Glock 30 Gen4 calibro .45 acp
PROVA pistole semiautomatiche
Potenza in tasca
La Subcompact bifilare calibro .45 di Glock “evolve” alla quarta generazione: l’impugnatura si avvantaggia notevolmente dei dorsalini intercambiabili, così come della texture tipicamente Gen 4 Testo e foto di Domenico Giaquinto
L’
adeguamento della Glock 30 alla Quarta generazione sembra passare in sordina, sopraffatto dal clamore suscitato dalla G42 e dalla nuovissima G43, le subcompact slim line camerate rispettivamente in 9 corto e 9x19-9x21. In realtà, l’arma di cui scrivo è una delle Glock che maggiormente catalizzano l’attenzione degli appassionati e degli utenti esperti: deriva dalla G30 Sf o Short frame (fusto corto, antesignano della Gen4), che a sua volta ha tratto origine dalla modello 30. La dotazione di vendita include: la valigetta di plastica Glock con interno in schiuma; il caricatore di riserva; il carichino; il manuale di istruzioni; la garanzia Bignami; la bacchetta di pulizia con scovolino sintetico e, infine, 4 dorsalini compatibili anche con la compatta G29 in 10 auto. I dorsalini si diversificano sia per la misura, “M” +2 mm e “L” +4 mm, sia per l’elsa, normale o prolungata. Quelli con l’elsa prolungata aumentano l’ingombro dell’arma ma ne migliorano il controllo e sono particolarmente protettivi contro le interferenze col carrello, specie per chi ha mani grandi. I dorsalini sono sistemati in un supporto di plastica nel quale alloggia anche il perno di fermo maggiorato. Quest’ultimo sostituisce il perno standard di fermo del pacchetto di scatto qualora si in stalli un dorsalino. Infine, al citato supporto dei dorsalini è integrale il punteruolo polimerico che permette la sostituzione dei perni. Inferiormente, il fissaggio dei dorsalini è a incastro.
738
96 mm
Come è fatta
La Glock 30 Gen4 è una pistola semiautomatica con chiusura geometrica a corto rinculo di canna sistema Colt-Browning modificato, fusto in polimeri, percussore lanciato e scatto in semiDoppia azione denominato Safe-action. Il cari catore ha il corpo in polimeri e una struttura interna di irrigidimento in metallo: contiene 10 colpi e presenta posteriormente 8 fori per il controllo delle munizioni, ossia un foro per ogni cartuccia dal terzo al decimo colpo. Ciascun 100
175 mm
745
foro riporta anche la relativa indicazione numerica. Il pad alto del caricatore protrude dall’impugnatura in modo evidente, in modo da migliorare l’appoggio per il mignolo. Il carrello, mas siccio, pesa 440 grammi circa, componenti interni inclusi e copia il fusto .45 acp/10 auto, che è largo 32,5 mm. Lo stesso tipo di carrello è montato sulle Glock in .45 Gap ma con queste ha i bordi inferiori arrotondati poiché il fusto 9 delle .45 Gap è più stretto. La smussatura del frontale della G30 Gen4 facilita il rinfoderamento. Ottime le lavorazioni sia esterne sia interne, celate dalla finitura marziale che negli ultimi anni ha assunto una fine tonalità grigia satinata. Sei le alette di presa posteriori, distanziate e abbastanza grippanti. La canna è lunga 96 mm, la rigatura semipoligonale è a 8 principi destrorsi. L’ampia svasatura dell’imbocco della camera di scoppio migliora l’alimentazione ma lascia scoperta anche una certa parte del bossolo. La mancanza di supporto della cartuccia, a “ore 6”, non dovrebbe costituire un grosso problema per le pressioni d’esercizio della .45 acp, relativa mente contenute anche nel caso delle munizioni più performanti. Infatti, nel corso delle prove pratiche l’arma ha restituito bossoli con defor mazioni anelastiche trascurabili anche quando gli stessi siano stati impiegati per assemblare le ricariche massime con palla blindata. Il guidamolla telescopico tiene vincolate alle estre mità le due robuste molle di recupero, il che facilita lo smontaggio e il rimontaggio dell’arma. Nel fusto in polimeri alloggiano diversi elementi metallici: alcuni componenti del sistema di scatto; le guide a lamina per lo scorrimento del carrello, anteriori e posteriori; il blocchetto d’arresto della canna allo sparo; la placchetta al dust cover col numero di matricola; il traversino di fermo della canna medesima e altre minuterie. Il fusto è caratterizzato dalla brevità dell’impugnatura ambidestra, imposta dall’esigenza primaria di contenere gli ingombri e alla quale, come già detto, pone in parte rimedio il pad alto del caricatore. A caricatore inserito, chi ha mani piccole appoggia tranquillamente il mignolo, chi ha mani grandi può riscontrare qualche difficol-
ARMI E TIRO 10/2015
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