Il Bollettino Salesiano – Marzo 2018

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I NOSTRI EROI TERESIO BOSCO

La gente lo chiamava «o padre santo» Don Rodolfo Komorek (11 agosto 1890-11 dicembre 1949)

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avrinhas è una piccola città dello stato di Sào Paulo, in Brasile. Nel 1939 ospita una casa per aspiranti salesiani e lo studentato per giovani sa­ lesiani studenti di filosofia. È direttore don Ladislao Paz, che diven­ terà vescovo di Corumbà. Un giorno don Paz sta accompa­gnando alla sta­ zione ferroviaria un salesiano che ha predicato il ritiro agli aspiranti. Ed ecco che, davanti a lui, scorge una veste nera di pre­te sormontata da uno strano oggetto lucente. Accelera il passo. È lui stesso a raccontare: «Quale non fu la mia sorpresa quando vidi padre Ro­ dolfo con in testa uno scatolone di lat­ ta colmo d’acqua. Quegli scatoloni di latta servivano ai poveri come secchi. Accanto a padre Rodol­fo infatti cam­ minava una donna povera, giovane, che era venuta chis­sà da quale baracca ad attingere acqua. Padre Rodolfo, per sollevarla da quel grave peso, l’aveva preso in testa lui. Feci finta di niente, ma tor­nando lo chiamai: “Padre Ro­ dolfo, questo non si fa. Lei non cono­ sce quella signora, non sa chi è. Chissà

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cosa avrà pensato la gente passan­dole accanto. Non faccia più così”. Subito egli rispose: “Molte grazie, direttore, molte grazie. Non lo farò più”». Non portò più il povero sec­chio di donne sconosciute, ma il direttore (che si confessava ogni settimana da lui) si affretta ad aggiungere: «C’era­ no muratori nella nostra casa, anche ragazzotti, che portando mattoni e spingendo carriole si stancavano mol­ to. E lui, quando passava lì vicino, andava a strappare dalle loro mani la carriola, il mucchio di matto­ ni, la secchia di calce, e li portava lui».

Passando di centro in centro alle volte restava senza cibo. Una volta, a scuola, un’alunna fece la sua colazione molto povera: alcune patate. Lasciò le bucce sopra la cartella. Poi, per caso, vi­de padre Rodolfo raccogliere quel resto di cibo e alimentarsi con quel­lo.

Facciata della cappella dove sono custoditi i resti mortali di don Rodolfo Komorek. A pagina seguente: una delle vetrate che raccontano la sua vita.


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