Il Bollettino Salesiano – Luglio/Agosto 2015

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la storia sconosciuta di don bosco francesco motto

In margine all’Expo

Le grandi scuole agricole salesiane Parma: la promozione di una nuova teoria agricola

La neofisiocrazia, frutto di sperimentazione e di geniale intuizione, può essere definita la particolare pratica agricola che a cavallo del 1900 si riconosceva nel pensiero agronomico (ed anche economico-sociale) del rude marinaio genovese, fatto agronomo e sociologo Stanislao Solari. All’interno del gruppo di agronomi, agricoltori e riformatori sociali, che vi si ispiravano, merita più appropriatamente l’appellativo di neofisiocratico solo il “cenacolo solariano” formatosi nell’ambiente dell’Istituto salesiano S. Benedetto di Parma; un gruppo il cui nerbo era formato dai primi seguaci del Solari, a lui giunti per lo più attraverso don Carlo Maria Baratta (1861-1910), che avevano attinto l’insegnamento dalla sua viva voce e l’avevano divulgato integralmente, coniugando cattolicesimo e neofisiocrazia solariana. L’agricoltura, a giudizio del Solari, aveva parte fondamentale nella vita dell’individuo e della società. Si do-

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veva però mutare il concetto fondamentale dell’agricoltura. Alla terra, anziché sfruttata come una miniera con la conseguenza di esaurirla, dovevano essere restituiti gli elementi asportati, per conservare ad essa la sua fecondità. Uno degli elementi principali era l’azoto, ma il difficile era come restituirlo. Il Solari fu il primo ad intuire come riuscirvi, formulando la teoria della induzione gratuita dell’azoto atmosferico da restituirsi

alla terra mediante le leguminose con la doppia anticipazione dei sali (razionale anticipazione della concimazione minerale). All’indomani della divulgazione dei principi agrari e sociali del Solari (oggi superati) mediante più d’una pubblicazione [Di una nuova missione del clero dinnanzi alla questione sociale (1895), Il sistema Solari. Breve memoria elementare (1896). La libertà dell’operaio (1898)], don Baratta credette giunto il momento di avviare nell’istituto di Parma anche una scuola che praticamente li diffondesse e ne potesse dimostrare l’efficacia. Venne difatti avviata a partire dall’anno scolastico 1900-1901. Accanto agli altri corsi (elementari, ginnasiali e professionali) nacque un corso triennale complementare di agraria in cui venivano date lezioni speciali sui primi elementi d’agricoltura e di computisteria agraria, con annesso campo sperimentale. Il corso indiriz-


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