2
le prove del mese
pistole
MILITARY, POLICE & SPORT Con l’allungamento della canna e qualche piccolo accorgimento tecnico, la Smith & Wesson ha creato il modello M&P 9L calibro 9x21: derivato dalla ben nota pistola da difesa e per uso di servizio, presenta però caratteristiche e prestazioni tali da essere competitivo nelle gare “dinamiche”. testo e foto di paolo princi
Venticinque anni fa si presentò sul mercato USA una “strana” pistola in plastica che, prodotta da una piccola ditta austriaca, portava il nome di un detersivo. Il successo fu così grande e immediato da cogliere impreparati i costruttori americani, che non si erano neanche ancora ripresi dallo shock causato dalle vendite della Beretta 92. La Smith & Wesson cercò di rispondere inizialmente con la Sigma, di fatto un clone non autorizzato della concorrente
austriaca che venne accolta con poco entusiasmo e diversi problemi legali, e in seguito con la SW99, una copia autorizzata (questa volta) della Walther P99. Arrivati negli anni 2000 iniziammo a pensare che le ditte americane non fossero in grado di progettare e produrre una moderna polimerica decente. Ci pensò la stessa Smith & Wesson a smentirci, presentando nel 2007 la sua Military & Police.
1 Foto 1. L’ arma nello smontaggio “da campagna”. Solo quattro pezzi, senza perni o boccole che si rischia di perdere. La parentela con altre realizzazioni del genere è evidente. Foto 2. La M&P 9L è un ottima pistola out of the box per tiro dinamico sportivo e IDPA. Un piccolo lavoro di accuratizzazione allo scatto e non avrete bisogno di altro, per poter dire la vostra nelle competizioni.
34 | actionarms | luglio 2011
Dalla M&P è nata in pochi anni una grande famiglia di pistole in svariati calibri e taglie; addirittura, una versione in 45 ACP era stata presentata per il concorso del Socom (vedi Action Arms n.4/2010). Dal successo nelle competizioni di tiro dinamico sportivo e IDPA ne è nata anche una versione sportiva, che presentiamo in queste pagine. La M&P 9L viene consegnata in una bella valigetta di plastica, nella quale trovano posto: due caricatori da 15 colpi (per l’ Italia), il manuale di istruzioni, la garanzia Bignami e le solite amenità relative alla sicurezza. La prima differenza che si nota rispetto alla M&P standard è la maggiore lunghezza: con i suoi 5 pollici di canna contro i 4,25, la 9L diventa una vera full size paragonabile a una Beretta 92 o a una 1911. Ne guadagna l’estetica, grazie a una linea più filante e a una migliore proporzione delle forme, quando le moderne semiauto sembrano tutte un po’ tozze e sgraziate. A un esame più approfondito si notano organi di mira diversi e una scritta che campeggia sul lato destro, che ci ricorda che di solito una pistola semiautomatica è in grado
di sparare anche senza caricatore (ma va’!). La serie M&P annovera infatti un paio di caratteristiche progettate “a prova di stupido”: uno smontaggio reso macchinoso da una leva posta all’interno del fusto – visibile a carrello bloccato in apertura – che va azionata con un attrezzo e l’impossibilità di sparare il colpo camerato una volta rimosso il caricatore. Lo smontaggio rimane identico anche su questa versione, ma il problema è aggirabile rimuovendo la leva o in un altro modo... che però non vi riveliamo. Invece, ha fatto il suo ritorno la possibilità di sparo senza caricatore; infatti, era un problema effettuare una corretta operazione di scaricamento durante le competizioni: con la M&P standard il tiratore doveva portarsi un caricatore non rifornito e, al comando del Safety Officer, estrarre quello nella pistola, scarrellare per togliere il colpo in canna, inserire quello vuoto, tirare il grilletto e finalmente mettere la pistola in fondina, ovviamente dopo aver rimosso il caricatore. Facile, no?
luglio 2011 | actionarms | 35