TEST A CACCIA
CZ 527 Lux cal .22 Hornet
La Ceska Zbrojovka possiede in catalogo una versione Lusso della sua bolt action serie 527 camerata nel piccolo, ma micidiale, .22 Hornet. Questa mini-Mauser 98, dati i suoi contenutissimi ingombri e pesi, si rivela arma ideale per la caccia ai piccoli ungulati come il capriolo, sia alla cerca che da appostamento, nei luoghi ove il tiro si presenta corto e dove non è possibile far troppo rumore. A cura di Alessandro Magno Giangio
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CZ 527 Lux cal .22 Hornet
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rim’ancora di affrontare i risultati tecnico-pratici di questo esteso e delicato test a caccia è doveroso fare una importantissima premessa riguardo l’impiego legale del calibro .22 Hornet a caccia in Italia. So che è stato scritto molto al proposito: purtroppo molto di questo molto, a sproposito, un fatto che personalmente giudico dovuto soprattutto a vera ignoranza tecnico-storica sull’argomento. Pertanto è necessario fare luce e chiarezza sul perché le armi moderne camerate in calibro .22 Hornet (dalla Seconda Guerra Mondiale in poi), ossia quelle che per maggiorata foratura
della canna impiegano proiettili del diametro di .2245” (5,702 mm) offrono sicuramente le misure legali necessarie per essere impiegate legalmente a caccia in Italia, mentre quelle costruite prima della SGM, recanti canne con forature impieganti proiettili da .223” (5,664 mm) dovrebbero essere considerate illegali per la caccia in Italia. Dico dovrebbero perché un Professore Universitario docente alla Cattedra di Firenze in Matematica mi ha spiegato che quando la Legge parla di calibro minimo a 5,6 millimetri, intende chiaramente indicare 5,60 mm, pertanto già un proiettile di diametro di 5,61 mm deve essere inteso come già superiore, quindi perfettamente legale. La legge italiana (Articolo 13 Legge 157 e successiva Circolare Ministeriale 6 maggio 1997 n° 559/C-50.065.-E-97) stabilisce che le armi con canna ad anima rigata aventi proiettile superiore a 5,6 mm, anche se con bossolo inferiore a 40 mm, si devono considerare legali per l’attività venatoria. Come detto, le armi moderne camerate in calibro .22 Hornet, come ad esempio le CZ 527, le Brno ZBK 110, le Ruger 77/22H e No. 1, le Savage 40 e 24F, hanno la foratura della canna maggiorata proprio per poter sparare i proiettili normalmente impiegati dai calibri .222 e .223 Remington, ossia palle da .2245”, corrispondenti a 5,702 millimetri, perciò rientrano a pieno titolo nei parametri di legge che ne consente l’impiego. E, in ogni caso, si ricorda, come accennato poc’anzi, che sarebbe anche titolo non opinabile il fatto che già una palla da 5,69 mm (ossia da .224”, limite minimo del proiettile di questo calibro, così come dei vari .222 e .223 Remington) risulti superiore a quella da 5,60 mm prevista dalla Legge… E non potrebbe essere differentemente, anche perché lo scopo precipuo del legislatore fu di metter fuori gioco le 22 a percussione anulare (22 short, 22 long, 22 magnum, eccetera) e, più in generale, tutte le armi camerate con proiettili eccessivamente piccoli, nella fattispecie inferiori ai millimetri 5,6. Tanto è che, proprio riguardo al calibro .22 Hornet che veniva impiegato intensivamente su armi basculanti combinate
(billing, drilling, eccetera…), in Zona Alpi per la caccia a volpi, caprioli e galli, la legge fa un’eccezione nel secondo comma, nel quale, descrivendo le misure legali del calibro consentito a caccia per queste tipologie d’arma, così recita: “È consentito, altresì, l’uso del fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due canne ad anima liscia di calibro non superiore al 12, ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6…”, senza dunque specificare nulla al riguardo della dimensione del bossolo. Più chiaro di così... La Legge e la matematica non sono opinioni, ma fatti reali e inopinabili. Salvo, naturalmente, menti contorte o interpretazioni fantasiose, cose che in questa disgraziata Italia, purtroppo non mancano. Chiarito questo punto, devono quindi esser fatti due doverosi avvisi ai naviganti: 1) Prima di impiegare a caccia una carabina camerata in calibro .22 Hornet accertatevi che il foro della canna e le munizioni, e i proiettili impiegati rientrino nelle specifiche moderne, ossia nelle misure legali; 2) Non impiegate, per nessun motivo, munizioni e proiettili moderni in .2245” in armi con canne forate a .223”. Questo soprattutto per motivi di sicurezza prima ché legali. Chiariti dunque anche questi punti di ordine legale e di sicurezza, andiamo a considerare adesso il fatto che il .22 Hornet, seppur legale, è pur sempre un calibro al limite minimo di utilizzo venatorio sul capriolo oltre determinate distanza di tiro e in particolari ambienti di caccia dove la vegetazione può pregiudicare la struttura del piccolo (ma velocissimo) proiettile. In più aggiungo – e questa è una nota personalissima -, l’impiego del .22 Hornet sul capriolo risulta ideale soprattutto nel periodo estivo, con tiro su spazi aperti, in quanto questo selvatico presenta una livrea e una struttura della cotenna assai meno robusta rispetto al periodo invernale. Ora, non che d’inverno non si possa o non si debba impiegare, tutt’altro, è che nel periodo estivo si guadagna qualche decina di metri in più di tiro, riuscendo pertanto ad arrivare ai fatidici 200 metri,
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