Red rugersr9 2012

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L’anti Glock secondo Ruger Il successo delle pistole “made in Deutsche Wagram” ha spinto altri produttori a realizzare armi assimilabili alle semiautomatiche austriache. Lo hanno fatto anche a Prescott, seguendo però quella filosofia concettuale che ha caratterizzato tutti i prodotti Ruger. Il risultato si chiama SR9 ed abbina in modo encomiabile caratteristiche, prestazioni e costo

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uger è nel business delle pistole semiautomatiche fin dal lontano 1949, anno nel quale un’inserzione sull’American Rifleman dette il via alla promozione della pistola 22LR che successivamente sarebbe stata conosciuta come “Ruger Standard Model”. Quell’arma era un vero concentrato d’innovazione e dette inizio a una famiglia di semiautomatiche, ancora oggi un best seller, caratterizzata esteticamente da una scatola di culatta tubolare contenente l’otturatore e dall’impugnatura molto inclinata che richiamava quella della Pistole Parabellum o, per usare un termine corrente anche se non corretto, della Luger.

di Vittorio Balzi

Del tutto inusuale concettualmente, la “Standard Model” era rivoluzionaria anche come metodiche di fabbricazione, avendo impugnatura e scatola di culatta in un solo pezzo realizzato saldando due gusci stampati di lamiera. La congegnazione e la tecnica di fabbricazione erano state pensate per garantire robustezza ed affidabilità abbattendo il costo del prodotto finito, un modo di concepire l’oggetto arma che Ruger ha sempre seguito e che gli ha consentito di divenire uno dei più importanti produttori di armi al mondo. Il fatto che quella prima 22LR avesse un’impugnatura “tipo Luger”, tanto da richiamare istintivamente alla mente la famosa pistola

Uno dei grossi pregi della SR9 è quello di adattarsi bene a mani di differente costituzione; anche chi ha mani medio-piccole e con dita piuttosto corte si trova subito a suo agio, con i comandi facilmente raggiungibili

tedesca, e da garantire la stessa puntabilità istintiva, non fu per niente casuale e si trattò invece di un’altra nota caratteristica che ha sempre distinto buona parte della produzione Ruger, ovvero “riprendere” stilemi e caratteristiche che sono cari al pubblico e che sono stati portati agli onori della ribalta da modelli “tradizionali” di successo. Ruger produce pistole semiautomatiche a chiusura stabile fin dal 1985. Si tratta di semiautomatiche a singola e doppia azione, abbastanza tradizionali come configurazione complessiva, ma modernissime e ben poco usuali quanto a metodiche di fabbricazione; questa famiglia di semiautomatiche (P Series) è oggi rappresentata da due modelli base: P345 in 9 Luger (9x21 in Italia) e P95 in 45 ACP. Ancora una volta si tratta di armi solide e affidabili, che hanno nel prezzo una delle loro carte vincenti. Col fusto in polimero e la catena di scatto a semi-doppia azione, la Glock ha indiscutibilmente rivoluzionato il modo d’intendere la pistola semiautomatica. E se il fusto in polimero è ormai quasi uno standard per le semiautomatiche di più recente concezione, anche la catena di scatto “non convenzionale” ha ricevuto e riceve un forte apprezzamento del pubblico. Molti produttori hanno realizzato nuovi modelli che per un verso o per l’altro si propongono come “anti-Glock” e se c’è chi è rimasto fedele a catene di scatto a singola e doppia azione più o meno tradizionali, c’è stato anche chi ha voluto proporre nuove catene di scatto, come pure chi ha scelto di adeguarsi al “concetto” Glock, che ormai si può definire come “tradizionale”.

Ruger SR9 cal. 9x21 IMI

136-143 ruger SR9 8.indd 136

02/04/12 17:49


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