Private Novembre

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PAOLO MARTINI Con la forza

dei consulenti-soci Il modello vincente di Azimut

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NOVEMBRE 2023


Materiale di marketing

INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo.

Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.

ETF sostenibili. Investire fondi sostenibili significa anche comprendere iShares.inAspettati di più. esattamente in cosa si sta investendo.

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ETF sostenibili. iShares. Aspettati di più.

Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo o al ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito.

Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it,

Capitale a rischio. valoredei degli investimenti e il reddito che contengono unaIlsintesi diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. o ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare A al tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. non recuperare l’importo inizialmente investito. reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 3046038


EDITORIAL C’è un errore nel Registro

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dal Registro dei trust che può riguardare solo quelle ipotesi in cui un’attività determini il trasferimento dal fiduciante al fiduciario non della sola legittimazione all’esercizio dei poteri di amministrazione, ma della titolarità effettiva dei beni affidati in amministrazione. Infatti, solo nell’ipotesi di negozi fiduciari che ANDREA giuridicamente ed economicamente GIACOBINO determinino il riconoscimento di una proprietà, anche temporanea, al fiduciario può parlarsi di un istituto affine al trust. Invece, il “classico” mandato fiduciario si caratterizza solo per il riconoscimento alla fiduciaria della legittimazione ad esercitare secondo le regole del mandato per conto o, anche, in nome e per conto del fiduciante i poteri di amministrazione, dati di volta in volta dal fiduciante sulla base di istruzioni specifiche, sicché esso non presenta alcuna affinità con il trust. Ciò è coerente con la natura civilistica di mandato dell’amministrazione fiduciaria, non potendo il mandato – con o senza rappresentanza, che sia – neppure lontanamente assimilarsi al trust conosciuto negli ordinamenti di common law, la cui caratteristica fondamentale è quella della spoliazione della proprietà dei beni o patrimoni conferiti in trust a favore di un terzo soggetto (trustee), al fine di realizzare la loro segregazione. D’altro canto, gli istituti affini al trust devono avere effetti anche fiscali analoghi al trust (essenzialmente, l’accennata segregazione patrimoniale) che il mandato disciplinato dal nostro Codice civile non può certamente avere. PRIVATE

Entro l’11 dicembre 2023 dovranno essere inviate le comunicazioni al Registro dei Titolari Effettivi, costituito da due sezioni del Registro delle Imprese al cui interno devono essere indicate le informazioni relative alla titolarità effettiva. La sezione ordinaria conterrà i dati dei titolari effettivi di imprese dotate di personalità giuridica (S.r.l., S.p.A., S.A.P.A., cooperative, società consortili e di mutuo soccorso) e persone giuridiche private (associazioni e comitati riconosciuti, fondazioni) mentre la sezione speciale conterrà, invece, i dati dei titolari effettivi di trust produttivi di effetti giuridici rilevanti ai fini fiscali e istituti giuridici affini. L’obbligo di comunicare i dati e le informazioni relativi alla titolarità effettiva riguarda: gli amministratori delle imprese dotate di personalità giuridica (anche delle società di capitali estere con sede secondaria in Italia); il fondatore, ove in vita, oppure i soggetti cui è attribuita la rappresentanza e l’amministrazione delle persone giuridiche private e i fiduciari di trust produttivi di effetti giuridici rilevanti ai fini fiscali o di istituti giuridici affini. A tal fine, le imprese dotate di personalità giuridica, le persone giuridiche private, i trust espressi e gli istituti giuridici affini devono ottenere e conservare, per un periodo non inferiore a cinque anni, informazioni adeguate, accurate e aggiornate sulla propria titolarità effettiva. Tutto chiaro, dunque? Non esattamente perché Assofiduciaria ha correttamente eccepito confermando l’esclusione, in linea di principio, del mandato fiduciario


PRIVATE

SPONSOR


PRIVATE AWARDS

L’ora dei premi Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, ospita i PRIVATE Banking Awards Serata di riconoscimenti per società e professionisti del mercato italiano DI L.D.O.

È arrivata l’ora dei PRIVATE Banking Awards 2023, i riconoscimenti alle società e ai professionisti che si sono distinti sul mercato nel corso dell’ultimo anno. La filiera Appuntamento il 14 novembre a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, con gli awards alle private bank, alle divisioni pb dei gruppi bancari, oltre che ai family office, agli avvocati, ai fiscalisti e agli altri advisor. L’obiettivo della rivista PRIVATE, sin dalla sua nascita, è di seguire e raccontare tutta la filiera del private banking, settore con caratteristiche peculiari rispetto alle altre realtà che si occupano di gestione e valorizzazione dei patrimoni

12 INNOVATIVE & SUSTAINABLE STRATEGY 13 TOP INTERNATIONAL BANK 14 INNOVATIVE ITALIAN PRIVATE BANK 15 TOP WEALTH MANAGEMENT INTERNATIONAL BANK 16 TOP MANAGER ITALIAN PRIVATE BANK 17 PRIVATE EQUITY 18 MANAGING DIRECTOR  INTERNATIONAL PRIVATE BANK & WEALTH MANAGEMENT

19 TOP BANK FOR ENTREPRENEURS 20 TOP PRIVATE BANK ADVISOR 21 TOP PRIVATE BANK FOR TERRITORY 22 TOP PRIVATE MARKETS 23 TOP SUSTAINABLE BANK 24 VALUE PROPOSITION INNOVATION 25 WEALTH MANAGEMENT INNOVATION 26 WEALTH PROTECTION 27 WEALTHTECH 28 WOMAN OF PRIVATE BANKING

Il programma Nel corso della serata verranno premiati i principali protagonisti del mercato italiano relativo alla gestione dei grandi patrimoni e agli investimenti alternativi, durante una cena di gala alla quale prenderanno parte oltre 300 top manager delle principali realtà italiane e internazionali. L’edizione 2023 prevede 28 riconoscimenti: dai banker alle private bank, dalle società di private equity ai family office, dagli avvocati che operano nel settore agli specialisti degli investimenti alternativi alle società che maggiormente si sono distinte sul fronte dell’innovazione.

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BEST LAWYER BEST VALUE GENERATION BIG ITALIAN PRIVATE BANK BOUTIQUE BUSINESS MODEL INNOVATION CEO CLUB DEAL CONSULTANT CUSTOMER EXPERIENCE INNOVATION 10 ESG 11 FAMILY OFFICE

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da questo mensile nel quadro della piattaforma ForbesLIVE.

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C A T E G O R I E

familiari. Nel tempo sono cresciuti non solo i beni in gestione, ma anche il numero di aziende che se ne occupano e i professionisti che gravitano intorno al settore, dando vita a una industry che merita di essere raccontata. Con il trascorrere del tempo, la figura del private banker ha lasciato posto a quella del wealth manager, a indicare una pianificazione del patrimonio che non si limita solo agli asset finanziari. In questo contesto, i PRIVATE Banking Awards si sono affermati come l’appuntamento di riferimento per il settore, a riconoscere aziende e professionisti che maggiormente si sono distinti sul mercato. Quella di novembre sarà l’ottava edizione dell’evento organizzato


11 anno 9 - numero 11 mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015 Editore BFC MEDIA Spa Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano Tel. (+39) 02.30.32.11.1 - Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com Presidente e amministratore delegato Elio Pariota pariota@bfcmedia.com Vicepresidente Rodolfo Errore errore@bfcmedia.com Direttore editoriale Alessandro Rossi rossi@bfcmedia.com Direttore responsabile Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com Redazione di Milano Luigi dell’Olio dellolio@bfcmedia.com Opinioni Roberto Cannataro, Angelo Deiana, Patrizia Dibari, Roberto Falzoni, Marcello Gualtieri, Antonella Massari, Maria Grazia Rinaldi, Giuseppe Siani, Paolo Sobrini, Alessia Zorloni Hanno collaborato Stefano Fossati, Sara Mortarini, Giacomo Nicolella Maschietti, Francesca Vercesi Graphic design Massimiliano Vecchio vecchio@bfcmedia.com Pubblicità Michele Gamba gamba@@bfcmedia.com Mob. (+39) 393.95.010.95 Gestione abbonamenti Direct Channel SpA - via Mondadori, 1 T20090 Segrate (Milano) Tel. 02 49572012 – abbonamenti.bfc@pressdi.it Il costo di ciascun arretrato è di 10,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI). Per le Edicole richieste tramite sito: https://servizioarretrati.mondadori.it Per Privati collezionisti richieste tramite email: collez@mondadori.it oppure tel.: 045.888.44.00 nei seguenti orari: lunedì-giovedì 9.00-12.15/13.45-17.00 venerdì 9.00-12.15/13.45-16.00 costo chiamata in base al proprio operatore, oppure fax a numero: 045.888.43.78 Stampa TEP Arti Grafiche Srl Strada di Cortemaggiore, 50 - 29100 - Piacenza (PC) Tel. 0523.504918 - Fax. 0523.516045 Distributore esclusivo per l’Italia Press-di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano

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Foto by Laila Pozzo

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C O N T E N TS 4

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MARKETS

OPINIONS

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Azimut: unione vincente

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Grain and Gold Mirages

18

La ricchezza pro-capite nei principali paesi

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L’illusione della riforma fiscale

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20

Sieg sotto la lente

Intelligenza artificiale da governare

28

I cambi di poltrone

44

Difese antiriciclaggio

52

La dynasty della Lego

50

Doppia prospettiva

60

Africa in mostra

82

Questione di feeling

90

Svolta per le fiduciarie

104 The Declines of Truth

76

LIFESTYLE

22

L’ora dei private markets

42

Prepararsi per sciare

32

Private in salsa monegasca

65

E. Marinella sbarca sotto la Mole

46

Eurazeo punta sull’Italia

68

Rombo di motori

58

Cyber e potere

70

Rifiuti in ordine

80

Bilancio sostenibile

74

A spasso per musei

86

Libri preziosi

76

Sigaro d’autore

100 Nuova era per l’Esg

78

Mare nostrum

84

Melograno magico

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Panettone e amarena

102 I club d’elite

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INVESTMENTS


OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

ANTONELLA MASSARI Laureata all’Università Bocconi, a lungo nell’organico di UniCredit con ruoli di responsabilità crescente, dal 2017 è segretario generale e membro del consiglio di amministrazione di Aipb. pag. 22

MARCELLO GUALTIERI Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia Politica all’Università di Torino. pag. 30

ROBERTO FALZONI Nome storico della finanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily office basato a Ginevra. pag. 40

PAOLO SOBRINI Senior Counsel dello Studio Zitiello Associati, avvocato, presta assistenza di carattere stragiudiziale e nelle controversie giudiziali a banche, Sim, Sobrini Sgr, intermediari finanziari sulle principali tematiche di carattere regolamentare. pag. 44

ANGELO DEIANA Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione nazionale private & investment bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 50

ALESSIA ZORLONI Direttore del Master in Art market management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’offerta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 60

PATRIZIA DIBARI Avvocato, titolare dello studio omonimo, autrice di contributi scientifici in materia di trust per editori italiani e stranieri. Docente ai corsi di Giuffrè Francis Lefebvre. pag. 90

RAY DALIO

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Fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi hedge fund al mondo, ha iniziato l’attività di investitore all’età di 12 anni. Con un patrimonio stimato da Forbes intorno ai 17 miliardi di dollari, è molto attivo nella filantropia. pag. 104

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ALPINE EAGLE Con il suo design essenziale e raffinato, Alpine Eagle reinterpreta in chiave contemporanea uno dei nostri modelli storici. La cassa di 41 mm ospita il calibro automatico Chopard 01.01-C con Certificato di Cronometria COSC. Realizzato in Lucent Steel A223, un acciaio esclusivo e ultraresistente risultato di quattro anni di ricerca e sviluppo, questo straordinario segnatempo, progettato e fabbricato dai nostri artigiani, è la quintessenza della maestria e della creatività della nostra Manifattura.

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INTERVIEW


INTERVIEW PAOLO MARTINI

Unione vincente Azimut punta sulla forza dei consulenti, che in maggioranza sono anche azionisti Martini (ad): “Formazione e partecipazione: le persone fanno la differenza” DI LUIGI DELL’OLIO

La diversificazione del portafoglio è una priorità, in modo da bilanciare rischio e rendimento Il cliente si aspetta di ricevere sempre proposte in linea con i propri bisogni e aspettative

Come cambia l’attività di consulenza sempre più in direzione del wealth management? Viviamo in un’epoca di grande polarizzazione della ricchezza: l’1% 11

In uno scenario ricco di incertezze, quali sono i principali bisogni espressi dalla clientela? In un contesto segnato da sfide come la pandemia, conflitti globali e inflazione crescente, la clientela esprime un bisogno di fiducia, chiarezza e soluzioni in grado di salvaguardare e incrementare il proprio patrimonio in maniera sostenibile. La richiesta prevalente è indirizzata verso stabilità e sicurezza. La figura del consulente finanziario assume, quindi, un ruolo chiave offrendo orientamento e consulenza di qualità, basata su analisi dettagliate e una conoscenza approfondita del panorama economico e finanziario oltre ad educare verso il concetto di

lungo termine. La diversificazione del portafoglio è una priorità, con l’obiettivo di bilanciare rischio e rendimento. Tenendo conto delle peculiarità di ogni cliente in termini di esigenze, obiettivi e tolleranza al rischio, ci si aspetta di ricevere proposte su misura, allineate ai desideri reali di medio lungo periodo. In un’epoca in cui la diffidenza verso il settore finanziario è in aumento, la trasparenza e il servizio diventano fondamentali. In particolare, la clientela più avveduta è sempre più interessata a nuove opportunità d’investimento, come i mercati privati, l’impegno nella sostenibilità o gli asset digitali. Essenziale, poi, è una comunicazione costante e chiara sullo stato degli investimenti e l’andamento del mercato. Questo richiederà competenze sempre più elevate, soprattutto alla luce delle rivoluzioni regolamentari e tecnologiche che caratterizzeranno il nostro settore nel prossimo futuro.

PRIVATE

“Aiutare i risparmiatori a orientarsi all’interno di uno scenario ricco di incognite, grazie al supporto di analisi dettagliate e alla conoscenza approfondita del panorama economico e finanziario”. È la sfida con la quale si trovano quotidianamente a fare i conti i wealth manager e i consulenti finanziari, secondo l’analisi di Paolo Martini, amministratore delegato di Azimut Holding.


INTERVIEW

GLI AMMINISTRATORI DELEGATI E MANAGING DIRECTOR DELLA RETE AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT Silvano Bramati, ad e managing director macro area Piemonte e Valle D’Aosta

Oliviero Pulcini, ad e managing director macro area Lombardia e Liguria

Filippo Notarcola, ad e managing director area banche & istituzionali Alessandro Parentini, ad e managing director Azimut Global Advisory

Riccardo Maffiuletti, ad e managing director macro area Centro Sud con presidi in Lombardia e Trentino Alto Adige

Paolo Zola, ad e managing director macro area Triveneto

Monica Liverani, ad e managing director macro area Emilia Romagna, Marche e Umbria

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PRIVATE

della popolazione possiede il 45% della ricchezza totale. La crescente disparità ha generato una domanda di servizi per la gestione di grandi patrimoni, non solo in termini di investimenti, ma anche protezione, pianificazione fiscale e strategie di successione. Questa è una sfida per molte famiglie e aziende, con 2 milioni di imprese in Italia che affronteranno un passaggio generazionale nei

AZIMUT: IN NUMERI 87 MILIARDI DI EURO LE MASSE TOTALI DI GRUPPO A FINE SETTEMBRE

18 I PAESI IN CUI È PRESENTE

1.860 IL NUMERO DI CONSULENTI FINANZIARI E WEALTH MANAGER IN ORGANICO IN ITALIA

90% I PROFESSIONISTI CHE SONO ANCHE AZIONISTI DELLA SOCIETÀ

prossimi 10 anni. Il wealth management moderno ha una visione olistica del patrimonio del cliente, ma molte persone non ne riconoscono ancora appieno l’importanza per questo serve maggiore formazione. La digitalizzazione ha portato a soluzioni personalizzate in un mondo focalizzato sulla sostenibilità dove gli investitori cercano strategie che riflettano i loro valori e ha


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INTERVIEW

Convention dei consulenti finanziari Azimut in Italia

aperto nuove frontiere, permettendo ai consulenti di offrire soluzioni sempre più internazionali e personalizzate con risposte in tempo reale.

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PRIVATE

Come si sta attrezzando Azimut per rispondere ai nuovi bisogni? Anche se nessuno ne vuole parlare, la nostra industria sta affrontando una prospettiva di contrazione dei margini che potrebbe raggiungere il 15% nei prossimi anni. In questo contesto, Azimut si caratterizza da sempre con un Dna profondamente innovativo. Stiamo introducendo progetti rivoluzionari sia a livello di macchina operativa, che sul fronte commerciale come, ad esempio,

Beewise (app di investimenti dedicata alle nuove generazioni), il modello di consulenza Next basato sull’intelligenza artificiale, Azimut Marketplace dedicato alle Pmi o ancora l’uso di token e fondi sulle cripto. Ma non dimentichiamo mai l’importanza dei rapporti umani e della fiducia reciproca: la nostra visione di “famiglia allargata” rifiuta la mentalità mercenaria e mette al centro le persone. Questa filosofia si riflette nel modello societario unico che abbiamo adottato: il 90% dei nostri consulenti finanziari sono anche azionisti attivi di Azimut e veri proprietari dell’azienda. L’importanza di questi professionisti è rafforzata da una formazione

continua e dalla presenza di un management di rete qualificato e vicino alle loro esigenze. Intanto assumete sempre più forza anche al di fuori dei confini nazionali. La nostra proiezione internazionale, inoltre, è evidente dalla nostra presenza in 18 paesi come dimostra la grande innovazione degli ultimi anni attuata dalle nostre fabbriche prodotto. Siamo profondamente immersi nel mondo fintech e corporate, con l’ambizione di costruire un ecosistema robusto di società focalizzate sulle Pmi italiane. Il nostro obiettivo è rendere i consulenti di Azimut


INTERVIEW PAOLO MARTINI

marketing, PickaBù, per aiutare i nostri professionisti a sviluppare nuovi clienti ed aiutare l’ecosistema di start up in cui abbiamo investito in questi anni che copre più del 60% del mercato. Quali sono i numeri di Azimut? Oggi il Gruppo ha oltre 87 miliardi di euro di masse di cui 53% circa in Italia. Le società del gruppo sono oltre 100 e in Italia lavorano circa 1860 consulenti finanziari di alto profilo divisi in 6 macro aree coordinate da amministratori delegati sul territorio e una divisione istituzionali che opera anche con forte focus sui mercati privati, come dimostra il recente successo del fondo IPC che ha già raccolto oltre 650 milioni di euro e investito in 24 progetti a supporto delle infrastrutture sociali del nostro Paese. Come si chiude il 2023? Non sarà di certo ricordato come un anno semplice, ma fino ad oggi siamo coerenti con i target dichiarati di utile e di raccolta annua tra i 6 e gli 8 miliardi di euro.

Capitolo reclutamenti: su quali profili vi orientate? Da sempre ci piacciano le “teste pensanti”. Chi non ama essere rinchiuso dentro a rigidi schemi. Siamo focus su quattro target: consulenti della concorrenza che abbiano voglia di seguire una strada diversa; bancari che hanno desiderio di guadagnare per il valore che portano e diventare azionisti in un mondo libero; top private banker grazie al modello di multi family office come dimostra anche il recente ingresso in Toscana di uno dei professionisti più capaci in Italia, Massimo Giunta, che si aggiunge ai tantissimi bravi colleghi; e infine giovani talenti per aiutarci, grazie al lavoro in team, a gestire il passaggio generazionale. Da inizio anno abbiamo inserito un centinaio di professionisti e contiamo di chiudere l’anno in linea con l’obiettivo indicato di 120. Parliamo un po’ di lei: qual è il suo stile manageriale? Le mia principale caratteristica come manager è una dedizione maniacale al lavoro, a volte anche 15

Come sta andando il processo di democratizzazione dei mercati privati che avete lanciato per primi nel 2019? Sono contento di sentire questa parola ormai ovunque, anche nei report di grandi case di investimento o di consulenza americane. Unire il risparmio gestito all’economia reale con attenzione anche agli aspetti Esg e alla nostra economia è una value proposition che ci rende orgogliosi. Siamo leader in Italia con oltre 7,6 miliardi di euro raccolti attraverso più di 60 fondi rivolti a clienti privati, ultra high net e istituzionali. Con oltre 45mila clienti che hanno investito in questa asset class siamo tra i leader mondiali. Abbiamo contribuito a creare quasi 50.000 posti di lavoro e supportato quasi mille aziende tra equity e debito. I consulenti che hanno capito la valenza di questo nuovo mondo crescono il doppio degli altri coniugando performance e ricavi. E da oggi abbiamo a disposizione un’innovativa piattaforma di

L’industria sta affrontando una prospettiva di contrazione dei margini che potrebbe raggiungere il 15% nei prossimi anni Stiamo introducendo progetti rivoluzionari sia a livello di macchina operativa, che sul fronte commerciale

PRIVATE

veri e propri partner strategici per le imprese locali, supportandole nella loro crescita e innovazione. Abbiamo acquisito partecipazioni in circa 10 aziende, dando vita al più grande ecosistema in Italia e registrato un marchio, Corporate Fintech Consultant, per legittimare la professione del futuro. Con questo, miriamo a tracciare una nuova direzione, pronti ad assistere e guidare le oltre 5 milioni di Pmi italiane nel loro percorso di crescita.


INTERVIEW

Anticipo fattur e Cessione pro s olu Cont o im t o pre se Iscrizio ne, agg reg az ion

Pa ga me nti

MARKETPLACE

era di fili dito Cre rning ting facto ou ese mic Disc v e R yna mio) ato >1 eD rans t X eF li (s na o i z na er int digitale nza iste s s a ti, on c SMALL e

TESORERIA

SERVIZI

CAPITAL MANAGEMENT

INVESTMENTS

LIFE

TFR CAPITAL MANAGEMENT

TFM LIFE

MID

LARGE

GESTITO LA MAPPA DELLE OPPORTUNITÀ Le 4 direzioni dell’offerta Azimut per le imprese

STARTUP Equity crowdfunding & venture capital DIRECT

MERITO DI CREDITO ALTO more score >A

EQUITY

MERITO DI CREDITO MEDIO more score >BB - BBB

MARKETPLACE

PMI MID CAP LARGE CAP Private Equity - M&A - IPO DIRECT

ENTERPRISES

> euro 500K

MERITO DI CREDITO MEDIOBASSO euro more score > CCC - B 100K -1M MERITO DI CREDITO BASSO Instant lending more score < CC DIRECT

DEBITO

Direct lending > 1 Controgarantite Minibond/ Convertibili (>10 milioni) Solutions (>30 milioni) DIRECT

MARKETPLACE CAPITAL TECH

P R I N C I PA L I FA B B R I C H E P R O D O T T O INVESTMENTS

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PRIVATE

troppo, accompagnata da un forte orientamento all’innovazione e all’azione. Per indole personale, mi piace molto immaginare scenari futuri, unire i puntini e vedere che i progetti si realizzano. Penso sia meglio provarci e sbagliare che non fare nulla. Tutte le grandi persone che ho conosciuto, a partire dal nostro

CAPITAL MANAGEMENT

LIBERA IMPRESA

presidente Pietro Giuliani, hanno sempre in comune una grande capacità di visione e sanno prendersi dei rischi. Quali sono i suoi hobby e come incidono sul lavoro quotidiano? Amo scrivere come dimostrano i sette libri che ho pubblicato nel nostro settore e quindi leggere di tutto e

ALTERNATIVE CAPITAL PARTNERS

di più. Recentemente - poi - mi sto appassionando anche alla tecnologia. Corro quasi ogni mattina e sono amante della montagna e dei viaggi. Purtroppo il lavoro mi ha portato a fare grandissimi sacrifici e tante rinunce e alle volte mi chiedo se ne valga la pena. Poi penso ai tanti amici-colleghi che ho qui in Azimut e riparto più determinato di prima.


INVESTIRE NELLA DECARBONIZZAZIONE CON REGOLE NUOVE In Europa, quasi il 70% dei fund selector ritiene che il carbonio e altri temi ESG allineati all’ambiente rappresenteranno obiettivi a elevata priorità nei prossimi 12 mesi.* Tuttavia, poche opzioni di investimento tengono il passo con la portata della rivoluzione della riduzione del carbonio. Scegli un approccio globale grazie al PGIM Jennison Carbon Solutions Equity Fund: • • • •

Ampliamento dei temi di riduzione del carbonio Estensione dell’ambito delle emissioni Impegno chiaro verso l’obiettivo Team esperto multidisciplinare

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MARKETS

RICCHEZZA PROCAPITE

SVIEZZERA 167,4 K 685,2 K

USA 107,7 K 551,4 K

AUSTRALIA 247,5 K 496,8 K

DANIMARCA 186 K 410 K

NUOVA ZELANDA 193,1 K 388,8 K

FRANCIA 133,1 K 312,2 K

INGHILTERRA 151,8 K 302,8 K

SVEZIA 77,5 K 296,8 K

TAIWAN 108,3 K 273,8 K

GERMANIA 66,7 K 256,2 K

ITALIA 108,3 K 221,4 K

GIAPPONE 103,7 K 216,K

FINLANDIA 84,1 K 180 K

PORTOGALLO 70,4 K 158,8 K

GRECIA 53,5 K 105,7 K

CILE 19,5 K 54,1 K

POLONIA 20,3 K 52,7K

ROMANIA 21,5 K 44,3 K

RUSSIA 8,6 K 39,5 K

TAILANDIA 9,6 K 26 K

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PRIVATE

VA L O R I I N D O L L A R I U S A / PA T R I M O N I O M E D I O / PA T R I M O N I O M E D I A N O


MARKETS MA RKET KETTS MAPP M MA

I L PAT R I M O N I O M E D I O E M E D I A N O D E I P R I N C I PA L I PA E S I DEI DIVERSI CONTINENTI L ‘A N A L I S I D I U B S O F F R E U N O S PAC C ATO DELLE DIFFERENZE NEL MONDO

NORVEGIA 143,9 K 385,3 K

SINGAPORE 99,5 K 383 K

CANADA 137,6 K 369,6 K

PAESI BASSI 112,5 K 358,2 K

BELGIO 249,9 K 352,8 K

IRLANDA 90,7 K 247,1 K

AUSTRIA 68,5 K 245,2 K

ISRAELE 77,6 K 235,5 K

SUD COREA 92,7 K 230,8 K

SPAGNA 107,5 K 224,2 K

CECOSLOVACCHIA 23,5 K 90,4 K

MONDO 8,7 K 84,7 K

CINA 27,3 K 75,5 K

UNGHERIA 26,4 K 59,4 K

MESSICO 18,9 K 55,3 K

SUD AFRICA 5,5 K 24 K

TURCHIA 5,5 K 17,6 K

INDONESIA 4,8 K 17,5 K

INDIA 3,8 K 16,5 K

COLOMBIA 4,5 K 15,5 K

19 9

PRIVATE P PRIV AT ATE

F O N T E V I S U A LC A P I TA L I ST. C O M , F O N T E U B S G LO B A L W E A LTT H R E P O R T 2023 2 023


LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO

SIEG

DA SETTEMBRE È A CAPO DI CITI GLOBAL WEALTH, DOPO ESSERE STATO PER SEI ANNI PRESIDENTE DI MERRILL LYNCH WEALTH MANAGEMENT. È STATO SCELTO IN PARTICOLARE CON L’OBIETTIVO DI CRESCERE NEL MERCATO STATUNITENSE.

20

PRIVATE

Per lui si tratta di un ritorno, avendo lavorato nella gestione dei grandi portafogli di Citi tra il 2005 e il 2009, prima di dedicarsi a nuove esperienze professionali. Su questa divisione il gruppo punta con decisione nel nuovo piano industriale che pone la componente commissionale tra le priorità per accelerare sulla profittabilità. Ha raccolto il testimone da Jim O’Donnell, che è passato al ruolo di vicepresidente esecutivo di Citi e responsabile della clientela senior.


LEGEND ANDY SIEG

Tour globale Rilancio in vista Prime attività Le origini È nato nel 1965 a New York da padre businessman e madre casalinga. Ha conseguito una laurea in Economia presso la Penn State University e un master in Politiche pubbliche presso la Harvard Kennedy School.

Ha iniziato la propria carriera come analista finanziario presso Merrill Lynch, che nel 1993 lo ha nominato vice president per la clientela private. Nel suo percorso spicca anche un periodo presso la Casa Bianca come consulente economico.

Il ceo di Citi, Jane Fraser, ha descritto la performance dell’unità di gestione patrimoniale come “deludente”, per cui a Sieg toccherà il compito di rilanciare questo filone di business, recuperando quote di mercato.

Dalla nomina in Citi, ha postato su LinkedIn i suoi incontri con i team della banca sparsi nel mondo. Si è definito “entusiasta” del clima trovato nel gruppo bancario e delle competenze dei suoi collaboratori.

Organizzazione

Patrimonio Diversi media americani lo accreditano di un patrimonio intorno agli 80 miliardi di dollari contro i 65-68 miliardi del 2019. Lo stipendio del 2022 in Merrill Lynch è stimato in circa 1,2 milioni di dollari.

21

Altre cariche È membro del consiglio consultivo per lo Stanford Center on Longevity e fa parte del comitato consultivo esterno dello Schreyer Honors College.

PRIVATE

La famiglia È sposato con Heliane, dalla quale ha avuto tre figli. La famiglia Sieg risiede a Greenwich, nel Connecticut.

Due anni fa Citi ha unificato le sue varie attività patrimoniali in un’unica divisione che comprende le unità di banca privata e gestione patrimoniale personale.


OPINION

L’ora dei private market Crescono gli investimenti della clientela del pb al di fuori dei mercati quotati La destinazione principale è costituita dall’equity, meglio se con quote di maggioranza DI ANTONELLA MASSARI*

I private market continuano a farsi spazio all’interno dei portafogli della clientela private. Potenziale inesplorato La ricchezza finanziaria affidata alla consulenza professionale del private banking ha raggiunto volumi mai registrati prima d’ora, pari a 1.057 miliardi di euro alla fine del primo semestre, e attualmente solo lo 0,8% dei portafogli delle famiglie private viene investito nei private market. Una quota che è cresciuta dal 2018 a oggi, ma più lentamente di quanto previsto, spostando così in avanti il target dell’1% che il private banking aveva stimato di raggiungere entro il 2022. In termini di stock, siamo passati dai 2.300 milioni circa del 2018, anno in cui abbiamo attivato l’osservatorio Aipb sui private market commercializzati in Italia, agli oltre 7.800 del 2022.

dall’estate, ha assunto caratteristiche più favorevoli per i titoli governativi e le obbligazioni investment grade piuttosto che per i private market. In termini di stock, l’asset class principale presente nei portafogli del private banking è il private equity, cresciuto dal 25% del 2021 al 30% del 2022 grazie a un volume di nuovi investimenti pari a 780 milioni. Le preferenze in termini di strategie sono orientate principalmente verso il buyout (45% di quanto investito in private equity nel 2022) e growth (30%) mentre, per quanto riguarda le caratteristiche

delle imprese target, non si rileva una preferenza per una determinata dimensione dell’impresa. Secondo per volumi è stato il multiasset, che ha raccolto più di 400 milioni, seguita da 170 milioni nelle infrastrutture. Si tratta di un flusso contenuto in una asset class caratterizzata da orizzonti temporali di lungo/lunghissimo periodo che, però, ha per la prima volta superato il volume di nuovi investimenti dedicati all’immobiliare, storica preferenza sia dell’offerta sia della domanda italiana di investimenti fuori dai mercati quotati.

PRIVATE MARKET: LA VALUE PROPOSITION ALLA CLIENTELA PRIVATE Quali argomenti vengono utilizzati nella consulenza al cliente private per proporre soluzioni di investimento alternative? Acceso ad opportunità non presenti nei mercati quotati

79%

17%

3%

Diversificazione tra asset class

59%

34%

7%

Orizzonte temporale di lungo periodo

55%

28%

Finanziamento a economia reale

48%

28%

Decorrelazione

45%

Finanziamento a economia reale Italia

22

PRIVATE

Preferenza per il pe Nel 2022, Aipb ha rilevato nuovi investimenti in economia reale per 1.600 milioni di euro, e questo nonostante uno scenario economico finanziario che dal punto di vista del private banking, a partire

Maggior rendimenti

45% 41%

Diversificazione tra asset manager con strategie molto diverse

34%

7% 7%

Opportunità transizioni ESG

3%

24% 3% 3%

55%

Copertura di rischio inflattivo Riduzione dell’esposizione ai mercati pubblici

Molto rilevante

48%

17%

17% 3% 3%

55%

24%

3%

52%

24%

17%

45%

45%

7%

17%

34%

31%

Copertura da rischi dei mercati finanziari

10%

28%

41%

Flussi dividendi

3%

17%

66%

Abbastanza rilevante

Poco rilevante

Non rilevante

17% 21% 14%


OPINION

I vantaggi della diversificazione Gli investimenti di private market possono dare diversi vantaggi

Il forum Un patto tra le generazioni: l’agenda del Private Banking. Si intitola così la diciannovesima edizione del Forum di Aipb, in programma il 28 novembre. L’evento si svolgerà a Milano presso Palazzo Mezzanotte, con ingresso riservato agli associati e possibilità per gli altri di seguire la diretta streaming collegandosi al sito internet Forumprivatebanking.it. Il giorno precedente, alle 11, sempre presso la sede di Borsa Italiana, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione, alla presenza del presidente, Andrea Ragaini, e del segretario generale, Antonella Massari. Durante l’evento, analisti, opinion leader ed economisti affronteranno le principali tematiche che rappresentano sfide centrali dell’industria del Private Banking, tra cui le potenzialità di un capitale umano multigenerazionale, l’importanza di una protezione che va oltre il solo ambito finanziario e le opportunità offerte dall’utilizzo dei dati e dall’intelligenza artificiale. In uno scenario macroeconomico e geopolitico sempre più complesso, l’Associazione dedicherà anche un approfondimento al valore cruciale della consulenza private ai clienti imprenditori.

*Segretario generale di Aipb

23

(nel 2022 si rilevano nuovi investimenti per oltre 300 milioni che porta lo stock a 1.250 milioni) ed è proprio sulla diffusione di una nuova generazione di questa tipologia di strumenti chiamati Eltif 2.0, su cui stanno concentrando l’attenzione gli operatori di private banking per vedere crescere i volumi dei private market nei portafogli private.

PRIVATE

I tradizionali fondi di investimento alternativo (Fia) rappresentano lo strumento di investimento principale, ma iniziano a crescere anche gli investimenti diretti tramite club deal (+35% nel 2022), nei quali risultano investiti 800 milioni di euro, pari al 10% dei volumi totali del 2022. Cominciano a guadagnare spazio gli European long term investments (Eltif), cresciuti lo scorso anno del 50% rispetto ai volumi del 2021. Si tratta di Fia con caratteristiche adatte a investitori non professionali

all’investitore per proteggere il valore del suo patrimonio nel tempo. I più rilevanti, secondo gli esperti di settore, riguardano l’accesso a opportunità non presenti nei mercati quotati, un maggiore livello di diversificazione del portafoglio grazie a un più ampio spettro di asset class, un allungamento dell’orizzonte temporale dell’investimento che ben si sposa con una logica di pianificazione di medio e lungo periodo, un maggiore livello di protezione del portafoglio grazie alla decorrelazione rispetto ai mercati quotati. In ogni caso, gli investimenti in private market non sono ritenuti adatti dagli operatori di private banking a qualunque tipologia di investitore. È preferibile, ad esempio, che il cliente disponga di un’adeguata ricchezza finanziaria per evitare di essere obbligato a liquidare l’investimento in anticipo rispetto alla sua naturale scadenza, dal momento che potrebbe incontrare difficolta di liquidazione o subire perdite di valore significative. Inoltre, pur essendo investimenti decorrelati dai mercati quotati, possono essere fortemente influenzati dai rischi macroeconomici generali. Quindi è importante che l’investitore disponga di una certa capacità di sostenere perdite e una sufficiente tolleranza al rischio di investimento, a fronte di un chiaro obiettivo di crescita del patrimonio grazie a maggiori possibilità di performance.


OPINION

Grain and Gold Mirages The Baring Crisis is the story of the international sale of a grand vision A scenario that turned into a nightmare because implementation matters BY JOHN BELL (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

24

PRIVATE

It is safe to say that when Argentina makes the headlines of financial newspapers and magazines, usually the news is not good. 130 years ago or so, it was the same: the 18891890 Argentinian crisis is probably the first, standard “emerging markets” crisis in history and the most important of the 19th century. Until 1880, Argentina had played a minor role in international capital markets. Things changed when Argentina took over the Pampa, possibly turning into a colossal exporter of grain. Equally important, after the crisis that had hit in the ‘60s and ‘70s, rates were low across Europe and capital was eager to get out. As a consequence, Argentina was flooded with capital meant to fund public infrastructure works (especially railways, to connect the interior to the Ocean) needed to turn that possibility into reality. As those projects required inputs that could not be produced locally, imports increased (threefold, between 1880 and 1890). Therefore, Argentina ran a substantial trade deficit, financed by the inflow of foreign capital.

These dynamics were facilitated by the reforms that took place over the same period to facilitate the integration into the international capital markets. In the first half of the ‘80s, a new paper peso was established that could be, theoretically, exchanged at par with gold, replacing the previous, byzantine system of multiple banks emitting banknotes. The experiment was short-lived: already in 1884, the convertibility was stopped and, for all intents and purposes, Argentina moved to a paper standard, in which paper banknotes floated against gold (that traded at a premium) and, in turn, against international currencies. Maintaining the convertibility was always going to be hard for a country that did not produce gold and could obtain enough to sustain the convertibility only if the value of the exports was larger than the value of the imports and the servicing of external debt – a set of requirements with which it was impossible for Argentina to comply given the then-circumstances. Paper currency was to be used domestically while gold was to be

used in international transactions, to facilitate, reassure and encourage foreign capital inflows. These reforms secured a capital surplus that was needed to offset the trade deficit and, in tandem, increased the value of public debt. In 1887, the Congress passed a Free Banking Law (US-style), with the double objective of harmonising the peso circulation across the country and finding new gold reserves to pay off the debts - banks could, now, issue banknotes on condition of making corresponding gold deposits in the Treasury’s accounts and receiving, in exchange, public bonds of equal value. The bond-backed banknotes would not be redeemable in gold and the gold bonds would be issued with the specific purpose of allowing for new banknotes issuances increasing, hence, further the amount of the government debt. The Law proved to be unwise. The banks, which had not been sitting on piles of gold during those years, contracted gold-denominated loans on international capital markets to purchase the public bonds with the gold the government asked


OPINION 25

PRIVATE

Until 1880, Argentina had played a minor role in international capital markets Things changed when Argentina took over the Pampa, possibly turning into a colossal exporter of grain


Miguel Juárez Celman president of Argentina from1886 to 1890.

26

PRIVATE

for (although the majority of the payments that banks were supposed to make to the government were delayed or never made). This created a perverse mechanism in which the government received (some) gold to pay off foreign debts while the banks contracted foreign debts to provide the government with the gold it needed to pay off its own foreign debts. That was not the sole adverse consequence: most of the loans that the banks would go on to grant domestically were for paper-peso-denominated assets, exposing their balance

sheets (which they often falsified anyways) to mayhem in case of serious movements of the papergold exchange rate. Moreover, most of the foreign loans the banks took out were short-term loans while most of the loans that the banks granted had much longer maturities, as they financed dubious schemes with even more dubious returns that funded the provincial governments and their politicians as well as politically important groups that helped the governments maintain power. Thus, by the end of the decade, the macro picture

was bleak: monetary base was ballooning, inflation was going up, the paper peso was depreciating (and gold peso was trading at larger and larger premia), budget deficit was spiralling out of control and more and more of foreign borrowing was being used to service the abovementioned foreign debts. In 1889, the Argentine government, short on gold, paid the gold-denominated bonds with paper pesos. Contemporaneously, the BOE increased the rate from 2.5% to 6% in the space of six months. Foreign investors responded by dumping Argentine bonds and Argentinians by dumping paper pesos in favour of gold (an early case of “dollarisation” – by 1890, 90% of the currency in the hands of the public was gold). The government, using the gold deposited by the banks at the Banco National, tried to defend the peg but without success. The fiscalmonetary combo drained the banks of any gold that still was in the system, starting a row of bank runs and bank crashes. Economic activity, between the inflation, the tumbling of the exchange rate, the shakes that perturbed the banking sector, large strikes and an attempted coup, grinded to a halt. Ultimately, even a sketch of the events of 1889-1890 Argentina as this piece is still teaches a relevant lesson: to be rightly suspicious when the “Promised Land” seems on sale. Spoiler: there is no “Promised Land”.



Loconte punta su Parigi

dello Studio nelle principali capitali economiche, come già avvenuto a Milano, Roma, Londra, e New York. NUOVO INGRESSO PER BANCA FINNAT

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PRIVATE

FIDEURAM ISPB SUPERA QUOTA 300 Nel periodo 1° gennaio – 30 settembre nelle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments sono stati inseriti 303 nuovi private banker. Il numero complessivo dei professionisti delle tre reti, alla fine del terzo trimestre, è di 5.583. Ecco alcuni inserimenti di rilievo del mese di settembre. Fideuram: Michele Bernardini (Toscana), Vanessa Vaiani (Toscana), Pierpaolo Pirritano (Lombardia), Valentina Durigon (Veneto), Paolo Di Mattia (Abruzzo), Eloisa Melani (Lombardia) e Daniele Barbieri (Lombardia). Sanpaolo Invest: Gennaro Merlino (Campania) e Giuseppe Tortomasi (Piemonte). IW Private Investments: Davide Fabbri (Umbria).

Punta su Parigi il progetto di espansione di Loconte&Partners, studio legale specializzato nel wealth management, fondato e guidato da Stefano Loconte (nella foto sopra). L’ufficio si trova nella centralissima Avenue des Champs Élysées, strada simbolo di eleganza e di importanza commerciale a livello mondiale. L’apertura è stata resa possibile grazie a una partnership strategica con l’avvocato Ruggero Dicandia (nella foto sotto), che, conseguentemente entra a far parte del team di Loconte&Partners come of counsel. Dicandia, bilingue francese, Avocat à la Cour d’Appel de Paris e Avvocato del Foro di Bari, ha una consolidata esperienza nel diritto commerciale e societario, francese e italiano (consulenza e contenzioso). Il suo approccio personalizzato mirerà proprio ad affiancare le imprese italiane desiderose di espandere la loro presenza nel mercato francese. Questa apertura rappresenta un ulteriore sviluppo

Banca Finnat si rafforza con la nomina di Marco Federico Turrina (nella foto) a senior advisor. Dopo la laurea in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, conseguita con 110 e lode e dignità di stampa, Turrina ha lavorato per oltre 40 anni nel settore della finanza e delle banche, assumendo ruoli manageriali di rilievo in primari gruppi italiani e internazionali, come The Chase Manhattan Bank, Barclays International e Akros finanziaria. Nel 1997 ha fondato Banca Akros (poi parte del Gruppo Banca Popolare di Milano) di cui è stato ad e dg. Turrina collabora con le Università Bocconi e Cattolica del Sacro Cuore. “La specializzazione nei servizi finanziari e nel real estate, l’alta qualità di gestione delle prestazioni erogate, unite alla centralità del cliente sono stati i fattori chiave che mi hanno spinto ad accettare”, spiega il manager in una nota.


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OPINION

La grande illusione Torna la discussione sulla riforma fiscale, ma gli spazi per ridurre le imposte sono minimi Non servono rattoppi, bensì un intervento di riordino generale di questo settore DI MARCELLO GUALTIERI

L’attuale struttura del sistema fiscale italiano risale a oltre 50 anni fa. Non ha dunque senso cercare di rattoppare un sistema tributario pensato avendo davanti una struttura produttiva ormai superata totalmente, sarebbe come continuare a riparare un’autovettura di mezzo secolo fa intervenendo di volta in volta sul singolo inghippo: sanato uno se ne ripresenta un altro. Esattamente quello che è stato fatto finora in Italia, generando una legislazione fiscale abnorme e incomprensibile.

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PRIVATE

Occorre una misura radicale Occorre quindi una riforma radicale, che azzeri il vecchio sistema e ne introduca uno completamente nuovo. L’obiettivo del Governo è dunque decisamente condivisibile. Ciò detto, sarebbe davvero ingenuo immaginare che tale riforma possa condurre a una riduzione del carico

fiscale complessivo data l’attuale situazione dei conti pubblici: fabbisogno di cassa crescente e traiettoria di rientro dall’eccesso di debito pressoché inesistente (riduzione del rapporto debito Pil dello 0,6% nei prossimi tre anni secondo la Nadef 2023). Difatti, ciò che è noto oggi, sono solo spostamenti di carichi fiscali (da un soggetto a un altro) e non certo riduzione. Per esempio, la tanto sbandierata riduzione del cuneo fiscale (si parla di circa 10 miliardi di euro di costo) è solo lo spostamento del carico dagli attuali soggetti passivi (imprese e/o lavoratori, dipende da quale lato si guarda) alla fiscalità generale, viene cioè messa a carico della generalità dei contribuenti. Analogo discorso per l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Cosicché di calo della pressione fiscale non si può proprio parlare. Guardando in faccia la

realtà, il carico fiscale potrà calare soltanto a seguito della riduzione della spesa pubblica o in caso di un significativo incremento del Pil, ma entrambe queste condizioni al momento difettano completamente. Guardare in faccia la realtà La tanto sbandierata riforma del fisco mai e poi mai potrà concretizzarsi in una riduzione della pressione fiscale; tutt’al più potrà concretizzarsi in un riordino complessivo di un sistema normativo abnorme e vetusto e il viceministro Maurizio Leo è sicuramente una delle persone più competenti per guidare una simile ciclopica impresa. Ma anche qui non c’è da farsi illusioni, perché lo sclerotico apparato burocratico che si è stratificato negli anni, acquisendo di fatto un enorme potere interdittivo, sarà tutt’altro che semplice da smantellare.


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12.00%

Porsche AG, Renault, Stellantis

50% Europea

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CH1282085815

12.00%

Enel, Intesa Sanpaolo, Volkswagen

50% Europea

07/09/2026

CH1282089171

12.00%

Intesa Sanpaolo, Meta Platforms, Stellantis

50% Low Strike

08/09/2026

CH1282089197

10.00%

Apple, UniCredit, Volkswagen

50% Low Strike

14/09/2026

CH1282090096

9.00%

Danone, General Electric, McDonalds

60% Europea

21/09/2026

CH1282090765

8.00%

CAC 40, DAX, IBEX 35, SMI

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05/10/2026

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PUBBLICITÀ La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/prospectusesnotices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo i licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento nei mercati finanziari o di raggiungere in altro modo il proprio obiettivo. I licenziatari non assumo alcun obbligo o responsabilità in relazione alla gestione, alla commercializzazione o alla vendita dei presenti Prodotti. I prodotti sono soggetti a limitazioni di vendita per SEE, Hong Kong, Singapore, Stati Uniti, soggetti statunitensi (US persons) e il Regno Unito (l’emissione è soggetta alla legge svizzera). Questa comunicazione è redatta da Leonteq Securities (Europe) GmbH, Milan branch, che è autorizzata da Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) in Germania e soggetta a supervisione limitata da parte di CONSOB in Italia Gli investitori non possono acquistare i prodotti finanziari descritti direttamente da Leonteq Securities (Europe) GmbH o da società a essa affiliate ma soltanto tramite banche o altri fornitori di servizi finanziari. © Leonteq Securities AG, 2023. All rights reserved.


PRIVATE

Private monegasco Banque Richelieu affonda le radici nell’omonimo cardinale del Diciottesimo secolo Con sedi a Monaco e Parigi, ha scelto di puntare su un management di 40enni DI LUIGI DELL’OLIO

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PRIVATE

Rinnovamento della governance per tenere il passo di un mercato che cambia, rendendo sempre più centrale il ruolo del digitale. In primavera il consiglio di sorveglianza e il consiglio d’amministrazione di Banque Richelieu hanno deliberato, dopo il via libera delle autorità di regolamentazione francese e monegasca, la nomina di Sylvain

Fondeur a presidente, di Thomas Lhuillier a Ceo ed executive director, con Slim Jaziri vice di quest’ultimo e Nicolas Rajner chief investment officer. Founder e Lhuillier sono entrambi 40enni: per il primo si tratta di una promozione, dato che fin qui aveva ricoperto la posizione di Cfo, dopo esperienze varie, tra cui qualche anno in PwC; il secondo arriva invece da Société

Générale Private Banking Monaco, dove ricopriva il ruolo di direttore commerciale. I numeri del gruppo La private bank monegasca, che tra i suoi clienti conta imprenditori, professionisti, family office e gestori patrimoniali indipendenti di circa 40 nazionalità, fa capo al gruppo Richelieu, dell’omonima famiglia


BANK INTERNATIONAL Sylvain Fondeur

5,6 miliardi di euro Le masse gestite a livello di gruppo

180 I collaboratori della private bank

40 Le differenti nazionalità dei suoi clienti

quanto dichiarato da Lhuillier alla presentazione dell’accordo. La propensione verso il digitale si accompagna con le radici ben salde nella tradizione della consulenza alle ricche famiglie francesi e monegasche. Le origini risalgono al Diciottesimo secolo, quando il Cardinale de Richelieu, “Principal Minister” di Luigi XIII, creò la Compagnie des agent de change, creando le condizioni per la nascita la prima borsa valori a Parigi. Poco prima degli anni 2000, il controllo è passato al gruppo Kredietbank Luxembourg, che ne ha

I principali servizi offerti “Conoscenze locali e visione globale”. È il motto con il quale Banque Richelieu Monaco accompagna la propria offerta di servizi per il wealth management, dalla costruzione di prodotti assicurativi e d’investimento personalizzati alla gestione patrimoniale. “Che tu sia un privato, un ente, un family office o un gestore di terze parti, il nostro obiettivo è il medesimo: preservare e aumentare la tua ricchezza di generazione in generazione”, è l’impegno preso sul sito aziendale. “In uno scenario in rapida evoluzione, condividiamo con i nostri clienti la cultura di impegno, performance e trasparenza”, ha rimarcato in una recente intervista Fondeur, per poi sottolineare l’importanza dell’offerta in architettura aperta per garantire la massima possibilità di scelta alla clientela. “La nostra offerta di prodotti strutturati, ad esempio, ha sovraperformato il mercato nel 2022. Continuiamo a investire in nuove soluzioni per intercettare l’evoluzione della domanda, ponendo al centro delle strategie la tematica Esg”. 33

Focus sulla tecnologia Il management ha indicato nella tecnologia un pilastro per la crescita nel breve e medio periodo e in quest’ottica va letta la recente partnership con Eri, fornitrice della piattaforma Olympic Banking System come nuova piattaforma per sostenere la crescita dell’attività di private banking. Il progetto sarà implementato in modalità SaaS con l’infrastruttura e i dati presso il centro di Eri. “In un ambiente in rapida evoluzione e sempre più esigente, questa collaborazione fornirà ai nostri clienti servizi ottimizzati e moderni, mentre noi ci concentriamo sulla crescita del nostro business e sul miglioramento dell'efficienza del nostro modello operativo di private banking”, è

guidato la crescita, principalmente attraverso l’integrazione delle controllate. Nel 2018 è arrivata una nuova svolta, con la Société Générale de Banque au Liban che ha creato una holding e dato vita al marchio Banque Richelieu per accorpare le attività di private banking del gruppo.

PRIVATE

parigina, specializzato nella gestione dei patrimoni e caratterizzato da quattro controllate: la holding Compagnie Financière Richelieu, gli istituti specializzati sul wealth management Banque Richelieu France e Banque Richelieu Monaco, infine la società di gestione Richelieu Gestion. Il gruppo ha chiuso il 2022 con masse gestite per 5,6 miliardi di euro e oltre 8 milioni di utile netto, in aumento del 128% rispetto al 2021 e il 28% in più rispetto al target indicato all’inizio dello scorso anno. La focalizzazione sulla gestione dei grandi patrimoni, senza quindi rischi di credito nel business, ne favorisce la solidità patrimoniale, con il Cet1 (coefficiente di solvibilità) al 25,5%.


OPINION

AI da governare Le nuove frontiere della tecnologia non devono generare timori Le regole fondamentali per assicurare uno sviluppo sano del settore DI GIUSEPPE SIANI*

È con molto piacere che ho accolto l’invito per discutere con voi un tema molto attuale quale quello dell’intelligenza artificiale (AI) nel settore bancario, che vedrà coinvolti gli operatori di mercato e le autorità di vigilanza in un dialogo costante alla luce delle rilevanti implicazioni di tale tecnologia.

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PRIVATE

Trasformazione epocale Il sistema finanziario sta vivendo un periodo di profondi cambiamenti e certamente l’innovazione tecnologica rappresenta uno dei principali driver che stanno trasformando i modelli di business e le strategie aziendali, favorendo anche l’entrata nel mercato di nuovi operatori…attraverso soluzioni basate su tecnologie cloud, BigData, Machine Learning e Artificial Intelligence, si stanno sviluppando progetti di consulenza agli investimenti, di adeguata verifica della clientela, di strumenti volti al contrasto al riciclaggio e al miglioramento dei servizi di pagamento. Nella nostra attività di supervisione, osserviamo non solo casi di successo, ma anche progetti caratterizzati da

criticità, che vengono abbandonati in via autonoma oppure a seguito delle indicazioni della supervisione. Si tratta di un processo irreversibile che ha raggiunto un certo stadio di maturità. La Vigilanza continua ad accompagnare questi cambiamenti, se possibile ad anticiparli, per comprenderne le ricadute sul sistema e assicurare che il percorso di cambiamento sia integrato dai dovuti presidi di controllo, al fine di preservare la stabilità del sistema finanziario ed economico… L’utilizzo dell’AI da parte degli operatori sta generando una serie di cambiamenti che avranno un impatto, talvolta radicale, su vari profili: (a) sulla clientela attraverso una modifica della loro esperienza di acquisito (cd. customer journey); (b) sulla produttività degli operatori attraverso una modifica dei processi produttivi e della catena del valore; (c) per le autorità, a seguito della revisione delle tecniche di misurazione e gestione del rischio e delle implicazioni per gli strumenti di vigilanza. Per quanto riguarda i casi d’uso, le applicazioni nel settore bancario sono molteplici:

dal marketing al contrasto delle frodi nell’ambito del transaction banking e dei pagamenti, dai modelli di scoring per il rischio di credito ai sistemi di gestione del rischio... Nuovo pilastro della crescita La digitalizzazione è infatti uno dei pilastri su cui poggiano i nuovi piani strategici elaborati dalle principali banche italiane che prevedono principalmente due modalità operative: il progressivo rafforzamento delle competenze strategiche in ambito informatico, attraverso l’internalizzazione delle professionalità a più alto valore aggiunto e la creazione di centri di eccellenza; la ricerca di accordi strategici con primarie e affermate società informatiche e fintech, finalizzati alla realizzazione di piattaforme e infrastrutture. Il recente lancio sul mercato dei modelli di intelligenza artificiale di tipo generativo del tipo ChatGPT sviluppato da Open AI costituisce un ulteriore elemento per la crescita del mercato e per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi di cui al momento siamo in grado di


OPINION

individuare la traiettoria di sviluppo solo in parte.

Manca la consapevolezza dei rischi Anche nell’ambito dei modelli interni per la stima dei requisiti prudenziali, l’utilizzo di soluzioni

AI – pure promettenti – non farà venir meno l’esigenza di verificare la robustezza delle soluzioni adottate, né potrà attenuare i livelli di consapevolezza richiesti al management degli intermediari. Allo stesso tempo, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta rappresentando una rivoluzione anche per le autorità pubbliche, offrendo nuovi e più efficaci modi per raccogliere, selezionare e analizzare dati provenienti dall’ampio bacino dell’informazione disponibile, liberando così spazi per le valutazioni a supporto del processo decisionale. Anche per la 35

Le evidenze raccolte dalla Banca d’Italia mostrano che l’utilizzo dell’AI nei sistemi di credit scoring è ancora limitato, anche se in crescita. Queste funzionalità sono utilizzate a supporto delle decisioni, ma la responsabilità ultima resta nelle mani degli analisti. Emerge tuttavia con chiarezza che, a fronte di vantaggi percepiti come molto significativi, non c’è ancora un’adeguata consapevolezza dei rischi.

PRIVATE

Le sfide per gli operatori di mercato L’ambito di applicazione di soluzioni basate sull’artificial intelligence è ampio e variegato; le potenzialità offerte permettono di conseguire risparmi di tempi e costi, di adottare decisioni sfruttando tutta l’informazione disponibile e attenuando le asimmetrie informative, di migliorare l’offerta dei servizi per la clientela, accorciando notevolmente i tempi di risposta. Questi aspetti positivi spingono comprensibilmente gli operatori a muovere in modo massiccio verso l’adozione di questi modelli, ma vanno come di consueto integrati da adeguate valutazioni sui profili di rischio. Nel corso degli ultimi mesi si è aperto un vivace dibattito tra l’Accademia, l’industria, i regolatori e i supervisori sulle innegabili potenzialità offerte da tali soluzioni AI, ma anche sugli inevitabili rischi che esse possono presentare se non adeguatamente presidiati. Sviluppare queste soluzioni richiede investimenti significativi, sostenibili solo da poche e grandi società attive principalmente nel settore della comunicazione e della gestione dei dati e che già svolgono il ruolo di “terze parti” nel settore finanziario. Ciò tende ad accrescere il rischio di concentrazione dell’offerta di tali servizi, nonché quello di interconnessione complessivo nell’ecosistema…


OPINION

supervisione, tradizionalmente basata sulla raccolta di informazioni dagli intermediari, è ora possibile avere accesso a un’ampia quantità di dati non strutturati, provenienti da varie fonti, spesso in tempo reale. Stiamo quindi lavorando intensamente, anche in collaborazione con altre autorità e mettendo a frutto tutta la competenza disponibile, allo sviluppo di strumenti Suptech, con applicazioni in vari ambiti. Questo ci consente di individuare con maggior tempestività eventuali segnali di criticità, andamenti non attesi, elementi di rischio complementari rispetto a quanto segnalato dagli stessi intermediari.

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PRIVATE

Le attività di Via Nazionale La Banca d’Italia è consapevole delle potenzialità dell’AI, sia per lo sviluppo delle proprie funzioni, sia per le implicazioni che può avere nel sistema economico. La risposta dell’Istituto, all’interno della più ampia strategia della Banca, non può che essere articolata tenuto conto di uno scenario così dinamico e complesso allo stesso tempo. Essa si sviluppa lungo tre direttrici: la regolamentazione, i facilitatori dell’innovazione e la supervisione. Sul fronte della regolamentazione, siamo impegnati a fornire il supporto tecnico al Governo per il negoziato comunitario in corso sul regolamento in materia di intelligenza artificiale. All’inizio del mese sono ripresi i lavori a livello comunitario per giungere ad un accordo tra Parlamento, Consiglio

La Banca d’Italia

e Commissione (cd. trilogo) sul regolamento AI. Si tratta del primo tentativo a livello internazionale di disciplinare l’intelligenza artificiale attraverso un provvedimento normativo organico basato su un principio di neutralità tecnologica e di favorire la creazione di un mercato unico di queste applicazioni. Il regolamento classifica i modelli AI in base al rischio di impatto negativo sui diritti fondamentali (es. democrazia, uguaglianza) e trova applicazione in tutti i settori produttivi, ivi incluso quello bancario e finanziario... I “modelli fondamentali” Uno dei punti aperti nell’ambito dei lavori comunitari riguarda la disciplina sui cd. “modelli fondamentali”, in particolare quelli di tipo generativo. Nell’ambito del negoziato, vediamo con favore il progressivo ampliamento delle garanzie a beneficio del rispetto dei diritti tutelati e l’attenzione prestata al settore assicurativo e all’attività di antiriciclaggio; alcuni dubbi riguardano la possibile complessità dell’architettura istituzionale al momento in discussione. Sulla base

delle informazioni attualmente disponibili è ragionevole supporre che entro la fine dell’anno si possa giungere ad un accordo tra i colegislatori. La Banca promuove inoltre l’attività dei cc.dd. facilitatori dell’innovazione in linea con le migliori prassi adottate a livello internazionale; nel corso degli ultimi anni, sono stati sviluppati tre diversi e integrati canali di dialogo con il mercato: il Canale Fintech, Milano Hub e la Sandbox regolamentare. Sono strumenti efficaci per comprendere e approfondire i rischi e i benefici che i progetti del settore fintech possono comportare. Il sistema dei facilitatori è parte della più ampia strategia di catalizzatore dell’innovazione in materia di fintech della Banca, al fine di favorire le iniziative necessarie per modernizzare il nostro sistema bancario e finanziario, accrescere il grado di compliance degli operatori, rafforzare i sistemi di misurazione e gestione del rischio. Nel mese di novembre 2022 si è conclusa la prima Call for Proposals di Milano Hub, dedicata all’intelligenza artificiale con particolare riguardo ai profili di


Contro la crisi climatica servono azioni.

Il cambiamento climatico ha importanti conseguenze anche sugli investimenti finanziari*. Con Anima Net Zero Azionario Internazionale puoi investire già da oggi sulle società che hanno adottato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni nette di gas serra**. Top Gestore Fondi Sostenibili Categoria Italia 2023

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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).

Per maggiori informazioni consultare i siti www.istituto-qualita.com e www.aifin.org

AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.

* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective. ** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.


OPINION

38

PRIVATE

inclusione finanziaria, alla tutela del consumatore e alla sicurezza dei dati. Sono pervenuti 40 progetti, con il coinvolgimento dell’Accademia, di società di fintech e intermediari finanziari tradizionali, italiani ed esteri. Le proposte pervenute riguardavano principalmente i pagamenti innovativi, nuove forme di erogazione del credito e il risparmio gestito. Erano inoltre presenti iniziative che sfruttando soluzioni di machine learning o algoritmi AI sviluppano soluzioni RegTech volte ad accrescere il livello di rispondenza degli operatori al quadro normativo e a sviluppare strumenti più efficaci per la misurazione e gestione del rischio operativo e dei rischi ambientali. Il riscontro che abbiamo ricevuto dal mercato relativamente all’attività dell’Hub conferma che la direzione intrapresa è quella giusta. Il dialogo continuo con il mercato rappresenta un elemento imprescindibile per raccogliere dati e informazioni utili per monitorare l’evoluzione del sistema finanziario, individuare nuovi strumenti per misurare i rischi e, ove possibile, definire in anticipo la risposta regolamentare capace di favorire la ‘buona innovazione’, quella cioè in grado di coniugare nuovi servizi con l’integrità del mercato e la sicurezza e la tutela dei risparmiatori... La capacità di aggregare basi informativa diverse, il presidio dei rischi (non solo IT/cyber) e l’attenzione ai profili di tutela devono evolvere assieme allo sviluppo del contesto tecnologico e alle sensibilità

Nel mese di novembre 2022 si è conclusa la prima Call for Proposals di Milano Hub, dedicata all’intelligenza artificiale con particolare riguardo ai profili di inclusione finanziaria, alla tutela del consumatore e alla sicurezza dei dati collettive, al fine di sfruttare compiutamente le potenzialità offerte dall’evoluzione digitale. Ancora più che in passato, il governo dei dati e le sue implicazioni diventano pertanto elementi imprescindibili della strategia aziendale e fattori chiave nelle scelte di medio e lungo periodo degli operatori, di cui gli organi di governo e controllo devono avere piena consapevolezza, anche per individuare e limitare i potenziali effetti distorsivi che alcune tecnologie innovative possono comportare. L’efficacia delle soluzioni AI dipenderà in primo luogo dalla standardizzazione, dalla qualità e dalla completezza dei dati che sono utilizzati per sviluppare gli algoritmi, in particolare quando si sfruttano fonti di dati non tradizionali, come i social media. Un secondo aspetto importante è quello dell’adeguatezza delle risorse e delle competenze disponibili, soprattutto negli intermediari di minore dimensione e di quelli che fanno ampio ricorso a fornitori esterni, che invece sono spesso di dimensioni ragguardevoli rispetto

ai soggetti serviti. Selezionare e mantenere risorse qualificate come i data scientists è una sfida per tutti gli operatori di mercato. La capacità degli intermediari di interpretare e affrontare adeguatamente queste sfide è al centro delle valutazioni di vigilanza, focalizzate in ultimo sulla sostenibilità dei modelli di business. Conclusioni La transizione digitale rappresenta una delle sfide più importanti da governare nell’attuale periodo estremamente dinamico e complesso. Le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale possono rappresentare un “salto quantico” in quanto introducono significativi elementi di discontinuità rispetto alle modalità organizzative e di funzionamento dell’ecosistema finanziario che abbiamo conosciuto finora. L’intelligenza artificiale arricchisce in modo straordinario le opportunità di business e gli strumenti a disposizione per gli operatori, a condizione che essi siano in grado di governare adeguatamente i


OPINION

*Capo del dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia. Estratto dell’intervento intitolato “AI-driven bank: Opportunità e sfide strategiche per il sistema finanziario e la vigilanza”, tenutosi in occasione del Banking Insight 2023 organizzato a Milano da Boston Consulting Group

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dell’imprenditore e del supervisore. In questo senso, credo che la locuzione ‘AI-driven’ possa condurre a fraintendimenti: l’intelligenza artificiale non deve ‘guidare’, non deve sostituirsi ai decisori finali, ma deve ‘supportare’ al meglio i processi decisionali. Sembra pertanto preferibile fare riferimento all’espressione ‘AIassisted’, maggiormente coerente con l’obiettivo di sostenibilità nel lungo periodo del business bancario. È importante inoltre sottolineare come il rafforzamento della data governance e dei presidi di continuità e integrità dei sistemi informativi possa affievolire il confine tra vigilanza e protezione dei diritti fondamentali. Si tratta di un ambito in parte nuovo, per il quale dovremo sperimentare nuovi strumenti e

PRIVATE

rischi, specie quelli di natura non finanziaria. In particolare, il ricorso a soluzioni tecnologiche sempre più sofisticate, che replicano in modo sempre più preciso l’agire umano, accrescendo complessivamente l’efficienza aziendale, non fa venir meno la centralità della governance e in particolare il ruolo degli organi societari. Ma la sfida più grande è stabilirne i confini, facendo attenzione a non travalicare il ruolo che l’esperienza umana può e deve giocare nelle scelte, ai vari livelli e nei diversi ambiti operativi. La responsabilità ultima delle decisioni non può essere rimessa a un processo automatico, per quanto sofisticato possa essere; nessuna tecnologia, seppur potente, può sostituirsi alle valutazioni

metodologie, e che ci vedrà impegnati in un confronto con l’industria per calibrare al meglio l’interlocuzione su questi fronti. Ne va della credibilità della nostra azione, con possibili riflessi negativi sulla fiducia da parte del pubblico: se non convinciamo le persone che esistono presidi adeguati affinché questi sistemi siano sviluppati e utilizzati in modo consapevole, integrato, etico e responsabile, il pubblico potrebbe percepirne più i rischi che i vantaggi, determinando un allontanamento dai potenziali benefici che queste tecnologie possono invece produrre. La Banca d’Italia ha assunto un ruolo di stimolo per favorire la transizione del nostro sistema finanziario, nel rispetto del principio fondamentale del governo consapevole dei rischi. Nel contempo, un dialogo franco e costruttivo con tutti gli operatori su un tema così complesso e articolato è la condizione necessaria per favorire una buona innovazione tecnologica che possa realizzare le proprie potenzialità non solo per il mondo finanziario ma per tutta la comunità nazionale.


HEDGE

Puntiamo sui settori Investire in Etf specializzati su singoli comparti per combinare diversificazione e performance Una scelta prevalentemente di gestione attiva rispetto all’opzione costituita dagli indici DI ROBERTO FALZONI E ALESSANDRO TAGLIETTI

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PRIVATE

Nell’attuale mercato, caratterizzato da forte incertezza macroeconomica e tassi di interesse elevati, la gestione attiva torna a essere centrale per gli investitori, che non possono più sperare nei rendimenti garantiti in passato da allocazioni passive sugli indici paese, come S&P 500, Nasdaq e Ftse MIB. Una scelta vincente è rappresentata da un investimento concentrato sui settori più promettenti: tramite l’utilizzo di

Etf sugli indici settoriali, disponibili sia per il mercato europeo che per il mercato americano, potremo generare rendimenti attivi senza rinunciare alla diversificazione del portafoglio. In difesa Nella selezione dei settori su cui puntare ci affidiamo soprattutto ai principi dell’investimento “Global Macro”, selezionando tematiche che

permettono di navigare i trend legati alla crescita e alla politica monetaria delle banche centrali. In un mondo caratterizzato da tassi di interesse elevati e una generale decelerazione dell’economia, soprattutto in Europa, favoriamo un posizionamento cauto, concentrato su settori difensivi come la salute e il food & beverage: nella salute possiamo investire con l’Etf Spdr S&P 500 Healthcare negli Stati


HEDGE INDICI SET TORIALI ED EUROSTOXX 50: PERFORMANCE A CONFRONTO

le mancate aspettative sulla crescita cinese: potremo investire soprattutto con l’Etf europeo Lyxor Stoxx 600 Basic Resources, che è concentrato su leader come Rio Tinto e BHP Billiton, ma offre diversificazione anche su altri metalli e materie prime.

200,00% 150,00% 100,00% 50,00% 0,00%

Uniti e Lyxor Stoxx 600 Healthcare in Europa, nel food & beverage potremo utilizzare l’Etf Spdr S&P 500 Consumer Staples negli Stati Uniti e Lyxor Stoxx 600 Food & Beverage in Europa. Nei settori difensivi mettiamo invece in secondo piano le utility, che sono fortemente correlate ai tassi di interesse. Opportunità su energia e commodity Un’ulteriore area di opportunità la possiamo trovare nel settore oil & gas, in quanto il prezzo del petrolio rimane supportato da molteplici fattori, come la determinazione dell’Opec+, lo svuotamento delle riserve strategiche Americane e gli investimenti ridotti in attività estrattive per effetto della transizione energetica. Consideriamo anche che le società oil & gas, soprattutto

01.09.2023

01.04.2023

01.11.2022

01.06.2022

01.01.2022

01.08.2021

01.03.2021

01.10.2020

01.05.2020

01.12.2019

01.07.2019

01.09.2018

01.04.2018

01.11.2017

01.06.2017

01.11.2017

PORTFOLIO

EURO STOXX 50

in Europa, presentano ancora valutazioni attrattive, cui si uniscono dividendi elevati: utilizzeremo l’Etf Spdr S&P 500 Energy per gli Stati Uniti e il Lyxor Stoxx 600 Oil & Gas per l’Europa. Un altro settore che beneficia dai trend delle commodity è quello minerario. Le miniere d’oro e d’argento, sui cui investire tramite l’Etf Vaneck Gold Miners, sono particolarmente sottovalutate, sia a livello assoluto che rispetto al prezzo dei metalli. Per quanto concerne invece i metalli industriali, del tema della transizione energetica, che richiede importanti investimenti in nuove infrastrutture, ne beneficia enormemente il rame, metallo chiave per l’elettrificazione. A oggi, il prezzo del rame offre un interessante livello di entrata, in quanto ha subito una correzione per

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FOOD & BEVERAGE

01.06.2017

01.01.2017

01.10.2015

01.05.2015

01.12.2014

01.07.2014

01.02.2014

01.09.2013

ENERGIA

Le strategie long/short Gli investitori potranno sfruttare gli Etf settoriali non solo per la costruzione di portafogli long-only, ma anche per l’implementazione di strategie long-short, focalizzandosi sulle dispersioni di performance tra i differenti settori per generare rendimenti assoluti anche nelle fasi di mercato avverse. Per la costruzione della componente al ribasso, potremo affidarci a Etf short sul mercato europeo o Usa, come il Proshares Ultra Short S&P 500 e il Wisdomtree Euro Stoxx 50 Daily Short, per coprire del tutto o in parte l’esposizione all’indice di riferimento. Per una componente di gestione attiva, sul fronte ribassista potremo aprire posizioni short tramite Etf sui settori che maggiormente soffriranno nello scenario macro: pensiamo in particolare al settore Real Estate, su cui potremo posizionarci al ribasso con l’Etf Proshares UltraShort Real Estate. Il settore è influenzato dal duplice shock del rallentamento della crescita e dei tassi elevati, che rendono sempre più costosi i finanziamenti cui tipicamente si affidano i grandi operatori dell’immobiliare. PRIVATE

SALUTE

01.04.2013

01.11.2012

01.06.2012

01.01.2012

100,00%

01.03.2016

50,00%


OPINION

Prepararsi per sciare Allenarsi in palestra prima di praticare lo sport è scelta saggia Occorrono almeno un paio di mesi di esercizi, con approcci differenziati DI ALESSANDRO SCALICI

Siamo definitivamente usciti dalla stagione estiva e per gli appassionati degli sport invernali è il momento di mettersi al lavoro per la stagione sciistica.

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PRIVATE

Impegno per gradi Pensare di allenarsi praticando direttamente lo sport preferito, è certamente la scelta più sbagliata. Qualsiasi mancanza in termini di forza, resistenza e controllo, difficilmente potranno essere colmati direttamente sulle piste da sci, anzi potrebbero essere motivo di infortuni anche gravi. Come fare dunque a trovare gli esercizi giusti per le vostre esigenze? L’ideale sarebbe farsi osservare mentre sciamo da un esperto come un maestro di sci che potrà valutare la nostra condizione ed evidenziare le carenze. Sarà poi compito di un personal trainer indirizzarvi con l’allenamento indoor verso gli esercizi più corretti e specifici per bilanciare le carenze.

Questo tipo di approccio è ciò che potrebbe fare uno sciatore esperto, ma la persona comune, prima di fare un lavoro di rifinitura, necessita sicuramente di una preparazione a tutto tondo, che possa creare un certo livello di base. Sarà quindi importante fare lavori di forza esplosiva e di potenza, di equilibrio e di coordinazione. L’allenamento in palestra rimane una delle scelte più sagge. Aumentare forza e potenza con esercizi fondamentali necessitano inevitabilmente di acquisire controllo, coordinazione e capacità sinergica tra catene muscolari. Due o tre mesi di preparazione potranno gettare le basi sufficienti da trasformare poi in skill nel gesto atletico. Forza e potenza Gli allenamenti, suddivisi in fasi, dovranno prevedere esercizi come squat e stacchi per acquisire forza e potenza, esercizi per il

potenziamento del tronco, esercizi sulla tavoletta propriocettiva per migliorare coordinazione e controllo fine del movimento e tanto tanto lavoro per la mobilità. Un progetto di lavoro potrebbe prevedere tre allenamenti alla settimana che poi “in stagione” potranno ridursi ad uno solo, da suddividersi in base al tipo di lavoro. Un allenamento sulla forza quindi, uno sulla potenza e resistenza e uno sulla coordinazione e mobilità. Tutto ciò sarà molto utile non solo a migliorare la performance sugli sci, ma sarà fondamentale nella prevenzione da infortuni che possono accadere per affaticamento, per insufficiente controllo del gesto atletico o per instabilità articolari come quelle delle ginocchia, per esempio. Un gamba forte e performante è la base di un approccio conservativo nei casi di patologie del ginocchio. Come sempre il parere di un esperto, medico prima e istruttore poi, non dovrà essere tralasciato.


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OPINION

Difese antiriciclaggio Richiamo della Banca d’Italia sui rischi per gli operatori di private banking Un’ispezione della vigilanza ha fatto emergere falle nella profilazione dei clienti DI PAOLO SOBRINI*

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PRIVATE

La Banca d’Italia ha pubblicato di recente i propri orientamenti di vigilanza sull’applicazione degli obblighi in materia di antiriciclaggio nell’ambito della prestazione di servizi e attività di private banking. Il richiamo fa seguito alla campagna di accertamenti ispettivi, condotta dall’Autorità di vigilanza nel corso del 2022, con l’obiettivo dichiarato di verificare l’adeguatezza dei presidi di mitigazione del rischio di

riciclaggio tutto questo con un focus specifico sul processo di adeguata verifica e monitoraggio della clientela. Le principali minacce Il private banking è connotato da un’elevata esposizione al rischio di riciclaggio in ragione di una clientela facoltosa e una presenza frequente di persone politicamente esposte, nonché di titolari effettivi

difficilmente individuabili a causa di strutture proprietarie complesse, di operazioni e portafogli di valore non trascurabile, ma anche di prodotti e servizi altamente personalizzati e complessi e dell’aspettativa di riservatezza e discrezione da parte dei clienti. A ciò si aggiunga che i servizi di private banking possono prestarsi in casi patologici a essere utilizzati in modo improprio, ad esempio per celare l’origine dei


OPINION

I servizi di consulenza ai grandi patrimoni possono essere utilizzati in modo improprio, ad esempio per celare l’origine dei propri profondi o, peggio, per fenomeni di evasione fiscale

Gli orientamenti comunitari Non a caso sia il decreto antiriciclaggio che le disposizioni attuative della Banca d’Italia del 2019 in materia di adeguata verifica inseriscono, tra i fattori ad alto rischio, i servizi con elevato grado di personalizzazione offerti a clientela dotata di un patrimonio di rilevante

Attenzione allo screening Quanto alle Sos, le criticità rilevate riguardano alcune debolezze nel processo di screening e sono dovute a processi di monitoraggio non sempre calibrati sulla specificità del comparto private e, in qualche caso, all’assenza di adeguati alert nei sistemi automatici di rilevazione. La Banca d’Italia ha quindi richiamato l’attenzione degli operatori sulla necessità di dotarsi di solide procedure di verifica che siano correlate alle caratteristiche dei servizi e della clientela private e che valorizzino i fattori di rischio specifici di questo settore. *Senior counsel di Zitiello Associati

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propri profondi o, peggio, per fenomeni di evasione fiscale.

I punti critici Ebbene, se da una parte, la campagna ispettiva condotta dalla Banca d’Italia ha evidenziato una generale consapevolezza da parte degli intermediari del maggiore rischio di riciclaggio connesso all’attività di private banking, che ha portato anche all’adozione di una serie di misure dedicate (come, ad esempio, specifici indicatori calibrati sull’attività in questione), dall’altra, sono state rilevate alcune criticità nella profilatura della clientela e nella segnalazione delle operazioni sospette. Nello specifico, è emerso che non sempre viene assegnato un peso adeguato all’elevata personalizzazione dei servizi offerti a clienti con patrimoni rilevanti; vengono raccolte informazioni sulla complessiva situazione reddituale

o patrimoniale oppure queste non vengono riscontrate; viene verificata l’origine dei fondi utilizzati nei casi di rischio alto; vengono attentamente valutate ulteriori circostanze importanti, come ad esempio l’utilizzo di veicoli di interposizione patrimoniale (trust e intestazioni fiduciarie), la presenza di Pep tra clienti o titolari effettivi, l’esistenza di preesistenti segnalazioni alla Uif, la presenza di indagini penali o richieste provenienti dalle Autorità investigative.

PRIVATE

ammontare e invitano gli intermediari a valutare con particolare attenzione l’applicazione delle misure rafforzate. L’elevato rischio associato al private banking è stato confermato poi, da ultimo, anche dalla Commissione europea, la quale, nel supranational risk assessment del 2022, ha classificato il rischio di riciclaggio associato a questo settore e la vulnerabilità dei relativi presidi come “significativi”.


PRIVATE

Focus sull’Italia Eurazeo, attiva sul mercato da 140 anni, punta a investire in aziende tricolore Orsi (managing director): “Cresciamo insieme con gli imprenditori” DI LUIGI DELL’OLIO

Aziende in salute, ma con un buon potenziale ancora da sviluppare, o asset reali come gli hotel. Sono i due target sui quali punta per crescere in Italia Eurazeo, colosso francese degli investimenti che gestisce asset per 35 miliardi di euro, con un portafoglio di circa 430 partecipazioni societarie. Ne abbiamo parlato con Francesco Orsi, managing director per l’Italia e membro del comitato investimenti del team mid-large buyout, e con Julien Trezza, sales director dell’investment partners team.

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PRIVATE

Cominciamo con una nota storica. Siete una delle società d’investimento più longeve d’Europa… FO: Esatto. Eurazeo affonda le radici in una storia iniziata 140 anni fa per iniziativa delle famiglie fondatrici della banca Lazard. Partita come family office, negli anni 2000 ha conosciuto un importante step di sviluppo focalizzandosi su operazioni di private equity. Sono poi state aggiunte altre classi di attivi come il debito o gli investimenti in infrastrutture e sono stati raccolti fondi da molti investitori terzi.

Abbiamo riaperto l’ufficio di Milano 2 anni fa, ma in realtà la Penisola è sempre stata seguita dalla società, come dimostra - tra gli altri l’investimento in Moncler È stata una scelta che ha consentito di ampliare l’orizzonte e la diversificazione degli investimenti. Come è strutturata la presenza in Italia? FO: Abbiamo riaperto l’ufficio di Milano 2 anni fa, ma in realtà l’Italia è sempre stata seguita dalla società. Quando sono entrato in Eurazeo nel 2007, vi era una partnership con Banca Leonardo per la Penisola, poi abbiamo proseguito da soli. Con lo scoppio della crisi finanziaria abbiamo razionalizzato la presenza e deciso di chiudere in Italia nel 2009, ma poi appunto abbiamo riaperto per presidiare al meglio questo mercato, che per noi è molto importante. Ci tengo a ribadire che nel frattempo abbiamo continuato a seguire la Penisola: un esempio in

tal senso è l’investimento in Moncler nel 2011, che abbiamo rivenduto nel 2019 con una ricca plusvalenza, dopo la quotazione nel 2013. Quali sono gli investimenti più recenti? JT: Il nostro team investe in Italia soprattutto attraverso operazioni di buyout ovvero il loro finanziamento tramite debito. Tra le altre, abbiamo acquisito la maggioranza di Nolan, uno tra i maggiori attori europei nella produzione di caschi per motociclisti, rilevato tramite la 2 Ride Holding, azienda già presente nel nostro portafoglio che produce attrezzature tecniche e sportive ed è proprietaria dei marchi Shark, Bering, Bagster e Segura. L’ultima operazione in ordine di tempo ha riguardato il finanziamento


PRIVATE EQUITY 47

Julien Trezza

PRIVATE

Francesco Orsi


PRIVATE

dell’acquisizione di Exa Group da parte del fondo di private equity francese Montefiore Investments. Exa group opera nel mercato dei general contractor per la realizzazione di punti vendita retail chiavi in mano nel settore luxury/fashion, oltre che di hotel, ristoranti e centri direzionali. La società cura tutto il processo costruttivo, dallo studio di fattibilità alla realizzazione; gestisce le fasi amministrative e autorizzative e si occupa della progettazione esecutiva architettonica ed ingegneristica. I clienti vanno da Bulgari a Dolce&Gabbana, da Abercrombie&Fitch ad Alexander McQueen. Complessivamente in Italia abbiamo investito circa un miliardo di euro, al ritmo di 100 milioni all’anno.

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PRIVATE

Quali sono i tratti distintivi della vostra società rispetto ad altre realtà che investono in economia reale? FO: Soprattutto la capacità di coniugare visione globale e conoscenza dei singoli mercati nei quali operiamo. Abbiamo dodici uffici in altrettante grandi città europee, ma anche americane e asiatiche, in modo da presidiare da vicino i territori. A livello settoriale non abbiamo vincoli, ma oggi vediamo opportunità soprattutto in tre comparti: la salute, i servizi finanziari e i servizi BtoB, con tutte le declinazioni che ne derivano grazie allo sviluppo tecnologico; l’impact investing, un settore destinato ad assumere un peso via via crescente,

Al di là della congiuntura, il mercato del private capital è destinato a crescere ancora nei prossimi anni, accompagnando lo sviluppo delle imprese

1 MILIARDO GLI INVESTIMENTI IN ITALIA

35 MILIARDI GLI ASSET GLOBALI IN GESTIONE

10 0 M I L I O N I INVESTIMENTO MEDIO ANNUO NELLA PENISOLA

permea molti dei nostri investimenti. Quanto alla tipologia di operazioni, puntiamo quasi sempre alla maggioranza per quel che concerne le operazioni sull’equity. In merito alle modalità di investimento, invece, non abbiamo limiti: investiamo dalle startup al buyout sulle mid cap, con queste ultime che sono le operazioni più numerose in Italia. A livello globale contiamo circa 150 professionisti dedicati all’attività di investimento, gestiamo 35 miliardi di euro, allocati in oltre 450 società attraverso 3 asset class: equity, debito e real asset. Chiudiamo con uno sguardo al mercato. Il rialzo dei tassi ha penalizzato la raccolta del private equity: come vede le prospettive del settore, dato che non è atteso a breve un cambio di rotta in materia di politica monetaria?

JT: Al di là della congiuntura, il mercato del private capital è destinato a crescere ancora nei prossimi anni. In una fase di grandi trasformazioni come quella che stiamo attraversando, le società devono trasformarsi, crescere, innovare, internazionalizzarsi e guardare sempre oltre il loro core business. Come vediamo, non sempre la Borsa riesce a fornire il supporto atteso ed ecco che emerge il ruolo dei private equity, che – nei casi migliori – non si limitano ad apportare capitale, ma si presentano come partner solidi, visionari, che mettono in campo competenze e conoscenze per aiutare l’azienda nel suo processo di crescita. Lato debito, i finanziamenti alternativi sono sempre più interessanti soprattutto nel lowermid market, dove attori di private debt si stanno sostituendo all’offerta bancaria.



OPINION

Doppia prospettiva L’approccio al cambiamento tecnologico deve tenere insieme diversi scenari Cavalcare il digitale senza subirlo è la sfida più importante dei prossimi anni DI ANGELO DEIANA

Negli scorsi mesi abbiamo iniziato a delineare il contesto complesso della trasformazione digitale per il sistema bancario e finanziario. In questo ambito, nonostante la crisi da Covid-19, Banca d’Italia ci racconta che nel 2020 e nel 2021 il nostro sistema bancario ha proseguito nel suo processo di rafforzamento patrimoniale. Sono migliorati i principali indicatori di bilancio, e anche le sofferenze causate dalla crisi pandemica sono state rallentate dalle moratorie sui prestiti e dai finanziamenti garantiti dallo Stato.

50

PRIVATE

Il problema di fondo In questo clima, non bisogna però perdere di vista il problema di fondo. Siamo infatti in una situazione anche anestetizzata anche dai 300 miliardi di euro di garanzie dello Stato del periodo pandemico che potrebbe vedere, a partire dai prossimi mesi per la curva recessiva che si ipotizza, una rinnovata crescita dei crediti deteriorati. In ogni caso, sappiamo da tempo che la ristrutturazione dei processi bancari per migliorare l’offerta e ridurre i costi era una priorità

già prima dello scoppio della pandemia, ed è diventata una condizione necessaria agli orizzonti di sopravvivenza di molti dei players del sistema bancario italiano.

perché, se tutto questo viene confermato dalla Banca d’Italia con toni così pressanti, significa che questo ulteriore livello competitivo è veramente dietro l’angolo.

Accelerazione tecnologica E questo anche perché l’accelerazione tecnologica generata dalla pandemia stessa ha favorito la crescita delle transazioni on line. Lo diciamo ormai da molto tempo: il sistema bancario tenta di adeguarsi alla velocità di impatto di questi nuovi trend ma, anche a causa dell’inadeguatezza dimensionale, gli investimenti in tecnologie informatiche innovative delle banche medio-piccole rimangono insufficienti, e non in grado di sostenere i processi competitivi futuri. Prevedere quale sarà la nuova configurazione del mercato non è possibile, ma è certo che anche nell’intermediazione del credito e nella gestione del risparmio il nuovo equilibrio sarà diverso da quello attuale. E chi non saprà prepararsi in anticipo al cambiamento e non si adatterà con prontezza sarà destinato a perdere rapidamente terreno. Rischiando di non sopravvivere

Nuovi servizi e professioni Un dietro l’angolo dove nascono nuove esigenze e nuovi segmenti di mercato e si creano quindi nuovi servizi e nuove professioni. Negli ultimi decenni, gli effetti del progresso tecnologico nel settore finanziario hanno prodotto cambiamenti epocali negli assetti e nell’organizzazione degli intermediari. Si pensi per esempio all’introduzione dei primi Atm negli anni Settanta, ai sistemi di trading online negli anni Novanta, e alla diffusione dell’internet banking nel XXI Secolo. Ma ancora oggi in Italia, molti istituti bancari e compagnie assicurative non sono in grado di sfruttare appieno le potenzialità che l’utilizzo dei big data consente. Molte di queste funzioni hanno costi fissi elevati che, se non valutati in termini di investimento, finiscono per rallentarne l’adozione soprattutto nelle banche più piccole.


OPINION

Siamo in una situazione anestetizzata dai 300 miliardi di euro di garanzie dello Stato del periodo pandemico che potrebbe vedere, a partire dai prossimi mesi per la curva recessiva che si ipotizza, una rinnovata crescita dei crediti deteriorati

Ecco perché bisogna distinguere gli effetti complessivi della trasformazione digitale nel settore finanziario tra effetti di breve periodo e quelli di lungo periodo. 51

eseguiti tramite smartphone, smartwatch e carte virtuali che funzionano grazie a circuiti e pagamenti che utilizzano il cloud e il riconoscimento digitale dell’identità.

PRIVATE

E questo nonostante il fatto che la pandemia abbia generato un vero e proprio tsunami del digitale a tutti i livelli, accelerando a dismisura i pagamenti contactless che vengono


PRIVATE

L’impero del mattoncino Il successo della Lego è frutto del susseguirsi di intuizioni ed errori Oggi al comando c’è la quarta generazione della famiglia Kristiansen

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PRIVATE

DI STEFANO FOSSATI


PRIVATE DYNASTY

Oggi è il produttore di giocattoli di maggior valore al mondo. Ma all’inizio del 21esimo secolo Lego – i cui mattoncini assemblabili sono passati dalle mani di quasi tutti i bambini occidentali dalla generazione dei Boomers in poi – era sull’orlo della bancarotta. Scelta azzardata Sotto la guida di Kjeld Kirk Kristiansen, nipote del fondatore, l’azienda danese aveva interpretato le tendenze del mercato puntando, più che sui classici mattoncini, su videogame e prodotti che ricordavano Barbie o Action Man delle rivali Mattel e Hasbro. Risultato: nel 2003 Lego si ritrovò con una perdita netta di oltre 220 milioni di dollari, aumentata fino a sfiorare i 300 milioni l’anno successivo, quando Kristiansen fu costretto a investire una sostanziosa parte del suo patrimonio personale per rifinanziare la

società. Affidandola al contempo a un giovane manager, Jørgen Vig Knudstorp, che riportò i mattoncini al centro del business, chiuse le linee improduttive (come i videogiochi) e tagliò i costi con una drastica riduzione della forza lavoro, la chiusura di stabilimenti in Svizzera e Usa (e la delocalizzazione di parte della produzione in Ungheria, Repubblica Ceca e Messico) e la vendita dei parchi tematici Legoland in Danimarca, Uk, Germania e Usa a Merlin Entertainments (leggi Blackstone) per 250 milioni di dollari. Risultati in crescita Due anni dopo, i profitti di Lego erano vicini a quelli di Hasbro e circa metà di quelli di Mattel, pur con un fatturato pari a meno di un terzo della prima e a un quarto della seconda. Nel 2016, proprio mentre Kjeld Kirk Kristiansen trasferiva le sue cariche nell’azienda

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PRIVATE

Thomas Kirk-Kristiansen, Kjeld Kirk Kristiansen e Jorgen Vig Knudstorp


PRIVATE

La svolta arrivò dopo che, nel 1947, l’inglese Kiddicraft lanciò sul mercato i “Self-Locking Building Bricks”: Ole Christiansen ne commercializzò nel 1949 una versione modificata

Veduta della Lego House, conosciuta come la Casa del Mattone, situata vicino a Legoland e alla sede del Gruppo Lego a Billund, Danimarca.

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PRIVATE

al figlio Thomas, Knudstorp lasciò la poltrona di ceo per diventare presidente del cda, dopo avere portato Lego al vertice. E nel 2022 il gruppo ha fatturato 9,1 miliardi di dollari, poco meno di Hasbro e Mattel messe assieme, con un utile netto di 1,9 miliardi, contro i 390 milioni di dollari di Mattel e i 200 milioni di Hasbro. Numeri frutto di una rinnovata crescita che, una volta rimessi in sicurezza i conti, ha portato il gruppo nell’ultimo decennio a espandersi nelle produzioni cinematografiche con gli accordi con Warner Bros prima e con Universal dal 2020, per la produzione di lungometraggi animati a marchio Lego, così come nelle (meno fortunate, a dire il vero) serie televisive con relative app digitali collegate ad alcune

linee di giochi. Nel 2019 Kirkbi, la holding della famiglia Kristiansen, è tornata in possesso dei parchi Legoland acquisendo Merlin Entertainments (che controlla tra l’altro anche Gardaland). Così, in meno di vent’anni, un produttore di giocattoli in profonda crisi si è trasformato in una vera entertainment company. Una “piccola Disney” europea che non nasconde l’ambizione di arrivare, un giorno, a insidiare il modello di riferimento americano, che lo scorso anno ha registrato ricavi per 82,7 miliardi di dollari. Dal legno alla plastica Vista così, la strada si presenta lunga, fra mille sfide e trasformazioni complesse da affrontare. Prima fra tutte quella di ridurre la dipendenza

dal petrolio (ne servono 2 kg per realizzare 1 kg di plastica utilizzata nella produzione dei mattoncini). Ma sfide e cambiamenti sono nel dna di Lego, la cui storia iniziò nel 1932 nella cittadina di Billund dove Ole Kirk Christiansen, classe 1891, per rilanciare la sua falegnameria avviò – con alterne fortune – la produzione di giocattoli in legno, per la quale, un paio di anni più tardi, coniò il marchio Lego mettendo insieme le iniziali delle parole danesi leg godt, ovvero “gioca bene”. Scelta vincente Dopo avere ricostruito la falegnameria distrutta da un incendio nel 1942, Christiansen (affiancato dal figlio Godtfred) non si perse d’animo nemmeno nel Dopoguerra quando, per


MAXI CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI Maxi Premio incondizionato fino al 20%¹ il 27 Novembre 2023 Potenziali premi trimestrali successivi fino all’1,40% (5,60% p.a.) Barriera premio e Barriera a scadenza fino al 30% CARATTERISTICHE PRINCIPALI: Emittente: BNP Paribas Issuance B.V. Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-) Maxi Premio a Novembre 2023 non condizionato dall'andamento dei sottostanti Potenziali Premi trimestrali con Effetto Memoria anche in caso di ribassi dei sottostanti fino al livello Barriera Livello Barriera fino al 30% del valore iniziale dei sottostanti Livello di rimborso anticipato: 100% del valore iniziale Importo Nozionale: 100 euro Rimborso condizionato dell'Importo Nozionale a scadenza Sede di Negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Il Certificate è uno strumento finanziario complesso

1

PREMI TRIMESTRALI

BARRIERA PREMI TRIMESTRALI E A SCADENZA

14,50%

1% (4% p.a.)

60%

15%

0,90% (3,60% p.a.)

60%

ISIN

AZIONI SOTTOSTANTI

MAXI PREMIO FISSO

NLBNPIT1U7W6

Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM

NLBNPIT1U7X4

Eni, Unicredit, Intesa Sanpaolo

NLBNPIT1U7Y2

Intesa Sanpaolo, STMicroelectronic, Tenaris

16,50%

1% (4% p.a.)

60%

NLBNPIT1U7Z9

STMicroelectronic, Nexi, Stellantis

15%

0,90% (3,60% p.a.)

60%

NLBNPIT1U803

Banco BPM, Eni, Moncler

17%

0,80% (3,20% p.a.)

60%

NLBNPIT1U811

Assicurazioni Generali, Eni, Enel, Mediobanca

14%

0,80% (3,20% p.a.)

60%

NLBNPIT1U829

Engie, Occidental Petroleum, Arcelormittal

15%

0,90% (3,60% p.a.)

60%

NLBNPIT1U837

Airfrance, American Airlines, Easyjet

15%

1% (4% p.a.)

60%

NLBNPIT1U845

Ferragamo, Zalando, Tapestry

16%

1% (4% p.a.)

50%

NLBNPIT1U852

Mercedes-Benz, BMW, Tesla

17%

1% (4% p.a.)

55%

NLBNPIT1U860

C3.AI, Uipath, Pure Storage

20%

1,20% (4,80% p.a.)

35%

NLBNPIT1U878

Microchip Technology, Advanced Micro Devices, Qualcomm

14,50%

0,80% (3,20% p.a.)

60%

NLBNPIT1U886

Tripadvisor, Uber, Carnival

18%

1% (4% p.a.)

50%

NLBNPIT1U894

Sunrun, Sunnova Energy, Plug Power

20%

1,40% (5,60% p.a.)

30%

NLBNPIT1U8A0

Zalando, Adidas, Farfetch

19%

1,40% (5,60% p.a.)

40%

Gli importi espressi in percentuale (esempio 20%) ovvero devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.

I Certificate con un sottostante denominato in una valuta diversa dall’Euro sono dotati di opzione Quanto che li rende immune dall’oscillazione del cambio tra l’Euro e la valuta di denominazione del sottostante, neutralizzando il relativo rischio di cambio.

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Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 31/05/2023, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.


PRIVATE

allo sbarco in Nord America nel 1961 a seguito dell’accordo con la statunitense Shwayder (divenuta in seguito Samsonite) per produrre e commercializzare su licenza i prodotti Lego.

Il primo parco a tema Lego a Billund

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PRIVATE

fronteggiare le difficoltà di approvvigionamento di legno di qualità, investì in un (costoso) macchinario di produzione britannica per lo stampaggio della plastica a iniezione. La svolta arrivò dopo che, nel 1947, l’inglese Kiddicraft lanciò sul mercato i “selflocking building bricks” (mattoni da costruzione autobloccanti) inventati da Hilary Fisher Page: dopo averli esaminati, Ole ne intuì le potenzialità e, nel 1949, ne commercializzò una sua versione modificata, chiamata inizialmente “automatic binding bricks” e divenuta nel 1953 “Lego Mursten” (mattoncini Lego). Sulle prime, il passaggio dal legno

alla plastica non fu bene accolto dai consumatori, complice la scarsa stabilità e flessibilità di assemblaggio dei primi mattoncini in acetato di cellulosa, al punto che gli stessi figli di Christiansen cercarono (senza successo) di convincere il genitore a tornare sui suoi passi. Con l’arrivo di Godtfred alla direzione dell’azienda i mattoncini Lego furono migliorati fino ad assumere la forma attuale nel 1958, lo stesso anno in cui morì il loro creatore, mentre le vendite si allargarono prima nei Paesi nordici, poi in Germania (dove nel 1958 fu inaugurato il primo stabilimento fuori da Billund) e quindi in gran parte dell’Europa occidentale, Italia compresa, fino

Il “sistema” imprenditoriale Sempre a Godtfred Christiansen si deve l’idea del “Lego System”, altro elemento che avrebbe determinato il successo globale del marchio, basato su una serie di set (il primo fu dedicato alla creazione di una città giocattolo) costituiti da mattoncini standard e assemblabili con quelli di qualunque altro set, anche di produzione futura, in modo da non mettere limiti alla fantasia dei bambini. Nel 1960, dopo un nuovo incendio che colpì la fabbrica, i giocattoli in legno vennero definitivamente abbandonati e nel 1963 l’acetato di cellulosa fu sostituito dal più stabile e durevole Abs, utilizzato ancora oggi. Nel 1968 fu inaugurato alla presenza della famiglia reale danese il primo parco Legoland a Billund, su un’area di 12mila metri quadrati (oggi è otto volte più grande), l’anno successivo arrivò la linea Duplo, con mattoncini di dimensioni maggiori, per bambini in età prescolare. Negli anni ‘70 l’ingresso di Kjeld Kirk Kristiansen, figlio di Godtfred (la “K” in luogo del “Ch” all’inizio del cognome fu dovuta a un errore mai corretto sul certificato di nascita), coincise con la nascita di nuove linee di prodotto dedicate ai ragazzi più grandi, ma anche


PRIVATE DYNASTY

Gestione blindata Una strada seguita anche dal figlio Thomas, 44 anni, esponente di punta della quarta generazione di una dinastia che, fra i suoi punti di forza, ha sempre potuto contare sulla capacità di rimanere lontana da litigi, rivalità e rivendicazioni che spesso caratterizzano i passaggi ereditari nelle famiglie imprenditoriali. Una capacità rafforzata in modo scientifico sette anni fa, sviluppando con la business school svizzera IMD un modello di regole per assicurare a ogni membro

1,9 L ’ u t i l e n e t t o i n m i l i a r d i d i d o l l a r i

un preciso ruolo all’interno di Lego e della holding familiare. Thomas, designato come “proprietario più attivo”, ha assunto così fra il 2016 e lo scorso maggio la presidenza di Lego Foundation, di Lego Group e di Kirkbi (cui fa capo il 75% di Lego). Per blindare la governance, nella primavera di quest’anno, i diritti di voto nella holding sono stati distribuiti in modo da assegnare al “proprietario più attivo” un peso del 37,7% (a fronte di poco più del 12% delle sorelle Sofie e Agnete) e il 34% alla neocostituita fondazione K2 (titolare dell’1,5% del capitale), che può esercitarli in caso di eventuali dissidi fra gli altri azionisti (fra i quali Kjeld Kirk Kristiansen mantiene il 22,5% del capitale e il 2,8% dei voti). La scuola aziendale “Nella mia generazione siamo in tre, nella prossima sono sette e in quella successiva ce ne saranno ancora di più”, ha detto in una rara intervista Thomas Kristiansen, che si è già impegnato a preparare la strada proprio alla quinta generazione, nonostante i suoi componenti abbiano un’età compresa fra i 2 e i 17 anni: ha creato una Scuola Lego con lo scopo di trasmettere

loro i valori, le sfide e le modalità di gestione dell’azienda familiare. “Si tratta semplicemente di attrezzarli e prepararli nel miglior modo possibile”, ha spiegato, “in modo molto giocoso, così che lo trovino divertente e in futuro vogliano assumere un ruolo di proprietario attivo”. Per lui, intanto, la sfida più urgente è quella sulla sostenibilità, particolarmente importante per un brand rivolto ai bambini. Gli sforzi profusi finora per trovare alternative ecologiche alla plastica impiegata da sessant’anni non hanno dato alcun esito, ma Thomas non si arrende: “Lego sosterrà partner e iniziative per trovare plastiche più ecologiche. In questo la proprietà familiare può fare la differenza, consentendoci di farci carico di questo impegno più di quanto possa fare la maggior parte delle altre aziende”. Disney compresa. “Loro sono molto più grandi di noi e questa è un’enorme opportunità: Lego ha più libertà di scegliere le strade da percorrere”. In fondo, se tutto è iniziato con una piccola azienda di mattoncini di plastica che ora ha in portafoglio film, parchi a tema, app digitali, perché non credere che un giorno Lego potrebbe essere la Disney europea? 57

Primo parco in Uk Kjeld, presidente e ceo dal 1979, affermò Lego fra i primi dieci produttori di giocattoli mondiali. Nel 1996, un anno dopo la scomparsa di Godtfred, aprì il parco Legoland Windsor, nel Regno Unito, seguito nel 1999 da quello di Carlsbad, in California. Nello stesso periodo il gruppo entrò nel settore delle produzioni su licenza (con Lego Star Wars, 1999) e puntò sui videogiochi, a partire da Lego Island del 1996, con lo scopo di traghettare il marchio nell’era digitale. Fu un bagno di sangue, come abbiamo visto, che convinse Kjeld Kirk Kristiansen a lasciare ogni carica operativa nel 2004, affidando la gestione a manager esterni e ritagliando per la famiglia il ruolo di “proprietaria attiva”.

9,1 I l f a t t u r a t o 2 0 2 2 i n m i l i a r d i d i d o l l a r i

PRIVATE

dei classici “omini” che avrebbero caratterizzato l’iconografia Lego anche al di fuori delle scatole di costruzioni.


BOOK

Tecnologia che rischio Con “Cyber e potere”, Iezzi scandaglia le minacce legate al digitale Invito a prendere consapevolezza delle minacce, senza temere il progresso DI L.D.O

Il lato oscuro della tecnologia digitale e del mondo 2.0. Cyber e potere è il titolo del libro di fresca pubblicazione a cura di Pierguido Iezzi, esperto di tecnologia e sicurezza. Nel volume, che ha come sottotitolo L’escalation delle ostilità digitali e i nuovi rischi per le infrastrutture strategiche ed è edito da Mondadori (144 pagine, venduto al prezzo di 19 euro), c’è un ampio approfondimento su una grande emergenza per il nostro pianeta, le falle nei sistemi di sicurezza informatica tanto delle grandi aziende, quanto delle amministrazioni pubbliche e delle piccole e medie imprese. Le nuove guerre L’autore porta il lettore negli abissi illegali del dark web e dettaglia i rischi connessi alla propaganda costruita sulle fake news e sulle guerre che si combattono attraverso hackeraggi e furti di dati sensibili. In questo contesto emerge la necessità sia per i

singoli cittadini, sia per le aziende e le istituzioni di acquisire consapevolezza e tutelarsi di fronte ai sempre più sofisticati attacchi cyber, che minacciano non solo i dati personali di ogni individuo ma anche l’equilibrio e la vita civile di ogni singolo paese. Il profilo dell’autore Laureato in Scienze dell’informazione, grazie alle sue esperienze a livello nazionale e internazionale in grandi contesti aziendali, è da sempre coinvolto in attività in ambito di cyber security, con una particolare attenzione verso le nuove tendenze della tecnologia. Già fondatore di diverse startup tecnologiche, tra cui Dogalize (pet social network) e Swascan (piattaforma di servizi per la sicurezza in cloud), ha conquistato numerosi premi nazionali e internazionali tra cui gli Aubay e Cisco Award riconosciuti nel prestigioso contesto del Premio Marzotto.

58

PRIVATE

Il lettore è condotto negli abissi illegali del dark web, con il libro che evidenzia le minacce della navigazione

Pierguido Iezzi



ART

Africa in mostra La Osart Gallery di Milano ospita la produzione di due giovani artisti dello Zimbabwe Dzingai e Timire si caratterizzano soprattutto per l’abilità nelle tecniche sperimentali

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PRIVATE

DI ALESSIA ZORLONI


ART EXHIBITION

Osart Gallery continua l’esplorazione della scena artistica africana ospitando la doppia personale di Franklyn Dzingai (Kwekwe, 1988) e Wilfred Timire (Harare, 1989). Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, con la partecipazione alla collettiva Shanduko, i due artisti tornano nello spazio espositivo milanese presentando una serie di nuovi lavori, incentrati sul tema della vita in città, come suggerisce il titolo della mostra “Patonaz” (in lingua shona significa «in città»). La vita in città Gli spazi della galleria diventano quindi un’estensione simbolica delle strade e degli interni della capitale, ricca di stimoli e contraddizioni. La rappresentazione del quotidiano si svolge nelle complesse condizioni socioeconomiche del Paese, afflitto da un’inflazione incontrollata, dalla disoccupazione dilagante e dalla scarsità di servizi. Eppure, lo Zimbabwe è attualmente patria di uno degli ecosistemi artistici più prolifici dell’area dell’Africa meridionale, e i suoi rappresentanti si fanno portavoce di elementi di tradizione culturale che si mescolano a nuovi linguaggi, come quello del riciclo di materiali.

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PRIVATE

Nella pagina a sinistra: Timire Wilfred, Tetez, 2023. Courtesy Osart Gallery. Sopra: Franklyn Dzingai, A Womans Worth, 2023. Courtesy Osart Gallery.

Riciclo e sostenibilità Il riciclo è infatti alla base della microeconomia come dimostrato, ad esempio, dai rigattieri che abbondano ai bordi delle strade di Harare, o all’interno delle abitazioni,


ART

dove le famiglie si ingegnano ogni giorno per sopperire nelle maniere più creative alla scarsità di beni di prima necessità. Allo stesso modo Dzingai e Timire declinano la propria produzione artistica, il primo attraverso l’utilizzo di tecniche di stampa su tela e applicazioni collage, il secondo creando veri a propri arazzi utilizzando scarti di borse di plastica cucite insieme con ago e filo. Stampa su tela Dzingai è uno dei pochi artisti in Zimbabwe specializzato in tecniche di stampa su tela, in particolare nell’uso di matrici di cartone nel processo di stampa. Il suo lavoro si articola intorno allo smontaggio e rimontaggio del proprio ambiente di provenienza. Dopo aver ricavato le immagini da libri, riviste, quotidiani e fotografie di famiglia, le assembla insieme realizzando dei collage. Il suo percorso di formazione inizia 2009 presso il National Gallery of Zimbabwe Art Studio, per proseguire nel 2011 con una specializzazione nelle tecniche di stampa. Nel 2021 è stato vincitore del premio ArtHARARE Africa e nel 2023 è stato tra i partecipanti della collettiva A Gathering, presso la National Gallery of Zimbabwe.

Franklyn Dzingai, Studio 1, 2023. Courtesy Osart Gallery.

a formare grandi arazzi dai contorni fluidi. Una sorta di bricolage postmoderno realizzato con la tecnica dell’upcycling, il processo di riutilizzo di oggetti di consumo che ne attribuisce valore culturale. Wilfred Timire è stato il vincitore

del premio ArtHARARE Africa nel 2021 e nel 2023 ha preso parte insieme a Franklyn Dzingai alle collettive Wadii? presso la Cape Town Art Residency e Tributaries presso la Barnard Gallery, Cape Town.

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PRIVATE

Materiali insoliti Le feconde sperimentazioni di Timire si sviluppano invece grazie all’impiego di materiali insoliti, come quelli da imballo, objets trouvés che vengono cuciti insieme

Timire Wilfred, Picking up, 2023. Courtesy Osart Gallery.

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Prezzo P Pr r o 10 10 euro eu eu uro ur ro - Principato ro Pr P Pri rriinc nci ncip n cip c pato p o di d Monaco co o - Costa Cos sta Azzurra st Azzu Azz Az zz z rra - Corsica: 16,80 16 euro - Svizzera Italiana: CH CT 20,00 Chf - Anno 3 - Volume 8 - Autunno 2023 - Prima immissione: 03/09/2023 - Trimestrale Poste P Po o It IItaliane tal tta allia a iane ian ane a an ne n e Spa S Sp pa p a - Spedizione Spe Sp S pe p edizion e io o e in abbon bon ona onamento amento me ento p pos po o tale D. L. 353/2003 353/20 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 LO/MI abbonamento postale

BRAND FOR COMMUNITY MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

L US S O S E NZ A COM P ROM E S S I

GENIO ITALIANO

AUTUNNO 2023 AUT

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.


LIFESTYLE COVER

SOTTO LA MOLE E. Marinella apre una sede a Torino, presso la galleria San Federico Nel punto vendita è presente un’ampia gamma di cravatte e camicie

Da sinistra: Alessandro e Maurizio Marinella

INIZIANDO LA SUA STORIA DAL LUNGOMARE DI NAPOLI, ALL’INIZIO DEL VENTUNESIMO SECOLO L’AZIENDA HA APERTO NEGOZI A MILANO E ROMA, QUINDI LONDRA E TOKYO, OLTRE A CORNER STORE IN TUTTO IL MONDO.

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Federico, proprio nel cuore del centro storico. Il nuovo store offre una selezione di prodotti di moda e accessori, caratterizzati dall’eccellenza artigianale che ha reso il brand napoletano apprezzato in Italia e nel mondo. Emarinella.eu PRIVATE

Cravatte fatte a mano, camicie su misura, abbigliamento elegante e accessori di alta classe. Il marchio di E. Marinella è inconfondibile a tutte le latitudini. L’ultima novità è l’apertura di un punto vendita a Torino, presso la prestigiosa galleria San


STATION

LUSSO IN STAZIONE Il Royal Hideaway 5 stelle Grand Luxury Hotel combina tradizione e innovazione Ubicato a Canfranc, offre una vista esclusiva sui Pirenei aragonesi

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PRIVATE

Un viaggio a ritroso nel tempo per approdare in un rifugio di lusso contemporaneo, all’interno della stazione di Canfranc, che è uno dei complessi ferroviari più importanti costruiti in Europa nel primo terzo del Ventesimo secolo. Il Royal Hideaway 5 stelle Grand Luxury Hotel incanta gli ospiti con la sua combinazione unica di tradizione e modernità e una posizione eccezionale nel cuore della catena montuosa dei Pirenei aragonesi. Barcelo.com - Prezzo: da 149 euro


LIFESTYLE STATION

G A S T R O N O M I A

W E L L N E S

La cucina tradizionale aragonese mixata con le sperimentazioni. È questo il tratto caratteristico delle delikatessen offerte da questo hotel, tra i tre ristoranti, lo snack bar e l’angolo per i cocktail.

Spa con grande cura dei dettagli e ampia disponibilità di servizi per ritemprare la mente e il corpo. Da segnalare la presenza di una piscina riscaldata e dell’affaccio sulle montagne.

L A

S T O R I A

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PRIVATE

Dichiarata Bene di interesse culturale nel 2002, la stazione è il simbolo dell’unione ferroviaria tra Spagna e Francia realizzata tra le due guerre mondiali.


LIMITED EDITION

ROMBO DI MOTORI Arriva un nuovo modello che celebra la storica pista olandese Disponibile in soli 300 pezzi, per veri appassionati della casa varesina

A G U S T A

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PRIVATE

La nuova limited edition la Brutale 1000 RR Assen prende il nome dall’omonimo circuito olandese, dove la casa italiana ha vinto ben 35 volte e che è considerato la cattedrale della velocità in ambito motociclistico. La moto è prodotta a mano in Italia in soli 300 esemplari numerati e monta un motore a quattro cilindri in linea a elevate prestazioni di 998 cc, capace di 208 cv (153 kW) a 11.000 giri/min e 116,5 Nm a 11.000 giri/min. Mvagusta.com - Prezzo: n.d.


LIFESTYLE LIMITED EDITION IL CIRCUITO

È il tracciato sul quale si svolge dal 1925 il gran premio d’Olanda, che fa parte del motomondiale sin dall’istituzione della competizione.

GIACOMO AGOSTINI

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PRIVATE

L’edizione limitata è stata realizzata per ricordare il trionfo ad Assen da parte di Giacomo Agostini (nella foto), probabilmente il più grande campione di motociclismo italiano della storia insieme a Valentino Rossi.


BIN

RIFIUTI IN ORDINE Non solo contenitori, ma anche veri e propri oggetti di design Una serie di soluzioni che aiutano a migliorare l’estetica dell’ufficio

L’ATTENZIONE ALL’AMBIENTE, MA NON SOLO. ALL’INTERNO DEGLI SPAZI DI LAVORO CRESCE L’INTERESSE PER LA FORMA DEI CONTENITORI PORTARIFIUTI. ECCO UNA SELEZIONE DI PRODOTTI SUL MERCATO

CESTINO ESAGONALE

BINO

Contenitore esagonale, disponibile in otto opzioni cromatiche, dal giallo senape al blu indigo, al bianco sporco. Prezzo: 595 sterline thelacquercompany.com

Cestino bianco con motivo beige Lisbona, realizzato a mano in Italia, con pelle rigenerata. Prezzo: 245 sterline artemest.com

BRABANTIA

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Facile da montare e da pulire, è dotato di due secchi interni rimovibili per altrettanti tipi di rifiuti. Prezzo: 245 sterline johnlewis.com


WASTE PAPER BASKET DIOR

PAPER PULP

Cestino gettacarte realizzato al 60% in rafia e al 40% in metallo, frutto del deisgn e della maestria italiani. Prezzo: 250 sterline dior.com

Realizzato con pasta di carta grezza, riciclata e biodegradabile al 100%, questo contenitore cilindrico con coperchio offre una soluzione di archiviazione pratica, leggera e impilabile. Prezzo: 39 euro fermliving.com

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CESTINO QUADRATO COMO IN PELLE NERA

Combinando un look pulito e moderno con l’eleganza della pelle, questo cestino può essere un’aggiunta funzionale e accattivante per qualsiasi stanza. Prezzo: 1.955 sterline 1stdibs.com

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TUBO

Modello a pedali, realizzato in acciaio, si adatta a tutti i contesti, con un prezzo ampiamente abbordabile. Prezzo: 30 sterline selfridges.com


DESIGN

BODY SHOP Una selezione di elementi singolari che nelle forme ricordano parti del corpo umano Dal portacandela che sembra una mano al vaso che ricorda il busto di una donna

N O N S O LO O R I G I N A L I TÀ . I L M O N D O D E L D E S I G N VA S E M P R E A C AC C I A D I N OV I TÀ , C O M E D I M O ST R A N O I P R O D OT T I R I P O R TAT I I N Q U E ST E PAG I N E

SEDIA IN PELLE Realizzata in tessuto e in pelle, di colore giallo che non passa inosservato, con il marchio Louis Vuitton. Prezzo: 14.300 sterline uk.louisvuitton.com

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BUSTO IN PORCELLANA Vaso di Jonathan Adler realizzato in porcellana, ricorda nella forma il busto di una donna. Prezzo: 650 sterline uk.jonathanadler.com


LIFESTYLE DESIGN

SCIARPA CHE GUARDA Sciarpa in seta organica presenta una stampa atomica in primo piano che ricorda la forma dell’iride. L’orlo arrotolato a contrasto fatto a mano delinea i bordi. Prezzo: 340 sterline chloe.com

CARAFFA SINUOSA Brocca in acciaio inossidabile lucidato a specchio. Nei lineamenti ricorda il tronco sinuoso di una donna. Prezzo: 380 sterline georgjensen.com

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PRIVATE

MANO MAGICA Portacandele in terracotta, realizzata interamente a mano, con la firma di Megan Elliott. Prezzo: 75 sterline paulsmith.com


MUSEUM SHOP

A SPASSO PER MUSEI Da Roma a Città del Capo, in giro tra i luoghi più interessanti dell’arte Architetture originali e dinamismo culturale caratterizzano le costruzioni più moderne

KETTLE‘S YARD CAMBRIDGE Casa-museo ubicata a Cambridge, caratterizzata da una collezione permanente da dipinti, sculture e oggetti collezionati da Jim Ede, proprietario dell’immobile insieme alla moglie Helene. Tra gli autori delle opere figurano: Constantin Brâncuși, William Congdon, Helen Frankenthaler e Henri Gaudier-Brzeska. kettlesyard.cam.ac.uk

K E T T L E ' S YA R D

VITRA DESIGN MUSEUM BASILEA Dedicato agli intrecci tra design, architettura, arte e cultura. Ogni anno, organizza una decina di mostre su una vasta gamma di temi relativi al design e all’architettura. Inoltre molte esposizioni vengono portate in tour e presentate nei musei partner di tutto il mondo. La punta di diamante è la collezione unica di arredi, luci e interior design. vitra.com

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PRIVATE

MOMA

LOUISIANA MUSEUM OF MODERN ART COPENAGHEN Ubicato sulla costa della Selandia del Nord, a mezz’ora in treno da Copenaghen, rappresenta un elegante equilibrio tra paesaggio, architettura e arte. Ospita ogni anno 8-10mila mostre, oltre a una collezione permanente di 3.500 opere con firme prestigiose come Giacometti, Asger Jorn, Picasso e Oldenburg. È stato concepito non solo come sede espositiva ma anche come luogo d'incontro, spazio per eventi e discussioni sulla cultura. louisiana.dk/en/

MACRO

ZEIT MOCAA CAPE TOWN Si tratta del più grande museo al mondo dedicato all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora. L’idea progettuale nasce dal riuso e dalla trasformazione di silo abbandonati, risalenti agli anni Venti e una volta parte del complesso più alto della città, dove veniva prodotto e depositato il grano di tutto il Sud Africa. È ospitato in un edificio di 9.500 mq, distribuito su nove piani. Lo spazio scultoreo è il centro dell’edificio, da cui vengono distribuite tutte le gallerie. shop.zeitzmocaa.museum


LI LIFESTYLE MUSEUM SHOP VICTORIA AN ALBERT MUSEUM NAKHLA AT THE GRAND EGYPTIAN MUSEUM

NAKHLA AT THE GRAND EGYPTIAN MUSEUM IL CAIRO Quello di Giza è il museo di arte egizia più grande al mondo, con oltre 100mila manufatti in esposizione. L’edificio ha la forma di un triangolo smussato e si trova a due chilometri dalle piramidi di Giza. Le pareti nord e sud sono allineate con la Piramide di Cheope e con quella di Micerino. Il suo punto di forza è la collezione completa della tomba di Tutankhamon. grandegyptianmuseum.org VICTORIA AND ALBERT MUSEUM LONDRA Prende il nome dalla regina Vittoria e dal consorte principe Alberto e si estende su circa 5,1 ettari e ospita 145 gallerie. È tra i musei di arti applicate e minori più importanti al mondo. Si trova nella zona di South Kensington, a Londra, e vanta una collezione permanente di oltre 4,5 milioni di oggetti. vam.ac.uk

MOMA NEW YORK Situato nel quartiere di Midtown Manhattan, da molti è considerato il museo di arte moderna più famoso al mondo. Ospita progetti di architettura e oggetti di design, disegni, dipinti, sculture, fotografie, serigrafie, illustrazioni, film e opere multimediali. La biblioteca e gli archivi raccolgono oltre 300mila libri e periodici, oltre alle schede personali di più di 70mila artisti. moma.org

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MACRO ROMA L’acronimo Macro sta per Museo d’arte contemporanea di Roma. Ubicato nel quartiere Salario-Nomentano, occupa parte del complesso che la società Birra Peroni impiegava per la produzione. La struttura rappresenta un raro esempio in città di archeologia industriale. Le sale espositive occupano una superficie complessiva di 4.350 mq, con il foyer, l’auditorium e la terrazza collegati da scalinate, ascensori, ballatoi e passaggi. museomacro.it

PRIVATE RIVA

VITRA DESIGN MUSEUM

BROOKLYN MUSEUM NEW YORK La sua collezione permanente conta di più di un milione e mezzo di oggetti, dall’arte egizia a quella contemporanea, dai reperti dell’antico Egitto ai manufatti dei nativi d’America. Si estende su una superficie di 52mila mq e ogni anno ospita circa 500mila visitatori. È stato fondato nel 1897 da Augustus Graham. brooklynmuseum.org


EXCELLENCE

SIGARO DA PRIMATO Il Toscano trionfa alla Cigar trophy award ceremony 2023 Il riconoscimento nella categoria “Best brand other countries”

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PRIVATE

Manifatture Sigaro Toscano continua a raccogliere riconoscimenti internazionali. L’ultimo è l’edizione 2023 della Cigar trophy award ceremony, dove ha trionfato, per il secondo anno consecutivo, con i sigari della gamma Toscano master aged, eletti “Best brand other countries”. La gamma dei sigari Toscano master aged è stata pensata per offrire ai consumatori di tutto il mondo un prodotto eccellente e rappresentativo della tradizione italiana. Prezzo: 10 euro Manifatturesigarotoscano.it


FORBES EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV

FORBES IL PIÙ GRANDE E PRESTIGIOSO SISTEMA DI COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE PER CONOSCERE LE STORIE, I PROGETTI E LE VISIONI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DI SUCCESSO CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO.


WATCHES

MARE NOSTRUM Franck Muller torna sul mercato con un omaggio spassionato al Mediterraneo Tra eleganza e funzionalità: il perfetto equilibrio del gruppo svizzero

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PRIVATE

L’ultima novità di Franck Muller è Vanguard Oltremare, un’esclusiva edizione limitata che rende omaggio al Mar Mediterraneo. Realizzato con linee raffinate, è un perfetto equilibrio tra eleganza e funzionalità. Il suo accattivante quadrante blu, sapientemente progettato per riflettere le affascinanti tonalità del Mare Nostrum, è un piacere visivo per gli ammiratori dell’orologeria e delle bellezze naturali. Prezzo: su richiesta - Franckmuller.com



FOUNDATION

Bilancio sostenibile La Andrea Bocelli Foundation finanzia progetti contro povertà e analfabetismo Aversa (presidente): “Uniamo le forze per traguardi ambiziosi” DI DANIELE TORTORIELLO

La Andrea Bocelli Foundation (Abf), ente filantropico nato nel luglio 2011 dalla famiglia Bocelli, attraverso la mission Empowering people and communities crea e promuove progetti che hanno quale focus la valorizzazione ed espressione del pieno potenziale di persone e comunità che si trovano in situazioni di povertà, analfabetismo, disagio dovuto a malattie ed esclusione sociale.

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PRIVATE

Rendicontazione dei risultati In occasione del suo 12esimo anniversario, nel luglio scorso, la Fondazione ha presentato il primo bilancio di sostenibilità proprio a Lajatico, da dove aveva mosso i primi passi. In 12 anni di attività Abf ha ricevuto donazioni per 54 milioni di euro, con i quali è stato possibile fornire acqua potabile e cure mediche a più di 500mila persone nelle aree più remote di Haiti e garantire accesso a un’istruzione equa e di qualità a oltre 20mila bambini in Haiti e in Italia. Nel 2022 Abf ha raccolto quasi 7,4 milioni di euro, registrando un incremento del 43% e riuscendo ad avviare e a portare avanti oltre 20 progetti in Italia e nel mondo.

Andrea Bocelli e Stefano Aversa - andreabocellifoundation.org

La Fondazione ha scelto di intraprendere per l’esercizio 2022 il percorso di adeguamento a standard di rendicontazione di sostenibilità, come quelli proposti dalla Global reporting initiative (Gri), cercando di realizzare proprio con il presente bilancio, un primo avvicinamento ai principi della sostenibilità internazionalmente riconosciuti. “Per educare ogni persona, abbiamo bisogno di un’azione di trasformazione coraggiosa e urgente che parta dall’ascolto delle giovani generazioni e che sia diretta a una istruzione e a un orientamento di qualità. Anche nell’anno 2022 abbiamo continuato a mantenere le promesse e a espandere il nostro

impatto programmatico anche attraverso un rafforzamento dei principi etici e di trasparenza che ci legano ai nostri stakeholder”, dichiara Stefano Aversa, presidente Abf. Un passo dopo l’altro “Il 2022 non segna una svolta della Fondazione: si svolta quando si lascia la via percorsa per un’altra, quando si sterza seguendo una traiettoria nuova e diversa. L’anno trascorso amplia, piuttosto, una via solidamente tracciata, allarga e moltiplica le proprie corsie. Saldamente conservando la vision e la mission che sono l’humus germinativo, che sono il codice genetico che ha dato vita ad Abf ”, afferma Andrea Bocelli, fondatore Abf.


Un eve nt o

1 4 NOVE M B R E 2023 ORE 18.30

BORSA ITALIANA

23.30

PIAZZA AFFARI

B FC Media o rga rgan n iz izza z l ’o ttav a ed i z i o n e deii PRIVATE B AN de A NK NKING AWAR DS . Nella sede di B o rrsa sa Ital i a n a s a ra n n o a s s eg n a ti pr estigio si pr emi dura d u n te l a s era ta d i g a l a prestigiosi premi che ch e si tterrà er rà il 14 n o ovem b r e 2 0 2 3 .

S P O N S O R

MILANO


OPINION

Non è questione di budget La chiave per il successo della consulenza è nella relazione di fiducia tra le parti Il dialogo è un viaggio di scoperta condivisa che aiuta ad allineare gli interessi DI MARIA GRAZIA RINALDI

Dare più di quanto si riceve è una delle regole più controintuitive per avere successo nel business. Ciò che ci consente di fare la differenza non è il budget da raggiungere, ma le relazioni di fiducia che siamo in grado di creare.

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PRIVATE

Scelte emotive Le persone acquistano su base emotiva e solo dopo giustificano il perché delle loro scelte. Le persone che acquistano sono quelle che si fidano di noi. È tutta una questione di relazioni. L’obiettivo non è vendere, ma aiutare le persone che si stanno affidando a noi. Mettersi al servizio dell’altro è il mezzo per costruire una relazione significativa, veramente basata sull’autenticità. Non bisogna mai dimenticare che durante l’incontro chi parla di più domina la conversazione, ma chi è che guida davvero? Chi guida davvero è chi pone domande. L’arte di dare, attraverso

le domande, si rivela essenziale nelle interazioni umane. Quando domandiamo, al nostro interlocutore arriva un vero interesse e lo facciamo sentire così al centro della relazione. In quest’ottica, la filosofia del dare di più rispetto a quanto si riceve, trova un terreno fertile. La capacità di fare domande diventa fondamentale per navigare con successo nelle relazioni umane, non solo nel contesto lavorativo, ma per stabilire legami di fiducia con tutte le persone accanto a noi. Ponendo domande, non solo affermiamo un interesse genuino verso l’interlocutore, ma riconosciamo il potere delle domande nel guidare le persone in un percorso di autoscoperta. Le domande inoltre ci fanno conoscere l’altro permettendoci così di creare un terreno comune su cui costruire una collaborazione significativa e proficua. In questo panorama, il focus si sposta dalla mera vendita alla creazione

di un rapporto in cui, l’obiettivo primario diventa assistere il cliente, mettersi al suo servizio, andando oltre l’aspetto commerciale. Potere alle domande Ecco che il potere delle domande si manifesta in tutta la sua forza: esse diventano lo strumento attraverso cui possiamo realmente comprendere l’altro, guidare il dialogo e creare soluzioni che rispondano in maniera autentica alle sue esigenze e desideri. Il dialogo diventa quindi un viaggio di scoperta condivisa, dove chi pone le domande con maestria, guida discretamente la conversazione, offrendo spazio e riconoscimento all’altro. Le organizzazioni e le persone che sapranno navigare utilizzando il timone delle domande e dell’ascolto sincero, si distingueranno, prosperando non solo economicamente, ma arricchendo il proprio percorso di autentiche e profonde relazioni umane.


M’HACKERA, NON M’HACKERA, M’HACKERA...

Non lasciare la tua sicurezza al caso. ĭ© öÀŇ

Su puntocyber.comɧƠżƷƣ÷ōɧĕżűǴĿƿƣ÷ƣģɧōťɧƷƿżɧƫģƣǛōǬōżɧ Ơģƣƫżű÷ťōǬǬ÷Ʒżɧģɧƣ÷DZżƣǬ÷ƣģɧťģɧƷƿģɧťōűģģɧĜōɧĜōľģƫ÷ɧĜ÷Ŀťōɧň÷ĕšģƣȼ


OPINION

Melograno “magico” Si tratta di una pianta che non richiede caratteristiche particolari per crescere Ricca di vitamina C e potassio, è spesso sottovalutata nelle abitudini alimentari DI ROBERTO CANNATARO

È probabilmente uno dei frutti maggiormente sottovalutati, eppure è caratteristico della vegetazione mediterranea da secoli, anzi da millenni. Difatti, pur essendo probabilmente originario dell’Asia, fonti scientifiche danno evidenza della coltivazione di melograno presso fenici, greci e romani. Quindi si è poi diffuso nelle Americhe, dopo Cristoforo Colombo, adattandosi molto bene sia in Messico, che in California.

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PRIVATE

Cresce con poco Si tratta sostanzialmente di crescere con poco, anche su terreni rocciosi o poco ricchi di acqua, resiste benissimo a caldo e freddo, per questo, ad esempio, nel Corano viene indicato

come simbolo di onestà e rettitudine. Molto probabilmente l’essere così tenace fa sì che i suoi frutti siano particolarmente ricchi di polifenoli, da cui il colore rosso intenso, a volte quasi vicino al nero. Come più volte sottolineato in queste colonne, i polifenoli sono molecole che fungono da antiossidanti come le vitamine, ma che stimolano il nostro organismo a rispondere ad agenti avversi, quello che si traduce nel concetto di nutraceutica ovvero l’unione delle parole nutrienti e farmaceutica. Ma non finisce qui, il melograno è ricco di vitamina C, nonché di potassio, minerale per il quale sono note le banane, ma il melograno è quasi a km0, anche con un apporto

calorico minore nonché un minore impatto glicemico. In abbinata con la macedonia Forse un po’ scomodo da sbucciare e mangiare, ma potrebbe essere validissimo da aggiungere a una macedonia di stagione, oppure per arricchire una centrifuga (in modo da evitare gli scomodi semini); può essere utilizzato anche solo come spremuta oppure per arricchire insalate e anche piatti salati. Attenzione al potere colorante, risulta difficile da smacchiare. Veniva, specialmente in passato, utilizzato come colorante.

www.nutrics.it



ART

Libri preziosi La collezione Scheiwiller è un’accurata selezione composta da decine di volumi Chillida, Fontana, Lai, Melotti Paladino e Pomodoro sono tra i nomi più noti DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI

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PRIVATE

La città di Milano ha ospitato lungo tutto il secolo breve numerose famiglie di appassionati collezionisti. Interpreti raffinati del gusto dei tempi, in grado di raccogliere e catalogare le primizie della loro epoca. Ogni tanto, questi capolavori tornano a essere disponibili sul mercato e l’occasione diventa ghiotta non soltanto per il valore accademico degli oggetti, ma anche per quello finanziario. La Galleria Brun Fine Art ha presentato proprio in questi giorni, per la prima volta nei prestigiosi spazi di Via Gesù 17 a Milano, la Collezione di libri d’artista di Alina e Vanni Scheiwiller. Un’accurata selezione di oltre cinquanta esemplari, scelti dai curatori della mostra Paolo Bonacina, Leda Calza e Massimo Vecchia, che riflette l’amore per i libri dei coniugi meneghini, nonché il loro proficuo rapporto con i diversi artisti che hanno caratterizzato la scena artistica italiana e internazionale per gran parte del Novecento. L’occasione per tutti gli appassionati è ghiotta: il range di prezzo di questi esemplari va dai 500 ai 50.000 euro, la provenienza illustre ne garantisce

un papabile aumento nel corso del tempo. Antico lignaggio Il nome di Vanni Scheiwiller è da sempre stato legato alla cultura artistica milanese. Nipote dello scultore Adolfo Wildt, il fratello Silvano era pittore e incisore. Il padre Giovanni iniziò la carriera di editore già nel 1925, e artisti come Lucio Fontana e Fausto Melotti, allievi dello stesso Wildt, frequentavano abitualmente la sua casa. Nel 1951 Vanni subentra al padre nella pubblicazione di libri di poesia e nel 1977 fonda il suo marchio editoriale Libri Scheiwiller, una casa editrice che gli permette di operare nel campo dei libri illustrati e di quelli delle opere d’arte. Inizia quindi a produrre libri di grande formato e di alta qualità, che realizza soprattutto per istituti bancari dell’area milanese e lombarda, come il Credito Italiano (oggi gruppo Banca Intesa) e il Credito Lombardo. Solo un anno dopo, nel 1978, incontra la sua futura moglie, l’artista polacca Alina Kalczyńska, che diventerà parte fondamentale dello sviluppo della grafica editoriale

della casa editrice. Alina Kalczyńska non è solo un’artista, ma un’artista del libro. Da anni si occupa di pubblicare grafiche, manifesti e xilografie in piccole tirature curate personalmente. Arrivata a Milano nel 1978, incontra Vanni Scheiwiller. Insieme, nel corso degli anni, non solo hanno sviluppato la loro attività di editori, ma hanno anche creato e collezionato numerosi libri d’artista, di cui un cospicuo numero è esposto in mostra alla Galleria Brun. Pittori di fama I libri d’artista hanno iniziato a comparire all’inizio del XX secolo con il manifestarsi nell’ambito artistico delle Avanguardie, inizialmente in Francia e Italia. In origine si trattava di libri molto curati, all’interno dei quali si trovava un’opera d’arte originale. Ne sono un esempio le illustrazioni che Pablo Picasso realizzò nel 1931 per le Metamorfosi di Ovidio edite da Skira. Gradualmente, all’artista è stato permesso di progettare il libro fin dall’inizio, dalla copertina, e in questo processo la scelta del tipografo è diventata un punto


ART BOOK Robert J. Godet L’age de soleil, 1950

Fausto Melotti Miracoli, dicembre 1980

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A sinistra: Tristan Tzara e Sonia Delaunay Le fruit permis, 1956. A destra: Maria Lai Senza titolo, 1979.

PRIVATE

Jean Cocteau Gondole des morts, 1959

Wislawa Szymborska Dodici poesie, dicembre 2015


ART

da artisti spagnoli, francesi, cinesi e giapponesi, i cui caratteri calligrafici hanno da sempre affascinato la coppia. Questo interesse si riflette nella copia de L’age de soleil di Robert J. Godet, in cui l’artista malaghegno Pablo Picasso ha contribuito con una puntasecca. De La Gondole des morts, dell’artista francese Jean Cocteau, pubblicata nel 1959, è esposto anche il menabò originale utilizzato per l’edizione del volume curato da Vanni Scheiwiller. Le fruits permis, poèms, realizzato in collaborazione tra Sonia Delauney e Tristan Tzara nel 1956, è un ottimo esempio dell’orfismo della Delaunay e quindi delle avanguardie storiche, senza dimenticare l’illustrazione di Renato Guttuso per il Llanto por la muerte de Sánchez Mejías, una delle poesie più emblematiche del poeta spagnolo Federico García Lorca.

Alina e Vanni Scheiwiller

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PRIVATE

fondamentale. Spesso l’opera d’arte all’interno del libro accompagna il testo in modo abbastanza libero, non deve necessariamente essere un’illustrazione. Come ha sottolineato Alina Kalczyńska in un’intervista del 2017, questo processo “è un’architettura. Il libro d’artista, visto così, potrebbe essere anche un libro d’autore; un’architettura che unisce carta, poesia e amore”. La collezione di libri d’artista di Alina e Vanni Scheiwiller comprende esemplari

alla cui realizzazione hanno partecipato gli stessi collezionisti e artisti, poeti e scrittori che la coppia conosceva e ammirava. Sfogliando questi libri è possibile ricostruire i loro interessi e gusti, le loro amicizie e affinità, nonché gran parte della scena culturale italiana e internazionale del XX secolo. Come già accennato, l’amore per l’arte e la poesia della coppia formata da Vanni Scheiwiller e Alina Kalczyńska va oltre il panorama italiano, e la loro collezione comprende libri firmati

Poesia e arte Eduardo Chillida, Lucio Fontana, Maria Lai, Fausto Melotti, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Arnaldo Pomodoro, Alberto Savinio, Emilio Scanavino, Leonardo Sinisgalli sono solo alcuni degli autori presenti in questa magnifica raccolta che unisce poesia e arte in un unico insieme, rendendola unica. Il catalogo che accompagna la mostra, con un testo di Daniela Ferrari e un’intervista di Elisa Molinari ad Alina Kalczyńska, stampato in 1000 esemplari numerati, è stato concepito da Luca Stoppini, che ha anche realizzato gli scatti dei libri esposti in mostra.



OPINION

Svolta fiduciarie Una circolare ministeriale chiarisce il ruolo di queste società nell’ambito della legge “Dopo di noi” La modalità di amministrazione dei fondi è cruciale in presenza di soggetti deboli DI PATRIZIA DIBARI*

Di recente il ministero dell’Impresa e del Made in Italy ha emanato una circolare (11 agosto 2023 n. 10/V) che ha fornito una serie di chiarimenti in merito all’amministrazione dei fondi speciali “composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario”, previsti dalla legge Dopo di noi n. 112/2016 (G.U. n.146 del 24.6.2016). La norma prevede misure di sostegno a favore dei soggetti con disabilità grave prive del sostegno familiare, anche mediante la concessione di benefici fiscali sui trasferimenti di beni e diritti in favore di persone con disabilità grave, se conferiti mediante strumenti di separazione patrimoniale idonei, che la legge indica: 1. le polizze di assicurazione; 2. il trust; 3. i vincoli di destinazione di cui all’art. 2645-ter c.c.; 4. i fondi speciali, composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario.

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PRIVATE

Indicazione dei soggetti coinvolti La normativa richiamata sottolinea, altresì, che gli strumenti indicati

dovranno individuare, in maniera chiara e inequivoca, i soggetti coinvolti, i rispettivi ruoli e che gli effetti avranno luogo a condizione che sarà individuata la destinazione del fondo con riguardo al progetto di vita e agli obiettivi di benessere del soggetto disabile. Il ministero dell’Impresa e del Made in Italy è stato interpellato da Assofiduciaria che, in considerazione dell’esperienza operativa maturata nell’amministrazione di beni per conto di terzi, sosteneva che le fiduciarie avrebbero potuto utilizzare il modello di contratto proposto nel pieno rispetto della normativa che le regola, perché, a loro avviso, i “fondi speciali” rappresentavano una mera evoluzione del mandato fiduciario, cioè dell’incarico di amministrazione con intestazione del bene, istituto giuridico espressamente previsto dall’attuale ordinamento per l’operatività delle società fiduciarie. Il modello contrattuale Il modello di contratto proposto da Assofiduciaria conteneva i seguenti elementi caratterizzanti: un programma individuato dal fiduciante da attuarsi da parte della

fiduciaria, in conformità a uno statuto organizzativo di destinazione dinamica dei beni che compongono il fondo speciale; l’affidamento del fondo speciale mediante intestazione dei beni che lo compongono alla fiduciaria; la legittimazione della fiduciaria di amministrare i beni costituenti il fondo speciale con poteri coincidenti con quelli che la legge riconosce al proprietario, fermo restando l’obbligo per la stessa di rispettare il vincolo di destinazione e il programma fissato dal fiduciante. Il ministero si è orientato in maniera diversa ritenendo, invece, che le società fiduciarie non possono, allo stato attuale, divenire titolari dei beni o diritti affidati: questi ultimi devono necessariamente rimanere nella titolarità del fiduciante, limitandosi la società a intestarli (verso i terzi) e ad amministrarli. Aggiungendo che la previsione dell’amministrazione dei fondi speciali affidati nell’alveo dell’operatività delle società fiduciarie imporrebbe una modifica del vigente quadro normativo nel settore delle società fiduciarie, come si legge nell’allegato 1 alla Circolare n.10-V.i, ove si comprendono le ragioni della


OPINION

La norma approvata nel 2016 prevede una serie di misure a supporto delle persone che si trovano in condizioni di disabilità grave e che non possono contare su un sostegno familiare adeguato ai bisogni la singola operazione, alle istruzioni, impartite ogni volta per iscritto dal fiduciante. I fondi speciali Nell’ambito dell’amministrazione dei fondi speciali “composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario”, previsti dalla legge Dopo di noi n. 112/2016 (G.U. n.146 del 24.6.2016), l’affidatario fiduciario agisce sulla base di un “programma fiduciario”, tanto che, secondo alcuni, non appare infondato ritenere che la sua attività possa comprendere anche la “gestione di beni e diritti”, 91

rimangono di proprietà del fiduciante con la conseguenza che può “revocare l’incarico alla società e richiedere i beni ” in ogni momento; nel contratto di affidamento fiduciario i “fondi speciali affidati composti da beni sottoposti a vincolo di destinazione” sono trasferiti all’affidatario fiduciario che ne diviene proprietario, sia pure temporaneamente, e strumentalmente al perseguimento del programma fiduciario; vi è una autonomia dell’affidatario fiduciario rispetto a quanto avviene nell’ambito delle società fiduciarie incaricate attraverso un mandato fiduciario, che sono rigidamente vincolate, per

PRIVATE

impossibilità delle società fiduciarie ad amministrare i fondi speciali consistenti nel fatto che la tipologia contrattuale proposta risulterebbe incompatibile con la vigente normativa di settore. In particolare, a parere del ministero, il modello di contratto proposto da Assofiduciaria, denominato “contratto di amministrazione fiduciaria di fondi speciali affidati” comporterebbe un vero cambio di paradigma e non dei semplici adeguamenti formali in quanto, si evidenzia la profonda differenza sostanziale dei due istituti: nel mandato fiduciario i beni e i diritti oggetto dell’incarico


OPINION

così superando i ristretti confini dell’“amministrazione” che costituisce il limite dell’operatività della società fiduciaria. Pertanto, ad avviso del ministero, il modello contrattuale proposto da Assofiduciaria per consentire alle fiduciarie di amministrare i fondi speciali disciplinati dalla legge Dopo di noi presenta caratteristiche ed elementi strutturali tipici di uno schema fiduciario (quello romanistico) che fuoriesce dai parametri della normativa di settore che caratterizza il mandato fiduciario.

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Cambio di rotta Alla luce di quanto precede, risulta evidente che alla legge Dopo di noi va il merito di aver introdotto un trattamento fiscale di favore in caso di assistenza e tutela alle persone con disabilità gravi e anche il pregio di aver fornito una base normativa al contratto di affidamento fiduciario, istituto giuridico conosciuto in dottrina, ma mai tipizzato. Inoltre, deve sottolinearsi che le argomentazioni contenute nella circolare, con riferimento alla impossibilità delle società fiduciarie di amministrare i fondi speciali di cui alla legge, si fondano su dati incontrovertibili a causa dell’incompatibilità della tipologia contrattuale proposta da Assofiduciaria con la vigente normativa di settore che, dunque, allo stato risulterebbe inutilizzabile. Infine, discende che il trust, a tutt’oggi non tipizzato al pari del contratto di affidamento fiduciario,

Patrizia Dibari

nel nostro ordinamento giuridico, si conferma strumento idoneo a realizzare gli obiettivi cui mira la legge sul Dopo di noi, data la sua versatilità e capacità di adattarsi sartorialmente a ciascun caso concreto, pur in presenza di altri strumenti giuridici caratterizzati da un effetto segregativo patrimoniale, richiamati dalla legge. Con riguardo alle risorse stanziate per l’applicazione della normativa è emerso dall’analisi conclusiva della Corte dei Conti , approvata con delibera n. 55/2022/G che le Regioni sono in ritardo, e solo sei hanno ricevuto tutte le somme assegnate. Poche risorse locali A questo proposito si rileva che dei circa 466 milioni di euro stanziati tra il 2016 e il 2022 per l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità grave e senza sostegno famigliare, soltanto

240 sono stati effettivamente trasferiti alle Regioni, che non hanno provveduto a rendicontare l’effettiva attribuzione delle risorse ai destinatari. La situazione riscontrata evidenzia un’applicazione della legge ancora molto limitata a livello territoriale, mostrando, ancora una volta, da un lato, le difficoltà delle Regioni del Mezzogiorno e l’urgenza di dover determinare i livelli essenziali delle prestazioni da garantire alle persone con disabilità, dall’altro sia la necessità di controlli idonei a verificare, su tutto il territorio nazionale, la corretta e completa attuazione della legge n. 112/2016, istitutiva del fondo. *Avvocato, titolare dello studio legale omonimo con sede a Bari, esperta in diritto dei trust, professional partner del Sole 24 Ore


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Claudio Boso, presidente e fondatore di Careisgold

CAREISGOLD APRE UNA NUOVA FRONTIERA DORATA L’ORO DA INVESTIMENTO È L’ASSET ESSENZIALE PER I CONSULENTI FINANZIARI NELLE STRATEGIE DI DIVERSIFICAZIONE DEL PORTAFOGLIO E PROTEZIONE CONTRO I RISCHI. Gli anni '80 segnarono la rivoluzione nel mondo degli investimenti in Italia. Con il boom dei fondi comuni d’investimento e l'ascesa del risparmio gestito, questo periodo fu caratterizzato da cambiamenti significativi nell'atteggiamento degli italiani verso il mercato del risparmio: gli investitori ebbero accesso a un'ampia gamma di soluzioni gestite da professionisti della finanza, i quali colmarono il gap tra risparmiatori e strumenti finanziari complessi, rendendo più accessibili nuove opportunità di crescita patrimoniale. Oggi, con l’introduzione delle nuove direttive europee e le sfide del digitale, conquistare nuovi clienti richiede un'abilità sempre più elevata. In un mercato in crisi come quello consulenziale, con solo il 2% dei fondi che superano il loro benchmark, ad aggravare l’incertezza nel futuro del consulente si sono aggiunti anche altri fattori, come la Retail Investment Strategy, normativa che ridurrà le commissioni di retrocessione, l’accorpamento di portafogli a svantaggio di consulenti meno patrimonializzati e l’avanzata dell’Intelligenza Artificiale, con la rapida ascesa dei Robo-Advisors. Tutto questo sta trasformando il mercato, non sempre in senso positivo. Ma è proprio in momenti di turbolenza che emergono le vere opportunità. Grazie alla Legge 7 del 2000 che ne ha liberalizzato il mercato, l’oro da investimento è diventato l'asset più promettente del momento. La richiesta di acquisto del bene rifugio per eccellenza è in costante aumento, anche a causa dei tanti fattori di incertezza attuali quali instabilità economica, guerra, inflazione e crisi bancaria.

Come operatore professionale in oro e Banco Metalli autorizzato da Banca d’Italia e Questura, Careisgold Spa offre soluzioni in oro “una tantum”, ma anche piani di acquisto ricorrente che rendono l’investimento accessibile a chiunque. I lingotti provengono da raffinerie Good Delivery, di purezza pari a 999,9/1000 e sono dotati di sofisticati sistemi di anticontraffazione. L'oro fisico da investimento non è un prodotto speculativo e non va confuso con un prodotto sostitutivo degli asset già in possesso del cliente. L'oro è un bene fisico, un prodotto tangibile e va quindi concepito come base del portafoglio stesso per differenziarlo e sostenerlo. Dal punto di vista fiscale, inoltre, è esente IVA in fase di acquisto. Attraverso la sua Divisione Private, Careisgold si pone come punto di riferimento del mercato per tutti quei professionisti, broker e consulenti finanziari che vogliono incorporare l'oro fisico nel paniere d’investimento dei propri clienti, contando su piani flessibili d’acquisto e servizi dedicati a 360 gradi. “Crediamo che l’acquisto di un bene prezioso meriti una cura altrettanto eccellente,” spiega il Presidente e fondatore di Careisgold, Claudio Boso, “Abbiamo progettato un percorso formativo studiato nei minimi dettagli e dotiamo i nostri consulenti di soft skills e competenze trasversali mirate. La nostra squadra di Private Manager offre una professionalità ineguagliabile, beneficiando dell'esperienza e di un background finanziario e bancario di oltre trent'anni. Ogni cliente ha un suo percorso unico e personale, per cui offriamo consulenze su misura, guidando ogni individuo verso l'acquisto più adatto alle sue esigenze.” Innovazione strategica, approccio moderno all’acquisizione di clienti, educazione finanziaria, vantaggi fiscali e amministrativi. Nel panorama del Retail italiano, Careisgold vuole emergere come nuova guida dei consulenti finanziari nel mondo dell’oro puro fisico: un prodotto che non è solo una scelta di investimento, ma una decisione responsabile volta a proteggere il futuro di tutti.


PRIVATE DI FRANCESCA VERCESI

BEAUTY

AQVAM SPA HYDRATING MIST: IL NUOVO PRODOTTO FIRMATO DALL’OASI DI PARK HYATT MILANO IN COLLABORAZIONE CON BEAUTY THINKERS

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PRIVATE

Aqvam Spa, il tempio di bellezza olistica dell’Hotel Park Hyatt Milano, a pochi passi dal Duomo, “ospita” un nuovo prodotto: Aqvam Spa Hydrating Mist. Un face e body mist, idratante e rinfrescante, sviluppato e formulato in esclusiva con Beauty Thinkers, azienda italiana che ha fatto della ricerca e del progresso sostenibile il suo credo. Pensato per sostituire i comuni tonici idratanti, grazie ai suoi principi attivi naturali e vegani, prepara la pelle alla consueta beauty routine, fissando il trucco. Una dose quotidiana e istantanea di idratazione

e luminosità che grazie alla provitamina B5, agisce idratando e prolungando l’assorbimento dell’idratazione, rendendo la pelle morbida ed elastica. Da provare in spa, e poi portare sempre in borsa, contro l’inquinamento urbano. I face e body mist hanno una loro formula ricca di ingredienti che trattengono l’umidità, andando a lenire la pelle e rinvigorire l’incarnato, come la provitamina B5, ingrediente chiave dell’Aqvam Spa Hydrating Mist, che agisce idratando e prolungando l’assorbimento dell’acqua, rendendo la pelle morbida ed elastica. Beautythinkers.com/it


PRIVATE VIP

SWEETS

A NATALE IL PANETTONE INCONTRA AMARENA FABBRI. E INTANTO FA IL SUO DEBUTTO IL NUOVO BABÀ 1905

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gr per soddisfare una voglia di dolcezza; il panettone con incarto regalo da 500 gr; il panettone con incarto regalo da 1 kg; la preziosa latta decorata da 500 gr, da collezionare. Debutta, poi, con una nuova confezione premium il “Babà Fabbri 1905”, interpretazione del nobile pasticcino partenopeo, fedele all’originale. Il dolce, in formato mignon per poter essere gustato in un solo boccone, ha infatti un grado alcolico contenuto – 6° - proprio come da tradizione pasticcera napoletana. La nuova veste, il classico vasetto Fabbri dalla forma inconfondibile, rende il prodotto attraente e immediatamente riconoscibile a scaffale. Un piccolo concentrato di sfiziosità che può essere gustato in purezza, abbinato al caffè, affogato con mascarpone o gelato, con una farcitura di crema e Amarena Fabbri, come nei migliori bar e pasticcerie di Napoli, o abbinato alle specialità al lliquore di casa Fabbri. Fabbri1905.com PRIVATE

Il panettone incontra l’Amarena Fabbri: l’azienda di Bologna esordisce in un mercato da oltre 100 milioni di euro, che vede crescere la richiesta di prodotti premium e originali. Nasce così una linea di panettoni premium a lievitazione naturale e dal sapore inconfondibile, figlia della migliore tradizione dolciaria nazionale che esalta l’estro creativo del professionista grazie alla qualità della materia prima. Il prodotto si fregia di caratteristiche distintive: l’impasto morbido e fragrante del classico panettone avvolge infatti le Amarene Fabbri, regalando a ogni morso un’esperienza gustativa inedita, fatta di intensità di sapori e giochi di consistenze. A rendere unico il nuovo dolce di Natale made in Bologna anche il fattore estetico: il packaging con i classici faentini bianchi e blu rende la nuova linea di panettoni anche uno splendido dono natalizio, e non solo. Sono infatti quattro i formati proposti, adatti a ogni occasione di consumo: il panettoncino da 100


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SAMSUNG GALAXY S23 FE, GALAXY TAB S9 FE E GALAXY BUDS FE. ECCO I NUOVISSIMI

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È arrivata la nuova serie FE all’interno dell’ecosistema Samsung Galaxy: i nuovi Galaxy S23 FE, Galaxy Tab S9 FE e S9 FE+ e Galaxy Buds FE. Rinomati per il loro design iconico e resistente, le prestazioni avanzate, le funzioni audio e la fotocamera all’avanguardia. “Samsung è impegnata a offrire a ogni utente il meglio dell’innovazione attraverso fantastiche esperienze mobili, in linea con il proprio stile di vita”, ha dichiarato TM Roh, president e head of mobile experience business di Samsung Electronics. “I nostri nuovi dispositivi FE propongono una ricca gamma di funzionalità premium che, da sole o all’interno di un ecosistema connesso, consentono agli utenti Galaxy di massimizzare la loro creatività e produttività”. Con gli ultimi dispositivi FE, Samsung compie un passo avanti nell’impegno a favore dell’ambiente, estendendo le sue innovazioni più recenti e mirate a tutto l’ecosistema. Galaxy S23 FE comprende un’ampia varietà di materiali riciclati presenti nei componenti sia interni che esterni dei dispositivi, tra cui alluminio e vetro riciclati pre-consumo e plastica riciclata post-consumo ottenuta da reti da pesca dismesse, serbatoi per l’acqua e bottiglie in Pet. Anche la serie Galaxy Tab S9 FE contiene materiali riciclati. Alcuni componenti interni ed esterni selezionati utilizzano alluminio riciclato pre-consumo e plastica riciclata post-consumo. Le nuove serie Galaxy S23 FE e Galaxy Tab S9 FE sono progettate per durare, con quattro generazioni di aggiornamenti del sistema operativo e cinque anni di aggiornamenti della sicurezza. Samsung.com


COMUNICAZIONE DI MARKETING

kairospartners.com

ACTIVESG Kairos International Sicav

Benvenuti nel circolo virtuoso tra sostenibilità e valore KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio. È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva. KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.

Rischio più basso

Rischio più alto

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Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.

DISCLOSURE INSIGHT ACTION

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degliinvestitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE. Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.


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LUXURY

Nellla foto a sinistra: Pascal Camia e Mathieu Baiardi e con Stéphane Valeri.

IL GRUPPO MONTECARLO SBM ACQUISISCE IL PALACE DES NEIGES DI COURCHEVEL 1850

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Il Gruppo Monte-Carlo Sbm ha acquisito il Palace des Neiges di Courchevel 1850. È nella prestigiosa località savoiarda, nel cuore del distretto denominato Jardin Alpin, uno dei più importanti per il settore degli hotel di lusso, che è cominciata la strategia del gruppo. Sbm è a tutti gli effetti la cassaforte turistica del Principato: a Sbm fanno capo hotel, ristoranti e residenziale, negozi, uffici, oltre al Casinò disegnato da Charles Garnier, stesso architetto dell’Opéra a Parigi. L’hotel sulle Alpi francesi servirà a espandere il raggio d’azione della Sbm al mondo del turismo invernale, sciistico, e ottimizzare l’impiego delle risorse. Il gruppo Alp’Azur continuerà a gestire il Palace des Neiges per la stagione invernale corrente e i lavori di ristrutturazione dell’hotel cominceranno ad aprile 2024. Per Stéphane

Valeri, presidente e amministratore delegato di MonteCarlo Sbm, affiancato nell’operazione da Pascal Camia, direttore dello sviluppo internazionale di Monte-Carlo Sbm, è una soddisfazione “essere riusciti ad acquistare un albergo estero di rilievo per la prima volta nella nostra storia, ed averlo fatto per una struttura fra le più importanti nell’hospitality di lusso di tutto l’arco alpino”. Di fatto Valeri è il successore di Jean-Luc Baiamonti, presidente e ceo di Sbm, quotata a Parigi con un giro d’affari di 530,5 milioni di euro e fondata nel 1863 dal principe Carlo III come Societé des bains de mer et du cercle des étrangers, maggioranza dello Stato monegasco e azionisti di minoranza di peso come Ufipar del patron di Lvmh Bernard Arnault. Palacedesneiges.com


Scopri i protagonisti del risparmio gestito come non li hai mai visti

FR|Vision è una piattaforma dell'ecosistema Senza titolo-5 1

edita da 16/10/23 11:42


ASSET

Nuova era Esg Investitori e istituzioni si fanno più esigenti in tema di sostenibilità Valeri (Kairos): “Il nostro contributo per ridurre le emissioni” DI VITO ANDREOLA

del pensiero ESG (e rappresentati dall’SDG 16). Siamo in attesa di capire come l’argomento verrà trattato all’interno della Tassonomia Sociale. Detto ciò, quasi la totalità del mercato continuerà a non investire in questo settore nel prossimo futuro.

A suo avviso, la sostenibilità è ancora un asset portante dell’evoluzione nel mondo del risparmio gestito o la sua stella si è un po’ appannata nell’ultimo anno? L’approccio Esg non è cambiato, nonostante la lotta al greenwashing e la guerra, prima in Ucraina e oggi in Israele, avrebbero potuto compromettere la spinta della finanza verso tematiche di sostenibilità quello che osserviamo è che, al contrario, questi due eventi hanno ottenuto il risultato opposto. Per quanto riguarda la guerra continua il dibattito per capire meglio il ruolo della Difesa negli investimenti ESG e si è fatta strada una nuova corrente di pensiero che ritiene giusto sostenere il settore della Difesa, per soddisfare i requisiti di promozione della pace e dell’inclusività sociale, capisaldi

Come vi muovete? Per quanto riguarda KIS ActivESG eventualmente si potrà vedere nella parte short del portafoglio. In merito alla lotta al greenwashing, che continua, lato azienda bisogna scoprire chi ha davvero iniziato un reale percorso di sostenibilità che è molto lungo, impegnativo e soprattutto costoso e chi usa la sostenibilità solo come strumento di marketing. Lato industria del risparmio gestito serve da una parte maggiore chiarezza regolatoria, dall’altra maggiori controlli per evitare di vendere ai clienti prodotti che dichiarano di avere caratteristiche di sostenibilità quando invece non ne hanno. Su questo ultimo punto, è arrivata recentemente la sanzione per greenwashing per una casa di gestione del risparmio tedesca di

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Tra guerre e iperinflazione, negli ultimi mesi il tema Esg ha smesso di essere in cima all’agenda dei media. Che impatto ha avuto questa novità sugli investimenti? Ne abbiamo parlato con Riccardo Valeri, portfolio manager di KIS ActivESG.

19 milioni di dollari comminata dalla SEC americana. L’apertura dell’indagine nell’agosto 2021 era stato il primo grosso scandalo di greenwashing che aveva colpito l’intero mondo della finanza ESG. In cosa si distingue il vostro fondo rispetto ad altri a impronta Esg? È tra i pochi fondi long/short articolo 9 in Europa e si caratterizza per un processo di investimento particolarmente solido ed articolato. Il fondo ha un obiettivo sostenibile ambientale che consiste nella riduzione dell’esposizione alle emissioni di carbonio al fine di conseguire la mitigazione del cambiamento climatico, in linea con gli obiettivi di Parigi e deve allocare almeno l’80% dei propri asset in investimenti sostenibili. Sin dall’inizio abbiamo voluto approcciare il mondo degli investimenti ESG in maniera alternativa, adottando una strategia long/short che è quasi un unicum nel mondo ESG. Grazie a questo tipo di strategia, non ci limitiamo a premiare, acquistandole, le società europee migliori sotto il profilo di sostenibilità, ma possiamo


ASSET

anche penalizzare, vendendole allo scoperto, quelle che non rispettano i criteri Esg, oppure che non stanno facendo progressi in questo ambito. Riteniamo che assumere una posizione ribassista su un determinato emittente generi del valore aggiunto agli investimenti sostenibili, in particolare per contrastare il fenomeno, perché assumendo posizioni ribassiste possiamo penalizzare le aziende che fanno grandi annunci, ma poi in realtà non agiscono come dovrebbero.

positivi, ma con volatilità molto inferiore rispetto ad un fondo direzionale che consente di migliorare l’efficienza del portafoglio. Riteniamo che questo prodotto rappresenti uno strumento innovativo all’interno del mondo ESG e che risponda alle esigenze di una porzione di clientela che sti sta dimostrando sempre più sofisticata e sensibile alle tematiche di sostenibilità. Chiudiamo con qualche numero sul fondo KIS ActivESG è stato lanciato a novembre 2019, subito prima dell’emergenza Covid-19. In questi

anni siamo passati da uno scenario di forte crisi economica a uno di rilancio dopo la scoperta dei vaccini, poi sono arrivate le guerre in Ucraina ed in Israele e la crisi delle materie prime. Nonostante tutto, il fondo ha un ritorno ampiamente positivo; una delle peculiarità di un fondo long/short, infatti, è quella di essere preparato e flessibile in vari scenari di mercato. Siamo soddisfatti del risultato in termini di performance assoluta ma, ancor di più, del livello di volatilità, visto che tra gli obiettivi dei fondi long/short c’è anche quello di ridurre la volatilità rispetto al mercato. 101

Qual è il target di clienti ai quali si rivolge? Si tratta di un prodotto Esg long/ short adatto a coloro che vogliono essere esposti all’azionario, area del mercato su cui noi rimaniamo

Riccardo Valeri

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In cosa consiste lo scoring Esg interno? È un altro aspetto che caratterizza il fondo. Ci siamo presto resi conto che affidarci unicamente a provider ESG esterni per fare l’integrazione dei parametri non finanziari all’interno del processo d’investimento non era più sufficiente, soprattutto per un fondo con un dichiarato obiettivo ambientale. Di conseguenza, abbiamo deciso di applicare il know-how di Kairos nell’analisi fondamentale a quella ESG, costruendo quindi un modello di scoring ESG interno per ogni settore, partendo dai cosiddetti “dati grezzi” e creando una nostra metodologia di aggregazione


TOP LIFE

Club d’elite Il Core apre a Manhattan con ristorante stellato, centro benessere e palestre Successo per iniziative simili come lo Zero Bond con Kardashian e Hadid DI SARA MORTARINI

OPENING

LOCALE

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Arriva un nuovo club d’elite ad arricchire il panorama di locali esclusivi della Grande Mela: The Core Club lo stesso che lo scorso anno ha scelto Milano per il suo primo club europeo, situato in un palazzo storico del centralissimo Corso Matteotti - ha aperto a ottobre un nuovo spazio di 60 mila piedi quadri, distribuiti su 4 piani, proprio sopra Midtown, a Manhattan. Ma si tratta solo dell’ultimo di un’ondata di club privati spuntati come funghi dopo la pandemia nelle principali città statunitensi. Da Casa Cipriani e Zero Bond a New York, all’Aster e all’Heimat a Los Angeles fino allo ZZ’s Club a Miami, questi nuovi locali hanno ridefinito il concetto dei vecchi club associativi e creato spazi sicuri per i ricchi di oggi, attenti alla privacy e alla mobilità. Solo a Manhattan, dal 2020 a oggi, è stata annunciata l’apertura di oltre una dozzina di nuovi club, si legge in un articolo di Cnbc. Tra i servizi più gettonati all’interno di questi spazi ci sono ristoranti stellati, centri benessere, palestre, bar, piscine, discoteche, lussuose suite d’albergo e sale riunioni ad alta tecnologia. Ma ogni club ha la sua personalità - motivo per cui spesso i facoltosi soci hanno più di un’iscrizione all’attivo. Qualche esempio? Lo Zero Bond, fondato dall’impresario di locali notturni Scott Sartiano, ha un mood tipicamente da nightclub e ha ospitato personalità del calibro di Kim Kardashian, Pete Davidson e Gigi Hadid. L’Aman vanta invece l’atmosfera silenziosa di un resort zen, mentre Casa Cipriani è caratterizzata dall’atmosfera appariscente degli storici ristoranti newyorkesi di Cipriani. Il prezzo per l’accesso

A destra: Gigi Hadid, sotto The Core Club

è alto: l’Aman Club di Manhattan costa 200 mila dollari per l’iscrizione, più 15.000 dollari all’anno di quote annuali. L’iscrizione al Core Club invece varia da 15.000 dollari per un’iscrizione individuale a 100 mila dollari per un’iscrizione familiare, con quote annuali che vanno da 15 mila a 18 mila dollari.


FASHION

DEBORAH COMPAGNONI SI REINVENTA STILISTA

Simone Biles torna a far parlare di sé con un nuovo titolo: quello di ginnasta – maschio o femmina – più decorata della storia. A 26 anni, l’atleta è quattro volte campionessa olimpica, ha vinto cinque titoli mondiali nel concorso individuale (Anversa 2013, Nanning 2014, Glasgow 2015, Doha 2018 e Stoccarda 2019), e ha conquistato più titoli di chiunque ai Campionati del Mondo, con 27 medaglie di cui 19 d’oro. Nel 2017 e nel 2021 il Times l’ha inserita fra le 100 persone più influenti del mondo e l’anno scorso ha ricevuto da Joe Biden la medaglia presidenziale della libertà, negli Stati Uniti la più alta onorificenza civile. Forbes l’ha inserita nel 2022 all’ottavo posto tra le atlete donne più pagate al mondo, con un introito annuo di circa 10 milioni di dollari realizzati per la maggior parte in ambiti diversi dalla ginnastica artistica. E con ogni probabilità, il suo nome non mancherà dall’edizione 2023 della graduatoria.

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NUOVE VETTE ARTISTICHE (ED ECONOMICHE) PER SIMONE BILES

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CHAMPIONS

Deborah Compagnoni, la sciatrice italiana più vincente di sempre, si butta nel mondo della moda – con una collezione sci, ovviamente. La ex campionessa, ambassador della fondazione Milano-Cortina 2026, lancia Altavia by Deborah Compagnoni per il marchio Ovs, che ha avuto la meglio su marchi più lussuosi che la corteggiavano da tempo. “Ho pensato che nessuno meglio di lei, attenta conoscitrice del prodotto e delle esigenze di chi lo utilizza, potesse sviluppare questa collezione”, ha spiegato Stefano Beraldo, ad di Ovs. La collezione comprende capi uomo, donna e bambino, pensati per rispondere a elevati requisiti tecnici: protezione dal vento, dall’umidità, dal freddo, ma anche con ampia libertà di movimento, traspirabilità e aderenza, quindi adatti a tutti i livelli di preparazione atletica di chi pratica lo sci. Non manca una capsule, affidata a Massimo Piombo, con pezzi più attenti allo stile, ma non meno tecnici: ispirazioni che arrivano dalla Svezia, ma con un certo gusto italiano.


OPINION

The Declines of Truth Throughout history, trust in institutions has always avoided decline If things gradually, get worse experiencing these changes might not notice BY RAY DALIO*

(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

What is now happening hasn’t happened before in our lifetimes but has happened many times throughout history—typically, just before civil wars. In my opinion, this is a VERY big, bad deal yet most people are quietly going along with it. I wonder why—do they see this differently, don’t they care, do they feel helpless?

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PRIVATE

My Perspective Over my 50 years in the global macro world, I have focused on trying to understand the most important causeeffect relationships to bet on what’s going to happen. My experiences led me to study history to see how things worked, which led me to see that most things that are now happening have happened many times before for logical reasons. By studying many past cases, I could better understand the most important cause-effect relationships. In the process, I discovered that there

are big, long-term cycles that transpire over many years (typically about 100, give or take about 50). These have led, and continue to lead, to big changes in circumstances that have always, and continue to, take people by surprise because they haven’t experienced them before. I have found that by understanding them I could do a much better job of anticipating big changes that didn’t happen in my lifetime but have happened many times before. For example, I see that it is now true, and that it has always been true, that a confluence of five big forces drives most of what happens in ways that are understandable. These big cycle forces are: 1. the financial/economic force (that tracks debt and debt monetization) and productivity 2. the internal peace-conflict force (that tracks wealth, values, and political gaps) 3. the external peace-conflict force (that tracks relative wealth and

powers levels of leading world rival powers) 4. the force of nature that is manifest in droughts, floods, and pandemics (especially now with climate change) and 5. the force of man’s inventiveness, most importantly of new technologies (especially now via AI). To the best of my ability, I tried to understand and then explain the cause-effect relationships and my template for understanding how the machine works in my books, and then I follow how things are transpiring relative to this template and describe them in my posts. I believe that what is now happening is almost precisely following the template I laid out in my book, Principles for Dealing with the Changing World Order in Chapter 5, “The Internal Peace-War Cycle.” We are obviously in Stage 5 of that cycle (which you can read about starting on page 167 and judge for


OPINION

ability to inflict other punishments, the media becomes a powerful weapon. This old dynamic of the rise in the power of trials by opinions over trials by law (i.e. that take place within the legal system) is now called “cancel culture.” It plays out as a smear campaign intended to take down people and organizations without the rule of law. In fact, it intentionally bypasses, and becomes more powerful than the legal system in rendering judgements. The targets The way it typically works is that there is a “targeted person” or “targeted organization” (i.e. the person or organization targeted to be taken down), a “complainer” (or a group of them who wants to take down the “target”), “investigative reporters,” and “amplifiers” (who take the story and modify it to make it sound like theirs, and put it out on their platforms). Often it also involves other players and sometimes doesn’t involve some of the roles I just mentioned- e.g. cancellation goes on in social media, on college campuses, around speaking events, etc. These people work together to paint a negative picture of the “target.” I call the group of such people the “attack group” which works like a mob trying to enforce vigilante justice. While in there are typically some truths woven into what is reported, the story is rarely presented in a balanced way and often is completely distorted with lots of unattributed 105

How They Work Together As has always been the case and is logical, those who have enemies in common work together to hurt their enemies. The pattern has happened repeatedly throughout history. In Chapter 5, of my book Principles for Dealing with the Changing World Order, I described the internal order-disorder cycle transpiring in six stages and in the part describing Stage 5 of cycle, which is the stage just before the civil war, I describe what almost always happens in this stage and I believe is happening now.

In Stage 5, those who are fighting typically work with those in the media to manipulate people’s emotions to gain support and to destroy the opposition. In other words, media folks of the left join with others of the left, and media folks of the right join with others of the right in the dirty fight. The media goes wild like vigilantes: people are commonly attacked and essentially tried and found guilty in the media, and they have their lives ruined without a judge and jury... During times of great wealth gaps and populist thinking, stories that bring down elites are popular and lucrative, especially those that bring down left-leaning elites in rightleaning media outlets and those that bring down right-leaning elites in left-leaning media outlets. History shows that significant increases in these activities are a problem that is typical of Stage 5, and that when combined with the

PRIVATE

yourself how well it describes what is now happening). I will reference the book at times in this post, but I don’t want you to have to think about the full internal order cycle to explore what’s happening now. This is because I think things are so obvious and so concerning that one doesn’t need to have that historical perspective to see it.


OPINION

and made-up assertions woven in to make the story the one that the investigative reporter wants it to be. I suggest that when you see one of these attacks starting that you identify the specific people who are in each of these roles (i.e., the “target,” the “complainers,” “the investigative reporters,” and “the amplifiers”) and watch the ways these attacks are transpiring relative to this template because that will help you better understand what’s really going on in each case. The takedowns can be about almost anything.

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PRIVATE

The Proverbial Frog Supposedly, if you throw a frog into a pot of boiling water it will jump out of the pot. But if you put the frog into a pot of cold water and gradually raise the water temperature to a boil, the frog will remain there and boil to death. The point is that if things gradually get worse those experiencing these changes might not notice them until they are terribly threatening or lethal and not make the needed changes in time to save themselves. History shows that the moves toward great disorders such as civil wars occur through a sequence of events that individually don’t create great concerns even though they previously would have been considered unimaginably bad e.g. the failure of a presidential candidate and a large percentage of the population to accept losing elections, and their fighting against

Ray Dalio

the system due to their beliefs that the rules and the referees are biased and unfair. Eventually, events lead to unimaginable disorder. As mentioned at the outset, I wonder why I’m not now hearing more screaming about current conditions being intolerable and more worrying about where we are headed. My guess is that it’s the frog in boiling water dynamic happening. For example, it was not many years ago that most journalists strove to report objectively and what the society determined to be good and bad was defined by the laws and judged in a court in which evidence was presented and supposedly balanced parties rendered verdicts. While it was never perfectly like that, it was much more like that than it is now. It is my view that the system worked better when people bought into it more - when most people looked to the legal system rather than the opinions and characterizations of politicians, those in the media, and others to decide if people behaved badly and should be punished. Conclusions While I will be interested in tallyingup your opinions, I suspect that we can agree that 1) the truth we get from, and the trust we have in, politicians in government and those in the media is very low, 2) they,

and many others, are increasingly operating in ways that bypass and diminish the effectiveness of the legal system, and 3) this is leading to increasing chaotic fighting and the declining rule of law, so we appear to be headed in a dangerous direction. By following the template of the internal order and disorder cycle explained in Chapter 5 (if you care to read it) and/or by using logic to imagine where we will be in the future without the beliefs that the rules and referees are fair. One can imagine a growing risk that people will break into fights in which there is no respect for the rules, and the sides will fight to win at all cost—i.e. there will be some form of civil war. What can be done to prevent this should be explored more comprehensively at another time since this piece is already too long. But let’s at least agree that we should 1) worry (which would increase the chances of preventing what we are worrying about), 2) scream loudly against these intolerable behaviors, holding ourselves and others to high standards of behavior, and 3) go along with, rather than fight against, the judgments of the legal system, even though the legal system is more biased and less fair than we would like it to be. I think that it is pretty clear that if we don’t do these things, there is an uncomfortably high probability that we will experience terrible chaotic fighting. *Profilo LinkedIn




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