Pubb christensenarms carboncustom cap 2015

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Tecnologia con un’anima Christensen Arms Carbon Custom calibro .300 Winchester Magnum Alla base di tutti i fucili del produttore di Matteo americano Brogi ci sono alcuni elementi di distinzione che possono essere inquadrati, da una parte, come “semplici” pregi dovuti a un’eccezionale attenzione alla qualità delle lavorazioni meccaniche, dall’altra come elementi tecnologici distintivi.

Che, in questo caso, rendono la Carbon Custom uno strumento invidiabile per la pratica venatoria

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a storia di Christensen Arms, di cui Roland Christensen è il fondatore, è quella tipica di chi ha saputo individuare un’opportunità e coglierla al volo. Mr Christensen, infatti, pur essendo sempre stato un appassionato d’armi e di tiro, ha

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Sulla destra, in prossimità del manubrio dell’otturatore, è posizionato il cursore a due posizioni della sicura che blocca il percussore 2.

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iniziato la sua vita professionale nel settore delle protesi fondando, nel 1984, la Applied Composite Technology. La sua profonda conoscenza dei materiali compositi e lo studio incessante che applicherà in questo specifico settore lo porteranno a brevettare numerosi progetti innovativi sia nel settore delle protesi che, per la contiguità data dall’impiego dei medesimi materiali, nel settore aerospaziale. Il suo curriculum, disponibile sul sito del settimanale di finanza ed economia Businessweek, parla del suo presente lavorativo come direttore di Freedom Innovation, altra azienda attiva nel settore medicale dal 2002, ma dimentica di raccontare che Christensen nel 1995 decise di applicare le conoscenze maturate sul campo come ingegnere anche al settore delle armi. In quell’anno realizzò infatti una canna per arma da fuoco innovativa che non poco sgomento destò tra i nemici del mondo armiero: attorno a un’anima in acciaio, che riporta la rigatura, compare infatti un’ampia sezione in fibra di carbonio che fece

ritenere a qualche osservatore superficiale che fosse stata realizzata una canna in grado di passare inosservata i controlli aeroportuali di sicurezza.

Da lì a poco verrà fondata Christensen Arms.

La sua gamma di carabine è articolata su 4 linee. La prima si chiama Summit Rifle ed è destinata alla caccia, la seconda – Christensen Classic – ricalca per destinazione e tecnologia la precedente ma è d’impostazione appena più spartana, la terza è dedicata agli impieghi tattici (TFM – Tactical Force Multiplier) e la quarta (Carbon Ranger) si presta ancora agli impieghi tattici. Alla gamma fin qui presentata si aggiungono allestimenti Custom come quello oggetto di questa prova e la possibilità di acquistare, direttamente da parte dell’acquirente finale (ma non in Italia dove questi deve necessariamente passare dall’importatore), parte della componentistica che fa delle armi Christensen dei prodotti al top della tecnologia disponibile.

Elementi tecnologici distintivi della

Carbon Custom sono la canna e il calcio, entrambi realizzati in carbonio. Per quanto riguarda la canna, la lavorazione del carbonio rappresenta un elemento tecnologico molto significativo sia per Christensen, che su questo aspetto ha sviluppato il brand e la politica di marketing, che per il mercato in generale. Pochi altri, in effetti, sono i produttori che hanno il know how sufficiente per replicare l’impiego balistico di questo materiale. La realizzazione della canna avviene arrotolando intorno a una sottile anima in acciaio inox 416R, tornita e lappata a mano e realizzata in azienda, numerosi fogli di fibre di carbonio disposti con varie angolazioni secondo un procedimento protetto da brevetto. La sovrapposizione di acciaio e carbonio produce una canna di profilo bull, ad ampia sezione, di peso estremamente contenuto. Eccezionali le caratteristiche meccaniche di un componente similmente realizzato: il carbonio è infatti 5 volte più rigido, 5 volte più leggero e 4 volte più resistente dell’acciaio per unità di

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L’arma non è dotata di caricatore amovibile ma di serbatoio integrato.

Si carica comodamente dall’alto con un massimo di tre cartucce.

Per svuotarlo è sufficiente agire su un tasto per farne basculare in avanti la base

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L’otturatore è solcato da una doppia serie di linee parallele che costituiscono una trama a diamante e provvedono ad alleggerire il pezzo. La finitura Cerakote garantisce massima protezione da sollecitazioni chimiche e meccaniche 4.

La faccia dell’otturatore evidenzia i due tenoni contrapposti tipici del sistema serie 700. Diverso dal modello di riferimento l’estrattore e l’espulsore, doppio 5.

Sull’azione può essere montata una slitta Picatinny per il successivo ancoraggio degli attacchi per l’ottica. L’arma provata montava un’ottica Nightforce NXS 5,5-20x50 di pregevole fattura, anch’essa distribuita da Bignami. Presenta tre torrette, due per la regolazione del punto d’impatto e una per la luminosità del reticolo 6.

Il calcio, in carbonio, presenta un comodissimo thumbhole e un calciolo Limbsaver in gomma morbida molto efficace.

Sul lato sinistro della pala è presente il poggiaguancia tipo Montecarlo che rende quest’arma idonea al solo impiego da parte di cacciatori destrimani 7.

Lo spegnifiamma in titanio presenta 8 serie di 4 fori disposti secondo un andamento radiale rispetto all’asse della canna.

A questo componente è demandato il compito della dispersione della maggior parte dell’energia che genera il rinculo

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peso; queste sue caratteristiche, in combinazione con quelle fisiche dell’anima metallica, fanno sì che le canne Christensen siano più rigide rispetto ad una canna convenzionale di pari peso (particolare che riduce la torsione incrementando la precisione dell’arma), abbiano un coefficiente di dilatazione termica prossimo allo zero (che significa costanza di prestazioni, colpo dopo colpo), favoriscano la dissipazione del calore, abbiano una vita operativa estesa di un buon 25% (dati dichiarati dal produttore).

Gli allestimenti Christensen prevedono che, alla canna in carbonio, sia comunque affiancata una versione delle varie armi con canna in acciaio (inox negli ultimi allestimenti); que-

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sto ci permette di quantificare con precisione quello che sia il risparmio ponderale nell’impiego del carbonio: si passa dai 455 grammi di differenze del modello Classic nelle due varianti ai 590 grammi del modello Summit per arrivare ai 770 grammi del TFM. Tanta roba.

La rigatura viene realizzata nell’anima d’acciaio per bottonatura, mediante una matrice spinta da una forte pressione all’interno della canna già forata. I “vuoti” vengono così creati deformando l’acciaio e ridislocando il materiale anziché asportandolo come nella brocciatura. Questa

procedura garantisce lavorazioni centesimali, a tutto vantaggio della precisione. Tutte le armi Christensen sono garantite sub MOA e in molti casi, come questo, con una precisione contenuta nel mezzo MOA. L’esperienza acquisita da Roland Christensen, il fondatore dell’azienda, sui materiali compositi nei settori delle protesi e dell’industria aerospaziale ha prodotto interessanti sviluppi anche per quanto riguarda la calciatura delle sue armi, molto spesso disponibili anch’esse in carbonio.

Tutto ciò ha permesso di produrre carabine di soli 2.700 grammi, un traguardo significativo per la tecnologia armiera e, nello specifico, un benefit indiscutibile per il cacciatore che si trovi a portare un’arma a tracolla per un’intera giornata di caccia.

Le calciature sono disponibili in vari allestimenti per conformazione (sporter, thumbhole, tattica) e colore.

La trattazione delle specificità delle carabine bolt action Christensen non può trascurare qualche nota a proposito dell’azione. In questo caso non ci troviamo di fronte a una meccanica originale ma a un grande classico (quello della serie Remington 700) rivisto e corretto. L’azione 700 è stata pensata per la produ4 zione di massa ed equipaggia una vastissima gamma di ca-

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finestra adeguata al calibro adottato; viene realizzata, come dichiarato dal produttore, mediante un processo di elettro-erosione a filo, una tecnologia di lavorazione che utilizza le capacità erosive delle scariche elettriche ed utilizzabile su materiali conduttori quali sono i metalli e, nello specifico, l’acciaio inossidabile 17-4 impiegato da Christensen. Il processo garantisce lavorazioni con tolleranze ridottissime e una “pulizia” superiore a quella ottenibile con macchine CNC. A cavallo della finestra sono disposti gli agganci che consentono l’applicazione di una slitta Picatinny in grado di accogliere qualsiasi dispositivo di puntamento. Nel nostro caso ospitava un’ottica Nightforce NXS 5,5-22x50.

Abbiamo provato la carabina bolt action di Christensen nel suo allestimento Carbon Custom, proposto dall’importatore in svariati calibri con calciatura thumbhole. L’arma si presenta molto aggressiva sotto l’aspetto puramente estetico, con il piacevole accostamento tra i grigi della canna e della calciatura in carbonio con una finitura “a macchie”

chiare che la rendono molto contemporanea. Il calcio presenta una pala con thumbhole, una pistola piuttosto verticale, poggiaguancia tipo Montecarlo, bedding in grafite e un efficace calciolo in gomma morbida pensato per attutire il rinculo generato dal corposo calibro adottato. Per ridurre gli effetti del terzo principio della dinamica è comunque presente un efficientissimo freno di bocca in titanio con 8 file di 4 fori radiali.

Notevole lo scatto. Le Christensen di ultima produzione possono adottare lo scatto LTM (Lock Teck Match) o un pacchetto di produzione Timney, come in questo caso. Il Timney consente varie regolazioni ma è molto godibile già come esce dalla fabbrica in virtù della qualità delle realizzazioni del marchio californiano. La sicura a due posizioni blocca sia il cane che il percussore.

L’arma ha un serbatoio fisso in grado di contenere 3 colpi. Un’autonomia ridotta ma più che sufficiente per la destinazione d’elezione dell’arma oggetto della prova; viene facilmente rifornito dall’alto e si può svuotare

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rabine per uso venatorio, sportivo e militare. Sue caratteristiche sono un otturatore fornito di 2 alette frontali contrapposte, un estrattore “tipo C” e un espulsore elastico posto sulla faccia dell’otturatore che ingloba il fondello della cartuccia. La sua architettura lo rende adatto all’impiego su una vastissima gamma di calibri: mini, standard e magnum. L’otturatore Christensen si differenzia dal classico di Remington anzitutto per la finitura esterna che, il produttore, definisce a diamante; si tratta, in definitiva, di una doppia serie di solchi, tra loro paralleli, che definiscono appunto una forma assimilabile a quella di un diamante (o, più propriamente, di molti parallelogrammi). La soluzione ha il compito di alleggerire il componente. Un altro intervento in chiave di alleggerimento è la realizzazione di 3 fori sul manubrio dell’otturatore e uno sul pomolo. Rispetto all’archetipo di riferimento, l’otturatore Christensen presenta un estrattore ad unghia con una superficie molto più estesa che non l’originale e un doppio espulsore, dettagli che garantiscono estrazione ed espulsione energiche anche nel caso di bossoli particolarmente pesanti, caso che ben si addice all’arma provata (calibro .300 WM). L’otturatore, così come tutta l’azione, presenta una finitura in ceramica Cerakote che garantisce resistenza a temperature molto elevate (superiori ai 1.800° Celsius) e una durezza di 70 HRC così da preservare i componenti da ogni tipo di sollecitazione chimica e meccanica. L’azione risulta significativamente alleggerita e presenta una

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La rosata è stata ottenuta con solo appoggio anteriore su un bersaglio posto a 100 metri.

Munizionamento commerciale RWS Evolution Green con palla atossica in stagno da 136 grani

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sganciando il fondello basculante con il pulsante posto subito avanti alla guardia del grilletto. Sempre in zona, stavolta all’interno della guardia, è posto il piccolo pulsante necessario all’estrazione dell’otturatore.

Se una critica vogliamo rivolgere alla Carbon di Christensen non possiamo che pensarla in riferimento a questo comando che, seppur coerente con l’azione Remington 700 cui si ispira l’arma, è veramente fastidioso da azionare. Forse già troppo inchiostro è stato sprecato per parlare di questo dettaglio, probabilmente insignificante, ma chi scrive pensa che migliorarlo, renderlo appena più grande pur nel rispetto delle norme di sicurezza, sarebbe stata un’operazione banale nel momento in cui si è rimesso mano al disegno dell’azione.

La prova di sparo è stata effettuata nel poligono dell’importatore, l’altoatesino Bignami, ponendo un bersaglio a 100 metri. Per quanto riguarda il munizionamento è stata scelta una cartuccia commerciale, la RWS Evolution Green senza piombo con palla a due nuclei da 136 grani realizzata in stagno per alimenti con punta Speed-

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Christensen Arms Carbon Custom Calibro .300 Winchester Magnum Costruttore: Christensen Arms Importatore: Bignami Modello: Carbon Custom Tipo: carabina bolt action Calibro: .300 Winchester Magnum Sistema di scatto: Timney regolabile Organi di mira: assenti

Tip. Nonostante le prestazioni del calibro (che produce, secondo i dati RWS, una velocità alla volata di 1.015 m/s per un’energia di 4.533 Joule), il rinculo si è dimostrato assolutamente domabile, questo principalmente per merito del freno di bocca; concorrono poi alla dissipazione dell’energia il calciolo e la calciatura in materiale composito. Ci siamo divertiti a sparare più serie di colpi che hanno sempre prodotto rosate contenute nel mezzo minuto d’angolo garantito dal produttore. La concentrazione della rosata non è cambiata, nel corso della prova effettuata, neppure sparando vari colpi in successione, condizione critica per le canne d’acciaio che, a causa dell’effetto termico, possono variare il punto d’impatto del pro-

Sicurezze: sicura manuale a 2 posizioni Lunghezza canna: 660 mm Materiali: acciaio, alluminio, fibra di carbonio Finitura: Cerakote Peso: 2.900 gr Prezzo: euro 10.065 (indicativo)

iettile. Lo scatto ci è piaciuto molto, come sempre accade quando si spari con i pacchetti prodotti da Timney Triggers. Ben fatta anche la calciatura, con il foro per il pollice perfettamente disposto; l’astina presenta un profilo schiacciato che facilita il tiro in appoggio sia al poligono, dove abbiamo utilizzato un rest anteriore, che a caccia, dove certamente questa conformazione facilita un tiro stabile nelle condizioni più disparate, come da un’altana.

La Carbon Custom è un’arma eccellente, esente da critiche. Il prezzo è decisamente alto ma non si deve dimenticare che questa carabina rappresenta il meglio in termini tecnologici che oggi possa fornire il mercato. t

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L’autore della prova e dell’articolo durante la sessione di tiro

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