TAKE #7

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TAKE # 7 SÜDTIROL · ALTO ADIGE

MAGAZINE FOR FILM PROFESSIONALS 2017

L’uomo dei ghiacci sul grande schermo: il set altoatesino di Iceman • I figli della notte, De Sica trova la location perfetta a Dobbiaco • Mountain Miracle, storia di un’amicizia particolare • Talenti e professionisti del cinema altoatesino • Facts & figures sulla Film Commission dell’Alto Adige • Riprese in Alto Adige nel 2016 • Nuova legge cinema e audiovisivo: guida pratica • La rivincita del documentario • Le produzioni nell’era del digitale Ötzi kommt ins Kino: am Südtiroler Set von Iceman • Children of the Night: Toblach als perfekte Location für einen Internatsfilm • Amelie rennt: die Geschichte einer wunderbaren Freundschaft • Südtiroler Filmprofis und Talente • Facts & Figures zur Südtiroler Filmförderung • Produktionen in Südtirol 2016 • Filmförderung in Italien: die Neuerungen im Guide • Die Renaissance des Dokumentarfilms • Produzieren im digitalen Zeitalter


Panalight Südtirol

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Cari filmmaker,

Liebe Filmschaffende,

il 1° gennaio la Film Commission dell’Alto Adige ha festeggiato il suo primo compleanno nella nuova azienda: è passato un anno dalla fusione che ha portato alla nascita di IDM Südtirol – Alto Adige, l’azienda speciale per i servizi all’economia della Provincia e della Camera di commercio di Bolzano. Anche sotto questo nuovo cappello la Film Commission ha proseguito le sue attività. Nel 2016 sono stati finanziati 25 nuovi progetti. Alcuni dei lungometraggi sostenuti hanno un legame particolare con l’Alto Adige, come ad esempio Drei Zinnen (Three Peaks) e Amelie rennt (Mountain Miracle), due film ambientati in gran parte in Alto Adige e coprodotti da case di produzione locali, così come Iceman – The Legend of Ötzi. Accanto a commedie come Mister Felicità di Alessandro Siani, nell’anno passato sono stati girati anche film drammatici come I figli della notte dell’esordiente Andrea De Sica e film per ragazzi come Die Pfefferkörner und der Fluch der Berge, ai quali hanno lavorato molti professionisti locali. Tra i progetti sostenuti anche cinque documentari, tra cui Das System Milch del regista altoatesino Andreas Pichler. Questi e gli altri film finanziati e girati nel 2016 hanno contribuito all’effetto territoriale complessivo di 46 milioni di euro e alle quasi 2.600 giornate di riprese realizzate sul nostro territorio dalla nascita della Film Commission. Tutto questo, assieme a iniziative di IDM come RACCONTI o i programmi di formazione di MOV!E IT!, ha fatto crescere la location Alto Adige: un dato che ci fa capire di essere sulla strada giusta per sviluppare ulteriormente il nostro territorio. Continueremo a percorrerla per rendere l'Alto Adige una terra specializzata dove realizzare in modo professionale e piacevole tanti progetti per il cinema e la televisione.

am 1. Januar feierte die Südtiroler Filmförderung ihren ersten Geburtstag im neuen Unternehmen IDM Südtirol – Alto Adige: Ein Jahr ist seit der Fusion vergangen, aus der das Sonderunternehmen für Wirtschaftsdienstleistungen des Landes Südtirol und der Handelskammer Bozen hervorgegangen ist. Unter ihrem neuen Dach setzte die Südtiroler Filmförderung ihre Tätigkeit unverändert fort. 25 neue Projekte wurden 2016 finanziert. Einige der geförderten Spielfilme haben eine ganz besondere Verbindung zum Standort, etwa Drei Zinnen oder Amelie rennt: Beide Filme spielen großteils in Südtirol und wurden von hiesigen Produktionsfirmen koproduziert, genauso wie Iceman – Die Legende von Ötzi. Neben Komödien wie Alessandro Sianis Mister Felicità wurden im vergangenen Jahr in Südtirol auch dramatische Stoffe verfilmt, so etwa I figli della notte (Children of the Night), das Regiedebüt von Andrea De Sica, sowie Kinderfilme wie Die Pfefferkörner und der Fluch der Berge – allesamt Produktionen, an denen viele lokale Filmschaffende mitgewirkt haben. Unter den geförderten Projekten finden sich auch fünf Dokumentarfilme, zum Beispiel Das System Milch des Südtiroler Filmemachers Andreas Pichler. Diese und die anderen im Jahr 2016 geförderten und gedrehten Filme haben weiter zum gesamten Territorialeffekt von 46 Millionen Euro sowie zu den fast 2.600 Drehtagen am Standort seit Bestehen der Filmförderung beigetragen. Die rege Filmtätigkeit t dreibt zusammen mit IDM-Initiativen wie dem Stoffentwicklungsprogramm RACCONTI oder dem Bildungsangebot MOV!E IT! die starke Entwicklung des Standorts voran und bestärkt uns im Wissen, auf dem richtigen Weg zu sein. Diesen Weg werden wir auch weiterhin beschreiten, um Südtirol zu einem hochspezialisierten Filmstandort zu machen, wo sich Projekte für Film und Fernsehen professionell verwirklichen lassen.

Hansjörg Prast Direttore generale IDM Südtirol – Alto Adige

Hansjörg Prast Generaldirektor IDM Südtirol – Alto Adige

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Editorial

Care lettrici, cari lettori,

Liebe Leserin, lieber Leser,

da poco più di un anno la Film Commission dell’Alto Adige si firma con la sigla IDM Südtirol – Alto Adige. I cambiamenti non hanno ostacolato in alcun modo il proseguimento della nostra attività: il settimo numero di TAKE ne è la dimostrazione migliore! Sfogliando la rivista potrete ripercorrere un’intensa annata cinematografica, conoscere talenti locali e rivivere gli incontri con professionisti e colleghi italiani, tedeschi, austriaci e svizzeri nell’ambito delle numerose manifestazioni di settore tenutesi in Alto Adige e altrove.

seit einem guten Jahr firmiert die Südtiroler Filmförderung nun als IDM Südtirol – Alto Adige. Wie nahtlos wir unsere Arbeit fortgesetzt haben, zeigt die siebte Ausgabe unseres Magazins TAKE! Werden Sie beim Durchblättern und Lesen Zeugen eines intensiven Drehjahres, erfahren Sie mehr über Südtiroler Filmtalente und lassen Sie die Begegnungen zwischen Ihnen und Ihren Kollegen aus Deutschland, Italien, Österreich und der Schweiz Revue passieren, die auf Branchenveranstaltungen in und außerhalb von Südtirol stattgefunden haben.

Se la panoramica dell’anno trascorso è piacevole e importante, ancora più importante è tenere lo sguardo puntato al futuro. Nel 2017 rimane stabile il budget del Fondo altoatesino, a cui si aggiungono nuove e interessanti modalità automatiche di finanziamento a livello nazionale. Il 2017 prevede inoltre la nuova edizione del nostro programma per lo sviluppo di soggetti RACCONTI, la settima conferenza INCONTRI, una nuova edizione di FINAL TOUCH, numerose iniziative di aggiornamento e formazione riunite nella piattaforma MOV!E IT!, nonché AlpenDating e Cooperazione alpina, i due programmi riservati ai futuri produttori organizzati insieme ai nostri eccellenti partner di Monaco, Vienna e Zurigo.

So schön und wichtig die Rückschau ist, noch wichtiger ist es, nach vorne zu blicken. So steht auch 2017 ein stabiles Südtiroler Fördervolumen zur Verfügung, ergänzt durch neue attraktive und automatische Fördermöglichkeiten auf staatlicher Ebene. Weiter geht es auch mit unserem Stoffentwicklungsprogramm RACCONTI, der siebten Filmkonferenz INCONTRI, einer neuen Ausgabe von FINAL TOUCH, zahlreichen Aus- und Weiterbildungsinitiativen, die wir auf unserer Plattform MOV!E IT! bündeln, sowie den beiden Produzenten-Nachwuchsprogrammen AlpenDating und Alpenländischer Produktionsworkshop, die wir mit unseren tollen Partnern aus München, Wien und Zürich durchführen.

Tra i progetti più attesi dell’anno vi è proprio il risultato di una “cooperazione alpina”, la coproduzione austro-italo-tedesca Iceman – The Legend of Ötzi, con la partecipazione dell’altoatesina Echo Film. Ötzi, l’uomo dei ghiacci vissuto 5.000 anni fa – forse l’altoatesino più celebre di sempre – debutta sul grande schermo nell’interpretazione di Jürgen Vogel. Oltre alle riprese in alta montagna di Iceman, TAKE #7 racconta la nascita di una meravigliosa amicizia: quella fra Mia Kasalo e l’altoatesino Samuel Girardi, giovani e affiatati interpreti risultati convincenti in Amelie rennt (Mountain Miracle) nei ruoli di Amelie e Bart. Una coproduzione italo-tedesca – con la partecipazione della casa bolzanina helios – che ha convinto anche gli organizzatori della Berlinale e festeggia a Berlino (nella sezione “Generation Kplus”) la prima mondiale.

Mit größter Spannung erwarten wir 2017 das Ergebnis einer „alpenländischen Kooperation“: die deutsch-italienisch-österreichische Koproduktion Iceman – Die Legende von Ötzi, entstanden unter Beteiligung der Südtiroler Produktionsfirma Echo Film. Jürgen Vogel verkörpert auf der Leinwand den wohl bekanntesten Südtiroler, die 5.000 Jahre alte Gletschermumie Ötzi. Von den aufregenden Dreharbeiten im hochalpinen Gelände berichten wir in TAKE #7 ebenso wie vom Beginn einer wunderbaren Freundschaft: jener zwischen Amelie und Bart in Amelie rennt, kongenial gespielt von Mia Kasalo und dem Südtiroler Samuel Girardi. Von den beiden Jungdarstellern war man offenbar auch im Programmteam der Berlinale überzeugt: Die deutsch-italienische Koproduktion (mit dem Südtiroler Produktionspartner helios) erlebt in der Sektion „Generation Kplus“ ihre Welturaufführung!

Il promettente inizio d’anno mette già voglia di tuffarsi in nuovi progetti. Con questo spirito: buona lettura!

Das Jahr beginnt also vielversprechend und macht Lust auf mehr. In diesem Sinne wünsche ich Ihnen eine anregende Lektüre!

Christiana Wertz Head of IDM Film Funding

Christiana Wertz Head of IDM Film Funding

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Panoramica: il nostro 2016

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Streiflichter: Das war 2016

Panorama Iceman: un uomo come Ötzi

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Iceman: ein Mann wie Ötzi

Ötzi è vivo

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Ötzi lebt

I figli della notte: metafisica dell’infanzia

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Children of the Night: Metaphysik der Jugend

Mountain Miracle: il mondo visto da un’altra prospettiva

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Amelie rennt: die Welt aus einer anderen Perspektive

Mister Felicità: la felicità trovata… al Nord

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Mister Felicità: Das Glück liegt im Norden

One Shot!

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One Shot!

Location RACCONTI: la creatività per l’audiovisivo di domani

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RACCONTI: kreative Ideen für den Markt von morgen

Un territorio piccolo ma ricco di talenti

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Kleines Land, großer Talentpool

Un biglietto da visita per il mondo del cinema

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Filmische Visitenkarte

Quando la formazione fa muovere il territorio

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Bildung als Triebkraft

FINAL TOUCH: non è che l’inizio

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Der letzte Schliff

Seguire l’istinto: l’attore Hannes Perkmann

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Dem Instinkt folgen: Schauspieler Hannes Perkmann

Saranno famosi: Paula Renzler e Leo Seppi

73

Auf dem Weg zum Star: Paula Renzler und Leo Seppi

5 domande a… Lisa Maria Kerschbaumer

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5 Fragen an … Lisa Maria Kerschbaumer

Professionisti locali

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Lokale Filmschaffende

Service Angoli nascosti: due location particolari

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Verborgene Winkel: zwei besondere Locations

Impact Productions: i ragazzi di fuoco

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Impact Productions: die Pyro-Profis

Kamera Ludwig: novità in Alto Adige

90

Ludwig Kameraverleih: neu in Südtirol

Film Commission dell’Alto Adige: Facts & Figures

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Südtiroler Filmförderung: Facts & Figures

Ciak… si gira! Riprese in Alto Adige nel 2016

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Abgedreht: Produktionen in Südtirol 2016

Feature 114

INCONTRI: neue Horizonte

Italia, una legge per il futuro del cinema

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Italien: Gesetz für die Zukunft

Germania, incentivi insufficienti

126

Deutschland: zu wenige Anreize für die Filmproduktion

INCONTRI: nuovi orizzonti

La rivincita dei nerds

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Die Doku schlägt zurück

Distribuzione cinema, arriva Sky

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Sky: Einstieg mit Furore

Netflix & co.: la grande conquista

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Netflix & Co.: die große Eroberung

Un anno di successi

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Ein Jahr voller Erfolge


Panoramica Streiflichter Tra prime, festival, workshop e proficui incontri di settore: ecco il nostro 2016 di cinema. Premieren, Festivals, Workshops und spannende Branchentreffen: Das war das Filmjahr 2016.

Nell’ambito della 66a edizione della Berlinale a febbraio 2016 la Film Commission dell’Alto Adige ha preso parte allo European Film Market e ha inoltre ricevuto i suoi ospiti alla Haus Ungarn nei pressi di Alexanderplatz: la cena di gala organizzata da IDM è stata occasione di incontro per gli operatori del settore. Auf der 66. Berlinale im Februar 2016 war die Südtiroler Filmförderung am European Film Market vertreten und lud zudem zum Empfang im Haus Ungarn in der Nähe des Alexanderplatzes: Beim IDM-Dinner mit anschließender Party gab sich die Branche ein Stelldichein.

In alto (da sin.) Bild oben (v. l.): Benedikt Röskau, Anton Algrang, Corinna Mehner, Markus Golisano In basso (da sin.) Bild unten (v. l.): Margherita Murolo, Davide Nardini, Catia Rossi

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IDM/Dirk Mathesius

Berlinale vuol dire party Berlinale heißt Party


Nasce IDM Startschuss für IDM L’anno appena trascorso è iniziato per la Film Commission con il passaggio alla nuova agenzia per lo sviluppo del territorio dell’Alto Adige: dal 1° gennaio 2016 opera all’interno di IDM Südtirol – Alto Adige.

Das vergangene Jahr begann für die Filmförderung mit dem Übergang in Südtirols neu gegründete Standortagentur: Seit dem 1. Januar 2016 ist die Förderung unter dem Dach von IDM Südtirol – Alto Adige tätig.

Cooperazione cinematografica nell’area alpina Filmkooperation im Alpenraum Il secondo workshop dedicato alla produzione cinematografica nell’area alpina, tenutosi a Zurigo dal 14 al 18 marzo 2016, ha offerto a studenti e giovani produttori provenienti da Monaco, Vienna, Zurigo e Bolzano un programma di relazioni, case studies e lavori di gruppo con l’obiettivo di creare una rete transnazionale di coproduzioni. Oltre alla coproduzione si è parlato anche di finanziamento, sovvenzioni e distribuzione. Il workshop, che proseguirà nel 2017 in Alto Adige, è organizzato dalla Hochschule für Fernsehen und Film di Monaco, dalla Filmakademie di Vienna, dalla Hochschule der Künste di Zurigo e dalla Scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG di Bolzano in cooperazione con IDM.

Der zweite Alpenländische Produktionsworkshop vom 14. bis zum 18.03.2016 in Zürich bot 16 Studierenden und Jungproduzenten aus München, Wien, Zürich und Bozen Vorträge, Case Studies und Gruppenarbeit mit dem Ziel, ein länderübergreifendes Koproduktionsnetz aufzubauen. Entsprechend viel Platz nahm das Thema Koproduktion ein, daneben ging es um Finanzierung, Förderung und Vertrieb. Der Workshop wird 2017 in Südtirol fortgesetzt. Organisatoren sind die Hochschule für Fernsehen und Film München, die Filmakademie Wien, die Zürcher Hochschule der Künste und die Filmschule ZeLIG Bozen in Kooperation mit IDM.

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L’anniversario del festival Ein Festival feiert Geburtstag Nel 2016 il Festival del cinema di Bolzano ha compiuto trent’anni e per l’occasione si è presentato con il nuovo nome Bolzano Film Festival Bozen. La manifestazione, tenutasi dal 14 al 17 aprile, ha visto anche il lancio di nuove iniziative come il programma di coaching FINAL TOUCH di IDM. Film di apertura del festival è stato Fräulein, commedia di Caterina Carone girata in Alto Adige, la cui sceneggiatura è nata nell’ambito del programma per lo sviluppo di soggetti RACCONTI. Particolarmente apprezzata è stata anche la sezione “Made in Alto Adige” riservata a film realizzati con il sostegno di IDM, come König Laurin di Matthias Lang.

Zu seinem 30. Jubiläum wartete das Bozner Filmfestival mit einem neuen Namen auf: Es heißt seit dem vergangenen Jahr Bolzano Film Festival Bozen. Dazu kamen im Rahmen der Festivaltage vom 14. bis zum 17.04.2016 einige neue Initiativen wie das IDM-Coachingprogramm FINAL TOUCH. Eröffnungsfilm des Festivals war die in Südtirol gedrehte Komödie Fräulein von Caterina Carone, deren Drehbuch im Stoffentwicklungsprogramm RACCONTI entstanden ist. Großen Anklang fand wiederum die Reihe „Made in Südtirol“ mit IDM-geförderten Filmen wie Matthias Langs König Laurin.

La prima di Fräulein: da sin. Sara Valduga e Hubert Hofer (IDM), la regista Caterina Carone, Francesca Andreoli (produttrice, Tempesta Film), l’attrice Lucia Mascino e Hansjörg Prast, direttore IDM Premiere von Fräulein: v. l. Sara Valduga und Hubert Hofer (IDM), Regisseurin Caterina Carone, Produzentin Francesca Andreoli (Tempesta Film), Hauptdarstellerin Lucia Mascino und IDM-Direktor Hansjörg Prast

Nell’ambito del 69° Festival di Cannes (1122 maggio 2016) IDM ha invitato circa 50 rappresentanti del settore al “networking lunch” organizzato al ristorante La Môme. La Film Commission dell’Alto Adige ha inoltre preso parte al Marché du Film. Im Rahmen des 69. Festival de Cannes vom 11. bis zum 22.05.2016 lud IDM rund 50 Branchenvertreter zum NetworkingLunch in das Restaurant La Môme. Außerdem war die Südtiroler Filmförderung auf dem Marché du Film präsent. Da sin. v. l.: Jörg Bundschuh, Veit Heiduschka, Sarah Born

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IDM/Haidar Phyrass

Lunch a Cannes Lunchen in Cannes


Il re e l’elefante Der König und der Elefant Durante l’ultima edizione del Filmfest di Monaco (23 giugno – 2 luglio 2016) la Film Commission dell’Alto Adige ha ricevuto, come da tradizione, i suoi ospiti nel locale Goldene Bar. Tra i circa 150 invitati c’era anche il gruppo Alumni del programma RACCONTI, che in occasione del Filmfest si è incontrato per la prima volta in Germania. Il film altoatesino che ha riscosso maggiore successo a Monaco è stato König Laurin di Matthias Lang, sostenuto da IDM e premiato con l’“Elefante bianco”, riconoscimento riservato alle produzioni per ragazzi. Auch 2016 gab es beim Filmfest München (23.06. – 02.07.2016) wieder den traditionellen Empfang der Südtiroler Filmförderung in der Goldenen Bar. Rund 150 Gäste folgten der Einladung, darunter auch die Alumni des RACCONTI-Programms, die sich im Rahmen des Filmfests das erste Mal in Deutschland trafen. Südtirols erfolgreichster Film in München war Matthias Langs IDM-geförderter König Laurin: Er wurde mit dem Kinder-Medienpreis „Weißer Elefant“ ausgezeichnet.

Il team del film König Laurin (secondo da destra il regista Matthias Lang) con Christiana Wertz, responsabile del Fondo altoatesino Das Team von König Laurin (2. v. r. Regisseur Matthias Lang) mit Christiana Wertz, Leiterin der Südtiroler Filmförderung

I cineasti di domani Jugend filmt An die Kameras, fertig, Action! Zum zweiten Mal fand in den Sommerferien 2016 ein Workshop für junge Filmbegeisterte statt, der Teil des Bildungsangebots für Filmberufe MOV!E IT! ist. Eine Woche lang lernten 15- bis 18-jährige Jugendliche von den Filmprofis Rainer Niermann, Georg Zeller und Maura Delpero die Basics zu Drehbuch, Kamera, Regie und Postproduktion. Organisiert wurde der Workshop von IDM in Zusammenarbeit mit REC Südtirol und dem Amt für Film und Medien der Autonomen Provinz Bozen.

IDM/DPI

Ciak, si gira! Durante le vacanze estive si è tenuta la seconda edizione del workshop rivolto a giovanissimi appassionati di cinema, che fa parte dell’offerta formativa per professioni cinematografiche MOV!E IT!. I partecipanti, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, hanno appreso da Rainer Niermann, Georg Zeller e Maura Delpero le basi di sceneggiatura, fotografia, regia e postproduzione. Il workshop è stato organizzato da IDM in collaborazione con la REC Alto Adige e l’Ufficio Film e media della Provincia.

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Il vertice dei produttori Produzententreffen in „Kitz“

Tour delle location Auf Tour

Nell’ambito del Filmfestival di Kitzbühel si è svolta la prima edizione di AlpenDating (26-27 agosto 2016), incontro transnazionale riservato a giovani produttori di talento, organizzato da FilmFernsehFonds Bayern, Österreichisches Filminstitut, Zürcher Filmstiftung e IDM Alto Adige. Im Rahmen des Filmfestivals Kitzbühel fand am 26. und 27.08.2016 das erste AlpenDating statt, ein länderübergreifendes Treffen aufstrebender Produktionstalente, organisiert vom FilmFernsehFonds Bayern, dem Österreichischen Filminstitut, der Zürcher Filmstiftung und IDM Südtirol.

Dal 12 al 14 ottobre 2016 ha avuto luogo la quinta edizione del Location Tour di IDM, che ha toccato le mete di Bolzano e dell’altopiano del Renon. Inoltre, PLACES #5 ha offerto ai produttori, direttori di produzione e line producer che vi hanno preso parte l’occasione di creare contatti con cineasti e fornitori di servizi altoatesini. Zum fünften Mal fand vom 12. bis zum 14.10.2016 die Location Tour von IDM statt. PLACES #5 führte auf das Rittner Hochplateau und nach Bozen und bot reichlich Gelegenheit zum Networking zwischen den teilnehmenden Produzenten, Produktions- und Herstellungsleitern und lokalen Filmschaffenden und Dienstleistern.

I tre a Venezia Drei für Venedig Erano ben tre i film sostenuti da IDM in programma alla 73a Mostra del Cinema di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2016): Die Einsiedler (The Eremites) di Ronny Trocker nella sezione “Orizzonti”, Caffè di Cristiano Bortone nelle Giornate degli Autori e Monte di Amir Naderi fuori concorso. Il Fondo cinematografico dell’Alto Adige ha festeggiato insieme a circa 100 ospiti con un ricevimento all’hotel Excelsior.

Gleich drei von IDM geförderte Filme liefen im Programm der 73. Internationalen Filmfestspiele von Venedig (31.08. – 10.09.2016): Die Einsiedler von Ronny Trocker in der Reihe „Orizzonti“, Caffè (Coffee) von Cristiano Bortone bei den „Venice Days“ und Monte (Mountain) von Amir Naderi außer Konkurrenz. Die Südtiroler Filmförderung feierte bei einem Empfang mit rund 100 Gästen im Hotel Excelsior.

A sin.: il regista Amir Naderi (al centro) con i produttori di Monte; a destra: il regista Ronny Trocker (terzo da destra), i protagonisti e i produttori di The Eremites con Christiana Wertz (quarta da destra) Linkes Bild: Regisseur Amir Naderi (Mitte) mit den Produzenten von Mountain; rechtes Bild: Regisseur Ronny Trocker (3. v. r.), die Hauptdarsteller und die Produzenten von Die Einsiedler mit Christiana Wertz (4. v. r.).

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A Roma, idee per nuove serie tv Serienkonzepte in Rom Nel corso dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre 2016) la casa di produzione tedesca Letterbox e l’italiana Palomar hanno presentato insieme a IDM i concept per nuove serie televisive sviluppati nell’ambito di RACCONTI #5, lo Script Lab di IDM. Per l’occasione rappresentanti scelti del settore sono stati invitati a un pranzo sulla terrazza dell’hotel Bernini. Come nelle stagioni precedenti il Fondo altoatesino ha infine preso parte al MIA, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo organizzato nell’ambito del festival.

Beim letztjährigen Filmfestival Rom, das vom 13. bis zum 23.10. stattfand, präsentierten die deutsche Produktionsfirma Letterbox und die italienische Palomar gemeinsam mit IDM die Serienkonzepte, die im IDM Script Lab RACCONTI #5 entwickelt wurden. Ausgewählte Vertreter der Branche waren dazu zum Lunch auf die Terrasse des Hotels Bernini geladen. Ebenso war die Südtiroler Filmförderung auch 2016 auf dem MIA, dem Filmmarkt des Festivals, präsent.

IDM/Paolo Lanzi

Da sin. Michael Lehmann (Letterbox), Nicola Serra (Palomar) e Christiana Wertz durante la presentazione v. l. Michael Lehmann (Letterbox), Nicola Serra (Palomar) und Christiana Wertz bei der Präsentation

Amburgo produce… in serie Hamburg geht in Serie

La prima di Schreckenstein Premiere für Schreckenstein

Al Filmfest di Amburgo (29 settembre – 8 ottobre 2016), nell’ambito di un panel del Series Lab Hamburg, IDM ha presentato insieme ai suoi partner i soggetti per nuove serie tv elaborati nello Script Lab RACCONTI #5. Auf dem Filmfest Hamburg (29.09. – 08.10.2016) präsentierte IDM gemeinsam mit den Partnern die Serienkonzepte aus dem Script Lab RACCONTI #5 im Rahmen eines Panels beim Series Lab Hamburg.

Il film per ragazzi Burg Schreckenstein, girato in gran parte in Alto Adige nel 2015, ha debuttato in grande stile in Alto Adige il 21 ottobre. Im Jahr 2015 zu großen Teilen in Südtirol gedreht, feierte der erste Teil der Kinderfilmreihe Burg Schreckenstein am 21. Oktober seine große Südtirol-Premiere.

Sul retro (da sin.) hinten (v. l.) Arne Sommer, Juliana Lima Dehne, Torsten Götz, Michael Lehmann; davanti vorne James V. Hart, Christiana Wertz

I produttori del film con attori altoatesini e collaboratrici di IDM Die Produzenten des Films mit Südtiroler Schauspielern und IDM-Mitarbeiterinnen

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Service

Un uomo come Ötzi Ein Mann wie Ötzi Ötzi, la mummia ritrovata sui ghiacciai delle Alpi Venoste, è un fenomeno mediatico da 25 anni. Iceman – The Legend of Ötzi, realizzato dal regista e sceneggiatore Felix Randau, è il primo lungometraggio che gli viene dedicato: un dramma di ambientazione preistorica che narra, sullo sfondo imponente delle Alpi, il primo assassinio irrisolto della storia. Die Gletschermumie aus den Ötztaler Alpen ist seit 25 Jahren ein Medienphänomen. Der Regisseur und Drehbuchautor Felix Randau drehte mit Iceman – Die Legende von Ötzi den ersten Ötzi-Spielfilm: Das archaische Drama erzählt vor imposanter Alpenkulisse vom ersten ungelösten Mordfall der Geschichte.

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“Il film parla di emozioni che conosciamo bene come l’incredibile rabbia che nasce dalla disperazione.” Ötzi debutta sul grande schermo nell’interpretazione di Jürgen Vogel. „Es geht um Emotionen, die uns vertraut sind, um die unglaubliche Wut des Verzweifelten.“ In der Interpretation von Jürgen Vogel kommt Ötzi erstmals auf die Leinwand.

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Port au Prince/Martin Rattini

Service


Port au Prince/Martin Rattini

Panorama

Le location, le scene di combattimento e la ricostruzione fedele degli indumenti di Ötzi: per garantire la massima autenticità la produzione ha consultato archeologi locali. Locations, Kampfszenen und Ötzis detailgetreu nachgebildetes Gewand: Alles am Film sollte authentisch sein. Deshalb ließ sich die Produktion von lokalen Archäologen beraten.

Sono trascorsi 25 anni da quel giorno di settembre del 1991 in cui una coppia di Norimberga scoprì durante un’escursione sulle Alpi Venoste il cadavere mummificato di un uomo. Il ritrovamento avvenne nei pressi del Giogo di Tisa, a oltre 3.000 metri di altitudine. L’uomo venuto dal ghiaccio, conosciuto con il nome di Ötzi, poté essere estratto perfettamente conservato e con ancora indosso abiti e utensili. Ötzi è ritenuto una delle mummie più antiche e scientificamente meglio studiate al mondo: il suo corpo è stato radiografato e analizzato fino a metterne in luce la struttura cellulare e il DNA. Eppure che cosa spinse sul ghiacciaio quest’uomo, ucciso in seguito a uno scontro e con la punta di una freccia conficcata nella schiena? Le ragioni che lo portarono a raggiungere le vette alpine rimangono un segreto che le numerose ipotesi formulate non riusciranno mai a svelare del tutto. È proprio in questo mistero che si inserisce il lungometraggio Iceman – Die Legende von Ötzi (Iceman – The Legend of Ötzi), coproduzione italo-austro-tedesca realizzata tra Alto Adige, Carinzia e Baviera. Il ritrovamento di Ötzi, all’epoca, fece grande scalpore: i media di tutto il mondo si occuparono di quest’uomo preistorico e del suo destino, e da allora oltre cinque milioni di visitatori si sono recati al Museo archeologico di Bolzano per vederne il corpo mummificato. Per il regista e sceneggiatore Felix Randau (Northern Star, Die Anruferin) tutto ha avuto inizio in un mercatino delle pulci vicino al Mauerpark di Berlino: è qui che Randau si è imbattuto in un vecchio numero della rivista Stern che titolava in copertina “Gli ultimi giorni di Ötzi”. L’arcaica vicenda, risalente alla preistoria dell’umanità, non gli ha più dato pace: “Un uomo solo sulle Alpi, a oltre 3.000 metri di quota, ucciso con un colpo alle spalle un giorno di 5.000 anni fa: mi vedevo scorrere davanti agli occhi il primo delitto irrisolto della storia”, ricorda Randau.

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Vergangenen September war es 25 Jahre her, dass ein Nürnberger Ehepaar bei einer Wanderung in den Ötztaler Alpen unweit des Tisenjochs in über 3.000 Metern Höhe einen toten Körper fand. Der als Ötzi bekannte Mann aus dem Eis, der komplett konserviert in voller Bekleidung und samt seiner Ausrüstung geborgen werden konnte, gilt als eine der ältesten und meisterforschten Steinzeitmumien der Welt, durchleuchtet und analysiert bis auf seine Zellstruktur und DNA. Doch was den Mann, der nach einem Kampf durch eine Pfeilspitze im Rücken starb, bewegt hat, was ihn antrieb, warum er in den Höhen der Alpen unterwegs war – darüber gibt es zahlreiche Hypothesen, aber es wird sein ewiges Geheimnis bleiben. In diese Lücke stößt der Spielfilm Iceman – Die Legende von Ötzi, eine deutsch-italienisch-österreichische Koproduktion, gedreht an Schauplätzen in Südtirol, Kärnten und Bayern. Der Ötzi-Fund 1991 war eine Sensation, weltweit beschäftigten sich die Medien mit dem Steinzeitmenschen und dessen Schicksal, über fünf Millionen Besucher haben die Mumie im Archäologischen Museum in Bozen bis heute gesehen. Regisseur und Drehbuchautor Felix Randau (Northern Star, Die Anruferin) war auf dem Flohmarkt im Berliner Mauerpark auf eine zerlesene Ausgabe des Stern mit dem Titelthema „Die letzten Tage des Ötzi“ gestoßen. Der Stoff aus der Frühgeschichte der Menschheit ließ ihn nicht mehr los: „Ein Mensch allein in den Alpen, in über 3.000 Metern Höhe, vor 5.000 Jahren hinterrücks ermordet – der älteste ungeklärte Kriminalfall der Geschichte breitete sich vor mir aus“, erinnert sich Randau. Bislang gab es nur Dokumentationen und Reportagen zu Ötzi, aber noch keinen Spielfilm. Felix Randau nutzt nun die Möglichkeiten der Fiktion, er kann den Mann aus dem Eis mitsamt seinen Emotionen wieder zum Leben erwecken und schickt ihn in ein archaisches Drama um die ewigen Antriebe des Menschen: Gier, Hass, Verzweiflung.


Panorama

Prima di Iceman su Ötzi sono stati realizzati documentari e reportage ma mai un lungometraggio. Felix Randau sfrutta ora le possibilità offerte dalla fiction per far rivivere l’uomo venuto dal ghiaccio collocandolo, con tutte le sue emozioni, in un dramma preistorico che ruota intorno ai moventi eterni dell’umanità: avidità, odio, disperazione. Nel cuore degli spettacolari panorami alpini si snoda un film d’avventura incentrato su vendetta, delitto e castigo. La trama: oltre 5.000 anni fa un uomo si allontana dalla sua famiglia per andare a caccia. Al suo ritorno l’insediamento è distrutto, la compagna e il figlio sono state uccise, il feticcio religioso della comunità è stato trafugato. L’uomo si rimette in marcia per vendicare l’assassinio. Ne segue un’estenuante odissea in una realtà alpina in cui forze della natura e presenze umane erranti rappresentano una continua minaccia: un uomo in lotta con la natura e con i suoi nemici. E il nostro pensiero corre subito a grandi drammi cinematografici come The Revenant o La guerra del fuoco. Il villaggio di Ötzi va a fuoco Il regista e il produttore Jan Krüger della Port au Prince Film di Berlino sono convinti che questo dramma preistorico veicoli tematiche universali il cui interesse vada ben oltre i confini dell’area linguistica tedesca. Durante l’edizione 2014 della Berlinale il trattamento firmato da Randau ha permesso a Jan Krüger di assicurarsi l’appoggio della Echo Film di Bolzano in qualità di coproduttore. “Con il loro aiuto e grazie al sostegno del Fondo altoatesino per le produzioni cinematografiche di IDM abbiamo potuto sviluppare ulteriormente il plot”, racconta il produttore, che per il film è riuscito a riunire un cast di prim’ordine comprendente Jürgen Vogel, André Hennicke, Sabin Tambrea, Susanne Wuest, Franco Nero e Violetta Schurawlow. Gli altri partner coinvolti nel progetto sono la Lucky Bird Pictures di Monaco, la Amour Fou di Vienna, le emittenti ZDF Das

Inmitten der großartigen Naturpanoramen der Alpen entspinnt sich ein Abenteuerfilm um Rache, Schuld und Sühne. Vor über 5.000 Jahren lässt ein Mann seine Familie zurück, um zur Jagd zu gehen. Als er zurückkehrt, ist seine Siedlung zerstört, Frau und Kind wurden ermordet, der religiöse Fetisch der Gemeinschaft wurde geraubt. Er macht sich auf, um diese Bluttat zu rächen. Es folgt eine beschwerliche Odyssee durch das Hochgebirge, Naturgewalten und andere Umherziehende stellen eine permanente Bedrohung dar: Ein Mann im Kampf mit der Natur und seinen Feinden, das erinnert an opulente Leinwanddramen wie The Revenant oder auch Am Anfang war das Feuer. Ötzis Dorf wird abgefackelt Für den Regisseur und seinen Produzenten Jan Krüger von Port au Prince Film aus Berlin bietet das Steinzeitdrama eine thematische Universalität weit über die deutschsprachigen Grenzen hinaus. Mit einem ersten Drehbuchentwurf von Felix Randau holte Jan Krüger bei der Berlinale 2014 die Bozner Echo Film als Koproduktionspartner dazu. „Mit der Hilfe von Echo Film und finanziell unterstützt durch die Südtiroler Filmförderung (IDM) wurde der Stoff weiterentwickelt“, berichtet der Produzent. Mit Jürgen Vogel, André Hennicke, Sabin Tambrea, Susanne Wuest, Franco Nero und Violetta Schurawlow hat er einen erstklassigen Cast engagiert. Als Partner sind auch Lucky Bird Pictures aus München, Amour Fou aus Wien, ZDF Das kleine Fernsehspiel, Sky Deutschland, ORF und Arte an Bord sowie IDM Südtirol, BKM, FFF Bayern, Medienboard, DFFF, Carinthia Film Commission (Filmförderung Kärnten) und FISA Filmstandort Austria. Gedreht wurde rund vier Wochen lang im Passeiertal, wo Ötzis Dorf für den Dreh errichtet wurde, im Pfitscher Tal bei Sterzing, am Schnalstaler Gletscher sowie in Kärnten und bei Garmisch-Partenkirchen in der Partnachklamm.

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Regisseur Felix Randau stammt aus der flachen Küstenregion Ostfrieslands und hat sich kundige Partner an die Seite geholt, etwa für die Arbeit in der hochalpinen Region. Das Filmteam suchte nach Locations, die Naturpanoramen bieten, gleichzeitig aber gut zugänglich sein sollten. Fündig wurde man etwa im 1.400 Meter hoch gelegenen Pfitscher Tal in Südtirol: Auf einer engen Waldlichtung, umgeben von steilen Berghängen, stellt Ötzi seine Feinde, um mit ihnen abzurechnen. Das gebrandschatzte Dorf wurde im Passeiertal getreu der steinzeitlichen Bauweise mit Pfahlbauten aus Holz errichtet – und am Ende wieder abgefackelt. „Die Touristikagentur hätte es gerne behalten, doch die Bauern vor Ort, die uns bei den Dreharbeiten sehr unterstützt haben, sind froh, wieder ihre Ruhe zu haben“, berichtet die Bozner Produzentin Maja Wieser Benedetti von Echo Film. Nicht nur für das Setdesign war es eine Gratwanderung, diese Geschichte authentisch zu erzählen. „Von allen Seiten bestand ein hoher Anspruch, dass der Film realistisch sein sollte“, sagt Wieser Benedetti. „Um Kostüme, Maske und Ausstattungsdetails glaubhaft zu gestalten, haben wir daher die Expertise der Archäologen des Ötzi-Museums hinzugezogen.“ Neben der wissenschaftlichen Beratung aus Südtirol war der Beitrag der Südtiroler Produzenten wertvoll für das Gelingen des Drehs: „Wir haben unser lokales Know-how eingebracht, damit alles authentisch wirkt – einschließlich der Natur“, resümiert Maja Wieser Benedetti. „Und für die Berge muss man erstmal ein Gefühl entwickeln.“ Echo Film, die zu 21 Prozent an der Produktion beteiligt ist, ermöglichte auch den Zugang zum italienischen Tax Credit. Ins italienisch-österreichisch-deutsche Filmteam brachten die Bozner Produzenten vor allem Südtiroler Filmschaffende ein: etwa Zita Pichler als Art Director und Kostümbildnerin Cinzia Cioffi. Auch die zweite Kameraassistentin stammt aus Südtirol, ebenso der DIT-Manager, der das Datenmanagement für das Vor-Color-Grading verantwortete. Weitere Kräfte kamen in Kostüm und Garderobe zum Einsatz, die Baufirma für die Holzbauten des Ötzi-Dorfes stammt aus Südtirol und natürlich finden sich auch im Cast lokale Gesichter, darunter etwa Martin

Per girare in montagna serve anzitutto una certa sensibilità. Maja Wieser Benedetti, produttrice (Echo Film)

Jürgen Vogel e gli altri attori trascorrevano ogni giorno fino a due ore al trucco e costumi. Bis zu zwei Stunden täglich verbrachten Jürgen Vogel und die anderen Schauspieler in der Maske.

Port au Prince/Martin Rattini

kleine Fernsehspiel, Sky Deutschland, ORF e Arte, a cui si affiancano IDM Alto Adige e i fondi dell’area linguistica tedesca BKM, FFF Bayern, Medienboard Berlin-Brandenburg, DFFF, Carinthia Film Commission (il Fondo per le produzioni cinematografiche della regione Carinzia) e FISA Filmstandort Austria. Il regista Felix Randau, cresciuto nelle pianure costiere della Frisia orientale, si è affidato a partner esperti anche nelle riprese in alta montagna. Il team di Randau cercava delle location che offrissero panorami naturali e fossero al tempo stesso facilmente raggiungibili. La scelta è caduta sulla Val di Vizze in Alto Adige, a 1.400 metri: in una stretta radura circondata da ripidi declivi, Ötzi affronta i suoi nemici per vendicare il torto subito. Il villaggio saccheggiato è stato realizzato in Val Passiria ricostruendo fedelmente le palafitte di legno tipiche dell’epoca… per poi essere dato alle fiamme. “L’agenzia di promozione turistica avrebbe preferito che il villaggio venisse preservato, mentre agli agricoltori del luogo, che ci hanno sostenuto davvero molto durante le riprese, non dispiace affatto che in zona sia ritornata la calma”, racconta Maja Wieser Benedetti, produttrice della Echo Film di Bolzano. Raccontare la storia in modo autentico è stata una grande sfida non soltanto dal punto di vista della scenografia. “Tutte le parti coinvolte aspiravano a realizzare un film altamente realistico”, spiega la Wieser Benedetti. “Per dare credibilità a costumi, trucco e accessori di scena ci siamo affidati alla competenza degli archeologi del Museo di Ötzi.” Decisivo per la riuscita delle riprese è stato, accanto alla consulenza scientifica degli esperti altoatesini, anche il contributo fornito dai produttori locali. “Abbiamo messo a disposizione il nostro know-how affinché tutto – compresa la natura – risultasse il più realistico possibile”, riassume Maja Wieser Benedetti, e conclude: “In fondo per girare in montagna serve anzitutto una certa sensibilità”. La Echo Film, che ha contribuito per il 21 per cento ai costi di produzione, ha reso inoltre possibile l’accesso al credito d’imposta italiano. I produttori bolzanini hanno inserito nel team italo-austro-tedesco professionisti in prevalenza altoatesini, come l’art director Zita Pichler e la costumista Cinzia Cioffi. Anche la seconda


Panorama assistente operatrice è altoatesina, così come lo è il DIT manager responsabile dell’elaborazione dati per la correzione del colore. Altri professionisti locali sono stati impegnati nel reparto costumi e sartoria, e altoatesina è la ditta che ha realizzato le abitazioni in legno del villaggio di Ötzi. Nel cast sono naturalmente presenti anche volti locali come Martin Schneider e la giovane Paula Renzler nel ruolo del figlio di Ötzi. “Il nostro obiettivo è di crescere insieme per poter disporre in futuro addirittura di intere troupe cinematografiche composte da professionisti altoatesini”, afferma Maja Wieser Benedetti, e prosegue: “Quest’anno gireremo il lungometraggio Zweitland (Un paese di seconda mano) che attualmente è in fase di sviluppo. Il team principale impegnato nel progetto è composto da creativi locali.” Dopo Drei Zinnen (Three Peaks), pellicola realizzata in coproduzione con la Rohfilm di Lipsia, Iceman è il secondo film per il grande schermo prodotto dalla Echo Film. La casa bolzanina ha partecipato inoltre in qualità di coproduttore alla realizzazione del lungometraggio tedesco In My Room (Pandora). Il fascino della preistoria L’uomo venuto dal ghiaccio è interpretato dall’attore berlinese Jürgen Vogel. Per trasformarsi in veri e propri uomini preistorici il protagonista e il resto del cast ogni mattina trascorrevano fino a due ore in sala trucco e costumi. In tutte le scene Vogel indossa gli stessi abiti realizzati con pelli conciate e pellicce di animali nonché calzature in pelle, fedele riproduzione degli indumenti originali. Sulle spalle porta uno zaino dello stesso materiale oltre ad arco e frecce, nella cintura è infilata la famosa ascia con la lama di rame. L’attore ha accolto con entusiasmo la sfida posta dal ruolo di Ötzi: “Non ci ho dovuto pensare su molto, visto che per me questo ruolo era un’assoluta novità.” Naturalmente Vogel si è subito gettato a capofitto nel mondo preistorico, dedicandosi a intense letture. Ad affascinare l’attore è stato soprattutto il livello avanzato raggiunto dalle tecniche agricole e dall’artigianato dell’epoca. Prima di iniziare le riprese Vogel ha preso lezioni di tiro con l’arco e ha studiato le scene di lotta con l’aiuto di un coach. Il

Schneider oder die junge Paula Renzler als Ötzis Sohn. „Unser Ziel ist es, hier gemeinsam zu wachsen und künftig sogar komplette Teams in Südtirol zusammenzustellen“, erklärt Maja Wieser Benedetti. „Dieses Jahr drehen wir den Spielfilm Zweitland, den wir gerade in der Entwicklung haben. Dafür stellen wir das Hauptteam aus hier ansässigen kreativen Filmschaffenden zusammen.“ Iceman ist nach Drei Zinnen, einer Koproduktion mit der Leipziger Rohfilm, der zweite Kinofilm von Echo Film, die auch an dem Spielfilm In My Room (Pandora) als Koproduktionspartner beteiligt ist.

Für die Berge muss man erst mal ein Gefühl entwickeln. Maja Wieser Benedetti, Produzentin (Echo Film)

Faszination Steinzeit Der Mann aus dem Eis wird von Jürgen Vogel verkörpert. Bis sich der Ötzi-Darsteller und die anderen Schauspieler in Steinzeitmenschen verwandelten, verbrachten sie morgens bis zu zwei Stunden in Maske und Garderobe. Vogel agiert in allen Szenen in seiner detailgetreu nachgebildeten Montur aus gegerbtem Leder und Tierfellen und ebenfalls aus Leder gefertigten Schuhen, er schultert seinen Rucksack aus gleichem Material, hängt sich Pfeil und Bogen um und im Gürtel steckt sein Beil mit der Kupferklinge. Der Berliner Schauspieler empfand die Rolle des Ötzi als willkommene Herausforderung: „Da musste ich nicht lange nachdenken, weil das wirklich etwas Neues für mich war.“ Natürlich hat er sich regelrecht in die Steinzeit gestürzt, alles darüber gelesen und ist fasziniert, wie entwickelt Kulturtechniken und handwerkliche Fähigkeiten zu der Zeit schon waren. Im Vorfeld hat sich Jürgen Vogel einem Training unterzogen, um mit Pfeil und Bogen schießen zu lernen, und Kampfszenen mit einem Coach geprobt. Dass im Film kaum gesprochen wird, stellt für ihn kein Problem dar – es sei wie in einem Actionfilm, in dem es auch nur wenige Dialoge gibt: „Wichtig ist es, die Spannung zu halten und auf die Situationen zu reagieren“, so Jürgen Vogel. „Es geht doch um Emotionen, die uns vertraut sind: die unglaubliche Wut des Verzweifelten, der seine Familie oder Dorfgemeinschaft verloren hat, aber auch das Gefühl eines Menschen, der seine Rache ausgelebt hat, selbst schuldig wird und sich dabei nicht gut fühlt.“

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Port au Prince/Martin Rattini

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Panorami mozzafiato e immagini intense: Iceman non presenta artificiali figure in costume ma autenticità ed emozioni. Gewaltige Naturpanoramen und authentische Bilder: Iceman lebt nicht von Kostümfiguren, sondern von Echtheit und Emotionen.

fatto che nel film si parli pochissimo non l’ha turbato, anzi: del resto, anche in un film d’azione, spiega l’attore, i dialoghi sono pochi. “L’importante”, aggiunge, “è riuscire a mantenere alta la tensione e reagire adeguatamente alle situazioni. Si tratta in fondo di emozioni che conosciamo bene: la rabbia dell’uomo disperato che ha perso la sua famiglia, o la sua comunità, ma anche i sentimenti che prova chi ha assaporato la vendetta, si è macchiato di una colpa e ora prova rimorso”. Nel film c’è anche qualche rara scena parlata. “Per queste abbiamo consultato un linguista che ci ha aiutati a ricostruire gli elementi che componevano il linguaggio dell’epoca. Linguaggio che nel film è stato impiegato per creare una sorta di sfondo sonoro e non da ultimo per evitare che gli attori agissero in modo quasi pantomimico”, spiega il regista Felix Randau. Ad animare la pellicola sul grande schermo, comunque, non sono tanto le parole quanto i panorami naturali e le immagini intense che il direttore della fotografia, Jakub Bejnarowicz, ha catturato per trasportare gli spettatori nel mondo preistorico. “Il vero nucleo del film però sono i sentimenti eternamente validi e ancora oggi familiari a tutti”, spiega il regista, aggiungendo: “È questo l’elemento scenico dominante. Vogliamo raccontare queste persone e le loro emozioni, non rappresentarle come figure in costume che attraversano mondi di cartapesta”. È vero piuttosto il contrario: Jürgen Vogel non ha esitato a girare da solo scene che lo vedevano impegnato a oltre 3.000 metri di altitudine nel bel mezzo di una bufera di neve. Un uomo come Ötzi. Bernd Jetschin, già caporedattore di Filmecho, lavora come giornalista indipendente ad Amburgo ed è caporedattore di TAKE #7.

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Im Film gibt es einige wenige Stellen, in denen Sprache verwendet wird. „Dazu haben wir einen Linguisten hinzugezogen, der die Sprachbausteine aus dieser Zeit rekonstruiert hat“, erklärt Regisseur Felix Randau. „Wir nutzen das im Sinne von Lautmalerei, auch um zu vermeiden, dass sich die Schauspieler fast pantomimisch durch die Gegend bewegen.“ Der Stoff lebt auf der großen Leinwand ohnehin weniger von Sprache als vielmehr von den Naturpanoramen und authentischen Bildern, die Kameramann Jakub Bejnarowicz geschaffen hat, um die Zuschauer in diese Welt hineinzuziehen. „Doch im Kern geht es um ewig gültige Gefühle, die uns heute noch geläufig sind“, so der Regisseur. „Das prägt die Inszenierung. Wir wollen von diesen Menschen mit ihrer Emotionalität erzählen und nicht von Kostümfiguren, die durch Pappmascheewelten stapfen.“ Ganz im Gegenteil: Jürgen Vogel scheute sich nicht, in über 3.000 Metern Höhe bei Schneetreiben seine Szenen im Gletschereis selbst zu drehen. Ein Mann wie Ötzi. Bernd Jetschin, ehemaliger Chefredakteur von Filmecho, ist freier Journalist in Hamburg und Chefredakteur von TAKE #7.


Panorama ICEMAN – DIE LEGENDE VON ÖTZI (ICEMAN – THE LEGEND OF ÖTZI) LUNGOMETRAGGIO SPIELFILM Regia Regie: Felix Randau Sceneggiatura Drehbuch: Felix Randau Produzione Produktion: Echo Film (IT), Port au Prince Film & Kultur Produktion (DE), Lucky Bird Pictures (DE), Amour Fou Vienna (AT) con mit ZDF/Arte/Sky Distributore Verleih: Port au Prince Pictures Distribuzione mondiale Weltvertrieb: Beta Cinema Cast Cast: Jürgen Vogel, Franco Nero, André Hennicke, Susanne Wuest, Violetta Schurawlow, Sabin Tambrea, Axel Stein Finanziamento IDM Förderung durch IDM: 25.000 € (preproduzione Produktionsvorbereitung) 560.000 € (produzione Produktion) Professionisti e maestranze locali Mitarbeiter und Dienstleister aus Südtirol Attori Schauspieler: Theresa Ganner, Luis Lanthaler, Nora Pider, Paul Raffeiner, Paula Renzler, Martin Schneider Troupe Crew: Maja Wieser Benedetti, coproduttrice/organizzatrice generale Koproduzentin/Produktionsleiterin Andreas Pichler, coproduttore Koproduzent Martina Valentina Baumgartner, assistente alla produzione Produktionsassistentin Livia Romano, 2a assistente operatrice 2. Kameraassistentin Florian Geiser, DIT DIT Ivan Poletti, stagista cinepresa Kamerapraktikant Martin Rattini, fotografo di scena/making of Standfotografie/Making-of Erwin Kofler, elettricista Beleuchter Beniamino Casagrande, assistente macchinista Kamerabühne-Assistent Patrick Bruttomesso, aiuto assistente fonico Zusatz-Tonassistent Zita Pichler, art director Art Director David Duzzi, attrezzista Requisiteur Rosa-Maria Presta, attrezzista Requisiteurin Diego Marangoni, assistente attrezzista di scena Assistent Innenrequisite Michele Bocchin, autista Requisitenfahrer Stefan Schwarz, costruzioni/scenografie Baubühne Enrico Giovanazzi, assistente costruzioni/set runner Aushilfe Baubühne/Set-Runner Lukas Bortolotti, assistente costruzioni Aushilfe Baubühne Cinzia Cioffi, costumista Kostümbildnerin Michela Dall’Ara, assistente sarta Zusatz-Garderobiere Martina Donati, assistente sarta Zusatz-Garderobiere Rita Kröss, assistente sarta Zusatz-Garderobiere Jasmin Pörnbacher, set runner Set-Runner Fabio Crepaldi, trasporti Produktionsfahrer Lenz Mederle, trasporti Produktionsfahrer Alex Pallaoro, trasporti Produktionsfahrer Gerlinde Treibenreif, trasporti Produktionsfahrerin Konrad Auer, guida alpina/controfigura Bergführer/Stunt-Double Franz Boschetti, guida alpina/controfigura Bergführer/Stunt-Double Wolfgang Hell, guida alpina/controfigura Bergführer/Stunt-Double Giorgio Thüringer, controfigura Stunt-Double Adolf Auer, custode Setwache Manfred Haller, custode Setwache Lukas Santoni, soccorritore Sanitäter Bibiane Oldenburg (Han & Oldenburg), casting Alto Adige Casting Südtirol Wilfried Gufler (Albolina Film), assistenza amministrativa Filmgeschäftsführung Ö wie Knödel, catering Catering

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Ötzi è vivo Ötzi lebt

La mummia preistorica venuta dal ghiaccio è diventata uno dei simboli dell’Alto Adige. Il corpo di Ötzi è conservato al Museo archeologico di Bolzano in una camera frigorifera alla temperatura costante di -6 gradi e viene estratto ogni due mesi per essere nebulizzato con acqua sterile che ne impedisce l’essiccamento. Per sicurezza sono state comunque realizzate tre copie di Ötzi in resina artificiale. Il museo di Ötzi accoglie circa 250.000 visitatori l’anno: la maggior parte vi giunge proprio per dare uno sguardo alla mummia umida più antica al mondo, visibile soltanto attraverso un piccolo finestrino. Pizze e vini che portano il nome di Ötzi e caramelle gommose a forma di uomo dei ghiacci non sono ormai più una novità. Ötzi e il suo mondo continuano a godere di una certa presenza mediatica ma ora per la prima volta è la fiction cinematografica a interessarsi all’eroe venuto dai ghiacci. Oltre a Iceman è in preparazione anche un secondo lungometraggio che però non è incentrato direttamente sulla storia di Ötzi. Il regista Gabriele Pignotta sta lavorando alla realizzazione di Kip e l’uomo dei ghiacci. La pellicola, un film per famiglie con elementi fantasy, già sostenuta da IDM in fase di sviluppo, ha ottenuto sempre dal Fondo per le produzioni cinematografiche gestito da IDM un finanziamento per la produzione di 500.000 euro. La sceneggiatura di Giacomo Martelli, Carlo Longo e Davide Orsini narra le vicende di un ragazzino di dieci anni e del suo primo incontro con la leggendaria mummia durante una visita scolastica al Museo archeologico. La notte successiva la mummia ritornerà magicamente in vita dopo 5.400 anni per rimanere a fianco del ragazzo, questa volta nei panni di un potente mago. Ma Ötzi nasconde un segreto… Kip e l’uomo dei ghiacci è prodotto dalla Onemore Pictures di Roma con Rai Cinema; le riprese si svolgeranno quest’anno a Bolzano e Soprabolzano. (B.J.)

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Die Steinzeitmumie aus dem Eis ist zu einem Aushängeschild Südtirols geworden. Im Archäologischen Museum in Bozen liegt Ötzi in einer Eiskammer bei minus 6 Grad, alle zwei Monate wird er herausgeholt und mit sterilem Wasser besprüht, damit er nicht austrocknet. Sicherheitshalber wurden drei Ötzi-Kopien aus Kunstharz hergestellt. Rund 250.000 Besucher zählt das Ötzi-Museum pro Jahr, die vor allem kommen, um durch eine kleine Luke auf die älteste Feuchtmumie der Welt zu schauen. Längst gibt es eine Ötzi-Pizza, Ötzi-Wein und Gummibärchen in Iceman-Form. In den Medien sind der Ötzi und seine steinzeitliche Welt immer wieder ein Thema, doch nun rückt auch die Spielfilmbranche ihren Fokus auf den Helden aus dem Eis. Neben Iceman – Die Legende von Ötzi entsteht ein weiterer Spielfilm, der allerdings nicht direkt von Ötzis Geschichte handelt: Kip e l’uomo dei ghiacci (Kip and the Iceman), in Szene gesetzt vom italienischen Regisseur Gabriele Pignotta, ist ein Familienfilm mit Fantasy-Elementen. Der Film wurde von der Südtiroler Filmförderung bereits in der Projektentwicklung unterstützt und erhielt von IDM auch 500.000 Euro Produktionsförderung. Das Drehbuch von Giacomo Martelli, Carlo Longo und Davide Orsini erzählt die Geschichte eines zehnjährigen Jungen, der bei einem Schulausflug ins Archäologische Museum der legendären Mumie erstmals begegnet. Die wird in der darauffolgenden Nacht nach 5.400 Jahren auf magische Art und Weise wieder lebendig, um fortan dem Jungen als mächtiger Zauberer zur Seite zu stehen. Doch Ötzi verbirgt ein Geheimnis … Produziert wird Kip and the Iceman von der römischen Onemore Pictures mit RAI Cinema, der Spielfilm wird in diesem Jahr in Bozen und Oberbozen gedreht. (B.J.)

Südtiroler Archäologiemuseum/ Ochsenreiter

La “mummia-mania” e il film che racconta Ötzi in chiave... fantastica. Der Kult um die Gletschermumie und ein weiterer Ötzi-Film ... mit fantastischem Touch

La mummia del ghiacciaio è diventata un simbolo dell’Alto Adige. Nella foto la ricostruzione dell’uomo venuto dal ghiaccio al Museo archeologico di Bolzano. Die Gletschermumie als Aushängeschild Südtirols: realitätsnahe Rekonstruktion des Mannes aus dem Eis im Ötzi-Museum in Bozen.


Service

film production / location service / logistics / scenography

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Metafisica dell’infanzia Metaphysik der Jugend Cinema di genere o cinema d’autore? Tutti e due, grazie. Con I figli della notte Andrea De Sica reinventa in chiave quasi horror lo storico Grand Hotel Dobbiaco. Genre- oder Autorenfilm? Am liebsten beides. In Children of the Night lässt Andrea De Sica das historische Grand Hotel Toblach wieder aufleben – mit einem Hauch von Horror.

A volte le mode sono pericolose. Da quando l’Italia ha riscoperto il cinema di genere, molti ne hanno approfittato per adagiarsi su formule di routine. Per fortuna però c’è ancora chi piega le regole del gioco ai fini di disegni più ambiziosi. Come Andrea De Sica, figlio di Manuel e nipote di Vittorio, che a 35 anni onora un nome non facile da portare con un esordio più che promettente, I figli della notte, tutto girato in Alto Adige. E capace di coniugare i codici del fantastico con un percorso che invece muove da una lettura realistica della società e delle sue zone d’ombra. Siamo infatti in un vasto quanto esclusivo collegio nascosto tra i boschi innevati sulle Alpi e destinato “ai futuri membri della classe dirigente”, come dice con orgoglio il suo direttore. Il che significa studio durissimo, precettori occhiuti, bullismo organizzato, oltre che tollerato e forse istigato dall’alto. Perché quello del Potere è un gioco terribile ed è bene che i capi di domani si facciano subito le ossa. A farne le spese saranno due nuovi arrivati, Giulio e Edoardo (Vincenzo Crea e Ludovico Succio). Anche se non tutto è rigore e disciplina. Poco lontano da quell’immenso edificio asburgico (il Grand Hotel Dobbiaco, che aprì nel 1878 come albergo e oggi è un centro culturale), nel fitto del bosco, c’è infatti una misteriosa casa di piacere in cui ogni trasgressione è consentita… o forse, sospetto umiliante, prevista. Mentre l’ultimo piano del collegio ospita fenomeni inquietanti. Apparizioni, presenze, forse fantasmi. Echi di un passato violento che il giovane De Sica mette in scena con un occhio a Shining e uno ai grandi film di rivolta studentesca, da Se… (If…) di Lindsay Anderson a L’attimo fuggente di Peter Weir, passando per Nel nome del padre di Marco Bellocchio.

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Manchmal sind Trends gefährlich: Seit Italien den Genrefilm wiederentdeckt hat, bedienen sich viele Filmschaffende gängiger Klischees. Aber es gibt andere, die gegen den Strom schwimmen und ehrgeizige Ziele verfolgen. Zum Beispiel der 35-jährige Andrea De Sica, Sohn von Manuel und Enkel von Vittorio De Sica und damit Spross einer großen italienischen Filmdynastie. Den mit hohen Erwartungen verbundenen Namen ehrt er mit einem vielversprechenden Debüt: I figli della notte (Children of the Night). In dem komplett in Südtirol gedrehten Film verwebt De Sica fantastische Elemente mit einer realistischen Interpretation der Gesellschaft und deren Grauzonen. Der Film spielt in einem exklusiven, abgeschiedenen Internat inmitten der Alpen. Hier wachsen „zukünftige Führungskräfte“ heran, wie der Schuldirektor stolz behauptet. Das bedeutet hartes Studium, strenge Erzieher und organisiertes Mobbing, das toleriert oder gar von oben gefördert wird. Denn Macht ist ein schreckliches Spiel, und die Manager von morgen sollen das schon von klein auf lernen. Darunter leiden besonders die beiden Neuen: Giulio und Edoardo (gespielt von Vincenzo Crea und Ludovico Succio). Und doch besteht das Leben hier nicht nur aus Ordnung und Disziplin. Denn in der Nähe der Schule steht ein mysteriöses Freudenhaus, in dem jeder Exzess erlaubt oder vielleicht sogar gewünscht ist. Und im obersten Stockwerk des Internats geschieht Beängstigendes: Es gibt Erscheinungen von unheimlichen Wesen, vielleicht spuken Geister herum. Es ist der Nachhall einer gewaltsamen Vergangenheit, die der junge De Sica inszeniert, in Anlehnung an Kubricks Shining, aber auch an die großen Filme über Schülerrevolten, von Lindsay Andersons If… über Peter Weirs Club der toten Dichter bis zu Marco Bellocchios Nel nome del padre.


Vivo Film/Federico Vagliati

Panorama

Debutto alla regia: Andrea De Sica (terzo da destra) con i suoi giovani interpreti davanti al Grand Hotel Dobbiaco, silenzioso protagonista del film. Regie-DebĂźt im Internat: Andrea De Sica (3. v. r.) mit seinen jungen Darstellern vor dem Grand Hotel Toblach, dem stillen Protagonisten des Films.

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Panorama “Sono partito da un collegio perché ho amici che ci sono stati davvero”, racconta il regista. “Mi sembrava strano che nel Duemila esistessero ancora istituti di questo tipo, volevo capire chi ci andasse. I miei conoscenti erano tutti personaggi originali, schivi, introversi, molto spiritosi ma anche selvaggi, violenti, a volte molto violenti. Un mio amico mitissimo dopo tre anni di collegio ha avuto pulsioni quasi omicide.” La prima idea insomma era “raccontare l’infanzia di un capo”, dice De Sica citando consapevolmente Sartre. “Seguire il percorso di formazione di qualcuno che finisce in collegio senza sapere nemmeno perché. L’isolamento era una chiave importante. Così con i produttori abbiamo battuto mezza Italia in cerca di location, Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio, entrando in molti collegi veri non senza difficoltà”. Colpo di fulmine nella neve In uno storico convitto di Bassano del Grappa, ad esempio, De Sica ha chiesto le interviste registrate a fine anno ai ragazzi. “Fantasticavo di inserirle nel film, invece nemmeno ho potuto vederle. Proibito. In un altro convitto mi sono finto padre di uno studente, era l’unico modo per entrare. Non so come hanno fatto a crederci fra l’altro!”, ride il regista che dimostra dieci anni meno dei suoi trentacinque. E naturalmente più ostacoli incontrava, più si appassionava al progetto che fra scrittura, preparazione e riprese è durato quattro anni. “Finché la storia non ha iniziato a prendere una piega quasi metafisica e ho iniziato a cercare luoghi inquietanti e vecchi castelli. Solo in Alto Adige ne ho visti una ventina. Al confine con la Svizzera c’è un collegio agrario in cui un architetto bravissimo ha innestato una struttura ipermoderna dentro mura del XIV secolo. Un luogo di grande suggestione. Ho pensato a lungo di ambientarvi il film ma era troppo ‘freddo’, faceva fantascienza. Così, continuando nelle peregrinazioni abbiamo trovato il Grand Hotel Dobbiaco, con la sua facciata stile Shining” (film mostrato alla troupe ben tre volte). Ed è stato un colpo di fulmine. “Il collegio doveva essere uno dei protagonisti del film. Lì poi l’isolamento era totale, anche per via della neve”, ricorda De Sica. Una condizione ideale per lavorare con attori giovanissimi e

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„Auf das Internat als Filmstoff kam ich, weil einige meiner Freunde tatsächlich solche Schulen besucht haben“, erzählt der Regisseur. „Ich fand es merkwürdig, dass es heutzutage immer noch solche Einrichtungen gibt, und wollte mehr darüber wissen. Meine Bekannten waren als Jugendliche sehr originelle Charaktere, widerspenstig, introvertiert, humorvoll, aber auch wild und teilweise sehr aggressiv. Einer meiner sanftesten, friedlichsten Freunde entwickelte nach drei Jahren Internat gewalttätige, ja fast mörderische Triebe.“ Seine Idee war also, „die Kindheit eines Chefs“ zu erzählen, so De Sica, der hier bewusst Sartres Erzählung zitiert. „Ich wollte den Bildungsweg eines Kindes verfolgen, das ins Internat kommt, ohne zu wissen warum. Die Abschottung, die Einsamkeit war für mich ein Schlüsselelement“, so der Regisseur. „Wir haben mit den Produzenten halb Italien nach einer passenden Location abgegrast und einige Internate besichtigt, was nicht immer ganz einfach war.“ Abgeschiedenheit im Schnee In einem renommierten Internat in Bassano del Grappa bat Andrea De Sica um einige Videointerviews, die Schüler des Abschlussjahres aufgezeichnet hatten. „Ich spielte mit dem Gedanken, sie in den Film aufzunehmen – aber ich bekam sie erst gar nicht zu sehen. Offenbar Verschlusssache. In einem anderen Institut gab ich vor, der Vater eines Schülers zu sein. Es war die einzige Möglichkeit, dort hineinzukommen. Ich frage mich immer noch, wie sie mir nur glauben konnten!“, lacht der Regisseur, der zehn Jahre jünger aussieht als 35. Je mehr Hindernisse sich ihm in den Weg stellten, desto mehr faszinierte ihn natürlich das Projekt, das von der ersten Drehbuchfassung bis zum Drehschluss rund vier Jahre dauerte. „Irgendwann nahm der Stoff eine fast metaphysische Dimension an, und ich begann, nach unheimlichen Orten und alten Schlössern Ausschau zu halten. Allein in Südtirol habe ich sicher zwanzig davon besichtigt. An der Grenze zur Schweiz gibt es ein landwirtschaftliches Internat, ein unglaublicher Ort, an dem ein genialer Architekt eine moderne Struktur in Gemäuern aus dem 14. Jahrhundert errichtet hat. Lange überlegte ich, den Film dort zu drehen. Aber das Gebäude war zu steril, es grenzte fast an Science Fiction.“ Auf seiner Location-Pilgerfahrt stieß De Sica

A Dobbiaco l’isolamento era totale, anche per via della neve. Andrea De Sica, regista

Dove cresce la classe dirigente di domani: ne I figli della notte il collegio è un luogo di solitudine e violenza. Wo die Elite von morgen aufwächst: In Children of the Night ist das Internat ein Ort der Einsamkeit und Gewalt.


Vivo Film/Federico Vagliati

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La produzione vista… controluce

Im Gegenlicht betrachtet

“Volevo raccontare la storia di un ragazzo che scopre di avere dentro qualcosa di tremendo”, racconta Andrea De Sica. Dall’idea astratta il regista è arrivato al film finito, che invece è fatto di volti, location, atmosfere precise. Visto controluce I figli della notte racconta anche questo: l’incontro di un esordiente con la materia prima del suo lavoro. Un incontro felice, anche perché Andrea De Sica ha concentrato le sue ricerche nella regione delle riprese. Dando a tutto un sapore di verità, anche quando il film sconfina nel fantastico. Non solo il collegio è stato reinventato in un luogo carico di storia come il Grand Hotel Dobbiaco ma molti attori, professionisti e non, sono stati scovati in Alto Adige. L’impenetrabile direttore che non crede alle denunce di Giulio, ad esempio, è Massimo Sacilotto, di Merano. Molti ragazzi del collegio vengono dalle valli circostanti. La squadra di hockey è proprio quella di Dobbiaco. Lo studente alto che chiede una sigaretta in cambio di una casa (“Guarda che non scherzo!”) è il cameriere di un ristorante di Bolzano che aveva colpito De Sica per il suo volto. E se dietro al soggetto ci sono suggestioni e letture disparate – da La città e i cani di Mario Vargas Llosa a I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy, passando per classici come I turbamenti del giovane Törless di Robert Musil – sullo schermo c’è un mondo articolato e coerente, che De Sica ha trovato o ricostruito in un territorio di pochi chilometri quadri. (F.F.)

„Ich wollte die Geschichte eines Jungen inszenieren, der spürt, wie in seinem Inneren etwas Schlimmes aufkeimt“, erzählt Andrea De Sica. Aus der abstrakten Idee hat er einen Film geschaffen, der sich konkreter Gesichter, Orte und Stimmungen bedient. Im Gegenlicht betrachtet erzählt Children of the Night auch das: die Suche eines Debütanten nach den Bausteinen für sein Erstlingswerk. Die Suche war fruchtbar, auch weil sich der Regisseur dabei ganz auf den Drehort konzentriert hat. So bleibt der Film stets der Realität verhaftet, auch wenn die Handlung die Grenze zum Fantastischen überschreitet: De Sica verlieh nicht nur dem geschichtsträchtigen Grand Hotel Toblach ein neues Leben als Internat, er entdeckte auch viele seiner Schauspieler in Südtirol, Profis wie Laien. Den kühlen Schuldirektor, der Giulios Anschuldigungen nicht ernst nimmt, spielt etwa Massimo Sacilotto aus Meran; viele Internatsschüler stammen aus den umliegenden Tälern. Ebenso echt ist das Toblacher Eishockeyteam, das im Film vorkommt. Ein großgewachsener Schüler, der im Tausch gegen eine Zigarette ein Haus anbietet („Ich meine das ernst!“), arbeitet im echten Leben als Kellner in einem Bozner Restaurant und war De Sica wegen seiner markanten Gesichtszüge aufgefallen. Das Filmsujet spielt mit verschiedenen Vorbildern und Inspirationen, von Mario Vargas Llosas Die Stadt und die Hunde über Fleur Jaeggys Die seligen Jahre der Züchtigung bis zu Robert Musils Verwirrungen des Zöglings Törleß. Aber am Ende schafft der Regisseur eine reiche, in sich schlüssige eigene Filmwelt – aus realen Elementen, die er alle am Filmstandort Südtirol gefunden oder rekonstruiert hat. (F.F.)

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Panorama spesso non professionisti. “In più quello stesso giorno Debora Scaperrotta, eccellente location manager, mi ha mostrato uno chalet poco lontano che sembrava quello descritto nella sceneggiatura! In due ore abbiamo deciso.” Per De Sica, al suo primo film, era fondamentale non spezzettare troppo le riprese. E anche lavorare tutti insieme, per cinque settimane in pieno inverno, è stato decisivo: “Molti dei ragazzi sono rimasti lì, senza genitori, isolati come i personaggi del film”, racconta. “Magari non avevano mai visto una macchina da presa ma empatizzavano con il sentimento del set. Penso alle scene dei fantasmi, ad esempio, al ‘piano dei suicidi’: dieci ore al buio, in corridoio. Con i custodi del Grand Hotel che si rifiutavano di salire al quarto piano, perché nelle sue varie trasformazioni l’edificio è stato anche un ospedale militare e ha visto fiorire leggende ben prima del nostro arrivo...” Una bella soddisfazione alla fine, visto che nessuno credeva a questa parte della sceneggiatura: “È stata la più difficile da imporre, ma non ero disposto a cedere. Per me era la chiave di tutto”. E oggi Andrea De Sica sa che aveva ragione. Fabio Ferzetti è giornalista e critico cinematografico de Il Messaggero. Dal 2006 al 2008 ha guidato le Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia.

Fabio Ferzetti ist Journalist und Filmkritiker der Tageszeitung Il Messaggero. Von 2006 bis 2008 war er für die Venice Days im Rahmen der Filmfestspiele von Venedig verantwortlich.

Vivo Film/Federico Vagliati

Visita al set: la troupe altoatesina de I figli della notte con alcuni degli attori principali. Setbesuch: die Südtiroler Crew von Children of the Night mit einigen Hauptdarstellern.

schließlich auf das Grand Hotel Toblach, ein Anwesen ganz im Stil von Shining, den sich das Filmteam übrigens dreimal ansehen musste. Das riesige Gebäude aus der Habsburgerzeit wurde 1878 als Gasthof eröffnet und dient heute als Kulturzentrum. Es war Liebe auf den ersten Blick: „Das Internat ist einer der Hauptdarsteller des Films, und das Grand Hotel war perfekt: ein abgeschiedener Ort mitten im Schnee“, sagt De Sica. „Am selben Tag zeigte uns die hervorragende Locationmanagerin Debora Scaperrotta eine Hütte in der Nähe, die exakt auf die Beschreibung im Drehbuch passte! In nur zwei Stunden war die Entscheidung gefallen.“ Die Bedingungen waren ideal, um mit ganz jungen Schauspielern zu arbeiten, die meisten von ihnen keine Profis. De Sica war es wichtig, die Dreharbeiten nicht zu sehr zu „zerstückeln“. Fünf Wochen lang mitten im Winter zu drehen, half dem Film ungemein: „Viele der jugendlichen Darsteller waren allein dort, ohne Eltern, von der Welt abgeschnitten wie die Figuren im Film“, so der Regisseur. „Einige von ihnen hatten noch nie eine Kamera aus der Nähe gesehen, fügten sich aber perfekt in die Atmosphäre am Set ein.“ Zum Beispiel bei den Geisterszenen auf dem „Stockwerk der Selbstmorde“: „Zehn Stunden Dreh im kalten Flur, im Finstern. Und dazu die Hausmeister des Grand Hotels, die sich weigerten, den vierten Stock zu betreten – denn im Zuge seiner Geschichte hatte das Gebäude auch als Militärspital gedient und es gab grauenhafte Legenden ...“. Die unheimliche Atmosphäre war eine Genugtuung für den Regisseur, denn an diesen Teil des Drehbuchs hatte niemand so recht geglaubt: „Die Horror-Elemente durchzusetzen war schwierig, aber ich habe nicht aufgegeben, weil sie für mich der Schlüssel zum Ganzen sind.“ Und der fertige Film gibt Andrea De Sica recht.

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Panorama

Das Grand Hotel war perfekt: ein abgeschiedener Ort mitten im Schnee. Andrea De Sica, Regisseur

I FIGLI DELLA NOTTE (CHILDREN OF THE NIGHT) LUNGOMETRAGGIO SPIELFILM Regia Regie: Andrea De Sica Sceneggiatura Drehbuch: Andrea De Sica, Mariano Di Nardo Produzione Produktion: Vivo Film (IT), Tarantula (BE) con mit Rai Cinema Cast Cast: Vincenzo Crea, Ludovico Succio, Fabrizio Rongione, Yuliia Sobol, Luigi Bignone, Pietro Monfreda Finanziamento IDM Förderung durch IDM: 400.000 € (produzione Produktion) Professionisti e maestranze locali Mitarbeiter und Dienstleister aus Südtirol Attori Schauspieler: Massimo Sacilotto, Michael Plattner Troupe Crew: Debora Scaperrotta, location scout/unit manager Location Scout/1. Aufnahmeleitung Irene Ammaturo, production coordinator Produktionskoordinatorin Riccardo El Madany, assistente alla produzione Produktionsassistent Giuseppe Tedeschi, 2° assistente alla regia 2. Regieassistent Silvana Decarli, script continuity Script Continuity Federica Mele, organizzatrice scene di massa Komparsenbetreuung Michele Lezza, video assist Video Assist Operator Michelangelo de Battisti, stagista cinepresa Kamerapraktikant Andrea Folgheraiter, elettricista Beleuchter Daigoro Vitello, macchinista Kamerabühne Romina Berni, assistente scenografa Szenenbild-Assistentin Eros Rodighiero, assistant lead man Baubühne-Assistent Sara Pergher, assistente attrezzista di scena Assistentin Set-Requisite Nastassja Kinspergher, assistente costumista Kostümbild-Assistentin Katja Schweiggl, sarta Garderobiere Esma Allaoui, trucco Maske Katharina Pöder, parrucco Hair-Stylist Vito Bascià, set runner Set-Runner Massimo Polita, cassiere Kassier

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Panorama

Il mondo visto da un’altra prospettiva Die Welt aus einer anderen Perspektive L’estate è stata piovosa e le riprese in montagna complicate, ma Mountain Miracle ha segnato l’inizio di una meravigliosa amicizia. Der Sommer war verregnet, der Dreh am Berg schwierig. Doch Amelie rennt war der Auftakt zu einer wunderbaren Freundschaft.

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Lieblingsfilm/Martin Rattini

Le location difficili e l’avventura dei due ragazzi hanno trascinato anche la troupe in situazioni piuttosto movimentate. Die herausfordernden Locations machten das große Abenteuer der beiden Kinder auch für die Filmcrew zum außergewöhnlichen Erlebnis.


Panorama

“Si vedeva subito che tra i due ragazzi c’era intesa”, ricorda Philipp Budweg. La casa di produzione Lieblingsfilm di Monaco aveva selezionato dieci coppie di ragazzi per l’ultimo casting di Amelie rennt (Mountain Miracle – An Unexpected Friendship), in cui si dovevano assegnare i ruoli principali del film: una ragazzina berlinese e un ragazzo dell’Alto Adige amante della natura e della vita all’aria aperta. “Mia Kasalo e Samuel Girardi hanno dimostrato una naturalezza e una vivacità che si sono rivelate convincenti anche quando hanno dovuto ripetere più e più volte la stessa scena”, racconta Budweg con entusiasmo. Mia, che vive a Berlino, aveva già recitato in numerose produzioni cinematografiche, mentre Samuel aveva appena debuttato in una piccola parte nella produzione italiana Fräulein. “Non ero alla ricerca di un nuovo ruolo ma quando ho visto l’annuncio su Facebook ho voluto sfruttare l’occasione”, racconta Samuel che ha 16 anni e una grande passione per il cinema. I produttori bavaresi Philipp Budweg e Thomas Blieninger hanno trovato in Martin Rattini e Patrick Kofler della helios sustainable films di Bolzano i partner ideali per il loro progetto: “Quando ci è stata presentata la sceneggiatura che Philipp Budweg aveva sviluppato insieme a Natja Brunckhorst, è scoccata subito la scintilla”. La storia, messa in scena dal regista Tobias Wiemann (Großstadtklein, Von einem, der auszog, das Fürchten zu lernen), narra l’incontro tra la berlinese Amelie, una tipica ragazzina di città che soffre d’asma, e Bart, un ragazzo altoatesino a suo agio nella natura e nei pascoli alpini. Quando Amelie scappa dalla clinica altoatesina in cui è ricoverata per scalare la montagna più alta della zona, c’è proprio Bart ad aiutarla. L’avventura in montagna avvicina i due giovani, dalla personalità diversissima, facendo nascere tra loro un rapporto di fiducia. “Amo la natura e mi intendo anche un po’ di montagna. Questo è sicuramente un punto di contatto tra me e il mio personaggio”, spiega Samuel che frequenta il terzo anno del liceo classico di Bolzano e nel tempo libero, oltre a nuoto, calcio e pallavolo, ama anche l’arrampicata. Il Fondo per le produzioni cinematografiche dell’Alto Adige (IDM) ha sostenuto il progetto già in fase di sviluppo, accordando in seguito anche un finanziamento alla

„Man sah sofort, dass die Chemie zwischen den beiden Kindern stimmt“, erinnert sich Philipp Budweg. Die Münchner Produktionsfirma Lieblingsfilm hatte zehn Kinderpaare zum Endcasting für Amelie rennt eingeladen. Gesucht wurden eine Berliner Göre und ein Junge aus Südtirol, der sich in der Natur zuhause fühlt. „Mia Kasalo und Samuel Girardi hatten eine Natürlichkeit und eine Wachheit, die auch dann noch überzeugten, wenn sie die gleiche Szene mehrfach wiederholten“, schwärmt Budweg. Die in Berlin lebende Mia hatte schon für mehrere Filmproduktionen vor der Kamera gestanden, Samuel hatte gerade für die italienische Produktion Fräulein seine erste kleine Nebenrolle gespielt. „Ich hatte nicht nach einer neuen Rolle gesucht“, sagt der filmbegeisterte 16-Jährige, „aber als ich die Anzeige auf Facebook entdeckte, wollte ich die Gelegenheit nutzen.“ Philipp Budweg und Thomas Blieninger, die Münchner Produzenten, sowie Martin Rattini und Patrick Kofler von helios sustainable films aus Bozen hatten schnell zueinandergefunden. „Als wir von der Story hörten, die Philipp Budweg zusammen mit Autorin Natja Brunckhorst entwickelt hatte, ist der Funke sofort übergesprungen“, erklärt Martin Rattini. In der Geschichte, die Regisseur Tobias Wiemann (Großstadtklein, Von einem, der auszog, das Fürchten zu lernen) inszeniert hat, geht es um die Begegnung zwischen dem asthmakranken Mädchen Amelie, einer richtigen Großstadtgöre aus Berlin, und Bart, einem Südtiroler Jungen, der sich mit Kühen und der Natur auskennt. Als Amelie aus einer Südtiroler Klinik abhaut, um auf den höchsten Berg der Gegend zu steigen, hilft ihr Bart dabei. Die grundverschiedenen Jugendlichen gewinnen bei ihrem Abenteuer in den Bergen langsam Vertrauen zueinander. „Ich bin gerne in der Natur und ein wenig kenne ich mich auch mit den Bergen aus. Da überlappt sich meine Persönlichkeit mit der Rollenfigur“, sagt Samuel, der die elfte Klasse des humanistischen Gymnasiums in Bozen besucht, in seiner Freizeit schwimmt, Fußball und Volleyball spielt, aber auch gerne klettert. Über eine Entwicklungsförderung stieg die Südtiroler Filmförderung (IDM) schon früh in das Projekt ein und unterstützte

Mia Kasalo e Samuel Girardi hanno dimostrato una naturalezza convincente anche quando hanno dovuto ripetere più volte la stessa scena. Philipp Budweg, produttore (Lieblingsfilm)

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Panorama produzione. Sul versante tedesco il progetto ha visto il coinvolgimento dei canali televisivi RBB, SWR, HR e Sky Deutschland, nonché il sostegno da parte di Medienboard Berlin-Brandenburg, BKM e DFFF. Per la helios sustainable films, nata come agenzia di comunicazione e oggi attiva anche in ambito cinematografico, Mountain Miracle è il secondo lungometraggio. Oltre al protagonista Samuel Girardi e ad altri attori e comparse, ben 18 dei 50 membri della troupe sono altoatesini. “I colleghi tedeschi non sapevano a cosa sarebbero andati incontro”, scherza Manuel Rattini. L’avventura estiva dei due ragazzi e le mille avversità narrate nel film hanno trascinato infatti anche la troupe in situazioni piuttosto movimentate. Si girava nelle Valli di Tures e Aurina, e quando i quad non riuscivano a proseguire bisognava risalire a piedi il Monte Spico (Speikboden in lingua tedesca) fino a 2.500 metri di altitudine, portandosi dietro tutta l’attrezzatura. A dare filo da torcere è stata soprattutto l’instabilità meteorologica. “Siamo passati attraverso tutte le condizioni climatiche possibili, compresa la neve”, racconta Thomas Blieninger. Tra le sfide che il team ha dovuto affrontare c’è stata anche la sequenza finale del film con i tradizionali fuochi del Sacro Cuore di Gesù, che si accendono sui monti dell’Alto Adige la terza domenica dopo la Pentecoste. A seconda della direzione del vento, la troupe impegnata nelle riprese doveva tenere conto delle scintille sprigionate dal fuoco. “Esperienze di questo tipo ci hanno resi molto affiatati e possiamo dire di essere stati ampiamente ripagati delle nostre fatiche”, afferma Philipp Budweg. Per esempio dal fatto che Mountain Miracle è in concorso alla 67a Berlinale, nella sezione “Generation Kplus”. Le difficoltà non hanno impedito alla Lieblingsfilm e alla helios sustainable films di elaborare, con l’aiuto degli esperti Nicola Knoch e Christian Lerch, un “progetto green” per la fase delle riprese. “Siamo riusciti a evitare troppe corse a vuoto dei trasporti, a ridurre la produzione di rifiuti attraverso l’uso di stoviglie e bottiglie riutilizzabili e a scegliere per il servizio di catering soltanto prodotti regionali”, spiega il produttore Rattini, e aggiunge: “Avremmo voluto utilizzare veicoli elettrici ma i mezzi di questo tipo purtroppo non riescono ancora a salire in quota”. Non proprio ecologico, ma necessario alla narrazione, è stato l’impiego di un elicottero in cui sedeva anche il protagonista Samuel Girardi. Un’esperienza eccitante, ricorda il giovane attore, anche se l’aspetto più coinvolgente del lavoro è stato per Samuel la possibilità di guardare il mondo dalla prospettiva del personaggio interpretato. Opportunità che a Samuel si è ripresentata nuovamente la stessa estate grazie a una piccola parte in Radegund di Terrence Malick, pellicola realizzata in Alto Adige sull’Alpe di Rodengo. Herdis Pabst è giornalista indipendente ad Amburgo, lavora nella redazione culturale del canale televisivo NDR e collabora con la rivista specializzata Blickpunkt:Film.

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es später auch in der Produktion. Auf deutscher Seite sind die Fernsehsender RBB, SWR, HR und Sky Deutschland dabei sowie die Förderungen Medienboard Berlin-Brandenburg, BKM und DFFF. Für helios sustainable films, die ursprünglich auf Kommunikationskonzepte spezialisiert war und auch im Dokumentarfilmbereich aktiv ist, war Amelie rennt die zweite Spielfilmproduktion. Mit 30 Prozent ist die Firma als minoritärer Partner an der Koproduktion beteiligt. Neben Hauptdarsteller Samuel Girardi, weiteren Schauspielern und Komparsen kamen von etwa 50 Teammitgliedern 18 aus der Region. „Die deutschen Kollegen wussten oft nicht so genau, auf was sie sich einließen“, schmunzelt Martin Rattini. Denn das große Sommerabenteuer der beiden Kinder mit all den Widrigkeiten, die diese Filmgeschichte erzählt, wurde auch für die Filmcrew zum außergewöhnlichen Erlebnis. Wenn die Quads nicht weiterkamen, ging es im Tauferer Ahrntal zu Fuß den Speikboden bis auf 2.500 Meter hinauf, mitsamt dem Equipment. Besonders die Wetterumschwünge hatten es in sich. „Wir erlebten sämtliche Witterungen, sogar Schnee“, berichtet Thomas Blieninger. Und die Schlusssequenz des Films mit den brennenden Herz-Jesu-Feuern, die in Südtirol traditionsgemäß am dritten Sonntag nach Pfingsten überall am Berg entzündet werden, war eine besondere Herausforderung. Denn je nach Wind musste die Crew beim Drehen den Funkenschlag des Feuers einkalkulieren. „Diese Erlebnisse haben das Team richtig zusammengeschweißt“, findet Philipp Budweg, „denn am Ende wurden wir für alle Strapazen reich belohnt.“ Dass das Projekt gelungen ist, zeigt auch die Tatsache, dass Amelie rennt auf der 67. Berlinale im Wettbewerb in der Sektion „Generation Kplus“ läuft. Trotz der schwierigen Bedingungen haben Lieblingsfilm und helios sustainable films zusammen mit den Experten Nicola Knoch und Christian Lerch ein „grünes Konzept“ für den Dreh entwickelt. „Es ist uns zum Teil gelungen, Transportfahrten zusammenzulegen, Müll durch wiederverwendbares Geschirr und Trinkflaschen zu vermeiden und beim Catering nur regionale Produkte zu verwenden“, so Produzent Rattini. „Gerne hätten wir auch Elektrofahrzeuge genutzt, aber noch kommen die den Berg nicht hoch.“ Nicht ganz so grün, aber für die Filmgeschichte notwendig war ein Helikoptereinsatz, bei dem Samuel Girardi mitflog. Aufregend fand er das, sagt er – aber am meisten Spaß macht ihm beim Drehen, die Welt aus der Perspektive seiner Figur zu betrachten. Dazu hatte Samuel im vergangenen Sommer gleich ein zweites Mal Gelegenheit: bei einer Nebenrolle in Terrence Malicks Film Radegund, der in Südtirol auf der Rodenecker Alm gedreht wurde. Herdis Pabst ist freie Journalistin in Hamburg und arbeitet für NDR-Fernsehen im Bereich Kultur sowie für das Fachmagazin Blickpunkt:Film.


Panorama AMELIE RENNT (MOUNTAIN MIRACLE – AN UNEXPECTED FRIENDSHIP) LUNGOMETRAGGIO SPIELFILM

Mia Kasalo und Samuel Girardi hatten eine Natürlichkeit, die auch dann noch überzeugte, wenn sie eine Szene mehrfach wiederholten.

Regia Regie: Tobias Wiemann Sceneggiatura Drehbuch: Natja Brunckhorst Produzione Produktion: Lieblingsfilm (DE), helios sustainable films (IT) con mit RBB/SWR/HR/RAI Südtirol Distributore Verleih: Farbfilm Distribuzione mondiale Weltvertrieb: ARRI Media Cast Cast: Mia Kasalo, Samuel Girardi, Susanne Bormann, Denis Moschitto, Jerry Hoffmann, Jasmin Tabatabai, David Bredin Finanziamento IDM Förderung durch IDM: 22.250 € (preproduzione Produktionsvorbereitung) 480.000 € (produzione Produktion) Professionisti e maestranze locali Mitarbeiter und Dienstleister aus Südtirol Attori Schauspieler: Samuel Girardi, Leo Seppi, Peter Dorner, Raphael Unterweger, Simon Holzer, Brigitte Knapp

Un ragazzo con grande carisma: per l’altoatesino Samuel Girardi il personaggio di Bart in Mountain Miracle è stato il primo ruolo da protagonista. Rotschopf mit Charisma: Bart in Amelie rennt war für den Südtiroler Samuel Girardi die erste größere Filmrolle.

Lieblingsfilm/Martin Rattini

Troupe Crew: Martin Rattini, produttore Produzent Patrick Kofler, produttore/consulente marketing Produzent/Marketingberater Victoria Ebner, segretaria di produzione Produktionssekretariat Daniel Defranceschi, unit manager 1. Aufnahmeleiter Kathy Leonelli, location scout/location manager Location-Scout/Motivaufnahmeleitung Michele Bocchin, assistente set manager Assistent Set-Aufnahmeleitung Irene Reiserer, 2a assistente alla regia 2. Regieassistentin Evi Reich, script continuity Script Continuity Mike Ramsauer, 2° assistente operatore 2. Kameraassistent Mauro Podini, making of Making-of Erwin Kofler, elettricista Beleuchter Kristian De Martiis, aiuto elettricista Zusatz-Beleuchter Alberto Valentini, aiuto elettricista Zusatz-Beleuchter Daniel Mahlknecht, macchinista Kamerabühne Dominic Nicholas Rogan, assistente fonico Tonassistent Sara Pergher, assistente scenografa Szenenbild-Assistentin Stefanie Wenter, sarta Garderobiere Rita Kröss, aiuto sarta Zusatz-Garderobiere Catja Monteleoni, aiuto trucco Zusatzmaske Margareth Knapp, stagista Setpraktikantin Michael Brugger, stagista Setpraktikant Hannes Lercher, aiuto set Sethilfe Josef Ebner, trasporti Produktionsfahrer Lorenz Mederle, trasporti Produktionsfahrer Ulrike Huber, aiuto assistenza bambini Zusatz-Kinderbetreuerin Thomas Mall, assistenza amministrativa/contabilità Filmgeschäftsführung/ Buchhaltung Reinhard Wellenzohn, contabilità/salari comparse Lohnbuchhaltung/Komparsenabrechnung Thomas Menghin, consulenza tax credit Tax-Credit-Beratung Günther Innerebner, responsabile sostenibilità Nachhaltigkeitsbeauftragter Veit Pircher, guida alpina Bergführer Bibiane Oldenburg (Han & Oldenburg), casting Alto Adige Casting Südtirol Ö wie Knödel, catering Catering Georg Zeller (REC Südtirol), noleggio cineprese Kameraverleih Hannes Hofer (Maier Bros.), noleggio attrezzature Licht- und Bühnenverleih

Philipp Budweg, Produzent (Lieblingsfilm)

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Panorama

La felicità trovata… al Nord Das Glück liegt im Norden Noto per la comicità che gioca sui contrasti tra Nord e Sud, l’attore e regista napoletano Alessandro Siani ha girato in Alto Adige la sua nuova commedia Mister Felicità. Der neapolitanische Schauspieler und Regisseur Alessandro Siani, bekannt für seine Komödien über die Gegensätze zwischen Nord und Süd, hat seinen neuen Film Mister Felicità in Südtirol gedreht.

Nella saga di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord Alessandro Siani era un campano giustamente innamorato della sua terra, che viveva una trasferta a Milano come un incubo (non quanto i fratelli Caponi che, nel famoso Totò Peppino e la malafemmina, arrivavano alla stazione Centrale di Milano vestiti come fossero al Polo nord, ma quasi). Spostandosi più a nord, e risalendo le valli dolomitiche, Siani ha trovato un paese d’elezione dove un napoletano come lui può dare il meglio di sé stesso come attore e come regista. Dopo il suo esordio alla regia (Il principe abusivo, 2013) anche il suo terzo lungometraggio Mister Felicità, prodotto da Cattleya, è stato girato in Alto Adige. Da Merano, set del primo film, ci si è spinti in varie località come Caldaro, Appiano, Sluderno e Ora, tutte in provincia di Bolzano. La Strada del Vino è quindi stata iper-valorizzata e l’Alto Adige, sullo schermo, fa una gran bella figura…

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Ein in seine Heimat verliebter Süditaliener: Als solcher ist Alessandro Siani dem Publikum seit Benvenuti al Sud (Willkommen im Süden) bekannt, dem italienischen Remake des französischen Erfolgs Willkommen bei den Sch’tis. In der Fortsetzung Benvenuti al Nord landet Sianis Film-Alter-Ego im „hohen Norden“: in Mailand. Er erlebt es als Albtraum – nicht gerade wie die Brüder Caponi, die 1956 in Totò, Peppino und das leichte Mädchen wie für eine Nordpolexpedition gerüstet am Mailänder Hauptbahnhof ankommen, aber fast. Nun hat der Neapolitaner Siani ausgerechnet noch weiter nördlich eine Wahlheimat gefunden, in der er als Schauspieler und Regisseur sein Bestes geben kann. Nach seinem Regiedebüt Il principe abusivo (2013) hat er auch seinen dritten Film Mister Felicità („Mister Glücklich“), produziert von Cattleya, in Südtirol gedreht. Beschränkte sich Siani


Cattleya/Gianni Fiorito

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Già per il suo esordio da regista Alessandro Siani aveva girato in Alto Adige. Con Mister Felicità esporta nuovamente al Nord il suo umorismo meridionale. Nachdem er bereits sein Regiedebüt in Südtirol gedreht hatte, bringt Alessandro Siani mit Mister Felicità seinen süditalienischen Humor erneut in den Norden.

solo che non è l’Alto Adige: la trama si svolge in Svizzera, e come spesso accade al cinema la geografia reale si trasforma in una geografia ideale. Gli altoatesini non debbono pensare che questa sia una “diminutio”: per un territorio che voglia attrarre set cinematografici è in realtà un vantaggio. E se per ovvi motivi di vicinanza a Roma, il Lazio ha “interpretato”, nella storia del cinema italiano, il mondo, anche le Dolomiti non sono nuove a una presenza “mitica” sullo schermo: negli anni trenta Luis Trenker, nativo di Ortisei, usò il Sella e il Sassolungo per ambientare l’esilio di Giovanni dalle Bande Nere del suo controverso film Condottieri come Ford usava la Monument Valley, in Arizona, come quinta ideale dei suoi western; nel 2016 l’iraniano Amir Naderi ha girato sul Latemar un filmparabola, Monte, che narra la lotta dell’uomo contro una montagna senza nome.

beim Dreh seines Debüts noch auf Meran, kamen nun Locations in Kaltern, Eppan, Schluderns und Auer zum Einsatz. Die Südtiroler Weinstraße kommt also groß heraus und Südtirol zeigt sich von seiner besten Seite – nur dass es im Film sozusagen in eine andere Rolle schlüpft: Die Handlung spielt in der Schweiz, und wie so oft im Film verwandelt sich die reale in eine fiktive Geografie. Doch darüber sollten die Südtiroler nicht unglücklich sein – für ein Land, das für Filmproduktionen attraktiv sein will, ist Wandelbarkeit ein Vorteil. Genauso wie die Region Latium durch ihre Nähe zu Rom im Laufe der italienischen Filmgeschichte die ganze Welt dargestellt hat, stehen auch die Dolomiten nicht zum ersten Mal „inkognito“ vor der Kamera. In den 1930er-Jahren machte der Grödner Luis Trenker in seinem umstrittenen Epos Condottieri die Sellagruppe und den Lang-

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Umorismo senza frontiere? È invece interessante notare come l’Alto Adige, negli ultimi anni, abbia esercitato il suo fascino su cineasti del Sud d’Italia. Un boss in salotto (2014) giocava proprio sulle differenze culturali tra Sud e Nord – e del resto il regista, Luca Miniero, è lo stesso dei suddetti Benvenuti. Mentre Il principe abusivo era una fiaba, Mister Felicità di Alessandro Siani è la storia di un meridionale depresso che lassù sulle montagne ritrova la voglia di vivere. Storia che è arrivata al primo posto negli incassi al box office italiano. Spiega Siani: “Volevo raccontare un momento particolare del nostro paese, in cui sembra mancare un pizzico di ottimismo nell’affrontare la vita”. E trovare l’ottimismo al Nord, da parte di un napoletano, è un bel messaggio. L’umorismo è una cartina di tornasole straordinaria per testare le differenze culturali: non sempre al Nord si ride delle stesse cose per cui si ride al Sud, e viceversa. In particolare la comicità italiana e quella tedesca sembrano mondi alieni… quasi sempre. A suo tempo in Germania Totò veniva regolarmente doppiato, così come i film di Don Camillo e Peppone; e nel 2016 è uscito in Germania Der Vollposten, che altro non è se non l’edizione tedesca di Quo vado? nella quale Checco Zalone è doppiato dal comico tedesco Bastian Pastewka. È ancora più raro che escano commedie tedesche in Italia: Uomini di Doris Dörrie o Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker rimangono eccezioni. Nel 2015 ci ha provato la fortunata commedia per ragazzi Fack ju Göhte, distribuita in Italia con il titolo Fuck you, prof!, dove però non ha avuto molto successo. Ma, insomma, bisogna provarci e l’Alto Adige non può che essere, in questo tentativo, una testa di ponte. Alberto Crespi è giornalista e critico cinematografico. Scrive su L’Unità e conduce la trasmissione Hollywood Party su Radio3 Rai.

kofel zum Exilort von Giovanni de’ Medici, gerade so wie John Ford im Monument Valley die ideale Kulisse für seine Western fand. Und 2016 erst drehte der iranische Regisseur Amir Naderi am Latemar seinen Parabelfilm Monte (Mountain), der vom Kampf des Menschen gegen einen namenlosen Berg erzählt. Humor ohne Grenzen? Interessant ist die Faszination, die Südtirol auf süditalienische Filmemacher auszuüben scheint. Auch Un boss in salotto (2014) spielte mit den kulturellen Unterschieden zwischen Nord und Süd – nicht zufällig ist Regisseur Luca Miniero derselbe der Willkommen-Filme. Und während Il principe abusivo ein Märchen war, ist Alessandro Sianis Mister Felicità, der es auf Platz 1 der italienischen Kinocharts geschafft hat, die Geschichte eines depressiven Süditalieners, der in den Bergen seinen Lebenswillen wiederfindet. Siani erklärt: „Ich wollte davon erzählen, dass heute den Italienern ein wenig der Optimismus fehlt, das Leben anzupacken.“ Da ist es doch schön, wenn ein Neapolitaner seinen Optimismus im Norden wiederfindet. Humor war schon immer eine Art Lackmustest für kulturelle Unterschiede: Nicht immer lacht man im Norden, wenn sich der Süden amüsiert, und umgekehrt. Insbesondere italienische und deutsche Komik scheinen fremde Welten zu sein – fast immer. Die Humorgrenze überwand einst der große Totò, der zu seiner Zeit in Deutschland regelmäßig synchronisiert wurde, ebenso wie die Filme mit Don Camillo und Peppone. Und 2016 kam Der Vollposten in die Säle, die deutsche Version der italienischen Erfolgskomödie Quo vado?, in der Comedy-König Checco Zalone von Bastian Pastewka synchronisiert wird. Noch seltener schaffen es deutsche Komödien in die italienischen Kinos: Männer von Doris Dörrie und Good Bye, Lenin! von Wolfgang Becker sind Ausnahmen, 2015 versuchte es Fack ju Göhte in Italien als Fuck you, prof! mit sehr mäßigem Erfolg. Und doch würde es sich lohnen, neue Versuche zu starten – bei denen Südtirol seine Rolle als Brückenkopf wahrnehmen könnte. Alberto Crespi ist Journalist und Filmkritiker. Er schreibt für L’Unità und moderiert das Filmmagazin Hollywood Party auf RAI Radio3.

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Cattleya/Gianni Fiorito

Panorama

Un film sull’ottimismo ritrovato: Elena Cucci, Alessandro Siani e Diego Abatantuono in Mister Felicità. Ein Film darüber, wie man seinen Optimismus wiederfindet: Elena Cucci, Alessandro Siani und Diego Abatantuono in Mister Felicità.


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WILD

WILD

Movie projects already realized in Schnals Valley: L‘amore e la guerra, director Giacomo Campiotti with Martina Stella, Daniele Liotti, Luigi Diberti. Iceman Murder Mystery, director Noel Dockstader for National Geographic USA. Vacanze di Natale, director Neri Parenti with Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Ricky Memphis. Das finstere Tal, director Andreas Prochaska with Sam Riley, Tobias Moretti, Paula Beer, Thomas Schubert, Carmen Gratl, Clemens Schick, Erwin Steinhauer. Everest, director Baltasar Kormákur with Jake Gyllenhaal, Jason Clarke, Josh Brolin, Robin Wright, Emily Watson, Keira Knightley, Sam Worthington. Iceman - Die Legende von Ötzi, director Felix Randau with Jürgen Vogel, Franco Nero, Axel Stein, Andre Hennicke, Sabin Tambrea, Susanne Wuest, Violetta Schurawlow. Plus: commercials and documentaries for CBY, LG, VISA, Ferrero Pocket Coffee, Champion, Vist, Nordica, Conte of Florence, Peugeot, Dainese, Ferrari, Fiat, K&L, Briko, Maloja, Milka, Völkl, J-AX, History Channel, RAI, arte, ZDF, ARD, BBC, ORF, SRG, NHK and many more. Contact Schnalstal/Val Senales phone 0039 0473 679148 | info@schnalstal.it info@valsenales.cc | schnalstal.it senales.it

WILD TAKE #7 35


Panorama

James, io ho bisogno di te! – Anche l’Inghilterra.

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James, ich brauche dich! – England auch.


Panorama

One Shot! Dai monti innevati agli spazi urbani, le location dell’Alto Adige avrebbero potuto fare da cornice a diversi classici del cinema e della tv. Von der Schneelandschaft bis zum urbanen Raum: Locations in Südtirol zeigen, dass sie als Schauplätze für Klassiker aus Film und Fernsehen dienen könnten.

James Bond – La spia che mi amava James Bond – Der Spion, der mich liebte (1977) Director: Lewis Gilbert Script: Christopher Wood, Richard Maibaum Photo: Florian Wenter Location: Prato Piazza, Braies Plätzwiese, Prags

TAKE #7 37


Panorama

A cosa pensi, mamma? – A domani.

38 TAKE #7

Woran denkst du, Mama? – An morgen.


Panorama

Mia madre My Mother (2015) Director: Nanni Moretti Script: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Valia Santella Photo: Patrick Rottensteiner Location: Officine FS, Bolzano Bahnhofsremise, Bozen

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Panorama

L’unico vero ostacolo al tuo successo sei tu.

40 TAKE #7

Der einzige Mensch, der dir im Weg steht, bist du.


Panorama

Il cigno nero Black Swan (2010) Director: Darren Aronofsky Script: Andres Heinz, Mark Heyman Photo: Florian Mohn/www.cinealp.com Location: Teatro Comunale, Bolzano Stadttheater, Bozen

TAKE #7 41


Panorama

È come Dio, l’uomo: non cambia mai.

42 TAKE #7

Der Mensch ist wie Gott: Er ändert sich nie.


Panorama

The Young Pope (2016) Director: Paolo Sorrentino Script: Paolo Sorrentino, Stefano Rulli, Tony Grisoni, Umberto Contarello Photo: Florian Wenter Location: Chiesa parrocchiale di Brunico Pfarrkirche Bruneck

TAKE #7 43


Panorama

Di questi tempi, c’è rimasto qualcosa contro cui ribellarsi?

44 TAKE #7

Gegen was soll man heutzutage noch rebellieren?


Panorama

L’onda Die Welle (2008) Director: Dennis Gansel Script: Dennis Gansel, Peter Thorwarth Photo: Florian Wenter Location: Istituto d’Istruzione Secondaria, Vipiteno Oberschulzentrum, Sterzing

TAKE #7 45


Service

La creatività per l’audiovisivo di domani Kreative Ideen für den Markt von morgen Autori di talento e soggetti di qualità sono richiestissimi. In questo contesto si colloca RACCONTI, programma dedicato allo sviluppo di sceneggiature: un approccio innovativo con cui IDM vuole anticipare il mercato del futuro. Das Interesse an talentierten Autoren und guten Stoffen ist allerorts groß. Hier setzt das Stoffentwicklungsprogramm RACCONTI an, in dem Serienkonzepte, Spiel- und Kurzfilme entstehen. Durch innovative Ansätze will IDM zukünftige mediale Entwicklungen antizipieren.

46 TAKE #7


Dimostrazione pratica: l’autore e produttore americano James V. Hart ha diretto una writers’ room durante l’ultima edizione di RACCONTI. Praktische Demonstration: Der amerikanische Autor und Produzent James V. Hart leitete in der letzten RACCONTI-Edition als Headwriter einen Writers’ Room.

TAKE #7 47

IDM/Oskar Zingerle

Service


IDM/Oskar Zingerle

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Juliana Lima Dehne (sin.) ha assunto il ruolo di head writer nella quinta edizione di RACCONTI Script Lab dirigendo lo sviluppo della sua serie poliziesca Back in Time. Juliana Lima Dehne (l.) leitete in der fünften Ausgabe des RACCONTI Script Labs als Headautorin die Entwicklung ihrer Kriminalserie Back in Time.

“Tutto ha avuto inizio con RACCONTI”, ricorda la regista e sceneggiatrice Caterina Carone. Già documentarista di successo, Carone aveva sviluppato il trattamento del suo primo film di finzione, Fräulein, durante la prima edizione di RACCONTI Script Lab. E alla fine il film, da lei diretto e con Christian De Sica e Lucia Mascino nei ruoli principali, è stato presentato nell’edizione 2016 del Bolzano Film Festival. Un “lieto fine” che il film deve al compianto Karl Baumgartner, fondatore della società di distribuzione indipendente Pandora Film. Durante il pitch di presentazione dei trattamenti sviluppati durante RACCONTI, infatti, il suggerimento decisivo venne proprio da lui: “A Carlo Cresto-Dina la tua storia piacerebbe moltissimo”, disse. E da Cresto-Dina (Tempesta Film) il film è stato infine prodotto. Fräulein è uno dei primi frutti del programma RACCONTI, istituito nel 2011. E nel 2017 Michael Kofler girerà Un paese di seconda mano (Echo Film), pellicola ambientata nell’Alto Adige dei primi anni sessanta, all’epoca degli attentati separatisti. Anche Kofler ha sviluppato il suo soggetto nel corso della prima stagione di RACCONTI. A entrambi i film IDM ha accordato un finanziamento sia allo sviluppo che alla produzione.

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„Alles begann mit RACCONTI“, erinnert sich Regisseurin und Drehbuchautorin Caterina Carone, deren Film Fräulein mit Christian De Sica und Lucia Mascino in den Hauptrollen auf dem Bozner Filmfestival 2016 Weltpremiere feierte. Die zuvor erfolgreiche Dokumentarfilmerin entwickelte das Treatment zu ihrem Kinospielfilmdebüt in der ersten Edition des RACCONTI Script Labs. Der Film existiert, weil der inzwischen leider verstorbene Karl Baumgartner, Gründer des Arthouse-Filmverleihs Pandora Film, im Rahmen von RACCONTI ihren Pitch hörte und ihr den entscheidenden Tipp gab: „Ich denke, Carlo Cresto-Dina würde Ihre Geschichte lieben“. Dieser wurde dann tatsächlich ihr Produzent (Tempesta Film). Der Film ist einer der ersten Früchte des Programms RACCONTI, das 2011 aufgelegt wurde. 2017 dreht Michael Kofler den Spielfilm Zweitland (Echo Film), der zur Zeit der Sprengstoffattentate in Südtirol Anfang der 1960er-Jahre spielt. Auch Kofler konnte den Stoff im ersten RACCONTI-Programm entwickeln. Beide Filme haben eine Produktions- sowie eine Entwicklungsförderung von IDM erhalten. Auch in der Serienentwicklung sind erste Erfolge zu vermelden, die auf eine Reali-

Adattiamo continuamente RACCONTI alle esigenze del mercato e cerchiamo di anticipare le tendenze del settore. Christiana Wertz, responsabile della Film Commission dell’Alto Adige


IDM/Claudia Corrent

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La sceneggiatura di Fräulein è nata nello Script Lab RACCONTI #1. Nella foto (da sin.): la protagonista Lucia Mascino, l’attrice Irina Wrona, la regista e autrice Caterina Carone e l’attrice Therese Hämer durante la prima del film a Bolzano. Das Drehbuch zu Fräulein entstand im ersten RACCONTI Script Lab. Im Bild (v. l.): Hauptdarstellerin Lucia Mascino, Darstellerin Irina Wrona, Regisseurin und Autorin Caterina Carone und Darstellerin Therese Hämer bei der Premiere in Bozen.

Primi successi si registrano anche per quanto riguarda lo sviluppo di serie tv, con prospettive concrete di realizzazione per The Valley, serie elaborata da Giacomo Durzi, Tom Schlesinger e Daniel Speck nel corso di RACCONTI #3 e opzionata dalla tedesca Akzente Film. Finanziamenti allo sviluppo sono andati invece ad altri due progetti: Back in Time di Juliana Lima Dehne (RACCONTI #5) e School of Champions di Clemens Aufderklamm (RACCONTI #2), prodotta dalla svizzera Catpics. Ma si registrano successi anche in altri ambiti: alcuni dei partecipanti alle passate edizioni di RACCONTI ora scrivono sceneggiature per Sky Italia e Bayrischer Rundfunk.

sierung der Projekte hoffen lassen. Darunter etwa die Optionierung der Serie The Valley von Giacomo Durzi, Tom Schlesinger und Daniel Speck aus dem RACCONTI Script Lab #3 (durch die deutsche Akzente Film) sowie die Förderung der Weiterentwicklung von zwei weiteren Serienprojekten: Back in Time von Juliana Lima Dehne aus #5 sowie School of Champions von Clemens Aufderklamm aus #2, produziert von der Schweizer Catpics AG. Aber die Erfolge zeigen sich auch auf anderer Ebene: Alumni der verschiedenen RACCONTI-Editionen schreiben inzwischen Serien für Sky Italia und den BR.

Un ampio programma La responsabile del Fondo per le produzioni cinematografiche e televisive dell’Alto Adige, Christiana Wertz, ha voluto che il pacchetto di attività volto a favorire lo sviluppo di sceneggiature e intitolato RACCONTI rientrasse nelle attività della film commission fin dall’inizio. Di conseguenza, il “cavallo di battaglia” del programma RACCONTI, lo Script Lab, quest’anno vedrà svolgersi già la sua sesta edizione. Autori provenienti dall’Italia e dall’area linguistica tedesca vi elaborano soggetti capaci di inserirsi nel mercato internazionale. “La nostra è anche una missione culturale: come territorio bilingue vogliamo fare da ponte tra le realtà linguistiche e culturali a nord e a sud delle Alpi”, afferma Wertz. Grazie all’inglese come lingua di lavoro, poi, RACCONTI è anche un’opportunità formativa per gli sceneggiatori in vista della crescente internazionalizzazione del mercato europeo. Un ulteriore effetto positivo: alcuni dei progetti nati nell’ambito del programma potrebbero essere realizzati proprio in Alto Adige, anche se i soggetti di RACCONTI Script Lab non devono necessariamente avere legami con il territorio. Esistono però anche altre due sezioni del programma che, invece, sono riser-

Umfassendes Programm Teil des Plans von Christiana Wertz für die von ihr aufgebaute und geleitete Südtiroler Filmförderung war von Anfang an das Stoffentwicklungsprogramm RACCONTI, das mit seinem Flaggschiff, dem RACCONTI Script Lab, dieses Jahr in seine sechste Edition geht. Autoren aus Italien und dem deutschen Sprachraum arbeiten darin an international marktfähigen Konzepten. „Es handelt sich eher um eine kulturelle Mission. Als zweisprachiges Territorium haben wir eine Brückenfunktion zwischen den Sprach- und Kulturräumen nördlich und südlich der Alpen“, sagt Wertz. Arbeitssprache ist Englisch. Damit ist RACCONTI auch eine Weiterbildung für Drehbuchautoren, in der sie sich wappnen können für den immer internationaler werdenden europäischen Markt. Dass dabei Filme und Serien entstehen, die dann möglicherweise auch in Südtirol gedreht werden, ist ein positiver Nebeneffekt. Während die Stoffe des RACCONTI Script Labs nicht unbedingt einen Südtirol-Bezug haben müssen, existiert noch eine lokale Schiene des Programms für in Südtirol wohnhafte oder geborene

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IDM/Oskar Zingerle

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I partecipanti all’ultima edizione dello Script Lab RACCONTI #5. Lo Script Lab rappresenta il “cavallo di battaglia” di RACCONTI, il programma per lo sviluppo di soggetti di IDM. Die Teilnehmer des letztjährigen Script Labs RACCONTI #5. Das Script Lab bildet das Flaggschiff des IDMStoffentwicklungsprogramms RACCONTI.

vate ad autori nati o residenti in Alto Adige: RACCONTI Local Plus (a cui questo numero dedica un articolo a parte) è incentrato sullo sviluppo di cortometraggi, mentre RACCONTI Local Talent offre ai futuri autori altoatesini la possibilità di sviluppare un’idea per una sceneggiatura con il sostegno di un mentoring professionale. Per la progettazione dello Script Lab, che si tiene a cadenza annuale, Christiana Wertz si è affidata alla sceneggiatrice Sandra Buchta, con cui aveva già collaborato presso la German Films e che funge da project manager di RACCONTI. Anno dopo anno lo Script Lab si è evoluto anche strategicamente: “Cerchiamo continuamente di adattare il programma alle esigenze del mercato e, anzi, di anticipare le tendenze del settore”, afferma Christiana Wertz. Così, se nella prima edizione era stata sviluppata la sceneggiatura per un lungometraggio, a partire dall’edizione #2 ci si è orientati verso lo sviluppo di serie. Dalla terza edizione in poi le serie sono state elaborate seguendo il metodo della writers’ room, in cui gli autori sono affiancati da case di produzione italiane e tedesche. Transmedialità e originalità È “TV of Tomorrow” il motto dell’edizione #6, nella quale RACCONTI segue due percorsi paralleli e introduce un nuovo approccio transmediale. Il primo percorso prevede una writers’ room, diretta dalla casa di produzione tedesca FFP New Media, all’interno della quale verrà sviluppata una serie del genere “conspiracy thriller” sotto la guida dello sceneggiatore Christian Jeltsch, autore di diversi gialli televisivi (tra cui alcuni episodi dell’affermata serie Tatort). La serie si presenterà come “cross-platform narrative”: al racconto televisivo si aggiungeranno ulteriori livelli narrativi, ad esempio su internet o in forma di videogame. “Siamo convinti che le narrazioni transmediali si diffonderanno rapidamente”, commenta Christiana

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Autoren. Dies ist einerseits RACCONTI Local Plus, in dem Kurzfilme entstehen (siehe eigenen Artikel im Heft), und RACCONTI Local Talent, in dem angehende Südtiroler Autoren ihre Drehbuchidee unter professionellem Mentoring entwickeln. Für die Konzeption des jährlich stattfindenden Script Lab hat sich Christiana Wertz eine ehemalige Arbeitskollegin bei German Films ins Boot geholt: Die Dramaturgin Sandra Buchta hält als Projektmanagerin alle Fäden in der Hand. Jahr für Jahr wurde das Script Lab strategisch optimiert. „Wir möchten kontinuierlich versuchen, das Programm an die Bedürfnisse des Marktes anzupassen und aktuelle Markttrends sogar antizipieren“, erklärt Christiana Wertz. Zunächst entstand im Script Lab #1 ein Spielfilmdrehbuch, mit der zweiten Edition stieg man um auf Serienentwicklungen. Seit #3 erfolgen diese im Modell der Writers’ Rooms, die von deutschen und italienischen Filmproduktionsfirmen begleitet werden. Transmedial und originell In der diesjährigen Edition #6, die unter dem übergreifenden Motto „TV of Tomorrow“ steht, fährt RACCONTI zweigleisig und verfolgt einen innovativen Transmedia-Ansatz. Der erste der beiden Writers’ Rooms, geleitet von der deutschen Produktionsfirma FFP New Media, entwickelt mit Headautor Christian Jeltsch, der bereits diverse Fernsehkrimis (u. a. für die Tatort-Reihe) schrieb, eine Fernsehserie des Genres „conspiracy thriller“. Diese soll eine interaktive cross-platform narrative sein und zum Beispiel im Internet oder in Computerspielform eine zusätzliche Erzählebene bekommen. „Wir gehen davon aus, dass diese transmedialen Erzählformen in Zukunft zunehmen werden“, sagt Christiana Wertz. Der britische Experte für digitales Storytelling David Varela


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Accanto allo Script Lab, RACCONTI offre anche il programma di mentoring RACCONTI Local Talent. Nella foto: il mentor Daniel Speck (a sin.) con i partecipanti della prima edizione Mauro Podini e Jasmin Mairhofer. Neben dem Script Lab beinhaltet RACCONTI auch das Mentoring-Programm RACCONTI Local Talent. Im Bild: Mentor Daniel Speck (l.) mit den Südtiroler Teilnehmern Mauro Podini und Jasmin Mairhofer bei der ersten Ausgabe.

Wertz. David Varela (Sherlock), esperto inglese di storytelling digitale, fungerà da consulente per il team. Parallelamente, diversi autori hanno potuto presentare idee per serie tv secondo il principio “high concept, low budget”. RACCONTI intende così rispondere alle richieste specifiche di produttori ed emittenti televisive. Quattro progetti ritenuti promettenti saranno selezionati da una giuria internazionale di esperti composta dal produttore e distributore Pascal Breton della Federation Entertainment (Marseille), da Sarah Brown, Head of Drama della STV Productions (The Interceptor), dal regista, autore e produttore David Schalko (Braunschlag), dalla sceneggiatrice Anna Winger (Deutschland 83) e da Michele Zatta di Rai Fiction (La porta rossa). Gli autori selezionati svilupperanno il trattamento e l’episodio pilota della loro serie aiutati da un mentoring individuale, per poi presentare i loro progetti a produttori di livello internazionale durante un evento di settore. Questo secondo percorso di RACCONTI si ispira a serie che si basano su idee originali e convincenti pur senza disporre di un ampio budget: ne sono esempio le produzioni israeliane Hostages, False Flag o Hatufim (a cui si ispira a sua volta l’americana Home-

(Sherlock) wird das Team beraten. Parallel dazu konnten Autoren ein Serienkonzept unter der Prämisse „high concept, low budget“ einreichen. Damit reagiert RACCONTI auf die Nachfrage von Produzenten und Sendern. Vier vielversprechende Serienideen werden von einer hochkarätigen internationalen Expertenjury ausgewählt: Produzent bzw. Verleiher Pascal Breton von Federation Entertainment (Marseille), Head of Drama von STV Productions Sarah Brown (The Interceptor), Regisseur, Autor und Produzent David Schalko (Braunschlag), Drehbuchautorin Anna Winger (Deutschland 83) und TV-Redakteur Michele Zatta von RAI Fiction (La porta rossa). Die Autoren arbeiten in der Folge in einem individuellen Mentoring-Programm ihr Serienkonzept und das Pilotbuch aus, bei einem Branchenevent werden die Projekte internationalen Produzenten vorgestellt. Vorbild für Serien mit originellen, überzeugenden Ideen, die ohne großes Budget zurechtkommen, sind aktuelle Produktionen aus Israel wie Hostages, False Flag oder Hatufim (Vorbild der US-Serie Homeland). Daher werden die israelische Produzentin Maria Feldman (False Flag), die den Absprung nach Hollywood

Wir passen RACCONTI kontinuierlich an die Bedürfnisse des Marktes an und versuchen aktuelle Trends zu antizipieren. Christiana Wertz, Leiterin der Südtiroler Filmförderung

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IDM/Patrick Rottensteiner

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Un network internazionale di sceneggiatori: Sandra Buchta (seconda da sin.), creative advisor di RACCONTI, con alcuni partecipanti alle edizioni precedenti del programma durante l’incontro Alumni nell’ambito di Filmfest Monaco. Internationales Autorennetzwerk: Sandra Buchta, Creative Advisor von RACCONTI, (2. v. l.) mit Absolventen des Programms bei einem Alumni-Treffen auf dem Filmfest München.

land). Non è dunque un caso che la produttrice israeliana Maria Feldman (False Flag), ormai approdata a Hollywood, e il produttore francese Harold Valentin (Dix Pour Cent) fungeranno da mentori e affiancheranno lo sviluppo strategico dei progetti. John Yorke, produttore (The Missing) e fondatore della BBC Writers’ Academy, che aveva già collaborato a RACCONTI #4, fornirà inoltre un’approfondita consulenza individuale agli autori. “Abbiamo trovato un esperto con tre pregi fondamentali: John Yorke sa insegnare, ha esperienza nella produzione di serie low-budget ed è anche story consultant”, commenta entusiasta Sandra Buchta. Un concentrato di creatività Come si svolge una writers’ room? “Gli autori lavorano in una stanza con le pareti tappezzate di foglietti pieni di annotazioni su personaggi, tema e trama della serie. Eravamo completamente immersi nel lavoro e ci siamo divertiti parecchio”, è così che Daniela Baumgärtl riassume la sua esperienza nella writers’ room della scorsa edizione di RACCONTI. Sceneggiatrice berlinese formatasi alla HFF (Scuola superiore di cinema e televisione) Konrad Wolf, Baumgärtl ha partecipato a RACCONTI #5 nel ruolo di staff writer: insieme a Paolo Borraccetti e alla produttrice Sibylle Stellbrink faceva parte della writers’ room diretta dalla casa di produzione Letterbox. Nel ruolo di head writer c’era Juliana Lima Dehne, americana ma berlinese di adozione, che aveva già preso parte a RACCONTI #4 con il suo progetto per la serie poliziesca Back in Time, ambientata in Alto Adige e incentrata su un omicidio irrisolto compiuto cinquant’anni prima. La head writer ha avviato la collaborazione già prima dell’incontro in Alto Adige, mettendo a disposizione informazioni sulle sue ricerche e permettendo così a tutti gli autori di partire dallo stesso livello. Nella writers’ room, poi,

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geschafft hat, und der französische Produzent Harold Valentin (Dix Pour Cent) als Mentoren fungieren und die Serienprojekte strategisch begleiten. Des Weiteren wird John Yorke, Gründer der BBC Writers’ Academy und Produzent (The Missing), der auch schon bei RACCONTI #4 mitgewirkt hat, die Autoren intensiv individuell beraten. „Mit John Yorke haben wir einen Experten gefunden, der drei Qualitäten mitbringt: Er kann lehren, hat Erfahrung in der Produktion von Low-Budget-Serien und ist dazu Story Consultant“, freut sich Sandra Buchta. Geballte Kreativität im Writers’ Room Wie läuft die Arbeit in einem Writers’ Room ab? „Man muss sich das so vorstellen, dass der ganze Raum mit Papieren vollgepflastert ist, auf denen Ideen zu Figuren, zum Thema und zur Storyline vermerkt sind. Wir waren ganz eingegraben in das Thema und es hat sehr viel Spaß gemacht“, schildert Daniela Baumgärtl ihre Erfahrung. Baumgärtl, Drehbuchautorin aus Berlin und Absolventin der HFF Konrad Wolf, nahm an RACCONTI #5 als staff writer teil: Zusammen mit Paolo Borraccetti und der Produzentin Sibylle Stellbrink arbeitete sie im Writers’ Room, den die Produktionsfirma Letterbox leitete. Headautorin war die in Berlin wohnhafte Amerikanerin Juliana Lima Dehne, die bereits an RACCONTI #4 teilgenommen hatte. Sie hatte die Serienidee Back in Time eingereicht, eine in Südtirol spielende Kriminalserie über einen ungelösten Mord, der 50 Jahre zurückliegt. Lima Dehne hatte schon vor dem ersten Treffen die Zusammenarbeit mit den Autoren in einem virtuellen Raum begonnen, indem sie auch Recherchetexte stellte, damit alle auf dem gleichen Stand waren. Im Writers’ Room wurden dann die Story Bible und ein längeres Verkaufsdokument für die Serie erstellt. „Das alles haben wir


IDM/Alex Zambelli

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Un metodo collaudato ma innovativo: Torsten Götz (Letterbox) ha diretto due writers’ room nelle edizioni #4 e #5 di RACCONTI. Bewährte, aber innovative Methode: Torsten Götz (Letterbox) leitete in der vierten und fünften RACCONTI-Edition je einen von zwei Writers’ Rooms.

il team ha elaborato la “story bible” della serie e un trattamento a uso commerciale. “Da non crederci ma siamo riusciti a fare tutto questo e molto altro ancora”, racconta Lima Dehne. Sempre nel corso dell’edizione #5, la produttrice inglese Manda Levin (The Tunnel) ha assunto il ruolo di supervisore, oltre a tenere delle masterclass insieme all’autore e produttore americano James V. Hart (Hook). Dalla sua prospettiva esterna, Manda Levin valutava le potenzialità commerciali della serie e forniva indicazioni su come elaborare gli aspetti centrali per sviluppare la trama poliziesca. Una collaborazione senz’altro fruttuosa: IDM ha infatti deciso, nell’ultima sessione del 2016, di accordare al progetto un finanziamento allo sviluppo. Anche l’autore italiano Andrea Lanza, già partecipante a RACCONTI #3 e #4 nel ruolo di staff writer, apprezza il metodo della writers’ room: “Se l’energia creativa dell’autore viene veicolata nel modo giusto, nella stanza avviene qualcosa di magico. È come se la storia si scrivesse da sé!”. L’ultima parola, comunque, spetta sempre all’head writer: “Prima o poi sorgono sempre divergenze di opinione”, ammette Daniela Baumgärtl, “e per gli staff writer è questo il momento di dire ‘Leave your ego at the door!’”. Infatti, mentre molti sceneggiatori provenienti dalle scuole di cinema europee sono ancora legati al concetto di auteur, RACCONTI intende formare una nuova generazione di autori abituati al lavoro di squadra all’interno delle writers’ room, molto richiesti dai produttori. A ciò contribuisce anche la rete Alumni che riunisce tutti i partecipanti alle passate edizioni di RACCONTI: attualmente sono circa 50 i membri che ogni anno, in occasione del Filmfest di Monaco, si ritrovano per un grande incontro. “In fondo la funzione principale di RACCONTI è proprio quella di creare una rete di contatti di respiro internazionale, per dare agli autori la possibilità di instaurare legami a livello sia personale, sia professionale”, afferma Christiana Wertz. Birgit Schweitzer è reporter e giornalista cinematografica oltre che sceneggiatrice e script consultant.

» Per ulteriori informazioni su RACCONTI: racconti.idm-suedtirol.com

tatsächlich geschafft – und noch viel mehr“, berichtet Lima Dehne. Manda Levin, britische Produzentin (The Tunnel), die für diese RACCONTI-Edition mit dem amerikanischen Autor und Produzenten James V. Hart (Hook) Masterclasses anbot, diente als Supervisorin. Sie brachte eine Perspektive von außen ein, indem sie auf die Verkaufbarkeit der Serie pochte und anregte, die zentrale Krimifrage auszuarbeiten, die den Plot vorantreibt. In jedem Fall ein Beispiel für eine fruchtbare Zusammenarbeit, denn die Serie wurde in der letzten IDM-Förderentscheidung des Jahres 2016 mit einer Stoffentwicklungsförderung bedacht. Auch der italienische Autor Andrea Leanza, der in RACCONTI #3 und #4 als staff writer teilnahm, kennt das Phänomen: „Wenn die kreative Energie des Autors richtig gelenkt wird, passiert etwas Magisches in dem Raum: Es ist so, als würde sich die Geschichte von ganz alleine schreiben!“ Die letzte Entscheidungsinstanz bleibt aber der Headwriter. „Man kommt immer an einen Punkt, an dem man auch mal unterschiedlicher Meinung ist“, gesteht Baumgärtl, „da heißt es für die staff writer: ‚Leave your ego at the door!‘“ Während viele an europäischen Filmhochschulen ausgebildete Drehbuchautoren noch immer stark vom Auteur-Gedanken geprägt sind, wird im RACCONTI-Programm eine neue – von Produzenten sehr gesuchte – Generation von Autoren gebildet, die Erfahrung mit Teamarbeit im Writers’ Room hat. Dazu trägt auch das Alumni-Netzwerk bei, in dem alle bisherigen RACCONTI-Teilnehmer – inzwischen sind es gute 50 – organisiert sind. Ein großes Alumni-Treffen findet jedes Jahr auf dem Filmfest München statt. „Im Grunde ist es die Hauptfunktion von RACCONTI, dieses internationale Netzwerk zu schaffen“, sagt Christiana Wertz. „Es soll Autoren zusammenbringen – nicht nur auf der persönlichen, sondern auch auf der Arbeitsebene.“ Birgit Schweitzer ist Filmjournalistin und Reporterin sowie ausgebildete Drehbuchautorin und Script Consultant.

» Informationen über RACCONTI auf racconti.idm-suedtirol.com

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Un territorio piccolo ma ricco di talenti Kleines Land, großer Talentpool Nonostante le dimensioni relativamente ridotte, l’Alto Adige sorprende per i suoi tanti registi di talento. Trotz seiner relativ geringen Bevölkerung hat Südtirol eine überraschend große Zahl von Regietalenten.

Fino a pochi anni fa l’Alto Adige era un territorio cinematografico di dimensioni troppo ridotte per permettere ai suoi registi di vivere del proprio lavoro. I futuri registi si formano generalmente all’estero e vi restano anche dopo gli studi. La situazione è però cambiata con l’istituzione di una film commission locale: da allora alcuni talenti sono rientrati o fanno perlomeno la spola con l’Alto Adige. Matthias Lang è uno di loro: nato a Bolzano nel 1986, ha studiato alla Hochschule für Film und Fernsehen (HFF), la Scuola superiore di film e televisione di Monaco. Il film di diploma, König Laurin, pluripremiato adattamento dell’omonima fiaba realizzato in parte in Alto Adige, ha debuttato nelle sale tedesche nel settembre del 2016. Lang vive e lavora tra Monaco e l’Alto Adige.

Als Filmland war Südtirol bis vor wenigen Jahren zu klein, als dass alle seine Filmregisseure hier ihr Auskommen hätten finden können. Die Mehrzahl geht zur Ausbildung ins Ausland und bleibt danach oft erst einmal dort. Doch seit Südtirol eine eigene Filmförderung hat, kommen manche Talente auch zurück oder pendeln. So zum Beispiel Matthias Lang. 1986 in Bozen geboren, studierte er an der Hochschule für Film und Fernsehen (HFF) in München Regie. Sein Abschlussfilm, die mehrfach ausgezeichnete Märchenadaption König Laurin, wurde zum Teil an Südtiroler Locations gedreht und lief im September 2016 in den deutschen Kinos an. Lang lebt und arbeitet in München und Südtirol.

Hannes Lang (nessuna parentela con Matthias), nato nel 1981 a Bressanone, si è trasferito in Germania nel 2004 per studiare alla Kunsthochschule für Medien (Accademia di Media Arts) di Colonia. Il suo primo documentario lungo, Peak – Un mondo al limite (2011), rivolge l’attenzione agli interventi edilizi per il turismo invernale e a paesini italiani di montagna quasi abbandonati. Per Riafn, il suo terzo documentario lungo, Lang fa nuovamente ritorno in Alto Adige, esplorando con la cinepresa la realtà quotidiana di contadini e pastori nelle vallate isolate di alta montagna.

Zum Studium ging der 1981 in Brixen geborene Hannes Lang (nicht verwandt) 2004 nach Köln zur Kunsthochschule für Medien. In seinem ersten langen Dokumentarfilm Peak – Über allen Gipfeln (2011) beobachtete er Baumaßnahmen für den alpinen Wintertourismus und fast verlassene italienische Bergdörfer. Für seinen dritten langen Dokumentarfilm Riafn kommt er erneut nach Südtirol zurück: In abgelegenen Hochtälern erforscht er mit der Kamera den Alltag von Bauern und Hirten.

Il suo collega bolzanino Martin Prinoth, più giovane di due anni, ha studiato a Salisburgo e Amburgo, città in cui vive attualmente.

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Sein zwei Jahre jüngerer Bozner Kollege Martin Prinoth studierte in Salzburg und Hamburg, wo er heute lebt. Für ihn ist es ein großer Fortschritt, dass Südtirol seit sechs Jahren eine


Molti registi altoatesini si formano all’estero: alcuni vi rimangono, altri fanno ritorno. Matthias Lang (a destra, durante le riprese in Alto Adige del lungometraggio König Laurin), ad esempio, ha studiato a Monaco. Viele Südtiroler Regisseure gehen zur Ausbildung ins Ausland – manche bleiben dort, einige kommen zurück. Zum Studium nach München zog es z. B. Matthias Lang (rechts, bei den Dreharbeiten zu seinem Spielfilm König Laurin in Südtirol).

Il fatto che l’Alto Adige abbia istituito nel 2011 un fondo per le produzioni cinematografiche rappresenta per il regista un importante progresso: “Ritengo fondamentale aiutare i giovani filmmaker altoatesini a sviluppare uno sguardo critico non solo verso il mondo esterno ma anche verso la realtà locale”. Studente anch’egli della HFF di Monaco, il regista Philipp J. Pamer, nato nel 1985 a Merano, ha concluso gli studi nel 2010 con Bergblut, film drammatico di ambientazione storica. Monaco è diventata ormai la sua seconda casa: “Mi sposto più volte all’anno tra l’appartamento di Monaco e la casa dei miei genitori in Val Passiria”. Dopo il thriller psicologico Im Nesseltal (2016), Pamer ha fatto ritorno nella sua terra natale per realizzare Timmels, documentario nato da mesi di riprese sulla strada del Passo del Rombo e da numerose interviste con testimoni delle valli Ötztal e Passiria. “Il film”, spiega Pamer, “narra la storia del passo e dei suoi abitanti ed è stato girato in occasione del 50° anniversario dell’apertura della strada di Passo Rombo, che si celebrerà nel 2018”. Con la sua casa di produzione di Monaco, la Remulus Film, il regista sta lavorando a Der Nexus, dramma giovanile su un gruppo di studenti di latino in un villaggio di montagna. Un legame forte Anche il bolzanino Ronny Trocker, classe 1978, narra una vicenda altoatesina sospesa tra tradizione e modernità: Die Einsiedler (The

eigene Filmförderung anbietet: „Ich halte es für notwendig, dass der kritische Blick der jungen Südtiroler Filmemacher auf die Welt, aber auch auf Südtirol gefördert wird.“ Philipp J. Pamer, 1985 in Meran geboren, absolvierte an der HFF in München ein Regiestudium, das er 2010 mit dem Historiendrama Bergblut abschloss. In seiner Studienstadt hat er eine „zweite Heimat“ gefunden: „Ich pendle mehrmals im Jahr zwischen meiner Wohnung in München und dem elterlichen Haus in Passeier.“ Nach dem Psychothriller Im Nesseltal (2016) zog es ihn zur Arbeit wieder in heimatliche Gefilde: Für den Dokumentarfilm Timmels fertigte er über Monate hinweg Aufnahmen des Timmelsjochs an und interviewte viele Zeitzeugen im Ötztal und im Passeiertal. „Der Film erzählt die Geschichte des Passes und seiner Anrainer und entsteht anlässlich des 50. Jubiläums der Timmelsjochstraße im Jahr 2018“, sagt Pamer. Mit seiner Münchner Firma Remulus Film bereitet er gerade das Jugenddrama Der Nexus über eine Gruppe Lateinschüler in einem Bergdorf vor. Mit Südtirol verbunden Eine Südtiroler Geschichte zwischen Tradition und Moderne erzählt auch der 1978 in Bozen geborene Ronny Trocker in seinem Bergdrama Die Einsiedler. Mit seinem Spielfilmdebüt ist ihm das Kunststück gelungen, 2016 in die renommierte Reihe

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Sparkling Pictures/Ivan Poletti

Panorama


Location Eremites), dramma di ambientazione alpina e primo lungometraggio del regista, è stato addirittura selezionato per la prestigiosa sezione Orizzonti dell’edizione 2016 della Mostra del Cinema di Venezia. Trocker ha viaggiato molto: dopo aver lavorato come tecnico del suono a Berlino, ha studiato regia a Buenos Aires per poi lavorare in un centro artistico a La Fresnoy in Francia. Vive tra Bruxelles, Berlino e Parigi. Hans Hofer si è invece trasferito in Austria. Nato a Silandro nel 1983, ha studiato regia alla Filmakademie di Vienna e vive attualmente tra Stelvio e la capitale austriaca. Zweisitzrakete, la sua prima commedia per il grande schermo, ha aperto l’edizione 2014 del Festival Max Ophüls Preis di Saarbrücken. Martin Fischnaller, nato nel 1987 a Vipiteno, ha invece studiato cinematografia a Bologna, a Pune in India e a Monaco. Dopo aver realizzato numerosi cortometraggi, Fischnaller al momento sta terminando gli studi alla HFF di Monaco. Accanto a registi di fiction l’Alto Adige può contare anche su numerosi documentaristi di fama. Tra questi in particolare Andreas Pichler (classe 1967) vanta una lunga filmografia. Autore, regista e produttore, ha realizzato recentemente insieme al regista austriaco Martin Prinz Von Männern und Vätern (Di uomini e padri), documentario sull’immagine maschile nelle regioni alpine. Dopo 14 anni trascorsi a Berlino, il regista ha fatto ritorno a Bolzano, dove nel 2004 ha fondato la Miramonte Film e nel 2012 la Echo Film, insieme a Philipp Moravetz, Georg Tschurtschenthaler e al compianto produttore Karl Baumgartner, originario di Brunico. Per Pichler il fatto che molti filmmaker altoatesini vivano sparsi per l’Europa non costituisce un problema: “Siamo tutti più o meno in contatto. Alcuni di noi hanno più residenze ma mantengono comunque stretti legami con l’Alto Adige”. La Miramonte Film è coinvolta anche nella produzione di Das Geheimnis der Bergkräuter, serie di documentari tv di Veronika Kaserer. La regista ha celebrato i suoi primi successi alla ZeLIG di Bolzano, la scuola di documentario da cui proviene anche Andreas Pichler. La Kaserer ha inoltre collaborato all’impegnativa serie di

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„Orizzonti“ der Filmfestspiele Venedig eingeladen zu werden. Trocker ist weit herumgekommen: Er hat in Berlin als Toningenieur gearbeitet, in Buenos Aires Film studiert, war an einem Kunstzentrum in La Fresnoy in Frankreich tätig und lebt nun in Brüssel, Berlin und Paris. Nach Österreich wiederum ist Hans Hofer ausgewandert. 1983 in Schlanders geboren, studierte er Regie an der Wiener Filmakademie und lebt in Stilfs und Wien. Seine erste lange Kinokomödie Zweisitzrakete eröffnete 2014 das Filmfestival Max Ophüls Preis in Saarbrücken. Der 1987 in Sterzing geborene Martin Fischnaller ging zum Filmstudium hingegen nach Bologna, Pune in Indien und München. Nach mehreren Kurzfilmen macht er nun an der Münchner HFF seinen Abschluss. Neben den Fiction-Regisseuren kann Südtirol auch mit etlichen namhaften Dokumentaristen aufwarten. Eine lange Filmografie hat vor allem Andreas Pichler (Jahrgang 1967) vorzuweisen. Der Autor, Regisseur und Produzent, der zuletzt mit dem Österreicher Martin Prinz die Doku Von Männern und Vätern über Männerbilder im Alpenraum vorgelegt hat, arbeitete 14 Jahre lang in Berlin, ehe er nach Bozen zurückkehrte. Dort gründete er 2004 die Miramonte Film und 2012 mit dem aus Bruneck stammenden und inzwischen leider verstorbenen Produzenten Karl Baumgartner sowie mit Philipp Moravetz und Georg Tschurtschenthaler die Echo Film. Für den erfahrenen Pichler ist es kein Problem, dass die meisten Südtiroler Filmemacher über Mitteleuropa verstreut leben: „Wir sind alle lose in Kontakt. Einige haben mehrere Wohnsitze, bleiben aber mit Südtirol verbunden.“ Miramonte Film ist auch an der TV-Doku-Serie Das Geheimnis der Bergkräuter beteiligt, bei der Veronika Kaserer die Regie übernahm. Ihre ersten Filmlorbeeren erwarb die Regisseurin an der Filmschule ZeLIG in Bozen, an der auch Andreas Pichler studierte. Und für die aufwendige Dokureihe Im Bann der Jahreszeiten der Produktionsfirma Gebrüder Beetz inszenierte Kaserer jene Bilder und Geschichten, die in Südtirol entstanden sind.

È fondamentale aiutare i giovani filmmaker altoatesini a sviluppare uno sguardo critico verso il mondo esterno ma anche verso la realtà locale. Martin Prinoth, regista


Location documentari Im Bann der Jahreszeiten, prodotta dalla Gebrüder Beetz, per la quale ha curato immagini e storie delle scene girate in Alto Adige. La collega Maura Delpero, bolzanina e poliglotta, ha invece optato per l’estero, studiando a Bologna, Parigi e Buenos Aires. Il suo primo documentario lungo, Teachers (2008), ha ottenuto l’AVANTI Award al Torino Film Festival, mentre il documentario Nadea e Sveta (2012) è stato nominato per il prestigioso premio David di Donatello. La Delpero sta ora lavorando al suo primo lungometraggio, Hogar – A home, la cui sceneggiatura era stata selezionata per la Script Station dell’edizione 2015 della Berlinale e ha ottenuto due importanti riconoscimenti al Forum di Coproduzione del 64° Festival de San Sebastián: il premio ARTE e la Menzione speciale al Miglior progetto.

Ihre Kollegin Maura Delpero hat dagegen die Fühler ins Ausland ausgestreckt: Die vielsprachige Boznerin studierte in Bologna, Paris und Buenos Aires. Ihr erster langer Dokumentarfilm Teachers (2008) erhielt auf dem Torino Film Festival den AVANTI Award, ihre Doku Nadea and Sveta (2012) wurde für den renommierten italienischen Filmpreis David di Donatello nominiert. Nun bereitet Delpero ihren ersten Spielfilm Hogar – A home vor, dessen Drehbuch für die Berlinale Script Station 2015 ausgewählt wurde. Hogar erhielt außerdem beim Koproduktionsforum des 64. Filmfestivals von San Sebastián zwei wichtige Auszeichnungen. Reinhard Kleber ist ein deutscher Filmjournalist (Filmecho/Filmwoche) und Autor.

Es ist notwendig, dass der kritische Blick der jungen Südtiroler Filmemacher auf die Welt, aber auch auf Südtirol gefördert wird. Martin Prinoth, Regisseur

Caterina Sansone

Berlinale/CampoCine

LunaFilm/Arnold Pöschl

Reinhard Kleber è autore e giornalista tedesco di cinema (Filmecho/Filmwoche).

Le “esportazioni di regia” dell’Alto Adige: Hans Hofer (in alto) nel 2014 ha avuto grande successo in Austria con la commedia Zweisitzrakete; la sceneggiatura di Hogar – A Home di Maura Delpero (in basso) nel 2015 è stata selezionata per la Script Station della Berlinale. Südtirols Regie-Exporte: Hans Hofer (o.) war 2014 mit seiner Komödie Zweisitzrakete in Österreich erfolgreich; das Drehbuch zu Hogar – A Home von Maura Delpero (u.) wurde 2015 für die Berlinale Script Station ausgewählt.

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Un biglietto da visita per il mondo del cinema Filmische Visitenkarte RACCONTI Local Plus, il nuovo programma di IDM rivolto ai cortometraggi, punta al consolidamento del settore in Alto Adige. La prima edizione ha assicurato a tre progetti budget e attrezzature per le riprese. Mit dem neuen Programm RACCONTI Local Plus fördert IDM Kurzfilme und bezweckt damit einen Kompetenzaufbau in Südtirol. In der ersten Ausgabe erhielten drei Projekte ein Budget und Equipment für den Dreh.

RACCONTI Local Plus, il programma di finanziamento per cortometraggi istituito da IDM nel 2016, si svolgerà con cadenza biennale alternandosi a RACCONTI Local Talent. La sua peculiarità è costituita dal fatto che i film non sono sostenuti soltanto da IDM ma anche dalle tre ripartizioni Cultura (italiana, tedesca e ladina) della Provincia Autonoma di Bolzano. Obiettivo principale dell’interessante iniziativa seguita da Carmen Cian (IDM), responsabile per lo sviluppo del territorio presso la Film Commission, è il consolidamento delle competenze a livello locale. Un’iniziativa accolta con entusiasmo da Barbara Weis dell’Ufficio Film e media della Ripartizione Cultura tedesca: “Dare ai giovani filmmaker la possibilità di realizzare un cortometraggio è come mettere loro in mano un biglietto da visita per presentarsi al mondo del cinema”, spiega Weis. La prima edizione è stata un successo: “I team partecipanti hanno dimostrato grande motivazione e hanno accolto positivamente il tutoraggio offerto da professionisti del settore”, spiega Eva Maria Raffeiner, coordinatrice del progetto in sostituzione di Carmen Cian attualmente in maternità. IDM ha selezionato i tutor (tra cui Nadja Dumouchel, Leonardo Staglianò, Markus Golisano, Corso Codecasa e Philipp Mayrhofer), offrendo inoltre workshop incentrati su temi quali sceneggiatura, pianificazione della produzione, calcolo del progetto, produzione, regia, pitching, montaggio e distribuzione. Tre ditte di noleggio altoatesine, partner del pro-

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Mit RACCONTI Local Plus hat IDM Südtirol 2016 ein neues Kurzfilm-Förderprogramm aufgelegt, das zweijährlich im Wechsel mit RACCONTI Local Talent angeboten werden soll. Das Besondere: Neben IDM beteiligen sich auch die drei Abteilungen für Deutsche, Italienische und Ladinische Kultur der Südtiroler Landesverwaltung an der Förderung. Ziel dieses interessanten Projekts ist der Kompetenzaufbau im Land, konzipiert wurde es von Carmen Cian, die im IDM-Filmteam für Standortentwicklung verantwortlich ist. In Barbara Weis vom Amt für Film und Medien der Abteilung für Deutsche Kultur fand sie dabei eine Verbündete: „Wenn wir jungen Filmemachern eine Chance geben, einen Kurzfilm zu produzieren, geben wir ihnen damit eine Visitenkarte in die Hand, mit der sie sich in der Welt präsentieren können“, so Weis. Die erste Ausgabe kann als Erfolg gewertet werden. „Die Filmteams waren alle hoch motiviert und haben das begleitende Tutorium der Branchenexperten gerne angenommen“, berichtet Eva Maria Raffeiner, die Projektkoordinatorin in Vertretung von Carmen Cian. IDM stellte die Tutoren (u. a. Nadja Dumouchel, Leonardo Staglianò, Markus Golisano, Corso Codecasa und Philipp Mayrhofer) und organisierte begleitende Workshops, in denen Dramaturgie, Produktionsplanung, Projektkalkulation, Produktion, Regie, Pitching, Schnitt und Vertrieb behandelt wurden. Drei Südtiroler Verleiher stellten den Projekten in


Feature

I premiati del programma RACCONTI Local Plus (sullo sfondo, da sin.) Daniel Andrew Wunderer (Angst), Martin Reifer e Benjamin Thum (Der Wolf) nonché Sarah Trevisiol e Matteo Vegetti (Stato di Gloria) con i responsabili del progetto (davanti, da sin.) Barbara Weis (ripartizione Cultura tedesca della Provincia di Bolzano), Lucia Piva (ripartizione Cultura italiana), Carmen Cian (IDM), Ingrid Runggaldier (Ufficio Questioni linguistiche). Die Preisträger des Programms RACCONTI Local Plus (hinten, v. l.) Daniel Andrew Wunderer (Angst), Martin Reifer und Benjamin Thum (Der Wolf) sowie Sarah Trevisiol und Matteo Vegetti (Stato di Gloria) mit den Projektverantwortlichen (vorne, v. l.) Barbara Weis (Abteilung Deutsche Kultur des Landes Südtirol), Lucia Piva (Abteilung Italienische Kultur), Carmen Cian (IDM), Ingrid Runggaldier (Amt für Sprachangelegenheiten).

getto, hanno messo a disposizione le attrezzature per le riprese. Al programma hanno partecipato sette team creativi, ognuno composto da un autore/regista e un produttore; l’ammissione era riservata a team in cui almeno uno dei partner fosse nato o residente in Alto Adige. Al termine dei workshop e di un pitching sono stati selezionati tre progetti che si sono aggiudicati un budget per la produzione e la partecipazione al workshop conclusivo sul montaggio e sulla distribuzione. Il progetto che ha maggiormente convinto la giuria: Stato di Gloria, corto satirico di Sarah Trevisiol (produttrice) e Matteo Vegetti (sceneggiatore e regista), a cui è andato il finanziamento di 17.500 euro delle ripartizioni Cultura. La trama? Un uomo, che di mestiere costruisce confini e divide gli Stati, deve improvvisamente fare i conti con le conseguenze della sua attività quando a essere espulsa dal Paese è la sua compagna. Angst (“Paura” in lingua tedesca), thriller di Daniel Andrew Wunderer (sceneggiatore e regista) prodotto da Verena Ranzi, si è aggiudicato un premio di 10.000 euro. Nel film, dedicato al tema dei pregiudizi, una famiglia teme che il giovane rifugiato che ha in affido sia coinvolto in vicende oscure. La paura dell’ignoto cresce di giorno in giorno assumendo tratti paranoici. In Der Wolf (“Il lupo” in lingua tedesca), cortometraggio drammatico di Benjamin Thum (sceneggiatore e regista) e Martin Reifer (produttore), un padre e un figlio, impegnati in una caccia al

Absprache mit IDM das Drehequipment zur Verfügung. Sieben Kreativteams, bestehend aus einem Autor und einem Produzenten, starteten im Programm, wovon jeweils mindestens ein Partner in Südtirol wohnhaft oder geboren sein musste. Auf die Workshops und ein Pitching folgte die Auswahl der drei Projekte, die ein Budget für die Realisierung erhalten und den finalen Vertriebsworkshop besuchen können. Am meisten überzeugte die Jury Stato di Gloria, eine Satire von Sarah Trevisiol (Produzentin) und Matteo Vegetti (Drehbuch und Regie), die mit 17.500 Euro von den Kulturabteilungen gefördert wurde: Ein Mann, der hauptberuflich Grenzen aufbaut und Staaten spaltet, ist plötzlich selbst mit den Folgen konfrontiert, als seine Freundin abgeschoben wird. Um Vorurteile geht es in Angst, einem Thriller von Daniel Andrew Wunderer (Drehbuch und Regie), produziert von Verena Ranzi, der mit 10.000 Euro unterstützt wurde. Der Kurzfilm handelt von einer Familie, die zunehmend von der Sorge ergriffen wird, ihr Pflegekind, ein Flüchtlingsjunge, könnte in dunkle Machenschaften involviert sein. Mit jedem Tag steigt die Paranoia gegen das Unbekannte. In Benjamin Thums (Drehbuch und Regie) und Martin Reifers (Produzent) Drama Der Wolf brechen ein Vater und sein Sohn zur Wolfsjagd auf, um dann bald zu erkennen, dass die eigentliche Herausforderung in ihrer schwierigen Beziehung

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3 domande a… Daniel Andrew Wunderer

3 Fragen an … Daniel Andrew Wunderer

Regista di Angst, thriller, circa 25 min

Regisseur von Angst, Thriller, ca. 25 min.

TAKE: Cosa l’ha spinta a partecipare a RACCONTI Local Plus? I workshop sono stati utili anche per chi come lei aveva già esperienze in ambito cinematografico? Progettavo già da tempo il passaggio dal documentario alla finzione e il programma RACCONTI Local Plus ha rappresentato la cornice ideale per compiere questo passo. I workshop mi sono stati utilissimi: nei miei documentari avevo già ricreato scene reali ma l’elaborazione di un progetto con storyboard e shot list era per me del tutto nuova. Ancora più che nei workshop ho imparato molto sul set: è qui che ho raccolto i frutti della lunga fase di programmazione e preparazione.

TAKE: Was hat Sie dazu bewogen, an RACCONTI Local Plus teilzunehmen? Sie haben bereits Erfahrung im Filmbereich – haben Sie in den Workshops noch Neues gelernt? Seit einiger Zeit plane ich den Übergang von Dokumentar- zu Spielfilmen. RACCONTI Local Plus war für mich das ideale Programm, um diesen Schritt zu wagen. Natürlich habe ich in den Workshops etwas gelernt: In meinen Dokus hatte ich schon mit Nachstellungen gearbeitet, aber meine Vision mit Storyboards und Shotlists zu planen, war Neuland für mich. Noch mehr als in den Workshops habe ich aber am Set gelernt. All das Vorausplanen und Vorbereiten hat sich dort ausgezahlt.

Qual è il suo bilancio personale del programma? RACCONTI Local Plus è un programma nuovo e alcuni aspetti vanno migliorati ma la decisione di IDM di dare vita al programma è assolutamente giusta. In Alto Adige non abbiamo scuole per l’insegnamento del cinema di finzione e non è facile ottenere finanziamenti per un cortometraggio. Eppure i corti sono uno strumento importante con cui i creativi locali possono perfezionare le proprie capacità e presentarle al mondo del cinema.

Ihr Fazit zum Programm? RACCONTI Local Plus ist ein völlig neues Förderprogramm, das an einigen Stellen noch nachgebessert werden kann, aber die Initiative von IDM, dieses Programm ins Leben zu rufen, ist genau die richtige. In Südtirol haben wir keine Filmschule für Spielfilm und nur sehr begrenzte Möglichkeiten, an Förderungen für Kurzfilme zu gelangen. Doch Kurzfilm ist ein wichtiges Medium für die lokalen Kreativen, um an ihren Fähigkeiten zu feilen und sie der Welt zu zeigen.

Il premio in denaro ha permesso di coprire i costi di produzione del film? Il premio di 10.000 euro ha coperto i due terzi dei costi di produzione ma – nonostante Panalight, in qualità di partner di IDM, abbia inoltre messo a disposizione le attrezzature per le riprese – il budget comunque non sarebbe bastato. Abbiamo quindi ridotto al minimo i costi, girando in un’unica location e appoggiandoci a sponsor per catering e altri servizi, insomma puntando alla massima essenzialità. Ma visto che non volevamo rinunciare alla qualità della produzione e le pagine di sceneggiatura da girare erano ben 24, stiamo cercando altri canali di finanziamento per completare il budget e riuscire a presentare il film nell’ambito di diversi festival.

Hat das Preisgeld die Produktionskosten Ihres Films gedeckt? Das Preisgeld von 10.000 Euro deckte über zwei Drittel der Kosten ab, zudem stellte uns Panalight als Partnerunternehmen von IDM das Equipment zur Verfügung. Trotzdem reichte das Budget nicht. Wir haben die Kosten minimiert, indem wir an nur einer Location gedreht und Sponsoren für das Catering etc. gefunden haben – kurz, indem wir alles so einfach wie möglich gehalten haben. Dennoch wollten wir einen qualitativ hochwertigen Film produzieren und mussten 24 Drehbuchseiten abdrehen. Der Rest wird also anderweitig finanziert. So werden wir den Film hoffentlich auf Festivals zeigen können.

Da sin. in alto in senso orario: Daniel Wunderer durante le riprese del suo cortometraggio Angst; Benjamin Thum (a sin., sceneggiatore e regista di Der Wolf) con il produttore Martin Reifer; i tutori Leonardo Staglianò, Nadja Dumouchel e Philipp Mayrhofer (da sin.); le riprese di Der Wolf. Im Uhrzeigersinn (von oben links): Daniel Wunderer bei den Dreharbeiten seines Kurzfilms Angst; Benjamin Thum (l., Drehbuch und Regie zu Der Wolf) mit seinem Produzenten Martin Reifer; die Tutoren Leonardo Staglianò, Nadja Dumouchel und Philipp Mayrhofer (v. l.); Dreharbeiten zu Der Wolf.

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zueinander besteht. Die Darstellung dieses universellen Motivs im lokalen Kontext erhielt eine lobende Erwähnung der Jury und 2.500 Euro Preisgeld. Barbara Weis stockte aus ihrer Abteilung auf 10.000 Euro auf, um das Produktionsbudget des Films zu sichern. „Ich sehe Thum als kreativen Kopf mit großem Potenzial“, begründet Weis ihre Entscheidung. Im Frühjahr 2017 werden die fertigen Filme in einem geeigneten Rahmen präsentiert; unabhängig davon reichen die Teams ihre Kurzfilme auch bei internationalen Festivals ein.

lupo, scoprono le fratture profonde che segnano il loro rapporto. Il corto, che inserisce temi universali in un contesto locale, ha ottenuto una menzione speciale della giuria e un premio di 2.500 euro, a cui si sono aggiunti 10.000 euro per le spese di produzione assegnati da Barbara Weis della ripartizione Cultura. “Thum è uno spirito creativo dal grande potenziale”, così Weis motiva la sua decisione. I cortometraggi ultimati verranno presentati nella primavera del 2017 in una cornice adeguata; contemporaneamente i team si occuperanno della candidatura dei progetti a festival internazionali.

Birgit Schweitzer ist Filmjournalistin und Reporterin sowie ausgebildete Drehbuchautorin und Script Consultant.

Birgit Schweitzer è reporter e giornalista cinematografica oltre che sceneggiatrice e script consultant.

» Informationen zum Programm finden sich unter racconti.idm-suedtirol.com

Matteo Vegetti

IDM/Claudia Corrent

Martin Reifer

IDM/Claudia Corrent

» Informazioni sul programma si trovano sul sito racconti.idm-suedtirol.com.

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Quando la formazione fa muovere il territorio Bildung als Triebkraft Da un unico breve corso professionale all’anno a una proposta formativa ricca e strutturata: novità e ambizioni di MOV!E IT!, programma di formazione d’eccellenza per il settore audiovisivo in Alto Adige. Was mit einem Kurs pro Jahr begann, hat sich zum breiten Bildungsangebot entwickelt: Die Plattform für Aus- und Weiterbildung in Filmberufen MOV!E IT! ist ein strategisches Plus für den Filmstandort Südtirol. Se l’offerta formativa di MOV!E IT! negli anni scorsi comprendeva un solo corso di qualche settimana all’anno, organizzato dalla Film Commission dell’Alto Adige (IDM) insieme alla Scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG, oggi l’Alto Adige dispone di una piattaforma che arricchisce tale offerta strutturandola in cinque programmi, aperti anche alle offerte di altri enti, istituzioni e associazioni che si occupano di formazione relativa al settore audiovisivo. In quattro anni, insomma, MOV!E IT! ha fatto passi da gigante, e guarda avanti con ambizione. “Ci piacerebbe che con il tempo si creasse un altro ente, indipendente, dedito alla formazione sul territorio”, rivela Christiana Wertz, alla guida di IDM Film Commission, di cui l’offerta di MOV!E IT! persegue gli obiettivi. In primo luogo quello di formare un’industria audiovisiva sul territorio, quasi inesistente prima dell’insediamento della Film Commission e oggi sempre più vivace. “Le produzioni esterne ormai portano sempre meno maestranze con sé perché sanno di poterle facilmente reperire sul territorio”, continua Wertz, anche se, ammette, “c’è ancora molto da fare, soprattutto nel settore della postproduzione e dei visual effects. Sarà questa la nostra quarta linea strategica per il 2017, insieme a quelle già consolidate di produzione, costumi e scenografia.” Crescente professionalizzazione delle risorse locali, attenzione ai più giovani, apertura ai territori circostanti: questi gli elementi

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Ein einziger mehrwöchiger Kurs im Jahr, den die Südtiroler Filmförderung (IDM) zusammen mit der Schule für Dokumentarfilm, Fernsehen und Neue Medien ZeLIG in Bozen organisierte: Daraus bestand MOV!E IT! am Anfang. Heute umfasst das Weiterbildungsangebot eine Plattform mit fünf verschiedenen Programmschienen, über die auch andere Institutionen und Verbände Weiterbildung für Filmberufe anbieten können. Kurz: MOV!E IT! hat in den letzten vier Jahren Riesenschritte nach vorne gemacht – und blickt mit viel Ehrgeiz in die weitere Zukunft. „Wir möchten, dass in Südtirol mit der Zeit eine eigene, unabhängige Institution für die Aus- und Weiterbildung im Filmbereich entsteht“, bekräftigt Christiana Wertz, Leiterin der Filmförderung. Deren strategische Ausrichtung bestimmt das Angebot von MOV!E IT! maßgeblich mit. An erster Stelle steht die Weiterentwicklung der Südtiroler Filmindustrie, die vor der Gründung der Förderung fast inexistent war und heute immer aktiver ist. „Auswärtige Produktionen, die zu uns kommen, bringen immer weniger Crewmitglieder mit, weil sie diese Dienstleistungen nun auch hier finden“, sagt Wertz. Auch wenn es, wie sie zugibt, „noch viel zu tun gibt, vor allem im Bereich Postproduktion und Visual Effects. Das wird 2017 unser viertes strategisches Standbein sein, zusammen mit den bereits konsolidierten Bereichen Produktion, Kostüm- und Szenenbild.“ Zunehmende Professionalisierung der lokalen Dienstleister, Förderung des Nachwuchses und Zusammenarbeit mit den umliegenden Filmländern: Diese Schwerpunkte springen bei der


Il programma MOV!E IT! YOUNG avvicina i giovani al mondo del cinema. La piattaforma MOV!E IT! include inoltre una serie di offerte formative e di approfondimento per professionisti del settore cinematografico, ad es. nell’ambito dei costumi. Das Programm MOV!E IT! YOUNG macht Jugendliche mit der Welt des Films bekannt. Daneben umfasst die Plattform MOV!E IT! eine Reihe von Aus- und Weiterbildungsangeboten für Filmschaffende, etwa im Bereich Kostümbild.

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IDM/DPI

Panorama


IDM/DPI

Panorama

Le colonne portanti della strategia di MOV!E IT!: la professionalizzazione dei fornitori di servizi locali, il sostegno ai giovani talenti e la collaborazione con i territori cinematografici confinanti. Die Eckpfeiler der Strategie hinter MOV!E IT! sind die Professionalisierung der lokalen Dienstleister, die Nachwuchsförderung und die Zusammenarbeit mit den umliegenden Filmländern.

che balzano subito agli occhi se guardiamo alle novità delle offerte che ci ha illustrato Renate Ranzi, responsabile di MOV!E IT!. Come i seminari con esperti del programma COMPACT, “a cui abbiamo dato la forma degli IDM Film Jour Fixe: presentazioni su tematiche specifiche seguite da un aperitivo, un modo informale di fare networking e capire quali siano le esigenze del settore”, spiega Ranzi. All’interno del programma PROFESSIONAL, che propone corsi per professionisti, ci sono invece due importanti novità: “AlpenDating”, il forum in forma di speed dating per produttori emergenti, organizzato nell’ambito del Festival del Cinema di Kitzbühel da quattro fondi di finanziamento dell’arco alpino (IDM Alto Adige, FFF Bayern, Österreichisches Filminstitut e Zürcher Filmstiftung), e l’invito al Les Arcs European Film Festival coproduction market, in dicembre, a cui hanno partecipato i produttori altoatesini Philipp Moravetz e Martin Rattini. “Occasioni che rientrano perfettamente nella nostra strategia di far crescere le case di produzione sul territorio e di favorire coproduzioni con i paesi limitrofi”, dichiara Wertz. C’è poi la “Cooperazione Alpina”, workshop itinerante a cui partecipano 16 studenti o giovani produttori, provenienti da quattro scuole di cinema (ZeLIG di Bolzano, HFF Hochschule für Film und Fernsehen di Monaco, Filmakademie di Vienna e ZHdK Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo). “Una sorta di ‘AlpenDating’ ma con un altro target”, la definisce Wertz, “che in marzo ospiteremo a Bolzano.” Un ulteriore segmento di MOV!E IT! è rivolto ai giovani che

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Betrachtung des Bildungsangebots von MOV!E IT! sofort ins Auge. „Etwa die Seminare mit Branchenexperten im Programm COMPACT, denen wir die Form eines IDM Film Jour Fixe gegeben haben“, erklärt die aktuell Verantwortliche für die Bildungsplattform, Renate Ranzi (IDM). „Dabei handelt es sich um Vorträge zu spezifischen Themen mit einem anschließenden Aperitif – eine ungezwungene Gelegenheit zum Networking, auch um die Bedürfnisse der Branche besser zu ergründen“, erläutert Ranzi. Im Programm PROFESSIONAL, das Bildungsangebote für bereits berufstätige Filmschaffende bereithält, stehen zwei wichtige Neuigkeiten an. Zum einen „AlpenDating“, eine Art berufliches Speed Dating für junge Produzenten, das im Rahmen des Filmfestivals Kitzbühel von vier Filmförderanstalten des Alpenraums organisiert wurde (IDM Südtirol, FFF Bayern, Österreichisches Filminstitut und Zürcher Filmstiftung). Zum anderen die Möglichkeit der Teilnahme am Les Arcs European Film Festival Coproduction Market vergangenen Dezember, die die beiden Südtiroler Produzenten Philipp Moravetz und Martin Rattini nutzten. „Solche Angebote passen perfekt zu unserer Strategie, die heimischen Produktionsfirmen zu stärken und Koproduktionen mit den Nachbarländern zu fördern“, erklärt Christiana Wertz. Dazu kommt noch die „Alpenländische Kooperation“, ein Workshop an wechselnden Standorten, an dem 16 Studenten und Jungproduzenten von vier Filmhochschulen teilnehmen können (ZeLIG in Bozen, HFF Hochschule für Film und Fernsehen in München, Filmakademie Wien und ZHdK Zürcher Hochschule der Künste). „Eine Art ‚AlpenDating‘, aber für eine andere Zielgruppe“,


Location muovono i primi passi nel settore: ad approfondire le loro conoscenze e farli andare all’estero con una borsa di studio ci pensa il programma SCHOLARSHIP. Le borse offerte da IDM quest’anno sono andate a Samuel Hafele per un corso di attrezzista presso l’Accademia Europea di Baden-Baden, ad Esma Allaoui per “Creative & Character Make Up” presso il Gorton Studio a Falmouth (GB), a Gerlinde Treibenreif (script/continuity) e Daniel Defranceschi (direzione di produzione), entrambi all’iSFF di Berlino. MOV!E IT! YOUNG, invece, propone ai giovanissimi (15-18 anni) un primo avvicinamento al cinema. All’interno di questo programma l’offerta di IDM comprende sia un workshop estivo per la realizzazione di cortometraggi, sia l’IDM Roadshow Film to School, con cui la Film Commission va a presentare agli studenti delle scuole superiori e degli istituti professionali della provincia le possibili professioni nel mondo del cinema e i relativi percorsi di formazione. Completa l’offerta il programma MENTORING, che dà la possibilità ai talenti locali di confrontarsi personalmente con affermati professionisti. Carolina Mancini è giornalista di cinema e redattrice di Cinema & Video International.

so definiert Wertz das Programm, das im März in Bozen beherbergt wird. Eine weitere Programmschiene, MOV!E IT! SCHOLARSHIP, ermöglicht es jungen Leuten, die erst in die Branche hineinwachsen, über ein Stipendium ihre Kenntnisse im Ausland weiterzuentwickeln. Die letzten von IDM vergebenen Stipendien gingen an Samuel Hafele für einen Lehrgang als Requisiteur an der Europäischen Medien- und Event-Akademie in Baden Baden, an Esma Allaoui für einen Kurs in „Creative & Character Make Up“ im Gorton Studio in Falmouth (GB) sowie an Gerlinde Treibenreif (Script/Continuity) und Daniel Defranceschi (Produktionsleitung) für das iSFF Berlin. MOV!E IT! YOUNG wiederum macht Jugendliche (15–18 Jahre) mit der Welt des Films bekannt, etwa durch Sommerworkshops, in denen Kurzfilme produziert werden. Das Programm umfasst auch die IDM Roadshow Film to School: Dabei stellt die Filmförderung an Südtiroler Gymnasien und Berufsschulen mögliche Berufsbilder in der Filmbranche und die entsprechenden Ausbildungswege vor. Abgerundet wird das Angebot durch das Programm MENTORING, das es lokalen Filmtalenten ermöglicht, sich mit anerkannten Profis über einen längeren Zeitraum persönlich auszutauschen und sich beraten zu lassen. Carolina Mancini ist Filmjournalistin und Redakteurin der italienischen Fachzeitschrift Cinema & Video International.

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FINAL TOUCH: non è che l’inizio Der letzte Schliff Si svolgerà durante il Bolzano Film Festival di aprile la seconda edizione dell’iniziativa che aiuta i filmmaker a dare il “tocco finale” alle loro opere. Während des Film Festivals Bozen unterstützt die Initiative FINAL TOUCH zum zweiten Mal junge Filmemacher dabei, ihre Projekte zu perfektionieren.

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Location “Mi hanno detto: quello che hai non è un film, nessuno capirà cosa vuoi dire.” Così Mike Ramsauer, giovane regista, ripercorre l’esperienza di FINAL TOUCH, iniziativa messa in piedi da IDM Film Commission insieme al Bolzano Film Festival Bozen per supportare i filmmaker che vogliono perfezionare il proprio film in fase di postproduzione. Ramsauer aveva partecipato (in veste sia di regista che di produttore) alla prima edizione di FINAL TOUCH, nella scorsa primavera, durante il Festival. Alla giuria di esperti sottopose il suo Quellmalz, dal nome del musicologo Alfred Quellmalz che tra il 1940 e il 1942 raccolse e catalogò i canti popolari degli abitanti del Tirolo alla vigilia delle “Opzioni”, evento lacerante della storia dei sudtirolesi, costretti a scegliere se rimanere in Alto Adige accettando però la cittadinanza e la lingua italiana o se lasciare le loro case per prendere la cittadinanza tedesca. Il documentario utilizza materiale d’archivio e “ritrova” alcuni dei personaggi ancora in vita cui vengono fatte riascoltare le canzoni che loro stessi avevano registrato oltre settant’anni prima. Per Quellmalz, FINAL TOUCH non è stato il “colpo di grazia” ma l’inizio di un percorso virtuoso: “È stato uno shock. La giuria non mi ha dato soluzioni preconfezionate ma mi ha messo nelle condizioni di capire dove intervenire”, ricorda Ramsauer. A distanza di qualche mese il giovane filmmaker ha ultimato il montaggio del film, autoprodotto, finanziato dalla Provincia di Bolzano (Sezione musica popolare) e sotto la supervisione di un mentore, l’esperta di montaggio Nela Märki, affiancatagli dalla Film Commission dell’Alto Adige – una volta concluso FINAL TOUCH – nell’ambito del programma MENTORING all’interno dell’offerta di formazione MOV!E IT!.

Piuttosto che soluzioni preconfezionate, la giuria di FINAL TOUCH (nella foto) ha offerto una critica a volte dura ma sempre costruttiva. Keine vorgefertigten Lösungen, sondern teils harte, aber immer konstruktive Kritik: die FINAL-TOUCHJury beim Besprechen der Filmprojekte.

E nel 2017, un premio al miglior progetto L’iniziativa FINAL TOUCH è pienamente coerente con le strategie dell’organismo altoatesino, attento allo sviluppo dell’industria audiovisiva sul territorio: “Oltre a sostenere i giovani talenti, realizziamo così uno dei nostri obiettivi strategici: consolidare e sviluppare ulteriormente il settore di postproduzione sul territorio”, conferma Barbara Weithaler che segue in IDM il progetto FINAL TOUCH.

„Was du da hast, ist kein Film. Keiner wird verstehen, was du damit sagen willst.“ Sehr genau erinnert sich der junge Regisseur Mike Ramsauer an das Urteil der Jury von FINAL TOUCH. Die Initiative der Südtiroler Filmförderung in Zusammenarbeit mit dem Film Festival Bozen unterstützt junge Filmemacher dabei, ihrem Werk in der Postproduktion den „letzten Schliff“ zu geben. Ramsauer nahm im April 2016 als Regisseur und Produzent in Personalunion an der ersten Ausgabe von FINAL TOUCH teil und präsentierte dem Expertenteam sein Projekt Quellmalz. Der Film handelt vom Musikwissenschaftler Alfred Quellmalz, der zwischen 1940 und 1942 Tiroler Volkslieder sammelte und katalogisierte – kurz vor der sogenannten Option, die die Südtiroler vor eine schreckliche Entscheidung stellte: in Südtirol zu bleiben, dafür jedoch ihre deutsche Sprache und Kultur aufzugeben, oder ihre Heimat zu verlassen und Deutsche zu werden. Für den Dokumentarfilm verwendete Ramsauer Archivmaterial und suchte einige Zeitzeugen auf, um ihnen die Lieder vorzuspielen, die sie selbst vor über 70 Jahren für die Aufnahme eingesungen hatten. Das strenge Urteil der Experten war für Quellmalz nicht der Gnadenschuss, sondern der Beginn eines läuternden Prozesses: „Es war ein Schock“, erinnert sich Ramsauer. „Die Jury hat mir keine vorgefertigten Lösungen in die Hand gegeben, sondern mich in die Lage versetzt, selbst zu verstehen, wo ich ansetzen muss.“ Einige Monate später vollendete der junge Filmemacher den Schnitt seines Films (einer Eigenproduktion, finanziert vom Referat Volksmusik des Landes Südtirol) mit Hilfe der Schnittexpertin Nela Märki, die ihm die Südtiroler Filmförderung im Anschluss an FINAL TOUCH als Mentorin zur Seite gestellt hatte – im Rahmen des MENTORING-Programms aus dem Bildungsangebot von MOV!E IT!. Neu 2017: ein Preis für das beste Projekt FINAL TOUCH ist Teil der Strategie der Filmförderung, die lokale Filmindustrie weiterzuentwickeln: „Neben der Unterstützung junger Talente entspricht die Initiative auch unserer Strategie, den Bereich Postproduktion in Südtirol zu stärken und weiter auszubauen“, bestätigt Barbara Weithaler, die aktuell bei IDM das

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Location Gli esperti di FINAL TOUCH con il team del film 38°//Nord. Die Experten von FINAL TOUCH mit dem Team des Films 38°//Nord.

Le altre due squadre partecipanti alla prima edizione sono state Laura Cini (regista) e Sirio Zabberoni (produttore) con il loro Punishment Island nonché Nunzio Gringeri (regista) e Natalia Rolla (produttrice) con 38°//Nord. Ora Mike Ramsauer, che proporrà il suo documentario al prossimo Bolzano Film Festival, è contento di aver portato la propria creatura al massacro: “Ho semplificato molto, adesso è più facile seguire la storia”, ammette. “Il tocco della storia”, ossia la capacità di raccontare. Così la definisce Evi Romen, montatrice, una dei sei esperti che hanno “sezionato” i progetti: “In tutti e tre mancava la drammaturgia”, ricorda la professionista, non dimenticando gli intensi confronti con i filmmaker. Ma la forza del tema trattato in Quellmalz le è rimasto particolarmente impresso. La composizione della giuria, che prima degli incontri individuali visiona il rough cut, è tale che il progetto viene affrontato da molteplici punti d’osservazione. Oltre a Evi Romen ne fanno parte Nikolaj Nikitin (delegato di Berlinale per Europa dell’est, Russia e Finlandia) come esperto di festival, Catia Rossi (amministratrice delegata di True Colours) per la distribuzione internazionale, Josef Reidinger (a. d. di ARRI Media) per la postproduzione e Gabriele Röthemeyer (già direttrice del Fondo regionale MFG Baden-Württemberg) come esperta in materia di finanziamenti alle produzioni e, infine, la responsabile di IDM Film Commission, Christiana Wertz. Tutti gli esperti hanno confermato la loro presenza alla prossima edizione di FINAL TOUCH, in programma dal 7 al 9 aprile a Bolzano, ancora una volta durante il Festival. Potranno partecipare filmmaker

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Projekt FINAL TOUCH betreut. An der ersten Ausgabe nahmen zwei weitere Projektteams teil: Laura Cini (Regie) und Sirio Zabberoni (Produktion) mit dem Film Punishment Island sowie Nunzio Gringeri (Regie) und Natalia Rolla (Produktion) mit 38°//Nord. Mike Ramsauer wird seinen Dokumentarfilm beim Film Festival Bozen 2017 zeigen. Er ist heute froh, sein „Baby“ den unerbittlichen Augen der Experten ausgesetzt zu haben: „Ich habe den Film stark vereinfacht, es ist jetzt leichter, der Geschichte zu folgen“, gibt er zu. „Die Geschichte“, also die Fähigkeit zu erzählen: Darauf komme es an, sagt die Cutterin Evi Romen, eine der sechs Experten, die sich mit den Projekten befasst haben: „In allen dreien fehlte die Dramaturgie.“ Romen erinnert sich an jedes der intensiven Gespräche mit den Filmemachern, aber das starke Thema von Quellmalz ist ihr besonders haften geblieben. Die Final-Touch-Jury, die sich vor den Einzelgesprächen den Rohschnitt des Films ansieht, setzt sich so zusammen, dass das Projekt von verschiedenen Standpunkten aus beurteilt wird. Außer Evi Romen gehören dazu Nikolaj Nikitin (Berlinale-Delegierter für Osteuropa, Russland und Finnland) als Festival-Experte, Catia Rossi (Geschäftsführerin des italienischen Vertriebs True Colours) als Expertin für internationalen Vertrieb, Josef Reidinger (Geschäftsführer von ARRI Media) für den Bereich Postproduktion, Gabriele Röthemeyer (ehemalige Geschäftsführerin der Medien- und Filmgesellschaft Baden-Württemberg) für den Bereich Förderung sowie die Leiterin der Südtiroler Filmförderung Christiana Wertz.


Location italiani, austriaci, tedeschi, svizzeri e lussemburghesi (il Lussemburgo è il paese focus del Bolzano Film Festival 2017). Le candidature sono aperte fino al 20 febbraio, riservate a opere prime e seconde (lungometraggi di fiction e documentari). Verranno selezionati quattro progetti e, novità di FINAL TOUCH 2017, per il migliore ci sarà un premio: il FINAL TOUCH ARRI Media Post-production Prize, consistente in servizi di postproduzione del valore di 5.000 euro, dei quali il team vincitore potrà usufruire direttamente presso ARRI Media a Monaco di Baviera. Paolo di Maira è direttore di Cinema & Video International e vive a Firenze.

Alle Experten haben ihre Teilnahme auch für die nächste Ausgabe von FINAL TOUCH bestätigt, die vom 7. bis zum 9. April 2017, wieder während des Filmfestivals, in Bozen stattfindet. Bewerben können sich italienische, österreichische, deutsche, Schweizer und diesmal auch luxemburgische Filmemacher (Luxemburg ist das Schwerpunktland des diesjährigen Filmfestivals). Bewerbungen sind bis zum 20. Februar möglich und auf erste und zweite Kinolangfilme beschränkt (Spiel- und Dokumentarfilm). Es werden vier Projekte ausgewählt, von denen eines – eine Neuheit bei FINAL TOUCH 2017 – mit dem FINAL TOUCH ARRI Media Post-production Prize ausgezeichnet wird. Der Preis beinhaltet Postproduktionsleistungen im Wert von 5.000 Euro, die das Gewinnerprojekt bei ARRI Media realisieren kann.

Museum für moderne und zeitgenössische Kunst Museo d’arte moderna e contemporanea Museum of modern and contemporary art Bozen ⁄ Bolzano Italy Piazza Piero Siena Platz 1 T +39 0471 223 413

www.museion.it Museion Bozen-Bolzano MuseionBZ

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Ciprian Muresan, Page by Page, 2013. Museion Media Façade. Photo: Othmar Seehauser

Paolo di Maira ist Chefredakteur der italienischen Fachzeitschrift Cinema & Video International und lebt in Florenz.


Armin Huber

Panorama

Un interprete sobrio con un grande istinto di libertà: Hannes Perkmann si è calato pienamente nel ruolo di Gruber in The Eremites. Unaufdringlicher Darsteller mit großem Freiheitsdrang: Hannes Perkmann hat sich in Die Einsiedler vollständig in die Rolle des Gruber vertieft. 70 TAKE #7


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Seguire l’istinto Dem Instinkt folgen Hannes Perkmann è un attore che non ama i toni urlati. In The Eremites, film di Ronny Trocker, si è fatto notare nel ruolo di Gruber. Hannes Perkmann ist ein Schauspieler der leisen Töne. Im Film Die Einsiedler von Ronny Trocker machte er in der Rolle des Gruber auf sich aufmerksam.

A Hannes Perkmann piacciono i personaggi in bilico, quelli che potrebbero precipitare da un momento all’altro e hanno in sé qualcosa di viscerale. Gruber è un personaggio di questo tipo: un fallito, vittima dell’incomprensione altrui. Nel lungometraggio Die Einsiedler (The Eremites) Gruber tenta di stringere amicizia con Albert, una figura divisa tra la vita in città e la solitudine dei monti, e fallisce ancora una volta. Nel ruolo di Gruber, Perkmann ha potuto seguire liberamente il suo istinto, grazie alla grande fiducia accordatagli dal regista Ronny Trocker. Perkmann studia a lungo i suoi personaggi, vuole apprezzarli e capirne le motivazioni. In questo processo l’attore, solo e lontano da distrazioni, si immerge nel ruolo: un lavoro produttivo ma al tempo stesso duro e faticoso, anche perché, come spiega Perkmann, “alla fine ti metti sempre a confronto con te stesso”. Grazie a questo processo i ruoli guadagnano quella profondità e complessità che i registi apprezzano anche nell’attore, capace di conferire ai suoi personaggi tratti al tempo stesso crudeli e amabili. Nelle sue interpretazioni Perkmann non ama i gesti plateali, prediligendo piuttosto una recitazione sobria ed essenziale alla Ulrich Matthes o la malinconia e la profondità di Bruno Ganz. L’aspetto più interessante è il suo tentativo di ridurre al minimo l’“agire” ed eliminare il superfluo per stimolare la fantasia degli spettatori e aprire spazi all’interpretazione. Al centro non si pone tanto il ruolo quanto la possibilità di stabilire un dialogo con lo spettatore. Perkmann ha lavorato a lungo come attore teatrale. Conclusi gli studi di recitazione a Vienna, l’attore si è trasferito allo Schauspielhaus di San Gallo. Dopo quattro anni nell’ensemble svizzero è però emerso il suo istinto di libertà: da allora Perkmann lavora, per usare le sue stesse parole, “libero come un fringuello”. Dopo diverse tappe, tra cui Costanza e Innsbruck, l’attore soggiorna ora spesso anche a Bolzano, sua città natale. Al momento dell’intervista con TAKE Perkmann è impegnato nelle prove di Immer noch Sturm di Peter Handke, in programma alle Vereinigte Bühnen di

Hannes Perkmann mag Figuren, die auf der Kippe stehen, die jeden Moment abstürzen können, etwas Abgründiges haben. Eine solche Figur ist Gruber, ein Gescheiterter, einer, der gemobbt wird. Im Film Die Einsiedler versucht er mit Albert, der hin- und hergerissen ist zwischen dem Leben in der Stadt und der Einsamkeit am Berg, Freundschaft zu schließen und scheitert auch dort. Eine Rolle, in der Perkmann seinem Instinkt folgen konnte, weil Regisseur Ronny Trocker ihm absolut vertraut hat. Perkmann beschäftigt sich lange mit seinen Figuren, er muss sie mögen und ihre Motive verstehen. Ein Prozess, in dem er sich ganz allein und ohne Ablenkung von außen in eine Rolle vertieft. Das gibt ihm viel und ist gleichzeitig oft hart und anstrengend. „Weil es letztendlich immer eine Auseinandersetzung mit sich selbst ist“, sagt Perkmann. Als Ergebnis dieser Auseinandersetzung bekommen seine Rollen die Tiefe und Vielschichtigkeit, die Regisseure an ihm schätzen: Er verleiht seinen Figuren bösartige und liebenswerte Züge zugleich. In seiner Darstellung bevorzugt Hannes Perkmann nicht die großen Gesten, sondern schätzt eher das unaufdringliche, reduzierte Spiel von Ulrich Matthes oder die Melancholie und Tiefe von Bruno Ganz. Es reizt ihn, möglichst wenig zu „machen“, durch Weglassen die Fantasie des Zuschauers anzufachen und Raum für Interpretationen zu schaffen. Es geht ihm weniger ums Darstellen als darum, mit dem Zuschauer in Dialog zu treten. Lange Zeit tat er das überwiegend auf der Bühne. Nach dem Schauspielstudium in Wien ging er ans Schauspielhaus St. Gallen in der Schweiz. Nach vier Jahren im Ensemble überkam ihn der Freiheitsdrang und seitdem arbeitet er, wie er selbst sagt, „vogelfrei“. Es folgten neben anderen Stationen Konstanz, Innsbruck und zuletzt öfter auch Bozen. In seiner Heimatstadt steht Hannes Perkmann zum Zeitpunkt des Gesprächs mit TAKE für Proben zum Stück Immer noch Sturm von Peter Handke auf der Bühne der Vereinigten Bühnen Bozen. Ein neues Filmprojekt ist ebenfalls

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Armin Huber

Panorama

Le dure sfide del mestiere: per Hannes Perkmann ogni ruolo è occasione di confronto con sé stesso. Schauspiel als harte Arbeit: Jede Rolle ist für Hannes Perkmann eine Auseinandersetzung mit sich selbst.

Bolzano. Nel cassetto c’è anche un nuovo progetto cinematografico, di cui Perkmann preferisce però non parlare, svelando un solo dettaglio: le riprese si effettueranno nei primi mesi dell’anno in Alto Adige. Ammirazione e timore reverenziale Hannes Perkmann si è avvicinato gradualmente alla recitazione cinematografica, acquisendo lentamente, come spiega, la maturità, la forza e la sicurezza che inizialmente gli mancavano. In molte scene l’occhio della cinepresa è vicinissimo e la recitazione è più diretta che a teatro, dove gli spazi sono invece ampi e il pubblico è lontano. Per il suo ruolo in The Eremites Perkmann ha ricevuto apprezzamenti in diversi festival (dopo la prima a Venezia, il film ha partecipato a numerose altre kermesse tra cui Amburgo, Braunschweig e Zurigo). Lodi sono andate anche al regista Ronny Trocker, al suo debutto in un lungometraggio. The Eremites ha forse aperto una porta a entrambi: farsi strada nel mondo del cinema non è facile, come Perkmann sa bene. Da giovane è stato letteralmente un divoratore di film, il che gli ha fatto sviluppare sentimenti di grande ammirazione ma anche quasi di timore reverenziale nei confronti del cinema. Il percorso che l’ha portato alla recitazione è stato lungo. All’inizio non sapeva bene cosa fare, spiega Perkmann, che oggi ha 37 anni: non voleva né studiare né passare otto ore al giorno in ufficio. Alla fine ha scelto di iscriversi all’università, frequentando due semestri alle facoltà di Discipline dello spettacolo e Scienze della comunicazione, per poi capire, dopo un corso di teatro a Brunico, che voleva diventare attore. Una professione di questo tipo non aiuta certo a mettere radici, soprattutto per chi, come Hannes Perkmann, lavora come attore indipendente. Anche se Bolzano è ritornata a essere un punto fisso nella sua vita, Perkmann non se la sente ancora di legarsi a un luogo o a una famiglia; preferisce tenere tutte le opzioni aperte, viaggiare ed essere sempre flessibile. In una vita di questo tipo, fatta di stress e segnata talvolta da preoccupazioni economiche, l’attore si rilassa con la meditazione. E meditando trova anche nuove chiavi di lettura per i suoi personaggi che a volte gli fanno visita addirittura nel sonno. Ariane Löbert è redattrice indipendente e collabora con diverse emittenti radiofoniche, riviste e testate online in Alto Adige.

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geplant, dazu kann sich Perkmann aber noch nicht näher äußern. Nur so viel verrät er: Gedreht wird im ersten Jahresviertel in Südtirol. Hochachtung und Scheu An die Arbeit vor der Kamera musste sich Hannes Perkmann erst herantasten. Er musste reifen, gefestigter und mehr bei sich sein, sagt er. Das Kameraauge ist oft ganz nah dran an einer Szene, die Arbeit vor der Kamera viel direkter als im Theater, wo der Raum groß und das Publikum weit weg ist. Für seine Rolle in Die Einsiedler hat Hannes Perkmann auf verschiedenen Festivals – Premiere war in Venedig, danach folgten unter anderem Hamburg, Braunschweig und Zürich – viel Lob bekommen, genauso wie Regisseur Ronny Trocker, für den es das Spielfilmdebüt war. Ein Türöffner für beide vielleicht, denn leicht ist es nicht, im Filmbusiness Fuß zu fassen, das weiß Perkmann. In seiner Jugend hat er Filme verschlungen und daraus eine Hochachtung vor der Arbeit beim Film entwickelt, aber auch eine Art Scheu. Überhaupt hat er lange gebraucht, um zum Schauspiel zu finden, lange habe er nicht gewusst, was er wollte, sagt der heute 37-Jährige. Irgendetwas studieren wollte er genauso wenig wie acht Stunden täglich im Job sitzen. Er studierte dann doch zwei Semester Theaterwissenschaften und Kommunikation, belegte einen Theaterkurs in Bruneck und wusste endlich, dass er Schauspieler werden wollte. Ein Beruf, der das Sesshaftwerden nicht unbedingt erleichtert, gerade wenn man wie Hannes Perkmann als freier Schauspieler arbeitet. Erstmals ist Bozen wieder zu einer Art Ankerpunkt in seinem Leben geworden, aber fest binden will er sich derzeit weder an eine Familie noch an einen Ort. Er will sich vor allem in der Arbeit alle Optionen offen halten, reisen, flexibel sein. Weil so ein Leben auch mit Stress und zuweilen Existenzängsten verbunden ist, sucht er Entspannung in der Meditation. Und dann findet er auch wieder neue Zugänge zu seinen Figuren, die ihn manchmal sogar bis in den Schlaf verfolgen. Ariane Löbert ist freie Redakteurin und Mitarbeiterin verschiedener Radio-, Print- und Onlinemedien in Südtirol.


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Saranno famosi Auf dem Weg zum Star Per poter recitare, Paula Renzler e Leo Seppi hanno anche marinato la scuola: un’esperienza entusiasmante e, forse, il primo passo verso una carriera cinematografica. Paula Renzler und Leo Seppi haben die Schule geschwänzt, um vor der Kamera zu stehen – eine spannende Erfahrung und vielleicht der erste Schritt in Richtung Schauspielkarriere.

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Armin Huber

Una musicista in grado di interpretare un ragazzino e uno sportivo che si è già messo alla prova come stuntman: le rivelazioni altoatesine dell’anno hanno molti talenti da offrire. Eine Musikerin, die auch einen Jungen spielen kann, und ein Sportler, der schon mal seine eigenen Stunts macht: Südtirols Schauspielentdeckungen des Jahres geizen nicht mit Talenten.


Paula Renzler è una ragazzina esile con lunghi capelli biondi e occhi verdi lucenti, nasino all’insù e un sorriso furbetto. In Iceman di Felix Randau ha interpretato il ruolo di un bambino: Paula ha impersonato il figlio di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio, che 5.000 anni fa risalì i monti per vendicare la sua famiglia e lungo il cammino perse la vita. Iceman è un film con poco dialogo e non a caso anche per il personaggio di Paula non era prevista alcuna battuta. “È stato comunque fantastico poter recitare in un film in cui costumi e trucco avevano un ruolo così importante”, spiega con entusiasmo Paula che ha dodici anni e vive a Brunico. Nel film indossava casacca e pantaloni di pelle, un gonnellino intorno ai fianchi e uno scialle di pelo ad avvolgere le spalle. E poi una parrucca arruffata, denti finti, sporcizia e segni di ferite. La prima reazione di Paula, nel trovarsi su un set, è stata di sorpresa per il gran numero di persone impegnate nelle riprese. “Ma erano tutti gentili”, ricorda Paula, soprattutto “papà” Jürgen Vogel nel ruolo di Ötzi: “Un tipo davvero forte!”. Prima del debutto sul grande schermo Paula Renzler aveva già interpretato piccole parti al teatro comunale di Brunico. Una carriera da attrice sarebbe “davvero mitica”, anche se Paula sa bene quanto sia difficile farsi strada nel mondo del cinema. Per questo, terminate le scuole medie, vorrebbe iscriversi al liceo pedagogico e forse diventare insegnante di musica. Paula canta, suona il pianoforte e nel tempo libero gira cortometraggi di ambientazione fiabesca. Durante i casting di Iceman a convincere il regista è stato però soprattutto il suo carattere aperto e spontaneo. Il compenso ricevuto per il film Paula l’ha messo da parte, concedendosi, come racconta, soltanto un nuovo paio di sneakers. Anche Leo Seppi è giunto al cinema passando per il teatro. Alla Musical School di Bolzano ha sperimentato recitazione, danza e canto, appassionandosi alla fine proprio alla recitazione. Durante il primo casting ha convinto grazie alla sua particolare capacità di esprimere le emozioni. Oggi, a dodici anni, Leo è quasi un professionista: al ruolo nel film per bambini Burg Schreckenstein ha fatto seguito una parte nella serie poliziesca Bozen Krimi dell’emittente tedesca ARD.

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Paula Renzler ist ein zierliches Mädchen mit langen blonden Haaren und leuchtend grünen Augen, Stupsnase und verschmitztem Lächeln. Im Film Iceman von Felix Randau spielte sie die Rolle eines Jungen: des Sohns von Ötzi, dem Mann aus dem Eis, der vor 5.000 Jahren in die Berge hinauf stieg, um seine Familie zu rächen, und dabei selbst zu Tode kam. Viel geredet wird dabei nicht und so hatte auch Paula im Film kein einziges Wort zu sagen. „Trotzdem war es toll, bei einem Film mit so viel Kostüm und Maske dabei zu sein“, schwärmt die zwölfjährige Bruneckerin. Sie trug ein Unterhemd aus Leder, lederne Hosen, eine Art Rock darüber und einen Überwurf aus Schaffell. Dazu eine zerzauste Perücke, falsche Zähne, Dreck und am Schluss auch noch Verletzungen. Zuerst war Paula aufgeregt und überrascht darüber, wie viele Leute bei einem Filmdreh mitarbeiten, aber „alle waren nett“ und vor allem Filmpapa Jürgen Vogel in der Rolle des Ötzi „einfach ein super Typ!“. Vor ihrer ersten Filmrolle hat Paula Renzler am Stadttheater Bruneck bereits kleinere Rollen gespielt. Es wäre „cool“, die Schauspielerei später zum Beruf zu machen, sagt sie und weiß dabei auch, wie schwer das ist. Deshalb will sie nach der Mittelschule erstmal aufs Pädagogische Gymnasium, um vielleicht Musiklehrerin zu werden. Sie singt, spielt Klavier und dreht in ihrer Freizeit Kurzfilme über Fabelwesen. Beim Iceman-Casting überzeugte sie den Regisseur aber vor allem mit ihrer offenen und unkomplizierten Art. Den größten Teil ihrer Gage hat sie gespart, erzählt Paula – lediglich ein Paar neue Turnschuhe hat sie sich gegönnt. Auch Leo Seppi kam übers Theater zum Film. An der Musical School in Bozen probierte er sich in Schauspiel, Tanz und Gesang aus, das Schauspielerische gefiel ihm am besten. Beim ersten Filmcasting überzeugte er dann mit seiner Fähigkeit, Emotionen zu zeigen. Heute ist der Zwölfjährige fast schon ein Filmprofi, er stand bereits für Burg Schreckenstein und eine Folge der ARD-Krimireihe Bozen Krimi vor der Kamera. Im Film Die Pfefferkörner und der Fluch des schwarzen Königs spielt er die Rolle des Luca: ein sturer Einzelgänger, der auf einem Südtiroler Bauernhof lebt und Besuch von den „Pfefferkörnern“, den

Armin Huber

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Esperienze indimenticabili sul set: Paula Renzler (in alto) parla con entusiasmo di Jürgen Vogel, suo “papà” cinematografico in Iceman; Leo Seppi (in basso) è ancora in contatto con i giovani colleghi di Amburgo con cui ha girato Die Pfefferkörner. Einprägsame Erfahrungen vor der Kamera: Paula Renzler (o.) schwärmt von ihrem Iceman-Filmvater Jürgen Vogel; Leo Seppi (u.) ist noch viel mit seinen Hamburger Kollegen aus den Pfefferkörnern in Kontakt.


Location In Die Pfefferkörner und der Fluch des schwarzen Königs ha poi interpretato Luca, un ragazzino cocciuto e solitario che vive in un maso in Alto Adige e qui riceve la visita degli “Pfefferkörner”, gruppo di giovani detective di una celebre serie tv tedesca. Durante i 21 giorni di riprese sull’Alpe di Fanes Leo ha stretto in fretta amicizia con gli altri attori, suoi coetanei provenienti da Amburgo. Separarsi dai nuovi amici non è stato facile e ancora oggi Leo e gli “Pfefferkörner” si scrivono messaggi ogni giorno. Durante le riprese Leo ha potuto calarsi addirittura nel ruolo di stuntman: in una scena Luca cade da una roccia alta un metro e mezzo. Il copione prevedeva l’impiego di una controfigura femminile ma Leo, che è molto sportivo – pratica sci e arrampicata e gioca a calcio e pallavolo – ha voluto provare in prima persona. E con i consigli giusti di un esperto ce l’ha fatta. I compagni di classe di Leo sono entusiasti di avere tra loro una “star del cinema”. Anche gli insegnanti hanno sostenuto il giovane attore, permettendogli di studiare solo durante il fine settimana e facendogli recuperare i compiti in classe persi. Ne è valsa la pena, spiega Leo. Per lui, infatti, la recitazione è più divertimento che lavoro: “La scuola è molto più impegnativa!”.

Nachwuchsdetektiven aus der beliebten deutschen TV-Serie, bekommt. In den 21 Drehtagen auf der Fanes Alm wurden Leo und seine gleichaltrigen Schauspielkollegen aus Hamburg schnell Freunde, deshalb fiel der Abschied am Ende der Dreharbeiten schwer. Noch immer schreiben sich Leo und die Pfefferkörner täglich Kurznachrichten. Beim Dreh durfte er sich sogar als Stuntman versuchen: In einer Szene rutscht Luca am Fels ab und fällt anderthalb Meter in die Tiefe. Eigentlich war dafür eine Stuntfrau als Double vorgesehen, aber da Leo sportlich ist, gerne klettert, Ski fährt, Volleyball und Fußball spielt, wollte er es selbst probieren – und mit ein paar Tipps vom Profi klappte auch das. Leos Klassenkameraden finden es cool, dass er ein „Filmstar“ ist und auch seine Lehrer haben ihn unterstützt: Gelernt wurde am Wochenende und die Tests holte er später nach. Aber das war es wert, denn Schauspielerei ist für ihn Spaß und keine richtige Arbeit: „Da ist Schule schon viel anstrengender!“ Ariane Löbert ist freie Redakteurin und Mitarbeiterin verschiedener Radio-, Print- und Onlinemedien in Südtirol.

Ariane Löbert è redattrice indipendente e collabora con diverse emittenti radiofoniche, riviste e testate online in Alto Adige.

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5 domande a… 5 Fragen an … Lisa Maria Kerschbaumer, assistente del regista Terrence Malick durante le riprese del suo ultimo film. Lisa Maria Kerschbaumer, Assistentin des Regisseurs Terrence Malick beim Dreh seines letzten Films. La ventiduenne assistente alla regia, laureata in Scienze della comunicazione e dello spettacolo, è originaria di Bressanone e attualmente vive a Berlino. Nell’estate del 2016 ha lavorato come assistente personale del regista americano Terrence Malick sul set della sua ultima pellicola Radegund (titolo provvisorio). Il film, che racconta la drammatica storia di un obiettore di coscienza durante la seconda guerra mondiale, è stato girato in parte in Alto Adige. TAKE: Come è stato lavorare a fianco di Malick durante le riprese di Radegund? Lisa Maria Kerschbaumer: Ogni progetto è diverso dagli altri e pone nuove sfide. Nel caso di Terrence Malick la sfida era il suo modo di lavorare: libero, veloce e incredibilmente spontaneo. Nella troupe chiunque doveva essere pronto a ogni evenienza, il che rendeva il lavoro talvolta difficile ma al tempo stesso davvero interessante. Osservando Terrence Malick all’opera si impara più che in un intero anno di studi. Personalmente ho appreso molto sull’impiego delle luci, su vantaggi e svantaggi di handycam e steadycam e sul lavoro con gli attori. Malick non è un regista qualunque: lo si vede da tutte le decisioni che prende. Mi ritengo davvero fortunata ad aver potuto lavorare al suo fianco. Radegund è stato girato in diverse location altoatesine e anche su pascoli alpini. Una sfida particolare per le riprese? Certo, girare sugli alpeggi crea difficoltà dal punto di vista logistico, in compenso però regala al film immagini stupende. Conosco le nostre montagne da quando ero bambina e vi sono in qualche modo abituata, ma ai miei colleghi americani e tedeschi il panorama a volte toglieva davvero il fiato.

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Die 22-jährige Regieassistentin, Kommunikations- und Filmwissenschaftlerin aus Brixen, die momentan in Berlin lebt, arbeitete im Sommer 2016 als persönliche Assistentin für Terrence Malick. Der US-Regisseur drehte seinen neuen Film Radegund (Arbeitstitel), ein Drama über einen Kriegsdienstverweigerer im Zweiten Weltkrieg, auch an Schauplätzen in Südtirol. TAKE: Wie haben Sie die Arbeit an Radegund an der Seite Malicks erlebt? Lisa Maria Kerschbaumer: Jedes Projekt ist anders und bringt neue Herausforderungen. Bei Terrence Malick war es seine freie, schnelle und unglaublich spontane Arbeitsweise. Jeder im Team musste stets auf alles Erdenkliche vorbereitet sein – was die Arbeit zwar manchmal schwieriger, aber gleichzeitig unglaublich spannend machte. Wenn man einem Meister wie Malick über die Schulter blicken darf, lernt man mehr als in einem ganzen Studienjahr. Ich habe viel über den Einsatz von Licht, die Vor- und Nachteile von Handkamera und Steady-Cam und die Arbeit mit Schauspielern erfahren. Er ist kein durchschnittlicher Regisseur, das merkt man in allen seinen Entscheidungen. Ich schätze mich sehr glücklich, ihn als Assistentin begleitet haben zu dürfen. Radegund wurde an verschiedenen Südtiroler Locations gedreht, auch auf Almen. Welche Herausforderungen brachte das für die Crew? Auf der Alm zu drehen erschwert vor allem die Logistik um einiges, dafür hat man aber atemberaubende Bilder im Kasten. Ich kenne unsere Südtiroler Berge von klein auf, deshalb war es für mich nichts Außergewöhnliches – meinen amerikanischen und deutschen Kollegen hat das Panorama allerdings einige Male den Atem geraubt.


Service

Come è giunta al cinema? Ho sempre desiderato intraprendere una professione creativa. Quando alcuni anni fa ho visto il making of de Lo Hobbit, mi sono detta: è questo che voglio fare! Nel 2013 ho svolto il mio primo stage presso la Echo Film di Bolzano e da allora ho collaborato ad alcuni interessanti progetti girati in Alto Adige: Outside the Box di Philip Koch, König Laurin dell’altoatesino Matthias Lang e Lou Andreas-Salomé di Cordula Kablitz-Post. Il mio primo incarico di livello internazionale è arrivato poi l’estate scorsa, appunto con Radegund. Quali ambiti del lavoro cinematografico la interessano maggiormente? Il mio sogno è lavorare come regista. Il regista, per usare le parole di grandi maestri come Michael Rabiger e Mick HurbisCherrier, è come un direttore d’orchestra: non deve saper suonare tutti gli strumenti alla perfezione ma deve conoscere le potenzialità musicali ed espressive di ciascuno di essi. Il regista non deve occuparsi da solo di cinepresa, luci e costumi ma deve essere consapevole del loro impiego e dei loro limiti. È proprio questo a rendere la regia così stimolante: non ci si deve concentrare su un settore ma ci si può e ci si deve interessare a tutti. Lavora anche a progetti suoi? Ho già diretto piccoli progetti cinematografici nell’ambito di un workshop alla Met Film School di Berlino. Ho inoltre girato il cortometraggio Nice Guy con l’attore altoatesino Ricardo Angelini e alla fine del 2016 ho portato a termine un altro cortometraggio, Der Geschichtensammler (“Il collezionista di storie”), che proporrò nel corso dell’anno a diversi festival e con un po’ di fortuna riuscirò anche a presentare.

Wie sind Sie zum Film gekommen? Ich wollte immer schon einen kreativen Beruf ausüben. Als ich mir vor einigen Jahren das Making-of von Der Hobbit ansah, wurde mir klar: Das will ich machen. Im Herbst 2013 absolvierte ich mein erstes Praktikum bei Echo Film in Bozen, seither habe ich an interessanten Projekten in Südtirol mitgearbeitet: Outside the Box von Philip Koch, König Laurin von Matthias Lang und Lou Andreas-Salomé von Cordula Kablitz-Post. Mein erster internationaler Auftrag kam dann letzten Sommer mit Radegund. Welche filmischen Arbeitsbereiche interessieren Sie am meisten? Mein großes Ziel ist es, Regie zu führen. Um es mit den Worten von Meistern wie Michael Rabiger und Mick Hurbis-Cherrier zu sagen, ist der Regisseur wie ein Dirigent eines Orchesters: Er muss nicht alle Instrumente perfekt beherrschen, aber die musikalischen Möglichkeiten und Ausdrucksfähigkeiten jedes einzelnen kennen. Er muss also die Aufgaben von Kamera, Licht oder Kostüm nicht alleine stemmen, aber soll sich ihrer Einsatzbereiche und Grenzen bewusst sein. Genau das finde ich an Regie so spannend: Man muss sich nicht für einen Bereich entscheiden, sondern kann und soll Interesse an allen haben. Arbeiten Sie auch an eigenen Projekten? Im Zuge eines Filmworkshops an der Met Film School Berlin habe ich bei kleinen Projekten Regie geführt, den Kurzfilm Nice Guy mit dem Südtiroler Schauspieler Ricardo Angelini gedreht und Ende 2016 den Kurzfilm Der Geschichtensammler fertiggestellt. Der wird in diesem Jahr bei verschiedenen Festivals eingereicht – und mit ein bisschen Glück auch gezeigt. Marianna Kastlunger ist freie Kulturredakteurin in Innsbruck.

Marianna Kastlunger è giornalista di cultura e spettacolo a Innsbruck. TAKE #7 77

Armin Huber

“Osservando Terrence Malick all’opera si impara più che in un intero anno di studi.” Lisa Maria Kerschbaumer è rimasta entusiasta del suo primo incarico di livello internazionale. „Wenn man einem Meister wie Malick über die Schulter blickt, lernt man mehr als in einem ganzen Studienjahr.“ Lisa Maria Kerschbaumer war begeistert von ihrem ersten internationalen Auftrag.


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Professionisti locali Lokale Filmschaffende

Nel mondo magico

In der Zauberwelt

Esma Allaoui è parrucchiera e makeup artist. Lavorare sui set televisivi e cinematografici, per lei, è un sogno che si è avverato.

Für Film und Fernsehen zu arbeiten scheint der Maskenbildnerin Esma Allaoui wie ein wahrgewordener Traum.

Nata nel 1991 in Marocco, Esma Allaoui ha vissuto nella capitale Rabat prima di trasferirsi con la sua famiglia a Bolzano, dove attualmente vive. Per formarsi nella sua professione, quella di parrucchiera e make-up artist, Esma ha studiato presso la Scuola professionale per parrucchieri a Bolzano e successivamente ha frequentato la prestigiosa Simone Belli Make-up Academy a Roma. Il primo lavoro di trucco e parrucco, per la televisione, è arrivato grazie a una coinquilina direttrice di produzione. Da lì, con la forza del passaparola, Esma ha iniziato un’intensa attività sui set televisivi come quelli di Tra due fuochi, Angeli, La Classe e Ci pensa Mainardi (tutti diretti da Peppe Toia) e cinematografici come quelli di Maikäfer flieg (Fly Away Home) dell’austriaca Mirjam Unger, I figli della notte di Andrea De Sica e Mister Felicità di Alessandro Siani. “Ma l’esperienza più emozionante l’ho vissuta di recente”, racconta Esma, “lavorando al cortometraggio I sette passi di Matteo Graia, un film che affronta temi delicati e importanti come l’immigrazione e la prostituzione minorile, parlato completamente in arabo e ambientato alla stazione di Roma Termini”. Per Esma, tutto questo rappresenta “la fortuna di un sogno che si avvera ogni giorno”. Fin da piccola, infatti, guardando i suoi film preferiti la giovane futura truccatrice si chiedeva cosa ci fosse dietro a quel mondo magico. E oggi, con certezza, può dire di esserci anche lei.

Esma Allaoui wurde 1991 in Marokko geboren und lebte zunächst in der Hauptstadt Rabat, bevor ihre Familie nach Bozen zog. Hier begann Esma ihre berufliche Laufbahn mit einer Ausbildung zur Friseurin an der Landesberufsschule, später besuchte sie die renommierte Simone Belli Make-up Academy in Rom. Zu ihrem ersten Auftrag als Maskenbildnerin für das Fernsehen kam Esma über eine Mitbewohnerin, die als Produktionsleiterin arbeitete. Von da an brachte sie das positive Feedback zu ihrer Arbeit von einem Set zum nächsten, zu italienischen TV-Sendungen wie Tra due fuochi, Angeli, La Classe und Ci pensa Mainardi (alle unter der Regie von Peppe Toia) und zu Spielfilmen wie Maikäfer flieg von Mirjam Unger, Children of the Night von Andrea De Sica und Mister Felicità von Alessandro Siani. „Aber am aufregendsten“, erzählt Esma, „war meine letzte Arbeit für den Kurzfilm I sette passi („Sieben Schritte“) von Matteo Graia, der so heikle und wichtige Themen wie Einwanderung und die Prostitution von Minderjährigen behandelt. Der Film wurde ganz auf Arabisch gedreht und spielt am Bahnhof Roma Termini.“ Für Esma ist ihre Arbeit ein wahrer Glücksfall, sie spricht von einem Traum, „der jeden Tag aufs Neue wahr wird.“ Schon als kleines Mädchen fragte sich die zukünftige Maskenbildnerin, was wohl hinter der Zauberwelt ihrer Lieblingsfilme stecke. Heute ist sie ein Teil davon.

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Matteo Graia

Trucco, cinepresa, colonne sonore: tre professionisti del cinema altoatesini si raccontano. Maske, Kamera, Filmmusik: Südtiroler Filmschaffende erzählen von ihren Erfahrungen.


Altezza e profondità

Abenteuer in Höhe und Tiefe

Livia Romano, bolzanina d’adozione, ha scelto la professione di aiuto operatore. Professione che l’ha portata a lavorare con registi come Olivier Assayas oppure a 500 metri sotto terra.

Die Wahlboznerin Livia Romano arbeitete als Kameraassistentin bereits mit Regisseuren wie Olivier Assayas – und in einem Bergwerk in 500 Metern Tiefe.

“Per le riprese del film Iceman di Felix Randau siamo stati dentro il crepaccio di un ghiacciaio: le infinite sfumature celesti e le bollicine millenarie intrappolate nelle onde di ghiaccio sono state per me un'esperienza unica, indimenticabile e impossibile se non facessi questa professione.” La professione in questione è quella di aiuto operatore e le parole sono di Livia Romano, classe 1986, ligure di nascita e altoatesina d’adozione. Al cinema Livia è arrivata grazie al percorso di studi che dopo la laurea all’Università di Torino in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS), indirizzo Cinema, l’ha portata a Bolzano, alla Scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG. Per il tirocinio curriculare sui set cinematografici, Livia ha collaborato con Alessandro Rossetto per il film Piccola Patria nel reparto Fotografia e con il regista Olivier Assayas e il direttore della fotografia Yorick le Saux per Sils Maria. Da lì le occasioni lavorative non sono mancate, prima come video assist poi come aiuto operatore. Una mansione preziosa che regala grandi emozioni: “Ogni set è una nuova sfida, un'avventura ma anche un nuovo incontro con persone con cui si condividono settimane di lavoro”, afferma Livia. Un’avventura che fino ad ora l’ha portata non solo sui ghiacciai di Ötzi, ma anche a 500 metri sotto terra: per il film Dal profondo, documentario sui minatori di una miniera sarda di carbone per il quale la regista Valentina Pedicini ha vinto il premio al Miglior documentario italiano durante la Festa del Cinema di Roma 2013.

„Bei der Arbeit zu Iceman von Felix Randau befanden wir uns in einer Gletscherspalte. Die Dreharbeiten dort unten – inmitten von unzähligen Schattierungen von Blau und von jahrtausendealten Bläschen in den Wellen aus Eis – waren eine einzigartige und unvergessliche Erfahrung für mich. So etwas hätte ich nie erlebt, hätte ich nicht diesen Beruf gewählt.“ Der Beruf ist jener der Kameraassistentin, die Erfahrung die von Livia Romano, Jahrgang 1986, in Ligurien geboren und heute in Südtirol zu Hause. Zum Film kam Livia nach Abschluss ihres Studiums der Theater- und Musikwissenschaft (DAMS) an der Universität Turin, als sie sich an der Schule für Dokumentarfilm, Fernsehen und Neue Medien ZeLIG in Bozen einschrieb. Die vorgeschriebenen Praktika an Filmsets absolvierte Livia in der Abteilung Kamera von Alessandro Rossettos Film Piccola Patria (Small Homeland) und bei Regisseur Olivier Assayas und seinem Kameramann Yorick le Saux am Set von Die Wolken von Sils Maria. Seitdem mangelt es ihr nicht an Arbeit, zunächst als Video Assist Operator, dann als Kameraassistentin. Eine wichtige Aufgabe, der Livia Romano auch emotional begegnet: „Jeder Set ist eine neue Herausforderung, ein Abenteuer. Ich liebe auch die Begegnung mit neuen Leuten, mit denen ich dann wochenlang eng zusammenarbeite“, schwärmt sie. Ihr Job-Abenteuer hat sie nicht nur hoch hinauf auf Ötzis Gletscher, sondern auch schon 500 Meter tief unter die Erde geführt – für die Dokumentation Dal profondo (From the Depths) über die Arbeiter in einem Kohlebergwerk auf Sardinien, mit der die Regisseurin Valentina Pedicini beim Filmfestival Rom 2013 den Preis für den besten italienischen Dokumentarfilm gewann.

Armin Huber

Location

TAKE #7 79


Il creatore di atmosfere

Der Stimmungsmacher

Robert Neumair è musicista e compositore. Con una sua colonna sonora ha vinto a New York l’edizione 2016 del Marvin Hamlisch Contest.

Robert Neumair ist Musiker und Komponist. Mit seiner Filmmusik gewann er in New York den Marvin Hamlisch Contest 2016.

Grande è stata la gioia di Robert Neumair, compositore di origine altoatesina, al momento della consegna, nel novembre scorso a New York, del primo premio del prestigioso Marvin Hamlisch Film Scoring Contest nella categoria “Emerging Composers”. Una soddisfazione comprensibile: Neumair si è affermato contro concorrenti provenienti da ben 55 paesi diversi. Il concorso, che si tiene dal 2012 in onore del grande compositore Marvin Hamlisch, premia la miglior colonna sonora creata per un cortometraggio animato assegnato ai concorrenti. Il vincitore è nominato da una giuria di artisti del settore di fama internazionale. Nel 2016 la scelta è caduta su Neumair, che nell’ambiente non è certo uno sconosciuto: attivo dal 2011, è regolarmente tra i finalisti di concorsi internazionali di musica da film. Neumair è anche autore di musiche per spot, film d’immagine e documentari televisivi. Il trentacinquenne compositore ama creare atmosfere sullo schermo ed è particolarmente affascinato dai film di animazione. Accanto all’attività creativa, Robert Neumair è anche trombettista della Filarmonica della radio tedesca di Saarbrücken, membro dell’ensemble “Bozen Brass” e strumentista eclettico (fisarmonica, tromba, pianoforte, accordeon, batteria, chitarra e sassofono). Neumair, originario di Brunico, aspirava fin da piccolo a diventare musicista. Che cosa l’ha avvicinato alle colonne sonore? “È accaduto tutto per caso”, rivela il poliedrico musicista, “un collega d’orchestra di Saarbrücken mi disse che le mie musiche sembravano fatte per i film”. Così ci ha provato, e il successo gli ha dato ragione.

Als der gebürtige Südtiroler Robert Neumair vergangenen November in New York den ersten Preis des renommierten Marvin Hamlisch Film Scoring Contest in der Kategorie „Emerging Composers“ entgegennahm, war die Freude des Komponisten groß – schließlich konnte er sich gegen Konkurrenten aus 55 Ländern behaupten. Der Wettbewerb, 2012 zu Ehren des großen Filmkomponisten Marvin Hamlisch ins Leben gerufen, zeichnet die beste Filmmusik für einen vorgegebenen animierten Kurzfilm aus. Den Sieger kürt eine Jury aus international etablierten Filmmusikschaffenden. 2016 fiel die Wahl auf Neumair, der in Sachen Filmmusik kein unbeschriebenes Blatt ist. Seit 2011 im Geschäft, gehört er regelmäßig zu den Finalisten internationaler Filmmusikpreise. Außerhalb der Wettbewerbsszene hat er Image-, Werbefilme und eine TV-Dokumentation musikalisch untermalt. Der 35-Jährige liebt es, im Film Stimmungen zu erzeugen, und ist besonders vom Animationsgenre angetan. Neben seinen schöpferischen Tätigkeiten ist Robert Neumair Trompeter der Deutschen Radiophilharmonie in Saarbrücken und Mitglied des Ensembles „Bozen Brass“, er spielt Ziehharmonika, Trompete, Klavier, Akkordeon, Schlagzeug, Gitarre und Bariton. Dass er Musiker werden wollte, wusste der aus Bruneck stammende Neumair schon als Kind. Doch wie kam er zur Filmmusik? „Eigentlich durch Zufall“, verrät das Multitalent. „Ein Orchesterkollege aus Saarbrücken meinte, meine Kompositionen würden sehr gut zum Film passen.“ Also versuchte er sich daran – mit Erfolg.

80 TAKE #7

Armin Huber

Location


Panorama

ZeLIG School for Documentary, Television and New Media ZeLIG runs a three-year vocational training course in documentary with majors in camera/lighting, editing/ post-production and directing/project development. ZeLIG is a meeting point for students and trainers from throughout Europe located in Bolzano/Bozen – Italy. According to its creative inter-cultural tradition the courses are held in three languages: Italian, German and English. Corporate Design Oktober 2012

AUTONOME PROVINZ BOZEN SÜDTIROL

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO ALTO ADIGE

MAKE MEDIA, MAKE CHANGE.

Tel: +39 0471 977 930 info@zeligfilm.it www.zeligfilm.it

ESoDoc – European Social Documentary – is a training initiative for media professionals and “cross-thinkers” who want to develop new storytelling skills, putting together different expertise, to develop film and cross-media projects with social impact. ESoDoc is promoted by ZeLIG School for Documentary and co-funded by EU’s Creative Europe – MEDIA. www.esodoc.eu

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Anna M. Wenter

Panorama

82 TAKE #7


Angoli nascosti Verborgene Winkel Kathy Leonelli, location scout altoatesina, ci guida in due luoghi dal fascino tutto particolare. Location Scout Kathy Leonelli führt uns zu zwei Schauplätzen in Südtirol, die einen ganz besonderen Zauber haben.

Una location che emana una calma tale da ridurre lo stress della troupe durante le riprese: le cascate di Riva nelle Valli di Tures e Aurina, le più settentrionali d’Italia. Eine Location, die so viel Ruhe ausstrahlt, dass sogar Filmcrews beim Dreh dort weniger gestresst sind: die Reinbachfälle im Ahrntal, dem nördlichsten Tal Italiens.

TAKE #7 83

Kathy Leonelli

Panorama


Anna M. Wenter

Service

Nonostante l’aspetto selvaggio e incontaminato, le cascate di Riva sono facilmente raggiungibili. Trotz ihres wilden, unberührten Anblicks sind die Reinbachfälle sehr leicht erreichbar.

La meraviglia della natura… che piace al reparto logistica

Logistisch optimales Naturschauspiel

Location: Cascate di Riva, Campo Tures Infrastrutture: nessuna Distanza da Bolzano: 90 km

Location: Reinbachfälle, Sand in Taufers Infrastrukturen: keine Entfernung von Bozen: 90 km

Nel 2016 abbiamo deciso di effettuare nelle Valli di Tures e Aurina parte delle riprese di Amelie rennt (Mountain Miracle). Il film, una coproduzione di Lieblingsfilm e helios sustainable films per la regia di Tobias Wiemann, narra le vicende della ragazzina Amelie che si trova in Alto Adige per curare i suoi problemi di asma. L’aria pura e la natura incantata dovevano avere su di lei un effetto liberatorio, ed è proprio questa l’idea che volevamo trasmettere attraverso la location. Le fragorose cascate e il paesaggio verdissimo di Riva di Tures sono state una scelta perfetta. Le cascate sono facilmente raggiungibili e dunque abbiamo avuto fortuna anche dal punto di vista logistico. Inoltre non abbiamo dovuto modificare alcun particolare della location. Soltanto per una scena di salvataggio la produzione ha posizionato delle corde di sicurezza nel letto del torrente per aiutare la controfigura di Amelie a uscire dall’acqua. Se penso a questo luogo, ricordo subito l’atmosfera rilassante del bosco, una calma che si è trasmessa anche alla troupe: non so come ma eravamo di fatto tutti meno stressati. Anche la collaborazione con le persone del posto è stata molto piacevole. Questa location è semplicemente speciale.

Für den Film Amelie rennt von Tobias Wiemann, eine Koproduktion von Lieblingsfilm und helios sustainable films, haben wir uns 2016 für einen Teil der Aufnahmen für das Tauferer Ahrntal entschieden. Der Film handelt von der jungen Amelie, deren Asthma-Erkrankung in Südtirol behandelt werden soll. Die reine Luft und die verträumte Natur sollen dabei befreiend wirken – und das wollten wir auch mit der Location rüberbringen. Die tosenden Wasserfälle und die sattgrüne Umgebung von Rein in Taufers waren dafür die perfekte Wahl. Dass die Reinbachfälle logistisch leicht zugänglich sind, war ein zusätzlicher Glücksgriff. Zu verändern war an dieser Location im Grunde nichts, einzig für eine Rettungsszene im Fluss spannte die Produktion Sicherheitsseile und baute im Bachbett ein Podest aus Holz, damit Amelies Stunt-Double aus dem Wasser steigen konnte. Wenn ich an den Ort denke, fällt mir sofort wieder diese beruhigende Stille im Wald ein. Diese Ruhe hat sich definitiv auch auf die Filmcrew übertragen – wir waren alle irgendwie weniger gestresst. Auch die Zusammenarbeit mit den Leuten vor Ort war sehr angenehm, daran denke ich gerne zurück. Die Location ist einfach etwas sehr Besonderes.

84 TAKE #7


Armin Huber

I Magazzini Generali di Bolzano: la facciata dai colori intensi ha affascinato da sempre la location scout Kathy Leonelli. Die farbkräftige Fassade des Allgemeinen Lagerhauses in Bozen hat Location Scout Kathy Leonelli schon immer fasziniert.

Ampi spazi dal carattere industriale

Weite Räume mit Industriecharakter

Location: Magazzini Generali di Bolzano Infrastrutture: acqua, servizi, corrente, ascensore, diversi locali Distanza da Bolzano: 0 km

Location: Allgemeines Lagerhaus, Bozen Infrastrukturen: Wasser, sanitäre Anlagen, Strom, Aufzug, diverse Räume Entfernung von Bozen: 0 km

I Magazzini Generali di Bolzano mi hanno affascinata fin da piccola. All’epoca potevo ammirarne l’edificio soltanto dall’esterno: mi è rimasto impresso soprattutto il gioco di forme tra il grande magazzino dalla pianta semicircolare e le linee squadrate dell’edificio adiacente. Quando, per le riprese del film Caffè di Cristiano Bortone, ero alla ricerca di una location di interni adatta a rappresentare un magazzino di caffè, mi sono ricordata dei Magazzini Generali, e ho colto naturalmente l’occasione per scoprire finalmente l’edificio anche dall’interno! Il regista è stato subito d’accordo: la storica facciata e il grande cortile interno incontravano anche il suo gusto. Il magazzino doveva infatti assomigliare ai magazzini di caffè di Trieste, una delle città in cui è ambientato il film. La location, quindi, ha fatto da set a una ditta triestina di import-export di caffè che compare nel film. Abbiamo effettuato riprese in tutta l’area dei magazzini e in particolare nell’ampio cortile interno con i tir parcheggiati, nel deposito merci e in due piani superiori. In un grande capannone è stata montata una porta di sicurezza dietro la quale, nel film, si celava il caffè più pregiato al mondo, il Kopi Luwak. Nei depositi ai piani alti dei Magazzini abbiamo allestito un piccolo museo del caffè. A tale scopo la torrefazione Schreyögg della Val Venosta ha messo a disposizione le sue bellissime macchine da caffè d’epoca. E quando la sera il sole calava lentamente dietro al crinale della Mendola, dai corridoi aperti dei magazzini (in realtà quasi dei balconi) si apriva verso sud una vista meravigliosa su Bolzano.

Das Allgemeine Lagerhaus in Bozen hat mich schon fasziniert, als ich noch ein Kind war. Damals konnte ich das Gebäude nur von außen bewundern, vor allem das architektonische Zusammenspiel zwischen der halbkreisförmigen Lagerhalle und dem quadratischen Nebengebäude blieben mir im Gedächtnis. Als es darum ging, für den Spielfilm Caffè (Coffee) von Cristiano Bortone eine geeignete Innenlocation für das im Film vorkommende Kaffeelager zu finden, habe ich mich sofort an das Gebäude erinnert – und die Chance wahrgenommen, das Lagerhaus auch von innen zu entdecken. Mit der alten Fassade und dem großen Innenhof traf mein Vorschlag den Geschmack des Regisseurs. Das Kaffeelager sollte nämlich jenen in der Stadt Triest ähneln, wo der Film teilweise spielt. Das Allgemeine Lagerhaus Bozen fungierte dabei als Schauplatz für eine große Triester Import-Export-Firma für Kaffee. Deshalb fanden die Dreharbeiten auch im gesamten Lagerhaus statt: Wir haben vor allem im geräumigen Innenhof mit den vielen LKWs, im Warenlager sowie auf zwei Stockwerken gedreht. In einer großen Halle wurde eigens eine Tresortür eingebaut, hinter der sich im Film der wertvollste Kaffee der Welt, der Kopi Luwak, befindet. Außerdem haben wir in den oberen Stockwerken ein kleines Kaffeemuseum eingerichtet. Die Kaffeerösterei Schreyögg aus dem Vinschgau half uns dabei mit schönen alten Kaffeemaschinen aus. Und abends, wenn die Sonne über dem Gebirgskamm der Mendel langsam untergeht, erlauben die offenen Flure des Lagerhauses, die im Grunde fast als Balkone dienen, Richtung Süden einen wunderschönen Blick auf Bozen.

TAKE #7 85


Armin Huber

Feature Service

I Magazzini Generali vantano un’architettura molto originale e una grande varietà e versatilità degli spazi. Neben einer außergewöhnlichen Bauweise hat das Allgemeine Lagerhaus auch eine große Vielfalt an Räumen und Einsatzmöglichkeiten.

Chi è Kathy Leonelli

Zur Person

Nata a Bolzano, dopo aver frequentato il liceo linguistico, Kathy Leonelli ha studiato al DAMS di Bologna, specializzandosi in seguito alla Scuola Ipotesi Cinema di Bassano del Grappa. Prima ancora dell’istituzione della Film Commission dell’Alto Adige nel 2011, Kathy Leonelli aveva già iniziato a raccogliere esperienze come assistente alla regia, assistente alla produzione e location manager. Dopo aver scovato location per produzioni cinematografiche in Veneto, Lombardia e Toscana, lavora oggi come location scout e location manager in Alto Adige, soprattutto nell’ambito del lungometraggio. Negli ultimi hanni ha lavorato con registi come i tedeschi Oliver Hirschbiegel (13 Minutes) e Ulrich Köhler (In My Room), l’italiano Cristiano Bortone (Caffè) e lo svizzero Erik Bernasconi (Fuori mira).

Kathy Leonelli wurde in Bozen geboren, besuchte dort das neusprachliche Gymnasium und studierte anschließend Kunst-, Filmund Medienwissenschaften (DAMS) an der Universität Bologna, bevor sie sich an der Filmschule Ipotesi Cinema in Bassano del Grappa auf Film spezialisierte. Noch bevor die Südtiroler Filmförderung 2011 ihre Arbeit aufnahm, hatte sich Leonelli bereits in Regieassistenz, Produktionsassistenz und Aufnahmeleitung erprobt. Nachdem sie auch in Venetien, der Lombardei und der Toskana schon passende Schauplätze für Filmproduktionen aufspürte, arbeitet sie heute als Location Scout und Location Manager in Südtirol, vor allem für Spielfilme. Mit deutschen Regisseuren wie Oliver Hirschbiegel (Elser – Er hätte die Welt verändert) und Ulrich Köhler (In My Room) hat sie ebenso zusammengearbeitet wie mit dem italienischen Regisseur Cristiano Bortone (Coffee) und dem Schweizer Erik Bernasconi (Fuori mira).

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New Location

39012 Meran/o Rennstallweg/ Via Scuderie 31 •

CAMERA RENTAL ALTO ADIGE Merano · Munich · Berlin · Cologne Hamburg · Leipzig · Erfurt www.ludwigkamera.it TAKE #7 87


Service

I ragazzi di fuoco Die Pyro-Profis Sono esperti di armi e pirotecnica, meteorologi e alpinisti: con la loro azienda Impact Productions, Jakob Watschinger e Diego Marangoni forniscono un contributo spettacolare alla professionalizzazione del settore altoatesino. Sie sind Feuerund Waffenspezialisten, Wettermacher und bergbegeisterte Kraftpakete: Mit ihrer Firma Impact Productions liefern Jakob Watschinger und Diego Marangoni einen spektakulären Beitrag zur Professionalisierung der Südtiroler Filmbranche.

Armin Huber

“Dai, vi facciamo un’esplosione, è un attimo”, hanno assicurato Jakob Watschinger (a sin.) e Diego Marangoni durante la sessione fotografica per TAKE. Detto fatto. „So eine Explosion ist ja schnell gemacht“, sagten Jakob Watschinger (l.) und Diego Marangoni beim TAKE-Fototermin – gesagt, getan.

88 TAKE #7


Service

“Gli effetti speciali riescono meglio e sono meno costosi delle simulazioni al computer”: Jakob Watschinger e Diego Marangoni, entrambi ventottenni, sono convinti che fuoco vero o armi con un contraccolpo reale conferiscano maggiore credibilità alla performance degli attori. La passione per l’argomento ha portato Watschinger, laureato in Economia, e Marangoni, che ha studiato all’Accademia del cinema, a specializzarsi nel campo della pirotecnica e a fondare la Impact Productions. I servizi forniti comprendono esplosioni controllate, fori di proiettile, fuochi d’artificio ma anche pioggia, nebbia e neve prodotte artificialmente. Per economizzare tempo e risorse è essenziale riuscire a prevedere anche i dettagli: “I fori di proiettile, ad esempio, risaltano meglio se vengono ripresi lateralmente”, spiega Watschinger. Lui e Marangoni contribuiscono inoltre, in stretta collaborazione con fotografia e regia, alla realizzazione ottimale di scene che prevedono esplosioni di armi da fuoco. Ad aiutarli nel loro lavoro sui vari set altoatesini, accanto alle competenze tecniche, vi sono due ulteriori elementi: la condizione fisica e la passione per la montagna. In Alto Adige le riprese vengono spesso effettuate in esterno, in parte su terreni sconnessi e in altitudine. È d’obbligo garantire la sicurezza dell’intera troupe, e ciò è possibile soltanto creando consapevolezza per il lavoro in alta montagna: “Non si tratta affatto di aspetti ovvi. E noi, in quanto professionisti locali, in tal senso offriamo alle produzioni un indubbio vantaggio”, spiega Watschinger, che grazie alla sua attività nel soccorso alpino conosce molto bene il territorio e la sua gente. “Se ad esempio ci occupiamo di riprese su terreni scoscesi con l’impiego di nebbia artificiale, proviamo prima senza effetti.” E nel caso di scene in montagna particolarmente drammatiche, i due si offrono anche come controfigura per qualche stunt non troppo impegnativo. “Se il protagonista, scendendo semplicemente lungo un pendio innevato, si infortuna anche solo leggermente, ne risente l’intera produzione”, dice Watschinger, che nelle scene d’azione sa anche calarsi nel ruolo del “burning man”, ovvero la controfigura in abiti protettivi avvolta dalle fiamme. “Quando creiamo effetti di questo tipo possiamo fidarci completamente uno dell’altro”, aggiunge. In tre anni di attività per il cinema Watschinger e Marangoni hanno inoltre imparato cosa vuol dire far funzionare le attrezzature in altitudine. Ad esempio, a 3.000 metri d’altezza i gruppi elettrogeni forniscono meno energia e anche le basse temperature richiedono capacità di adattamento. L’anno scorso i due hanno messo a frutto le loro conoscenze nei lungometraggi Iceman (per la regia di Felix Randau) e Three Peaks (di Jan Zabeil), nonché nella produzione televisiva austriaca Endabrechnung, mentre l’anno precedente sono stati impegnati in The Eremites di Ronny Trocker e nella serie tv inglese Running Wild with Bear Grylls. Con il tempo, i due partner hanno sviluppato un vero istinto per i fenomeni atmosferici prodotti artificialmente: “La natura deve contribuire almeno in parte”, commenta Watschinger. “Ma tutto il resto è abilità.”

„Spezialeffekte sind günstiger und besser als Computersimulationen“, finden Jakob Watschinger und Diego Marangoni. Echtes Feuer oder Waffen mit echtem Rückstoß können die schauspielerische Performance um einiges glaubwürdiger machen, sagen die zwei 28-Jährigen. Ihre Leidenschaft für die Materie brachte den Betriebswirt Watschinger und den Filmakademie-Absolventen Marangoni auf die Idee, sich in Sachen Pyrotechnik umfassend zu spezialisieren und ihre Firma Impact Productions zu gründen. Kontrollierte Explosionen, Einschüsse, Feuerwerke, aber auch maschinell erzeugte Regen-, Nebel- oder Schneeeffekte gehören zu ihrem Portfolio. Um Zeit und Ressourcen zu sparen, ist ihre Fähigkeit, Details vorherzusehen, unabdingbar. „Einschüsse kommen besser zur Geltung, wenn sie seitlich gefilmt werden“, nennt Watschinger ein Beispiel. Die Effekte-Macher tragen in enger Absprache mit Kamera und Regie auch dazu bei, die gewünschten Vorstellungen mit Schussexplosionen szenisch umzusetzen. Neben den technischen Fachkenntnissen spielen noch zwei weitere Kompetenzen eine wesentliche Rolle im Set-Alltag der beiden: ihre Fitness und ihre Bergaffinität. Gedreht wird in Südtirol oft draußen, auch in unwegsamem, hoch gelegenem Gelände. Hier gilt es, für die Sicherheit der gesamten Crew zu sorgen – und oft müsse erst ein Bewusstsein für die hochalpine Arbeit geschaffen werden: „Das ist keine Selbstverständlichkeit. Da haben wir als ortsansässige Fachkräfte eindeutig einen Standortvorteil“, stellt Watschinger fest, der als Bergretter zudem bestens mit Land und Leuten vernetzt ist. Wenn sie Szenen in abschüssigen Gegenden betreuen und dafür etwa Nebel einsetzen, wird vorerst ohne Effekte geübt. Bei besonders dramatischen Szenen im Gelände stehen die beiden Effekte-Macher auch für einfache Stunts zur Verfügung: „Wenn ein Hauptdarsteller ein steiles Schneefeld runterlaufen muss und sich dabei auch nur leicht verletzt, steht die ganze Produktion auf dem Spiel“, sagt Watschinger, der außerdem auch den „Burning Man“ mimt, also Actionszenen mit brennender Schutzkleidung spielt. „Bei solchen Spezialeffekten können wir uns zu hundert Prozent aufeinander verlassen.“ In ihrer dreijährigen Filmlaufbahn haben Watschinger und Marangoni auch gelernt, wie ihr maschinelles Equipment in großen Höhen zu bedienen ist. Auf 3.000 Höhenmetern liefern Stromaggregate etwa weniger Energie, niedrige Temperaturen fordern ebenso technische Anpassungsfähigkeit. Dieses Wissen haben die beiden im letzten Jahr etwa für die Kinospielfilme Iceman (Regie: Felix Randau) und Drei Zinnen (Jan Zabeil) sowie für die TV-Produktion Endabrechnung eingesetzt, im Jahr zuvor für Ronny Trockers Die Einsiedler und die britische TV-Serie Running Wild with Bear Grylls. Mittlerweile haben die Pyro-Profis auch ein gutes Gespür für das „Verhalten“ künstlich erzeugter Wetterphänomene in freier Wildbahn: „Die Natur muss bis zu einem gewissen Grad mitspielen – der Rest ist Tüftelei.“ Marianna Kastlunger ist freie Kulturredakteurin in Innsbruck.

Marianna Kastlunger è giornalista di cultura e spettacolo a Innsbruck.

TAKE #7 89


Armin Huber

Panorama

Cornelia Schöpf dirige la nuova filiale meranese del noleggio di cineprese Ludwig. Cornelia Schöpf leitet seit Kurzem die neue Meraner Filiale von Ludwig Kameraverleih.

Il noleggio di cineprese Ludwig è ora anche in Alto Adige Neu in Südtirol: Ludwig Kameraverleih L’estate scorsa l'impresa con sede a Monaco di Baviera ha aperto una filiale a Merano. Der Kameraverleiher mit Stammsitz in München hat seit letztem Sommer eine Filiale in Meran.

“Con le nostre attrezzature i creativi possono portare le loro idee sullo schermo”: è questo il motto della Ludwig, impresa specializzata nel noleggio di telecamere e cineprese. Nel 2016 l’azienda, con sede a Monaco di Baviera e già presente in sei città tedesche, ha aperto a Merano la sua prima filiale estera. La Ludwig condivide gli spazi con la Maier Bros., ditta con sede a Colonia specializzata nel noleggio di luci e attrezzature sceniche. Oltre alla filiale meranese, inaugurata nel 2012, la Maier Bros. gestisce tre succursali in altrettante città tedesche. “Insieme, possiamo fornire un equipaggiamento completo a troupe impegnate in produzioni cinematografiche, televisive oppure pubblicitarie”, afferma Cornelia Schöpf, direttrice della filiale altoatesina della Ludwig. L’offerta include un’ampia gamma di telecamere e obiettivi, dolly, cavalletti, monitor, luci, attrezzature audiovisive e molto altro ancora. “La realizzazione ottimale di produzioni visive richiede soluzioni su misura”, sottolinea il direttore Martin Ludwig. Punti di forza della sua azienda sono per Ludwig la consulenza approfondita, la pianificazione accurata e un’esecuzione dei lavori sempre in linea con le esigenze specifiche del progetto. “L’Alto Adige”, prosegue l’imprenditore, “è una fantastica location cinematografica orientata all’Europa.” È merito in particolare del Fondo per le produzioni cinematografiche e televisive dell’Alto Adige l’aver saputo rendere questo territorio un mercato in continua crescita. E proprio le ottime prospettive future avrebbero convinto la sua impresa a sbarcare in Italia. La filiale altoatesina della Ludwig ha già collaborato con diverse produzioni, tra cui la pellicola In My Room, coproduzione di Pandora Film ed Echo Film, il film per la tv tedesco Die Hochzeitsverplaner (prodotto da die Film per Sat.1) e il film per ragazzi Die Pfefferkörner und der Fluch des schwarzen Königs (Letterbox Filmproduktion).

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„Wir vermieten das Equipment, mit dem kreative Köpfe ihre Visionen auf die Leinwand bringen.“ Das ist der Leitspruch der Firma Ludwig Kameraverleih. Bislang war das Münchner Unternehmen in sechs deutschen Städten vertreten, im Juli 2016 wurde in Meran der erste Auslandsstandort eröffnet. Dort teilt man sich die Räume mit Maier Bros., einem Verleiher von Licht- und Bühnenequipment. Das Unternehmen mit Stammsitz in Köln und Filialen in drei weiteren deutschen Städten firmiert seit 2012 auch in Meran. „Gemeinsam können wir Film-, TV- und Werbeproduktionen ein Komplettangebot bieten“, sagt Cornelia Schöpf, Leiterin der Meraner Filiale von Ludwig Kameraverleih. Dafür hält man eine breite Palette an Kameras und Objektiven sowie Dollies, Stative, Monitore, Licht-, Ton- und Videotechnik und noch etliches mehr bereit. „Um Produktionen vorstellungsgenau realisieren zu können, braucht es maßgeschneiderte Lösungen“, betont Firmenchef Martin Ludwig. Fundierte Beratung, genaue Planung und einen exakt auf das jeweilige Projekt angepassten Workflow nennt er als besondere Stärken seines Unternehmens. An Südtirol schätzt er, dass es eine „fantastische Drehregion mit europäischer Ausrichtung“ sei. Dank der Filmförderung gebe es hier einen wachsenden Markt, der auch seinem Unternehmen neue Perspektiven eröffnet und den Sprung nach Italien ermöglicht habe. Mit Kameraequipment ausstatten konnte die Ludwig-Filiale in Südtirol bisher unter anderem die Spielfilm-Koproduktion von Pandora Film und Echo Film In My Room, den Sat.1-Fernsehfilm Die Hochzeitsverplaner (Produktion: die Film) sowie den Kinderspielfilm Die Pfefferkörner und der Fluch des schwarzen Königs (Letterbox Filmproduktion).


Service

FACTS & FIGURES

Film Commission dell’Alto Adige Südtiroler Filmförderung Dal 2010 la Film Commission dell’Alto Adige è attiva come partner nel finanziamento e nei servizi per le produzioni cinematografiche. Obiettivo dichiarato è quello di incrementare la notorietà dell’Alto Adige come location cinetelevisiva e sostenere, grazie a un fondo per le produzioni, progetti cinematografici da realizzarsi del tutto o in parte in Alto Adige. Il fondo alle produzioni è destinato alla realizzazione di un effetto territoriale. Attraverso questo strumento, infatti, si vogliono attirare in provincia investimenti capaci di contribuire allo sviluppo e al rafforzamento delle infrastrutture cinematografiche. In base alla posizione geografica della provincia e grazie al suo bilinguismo, la Film Commission guarda oltre i confini locali, cercando di creare un punto di congiunzione tra i mercati cinematografici di Italia, Austria, Svizzera e Germania. Per questo motivo, una delle priorità è rappresentata dal finanziamento di coproduzioni tra questi paesi. Allo stesso tempo dovrebbe essere anche incoraggiato e rafforzato lo scambio professionale, nonché la conoscenza reciproca delle rispettive condizioni produttive e di finanziamento.

Seit 2010 ist die Südtiroler Filmförderung als Finanzierungs- und Servicepartner für Filmproduktionen tätig. Erklärtes Ziel ist, Südtirol als Drehort bekannt zu machen und über Filmfördermittel Filmprojekte zu unterstützen, die ganz oder teilweise in Südtirol realisiert werden. Die Ausrichtung der Filmförderung ist dabei vor allen Dingen eine wirtschaftliche. Über das Instrument der Filmförderung sollen Investitionen im Land angeregt werden, die zu einer Entwicklung und Stärkung der Filminfrastruktur beitragen. Aufgrund der geografischen Lage des Landes und der damit verbundenen Zweisprachigkeit blickt die Südtiroler Filmförderung ganz selbstverständlich über die Grenzen hinweg und möchte eine Schnittstelle zwischen den vier Filmmärkten Italien, Österreich, Deutschland und der Schweiz schaffen. So liegt ein besonderer Fokus auf der Förderung von Koproduktionen zwischen diesen Ländern. Auch sollen der professionelle Austausch sowie das gegenseitige Wissen über jeweils herrschende Produktionsund Finanzierungsbedingungen angeregt und verstärkt werden.

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Service FACTS & FIGURES FILM FUNDING

I compiti nel settore audiovisivo si articolano in quattro ambiti: Das Aufgabenprofil im Bereich Film gliedert sich in vier Bereiche:

Promozione & Finanziamento Filmförderung & Filmfinanzierung

Production & Location Services Produktion & Location Services

Con i finanziamenti messi a disposizione dal fondo per le produzioni gestito dalla Film Commission dell’Alto Adige, è stato possibile sostenere numerosi progetti cinematografici e televisivi. Come già per gli anni precedenti, anche per il 2017 è disponibile una somma totale di 5 milioni di euro, che può essere erogata a prescindere dalla sede delle case di produzione che ne fanno richiesta. La Film Commission accompagna e consiglia i produttori durante tutto il processo di richiesta ed erogazione: dalla prima consulenza, passando per il procedimento di presentazione della domanda, fino alla delibera dell’impegno di finanziamento, alla verifica degli avanzamenti del progetto e al pagamento delle singole rate del finanziamento. Per la presentazione delle domande, la Film Commission ha sviluppato un procedimento online standardizzato che ad oggi arriva al momento della delibera dell’impegno di finanziamento. La Film Commission valuta i progetti presentati con l’ausilio di una commissione di esperti e propone infine le produzioni da finanziare alla Giunta provinciale dell’Alto Adige.

Con un qualificato team di collaboratori motivati, la Film Commission è costantemente al fianco dei cineasti con suggerimenti e consigli in occasione della pianificazione e realizzazione delle riprese in Alto Adige. IDM offre sostegno concreto nella ricerca individualizzata di location e personale e una prima consulenza sulle condizioni generali in ambito legale e fiscale cui è soggetta una produzione cinematografica in Italia. Inoltre offre un valido aiuto nella richiesta delle autorizzazioni alle riprese e in molte altre questioni specifiche. Per i cineasti interessati, IDM mette a disposizione un’estesa banca dati di soggetti, organizza tour delle location e gestisce una directory settoriale online in cui sono elencati i professionisti e le aziende del settore audiovisivo residenti in Alto Adige. Tutti i servizi di IDM sono offerti sia in italiano che in tedesco e, naturalmente, anche in inglese.

Mit den Mitteln der Südtiroler Filmförderung können Kino- und TV-Projekte unterstützt werden. Wie in den vergangenen Jahren steht dafür auch 2017 ein Gesamtvolumen von 5 Millionen Euro zur Verfügung, das ungeachtet des Standorts der antragstellenden Produktionsfirmen beantragt werden kann. Die Förderung betreut und berät die Produzenten während des gesamten Antrags- und Vergabeprozesses: von der Erstberatung über das Antragsverfahren bis hin zur Versendung der Förderzusagen, der Prüfung der Projektfortschritte und Auszahlung der einzelnen Förderraten. Für die Antragstellung und die Projektbegleitung gibt es ein standardisiertes Online-Verfahren, das bisher bis zum Punkt der Förderzusage reicht. Die Förderung evaluiert die eingereichten Projekte mit Unterstützung einer Expertenkommission und schlägt die zu fördernden Produktionen anschließend der Südtiroler Landesregierung vor.

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Die Filmförderung steht Filmschaffenden mit einem qualifizierten Team aus motivierten Mitarbeitern mit Rat und Tat bei der Planung und Durchführung von Produktionen in Südtirol zur Seite. IDM bietet konkrete Unterstützung bei der individuellen Location- und Personalsuche, Erstberatung zu rechtlichen und steuerlichen Rahmenbedingungen einer Filmproduktion in Italien sowie Hilfe bei der Beschaffung von Drehgenehmigungen und bei vielen weiteren Fragestellungen. Interessierten Filmschaffenden stellt IDM eine umfangreiche Motivdatenbank zur Verfügung, organisiert Location-Touren und führt ein OnlineBranchenverzeichnis für in Südtirol ansässige Dienstleister aus dem Filmbereich sowie Filmschaffende. Alle Serviceleistungen werden grundsätzlich sowohl in italienischer als auch in deutscher Sprache und selbstverständlich auch auf Englisch angeboten.


Service

Promozione territoriale Standortvermarktung

Sviluppo territoriale Standortentwicklung

Per incrementare la notorietà dell’Alto Adige come location cinematografica, la Film Commission partecipa ai principali eventi di settore in Italia, Austria e Germania. Tra essi la Berlinale con l’European Film Market e la Festa del Cinema di Roma con MIA - il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo. Di importanza strategica è inoltre la partecipazione al Marché du Film, il maggiore mercato cinematografico europeo, che ha luogo a Cannes nei giorni del Festival. Non meno importanti sono le presenze minori ai festival di Monaco di Baviera e Venezia. Queste partecipazioni ai mercati di settore consentono di organizzare colloqui personali di consulenza con possibili interessati a presentare domanda di finanziamento, di estendere le collaborazioni internazionali, nonchè di consolidare il posizionamento dell’Alto Adige nel mercato cinematografico di Italia, Austria, Svizzera e Germania. Un ruolo fondamentale nella promozione della localizzazione cinematografica è infine ricoperto, oltre che dalle nominate presenze ai festival, anche dalle relazioni pubbliche e dalla comunicazione online.

Un obiettivo a lungo termine della Film Commission dell’Alto Adige è quello di creare, in ambito provinciale, un’estesa infrastruttura del personale e dei servizi dedicati al settore audiovisivo. Ciò dovrebbe incrementare ulteriormente l’attrattiva dell’Alto Adige come location per le produzioni cinematografiche esterne, contribuendo, allo stesso tempo, alla crescita del prodotto interno lordo complessivo della provincia. Per raggiungere questo obiettivo di natura economica e per rendere spendibile il potenziale del settore audiovisivo altoatesino, IDM si impegna, per mezzo di provvedimenti mirati, affinché la politica e l’economia, la cultura, il mondo della formazione e dell’aggiornamento professionale e il settore finanziario collaborino in maniera attiva e coordinata. Sulla base di una precisa strategia territoriale vengono acquisite e insediate aziende adatte alla location nonché avviati progetti di formazione e aggiornamento professionale. La Film Commission inoltre sostiene attivamente la creazione di coproduzioni transnazionali capaci di far sedere a un tavolo comune i rispettivi produttori e addetti ai lavori. Infine porta avanti lo sviluppo di progetti rivolti alle nuove generazioni e finalizzati allo scambio di conoscenze.

Um die Bekanntheit des Filmstandorts zu steigern, ist die Filmförderung auf den wichtigsten Branchenevents der Zielmärkte Italien, Österreich und Deutschland präsent. Darunter die Berlinale mit dem European Film Market sowie das Internationale Filmfestival in Rom. Von strategischer Bedeutung sind außerdem die Teilnahme am größten europäischen Filmmarkt Marché du Film, der zeitgleich zum Filmfestival in Cannes stattfindet, sowie kleinere Auftritte in München und Venedig. Diese Marktpräsenzen dienen dazu, persönliche Beratungsgespräche mit zukünftigen Antragstellern und sonstigen Interessierten zu führen, das internationale Netzwerk zu pflegen und weiterzuentwickeln sowie die Positionierung Südtirols als Plattform für die Filmindustrien Italiens, Österreichs, Deutschlands und der Schweiz zu festigen. Neben den genannten Marktpräsenzen spielen Presse- und Medienarbeit sowie Online-Kommunikation bei der Bewerbung des Filmstandorts eine herausragende Rolle.

Ein langfristig ausgerichtetes Ziel der Südtiroler Filmförderung ist die Entstehung einer leistungsstarken Personal- und Dienstleistungsinfrastruktur im audiovisuellen Sektor. Sie soll die Attraktivität des Standorts für externe Filmproduktionen weiter steigern und zur gesamtwirtschaftlichen Wertschöpfung in der Region beitragen. Um diese wirtschaftlichen Ziele zu erreichen und das Potenzial der Branche für den Standort Südtirol nutzbar zu machen, sorgt IDM mit geeigneten Maßnahmen dafür, dass Politik, Allgemeinwirtschaft, Kultursektor, Aus- und Weiterbildungssektor und Finanzsektor zusammenarbeiten. Auf Basis einer Standortstrategie werden geeignete Firmen für den Standort aquiriert und dort angesiedelt sowie Aus- und Weiterbilungsprojekte in die Wege geleitet. Die Filmförderung unterstützt zudem aktiv das Entstehen von länderübergreifenden Koproduktionen, indem entsprechende Produzenten und Filmschaffende an einen Tisch geholt werden, und treibt die Entwicklung von Nachwuchs- und Knowledge-Transfer-Projekten voran.

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Service FACTS & FIGURES FILM FUNDING

Le tre colonne del Film Fund in Alto Adige Die drei Säulen der Filmförderung in Südtirol 1— Finanziamento della produzione Förderung der Produktion Con il finanziamento della produzione, il Fondo altoatesino sostiene i produttori che realizzano del tutto o in parte un progetto cinematografico in Alto Adige, con un contributo massimo pari al 50% dei costi totali di realizzazione preventivati. In casi eccezionali il contributo può arrivare fino all’80%. L’importo massimo del finanzia­mento è pari a 1,5 milioni di euro per ogni progetto. Naturalmente questi fondi possono essere cumulati con altre forme di contributo pubblico. Per essere accolta, una richiesta di finanziamento deve soddisfare le seguenti condizioni: il produttore deve contribuire al finanziamento con un apporto adeguato di risorse finanziarie, anche sotto forma di contanti. La distribuzione del progetto deve già essere assicurata e particolari voci portanti del piano di finanziamento devono già essere confermate o, come minimo, essere state garantite da fonti degne di fiducia. Nel preventivo dettagliato secondo le modalità proprie del settore devono essere messe in evidenza le attività che saranno svolte in Alto Adige. Un coinvolgimento delle infrastrutture cinematografiche locali e del personale disponibile in Alto Adige, nonché la pianificazione di un impegno in materia di formazione, contribuiranno a una positiva valutazione della domanda. Almeno il 150% del contributo richiesto deve essere speso in Alto Adige. La richiesta deve in ogni caso essere inderogabilmente presentata in data antecedente al primo giorno di riprese. Im Rahmen der Produktionsförderung unterstützt die Südtiroler Filmförderung Produzenten, die ein Filmprojekt ganz oder teilweise in Südtirol produzieren, mit bis zu 50 % der Gesamtherstellungskosten, in Ausnahmefällen sogar mit bis zu 80 %. Die Höchstfördersumme beträgt 1,5 Mio. Euro pro Projekt. Selbstverständlich können diese Mittel mit anderen öffentlichen Förderungen kumuliert werden. Für einen erfolgreichen Antrag sollten insbesondere folgende Voraussetzungen erfüllt sein: Der Produzent sollte sich in angemessener Weise – auch in Form von Barmitteln – an der Herstellung der Produktion beteiligen, die Distribution des Projekts sollte gesichert sein und einzelne Finanzierungsbausteine im Finanzierungsplan sollten entweder schon bestätigt oder zumindest vertrauenswürdig in Aussicht gestellt sein. Aus einer detaillierten und branchenüblichen Kalkulation des Projekts muss klar hervorgehen, welche Ausgaben in Südtirol getätigt werden sollen. Der Einbezug von Südtiroler Filminfrastruktur und Personal sowie ein geplantes Engagement in Sachen „Ausbildung“ sind für eine positive Bewertung des Antrags unabdingbar. Mindestens 150 % der beantragten Fördersumme müssen in Südtirol ausgegeben werden. Unbedingt muss der Antrag vor dem ersten Drehtag der Produktion gestellt werden.

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2— Finanziamento dello sviluppo di progetto e della pre-produzione Förderung der Projektentwicklung und Produktionsvorbereitung Questa forma di finanziamento è dedicata alle attività preparatorie quali lo sviluppo del progetto e la pre-produzione. Qualora, al momento in cui viene presentata la domanda, la sceneggiatura non fosse ancora finalizzata, anche quest’ultima potrà essere fatta oggetto della richiesta di finanziamento. In questo caso il finanziamento avverrà in due fasi, la prima delle quali rivolta alla stesura della sceneggiatura e la seconda per la successiva fase di sviluppo e pre-produzione del progetto. La concessione di contributo per la prima fase non dà automaticamente accesso e diritto alla seconda fase del finanziamento. Il sostegno accordato dal Fondo provinciale andrà a coprire un massimo del 70% dei costi per un importo totale non superiore ai 100.000 euro. Questa modalità di finanziamento è riservata esclusivamente a progetti contenenti un riferimento culturale diretto all’Alto Adige e/o abbiano un riferimento rilevante nella fase di realizzazione del progetto. Il riferimento può essere definito dal soggetto, dall’autore o regista o dal coinvolgimento di professionisti locali. I richiedenti dovranno allegare alla domanda un preventivo dettagliato dei costi di pre-produzione. In alcuni casi il finanziamento può essere accordato contemporaneamente a più progetti (pacchetto di finanziamenti). La richiesta può essere presentata da produttori i cui progetti contribuiscano in forma particolare allo sviluppo del territorio cinematografico altoatesino. Il finanziamento massimo ammonta a 150.000 euro. Förderfähig in dieser Förderart sind vorbereitende Maßnahmen wie die Projektentwicklung und die Produktionsvorbereitung. Sofern zum Zeitpunkt der Antragstellung noch kein ausgearbeitetes Drehbuch vorliegt, kann auch dessen Erstellung Gegenstand der Fördermaßnahme sein. In diesem Fall wird die Förderung in zwei Stufen eingeteilt: eine erste für die Erstellung des Drehbuchs sowie eine zweite für die weitere Projektentwicklung in der Produktionsvorbereitung. Die Gewährung der Fördermittel für die erste Stufe begründet keinen Anspruch auf die Bewilligung der Fördermittel der zweiten Stufe. Die Südtiroler Filmförderung unterstützt Antragsteller in dieser Förderart mit bis zu 70 % der Kosten, maximal jedoch mit 100.000 Euro. Mit diesem Förderinstrument werden ausschließlich Projekte gefördert, die einen kulturellen und/oder im Zuge der Filmherstellung relevanten Bezug zu Südtirol haben, der sich über den Stoff, den Autor und Regisseur oder über beteiligte Filmschaffende definieren kann. Antragsteller reichen für diese Förderart mit ihrem Antrag unter anderem eine detaillierte Kostenkalkulation ein. In geeigneten Fällen kann die Förderung für die Entwicklung mehrerer Projekte erfolgen (Paketförderung). Antragsberechtigt sind Produzenten, die in besonderer Art und Weise zur Entwicklung des Filmstandortes Südtirol beitragen. Die Förderhöchstsumme beträgt hier 150.000 Euro.


Service 3— Sostegno ai giovani talenti Nachwuchsförderung Nell’ambito del sostegno alla produzione, per progetti di alta qualità che hanno rilevanza eccezionale per lo sviluppo dell’Alto Adige quale localizzazione per produzioni filmiche dal lato produttivo e/o creativo o per il sostegno di giovani talenti locali, sono ammesse deroghe per quanto riguarda la quota del produttore o le risorse finanziarie del produttore, per quanto riguarda l’approvazione di accantonamenti e dell’apporto diretto del produttore come anche per quanto riguarda conferme di distribuzione ed emittenti televisive. Queste deroghe sono valide innanzitutto per opere prime e seconde di produttori e registi, il cui costo non superi i 900.000 euro. In questo caso il finanziamento di IDM, di regola, non può superare i 150.000 euro. I progetti sovvenzionati devono avere potenziale di partecipazione a un festival nazionale. Per documentari televisivi adatti unicamente a uno sfruttamento locale, non sono ammesse queste deroghe. Una seconda variante di questa modalità di finanziamento ai giovani talenti permette il finanziamento della produzione di progetti low-budget di elevata qualità artistica con costi di produzione totali non superiori a 500.000 euro e che abbiano una rilevanza eccezionale da un punto di vista produttivo e/o creativo o in relazione al sostegno di giovani talenti locali. L’importo massimo del finanziamento ammonta in questo secondo caso a 250.000 euro. Il finanziamento viene accordato unicamente a condizione che la produzione sia affiancata e realizzata da esperti del settore in ruoli chiave e in ulteriori ruoli e ambiti definiti dalla Film Commission dell’Alto Adige. La selezione degli esperti avviene in stretto accordo con la Film Commission oppure a partire da un pool di esperti definiti dalla stessa. In casi eccezionali l’attività degli esperti può riguardare anche la fase di sviluppo del progetto. Il finanziamento in questa categoria è riservato alle opere di lungometraggio prime e seconde prodotte dalla casa di produzione richiedente. Annualmente possono essere finanziati al massimo tre progetti in questa categoria. Bei der Produktionsförderung von qualitativ hochwertigen Projekten, die in produzentischer und/oder kreativer Hinsicht sowie in Hinblick auf die Förderung Südtiroler Talents von herausragender Bedeutung für die Entwicklung des Filmstandorts sind, können insbesondere hinsichtlich der Höhe des Eigenanteils und der Eigenmittel, hinsichtlich der Anerkennung von Rückstellungen und Eigenleistungen sowie hinsichtlich einer Sender- bzw. Verleihbeteiligung Ausnahmen gemacht werden. Diese Ausnahmeregelungen gelten insbesondere für Erst- und Zweitfilme von Produzenten und Regisseuren, deren Gesamtherstellungskosten 900.000 Euro nicht überschreiten sollen. Der Zuschuss seitens der Südtiroler Filmförderung kann bis zu 150.000 Euro betragen. Für die geförderten Projekte soll mindestens eine erfolgreiche nationale Festivalauswertung möglich erscheinen. TV-Dokumentationen, die sich ausschließlich für eine lokale Verwertung eignen, sind von diesen Ausnahmeregelungen ausgenommen. Mit einem weiteren Instrument der Nachwuchsförderung können qualitativ hochwertige fiktionale LowBudget-Produktionen mit Gesamtherstellungskosten von bis zu 500.000 Euro, die in produzentischer und kreativer Hinsicht sowie in Hinblick auf die Förderung Südtiroler Talents von herausragender Bedeutung sind, mit maximal 250.000 Euro gefördert werden. Die Förderung erfolgt in jedem Fall unter der Bedingung, dass die Produktion in wesentlichen sowie von der Südtiroler Filmförderung definierten Positionen und Aufgabenbereichen durch branchenerfahrenen Experten begleitet und durchgeführt wird. Die Auswahl der Experten erfolgt in enger Abstimmung mit der Filmförderung bzw. aus einem von ihr zusammengestellten Expertenpool. In Ausnahmefällen kann sich die Leistung der Experten auch auf Elemente der Projektentwicklung beziehen. Die Förderung in dieser Kategorie ist auf den ersten und zweiten selbst produzierten Spielfilm der antragstellenden Produktionsfirma beschränkt. Pro Jahr können in dieser Kategorie maximal drei Projekte gefördert werden.

Il modello di finanziamento proposto dalla Film Commission dell’Alto Adige è, nella sua struttura e nei termini della documentazione da presentare, accomunabile alle procedure adottate da altri sistemi di finanziamento europei. Le domande di finanziamento presentate vengono evaluate tenendo conto dei criteri culturali, di contenuto ed economici. A questo proposito vengono tenute particolarmente in considerazione le spese preventivate sul territorio altoatesino. È infatti richiesto il raggiungimento di un effetto territoriale di almeno il 150% del contributo concesso. Das Südtiroler Fördermodell ist in seinem Aufbau und hinsichtlich der bei einer Beantragung einzureichenden Unterlagen an das Prozedere anderer europäischer Fördersysteme angelehnt. Die eingereichten Förderanträge werden anhand kultureller, inhaltlicher und wirtschaftlicher Kriterien evaluiert. Dabei werden insbesondere geplante Investitionen in Südtirol berücksichtigt. Ein zu erfüllender Territorialeffekt von mindestens 150 % der Fördersumme ist vorgesehen.

Il finanziamento in breve Förderung kurz und kompakt • Somma totale del fondo per le produzioni: 5 milioni di euro per il 2017 • Contributo a fondo perduto • Cinema/Film per la TV/Serie/Documentari • Possibilità di finanziamento a prescindere dalla sede della casa di produzione • Finanziamento alla produzione per un massimo di 1,5 milioni di euro a progetto • Finanziamento alla pre-produzione e allo sviluppo di progetti fino a 100.000 euro a progetto • Finanziamento a pacchetto per la pre-produzione e lo sviluppo di progetti fino a 150.000 euro a produttori che contribuiscano in forma particolare allo sviluppo del territorio cinematografico altoatesino • Sostegno particolare a progetti di giovani talenti (opere prime e seconde) con particolare rilevanza per il territorio cinematografico altoatesino • Tre scadenze all’anno per la presentazione delle domande • Fördersumme 5 Millionen Euro für 2017 • nicht zurückzuzahlender Zuschuss • Kino- und Fernsehfilme/Serien/Dokumentarfilme • Beantragbar unabhängig vom Firmensitz einer Produktionsfirma • Produktionsförderung bis zu 1,5 Millionen Euro pro Projekt • Projektentwicklungs- und Produktionsvorbereitungsförderung bis zu 100.000 Euro pro Projekt • Paketförderung für Projektentwicklung und Produktionsvorbereitung mit bis zu 150.000 Euro für Produzenten, die in besonderer Art und Weise zur Entwicklung des Filmstandortes Südtirol beitragen • Besondere Regelung für Nachwuchsproduktionen (Erst- und Zweitwerke) mit herausragender Bedeutung für den Filmstandort Südtirol • drei Einreichtermine (Calls) pro Jahr TAKE #7 95


Service FACTS & FIGURES FILM FUNDING

Dalla richiesta al pagamento in sei mosse Von der Beantragung bis zur Auszahlung in sechs Schritten

Colloquio di consulenza obbligatorio e presentazione della domanda online. Obligatorisches Beratungsgespräch und Antragstellung online.

1

3

4

2

Valutazione del progetto da parte della Film Commission e di un collegio consultivo di esperti. Beurteilung des Projekts durch die Filmförderung und ein beratendes Expertengremium, Übermittlung der grundsätzlichen Förderzusage.

A chiusura budget e con avvenuta revisione della documenta­zione definitiva del progetto da parte di una società di revisione contabile incaricata dalla Film Commission: emissione di una dichiarazione di impegno unilaterale (contratto di finanziamento) con definizione delle condizioni per l’erogazione del contributo. Mit Schließung der Finanzierung und nach Prüfung der finalen Projektunterlagen durch die von der Förderung beauftragte Prüfgesellschaft: einseitige Verpflichtungserklärung (Fördervertrag) mit definitiven Förderbedingungen.

In base allo stato di avanzamento del progetto, erogazione delle relative rate del finanziamento. Je nach Projektfortschritt Abrufen der Förderraten.

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Dopo un esame positivo del progetto, pagamento dell’ultima rata del finanziamento. Nach positiver Prüfung des Projekts erfolgt die Auszahlung der letzten Förderrate.

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A chiusura del progetto: verifica dei costi e della relativa rendiconta­ zione di spese (con particolare attenzione al soddisfacimento dell’effetto territoriale) per mezzo di una società di revisione contabile. Nach Projektabschluss: Prüfung des Verwendungsnachweises (insbesondere auf Erfüllung des Territorialeffekts) durch die beauftragte Prüfgesellschaft.

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Service

Richiesta online Online-Antragstellung Anche nel 2017 le case di produzione italiane ed estere avranno la possibilità di presentarci domanda di finanziamento per progetti cinematografici e televisivi. Vi preghiamo di tenere conto del fatto che la presentazione della domanda può essere effettuata esclusivamente online. La richiesta può essere compilata in qualsiasi momento sul nostro sito web; le richieste inoltrate saranno esaminate di norma durante il successivo periodo di valutazione. Potrete accedere al portale online utilizzando una password che riceverete dopo aver avuto un colloquio di consulenza con noi almeno sette giorni lavorativi prima della successiva scadenza per la presentazione delle domande. Il colloquio può avvenire telefonicamente ma, naturalmente, anche personalmente con uno dei nostri consulenti. Tutti i dettagli sulle domande di finanziamento sono disponibili su internet alla pagina www.idm-suedtirol.com/film. Allo stesso indirizzo troverete anche i criteri di applicazione, le schede informative, tutti i moduli necessari e l’accesso per la presentazione online della domanda. Auch 2017 haben Produktionsfirmen aus dem In- und Ausland die Möglichkeit, Anträge zur Unterstützung von Filmprojekten bei uns einzureichen. Bitte beachten Sie, dass die Antragstellung ausschließlich online erfolgen kann. Der Antrag kann jederzeit über unser Online-Portal erstellt werden. Wir berücksichtigen diesen dann grundsätzlich im Rahmen des nächsten Prüfungszeitfensters. Zugang zum Online-Portal erhalten Sie nur, wenn Sie mindestens sieben Werktage vor Ende des Einreichtermins ein Beratungsgespräch mit uns geführt haben. Dieses kann entweder telefonisch oder natürlich auch persönlich mit uns geführt werden. Alle Details zum Förderantrag finden Sie im Internet unter www.idm-suedtirol.com/film. Unter dieser Adresse finden Sie auch die Förderrichtlinien, Merkblätter, alle nötigen Formulare und den Zugang zum Online-Antrag.

Contatti per una prima consulenza Kontakt für Erstberatung Marion Wagner Film Funding Consultant (production funding) T. +39 0471 094255 marion.wagner@idm-suedtirol.com Birgit Oberkofler Film Funding Consultant (development funding) T. +39 0471 094277 birgit.oberkofler@idm-suedtirol.com

IDM Südtirol – Alto Adige Film Funding Via Siemens, 19 / Siemensstraße 19 39100 Bolzano / Bozen T. +39 0471 094261 film@idm-suedtirol.com www.idm-suedtirol.com/film Facebook: idmfilmfunding

CALLS 2017: Call #1 – 25.01.2017 Call #2 – 03.05.2017 Call #3 – 27.09.2017

Una domanda di finanziamento della produzione deve, tra l’altro, includere i seguenti materiali: Ein Antrag auf Produktionsförderung muss unter anderem folgende Unterlagen umfassen: • la sceneggiatura • un breve riassunto dei contenuti • un preventivo dettagliato del progetto e delle spese previste in Alto Adige • un piano di finanziamento con le attestazioni dei contributi al finanziamento • il certificato di acquisizione dei diritti di ripresa • una lista che elenchi lo staff e il cast previsto (inclusi fornitori di servizi e professionisti locali) • informazioni sulle forme di sfruttamento e di distribuzione dell’opera previste, insieme ai contratti di commercializzazione già stipulati in precedenza e ancora attivi. Per finanziare una produzione cinematografica necessitiamo di un contratto di distribuzione. Lo stesso vale per un contratto di licenza nel caso venga richiesto un finanziamento per una produzione televisiva. • das Drehbuch • eine kurze Zusammenfassung des Inhaltes • eine detaillierte Kalkulation des Projekts und der geplanten Ausgaben in Südtirol • einen Finanzierungsplan mit Finanzierungsnachweisen • den Nachweis zum Erwerb der Verfilmungsrechte • eine Liste mit dem geplanten Team und der geplanten Besetzung (inkl. lokale Dienstleister und Filmschaffende) • Informationen zur geplanten Verwertung bzw. die schon vorhandenen Verwertungsverträge. Um eine Kinoproduktion fördern zu können, benötigen wir in der Regel einen Verleih-Vertrag. Gleiches gilt für einen Lizenzvertrag, wenn Sie die Förderung einer Fernsehproduktion beantragen.

English text on page 98

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Service FUNDING & APPLICATION FACTS

Film Funding Structure, Mandate and Goals IDM Film Funding has served as a financial backer and service partner for film productions since 2010. The stated goal is to raise South Tyrol’s profile as a film location and to support funding for film projects that are realised wholly or partly in South Tyrol. The focus of the film funding is mainly economic. The instrument of film funding is designed to encourage investments in the province that contribute to the development and strengthening of the film infrastructure. Due to the geographical location of the province and the attendant bilingualism, the Film Fund looks beyond borders as a matter of course and seeks to create an interface between the four film markets of Italy, Austria, Switzerland and Germany. The Film Fund thus places special focus on promoting co-productions between these countries. In addition, it tries to encourage and strengthen professional exchange and mutual understanding of prevailing production and financing conditions.

The Mandate of the Film Fund is divided into four areas 1. Film Promotion & Financing Resources offered by South Tyrol’s Film Fund support film and television projects. There is a total of 5 million euros available in 2017, as there was in previous years. Production companies that apply have the potential to receive these monies regardless of their geographical location. The Film Fund coaches and advises the producers during the entire application and grant process: from the initial consultation about the application process to the conveyance of the committed monies, and from review of the project’s process to payment of the grant instalments. The Film Fund has developed a standardised online procedure for monitoring the application and project. By now, this process goes up to the point of funding approval. The Film Fund evaluates the submitted projects with support from a committee of experts and then recommends to the South Tyrol Province Government that specific productions be funded.

2. Production & Location Services With a qualified team of motivated employees, the Film Fund provides filmmakers with advice and assistance during the planning and realisation of productions in South Tyrol. It offers practical support for individual location scouting and recruitment, initial advice about the general legal and tax conditions

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for a film production in Italy, and assistance in obtaining filming permits and many other matters. The Film Fund also provides interested filmmakers with a comprehensive location database, organises and leads location tours, and has an online business directory of South Tyrol-based service providers for the film industry. All services are generally offered in both the Italian and German languages; they are, of course, also available in English.

3. Location Marketing To increase South Tyrol’s profile as a film location, the Film Fund presents the region at key industry events for the target markets of Italy, Austria and Germany, including the Berlinale and its European Film Market and the Rome International Film Festival. Participation in the largest European film market, the Marché de Film, is of strategic importance and takes place concurrently with the Cannes Film Festival and smaller events in Munich and Venice. These market presences are used for personal consultations with prospective applicants and other interested parties, to maintain and further develop the international network, and to strengthen South Tyrol’s position as a platform for the film industries of Italy, Austria, Switzerland and Germany. Events, PR, media relations, and online communications all play a prominent role in marketing the film location, as is typical in the film industry.

4. Location Development A long-term goal of South Tyrol’s Film Fund is to create an efficient personnel and services infrastructure in the province’s audiovisual sector. It also aims to further increase the attractiveness of the province as a location for external film productions and contribute to the overall economic value in the region. In order to achieve these economic goals and to maximise the potential of the sector for South Tyrol as a film location, IDM provides the appropriate measures to ensure that policy, the overall economy, the culture sector, the education and continuing education sector, and the financial sector all work together. Based on a precise development strategy for the location, suitable companies are acquired and settled in the province; continuing support is offered through training and professional education projects. These measures include, for example, the establishment and development of alternative forms of financing for film productions, which are currently well funded through the national model of external tax credits. IDM also actively supports the formation of transnational co-productions by bringing respective producers and filmmakers to the table, and promotes the development of nascent projects and projects that transfer knowledge.


Service

Three Types of Financial Support are offered Funding Basics South Tyrol’s subsidy model is similar to other European funding systems both in structure and in terms of the documents required to apply. The Film Fund evaluates the grant applications it receives based on three criteria: culture, content, and profitability. The extent of financial investment a given project will be making in South Tyrol weighs heavily in the funding decision. An economic regional effect of at least 150% of the funding amount is stipulated. Production companies can apply for funding regardless of their location. It is not required that shooting of the film has already commenced when the application is submitted. Funding is in the form of a grant: a subsidised production is not required to repay monies even in the case of a commercial success. • • • • • •

Total funding budget 5 million euros for 2017 Non-repayable grant Cinema / TV movies / series / documentaries Productions can apply for funding regardless of their location Production funding up to. 1.5 million € per project Pre-production and development funding of up to 100,000 € per project • Slate Funding for pre-production and development of up to 150,000 € for producers who contribute to the development of South Tyrol as a film location in a meaningful way • Special regulations for young filmmakers (first and second feature productions) with a particular relevance to the film location • Three deadlines (calls) per year

1. Production Funding Production Funding subsidises producers who realise a film project, at least partially, in South Tyrol. In this funding category, up to 50% of the total estimated production costs may be covered, and in some cases, even up to 80%. The maximum grant amount is € 1.5 million per project. Of course, these funds can be combined with other public grants. A successful application will meet the following requirements: The producer should make a reasonable investment, at least part of which is in the form of cash, into production; distribution of the project should be secured; and the individual financing components of the financing plan should either be confirmed or at least be reliably expected. A detailed cost estimate, which complies with industry standards, must be supplied and must outline clearly which expenditures are to be made in South Tyrol. The integration of South Tyrol’s film infrastructure, local production staff, and planned involvement in training are vital for a positive assessment of the application. At least 150 % of the funding amount has to be spent in South Tyrol. The application must be made before actual shooting commences.

2. Development and Pre-Production Funding This type of grant is available in support of preparatory measures such as project development and pre-production in the narrower sense. If at the moment of requesting the grant the script has not yet been finalized, its development may be subsidized as well. In that case, the grant will be divided into two steps: one for the development of the script and a second one for further project development and pre-production. The granting of funds for the first step does not guarantee further grants for the second step. IDM supports applicants with up to 70% of costs, to a maximum of 100,000 euro. Pre-production funding is given only to projects that have a direct cultural reference or production relevance to South Tyrol. This relevance can be defined by the content of the film itself or by participating filmmakers, especially the producer, the screenwriter or director, or local film professionals. Applicants must submit, among other things, detailed pre-production cost estimates. In some cases, funds may be granted for the development of more than one project at once (slate funding) for the requesting production company. This type of grant may be requested by producers who contribute to the development of South Tyrol as a film location in a meaningful way. The maximum grant sum in this case is 150,000 euro.

3. Funding for Young Filmmakers Within Production Funding, high-quality projects which have special relevance to the development of South Tyrol as a film location, either as a result of their production process or their creative characteristics, or by supporting young local filmmaking talent, can be exempted from regulations such as: minimum amount of the producer’s fee or the producer’s financial resources; approval of accruals and contributions; distribution agreements for cinema or television. These exemptions are reserved for producers’ and directors’ first and second feature films, where the total production cost may not exceed 900,000 euros. Funding by IDM may not exceed 150,000 euros. Projects eligible for funding should demonstrate that at least one participation at a major national festival is possible. These exemptions do not apply to tv documentaries suitable only for local distribution. A further grant type for young filmmakers is available for high-quality, low-budget works of fiction whose production costs do not exceed 500,000 euro and which contribute to the development of local talent in a meaningful way, either as a result of their production process or their creative characteristics. The maximum grant in this case is 250,000 euro. Funding is granted under the condition that key positions (and/or positions defined by IDM) are advised by, or staffed by, experienced filmmakers. These filmmakers will be selected in close collaboration with IDM or from a pool of experts assembled by the Film Fund. In some cases the experts' contribution may refer to parts of the project development work. This type of grant is limited to first and second self-produced feature films. Each year, a maximum of three projects may be funded through this grant.

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Service

The process from application to payment is generally as follows 1. 2.

3.

4. 5.

6.

Mandatory consultation and online application Evaluation of the project by the Film Fund and its advisory panel of experts Basic funding approval (after six to seven weeks) After the closing of financing and after examination of the final project documents by an auditing firm appointed by the Film Fund: formalising of the funding approval in what is called a Unilateral Funding Obligation, in which the definitive conditions for funding the project are stated. Depending on the progress of the project, request of a funding instalment from the Film Fund On completion of the project: checking of invoices and documentation of payments (especially regarding fulfilment of regional effects) by an auditing firm appointed by the Film Fund The last funding instalment will be paid out only after the project has been given a positive assessment

The Grant Application In 2017, production companies from South Tyrol and abroad will have further opportunity to apply to us for financial support of their film projects. Please note that applications may only be made online. You can fill out an application at any time via our online portal. We generally evaluate submitted applications during the subsequent review period. You can obtain access to the online portal only if you have had a consultation interview with us at least seven days before the given submission deadline. This can be done over the telephone, but you are welcome to meet with us in person if you prefer, of course. Detailed information about grant proposals is available online at www.idm-suedtirol.com/film. You will also find funding guidelines, fact sheets, all necessary forms, and access to the online application at this web address.

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2017 CALLS: Call #1 – 25.01.2017 Call #2 – 03.05.2017 Call #3 – 27.09.2017 A request for production funding must include, at least, the following elements: • Screenplay • A brief summary of the project’s subject matter • A detailed cost estimate of the project and the planned expenditure in South Tyrol • A financing plan, with proof of funding • Proof that you own the film rights • A list of the proposed production staff and casting plans Information about planned utilisation and/or existing utilisation agreements • In order to fund a theatrical release film, we usually need a valid distribution contract. The same applies for a licence agreement, if you apply for funding of a television production. In very exceptional cases, we can also accept LOIs.

Contact us for initial consultation: Marion Wagner Film Funding Consultant (production funding) T. +39 0471 094255 marion.wagner@idm-suedtirol.com Birgit Oberkofler Film Funding Consultant (development funding) T. +39 0471 094277 birgit.oberkofler@idm-suedtirol.com

IDM Südtirol – Alto Adige Film Funding Via Siemens, 19 / Siemensstraße 19 39100 Bolzano / Bozen T. +39 0471 094261 film@idm-suedtirol.com www.idm-suedtirol.com/film Facebook: idmfilmfunding


2016 Un anno in cifre Ein Jahr in Zahlen

% Effetto territoriale raggiunto Erreichter „Südtiroleffekt“

Produzioni e giorni di riprese in Alto Adige Produktionen und Drehtage in Südtirol

183%

22 productions 456 shooting days (produzioni assistite da IDM von IDM betreute Produktionen)

Percentuale della somma totale di finanziamento per nazionalità* Anteil an der Gesamtfördersumme je Land* Switzerland 8% Austria 4%

Numero di progetti finanziati per nazione* Anzahl geförderte Projekte je Land*

Germany

Documentary Feature Film (Theatrical/TV)

32 %

France 4%

9 7 4

52 %

1 Italy 13

Italy

Numero di progetti in base al tipo di finanziamento Verhältnis der Förderarten nach Anzahl von Projekten

5

Germany 8

0

1

Austria 1

2 0 Switzerland 2

1

0

France 1

Percentuale del contributo in base al tipo di finanziamento Verhältnis der Förderarten nach Fördersumme

96,75 % 3,25 % 20

Finanziamento della produzione [PF] Produktionsförderung Finanziamento della pre-produzione [PVF] Förderung der Produktionsvorbereitung

* Le indicazioni delle nazioni corrispondono alla casa di produzione (come produttore principale o coproduttore) che ha ottenuto un finanziamento dal fondo altoatesino. * Länderangaben entsprechen der Produktionsfirma, die als Produzent bzw. Koproduzent von der Südtiroler Filmförderung unterstützt wurde. TAKE #7 101


Service

Lavoriamo per voi Wir sind für Sie da I vostri contatti presso la Film Commission dell’Alto Adige. Ihre Ansprechpartnerinnen in der Südtiroler Filmförderung.

Contatti Kontakt IDM Südtirol – Alto Adige / Film Funding Via Siemens, 19 / Siemensstraße 19 / 39100 Bolzano / Bozen T. +39 0471 094261 / film@idm-suedtirol.com / www.idm-suedtirol.com/film

Carmen Cian

Eva Maria Raffeiner

Head of Film Funding

Film Funding Consultant & Film Location Development Manager

Film Location Development Manager (maternity leave cover for Carmen Cian)

Armin Huber

Christiana Wertz

102 TAKE #7


Service

Marion Wagner

Birgit Oberkofler

Erica Dal Farra

Film Funding Consultant

Film Location Development Manager & Film Funding Consultant

Film Funding Consultant

Barbara Weithaler

Irene Ammaturo

Renate Ranzi

PR Manager & Film Location Development Manager

Film Commissioner

Film Location Development Manager (maternity leave cover for Birgit Oberkofler)

TAKE #7 103


Service FACTS & FIGURES FILM FUNDING

Produzioni finanziate nel 2016 Geförderte Filme 2016 CALL #1 2016 School of Champions Switzerland 35.000 € TV series / teen drama Production: Catpics (CH) Script: Clemens Aufderklamm La Guardia Italy 25.000 € Theatrical motion picture / drama Production: La Sarraz Pictures (IT) Co-Production: Tellfilm Deutschland (DE) Director: Giulio Ricciarelli Script: Fabrizio Bozzetti Hogar – A Home Italy 20.000 € Theatrical motion picture / drama Production: Disparte (IT) Co-Production: Vivo Film (IT), El Campo Cine (ARG) Director: Maura Delpero Script: Maura Delpero Kip e l’uomo dei ghiacci Italy 500.000 € Theatrical motion picture / family entertainment Production: Onemore Pictures (IT) Director: Gabriele Pignotta Script: Davide Orsini, Carlo Longo Un passo dal cielo 4 Italy 500.000 € TV series Production: Lux Vide (IT) Director: Jan Maria Michelini Script: Sofia Assirelli, Francesco Balletta, Luisa Cotta Ramosino, Umberto Gnoli, Gabriele Cheli, Leonardo Marini, Luca Monesi, Mario Ruggeri, Elena Santoro

104 TAKE #7

CALL #2 2016 Amelie rennt Italy 480.000 € Theatrical motion picture / family entertainment Production: helios sustainable films (IT) Co-Production: Lieblingsfilm (DE) Director: Tobias Wiemann Script: Natja Brunckhorst Das Rattenrennen Germany 250.000 € Theatrical motion picture / drama, comedy Production: Preview Enterprises (DE) Co-Production: SK-Film- und Fernsehproduktionsgesellschaft (AT), Waterfront Film (BG) Director: Marijan D. Vajda Script: Joachim Schroeder, Tobias Streck, Marijan D. Vajda, Henriette Schroeder Das System Milch Italy 65.000 € Theatrical documentary Production: Miramonte Film (IT) Co-Production: Eikon Media (DE) Director: Andreas Pichler Script: Andreas Pichler

Sole Italy 20.000 € Theatrical motion picture / drama Production: Kino Produzioni (IT) Co-Production: Méroé Films (FR) Director: Carlo Sironi Script: Carlo Sironi, Antonio Manca Die Pfefferkörner und der Fluch der Berge Germany 500.000 € Theatrical motion picture / family entertainment Production: Letterbox Filmproduktion (DE) Co-Production: Senator Filmproduktion (DE) Director: Christian Theede Script: Dirk Ahner Zweitland Italy 480.000 € Theatrical motion picture / drama, history Production: Echo Film (IT) Co-Production: SK Film- und Fernsehproduktionsgesellschaft (AT), Starhaus Filmproduktion (DE) Director: Michael Kofler Script: Michael Kofler Endabrechnung Austria 250.000 € TV feature film / crime Production: Allegro Film (AT) Director: Umut Dagˇ Script: Peter Probst Mister Felicità Italy 200.000 € Theatrical motion picture / romantic comedy Production: Cattleya (IT) Director: Alessandro Siani Script: Alessandro Siani, Fabio Bonifacci


Service Finanziamento della produzione / Produktionsförderung Finanziamento della pre-produzione / Förderung der Produktionsvorbereitung Le indicazioni delle nazioni corrispondono alla casa di produzione (come produttore principale o coproduttore) che ha ottenuto un finanziamento dal fondo altoatesino. Länderangaben entsprechen der Produktionsfirma, die als Produzent bzw. Koproduzent von der Südtiroler Filmförderung unterstützt wurde.

CALL #3 2016 Der heilige Berg Germany 110.000 € Theatrical documentary Production: Tempest Film Produktion und Verleih (DE) Director: Reinhold Messner Script: Reinhold Messner Die Hochzeitsverplaner Germany 100.000 € TV feature film / romantic comedy Production: die Film (DE) Director: Christina Schiewe Script: Daniel Scotti-Rosin Urban Divas Germany 100.000 € TV series / comedy Production: Lüthje Schneider Hörl Film (DE) Director: Natalie Spinell Script: Natalie Spinell, Felix Hellmann Oswald von Wolkenstein Italy 30.000 € TV documentary Production: Videocap (IT) Director: Klaus Romen Script: Gerd Staffler, Klaus Romen

Back in Time Germany TV series / crime Production: Real Film (DE) Script: Juliana Lima Dehne

50.000 €

Burg Schreckenstein 2 und der chinesische Drache Germany 500.000 € Theatrical motion picture / family entertainment Production: Roxy Film (DE) Director: Ralf Huettner Script: Christian Limmer

Die Hütte Germany 20.000 € Theatrical motion picture / drama Production: Ostlicht Filmproduktion (DE) Co-Production: Lightburst Pictures (DE) Director: Philipp Hirsch Script: Thomas Böltken, Philipp Hirsch Ladinia – Storia di un successo Italy 15.000 € TV documentary Production: Greif Produktion (IT) Script: Jutta Kusstatscher, Gianluca Lazzaroni, Thomas Perathoner

Coureur Italy 200.000 € Theatrical motion picture / drama Production: Kino Produzioni (IT) Co-Production: CZAR TV (BE), CANVAS (NL) Director: Kenneth Mercken Script: Kenneth Mercken, Monica Stan Finding Camille Switzerland 70.000 € TV feature film / drama, comedy Production: Hugofilm Productions (CH) Director: Bindu de Stoppani Script: Bindu de Stoppani Das Feld in der Wohlfühllandschaft Italy 50.000 € TV documentary Production: K. Filmproduktion (IT) Director: Karl Prossliner Script: Karl Prossliner The Real Thing France 40.000 € Theatrical documentary Production: Artline Films (FR) Director: Benoit Felici Script: Benoit Felici

TAKE #7 105


RIPRESE IN ALTO ADIGE PRODUKTIONEN IN SÜDTIROL

Lieblingsfilm/Martin Rattini

Service

Ciak... si gira! Abgedreht Nel 2016 IDM ha supportato 22 progetti realizzati in Alto Adige: interessanti documentari, avvincenti film per ragazzi, emozionanti narrazioni e commoventi vicende familiari. Im Jahr 2016 hat IDM 22 in Südtirol verwirklichte Projekte betreut: informative Dokus, fesselnde Jugendfilme, aufwühlende Erzählungen und bewegende Familiengeschichten.

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Amelie rennt Theatrical motion picture / family entertainment Italy Amelie ha 11 anni ed è una tipica ragazzina di città. Figlia di genitori separati, vive “divisa” tra due case, finché l’asma di cui soffre la costringe a un soggiorno in una clinica altoatesina. La vita di montagna non è particolarmente interessante. Tutto cambia con l’arrivo di Bart, che bada a una mandria di mucche al pascolo. Quando, dopo un diverbio, Amelie scappa dalla clinica e si rifugia sui monti, sarà proprio Bart a venirle inaspettatamente in aiuto. Amelie ist elf Jahre alt und eine Großstadtpflanze. Sie wohnt „zwischen“ ihren getrennt lebenden Eltern, bis sie wegen ihrer Asthma-Erkrankung in eine Klinik nach Südtirol geschickt wird. Das Leben auf dem Land ist nicht besonders aufregend – bis sie Bart kennenlernt, der für eine Herde Kühe verantwortlich ist. Als sie nach einem Streit aus der Klinik abhaut und in die Berge flieht, kommt ihr unerwartet der Junge zu Hilfe. Production: Helios Sustainable Film (IT) Co-Production: Lieblingsfilm (DE) Director: Tobias Wiemann Script: Natja Brunckhorst Shooting days in South Tyrol: 24

106 TAKE #7


2

Vivo Film/Federico Vagliati

Jojo Film/ARD-Degeto

PolyScreen

Service

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Bozen Krimi 4 – Der Abgrund Bozen Krimi 5 – In der Falle

I figli della notte

Dahoam is Dahoam (1777, 1778, 1779)

TV series / crime Germany In Der Abgrund uno sconosciuto attenta alla vita del commissario Sonja Schwarz, ferendo mortalmente suo marito Thomas. Nell’episodio In der Falle il commissario Schwarz è letteralmente in trappola: un ricattatore vuole costringerla a facilitare la fuga di una carcerata. Intanto anche il capo di Sonja, Matteo Zanchetti, è sotto pressione: nei suoi confronti sono state avviate indagini per presunti contatti con la mafia. In Der Abgrund verübt ein Unbekannter einen Anschlag auf Kommissarin Sonja Schwarz, bei dem ihr Ehemann Thomas lebensgefährlich verletzt wird. In der Falle sitzt Kommissarin Sonja Schwarz, als sie erpresst wird, einer Gefangenen zur Flucht zu verhelfen. Unterdessen gerät auch ihr Chef Matteo Zanchetti schwer unter Druck, da wegen seiner angeblichen Mafia-Verwicklungen gegen ihn ermittelt wird. Production: JoJo Film und Fernsehproduktion (DE) Director: Thorsten Näter Script: Jürgen Werner Shooting days in South Tyrol: 42

Theatrical motion picture / drama Italy Il diciassettenne Giulio finisce per volontà della madre in un collegio isolato tra i monti dell’Alto Adige. Al ragazzo riesce difficile piegarsi alle regole ferree imposte dall’istituto. A salvarlo sarà l’amicizia con Edoardo. I due giovani divengono ben presto inseparabili e insieme scoprono che una volta alla settimana è possibile “evadere” dal collegio, a condizione però di non farsi scoprire e di fare ritorno prima dell’alba. Der 17-jährige Giulio wird von seiner Mutter gegen seinen Willen in ein einsam gelegenes Internat nach Südtirol geschickt. Die strengen Regeln des Internats zu befolgen, fällt ihm sichtlich schwer, doch zum Glück findet er in Edoardo einen engen Freund. Die beiden werden unzertrennlich und stellen fest, dass man einmal in der Woche aus dem Heim „ausbrechen“ kann, solange man nicht entdeckt wird und vor Sonnenaufgang wieder zurück ist. Production: Vivo Film (IT) Co-Production: Tarantula (BE) Director: Andrea De Sica Script: Andrea De Sica, Mariano Di Nardo Shooting days in South Tyrol: 29

TV series Germany La fiction racconta le vite di tre famiglie a Lansing, paesino bavarese d’invenzione. Nell’episodio 1777 la morte coglie Alois Preissinger durante una vacanza in Alto Adige. La famiglia arriva per rendergli l’ultimo omaggio (1778). Nell’episodio 1779 Mike esaudisce l’ultimo desiderio del padre Alois disperdendone le ceneri tra i monti. Die Serie handelt von drei Familien in Lansing, einem fiktiven Ort in Bayern. In Folge 1777 verstirbt Alois Preissinger während eines Südtirol-Urlaubs. Um ihm die letzte Ehre zu erweisen, reist seine Familie an (1778). In Folge 1779 erfüllt Mike den letzten Wunsch seines Vaters: Er verstreut die Asche aus Alois’ Urne in den Bergen. Production: PolyScreen Produktionsgesellschaft für Film und Fernsehen (BR) Director: Thomas Pauli Script: Martina Borger, Monika Muschler Shooting days in South Tyrol: 3

TAKE #7 107


Miramonte Film

Miramonte Film

Service

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7

5

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7

Das Geheimnis der Bergkräuter

Das System Milch

Die fünfte Himmelsrichtung

TV documentary Italy Alle erbe aromatiche, e in particolare alle erbe di montagna, vengono attribuiti da secoli poteri curativi. Il documentario esplora il magico mondo delle erbe di montagna, dalle Alpi all’Himalaya fino alle Ande in cui un tempo vissero i Maya e gli Aztechi. Le due registe parlano con contadini, guaritori e storici e interrogano scienziati per capire se le erbe di montagna mantengano davvero le loro promesse. Kräutern und insbesondere Bergkräutern wird schon seit Jahrhunderten eine heilsame Wirkung nachgesagt. Von den Alpen über den Himalaya bis hin zu der Bergwelt der Maya und Azteken erkundet die Doku die magische Welt der Bergpflanzen, spricht mit Kräuterbauern, Heilern und Historikern und bittet Wissenschaftler, die Versprechen der Bergkräuter genauer zu prüfen. Production: Miramonte Film (IT) Co-Production: Wurzinger Filmproduktion (AT) Director: Wilma Pradetto, Veronika Kaserer Script: Wilma Pradetto, Veronika Kaserer Shooting days in South Tyrol: 9

108 TAKE #7

Theatrical documentary Italy Il latte è parte integrante dell’alimentazione, eppure, prima di giungere sulle nostre tavole, esige spesso un tributo. A pagarlo sono le mucche. In un percorso che va dall’allevamento biologico Englhof in Alto Adige all’allevamento intensivo di Theo Wessel fino alle “turbomucche” australiane, il documentario mostra i meccanismi nascosti dietro all’immagine innocente della bianca bevanda. Vom Frühstückstisch ist die Milch nicht mehr wegzudenken. Doch ihr Weg dorthin fordert zuweilen Opfer, und zwar die Kühe selbst. Vom Biobauernhof Englhof in Südtirol über die Massentierhaltung bei Theo Wessel bis zu den Turbokühen in Australien zeigt die Doku die Maschinerie auf, die sich hinter dem unschuldigen Bild der schönen weißen Milch verbirgt. Production: Miramonte Film (IT) Co-Production: Eikon Media (DE) Director: Andreas Pichler Script: Andreas Pichler Shooting days in South Tyrol: 6

Theatrical documentary Italy Nel 2009 un giovane della Val Gardena muore nell’incidente del volo Air France 447. Il ragazzo, cresciuto in Alto Adige da genitori adottivi, era di ritorno da un viaggio in Brasile alla ricerca della madre biologica. Sei anni dopo a mettersi in viaggio è il fratello, anch’egli figlio adottivo alla ricerca delle proprie radici. Il documentario si avvicina con tatto e delicatezza al tema dell’adozione e ne indaga i riflessi nella vita dei due fratelli. 2009 stirbt ein junger Grödner beim Absturz des Air-France-Flugs 447. Als Adoptivkind in Südtirol aufgewachsen, kehrte er gerade von der Suche nach seiner leiblichen Mutter in Brasilien zurück. Sechs Jahre später bricht sein Adoptivbruder auf, um seine eigenen Wurzeln aufzuspüren. Die Dokumentation nähert sich einfühlsam dem Thema Adoption und untersucht ihre Auswirkung auf die Biografien der beiden Brüder. Production: Miramonte Film (IT) Co-Production: Körner Prinoth Gbr (DE) Director: Martin Prinoth Script: Martin Prinoth Shooting days in South Tyrol: 7


9

10

8

9

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Die Hütte

Die Pfefferkörner und der Fluch der Berge

Endabrechnung

Theatrical motion picture / drama Germany Glocke si dà alla fuga dopo essere stato ripreso da una telecamera mentre incendiava un’auto. Su internet conosce un gruppo di sedici ragazzi che vogliono ricominciare tutto da capo, vivendo isolati nella natura. I giovani rifuggono dalle convenzioni e si sentono liberi e felici, ma capiscono ben presto che la loro avventura si fonda su una menzogna. Glocke hat das Auto eines Zuhälters angezündet und wurde dabei gefilmt: Nun muss er weg. Im Internet schließt er sich einer Gruppe von 16 Jugendlichen an, die abgeschieden vom Rest der Welt in der Natur einen Neuanfang wagt. Zunächst fühlen sich die Aussteiger frei und glücklich, doch bald wird klar, dass ihr Trip auf einer Lüge beruht. Production: Ostlicht Filmproduktion (DE) Co-Production: Lightburst Pictures (DE) Director: Philipp Hirsch Script: Thomas Böltken, Philipp Hirsch Shooting days in South Tyrol: 2

Theatrical motion picture / family entertainment Germany Mia riceve un messaggio inquietante dall’amico altoatesino Luca con cui il ragazzo la mette in guardia sull’imminente gita scolastica in Alto Adige. Mia pensa che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto. Una volta sul posto, però, Mia e Basti si accorgono che nel maso e nella foresteria della famiglia Gruber succedono cose piuttosto strane: un nuovo caso per gli “Pfefferkörner”, i giovani detective Mia, Alice e Basti. Mia erhält eine bedrohlich klingende Warnung ihres Südtiroler Freundes Luca, der sie davor warnt, wie geplant mit der Schulklasse nach Südtirol zu reisen. Mia hält das Ganze für einen schlechten Scherz. Vor Ort müssen Mia und Basti aber schnell feststellen, dass auf dem Hof und im Gästehaus der Familie Gruber einiges nicht mit rechten Dingen zugeht: ein neuer Fall für die „Pfefferkörner“, die Nachwuchsdetektive Mia, Alice und Basti. Production: Letterbox Filmproduktion (DE) Co-Production: Senator Filmproduktion (DE) Director: Christian Theede Script: Dirk Ahner Shooting days in South Tyrol: 24

ORF/APA/Jan Hetfleisch

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Letterbox/Martin Rattini

Ostlicht/Anke Neugebauer

Service

TV feature film / crime Austria Il commissario Höllbacher ha commesso un terribile errore. Sospeso dal servizio e vicino all’esaurimento nervoso, si ritira nella sua città natia di Merano, dove può contare sul sostegno del vecchio amico Verginer. Ma la calma dura poco: in pieno giorno, nel centro di Merano, due persone vengono uccise a colpi di fucile. La polizia sospetta un movente terroristico ma Höllbacher non ne è affatto convinto. E si trova ben presto sulle tracce di un serial killer. Kommissar Höllbacher hat einen Fehler gemacht, den er nicht vergessen kann. Vom Dienst suspendiert und dem Burnout nahe, zieht er sich in seine Heimatstadt Meran zurück, wo sein alter Freund Verginer sich um ihn kümmert. Doch die Ruhe dauert kurz: Mitten in Meran werden zwei Menschen erschossen. Die Polizei vermutet ein terroristisches Motiv – aber Höllbacher ist anderer Meinung. Und ist bald einem Serienmörder auf der Spur. Production: Allegro Film (AT) Director: Umut Dagˇ Script: Peter Probst Shooting days in South Tyrol: 21

TAKE #7 109


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Port au Prince/Martin Rattini

Hugofilm

Service

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Finding Camille

Iceman – Die Legende von Ötzi

I’m

Theatrical motion picture / drama Switzerland Dopo la morte della madre, Camille si occupa amorevolmente del padre Edoardo, malato di Alzheimer. Quando il fratello Ugo decide di affidare l’uomo alle cure di un ospizio, Camille non ci sta e parte con Edoardo per un viaggio che porterà i due ad attraversare l’Europa. Il viaggio dovrà aiutare il padre a ravvivare la propria memoria e a trovare finalmente la “Camille” di cui parla incessantemente. Seit dem Tod ihrer Mutter kümmert sich Camille hingebungsvoll um ihren Vater Edoardo, der an Alzheimer erkrankt ist. Als ihr Bruder Ugo die Entscheidung trifft, den Vater ab sofort in einem Pflegeheim unterzubringen, bricht Camille mit Edoardo zu einer Reise quer durch Europa auf – um seine Erinnerung neu zu entfachen und um endlich die eine „Camille“ zu finden, von der er ständig spricht. Production: Hugofilm Productions (CH) Director: Bindu de Stoppani Script: Bindu de Stoppani Shooting days in South Tyrol: 17

110 TAKE #7

Theatrical motion picture / drama Italy Oltre cinquemila anni fa un uomo lascia il suo villaggio nelle Alpi per andare a caccia. Al suo ritorno, il giorno dopo, scopre che l’insediamento è stato bruciato e gli abitanti sono stati uccisi. Il desiderio di vendetta spinge l’uomo a mettersi in cammino alla ricerca degli assassini. Ne segue un’estenuante odissea in alta montagna che vede l’uomo esposto alle minacce della natura e di altre presenze erranti. Vor über 5.000 Jahren verlässt ein Mann in den Alpen sein Dorf, um auf die Jagd zu gehen. Als er tags darauf zurückkehrt, ist seine Sippe tot und die Siedlung niedergebrannt. Angetrieben vom Verlangen nach Rache macht sich der Mann auf die Suche nach den Mördern. Den Naturgewalten und anderen Umhertreibenden ausgesetzt, folgt eine beschwerliche Odyssee durch das Hochgebirge. Production: Echo Film (IT) Co-Production: Port au Prince Film & Kultur Produktion (DE), Amour Fou (AT), Lucky Bird Pictures (DE) Director: Felix Randau Script: Felix Randau Shooting days in South Tyrol: 21

Theatrical motion picture / drama Italy Jessica è una donna solitaria che non riesce a trovare il suo posto nel mondo. Navigando in rete con lo pseudonimo di Evilgretel, si immerge sempre più spesso in un mondo di fantasia magico, cinico ed eccessivo che le permette di guardare agli avvenimenti reali con uno sguardo diverso. Ben presto, però, Jessica non riuscirà più a distinguere tra realtà e fantasia. Jessica ist eine Einzelgängerin, der es schwer fällt, sich in der Welt zurechtzufinden. Unter ihrem Pseudonym Evilgretel taucht sie deshalb im Netz immer öfter in ihre Fantasiewelt ein, in der sie die reellen Geschehnisse mit anderen Augen betrachtet: magisch, zynisch und übertrieben. Doch bald gelingt es ihr nicht mehr, die Grenze zwischen Realität und Fantasie zu ziehen. Production: A.T.C. Adriana Trincea Cinema (IT) Director: Anne-Riitta Ciccone Script: Anne-Riitta Ciccone, Lorenzo D’Amico De Carvalho Shooting days in South Tyrol: 20


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Elemag Pictures

Videocap

Cattleya/Gianni Fiorito

Service

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Mister Felicità

Oswald von Wolkenstein

Portus Mundi

Theatrical motion picture / romantic comedy Italy

TV documentary Italy

TV documentary Italy

Cavaliere, poeta, menestrello del tardo medioevo e consigliere dell’imperatore tedesco: Oswald von Wolkenstein è stato una delle prime personalità altoatesine di rilievo europeo. Il documentario narra le vicende del crociato fino ai giorni del Concilio di Costanza, riservando particolare attenzione agli aspetti musicali delle canzoni composte da Wolkenstein. Ritter, Dichter, Minnesänger des Spätmittelalters und Berater des deutschen Kaisers: Oswald von Wolkenstein war die erste in Südtirol geborene Persönlichkeit von gesamteuropäischer Bedeutsamkeit. Die Dokumentation erzählt seine Geschichte vom Kreuzritter bis zum Konzil in Konstanz. Dem musikalischen Aspekt der Wolkenstein-Lieder wird dabei ein besonderes Augenmerk gewidmet.

La “Casa della solidarietà” di Bressanone è un porto sicuro per sopravvissuti e spaesati: sotto un unico tetto vi abitano ex carcerati, persone senza fissa dimora e disoccupati, tossicodipendenti e rifugiati. Gli ospiti si sostengono a vicenda e lasciano la casa non appena sono in grado di reinserirsi nella società. Un esperimento aperto di integrazione. Das „Haus der Solidarität“ in Brixen ist ein Hafen für Überlebende und Gestrandete: ehemalige Häftlinge, Obdach- und Arbeitslose, Suchtkranke und Flüchtlinge – sie alle finden hier ein Zuhause auf Zeit. Gemeinsam leben sie so lange zusammen unter einem Dach, bis sie den Weg in die Gesellschaft zurückfinden. Ein offenes Experiment in Sachen Integration.

Caterina deve abbandonare inaspettatamente il suo lavoro di addetta alle pulizie nello studio del coach motivazionale dottor Guglielmo Gioia. Il fratello Martino la sostituisce e sfrutta l’occasione per fingersi assistente del dottore. Di lì a poco la celebre pattinatrice su ghiaccio Arianna Croft avrà bisogno di sostegno mentale per riprendersi da un grave incidente sportivo. Riuscirà Martino a ridare fiducia e sicurezza alla sfortunata atleta? Unvorhergesehen muss Caterina ihre Arbeitsstelle als Putzfrau beim Motivationstrainer Dr. Guglielmo Gioia aufgeben. Ihr Bruder Martino springt deshalb an ihrer Stelle ein und nutzt die Gelegenheit, sich als Assistent des Doktors zu inszenieren. Kurz darauf benötigt die berühmte Eiskunstläuferin Arianna Croft nach einem schweren Sturz aufs Eis mentalen Beistand. Gelingt es Martino, die Sportlerin neu zu motivieren?

Production: Videocap (IT) Director: Klaus Romen Script: Gerd Staffler, Klaus Romen Shooting days in South Tyrol: 15

Production: Elemag Pictures (DE) Director: Andreas Pichler Script: Andreas Pichler Shooting days in South Tyrol: 9

Production: Cattleya (IT) Director: Alessandro Siani Script: Alessandro Siani, Fabio Bonifacci Shooting days in South Tyrol: 39

TAKE #7 111


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Lux Vide

Zischlermann Filmproduktion

Service

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Radegund

Still Alive! – Drama am Mount Kenia

Die Einsiedler

Theatrical motion picture / drama USA, Germany Durante la seconda guerra mondiale l’agricoltore austriaco Franz Jägerstätter, persona di stretta osservanza religiosa, si oppone apertamente all’avanzante ideologia nazista. La resistenza dell’uomo viene inizialmente tollerata dal regime, ma quando nel 1943 Jägerstätter rifiuta di prestare il servizio militare rendendosi colpevole del reato di “istigazione alla diserzione”, dovrà pagare con la morte. Der strenggläubige österreichische Landwirt Franz Jägerstätter stellt sich während des Zweiten Weltkriegs offen gegen den immer stärker werdenden Nationalsozialismus. Nachdem das Nazi-Regime seinen Widerstand zunächst toleriert, wird Jägerstätter für seine Verweigerung des Wehrdienstes und die daraus resultierende „Wehrkraftzersetzung“ 1943 hingerichtet. Production: Studio Babelsberg (DE) Director: Terrence Malick Script: Terrence Malick Shooting days in South Tyrol: 25

Theatrical motion picture / adventure, drama Austria, Germany Nel 1970 il giovane medico e alpinista tirolese Gert Judmaier precipita durante la scalata del monte Kenia (5.199 metri) procurandosi una frattura aperta della tibia. Dopo il fallimento di un tentativo di salvataggio sul luogo, il dottor Oswald Ölz, compagno di scalata di Judmaier, fa giungere i soccorsi dall’Austria. Sei giorni dopo l’alpinista viene portato in salvo in quella che è rimasta la prima e unica operazione di salvataggio intercontinentale. Der junge Mediziner und Tiroler Bergsteiger Gert Judmaier stürzt 1970 beim Abstieg vom 5.199 Meter hohen Mt. Kenia in die Tiefe und zieht sich einen offenen Unterschenkelbruch zu. Judmaiers Bergkamerad Dr. Oswald Ölz holt, nachdem eine Rettungsaktion vor Ort scheitert, Hilfe aus Österreich. Sechs Tage später wird der verletzte Bergsteiger in der bisher einzigen interkontinentalen Rettungsaktion geborgen. Production: Tempest Film (DE) Director: Reinhold Messner Shooting days in South Tyrol: 5

112 TAKE #7

Theatrical motion picture / drama Germany Per evitare che il figlio ripercorra il proprio destino di solitudine in un maso di montagna, l’onnipresente madre Marianne trova ad Albert un lavoro in una cava di marmo della zona. Quando il padre Rudi muore in un incidente sul lavoro, Marianne teme che il figlio possa far ritorno al maso per assumere il ruolo che era stato del padre. Per impedirlo cela al figlio la morte del marito e ne seppellisce il cadavere in montagna. Um nicht wie sie in der Einsamkeit des Bergbauernhofs zu enden, besorgt die omnipräsente Mutter Marianne ihrem Sohn Albert Arbeit in einem nahe gelegenen Marmorbruch. Als der Vater Rudl bei einem Arbeitsunfall verunglückt, befürchtet Marianne, dass Albert auf den Hof zurückkehrt, um die Rolle des Vaters zu übernehmen. Kurzerhand verheimlicht sie ihrem Sohn den Tod seines Vaters und vergräbt dessen Leiche am Berg. Production: Zischlermann Filmproduktion (DE) Co-Production: Golden Girls Filmproduktion & Filmservices (AT) Director: Ronny Trocker Script: Ronny Trocker, Rolando Grumt Suárez, Kurt Lanthaler Shooting days in South Tyrol: 7


SAT 1/Jacqueline Krause-Burberg

Service

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Un passo dal cielo 4

Drei Zinnen

Die Hochzeitsverplaner

TV series Italy

Theatrical motion picture / drama Italy

TV feature film / romantic comedy Germany

Nel tranquillo comune di San Candido il guardaboschi Francesco succede a Pietro alla guida del corpo forestale. Messo seriamente alla prova, il nuovo responsabile si rivela un degno successore, guadagnandosi l’affetto e la stima della gente del posto. Ma Francesco è spesso taciturno e riservato. E ben presto si fa strada il dubbio: perché un uomo come lui ha accettato di farsi trasferire proprio a San Candido? In der beschaulichen Gemeinde Innichen übernimmt der Förster Francesco die leitende Position von Pietro. In ersten Feuerproben beweist der neue Förster, dass er ein würdiger Nachfolger ist, und gewinnt so die Zuneigung der Dorfbewohner. Doch Francesco ist oft wortkarg und reserviert. Bald kommen Zweifel auf: Wieso lässt sich ein Mann wie er ausgerechnet nach Innichen versetzen?

Per consolidare il suo rapporto con la compagna Lea, Thomas invita la donna e il figlio di lei, Tristan, a un’escursione in montagna. È così che Thomas spera di guadagnarsi il rispetto di Tristan e di essere riconosciuto come nuova figura paterna. Ma i giorni e le notti nel piccolo rifugio sulle Tre Cime si rivelano più difficili del previsto. La situazione precipita quando Thomas porta il ragazzino in quota e i due si perdono nella nebbia. Um seine Beziehung mit Freundin Lea auf eine neue Ebene zu bringen, lädt Thomas sie und ihren Sohn Tristan zu einem Ausflug in die Berge ein. Dort will er den Respekt als neue Vaterfigur für Tristan gewinnen. Doch die Tage und Nächte in der kleinen Hütte am Fuße der Drei Zinnen erweisen sich schwieriger als erwartet. Die Situation eskaliert, als Thomas den Jungen auf den Berg führt und sich beide im dichten Nebel verirren.

Claudia convince il figlio Oliver a celebrare le nozze con Jade con una cerimonia intima da lei in Alto Adige, ma Herb, spocchioso padre della sposa, vorrebbe organizzare per la sua unica figlia un matrimonio lussuoso. Nella lotta per ingraziarsi i favori dei futuri sposi, i rispettivi genitori portano la coppia sull’orlo della rottura. Quando entra in scena la giovanissima compagna di Herb, la rispettabilità stessa dell’uomo comincia a vacillare. Claudia überredet ihren Sohn Oliver, seine Hochzeit mit Jade im kleinen Rahmen bei ihr in Südtirol zu feiern, doch der großspurige Brautvater Herb will seiner einzigen Tochter eine pompöse Feier ausrichten. Im Wettstreit um die Gunst des Hochzeitspaares schaffen es die Brauteltern fast, die Verlobten auseinanderzubringen – und als Herbs sehr junge Freundin auftaucht, steht auch noch seine Glaubwürdigkeit auf der Kippe.

Production: Echo Film (IT) Co-Production: Rohfilm (DE) Director: Jan Zabeil Script: Jan Zabeil Shooting days in South Tyrol: 27

Production: die Film (DE) Director: Christina Schiewe Script: Daniel Scotti-Rosin Shooting days in South Tyrol: 20

Production: Lux Vide (IT) Director: Jan Maria Michelini Script: Sofia Assirelli, Francesco Balletta, Luisa Cotta Ramosino, Umberto Gnoli, Gabriele Cheli, Leonardo Marini, Luca Monesi, Mario Ruggeri, Elena Santoro Shooting days in South Tyrol: 84

TAKE #7 113


Service

Nuovi orizzonti Neue Horizonte Quali opportunità offrono i servizi di streaming? In che modo internet sta rivoluzionando il mercato? La conferenza INCONTRI a Soprabolzano ha messo a confronto i produttori europei sul futuro della narrazione cinematografica. Welche Chancen bieten StreamingDienste? Wie radikal verändert das Internet den Markt? Bei der Filmkonferenz INCONTRI in Südtirol blickten Europas Produzenten auf die zukünftige Welt des Erzählens.

114 TAKE #7


Service

TAKE #7 115

IDM/Claudia Corrent

Vertice a Soprabolzano: la film conference INCONTRI #6 ha fornito l’occasione di intense discussioni… analogiche sul futuro digitale. Gipfeltreffen der Branche in Oberbozen: Bei der Filmkonferenz INCONTRI #6 gab es angeregte analoge Gespräche über die digitale Zukunft.


IDM/Claudia Corrent

Feature

INCONTRI ha offerto ampie opportunità di scambio tra fondi di finanziamento e produttori. Nella foto (da sin.): Klaus Schaefer (FFF Bayern), Christiana Wertz (IDM) e Ronald Mühlfellner (Bavaria Fernsehproduktion). INCONTRI bot wiederum reichlich Gelegenheit zum Austausch zwischen Förderern und Produzenten. Im Bild (v. l.): Klaus Schaefer (FFF Bayern), Christiana Wertz (IDM) und Ronald Mühlfellner (Bavaria Fernsehproduktion).

Fatta eccezione per i cellulari e i tablet dei partecipanti, il digitale era praticamente assente sull’altopiano del Renon sopra Bolzano: natura a perdita d’occhio e il panorama che già Sigmund Freud aveva ammirato oltre un secolo fa. Eppure a riunire i produttori nella conferenza INCONTRI #6 è stato proprio il digitale. Si è discusso soprattutto su come lo streaming e altri servizi web modifichino il mercato e sulle opportunità che ne derivano. Altro tema dell’incontro: le sfide poste a produttori e mercato dalla rivoluzione globale sulle produzione e fruizione. Su un punto i circa 60 partecipanti (produttori, responsabili televisivi e rappresentanti di fondi di finanziamento provenienti da Italia, Germania, Austria e Svizzera) non hanno avuto dubbi: la digitalizzazione e lo streaming esigono il loro tributo. Nel campo della tecnologia e della diffusione, il mondo audiovisivo di un tempo di fatto non esiste più.

Digital war nichts oben auf dem Hochplateau des Ritten, hoch über Bozen – abgesehen von den Mobiltelefonen und Tablets der Teilnehmer. Natur pur mit Weitblick, den schon Sigmund Freud vor über 100 Jahren genoss. Und doch ging es beim Produzententreffen INCONTRI #6 ums Digitale. Vor allem darum, wie Streaming- und Web-affine Angebote die Märkte verändern und welche Chancen sich daraus ergeben. Aber auch, welche Anforderungen die globalen Umbrüche der bisherigen Produktions- und Rezeptionsformen an Produzenten und Marktmodelle stellen. Digitalisierung und Streaming-Anbieter, das wurde jedem der rund 60 anwesenden Produzenten, Senderverantwortlichen und Förderern aus Italien, Deutschland, Österreich und der Schweiz deutlich, fordern ihren Tribut. Die Fernseh- und Filmwelt von gestern ist, was Technik und Verbreitung betrifft, nicht die von heute oder morgen.

L’ardua via verso Netflix “Il futuro roseo della programmazione on demand – e quale contributo possono dare i produttori europei” non è solo il titolo di un intervento ma anche il fil rouge che ha attraversato tutto il programma di INCONTRI fino alla think tank session conclusiva. A ridimensionare l’entusiasmo che poteva essersi diffuso tra i partecipanti ha pensato Brian Pearson, Director Local Originals di Netflix. I servizi di video on demand, ha ricordato il manager,

Rosinen für Netflix „Die vielversprechende Zukunft der On-Demand-Programmgestaltung – und was Europas Produzenten dazu beitragen können“ lautete eines der Themen, das sich wie ein roter Faden durch die einzelnen Programmpunkte zog bis hin zur abschließenden Think-Tank-Session. Sollte tatsächlich so etwas wie Aufbruchsstimmung bei dem einen oder anderen Teilnehmer geherrscht haben, wurde diese von Brian Pearson, Director Local

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Feature

A INCONTRI si è parlato anche del futuro della programmazione on demand. I temi del mercato digitale e delle produzioni in proprio sono stati affrontati da Marcus Ammon (Sky Deutschland), Nils Hartmann (Sky Italia) e Brian Pearson (Netflix). Um die Zukunft der On-Demand-Programmgestaltung ging es bei INCONTRI unter anderem. Zum digitalen Markt und Eigenproduktionen sprachen Marcus Ammon (Sky Deutschland), Nils Hartmann (Sky Italia) und Brian Pearson (Netflix).

rappresentano nuovi potenziali partner per i produttori, ma ottenere da un player internazionale come Netflix l’incarico di sviluppare una serie è piuttosto arduo. Delle 30 serie avviate dagli americani a livello locale, infatti, appena quattro vengono realizzate in Europa. In Germania la Wiedemann & Berg di Monaco sta producendo la serie thriller Dark (titolo provvisorio) che racconta la scomparsa di alcuni bambini. C’è poi Suburra, realizzata dalla romana Cattleya; uno dei responsabili, Marco Chimenz, ha svelato ai partecipanti di INCONTRI alcuni dettagli di questa serie di ambientazione mafiosa a Roma, prodotta appunto per Netflix. Netflix, è questa l’impressione ricavata dall’intervento di Pearson, cerca il meglio e seleziona soltanto progetti di eccezionale qualità. Osservando però la situazione con occhio critico, va anche riconosciuto che il settore produttivo europeo, influenzato dalla tv tradizionale, vive in una dimensione propria, sviluppatasi nel corso del tempo. Non ci si riferisce soltanto all’attività di produzione che per decenni si è svolta nell’isolamento delle realtà nazionali. Si tende infatti spesso a dimenticare che, con la rinascita delle tv nazionali e il declino del cinema europeo, non si sono più coltivate star europee o internazionali e il numero delle coproduzioni transnazionali è diminuito drasticamente. La relazione del rappresentante di Netflix ha risvegliato quindi la consapevolezza, indubbiamente dolorosa per alcuni partecipanti

Originals von Netflix, zumindest wieder auf Realmaß gedämpft. Die VoD-Dienste bieten sich zwar als weitere Partner für die Produzenten an, doch leicht ist es nicht, von einem internationalen Player wie Netflix einen Serien-Auftrag zu erhalten. Von den 30 lokal initiierten Serien werden gerade mal vier in Europa realisiert. In Deutschland produziert die Münchner Wiedemann & Berg die Thriller-Serie Dark (Arbeitstitel) über verschwundene Kinder. Eine weitere Serie stellte die römische Produktionsfirma Cattleya her; einer der Geschäftsführer, Marco Chimenz, gab bei INCONTRI Einblicke in die Netflix-Produktion der in Rom spielenden Mafia-Serie Suburra. Netflix, könnte man als ersten Eindruck aus Pearsons Keynote mitnehmen, scheint sich aus dem Kuchen nur die Rosinen zu picken und ausschließlich herausragende Projekte auszuwählen. Bei kritischer Betrachtung zeigt sich aber, dass die europäische, vom traditionellen Fernsehen geprägte Produktionsszene in einer ganz anderen Welt lebt – eine Situation, die sich historisch entwickelt hat. Es ist ja nicht allein ihre Produktionswelt, die über Jahrzehnte in einer nationalen Abschottung existierte. Vergessen wird nämlich gerne, dass mit dem Aufleben des nationalen Fernsehens und dem Niedergang des europäischen Kinos keine europäischen oder internationalen Stars mehr gepflegt wurden und die länderübergreifenden Koproduktionen enorm zurückgingen.

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IDM/Claudia Corrent

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Discussioni energizzanti in un’atmosfera rilassata: i partecipanti a INCONTRI Focus! (foto a sin.) e Stefano Massenzi (Lucky Red, foto a destra). Entspannter Rahmen für spannende Diskussionen: Teilnehmer bei INCONTRI Focus! (linkes Bild); Stefano Massenzi (Lucky Red, rechtes Bild).

all’incontro di Renon, dei deficit esistenti. Uno dei meriti della manifestazione INCONTRI è di richiamare l’attenzione sull’importante ruolo ricoperto in passato dalle produzioni transnazionali ma anche e soprattutto di sostenere attivamente nuovi progetti internazionali tramite il Fondo altoatesino. Anche di questo si è parlato nel corso della conferenza. Un responsabile Rai ha fatto notare come per non affondare sia necessario offrire continue novità al pubblico. E l’Italia sembra essere sulla buona strada, non da ultimo grazie a Sky. Nils Hartmann, Director of Original Productions di Sky Italia, può guardare con soddisfazione a progetti nazionali quali Gomorra la serie, ritratto della criminalità napoletana di grande successo internazionale, e a The Young Pope di Paolo Sorrentino che nel periodo natalizio è stata trasmessa anche in Germania, online e in tv lineare “en bloc”. Il primo progetto in proprio di Sky

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Es sind also eher Defizite, die beim einen oder anderen Zuhörer auf dem Ritten schmerzhaft die Darstellung des Netflix-Referenten begleiteten. Zu den Verdiensten der INCONTRI-Veranstaltungen gehört es, sich auf die einst so starke Kraft der länderübergreifenden Produktion zu besinnen – und noch mehr sie durch die Südtiroler Filmförderung auch aktiv zu unterstützen, was auf der Konferenz ebenfalls ein wichtiges Thema war. Von einem RAI-Verantwortlichen war zu hören, dass man tot sei, wenn man dem Publikum nichts Neues anbiete. Italien scheint in der Entwicklung bereits weiter zu sein, nicht zuletzt durch Sky. Nils Hartmann, Director of Original Productions von Sky Italia, kann auf nationale Projekte wie die international erfolgreiche neapolitanische Mafia-Serie Gomorrha zurückblicken und aktuell auf Paolo Sorrentinos The Young Pope, die zu Weihnachten auch in Deutschland en bloc linear und

Uno dei meriti di INCONTRI è di richiamare l’attenzione sull’importante ruolo ricoperto in passato dalle produzioni transnazionali.


Feature Deutschland, invece, è la serie Babylon Berlin (X Filme), frutto della collaborazione – anche questa una novità – tra Sky, l’emittente pubblica ARD e il distributore mondiale Beta Film. Per capire che cosa abbia permesso a serie come Gomorra, Suburra e Babylon Berlin di superare la rigida selezione, è utile sottolinearne alcune caratteristiche comuni: le tre serie si basano tutte su bestseller o film capaci di appassionare il grande pubblico. Nel caso di Babylon Berlin la trama si basa sui fortunati gialli di Volker Kutscher, incentrati sulla figura del commissario Gereon Rath: a caccia di criminali nella Berlino degli anni venti, Rath si immerge nella decadenza degli “Anni ruggenti” e negli abissi politici e sociali dell’epoca. Entro la primavera del 2017 verranno realizzate due stagioni di otto episodi ciascuna. Prospettive future Guardando alle potenzialità future, c’è forse bisogno di maggiore indipendenza imprenditoriale, come ha dimostrato la produttrice Annette Reeker della All In Production di Monaco, citando la serie thriller Cape Town, realizzata in Sudafrica dalla sua casa di produzione, con capitale proprio e senza alcun partner televisivo: per i colleghi della Reeker, un progetto piuttosto folle. I proventi dalla vendita dei diritti internazionali andranno a coprire i costi di realizzazione, pari a un milione di euro a episodio. Le nuove puntate sono già in produzione. E in Germania la Reeker non è più un esempio isolato: altri produttori hanno iniziato ad autofinanziare in parte i propri progetti tv e a offrirne i diritti a livello internazionale. Forme di cooperazione radicalmente nuove non sono comunque l’unica opzione, come dimostrano i case study di film per il grande schermo quali In fondo al bosco (Onemore Pictures) e Sex and Crime (Weydemann Bros.), nati rispettivamente dalla collaborazione con Sky Cinema Italia e Sky Deutschland: soltanto al termine della programmazione nelle sale i film vengono trasmessi sulle piattaforme tv e on demand di Sky. Parlando di nuovi orizzonti, a INCONTRI non si è discusso soltanto di serie ma anche dei contenuti apprezzati dagli utenti internet: canali YouTube, giochi online, social media e offerte interattive. I produttori tradizionali hanno avuto

online angeboten wurde. Das erste große Eigenprojekt von Sky Deutschland ist die Serie Babylon Berlin (X Filme), die als erste Zusammenarbeit zwischen dem öffentlich-rechtlichen Sender ARD, dem Pay TV Kanal Sky und dem Weltvertrieb Beta Film entsteht. Fragt man, welche Voraussetzungen Serien wie Gomorrha, Suburra und Babylon Berlin für die strenge Auswahl mitbringen, sind schon einige Gemeinsamkeiten erkennbar: Sie basieren auf herausragenden Bestsellern oder Kinofilmen, die ein großes Publikum beeindruckten. So auch Babylon Berlin: Der Stoff beruht auf den Bestseller-Krimis von Volker Kutscher um den Kommissar Gereon Rath, der im Berlin der 1920er-Jahre auf Verbrecherjagd geht und tief eintaucht in die Dekadenz der Roaring Twenties und die politisch-gesellschaftlichen Abgründe der Zeit. Bis zum Frühjahr 2017 werden gleich zwei Staffeln zu je acht Folgen gedreht. Blick in die Zukunft Mit Blick auf die neuen Möglichkeiten ist vielleicht auch mehr unternehmerische Unabhängigkeit gefordert, wie Annette Reeker von der Münchner All In Production am Beispiel ihrer in Südafrika entstandenen Serie Cape Town demonstrierte. Ein wenig verrückt sei sie, hätten Kollegen gesagt, als sie ohne einen TV-Partner eine Serie mit privat eingeworbenem Kapital produzierte. Die Rückflüsse aus der internationalen Vermarktung der Thriller-Serie, die pro Folge eine Million Euro kostet, sollen die Finanzierung decken. Inzwischen ist bereits die Fortsetzung in Produktion. Ganz allein ist sie damit nicht in Deutschland. Einige Produzenten finanzieren inzwischen Teile ihrer TV-Projekte selbst und bieten die Rechte international an. Es müssen nicht immer radikal neue Lösungen in der Zusammenarbeit sein, wie etwa die Fallstudien zu den Kinofilmen In fondo al bosco (Onemore Pictures) und Sex and Crime (Weydemann Bros.) zeigen, die jeweils in Zusammenarbeit mit Sky Cinema Italia und Sky Deutschland entstanden. Erst nach der Kinoauswertung laufen die Filme auf den TV- und On-Demand-Plattformen von Sky. Beim Blick in die Zukunft ging es bei INCONTRI aber nicht nur um Serien, sondern auch darum, was die Nutzer im Internet goutieren oder abrufen:

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IDM/Claudia Corrent

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Annette Reeker (All In Production) ha presentato la sua serie Cape Town come case study (foto a sin.). La think tank session a conclusione della conferenza ha fornito input interessanti (al centro). Annette Reeker (All In Production) präsentierte als Case Study ihre Serie Cape Town (linkes Bild). Eine Think Tank Session lieferte zum Abschluss der Konferenz wertvolle Inputs (Mitte).

l’opportunità di conoscere realtà diverse e di capire, ad esempio, come i videoblog generino le proprie community, come mai un produttore abbia scelto di realizzare per la Rai la serie interattiva Io credo che lassù e come mai la presenza nei social media sia essenziale per il marketing di film e serie tv. La conferenza INCONTRI in Alto Adige rappresenta anche la cornice ideale per dibattiti che vanno oltre i temi predefiniti. Si è discusso, tra l’altro, dei limiti insiti nei dati di ascolto televisivi: ne è un esempio l’apprezzatissima serie Deutschland 83 prodotta dalla UFA che, dopo aver deluso le aspettative del canale tedesco RTL, ha riscosso grande successo a livello internazionale. La serie, che parla dei servizi segreti della Germania dell’Est, ha ottenuto infatti numerosi premi, tra cui un Golden Globe e un Emmy. Eppure la seconda stagione della serie era a rischio, proprio a causa dei bassi ascolti registrati

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YouTube-Kanäle, Games, Social Media und interaktive Angebote. Klassische Produzenten konnten hier in fremde Welten blicken: Sie erfuhren, wie Blog-Episoden ihre Communities generieren, warum ein Filmproduzent begonnen hat, für RAI die interaktive Serie Io credo che lassù zu produzieren, und auch, wie wichtig SocialMedia-Aktivitäten als „Begleitmusik“ für die Kommunikation eines Films oder einer Serie sind. Die entspannten Treffen in Südtirol sind ideal auch für kontroverse Diskussionen, die weit über die Panelthemen hinausgehen. Etwa darüber, welche Rolle das Quotendenken spielt und was es verhindert, wie im Fall der hochgelobten UFA-Serie Deutschland 83, die zwar beim Sender RTL in Deutschland die Erwartungen nicht erfüllte, aber dafür international umso besser ankam. Die Agentenserie wurde mit vielen Preisen ausgezeichnet, darunter Golden Globe und Emmy. Die

Zu den Verdiensten von INCONTRI gehört es, sich auf die einst so starke Kraft der länderübergreifenden Produktion zu besinnen.


Feature

Partecipanti affezionati ed entusiasti di INCONTRI: Klaus Lintschinger (ORF) e Carlotta Calori (Indigo Film). Zum wiederholten Mal begeisterte INCONTRI-Teilnehmer: Klaus Lintschinger (ORF), Carlotta Calori (Indigo Film).

in Germania. La svolta è giunta con l’ingresso del servizio di streaming Amazon Prime. RTL è nuovamente coinvolta, ma come partner per la trasmissione in chiaro, mentre Fremantle Media International si occupa della vendita internazionale dei diritti. Esempi di questo tipo illustrano bene una dinamica di mercato in cui nuove alleanze transnazionali avvicinano le emittenti televisive tradizionali e i loro partner agli operatori di VOD. INCONTRI #6 ha dunque offerto ai partecipanti un’importante occasione di aggiornamento sulla produzione cinematografica di nuova generazione. Christiana Wertz di IDM ha fatto gli onori di casa dando il benvenuto anche ai colleghi Peter Dinges della FFA (l’istituto nazionale tedesco di finanziamento cinematografico), Klaus Schaefer della FFF Bayern (il Fondo per il cinema della Baviera) e Manfred Schmidt, direttore di MDM (l’istituto di finanziamento dei media della Germania centrale). Un segnale importante per la collaborazione internazionale nel settore dei finanziamenti cinematografici, che non può ignorare i cambiamenti in corso. Al termine della conferenza, ricca di stimoli per i finanziatori e ancora di più per i produttori, la funivia del Renon ha riportato i partecipanti in pianura… e nella quotidianità.

Fortsetzung der Serie stand aufgrund der schlechten Quoten in Deutschland auf der Kippe, bis der Streaming-Dienst Amazon Prime einstieg. RTL ist nun wieder als linearer Partner für das deutsche Free-TV dabei, Fremantle Media International vertreibt die internationalen Rechte. Dieses Beispiel steht für eine neue Dynamik im Markt, die grenzüberschreitend neue Allianzen schmiedet und klassische Sender und ihre Produzenten mit den neuen VoD-Anbietern zusammenbringt. INCONTRI #6 dürfte in diesem Sinn für die Teilnehmer ein wichtiges Update zum Filmemachen 2.0 gewesen sein. Christiana Wertz von IDM konnte auch Förderkollegen wie Peter Dinges von der Filmförderungsanstalt (FFA), Klaus Schaefer vom FilmFernsehFonds (FFF) Bayern und den Geschäftsführer der Mitteldeutschen Medienförderung (MDM) Manfred Schmidt begrüßen – ein wichtiges Zeichen für die internationale Zusammenarbeit, denn die Anforderungen des Wandels gehen auch an den Filmförderungen nicht vorbei. Impulse für sie, aber vor allem für die Produzenten gab es reichlich, bevor es mit der Ritten-Seilbahn wieder zurück in die Ebene und in die Mühen des Alltags ging.

Roland Keller è giornalista indipendente di cinema e media a Monaco e collabora soprattutto con riviste specializzate.

Roland Keller arbeitet als freier Film- und Medienjournalist in München und schreibt vor allem für Fachpublikationen.

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Una legge per il futuro del cinema Gesetz für die Zukunft La nuova legge cinema e audiovisivo crea un moderno sistema di finanziamento unificato e aumenta le risorse a 400 milioni di euro annui. Das neue italienische Filmfördergesetz schafft ein modernes, einheitliches Regelwerk und erhöht den staatlichen Fördertopf auf satte 400 Millionen Euro.

“Il futuro del cinema non è nel passato”, questo è il motto che ha caratterizzato la presentazione della nuova legge cinema e audiovisivo avvenuta lo scorso settembre nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) Dario Franceschini ha presentato un disegno di legge a prova di futuro, perché prevede l’adattamento a eventuali nuovi sviluppi, soprattutto nell’ambito del settore digitale. La legge, approvata dal Parlamento a fine 2016, stabilisce soltanto le linee guida che saranno poi concretizzate nel dettaglio attraverso ulteriori decreti attuativi. Obiettivo della riforma non è soltanto quello di sostenere il cinema come attività culturale ma di rafforzare e sviluppare l’audiovisivo come importante fattore dell’industria italiana. Strategia che, come ha commentato il direttore generale Cinema del MiBACT Nicola Borrelli, “è lo strumento per garantire maggiore sperimentazione creativa nei generi, nei formati e nei linguaggi delle opere ma anche nei modelli di business degli operatori.” La nuova legge cinema crea per la prima volta un sistema normativo unificato per il settore audiovisivo che va a sostituire le intricate modalità di sostegno presenti finora a livello nazionale.

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„Die Zukunft des Films liegt nicht in der Vergangenheit“, so das Motto, unter dem der Entwurf zum neuen italienischen Filmfördergesetz vergangenen September im Rahmen der Filmfestspiele von Venedig vorgestellt wurde. Kulturminister Dario Franceschini und sein Team haben ein Gesetz vorgelegt, das fit für diese Zukunft sein soll, mit weitreichenden Möglichkeiten, es an eine sich immer schneller verändernde (vor allem digitale) Realität anzupassen. Deshalb legt das Gesetz, das Ende 2016 vom italienischen Parlament verabschiedet wurde und seither rechtsgültig ist, nur die Umrisse fest, die dann im Detail durch Durchführungsbeschlüsse konkretisiert werden. Ziel der Gesetzesreform ist es, nicht nur das Kino als Kulturschaffen zu unterstützen, sondern die Branche als wichtigen Wirtschaftszweig zu stärken und weiterzuentwickeln. Diese Strategie stellt nach Ansicht von Nicola Borrelli, Direktor der Abteilung Film des Kulturministeriums MiBACT, das beste Instrument dar, „um mehr kreative Experimente mit Genres, Formaten und Bildsprache, aber auch Geschäftsmodellen zu fördern.“ Vor allem schafft das neue „legge cinema“ („Kinogesetz“) ein einheitliches Regelwerk und löst so den Flickenteppich an Bestimmungen ab, auf dem die staatliche italienische Filmförderung bisher basierte.


Feature

La nuova legge riunisce i diversi fondi di finanziamento e i crediti d’imposta in un unico fondo permanente, il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo”. I mezzi aumentano del 60 per cento: da 250 milioni le risorse arrivano a un’assegnazione minima di 400 milioni di euro annui. Il Fondo è alimentato con un prelievo dell’11 per cento dalle entrate IRES e IVA derivanti dalla distribuzione, programmazione e vendita di contenuti cinematografici e audiovisivi. In pratica le tasse generate dall’audiovisivo ritornano a finanziare l’audiovisivo stesso.

Contributi automatici Automatische Förderung

Das neue Gesetz führt die verschiedenen bisherigen Fördertöpfe und Steuerbegünstigungen in einem einzigen permanenten Fonds namens „Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo“ („Fonds für die Förderung von Investitionen in die Film- und Fernsehbranche“) zusammen. Dieser wird zudem um ganze 60 Prozent aufgestockt: von 250 auf 400 Millionen im Jahr, eine Summe, die im Gesetz als fixe Mindestdotierung festgeschrieben ist. Gespeist wird der Topf aus 11 Prozent der Einkommens- und Mehrwertsteuern, die aus Vertrieb, Vorführung und Verkauf von Film- und Fernsehprodukten generiert werden. So wird sichergestellt, dass diese Steuern dort landen, wo sie wiederum der Branche selbst nützen.

Il nuovo sistema di finanziamenti prevede che gran parte dei contributi siano automatici: non sono più le commissioni ministeriali a deciderne l’erogazione. Inoltre viene ampliata la definizione di opera audiovisiva che include ora, oltre a lungometraggi e documentari per il cinema, anche produzioni televisive, web series e videogiochi. Già nel 2013 era stato deliberato di estendere a tutte le categorie dell’audiovisivo la possibilità di accedere al tax credit perché nella realtà contemporanea le linee di confine tra i vari canali e generi mediatici (ad esempio attraverso prodotti transmedia) sono sfumati e non è più ammissibile limitare i finanziamenti alla sola categoria del tradizionale cinema in sala, ha comunicato il MiBACT. Perde di significato anche la distinzione di “valore culturale” tra le varie tipologie di opere; oggi infatti non si può più affermare a priori che un film per il cinema abbia più valore di un videogioco. L’obiettivo finale è quello di sostenere tutte le forme di opere audiovisive.

Der Großteil der neuen Förderung ist automatisch , die bisherigen „commissioni ministeriali“, also die Entscheidungskommissionen des Kulturministeriums, fallen weg. Der Begriff von Filmförderung ist dabei sehr weit gefasst: Spiel- und Dokumentarfilme zählen genauso dazu wie Fernsehproduktionen, Webserien und Videospiele. Dies ist kohärent mit dem Beschluss aus dem Jahr 2013, den Tax Credit auf TV- und Webproduktionen zu erweitern, und stellt eine bewusste Entscheidung dar: Man könne heute, wo die Grenzen zwischen den einzelnen Medien und Kanälen bereits zu verschwimmen beginnen (etwa durch transmediale Produkte), die Förderung nicht auf ein einzelnes Medium wie das Kino beschränken, erklärte das Kulturministerium. Zudem verzichtet die neue Förderung darauf, sich auf „kulturell wertvolle“ Produkte zu beschränken. Ein Kinofilm ist heute schließlich nicht unbedingt „wertvoller“ als ein Computerspiel, so die Überzeugung der Gesetzesmacher. Die Bewegtbildproduktion soll in all ihren Formen unterstützt werden.

TAKE #7 123


Feature

Contributi selettivi Selektive Förderung

Ci sono però delle eccezioni. Parte delle risorse – dal 15 al 18 per cento a seconda di come si presenta il decreto attuativo, e cioè fino a circa 70 milioni di euro – è destinata a un’erogazione attraverso contributi selettivi, assegnati da un gruppo composto da cinque esperti. Questo meccanismo è finalizzato a sostenere cineasti e produttori che altrimenti difficilmente riuscirebbero a finanziare i loro progetti ma che costituiscono, a detta del MiBACT, la “linfa creativa” del settore. Si tratta prioritariamente di opere cinematografiche, in particolare di • opere prime e seconde, • opere realizzate da giovani autori, • opere sperimentali o di particolare qualità artistica. Inoltre, i contributi selettivi vanno a sostenere gli investimenti in fase di sviluppo di opere audiovisive, festival e rassegne di qualità, nonché imprese start-up del settore.

Neben dem automatisch vergebenen Teil der Gelder wird jährlich ein Anteil von 15 bis 18 Prozent – ca. 70 Millionen Euro, der genaue Prozentsatz hängt von der entsprechenden Durchführungsbestimmung ab – durch eine fünfköpfige Expertenkommission zugewiesen. Dieser Mechanismus soll jene Filmemacher und Projekte unterstützen, die ansonsten nur schwer zu einer Finanzierung kämen, die aber besonders wichtig für den „kreativen Humus“ der Branche sind. Dazu zählen prioritär Kinospielfilme, darunter insbesondere • Erstlings- und Zweitwerke, • Projekte junger Autoren sowie • experimentelle oder künstlerisch besonders wertvolle Produktionen. Auch Investitionen in die Projektentwicklung, qualitätsorientierte Festivals sowie Start-up-Unternehmen der Filmbranche sollen mit diesem Anteil gezielt unterstützt werden.

Contributi Speciali Sonderförderungen

Da citare anche due contributi straordinari previsti dalla nuova legge. Una parte del Fondo complessivo – 120 milioni di euro nei prossimi cinque anni – è riservata a contributi per modernizzare le sale cinematografiche già presenti e per costruirne di nuove. Un’altra porzione del Fondo statale – 10 milioni di euro complessivi dal 2017 al 2019 – è destinata alle imprese di postproduzione per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico italiano, preservandolo così per il futuro.

Erwähnenswert sind auch zwei Sonderförderungen, die das neue Gesetz vorsieht: Zum einen werden in den kommenden fünf Jahren 120 Millionen Euro aus dem Fördertopf bereitgestellt, um bestehende Kinosäle zu modernisieren und neue zu errichten. Einen weiteren Teil des Gesamtkuchens, insgesamt 10 Millionen, vergibt der Staat im Zeitraum 2017–2019 an Förderungen für Postproduktionsfirmen, die das „Erbe“ des italienischen Films digitalisieren und für die Nachwelt erhalten sollen.

Nell’ambito della nuova legge cinema e audiovisivo viene riconosciuto per la prima volta il ruolo essenziale delle Film Commission definendone le funzioni: gestione dei fondi regionali (o provinciali), sostegno alle imprese dell’audiovisivo, formazione professionale e promozione territoriale.

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Der neue Gesetzestext hält erstmals die wichtige Rolle der Film Commissions fest und definiert offiziell ihre Zuständigkeiten: die Verwaltung der regionalen Förderfonds, die Förderung von Branchenunternehmen, die Aus- und Weiterbildung in Filmberufen sowie die Bewerbung des jeweiligen Filmstandorts.


Feature

Credito d’imposta Tax Credit

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La terza tipologia di finanziamento, accanto ai sopracitati contributi automatici e selettivi, è il tax credit, sistema di finanziamento “indiretto” attraverso agevolazioni fiscali attivo dal 2008. Il credito d’imposta (che rientra nei 400 milioni) è confermato dalla nuova legge e mantiene la sua modalità riformata nel 2015: rispetto agli anni passati, il tax credit prevede aliquote variabili in base alle caratteristiche dell’opera o del produttore. Attraverso il credito d’imposta, il MiBACT vuole innanzitutto rafforzare le imprese e favorire l’internazionalizzazione dell’audiovisivo italiano. L’aliquota più alta (fino al 40%) spetta: • alle società di produzione indipendenti che distribuiscono i film in proprio, • alle imprese esterne al settore che investono in film che accedono ai contributi selettivi. Particolarità interessante del “nuovo” tax credit è la possibilità data ai produttori di “rivendere” il credito spettante, cedendolo a investitori privati esterni alla filiera audiovisiva attraverso intermediari bancari. In tal modo anche quelle società di produzione che da sole non avrebbero modo di generare abbastanza debiti fiscali per poter utilizzare il tax credit possono “trasformare in denaro” il loro credito d’imposta e autofinanziare in parte il loro progetto.

Die dritte Förderart im neuen System – neben der oben genannten automatischen und nicht-automatischen Direktförderung – bildet der bereits bestehende Tax Credit, der ebenfalls aus dem 400-Millionen-Topf gespeist wird. Den stark genutzten italienischen Steuerbonus für Filmproduktionen gibt es also auch weiterhin, und zwar in der erst 2015 erneuerten Fassung. Diese besagt, dass (im Gegensatz zu den Jahren zuvor) die Höhe des Tax Credit variieren kann, je nach Einstufung der Produzenten und Eigenschaften des Projekts. Mit dem Steuerbonus will das MiBACT vor allem Unternehmen der Filmbranche stärken und die Internationalisierung fördern. Den höchsten Tax Credit (bis zu 40 %) beanspruchen können: • Produzenten, die ihre Filme selbst vertreiben, • branchenfremde Unternehmen, die in solche Filme investieren, die zur selektiven Förderung zugelassen sind. Besonders interessant ist, dass das Gesetz es Produzenten nun offiziell ermöglicht, den ihnen zustehenden Tax Credit sozusagen weiterzuverkaufen – also über Vermittler wie beispielsweise Banken an branchenfremde Investoren weiterzugeben. So können Produktionsfirmen, die allein nicht genügend Steuerschuld generieren würden, um den Tax Credit sinnvoll nutzen zu können, ihr Steuerguthaben sozusagen zu Geld machen und ihr Projekt mitfinanzieren.

Riassumendo, il MiBACT cita come i più importanti meriti della nuova legge cinema e audiovisivo siano: • il limite minimo delle risorse garantito, • la chiara suddivisione di competenze tra i vari enti responsabili, • i finanziamenti più mirati destinati alle varie categorie all’interno del settore, • un sistema normativo coerente, • la possibilità di adattare tali norme, in futuro, alle nuove esigenze del mondo digitale.

Zusammengefasst nennt das Kulturministerium als wichtige Vorzüge der Gesetzesreform: • die garantierte Mindesthöhe an Geldmitteln, • die klare Kompetenzverteilung zwischen den einzelnen Institutionen, • gezieltere Förderungen für die verschiedenen Player innerhalb der Wertschöpfungskette, • ein in sich schlüssiges Gesamtregelwerk sowie • die Möglichkeit, dieses in Zukunft an neue Herausforderungen und Änderungen der digitalen Welt anzupassen.

Le associazioni di categoria, dai produttori ai distributori ai gestori delle sale, hanno accolto favorevolmente la riforma, rinunciando però a esprimere già un verdetto finale: bisogna attendere i decreti attuativi che completeranno le linee guida del ministero per conoscere nel dettaglio, verso la prima metà del 2017, il nuovo sistema di finanziamenti cinematografici.

Die italienischen Branchenorganisationen, von den Produzenten über die Vertriebe bis zu den Kinobetreibern, haben dieser Einschätzung großteils recht gegeben und das Gesetz positiv aufgenommen – warten aber mit einem definitiven Lob noch ab, bis die konkreten Umsetzungsbeschlüsse vorliegen. Denn diese füllen erst die gesetzlichen Richtlinien mit tatsächlichem Inhalt. Das hätte bereits bis Jahresende 2016 geschehen sollen, der Termin wurde aber nicht eingehalten. Nun soll es im Laufe des Jahres 2017 so weit sein.

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Feature

Germania, incentivi insufficienti Zu wenige Anreize für die Filmproduktion Più mezzi al Fondo federale per le produzioni e una riforma della legge sul finanziamento cinematografico intendono dare nuovo slancio al settore. Ma i produttori sono allarmati: temono che la Germania stia perdendo terreno. Mehr Mittel für die kulturelle Filmförderung des Bundes sowie ein novelliertes Filmförderungsgesetz sollen frische Impulse setzen. Doch die Produzenten beklagen, dass Deutschland im internationalen Wettbewerb der Standorte weiter abgehängt wird.

Roxy Film/Christian Hartmann

In Germania, i produttori esprimono preoccupazione per i finanziamenti automatici insufficienti a livello nazionale, soprattutto in confronto ad altri paesi europei. Die automatischen staatlichen Fördermittel in Deutschland fallen – vor allem im Vergleich zu anderen EU-Ländern – zu gering aus, befürchten die Produzenten.

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Feature La nuova legge tedesca sul finanziamento della cinematografia (“Filmförderungsgesetz”, in breve FFG) in vigore da questo gennaio, lungi dal segnare un nuovo e promettente inizio, si limita invece ad apportare piccoli ritocchi. I cambiamenti più importanti riguardano le commissioni di finanziamento del Filmförderungsanstalt (FFA), l’Istituto di finanziamento cinematografico, che vengono ora snellite, professionalizzate e ricomposte per la prima volta in base al principio delle pari opportunità, aumentandone la quota femminile. Il finanziamento, poi, sarà più efficiente: le commissioni per il finanziamento di progetti e sceneggiature si concentreranno su meno progetti, dando però più rilievo alla qualità. Tra le novità vi è anche un consistente finanziamento allo sviluppo di sceneggiature e in generale l’innalzamento dei fondi riservati a questo settore. Per l’assegnazione del sostegno automatico alla produzione (“Referenzförderung”) verrà dato peso ancora maggiore al successo di pubblico. La notizia migliore per la FFG giunge però da Bruxelles: al termine di un procedimento pluriennale, la Commissione europea ha approvato la normativa tedesca che prevede anche per i fornitori di servizi VOD con sede all’estero, come Netflix o Amazon Prime, l’obbligo di pagare l’imposta nazionale per il cinema (“Filmabgabe”). L’imposta, già obbligatoria per gestori di sale, operatori video ed emittenti tv, finanzia l’attività di FFA. I produttori tedeschi lanciano però l’allarme: i modelli statali di finanziamento automatico come le sovvenzioni del Deutscher Filmförderfonds (DFFF, il Fondo nazionale tedesco per il cinema), o il German Motion Picture Fund, istituito dal ministero dell’Economia nel 2016 per sostenere serie e coproduzioni internazionali, non disporrebbero infatti del budget necessario. Il DFFF, che nel 2013 gestiva ancora 70 milioni di euro, è ora fermo a 50 milioni annui. E il German Motion Picture Fund per serie tv e coproduzioni potrebbe contare su soli 10 milioni di euro. Dal 2005 sono stati introdotti in Europa oltre venti sistemi di incentivazione alla produzione cinematografica: quasi ogni Paese europeo ha riconosciuto che il finanziamento dell’industria audiovisiva rappresenta un investimento in un settore altamente specializzato che guarda al futuro, crea posti di lavoro e promuove il know-how. Recentemente l’Italia ha innalzato il budget di finanziamento a 400 milioni con un incremento del 60 per cento, rafforzando inoltre il tax credit (a cui questo numero dedica un articolo a parte). In rapporto agli sforzi intrapresi da molti altri paesi a sostegno dell’industria cinematografica, in Germania la dotazione dei fondi riservati al cinema sarebbe insufficiente: è questa la critica mossa da Uli Aselmann, presidente della sezione Cinema di Produzentenallianz, l’organizzazione che riunisce i produttori tedeschi. “La Germania perde terreno rispetto alle altre location cinematografiche”, teme Aselmann. A preoccupare i produttori non è soltanto il limitato budget del DFFF, ma anche l’esistenza di un tetto massimo di finanziamento di 4 milioni di euro (estendibili a 10 previa domanda soggetta all’approvazione di un comitato), ritenuto troppo basso per rendere le location tedesche interessanti anche per produzioni televisive e cinematografiche internazionali di qualità.

Das seit Januar geltende neue deutsche Filmförderungsgesetz (FFG) ist nicht gerade ein zukunftsweisender Neuanfang, sondern es wurde hier und da an den Stellschrauben gedreht. Die wichtigsten Änderungen dabei betreffen die Fördergremien der Filmförderungsanstalt (FFA), die nun verschlankt, professionalisiert und erstmals geschlechtergerecht besetzt werden. Das heißt, der Frauenanteil in den Gremien erhöht sich. Die Förderung wird effizienter gestaltet, die Gremien für die Projektund Drehbuchförderung sollen sich auf weniger Projekte, dafür aber auf eine verbesserte Qualitätsauslese fokussieren. Als Spitzenförderung wird eine Drehbuchentwicklungsförderung eingeführt, die Mittel für den Drehbuchbereich werden erhöht. In der Referenzförderung wird der Zuschauererfolg noch stärker gewichtet. Die beste Nachricht für das FFG kam aus Brüssel: Nach langjährigen Verfahren hat die Europäische Kommission entschieden, dass auch Video-on-Demand-Anbieter mit Sitz im Ausland zur Filmabgabe nach dem FFG herangezogen werden können. Die Produktionswirtschaft schlägt dennoch Alarm, weil die automatischen Fördermodelle des Bundes wie die Zuschuss-Förderung des Deutschen Filmförderfonds (DFFF) oder auch der 2016 eingeführte German Motion Picture Fund des Bundeswirtschaftsministeriums für Serien und internationale Koproduktionen längst nicht ausreichend ausgestattet sind. Der DFFF, der 2013 noch 70 Millionen Euro zur Verfügung hatte, stagniert nun bei 50 Millionen im Jahr. Und der German Motion Picture Fund für Serien und Koproduktionen verfügt lediglich über ein Budget von zehn Millionen Euro. Seit 2005 sind in Europa mehr als 20 steuerliche Anreizsysteme für Filmproduktionen eingeführt worden, beinahe jedes europäische Land hat erkannt, dass Filmförderung eine Investition in eine hochqualifizierte Zukunftsindustrie ist, die Arbeitsplätze schafft und Know-how fördert. Zuletzt hat Italien seine Förderung um 60 Prozent auf ungefähr 400 Millionen Euro aufgestockt und auch das Tax-Credit-System gestärkt (siehe eigener Artikel). Angesichts der Anstrengungen vieler Länder, die Filmindustrie zu unterstützen, falle die Ausstattung der automatischen Förderung in Deutschland zu gering aus, kritisiert der Vorsitzende der Produzentenallianz – Sektion Kino Uli Aselmann: „Deutschland wird von den anderen Filmstandorten abgehängt“, befürchtet er. Nicht nur das Budget des DFFF halten die Produzenten für zu gering, auch die Kappungsgrenze auf eine Höchstförderung von vier Millionen Euro (auf Antrag bis zu zehn Millionen, die Entscheidung hierzu fällt der Beirat) sei zu niedrig angesetzt, um hochwertige internationale Kino- und TV-Produktionen an die deutschen Produktionsstandorte zu holen. Bernd Jetschin, ehemaliger Chefredakteur von Filmecho, ist freier Journalist in Hamburg und Chefredakteur von TAKE #7.

Bernd Jetschin, già caporedattore di Filmecho, è giornalista indipendente ad Amburgo e caporedattore di TAKE #7.

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La rivincita dei nerds Die Doku schlägt zurück Tra riconoscimenti internazionali, nuova visibilità e… vecchi problemi, il mercato italiano del documentario cresce. E ripone le sue speranze nella legge cinema e in inediti modelli distributivi. Internationale Preise, mehr Sichtbarkeit – und altbekannte Probleme. Der italienische Dokumentarfilm erlebt eine Blütezeit und setzt auf das neue Fördergesetz und innovative Vertriebsmodelle.

Dopo la consegna dell’Orso d’Oro a Gianfranco Rosi per Fuocoammare alla Berlinale 2016, il coproduttore francese Serge Lalou ha commentato: “Gianfranco ha cercato storie uniche con una dimensione universale: la caratteristica dei grandi film”. Sette mesi dopo, l’Italia candiderà il documentario alla corsa all’Oscar. Il periodo d’oro del cinema del reale italiano, in termini di visibilità e persino d’incassi, è iniziato proprio con Rosi, Leone d’Oro alla Mostra di Venezia nel 2013 con Sacro GRA, uscito in 90 sale con un guadagno, in undici settimane, di oltre un milione di euro. È continuato con la vittoria di TIR di Alberto Fasulo alla Festa di Roma e Louisiana di Roberto Minervini selezionato a Cannes 2015. Nel 2016 Cannes ha invece riservato una proiezione speciale a L’ultima spiaggia di Anastopoulos e Del Degan, mentre a Venezia 73 c’erano Spira Mirabilis e Liberami. Sono caduti gli steccati tra cinema di finzione e cinema della realtà, ma i budget concessi alla produzione di documentari, in Italia, sono da un sesto a un decimo in meno rispetto a Francia e Inghilterra. Il genere documentaristico non permette ritorni economici apprezzabili, ha però un ciclo di vita molto più lungo dei film di fiction e dunque una curva più ampia di probabilità del rapporto costi-ricavi. Questo è un incentivo per molte piccole produzioni, sostenute dalle film commission con fondi di finanziamento dedicati a un genere che è da sempre legato alla valorizzazione del territorio. Nuove strategie per il cinema del reale È sul mercato distributivo che manca, storicamente, lo spazio. Un problema legato a un diverso riconoscimento sul piano estetico e linguistico. Qualcosa però sta cambiando: da luglio

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„Gianfranco erzählt einzigartige Geschichten, die aber eine universelle Dimension haben. Das zeichnet die großen Filme aus.“ So kommentierte der französische Koproduzent Serge Lalou auf der Berlinale 2016 Gianfranco Rosis Gewinn des Goldenen Bären für seinen Film Fuocoammare (Fire at Sea). Sieben Monate später schickte Italien Rosis Dokumentation als offiziellen Oscar-Kandidaten ins Rennen. Rosi war es auch, der die neue goldene Ära des italienischen Dokumentarfilms einläutete, als er für seinen Film Sacro GRA bei den Filmfestspielen von Venedig 2013 mit dem Goldenen Löwen ausgezeichnet wurde. In rund 90 Kinos spielte der Film in elf Wochen über eine Million Euro ein. Auf internationalen Festivals sorgten italienische Dokumentarfilme fortan für Aufmerksamkeit und Preise: Alberto Fasulos TIR, Sieger des Filmfestivals Rom, sowie Roberto Minervinis Louisiana (The Other Side), der 2015 in Cannes lief. Cannes ehrte 2016 auch L’ultima spiaggia (The Last Resort) von Anastopoulos und Del Degan mit einer Sondervorführung, und auf den 73. Festspielen von Venedig waren Spira Mirabilis und Liberami vertreten. Dieser Höhenflug ist umso erstaunlicher, als die Budgets für die Dokumentarfilmproduktion in Italien um das Sechs- bis Zehnfache geringer ausfallen als etwa in Frankreich oder Großbritannien. Freilich lassen sich im Dokumentargenre keine großen Umsätze erzielen – allerdings haben Dokus eine längere Lebensdauer als Spielfilme und damit potenziell ein besseres Verhältnis zwischen Kosten und Erlös. Das ist ein Vorteil für kleinere Produktionen, die auch von den regionalen Förderfonds gern unterstützt werden – schließlich stellt der Dokumentarfilm seit jeher einen starken Bezug zur Region her, in der er entsteht.


Diverse strategie distributive: il documentario L’ultima spiaggia sul “Pedocin” di Trieste (l’ultima spiaggia in Europa a prevedere la separazione dei sessi) ha avuto in Italia un lancio ridotto nelle sale, mentre in Francia l’interesse verso il film è stato suscitato attraverso pre-screenings e un intenso lavoro di PR. Unterschiedliche Vertriebsstrategien: Die Doku The Last Resort über den „Pedocin“ in Triest – den letzten Strand Europas mit Geschlechtertrennung – hatte in Italien einen limitierten Kinostart, in Frankreich generierte man vorab Interesse durch Pre-Screenings und Pressearbeit.

a dicembre 2016 in Italia sono approdati in sala almeno 40 documentari, la metà dei quali italiani, grazie alle strategie di distributori come Nexo Digital, Wanted, BIM, I Wonder Pictures, Academy Two, Officine Ubu, Cinema, Istituto Luce Cinecittà, Lab 80 e Cineama. Inoltre la coesistenza di più piattaforme garantisce un’offerta continua attraverso vari media e dispositivi. Anche se lo stesso Gianluca Guzzo, fondatore del servizio MyMoviesLive, dotato di una “sala virtuale” di 300 poltrone (il numero massimo di utenti che può accedere allo streaming in diretta sulla piattaforma), individua i limiti del VOD e conferma l’importanza della sala, l’unica a garantire un’esperienza sociale non riducibile alla visione solitaria al computer. La distribuzione online rappresenta solo un prosieguo del percorso del film. Cineama, ad esempio, utilizza il social media marketing per creare una community di persone interessate al cinema indipendente e, attraverso un network di sale amiche, organizzare poi proiezioni ed eventi. Quella della distribuzione “diffusa”, accompagnata da un tour di eventi (ad esempio, la presenza in sala degli autori) sembra essere una modalità efficace rispetto a quella inutilmente a pioggia del circuito ufficiale. Ma è una strategia distributiva ancora da affinare in Italia. Prendiamo il “caso” de L’ultima spiaggia: dopo Cannes è stato distribuito da Istituto Luce Cinecittà in Italia e da Arizona in Francia a novembre. “Due mondi molto diversi”, ci racconta la coproduttrice Nicoletta Romeo. “Da una parte l’Italia, che propone con pochi mezzi l’uscita a eventi in un tour delle città italiane, con sale che si aggiungono in corsa. In Francia invece il documentario ha partecipato a una miriade di piccole rassegne, pre-screening e sneak preview prima dell’uscita in sala.

Neue Strategien für das Genre Im Kino haben Dokumentarfilme eher einen schweren Stand und wenig Chancen, überhaupt wahrgenommen zu werden. Und doch bewegt sich etwas: Von Juli bis Dezember 2016 kamen in Italien mindestens 40 Dokumentarfilme ins Kino – die Hälfte davon heimische Produktionen. Das ist den Vertriebsstrategien von Verleihern wie Nexo Digital, Wanted, BIM, I Wonder Pictures, Academy Two, Officine Ubu, Cinema, Istituto Luce Cinecittà, Lab 80 und Cineama zu verdanken. Außerdem ermöglichen die neuen digitalen Plattformen eine breitere Auswertung über verschiedene Medien und Abspielgeräte hinweg. Allerdings räumt auch Gianluca Guzzo, Gründer des Streamingdienstes MyMoviesLive mit seinem virtuellen Kinosaal zu 300 Plätzen (die maximale zeitgleiche Nutzerzahl der Plattform), ein, dass Video on Demand seine Grenzen habe. Für Guzzo kommt der Kinoauswertung weiterhin eine herausragende Bedeutung zu, weil der Kinobesuch ein unersetzliches soziales Filmerlebnis biete. Der Verleiher Cineama nutzt etwa Social-Media-Marketing ganz gezielt, um eine Fan-Community aufzubauen, für die er mit Partnerkinos Filmvorführungen und Events organisiert. Diese Auswertung in ausgesuchten Kinos mit Eventvorstellungen (z. B. mit Anwesenheit der Regisseure im Kino) erscheint erfolgsversprechender als der klassische breit gestreute Kinostart. Doch ist diese Strategie in Italien noch stark ausbaufähig. Ein Beispiel stellt The Last Resort dar: Nach Cannes wurde er in Italien durch das Istituto Luce Cinecittà vertrieben, in Frankreich brachte ihn Arizona ins Kino. „Das sind zwei völlig unterschiedliche Welten“, erklärt Koproduzentin Nicoletta Romeo. „In Italien wurde mit bescheidenen Mitteln ein Kinostart mit Events in verschiedenen

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Arizona Films/Debora Vrizzi

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Proprio per capire se il film piacesse e in qualche modo sdoganarlo, lavorando bene anche sulla stampa.” La nuova legge sul cinema potrebbe fare da volano al genere, a partire dalla definizione stessa di documentario e ridefinizione della figura del produttore indipendente e dai sistemi di assegnazione dei contributi automatici. La presidente dell’Associazione Documentaristi Italiani (doc/it) Agnese Fontana evidenzia come “il successo economico non è l’unico parametro, a garanzia del ricambio autoriale”. La legge prevede inoltre il tax credit per gli esercenti del cinema che programmino documentari italiani ed europei. Anche Paola Malanga di Rai Cinema punta a rafforzare le potenzialità del documentario: dei 400 progetti che l’emittente riceve ogni anno, tra i 35 e i 40 vengono realizzati e spesso sono caratterizzati da un forte respiro internazionale. Perché quello del documentario è il cinema italiano che viaggia di più all’estero, permettendogli di vincere festival e posizionando il prodotto all’attenzione di tutti. Camillo De Marco è giornalista, critico cinematografico e senior editor di Cineuropa.org.

Städten organisiert, die Kinos wurden sehr kurzfristig ausgewählt oder kamen erst im Laufe der Tour dazu. In Frankreich hingegen hat man gründlicher vorausgeplant und den Film auf Festivals, Pre-Screenings und in Sneak-Previews präsentiert, begleitet von längerfristiger Pressearbeit, bevor er in die Kinos kam. Eben um vorab Interesse zu generieren und zu testen, ob der Film gefällt.“ Zu nachhaltigem Auftrieb könnte dem Dokumentarfilm das neue italienische Filmfördergesetz verhelfen: Zum einen definiert es das Genre erstmals offiziell, zum anderen stärkt es die Rolle der unabhängigen Produzenten und erhöht den Anteil an automatischen Förderungen. Agnese Fontana, Vorsitzende des italienischen Dokumentarfilmverbands doc/it, kommentiert: „Der wirtschaftliche Erfolg ist nicht das einzige Förderkriterium – so bekommen auch Nachwuchsregisseure eine Chance.“ Das Gesetz sieht außerdem einen Steuerbonus für Kinobetreiber vor, die italienische und europäische Dokumentarfilme ins Programm nehmen. Auch Paola Malanga (RAI Cinema) unterstreicht das Potenzial des italienischen Dokumentarfilms: 400 Projekte werden beim Sender jährlich eingereicht, 35 bis 40 davon werden verwirklicht – häufig Produktionen mit einer starken internationalen Ausrichtung. Mehr noch als Spielfilme sind es gerade die Dokumentarfilme, die mit Festivalgewinnen und medialer Aufmerksamkeit das wahre Aushängeschild des italienischen Films im Ausland bilden. Camillo De Marco ist Journalist, Filmkritiker und Senior Editor von Cineuropa.org.

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01 Distribution

01 Distribution

Il merito della rinascita del documentario italiano va anche a Gianfranco Rosi (foto a sin.), vincitore con Fuocoammare (foto a destra) dell’Orso d’Oro all’edizione 2016 della Berlinale. Mitverantwortlich für die Renaissance des italienischen Dokumentarfilms ist Gianfranco Rosi (linkes Bild), der bei der Berlinale 2016 den Goldenen Bären für Fire at Sea (rechtes Bild) gewann.


elisatemp

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Il produttore di documentari Andrea Romeo: “Dovremmo dare la possibilità di vedere i film in un altro modo senza aspettare la scadenza della finestra di distribuzione”. Doku-Produzent Andrea Romeo: „Es sollte die Möglichkeit geben, unsere Filme sofort über andere Kanälen zu sehen und nicht erst nach dem offiziellen Fenster.“

Situazione vivace ma… Intervista ad Andrea Romeo di I Wonder Pictures

Der Markt ist in Bewegung, aber ... Interview mit Andrea Romeo von I Wonder Pictures

Nata tre anni fa, I Wonder Pictures è una società di distribuzione indipendente che privilegia i documentari. Tra i suoi titoli italiani recenti, Liberami e Spira Mirabilis.

Die vor drei Jahren gegründete I Wonder Pictures ist ein unabhängiger, auf Dokumentarfilme spezialisierter Verleih. Kürzlich gestartet: Liberami und Spira Mirabilis.

Il vostro bilancio del 2016? Searching for Sugar Man, Citizen Four, The Look of Silence, Lo & Behold di Herzog: abbiamo distribuito una quarantina di titoli – più di uno al mese – per un incasso totale di un milione circa di euro. I numeri vanno contro le impressioni negative: Herzog in Italia ha incassato 110.000 euro, in Gran Bretagna 22.000; Sugar Man 91.000, in Austria 22.000; Janis: Little Girl Blue 171.000, in Germania, il cui mercato è il doppio, 205.000. La memoria dell’acqua di Patricio Guzmán, Orso d’Oro a Berlino, ha incassato 94.000, mentre Marina Abramovic: The Space in Between è arrivato a 141.000 euro.

Wie fällt Ihre Bilanz fürs Filmjahr 2016 aus? Searching for Sugar Man, Citizen Four, The Look of Silence oder Lo & Behold von Werner Herzog: Wir haben etwa 40 Filme ins Kino gebracht, mehr als einen Titel pro Monat, bei einem Gesamtumsatz von etwa einer Million Euro. Die Zahlen widersprechen dem allgemeinen Pessimismus: Herzogs Film hat in Italien 110.000 Euro eingespielt, in Großbritannien 22.000; bei Sugar Man waren es 91.000, in Österreich 22.000; Janis: Little Girl Blue kam in Italien auf 171.000 Euro und in Deutschland, wo der Markt doppelt so groß ist, auf 205.000. Mit dem Berlinale-Preisträger Der Perlmuttknopf von Patricio Guzmán spielten wir 94.000 Euro ein, Marina Abramovic: The Space in Between brachte es auf 141.000 Euro.

Una buona tendenza. Sì, è una situazione vivace ma il documentario vive il dramma di tutti i prodotti che affrontano la sala: si spinge con il marketing ma si scelgono le sale troppo all’ultimo momento, non c’è tempo per pianificare. Il modello attuale vuole che i film siano molto sostituibili e che non si dia fastidio ai titoli “grandi”. E la distribuzione sulle piattaforme digitali? Sarebbe molto importante. Per uscire in sala si fa una campagna nazionale costosa e poi si esce in cinque città. Dovremmo poter dare la possibilità di vedere il film in un altro modo, senza aspettare i 105 giorni delle finestre di distribuzione.

Ein positiver Trend. Ja, der Markt ist in Bewegung. Aber bei Dokumentarfilmen gibt es die gleichen Probleme wie bei allen Kinofilmen: Man betreibt großen Marketingaufwand, doch werden Kinosäle erst spät gebucht, dann bleibt wenig Zeit für die Planung von lokalen Werbeaktionen. Das heutige Vertriebsmodell verlangt eben, dass Filme austauschbar sind und den „großen“ Titeln nicht das Wasser abgraben. Und die Verwertung über digitale Plattformen? Die wäre sehr wichtig. Wir starten teure nationale Werbekampagnen, um in die Kinos zu kommen, und dann schaffen wir es gerade mal in fünf Städte. Es sollte die Möglichkeit geben, unsere Filme sofort auch über andere Kanäle zu sehen – und nicht erst nach dem offiziellen Fenster von 105 Tagen ab Kinostart.

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Distribuzione cinema, arriva Sky Einstieg mit Furore

ANSA/Ufficio stampa Rai

L’accordo di Sky Italia con Cattleya, Lucisano, Indiana, Palomar e Wildside vede pay tv e produttori associarsi nella distribuzione. I perché di un nuovo modello e le conseguenze sul panorama produttivo italiano. In Italien steigt Sky gemeinsam mit fünf Produktionsfirmen ins Kinoverleihgeschäft ein. Was sind die Hintergründe für diesen Schritt und welche Auswirkungen hat er auf den italienischen Filmmarkt?

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Feature Avverrà a 2017 inoltrato l’ingresso di Sky Italia nella distribuzione cinematografica, in partnership con cinque produttori nazionali – Cattleya, Wildside, Lucisano Group, Palomar e Indiana Production – che insieme realizzano circa il 40 per cento degli incassi italiani nelle sale. Sky Italia fa parte di Sky plc, gruppo europeo con 22 milioni di abbonati, ed è la principale pay tv italiana, con una quota del 76 per cento del mercato a pagamento. Offre diversi pacchetti di canali sulla piattaforma satellitare (cinema, sport, documentari) e alcuni canali in chiaro sulla piattaforma digitale terrestre. Nel 2015 Sky (secondo la relazione annuale di Agcom del luglio 2016) è stato addirittura il primo operatore televisivo italiano per introiti, con una quota del 32,5 per cento dei ricavi totali rispetto al 28,4 per cento di Mediaset, che ha la tv in chiaro terrestre e la tv a pagamento Premium, e rispetto al 27,8 per cento della Rai, la radiotelevisione pubblica. Al contrario di Rai e Mediaset, la pay tv controllata dalla 21st Century Fox di Rupert Murdoch non è finora stata presente nel settore della distribuzione cinematografica ma il cinema rappresenta un punto di forza della sua offerta. Per acquisire più diritti, in particolare del cinema italiano, verrà appunto creata la nuova società dal nome Vision Distribution, controllata al 60 per cento da Sky e al 40 per cento dai cinque produttori e capitanata da Nicola Maccanico, che arriva da Warner Bros. Italia. L’ingresso sul mercato, nell’autunno 2017, avverrà quando la nuova legge sul cinema e l’audiovisivo, approvata dal Parlamento a fine ottobre 2016 (prima delle dimissioni del governo Renzi), dovrebbe essere in gran parte attuata attraverso 24 decreti attuativi. Film commerciali ma anche… Nel settore audiovisivo c’è la preoccupazione che la nuova società di Sky punterà molto sugli incassi, favorendo la produzione di film commerciali a discapito dei film “difficili”. Per capire che tipo di film distribuirà Vision Distribution, la cosa più ragionevole è guardare la storia dei cinque produttori. Vi saranno certamente molti film commerciali, in gran parte commedie, lanciate spesso intorno alle feste natalizie: a produrli sarà soprattutto il gruppo Lucisano, uno dei produttori italiani specializzato in questa tipolo-

Der offizielle Start für den Verleih von Sky Italia wird wohl gegen Ende 2017 erfolgen. Mit Sky im Boot sind die fünf italienischen Produktionsfirmen Cattleya, Wildside, Lucisano Group, Palomar und Indiana Production, die zusammen für etwa 40 Prozent der Kinoumsätze in Italien verantwortlich zeichnen. Sky Italia gehört zur europäischen Gruppe Sky plc (22 Mio. Abonnenten) und ist mit einem Marktanteil von 76 Prozent der größte Pay-TV-Anbieter Italiens. Im Angebot hat Sky Italia verschiedene Abo-Pakete für Kino, Sport und Dokumentarfilme sowie einige Kanäle im digitalen Free-TV. 2015 war Sky (laut einem Bericht der Kommunikationsbehörde vom Juli 2016) der umsatzstärkste Fernsehanbieter in Italien, mit einem Anteil von 32,5 Prozent des Gesamtkuchens im Vergleich zu den 28,4 Prozent des Platzhirschen Mediaset (der sowohl im Free-TV als auch mit dem Pay-TV-Angebot Mediaset Premium aktiv ist) und den 27,8 Prozent der öffentlich-rechtlichen RAI. Anders als RAI und Mediaset hatte der Bezahlsender, der zur 21st Century Fox von Rupert Murdoch gehört, bislang noch nicht im Kinoverleih mitgemischt. Aber die große Filmauswahl ist eine der Stärken des Sky-Angebots – und gerade um mehr Rechte erwerben zu können, insbesondere für italienische Spielfilme, hat man die neue Gesellschaft namens Vision Distribution gegründet. Als CEO ist Nicola Maccanico vorgesehen, der von Warner Bros Italia kommt. Sky ist mit 60 Prozent beteiligt, die restlichen 40 gehören den fünf Produktionsfirmen. Der Startschuss soll im Herbst 2017 erfolgen: Zu dem Zeitpunkt sollte das neue italienische Filmfördergesetz, das Ende 2016 noch unter der Regierung Renzi vom Parlament verabschiedet wurde, durch 24 Durchführungsbestimmungen weitgehend umgesetzt sein. Kommerzkino, aber auch … In der Filmbranche wird nun erwartet, dass dieser neue Sky-Verleih allein auf Umsätze fokussiert ist und folglich nur auf kommerzielle Filme setzt – zum Nachteil des „schwierigeren“ Autorenkinos. Einen Hinweis darauf, welche Filme Vision Distribution vermarkten wird, geben die bisherigen Produktionen der fünf beteiligten Firmen. Natürlich werden viele Kassenfüller dabei sein, insbesondere Komödien, wie sie in

C’è l’opportunità, per la nuova società, d’investire anche in progetti più coraggiosi, puntando su nuovi autori.

Luca Zingaretti è il commissario Montalbano: la serie tv di successo è prodotta dalla Palomar, uno dei cinque partner della nuova società di distribuzione di Sky Italia. Luca Zingaretti als Commissario Montalbano: Die Erfolgsserie wird von Palomar produziert, einem der fünf Partner in der neuen Verleih-Gesellschaft von Sky Italia.

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Feature gia di prodotto. Con l’attuazione della nuova legge cinema e audiovisivo, però, dovrebbe crearsi un contesto legislativo e di mercato più favorevole anche alla realizzazione di prodotti d’autore, in grado di competere anche sui mercati internazionali e nei relativi festival (vedasi anche l’articolo dedicato all’interno di questo numero). Produttori come Indiana e Palomar difficilmente si convertiranno a una mera produzione di film commerciali e anche Cattleya alterna commedie di successo al botteghino a prodotti più sofisticati. Con l’ingresso di Sky nella distribuzione cinematografica, tutti e tre i grandi poli televisivi nazionali avranno il controllo di una società di distribuzione: La Rai con 01 Distribution, Mediaset con Medusa e ora Sky con la nuova Vision Distribution. I perché di tale scelta, con un modello senza precedenti in Italia – quello della partecipazione diretta dei produttori in una società di distribuzione – sono molteplici. Da una parte, in questo modo i produttori avranno il controllo di una fonte importante di rientro accelerato dei loro investimenti nelle produzioni, mentre Sky potrà uniformarsi agli investimenti richiesti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali a favore di prodotti europei e nazionali, in parte destinati prioritariamente alle sale cinematografiche. Dall’altra, entrare nella distribuzione cinematografica permette di utilizzare al meglio, a partire dal passaggio in sala, lo sfruttamento successivo dei film sulle piattaforme distributive nelle quali Rai, Sky e Mediaset hanno partecipazioni o quote di controllo. Alla pay tv serve ogni tipologia di film, da quello più commerciale ai film d’autore, da Sorrentino a Bellocchio. Serialità e produzioni coraggiose E così, se Medusa ha ridotto, negli ultimi anni, il numero dei film da distribuire, concentrandosi su alcune hit puramente commerciali (ad esempio i film di Checco Zalone), diversi film italiani – d’autore e non – vengono distribuiti dalla Warner e i successivi diritti sono in mano a Mediaset, in particolare per la pay tv Mediaset Premium. Sky per questo non ha i diritti dei film Warner e Universal sulla propria pay tv, se non riacquistando alcuni diritti già ampiamente sfruttati da Mediaset Premium.

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Italien häufig in der Weihnachtszeit ins Kino kommen. Produzieren wird sie wohl hauptsächlich die Lucisano-Gruppe, die sich auf dieses Genre spezialisiert hat. Mit dem neuen Filmfördergesetz (siehe eigener Artikel im Heft) sollte es jedoch auch bessere gesetzliche und wirtschaftliche Bedingungen für Autorenfilme geben, die international und auf Festivals gut positioniert werden können. Produktionsfirmen wie Indiana oder Palomar werden also wohl kaum völlig zur kommerziellen Produktion wechseln, und Cattleya produziert ohnehin sowohl Blockbuster als auch anspruchsvolle Filme. Eines ändert sich mit dem Einstieg von Sky ins Verleihgeschäft zweifellos. Erstmals haben alle drei großen Player am TVMarkt die Kontrolle über einen eigenen Verleih: RAI mit 01 Distribution, Mediaset mit Medusa und nun eben Sky mit Vision Distribution. Die Gründe für das in Italien bislang einzigartige Modell, das Sky gewählt hat – die direkte Beteiligung der Produzenten an der Verwertung –, sind vielfältig. Einerseits können die Produzenten, die nun einen Verleih selbst mitkontrollieren, ihre Investitionen direkt und rascher wieder einfahren. Zugleich erfüllt Sky so jene EU-Richtlinien und staatlichen Bestimmungen, nach denen ein gewisser Mindestanteil an Investitionen in europäische und nationale Kinoproduktionen erfolgen muss. Anderseits partizipiert Sky durch den Einstieg ins Verleihgeschäft von einem größeren Teil der Verwertungskette, angefangen vom Kinostart bis zur Auswertung über die verschiedenen Plattformen, an denen RAI, Sky oder Mediaset Anteile halten. Schließlich dürstet das Bezahlfernsehen heute nach allen Filmarten: nach Blockbustern ebenso wie nach Autorenfilmen. Serien und mutige Produktionen Zwar hat der Konkurrent Mediaset in den letzten Jahren die Filmanzahl seines Verleihs Medusa reduziert und sich auf wenige kommerziell erfolgreiche Filme konzentriert (z. B. die Komödien von Checco Zalone, dessen letzter Film Quo vado? in Deutschland als Der Vollposten ins Kino kam). Aber viele italienische Autoren- und Kommerzfilme werden von Warner ins Kino gebracht und die anschließenden TV-Rechte sind Mediaset vorbehalten, vor allem für sein Pay-TV-Angebot Premium.

Der neue SkyVerleih hat die Möglichkeit und den Anreiz, in mutigere Projekte zu investieren und somit junge Filmschaffende zu fördern.

Checco Zalone in Quo vado?, grande successo ai botteghini italiani. Molti produttori temono che la Vision Distribution distribuirà soprattutto film commerciali. In realtà è molto probabile che Sky sia alla ricerca anche di film d’autore. Checco Zalone in Der Vollposten, der in Italien großen Kinoerfolg hatte. Viele Produzenten befürchten, Vision Distribution werde nur solche Blockbuster vertreiben – dabei dürstet Sky ebenso nach Autorenfilmen.


Feature

Marco Mele è inviato de Il Sole 24 Ore, specializzato in media e comunicazione.

Sky geht bei den Pay-TV-Rechten von Warner- und Universal-Filmen leer aus – außer der Sender kauft die Rechte auf, die bereits von Mediaset Premium gründlich ausgeschlachtet wurden. Dies erklärt die Pläne von Sky, das vor Kurzem auch sein Kino-Angebot Sky Cinema neu aufgelegt hat, sich mehr italienische Produktionen für TV-Premieren zu sichern. Und zwar nicht nur Spielfilme, sondern auch Serien: Es ist kein Zufall, dass Palomar, einer der neuen Sky-Partner, die erfolgreichen Serien Montalbano und Braccialetti Rossi (die italienische Version von Club der roten Bänder) produziert. Diese reihen sich ein in die neue italienische Serienproduktion, die heute – so Riccardo Tozzi von Cattleya, ein weiterer Partner von Sky und Produzent u. a. von Gomorrha – Bildsprache und Sehgewohnheiten verändert. Nur drei Genres seien es, so Tozzi, die heute auf dem globalen Kinomarkt noch funktionieren: Comedy, Fantasy und Animationsfilme. In Italien werden, sagt Tozzi, heute fast nur Komödien produziert; Fantasy- und Animationsfilme spielen am Markt (trotz der großen Cartoon-Tradition Italiens) praktisch keine Rolle und das einst so wichtige Autorenkino hat an Marktwert verloren. Hier könnte das neue Filmfördergesetz greifen: Bis zu 18 Prozent des mit 400 Millionen Euro dotierten Fonds werden für Erstlings- und Zweitwerke von jungen Autoren zweckgebunden sein, in Zahlen mindestens 30 Millionen Euro (im Vergleich zu den bisherigen 19 Millionen). Der neue Sky-Verleih hat also die Möglichkeit und auch den Anreiz, in mutigere Projekte fürs Kino und für den Online-Vertrieb zu investieren und somit junge Filmschaffende zu fördern. Ob sich diese Prognose bewahrheitet, wird sich in der nächsten Kinosaison zeigen. Marco Mele ist Medienjournalist der Wirtschaftszeitung Il Sole 24 Ore.

Medusa Film/Maurizio Raspante

Anche da qui quindi l’esigenza di Sky, che ha appena rilanciato Sky Cinema, di avere più prodotto nazionale in prima visione televisiva. Non solo film ma anche serie televisive: non a caso Palomar, uno dei partner di Sky, è il produttore di Montalbano e di Braccialetti Rossi. Serialità televisiva che, secondo Riccardo Tozzi di Cattleya – un altro partner di Sky, produttore tra l’altro di Gomorra – sta cambiando il linguaggio del racconto per immagini. Per Tozzi tre sono i generi che hanno oggi il sopravvento sul mercato mondiale dei film e delle serie tv: il comedy, il fantasy e il cartone animato. In Italia si producono ormai più che altro commedie, aggiunge Tozzi: lo stesso cinema d’autore ha perso posizioni sul mercato negli ultimi due-tre anni. Il fantasy e il cartone animato, nonostante la grande tradizione italiana nel secondo genere, sono marginali. Se la nuova legge sul cinema darà ai contributi selettivi, quelli per opere prime e seconde e per giovani autori, la quota massima prevista dalla legge, ovvero il 18 per cento del Fondo per gli investimenti forte di 400 milioni di euro, tali progetti potranno avere a disposizione almeno una trentina di milioni rispetto ai poco più degli attuali diciannove. C’è quindi la possibilità e l’opportunità, per la nuova società, d’investire anche in progetti più coraggiosi, per la sala e per il web, puntando su nuovi autori. Se lo farà o meno, ce lo dirà la prossima stagione cinematografica.

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La grande conquista Die große Eroberung Il mercato televisivo e cinematografico è dominato sempre più dalle multinazionali della rete, che puntano ad assicurarsi produzioni originali, anche per il grande schermo. Auf den Film- und Fernsehmessen bestimmen Internetkonzerne und Videodienste zunehmend den Markt. Sie schließen globale Deals und suchen gezielt nach Original Productions – auch fürs Kino.

Quando nell’ottobre del 2016 a Wall Street si diffuse la voce che la Disney fosse interessata all’acquisto di Netflix, il valore del servizio streaming veniva stimato 45 miliardi di dollari. Gli esperti del mondo della finanza ritengono addirittura che Netflix abbia “ancora ampi margini di crescita”, come riportato dalla rivista di settore tedesca Filmecho: si ipotizzano offerte d’acquisto fino a 100 miliardi di dollari. Amazon e altri servizi web hanno dichiarato guerra a Netflix già da tempo. Ma anche le emittenti televisive, soprattutto le grandi reti via cavo statunitensi, non vogliono assistere inerti all’ascesa dello streaming: in Europa, ad esempio, c’è Sky a tener botta con un’ampia offerta di programmi e abbonamenti flessibili, ed è stata recentemente assorbita dal colosso americano dell’intrattenimento 21st Century Fox. “Ci troviamo in una fase di forte evoluzione, sia per quanto riguarda il commercio delle licenze che sul versante creativo”, commenta Oliver Bachert, SVP International Sales and Acquisition, International Marketing presso la società di distribuzione Beta Film di Monaco. “Ma non possiamo ancora dire con certezza in che direzione ci si stia muovendo.” Alcuni indizi, forse, ci sono già: corre voce che a partire da quest’anno Facebook e Amazon tenteranno di assicurarsi i diritti tv per il calcio. C’è movimento anche nel mercato dei diritti cinematografici, dalle grandi fiere di Cannes e Berlino all’American Film Market (AFM). Durante l’ultima edizione della Berlinale ha fatto scalpore l’accordo della tedesca Constantin Film e di Beta Film con Netflix: rinunciando alla vendita territoriale delle licenze,

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Als im Oktober 2016 in den US-Medien Wallstreetgerüchte kursierten, dass Disney beabsichtige, Netflix zu kaufen, wurde der Wert des Streamingdienstes auf 45 Milliarden Dollar geschätzt. Und laut Börsenberichten gibt es für Netflix hier „noch viel Luft nach oben“, berichtete die Fachzeitschrift Filmecho: Spekuliert werden Übernahmepreise bis zu 100 Milliarden Dollar. Längst haben Amazon und andere Anbieter den Kampf gegen den Streaming-Giganten aufgenommen. Auch TV-Sender, vor allem die großen US-Kabel-Networks, wollen dem Aufstieg der Streamingdienste nicht tatenlos zusehen. In Europa hat etwa Sky mit vielfältigen Angeboten und flexiblen Abo-Modellen seine Antworten parat – und wurde kürzlich komplett vom amerikanischen Entertainment-Giganten 21th Century Fox übernommen. Eines steht jedenfalls fest, so Oliver Bachert, SVP International Sales and Acquisition, International Marketing beim Filmrechtehändler Beta Film in München: „Wir wissen zwar, dass wir uns mitten in einer Evolution befinden, sowohl beim Lizenzhandel als auch auf der kreativen Seite. Aber wohin die Reise geht, das lässt sich derzeit allenfalls erahnen.“ Einige Indizien gibt es: Gerüchten zufolge bemühen sich Facebook und Amazon von diesem Jahr an auch um Fußballrechte. Aber auch der Markt des Filmrechtehandels auf den großen Messen in Cannes, Berlin und beim American Film Market (AFM) kommt in Bewegung. Bei der letzten Berlinale ließ ein Deal der deutschen Constantin Film und des Weltvertriebs Beta


Grande richiesta di contenuti originali di ambientazione locale: Alexandra Maria Lara e Matthias Schweighöfer (protagonista, regista e produttore) nella serie thriller tedesca You are Wanted, prodotta per Amazon. Große Nachfrage nach lokalem Original-Content: Alexandra Maria Lara und Matthias Schweighöfer (Hauptdarsteller, Regisseur und Produzent) in der Thriller-Serie You are Wanted für Amazon.

hanno venduto al gigante dello streaming i diritti mondiali (con l’esclusione di due soli territori) della pellicola tedesca di successo Er ist wieder da (Lui è tornato). I maggiori acquirenti all’ultimo Sundance Film Festival non sono stati né le major di Hollywood né le case europee ma i servizi di streaming che iniziano ora a rimescolare anche i mercati nazionali.

Film aufhorchen, die den in Deutschland erfolgreichen Kinofilm Er ist wieder da bis auf zwei Territorien weltweit an Netflix verkauften und damit auf territoriale Abschlüsse verzichteten. Nicht Hollywood oder die Europäer waren beim Sundance Film Festival die größten Einkäufer, sondern die Streamer. Und die beginnen verstärkt die nationalen Märkte aufzumischen.

Original productions e serialità Netflix & co. puntano sempre più sulle original productions. Realizzate a livello locale, sono garanzia di maggiore indipendenza e soddisfano non da ultimo le quote previste dall’UE (il 20% delle produzioni in streaming deve essere di origine europea). Con i nuovi dispositivi cambiano inoltre le abitudini di consumo e le esigenze degli utenti, a cui le multinazionali della rete riescono spesso a fornire risposte più convincenti rispetto a cinema e televisione: non soltanto gli abbonati possono scegliere quando e di quali contenuti fruire, ma i prodotti stessi sono spesso più innovativi rispetto a quelli della concorrenza. Il motivo è ovvio: i nuovi player non devono scendere a compromessi dettati da formato, dati di ascolto e pubblicità né inchinarsi alla spartizione politica dei canali pubblici. Introiti frutto di oltre 80 milioni di abbonati a livello mondiale (come nel caso di Netflix) o di un sistema ibrido (come nel caso di Amazon) “consentono naturalmente di fare scelte più radicali”, riflette Manuela Stehr, amministratrice della società di distribuzione tedesca X Filme. E gli spettatori apprezzano. In base a stime recenti, Netflix raggiun-

Europäischer Siegeszug Netflix & Co. setzen vermehrt auf Original Productions. Lokale Eigenproduktionen garantieren eine größere Unabhängigkeit – international wie national – und erfüllen die angedachten EU-Quoten (20 % der gestreamten Produkte sollen europäischen Ursprungs sein). Dazu kommt: Mit den (mobilen) Endgeräten verändern sich Sehgewohnheiten und Bedürfnisse. Und die Internetkonzerne können die Zuschauer inzwischen oft besser bedienen als es Kinos oder TV-Sender vermögen. Nicht nur, weil die Abonnenten selbst entscheiden können, wann sie was auf welchem Gerät gucken, sondern auch, weil die Produktionen oft mutiger sind. Verständlich: Die neuen Player müssen keine Kompromisse aus Format-, Quoten- und Werbegründen oder Kotaus vor dem öffentlich-rechtlichen Parteienproporz eingehen. Mit Einnahmen durch weltweit über 80 Millionen Abonnenten (Netflix) oder einer Mischkalkulation (Amazon) „kann man natürlich auch radikaler agieren“, so Manuela Stehr, Vorstandsvorsitzende des deutschen Verleihs X Filme. Die Zuschauer honorieren das. Es sind vor allem Videos, die

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Pantaleon Entertainment

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Lo streaming arriva in sala Amazon è coinvolta anche nella nuova pellicola di Bully Herbig, notissimo comico tedesco, ma con una formula particolare. Bullyparade – der Film (adattamento dell’o-

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das Wachstum des weltweiten Datenverkehrs im Internet ausmachen: 2014 verursachten sie schon zwei Drittel davon. Schätzungen zufolge wird sich die Abonnentenzahl von Netflix bis 2019 auf insgesamt 96,5 Millionen erhöhen, davon sind knapp 20 Millionen Nutzer in der EU. In Österreich zum Beispiel haben, so eine repräsentative Verbraucherstudie aus dem Jahr 2015, zwei Drittel der Konsumenten schon einmal Videos gestreamt. In Italien überwiegt allerdings noch das lineare Fernsehen: Zwar schaut (laut IHS Markit) in Europa niemand länger TV als die Italiener, dafür konnte VoD hier noch nicht so Fuß fassen wie in anderen europäischen Ländern. Im deutschsprachigen Raum streamen hingegen schon 42 Millionen TV-Nutzer – und das obwohl sie, anders als etwa in den USA, Free TV in guter Qualität gewohnt sind. Ein starker Erfolgsfaktor für die Streamer sind ihre Serienprodukte. Es sei auffällig, sagt Christiane Siemen, Geschäftsführerin des Creative Europe Desk Hamburg, dass mittlerweile „Filmfestivals eine eigene Sektion für TV-Serien ins Programm heben und die europäischen Kinofilmproduzenten das serielle Erzählen für sich entdecken. Ich finde das nicht verwunderlich, serielles Erzählen und horizontale Erzählstrukturen bieten ja viel mehr Raum und Zeit für Dramaturgie und Figuren.“ In keinem anderen Land hat sich Netflix so schnell – noch vor dem Launch – für eine Originalserie entschieden wie in Italien: Die Mafia-Serie Suburra (nach dem gleichnamigen, bereits fürs Kino verfilmten Buch von Giancarlo De Cataldo und Carlo Bonini) entsteht in Koproduktion mit Cattleya und der öffentlich-rechtlichen RAI. In Deutschland produzieren Max Wiedemann und Quirin Berg, die bereits einen Oscar für Das Leben der Anderen erhielten, für Netflix die übernatürliche Familiensaga Dark und der bekannte TV-Comedian Dieter Nuhr hat als erster deutscher Komiker für den US-Streamingdienst ein Programm für den internationalen Markt entwickelt. Für Amazon Originals produziert Matthias Schweighöfer (Regie, Hauptrolle, Produktion) als erste deutsche Serie You are Wanted. Die Streamer streben ins Kino Amazon ist auch bei Bully Herbigs neuem Kinofilm dabei. Bullyparade – der Film

Netflix & co. non intendono soltanto sostituire la tv ma anche conquistare il cinema con contenuti originali.

Oliver Bachert e Christiane Siemen (in alto); Johannes Klingsporn e Manuela Stehr (in basso). Oliver Bachert und Christiane Siemen (o.); Johannes Klingsporn und Manuela Stehr (u.).

Beta Film; Creative Europe; VdF; X Verleih/Halina Schramm

gerà nel 2019 un totale di 96,5 milioni di utenti, 20 dei quali nell’Unione europea. E se in Italia le offerte VOD non hanno ancora preso piede perché prevale la tv lineare (nonostante il fatto che gli italiani, secondo un’indagine IHS Markit, trascorrano più ore di tutti davanti alla tv), a livello mondiale la crescita del traffico dati in rete è dovuta soprattutto ai video: nel 2014 rappresentavano già due terzi del traffico complessivo. Un’indagine di mercato in Austria nel 2015 ha dimostrato che due terzi degli utenti web avevano già fruito almeno una volta di video in streaming. Nell’area di lingua tedesca già 42 milioni di spettatori televisivi utilizzano i servizi di streaming, e questo nonostante il pubblico tedesco, a differenza ad esempio di quello americano, sia abituato a un’offerta di tv in chiaro di buona qualità. Un fattore determinante per il successo dello streaming è la serialità. Christiane Siemen, direttrice del Creative Europe Desk di Amburgo, sottolinea che ormai “anche molti festival dedicano una sezione alle serie tv e i produttori cinematografici europei hanno scoperto il formato narrativo della serie. Un fenomeno tutt’altro che sorprendente: la struttura narrativa orizzontale offre molto più spazio e tempo alla cura di trama e personaggi.” L’Italia è stato il paese in cui Netflix ha acquistato più velocemente (addirittura ancora prima del lancio) una serie originale locale: Suburra, serie di ambientazione mafiosa basata sull’omonimo libro di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini (già adattato per il cinema), è una coproduzione di Netflix con Cattleya e Rai. In Germania Max Wiedemann e Quirin Berg, già premio Oscar per Le vite degli altri, stanno realizzando per Netflix Dark, saga familiare di taglio paranormale, mentre il celebre comico televisivo Dieter Nuhr ha sviluppato, sempre per Netflix, un programma per il mercato internazionale. Il noto attore tedesco Matthias Schweighöfer ha invece prodotto (assumendo anche le cariche di regista e protagonista) la prima serie tedesca per Amazon Originals, dal titolo You are Wanted.


Feature monimo programma in onda sulla rete televisiva tedesca ProSieben) sarà infatti il primo blockbuster tedesco a uscire in anteprima su un canale di streaming: dopo il passaggio nelle sale, i primi a vederlo nel 2017 sono i clienti di Amazon Prime. “Amazon ha fatto una scelta più intelligente di Netflix, presentando i suoi film dapprima in esclusiva nelle sale cinematografiche”, commenta Johannes Kligsporn, direttore dell’associazione che riunisce i distributori cinematografici tedeschi. La tendenza è evidente: Netflix & co. non intendono soltanto sostituire la tv ma anche conquistare il cinema con contenuti originali. A essere corteggiati con budget sontuosi e grande libertà creativa sono sia campioni di incassi come Angelina Jolie, sia mostri sacri del cinema indipendente come Herzog, Jarmusch e Gilliam. Del resto, i grandi dello streaming possono permetterselo: grazie ai big data conoscono le abitudini dei propri utenti fin nei minimi dettagli e sono in grado di produrre contenuti in modo assolutamente mirato. Già all’epoca della serie di successo House of Cards Netflix aveva affidato per così dire al computer il casting delle sue star. E Ted Sarandos, responsabile della produzione di Netflix, profetizza fin da ora che la sua azienda avrà presto in cantiere più produzioni “di qualunque emittente televisiva o studio cinematografico”.

(nach der erfolgreichen Comedy-Show auf ProSieben) ist der erste deutschsprachige Kino-Blockbuster, der seine Bildschirmpremiere bei einem Streaming-Service feiert: Amazon-Prime-Mitglieder sehen den Film nach Kinostart 2017 als erste. „Amazon macht das klüger als Netflix“, sagt der Geschäftsführer des Verbandes der Filmverleiher in Deutschland, Johannes Klingsporn: „Der Online-Händler bringt seine Filme zuerst exklusiv ins Kino.“ Es zeichnet sich ab: Netflix & Co. wollen nicht nur das Fernsehen ersetzen, sie streben mit Original-Content auch ins Kino. Sowohl Blockbuster-Namen wie Angelina Jolie als auch Arthouse-Helden wie Herzog, Jarmusch und Gilliam werden mit üppigen Budgets und großer künstlerischer Freiheit umworben. Dabei können die Streamer besonders zielgenau produzieren, schließlich kennen sie dank Big Data das Sehverhalten ihrer Nutzer bis ins kleinste Detail. Schon für seine Erfolgsserie House of Cards ließ Netflix seine Stars sozusagen vom Rechner casten. Und Netflix-Produktionschef Ted Sarandos prophezeit sogar, dass sein Unternehmen bald mehr selbst produzieren werde „als jeder einzelne Sender oder jedes einzelne Studio“. Michael Friederici ist freier Medienjournalist und Kulturveranstalter in Hamburg.

La prima serie originale italiana prodotta da Netflix è stata Suburra (foto a sin.). Le tedesche Constantin e Beta hanno venduto a Netflix i diritti mondiali per il film Er ist wieder da (foto a destra) rinunciando alla vendita territoriale delle licenze. Die erste lokale Originalserie von Netflix war Suburra in Italien (linkes Bild). Den deutschen Spielfilm Er ist wieder da (rechtes Bild) verkauften Constantin und Beta weltweit direkt an den USStreamer und verzichteten selbst auf territoriale Abschlüsse.

Constantin Film

Cattleya/Emanuela Scarpa

Michael Friederici è giornalista indipendente e organizzatore di eventi culturali ad Amburgo.

Netflix & Co. wollen nicht nur das Fernsehen ersetzen, sie streben mit Original-Content auch ins Kino.

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Filmladen/KGP/Oliver Oppitz Tempesta/Federico Vagliati

Indiana Production

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Fischer Film

Un anno di successi Ein Jahr voller Erfolge

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Anche nel 2016 alcune produzioni sostenute da IDM hanno fatto il giro dei festival internazionali e vinto premi importanti. Ecco una selezione. IDM-geförderte Produktionen waren auch im Jahr 2016 weltweit auf Festivals vertreten und konnten wichtige Filmpreise gewinnen. Hier ein Auszug.

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1 ALASKA Production: Indiana Production Co. (IT) Director: Claudio Cupellini Script: Claudio Cupellini, Filippo Gravino, Guido Iuculano Globi d’oro Migliore attore Bester Darsteller (Elio Germano) Miglior film Bester Film Migliore sceneggiatura Bestes Drehbuch Migliore musica Beste Filmmusik (Pasquale Catalano) Filmfest München rassegna Reihe Spotlight Giffoni Film Festival

2 ATTACK OF THE LEDERHOSEN ZOMBIES Production: Fischer Film (AT) Director: Dominik Hartl Script: Dominik Hartl Fantaspoa International Fantastic Film Festival Migliori effetti speciali Beste Spezialeffekte Premio del pubblico al miglior lungometraggio Publikumspreis für den besten Spielfilm /slash Filmfestival Vienna film d’apertura Eröffnungsfilm Trieste Science Fiction Festival Cambridge Film Festival

3 MAIKÄFER FLIEG (FLY AWAY HOME) Production: KGP Kranzelbinder Gabriele Production (AT) Director: Mirjam Unger Script: Mirjam Unger, Sandra Bohle Österreichischer Filmpreis 2017 Miglior attrice non protagonista Beste weibliche Nebenrolle (Krista Stadler) Migliori costumi Bestes Kostümbild (Caterina Czepek) Miglior sonoro Beste Tongestaltung (D. Zuson, T. Pötz, S. Watzinger) Diagonale Festival of Austrian Film film d’apertura Eröffnungsfilm Miglior attrice Beste Schauspielerin (Ursula Strauss) Giffoni Film Festival

4 FRÄULEIN – UNA FIABA D’INVERNO (FRÄULEIN – A WINTER’S TALE) Production: Tempesta (IT) Director: Caterina Carone Script: Caterina Carone Bolzano Film Festival Bozen film d’apertura Eröffnungsfilm Flaiano Film Festival di Pescara Busan International Film Festival Premio del pubblico Publikumspreis Busan Bank Award


Amka/Simona Pampallona

Service

5 LA CORRISPONDENZA (CORRESPONDENCE) Production: Paco Cinematografica (IT) Director: Giuseppe Tornatore Script: Giuseppe Tornatore Globi d’oro Miglior fotografia Beste Kamera (Fabio Zamarion) Miglior film Bester Film Migliore musica Beste Filmmusik (Ennio Morricone)

6 LOU ANDREAS-SALOMÉ (IN LOVE WITH LOU – A PHILOSOPHER’S LIFE) Production: Avanti Media Fiction (DE) Co-production: KGP Kranzelbinder Gabriele Production (AT), Tempest Film (DE) Director: Cordula Kablitz-Post Script: Cordula Kablitz-Post, Susanne Hertel Filmbewertungsstelle valutazione “di particolare valore” Prädikat „besonders wertvoll“ Festival des Deutschen Films concorso Wettbewerb FilmFest Emden-Norderney premio NDR NDR-Filmpreis Shanghai Festival

7

7 KÖNIG LAURIN (KING LAURIN) Production: Sparkling Pictures (DE) Director: Matthias Lang Script: Matthias Lang Filmfest München Premio L’elefante bianco al miglior film per l’infanzia Kinder-Medienpreis Der weiße Elefant Bolzano Film Festival Bozen rassegna Made in Alto Adige Reihe Made in Südtirol Kinder-Medien-Festival Goldener Spatz Miglior lungometraggio Bester Kinofilm Miglior regia Beste Regie Miglior attore protagonista Bester Hauptdarsteller (Volker Zack) Fünf Seen Festival rassegna Alto Adige Südtirol-Reihe Gilde Filmpreis Miglior film per bambini Bester Kinderfilm

Zivago/Federico Vagliati

Paco Cinematografica

6

Sparkling Pictures/Kaaspar Karven

5

Avanti Media/Sebastian Geyer

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8 IL NIDO (THE NEST) Production: Amka Films Productions (CH) Co-production: Tempesta (IT) Director: Klaudia Reynicke Script: Klaudia Reynicke, Tianna Majumdar-Langham Filmfestival Locarno concorso Cineasti del presente Wettbewerb Filmemacher der Gegenwart Internationales Filmfestival Braunschweig rassegna New International Cinema Reihe Neues Internationales Kino

9 MONTE (MOUNTAIN) Production: Zivago Media (IT) Co-production: Citrullo International (IT), Cineric (USA) Director: Amir Naderi Script: Amir Naderi 73a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 73. Filmfestspiele von Venedig fuori concorso außerhalb des Wettbewerbs

Festival Premio cinematografico (vincitore) Filmpreis (Gewinner) Premio cinematografico (nomination) Filmpreis (Nominierung)

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10 CAFFÈ (COFFEE) Production: Orisa Produzioni (IT) Co-production: Savage Film (BE), Road Pictures (CHN), China blue (CHN) Director: Cristiano Bortone Script: Cristiano Bortone, Annalaura Ciervo, Matthew Thompson 73a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 73. Filmfestspiele von Venedig Giornate degli autori Venice Days

11 DIE EINSIEDLER (THE EREMITES) Production: Zischlermann Filmproduktion (DE) Co-production: Golden Girls Filmproduktion & Filmservices (AT) Director: Ronny Trocker Script: Ronny Trocker, Rolando Grumt Suárez, Kurt Lanthaler 73a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 73. Filmfestspiele von Venedig sezione Orizzonti Reihe Orizzonti Filmfestival Zürich concorso Wettbewerb Focus Switzerland, Germany, Austria Filmfest Hamburg Hamburg Producers Award for European Cinema Co-Productions

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12

Amour Fou

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Vivo Film/Federico Vagliati

11

Zischlermann Film

10

Orisa/Francesca Casciarri

Service

12 DIE NACHT DER 1000 STUNDEN (NIGHT OF A 1000 HOURS) Production: Amour Fou Vienna (AT) Co-production: Amour Fou Luxemburg (LUX), KeyFilm (NL), Golden Girls Filmproduktion (AT) Director: Virgil Widrich Script: Virgil Widrich Österreichischer Filmpreis 2017 Migliore sceneggiatura Bestes Drehbuch Migliori costumi Bestes Kostümbild (Alette Kraan) Busan International Film Festival Premio del pubblico Publikumspreis Busan Bank Award Warsaw Film Festival Chicago International Film Festival

CREDITS IDM Südtirol – Alto Adige Via Siemens, 19 Siemensstraße 19 39100 Bolzano Bozen T. +39 0471 094261 film@idm-suedtirol.com www.idm-suedtirol.com/film Facebook: idmfilmfunding Executive Editor Christiana Wertz Managing Editor Barbara Weithaler Project Management Sara Valduga, Barbara Weithaler Concept, realisation, editing Ex Libris Genossenschaft/ Cooperativa www.exlibris.bz.it Editor in Chief Bernd Jetschin Project Coordination Valeria Dejaco/Ex Libris Art Direction Philipp Aukenthaler www.hypemylimbus.com

13 I FIGLI DELLA NOTTE (CHILDREN OF THE NIGHT) Production: Vivo Film (IT) Co-production: Tarantula (BE) Director: Andrea De Sica Script: Andrea De Sica, Mariano Di Nardo Torino Film Fest sezione Reihe TORINO 34

Translations Ex Libris (Federica Romanini, Bruno Ciola, Michaela Heissenberger) Proofreading Ex Libris Photos If not credited otherwise: IDM Cover photo Amelie rennt (Mountain Miracle – An Unexpected Friendship) Lieblingsfilm/Martin Rattini Printer Fotolito Varesco 39040 Ora Auer Via Nazionale, 57 Nationalstraße 57 www.varesco.it


Service

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INTENSE FEEDBACK FROM EXPERTS

FINAL TOUCH #2 is a high-end industry program in support of young filmmakers during the completion phase of their fiction and documentary feature films. www.movie-it.info/finaltouch www.filmfestival.bz.it


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