Red meoptameosight

Test

ottiche | Meopta Meosight II 30

Super protetto Il red dot mono lente di Meopta è compatto e leggero ma soprattutto robusto, grazie anche alla protezione polimerica parasole amovibile che salva dai graffi il telaio in lega leggera

Compatto e leggero, il Meopta Meosight II trova posto su quasiasi slitta Weaver.

Testo di Ruggero Pettinelli, foto di Matteo Galuzzi

M

eopta, il più grande produttore europeo di ottiche sportive, ha deciso pochi anni fa di entrare nel segmento dei puntatori optoelettronici (red dot) con uno strumento all’avanguardia per compattezza, leggerezza e robustezza. Leggermente rivisto dal punto di vista dei circuiti elettronici, ha dato vita quest’anno alla seconda serie (Meosight II), mantenendo invariate tutte le positive caratteristiche del progetto originale.

ALL’OSSO

Il Meopta Meosight II è un puntatore di ultima generazione che, grazie alle dimensioni e al peso minimi, può essere montato su qualsiasi arma per caccia e tiro. A fronte, infatti, di una lunghezza di 52 mm, una larghezza di 26 mm e un’altezza di 33 mm, sulla bilancia fa segnare appena 52 grammi (esclusa la basetta-interfaccia Weaver).

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ARMI E TIRO 11/2012

La lente ha profilo ellittico con le estremità squadrate e misura 23x17 millimetri, garantendo un campo visivo più che sufficiente per le normali distanze di tiro, fermo restando che il vantaggio dei red dot, specialmente se del tipo “aperto” a una sola lente, è proprio quello di consentire il tiro con entrambi gli occhi aperti, assicurando così una visione globale. Il dot può essere richiesto con grandezza di 3 o 5 moa (modello 30 o 50) ed è regolabile su cinque livelli di intensità. La regolazione è integrata nel pulsante on/off, posto in posizione frontale sotto la lente: un click per accendere, un altro click per salire di un livello di intensità, click prolungato (circa 3 secondi) per spegnere. Per economizzare l’autonomia delle batterie (due Cr 1632, che forniscono circa 300 ore di funzionamento), è previsto lo spegnimento automatico dopo 4 ore, in

Le regolazioni del punto di impatto sono in continuo, cioè senza click, con controviti di bloccaggio.

assenza di ulteriori pressioni del pulsante.

Circa 10 minuti prima dello spegnimento, il dot comincia a lampeggiare con un rapporto tra acceso e spento di 3 a 1. Per segnalare l’imminente “dipartita” delle batterie, invece, il dot lampeggia con un rapporto tra acceso e spento di 1 a 1. Il Meosight II viene fornito di serie accoppiato a una interfaccia Weaver, che consente il montaggio sulla stragrande maggioranza delle armi (che siano dotate di slitta Weaver). Le batterie sono applicate sul lato inferiore dello strumento, il che significa che per la sostituzione è necessario smontare l’interfaccia Weaver, l’operazione richiede comunque pochi secondi e per allentare le due viti Allen è fornita la chiave in dotazione.

Una seconda chiave Allen provvede al serraggio dell’interfaccia sulla slitta dell’arma, per la regolazione del punto di impatto è invece presente un piccolo cacciavite a taglio. Il diodo emettitore di luce, infatti, è montato su un supporto con possibilità di oscillazione sul piano orizzontale e verticale, comandata da opportune viti dotate di controviti per impedirne lo spostamento anche sotto il più vigoroso dei rinculi. Un altro aspetto molto positivo del Meosight II è la dotazione di serie di un paraluce in polimero applicato a incastro. Oltre a isolare ancor meglio il dot dai riflessi diretti del sole, ha il non trascurabile vantaggio di coprire quasi completamente la superficie in lega leggera del telaio dello strumento, offrendo una migliore protezione dagli urti ma, soprattutto, dai graffi sull’anodizzazione del metallo. Inoltre, il parasole si prolunga nella parte anteriore, proteggendo i lati del pulsante on/off dal rischio di azionamenti involontari. Il tutto al “prezzo” di soli 7 grammi.

scheda_tecnica Produttore: Meopta, www.meoptasportoptics.com Distributore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.08.99, www.bignami.it Modello: Meosight II 30 Tipo: collimatore a riflessione a punto rosso Tipo di dot: 3 o 5 moa, su 5 livelli di intensità luminosa

Autonomia: 300 ore Lunghezza: 52 mm Larghezza: 26 mm Altezza: 33 mm Dimensioni lente: 23x17 mm Peso: 52 g Interfaccia: Weaver (altre a disposizione su richiesta) Alimentazione: 2 batterie Cr 1632 Materiali telaio: lega leggera,

IL NOSTRO TEST

Abbiamo applicato il red dot su una delle più diffuse carabine semiauto venatorie, Lo strumento è fornito di serie di interfaccia Weaver.

Possono, però, essere utilizzati anche altri tipi di attacchi, compatibili con il red dot Docter.

Il carter polimerico funge sia da aletta parasole frontale, sia da protezione antiurto e antigraffio per il telaio principale, in lega leggera.

parasole in polimero Finiture: anodizzazione nera opaca Accessori di serie: interfaccia Weaver, parasole, batterie, chiavi Allen per il fissaggio all’interfaccia, cacciavite di taratura, panno antistatico, fodero antiurto in neoprene Prezzo: 386 euro, Iva inclusa

la Browning Bar in versione Zenith Prestige wood Hc calibro .30-06. Il fissaggio è immediato e, malgrado la ganascia abbia una sola vite, solidissimo, anche in virtù del peso ridotto dello strumento. L’azionamento del pulsante on/ off è semplice e istintivo anche senza abbandonare la posizione di sparo, pur non risultando (evidentemente) a vista.

La regolazione del punto di impatto non è a click ma in continuo, questo può disorientare chi è abituato alle torrette delle ottiche convenzionali, ma in effetti risulta piuttosto comodo per raggiungere con precisione la miglior taratura.

A dire il vero, ci ha inizialmente sconcertato il fatto che, a fronte di numerose “girate” di cacciavite, il punto di impatto fosse praticamente sempre il medesimo: non c’è voluto molto, però, per accorgersi che il problema era proprio il cacciavite in dotazione, il cui manico polimerico ruotava liberamente e allegramente intorno all’utensile vero e proprio in acciaio. Meglio fare affidamento su uno di quei set di cacciavite da orefice che si vendono un po’ dappertutto e che hanno, comunque, costo irrisorio, ma offrono una maggiore affidabilità! I livelli luminosi sono ben differenziati e, pur non essendo molti, coprono tutte le possibili situazioni di illuminazione ambientale: al livello massimo, il dot mantiene comunque una buona definizione e non sono presenti fastidiosi aloni sulla periferia della lente. Naturalmente il discorso è relativo all’esemplare in prova, dotato del dot più piccolo tra i due a disposizione che, tra l’altro, ci è risultato ben sfruttabile nel tiro mirato sulla sagoma di Pistola standard a 100 metri. In conclusione, uno strumento di elevata qualità per il cacciatore o il tiratore (anche con armi corte), rustico e robusto per tutti gli usi.

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