Il Bollettino Salesiano – Ottobre 2018

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MEMORIE

NATALE MAFFIOLI

Le custodie del corpo di don Bosco

Tutti sanno che attualmente le reliquie di don Bosco sono conservate in un’urna nell’altare a lui dedicato nella basilica torinese di Maria Ausiliatrice, ma pochi sanno, nel dettaglio, la storia degli spostamenti del suo corpo e le vicende della sua iniziale sepoltura. In breve tempo, alla morte di don Bosco, si costruì, su disegni dell’architetto Carlo Maurizio Vigna, una edicola di stile neogotico divisa in due ambienti: l’inferiore con la tomba di don Bosco, il superiore, una edicola dedicata alla Pietà, affrescata dal pittore Giuseppe Rollini.

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lla morte del nostro Santo (31 gennaio 1888), don Michele Rua, suo primo successore, brigò anche con il primo ministro del regno, Francesco Crispi, per poter seppellire don Bosco nel santuario di Maria Ausiliatrice (non era ancora basilica); il Crispi gli consigliò, per non contravvenire alle norme della polizia cimiteriale cittadina, di tumularlo nel collegio salesiano di Valsalice, situato in una zona extraurbana. Don Rua accettò il suggerimento e

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fece approntare subito una custodia sul pianerottolo della scala che scendeva dal giardino superiore al porticato, antistante il cortile inferiore, e fu lì che la salma di don Bosco fu posta. In breve tempo si costruì, su disegno dell’architetto Carlo Maurizio Vigna, un’edicola di stile neogotico divisa in due ambienti: l’inferiore con la tomba di don Bosco, il superiore, un’edicola dedicata alla Pietà, affrescata dal pittore Giuseppe Rollini. La lastra di chiusura del loculo fu affidata allo scultore Pietro Piai, ovviamente

lo scultore si avvalse delle fotografie eseguite all’indomani della morte di don Bosco, quando il suo corpo, rivestito dei paramenti sacerdotali, come se si apprestasse a celebrare la Messa, fu esposto per i riti di suffragio. Nel giro di pochi mesi si iniziò a decorare l’ambiente con abbellimenti parietali fino al 1924, anno della beatificazione del nostro. Tolta la salma e portata trionfalmente nella basilica di Maria Ausiliatrice, la tomba non fu abbandonata, ma negli anni successivi si provvide a creare una sorta di cap-


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