Il Bollettino Salesiano – Ottobre 2019

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LE CASE DI DON BOSCO LA COMUNITÀ

Castel de’ Britti L «Quando usciamo nel nostro cortile dalle officine e dai laboratori vediamo colline, boschi, prati, contadini che lavorano la terra, cinghiali, caprioli e lepri che passeggiano».

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asciando il grande traffico della via Emilia e percorrendo per qualche minuto la strada che conduce al passo della Raticosa, ci si immerge fra le colline dove si trova Castel de’ Britti. Giunti in questo piccolo pae­se che è una frazione di San Lazzaro di Savena si nota subito una grande scritta all’inizio di un caseggiato giallo: “Salesiani Don Bosco”. Da un cancello si entra nel grande cortile della struttura, in cui si trovano la comunità salesiana e il centro di formazione professionale, dove ormai da molti anni si insegna ai giovani un mestiere. Oltre al meraviglioso ambiente che lo circonda e che lo rende un po’ diverso da tutti gli altri centri presenti in città, è il lavoro dei salesiani e degli istruttori a rendere questo luogo un po’ magico:

Ottobre 2019

una scuola che educa, una casa che accoglie, una comunità in cui i ragazzi possono crescere e imparare, diventare autonomi per potersi costruire un futuro con le loro mani.

La storia

La storia salesiana di Castel de’ Britti iniziò nel 1910 quando la nobildonna Teresa Spada, con disposizione testamentaria lasciò in donazione ai Salesiani la sua villa di Castel de’ Britti, situata in località detta “Barca”. Era un’antica villa padronale, con i terreni circostanti, che doveva essere usata come casa di vacanza per gli alunni orfani del Collegio di Bologna.


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