Studi sui paesaggi sonori della sicilia rurale Dagli anni ’20 fino alla Riforma Agraria Fabio R. Lattuca, Pietro Bonanno
Introduzione La ricerca condotta in questi anni da VacuaMœnia – dal latino “mura vuote” – esplora i caratteri salienti del paesaggio sonoro della Sicilia rurale con un focus particolare e analitico sugli aspetti architettonici, storici e socio-culturali che lo hanno plasmato. Esempio fondamentale di tale evoluzione sono, dal nostro punto di vista, i borghi rurali voluti dal Fascismo e successivamente dagli enti regionali in epoca repubblicana. Attraverso l’indagine acustica, VacuaMœnia tenta di attribuire nuovi significati e dignità ad aree spesso misconosciute o trascurate della Sicilia, tentando di ricostruire, grazie ai documenti di archivio e alle fonti storiche, i motivi della fondazione dei diversi centri fino alle dinamiche che ne hanno causato l’abbandono. Spinto dall’urbanesimo o dalle catastrofi naturali, l’uomo lascia alle sue spalle le mura che lo hanno accolto, lasciandole vuote di significato. I luoghi perdono le loro definizioni e diventano “atmosfere”. VacuaMœnia riscopre queste atmosfere attraverso un’azione materica che propone un vuoto di natura densa, una scatola armonica. I materiali sono gli orchestrali, i percorsi e le strade sono partiture scritte sulla terra. Grazie al tatto e agli altri sensi, ogni paesaggio sonoro diventa così luogo di suoni e strumento musicale in costruzione. Secondo il manifesto, VacuaMœnia è un atto sonoro identitario ed ecologico di rivoluzione dei significati profondi. La rivoluzione estetica di VacuaMœnia parte dai luoghi abbandonati dall’uomo e dal suono che essi producono: uno studio sui suoni già presenti e su quelli che è possibile organizzare in loco attraverso la militanza escursionistica, la registrazione su campo e il contatto con il territorio.
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