambito agricolo è importante poiché da un canto l’ambiente fornisce un contributo considerevole all’ottenimento di prodotti agricoli, ma dall’altro le attività agricole esercitano una pressione sull’ambiente Le emternalità sono state quantificate fisicamente in unità d’energia e confrontate con i dati di altri Paesi
Input nell’agricoltura
Input legati all’ambiente Input legati al mercato rinnovabili non rinnovabili
Sole, pioggia, Componenti del Elettricità, lubrificanti, gasolio, benzina, ciclo terrestre, suolo che ne lavoro, concimi, pesticidi, macchine, determinano sementi, alimenti per animali di origine la fertilità industriale, foraggio grezzo,
Fonte: Pillet, Maradan, Zingg
Per valutare le emternalità l’input nell’agricoltura è stato suddiviso in elementi legati all’ambiente rinnovabili e non rinnovabili da un canto e in elementi legati al mercato dall’altro
Dall’analisi si evince che nell’agricoltura svizzera gli input non rinnovabili svolgono un ruolo soltanto marginale Essi vanno valutati in modo piuttosto negativo in quanto il loro impiego ha ripercussioni indesiderate sull’ambiente Il rapporto tra input legati all’ambiente e input legati al mercato è di 1 : 4 Ciò significa che l’input legato all’ambiente di cui beneficia l’agricoltura sotto forma ad esempio di irradiazione solare o di pioggia ammonta al 20 per cento. Nel confronto internazionale la Svizzera presenta dati oltremodo soddisfacenti Essa utilizza più emternalità rinnovabili che emternalità non rinnovabili
1 . 3 E C O L O G I A 1 116
■ Emternalità dell’agricoltura svizzera
■■■■■■■■■■■■■■■■
1.4 Valutazione della sostenibilità
In questo primo rapporto agricolo si è posto l’accento sulla determinazione di indicatori per le tre dimensioni: economia, contesto sociale ed ecologia È stata quindi creata una base che consente di osservare l’evoluzione degli effetti della politica agricola Nei prossimi anni gli indicatori verranno completati e perfezionati soprattutto per quanto concerne l’ecologia e il contesto sociale Verranno inoltre svolti lavori che, sulla base di un concetto semplice e di un metodo uniforme, dovrebbero permettere di valutare se i risultati sono sostenibili In questa prima edizione del rapporto agricolo la sostenibilità viene valutata dal profilo qualitativo
■ Economia Nel complesso, la situazione economica può essere considerata stabile L’introduzione della Politica agricola 2002 non ha avuto ripercussioni negative sui mercati. Il passaggio al nuovo disciplinamento del mercato lattiero è avvenuto senza intoppi; nel 1999 il prezzo del latte ha superato il prezzo d’obiettivo fissato dal Consiglio federale di 77 centesimi il chilogrammo Nel settore della trasformazione è stato avviato un processo di ristrutturazione e di adeguamento
Il reddito conseguito dalle singole aziende nel 1999 rientra nella media degli anni 1996/98 I valori bassi registrati nel 1999 a livello settoriale (produzione finale, reddito settoriale) sono dovuti al minor rendimento in ambito campicolo riconducibile alle cattive condizioni meteorologiche e al fatto che dall’inizio della riforma agraria la produzione finale è tendenzialmente al ribasso a causa di prezzi più contenuti
Alle attuali condizioni quadro, un agricoltore che gestisce la propria azienda in modo sostenibile ed economicamente produttivo è in grado di realizzare un reddito comparabile a quello delle altre fasce della popolazione Per un gran numero di aziende agricole il salario comparabile rimane tuttavia un miraggio
■ Contesto sociale Le basi che consentono di valutare gli aspetti sociali del primario sono poche La situazione dell’agricoltura dal profilo sociale è stata raramente oggetto di studi sistematici Su incarico dell’UFAG, il Politecnico federale di Zurigo sta elaborando un concetto per l’analisi della situazione sociale in base ad indicatori adeguati
Dal presente rapporto scaturisce che la popolazione agricola ricorre in misura minore ai servizi sociali rispetto al resto della popolazione. Ciò è dovuto agli scrupoli che i contadini si fanno a chiedere un simile tipo di aiuto, alle peculiarità dell’azienda contadina e non da ultimo alle condizioni quadro dello Stato Nella maggior parte dei casi il mutamento strutturale coincide tuttora con l’avvicendamento generazionale.
In questi ultimi anni la situazione dal profilo del reddito e dell’indebitamento è rimasta mediamente stabile Vi sono tuttavia differenze notevoli tra le aziende con i migliori e quelle con i peggiori risultati economici Nella media di tutte le aziende anche lo scarto rispetto al salario comparabile è notevole.
1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1 117
1 R U O L O E S I T U A Z I O N E D E L L ’ A G R I C O L T U R A
■ Ecologia La strategia dell’incentivazione mediante i pagamenti diretti e gli sforzi profusi nel campo della formazione, della ricerca e della consulenza si sono rivelati efficaci Vi è stato un incremento delle prestazioni ecologiche dell’agricoltura, mentre è diminuito l’impiego di sostanze con effetti pregiudizievoli sull’ambiente. Attualmente i dati sicuri sono troppo pochi per stabilire quali ripercussioni avrà questa evoluzione positiva sulla qualità del suolo o dell’acqua, sul benessere degli animali o sulla biodiversità Le relazioni in ambito ecologico sono complesse, non è sempre possibile identificare inequivocabilmente cause ed effetti e sovente le ricadute positive possono essere osservate soltanto a distanza di anni
Sul piano regionale o locale i problemi ambientali legati alla produzione agricola si presentano in modo diverso. Un esempio a tal riguardo sono i danni provocati dall’agricoltura alle acque sotterranee, riscontrabili soprattutto nei comprensori di captazione Per tale motivo questo problema viene affrontato a livello regionale Ciò vale pure per l’interconnessione e la qualità delle superfici di compensazione ecologica Se si cerca di risolvere sul piano nazionale problemi locali o regionali, aumenta la densità normativa che ha già raggiunto un livello critico
■ Valutazione globale Nell’anno oggetto del rapporto l’introduzione della «Politica agricola 2002» non ha dato adito a problemi Le stime relative al 2000 sono indicative di una buona annata Si delinea tuttavia un conflitto tra lo sviluppo del reddito agricolo e la necessità di accrescere la competitività affinché l’agricoltura possa mantenere le sue quote di mercato, rispettivamente adempiere la sua funzione produttiva L’accordo agricolo concluso bilateralmente con l’UE offre nuove opportunità per lo smercio dei prodotti agricoli svizzeri È tuttavia indispensabile reggere la concorrenza con quelli europei In questo contesto il prezzo riveste un significato notevole Anche per i prodotti di alta qualità la competitività dal profilo dei prezzi costituisce il presupposto per riuscire ad imporsi su un mercato più aperto
La possibilità di compensare i prezzi più bassi mediante i pagamenti diretti è contenuta Da un canto perché è stato fissato un tetto massimo per i mezzi finanziari disponibili e dall’altro perché il buonsenso pone determinati limiti L’importo dei pagamenti diretti versati attualmente dovrebbe corrispondere all’incirca ai vantaggi, non retribuiti sul mercato, che l’agricoltura reca alla società È inoltre molto probabile che in futuro il salario comparabile subirà un incremento decisamente maggiore rispetto a quello registrato negli scorsi anni Alle aziende agricole che intendono tenere il passo con l’evoluzione generale dei redditi non rimane altro che adeguarsi Il numero di aziende senza prospettive di sviluppo è destinato ad aumentare. Il settore agricolo sarà caratterizzato anche nei prossimi anni da una notevole pressione ad adeguarsi I provvedimenti di politica agricola dovranno essere strutturati in modo che le aziende con prospettive e volontà di sviluppo abbiamo l’opportunità d’imporsi sul mercato. Dovrà inoltre venir considerata l’eventualità di introdurre misure sociali d’accompagnamento volte a rendere il processo d’adeguamento socialmente sopportabile e ad offrire alternative valide a coloro per i quali non vi è alcun futuro nell’agricoltura Infine vanno consolidati i provvedimenti di carattere ecologico
118 1 . 4 V A L U T A Z I O N E D E L L A S O S T E N I B I L I T À 1
119 2
■■■■■■■■■■■■■■■■ 2. Provvedimenti di politica agricola
La legge sull’agricoltura del 29 aprile 1998 disciplina l’applicazione dell’articolo 104 della Costituzione federale varato nel 1996 Tramite la nuova legge, è così stata attuata la riforma della politica agricola nota come «Politica agricola 2002» La nuova legge istituisce un quadro legislativo per i provvedimenti di politica agricola volti a promuovere questo settore economico Grazie alla «Politica agricola 2002», la densità delle norme statali è diminuita considerevolmente Il numero degli articoli di legge risulta più che dimezzato Sul fronte del mercato sono state eliminate molte disposizioni dettagliate, come – in particolare – gli interventi diretti dello Stato per garantire i prezzi e lo smercio Sono state inoltre smantellate le organizzazioni parastatali Unione svizzera del commercio del formaggio e Butyra
Nel dicembre del 1998, il Consiglio federale ha emanato 37 nuove ordinanze per l’esecuzione del diritto agrario Nel contempo sono stati soppressi 99 testi legislativi riguardanti la vecchia legge La densità normativa è notevolmente scemata anche a questo livello. La nuova legislazione risulta estremamente semplificata anche per quanto riguarda le procedure e le autorizzazioni In particolare a livello di mercato, molti compiti sono stati delegati ai diretti interessati
I provvedimenti di politica agricola si suddividono in tre ambiti:
– Produzione e smercio: in questo ambito i provvedimenti si traducono in valide condizioni quadro per la produzione e lo smercio delle derrate alimentari La legge prescrive che, entro cinque anni dalla sua entrata in vigore, le spese della Confederazione vengano ridotte di un terzo rispetto a quelle registrate nel 1998 Nel 2003 a tale voce saranno destinati soltanto 800 milioni di franchi circa
– Pagamenti diretti: si tratta di pagamenti che indennizzano le prestazioni fornite nell’interesse della collettività come la cura del paesaggio, la salvaguardia delle basi esistenziali naturali e il contributo per l’occupazione decentralizzata del territorio nonché le prestazioni ecologiche particolari I prezzi delle derrate alimentari non comprendono tali prestazioni data l’assenza di un mercato corrispettivo. Lo Stato assicura la fornitura di queste prestazioni versando pagamenti diretti
Miglioramento delle basi: con tali misure la Confederazione promuove e sostiene una produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente, sicura e efficiente Nella fattispecie trattasi di provvedimenti volti a migliorare le strutture nonché di misure nei settori della ricerca, della consulenza, delle materie ausiliarie dell’agricoltura, della protezione dei vegetali e delle varietà
Nell’anno oggetto del rapporto il Parlamento ha stanziato un credito quadro a favore dell’agricoltura per gli anni dal 2000 al 2003 Il credito quadro contempla l’85 per cento circa delle spese per l’agricoltura. Per ogni anno il credito quadro prevede circa 3,5 miliardi di franchi Nel complesso, le uscite per l’agricoltura si sono stabilizzate al livello del 1996
120 2 . P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2
–
■■■■■■■■■■■■■■■■ 2.1 Produzione e smercio
I provvedimenti nell’ambito della produzione e dello smercio pongono le condizioni quadro che consentono all’agricoltura svizzera di mantenere le quote di mercato a dispetto della crescente pressione concorrenziale I mezzi finanziari volti a promuovere la produzione e lo smercio contribuiscono a far sì che dalla vendita dei loro prodotti, gli agricoltori ricavino il massimo profitto Mediante i provvedimenti viene sostenuta la funzione produttiva demandata all’agricoltura, laddove il principio della sussidiarietà riveste un ruolo determinante Le misure di solidarietà del settore costituiscono la base per la soluzione dei problemi La Confederazione limita allo stretto indispensabile gli interventi diretti sul mercato. Ciò favorisce lo spirito innovativo e imprenditoriale, elementi determinanti per il mantenimento delle quote di mercato
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 121
2
■ Mezzi finanziari – 1999
Nel 1999, alla promozione della produzione e dello smercio sono stati destinati circa 1,3 miliardi di franchi L’aumento del 5,8 per cento delle uscite rispetto all’anno precedente è riconducibile prevalentemente alle maggior spesa una tantum legata alla liquidazione delle organizzazioni parastatali Unione svizzera del formaggio SA e Butyra.
Uscite per produzione e smercio – 1999
■ Prospettiva Nelle disposizioni transitorie della LAgr figura l’obbligo di diminuire le uscite nei settori della produzione e dello smercio Nei cinque anni seguenti l’entrata in vigore della LAgr il totale dei contributi federali ai settori elencati nell’articolo 187 capoverso 12 LAgr dev’essere ridotto di un terzo rispetto alle uscite per l’anno 1998 (base) Nel periodo dal 1999 al 2003 il sostegno al mercato va ridotto a quota 800 milioni di franchi circa Nel settore della promozione dello smercio, nei prossimi anni occorrerà mantenere i mezzi a livello costante: in tal modo ci si assicura uno strumento estremamente importante in un contesto sempre più improntato al libero mercato
Il breve lasso di tempo trascorso non consente di esprimere dichiarazioni definitive sull’efficacia dei provvedimenti di politica agricola nel settore della produzione e dello smercio La LAgr (art 187 cpv 13) prescrive che a cinque anni dalla sua entrata in vigore vengano valutati gli effetti dei provvedimenti di politica agricola nei diversi settori. Tale valutazione riguarda pure gli strumenti per il sostegno al mercato. L’UFAG ha già avviato i lavori I risultati e le possibili conseguenze vengono pubblicati nel rapporto agricolo
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 122
Settore mio fr % Promozione dello smercio 50 3,8 Economia lattiera 1 052 79,8 Produzione animale 33 2,5 Produzione vegetale (compresa la viticoltura) 183 13,9 Totale 1 318 100,0 Fonte: Conto dello Stato
Strumenti sovrasettoriali
Con questo termine si intendono i provvedimenti di politica agricola della Confederazione volti ad ottenere, in più di un settore di produzione, il ricavato massimo possibile dalla vendita dei prodotti Le norme riguardano la solidarietà, la qualità, la promozione dello smercio, la caratterizzazione dei prodotti, l’importazione o l’esportazione nonché l’osservazione e lo sgravio del mercato
Ad eccezione dello sgravio del mercato, previsto solo in circostanze eccezionali, lo Stato non interviene direttamente sul mercato. Esso si limita a definire il quadro delle disposizioni giuridiche entro il quale i protagonisti del mercato hanno libertà d’azione e d’iniziativa In questi settori, i provvedimenti sono di competenza delle cerchie direttamente interessate. Alla solidarietà viene attribuita grande importanza. L’intervento dello Stato è meramente sussidiario
Organizzazioni di produttori e di categoria
In virtù degli articoli 8 e 9 LAgr il Consiglio federale ha la facoltà di sostenere le organizzazioni di produttori o di categoria nell’applicazione delle misure di solidarietà Esso può dichiarare vincolanti le misure di solidarietà di un determinato settore finalizzate a promuovere la qualità e lo smercio nonché ad adeguare la produzione e l’offerta alle esigenze del mercato L’intervento statale sottostà a diverse condizioni In particolare, l’organizzazione dev’essere rappresentativa e l’intervento sul mercato necessario e proporzionato
Per quanto riguarda la creazione di organizzazioni di categoria, l’anno oggetto del rapporto è stato caratterizzato da una grande vivacità Attualmente si stanno esplorando nuove vie per modificare le strutture associative al fine di porle all’altezza delle esigenze future e renderle nel contempo compatibili con gli strumenti di politica agricola nell’ambito del sostegno alle misure di solidarietà Nell’anno oggetto del rapporto non sono state presentate domande affinché le misure di solidarietà fossero dichiarate vincolanti
Analogamente ai modelli in uso al di fuori dei confini elvetici, si prevede che a partire dal 2001 potranno essere dichiarati vincolanti, per un determinato periodo, le decisioni che godono di ampio consenso prese dalle organizzazioni di produttori e di categoria volte a finanziare le misure di solidarietà Ciò consente di imporre l’obbligo della ricerca di fondi anche ad eventuali utilizzatori di frodo. La relativa modifica della LAgr era parte integrante delle misure di accompagnamento degli Accordi bilaterali con l’UE
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 123 ■■■■■■■■■■■■■■■■ 2.1.1
■ Lo Stato non interviene direttamente sul mercato
2
■ Prospettiva
Promozione dello smercio
La progressiva liberalizzazione dei disciplinamenti del mercato, abbinata a un ’apertura del mercato sempre più accentuata, accresce l’importanza del marketing condotto in modo professionale La Confederazione accorda il suo appoggio a qualsiasi provvedimento per la promozione dello smercio suscettibile di raggiungere gli obiettivi prefissati Lo Stato si accolla fino al 50 per cento delle spese computabili
I provvedimenti sostenuti dallo Stato riguardano in particolare la comunicazione a livello di marketing (più precisamente il lavoro di informazione, la promozione delle vendite, la ricerca di mercato) in Svizzera e all’estero Nell’intento di operare su un fronte comune per contrastare la concorrenza estera, a livello di progetti la collaborazione tra gli attori è indispensabile D’intesa con la politica regionale della Confederazione (in particolare il decreto federale «Regio Plus») vengono sostenuti per quattro anni al massimo anche progetti regionali di promozione dello smercio. Per i progetti regionali è presupposta la collaborazione tra i diversi partner che operano sia all’interno che all’esterno del settore agricolo Ciò dovrebbe consentire di sfruttare appieno il potenziale delle singole regioni
Nel 1999 sono state introdotte due novità:
– Per la prima volta è stato indetto il Prix d’innovation Agricole, che premia gli agricoltori svizzeri più innovativi Il premio, promosso dalla Agro-Marketing Suisse, prevede l’assegnazione di un importo totale di 100'000 franchi a chi si è distinto con novità nell’ambito agricolo e agroalimentare Il capo del DFE ha assunto il patrocinio del concorso
Altra prima assoluta: la Svizzera si è presentata ufficialmente in occasione della Settimana verde di Berlino, la più grande fiera europea per i consumatori dedicata all’agricoltura e al settore agroalimentare. La presentazione è stata curata dall’AgroMarketing Suisse, che ha goduto del sostegno della Confederazione nel quadro dell’ordinanza sulla promozione dello smercio
■ Mezzi finanziari – 1999 Per la promozione dello smercio il 1999 è stato un anno di transizione L’ordinanza prevedeva infatti una norma transitoria di un anno per tenere conto dei provvedimenti in corso adottati da coloro che avevano già beneficiato di mezzi finanziari, come ad esempio i produttori di latte, carne e frutta Nell’anno oggetto del rapporto sono però stati sostenuti anche progetti nuovi Ciò ha consentito un passaggio ottimale alla nuova normativa, garantendo la continuità per i progetti già operativi
Nell’anno oggetto del rapporto erano disponibili 45 milioni di franchi per progetti nazionali in Svizzera e all’estero Il 60 per cento di tale importo è stato destinato a progetti già in corso sulla scorta delle disposizioni transitorie e il 40 per cento è stato versato a nuovi beneficiari di aiuti finanziari A seguito dello smantellamento del vecchio disciplinamento del mercato lattiero con effetto al 1° maggio 1999, per il settore del formaggio era disponibile un importo supplementare di 14 milioni di franchi Inoltre, il 50 per cento circa dei 5 milioni di franchi messi a preventivo per il 1999 sono andati ai 16 progetti regionali che godevano del sostegno della Confederazione.
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–
■ Importi assegnati nel 2000
I progetti inoltrati per il 2000 sono stati valutati già nel 1999. I rispettivi contributi sono stati assegnati dall’UFAG con effetto al 30 settembre 1999 Nel 2000 i progetti sostenuti sia a livello sovraregionale che nazionale nonché all’estero sono complessivamente 61, presentati da 31 richiedenti.
Ripartizione dei mezzi secondo i settori di prodotti di mercato – 2000
Formaggio, estero
Formaggio, Svizzera
Latte
Frutta
Carne
Verdure
Patate
Cereali
Uova
Semi oleosi
Animali vivi
Miele
Pesce
Prowedimenti collettivi
Fonte: UFAG
Per la ripartizione dei mezzi sono stati formati settori di prodotti di mercato valutati sulla base di un portafoglio. L’analisi del portafoglio è stata commissionata dall’UFAG a un ente specializzato allo scopo di ottenere dati attendibili circa il grado di attrattiva del mercato e i punti forti dei singoli prodotti agricoli La maggior parte dei mezzi finanziari della Confederazione è destinata al settore lattiero-caseario
■ Prospettiva Il presupposto per fruire di un sostegno nell’ambito della promozione dello smercio è il coordinamento dei provvedimenti tra i beneficiari dell’aiuto finanziario In diversi settori la collaborazione è molto proficua. Sul piano indigeno i produttori vendono i loro prodotti con un ’etichetta comune, come «Paese di produzione: Svizzera» All’estero è in particolare la Switzerland Cheese Marketing SA che cura gli interessi comuni dei fabbricanti svizzeri di formaggio con un messaggio forte ed uniforme: «Formaggio svizzero» Per imporsi su un mercato liberalizzato, è importante collaborare a livello di promozione dello smercio Solo in tal modo gli strumenti del marketing possono dare gli effetti voluti
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mio. fr. 051015202530
Tabella 23 pagina A24 2
Caratterizzazione
Attraverso la protezione di determinate denominazioni di prodotti agricoli si vuole tutelare efficacemente i consumatori contro gli inganni e ostacolare l’uso di tali denominazioni da parte di concorrenti sleali, a tutto vantaggio dell’agricoltura Tale protezione riguarda i prodotti biologici nonché quelli che possono fregiarsi di denominazioni di origine e di indicazioni geografiche protette Le rispettive norme figurano nell’ordinanza sull’agricoltura biologica e nell’ordinanza sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche Esse consentono parimenti il mutuo riconoscimento di prodotti di qualità tra la Svizzera e l’UE Ciò garantisce l’accesso e la tutela di tali prodotti sul mercato europeo Per il momento la protezione è assicurata solo ai prodotti biologici.
L’ordinanza sull’agricoltura biologica, entrata in vigore il 1° gennaio 1998, si è rivelata uno strumento efficace per incrementare la trasparenza sul mercato dei prodotti biologici Un passo avanti considerevole, soprattutto se si considera che in questi ultimi anni l’agricoltura biologica non è più confinata a una nicchia, non da ultimo grazie agli incentivi dello Stato nel quadro dei programmi di pagamenti diretti Il 7,3 per cento della SAU oggi viene gestita secondo i dettami dell’agricoltura biologica. I prodotti biologici si sono conquistati una posizione salda sul mercato anche presso i grandi distributori L’ordinanza sull’agricoltura biologica garantisce l’equivalenza con la legislazione svizzera per i prodotti di origine vegetale importati. Un passo avanti importante, considerato che gran parte dei prodotti biologici consumati nel nostro Paese proviene dall’estero
Scaduta la maggior parte dei termini transitori e grazie a una precisa esecuzione, l’ordinanza sull’agricoltura biologica ha dato gli effetti desiderati sul piano dell’economia interna Ciò ha già consentito di combattere con successo diversi abusi legati all’impiego della denominazione «bio» È inoltre aumentato il grado di trasparenza sulle esigenze minime e sui controlli rispetto alla regolamentazione precedente che si basava solo sul diritto privato
L’efficacia dell’ordinanza ha comunque qualche limite: a causa della posizione dominante del marchio della «gemma», oggi sul mercato svizzero la concorrenza è esigua Vi è infatti un unico ente autorizzato a rilasciare certificati relativi alla gemma L’ordinanza sull’agricoltura biologica prevede la libera concorrenza tra i singoli enti di certificazione L’esperienza dimostra che se in un segmento di mercato la concorrenza è assente o insufficiente, a medio termine sorgeranno problemi di adattamento.
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■ Protezione delle denominazioni dei prodotti agricoli
■ Le norme bio sono garanti di trasparenza
■ Creazione di un registro per le DOP e le IGP
Terminato lo sviluppo della procedura di registrazione delle denominazioni di origine protette (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP); si prevede di pubblicare i fascicoli ancora in sospeso entro la fine del 2000 Questo strumento di politica agricola potrà manifestare tutta la sua efficacia soltanto dopo che le diverse denominazioni saranno state registrate e i relativi periodi transitori scaduti, quindi fra 3– 5 anni
Un rendiconto particolareggiato sulle DOP e le IGP figura nel rapporto 1998 della Commissione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche
■ Dichiarazione dei prodotti utilizzati per aumentare le prestazioni degli animali nella produzione di carne nonché delle uova provenienti da allevamenti in batteria
In virtù dell’articolo 18 LAgr, il Consiglio federale è incaricato di emanare prescrizioni relative alla dichiarazione dei prodotti ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera e di aumentarne i dazi all’importazione Vanno ovviamente rispettati gli impegni assunti a livello internazionale
Il 3 novembre 1999 il Consiglio federale ha varato l’ordinanza sulle dichiarazioni agricole L’obbligo di dichiarazione riguarda i prodotti ottenuti impiegando ormoni e/o sostanze antimicrobiche per aumentare le prestazioni degli animali nonché le uova di consumo provenienti da allevamenti in batteria In Svizzera questi metodi di produzione sono vietati. Soggiacciono all’obbligo di dichiarazione soltanto la carne fresca e le uova di consumo nonché le rispettive preparazioni Per non compromettere l’efficacia dell’esecuzione, si è rinunciato ad estendere immediatamente l’obbligo della dichiarazione ad altri prodotti. Non era possibile aumentare i dazi all’importazione, dato che una differenziazione sulla base di diversi metodi di produzione viola gli impegni assunti nell’ambito dell’OMC e degli accordi sul libero scambio sottoscritti dalla Svizzera
L’ordinanza sulle dichiarazioni agricole si rifà all’impostazione di base della legislazione sulle derrate alimentari Essa prevede che i venditori dichiarino i metodi di produzione vietati al punto di vendita finale Ciò vale sia per il commercio al dettaglio sia per le strutture di ristorazione. L’esecuzione è affidata ai Cantoni. Di regola, essa compete agli ispettori delle derrate alimentari
L’ordinanza sulle dichiarazioni agricole è entrata in vigore il 1° gennaio 2000 I promemoria pubblicati su Internet forniscono alle cerchie interessate consigli concreti per un ’applicazione conforme alla pratica L’UFAG pubblica inoltre un elenco dei Paesi in cui vigono divieti analoghi a quelli applicati in Svizzera
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■ Prospettiva L’UE ha dichiarato l’equipollenza tra l’ordinanza svizzera sull’agricoltura biologica e la propria legislazione La Svizzera figura inoltre nell’elenco dei Paesi terzi dell’UE; ciò significa che i prodotti certificati provenienti dal nostro Paese possono venir liberamente smerciati sul mercato comunitario. Questa regolamentazione è applicabile, per il momento, solo ai prodotti di origine vegetale
Si sta lavorando per estendere il campo d’applicazione dell’ordinanza sull’agricoltura biologica anche alla detenzione di animali da reddito La versione rivista dell’ordinanza dovrebbe entrare in vigore nel 2001 Nel mese di giugno 1999 i ministri dell’agricoltura dell’UE hanno emanato la tanto attesa regolamentazione comunitaria concernente la detenzione di animali nel quadro dell’agricoltura biologica che servirà da modello per quella svizzera. Sulla scorta dell’accordo bilaterale Svizzera-UE sull’agricoltura si dovrà arrivare ad un accordo di equivalenza anche per la detenzione di animali da reddito cosiddetta biologica; ciò garantirà ad esempio l’accesso del formaggio «bio» svizzero al mercato comunitario.
Anche nell’ambito dell’esecuzione si prevedono dei correttivi La verifica dell’equivalenza dei prodotti importati svolta dall’UFAG è considerata onerosa dalla rispettiva categoria D’altro canto anche il controllo dei documenti da parte dell’UFAG implica un certo dispendio di lavoro. A medio termine, occorrerà quindi rivedere la procedura in vista di semplificarla, fermo restando comunque l’adempimento dei compiti istituzionali
L’obiettivo consiste nell’introduzione di un sistema eurocompatibile a tutela delle DOP e delle IGP L’UE ha registrato 600 indicazioni geografiche Viste le differenze e le dimensioni del nostro Paese, le registrazioni di DOP e IGP dovrebbero essere una quarantina Gli accordi bilaterali contemplano una dichiarazione d’intenti che prevede il mutuo riconoscimento dei registri.
Strumenti del commercio esterno
■ Le disposizioni d’importazione sostengono l’agricoltura produttiva
Nel quadro dell’Uruguay Round del GATT/OMC, gli Stati membri hanno trasformato in dazi tutti gli ostacoli al commercio di natura non tariffale Le disposizioni che regolamentano l’importazione sono importanti condizioni quadro per l’attuazione di questi impegni politici nell’ambito del commercio esterno nonché per la produzione indigena di derrate alimentari
Per regolare le importazioni è possibile ricorrere esclusivamente a misure tariffali, gravando con dazi i prodotti d’importazione Nell’ambito dei cosiddetti contingenti doganali, le quantità da importare possono venir suddivise in una parte soggetta ad aliquote di dazio elevate e in un ’altra con dazi meno onerosi. Ciò consente di effettuare importazioni a prezzi che si discostano solo di poco dal livello estero dei prezzi Le quote sulle quantità importabili sono molto ambite I principali contingenti doganali riguardano la carne, i latticini, le patate, la frutta, la verdura, i cereali panificabili, i fiori recisi e il vino
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La ripartizione dei contingenti ha luogo nell’ambito di una vendita all’asta, sulla base degli acquisti di prodotti indigeni, in funzione delle importazioni effettuate in passato o secondo l’ordine d’entrata delle domande di attribuzione al servizio preposto al rilascio dei permessi. Le quantità liberate e quelle effettivamente importate all’aliquota di dazio del contingente sono indicate nel rapporto annuale del Consiglio federale sulle misure doganali e tariffali L’utilizzazione delle quote di contingente doganale varia a seconda dei prodotti
Per altri prodotti, come gli alimenti per animali, l’importazione è regolata unicamente attraverso i dazi All’atto della determinazione dei dazi si tiene conto della situazione dell’approvvigionamento sul piano interno, delle possibilità di smercio per prodotti simili e degli interessi di tutta l’economia. Nel caso degli alimenti per animali, le aliquote di dazio vengono adeguate periodicamente all’evoluzione dei prezzi franco frontiera svizzera applicando il sistema dei prezzi soglia
La protezione alla frontiera consta di una componente non solo quantitativa ma anche qualitativa: occorre infatti garantire che i prodotti importati non nuocciano alla salute (sicurezza delle derrate alimentari)
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4. 98 6. 98 10. 98 1. 99 4. 99 6. 99 10. 99 4. 00 f r / q Fonte: UFAG 0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 Tributi doganali Margine Prezzo soglia Prezzo all'importazione, sdoganato Prezzo franco frontiera svizzera 2
Sistema dei prezzi soglia: esempio dell'orzo
■ Clausola di salvaguardia speciale dell’OMC: applicata per la prima volta in relazione alla carne suina
Disposizioni d’importazione basate esclusivamente su aliquote di dazio diverse possono provocare scompensi sul mercato interno Per questi casi l’accordo agricolo dell’OMC prevede una clausola di salvaguardia speciale per i prodotti agricoli Le aliquote di dazio applicate ai prodotti agricoli possono venir aumentate a tempo determinato e in misura ben definita e limitata qualora i prezzi all’importazione scendessero notevolmente (clausola di salvaguardia per i prezzi) o qualora le quantità importate lievitassero in maniera eccessiva (clausola di salvaguardia per le quantità) Nel quadro dei negoziati dell’Uruguay Round la clausola di salvaguardia speciale ha assunto un significato notevole quale strumento privilegiato onde evitare le ripercussioni negative della tariffazione
La concomitanza di diversi fattori (crisi asiatica e russa, estensione massiccia della produzione suina sia nell’UE che negli USA) ha causato un crollo dei prezzi delle mezzene; in Germania è stato ad esempio toccato il minimo storico di circa 1 franco per chilogrammo di peso alla macellazione. A causa delle differenze di prezzo con l’estero si sono avute importazioni massicce di carne suina al di fuori dei limiti del contingente doganale I produttori avevano quindi chiesto l’applicazione della clausola di salvaguardia speciale dell’OMC in quanto temevano un impatto negativo sulla produzione indigena
Vista l’evoluzione dei prezzi franco frontiera svizzera per la carne suina, nel mese di maggio dell'anno oggetto del rapporto è stata applicata in via urgente e per la prima volta la clausola di salvaguardia speciale dell’OMC a un totale di sette voci di tariffa relative alla carne suina (ordinanza del 30 aprile 1999 sull’applicazione della clausola di salvaguardia speciale dell’OMC nel settore della carne suina) L’ordinanza è rimasta in vigore fino alla fine del 1999
In questo periodo di otto mesi, sotto le principali voci di tariffa sono state importate all’aliquota di dazio fuori contingente (ADFC) complessivamente 3'682 tonnellate di carne suina per un valore di circa 25 milioni di franchi, 1'002 tonnellate delle quali, per un valore di circa 4 milioni di franchi, sono state gravate con un dazio supplementare per un importo totale di 0,38 milioni di franchi
Risultati dell’applicazione della clausola di salvaguardia speciale nel settore della carne suina
Tipo di sdoganamento Importa- Valore Tributi Dazio Rincaro zioni della doganali supplemerce mentare
Fonte: DGD
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t
fr
fr
Senza supplemento per la clausola di salvaguardia speciale 2 680 21 12,25 Con supplemento per la clausola di salvaguardia speciale 1 002 4 4,45 0,38 4,5 Totale 3 682 25 16,70 0,38 0,9
mio
mio
mio fr %
■ Importazioni ed esportazioni di prodotti trasformati (legge sul cioccolato)
Si prevede che a causa del rincaro dovuto ai dazi supplementari, questo provvedimento avrà un effetto frenante, impossibile per ora da quantificare, sulle importazioni all’ADFC L’esperienza accumulata con l’applicazione, per la prima volta, della clausola di salvaguardia speciale dell’OMC nel settore della carne suina dimostra quanto sia importante la tempestività per garantire la massima efficacia del provvedimento Per tale motivo si sta valutando l’applicazione futura della clausola compresa la possibilità di estenderla sistematicamente ai prodotti sensibili Le esperienze fatte con la clausola di salvaguardia speciale risultano molto preziose in vista del prossimo ciclo di negoziati dell’OMC
Mediante i contributi all’esportazione per la merce ottenuta da prodotti agricoli viene compensata la differenza tra i prezzi delle materie prime all’estero e quelli praticati nel nostro Paese onde esportare la quantità più consistente possibile di materie prime agricole indigene sotto forma di prodotti trasformati
La somma tra l’elemento mobile e il dazio (elemento a tutela dell’industria) dà l’imposizione doganale L’elemento mobile compensa la differenza tra i prezzi svizzeri e quelli esteri delle materie prime In tal modo sul mercato svizzero si creano condizioni di concorrenza comparabili, a livello di prezzi, per i prodotti indigeni e i prodotti importati
Prodotti trasformati a partire da materie prime agricole: Legge sul cioccolato
Meccanismo Esportazione Importazione
Prezzo indigeno
Contributo all'esportazione
Elemento mobile
Prezzo sul mercato mondiale
sul prodotto agricolo trasformato (farina sotto forma di biscotti)
sul prodotto agricolo trasformato (farina sotto forma di biscotti)
Le legge sul cioccolato compensa la differenza tra il costo delle materie prime a livello indigeno e quello sul piano mondiale, ma non la differenza tra i costi di produzione
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Con la firma dell’accordo dell’OMC del 1994, la Svizzera si è impegnata a ridurre i contributi all’esportazione dei preparati a base di prodotti agricoli del 36 per cento nel giro di sei anni a partire dal 1995, passando quindi concretamente dai 179,6 milioni di franchi degli anni di riferimento 1991/92 a 114,9 milioni di franchi a partire dal 2000. Se a seguito dell’aumento delle importazioni i mezzi finanziari non dovessero più bastare per compensare la differenza dei costi delle materie prime agricole trasformate, è possibile evitare «con altri provvedimenti adeguati» (ad es misure di solidarietà tra i produttori) l’ampliamento del traffico di perfezionamento Nell’ambito del traffico di perfezionamento le materie prime importate senza imposizione doganale vengono trasformate in Svizzera e riesportate sotto forma di prodotti pronti al consumo (ad es lo zucchero estero importato senza dazio e riesportato sotto forma di cioccolato svizzero). Per l’agricoltura svizzera, l’aumento del volume del traffico di perfezionamento comporta una perdita di quote di mercato, a meno che non si continui ad effettuare importazioni
Nel 1999 l’industria alimentare ha dovuto far fronte a un notevole calo delle esportazioni verso l’area asiatica (soprattutto cioccolato) Sugli altri mercati, in particolare nell’UE, la cifra d’affari è progredita ulteriormente
■ Prospettiva A breve termine i vari regimi d’importazione non subiranno mutamenti di rilievo Eventuali modifiche potrebbero rivelarsi necessarie sulla base dei risultati del prossimo ciclo di negoziati dell’OMC. Non si escludono modifiche dovute a motivi interni, ad esempio per quanto concerne i criteri di ripartizione dei contingenti doganali
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Quantitativi esportati / Contributi all'esportazione Quantitativi esportati t Contributi all'esportazione mio. fr. Fonte: UFAG 180 128 137 130 92 000 78 000 85 000 84 000 1991/921997199819991991/92199719981999
Osservazione del mercato
In virtù dell’articolo 27 LAgr, il Consiglio federale può sottoporre a vigilanza i prezzi delle merci che sono influenzati da provvedimenti di politica agricola. La vigilanza può riguardare tutti i livelli del mercato, dalla produzione al consumo
L’osservazione del mercato è uno strumento volto principalmente a migliorarne la trasparenza Si tratta in particolare di stabilire se il calo dei prezzi alla produzione viene effettivamente traslato sui consumatori Inoltre, l’osservazione del mercato serve a raccogliere informazioni utili per la valutazione dei provvedimenti di politica agricola
In seno all’UFAG, questo compito è affidato alla Sezione Osservazione del mercato. Essa si occupa di:
– rilevare il livello dei prezzi dei prodotti agricoli e dei loro derivati;
favorire la trasparenza nella formazione dei prezzi mediante l’informazione al pubblico
L’osservazione del mercato si applica ai seguenti prodotti agricoli:
– latte e latticini;
– carne, prodotti di carne e insaccati;
– uova e pollame;
– prodotti campicoli e derivati;
frutta e verdura e derivati.
Onde garantire l’esecuzione, esiste la possibilità di obbligare le aziende dedite alla trasformazione, i commercianti nonché i servizi della pubblica amministrazione a rilevare e fornire dati La Sezione Osservazione del mercato pubblica mensilmente rapporti commentati sui mercati del latte, della carne, della frutta e della verdura. A scadenza settimanale in estate e bimensile in inverno essa allestisce tavole sinottiche sui prezzi di mercato dei prodotti più interessanti venduti sui principali mercati settimanali. Il rilevamento dei margini per carne, latte e latticini è uno strumento privilegiato per seguire costantemente l’impatto della politica agricola A tal fine, dal 1° maggio 1999 viene rilevato anche il prezzo del latte spuntato dai produttori
■ Prospettiva Nel 2000 verranno pubblicati i dati relativi ai margini dei principali prodotti ortofrutticoli e il rapporto sul latte con i dati della Fiduciaria Latte (TSM) diventerà un vero e proprio bollettino mensile che farà il punto sulla situazione del mercato Verranno pure elaborate le basi per il calcolo del margine delle uova, rilevando in particolare i prezzi alla produzione e al consumo delle principali categorie di uova Anche la rilevazione del margine della carne viene adeguata metodicamente in vista delle innovazioni a partire dal 2001.
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■ Attività di controllo nell’anno oggetto del rapporto
Controlli e inchieste
Il controllo dei provvedimenti nel settore della produzione e dello smercio è di competenza di un ’unità speciale dell’UFAG: l’Ispettorato. Esso non svolge compiti pertinenti all’esecuzione, bensì attua controlli, effettua revisioni e conduce inchieste penali Oltre ai provvedimenti riferiti ai prodotti vengono controllati gli alimenti per animali e i prodotti fitosanitari
Nell’anno oggetto del rapporto l’Ispettorato ha effettuato 1'113 controlli e revisioni Nel settore lattiero sono stati contestati aiuti per un importo di 1,5 milioni di franchi circa, chiedendone la restituzione. Ma vi erano pure aziende che in base alla domande da esse inoltrate avevano ottenuto aiuti troppo bassi Si è quindi proceduto a versamenti suppletivi per un ammontare di 300'000 franchi circa Contestazioni e versamenti suppletivi sono riconducibili soprattutto a una certa insicurezza sorta a seguito dell’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato lattiero
Nell’anno oggetto del rapporto i lavori si sono concentrati nei seguenti ambiti:
– Da maggio ad ottobre sono stati effettuati controlli soprattutto nei settori del burro, della verdura, della frutta, dei fiori recisi, delle uova, della carne e dei cavalli. Sull’arco dell’intero anno sono inoltre stati ispezionati periodicamente i settori dei succedanei del latte da foraggio, del latte intero in polvere e del latte condensato
Durante l’ultimo trimestre dell’anno l’Ispettorato ha operato soprattutto nei settori della produzione di cereali e di patate nonché in quello caseario (produzione e trasformazione) Ha inoltre partecipato alla revisione effettuata presso lo zuccherificio di Aarberg/Frauenfeld
– L’Ispettorato ha collaborato ai controlli degli alimenti per animali contenenti diossina, sorvegliando il ritiro di 108 tonnellate di alimenti per animali contaminati stoccati nelle aziende di 60 agricoltori Questi prodotti sono stati successivamente eliminati in appositi stabilimenti e in modo rispettoso dell’ambiente
Nel settore dei prodotti fitosanitari i controlli sono stati effettuati a livello di distribuzione Nell’anno oggetto del rapporto l’Ispettorato ha sorvegliato l’eliminazione del granturco OGM ordinata dall’UFAG
■ Inchieste penali
L’Ispettorato non ha soltanto il compito di eseguire controlli, bensì conduce pure inchieste penali Vi è una fattispecie legale del reato se un agricoltore non rispetta, ad esempio, le disposizioni del contingentamento lattiero I casi penali che comportano una multa di 500 franchi al massimo possono venir valutati in loco e in modo autonomo dall’Ispettorato, applicando una procedura abbreviata Casi di questo genere sono considerati chiusi nel momento in cui viene emanata la decisione e pagata la multa. Non vi è alcuna possibilità di fare ricorso. Tutti gli altri casi vengono trasmessi al Servizio giuridico dell’UFAG, il quale li evade Nell’anno oggetto del rapporto l’Ispettorato ha comminato 84 multe
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2.1.2 Economia lattiera
Il latte è uno dei prodotti principali dell’agricoltura svizzera in quanto contribuisce nella misura di circa un terzo al valore della produzione finale Il latte è il prodotto agricolo maggiormente orientato all’esportazione Il 25 per cento circa del quantitativo prodotto viene esportato, soprattutto sotto forma di formaggio
Il nuovo disciplinamento del mercato lattiero ha creato le condizioni quadro onde vendere sui mercati interni ed esteri il quantitativo più ingente possibile di latte e latticini A tale scopo a tutti i livelli dell’economia lattiera si spronano le strutture competitive e impostate sulle esigenze del mercato. Affinché i produttori di latte raggiungano il prezzo d’obiettivo, i loro prodotti devono rispondere ad elevati standard qualitativi e poter venir smerciati senza problemi I provvedimenti di orientamento della produzione e di sostegno al mercato sono strutturati in maniera tale da attribuire un’importanza accresciuta rispetto al passato alle forze del mercato a livello di produzione, trasformazione e commercio Provvedimenti 1999/2000
Oltre ai supplementi, agli aiuti e alla protezione alla frontiera il contingentamento lattiero contribuisce a creare condizioni prevedibili sul mercato del latte Va osservato che i provvedimenti di sostegno finanziario sono fortemente orientati al formaggio Il successo sul mercato di questo prodotto è di cruciale importanza per un ’economia lattiera che si vuole prospera
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 135 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Prodotto Formaggio Burro Latte scremato Latte in polvere Latte di consumo Panna Prodotti a base di latte fresco Provvedimento Protezione alla frontiera ■■■■■ Supplementi ■ Aiuti all’interno del Paese ■ 1 ■ 2 ■ 2 ■ 3 Aiuti all’esportazione ■ 4 ■■ 5
Non per tutti i tipi di formaggio
Solo per determinati scopi d’utilizzazione
Solo per la lavorazione indigena
Differenziazione a seconda del tipo di formaggio e della destinazione (UE – altri Paesi)
Non per il latte di consumo Fonte: UFAG
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■ Mezzi finanziari – 1999
Nel Conto dello Stato relativo al 1999 sono riassunte le uscite secondo il vecchio e il nuovo diritto Confronti con gli anni scorsi sono pertanto possibili soltanto a determinate condizioni Rispetto all’anno precedente le uscite della Confederazione a favore dell’economia lattiera sono aumentate nonostante le misure di risparmio introdotte nel 1998 Ciò è riconducibile al finanziamento transitorio nel quadro del passaggio al nuovo disciplinamento del mercato lattiero
Ripartizione dei mezzi – 1999
Totale 1 052 mio. fr.
Fonti: Conto dello Stato, UFAG
Nel 1999, le uscite della Confederazione per il settore lattiero ammontavano a 1'052 milioni di franchi: 568 milioni per finanziare le misure transitorie di durata limitata (valorizzazione del latte nel periodo da novembre del 1998 ad aprile del 1999), 105 milioni per coprire i costi di liquidazione delle organizzazioni parastatali Unione svizzera del commercio del formaggio SA e Butyra e 379 milioni per il sostegno al mercato in virtù del nuovo diritto (da maggio a novembre del 1999) Dalla ripartizione per singoli prodotti risulta che il settore del formaggio ha beneficiato di 711 milioni di franchi (68%) Il settore del burro ha assorbito 258 milioni di franchi (25%) e quello del latte in polvere 83 milioni di franchi (7%)
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Aiuti all'esportazione 9% Supplementi 13% Costi di liquidazione 10%
Aiuti all'interno del Paese 13% Misure transitorie di durata limitata 55%
Tabella 24, pagina A25
Contingentamento lattiero
Il nuovo disciplinamento del mercato lattiero consente, per principio, di mantenere il contingentamento lattiero introdotto nel 1977. Il quantitativo di latte è limitato a circa 3,2 milioni di tonnellate Tale provvedimento giova indirettamente al prezzo del latte; infatti, in questo modo non si accolla completamente alle forze attive sul mercato l’onere di compensare le quantità a livello di domanda e di offerta Il mantenimento della limitazione quantitativa è motivato pure da considerazioni di politica regionale, benché, in termini generali, riduca il margine di manovra dei singoli produttori di latte nonché la competitività
Nel quadro del nuovo disciplinamento del mercato lattiero è autorizzato il libero commercio dei contingenti individuali tra i gestori di aziende, senza alcun intervento da parte dello Stato, fermo restando il divieto di trasferire i contingenti dalla regione di montagna a quella di pianura. Tramite locazione o acquisto il produttore si assicura il margine di manovra necessario per adeguare il proprio contingente alle condizioni aziendali Il commercio di contingenti contribuisce a rendere efficiente la produzione lattiera
I contingenti supplementari sono molto importanti per lo smercio di bestiame proveniente dalla regione di montagna e favoriscono la ripartizione del lavoro tra pianura e montagna Ai produttori che acquistano animali provenienti dalla regione di montagna viene assegnato, per un determinato lasso di tempo, un quantitativo di 1'500 chilogrammi di latte per animale acquistato Ogni anno, circa 17'000 animali provenienti dalla regione di montagna vengono venduti ad aziende del piano Il volume dei contingenti supplementari rimane pressoché invariato da un anno all’altro ed ammonta a circa 25'000 tonnellate Ciò corrisponde allo 0,8 per cento del volume totale dei contingenti.
I contingenti speciali giusta l’articolo 33 LAgr sono riservati agli aumenti specifici dei contingenti. Fatti salvi gli impegni assunti in seno all’OMC; il Consiglio federale decide di concedere contingenti speciali se i mezzi previsti per i contributi all’esportazione di prodotti agricoli trasformati non bastano e se sussiste un fabbisogno supplementare di latte per esportare simili prodotti Tale provvedimento consente di evitare il traffico di perfezionamento dell’industria alimentare, che acquista materie prime a minor costo all’estero
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2
■ Commercio di contingenti vivace
La possibilità di vendere e affittare contingenti, basata su un concetto semplice, è stata sfruttata in misura considerevole e in conformità degli scopi prefissati In virtù del fatto che i contingenti non sono più legati alla superficie, ma ai gestori delle aziende, il margine d’azione è aumentato. Per quanto concerne la locazione, vi sono due tipi di contratto Il contratto di locazione del tipo I comporta un trasferimento normale e non definitivo, mentre quello del tipo II prevede un trasferimento non definitivo di quantitativi di contingente della regione di montagna a quella di pianura e la delega dell’allevamento del bestiame bovino dalla pianura alla montagna
Risultati del primo anno di commercio dei contingenti (anno lattiero 1999/2000)
Nel primo anno lattiero (maggio 1999 – fine aprile 2000) di esperienza con il commercio di contingenti, il quantitativo trasferito ad altri produttori lattieri è stato di circa 386 milioni di chilogrammi Ciò corrisponde al 12 per cento del contingente totale Tale quantitativo comprende pure i contingenti, pari a circa 206 milioni di chilogrammi, che risultano affittati a seguito dello scioglimento delle comunità aziendali settoriali, ma che in effetti erano già stati trasferiti precedentemente ai partner della rispettiva comunità aziendale settoriale Dal 10 al 15 per cento dei produttori hanno concluso un contratto di vendita o di locazione finalizzato al trasferimento di un contingente lattiero Per quanto è dato sapere ai Servizi d’amministrazione, nell’anno oggetto del rapporto il prezzo di vendita era mediamente di 1.38 franchi il chilogrammo. Il prezzo di locazione ammontava a 10 centesimi il chilogrammo ossia al 13 per cento circa del prezzo d’obiettivo
■ Prospettiva L’UFAG ha incaricato l’Istituto di Economia Agraria (IEA) del Politecnico federale di Zurigo (PFZ) di effettuare una ricerca su questioni attinenti al contingentamento lattiero Essa si articola in uno studio preliminare (2000) e in uno studio principale (2001) Scopo della ricerca è quello di analizzare le diverse questioni riguardanti l’effetto e l’efficacia del contingentamento lattiero In particolare viene analizzato l’impatto del contingentamento sulle quantità, sui prezzi, sui costi, sui redditi dei produttori, sulle strutture, sulle regioni e sulla sostenibilità.
Nello studio preliminare si tratta di tracciare un quadro della struttura della produzione lattiera svizzera sulla base dei dati delle singole aziende agricole suddivise in dieci categorie Tali dati fungono da base per i calcoli che vanno effettuati con un modello matematico A complemento di ciò si è provveduto a realizzare un sondaggio rappresentativo tra i produttori
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Vendita Locazione I Locazione II Totale Numero di decisioni 3 075 14 079 338 17 492 Totale mio. kg 67,4 308,6 10,3 386,3 kg per trasferimento 21 915 21 922 30 464 22 084
UFAG
Fonte:
Alla fine del 1999, a circa 3'000 agricoltori di tutto il Paese, suddivisi a seconda del tipo di azienda, è stato recapitato un questionario con domande relative alla produzione lattiera Il notevole riscontro, il 54 per cento circa degli interpellati ha compilato il questionario, ha fornito un ’ulteriore prova del grande interesse degli agricoltori nei confronti del futuro della produzione lattiera e del contingentamento
I primi risultati del sondaggio sono stati riassunti in un breve resoconto trasmesso agli agricoltori Il 72 per cento di chi ha risposto al questionario intravede possibilità di ridurre i costi nella produzione lattiera trasformando il sistema di pascolo, il 69 per cento sincronizzando la produzione lattiera nell’armento e il 61 per cento riducendo i costi salariali Il potenziale di riduzione dei costi attraverso l’aumento della quantità di latte, rispettivamente della produzione per vacca è ritenuto esiguo o nullo dal 70 per cento, rispettivamente dal 55 per cento degli interpellati Contrariamente alle aspettative, la riduzione dei costi viene ricercata attraverso un uso accorto dei mezzi di produzione e non tramite l’aumento delle quantità prodotte.
L’86 per cento degli interpellati applica il sistema di stabulazione fissa Soltanto l’11 per cento dispone già di stalle a stabulazione libera con box Gli interpellati asseriscono di poter prendere in locazione circa 35'000 chilogrammi di latte senza dovere operare ulteriori investimenti negli edifici destinati alla stabulazione. Queste aziende dispongono in media di oltre cinque poste libere per vacche da latte
Il prezzo medio del latte, al quale gli interpellati si sono dichiarati ancora disposti a produrre, ammonta a 64 centesimi il chilogrammo Con un prezzo inferiore a 70 centesimi il chilogrammo, il 60 per cento degli agricoltori in questione continuerebbero a produrre, mentre al disotto dei 65 centesimi il chilogrammo la percentuale scenderebbe al 40 per cento
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di prezzo più basso al quale si continuerebbe a produrre 70 cts.65 cts.60 cts.55 cts. Prezzo per kg di latte 50 cts.45 cts.40 cts.35 cts. N d i a z i e n d e Fonte: IEA-PFZ 0 100 200 300 400 500 416 234 282 64 53 422 2
Livello
Sostegno del mercato mediante supplementi ed aiuti
Un quarto del latte viene venduto all’estero I ricavati dei prodotti esportati, soprattutto del formaggio, si orientano ai prezzi europei. Il prezzo alla produzione indigeno per il latte si allineerebbe quindi a tale livello I mezzi finanziari per il sostegno al mercato consentono di raggiungere un livello che attualmente è superiore di quasi 30 centesimi a quello dell’UE Con la riduzione del 40 per cento entro il 2003 dei mezzi finanziari a disposizione del settore lattiero, tale differenza dovrebbe diminuire Il sostegno al mercato contribuisce a mantenere la produzione lattiera interessante dal punto di vista economico rispetto ad altri indirizzi di produzione
Il supplemento per il latte trasformato in formaggio è l’elemento principale del nuovo disciplinamento del mercato lattiero Questi contributi sono versati per tutto il latte trasformato in formaggio, sull’intero arco dell’anno Il supplemento consente di rendere meno costosa la materia prima «latte». In tal modo gli addetti alla trasformazione possono fabbricare formaggio a prezzi competitivi Le sovvenzioni all’esportazione per la vendita nell’UE rivestono un significato vieppiù minore Conformemente all’accordo sul formaggio nel quadro degli accordi bilaterali con l’UE, la Svizzera dovrà in ogni caso sopprimere gradualmente gli aiuti all’esportazione A medio termine gli aiuti all’esportazione per il formaggio si limiteranno alla penetrazione in mercati emergenti al di fuori dell’UE
Per sostenere le possibilità di smercio di altri latticini, vengono versati degli aiuti. La riduzione del prezzo del burro è necessaria a causa dell’esigua protezione alla frontiera per olii e grassi vegetali commestibili Per particolari forme di valorizzazione, come la fabbricazione di caseina acida, presame, caseinati, concentrati proteici e succedanei del latte da foraggio, il prezzo del latte scremato viene ridotto In vista di incentivare le esportazioni di latticini diversi dal formaggio, viene inoltre versato un aiuto per equivalente latte, che varia a seconda del tenore in grasso e in proteine dei rispettivi latticini Per tutti i latticini vigono quindi le stesse condizioni di partenza per imporsi sul mercato estero.
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■ Il disciplinamento del mercato lattiero ha superato la prova pratica
Con il nuovo disciplinamento del mercato lattiero s’intende migliorare la competitività a tutti i livelli Ciò significa che il rapporto qualità/prezzo migliora e le quote di mercato possono venir per lo meno mantenute A un anno dall’entrata in vigore delle nuove condizioni quadro che regolano questo particolare settore, si può affermare che alla luce degli obiettivi di riforma della politica lattiera, il nuovo disciplinamento ha dato buona prova di sé nella pratica Il prezzo d’obiettivo fissato dal Consiglio federale di 77 centesimi per chilogrammo di latte è stato mediamente raggiunto Le previsioni apocalittiche secondo le quali vi sarebbero stati crolli dei prezzi e montagne di merce invenduta si sono rivelate prive di consistenza La riorganizzazione del livello a valle è in atto e la struttura di valorizzazione si sta sviluppando nella direzione auspicata Nessuna quota di mercato è andata persa Al contrario, la bilancia del commercio esterno è evoluta in senso positivo. Inoltre, anche le scorte di formaggio, burro e latte in polvere sono solide Volendo tirare le somme il passaggio al nuovo disciplinamento si è svolto senza intoppi Non è quindi necessario apportare correzioni alla rotta L’applicazione volta a giungere a una competitività accresciuta va comunque portata avanti con coerenza, perché l’economia lattiera non si è ancora liberata di tutte le zavorre del passato
■ Prospettiva Secondo il credito quadro 2000–2003, nel 2001 è prevista una riduzione di 80 milioni di franchi dei mezzi finanziari Ne consegue che nel 2001 gli aiuti dovranno venir adeguati verso il basso
Nel quadro della valutazione della PA 2002 è stato affidato un mandato di ricerca all’IEA del PFZ I ricercatori dovranno chinarsi in particolare sugli strumenti del mercato lattiero per stabilirne l’effetto, l’efficacia e l’efficienza
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2
■■■■■■■■■■■■■■■■ 2.1.3 Produzione animale
La produzione di carne e uova contribuisce nella misura di circa un terzo alla produzione finale A differenza dell’economia lattiera, i prodotti vengono venduti quasi esclusivamente sul mercato svizzero Lo strumento principale a sostegno della produzione di carne è costituito dai provvedimenti alla frontiera; nel caso della produzione di uova oltre a questi vi sono gli aiuti all’interno del Paese Rispetto alla quota sulla produzione finale, la Confederazione destina mezzi molto contenuti alla produzione di carne e uova
Provvedimenti – 1999
Animale/Prodotto
Provvedimento
Protezione alla frontiera
Sgombero del mercato sui mercati pubblici
Sgombero del mercato nei macelli
Azioni d’immagazzinamento
Contributi
Contributi
Azioni di spezzatura e altri provvedimenti di commercializzazione
Contributi per la valorizzazione
1 Solo per il bestiame da allevamento e da reddito Fonte: UFAG
Nell’anno oggetto del rapporto non è stato effettuato alcun sgombero del mercato né nei macelli né, per quanto concerne gli ovini, sui mercati pubblici Inoltre, non si è proceduto né all’immagazzinamento né alla riduzione di prezzo per la carne suina
■ Mezzi finanziari – 1999 Nel 1999 la Confederazione aveva preventivato 49,1 milioni di franchi per i provvedimenti nel settore della produzione animale Il 60 per cento circa di questi mezzi finanziari proveniva dalle aliquote di dazio a destinazione vincolata prelevate sulle importazioni di carne, uova e prodotti di uova, che confluiscono nel fondo per la carne e nella cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova Le uscite effettive sono state di 32,6 milioni di franchi Rispetto a quanto preventivato, sono stati risparmiati 16,5 milioni di franchi, soprattutto a causa delle restrizioni esistenti in materia di esportazione per il bestiame da allevamento e da reddito.
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Bovini Vitelli Suini Equini Ovini Caprini Pollame Uova
■■■■■■■■
■■■
■■■■■
■■■ Azioni
ridotto ■■■
pratica ■
di vendita a prezzo
Esperimenti conformi alla
la
■
per incentivare
riconversione
■
■
ai costi di raccolta e di cernita
■
■■■■ Effettivi massimi ■■■■
della lana di pecora
Contributi all’esportazione 1
■ Bestiame da macello e carne: rete di protezione minima per il mercato indigeno
Ripartizione dei mezzi – 1999
Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 3%
Contributi per l'esportazione di bestiame da allevamento e da reddito 5%
Contributi a sostegno della produzione indigena di uova 37%
Totale 32,6 mio. fr.
Mandato di prestazioni Proviande 15%
Contributi per azioni di immagazzinamento e di vendita a prezzo ridotto per la carne bovina e di vitello 40%
Fonti: Conto dello Stato, UFAG
Nel 1999 i mezzi federali sono stati utilizzati in particolare a sostegno dei settori delle uova (37%) nonché della carne bovina (28%) e di quella di vitello (12%)
I provvedimenti adottati nel settore del bestiame da macello e della carne vengono finanziati con i mezzi provenienti dal fondo per la carne, alimentato dalle aliquote di dazio a destinazione vincolata Nell’anno oggetto del rapporto, il fondo per la carne è servito a finanziare le azioni di immagazzinamento di carne bovina e di vitello per far fronte alle eccedenze stagionali o temporanee, la riduzione del prezzo dei muscoli di manzo per la fabbricazione di carne secca nonché l’indennità corrisposta alla Proviande (organizzazione che ha ripreso le attività della Cooperativa per l’approvvigionamento di bestiame da macello e di carne) per le prestazioni da essa fornite
La voce «acquisto di carne bovina per l’aiuto umanitario» ha fatto la parte del leone, con 6 milioni di franchi Altri 3,81 milioni di franchi sono stati destinati al finanziamento di azioni di immagazzinamento di carne di vitello e 1,51 milioni di franchi di quelle di carne bovina Nei mesi di maggio e giugno, le aziende hanno immagazzinato un totale di 303 tonnellate di carne di quarti anteriori di torelli da banco e tra gennaio e giugno 1'120 tonnellate di carne di vitello Ciò ha consentito di far fronte alle punte stagionali nell’offerta che si riscontrano in primavera e in estate e di stabilizzare il livello dei prezzi I quantitativi immagazzinati sono stati immessi sul mercato indigeno in autunno Da febbraio a giugno la Confederazione ha inoltre versato un importo di 1,24 milioni di franchi per la riduzione del prezzo di 8'900 muscoli di manzo, per un peso totale di 300 tonnellate, per la fabbricazione di carne secca.
La Proviande ha ricevuto 4,8 milioni di franchi per le prestazioni fornite giusta l’articolo 42 delle disposizioni transitorie dell’ordinanza del 7 dicembre 1998 sul bestiame da macello Mediante tali mezzi sono stati finanziati la registrazione e il controllo di domande di quote di contingente doganale, la sorveglianza e lo sgombero dei mercati pubblici di bestiame da macello e ovini nonché l’esecuzione di azioni di immagazzinamento
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Tabella 25, pagina A26 2
■ Bestiame da allevamento e da reddito: le restrizioni all’importazione continuano ad ostacolare le esportazioni
Nell’ambito dell’azione di sgombero del mercato (attribuzione dei capi invenduti) sui mercati pubblici sorvegliati, la Proviande ha attribuito ai titolari di quote di contingente doganale 3'842 capi di bestiame grosso e 1'565 vitelli ai prezzi solitamente praticati sul mercato. Grazie al miglioramento della situazione del mercato rispetto al 1998 (6'105 capi di bestiame grosso e 1'792 vitelli), le attribuzioni sono diminuite Per le pecore e gli agnelli la Proviande non ha dovuto effettuare attribuzioni
La regione di montagna presenta vantaggi a livello di costi nell’allevamento di bovini per la produzione di carne e di latte I contributi all’esportazione per il bestiame da allevamento e da reddito sostengono questo ramo aziendale Nell’anno oggetto del rapporto essi sono rimasti in gran parte inutilizzati dato che sulle esportazioni verso i Paesi dell’UE è continuato a gravare il divieto nonostante gli sforzi profusi dal Consiglio federale e dagli uffici federali competenti per abrogare le restrizioni imposte in relazione alla crisi dell’ESB. Nell’ambito dell’aiuto umanitario, 500 vacche e manze gravide sono state esportate in Kosovo
■ Uova: provvedimenti a sostegno della produzione indigena
Tutti i provvedimenti adottati nel settore delle uova sono finanziati con i mezzi della cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova alimentata dalle aliquote di dazio a destinazione vincolata La cassa di compensazione dei prezzi è lo strumento creato per sostenere la produzione indigena da parte delle aziende contadine e per finanziare i provvedimenti di valorizzazione a favore delle uova svizzere.
Il passaggio dal vecchio al nuovo disciplinamento del mercato delle uova è avvenuto già nel 1996 In quell’occasione, il Consiglio federale aveva abolito la distinzione tra mercato protetto (circa un terzo della produzione) e mercato non protetto (i rimanenti due terzi della produzione). Nel mercato protetto esisteva una garanzia di prezzo e di smercio Per rendere indolore il passaggio, il Consiglio federale aveva introdotto i due provvedimenti transitori seguenti applicabili fino al 2001:
1 L’UFAG versa contributi ai costi di raccolta e di cernita per il ritiro di uova di consumo da produttori che precedentemente godevano della protezione citata Nell’anno oggetto del rapporto, questi contributi, per un importo di 4,38 milioni di franchi, sono serviti anche a sostenere il prezzo delle uova
2 Viene inoltre incentivata la riconversione verso la detenzione di galline ovaiole rispettosa degli animali (URA e/o SSRA) Oltre ai contributi URA e SSRA, i produttori di uova ricevono contributi volti a incentivare la riconversione Nel 1999, 576 aziende con un totale di 784'330 galline ovaiole hanno beneficiato di contributi di riconversione per un importo di 5,84 milioni di franchi Questo provvedimento ha interessato oltre il 28 per cento dell’effettivo totale di galline ovaiole Nel 1997 tale quota ammontava soltanto al 15 per cento. Visto che nel giro di due anni la quota è quasi raddoppiata, è lecito ritenere che i contributi di riconversione sono uno strumento efficace per promuovere la detenzione rispettosa delle esigenze degli animali
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■ Cavalli da reddito e da sport: prima vendita all’asta di quote di contingente doganale
I fondi della cassa di compensazione dei prezzi, oltre che per finanziare i provvedimenti transitori, possono venir utilizzati per sostenere le azioni di spezzatura e i provvedimenti di commercializzazione in caso di eccedenze stagionali di uova di gallina svizzere. L’obiettivo consiste nella stabilizzazione dei prezzi. Dopo aver sentito le cerchie interessate, nel 1999 l’UFAG ha stanziato 2 milioni di franchi per questi provvedimenti che hanno preso avvio dopo Pasqua e sono stati applicati fino alla fine di ottobre Passate le festività pasquali, la domanda di uova di consumo cala molto rapidamente L’offerta non riesce invece a diminuire a breve termine nella stessa proporzione 13,7 milioni di uova indigene in eccedenza sono state valorizzate o trasformate in prodotti di uova; altri 11,1 milioni di uova indigene sono state vendute a prezzo ridotto ai consumatori Tali provvedimenti, costati complessivamente 1,58 milioni di franchi, hanno in parte contribuito alla stabilità dei prezzi.
I mezzi della cassa di compensazione dei prezzi servono inoltre al cofinanziamento di esperimenti sul pollame conformi alla pratica nonché alla divulgazione dei rispettivi risultati al settore della formazione e della consulenza Nel 1999, l’UFAG e la Scuola di avicoltura di Zollikofen hanno concluso tre contratti per l’esecuzione di esperimenti che si protrarranno in parte fino al 2001 I risultati aggiornati vengono presentati in occasione di conferenze informative e sono pubblicati su riviste specializzate: un importante incentivo per il miglioramento dell’avicoltura.
La nuova ordinanza sull’importazione di equini prevede la vendita all’asta dei contingenti doganali Nel settembre del 1999, l’UFAG ha pubblicato il bando d’asta per l’attribuzione del 50 per cento del contingente doganale «animali della specie equina (esclusi i riproduttori)», ossia 1'561 capi Viste le 763 offerte presentate da 183 persone fisiche e giuridiche nonché da comunità di persone con domicilio o sede sul territorio doganale svizzero, per una quantità che poteva essere presa in considerazione di 5'203 animali, è lecito ritenere che la prima parte del contingente doganale sia stata ripartita nel rispetto delle condizioni di concorrenza Per il periodo di contingente 2000 sono state assegnate quote di contingente doganale a 146 persone. Rispetto al 1999 il numero di beneficiari è più che raddoppiato
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■ Prospettiva Il Consiglio federale ha rivisto completamente la regolamentazione sul mercato del bestiame da macello e della carne; le nuove disposizioni figurano nell’ordinanza sul bestiame da macello Il bando per i mandati di prestazioni che contempla, tra l’altro, l’introduzione della classificazione neutrale della qualità e la ripartizione su base concorrenziale dei contingenti doganali sono i suoi punti forti Nel marzo del 1999, l’UFAG ha messo a concorso tre mandati di prestazioni conferiti, dopo un ’attenta valutazione da parte di una ditta privata di consulenza, alla Proviande, che fornisce già servizi per conto della Confederazione I tre contratti tra l’UFAG e la Proviande sono scattati il 1° gennaio 2000
1 Classificazione neutrale della qualità sui mercati pubblici sorvegliati e nei macelli: Dal 1° gennaio 2000 la Proviande classifica la qualità di tutti gli animali delle specie bovina e ovina sui mercati pubblici sorvegliati e di tutti gli animali delle specie bovina, suina, equina, ovina e caprina nei macelli di grandi dimensioni Conformemente alla definizione applicata a livello comunitario, per macello di grandi dimensioni si intende uno stabilimento nel quale vengono macellate più di 1'200 unità all’anno, ad esempio 1'200 vacche o 6'000 suini
2 Sorveglianza dei mercati pubblici e dell’andamento del mercato nei macelli nonché provvedimenti tesi a sgravare il mercato: A partire dal 1° gennaio 2001 la Proviande sorveglierà i mercati pubblici degli animali delle specie bovina e ovina Dovrà occuparsi dello sgombero di tali mercati nonché della pubblicazione e del controllo delle azioni di immagazzinamento e di vendita a prezzo ridotto
3 Registrazione e controllo delle domande di quote di contingente doganale: A partire dal 1° gennaio 2001, l’UFAG attribuirà le quote di contingente doganale per il bestiame da macello e per la carne sulla base di nuovi criteri per la determinazione della prestazione all’interno del Paese Le prestazioni all’interno del Paese vengono registrate e controllate dalla Proviande sulla base delle domande e trasmesse all’UFAG.
In relazione alla valutazione della PA 2002 è stato affidato un mandato di ricerca all’IEA del PFZ Si tratta di valutare gli strumenti e la ripartizione dei mezzi nel mercato della carne e delle uova al fine di stabilirne l’effetto, l’efficacia e l’efficienza
Il grado di competitività della produzione suina, avicola e di uova non è ottimale a causa dei costi elevati degli alimenti per animali Essi corrispondono a circa il 50 per cento (ingrasso di suini con alimento completo) e a circa il 70 per cento (produzione di carne di pollame e di uova) dei costi diretti Prezzi degli alimenti per animali più contenuti forniscono un contributo notevole al miglioramento della competitività in questo ramo di produzione. Tale obiettivo può essere raggiunto riducendo in primo luogo i prezzi soglia e i dazi sugli alimenti per animali importati Ciò comporterebbe perdite di reddito in particolare per i produttori elvetici di cereali, semi oleosi e patate Per compensare almeno in parte tali perdite, sono al vaglio nuovi provvedimenti
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Provvedimenti – 1999
2.1.4 Produzione vegetale
I provvedimenti adottati nel settore della produzione vegetale mirano a mantenere economicamente interessante la campicoltura e le colture speciali in alternativa alla produzione di latte, carne e uova nonché alle importazioni Mirano inoltre alla compensazione tra i diversi prodotti di origine vegetale Mediante tali provvedimenti si garantisce che l’agricoltura adempia i mandati costituzionali conferitile come la sicurezza dell’approvvigionamento e la cura di un paesaggio colturale diversificato
Provvedimento
Protezione alla frontiera
Contributi
Contributi
Contributi di superficie ■ 3
Contributi all’esportazione ■ 2
1 I contributi per le patate sono integrati nei contributi di valorizzazione; ciò non è il caso per l’intero raccolto (riserva di mercato per concentrato di succo di frutta a nocciolo; somministrazione di patate allo stato fresco)
2 I contributi sono in parte integrati nel mandato di valorizzazione (patate da semina)
3 Viticoltura: solo per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate Fonte: UFAG
I provvedimenti nel settore della produzione vegetale sono incentrati sulla protezione alla frontiera Nel 1999, per i cereali panificabili e i semi oleosi vigevano ancora le garanzie limitate di prezzo e di ritiro I contributi di superficie, in particolare quelli per i cereali da foraggio (premi di coltivazione), hanno reso possibile la compensazione onde garantire la parità economica tra le colture campicole Nell’anno oggetto del rapporto è stato conferito per la prima volta un mandato di trasformazione agli zuccherifici per la produzione di zucchero indigeno. Numerosi compiti di carattere amministrativo relativi all’esecuzione non vengono più eseguiti dall’UFAG, bensì da organizzazioni di categoria
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■■■■■■■
■■
Garanzia limitata di prezzo e di ritiro
di trasformazione ■■
di valorizzazione 1 ■ Mandati di prestazioni ■
C o l t u r a C e r e a l i p a n i f i c a b i l i C e r e a l i d a f o r a g g i o, l e g u m i n o s e a g r a n e l l i , m a t e r i e p r i m e r i n n o v a b i l i , v i t i c o l t u r a S e m i o l e o s i p e r l ’ e s t r a z i o n e d i o l i o c o m m e s t i b i l e P a t a t e, f r u t t i c o l t u r a B a r b a b i e t o l e d a z u c c h e r o S e m e n t i V e r d u r a , f i o r i r e c i s i 2
■ Mezzi finanziari – 1999
Tre quarti delle uscite della Confederazione per i provvedimenti di sostegno al mercato nel settore della produzione vegetale sono stati destinati alla campicoltura Il 70 per cento di tale importo è stato utilizzato per il sostegno dei prezzi I mezzi rimanenti sono andati a beneficio direttamente delle aziende agricole sotto forma di contributi di superficie I contributi di coltivazione sono stati versati nella misura dell’86 per cento per i cereali da foraggio, dell’8 per cento per le materie prime rinnovabili e del 6 per cento per le leguminose a granelli (piselli proteici, favette) La frutticoltura e la viticoltura hanno beneficiato di un quarto delle uscite devolute a sostegno del mercato dei prodotti di origine vegetale
Ripartizione dei mezzi – 1999
Mandati di prestazioni 1%
Contributi di superficie 29%
■ Cereali: applicata per la penultima volta la garanzia di prezzo e di ritiro
Contributi alla trasformazione 18%
Contributi alla valorizzazione 32% Garanzia limitata di prezzo e di ritiro (contributi alla trasformazione) 20%
Fonti: Conto dello Stato, UFAG
Colture campicole
Nell’anno oggetto del rapporto la parità economica e la quota delle singole colture compicole sono rimaste pressoché immutate
Nel 1999, la Confederazione ha ritirato per la penultima volta la quantità cosiddetta garantita di cereali panificabili (388'700 t) a un prezzo fisso Ha poi venduto questo quantitativo a prezzo di costo ai mugnai I cereali panificabili restanti sono stati declassati e venduti all’asta nel settore degli alimenti per animali I produttori hanno coperto i costi del declassamento con un contributo di valorizzazione di 6 40 franchi il quintale
La parità economica tra la coltivazione di cereali panificabili e quella di cereali da foraggio è stata garantita tramite contributi di coltivazione Il livello dei prezzi dei cereali da foraggio indigeni viene regolato attraverso i prezzi soglia degli alimenti per animali importati fissati dal Consiglio federale per gruppo di prodotti I prezzi spuntati dai produttori per i cereali da foraggio sono di circa 15– 20 franchi inferiori rispetto a quelli dei cereali panificabili.
Sulla base dei prezzi soglia, il DFE stabilisce i valori indicativi d’importazione per i singoli prodotti Sulla scorta dei prezzi soglia e dei valori indicativi d’importazione l’UFAG fissa le aliquote di dazio in modo che i prezzi d’importazione degli alimenti per animali rientrino all’interno di una banda di fluttuazione di ± 3 franchi. L’adeguamento dei dazi in base all’evoluzione dei prezzi del mercato mondiale avviene di regola all’inizio di ogni trimestre
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Tabella 26, pagina A27
Totale 183 mio. fr.
■ Barbabietole da zucchero: la nuova regolamentazione si è rivelata efficace
La coltivazione indigena di barbabietole da zucchero è regolamentata da un mandato di trasformazione conferito dalla Confederazione agli zuccherifici Il mandato stabilisce un quantitativo minimo di 120'000 tonnellate e uno massimo di 185'000 tonnellate di zucchero estratto da barbabietole. La quantità necessaria di barbabietole, la ripartizione tra i coltivatori nonché i prezzi e le condizioni di ritiro vengono pattuiti di anno in anno tra gli zuccherifici e la Federazione svizzera dei coltivatori di barbabietole da zucchero Gli zuccherifici sono tenuti a vendere lo zucchero e i prodotti secondari a prezzi non inferiori a quelli d’importazione e a strutturare la trasformazione contenendo i costi
Gli zuccherifici ricevono dalla Confederazione un indennizzo forfettario per il mandato di trasformazione. Nell’anno oggetto del rapporto, l’indennizzo per la trasformazione del raccolto di barbabietole da zucchero del 1998 ammontava a 32,6 milioni di franchi Secondo il nuovo disciplinamento del mercato, la trasformazione del raccolto del 1999 verrà conteggiata nel 2000. A tale scopo sono stati iscritti a preventivo 45 milioni di franchi Se al netto dei tributi doganali, il ricavo medio si situa al di fuori della fascia di fluttuazione di 35– 45 franchi al quintale, all’atto della determinazione dell’importo dell’indennizzo per il periodo successivo si terrà conto del saldo dei ricavi in ammanco o in eccesso Visto che il prezzo dello zucchero sul mercato mondiale era inferiore a 35 franchi il quintale, oltre a versare un indennizzo la Confederazione ha dovuto coprire le minori entrate che ammontavano a circa 2,7 milioni di franchi
■ Patate: verso il nuovo disciplinamento del mercato con un raccolto più contenuto
Nel settore della coltivazione di patate il rendimento dipende fortemente dalle condizioni meteorologiche Negli anni con rendimenti elevati i prezzi di mercato sono sottoposti a forte pressione I provvedimenti a favore della coltivazione di patate, in particolare la valorizzazione nel settore foraggero, contribuiscono a stabilizzare i prezzi alla produzione. L’UFAG ha conferito un mandato di valorizzazione all’organizzazione di categoria swisspatat Ciò consente di sostenere mediante contributi l’impiego come foraggio fresco delle patate declassate, la costituzione di scorte di patate di consumo (per un massimo di 3’000 t) e la trasformazione di patate non cernite in alimenti per animali (essiccazione) Per la valorizzazione del raccolto del 1999 la swisspatat ha versato un importo forfettario di 18 milioni di franchi La metà era esigibile nell’anno contabile 1999
Uscite per la valorizzazione del raccolto di patate – 1999
Scorte di patate di consumo 5%
Essiccazione delle patate 48%
Valorizzazione delle patate da semina 13%
Esportazione di prodotti di patate 8%
Foraggiamento allo stato fresco 26%
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 149
Fonte: swisspatat
2
■ Semi oleosi: preparativi in vista della liberalizzazione
La valorizzazione delle patate da semina è compito dell’Associazione svizzera dei produttori di sementi Essa può destinare i mezzi a disposizione all’impiego come foraggio fresco, alla trasformazione in alimenti per animali (essiccazione) e all’esportazione. Il contributo all’Associazione svizzera dei produttori di sementi per la valorizzazione del raccolto 1999 ammontava a 2,6 milioni di franchi
In via suppletiva, l’UFAG concede contributi all’esportazione per i prodotti a base di patate I rispettivi limiti sono fissati dall’OMC A partire dal 2000, le sovvenzioni all’esportazione (comprese quelle per l’esportazione di patate da semina) non potranno oltrepassare 2,3 milioni di franchi e 8'437 tonnellate di patate Conformemente all’accordo agricolo dell’OMC, dal 2000 la Svizzera è tenuta a garantire un accesso minimo al mercato a 22'250 tonnellate di patate. Per le patate da semina, da tavola e da trasformazione la base per la ripartizione del contingente doganale parziale è costituita dalla prestazione all’interno del Paese Il contingente doganale parziale per i prodotti a base di patate viene messo all’asta.
Negli ultimi anni la superficie coltivata a patate è diminuita continuamente; nel 1999 misurava a malapena quanto basta per garantire l’autoapprovvigionamento, cioè 14'000 ettari A causa del basso rendimento, il quantitativo raccolto non è stato sufficiente per coprire il fabbisogno interno di patate da tavola della qualità richiesta. Si è quindi reso necessario un aumento del contingente doganale per consentire ulteriori importazioni, soprattutto di patate destinate all’industria di trasformazione
Il 1999 è stato l’ultimo anno in assoluto con una garanzia di prezzo e di ritiro per una superficie massima di semi oleosi di 21'000 ettari La superficie di colza non poteva superare i 16'000 ettari Per la trasformazione dei semi oleosi indigeni, gli oleifici hanno ricevuto un contributo calcolato in base ai costi certificati. Onde creare condizioni di partenza ideali per il nuovo disciplinamento del mercato, nel 1999 la Confederazione ha sostenuto azioni di vendita di olio di colza in Svizzera Inoltre, 400 tonnellate di olio di colza sono state destinate all’aiuto umanitario.
Le importazioni di olii e grassi commestibili nonché di burro sono gravate da un dazio volto a proteggere la produzione indigena di burro e di semi oleosi I prezzi all’importazione dei semi oleosi sono determinati in gran parte in base ai prezzi praticati sul mercato mondiale per l’olio e i residui solidi nonché ai dazi imposti su tali prodotti
Nel 1999, le uscite della Confederazione per il ritiro, la trasformazione e la vendita di semi oleosi ammontavano a 36,8 milioni di franchi. Il conteggio definitivo sarà disponibile al termine della liquidazione totale dell’attuale disciplinamento del mercato
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2 150
Attraverso la promozione delle materie prime rinnovabili è possibile sperimentare sul piano tecnico e immettere sul mercato prodotti alternativi a base di materie prime rinnovabili Nel 1999, per le materie prime rinnovabili vigeva ancora il vecchio disciplinamento del mercato. L’83 per cento della superficie coltiva avente diritto ai contributi di 1'852 ettari era messa a colza e il 14 per cento a Miscanthus sinensis Superfici più esigue sono state coltivate a canapa, girasole, soia e kenaf A favore delle materie prime rinnovabili sono stati versati contributi di superficie per un importo di 3,7 milioni di franchi
Nel 1999, potevano venir richiesti per la prima volta i contributi per la riduzione del prezzo delle materie prime rinnovabili per la trasformazione della biomassa in etanolo o per l’energia prodotta. Nell’anno oggetto del rapporto non sono state inoltrate richieste in tal senso
■ Prospettiva Nella sessione primaverile 2000 il Parlamento ha approvato l’abrogazione della legge sui cereali L’abrogazione è prevista per il 30 giugno 2001 A partire dal raccolto del 2001, la Confederazione non seguirà più l’andamento sul mercato dei cereali panificabili Verranno meno gli obblighi in materia di fornitura e di ritiro così come i prezzi di base garantiti. I cereali panificabili e da foraggio costituiranno un unico mercato. I provvedimenti alla frontiera continueranno a rappresentare lo strumento privilegiato di regolazione da parte dello Stato Se il raccolto non supererà il fabbisogno indigeno, il livello dei prezzi sarà determinato dai prezzi sul mercato mondiale addizionati ai tributi doganali Le disposizioni che regolano l’importazione di cereali verranno adeguate con effetto al 1° luglio 2001 a seguito dell’introduzione del nuovo disciplinamento del mercato Per il raccolto del 2000 i contributi di coltivazione per i cereali da foraggio sono stati ridotti da 770 a 400 franchi l’ettaro A partire dal raccolto 2000 i contributi di coltivazione per le leguminose a granelli sono stati estesi ai lupini.
Per il raccolto del 2000 è applicabile un nuovo disciplinamento del mercato dei semi oleosi. La protezione alla frontiera, un contributo di superficie specifico e contributi di trasformazione supplementari rappresentano gli strumenti principali a sostegno della coltivazione indigena di colza, soia e girasole Essi servono a mantenere un livello adeguato di trasformazione indigena di semi oleosi Il contributo di superficie per i semi oleosi viene concesso indipendentemente dal fatto che tali semi oleosi siano destinati all’alimentazione umana o ad altri fini Le nuove norme concernenti i semi oleosi sono state armonizzate con quelle dell’UE
Fino ad oggi, in Svizzera i semi oleosi venivano trasformati in olii commestibili da tre oleifici Nell’oleificio LIPTON-SAIS l’olio è ricavato mediante estrazione Negli stabilimenti Florin AG e Oleificio SABO i semi oleosi vengono invece pressati; la resa in olio, commisurata alla materia prima, è minore del 4 – 6 per cento rispetto a quella degli stabilimenti d’estrazione I contributi di trasformazione compensano le differenze di resa Dato che la Lipton-Sais cesserà la produzione a fine ottobre 2000, tale funzione compensatrice non rivestirà più alcun significato
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■ Materie prime rinnovabili: passaggio ai nuovi provvedimenti di sostegno
■ Frutta e verdura: la protezione alla frontiera è l’elemento principale dei disciplinamenti del mercato
A partire dal raccolto 2000, la produzione di materie prime rinnovabili sarà incentivata tramite i seguenti provvedimenti:
– contributi di superficie per tutte le piante da fibra, a condizione che vengano raccolte a maturazione completa;
– contributi di trasformazione per i semi oleosi e per la biomassa prodotta sulla SAU: riduzione del prezzo delle materie prime trasformate in materie prime rinnovabili in stabilimenti pilota o dimostrativi
Nel 2000, i contributi di trasformazione di semi oleosi in stabilimenti pilota o dimostrativi verranno aumentati di 30 franchi il quintale In tal modo è garantita la parità con le altre colture campicole durante la fase transitoria Dal 2001 verrà applicata l’aliquota di 20 franchi il quintale di semi oleosi.
Il 10 marzo 1999 è stata fondata l’Organizzazione svizzera di categoria per i cereali e i semi oleosi. Essa raggruppa i produttori, le centrali di raccolta, i commercianti e gli addetti alla trasformazione Scopo dell’organizzazione è quello di riprendere i compiti della Confederazione nel settore dei cereali e dei semi oleosi, in particolare per quanto attiene all’organizzazione della produzione e ai provvedimenti di promozione dello smercio Dal 15 settembre 2000 l’organizzazione di categoria assumerà la designazione «swiss granum».
Colture speciali
Per la frutta si applicano due provvedimenti specifici:
1 La protezione alla frontiera riduce la pressione concorrenziale dovuta all’importazione di frutta dello stesso tipo Al di fuori del periodo durante il quale è possibile importare all’aliquota di dazio del contingente (ADC), si procede allo scaglionamento dei contingenti doganali sulla base dell’offerta di frutta svizzera In tal modo le importazioni completano la produzione svizzera secondo le esigenze effettive del mercato. A partire dal momento in cui il fabbisogno interno viene coperto mediante la produzione indigena non è più autorizzata alcuna importazione all’ADC In questi periodi di autoapprovvigionamento viene applicata l’ADFC più elevata rispetto all’ADC
2 La Confederazione partecipa finanziariamente alla valorizzazione della frutta da sidro e ai provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo Paga in particolare i costi di immagazzinamento e degli interessi sul capitale per le riserve di concentrati di succhi di frutta a granelli che superano il fabbisogno normale degli stabilimenti di ammostatura e concede contributi all’esportazione per prodotti a base di frutta a granelli (concentrato, succo e polvere) nonché per le ciliegie fresche e trasformate L’assunzione dei costi di commercializzazione per le forniture di ciliegie e prugne alla regione di montagna rientra parimenti in questa categoria di sostegno e va a beneficio di una parte della popolazione con redditi modesti
Tali provvedimenti rappresentano in primo luogo una rete di sicurezza per i produttori di frutta esposti a fluttuazioni notevoli e imprevedibili dei prezzi quando l’offerta supera il fabbisogno. Considerate le fluttuazioni naturali del raccolto (alternanza), l’esigua possibilità di differire i raccolti e la durata limitata di conservazione dei prodotti, i provvedimenti che possono adottare i produttori sono ben pochi Nel settore della coltivazione di alberi da frutto ad alto fusto, la produzione estensiva, la cura del paesaggio
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■ Economia vitivinicola: grande campagna di comunicazione per aumentare le quote di mercato
e la conservazione della varietà biologica vengono indennizzate mediante un contributo per la compensazione ecologica nell’ambito del sistema dei pagamenti diretti
L’unico intervento diretto dello Stato nel settore orticolo consiste nella protezione alla frontiera, applicata in modo analogo a quanto è il caso in ambito frutticolo Per i fiori recisi, tale protezione è limitata dal 1° maggio al 25 ottobre In entrambi i casi questo strumento contribuisce a ridurre la notevole pressione concorrenziale esercitata dall’UE e dai Paesi d’oltremare nei confronti della Svizzera
Uscite per la valorizzazione della frutta – 1999
Scorte di concentrato di succo di frutta a granella 9,6%
Esportazione di concentrato di succo di pera 28,2%
Esportazione di ciliegie 1,6%
Esportazione di altra frutta a granella 2%
Totale 39,1 mio. fr.
Esportazione di concentrato di succo di mela 58,1%
Altre 0,4% Sgravio del mercato (ciliegie e prugne) 0,1%
Fonte: UFAG
Nel 1999 la Confederazione ha sostenuto la valorizzazione della frutta versando complessivamente 39,1 milioni di franchi Tale importo comprende pure i mezzi di cofinanziamento delle esportazioni di concentrati di succo di mela e di pera del raccolto 1998. Inoltre, il settore frutticolo ha versato contributi per 19,2 milioni di franchi nell’ambito delle misure di solidarietà
I provvedimenti dell’economia vitivinicola sono finalizzati a promuovere lo smercio (in particolare all’estero), a conservare la viticoltura su terreni in forte pendenza e terrazzati, a migliorare la qualità tramite la limitazione quantitativa e l’introduzione di requisiti minimi nonché a controllare e proteggere adeguatamente le denominazioni di origine I mezzi per il finanziamento dei provvedimenti statali sono attinti dal fondo viticolo, il quale ha le seguenti finalità:
a finanziare i provvedimenti volti a conservare le superfici messe a vigna, in particolare i pagamenti diretti a favore dei vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate;
b. sostenere la promozione dello smercio dei prodotti vitivinicoli, laddove la promozione dello smercio di vino è limitata all’esportazione;
c coprire le uscite scoperte dell’UFAG per gli attestati di qualità
Il contingente per l’importazione di vino bianco è stato esaurito È quindi stato ottenuto il risultato auspicato all’epoca dell’introduzione di tale provvedimento Nel caso del vino rosso, il grado di utilizzazione è stato del 96,1 per cento Il contingente doganale non ha quindi limitato le importazioni
I contributi a favore dell’economia vitivinicola svizzera ammontavano a 7,2 milioni di franchi: 1,4 milioni per i controlli della vendemmia e 5,8 milioni per la promozione dello smercio di cui 5,5 milioni di franchi versati sotto forma di contributi all’esportazione.
2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 153
2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
■
Tabacco: un partenariato inevitabile
Dal 1992 la Confederazione non partecipa più al finanziamento della produzione svizzera di tabacco Oggi si limita a fissare a titolo indicativo il prezzo massimo alla produzione La coltivazione e il ritiro del tabacco indigeno sono regolamentati dalla convenzione stipulata tra la Federazione svizzera delle associazioni dei coltivatori di tabacco e la Cooperativa d’acquisto dell’industria svizzera del tabacco Secondo il sistema di finanziamento applicato nei confronti del tabacco svizzero, sulla merce destinata al mercato interno i fabbricanti e gli importatori di sigarette sono tenuti a versare in un fondo speciale una tassa di 0,13 centesimi per sigaretta Ciò consente di coprire la differenza tra il ricavato dalla vendita del tabacco ai fabbricanti di prodotti a base di tabacco e i costi del raccolto, in particolare il pagamento ai coltivatori dei prezzi stabiliti dall’organizzazione di categoria Nel quadro dell’organizzazione del mercato del tabacco, 394 aziende famigliari, vale a dire 14 in meno rispetto al 1998, hanno ricavato 16,9 milioni di franchi su una superficie totale di 647 ettari
■ Prospettiva
La concentrazione crescente nei settori della frutta, della verdura e delle piante ornamentali pone i fornitori di fronte a nuove sfide La loro capacità futura di imporsi come partner permanenti dei grandi distributori in un mercato sempre più libero non dipenderà soltanto dalle quantità vendute, ma anche dalle prestazioni da essi fornite I provvedimenti della Confederazione a sostegno delle colture speciali dovranno essere sempre più orientati al mantenimento a lungo termine delle quote di mercato
Anche l’economia vitivinicola svizzera dovrà confrontarsi in misura vieppiù maggiore con la concorrenza dall’estero A partire dal 1° gennaio 2001 i contingenti doganali di vino bianco e rosso saranno unificati in un unico contingente doganale di 170 milioni di litri di vino V’è da attendersi un aumento della pressione soprattutto sulla produzione indigena di vino bianco Visto che in passato il contingente di vino rosso non è mai stato utilizzato appieno, grazie all’unificazione dei contingenti sarà possibile importare un quantitativo maggiore di vino bianco sul quale grava un dazio inferiore rispetto a quello applicato nei confronti del vino rosso Alla luce di questa evoluzione, gli interventi sul mercato saranno limitati allo stretto necessario e occorrerà armonizzare i controlli nel settore dell’economia vitivinicola
154 2 . 1 P R O D U Z I O N E E S M E R C I O 2
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2.2 Pagamenti diretti
I pagamenti diretti sono un elemento importante della nuova politica agricola. Da un lato consentono di tracciare una linea di demarcazione tra politica dei prezzi e politica dei redditi, dall’altro indennizzano le prestazioni richieste dalla società Si distingue tra pagamenti diretti generali e pagamenti diretti ecologici I contributi ecologici sono parte integrante dei pagamenti diretti ecologici
Uscite per i pagamenti diretti – 1999
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I
Ambito di spesa mio fr Pagamenti diretti generali 1 769 Pagamenti diretti ecologici 309 Totale 2 078
Avvertenza: Non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori indicati nella parte 2 2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile
2 155
Fonte: UFAG
■ Indennizzo di prestazioni a favore della collettività
2.2.1 Concetto, importanza, esigenze, esecuzione e controllo
Le prestazioni dell’agricoltura a favore della collettività vengono indennizzate tramite i pagamenti diretti generali Tra questi rientrano i contributi di superficie e i contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo Questi contributi sono finalizzati a garantire la gestione e la cura delle superfici sull’intero territorio nazionale Nella regione collinare e in quella di montagna i gestori percepiscono inoltre contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione Tali provvedimenti consentono di tenere in considerazione le difficoltà di gestione con le quali sono confrontati coloro che operano in queste regioni. I pagamenti diretti sono concessi soltanto agli agricoltori che forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate
■ Indennizzo di prestazioni ecologiche particolari
I pagamenti diretti ecologici costituiscono un incentivo a fornire prestazioni ecologiche particolari che vanno oltre la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) Tra questi rientrano i contributi ecologici, i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque. Mediante questi contributi s’intende conservare e aumentare la biodiversità nelle regioni agricole, ridurre il carico di nitrato e fosforo nei corsi d’acqua, ridimensionare l’uso di materie ausiliarie e incentivare la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze.
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2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 156
■ Importanza economica dei pagamenti diretti
Pagamenti diretti – 1999
Nel 1999 i pagamenti diretti corrispondevano al 55 per cento delle uscite dell’UFAG. Il 63 per cento dei pagamenti diretti versati nel 1999, compresi i contributi d’estivazione, è andato a beneficio delle regioni di montagna e collinare
Non è possibile effettuare un paragone diretto con i dati del Conto dello Stato I valori indicati nella parte 2 2 «Pagamenti diretti» si riferiscono all’intero anno di contribuzione, mentre il Conto dello Stato riporta le spese sostenute durante un anno civile Fonte: UFAG
Tipo di contributo Totale Regione Regione Regione di pianura collinare di montagna 1 000 fr Totale pagamenti diretti 2 078 350 Pagamenti diretti generali 1 769 482 615 686 469 647 684 149 Contributi di superficie 1 163 094 545 168 300 104 317 822 Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo 254 624 65 568 62 745 126 312 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione 255 882 2 723 72 037 181 121 Contributi di declività 95 882 2 227 34 761 58 894 Pagamenti diretti ecologici 308 868 Contributi ecologici 241 136 124 638 68 179 48 319 Contributi per la compensazione ecologica 100 674 53 345 27 874 19 455 Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza (produzione estensiva) 35 135 23 360 10 443 1 332 Contributi per l’agricoltura biologica 11 637 4 382 2 384 4 871 Contributi per la detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze 93 690 43 551 27 478 22 661 Contributi d’estivazione 67 571 Contributi per la protezione delle acque 161 Avvertenza:
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 157 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Viste le condizioni di produzione, la regione collinare e quella di montagna risultano sfavorite. I principali svantaggi sono:
– il periodo di vegetazione più breve che comporta rendimenti minori, costi maggiori di conservazione degli alimenti per animali e notevoli punte lavorative;
la gestione dei pendii richiede un maggior dispendio di lavoro, la meccanizzazione è più costosa e meno efficiente;
– le vie di comunicazione di solito meno comode, implicano un onere superiore in termini di tempo nonché costi supplementari per i trasporti, gli acquisti eccetera
Le difficoltà di gestione con le quali sono confrontate queste regioni vengono indennizzate mediante i contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione, i contributi di declività e i contributi d’estivazione Ne consegue che l’importo di pagamenti diretti versato per ettaro lievita proporzionatamente all’aumento del grado di difficoltà Visto che nelle regioni più elevate vengono conseguiti redditi minori, la quota di pagamenti diretti sul reddito lordo aumenta.
Quota dei pagamenti diretti rispetto al reddito lordo delle aziende, per regione – 1999
158 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
–
Caratteristica Unità Totale Regione di Regione Regione di pianura collinare montagna Aziende Numero 3 494 1 565 1 029 900 SAU in Ø ha 18,41 19,33 17,19 18,06 Pagamenti diretti generali fr 31 176 24 114 30 851 43 982 Contributi ecologici fr 5 272 6 338 5 244 3 420 Totale pagamenti diretti fr 36 338 30 452 36 095 47 402 Reddito lordo fr 181 702 218 369 169 340 131 838 Quota dei pagamenti diretti sul reddito lordo % 20,1 13,9 21,6 36,0 Fonte: FAT Pagamenti diretti, per regione – 1999 Regione di pianuraRegione collinareRegione di montagna f r . / h a Fonte: FAT 0 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 1 575 2 100 2 625
Tabelle 33a–34, pagine A40–A43
■ Requisiti generali
Esigenze poste per l’ottenimento di pagamenti diretti
Hanno diritto ai pagamenti diretti i contadini che gestiscono un ’azienda agricola a proprio rischio e pericolo e hanno il domicilio civile in Svizzera. Non vengono concessi pagamenti diretti alle aziende della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni nonché ai gestori i cui effettivi di animali superano i limiti dell’ordinanza sugli effettivi massimi Sono escluse anche le persone giuridiche, salvo se si tratta di aziende a conduzione famigliare (art 2 dell’ordinanza sui pagamenti diretti)
■ Ulteriori condizioni
Per avere diritto ai contributi è presupposto l’adempimento di altri criteri strutturali e sociali. Nella seguente tavola sinottica sono riportate in breve le condizioni per il versamento dei pagamenti diretti
Condizioni per il versamento di pagamenti diretti
Dimensioni minime dell’azienda 1 ettaro
Colture speciali: 50 are
Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate: 30 are
Volume di lavoro minimo 0,3 unità standard di manodopera (USM)
Manodopera dell’azienda
Almeno il 50 per cento dei lavori necessari alla gestione dell’azienda devono essere svolti da manodopera propria dell’azienda (famigliari e impiegati)
Età del gestore Al massimo 65 anni
Limitazioni dei contributi
– Graduazione Superficie ha Animali UBG
– Contributo massimo per USM 45 000 fr.
Reddito imponibile
– Sostanza determinante
Oltre 80 000 franchi di reddito imponibile, l’importo dei pagamenti diretti viene ridotto
Oltre 800 000 franchi di sostanza determinante, l’importo dei pagamenti (sostanza imponibile meno 120 000 fr diretti viene ridotto Se la sostanza determinante è superiore a 1 milione per USM) di franchi non vengono concessi pagamenti diretti
Fonte: Ordinanza sui pagamenti diretti
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 159 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
Aliquota in % fino a 30 45 100 30–60 45–90 75 60–90 90–135 50 oltre 90 135 0
–
Supplementi per le zone declive nella regione di montagna e nella zona collinare 0,02 USM per ha per l’agricoltura biologica come per SAU più 20% per alberi da frutto ad alto fusto nei campi 0,01 USM/10 alberi
Fonte: Ordinanza sulla terminologia agricola
Il calcolo delle USM viene effettuato applicando coefficienti di conversione per la SAU e gli animali da reddito. Per determinate forme di gestione, come ad esempio l’agricoltura biologica che comporta un maggiore dispendio di lavoro, vengono concessi supplementi I coefficienti scaturiscono dalla rilevazione standard dei processi di lavoro. Per l’esecuzione dei pagamenti diretti e dei provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali essi sono stati semplificati Tali coefficienti non possono venir applicati per il calcolo del volume effettivo di lavoro in quanto quest’ultimo dipende dalle caratteristiche specifiche della singola azienda, dalla conformazione del terreno, dal grado di raggruppamento delle particelle, dalle condizioni degli edifici e dall’intensità della meccanizzazione.
Graduazione dei contributi giusta l'articolo 20 dell'ordinanza sui pagamenti diretti
Contributi di superficie
La graduazione, espressa in per cento, è applicabile a tutti i tipi di contributo tranne i contributi d’estivazione e quelli per la protezione delle acque
Superficie agricola utile USM/ha SAU escluse le colture speciali 0,035 Colture speciali 0,400 Vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate 1,000 Animali da reddito USM/UBG Vacche, pecore e capre lattifere 0,05 Suini da ingrasso 0,01 Suini da allevamento 0,02 Altri animali da reddito 0,04
f r . / h a
1–30 ha>30–60 ha>60–90 ha>90 ha
f r . / U B G F G 0 1 200 900 600 300 0 900 675 450 225 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 160
Contributi per animali da reddito che consumano foraggio grezzo 1–45 UGBFG>45–90 UGBFG>90–135 UGBFG>135 UGBFG
■ Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER)
Dal 1999 i pagamenti diretti vengono concessi soltanto ai gestori i quali forniscono la PER Le aziende senza PER potranno beneficiare dei pagamenti diretti fino al 31 dicembre 2001, mentre il contributo di superficie è già ridotto attualmente di 800 franchi per ettaro di superficie avente diritto ai contributi. Le condizioni applicate nel campo della PER rispecchiano quelle poste alla produzione integrata (PI, stato 1996) In via suppletiva, i gestori sono tenuti a dimostrare che adempiono le prescrizioni della legge sulla protezione degli animali La PI, unitamente alle condizioni previste dalle disposizioni vigenti in materia di protezione degli animali, è quindi assurta a standard per l’agricoltura svizzera e non esiste più come provvedimento a sé stante
Passaggio dalla PI alla PER
dal 1993
dal 1999 PIPER e trasferimento dell'onere della prova nel settore della protezione degli animali
Programma facoltativo, contributi particolari
Esigenze minime per i pagamenti diretti
Evoluzione della SAU secondo i sistemi di gestione
I pagamenti diretti hanno esercitato un notevole influsso sui sistemi di gestione e di riflesso sull’ecologia Lo dimostra il considerevole calo delle superfici gestite in modo convenzionale intervenuto a partire dalla prima tappa della riforma agraria (1993) Nel 1998 la PI e l’agricoltura biologica, promosse come programmi ecologici a sé stanti mediante incentivi finanziari, venivano praticate sul 90 per cento dell’intera SAU A seguito dell’introduzione, nel 1999, della PER, tale quota è salita al 95 per cento Oggigiorno è senz ’altro possibile affermare che è garantita una gestione rispettosa dell’ambiente praticamente sull’intero territorio nazionale Il piccolo scarto è parzialmente dovuto al termine transitorio summenzionato.
199319941995199619971998 I n % Agricoltura convenzionale Agricoltura biologica PI Fonte: UFAG 20 10 0 30 40 50 60 70 80 90 100 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 161
La PER comprende i seguenti punti (cfr. allegato dell’ordinanza sui pagamenti diretti):
– Obbligo di registrazione e di prova: chiunque chiede pagamenti diretti è tenuto a dimostrare all’autorità cantonale che fornisce le prestazioni ecologiche nell’intera azienda L’attestazione di un ’organizzazione di controllo designata dal Cantone vale come prova Per ottenere tale attestazione, il richiedente tiene con regolarità registrazioni concernenti la gestione dell’azienda
– Congrua detenzione di animali da reddito agricoli: vanno rispettate le disposizioni dell’ordinanza sulla protezione degli animali A seguito del trasferimento dell’onere della prova il gestore è tenuto a dimostrare che nella sua azienda viene rispettata la legge sulla protezione degli animali.
– Bilancio di concimazione equilibrato: onde ridurre le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente e creare cicli di sostanze nutritive possibilmente completi, l’apporto di azoto e di fosforo dev’essere calcolato in funzione del fabbisogno delle piante e del potenziale produttivo dell’azienda Ciò consente di evitare eccedenze Vige tuttavia un limite di tolleranza del 10 per cento
Almeno una volta ogni 10 anni tutte le particelle devono essere sottoposte ad analisi del suolo al fine di rilevare le riserve di sostanze nutritive presenti nel terreno e stabilire l’apporto di concimi onde conservare la fertilità del suolo
– Quota adeguata di superfici di compensazione ecologica (SCE): le SCE devono rappresentare almeno il 3,5 per cento della SAU messa a colture speciali e il 7 per cento della rimanente SAU Lungo i sentieri devono essere mantenute strisce inerbite di almeno 0,5 metri di larghezza, mentre lungo le acque superficiali, i bordi dei boschi, le siepi, i boschetti campestri e rivieraschi esse devono essere larghe almeno 3 metri
Avvicendamento disciplinato delle colture: per conservare la fertilità del suolo e la salute delle piante, l’avvicendamento delle colture deve annoverare almeno quattro colture all’anno Per le aziende con oltre 3 ettari di terre aperte sono inoltre prescritte quote massime delle colture principali rispetto alla superficie coltiva o pause di coltivazione
–
Esempi di quote massime In % della superficie coltiva Cereali (esclusi granturco e avena) 66 Frumento e spelta 50 Granturco 40 Avena 25 Barbabietola 25 Patata 25 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 162
Protezione adeguata del suolo: per ogni coltura è stato fissato un indice di protezione del suolo Onde ridurre l’erosione, le perdite di sostanze nutritive e i residui di prodotti fitosanitari, ogni azienda con oltre 3 ettari di terre aperte deve raggiungere un indice medio minimo di protezione del suolo. Esso ammonta a 50 punti nella campicoltura e a 30 punti nell’orticoltura I giorni di riferimento sono il 15 novembre e il 15 febbraio
Esempi di indici di protezione del suolo nella campicoltura Punti
– Selezione e utilizzazione mirate dei prodotti fitosanitari: i prodotti fitosanitari possono disperdersi nell’aria, nel suolo e nelle acque e provocare effetti spiacevoli su taluni organismi Dev’essere quindi data la preferenza a meccanismi di regolazione naturali e a processi biologici. I prodotti autorizzati a determinate condizioni sono riportati in un elenco costantemente aggiornato
In caso d’infrazione delle prescrizioni rilevanti per l’agricoltura previste dalla legge sulla protezione delle acque, dalla legge sulla protezione dell’ambiente e dalla legge sulla protezione della natura e del paesaggio, oltre alla multa i pagamenti diretti vengono ridotti o addirittura negati
Di seguito sono riportate alcune prescrizioni la cui violazione può comportare sanzioni
Osservanza del dovere di diligenza per evitare effetti pregiudizievoli alle acque (art 3 della legge sulla protezione delle acque)
– Divieto di introdurre direttamente o indirettamente o di lasciar infiltrarsi nelle acque sostanze che possono inquinarle Divieto di depositare o spandere tali sostanze, se ne scaturisce un pericolo concreto di inquinare l’acqua (art 6 della legge sulla protezione delle acque)
Inosservanza del numero di UBGF ammesse giusta l’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque (commisurato alla SAU fertilizzabile)
Capacità di deposito dei concimi aziendali non conforme all’articolo 14 della legge sulla protezione delle acque
– Gli impianti adibiti al deposito dei concimi aziendali non sono funzionali né a tenuta stagna come prescritto dall’articolo 28 dell’ordinanza sulla protezione delle acque
– Deposito permanente di letame nel campo (>3 mesi)
–
Colza
Orzo autunnale, triticale, segale, avena autunnale 50 Frumento autunnale, spelta 40 Prati artificiali fino al 15 novembre 80 Prati artificiali fino al 15 febbraio 100
80
–
–
–
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 163
■ Osservanza delle leggi
Le infrazioni delle prescrizioni citate sono trattate singolarmente in funzione dei fatti antecedenti e in considerazione delle conseguenze che hanno provocato Vengono attribuite a una delle tre seguenti categorie:
– infrazione unica senza effetto duraturo Esempio: un gestore ha proceduto un ’unica volta allo spandimento di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 5 fino al 25 %, al massimo 2'500 fr );
– infrazione unica con effetto duraturo; le azioni o le omissioni hanno conseguenze su diversi giorni, settimane o mesi Esempio: cumulo di letame non consolidato Un gestore ha proceduto per diversi giorni allo spandimento ripetuto di colaticcio contravvenendo alla legislazione sulla protezione delle acque (riduzione del 10 fino al 50%, al massimo 10'000 fr.);
– infrazioni ripetute; sull’arco di tre anni il gestore ha infranto più volte le stesse disposizioni rilevanti per l’agricoltura Sono determinanti i fatti a partire dal 1999 (riduzione del 20 fino al 100%).
Esecuzione e controllo
Conformemente all’articolo 66 dell’ordinanza sui pagamenti diretti, il controllo in relazione alla PER è delegato ai Cantoni Per l’esecuzione essi possono ricorrere a organizzazioni che garantiscono controlli obiettivi e imparziali I Cantoni verificano, per campionatura, l’attività di controllo esercitata da tali organizzazioni. Il capoverso 4 precisa i criteri in base ai quali i Cantoni o le organizzazioni alle quali essi si sono rivolti devono controllare le aziende
I controlli devono riguardare:
– tutte le aziende che richiedono per la prima volta i contributi corrispondenti;
tutte le aziende nelle quali sono state riscontrate irregolarità nel corso dei controlli dell’anno precedente e
almeno il 30 per cento delle altre aziende scelte a caso.
A partire dal 1999, ai gestori che non adempiono le condizioni legate ai contributi, lo fanno soltanto in parte o che forniscono indicazioni inveritiere sull’azienda, vengono comminate sanzioni stabilite sulla base di criteri uniformi A tal fine la Conferenza dei direttori dell’agricoltura ha emanato uno schema di sanzioni
–
–
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 164
■ Controlli eseguiti nel 1999
Nel 1999 i Cantoni, rispettivamente le organizzazioni da essi incaricate, hanno effettuato controlli presso circa 30'000 aziende, di cui 4'500 con indirizzo biologico, volti ad accertare l’osservanza della PER I controlli sono stati estesi al 58,2 per cento delle aziende i cui animali hanno regolarmente accesso all’aperto (URA) e al 58,5 per cento delle aziende con sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA)
Complessivamente sono state riscontrate poco meno di 4'000 infrazioni, che hanno comportato riduzioni dei contributi per un importo totale di 8,2 milioni di franchi Questo importo non comprende le trattenute per i gestori non aventi diritto ai contributi nonché i contributi negati a causa della fornitura di indicazioni inveritiere al momento della notifica. Sono state commesse infrazioni soprattutto nei seguenti settori: esigenze PER, programma URA, compensazione ecologica, condizioni SSRA, condizioni generali della legislazione sulla protezione delle acque e degli animali nonché
base.
delle infrazioni Categoria Infrazioni Sanzioni Motivi principali Numero fr Dati di base 200 670 000 Indicazioni inveritiere sulle superfici, notifica tardiva, indicazioni inveritiere sul contingente lattiero, gestori non aventi diritto ai contributi Protezione delle acque 170 378 000 Spazio insufficiente per l’immagazzinamento dei concimi aziendali, magazzini lacunosi Protezione della natura 15 15 000 Inosservanza delle condizioni di gestione e del paesaggio Protezione degli animali 100 65 000 Mancato adempimento delle prescrizioni di stabulazione, illuminazione, giornate di pascolo Protezione dell’ambiente 15 1 Pericolo d’inquinamento dell’acqua PER 2 540 6 750 000 Registrazioni lacunose, compensazione ecologica
altri motivi non specificati SCE 540 186 000 Mancata osservanza dell’epoca di sfalcio,
inveritiere sulle superfici, notifica tardiva o scorretta, concimazione vietata Produzione estensiva 13 8 900 Registrazioni inesistenti Bio 2 17 6 500 Nessuna indicazione possibile SSRA 110 31 000 Stalle non conformi, area di riposo insufficiente, altri motivi non specificati URA 254 65 000 Giorni d’uscita o di pascolo insufficienti, registrazioni inesistenti, corte insufficiente Totale 3 974 8 175 000 1 Nessuna indicazione possibile 2 Dati relativi a 7 Cantoni 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 165
esigenze di
Ricapitolazione
insufficiente, bilancio delle sostanze nutritive non equilibrato, mancata attuazione delle analisi del suolo, avvicendamento inadeguato delle colture,
indicazioni
Autorizzazioni speciali
In virtù dell’ordinanza sui pagamenti diretti i servizi fitosanitari cantonali possono concedere autorizzazioni speciali. Nel 1999 per 2'771 ettari di SAU sono state rilasciate 2'270 autorizzazioni speciali Nella maggior parte dei casi sono stati autorizzati trattamenti contro le malerbe su prati naturali o di nuovi impianti di prati artificiali Nel secondo caso si tratta soprattutto della lotta contro il romice
Autorizzazioni speciali concesse nel 1999
Prodotto Autorizzazioni Quota Numero % Erbicidi in preemergenza 84 3,7 Insetticidi 302 13,3 Granulati per il granturco 93 4,1 Granulati per le barbabietole 7 0,3 Erbicidi per i prati 1 435 63,2 Altri 349 15,4 Totale 2 270 100 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 166
■ Obiettivo: gestione globale delle superfici
2.2.2 Pagamenti diretti generali
Contributi di superficie
Mediante i contributi di superficie vengono indennizzate le prestazioni a favore della collettività come la protezione e la cura del paesaggio colturale, l’assicurazione della produzione di derrate alimentari e la conservazione delle basi esistenziali naturali Non vi è alcuna differenziazione dei contributi in base all’utilizzazione delle superfici né alle regioni Per far fronte alle difficoltà che caratterizzano la regione collinare e quella di montagna, i gestori percepiscono contributi di declività e contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione.
Nel caso di superfici gestite per tradizione famigliare nella zona economica estera le aliquote dei pagamenti diretti legati alle superfici sono ridotte del 25 per cento. Dal 1984 nella zona economica estera vengono gestiti complessivamente 5'128 ettari
Contributi di superficie – 1999
■■■■■■■■■■■■■■■■
Aliquote 1999 fr./ha – fino a 30 ha 1 200 – da 30 a 60 ha 900 – da 60 a 90 ha 600 – oltre 90 ha 0
Caratteristica Unità Regione Regione Regione di Totale di pianura collinare montagna Superficie ha 480 769 261 164 280 012 1 021 945 Aziende Numero 25 766 16 430 18 500 60 696 Superficie per azienda ha 19 16 15 17 Contributo per azienda fr 21 158 18 266 17 180 19 163 Totale contributi 1 000 Fr 545 168 300 104 317 822 1 163 094 Fonte: UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 167
Tabelle 27a–27b, pagine A28–A29
Sul 7,3 per cento della SAU influisce la riduzione in base alla graduazione dell’aliquota di contribuzione Mediamente viene versato un contributo di superficie di 1'138 franchi Le aziende con una superficie fino a 10 ettari gestiscono complessivamente l’11,2 per cento della SAU.
Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo
Questo provvedimento è finalizzato a mantenere la competitività della produzione di carne mediante foraggio grezzo e nel contempo a garantire, attraverso l’utilizzazione, la cura globale delle superfici nel nostro Paese a vocazione pastorizia.
I contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo vengono concessi a favore degli animali tenuti nella rispettiva azienda durante il foraggiamento invernale (periodo di riferimento: 1O gennaio fino al giorno di riferimento dell’anno di contribuzione) Per animali da reddito che consumano foraggio grezzo si intendono quelli delle specie bovina ed equina nonché ovini, caprini, bisonti, cervi, lama e alpaca I contributi vengono versati a favore delle superfici permanentemente inerbite e dei prati artificiali Le diverse categorie di animali vengono convertite in unità di bestiame grosso che consumano foraggio grezzo (UBGFG)
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 168 Ripartizione delle aziende e della SAU secondo le classi di dimensione oltre 90 Aziende in %SAU in % 60–90 30–60 20–30 15–20 10–15 5–10 fino a 5 Fonte: UFAG C l a s s i d i d i m e n s i o n e i n h a SAU con contributi integrali SAU interessata dalla graduazione dei contributi 302010 0 102030 0,2 1,11,5 (1,1 17,4 26,7 19,0 17,1 9,2 9,7 0,6 0,1 18,5 18,3 23,1 20,1 9,52,0 5,0 0,4) (0,20,20,8 0,4) 0,2 0,1 0,61,11,5 0,8
Limitazione della promozione UBGFG/ha – zona campicola, zona intermedia ampliata e zona intermedia 2,0 – zona collinare 1,6 – zona di montagna I 1,4 – zona di montagna II 1,1 – zona di montagna III 0,9 – zona di montagna IV 0,8 – prati da sfalcio nella regione d’estivazione 0,7
■ Utilizzazione delle superfici inerbite
La graduazione della limitazione dei contributi secondo le zone si basa sulla densità massima consentita di animali giusta le direttive vigenti in materia di protezione delle acque e tiene in considerazione il calo del potenziale di rendimento I contributi risultano quindi indipendenti dalla produzione, ma contribuiscono considerevolmente alla gestione globale delle superfici
Hanno diritto ai contributi i gestori che detengono nella loro azienda almeno una UBGFG Le UBGFG sono suddivise in due gruppi di contribuzione Per gli animali delle specie bovina ed equina, i bisonti, le capre lattifere e le pecore lattifere vengono versati 900 franchi per UBGFG, mentre a favore delle altre capre e pecore nonché di cervi, lama e alpaca l’importo dei contributi scende a 400 franchi per UBGFG Il contributo concesso per UBGFG di animali la cui detenzione implica un elevato dispendio dal profilo edile e lavorativo è maggiore rispetto a quello versato per animali che richiedono meno cure
Contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo – 1999
Questi contributi sostituiscono quelli concessi fino al 1998 ai detentori di vacche che non fornivano latte commerciale. Il contributo non viene più versato unicamente per le vacche il cui latte non è commercializzato, bensì anche a favore di altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo Le aziende che detengono vacche il cui latte viene consegnato, approfittano del sostegno del mercato nel settore lattiero. Tali vacche sono escluse dai contributi, detraendo una UBGFG per ogni 4'000 chilogrammi di latte commercializzato nell’anno precedente I produttori lattieri che beneficiano di questi contributi hanno una quota relativamente elevata di animali da allevamento e da ingrasso rispetto all’effettivo di vacche e una superficie inerbita sufficiente Si tratta pertanto di aziende gestite in modo piuttosto estensivo
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 169
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna UBGFG che danno diritto ai contributi Numero 74 419 70 599 144 449 289 467 Aziende Numero 10 815 11 412 16 541 38 768 UBGFG per azienda che danno diritto ai contributi Numero 6,9 6,2 8,7 7,5 Contributo per azienda fr. 6 063 5 498 7 636 6 568 Totale contributi 1 000 fr 65 568 62 745 126 312 254 624 Fonte: UFAG
Contributi ad aziende con e senza latte commercializzato – 1999
Contributi per la detenzione di animali da reddito in condizioni difficili di produzione
Mediante questi contributi vengono compensate le condizioni difficili di produzione con le quali sono confrontati i detentori di animali nella regione di montagna e nella zona collinare Contrariamente ai contributi generali per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo, volti in primo luogo a promuovere lo sfruttamento e la cura dei pascoli, questa misura persegue anche obiettivi sociali, strutturali e di politica d’insediamento Hanno diritto ai contributi i gestori che gestiscono almeno
1 ettaro di SAU nella regione collinare o di montagna e nel contempo tengono almeno
1 UBGFG Le categorie di animali sussidiabili sono le stesse di quelle che beneficiano dei contributi per la detenzione di animali da reddito che consumano foraggio grezzo Questo provvedimento favorisce le aziende di piccole dimensioni, visto che i contributi vengono concessi a favore di al massimo 15 UBGFG per azienda Le aliquote di contribuzione sono differenziate in base alle zone.
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 170
Caratteristica Unità Aziende con Aziende senza latte commercializzato latte commercializzato Aziende Numero 23 903 14 865 Animali per azienda UBGFG 22,1 12,1 Deduzione per la limitazione dei contr sulla base della sup inerbita UBGFG 1,2 1,5 Deduzione per il latte UBGFG 15,3 0,1 Animali che danno diritto ai contributi UBGFG 5,6 10,5 Contributo per azienda fr 4 930 9 201 Fonte: UFAG
Aliquote per UBGFG – 1999 fr./ha – zona collinare 260 – zona di montagna I 440 – zona di montagna II 690 – zona di montagna III 930 – zona di montagna IV 1 190
■ Indennizzo delle difficoltà di produzione
Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione – 1999
1 Aziende che gestiscono una parte della superficie nella regione di montagna e in quella collinare
Ripartizione degli animali da reddito che consumano foraggio grezzo in condizioni difficili di produzione secondo le classi di dimensione
Complessivamente il 36,5 per cento delle aziende aventi diritto ai contributi hanno un effettivo di animali superiore a 15 UBGFG Ne consegue che oltre un terzo delle UBGFG non sono sussidiabili.
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 171
Caratteristica Unità Regione Regione Regione di Totale di pianura 1 collinare montagna UBGFG che danno diritto ai contributi Numero 29 633 207 304 218 240 455 177 Aziende Numero 2 074 15 648 17 971 35 693 UBGFG per azienda Numero 14,3 13,2 12,1 12,7 Contributo per azienda fr 1 313 4 603 10 079 7 161 Totale contributi 1 000 fr 2 723 72 037 181 121 255 882
Fonte: UFAG
Fonte: UFAG C l a s s i d i d i m e n s i o n e i n U B G F G UBGFG con contributi UBGFG senza contributi 15010050050150100200250 45–90 30–45 20–30 15–20 10–15 5–10 fino a 5 27 7193 131 10118 732 41 1 7 88 46 16 69 60 58 20 83 65 Aziende in 100Animali in UBGFG in 1 000
■ Contributi di declività generali per l’indennizzo delle condizioni difficili di gestione delle superfici
Contributi di declività
Mediante i contributi di declività generali vengono indennizzate le difficoltà connesse alla gestione delle superfici declive. Sono versati soltanto per i prati, i terreni da strame e le superfici coltive I prati e i terreni da strame devono essere falciati almeno una volta all’anno Non danno diritto ai contributi le siepi, i boschetti campestri, i pascoli e i vigneti
Hanno diritto ai contributi i gestori la cui azienda presenta una superficie decliva nella regione collinare o di montagna che ammonta complessivamente a oltre 50 are e particelle di oltre 5 are Le zone declive sono suddivise in due categorie
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 172
Aliquote 1999 fr /ha – 18 – 35 per cento di declività 370 – oltre 35 per cento di declività 510
Contributi per le superfici declive – 1999
■ Contributi di declività per la conservazione dei vigneti nelle zone in forte pendenza e terrazzate
Nelle 34'000 aziende aventi diritto ai contributi la quota di SAU con declività superiore al 18 per cento ammonta al 42,3 per cento Complessivamente le superfici in pendenza e in forte pendenza corrispondono al 22,4 per cento della SAU che beneficia di contributi
Mediante questi contributi di declività s’intende conservare i vigneti situati nelle zone in forte pendenza e terrazzate Per tenere in considerazione le condizioni dei vigneti degni di essere sostenuti finanziariamente, si distingue tra vigneti in pendenza e in forte pendenza da un canto e vigneti terrazzati delimitati da muri di sostegno dall’altro. Questi aspetti sono importanti dal profilo paesaggistico, ma rendono difficile la gestione I contributi per i vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate vengono concessi a favore delle superfici con una declività di oltre il 30 per cento
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 173
Caratteristica Unità Regione Regione Regione di Totale di pianura 1 collinare montagna Superfici aventi diritto ai contributi: – 18– 35 per cento di declività ha 4 349 68 242 73 416 146 007 – oltre 35 per cento di declività ha 1 268 19 075 62 549 82 892 Totale ha 5 618 87 316 135 964 228 898 Aziende Numero 2 032 14 568 17 303 33 903 Contributo per azienda fr 1 096 2 386 3 404 2 828 Totale contributi 1 000 fr 2 227 34 761 58 894 95 882
1 Aziende con superfici nella regione di montagna o in quella collinare Fonte: UFAG
Aziende con contributi di declività – 1999
Declività <18% 57,7% Declività >35% 15,3% Declività 18–35% 27,0%
Fonte: UFAG
Totale 541 800 ha
Per zone terrazzate si intendono i vigneti con una declività superiore al 30% che sono terrazzati con regolarità mediante muri di sostegno e adempiono le seguenti condizioni:
le superfici presentano un terrazzamento minimo, ossia al massimo 30 metri di distanza tra i muri di sostegno;
l’area della zona terrazzata ammonta ad almeno 1 ettaro;
l’altezza dei muri di sostegno misura almeno 1 metro Non vengono computati i muri in cemento convenzionali
Hanno diritto ai contributi di declività per i vigneti i gestori che adempiono le condizioni di base e le esigenze minime previste dall’ordinanza sui pagamenti diretti, la cui azienda presenta una superficie decliva che ammonta complessivamente a oltre 10 are e particelle di oltre 2 are Le aliquote di contribuzione non sono in funzione delle zone
Contributi per vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate – 1999
La quota di vigneti in zone in forte pendenza e terrazzate rispetto alla superficie vignata totale corrisponde al 31,8 per cento, mentre la quota di aziende commisurata all’insieme delle aziende dedite alla viticoltura è del 57,2 per cento
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 174
–
–
–
Aliquote 1999 fr /ha – superfici con una declività del 30 fino al 50% 1 500 – superfici con una declività di oltre il 50% 3 000 – superfici in zone terrazzate 5 000
Caratteristica Unità Superfici aventi diritto ai contributi in totale ha 3 122 declività dal 30 al 50% ha 1 601 declività di oltre il 50% ha 340 zone terrazzate ha 1 181 Aziende Numero 2 650 Superficie per azienda ha 1,18 Contributo per azienda fr. 3 519 Totale contributi 1 000 fr 9 325 Fonte: UFAG
2.2.3 Pagamenti diretti ecologici
Contributi ecologici
Mediante i contributi ecologici vengono indennizzate prestazioni ecologiche particolari le quali soggiacciono a condizioni più severe rispetto a quelle previste nel quadro della PER Ai gestori vengono offerti programmi con partecipazione facoltativa I programmi sono indipendenti gli uni dagli altri e i contributi possono venir cumulati
Compensazione ecologica
Attraverso la promozione della compensazione ecologica s’intende conservare e se possibile ampliare l’habitat della fauna e della flora indigene nelle regioni a vocazione agricola. La compensazione ecologica contribuisce pure alla conservazione delle strutture e degli elementi paesaggistici tipici Determinati elementi della compensazione ecologica fruiscono dei contributi e possono nel contempo venir tenuti in considerazione per la compensazione ecologica obbligatoria nel quadro della PER Vi sono invece elementi computabili unicamente per la compensazione ecologica in relazione alla PER
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 175 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Compensazione ecologica
Produzione estensiva di colza e cereali
URA
SSRA
Agricoltura biologica
Tabelle 28a–28b, pagine A30–A31 Ripartizione dei contributi ecologici tra i diversi programmi – 1999
41%
15%
30%
9%
5%
Fonte: UFAG
Totale 241,1 mio. fr.
Tabelle 29a–29d, pagine A32–A35
Elementi della compensazione ecologica con e senza contributi
Elementi che beneficiano dei contributi
Elementi che non beneficiano dei contributi e sono computabili nel quadro della PER e sono computabili unicamente nel quadro della PER
Prati sfruttati in modo estensivo
Pascoli sfruttati in modo estensivo
Prati sfruttati in modo poco intensivo Pascoli boschivi
Terreni da strame
Siepi, boschetti campestri e rivieraschi
Maggesi fioriti
Maggesi da rotazione
Fasce di colture estensive in campicoltura
Alberi da frutto ad alto fusto nei campi
Alberi indigeni, isolati o in viali alberati
Fossati umidi, stagni, pozze
Superfici ruderali, cumuli di pietra, affioramenti rocciosi
Muri a secco
Sentieri e accessi naturali non consolidati
Vigneti con elevata biodiversità
Altre superfici di compensazione ecologica definite dai servizi cantonali preposti alla protezione della natura
Le superfici devono misurare almeno 5 are, esistere per sei anni ed essere falciate al più presto a metà giugno Lo sfalcio tardivo assicura la completa maturazione dei semi e promuove la biodiversità attraverso l’inseminazione naturale. Inoltre, invertebrati, uccelli che nidificano al suolo e mammiferi di piccola taglia dispongono di un periodo di tempo sufficiente per riprodursi Sono vietate la concimazione e l’utilizzazione di prodotti fitosanitari. È ammesso unicamente il trattamento pianta per pianta in caso di presenza di malerbe
Per i prati sfruttati in modo estensivo, i terreni da strame, le siepi nonché i boschetti campestri e rivieraschi vengono versati contributi della stessa entità, graduati per zona
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 176
Aliquote 1999 fr /ha – zona campicola e zone intermedie 1 500 – zona collinare 1 200 – zone di montagna I e II 700 – zone di montagna III e IV 450
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 16 284 8 211 8 906 33 401 Superficie ha 14 743 7 021 12 384 34 148 Superficie per azienda ha 0,91 0,86 1,39 1,02 Contributo per azienda fr 1 320 850 726 1 046 Totale contributi 1 000 fr 21 494 6 978 6 462 34 934 Fonte: UFAG
■ Prati sfruttati in modo estensivo
Per terreni da strame s’intendono le superfici inerbite gestite in modo estensivo in luoghi bagnati o umidi Il prodotto dello sfalcio effettuato di regola in autunno o in inverno viene utilizzato come lettiera In linea di massima sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione dei prati sfruttati in modo estensivo. Le superfici possono venir falciate soltanto dopo il 1O settembre
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
Caratteristica
Per siepi e boschetti campestri o rivieraschi s’intendono siepi basse, arbustive e arboree, siepi frangivento, gruppi di alberi, scarpate boscate e boschetti rivieraschi a forma di siepe Le superfici devono misurare almeno 5 are ed essere gestite in modo corrispondente per un periodo ininterrotto di sei anni Le siepi devono venir tagliate a intervalli regolari o cimate fino all’altezza del ceppo su al massimo un terzo della lunghezza Sono vietate la concimazione e l’applicazione di prodotti fitosanitari Lungo le superfici di compensazione ecologica deve essere mantenuto un orlo inerbito di almeno 3 metri di larghezza
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 177
Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 1 478 1 421 2 443 5 342 Superficie ha 1 431 1 014 2 268 4 713 Superficie per azienda ha 0,97 0,71 0,93 0,88 Contributo per azienda fr 1 432 673 572 836 Totale contributi 1 000 fr. 2 116 956 1 396 4 468 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 5 066 2 517 1 148 8 731 Superficie ha 1 249 679 356 2 283 Superficie per azienda ha 0,25 0,27 0,31 0,26 Contributo per azienda fr 365 274 200 317 Totale contributi 1 000 fr 1 847 690 230 2 767
UFAG
Fonte:
■ Terreni da strame
■ Siepi, boschetti campestri e rivieraschi
■ Prati sfruttati in modo poco intensivo
Sui parti sfruttati in modo poco intensivo è autorizzato lo spandimento, entro determinati limiti, di concimi aziendali Sono applicabili le stesse prescrizioni vigenti per la gestione di prati sfruttati in modo estensivo
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
■
Per maggesi fioriti s’intendono le superfici pluriennali seminate con sementi di erbe selvatiche indigene La concimazione è vietata È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di malerbe, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole La superficie messa a maggese fiorito può essere falciata fra il 1° ottobre e il 15 marzo, a partire dal secondo anno e solo per una metà I maggesi fioriti sono finalizzati alla protezione delle erbe selvatiche minacciate Essi rappresentano un habitat e una fonte di nutrimento ideali anche per insetti e piccoli esseri viventi. Offrono rifugio pure a lepri e ad uccelli.
Nel 1999 sono stati versati 3'000 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare All’interno della regione collinare le superfici della zona di montagna I non danno diritto ai contributi
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 178
Aliquote 1999 fr /ha – zona campicola fino a zona collinare 650 – zone di montagna I e II 450 – zone di montagna III e IV 300
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 10 775 9 530 10 939 31 244 Superficie ha 9 397 8 686 22 305 40 388 Superficie per azienda ha 0,87 0,91 2,04 1,29 Contributo per azienda fr 560 504 695 590 Totale contributi 1 000 fr 6 032 4 806 7 607 18 445 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 1 108 199 21 1 309 Superficie ha 661 84 0 745 Superficie per azienda ha 0,60 0,42 0,14 0,57 Contributo per azienda fr 1 788 1 270 405 1 707 Totale contributi 1 000 fr 1 981 253 1 2 235 1 Trattasi di aziende che gestiscono
superfici nella regione collinare o di pianura
Fonte: UFAG
Maggesi fioriti
■ Maggesi da rotazione
Per maggesi da rotazione si intendono le superfici che per uno o due anni vengono seminate con sementi di erbe campicole indigene In zone ideali è consentito anche l’inerbimento spontaneo La concimazione è vietata È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di malerbe, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole In caso di problemi considerevoli le autorità cantonali possono rilasciare un ’autorizzazione speciale per la lotta chimica contro le malerbe I maggesi da rotazione possono essere falciati tra il 1o ottobre e il 15 marzo Essi fungono da habitat ideale per uccelli che nidificano al suolo, lepri e insetti
Nel 1999 sono stati versati 2'500 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare All’interno della regione collinare le superfici della zona di montagna I non danno diritto ai contributi.
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
■ Fasce di colture estensive in campicoltura
Le fasce di colture estensive rappresentano un habitat ideale per la flora campicola collaterale Per fasce di colture estensive in campicoltura si intendono le fasce marginali di colture campicole, gestite in modo estensivo, larghe almeno 3 e al massimo 12 metri È vietato impiegare concimi azotati e insetticidi nonché combattere le malerbe con mezzi meccanici e sostanze chimiche ad ampio raggio È ammesso il trattamento chimico pianta per pianta in caso di malerbe, se queste non possono essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole Tali superfici possono essere seminate con cereali (escluso il granturco), colza, girasole, pisello proteico, favetta e soia
Nel 1999 sono stati versati 1'000 franchi per ettaro I contributi vengono concessi soltanto a superfici ubicate nella regione di pianura o collinare All’interno della regione collinare le superfici della zona di montagna I non danno diritto ai contributi
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 179
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 266 41 0 307 Superficie ha 294 34 0 328 Superficie per azienda ha 1,11 0,84 0 1,07 Contributo per azienda fr 2 764 2 090 0 2 674 Totale contributi 1 000 fr 735 86 0 821 Fonte: UFAG
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 210 35 0 245 Superficie ha 53 60 59 Superficie per azienda ha 0,25 0,17 0 0,24 Contributo per azienda fr 251 174 0 240 Totale contributi 1 000 fr 53 60 59
UFAG
Fonte:
■ Alberi da frutto ad alto fusto nei campi
Vengono concessi contributi per alberi da frutto a nocciolo e a granella ad alto fusto. Anche castagni e noci in selve curate danno diritto ai contributi Possono venir versati contributi a partire da almeno 20 alberi I contributi per gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono cumulabili con quelli concessi a favore dei prati sfruttati in modo estensivo o poco intensivo
Nel 1999 sono stati versati 15 franchi per albero
Aziende aventi diritto ai contributi, alberi e contributi – 1999 Caratteristica
Ripartizione delle superfici di compensazione ecologica1 – 1999
Totale 82 665 ha
Fasce di colture estensive in campicoltura 0,1% Maggesi da rotazione 0,4%
Maggesi fioriti 0,9%
Prati sfruttati in modo poco intensivo 48,9%
Boschetti campestri e rivieraschi 2,8%
Prati sfruttati in modo estensivo 41,3% Terreni da strame 5,7%
1 Senza alberi da frutto ad alto fusto nei campi e senza prati sfruttati in modo estensivo su terreni coltivi di cui è cessata la gestione
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 180
Aziende Numero 18 233 13 398 5 417 37 048 Alberi Numero 1 272 781 939 847 250 606 2 463 234 Alberi per azienda Numero 69,81 70,15 46,26 66,49 Contributo per azienda fr 1 047 1 052 694 997 Totale contributi 1 000 fr 19 088 14 098 3 759 36 945 Fonte: UFAG
Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna
Fonte: UFAG
Produzione estensiva di cereali e colza
Mediante questo provvedimento s’intende promuovere la coltivazione di cereali e colza senza ricorrere a regolatori della crescita, fungicidi, stimolanti chimici di sintesi delle difese naturali e insetticidi Tali esigenze devono essere rispettate sull’insieme delle superfici dell’azienda coltivate a cereali panificabili, a colza o a cereali da foraggio Il raccolto per l’estrazione di granelli dev’essere effettuato a maturazione avvenuta e le colture non devono essere eccessivamente infestate da malerbe
Nel 1999 sono stati versati 400 franchi per ettaro
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
Ripartizione delle superfici per la produzione estensiva – 1999
Totale 87 761 ha
48%
Cereali
48%
UFAG
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 181
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 13 218 7 824 1 496 22 538 Superficie ha 58 316 26 115 3 330 87 761 Superficie per azienda ha 4,41 3,34 2,23 3,89 Contributo per azienda fr 1 767 1 335 890 1 559 Totale contributi 1 000 fr 23 360 10 444 1 332 35 136 Fonte: UFAG
Colza 4% Cereali da foraggio
panificabili
Fonte:
Tabella 30, pagina A36
Agricoltura biologica
A complemento del maggior ricavo che può essere ottenuto sul mercato, la Confederazione promuove l’agricoltura biologica come forma di produzione particolarmente rispettosa dell’ambiente Per poter beneficiare dei contributi i gestori devono rispettare, sull’insieme delle superfici dell’azienda, le esigenze dell’ordinanza del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica È consentita una riconversione graduale soltanto nelle aziende dedite alla produzione di vino, frutta, verdura o piante ornamentali Viene in particolare promossa la rinuncia a materie ausiliarie chimiche di sintesi Per l’agricoltore è quindi particolarmente importante tenere in considerazione i cicli e i processi naturali
Nel 1999 l’agricoltura biologica era praticata sul 7,3 per cento dell’intera SAU
Aziende aventi diritto ai contributi, superfici e contributi – 1999
Quota delle superfici gestite in modo biologico, per regione – 1999
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 182
Aliquote 1999 fr /ha – colture speciali 1 000 – superficie coltiva aperta senza colture speciali 600 – superfici inerbite e terreni da strame 100
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 955 1 066 2 723 4 744 Superficie ha 15 296 16 683 46 476 78 454 Superficie per azienda ha 16,02 15,65 17,07 16,54 Contributo per azienda fr 4 588 2 237 1 789 2 453 Totale contributi 1 000 fr 4 382 2 384 4 871 11 637 Fonte: UFAG
Regione di pianura 20% Regione di montagna 59% Fonte: UFAG Totale 78 454 ha Regione collinare
21%
Tabella 28a, pagina A30
■ Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA)
Detenzione di animali da reddito agricoli particolarmente rispettosa delle loro esigenze
Mediante questo provvedimento vengono promosse le aziende nelle quali gli animali da reddito sono tenuti in modo particolarmente idoneo alla specie o hanno regolarmente accesso all’aria aperta
Vengono promossi sistemi di stabulazione il cui livello è di gran lunga superiore a quanto prescritto dalla legislazione in materia di protezione degli animali Vigono i seguenti principi:
– gli animali sono tenuti liberi, in gruppi;
– gli animali dispongono di aree di riposo e di movimento nonché di possibilità d’occupazione conformi al loro comportamento naturale;
– le stalle sono illuminate con sufficiente luce diurna naturale
■ Uscita regolare all’aperto (URA)
Aziende aventi diritto ai contributi, animali (UBG) e contributi – 1999
Vengono promosse le aziende nelle quali gli animali da reddito hanno regolarmente accesso all’aperto Per le diverse categorie di animali sono applicabili le seguenti esigenze:
Animali da reddito che consumano foraggio grezzo – uscita per almeno 26 giorni al mese durante il periodo di vegetazione
– uscita per almeno 13 giorni al mese durante il periodo di foraggiamento invernale
Suini
– uscita per almeno 3 giorni alla settimana
Pollame
– uscita giornaliera
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 183
Aliquote 1999 fr /UBG – animali della specie bovina, capre, conigli 70 – suini 135 – pollame 180
Caratteristica Unità Regione di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 5 783 3 431 1 691 10 905 UBG Numero 136 336 62 623 26 474 225 434 UBG per azienda Numero 23,58 18,25 15,66 20,67 Contributo per azienda fr 2 201 1 748 1 347 1 926 Totale contributi 1 000 fr 12 729 5 996 2 277 21 002 Fonte: UFAG
Tabella 31, pagina A37
■ Partecipazione di diverse categorie di animali ai programmi SSRA e URA
Pascolo, corte, area con clima esterno e stalla devono adempiere le esigenze degli animali di tutte le categorie
Aziende aventi diritto ai contributi, animali (UBG) e contributi – 1999
Partecipazione ai SSRA – 1999
Totale 225 434 UBG
Altri animali (capre, conigli) 0%
19%
Partecipazione all'URA – 1999
Totale 538 667 UBG
Pollame 3%
Suini 7%
Altri animali (cavalli, bisonti, pecore, capre) 7%
Bovini 83%
Fonte: UFAG
fr /UBG – animali che consumano foraggio grezzo, conigli 135 – suini 135 – pollame 180
Aliquote 1999
Caratteristica Unità
di Regione Regione di Totale pianura collinare montagna Aziende Numero 9 457 7 493 8 845 25 795 UBG Numero 229 258 158 418 150 992 538 667 UBG per azienda Numero 24,24 21,14 17,07 20,88 Contributo per azienda fr 3 259 2 867 2 305 2 818 Totale contributi 1 000 fr 30 823 21 482 20 384 72 689 Fonte: UFAG
Regione
Pollame
11% Fonte: UFAG
Bovini
Suini
70%
2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 184
Contributi d’estivazione
Mediante i contributi d’estivazione s’intende garantire la gestione e la cura dei pascoli d’estivazione nelle Alpi, nelle Prealpi e nel Giura. La regione d’estivazione si estende su circa 600'000 ettari, gestiti con oltre 300'000 UBG Hanno diritto ai contributi i gestori che estivano animali in un ’azienda d’estivazione, in un ’azienda pastorizia o in un ’azienda con pascoli comunitari
I contributi d’estivazione vengono concessi a condizione che le aziende siano gestite in modo adeguato e rispettoso dell’ambiente e che vengano rispettate eventuali prescrizioni cantonali, comunali o consortili Mediante la nuova ordinanza del 29 marzo 2000 sui contributi d’estivazione, il Consiglio federale ha adeguato il concetto di contribuzione alle esigenze attuali in materia di gestione sostenibile e completato le condizioni di gestione Ha inoltre tenuto in considerazione la problematica specifica legata all’e-
Nelle aziende con pascoli comunitari è stato versato un contributo per carico normale (CN). Per CN si intende l’estivazione di una UBGFG durante 100 giorni.
stivazione degli ovini. Aliquote 1999 fr /animale – vacche munte 300 – tori di oltre 1 anno, vacche madri, nutrici e in asciutta 200 – manze e buoi da 1 a 3 anni 100 – vitelli da 1/2 a 1 anno 50 – cavalli, muli e bardotti di oltre 3 anni 140 – cavalli, muli e bardotti fino a 3 anni, asini 80 – capre lattifere, pecore lattifere (capre e pecore regolarmente munte durante il periodo d’estivazione) 60 – altre capre e pecore 10
Aliquote 1999 fr /CN – vacche munte, capre lattifere e pecore lattifere 300 – altri bovini, cavalli, muli, bardotti e asini 200 – altre capre e pecore 60
d’estivazione
Caratteristica Contributi Aziende UBG o CN mio fr Numero Numero Aziende d’estivazione e aziende pastorizie 63 296 7 890 283 415 Aziende con pascoli comunitari 4 275 343 19 720 Totale 67 571 8 233 297 015 Fonte: UFAG
Gestione sostenibile
zione Tabelle 32a–32b, pagine A38–A39 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 185
Contributi
– 1999
■
delle regioni d‘estiva-
Contributi per la protezione delle acque
Mediante il nuovo articolo 62a della legge sulla protezione delle acque la Confederazione può promuovere i provvedimenti presi dagli agricoltori per prevenire il convogliamento e il dilavamento di sostanze nelle acque superficiali e sotterranee L’accento è posto sulla riduzione del carico di nitrati nelle acque sotterranee e del carico di fosforo nelle acque superficiali in regioni nelle quali la PER, l’agricoltura biologica, divieti e precetti nonché i programmi facoltativi promossi dalla Confederazione (produzione estensiva, compensazione ecologica) non sono sufficienti
In virtù della nuova ordinanza sulla protezione delle acque i Cantoni sono tenuti a designare un settore d’alimentazione per le captazioni di acque superficiali e sotterranee nonché a ordinare provvedimenti di risanamento qualora la qualità dell’acqua fosse insufficiente Questi provvedimenti possono comportare limitazioni significative rispetto allo stato della tecnica per quanto concerne l’utilizzazione del suolo nonché perdite finanziarie insostenibili I contributi ai costi concessi dalla Confederazione ammontano all’80 per cento per gli adeguamenti strutturali nonché le modifiche nel quadro della gestione e al 50 per cento per i provvedimenti inerenti alla tecnica di produzione Nel 1999 sono stati versati 161'306 franchi
L’UFAFP e l’UFAG hanno elaborato strategie volte a prevenire il carico di nitrato e di fosforo provocato dall’agricoltura Progetti
I contributi a favore di questi provvedimenti sono compresi nel preventivo per i contributi ecologici
inoltrati nel 1999 Cantone Regione, Contributi federali assicurati Comprensorio Comune del progetto Anno fr ha LU Sempach 1999 –2004: 4 000 000 4 905 LU Lago di Baldegg 2000 –2005: 5 100 000 4 325 VD Thierrens 2000 –2005: 105 376 17,35 VD Morand 2000 –2001: 22 480 14,05 ZH Baltenswil 2000 –2005: 480 000 145 BE Walliswil 2000 –2005: 201 600 98 Fonte: UFAG
186 2 . 2 P A G A M E N T I D I R E T T I 2
■ Prevenzione del convogliamento e del dilavamento
2.3 Miglioramento delle basi
Mediante i provvedimenti denominati «Miglioramento delle basi» viene promossa e sostenuta la produzione di derrate alimentari rispettosa dell’ambiente, sicura ed efficiente
Uscite per il miglioramento delle basi – 1999
Osservazione: le uscite riservate al miglioramento delle basi riportate nella tabella comprendono unicamente le spese che figurano nel conto dell’UFAG Il conto dell’UFAG non comprende ad esempio i mezzi finanziari a favore delle Stazioni di ricerche agronomiche (99,5 mio fr ) e dell Istituto nazionale d allevamento equino (5,5 mio fr ) Complessivamente esse ammontano a 322 milioni di franchi
Fonte: Conto dello Stato
Gli obiettivi dei provvedimenti nel campo del miglioramento delle basi sono:
– strutture aziendali moderne e superfici agricole utili ben accessibili;
– produzione efficiente e rispettosa dell’ambiente; – varietà possibilmente resistenti e ad alto rendimento nonché prodotti di alta qualità;
– protezione della salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente;
– diversità genetica.
187 ■■■■■■■■■■■■■■■■
2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I
Ambito di spesa mio fr Miglioramenti strutturali 76 Crediti d’investimento 20 Aiuti per la conduzione aziendale 5 Consulenza e contributi per la ricerca 23 Lotta alle malattie delle piante e ai fitofagi 3 Produzione vegetale e allevamento di animali 21 Totale 148
2
■ Provvedimenti individuali
2.3.1 Miglioramenti strutturali e aiuti per la conduzione aziendale
Miglioramenti strutturali
I provvedimenti nel settore dei miglioramenti strutturali consentono di migliorare le condizioni economiche e di vita nelle aree rurali Ciò riguarda in particolare la regione di montagna e le regioni marginali
Per quanto concerne gli aiuti agli investimenti sono disponibili due strumenti:
i contributi (a fondo perso) con partecipazione dei Cantoni; – i crediti d’investimento sotto forma di mutui esenti da interesse
Attraverso gli aiuti agli investimenti l’agricoltura può sviluppare e mantenere strutture più competitive senza tuttavia contrarre debiti insopportabili Anche in altri Paesi, in particolare nell’UE, gli aiuti agli investimenti rientrano tra i principali provvedimenti volti a promuovere le aree rurali
Tali aiuti vengono concessi a favore di provvedimenti sia individuali sia collettivi.
I provvedimenti individuali riguardano principalmente il settore degli edifici rurali. Gli aiuti agli investimenti agevolano il finanziamento e garantiscono la sopportabilità, a lungo termine, dell’onere legato ad edifici ed installazioni necessari per una gestione razionale e per adempiere i presupposti legali della protezione degli animali e delle acque Nel contempo vengono tenuti in considerazione gli interessi della pianificazione del territorio nonché della protezione della natura, del paesaggio e dell’ambiente.
Tra i principali provvedimenti individuali rientrano gli investimenti in relazione ad abitazioni ed edifici rurali, ad aziende d’estivazione – segnatamente stalle ed edifici per il personale addetto all’alpe e per la lavorazione del latte – e l’aiuto iniziale destinato ai giovani agricoltori
Per principio, i provvedimenti individuali possono venir sostenuti mediante crediti d’investimento e contributi a fondo perso I crediti d’investimento vengono concessi alle aziende ubicate nella regione di montagna e in quella di pianura Il versamento di contributi a fondo perso nel settore delle costruzioni rurali è invece limitato agli edifici destinati alla tenuta di animali da reddito che consumano foraggio grezzo nella regione collinare e montana nonché ad edifici alpestri I contributi e i crediti d’investimento sono forfettari, ossia vengono fissati indipendentemente dai costi effettivi A favore di stalle particolarmente rispettose degli animali viene versato un supplemento.
L’aiuto iniziale viene concesso sotto forma di mutuo Esso consente ai giovani affittuari e proprietari di iniziare la loro attività a condizioni migliori e dev’essere impiegato per provvedimenti strettamente legati all’azienda contadina In quest’ambito il beneficiario può disporre liberamente del mutuo utilizzandolo ad esempio per ridurre un’ipoteca bancaria, per acquistare beni d’inventario o fondi oppure per ristrutturare edifici agricoli
188 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
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–
■ Provvedimenti collettivi
I provvedimenti collettivi contribuiscono a rendere le aree rurali allettanti e a ridurre i costi di produzione nel settore agricolo
I provvedimenti collettivi comprendono in particolare le cosiddette bonifiche fondiarie. Tra queste rientrano opere e installazioni nel settore del genio rurale come ad esempio la costruzione di strade agricole e di impianti di trasporto, acquedotti, impianti per l’approvvigionamento elettrico, provvedimenti volti a conservare e migliorare il bilancio idrico del suolo nonché il riordino della proprietà fondiaria e dei terreni in affitto Tali provvedimenti sono finalizzati a migliorare le strutture in un comprensorio ben definito di uno o più comuni Il committente dell’opera è generalmente un consorzio o un comune Nel quadro della realizzazione di simili opere non vengono perseguiti soltanto obiettivi di carattere agricolo, bensì anche pianificatori e di protezione. In questa categoria rientrano i provvedimenti volti a promuovere la compensazione ecologica, a creare reticoli di biotopi e a proteggere il suolo e le acque
Il sostegno finanziario a favore dei provvedimenti collettivi viene concesso prevalentemente sotto forma di contributi a fondo perso Il diritto ai contributi si limita quasi esclusivamente alla costruzione di infrastrutture La manutenzione è compito del beneficiario dei contributi Nella regione di montagna e d’estivazione è possibile concedere supplementi qualora il finanziamento di bonifiche fondiarie risultasse difficoltoso I contributi supplementari a favore di provvedimenti ecologici facoltativi ne incentivano la realizzazione anche laddove la legge sulla protezione della natura e del paesaggio non li prescrive.
I crediti d’investimento vengono concessi per il finanziamento residuo di bonifiche fondiarie nonché a favore di edifici, installazioni e macchinari costruiti o acquistati dai produttori nel quadro di provvedimenti collettivi di solidarietà È possibile concedere crediti d’investimento anche a favore di installazioni collettive nei settori vitivinicolo e frutticolo nonché per l’acquisto in comune di macchinari e veicoli Per progetti di maggiori dimensioni nella regione di montagna, la cui realizzazione è prevista sull’arco di diversi anni, i crediti d’investimento vengono concessi anche sotto forma di crediti di costruzione
■ Mezzi finanziari per contributi a fondo perso
Nel 1999 l’importo disponibile per i miglioramenti strutturali nell’agricoltura ammontava a 76 milioni di franchi L’UFAG ha approvato nuovi progetti con contributi federali per un importo complessivo di 75,7 milioni di franchi Il volume d’investimento è stato di 311,5 milioni di franchi L’ammontare dei contributi federali relativi ai progetti approvati non è identico all’importo iscritto nella rubrica del preventivo «Miglioramenti strutturali nell’agricoltura», in quanto l’assegnazione di un contributo e il relativo versamento avvengono soltanto eccezionalmente nello stesso anno Per un progetto approvato viene spesso assegnata soltanto una tranche di credito.
189 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A
2
190 Contributi della Confederazione – 1999 Ricomposizioni particellari e infrastrutture Costruzione di strade agricole Acquedotti Altri provvedimenti del genio rurale Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo Altri provvedimenti nel settore delle costruzioni rurali mio. fr. 62% 18% 20%
di pianura senza zona collinare Zona collinare e zona di montagna I Zone di montagna II–IV e regione d'estivazione 30,8 05101520253035 10,6 5,8 3,3 22,1 3,1
2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Regione
Fonte: UFAG
■ Mezzi finanziari per i crediti d’investimento
Nel 1999 l’importo versato dalla Confederazione sotto forma di contributi a fondo perso è stato di circa il 40 per cento inferiore rispetto a quello del 1990 Nel 1993 e nel 1994 sono stati stanziati crediti straordinari a favore degli edifici rurali in vista di apportare una boccata d’ossigeno all’occupazione. Il ripristino dei danni del maltempo che hanno colpito il Vallese e il Ticino figura nella rubrica ordinaria 1994
Nel 1999 i Cantoni hanno concesso crediti d’investimento per un ammontare complessivo di 237,6 milioni di franchi da destinare a 2'395 casi L’81,4 per cento di tale importo è riservato al finanziamento di provvedimenti individuali, mentre il 18,6 per cento al sostegno di provvedimenti collettivi Nella regione di montagna possono venir concessi anche crediti di transizione, ossia crediti di costruzione con una decorrenza di tre anni al massimo.
Crediti d’investimento riconosciuti dai Cantoni – 1999
I crediti per i provvedimenti individuali riguardano principalmente l’aiuto iniziale nonché la costruzione, la trasformazione e il miglioramento di abitazioni di contadini nonché di edifici agricoli e alpestri. Vengono rimborsati mediamente entro 12,7 anni.
Nel settore dei provvedimenti collettivi sono stati sostenuti finanziariamente soprattutto bonifiche fondiarie nonché investimenti in edifici e installazioni per la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli
191 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I
Disposizione Casi Importo Quota Numero mio fr % Provvedimenti individuali 2 162 193,30 81,4 Provvedimenti collettivi, crediti di costruzione esclusi 129 11,42 4,8 Crediti di costruzione 104 32,83 13,8 Totale 2 395 237,55 100 Fonte: UFAG
2
Tabelle 37–38, pagine A46–A47
Tabelle 35–36, pagine A44–A45
1990199119921993199419951996199719981999 m i o f r Rubrica ordinaria Rubrica straordinaria per incoraggiare l'occupazione nel settore delle costruzioni rurali Fonte: UFAG 0 20 40 60 80 100 120 140 1271301009191 5 15 8585827575
Contributi della Confederazione alle bonifiche fondiarie e agli edifici agricoli 1990 – 1999
Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti, crediti di costruzione esclusi – 1999
Acquisto in comune dell'inventario, lavorazione e stoccaggio di prodotti agricoli
Il Fonds de roulement istituito nel 1963 comprende 1,6 miliardi di franchi circa Nel 1999 la Confederazione ha accordato ai Cantoni nuovi mezzi finanziari per un importo di 20 milioni di franchi Essi, unitamente agli importi rimborsati, vengono utilizzati per la concessione di nuovi crediti.
■ Prospettiva A causa dei danni di straordinaria entità provocati dal maltempo (valanghe, smottamenti, frane, allagamenti) nell’anno oggetto del rapporto, sono stati presentati diversi postulati e mozioni Un gruppo di lavoro composto di rappresentanti di diversi uffici federali è giunto alla conclusione che il fabbisogno finanziario per i danni del maltempo subiti dall’agricoltura debbano venir coperti mediante crediti suppletivi concessi nel quadro della procedura ordinaria Per riparare i danni all’agricoltura che ammontano a 27 milioni di franchi (edifici e inventario mobile esclusi) oltre ai contributi dei Cantoni e del Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura e non assicurabili sono necessari 7 milioni di franchi della Confederazione. Tale fabbisogno finanziario verrà coperto mediante crediti suppletivi stanziati nel 2000 I danni si sono verificati principalmente nella regione di montagna
192
Edifici rurali Aiuto iniziale Edifici d'abitazione
Acquisto dell'azienda da parte dell'affittuario Bonifiche fondiarie mio. fr. 24% 49% 27% Regione di pianura senza zona collinare Zona collinare e zona di montagna I Zone di montagna II–IV e regione d'estivazione 102,5 020406080100120 57,5 33,7 5,3 2,9 2,8
UFAG 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Fonte:
Aiuti per la conduzione aziendale
Gli aiuti per la conduzione aziendale sono una misura sociale collaterale per evitare o far fronte a ristrettezze finanziarie temporanee non imputabili al gestore. Essi consentono di convertire i debiti in mutui esenti da interesse Devono essere rimborsati sull’arco di venti anni al massimo Gli aiuti per la conduzione aziendale possono venir concessi a coloro i quali si trovano confrontati con ristrettezze finanziarie eccezionali a causa del cambiamento delle condizioni quadro o di circostanze spiacevoli come decessi, sinistri in stalla o particolari influssi ambientali Gli effetti degli aiuti per la conduzione aziendale corrispondono a quelli dello sdebitamento della singola azienda Essi vengono destinati ad aziende dotate di strutture adeguate e in grado di far fronte alle sfide future.
Nel quadro degli aiuti per la conduzione aziendale, nel 1999 sono stati concessi mutui per un importo totale di circa 18,1 milioni di franchi a favore di 204 casi Vi è stato un leggero calo rispetto ai 243 casi rilevati nell’anno precedente Il volume di credito è di 2,3 milioni di franchi superiore rispetto al 1998 L’importo medio del mutuo è passato da 65'100 a 88'500 franchi I mutui vengono rimborsati mediamente entro 12,4 anni
Mutui riconosciuti dai Cantoni nel quadro dell’aiuto per la conduzione aziendale – 1999
Il Fonds de roulement istituito nel 1973 con nuovi mezzi finanziari della Confederazione e importi rimborsati, comprende circa 109 milioni di franchi I Cantoni possono disporre ogni anno di nuovi mezzi finanziari della Confederazione (1999: 5 milioni di franchi) Essi sono vincolati a una prestazione adeguata da parte del Cantone che a dipendenza della sua capacità finanziaria varia fra il 40 e il 100 per cento della quota federale I nuovi mezzi finanziari della Confederazione e dei Cantoni, unitamente agli importi rimborsati costantemente, vengono utilizzati per concedere nuovi crediti
■ Prospettiva Gli aiuti per la conduzione aziendale vanno intesi in primo luogo come uno strumento di disponibilità A dipendenza degli sviluppi futuri, soprattutto per quanto concerne i tassi d’interesse e le nuove condizioni di mercato, per questi provvedimenti saranno necessari fondi supplementari Tale aspetto è stato tenuto in considerazione nel quadro della pianificazione finanziaria
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Disposizione Casi Importo Numero mio fr Rifinanziamento di debiti esistenti 172 16,05 Superamento di una difficoltà finanziaria eccezionale 32 2,01 Totale 204 18,06
Fonte: UFAG
2
Tabella 39, pagina A48
■ Ripartizione dei mezzi finanziari
2.3.2 Ricerca, consulenza, Istituto federale d’allevamento equino
Ricerca agricola
In Svizzera, la ricerca agricola pubblica comprende essenzialmente:
– il Dipartimento delle scienze agricole e alimentari del Politecnico federale di Zurigo (PFZ), attivo soprattutto nella ricerca fondamentale e nell’insegnamento a livello universitario;
– le sei Stazioni federali di ricerche, la cui attività è incentrata sul raggiungimento degli obiettivi della politica agricola. Esse costituiscono la ricerca dell’UFAG al quale sono subordinate;
– le scuole universitarie professionali, istituite recentemente, che operano nei settori della formazione terziaria, della ricerca e dello sviluppo.
L’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica (IRAB), una fondazione privata, si occupa della ricerca e dell’ulteriore sviluppo dell’agricoltura biologica Nell’esercizio delle sue attività tale istituto beneficia del sostegno dell’UFAG, di altri Uffici federali, di Cantoni, ditte e privati.
■ La ricerca dell’UFAG La ricerca dell’UFAG è strettamente legata all’attività delle sei Stazioni federali di ricerca agronomica Oltre all’attività di ricerca in senso stretto, esse svolgono compiti in relazione all’esecuzione e al controllo Attraverso la ricerca l’UFAG intende diventare un’istituzione, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, che promuove un ’agricoltura in grado di produrre in modo sostenibile con conseguente miglioramento della competitività dei prodotti svizzeri. Inoltre, l’attività di ricerca è orientata sulle esigenze specifiche della nostra agricoltura I compiti inerenti all’omologazione, all’esecuzione e ai controlli rappresentano il 40 per cento circa delle attività Benché questi compiti non siano prettamente attività di ricerca, presuppongono collaborazione e sostegno scientifico
Spese
della Confederazione per le sei Stazioni di ricerche – 1999
194 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
■■■■■■■■■■■■■■■■
Entrate 8 mio. fr.
Omologazioni, controllo
mio.
Uscite
43%
39
fr. 100%
nette 91 mio. fr. 57% Ricerca 52 mio. fr.
Uscite lorde 99 mio. fr.
Fonte: UFAG
■ Pianificazione e organizzazione
Per la pianificazione strategica della ricerca l’UFAG è affiancato da un Consiglio della ricerca agronomica che funge da organo consultivo Il Consiglio della ricerca agronomica si compone di esperti che nella loro vita professionale trattano aspetti di politica agricola, di ricerca agronomica, ambientale e sociale. In tal modo è garantito che, nel quadro della pianificazione a lungo termine delle attività di ricerca, vengano considerati tutti gli ambiti dello sviluppo sostenibile
Organizzazione della ricerca dell'UFAG
UFAG Ufficio federale dell'agricoltura
Unità amministrativa Ricerca agronomica
RAC
Produzione vegetale Changins
FAL Agroecologia e agricoltura Zurigo-Reckenholz
FAW Frutticoltura, viticoltura e orticoltura Wädenswil
FAT Economia e tecnologia agricole Tänikon
RAP Produzione animale Posieux
FAM Economia lattiera Berna-Liebefeld
Fonte: UFAG
Sul piano operativo, ogni Stazione di ricerche può contare sulla consulenza di un gruppo specifico di esperti. Esso sostiene la rispettiva Stazione nel quadro della rilevazione delle esigenze della pratica in relazione alla ricerca
Nel gruppo di esperti sono rappresentati i principali clienti e partner della rispettiva Stazione di ricerche Tra questi rientrano la pratica agricola nonché le organizzazioni e le associazioni dei settori a monte e a valle, le organizzazioni dei consumatori, le associazioni ambientaliste e della protezione degli animali, gli Uffici federali interessati e i servizi cantonali, le università interessate, le scuole universitarie professionali e altri istituti nonché le centrali di consulenza agricola. Questi gruppi di esperti vengono istituiti dall’UFAG
■ Obiettivi strategici Per gli anni 2000 –2003 il Consiglio federale ha indicato alla ricerca dell’UFAG i sei obiettivi strategici seguenti:
miglioramento della negoziabilità attraverso una produzione agricola rispettosa dell’ambiente e degli animali, qualitativamente ineccepibile e conforme alle esigenze del mercato;
– accentuazione dell’orientamento ecologico: ecosistemi/risorse naturali;
– sostegno per un mutamento strutturale socialmente sostenibile: sviluppi socioeconomici e strutture rurali;
– elaborazione di un sistema efficace di allerta precoce dei rischi: aspetti ecologici come: conservazione delle risorse naturali sul piano nazionale e internazionale, effetti dei mutamenti climatici, scomparsa globale della molteplicità biologica; aspetti politico-economici come: globalizzazione, sicurezza alimentare e dei prodotti;
– ottimizzazione della diffusione delle conoscenze attraverso informazione e documentazione
– promozione della competenza specifica e del profilo attraverso la fissazione di priorità, la qualità nonché la collaborazione sul piano nazionale e internazionale.
195 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I
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2
■ Ristrutturazione delle Stazioni di ricerche
Negli Anni ’90 la ricerca dell’UFAG è stata completamente ristrutturata. Tra il 1994 e il 1998 sono stati risparmiati 14 milioni di franchi, ossia il 13,5 per cento dei mezzi finanziari, e soppressi 92 posti
■ Gestione mediante mandato di prestazioni e credito globale
Sulla base di un nuovo adeguamento dei compiti e delle strutture, entro la fine del 2001 le Stazioni di ricerche dovranno realizzare ulteriori risparmi per un ammontare di 8,2 milioni di franchi Ciò comporterà un taglio supplementare di circa 80 posti di lavoro. Tra il 1994 e il 2001 i mezzi finanziari delle Stazioni di ricerche subiranno una riduzione totale del 24 per cento circa
Nel quadro della riforma del Governo e dell’Amministrazione il Consiglio federale ha deciso che le Stazioni federali di ricerca agronomica devono essere gestite mediante mandato di prestazioni e credito globale Gli obiettivi del nuovo modello di gestione sono conformi al concetto del New Public Management Esso è stato introdotto il 1O gennaio 2000.
Grazie al nuovo modello di gestione la ricerca dell’UFAG sarà orientata in misura ancora maggiore sulle prestazioni e sull’efficacia. L’UFAG dirige le Stazioni di ricerche fornendo loro indicazioni generali in ambito professionale, organizzativo e finanziario Le Stazioni di ricerche godono nel contempo di un elevato margine di manovra dal profilo operativo Strutture e competenze sono conformi al principio della sussidiarietà La priorità viene data all’iniziativa degli interessati e alla delegazione delle competenze Ciò accresce l’autonomia delle Stazioni di ricerche
Grazie a un sistema di controlling e di assicurazione della qualità è garantita la dovuta trasparenza in materia di costi e prestazioni nei confronti dell’UFAG, del Consiglio federale e del Parlamento Per i sei obiettivi strategici summenzionati sono quindi stati stabiliti indicatori e standard Ciò consente di osservare e valutare se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. Con l’introduzione della contabilità analitica viene accresciuta la consapevolezza in materia di costi e garantita la dovuta trasparenza sul piano interno ed esterno
196 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Riduzione del personale nelle Stazioni di ricerche 1990/92199319941995199619971998 P o s t i 700 720 740 760 780 800 820 Fonte:
UFAG
■ Vicinanza ai clienti Le nuove strutture di gestione della ricerca dell’UFAG sostengono lo spirito imprenditoriale Le Stazioni di ricerche vanno gestite come aziende e devono acquisire una posizione di successo sul mercato La vicinanza ai clienti e la comunicazione saranno un elemento determinante per il successo.
Tutti i progetti delle Stazioni di ricerche per il periodo 2000– 2003 sono ricapitolati in un catalogo dei progetti di ricerca che consente ai clienti e agli interessati di ottenere rapidamente le informazioni auspicate in merito ai lavori svolti e alle persone da contattare Il catalogo dei lavori di ricerca può esser consultato anche su Internet digitando «http://www admin ch/sar»
Consulenza agricola e in economia domestica rurale
Al pari della ricerca e della formazione, in ambito agricolo la consulenza è parte integrante del sistema di divulgazione delle conoscenze La consulenza offre sostegno a coloro che lavorano nei settori dell’agricoltura e dell’economia domestica rurale, affinché possano risolvere i problemi che si presentano a livello professionale e adattarsi a nuove condizioni. La consulenza non si limita al sostegno individuale in senso stretto, ma comprende anche l’aggiornamento professionale mirato per le famiglie contadine, la promozione della diffusione delle conoscenze tra agricoltori e l’assistenza nel quadro di procedimenti e progetti innovativi.
Questo ampliamento di orizzonti si è verificato sull’onda della riforma del Governo e dell’Amministrazione grazie al dibattito sorto in merito ai compiti da affidare alla consulenza La consulenza, considerata in passato un elemento della formazione professionale, gode ora di totale indipendenza. A livello amministrativo la consulenza rientra nella sfera di competenza dell’UFAG L’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia è invece competente in materia di formazione
■
La consulenza alle famiglie contadine è compito dei singoli Cantoni A tale scopo essi dispongono di servizi di consulenza o demandano i rispettivi compiti ad un ’organizzazione contadina La Confederazione sostiene finanziariamente i servizi di consulenza garantendo un aiuto finanziario agli stipendi dei consulenti L’entità di tale aiuto dipende dalla capacità finanziaria dei singoli Cantoni
La Confederazione sostiene in modo diretto 14 organizzazioni che prestano servizi speciali di consulenza in ambiti che richiedono soluzioni a livello nazionale o regionale
Unitamente ad oltre 50 organizzazioni, i Cantoni sono responsabili dell’Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura Questa associazione gestisce le centrali di consulenza di Lindau (LBL) e di Losanna (SRVA) Esse coadiuvano i servizi di consulenza cantonali, regionali e svizzeri Entrambi offrono un servizio competente e metodico di aggiornamento professionale per il personale addetto alla consulenza, assicurano l’elaborazione dei risultati della ricerca e mettono a disposizione il materiale di supporto e la documentazione La Confederazione sostiene l’associazione versando un contributo forfettario calcolato in base a un accordo delle prestazioni, per il quale è già in corso la negoziazione del terzo periodo contrattuale.
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Organizzazione e modalità di consulenza
Uscite per la consulenza – 1999
Il finanziamento dei servizi di consulenza cantonali è in funzione delle spese sostenute. Inoltre non si fa distinzione tra prestazioni fornite prevalentemente nell’interesse privato dei beneficiari (ad es alimentazione del bestiame da latte, pianificazione domestica) e prestazioni nell’interesse pubblico (ad es. gestione rispettosa dell’ambiente di superfici meritevoli di protezione, misure atte a favorire lo sviluppo a livello regionale)
In futuro l’aiuto finanziario verrà concesso in base alle prestazioni fornite e graduato a seconda dell’interesse pubblico. Le prestazioni sono classificate in campi d’attività e in categorie di prestazioni, la quota d’interesse pubblico è fissata per categoria e viene definito il valore (in punti) di ogni singola unità di prestazioni Dal gennaio 2000 i Cantoni sono tenuti a registrare le prestazioni secondo questa nuova modalità e a comunicarle all’UFAG Per consentire ai Cantoni di adeguarsi al cambiamento, l’aiuto finanziario verrà calcolato sulla base del nuovo sistema soltanto a partire dal 2002
198 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2
Beneficiario Importo mio. fr. Servizi di consulenza agricola cantonali 9,9 Servizi di consulenza in economia domestica rurale cantonali 0,8 Servizi speciali di consulenza delle organizzazioni agricole 1,0 Associazione svizzera per la consulenza nell’agricoltura 8,4 Totale 20,2 Fonte: Conto dello Stato
■ Nuova regolamentazione del finanziamento dei servizi di consulenza cantonali
■ Mandato di prestazioni 2000 –2003
Istituto federale d’allevamento equino
L’Istituto federale d’allevamento equino di Avenches sostiene la detenzione contadina di equini competitiva e conforme alle esigenze degli animali. Esso accorda priorità alla conservazione e alla promozione della razza delle Franches Montagnes
In qualità di centro di competenza per la detenzione contadina di equini, l’Istituto mette a disposizione dei produttori e delle organizzazioni attive nel campo dell’allevamento e della valorizzazione la propria infrastruttura, i riproduttori e le conoscenze necessarie per trovare soluzioni adeguate ai diversi problemi che si presentano in questo settore
Dal 1° gennaio 2000 l’Istituto è gestito mediante mandato di prestazioni e credito globale. Con il mandato di prestazioni 2000 –2003 il Consiglio federale ha indicato all’Istituto gli obiettivi strategici seguenti:
– miglioramento della qualità della produzione contadina di equini;
miglioramento, in ambito agricolo, della detenzione di cavalli conforme alla specie, che tenga debito conto delle esigenze naturali; sostegno all’etologia;
– sostegno di misure di accompagnamento in relazione al mutamento sociale, economico e strutturale della produzione contadina di equini;
– promozione delle competenze specifiche atte a risolvere nuovi problemi; aspetti etici e sanitari della selezione equina, conservazione della razza delle Franches Montagnes;
– ottimizzazione della diffusione di conoscenze attraverso informazione e documentazione
■ Ristrutturazione La ristrutturazione e la parziale privatizzazione dell’Istituto avviate nel 1994 hanno determinato, a partire dal 1999, un risparmio annuo di 2,21 milioni di franchi L’effettivo del personale è passato da 75 a 52 unità a seguito della soppressione di 23 posti in organico (30%). Con l’introduzione del nuovo modello di gestione si dovrà procedere a un ulteriore taglio del 10 per cento Nel 1999 la Confederazione ha sostenuto finanziariamente l’Istituto con una somma pari a 5,5 milioni di franchi
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–
2
2.3.3 Materie ausiliarie, protezione dei vegetali e delle varietà
Materie ausiliarie dell’agricoltura
Nella legislazione si distinguono quattro gruppi di materie ausiliarie dell’agricoltura: concimi, prodotti per la protezione delle piante, alimenti per animali e materiale di moltiplicazione (sementi e materiale vegetale) Trattasi sia di sostanze sia di organismi utilizzati nell’ambito della produzione agricola
Nella legislazione sulle materie ausiliarie dell’agricoltura sono fissati i principi per la loro commercializzazione Esse devono essere idonee per l’uso previsto e – se applicate in conformità delle prescrizioni – non devono avere effetti secondari negativi inaccettabili.
L’idoneità delle materie ausiliarie dell’agricoltura è strettamente legata al concetto di efficacia Una parte della legislazione riguarda questo settore Gli agricoltori hanno quindi la garanzia che per l’impiego previsto la materia ausiliaria è sufficientemente efficace. Con l’ampliamento della legislazione sulle materie ausiliarie l’aspetto dell’azione passa sempre più in secondo piano rispetto alla questione degli effetti secondari
Per effetti secondari si intendono le ripercussioni indirette sulla salute dell’uomo e degli animali nonché sull’ambiente In quest’ambito rientra ad esempio l’influenza di un insetticida sugli organismi utili o quella di un additivo per alimenti per animali sulla fertilità degli animali da reddito Nell’intento di proteggere la salute dell’uomo vengono applicate altre disposizioni legali come ad esempio la legge sui veleni. Vanno osservati pure i principi fissati nella legge sulla protezione dell’ambiente
200 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I 2 ■■■■■■■■■■■■■■■■
Nel settore delle materie ausiliarie vengono applicati sei strumenti d’esecuzione. Eccezion fatta per le esigenze poste alla produzione di concimi e prodotti fitosanitari, la base legale è costituita dalla LAgr Considerate le peculiarità delle singole sostanze, gli strumenti non vengono tuttavia applicati ovunque nello stesso modo.
Strumenti d’esecuzione nel settore delle materie ausiliarie dell’agricoltura
Strumento Concimi Prodotti Alimenti Sementi fitosanitari per animali
Obbligo d’omologazione ■■■
Esigenze poste ai prodotti ■■■■
Esigenze poste alla produzione ■ 1 ■ 1 ■■
Norme di etichettatura ■■■■
Prescrizioni d’utilizzazione ■■■
Obbligo di notifica ■■
Catalogo delle varietà ■
Certificazione ■
1 La base legale delle condizioni poste alla produzione di concimi e prodotti fitosanitari non è la LAgr, bensì la legge sui veleni e la legge sulla protezione dell’ambiente
Fonte: UFAG
Obbligo d’omologazione: le materie ausiliarie possono venir commercializzate soltanto dopo essere state omologate. Ciò consente di stabilire anticipatamente eventuali effetti secondari e, se fosse il caso, di emanare un divieto Esigenze poste ai prodotti: nelle disposizioni di legge sono fissate le esigenze minime che un prodotto deve adempiere per poter essere commercializzato Esigenze poste alla produzione: vengono definite norme di qualità che vanno rispettate all’atto della produzione di determinate materie ausiliarie.
Norme di etichettatura: viene stabilito quali informazioni e avvertenze devono figurare sugli imballaggi
Prescrizioni d’utilizzazione: viene descritto il modo d’utilizzazione autorizzato al fine di evitare effetti secondari negativi inaccettabili
Obbligo di notifica: questo obbligo agevola il controllo di conformità per determinate materie ausiliarie
Catalogo delle varietà: nella maggior parte dei casi le piante agricole possono venir commercializzate soltanto se sono iscritte nel catalogo ufficiale delle varietà; in esso figurano soltanto le varietà che rispondono ai criteri di ammissione (resistenza alle malattie, rendimento, qualità)
Certificazione: nel settore delle sementi vengono effettuati d’ufficio dei controlli volti a stabilire se sono adempiute le esigenze poste ai prodotti; ogni partita di sementi viene certificata
201 2 P R O V V E D I M E N T I D I P O L I T I C A A G R I C O L A 2 . 3 M I G L I O R A M E N T O D E L L E B A S I
2
■ Strumenti d’esecuzione
■ Organismi geneticamente modificati (OGM)
Per le materie ausiliarie composte di OGM o contenenti OGM, oltre alla procedura normale vi è l’obbligo di omologare e dichiarare ogni prodotto prima della commercializzazione
Nel settore degli alimenti per animali è stato introdotto un valore di dichiarazione Com’era già il caso per le derrate alimentari, tale provvedimento si è reso necessario in quanto non è possibile escludere la contaminazione mediante OGM durante il processo di fabbricazione o il trasporto Per gli alimenti semplici per animali è stato fissato un valore di dichiarazione del 3 per cento, per quelli composti del 2 per cento
Le esigenze relative ai documenti di cui dev’essere corredata la domanda e alla concessione di autorizzazioni sono definite nell’ordinanza sull’emissione deliberata nell’ambiente Per le materie ausiliarie che contengono OGM in via suppletiva alle disposizioni di tale ordinanza sono applicabili quelle della rispettiva ordinanza sulle singole materie ausiliarie. La procedura di omologazione è stata disciplinata in queste ordinanze specifiche al fine di evitare doppioni
■ Concimi Dal 1O settembre 1999 il controllo della commercializzazione di concimi e di prodotti ad essi equiparati è compito dell’UFAG L’ordinanza sui concimi e l’ordinanza sul libro dei fertilizzanti sono attualmente oggetto di una revisione. Oltre agli adeguamenti alle rispettive prescrizioni dell’UE, nel settore dei concimi minerali si procederà a una liberalizzazione simile a quella che aveva interessato i prodotti fitosanitari
■ Prodotti fitosanitari Il 1O agosto 1999 è entrata in vigore la nuova ordinanza del 23 giugno 1999 sui prodotti fitosanitari Essa ha comportato tre innovazioni essenziali:
non è più necessaria alcuna autorizzazione per importare e commercializzare in Svizzera prodotti fitosanitari iscritti in un elenco positivo dell’UFAG;
– viene concessa una protezione eurocompatibile del primo richiedente per i dati della prima richiesta;
– le esigenze tecnico-scientifiche per l’omologazione di prodotti fitosanitari si rifanno in misura maggiore a quelle dell’UE.
Grazie alla lista positiva, in futuro l’agricoltura potrà contare su una scelta vieppiù ampia di prodotti di cui è autorizzata l’importazione I produttori agricoli potranno approfittare del conseguente calo dei costi legati alla protezione dei vegetali
■ Alimenti per animali I due casi di contaminazione da diossina verificatisi nell’anno oggetto del rapporto hanno minato la fiducia degli agricoltori e dei consumatori nella qualità degli alimenti per animali. Nel primo caso, che ha interessato soprattutto il Belgio, la contaminazione degli alimenti per animali era riconducibile ad olii vegetali riciclati, tra gli altri quelli delle economie domestiche Nel secondo caso la contaminazione era stata provocata dall’argilla caolinitica utilizzata quale legante nella fabbricazione di alimenti per animali
Nel caso dell’argilla caolinitica va tuttavia osservato che il grado di contaminazione registrato in Svizzera era notevolmente inferiore a quello rilevato in Belgio Quale misura precauzionale, tutti gli alimenti per animali interessati erano comunque stati ritirati dal mercato
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■ Sementi Nella primavera 1999 l’UFAG ha decretato un divieto di commercializzazione di sementi di granturco contaminate da OGM Le colture già impiantate (ca 230 ha) sono state distrutte Gli agricoltori e gli importatori sono stati indennizzati
Per evitare che simili casi si ripetano, sono stati intensificati i controlli delle sementi Vista la crescente internazionalizzazione del commercio di sementi e considerato l’inevitabile rischio di contaminazione involontaria di singole partite, difficilmente i commercianti di sementi e le autorità preposte al controllo potranno escludere qualsiasi contaminazione
Protezione dei vegetali
I provvedimenti fitosanitari sono finalizzati ad evitare l’introduzione e la diffusione di nuovi organismi nocivi nel Paese In tale contesto sono note ad esempio le misure di lotta contro la diffusione del fuoco batterico
L’importazione di piante e di prodotti di piante, potenziali portatori di organismi nocivi particolarmente pericolosi, sottostà a prescrizioni molto severe. Le piante, i prodotti di piante e il materiale vegetale importati in Svizzera devono essere corredati di un certificato fitosanitario che risponda alle esigenze della Convenzione fitosanitaria internazionale. Il certificato fitosanitario attesta che il materiale importato è conforme alle prescrizioni fitosanitarie vigenti in Svizzera All’atto delle operazioni di sdoganamento i controllori del Servizio fitosanitario federale verificano se sono adempiute le prescrizioni legali Ciò dovrebbe consentire di evitare che vengano introdotti in Svizzera nuovi organismi nocivi
I servizi fitosanitari cantonali sono competenti per le misure all’interno del Paese; nel loro operato sono coadiuvati dalle Stazioni federali di ricerca agronomica Questi servizi si occupano principalmente del monitoraggio del territorio cantonale e adottano i provvedimenti necessari qualora venisse individuato un organismo nocivo particolarmente pericoloso Se un organismo compare per la prima volta in una determinata regione, vanno adottati provvedimenti idonei per eliminarlo Se l’organismo in questione è presente da tempo sul territorio e per motivi tecnici non è possibile prendere in considerazione la sua eliminazione, gli addetti cercheranno di contenere gli effetti economici e di evitare che l’organismo si diffonda in regioni non ancora contaminate Vengono controllate soprattutto le particelle destinate alla produzione di materiale di moltiplicazione (sementi, piantimi, ecc.).
È in atto un progetto di revisione totale delle disposizioni legali Tra gli obiettivi vi è la creazione di un sistema di controllo per la protezione dei vegetali che adempia le esigenze poste dall’UE Ciò consentirebbe il reciproco riconoscimento delle norme Il traffico transfrontaliero di vegetali ne risulterebbe agevolato
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Protezione delle novità vegetali (protezione delle varietà)
Alle varietà vegetali non vengono concessi brevetti di prodotto. L’esclusione dal diritto sui brevetti ha motivazioni storiche All’epoca in cui venne introdotto il diritto sui brevetti i risultati della selezione di vegetali non erano considerati idonei al brevetto a causa dell’insufficiente ripetibilità Per tutelarli venne tuttavia elaborato un particolare sistema di protezione Sul piano internazionale la Convenzione per la protezione delle nuove varietà vegetali fissa le rispettive esigenze minime La Svizzera ha ratificato la versione del 1978 di tale Convenzione La legge federale sulla protezione delle novità vegetali (legge sulla protezione delle varietà) contiene le disposizioni applicabili in Svizzera. Dal profilo sistematico, tale legge rientra nel diritto dei beni immateriali. L’esecuzione della stessa incombe all’Ufficio della protezione delle varietà aggregato all’UFAG
La protezione delle varietà è un diritto d’esclusività paragonabile a un brevetto e protegge la proprietà intellettuale delle novità vegetali Sulla base di tale diritto soltanto il possessore del titolo di protezione è autorizzato a commercializzare, produrre od offrire materiale di moltiplicazione della varietà protetta Al costitutore viene data la possibilità di ammortizzare i suoi investimenti. La protezione delle varietà contribuisce pertanto in modo essenziale alla costituzione di nuove varietà vegetali conformi alle esigenze economiche ed ecologiche Se non esistesse il diritto di costitutore ancorato nella protezione delle varietà, la Svizzera potrebbe essere svantaggiata per quanto concerne la fornitura dall’estero di interessanti novità
La protezione delle varietà non comprende la produzione di materiale di moltiplicazione per il proprio fabbisogno In questo ambito rientra pure il materiale di moltiplicazione di specie colturali agricole che vengono prodotte da un agricoltore per l’utilizzazione in proprio In questo contesto si parla di privilegio dell’agricoltore Una varietà protetta può essere utilizzata per la costituzione di nuove varietà senza l’autorizzazione del possessore del titolo di protezione. Il costitutore è pure autorizzato a valorizzare la neocostituita varietà senza autorizzazione del possessore del titolo di protezione della varietà utilizzata In questo caso si parla di riserva del costitutore
La protezione delle varietà presuppone che la varietà sia nuova, distinguibile, omogenea e stabile Un severo controllo delle colture sulla base di caratteristiche fissate in direttive internazionali garantisce che una varietà risponda a tali criteri Il criterio di novità è adempiuto se al momento in cui è chiesta la protezione la varietà non è già stata commercializzata in Svizzera e, da oltre quattro, rispettivamente sei anni, all’estero L’esame varietale – ma non la caratteristica di novità – è necessario anche per l’ammissione nel catalogo delle varietà La protezione delle varietà e il catalogo delle varietà sono tuttavia indipendenti l’una dall’altro.
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■ Protezione della proprietà intellettuale delle novità vegetali
■ Differenze tra il diritto in materia di protezione delle varietà e il diritto sui brevetti
Varietà protette, stato 31.12.1999
(frumento, granturco, spelta, avena, orzo, triticale, soia, piselli, patate, trifoglio e graminacee)
■ Revisione del diritto in materia di protezione delle varietà e del diritto sui brevetti
Fonte: Foglio svizzero dei brevetti, disegni e marchi (i movimenti nel settore della protezione delle varietà vengono pubblicati ogni due mesi)
Attualmente vi sono aspetti essenziali che distinguono il diritto in materia di protezione delle varietà dal diritto sui brevetti Quest’ultimo protegge le invenzioni nel settore della tecnica a condizione che siano nuove, si basino su un ’attività inventiva e siano utilizzabili a livello industriale Il criterio di novità sottostà ad esigenze più severe rispetto a quelle poste nell’ambito della protezione delle varietà Inoltre, il diritto sui brevetti prevede termini di protezione più brevi e non contempla eccezioni quali la riserva del costitutore o il privilegio dell’agricoltore com’è il caso nella protezione delle varietà. Le invenzioni brevettate possono essere utilizzate liberamente a scopo di ricerca; per la valorizzazione di una nuova invenzione che si basa su un’invenzione brevettata è invece necessaria una licenza di dipendenza Nell’ambito della protezione delle varietà l’effetto della protezione è limitato al materiale di moltiplicazione. Il diritto sui brevetti concede una protezione completa
È in atto la revisione della legge sulla protezione delle varietà e della legge sui brevetti finalizzata, tra l’altro, ad adeguare tali testi legislativi alle disposizioni internazionali Per la legge sulla protezione delle varietà ci si dovrà allineare alle disposizioni della Convenzione internazionale per la protezione delle novità vegetali del 1991, mentre per la legge sui brevetti sarà determinante la Direttiva UE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. I progressi nel campo della biotecnologia consentono attualmente di ripetere i processi biotecnologici e i rispettivi risultati Di conseguenza già oggi le piante, quale prodotto ottenuto direttamente da un processo, possono rientrare nell’ambito di protezione di un brevetto di processo Considerati gli sviluppi in questo settore, vi sarà un progressivo avvicinamento tra i due sistemi di protezione
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Varietà Numero Cereali e sementi 94
Varietà di frutta e bacche 152 Varietà di ortaggi 11 Piante ornamentali e officinali 451 Totale 708
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Approfondimento: procedura d’omologazione per i prodotti fitosanitari
I prodotti fitosanitari vengono impiegati per proteggere le piante utili e per garantire il raccolto Trattasi di sostanze biologicamente attive che oltre agli effetti di protezione voluti possono avere anche effetti secondari sulle piante coltivate, su organismi non bersaglio e sull’ambiente Per tale motivo, oltre all’efficacia, nel quadro di una procedura completa di omologazione viene esaminato e valutato l’aspetto della sicurezza dei prodotti fitosanitari per l’uomo, l’ambiente e le piante coltivate I prodotti fitosanitari possono venir commercializzati unicamente previa omologazione in Svizzera Alla procedura d’omologazione svizzera prendono parte diversi Uffici federali nonché Stazioni di ricerca dell’UFAG. L’autorità preposta all’omologazione è l’UFAG. Mediante la riforma della politica agricola sono state ridefinite le condizioni quadro per la procedura d’omologazione dei prodotti fitosanitari in Svizzera Tra le principali innovazioni vanno citate la protezione – eurocompatibile – del primo richiedente e l’allineamento delle esigenze tecnico-scientifiche alle prescrizioni dell’UE e dell’OCSE che dovrebbero consentire la collaborazione sul piano internazionale È inoltre stata creata la base legale per importare liberamente prodotti fitosanitari omologati in Svizzera e all’estero La nuova ordinanza concernente l’omologazione dei prodotti fitosanitari (ordinanza sui prodotti fitosanitari) costituisce la base legale per l’applicazione di tali innovazioni. Essa è entrata in vigore il 1o agosto 1999
Le basi legali della procedura d’omologazione comprendono le prescrizioni in materia di dati e i principi di valutazione per quanto concerne l’efficacia e la protezione dell’ambiente e dell’uomo da effetti nocivi Ciò dovrebbe garantire la sicurezza dei prodotti fitosanitari per le piante utili, l’ambiente, gli utilizzatori e i consumatori La procedura d’omologazione svizzera prevede pure di sostenere gli obiettivi ecologici della politica agricola. Nell’intento di giungere a un effettivo miglioramento della qualità dell’ambiente, anche nel quadro della procedura d’omologazione dei prodotti fitosanitari vi è la possibilità di adottare provvedimenti quali la limitazione dell’impiego al fine di ridurre ulteriormente il carico ambientale e i rischi. In Svizzera e all’estero sono in atto numerosi programmi volti a rilevare i rischi ambientali e a ridurli Essi sono sostenuti dall’UFAG che, in qualità di autorità preposta all’omologazione, partecipa pure a programmi internazionali di riduzione dei rischi promossi dall’OCSE
L’obbligo d’omologazione e la rispettiva procedura sono efficaci provvedimenti cautelativi per ridurre i rischi legati all’utilizzazione di prodotti fitosanitari e per applicare il principio della prevenzione in riferimento alla protezione della salute e dell’ambiente
Chiunque intenda far omologare in Svizzera un prodotto fitosanitario è tenuto a presentare all’UFAG un fascicolo di registrazione Alla procedura d’omologazione partecipano diversi Uffici federali e Stazioni di ricerche a dipendenza dei rispettivi mandati legali Gli aspetti sanitari vengono valutati dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) L’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) è competente per le questioni specifiche di carattere ambientale L’analisi del fascicolo in vista della valutazione del prodotto fitosanitario dal profilo dell’idoneità agricola,
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■ Principi per l’omologazione dei prodotti fitosanitari
della qualità dei prodotti agricoli utilizzati per la fabbricazione di derrate alimentari e dell’impatto sull’ambiente spetta preminentemente alla Stazione federale di ricerche in frutticoltura, viticoltura e orticoltura di Wädenswil (FAW) e alla Stazione federale di ricerche in agrocologia e agricoltura di Zurigo-Reckenholz (FAL). I dati e i risultati della valutazione da parte dei diversi servizi competenti vengono trasmessi all’autorità preposta all’omologazione che allestisce i documenti decisionali, fornendo le argomentazioni pro o contro l’omologazione L’omologazione viene concessa solo se la valutazione ha esito positivo
Per poter valutare i rischi che l’utilizzazione di un prodotto fitosanitario comporta e disporre di una buona base decisionale per l’omologazione, è necessario ottenere dati esaurienti che consentano di valutare gli eventuali effetti per gli utilizzatori, i consumatori e l’ambiente.
La base di dati comprende i risultati di numerosi studi scientifici con la sostanza in questione scaturiti da analisi di laboratorio effettuate sulla base di modelli. I risultati contengono indicazioni qualitative e quantitative in merito agli effetti nocivi e al rapporto tra effetti e rispettiva dose Tali studi vengono svolti prevalentemente dall’industria della ricerca In casi speciali i dati vengono completati con i risultati dei lavori di ricerca svolti dalle Stazioni di ricerche Viste le condizioni contingenti, il fascicolo di registrazione deve contenere le seguenti indicazioni:
– identità della sostanza attiva e del prodotto fitosanitario;
proprietà fisico-chimiche e tecniche;
– azione e applicazione;
– caratteristiche tossicologiche (compreso il metabolismo nei mammiferi);
eventuali residui nei prodotti raccolti, nelle derrate alimentari e negli alimenti per animali;
– persistenza e comportamento nell’ambiente;
– analisi ecotossicologiche: effetti su esseri utili come pesci e uccelli
Analisi tossicologiche per i prodotti fitosanitari
Tossicità acuta
Tossicologia Umana
Effetti sull'uomo
• durante l'applicazione
• attraverso residui nelle derrate alimentari
Tossicità cronica
Cancerogenicità
Mutagenicità
Metabolismo
Tossicologia Ambientale
Effetti sugli organismi
• in acqua e suolo
• su animali selvatici
Studi di lunga durata su fertilità, riproduzione e comportamento
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Analisi dei residui Tossicità acuta negli organismi monocellulari
Interdipendenze nell'ecosistema
Effetti sulla riproduzione
Effetti nocivi sulla fertilità
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Fonte: UFAG
■ Valutazione della tossicologia umana
Il servizio competente per la valutazione degli aspetti legati alla tossicologia umana è l’UFSP I dati concernenti le analisi tossicologiche su animali da laboratorio (per esempio tossicità acuta, cronica, analisi tossicologiche speciali) trasmessi alle Autorità sono utili per valutare eventuali effetti nocivi su diversi sistemi di organi a seguito di trattamenti di breve o lunga durata con la sostanza in questione
Il contatto con i prodotti fitosanitari si verifica durante la loro applicazione oppure attraverso i residui presenti nelle derrate alimentari L’obiettivo principale di tali studi consiste nel chiarire il rapporto tra dose ed effetto, ossia ottenere informazioni in merito agli effetti di una sostanza a seconda del quantitativo presente Tali informazioni consentono di stabilire, sulla base di una procedura in uso a livello internazionale, il quantitativo innocuo per l’uomo.
La protezione dell’utilizzatore tiene conto del profilo tossicologico della sostanza attiva e del rispettivo prodotto nonché dell’entità di un eventuale carico in caso di applicazione di un prodotto fitosanitario, servendosi delle avvertenze nonché della classificazione e caratterizzazione in classi di tossicità
La protezione dei consumatori consiste nella tutela della salute umana all’atto del consumo di derrate alimentari. Mediante un limite sancito per legge viene fissato il quantitativo autorizzato per i residui di prodotti fitosanitari Questo limite è stabilito in modo che siano adempiute le esigenze della pratica per quanto concerne la protezione dei vegetali e che non subentrino rischi per la salute dell’uomo.
■ Valutazione della tossicologia e della chimica ambientali
La valutazione spetta in primo luogo alle Stazioni di ricerche FAW e FAL Gli studi sulla tossicologia ambientale si occupano delle conseguenze sugli organismi acquatici, tra cui i pesci, le alghe, gli animali che fungono da nutrimento per i pesci, gli uccelli e gli animali utili, ad esempio le api
Gli studi incentrati sulla chimica ambientale e il metabolismo prevedono una serie di analisi in laboratorio, grazie alle quali è possibile valutare i residui di sostanze attive e i prodotti della degradazione nonché i loro cicli di degradazione in relazione al grado di degradabilità in acqua e suolo Il comportamento di dispersione è parimenti oggetto di studio In caso di superamento di determinati tempi di degradazione (degradazione particolarmente lenta) o di livelli troppo scarsi di assorbimento nel suolo, i risultati sono completati da calcoli di modello ed esperimenti in pieno campo noti con il nome di analisi lisimetriche Nell’ambito di tali esperimenti si studia il comportamento delle sostanze attive e dei rispettivi prodotti di degradazione nei diversi tipi di suolo. Valgono i seguenti criteri: la degradazione nel suolo, la possibilità di arricchimento, la decomposizione in presenza di acqua e luce, il comportamento di dispersione, vale a dire il dilavamento negli strati più profondi del suolo o addirittura nella falda freatica.
La valutazione approfondita dell’insieme dei dati di un fascicolo di registrazione e dei rischi, alla luce dei criteri e dei principi di valutazione applicati nel contesto europeo, garantisce la sicurezza dei prodotti fitosanitari per l’uomo, gli animali e l’ambiente La valutazione del grado di sicurezza rappresenta un provvedimento preventivo fondamentale
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■ Provvedimenti supplementari volti a ridurre il carico ambientale e i rischi legati ai prodotti fitosanitari
La procedura di omologazione consente di ricorrere a provvedimenti atti a ridurre il carico ambientale e i rischi anche in una fase successiva alla concessione dell’omologazione A livello di svariati progetti viene data la priorità allo studio del carico ambientale dovuto all’utilizzo di prodotti fitosanitari nella protezione dei vegetali. Questo tipo di esperimenti di monitoraggio contempla, tra l’altro, il rilevamento quantitativo delle dosi impiegate nel trattamento o l’analisi di residui di prodotti fitosanitari nell’ambiente, ad esempio nelle acque Tali dati sono utili ai fini della verifica delle valutazioni dei rischi condotte in sede di procedura di omologazione I dati del monitoraggio rilevati dopo l’omologazione forniscono indicazioni preziose sul comportamento delle sostanze nell’ecosistema in condizioni reali di utilizzo Qualora i risultati indicassero l’insorgere di problemi (ad esempio se un prodotto fitosanitario viene riscontrato frequentemente nella falda freatica) è possibile limitare o proibire l’impiego di quel particolare prodotto al fine di ridurre al minimo i rischi Basti pensare all’erbicida Atrazin, il cui uso è stato limitato nella coltivazione del granturco e proibito per le traversine dei binari del treno, i bordi stradali e nelle regioni carsiche.
I metodi di valutazione e di gestione dei rischi vengono costantemente sviluppati a livello internazionale e l’autorità preposta all’omologazione è tenuta ad aggiornare strategie e criteri sulla base delle nuove conoscenze La finalità di un ’agricoltura sostenibile ha portato al lancio di svariati progetti per la rilevazione del carico ambientale causato dall’impiego di prodotti fitosanitari e dei rischi connessi L’autorità svizzera preposta all’omologazione partecipa parimenti a programmi nazionali ed internazionali volti a ridurre i rischi.
■ Progetti internazionali di determinazione e verifica degli indicatori del rischio
È impossibile quantificare in un ’unica cifra il rischio globale legato a tutti gli impieghi di prodotti fitosanitari nell’agricoltura Nell’ambito dell’ONU e dell’OCSE è quindi stata avanzata la proposta di mettere a punto degli indicatori per il rischio ambientale correlato ai prodotti fitosanitari Si tratta di variabili ausiliarie per la stima del rischio globale, calcolate con modelli sulla scorta di alcuni parametri accuratamente scelti per la loro incidenza ambientale. Tali variabili ausiliarie servono a quantificare gli effetti dei provvedimenti in campo agricolo ed ecologico in vista di una futura riduzione dei rischi Nel quadro di un progetto pilota dell’OCSE, i Paesi membri procederanno alla verifica di tre indicatori proposti per le acque superficiali sulla base dei dati specifici disponibili in ogni Paese al fine di valutarne l’applicabilità e il tenore informativo L’UFAG e la FAW partecipano a questo progetto internazionale
■ Elenco dei prodotti fitosanitari omologati
Attualmente in Svizzera sono circa 400 le sostanze attive omologate in base alla procedura testé descritta All’incirca 1'400 prodotti commerciali contenenti queste sostanze attive sono disponibili sotto forma di prodotti fitosanitari La lista dei prodotti fitosanitari omologati è pubblicata nell’ «Elenco dei prodotti fitosanitari» che appare annualmente L’elenco fornisce inoltre tutte le indicazioni su utilizzo, limitazioni d’uso, grado di concentrazione, classe di tossicità e avvertenze
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2.3.4 Allevamento di animali
Mediante questi provvedimenti s’intende tutelare un allevamento svizzero indipendente Il rispettivo valore aggiunto dev’essere realizzato all’interno del Paese Viene sostenuto l’allevamento di bovini, equini, suini, ovini e caprini I provvedimenti sono pure finalizzati alla conservazione delle razze di animali da reddito indigene minacciate Confederazione e Cantoni partecipano in misura eguale al finanziamento di tali provvedimenti
Nell’ordinanza concernente l’allevamento di animali la Confederazione fissa le linee direttrici in campo zootecnico Gli allevatori e le organizzazioni d’allevamento disciplinano i dettagli La Confederazione riconosce le organizzazioni d’allevamento che adempiono le esigenze prescritte. Tra le prestazioni zootecniche fondamentali rientrano:
– la tenuta del libro genealogico;
l’esecuzione, in modo oggettivo, degli esami funzionali;
– l’analisi dei dati rilevanti dal profilo zootecnico compresa la stima dei valori genetici degli animali.
Uscite per l’allevamento di animali – 1999
Fonte: Conto dello Stato
La Confederazione vigila sulle organizzazioni d’allevamento da essa riconosciute
Il riconoscimento costituisce il presupposto per la concessione di contributi Tra le competenze della Confederazione rientrano pure il riconoscimento delle organizzazioni che possono effettuare l’inseminazione artificiale nei bovini, la concessione di permessi per l’importazione di animali da allevamento e di sperma nonché l’esecuzione dei provvedimenti volti a conservare le razze di animali da reddito indigene minacciate
Nell’anno oggetto del rapporto la Confederazione ha sostenuto l’organizzazione d’allevamento Pro Specie Rara nel quadro dello sviluppo di un programma volto a istituire un libro genealogico per le razze minacciate nonché di progetti per la conservazione della capra sangallese dagli stivali, della pecora dell’Oberland grigionese, della pecora dell’Engadina, della pecora «Roux du Valais» e della pecora dagli specchi
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–
Specie animale Importo mio fr Bovini 14,67 Equini 1,08 Suini 1,66 Ovini 1,06 Capre e pecore lattifere 0,75 Razze minacciate 0,07 Totale 19,29
Tabella 40, pagina A49
■ La Confederazione fissa le linee direttrici
■■■■■■■■■■■■■■■■ 3. Aspetti internazionali
3
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La caduta del Muro di Berlino alla fine degli Anni '80 ha accelerato il processo di globalizzazione Le nuove tecnologie nel campo della comunicazione consentono di trasmettere le informazioni in modo rapido e senza problemi anche oltre le frontiere nazionali Nello scambio dei beni, si assiste alla fusione di regioni sempre più vaste in mercati nei quali le merci circolano senza ostacoli anche tra Paesi diversi Basti infatti pensare alla crescente integrazione in Europa resa possibile dal Mercato unico
La Svizzera è fortemente orientata verso l’esportazione e di conseguenza è particolarmente interessata ad assicurarsi il libero accesso ai mercati esteri Con l’accordo OMC firmato nel 1994 a Marrakech anche l’agricoltura è stata inglobata nella normativa internazionale sul commercio di beni e servizi D’altro canto vi è l’accordo sull’agricoltura, che è parte integrante degli Accordi bilaterali con l’UE. Entrambi gli accordi espongono l’agricoltura svizzera a una maggiore pressione della concorrenza internazionale Negli ultimi anni gli aspetti internazionali hanno acquisito un’importanza vieppiù crescente per l’agricoltura elvetica. Una tendenza che in futuro andrà accentuandosi
Il rapporto agricolo tiene conto di questi sviluppi Due i punti chiave approfonditi in questa prima edizione
La prima parte è incentrata sugli sviluppi in atto a livello internazionale suscettibili di ripercuotersi sulla situazione economica, ecologica e sociale dell’agricoltura Gli argomenti del primo rapporto sono: l’accordo bilaterale con l’UE sull’agricoltura, la riforma della Politica Agricola Comune dell’UE, l’accordo OMC sull’agricoltura, l’inclusione dell’agricoltura in diversi accordi di libero scambio, gli accordi internazionali nei settori dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente nonché l’alimentazione mondiale e la FAO
Nella seconda parte vengono effettuati confronti sul piano internazionale. Più la Svizzera deve misurarsi con la concorrenza estera, maggiore importanza rivestono le informazioni sulla situazione negli altri Paesi Nel primo rapporto vengono affrontati due argomenti: il confronto dei prezzi con l’estero e l’evoluzione dei margini in Svizzera, in Germania e negli USA
3 . A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I 3
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3.1 Sviluppi sul piano internazionale
Nel presente capitolo si entra nel merito dell’accordo bilaterale sull’agricoltura, della riforma della Politica Agricola Comune dell’UE, dell’accordo OMC sull’agricoltura nonché di diversi accordi di libero scambio Tutto ciò influisce soprattutto sulle condizioni quadro economiche dell’agricoltura svizzera Successivamente viene trattato l’argomento dell’alimentazione mondiale e presentata brevemente la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura Infine vengono illustrati gli aspetti agricoli di accordi internazionali nei settori dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente
3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 ■■■■■■■■■■■■■■■■
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Accordo tra l’UE e la Svizzera sul commercio di prodotti agricoli
Sul piano politico i negoziati bilaterali con l’UE si sono conclusi nel dicembre 1998. I testi dei sette accordi sono stati ratificati a Berna il 26 febbraio 1999 e firmati a Lussemburgo il 21 giugno 1999
Le Camere federali hanno trattato gli accordi e le rispettive misure di accompagnamento durante la sessione straordinaria svoltasi dal 30 agosto al 2 settembre 1999 e nel corso della sessione autunnale L’8 ottobre 1999 Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati hanno approvato il pacchetto a larga maggioranza Vista la riuscita del referendum, il 21 maggio 2000 Popolo e Stati hanno dovuto votare in merito agli accordi e li hanno accettati Essi dovrebbero entrare in vigore al più tardi il 1O gennaio 2002
L’accordo sull’agricoltura prevede per entrambe le parti riduzioni dei dazi, agevolazioni nel settore degli ostacoli tecnici al commercio nonché il reciproco riconoscimento delle denominazioni
– La completa reciproca liberalizzazione del commercio del formaggio al termine di un periodo transitorio di cinque anni rappresenta il punto chiave dell’accordo dal profilo dello smantellamento dei dazi Concessioni doganali reciproche considerevoli si segnalano anche per la verdura, la frutta, i prodotti della floricoltura, compresi i fiori recisi e, seppure in misura minore, per la carne secca e le specialità vitivinicole
Mediante l’accordo vengono ridotti o soppressi ostacoli tecnici al commercio nei settori veterinario e fitosanitario nonché in quelli degli alimenti per animali, delle sementi, dei prodotti biologici e delle norme di commercializzazione dei prodotti vitivinicoli Generalmente ciò avviene sulla base di convenzioni di reciproco riconoscimento dell’equivalenza delle legislazioni Inoltre, l’UE accorda alla Svizzera la competenza di far certificare sul suo territorio le esportazioni di frutta e verdura fresche conformemente alle norme di commercializzazione comunitarie
Le denominazioni geografiche e tradizionali per vini e liquori vengono riconosciute e protette reciprocamente
3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 214
–
–
■ Un’opportunità per la nostra agricoltura
Concessioni doganali reciproche in settori importanti
50%
Per quanto concerne le cosiddette misure di accompagnamento, il Parlamento ha deciso di incrementare i mezzi a favore delle misure di solidarietà modificando le rispettive disposizioni della legge sull’agricoltura. Concretamente, il Consiglio federale ha la facoltà di estendere l’obbligo di versare contributi a tutti i produttori, addetti alla trasformazione ed eventualmente ai commercianti, se l’organizzazione alla quale sono affiliati riscuote dai suoi membri contributi destinati esclusivamente al finanziamento di misure di solidarietà Il Parlamento ha inoltre modificato la legge sulle derrate alimentari in vista di giungere all’armonizzazione con l’UE per quanto riguarda l’esecuzione nel settore della produzione animale
L’applicazione dell’accordo agricolo sul piano interno implica una revisione totale dell’ordinanza sul libero scambio in ambito agricolo, la stesura di una nuova ordinanza per il settore del formaggio, l’adeguamento di diverse ordinanze inerenti alla legislazione agricola nonché dell’ordinanza sulle derrate alimentari e di altre ordinanze concernenti il settore veterinario
3 . 1 S V I L U P P I S U L P I A N O I N T E R N A Z I O N A L E 3 215 3 A S P E T T I I N T E R N A Z I O N A L I
Prodotto Concessioni CH Concessioni UE Latte Formaggio Libero accesso Libero accesso dopo 5 anni dopo 5 anni Yogurt / Panna Nessuna 2 000 t Carne Prosciutto crudo (suino) 1 000 t Nessuna Carne secca (bovina) 200 t 1 200 t Verdure Pomodori 10 000 t 1 000 t Carote Nessuna 5 000 t Prodotti di patate Nessuna 3 000 t Frutta Mele Nessuna 3 000 t Pere Nessuna 3 000 t Fragole Nessuna 10 000 t Frutta e verdura
Nessuna Libero accesso Altri prodotti Olio d’oliva Riduzione
Nessuna Fiori recisi 1 000 t Libero accesso Piante ornamentali Libero accesso Libero accesso
in polvere
del dazio del
■ Obiettivo principale: accrescere la competitività
Riforma della Politica Agricola Comune (PAC)
Con l’adozione, in occasione del vertice di Berlino del marzo 1999, di una ventina di testi legislativi, l’UE ha portato a termine il suo progetto «Agenda 2000». Questo pacchetto comprende quattro settori principali interdipendenti: la riforma della PAC, la riforma della politica strutturale, gli strumenti di preparazione per i Paesi dell’Europa centrale ed orientale candidati all’adesione e il nuovo quadro finanziario
In ambito agricolo la riforma persegue in particolare i seguenti obiettivi: migliorare la competitività dei prodotti agricoli comunitari sul mercato interno e su quello mondiale, integrare maggiormente gli aspetti ambientali e strutturali, semplificare la legislazione agricola e decentrarne l’applicazione, rafforzare la posizione negoziale dell’UE in seno all’OMC e stabilizzare la spesa agricola
Per raggiungere questi obiettivi sono previsti due tipi di misure: nuovi disciplinamenti comuni del mercato per i prodotti della vitivinicoltura e della campicoltura, la carne bovina e il latte nonché misure intersettoriali
■ Nuovi disciplinamenti del mercato
Per quanto concerne i cereali, a partire dal raccolto 2000/2001 il prezzo d’intervento sarà ridotto del 15 per cento Nel settore lattiero i prezzi d’intervento relativi al burro e al latte scremato in polvere verranno pure ridotti del 15 per cento in tre tappe; la prima coinciderà con l’esercizio 2005/2006 Il contingentamento lattiero verrà mantenuto fino al 2007/2008 Entro tale data la quota totale verrà aumentata di circa 2,8 milioni di tonnellate Tale quantitativo corrisponde quasi all’insieme dei contingenti svizzeri La quantità di latte dell’UE verrà quindi aumentata del 2,4 per cento Nel settore della carne bovina, nel mese di luglio 2002 verrà introdotta una rete di sicurezza a un livello molto basso In concomitanza di ciò il prezzo d’intervento verrà sostituito mediante una norma per la costituzione di scorte su base privata Dal 2000 il prezzo di base per la costituzione di scorte private è del 20 per cento inferiore rispetto al prezzo che in virtù del vecchio diritto poteva determinare un intervento
Questo calo dei prezzi viene parzialmente compensato mediante pagamenti diretti agli agricoltori A partire dal 2005, nel settore lattiero verrà versato un premio per chilogrammo di latte Sulla base del cambio attuale, nel 2007 il premio dovrebbe ammontare a circa 2,7 centesimi il chilogrammo di latte Nel settore della carne bovina verrà versato un premio di macellazione a favore di tutte le categorie di animali Verrà aumentato considerevolmente il premio per la detenzione estensiva di bestiame bovino
In futuro i Paesi disporranno di un importo forfettario per il versamento di premi nei settori della carne bovina e del latte Ogni Paese potrà decidere, nell’ambito dei limiti prestabiliti, quali premi di base aumentare
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■ Sviluppo dello spazio rurale
Il pacchetto agricolo comprende pure il regolamento sullo sviluppo rurale – seconda colonna portante della PAC – finalizzato a garantire il futuro delle regioni rurali europee attraverso: – l’applicazione, anche in futuro, delle misure di accompagnamento introdotte nel 1992 (pensionamento anticipato, provvedimenti agroecologici e rimboschimenti);
– la diversificazione delle aziende agricole (sostegno alla trasformazione e alla commercializzazione di prodotti agricoli nonché alla formazione professionale, promozione e riconversione dell’agricoltura, ecc );
– l’adeguamento delle strutture aziendali e gli aiuti iniziali per i giovani agricoltori
■ Misure intersettoriali
Un regolamento intersettoriale applicabile ai diversi disciplinamenti del mercato offre ai singoli Stati membri la possibilità di vincolare il versamento dei pagamenti diretti al rispetto delle esigenze ecologiche nonché di applicare riduzioni se il numero di persone occupate nell’azienda è inferiore a un determinato limite e se il reddito e la sostanza superano un determinato importo Esigenze ecologiche e limiti possono venir fissati dai singoli Paesi membri
In virtù del nuovo regolamento concernente il finanziamento della PAC, gli Stati membri potranno gestire autonomamente la loro parte dei crediti del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG), rispettando tuttavia determinati criteri comunitari
L’attuazione della riforma della PAC è iniziata nel 2000 Il 1° gennaio sono entrati in vigore i nuovi regolamenti concernenti lo sviluppo rurale, le norme comunitarie per gli aiuti diretti e il finanziamento della PAC Le nuove disposizioni relative a diversi disciplinamenti del mercato (prodotti della campicoltura, cereali, amido di patate, carne bovina e vino) saranno applicabili per la prima volta nella campagna 2000/2001.
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L’accordo dell’OMC sull’agricoltura
Nel quadro dell’Uruguay Round (1986 –1994) l’agricoltura è stata integrata per la prima volta nel sistema commerciale multilaterale; ne è stata inoltre riconosciuta la multifunzionalità Mediante l’accordo sull’agricoltura gli Stati membri dell’OMC si erano impegnati a ridurre gradualmente, su un arco di tempo di sei anni (1995 –2000), i dazi sulle importazioni, le misure di sostegno e i sussidi alle esportazioni Per i Paesi in via di sviluppo vengono applicate disposizioni particolari
Impegni assunti dalla Svizzera e proposte negoziali
Settore
Accesso al mercato
Impegni 1995 –2000
Temi possibili a partire dal 2001
Tariffazione – Riduzione media del 36% – Ulteriori riduzioni per tutte le linee tariffali differenziate di dazi
Riduzione minima del 15% per ogni linea
Contingenti doganali (CD) – Almeno il volume
Sistemi a dazio unico d’importazione del 1986/88 o – Meccanismi di ripartizione dei CD il 5% del consumo indigeno
Sistemi dei prezzi soglia
Sostegno interno
Pagamenti diretti non
Nessun impegno a ridurre
Definizione precisa, vincolati alla produzione nessun incentivo alla produzione
➞ importo libero
Sostegno vincolato ai
Sussidi alle esportazioni
Quantità
Valore
Misure non riferite al commercio
Riduzione del 20%
Ulteriori riduzioni prodotti (CH: da 5,3 a 4,3 mia fr )
Riduzione del 21%
– Riduzione del 36%
Ulteriore riduzione o soppressione
Multifunzionalità
– Caratterizzazione
(origine e metodi di produzione)
– Benessere degli animali
La Svizzera ha aderito all’OMC il 1O luglio 1995 Nel 2000 viene concretizzata l’ultima tappa degli impegni assunti a suo tempo
Gli impegni presi nel quadro dell’OMC per quanto concerne l’accesso al mercato e il sostegno interno hanno potuto venir rispettati I contingenti doganali convenuti e le riduzioni dei dazi non hanno avuto alcuna ripercussione negativa sul mercato nazionale. Con la riforma della politica agricola che ha portato, tra l’altro, alla separazione della politica dei prezzi da quella dei redditi, è stato ridotto ulteriormente anche il sostegno interno vincolato ai prodotti; nel 1999 esso ammontava a 2,9 miliardi di franchi, ossia all’importo notificato all’OMC Tale valore risulta pertanto inferiore al limite massimo stabilito dall’OMC (1995: 5,3 mia fr , dal 2000: 4,3 mia fr ) Nel 1999 i sussidi alle esportazioni di derrate alimentari trasformate (legge sul cioccolato) hanno superato leggermente il limite dell’OMC L’importo in eccedenza ha potuto tuttavia venir compensato mediante i mezzi non richiesti negli anni precedenti
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■ Quale futuro per l’agricoltura?
Seattle
Dal 30 novembre al 3 dicembre 1999 si sono riuniti a Seattle i ministri dell’economia degli Stati membri dell’OMC per definire l’obiettivo, l’agenda e la struttura di un nuovo ciclo di negoziati I 135 Paesi membri dell’OMC non sono tuttavia riusciti a trovare un accordo su un ciclo completo di negoziati La maggior parte di essi, in particolare i principali Paesi industrializzati, intende tuttora organizzare un simile ciclo di negoziati Anche la Svizzera ritiene che, tenendo in considerazione le diverse richieste dei singoli Stati membri, sarà possibile ottenere un risultato che rechi beneficio a tutti
Per il momento non è dato di sapere se e quando potrà aver luogo un ciclo completo di negoziati Benché Seattle abbia segnato una battuta d’arresto, non ha bloccato il processo in atto Sulla base della clausola di rinegoziazione (art 20) contenuta nell’accordo dell’OMC sull’agricoltura, a Ginevra hanno preso avvio i lavori in vista di un nuovo ciclo di negoziati in questo campo specifico Durante le prime tre sedute speciali del Comitato dell’agricoltura (marzo, giugno e settembre 2000) le delegazioni hanno fatto il punto sui quattro ambiti del negoziato: sostegno interno, accesso al mercato, sussidi alle esportazioni e misure non riferite al commercio I membri dell’OMC dovranno formulare le loro proposte negoziali entro fine anno. Il Consiglio federale conferirà un mandato corrispondente che verrà elaborato dopo aver sentito le cerchie interessate
■ Esame di ulteriori riforme
La Svizzera, come tutti gli altri Paesi membri dell’OMC, è disposta a prendere in esame ulteriori riforme degli ambiti tradizionali (accesso al mercato, sostegno interno, sussidi alle esportazioni) conformemente agli impegni assunti e nel quadro dell’articolo 20 dell’accordo il quale prescrive esplicitamente che devono essere tenute in considerazione anche le misure non riferite al commercio.
Una riforma concordata a livello mondiale comporta notevoli vantaggi: i mercati d’esportazione diventeranno più accessibili per i nostri prodotti agricoli e diminuiranno le distorsioni dei mercati internazionali riconducibili ai sussidi alle esportazioni versati dai singoli Stati Dovrebbe inoltre essere possibile proteggere meglio le indicazioni geografiche d’origine che costituiscono un importante strumento di caratterizzazione delle specialità svizzere
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Per quanto concerne l’accesso al mercato l’aumento dei contingenti doganali renderebbe più difficile mantenere le quote quantitative dell’agricoltura svizzera È quindi opportuno giungere a un livello di protezione adeguato ad esempio attraverso un sistema a dazio unico. Nell’ambito del mandato negoziale si dovrà pure appurare in quale misura il sistema del prezzo soglia applicato agli alimenti per animali possa venir esteso ad altri prodotti agricoli Nel momento in cui si procederà ad ulteriori riduzioni dei dazi sarà doveroso distinguere tra prodotti sensibili e non La clausola speciale di salvaguardia per l’agricoltura dovrebbe essere mantenuta, adeguandola laddove necessario
«Clausola speciale di salvaguardia»
Essa può venir applicata autonomamente nel momento in cui il volume d’importazione dovesse superare una certa soglia o il prezzo d’importazione scendesse sotto un determinato livello. In entrambi i casi è possibile riscuotere dazi supplementari senza che gli Stati che effettuano le esportazioni possano chiedere compensazioni nel quadro della politica commerciale
Nel secondo semestre 1999 la Svizzera ha ricorso per la prima volta alla clausola di salvaguardia dei prezzi nel settore della carne suina (cfr la parte 2 1 1)
Grazie alle riforme attuate in ambito agricolo la Svizzera dispone di un determinato margine di manovra per ulteriori adeguamenti del sostegno interno Non è sempre facile distinguere tra pagamenti diretti non vincolati alla produzione – che non soggiacciono all’obbligo di riduzione in quanto rientrano nella cosiddetta categoria verde – e misure di sostegno vincolate ai prodotti In seno all’OCSE fervono i lavori che dovrebbero consentire una più chiara classificazione dei provvedimenti della categoria verde Essi devono essere mirati, efficaci e trasparenti e non provocare distorsioni della produzione o del commercio I singoli Paesi devono tuttavia avere la possibilità anche in futuro di decidere autonomamente in merito all’importo assoluto dei mezzi finanziari di questa categoria
Sulla base di considerazioni di principio è opportuno procedere a un ’ulteriore riduzione dei sussidi alle esportazioni Per la Svizzera sarebbe tuttavia vantaggioso se tale riduzione non venisse applicata ai prodotti trasformati L’accordo bilaterale sull’agricoltura concluso tra Svizzera e UE prevede una graduale soppressione dei sussidi alle esportazioni nel settore del formaggio Visti tali sviluppi è indispensabile difendere strenuamente questi ed altri interessi della Svizzera in materia di esportazione anche in seno all’OMC Oltre ai sussidi alle esportazioni in senso stretto, i negoziati dovrebbero riguardare i crediti alle esportazioni ed altre forme di sostegno diretto o indiretto all’export. In questo contesto merita di essere citata la risoluzione della Conferenza dei ministri dell’OCSE del giugno 2000 di integrare anche i crediti alle esportazioni agricole nell’accordo dell’OCSE sui crediti all’export e di portare a termine trattative concrete in merito alle rispettive modalità, se possibile entro la fine del 2000 Nell’ambito dell’OMC tutti i Paesi dovranno essere invitati a limitare o a sopprimere qualsiasi tipo di aiuto alle esportazioni.
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Per quanto riguarda le misure non riferite al commercio la Svizzera si impegna a migliorare la base del diritto internazionale che tutela un ’agricoltura multifunzionale Nella prima fase dei lavori la Svizzera ha partecipato attivamente al processo di preparazione dei negoziati e alla concretizzazione del concetto di multifunzionalità. Unitamente all’UE, al Giappone, alla Norvegia, alla Corea e alle Isole Maurizio è stata creata una piattaforma comune Essa gode del sostegno di circa 40 Paesi Per quanto concerne l’applicazione la Svizzera accorda la massima priorità ai provvedimenti della categoria verde In altri settori rilevanti per l’agricoltura la Svizzera mira inoltre a una migliore protezione delle denominazioni di origine geografica nonché al perfezionamento della base legale per la dichiarazione dell’origine e dei metodi di produzione finalizzata ad informare i consumatori Conformemente all’Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Accordo TRIPS), gli Stati membri dell’OMC sono già tenuti a tutelare le indicazioni geografiche Nel Consiglio TRIPS vengono trattate due questioni: l’istituzione di un registro multilaterale dei vini e dei liquori che dovrebbe garantire una protezione supplementare a questi prodotti specifici e l’estensione di tale protezione ad altri prodotti Per la Svizzera, che intende ad esempio proteggere le sue varietà di formaggio anche oltre i confini dell’UE, questo aspetto riveste un significato particolare
Accordi di libero scambio e agricoltura
Dall’inizio degli Anni ’90 l’Associazione europea di libero scambio (AELS), composta attualmente di quattro Stati (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein), ha concluso una serie di accordi di libero scambio con Paesi terzi L’obiettivo degli accordi di libero scambio dell’AELS consiste nel garantire all’economia svizzera condizioni di accesso ai mercati comparabili a quelle riservate ai suoi principali concorrenti soprattutto in Europa. Quattordici sui quindici accordi preferenziali originariamente conclusi sono in vigore La maggior parte di essi sono stati stipulati con Paesi dell’Europa centrale e orientale (11), gli altri con Paesi dell’area mediterranea (4) Il 1O luglio, rispettivamente il 1O dicembre 1999 sono entrati in vigore gli accordi stipulati con l’OLP e il Marocco. Nel giugno 2000 l’AELS ha firmato un accordo di libero scambio con la Macedonia
Attualmente l’AELS sta negoziando con i seguenti Paesi: Canada, Messico, Cipro, Egitto, Giordania e Tunisia Sono previsti negoziati con Cile e Africa del Sud e in un secondo tempo con altri Paesi
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■ Multifunzionalità ancorata in modo migliore sul piano internazionale
■ Inclusione dell’agricoltura
Tali accordi riguardano i prodotti industriali, la maggior parte dei prodotti agricoli trasformati, i prodotti della pesca e altri prodotti del mare I prodotti agricoli di base menzionati nei capitoli 1 a 24 della Tariffa doganale non rientrano in questi accordi Essi sono oggetto di trattati bilaterali distinti conclusi tra i singoli Stati membri dell’AELS e il Paese terzo in questione, che entrano in vigore parallelamente all’accordo di libero scambio Ciò è dovuto al fatto che ciascuno Stato membro dell’AELS persegue una sua politica agricola e che non esiste libero scambio per i prodotti agricoli nel quadro dell’AELS Anche se l’agricoltura non rientra formalmente negli accordi di libero scambio, è senz ’altro possibile affermare che per motivi politici ne è parte integrante sul piano pratico
Finora le concessioni fatte dalla Svizzera in ambito agricolo si sono limitate a prodotti che non compromettono gli obiettivi della nostra politica agricola In questi ultimi anni la Svizzera ha adottato una strategia che consiste nell’accettare le domande nella misura in cui si tratti di concessioni già accordate in passato ad altri Paesi. Essa è pure disposta ad entrare nel merito di nuove concessioni se queste sono determinanti per il successo o il fallimento dei negoziati e a condizione che non pregiudichino la politica agricola svizzera Finora questa strategia si è rivelata pagante Singoli Stati con i quali l’AELS intende negoziare accordi di libero scambio sono particolarmente interessati all’esportazione di prodotti agricoli. Ciò è da ricondurre al fatto che in ambito agricolo essi godono di un notevole sostegno da parte dell’UE In futuro la Svizzera sarà quindi confrontata con maggiori richieste di concessioni per prodotti agricoli quale controparte per il libero accesso accordato ai suoi prodotti industriali. Essa dovrà provvedere affinché l’esito dei negoziati sia ottimale ed equilibrato, evitando decisioni che potrebbero avere ripercussioni negative sulla riforma agraria interna
■ Risultati degli accordi con l’OLP e il Marocco
L’accordo bilaterale sul commercio di prodotti agricoli concluso tra la Svizzera e l’OLP, entrato in vigore il 1O luglio 1999, prevede che il nostro Paese faccia concessioni tariffali in particolare per i fiori recisi nonché determinati tipi di frutta e verdura Le concessioni dell’Autorità palestinese riguardano i latticini e determinati prodotti agricoli trasformati
Nell’accordo con il Marocco, entrato in vigore il 1O dicembre 1999, la Svizzera si impegna a ridurre, rispettivamente a sopprimere i dazi sui prodotti agricoli che rivestono un significato particolare per il Marocco La Svizzera ha ottenuto concessioni nei settori del formaggio, dei grassi e degli olii nonché della frutta in polvere
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Alimentazione mondiale e FAO
Negli ultimi trent’anni il numero delle persone che soffrono la fame o sono denutrite nei Paesi in via di sviluppo è diminuito da 920 milioni a circa 800 milioni. Durante il medesimo periodo la popolazione mondiale è aumentata di 2,3 miliardi di persone, raggiungendo quota 6 miliardi
Evoluzione della fame nel mondo
Anno Popolazione Persone che soffrono Persone che soffrono la fame la fame in relazione alla popolazione mia mio
Il miglioramento della situazione alimentare sul piano mondiale rappresenta il coronamento degli sforzi profusi dai Paesi in via di sviluppo unitamente alle prestazioni di cui hanno beneficiato nell’ambito della cooperazione internazionale allo sviluppo Grazie all’impiego di tecnologie agricole più avanzate, tra il 1970 e il 1990 nei Paesi in via di sviluppo i raccolti sono aumentati del 3,3 per cento all’anno L’incremento demografico è stato soltanto dell’1,7 per cento annuo. La crescita della produzione è andata tuttavia smorzandosi negli Anni '90, risultando solo del 2,6 per cento Se si considerano anche gli Stati industrializzati, l’aumento annuo raggiunge a malapena quota 1,8 per cento.
Questa situazione è imputabile alle seguenti cause:
– lo spreco sconsiderato delle risorse naturali e la mancata applicazione dei principi alla base di uno sviluppo sostenibile a livello rurale ed agricolo hanno posto una seria ipoteca sul raggiungimento di nuovi traguardi per quanto concerne la produttività;
– il numero delle persone estremamente povere – 1,2 miliardi – che nel 1999 disponevano di meno di un dollaro al giorno e non avevano quindi praticamente alcun potere d’acquisto per partecipare alla domanda di derrate alimentari;
– tutta una serie di catastrofi naturali o causate dall’uomo, guerre e conflitti che nelle zone colpite hanno portato alla riduzione dell’offerta e della domanda di derrate alimentari;
– nelle regioni dell’Africa subsahariana l’aumento della produttività agricola (3,0%) non tiene il passo con il forte incremento demografico (3,2%)
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1970 3,7 920 1 su 4 1980 4,5 900 1 su 5 1990 5,3 840 1 su 6 1995 5,8 820 1 su 7 2000 6,0 800 1 su 7,5 2010 1 7,2 720 1 su 10 2015 2 7,5 400 1 su 19
1 Estrapolazione dalla tendenza in atto
2 Obiettivo della FAO scaturito dal vertice mondiale sull’alimentazione tenutosi nel novembre 1996 Fonti: UNFPA, FAO
■ Situazione alimentare mondiale migliorata rispetto a trent’anni fa
Tabelle 47–48, pagine A56–57
Affinché nel 2025 la popolazione mondiale stimata a 8,5 miliardi di persone non sia più confrontata con il flagello della fame, la produzione agricola dovrebbe venir incrementata del 75 per cento circa rispetto agli Anni '90 Questa importante sfida richiede solidarietà sul piano mondiale. Saremo tenuti a impegnarci considerevolmente in vista del rafforzamento del settore agricolo nel Terzo Mondo, ma anche del mantenimento di un ’agricoltura produttiva nel nostro Paese
Soprattutto se considerati in termini relativi, i progressi nel campo dell’alimentazione mondiale rischiano di far dimenticare che un abitante della Terra su sette patisce tuttora la fame o è denutrito Negli Anni '90 si era delineato il rischio che il numero delle persone che soffrono la fame si stabilizzasse su livelli elevati. Vista la situazione, nel 1996 la FAO ha indetto un vertice mondiale sull’alimentazione Al termine dei lavori, i capi di Stato e di governo dei 186 Paesi partecipanti si sono accordati su un piano d’azione e sulla Dichiarazione di Roma finalizzati a dimezzare il numero delle persone che patiscono la fame o sono denutrite entro il 2015
Nella formulazione del piano, la Svizzera ha caldeggiato quattro punti chiave, che rivestono un notevole significato anche in vista dell’applicazione del piano d’azione:
– necessità di arrivare al buongoverno;
– politica agricola multifunzionale, finalizzata a più obiettivi;
– metodi di produzione sostenibili; – processi decisionali democratici che coinvolgano in particolare le donne.
A quattro anni dal vertice, si constata che la comunità mondiale è ben lungi dal raggiungimento degli scopi fissati nel 1996 sulle rive del Tevere Nel 1999 il numero delle persone che soffrono la fame, che si voleva ridurre a 400 milioni entro il 2015, risultava ancora di poco inferiore agli 800 milioni.
Le cause principali sono le seguenti:
nonostante l’aumento, in termini globali, della produzione di derrate alimentari, la povertà estrema ha proseguito la sua avanzata in ampie fasce della popolazione;
– gli sforzi profusi sia dagli Stati colpiti che da quelli donatori non bastano per raggiungere gli obiettivi della lotta contro la fame Inoltre, persiste la tendenza al ribasso degli investimenti a favore dello sviluppo agricolo nei Paesi più poveri;
– negli ultimi vent’anni le catastrofi naturali o causate dall’uomo sono quasi raddoppiate Più della metà della popolazione denutrita è flagellata da guerre, conflitti armati di ogni genere e catastrofi ambientali;
negli ultimi anni le crisi finanziarie ed economiche in Russia e in diversi Paesi asiatici hanno cancellato i progressi registrati nella lotta contro la povertà e la fame
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■ Il vertice mondiale sull’alimentazione del 1996 a Roma
La FAO è stata fondata il 16 ottobre 1945 con le seguenti finalità:
contribuire a livello mondiale ad elevare il tenore di vita, a migliorare la situazione dell’alimentazione e a vincere la fame e la denutrizione;
incentivare una produzione e una distribuzione efficaci dei prodotti agricoli;
– creare condizioni di vita favorevoli per la popolazione rurale;
– favorire lo sviluppo economico a livello mondiale
I compiti di carattere normativo svolti dalla FAO:
– la raccolta, la valutazione e la divulgazione di informazioni statistiche, economiche e scientifiche finalizzate allo sviluppo dell’agricoltura, della selvicoltura, dell’economia alimentare e della pesca (www fao org);
l’elaborazione di basi decisionali per uno sviluppo agricolo globale, nazionale e regionale, d’intesa con gli Stati membri e altre organizzazioni internazionali;
– l’elaborazione di strategie agricole e alimentari, a favore soprattutto dei Paesi in via di sviluppo, improntate sulla sostenibilità e la protezione delle risorse naturali.
Compiti operativi svolti dalla FAO:
– attuazione di programmi e progetti di sviluppo con mezzi del bilancio ordinario, oppure con finanziamenti della Banca mondiale, dei Paesi donatori o di altre istituzioni;
– collaborazione alle misure di distribuzione di derrate alimentari nell’ambito del programma alimentare mondiale della FAO/ONU;
– l’introduzione di un programma speciale per la sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo con reddito basso che importano derrate alimentari
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■ FAO: l’organizzazione speciale dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura
La Svizzera fa parte di quest’organizzazione speciale dell’ONU dal 1947. La segreteria svizzera della FAO in seno all’UFAG è il centro di coordinamento responsabile per la Confederazione e risponde alla FAO a Roma Essa si occupa pure dei compiti di segretariato per quanto riguarda il Comitato svizzero della FAO nominato dal Consiglio federale ed è competente del perfezionamento e della realizzazione del piano d’azione varato in occasione del vertice mondiale sull’alimentazione
Il Comitato della FAO è una commissione consultiva extraparlamentare nominata dal Consiglio federale incaricata di tutte le questioni che riguardano la FAO e l’alimentazione mondiale È formato da rappresentanti di diverse organizzazioni non governative, attive in particolare nell’aiuto allo sviluppo, nell’economia e nella scienza
La Svizzera assicura un contributo annuo a copertura delle spese sostenute dalla FAO La quota versata dai singoli Stati membri viene calcolata sulla base di una chiave contributiva stabilita ogni due anni dall’Assemblea generale dell’ONU. Per il periodo 2000/01 la Svizzera copre l’1,2 per cento del fabbisogno di bilancio, per un totale di 6 milioni di franchi La Svizzera fornisce inoltre ulteriori contributi a progetti di sviluppo e a programmi per il miglioramento della sicurezza alimentare nel quadro della cooperazione allo sviluppo
Accordi internazionali nel settore dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente
Negli ultimi cinquant’anni il rapido sviluppo demografico ed economico su scala mondiale ha portato a un crescente deterioramento ambientale Negli Anni ‘70 si è fatta strada la convinzione che i grandi problemi ambientali vanno risolti a livello internazionale. Nel 1972 a Stoccolma ha avuto luogo la prima conferenza globale dedicata all’ambiente Per la prima volta venivano affrontati temi ambientali su vasta scala Dalla seconda conferenza globale sull’ambiente, svoltasi nel 1992 a Rio de Janeiro, è scaturito che la tutela ambientale deve andare di pari passo con il progresso sociale e l’efficienza economica Ecologia, economia e contesto sociale sono le tre colonne portanti dello sviluppo sostenibile Alla Conferenza di Rio è stato adottato un programma di azione di ampio respiro su sviluppo e ambiente Sulla base di tale documento i Governi sono tenuti ad elaborare strategie per garantire uno sviluppo sostenibile Negli ultimi anni sono stati sottoscritti diversi altri accordi sull’ambiente
Agenda 21;
– Impegno internazionale sulle risorse fitogenetiche nell’alimentazione e nell’agricoltura (International Undertaking on Plant Genetic Resources);
Convenzione sulla diversità biologica;
– Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima;
– Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero;
Convenzione di Vienna sulla protezione dello strato di ozono;
– Convenzione per la protezione delle Alpi;
– Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa;
– Convenzione per la protezione dell’ambiente marino dell’Atlantico nordorientale
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■ La FAO e la Svizzera
■ Accordi che rivestono un significato particolare per l’agricoltura
■ Impegno internazionale e Convenzione sulla diversità biologica: aspetti attinenti all’agricoltura
Non tutti questi accordi internazionali hanno lo stesso peso per il settore agricolo ed alimentare Le sfide più importanti scaturiscono dall’Impegno internazionale sulle risorse fitogenetiche nell’alimentazione e nell’agricoltura (International Undertaking on Plant Genetic Resources), dalla Convenzione sulla diversità biologica (Convention on Biological Diversity (CBD)) e dalla Convenzione sul clima (Framework Convention on Climate Change (FCCC))
La diversità genetica riveste un ruolo importante per la sicurezza alimentare della popolazione a lungo termine Alla fine degli Anni ‘70 si sono intensificati gli sforzi per conservare le risorse fitogenetiche a livello nazionale e internazionale In occasione della sua 22 a conferenza, la FAO ha adottato un programma globale per la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche in campo alimentare e agricolo Esso implica un Impegno internazionale non vincolante (International Undertaking) mirante a garantire la libera acquisizione e lo scambio di informazioni.
Nel maggio del 1992, a Nairobi gli Stati membri della Conferenza della Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo hanno firmato la Convenzione sulla diversità biologica
Il documento contempla tutti gli aspetti della diversità biologica (diversità genetica, varietà delle specie, varietà degli ecosistemi) e rappresenta il quadro internazionale per lottare contro l’impoverimento della diversità biologica Gli Stati che hanno sottoscritto questa convenzione quadro si impegnano – giusta l’articolo 1 della stessa – a perseguire i seguenti scopi:
– conservazione della diversità biologica;
– uso durevole dei suoi componenti;
ripartizione giusta ed equa dei benefici dell’utilizzazione delle risorse genetiche
Inoltre, gli Stati firmatari sono chiamati a:
– intensificare la collaborazione internazionale;
– tradurre nella pratica gli obiettivi della Convenzione sulla diversità biologica, varando nelle rispettive nazioni strategie, progetti e politiche (comprese le politiche settoriali);
– adottare provvedimenti economicamente e socialmente adeguati, creando così le condizioni ideali per l’uso sostenibile e la conservazione della diversità biologica;
– incentivare l’elaborazione delle conoscenze tecniche e scientifiche;
– contribuire ad informare e a sensibilizzare l’opinione pubblica
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■ Diritti degli agricoltori e benefit sharing
La Convenzione sulla diversità biologica riconosce il ruolo precipuo della FAO nel campo delle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura Tutto sembra indicare che l’Impegno internazionale sulle risorse fitogenetiche nell’alimentazione e nell’agricoltura possa diventare un elemento determinante per un ’agricoltura sostenibile. L’Impegno vigente è un accordo stipulato tra le cerchie interessate attive nei settori della coltivazione delle piante e della ricerca Il nuovo Impegno, tuttora in fase di negoziazione, dovrebbe allinearsi alle finalità della Convenzione sulla diversità biologica e avere carattere di protocollo legalmente vincolante Dall’illustrazione seguente si evincono i principali aspetti oggetto delle attuali trattative
Nuovo Impegno
Accesso alle risorse fitogenetiche
Impegno vigente
– Banche dei geni
– Ricerca agronomica internazionale
– Accesso al materiale delle banche dei geni
– Rete d'informazione
– Finanziamento
Benefit sharing
Diritti degli agricoltori
Utilizzazione sostenibile delle risorse fitogenetiche nell'azienda
Assunzione dei costi e finanziamento dei nuovi compiti
Attraverso il riconoscimento dei diritti degli agricoltori (farmers rights) è chiaro che dovranno venir valorizzate le prestazioni che l’agricoltura ha già fornito o fornirà per la conservazione e lo sviluppo delle risorse genetiche a favore della collettività. I sistemi adottati per la produzione agricola si orientano sempre più sulle prestazioni che il mercato è in grado di indennizzare In assenza di interventi diretti o sussidiari da parte dello Stato vi è il rischio che le prestazioni meno richieste a livello di mercato – come la coltivazione di varietà rare o la conservazione di vecchie razze di animali da reddito –vengano fornite in misura vieppiù minore
Il concetto di benefit sharing definisce la ripartizione dei benefici derivanti dall’uso a fini commerciali o meno delle risorse genetiche. Tale utilizzazione è possibile soltanto perché da generazioni gli agricoltori selezionano piante ed animali, mantenendo e tramandando conoscenze preziose sulle loro caratteristiche e sugli scopi di utilizzazione.
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Confronto tra il vigente e il nuovo Impegno
Durante la quinta Conferenza degli Stati contraenti della Convenzione sulla diversità biologica, svoltasi nel mese di giugno 2000 a Nairobi, si è tra l’altro discusso di accesso alle risorse genetiche (access), di equa ripartizione dei benefici derivanti dall’uso delle risorse genetiche (benefit sharing) e di protezione delle conoscenze tradizionali.
Dalle trattative è emerso che il livello attuale delle conoscenze sullo stato e l’evoluzione della diversità biologica in campo alimentare e agricolo è ancora molto diverso Le conoscenze interdisciplinari sono lacunose, non sono note le cause dell’assottigliamento della diversità biologica e mancano gli indicatori generici necessari per valutare la biodiversità Per venirne a capo, è stato lanciato un programma di lavoro che dovrebbe contribuire a risolvere i seguenti punti:
– riconoscere la necessità di azioni concrete;
– definire politiche idonee per concretizzare la Convenzione sulla diversità biologica; – intensificare l’acquisizione e il trasferimento di conoscenze
Durante la Conferenza è inoltre stato presentato, per firma, il protocollo sulla sicurezza biologica Esso disciplina il commercio internazionale di organismi geneticamente modificati
A livello istituzionale è stata confermata la stretta collaborazione con la FAO. Ad essa è andato l’appello affinché concluda in tempi brevi l’Impegno internazionale sulle risorse fitogenetiche Inoltre, la Conferenza ha deciso di inoltrare richiesta presso l’OMC per ottenere lo status di osservatore in seno al Comitato dell’agricoltura, visti i rapporti talvolta molto stretti tra l’OMC e la Convenzione sulla diversità biologica L’OMC riconosce che diversi passi della Convenzione sulla diversità biologica, come ad esempio la decisione riguardante la biodiversità agricola, la decisione sulle piante non indigene che rappresentano una minaccia per gli ecosistemi, gli habitat e le piante locali nonché la decisione sul diritto della proprietà immateriale, sono di vasta portata e possono incidere sulle regole commerciali
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■ Esito della quinta Conferenza degli Stati contraenti in ambito agricolo
■ Convenzione quadro sul clima: aspetti di carattere agricolo
La Convenzione sul clima mira a frenare il continuo aumento delle temperature medie sulla superficie terrestre Il suo scopo dichiarato è quello di stabilizzare la concentrazione dei gas ad effetto serra nell’atmosfera a un livello tale da impedire pericolosi disturbi antropogeni del clima. Questo livello va raggiunto in un lasso di tempo che consenta agli ecosistemi di adattarsi in modo naturale ai mutamenti climatici, che non comprometta la produzione di derrate alimentari e che garantisca uno sviluppo economico sostenibile Nel Protocollo di Kyoto sono state formulate finalità vincolanti e scadenze precise per giungere alla riduzione delle emissioni Con la sottoscrizione del Protocollo, la Svizzera si è impegnata a ridurre entro il 2012 le emissioni di gas a effetto serra dell’8 per cento rispetto ai valori del 1990 Il nostro Paese è tenuto ad ottemperare a tali disposizioni Anche l’agricoltura è chiamata a fornire il proprio contributo.
Il Protocollo di Kyoto riguarda preminentemente la riduzione delle emissioni provocate da processi di combustione. In virtù di tale Protocollo, gli impegni possono essere adempiuti sia riducendo le emissioni sia attraverso il processo denominato pozzo, il quale prevede che un gas a effetto serra venga sottratto all’atmosfera e fissato per un determinato periodo di tempo L’uomo può contribuire attivamente alla formazione di simili pozzi, ad esempio attraverso il rimboschimento o applicando tecniche di coltivazione rispettose del suolo. Fino al 1O agosto 2000 i singoli Stati hanno potuto comunicare i loro propositi alla segreteria della Convenzione sul clima La Svizzera ha approfittato di questa opportunità e ha formulato le sue proposte Il seguito delle trattative mostrerà in quale misura questi pozzi antropogeni potranno venir tenuti in considerazione all’atto dell’allestimento di inventari futuri
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3.2 Confronti sul piano internazionale
Nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale l’agricoltura svizzera è stata ampiamente risparmiata dalla concorrenza internazionale La situazione è mutata negli Anni ‘90 Anche l’agricoltura può sottrarsi in misura sempre minore alla globalizzazione in atto a livello economico e sociale L’accordo dell’OMC firmato a Marrakech nel 1994 ha fissato per la prima volta regole applicabili anche al commercio di prodotti agricoli, dando avvio a un processo di smantellamento del protezionismo in questo settore Nell’ambito degli Accordi bilaterali con l’UE è stato firmato un accordo agricolo che si tradurrà in una determinata reciproca apertura dei mercati di diversi prodotti
Alla luce di tale situazione sorge vieppiù frequentemente l’interrogativo sul ruolo della nostra agricoltura a livello internazionale In questo capitolo si entra nel merito di tale problematica specifica. Nel presente rapporto vengono illustrati i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo dei prodotti agricoli in Svizzera e in diversi altri Paesi nonché messi a confronto i margini realizzati in Svizzera, in Germania e negli USA Nei rapporti futuri tale ambito verrà ampliato È infatti già stato commissionato uno studio comparativo sui costi alla produzione in Svizzera e in Germania nell’ambito del quale verranno illustrate le differenze dei costi tra gruppi rappresentativi di aziende in Svizzera e in Germania nonché analizzati i motivi all’origine di tali disparità Verranno esaminati in particolare il prezzo, l’effetto di scala (dimensioni delle aziende) e altri fattori come prescrizioni diverse o dimensioni delle particelle.
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■ Quanto viene corrisposto ai produttori?
I prezzi internazionali a confronto
Sulla base della situazione che caratterizza il mercato svizzero viene fatto un confronto con mercati identici, simili o importanti di altri Paesi. L’accento è posto sulla posizione e sulla competitività dei prezzi dell’agricoltura svizzera nel contesto internazionale Affinché la discussione sia oggettiva, i confronti tra i prezzi applicati nei diversi Paesi vengono effettuati prendendo in considerazione la stessa base su un lungo periodo di tempo
Non è compito facile confrontare i prezzi applicati sul piano internazionale Le prime difficoltà sorgono già quando si tratta di scegliere i prodotti, accedere alle cifre, valutare la rilevanza dei singoli parametri, soppesare le diverse forme di produzione e di vendita nonché stabilire gli influssi del cambio In primo piano non vi sono pertanto i valori assoluti, bensì i tassi di variazione nel tempo
I ricavi effettivi dei produttori fungono da base di confronto Per ogni Paese, essi vengono ponderati in funzione della composizione della produzione finale in Svizzera In tal modo il modello di produzione svizzero viene trasposto ai Paesi presi in esame Ciò consente di indicare a quanto ammonta ad esempio la differenza relativa rispetto agli USA, se per la nostra agricoltura vengono applicati i ricavi dei produttori americani
Le cifre dell’UE si riferiscono ai quattro Paesi membri che confinano con la Svizzera. (UE-4) Per patate e verdura, si è deciso di integrare anche Paesi Bassi e Belgio, visti i volumi ragguardevoli delle rispettive produzioni nazionali (UE-6) Il calcolo medio per l’UE si basa sulle quote di produzione dei singoli Stati commisurate alla produzione globale di questo gruppo di Paesi I quattro, rispettivamente sei Paesi presi in esame producono dal 45 all’80 per cento del corrispondente volume globale di produzione dell’UE
Evoluzione dei prezzi alla produzione: Svizzera in relazione a Paesi scelti
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Tabelle 42–43b, pagine A51–A53
CHUE-4/6DUSA IA F I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) 90/92 97/99 vs. CH 90/92 Fonti:
of Agriculture 0 100 60 80 40 20 10 70 90 50 30
USC, UFAG, Eurostat, U.S. Departement
Tra i due periodi di osservazione, in Svizzera i prezzi alla produzione sono scesi del 19 per cento; praticamente lo stesso è accaduto nei quattro Paesi dell’UE confinanti Nell’ottica di un avvicinamento al livello europeo dei prezzi tale cifra può sembrare bassa, ma in termini assoluti ammonta al doppio per unità rispetto a quella rilevata nell’UE Se gli agricoltori svizzeri producessero lo stesso paniere nei Paesi confinanti, in entrambi i periodi spunterebbero prezzi pari al 53 per cento di quelli svizzeri Il margine di fluttuazione è tuttavia considerevole Nel 1999 il ricavo della produzione di patate in Italia, ad esempio, era del 16 per cento superiore rispetto a quello in Svizzera
Le cifre riguardanti l’Austria sono particolarmente interessanti perché mostrano la situazione prima e dopo l’adesione all’UE Nel 1990/92 i ricavi della produzione erano inferiori del 38 per cento alla media svizzera; nel 1997/99 il divario ha raggiunto quota 52 per cento
Un’altra evoluzione importante riguarda gli USA. Dal profilo generale i ricavi della produzione convertiti al rispettivo cambio hanno registrato un incremento dovuto al cambio elevato del dollaro (+4%); in singoli casi, vi è stato un aumento anche sulla base della valuta nazionale, come per il latte crudo (+10%) Il divario rispetto agli USA si è quindi ridotto
Per questo confronto le differenze di prezzo tra la Svizzera e i Paesi presi in considerazione sono state raggruppate applicando lo schema di ponderazione dell’indice svizzero dei prezzi al consumo Il comportamento alimentare svizzero viene trasposto agli altri Paesi Non vengono considerate le differenze nelle parità del potere d’acquisto e nel contesto dei costi
Il gruppo «UE-4» è composto degli Stati che confinano con la Svizzera: Germania, Francia, Italia e Austria In mancanza di alternative, per l’Italia si è fatto capo al materiale statistico molto dettagliato fornito dalla città di Torino, che rappresenta un buon indicatore dei prezzi data la vicinanza geografica al mercato svizzero. Per la verdura (patate comprese) e, laddove per uno o diversi dei quattro Paesi considerati non erano disponibili dati comparabili sui prezzi, è stato incluso anche il Belgio I Paesi Bassi non hanno fornito indicazioni ufficiali sui prezzi al consumo I prezzi minimi (UE min) e massimi (UE max) rilevati nei quattro, rispettivamente cinque Paesi di riferimento sono stati riuniti per gruppi
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pagine A54–A55
■ Cosa pagano i consumatori?
Tabelle 44–45
Il divario con l’estero è meno marcato rispetto a quanto constatato per i prezzi alla produzione, visto che i prezzi al consumo comprendono, tra l’altro, anche le merci importate
In Svizzera, i prezzi al consumo dei prodotti scelti per questo paragone sono diminuiti del 4 per cento In termini relativi, tale calo è meno importante di quello concernente i prezzi alla produzione In termini assoluti, la cifra equivale all’incirca a quella dei prezzi alla produzione, dato che la quota dell’agricoltura rispetto al valore di vendita finale delle derrate alimentari ammonta mediamente soltanto al 24 per cento (cfr l’evoluzione del margine per Svizzera, Germania e USA) Ciò significa che il calo dei prezzi alla produzione è stato traslato sui consumatori Nei Paesi europei presi in considerazione la riduzione ammonta al 7 per cento in tutti i segmenti dei prezzi, dai più alti ai più bassi. La differenza tra la Svizzera e i Paesi confinanti è passata dal 29 al 31 per cento. Le fluttuazioni registrate nei singoli Paesi presi in esame sono comunque notevoli Se si considerano soltanto i valori massimi, il livello dei prezzi è elevato quanto in Svizzera; ciò è riconducibile ai prezzi praticati a Torino e in Austria. In Svizzera i prezzi di singoli prodotti come il pane bianco, lo zucchero o le cipolle sono addirittura inferiori a quelli praticati nei Paesi considerati
Come già constatato per i prezzi alla produzione, anche il divario esistente tra USA e Svizzera per quanto concerne i prezzi al consumo è diminuito Negli USA i prezzi del paniere scelto sono aumentati del 13 per cento Lo scarto rispetto alla Svizzera è passato dal 49 al 37 per cento
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CHUE-4/5USA
UE max ø UE min I n d i c e ( 1 9 9 0 / 9 2 = 1 0 0 ) 90/92 97/99 vs. CH 90/92 Fonti:
0 100 60 80 40 20 10 70 90 50 30
Evoluzione dei prezzi al consumo: Svizzera in relazione a Paesi scelti
ø
UFS, UFAG, ZMP (D), Uffici di statistica di Torino (I), F, B, A, USA
■ Metodo di calcolo del margine globale
Evoluzione del margine in Svizzera, Germania e USA
La maggior parte dei prodotti agricoli non giungono al consumatore nella forma originale offerta dall’agricoltore. Dalla produzione alla vendita presso il dettagliante oppure nelle strutture di ristorazione, i prodotti agricoli acquisiscono un valore sempre maggiore a seguito del trasporto, dell’immagazzinamento, della lavorazione e della trasformazione Le uscite dei consumatori per le derrate alimentari presentano quindi due componenti: il compenso per i prodotti agricoli acquistati direttamente presso l’azienda e l’indennizzo del valore aggiunto Mediante il seguente calcolo si è cercato di quantificare entrambe le componenti, per la Svizzera da un lato e per la Germania nonché gli USA dall’altro A dipendenza della componente presa in esame si parla di quota del produttore oppure di margine. La quota del produttore (quota dell’agricoltura) mette in relazione il ricavo che l’agricoltore trae dalla vendita del prodotto agricolo con la spesa sostenuta dai consumatori per l’acquisto di derrate alimentari Il margine, invece, indica la quota di valore aggiunto sulle uscite per il consumo.
Le considerazioni seguenti si basano su uno studio (Senti, König) commissionato dall’UFAG
In una prima fase viene rilevato il valore di produzione dei prodotti agricoli consumati nel nostro Paese Dal valore di produzione totale dell’agricoltura svizzera vengono detratti i proventi e i ricavi derivanti dalla vendita di prodotti agricoli non ascrivibili alla categoria delle derrate alimentari (ad es i proventi dalla detenzione a pensione di cavalli o il ricavo dalla vendita di tabacco) nonché il valore delle esportazioni delle derrate alimentari
Schema del metodo di calcolo
Produzione finale dell'agricoltura
meno il valore di produzione dei beni agricoli non ascrivibili alla categoria delle derrate alimentari
meno il valore d'esportazione delle derrate alimentari
Valore della produzione agricola
«Quota del produttore»
Valore aggiunto dovuto alle prestazioni di trasporto e immagazzinamento nonché alla lavorazione e alla trasformazione
«Margine»
Uscite per il consumo di derrate alimentari
meno le uscite per le derrate alimentari importate
Spese per il consumo di derrate alimentari indigene sostenute da residenti e turisti Fonte: Senti
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■ Diminuita la quota dell’agricoltura sul franco del consumatore tra il 1988 e il 1998
In una seconda fase, viene calcolato il valore di consumo delle derrate alimentari provenienti dalla produzione nazionale Questo valore comprende le uscite per le derrate alimentari delle economie domestiche private e collettive (ospedali, case di riposo ecc.) e le spese per i cibi consumati fuori casa. Alle spese per il consumo sostenute dai residenti vanno aggiunte le uscite dei turisti ospiti nel nostro Paese Visto che il calcolo si riferisce unicamente alle derrate alimentari prodotte e consumate in Svizzera, occorre defalcare dalle spese per il consumo il valore delle derrate alimentari importate Dal confronto tra il valore della produzione e quello del consumo risultano la quota del produttore e il margine, espressi in percentuale rispetto al valore di consumo
■ Evoluzione a lungo termine del margine
Nel 1988 il valore della produzione dell’agricoltura ammontava complessivamente a 8,5 miliardi di franchi. Nel 1998 esso è sceso a 6,5 miliardi di franchi. Nello stesso periodo le spese sostenute per il consumo di prodotti agricoli indigeni, rispettivamente di derrate alimentari da essi derivate sono passate da 22,8 a 27,2 miliardi di franchi Nel 1988 la quota del valore di produzione rispetto alle uscite per il consumo ammontava al 37,6 per cento Negli anni seguenti, tale quota è diminuita costantemente; nel 1998 essa corrispondeva soltanto al 23,9 per cento Nel 1998 per ogni franco speso dal consumatore i produttori di beni agricoli di base hanno ottenuto soltanto 24 centesimi circa
Grazie a calcoli fatti in passato (Angehrn, Senti) riguardanti il periodo tra il 1950 e il 1989 è possibile esprimere considerazioni sull’evoluzione a lungo termine del margine. Visto che sono stati utilizzati metodi di calcolo diversi, occorre procedere a determinati adattamenti dei risultati precedenti al fine di armonizzare i dati A prescindere da qualche fluttuazione di lieve entità, a lungo termine la quota del produttore presentava una tendenza negativa, che viene ben illustrata tramite funzione lineare Nel periodo preso in esame, la quota dell’agricoltura rispetto alle spese per il consumo è diminuita ogni anno mediamente dello 0,76 per cento
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Evoluzione del margine e della quota del produttore 19881989 Margine Quota del produttore 199019911992199319941995199619971998 I n % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Fonte: Senti
Tabella 46, pagina A56
■ Uguale calo Margine Quota del produttore 19601970198019902000
I n %
della quota del produttore in Svizzera, in Germania e negli USA 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Fonte: Senti
Sia in Germania (Wendt) che negli USA (United States Department of Agriculture) i margini nel settore delle derrate alimentari sono da tempo oggetto di rilevazione Il confronto con l’estero fornisce spunti utili per interpretare l’evoluzione dei margini svizzeri nel settore delle derrate alimentari Viste le differenze di metodo, è comunque opportuno usare una certa cautela. In particolare, nei calcoli fatti in Germania e negli USA non vengono considerati gli alimenti consumati fuori casa Dato che per questa voce il margine risulta particolarmente elevato, se venissero considerati i cibi consumati fuori casa, le statistiche tedesche e statunitensi rivelerebbero una quota del produttore inferiore
Evoluzione della quota del produttore nel confronto internazionale
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Anno Svizzera Germania USA %%% 1988 37,6 36,1 30,2 1993 30,7 27,9 25,9 1998 23,9 25,8 22,2 Fonte: Senti
Nel 1988 le quote dei ricavi della produzione agricola rispetto alle spese per il consumo di Svizzera e Germania erano molto simili I ricavi contenuti dell’agricoltura statunitense vengono generalmente imputati agli elevati costi di trasporto dovuti alle notevoli distanze, alle elevate prestazioni di comodo e ai prezzi più ridotti per i prodotti agricoli. Nel corso del decennio successivo, vale a dire dal 1988 al 1998, le quote del produttore sono scese in misura relativamente uguale in tutti i Paesi considerati Evoluzione a lungo termine di margine e quota del produttore 1950
Fino al 1994 in Svizzera la quota dell’agricoltura è diminuita in modo meno marcato rispetto a quanto avvenuto in Germania e in misura lievemente maggiore rispetto agli USA È tuttavia doveroso osservare che la quota USA si situava già in precedenza a un livello basso (effetto della base considerata) Negli anni seguenti la quota svizzera del produttore è scesa maggiormente rispetto alla Germania e agli USA
Nonostante le differenze esistenti tra i metodi di calcolo è evidente che nei tre Paesi industrializzati presi in esame – tutti con un grado di benessere paragonabile e abitudini alimentari simili – vi sono numerose affinità per quanto concerne la struttura e l’evoluzione delle spese per il consumo di derrate alimentari nonché la loro ripartizione sull’agricoltura e sui settori economici a valle
In Svizzera, nel periodo dal 1988 al 1998 la quota dell’agricoltura per ogni franco speso dal consumatore si è ridotta da 38 a 24 centesimi Una delle cause dirette all’origine di tale calo va ricercata nel cambiamento di rotta della politica agricola svizzera che ha comportato il passaggio dal sostegno vincolato ai prodotti al sistema dei pagamenti diretti I prezzi alla produzione sono diminuiti Il mancato guadagno per l’agricoltura è stato parzialmente compensato mediante pagamenti diretti I prezzi al consumo, invece, sono rimasti pressoché stabili
Nulla suffraga per contro l’ipotesi frequente secondo cui il margine aumenta a causa delle maggiori spese per i pasti nei ristoranti Tra il 1988 e il 1998 la quota delle consumazioni fuori casa sulle spese per il consumo è rimasta praticamente costante
Tra i motivi che hanno determinato la diminuzione della quota del produttore potrebbero esserci i cambiamenti intervenuti nelle abitudini alimentari La domanda di carne, prodotti di carne, latte e latticini – ossia di prodotti con una quota di valore agricolo superiore alla norma – è in costante calo da diversi anni a questa parte Aumenta invece sempre più l’importanza di prodotti con una quota del produttore esigua Questo cambiamento a livello di domanda spinge al ribasso la quota media dell’agricoltura
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19881989199019911992199319941995199619971998 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0 Fonte: Senti Svizzera Germania USA I n d i c e ( 1 9 8 8 = 1 )
Evoluzione della quota del produttore nel confronto internazionale
■ Interpretazione dei risultati
Va considerato che il trasporto, l’immagazzinamento, la conservazione e la trasformazione sono elementi essenziali della produzione di derrate alimentari Vista la sempre maggiore concentrazione della popolazione in agglomerati, è impensabile una distribuzione all’ingrosso e capillare delle derrate alimentari senza una logistica e una struttura commerciale professionali Le nuove abitudini alimentari – in particolare la richiesta di prodotti freschi su tutto l’arco dell’anno, la domanda crescente di derrate alimentari lavorate e pronte per il consumo nonché le prestazioni di comodo – determinano un incremento della trasformazione Visto che il commercio intermedio è in grado di individuare le lacune del mercato, si registra un incremento della domanda globale di derrate alimentari e di prodotti agricoli Nell’interpretazione dei margini occorre parimenti considerare che i risultati degli ultimi anni non si discostano dall’evoluzione a lungo termine e coincidono con quanto rilevato all’estero.
I calcoli si limitano a fornire dati indicativi sugli sviluppi, ma non ne illustrano le cause In particolare i risultati non consentono di stabilire se e in che misura le quote dei produttori e degli addetti alla trasformazione siano adeguate e giustificate dal punto di vista economico Per acquisire informazioni approfondite in tal campo sono necessarie ulteriori analisi
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A L L E G A T O A1 ■■■■■■■■■■■■■■■■ Allegato Tabelle Mercati A2 Tabelle Risultati economici A12 Tabelle Uscite della Confederazione A24 Tabelle Aspetti internazionali A51 Atti legislativi in ambito agricolo A58 Terminologia e metodi A61 Abbreviazioni A64 Bibliografia A66
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Tabella 1
Superficie agricola utile secondo le forme di utilizzazione
A2 A L L E G A T O
Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92 –1997/99 ha ha ha ha % Cereali 207 292 186 373 186 867 182 256 -10 7 Cereali panificabili 102 840 101 751 100 962 97 542 -2 7 Frumento 96 173 95 432 95 917 92 861 -1 5 Spelta 2 160 2 174 1 542 1 221 -23 8 Segale 4 432 3 973 3 367 3 433 -19 0 Miscela di cereali panificabili 75 172 136 27 48 9 Cereali da foraggio 104 453 84 622 85 905 84 714 -18 5 Orzo 59 695 48 115 49 020 48 941 -18 4 Avena 10 434 8 157 7 198 5 866 -32 2 Miscela di cereali da foraggio 238 583 540 211 86 8 Mais da granella 25 739 20 244 21 046 21 647 -18 5 Triticale 8 347 7 523 8 101 8 049 -5 5 Leguminose 2 258 3 305 2 866 2 950 34 6 Piselli da foraggio (proteici) 2 112 2 955 2 468 2 680 27 9 Favette 146 350 398 270 131 9 Sarchiate 36 385 35 584 34 183 34 429 -4 5 Patate (comprese quelle da semina) 18 333 14 962 13 883 13 740 -22 6 Barbabietole da zucchero 14 308 16 727 16 675 17 450 18 5 Barbabietole da foraggio 3 744 3 895 3 625 3 239 -4 2 Semi oleosi 18 203 18 103 19 449 18 914 3 4 Colza 16 730 14 745 15 169 14 865 -10 8 Girasole - 1 017 1 396 1 776Soia 1 474 2 341 2 884 2 273 69 9 Materie prime rinnovabili 0 1 535 1 631 1 591Colza - 1 513 1 531 1 533Altre (kenaf, canapa, ecc ) - 22 100 58Verdure in pieno campo 8 250 8 474 8 076 8 189 0 0 Mais verde e da silo 38 204 42 279 40 997 40 475 8 0 Maggese verde e fiorito 319 4 009 4 375 3 406 1 1133 3 Altra superficie coltiva aperta 830 1 076 917 1 739 49 8 Superficie coltiva aperta 311 741 300 738 299 361 293 949 -4 4 Prati artificiali 94 436 113 865 113 116 115 933 21 0 Altra superficie coltiva 3 977 2 998 2 967 3 575 -20 0 Totale superficie coltiva 410 154 417 601 415 444 413 457 1 1 3 Frutticoltura 7 162 7 219 7 210 7 172 1 0 5 Viticoltura 14 987 14 934 14 991 15 042 1 0 0 Miscanthus sinensis 3 280 274 260 8944 4 Prati naturali, pascoli 638 900 627 457 632 428 626 799 -1 6 Altra utilizzazione nonché strame e torba 7 394 8 237 8 059 9 169 14 8 Superficie agricola utile 1 078 600 1 075 728 1 078 405 1 071 899 -0 3 1 Dati provvisori Fonti: USC, UFS
e latticini: USC (1990-98), dal 1999 TSM
Proviande Uova: GalloSuisse
leguminose e semi oleosi: USC tutte le quantità 1999 provvisorie Frutta: Associazione svizzera frutta
Centrale svizzera dell'orticoltura
A L L E G A T O A3 Tabella 2 Produzione Prodotto Unità 1990/1992 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Latte e latticini Latte di consumo t 549 810 496 714 488 486 438 000 -13 7 Panna t 68 133 67 500 66 400 70 400 0 0 Burro t 38 766 39 700 40 800 37 238 1 2 Latte in polvere t 35 844 33 590 34 468 35 534 -3 7 Formaggio t 134 400 136 200 136 800 134 306 1 0 Carne e uova Carne bovina t PM 130 710 114 801 110 788 110 435 -14 3 Carne di vitello t PM 36 656 37 409 36 715 36 419 0 5 Carne suina t PM 266 360 214 257 231 574 225 657 -16 0 Carne ovina t PM 5 065 6 215 6 078 6 316 22 5 Carne caprina t PM 541 542 514 494 -4 4 Carne equina t PM 1 212 1 511 1 353 1 196 11 7 Pollame t peso di vendita 20 733 26 240 25 608 26 367 25 7 Uova in guscio mio di pezzi 638 663 691 680 6 2 Cereali Grano tenero t 546 733 572 520 594 098 500 400 6 7 Segale t 22 978 23 971 22 306 18 900 0 7 Orzo t 341 774 304 488 329 732 259 600 -7 2 Avena t 52 807 45 337 39 855 28 600 -19 3 Mais da granella t 211 047 187 727 191 813 198 700 -10 1 Triticale t 43 940 44 805 51 048 44 800 9 1 Altri t 11 469 15 235 12 123 6 800 19 3 Sarchiate Patate t 833 333 685 000 560 000 484 000 -25 3 Barbabietole da zucchero t 925 867 1 181 272 1 126 125 1 187 334 24 6 Semi oleosi Colza t 46 114 50 020 47 167 38 376 5 4 Altri t 3 658 9 134 11 604 12 552 183 4 Frutta (da tavola) Mele t 93 490 91 533 100 936 90 161 0 8 Pere t- 11 173 15 437 14 808Albicocche t 6 667 1 830 4 000 2 900 -56 4 Ciliegie t 1 841 453 2 142 942 -36 0 Prugne t 2 575 2 203 2 803 2 397 -4 2 Fragole t 4 263 5 279 5 162 5 065 21 3 Verdure (fresche) Carote t 49 162 51 939 55 145 57 746 11 8 Cipolle t 23 505 34 858 24 468 27 529 23 2 Sedano rapa t 8 506 13 724 8 752 8 686 22 1 Pomodori t 21 830 27 296 29 951 27 384 29 2 Lattuga cappuccio t 18 821 20 040 20 110 15 877 -0 8 Cavolfiore t 8 331 7 941 7 509 6 666 -11 5 Cetrioli t 8 602 10 585 9 074 8 877 10 6 Vino Vino rosso hl 550 276 488 234 547 620 591 410 -1 4 Vino bianco hl 764 525 556 733 624 621 718 256 -17 2 Fonti: Latte
Carne:
Cereali
Verdure:
Vino:
UFAG, Cantoni
A4 A L L E G A T O Tabella 3 Produzione di latticini Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 tttt% Totale formaggio 134 400 136 200 136 800 134 306 1 0 Formaggio fresco 4 387 10 527 11 343 13 093 165 7 Mozzarella - 7 986 8 495 9 634Altro formaggio fresco - 2 541 2 848 3 459Formaggio a pasta molle 4 812 5 358 5 230 5 851 13 9 Tomme 1 249 1 664 1 694 1 054 17 7 Formaggio fiorito, da semigrasso a grasso 1 573 1 344 1 191 1 909 -5 8 Altro formaggio a pasta molle 1 990 2 350 2 345 2 888 27 0 Formaggio a pasta semidura 40 556 41 532 41 492 44 293 4 6 Formaggio Appenzello 8 725 8 313 8 664 8 878 -1 2 Tilsiter 7 736 6 997 6 385 6 103 -16 0 Formaggio per raclette 9 898 10 599 11 033 11 123 10 3 Altro formaggio a pasta semidura 14 197 15 623 15 410 18 189 15 6 Formaggio a pasta dura 84 629 78 774 78 727 70 824 -10 1 Emmental 56 588 48 629 47 988 41 637 -18 6 Groviera 22 464 24 646 25 776 24 566 11 3 Sbrinz 4 659 4 286 3 713 3 090 -20 7 Altro formaggio a pasta dura 918 1 213 1 250 1 531 45 0 Prodotti speciali 1 15 98 245 482 2 Totale prodotti a base di latte fresco 680 822 632 950 625 702 612 900 -8 4 Latte di consumo 549 810 496 714 488 486 438 000 -13 7 Altro 131 012 136 236 137 216 174 900 14 1 Totale burro 38 766 39 700 40 800 37 238 1.2 Burro speciale 27 200 32 200 34 400 33 222 22 3 Altro 11 566 7 500 6 400 4 016 -48 4 Totale panna 68 133 67 500 66 400 70 400 0 0 Totale latte in polvere 35 844 33 590 34 468 35 534 -3 7 1 Formaggio di solo latte di pecora o di capra Fonti: USC, TSM Tabella 4 Valorizzazione del latte commercializzato Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 1 000 t latte 1 000 t latte 1 000 t latte 1 000 t latte % Latte di consumo 549 497 488 438 -13 6 Latte trasformato 2 490 2 564 2 594 2 633 4 3 in formaggio 1 531 1 539 1 545 1 503 -0 1 in burro 356 375 402 337 4 3 in panna 430 440 438 460 3 7 in altri latticini 173 210 209 333 44 9 Totale 3 039 3 061 3 082 3 071 1.1 Fonti: USC TSM
1 Valorizzazione dei cereali panificabili per anno civile
2 Le rispettive cifre sono disponibili soltanto nel 2001
3 Variazione 90/92– 97/98
Fonti: Cereali panificabili: UFAG
Patate: Regia federale degli alcool, swisspatat
Frutta da sidro: UFAG; superalcolici: Regia federale degli alcool Verdure per la trasformazione: Centrale svizzera dell'orticoltura
A L L E G A T O A5
vegetale Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 tttt% Cereali panificabili Ritiro Confederazione 569 000 605 000 576 000 549 300 1 4 Variazione delle scorte -26 333 -5 900 -18 100 -11 800 -54 7 Alimentazione umana 399 000 400 600 394 700 389 700 -1 0 Somministrazione agli animali 196 333 210 300 199 400 171 400 -1 3 Patate Patate da tavola 285 300 187 000 173 400 170 700 -37 9 Patate destinate alla valorizzazione 114 700 117 600 121 400 121 900 4 9 Patate da semina 35 933 32 400 23 600 29 800 -20 4 Somministrazione allo stato fresco agli animali 225 967 244 500 206 800 129 800 -14 3 Trasformazione in alimenti per animali 146 900 100 400 27 900 24 300 -65 4 Mele e pere svizzere da sidro (trasformazione in stabilimenti artigianali) 194 234 84 231 315 803 103 609 -13 6 Quantitativo di frutta da sidro per succo grezzo 193 598 84 029 315 575 103 172 -13 4 fresco da torchio 10 548 7 230 8 429 7 620 -26 4 vino di frutta per la fabbricazione di acquavite 3 916 436 3 539 548 -61 5 succo concentrato 175 928 72 171 295 775 92 398 -12 8 altri succhi (compreso l'aceto) 3 207 4 192 7 832 2 606 52 1 Frutta pigiata 636 202 228 437 -54 6 Fabbricazione di superalcolici da mele e pere svizzere 40 650 26 924 39 8762 -17 8 3 da ciliegie e prugne svizzere 24 637 12 676 23 6782 -26 2 3 Verdure svizzere fresche per la fabbricazione di derrate alimentari Verdure congelate 26 061 20 268 22 004 26 855 -11 6 Verdure da conserva (fagiolini, piselli, carote parigine) 19 776 17 058 12 190 15 258 -25 0 Crauti 8 091 6 090 6 101 5 894 -25 5 Rape 1 535 1 243 1 221 1 182 -20 8
Tabella 5 Valorizzazione del raccolto della produzione
A6 A L L E G A T O Tabella 6 Commercio esterno Prodotto 1990/1992 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 tttt% Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importa- Esporta- Importazioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni zioni Latte e latticini Latte 19 23 007 53 22 805 46 22 988 30 22 795 122 8 -0 6 Jogurt 1 195 17 873 50 925 78 1 156 110 -17 6 366 7 Panna 909 25 1 587 9 1 523 8 1 559 6 71 2 -69 7 Burro 0 4 154 0 5 338 0 4 136 17 4 987 - 16 0 Latte in polvere 8 158 3 266 4 972 5 186 2 884 4 289 17 768 2 584 4 7 23 1 Formaggio 62 483 27 328 60 703 30 856 56 474 30 548 63 359 31 208 -3 7 13 0 Carne e uova Carne bovina 1 994 9 668 6 615 7 805 3 527 8 973 3 644 10 024 130 5 -7 5 Carne di vitello 0 916 1 389 0 586 0 1 345 - -15 5 Carne suina 1 055 4 185 653 18 334 806 14 543 754 14 999 -30 1 281 3 Carne ovina 5 6 093 0 6 588 0 6 157 0 5 611 - 0 4 Carne caprina 0 403 0 482 0 503 0 413 - 15 5 Carne equina 0 4 609 0 4 104 0 4 041 0 3 883 - -13 0 Pollame 8 35 238 384 38 990 302 39 962 448 37 562 4830 4 10 2 Uova 0 31 401 0 22 709 0 22 589 0 23 281 - -27 2 Cereali Frumento 6 232 134 80 224 343 49 184 617 86 249 619 1025 7 -5 4 Segale 0 3 057 0 2 235 75 2 261 0 10 233 - 60 6 Orzo 436 44 504 1 15 221 141 22 893 1 11 491 -89 1 -62 8 Avena 131 60 885 3 51 048 1 555 38 624 0 23 411 296 6 -38 1 Mais da granella 194 60 512 83 60 033 70 47 523 78 29 428 -60 4 -24 5 Sarchiate Patate 9 695 33 420 2 043 11 341 1 647 16 336 1 702 42 361 -81 5 -30 1 Zucchero 41 300 124 065 76 619 119 867 91 068 109 063 119 084 137 404 131 5 -1 6 Semi oleosi Semi oleosi 453 135 456 842 138 112 834 151 083 830 135 408 84 2 4 5 Olii e grassi vegetali 18 680 57 765 14 778 73 283 13 227 83 636 15 426 84 021 -22 5 39 0 Frutta Mele 770 15 548 1 426 8 786 185 9 385 3 125 6 295 104 9 -47 5 Pere 404 12 556 217 9 673 178 10 671 579 8 529 -19 6 -23 3 Albicocche 283 10 431 47 12 413 56 8 866 3 12 199 -87 5 7 0 Ciliegie 340 1 819 26 1 902 269 1 340 7 3 138 -70 4 16 9 Prugne e susine 15 3 047 7 4 162 53 3 241 0 4 678 33 3 32 1 Fragole 150 12 299 11 13 025 12 13 373 11 13 417 -92 5 7 9 Uva 23 33 691 2 34 824 3 35 034 0 36 969 -92 9 5 7 Agrumi 161 135 780 19 130 224 21 129 626 49 122 668 -81 6 -6 1 Banane 85 77 896 0 74 245 1 72 684 0 74 554 -99 6 -5 2 Verdura (fresca) Carote 71 1 710 2 8396 0 7140 185 5867 -12 2 317 1 Cipolle 862 3 444 1193 3055 1 8257 3 5644 -53 7 64 1 Sedano rapa 0 206 0 75 0 56 0 831 - 55 4 Pomodori 402 35 700 0 42586 1 39772 56 42138 -0 7 16 2 Lattuga cappuccio 37 3 954 0 3106 0 2575 1 3244 -99 1 -24 8 Cavolfiore 11 9 985 1 9 239 14 9 331 0 9 503 -55 9 -6 3 Cetrioli 65 17 479 22 16 820 19 17 050 0 17 996 -78 9 -1 1 Vino Vino rosso (in hl) 3 499 1 505 794 8 701 1 496 195 7 994 1 491 200 8 815 1 486 098 143 0 -1 0 Vino bianco (in hl) 7 590 163 835 6 183 244 944 5 260 264 905 4 680 252 588 -29 2 55 1 Fonti: Latte e latticini, uova, cereali, leguminose, semi oleosi, frutta, verdura e vino: DGD Carne: Proviande Zucchero: Ufficio fiduciario degli importatori svizzeri di derrate alimentari
A L L E G A T O A7 Tabella 7 Commercio esterno di formaggio Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 tttt% Importazioni Formaggio fresco 1 4 175 8 136 8 280 8 485 98 8 Formaggio grattugiato 2 233 232 271 333 19 8 Formaggio fuso 3 2 221 2 541 2 499 2 550 13 9 Formaggio fiorito 4 2 276 2 392 2 306 2 414 4 1 Formaggio a pasta molle 5 6 628 5 238 5 502 5 618 -17 7 Formaggio a pasta semidura 6 6 225 5 722 5 234 Formaggio a pasta dura 7 11 795 6 092 5 970 6 574 1 2 Totale formaggio e ricotta 27 328 30 856 30 548 31 208 13 0 Esportazioni Formaggio fresco 1 211 10 96 7 Formaggio grattugiato 2 104 103 103 156 15 6 Formaggio fuso 3 8 245 6 731 6 532 6 733 -19 2 Formaggio fiorito 4 0229Formaggio a pasta molle 5 30 43 52 50 59 7 Formaggio a pasta semidura 6 7 330 7 072 6 944 Formaggio a pasta dura 7 54 102 46 493 42 712 49 457 -1 4 Totale formaggio e ricotta 62 483 60 703 56 474 63 359 -3 7 1 0406 1010 0406 1020 406 1090 2 0406 2010, 0406 2090 3 0406 3010 0406 3090 4 0406 4010, 0406 4021, 0406 4029, 0406 4081, 0406 4089 5 0406 9011 0406 9019 6 0406 9021, 0406 9031, 0406 9051, 0406 9091 7 0406 9039 0406 9059 0406 9060 0406 9099 Fonte: DGD
A8 A L L E G A T O
8 Consumo pro capite Prodotto 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 kg kg kg kg % Latte e latticini Latte di consumo 104 37 92 90 91 00 86 60 -13 6 Panna 6 43 6 50 6 40 6 70 1 6 Burro 6 20 6 30 6 20 5 90 -1 1 Formaggio 14 73 15 60 15 50 15 70 5 9 Formaggio fresco 1 50 2 60 2 70 2 90 82 2 Formaggio a pasta molle 1 83 1 80 1 80 1 80 -1 8 Formaggio a pasta semidura 6 17 5 90 5 80 5 70 -5 9 Formaggio a pasta dura 5 20 5 30 5 20 5 30 1 3 Carne e uova Carne bovina 13 71 10 99 11 25 11 53 -17 9 Carne di vitello 4 25 4 12 4 04 4 08 -3 9 Carne suina 29 73 25 29 26 28 25 63 -13 4 Carne ovina 1 42 1 57 1 49 1 43 5 4 Carne caprina 0 12 0 13 0 13 0 11 0 0 Carne equina 0 75 0 68 0 66 0 62 -13 3 Pollame 8 05 9 03 9 03 8 71 10 8 Uova in guscio (in pz ) 199 184 190 195 -4 7 Cereali Pane e prodotti da forno 50 7 50 4 52 1 - 1 1 Sarchiate Patate e prodotti di patate 44 2 46 2 43 1 - 1 1 Zucchero (compreso lo zucchero contenuto nei prodotti trasformati esportati) 42 4 40 8 40 1 - -4 5 Semi oleosi Olii e grassi vegetali 12 8 13 6 14 3 - 9 0 Frutta (da tavola) Mele 16 04 13 93 15 51 13 15 -11 5 Pere - 2 91 3 65 3 21Albicocche 2 49 2 00 1 80 2 13 -20 7 Ciliegie 0 49 0 33 0 45 0 57 -8 2 Prugne e susine 0 83 0 90 0 84 1 00 9 8 Fragole 2 43 2 58 2 61 2 60 6 8 Agrumi 20 09 18 34 18 25 17 27 -10 6 Banane 11 53 10 46 10 24 10 50 -9 8 Verdure (fresche) Carote 7 53 8 50 8 77 8 93 16 1 Cipolle 3 86 5 17 4 61 4 67 24 7 Sedano rapa 1 29 1 94 1 24 1 34 16 8 Pomodori 8 46 9 84 9 82 9 78 16 0 Lattuga cappuccio 3 37 3 26 3 20 2 69 -9 5 Cavolfiore 2 71 2 42 2 37 2 28 -13 1 Cetrioli 3 85 3 86 3 68 3 78 -2 1 Vino Vino rosso (in l) 31 97 28 60 28 50 28 70 -10 5 Vino bianco (in l) 14 47 12 70 12 50 12 80 -12 4 Totale vino (in l) 46 43 41 30 41 00 41 50 -11 1 Fonti: Latte e latticini, uova, sarchiate e semi oleosi: USC, 1999 cifre provvisorie Carne: Proviande Cereali: UFAE Frutta verdure e vino: UFAG
Tabella
pollame, uova: USC (prezzi PV del bestiame da macello convertiti in prezzi PM con coefficiente di resa)
A L L E G A T O A9 Tabella 9
alla produzione Prodotto Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Latte Totale Svizzera cts /kg 104 97 84 00 82 10 80 93 -21 6 Latte trasformato in formaggio (solo dal 1999) cts /kg 79 96Latte biologico (solo dal 1999) cts /kg 91 55Bestiame da macello Vacche T3 fr /kg PM 7 82 4 67 4 75 4 90 -39 0 Vacche X3 fr /kg PM 7 53 3 45 3 66 3 77 -51 8 Giovani vacche T3 fr /kg PM 8 13 5 94 5 18 6 40 -28 2 Torelli T3 fr /kg PM 9 28 7 70 7 38 7 77 -17 9 Buoi T3 fr /kg PM 9 83 7 60 7 38 7 90 -22 4 Manze T3 fr /kg PM 8 66 6 87 6 85 7 37 -18 8 Vitelli T3 fr /kg PM 14 39 10 84 11 36 11 03 -23 0 Suini da carne fr /kg PM 5 83 5 59 4 80 4 38 -15 6 Agnelli fino a 40 kg T3 fr /kg PM 15 40 13 74 13 47 11 46 -16 3 Pollame e uova Polli cl I, dalla fattoria fr /kg PV 3 72 3 01 2 97 2 84 -21 0 Uova di allevamento al suolo, in negozio fr /100 pz 41 02 42 64 43 61 42 86 4 9 Uova di allevamento in libertà, in negozio fr /100 pz 46 21 48 38 50 42 49 01 6 6 Uova, vendute dal centro di raccolta >53 g fr /100 pz 33 29 26 47 24 33 22 21 -26 9 Cereali Frumento fr /100 kg 99 34 75 58 75 65 75 41 -23 9 Segale fr /100 kg 102 36 56 99 62 69 62 77 -40 6 Orzo fr /100 kg 70 24 51 94 50 13 48 83 -28 4 Avena fr /100 kg 71 40 51 61 47 68 48 83 -30 8 Triticale fr /100 kg 70 69 52 45 49 45 49 44 -28 6 Mais da granella fr /100 kg 73 54 54 65 53 21 51 91 -27 6 Sarchiate Patate fr /100 kg 38 55 32 89 35 27 37 76 -8 4 Barbabietole da zucchero fr /100 kg 14 84 13 87 13 99 11 85 -10 8 Semi oleosi Colza fr /100 kg 203 67 161 84 147 89 146 11 -25 4 Soia fr /100 kg 204 67 162 36 162 14 164 58 -20 3 Frutta Mele: Golden Delicious I fr /kg 1 13 0 85 0 60 1 06 -26 0 Mele: Idared I fr /kg 0 97 0 88 0 45 0 82 -26 4 Pere: Conférence fr /kg 1 38 1 52 0 78 1 09 -18 3 Albicocche fr /kg 1 96 2 66 2 28 2 66 29 5 Ciliegie fr /kg 3 20 3 80 3 30 3 05 5 7 Prugne Fellenberg fr /kg 1 27 1 55 1 40 1 40 14 5 Fragole fr /kg 4 77 4 80 4 40 4 80 -2 1 Verdure Carote (scorte) fr /kg 1 09 1 20 1 18 1 05 4 9 Cipolle (scorte) fr /kg 0 89 0 72 1 03 0 96 1 5 Sedano rapa (scorte) fr /kg 1 62 1 34 1 41 1 84 -5 7 Pomodori tondi fr /kg 2 42 2 12 1 89 1 92 -18 3 Lattuga cappuccio fr /kg 2 37 2 41 2 20 2 89 5 5 Cavolfiore fr /kg 1 85 1 80 1 78 1 88 -1 4 Cetrioli fr /kg 1 66 1 71 1 66 1 73 2 6 Fonti: Latte: UFAG Bestiame da macello,
Cereali, sarchiate
semi oleosi: FAT Frutta: Associazione svizzera frutta Verdure: Centrale svizzera dell'orticoltura
Prezzi
e
A10 A L L E G A T O Tabella 10 Prezzi al consumo Prodotto Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Latte e latticini Latte intero, pastorizzato, imballato fr /l 1 85 1 66 1 66 1 58 -11 7 Latte drink, pastorizzato, imballato fr /l 1 85 1 66 1 66 1 58 -11 7 Latte magro UHT fr /l - 1 55 1 55 1 48Emmental fr /kg 20 15 20 79 20 65 20 66 2 7 Groviera fr /kg 20 40 19 80 20 93 20 67 0 3 Tilsiter fr /kg - 17 63 17 76 17 49Camembert 45% (grasso s s ) 125 g - 2 57 2 58 2 54Formaggio a pasta molle, fiorito 150 g - 3 32 2 34 3 34Mozzarella 45% (grasso s s ) 150 g - 2 34 2 35 2 32Burro speciale 200 g 3 46 3 01 3 01 2 89 -14 2 Il Burro (burro da cucina) 250 g 3 44 3 04 3 00 2 92 -13 2 Panna intera, imballata 1/2 l - 5 50 5 44 5 19Panna per caffè, imballata 1/2 l - 2 73 2 75 2 62Jogurt, aromatizzato o alla frutta 180 g 0 89 0 73 0 73 0 71 -18 7 Carne bovina Entrecôte, tagliato fr /kg 48 36 43 89 44 36 45 68 -7 7 Fettine, noce fr /kg 37 59 33 18 33 69 34 76 -9 9 Arrosto, spalla fr /kg 26 34 23 42 23 52 24 09 -10 1 Carne macinata fr /kg 15 00 13 22 13 61 13 42 -10 6 Carne di vitello Ia Costolette, tagliate fr /kg 35 32 35 71 37 07 35 84 2 5 Arrosto, spalla fr /kg 32 56 29 13 31 01 30 80 -6 9 Spezzatino fr /kg 21 67 23 00 25 46 24 67 12 5 Carne suina Ia Costolette, tagliate fr /kg 19 88 20 25 17 91 18 26 -5 4 Fettine, noce fr /kg 24 48 25 44 24 44 22 38 -1 6 Arrosto, spalla fr /kg 18 43 18 80 17 60 16 75 -3 9 Spezzatino, spalla fr /kg 16 69 17 94 17 29 15 75 1 8 Carne d'agnello, indigena, fresca Cosciotto senza osso femorale fr /kg 26 34 25 62 26 68 27 10 0 5 Costolette, tagliate fr /kg 30 32 30 78 31 69 31 57 3 4 Prodotti di carne Prosciutto cotto di coscia, nello stampo, tagliato fr /kg 25 56 27 32 27 23 26 18 5 3 Salame indigeno I, tagliato fr /100 g 3 09 3 24 3 35 3 42 7 9 Polli Indigeni, freschi fr /kg 8 41 8 12 8 42 8 43 -1 1 Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale Farina bianca fr /kg 2 05 1 81 1 80 1 80 -12 0 Pane bigio fr /500 g 2 08 1 99 2 00 1 98 -4 3 Pane semibianco fr /500 g 2 09 2 04 2 05 2 02 -2 6 Panini al latte fr /pz 0 62 0 75 0 75 0 75 21 0 Cornetti fr /pz 0 71 0 86 0 87 0 89 23 0 Spaghetti fr /500 g 1 66 1 35 1 39 1 43 -16 3 Patate fr /kg 1 43 1 65 1 66 1 77 18 4 Zucchero cristallino fr /kg 1 65 1 52 1 52 1 50 -8 3 Olio di girasole fr /l 5 05 4 30 4 44 4 46 -12 9 Frutta (indigene ed estere) Mele: Golden Delicious fr /kg 3 19 3 17 3 10 2 98 -3 3 Pere fr /kg 3 26 3 30 3 37 3 24 1 3 Albicocche fr /kg 3 81 4 59 5 10 4 74 26 2 Ciliegie fr /kg 7 39 8 66 8 72 8 72 17 7 Prugne fr /kg 3 44 3 87 3 51 3 13 1 8 Fragole fr /kg 8 69 9 23 9 69 9 34 8 4 Verdure (per consumo fresco; indigene ed estere) Carote (scorte) fr /kg 1 91 1 92 1 87 1 78 -2 8 Cipolle (scorte) fr /kg 1 86 1 85 2 14 2 05 8 2 Sedano rapa (scorte) fr /kg 3 14 2 96 3 32 3 67 5 6 Pomodori tondi fr /kg 3 73 3 24 3 24 3 18 -13 7 Lattuga cappuccio fr /kg 4 46 4 89 4 39 5 15 7 8 Cavolfiore fr /kg 3 58 3 53 3 45 3 59 -1 6 Cetrioli fr /kg 2 80 2 70 2 88 2 86 0 5 Fonti: Latte, carne: UFAG Produzione vegetale e prodotti di origine vegetale: UFAG, UFS
1 Compresi i prodotti della molitura e i cereali panificabili germogliati, esclusi i panelli oleosi; le variazioni delle scorte non sono state tenute in considerazione
2 Compresi il grano duro, l'avena commestibile, l'orzo commestibile, il granturco e il riso
3 Mele, pere, ciliege, prugne, susine, albicocche e pesche
4 Quota della produzione indigena rispetto al peso della carne e dei prodotti di carne pronti per la vendita
5 Compresa la carne equina, caprina, di coniglio e la selvaggina nonché pesci, crostacei e molluschi
6 Energia assimilabile in Joules, comprese le bevande alcoliche
7 Esclusi i prodotti di orgine animale ottenuti a partire da alimenti per animali importati
8 Produzione indigena ai prezzi alla produzione, importazioni ai prezzi della statistica sul commercio (franco frontiera, non sdoganati) Fonte: USC
A L L E G A T O A11 Tabella 11
di autoapprovvigionamento Prodotto 1990/92 1996 1997 1998 1990/92–1996/98 % Percentuale quantitativa: %%%% Cereali panificabili 118 138 108 120 4 0 Cereali da foraggio 1 61 74 72 73 12 0 Totale cereali 2 64 71 67 69 5 0 Patate da tavola 101 99 94 100 -3 3 Zucchero 46 64 62 60 16 0 Grassi e olii vegetali 22 19 23 21 -1 0 Frutta 3 72 79 71 86 6 7 Verdura 55 60 56 54 1 7 Latte di consumo 97 97 97 97 0 0 Burro 89 89 89 92 1 0 Formaggio 137 128 129 126 -9 3 Totale latte e latticini 110 109 110 110 -0 3 Carne di vitello 4 97 99 99 98 1 7 Carne bovina 4 93 105 98 92 5 3 Carne suina 4 99 89 90 93 -8 3 Carne ovina 4 39 39 42 43 2 3 Pollame 4 37 37 41 39 2 0 Carne di tutti i tipi 45 76 72 71 71 -4 7 0 0 Uova e conserve di uova 44 48 49 49 4 7 Percentuale di energia alimentare 6 : Derrate alimentari di origine vegetale 43 47 44 47 3 0 Derrate alimentari di origine animale lorde 97 95 95 95 -2 0 Totale derrate alimentari lorde 60 64 62 64 3 3 Totale derrate alimentari nette 7 58 60 54 56 -1 3 Percentuale in valore totale derrate alimentari 8 72 69 66 65 -5 3
Grado
Tabelle Risultati economici
Tabella 12
Produzione finale dell'agricoltura ai prezzi correnti, in 1 000 fr
A12 A L L E G A T O
Prodotto 1990/92 1997 1998 1 1999 2 1990/92 – 2000 3 1997/99–1997/99 2000 %% Cereali 807 539 639 220 658 938 507 844 -25 5 527 000 -12 5 Leguminose 1 318 1 436 1 134 920 -11 7 1 075 -7 6 Patate 231 342 183 383 162 636 155 093 -27 8 169 000 1 2 Barbabietole da zucchero 141 784 161 664 154 526 136 848 6 5 150 500 -0 3 Semi oleosi (colza, soia, girasole) 102 033 97 460 89 879 78 133 -13 3 40 000 -54 8 Tabacco 16 945 15 725 21 328 20 443 13 1 19 800 3 3 Verdure 379 455 467 204 422 262 403 180 13 6 419 000 -2 8 Frutta e bacche 371 296 303 212 373 008 307 095 -11 7 349 500 6 6 Piante foraggere (fieno, mais da silo, for verde, ) 14 077 - 5 232 8 359 - 8 445 -112 6 15 000 -946 2 Sottoprodotti della produzione vegetale 14 044 13 574 14 004 12 145 -5 7 16 500 24 6 Mosto d'uva 586 831 489 368 509 883 529 368 -13 2 522 000 2 4 Altri prodotti della produzione vegetale 14 144 11 583 9 731 10 083 -26 0 10 000 -4 4 Piante e prodotti di origine vegetale 2 680 807 2 378 597 2 425 688 2 152 707 -13 5 2 239 375 -3 4 Bovini 1 580 377 955 413 947 819 997 698 -38 8 1 195 000 23 6 Suini 1 556 531 1 202 066 1 074 946 960 990 -30 7 1 007 000 -6 7 Equini (cavalli, asini, muli) 20 475 12 979 8 585 6 956 -53 6 5 900 -37 9 Ovini 71 810 69 869 70 062 66 554 -4 2 60 100 -12 7 Caprini 4 906 4 601 4 868 4 643 -4 1 4 300 -8 6 Pollame (polli, tacchini, anatre, oche) 186 808 182 550 177 062 183 069 -3 2 188 000 3 9 Altri animali (conigli, api) 26 010 17 330 17 727 17 301 -32 9 17 500 0 3 Latte 3 461 227 2 806 361 2 807 490 2 580 970 -21 1 2 521 000 -7 7 Uova 207 617 180 707 178 358 160 165 -16 6 155 000 -10 4 Lana 507 226 93 50 -75 8 0Miele 47 917 31 529 57 362 44 141 -7 5 35 000 -21 1 Altri prodotti di origine animale 5 042 4 466 4 349 4 460 -12 2 4 400 -0 6 Animali e prodotti di origine animale 7 169 228 5 468 097 5 348 721 5 026 997 -26 3 5 193 200 -1 7 Lavori effettuati da terzi a livello della produzione agricola 52 400 84 226 87 888 90 452 67 0 90 000 2 8 Totale produzione finale 9 902 435 7 930 920 7 862 297 7 270 156 -22 4 7 522 575 -2 1 1 Dati provvisori, stato 23 12 1999 2 Stima, stato 23 12 1999 3 Stima, stato 23 8 2000 Fonte: USC
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1 Se l'IVA sulle vendite di prodotti agricoli non ammonta allo stesso importo delle imposte versate sugli acquisti di prestazioni preliminari e di beni d'investimento, essa viene compensata nel quadro del conto economico dell'agricoltura
Se il computo sulla produzione è maggiore rispetto a quello sui costi, tale sovraccompensazione è considerata una fonte supplementare d'entrata Finora in Svizzera si è sempre avuta una sottocompensazione
2 Comprese le installazioni stazionarie
3 Dati provvisori, stato 23 12 1999
4 Stima, stato 23 12 1999
5 Stima, stato 23 8 2000
Fonte: USC
A L L E G A T O A13 Tabella 13 Conto economico dell'agricoltura ai prezzi correnti, in 1000 fr Caratteristica 1990/92 1997 1998 3 1999 4 1990/92– 2000 5 1997/99 –1997/99 2000 %% Produzione finale 9 902 435 7 930 920 7 862 297 7 270 156 -22 4 7 522 575 -2 1 Totale prestazioni preliminari 4 172 848 3 864 706 3 863 209 3 812 674 -7 8 3 856 500 0 3 Sementi e materiale vegetale 235 204 224 313 216 181 215 519 -7 0 213 000 -2 6 Bestiame 7 535 12 769 10 858 10 769 52 2 13 000 13 4 Energia 397 171 439 310 424 744 430 402 8 6 466 000 8 0 Concimi 243 903 151 252 149 114 145 031 -39 1 144 000 -3 0 Prodotti fitosanitari 138 587 122 051 120 376 120 220 -12 8 122 000 0 9 Alimenti per animali 1 721 238 1 477 442 1 481 207 1 461 023 -14 4 1 466 000 -0 5 Materiale e manutenzione macchinari 682 312 724 056 730 918 732 743 6 9 727 500 -0 2 Manutenzione edifici rurali 182 658 139 693 136 711 132 397 -25 4 136 000 -0 2 Prestazioni di servizio 564 240 573 820 593 100 564 570 2 3 569 000 -1 4 Valore aggiunto lordo ai prezzi di mercato 5 729 587 4 066 214 3 999 088 3 457 482 -33 0 3 666 075 -4 6 Contributi dello Stato (sovvenzioni) 1 317 038 2 547 089 2 439 386 2 630 000 92 8 2 646 000 4 2 Sovraccompensazione IVA 1 Imposte sulla produzione 123 433 221 757 194 331 133 054 48 3 70 000 -61 8 Sottocompensazione IVA 1 - 78 231 79 579 95 751 - 98 000 15 9 Valore aggiunto lordo al costo dei fattori 6 923 192 6 313 315 6 164 564 5 858 677 -11 7 6 144 075 0 5 Totale ammortamenti 2 030 896 1 856 684 1 852 603 1 835 517 -9 0 1 859 000 0 6 Ammortamento degli edifici 2 1 057 197 809 951 791 850 764 766 -25 4 788 000 -0 1 Ammortamento dei macchinari 973 699 1 046 733 1 060 753 1 070 751 8 8 1 071 000 1 1 Valore aggiunto netto al costo dei fattori 4 892 296 4 456 631 4 311 961 4 023 160 -12 8 4 285 075 0 5 Canoni d'affitto e interessi 844 689 729 088 700 485 689 937 -16 4 729 000 3 2 Canoni d'affitto 227 754 225 609 225 485 224 481 -1 1 224 000 -0 5 Interessi 616 936 503 479 475 000 465 456 -22 0 505 000 4 9 Reddito netto proveniente dall'attività 4 047 607 3 727 543 3 611 476 3 333 223 -12 1 3 556 075 0 0 agricola di tutti gli occupati nell'agricoltura Retribuzione manodopera extrafamigliare 827 058 797 700 763 996 739 826 -7 2 725 000 -5 5 Reddito netto proveniente dall'attività 3 220 549 2 929 843 2 847 480 2 593 397 -13 4 2 831 075 1 5 agricola esercitata dalla manodopera famigliare
Tabella 14
Risultati d’esercizio: tutte le regioni
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) Fonte: Centrale analisi, FAT
A14 A L L E G A T O
Caratteristica Unità 1996 1997 1998 1999 1996/98–1999 % Aziende di riferimento Numero 3 937 3 901 3 861 3 494 -10 4 Aziende rappresentate Numero 58 207 57 194 56 579 54 906 -4 2 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 17 63 17 92 18 08 18 41 3 0 Superficie coltiva aperta ha 5 20 5 14 5 11 5 08 -1 4 Manodopera aziendale ULA 1 77 1 76 1 73 1 70 -3 0 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 33 1 32 1 31 1 29 -2 3 Totale vacche Numero 13 4 13 3 13 3 13 4 0 5 Totale animali UBG 23 7 23 6 23 6 23 5 -0 6 Struttura del capitale Totale attivi fr 648 407 667 440 680 090 689 619 3 7 di cui: attivo circolante fr 124 115 133 175 130 317 135 278 4 7 di cui: inventario vivo fr 42 404 42 860 40 396 41 172 -1 7 di cui: attivo immobilizzato fr 481 888 491 405 509 377 513 169 3 8 di cui: attivo azienda fr 602 218 614 913 627 590 636 990 3 6 Quota di capitale di terzi % 42 42 41 41 -1 6 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 13 651 11 928 10 146 11 089 -6 9 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 179 438 187 643 183 882 181 702 -1 1 di cui: pagamenti diretti fr 37 226 39 319 37 667 38 872 2 1 Spese materiali fr 101 598 101 981 104 464 102 844 0 2 Reddito aziendale fr 77 840 85 662 79 418 78 858 -2 6 Costo della manodopera salariata fr 13 480 13 476 12 983 12 128 -8 9 Interessi passivi fr 9 523 8 757 7 931 7 405 -15 2 Canoni d'affitto fr 5 380 5 455 5 425 5 536 2 1 Costi di terzi fr 129 981 129 669 130 802 127 912 -1 7 Reddito agricolo fr 49 457 57 974 53 079 53 789 0 5 Reddito accessorio fr 17 203 18 627 18 254 18 638 3 4 Reddito totale fr 66 660 76 601 71 333 72 427 1 3 Consumo della famiglia fr 61 224 60 768 62 003 59 220 -3 4 Formazione del capitale proprio fr 5 436 15 833 9 330 13 207 29 5 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 40 501 40 922 49 585 41 856 -4 2 Cash flow 3 fr 41 545 43 108 40 398 42 238 1 3 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 103 105 81 101 4 8 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 68 68 60 66 1 0 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 40 49 44 47 6 0 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 18 24 21 21 0 0 Aziende con reddito insufficiente 8 % 23 14 20 17 -10 5 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 19 13 15 15 -4 3 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 43 957 48 616 45 846 46 376 0 5 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 416 4 780 4 393 4 282 -5 5 Produttività del capitale 12 % 12 9 13 9 12 7 12 4 -5 8 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 8 -1 6 -2 4 -2 3 1 5 Redditività del capitale proprio 14 % -7 8 -5 2 -6 3 -5 9 -8 3 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 27 011 34 755 32 854 33 050 4 8 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 24 940 31 778 30 125 29 770 2 8 (Valore mediano)
15
Risultati d’esercizio: regione di pianura*
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Regione di pianura: zona campicola più zone intermedie
Fonte: Centrale analisi, FAT
A L L E G A T O A15
Tabella
Caratteristica Unità 1996 1997 1998 1999 1996/98–1999 % Aziende di riferimento Numero 1 859 1 800 1 789 1 565 -13 8 Aziende rappresentate Numero 26 886 26 064 26 275 25 499 -3 4 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 45 18 91 18 90 19 33 3 1 Superficie coltiva aperta ha 9 14 9 20 9 07 9 05 -0 9 Manodopera aziendale ULA 1 93 1 91 1 86 1 83 -3 7 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 30 1 30 1 27 1 26 -2 3 Totale vacche Numero 13 3 13 3 13 3 13 4 0 8 Totale animali UBG 23 6 23 6 23 4 23 4 -0 6 Struttura del capitale Totale attivi fr 753 467 775 592 774 628 778 173 1 3 di cui: attivo circolante fr 154 900 166 383 159 909 165 188 3 0 di cui: inventario vivo fr 43 849 44 204 40 588 41 791 -2 5 di cui: attivo immobilizzato fr 554 718 565 005 574 131 571 194 1 2 di cui: attivo azienda fr 695 247 707 725 710 317 712 424 1 1 Quota di capitale di terzi % 41 40 40 40 -0 8 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 16 164 14 094 11 839 12 686 -9 6 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 224 597 229 974 224 055 218 369 -3 5 di cui: pagamenti diretti fr 32 561 35 048 33 541 32 359 -4 0 Spese materiali fr 123 080 122 378 123 500 122 085 -0 7 Reddito aziendale fr 101 517 107 596 100 555 96 284 -6 7 Costo della manodopera salariata fr 20 620 20 477 19 172 18 194 -9 4 Interessi passivi fr 11 334 10 363 9 073 8 424 -17 9 Canoni d'affitto fr 7 362 7 486 7 425 7 698 3 7 Costi di terzi fr 162 396 160 704 159 170 156 400 -2 7 Reddito agricolo fr 62 201 69 270 64 885 61 968 -5 3 Reddito accessorio fr 16 072 18 703 17 507 17 580 0 9 Reddito totale fr 78 273 87 973 82 392 79 548 -4 0 Consumo della famiglia fr 70 077 69 861 70 676 66 577 -5 2 Formazione del capitale proprio fr 8 196 18 112 11 716 12 971 2 3 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 46 717 45 697 55 734 46 615 -5 6 Cash flow 3 fr 48 411 50 541 47 108 45 807 -5 9 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 104 111 85 98 -2 0 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 67 67 61 64 -1 5 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 43 49 45 47 2 9 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 18 21 20 17 -13 6 Aziende con reddito insufficiente 8 % 23 17 22 20 -3 2 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 16 13 13 16 14 3 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 52 616 56 330 54 204 52 755 -3 0 Produttività della superficie 11 fr /ha 5 502 5 691 5 321 4 981 -9 5 Produttività del capitale 12 % 14 6 15 2 14 2 13 5 -8 0 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -0 9 -0 1 -0 7 -1 2 111 8 Redditività del capitale proprio 14 % -4 4 -2 6 -3 3 -4 1 19 4 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 35 304 42 423 41 723 39 210 -1 5 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 33 497 39 552 39 191 36 114 -3 5 (Valore mediano)
Tabella 16
Risultati d’esercizio: regione collinare*
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Regione collinare: zona collinare e zona di montagna I Fonte: Centrale analisi, FAT
A16 A L L E G A T O
Caratteristica Unità 1996 1997 1998 1999 1996/98–1999 % Aziende di riferimento Numero 1 126 1 103 1 119 1 029 -7 8 Aziende rappresentate Numero 16 054 15 796 15 420 14 967 -5 0 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 16 67 16 92 17 07 17 19 1 8 Superficie coltiva aperta ha 3 19 3 08 2 98 2 99 -3 0 Manodopera aziendale ULA 1 67 1 66 1 65 1 62 -2 4 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 30 1 30 1 29 1 28 -1 3 Totale vacche Numero 15 0 14 7 14 8 14 7 -0 9 Totale animali UBG 26 5 26 3 26 6 26 0 -1 8 Struttura del capitale Totale attivi fr 598 280 622 467 648 445 655 042 5 1 di cui: attivo circolante fr 105 723 116 547 114 116 116 937 4 3 di cui: inventario vivo fr 45 694 46 483 44 218 44 452 -2 2 di cui: attivo immobilizzato fr 446 863 459 437 490 111 493 653 6 1 di cui: attivo azienda fr 558 145 572 477 595 810 602 991 4 8 Quota di capitale di terzi % 46 45 45 45 -0 7 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 784 10 424 8 959 9 825 -5 4 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 160 008 172 687 169 697 167 340 -0 1 di cui: pagamenti diretti fr 36 980 38 489 37 258 37 996 1 1 Spese materiali fr 93 956 95 988 99 789 96 378 -0 2 Reddito aziendale fr 66 052 76 699 69 908 70 962 0 1 Costo della manodopera salariata fr 9 705 9 792 9 839 9 037 -7 6 Interessi passivi fr 9 446 8 507 8 136 7 618 -12 4 Canoni d'affitto fr 4 392 4 660 4 513 4 422 -2 2 Costi di terzi fr 117 499 118 948 122 277 117 455 -1 8 Reddito agricolo fr 42 509 53 740 47 420 49 885 4 2 Reddito accessorio fr 17 947 18 973 19 283 19 849 5 9 Reddito totale fr 60 456 72 713 66 703 69 734 4 7 Consumo della famiglia fr 57 323 56 859 57 769 55 890 -2 5 Formazione del capitale proprio fr 3 133 15 854 8 934 13 844 48 7 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 39 485 40 324 47 691 39 227 -7 7 Cash flow 3 fr 38 347 40 313 39 269 40 759 3 7 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 97 100 82 104 11 8 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 70 70 61 67 0 0 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 35 47 43 46 10 4 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 19 29 25 26 6 8 Aziende con reddito insufficiente 8 % 21 10 15 13 -15 2 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 25 14 17 15 -19 6 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 39 644 46 179 42 381 43 842 2 6 Produttività della superficie 11 fr /ha 3 963 4 534 4 096 4 128 -1 7 Produttività del capitale 12 % 11 8 13 4 11 7 11 8 -4 1 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -3 8 -2 0 -3 1 -2 5 -15 7 Redditività del capitale proprio 14 % -10 4 -6 5 -8 3 -7 0 -16 7 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 23 623 33 228 29 714 31 292 8 4 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 22 441 31 182 28 701 29 459 7 4 (Valore mediano)
17
Risultati d’esercizio: regione di montagna*
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Regione di montagna: zone di montagna II a IV
Fonte: Centrale analisi, FAT
A L L E G A T O A17 Tabella
Caratteristica Unità 1996 1997 1998 1999 1996/98–1999 % Aziende di riferimento Numero 952 998 953 900 -7 0 Aziende rappresentate Numero 15 267 15 334 14 884 14 440 -4 8 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 17 19 17 28 17 67 18 06 3 9 Superficie coltiva aperta ha 0 37 0 36 0 32 0 25 -28 6 Manodopera aziendale ULA 1 60 1 61 1 60 1 57 -2 1 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 39 1 39 1 38 1 37 -1 2 Totale vacche Numero 11 9 11 7 11 8 11 9 0 8 Totale animali UBG 21 0 20 6 20 7 21 1 1 6 Struttura del capitale Totale attivi fr 516 102 529 934 545 982 569 082 7 2 di cui: attivo circolante fr 89 241 93 858 94 862 101 469 9 5 di cui: inventario vivo fr 36 399 36 846 36 097 36 681 0 6 di cui: attivo immobilizzato fr 390 462 399 230 415 023 430 932 7 3 di cui: attivo azienda fr 484 735 500 870 514 474 539 022 7 8 Quota di capitale di terzi % 42 42 41 40 -4 0 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 189 9 795 8 388 9 580 -2 2 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 120 343 131 097 127 656 131 838 4 3 di cui: pagamenti diretti fr 45 701 47 435 45 373 51 279 11 1 Spese materiali fr 71 805 73 483 75 698 75 569 2 6 Reddito aziendale fr 48 538 57 614 51 958 56 269 6 8 Costo della manodopera salariata fr 4 873 5 370 5 316 4 619 -10 9 Interessi passivi fr 6 416 6 286 5 704 5 386 -12 2 Canoni d'affitto fr 2 928 2 821 2 837 2 872 0 3 Costi di terzi fr 86 022 87 960 89 556 88 445 0 7 Reddito agricolo fr 34 321 43 137 38 101 43 392 12 6 Reddito accessorio fr 18 412 18 139 18 505 19 250 4 9 Reddito totale fr 52 733 61 276 56 606 62 642 10 1 Consumo della famiglia fr 49 736 49 338 51 077 49 678 -0 7 Formazione del capitale proprio fr 2 997 11 938 5 529 12 964 90 1 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 30 625 33 423 40 694 36 177 3 6 Cash flow 3 fr 32 817 33 355 29 723 37 469 17 2 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 107 100 73 104 11 4 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 69 68 59 70 7 1 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 37 50 44 50 14 5 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 17 24 19 23 15 0 Aziende con reddito insufficiente 8 % 26 14 20 15 -25 0 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 20 12 17 12 -26 5 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 30 308 35 692 32 445 35 950 9 6 Produttività della superficie 11 fr /ha 2 823 3 333 2 940 3 115 2 7 Produttività del capitale 12 % 10 0 11 5 10 1 10 4 -1 3 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -6 5 -4 6 -5 6 -4 4 -21 0 Redditività del capitale proprio 14 % -13 6 -10 2 -11 6 -9 2 -22 0 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 16 643 24 022 21 498 24 747 19 4 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 15 559 22 920 20 629 22 991 16 7 (Valore mediano)
Tabella 18a
Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda*
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr allegato: Terminologia e metodi)
Fonte: Centrale analisi, FAT
A18 A L L E G A T O
Produzione vegetale Detenzione di animali Media di Caratteristica Unità tutte le Campi- Colture Latte Vacche Altri aziende coltura speciali commerciale madri bovini Aziende di riferimento Numero 3 752 145 84 1 470 56 166 Aziende rappresentate Numero 56 226 3 366 3 442 21 591 984 3 406 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 14 22 40 12 54 17 43 16 99 14 46 Superficie coltiva aperta ha 5 11 18 45 6 34 0 95 0 61 0 09 Manodopera aziendale ULA 1 73 1 37 2 48 1 64 1 39 1 43 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 31 1 04 1 31 1 36 1 13 1 30 Totale vacche Numero 13 3 3 9 1 7 15 4 15 7 9 2 Totale animali UBG 23 5 8 5 2 7 23 8 21 0 16 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 679 050 744 646 756 916 598 437 634 415 471 310 di cui: attivo circolante fr 132 924 167 719 206 732 108 045 112 483 90 403 di cui: inventario vivo fr 41 476 16 217 6 976 41 340 38 901 32 872 di cui: attivo immobilizzato fr 504 650 560 710 543 208 449 052 483 031 348 035 di cui; attivo azienda fr 626 498 689 126 703 826 556 004 594 954 442 681 Quota di capitale di terzi % 42 35 35 43 38 42 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 054 13 490 13 747 9 473 11 206 7 780 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 184 409 205 178 234 888 147 703 126 412 105 240 di cui: pagamenti diretti fr 38 619 36 974 22 910 38 341 61 095 52 385 Spese materiali fr 103 096 111 228 112 130 81 208 67 677 63 825 Reddito aziendale fr 81 313 93 950 122 758 66 495 58 735 41 415 Costo della manodopera salariata fr 12 862 11 258 45 629 7 268 7 129 2 997 Interessi passivi fr 8 031 8 370 8 740 7 085 5 972 4 772 Canoni d'affitto fr 5 472 8 298 6 156 4 474 1 923 1 715 Costi di terzi fr 129 461 139 154 172 655 100 035 82 701 73 309 Reddito agricolo fr 54 948 66 024 62 233 47 668 43 711 31 931 Reddito accessorio fr 18 506 27 940 20 052 17 900 31 311 19 619 Reddito totale fr 73 454 93 964 82 285 65 568 75 022 51 550 Consumo della famiglia fr 60 664 80 174 77 024 54 148 54 450 44 466 Formazione del capitale proprio fr 12 790 13 790 5 261 11 420 20 572 7 084 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 44 121 44 907 34 425 39 542 42 569 32 079 Cash flow 3 fr 41 915 47 583 35 943 36 397 45 852 26 644 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 96 108 112 93 109 85 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 62 58 66 69 65 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 46 34 48 69 40 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 18 17 23 16 23 Aziende con reddito insufficiente 8 % 17 25 32 15 7 21 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 11 17 14 8 16 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 46 946 68 486 49 553 40 543 42 343 28 905 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 485 4 192 9 806 3 816 3 456 2 862 Produttività del capitale 12 % 13 0 13 6 17 4 12 0 9 9 9 4 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 1 1 4 -1 4 -3 8 -2 1 -7 3 Redditività del capitale proprio 14 % -5 8 0 3 -4 1 -9 2 -5 0 -14 8 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 33 553 50 493 36 992 28 176 28 804 18 634 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 30 558 51 755 29 649 26 669 29 679 18 524 (Valore mediano)
Tabella 18b
Risultati d’esercizio secondo i tipi di azienda*
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Nuova tipologia aziendale FAT99 (cfr allegato: Terminologia e metodi)
Fonte: Centrale analisi, FAT
A L L E G A T O A19
Detenzione di animali Aziende combinate Media di Equini, Caratteristica Unità tutte le ovini, Trasforma- Latte- Vacche Trasformaaziende caprini zione campicolt madri zione Altre Aziende di riferimento Numero 3 752 25 48 559 28 684 487 Aziende rappresentate Numero 56 226 1 121 1 173 6 973 330 6 067 7 774 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 14 12 53 10 88 23 58 24 65 17 95 19 40 Superficie coltiva aperta ha 5 11 0 23 0 97 12 76 11 31 6 33 6 36 Manodopera aziendale ULA 1 73 1 25 1 54 1 99 1 73 1 86 1 76 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 31 1 16 1 19 1 37 1 23 1 31 1 30 Totale vacche Numero 13 3 2 0 11 2 17 9 23 6 14 8 14 4 Totale animali UBG 23 5 12 2 45 7 27 9 34 4 36 4 25 7 Struttura del capitale Totale attivi fr 679 050 403 347 837 512 782 475 751 853 825 470 742 788 di cui: attivo circolante fr 132 924 77 858 108 237 161 369 167 121 153 559 144 541 di cui: inventario vivo fr 41 476 20 326 72 841 49 188 66 531 58 016 49 726 di cui: attivo immobilizzato fr 504 650 305 163 656 434 571 918 518 201 613 895 548 521 di cui: attivo azienda fr 626 498 369 030 772 826 726 249 679 812 760 288 664 155 Quota di capitale di terzi % 42 41 50 41 46 41 43 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 054 6 534 11 786 12 975 11 116 13 625 11 417 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 184 409 89 941 267 178 233 911 223 656 260 390 192 851 di cui: pagamenti diretti fr 38 619 39 197 26 445 40 423 73 496 35 775 38 993 Spese materiali fr 103 096 57 175 181 021 128 542 126 814 156 511 107 428 Reddito aziendale fr 81 313 32 766 86 157 105 369 96 842 103 879 85 423 Costo della manodopera salariata fr 12 862 1 746 10 722 18 869 17 674 16 110 13 467 Interessi passivi fr 8 031 4 538 12 966 9 235 8 943 9 760 9 171 Canoni d'affitto fr 5 472 1 742 2 835 9 072 13 107 5 561 6 152 Costi di terzi fr 129 461 65 201 207 544 165 718 166 538 187 942 136 218 Reddito agricolo fr 54 948 24 740 59 634 68 193 57 118 72 448 56 633 Reddito accessorio fr 18 506 29 819 15 559 12 986 25 445 16 085 18 637 Reddito totale fr 73 454 54 559 75 193 81 179 82 563 88 533 75 270 Consumo della famiglia fr 60 664 48 592 61 722 66 144 70 359 67 266 61 994 Formazione del capitale proprio fr 12 790 5 967 13 471 15 035 12 204 21 267 13 276 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 44 121 32 076 60 053 52 467 56 079 57 876 46 893 Cash flow 3 fr 41 915 26 897 50 949 50 299 46 416 58 368 43 806 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 96 97 104 97 84 104 94 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 60 65 63 62 68 65 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 46 36 48 40 54 47 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 21 31 21 24 21 23 Aziende con reddito insufficiente 8 % 17 18 13 17 14 13 15 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 15 20 14 22 12 15 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 46 946 26 259 55 935 52 994 56 030 55 947 48 487 Produttività delle superfici 11 fr /ha 4 485 2 627 7 953 4 472 3 934 5 797 4 408 Produttività del capitale 12 % 13 0 9 0 11 2 14 5 14 2 13 7 12 9 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 1 -9 5 0 4 -0 9 -1 3 0 6 -1 8 Redditività del capitale proprio 14 % -5 8 -18 7 -2 4 -3 8 -4 9 -1 3 -5 7 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 33 553 15 596 40 134 40 316 37 522 44 851 34 642 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 30 558 13 102 33 203 38 536 33 648 41 393 32 409 (Valore mediano)
Tabella 19
Risultati d’esercizio per quartili: tutte le regioni – 1997/99
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF) Fonte: Centrale analisi, FAT
A20 A L L E G A T O
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 3 752 763 907 1 036 1 046 Aziende rappresentate Numero 56 226 14 069 14 058 14 049 14 051 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 18 14 14 11 16 36 19 21 22 88 Superficie coltiva aperta ha 5 11 2 57 3 27 5 11 9 49 Manodopera aziendale ULA 1 73 1 68 1 71 1 71 1 83 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 31 1 30 1 39 1 34 1 20 Totale vacche Numero 13 3 10 6 12 6 15 0 15 0 Totale animali UBG 23 5 18 9 21 8 25 6 28 0 Struttura del capitale Totale attivi fr 679 050 618 162 604 995 685 900 807 264 di cui: attivo circolante fr 132 924 101 070 112 725 135 327 182 623 di cui: inventario vivo fr 41 476 33 607 38 571 44 596 49 143 di cui: attivo immobilizzato fr 504 650 483 485 453 699 505 977 575 498 di cui: attivo azienda fr 626 498 574 199 565 119 632 320 734 457 Quota di capitale di terzi % 42 43 42 41 41 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 11 054 9 902 9 903 11 253 13 161 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 184 409 130 784 153 532 189 913 263 492 di cui: pagamenti diretti fr 38 619 34 168 37 280 39 730 43 305 Spese materiali fr 103 096 88 514 89 391 103 446 131 060 Reddito aziendale fr 81 313 42 270 64 141 86 467 132 432 Costo della manodopera salariata fr 12 862 11 596 9 006 10 798 20 051 Interessi passivi fr 8 031 7 911 7 122 7 828 9 265 Canoni d'affitto fr 5 472 3 125 4 126 5 776 8 864 Costi di terzi fr 129 461 111 147 109 645 127 848 169 240 Reddito agricolo fr 54 948 19 638 43 887 62 065 94 252 Reddito accessorio fr 18 506 26 624 17 753 15 050 14 587 Reddito totale fr 73 454 46 262 61 640 77 115 108 839 Consumo della famiglia fr 60 664 51 397 55 481 61 600 74 192 Formazione del capitale proprio fr 12 790 -5 135 6 159 15 515 34 647 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 44 121 35 665 39 216 46 881 54 735 Cash flow 3 fr 41 915 24 245 32 697 44 614 66 131 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 96 69 84 96 121 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 65 55 64 68 72 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 29 45 54 59 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 13 21 25 28 Aziende con reddito insufficiente 8 % 17 33 18 11 7 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 25 16 10 6 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 46 946 25 150 37 551 50 561 72 365 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 485 2 996 3 923 4 504 5 791 Produttività del capitale 12 % 13 0 7 4 11 4 13 7 18 0 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 1 -8 1 -5 0 -1 3 4 3 Redditività del capitale proprio 14 % -5 8 -16 8 -11 1 -4 4 5 2 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 33 553 7 464 24 444 37 956 67 539 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 30 558 (Valore mediano)
Tabella 20
Risultati d’esercizio per quartili: regione di pianura* – 1997/99
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF
* Regione di pianura: zona campicola e zone intermedie
Fonte: Centrale analisi, FAT
A L L E G A T O A21
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 1 718 350 441 474 453 Aziende rappresentate Numero 25 946 6 520 6 474 6 475 6 478 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 19 04 14 96 17 67 19 81 23 76 Superficie coltiva aperta ha 9 10 6 35 7 60 9 16 13 33 Manodopera aziendale ULA 1 86 1 82 1 86 1 83 1 94 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 28 1 27 1 38 1 32 1 14 Totale vacche Numero 13 3 10 4 14 2 15 1 13 5 Totale animali UBG 23 5 18 4 23 8 24 8 26 9 Struttura del capitale Totale attivi fr 776 131 730 690 726 256 779 589 868 309 di cui: attivo circolante fr 163 827 131 935 147 456 169 142 206 992 di cui: inventario vivo fr 42 194 34 508 42 370 44 234 47 707 di cui: attivo immobilizzato fr 570 110 564 247 536 430 566 213 613 610 di cui: attivo azienda fr 710 155 672 738 670 945 708 003 789 191 Quota di capitale di terzi % 40 41 40 39 39 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 12 873 11 923 12 061 13 016 14 498 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 224 133 166 487 198 552 228 399 303 435 di cui: pagamenti diretti fr 33 649 26 929 31 417 35 075 41 218 Spese materiali fr 122 655 108 407 113 337 120 260 148 694 Reddito aziendale fr 101 478 58 080 85 215 108 139 154 741 Costo della manodopera salariata fr 19 281 19 087 14 859 16 125 27 048 Interessi passivi fr 9 287 9 637 8 872 8 781 9 855 Canoni d'affitto fr 7 536 4 896 6 495 7 959 10 810 Costi di terzi fr 158 758 142 027 143 563 153 125 196 408 Reddito agricolo fr 65 374 24 460 54 989 75 274 107 028 Reddito accessorio fr 17 931 26 360 16 056 15 884 13 359 Reddito totale fr 83 305 50 820 71 045 91 158 120 387 Consumo della famiglia fr 69 039 60 947 63 564 70 340 81 356 Formazione del capitale proprio fr 14 266 -10 127 7 481 20 818 39 031 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 49 349 40 855 47 180 51 896 57 506 Cash flow 3 fr 47 819 24 700 40 047 53 049 73 616 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 98 61 87 103 128 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 64 50 64 68 73 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 47 25 46 58 59 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 19 10 19 20 28 Aziende con reddito insufficiente 8 % 20 41 18 13 8 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 24 17 9 5 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 54 430 31 789 45 870 58 971 79 767 Produttività della superficie 11 fr /ha 5 331 3 899 4 822 5 458 6 517 Produttività del capitale 12 % 14 3 8 6 12 7 15 3 19 6 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -0 7 -6 7 -3 3 0 3 5 9 Redditività del capitale proprio 14 % -3 3 -14 1 -7 9 -1 5 7 7 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 41 119 9 849 31 101 47 255 81 326 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 38 286 (Valore mediano)
Tabella 21
Risultati d’esercizio per quartili: regione collinare* – 1997/99
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Regione collinare: zona collinare e zona di montagna I Fonte: Centrale analisi, FAT
A22 A L L E G A T O
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 1 084 215 257 289 322 Aziende rappresentate Numero 15 394 3 864 3 843 3 830 3 857 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 17 06 12 98 15 42 17 78 22 06 Superficie coltiva aperta ha 3 01 1 85 2 39 3 37 4 45 Manodopera aziendale ULA 1 64 1 60 1 65 1 63 1 69 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 29 1 25 1 37 1 31 1 24 Totale vacche Numero 14 7 12 3 13 8 15 5 17 3 Totale animali UBG 26 3 21 3 24 0 27 1 32 9 Struttura del capitale Totale attivi fr 641 985 610 540 596 061 641 485 719 711 di cui: attivo circolante fr 115 867 92 527 107 475 117 758 145 666 di cui: inventario vivo fr 45 051 36 496 41 662 46 234 55 818 di cui: attivo immobilizzato fr 481 067 481 517 446 924 477 493 518 227 di cui: attivo azienda fr 590 426 561 230 547 204 591 534 661 698 Quota di capitale di terzi % 45 47 46 44 44 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 9 736 9 027 8 915 9 926 11 075 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 169 908 127 784 148 817 175 742 227 322 di cui: pagamenti diretti fr 37 914 31 161 34 789 39 048 46 658 Spese materiali fr 97 385 87 556 88 048 97 380 116 545 Reddito aziendale fr 72 523 40 228 60 769 78 362 110 777 Costo della manodopera salariata fr 9 556 9 976 7 484 8 619 12 125 Interessi passivi fr 8 087 8 260 7 515 7 845 8 724 Canoni d'affitto fr 4 532 2 679 3 591 4 931 6 926 Costi di terzi fr 119 560 108 471 106 638 118 775 144 321 Reddito agricolo fr 50 348 19 313 42 179 56 967 83 002 Reddito accessorio fr 19 369 27 925 19 716 15 700 14 085 Reddito totale fr 69 717 47 238 61 895 72 667 97 087 Consumo della famiglia fr 56 840 48 577 54 112 58 700 65 998 Formazione del capitale proprio fr 12 877 -1 339 7 783 13 967 31 089 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 42 414 36 697 39 716 42 567 50 706 Cash flow 3 fr 40 114 27 360 33 110 40 770 59 201 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 95 78 84 96 119 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 66 58 65 67 73 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 45 32 44 51 56 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 27 15 26 28 36 Aziende con reddito insufficiente 8 % 13 25 14 9 3 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 15 28 16 12 5 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 44 134 25 089 36 770 48 137 65 582 Produttività della superficie 11 fr /ha 4 253 3 096 3 940 4 413 5 035 Produttività del capitale 12 % 12 3 7 2 11 1 13 3 16 8 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -2 5 -7 7 -5 1 -1 6 3 3 Redditività del capitale proprio 14 % -7 3 -17 6 -12 3 -5 4 3 6 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 31 411 8 212 24 265 35 801 58 198 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 155 fr /ULAF 29 781 (Valore mediano)
Tabella 22
Risultati d’esercizio per quartili: regione di montagna* – 1997/99
1 Applicazione del tasso d'interesse medio delle obbligazioni della Confederazione (1996: 4 00%; 1997: 3 40%; 1998: 2 81%; 1999: 3 02%)
2 Investimenti lordi (senza prestazioni proprie) dedotte le sovvenzioni e i disinvestimenti
3 Formazione del capitale proprio (senza prestazioni proprie) più gli ammortamenti più/meno le variazioni delle scorte e dell'inventario vivo
4 Rapporto tra cash flow dell'impresa e investimenti totali
5 Quota di aziende con cash flow > investimenti totali
6 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio positiva
7 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio positiva
8 Quota del capitale di terzi <50% e formazione del capitale proprio negativa
9 Quota del capitale di terzi >50% e formazione del capitale proprio negativa
10 Rapporto tra reddito aziendale e manodopera dell'azienda
11 Rapporto tra reddito aziendale e superficie agricola utile
12 Rapporto tra reddito aziendale e totale attivi
13 Rapporto tra interessi passivi più utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e attivo dell'azienda
14 Rapporto tra utile calcolatorio/perdita calcolatoria più interesse del capitale proprio e capitale proprio dell’azienda
15 Rapporto tra reddito agricolo meno interesse del capitale proprio dell'azienda e unità di lavoro annuale della famiglia (ULAF)
* Regione di montagna: zone di montagna II a IV
Fonte: Centrale analisi, FAT
A L L E G A T O A23
In base al reddito del lavoro Caratteristica Unità Media I quartile II quartile III quartile IV quartile (0 –25%) (25 –50%) (50 –75%) (75 –100%) Aziende di riferimento Numero 950 198 224 242 286 Aziende rappresentate Numero 14 886 3 731 3 723 3 719 3 713 Struttura aziendale Superficie agricola utile ha 17 67 13 79 15 71 18 05 23 17 Superficie coltiva aperta ha 0 31 0 13 0 20 0 33 0 58 Manodopera aziendale ULA 1 59 1 60 1 64 1 61 1 53 di cui: manodopera famigliare ULAF 1 38 1 36 1 45 1 41 1 29 Totale vacche Numero 11 8 9 7 11 0 11 7 14 7 Totale animali UBG 20 8 17 5 18 8 21 1 25 9 Struttura del capitale Totale attivi fr 548 333 503 690 498 801 572 134 618 969 di cui: attivo circolante fr 96 730 73 524 90 639 104 597 118 281 di cui: inventario vivo fr 36 541 30 386 33 359 37 295 45 162 di cui: attivo immobilizzato fr 415 062 399 780 374 803 430 242 455 526 di cui: attivo azienda fr 518 122 481 784 472 486 543 312 575 118 Quota di capitale di terzi % 41 43 41 39 42 Interesse del capitale proprio dell'azienda 1 fr 9 254 8 393 8 468 10 077 10 084 Conto perdite e profitti Totale reddito lordo fr 130 197 100 592 116 020 135 499 168 844 di cui: pagamenti diretti fr 48 029 41 093 45 510 48 260 57 295 Spese materiali fr 74 917 71 252 69 774 73 773 84 898 Reddito aziendale fr 55 280 29 340 46 246 61 726 83 946 Costo della manodopera salariata fr 5 101 5 476 4 170 5 054 5 708 Interessi passivi fr 5 792 5 930 5 296 5 496 6 445 Canoni d'affitto fr 2 844 2 143 2 364 2 971 3 903 Costi di terzi fr 88 654 84 801 81 603 87 294 100 954 Reddito agricolo fr 41 543 15 791 34 416 48 205 67 890 Reddito accessorio fr 18 632 25 606 17 947 15 821 15 126 Reddito totale fr 60 175 41 397 52 363 64 026 83 016 Consumo della famiglia fr 50 031 43 542 47 405 52 403 56 810 Formazione del capitale proprio fr 10 144 -2 145 4 958 11 623 26 206 Investimenti e finanziamento Investimenti totali 2 fr 36 764 33 752 29 284 36 257 47 818 Cash flow 3 fr 33 516 22 727 27 303 33 550 50 543 Rapporto cash flow-investimenti 4 % 92 69 93 96 108 Aziende con eccedenza di finanziamento 5 % 66 57 67 69 70 Stabilità finanziaria Aziende con una situazione finanziaria buona 6 % 48 29 49 54 61 Aziende con autonomia finanziaria limitata 7 % 22 15 17 26 29 Aziende con reddito insufficiente 8 % 16 32 18 11 4 Aziende con una situazione finanziaria preoccupante 9 % 14 24 16 9 6 Produttività Produttività del lavoro 10 fr /ULA 34 696 18 403 28 190 38 343 54 944 Produttività della superficie 11 fr /ha 3 129 2 130 2 944 3 429 3 622 Produttività del capitale 12 % 10 7 6 1 9 8 11 4 14 6 Redditività Redditività del capitale totale 13 % -4 9 -10 3 -7 8 -3 8 1 1 Redditività del capitale proprio 14 % -10 3 -20 4 -15 4 -8 0 0 0 Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 23 422 5 469 17 848 27 007 44 733 (Valori medi) Profitto del lavoro della manodopera famigliare 15 fr /ULAF 22 180 (Valore mediano)
Tabelle Uscite della Confederazione
Uscite per produzione e smercio
Tabella 23
Promozione dello smercio: mezzi stanziati nel 2000
A24 A L L E G A T O
Settore Settore di prodotti di mercato Mezzi stanziati fr Produzione lattiera 37 631 656 Formaggio, estero 29 017 880 Formaggio, Svizzera 2 262 776 Latte 6 351 000 Produzione animale 2 741 922 Carne 1 677 722 Uova 600 000 Pesce 8 250 Animali vivi 439 250 Miele 16 700 Produzione vegetale 6 251 305 Verdure 1 510 205 Frutta 2 008 100 Cereali 1 045 000 Patate 1 125 000 Semi oleosi 563 000 Provvedimenti collettivi 5 797 162 Importo riservato per i conteggi finali 1 000 000 Nazionale 53 422 045 Regionale 1 6 000 000 Totale 59 422 045 1 Pianificazione continua Fonte: UFAG
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Tabella 24
Uscite nel settore dell’economia lattiera – 1999
A L L E G A T O A25
Denominazione Importo fr Misure transitorie e liquidazioni Misure transitorie di durata limitata relative al latte 567 683 912 Liquidazione Butyra 5 000 000 Liquidazione Unione svizzera del formaggio 100 000 000 672 683 912 Sostegno del mercato (supplementi e aiuti) Supplemento per il latte trasformato in formaggio 108 968 404 Supplemento per il foraggiamento senza insilati 30 031 589 Aiuti all’interno del Paese a favore del burro 89 627 206 Aiuti all’interno del Paese a favore del latte scremato e del latte in polvere 31 963 298 Aiuti all’interno del Paese a favore del formaggio 19 342 307 Aiuti all’esportazione a favore del formaggio 75 388 626 Aiuti all’esportazione a favore di altri latticini 19 364 575 374 686 005 Sostegno del mercato (amministrazione) Commissioni di ricorso in materia di contingentamento lattiero 58 788 Amministrazione del contingentamento lattiero e della valorizzazione del latte 4 799 622 4 858 410 Totale 1 052 228 327 Fonti: Conto dello Stato, UFAG
Tabella 25
Uscite nel settore della produzione animale – 1999
A26 A L L E G A T O
Denominazione Importo fr Fondo per la carne Indennità ad organizzazioni private per il bestiame da macello e la carne 4 800 000 Acquisto di carne bovina a fini umanitari 6 000 000 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne di vitello 3 814 856 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne bovina di animali da banco (torelli, manze, buoi) 1 508 931 Contributi alle azioni di vendita a prezzo ridotto di muscoli di manzo 1 241 387 Contributi alle azioni di immagazzinamento di carne bovina di animali da salumeria (vacche) 499 716 Azione concernente i vitelli da salumeria 16 311 17 881 201 Cassa di compensazione dei prezzi delle uova e dei prodotti di uova Contributi di riconversione per la detenzione di ovaiole rispettosa degli animali 5 840 190 Contributi ai costi di raccolta e di cernita 4 376 741 Azioni di spezzatura 1 030 045 Azioni di vendita a prezzo ridotto 552 750 Esperimenti su pollame conformi alla pratica 199 867 IVA: riduzione dell’imposta precedente 108 959 12 108 552 Contributi per l’esportazione di bestiame da allevamento e da reddito Contributi per l’esportazione di bestiame da allevamento e da reddito proveniente dalla regione di montagna 919 700 Esposizioni 512 860 Acquisti di alleggerimento e altri provvedimenti 162 721 1 595 281 Contributi per la valorizzazione della lana di pecora 1 000 000 Totale 32 585 034 Fonti: Conto dello Stato, UFAG
Tabella 26
Uscite nel settore della produzione vegetale – 1999
A L L E G A T O A27
Denominazione Aliquote Importo fr / ha fr Contributi di coltivazione 53 043 064 Contributi di superficie per semi oleosi MPR 2 000 3 191 737 Contributi di superficie per leguminose a granelli 1 260 3 409 376 Contributi di superficie per altre MPR 2 000 940 425 Premi di coltivazione per cereali da foraggio 770 45 501 526 Contributi di trasformazione e di valorizzazione 122 960 705 Trasformazione di barbabietole da zucchero 32 589 784 Trasformazione di semi oleosi 36 809 863 Trasformazione di patate 12 367 967 Produzione di sementi 2 066 126 Valorizzazione della frutta 39 126 965 Trasformazione di MPR 0 Promozione della vitivinicoltura 7 175 779 Spese per beni e servizi 88 199 Promozione della viticoltura 1 349 030 Provvedimenti di valorizzazione 5 738 550 Totale 183 179 548 Fonti: Conto dello Stato, UFAG
Uscite nel settore dei pagamenti diretti
Tabella 27a
Pagamenti diretti generali – 1999
Contributi di superficie
Contributi per animali da reddito che
foraggio grezzo
A28 A L L E G A T O
consumano
Aziende Superficie Totale contributi Aziende UBGFG Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 3 983 70 988 80 283 827 1 936 13 395 11 633 518 BE 13 082 187 099 216 521 079 8 715 55 809 50 891 342 LU 5 290 76 343 89 815 300 2 999 16 940 16 108 874 UR 692 6 536 7 120 156 647 5 337 4 669 206 SZ 1 798 24 037 26 633 600 1 578 13 353 11 709 256 OW 756 8 070 8 924 657 656 3 576 3 190 244 NW 526 6 105 6 840 347 411 2 224 1 946 637 GL 441 7 170 8 499 649 427 3 608 3 183 963 ZG 625 10 676 12 251 045 401 2 298 2 092 086 FR 3 500 75 455 87 291 778 2 207 14 367 12 860 666 SO 1 466 30 642 34 761 520 982 7 670 6 858 773 BL 1 002 21 284 24 270 989 687 5 283 4 647 303 SH 605 13 893 15 363 214 218 1 989 1 800 927 AR 804 11 923 13 912 352 621 4 091 3 934 710 AI 610 7 192 8 622 210 363 1 875 1 975 082 SG 4 727 72 300 82 616 881 3 509 25 556 22 248 579 GR 2 949 50 482 57 464 635 2 812 34 356 28 532 123 AG 3 274 57 118 64 565 096 1 667 11 657 10 308 091 TG 2 907 49 984 57 865 240 860 4 721 3 984 714 TI 933 12 641 14 442 436 726 6 477 4 992 395 VD 4 226 104 438 117 719 730 1 997 15 846 14 811 045 VS 4 013 36 470 38 517 180 2 568 18 034 13 009 716 NE 1 010 32 286 36 154 459 731 6 506 6 016 913 GE 336 10 763 10 563 534 91 1 049 990 248 JU 1 141 38 048 42 073 349 959 13 449 12 227 995 Svizzera 60 696 1 021 945 1163 094 263 38 768 289 467 254 624 406 Zona 1 Pianura 25 766 480 769 545 167 894 10 815 74 419 65 567 507 Collina 8 564 142 420 163 737 151 5 372 33 922 29 955 770 ZM I 7 866 118 744 136 367 203 6 040 36 677 32 788 999 ZM II 9 488 153 195 174 470 918 7 789 61 681 56 341 701 ZM III 5 999 84 266 95 681 482 5 814 55 939 48 145 187 ZM IV 3 013 42 551 47 669 615 2 938 26 830 21 825 242 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 27b
Pagamenti diretti generali – 1999
A L L E G A T O A29
Detenzione di animali in Contributi di declività generali Contributi di declività per vigneti condizioni difficili di produzione in zone in forte pendenza e terrazzate Totale Totale Totale Aziende UBGFG contributi Aziende Superficie contributi Aziende Superficie contributi Numero Numero fr Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 873 11 753 3 707 742 830 5 318 2 182 842 211 191 364 320 BE 9 093 115 883 65 695 570 8 623 48 039 19 883 995 61 99 309 333 LU 3 183 41 193 18 755 088 3 376 21 684 9 051 163 8 12 18 945 UR 687 7 687 6 712 235 640 4 615 2 188 060 000 SZ 1 619 20 727 11 942 672 1 564 10 196 4 362 453 74 9 315 OW 723 9 367 5 468 774 689 4 856 2 230 533 10 750 NW 498 6 592 3 462 517 474 3 868 1 729 958 000 GL 399 5 277 3 914 779 389 3 342 1 520 654 12 7 950 ZG 391 5 404 2 522 782 373 3 037 1 243 324 000 FR 1 902 28 142 10 745 420 1 663 7 683 2 913 651 17 12 18 581 SO 599 8 088 3 162 914 595 5 041 1 919 701 000 BL 712 9 212 2 603 543 702 6 338 2 414 701 38 34 59 460 SH 84 1 108 232 446 144 869 325 922 121 93 152 355 AR 789 10 614 6 102 498 795 6 581 2 771 778 28 26 070 AI 601 7 958 5 275 709 585 3 335 1 391 204 000 SG 3 086 41 012 19 779 556 3 111 25 391 10 589 645 72 103 279 220 GR 2 832 35 154 33 713 023 2 748 30 967 13 529 276 29 22 48 030 AG 1 185 15 190 3 109 095 1 188 7 706 2 960 737 112 164 278 415 TG 158 2 239 817 478 151 1 213 538 820 81 102 157 215 TI 699 7 210 5 864 411 585 3 046 1 343 143 164 147 285 750 VD 1 374 19 083 8 373 251 1 040 5 950 2 362 310 324 451 1 655 915 VS 2 573 21 946 20 097 021 2 462 12 891 5 785 774 1 297 1 521 5 369 110 NE 827 12 463 7 528 796 579 3 427 1 290 100 51 76 141 430 GE 000000 52 81 140 705 JU 806 11 876 6 294 377 597 3 503 1 351 933 11 1 890 Svizzera 35 693 455 177 255 881 697 33 903 228 898 95 881 677 2 650 3 122 9 324 759 Zona 1 Pianura 2 074 29 633 2 723 411 2 032 5 618 2 226 694 1 692 2 105 6 233 583 Collina 8 062 107 527 27 937 945 7 399 39 092 15 187 415 182 268 688 450 ZM I 7 586 99 777 44 099 071 7 169 48 224 19 573 923 198 224 641 501 ZM II 9 042 116 628 79 872 952 8 475 61 996 26 088 997 429 476 1 588 335 ZM III 5 933 68 939 63 795 583 5 857 48 648 21 363 129 107 40 139 335 ZM IV 2 996 32 672 37 452 735 2 971 25 320 11 441 519 42 10 33 555 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Contributi ecologici – 1999
A30 A L L E G A T O
Tabella 28a
Compensazione ecologica 1 Agricoltura biologica Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 3 913 7 768 10 233 928 311 5 422 1 107 253 BE 12 474 16 899 15 038 423 1 134 15 263 2 173 767 LU 5 091 6 425 7 589 952 217 3 300 495 290 UR 683 1 163 584 868 35 384 38 778 SZ 1 676 2 417 2 117 813 102 1 523 156 201 OW 707 724 679 718 99 1 190 120 271 NW 526 945 752 003 50 647 66 738 GL 438 1 124 693 511 67 1 088 108 613 ZG 625 1 504 1 594 324 67 1 068 132 671 FR 3 390 5 794 5 600 484 73 1 111 349 079 SO 1 444 3 686 4 158 166 98 2 524 420 113 BL 986 3 071 3 789 272 119 2 556 429 038 SH 560 1 162 1 556 819 14 278 85 987 AR 656 635 541 219 128 1 996 200 984 AI 472 501 361 089 21 312 31 143 SG 4 649 7 728 8 220 024 408 6 588 748 480 GR 2 877 14 844 5 820 334 1 052 20 530 2 249 988 AG 3 219 6 382 8 034 382 169 2 845 667 575 TG 2 836 4 848 6 499 243 160 2 501 650 797 TI 812 1 511 998 537 80 1 154 180 720 VD 3 873 7 142 7 770 404 77 1 440 414 087 VS 2 431 5 910 3 248 970 184 2 517 456 910 NE 726 1 756 1 221 823 26 757 97 330 GE 274 495 779 098 7 111 84 251 JU 1 099 2 866 2 730 285 46 1 348 170 774 Svizzera 56 437 107 298 100 614 689 4 744 78 454 11 636 838 Zona 2 Pianura 24 110 40 556 53 305 646 955 15 296 4 381 619 Collina 8 410 15 906 18 127 259 461 7 567 1 272 884 ZM I 7 467 11 018 9 727 540 605 9 116 1 111 283 ZM II 8 241 13 586 9 301 008 987 15 833 1 661 010 ZM III 5 418 14 342 5 905 086 1 044 17 765 1 902 364 ZM IV 2 791 11 891 4 248 150 692 12 877 1 307 678 1 Alberi da frutto ad alto fusto convertiti in are 2 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 28b
Contributi ecologici – 1999
A L L E G A T O A31
Produzione estensiva Detenzione di animali da reddito particolarmente di cereali e colza rispettosa delle loro esigenze Aziende Superficie Totale contributi Aziende UBG Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 1 998 7 202 2 876 823 1 553 47 930 5 661 671 BE 6 690 19 844 8 008 080 6 643 152 882 19 422 950 LU 1 853 4 539 1 815 672 2 892 94 303 11 408 250 UR 000 249 3 888 490 234 SZ 27 39 15 412 677 14 981 1 875 304 OW 42 792 327 6 913 887 257 NW 000 194 4 934 608 542 GL 7 10 4 112 230 5 336 689 507 ZG 129 252 100 960 322 9 907 1 200 337 FR 1 627 6 575 2 666 866 1 785 62 023 7 775 629 SO 1 001 4 636 1 874 960 628 17 936 2 156 448 BL 748 3 750 1 482 106 382 13 599 1 606 551 SH 390 2 853 1 123 616 171 7 089 801 958 AR 000 480 10 984 1 436 866 AI 000 319 7 345 989 448 SG 491 1 042 409 164 2 184 63 799 8 062 726 GR 427 995 397 705 1 942 42 882 5 321 196 AG 2 138 8 523 3 407 726 1 283 38 545 4 628 926 TG 1 217 3 704 1 479 450 1 295 45 984 5 430 690 TI 92 285 114 164 548 10 722 1 324 107 VD 2 061 12 829 5 125 176 1 319 47 064 5 482 435 VS 190 515 203 241 675 8 415 1 045 648 NE 534 3 167 1 266 445 488 17 320 2 049 576 GE 229 2 707 1 050 706 33 1 427 161 999 JU 685 4 292 1 712 478 639 27 992 3 172 596 Svizzera 22 538 87 761 35 135 654 27 258 764 200 93 690 851 Zona 1 Pianura 13 218 58 316 23 360 313 10 433 365 640 43 551 903 Collina 5 114 17 863 7 141 037 4 128 123 846 15 287 258 ZM I 2 710 8 252 3 302 513 3 762 97 234 12 190 632 ZM II 1 184 2 996 1 198 086 4 583 102 680 13 107 868 ZM III 263 297 118 649 2 949 51 622 6 598 032 ZM IV 49 38 15 056 1 403 23 176 2 955 158 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 29a
Contributi per la compensazione ecologica – 1999
A32 A L L E G A T O
Prati sfruttati in modo estensivo Prati sfruttati in modo poco intensivo Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 3 027 3 295 4 633 725 1 325 1 276 812 922 BE 6 391 4 988 4 543 301 7 865 6 762 3 291 166 LU 3 080 1 648 2 039 256 2 629 1 716 940 323 UR 343 383 199 459 501 646 203 275 SZ 776 626 445 211 668 600 249 022 OW 447 283 194 003 234 149 63 056 NW 369 444 277 876 238 202 85 425 GL 379 762 461 838 193 248 93 751 ZG 305 236 268 850 297 211 116 708 FR 1 789 1 626 2 036 718 2 344 2 933 1 706 440 SO 1 085 1 529 1 839 357 747 987 571 506 BL 677 837 973 903 504 656 398 110 SH 481 643 895 861 194 194 125 961 AR 276 123 89 480 438 286 129 437 AI 266 182 128 152 149 102 45 945 SG 2 572 1 887 1 927 828 2 385 1 793 975 157 GR 2 094 4 827 2 319 193 2 556 9 640 2 976 735 AG 2 331 2 539 3 414 826 1 586 1 380 888 563 TG 1 573 1 140 1 663 605 1 409 918 593 758 TI 458 547 413 403 442 774 273 052 VD 2 551 2 675 3 495 877 1 595 2 641 1 389 509 VS 871 1 239 715 168 1 749 3 869 1 311 961 NE 358 467 447 505 479 1 128 530 775 GE 217 307 461 175 24 40 25 823 JU 685 913 1 048 208 693 1 238 647 695 Svizzera 33 401 34 148 34 933 775 31 244 40 388 18 446 074 Zona 1 Pianura 16 284 14 743 21 494 102 10 775 9 397 6 032 117 Collina 4 756 4 277 4 982 852 5 052 4 789 3 014 316 ZM I 3 455 2 744 1 995 080 4 478 3 897 1 792 389 ZM II 3 969 3 650 2 467 383 4 845 6 237 2 743 904 ZM III 3 211 5 241 2 413 139 3 713 7 969 2 425 291 ZM IV 1 726 3 493 1 581 220 2 381 8 098 2 438 058 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 29b
Contributi per la compensazione ecologica – 1999
A L L E G A T O A33
Terreni da strame Siepi, boschetti campestri e rivieraschi Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 1 103 1 180 1 605 481 909 179 257 757 BE 721 502 322 825 1 949 409 424 795 LU 61 20 23 099 197 43 59 142 UR 26 27 22 354 10 84 SZ 561 445 304 991 10 84 OW 55 24 21 677 91 842 NW 116 94 81 362 14 1 1 174 GL 49 44 31 107 10 2 1 146 ZG 292 496 378 306 177 43 46 474 FR 81 39 42 257 782 243 323 963 SO 10 435 313 88 108 523 BL 000 231 65 78 524 SH 86 9 270 217 61 83 495 AR 64 12 8 715 43 9 6 177 AI 185 161 112 483 64 11 7 924 SG 1 478 1 335 1 141 952 303 52 60 773 GR 65 33 15 861 102 29 22 150 AG 99 51 74 864 986 288 376 787 TG 167 86 124 034 470 96 142 454 TI 25 42 60 931 10 3 4 022 VD 88 67 49 696 1 096 346 466 297 VS 69 31 18 744 320 114 80 218 NE 23 1 960 101 40 37 881 GE 35 8 235 110 33 50 055 JU 23 9 7 866 316 126 125 855 Svizzera 5 342 4 713 4 468 501 8 731 2 283 2 766 594 Zona 1 Pianura 1 478 1 431 2 116 231 5 066 1 249 1 846 931 Collina 618 444 528 469 1 608 422 505 343 ZM I 803 570 427 337 909 257 184 435 ZM II 1 513 1 533 1 058 203 790 269 188 930 ZM III 692 539 248 120 284 70 33 583 ZM IV 238 196 90 142 74 16 7 373
quota
di SAU
Fonte: UFAG
1 Classificazione della superficie in base alla
principale
gestita dall’azienda in una zona
Tabella 29c
Contributi per la compensazione ecologica – 1999
1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona
A34 A L L E G A T O
Maggesi fioriti Maggesi da rotazione Aziende Superficie Totale contributi Aziende Superficie Totale contributi Numero ha fr Numero ha fr Cantone ZH 217 105 314 340 37 38 95 175 BE 141 58 171 738 33 27 66 775 LU 47 18 53 430 96 15 025 UR 000000 SZ 000000 OW 000000 NW 000000 GL 13 7 800 000 ZG 76 17 250 000 FR 52 34 103 125 16 20 50 000 SO 18 5 15 000 69 22 550 BL 77 42 126 030 97 17 300 SH 88 28 85 159 12 13 33 225 AR 000000 AI 000000 SG 92 81 242 460 33 8 025 GR 10 2 7 320 13 11 28 650 AG 231 68 204 120 27 20 51 075 TG 73 35 104 370 17 12 30 050 TI 5 11 31 890 2 13 32 250 VD 120 117 349 710 72 80 200 375 VS 56 65 193 920 22 41 103 175 NE 12 12 36 420 79 23 525 GE 39 42 127 470 16 8 20 575 JU 23 14 42 990 69 23 225 Svizzera 1 309 746 2 234 542 307 328 820 975 Zona 1 Pianura 1 108 661 1 980 982 266 294 735 300 Collina 192 80 240 930 40 33 82 850 ZM I 74 11 820 11 2 825 ZM II 20 810 000 ZM III 000000 ZM IV 000000
Fonte: UFAG
Tabella 29d
Contributi per la compensazione ecologica – 1999
Fasce di colture estensive in campicoltura Alberi da frutto ad alto fusto nei campi
Superficie Totale contributi
A L L E G A T O A35
Aziende
Aziende Alberi Totale contributi Numero ha fr Numero Numero fr Cantone ZH 27 6 5 960 2 814 168 890 2 533 322 BE 30 7 6 455 8 552 414 631 6 215 706 LU 11 2 2 350 4 442 297 154 4 457 310 UR 000 236 10 642 159 630 SZ 000 1 090 74 562 1 118 430 OW 000 508 26 675 400 125 NW 000 387 20 410 306 150 GL 000 148 6 522 97 830 ZG 10 460 555 51 085 766 277 FR 25 14 13 275 2 140 88 503 1 327 527 SO 61 1 120 1 200 106 716 1 600 740 BL 40 490 952 146 328 2 194 922 SH 19 3 3 240 386 21 375 320 608 AR 000 355 20 494 307 410 AI 000 77 4 439 66 585 SG 82 2 150 3 291 257 450 3 861 750 GR 31 540 565 30 020 450 300 AG 27 5 5 470 2 701 202 979 3 044 685 TG 16 3 3 170 2 422 255 871 3 837 802 TI 000 207 12 197 182 969 VD 44 10 9 930 2 259 120 600 1 809 000 VS 000 795 55 038 825 570 NE 30 420 175 9 556 143 340 GE 11 2 2 050 113 5 581 83 715 JU 10 2 1 710 678 55 516 832 740 Svizzera 245 59 58 790 37 048 2 463 234 36 944 443 Zona 1 Pianura 210 53 52 710 18 233 1 272 781 19 087 631 Collina 32 6 5 940 7 384 585 455 8 781 826 ZM I 30 140 6 014 354 392 5 315 881 ZM II 000 4 075 189 510 2 842 651 ZM III 000 1 145 52 336 785 040 ZM IV 000 197 8 760 131 414 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 30
Contributi per la produzione estensiva di cereali e colza – 1999
A36 A L L E G A T O
Cereali panificabili Cereali da foraggio Colza Totale Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Totale contributi Numero ha Numero ha Numero ha fr Cantone ZH 1 397 4 335 1 563 2 594 188 272 2 876 823 BE 3 900 8 538 5 993 10 838 322 468 8 008 080 LU 1 083 1 837 1 549 2 588 73 114 1 815 672 UR 0000000 SZ 32 26 36 00 15 412 OW 311100 792 NW 0000000 GL 007 10 00 4 112 ZG 36 64 111 179 79 100 960 FR 927 2 964 1 433 3 362 118 249 2 666 866 SO 674 2 217 898 2 219 119 200 1 874 960 BL 562 1 916 696 1 768 31 66 1 482 106 SH 361 2 142 245 604 62 108 1 123 616 AR 0000000 AI 0000000 SG 179 302 416 697 26 42 409 164 GR 180 438 370 546 6 10 397 705 AG 1 675 4 622 1 861 3 620 212 281 3 407 726 TG 937 2 391 826 1 118 112 195 1 479 450 TI 13 46 86 240 00 114 164 VD 1 041 5 884 1 789 5 709 555 1 236 5 125 176 VS 113 322 135 186 28 203 241 NE 194 874 523 2 217 32 77 1 266 445 GE 157 1 565 214 1 053 22 90 1 050 706 JU 317 1 614 626 2 535 54 143 1 712 478 Svizzera 13 752 42 073 19 368 42 120 1 941 3 568 35 135 654 Zona 1 Pianura 9 121 32 020 10 728 23 371 1 578 2 924 23 233 210 Collina 3 293 7 673 4 657 9 645 311 546 7 130 989 ZM I 1 091 2 102 2 576 6 054 51 96 3 292 717 ZM II 175 228 1 123 2 766 12 1 197 102 ZM III 59 44 241 253 00 117 649 ZM IV 13 7 43 31 00 14 200 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 31
Contributi per la detenzione di animali particolarmente rispettosa delle loro esigenze – 1999
A L L E G A T O A37
Sistemi di stabulazione particolarmente Uscita regolare all'aperto rispettosi degli animali Aziende UBG Totale contributi Aziende UBG Totale contributi Numero Numero fr Numero Numero fr Cantone ZH 765 16 305 1 387 493 1 458 31 609 4 274 178 BE 2 035 35 622 3 668 544 6 475 117 229 15 754 406 LU 1 670 34 837 3 445 123 2 664 59 466 7 963 127 UR 47 624 50 392 248 3 264 439 842 SZ 170 3 135 272 948 662 11 845 1 602 356 OW 101 1 503 153 912 311 5 410 733 345 NW 92 1 638 162 594 184 3 296 445 948 GL 38 656 56 723 230 4 680 632 784 ZG 141 2 745 239 766 307 7 161 960 571 FR 1 152 21 423 2 173 583 1 467 40 565 5 602 046 SO 308 5 519 481 603 581 12 411 1 674 845 BL 202 4 725 410 823 365 8 874 1 195 728 SH 135 3 710 346 814 144 3 379 455 144 AR 93 1 399 141 422 475 9 585 1 295 444 AI 83 1 505 191 950 312 5 840 797 498 SG 688 14 904 1 443 811 2 127 48 895 6 618 915 GR 408 7 586 562 488 1 938 35 296 4 758 708 AG 642 13 163 1 197 848 1 179 25 371 3 431 078 TG 631 17 038 1 531 397 1 188 28 946 3 899 293 TI 105 1 896 139 124 547 8 826 1 184 983 VD 790 18 374 1 590 777 1 165 28 690 3 891 658 VS 57 1 340 96 437 664 7 074 949 211 NE 174 4 649 362 859 475 12 671 1 686 717 GE 16 488 40 592 31 939 121 407 JU 362 10 650 852 864 598 17 342 2 319 732 Svizzera 10 905 225 434 21 001 887 25 795 538 667 72 688 964 Zona 1 Pianura 5 783 136 336 12 728 695 9 457 229 258 30 823 208 Collina 2 065 39 485 3 834 869 3 854 84 336 11 452 389 ZM I 1 366 23 138 2 161 381 3 639 74 081 10 029 251 ZM II 1 040 17 183 1 575 065 4 514 85 491 11 532 803 ZM III 460 6 468 496 786 2 930 45 149 6 101 246 ZM IV 191 2 824 205 091 1 401 20 352 2 750 067 1 Classificazione della superficie in base alla quota principale di SAU gestita dall’azienda in una zona Fonte: UFAG
Tabella 32a
Contributi d'estivazione – 1999
A38 A L L E G A T O
Cantone Aziende Vacche Vacche M/N 1 Manze/Buoi Vitelli munte Tori da 1 a 3 anni da 1/2 a 1 anno Numero Numero Numero Numero Numero ZH 10 0 62 593 50 BE 2 035 26 669 1 350 44 775 13 290 LU 286 1 324 438 8 438 740 UR 367 4 035 381 3 499 1 460 SZ 441 3 254 919 12 972 2 487 OW 269 4 448 282 5 432 1 583 NW 143 1 563 158 3 241 608 GL 127 3 634 281 3 732 1 408 ZG 5 20 12 164 6 FR 687 6 719 630 22 014 3 290 SO 69 538 3 523 260 BS 00000 BL 16 0 29 718 24 SH 100 152 0 AR 122 1 269 70 2 021 389 AI 148 1 705 73 2 365 531 SG 520 7 567 621 17 371 4 690 GR 1 046 16 191 7 241 30 278 13 828 AG 60 38 223 16 TG 100 116 0 TI 228 4 454 370 2 045 942 VD 705 11 983 1 585 23 128 5 231 VS 536 10 860 3 483 9 219 3 037 NE 265 1 218 588 6 466 717 GE 10000 JU 199 2 997 1 265 7 435 1 294 Totale 8 233 110 448 19 876 209 920 55 881 1 Vacche madri e nutrici Fonte: UFAG
Tabella 32b
Contributi d'estivazione – 1999
A L L E G A T O A39
Cantone Cavalli Cavalli Capre lattifere Altre Altre Contributi d'oltre 3 anni fino a 3 anni Pecore lattifere capre pecore Numero Numero Numero Numero Numero fr ZH 37 12 17 0 76 070 BE 685 696 3 584 1 960 26 396 14 646 526 LU 65 44 178 91 2 947 1 419 280 UR 14 3 608 681 15 387 1 926 839 SZ 106 68 743 401 8 455 2 731 934 OW 59 29 208 130 2 769 2 063 262 NW 140 8 98 1 989 879 770 GL 37 8 143 194 3 877 1 645 110 ZG 1060 25 240 FR 181 178 650 492 7 203 4 816 273 SO 42 27 91 124 498 204 BS 000000 BL 61 217 75 890 SH 00000 15 200 AR 8 15 202 63 623 741 AI 10 4 388 128 893 826 318 SG 76 40 555 929 16 151 4 673 896 GR 469 400 2 931 2 338 66 468 12 346 103 AG 0000 180 30 981 TG 00000 11 600 TI 109 135 5 091 2 053 13 350 2 144 398 VD 315 252 298 189 7 783 6 648 110 VS 162 78 282 2 753 55 547 5 528 731 NE 81 86 36 0 181 1 139 808 GE 0000 753 7 530 JU 839 465 56 59 1 010 2 770 094 Totale 3 462 2 544 15 974 12 583 231 680 67 570 909 Fonte: UFAG
Tabella 33a
Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 1999
1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT
2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati
Fonte: FAT
A40 A L L E G A T O
Zona di pianura ZC Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 810 438 141 295 144 43 Aziende rappresentate Numero 10 779 5 589 2 621 3 705 1 512 605 Superficie agricola utile ha 15 38 24 05 35 54 15 00 23 86 35 61 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 19 690 30 976 43 741 25 561 38 926 55 399 Contributi di superficie fr 18 137 28 329 39 706 17 761 28 324 40 767 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 1 428 2 436 3 708 1 995 3 557 7 696 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 45 87 167 3 790 3 903 4 016 Contributi di declività fr 80 124 160 2 015 3 142 2 920 Contributi ecologici, totale fr 5 132 7 565 11 205 5 217 7 736 10 482 Compensazione ecologica fr 2 235 3 091 4 847 2 043 3 417 4 078 Produzione estensiva fr 757 1 120 1 979 790 1 226 2 204 Agricoltura biologica fr 282 348 410 242 126 0 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 1 858 3 006 3 969 2 142 2 967 4 200 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 24 822 38 541 54 946 30 778 46 662 65 881 Reddito lordo fr 177 174 255 698 325 840 159 238 232 983 266 072 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 14 0 15 1 16 9 19 3 20 0 24 8 Altri pagamenti diretti 2 fr 1 309 2 167 4 365 1 616 2 838 5 153 Totale pagamenti diretti fr 26 131 40 708 59 311 32 394 49 500 71 034 Quota totale di PD sul reddito lordo % 14 7 15 9 18 2 20 3 21 2 26 7
Tabella 33b
Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 1999
1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT
2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati
A L L E G A T O A41
ZM I ZM II Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 244 101 45 225 148 58 Aziende rappresentate Numero 3 342 1 085 657 3 283 1 487 791 Superficie agricola utile ha 14 55 24 22 35 68 15 17 24 53 37 07 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 30 494 43 370 57 733 37 464 50 183 62 307 Contributi di superficie fr 17 322 28 121 40 886 17 533 27 437 40 047 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 3 420 4 564 6 439 5 751 7 796 8 365 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 6 475 6 862 6 489 10 148 10 494 10 460 Contributi di declività fr 3 277 3 823 3 919 4 032 4 456 3 435 Contributi ecologici, totale fr 4 054 6 386 9 347 3 232 4 838 6 260 Compensazione ecologica fr 1 529 2 104 2 208 1 101 1 564 1 616 Produzione estensiva fr 244 533 1 903 36 87 515 Agricoltura biologica fr 256 555 597 267 630 565 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 025 3 194 4 639 1 828 2 557 3 564 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 34 548 49 756 67 080 40 696 55 021 68 567 Reddito lordo fr 141 088 206 191 254 213 131 282 171 789 205 805 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 24 5 24 1 26 4 31 0 32 0 33 3 Altri pagamenti diretti 2 fr 1 269 1 895 4 782 2 879 4 098 4 566 Totale pagamenti diretti fr 35 817 51 651 71 862 43 575 59 119 73 133 Quota totale di PD sul reddito lordo % 25 4 25 0 28 3 33 2 34 4 35 5
Fonte: FAT
Tabella 33c
Pagamenti diretti a livello aziendale1: per zone e classi di dimensioni – 1999
1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT
2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati
A42 A L L E G A T O
ZM III ZM IV Caratteristica Unità 10 – 20 20 – 30 30 – 50 10 – 20 20 – 30 30 – 50 ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU ha SAU Aziende di riferimento Numero 130 73 20 72 33 18 Aziende rappresentate Numero 2 101 902 307 1 318 387 275 Superficie agricola utile ha 14 94 24 18 36 48 14 43 24 61 33 95 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 44 173 60 805 76 356 45 751 61 987 73 235 Contributi di superficie fr 16 868 27 651 40 185 16 489 27 429 38 956 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 9 323 12 753 14 485 8 934 11 055 9 933 Contributi per la detezione di animali in condizioni difficili di produzione fr 13 185 14 138 14 364 15 637 17 359 16 889 Contributi di declività fr 4 797 6 263 7 322 4 691 6 144 7 457 Contributi ecologici, totale fr 2 588 4 696 6 147 2 313 5 445 6 180 Compensazione ecologica fr 1 000 1 647 2 231 1 149 2 421 2 783 Produzione estensiva fr 0 13 48 00 10 Agricoltura biologica fr 289 756 1 110 245 1 052 1 354 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 1 299 2 280 2 758 919 1 972 2 033 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 46 761 65 501 82 503 48 064 67 432 79 415 Reddito lordo fr 107 904 154 976 187 496 98 997 142 687 170 203 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 43 3 42 3 44 0 48 6 47 3 46 7 Altri pagamenti diretti 2 fr 4 386 5 693 6 563 4 363 6 529 6 715 Totale pagamenti diretti fr 51 147 71 194 89 066 52 427 73 961 86 130 Quota totale di PD sul reddito lordo % 47 4 45 9 47 5 53 0 51 8 50 6
Fonte:
FAT
Tabella 34
Pagamenti diretti a livello aziendale1: per regioni – 1999
1 I risultati si basano sui dati della Centrale analisi della FAT 2 Contributi d'estivazione, contributi di coltivazione, ex contributi ai detentori di vacche, ex contributo aziendale 31a, ex contributi PI, contributi ecologici cantonali e privati
A L L E G A T O A43
Caratteristica Unità Tutte le Regione Regione Regione aziende di pianura collinare di montagna Aziende di riferimento Numero 3 494 1 565 1 029 900 Aziende rappresentate Numero 54 906 25 499 14 967 14 440 Superficie agricola utile ha 18 41 19 33 17 19 18 06 Pagamenti diretti in virtù della ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) Pagamenti diretti generali, totale fr 31 176 24 114 30 851 43 982 Contributi di superficie fr 21 020 22 084 20 028 20 167 Contributi per gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo fr 3 759 1 823 3 211 7 744 Contributi per la detenzione di animali in condizioni difficili di produzione fr 4 484 63 4 980 11 776 Contributi di declività fr 1 913 144 2 632 4 295 Contributi ecologici, totale fr 5 272 6 338 5 244 3 420 Compensazione ecologica fr 2 145 2 781 1 961 1 211 Produzione estensiva fr 657 984 677 60 Agricoltura biologica fr 319 310 243 412 Detenzione di animali da reddito particolarmente rispettosa delle loro esigenze fr 2 151 2 263 2 363 1 737 Totale pagamenti diretti giusta l'OPD fr 36 448 30 452 36 095 47 402 Reddito lordo fr 181 702 218 369 167 340 131 838 Quota di PD giusta l'OPD sul reddito lordo % 20 14 22 36 Pagamenti diretti per ettaro fr /ha 1 980 1 575 2 100 2 625 Altri pagamenti diretti 2 fr 2 424 1 907 1 901 3 877 Totale pagamenti diretti fr 38 872 32 359 37 996 51 279 Quota totale di PD sul reddito lordo % 21 4 14 8 22 7 38 9
Fonte: FAT
Uscite nel settore del miglioramento delle basi
Tabella 35
Contributi versati ai Cantoni – 1999
A44 A L L E G A T O
Cantone Bonifiche fondiarie Edifici agricoli Totale contributi fr fr fr ZH 1 329 520 679 400 2 008 920 BE 8 945 659 2 574 000 11 519 659 LU 2 891 950 757 950 3 649 900 UR 575 130 1 125 640 1 700 770 SZ 1 583 499 1 219 000 2 802 499 OW 304 300 699 000 1 003 300 NW 158 500 446 995 605 495 GL 64 000 886 400 950 400 ZG 7 450 131 400 138 850 FR 3 302 260 2 321 600 5 623 860 SO 1 356 361 249 000 1 605 361 BL 325 672 423 989 749 661 SH 66 300 66 300 AR 439 418 968 850 1 408 268 AI 412 160 219 360 631 520 SG 2 950 429 2 569 000 5 519 429 GR 7 562 690 4 476 580 12 039 270 AG 638 050 567 700 1 205 750 TG 1 239 195 460 430 1 699 625 TI 1 601 607 930 502 2 532 109 VD 5 944 154 774 300 6 718 454 VS 3 032 989 2 484 000 5 516 989 NE 950 981 950 500 1 901 481 GE 251 820 251 820 JU 2 101 013 1 000 479 3 101 492 Diversi 48 915 48 915 Totale 48 017 722 26 982 375 75 000 097 Fonte: UFAG
Tabella 36
Contributi a progetti approvati, secondo i provvedimenti e le regioni – 1999
A L L E G A T O A45
Provvedimento Contributi Costi complessivi Regione Regione Regione Totale Totale di pianura collinare di montagna 1 000 fr Bonifiche fondiarie Ricomposizioni particellari (comprese le infrastrutture) 13 080 4 625 13 109 30 814 90 895 Costruzione di strade agricole 71 1 879 8 650 10 600 34 420 Altri impianti di trasporto 0 0 416 416 1 386 Provvedimenti volti a conservare e migliorare il bilancio idrico del suolo 108 28 724 860 3 385 Acquedotti - 792 5 015 5 807 24 075 Approvvigionamento elettrico - 113 279 392 1 738 Ripristino e protezione 100 800 732 1 632 6 471 Acquisto dei dati di basi 4 0 6 10 46 Totale intermedio 13 363 8 237 28 931 50 531 162 416 Edifici agricoli Edifici rurali per animali che consumano foraggio grezzo - 6 605 15 450 22 055 131 491 Impianti per il deposito di concimi aziendali - 336 665 1 001 3 698 Edifici alpestri 1 647 1 647 9 015 Edifici collettivi per lavorazione e stoccaggio - 70 350 420 4 851 Totale - 7 011 18 112 25 123 149 055 Totale 13 363 15 248 47 043 75 654 311 471 Fonte: UFAG
Tabella 37
Crediti d'investimento accordati dai Cantoni – 1999
A46 A L L E G A T O
Cantone Provvedimenti Provvedimenti Totale collettivi individuali Crediti di costruzione Crediti d'investimento Crediti d'investimento Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr Numero 1 000 fr ZH 1 70 108 10 837 109 10 907 BE 34 6 345 12 1 450 438 38 683 484 46 478 LU 5 1 967 7 519 207 19 259 219 21 745 UR 2 147 19 1 465 21 1 612 SZ 12 1 160 1 66 57 5 648 70 6 874 OW 1 50 28 2 291 29 2 341 NW 20 1 336 20 1 336 GL 1 56 13 1 553 14 1 609 ZG 18 2 031 18 2 031 FR 8 714 170 15 743 178 16 457 SO 2 630 4 225 64 5 222 70 6 077 BL 2 84 51 4 466 53 4 550 SH 2 96 24 2 152 26 2 248 AR 2 100 40 2 438 42 2 538 AI 12 488 34 2 552 46 3 040 SG 2 430 4 115 182 14 106 188 14 651 GR 20 14 425 4 514 104 9 010 128 23 949 AG 5 688 140 13 048 145 13 736 TG 102 11 299 102 11 299 TI 4 780 5 824 20 2 518 29 4 122 VD 2 450 27 2 358 132 10 542 161 13 350 VS 22 5 797 17 2 156 83 6 363 122 14 316 NE 1 849 1 18 30 3 378 32 4 245 GE 1 50 4 316 5 366 JU 10 630 74 7 044 84 7 674 Totale 104 32 833 129 11 418 2 162 193 300 2 395 237 551 Fonte: UFAG
Tabella 38
Crediti d'investimento secondo le categorie di provvedimenti – 1999 (senza crediti di costruzione)
A L L E G A T O A47
Cantone Aiuto Acquisto Edificio Edificio Bonifiche Lavorazione Acquisto Totale iniziale dell'azienda d'abitazione rurale fondiarie e stoccaggio in comune da parte di prodotti dell'indell'affittuario agricoli ventario 1 000 fr ZH 2 875 1 775 6 187 70 10 907 BE 12 848 926 4 923 20 334 145 957 40 133 LU 6 238 5 731 7 290 519 19 778 UR 225 260 980 147 1 612 SZ 1 225 160 2 019 2 310 5 714 OW 1 015 230 1 046 50 2 341 NW 675 290 371 1 336 GL 300 1 309 1 609 ZG 750 342 939 2 031 FR 5 080 245 1 905 8 553 168 466 40 16 457 SO 1 750 66 647 2 792 168 24 5 447 BL 1 500 297 448 2 222 60 24 4 551 SH 700 290 1 162 56 40 2 248 AR 880 498 1 060 100 2 538 AI 525 200 360 1 475 26 454 3 040 SG 3 365 274 2 785 7 701 36 30 30 14 221 GR 1 255 3 485 4 634 150 9 524 AG 5 155 1 962 5 931 616 72 13 736 TG 3 375 680 7 244 11 299 TI 100 693 1 925 240 350 34 3 342 VD 3 862 220 1 501 6 338 439 540 12 900 VS 825 1 904 4 520 986 184 99 8 518 NE 875 220 140 2 143 18 3 396 GE 250 66 50 366 JU 2 177 341 511 4 015 270 55 305 7 674 Totale 57 525 2 949 33 679 102 547 2 755 4 029 1 234 204 718 Fonte: UFAG
Tabella 39
Mutui accordati dai Cantoni nel quadro dell'aiuto alla conduzione aziendale – 1999 (quote federali e cantonali)
A48 A L L E G A T O
Cantone Numero Importo Per singolo caso Durata ammortamento 1 000 fr fr anni ZH 14 1 140 81 429 16 1 BE 19 1 446 76 105 12 7 LU 26 2 428 93 385 17 5 UR 2 90 45 000 15 0 SZ OW 4 415 103 750 13 2 NW 2 140 70 000 14 0 GL ZG FR 10 865 86 500 10 5 SO 6 521 86 833 13 1 BL 5 242 48 400 1 0 SH 3 210 70 000 7 3 AR 6 225 37 500 7 8 AI SG 15 1 183 78 867 12 6 GR 2 110 55 000 17 5 AG 4 295 73 750 15 0 TG 4 269 67 250 10 5 TI 5 385 77 000 19 0 VD 16 2 202 137 625 13 0 VS 56 5 494 98 107 10 3 NE 1 137 137 000 12 0 GE JU 4 260 65 000 7 0 Totale 204 18 057 Media 88 515 12 4 Fonte: UFAG
Tabella 40
Uscite nel settore dell'allevamento di animali – 1999
1 Il totale non corrisponde alla somma dei singoli valori in quanto presso l'organizzazione d'allevamento Pro Specie Rara vengono considerate razze di diverse specie animali
Fonte: Conto dello Stato
A L L E G A T O A49
Specie animale Importo Allevatori Animali LG Organizzazioni d'allevamento fr Numero Bovini 14 663 676 33 920 584 770 7 Tenuta del libro genealogico (LG) 2 902 308 Esami dell'attitudine lattifera e dell'attitudine alla produzione di carne 11 017 279 Apprezzamenti della conformazione 744 089 Equini 1 082 778 5 383 22 339 17 Suini 1 664 081 1 000 18 200 2 Allevamento conforme al LG 555 859 Esami dell'attitudine all'ingrasso presso il Centro di Sempach 1 108 222 Ovini 1 064 322 4 740 81 342 2 Caprini e pecore lattifere 749 008 2 000 24 021 4 Allevamento conforme al LG 546 791 Esami dell'attitudine lattifera 202 217 Razze minacciate 69 000 433 1 Totale 19 292 865 47 476 730 609 29 1
il Conto dello Stato 1999 rappresenta la base per la ripartizione dei mezzi finanziari tra i singoli settori Le uscite per la valorizzazione delle patate o della frutta o quelle dell'Amministrazione dei cereali 1990/92 ad esempio figurano come uscite dell UFAG All epoca esistevano ancora conti separati Per tale motivo le cifre relative al 1990/92, al 1997 e al 1998 non sono identiche a quelle figuranti nel Conto dello Stato L’aumento delle spese d’amministrazione verificatosi soprattutto dopo il 1997 è riconducibile, in primo luogo, a mandati di valutazione conferiti ad enti esterni e a prestazioni a favore della cassa pensioni
Fonti: Conto dello Stato, UFAG
A50 A L L E G A T O Tabella 41 Uscite della Confederazione per agricoltura e alimentazione, in 1 000 fr Ambito di spesa 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Uscite UFAG 2 699 442 3 499 231 3 518 568 3 794 868 33 5 Produzione e smercio 1 684 994 1 254 131 1 203 247 1 317 539 -25 3 Promozione dello smercio - 49 546Economia lattiera 1 127 273 982 680 966 885 1 052 228 -11 2 Produzione animale 133 902 69 365 34 743 32 585 -66 0 Produzione vegetale 423 819 202 086 201 619 183 180 -53 8 Pagamenti diretti 772 258 2 070 005 2 125 689 2 285 600 179 8 Pagamenti diretti generali 758332 1 375 902 1 329 503 1 846 188 100 1 Pagamenti diretti ecologici 13 926 694 103 796 186 439 412 4518 9 Miglioramento delle basi 208 761 138 824 147 153 148 467 -30 6 Miglioramenti strutturali 133 879 84 488 76 400 76 400 -40 9 Crediti d'investimento 27 136 4 900 20 000 20 000 -44 8 Aiuti per la conduzione aziendale 952 3073 2 000 4 987 252 2 Consulenza e contributi per la ricerca 21 476 22 249 22 164 23 226 5 0 Lotta alle malattie delle piante e ai fitofagi 1 449 1 718 5 639 3 354 146 4 Produzione vegetale e animale 23 869 22 396 20 950 20 500 -10 8 Amministrazione 33 429 36 271 42 479 43 262 21 7 Altre uscite 348 163 408 769 407 432 402 132 16 6 Contributi d'esportazione per prodotti agricoli trasformati 93 867 127 400 136 747 129 466 39 8 Assegni famigliari nell'agricoltura 77 996 100 000 92 600 90 420 21 0 Stazioni di ricerche agronomiche 96 431 100 896 97 060 99 472 2 8 Istituto nazionale d'allevamento equino 6 843 6 774 8 825 5 525 2 9 Altre 73 026 73 699 72 199 77 249 1 9 Totale agricoltura e alimentazione 3 047 605 3 908 000 3 926 000 4 197 000 31 6 Osservazione:
■■■■■■■■■■■■■■■■ Tabelle Aspetti internazionali
Tabella 42
Prezzi alla produzione di prodotti di origine animale
Svizzera - diversi Paesi
A L L E G A T O A51
Prodotto Paese Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Latte crudo CH cts /kg 104 97 84 00 82 10 80 93 -22 UE-4 1 cts /kg 56 33 50 74 50 79 49 20 -11 - D cts /kg 55 40 48 92 50 62 48 08 -11 - F cts /kg 48 97 48 83 48 92 48 39 -1 - I cts /kg 69 20 61 12 56 48 54 58 -17 - A cts /kg 66 27 45 88 46 64 46 25 -30 USA cts /kg 40 57 42 81 49 25 47 60 15 Torelli CH fr /kg PM 9 28 7 70 7 38 7 77 -18 UE-4 1 fr /kg PM 5 64 4 58 4 97 4 80 -15 - D fr /kg PM 5 38 4 39 4 46 4 27 -19 - F fr /kg PM 5 58 4 42 4 58 4 47 -20 - I fr /kg PM 5 86 4 92 5 13 5 06 -14 - A fr /kg PM 6 53 4 53 4 62 4 42 -31 USA fr /kg PM 3 40 3 04 2 86 3 14 -11 Suini CH fr /kg PM 5 83 5 59 4 80 4 38 -15 UE-4 1 fr /kg PM 2 98 2 62 1 86 1 71 -31 - D fr /kg PM 2 77 2 64 1 72 1 61 -28 - F fr /kg PM 2 86 2 47 1 80 1 65 -31 - I fr /kg PM 3 50 2 88 2 42 2 15 -29 - A fr /kg PM 3 38 2 41 1 66 1 53 -45 USA fr /kg PM 1 81 2 03 1 27 1 30 -15 Polli CH fr /kg PV 3 72 3 01 2 97 2 84 -21 UE-4 1 fr /kg PV 1 64 1 32 1 24 1 13 -25 - D fr /kg PV 1 41 1 29 1 19 1 08 -16 - F fr /kg PV 1 31 1 21 1 15 1 03 -14 - I fr /kg PV 1 91 1 56 1 44 1 36 -24 - A fr /kg PV 2 28 1 32 1 33 1 26 -43 USA fr /kg PV 0 98 1 19 1 27 1 21 25 Uova CH fr /100 pz 33 29 26 47 24 33 22 21 -27 UE-4 1 fr /100 pz 11 62 9 85 8 99 8 25 -22 - D fr /100 pz 13 58 11 04 9 89 8 83 -27 - F fr /100 pz 8 66 7 65 6 67 6 08 -21 - I fr /100 pz 12 94 12 08 11 75 11 08 -10 - A fr /100 pz 12 81 8 32 7 50 6 62 -42 USA fr /100 pz 7 55 8 43 7 93 7 53 5
Agriculture
1 UE-4 si riferisce a: Germania (D) Francia (F) Italia (I) e Austria (A)
Fonti: UFAG USC Eurostat U S Department of
Tabella 43a
Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale
Svizzera - diversi
Eurostat, U S Department of Agriculture
A52 A L L E G A T O
Prodotti Paese Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Frumento CH fr /100 kg 99 34 75 58 75 65 75 41 -24 UE-4 1 fr /100 kg 30 00 20 35 18 26 17 34 -38 - D fr /100 kg 27 94 20 05 17 97 17 72 -34 - F fr /100 kg 28 54 20 15 17 97 16 65 -36 - I fr /100 kg 36 15 25 49 23 61 22 87 -34 - A fr /100 kg 43 38 18 13 17 05 16 95 -60 USA fr /100 kg 15 32 19 76 15 45 14 25 8 Orzo CH fr /100 kg 70 24 51 94 50 13 48 83 -28 UE-4 1 fr /100 kg 26 81 18 69 16 91 16 48 -35 - D fr /100 kg 25 39 18 49 16 22 16 34 -33 - F fr /100 kg 25 83 18 37 17 06 15 89 -34 - I fr /100 kg 34 75 25 13 22 76 22 74 -32 - A fr /100 kg 36 27 17 37 16 10 15 73 -55 USA fr /100 kg 12 30 14 34 11 49 10 85 -1 Mais da granella CH fr /100 kg 73 54 54 65 53 21 51 91 -28 UE-4 1 fr /100 kg 33 91 20 59 19 24 20 04 -41 - D fr /100 kg 31 13 20 36 20 13 18 45 -37 - F fr /100 kg 29 84 18 47 16 82 17 48 -41 - I fr /100 kg 41 09 24 88 23 38 24 95 -41 - A fr /100 kg 36 60 16 52 17 05 16 98 -54 USA fr /100 kg 12 76 14 84 12 56 11 16 1 Patate CH fr /100 kg 38 55 32 89 35 27 37 76 -8 UE-6 2 fr /100 kg 23 68 11 73 20 37 23 29 -22 - D fr /100 kg 22 70 10 29 16 59 20 80 -30 - F fr /100 kg 15 65 8 96 19 12 25 25 14 - I fr /100 kg 44 08 36 96 38 69 43 96 -10 - A fr /100 kg 30 46 12 83 17 00 16 85 -49 - NL fr /100 kg 16 47 11 14 23 77 26 27 24 - B fr /100 kg 12 63 7 20 18 09 17 06 12 USA fr /100 kg 18 08 16 60 18 06 19 47 0 Barbabietole da zucchero CH fr /100 kg 14 84 13 87 13 99 11 85 -11 UE-4 1 fr /100 kg 7 49 7 08 6 66 6 30 -11 - D fr /100 kg 8 06 7 58 7 02 6 81 -11 - F fr /100 kg 5 88 5 73 5 57 5 12 -7 - I fr /100 kg 9 65 9 31 8 28 7 91 -12 - A (dal 92) fr /100 kg 8 87 7 91 7 59 7 47 -14 USA fr /100 kgColza CH fr /100 kg 203 67 161 84 147 89 146 11 -25 UE-4 1 fr /100 kg 49 10 33 43 34 26 24 78 -37 - D fr /100 kg 53 62 34 41 35 33 26 21 -40 - F fr /100 kg 42 19 32 69 33 36 23 62 -29 - I fr /100 kg 53 08 - - -- A (dal 92) fr /100 kg 53 03 31 81 32 05 20 52 -47 USA fr /100 kgMele: Golden Delicious CH fr /kg 1 13 0 85 0 60 1 06 -26 UE-4 1 fr /kg 0 85 0 56 0 51 0 53 -37 - D fr /kg 0 95 0 58 0 56 0 56 -40 - F fr /kg 0 76 0 57 0 50 0 57 -28 - I fr /kg 0 88 0 56 0 51 0 47 -42 - A (div ) fr /kg 1 07 0 49 0 40 0 45 -58 USA (div ) fr /kg 0 66 0 63 0 59 0 59 -9
Paesi
1 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)
2 UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B)
Fonti: UFAG, USC,
Tabella 43b
Prezzi alla produzione di prodotti di origine vegetale
A L L E G A T O A53
Prodotto Paese Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Pere I CH fr /kg 1 38 1 52 0 78 1 09 -18 UE-4 1 fr /kg 1 05 0 84 0 75 0 74 -26 - D fr /kg 1 09 0 81 0 73 0 76 -30 - F fr /kg 1 17 0 99 1 11 0 95 -13 - I fr /kg 0 98 0 77 0 65 0 67 -29 - A (dal 92) fr /kg 1 21 0 82 0 72 0 81 -35 USA fr /kg 0 57 0 68 0 54 0 64 7 Carote CH fr /kg 1 09 1 20 1 18 1 05 5 UE-6 2 fr /kg 0 62 0 43 0 48 0 54 -23 - D fr /kg 0 48 0 40 0 46 0 49 -7 - F fr /kg 0 44 0 39 0 44 0 58 5 - I fr /kg 0 84 0 68 0 67 0 71 -18 - A fr /kg 0 41 0 32 0 25 0 33 -27 - NL fr /kg 0 39 0 30 0 41 0 47 1 - B fr /kg 0 36 0 24 0 27 0 14 -40 USA fr /kg 0 41 0 43 0 38 0 55 10 Cipolle CH fr /kg 0 89 0 72 1 03 0 96 1 UE-5 (UE-6 senza NL) fr /kg 0 63 0 55 0 55 0 45 -18 - D fr /kg 0 33 0 25 0 29 0 20 -26 - F fr /kg 0 60 0 83 0 77 0 70 28 - I fr /kg 0 71 0 58 0 60 0 52 -20 - A (dal 92) fr /kg 0 28 0 25 0 36 0 16 -7 - NL fr /kg - - - -- B fr /kg 0 21 0 27 0 49 0 25 57 USA fr /kg 0 40 0 38 0 50 0 45 12 Pomodori CH fr /kg 2 42 2 12 1 89 1 92 -18 UE-6 2 fr /kg 1 10 0 89 0 89 0 82 -21 - D fr /kg 0 95 1 02 0 96 1 04 6 - F fr /kg 1 32 1 19 1 15 1 13 -12 - I fr /kg 0 91 0 76 0 79 0 74 -16 - A (dal 92) fr /kg 1 08 0 76 0 77 0 80 -28 - NL fr /kg 1 26 1 67 1 34 1 15 10 - B fr /kg 1 23 1 20 1 17 1 08 -7 USA fr /kg 1 00 1 13 1 16 0 93 7 1 UE-4 si riferisce a: Germania (D) Francia (F) Italia (I) e Austria (A) 2 UE-4 più Paesi Bassi (NL) e Belgio (B) Fonti: UFAG USC Eurostat U S Department of Agriculture
Svizzera - diversi Paesi
Tabella 44
Prezzi al consumo di prodotti di origine animale Svizzera - diversi Paesi
1 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)
Osservazione in merito al Paese: (min) e (max) –> prezzo più basso, rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione; se non è indicato l'anno, il valore fa stato per tutti gli anni, a meno che venga menzionato un altro Paese con indicazione dell'anno
Fonti: UFAG, UFS, ZMP (D), Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica della città di Torino (I)
A54 A L L E G A T O
Prodotto Paese Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Latte fresco CH fr /l 1 85 1 66 1 66 1 58 -12 UE-4 1 fr /l 1 30 1 16 1 14 1 13 -12 - D / F-1997 (min) fr /l 1 07 0 95 0 96 0 93 -11 - I (max) fr /l 1 82 1 81 1 77 1 75 -2 USA fr /l 1 04 1 00 1 03 1 13 2 Formaggio CH (Emmental) fr /kg 20 15 20 79 20 65 20 66 3 UE-4 1 (con B, senza F) fr /kg 15 98 13 71 13 15 13 55 -16 - D (min) fr /kg 13 52 11 56 10 88 11 30 -17 - B (max) fr /kg 17 63 17 81 17 69 17 51 0 USA (Cheddar) fr /kg 11 14 10 29 11 33 12 49 2 Burro CH fr /kg 13 76 12 16 12 00 11 68 -13 UE-4 1 fr /kg 9 04 8 32 8 37 8 17 -8 - D (min) fr /kg 6 81 6 00 6 26 5 92 -11 - I (max) fr /kg 12 90 12 85 12 50 12 25 -3 USA fr /kg 5 96 6 93 9 14 8 79 39 Panna CH fr /1/4 l 3 58 3 07 3 07 2 95 -15 UE-3 (UE-4 con B, senza F+I) fr /1/4 l 1 25 1 03 1 01 1 01 -19 - D (min) fr /1/4 l 1 13 0 94 0 93 0 93 -18 - B / A-90/92 (max) fr /1/4 l 2 53 1 76 1 66 1 67 -33 USA fr /1/4 l - - - -Arrosto manzo CH fr /kg 26 34 23 42 23 52 24 09 -10 UE-4 1 fr /kg 16 00 15 24 15 10 15 14 -5 - F (min) fr /kg 11 85 11 97 11 80 11 92 0 - A (max) fr /kg 24 32 25 03 24 46 24 21 1 USA fr /kg 9 26 9 01 8 71 9 15 -3 Arrosto maiale CH fr /kg 18 43 18 80 17 60 16 75 -4 UE-4 1 fr /kg 11 80 12 24 11 76 10 95 -1 - D / A-90/92 (min) fr /kg 10 00 11 11 10 56 9 79 5 - I (max) fr /kg 13 67 13 55 13 56 12 57 -3 USA fr /kg - - - -Costolette maiale CH fr /kg 19 88 20 25 17 91 18 26 -5 UE-4 1 fr /kg 10 62 10 51 9 89 9 07 -7 - D (min) fr /kg 9 71 9 91 9 17 8 30 -6 - I / A-99 (max) fr /kg 12 43 11 68 11 45 10 41 -10 USA fr /kg 10 02 11 13 10 30 10 51 6 Prosciutto CH fr /kg 25 56 27 32 27 23 26 18 5 UE-4 1 fr /kg - 21 18 20 82 19 94 -7 - F / D-90/92 (min) fr /kg 20 38 19 28 19 10 18 07 -8 - I (max) fr /kg 27 15 25 82 25 27 24 59 -7 USA fr /kg 8 85 8 91 8 99 9 49 3 Polli freschi CH fr /kg 8 41 8 12 8 42 8 43 -1 UE-4 1 fr /kg 5 72 5 35 5 19 4 93 -10 - F (min) fr /kg 4 84 4 29 3 91 3 82 -17 - I (max) fr /kg - 6 05 6 13 5 71 -3 USA fr /kg 2 74 3 20 3 33 3 50 22 Uova CH fr /pz 0 57 0 57 0 57 0 57 1 UE-4 1 (con B, senza F) fr /pz 0 25 0 27 0 26 0 25 5 - B (min) fr /pz 0 22 0 22 0 21 0 20 -7 - A (max) fr /pz 0 33 0 36 0 36 0 35 7 USA fr /pz 0 10 0 12 0 13 0 13 22
Tabella 45
Prezzi al consumo di prodotti di origine vegetale Svizzera - diversi Paesi
1 UE-4 si riferisce a: Germania (D), Francia (F), Italia (I) e Austria (A)
prezzo più basso, rispettivamente più alto registrato in un anno nel Paese in questione; se non
Osservazione in merito al Paese:
gli anni, a meno che venga menzionato un altro Paese con indicazione dell'anno
Fonti: UFAG, UFS, ZMP (D), Uffici nazionali di statistica di F, B, A, USA, Ufficio di statistica della città di Torino (I)
A L L E G A T O A55
Prodotto Paese Unità 1990/92 1997 1998 1999 1990/92–1997/99 % Farina bianca CH fr /kg 2 05 1 81 1 80 1 80 -12 UE-4 1 (con B, senza F) fr /kg 1 10 0 96 0 99 0 94 -12 - B /D-90/92 (min) fr /kg 0 79 0 92 0 83 0 82 8 - A (max) fr /kg 1 67 1 03 1 01 1 02 -39 USA fr /kg 0 75 0 97 0 96 0 97 28 Pane bianco CH fr /1/2 kg 2 09 2 04 2 05 2 02 -2 UE-4 1 fr /1/2 kg 1 49 1 54 1 53 1 53 3 - D pane di segale (min) fr /1/2 kg 1 16 1 05 1 03 1 06 -9 - A (max) fr /1/2 kg 2 98 2 97 2 86 2 85 -3 USA fr /1/2 kg 1 12 1 39 1 37 1 47 27 Patate CH fr /kg 1 43 1 65 1 66 1 77 18 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 0 92 0 74 1 02 1 09 3 - B (min) fr /kg 0 56 0 61 0 72 0 84 30 - F / A-90/92+97 (max) fr /kg 1 27 1 12 1 52 1 57 10 USA fr /kg 1 04 1 14 1 20 1 31 17 Zucchero CH fr /kg 1 65 1 52 1 52 1 50 -8 UE-3 (UE-4 con B, senza F+I) fr /kg 1 75 1 73 1 61 1 57 -7 - B (min) fr /kg 1 67 1 57 1 51 1 50 -9 - A / I-97 (max) fr /kg 1 89 1 76 1 73 1 71 -8 USA fr /kg 1 22 1 34 1 32 1 38 10 Olio vegetale CH - Girasole fr /l 5 05 4 30 4 44 4 46 -13 UE-4 1 (con B / senza D) fr /l 2 11 2 28 2 40 2 48 13 - I-soia/girasole (min) fr /l 1 94 2 05 2 18 2 26 12 - F-giras / A-90/92 olio comm fr /l 2 70 2 41 2 57 2 64 -6 USA - olio per insalata (kg) fr /l 2 71 2 78 3 25 3 46 17 Mele: Golden Delicious CH fr /kg 3 19 3 17 3 10 2 98 -3 UE-4 1 (F/A: div varietà) fr /kg 3 10 2 36 2 48 2 49 -21 - I / A-90/92 (min) fr /kg 2 94 2 03 2 19 2 27 -26 - F dal 98 / D (max) fr /kg 3 25 2 51 2 73 2 70 -19 USA fr /kg 2 58 2 90 3 01 2 97 15 Pere CH fr /kg 3 41 3 27 3 42 3 27 -3 UE-4 1 fr /kg 3 43 2 58 2 89 2 66 -21 - I / D-90/92 (min) fr /kg 3 32 2 37 2 57 2 39 -26 - A / F-90/92 (max) fr /kg 3 62 2 91 3 29 2 95 -16 USA fr /kg 2 52 3 15 2 98 3 15 23 Banane CH fr./kg 2.52 2.68 2.83 2.82 10 UE-4 1 fr /kg - 2 34 2 45 2 30 -9 - D (min) fr /kg 1 89 2 30 2 32 2 14 19 - A / I-90/92 (max) fr /kg 3 56 2 82 2 92 2 69 -21 USA fr /kg 1 45 1 56 1 58 1 63 9 Carote CH fr./kg 1.91 1.92 1.87 1.78 -3 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 1 71 1 38 1 43 1 53 -15 - B (min) fr /kg 1 06 1 04 1 12 1 23 7 - I / A-99 (max) fr /kg - 1 64 1 61 1 97 -25 USA fr /kg 1 35 1 64 1 79 1 86 31 Cipolle CH fr./kg 1.86 1.85 2.14 2.05 8 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 1 54 1 43 1 79 1 55 3 - B (min) fr /kg 0 92 1 02 1 27 1 05 20 - F / I-90/92 (max) fr /kg 1 75 - 2 42 2 07 28 USA fr /kg 1 29 1 54 - -Pomodori CH fr./kg 3.73 3.24 3.24 3.18 -14 UE-5 (UE-4 più B) fr /kg 3 60 2 68 3 07 2 96 -19 - D/A-98 / B-90/92 (min) fr /kg 3 35 2 63 2 95 2 58 -19 - I / B-97 / F-98 (max) fr /kg 4 41 2 81 3 37 3 37 -28 USA (in pieno campo) fr /kg 3 29 4 13 4 71 4 54 36
(min) e (max)
il valore fa
per tutti
-->
è indicato l'anno,
stato
Tabella 46
Valore della produzione, spese di consumo e quota dell’agricoltura dal 1988 al 1998
Tabella 47
Calorie disponibili – 1995 e 2020
A56 A L L E G A T O
Anno Esportazioni Importazioni Valore della Spese di Quota Margine produzione consumo agricoltura mio fr mio fr mio fr mio fr %% 1988 665 6 488 8 552 22 764 37 6 62 4 1989 739 6 844 8 632 23 204 37 2 62 8 1990 738 6 937 8 662 24 908 34 8 65 2 1991 716 7 310 8 634 26 152 33 0 67 0 1992 748 7 349 8 094 26 614 30 4 69 6 1993 726 7 326 8 141 26 493 30 7 69 3 1994 712 7 586 7 746 26 682 29 0 71 0 1995 726 7 282 7 387 27 815 26 6 73 4 1996 687 7 614 6 795 27 257 24 9 75 1 1997 723 8 018 6 597 27 021 24 4 75 6 1998 693 8 190 6 519 27 236 23 9 76 1 Fonte: Senti
Paese / Gruppo di Paesi 1995 2020 kcal/pro capite/giorno kcal/pro capite/giorno Mondo 2 717 2 918 Paesi industrializzati 3 185 3 352 Paesi in via di sviluppo 2 579 2 821 Cina 2 752 3 139 Asia sudorientale 2 622 2 876 Asia meridionale 2 357 2 652 Asia occidentale e Africa settentrionale 3 081 3 177 Africa subsahariana 2 144 2 295 America latina 2 789 3 026 Fonte: Simulazioni IFPRI IMPACT
A L L E G A T O A57 Tabella 48 Tassi di crescita della popolazione
produzione di derrate alimentari a livello mondiale (1970 – 1990 e previsione per il periodo 1990 – 2010) Paese / Gruppo di Paesi Crescita Crescita della produzione Crescita della produzione demografica di derrate alimentari 1 pro capite 1 % annua % annua % annua Mondo 1980 –1990 1 8 2 3 0 5 1990 –2010 1 6 1 8 0 2 Paesi industrializzati 1970 –1990 0 8 1 4 0 6 1990 –2010 0 5 0 7 0 2 Paesi in via di sviluppo (Cina compresa) 1970 –1990 2 2 3 3 1 1 1990 –2010 1 8 2 6 0 8 Africa subsahariana 1970 –1990 3 0 1 9 - 1 1 1990 –2010 3 2 3 0 - 0 2 Vicino Oriente e Africa settentrionale 1970 –1990 2 8 3 1 0 3 1990 –2010 2 4 2 7 0 3 America latina 1970 –1990 2 3 2 9 0 6 1990 –2010 1 7 2 3 0 6 Asia orientale 1970 –1990 1 7 4 1 2 4 1990 –2010 1 2 2 7 1 5 Asia meridionale 1970 –1990 2 4 3 1 0 7 1990 –2010 2 0 2 6 0 6 1 La previsione per il 2010 si fonda sulla base 1988/90 Fonte: FAO
e della
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Leggi
– Legge federale del 29 aprile 1998 sull'agricoltura (Legge sull'agricoltura, LAgr, RS 910 1)
– LF del 20 marzo 1959 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali (Legge sui cereali, RS 916 111 0)
Legge federale del 4 ottobre 1991 sul diritto fondiario rurale (LDFR, RS 211 412 11)
– LF del 4 ottobre 1985 sull'affitto agricolo (LAAgr, RS 221 213 2)
– LF dell'8 ottobre 1982 sull'approvvigionamento economico del Paese (Legge sull'approvvigionamento del Paese, LAP, RS 531)
LF del 13 dicembre 1974 su l'importazione e l'esportazione dei prodotti agricoli trasformati (RS 632 111 72)
– Legge sulla tariffa delle dogane (LTD, RS 632 10)
LF del 20 marzo 1975 sulla protezione delle novità vegetali (RS 232 16)
– LF del 20 giugno 1952 sugli assegni familiari nell'agricoltura (LAF, RS 836 1)
– LF del 22 giugno 1979 sulla pianificazione del territorio (Legge sulla pianificazione del territorio, LPT, RS 700)
LF del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso (Legge sulle derrate alimentari, LDerr, RS 817 0)
– Legge federale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque (LPAc, RS 814 20)
– LF del 9 marzo 1978 sulla protezione degli animali (LPDA, RS 455)
LF del 1° luglio 1966 sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN, RS 451)
– LF del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (Legge sulla protezione dell'ambiente, LPAmb, RS 814 01)
Ordinanze
In generale
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 sulla terminologia agricola e sul riconoscimento delle forme di azienda (Ordinanza sulla terminologia agricola, OTerm, RS 910 91)
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la rilevazione e il trattamento di dati agricoli (Ordinanza sui dati agricoli, RS 919 117 71)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l’analisi della sostenibilità in agricoltura (RS 919 118)
Produzione e smercio
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente le organizzazioni di categoria e le organizzazioni di produttori (RS 919 117 72)
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il sostegno della promozione dello smercio di prodotti agricoli (Ordinanza sulla promozione dello smercio, RS 916 010)
– Ordinanza del 28 maggio 1997 sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati (ODOP/IGP, RS 910 12)
Ordinanza del 22 settembre 1997 sull'agricoltura biologica e la designazione dei prodotti vegetali e delle derrate alimentari biologici (Ordinanza sull'agricoltura biologica, RS 910 18)
Ordinanza del 3 novembre 1999 concernente la dichiarazione di prodotti agricoli ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera (Ordinanza sulle dichiarazioni agricole, ODAgr, RS 916 51)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di prodotti agricoli (Ordinanza sulle importazioni agricole, OIAgr, RS 916 01)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il contingentamento della produzione lattiera (Ordinanza sul contingentamento lattiero, OCL, RS 916 350 1)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il prezzo d'obiettivo, i supplementi e gli aiuti nel settore lattiero (Ordinanza sul sostegno del prezzo del latte, OSL, RS 916 350 2)
Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'importo degli aiuti per i latticini nonché le prescrizioni relative al settore del burro e all'importazione di latte intero in polvere (RS 916 350 21)
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Ordinanza del 7 dicembre 1999 concernente la transizione al nuovo disciplinamento del mercato lattiero (Ordinanza di transizione nel settore del latte, RS 916 350 3)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'assicurazione della qualità e il controllo di qualità nell'economia lattiera (Ordinanza sulla qualità del latte, OQL, RS 916.351.0)
Ordinanza del 13 aprile 1999 concernente l'assicurazione della qualità nella produzione lattiera (RS 916 351 021 1)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 sull'importazione di latte e latticini, di oli e grassi commestibili, nonché di caseina e caseinati (Ordinanza sull'importazione di latte e oli commestibili, OILOC, RS 916 355 1)
Ordinanza dell'UFAG del 30 marzo 1999 concernente l'importazione di burro (RS 916 357 1)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione di animali della specie equina (Ordinanza sull'importazione di equini, OIEq, RS 916 322 1)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato del bestiame da macello e della carne (Ordinanza sul bestiame da macello, OBM, RS 916 341)
Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 sul pollame (RS 916 341 61) – Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli effettivi massimi per la produzione di carne e di uova (Ordinanza sugli effettivi massimi, OEMax, RS 916.344)
Ordinanza del 7 luglio 1971 sull'utilizzazione della lana di pecora indigena (RS 916 361)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente il mercato delle uova (Ordinanza sulle uova, OU, RS 916 371)
Ordinanza del DFE del 18 giugno 1996 sulle uova (RS 916 371 1)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i contributi di superficie e di trasformazione nella campicoltura (Ordinanza sui contributi nella campicoltura, OCCamp, RS 910 17)
Ordinanza generale del 16 giugno 1986 concernente la legge sui cereali (RS 916 111 01)
Ordinanza del DFEP del 16 giugno 1986 concernente l'approvvigionamento del Paese con cereali panificabili (Ordinanza concernente i cereali panificabili, RS 916.111.011)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la determinazione delle aliquote di dazio e l'importazione di cereali da semina, alimenti per animali, paglia, strame e merci la cui trasformazione produce residui che servono al foraggiamento (Ordinanza sull'importazione di cereali da semina e di alimenti per animali, RS 916 112 211)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la valorizzazione, l'importazione e l'esportazione di patate (Ordinanza sulle patate, RS 916 113 11)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la coltivazione e la trasformazione di barbabietole da zucchero (Ordinanza sullo zucchero, RS 916 114 11)
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'importazione e l'esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura (OIEVFF, RS 916 121 10)
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i provvedimenti di sgravio del mercato della frutta a nocciolo e la valorizzazione della frutta a granelli (Ordinanza sui provvedimenti per la frutta, RS 916 131 11)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la viticoltura e l'importazione di vino (Ordinanza sul vino, RS 916 140)
– Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente l'elenco dei vitigni e l'esame delle varietà (RS 916 143 5)
Pagamenti diretti
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente i pagamenti diretti all'agricoltura (Ordinanza sui pagamenti diretti, OPD, RS 910 13)
Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (Ordinanza SSRA, RS 910 132 4)
– Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente l'uscita regolare all'aperto degli animali da reddito (Ordinanza URA, RS 910 132 5)
– Ordinanza del 29 marzo 2000 concernente i contributi d'estivazione (OCEst, RS 910 133)
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Miglioramento delle basi
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 sui miglioramenti strutturali nell'agricoltura (Ordinanza sui miglioramenti strutturali, OMSt, RS 913 1)
– Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente la graduazione delle aliquote forfettarie per gli aiuti agli investimenti (RS 913 211)
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente gli aiuti per la conduzione aziendale quale misura sociale collaterale nell'agricoltura (Ordinanza sugli aiuti per la conduzione aziendale, OACA, RS 914 11)
Ordinanza dell'8 novembre 1995 concernente la ricerca agronomica (ORA, RS 426 10)
– Ordinanza del 13 dicembre 1993 concernente la formazione professionale agricola (OFPA, RS 915 1)
– Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente l'allevamento di animali (RS 916 310)
Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la produzione e la commercializzazione del materiale vegetale di moltiplicazione (Ordinanza sulle sementi, RS 916 151)
Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente le sementi e i tuberi-seme delle specie campicole nonché di piante foraggere (Ordinanza del DFE sulle sementi e i tuberi-seme, RS 916 151 1)
– Ordinanza del DFE dell’11 giugno 1999 sulla produzione e la commercializzazione del materiale di moltiplicazione e delle piante di specie da frutto e di vite certificati (RS 916 151 2)
– Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente il catalogo delle varietà di cereali, patate, piante foraggere e canapa (Ordinanza sul catalogo delle varietà, RS 916 151 6)
Ordinanza del 23 giugno 1999 concernente l'omologazione dei prodotti fitosanitari (Ordinanza sui prodotti fitosanitari, RS 916 161)
– Ordinanza del 26 gennaio 1994 sulla messa in commercio di concimi e di prodotti ad essi equiparati (Ordinanza sui concimi, RS 916 171)
– Ordinanza del 5 marzo 1962 sulla protezione dei vegetali (RS 916 20)
– Ordinanza del DFE del 25 gennaio 1982 concernente l'obbligo di segnalare i fitofagi e le malattie di pericolo generale (RS 916.201)
Ordinanza del 28 aprile 1982 sulla lotta contro la cocciniglia di San José, la necrosi batterica e le virosi degli alberi da frutta, di generale pericolo (RS 916 22)
– Ordinanza del 26 maggio 1999 concernente la produzione e la messa in commercio degli alimenti per animali (Ordinanza sugli alimenti per animali, RS 916 307)
– Ordinanza del DFE del 10 giugno 1999 concernente la produzione e la messa in commercio di alimenti per animali, additivi per l'alimentazione animale, coadiuvanti per l'insilamento e alimenti dietetici (Ordinanza sul libro dei prodotti destinati all'alimentazione degli animali, OLAIA, RS 916 307 1)
– Ordinanza dell'UFAG del 16 giugno 1999 concernente la lista degli alimenti OMG per animali (RS 916.307.11)
Tali documenti possono venir consultati o ordinati:
– Accesso via Internet www admin ch/ch/d/sr/sr html
– Ordinazioni presso UFCSM
per Internet www admin ch/edmz
per fax 031 325 50 58
A60 A L L E G A T O
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Terminologia
Beni pubblici: i beni pubblici si distinguono in base a due caratteristiche: mancanza di rivalità e assenza del principio di esclusione Vi è mancanza di rivalità se il consumo di un determinato bene non pregiudica altri consumatori L’assenza del principio di esclusione comporta che non è possibile escludere singoli fruitori dal consumo di beni pubblici Tra i beni pubblici rientrano ad esempio la difesa del Paese, il riposo nei boschi, l’apprezzamento di un paesaggio incontaminato Per i beni pubblici non esiste alcun mercato e di conseguenza neppure un prezzo di mercato Essi devono quindi venir approntati dallo Stato o, su suo incarico, da terzi
Effetti esterni: gli effetti esterni, o esternalità, sono effetti secondari positivi o negativi su terzi o sulla società, riconducibili al comportamento in materia di consumi o ai processi di produzione di singoli attori Dato che non vengono immediatamente recepiti a livello di mercato, rispettivamente di prezzo di mercato, provocano distorsioni dello stesso e disfunzioni nel collocamento di beni e fattori di produzione. L’obiettivo di una politica economica razionale consiste nell’internalizzazione degli effetti esterni.
Esempi di effetti esterni:
Effetti esterni negativi (costi sociali)
Effetti esterni positivi (vantaggi sociali)
Produzione
Consumo
Conseguenze negative per l’acqua potabile, Incremento dei costi della salute a causa le acque sotterranee o superficiali dell’abuso di alcol e tabacco a seguito di una concimazione inadeguata
Conservazione e cura del paesaggio Riduzione dei costi della salute grazie colturale attraverso la produzione agricola allo sport di massa praticato nel tempo libero
Equivalente latte: un equivalente latte corrisponde al tenore medio in grasso e proteine di un chilogrammo di latte crudo (73 g) e consente di calcolare la quantità di latte trasformato in latticini
Indicatore ambientale per l’agricoltura: rilevazione rappresentativa che raggruppa i dati su una causa, uno stato di cose, un cambiamento o un rischio ambientale in relazione alle attività agricole e che riveste notevole importanza per i responsabili dei processi decisionali (ad es grado d’erosione del suolo; definizione dell’OCSE)
Margine: differenza tra prezzo al consumo e prezzo alla produzione (valore assoluto), rispettivamente quota che per ogni franco speso dal consumatore ricade sugli addetti alla trasformazione e sui commercianti (valore relativo)
Mediano: valore mediano (in ambito statistico): il valore centrale di una seriazione (ad es serie di misurazioni)
Monitoraggio: osservazione costante, sulla scorta di indicatori, per un periodo determinato senza tenere conto, con un modello orientato ai problemi, delle relazioni causali Il monitoraggio consente di mostrare gli sviluppi in atto Esempi: evoluzione della superficie agricola utile, delle popolazioni di uccelli ecc
Multifunzionalità dell’agricoltura: il concetto di agricoltura multifunzionale definisce i molteplici compiti svolti dall’agricoltura Comprende le prestazioni che vanno ben oltre la mera produzione agricola. Tra queste rientrano la sicurezza dell’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari, la cura del paesaggio colturale, la conservazione delle basi naturali di produzione e della biodiversità nonché il contributo volto a mantenere le aree rurali vitali dal profilo economico e sociale Un’agricoltura multifunzionale contribuisce considerevolmente allo sviluppo sostenibile I compiti multifunzionali dell’agricoltura sono ancorati nella Costituzione federale (art 104)
A L L E G A T O A61
Prezzo d’obiettivo: valore indicativo fissato dal Consiglio federale per ogni chilogrammo di latte commercializzato con un tenore complessivo di 73 grammi di grasso e proteine Il prezzo d’obiettivo può venir raggiunto per il latte trasformato in prodotti con un valore aggiunto elevato e facilmente commerciabili L’ammontare del prezzo d’obiettivo dipende soprattutto dalla valutazione della situazione del mercato e dai mezzi a disposizione nell’ambito del sostegno al mercato. Il supplemento per il foraggiamento senza insilati non viene tenuto in considerazione
Proprietà abiotiche: caratteristiche chimiche o fisiche di un ’ area, come fattori climatici (luce, temperatura ecc ), proprietà del suolo, condizioni idrologiche e conformazione del terreno
Proprietà biotiche: caratteristiche di un ’ area derivanti dalla sua flora e fauna
Quartile: quarto (in ambito statistico): ripartizione di un valore in quattro sottoinsiemi successivi
Traffico di perfezionamento: nell’ambito del traffico di perfezionamento le merci importate temporaneamente per essere lavorate, trasformate o riparate beneficiano, a determinate condizioni, di una riduzione del dazio o dell’esenzione. Per i prodotti agricoli e le materie prime agricole il traffico di perfezionamento è consentito soltanto nel caso in cui non siano disponibili in quantità sufficiente prodotti indigeni simili oppure se per tali prodotti lo svantaggio a livello di prezzo della materia prima per l’industria alimentare svizzera non possa venir compensato con altri provvedimenti adeguati
Valore medio: media (in ambito statistico): somma delle cifre di una serie divisa per il numero delle cifre
Valutazione: sinonimo di controllo del successo dei provvedimenti Si tratta di un metodo per la rilevazione e l’apprezzamento dell’effettività (livello di raggiungimento degli obiettivi) dell’efficacia (relazione di causa ed effetto) e dell’efficienza (economicità) di provvedimenti o strumenti La valutazione presuppone l’esistenza di obiettivi prestabiliti e consente soprattutto di effettuare paragoni: confronto tra gruppi di controllo, confronto prima/dopo, confronto trasversale
Varianza: indice di variabilità (in ambito statistico): media del quadrato degli scarti dalla media delle singole osservazioni di una popolazione statistica
Per ulteriori definizioni si rinvia a:
«Terminologia economico-aziendale in ambito agricolo» (disponibile presso: Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, Länggasse 79, 3052 Zollikofen)
– Ordinanza sulla terminologia agricola (RS 910 91)
Metodi
La nuova tipologia aziendale FAT99
Nel quadro delle modifiche di carattere metodologico della Centrale analisi della FAT si è proceduto alla sostituzione della vecchia tipologia aziendale secondo la Commissione Verde (1966) mediante una nuova denominata FAT99. Oltre che per la rappresentazione dei risultati questa nuova tipologia aziendale viene impiegata per il piano di selezione delle aziende della Centrale analisi e per la ponderazione dei risultati delle singole aziende
La classificazione delle aziende secondo la nuova tipologia viene effettuata applicando esclusivamente criteri fisici, segnatamente: superficie e UBG di diverse categorie di animali Sulla base di dieci indicatori, rispettivamente otto quozienti per azienda è possibile giungere a una classificazione differenziata e chiara
A62 A L L E G A T O
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Definizione della nuova tipologia aziendale FAT99
Tutti i criteri riportati su una riga vanno rispettati contemporaneamente
Abbreviazioni:
UBG Unità di bestiame grosso
SAU Superficie agricola utile in ettari (ha)
UBG/SAU Densità di animali per ha di SAU
SCA/SAU Quota di superficie coltiva aperta rispetto alla SAU
CS/SAU Quota di colture speciali rispetto alla SAU
UBGb/UBG Quota di UBG bovine rispetto all effettivo totale di bestiame
VLC/UBGb Quota di vacche con produzione di latte commerciale rispetto all’effettivo bovino
VMN/UBGb Quota di vacche madri e nutrici rispetto all effettivo bovino
EOC/UBG Quota di UBG equine ovine e caprine rispetto all’effettivo totale di bestiame
SP/UBG Quota di UBG suine e di pollame rispetto all effettivo totale di bestiame
Si distingue fra sette tipi di aziende specializzate e quattro tipo di aziende combinate Le aziende specializzate nel settore della produzione vegetale (11 e 12) presentano una densità di animali inferiore a una UBG per ettaro di SAU Nelle aziende dedite alla campicoltura la quota di superficie coltiva aperta è superiore al 70 per cento della SAU. Le aziende con colture speciali presentano una quota di colture speciali superiore al 10 per cento della SAU Le aziende specializzate nella detenzione di animali (21 a 41) dispongono del 25 per cento al massimo di superficie coltiva aperta e del 10 per cento al massimo di superficie riservata alle colture speciali Nelle aziende con produzione di latte commerciale oltre il 25 per cento dell’effettivo bovino è costituito da vacche lattifere il cui latte viene commercializzato Una quota analoga viene applicata anche per le aziende orientate sulla detenzione di vacche madri Nel gruppo «Altri bovini» rientrano soprattutto aziende con vacche lattifere senza contingente (ingrassatori specializzati di vitelli o aziende d’allevamento nella regione di montagna) Nelle aziende dedite alla trasformazione le UBG suine e di pollame costituiscono oltre la metà dell’effettivo di bestiame Le aziende che non possono venir classificate in nessuno dei sette tipi di aziende specializzate, sono considerate aziende combinate (51 a 54)
A L L E G A T O A63
Settore Tipo di azienda UBG/ SCA/ CS/ UBGb/ VLC/ VMN/ EOC/ SP/ Altre SAU SAU SAU UBG UBGb UBGb UBG UBG condizioni 11 Prod vegetale Campicoltura max oltre max 1 70% 10% 12 Colture speciali max oltre 1 10% 21 Prod animale Latte commerciale max max oltre oltre max 25% 10% 75% 25% 25% 22 Vacche madri max max oltre max oltre 25% 10% 75% 25% 25% 23 Altri bovini max max oltre non 21 25% 10% 75% oppure 22 31 Equini/ovini/ max max oltre caprini 25% 10% 50% 41 Trasformazione max max oltre 25% 10% 50% 51 Prod combinata Latte comm / oltre oltre oltre max non campicoltura 40% 75% 25% 25% 11– 41 52 Vacche madri oltre max oltre non 75% 25% 25% 11– 41 53 Trasformazione oltre non 25% 11– 41 54 Altra non 11– 53
Organizzazioni/Istituzioni
DFE Dipartimento federale dell’economia, Berna
DGD Direzione generale delle dogane, Berna
FAL Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura, Zurigo-Reckenholz
FAM Stazione federale di ricerche lattiere, Berna-Liebefeld
FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Roma
FAT Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricole, Tänikon
FAW Stazione federale di ricerche in frutticoltura, viticoltura e orticoltura, Wädenswil
IEA Istituto di economia agraria, Zurigo
IRAB Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica, Frick
LBL Centrale di consulenza agricola, Lindau
OCSE Organizzazione di cooperazione e di sviluppo economici, Parigi
OMC Organizzazione mondiale del commercio, Ginevra
PFZ Politecnico federale, Zurigo
PSL Produttori svizzeri di latte, Berna
RAC Stazione federale di ricerche per la produzione vegetale, Changins
RAP Stazione federale di ricerche per la produzione animale, Posieux
seco Segretariato di Stato all’economia, Berna
SRVA Servizio romando di consulenza agricola, Losanna
TSM Fiduciaria Latte, Berna
UE Unione europea
UFAE Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese, Berna
UFAG Ufficio federale dell’agricoltura, Berna
UFAFP Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, Berna
UFAS Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Berna
UFS Ufficio federale di statistica, Neuchâtel
UFSP Ufficio federale della sanità pubblica, Berna
UFV Ufficio federale di veterinaria, Berna
USC Unione svizzera dei contadini, Brugg
ZMP Zentrale Markt- und Preisberichtstelle für Erzeugnisse der Land-, Forst- und Ernährungswirtschaft, Bonn
Unità di misura
cts centesimo fr franchi
ha ettaro = 10'000 m2
hl ettolitro
kcal chilocalorie kg chilogrammo
km chilometro l litro
m metro
m2 metro quadro
mia miliardo
mio. milione
A64 A L L E G A T O
■■■■■■■■■■■■■■■■ Abbreviazioni
pz pezzi
q quintale = 100 kg
t tonnellata
% per cento
Ø media
Terminologia/Denominazioni
ADC Aliquota di dazio del contingente
ADFC Aliquota di dazio fuori contingente
AGIS/SIPA Servizio d’informazione sulla politica agricola
AI Assicurazione invalidità
AVS Assicurazione vecchiaia e superstiti
ca. circa
cfr confronta
CO2 Anidride carbonica
compr compreso
DOP Denominazioni di origine protette
ESB Encefalopatia spongiforme dei bovini ("Malattia della mucca pazza”)
IGP Indicazioni geografiche protette
IPG Indennità per la perdita di guadagno
IVA Imposta sul valore aggiunto
LAgr Legge sull’agricoltura
MPR Materie prime rinnovabili
N Azoto
OGM Organismi geneticamente modificati
P Fosforo
PAC Politica agricola comune dell’UE
PER Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate
p.es. per esempio
PI Produzione integrata
PM Peso alla macellazione
PTP Prodotti per il trattamento delle piante
PV Peso vivo
risp rispettivamente
SAU Superficie agricola utile
SCE Superficie di compensazione ecologica
SSRA Sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali
UBG Unità di bestiame grosso
UBGFG Unità bestiame grosso foraggio grezzo
ULA Unità di lavoro annuale
ULAF Unità di lavoro annuale della famiglia
UM Unità di manodopera
UMS Unità di manodopera standard
URA Uscita regolare all’aperto
ZM I, II, Zona di montagna
Rimando all’allegato (p es tabelle)
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