







Fondato nel 1946, il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro di usione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi.
Il supporto fornito alle aziende è mirato a garantire un alto profilo produttivo e qualitativo, ma anche a legare assieme le diverse anime di un territorio a massima vocazione vinicola per promuovere in modo unitario e uniforme tutto il Monferrato.
The history
The Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato (previously known as Consortium for the Protection of Typical Barbera d’Asti and Freisa d’Asti) was founded in 1946 by 7 wineries to ensure the circulation and renown of these wines on both domestic and foreign markets by means of distinguishing brands.
The support provided to member companies is intended to ensure high productive and qualitative standards, as well as to bring together the many facets of this wine region and promote the entire Monferrato in a consistent fashion.
Aziende Companies
Denominazioni
Denominations
Sulla base dei poteri concessi dalle normative ministeriali in materia di promozione, tutela e cura degli interessi generali, il Consorzio è impegnato a migliorare le condizioni di tutta la filiera vitivincola.
Riguardo alla tutela, l’obiettivo è quello di o rire al consumatore la massima garanzia qualitativa e di sicurezza sui vini a Denominazione, definibile da una serie di controlli a livello internazionale da realizzare sui prodotti commercializzati.
Importante anche il capitolo sull’attività di ricerca, condotta in collaborazione con il mondo scientifico e universitario, che si sviluppa in attività di monitoraggio, analisi, sperimentazione e convegni divulgativi.
The activities
Based on the powers that the current European legislation grants for the promotion and protection of public interests, the Consortium is now committed to improving the conditions throughout the grape and wine production chain.
The goal of the Consortium is to o er consumers the best quality guarantee on the designation wines they purchase. This goal is achieved through a series of inspections on the products that are marketed internationally.
Another very important area is research, which allows the Consortium to improve the quality of the wines it protects. The current projects concern the measures against flavescence dorée, the identification of a native yeast on Barbera grapes and the characterization of wines produced in the territory of the Barbera d’Asti DOCG.
Le attività di ricerca condotte dal Consorzio mirano a mantenere un controllo qualitativo e migliorativo sulle condizioni ambientali e di produzione. Tra i progetti, quello di Interflavi, sviluppato per elaborare una risposta al problema della flavescenza dorata sul territorio. La novità introdotta da questo studio è la finalità di individuare forme di convivenza del vitigno con la flavescenza stessa. Di grande rilievo WildWine, una ricerca orientata a selezionare i migliori lieviti autoctoni sulle uve Barbera per realizzare un vino caratterizzato territorialmente. Importante il progetto Barbera 2.0, sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino e finalizzato a definire la caratterizzazione della denominazione Barbera d’Asti in base alle peculiarità enologiche riconducibili alle varie zone di produzione. Di assoluta unicità la ricerca analitica sviluppata in collaborazione con la Fondazione Qualivita, mirata a tracciare numeri e profili del Consorzio in generale e del mondo Barbera d’Asti Docg.
• AGEBA: Progetto nato per contrastare gli e etti del cambiamento climatico attraverso la riscoperta del genoma antico del vitigno Barbera.
• SISAV: Il progetto, mira a fornire agli agricoltori informazioni per prendere decisioni ottimali nella difesa della vite dalle malattie fungine in specifiche zone e condizioni meteorologiche attraverso l’utilizzo di sensori.
• NOVIAGRI, Il progetto NoviAgri mira a migliorare la salubrità dei luoghi di lavoro agricoli, salvaguardare l’ambiente e soddisfare la crescente domanda dei consumatori di prodotti agricoli salubri e privi di residui chimici.
• BARBERA 2.0, Uno studio iniziato nel 2017 orientato a individuare le peculiarità enologiche della Barbera d’Asti nelle sue vaste aree di coltivazione, pari a 5.425 ettari, che rappresentano circa il 12% di tutto il vigneto piemontese.
Research
The research activities conducted by the Consortium aim to maintain qualitative control over environmental and production conditions and to pursue their improvement. The projects include that of Interflavi, developed as a way of responding to the problem of Flavescence dorée in the area. The innovation introduced by this study is the aim of identifying forms of coexistence of the vine with Flavescence. Then there is WildWine, a very important research project oriented toward selecting the best native yeasts on Barbera grapes to make a territorially distinctive wine.
Also important is the Barbera 2.0 project, developed in collaboration with the Department of Agricultural, Forestry and Food Sciences of Turin University and aimed at defining the characterization of the Barbera d’Asti appellation based on the oenological peculiarities traceable to the various production areas. And then, unique in its kind, is the analytical research developed in collaboration with the Qualivita Foundation, aimed at tracing the figures and profiles of the Consortium in general and of the world of Barbera d’Asti Docg.
RESEARCH PROJECTS
• AGEBA: Project created to counter the e ects of climate change through the rediscovery of the ancient Barbera vine genome.
• SISAV: The project aims to provide farmers with information to make optimal decisions for defending vines against fungal diseases in specific areas and weather conditions using sensors.
• NOVIAGRI The NoviAgri project aims to improve the health of agricultural workplaces, protect the environment and meet the growing consumer demand for healthy agricultural products with no chemical residues.
• BARBERA 2.0 This study began in 2017 with the aim of identifying the oenological peculiarities of Barbera d’Asti in its vast cultivation areas, which cover a total of 5,425 hectares and account for around 12% of all the vineyards in Piedmont.
Il piano promozionale del Consorzio è incentrato sull’esportazione del brand Barbera d’Asti docg e i vini del Monferrato nei principali mercati di acquisizione, assieme alla comunicazione di tutto il territorio di produzione. Centrale è la partecipazione e l’organizzazione di eventi a livello locale, nazionale e internazionale.
Promotion
The Consortium’s promotional plan focuses on exporting the Barbera d’Asti docg brand and the wines of Monferrato to the main buying markets, together with communication of the entire production territory. Participation in and organization of events at local, national and international levels is central.
Il Consorzio è impegnato a monitorare e vigilare i prodotti in vendita nei mercati nazionali ed europei, per assicurare qualità e trasparenza. Questo con attività specifiche come quella di recupero dalla GDO, dalle enoteche, nell’e-commerce e dai negozi al dettaglio un campione da sottoporre a controlli analitici e organolettici. Da ricordare le autorizzazioni rilasciate a favore di quei prodotti confezionati che utilizzano in etichetta il nome di una delle Do tutelate, in riferimento a cui vige l’obbligo di chiederne espressa autorizzazione al Consorzio.
Surveillance
The Consortium is committed to the monitoring and surveillance of products sold on national and European markets to ensure quality and transparency. This is accompanied by specific activities such as recovering samples from supermarkets, wine stores, e-commerce and retail stores for analytical and sensory checks. Also worthy of mention are the authorisations issued in favour of those products that feature the name of one of the appellations protected on the label, insofar as there is an obligation to request express authorisation from the Consortium.
L’attività di campionamento delle uve per monitorare maturazione e sanità coinvolge ogni anno 42 vigneti selezionati nelle provincie di Asti e Alessandria, tra le denominazioni tutelate dal Consorzio. Le analisi, e ettuate presso il Centro Studi Vini del Piemonte, riguardano zuccheri riduttori, grado Babo, alcool potenziale, acidità totale, pH, acido malico, acido tartarico, e quantità di antociani estraibili per determinare il colore nel vino finito. I risultati dei campionamenti, utili per la pianificazione della raccolta, sono messi a disposizione delle aziende consorziate settimanalmente.
Grape sampling activities carried out every year to monitor ripeness and health involve 42 selected vineyards among the appellations protected by the Consortium in the provinces of Asti and Alessandria. The analyses, performed at the Piedmont Wine Study Centre, concern reducer sugars, the sugar content in degrees Babo, potential alcohol, total acidity, pH, malic acid, tartaric acid, and the amount of anthocyanins that can be extracted to determine colour in the finished wine. The results of sampling, which are used to help plan the harvest, are made available to the consortium’s member wineries on a weekly basis.
Denominazione: Piemonte doc Albarossa
Appellation: Piemonte doc Albarossa
L’Albarossa è l’ultimo vitigno autoctono nato in Piemonte. Nel 1938, il Professor Giovanni Dalmasso lo creò incrociando il barbera con il nebbiolo di Dronero (chatus).
Per anni rimase nell’archivio ampelografico della regione Piemonte, finché produttori come Michele Chiarlo, Piero Antinori, Castello di Neive e Banfi iniziarono a di onderlo. Tenuta Cannona, centro sperimentale regionale di Carpeneto, avviò la coltivazione sulle colline del Monferrato.
Oggi, a vent’anni dalla di usione, l’Albarossa è coltivata nelle Langhe, Monferrato e Roero su circa 80 ettari, con una produzione annua di 300.000 bottiglie. Il vino è elegante, di colore intenso e purpureo, fruttato e floreale al naso, gustoso al palato, con un finale speziato. È molto apprezzato e venduto in tutto il mondo.
Circa venti produttori di prestigio hanno creato l’Associazione Produttori per promuovere il Piemonte doc Albarossa, collaborando con il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato.
Albarossa is the last native grape variety to have been born in Piedmont. It was created in 1938 by Professor Giovanni Dalmasso, crossing Barbera with Nebbiolo di Dronero (chatus). It stayed in the ampelographic archives of the Piedmont region for years, until producers like Michele Chiarlo, Piero Antinori, Castello di Neive and Banfi began releasing it. Tenuta Cannona, a regional experimental centre in Carpeneto, launched its cultivation in the Monferrato hills. Today, twenty years on, Albarossa is grown in the Langhe, Monferrato and Roero, occupying about 80 hectares, with an annual production of 300,000 bottles. The wine is elegant, deep purple in colour, fruity and floral in the nose, delicious on the palate and completed with a spicy finish. It is greatly appreciated and sold all over the world.
About twenty prestigious producers created the Associazione Produttori to promote Piedmont doc Albarossa, collaborating with the Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato.
www.albugnano549.it
Denominazione: Albugnano DOC
Appellation: Albugnano DOC
Ai confini dello storico Marchesato del Monferrato, in un’area collinare in cui l’Astigiano lambisce il territorio provinciale di Torino, l’Associazione Albugnano 549 nasce per consolidare e promuovere l’identità enologica, storica, culturale e ambientale. Su iniziativa di 9 viticoltori locali nel comune di Albugnano, a 549 metri di altitudine, il 5 aprile 2017 nasce l’Associazione Albugnano 549, che oggi riunisce 15 produttori dei quattro Comuni della DOC – Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito.
At the borders of the historic Marquisate of Monferrato, in a hilly area where the Asti region touches the provincial territory of Turin, the Albugnano 549 Association was founded to consolidate and promote the enological, historical, cultural, and environmental identity.
On the initiative of nine local winemakers in the municipality of Albugnano, at an altitude of 549 meters, the Albugnano 549 Association was established on April 5, 2017. Today, it brings together 15 producers from the four municipalities of the DOC – Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, and Passerano Marmorito.
Tra le molte espressioni della versatilità enologica del Monferrato troviamo anche il vino Albugnano, ottenuto dalle uve Nebbiolo coltivate in quella piccola area limitrofa alla provincia di Torino. Una produzione di nicchia che deriva dai migliori versanti collinari di quattro comuni, ma che raggiunge peculiarità qualitative rilevanti anche nella versione Superiore, che si può ottenere con almeno 12 mesi di a namento in botti di rovere.
Nebbiolo, the basic grape variety for the production of great Piedmont wines such as Barolo and Barbaresco, is exceptionally found in the historic vineyards of this small area of the Monferrato bordering on the province of Turin. Only the best hillside slopes of four municipalities produce Nebbiolo grapes to be made into Albugnano, an extremely limited production which stands out for its class and elegance, and can be defined as ”Superiore” when the wine is cellared for at least
the entire area covered by the
85 to 100% Nebbiolo (up to 15% Freisa,
A namento minimo richiesto ed immissione al consumo: Albugnano Superiore: 12 mesi a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia con una permanenza minima di almeno sei mesi in botti di rovere.
Minimum aging required and release: Albugnano Superiore: 12 months from January 1st of the year after harvesting, with at least six months spent in oak barrels.
Albugnano e Albugnano
Rosato: massimo 95 quintali corrispondenti
riore: massimo 85 quintali corrispondenti a liters per hectare; Albugnano Superiore: Max. 8.5
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: Albugnano e Albugnano Superiore 11,5% vol.; Albugnano Rosato 11% vol.
Minimum total alcohol content: Albugnano and Albugnano Superiore: 11.5% by vol. Albugnano Rosato: 11% by vol.
Denominazione: Grignolino d’Asti DOC - Piemonte DOC Grignolino Appellation: Grignolino d’Asti DOC - Piemonte DOC Grignolino
L’Associazione Produttori Grignolino d’Asti DOC e Piemonte DOC Grignolino è stata presentata al Vinitaly del 2018, sotto l’egida del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Questo evento ha segnato un passo importante nella valorizzazione di uno dei vitigni autoctoni più antichi del Piemonte. L’associazione mira a fornire una rappresentanza unitaria e a promuovere questo vino unico, noto per le sue qualità distintive e per la sua lunga storia, risalente al Basso Medioevo. Il Grignolino è apprezzato per la sua personalità unica, spesso descritta come “scorbutica”, “anarchica” e “testa balorda”, ma in realtà è un vino elegante, versatile e con sorprendenti abbinamenti. L’associazione lavora per promuovere il Grignolino, una parte importante del patrimonio vitivinicolo piemontese. Grazie alla sua marcata personalità e alla capacità di invecchiare bene, il Grignolino ha recentemente aumentato la sua popolarità, specialmente tra i giovani consumatori.
The Associazione Produttori Grignolino d’Asti DOC e Piemonte DOC Grignolino was presented at Vinitaly 2018, under the auspices of the Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. This event marked an important step in the enhancement of one of Piedmont’s oldest native grape varieties. The Association aims to provide unified representation and to promote this unique wine, renowned for its distinctive qualities and long history, dating back to the High Middle Ages Grignolino is appreciated for its unique personality, often described as “cranky”, “anarchic”, and “hot-headed”, but in actual fact it is an elegant, versatile wine which lends itself to surprising pairings. The association works to promote Grignolino, an important part of Piedmont’s wine heritage. Thanks to its marked personality and ability to age well, Grignolino has recently grown in popularity, especially among young consumers.
Il Grignolino è certamente uno degli antichi vitigni piemontesi che impreziosiscono il panorama vinicolo e trova la sua culla nel territorio compreso tra Asti e Casale Monferrato. Il suo nome deriva con ogni probabilità da grignole, termine dialettale astigiano impiegato per indicare i vinaccioli particolarmente numerosi del vitigno. Di complessa vinificazione in fase di produzione, ripaga con un vino originale, caratteristico e imprevedibile in grado di a asci-
Grignolino is one of the historical Piedmont grape varieties and is grown in the area between the towns of Asti and Casale Monferrato. The name almost certainly derives from the word “grignole”, which in the Asti dialect designates particularly numerous grape pips. It is a very demanding grape variety in terms of climate and soil, di cult to cultivate and vinify, but it produces an original and unpredictable wine which is widely appreciated.
35 comuni in provincia Rese produttive: massimo 80 quintali corrispondenti a 52 ettolitri ad ettaro.
Production yields: Max. 8 tons corresponding to 56 hectoliters per hectare.
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 11% vol.
Minimum alcohol content: 11% by vol.
www.ilruche.it
Denominazione: Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG
Appellation: Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG
L’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG è nata per salvaguardare, valorizzare e promuovere il Ruchè di Castagnole Monferrato. Composta da 21 produttori, gestisce il disciplinare di produzione e lega il vino al territorio. Il Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, ottenuto dal vitigno Ruchè e in parte minore da Barbera e Brachetto, ha una produzione annua di circa un milione di bottiglie. Ha guadagnato prestigio nazionale e internazionale, specialmente in USA, Sud-Est Asiatico e Nord Europa. Le origini del Ruchè sono antiche e misteriose, ma studi recenti indicano un incrocio tra Croatina e Malvasia aromatica di Parma. Questa scoperta ha valorizzato il Ruchè, mettendo in luce le sue caratteristiche uniche e salvandolo dall’estinzione. Il vino trae il suo carattere distintivo dalle condizioni pedoclimatiche dei sette comuni astigiani dove è coltivato, o rendo note aromatiche intense e un equilibrio armonioso al palato. L’Associazione rappresenta un esempio di come passione, dedizione e collaborazione possano elevare il patrimonio vitivinicolo, trasformando un prodotto locale in un ambasciatore di qualità e cultura globale.
The Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG was established to protect, develop and promote Ruchè di Castagnole Monferrato. With 21 producer-members, it manages the production regulations and links the wine to the territory. Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, made from the Ruchè grape variety and, to a lesser extent, from Barbera and Brachetto, has an annual production of about one million bottles. It has gained national and international prestige, especially in the US, Southeast Asia and Northern Europe. The origins of Ruchè are ancient and mysterious, but recent studies indicate a cross between Croatina and Malvasia aromatica di Parma. This discovery has boosted the value of Ruchè, highlighting its unique characteristics and saving it from extinction. The wine draws its distinctive character from the soil and climate conditions of the seven municipalities in the province of Asti where it is grown, o ering intense aromatic notes and harmonious balance on the palate. The Association is an example of how passion, dedication and collaboration can elevate the winegrowing heritage, turning a local product into a global ambassador of quality and culture.
Il Ruché è uno dei più rari vitigni autoctoni tra quelli coltivati nel Monferrato astigiano, che nasce da terreni calcarei e asciutti soggetti a elevata insolazione. Dal 1987, anno dell’ottenimento della denominazione Doc, ha registrato costanti e progressivi apprezzamenti che lo rendono oggi un’espressione di identità e varietà del territorio. La sua riqualificazione è dovuta a un religioso, Don Giacomo Cauda, che negli anni Sessanta ricoprì quei grappoli abbandonati rilanciando un vino destinato a registrare grande fortuna. Ha ottenuto la Docg nel 2010 e la sua produzione tocca oggi il milione di bottiglie.
Ruché is one of the rarest indigenous grape varieties cultivated in the Monferrato Astigiano district. It probably originated from a grape variety imported from Burgundy by monks, who planted it near the convent of San Rocco, which has long since been demolished. Dry calcareous soil and the considerable exposure of the production area to the sun, result in the creation of a high quality wine available in limited quantities. Destined for family consumption in the past, it was a wine for ‘important occasions’, o ered to the nearest and dearest, always associated with life’s beautiful moments; over time Ruché has maintained these characteristics, becoming recognized and appreciated both nationally and worldwide. A DOC wine since 1987, thanks to its original quality, its success has grown over the last decade, consolidated by the prestigious recognition of Designation of Controlled and Guaranteed Origin in 2010.
Comuni di Castagnole Rese produttive: massimo 90 quintali corrispondenti a 63 ettolitri ad ettaro.
Production yields: maximum 90 quintals corresponding to 63 hectoliters per hectare.
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 12,5% vol.
Minimum total alcohol content: 12,5% by vol.
Denominazione: Nizza DOCG
Appellation: Nizza DOCG
www.ilnizza.net
L’Associazione Produttori del Nizza, fondata nel 2002, valorizza la denominazione Nizza DOCG. I membri producono vini di alta qualità con rigorosi standard. Il riconoscimento della denominazione d’origine Nizza, ottenuto nel 2014, è stato un obiettivo chiave. Nel 2018 è stata creata una mappa dettagliata del territorio con Enogea. Presieduta da Stefano Chiarlo, l’associazione verifica la qualità con degustazioni “alla cieca”. Con oltre 75 membri attivi, è cruciale per la promozione del Nizza DOCG. Prodotto in 18 comuni intorno a Nizza Monferrato, il Nizza DOCG si distingue per la qualità garantita da un disciplinare rigoroso. Il Nizza DOCG, autentica espressione della Barbera, beneficia delle condizioni pedoclimatiche della zona. È noto per il colore intenso, profumi complessi e struttura che promette un eccellente invecchiamento. L’impegno dei produttori e l’adesione alle norme fanno del Nizza DOCG un simbolo di qualità e un ambasciatore del patrimonio vitivinicolo piemontese a livello internazionale.
The Associazione Produttori del Nizza, established in 2002, enhances the Nizza DOCG appellation. Its members produce high-quality wines in compliance with very strict standards. Recognition of the Nizza appellation, achieved in 2014, was a key goal. A detailed map of the production zone was created with Enogea in 2018.
Chaired by Stefano Chiarlo, the association monitors quality with “blind” tastings. With more than 75 active members, it is crucial to the promotion of Nizza DOCG. Produced in 18 municipalities around Nizza Monferrato, Nizza DOCG is distinguished by quality guaranteed by strict regulations.
Nizza DOCG, an authentic expression of the Barbera grape, benefits from the area’s soil and climate conditions. It is noted for its intense colour, complex aromas and a structure that promises excellent ageing. The producers’ e orts and compliance with regulations make Nizza DOCG a symbol of quality and an ambassador of Piedmont’s wine heritage at international level.
L’area di produzione del Nizza tocca 18 comuni, da sempre tra i più vocati alla coltivazione di uve Barbera, selezionati da alcuni produttori come sottozone di massima qualità in grado di esaltare le caratteristiche del vino. L’u cializzazione del Nizza come denominazione è quindi il punto di arrivo di un percorso mirato a inquadrare un’assoluta eccellenza del territorio. Ottenuto da uve Barbera in purezza, prevede un a namento minimo di 18 mesi, dei quali almeno 6 in botti di legno, processo che conferisce caratteristiche organolettiche e sfumature che raccontano il vitigno in una declinazione unica, complessa e strutturata.
As the 18 municipalities in the Nizza area have proved to be historically some of best for the production of Barbera, in the 90’s, the local producers applied for recognition of the area as a “subzone”, this being the only way to obtain the appellation “Nizza DOCG”. In the 15 years since then, the producers have had the opportunity to test the rulebook and to adjust it slightly, gradually drafting the document we have today. The use of the geographical name “Nizza” instead of the grape variety brings together the tradition, culture and a unique terroir.
L’intero territorio dei
mandrana, Castel Boglione, Castelnuovo
baruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, lities of Agliano Terme, Belveglio, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo
ferrato, Vaglio Serra, Vinchio, Bruno, Rocchetta
Rese produttive: massimo 70 quintali corrispondenti a massimo 49 ettolitri ad ettaro.
Production yields: Max. 7 tons, corresponding to max. 49 hectoliters per hectare
A namento minimo richiesto ed immissione al consumo: Nizza DOCG: un minimo di 18 mesi di invecchiamento di cui almeno 6 in legno; Nizza Riserva DOCG: un minimo di 30 mesi di invecchiamento di cui almeno 12 in legno.
Minimum aging required and release: Nizza DOCG: Aged for a minimum of 18 months, of which at least 6 in wood; Nizza DOCG: Aged for a minimum of 30 months, of which at least 12 in wood
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13 % vol. (13,5 % vol. con menzione Riserva).
Minimum total alcohol content: 13% by vol. (13.5% by vol. for Riserva).
SETTORE NORD / NORTHERN SECTOR
Sabbie e terre rosse / Sands and red soils
Torrente Tiglione Tiglione stream
SETTORE CENTRALE / CENTRAL SECTOR
Sabbie / Sands
SETTORE CENTRALE CENTRAL SECTOR
Marne sabbiose e argille Sandy marls and clay
Torrente Nizza Nizza stream
SETTORE CENTRALE / CENTRAL SECTOR
Marne di Sant’Agata Fossili Sant’Agata Fossili Maris
SETTORE EST / EASTERN SECTOR
Terre rosse / Red soils
SETTORE CENTRALE CENTRAL SECTOR
Marne sabbiose e argille Sandy marls and clay
Torrente Belbo Belbo stream
SETTORE SUD / SOUTHERN SECTOR Areanarie / Sandstones
www.produttoricostigliole.it
Denominazione: Barbera d’Asti DOCG (dei produttori di Costigliole d’Asti)
Appellation: Barbera d’Asti DOCG (dei produttori di Costigliole d’Asti)
L’Associazione Produttori Barbera di Costigliole d’Asti, nota come “Noi di Costigliole”, riunisce oltre 38 aziende vitivinicole locali per promuovere la Barbera di Costigliole. La fondazione dell’associazione mira a valorizzare il territorio e i suoi prodotti, in un’area riconosciuta come Patrimonio dell’Unesco e il comune più vitato della regione. Il castello di Costigliole d’Asti, sede del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, è un centro di studio e degustazione del vino. L’associazione si dedica alla promozione del vitigno Barbera, creando nuove opportunità di mercato e migliorando la visibilità dei vini locali.
Barbera is among the most representative grape varieties of Piedmont, covering about 30% of the region’s 43,000 hectares of vineyards. Originally from the Monferrato area, it is grown mainly in the provinces of Asti and Alessandria, where it reaches its fullest expression in Barbera d’Asti, which was awarded DOC status in 1970, and DOCG status in 2008. Barbera d’Asti is bound to ancient rural traditions but has been renewed to meet varying needs and tastes. It is a wine in continuous evolution, growing steadily in accordance with new viticultural and oenological knowledge. In terms of quality and numbers, it is o ered to a wide audience and is gaining increasing international acclaim.
La Barbera è tra i vitigni più rappresentativi del Piemonte, coprendo circa il 30% dei 43mila ettari di superficie vitata della regione. Originario del Monferrato, è coltivato principalmente nelle province di Asti e Alessandria, dove raggiunge la sua massima espressione nel Barbera d’Asti, che ha ottenuto la DOC nel 1970 e la DOCG nel 2008. La Barbera d’Asti, legata alle antiche tradizioni contadine, si è rinnovata per rispondere a esigenze e gusti diversi. È un vino in continua evoluzione, che cresce seguendo nuove conoscenze viticole ed enologiche. Per qualità e numeri, è proposto a un pubblico vasto e ottiene crescenti consensi a livello internazionale.
Barbera is among the most representative grape varieties of Piedmont, covering about 30% of the region’s 43,000 hectares of vineyards. Originating from Monferrato, it is mainly cultivated in the provinces of Asti and Alessandria, where it reaches its peak expression in Barbera d’Asti, which received DOC status in 1970 and DOCG status in 2008. Barbera d’Asti, rooted in ancient rural traditions, has renewed itself to meet diverse needs and tastes. It is a continuously evolving wine, growing with new viticultural and enological knowledge. Due to its quality and quantity, it appeals to a broad audience and is gaining increasing recognition internationally.
ce of Asti and 51 municipalities in the province of
A namento minimo richiesto ed immissione al consumo: Barbera d’Asti: minimo 4 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve; Barbera d’Asti Superiore: minimo 14 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta della uve con una permanenza di almeno 6 mesi in botti (di qualsiasi dimensione).
90 to 100% Barbera (up to 10% other non-aromatic, red grape varieties cultivated in 90 quintali corrispondenti
Minimum aging required and release: Barbera d’Asti: 4 months from November 1st after harvesting; Barbera d’Asti Superiore: 14 months from November 1st after harvesting, with at least six months spent in wooden barrels and 6 months in the bottle
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: Barbera d’Asti: 12% vol. Barbera d’Asti Superiore: 12,5% vol.
Max. 9 tons, corresponding to
Minimum total alcohol content: Barbera d’Asti: 12% by vol., Barbera d’Asti Superiore: 12.5% by vol.
www.piufreisa.it
Denominazione: Freisa d’Asti DOC - Monferrato DOC Freisa Piemonte DOC Freisa
Denominazione: Freisa d’Asti DOC - Monferrato DOC Freisa - Piemonte doc Freisa
L’Associazione Più Freisa è un punto di riferimento per la valorizzazione del vitigno Freisa nel Piemonte, di uso dal Torinese al Basso Monferrato Astigiano e alle Langhe. Con quasi 1000 ettari vitati e sette DOC, l’associazione tutela e promuove questo antico vitigno, noto per le sue caratteristiche enologiche uniche. Mira a incrementare la conoscenza e l’apprezzamento del Freisa attraverso iniziative per consumatori e operatori del settore, basandosi sulla conservazione della cultura locale e pratiche sostenibili. In collaborazione con l’Università di Torino, gestisce i tannini della Freisa per ottenere un vino equilibrato, fruttato e persistente. La visione dell’associazione è ra orzare l’identità del Freisa, promuovendo l’espressione autentica del territorio. La Freisa, elogiata per la sua versatilità, si adatta a vari contesti pedoclimatici, mantenendo freschezza e struttura. L’associazione, composta da produttori fondatori, celebra e valorizza le peculiarità di questo vitigno storico, promuovendone la contemporaneità.
The Più Freisa Association is a point of reference for the promotion of the Freisa grape variety in Piedmont, which expanded from the area around Turin to the Basso Monferrato Astigiano and Langhe areas. With nearly 1,000 hectares under vine and seven DOCs, the association protects and promotes this ancient grape variety, known for its unique oenological characteristics. It aims to increase the knowledge and appreciation of Freisa through consumer and trade initiatives, based on the preservation of local culture and sustainable practices. In collaboration with the University of Turin, it manages the tannin contained in Freisa to achieve a balanced, fruity and persistent wine. The association’s vision is to strengthen the identity of Freisa, promoting the authentic expression of the terroir. Praised for its versatility, Freisa adapts to various soil and climatic contexts while maintaining freshness and structure. The association, made up of its founding producers, celebrates and enhances the peculiarities of this historic grape variety while promoting its contemporary qualities.
Le origini del Freisa sono antiche di molti secoli. Anche per questo motivo la sua di usione odierna custodisce un raccordo diretto con la storia della sua zona di di usione, il Monferrato astigiano, in particolare con quella zona ubicata a nord della provincia di Asti. Il vino Freisa può essere prodotto in varie versioni, con o senza a namento in botti di legno, con possibilità di acquisire la menzione Superiore in seguito a una selezione delle uve e una permanenza in cantina di almeno un anno per l’a namento. Nella tradizione contadina viene anche prodotto come vino dolce utilizzato per accompagnare dessert a base di frutta.
Freisa is an old Piedmont grape variety popular throughout the whole Monferrato Astigiano district, but the best conditions for cultivating this variety are in the northern part of the province of Asti. Freisa d’Asti DOC can be made in a range of versions, with or without maturing in wooden barrels, and if the grapes are carefully selected and the wine is cellared for at least a year, it can bear the “Superiore” mark. In traditional farming circles, it is also produced as a sweet wine used
tutti i comuni della provincia di Asti ad eccezione di Villanova
Max. 8 tons, corresponding to
A namento minimo richiesto ed immissione al consumo: Freisa d’Asti Superiore: 11 mesi a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia.
Minimum aging required and release: Freisa d’Asti Superiore: 11 months from January 1st of the year after harvesting
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 11% vol. (11,5% vol. se Superiore).
Minimum total alcohol content: 11% by vol. (11.5% by vol. if Superiore).