Quaderno 15°. Vieni a casa n. 110. Aprile,Maggio,Giugno 2015. La Grande Guerra

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GRANDE GUERRA A cura di: Antonio Burlotti Testi di: Antonio Burlotti Mauro Pennacchio Gian Paolo Scalvinoni

Direttore responsabile:

Mons. Antonio Fappani

A cura di:

Antonio Burlotti

Realizzazione editoriale: PARROCCHIA S. ZENONE Via Mazzini, 12 - Sale Marasino (BS) Testi di:

Antonio Burlotti, Mauro Pennacchio, Gian Paolo Scalvinoni

Grafica:

Dario Fenaroli

Stampa:

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Finito di stampare:

Giugno 2015

Copyright© Parrocchia S. Zenone Proprietà riservata, vietata la riproduzione di testi, foto, documenti, senza l’autorizzazione.

ISBN 9788890639944

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GRANDE GUERRA

Di queste case/non è rimasto/che qualche/brandello di muro/Di tanti/che mi corrispondevano/non è rimasto/neppure tanto/Ma nel cuore/nessuna croce manca/È il mio cuore/il paese più straziato.

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on quali altre parole, se non con la poesia di Giuseppe Ungaretti, iniziare questa breve riflessione a ricordo di tutti i salesi, caduti e reduci, della Prima Guerra Mondiale. I nuovi dati d’archivio ci dicono che i morti furono quaranta e non trentanove, di cui un’ingiusta fucilazione (ma quando erano fucilazioni giuste?). I reduci furono 334: sono dati tremendi che fanno meditare sull’ “Inutile strage” (lettera di Benedetto XV il primo agosto 1917), senza considerare i vani tentativi diplomatici messi in atto dal Vaticano per scongiurare il conflitto, risultati tutti inascoltati.

Oggi a noi il dovere di ricordare, attraverso pagine di storia, anche qui così ben delineate, l’immane tragedia mondiale. Rimane un’ultima mia raccomandazione ora, adesso: una prece.

Il parroco Don Luigi Bogarelli

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ono passati cent’anni dall’entrata in guerra dell’Italia: quando penso a questa immane tragedia mi viene spontaneo un sentimento di sofferenza misto all’incapacità di comprendere le condizioni disumane di vita del popolo legate alla follia della guerra.

Molti giovani in quegli anni sono morti nel nome di interessi effimeri e per questi hanno offerto il dono più prezioso: quello della loro vita.

Ritengo fondamentale fermarsi e riflettere su ciò che è stato il passato per non sbagliare mai più e perchè il ricordo dei 650mila morti italiani nel conflitto sia oggi un chiaro messaggio di pace.

Credo che ricorrenze come queste rappresentino, per tutti, un approccio concreto e significativo a ripensare alla nostra storia.

Ringrazio pubblicamente tutti coloro che con questo numero speciale del bollettino parrocchiale hanno dato la possibilità di ripercorrere e di approfondire il tema della Grande Guerra.

Il Sindaco Dott.ssa Marisa Zanotti

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Vittorio Emanuele III re d’Italia (Napoli 1869 - Alessandria d’Egitto 1947) Figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia.

Ricevette una rigorosa educazione militare.

Salito improvvisamente al trono nel 1900 in seguito all’assassinio del padre, sostenne l’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale. Nella difficile situazione del dopoguerra, Vittorio Emanuele III dimostrò una sostanziale sfiducia nelle capacità di governo della classe dirigente liberale; tale atteggiamento fu evidente il 28 ottobre 1922, quando, in occasione della marcia su Roma delle camicie nere fasciste, rifiutò di proclamare lo stato d’assedio e affidò l’incarico di formare il nuovo governo a Benito Mussolini. Durante il ventennio fascista divenne imperatore d’Etiopia (1936) e, nel 1939, re d’Albania.

Nel 1940 diede l’assenso alla seconda guerra mondiale al fianco della Germania. Il timore che il disastroso andamento del conflitto segnasse la fine non solo del regime, ma anche della dinastia, convinse Vittorio Emanuele III ad affidare la luogotenenza del regno al figlio Umberto quando fosse stata liberata Roma.

Verificatosi tale evento (4 giugno 1944), Vittorio Emanuele III si risolse ad abdicare a favore del figlio il 9 maggio1946, con il chiaro intento di favorire il successo monarchico.

Ritiratosi in esilio ad Alessandria d’Egitto morì il 28 dicembre del 1947 e fu sepolto nella cattedrale di S. Caterina.

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Luigi Cadorna Nacque a Pallanza il 4 settembre 1850 da Zoppis Clementina e Raffaele Cadorna che fu comandante della spedizione di Porta Pia nel 1870. La sua carriera militare lo vede superare tutti i gradini all’interno dell’esercito fino alla carica di comandante in capo nel 1914 all’approssimarsi della prima Guerra Mondiale.

Di sentimenti antiaustriaci fu fermamente interventista. Venne sostituito dopo la disfatta di Caporetto e trasferito a Parigi quale addetto militare. Come è evidente dalle sue circolari trasmesse tra il 1915 e il 1917, anno della destituzione, sarà considerato il massimo responsabile delle decimazioni ed esecuzioni sommarie all’interno del suo esercito.

Morirà il 21 dicembre del 1928 a Bordighera.

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Armando Vittorio Diaz Nacque a Napoli il 5 dicembre 1861 da Ludovico e Irene Cecconi. Fu capo di stato maggiore del Regio Esercito Italiano durante la prima guerra mondiale sostituendo, nel 1917, il generale Cadorna.

Si adoperò per ridare fiducia e risollevare gli animi dei soldati e preparò l’esercito al supremo attacco che porterà al crollo dell’Austria. Nel 1921 gli sarà conferito il titolo di “Duca della Vittoria”.

Nel 1922 entrò nel primo Governo Mussolini come ministro della Guerra riorganizzando l’esercito.

Nel 1924 fu nominato maresciallo d’Italia insieme al generale Cadorna, nello stesso anno lasciò la carica di ministro. Armando Diaz morirà a Roma il 28 febbraio 1928 in assenza di memorie scritte sue e dei suoi più stretti collaboratori.

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Come era composto il Regio Esercito Italiano durante la Grande Guerra 1915 - 1918 L’esercito era diviso in ARMATE Le ARMATE riunivano i CORPI D’ARMATA Durante la GG furono costituiti 30 CORPI D’ARMATA composti da un numero variabile di DIVISIONI di fanteria (da 2 a 4) + reggimenti bersaglieri, cavalleria e artiglieria (1 per specialità) per un totale complessivo di ca. 1.300.000 uomini 1 DIVISIONE era composta da 2 BRIGATE 1 REGGIMENTO di ARTIGLIERIA 1 COMPAGNIA o BATTAGLIONE del GENIO 1 BRIGATA era composta da 2 REGGIMENTI 1 BATTAGLIONE di complemento o di marcia, in totale 5/6000 uomini 1 REGGIMENTO era composto da 3 BATTAGLIONI 1 SEZIONE MITRAGLIATRICI 1 COMPAGNIA di Stato Maggiore 1 SEZIONE SANITà 1 BATTAGLIONE era composto da 4 COMPAGNIE di circa 250 uomini ciascuna 1 SEZIONE MITRAGLIATRICI 1 REPARTO ZAPPATORI Quindi in ordine crescente: COMPAGNIA 250 uomini - Cap. BATTAGLIONE 1.000 u. - Magg.

REGGIMENTO 3.000 u.- Col. BRIGATE 6.000 u. - Gen. Brig.

DIVISIONE 10/15.000 u.- Gen. Div. CORPO D’ARMATA da 20.000 a 45.000 u. - Gen. C.A. ARMATA da 60.000 a 130.000 u. - Gen. Com. d’A. Le ARMATE erano 4 su 10 C.A. + 4 di riserva per un totale di ca. 600.000 uomini 12

Nel numero non sono compresi i Rgt di artiglieria, cavalleria, mitraglieri, genio, sanità

A cento anni dalla Grande Guerra Mauro Pennacchio

Le premesse Sonnambuli. Uno storico, che si è occupato delle cause che determinarono lo scoppio della prima guerra mondiale, ha usato quest’espressione. Sonnambuli furono quei governi che diedero inizio al conflitto; agirono come coloro che si trovano in uno stato onirico, che non hanno piena consapevolezza della situazione. Una serie di conflitti locali si aggregarono e determinarono il superamento della soglia critica, oltre la quale stava il comune disastro.

Eppure il secolo si era aperto sotto il segno della fiducia nel futuro. Nel 1900 a Parigi si era tenuta l’esposizione universale. Al centro della manifestazione fu l’elettricità.

L’uomo aveva scoperto la forza prometeica che avrebbe assicurato lo sviluppo industriale e il miglioramento delle condizioni di vita. Si trattava di un clima di ottimismo che sembrava propiziare un lungo periodo di sviluppo e di benessere. Nel quadro non vi era posto per la guerra.

Lo scrittore austriaco Stefan Zweig ebbe in seguito a definire quel clima come «l’età d’oro della sicurezza». Con il progresso tecnico-scientifico si andava radicando la convinzione che le controversie tra gli stati sarebbero state, da lì in avanti, risolte per via pacifica, diplomatica. Sembrava realizzarsi l’ideale kantiano di una pace perpetua.

Non mancarono anche delle iniziative in tal senso, come ad esempio la prima conferenza dell’Aja del 1899, in cui ventisei stati affermarono la volontà di evitare conflitti o almeno di attenuarne gli effetti. Nella seconda conferenza, tenutasi nel 1907, si confermò l’istituzione di una Corte di arbitrato intesa a dirimere diplomaticamente le controversie interstatali.

Solo dei visionari presentivano l’incombenza di una catastrofe. In alcuni romanzi si raccontava dell’umanità dilaniata da conflitti totali. Ludwig Meidner rappresentava scene di distruzione nei suoi quadri intitolati Paesaggi apocalittici, opere composte nel 1912.

Ben altro era il senso comune. L’espansione coloniale si era spinta ad occupare tutte le parti del mondo. L’uomo occidentale si sentiva padrone del globo. Lo scrittore bri-

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tannico Rudyard Kipling usò un’espressione che divenne famosa: White man’s burden: il fardello dell’uomo bianco.

Intendeva con ciò riferirsi al compito gravoso e moralmente cogente che incombeva sull’uomo civilizzato: quello di portare la Civiltà europea presso quei popoli che non ne erano stati toccati, a quei popoli half-devil and half-child, per metà malvagi e per metà infantili.

Il continente europeo aveva conosciuto l’ultima guerra di grandi dimensioni nel 1870. La Prussia di Bismarck aveva umiliato la Francia. Da allora si era dispiegato un periodo di pace che giustifica, almeno in parte, la definizione di belle époque. Se si eccettuano le guerre coloniali si trattò di una pace europea che si trascinò fino al 1914. Vi furono guerre che non interessarono direttamente il continente. Nel 1904 la Russia zarista fu sconfitta dal Giappone, con l’appoggio della Gran Bretagna. Fu l’Italia giolittiana a rompere il fragile equilibrio che manteneva mute le armi. Nel 1911 vi fu l’impresa di Libia. Approfittando dell’approfondimento della crisi secolare in cui versava l’impero ottomano, le truppe coloniali italiane occuparono, con molta fatica, la Cirenaica e la Tripolitania, dando inizio ad un conflitto che si concluderà di fatto solo negli anni Trenta. La sconfitta dell’impero turco diede la stura alle rivendicazioni degli stati balcanici: in rapida successione si ebbero, nel 1912 e nel 1913, la prima e la seconda guerra balcanica che tolsero ai turchi gran parte delle terre formalmente possedute. Sarà nella penisola balcanica, a Sarajevo che si verificherà la scintilla che darà fuoco al pagliaio. In un improbabile attentato, che più dilettantesco non si poteva, vennero assassinati il principe ereditario dell’impero asburgico e la moglie. Gli autori erano tre studenti, il più famoso dei quali, Gavrilo Princip, morirà nelle carceri asburgiche della fortezza di Terezìn, una località vicino a Praga, il 28 aprile 1918.

Dal 1903, quando una congiura di palazzo aveva portato al potere una dinastia nettamente ostile all’Austria, in Serbia si era rinfocolata la prospettiva politica e ideologica della Grande Serbia che affermava facenti parte della comunità nazionale serba le popolazioni della Dalmazia e della Bosnia, nonostante fossero di religione cattolica e musulmana. Dal 1914 si cominciò a parlare di Jugoslavismo.

L’impero asburgico, credendo di cogliere l’occasione per colpire le pulsioni indipendentiste e tesaurizzare la storica decadenza dell’impero ottomano, presentò alla Serbia un ultimatum in dieci punti, alcuni dei quali impossibili da accettare. La guerra cominciò dunque in una prospettiva che potremmo definire locale. L’Austria aveva pre-

sente quello che non era accaduto nel 1908, quando si era annessa la Bosnia Erzegovina. In quell’occasione la Russia non era intervenuta, contraddicendo il suo ruolo di protettrice degli stati di fede ortodossa. In quell’occasione lo zar non era stato in grado di fare alcunché; la Russia subiva gli strascichi della guerra col Giappone da cui era uscita sconfitta e impoverita. Nel ‘14, invece, ritenne di non accettare l’iniziativa austriaca. A questo punto si mise in moto un iter che portò, da una guerra locale, alla guerra europea e poi mondiale. La guerra dei sonnambuli.

Si coagularono le linee di frattura che dividevano gli stati europei. La Germania aveva da decenni in corso la cosiddetta guerra delle cannoniere. I cantieri navali tedeschi erano impegnati a costruire navi da guerra sempre più potenti, al fine di insidiare il dominio britannico sui mari. Dominio che non sarà comunque intaccato. La Francia aveva aperto con la Germania un contenzioso secolare legato al possesso delle due regioni dell’Alsazia e della Lorena, possedute ora dall’una ora dall’altra nazione a partire dalla secentesca guerra dei trent’anni. C’era poi l’ingiuria perpetrata dai tedeschi nel 1870 da far pagare agli odiati boche.

Nelle gioco delle alleanze si definirono gli schieramenti. Da un lato l’intesa tra Gran Bretagna e Francia, che si allargò alla Russia. La Francia intratteneva da decenni scambi politici ed economici di notevole intensità con la Russia. L’alleanza della Russia con la Gran Bretagna fu necessitata dalle contingenze. La Gran Bretagna e la Francia poterono contare anche sugli eserciti delle loro colonie. Si pensi che la sola India giunse a schierare 870.000 uomini nel 1918.

Sul fronte opposto la Triplice Alleanza esisteva dal 1882.

Austria, Germania e Italia vi facevano parte. Il nostro paese, legato da profondi legami anche culturali con la Germania, si trovava in un’alleanza anche con la storica nemica, l’Austria. Avevano favorito questa situazione taluni contrasti con la Francia, che aveva ostacolato e frustrato le pulsioni coloniali italiane, specie in Tunisia e in generale nel mare nostrum. Peraltro, motivi di contrasto tra l’Italia e l’Austria perduravano. In particolare era aperta la questione delle terre irredente, rimaste sotto il dominio asburgico, parte della più generale questione adriatica, cioè del ruolo che l’Italia avrebbe dovuto giocare in quell’area, secondo i desiderata dei nazionalisti italiani e del tema, caro agli interventisti democratici, del completamento del processo di unificazione nazionale.

La guerra iniziò nel luglio del 1914. L’Italia non si era schierata. La motivazione formale era che il nostro paese non era stato informato delle azioni degli alleati. Si aprì un

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periodo di intensi scambi diplomatici in cui nessuna scelta era esclusa. Con chi allearsi? Restare neutrali?

Il punto fermo attorno a cui ruotava l’attività diplomatica italiana in quel breve giro di mesi è ben sintetizzata dall’espressione sacro egoismo usata da Antonio Salandra, presidente del Consiglio dell’epoca. In altri termini, la decisione intorno alla guerra sarebbe dipesa dalle concessioni che i fronti belligeranti erano in grado di garantire. Antonio Giolitti, ministro degli Interni nel governo Zanardelli agli inizi del secolo e poi più volte a capo del governo, sosteneva che l’Italia poteva ottenere parecchio. A suo giudizio si potevano ottenere i territori dall’Italia rivendicati, garantendo la neutralità. Ciò avrebbe evitato l’apertura di un terzo fronte, avvantaggiando le potenza dell’intesa. Il neutralismo giolittiano discendeva dalla constatazione dell’impreparazione logistica e militare ad affrontare una guerra. Non si trattava di umanitarismo: l’uomo aveva dato il via all’impresa di Libia senza alcun patema, peraltro con motivazioni prevalentemente di ordine politico interno. Pur sostenuto da un vasto schieramento, Giolitti ritenne di non continuare la sua azione per riguardo alla volontà espressa dal sovrano.

Ciò non gli impedirà di divenire l’uomo più odiato dai neutralisti, almeno dalla parte più esagitata.

Con atto di autorità e di spregio del parlamento, il 26 aprile 1915 il governo italiano sottoscriverà in segreto il patto di Londra. L’Italia sarebbe entrata in guerra entro un mese. Il patto prometteva al nostro paese il Trentino, i territori tirolesi fino al Brennero, Trieste, Gorizia, buona parte dell’Istria e della costa dalmata, oltre che alcune isole adriatiche. Inoltre, il protettorato dell’Albania; alcuni territori in Asia Minore e parte delle colonie tedesche.

Nel frattempo, le piazze delle città italiane erano teatro dello scontro tra chi voleva la guerra e chi la rifiutava. Interventisti e Neutralisti. Oltre a Giolitti, altre personalità e forze politiche non volevano il coinvolgimento nel conflitto. In coerenza con la posizione espressa dalla Santa Sede, furono neutralisti i cattolici, almeno una loro maggioranza. Benedetto XV, l’8 settembre del 1914, nel primo

messaggio del suo pontificato esprimeva «orrore e angoscia […] inesprimibili per lo spettacolo mostruoso di questa guerra, nella quale una parte così grande dell’Europa, devastata dal ferro e dal fuoco, gronda di sangue cristiano». Si trattava di pacifismo che discendeva dal sentire religioso, ma non erano estranei altri moventi. Si nutriva inquietudine nei confronti di una Francia eventuale vincitrice, laica e anticlericale; inoltre, la sconfitta dell’Austria era vista con estrema preoccupazione, in quanto avrebbe costituito il crollo della barriera cattolica all’espansione della civiltà slava. In fin di conti si trattava di un’opposizione alla guerra in molti casi epidermica. Lo storico Emilio Gentile osserva che l’atteggiamento cattolico non fu di opposizione, bensì di rassegnazione alla guerra. Peraltro, nel corso del conflitto si rafforzò quella saldatura politica e ideologica, che verrà sancita dai patti lateranensi, tra Stato e Chiesa. Si pensi al fatto che verranno istituiti i cappellani militari e il vescovato castrense; che il futuro fondatore dell’Università Cattolica, il francescano Agostino Gemelli, proporrà la dedicazione dell’esercito italiano al Sacro Cuore di Gesù.

Il partito socialista si dichiarò contrario all’intervento, mantenendo fede ai pronunciamenti dell’Internazionale socialista. La guerra era, a giudizio dei socialisti, espressione dell’avidità imperialista che non esitava a distruggere vite umane. Il comportamento dei socialisti italiani non era stato quello dei loro compagni europei. Ovunque era prevalsa, sia pure con opposizioni interne, lo spirito di union sacrée, di unità nazionale, e i partiti socialisti avevano votato i crediti di guerra.

Il fronte interventista era più vario e articolato, pur rappresentando la minoranza nell’opinione pubblica. Prevalevano coloro che ritenevano doveroso l’intervento a fianco di Francia e Inghilterra, contro la storica nemica, l’Austria - Ungheria. Il socialista Cesare Battisti e gli irredentisti non avevano dubbi. Personalità quali Leonida Bissolati, socialista che lascerà il partito a causa del suo interventismo, e Gaetano Salvemini furono i rappresentanti della tendenza interventista democratica. Essi si richiamavano alla tradizione mazziniana, il conflitto sarebbe stato l’atto conclusivo del processo di unificazione nazionale, la sconfitta dell’Austria avrebbe aperto prospettive di libertà e indipendenza alle popolazioni sottomesse. La drammatica contingenza bellica sarebbe stata, nelle loro intenzioni, l’occasione per l’avvicinamento delle masse allo stato, una grande e coinvolgente esperienza morale e politica. Gli interventisti democratici rappresentarono una minoranza in

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quello schieramento e ben presto le loro posizioni divennero ininfluenti. Si ponevano nel solco del mazzinianesimo anche liberali conservatori quali Luigi Albertini, direttore del Corriere della sera, oltre che eminenti personalità di governo come Antonio Salandra e Sidney Sonnino. Nella loro prospettiva la guerra avrebbe realizzato non solo l’unità nazionale, ma anche consolidato l’egemonia italiana sull’Adriatico. La guerra, inoltre, era l’occasione per l’affermazione nel panorama politico della destra liberale.

Tra coloro che auspicavano l’intervento nel conflitto si collocano anche personalità che erano mosse da motivazioni rivoluzionarie: i sindacalisti rivoluzionari ritenevano che il conflitto avrebbe abbattuto il fronte reazionario degli imperi centrali e iniziato un epocale processo di emancipazione delle classi subalterne. Fu interventista, come noto, anche Benito Mussolini. Nel volgere di qualche mese passò dalla neutralità assoluta all’interventismo, in una prospettiva rivoluzionaria. In seguito a questa sua posizione dovette rinunciare alla direzione dell’Avanti!

A dare il tono a quelle giornate convulse furono le radiose giornate del maggio del quindici. Nelle piazze si sfogavano gli umori di un’intellettualità esagitata. La guerra non solo rappresentava una via da percorrere per motivazioni politiche. Essa appariva alla stregua di una svolta storica.

Con essa si sarebbero spazzate vie le remore del passato, si sarebbe posto fine a una vita politica che, dopo i fasti del Risorgimento, si era acconciata ad una prassi di sottogoverno e di clientele. Il movimento futurista già da qualche anno affermava la guerra quale unica igiene del mondo. Si distinse la rivista Lacerba. Sulle sue colonne si ospitavano le prose di intellettuali ansiosi di «un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci tiepidumi di latte materno e di lacrime fraterne», come ebbe a scrivere Giovanni Papini. Antonio Giolitti era indicato quale rappresentante di un parlamentarismo imbelle e rinunciatario. Nel maggio del 1915 si presentarono alla ribalta vene politiche antidemocratiche e antiparlamentari. Il palazzo di Montecitorio, covo di pacifisti, subì l’assalto della folla interventista. L’ideologo che esercitò una grandissima influenza fu Gabriele D’Annunzio. Il 14 maggio in una pubblica orazione a Roma, il vate invitò i cittadini a trattare «col bastone e col ceffone, con la pedata e col pugno» i nemici della patria.

In testa a coloro che dovevano essere sistemati stava il «il boja labbrone», Giovanni Giolitti; per lui «la lapidazione e l’arsione» immediate sarebbero state pene adeguate. Il giorno seguente scrisse sul Popolo d’Italia, il giornale fondato da Mussolini dopo l’abbandono del partito socialista:

«Io sono sempre più fermamente convinto che per la salute d’Italia bisognerebbe fucilare, dico fucilare, nella schiena qualche dozzina di deputati e mandare all’ergastolo un paio di ex-ministri. […] io credo con fede sempre più profonda, che il Parlamento in Italia sia il bubbone pestifero che avvelena il sangue della nazione. Occorre estirparlo».

E il parlamento si piegò: il 20 maggio la Camera approvò la concessione dei pieni poteri in caso di guerra (407 si; 74 no, 1 astenuto). Il 23 il governo dichiarò guerra all’Austria.

Il giorno seguente, all’alba, 1.058.00 soldati e 31.000 ufficiali attraversavano l’Isonzo. Si apriva il fronte italiano, che correva per circa seicento chilometri, dallo Stelvio al golfo di Trieste, passando per l’Isonzo; descrivendo una grande esse posta in orizzontale e divisa in tre sezioni. Il Trentino, che penetrava a sud tra Veneto e Lombardia; il settore del Cadore e della Carnia; la valle dell’Isonzo. Il Trentino costituiva un pericolo serio. Un attacco austriaco in quelle zone avrebbe potuto cogliere l’esercito italiano alle spalle. Qui, sull’Altipiano d’Asiago gli austriaci tenteranno, invano, lo sfondamento dal 14 maggio al 2 giugno del 1916, in un’operazione definita Strafexpedition (spedizione punitiva). Tuttavia i primi due settori erano zone alpine, dove grandi operazioni militari non erano agevoli. Per tale motivo fu il fronte dell’Isonzo che vide le più sanguinose battaglie. L’Isonzo corre sinuoso da nord a sud. Dapprima entro argini molto elevati, nel suo percorso verso il mare il paesaggio si apre su un panorama aspro e sassoso, le alture circostanti si fanno sempre più modeste, ci si trova nel Carso. Il Carso avrebbe costituito, nelle intenzioni del comando supremo italiano, la via dello sfondamento. Supe-

Il fronte italiano agli inizi del conflitto

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rate le difese austriache si sarebbe giunti a Lubiana, da lì la marcia di conquista verso Vienna. Non fu così. Il Carso divenne il cimitero di migliaia e miglia di uomini.

La guerra di trincea Già prima dell’intervento italiano nel conflitto la prospettiva di una guerra lampo era tramontata. Nell’agosto del quattordici, dopo una travolgente avanzata, le truppe tedesche erano giunte a cinquanta chilometri da Parigi. Si prospettava il balzo finale alla conquista della capitale, come era avvenuto nel 1870. Fu a quel punto che accadde quello che la propaganda francese definì il “miracolo della Marna”. La controffensiva si sviluppò lungo il fiume Marna e riuscì a fermare l’avanzata tedesca. Fu la prima grande battaglia della guerra. Le perdite furono enormi: 85.000 francesi, 1.700 inglesi, 68.000 tedeschi. Fu il fallimento dei piani dello stato maggiore tedesco, di un Blitzkrieg in grado di riversare le truppe sul fronte orientale, dopo una rapida vittoria ad occidente. Fu l’inizio della guerra di posizione, i soldati vissero in condizioni alla soglia dell’inumano in quei solchi scavati nelle terre di tutta Europa.

Le trincee posizionate dapprima sul fronte carsico erano poco più che buche scavate in quel terreno sassoso. Poi, gradatamente, si arricchirono e si completarono, costituendo le varie linee di difesa, le immediate retrovie, le strutture di primo intervento sanitario e tutto quanto necessario alle truppe combattenti. Ad illustrare la vita di trincea è utile sentire ciò che ne disse un protagonista. Si riferisce al fronte occidentale, citato da Emilio Gentile nel suo libro Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo:

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… dopo un mese la guerra attuale è diventata una guerra maledetta e dura, una guerra di difesa, di trincea […] è una vita spaventosa. Questi poveri diavoli ci restano fino a 11 giorni, 11 giorni senza quasi poter dormire e mangiano quando possono. Se mostri la testa, sei finito […] Un povero soldato doveva andare a cacare. È uscito dalla trincea, aveva appena fatto 4 metri, ed è stato fatto secco. Era impossibile andare a cercarlo. Le palle passavano così fitte […]. Abbiamo assistito a tutta la sua agonia, chiamava i compagni, chiamava sua moglie, la sua bambina, Marcella. È durato 20 minuti. Tutti piangevano. […]. Questa guerra di trincea è fatta di piccoli assassinii come questo. Dormi e mangi immerso nel fango, nell’acqua.

La descrizione potrebbe provenire anche dagli altri fronti di guerra. Sul fronte italiano vigeva la rigida disciplina imposta dal Capo di stato maggiore, generale Luigi Cadorna. Questi, a differenza dei colleghi degli altri eserciti, resisterà a lungo prima di essere sostituito, in seguito all’episodio di Caporetto, dal Generale Armando Diaz.

Il piano bellico di Cadorna non si differenziava nei suoi tratti essenziali da ciò che era praticato sugli altri fronti; egli faceva appello alla forza morale delle truppe, impegnate in una costante azione offensiva. Preso atto che in quelle condizioni non era possibile l’attacco risolutivo, il comando supremo ricorreva alle cosiddette spallate. Attacchi ripetuti, il cui scopo era quello di gettare nella costernazione il nemico, di fiaccarlo mediante una diuturna opera di brutalizzazione. Il fronte alpino, come quello carsico, date la caratteristiche dei luoghi rendevano ancora più duro questo tipo di combattimenti. Si tenga conto che il nemico si trovava su posizione in genere consolidate e ben difendibili. Nel corso delle dodici battaglie dell’Isonzo il fronte non subì notevoli mutamenti, se si eccettua la presa di Gorizia e la disfatta di Caporetto. Gli attacchi erano preceduti da un intenso tiro di artiglieria, inteso a colpire le trincee nemiche e a spazzare i reticolati che erano posti nella terra di nessuno. Quindi l’attacco sotto il fuoco delle mitragliatrici. Nel folklore di guerra è rimasto il ricordo del ta pum, il rumore tipico del moschetto austriaco, il Mannlicher 95: “Venti giorni sull’Ortigara senza il cambio per dismontà - ta pum ta pum ta pum... ta pum ta pum ta pum...”. Il tutto in un ripetersi di tentativi di spallate, sotto l’occhio vigile dei regi carabinieri e degli ufficiali, legittimati a uccidere i pusillanimi che non si gettavano all’attacco.

Alla condizione delle battaglie si aggiungano i disagi e i sacrifici della trincea: malattie, mancanza di igiene, convivenza con i pidocchi e i topi, stress psichici. Si comprende come potessero attenuarsi gli entusiasmi anche di coloro che avevano voluto la guerra. Un intellettuale irredentista quale Giani Stuparich se ne rendeva conto. Così nel suo diario, sotto la data dell’11 giugno 1915:

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«La coscienza s’oscura nel dubbio, se abbiamo fatto bene a volere la guerra. Questo è il tormento più grave di tutti». Il dubbio, tuttavia, veniva allontanato con l’ottimismo della volontà. «L’animo si ribella a questa debolezza. No, nessun’altra via era possibile […]. Infine Stuparich testimoniava di una condizione che era condivisa da gran parte dell’intellettualità europea, su entrambi fronti; condizione derivante dall’amara constatazione che quella guerra era stata subita, non voluta, dai milioni di contadini e operai mobilitati: «ci sentiamo isolati tra i compagni. L’egoismo che si sviluppa per necessità bestiale della grande fatica, ci ripugna. Ognuno pensa duramente a sé, e noi che credevamo a una fraterna collaborazione […] ce ne sentiamo offesi e umiliati». Con poche varianti le stesse parole potrebbero essere appartenute ad alcuni intellettuali tedeschi, volontari della prima ora, partecipi dei sacrifici dei soldati di trincea; eppure rifiutati dai commilitoni, i quali rimproveravano loro la scelta della guerra.

Era la fine rovinosa di un sogno, quello della Frontgemeinschaft, della comunità del fronte, ideale comunità, posta al di là delle definizioni sociali ed economiche, che si doveva forgiare sui campi di battaglia.

La vita di trincea toglieva ogni poesia alla guerra. I soldati italiani stavano una ventina di giorni e poi di norma venivano sostituiti. Fino all’epoca di Caporetto il “riposo” consisteva in corvées e in esercitazioni. Spesso le truppe venivano richiamate al fronte senza neppure il sollievo di potersi collocare a qualche chilometro dalla prima linea; ciò, a volte, provocava delle vere e proprie rivolte, come quella di cui fu protagonista la brigata Catanzaro nel luglio 1917, la più grave di tutto il conflitto, sul fronte italiano. Essa portò alla fucilazione immediata di 28 soldati, in seguito furono giustiziati altri 4 militari.

Cadorna

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Si è discusso, e si continua a farlo in questo periodo di commemorazioni, intorno alla figura di Luigi Cadorna.

Circola una petizione che chiede siano tolte tutte le dedicazioni toponomastiche a colui che fu il comandante supremo dell’esercito italiano nel corso dei primi tre anni di guerra. Le imputazioni riguardano il dissennato piano di guerra che si affidava alle spallate. Migliaia, centinaia di migliaia di soldati gettati contro le trincee nemiche. Postazioni di scarsa importanza strategica contese con enormi sacrifici di vite umane.

Pare opportuno, come consigliano i maggiori storici del-

la prima guerra mondiale, come Mario Isnenghi e Giorgio Rochat, allargare lo sguardo a tutto il fronte europeo. In tal modo ciò che pare male assoluto diviene relativo, pur restando male. Infatti i vertici militari europei condividevano la medesima cultura strategica, che si affidava appunto alla forza morale da dimostrare allo scopo di annichilire il nemico. I francesi adottarono la divisa grigio-blu meno visibile, in luogo della chiassosa divisa dai colori ottocenteschi, rosso e blu, che presentava un comodo bersaglio per i nemici, solo a guerra iniziata. Era il retaggio delle campagne napoleoniche in cui le battaglie si svolgevano in campo aperto, senza preoccupazione per il camuffamento reso invece necessario nella guerra moderna. Si pensi, inoltre, che nel luglio del 1918, in quindici giorni, in seguito all’offensiva nella località Chemins des dames in Piccardia, le perdite britanniche sommarono a 300.000 uomini lanciati all’assalto delle postazioni tedesche, in maniera analoga a quanto avveniva sul fronte italiano.

Le altre attribuzioni di colpa riguardano anche la disciplina del terrore con cui il Cadorna gestiva il suo esercito, assieme alla mancanza di considerazione delle esigenze degli uomini su cui gravava il peso della guerra. Il caso di Caporetto illustra la fondatezza delle imputazioni, e anche altro. Annunciato da varie fonti, in particolare da alcuni disertori, l’attacco partì dalla testa di ponte di Tolmino e permise alle truppe austrotedesche di dilagare. A partire dalla notte tra il 23 e il 24 ottobre, preparato da un intenso tiro di artiglieria, iniziò un’operazione che andò oltre ogni aspettativa degli attaccanti. In pochi giorni il fronte arretrò di un centinaio di chilometri fino a consolidarsi sulla linea del Piave. Colonne di profughi, con i pochi averi che potevano portare con sé, si mescolavano ai soldati, molti senza moschetto, che si ritiravano. Cadorna non ebbe dubbi nell’imputare ai soldati, influenzati a suo dire dalla critica distruttrice pacifista, di aver mostrato mancanza di senso del dovere, di aver ceduto moralmente. Vi fu chi parlò di rivolta dei fanti; altri parlarono, chi per esaltarlo, chi per deplorarlo, di sciopero militare. La realtà era più semplice, e drammatica. L’insipienza dei generali, il gioco delle faide tra il generale Capello e Cadorna, la mancanza di una

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linea di comando efficiente, avevano fatto in modo che le truppe restassero prive di indicazioni e regnasse la confusione assoluta; ma sopra tutto si era palesata, in quella tragica contingenza, la enorme stanchezza che tre anni di guerra di logoramento aveva scaricato sulle spalle dei soldati, sul popolo delle trincee, per dirla con Curzio Malaparte.

Il giudizio di autoassoluzione di Cadorna riflette il disprezzo che gran parte delle classi dirigenti nutriva per il popolo, pur esaltato nelle celebrazioni retoriche. Un popolo di renitenti, da tenere a bada con i mezzi più duri, con le decimazioni che peraltro non rientravano nei codici della giustizia militare. Si pensi che le licenze, molto esigue per tutti, erano spesso interdette ai soldati del sud, ritenuti dei potenziali disertori.

La sostituzione di Cadorna con il generale Armando Diaz mutò in parte la situazione. Le licenze vennero concesse con maggior regolarità. In luogo dell’unica licenza annuale se ne concessero due. I soldati contadini potevano chiedere di tornare a casa nei periodi in cui i lavori agricoli urgevano maggiormente. Si diede spazio alle creazione delle case del soldato, da tempo introdotte su iniziativa di don Giovanni Minozzi, cappellano militare durante la guerra in Libia. Luoghi in cui i militari potevano socializzare, assistere ad alcuni spettacoli, essere intrattenuti dai conferenzieri dell’esercito. Erano le istituzioni che, assieme ai bordelli per le truppe, allietavano il riposo del soldato. Diaz diede anche ampio spazio alla propaganda, in particolare per mezzo dei cosiddetti giornali di trincea.

Nel novembre del 1918 finalmente la guerra finì. Non fu vittoria militare. I contendenti a quel punto erano come i pugilatori boccheggianti allo stremo delle forze, alla ricerca del colpo definitivo contro l’avversario e nel timore di riceverne uno altrettanto definitivo. Lo sforzo bellico aveva dissanguato le economie; la fame e le malattie, la tremenda spagnola mietevano vittime anche tra i civili.

Ovunque scioperi e insurrezioni. L’intervento americano, realizzatosi concretamente nel corso del 1918, diede un contributo fondamentale agli esiti del conflitto. Tuttavia la Germania non fu sconfitta sul campo di battaglia.

Era opinione comune che avrebbe resistito almeno fino alla primavera del 1919. In realtà il fronte interno era crollato. Il 4 novembre nella città di Kiel era iniziato lo sciopero della flotta militare e si era rapidamente diffuso negli altri porti. Il 9 a Berlino scoppiò la rivoluzione e ben presto le truppe l’appoggiarono attivamente in tutto il paese. A quel punto l’imperatore abdicò, dopo di che la Germania si arrese. Sul fronte italiano l’Austria tentò l’attacco decisivo sulla linea del Piave.Per incentivare i soldati alla battaglia il comando supremo aveva concesso alle truppe il diritto insindacabile di depredare e fare bottino dei beni nei territori che si sarebbero conquistati.

Le truppe italiane respinsero l’offensiva e via via trovarono una resistenza sempre più debole. I soldati nelle retrovie austriache si ammutinarono e rifiutarono di proseguire i combattimenti.

Il tre novembre Trento e Trieste furono occupate dall’esercito italiano, rimanevano centinaia di migliaia di prigionieri affamati. Vittorio Veneto fu la fine della guerra di logoramento. L’armistizio pose termine al conflitto: erano le quindici del 4 novembre 1918. Gli storici stimano in dieci milioni le vittime militari del conflitto. L’Italia perse 650.000 vite umane, considerando anche i circa centomila soldati italiani deceduti in prigionia, poco più del dieci per cento delle truppe mobilitate.

La memoria L’immane tragedia doveva avere un senso. Si può dire che ogni famiglia fu toccata dalla sciagura. Si moltiplicarono in tutti i paesi i monumenti ai caduti. Spesso si verificarono speculazioni politiche intorno alle vittime; ma il senso profondo di un lutto, che richiedeva consolazione, restava. In Italia il rito di elaborazione collettiva del lutto avvenne il 26 ottobre 1921. Quel giorno, Maria Bergamas, il cui figlio era stato dato per disperso, sfilò tra undici bare, allineate nella basilica di Aquileia, che contenevano ciò che restava di caduti non identificati.

La donna si fermò davanti ad una di quelle bare e non riuscì a trattenere le lacrime.

Il feretro fu portato a Roma con un convoglio speciale.

Lungo il percorso che lo portava alla capitale, dove riposa al Vittoriano, le popolazioni si affollavano a rendere omaggio al milite ignoto. Fu un episodio che, comunque lo si voglia definire, mise in luce la pietas di un popolo per i caduti: una volta tanto la parola patria assumeva un significato.

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Premiati con medaglie nella guerra Italo Austriaca 1915 - 1918 COLOSIO PIETRO di Andrea decreto 15 aprile 1919 N. 36842 medaglia d’argento colla seguente motivazione: “Spintosi, dapprima, arditamente in ricognizione fu sotto le difese accessorie del nemico, vi guidava, poscia, volontariamente, la prima ondata di attacco. Caduti in gran parte i portaferiti trasportava, attraverso terreno intensamente battuto, alcuni compagni feriti. Ritornato sulla linea di fuoco, dimostrava, anche nelle successive fasi del combattimento calma e coraggio esemplari. Già distintosi in precedenti azioni”.

STAFFONI GIACOMO di Stefano decreto 15 aprile 1919 N. (illeggibile) medaglia di bronzo colla seguente motivazione: “Rimasto contuso ad una gamba, incurante di sé soccorreva un compagno gravemente ferito. Fasciatosi, quindi, alla meglio, riprendeva il suo posto, continuando a combattere”.

BRACCHI BATTISTA fu Paolo decreto 20 gennaio 1920 N. 47317 medaglia di bronzo colla seguente motivazione: “Si offrì volontariamente per prendere parte ad una azione svolta da un reparto d’assalto e rimase sempre in testa alla pattuglia di punta penetrando con essa in una posizione nemica e contribuendo a fare prigionieri”.

BRACCHI FRANCESCO fu Paolo decreto 10 ottobre 1921 N. 63302 medaglia di bronzo colla seguente motivazione:

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“Comandante di una squadra in un rischioso servizio di pattuglia si distingueva per fermezza e coraggio. Caduto ferito uno dei suoi dipendenti presso i reticolati nemici, nelle prime ore del mattino, rimaneva presso di lui, con generoso atto di cameratismo, a proprio rischio personale, lo trasportava poi nelle nostre linee a notte calata”.

Elenco caduti e dispersi in guerra 1) Archetti Dante, soldato 144 Fanteria, disperso l’11/8/1916 sul medio Isonzo; 2) Baronio Giuseppe, soldato 14° Fanteria, morto il 28/8/1918 sul monte Valbella; 3) Bertagna Giacomo, caporale 5° Reggimento Alpini, morto il 10/6/1917 sul monte Vodice; 4) Bertagna Giovanni Maria, Capitano Maggiore 5° Reggimento Alpini, morto il 27/12/1916 sull’Altipiano di Asiago in seguito a caduta di una valanga; 5) Bettoni Giacomo, soldato 238° Fanteria, morto il 23/8/1917 sul Carso; 6) Bettoni Giuseppe, soldato 17° Reggimento Fanteria, morto il 12/7/1916 sull’Altipiano di Asiago; 7) Bracchi Bortolo, soldato 99° Batteria Bombardieri, morto il 14/12/1917 a Fonte per infortunio di guerra; 8) Buizza Eralio, soldato 68° Reggimento Fanteria, disperso il 15/5/1917; 9) Burlotti Giovan Maria, soldato 34° Reggimento Fanteria, morto il 24/8/1921 in Anatolia per malattia; 10) Colosio Giacomo Giuseppe, Capitano 17° Fanteria, morto il 25/7/1915 nell’Ospedaletto da Campo n° 68 per ferite; 11) Cozzoli Francesco, soldato 5° Reggimento Alpini, morto l’8/4/1916 sul campo per ferite; 12) Cozzoli Giovanni, soldato 85° reggimento Fanteria, disperso l’11/8/1916 nel settore di Tolmino; 13) Danesi Francesco, soldato 35° Reggimento Fanteria, scomparso in prigionia; 14) Danesi Paolo, soldato 18° Reggimento Fanteria, morto il 12/4/1916 nella 14° Sezione di Sanità per ferite; 15) Faccoli Giorgio, soldato 5° Reggimento Alpini, morto il 16/6/1917 sul monte Adamello; 16) Faccoli Giovan Maria, soldato 5° Reggimento Alpini, morto il 3/12/1916 a Mantova per ferite;

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17) Gorini Battista, soldato 79° Reggimento Fanteria, morto l’11/10/1919 a Brescia per malattia; 18) Gregori Francesco, soldato 5° Reggimento Alpini, morto il 18/571916 sul Monte Pasubio; 19) Gregori Giovanni, soldato 70° Reggimento Fanteria, disperso il 19/6/1918; 20) Gregori Santo, soldato 5° Reggimento Alpini, morto il 6/10/1916 a Toscolano per malattia; 21) Picchi Angelo, soldato 57° Reggimento Fanteria, morto il 16/3/1917 a Treviglio per malattia; 22) Picchi Bortolo, soldato Compagnia Mitraglieri, morto 5/7/1918 sul Monte Solarolo per ferite; 23) Picchi Giovanni Maria, soldato 155° Reggimento Fanteria, morto il 3/11/1915 sul Monte S. Michele per ferite; 24) Picchi Vincenzo, soldato 3° Reggimento Alpini, morto il 6/12/1916 sul Monte Pasubio in seguito a caduta di valanga; 25) Ranieri Geremia, Capitano Maggiore 42° Reggimento Fanteria, morto il 30/1/1918 a Busto Arzizio per ferite; 26) Riva Bortolo, soldato 5° Reggimento Alpini, morto il 31/7/1920 a Brescia per malattia; 27) Romeda Luigi, soldato 216° Reggimento Fanteria, disperso il 19/8/1917; 28) Serioli Giovanni,soldato 3° Compagnia Sanità, morto l’1/8/1916 ad Arsiero per ferite riportate in combattimento; 29) Serioli Giuseppe, soldato 4° Reggimento Alpini, morto il 12/11/1918 per malattia; 30) Tocchella Francesco,soldato 2° Reggimento Alpini, morto il 15/2/1918 per malattia; 31) Turelli Bortolo, soldato 120° Reggimento Fanteria, morto il 26/11/1917; 32) Turelli Giuseppe, soldato 5° Reggimento Alpini, morto il 10/10/1918 nell’Ospedale da campo n° 017 per malattia; 28

33) Turelli Luigi, soldato 202° Compagnia Mitraglieri, morto l’8/12/1918 a Monselice per malattia;

34) Zatti Emilio, soldato 121° Reggimento Fanteria, morto il 29/7/1915 sul Monte Carso per ferite; 35) Zatti Pietro, soldato 70° Reggimento Fanteria, morto il 25/1/1918 in prigionia per malattia; 36) Tacchini Giacomo, Capitano 116° Reggimento Fanteria, morto il 26/3/1916 sul Monte Potgore; 37) Bettoni Angelo Rosario, soldato 29° Compagnia Mitraglieri, morto il 28/5/1917 per ferite in combattimento sul Monte Gandolfo; 38) Danesi Pietro, soldato 6° Reggimento Alpini, morto il 27/4/1918 in prigionia; 39) Pennacchio Antonio, soldato 38° Reggimento Fanteria, morto il 22/3/1917 al fronte; 40) Manca un nome Manca un nome tra i soldati morti nella Grande Guerra sul monumento dei caduti di Sale Marasino.

Si tratta di Pennacchio Luigi, morto a ventisette anni nell’ospedale della città. Il Municipio di Brescia, in risposta ad una richiesta del direttore dell’Archivio di Stato cittadino scrive, in data 23 ottobre 1923: «… Luigi Pennacchio è morto il 10 ottobre 1923 per Paralisi degli arti inferiori da lesione vertebrale».

Nato il 15 dicembre del 1897 a Sale Marasino, era soldato della 608a Compagnia Mitragliatori Fiat. Fu gravemente ferito in una delle battaglie della Grande Guerra. A cinque anni dalla fine del conflitto, moriva costretto in un letto d’ospedale. (Ricerca a cura di Mauro Pennacchio).

Si precia altresì, che un cognome, inciso nel Monumento ai Caduti di tutte le Guerre (lasto EST), non è PANIERI GEREMIA ma RANIERI GEREMIA come risulta da tutta la documentazione cosultata; come pure non è BUIZZA ERACLIO bensì BUIZZA ERALIO come risulta dall’anagrafe comunale.

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“RAGAZZI” DELL’ANNO ‘75, ‘76, ‘77, ‘78,... ‘84,...’99 e ‘00 Gian Paolo Scalvinoni

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La ricerca che ho condotto attraverso i dati contenuti nei -ruoli matricolari-, conservati presso l’Ufficio Leva del Comune di Sale Marasino, è semplicemente una ricostruzione quantitativa di coloro che hanno fatto la guerra. È un omaggio senza giudizio in quanto delle persone che ho trovato elencate non conosco nulla.

Lo stimolo alla base della ricerca è molto semplice: tutti hanno la possibilità di conoscere almeno i nomi dei Caduti delle ultime guerre (che sono elencati sui monumenti nei pressi dei quali si svolgono annualmente le manifestazioni legate alle specifiche ricorrenze) mentre per i combattenti, che hanno condiviso fianco a fianco con questi gli stessi avvenimenti -a volte pluriennali- e che tornati a casa salvi (più o meno illesi) hanno provato a ricostruire una vita civile in un periodo sicuramente non facile, manca una menzione.

Io ho voluto evidenziare questo fatto e mettere a disposizione di chi ne avrà interesse l’elenco dei nomi ed alcuni appunti ripresi dai ruoli (come ad esempio la durata della mobilitazione oppure la data del congedo -spesso ben oltre il 4 Novembre-).

Per capire ciò di cui poi scriverò si deve fare riferimento al Testo unico delle leggi sul reclutamento del R. Esercito, numero 1407 della raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del regno d’Italia N. 53 dell’anno 1912, e qui si trovano tutti i termini poi riportati nei ruoli matricolari. Quelli che interessano sono: ‘arruolato’ ovvero, per semplicità, la persona ha fatto la visita ed è stato ritenuta idonea; ‘giunto’ a seguito della ‘chiamata’ alle armi il Soldato si è presentato; ‘congedato’ che coincide con il ritorno alla vita civile.

La mia esposizione è strettamente collegata ai dati reperiti: nome, cognome, data di nascita, paternità. Non sempre invece sono riportati: maternità, luogo di nascita, data di arruolamento, data di “giunto” e “congedo”, grado e arma. Ho tralasciato i numeri di matricola.

Nei ruoli comunali sono iscritte tutte le persone che in età di chiamata alle armi -salvo alcune eccezioni previste dalla normativa, dai 20 ai 39 anni- sono stati residenti a Sale Marasino; è quindi possibile trovare oltre ai “salesi stabili”, persone qui immigrate da altro paese, oppure salesi poi emigrati, ed anche persone prima immigrate e poi emigrate.

È possibile trovare inoltre registrazione di coloro che fatta la visita non erano risultati idonei, dei renitenti (in base alla legge prima citata, coloro che non si sono presentati alla visita) e dei disertori (stessa legge, coloro che non hanno risposto alla chiamata alle armi); di questi non ho riportato i dati poiché l’obiettivo della ricerca è quello di “raccontare chi ha fatto la guerra”.

Nella lista che segue, anno per anno, riporto i nominativi dei soldati in base al cognome materno con la volontà di ricordare che pure le donne in questo conflitto erano state profondamente coinvolte (oltre che negli affetti dalle ricadute economiche e sociali ecc) ed altro modo, partendo dal semplice elenco dei combattenti, non avrei potuto seguire.

Ho condotto la trascrizione nel modo più accurato possibile ma non è improbabile possa aver comunque compiuto errori di lettura, di comprensione o, successivamente, di battitura; inoltre non è da escludere la possibilità ne abbiano fatto anche i compilatori dei ruoli.

1875 di (manca) e fu Maffolini Stefano, MAFFOLINI BATTISTA Sale Marasino 17/10/1875, Sergente 34° Fanteria giunto 3/1/894, congedato 3/7/896, richiamato 16/1/917, congedato 15/11/918 di Fugazzi Regina e fu Besozzi Luigi, BESOZZI GIUSEPPE Iseo 15/5/1875, Soldato 5° Alpini arruolato 18/6/895, giunto 10/12/895, congedato 29/11/898, richiamato 16/1/917, riformato 4/11/917

1876 di Benedetti Filomena e fu Ferrari Tomaso, FERRARI FRANCESCO Sale Marasino 21/8/1876, Soldato 51° battaglione Fanteria arruolato 31/1/918, giunto 6/2/918, congedato 13/11/918 di Compagnoni Maria e fu Vielmi Samuele, VIELMI ANTONIO Sale Marasino 23/10/1876, Soldato 58° battaglione M(ilizia) T(erritoriale) arruolato 24/7/917, giunto 3/8/917, congedato 13/11/918 di Salghetti Angela e fu Serioli Battista, SERIOLI DOMENICO Sulzano 21/6/1876, Soldato Artiglieria montagna arruolato 30/5/896, giunto 4/3/897, congedato 29/11/898, richiamato 24/2/916, congedato 13/11/918

1877 di (manca) e fu Belotti Antonio, BELOTTI GIUSEPPE Sale Marasino 22/7/1877, Soldato 192° battaglione M(ilizia) T(erritoriale) arruolato 25/10/916, giunto 30/12/916, congedato 6/12/918 di (manca) e fu Bettoni Bortolo, BETTONI BATTISTA Sulzano 30/12/1877, Soldato 5° Alpini arruolato 18/6/897, giunto 11/3/898, congedato 13/9/899, richiamato 25/4/916, congedato 31/12/918 di fu Caré Margherita e Biasini Giacomo, BIASINI GIACOMO Esine 30/10/1877, Caporale 5° Alpini arruolato 12/10/897, giunto 11/3/898, congedato 14/9/900, richiamato 14/8/915, congedato 21/1/919 di Minelli Maria e fu Faccoli Pietro, FACCOLI BORTOLO Sale Marasino 27/3/1877, Soldato 296° Centuria arruolato 13/6/897, giunto 1/12/916, congedato 6/12/918

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di Nodari Francesca e Picchi G. Maria, PICCHI GIOVANNI Sale Marasino 18/1/1877, Soldato Fanteria arruolato 7/12/916, giunto 30/12/916, congedato 6/12/918 di Sfeci Sofia e Danesi Defendente, DANESI FRANCESCO Sulzano 25/7/1877 arruolato 15/6/897, giunto 12/3/898, congedato 24/6/899, richiamato 12/5/915, congedato 2/6/917 di Zanotti Margherita e fu Tocchella Giovanni, TOCCHELLA PIETRO Sale Marasino 1/3/1877, Soldato 5° Alpini arruolato 15/6/897, giunto 12/3/898, congedato 13/9/899, richiamato 14/8/915, congedato 18/12/918 di Zigliani Caterina e fu Borghesi Paolo, BORGHESI BORTOLO Sulzano 17/4/1877, Soldato 5° Alpini arruolato 15/6/897, giunto 12/3/898, congedato 13/9/899, richiamato 14/8/915, congedato 16/12/918 di Zigliani Maria e fu Maraglio Carlo, MARAGLIO ANDREA Sulzano 7/11/1877, Caporale 799° Centuria arruolato 15/6/897, giunto 1/12/916, congedato 18/12/918 di Zipponi Maria e fu Minelli Domenico, MINELLI GIUSEPPE CRIST Sale Marasino 3/6/1877, Caporale 833° Centuria arruolato 15/6/897, giunto 1/12/916, congedato 6/12/918

1878 di (manca) e fu Pennacchio Battista, PENNACCHIO ELIA Sale Marasino 26/1/1878, Soldato Sanità arruolato 8/9/898, giunto 28/5/915, congedato 5/8/918 di Faletti Elisabetta e fu Zipponi Pietro, ZIPPONI G. MARIA Sale Marasino 8/7/1878, Soldato 7° Fanteria arruolato 25/10/916, giunto 30/12/916, congedato 18/12/918 di Nodari Elisabetta e fu Pedretti G. Maria, PEDRETTI ANGELO Sale Marasino 31/8/1878, Caporale 74° Fanteria arruolato 1/8/898, giunto 16/3/899, congedato 14/9/901, richiamato 25/5/915, congedato 6/12/918 di Staffoni Maria e fu Guerini Angelo, GUERINI AMADIO Marone 20/5/1878, Sergente maggiore, 8° reggimento Artiglieria fortezza arruolato 1/8/898, giunto 16/3/899, congedato 14/9/901, richiamato 25/5/915, congedato 6/12/918 di Tocchella Maria e fu Turelli G. Maria, TURELLI GIACOMO Sale Marasino 15/3/1878, Soldato 682° Centuria arruolato 1/8/898, giunto 15/11/916, congedato 18/12/918 di Tomera Francesca e fu Maffolini Angelo, MAFFOLINI FRANCESCO Sale Marasino 17/11/1878, Soldato 20° Fanteria arruolato 1/8/898, giunto 28/3/900, congedato 14/9/901, richiamato 28/5/915, congedato 6/12/918

1879 di (manca) e fu Faccoli Battista, FACCOLI G. MARIA Sale Marasino 24/6/1879, Soldato 5° Alpini arruolato 28/6/899, giunto 28/3/900, congedato 15/9/902, richiamato 23/5/915, congedato 18/12/918 di Archetti Maria e fu Buizza Tomaso, BUIZZA FRANCESCO Iseo 13/3/1879, Soldato 85° reggimento Fanteria arruolato 22/6/899, giunto 15/5/916, congedato 18/12/918 di Benassa Caterina e fu Marchetti Luigi, MARCHETTI LORENZO Sale Marasino 20/3/1879, Soldato 77° Fanteria arruolato 28/6/899, giunto 15/5/916, congedato 18/12/918

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di Burlotti Margherita e fu Faccoli Bortolo, FACCOLI CARLO Sale Marasino 17/8/1879, Soldato 16° Artiglieria arruolato 28/6/899, giunto 15/5/916, congedato 18/12/918

di Compagnoni Caterina e fu Ringhini Angelo, RINGHINI ZENONE Sale Marasino 9/7/1879, Soldato 65° reggimento Fanteria arruolato 28/6/899, giunto 15/5/916, congedato 20/12/918 di Cristini Maddalena e fu Buizza Angelo, BUIZZA ERALIO Sale Maraino 25/10/1879, Soldato 57° Fanteria arruolato 28/6/899, giunto 28/3/900, congedato 14/9/902, richiamato 25/5/915, disperso in guerra 12/7/918 di Faccoli Rosa e fu Burlotti Angelo, BURLOTTI LORENZO Sale Marasino 21/9/1879, Soldato 5° Alpini arruolato 28/6/899, giunto 28/3/900, congedato 14/9/902, richiamato 23/5/915, congedato 18/12/918 di Pedretti Domenica e fu Bonici G. Maria, BONICI FRANCESCO Sale Marasino 15/7/1879, Soldato 70° Fanteria arruolato 28/6/899, giunto 14/7/916, congedato 18/12/918 di Salghetti Francesca e fu Faletti Battista, FALETTI BORTOLOMEO Sale Marasino 25/10/1879, Soldato 3° Artiglieria montagna arruolato 7/12/916, giunto 30/12/916, congedato 18/12/918 di Turelli Antonia e fu Faita Biagio, FAITA SANTO Sale Marasino 9/6/1879, Soldato 56° Fanteria arruolato 25/10/916, giunto 30/12/916, congedato 18/12/918 di Turelli Clerice e fu Faccoli Angelo, FACCOLI ANGELO Sale Marasino 21/5/1879, Soldato 5° Alpini arruolato 28/6/899, giunto 28/3/900, congedato 14/9/901, richiamato 23/5/915, congedato 18/12/918 di fu Viviani Giulia e fu Tessadrelli Pietro, TESSADRELLI ANGELO Brescia 17/2/1879, Soldato 78° reggimento Fanteria arruolato 2/8/899, giunto 26/3/900, congedato 14/9/901, richiamato 8/12/915, congedato 20/12/918

1880 di (manca) e fu Turelli Faustino, TURELLI G. BATTISTA Sale Marasino 22/11/1880, Soldato 55° Fanteria arruolato 3/7/900, giunto 27/3/901, riformato 5/4/901, rivisitato e fatto abile 25/10/916, giunto 30/12/916, congedato 18/12/918 di (manca) e fu Zatti Carlo, ZATTI PIETRO Sale Marasino 4/9/1880, Soldato 70° Fanteria arruolato 3/7/900, giunto 25/4/916, morto in prigionia 25/1/918 di Bertagna Marta e fu Guerini Stefano, GUERINI G. MARIA Sale Marasino 26/9/1880 Soldato 3° compagnia Sanità arruolato 3/7/900, giunto 25/4/916, congedato 17/5/918 di Burlotti Elisabetta e fu Romeda Cristoforo, ROMEDA ANGELO Sale Marasino 3/3/1880, Soldato Artiglieria arruolato 3/7/900, giunto 27/3/901, congedato 14/9/901, richiamato 11/5/915, congedato 28/12/918 di Della Torre Maria e fu Benedetti Giacomo, BENEDETTI GIUSEPPE Sale Marasino 26/1/1880, Soldato 77° Fanteria arruolato 3/7/900, giunto 25/4/916, congedato 31/3/917 di Ghisla Laura e fu Zanotti Angelo, ZANOTTI ISIDORO Sale Marasino 10/8/1880, Soldato 5° reggimento Alpini - 55° compagnia arruolato 3/7/900, giunto 27/3/901, congedato 3/9/903, richiamato 11/5/915, congedato 7/12/918 di Nodari Elisabetta e fu Pedretti G. Maria, PEDRETTI SANDRO Sale Marasino 16/3/1880, Soldato 70° Fanteria arruolato 3/7/900, giunto 25/4/916, congedato 18/12/918 di Staffoni Maria e fu Guerini Angelo, GUERINI STEFANO Marone 6/9/1880, Caporale 3° Sussistenza arruolato 3/7/900, giunto 25/4/916, congedato 18/12/918

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di Trusardi Giulia e fu Guerini Andrea, GUERINI ANDREA Sale Marasino 1/9/1880, Soldato 3° compagnia Sanità arruolato 3/7/900, giunto 25/4/916, congedato 18/12/918 di Zanotti Annunciata e fu Gregori Luigi, GREGORI GIUSEPPE Sale Marasino 10/10/1880, 54° battaglione Terr(itoriale), Caporale 68° Fanteria arruolato 3/7/901, giunto 14/3/902, congedato 15/9/903, richiamato 25/5/915, congedato 18/12/918 di fu Zoccoli Maria e fu Martinoli Alessandro, MARTINOLI SILVESTRO, Sale Marasino 2/6/1880, Soldato 2° reggimento Genio arruolato 25/10/916, giunto 30/12/916, congedato 18/12/918

1881 di Bettoni Margherita e fu Passini Francesco, PASSINI PIETRO Sale Marasino 26/6/1881, Batt. Areonautica 37° Autocampale, Caporale 60° Fortezza arruolato 9/11/917, giunto 5/3/918, congedato 5/8/919 di Bonardi Maria e Serioli Battista, SERIOLI AGOSTINO Sale Marasino 19/7/1881, Soldato 5° Genio arruolato 3/7/901, giunto 14/3/902, congedato 12/9/904, richiamato 11/5/915, congedato 5/8/919 di Colosio Isidora e fu Bettoni Giusué, BETTONI FILIPPO, Vigolo 24/2/1881, Soldato 56° battaglione M(ilizia) T(erritoriale) arruolato 3/7/901, giunto 18/6/916, riformato 13/8/916 di Cristini Maddalena e fu Buizza Angelo, BUIZZA ARTURO Sale Marasino 10/5/1881, Soldato 225° Fanteria arruolato 15/9/901, giunto 7/2/916, congedato 10/12/918 di Guerini Giacomina e Chitò Giovanni, CHITÒ ANGELO Sale Marasino 9/6/1881, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 25/10/916, giunto 30/12/916, congedato 5/8/919 di Noli Linda e fu Mazzucchelli Giuseppe, MAZZUCCHELLI GIUSEPPE Siviano 2/7/1881, Soldato 5° Alpini arruolato 2/7/901, giunto 14/3/902, congedato 4/9/904, richiamato 23/5/915, congedato 18/12/918 di Picchi Domenica e Bettoni Giovanni, BETTONI GIUSEPPE Sale Marasino 15/9/1881, Soldato 225° Fanteria arruolato 3/7/901, giunto 7/2/916, morto in guerra 29/8/917 di Picchi Maddalena e Serioli Battista, SERIOLI BORTOLO SANTO Sale Marasino 4/8/1881, Soldato 30° Fanteria arruolato 22/9/903, giunto 25/3/904, congedato 12/9/904, richiamato 23/5/915, congedato 28/12/918 di Stefini Domenica e fu Chiappani Luigi, CHIAPPANI MARCO Sale Marasino 27/11/1881 arruolato 3/7/901, giunto 19/7/917, riformato 24/7/917, rivisitato e fatto abile 28/12/917, congedato 18/12/918 di Turelli Bartolomea e fu Turelli Donato, TURELLI BORTOLO Sale Marasino 13/9/1881, Soldato 2° Genio arruolato 3/7/901, giunto 7/2/916, morto in prigionia 26/11/917 di Turelli Elisa e fu Turelli Bortolo, TURELLI BORTOLO Sale Marasino 19/6/1881, Caporal maggiore 19° Fanteria arruolato 3/7/901, giunto 14/3/902, congedato 16/9/904, richiamato 10/5/915, congedato 5/8/919

1882 di (manca) e fu Faccoli Angelo, FACCOLI GIORGIO Sale Marasino 3/9/1882, Soldato 5° Alpini arruolato 3/7/902, giunto 10/7/916, morto in guerra 15/6/917

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di (manca) e fu Picchi Arcangelo, PICCHI G. BATTISTA Sale Marasino 28/6/1882, Soldato 38° reggimento Fanteria chiamato 27/12/904, congedato 31/10/905, richiamato 10/10/915, morto in combattimento 3/11/1915

di Avalli Angela e fu Zatti Antonio, ZATTI GIUSEPPE Sale Marasino 26/10/1882, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 15/7/916, riformato 14/8/916 di Cetti Giovanna e fu Mor Giovanni, MOR GIUSEPPE Sale Marasino 8/10/1882, Soldato 6° compagnia di Sussistenza arruolato 5/7/902, giunto 10/7/916, congedato 25/12/918 di Fenaroli Rosa e Foresti Matteo, FORESTI ANGELO Tavernola B. 14/11/1882, Soldato 5° Alpini giunto 13/7/916, congedato 28/12/918 di Gabusi Lucia e fu Ranieri Angelo, RANIERI GIUSEPPE Sale Marasino 16/11/1882, Soldato 56° Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 10/7/918, congedato 5/8/919 di Gilberti Maria e fu Calabria Pietro, CALABRIA LUIGI Sale Marasino 15/9/1882, Soldato 5° Alpini arruolato 3/7/902, giunto 23/3/903, riformato 12/9/904, richiamato 11/5/915, congedato 28/12/918 di Moscata Giovanna e fu Benassa Pietro, BENASSA ANTONIO Marone 18/12/1882, Soldato 58° Fanteria arruolato 28/6/916, giunto 12/6/917, riformato 28/12/918 di Novali Giulia e fu Ziliani Francesco, ZILIANI MATTEO Sale Marasino 17/4/1882, Soldato 2° Artiglieria montagna arruolato 2/7/902, giunto 10/7/916, congedato 28/12/918 di Rinaldi Lucia e fu Bertagna Giuseppe, BERTAGNA VINCENZO Sale Marasino 9/4/1882, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 11/7/916, riformato 23/12/916 di Serioli Giulia e Pedretti Giovanni, PEDRETTI CRISTOFORO Sale Marasino 13/11/1882, Soldato 9° Bersaglieri arruolato 3/7/902, giunto 10/7/916, congedato 28/12/918 di Serioli Marta e fu Faccoli Francesco, FACCOLI ANDREA Sale Marasino 30/4/1882, Caporal maggiore 5° Alpini arruolato 3/7/902, giunto 23/3/903, congedato 10/9/905, richiamato 11/5/915, congedato 26/1/919 di Zanotti Annunciata e fu Gregori Luigi, GREGORI SANTO Sale Marasino 28/8/1882, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 15/7/916, morto in guerra 6/10/916

1883 di Alberti Giuseppa e fu Torcoli Paolo, TORCOLI LUCIO Sulzano 23/12/1883, Soldato Fanteria arruolato 3/3/903, giunto 20/3/904, congedato 20/9/905, richiamato 5/5/915, congedato 18/12/918 di Bettoni Margherita e fu Passini Francesco, PASSINI PIETRO (manca) 20/7/1883, Soldato 5° Alpini chiamato 16/7/916, congedato 15/8/919 di Borghesi Paola Maria e fu Tononi Battista, TONONI GIUSEPPE Sulzano 22/4/1883, Soldato 5° Alpini arruolato 3/7/903, giunto 10/7/916, congedato 5/8/919 di Cozzoli Giacoma e fu Gregori Giuseppe, GREGORI GIOVANNI Sale Marasino 13/8/1883, Soldato 5° Alpini 470° compagnia mitraglieri chiamato alle armi e giunto 17/7/916, esonerato 23/1/918 di fu Foresti Teresa e fu Foresti Vincenzo, FORESTI FRANCESCO Tavernola B. 10/11/1883 giunto 21/6/915, congedato 31/11/919 di Salghetti Cecilia e fu Belotti Federico, BELOTTI GIACOMO Sulzano 7/8/1883, Caporale 5° Alpini arruolato 3/7/903, giunto 25/3/904, congedato 11/10/905, richiamato 19/7/916, riformato 16/4/918 di Serioli Domenica e fu Entradi Battista, ENTRADI GIOVANNI Sale Marasino 22/3/1883, Soldato 2° Genio arruolato 6/7/903, giunto 12/7/916, riformato 21/1/917

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1884 di (manca) e di fu Bettoni Antonio, BETTONI PIETRO Sale Marasino 19/1/1884 arruolato 5/7/904, giunto 24/2/916, riformato 6/11/916 di Bettoni Maddalena e Vidilini Giacomo, VIDILINI ANDREA Sale Marasino 3/9/1884, Soldato 5° Alpini arruolato 5/7/904, giunto 24/2/916, congedato 16/8/919 di fu Bordiga Giuseppa e fu Cagni Battista, CAGNI GIUSEPPE Zone 5/10/1884, Soldato 77° Fanteria arruolato 4/7/904, giunto 27/12/904, congedato 4/9/906, richiamato 10/10/915, congedato 16/8/919 di Faletti Marianna e fu Maffolini G. Maria, MAFFOLINI GIOVANNI Sale Marasino 12/11/1884, Caporale 5° Alpini arruolato 5/7/904, giunto 18/12/904, riformato 5/9/906, richiamato 15/7/916, congedato 28/12/918 di Gilberti Maria e Calabria Pietro, CALABRIA GIOVANNI Sale Marasino 27/7/1884, Soldato 5° Fanteria arruolato 22/9/904, giunto 27/12/904, congedato 12/9/97, richiamato 23/5/915, congedato 16/8/919 di Nodari Maria e fu Pedretti Lorenzo, PEDRETTI GIOVANNI Sale Marasino 4/8/1888 (così nei ruoli), Caporale 690 compagnia mitragliere arruolato 18/5/905, giunto 21/11/905, congedato 12/9/907, richiamato 31/8/915, congedato 16/8/919 di fu Pennacchio Maria e fu Picchi Giuseppe, PICCHI ANGELO Sale Marasino 28/3/1884, Soldato 57° Fanteria arruolato 31/5/916, giunto 15/7/916, morto 16/3/917 di Restagno Margherita e fu Minelli Luigi, MINELLI CRISTOFORO Sale Marasino 28/5/1884, Soldato 8° Fanteria arruolato 20/11/917, giunto 18/1/918, congedato 16/8/919 di Riva Maria e fu Turelli Francesco, TURELLI G. BATTISTA Sale Marasino 14/11/1884, Soldato 21° Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 15/7/916, congedato 16/8/919 di Salghetti Francesca e Faletti Battista, FALETTI GIUSEPPE Sale Marasino 1/10/1884, Soldato 3° compagnia Sanità arruolato 5/7/904, giunto 27/12/904, congedato 10/9/907, richiamato 10/10/915, congedato 16/8/919 di Serioli (manca) e fu Faccoli Francesco, FACCOLI ANGELO GIOVANNI Sale Marasino 1/8/1884, Caporale 35° Fanteria arruolato 5/7/904, giunto 17/12/904, congedato 15/9/905, richiamato 10/10/915, congedato 16/8/919

1885 di (manca) e Colpani Innocenzo, COLPANI GIOVANNI Calvisano 7/12/1885, Soldato 5° Genio chiamato alle armi e giunto 15/7/916, congedato 8/3/919 di Balducci Maria e fu Bonici Domenico, BONICI LORENZO Sale Marasino 7/7/1885, Soldato 3° Artiglieria campagna arruolato 18/5/905, giunto 24/2/916, congedato 16/8/919 di Bottoni Margherita e fu Passini Francesco, PASSINI BATTISTA Sale Marasino 2/7/1885, Soldato battaglione Alpini Vestone arruolato 18/5/905, giunto 21/11/905, congedato 13/9/908, richiamato 10/10/915, congedato 16/8/919 di Dolemi Maria e fu Bosio Pietro, BOSIO LUIGI Sale Marasino 7/8/1885, Soldato 45° Fanteria arruolato 18/5/905, giunto 21/11/905, congedato 14/9/908, richiamato 31/8/915, riformato 21/7/917

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di Faccoli Maria e Riva Giovanni, RIVA G. BATTISTA Sale Marasino 5/11/1885, Soldato 57° Fanteria arruolato 7/12/916, giunto 12/12/916, congedato 16/8/919

di Lazzarini Caterina e Fettolini Cornelio, FETTOLINI PIETRO Pontedilegno 10/8/1885, Soldato 5° Alpini arruolato 27/11/917, giunto 11/7/918, esonerato 16/8/919 di Picchi Teresa e fu Pennacchio Francesco, PENNACCHIO G. BATTISTA Sale Marasino 22/11/1885, Soldato 57° Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 15/7/916, congedato 16/8/919 di Rigo Rebecca e fu Zatti Giuseppe, ZATTI EMILIO Cavegnago 23/2/1885, Soldato 94° Fanteria arruolato 20/7/905, giunto 29/8/914, morto in combattimento 29/7/915 di fu Romeda Marta e fu Ringhini Vincenzo, RINGHINI GIUSEPPE Sale Marasino 10/3/1885, Soldato Artiglieria campagna arruolato 18/5/905, giunto 24/2/916, esonerato 14/10/917 di Turelli Lucia e Bertagna Luigi, BERTAGNA GIOVANNI Sale Marasino 2/11/1885, Soldato 5° Alpini arruolato 18/5/905, giunto 24/2/916, congedato 16/8/919 di Vanni Angela e Morelli Angelo, MORELLI GIUSEPPE Montichiari 3/7/1885, Soldato 39° Fanteria e R.R. C.C. arruolato 26/5/905, giunto 25/11/905, congedato 14/9/908, richiamato 31/8/915, congedato per esonero 28/10/916 di Zanardelli Cecilia e Danesi Battista, DANESI ANGELO Iseo 12/2/1885, Soldato 77° Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 15/7/916, congedato16/8/919

1886 di (manca) e fu Cozzoli Antonio, COZZOLI GIACOMO Sale Marasino 14/6/1886, Soldato 2° Artiglieria fortezza arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di (manca) e Faccoli Pietro, FACCOLI G. MARIA Sale Marasino 23/3/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, morto per ferite riportate in guerra 5/12/916 di (manca) e Nodari Battista, NODARI ANGELO Sale Marasino 3/10/1886, Soldato 98° B. M. 3 chiamato alle armi e giunto 3/8/917, esonerato il 4/10/917 di (manca) e fu Picchi Giuseppe, PICCHI VINCENZO Sale Marasino 19/6/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 6/12/916 di (manca) e Piccinelli Pietro, PICCINELLI GIACOMO Pisogne 17/7/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 23/8/906, giunto 21/ (manca)/906, congedato 13/9/908, richiamato 14/8/915, congedato 20/3/919 di Avalli Francesca e fu Chiappani Benedetto, CHIAPPANI BENEDETTO Sale Marasino 24/6/1886, Soldato plotone autonomo - a disposizione del plotone operai del 7° Bersaglieri arruolato 29/12/917 di Bonardi Maria e di Serioli Battista, SERIOLI GIOVANNI BATTISTA Sale Marasino 29/1?/1886, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Borghesi Giulia e fu Turelli Faustino, TURELLI ANDREA Sale Marasino 8/2/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Cristinelli Elisabetta e fu Zanotti Pietro, ZANOTTI FRANCESCO Sale Marasino 20/8/1886, Soldato 6° Fanteria arruolato 23/4/907, giunto 15/10/907, esonerato 9/9/909, richiamato 31/7/915, congedato 16/8/919 di Galbardi Agnese e fu Bertagna Luigi, BERTAGNA LORENZO Sale Marasino 25/7/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919

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di fu Guerini Antonia e fu Danesi Angelo, DANESI GIUSEPPE Sale Marasino 2/1/1886, Soldato 79° reggimento Fanteria arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Nodari Maria e fu Pedretti Lorenzo, PEDRETTI PAOLO Sale Marasino 20/7/1886, Soldato 73° Fanteria arruolato 13/6/918, giunto 14/6/918, congedato 16/8/919 di Petragalli Maria e fu Radici Giovanni, RADICI ANDREA Sale Marasino 23/2/1886, Soldato 5° reggimento Genio motoristi arruolato 8/4/916, giunto 24/8/918, congedato 16/8/919 di fu Rinaldi Maria e fu Bracchi Paolo, BRACCHI FRANCESCO Sale Marasino 14/9/1886, Sergente 5° Alpini arruolato 29/4/907, giunto 16/10/907, congedato 9/9/909, richiamato 31/7/915, congedato 1/4/919 di Serioli Maria e Riva Angelo, RIVA G. MARIA Sale Marasino 26/7/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 24/7/917, giunto 3/8/917, congedato 16/8/919 di Turelli Giacomina e fu Serioli Giacomo, SERIOLI ANTONIO Sale Marasino 27/5/1885 (così nei ruoli), Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, esonerato 21/2/91(9) (di difficoltosa lettura) di Turelli Giacomina e fu Turelli Luigi, TURELLI GIUSEPPE Sale Marasino 17/9/1886, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Ziliani Teresa e Romeda Giacomo, ROMEDA GIUSEPPE Sale Marasino 14/10/1886, Soldato 1° Genio arruolato 18/5/906, giunto 6/11/915, congedato 16/8/919

1887 di (manca) e fu Buizza Giusto, BUIZZA PIETRO PAOLO Sale Marasino 7/3/1887, non assegnato arruolato 23/4/907, giunto 6/11/915, morto 12/4/916 di (manca) e fu Buizza Pietro, BUIZZA ANGELO Sale Marasino 8/7/1887, Soldato 65° Fanteria arruolato 1/3/917, giunto 2/3/917, congedato 16/8/919 di (manca) e Della Torre Terzo, DELLA TORRE SANTO Sale Marasino 17/5/1887, Soldato 24° Fanteria arruolato 23/4/907, giunto 21/4/916, congedato 16/8/919 di (manca) e fu Riva G. Maria, RIVA G. MARIA Sale Marasino 6/6/1887, Soldato 5° Alpini arruolato 22/4/907, giunto 6/11/915, congedato 6/11/917 di Colombi Elisabetta e Turra Giuseppe, TURRA ARTURO Capriolo 15/10/1887, Soldato 8° Fanteria chiamato alle armi e giunto 7/11/917 , inviato in congedo illimitato 1/4/919 di Compagnoni Maria e fu Ringhini Angelo, RINGHINI FIRMO Sale Marasino 29/4/1887, Soldato 5° Alpini arruolato 23/4/907, giunto 16/10/907, congedato 9/9/909, richiamato 31/7/915, congedato 16/8/919 di Cozzoli Giacomina e Gregori Giuseppe, GREGORI GIACOMO Sale Marasino 4/5/1887, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Danesi Apolonia e Rinaldi Bortolo, RINALDI FAUSTINO Sale Marasino 1/11/1887, Caporale 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 1/11/919

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di Domenighini Violante e fu Castagna Lodovico, CASTAGNA GIOVANNI Cividate Camuno 27/6/1887, Soldato 6° Artiglieria fortezza, arruolato 16/4/907, giunto 16/10/907, congedato 12/9/909, richiamato 11/5/915, congedato 16/8/919

di Faccoli Maddalena e fu Burlotti Giuseppe, BURLOTTI PAOLO Sale Marasino 16/8/1887, Soldato 1° reggimento Alpini arruolato 29/10/917, giunto 8/11/917, congedato 16/8/919 di Gianotti Caterina e fu Picchi Arcangelo, PICCHI DOMENICO Sale Marasino 21/10/1887, Soldato 5° Alpini arruolato 23/4/907, giunto 6/11/915, congedato 16/8/919 di Lippi Brigida e Tassinari Nicola, TASSINARI GIOVANNI Napoli 22/1/1887, Soldato 24° Artiglieria campagna arruolato 20/4/907, giunto 25/11/915, congedato 15/8/919 di Romellini Domenica e fu Ranieri Girolamo, RANIERI GIOVANNI Sale Marasino 20/9/1887, Caporal maggiore 43° reggimento Fanteria arruolato 23/4/907, giunto 6/11/915, congedato 16/8/919 di Serioli Marta e fu Faccoli Francesco, FACCOLI BORTOLO, Sale Marasino 26/8/1887, Soldato 44° Fanteria arruolato 23/4/907, giunto 6/11/915, congedato 16/8/919 di Stefini Domenica e fu Serioli Giuseppe, SERIOLI PIETRO Sale Marasino 28/3/1887, Soldato 3° compagnia Sanità arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, esonerato 5/11/918 di fu Turelli Maddalena e Salghetti Giacomo, SALGHETTI GIACOMO Sale Marasino 24/1/1887, Caporale maggiore 58° Fanteria arruolato 8/4/16, giunto 4/5/16, congedato 16/8/19 di Zanotti Clorinda e Peretti Ponziano, PERETTI PIETRO Nave 16/6/1887, Soldato 11° Fanteria arruolato 18/3/907, giunto 7/11/915, congedato 16/8/919

1888 di Archetti Angela e fu Camplani Zeno, CAMPLANI FERRUCCIO Sale Marasino 2/12/1888, Soldato 1° Fanteria arruolato 30/4/909, giunto 16/11/909, congedato 3/9/910, richiamato 12/5/915, congedato 16/8/919 di Benedetti Fiora e fu Girolamo Bertelli, BERTELLI CASIMIRO Sale Marasino 2/3/1888, Caporale 16° Artiglieria campagna arruolato volontario 15/11/907, giunto 1/12/907, congedato 30/9/908, richiamato 11/5/915, riformato 24/5/918 di Bettoni Beatrice e fu Danesi Pietro, DANESI FRANCESCO Iseo 27/4/1888, Soldato 93° Fanteria arruolato 28/4/908, giunto 15/10/908, congedato 3/9/910, richiamato 26/9/911, congedato 5/5/912, richiamato 12/5/915, scomparso in prigionia 6/11/917 di Bettoni Caterina e fu Camplani Pietro, CAMPLANI GIUSEPPE Sale Marasino 14/7/1888, Soldato 75° Fanteria arruolato 29/9/908, giunto 31/12/908, congedato 1/9/910, richiamato 31/12/915, congedato 16/8/919 di Bordiga Orsola e Pennacchio Giuseppe, PENNACCHIO ANTONIO Zone 12/3/1888, Soldato 73° Fanteria arruolato 28/4/908, giunto 24/5/915, fucilato ad Isonzo di Savogna per condanna 22/3/917 di Borghesi Antonia e Zatti Giovanni, ZATTI GIULIO Sale Marasino 19/4/1888, Soldato 50° Fanteria arruolato 27/10/915, giunto 30/10/915, congedato 16/8/919 di Borghesi Giulia e fu Turelli Faustino, TURELLI FAUSTINO (manca) 30/5/1888 , Soldato 5° Alpini arruolato 4/5/916, congedato 21/6/919 di Burlotti Angela e fu Rinaldi Giovanni, RINALDI FAUSTINO Sale Marasino 18/8/1888, Caporal maggiore 76° Fanteria arruolato 28/4/908, giunto 15/10/908, congedato 1/9/910, richiamato 13/5/915, congedato 16/8/919 di Corzoli Cecilia e fu Danesi Antonio, DANESI GIACOMO Sale Marasino 15/6/1888, Soldato 65° Fanteria arruolato 28/4/908, giunto 28/5/915, congedato 16/8/919

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di Guerini Domenica e fu Turelli Luigi, TURELLI G. MARIA Sale Marasino 10/10/1888, Soldato 91° Fanteria arruolato 30/4/909, giunto 16/11/909, congedato 3/9/910, richiamato 31/3/915, congedato 16/8/919 di fu Minelli Maria e fu Camplani Angelo, CAMPLANI G. BATTISTA Sale Marasino 25/3/1888, Soldato 8° Artiglieria treno arruolato 28/4/908, giunto 19/5/915, congedato 16/8/919 di Pennacchio Luigia e fu Bertelli Francesco, BERTELLI FRANCESCO Sale Marasino 26/11/1888, Soldato 4° Genio arruolato 28/4/908, giunto 1/6/915, congedato 16/8/919 di Pesenti Maria e fu Picchi Antonio, PICCHI ARCANGELO Piangaiano 11/10/1888, Soldato 5° Alpini arruolato 27/4/908, giunto 1/6/915, congedato 16/8/919 di Romele M. Rosa e fu Gervasoni Nicola, GERVASONI NICOLA Pisogne 17/10/1888, Caporal maggiore 5° reggimento Alpini arruolato 13/4/908, giunto 16/10/908, congedato 2/9/910, richiamato 9/5/915, congedato 21/6/919 di Scaramuzza Elisab. e fu Bettoni Battista, BETTONI ISIDORO Sale Marasino 18/2/1888, Soldato 74° Fanteria arruolato 28/4/908, giunto 16/8/909, congedato 14/11/909, richiamato 24/5/915, congedato 16/8/919 di fu Turelli Elisabetta e fu Faccoli Pietro, FACCOLI PAOLO Sale Marasino 6/8/1888, Caporale 38° reggimento Fanteria chiamato alle armi e giunto 25/10/910, congedato 3/5/911, richiamato 11/5/915, congedato 5/8/919 di Zanardelli Cecilia e Danesi Battista, DANESI FRANCESCO Iseo 26/9/1888, Soldato 58° Fanteria arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919

1889 di Bertelli Marta e fu Bracconi Angelo, BRACCONI FRANCESCO Sale Marasino 16/2/1889, Soldato 3° compagnia Sussistenza arruolato 30/4/909, giunto 1/6/915, congedato 16/8/919 di fu Bettoni Caterina e fu Camplani Pietro, CAMPLANI GIOVANNI Sale Marasino 17/11/1889, Sergente 93° Fanteria arruolato 10/11/909, giunto 25/10/910, congedato 3/9/911, richiamato 15/5/915, congedato 16/8/919 di Bettoni Maria e di Danesi Giuseppe, DANESI FRANCESCO Iseo 26/1/1889, Soldato 14° Fanteria arruolato 5/4/910, giunto 25/10/910, congedato 3/9/911, richiamato 11/5/915, congedato 16/8/919 di fu Bettoni Teresa e Bertagna Lorenzo, BERTAGNA GIOVANNI Iseo 21/8/1889, Soldato 6° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Casari Landia e fu Pennacchio Paolo, PENNACCHIO VINCENZO Sale Marasino 20/6/1889, Soldato 14° Fanteria arruolato 4/4/911, giunto 26/10/911, congedato 25/1/913, richiamato 20/4/915, congedato 16/8/919 di Danesi Caterina e fu Turelli Bortolo, TURELLI MARTINO Sale Marasino 6/11/1889, Soldato 77° Fanteria arruolato 29/10/917, giunto 26/2/918, riformato 10/2/919 di Franzoni Domenica e Gaspari Benedetto, GASPARI LORENZO Sale Marasino 21/5/1889, Soldato 3° Genio arruolato volontario 5/12/907, giunto 5/12/907, congedato 25/4/910, richiamato 2/6/915, congedato 16/8/919 di Gatta Giulia e fu Bertagna Giuseppe, BERTAGNA LORENZO Sale Marasino 14/8/1889, Soldato 56° Fanteria arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919

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di Gianotti Caterina e Bertagna Giacomo, BERTAGNA BORTOLO Sale Marasino 18/1/1889, Soldato 58° Fanteria arruolato 10/11/909, giunto 17/11/909, congedato 3/9/911, richiamato 13/5/915, congedato 16/8/919

di Guerini Laura e fu Cozzoli Pietro, COZZOLI ANGELO Sale Marasino 20/8/1889, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di fu Loda Angela e fu Scalvini Silvestro, SCALVINI GIUSEPPE Ghedi 2/6/1889, 7° Bersaglieri arruolato 11/5/915, chiamato 11/5/915, congedato 23/8/919 di fu Mazzucchelli Angela e fu Buizza Giuseppe, BUIZZA STEFANO Sale Marasino 30/4/1889, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Rinaldi Bartolom. e Riva Battista, RIVA BATTISTA Sale Marasino 6/11/1889, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, riformato 23/1/917 di fu Rinaldi Maria e fu Bracchi Paolo, BRACCHI BATTISTA Sale Marasino 19/7/1889, Caporal maggiore 3° reggimento Artiglieria montagna arruolato 30/4/909, giunto 16/11/909, congedato 25/10/911, richiamato 19/5/915, congedato 16/8/919 di Rota Agostina e Tironi Giuseppe, TIRONI AGOSTINO ALMENNO S. Bartolomeo 30/11/1889, Soldato 5° Alpini giunto 13/7/916, congedato 17/8/919 di Salghetti Marta e fu Zatti Carlo, ZATTI ZENONE Sale Marasino 14/12/1889, Caporal maggiore 5° Alpini arruolato 30/4/909, giunto 16/11/909, congedato 3/9/911, richiamato 9/5/915, congedato 16/8/919, riammesso in servizio a sua domanda nel M.V.S.N. Forestale di Serioli Lucrezia e Turelli Antonio, TURELLI LUIGI Sale Marasino 20/3/1889, Soldato 62° battaglione M(ilizia) T(erritoriale) arruolato 2/5/917, giunto 18/5/917, morto 8/12/918 di Turelli Cecilia e fu Bracchi Bortolo, BRACCHI BORTOLO Sale Marasino 10/8/1889, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, morto per suicidio 14/12/917

1890 di Bettoni Maria e Danesi Giuseppe, DANESI GIUSEPPE Iseo 10/9/1890, Soldato 18° Fanteria arruolato 5/4/910, giunto 22/10/911, congedato 3/2/913, richiamato 11/5/915, congedato 16/8/919 di Bontempi Domenica e fu Cristini Antonio, CRISTINI G. MARIA Marone 9/9/1890, reparto autonomi servizi sedentari arruolato 28/4/916, giunto 4/5/916, congedato 16/8/919 di Burlotti Angela e Rinaldi Giovanni, RINALDI GIOV. MARIA Sale Marasino 15/2/1890, Soldato 1° Genio arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 13/1/918 di Fabeni Francesca e Fonteni Giovanni, FONTENI GIACOMO Sale Marasino 16/12/1890 arruolato 5/4/910, giunto 1/6/915, riformato 15/6/915 di Ferrari Maria e Mor Giovanni, MOR GIOVANNI Sale Marasino 26/9/1890, Artiglieri campagna mares. arruolato volontario 27/12/909, giunto 27/12/909, congedato 15/8/912, richiamato 11/5/915, congedato 16/8/919 di Marangoni Carolina e fu Loda Carlo, LODA ANGELO S. Zeno Naviglio 7/8/1890, Soldato 8° Artiglieria arruolato 8/10/910, giunto 1/6/915 di Marchesi Angela e Pennacchio Pietro, PENNACCHIO VINCENZO Sale Marasino 4/8/1890, Soldato 29° Fanteria arruolato 4/4/911, giunto 1/6/915, congedato in modo assoluto 15/11/919 di Minelli Maria e fu Camplani Angelo, CAMPLANI BORTOLO Sale Marasino 8/3/1890, Soldato 14° Fanteria arruolato 5/4/910, giunto 25/10/910, congedato 25/1/913, richiamato 11/5/915, congedato 16/8/919

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di Rinaldi Maddalena e Ambiveri Giovanni, AMBIVERI LUIGI Sale Marasino 9/12/1890, Soldato automobilista arruolato 5/4/911, giunto 16/8/911, congedato 6/11/911, richiamato 31/3/915, congedato 16/8/919 di Rinaldi Maria e Turelli Mattia, TURELLI CARLO Sale Marasino 19/3/1890, Soldato 8° Fanteria arruolato 31/10/917, giunto 18/1/918, congedato 11/8/919 di Savoldi Virginia e Carminati Matteo, CARMINATI FAUSTINO Calcio 15/12/1890 arruolato volontario il 2/7/914 e giunto nelle truppe coloniali in Cirenaica. Il 2/7/920 congedato dal deposito Fanteria di Brescia, Sergente maggiore di Serioli Lucrezia e Turelli Antonio, TURELLI GIOV. MARIA Sale Marasino 1/6/1890, Soldato 5° Alpini arruolato 5/4/910, giunto 25/10/910, riformato 14/1/911, rivisitato e fatto abile 8/4/916, congedato 5/8/919 di Tironi Caterina e fu Riva Pietro, RIVA CARLO Scanzo 26/11/1890, Soldato 7° Fanteria arruolato 13/11/1917, giunto 15/1/918, congedato 5/8/919 di Zani Caterina e Bontempi Giacomo, BONTEMPI GIOVANNI Sale Marasino 16/6/1890, Soldato 38° Fanteria - 74° Fanteria arruolato 5/4/910, giunto 24/5/915, congedato in modo assoluto 15/12/917

1891 di Archetti Lucia e fu Bertagna Giovanni, BERTAGNA LORENZO Sale Marasino 24/2/1891, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 4/11/915, giunto 22/11/915, congedato 21/8/919 di Bertelli Giulia e Gorini Francesco, GORINI ANGELO Sale Marasino 13/6/1891, Fuochista scelto R. Marina arruolato 24/1/912, congedato 23/4/919 di Bettoni Caterina e Camplani Pietro, CAMPLANI GIOVANNI Sale Marasino 29/12/1891, Soldato 22° Fanteria arruolato 4/11/911, giunto 23/5/915, congedato 21/8/919 di Bettoni Giacomina e Burlotti Giuseppe, BURLOTTI BATTISTA Sale Marasino 25/12/1891, Guardia R.G. di Finanza arruolato 4/4/911, giunto 22/10/911, congedato 25/2/915, richiamato 28/4/915, congedato 25/8/915 di Borghesi Maria e Zatti Giovanni, ZATTI GIOVANNI Sale Marasino 28/7/1891, Soldato 5° Alpini arruolato 15/7/915, giunto 15/7/916, riformato 21/8/919 di Buizza Bartolomea e Bosio Domenico, BOSIO LUIGI Sale Marasino 16/10/1891, Caporal maggiore 48° Fanteria arruolato 4/4/911, giunto 20/6/912, congedato 3/7/912, richiamato 21/8/914, congedato 21/8/919 di Cetti Margherita e Fettolini Carlo, FETTOLINI LORENZO Sale Marasino 5/8/1891, Caporale 2° Genio arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 21/8/919 di Cicala Concetta e Giudici Bortolo, GIUDICI GIOVANNI Sale Marasino 5/3/1891, Soldato 77° Fanteria arruolato 4/4/911, giunto 17/5/915, congedato 21/8/919 di Fenaroli Annunciata e Montagna Antonio, MONTAGNA RINALDO Sospiro 28/1/1891, Soldato Fanteria giunto 20/1/918, congedato 22/10/919 di Fenaroli Maddalena e Burlotti Giuseppe, BURLOTTI GIOVANNI Sale Marasino 28/5/1891, R. Guardia di Finanza giunto alle armi 22/10/911, congedato 25/2/915, richiamato 28/4/915, congedato 25/8/915 di Fenaroli Rachele e Bettoni Pietro, BETTONI GIUSEPPE Sale Marasino 2/10/1891, Soldato 23° Fanteria arruolato 4/4/911, giunto 1/6/915, morto in combattimento 13/7/916

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di Gianotti Caterina e Bertagna Giacomo, BERTAGNA GIACOMO Sale Marsino 26/6/1891, Soldato 1° Fanteria arruolato 2/5/917, giunto 18/5/917, congedato 16/8/919

di Nalini Amelia e fu Spreafico Francesco, SPREAFICO GUGLIELMO Villa Bartolomea 28/1/1891, Caporale 3° Sussistenza arruolato 22/4/911, giunto 25/10/911, congedato 19/12/913, richiamato 20/5/915, congedato 4/8/915 di Pennacchio Luigia e Bertelli Francesco, BERTELLI PIETRO Sale Marasino 23/12/1891, Caporale 8° Bersaglieri arruolato 23/5/911, giunto 24/10/911, congedato 25/11/913, richiamato 20/4/915, congedato 21/8/919 di Picchi Angela e Minelli Pietro, MINELLI GIOVANNI Sale Marasino 2/12/1891, Soldato Mitraglieri Fiat arruolato 4/4/911, giunto 20/6/912, congedato 14/12/912, richiamato 24/5/915, congedato 3/3/919 di Picchi Teresa e Pennacchio Francesco, PENNACCHIO VINCENZO Sale Marasino 19/4/1891, Sergente 17° Fanteria arruolato 4/1/911, giunto 20/5/911, congedato 23/9/913, richiamato 23/5/915, congedato 16/8/919 di Ranfaldini Maria e fu Felappi Pietro, FELAPPI BORTOLO Pisogne 4/9/1891, Soldato 5° Alpini arruolato 27/3/911, giunto 22/2/915, congedato 21/8/919 di Ranieri Erminia e Della Torre Giovanni, DELLA TORRE GIUSEPPE Sale Marasino 1/7/1891, Soldato 5° Alpini arruolato 4/4/911, giunto 22/10/911, congedato 25/11/913, richiamato 20/4/915, congedato 21/8/919 di Rinaldi Bartolomea e Riva Battista, RIVA GIACOMO Sale Marasino 17/10/1891, Soldato 91° reggimento Fanteria arruolato 29/10/917, giunto 8/11/917, riformato 18/12/917 di Rinaldi Lucia e fu Bertagna Giuseppe, BERTAGNA ANGELO Sale Marasino 20/7/1891, Soldato 5° Alpini arruolato 4/4/911, giunto 22/10/911, congedato 8/12/913, richiamato 20/4/915, congedato 20/2/919 di Riva Maria e Turelli Francesco, TURELLI GIOVANNI M. Sale Marasino 30/1/1891, Soldato 7° gruppo Alpini arruolato 4/4/911, giunto 24/5/915, riformato 16/8/919 di Serioli Giuseppina e Benedetti Giovanni, BENEDETTI BATTISTA Sale Marasino 4/1/1891, Soldato 5° Alpini arruolato 4/4/911, giunto 1/6/915, riformato 30/9/915, rivisitato e fatto abile 29/1/917, riformato 16/4/917 di Turelli Giacomina e Serioli Giacomo, SERIOLI GIUSEPPE Sale Marasino 31/3/1891, Soldato 4° Alpini arruolato 24/10/917, giunto 8/11/917, morto in guerra 12/11/918

1892 di Burlotti Caterina e Faccoli Giuseppe, FACCOLI EMILIO Sale Marasino 18/9/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 7/5/913, giunto 25/5/915, esonerato 2/2/919 di Cristinelli Aurelia e Danesi Luigi, DANESI GIOVANNI Sale Marasino 27/2/1892, Soldato 93° Fanteria arruolato 22/3/912, giunto 10/9/912, congedato 16/8/919 di Cristinelli Elisabetta e fu Zanotti Pietro, ZANOTTI GIUSEPPE Sale Marasino 14/12/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 3/5/912, giunto 7/9/912, congedato 16/8/919 di Franzoni Domenica e Gaspari Benedetto, GASPARI GIOVANNI Sale Marasino 1/8/1892, Soldato 3° Genio telegrafisti arruolato 3/5/912, giunto 7/9/912, congedato 12/6/919 di fu Gatta Giulia e fu Bertagna Giuseppe, BERTAGNA GIOV. BATTISTA Sale Marasino 27/2/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 1/7/912, giunto 7/9/912, congedato 16/8/919 di Ghitti Maria e Belotti Antonio, BELOTTI ANGELO BORTOLO Sale Marasino 20/3/1892, Soldato 7° compagnia battaglione radio telegrafisti arruolato 3/5/912, giunto 7/9/912, congedato 16/8/919 fu Lazzaroni Margherita e fu Serioli Antonio, SERIOLI PIETRO Sulzano 1/12/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 4/5/912, giunto 7/9/912, esonerato 16/1/919

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di fu Nodati Benedetta e Tocchella Antonio, TOCCHELLA VIGILIO Sale Marasino 9/1/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 1/12/912, giunto 6/8/914, congedato 16/8/919 di Salghetti Cecilia e fu Madabeni Lorenzo, MADABENI PIETRO Sale Marasino 16/12/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, esonerato 23/1/919 di Serioli Lucrezia e Turelli Antonio, TURELLI DOMENICO Sale Marasino 20/2/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 5/5/912, giunto 7/9/912, congedato 28/8/919 di fu Serioli Maddalena e fu Pennacchio Antonio, PENNACCHIO GIACOMO Sale Marasino 28/2/1892, Vice Brigadiere R.R.C.C. arruolato 3/5/912, giunto 7/9/912, congedato 29/8/919, richiamato 1/1/920, congedato 1/7/925 di Turelli Caterina e Turelli Angelo, TURELLI GIUSEPPE Sale Marasino 30/3/1892, Soldato 5° Alpini arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, congedato 10/10/918 di Villa Maddalena e Nodari Battista, NODARI GIOV. BATTISTA Sale Marasino 23/5/1892, Caporal maggiore 5° Alpini arruolato 20/7/912, giunto 2/12/912, congedato 28/7/919 di Zanardini Natalia e fu Sbardolini Pietro, SBARDOLINI GIOVANNI Sale Marasino 8/9/1892, Soldato 3° reggimento Genio arruolato 3/5/912, giunto 7/9/912, congedato 25/8/919

1893 di Bertelli Giulia e Gorini Francesco, GORINI BATTISTA (manca) 27/6/1893, Soldato 7° Fanteria arruolato 29/10/917, giunto 8/11/917, congedato 11/10/919 di Bettoni Beatrice e Danesi Pietro, DANESI FRANCESCO (manca) 22/8/1893, Caporal maggiore 5° Alpini arruolato 4/5/914, giunto 8/9/914, congedato 10/9/919 di fu Bettoni Giacomina e Burlotti Giuseppe, BURLOTTI PIETRO (manca) 6/3/1893, Soldato R.G. Finanza arruolato volontario 12/3/913, congedato 12/9/919 di Bonardi Maria e Serioli Battista, SERIOLI GIOV. BATTISTA Sale Marasino 28/7/1893, Soldato 5° Alpini arruolato 7/5/913, giunto 9/9/913, riformato 20/3/918 di Bontempi Giulia e Guerini Antonio, GUERINI ARTURO Collio 5/5/1893, Sergente 7° Genio telegrafisti arruolato 7/5/913, giunto 23/9/913, congedato 10/9/919 di Borghesi Antonia e Zatti Giovanni, ZATTI GIUSEPPE (manca) 23/6/1893, Soldato 5° Alpini arruolato 7/5/913, giunto 9/8/913, congedato 15/9/919 di Borghesi Caterina e Carera Lorenzo, CARERA GIOVANNI Sale Marasino 14/7/1893, Sergente maggiore 5° reggimento Alpini arruolato 8/7/913, giunto 5/11/913, congedato 5/2/919 di Buizza Lucia e fu Bettoni Francesco, BETTONI ANGELO Sale Marasino 1/10/1893, Soldato 93° Fanteria arruolato 8/7/913, giunto 10/9/913, morto in guerra 28/5/917 di Burlotti Domenica e Serioli Evangelista, SERIOLI GIOV. MARIA (manca) 12/5/1893, Soldato 5° Alpini arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, morto 1/8/916 di Camplani Giuditta e Pennacchio Carlo, PENNACCHIO GIOVANNI (manca) 21/4/1893, Soldato 94° Fanteria chiamato alle armi 9/7/915, congedato 5/9/919

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di Cozzoli Giacomina e Gregori Giuseppe, GREGORI PIETRO (manca) 13/5/1893, Soldato 18° Fanteria arruolato 7/5/913, giunto 10/9/913, congedato 15/8/919

di Danesi Apollonia e Rinaldi Bortolo, RINALDI ANTONIO (manca) 10/10/1893, Caporale 5° Sussistenza arruolato 7/5/913, giunto 10/9/913, congedato 5/9/919 di Guerini Caterina e Bertagna Antonio, BERTAGNA GIACOMO (manca) 10/8/1893, Caporale 5° Alpini arruolato 7/5/913, giunto 9/9/913, morto in guerra 20/6/917 di Guerini Elisabetta e Danesi Angelo, DANESI BATTISTA (manca) 28/11/1893, Soldato 5° Sussistenza arruolato 7/5/913, giunto 10/9/913, congedato 5/9/919 di Guerini Maria e Marchesi Giovanni, MARCHESI ANGELO Sale Marasino 8/9/1893, Soldato 93° Fanteria arruolato 8/7/913, giunto 10/9/913, congedato 12/9/919 di Guerini Maria e Zanotti Giuseppe, ZANOTTI ANGELO (manca) 26/2/1893, Soldato 6° Genio arruolato 7/5/913, giunto 10/9/913, congedato 5/9/919 di Laudavi Elvira e Tempini Cristofaro, TEMPINI GIACOMO Berlingo 30/6/1893, Soldato 3° compagnia Sanità arruolato 22/7/913, giunto 11/2/915, congedato 5/9/919 di Pennacchio Maria e fu Biemmi Oreste, BIEMMI CARLO (manca) 25/3/1893, Soldato 62° battaglione M(ilizia) T(erritoriale) arruolato 2/5/917, giunto 18/5/917, congedato 16/9/919 di Raggi Angela e fu Zanetti Eugenio, ZANETTI GIACOMO Provaglio d’Iseo 5/10/1893, Soldato 16° Artiglieria arruolato 9/5/913, giunto 9/9/913, riformato 12/7/914, rivisitato e fatto abile 26/1/918, congedato 22/9/919 di Redolfi Elisabetta e Laffranchi Basilio, LAFFRANCHI DON ANGELO Bedizzole 7/7/1893, Sergente maggiore Alpini chiamato 20/1/915, congedato 10/9/919 di Romeda Rachele e Bertuetti Enrico, BERTUETTI FILIPPO (manca) 3/12/1893, Soldato battaglione Fucilieri arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 5/9/919 di Serioli Lucrezia e Turelli Antonio, TURELLI PIETRO (manca) 6/8/1893, Caporal maggiore 5° Alpini arruolato 7/5/913, giunto 1/6/915, congedato 5/9/919 di Serioli Maria e Burlotti Bernardo, BURLOTTI EMILIO Sale Marasino 11/7/1893, Soldato 5° Artiglieria campagna arruolato 7/5/913, giunto 13/9/913, congedato 21/2/919 di Serioli Orsola e Borghesi Carlo, BORGHESI GIULIO Sulzano 5/7/1893, Soldato 10° Bersaglieri arruolato 10/5/913, giunto 10/9/913, esonerato il 21/2/919 di fu Turelli Giulia e Cozzoli Girolamo, COZZOLI ANTONIO (manca) 11/10/1893, Soldato 58° Fanteria arruolato 8/4/916, giunto 4/5/916, riformato 10/9/919 di Zanardini Maria e Picchi Giacomo, PICCHI STEFANO (manca) 23/12/1893, Soldato 62° battaglione M(ilizia) T(erritoriale) arruolato 2/5/917, giunto 18/5/917, congedato 6/6/917 di Zugni Romana e Staffoni Stefano, STAFFONI GIACOMO (manca) 7/2/1893, Soldato 5° Alpini arruolato 16/9/913, giunto 16/12/913, congedato 6/9/919

1894 di Buffoli Giacomina e Bettoni Giacomo, BETTONI SANTO (manca) 12/10/1894, R. Marina arruolato 2/12/914, giunto 5/12/914, congedato 9/8/919

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di Buizza Maria e fu Cristini Stefano, CRISTINI DAVIDE Marone 22/8/1894, Soldato 2° Alpini chiamato alle armi e giunto 8/11/17, inviato in congedo illimitato 31/8/1919 di Cristini Francesca e fu Avalli Antonio, AVALLI GIOVANNI Marone 18/6/1894, Soldato 1° Alpini arruolato 11/5/914, giunto 8/9/914, congedato 15/9/919 di Felappi Angela e fu Bonometti Marco, BONOMETTI DOMENICO Pisogne 4/2/1894, Soldato 5° Alpini arruolato 31/9/914, giunto 7/9/914, congedato 18/9/919 di Guerini Maria e fu Turelli Giovanni, TURELLI GIOVANNI (manca) 6/7/1894, Soldato 77° Fanteria arruolato 2/5/917, giunto 12/2/918, congedato 12/9/919 di fu Marchesi Rosa e Picchi Carlo, PICCHI GIOV. MARIA (manca) 6/3/1894, Soldato 5° Alpini arruolato 28/6/916, giunto 15/7/916, congedato 13/9/919 di fu Nodari Benedetta e Tocchella Antonio, TOCCHELLA SANTO (manca) 10/12/1894, Soldato 77° Fanteria arruolato 30/6/916, giunto 15/7/916, riformato 9/8/916 di Pasqua Rachele e Micheli Paolo, MICHELI ANGELO (manca) 8/4/1894, Soldato 6° Alpini arruolato 28/10/917, giunto 7/11/917, esonerato 3/3/919 di Pennacchio Onesta e Guidici Luigi, GIUDICI GIOVANNI (manca) 4/1/1894, Ufficiale arruolato 11/5/914, giunto 1/6/915, nominato Sottotenente di Complemento arma di Fanteria con data 20/6/919 di Svanera Margherita e Villa Angelo, VILLA ANGELO (manca) 29/11/1894, Sergente 5° Alpini arruolato 10/7/914, giunto 8/9/914, congedato 12/9/919 di Tocchella Maria e fu Bertelli Angelo, BERTELLI GIROLAMO (manca) 14/12/1894, Caporale 5° Alpini arruolato 11/5/914, giunto 1/6/915, congedato 12/9/919 di Villa Maddalena e Nodari Battista, NODARI BENEDETTO Sale Marasino 10/4/1894, Soldato 5° Alpini arruolato 13/10/914, giunto 1/6/915, congedato 12/9/919, giunto 1/5/1939, congedato 7/9/1939

1895 di (manca) e (manca), SCANZI GIOVANNI BATTISTA Villachiara 1/12/1895, Caporale Fanteria arruolato 23/11/1914, chiamato 1/6/915, Guerra 1915/18, prigioniero dal 29/10/1917, congedato 28/10/919 di Bertelli Marta e Benedetti Battista, BENEDETTI PIETRO Sale Marasino 21/8/1895, Caporale 5° Alpini arruolato 12/11/914, giunto 11/1/915, congedato 30/10/919 di Bettoni Beatrice e Danesi Pietro, DANESI GIACOMO Sale Marasino 14/7/1895, Soldato 23° Fanteria arruolato 12/11/912, giunto 1/6/915, congedato 2/12/919 di fu Bettoni Giacomina e Burlotti Giuseppe, BURLOTTI ANGELO Sale Marasino 10/1/1895, Soldato 37° Fanteria arruolato volontario 13/4/914, congedato 22/11/919 di Bracchi Santa e fu Salvi Giuseppe, SALVI FERMO Colombaro 9/8/1898 (così nei ruoli), Soldato 77° Fanteria arruolato il 12/10/914, chiamato e giunto il 13/1/915, inviato al 14° Fanteria il 21/1/915, tale nella 687 Fanteria mitragliatrici, assegnato al 77° Fanteria e congedato il 30/10/1919

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di Burlotti Domenica e Serioli Evangelista, SERIOLI GIACOMO (manca) 29/6/1895, Soldato 16° Artiglieria arruolato 12/11/914, giunto 11/7/915, congedato 31/10/919

di Carera Paola e Borghesi Domenico, BORGHESI GIACOMO Sale Marasino 8/11/1895, Soldato 77° reggimento Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 15/7/916, congedato 30/10/919 di Cozzoli Giacomina e fu Gregori Giuseppe, GREGORI GIUSEPPE (manca) 29/3/1895, Soldato 5° Alpini battaglione Valchiese arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 30/11/919 di Faccoli Maria e Nodari Agostino, NODARI GIUSEPPE (manca) 6/7/1895, Soldato 5° Alpini arruolato 14/11/914, giunto 13/1/915, congedato 30/10/919 di Franzoni Domenica e Gaspari Benedetto, GASPARI ANDREA Sale Marasino 18/5/1895, Tenente di Fanteria arruolato 12/11/914, giunto 1/1/915, nominato Sottotenente di Complemento il 1°/8/915 di fu Garetto Luigia e fu Bistolfi Luigi, BISTOLFI GIUSEPPE Torino 30/1/1895, maggiore di riserva Fanteria 3 Croci di guerra campagna 15/18 di Ghitti Giulia e Turelli Antonio, TURELLI PAOLO (manca) 11/10/1895, Soldato 11° Fanteria arruolato 28/11/914, giunto 17/1/915, inviato in congedo assoluto 16/11/918 di fu Guerini Maria e Colosio Andrea, COLOSIO PIETRO Sale Marasino 6/10/1895, Caporal maggiore 5° reggimento Alpini arruolato 12/11/914, giunto 11/1/915, congedato 30/9/919 di Magri Rosa e Braga Giovanni, BRAGA PIETRO Lignano 26/5/1895, Caporal maggiore Fanteria chiamato e giunto il 1/6/1915, congedato 31/10/919 di Minelli Margherita e fu Gianotti Giovanni, GIANOTTI PIETRO Sale Marasino 7/1/1895, Soldato 5° Alpini arruolato 12/11/914, giunto 1/6/916, congedato 20/11/919 di Pedercini Enrica e Mauri Battista, MAURI PAOLO Pian di Borno 3/7/1895, Tenente di complemento Artiglieria di campagna arruolato 10/11/914, giunto 31/12/914, nominato Sottotenente di Complemento arma d’Artiglieria il 5/8/915 di Pennacchio Maria e fu Biemmi Oreste, BIEMMI FRANCESCO Sale Marasino 29/4/1895, Soldato Mitragliere Fiat arruolato 12/11/914, giunto 11/1/915, congedato 8/11/919 di Regazzi Margherita e fu Danesi Francesco, DANESI PAOLO Sale Marasino 3/9/1895, Soldato 18° Fanteria arruolato 12/11/914, giunto 11/1/915, morto in guerra 21/4/916 di Rinaldi Bartolomea e Riva Battista, RIVA GEROLAMO (manca) 5/8/1895, Soldato 5° Alpini chiamato alle armi e giunto 27/5/16, inviato in congedo illimitato 16/5/919 di Salghetti Giulia e fu Madabeni Lorenzo, MADABENI GIOVANNI (manca) 13/1/1895, Soldato 56° Fanteria arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 24/5/917 di Salghetti Marta e Zatti Carlo, ZATTI FRANCESCO (manca) 30/4/1895, Caporale 5° Alpini arruolato 28/11/914, giunto 11/1/915, congedato 24/11/919 di Serioli Lucrezia e Turelli Antonio, TURELLI STEFANO (manca) 25/4/1895, Soldato 5° Alpini arruolato 12/11/914, giunto 1/6/915, congedato 30/10/919 di Stefini Maria e Bianchi Luigi, BIANCHI ALFREDO Iseo 1/7/1895, Soldato 18° Fanteria chiamato e giunto il 1/6/1915 di Zanotti Elisabetta e Gregori Giov. M., GREGORI BATTISTA (manca) 26/11/1895, Soldato 47° reggimento Fanteria arruolato 30/6/917, giunto 30/6/917, congedato 10/11/919

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1896 di Archetti Angela e Camplani Zeno, CAMPLANI ANDREA (manca) 27/11/1896, Soldato 80° Fanteria arruolato 9/10/915, giunto 22/11/915, congedato 24/3/920 di Bianchi Santa e Bertelli Bortolo, BERTELLI LUIGI (manca) 29/5/1896, Sottocapo R. Marina arruolato 20/10/916, giunto 22/10/916, congedato 8/12/919, morto a Sale M. 2/1/920 di Borghesi Giulia e fu Turelli Faustino, TURELLI G. MARIA (manca) 7/8/1896, Soldato 73° reggimento Fanteria arruolato 21/10/917, giunto 7/11/917, congedato 19/12/919 di Burlotti Orsola e fu Mazzoleni Giuseppe, MAZZOLENI PAOLO (manca), 24/12/1896, Soldato 56° Fanteria arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 29/12/919 di Cristinelli Amelia e Danesi Luigi, DANESI PIETRO (manca) 29/2/1896, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, morto in prigionia 27/4/918 di Della Torre Maria e Benedetti Giacomo, BENEDETTI GIOVANNI (manca) 4/7/1896, Soldato 1° reggimento Genio arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 15/12/919, richiamato 1/7/1840, congedato 14/9/1940 di Ghitti Caterina e Cozzoli Battista, COZZOLI GIACOMO (manca) 20/1/1896, Aviere, battaglione aviatori Torino arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 16/12/919 di Mor Filomena e fu Baroni Giuseppe, BARONI GIUSEPPE (manca) 29/2/1896, Soldato 1° Genio arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 17/4/919 di Pennacchio Onesta e fu Giudici Luigi, GIUDICI PIETRO (manca) 9/7/1896, Sergente maggiore 22° Cavalleria arruolato 16/10/915, giunto 22/11/915, congedato 17/12/919, riammesso 25/7/921, congedato 17/2/923, riammesso 8/3/924, morto 25/2/925 di Ranieri Erminia e fu Della Torre Giovanni, DELLA TORRE FRANCESCO (manca) 13/5/1896, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 3/1/920 di Rasia Petronilla e Bonardi Giuseppe, BONARDI FAUSTINO Pilzone 20/12/1896 arruolato il 6/5/1916 quale rivedibile della classe 1896 di Serioli Giuseppina e Benedetti Giovanni, BENEDETTI GIOVANNI (manca) 13/4/1896, Soldato 3° Artiglieria campagna arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 11/2/919 di Serioli Maria e Riva Angelo, RIVA ANGELO (manca) 11/7/1896, Soldato 2° reggimento Alpini arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 16/12/919 di Svanera Margherita e Villa Angelo, VILLA LODOVICO (manca) 30/9/1896, Caporale maggiore 5° Alpini arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 16/12/919 di Travaini Angela e Calvi Carlo, CALVI GIUSEPPE Codogno 15/11/1896, Soldato 21° Cavalleggeri Padova arruolato 16/6/916, giunto 26/9/916, congedato 22/12/919 di Turelli Lucia e Bertagna Luigi, BERTAGNA LUIGI (manca) 17/12/1896, Soldato 8° Alpini arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 23/1/920 di Turelli Margherita e Turelli Antonio, TURELLI GIUSEPPE (manca) 12/4/1896, Soldato 4° Alpini arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, congedato 16/12/919

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di Zanardini Natalia e fu Sbardolini Pietro, SBARDOLINI MICHELE (manca) 23/1/1896, Ufficiale arruolato 14/9/915, nominato Sottotenente di Complemento arma Fanteria il 11/11/915

di Zanotti Anastasia e fu Gregori Giuseppe, GREGORI FRANCESCO (manca) 26/4/1896, Soldato 5° Alpini arruolato 11/9/915, giunto 22/11/915, disperso in guerra 18/5/916 di Zanotti Annunciata e Gregori Luigi, GREGORI GIACOMO (manca) 12/8/1896, Soldato 5° Alpini arruolato 6/3/916, giunto 25/9/916 di Zatti Maria e Salvinelli Giuseppe, SALVINELLI GIOVANNI (manca) 30/6/1896, Soldato 3° Artiglieria montagna arruolato 14/9/915, giunto 22/11/915, congedato 15/12/919

1897 di Archetti Lucia e fu Bertagna G. Maria, BERTAGNA ENRICO Sale Marasino 18/9/1897, Carabinieri chiamato e giunto 26/10/916, congedato 17/5/920 di Bettoni Caterina e Camplani Pietro, CAMPLANI ARCANGELO Sale Marasino 18/10/1897, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 10/5/920 di Bologna Angela e fu Mor Battista, MOR LORENZO Gavardo 28/1/1897, Soldato 3° Artiglieria montagna arruolato 2/5/916, giunto 25/9/916, congedato 10/5/920 di Bontempi Giulia e Guerini Antonio, GUERINI PIETRO Sale Marasino 19/7/1897, Ufficiale arruolato 6/5/916, giunto 26/9/916, nominato Sottotenente di complemento di Fanteria il 3/8/917 di Buffoli Giacomina e Bettoni Giacomo, BETTONI GIUSEPPE Sale Marasino 16/11/1897, Marinaio R. Marina arruolato e giunto il 5/4/918, congedato il 1/8/1920 di Cetti Margherita e Fettolini Carlo, FETTOLINI CARLO GIOV. Sale Marasino 16/8/1897, Soldato 2° Genio arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 15/5/919 di Faccoli Giulia e Gregori Giacomo, GREGORI GIACOMO Sale Marasino 20/9/1897, Soldato 58° Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 20/9/919 di Ferrari Maria e Mor Giovanni, MOR ANGELO Sale Marasino 18/12/1897, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 2/6/919 di Giugni Maria e fu Turla Vittorio, TURLA LUIGI Sale Marasino 23/4/1897, Soldato 5° Alpini arruolato 8/9/917, giunto 8/9/917, congedato 12/3/919 di fu Gregori Marta e Minelli Giuseppe, MINELLI LUIGI Sale Marasino 6/12/1897, Soldato 5° Alpini arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 10/5/920 di Ignoto e Ignoto, BALESTRINI PIO Brescia 14/6/1897, 5° Alpini chiamato alle armi e giunto il 25/9/917, inviato in congedo il 10/4/920 di Lazzaroni Margherita e Serioli Antonio, SERIOLI BATTISTA Sulzano 13/2/1897 (così nei ruoli), Soldato 5° Alpini arruolato 5/5/916, giunto 25/9/916, congedato 10/5/920 di Marchesi Angela e Pennacchio Pietro, PENNACCHIO VINCENZO Sale Marasino 22/10/1897, Soldato 2° reggimento Genio arruolato 2/1/917, giunto 2/3/917, congedato 4/1/920 di Martinelli Maria e fu Zanardini Giovanni, ZANARDINI ANGELO Sale Marasino 18/5/1897, Soldato 58° Fanteria arruolato 6/5/916, giunto 25/9/916, congedato 5/1/920 di Sorosina Caterina e Bettoni Raffaele, BETTONI BATTISTA Sale Marasino 28/6/1897, Soldato 72° reggimento Fanteria chiamato e giunto 25/3/918, collocato in congedo 24/2/919, richiamato 20/10/919, congedato 31/8/21

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di Zugni Romana e Staffoni Stefano, STAFFONI GIOVANNI Sale Marasino 23/11/1897, Soldato 58° Fanteria, chiamato e giunto in zona di guerra il 25/9/1916, congedato il 10/5/1920

1898 di Amadini Annunciata e Turelli Giovanni, TURELLI GIACOMO Sale Marasino 25/4/1898, Soldato 75° Fanteria arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, riformato 20/9/917 di Andreis Anna M. e fu Boni Lorenzo, BONI GIUSEPPE Monticelli B. 27/11/1898, Soldato 10° reggimento Artiglieria fortezza arruolato 4/3/917, giunto 5/3/917, riformato 26/10/920 di Bertelli Marta e Benedetti Battista, BENEDETTI EMILIANO Sale Marasino 28/10/1898, Soldato 2° Genio arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 20/9/920 di Bettoni Giulia e Turelli Giov. Maria, TURELLI GIUSEPPE Sale Marasino 29/6/1898, Soldato 56° Fanteria arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 30/12/919 di Bianchi Maria e fu Fettolini Cipriano, FETTOLINI GIACOMO Sale Marasino 29/11/1898, Soldato 20° gruppo campale arruolato 29/1/917, giunto 1/3/917, congedato 7/1/920 di Bianchi Santa e Bertelli Bortolo, BERTELLI BORTOLO Sale Marasino 16/2/1898, Marinaio fuochista Art. scelto 24/5/920, arruolato e giunto 4/1/918, congedato 20/10/920 di Bonardi Maddalena e Bertagna Paolo, BERTAGNA PIETRO Sale Marasino 7/7/1898, Soldato 2° Bersaglieri arruolato 2/5/917, giunto 18/5/917, congedato 14/12/920 di Borghesi Caterina e Carera Lorenzo, CARERA EMILIO Sale Marasino 7/8/1898, Soldato 73° Fanteria arruolato 19/3/918, giunto 23/3/918, congedato 29/10/920 di Bosetti Irene e Gorini G. Battista, GORINI VINCENZO Chiari 6/11/1898, Soldato 56° reggimento Fanteria arruolato 14/9/917 di Burlotti Domenica e Serioli Evangelista, SERIOLI LORENZO Sale Marasino 23/4/1898, Soldato 56° Fanteria arruolato 27/2/917, giunto 2/3/917, congedato 5/1/920 di Cocchetti Cecilia e Recher Giuseppe, RECHER LUIGI Sale Marasino 14/7/1898, Soldato 56° Fanteria arruolato 22/8/917, giunto 22/8/917, congedato 18/10/920 di Giangiorgi Carlotta e di Ignoto, GIANGIORGI UMBERTO Vorarlberg 16/5/1898, Soldato Austro ungarico arruolato a Tione nell’esercito Austro-ungarico il 16/5/1916, giunto 16/5/1916, congedato 5/2/1920 di Gozzatti Pierina e fu Romeda Luigi, ROMEDA STEFANO Sale Marasino 5/4/1898, Soldato 1° Fanteria arruolato 22/8/917, giunto 22/8/917, congedato 5/1/920 di Guerini Margh. e Scolari Luigi, SCOLARI GIUSEPPE Marone 16/6/1898, Soldato 55° Fanteria arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 18/10/920 di Guerini Pasqua e fu Guerini Pietro, GUERINI GIOVANNI M. Sale Marasino 27/9/1898, Soldato 10° Artiglieria fortezza arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 20/9/920 di fu Marchesi Rosa e Picchi Carlo, PICCHI BORTOLO Sale Marasino 13/9/1898, Soldato 1563° compagnia mitragliatrici chiamato alle armi e giunto 1/10/917, morto in guerra 5/7/918

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di Martinelli Giuseppa e Cavalli Antonio, CAVALLI ANGELO Leno 8/1/1898, Caporale 5° Fanteria, chiamato alle armi è giunto il 20/9/1917 Tale nel 5° reggimento Fanteria = 1/12/1917 Caporale = inviato in congedo illimitato il 12/2/1920

di Ongaro Paola e fu Romeda Giovanni, ROMEDA LUIGI Sale Marasino il 4/2/1898, Soldato 56° Fanteria arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, disperso in combattimento 19/8/917 di Pennacchio Madd. e Bettoni Francesco, BETTONI GIUSEPPE Sale Marasino 14/7/1898, Soldato 56° Fanteria arruolato 22/8/917, giunto 27/8/917, congedato 2/2/920 di fu Regassi Margherita e fu Danesi Francesco, DANESI FRANCESCO Sale Marasino 1/5/1898, Soldato 2° Artiglieria pesante campale arruolato 23/1/917, giunto 28/2/917, congedato 25/1/920 di Scaramuzza Elisabetta e Bettoni Battista, BETTONI MAURO Sale Marasino 23/1/1898, Caporale 10° Artiglieria fortezza arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 27/9/920 di Staffoni Giovanna e Turelli Paolo, TURELLI FILIPPO Sale Marasino 14/7/1898, Soldato 2° Genio arruolato 29/1/917, giunto 2/3/917, congedato 6/2/920 di fu Tacchini Livia e Bettoni Giacomo, BETTONI LUIGI Sale Marasino 7/8/1898, Soldato 79° Fanteria arruolato 8/9/917, giunto 8/9/917, congedato 20/9/920 di Turelli Giuseppa e Gianotti Bortolo, GIANOTTI ANGELO Sale Marasino 5/9/1898, Soldato 5° reggimento Alpini arruolato 22/8/917, giunto 22/8/917, congedato 20/10/920 di Villa Maddalena e Nodari Battista, NODARI LORENZO Sale Marasino 28/3/1898, Soldato 72° Fanteria arruolato 22/4/920, giunto 26/4/920, congedato 28/1/922 di Zanotti Anastasia e fu Gregori Giuseppe, GREGORI LUIGI Sale Marasino 5/5/1898, Soldato 5° Alpini arruolato 22/8/917, giunto 22/8/917, congedato 20/9/920

1899 di Amadini Annunciata e Turelli Giovanni, TURELLI ANTONIO Sale Marasino 31/8/1899, Soldato 56° Fanteria arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 1/3/921 di Archetti Rosa e Ghitti Angelo, GHITTI GIOVANNI Iseo 19/9/1899, Soldato 57° Fanteria arruolato 20/2/917, giunto 20/2/917, congedato 2/12/920 di fu Bettoni Teresa e Bertagna Lorenzo, BERTAGNA ANGELO Sale Marasino 6/6/1899, Soldato 73° Fanteria arruolato 2/4/918, giunto 3/4/918, congedato 24/1/921 di Bianchi Santa e Bertelli Bortolo, BERTELLI SANTO Sale Marasino 20/10/1899, Soldato 58° Fanteria arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 15/6/921 di Bonardi Celeste e Capelli Valentino, CAPELLI PIETRO Sale Marasino 27/1/1899, Caporale 6° Alpini arruolato 20/2/917, giunto 20/2/917, congedato 10/1/920 di Bonetti Maria e Gregori Antonio, GREGORI FRANCESCO Sale Marasino 8/9/1899, Soldato 80° Fanteria arruolato 1/8/918, giunto 7/8/918, congedato 16/11/920 di Bracconi Elisabetta e fu Tocchella Giacomo, TOCCHELLA FRANCESCO Sale Marasino 14/4/1899, Soldato 2° Alpini arruolato 20/2/917, giunto 24/2/917, morto in guerra 15/2/918 di Bresciani Lucia e Cristini Faustino, CRISTINI PIETRO Sale Marasino 29/6/1899, Soldato 58° Fanteria arruolato 7/3/917, giunto 15/6/917, congedato 18/8/919

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di Cristinelli Amelia e Danesi Luigi, DANESI LORENZO Sale Marasino 10/8/1899, Caporal maggiore 58° Fanteria arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 28/2/921 di Cristini Francesca e Avalli Antonio, AVALLI FERMO Marone 24/1/1899, Soldato 171 Compagnia L.T. arruolato 24/5/917, giunto 15/6/917, congedato 20/8/920 di Fabeni Francesca e Fonteni Giovanni, FONTENI ANTONIO Sale Marasino 19/1/1899, Soldato 5° Alpini arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 17/8/923, richiamato il 19/12/935 volontario A(frica) O(rientale). congedato il 28/4/937 di Faccoli Angela e fu Guerini Giovanni, GUERINI CARLO, Sale Marasino 21/1/1899, Caporale 37° Fanteria arruolato 20/2/917, giunto 25/6/917, congedato 20/8/920 di fu Galli Maria e Radici Giovanni, RADICI MARIO Sale Marasino 7/9/1899, Caporale 73° Fanteria arruolato 29/10/917, giunto 8/11/917, congedato 28/2/921 di Guerini Faustina e Minelli Angelo, MINELLI LUIGI Sale Marasino 30/1/1899, Soldato 5° Alpini arruolato 20/2/917, giunto 26/2/917, congedato 5/1/920 di Laini Domenica e Frassi G. Maria, FRASSI DOMENICO Pisogne 1/7/1899, Soldato 5° Alpini arruolato 5/5/917, giunto 12/6/917, riformato 4/3/918 di Mazzola Angela e Panzeri Domenico, PANZERI PAOLO Verolanuova 31/3/1899, Soldato 5° Alpini arruolato 20/2/917, giunto 20/2/917, congedato 5/1/920 di fu Rinaldi Lucia e fu Baronio Giacomo, BARONIO GIUSEPPE Sale Marasino 3/5/1899, Soldato 56° Fanteria arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, per l’accertamento della morte si è in pratiche col M.ro G.rra di fu Romele Elisabetta e Bosio Giovanni, BOSIO GIUSEPPE Sale Marasino 7/10/1899, Soldato 56° Fanteria arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 10/4/920 di Salghetti Caterina e Camplani Vincenzo, CAMPLANI PIETRO Sale Marasino 29/5/1899, Soldato 39° compagnia Sanità arruolato 9/5/917, giunto 15/6/917, congedato 10/3/920 di Seccamani Margherita e Giugni Giusto, GIUGNI GIOVANNI Sale Marasino 21/3/1899, Ufficiale arruolato 25/2/917, sottotenente 3/10/917 di fu Serioli Rosa e Benedetti Antonio, BENEDETTI CASIMIRO Sale Marasino 5/7/1899, Soldato 2° Genio arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 24/5/920 di Sorosina Caterina e Bettoni Raffaele, BETTONI GIUSUÉ Sale Marasino 7/4/1899, Soldato 4° reggimento Fanteria arruolato 18/10/917, giunto 8/11/917, congedato 1/11/920 di Venzi Angela e Borghesi Remigio, BORGHESI PIETRO Sale Marasino 4/8/1899, Soldato 58° Fanteria arruolato 7/5/917, giunto 15/6/917, congedato 8/4/919 di Zanardini Rosa e Burlotti Luigi, BURLOTTI GAETANO Sale Marasino 19/10/1899, Soldato 2° Fanteria arruolato 19/3/918, giunto 23/3/918, congedato 24/2/921

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di Zugni Romana e Staffoni Stefano, STAFFONI LUIGI Sale Marasino 31/7/1899, Soldato 58° Fanteria arruolato 17/3/917, giunto 15/6/917, riformato 19/7/919

1900 di (manca) e (manca), BOFFELLI GIUSEPPE Verolavecchia 27/8/1900, chiamato in Fanteria 43° reggimento 27/2/918, congedato 7/3/919, chiamato in Cavalleria fine 1919, congedato dicembre 922 di Burlotti Domenica e Serioli Evangelista, SERIOLI SANTO Sale Marasino 1/6/1900, Soldato 5° Alpini arruolato 19/3/918, giunto 23/3/918, congedato 20/2/919, richiamato 12/2/920, congedato 29/9/920 di fu Gregori Marta e Minelli Giuseppe, MINELLI GIACOMO Sale Marasino 1/5/1900, Soldato 79° Fanteria arruolato 19/3/918, giunto 23/3/918, congedato 13/2/919, richiamato 7/6/920, congedato 7/1/922 di Guerini Margherita e Scolari Luigi, SCOLARI GIOVANNI Marone 22/7/1900, Soldato 35° Fanteria arruolato 18/3/918, giunto 23/3/918, congedato 20/2/919, richiamato 6/9/920, congedato 15/1/922 di Pezzotti Maria e fu Braccani Alessandro, BRACCANI GIUSEPPE (manca) 14/4/1900, Soldato 5° Alpini battaglione Edolo, giunto il 23/3/918, congedato 20/2/1919 di Scotti Maria e Amodeo Lucio, AMODEO ANTONINO Timoline 26/9/1900, Soldato 19° Artiglieria Fortezza assedio, arruolato 26/2/918, giunto 22/3/918, congedato 25/2/919, richiamato 27/1/920, congedato 30/1/922 di fu Serioli Maria e Serioli Francesco, SERIOLI BATTISTA Sale Marasino 26/11/1900, Soldato 49° reggimento Fanteria, arruolato 29/3/918, giunto 23/4/918, congedato 5/3/919, richiamato 30/1/920, congedato 15/12/921 di Zatti Anastasia e fu Gregori Giuseppe, GREGORI GIUSEPPE Sale Marasino 14/11/1900, Soldato 79° Fanteria arruolato 19/3/918, giunto 23/3/918, congedato 13/3/919, richiamato 27/1/920, congedato 14/12/921 di fu Zeni Fiora e Riccardi Barnaba, RICCARDI ERNESTO Sale Marasino 15/3/1900, Soldato 3° Genio arruolato 19/3/918, giunto 23/3/918, congedato 20/7/919, richiamato il 2/2/920, congedato il 9/9/921

Natale 1917 primo Soldato a sinistra Giovanni Castagna

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Un’intricata (e tragica) vicenda Antonio Burlotti L’intricata vicenda ha inizio da un manoscritto (privo di data), che elenca i morti di Sale Marasino nella guerra 1915/1918, giacente nell’archivio storico del comune di Sale Marasino (come del resto tutta la documentazione utilizzata per il presente saggio)1.

“Pennacchio Antonio Battista di Giuseppe nato a Zone 22 Maggio 1881? appartenente al 206° Battaglione Fanteria morto il 27 luglio/ Agosto 1917 sull’ambulanza chirurgica di montagna”.

Il 20 febbraio 1919 la segreteria delle Opere Federate di Assistenza e Propaganda Nazionale chiede al sindaco di Sale Marasino informazioni circa i documenti di pensione a favore delle orfane di guerra Rosina?, Angela? e Teresa? per la morte del padre Pennacchio Antonio del 38° Fanteria, 3a sezione mitragliatrici. Un appunto manoscritto a piè della lettera datato 22/2/1919 precisa che: “In questo ufficio non pervenne mai annuncio di morte né dispersione del soldato Pennacchio Antonio, del 38° Fanteria, né prevenne atto di morte, sicché non fu mai iniziata la pratica di pensione”.

In seguito si ha la stesura, presso la Pretura del Mandamento di Iseo del verbale, datato 19 maggio 1919, di “Istituzione di un Consiglio di famiglia per gli orfani di guerra” in cui si segnala che: Orsola di anni otto, Giuseppe di anni sei e Barbara di anni cinque figli del fu Antonio Pennacchio e fu Della Torre Maria Amalia; pertanto il Consiglio tenuto conto che: “i minori già da oltre tre anni si trovano presso l’avo materno Della Torre […] stabilisce: “ utile e doveroso che lo stesso avo sia il tutore e all’unanimità di voti nomina quindi Della Torre tutore”.

Infine, dalla Delegazione del Tesoro di Brescia in data 31 marzo 1920 sarà riconosciuta a Pennacchio Orsola, Giuseppe e Barbara con decreto ministeriale 76846 un’annua pensione quali orfani di guerra.

Nel maggio del 1919 l’Amministrazione Comunale di Sale Marasino aveva istituito un comitato per l’erigendo monumento ai caduti: Archivio Comunale di Sale Marasino, Categoria 8 -Leva e Truppe- Classe 4 - Combattenti e loro famiglie, pensioni di guerra-, Titolo: oggetti diversi. Faldone 162 - 163.

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“Sale Marasino, culla di eroi, deve erigere un ricordo ai prodi, che sul campo dell’onore lasciarono la loro vita, per la redenzione e per l’unità della patria. A tal scopo credo bene,nominare un comitato che si faccia iniziatore, per raccogliere i fondi necessari e per portare a definizione l’idea che è entrata nel cuore di tutta la popolazione, […] Il Sindaco”.

Intanto si chiedono informazioni al 206°? Reggimento Fanteria del soldato Pennacchio Antonio di Giuseppe e di Bordiga Orsola nato a Zone (Bs), il 12 marzo 1888. Il 7/10/1921. Con risposta al foglio N. 686 il Reggimento di Fanteria ufficio matricole risponde al Sindaco di Sale Marasino: “Si comunica che dopo aver fatto le più accurate ricerche sui ruoli della classe 1888, tenuti da questo Comando, non è stato possibile rintracciare il nome del soldato Pennacchio Antonio di Giuseppe e fu Bordiga Orsola, nato il 12 marzo 1888. Risulterebbe invece un certo Pennacchio Antonio di Giuseppe e di Massa Maria nato a Lozio (Bs) deceduto il 27/8/1917 nell’ambulanza di montagna 88.

Il 28 ottobre1921 con numero di protocollo 735 il sindaco del comune di Sale Marasino si rivolge ancora all’On. Signor Comando 206°? Reggimento Fanteria -Como- con la presente richiesta di chiarimenti: “Prego codesto On. Comando volermi accennare se il soldato Pennacchio Antonio di Giuseppe fu Bordiga Orsola nato a Zone il 12 marzo 1888 facente parte il 206° Reggimento Fanteria sia morto per malattia o per ferite. Dai suoi compagni e da voci corse si dice che il Pennacchio fu condannato alla fucilazione per mancanze commesse. Dovendo questo Comitato per l’erezione del monumento ai caduti far scolpire il nome dei soldati nel predetto monumento, desidera vagliare la loro posizione, prega quindi a mezzo mio appurare se il medesimo fu fucilato per punizione o per decimazione e se in seguito fu riveduto il processo e assolto. Starò in attesa di un cortese e sollecito cenno di risposta. Cordialmente. Il Sindaco.

La risposta: “Al Municipio di Sale Marasino n.10824 prot. […] Avendo questo ufficio fatte le più accurate ricerche sui ruoli del 206° Regg.° Fant. non risulta iscritto il Pennacchio. Como 8/11/1921”.

Il 21 novembre 1921 da un appunto manoscritto del sindaco si legge: “Mi dispiace essere seccante, se continuo tuttora a chiedere del soldato Pennacchio Antonio di Giuseppe e fu Bordiga Orsola della classe 1888, il quale proprio apparteneva a codesto 38° Reggimento Fanteria 3° Battaglione 3° Compagnia Mitraglieri Fiat fucilato nel 22 marzo 1917 in seguito a rivolta all’arma R.R. Carabinieri unitamente ad altri due soldati Gabassi di Brescia e Facchini di Collio”.

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Sempre il 21 novembre 1921 il Presidente del Comitato per l’erezione del monumento ai caduti scrive allo scultore Asti: “Unisco alla presente l’epigrafe da incidere sul basamento, che solo oggi ho potuto avere. Osservo che appena avrò notizie del soldato Pennacchio che sto ancora indagando darò disposizione o meno sull’incisione del nome per essere d’accordo in persona […]”.

Un’altra nota manoscritta e senza data dice: “La salma fu sotterrata nel cimitero di Savogna [d’Isonzo], vicino a Gorizia. Queste notizie mi furono date da un commilitone appartenente al Battaglione. Prego quindi nuovamente appurare e riferire. Con sentiti doveri il Sindaco.

In questo caso le informazioni ricevute in merito al Pennacchio sono precise e dettagliate. Si delinea chiaramente il destino del Nostro (appartenente al 38° Reggimento Fanteria e non al 206°), che fu fucilato per atti di insubordinazione collettiva. La tragica vicenda del Pennacchio si lega alle più ampie esecuzioni capitali avvenute nella Brigata Ravenna, 38° reggimento il 21 e 22 marzo 1917 per rivolta (vedi riquadro).

Si ricorda altresì come vi sia stata un’attivazione costante delle corti marziali in Italia anche per reati minimi d’insubordinazione.

Ecco che, nella documentazione relativa alla realizzazione del monumento per i caduti, un appunto manoscritto ci illumina sui reali fatti in cui il Pennacchio fu coinvolto: “Sale Marasino 18/6/22. Il sottoscritto Faccoli Paolo, dichiara che apparteneva al 38° Fanteria, e che per le voci che corrono riguardo al soldato Pennacchio Antonio tiene a dichiarare quanto segue.

Non é vero che il predetto Pennacchio sia stato fucilato per mancanze al suo dovere verso la Patria, non fu compromesso in una rivolta ai Carabinieri e ingiustamente condannato il 22 Marzo 1917. Infatti dopo per dichiarazione del Generale Cappello tanto il Pennacchio come altri vennero riabilitati, avendo riconosciuto, che colpe non ne avevano.

In fede Faccoli Paolo”

In una seconda nota il sindaco scrive: “Nel posto lasciato sospeso favorisca fare incidere il nome di Pennacchio Antonio di Giuseppe […]”.

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Si conclude così positivamente questa vicenda paradossale, ma emblematica della variegata realtà della grande guerra e del destino infausto di tanti uomini vittime innocenti di un clima di insicurezza e di autoritarismo irrazionale.

Brigata Ravenna 38° reggimento 21 - 22 marzo 1917 La Brigata Ravenna dipendeva dal comando della Zona di Gorizia, quindi dal generale Luigi Capello, all’epoca della rivolta il reggimento era acquartierato nei pressi di Savogna d’Isonzo, vicino a Gorizia a sei chilometri dal fronte.

Dopo cinque mesi in linea la Brigata era stata mandata a riposo, due giorni dopo il contrordine: la Ravenna torni in linea a presidiare le trincee della Vertoibizza.

Proteste, urla contro la guerra, spari in aria, tuttavia col passare delle ore la situazione si era calmata.

Dalla relazione del generale Capello al Comando Supremo si evince che la sera del 21 due plotoni della 7° compagnia del 38° Reggimento all’atto di partire per il fronte, si dileguarono parte nelle baracche e parte sul greto del fiume, iniziando a sparare in aria. Il generale Pistoni comandante della Brigata e altri ufficiali si prodigarono per fare tornare la calma più con mezzi persuasivi che repressivi.

Non appena ebbe sentore della rivolta, il generale Carignani, comandante dell’VIII Corpo d’Armata, si portò sul posto ed ordinò che fossero fucilati due soldati trovati in una baracca a dormire e un uomo ogni 25 dei due plotoni: il giorno 22 furono fucilati altri 5 soldati.

Poi entrò in funzione un tribunale speciale che in una giornata emise altre tre condanne a morte. [Pennacchio, Gabassi e Facchini] Il Comando della Zona di Gorizia non fu soddisfatto ed il generale Carignani continuò le indagini; la mattina dell’8 aprile furono fucilati altri tre soldati, tra cui uno precedentemente assolto. In questo tragico episodio il generale Tommasi riscontrò colpe gravissime degli ufficiali superiori, perché la Brigata la notte del 21 marzo si era poi portata in linea , inoltre si era fucilato un soldato già assolto per lo stesso reato, che non poteva per legge essere riprocessato.

Tratto da: Le fucilazioni sommarie nella Prima Guerra Mondiale di Paolo Antolini.

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MONUMENTO AI CADUTI Antonio Burlotti Il nostro Monumento ai Caduti di tutte le guerre nelle sue forme essenziali non è altro che un parallelepipedo in marmo bianco poggiante su di un cubo del medesimo materiale, ambedue sono di forma quadrangolare.

Sulla faccia del cubo ad Est vi è la dedica: Sale Marasino Ai suoi Gloriosi Caduti per la Patria 1848 - 1945 e tra le date due moschetti intrecciati e un elmetto (bassorilievo in bronzo), chiude la data di erezione: ottobre 1922. Sul lato Nord sono riportati i nomi dei morti civili nella guerra 1940/’45, sul lato Ovest i dispersi nella guerra 1940/’45, come pure sul lato Sud. Sulle facce del parallelepipedo sul lato Est sono incisi i nomi e le paternità dei soldati morti nella Prima Guerra mondiale, come pure sulla facciata Nord; ad Ovest sono riportati i soldati morti nella Seconda Guerra mondiale, mentre a Sud sono elencati i morti delle battaglie per l’Indipendenza: 1849, 1866, 1912.

Le quattro facce, agli angoli, hanno quattro borchie e, nella parte alta di tre delle medesime, una stella: il tutto è in bronzo.

Alla sommità una Vittoria alata in fusione bronzea regge una corona di lauro simbolo di trionfo e vittoria, eseguita dallo scultore Giovanni Asti nato a Melzo nel 1881. Il Nostro fu allievo di Giuseppe Gusmeri e si perfezionò all’Accademia Albertina di Torino, dove ottenne una medaglia d’oro.

Lavorò con Angelo Zanelli alla realizzazione della decorazione dell’Altare della Patria a Roma.

Suoi sono i monumenti ai caduti di tutte le guerre di Pontevico, Gardone Valtrompia e Bedizzole.

Asti fu pure ritrattista di grande capacità nel saper cogliere l’aspetto psicologico. Morì in Brescia nel 1954.

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LA

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GRANDE GUERRA

TRACCE

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Alla Signora Zatti Giuglia Sale Marasino Brescia 3 agosto 1915 Reggimento 121 Fanteria Pregiata signorina Giuglia Zatti ella mi vorrà scusare se mi prendo la libertà di scriverli questa mia cartolina di brutto augurio annunciandole la morte del mio cugino Zatti Emilio che li è venuta il giorno 29 luglio mentre distribuiva il rancio alla compagnia in prima linea di fuoco una ville pallottola austriaca lo colpiva al cuore facendolo stramazzare morto a terra e non ha detto che queste due parole: “i ma rovinà metoca morer” altro non aggiungeva perché poi è spirato, un suo amico intimo se ne interessato di comunicarli la triste notizia.

Si faccia coraggio che il destino ha voluto così […]

Alla Signora Madabeni Giovannina.

Sale Marasino lago d’Iseo frasione Valle.

Provincia Brescia.

Mittente: Picchi Domenico 5° Reggimento Alpini 1° compagnia 3° plotone Batteria Riparti speciali.

Cara Nina il 9/12/1915 Contracambiadoti i più affettuosi saluti col dirti che ho ricevuto il valia. Io godo buona salute come spero di tutti voialtri e di tutta la tua famiglia li avverto che presto si rivedremo ho il desiderio perché facile che anch’io cambi posto, perché mi an già armato fin di lunedì però prima di andar via di qua verrò in licensa. Dammi risposta del fratello e di chi va andato a condurre a casa balia.

Baci Cicco.

Ufficio per notizie

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Brescia li 14/12/15

Onorevole Sindaco di Sale Marasino.

Compiamo il doloroso incarico di comunicarle che la sezione di Bologna manda oggi dal fronte la notizia che il soldato Picchi Giov. Battista di Angelo regg. 155° fanteria 5° compagnia, è morto sul campo dell’onore il 4/11/15. Tale notizia venne confermata dalla cartolina del colonnello proveniente dal fronte in data 7/12/15.

Preghiamo la S.V. d’accordo col rappresentante ufficio notizie, di comunicare coi dovuti riguardi la triste notizia alla famiglia e di esprimere alla medesima i sensi del nostro più vivo rincrescimento. Spiacenti di non poter dare più dettagliati particolari glieli comunicheremo non appena li avremo ricevuti.

Con osservanza.

La Presidente d’Ufficio Rosi Ragnoli

TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA 16 Maggio 1916 Compio il doloroso dovere di partecipare alla Signoria Vostra, con preghiera di comunicarlo, con i dovuti riguardi alla signora Fonteni Matilde Giulia dimorante Via Veneto N. 2, che il Capitano Taccchini signor Giacomo Della 2° Compagnia del 116° Reggimento Fanteria è deceduto il 26/27 marzo al Pogora in seguito a ferite riportate combattendo per la grandezza d’Italia. Prego presentare alla vedova signora Fonteni le vive condoglianze di questo comando.

Il Tenente Colonnello Comandante del deposito V. Galeppi

TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA COMMISSIONE PRIGIONIERI GUERRA Pregola comunicare alla famiglia del soldato Riva Giulio di Angelo 5° Alpini la notizia pervenutaci dalle Autorità Austriache che egli trovasi prigioniero dal 18/5/16 internato a Mauthausen in buona salute.

Con osservanza CROCE ROSSA ITALIANA

3° reggimento alpini Ufficio Comando deposito Sezione Informazioni

Torino addì 3 Gennaio 1917.

Al Signor Sindaco del Comune di Sale Marasino

Compio il mesto Ufficio di comunicare alla S.V. che da avviso pervenutomi dal Comando della 32° Compagnia risulta che il giorno 6 Dicembre 1916 veniva disperso in Regione Pasubio, in seguito a caduta valanga il soldato Picchi Vincenzo figlio di fu Giuseppe Classe 1886; N° 22852/43 di matricola di codesto Comune.

Prego la S.V. di partecipare coi dovuti riguardi la dolorosa notizia alla famiglia e nello stesso tempo rendersi interprete dei sensi di compianto dei colleghi del Reggimento.

Possa tale dimostrazione d’affetto lenire il dolore che la Famiglia del Soldato Picchi prova in questa triste circostanza.

Il Colonnello Comandante del Deposito (firma illeggibile)

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TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA COMMISSIONE PRIGIONIERI GUERRA

28 Gennaio 1917

Pregola comunicare alla famiglia del Soldato Zatti Francesco classe 1895 5° Alpini la notizia pervenutaci dalle Autorità Austriache che egli trovasi prigioniero dal 19/10/16 internato a Gardolo in buona salute.

Con osservanza CROCE ROSSA ITALIANA

Ospedale Militare Di Treviglio

Al Signor Sindaco di Sale Marasino Treviglio lì 16 Marzo 1917.

Il sottoscritto, a senso della relativa disposizione regolamentare, avvisa la S.V. della morte avvenuta il 16 Marzo 1917 a ore 3 in questo spedale del soldato Picchi Angelo fu Giuseppe in seguito a tifo addominale.

E le fa preghiera di volere d’urgenza darne partecipazione alla famiglia dell’estinto.

Il Direttore Maggiore (firma illeggibile)

TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA Torino 9 Giugno 1917 Ufficio informazioni

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Compio il mesto ufficio di comunicare alla S:V. che da avviso presentatomi dal Comando della 29° Compagnia Mitraglieri il giorno 28 Maggio 1917 cadde sul campo dell’onore il soldato Bettoni Angelo fu Francesco e di Buizza Lucia classe 1893 N° 39783 mat. di codesto Comune. Prego la S.V. di partecipare con i dovuti riguardi la dolorosa notizia alla famiglia e nello stesso tempo rendersi interprete del compianto e dell’ammirazione mia e dei miei mitraglieri pel valoroso caduto. Per la mancanza di documenti personali dell’estinto questo Comando non è ha conoscenza del preciso indirizzo della famiglia. Qualora questa non risiedesse costì si prega la S.V. di voler trasmettere la presente partecipazione al Comune dove eventualmente risultasse trasferita.

Il Maggiore Comandante (firma illeggibile)

UFFICIO PER NOTIZIE ALLE FAMIGLIE DEI MILITARI DI TERRA E DI MARE

Brescia 24/6/17

Spett. Ufficio notizie Sale Marasino.

Oggi stessa dal Rev. Cappellano del 5° Alpini ci giunge la dolorosa notizia che il soldato Bertagna Giacomo è morto il 10 corrente nel combattimento dei monti Panari.

Se l’Autorità Militare non l’avesse ancora fatto direttamente preghiamo la S.V. volersi accertare col signor Sindaco per dare alla famiglia, coi dovuti riguardi, la notizia dolorosa e presentare insieme le condoglianze di questo ufficio.

In attesa di riscontro presentiamo i nostri ossequi.

IL PRESIDENTE (firma illeggibile) N.B. il Soldato suddetto apparteneva al Battaglione Vestone 54°, paternità fu Antonio nato il 9 agosto 1893.

TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA COMMISSIONE PRIGIONIERI GUERRA 18 Ottobre 1917 Prego comunicare alla famiglia del caporale Rinaldi Antonio di Bortolo 70° Fanteria mat. 57153 la notizia pervenutaci dalle Autorità Austriache che egli trovasi prigioniero dal 9/6/17 internato a Mauthausen iln buona salute.

Indirizzo famiglia: via Marasino Sale M. Con osservanza CROCE ROSSA ITALIANA Al signor Danesi Luigi Sale Marasino - Lago d’Iseo - Brescia Mittente: Danesi Giovanni, soldato 5° Alpini, 45° Battaglione Morbegno Zona di Guerra il 17-10-17 Carissimi genitori.

Il presente giorno o ricevuto la vostra cara lettera che rimasi assai contento avendo compreso della vostra buona salute così pure è di me. Spero che avrete ricevuto la lettera che vi a scritto il fratello Pietro che in quel momento eravamo seduti assieme, io sono andato proprio alla sua tenda a pescarlo vi lascio immaginare che sorpresa che ci o fatto e che consolazione fu tra di noi.

Contraccambio per ora ai vostri cari saluti e baci mi dico il vostro figlio Giovanni ciao chiudo.

Quelle due lettere non le o ricevute.

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TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA COMMISSIONE PRIGIONIERI GUERRA 22 Dicembre 1917 Pregola comunicare alla famiglia del Soldato Buizza Arturo di Angelo 225° Fanteria 65800 la notizia pervenutaci dalle Autorità Austriache che egli trovasi prigioniero dal 5/9/17 internato a Sigmundsherberg in buona salute.

Con osservanza CROCE ROSSA ITALIANA

Al Sig. Danesi Luigi Mandamento Iseo Circondario Brescia Provincia Brescia Mittente sign. Danesi Giovanni 5 Kriegsgelangenenlager Worms (Germania) 7/4/18.

Cari genitori inviandovi questa mia cartolina vi fa nota della mia buona salute cosi spero sara di voi tutti. Io non o ricevuto ancora vostre notizie. Ora scrivete con questo indirisso che porta questa cartolina e speditemi del pane. Darete anche alla croce rossa questo indirizzo. Desiderando assai vostre notizie vi mando i miei saluti e baci a tutti mi dico il figlio Giovanni, Ciao

TELEGRAMMA ESPRESSO DI STATO MINISTERO DELLA GUERRA 18/11/918 4° REGGIMENTO ALPINI UFFICIO NOTIZIE

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Con animo profondamente commosso notifico che il giorno 12/11/918 nell’ Ospedale di Campo n° 26 è morto per malattia in questo Reggimento Serioli Giuseppe di fu Giovanni di codesto Comune della classe 1891.

Prego informare con ogni riguardo la famiglia esprimendole le più sincere condoglianze.

Il Relatore (firma illeggibile)

Spettabile Municipio di Sale Marazzino Sale 15 Novembre 1918 Spettabile Municipio di Sale Marazzino Sarei a pregarle questo Spettabile Municipio se potessero darmi informazioni di mio marito che si trova prigioniero di Guerra in Austria che è da questi 9 mesi che non ho nessuna notizia.

Quando mi trovavo a Venezia ricevevo esatamente sue notizie ma da 9 mesi che mi trovo profuga a Sale Provincia di Alessandria non ho più ricevuto nulla. Suppongo che potesse trattare di uno sbaglio essendovi tre comuni che si chiamano Sale.

Dunque sarei di pregarla che se avessero ricevuto questa corrispondenza di spedirla a questo indirizzo. Santolina Giuseppina via Mazzini N°8, Sale provincia di Alessandria.

Ringraziandola questo Spettabile Municipio mi segno devotissima.

Santolaini Giuseppina Una tragica conferma Bienne 16 luglio 1918 Al signor Sindaco Tempini Municipio Sale Marasino Prov. Brescia Italia.

Egregio signor Sindaco vengo a disturbarlo per un favore e credo di essere esaudito, giacché non c’è altro mezzo, che con lei. Io bramo sapere di mio fratello Baronio Giuseppe di leva col ’99 che dalla sua partenza, non ho più potuto sapere sue notizie. Dunque se è vivo, morto o dove si trova. Con distinta stima mi dico suo Baronio Francesco.

UFFICIO NOTIZIE Sezione di Brescia Brescia 13/9/1918 Egregio Sig. RAPP. UFFICIO NOTIZIE Di Sale Marasino.

Prego la S.V. a volersi cortesemente interessare presso la famiglia del compianto valoroso soldato Baronio Giuseppe affinché invii a quest’ufficio due fotografie, l’atto di nascita, l’atto o copia dell’annuncio di morte e uno scritto autografo del suo congiunto.

Di dette fotografie una verrà trasmessa all’Archivio centrale del Risorgimento, che ha sede nel Monumento a Vitt. Em. II° a Roma, in uno all’atto di nascita e di morte; l’altra, unitamente all’autografo, sarà consegnata all’Archivio di Stato della nostra città, che ne cura la preziosa raccolta, perché dei nostri eroi sia conservato perenne ricordo.

In attesa, la ringrazio e saluto distintamente.

LA PRESIDENTE (firma illeggibile)

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Illmo, signor Sindaco di Sale Marasino.

9 settembre 1920.

Compio con dolore il dovere di comunicare alla S.V.Illma la morte del soldato Burlotti Giovanni di Orazio, avvenuta il 24 agosto n.s. in seguito a malattia.

E’ sepolto nel cimitero greco di Lochia (Asia Minore).

Sulla sua tomba a cura di questo comando sarà costruita una lapide per ricordare ai presenti, che mai lo dimenticheremo, ed ai futuri, la sua fine in questa terra ove la grande Italia porta la sua civiltà europea. Con preghiera di darne comunicazione alla famiglia.

Il Tenente Aiutante Maggiore in 2 (Lanzerini ?)

MUNICIPIO di PADERNO F. C.

22 Dicembre 1922

Ill.° Signor Sindaco di Sale Marasino.

Si interessi la S.V. Ill° a voler trasmettermi con urgenza l’estratto dell’atto di morte del soldato Danesi Pietro deceduto in prigionia il 27/ Aprile 1918 onde poter completare la pratica per il trasporto della salma.

Si gradirà un cenno di ricevuta anche nel caso che non esista il predetto atto di morte.

Con speranza Il Sindaco Giuseppe Delbono

26 DIC. 1922 Non posso evadere la richiesta fatta non essendo pervenuto l’atto di morte del Soldato Danesi Pietro di Luigi morto in prigionia il 27/Aprile 1918.

Il Sindaco

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Archivio Comunale di Sale Marasino, Categoria 8 -Leva e Truppe- Classe 4 - Combattenti e loro famiglie, pensioni di guerra-, Titolo: oggetti diversi. Faldone 162 - 163.

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Tenente Giovanni Tacchini (terzo da sinistra)

Tenente Giovanni Tacchini (secondo da sinistra) 72

Tenente Giovanni Tacchini (primo da sinistra)

Tenente Giovanni Tacchini seduto alla sua scrivania 73

Capitano Giacomo Tacchini di Antonio di complemento al 116° Reggimento Fanteria nato il 19/11/1879 a Catania, morto il 27/3/1916 sul Pagore per ferite riportate in combattimento.

(Albo d’oro Sicilia II pag. 506)

Gruppo di Soldati al fronte 74

Documentazione fotografica archivio Giovanni Tacchini

Foto di posa del Soldato Giuseppe Bettoni 75

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BIBLIOGRAFIA a cura di Mauro Pennacchio Per una panoramica delle vicende del conflitto Emilio Gentile, Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo.

2014, Laterza Mario Isnenghi, Giorgio Rochat, La Grande guerra. 1914-1918.

2014, Il Mulino Angelo Ventrone, Piccola storia della grande guerra.

2005, Donzelli Un racconto delle condizioni del popolo in armi, ma anche del “fronte interno” in Lucio Fabi, Gente di trincea.

1994, Mursia Un testo di stile giornalistico in cui l’autore ripercorre l’itinerario dei soldati italiani dei territori austroungarici Paolo Rumiz, Come cavalli che dormono in piedi.

2014, Feltrinelli Libri che affrontano il tema dello sconvolgimento delle visioni del mondo nel primo conflitto mondiale Antonio Gibelli, L’officina della guerra.

La grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale.

2007, Bollati Boringhieri Eric. J. Leed, Terra di nessuno. Esperienza bellica e identità personale nella prima guerra mondiale.

1979, Il Mulino Opere di memorialistica Attilio Frescura, Diario di un imboscato, 2015, Mursia Angelo Gatti, Caporetto. Diario di guerra.

2007, Il Mulino Carlo Pastorino, La prova del fuoco.

2010, Egon Carlo Sansa, Trincee. Confidenze di un fante.

2013, Mursia

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Finito di stampare nel mese di giugno 2015 da Com&Print srl - Brescia