I NOSTRI EROI TERESIO BOSCO
La gente lo chiamava «o padre santo» Don Rodolfo Komorek (11 agosto 1890-11 dicembre 1949)
L
avrinhas è una piccola città dello stato di Sào Paulo, in Brasile. Nel 1939 ospita una casa per aspiranti salesiani e lo studentato per giovani sa lesiani studenti di filosofia. È direttore don Ladislao Paz, che diven terà vescovo di Corumbà. Un giorno don Paz sta accompagnando alla sta zione ferroviaria un salesiano che ha predicato il ritiro agli aspiranti. Ed ecco che, davanti a lui, scorge una veste nera di prete sormontata da uno strano oggetto lucente. Accelera il passo. È lui stesso a raccontare: «Quale non fu la mia sorpresa quando vidi padre Ro dolfo con in testa uno scatolone di lat ta colmo d’acqua. Quegli scatoloni di latta servivano ai poveri come secchi. Accanto a padre Rodolfo infatti cam minava una donna povera, giovane, che era venuta chissà da quale baracca ad attingere acqua. Padre Rodolfo, per sollevarla da quel grave peso, l’aveva preso in testa lui. Feci finta di niente, ma tornando lo chiamai: “Padre Ro dolfo, questo non si fa. Lei non cono sce quella signora, non sa chi è. Chissà
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Marzo 2018
cosa avrà pensato la gente passandole accanto. Non faccia più così”. Subito egli rispose: “Molte grazie, direttore, molte grazie. Non lo farò più”». Non portò più il povero secchio di donne sconosciute, ma il direttore (che si confessava ogni settimana da lui) si affretta ad aggiungere: «C’era no muratori nella nostra casa, anche ragazzotti, che portando mattoni e spingendo carriole si stancavano mol to. E lui, quando passava lì vicino, andava a strappare dalle loro mani la carriola, il mucchio di matto ni, la secchia di calce, e li portava lui».
Passando di centro in centro alle volte restava senza cibo. Una volta, a scuola, un’alunna fece la sua colazione molto povera: alcune patate. Lasciò le bucce sopra la cartella. Poi, per caso, vide padre Rodolfo raccogliere quel resto di cibo e alimentarsi con quello.
Facciata della cappella dove sono custoditi i resti mortali di don Rodolfo Komorek. A pagina seguente: una delle vetrate che raccontano la sua vita.