LA LINEA D’OMBRA ALESSANDRA MASTRODONATO
Always connected
“A
lways connected”. È così che una recente ricerca sul rapporto tra giovani e nuove tecnologie definisce non solo la generazione degli adolescenti, nati insieme all’avvento del web e
Dici che torneremo a guardare il cielo, alzeremo la testa dai cellulari fino a che gli occhi riusciranno a guardare, vedere quanto una luna ti può bastare? E dici che torneremo a parlare davvero, senza bisogno di una tastiera, e passeggiare per ore per strada fino a nascondersi nella sera? E dici che accetteremo mai di invecchiare, cambiare per forza la prospettiva, senza inseguire una vita intera l’ombra codarda di un’alternativa? E dici che troveremo prima o poi il coraggio di vivere tutto per davvero, senza rincorrere un altro miraggio, capire che adesso è tutto ciò che avremo? Capire che adesso è tutto ciò che avremo...
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Maggio 2018
Foto Shutterstock.com
«Dici che torneremo a guardare il cielo, alzeremo la testa dai cellulari fino a che gli occhi riusciranno a guardare, vedere quanto una luna ti può bastare?»
cresciuti a pane e social media, ma anche i cosiddetti “Millennials”, quei giovani adulti, trentenni e dintorni, che all’utilizzo di cellulari, tablet e pc sono approdati quando erano già un po’ più grandi, ma che non hanno tardato a familiarizzare con la nuova realtà virtuale e, non di rado, a lasciarsi profondamente plasmare, condizionare, attraversare dalle sue pervasive istanze. Costantemente online, con lo sguardo puntato sullo schermo dello smartphone e le dita scattanti pronte a digitare messaggi o stringhe di ricerca, i giovani adulti del terzo millennio, non meno dei loro fratelli minori, appaiono spesso più attenti a fare incetta di like sul social media di turno che a coltivare relazioni autentiche con le persone che hanno accanto, a mettere in bella mostra sul-