Private Marzo 2023

Page 1

VALERIA ALTOMARE

Un’offerta dedicata e consulenza olistica Così Deutsche Bank accelera sul private

03 MARZO 2023

Diversi cazione e sinergie

I tipi di investimenti su cui la maggioranza dei principal dei family o ce è incline a concentrarsi sono spesso modellati da fattori quali le dimensioni della famiglia, le loro fonti di ricchezza, la quantità di risorse investite nelle loro attività operative e la familiarità e l’esperienza dei membri con settori speci ci e aree di investimento.

Tuttavia, secondo il recente report “Stewardship & Purpose” elaborato da J.P. Morgan Private Bank, in molte famiglie hnwi e uhnwi emergono due temi dominanti. Il primo è la disponibilità a pagare commissioni di investimento più elevate per competenze che possono contribuire a creare valore aggiunto dell’investimento nel tempo e il secondo è un ampio uso di investimenti diretti in società private.

La maggior parte delle famiglie investe in un mix di strategie di investimento attive e passive. Tuttavia, vi è una chiara preferenza verso gli investimenti gestiti attivamente poiché la maggior parte delle famiglie è più concentrata su come sbloccare maggiore valore e creazione di alfa nei propri investimenti, piuttosto che su come ridurre le commissioni. In generale, quando vengono utilizzati investimenti passivi, di solito avviene in mercati azionari pubblici altamente liquidi.

La maggioranza dei principal tende a pensare alle loro strategie di investimento diretto in due modi: creare sinergie o diversi care. Nel report il 39% dei partecipanti ha a ermato che i propri family o ce diversi cano strategicamente rispetto all’attività operativa. Ad esempio, una famiglia nel settore del petrolio e del gas

e ettua solo investimenti diretti in società sanitarie per diversi care la concentrazione del settore. Un altro che possiede un rivenditore ha una regola rigida di non investire in alcun venditore o concorrenti dell’attività operativa. Molti principal notano di aver aumentato la loro attenzione sugli investimenti privati negli ultimi anni.

Ciò è in linea con i dati di Pitchbook che citano la partecipazione di family o ce/ capitale individuale in operazioni di private equity passata da 134 operazioni e 33 miliardi di dollari di capitale investito nel 2016 a 924 operazioni e 167 miliardi di dollari di capitale investito nel 2021. I principal descrivono le loro famiglie come buoni azionisti di società private perché tendono ad adottare visioni a lungo termine con i loro investimenti. Spesso hanno anche esperienza nella gestione di aziende di successo, il che consente loro di aggiungere un valore signi cativo alle aziende. Inoltre, molti family o ce sono ben posizionati per assistere nelle decisioni di investimento privato, condividendo le loro intuizioni e competenze nel segmento, collegando le famiglie con i ussi di a ari e facendo altre utili presentazioni. Molti principal riconoscono che investire con successo in società private è un processo di cile e che richiede molto tempo. Diversi sottolineano il vantaggio di attingere agli esperti per concentrarsi sull’intero ciclo di vita dell’investimento quando si investe in accordi privati diretti e raccomandano che se una famiglia non desidera avere dipendenti a tempo pieno, allora dovrebbe esternalizzare completamente questi investimenti.

PRIVATE 3
EDITORIAL ANDREA GIACOBINO

anno 9 - numero 03

mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

Editore BFC MEDIA Spa

Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano

Tel. (+39) 02.30.32.11.1 - Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com

Presidente Denis Masetti masetti@bfcmedia.com

Amministratore delegato Marco Forlani forlani@bfcmedia.com

Direttore editoriale Alessandro Rossi rossi@bfcmedia.com

Direttore responsabile Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.com

Redazione di Milano Luigi dell’Olio dellolio@bfcmedia.com

Opinioni

Paolo Bruno, Roberto Cannataro, Luca Coslovich,Angelo Deiana, Roberto Falzoni, Marcello Gualtieri, Emanuele Grippo, Maria Grazia Rinaldi, Alessandro Scalici, Alessia Zorloni Hanno collaborato

Massimiliano Carrà, Stefano Fossati, Sara Mortarini, Giacomo Nicolella Maschietti, Francesca Vercesi

Graphic design

Massimiliano Vecchio vecchio@bfcmedia.com

Pubblicità Michele Gamba gamba@@bfcmedia.com

Mob. (+39) 393.95.010.95

Gestione abbonamenti

Direct Channel SpA - via Mondadori, 1 T20090 Segrate (Milano) Tel. 02 49572012 – abbonamenti.bfc@pressdi.it

Il costo di ciascun arretrato è di 10,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di

Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI).

Per le Edicole richieste tramite sito: https://servizioarretrati.mondadori.it

Per Privati collezionisti richieste tramite email: collez@mondadori.it oppure tel.: 045.888.44.00 nei seguenti orari: lunedì-giovedì 9.00-12.15/13.45-17.00

venerdì 9.00-12.15/13.45-16.00 costo chiamata in base al proprio operatore, oppure fax a numero: 045.888.43.78

Stampa

TEP Arti Grafiche Srl

Strada di Cortemaggiore, 50 - 29100 - Piacenza (PC)

Tel. 0523.504918 - Fax. 0523.516045

Distributore esclusivo per l’Italia

Press-di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano

Foto by Laila Pozzo

20 4 PRIVATE
03 18 68 70 66
08DB accelera sul private 16 Sure in pillole 18 Alexandre de Rothschild sotto la lente 24 Valanga rosa sul pb 42 I cambi di poltrone 52 L’amaro del successo 62 Verso la nuova Mifid 14 Oro, che fare? 20 Banor punta su Roma 80In difesa con il pharma 82 L’ora degli artisti di colore 86Mattone da sogno 100 AcomeA: pivot della relazione PRIVATE 5 36La permacrisi non fa paura 44L’età di mezzo 48Tutela del risparmiatore 58Pictet sul passaggio generazionale 90The era of hybrid work 94 I rischi del bere 96 Cripto, l’ora delle regole 98 Consulenza da dimostrare 95 Divertirsi fa bene 105 Shifting up a gear MARKETS OPINIONS LIFESTYLE INVESTMENTS 46Fascino del discreto 65Eccellenza del mobile 68Lusso condiviso 70 Fitness sostenibile 74 Chicchi esclusivi 102 I più ricchi dello showbiz 104 Cioccolata calda CONTENTS
MARIA AMELI BRUNA ANNIBALDI FEDERICA BOSCHINI FOSCARINA BOSCOLO ALEXA BREITSOHL BARBARA CALZA CATERINA CONSALES MELANIA D’ANGELO PIERA DI PIETRO
HEIDI NILDE
LE 15 DONNE DEL PRIVATE BANKING 24
CRISTIANA FIORINI OLGA KUZNETSOVA SILVIA NAPOLI SERRE CAMILLA TICOZZI VALERIO PAOLA
PIETRAFESA

OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

ANGELO DEIANA

Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione Nazionale Private & Investment Bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza.

pag. 44

EMANUELE GRIPPO

Esperto nella regolamentazione dei servizi nanziari, è il responsabile del desk Lussemburgo e co-responsabile del Dipartimento di diritto dei mercati nanziari dello studio legale Gianni & Origoni e membro del collegio dei probiviri in Aipb. pag. 48

SIMONA MAGGI

Direttore scienti co dell’Associazione Italiana Private Banking, realizza costantemente ricerche sull’evoluzione del mercato della gestione dei grandi patrimoni. pag. 62

ROBERTO FALZONI

Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è il fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra. pag. 80

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art Market Management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive.

pag. 82

MARIA GRAZIA RINALDI

Laureata in Psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 95

FEDERICO RASI

Avvocato cassazionista presso lo studio Visentini Marchetti e Associati, è anche professore associato di Diritto Tributario all’Università del Molise e autore di numerose pubblicazioni nel campo della scalità nazionale e internazionale. pag. 96

BENEDETTA MUSCO CARBONARO

Laureata in Giurisprudenza a Firenze, ha al suo attivo numerose pubblicazioni e partecipa, in qualità di relatore, a convegni di interesse nazionale su tematiche concernenti il diritto del mercato nanziario. È equity partner dello studio Zitiello Associati. pag. 98

6 PRIVATE
2012201320142015201620172018201920202021 2022 10,6%15,8%4,4%4,7%-0,8%5,1%1,9%-0,9%-15,1%10,1% 15,1%
INTERVIEW 8 PRIVATE

DB accelera sul private

Creata una struttura ad hoc per i patrimoni da 500mila a 2 milioni di euro Altomare (head of Private Banking): “O erta dedicata e consulenza olistica”

Presidiare più da vicino la fascia di mercato composta da chi ha patrimoni liquidi compresi tra 500mila e 2 milioni di euro. È l’obiettivo che ha spinto Deutsche Bank a ricostituire la business unit di private banking, a presidio di una fascia di investitori dal grande potenziale di sviluppo. La nuova struttura è caratterizzata da un modello di servizio a tutto tondo basato su un presidio territoriale dedicato, che integra la gestione del patrimonio individuale con le soluzioni aziendali, in coerenza con il pro lo del cliente imprenditore o professionista. A guidare il Private Banking è Valeria Altomare, 36 anni, da tempo all’interno dell’istituto tedesco.

Come nasce l’idea di tornare a una struttura dedicata alla clientela upper a uent e alla prima fascia del private?

Riteniamo che in questo modo si possa seguire più da vicino una fascia di risparmiatori e investitori molto consistente in Italia, che chiede soluzioni dedicate, consulenza di crescente qualità e vicinanza sul territorio. Esigenze alle quali

rispondiamo anche grazie alle sinergie con la nostra struttura commercial clients e alla rete di liali presenti sul territorio.

Quali sono i numeri di partenza della business unit?

Siamo organizzati in quattro aree territoriali e quattordici unit – con sedi a Genova, Torino, Milano, Lecco, Como, Monza & Brianza, Bergamo, Brescia, Padova, Firenze, Bologna, Roma, Bari, Caserta, Sorrento, Salerno, Napoli – all’interno delle quali la gestione della clientela è a data a 80 private banker. Nel medio termine, l’obiettivo è di raddoppiare questi numeri, sfruttando un posizionamento e una piattaforma di o erta di prim’ordine e diventando un punto di riferimento nel mercato del private banking in Italia.

Aprirete nuove sedi?

Sì, guardiamo con interesse ad aree come il nord Est, la regione EmiliaRomagna e la Lombardia.

Mentre sul fronte dei professionisti quali sono i pro li ricercati? Non abbiamo particolari preclusioni

Siamo organizzati in quattro divisioni territoriali e quattordici sedi a livello nazionale, nelle città di medie e grandi dimensioni Contiamo di ra orzare ulteriormente il presidio territoriale
PRIVATE 9
DI LUIGI DELL’OLIO
INTERVIEW VALERIA ALTOMARE

500mila-2 milioni di euro

La fascia di patrimoni seguita dalla b.u.

14

Le sedi in Italia

80

I private banker in organico

3,4 milioni

I clienti seguiti nel mondo

dalla International Private Bank

legate all’età, anzi guardiamo con interesse ai giovani di talento, da far crescere accanto ai nostri professionisti senior e grazie a programmi di formazione ad hoc. È importante però che si tratti di persone con un buon radicamento nei rispettivi territori. È anche importante che abbiano voglia di lavorare in team e per obiettivi.

Siamo consapevoli di non essere gli unici a cercare professionisti con queste caratteristiche, ma sappiamo anche di poter o rire la solidità di un grande gruppo europeo, caratterizzato da una ricerca globale e integrata, che ha l’Italia come secondo mercato domestico in Europa e che può o rire percorsi di crescita importanti, con l’obiettivo primario di valorizzare il talento e il merito. Siamo stati, già dal 1996,

il primo Gruppo internazionale a lanciare un servizio di private banking nel mercato italiano e questo ci ha consentito di acquisire negli anni una grande conoscenza dei bisogni della clientela del nostro Paese. Non o riamo solo soluzioni d’investimento, ma un servizio olistico che abbraccia tutte le necessità di tutela e valorizzazione del patrimonio personale e familiare.

Si riferisce al cosiddetto wealth planning?

Sì, o riamo un servizio di protezione e valorizzazione del patrimonio tagliato sulle esigenze del singolo cliente e della sua famiglia, guardando al suo patrimonio a tutto tondo, comprese le esigenze che riguardano l’impresa, con un focus speci co sulla piani cazione successoria e la consulenza scale.

Nel settore del risparmio gestito potrebbe presto aprirsi una nuova nestra di aggregazioni. Siete interessati a eventuali acquisizioni? In linea di massima proseguiremo sulla strada seguita n qui, fatta di crescita interna e acquisizioni solo di portafogli. Poi, come dichiarato da Claudio de Sanctis, ceo Emea del nostro gruppo e global head of International Private Bank (area che serve circa 3,4 milioni di clienti tra privati e Pmi in Italia, Spagna, Belgio, India, e clienti wm in tutti i continenti ndr), non escludiamo eventuali operazioni straordinarie, ma a una condizione: che rispondano al nostro business model.

L’Unione europea spinge per l’abolizione delle retrocessioni ai consulenti da parte delle fabbriche prodotto, con un approccio che

10 PRIVATE INTERVIEW

punta a lasciare come unica forma di retribuzione per la categoria il fee only. È una prospettiva che vi preoccupa?

No. Come tutti i cambiamenti richiederà impegno, ma è nei momenti di discontinuità che nascono le opportunità, in particolare per player ad alta potenzialità ma con quote di mercato relativamente piccole. Nello speci co, da tempo abbiamo posto al centro della nostra proposta la consulenza, adottando quello che noi chiamiamo “modular approach” alla costruzione di portafoglio, in un sistema di o erta guidato delle nostre competenze in campo di asset allocation, gestione del rischio, advisory, e sviluppando partnership ad alto valore aggiunto. Negli anni abbiamo inoltre ra orzato il nostro servizio di gestioni patrimoniali, che è un’eccellenza nel mercato e che, da quattro anni consecutivi, occupa i vertici delle classi che stilate dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza. Crediamo che in questo segmento di clientela sia percepito ampiamente il valore della consulenza e ci sia una buona predisposizione a retribuire la professionalità. Dunque la prospettiva non ci preoccupa, anzi potrebbe essere un’opportunità per far emergere la qualità nel mercato.

A livello di prodotti, quali sono i trend emergenti?

La crescita degli alternativi, che dura già da qualche tempo, a nostro avviso è destinata a durare perché

non è legata solo a fasi di cili per le principali asset class, ma alla necessità da parte della clientela con patrimoni articolati e di una certa consistenza di diversi care il portafoglio, anche in ottica di orizzonte temporale. Le esperienze che tutti noi abbiamo fatto negli ultimi anni, che hanno creato un clima di di usa incertezza, spingono poi la domanda di prodotti di protezione e in questo campo siamo attivi con la partner bancassicurativa siglata a livello di gruppo con Zurich.

In ne vorrei fare un cenno ai nuovi temi di investimento di lungo periodo individuati dal nostro Chief Investment O ce globale: infrastrutture e supporto alle comunità, transizione delle risorse e sostenibilità ambientale, next phase technology, tra cui per esempio cyber security e intelligenza arti ciale. Nell’ambito della sostenibilità tra le tante attività in corso mi fa piacere citarne due: la partnership con Ambienta sgr e la competenza specialistica sviluppata dal chief investment o ce nel campo della blue economy, un ambito che la banca presidia anche attraverso iniziative di corporate social responsibility.

In che modo?

Sono tanti i progetti messi in campo, a livello globale e sul territorio italiano, per contribuire al raggiungimento dell’Sdg14 delle Nazioni Unite - la sostenibilità a lungo termine dei nostri oceani, mari e risorse marine.

Solo per citarne alcuni, Deutsche Bank è stata la prima banca a diventare membro a pieno titolo dell’Ocean Risk and Resilience Action Alliance (Orraa), con il quale lo scorso settembre ha organizzato a Maiorca la prima Ocean Conference, invitando alcuni fra i principali scienziati, lantropi, investitori e imprenditori del mondo ad approfondire opportunità e rischi della partecipazione all’economia blu sostenibile.

Grazie alla collaborazione con Orraa, lo scorso anno ha poi aperto alle sottoscrizioni il Deutsche Bank Ocean Resilience Philanthropy Fund, un fondo lantropico globale – il primo del suo genere creato da un’istituzione nanziaria – nato su iniziativa della International Private Bank per o rire l’opportunità di sostenere la conservazione degli oceani e la salvaguardia delle coste, attraverso una struttura dedicata che facilita le donazioni. In aggiunta alle donazioni spontanee, con l’iniziativa “Positive Circle”, abbiamo deciso di e ettuare donazioni all’Ocean Resilience Philanthropy Fund e alla Fondazione Deutsche Bank Italia proporzionali agli investimenti dei nostri clienti nelle nostre soluzioni “Core” Esg.

Altre iniziative hanno visto il coinvolgimento diretto dei dipendenti: in collaborazione con l’ong River Clean Up, ad esempio, sono state organizzate giornate di volontariato aziendale in cui centinaia di colleghe e colleghi si sono mobilitati per pulire i umi

PRIVATE 11 INTERVIEW VALERIA ALTOMARE

a Francoforte, Londra, Madrid, Mumbai, New York e anche i Navigli a Milano. Proprio nel nostro Paese, in ne, grazie alla sinergia tra Deutsche Bank SpA, Dws e Fondazione Deutsche Bank Italia, ha preso il via una collaborazione tra la banca e Wwf Italia che, come primo progetto, si è concentrata sul sostegno all’allestimento di una sala operatoria nell’oasi di Policoro, centro di riferimento del Meridione per il soccorso, la cura e la riabilitazione delle tartarughe che restano impigliate nelle reti da pesca o ferite dai natanti.

Chiudiamo con qualche domanda personale. Probabilmente lei è la più giovane top manager del settore in Italia ed è donna: sono due fattori in qualche modo penalizzanti?

Penso che siano prima di tutto un valore e dei punti di forza che tutti i giorni provo a valorizzare nella mia attività lavorativa. Non ho mai percepito discriminazioni di genere nel mio percorso professionale, anzi in Deutsche Bank sono stata promossa proprio nel periodo di assenza per maternità. Quanto all’età, penso sia un punto di forza per tutto il gruppo in quanto porta un modo di pensare, di comunicare e di approcciare nuovo, se accompagnato dalla consapevolezza di avere sempre tanto da apprendere da chi ha più esperienza. Per questo il mio stile di leadership è orientato all’ascolto e alla condivisione, ma soprattutto improntato sull’esempio. Non credo

Riorganizzazione completata

L’istituzione della business unit di private banking rientra nella riorganizzazione della International Private Bank Italy, la divisione guidata da Roberto Coletta che unisce le attività di banca commerciale, focalizzandosi su tre aree strategiche: Bank for Entrepreneurs, Consumer House e Premium Bank.

L’ultimo tassello del percorso di trasformazione riguarda quest’ultima che, sotto la guida di Francesco Vigorita, unisce le attività degli sportelli sul territorio, il coverage della clientela affluent e i servizi dedicati alle small cap. La nuova organizzazione, basata sulle aree Retail & Affluent Bank, affidata ad Eleonora Perotti, e Commercial Clients, guidata da Andrea Scaccabarozzi, è pensata per creare sinergie e accelerare il percorso di crescita, mettendo a fattor comune le competenze distintive di Deutsche Bank. Restano invece sostanzialmente invariate le strutture della Bank for Entrepreneurs e della Consumer House, guidate rispettivamente da Claudio Detti e da Marzio Pividori. Roberto Coletta, head of International Private Bank Italy, ha motivato la riorganizzazione con l’obiettivo di “rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze dei clienti e diventare punto di riferimento in Italia in ciascuna delle proposition con cui operiamo. Mentre la Bank for Entrepreneurs e la Consumer House continueranno a rafforzarsi nei loro rispettivi settori”, aggiunge, “concentreremo i nostri investimenti sulla Premium Bank e sul Private Banking, semplificando la struttura organizzativa, ridefinendo la copertura territoriale e i team di direzione e valorizzando talento e competenze delle nostre risorse.”

si possa chiedere impegno a colleghi e collaboratori se non ci si rimbocca le maniche in prima persona.

Ora che le responsabilità lavorative sono cresciute, riesce ancora a ritagliarsi del tempo per sé? Ha qualche hobby?

Faccio una premessa: se una cosa appassiona davvero, il tempo lo si trova sempre. Sin da piccola ho studiato danza classica e continuo

anche oggi. In particolare mi sono diplomata in Aida, Associazione Insegnanti di Danza Accademica del teatro alla Scala, cosa che mi ha consentito anche di approfondire l’insegnamento. La danza mi aiuta a staccare dagli impegni del lavoro e della vita quotidiana, è un’attività che richiede molta disciplina ma al contempo, essendo un’arte, richiede fantasia e immaginazione un po’ come il nostro lavoro.

INTERVIEW 12 PRIVATE
Roberto Coletta

ORO, CHE FARE?

LE QUOTAZIONI DEL METALLO GIALLO SONO SOGGETTE A FREQUENTI OSCILLAZIONI IL CALO DELLE PRESSIONI INFLAZIONISTICHE HA PESATO NEGLI ULTIMI MESI MARKETS 14 PRaIVATE 200020052010 2015 2022 2,000 1,500 1,000 500 0 LA CRESCITA DI LUNGO TERMINE PREZZO DELL’ORO IN DOLLARI L’ONCIA PRODUZIONE ANNUALE (MEDIA ULTIMI 10 ANNI) QUANTITÀ ESTRATTA IN TONNELLATE 3.049 74%
MARKETS MAP PRIVATE 15 2,100 2,000 1,900 1,800 1,700 1,600 1,500 1,400 2022 2021 2022
VOLATILITÀ
QUANTITÀ RICICLATA IN TONNELLATE TOTALE 4.632 FONTE: WORLD GOLD COUNCIL 1.223 26%
LA
METTE IN DUBBIO IL VALORE DI ASSET RIFUGIO PREZZO DELL’ORO IN DOLLARI L’ONCIA

SURE

COS’È

MODELLO PER L’ENERGIA

LA CRISI ENERGETICA HA SPINTO DIVERSI ANALISTI A PROPORRE L’ISTITUZIONE DI UN FONDO PER L’ENERGIA COSTRUITO PROPRIO SUL MODELLO DI SURE, ANCHE IN OTTICA DI DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO.

È il programma di prestiti a sostegno dei piani nazionali di supporto all’occupazione lanciato nei primi mesi della pandemia di Covid-19, che ha fatto da base per la redazione del Next Gen Eu.

TASSI DI FAVORE

Centrale in questo processo è la Commissione Ue, che ha il massimo del rating sui mercati nanziari e quindi può spuntare tassi di favore, raccogliendo così denaro da destinare poi ai paesi in di coltà.

SICUREZZA

L’acronimo sta per “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency”, ma il nome Sure è stato scelto anche perché in inglese signi ca “sicuro”, a indicare il suo ruolo di protezione contro situazioni di crisi.

IL NODO DELL’APPROVAZIONE

Un fondo per l’energia tipo Sure sarebbe più facile da far accettare ai paesi frugali in quanto fatto di soli prestiti e non anche di trasferimenti, come invece Next Gen Eu.

NIENTE REPLICA PER L’INDUSTRIA

Alcuni paesi membri hanno proposto una sorta di programma Sure anche in risposta al piano Usa per il rilancio dell’industria locale, ma la Commissione Ue è orientata verso un sistema di sostegno diretto alla transizione ecologica dell’industria.

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 16 PRIVATE

ROTHSCHILD & CO VERRÀ DELISTATA

DA EURONEXT. NON SI TRATTA

DI UN’OPERAZIONE COME LE ALTRE, DATO CHE I ROTHSCHILD HANNO

ACCUMULATO UNA QUOTA

IMPORTANTE DELLA LORO RICCHEZZA

ALLA BORSA DI LONDRA, RIUSCENDO

A SAPERE IN ANTICIPO DELLA SCONFITTA

DI NAPOLEONE A WATERLOO, GRAZIE

ALL’USO DI PICCIONI VIAGGIATORI

AL SEGUITO DEL DUCA DI WELLINGTON.

Alexandre

Alexandre è il timoniere della banca, presso la quale tra gli altri ha lavorato il presidente francese Emmanuel Macron, cresciuta oltre la pura consulenza per fusioni e acquisizioni e nella gestione patrimoniale. L’O erta pubblica d’acquisto verrà presentata da Concordia, la holding di famiglia, nonché principale azionista della banca d’a ari. Il nuovo piano industriale post quotazione verrà presentato agli azionisti il 25 maggio e si baserà su un percorso di lungo termine, cosa evidentemente in contrasto con la cadenza trimestrale delle comunicazioni per le quotate.

De Rothschild

18 PRIVATE LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO

Settima generazione

Figlio di David e ceo di Rothschild & Co, è il primo esponente della settimana generazione della famiglia ebraica.

Formazione

Nato nel 1980 e laureato presso l’Ecole Supérieure du Commerce Exterieur, è entrato nei business di famiglia nel 2008.

Responsabilità

Guida una realtà con 4.200 consulenti attivi in circa 40 paesi, che ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi per 2,2 miliardi di euro.

Altri ruoli

Ricopre incarichi di vertice in 16 aziende che fanno riferimento alla famiglia, tra cui Bouygues Sa (ingegneria/costruzioni), Verdi Sas e Cavour Sa.

Famiglia

È sposato con Olivia BordeauxGroult, nipote del celebre uomo d’affari francese Pierre Bordeaux-Groult.

Il ruolo di Giuliani

Anche Giammaria Giuliani, comproprietario dell’omonimo gruppo farmaceutico (si veda anche l’articolo di pag. 52), parteciperà all’Opa con l’obiettivo di rilevare il 5%.

Alleanze

Alexandre è impegnato a coinvolgere altre famiglie imprenditoriali nella banca post delisting. Finora ha raccolto l’adesione dei Peugeot e dei Wertheimer, questi ultimi proprietari di Chanel.

Due secoli di storia

I Rothschild sono protagonisti della scena finanziaria globale da oltre due secoli, durante i quali sono spesso entrati in concorrenza con i Lazard.

LEGEND ALEXANDRE DE ROTHSCHILD PRIVATE 19

L’apertura capitolina è conseguente a una serie di valutazioni attente e ponderate che ci hanno confermato l’opportunità di replicare il successo che abbiamo avuto nelle nostre sedi di Milano, Torino, Londra e Montecarlo

OPINION 20 PRIVATE
Massimiliano Cagliero

Rotta sull’Urbe

Banor ra orza il presidio territoriale nazionale con un nuovo u cio a Roma

Cagliero (ad): “Così siamo più vicini ai clienti del Centro e Sud Italia” nostro ruolo di partner nei confronti di molti investitori istituzionali italiani. È con questa consapevolezza che saremo naturalmente pronti a cogliere la domanda di nuovi clienti in un mercato in costante evoluzione.

Dopo Milano, Torino, Londra e Monte-Carlo, Banor ha aperto a Roma. Una scelta in linea con il percorso di ra orzamento e di presidio del territorio da tempo intrapreso dal gruppo guidato da Massimiliano Cagliero

Con lui abbiamo fatto il punto delle evoluzioni che stanno interessando il mercato del wealth management e le scelte conseguenti della società.

Come nasce l’idea di aprire a Roma?

Abbiamo deciso di essere ancora più vicini alla nostra clientela presente nella capitale o rendo non solo la loso a di gestione “value”, che ha avuto rendimenti eccellenti in modo consistente negli anni, ma anche l’accesso ai maggiori gestori di private equity a livello mondiale. Abbiamo fatto valutazioni attente e ponderate che ci hanno confermato l’opportunità di replicare il successo che abbiamo avuto nei nostri u ci di Milano, Torino, Londra e Montecarlo. Il nostro approccio è, infatti, sempre stato bottom up e abbiamo aperto nuove sedi quando è stato utile per i nostri clienti. La crescita degli asset e dei clienti e l’ingresso di nuovi professionisti

basati proprio a Roma hanno dunque creato le giuste premesse per aprire un nuovo u cio e puntare a crescere ulteriormente in questa piazza così importante. Fabio Vendetti, Lorenzo del Gallo e Simone Brugnoni saranno il punto di riferimento a Roma. Si sono uniti al team di Banor tra la ne del 2021 e l’inizio del 2022 e, da oltre venti anni, seguono, a ancano e supportano famiglie e clienti Hnwi nella capitale.

Su quale tipologia di clientela puntate?

Con il nuovo u cio di Foro Traiano intendiamo ampliare l’o erta di servizi di private banking, wealth management e asset management. Vogliamo essere sempre più vicini ai nostri clienti, in particolare a quelli della struttura di private banking ed alle famiglie che da anni hanno scelto di essere supportate dal nostro family o ce per il mercato romano e, più in generale, per tutto il Centro e Sud Italia. Ma, essere presenti a Roma, assume un signi cato importante anche nella relazione con la nostra clientela istituzionale. Potremo, infatti, consolidare il

Quali sono i numeri di Banor nel private banking e quali i progetti di crescita?

In oltre vent’anni di attività la nostra struttura è cresciuta no a superare la soglia degli 11 miliardi di euro di Aui (Asset under in uence). Oggi possiamo contare su oltre 150 professionisti che ci permettono di seguire e supportare i nostri clienti nelle loro diverse esigenze patrimoniali. Siamo diventati un punto di riferimento per investitori istituzionali, privati e famiglie imprenditoriali. Per quanto riguarda i nostri progetti di crescita, voglio ribadire che le priorità non saranno rappresentate da nuovi obiettivi di raccolta o di asset management, bensì dall’ulteriore miglioramento e ampliamento dei servizi o erti alla nostra clientela, con particolare attenzione all’innovazione di processo e di prodotto.

BANK ITALY PRIVATE 21
DI LUIGI DELL’OLIO

Qual è la vostra view relativamente alle varie asset class e aree geogra che per il 2023?

Riteniamo che nel 2023 vedremo, in generale, un rallentamento e una diminuzione del Pil globale, scenario questo già stato scontato dal mercato nel corso del 2022. Ci aspettiamo una prima parte dell’anno più altalenante e volatile, mentre nella seconda parte dell’anno vi sarà una maggiore visibilità sui temi più delicati di questa fase: utili aziendali, tassi e in azione. L’in azione dovrebbe, nalmente, diminuire sia in America che in Europa, anche se questi risultati saranno possibili solo con un livello più alto dei tassi di interesse. Per quanto riguarda il settore obbligazionario, dopo molti anni in cui non era consigliato investire, abbiamo una view costruttiva grazie ai rendimenti positivi, soprattutto in termini reali. Guardiamo in particolare l’area corporate, puntando sui titoli ad alto rating ed a duration breve-

media che o rono ancora oggi rendimenti a scadenza interessanti. Nel comparto azionario riteniamo che la correzione generalizzata dello scorso anno abbia creato nuove opportunità di investimento sui leader di settore e sulle aziende più resilienti e meno indebitate. In ottica molto selettiva riteniamo

che sia necessario puntare anche su questa componente dell’asset allocation per poter generare valore nei portafogli. Borse europee e asiatiche potrebbero rappresentare le opportunità più interessanti a livello globale. Il valore delle materie prime, invece, dovrebbe tendere a scendere a causa della crescita debole a livello globale e di un conseguente calo della domanda. Dobbiamo però considerare il tema della transizione energetica che nel prossimo decennio porterà enormi investimenti rilanciando dunque la domanda di materie prime. In particolare, abbiamo una view positiva su rame, nickel, petrolio e uranio. L’oro e l’argento continueranno a rappresentare una buona protezione sia rispetto al rischio geopolitico che alla difesa del potere d’acquisto. Tra le valute pensiamo che il periodo di sovra performance del dollaro americano sia terminato e quindi favoriamo l’euro e le valute emergenti.

22 PRIVATE 5 Gli uffici in Italia e all’estero 11 Gli asset under influence in miliardi di euro 150 I professionisti della società OPINION

È ora di cogliere il potenziale dei trend di domani con il fondo FF - Global Thematic Opportunities

Fund. Scopri la soluzione di investimento multi-tematica e flessibile, pensata per consentire ad ogni investitore accesso ai trend più promettenti ed esclusivi del settore.

Scopri di più su fidelity-italia.it/GTO

AVVERTENZA: prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), i quali sono stati debitamente pubblicati, in lingua italiana, presso la Consob e sono disponibili presso i soggetti collocatori, nonché sul sito fidelity-italia.it. Se non altrimenti specificato, i commenti sono quelli di Fidelity. Queste informazioni non devono essere riprodotte o circolarizzate senza autorizzazione preventiva. Fidelity fornisce esclusivamente informazioni sui suoi prodotti e non offre consulenza sugli investimenti basata su circostanze individuali, salvi i casi in cui ciò stato specificamente concordato da una società autorizzata in una comunicazione formale con il cliente. Fidelity International si riferisce al gruppo di società che compone l‘organizzazione globale di gestione di investimenti che fornisce informazioni su prodotti e servizi in determinate giurisdizioni, ad eccezione dell‘America settentrionale.  Questa comunicazione non è diretta e non deve essere diretta a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in paesi dove i fondi non sono autorizzati alla distribuzione o dove non è richiesta alcuna autorizzazione. Salva espressa indicazione in senso contrario, tutti i prodotti sono forniti da Fidelity International e tutte le opinioni espresse sono di Fidelity International. Fidelity, Fidelity International, il logo di Fidelity International e il simbolo „“F““ sono marchi registrati da FIL Limited. Vi invitiamo ad ottenere informazioni dettagliate prima di prendere decisioni di investimento. Tali decisioni devono basarsi sul Prospetto in vigore e sul documento contenente informazioni chiave per gli investitori (KIID) , disponibili assieme alla relazione annuale e semestrale senza costi presso i nostri distributori, presso il nostro Centro Europeo di Servizi in Lussemburgo , FIL (Luxembourg) S.A. 2a, rue Albert Borschette BP 2174 L-1021 Lussemburgo. Fidelity Funds „“FF““ è una società di investimento a capitale variabile

Comunicazione
di marketing
Lussemburghese
e
più
di
Il
è
da FIL Luxembourg) S.A., autorizzata e regolamentata dalla CSSF
de Surveillance du Secteur Financier). CL21112103-2205 Capitale
(OICVM) di diritto
multicomparto
con
classi
azioni.
presente materiale
pubblicato
(Commission
a Rischio. Ogni investimento comporta dei rischi e l’investitore può anche non riottenere la somma investita. Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento contatta il tuo consulente.

Valanga rosa

Il private banking è un settore maschile, ma qualcosa sta cambiando Una carrellata tra protagoniste del mercato e le leve emergenti

PRIVATE 24 PRIVATE
DI FRANCESCA VERCESI

Aumenta il numero di donne tra consulenti e banker, ma rimane il gap da colmare. Resta in primis culturale. In buona sostanza, in Italia la professione di private banker resta in prevalenza maschile. Secondo l’ultima relazione annuale Ocf, nel 2021 le donne iscritte nella sezione dei consulenti nanziari abilitati all’o erta fuori sede dell’albo unico rappresentavano il 22,1%. Le private banker raggiungevano il 23% nel 2020 per Aipb.

“Come dimostra l’ultima relazione annuale dell’Organismo di vigilanza dei consulenti nanziari (Ocf), nel 2021 le donne iscritte nella sezione dei consulenti nanziari abilitati all’o erta fuori sede dell’albo erano in aumento del 2,4% rispetto al 2020”, ha detto Alma Foti, vice presidente di Anasf. “È importante però sottolineare che siamo partiti da una storia prettamente maschile: si parlava di una rappresentanza del 16% nel 2009 mentre oggi rappresentiamo il 22% del totale. Un progresso, seppur minimo”. La presenza femminile nel mondo del private banking resta quindi ancora molto bassa: solo il 23% del totale contro il 77% degli uomini, spiegano da Aipb. Ma le donne private banker non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi uomini per quanto riguarda quali che e competenze professionali. Anzi.

Il nodo del gender pay gap

Si mostrano in percentuale più quali cate dal punto di vista delle certi cazioni professionali,

secondo gli ultimi dati forniti dalla stessa associazione. Resta il nodo degli stipendi, in quanto anche nell’industria del private banking le donne vengono pagate meno degli uomini. “Il tema della retribuzione merita particolare attenzione dato che le private banker hanno mediamente una retribuzione ssa inferiore del 20% rispetto a quella degli uomini”, ha spiegato Antonella Massari, segretario generale di Aipb. Il gender pay gap a livello globale in media è passato, infatti, dal 29% in meno nel 2018 al 26% nel 2020, poi confermato anche l’anno successivo, come rilevato dal report Environmental, social & governance di Citi. Secondo il report del Centro studi Uilca Orietta Guerra, la disparità salariale media nel 2019 nel settore nanziario e assicurativo è stato del 22,7% (quando in generale in media è del 4,7% e in Europa del 14,1%).

Chi è al top in Italia

“Mi piace de nirmi un professional, prima di de nire il genere. A mio avviso, però, a parità di competenze, oggi va privilegiata una donna perché c’è un grosso gap da recuperare. Credo nelle quality opportunity e non solo nelle gender opportunity”, ha detto a Private Manuela Maccia, responsabile investimenti in Italia e responsabile dell’o erta a livello europeo del gruppo svizzero Lombard Odier dove è entrata nel gennaio 2022.

Ha passato gli ultimi 23 anni ricoprendo diverse posizioni

internazionali all’interno del gruppo BNP Paribas. “Le di erenze sono una ricchezza in un team, tra caratteri, stili, generi, origini, estrazione sociale. Più di metà della mia carriera è stata fatta all’estero e vorrei portare una certa mentalità anche in Italia.

Qui, ahimè, per una donna resta davvero molto complicato conciliare famiglia e ascesa professionale. Anche per questo ci sono poche donne al vertice”, ha proseguito. Maccia, quanto allo stile di leadership, si de nisce un mixtra quella dei contenuti e quella partecipativa. “Mi de nisco lead by exemple. Credo molto poco nella struttura di leadership verticale. Certo sono esigente ma ho sempre un occhio di riguardo nei confronti delle persone che gestisco e che lavorano con me, in francese si direbbe “exigence bienveillante”, ha concluso.

Dal 2016 è stata direttore dell’o erta di wealth management francese, dei team marketing, digital e nancial advisory a Parigi, e nel 2020 è tornata in Italia come Direttore Investimenti di Bnl-Bnp Paribas.

Nel dicembre del 2021 è stata nominata Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana. Per Alessandra Losito, equity partner e country head di Pictet Wealth Management in Italia dal 1° gennaio 2021, “l’accesso al settore nanziario richiede una preparazione quantitativa e, purtroppo, le ricerche indicano come già in età scolare si evidenzi un gap tra le scelte di ragazze e ragazzi rispetto alle materie STEM.

REPORT DONNE DEL PB PRIVATE 25

Nel corso degli anni, poi, i ritmi serrati e la pressione sui risultati rende quasi un’acrobazia conciliare carriera e famiglia”. Ha aggiunto: “sono comunque ottimista, considerato che tutto il settore della nanza si è ormai reso conto della necessità di avere più donne in ruoli di responsabilità. Resta comunque un tema culturale da a rontare, che non si risolverà a breve. In questo senso, mentoring e coaching possono aiutare molto le giovani professioniste”. Anche Alessandra Losito si dice “profondamente convinta che la diversità all’interno del team porti enormi bene ci all’organizzazione e al servizio fornito al cliente. Diversità intesa in modo ampio: anagra ca, di genere, di background e di personalità. Anche i clienti sono molto diversi fra di loro, pertanto poter disporre di un team eterogeneo, in grado di intercettare le variegate e di erenziate esigenze dei nostri clienti, è certamente un punto di forza. E ritengo che la forte crescita di questi ultimi anni dipenda anche molto da questa nostra impostazione. Il vecchio stile della nanza (maschile, di età matura e medesima formazione) mostra ormai il suo limite, in quanto non sempre è in grado di comprendere a pieno le esigenze eterogenee dei clienti”. La manager, prima di entrare in Pictet nel 2005, ha cominciato la carriera in PwC, proseguendo in Borsa Italiana e poi in Citi Private Banking nel 2000. Per Sarah Catania, head di J.P. Morgan Private Bank in Italia, un team oggi costituito da 55

professionisti basati a Milano e in Lussemburgo, dei quali 30 sono client advisor, impegnati a servire imprenditori e grandi famiglie, “molte delle gure apicali del wealth management, compresa la responsabile globale del business di asset & wealth management di cui faccio parte, sono donne. Il 50% del nostro operating committee (organo massimo di governo del gruppo JPMorgan Chase, ndr) è costituito da donne. In questo contesto, che riconosco essere particolarmente fortunato, non ho mai vissuto il mio genere come un limite o una di coltà all’interno dell’organizzazione o nel dialogo con i clienti. Nella mia esperienza il contenuto e la professionalità sono i fattori determinanti per il successo”. E ha precisato: “ritengo che il mio ruolo attuale di guida di un team così eterogeno e ricco di talenti debba essere improntato all’ascolto e alla valorizzazione della professionalità e della capacità dei colleghi. Prediligo il lavoro di team e l’impegno collettivo, piuttosto che le personalizzazioni: questo vale sia per i rapporti tra colleghi che nell’interazione con i nostri clienti. La crescita negli anni è stata organica e ho particolarmente a cuore la formazione tecnica e lo sviluppo dei giovani. Aver riportato in Italia alcuni talenti che hanno maturato esperienze molto signi cative presso le nostre sedi all’estero è stata anche parte integrante della valorizzazione delle nostre competenze al servizio di questo mercato”. Sarah Catania ha

PRIVATE 26 PRIVATE

iniziato la sua carriera nel 2004 nella divisione xed income sales di J.P. Morgan Corporrate & Investment Bank e nel 2010 è entrata a far parte di J.P. Morgan Private Bank quale senior advisor per gli investimenti della clientela privata ultra high-net e nel 2017 ha assunto la responsabilità degli investimenti per la banca privata in Italia, alla guida di un team di dodici professionisti tra Milano e Lussemburgo.“Nel mio percorso ho sempre cercato di prestare massima attenzione alle persone, e in questo, le competenze di intelligenza emotiva, maturate attraverso diversi corsi di formazione e coaching, mi hanno aiutato a creare un ambiente di lavoro incentrato sulla collaborazione e condivisione”, ha detto Monica Liverani, amministratore delegato di Azimut Capital Management sgr e managing director per la macro area

Emilia Romagna, Marche, Umbria oltre a ricoprire incarichi consiliari in diverse società partecipate dell’ecosistema Azimut dedicato all’economia reale.

Ha continuato: “l’indipendenza e l’innovazione del nostro gruppo sono i valori che ci contraddistinguono e sui quali, assieme ai colleghi, imposto il mio lavoro investendo sulla ducia, sulla corresponsabilità e sul gioco di squadra. In ogni

impresa occorre un’attenzione all’allineamento delle strategie aziendali, alla cultura e ai valori: allenare il talento delle persone, garantire un ambiente meritocratico e investire sulla CSR sono principi fondamentali per costruire squadre antifragili”. La manager ha una pluriennale esperienza nel mondo della consulenza nanziaria e del wealth management, nel corso della sua carriera ha sempre posto massima attenzione alle persone sviluppando eccellenti competenze di intelligenza emotiva. Qualità che l’hanno portata anche a ricoprire dal 2019 il ruolo di chief sustainability o cer di Azimut Holding e a fondare l’organizzazione “AZIONE Azimut per le Comunità” presente sul territorio per sostenere progetti locali di responsabilità sociale. Ha concluso: “seppur il numero di donne, secondo l’ultimo rapporto Consob, cresca nei board delle società, resta invece ancora basso nei ruoli apicali, eppure è proprio l’eterogeneità a fare la di erenza. Duttilità e adattabilità al cambiamento, infatti, sono due elementi particolarmente marcati che ci contraddistinguono e, nel team, avere una cultura che valorizza le di erenze di qualsiasi genere e tipo permette di raggiungere i migliori risultati”.

REPORT DONNE DEL PB PRIVATE 27
Nonostante i passi in avanti compiuti nel corso degli ultimi anni, le retribuzioni delle professioniste nel settore restano generalmente al di sotto di quelle degli uomini

I PROFILI PIÙ IN VISTA

Paola Pietrafesa (Allianz Bank)

Amministratore delegato di Allianz Bank da ne marzo 2018, dopo aver guidato la banca per un anno da direttore generale. Si è laureata con lode in Economia e commercio presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con una tesi sul “Regime scale dei contratti derivati in Italia” e ha iniziato la carriera professionale nella revisione presso Arthur Andersen e Deloitte, dove è arrivata a ricoprire il ruolo di Senior Manager. Nel Gruppo Allianz, nel 2005 è stata chief compliance o cer e responsabile dell’area legale di Allianz Bank, passando quindi alla capogruppo Allianz dove ha ricoperto le cariche di vice direttore generale, responsabile delle funzioni Legal & Compliance e della segreteria societaria del Gruppo Allianz in Italia.

Alexa Breitsohl (Crédit Suisse)

È chief of sta della divisione private banking e a anca l’amministratore delegato Gabriele D’Agosta nella gestione e nell’implementazione della strategia a livello locale di Credit Suisse Italy. Nata e cresciuta a Zurigo, ha conseguito il diploma universitario e il master entrambi a Londra con una specializzazione al King’s college. Avvia la sua carriera nel graduate programme di Lehman Brothers per poi passare nel 2008 al private banking di UBS nella

divisione Business and Project Management. Sempre con UBS nel 2013 va a Milano nell’u cio business management. Nel 2018 entra in Credit Suisse dove oggi è director alla guida dell’u cio business management. Alexa è parte del Mentoring Programme Europe e del comitato Diversity & Inclusion di Credit Suisse Italy.

Barbara Calza (Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking)

Nel ruolo di responsabile Sviluppo e Formazione Rete FideuramIntesa Sanpaolo Private Banking da gennaio 2022, Barbara Calza, piacentina, si è laureata in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. Il suo percorso nel settore nance è iniziato nel 1997 quando entra in Arthur Andersen, come consultant. Nel 2003 l’ingresso in Intesa Sanpaolo, presso la struttura di

28 PRIVATE
PAOLA PIETRAFESA ALEXA BREITSOHL BARBARA CALZA
Le donne del pb sono mediamente più quali cate dei colleghi e questo costituisce un valore aggiunto agli occhi dei clienti

Extra.Ordinary

Quando da un rubinetto si può aprire un flusso costante di rendimenti.

Gli investimenti nei servizi essenziali possono fornire rendimenti regolari e stabili in periodi di inflazione. Una straordinaria opportunità da cose ordinarie che usiamo ogni giorno..

Scopri il potenziale degli investimenti nelle infrastrutture.

franklintempleton.it/investire-in-infrastrutture

Tutti gli investimenti comportano rischi. Il valore degli investimenti e qualsiasi reddito ricevuto da essi possono aumentare odiminuire e potresti recuperare meno di quanto hai investito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.

Pubblicato da Franklin Templeton International Services S.à r.l. Succursale Italiana – Corso Italia, 1 – 20122 Milano

–Tel: +39 0285459 1 – Fax: +39 0285459 222.

© 2023 Franklin Templeton. Tutti i diritti riservati.

coordinamento commerciale della direzione private, dove ha contribuito alla costituzione della banca Private del Gruppo Intesa. Nel 2005 è entrata in Intesa Sanpaolo Private Banking, come responsabile customer care. Dal 2018 no al suo insediamento attuale è stata responsabile coordinamento commerciale all’interno della direzione marketing e Rete di Intesa Sanpaolo PB.

Cristiana Fiorini (Intesa Sanpaolo Private Banking)

Dal dicembre 2018 è responsabile Wealth Management di Intesa Sanpaolo Private Banking per il presidio e lo sviluppo della clientela UNHNWI, HNWI e family o ce del Gruppo Intesa Sanpaolo,

attraverso il coordinamento di quattro strutture, cui fanno riferimento 70 professionisti per le attività di client business development, wealth planning, investment solutions e advisory nanziaria. Dopo la laurea in ingegneria elettronica, nel 1998 entra in Andersen Consulting dove si è occupata di progetti in ambito sviluppo organizzativo e change management, operando con i principali gruppi bancari italiani. Da marzo 2004 entra nella divisione PB di Banca Intesa e partecipa al progetto di costituzione di Intesa Private Banking. Dal 2005 al 2009 ricopre il ruolo di responsabile organizzazione e sviluppo di Intesa Sanpaolo PB. Dal 2009 entra a fare parte della

direzione commerciale, sviluppando una profonda conoscenza delle dinamiche commerciali, gestionali e di incentivazione di una rete private. È membro dei cda di Siref Fiduciaria e di Intesa Sanpaolo Casa.

Foscarina Boscolo (Banca Aletti) Veneziana, pratica a livello agonistico ginnastica artistica. Nel 1983 viene assunta alla Olivetti di Ivrea come programmatrice di software. Poi passa alle Assicurazioni Generali dove lavora per quattro anni come sistemista. Nel 1990 approda in Banca Popolare di Verona come responsabile di importanti progetti di innovazione. Nel 1998, dopo essersi trasferita a Roma, diventa addetta titoli in una liale della banca. Nel 2011

PRIVATE 30 PRIVATE
CRISTIANA FIORINI FOSCARINA BOSCOLO
MELANIA D’ANGELO

è selezionata come private banker in Banca Aletti, la banca private dell’allora Banca Popolare di Verona. Da gennaio 2023 è responsabile della liale di Roma di Banca Aletti, oggi banca private e centro di investimento del Gruppo Banco BPM, dove coordina un team di 20 persone di cui 16 banker. Volontà, determinazione e disponibilità al cambiamento sono le qualità che l’hanno portata al ruolo che oggi ricopre.

Melania D’Angelo (Banca Generali)

È responsabile della direzione risparmio amministrato. Laureata in economia e mercati nanziari presso l’Università Bocconi, inizia la sua carriera con una breve esperienza

nella consulenza aziendale. Dopo due anni in Crédit Agricole Investment Banking, nel 2007 entra a far parte di Exane Group, con l’obiettivo di sviluppare il mercato dei prodotti strutturati e dei fondi sul Ticino (Svizzera). Dopo il successo nel mercato elvetico, nel 2013 è nominata head of sales team e distribution. Nel 2019 approda in Banca Generali come responsabile di BG Certi cates Hub, la nuova divisione della banca private impegnata nello sviluppo del business dei certi cati di investimento. Dal 2021, ha iniziato un nuovo percorso nella sua carriera come head of trading development per potenziare il lancio della nuova piattaforma di trading per la rete di private banker BG. Melania è

soprannominata “Lady Certi cates” grazie all’invenzione nel 2011 di un certi cato con cedole mensili.

Olga

Kuznetsova (UBS GWM)

Nata in Estonia, di madrelingua russa, si trasferisce in Italia dove si laurea in economia aziendale e poi in International Management all’Università Bocconi, passando l’ultimo semestre di studio in Messico. Nel 2006 entra in JPMorgan a Milano e dopo 6 mesi si trasferisce a Londra nel team di xed income sales lavorando con i clienti istituzionali dei paesi emergenti. Entra quindi nel private banking, dove rimane no al 2010, quando decide di tornare in Italia per lavorare con i clienti UHNW italiani. Nel 2022 inizia la nuova avventura in UBS GWM come Client Advisor, ruolo che le permette anche di interfacciarsi con il mondo advisory grazie alla stretta collaborazione tra i team di wealth e corporate advisory. Olga ha sempre creduto nel valore della diversità e inclusività e ha gestito vari progetti a sostegno delle donne.

Maria Ameli (Banca Generali)

Con una laurea in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano e master in Entrepreneurship presso la Harvard Business School, ha una carriera importante nella consulenza strategica e nel private banking. Dal 1999 al 2004 ha lavorato in B2Biscom e Bain&Company come consulente strategico, maturando una solida esperienza nel corporate

REPORT DONNE DEL PB PRIVATE 31
OLGA KUZNETSOVA MARIA AMELI

nance e nel marketing. Dal 2009 al 2018 ha ricoperto importanti ruoli in Ersel, inizialmente come senior banker di clienti private e assumendo anche la responsabilità del business development, collaborando allo sviluppo commerciale di tutto il gruppo gestendo la strutturazione di Club Deal a supporto di start-up e pmi innovative quali Treedom, Satispay, Artemest e Homepal. Oggi è Head of Corporate Finance, Real Estate & Art Advisory e Head of Equity Private Markets in Banca Generali, dove coordina il progetto “BG4Real” con l’obiettivo di creare un ponte e cace tra risparmio privato e pmi italiane ed estere.

Caterina Consales (Banca Mediolanum)

Laureata in Scienze Economiche, master universitario in Family Banking presso L’Università Cattolica

di Milano, in Mediolanum è arrivata a ricoprire il ruolo di Wealth Advisor ed è basata a Roma. Specializzata nella consulenza evoluta dedicata a imprenditori e famiglie con patrimoni rilevanti, si occupa di tematiche connesse al passaggio generazionale, asset protection, servizi duciari e operazioni di nanza straordinaria per le piccole e medie imprese. In sintesi. Con la Direzione Investment Banking, come nancial advisor, una delle più recenti operazioni di nanza straordinaria che ha seguito riguarda la società Maticmind, leader tra i system integrator italiani operanti nel settore ICT.

Federica Boschini (Banca Mediolanum)

Dopo 10 anni di banca tradizionale, gli ultimi da direttore di liale, nel 2001 diventa libera professionista e

Family Banker. Tre anni dopo, nel 2004, intraprende parallelamente la carriera manageriale. Oggi ricopre il ruolo di Wealth Advisor, come manager è la referente dei Wealth Advisor e i Private Banker per la Toscana, ovvero 80 professionisti altamente specializzati nella gestione di grandi portafogli e di esigenze aziendali. Oltre a ciò, continuo a svolgere il ruolo di Private Manager Senior di circa 40 banker nell’area di Firenze, dislocati in 4 sedi della provincia.

Ha conseguito il Master biennale in Family Banking che Mediolanum Corporate University organizza con l’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano.

Silvia Napoli (Banca Mediolanum)

Una laurea in matematica per diventare ricercatrice. Invece, dopo un colloquio con Banca Mediolanum nel 2005, inizia l’iter

PRIVATE 32 PRIVATE
CATERINA CONSALES FEDERICA BOSCHINI
SILVIA NAPOLI

di selezione per diventare Family Banker. Oggi è Supervisore, lavora con sei colleghi e stanno lavorando per diventare il più importante istituto bancario di Crotone e provincia, il punto di riferimento per tutte le famiglie e imprenditori che vivono ed operano sul territorio.

Heidi Nilde Serre

(Kairos Partners sgr)

Laureata in Economia Aziendale all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, inizia il proprio percorso professionale nel 2000 come trade support del desk di Equity Derivatives presso la sede londinese di JPMorgan Investment Bank. Rientra a Milano nel 2001 come Sales Support del desk obbligazionario per poi entrare in JP Morgan Private Bank prima come

Portfolio Specialist dedicato alla clientela privata e dal 2003 come Private Banker. Entra nel team di private banker di Kairos Partners sgr, società di gestione del risparmio del gruppo Julius Baer, prima nella sede di Torino e nel 2012 nella sede di Milano, dove tuttora opera. Heidi è bilingue italiano/inglese.

Camilla Ticozzi Valerio

(Kairos Partners sgr)

Laureata in Economia Aziendale presso l’Università L. Bocconi di Milano, prima di unirsi nel 2016 alla squadra di private banker di Kairos Partners sgr, ha maturato un’importante esperienza in UBS (Italia) come Director e Client Advisor per la clientela High Net Worth Individuals, svolgendo attività di consulenza e gestione

dei patrimoni. Dal 2004 al 2007 ha lavorato in Banca Arner, inizialmente come supporto ai private banker nell’u cio clienti per poi passare al team di gestione e, nel 2005, diventare Wealth Manager, fornendo consulenza a clienti privati e istituzionali. Dal 2002 al 2004 ha lavorato in Piazza A ari Sim come negoziatore di titoli mobiliari. Dal 2003 al 2005 ha collaborato con Slancio srl, allo scopo di costituire una società specializzata nell’o erta di servizi globali alle pmi.

Piera Di Pietro (Azimut)

In Azimut dal 2015, è executive director all’interno della divisione Azimut Wealth Management. Piera ha maturato una lunga esperienza in BPM dove ha contribuito, al anco di Manuela D’Onofrio, alla nascita

PRIVATE 34 PRIVATE
HEIDI
NILDE SERRE
CAMILLA TICOZZI VALERIO PIERA DI PIETRO

di Bipiemme Private Banking Sim nel 2001 per poi passare in Credit Suisse Italy nel 2005. Da allora in qualità di Director ha ricevuto diversi riconoscimenti e il premio come miglior Client Advisor della market area Italy (Italia, Monaco e Ticino) nell’anno 2012.

Bruna Annibaldi (Azimut)

In Azimut dal 2015, è executive director all’interno della divisione Azimut Wealth Management. Ha iniziato la sua carriera in Banca Commerciale Italiana e successivamente in Deutsche Bank e Bnp Paribas dove ha lavorato per 15 anni no al 2008 quando ha deciso di raggiungere Credit Suisse Italy a Milano. Nell’istituto elvetico è stata più volte premiata come miglior Director per portafoglio clienti.

REPORT DONNE DEL PB PRIVATE 35
ANNIBALDI
Uno studio della Consob segnala la crescita della presenza femminile nei board, ma questo non sempre vale per i ruoli apicali
BRUNA

La permacrisi non fa paura

Anche nel corso del 2022 a livello globale è cresciuta la quota degli ultraricchi

Quanto al futuro, quasi uno su due indica di voler puntare in primis sul real estate

PRIVATE 36 PRIVATE
DI KNIGHT FRANK

L’ultimo Wealth Report pubblicato di recente da Knight Frank segnala che quattro su dieci tra gli “ultra-high-net-worth individuals” hanno registrato una crescita della propria ricchezza nel 2022, nonostante la “permacrisi”, de nizione del Collins English Dictionary del periodo di costante instabilità e incertezza che stiamo vivendo. I principali driver della crescita: il settore immobiliare, il commercio di valuta, il market timing – entrare e uscire dai mercati nanziari al ne di ottenere il maggior pro tto – e, per la prima volta dopo più di 10 anni, il ritorno del contante.

Frenata dei mercati nanziari

Secondo gli esperti del mercato e i dati raccolti dall’Attitude Survey, sondaggio condotto dall’agenzia lo scorso novembre su oltre 500 investitori tra private banker, advisor e family o cer, coloro che hanno visto una riduzione della ricchezza l’hanno attribuita ai mercati azionari e nanziari e, più in generale, ai movimenti dei tassi di interesse. Dalle minacce nascono però le opportunità. Nonostante l’instabilità economica degli ultimi tempi, più di due terzi degli intervistati si aspetta un aumento della ricchezza dei propri clienti nel 2023: incremento moderato, come indicato dal 47% dei rispondenti, oppure signi cativo, come a ermato dal 21%.

Il mattone non tradisce

In questo scenario, il real estate si riconferma la migliore opportunità di investimento per il 46% degli intervistati, seguito dalla tecnologia (per il 31%) e dal mercato azionario (per il 28%).

Secondo Flora Harley, partner del dipartimento di Ricerca Residenziale di Knight Frank, “l’immobiliare rappresenta uno dei migliori settori di investimento, come scudo contro l’in azione o per diversi care il proprio portfolio. Un intervistato su dieci è alla ricerca di soluzioni sicure, controllabili e dal grande valore aggiunto, e le trova nel real estate, oltre che nell’high-tech e nel mercato azionario”.

Occhio al carovita

Alla domanda su quali siano i principali rischi nel 2023, il 67% degli utenti ha risposto l’in azione, mentre il 59% i tassi di interesse e il 53% i rischi politici e geopolitici.

REPORT OUTLOOK REAL ESTATE PRIVATE 37
A sinistra: una co-op di 7 camere in vendita a Park Avenue, New York. Courtesy of Knight Frank e Douglas Elliman.

QUALI SONO LE MIGLIORI OPPORTUNITÀ PER CREARE RICCHEZZA A BENEFICIO DEI VOSTRI CLIENTI?

DI RISPOSTE MULTIPLE)

Gli analisti sottolineano che il percorso dell’in azione sarà la variabile da seguire con maggiore attenzione, soprattutto per l’impatto che avrà sulle decisioni di politica monetaria. I banchieri centrali, in particolare il governatore della Federal Reserve Jerome Powell, “sono stati umiliati dal loro errore nell’assumere l’in azione sarebbe stata transitoria”, si legge nello studio, che evidenzia come su questo punto non siano ammessi ulteriori passi falsi. “Due terzi dei nostri intervistati hanno citato l’in azione come una delle maggiori minacce alla ricchezza nel 2023, mentre quasi il 60% è stato scelto tassi di interesse”, si legge ancora nell’analisi, che sottolinea come il rallentamento del carovita inizi ad assumere consistenza, anche se ci vorrà diverso tempo per tornare su livelli paragonabili a quelli visti nelle ultime due decadi.

Liam Bailey, global head del Dipartimento di Ricerca di Knight Frank, a erma: “con il 68% degli UHNWI che si aspetta una crescita della ricchezza nel 2023, prevediamo cambiamenti nelle strategie di diversi cazione del portafoglio, con il settore del real estate che gioca un ruolo sempre più rilevante negli ultimi anni. La pressione al ribasso sui valori degli immobili, dovuta a tassi di interesse più elevati, ha creato una nestra per il capitale privato, in particolare perché stiamo entrando in una nuova fase di mercato con minimi storici in termini di stock di proprietà di

PRIVATE 38 PRIVATE
Real estate 46% Tech 33% Mercati azionari 26% Volatilità 22% Tassi d’interesse 15% Reddito fisso 15% Stati Uniti 11% Private equity 11% Valutazioni contenute 10% Asset distressed 8% Inflazione 4% Energy 3% Esg 3%
Fonte: Attitude Survey.
(POSSIBILITÀ

fascia alta nei mercati residenziali e commerciali”.

I risultati del sondaggio

Di seguito altri dati rilevanti emersi dall’Attitude Survey.

Gli spostamenti a livello globale sono stati rallentati dalla pandemia, ma le persone desiderano ancora viaggiare. Il 13% degli UHNWI sta piani cando una richiesta per un doppio passaporto o una doppia cittadinanza (dato lievemente in calo rispetto al 15% del Wealth Report 2022).

Le prime e le seconde case rappresentano un terzo della ricchezza degli UHNWI a livello globale. In media, più di un quarto di esse si trova al di fuori del territorio di residenza, soprattutto

per quanto riguarda individui alto spendenti del Medio Oriente. A livello globale, la media delle case di proprietà degli UHNWI è di 4,2 e addirittura di 5 in Asia, trend che dimostra il forte interesse in generale nei confronti degli immobili.

Si prevede che gli alti tassi di interesse comporteranno un rallentamento della domanda nel mercato immobiliare residenziale per il 2023.

Il 15% degli UHNWI sta cercando una casa da acquistare contro il 20% dell’anno precedente. I compratori più attivi si trovano in Medio Oriente.

Secondo il sondaggio, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna sono le tre migliori location per acquistare una casa. Australia e Francia completano la classi ca delle top 5.

Gli UHNWI sono nettamente

diversi sia per provenienza che per assetto sociale e più di un quinto degli investimenti degli intervistati è indirizzato verso gli immobili commerciali.

Asset alternativi

Il real estate rappresenta un’opportunità per gli UHNWI. A livello globale, un intervistato su cinque sta piani cando investimenti diretti nel settore immobiliare per il 2023, mentre il 13% è alla ricerca di opportunità indirette. Il dato è abbastanza in linea con il 20% dello scorso anno, riconfermando l’attrattiva del mercato nonostante l’incertezza economica.

Salute, logistica/industria, u ci, a tti privati, e hotel/svago: questi i settori più appealing nel 2023 per circa un terzo degli intervistati.

A fronte di un investimento immobiliare, i buyer prendono sempre più in esame fattori come fonti energetiche (il 57%), opportunità di ristrutturazione (il 33%) e materiali utilizzati, in particolare per ridurre l’impronta carbonica (30%).

L’arte è destinata a rimanere nel 2023 l’investimento più ricercato in termini di passione per gli UHNWI, con il 59% che probabilmente e ettuerà un acquisto in questo ambito Seguono gli orologi (per il 46% dei rispondenti) e il vino (39%). In termini di quanto gli UHNWI siano disposti a spendere, l’arte è nuovamente al primo posto, seguita da auto d’epoca e vino.

PRIVATE 40 PRIVATE
Quanto meno raddoppierà 21% Crescerà di non meno del 10% 47% Resterà invariata 18% Calerà meno del 10% 11% Si contrarrà di oltre il 10% 3%
QUALI SONO LE ASPETTATIVE RELATIVE ALLA RICCHEZZA DEI TUOI CLIENTI PER L’ANNO IN CORSO?
Ben il 59% degli intervistati mostra uno spiccato interesse a investire in arte durante il 2023, un dato superiore a quello che riguarda gli orologi
Modigliani, dettaglio di “Ritratto di una ragazza con un cappello”. Fonte: Attitude Survey.

BOND PLUS

Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.

Rischio più basso Rischio più alto Rendimento potenzialmente più basso

1 2 34567

Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.

Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. Le informazioni e i dati sono ritenuti corretti, completi e accurati. Tuttavia, Kairos non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, sull’accuratezza, completezza o correttezza dei dati e delle informazioni e, laddove questi siano stati elaborati o derivino da terzi, non si assume alcuna responsabilità per l’accuratezza, completezza, correttezza o adeguatezza di tali dati e informazioni, sebbene utilizzi fonti che ritiene affidabili. I dati, le informazioni e le opinioni, se non altrimenti indicato, sono da intendersi aggiornati alla data di redazione, e possono essere soggetti a variazione senza preavviso né successiva comunicazione. Eventuali citazioni, riassunti o riproduzioni di informazioni, dati e opinioni qui fornite da Kairos non devono alterarne il significato originario, non possono essere utilizzati per fini commerciali e devono citare la fonte (Kairos Partners SGR S.p.A.) e il sito web www.kairospartners.com. La citazione, riproduzione e comunque l’utilizzo di dati e informazioni di fonti terze deve avvenire, se consentito, nel pieno rispetto dei diritti dei relativi titolari. (*) Dati dal 30/12/2017 al 30/12/2022, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2012 al 30/12/2022, Classe P-EUR.

© 2021 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni (1) sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuti; (2) non possono essere copiate o distribuite; e (3) non si garantisce che siano accurate, complete o tempestive. Né Morningstar né i suoi fornitori di contenuti sono responsabili di eventuali danni o perdite derivanti dall’uso di queste informazioni.

Per ulteriori informazioni sul premio UCITS Hedge Awards 2022 www.thehedgefundjournal.com, sul premio Re nitiv Lipper www.lipperfundawards.com/Awards/Switzerland/2022/Fund, sul premio Citywire bit.ly/3gRXKMS.

kairospartners.com COMUNICAZIONE DI MARKETING
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Rendimento potenzialmente più alto
+1,67% +26,00% RENDIMENTO CUMULATIVO A 5 ANNI* RENDIMENTO CUMULATIVO A 10 ANNI** KIS BOND PLUS +1,0% 2016 +6,2% 2017 -6,1% 2018 +6,0% 2019 +2,2% 2021 -8,4% 2022 +9,0% 2020 +5,9% 2013 +17,7% 2012 +7,4% 2014 +2,0% 2015
UCITS Hedge Awards 2022 Long/Short Equity – Italy Best Performing Fund over 4, 5 Kairos International SICAV – Italia (Kairos) WINNER BEST FUND MANAGER 2022 ITALIA Kairos Partners Contributing fund Kairos Intl SICAV Bond Plus ROCCO BOVE & ANDREA PONTI BONDS GLOBAL HIGH YIELD Kairos International Sicav
La flessibilità si fa resilienza

TINTI PER BANCA FINNAT

Banca Finnat ha annunciato oggi l’ingresso nel team family o ce di Roma, di Massimo Tinti (nella foto) in qualità di direttore. Da oltre 35 anni nel settore bancario, Tinti ha intrapreso la carriera professionale nel 1986 presso la Borsa Valori di Roma proseguendo la sua formazione e ricoprendo nel tempo incarichi di responsabilità presso Commissionarie, Sim e nelle Banche Internazionali Credit Suisse Italy e Deutsche Bank, specializzate nel private anking.

“La sua pluridecennale esperienza e la sua comprovata competenza consolideranno e accelereranno lo sviluppo, già avviato da alcuni anni, della Banca nel private banking, consentendoci di o rire una specializzazione nei servizi ai clienti sempre maggiore”, sottolinea l’ad e direttore generale della banca Arturo.

Paselli per Intesa Sanpaolo PB

dell’impresa. In questo, un prezioso aiuto ci viene dalle competenze di un gruppo bancario leader nel Paese”.

DUE INGRESSI PER REYL

Reyl Intesa Sanpaolo ha nominato

Intesa Sanpaolo Private Banking ha ra orzato l’organico con l’ingresso di Paolo Paselli (nella foto), che ha alle spalle un’esperienza ultraventennale presso primari istituti bancari internazionali.

Nato a Pavia, fra il 1999 ed il 2022 ha lavorato in Ubs e in Credit Suisse, dove si è specializzato in soluzioni di investimento, passaggi generazionali e nella gestione dei grandi patrimoni. Ora fa parte del Centro Hnwi di Intesa Sanpaolo Private Banking a Milano. “La soddisfazione maggiore, per chi fa questo lavoro, è ricevere l’apprezzamento di coloro che hanno deciso di a dare a persone di ducia il loro patrimonio, costruito nel tempo”, sottolinea in una nota Paselli. “È una grande responsabilità quella di contribuire a piani care il passaggio intergenerazionale, condividere il lascito dei beni agli eredi, così come la continuità aziendale. nel migliore modo possibile, a tutela dei familiari e

Frédéric Le Hellard, n qui responsabile dell’informatica, chief operating o cer di un nuovo dipartimento It & Operations. Dal suo arrivo nel 2019, Le Hellard ha seguito la trasformazione digitale e il ra orzamento dei processi informatici della banca. Inoltre, Tatiana Carruzzo (nella foto sopra) è stata nominata responsabile della business line Asset Services. Carruzzo è entrata nella società svizzera nel 2016 come responsabile delle operazioni.

“Con diamo nelle qualità di leadership di Frédéric Le Hellard e Tatiana Carruzzo per promuovere la nostra strategia basata sul servizio e sull’innovazione, e garantire così lo sviluppo di Reyl Intesa Sanpaolo nel lungo termine”, sottolinea in una nota il direttore generale François Reyl. “In particolare, contiamo sul talento e l’esperienza di Frédéric Le Hellard per consolidare i nostri recenti successi nel campo della trasformazione digitale e sulle qualità imprenditoriali di Tatiana Carruzzo per accrescere la nostra quota di mercato nel settore dei servizi per i fondi di investimento istituzionali”.

42 PRIVATE

PIANO DI ACCUMULO DEL CAPITALE (PAC)

Un investimento regolare e programmato nel tempo

Scopri benefici e vantaggi dei piani di risparmio a lungo termine, ideali per accrescere il proprio patrimonio in modo graduale nel tempo.

SCOPRI I DETTAGLI DELLA CAMPAGNA

LA CAMPAGNA A ZERO COSTI, INIZIATA IL 3 FEBBRAIO 2020, CONTINUA!

AD USO ESCLUSIVO DEI CLIENTI PROFESSIONALI. Il valore degli investimenti e il reddito da essi generato possono aumentare o diminuire e l’investitore potrebbe non recuperare l’importo investito.

La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.

© 2022 Morgan Stanley. Tutti i diritti riservati. 3724091 Scad. 31/08/2023 10260208

L’età di mezzo

Nel processo di trasformazione della nanza sono i dati a fare la di erenza La competitività si gioca nella capacità di analizzare le informazioni

Nel mondo bancario e nanziario corre rapidissima l’era della grande trasformazione. Una specie di “età di mezzo” in cui non bisogna dimenticare che, tra gli aspetti più complessi della fase attuale di data driven economy, il vero tema centrale rimane quello del governo dei dati, il vero oro del futuro. Perché la domanda successiva è: chi governa veramente questi dati in un sistema sempre più decentralizzato?

Vantaggi della trasparenza

D’altra parte, un rapporto equo tra mercato, innovazione e impatti della regolamentazione si muove su crinali di equilibri di cile da perseguire e raggiungere. Una maggiore trasparenza sui mercati online, ad esempio, può generare e etti sia positivi che negativi:

•da un lato, infatti, permette ai consumatori di conoscere con più facilità le caratteristiche e i prezzi dei servizi o erti sulle piattaforme, comparandoli in modo più agevole;

•dall’altro lato, però, la maggiore trasparenza favorisce lo scambio di informazioni tra imprese concorrenti che possono favorire

accordi collusivi taciti sui prezzi perché la maggiore trasparenza provoca l’e etto di indurre banche e imprese a un allineamento dei prezzi verso l’alto a discapito del consumatore. Si pensi, ad esempio, al prezzo dei voli da acquistare online o ai costi dei conti correnti digitali in questa fase di alta in azione.

Le questioni legate alla privacy

Senza dimenticare che, oltre ai problemi riguardanti la tutela della privacy e quelli relativi all’antitrust, vi sono anche altri rischi, legati alla tecnologia dei Big Data. Il Financial Stability Board ha messo in evidenza la complessità e l’opacità dei sistemi di Big Data Analysis e che le analisi, a causa di dati errati o di procedure sbagliate di estrazione e pro lazione,

possono portare a risultati scorretti e, talvolta, anche discriminatori. Ad esempio, la pro lazione degli utenti e la loro maggiore segmentazione granulare può condurre, soprattutto nel settore bancario e assicurativo, all’individuazione di una serie di cluster di clienti indesiderabili (i cosiddetti “unbankable”), determinandone la loro esclusione da determinati prodotti e servizi.

Nuove strategie per il nuovo mondo E questo anche perché molti “incumbent”, i grandi soggetti del settore bancario e nanziario tendono ancora a uso tradizionale dei dati. Una resistenza dovuta sia alla grande mole di informazioni che essi già detengono rispetto ai nuovi operatori, sia alle incertezze sul piano

OPINION 44 PRIVATE
La pro lazione degli utenti e la loro maggiore segmentazione granulare possono condurre all’individuazione di una serie di cluster di clienti indesiderabili, determinandone la loro esclusione da alcuni prodotti e servizi

normativo, soprattutto riguardo il tema evolutivo della tutela dei dati personali.

Lo scenario è comunque chiaro: l’uso dei Big Data è in continua crescita, per cui sarà necessario un intervento del regolatore nalizzato a rendere note le modalità di funzionamento degli algoritmi per meglio adattarli ai meccanismi di controllo e agli standard legali e normativi. Una sola conclusione che

vogliamo ribadire ancora una volta: è arrivata l’era delle due diligence sugli algoritmi.

Il futuro delle valute

Un problema che si devono porre anche le grandi banche centrali nel corrente processo di sviluppo delle CBDC’s (Central Bank Digital Currencies). Anche l’euro o il dollaro digitale, infatti, pongono temi innovativi in termini

di privacy perché, per quanto pseudoanonimizzati, sono in realtà sempre tracciabili e, dunque, in grado di raccogliere informazioni invasive su tutte le persone, favorendo una forte deriva verso il “capitalismo di sorveglianza”. Un motivo in più per approfondire un futuro che ha ancora molti territori inesplorati da comprendere e regolamentare sul piano nanziario e della data driven economy.

OPINION PRIVATE 45

FASCINO DEL PROIBITO

I locali noti come Speakeasy furono fondati in piena epoca del proibizionismo

Oggi si assiste a una riscoperta dello stile e delle linee in voga circa un secolo fa

Questa storia comincia negli anni Venti del secolo scorso negli Stati Uniti. Il deputato Andrew Volstead formulò la proposta di legge, poi approvata, che prese il suo nome vietando la produzione, l’importazione o la vendita di alcol, anche se non ne vietava speci camente il consumo. Da che mondo é mondo se qualcosa é proibito il suo fascino aumenta in modo esponenziale, nacquero quindi i bar clandestini, così spesso gestiti dalla ma a.

Sottotraccia

Per evitare di essere scoperti, questi luoghi dovevano essere tenuti segreti, da qui il termine “Speak easy, boys!” (“Parlate piano, ragazzi!”). Per entrare era richiesta una parola d’ordine, e spesso l’entrata era nascosta in modo da sfuggire a eventuali controlli dietro un’altra attività di copertura. Il proibizionismo non funzionò, l’alcol veniva consumato più che mai, ma il governo non era in grado

di tassarlo e i costi per a rontare le conseguenze erano più alti. La conseguenza fu inevitabile: il proibizionismo fu abrogato nel 1933.

Il mondo del bartending da allora ha subito molti cambiamenti, no a “tornare alle origini” e riscoprire il fascino del proibito. Allo stile inconfondibile dei locali dell’epoca si richiamano oggi i “nuovi” speakeasy, bar alla moda che o rono arredi studiati, cocktail ricercati, accessi su invito, dress code a tema, location senza indirizzo, atmosfera rétro…

Soluzioni innovative

Di solito l’o erta dei drink é il risultato di una ricerca su quelli del periodo del proibizionismo. Molti di questi cocktail vantano dei natali cubani, perché all’epoca Cuba era gestita come una “succursale”

degli Stati Uniti, in cui si poteva bere tranquillamente e giocare d’azzardo. Per chi volesse conoscere la situazione attuale di questo genere di locali, il consiglio é di leggere il libro di Maurizio Maestrelli dal titolo appunto “Speakeasy”. Una guida tra i bar segreti del mondo, corredata da splendide foto e molte ricette “signature” dei barmen nipoti del proibizionismo. Questo libro vi guiderà alla loro scoperta, presentandovi anche i cocktail esclusivi che vengono serviti, aprendovi le porte a un mondo tanto “nascosto” quanto a ascinante. Da notare che negli ultimi “50 best bar of the world” molti dei locali premiati sono spaekeasy, a partire dal primo in classi ca, il “Paradiso” di Barcellona, magistralmente guidato da un bartender italiano: Giacomo Giannotti. Per entrare al Paradiso si deve passare da un negozio di pastrami, situato nel quartiere alla moda di Barcellona, El Born, entrando, letteralmente, in un congelatore per scoprire un locale di alta classe.

DI LUCA COSLOVICH
SHAKER 46 PRIVATE
Luca Coslovich, bartender, consulente e formatore, Casinò di Montecarlo.

Tutela del risparmiatore

La Corte Costituzionale interviene sulla sentenza Lexitor relativa al credito al consumo Gli interessi vanno rimborsati in caso di estinzione anticipata del nanziamento

La Corte Costituzionale ha ssato una serie di principi di grande rilievo a proposito della pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue) nota come Lexitor. Nell’occasione (sentenza 11 settembre 2019, causa C-383/18) quest’ultima aveva interpretato l’articolo 16, paragrafo 1 della Direttiva 2008/48/CE, esprimendosi nel senso che qualora un consumatore abbia e ettuato un rimborso anticipato, la riduzione del costo totale del credito include tutti i costi posti a carico del consumatore.

Normativa nazionale

La normativa nazionale si è adeguata al principio espresso dalla sentenza Lexitor con il Decreto Sostegnibis, che – riformulando il nuovo art. 125-sexies TUB – segnava sul piano pratico il superamento della distinzione tra costi up-front (quelli inerenti alle attività nalizzate alla concessione del prestito) e costi recurring (quelli soggetti a maturazione nel tempo).

Tuttavia, l’art. 11-octies, co. 2, del Decreto Sostegni-bis stabilisce che il nuovo articolo sul rimborso

anticipato dovesse applicarsi ai soli contratti sottoscritti successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Alle estinzioni anticipate dei contratti sottoscritti prima della data di entrata in vigore della legge di conversione avrebbero dovuto continuare ad applicarsi le previgenti disposizioni dell’art. 125-sexies TUB e le norme secondarie contenute nelle Disposizioni di trasparenza e di vigilanza della Banca d’Italia.

Dubbi interpretativi

Quanto disposto da Lexitor e il recepimento del legislatore italiano hanno dato corso a forti contrasti e dubbi interpretativi, soprattutto, rispetto al perimetro temporale di applicazione della nuova disciplina del rimborso anticipato. Tanto che, con ordinanza del 2 novembre 2021, il Tribunale di Torino (Ordinanza n. 8/2022) sollevava questione di legittimità costituzionale dell’art. 11-octies del Decreto Sostegni-bis nella parte in cui (a) prevede che alle estinzioni anticipate dei contratti sottoscritti prima della data di entrata in vigore

della legge di conversione del decreto continuino ad applicarsi le disposizioni dell’art. 125-sexies e le norme secondarie contenute nelle Disposizioni di trasparenza della Banca d’Italia vigenti alla data della sottoscrizione dei contratti; e (b) limita ai contratti sottoscritti successivamente all’entrata in vigore della legge il principio espresso nella sentenza Lexitor. Secondo il giudice del rinvio, infatti, l’art. 11-octies, comma 2, Decreto Sostegni-bis avrebbe potuto violare gli artt. 11 e 117, primo comma, della Costituzione, poiché in contrasto con il principio dell’e cacia retroattiva delle sentenze interpretative della Cgue. Inoltre, il medesimo articolo violerebbe anche l’art. 3

Costituzione, realizzando una irragionevole disparità di trattamento, non giusti cata dalle fonti europee, fra contratti conclusi anteriormente e successivamente alla data del 25 luglio 2021. La Corte costituzionale si esprime dichiarando l’illegittimità costituzionale della norma in commento nella parte in cui richiama le Disposizioni di

OPINION 48 PRIVATE

trasparenza e di vigilanza della Banca d’Italia riferite alla vecchia interpretazione della norma sul rimborso anticipato.

Le ricadute pratiche

Quali gli e etti pratici del rigido formalismo della Corte costituzionale? Anche i consumatori che abbiano concluso i loro contratti prima dell’entrata in vigore della legge n. 106 del 2021 (25 luglio 2021) avranno diritto alla riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito in caso di rimborso anticipato. Ai nanziatori spetterà, quindi, solo l’equo indennizzo per l’estinzione anticipata del credito e, con l’incasso anticipato della somma erogata, potranno concludere un

nuovo contratto di nanziamento con il consumatore.

Interpretazione dottrinale

Se l’interpretazione resa da Lexitor, per ammissione dello stesso avvocato generale e della Cgue, era stata una scelta “pratica”, le argomentazioni della nostra Corte sono tutte “teoriche” e a erenti ai soli principi che permeano il rapporto tra norme interne e norme europee. Gli sforzi ermeneutici della Consulta sembrano proprio essersi concentrati verso una tutela del consumatore a tutti i costi.

Del resto, per la Corte costituzionale, la tutela dell’a damento dei nanziatori e degli intermediari e il principio di certezza del diritto non possono

giusti care la violazione degli obblighi assunti dallo Stato nei riguardi dell’Ue. Nessuno spazio, neanche incidentalmente, è dato a considerazioni di carattere più “sostanziale”. Eppure, il dibattito in sede europea sembra muoversi verso altre direzioni. Infatti, la Consumer Credit Directive 2 (nella versione emendata dal Parlamento Europeo) menziona la sentenza Lexitor, ma ne circoscrive la portata, escludendo dal computo dei costi ripetibili quelli che si esauriscono pienamente al momento della concessione del prestito e che corrispondono a servizi e ettivamente forniti al consumatore. Il legislatore europeo – pur nel rispetto dei principi espressi da Lexitor ma in un’ottica

OPINION PRIVATE 49
La Consulta si esprime dichiarando l’illegittimità della norma nella parte in cui richiama le disposizioni di trasparenza e di vigilanza della Banca d’Italia

di bilanciamento tra gli interessi di banche e intermediari nanziari e quelli dei consumatori – sembrerebbe valutare quanto meno opportuno escludere i “costi iniziali”.

Decisioni di merito

Le corti di merito iniziano già a decidere. Il tema più scottante è legato ai costi pagati ai terzi e, in particolare, a quelli dell’intermediazione. Se il Tribunale di Nocera Inferiore risolve la questione riconducendo la non ripetibilità delle somme legate alla mediazione e alla polizza assicurativa al difetto di legittimazione passiva della banca (senza però a rontare il merito della questione), il Tribunale di Monza chiaramente include nel novero dei costi rimborsabili quelli legati all’attività di mediazione. In entrambi i casi, le somme dovute a terzi erano state addebitate al cliente e poi trasferite dal nanziatore al mediatore/compagnia assicurativa. Il vero tema però è capire se, aldilà delle modalità tecniche del pagamento, quelle somme siano imputabili al costo totale del credito. L’avvocato generale M. Campos Sànchez Bordona, nelle conclusioni relative alla causa UniCredit Bank Austria AG vs. Verein für Konsumenteninformation (C-555/21), ha le idee chiare: la nozione di «costo totale del credito per il consumatore» tanto nella Direttiva 2014/17/UE (credito ipotecario), nella Direttiva 2008/48/ CE (credito ai consumatori), considera i costi funzionali alla

remunerazione del creditore, vale a dire i costi diversi da quelli pagati a terzi. Grande attesa, dunque, per la pronuncia della Cgue che potrebbe eliminare ogni dubbio su quali voci siano riconducibili o meno al costo totale del credito per il consumatore. Forse ulteriori valutazioni non avrebbero portato la Corte costituzionale a conclusioni diverse, ma c’è da ri ettere: la revisione della Consumer Credit Directive 2 mira a una “legislazione e cace

e a prova di futuro, pronta a migliorare l'informazione e la tutela dei consumatori e a creare un ambiente più prevedibile per i creditori europei”. Di prevedibile, la sentenza della Corte costituzionale ha davvero ben poco.

*Responsabile del desk Lussemburgo e co-responsabile del dipartimento di Diritto dei mercati nanziari dello studio legale Gianni & Origoni

OPINION 50 PRIVATE
Emanuele Grippo

L’amaro del successo

L’epopea dei Giuliani, protagonisti della storia imprenditoriale italiana dal Dopoguerra La farmaceutica resta centrale, ma con una crescente attenzione alle banche

PRIVATE 52 PRIVATE
DI STEFANO FOSSATI

Era il lontano 1889 quando il dottor Germano Giuliani, farmacista e chimico, si trasferì a Milano da Arco di Trento (allora sotto l’Impero austro-ungarico) e acquisì l’Antica Farmacia del Lazzaretto, in via Felice Casati. Iniziava una storia che, poco più di 130 anni dopo, avrebbe portato la famiglia Giuliani - fra le altre cose - a gestire diritti sui farmaci per 25 miliardi di capitalizzazione, a puntare al 5% di Rotschild e a rami care i propri interessi dal private equity al venture capital, no all’immobiliare di lusso. Nelle scorse settimane il nome di Giammaria Giuliani (si veda anche articolo a pagina 18), proprietario col fratello Mario Germano dell’omonimo gruppo farmaceutico, è nito al centro delle cronache nanziarie per essere stato chiamato dalla famiglia Rothschild – insieme con Peugeot, Dassault e i fratelli Wertheimer, proprietari di Chanel – a partecipare all’O erta Pubblica di Acquisto nalizzata al delisting di Rothschild & Co dalla borsa di Parigi dopo 185 anni. Un’operazione da 3,7 miliardi nel

quale ha un ruolo non secondario

Paolo Scaroni, vicepresidente di Rothschild nonché presidente di Giuliani Group: se andrà tutto secondo i piani, Giammaria Giuliani e gli altri nuovi soci controlleranno ciascuno il 5% della storica banca specializzata in asset management e investment banking (di cui, per la cronaca, i Giuliani già detengono circa l’1% tramite Nogra, la cassaforte lussemburghese della famiglia), con l’impegno di mantenere la quota per almeno otto anni.

Il passaggio alla grande nanza

Le incursioni in ambito extrafarmaceutico dei Giuliani non sono d’altra parte una novità, almeno da quando Giammaria e Mario Germano, cittadini svizzeri, hanno raccolto dal padre Gian Germano l’eredità del gruppo avviato dal bisnonno partendo dalla piccola farmacia milanese. Non una farmacia qualunque, peraltro: era la più antica della città, attiva dal 1750 proprio accanto a quel Lazzaretto reso famoso dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, costruito nel XV secolo fuori Porta Orientale per il ricovero per i malati durante le epidemie. Anche se nel 1889 la peste era ormai un lontano ricordo e l’antica struttura era in fase di demolizione, dopo avere ospitato per decenni botteghe artigiane e modeste abitazioni: al suo posto, di lì a poco, sarebbero sorti i palazzi della nuova borghesia dei commercianti.

PRIVATE DYNASTY PRIVATE 53
Da sinistra: Giammaria e Mario Germano Giuliani.

Del resto, a interessare il dottor Giuliani non era la cura delle pestilenze, quanto piuttosto lo studio delle proprietà digestive di erbe come genziana, rabarbaro, boldo e cascara. Lunghi anni di ricerche, di test, di correzioni che portarono a mettere a punto la ricetta di quello che sarebbe passato alla storia come l’Amaro Medicinale Giuliani. Prodotto artigianalmente e venduto nell’antica farmacia al Lazzaretto, fu un successo pressoché immediato: la formula venne brevettata mentre la pubblicità era rappresentata dal passaparola dei sempre più numerosi clienti che ne apprezzavano gli e etti bene ci. Fino a giungere alla famiglia reale: in occasione dell’Esposizione Universale di Milano del 1906, che celebrava i successi dell’industria e della tecnica italiana, venne premiato con la medaglia di bronzo

dal re Vittorio Emanuele III. Nel giro di qualche anno le vendite crebbero esponenzialmente: le richieste occavano da tutta Italia e il vecchio laboratorio artigianale non era più in grado di farvi fronte. Nel 1937 nacque u cialmente lo Stabilimento Farmaceutico Chimico-biologico Dott. A&M Giuliani in via Pelagio Palagi, non lontano da Città Studi, dove tuttora si trova la sede della società. L’Amaro Medicinale iniziò a essere prodotto su larga scala e nemmeno la guerra fu in grado di fermarlo, grazie alla realizzazione di un secondo stabilimento a Lora, sul Lago di Como.

L’evoluzione industriale

Ma fu negli anni ’50 che l’azienda si avviò a diventare un vero e proprio gruppo industriale. Con l’ingresso di Gian Germano Giuliani, nipote del fondatore, la linea dei prodotti si ampliò grazie al lancio di Calcio Giuliani (ricostituente vitaminico), Blastoidina (ricostituente), Drogar (antiulcera) e Salisulf (antin ammatorio intestinale).

E per supportare la crescita vennero realizzate le prime campagne pubblicitarie: con l’avvento della televisione, l’Amaro Medicinale Giuliani, ormai divenuto prodotto da banco, fu tra i primi protagonisti del mitico Carosello con lo slogan “Il Digestivo che in più attiva il fegato”, che lo avrebbe accompagnato per molti anni. Nel 1960 comparvero anche le a ssioni e negli anni successivi

il digestivo milanese si a ermò come il prodotto più venduto del mercato farmaceutico italiano. Alla nascita della divisione Pharma, nel 1976, seguì il lancio di ulteriori nuovi prodotti di successo anche sui mercati esteri: da ricordare in particolare l Bioscalin, primo integratore alimentare speci camente formulato per il benessere dei capelli.

Ai vertici della cronaca rosa Gian Germano, Pippo per gli amici, non è salito agli onori delle cronache solo per i suoi successi imprenditoriali. Personaggio vulcanico, amante delle occasioni mondane, dell’Inter (di cui è stato in passato consigliere e socio di minoranza) e delle belle donne, è stato più volte al centro delle attenzioni dei rotocalchi: negli anni Sessanta sposò una giovanissima Bedy Moratti, non ancora attrice a ermata (dall’unione sarebbe nata Maria Sole), nel 1972 le seconde nozze con la famosa modella Isa Stoppi, madre di Giammaria e Mario. Anche se il matrimonio più burrascoso fu il terzo, quello con l’agrigentina Ylenia Iacono. Era il 2008: 70 anni lui, 36 lei, il ricevimento nella villa di famiglia a Brunate, sopra Como, organizzato dalla società di Daniela Santanché. Sarebbe nito un paio di anni dopo, quando a nozze andarono le riviste di gossip: lei fu “pizzicata” con l’ex calciatore Stefano Bettarini, lui le fece causa ( nita in nulla di fatto) per un presunto tentativo di raggiro

PRIVATE 54 PRIVATE
Bedy Moratti

orchestrato per ottenere più soldi dalla separazione.

E a farne le spese fu (anche) Emilio Fede, preso a cazzotti da Giuliani all’uscita di un ristorante perché “reo” di avere presentato l’ex moglie a Bettarini.

Nuovo stile imprenditoriale Decisamente meno amanti dei ri ettori sono i due gli, lontani dal modello paterno anche per stile imprenditoriale. A data la gestione dell’azienda a manager esterni, Giammaria e Mario Germano hanno puntato sia sulla crescita del gruppo nel farmaceutico per linee esterne (l’ultima operazione, poche settimane fa, ha visto l’acquisizione per 35 milioni del portafoglio prodotti dermatologici Biogena da Valetudo), sia sulla diversi cazione spaziando dai mercati azionari all’immobiliare, dal venture capital al private equity.

Nel 1996 hanno investito nel fondo britannico Royalty Pharma,

115 milioni:

il fatturato 2021 di Giuliani Group, per quasi 9 milioni di utile

1% circa:

la quota detenuta dai Giuliani in Rothschild tramite Nogra

10%:

la quota familiare nel fondo Roylaty Pharma, che capitalizza 25 miliardi di dollari

specializzato nei diritti sui farmaci: approdato sul Nasdaq a giugno 2020, oggi capitalizza circa 25 miliardi di dollari, con i Giuliani che detengono ancora una quota attorno al 10%.

Sviluppo immobiliare Ma è solo la punta di un (ricco) iceberg: fra i vari investimenti nel real estate in mezzo mondo operati attraverso Nogra, i due fratelli hanno il 5% di Anse du Portier,

società che sta costruendo nel Principato di Monaco Mareterra, quartiere di lusso su piattaforme galleggianti progettato dallo studio di Renzo Piano. Mentre non si contano le partecipazioni in aziende startup dei più svariati settori, dal mining di criptovalute al commercio al dettaglio.

Strategie portate avanti per lo più, no allo scorso anno, dal fondo comune ai due fratelli in pancia a Nogra: decisamente meno rilevanti le attività condotte separatamente da Mario Germano e Gianmaria attraverso i rispettivi portafogli Mgg e Gg Strategic, sempre comunque gestiti da Nogra. Nell’aprile 2022, tuttavia, il forziere lussemburghese è stato diviso fra Gg 1978 e Mgg Strategic. E sarà solo la prima, controllata da Giammaria, a partecipare all’Opa su Rothschild. Segno che in futuro ognuno dei due camminerà sempre più spesso da solo. Almeno al di fuori dell’azienda di famiglia.

56 PRIVATE
PRIVATE

Passaggio di testimone

La successione è uno dei momenti più delicati per i patrimoni familiari

Ducatillon (Pictet WM): “Ogni soluzione deve essere calibrata sui bisogni speci ci”

Gestire in maniera ordinata il passaggio generazionale per evitare di disperdere il patrimonio costruito negli anni è tra le principali preoccupazioni delle famiglie imprenditoriali. Del tema abbiamo parlato con Honora Ducatillon, avvocatessa ginevrina nonché head of family advisory di Pictet Wealth Management. Un’attività che la porta a occuparsi di governance familiare (progettazione di un’organizzazione per la comunicazione e il processo decisionale all’interno della famiglia), successione e formazione delle nuove generazioni.

Quali sono gli strumenti più utilizzati per gestire in modo e ciente il trasferimento della ricchezza generazionale?

Negli ultimi anni, le holding di partecipazione famigliari sono stati gli strumenti di piani cazione successoria più utilizzati per il trasferimento di ricchezza da una generazione all’altra. Questo è dovuto principalmente alla semplicità di tali strumenti. Un fattore ancora più interessante è il fatto che queste strutture consentono di creare una futura “governance”, che è

fondamentale in ogni fase dello sviluppo della famiglia, anche quando i gli sono ancora giovani e hanno quindi bisogno di un’adeguata protezione. Più recentemente, i trust - che per molti anni sono stati considerati uno strumento di piani cazione patrimoniale marginale in Italia - stanno guadagnando terreno a seguito di una recente circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha chiarito vari punti sul suo possibile utilizzo. Gli esperti di piani cazione patrimoniale, quindi, stanno prendendo sempre più in considerazione questo strumento come una reale alternativa alle holding di partecipazione famigliari.

Al di là degli aspetti tecnici, qual è il ruolo dei fattori psicologici nella gestione della ricchezza tra generazioni? E quali competenze speci che avete sviluppato in questo campo? Troppe persone tendono a sopravvalutare gli aspetti tecnici della ricchezza multigenerazionale (concentrandosi, ad esempio, su strumenti e aspetti scali) e a sottovalutare l’importanza degli elementi non razionali. Gli aspetti

psicologici, infatti, sono spesso visti come “soft” e da trattare individualmente, lontano dal più di cile “hard business”. Secondo l’esperienza da noi maturata, però, gli aspetti psicologici possono creare o distruggere la capacità di una famiglia di gestire la ricchezza (sia essa nanziaria o industriale) in quanto gruppo unito. In e etti, le famiglie devono soventemente a rontare complesse questioni emotive e relazionali, che si aggiungono alle consuete problematiche di chi gestisce una società o degli investimenti. È quindi necessario avere un insieme di competenze multidisciplinari per considerare in toto tutte queste svariate dinamiche sotto il punto di vista del trasferimento di ricchezza tra le generazioni. Oltre alle nostre precedenti esperienze a supporto di gruppi famigliari in qualità di avvocati e family o cer, il team di family advisory di Pictet Wealth Management ha sviluppato competenze anche nelle aree della psicologia della gestione della ricchezza, dei sistemi famigliari, con apposite tecniche per facilitare le relazioni inter-famigliari

OPINION 58 PRIVATE

e dell’antropologia (ovvero della comprensione delle speci cità della cultura di una famiglia).

Quali sono le principali preoccupazioni delle famiglie italiane che hanno a che fare con il trasferimento di ricchezza da una generazione all’altra?

Il più delle volte, le famiglie che devono gestire il trasferimento di ricchezza da una generazione all’altra mirano a preservare il patrimonio e la coesione familiare attraverso le generazioni. Pertanto, una preoccupazione comune è il potenziale impatto distruttivo

della ricchezza sullo sviluppo della generazione successiva dei membri della famiglia. Un’altra è la paura che la ricchezza diventi una fonte di con itto tra i vari membri della famiglia. Spesso, inoltre, le famiglie temono anche la distruzione del valore e i danni di reputazione che potrebbero essere causati da membri della famiglia “incompetenti”. In qualità di consulenti, la nostra missione comincia, innanzitutto, ascoltando queste preoccupazioni per aiutare le famiglie a identi care le risorse di cui hanno bisogno per superarle. Lavoriamo a stretto contatto con le famiglie per

trasformare queste narrazioni da negative a potenzianti, cioè che si concentrano sui punti di forza e sullo sviluppo delle capacità di ciascun membro della famiglia. Questo, di per sé, rappresenta un cambiamento cruciale nelle dinamiche per una governance familiare di successo.

Quali sono le principali criticità che emergono nel trasferimento di ricchezza in Italia e come le gestite?

In Italia, le criticità solitamente derivano dalla tempistica e dalla repentinità delle decisioni di piani cazione patrimoniale. Solo in una fase avanzata della loro

OPINION PRIVATE 59
Per quanto riguarda l’Italia, le criticità solitamente derivano dalla tempistica e dalla repentinità delle decisioni di piani cazione

vita, infatti, i fondatori di grandi patrimoni famigliari decidono di gestire attivamente il trasferimento della ricchezza.

E non necessariamente coinvolgono i diretti interessati - ad esempio, il coniuge e/o i gli - nelle discussioni con i consulenti famigliari. Comprensibilmente, questo atteggiamento deriva spesso dall’abitudine di mantenere un saldo controllo per garantire e cienza e rapidità.

Cerchiamo di ridurre questo orientamento degli imprenditori italiani attraverso un’attività di formazione e con una e cace condivisione di esperienze. Condividiamo, infatti, le storie di altre famiglie che hanno gestito situazioni simili. In questo modo, aiutiamo i nostri clienti a individuare quali approcci e pratiche possono essere applicati più correttamente alla loro situazione.

Come utilizzare e cacemente il change management per proteggere il patrimonio familiare durante il passaggio generazionale?

Le famiglie di successo sono consapevoli del fatto che l’unica costante è il cambiamento.

La famiglia e il suo patrimonio si evolvono ogni giorno, a rontando tappe fondamentali del loro ciclo di vita, come ad esempio il necessario passaggio tra generazioni, la maturità raggiunta di una nuova generazione o la vendita dell’azienda di famiglia. Per a rontare questi momenti cruciali, Pictet Wealth Management

aiuta le famiglie a tracciare una visione chiara del punto in cui si trovano oggi e le accompagna nell’individuazione di obiettivi futuri. Dopo questa fase di analisi preliminare, i clienti vengono supportati nella de nizione di un piano d’azione concreto per raggiungere il futuro desiderato. Attraverso questo processo, le famiglie imparano a lavorare insieme in modo più strutturato e intenzionale. Acquisiscono esperienza e metodologia, competenze che possono applicare nuovamente al prossimo grande bivio di scelta che si troveranno eventualmente ad a rontare.

Una volta un membro della nuova generazione di una famiglia ci ha detto: “La gestione di una famiglia non è un progetto con un inizio, una parte centrale e una ne, ma un processo continuo a cui si è sposati per tutta la vita”.

Quando e perché le famiglie hanno bisogno di una vera e propria governance formale?

Ogni gruppo famigliare ha un modo di “fare le cose”: il proprio modo di agire, il proprio stile di comunicazione e le aspettative reciproche di ciascun membro. Quando una famiglia è ancora piccola e tutti i membri vivono sotto lo stesso tetto, l’allineamento avviene in modo continuo e inconsapevole, come se fosse una start-up. Quando, però, una famiglia diventa più grande e diversi ca la propria ricchezza, il livello di eterogeneità e complessità aumenta considerevolmente e

l’allineamento frequente tra i membri della famiglia e gli altri stakeholder diventa un lavoro che deve essere organizzato proattivamente, come in una grande azienda. In questa fase, le famiglie dovrebbero iniziare a lavorare su di un sistema più esplicito, chiaro e strutturato per condividere le informazioni, prendere decisioni e promuovere l’impegno dei membri della famiglia.

Le componenti chiave della governance includono tre fattori: comitati come l’Assemblea di famiglia e il Consiglio di famiglia, regole sull’accesso della famiglia al capitale e all’occupazione e meccanismi di risoluzione dei con itti.

60 PRIVATE OPINION
Honora Ducatillon

Esposizione a fattori azionari Value, Momentum e Quality

L’esempio britannico

A Londra è partita la consultazione sulle norme per la distribuzione dei prodotti nanziari Si tratta di un benchmark importante per la Mi d che governa il settore nell’Eurozona

A dieci anni dall’introduzione in Gran Bretagna della Retail Distribution Review (Rdr), l’autorità inglese Fca (Financial Conduct Autority) torna sullo stesso argomento e sviluppa la sua “Consumer Investments Strategy”. Nata per mitigare il con itto d’interesse e garantire maggior ducia negli investimenti riducendo l’asimmetria informativa tra fornitori e fruitori dei servizi attraverso la rimozione degli incentivi, l’Rdr ha avuto conseguenze inaspettate su cui l’autorità inglese ha deciso di intervenire. Vista come misura a tutela del consumatore, la rimozione degli incentivi ha comportato una riduzione della disponibilità del servizio di consulenza nanziaria per tutti i clienti e un appesantimento del costo del servizio per i clienti con portafogli di minore dimensione.

L’impatto sul mercato

A dimostrazione dell’advice gap rilevato in Gran Bretagna, il testo posto in pubblica consultazione alla ne del 2022 riporta in premessa gli esiti della “Financial live Survey” realizzata dall’Autorità inglese per valutare gli impatti della Rdr. Si apprende così come dei 9,7

milioni di individui che possiedono attività investibili superiori a 10mila sterline, il peso di quelli che li detengono interamente in contanti stia progressivamente aumentando e questo nonostante almeno 4,2 milioni di loro abbiano una certa propensione al rischio per gli investimenti. In aggiunta, molti individui con risparmi in eccesso dichiarano che apprezzerebbero una raccomandazione personale per acquisire ducia negli investimenti e in maggioranza a ermano di preferire l’assistenza di una persona, piuttosto che un servizio on line. Infatti, l’81% dei britannici dichiara che avrebbe un basso livello di ducia in un processo decisionale informatico per completare una consulenza nanziaria senza alcuna interazione umana.

Verso nuove procedure

Per garantire, quindi, che gli individui possano ottenere la consulenza o il supporto di cui hanno bisogno e ridurre gli ostacoli normativi che le imprese potrebbero incontrare nel fornire consulenza ai clienti che possiedono attività investibili pari a circa 10mila sterline, l’autorità inglese propone un nuovo regime di

consulenza snella (o transazionale) sugli investimenti di base. L’obiettivo che si è posta l’Autorità inglese con la Consumer Investments Strategy è di riuscire a ridurre del 20% il numero degli individui che detengono i risparmi in contanti e rischiano di subire un danno al valore reale del loro patrimonio a causa dell’in azione.

Le aree di intervento

Perché divenga più facile e più economico fornire ai clienti questa tipologia di consulenza garantendo loro standard di protezione proporzionati, l’Autorità inglese propone tre cambiamenti rispetto alla consulenza de nita “olistica” dell’Rdr:

1. restringere l’universo degli investimenti che i consulenti possono raccomandare, escludendo quelli de niti “ad alto rischio” ma ammettendo gli strumenti captive;

2. ridurre proporzionalmente i requisiti di quali ca e competenza dei consulenti che forniscono la raccomandazione d’investimento;

3. consentire una maggiore essibilità nelle strutture tari arie per permettere ai clienti di pagare a

62 PRIVATE
OPINION

rate i compensi per la consulenza di base, a nché un minor numero di consumatori venga scoraggiato dal ricevere consulenza a causa dei costi percepiti come elevati. L’esperienza italiana, che deriva da un’ampia di usione di due livelli distinti di consulenza nati da un’applicazione molto rigorosa della Markets in Financial Instruments Directive (Mi d) e delle altre regolamentazioni comunitarie volte

a garantire servizi d’investimento trasparenti ed e cienti (Idd, Ucits, Aifmd), ricorda molto da vicino la nuova proposta dell’autorità inglese: il settore nanziario o re di erenti livelli di consulenza per tutti i target di clientela.

Tuttavia, se si vuole che più persone investano, è un’indagine AIPB a fornire gli spunti più interessanti. L’esito delle interviste rivolte a un campione signi cativo

di famiglie benestanti italiane dimostra che l’attrattività degli investimenti nanziari dipende contemporaneamente da tre fattori:

• la ducia delle famiglie nel modello di servizio, indipendentemente dalla modalità diretta o indiretta con cui viene remunerato il servizio di investimento e/ o lo strumento nanziario;

• il valore aggiunto dei servizi nanziari, ciò che va oltre gli “obblighi di comportamento” sanciti dalla normativa, pone al centro del servizio la professionalità del referente per gli investimenti e vuole evitare un eccesso di informativa;

• la qualità della gamma d’o erta, che caratterizza il modello di servizio e permette la personalizzazione del consiglio di investimento;

Le conclusioni

A conclusione di quanto emerso sin qui, è di cile immaginare un collegamento positivo tra l’eliminazione degli incentivi e una rivitalizzazione della propensione all’investimento da parte dei clienti. Appare invece importante garantire la consulenza di cui le famiglie hanno bisogno facendo emergere il valore aggiunto del servizio o erto e le opportunità che derivano da un investimento professionale dei loro risparmi.

Direttore Scienti co Aipb

OPINION PRIVATE 63 DUE LIVELLI DI CONSULENZA TRA GLI OPERATORI DI PRIVATE BANKING CHE HANNO PARTECIPATO ALLA SURVEY CONSULENZA BASE/ TRANSAZIONALE/ DI PRODOTTO 61% CONSULENZA EVOLUTA/ OLISTICA/ DI PORTAFOGLIO
39%
FONTE: AIPB

BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

ECCELLENZA DEL MOBILE

L’attesa è nita. A metà aprile va in scena la 61esima edizione del Salone

Tra le novità di questa edizione, la componente culturale viene integrata in Euroluce

Milano

18/

APRILE 2023 23

Torna a Fiera Milano Rho dal 18 al 23 aprile il Salone del Mobile Milano, la più importante manifestazione di settore al mondo. Tre le principali novità della 61esima edizione: un unico livello espositivo; il nuovo layout di Euroluce che, da stand-centrico, riporterà l’uomo e la fruizione della Manifestazione al centro, grazie a un percorso ad anello, smart, con una migliore fruibilità; la componente culturale, integrata negli spazi della biennale Euroluce attraverso contenuti interdisciplinari ed esperienziali, che spazieranno dall’architettura all’arte con mostre, con talk e workshop. Salonemilano.it

LIFESTYLE COVER PRIVATE 65
Courtesy Salone del Mobile.Milano AM Andrea Mariani, AR Alessandro Russotti, DR Diego Ravier, FR Francesco Rucci, LF Luca Fiammenghi, LM Ludovica Mangini, SLV Saverio Lombardi Vallauri.

RINASCITA URBANA

Un’ex-centrale termoelettrica di Londra diventa emblema della modernità del costruire Design, e cienza energetica ed esclusività caratterizzano la Battersea Power Station

La Battersea Power Station, ex-centrale termoelettrica di Londra rimasta chiusa per 40 anni, ha riaperto i battenti con una nuova veste: spazi commerciali, campus Apple, attrazioni per l’enterteinment e un hotel di lusso della catena Art’otel. Situato sulla riva sud del Tamigi e acquisito nel 2012 per 400 milioni di sterline da un consorzio di investitori malesi, è diventata un’icona della capitale londinese. Batterseapowerstation.co.uk

LOCATION 66 PRIVATE

ART’OTEL LONDON BATTERSEA

L’hotel, di categoria super lusso, è realizzato in stile art decò e curato in ogni dettaglio dal designer spagnolo Jaime Hayon. Tra i tratti caratteristici, una piscina riscaldata a s oro posizionata sul tetto del palazzo.

Artotellondonbattersea.com

APARTMENTS

Realizzati tutti in classe energetica A, gli immobili a uso domestico hanno prezzi che partono da partono dall’equivalente di oltre 10mila euro al metro quadro.

PROSEGUE LO SVILUPPO IMMOBILIARE DELL’AREA. LA PIPELINE PREVEDE ALTRE RESIDENZE ESCLUSIVE E DUE HOTEL A 5 STELLE.

Peninsula.com

eowo.london

Mandarinoriental.com

LIFESTYLE LOCATION PRIVATE 67

LUSSO CONDIVISO

Accordo tra Lamborghini e Tod’s per realizzare prodotti di fascia alta

L’intesa riguarda l’abbigliamento, gli accessori, le calzature e la pelletteria

L’OBIETTIVO È FAR LEVA

SULL’ECCELLENZA

DELLA PRODUZIONE

NOSTRANA

PER CONQUISTARE

NUOVI MERCATI

A LIVELLO INTERNAZIONALE.

Automobili Lamborghini e Tod’s hanno siglato una partnership per la realizzazione di prodotti di pelletteria, calzature, abbigliamento e accessori di lusso. “La cura dei dettagli e la continua ricerca e innovazione sono valori che uniscono la loso a dei nostri due marchi e rappresentano il vero italian lifestyle”, sottolinea in una nota Diego Della Valle, presidente e ceo del gruppo Tod’s. Lamborghini.com Tods.com

PARTNERSHIP 68 PRIVATE
Diego Della Valle, presidente e ceo del Gruppo Tod’s e Stephan Winkelmann, chairman e ceo di Automobili Lamborghini.

Diventa Podcaster de

Entra nel network editoriale che ha fatto la storia del giornalismo italiano. Scannerizza il QR code e partecipa al contest!

FITNESS SOSTENIBILE

Gold’s Gym ha da poco aperto la sua seconda palestra nella città di Milano Nota per i vip che la scelgono, punta sull’e cienza energetica per le sue sedi

Ha aperto due sedi a Milano Gold’s Gym, catena americana che unisce l’esperienza di un brand iconico e della community leader mondiale nel tness, con la sostenibilità sul fronte dei consumi. Il suo nome è legato a molti vip che l’hanno frequentata, su tutti Arnold Schwarzenegger, attore degli anni Ottanta e Novanta noto per il sico palestrato e in seguito anche politico. Dopo il debutto in via Palmanova, la seconda apertura è stata in via Monterosa, all’interno di un edi cio progettato da Renzo Piano con certi cazione Leed Platinum.

GYM 70 PRIVATE
Goldsgym.it

1965

ANNO DI NASCITA DELLA CATENA

30 PAESI NEI QUALI È PRESENTE + DI 600 + LE PALESTRE IN GIRO PER IL MONDO + DI 3 MILIONI GLI ISCRITTI A LIVELLO GLOBALE 100%% GLI UTENTI SODDISFATTI SECONDO UN SONDAGGIO INTERNO

Creata nel 1965 a Venice Beach (California) e dotata di attrezzature fatte in casa, è stata da subito soprannominato “La Mecca del bodybuilding” per la capacità di attrarre grandi appassionati di muscoli.

STORIA

LIFESTYLE GYM PRIVATE 71

ICONA DI MILANO

Da Berti è da tempo tra i ristoranti più noti sotto la Madonnina

Cucina tradizionale e cura dei dettagli sono tra i suoi punti forti

Oltre un secolo e mezzo di storia senza mai passare di moda. Complice la recente ristrutturazione, Berti ha appena ottenuto il riconoscimento della “Puntarella d’oro” nella categoria “Classici eleganti”, che ne ha sottolineato la qualità del cibo (a cominciare dal classico risotto giallo con l’osso buco) e della location, con un magni co giardino che tiene lontani dai ritmi della città. Le sale interne sono a tema, come la Liebig, con le gurine delle famose collezioni dell’estratto di carne, e la Radetzky, con il camino generoso e gli editti del maresciallo di Cecco Beppe appesi alle pareti. Daberti.it

CLASSIC
72 PRIVATE

DANTE E GIUSEPPE

Noti per aver rmato con il brand

A’Riccione una rinomata catena di ristoranti di pesce, hanno accettato la s da di Berti come nuovo banco di prova per eccellere anche nei piatti tipici della tradizione meneghina e portare in tavola i migliori tagli di carne.

LIFESTYLE CLASSIC PRIVATE 73
MICKHAIL GORBACIOV, ERMANNO OLMI E BETTINO CRAXI SONO ALCUNI DEI PERSONAGGI NOTI CHE HANNO MANGIATO IN QUESTO RISTORANTE STORICO, CHE È STATO APPENA RISTRUTTURATO DALLA NUOVA PROPRIETÀ.

CHICCHI ESCLUSIVI

Per chi non si accontenta di bere ca è, ma vuole gustarne a fondo l’aroma

Una selezione di prodotti e soluzioni esclusivi per l’ambiente domestico

NON SOLO UTILI, MA ANCHE BELLI DA MOSTRARE AGLI OSPITI. A SEGUIRE UNA SELEZIONE DI STRUMENTI A VARIO TITOLO LEGATI AL MONDO DELL’ESPRESSO.

GOCCIOLATORE D’ACQUA

HARIO COLD BREW

Il buon ca è è un premio per chi sa aspettare, anche 5 ore. Il ca è preparato a freddo, raccolto attraverso un gocciolatore d’acqua, è noto per il suo sapore eccezionale, privo dell'acidità associata all’espresso.

Prezzo:1.600 sterline -Hario.co.uk

MACINACAFFÈ WILFA UNIFORM+

Le prestazioni di questa smerigliatrice, progettata da Wilfa Norway, si avvicinano considerevolmente a quelle dei modelli professionali.

Prezzo: 389 sterline -Wilfa.co.uk

COPPA TOPL

Per chi non rinuncia a portarsi la tazza da casa anche quando prende il ca è al bar. La Coppa Topl è pensata per massimizzare il profumo della bevanda.

Prezzo: 29 sterline -Toplcup.com

MOCCAMASTER

KBGT & BROCCA

L’olandese Moccamaster propone una cara a termica termica che contiene più di un litro e mantiene il ca è a 80 gradi per un massimo di tre ore.

Prezzo 239 sterline - Moccamaster.nl

BREAK 74 PRIVATE

FORBES BRAND FOR COMMUNITY

EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV

MULTIMEDIALE

FORBES IL PIÙ GRANDE E PRESTIGIOSO SISTEMA DI COMUNICAZIONE PER CONOSCERE LE STORIE, I PROGETTI E LE VISIONI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DI SUCCESSO CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO.

FERRARI PUROSANGUE

Il cavallino rampante lancia un Suv dalle caratteristiche atipiche

È il primo modello a quattro porte e altrettanti posti della casa italiana

Arriva la prima vettura a quattro porte e quattro sedili della casa di Maranello. La Ferrari Purosangue è innovazione che si innesta perfettamente nella tradizione, con una grande attenzione ai consumi. Si tratta di un Suv atipico (è lunga 4,97 metri, larga 2,03 m e alta 1,59 m), con un motore un V12 da 725 cavalli. Una soluzione esclusiva, per i palati più esigenti. Prezzo da 390mila euro - Ferrari.com

CARS 76 PRIVATE

IL DESIGN

GLI ESTERNI ATLETICI E SNELLI, CHE LA DISTINGUONO DALLE ALTRE VETTURE DI LUSSO A QUATTRO POSTI E ALTRETTANTE PORTE, SI ABBINANO A INTERNI LUSSUOSI, CONFORTEVOLI E DALL’ELEVATO LIVELLO DI AFFIDABILITÀ. TRA LE PARTICOLARITÀ, NIENTE CALANDRA, SOSTITUITA DA UN DIEDRO SOSPESO SULLA PARTE INFERIORE.

PRIVATE 77

APPARTAMENTO GREEN

L’esperienza pandemica ha fatto crescere il pollice verde in ambito domestico Una app insegna a prendersi cura delle piante a chi ha meno dimestichezza nel campo

FILODENDRO MONSTERA ALOCASIA BANANO

I lockdown pandemici hanno riportato al centro dell’attenzione l’ambiente domestico e favorito l’hobby del verde anche all’interno degli appartamenti e non solo sui balconi. L’ultima tendenza è creare una sorta di giungla in casa, anche ricorrendo a soluzioni innovative, come le piante esotiche a foglia larga. In questa pagina, alcune tra le più gettonate del momento.

Come “alimentarle”? Planta è una app che indica quando è arrivato il momento di inna are una pianta basandosi sulla tipologia, la sua ubicazione, le condizioni metereologiche attuali e la quantità di luce che riceve se si trova al chiuso.

PLANT 78 PRIVATE
PAPERPLANT

In difesa con il pharma

Il settore è sottovalutato e ha una funzione “protettiva” per il portafoglio

L’obiettivo è generare reddito grazie ai dividendi e alla vendita di opzioni

Il rally di inizio anno, spinto da un forte ottimismo dei mercati, ha trainato soprattutto i settori ciclici, come le banche europee e i grandi “perdenti” del 2022, ovvero le società tecnologiche del Nasdaq. Al contrario, i settori difensivi, in particolare i farmaceutici, che avevano fornito riparo agli investitori durante il calo delle borse, hanno subito una correzione per e etto dello spostamento di capitale verso strategie azionarie più aggressive e di una serie di fattori contingenti. Tra questi riduzione dei ricavi legati al Covid e pressioni politiche, da parte dei democratici statunitensi, per

ridurre il costo dei farmaci coperti dal programma Medicare.

Check-up all’asset allocation

La di coltà nel ridurre l’in azione, con un’economia ancora resiliente, ha portato a una rinnovata retorica “hawkish” da parte delle banche centrali: i tassi sono saliti sia negli Stati Uniti che in Europa e, almeno per gli indici borsistici d’Oltreoceano, emergono segnali di una possibile correzione.

Lo scenario risulta incerto e non si adatta a grandi scommesse. Un investitore che desidera mantenere un’esposizione al

comparto azionario, può riportare l’attenzione sul settore della salute, difensivo per eccellenza e meno esposto al mercato rispetto agli altri. Evidenziamo anche che, sia in Europa che negli Stati Uniti, diversi titoli farmaceutici hanno valutazioni attrattive, inferiori alla media degli indici di riferimento, e un dividendo pari o superiore al 3%, riducendo il rischio al ribasso e compensando la volatilità con la generazione di reddito.

Lo stock picking

Nella selezione dei nomi individuali, ci concentriamo su azioni con

HEDGE 80 PRIVATE
DI ROBERTO FALZONI

rapporto prezzo / utili inferiore alla media e un indebitamento controllato, come Johnson & Johnson e Bayer. Sfruttiamo i rating degli analisti delle banche di investimento come elemento guida, selezionando solo titoli per cui si prevede un rendimento di almeno il 15% (incluso il dividendo).

Per un posizionamento conservativo evitiamo i titoli legati fortemente alla stagione del Covid, come P zer, Biontech e Moderna, che sono più speculativi e presentano maggiori rischi sul fronte dei ricavi. Lasciamo le piccole società biotecnologiche agli specialisti, investendo tramite fondi selezionati da consulenti che conoscono bene l’asset class.

Come gestire le notizie negative Operando sulle azioni farmaceutiche impariamo a gestire le cattive notizie, legate a cause legali, scadenza di brevetti e fallimento

di trial clinici: sono un elemento naturale del settore, che può avere un forte impatto nel breve termine, ma tende a compensarsi nel lungo termine.

Utilizziamo questi eventi come opportunità per accumulare posizioni sui grandi leader del settore, come Sano e Glaxosmithkline, oggetto di un’azione legale connessa al farmaco Zantac, oppure la svizzera Roche, che ha visto ridursi la propria crescita trovandosi in una fase di rinnovamento del proprio portafoglio prodotti. Per mitigare il rischio speci co e la volatilità sui titoli individuali, la diversi cazione viene in aiuto: manteniamo un paniere di almeno 5-6 nomi.

Strategia alternativa

Per massimizzare i rendimenti in un mercato volatile e incerto, adoperiamo la vendita di opzioni

per attivare un’ulteriore fonte di reddito a sostegno dei dividendi. Vendiamo opzioni call, coperte dai titoli acquistati, selezionando prezzi strike su livelli giudicati come dei possibili target: il risultato sarà di incassare un premio sso, che sarà maggiore in mercati turbolenti, a fronte di una barriera al guadagno potenziale. Sfruttiamo anche la vendita di opzioni Put per aumentare l’esposizione ai titoli favoriti, ma assumendo un livello di rischio inferiore: si incasserà un premio e, in caso di discesa del titolo e esercizio al prezzo strike, acquisiremo l’azione ad un valore di carico più basso. In aggiunta allo sfruttamento delle opzioni, consideriamo anche la tecnica del “dollar cost averaging”, ovvero l’accumulo graduale delle posizioni, sia per ridurre il rischio sul prezzo di ingresso che per mantenere essibilità e far fronte a nuovi trend di mercato.

HEDGE PRIVATE 81 ANDAMENTO DOW JONES U.S. PHARMACEUTICALS INDEX A UN ANNO FONTE: MARKETWATCH.COM 21 Marz18 Apr16 Mag31 Giu11 lug8 Ago5 Set3 Ott31 Ott28 Nov26 Dic23 Gen20 Feb 850 800 750 700

L’ora degli artisti di colore

A partire dal 2020 è cresciuto sensibilmente il valore della produzione africana Grande attenzione a questo segmento è riservata dai grandi musei occidentali

La crescita dell’interesse per gli artisti Bipoc (black, indigenous, and people of color) è in corso già da qualche anno, soprattutto a partire dal 2020, quando la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha spostato l’attenzione sulle tematiche di inclusione e diversità. Molti musei americani hanno implementato l’assunzione di uomini e donne di colore nei loro consigli di amministrazione, dando vita a una serie di iniziative volte a far crescere il numero di artisti di colore all’interno delle loro collezioni. Il Baltimore Museum of Art ha venduto tre opere di Andy Warhol, Brice Marden e Cly ord Still e con il ricavato di 56 milioni di dollari ha nanziato l’acquisto di nuovi lavori a favore della diversità e dell’equità. Ancora, l’Everson Museum of Art ha messo all’asta Red Composition (1946) di Jackson Pollock e i 13 milioni di dollari raccolti li ha destinati ad acquisizioni di opere di artisti di colore o appartenenti ad altre minoranze.

Occhio alla diversity

Gli artisti Bipoc sono ormai protagonisti di biennali e ere d’arte in tutto il mondo. Proprio

febbraio è stato un mese importante per questo settore grazie alla

1-54 Contemporary African Art Fair di Marrakech, la prima era internazionale dedicata all’arte contemporanea africana. Fondata da Touria El Glaoui nel 2013 a Londra, la era è approdata poi anche a New York nel 2015, a Marrakech nel 2018 e a Parigi nel 2021.

Il podio

Sotto il martello il valore dell’arte moderna e contemporanea africana è cresciuto costantemente dal 2016 segnando un lieve calo nel 2022. Con l’aiuto della banca dati Artprice, abbiamo stilato una classi ca degli artisti che hanno ottenuto il fatturato più alto nel 2022. Al primo posto troviamo Kerry James Marshall (Birmingham, Stati Uniti, 1955) vera e propria icona della pittura americana. Il mercato di Marshall domina il segmento dell’arte contemporanea africana da diversi anni, da quando nel 2018 il suo fatturato ha toccato i 32,4 milioni di dollari grazie alla vendita di 14 lotti, conquistando il titolo di artista nero americano vivente più costoso.

Il 2022 è stato un anno pro cuo anche per Rashid Johnson (Chicago, 1977), artista multidisciplinare noto per l’incorporazione di una vasta gamma di materiali e oggetti nelle sue opere. Al terzo posto troviamo Amoako Boafo (Accra, 1984), artista ghanese che vive e lavora a Vienna. Ispirandosi alla pittura di Egon Schiele, Amoako Boafo realizza ritratti di gure africane dipingendo con le dita direttamente sulla tela. I soggetti delle sue opere, spesso rappresentati su sfondi monocromatici, sono colti in toni intimi e personali. Sul mercato secondario Boafo registra un’ascesa rapidissima: debutta in asta nel 2020 e in un solo anno raggiunge un fatturato di 6,62 milioni di dollari. Il suo toplot, Hands Up (2018), è una tela battuta da Christie’s per 2,82 milioni di dollari (stima: 256.688 - 385.032 dollari) a Hong Kong nel 2021.

Gli emergenti

Al quarto posto troviamo Mark Bradford (Los Angeles, 1961), anche se il suo fatturato ha subito un calo signi cativo rispetto al 2021

ART 82 PRIVATE

Amoako Boafo, Blue Pullover, 2018. Per cortese concessione dell’artista e di Roberts Projects.

Foto: Robert Wedemeyer.

ART NEW GENERATION PRIVATE 83

passando da 26,74 a 5,87 milioni di dollari. Più freschi e sbalorditivi sono, invece, i risultati ottenuti delle giovani artiste della classi ca nate dopo gli anni ’80. Tra queste Njideka Akunyili Crosby (Enugu, 1983) artista nigeriana trapiantata a Los Angeles.

La sua prima aggiudicazione in asta è avvenuta nel novembre 2016, dopo la sua prima mostra personale presso la galleria Victoria Miro di Londra.

Nello stesso anno ha esposto le sue opere al Whitney Museum e ha ricevuto il premio Canson dal Drawing Center di New York. Tutti questi successi hanno permesso alla Crosby di vendere Drown (2012) a 900 mila dollari nell’anno del suo ingresso nel mercato secondario, raggiungendo nel 2017 il suo fatturato più alto (7,9 milioni).

Nello stesso anno l’artista è entrata a far parte della scuderia di David Zwirner.

L’ascesa delle donne

Al settimo posto troviamo Toyin

Ojih Odutola (Ilé-Ifè, 1985), nigeriana trapiantata a New York, rappresentata dalla Stephen Friedman Gallery. In ne merita un cenno Kudzanai-Violet Hwami (Gutu, 1993), l’artista più giovane della classi ca. Entrata nella scuderia di Victoria Miro nel 2020, Hwami ha rappresentato lo Zimbabwe alla 58ª Biennale di Venezia. Questi successi hanno portato a una rapida ascesa nel mercato secondario anche se quest’anno, nonostante

la partecipazione alla 59ª Biennale di Venezia, il suo mercato sembra essersi un po’ ra reddato. Nel complesso dobbiamo evidenziare segni di rallentamento per tutto il segmento. Dopo aver registrato

la più forte crescita delle vendite nel 2021 con aggiudicazioni e fatturati importanti, il mercato dell’arte africana sembra essersi ridimensionato e il di uso calo dei valori in asta lo dimostra.

ARTISTA ANNO PAESEFATTURATO D’ASTAFATTURATO D’ASTA DI NASCITA 2021 2022 KERRY JAMES MARSHALL 1955 STATI UNITI6,8 MILIONI 12,5 MILIONI RASHID JOHNSON 1977 STATI UNITI9,6 MILIONI 10,1 MILIONI AMOAKO BOAFO 1984 GHANA9,2 MILIONI 7,8 MILIONI MARK BRADFORD 1961 STATI UNITI26,7 MILIONI 5,9 MILIONI NJIDEKA AKUNYILI CROSBY 1983 NIGERIA1,1 MILIONI 3,9 MILIONI AMY SHERALD 1973 STATI UNITI6,1 MILIONI 2,9 MILIONI TOYIN OJIH ODUTOLA 1985 NIGERIA3,2 MILIONI 2,2 MILIONI MICKALENE THOMAS 1971 STATI UNITI8,5 MILIONI 1,5 MILIONI KEHINDE WILEY 1977 STATI UNITI3,2 MILIONI 1 MILIONI KUDZANAIVIOLET HWAMI 1993 ZIMBABWE900MILA 62MILA VALORI IN DOLLARI  FONTE: ELABORAZIONE DA ARTPRICE ART 84 PRIVATE ARTE CONTEMPORANEA AFRICANA
SOTTO IL MARTELLO (2022) Amy Sherald, Kingdom, 2022. ©Amy Sherald. Per cortese concessione dell’artista eHauser & Wirth. Foto: Joseph Hyde.

certificati.leonteq.com infoitaly@leonteq.com

PUBBLICITÀ CERTIFICATI DI INVESTIMENTO TWIN WIN AUTOCALLABLE CEDOLE CONDIZIONATE E CON MEMORIA FINO AL 12% PER ANNO

Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 2400 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB- con outlook positivo) dall’agenzia Fitch Ratings.

COME FUNZIONANO I NOSTRI CERTIFICATI TWIN WIN AUTOCALLABLE

• I certificati Twin Win Autocallable consentono di ricevere delle cedole condizionate se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è superiore alla barriera della cedola ad ogni data di osservazione, assumendo che non si sia verificato alcun rimborso anticipato. Grazie all’effetto memoria, ad ogni data di pagamento della cedola saranno accreditate anche le eventuali cedole non pagate in precedenza.

• Ad ogni data di osservazione, se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è superiore al rispettivo trigger autocall, il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e l’investitore riceverà il 100% del valore nominale più le eventuali cedole non pagate in precedenza.

• Alla scadenza, qualora il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, gli scenari possibili sono i seguenti: (1) la prestazione è positiva ed il certificato replica perfettamente il sottostante; (2) il rendimento è negativo ma il prezzo del sottostante è comunque sopra il livello della barriera. In tal caso, il Twin Win paga il valore assoluto della performance del sottostante; (3) il prezzo del sottostante si trova al di sotto del livello barriera. In questo caso il rendimento del certificato equivale a quello negativo del sottostante e l’investitore incorre in una perdita.

Fitch BBB- Positive

La percentuale indica l’importo massimo per anno della somma delle cedole condizionali (pagabili periodicamente). Tale percentuale è puramente indicativa in quanto non vi è garanzia che si verifichino le condizioni per l’ottenimento dell’intero importo (e l’importo effettivamente pagato potrebbe essere anche pari a zero).

PUBBLICITÀ

La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/ prospectuses-notices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo i licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento nei mercati finanziari o di raggiungere in altro modo il proprio obiettivo. I licenziatari non assumo alcun obbligo o responsabilità in relazione alla gestione, alla commercializzazione o alla vendita dei presenti Prodotti.

I prodotti sono soggetti a limitazioni di vendita per SEE, Hong Kong, Singapore, Stati Uniti, soggetti statunitensi (US persons) e il Regno Unito (l’emissione è soggetta alla legge svizzera).

Questa comunicazione è redatta da Leonteq Securities (Europe) GmbH, Milan branch, che è autorizzata da Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) in Germania e soggetta a supervisione limitata da parte di CONSOB in Italia Gli investitori non possono acquistare prodotti finanziari descritti direttamente da Leonteq Securities (Europe) GmbH o da società a essa affiliate ma soltanto tramite banche o altri fornitori di servizi finanziari. © Leonteq Securities

LEONTEQ SECURITIES (EUROPE) GMBH Sede di Milano Via Verziere, 11 20122 Milano (MI)
SCOPRI
PIÙ
DI
AG, 2023. All rights reserved.
Emittente
Securities AG Rating emittente
outlook Denominazione EUR 1’000 Mercato di quotazione EuroTLX MAX CEDOLE P.A.*TITOLI SOTTOSTANTI BARRIERA SCADENZA ISIN 12.00% Alphabet, Amazon, Meta Platforms 60% Europea 02/02/2026 CH1246019694 9.00% Intesa Sanpaolo, UniCredit 60% Europea 02/02/2026 CH1246019728 9.00% Generali, Enel, Eni 60% Europea 02/02/2026 CH1246019710 9.00% Pirelli, Salvatore Ferragamo 60% Europea 02/02/2026 CH1246019702
Leonteq

La domanda di immobili residenziali è rimasta robusta, con un aumento dei prezzi delle case in molte città europee a causa della scarsità di o erta e della crescita della popolazione urbana

Sopra in senso antiorario: villa storica nella campagna toscana tra Lucca e Pistoia, con vigneto uliveto e lago. Elegante appartamento di rappresentanza nel cuore di Genova di oltre 350 mq. Villa nel cuore di Milano mai presentata sul mercato immobiliare, definita la vendita in soli 14 giorni.

ART 86 PRIVATE

Mattone da sogno

I prezzi delle case di lusso sono cresciuti del 60% dal 2017 in avanti

Fava (Wannenes): “Milano leader in Italia, opportunità a Torino e Genova”

Dopo Christie’s e Sotheby’s che già da tempo hanno aperto dipartimenti specializzati nella vendita al dettaglio di immobili pregio, anche le case d’asta nazionali hanno iniziato a presidiare il settore.

Alternativa ai mercati nanziari Proprio negli ultimi mesi, in concomitanza con un mercato nanziario incerto a causa del con itto russo ucraino, tassi d’interesse alle stelle e un’in azione stagnante nel comparto occidentale, l’immobile di pregio è tornato a rappresentare una valida alternativa per gli investitori. Il mercato immobiliare di fascia alta è in una posizione di forza e, secondo i tecnici, ci resterà anche nel 2023. I prezzi delle case di lusso hanno registrato un apprezzamento del 60% dal 2017 e l’incremento non accenna a fermarsi. Il mercato immobiliare in tutta Europa è in continua evoluzione e varia da paese a paese. In generale, la domanda di immobili residenziali è rimasta robusta, con un aumento dei prezzi delle case in molte città europee a causa della scarsità di o erta e della crescita della popolazione

urbana. L’impatto della pandemia di Covid-19 ha avuto un e etto negativo sulla domanda e sull’o erta di immobili commerciali, come u ci e negozi, che stanno ancora lottando per recuperare i livelli prepandemici.

Crescita destinata a durare Nel complesso, si prevede che il mercato immobiliare europeo continuerà a crescere, anche se a un ritmo moderato, nel prossimo futuro. Le città con economie solide e una forte domanda di locazione hanno visto un aumento dei prezzi delle case, ad esempio Londra, Parigi, Berlino, Vienna, Amsterdam e Madrid. Inoltre, le località turistiche e di vacanza, come alcune città costiere e montane, hanno anche visto un aumento dei prezzi a causa della crescente domanda di proprietà secondarie. Ecco allora che la vendita attraverso i canali delle case d’asta consente ai proprietari di immobili di lusso di allacciare un’interlocuzione proprio con quei collezionisti che animano le aste di dipinti o gioielli preziosi. Una clientela selezionata che permette un

apprezzamento dell’immobile veloce e, spesso, importante. PRIVATE ha intervistato Andrea Jacopo Fava, responsabile del dipartimento Wannenes Properties, specializzata nella vendita di case di pregio, dalle grandi città al mare, no agli chalet di alta montagna.

Il mercato immobiliare delle metropoli italiane è in costante crescita nonostante l’in azione e il sempre più di cile accesso al credito. Quali sono le vostre previsioni, da operatori? Crescerà ancora nel 2023?

A nostro giudizio ci potrà essere una piccola contrazione rispetto al biennio precedente caratterizzato da una spiccata dinamicità ma gli immobili si confermeranno un asset centrale per l’economia del Paese. Protagonisti potranno essere i molti investitori immobiliari istituzionali che non hanno problemi di accesso al credito ed i molti clienti stranieri che vogliono comprare casa in Italia ed hanno gusto, mezzi e possibilità per investire.

La vendita di un immobile: quando è l’occasione giusta

ART REAL ESTATE PRIVATE 87
DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI

ART per escludere una trattativa tradizionale e preferire una casa d’aste?

Wannenes vanta un target di utenza nazionale/internazionale che conta oltre 35mila contatti nel mondo. La clientela è trasversale, si va dal piccolo collezionista al big spender. Questo “campo largo” di contatti ci permette di poter lavorare su diverse linee, da quella tradizionale propria del settore immobiliare a quella più esclusiva legata al mondo dell’arte e del lusso. È quanto è successo di recente a Milano dove Wannenes si è occupata prima della vendita degli arredi e poi della stessa villa dove erano contenuti. Un’operazione che ci ha permesso di proporre un immobile unico, mai andato sul mercato e che abbiamo venduto in soli 14 giorni a conferma di come davanti a proposte di qualità il mercato risponde sempre.

Se dovessimo stilare una lista delle migliori location, e relative metrature, per investire nell’immobiliare in Italia oggi?

Milano si conferma sicuramente la location di maggior interesse per chi come noi vuole essere una boutique immobiliare, con il segmento più dinamico che è quello tra 35 a 150 metri, massimale che si amplia no a 400 a seconda della tipologia di residenza.

Sono poi da attenzionare città come Torino, che o re immobili di pregio a valori ancora contenuti e Genova, che entro il 2025 sarà nalmente collegata con l’alta velocità.

Interessante anche il segmento seconde case: da Cortina, dove stiamo vendendo diverse proprietà, alla Sicilia, molto apprezzata dagli stranieri.

La vostra casa d’aste batte anche nel Principato di Monaco, avete intenzione di internazionalizzare il business?

Il Principato è certamente un progetto che vorremo intraprendere nel futuro ed un mercato al quale guarderemo con grande interesse insieme alla Costa Azzurra essendo per altro, come Casa d’Aste, oramai ottimamente insediati e riconosciuti ed avendo una sede di rappresentanza nel centro di Monte Carlo.

Domanda chiave per ogni operatore del settore: è un momento migliore per vendere o per acquistare?

Potrei rispondere con un luogo comune, il mondo di per sé è mezzo da vendere e mezzo da comprare.

La di erenza meramente è sul valore, di acquisto o vendita, sulla relativa ubicazione del bene e sul suo utilizzo e funzionalità.

Quale tipologia di immobili è preponderante a catalogo?

Molto o market e pochissimo pubblicato sul mercato immobiliare tradizionale. Stiamo infatti gestendo nel pieno centro di Milano un immobile esclusivo il cui conferente è un cliente di primissimo livello della casa d’aste. Per il mercato immobiliare generalista, un meraviglioso appartamento di alta rappresentanza a Genova ed una villa in Toscana che è attualmente oggetto di interesse da parte di un cliente francese. Inoltre abbiamo appena trovato il referente immobiliare per il mercato siciliano, su cui come detto puntiamo molto, e presto svilupperemo quello romano dove abbiamo già gli u ci pronti e stiamo valutando diverse candidature per il ruolo di Sales Manager.

88 PRIVATE
Andrea Jacopo Fava

Clara ha compiuto cento anni. Ecco perché dovresti festeggiare anche tu.

Ci sono forze inarrestabili che ci parlano del mondo che sarà. L’aspettativa di vita aumenterà, la sostenibilità diventerà fondamentale, Internet sarà ovunque. In economia si chiamano megatrend. Per te sono grandi opportunità di investimento.

I fondi ANIMA Megatrend* si concentrano sulle aziende che beneficeranno di questi cambiamenti globali per permetterti di investire nell’economia di domani, oggi. Scopri

Top Gestore Fondi Italia Big dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza.

Per maggiori info: www.istituto-qualita.com

AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID/KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KIID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente.

ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito

di
più su megatrend.animasgr.it
* con “Fondi Megatrend di ANIMA” si intendono i fondi Anima Bilanciato Megatrend People e Anima Megatrend People.

The era of hybrid work

“ e Quarterly Interview: Provocations to Ponder” is a format of interview

Venture capitalist Gurley explains the promise and perils facing startups

Bill Gurley is one of Silicon Valley’s most respected venture capitalists. As a general partner at Benchmark, Gurley has backed a blessing of unicorns, including Grubhub, Liveops, Nextdoor, OpenTable, and, most famously, Uber.

Gurley has often been a voice of reason amid Silicon Valley overexuberance and has tweeted regularly in 2022 about the need for start-ups to be realistic about the current economic environment. While many venture rms have a lot of money to invest, dealmaking has slowed considerably this year. Average valuations of some fundraising rounds have dropped as investors adjust to an economic slowdown and look warily ahead. But being realistic doesn’t necessarily mean being pessimistic: in some ways, says Gurley, this may be a great time to launch a start-up. Gurley recently joined Quarterly editorial director Rick Tetzeli for a wide-ranging discussion. An edited version of their conversation follows.

is seems to be a particularly challenging moment. Many

startups are laying o a quote of its workforce.

Layo s happen so infrequently. In ’01 and ’09, you had broadscale layo s, but only now are we starting to see them this time around. Well, 23 percent is getting into a range that actually makes sense. Is this their second layo ?

Yes, unfortunately. ey did 9 percent earlier.

See, that’s the thing. I hate the 5 to 10 percent layo s. You don’t get any material impact to lowering your expenses. Yet you get all the cultural negatives of having done a layo . You get 100 percent of the pain and very little gain. And then you’re in retweet land—you end up with two or three of them. Anyway, that wasn’t on your original list of questions.

Many people feel that the externalities a ecting so many businesses—whether it’s the war in Ukraine, in ation, geopolitics, changing labor patterns—seem more complicated now than they have been in a long time. Do you agree with that? Do you

think we’re entering a period of extended uncertainty?

It’s funny. ree or four years ago, I felt, like many others, that the really big problem was the zero-interestrate thing, this prolonged period of near-zero interest rates. I even paid a massive amount of money to end up at this dinner with Warren Bu ett, where we each got to ask him one question. My question was, “You know, if interest rates are zero, your DCF model [which emphasizes discounted cash ow as the basis of valuations] doesn’t work, and (2) it drives all kind of speculation.” And he said, “You betcha!”

I also spent time tracking down Howard Marks and Stanley Druckenmiller because I think there are so few people who have proven that they have a valuable point of view on macro. ere are just so many variables with macro. You can fool yourself. I’ve felt that ever since my Mba macro class.

So I’m hesitant to answer your question. at said, clearly you’ve had rates going up, which hasn’t happened in a very long time. at has had consequences on car loans and mortgages and corporate debt.

OPINION 90 PRIVATE

And it should rein in speculation— it probably has already. China decoupling from the West is pretty scary, given that sharing and trading has a positive impact for both societies. If that were to escalate simultaneously with, say, Europe getting worse and maybe something in Taiwan being provoked, that could all be super bad. Having said all that, I have two things in the back of my mind that relate to start-ups and the start-up ecosystem.

Let’s stick with hybrid for a second. Do you think it will a ect the culture of start-ups?

Whether hybrid is good or bad is one of the biggest unknowns coming out of the pandemic. ere are some pretty hard-core enterprisetype founders who say, “Everyone’s

back in the o ce.” And then there are people whose business is positively impacted by hybrid work. It’s all over the map. I remember asking [Matt Mullenweg,] the CEO of WordPress, which has been 100 percent hybrid its whole life, about this before the pandemic. And he said that you need to be all or nothing, that when you’re in the middle ground you get into these weird cases of cultural confusion, where, for example, cliques can develop if someone’s not there.

at’s why some people have a rule: all in person or no one in person. But I don’t know what makes sense.

e number-one thing people at start-ups worry about is missing out on serendipity—just some random conversation between two people who were out visiting a customer and then said, “Oh, wait, what if

we did this?” and it becomes critical to the company’s success. at’s far more likely in a start-up than in a big company. But, ultimately, hybrid is really a founder-centric decision.

So what are you telling your portfolio companies?

I try to convey that they need to get in front of this. In a couple meetings, I’ve heard an owner or founder say, “Well, you know, we just need to buckle down until things get back to where they were.” And I’m, like, “No, the fantasy was the past ve years.” What we’re in now may just be normal, right? is may be average. And that’s very hard for people. It’s especially hard for a founder. is will sound trite, but a founder who, say, owns 15 percent of a company that raised a round at $1 billion has done the math. ey’ve mentally banked that they’re worth $150 million—pretax, of course, but they forget that. But now, they’re not! And it’s just super hard for them to accept that that was from a fantastical time that’s probably behind us.

Layo s, of course, can be particularly tough on a company. Don’t you ever worry that people could cut too aggressively at this point?

I’ve never seen that in my history. Everybody says, “We’re getting to the bone.” Everyone says that. And I know it’s a touchy subject because people are losing their jobs. But

OPINION PRIVATE 91
Bill Gurley

companies—even small start-ups— are way more resilient than people realize. It’s the norm that you cut 30 percent, and everything keeps going. You don’t lose all your customers. And some people nd, “Oh, wait, we’re moving a little faster.” Sometimes things get better. I mean, yes, eventually some companies go bankrupt. But I’ve never seen someone do too much. You can always hire back. I think 95 percent of the time, the failure is the other way, of not doing enough.

You’ve tweeted that “Benchmark never changes our investment cycle due to economic swings. Why? Well, our rm has a very unique focus. Around 85 to 90 percent of our funds are deployed on rstmoney and early-stage investments.

And our approach has become even more unique because so many of our competitors have gone multistage. And once you start doing late-stage things, the current environment has a drastic impact. But if you’re doing early-stage, these kinds of swings don’t really put you o the next incremental investment. ere have been plenty of great companies started in the troughs to suggest that there’s no reason to stop investing.

Are companies still coming to you seeking frothy valuations, or has that changed from a year ago? I think we’re partially corrected. It takes a while for people to come around to the fact that everything’s been reset. It’s a slow process. It’s also why M&A is delayed. People think, “Oh, everything’s peaked,” so M&A

should just take o now. But like founders with valuations, late-stage investors that invested at a certain number aren’t going to like it if you try and sell the company at a third of the price they paid. So things are slow to get corrected.I think we’re partially corrected. It takes a while for people to come around to the fact that everything’s been reset.

You’ve been pushing for direct listings and other nontraditional ways of going public. Do you think that has become a fully accepted part of the game? Do you think these methods will become even more customary going forward?

I hope so. Both the NYSE and the Nasdaq have been approved for direct listings with a set of

OPINION 92 PRIVATE

parameters that are still being worked on. But with the market resetting, I don’t think this is on the SEC’s [US Securities and Exchange Commission] priority list. ey’ve got other issues at the forefront.

ere is de nitely a category of founders who have the nancial knowledge of how markets work and how markets should work that prefer it. ey know that it’s ridiculous that a human would pick the price and the allocation when an algorithm can do it in an auction. I remain convinced that eventually everyone will do it.

Rick Tetzeli: Is the Bay Area still the hub of everything tech, the way it was when you moved out there 25 years ago?

Bill Gurley: First of all, there are places that have had incremental success over the last two decades. Seattle has just been phenomenal for start-ups. New York has had a couple of really big wins. So things have already opened up. Hybrid creates a much bigger question mark for the Bay Area.

e number-one risk of being outside the Valley was always, “Can I get the executive talent?” You could always get programmers. You could always get customer support people. Now, with hybrid, maybe you can get

the executive talent, too. Found your company in Chicago and hire your executive talent even if they want to keep living in the Bay Area.

e number-one risk of being outside the Valley was always, ‘Can I get the executive talent?’ Now, with hybrid, maybe you can.

e ideas that are relevant can be very ephemeral and eeting. Take something like knowing how to gain customers on an iOS app. You could have been a marketing guru for 20 years, but if you went on vacation for ve years and then came back, you know nothing, right? You know nothing. ere’s a constant reinforcement of what’s happening that has always been an advantage to being in the Valley. Well, if you’re working on, say, a Web3 project these days, you’re probably doing so on a Discord channel. ey’re all working in Discord. And so that’s where you’re having those moments where ideas might have sex on a constant, daily basis, in a Slack-like way that cuts out geography. at’s really interesting.

You mentioned Web3. We haven’t talked much about technology per se, but I’m wondering if before we close you could tell me what is the

most promising tech trend that you’re looking at right now? Is it Web3 or crypto or some of the other things we hear about? Or is there something else that has the greatest potential? For me, personally—I’m not speaking for my rm—I’m most motivated by all this stu we’ve been talking about around hybrid and the fact that I can hire someone from around the globe instead of 20 miles from my o ce. ink about the productivity and innovation unlock that that might create. ere are all kinds of problems that entrepreneurs need to solve. How do you get the serendipity back? How do you measure productivity? ese kinds of Slack- and Zoom- next-generation things are super interesting to me. For instance, I would think that there should be some kind of new version of LinkedIn because of all this. I also think that the crypto industry is in desperate need of some hardcore proof points. ere’s a lot of rhetoric. I mean, as everyone says, Bitcoin is its own thing. It is a proven, hard-core protection against your government coming after your money. You could theoretically escape a dictatorial or tyrannical country with your money on this thing—reemerge elsewhere and still have your money. at’s a real feature that has been obtained, and people can bet on whether that’s valuable. I would call it an achievement. But I don’t know how many other achievements there have been.

OPINION PRIVATE 93
If you’re really going to build something really innovative from scratch, now could be a good time to make it like in a decade

I rischi del bere

Una domanda ricorrente che viene posta al trainer quando si comincia a parlare di dimagrimento è relativa all’uso di alcol. Prima di rispondere, bisogna spiegare, senza addentrarci troppo nella biochimica, che il metabolismo dell’alcol è molto simile a quello dei grassi, ma a di erenza di questi ultimi o re solo 7 cal. rispetto le 9 dei lipidi. Purtroppo, le calorie fornite dall’alcol non hanno un e ettivo utilizzo metabolico, quindi possiamo de nirle vuote, non utilizzabili dal nostro metabolismo se non per produrre energia.

Di erenze con i macro-nutrienti Quando introduciamo dei macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) il nostro corpo li utilizza per assolvere a tutte le funzioni primarie per la nostra sopravvivenza: rigenerazione dei tessuti, produzione di ormoni ed enzimi, riserve energetiche e mille altre funzioni.

Solo quando queste necessità sono assolte, l’eccesso calorico viene conservato sotto forma di grasso. A dire il vero una parte di questo surplus calorico viene convertito in calore, ma gran parte diventa ciccia. Ecco che le calorie derivate dall’alcol, non essendo utilizzate a scopi metabolici contribuiscono solo all’accumulo di grasso e produzione in calore. Bisogna altresì dire che il nostro corpo assimila e utilizza meglio un tipo di carburante alla volta e quando mangiamo, l’alcol “ruba” facilmente il posto ai nutrienti più nobili, mettendoci in condizione di ingrassare più facilmente.

Fattore in ammatorio

Purtroppo l’alcol non rappresenta solo un fattore ingrassogeno, ma anche in ammatorio a livello sistemico, epatotossico e neurotossico.

Rimanendo però in ambito sportivo, dobbiamo evidenziare un paio di aspetti che gli sportivi devono tenere in considerazione per il recupero e

la performance: è stato dimostrato che l’assunzione di alcol nel pre e post-allenamento porta l’inibizione della sintesi proteica, rendendo vano il nostro allenamento, riducendo il recupero muscolare e la sintesi di nuovo tessuto no a 24 ore dall’assunzione. Inoltre fa diminuire il testosterone in quanto rende meno sensibili e meno e cienti le cellule deputate alla sua produzione. Non tutti gli alcolici sono uguali ovviamente. Il vino rosso, per esempio, è ricco di resveratrolo: un potente antiossidante che protegge dall’invecchiamento, da malattie cardiovascolari e da tumori. Attenzione però, se pensate di utilizzarlo come integratore di resveratrolo, tenete in considerazione il fatto che per avere quantità e caci di questa molecola, dovrete assumere almeno 10 litri di vino al giorno. Meglio cercare quindi questa sostanza in altri alimenti più ricchi di antiossidanti e meno dannose come il cacao, i frutti rossi e l’uva nera.

Le calorie fornite dall’alcol sono “vuote” a livello metabolico Per chi fa sport, è consigliabile assumerne quantità minime DI ALESSANDRO SCALICI
OPINION 94 PRIVATE

Divertirsi fa bene

Scegliere

I bambini passano gran parte del loro tempo a giocare. Il loro obiettivo è divertirsi. Da grandi perdiamo un po’ questo desiderio, presi da una vita che va sempre di corsa. Eppure divertirsi consente alla nostra mente di ritrovare il suo equilibrio.

Quesiti da porsi Cosa risponderesti se oggi ti chiedessi: “Cosa ti fa divertire?” E proprio perché sai che ti diverte, quanto tempo le dedichi durante la settimana? Capire cosa ci diverte è il primo passo da fare per comprendere cosa ci può aiutare a stare meglio. Ognuno attribuisce alla parola divertimento un signi cato di erente. Quando ci divertiamo torniamo bambini e ci ritroviamo a vivere con la nostra essenza più profonda, quando ci divertiamo entriamo nel qui e ora e ogni problema in quell’istante sembra scomparire, perché il momento è quello della leggerezza.

Divertirsi abbassa i livelli di stress e mette in circolo gli ormoni della felicità. Inoltre, se stiamo apprendendo qualcosa di nuovo e nel farlo ci divertiamo, apprendiamo in maniera più veloce. Per questo imparare divertendosi è la migliore forma di apprendimento. Divertendoci dormiamo meglio e alleniamo la creatività. Quando ci stiamo divertendo ragioniamo meglio perché siamo focalizzati. Ecco perché quando entriamo in un loop negativo, la prima cosa da fare non è trovare la via di uscita, ma uscire e fare qualcosa che ci dia piacere.

Quando ci immergiamo in una attività che ci diverte, sperimentiamo gioia immediata. La gioia ci apre alla vita, alle novità, alle opportunità. Ci amplia il panorama facendoci guardare oltre l’orizzonte. La gioia ci fa vedere le opportunità quando vediamo

solo limiti. Ecco perché abbiamo bisogno della gioia che deriva dal divertimento. Per divertirci dobbiamo però avere chiaro cosa ci diverte. Ogni persona si diverte in in modo diverso.

Alla ricerca della propria strada Non tutti si divertono facendo le stesse attività. C’è chi si diverte a giocare a scacchi, chi a nuotare, chi andando in bicicletta in mezzo alla natura. Ognuno ha la sua attività preferita. Il problema è che spesso il tran tran della vita ci impedisce di svolgerle quando vorremmo. Secondo alcuni studi pubblicati sulla rivista “Journal of cognitive enhancement”, il gioco è essenziale nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale di bambini e adulti. Con il gioco acquisiamo un vantaggio cognitivo a cui non dovremmo rinunciare. Rinunciare a giocare equivale a rinunciare a crescere. Come dice Sant’Agostino, “nutre la mente ciò che la rallegra”.

attività soddisfacenti migliore il corpo e lo spirito Occorre riscoprire le virtù dell’infanzia per aver cura di sé
OPINION PRIVATE 95

È l’ora delle regole

L’art. 1, commi da 126 a 147, Legge di Bilancio 2023, fornisce, dopo una lunga attesa, una disciplina su cientemente esaustiva delle valute virtuali. Ma vi è di più. Il legislatore è andato oltre la scelta di delineare solo il trattamento scale del bitcoin, dell’ethereum e delle altre cripto-valute, ma ha stabilito la disciplina di tutte le “cripto-attività” ovverosia di tutto ciò che costituisce “una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.

In linea con l’Ocse

Si ricava l’impressione che il legislatore abbia voluto meritoriamente a rontare l’argomento adeguandosi alle conclusioni raggiunte dal CryptoAsset Reporting Framework dell’Ocse

o dalla proposta di regolamento relativo ai mercati delle cripto-attività COM/2020/593 (cosiddetta MiCA), ove sono ricondotti nel novero delle cripto-attività beni la cui “esistenza” dipende da registri distribuiti protetti crittogra camente. Da tali documenti risulta che l’elemento che, a livello internazionale, connota le cripto-attività e le de nisce è proprio la loro dipendenza da una blockchain Così è ora anche per l’Italia. Si tratta di un aspetto di non scarso rilievo in quanto esso condiziona la disciplina scale: le valute virtuali, di erentemente da quanto delineato dalla prassi dell’Amministrazione nanziaria che si stava consolidando, non sono più assimilabili a valute estere, ma diventano un bene autonomo soggetto a uno speci co regime scale. Allo stesso modo, la disciplina scale degli Nft nisce

per prescindere dal bene sottostante e dalla disciplina giuridica che può avere per ricevere regole scali proprie e autonome.

Il regime scale

Per e etto della Legge di Bilancio, sono così ora tassate, almeno ai ni dell’imposizione diretta, le plusvalenze o gli altri proventi che derivano dal rimborso o dalla cessione a titolo oneroso, dalla permuta o dalla detenzione di cripto-attività, purché di importo non inferiore complessivamente a 2mila euro nel periodo d’imposta. Tecnicamente, tali plusvalenze o proventi sono ricondotti nella categoria dei redditi diversi, di cui costituiscono un autonomo presupposto impositivo, per essere poi assoggettati a tassazione sostitutiva del 26% secondo i noti regimi “della dichiarazione”, del

OPINION 96 PRIVATE
DI FEDERICO RASI* La Legge di Bilancio disciplina per la prima volta le cripto-attività Vengono fornite molte precisazioni, ma mancano ancora alcuni tasselli

“risparmio amministrato” e del “risparmio gestito”. Se, no ad ora, dunque, l’interprete (ivi compresa innanzitutto l’Agenzia delle entrate) procedeva in via analogica individuando il regime scale delle “rappresentazioni digitali di valore basate su registri distribuiti e protetti crittogra camente” sulla base dei beni ad esse sottostanti, ora tali rappresentazioni sono beni autonomi assoggettati a uno speci co regime. Accade allora che la cessione di un’opera d’arte (al di fuori del regime di impresa) non genera proventi tassabili, mentre la cessione di un’opera d’arte crittografata li genera; le operazioni su valute estere sono tassate superate soglie diverse da quelle applicabili alle operazioni in cripto-valute.

La blockchain fa la di erenza L’unica giusti cazione a questo assetto è che la tecnologia blockchain (o, più in generale, la tecnologia di registro distribuito) è l’elemento che giusti ca, anzi impone, l’adozione di un regime di tassazione speci co rispetto a quelli no ad oggi noti. Viene altresì fornita la precisazione per cui “non è tassata la permuta tra cripto-attività aventi eguali caratteristiche e funzioni”, sicché “è tassata la permuta tra cripto-attività aventi diverse caratteristiche e funzioni”. Salvo auspicabili chiarimenti da parte dell’Amministrazione nanziaria, l’e etto di tale norma è che presumibilmente sarà tassato l’utilizzo di una cripto-attività per l’acquisto

di qualunque altro bene o servizio o l’utilizzo di una valuta virtuale per l’acquisto di un Nft. Ciò obbligherà i contribuenti a prestare una particolare attenzione: se si di onderanno simili tipologie di scambi, allora queste operazioni potranno determinare il realizzo della cripto-attività impiegata e la potenziale emersione di una plusvalenza tassabile.

Criteri per determinare il valore

Il legislatore prevede altresì che i redditi derivanti da cripto-attività siano costituiti dalla di erenza tra il corrispettivo percepito ovvero il valore normale delle cripto-attività permutate e il costo o il valore di acquisto. Si apre così un altro degli scenari che la novella normativa pone: determinare il valore di tale attività. Il tema assume una grande rilevanza in quanto il riferimento al “valore” è utilizzato anche per ni ulteriori rispetto alla tassazione Irpef; serve, infatti, per assoggettare tali cripto-attività al monitoraggio scale, all’imposta di bollo, alla neointrodotta “Imposta sul valore delle cripto-attività” (Ivaca). Dal momento che determinare il valore di tali attività diventa cruciale a ni scali e le indicazioni fornite dal legislatore non sono molte, né perfettamente adattabili a tutti gli ambiti impositivi cui si riferiscono, l’Agenzia delle entrate dovrà intervenire al più presto.

Chiarimenti necessari

Allo stesso modo, la stessa Amministrazione dovrà chiarire la portata della norma che dispone

il realizzo automatico delle plusvalenze relative a operazioni aventi ad oggetto cripto-attività, comunque denominate, eseguite prima del 1° gennaio 2023. Questa disposizione ha sollevato non pochi dubbi in quanto rischia di tassare retroattivamente operazioni che, no al 31 dicembre 2022, non si riteneva fossero tassate, ma che acquisiscono piena rilevanza scale solo dal 1° gennaio 2023. Nonostante tali “pecche”, oltre che altre (come una disciplina lacunosa sul punto dei criteri alla luce dei quali considerare prodotti in Italia o all’estero i redditi da cripto-attività), il legislatore italiano dimostra di superare le posizioni “di retroguardia” che erano state no ad ora adottate (le uniche adottabili in assenza di norme di diritto positivo) con una disciplina del tutto “d’avanguardia”.

I dubbi che questo innovativo approccio porta con sé sono inevitabili; ciò nonostante, è opportuno che i chiarimenti e le integrazioni che la novella normativa richiede (e gli operatori pretendono) arrivino al più presto. Nel fornirli, vi sarà certamente un punto fermo: non si è di fronte all’ammodernamento di “vecchi” beni, ma si ha a che fare con “nuovi” beni dotati di una propria e precisa connotazione.

*Avvocato presso Visentini Marchetti e Associati - Professore presso Università degli Studi del Molise

OPINION PRIVATE 97

Consulenza da dimostrare

Una sentenza del Tribunale di Milano fa luce sul ruolo dei professionisti nell’acquisto di Etc Gli scambi Whatsapp con il cliente hanno evidenziato l’autonomia di quest’ultimo

Il Tribunale di Milano ha deciso una controversia promossa nei confronti di una banca di private banking con la recente sentenza n. 5286 del 2022, particolarmente interessante per i pro li di adeguatezza e appropriatezza trattati. Il giudice ha infatti respinto tutte le domande del cliente, escludendo innanzitutto che la banca avesse prestato il servizio di consulenza in occasione degli investimenti contestati. A tale conclusione il Tribunale è giunto sulla base di una duplice evidenza documentale: in primo luogo, infatti, è stato considerato il contratto quadro debitamente sottoscritto dal cliente, che non prevedeva la prestazione del servizio di consulenza per i titoli Etc oggetto di causa; in secondo luogo, il giudice ha dato rilievo al contenuto dei messaggi WhatsApp prodotti in giudizio, scambiati tra il cliente e il dipendente della banca, da cui risultava l’e ettivo ruolo attivo svolto dal cliente stesso nelle diverse occasioni in cui le operazioni in Etc sono state e ettuate.

L’onere della prova

Con riferimento al servizio di consulenza è bene peraltro ricordare

che, in via generale, le eventuali attività propositive della banca devono essere provate dal cliente che agisce in giudizio, poiché si tratta di fatti costitutivi delle sue pretese.

In ogni caso, nello speci co, avendo escluso il servizio di consulenza, il giudice ha confermato che la banca era tenuta a operare nel regime di appropriatezza proprio dei servizi meramente esecutivi e che l’eventuale ltro di adeguatezza, laddove e ettuato a maggior tutela del cliente, non poteva comunque avere e etto bloccante per l’esecuzione delle operazioni, proprio perché il regime proprio del servizio prestato non lo prevedeva. Inoltre, la sentenza ha a ermato l’importante principio secondo cui, qualora il cliente abbia già e ettuato in passato operazioni identiche nello stesso titolo, esse devono essere considerate sotto un duplice pro lo: da un lato, infatti, tali operazioni sono rilevanti in termini di riconducibilità delle successive al cliente, nel senso che costituiscono un importante elemento presuntivo per ritenere che, vista l’operatività pregressa, l’investitore sia autore

sostanziale e non solo formale delle operazioni eseguite successivamente, anche qualora si tratti di ordini impartiti prima verbalmente e poi formalizzati per iscritto (con ciò confermando dunque il principio di libertà di forma per gli ordini); dall’altro lato, il susseguirsi nel tempo di operazioni identiche (o comunque analoghe) costituisce un indice signi cativo nella determinazione del reale ed e ettivo grado di conoscenza ed esperienza del cliente, rilevante nell’ottica della valutazione di appropriatezza.

Conta il pro lo del cliente

In particolare, a tale ultimo riguardo si legge testualmente nella sentenza che la banca “non poteva certo trattare il cliente come uno sprovveduto, perché ciò sarebbe stato contrario all’a damento ingenerato dalla stessa condotta del cliente”. Quest’ultimo pro lo è certamente meritevole di attenzione, perché il Giudice sottolinea la rilevanza della condotta del cliente anche in termini di a damento in capo all’intermediario: in altri termini, ciascun investitore deve essere trattato in modo coerente con la sua

OPINION 98 PRIVATE

speci ca competenza nanziaria, con l’esperienza che lo stesso ha dimostrato di avere nel corso del rapporto e con la propensione al rischio e gli obiettivi di investimento che lo contraddistinguono. Il che equivale ad a ermare che il livello concreto di protezione di ciascun investitore, anche al dettaglio, deve essere graduato in relazione al suo speci co e reale pro lo di rischio

Informativa con limiti

In ne, trattandosi di valutazione di appropriatezza, il Tribunale ha escluso che la banca fosse tenuta a fornire informazioni sugli speci ci rischi dello strumento nanziario

oggetto dell’operazione, rischi che comunque (si legge nella sentenza) erano connaturati nella tipologia di titolo già acquistato in passato dal cliente. È stato altresì precisato che, per operazioni eseguite in appropriatezza, l’esposizione anche dello speci co rischio del titolo andrebbe comunque oltre l’informativa sul tipo di strumento nanziario, espressamente prevista dagli artt. 36 e 42 del Regolamento Intermediari.

Si tratta quindi di un precedente signi cativo perché oltre a trattare le di erenze tra la prestazione dei servizi in regime di adeguatezza e di appropriatezza, approfondisce la questione,

molto spesso sottovalutata dalla giurisprudenza, della rilevanza e ettiva della precedente operatività dell’investitore. In particolare, tale precedente operatività non viene considerata solo ai ni del pro lo di rischio in astratto del cliente, ma diventa rilevante anche per valutare la condotta dell’intermediario, che deve essere giudicata anche e soprattutto alla luce delle e ettive competenze in materia di investimenti maturate e dimostrate nei fatti dal cliente medesimo.

OPINION PRIVATE 99
Il giudice ha confermato che la banca era tenuta a operare nel regime di appropriatezza proprio dei servizi meramente esecutivi e che l’eventuale ltro di adeguatezza non poteva comunque avere e etto bloccante per l’esecuzione delle operazioni
*Partner dello studio legale Zitiello Associati

Pivot della relazione

Tra imprenditore e azienda, il private banking alla regia Serio (AcomeA Sgr): “Servizio integrato con i patrimoni familiari”

Tradizionalmente l’attività di private banking si è concentrata su servizi dedicati alla conservazione del patrimonio: asset allocation su misura, private insurance e consulenza diretta a garantire il passaggio del patrimonio. Servizi costruiti sui bisogni del cliente imprenditore che non sempre però hanno coperto le necessità dell’impresa. “Il mercato o re a questa tipologia di cliente molti interlocutori: private bankers advisor d’impresa, commercialisti e studi legali”, analizza Matteo Serio, socio e direttore commerciale di AcomeA Sgr. “Una frammentazione non facile da gestire da parte di chi ha come preoccupazione principale l’azienda”.

Nuovi loni

All’interno di questo scenario, Serio segnala l’arrivo di “nuove opportunità, ma anche diverse complicazioni” come l’articolata normativa sulla sostenibilità e quella relativa al Pnrr. “Storicamente siamo vicini alle Pmi, che assistiamo sia in fase di quotazione che di accesso ai nanziamenti.

Questo grazie ai nostri fondi attivisti AcomeA Pmi Italia, AcomeA Italian Gems e il Pir AcomeA Patrimonio Esente, che complessivamente

contano asset in gestione per 150 milioni di euro”. Come può una Sgr essere di supporto a una private bank che guarda con interesse alle potenzialità di sviluppo di una clientela imprenditoriale?

“La nostra esperienza sul campo in Italia evidenzia che gli imprenditori di Pmi sono disponibili a un approccio integrato che permetta loro di gestire in modo più strategico la loro nanza aziendale e quella personale attraverso un unico regista della relazione, il private banker”, sottolinea in proposito Serio.

L’o erta per i partner

“AcomeA ha messo a disposizione dei propri partner commerciali una serie di contenuti info-formativi per ra orzare la relazione tra private banker/consulente nanziario e Pmi al ne di attivare un processo virtuoso dedicato agli imprenditori, che coniuga la strategia nanziaria dell’impresa con la piani cazione volta all’integrazione di strategie aziendali sostenibili”, aggiunge. Per concludere ricordando che questo approccio o re agli operatori di private banking “l’opportunità di dialogare in modo evoluto con il cliente imprenditore”.

ASSET 100 PRIVATE
DI VITO ANDREOLA
Matteo Serio

Guadagni spettacolari

Forbes pubblica la classi ca dei più ricchi nel campo dell’enterteinment

In testa i Genesis davanti a Sting, con la Swift unica donna nella top 10

RANKING

Il settore dell’entertainment è piuttosto vasto: ne fanno parte musicisti, attori, produttori, creatori di serie tv e chi più ne ha più ne metta. Quello che accomuna tutte queste professioni (e non solo) è che la fama tende a pagare bene. Tanto che la rivista americana Forbes dedica ogni anno una speci ca graduatoria dei dieci personaggi più pagati nel mondo dello spettacolo (le cifre indicate rappresentano i guadagni stimati al lordo delle tasse e includono dati di Imdb, Nielsen, BookScan; Luminate; Pollstar e Variety Insight, oltre a interviste con esperti del settore). Nel 2022, la musicista Taylor Swift è l’unica donna a comparire nella top ten, in nona posizione con un introito stimato per i 12 mesi in 92 milioni di dollari, provenienti in gran parte dai brani di successo pubblicati negli ultimi anni. Nel resto della classi ca si notano alcuni musicisti della “vecchia guardia” – dai Rolling Stones ai Genesis no a Sting – che guadagnano grazie ai diritti sui loro brani più noti. L’unico nome nuovo del 2022 è il rapper portoricano Bad Bunny, con 88 milioni di dollari. Complessivamente, i dieci volti dello spettacolo che hanno guadagnato di più lo scorso anno hanno portato a casa 1,35 miliardi di dollari, circa la metà rispetto alla cifra messa insieme dalla top ten del 2021. Di seguito le prime posizioni.

TOP LIFE
SARA MORTARINI
DI
102 PRIVATE
01. GENESIS PROFESSIONE:
GUADAGNO STIMATO NEL 2022: 230 MILIONI DI DOLLARI 02. STING PROFESSIONE: MUSICISTA GUADAGNO STIMATO NEL 2022: 210 MILIONI DI DOLLARI 03. TYLER PERRY PROFESSIONE: ATTORE, REGISTA E PRODUTTORE GUADAGNO STIMATO NEL 2022: 175 MILIONI DI DOLLARI SHOWBIZ
MUSICISTA
160
04. TREY PARKER E MATT STONE PROFESSIONE: REGISTI GUADAGNO STIMATO NEL 2022: MILIONI DI DOLLARI
105 MILIONI
05. JAMES L. BROOKS AND MATT GROENING PROFESSIONE: PRODUTTORI, REGISTI E SCENEGGIATORI GUADAGNO STIMATO NEL 2022:
DI DOLLARI
GUADAGNO
06. BRAD PITT
PROFESSIONE: ATTORE
STIMATO NEL 2022:
100 MILIONI DI DOLLARI
SWIFT

IN VENDITA PER 21 MILIONI DI DOLLARI LA EX CASA DI MADONNA

Una proprietà sulle colline di Hollywood, un tempo appartenuta a Madonna, è in vendita per 21 milioni di dollari. Lo riporta il sito specializzato MansionGlobal.com. Nota con il nome di Castillo del Lago, la casa costruita negli anni ’20 del 900 è arroccata su un crinale proprio sotto la famosa insegna di Hollywood. Madonna la acquistò per circa 5 milioni di dollari nel 1993 per poi rivenderla nel 1996. Attualmente la casa è di proprietà dello stilista Leon Max di Max Studio, che la vende per trasferirsi in Gran Bretagna. Progettata dall’architetto John DeLario, l’immobile è tra le prime costruzioni sorte a Hollywood ed è stato usato come set di diversi lm, tra cui Beverly Hills Cop, nel 1984. Dopo varie ristrutturazioni, oggi la casa di circa 980 metri quadri ha nove camere da letto e una vista sul centro di Los Angeles e sul lago di Hollywood. Il cortile centrale è dotato di una fontana e di un camino all’aperto, mentre il soggiorno a due piani presenta travi in legno decorate. La casa dispone anche di una sala multimediale, una sala per i vini, diverse terrazze e una piscina all’aperto.

LE NOZZE DA FAVOLA DI BECKHAM E PELTZ FINISCONO IN TRIBUNALE

Il matrimonio tra il 23enne Brooklyn Beckham ( glio della ex Spice Girl Victoria e dell’ex calciatore David) e la 28enne Nicola Peltz ( glia del miliardario Nelson), nisce in tribunale. Non perché la coppia abbia già deciso di divorziare a meno di un anno dal sì (il 22 aprile 2022), ma perché è in corso una battaglia legale tra i genitori della sposa e le organizzatrici dell’evento, costato in tutto circa 3 milioni e 300mila euro. La notizia arriva dal Daily Mail, secondo cui i Peltz avrebbero fatto causa alla Plan Design Events delle wedding planners Nicole Braghin e Arianna Grijalba, incaricate di occuparsi delle nozze per un prezzo pattuito di 295.000 euro, di cui la metà subito ed il resto a lavoro nito. Ebbene, ora i genitori della sposa chiedono indietro l’anticipo, dichiarando di aver licenziato le wedding planner settimane prima dell’evento. Braghin e Grijalba da parte loro hanno inoltrato una contro-richiesta di risarcimento sempre al tribunale di Miami da centinaia di migliaia di euro contro Nelson Peltz per rottura di contratto ed interferenze in un accordo d’a ari, si legge sul sito del Corriere della Sera. Citate per danni anche la sposa Nicola Peltz Beckham, sua madre Claudia ed il wedding designer Rishi Patel.

PRIVATE 103
Madonna
REAL ESTATE TOP LIFE
FAMILY AFFAIR Brooklyn Beckham e Nicola Peltz.

Cioccolata calda

Il cacao non è solo gustoso, ma anche ricco di proprietà bene che per l’organismo

Con qualche accorgimento è possibile limitare il suo impatto calorico

È sicuramente una bevanda apprezzatissima nei periodi freddi, ancor più se ci troviamo nei pressi di una pista da sci dove tra una discesa e l’altra o a ne giornata è un classico…ma la domanda è: possiamo permetterci il piacere di una cioccolata calda senza impatti troppo negativi sulla linea?

Tornare alle origini

Se torniamo alle origini, in particolare alle popolazioni azteche e maya (il cacao è stato prodotto per la prima volta ed è tutt’ora caratteristico di Sud e Centro America), era conosciuto come kakaw (da cui deriva il nome attuale) che signi ca “acqua amara”. Anche se una legenda lo vorrebbe collegato al più nobile cibo degli dei kakaw uhanl rubato dal dio Quetzalcoatl per donarlo

agli uomini. In ogni caso veniva consumato come bevanda, non sotto forma del dolce forse più apprezzato al mondo, ovvero il cioccolato. Ma si sa che i tempi cambiano e i gusti di consumo evolvono, anche in maniera sensibile. Le proprietà bene che del cacao sono molte: tra le altre cose contiene polifenoli, in particolare catechine e proantocianidine, con potere antiossidante e antiin ammatorio. Non solo. Liberando endor ne grazie al gusto piacevole e alla presenza dell’adanamide (sostanza simile al c presente nella cannabis), il cacao, e quindi anche la cioccolata calda, trasmettono una sensazione di benessere. Inoltre sono presenti anche la teobromina (simile alla ca eina) e la feniletilammina (simile alle anfetamine) con azione stimolante, specialmente per il

sistema nervoso centrale (quindi ad esempio più concentrazione e attenzione).

Quando assumerlo

In de nitiva, al piacere si abbinano proprietà bene che e salutari. Attenzione però, dato che una tazza classica da 200ml fornisce circa 180190 calorie. Non sono tantissime, ma di certo da non trascurare.

Se si vuole scendere di 30-40 calorie, è possibile sostituire il classico cucchiaino di zucchero con del dolci cante.

Quando assumerlo? Magari come snack tra due pasti per riprendere energia, calore e focalizzarsi meglio sugli impegni personali.

www.nutrics.it

DI ROBERTO CANNATARO / roberto-cannataro-rd-79a70938
OPINION 104 PRIVATE

Shifting up a gear

Many investors are nding themselves overallocated to private capital Money managers have adopted the secondary market as a key tool

As the global economy faces a heightened risk of a recession and nancial markets continue to deal with uncertainty, where can investors turn for attractive opportunities to deploy capital? In today’s market environment, private equity secondaries are

looking increasingly appealing, largely thanks to a shift in the balance of supply and demand.

e alternatives

With public equity markets declining 15-20% since the start of the year, many investors are

nding themselves overallocated to private capital, forcing them to utilise secondary markets to manage exposures. e e ects of higher supply began to show up in pricing and performance during the rst half of 2022. During this time, discounts on secondary deals

(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
OPINION PRIVATE 105

expanded to some of their highest levels in the last decade. Meanwhile, private equity secondary funds signi cantly outperformed other private market strategies, delivering a 1-year return of 17.7% during a period where public equities exhibited negative performance. We expect this trend to continue in the coming months, creating a strong buying opportunity for secondary investors.

e key of liquidity is heightened supply of capital has been augmented by a gradual increase in the occurrence of GP-led secondary transactions. Over the last several years, a growing number of investment managers have adopted the secondary market as a key tool to provide limited partners with liquidity. ese transactions have

become increasingly important in today’s market environment, as they create an avenue for managers to return capital to investors, even as

M&A and IPO activity slows

Private equity secondaries provide several bene ts to investors even in more neutral market environments, particularly for investors looking to build up an allocation to private markets. By deploying capital more quickly than traditional private equity funds, secondaries can reduce cash drag, help mitigate the J-curve, and return capital to investors more quickly. However, many of the same

risks that apply to traditional private equity investments must also be considered when evaluating secondaries. Despite their tendency to return cash to investors more quickly, secondary transactions still represent investments in illiquid vehicles, which typically do not allow investors to redeem. Many of these investments also utilise signi cant amounts of leverage, which can enhance returns, but also magnify losses. Further, when evaluating GP-led secondaries, investors should consider potential con icts of interest and ensure that the incentives of the managers are properly aligned with their limited partners.

e bottom line

Current market conditions have led to most asset classes posting negative returns this year, but for specialised investors this has given rise to new opportunities including in the private secondaries market. However, given the complexity and breadth of private markets, it is crucial that investors work with an experienced partner with global market coverage and access to highquality investment managers in order to identify the most attractive investment opportunities.

Current conditions have led to most asset classes posting negative returns this year, but for specialised investors this has given rise to new opportunities
88% 76% 100% 95% 90% 85% 80% 75% 70% 20142015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 1H 2022 96% 94% 95% 99% 97% 93% 89% 97% 81% 75% 78% 83%83% 77% 85% 79% BUYOUT VENTURE / GROWTH HISTORICAL SECONDARY PRICING (% OF NAV)
SOURCE: GREENHILL GLOBAL SECONDARY MARKET REVIEW; AUGUST 2022
OPINION 106 PRIVATE

GESTIRE IL COMPLESSO UNIVERSO DEL REDDITO FISSO ESG.

L’analisi settoriale richiede una profonda conoscenza di tutte le asset class.

l PGIM Fixed Income, asset manager attivo globale, integra i principi ESG nel processo d’investimento delle sue numerose strategie.

l Analisi ESG speci ca per obbligazioni societarie, high yield, debito dei mercati emergenti e reddito sso multisettoriale.

l Le nostre strategie adottano un approccio mirato nella gestione dell’impatto e dei rischi ESG.

Scopri i nostri fondi ESG a reddito sso su PGIMFunds.com

Solo per investitori professionali. Tutti gli investimenti comportano rischi, compresa la possibile perdita del capitale. Nel Regno Unito, questa promozione finanziaria è emessa da PGIM Limited con sede legale: Grand Buildings, 1-3 Strand, Trafalgar Square, Londra, WC2N 5HR. PGIM Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority (“FCA”) del Regno Unito (Codice di rifermento azienda 193418). Nello Spazio Economico Europeo (“SEE”), questa promozione finanziaria è emessa da PGIM Netherlands B.V. con sede legale in Gustav Mahlerlaan 1212, 1081 LA, Amsterdam, Paesi Bassi. PGIM Netherlands B.V. è autorizzata dall’ Autoriteit Financiële Markten (“AFM”) nei Paesi Bassi (numero di registrazione 15003620) e opera sulla base di un passaporto europeo. © 2022 Prudential Financial, Inc. (“PFI”) degli Stati Uniti non è affiliata nè collegata in alcun modo alle società Prudential plc, società con sede nel Regno Unito, e Prudential Assurance Company, una filiale di M&G plc, con sede nel Regno Unito. © 2022 PFI e le sue entità correlate, PGIM, il logo PGIM e il design Rock sono marchi di servizio di PFI e delle entità ad essa collegate, registrati in molte giurisdizioni del mondo. 1061374-00002-00

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.