Private Luglio-Agosto 2023

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UBALDO PALMIDORO

Fuori dalla comfort zone

Le soluzioni 1OAK Capital disegnano l’alternativa nella strategia d’investimento

07/08 LUG/AGO 2023

DALLE

RADICI, NASCE VALORE PER IL VOSTRO FUTURO.

NOSTRE
Ph: Vincent Peters Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Credem Euromobiliare Private Banking Spa - Sede legale: via Emilia San Pietro 4, 42121 Reggio nell’Emilia Iscritta all’Albo delle Banche (al n. 4999) e all’Albo dei Gruppi Bancari tenuto dalla Banca d’Italia - Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento (ex art. 2497 bis c.c.) da parte di Credito Emiliano S.p.A. Aderente al Fondo interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia - Società autorizzata e vigilata da Banca d’Italia, CONSOB ed IVASS. www.credemeuromobiliarepb.it.

Secondo una nuova ricerca del Managing Partners Group (MPG), gruppo internazionale di gestione patrimoniale, gli investitori professionali prevedono una rapida espansione degli investimenti in attività alternative da parte di individui con un patrimonio netto elevato (HNW) e investitori al dettaglio.

Attualmente gli HNW e gli investitori al dettaglio rappresentano circa il 5% delle attività nel settore globale delle attività alternative. Ma questo potrebbe salire a quasi il 9% entro il 2030, secondo la ricerca di MPG condotta fra gestori patrimoniali e investitori istituzionali che sono collettivamente responsabili di 294 miliardi di euro di asset in gestione. Gli investitori professionali ritengono che una combinazione di cambiamenti normativi e progressi nella formazione e nella tecnologia degli investitori stia abbassando le barriere all’investimento in attività alternative e ciò determinerà un aumento degli investimenti nel settore da parte di individui HNW, gestori patrimoniali e investitori al dettaglio. Lo studio prevede che la quota media

di investimenti in asset alternativi entro il 2030 sia dell’8,8% tra 100 investitori professionali in Svizzera, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Tuttavia, più di uno su dieci (11%) ritiene che la quota di investimenti in asset alternativi detenuti da HNW e investitori al dettaglio supererà il 10% entro il 2030. La ricerca per MPG, che gestisce l’High Protection Fund che investe in Life Settlements, ha rilevato come gli investitori professionali prevedano una forte crescita del patrimonio totale gestito nel settore degli asset alternativi. La società di dati sugli asset alternativi Preqin ha previsto che il settore si espanderà a 23,2 trilioni di dollari di asset under management (aum) entro il 2026 rispetto ai 13,3 trilioni nel 2021, ma quasi tutti gli investitori professionali intervistati per la ricerca di MPG ritengono che il valore nel 2026 sarà più alto. E più di due su cinque (43%) ritiene che l’aum totale nel settore degli asset alternativi supererà i 24 trilioni di dollari entro tre anni, mentre il 40% ritiene che sarà valutato tra i 23,5 e i 24 trilioni di dollari.

PRIVATE 3
ANDREA GIACOBINO
EDITORIAL
Il futuro è alternativo

anno 9 - numero 07/08

mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

Editore BFC MEDIA Spa

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Opinioni

Massimiliano Campeis, Roberto Cannataro, Luca Coslovich, Angelo Deiana, Roberto Falzoni, Marcello Gualtieri, Antonio Longo, Pietro Lorenzi, Maria Grazia Rinaldi, Alessandro Scalici, Alessia Zorloni Hanno collaborato

Massimiliano Carrà, Stefano Fossati, Sara Mortarini, Giacomo Nicolella Maschietti, Francesca Vercesi

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4 PRIVATE
07/08 98 46 70 74 52 32 102

MARKETS OPINIONS

26 A caccia di paperoni

38La Fed gioca con il fuoco

50Banche alla sfida del capitale umano

80Le acque proteiche

82 Siamo quello che pensiamo

84 Retail investment strategy, cosa cambia

102 Il big bang dell’intelligenza artificiale

104 How to reclaim trust

LIFESTYLE INVESTMENTS

48Cocktail tropicali

58Arriva in libreria

L’investitore consapevole

60Benessere in Provenza

65Jurassic asset

66In spiaggia con stile

74 Tour sulle orme di 007

78 Burro di qualità

83Antiossidanti, indietro tutta

86Aste: beni di lusso evergreen

90Self made vincenti

96 Apre il Bulgari Hotel a Roma

Capital: uscire dalla comfort zone
Charlie Munger sotto la lente 18 Concorrenza per attrarre talenti
stagflazione in pillole
081OAK
16
30La
Investimenti in club
Gli Hnwi diventano più esigenti 36Frontiera assicurazioni per il pb 46Blackstone sceglie l’Italia 98 Banca Generali, servizi per la governance 100 ClubDealOnline punta sulla fiduciaria PRIVATE 5
20 Tassi sull’ottovolante 22
32
92 65 72 76
CONTENTS

OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

ROBERTO FALZONI

Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra.

pag. 20

MASSIMILIANO CAMPEIS

Avvocato cassazionista e full member di Step è managing partner dello studio Campeis, che si occupa principalmente di piani cazione patrimoniale, diritto societario e operazioni straordinarie d’impresa. pag. 22

ANTONIO LONGO

Partner dello studio legale Dla Piper, ha maturato una vasta esperienza in materia di diritto tributario, in ambito stragiudiziale e giudiziale, con particolare riferimento alla scalità internazionale, societaria, delle persone siche, del lavoro e dei patrimoni.

pag. 26

MARCELLO GUALTIERI

Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia Politica all’Università di Torino. pag. 38

LUCA COSLOVICH

Barman di fama

internazionale, lavora da sempre nel segmento del lusso. Ha curato l’apertura di locali in Italia e all’estero (tra cui Mosca e Praga). Attualmente opera al Casinò di Monte Carlo.

pag. 48

ANGELO DEIANA

Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione Nazionale Private & Investment Bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza.

pag. 50

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art Market Management

all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 60

LUCA ZITIELLO

Fondatore e managing partner di Zitiello Associati, avvocato cassazionista, esperto di diritto nanziario, bancario e assicurativo, opera con i principali intermediari fornendo consulenza e assistendoli nel contenzioso. È autore di libri e di numerose pubblicazioni.

pag. 84

6 PRIVATE

GUIDA AL FITNESS

IN ANTEPRIMA L’EBOOK DI ALESSANDRO SCALICI

Un’esclusiva per i lettori di PRIVATE. Inquadrando il Qr Code in alto, è possibile scaricare gratuitamente l’ebook dal titolo: “Mens sana in corpore sano”, scritto da Alessandro Scalici e realizzato

in collaborazione con il nostro magazine. BFC Media, casa editrice di PRIVATE, ha deciso di lanciare una serie di ebook proprio raccogliendo in modo ragionato gli articoli di alcuni dei suoi autori di punta.

INTERVIEW 8 PRIVATE
Ubaldo Palmidoro

Uscire dalla comfort zone

Dopo un avvio positivo di 2023, occorre interrogarsi sul futuro dei mercati Palmidoro (1OAK Capital): “È l’ora di intraprendere percorsi alternativi”

Le ferite generate dai forti cali delle principali asset class nel corso del 2022 richiederanno tempo per rimarginarsi, ma al tempo stesso è importante non farsi prendere troppo dall’entusiasmo dopo una prima parte di 2023 positiva. Le incognite a livello macro persistono, anche se sui mercati nanziari non mancano mai le opportunità. Si può sintetizzare così il pensiero di Ubaldo Palmidoro e Andrea Grillo, rispettivamente country manager Italia e head of investor solutions di 1OAK Capital, società di asset management e crossborder advisory con sede principale a Londra e branch a Roma.

Da una parte l’in azione che erode il valore reale dei patrimoni, dall’altra la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte delle banche centrali, specialmente in Europa: come cambia lo scenario per gli investitori?

AG: Lo scenario è mutato radicalmente negli ultimi due anni. Oggi ci troviamo di fronte a investitori i cui portafogli, nel 2022, hanno registrato perdite di circa il

20- 25% sia in ambito azionario che obbligazionario. Proprio il comparto obbligazionario, che doveva preservare capitale, è stata la grande vera delusione dell’anno scorso.

I primi sei mesi del 2023, nonostante le tensioni derivanti dall’incertezza dell’impatto del rapido rialzo dei tassi sull’economia reale, i dati sull’in azione sempre elevati e le aspettative di ulteriori consistenti rialzi dei tassi nella zona Euro (ancora contenuti rispetto agli Usa e Uk) e uno spiccato aumento delle volatilità di mercato a marzo e aprile, hanno tutto sommato registrato un miglioramento nelle valorizzazioni dei portafogli degli investitori trainati dai mercati azionari.

Nel contesto di mercato in cui ci troviamo, con concrete aspettative di ulteriori rialzi e mercati azionari vicini ai massimi, l’ancora di salvezza per gli investitori è quella di uscire dalla comfort zone dell’azionario e dell’obbligazionario evitando gli errori fatti nel passato e al contempo massimizzando tutte le opportunità o erte dai mercati.

Questa impostazione apre le porte a soluzioni innovative sugli alternativi

Nel contesto di mercato in cui
ci troviamo, caratterizzato da concrete aspettative di ulteriori rialzi e mercati azionari vicini ai massimi, è importante guardare oltre le principali asset class, evitando gli errori commessi nel passato
PRIVATE 9
DI LUIGI DELL’OLIO
INTERVIEW UBALDO PALMIDORO

Alternative Performance

già implementate da investitori internazionali ed istituzionali, con track record importanti e rendimenti diversi canti ma soprattutto decorrelate dai mercati tradizionali. Storicamente si è visto che azionario e obbligazionario sono quelle asset class che più risentono dell’e etto in azionistico,

mentre molte strategie hedge fund in formato Ucits come trend following, global macro, equity long/short o alcune commodities, si sono dimostrate non solo resilienti, ma anche performanti nell’attuale contesto di mercato dominato da di erenziali di aspettative sui tassi. Nell’ambito degli alternativi

abbiamo quindi lanciato portafogli con obiettivi diversi ma a loro volta complementari.

Di cosa si tratta?

AG: Il primo, denominato Alternative Yield, combina rendimenti stabili al di sopra del livello attuale dei tassi, e resilienza

10 PRIVATE INTERVIEW
punta a generare ritorni più elevati in un contesto di maggiore volatilità, in azione e di erenziale di tassi
Andrea Grillo

CROSSFUNCTIONAL SYNERGIES

Wealth Management

Portfolio Asset Allocation

Asset Management

Financing and Arrangement

Risk Management

Investment Banking

nell’attuale contesto di mercato mediante fondi Ucits diversi cati in catastrophe bonds, commodities carry, credit relative value e così via. Il secondo, Alternative Performance, punta a generare ritorni più elevati in un contesto di maggiore volatilità, in azione e di erenziale di tassi, ad esempio fra la zona euro e gli

Usa, in cui spiccano strategie trend following sistematiche, global macro, FX relative value e simili. Nell’ambito degli alternativi illiquidi abbiamo messo a punto altre due soluzioni di investimento: Coinvestimenti in alternativi illiquidi con driver di rendimento totalmente indipendenti dallo

scenario macroeconomico e in azionistico come litigation nance, insurance linked securities, health care tech e ntech. In ne investimenti a medio lungo termine in private equity, nei settori della robotica, dell’intelligenza arti ciale e nell’automation e delle green technologies, che bene ciano

PRIVATE 11 INTERVIEW UBALDO PALMIDORO

dell’evoluzione economica di questo decennio.

Quali sono oggi le principali preoccupazioni della clientela?

AG: L’incertezza principale è legata a come recuperare le perdite in portafoglio registrate l’anno scorso, in particolare sui bond, generando rendimenti che consentano di raggiungere gli obbiettivi predisposti a lungo termine, ma con la dovuta attenzione a come le banche centrali si comporteranno per controllare e riportare l’in azione ai livelli prestabiliti senza aggravare il rallentamento economico ora che il

mercato è vicino ai massimi. Il nostro focus è quindi sulla diversi cazione del portafoglio prestando particolare attenzione al risk management. L’obiettivo principale rimane sempre quello di avere esposizione alle maggiori opportunità presenti sui mercati, diminuendo la volatilità dei portafogli ma aumentandone la resilienza in momenti di turbolenza. Abbiamo riscontrato in questi anni che la grande maggioranza dei clienti italiani con cui 1OAK mantiene rapporti di advisory è costretta ad a rontare problematiche alquanto simili tra di loro, fra le

quali le più comuni sono come recuperare le forti per dite in obbligazionario, come ovviare la mancata reale diversi cazione degli investimenti per esposizione geogra ca/settoriale e come gestire in maniera ottimale l’esposizione al rischio duration della componente obbligazionaria in portafoglio. Queste problematiche comportano conseguenze importanti che conseguono principalmente da un’eccessiva concentrazione dei rischi di portafoglio e si traducono in mancate opportunità di investimento e in ultima analisi in cospicui costi di opportunità soprattutto per chi investe con un orizzonte temporale più lungo.

Chiudiamo su di voi. Quali sono, a suo avviso, i vostri punti di forza e gli elementi distintivi della vostra o erta?

UP: Il nostro business model che opera integrando competenze in asset management, advisory e investment banking, ci permette di o rire un ‘upgrade’ focalizzandoci su soluzioni di investimento a valore aggiunto per la clientela internazionale ed italiana. La nostra consulenza mira proprio a risolvere le principali problematiche dei loro portafogli comprendendone i loro driver di ritorno, aumentandone il grado di diversi cazione e aprendo la porta a tutte le asset class così da massimizzare le opportunità di investimento per poter raggiungere gli obbiettivi a lungo termine con un impiego e ciente del capitale.

INTERVIEW 12 PRIVATE
Da sinistra: Giles Rothwell (presidente), Peter Konidaris (chief risk officer), Andrea Grillo (head of investor solutions), Giovanni Bonaccorso (chief executive officer) e Yun Sun (head of portfolio management).

OBBLIGAZIONARIO SENZA FRONTIERE

Navigare l’attuale regime di mercato richiede un approccio granulare e flessibile al reddito fisso. Ecco perché negli ultimi 20 anni abbiamo continuato a innovare e abbiamo costruito la più ampia e più liquida gamma di ETF obbligazionari in Europa. *

ETF obbligazionari. iShares. Aspettati di più.

Capitale a rischio. L’aumento dei tassi di interesse comporta di solito una flessione del valore di mercato delle obbligazioni e l’emittente dell’obbligazione potrebbe non essere in grado di restituire il capitale inizialmente investito e pagare le cedole. Il valore e il reddito degli investimenti non sono garantiti.

*Bloomberg, al 28/02/2023.

Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 -Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/ investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 2919132

Materiale di marketing

L’esperienza pluridecennale dei membri del nostro senior team, abbinata ad importanti collaborazioni strategiche nel settore, ci consente di creare gestioni e soluzioni con un chiaro vantaggio competitivo per i nostri clienti. Le numerose collaborazioni di cui sia avvale la casa madre di Londra, sia con le principali banche di investimento, che e con i maggiori gruppi di Asset Management globali come ad esempio BlackRock, ci consentono di supportare al meglio e in piena architettura aperta l’implementazione di soluzioni personalizzate per i nostri clienti. Infatti la nostra clientela riceve un servizio continuo di monitoraggio del rischio complessivo del patrimonio, e per questo abbiamo sviluppato delle infrastrutture so sticate, a sostegno di una marcata attenzione al livello di rischio dei portafogli e alla tolleranza al rischio del cliente.

Come si integrano l’headquarter londinese con la necessità di fornire una consulenza personalizzata per la clientela?

UP: Grazie alla doppia autorizzazione, prestiamo un servizio olistico di advisory cross-border ad alto valore aggiunto che bene cia dell’operatività della sede centrale di Londra per l’ideazione di soluzioni gestite e in amministrato con al contempo il supporto locale della branch italiana per quanto riguarda l’advisory alla clientela italiana Mi d 2 professional.

INTERVIEW 14 PRIVATE
2009 Anno di fondazione della società 3,2 miliardi Gli asset in gestione (in dollari) 22 I professionisti degli investimenti

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DALLA CONSIDERAZIONE CHE “C’È UN SOLO

MODO PER ARRIVARE IN ALTO: LAVORARE

DURAMENTE”, A SOTTOLINEARE CHE

IL METODO È LA CHIAVE PIÙ IMPORTANTE PER CONFERMARSI BUONI INVESTITORI NEL TEMPO.

Imprenditore, avvocato e lantropo, Munger

è il braccio destro di Warren Bu ett, che lo ha voluto come socio e vicepresidente della Berkshire Hathaway, la società che fa capo all’investitore più famoso al mondo.

Nato il 1° del 1924 a Omaha, nel Nebraska, da adolescente ha lavorato da Bu ett & Son, un negozio di alimentari di cui era proprietario il nonno di Warren. Presidente – tra gli altri - della Daily Journal Corporation, nonché director di Costco Wholesale, è accreditato di un patrimonio intorno ai 2 miliardi di dollari, accumulati tra stipendi e quote azionarie della holding di investimenti.

16 PRIVATE LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO

La guerra

Dopo essersi iscritto alla Facoltà di matematica presso l’Università del Michigan, nel 1943 si è arruolato nell’esercito, prestando servizio durante la Seconda Guerra Mondiale come meteorologo.

La professione

Terminato il conflitto, si iscrive ad Harvard, dove si laurea in Giurisprudenze nel 1948. Inizia a lavorare come avvocato, affiancando l’attività con i primi investimenti, quasi tutti con esito negativo.

L’incontro della vita

Nel 1958 conosce Buffett e i due iniziano a collaborare, con Munger sempre dietro le quinte, ma tra i pochissimi con il potere di orientarne le scelte d’investimento.

Quattro regole

Focalizzato sugli investimenti a lungo termine, segue quattro criteri nella scelta dei titoli: deve trattarsi di un’azienda che comprende, con fondamentali in crescita nel tempo, ben gestita e valutata con multipli contenuti.

Filosofia di vita

La sua massima più famosa è: “La vita, in parte, è come una partita a poker, in cui devi imparare a lasciare il gioco anche quando hai una mano che ti piace molto”. Un modo per evitare a evitare l’avidità negli investimenti.

Il Libro

The Tao of Charlie Munger

è il titolo del libro che racconta la vita di Munger, raccoglie aneddoti, interviste e curiosità sulla sua vita, oltre che una serie di sue massime per perseguire la felicità finanziaria.

Contro le crypto

Ha fatto molto discutere un suo articolo sul Wall Street Journal, in cui ha invitato gli Stati Uniti a seguire l’esempio delle autorità cinese mettendo al bando le criptovalute.

Filantropo

Munger è uno dei principali benefattori della University of Michigan Law School, nonché della Marlborough School di Los Angeles, dove aveva studiato la seconda moglie Nancy Barry.

LEGEND CHARLIE MUNGER PRIVATE 17

A CACCIA DI CERVELLI

MARKETS 18 PRIVATE NUOVA ZELANDA SVEZIA AUSTRALIA SVIZZERA NORVEGIA OLANDA REGNO UNITO DANIMARCA CANADA STATI UNITI IRLANDA GERMANIA FINLANDIA FRANCIA PORTOGALLO BELGIO GIAPPONE AUSTRIA SPAGNA SUD COREA REPUBBLICA CECA UNGHERIA ITALIA POLONIA ISRAELE CILE GRECIA TURCHIA MESSICO 00,10,2 0,3 0,40,5 0,6 0,7 LAVORATORI SCALA DA 0 A 1

LA COMPETIZIONE TRA PAESI SI GIOCA SEMPRE PIÙ SULLA

LA NUOVA ZELANDA È AL PRIMO POSTO PER APPEAL SUI LAVORATORI, IL

FONTE: OCSE

MARKETS MAP PRIVATE 19
CAPACITÀ
DI ATTRARRE TALENTI
STRATUP CANADA STATI UNITI FRANCIA REGNO UNITO OLANDA AUSTRALIA SVEZIA IRLANDA GERMANIA PORTOGALLO FINLANDIA NUOVA ZELANDA DANIMARCA SPAGNA AUSTRIA SUD COREA POLONIA ITALIA GIAPPONE ISRAELE CILE 00,10,2 0,3 0,40,5 0,6 0,7
CANADA PER LE STARTUP

Tassi sull’ottovolante

Oggi più del solito è importante avere una politica chiara di gestione della tesoreria, il che passa per responsabilità ben delineate a carico di chi è chiamato a occuparsi di quest’area. Il tema assume una rilevanza ancora maggiore nelle aziende internazionali, che nell’ultimo anno si sono trovate a dover ottimizzare rischi e rendimenti alla luce dell’evoluzione registrata dai tassi d’interesse e dai cambi valutari.

L’impatto delle politiche monetarie

In particolare, la stretta monetaria ha creato non pochi problemi alle società a lungo abituate alla politica

dei tassi zero, il che le aveva spinte a non dotarsi di una politica attiva di gestione e di copertura (overlay). Le di coltà maggiori si registrano oggi tra le imprese particolarmente indebitate, che hanno bene ciato per anni di tassi di rifanziamento molto bassi e si sono comportate ritenendo che ci sarebbe magari stato tempo per rivedere e allungare le scadenze dei prestiti a tassi ssi e non variabili. L’impatto sui conti si sta rivelando in alcuni casi devastante e in molti casi l’approccio di aspettare una normalizzazione dei tassi potrebbe rivelarsi sbagliato. Infatti, non è detto che alcune delle realtà a rischio

possano avere il tempo di scollinare, anche perché non ci sono previsioni di cambio di rotta a breve tra le due sponde dell’Atlantico.

Crescono i problemi

Ma anche chi disponeva di liquidità abbondanti può trovarsi in posizione complicata. A tal proposito è su ciente ripercorrere quanto accaduto ad alcune banche americane, che dopo il primo rialzo dei tassi al 2%, hanno cominciato a investire pesantemente in obbligazioni a più lungo termine e che solo alcuni mesi dopo si sono ritrovate con perdite importantissime

HEDGE 20 PRIVATE
La gestione della tesoreria assume oggi un ruolo più cruciale del solito L’analisi va condotta guardando all’equilibrio tra rendimenti e rischi
DI ROBERTO FALZONI E ALESSANDRO TAGLIETTI

sui loro portafogli di obbligazioni; infatti questi ultimi si sono svalutati, dato che i tassi hanno continuato a salire. Quanto ai tassi nell’Eurozona, siamo ormai vicini al 4%, senza considerare lo spread di credito della banca, e sul dollaro al 5,5%; solo lo yen rimane al di sotto dell’1%. In una situazione come questa, si potrebbe essere tentati dalla possibilità di sottoscrivere il prestito in yen e convertire in euro o dollari anche perché la moneta giapponese è collocata all’interno di un trend ribassista. Tutto facile? Non proprio. Infatti non è escluso un ripensamento della politica

monetaria da parte dei nuovi responsabili della banca centrale giapponese, che potrebbe prendere di sorpresa i mercati e creare un panic buying sullo yen e quindi perdite importanti per chi si è indebitato in yen contro euro.

Nuove strategie necessarie

Queste considerazioni suggeriscono di dedicare grande attenzione ai tassi di cambio, il che è fondamentale nella politica di gestione di una tesoreria di società internazionali e spesso interconnesso con il livello dei tassi d’interesse. L’evoluzione nelle valutazioni delle principali valute

mondiali e la volatilità dei tassi di cambio potrebbe nei prossimi mesi subire un’accelerazione come non osserviamo da tempo. Opportunità e rischi vanno quindi valutati con grande attenzione e sarebbe saggio per ogni consiglio d’amministrazione, o direzione generale, tenere conto delle speci cità e delle carattteristiche di ogni impresa. In quest’ottica può essere opportuno piani care la gestione della tesoreria e a darne la responsabilità a specialisti interni o esterni, per poi poter monitorare costantemente rischi e risultati ottenuti ssando obiettivi e benchmark.

HEDGE PRIVATE 21 Fonte: Bloomberg DIC 2021 GennfebmarzAprMagGiu 2021 LugAgoSetOttNovDicGen Feb Mar 2023 AprMagGiu 3,61% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00
EVOLUZIONE DELL’INDICE EURIBOR A 3 MESI

Investimenti in club

L’incertezza legata alle principali asset class favorisce il decollo dei capitali privati Opportunità e potenziali minacce di uno strumento in rapido sviluppo in Italia

Il successo dei club deal non conosce sosta: l’ingente liquidità di privati e famiglie, l’elevata volatilità dei mercati nanziari quotati e gli alti ritorni o erti dagli asset illiquidi spingono sempre più individui high net worth e family o ces verso tale forma di investimento.

Le declinazioni di mercato

Sotto tale ampio cappello trovano posto interventi tanto in forma di equity quanto di debito,

nei settori più diversi (aziende industriali, commerciali, real estate, logistica e così via), accomunati dalla caratteristica di prevedere la compartecipazione di più soggetti all’investimento (tant’è che a volte se ne parla come di investimenti sindacati).

La struttura tipica è quella di un accordo limitato a un ristretto numero di soggetti, normalmente “aggregati” in maniera proattiva e inclusiva attorno all’imprenditore,

con coinvolgimento diretto di costoro nell’attività della target: è questo certamente uno dei principali vantaggi del club deal, ovverosia la possibilità di mettere a fattor comune non solo capitale, ma anche esperienze, competenze e network di conoscenze.

La carta della essibilità

A ciò si aggiunge la essibilità dell’investimento, non vincolato – a di erenza dei fondi di private equity

OPINION 22 PRIVATE

– al rigido rispetto di parametri riguardanti, ad esempio, i ricavi dell’azienda, la sua redditività o le tempistiche di exit.

Tale forma di coinvestimento permette quindi di fornire, anche alle piccole e medie imprese (spesso in di coltà nell’attuazione del passaggio generazionale), di cui il tessuto nazionale è ricco, un capitale di rischio quali cato e paziente, che ne sostenga e promuova lo sviluppo.

A ciò consegue, non di rado, un risultato di ampia soddisfazione per l’investitore in termini di ritorno sul capitale investito (a questo potendosi anche aggiungere – rispetto all’investimento in organismi armonizzati – vantaggi scali: vedasi ad esempio la possibilità di bene ciare della participation exemption sulle plusvalenze al momento dell’exit, qualora la partecipazione sia detenuta per il tramite di una società holding).

I rischi potenziali

A fronte delle molte caratteristiche potenzialmente vantaggiose, sopra sinteticamente enunciate, è tuttavia doveroso considerare in maniera attenta i potenziali rischi che tale forma di investimento porta con sé. Va anzitutto operata una constatazione tanto elementare quanto – spesso – sottovalutata: il club deal (quantomeno nella sua struttura tipica, ovverosia di accordo di coinvestimento tra privati), non è soggetto ad attività di vigilanza, né a controlli di alcun tipo. Ciò impone, è evidente,

una particolare attenzione nella valutazione preventiva dell’investimento, tanto sotto il pro lo del business sottostante, quanto sotto quello dell’a dabilità e capacità dei soggetti deputati alla gestione, oltre che nella disciplina degli aspetti economici che potrebbero avere una rilevante incidenza sulla pro ttabilità dell’investimento (ad esempio i compensi dell’organo amministrativo e le spese di rappresentanza).

I diritti dei soci

A ciò è intimamente correlato il tema relativo ai diritti di informativa e controllo del socio nel corso dell’investimento: se nelle società a responsabilità limitata costui gode di un’informativa particolarmente ampia (ai sensi dell’art. 2476, 2° comma, c.c.) il socio ha diritto “di avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli a ari sociali e di consultare … i libri sociali ed i documenti relativi all’amministrazione”), nelle società per azioni egli ha unicamente il diritto di consultare il libro soci e il libro delle assemblee. Può quindi essere utile, nel caso in cui il veicolo societario prescelto sia quello della società per azioni, estendere convenzionalmente – con l’adozione di apposite previsioni nello statuto sociale – il diritto di informativa e controllo spettante al socio in base alla legge.

Le procedure di disinvestimento

Qualora sia pattuita la partecipazione dell’investitore all’organo

amministrativo della società, ciò – a maggiore tutela dello stesso – potrà formare oggetto di uno speci co diritto, riconosciuto anche statutariamente.

Un tema di assoluta rilevanza è poi quello relativo all’exit: va infatti considerato che, in difetto di pattuizioni speci che, il socio di minoranza di una società non quotata non possiede alcun diritto di vedere realizzato il proprio investimento, se non in fase di liquidazione, al termine della società stessa (termine che potrebbe persino trascendere la durata stessa della sua vita).

Ecco quindi che la società, pur a fronte di un andamento soddisfacente del business sottostante, potrebbe rivelarsi una “gabbia” nella quale l’investitore verrebbe a trovarsi imprigionato, senza alcun diritto né agli utili, né alla liquidazione della partecipazione. Deve quindi trovare adeguata regolamentazione (in sede statutaria e/o parasociale), in maniera compatibile con la essibilità temporale connaturata alla tipologia di investimento, la possibilità della way out del socio: sarà quindi opportuno considerare la previsione di opzioni put/call, di clausole di trascinamento/co-vendita, di diritti di prelazione o di recesso e simili, con attenta regolamentazione dei criteri di valorizzazione della partecipazione (tenuto conto anche che il metodo codicistico previsto dall’art. 2437ter c.c., che fa riferimento alla consistenza patrimoniale e alle prospettive reddituali della società,

OPINION PRIVATE 23

potrebbe, in taluni settori di business, rivelarsi insoddisfacente).

Le pattuizioni anti-diluizione

In caso di intestazione delle partecipazioni a persona sica, assumeranno poi rilevanza le previsioni statutarie relative al trasferimento a causa di morte, essendo necessario prevederne la libera trasferibilità agli eredi (o quantomeno – nel caso in cui sia prevista la liquidazione di questi ultimi – che la stessa rispecchi l’e ettivo valore di mercato della società).

Potrebbe poi essere opportuno prevedere delle pattuizioni anti-

diluizione – al ne di evitare che l’investitore sia vittima di aumenti di capitale “ostili”, deliberati senza il suo consenso, e si veda quindi ridotto nella propria percentuale di partecipazione al capitale – così come convenire quorum quali cati (se non anche veri e propri diritti di veto) in relazione a operazioni straordinarie (es. fusione o scissione) che possano avere l’e etto di snaturare, diluire o alterare entità e consistenza della partecipazione.

Nel caso in cui vi sia un nucleo di soci investitori accomunati da interessi omogenei, potrà essere considerata la possibilità – ai ni dell’investimento nella target – di

costituire un veicolo societario ad hoc, ovvero di utilizzare un trust o un mandato duciario: in tal caso, quel gruppo di soci costituirà – nei rapporti con gli altri soci della società operativa – un soggetto unitario, mentre i rapporti tra loro saranno gestiti all’interno dello strumento, societario o duciario, utilizzato.

Le responsabilità per chi investe Un’ultima nota, in ne, riguardo a un tema che pare scontato, ma che non sempre lo è: l’investitore deve rispondere, in caso di qualsiasi vicissitudine societaria negativa, con il solo capitale conferito, e non oltre lo stesso.

Ciò induce quindi a sconsigliare recisamente la partecipazione a club deal aventi a oggetto veicoli (società di persone) che prevedano la responsabilità illimitata dei soci, nonché – nelle società di capitali –a raccomandare che l’esercizio del diritto di voto spettante al socioinvestitore sia esercitato in maniera tale da non incorrere nel rischio, pur remoto, di generare responsabilità risarcitoria in capo allo stesso (vedasi ad esempio, nelle società a responsabilità limitata, la decisione o l’autorizzazione, da parte del socio, del compimento di atti dannosi per la società, i soci o i terzi ai sensi dell’art. 2476 c.c. o, anche nelle società per azioni, l’esercizio abusivo del voto in danno del socio di minoranza).

* Avvocato e managing partner dello Studio Campeis

OPINION 24 PRIVATE
Sotto il medesimo cappello trovano posto interventi nei settori più diversi (aziende industriali, commerciali, real estate e logistica), accomunati dalla compartecipazione di più soggetti all’investimento

A caccia di paperoni

Diversi paesi europei cercano di attrarre gli Hnwi puntando su una scalità di favore Strategie diverse, ma accomunate da imposizione ridotta sui redditi delle persone siche

DI ANTONIO LONGO* OPINION 26 PRIVATE

Per valutare la convenienza di un regime di attrazione per gli Hnwi messo a disposizione da un paese rispetto a un altro è fondamentale considerare in primis la situazione patrimoniale e i ussi reddituali del contribuente (rentier, imprenditore, lavoratore e pensionato).

Tuttavia, la scelta del paese di destinazione non è solo frutto di una valutazione di natura scale ma si basa anche su altri fattori come la qualità della vita nel paese scelto, la stabilità politico-economica dello stesso, l’opportunità di poter usufruire di un’ampia gamma di servizi che vanno dall’assistenza sanitaria a quelli nanziari alle proposte di istruzione per i gli.

Italia e Monaco a confronto È anche per queste ragioni che l’Italia, che o re un regime scale agevolato per gli individui che diventano residenti italiani e trasferiscono la propria residenza scale in Italia (tassazione sostitutiva di 100mila euro annui per i redditi esteri per un massimo di 15 anni), rappresenta una delle destinazioni maggiormente scelte dagli Hnwi in questi ultimi anni.

Il Principato di Monaco non applica l’imposta sul reddito delle persone siche, né esiste un’imposta speci ca sul patrimonio. Unica eccezione riguarda i cittadini francesi, che devono versare le imposte al sco di Parigi anche se vivono nel Principato. Per questa ragione storicamente Monaco è stato ritenuto il luogo di residenza ideale

da parte di Hnwi, imprenditori con attività personali, liberi professionisti, soggetti detentori di brevetti It, sportivi e attori. Il numero dei cittadini residenti nel Principato di Monaco è cresciuto negli anni, ma a un ritmo piuttosto contenuto: nel 2008 erano 35mila, nel 2015 erano 38mila e alla ne del 2021 circa 39mila.

Tra Svizzera e Portogallo

Diverso il discorso della Svizzera: nella Confederazione elvetica le imposte sul reddito delle persone siche variano da cantone a cantone. Solitamente, le aliquote scali sono relativamente basse rispetto ad altri paesi, ma è necessario svolgere un’analisi caso per caso. In alcuni cantoni svizzeri, è prevista un’imposta sul patrimonio, ma anche in questo caso le aliquote e le soglie di esenzione variano signi cativamente tra i cantoni. Particolarmente rilevante il fatto che alcuni cantoni svizzeri o rono un regime scale speciale chiamato “forfait scale” per i residenti stranieri. Questo regime prevede il pagamento di un’imposta ssa basata sul costo della vita in Svizzera anziché sul reddito o sul patrimonio. Il Portogallo prevede un regime per i residenti non abituali (NonHabitual Residents Tax Regime o Nhr), con una tassazione agevolata del 20% sui redditi derivanti da attività ad alta competenza (come professionisti quali cati o amministratori di società) e una completa esenzione per i redditi da

fonte estera per alcune categorie di attività, come per esempio sulle pensioni ottenute in un altro paese. Fino al 2018, circa 30 mila soggetti si erano avvalsi di tale regime in Portogallo, tra i quali 3.352 italiani. La normativa portoghese aveva anche introdotto incentivi scali per gli Hnwi che investivano in beni d’interesse culturale o e ettuavano donazioni a istituzioni culturali o scienti che riconosciute, come pure per chi e ettuava investimenti nell’economia reale del paese (trasferimenti di capitale, creazione di almeno 10 posti di lavoro, e acquisti immobiliari), ma tale regime è stato sostanzialmente cancellato quest’anno. Alla data di aprile 2023 i soggetti che avevano ottenuto tali “Golden Visa” erano 11.921, provenienti principalmente da Cina (5.304), Brasile (1.198) e Stati Uniti (607).

La scelta britannica Nel Regno Unito, l’imposta sul reddito delle persone siche è progressiva, con aliquote che variano dal 20% al 45% per i redditi superiori a una certa soglia. Si applica poi un’imposta sul patrimonio chiamata “Inheritance Tax” che viene applicata alle eredità superiori a una certa soglia. L’imposta sulle plusvalenze (Capital Gains Tax) è applicata sui pro tti derivanti dalla vendita di determinati beni o attività. Nel corso degli anni ha tuttavia riscosso particolare successo il regime “res

OPINION PRIVATE 27

REGIME FISCALE NEORESIDENTI IN ITALIA: I NUMERI

Periodo d’imposta Tipologia soggetto Soggetti che hanno Importo versato che ha esercitato l’opzioneesercitato l’opzione (mln €)

Fonte: Corte dei Conti su dati Agenzia delle Entrate

Chi può accedere

REGIME FISCALE DEI NEORESIDENTI: COME FUNZIONA

Persone fisiche che:

- Trasferiscono la residenza fiscale da un Paese estero in Italia

- Non sono state fiscalmente residenti in Italia per almeno

9 dei 10 periodi d’imposta precedenti all’inizio di validità dell’opzione

Quanto dura

Quanto si paga

Quali redditi sono agevolati

Quali familiari possono essere ammessi

non doms”, riservato ai residenti non domiciliati, che consente di evitare l’imposizione sui redditi e sul patrimonio estero attraverso il principio della cosiddetta “remittance basis”, a condizione che vengano rispettate determinate regole e requisiti.

Questo regime è stato recentemente oggetto di una nuova attenzione

15 anni dal primo periodo d’imposta di validità dell’opzione

100.000 euro all’anno per i contribuenti “principali”; 25.000 euro all’anno per i familiari

Sono tassati con la “flat tax” i redditi prodotti all’estero, incluso il reddito di lavoro dipendente prestato al di fuori del territorio italiano

Coniuge (incluse unioni civili), figli (o, in mancanza, i discendenti più prossimi), genitori (o, in mancanza, gli ascendenti più prossimi), generi e nuore, suocero e suocera, fratelli e sorelle

da parte della politica: sembra probabile che il prossimo governo apporterà modi che signi cative. Quindi, in vista delle prossime elezioni politiche nel Regno Unito (previste entro dicembre 2024), i partiti si stanno chiedendo se le persone non domiciliate che attualmente vivono nel Regno Unito potrebbero spostarsi in altri paesi se

ci saranno cambiamenti negativi, allo stesso modo di coloro che stanno pensando di trasferirsi nel Regno Unito e potrebbero cambiare i loro piani.

*Partner dello studio legale Dla Piper

OPINION 28 PRIVATE
2017 Contribuente principale 78 7,8 Familiare 20 0,5 Totale 98 8,3 2018 Contribuente principale 196 19,6 Familiare 67 1,7 Totale 263 21,3 2019 Contribuente principale 318 31,8 Familiare 111 2,8 Totale 429 34,6 2020 Contribuente principale 402 40,2 Familiare 147 3,7 Totale 549 43,9 2021 Contribuente principale 994 99,4 Familiare 345 8,6 Totale 1.339 108,0

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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation). Per maggiori informazioni consultare i siti

AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.

* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective.

** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.

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STAGFLAZIONE

IL SIGNIFICATO

SITUAZIONE NELLA QUALE CONVIVONO UN AUMENTO GENERALE DEI PREZZI (INFLAZIONE) CON UNA MANCANZA DI CRESCITA DELL’ECONOMIA (STAGNAZIONE). UNA TRAPPOLA DALLA QUALE È

DIFFICILE TIRARSI FUORI.

PROSPETTIVA CONCRETA

Nelle ultime settimane questa prospettiva si è fatta più concreta, considerato che il carovita stenta a rientrare nei canoni nonostante le continue strette delle banche centrali che stanno frenando il Pil.

GLI ESORDI

Presentatasi per la prima volta negli anni Sessanta, la stag azione fu a rontata attraverso stimoli economici, ma questo comportò un’ulteriore impennata dei prezzi.

PROBLEMA DEBITO

Oggi preoccupa soprattutto la situazione dei debiti sovrani Difatti una crescita nulla dell’economia frenerebbe il rientro dello stock dopo le grandi spese durante la fase pandemica.

GERMANIA NEL MIRINO

Secondo diversi analisti, oggi il paese a maggior rischio stag azione è la Germania, che fatica a combattere il carovita e al tempo stesso paga pegno alle crescenti tensioni tra Occidente e Cina.

COME USCIRNE

Non esiste la bacchetta magica. In passato si è usciti dalla stag azione puntando su un’azione moderata di politica monetaria accompagnata dalla liberazione di alcuni settori dell’economia.

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 30 PRIVATE

Gli Hnwi si fanno più esigenti

Il World Wealth Report 2023 di Capgemini segnala un calo dei paperoni nel mondo

È limitato il numero di coloro che si dicono soddisfatti del proprio wealth manager

L’andamento negativo delle principali asset class ha inciso pesantemente sui patrimoni della clientela Hnwi globale, che nel 2022 ha messo a segno il peggiore ribasso dell’ultimo decennio. È quanto emerge dal World Wealth Report 2023, condotto da Capgemini su 71 mercati (Italia inclusa), che rappresentano più del 98% del

reddito nazionale lordo globale e il 99% della capitalizzazione dei mercati azionari mondiale.

Focus sulla sostenibilità

Il numero di high net worth individual a livello globale è sceso del 3,3% a 21,7 milioni nel 2022, mentre il valore della loro ricchezza è diminuito del 3,6% a 83.000

miliardi di dollari. Il report rivela che si tratta del calo più netto registrato negli ultimi dieci anni (2013-2022), causato dall’incertezza geopolitica e macroeconomica.

Il Nord America ha registrato la contrazione della ricchezza più marcata (-7,4%), seguito dall’Europa (-3,2%). Africa (1,6%), America Latina (2,1%) e Medio Oriente

OPINION 32 PRIVATE
DI
VITO ANDREOLA

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(1,5%) hanno mostrato un certo grado di resilienza, registrando nel 2022 una crescita della ricchezza. Anche se solo il 23% degli Hnwi ha dichiarato che i maggiori rendimenti ottenuti sono stati generati da asset legati ai fattori Esg, questo segmento continua a manifestare interesse per i prodotti sostenibili, con il 41% degli intervistati che considera come priorità assoluta gli investimenti con un impatto Esg.

Transizione digitale da completare Il 40% dei relationship manager intervistati ha a ermato di aver bisogno di un maggior numero di dati per comprendere l’impatto Esg e quasi uno su due ha dichiarato che maggiori informazioni in ambito sostenibilità sono indispensabili per supportare i clienti in modo e cace. Secondo il report, l’attuale mancanza di strumenti digitali impedisce da un lato ai relationship manager di o rire servizi di consulenza nanziaria tempestivi e a valore aggiunto, dall’altro incide sui loro pro tti. In media, solo un dirigente su tre ritiene che la propria azienda presenti maturità digitale end-toend. Inoltre, il 45% ha a ermato che il costo per relationship manager sta aumentando, soprattutto a causa delle carenze nella catena del valore della ricchezza. Il 56% degli intervistati Hnwi ha dichiarato che i servizi a valore aggiunto sono rilevanti nel momento in cui devono scegliere una società di wealth management, ma solo uno su due si è dichiarato soddisfatto

delle competenze del proprio wealth manager in termini di erogazione di tali servizi.

Quasi il 31% probabilmente cambierebbe il proprio wealth manager nei prossimi 12 mesi.

Le s de per il wm

Dal report si evince inoltre che, ad oggi, ampliare il bacino dei potenziali clienti in ambito wealth management è una prerogativa per contribuire alla crescita a lungo termine del settore.

Il segmento degli a uent, cioè quegli individui benestanti con un patrimonio investibile dai 250mila al milione di dollari, rappresenta attualmente una nuova frontiera, dal momento che questa popolazione continua a crescere in termini di dimensioni e peso nanziario.

A livello regionale, il Nord America (46%) e l’Asia-Paci co (32%) detengono la quota maggiore di a uent in termini di valore della

ricchezza e di dimensioni della popolazione a livello globale. Nonostante il patrimonio di quasi 27mila miliardi di dollari (quasi il 32% del patrimonio totale degli Hnwi), il 34% delle aziende non sta esplorando questo segmento. La maggior parte degli a uent (71%) è interessata a richiedere servizi di wealth advisory alla propria banca nei prossimi 12 mesi. Per mantenere bassi i costi operativi e o rire al contempo le competenze richieste da questo segmento, la strada da percorrere sarà quella della personalizzazione abilitata dalla tecnologia.

Cambio di mentalità necessario “Le società di gestione patrimoniale si trovano a un punto di svolta critico poiché il macroambiente sta imponendo un cambiamento nella mentalità e nei modelli di business per guidare una crescita sostenibile dei ricavi. L’agilità e l’adattabilità saranno caratteristiche fondamentali per le persone che dispongono di un patrimonio netto elevato, in quanto la loro attenzione è orientata alla conservazione della ricchezza. Per rimanere rilevante, il settore dovrà ra orzare il valore, responsabilizzare i manager delle relazioni e sbloccare nuove opportunità di crescita”, sottolinea Dario Patrizi, nancial services director di Capgemini in Italia

“Il loro successo sarà legato alla risoluzione dei problemi relativi all’immaturità digitale nella catena del valore della ricchezza”.

OPINION 34 PRIVATE
Dario Patrizi

PREMI FISSI CASH COLLECT CALLABLE

PREMI FISSI CASH COLLECT CALLABLE

Premi Fissi mensili tra lo 0,70% 1 (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a.) indipendentemente dall’andamento dei sottostanti Possibilità di rimborso anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal nono mese

Premi Fissi mensili tra lo 0,70% 1 (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a.) indipendentemente dall’andamento dei sottostanti Possibilità di rimborso anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal nono mese

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.

Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.

Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)

Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)

Premi Fissi mensili tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a) dell’Importo Nozionale

Premi Fissi mensili tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a) dell’Importo Nozionale

Barriera a scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti

Barriera a scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti

Possibilità di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente

Possibilità di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente

Scadenza a tre anni (26/05/2026)

Scadenza a tre anni (26/05/2026)

Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza

Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza

Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

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Il Certificate è uno strumento finanziario complesso

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1 Gli importi espressi in percentuale (0,70%) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.

1 Gli importi espressi in percentuale (0,70%) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge. * Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del tasso di cambio tra euro e la valuta del sottostante.

* Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del tasso di cambio tra euro e la valuta del sottostante.

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Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2022, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

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MESSAGGIO PUBBLICITARIO ISIN AZIONI SOTTOSTANTI BARRIERA A SCADENZAPREMIO FISSO MENSILE NLBNPIT1Q6D4 Unicredit, Banco Bpm 50% 0,82% (9,84% p.a.) NLBNPIT1Q6E2 Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mediobanca 50% 0,80% (9,60% p.a.) NLBNPIT1Q6F9 Pirelli, Tenaris, Leonardo 50% 0,90% (10,80% p.a.) NLBNPIT1Q6G7 Eni, Enel, Intesa Sanpaolo 50% 0,80% (9,60% p.a.) NLBNPIT1Q6H5 Stellantis, Stmicroelectronics, Nexi 50% 0,85% (10,20% p.a.) NLBNPIT1Q6I3Tenaris, Unicredit, Salvatore Ferragamo, Stmicroelectronics 40% 0,88% (10,56% p.a.) NLBNPIT1Q6J1 Moncler, Salvatore Ferragamo, Ferrari 50% 0,70% (8,40% p.a.) NLBNPIT1Q6M5 Assicurazioni Generali, Axa, Aegon, Ageas 50% 0,80% (9,60% p.a.) NLBNPIT1Q6S2* Macy's, Farfetch, Zalando 40% 1,40% (16,80% p.a.) NLBNPIT1Q6Q6*Repsol, Occidental Petroleum, Valero Energy 50% 0,90% (10,80% p.a.) NLBNPIT1Q6K9* American Airlines, Easyjet, Air France 50% 1,12% (13,44% p.a.) NLBNPIT1Q6L7* Carnival, Tripadvisor, Booking 40% 1,10% (13,20% p.a.) NLBNPIT1Q6T0* Alphabet, C3.Ai 40% 1,37% (16,44% p.a.) NLBNPIT1Q6N3* Amazon, Meta, Tesla 50% 1,05% (12,60% p.a.) NLBNPIT1Q6O1*Sunrun, Solardedge Technologies, Sunnova Energy 40% 1,45% (17,40% p.a.) NLBNPIT1Q6P8* Barrick Gold, Kinross Gold, Freeport 50% 0,85% (10,20% p.a.)
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Frontiera assicurazioni

Aipb e PwC hanno e ettuato una ricerca sulla private protection

Il potenziale inespresso è un’opportunità di crescita per gli operatori

L’evoluzione del private banking è legata ai grandi cambiamenti in atto a livello socio-demogra co, come l’allungamento della speranza di vita, la riduzione della natalità, il restringimento dei nuclei familiari, la maggiore mobilità dei giovani e la minore o erta di sanità pubblica. Tutte dinamiche che accrescono i bisogni di protezione a scopo precauzionale degli individui.

La ricchezza delle famiglie italiane (10.400 miliardi di euro) rappresenta quindi una risorsa preziosa per il paese, ma è esposta alle fragilità nazionali legate a rischi naturali, a una struttura produttiva frammentata e composta in prevalenza da Pmi, da un peso crescente delle famiglie monoreddito. L’industria del private banking ha l’opportunità di ampliare le componenti di valore della consulenza professionale per le famiglie o rendo soluzioni non solo per la protezione del patrimonio nanziario, ma anche per la protezione dell’individuo, della famiglia e dell’attività professionale. Con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione delle esigenze di protezione delle famiglie e le risposte degli operatori di private

banking, l’Associazione Italiana Private Banking e PwC Italia hanno realizzato la ricerca “Private Protection: la nuova frontiera del wealth management”.

Il gap italiano

L’Italia registra un gap di copertura rispetto agli altri paesi europei soprattutto nel ramo danni (incidenza dei premi sul Pil dell’1,1% contro una media del 2,8%).

Le ragioni sono diverse e vanno dal ruolo assistenziale dello Stato alla scarsa alfabetizzazione nanziaria, dalla cultura “scaramantica” degli italiani alla bassa ducia in un’o erta troppo frammentata.

La maggior parte dei clienti private ritiene il proprio patrimonio su ciente a far fronte alla maggior parte dei rischi (11% molto d’accordo, 43%abbastanza d’accordo), attribuendogli un ruolo improprio di auto-assicurazione e rinunciando così a un trasferimento dei rischi legati agli imprevisti. Soprattutto, le famiglie private mostrano di coltà nell’a rontare temi legati al futuro del patrimonio: considerando l’età media (circa 60 anni) e gli e etti sul patrimonio

legati al progressivo allungamento delle aspettative di vita, la mancanza di una piani cazione di lungo periodo rischia di mettere compromettere la solidità e la stabilità della ricchezza di cui dispongono.

Nonostante il livello di protezione dagli imprevisti assicurato da un patrimonio consistente (in media 1,4 milioni di euro di sola ricchezza nanziaria investibile a cui si aggiungono immobili e beni reali), è sbagliato pensare che la clientela private non abbia esigenze di protezione. Sono molti gli eventi che possono avere conseguenze molto negative sul benessere familiare e i prodotti assicurativi idonei a proteggere la persona, la sua famiglia e i suoi beni possono soddisfare le speci che esigenze di questo segmento di clientela.

Consapevolezza crescente

Infatti, a fronte di un bilancio delle coperture assicurative adottate, solo una famiglia private su quattro (24%) si sente ben protetta e quasi due su tre (64%) ritengono che prima di ragionare di gestione degli investimenti sia giusto pensare alla

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DI AIPB*

copertura assicurativa dai rischi, mentre solo il 10% dichiara di aver già risolto grazie al supporto della propria banca. Poiché il 50% dei clienti private a derebbe a quest’ultima la ricerca di soluzioni assicurative adeguate, per il settore si presentano ampie opportunità di sviluppo: il 69% dei clienti private considera il consulente un valido interlocutore in merito alla protezione, soprattutto se a ancato anche da uno specialista (40%).

Il punto di vista dei player

L’o erta vita è oggi già ampiamente di usa e rilevante per le banche private, che mostrano una tendenza ad ampliare i servizi di consulenza nanziaria con le competenze specialistiche assicurative. Nel settore danni vi sono invece ampi margini di sviluppo, poiché solo il 12% ha sviluppato un’o erta completa su questo ramo e un ulteriore 12% la sta sviluppando. Per quattro intervistati su cinque (81%) l’integrazione con il settore danni è necessaria e per il 54% un elemento chiave. Nel colmare questo gap, il private

banking può giocare un ruolo strategico, grazie ad alcuni vantaggi distintivi, derivanti dalla relazione consolidata con il cliente, che gli consentono un’analisi dei rischi più accurata, frutto di una conoscenza dei reali bisogni (58%) e l’elaborazione di soluzioni personalizzate (33%). Attualmente gli operatori stanno sviluppando modelli distributivi eterogenei, in cui sono cruciali le sinergie con le compagnie del gruppo e le partnership con i broker. Secondo la visione di PwC Italia, basata sulle analisi svolte da Aipb, le possibili strategie da implementare da parte degli operatori private devono considerare due fattori chiave: la dimensione dell’operatore (piccolo, medio e grande) e la presenza/combinazione di una o più soluzioni che spaziano dall’appoggio a compagnie o a broker, al ricorso ad agenzie di sottoscrizione, a soluzioni multiple.

Le linee guida per la svolta

A integrazione delle linee guida tracciate, ciascun operatore può prendere in considerazione speci ci

driver decisionali (quali ad esempio la marginalità dei singoli prodotti, la gamma dei prodotti, il grado di innovazione e i relativi tempi di realizzo di un prodotto o di un particolare modello distributivo a cui si aspira) che possono in uenzare la direttrice evolutiva perseguibile. Le linee guida da considerare prevedono inoltre speci che azioni a supporto della consulenza: valutazione delle esigenze in ottica olistica tra investimento e protezione; protezione prima dell’investimento; svincolare liquidità per gli investimenti a fronte di coperture assicurative adeguate; dotare i private banker di strumenti e prodotti adeguati a coprire le esigenze del mercato protection; maggiore penetrazione del credito/lombard; gestione delle passività del cliente con rilevanza e competenza; approccio alla gestione globale del cliente sostenibile; in ne formazione ai pb sui temi della protezione.

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*Associazione Italiana Private Banking

Ad alto rischio

Il governatore della Fed Powell ha mostrato apertura verso le stablecoin

Una posizione che crea le condizioni per un crack senza precedenti

Nell’ultima audizione del governatore della Federal Reserve, Jerome Powell (nella foto), davanti alla Commissione Finanze, le orecchie di tutto il mondo erano concentrate sulla interpretazione dello stop alla serie di rialzi dei tassi: una pausa o una inversione di rotta? Chiarito rapidamente, sin dalla introduzione, che, come inevitabile, si trattava di una pausa o di un “salto” e che quindi la serie dei rialzi sarebbe continuata ancora a lungo, l’audizione si è ben presto trasformata in un sonnolento botta e risposta su temi interni, di scarso interesse al di qua dell’oceano.

Mossa a sorpresa Salvo su un passaggio, che ha fatto sobbalzare sulla sedia più di qualcuno (ma sempre troppo

pochi). Jerome Powell ha difatti dichiarato, sia pur per inciso e non in maniera troppo chiara, che la Fed è disponibile a valutare le stablecoin come una forma di moneta. C’è da restare allibiti, per tutta una serie di motivi. In primo luogo, la dichiarazione è avvenuta a mercati aperti, tanto che è stato prontamente e acutamente osservato un balzo delle quotazioni del Bitcoin, la principale crypto attività (così devono essere chiamate e non criptovalute, come segnala Bankitalia) nei minuti successivi alla dichiarazione di Powell. Davvero è doverosa maggiore attenzione da parte del Governatore della Fed. In secondo luogo, è sconcertante l’endorsment, voluto o meno a questo punto non importa, al mondo delle cripto attività a pochi

mesi dai clamorosi tracolli che hanno mandato in fumo miliardi di dollari, bruciati o peggio ancora rubati, a causa dell’assenza di controlli su questo mondo grigio dove si sviluppano tru e clamorose.

Rischio bolla

In ne, come può Powell dimenticare che buona parte della liquidità immessa nel mercato dalle banche centrali e che è causa della crisi in azionistica che oggi si combatte a colpi di aumenti di tassi di interesse (e delle loro inevitabili amare conseguenze nella economia reale) è proprio nita ad alimentare la bolla speculativa delle critpo attività, preparando forse il più grande crack della storia della nanza globalizzata, superiore a quello di Lehman Brothers.

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Parenti al timone

Le imprese familiari sono più e cienti della media

La governance è un aspetto nella gestione degli equilibri organizzazioni imprenditoriali nei Paesi europei, con una percentuale che va dal 61% della popolazione aziendale nei Paesi Bassi a oltre l’80% in Spagna, Italia e Francia. Se si considerano le prime 1.000 imprese per fatturato in Francia, Germania e Italia, un numero considerevole è a conduzione familiare. “Le imprese familiari sono la spina dorsale dell’economia europea. Hanno dimostrato la loro resilienza e il ruolo importante nelle nostre comunità, impiegando capitali a lungo termine e integrando pratiche sostenibili nella gestione quotidiana del business”, ha commentato Pierre Ramadier, global Head of entrepreneurs & families coverage, Bnp Paribas Wealth Management.

Il successo a lungo termine dell’impresa familiare dipende dall’e cacia dei processi delle strutture di governance, sia all’interno dell’impresa che della famiglia. Tuttavia, a causa della complessità e del numero di questioni da a rontare, molti imprenditori si trovano spesso a dover a rontare l’arduo compito di de nire la governance aziendale e familiare. Bnp Paribas Wealth Management ha commissionato alla SDA Bocconi School of Management la realizzazione di un report, creato insieme a famiglie europee di successo. Il rapporto analizza la struttura e le problematiche della governance familiare in Europa ed esamina le tendenze emergenti.

Scenario in divenire

Le imprese familiari nel Vecchio Continente sono più di 14 milioni, rappresentano circa il 50% del Pil dell’Unione europea e danno lavoro a più di 60 milioni di persone, pari a circa il 40-50% di tutti i posti di lavoro del settore privato europeo.

Le imprese familiari costituiscono la stragrande maggioranza delle

Patti chiari

Le famiglie europee che cercano una chiara struttura di governance familiare e un piano di successione hanno bisogno di linee guida per anticipare e integrare questi aspetti. La governance familiare aiuta a prevedere e a rispondere alle crisi incoraggiando disciplina, trasparenza e responsabilità per le questioni che contano. Tuttavia, i rapporti

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DI BNLBNP PARIBAS WEALTH MANAGEMENT

degli operatori indicano che tali strutture e sforzi di governance familiare sono adottati a un tasso molto basso, soprattutto a livello

europeo:

•Solo il 12% delle imprese familiari ha dichiarato di avere uno statuto familiare formale, rispetto a un dato globale del 49%;

•Il 59% delle imprese familiari a livello globale ha un consiglio di amministrazione, mentre in Europa il numero è la metà;

• Le riunioni di famiglia costituiscono momenti essenziali per la creazione di legami e la promozione di decisioni in collettivo e devono essere strutturate con attenzione: il 35% degli intervistati a livello globale organizza riunioni familiari formali e il 44% riunioni familiari informali, mentre in Europa solo il 17% promuove riunioni familiari organizzate. “Grazie al nostro modello di business, che integra tutte le

1

VALUTAZIONE DELLA FAMIGLIA (E DELLA SUA GOVERNANCE)

•Qual è il nostro scopo familiare?

•Quali sono i valori della nostra famiglia?

•Dove vorremmo che la nostra famiglia fosse tra 300 anni?

2

ALIMENTARE I DIALOGHI IN FAMIGLIA

•Condividiamo gli stessi obiettivi e valori?

•Quali sono le principali fonti di disaccordo in famiglia?

•Come possiamo risolvere gli abissi emotivi e generazionali della nostra famiglia?

3

PROFESSIONALIZZARE L’AZIENDA E LA FAMIGLIA

•Come possiamo imporre un processo decisionale condiviso?

•Come bilanciare i membri della famiglia e le necessarie competenze extra-familiari?

•Come possiamo utilizzare le tecnologie digitali per supportare la qualità del processo decisionale?

4

SOSTENERE LA PROSSIMA GENERAZIONE

• Come possiamo bilanciare flessibilità e struttura nella pianificazione della continuità familiare?

•Come possiamo essere inclusivi come famiglia e sostenere lo sviluppo dei talenti familiari?

•Come possiamo sviluppare competenze di proprietà transgenerazionali nella nostra famiglia?

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MARCIA PER L’IMPLEMENTAZIONE DI UNA GOVERNANCE FAMILIARE
20122013201420152016201720182019202020212022 YTD AL 31/03/23 10,6%15,8%4,4%4,7%-0,8%5,1%1,9%-0,9%-15,1%10,1% 15,1% 1,1% 20122013201420152016201720182019202020212022 YTD AL 31/03/23 10,6%15,8%4,4%4,7%-0,8%5,1%1,9%-0,9%-15,1%10,1% 15,1% 1,1%

realtà del Gruppo Bnp Paribas in un approccio globale verso i bisogni del cliente, supportiamo famiglie e imprese nel preservare, sviluppare e dare continuità al loro patrimonio aziendale, con uno sguardo attento all’innovazione, alla sostenibilità e alle nuove generazioni”, ha dichiarato Luca Bonansea, responsabile Bnl

Bnp Paribas Private Banking & Wealth Management “Grazie al nostro modello di business, che integra tutte le realtà del Gruppo Bnp Paribas in un approccio globale verso i bisogni del cliente, supportiamo famiglie e imprese nel preservare, sviluppare e dare continuità al loro patrimonio aziendale, con uno sguardo attento all’innovazione, alla sostenibilità e alle nuove generazioni”, ha dichiarato Luca Bonansea, head of Bnl Bnp Paribas Private Banking and Wealth Management.

Approcci di erenziati

Non esiste un approccio standard per la governance familiare che si adatti a tutte le aziende di questo tipo. Le famiglie imprenditoriali di successo di solito creano una serie di meccanismi di governance familiare molto particolari, in uenzati dai valori della famiglia, dal tipo di azienda e dalla fase di sviluppo. La collaborazione con consulenti esterni è fondamentale per avere un punto di vista equilibrato e terzo su questioni complesse che potrebbero riguardare la famiglia. Oltre il 75% degli intervistati si a da alle

segnalazioni della rete professionale e/o degli amici della famiglia per la scelta dei consulenti esterni.

Il 37% degli intervistati in Europa dichiara di avere un piano di successione solido, documentato e ben comunicato, rispetto al 30% a livello globale.

L’impatto sociale e la gestione patrimoniale sono ispirazioni cruciali per le famiglie imprenditoriali. Le imprese familiari e le rispettive famiglie sono in una posizione unica per catalizzare un impatto positivo

sugli stakeholder e sulla società. L’esistenza di obiettivi incentrati sulla famiglia, come la protezione della reputazione familiare e i legami tra la famiglia e la comunità locale, li rende più propensi a considerare la performance sociale dell’impresa, l’impegno degli stakeholder e l’impatto sociale come intrinsecamente legati ai valori e alla storia della famiglia.

Spazio alla lantropia

La pratica della lantropia si traduce in un miglioramento generale

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La collaborazione con consulenti esterni è fondamentale per avere un punto di vista equilibrato e terzo su questioni complesse
Oltre il 75% degli intervistati si a da alle segnalazioni della rete professionale e/o degli amici

delle dinamiche familiari, in un miglioramento delle prestazioni, in un miglioramento della reputazione e crea l’opportunità di educare e coinvolgere i membri della famiglia che non sono impegnati nell’azienda.

Una s da importante spesso a rontata dai gruppi familiari di grandi dimensioni e multigenerazionali è quella di coinvolgere i membri più giovani nella lantropia. Il modo più semplice per raggiungere questo obiettivo è quello di coinvolgere i giovani membri il più precocemente possibile, in modo da accrescere il loro interesse per l’azienda di famiglia stessa.

L’impact investing sta guadagnando terreno tra i membri di nuova generazione delle famiglie benestanti. Spesso la transizione verso l’impact investing richiede un

cambiamento radicale nel modo in cui la famiglia ha gestito il proprio patrimonio, con un ripensamento sostanziale delle strutture di governance, dell’asset allocation e delle responsabilità patrimoniali. Se da un lato l’adozione della tecnologia può portare a cogliere delle opportunità, dall’altro può anche portare a problemi inaspettati.

Con itti intergenerazionali I con itti intergenerazionali, ad esempio, possono raggiungere una soglia critica, poiché le generazioni più anziane sono riluttanti ad adottare rapidamente le tecnologie digitali, mentre quelle più giovani si aspettano un’accettazione immediata. La ricerca ha dimostrato che la famiglia proprietaria può opporre maggiore resistenza quando la trasformazione digitale

è una trasformazione a livello di organizzazione. Tuttavia, è meno probabile che oppongano resistenza quando le tecnologie digitali sono implementate come parte di innovazioni di prodotto o di processo.

Il livello di istruzione ha un’in uenza signi cativa sulle prestazioni della prossima generazione. L’istruzione formale fornisce i principi di base e le competenze generali che possono essere utilizzate nella maggior parte dei contesti aziendali, nonché le capacità analitiche e le caratteristiche necessarie per prendere decisioni. L’istruzione espone inoltre i successori a nuove iniziative e tendenze gestionali e tecnologiche. Per il 42% degli intervistati, la prossima generazione rappresenta una futura fonte di in uenza per la strategia aziendale e la sua direzione.

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QUOTA DI IMPRESE FAMILIARI NELLE PRIME 1.000 AZIENDE PER PAESE FONTE: OSSERVATORIO AUB  XII EDIZIONE, AIDAF (2021). * DATI SULLE ENTRATE ANNUALI PER IL 2018. ** DATI PER L’ITALIA FORNITI DALLA SDA BOCCONI’S CORPORATE GOVERNANCE LAB
FRANCIA 28% 39% GERMANIA 40% 57% ITALIA 49% 35%
% DI AZIENDE FAMILIARI % DI CUI OLTRE 1 MILIARDO DI EURO TRA LE PRIME 1.000 DI FATTURATO

Blackstone tricolore

Il colosso degli alternativi promuove un fondo semiliquido distribuito da UniCredit

Con 15 miliardi di investimenti, l’Italia è tra i paesi europei più importanti per il gruppo

In uno scenario di mercato che vede crescere l’interesse verso gli alternativi, si ra orza la presenza in Italia di Blackstone, regina del settore con asset in gestione che s orano i mille miliardi di dollari e un utile netto che lo scorso anno si è attestato a quota 3 miliardi.

Nicchia in crescita

Il colosso americano ha presentato una sicaf lussemburghese, che raccoglie risorse dalla clientela del private banking e dai family o ce, e annunciato un accordo di distribuzione con UniCredit.

“Con le incertezze che da tempo caratterizzano le principali asset class, vediamo spazi crescenti per gli investimenti alternativi, divenuti tra le nicchie più interessanti”, ha spiegato il presidente di Blackstone Italia e senior managing director di Blackstone Credit, Andrea Valeri. “Puntiamo a farci spazio forti della nostra esperienza e dell’a dabilità mostrata nel tempo”.

Le caratteristiche del veicolo

Il fondo, che investe con un orizzonte paneuropeo, ha un ticket minimo di 100mila euro ed è semi liquido.

In sostanza, non ha scadenza, è in raccolta continua e investe in tempi rapidi tutto ciò che raccoglie. “L’investimento prevede un soft lockup di un anno, entro il quale l’uscita comporta una penale del 2% sul valore del fondo, seguito da una redemption mensile”, ha spiegato Rashmi Madan, senior managing director and head of Emea di Blackstone’s Private Wealth Solutions. A quel punto potranno essere concessi riscatti entro il 2% delle masse gestite dal fondo su base mensile ed entro il 5% delle masse per trimestre. Il veicolo investe in senior loans, in operazioni con aziende che hanno un margine di Ebitda non inferiore ai 100 milioni e operative in settori non ciclici e resilienti all’in azione, come il software e tech, l’health e i professional services. Un prodotto simile, il Blackstone Private Credit Fund, dedicato al mercato Usa è stato lanciato due anni e mezzo fa e ha raccolti o anche in Svizzera e Regno Unito. Durante la presentazione è stata sottolineata una particolarità del fondo, che non e ettua operazioni di co-investimento con altri fondi dedicati agli istituzionali, questo

in ottica di diversi cazione tra le categorie di sottoscrittori. “Inoltre tutti i loans sono oating rates, i quali fanno gran parte del lavoro adesso che i tassi si stanno rialzando”, ha precisato Valeri. Indicando poi il potenziale per rendimenti a doppia cifra percentuale per il segmento del credito privato.

Allocazione geogra ca Quindi ha ricordato che Blackstone opera in questo settore già da 17anni e, attraverso un veicolo simile statunitense da 48 miliardi di dollari, conta asset per 291 miliardi e un team globale di 300 investment professionals. In Europa il gruppo ha investito nora 25 miliardi di dollari. Blackstone investe circa 15 miliardi in Italia, che ne fanno uno dei maggiori mercati di investimento. Storicamente la maggior parte di questo è avvenuto attraverso investimenti di minoranza in tutti i settori dell’economia nazionale. L’approccio di gruppo, ha ricordato Valeri, consiste nel combinare l'impronta globale con una presenza locale, collaborando con banche globali e attori locali per distribuire prodotti e raggiungere i clienti nali.

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Il veicolo, che investe con un orizzonte paneuropeo, ha un ticket minimo di 100mila euro ed è semi liquido

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Andrea Valeri

L’ORA DEI TROPICI

La bella stagione è il momento ideale per assaporare cocktail freschi e leggeri

I drink del Paci co hanno una notorietà globale e non passano mai di moda

L’estate è la stagione perfetta per godersi un cocktail fresco e leggero. Se siete alla ricerca di nuovi sapori da provare, i cocktail a base di tequila, e mezcal messicani e cachaca brasiliani sono la scelta perfetta per un’estate all’insegna dei sapori esotici. Il Margarita è sicuramente il cocktail più famoso a base di tequila, ed è facile da preparare. Mescolate tequila, succo di lime e Cointreau in uno shaker con ghiaccio e versate il tutto in un bicchiere a “sombrero” con il bordo bagnato di sale. Il risultato è un cocktail dal sapore perfetto da gustare in compagnia. Se preferite un cocktail più dolce, il Tequila Sunrise potrebbe fare al caso vostro. Si prepara mescolando tequila, succo d’arancia e granatina in un bicchiere alto con ghiaccio.

E etto sunrise

Il risultato è un cocktail dall’e etto sunrise, che va dal rosso all’arancione, perfetto per le foto su Instagram. Per gli amanti dei sapori intensi, il Mezcalita è il cocktail perfetto.

Si prepara mescolando mezcal, succo di lime, sciroppo d’agave e sale in uno shaker con ghiaccio e versando il tutto in un bicchiere con il bordo bagnato di sale a umicato. Il risultato è un cocktail dal sapore a umicato e speziato, che soddisferà i palati più esigenti. Passando ai cocktail brasiliani, la cachaca è l’ingrediente principale della Caipirinha. Si prepara schiacciando lime e zucchero in un bicchiere, aggiungendo cachaca e ghiaccio. Il risultato è un cocktail dal sapore fresco e fruttato, perfetto per le giornate calde. Se cercate un’alternativa fresca e fruttata i cocktail tiki sono la scelta perfetta per l’estate. Originari delle isole del Paci co, questi drink sono caratterizzati da sapori esotici e colori vivaci, che li rendono perfetti per le serate estive. Uno dei tiki più famosi è il Mai Tai, che si prepara mescolando rum scuro, rum bianco, triple sec,

Luca Coslovich, bartender, consulente e formatore, Casinò di Montecarlo.

succo di lime e sciroppo d’orzata in uno shaker con ghiaccio. Il risultato è dal sapore intenso e fruttato. Per gli amanti dei sapori speziati, lo Zombie è il cocktail tiki perfetto. Si prepara mescolando rum scuro, rum bianco, apricot brandy, succo di lime, sciroppo di zucchero e angostura in uno shaker con ghiaccio.

Un classico sudamericano

In ne, se cercate un classico da gustare durante il giorno, la Pina Colada è la scelta perfetta. Una miscela di rum bianco, succo d’ananas e latte di cocco in un blender con ghiaccio. Il risultato è un cocktail cremoso e fruttato, perfetto per le giornate estive al mare o in piscina. I cocktail tropicali, siano essi tiki, a base di tequila e mezcal messicani o cachaca brasiliana sono la scelta perfetta per l’estate. Sperimentate con le diverse ricette e scoprite il vostro preferito, magari accompagnandolo con un delizioso piatto tropicale per un’esperienza culinaria completa. Salud!

DI LUCA COSLOVICH
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Il capitale umano

Nell’arco di 20 anni i dipendenti delle banche operanti in Italia sono scesi del 20% La riquali cazione è indispensabile per frenare la cura dimagrante generata dal digitale

Siamo a un punto di svolta. Per comprendere come sviluppare il capitale umano nelle banche private (ma non solo), bisogna comunque essere consapevoli dei numeri globali complessivi del sistema bancario e nanziario italiano.

Taglio della forza lavoro Partiamo dal passato. Nel 2000 i dipendenti degli istituti di credito operanti in Italia erano circa 350mila ma, nel giro di poco più di 20 anni, sono diminuiti del 20% circa (oltre 70mila posti persi) e le previsioni a breve non sono incoraggianti. Contestualmente, si è realizzata anche una drastica riduzione delle liali e degli sportelli che, solo nell’ultimo decennio hanno a loro volta subito un analogo calo pari al 20%. Queste dinamiche seguono da vicino quello che sta succedendo in Europa dove, pur con alcune di erenze a livello nazionale, il settore bancario ha sperimentato una profonda riorganizzazione nalizzata al consolidamento della rete di liali delle banche, con una riduzione media di addetti pari al 15% circa, comunque inferiore del 25% rispetto alla nostra.

Ovviamente, non tutti questi cambiamenti sono direttamente legati all’evoluzione dell’automazione e della digitalizzazione dei processi, ma questi macrotrend hanno comunque fortemente contribuito a ridisegnare i perimetri di operatività delle banche, i servizi o erti e la professionalità degli addetti del settore. Il processo di digitalizzazione aumenta la domanda di competenze digitali, creando nuove professionalità a anco di quelle più tradizionali, mentre quest’ultime vengono svolte con modalità fortemente innovative. Se una volta le principali funzioni della banca erano facilmente riassumibili in una decina di pro li professionali (cassa, concessione di prestiti e di, bilancio), oggi molte delle competenze presenti in banca sono trasversali a molti altri settori. Altre, invece, sono estremamente specialistiche e concentrate in

funzioni che, no a pochi anni fa, non esistevano neppure. Il capitale umano diventa quindi la dimensione chiave per la corretta implementazione e per la di usione delle nuove tecnologie nelle banche, mentre nella fase di transizione in cui ci troviamo si rivela strategico il processo di riquali cazione delle competenze digitali degli addetti.

La s da del reskilling

Fondamentali, per rendere sostenibili questi processi di riconversione dei lavoratori più senior, saranno gli investimenti in formazione e di reverse mentoring, anche per supportare i processi di reskilling rispetto al mondo dei social network e della platform economy. E questo perché, in tali ambiti, non solo la di usione delle notizie è immediata ma, spesso, le news sono condivise ancor prima

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Fondamentali, per rendere sostenibili i processi di riconversione dei lavoratori più senior, saranno gli investimenti in formazione e in reverse mentoring

che lo facciano le agenzie u ciali. E c’è di più: la novità più importante è che le notizie non sono apprese passivamente ma sono commentate da tutti. In tal modo, gli investitori generano un “consensus” sulla notizia stessa. In questo contesto, è chiaro che

la s da si giocherà sul tema delle competenze. Soprattutto per le banche generaliste più tradizionali e di dimensioni inferiori saranno necessari importanti investimenti sulle risorse umane per colmare il gap di competenze specialistiche. Competenze che, per essere

veramente competitive, non dovranno più essere solamente legate all’ambito nanziario, ma dovranno necessariamente integrare elementi digitali e di gestione social. Hard e soft skills che saranno fondamentali in tutti i segmenti del sistema bancario e nanziario.

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L’impero del mattone

I Cabassi sono stati tra i grandi protagonisti dell’immobiliare in Italia

Partiti dall’Emilia, si sono a ermati soprattutto sulla piazza milanese

Una foto di Milano negli anni sessanta. La città era in forte espansione urbanistica.

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DI STEFANO FOSSATI

Anni ’60 del Novecento. Poco più di mezzo secolo fa. Milano, la Milano dove oggi gli immobili hanno quotazioni monstre, dove non c’è più spazio per costruire se non riquali cando – a caro prezzo – le ultime aree dismesse dalle industrie che non ci sono più, era il terreno ideale per gli immobiliaristi. Quelli di una volta, quelli veri, nati nei cantieri e cresciuti a pane e mattoni, non nei business plan dei grandi fondi internazionali. Fuori dal centro, fumavano le ciminiere delle fabbriche, quelle fabbriche di cui oggi, se va bene, sopravvive giusto il nome. Breda, Falck, Alfa Romeo, Cge, Marelli, Osram, Innocenti davano lavoro a migliaia di operai e a migliaia arrivavano a Milano dalla provincia ma anche dal resto d’Italia, soprattutto dal Sud, per trovare lavoro in fabbrica. C’era fame di abitazioni e in periferia, soprattutto a ovest, c’erano distese di prati incolti, cascine e campi coltivati, già destinati all’urbanizzazione dai piani regolatori di epoca fascista ma ancora in attesa di essere lottizzati. Il posto giusto e il momento giusto per i costruttori, appunto.

I rapporti con Berlusconi

Fra questi, un giovane Silvio Berlusconi, classe 1936, e Giuseppe Cabassi, detto Pino, di sette anni più anziano. Due caratteri e due stili diversi ma stessa capacità di fare a ari, due storie destinate a incrociarsi in tante occasioni, a volte da amici e alleati (insieme con il catanese Mario Rendo tentarono di

conquistare il Corriere della Sera, senza riuscirci, nel 1983), a volte da concorrenti: si so avano terreni da edi care, si scontrarono con le rispettive squadre di hockey su ghiaccio negli anni ’90, corsero l’uno contro l’altro per comprare il Milan da Giussi Farina nel 1986, con il Cavaliere che – pare per intercessione di Bettino Craxi – scippò il club a Cabassi a tempo ormai scaduto.

Alla conquista dei cantieri milanesi A porre le basi delle loro fortune familiari erano stati i rispettivi padri: se quello di Berlusconi, Luigi, era funzionario della Banca Rasini, che ne nanziò le prime iniziative immobiliari, quello di Cabassi, Giovanni, era partito da Cavriago, nella provincia reggiana, dalla piccola impresa paterna di demolizioni edilizie e recupero rottami. Intuendo le opportunità legate alla grande trasformazione urbanistica di Milano, agli inizi degli anni ’20 si trasferì all’ombra della Madonnina, dove avevano attecchito le teorie – espresse da Le Corbusier per Parigi – della ricostruzione degli spazi urbani sulla base delle esigenze moderne. All’attività iniziale, Cabassi a ancò così l’estrazione e il trasporto di sabbia per le opere edili, partendo da una cava a Lambrate ed espandendosi ad altri siti in periferia e lungo il Ticino.

La famiglia

Nella seconda metà degli anni ’20 sposò Luigia Farina, detta Luisa, e il 6 giugno 1929 nacque il primogenito

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della coppia, Giuseppe. La città era in continua espansione: il piano regolatore del 1934 aveva previsto l’edi cabilità di quasi tutto il territorio comunale, cosa che aveva fatto apprezzare i terreni ex agricoli nelle periferie. Nel 1940, insieme con la moglie e il conterraneo Ferruccio Bonilauri, Cabassi costituì la società anonima San Quirino con lo scopo di acquisire fondi agricoli a Milano e nell’hinterland, oltre alla proprietà delle aree in cui si trovavano gran parte delle cave utilizzate no ad allora.

Una scelta lungimirante, che avrebbe contribuito non poco all’ascesa della famiglia nell’Olimpo dei grandi costruttori immobiliari. Finita la guerra e avviata la ricostruzione – con le cave di Cabassi che lavorarono a

pieno ritmo per fornire la sabbia e per smaltire le macerie dei palazzi distrutti – agli inizi degli anni ’50 il giovane Giuseppe Cabassi, detto Pino, entrò in azienda per a ancare il padre, impegnato su fronti sempre più diversi cati: alle demolizioni, alle cave, agli investimenti immobiliari e all’edilizia, si erano aggiunte in quel periodo partecipazioni in diverse attività industriali.

Cresciuto in una famiglia dai forti valori cattolici, appassionato di sport (nel 1949, a Genova, fu primo nei cento metri piani ai campionati italiani di terza categoria), dopo la maturità scienti ca all’Istituto San Carlo Pino si iscrisse alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica ma non diede nemmeno un esame,

dedicandosi da subito a tempo pieno all’impresa paterna. “La mia università fu mio padre”, raccontò anni dopo: più che un insegnante, un modello di vita, dal quale ereditò la dedizione totale al lavoro, la capacità imprenditoriale ma anche quella sobrietà tipica della borghesia imprenditoriale di una Milano non ancora “da bere”.

Il passaggio di testimone

Nel 1954 Giovanni morì a 55 anni a seguito di un intervento chirurgico e poco tempo dopo la moglie Luisa rimane invalida a causa di una paresi. Dell’ingente patrimonio familiare, Pino ereditò i terreni nell’area sud-ovest di Milano e il controllo operativo delle attività, lasciando al fratello minore Carlo

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Silvio Berusconi in una foto storica Matteo Cabassi

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Pubblicato da Invesco Management S.A., President Building, 37A Avenue JF Kennedy, L-1855 Luxembourg, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier, Luxembourg. SOLUZIONI OBBLIGAZIONARIE
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PRIVATE i fondi nella zona nord-ovest della città. Ritrovatosi da solo al timone delle aziende di famiglia, Giuseppe Cabassi decise di concentrarsi sul settore immobiliare, dismettendo progressivamente gli altri business. Nel 1956 sposò Laura Mastracchi, 16 anni, glia dell’imprenditore di origini pugliesi Giovanni Mastracchi Manes. A presentarla a Cabassi, pochi mesi prima, era stato padre Enrico Zucca, monaco francescano assiduo frequentatore della famiglia e noto in città per il suo grande impegno (aveva fondato fra l’altro il centro culturale Angelicum) e per le sue amicizie nella Milano bene. E il matrimonio, oltre a otto gli, avrebbe portato grandi vantaggi a Giuseppe, sul quale sarebbero con uiti gli interessi del suocero in ambito immobiliare.

La scalata alla nanza italiana Negli anni ‘70, dopo la scomparsa di Mastracchi, l’attività si orientò soprattutto sui servizi immobiliari per il terziario avanzato. Vennero acquisite la Isvim e la De AngeliFrua, società quotate in Borsa proprietarie di ingenti patrimoni immobiliari. A ne decennio Cabassi avviò il progetto Milano ori, a sud della città, una cittadella direzionale e terziaria che si svilupperà nel tempo ospitando un ipermercato, un impianto sportivo fra i più avanzati d’Europa (il Forum di Assago), hotel, cinema multisala. Ma l’aumento del costo del denaro pesava sul settore: per far fronte ai 200 miliardi di lire di investimento iniziale per Milano ori,

Cabassi dovette ricorrere a ingenti prestiti e in molti casi pagò in appartamenti architetti e titolari di imprese di costruzioni, secondo una logica per cui sarebbe diventato noto come “il mago del baratto”. La cronica mancanza di liquidità del suo gruppo lo convinse, al pari di diversi suoi colleghi, a guardare al settore assicurativo, tipicamente liquido e in grado di generare notevoli pro tti. E lo fece ancora una volta con il baratto, rilevando nel 1978 quote dell’Ausonia da Salvatore Ligresti in cambio di due terreni e un palazzo di Milano ori; l’anno successivo ottenne la maggioranza del capitale dal gruppo Ursini e con lo stesso metodo acquisì poi il controllo di altre compagnie. Fu solo l’inizio della scalata al gotha

della nanza italiana: nel 1979, cedendo beni per 25 miliardi di lire, conquistò il 7% della Bastogi (che dall’incorporazione dell’Istituto Romano di Beni Stabili aveva inglobato un notevole patrimonio immobiliare), poi salì al vertice di Brioschi, società farmaceutica convertita in nanziaria per lo sviluppo immobiliare. Fece clamore, nel 1981, l’acquisizione de La Rinascente in alleanza con Angelo Guido Terruzzi, che aveva lavorato per conto del padre Giovanni nella raccolta delle macerie, prima di fare fortuna con il commercio del nichel.

Un gruppo diversi cato

Nel 1984 a Giuseppe Cabassi faceva capo più di una sessantina di società (di cui sei quotate) attive dal tessile

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Marco Cabassi

al trasporto aereo, organizzate in una serie di sub-holding sotto il cappello della Sintesi (la cassaforte di famiglia costituita due anni prima) per un giro d’a ari complessivo di oltre 4mila miliardi di lire.

Un impero gravato però da un notevole indebitamento e con al proprio interno diversi “rami secchi” in pesante passivo. Fu quindi avviata una operazione di sempli cazione, con numerose cessioni e la rifocalizzazione soprattutto sull’immobiliare e su settori collegati come la logistica, i servizi e i palazzi dello sport. Cabassi fu comunque attento a mantenere la sua in uenza nei salotti della nanza attraverso la partecipazione in Gemina.

Nel 1990 acquisì il controllo di Bastogi da Vincenzo Romagnoli e

due anni dopo presentò il progetto Milano ori 2000 disegnato da Kenzo Tange. Morì il 21 marzo 1992, una settimana dopo l’approvazione del piano da parte del Consiglio comunale di Assago.

Matteo e Marco al timone Degli otto gli, a prendere in mano la gestione del gruppo furono in particolare Matteo e Marco. Anche se, fra tanti eredi, non tardarono a manifestarsi le turbolenze che avrebbero portato all’Opa con cui i due, nel 2004, con le sorelle Maria Chiara e Maria Gabriella liquidarono - attraverso la newco Raggio di Luna - gli altri quattro fratelli (Giovanni, Maria Luisa, Luca e Paolo) e mamma Laura. Giusto in tempo per dar modo a Matteo e Marco, rimasti

162,6 milioni i ricavi di Brioschi Sviluppo Immobiliare nel 2021

74,21% la quota controllata da Marco, Maria Chiara, Maria Gabriella e Matteo Cabassi in Bastogi

200 miliardi di lire l’investimento iniziale nel progetto Milanofiori

soli in sella, di partecipare al walzer con i vertici di Comune di Milano e Regione Lombardia sui terreni per l’Expo 2015: dalla cessione di terreni agricoli acquistati da nonno Giovanni nel dopoguerra, i Cabassi incassarono poco meno di 46 milioni di euro al termine di un lungo tira e molla che non favorì i buoni rapporti con le istituzioni meneghine e i loro rappresentanti politici, già tesi dal 1994 con l’occupazione della ex cartiera di via Watteau da parte del centro sociale Leoncavallo. E diventati ancora più di cili con le assegnazioni dei progetti immobiliari per le Olimpiadi invernali del 2026, che hanno visto i Cabassi protagonisti di una serie di ricorsi contro le scelte di Palazzo Marino. Nella città dove gli immobili oggi valgono oro, al centro di interessi e mire speculative di investitori di ogni angolo del globo, la terza generazione della dinastia di immobiliaristi vuole rimanere più che mai in partita.

PRIVATE DYNASTY PRIVATE 57
Matteo e Marco, rimasti soli in sella, sono stati protagonisti nella de nizione delle nuove destinazioni dei terreni impiegati per l’Expo 2015: dalla cessione di quelli acquistati da nonno Giovanni nel Dopoguerra hanno incassato poco meno di 46 milioni di euro

Scelte ponderate

Lo scenario dei mercati nanziari è alle prese con cambiamenti epocali

Le valutazioni e le strategie per puntare al rendimento, governando i rischi

PER GLI INVESTITORI CONSAPEVOLI DIVENTERÀ INEVITABILE AFFRONTARE

LA GESTIONE

DEL PROPRIO RISPARMIO

ATTRAVERSO MOLTA

PIÙ DIVERSIFICAZIONE,

RAGGIUNGIBILE GRAZIE

ALL’INSERIMENTO

DI NUOVE ASSET CLASS

Tutto cambia con una tale rapidità che le competenze acquisite rischiano di diventare rapidamente desuete. Vale nel lavoro, nell’economia, così come nella società. A questa evoluzione non si sottrae il settore degli investimenti, che negli ultimi decenni è stato investito dalla rivoluzione tecnologica e oggi si trova a completare il processo di transizione digitale che sta portando al centro della scena le macchine.

Il tutto mentre in parallelo si assiste a grandi cambiamenti macroeconomici, politici e sociali, senza trascurare il protagonismo delle banche centrali.

In L’investitore consapevole. Tra redditività, responsabilità e impegno attivo, edito da Il Sole 24 Ore e curato da Paolo Bosani (senior advisor di Tra Partners e già manager di Germina e co-fondatore di Kairos Partners) e Rinaldo Sassi (founding partner di Stpg e

professore all’Università di Parma), si ripercorrono i grandi cambiamenti realizzati e si fa una prospettiva di quello che potrà accadere da qui in avanti.

Se da una parte la nanza si trova a fare i conti con la transizione ecologica, con tutto ciò che ne deriva tra Esg e Sri, dall’altra blockchain, crowdfunding, club deal e altre forme di investimento collettivo sono destinate a prendere sempre più campo. Un turbinio di cambiamenti che renderà necessaria una radicale evoluzione normativa, che risulti in grado di recepire le nuove forme di partecipazione collettive alla gestione degli investimenti, che tenderanno a non coincidere più con il sistema di intermediari nanziari nora conosciuto.

Per gli investitori consapevoli diventerà inevitabile a rontare la gestione del proprio risparmio attraverso molta più diversi cazione, raggiungibile grazie all’inserimento di nuove asset class e di nuovi strumenti partecipativi, in una visione di lungo periodo dei propri investimenti fortemente connessa al proprio lavoro e ai propri interessi individuali.

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Tutti gli investimenti comportano rischi. Il valore degli investimenti e qualsiasi reddito ricevuto da essi possono aumentare o diminuire e potresti recuperare meno di quanto hai investito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Tutti i diritti riservati.

Benessere in Provenza

A Château La Coste convivono architettura, arte e buon vino

L’uomo d’a ari McKillen è riuscito a creare un museo a cielo aperto

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DI ALESSIA ZORLONI
ART

Château La Coste è un vigneto nel quale vino, arte e architettura convivono in armonia. Duecento ettari di campagna, di cui centrotrenta coltivati a vigna e un museo a cielo aperto creato dal facoltoso collezionista d’arte e uomo d’a ari Patrick McKillen. Situato in una delle regioni vinicole più antiche della Francia, tra la storica città di Aix-En-Provence e il Parco Nazionale del Luberon, Château La Coste è un posto magico, diventato famoso nel tempo per la sua capacità di ospitare artisti e architetti di fama mondiale che hanno saputo creare un percorso di architetture e sculture unico al mondo. Dalla sua apertura al pubblico, nel 2011, Château La Coste è un work in progress che ogni anno si arricchisce di nuove opere e suggestioni. Tra gli altri archistar e artisti che hanno lasciato la loro testimonianza su queste splendide colline ci sono Renzo Piano, Frank O. Gehry, Jean Nouvel, Tadao Ando, Liam Gillick, Sean Scully, Hiroshi Sugimoto, Louise Bourgeois, Sophie Calle, Tracey Emin e molti altri.

La mostra in corso

Quest’estate il programma espositivo di Château La Coste è incentrato sul lavoro di Pierre Paulin, designer d’interni francese in dialogo con l’architettura del brasiliano Oscar Niemeyer. La mostra Pierre Paulin Program: Des idées courbes, Des formes libres celebra l’uso delle curve nelle produzioni poetiche

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Frank O. Gehry, Padiglione della musica, 2008.© Gehry Partners e Château La Coste 2016. Foto di: Andrew Pattman 2016.

e visionarie di queste due grandi gure del XX secolo. Pierre Paulin (1927 – 2009) è stato uno tra i designer francesi più importanti e in uenti del XX secolo.

I suoi innovatiti design, realizzati nel periodo compreso tra gli anni ’50 e ’80, combinano funzionalità ed espressione artistica e sono considerati esempi iconici del design di arredamento della metà del secolo scorso. Nonostante Paulin e Niemeyer abbiano lavorato in campi diversi del design, appare evidente, attraverso questa mostra, come entrambi condividessero un profondo apprezzamento per il potenziale espressivo delle curve. I loro risultati creativi hanno avuto un impatto signi cativo sul mondo del design e dell’architettura e,

tanto nell’arredamento quanto negli edi ci, il loro uso di forme uide e scultoree ha dato vita ed energia agli spazi e agli oggetti che essi abitano.

Itinerario nella regione francese

Per chi apprezza l’arte e la cultura, vi proponiamo altre due tappe da non perdere per scoprire in modo diverso il profondo sud della Francia.

A circa 20 minuti da Château La Coste è possibile raggiungere la Fondation Vasarely, originale edi cio composto da sale esagonali dove sono esposte le grandi opere di Victor Vasarely, artista, pittore e gra co di origine ungherese che tra gli anni Sessanta e Settanta ha dato vita a quella che lui stesso de nì optical art. La seconda tappa è Arles, città ispiratrice di

numerosi dipinti di Van Gogh che qui visse poco ma intensamente. In questa città è possibile visitare la Fondation Van Gogh e quello che è ritenuto uno dei festival di fotogra a più interessanti in Europa, Les Rencontres d’Arles, che dal 3° luglio al 24 settembre organizza esposizioni in tutta la città.

Da non perdere anche il Luma, un enorme spazio dedicato all’arte inaugurato nel 2021 nel Parc des Ateliers ad opera di Frank Gehry. Concepito e nanziato dalla mecenate e lantropa svizzera Maja Ho mann, erede della fortuna della casa farmaceutica Ho mann-La Roche, Luma comprende sei edi ci che ospitano spazi per mostre, installazioni, un hotel e residenze per artisti e creativi.

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In alto, Tadao Ando, Art Centre, 2011.© Tadao Ando Chateau La Coste 2016. Foto di: Andrew Pattman 2016. A destra, Benjamin Paulin e sua moglie Alice Paulin. Courtesy Paulin, Paulin, Paulin e Château La Coste. Foto di: Marco Cappelletti.

JURASSIC ASSET

L’ultima frontiera del settore delle aste è costituita dai dinosauri

Uno scheletro ricomposto di Tyrannosaurus Rex, risalente a 65-67 milioni di anni fa, è stato battuto dalla casa svizzera Koller a 5 milioni e mezzo di franchi svizzeri (circa 5,6 milioni di euro).

Battezzato Trinity, misura 3,9 metri d’altezza e 11,6 metri di lunghezza e risulta dall’assemblaggio dei resti di tre di erenti T-Rex rinvenuti negli Usa negli ultimi anni. È la conferma dell’interesse crescente sul mercato verso i resti dei dinosauri.

LE CASE D’ASTA

Christie’s Christies.com

David Aaron Gallery

Davidaaron.com

Koller Auktionen

Kollerauktionen.ch

Sotheby’s Sothebys.com

COSA LEGGERE

Dinosaurs: e Encyclopaedia di Donald F. Glut (McFarland)

Tyrannosaurus Rex di Peter Larson e Kenneth Carpenter

(Indiana University Press)

I MUSEI SPECIALIZZATI

Badlands Dinosaur Museum, Dickinson, North Dakota

Fernbank Museum of Natural History, Atlanta

Fukui Dinosaur Museum, Katsuyama, Giappone

Museum für Naturkunde, Berlino e Natural History Museum, Londra

LIFESTYLE COVER
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L’e etto rarità di “materia prima” lancia in alto le quotazioni

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DEGLI ULTIMI ANNI.

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CAMOSCIO
BRUNELLO CUCCINELLI IN
E PELLE

PERLA DI MAIORCA

Virgin aggiunge un altro tassello alla sua catena di hotel esclusivi all’insegna della tradizione Il Son Bunyola è stato realizzato con vista sulla famosa isola di Foradda

È l’ultima creazione di Richard Branson. Il Son Bunyola di Maiorca va ad aggiungersi alla collezione Virgin Limited Edition dell’imprenditore. La struttura comprende nel corpo principale 26 camere e, a pochi passi, sono state costruite tre ville indipendenti collocate all’interno della tenuta di 1.000 acri posizionata all’interno di un sito patrimonio dell’Umanità Unesco. Da segnalare la piscina con vista sulla famosa isola di Foradada e sulla campagna circostante. Virginlimitededition.com

BALEARIC 70 PRIVATE

L’IMPRENDITORE

Richard Branson è il fondatore del Virgin Group, che comprende oltre 400 società. È accreditato di un patrimonio che supera i 4 miliardi di euro.

COSA FARE

Escursioni nella natura con guide ad hoc o passeggiate rilassanti tra uliveti, alberi di agrumi e viti, lungo tre miglia di costa incontaminata.

LIFESTYLE BALEARIC PRIVATE 71 RICHARD BRANSON
COSE DA FARE

TOP DELLE ALPI SVIZZERE

Il Grand Hotel Kronenhof a Pontresinaspegne 175 candeline Lusso ed eleganza caratterizzano ogni angolo della struttura

Le montagne mozza ato di Pontresina (Svizzera, Cantone dei Grigioni), a oltre 1.800 metri sul livello del mare, fanno da cornice al Grand Hotel Kronenhof, uno degli hotel architettonicamente più signi cativi delle Alpi, che festeggia il suo 175esimo compleanno. Un appuntamento celebrato con una serie di eventi celebrativi, da giugno ad aprile, e con nuovi servizi esclusivi a conferma delle 5 stelle superior che campeggiano sulla facciata.

kronenhof.com

ANNIVERSARY
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LA STORIA

Il clou delle celebrazioni è ssato tra il 31 agosto e il 3 settembre, con una festa che nei costumi e nelle atmosfere ricorderà il periodo della fondazione, a metà del Diciannovesimo secolo.

GOLF

Questo territorio è il paradiso alpino del golf, grazie agli incomparabili paesaggi e panorami della regione.

Il campo da golf Kulm, ubicato a St. Moritz, è armoniosamente immerso nel paesaggio alpino.

AMBIENTE

La spa del Kronenhof si snoda su un’area di oltre 2mila metri quadrati.

È il luogo ideale per chi desidera rilassarsi e ritrovare il naturale equilibrio tra corpo e anima.

LIFESTYLE ANNIVERSARY PRIVATE 73

SULLE ORME DELLA SPIA

Un’avventura di dodici giorni tra le città europee di James Bond

Da Londra a Parigi, da Monaco a Venezia, con un tour sul Lago di Como

ALLA SCOPERTA DI BOND

Dodici notti avventurose, durante le quali seguire le orme di 007, la spia britannica più famosa di tutta la produzione cinematogra ca. Lo scenario è l’Europa, con un giro tra ville, castelli e saliscendi di alcune delle città protagoniste delle pellicole. Da Londra a

Parigi, da Monaco a Venezia, quest’ultima scenario di ben tre lm: From Russia With Love (1963), Moonraker (1979) e Casino Royale (2006). Blacktomato.com/james-bond/the-assignment Prezzo: 60mila sterline per due persone

ADVENTURE 74 PRIVATE

1962

AGENTE 007

LICENZA DI UCCIDERE

SEAN CONNERY

E URSULA ANDRESS

È il primo capitolo della serie dedicata all'agente segreto britannico James Bond. Ispirato al romanzo Licenza di uccidere di Ian Fleming, pubblicato nel 1958.

2021

NO TIME TO DIE

DANIEL CRAIG

Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica quando viene richiamato in servizio attivo da un vecchio amico e agente della Cia. Quinta e ultima volta di Craig.

TRA LE ALTRE, È PREVISTA UNA TAPPA AL LAGO DI COMO, CON UN VIAGGIO IN ASTON MARTIN E VISITA AL PASSALAQUA , EX DIMORA RISTRUTTURATA DEL XVIII SECOLO. ORGANIZZAZIONE TRA MARZO E OTTOBRE.

LIFESTYLE ADVENTURE PRIVATE 75

VENTI CANDELINE

Per la ricorrenza di Crazy Hours, Franck Muller e Hom Nguyen tornano a collaborare Il risultato è un mix unico tra il know-how orologiero e la creatività dell'artista

Esposta per la prima volta al Wphh 2023, l’edizione limitata Vanguard Crazy Hours presenta splendide opere d'arte sul quadrante. I numeri delle ore vengono proposti in un ordine anticonvenzionale.

Prezzo: 33.300 franchi svizzeri

In occasione del 20esimo anniversario del Crazy Hours, Franck Muller e Hom Nguyen hanno unito i loro talenti per la seconda volta, con lo stesso lo conduttore della prima: unire il know-how orologiero e il talento dell’artista per o rire ai collezionisti un'eccezionale edizione limitata. Franckmuller.com

Rispetto della tradizione e coraggio dell’innovazione insieme. Ospitato per la prima volta in un Curvex CX, l'iconico Giga Tourbillon è stato completamente ridisegnato.

Prezzo: 22.800 franchi svizzeri

COLLECTING
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BURRO DI QUALITÀ

Nonostante l’elevato apporto calorico, l’alimento è sano nelle produzioni naturali Ecco una selezione delle marche più a ermate a livello internazionale

Il burro Beppino Occelli viene realizzato con panna dolce di centrifuga scremata da latte rigorosamente italiano. Con la centrifuga il burro viene prodotto direttamente dal latte fresco: prima il latte è sottoposto ad alcuni processi di ltrazione, poi ad una centrifugazione ad una velocità di centrifuga molto alta, che permette alla materia grassa di separarsi dal latte magro.

Occelli.it

PROBABILMENTE IL NOME VENNE AFFIBBIATO DA IPPOCRATE, CON RIFERIMENTO AL TUROS (CACIO O FORMAGGIO) E AL BOUS (BUE), ANCHE SE NON TUTTI CONCORDANO CON QUESTA RICOSTRUZIONE. STA DI FATTO CHE IL BURRO È UNO DEGLI ALIMENTI TRADIZIONALI DELLA CUCINA DI TUTTO IL MONDO, ANCHE SE OGGI GODE DI MENO FAMA DEL PASSATO PER IL SUO CONSISTENTE APPORTO CALORICO.

Burro puro d’Irlanda non salato, Kerrygold è protagonista del mercato da mezzo secolo, grazie anche alla continua innovazione di prodotto. Il burro viene elaborato a partire da panna proveniente dalla centrifugazione del latte, mentre il tipico processo in Italia è quello di a oramento, che crea un sottoprodotto derivante dall’elaborazione del formaggio. Kerrygold.com

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Il burro Plugrà viene portato alla temperatura ottimale prima della zangolatura e poi ra reddato e confezionato per produrre un alimento con il giusto equilibrio di umidità e grasso. Lo si vede da come si piega e si fonde.

Plugra.com

Venduto in più di 95 paesi, Lurpack è uno dei brand alimentari più noti della Danimarca. Occorrono circa 20 kg di latte intero per produrre 1 kg di burro, con la panna che viene attentamente stagionata prima di essere utilizzata per produrre il burro.

New.lurpak.com

Burro rigorosamente biologico, con una quantità di grasso del 85%, che supera la variante americana. Attenzione alla sostenibilità nel packaging, realizzato con carta di bra. Strausfamilycreamery.com

Prodotto a Surgères, a Sud-Ovest di Parigi, il burro della Maison Lescure si distingue per la lenta maturazione della crema. Una tecnica ideata per dare il tempo ai preziosi aromi di svilupparsi. Beurre-lescure.com

LIFESTYLE SPECIALTY
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Le acque proteiche

Si tratta di uno dei prodotti più gettonati di questa estate

Apporto rilevante, ma solo se manca una dieta equilibrata

Negli ultimi tempi mi viene chiesto spesso un parere in merito a un prodotto che sta avendo molto riscontro sui mercati: le acque proteiche.

Le caratteristiche Di cosa si tratta? Sono bevande a base di acqua, a volte minerale, aromatizzate, di solito alla frutta, che forniscono un apporto medio di 15-20g di proteine per confezione (variabile dai 330 ai 5000ml).

Queste soluzioni generalmente non contengono carboidrati e grassi, a volte altri micronutrienti come vitamine e minerali.

Questo successo mediatico mi fa sorridere, in quanto sono anni che sottolineo come la nostra

alimentazione sia, nella media, carente di proteine. Proprio per questa ragione molte aziende possono vantare claims che a ermano che 15g di proteine in più favoriscono l’aumento della massa muscolare, della funzione ossea, del tono della pella: stiamo solo riportando alla normalità una carenza!

Dunque sono utili? Sicuramente non sono niente di miracoloso, ma comunque risultano utili se non si assume un apporto proteico adeguato. Va anche detto che non sono da considerarsi come pericolosi. Corrispondono all’incirca a 60 grammi di bresaola, 80 di prosciutto oppure 80 di hummus di ceci.

Ci preoccupiamo di assumere questi alimenti? Allo stesso modo non è un problema se ne assumo due bottigliette, corrispondenti a 30 grammi di proteine.

Quesiti da porsi

Del resto, ci siamo mai preoccupati se mangiamo una tagliata da 4 etti (80 grammi di proteine)?

In conclusione, si tratta di una soluzione utile per aumentare - se necessario ‒ l’apporto proteico. La raccomandazione è di prestare attenzione alla fonte proteica: latte, uovo oppure un mix di cereali e legumi.

www.nutrics.it

DI ROBERTO CANNATARO
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Siamo quello che pensiamo

Fermarsi a ri ettere aiuta a compiere azioni calibrate I maestri della mente considerano prioritario avere ducia in se stessi

James Allen è uno scrittore i cui testi hanno ispirato e arricchito milioni di persone. Per l’autore, un uomo è letteralmente ciò che pensa, poiché il suo carattere è la somma totale di tutti i suoi pensieri. “Come la pianta sbuca dal seme, e non potrebbe esistere senza di esso, così ogni azione di un uomo sbuca dai semi nascosti del pensiero, e non potrebbe manifestarsi senza di essi”.

Prendersi cura dei pensieri Ecco perché è importante prendersi cura dei propri pensieri. “I buoni pensieri e le buone azioni non possono mai produrre cattivi risultati, i cattivi pensieri e le cattive azioni non possono mai produrre buoni risultati. Questo vuol dire che dal grano non può venire altro che grano, dalle ortiche non può venire altro che ortiche”, è il suo pensiero. In sostanza noi siamo quello che pensiamo. Una persona che cambierà radicalmente i propri pensieri sarà

profondamente meravigliata dalla trasformazione che si determinerà nella sua vita. Mettere la lente di ingrandimento sui propri pensieri è fondamentale perché il pensiero si manifesta nelle azioni. I pensieri di paura si manifesteranno in azioni esitanti. I pensieri di odio in azioni violente. I pensieri egoisti in azioni egoistiche. Di contro, i pensieri positivi si manifesteranno in azioni di gentilezza e grazia.

I pensieri di coraggio e ducia in se stessi, si trasformeranno in azioni coraggiose. I pensieri generosi si cristallizzeranno in abitudini di altruismo. I pensieri felici edi cheranno il corpo e la mente. Secondo James Allen, “tutto ciò che un uomo consegue e tutto ciò che non riesce a conseguire è il risultato diretto dei suoi stessi pensieri. Come egli pensa, così è; come egli continua a pensare, così rimane. Un uomo può elevarsi, vincere e conquistare solo elevando i propri pensieri”.

Limiti di comportamento

Quindi se le nostre azioni sono il risultato dei nostri pensieri non possiamo vivere in balia dei pensieri. Ogni volta che ci focalizziamo su un pensiero stiamo ra orzando il percorso neurale con le rispettive connessioni.

Se dedichiamo la maggior parte del tempo a lamentarci, saremo portati a vedere solo le cose negative. Questo ci farà correre il rischio di diventare quello a cui stiamo dedicando i nostri pensieri generando così cattiva energia.

I grandi maestri hanno tutti sottolineato l’importanza della forza creatrice del pensiero.

Buddha sostiene che si diventa qualsiasi cosa si pensa. Ci ha lasciato questo insegnamento: “Siamo formati dai nostri pensieri, noi diventiamo quello che pensiamo, quando la mente è pura la gioia segue come un’ombra che non ci lascia mai”.

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DI MARIA GRAZIA RINALDI

Antiossidanti, indietro tutta

Recenti studi mettono in dubbio la loro utilità nel contesto della pratica sportiva La soluzione buona per tutti non esiste; la chiave di volta è nella personalizzazione

Nuovi studi hanno rilanciato l’interesse su antiossidanti e stress ossidativo. Quando ci alleniamo e consumiamo ossigeno, ma anche quando siamo esposti a sostanze nocive come il fumo di sigaretta o a agenti inquinanti, il sole, i pesticidi o i metaboliti dei farmaci, nel nostro organismo vengono prodotte sostanze chiamate radicali liberi

Il ruolo dei radicali liberi I radicali liberi sono molecole particolarmente instabili che possono stabilizzarsi ma a scapito di altre molecole vicine. Il problema sussiste quando le molecole vicine sono componenti del nostro Dna, o membrane cellulari, che possono essere gravemente danneggiate no alla morte stessa della cellula. Normalmente il nostro organismo è in grado di contenere la situazione di stress ossidativo grazie agli antiossidanti endogeni come il glutatione, sempre che la quantità di radicali liberi non sia eccessiva, pena il decadimento della cellula e le condizioni che ne conseguono, anche patologiche.

È utile integrare con sostanze in grado di ridurre i radicali liberi?

In linea di massima sì, ci sono sostanze capaci più di altre a combattere l’eccesso di radicali liberi quali la vitamina C, la vitamina E, la vitamina A e il betacarotene. L’acido alfa lipoico, per esempio, è un potentissimo antiossidante e in grado di riportare al livelli normali anche altri antiossidanti come il glutatione, la vitamina E, la vitamina C e il coenzima Q10. Il Glutatione, l’antiossidante più presente nel nostro organismo è in grado di proteggere anche le cellule immunitarie.

La vitamina C sembrerebbe in grado di proteggere i fumatori dallo stress indotto dal fumo; purtroppo nel giro di 4 ore non vi è più traccia di questa sostanza, che dovrà essere reintrodotta per garantire la sua e cacia.

La vitamina A sembra proteggere cuore e polmoni e avere caratteristiche antitumorali. La melatonina è prodotta dal nostro organismo e ha oltre che caratteristiche antiossidanti anche antitumorali, antin ammatoria e immunomodulante. I polifenoli sono una famiglia di sostanze di

origine vegetale con una grandissima capacità protettiva contro i radicali liberi.

Come incidono gli allenamenti

Gli allenamenti intensi e lunghi, soprattutto di tipo aerobico, hanno una spiccata capacità di produrre radicali liberi. Recenti studi sostengono che, nell’ambito sportivo, i radicali liberi prodotti dalla pratica sportiva (non quelli prodotti da farmaci, fumo, tossine varie) siano un importante stimolo di adattamento dei mitocondri e delle cellule. Ovviamente fuori dal contesto dell’allenamento, l’integrazione con antiossidanti risulta vincente.

Per poter capire se abbiamo bisogno o meno di antiossidanti, possiamo a darci a dei test d-Rom’s test) in grado di valutare la quantità di radicali liberi circolante. Come sempre, prima di scegliere un integratore, consiglio di consultare il vostro medico.

DI ALESSANDRO SCALICI*
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*Personal trainer, osteopata. Titolare di Universo e personal trainer

Rivoluzione in arrivo

La retail investment strategy inciderà profondamente su produttori e distributori Value for money, benchmarking e pricing process i terreni del cambiamento atteso

Un’approfondita lettura della proposta della Commissione europea di riforma organica della normativa di riferimento per la tutela dell’investitore al dettaglio, la Retail investment strategy (Ris), rivela quanto questa sia potenzialmente molto invasiva, considerato che introduce profonde modi che nelle regole di condotta dei produttori e dei distributori.

Riforme ad ampio spettro Alcuni hanno invocato uno scampato pericolo nel momento in cui la Commissione, nella formulazione della proposta nale, ha rinunciato a introdurre il divieto di inducement, su cui si era polarizzato sino a quel momento il dibattito, perché ritenuta una soluzione potenzialmente troppo drastica.

La Commissione ha preferito un approccio riformatore più ampio e si è riservata una nuova valutazione a tre anni dall’entrata in vigore del nuovo regime.

A ben vedere le novità proposte per controbilanciare il mancato divieto sembrano essere altrettanto disruptive e, se non modi cate,

Quattro assi portanti

L’intervento si fonda su quattro assi portanti: la trasparenza informativa che viene ampliata, inserendo quella sui prodotti rischiosi, resa più analitica e standardizzata; la nuova disciplina degli incentivi con l’introduzione del best interest test; il nuovo regime di adeguatezza e di appropriatezza unitamente alle modi che alla classi cazione della clientela, con l’abbassamento della soglia di portafoglio a 250mila euro; in ne l’inserimento di due criteri per facilitare l’acquisizione della quali ca di cliente professionale su richiesta

Inoltre vi è la riforma della Pog, ossia della Product oversight governance, al ne di dare concreta attuazione al principio del Value for money, che esprime l’equilibrio tra caratteristiche del prodotto e il suo costo. Al ne di proteggere gli interessi dei clienti, e in particolare di quelli al dettaglio, è stata profondamente modi cata la disciplina della Pog, ra orzando

in capo ai produttori il processo di approvazione del prodotto per ogni strumento nanziario, attraverso la corretta identi cazione del target market, dei suoi obiettivi e bisogni, della capacità del prodotto di soddisfarli e la valutazione della corretta strategia distributiva.

Informativa più dettagliata

Per i Priips e agli Ibips, ossia per i prodotti preconfezionati standardizzati e per i prodotti di investimento assicurativi, si è poi introdotto un regime ra orzato, il pricing process, che prevede per un verso una chiara identi cazione di tutti i costi e spese e, per l’altro, una valutazione se gli stessi siano giusti cati in relazione alle caratteristiche, agli obiettivi e alle perfomance di questi prodotti (Value for money). Un analogo processo è previsto in capo ai distributori che, parimenti, sono chiamati a valutare le caratteristiche del prodotto, la sua corrispondenza al target market e ettivo e a identi care i costi distributivi e ogni altro ulteriore costo, che non sia già stato censito dai produttori, tra quelli inerenti al prodotto.

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idonee ad apportare cambiamenti di cilmente assorbibili dal mercato.

Da questo processo di identi cazione dei costi e delle spese in capo ai produttori ed ai distributori scaturisce un obbligo di comunicazione alle Autorità nazionali e da queste a Esma e a Eiopa al ne della creazione di benchmark di riferimento a livello europeo per i Priips e gli Ibips, rivolti ai produttori ed ai distributori.

In tal modo si è inteso attivare uno strumento molto invasivo di vigilanza per poter valutare in modo più oggettivo l’e ettiva sussistenza del Value for money,

ossia l’equilibrio tra i costi gli oneri e le prestazioni e i vantaggi che lo stesso prodotto o re. Una scelta che sia di orme dal benchmark di riferimento potrà essere compiuta solo se debitamente giusti cata in modo esauriente.

Autorità in campo

Un’eventuale deviazione dal benchmark sarà considerata come una presunzione del fatto che costi e oneri sono troppo alti e che il principio del Value for money è stato disatteso. La formazione dei benchmark, a data a Esma

ed Eiopa, prevede l’emanazione di atti delegati di attuazione e la formazione di standard tecnici di carattere regolamentare, Rts, per la de nizione di costi e oneri da monitorare, degli standard da utilizzare e della frequenza di rilevamento e valutazione.

Il provvedimento modi ca anche la disciplina dei fondi Ucits e dei fondi alternativi, riformando le relative direttive con riguardo a costi e oneri che possono essere addebitati al fondo, al ne di contenere il fenomeno dei costi non dovuti e allineare le regolamentazioni.

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Lusso evergreen

Le aste di beni preziosi continuano ad attraversare un momento positivo Scarlata (Wannenes): “È in forte crescita l’interesse da parte dei giovani”

Non solo BTp. Investire con successo oggi è possibile soprattutto nel segmento dell’alta fascia. Il mercato del lusso trova importanti soddisfazioni con le vendite all’incanto, che nell’ultimo biennio hanno ampiamente ripreso il trend positivo dopo lo stop pandemico. Le aste, dagli orologi ai gioielli, dai dipinti alle vetture di pregio, continuano a rappresentare una vetrina privilegiata per alienare con pro tto i propri beni.

Il 2022 è entrato (lo spiega bene Deloitte nell’ultimo report Art & Finance) a pieno titolo tra gli anni migliori per l’arte e i beni da collezione, che hanno registrato un ampliamento di orizzonti, sia in termini di buyers, sia in termini di tipologia di lotti o erti.

L’ora delle aste ibride

È proseguito il consolidamento delle strategie e delle piattaforme digitali implementate nell’ultimo biennio, senza tuttavia che si smettessero di sperimentare nuove soluzioni tecnologiche per accontentare una domanda sempre più dinamica e complessa. È dunque questo il macro-trend che si conferma

e consolida: la commistione tra virtuale e presenza nelle aste, la così detta “asta ibrida”, resta ormai il format prediletto, poiché consente di sfruttare al meglio il potenziale del web. I collezionisti possono così vedere ed esaminare sicamente i lotti in vendita nelle esposizioni pre-asta, ma partecipare comunque in streaming al momento delle o erte (seppur le aste si tengano in più parti del mondo) e vedere in diretta il risultato raggiunto, respirando, per quanto possibile, il clima di tensione e di “gara” che si respira solitamente nelle sale d’asta. Le major puntano così a garantire a un numero senza precedenti di potenziali bidder di partecipare alle vendite, che talvolta diventano veri e propri show televisivi seguiti da milioni di persone in tutto il mondo. A livello internazionale, la domanda è trainata dai nuovi acquirenti, che sono anche sempre più giovani: Christie’s ha registrato il 35% di nuovi buyer, di cui il 34% Millennials (in crescita rispetto al 31% del 2021); Sotheby’s raggiunge il 40% di nuovi o erenti, con forte presenza di under 40 e una sorprendente crescita di

acquirenti under 20; per Phillips i nuovi acquirenti hanno invece rappresentato il 47% del totale dei clienti, di cui quasi un terzo della generazione dei Millennial. La crescente presenza di Millennial e giovani acquirenti, che si a acciano sempre più al mercato dei beni da collezione, porta, come già visto, nuove esigenze, nuove abitudini d’acquisto e, al contempo, un nuovo potenziale target da delizzare. Abbiamo intervistato Teresa Scarlata, responsabile dipartimento Gioielli di Wannenes

Il mondo delle aste è da sempre un barometro privilegiato per saggiare il mercato dei beni di lusso. Come sta andando il 2023 a livello nazionale e internazionale? Il 2023 è iniziato leggermente sottotono soprattutto per quanto riguarda il settore dei diamanti. Dopo l’euforia iniziale del post Covid, le vendite si erano un pochino assestate; adesso la tendenza è al rialzo prediligendo sempre la qualità. Tutti i dati e le analisi di mercato rivelano che nel 2023 il settore segnerà una crescita dell’8% circa, agevolato anche dal turismo,

ART 86 PRIVATE

in quanto le persone adesso possono spostarsi senza limitazioni. L’oro e le pietre rappresentano sempre un “bene rifugio” da investimento.

Lei è a capo del dipartimento di Wannenes dei gioielli. Quali sono i preziosi che continuano a performare meglio sul mercato? Come dicevo prima, il mercato predilige sempre la qualità. Nelle ultime vendite abbiano potuto constatare che le pietre importanti

e rare hanno avuto delle ottime performance. Ad esempio: un paio di orecchini con za ri Kashmir sono partiti con una stima di 400-600mila euro e aggiudicati a 1.714.500 euro (diritti compresi); un diamante taglio cuscino del peso di cts 23,27 stima 300-400mila euro è stato venduto a 660.400 euro (diritti compresi); uno smeraldo Colombia di cts 9,20 da 50-60mila euro ha realizzato 533.400 euro (diritti compresi). Queste cifre

importanti sono state realizzate proprio perché si trattava di pietre rare per provenienza e qualità. Le miniere del Kashmir sono oramai esaurite e questo è il motivo dei prezzi così alti, mentre lo smeraldo aveva una purezza e un grado di omogeneità di colore di cilmente riscontrabile negli smeraldi in genere. In ultimo il diamante aveva una caratura importante e un taglio molto particolare, in quanto era un taglio cuscino modi cato.

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In queste pagine alcuni momenti delle aste Wannenes a MonteCarlo. Al centro Teresa Scarlata.

Non si trovano facilmente pietre con queste caratteristiche.

Recentemente avete aperto una sede della vostra casa d’aste a MonteCarlo e lì battete diverse vendite nel corso dell’anno: che pubblico e che clientela avete trovato nel Principato di Monaco? L’apertura dell’u cio di Monte Carlo ci ha dato un’ottima possibilità con un respiro internazionale rispetto ad altre case d’asta nazionali. Nel Principato, al momento, organizziamo le aste di gioielli ed orologi due volte l’anno, in gennaio e luglio. La clientela monegasca è molto internazionale, selettiva e con alti standard. Avremo le prossime vendite il 19 e 20 luglio allo Yacht Club de Monaco, dove saranno inclusi nel catalogo gioielli di Cartier, Bvlgari, Hermès, Ti any, una collezione di gioielli d’artista e diamanti importanti, come un taglio cuscino Fancy Light Yellow del peso di cts 45,99 e una marquise del peso di cts 11,56 colore D, purezza VVS1,

Potential Flawless. Per il Principato in questo periodo c’è sempre una grande a uenza di clienti provenienti da tutto il mondo. Oltre alle vendite di gioielli e orologi, avremo una sezione di Sacs de Luxe dove ci sarà una selezione di borse Hermès, Chanel e Louis Vuitton che rappresentano una parte di mercato molto performante e ricercato.

Si ripete spesso che il vero lavoro per una casa d’aste è reperire più che vendere. È ancora così?

Direi che sono posizioni che si equivalgono: se non hai oggetti particolari da vendere, non hai nemmeno acquirenti. Sono aspetti complementari. Certo non è sempre facile trovare gioielli rari o s ziosi da esporre e ogni asta rappresenta una storia a sé.

Quanto alle aspettative per il secondo semestre, quali settori saranno in crescita secondo voi? Dovrò ripetermi, ma il settore lusso è in rialzo e verrà premiata

la qualità e rarità delle proposte. Oramai gioielli e orologi sono considerati a tutti gli e etti dei beni d’investimento; i gioielli rmati rappresentano sempre una garanzia allo stesso livello delle pietre naturali. L’oro è da sempre considerato un bene rifugio.

Un consiglio ai collezionisti del perché, secondo lei, vendere all’asta può rappresentare un’opportunità migliore delle vie tradizionali.

La vendita all’asta rappresenta sicuramente un’opportunità estremamente valida per alienare dei beni in quanto, con la tecnologia moderna, i cataloghi online raggiungono tutti i paesi del mondo, tant’è vero che abbiamo acquirenti da tutti i continenti. Questa possibilità si è ulteriormente sviluppata e ra orzata durante il periodo del Covid.

I clienti, impossibilitati negli spostamenti, potevano comodamente acquistare da casa propria senza doversi spostare. Oramai è un’abitudine consolidata; i potenziali acquirenti ci richiedono i “condition reports” dei gioielli, vale a dire una descrizione più minuziosa e dettagliata corredata da fotogra e supplementari mentre si indossano i gioielli per mostrare l’e etto nale. Inoltre il meccanismo dell’asta mette in competizione migliaia di persone che hanno la possibilità di seguire le aste online e live tramite il nostro sito. È così che s’innesca la gara durante la vendita.

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MULTIMEDIALE PER CONOSCERE LE STORIE, I PROGETTI E LE VISIONI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DI SUCCESSO CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO.

Self made vincenti

Ricche, famose e capaci di costruirsi grandi fortune: la classi ca di Forbes Rihanna, S. William e K. Jenner tra i nomi più noti nelle prime posizioni

RANKING

Che cos’hanno in comune Rihanna, Serena Williams, Kylie Jenner e Shonda Rhimes? Pur operando in campi diversi, tutte queste donne hanno raggiunto la fama e il successo. E lo hanno fatto contando esclusivamente sulle proprie forze. Insieme ad altre 11, compongono la lista 2023 delle celebritis donne più ricche degli Stati Uniti, una classi ca stilata ogni anno da Forbes. Tra i nomi noti nel mondo della musica compaiono anche Taylor Swift – nel bel mezzo del suo primo tour degli ultimi 5 anni, che prevede oltre 50 esibizioni in 20 città nel giro di 145 giorni – ma anche Beyoncé Knowles, che quest’anno ha vinto il suo 32esimo Grammy award. La produttrice

Shonda Rhimes è l’unica new entry della lista per quest’anno, grazie al recente debutto di fortunate serie tv come Bridgerton, Inventing Anna e Queen Charlotte sulla piattaforma Net ix, mentre Kylie Jenner tiene stretto dal 2018 lo scettro di “self made woman” più giovane in assoluto. Per comporre la lista, gli esperti di Forbes hanno valutato gli asset individuali, comprese eventuali partecipazioni in società quotate (i prezzi sono fotografati al 12 maggio 2023).

I principali requisiti per entrare in classi ca? Oltre ovviamente alla consistenza del patrimonio, essersi costruite la propria fortuna da sole, essere donne e risiedere in modo permanente negli Stati Uniti. Di seguito le prime posizioni della lista.

KIM KARDASHIAN

PATRIMONIO:

1,2 MILIARDI DI DOLLARI

ETÀ: 42 ANNI SETTORE: MODA

TAYLOR SWIFT PATRIMONIO:

740 MILIONI DI DOLLARI

ETÀ: 33 ANNI SETTORE: MUSICA

TOP LIFE
DI
SARA MORTARINI
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WINFREY PATRIMONIO NETTO:
MILIARDI DI DOLLARI ETÀ: 69 ANNI SETTORE: TV
PATRIMONIO NETTO:
MILIARDI DI DOLLARI ETÀ: 35 ANNI SETTORE: MUSICA
OPRAH
2,5
RIHANNA
1,4
STAR
KIM KARDASHIAN

MEGHAN MARKLE SI DÀ ALLA VITA DA INFLUENCER?

Meghan Markle potrebbe guadagnare oltre 30mila euro a post su Instagram se si mettesse a fare l’in uencer a tempo pieno. È quanto emerge da una ricerca condotta dal sito di scommesse Je Bet, che ha analizzato il pro lo Instagram di Harry e Meghan @sussexroyal – silente ormai da tempo – studiandone l’audience, le interazioni e il numero medio di like per calcolare i potenziali guadagni. Una ricerca che non arriva per caso visto che, stando alla rivista britannica Daily Express, Meghan avrebbe intenzione di tornare sui social e di rilanciare il suo ormai defunto blog di lifestyle, e Tig.

MARIAH CAREY “SVENDE” LA SUA CASA AD ATLANTA

La cantante Mariah Carey ha venduto la sua casa vicino ad Atlanta per 4,3 milioni di dollari, circa 1,3 milioni in meno rispetto a quanto l’aveva pagata nel bel mezzo della pandemia. Il nuovo proprietario, riporta il sito web Mansion Global, è Michael Dickey, ceo dell’editore Modern Luxury Media. La proprietà, situata su un terreno di quasi 4 acri, si trova a Sandy Springs, una città appena fuori da Atlanta. Mariah Carey l’aveva acquistata per 5,65 milioni di dollari nel 2021 e l’ha rimessa in vendita lo scorso settembre per 6,5 milioni, ma poi ha dovuto abbassare il prezzo. Costruita negli anni ’90, la casa in stile coloniale ha una super cie di oltre 1.100 metri quadri in cui trovano spazio nove camere da letto. All’esterno si trovano piscina e campo da tennis.

REAL ESTATE MARIAH CAREY PRIVATE 91 MEGHAN MARKLE
SOCIAL

TESTIMONIAL

DUA LIPA, UNA CANZONE SCRITTA E CANTATA PER IL FILM BARBIE

E UNA COLLEZIONE CON DONATELLA VERSACE

L’estate 2023 è tutta sua. Dua Lipa, modella, testimonial, musa, cantante, dopo il debutto sul red carpet del Festival di Cannes con il danzato Romain Gavras, sul suo pro lo Instagram (88,3 milioni di follower) è apparso un video teaser che anticipa la sua canzone scritta e cantata per il lm Barbie (che esce il 21 luglio e dove ha persino ricoperto il ruolo di Barbie Sirena). Ma le novità non niscono: a Cannes ha presentato ‘Dua Lipa x Versace La Vacanza’, la collezione che ha visto la cantante nei panni di stilista al anco dell’amica Donatella Versace. Di fatto una delle collezioni più attese dell’estate 2023. Nonostante le diverse collaborazioni di Dua Lipa con diversi brand, Versace è il brand che non solo l’ha accompagnata per gran parte della sua carriera musicale, inclusi i red carpet, ma le ha permesso di s lare per la prima volta su una passerella di moda. Si tratta di un omaggio allo stile italiano e alla Dolce Vita, particolarmente apprezzato dalla cantante, che più volte è stata ritratta sulle rive del lago di Como o a Milano (al anco del suo stylist Lorenzo Posocco). Versace.com

DI FRANCESCA VERCESI PRIVATE 92 PRIVATE

FACE

FLORENCE PUGH

È IL NUOVO VOLTO

DI VALENTINO BEAUTY

Dopo la campagna Rockstud SS23, Maison Valentino sceglie Florence Pugh anche come testimonial della sua linea Beauty. L’attrice britannica dal grande talento, classe 1996, è il volto del nuovo Liquirosso Lip and Cheek. Si è sempre espressa senza paura riguardo al femminismo, a rontando argomenti controversi come il body shaming, la diversità e il rispetto non solo per le donne, ma per tutti. Fondata nel 2019, Valentino Beauty è un’estensione naturale della Maison fondata nel 1960 da Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti. Dopo le fragranze, nel 2021 è stata lanciata la prima collezione make-up della Maison. La storia di Valentino Beauty è intrecciata con quella del brand di moda, poiché entrambi incarnano un’estetica so sticata e un impegno per l’alta qualità. Valentino Garavani, noto per i suoi abiti ra nati e glamour, ha sempre attribuito grande importanza all’eleganza e all’arte dell’abbigliamento. Valentino-beauty.it

PRIVATE 93 PRIVATE VIP

FASHION

NATALIA VODIANOVA

È IL VOLTO DELLA NUOVA

CAMPAGNA FW23

DI SCERVINO, CHE ORA PUNTA AGLI USA

La supermodella e attrice russa Natalia Vodianova è il volto della nuova campagna autunno inverno 2023 di Ermanno Scervino, che questa volta scolpisce gli abiti alla ricerca della silhouette perfetta, prendendo ispirazione dall’iconogra a di Ava Gardner. La nuova collezione ha preso avvio proprio dalla rivoluzione radicale a opera dell’attrice hollywoodiana sulla percezione del corpo femminile. Dopo aver archiviato il 2022 con un fatturato in crescita del 12%, Ermanno Scervino conferma l’andamento positivo del business e mantiene la rotta verso gli Usa. “Siamo ritornati ai livelli pre-Covid. E riusciti a fare dello sviluppo nonostante le quattro ondate che ci costringevano continuamente a chiudere i nostri 63 monomarca nel mondo, le sanzioni della guerra contro la Russia dove possediamo una decina di store e la situazione di volatilità della Cina”, ha detto il ceo Scervino in un’intervista. Tra le varie operazioni, gurano gli opening di St.Moritz e Dubai, l’acquisto della boutique di Parigi a gestione diretta, no al restyling dello store di Londra. Se l’Europa rimane l’area più forte, con in testa Francia e Inghilterra, è il mercato Usa a rimanere sotto i ri ettori.

“È il momento di proporre le mie collezioni agli americani, che amano la qualità e il Made in Italy. Oltre a Miami, entro il 2024 puntiamo ad aprire a New York e Los Angeles”, ha aggiunto.

Quanto al prodotto, uno dei prossimi progetti saranno gli accessori. Ermannoscervino.com

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BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

ALL’INAUGURAZIONE ANCHE ZENDAYA

È la prima volta di Roma per Bulgari. La Maison ha collezionato già sei strutture di lusso a Milano, Londra, Bali, Pechino, Shanghai e Dubai. Ora è arrivato il momento del progetto più ambizioso. L’hotel, alla cui inaugurazione c’era anche Zendaya, sorge all’interno di un palazzo anni ’30, in una posizione strategica, nella centrale Piazza Augusto Imperatore, il cuore pulsante del quartiere Campo Marzio, a pochi passi da Via del Corso e Via del Babuino. Una costruzione in stile razionalista curata dall’architetto Vittorio Ballio Morpurgo che si a accia su due dei monumenti più iconici di Roma, l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto, dedicato al primo imperatore di Roma. A seguire i lavori lo studio di architettura italiano ACPV Antonio Citterio Patricia Viel, per de nire il progetto in toto, dalla disposizione degli spazi (circa 114 stanze, a maggioranza suite) all’interior design. Lo Studio Polis di Roma – architetto Gennaro Farina – ha curato il design e la supervisione dei lavori di restauro dello stabile, le decorazioni ed è stato anche coinvolto nel piano urbano. All’interno sono inoltre presenti il Ristorante Niko Romito e il Bvlgari Bar, entrambi all’ultimo piano. Bulgarihotels.com

FOOD

TERZO STORE A MILANO PER L’ANTICO VINAIO, DOVE LA SCHIACCIATA FIORENTINA

Non c’è due senza tre: All’Antico Vinaio inaugura il suo terzo store a Milano in Via della Moscova, in una location strategica nel cuore di una delle zone più interessanti della città per o erta gastronomica e multiculturalità, attraverso la società AV Retail, nata dalla partnership tra Percassi e il marchio toscano. Il brand raggiunge così il traguardo di quindici store in Italia. All’Antico Vinaio nasce a Firenze nel 1989 dalla lungimiranza della famiglia Mazzanti. Il glio Tommaso, entrato in azienda nel 2006, trasforma il marchio in un vero e proprio punto di riferimento per la città. Locale dopo locale, la schiacciata toscana fa il giro del mondo e ora anche a New York, Los Angeles e prossimamente Las Vegas è possibile gustare le fumanti delizie proposte dall’Antico Vinaio. Ad oggi la catena impiega più di 200 dipendenti e per la nuova apertura assumerà ventuno persone. Allanticovinaio.com

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L’È BUN CUMÉ ‘L PAN
ROME
APRE L’HOTEL BULGARI A ROMA, IN UN PALAZZO ANNI ’30.

Focus sulla governance

Banca Generali punta sull’advisory in tema di organizzazione delle Pmi

Dallo statuto alle responsabilità: una buona organizzazione spinge il business

Banca Generali porta l’advisory alle Pmi non solo sulla sfera degli investimenti e corporate nance, ma anche sulle s de della governance. L’istituto guidato dall’ad Gian Maria Mossa punta alle imprese con i servizi corporate e in questo contesto la governance diventa la chiave per raccogliere le opportunità dell’apertura del mercato dei capitali e l’interesse degli investitori.

Percorso condiviso

Oggi infatti le Pmi si trovano di fronte all’opportunità di intraprendere per tempo percorsi strategici dal punto di vista ambientale, sociale e di governance, posizionandosi e cacemente nei confronti di tutti gli stakeholders e garantendosi cosi una crescente competitività nel proprio settore. E in questa direzione Banca Generali punta ad accompagnare i clienti, in maniera olistica in tutte le componenti che riguardano la crescita dell’impresa, mostrando le best practice e ponendosi come partner in grado di far dialogare le molteplici competenze. Ma perché in questo contesto la governance diventa così importante? Perché

una governance non allineata alle aspettative di mercato risulta penalizzante sotto molteplici punti di vista, come dimostra una ricerca condotta dalla Sda Bocconi che vede la banca del Leone al suo anco nell’osservstorio dedicato.

Il tesoro nascosto

“Nella governance si nasconde un vero tesoro e sarebbe un peccato per le aziende lasciarselo sfuggire. Perché governance signi ca anche progettare, piani care e attrarre talenti: aspetti che le imprese italiane non possono trascurare per crescere”, a erma Marzio Albonico, responsabile Family Protection & Planning di Banca Generali e presidente della duciaria Gener d. Al centro dell’attenzione, il tema del passaggio generazionale e il contributo del governo societario al successo aziendale. “La visione d’insieme sulle esigenze patrimoniali e aziendali degli esperti del settore si esplicita infatti in possibili sbocchi a lungo termine e mosse d’anticipo costruttive per la tutela del patrimonio. Consulenza corporate signi ca infatti dare valore; dare valore richiede approfondimenti e

aggiornamenti continui”, sottolinea Albonico. Da qui l’idea di supportare la ricerca di Sda Bocconi “Corporate Governance Lab”, unica in Italia per il suo genere, che dal 2019 canalizza il tema della governance societaria delle imprese non quotate da diversi punti di vista.

L’analisi, e ettuata su 6.156 aziende italiane, con fatturato superiore ai 50 milioni di euro, non lascia spazio a dubbi. Il mancato passaggio dimensionale comporta una ridotta competitività a livello di “sistema Paese”, una ridotta capacità di investimento, istruzione e digitalizzazione, una ridotta produttività del lavoro, un mercato dell’equity as ttico e una certa ritrosia alle operazioni di m&a.

Le pietre miliari

Ma quali sono le pietre miliari della buona governance? “La ricerca ne individua cinque: la presenza di un consiglio di amministrazione, la diversity del board in termini di caratteristiche personali (l’età, il genere e la provenienza geogra ca), la leadership individuale, la presenza di consiglieri outsider e la separazione dei ruoli di presidente

VITO ANDREOLA ASSET 98 PRIVATE
DI

e amministratore delegato”, sottolinea il manager. Oggi, per fortuna, gli strumenti che incentivano e facilitano il passaggio generazionale ci sono e si concretizzano, per esempio, nel patto di famiglia, nella donazione, nel testamento e nei patti parasociali. Aleggia tuttavia il rischio che le agevolazioni scali vengano ridotte in futuro (vista una recente sentenza della Corte Costituzionale e gli interpelli recenti), per cui è importante agire ora.

Centrale è poi lo statuto, che in molti casi gli imprenditori non rileggono da anni (se non decenni) ma che pone le basi sui meccanismi per il corretto funzionamento dell’azienda, compreso il tema successorio e di continuità aziendale. Anche la duciaria, inoltre, può avere un ruolo centrale nella de nizione delle regole e nella

certezza del rispetto delle stesse. “In questo contesto l’advisory di Banca Generali risponde all’esigenza di mettere a disposizione della clientela una gamma completa di prodotti e servizi con tutti gli asset che compongono il patrimonio, in coerenza con la loso a di valorizzazione, protezione e trasmissione della ricchezza globale del cliente declinata in tutti i suoi pro li: nanziario, societario, immobiliare, artistico e di protezione e trasmissione del patrimonio”, aggiunge.

Competenze integrate

Il team di consulenza corporate, in particolare, si occupa di a ancare gli imprenditori in momenti di discontinuità aziendale, che spaziano dal supporto alla realizzazione di operazioni di nanza straordinaria (m&a, private equity, ipo, emissione

di bond) alla consulenza sulla posizione debitoria, passando per il monitoraggio di soluzioni di nanza agevolata, l’accesso ai servizi di credito e l’attuazione di percorsi di sostenibilità di lungo periodo. Il modello di business vede l’erogazione dei servizi alla clientela attraverso un modello di architettura aperta, nel quale la banca cura in prima persona l’origination dell’operazione e monitora l’esecuzione dei servizi svolta attraverso partnership con operatori “best-in-class” per le singole tipologie di attività.

“L’operatività del team è incentrata sull’a ancamento a consulenti e clienti imprenditori direttamente sul territorio, come dimostrano le numerose attività di formazione e incontri che vengono costantemente portati avanti dalla banca private”, conclude.

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Gian Maria Mossa Marzio Albonico

Fiducia al centro

Focus sulle società che svolgono attività di amministrazione e custodia dei beni Magni (ClubDealFiduciaria): “Quando la riservatezza diventa un valore aggiunto”

Elena Magni, consulente e membro del cda di ClubDealFiduciaria, ha grande esperienza nel settore delle società duciarie. Con lei abbiamo fatto il punto sul mercato.

Che cosa è una duciaria e che apporto può dare negli investimenti in economia reale?

Si fa un gran parlare ultimamente di mercati privati. Ma l’investimento in economia reale – che oggi è certamente un trend – è sempre stato presente nei portafogli di molti italiani: business angels e Hnwi che investono in start up, o che sono azionisti di qualche Pmi, aziende di famiglia oppure investimenti arrivati attraverso passaggi ereditari. La nascita delle piattaforme di crowdfunding ha alimentato poi questo mondo un po’ sotterraneo, interessante, importante perché è contemporaneamente un’opportunità di diversi care gli investimenti per il singolo e un’occasione di crescita per il territorio e l’economia locale. Tutto ciò però richiede dei passaggi di formalizzazione: registrazioni, rispetto di leggi, rma e custodia di documenti, monitoraggio della situazione. E qui il singolo investitore

non può fare da solo. Diventa cruciale l’apporto di competenze notarili, giuridiche, amministrative e non solo, che possono essere fornite solo da una duciaria. La società duciaria è un’impresa che svolge attività di amministrazione e custodia di beni che le vengono a dati da un soggetto, sico o giuridico, de nito duciante, sulla base di un mandato duciario. Proprietà sostanziale e intestazione formale dei beni sono separati, con l’intestazione trasferita alla duciaria che li amministra secondo precise istruzioni scritte. Il complesso dei beni dati in amministrazione non si confonde con il patrimonio della duciaria e ne garantisce quindi la sicurezza da una eventuale aggressione da parte dei creditori della società stessa.

Che tipo di servizi mette a disposizione?

Diversi sono i servizi o erti sia in ambito nanziario, sia in ambito societario. Il mandato societario ha per oggetto l’intestazione di partecipazioni in società di capitali e viene utilizzato come strumento atto a garantire riservatezza anche nella fase del passaggio generazionale.

Inoltre, l’utilizzo della duciaria permette agli investitori di aggregare i loro investimenti presso un unico soggetto, ottimizzando la gestione scale e rendendo le partecipazioni maggiormente monitorabili e più facilmente liquidabili nel mercato secondario.

Per quali investitori sono utili le duciarie?

Per tutti quei soggetti che intendono e ettuare investimenti in società di capitali con particolare focus sulle start up o Pmi innovative che apprezzano avere un unico interlocutore per la gestione delle proprie partecipazioni, su un’unica dashboard digitale che consente il monitoraggio del proprio portafoglio e l’accesso alla documentazione in qualsiasi momento. È utile, inoltre, alle società che non vogliono avere una compagine societaria eccessivamente frammentata avendo così come interlocutore un unico soggetto per tutte le comunicazioni/attività che riguardano la vita societaria stessa. La duciaria a questo proposito viene sempre più utilizzata in quanto permette di ottenere una e cace

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ottimizzazione della compagine societaria, evitandone così talvolta una notevole frammentazione e dando la possibilità ai singoli investitori di minoranza di poter accedere a certi investimenti, che in caso contrario non sarebbero consentiti. Inoltre, è sempre più di uso il suo utilizzo in concomitanza a un round di investimento dove sia previsto l’ingresso di un fondo di venture capital o private equity che gradisce particolarmente la presenza di un intermediario quali cato come unico soggetto a cui far riferimento. L’intestazione duciaria serve a molteplici scopi, volti a garantire la riservatezza a chi voglia e ettuare un’operazione o detenere un bene senza risultare come titolare del diritto sullo stesso, per prevenire e/o risolvere con itti fra i soci, per garantire il rispetto di impegni assunti verso terzi, per e ettuare passaggi generazionali, per protezione del patrimonio familiare e per una maggiore garanzia nell’attuazione dei patti parasociali. La sempli cazione dei processi di gestione e la garanzia della riservatezza e professionalità nel rispetto delle best practice di antiriciclaggio può andare a bene cio di investitori privati e istituzionali che sono soci di numerose società a capitale privato e dei professionisti che li supportano, come legali e commercialisti.

La digitalizzazione è arrivata anche in questo mondo?

Quali vantaggi implica?

Il mondo delle duciarie si è adeguato in minima parte alla rivoluzione

digitale mantenendo generalmente un approccio più tradizionale. La digitalizzazione permetterebbe però di sempli care e rendere più agili e rapidi anche i processi che stanno alla base dell’attività di una duciaria. È proprio in questo contesto che si sta distinguendo ClubDealFiduciaria, una realtà al 100% digitale.

Autorizzata dal MiSE dal 2019, permette di gestire online tutti i processi operativi di amministrazione duciaria dei beni sin dalle prime fasi dell’on-boarding, accorciando i tempi e sempli cando la gestione e l’amministrazione di operazioni straordinarie, come gli aumenti di capitale, per gli investitori sia privati sia istituzionali.

Questo modello ha riscontrato

l’interesse di numerosi investitori e player sin dai primi mesi di attività per la semplicità di utilizzo e la possibilità di poter gestire completamente online tutte le operazioni, senza necessità di recarsi in un luogo sico e di incontri di persona, e grazie alla digitalizzazione, alla competitività dei costi. Il modello digitale è comunque, qualora necessario o gradito, mixato ad un modello phygital con un team di specialisti a supporto del cliente. L’e cienza di questa soluzione e le competenze del team sono state riconosciute da primari gruppi di investitori italiani, come Italian Angels for Growth (Iag), Luiss Alumni for Growth (La4G), Angels4Impact e Angels4Growth.

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Elena Magni
La sempli cazione dei processi di gestione e la garanzia della riservatezza nel rispetto delle best practice di antiriciclaggio può fare la di erenza presso investitori privati e istituzionali

Big bank A.I.

L’intelligenza

arti ciale sta ridisegnando le regole della consulenza nanziaria

Il potenziale da sviluppare è enorme, ci vorrà tempo per de nire i con ni

Nell’ultimo anno, grazie alla spinta di Chat Gpt, abbiamo assistito alla crescita esponenziale dell’intelligenza arti ciale generativa, una tecnologia molto so sticata che trova nalmente il suo sbocco e la sua realizzazione sui mercati dopo circa settant’anni di incubazione. Quello che ci interessa come Credem Euromobiliare Private Banking, nonché come uno dei principali attori nel mercato del private banking, è indagare come questa tecnologia stia contribuendo a costruire le nuove regole del gioco all’interno del segmento private e quale ruolo saremo chiamati a ricoprire come liera distributiva e come banker nel prossimo futuro.

Un cambiamento epocale

Gli analisti di settore ritengono di cile non pensare che la prossima nuova grande bolla azionaria non sarà su questo tema, considerata la natura molto attrattiva di questa tecnologia e il forte interesse che sta generando. Al pari della rivoluzione ferroviaria di inizio Novecento e di quella informatica veri catasi con l’avvento di internet

agli inizi degli anni duemila, anche l’intelligenza arti ciale sta contribuendo a cambiare gli equilibri nora conosciuti e a scrivere un nuovo capitolo della storia dell’umanità. Per questo motivo è fondamentale riuscire a cogliere n da subito la potenza intrinseca che questa rivoluzione porta con sé, senza commettere quindi l’errore di pensarla solamente come una moda del momento. Siamo di fronte a un cambiamento storico epocale che rischia di travolgerci se non a rontato nel modo corretto. Voglio citare un caso particolare successo di recente, che può aiutarci a comprendere meglio la portata di questa tecnologia: lo scorso 23 maggio una foto che mostrava un presunto attacco al Pentagono è diventata virale su Twitter; il tweet ha ingannato persino il mercato azionario statunitense che ha subito una leggera essione immediatamente dopo la di usione dell’immagine, come riportato da alcune delle principali testate giornalistiche americane. Quello che colpisce è il fatto che l’immagine del presunto attacco fosse stata generata con un

tool di intelligenza arti ciale, alla pari delle foto del Papa vestito con piumino Moncler o dell’arresto di Trump, che tanto fecero discutere qualche settimana prima.

Le implicazioni etiche

Quanto accaduto apre il campo a molteplici ri essioni circa l’impellente necessità di dotare l’intero sistema di normative che siano in grado di regolamentare l’utilizzo di questa tecnologia, favorendone un impiego consapevole e sicuro da parte di tutti gli utenti. Quel che è certo è che l’intelligenza arti ciale è solamente l’ultimo ramo, in ordine cronologico, della grande rivoluzione tecnologica che sta interessando la nostra industria. Abbiamo iniziato a parlarne qualche anno fa con l’introduzione dei concetti di robo advisor e robo 4 advisor, per poi proseguire con il tema dei big data, della blockchain e adesso appunto dell’intelligenza arti ciale. Occorre trasferire ai risparmiatori il giusto mix di informazioni e cultura dell’innovazione a nché i cambiamenti in atto possano essere visti come opportunità e non come

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barriere ulteriori di accesso al settore nanziario. In questo senso diventa ancora più importante e strategico il ruolo ricoperto dal banker nella relazione con i propri clienti.

Al servizio della clientela

Gli scenari di applicazione delle tecnologie di intelligenza arti ciale all’interno dei servizi bancari e di investimento sono certamente

variegati e molti di essi non saranno ancora stati sperimentanti né men che meno pensati. Tra i processi più noti, e già oggetto di sperimentazione da parte di alcuni player di mercato, ci sono sicuramente sviluppi che lavorano sul miglioramento continuo della customer experience dei clienti, in ogni sua fase di interazione con la banca.

Ma non solo: i principali algoritmi di machine learning possono trovare applicazione in tutti quegli ambiti di previsione e analisi strategica, per i quali velocità e accuratezza delle decisioni sono fondamentali. Per citare un famoso macroeconomista contemporaneo potremmo dire che “se i dati sono il nuovo petrolio, le infrastrutture e il 5G sono i nuovi oleodotti”, motore e spina dorsale di un cambiamento la cui corsa è impossibile, se non che inutile, cercare di ostacolare. L’impatto pervasivo e signi cativo che il digitale sta avendo sul settore bancario è ormai indiscusso.

L’intelligenza arti ciale potrà senza dubbio servire al raggiungimento di un duplice scopo: mantenere un livello competitivo elevato continuando a soddisfare le richieste dei risparmiatori sempre più alla ricerca di servizi personalizzati, facilmente accessibili e di valore. Per questi motivi in Credem Euromobiliare Private banking continuiamo a investire nello sviluppo tecnologico, per o rire ai nostri clienti servizi sempre più automatizzati, veloci e sicuri. Un modello di servizio che delega alla macchina la parte automatica dell’operatività e che permette al banker di avere maggior tempo da poter dedicare alla relazione con il cliente.

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*Responsabile comunicazione di Credem Euromobiliare Private Banking Stéphane Vacher

How to reclaim trust

Generational change plays an important role in how wealth managers are perceived e priority must be to act as a long-term trusted partner of customers

Reputation and trust are hard to build but easy to lose. Wealth managers know that well. Trust in my industry, and the whole nancial sector has declined in the past 15 years following a series of events and developments – often of the sector’s own making. e global nancial crisis led the way. More recently, technology-led business models attracted doubts about their infallibility. Now, the next generation of wealth management clients is questioning if the nancial institutions of today will be a part of their future. In challenging times like these, we need to make a change and set out to reclaim lost trust. We must advance transparency, add greater value to clients and create more worth for our shareholders.

Lost trust

e global nancial crisis that followed the bursting of the dot. com bubble in the 2000s, triggered state intervention to save some large banks from collapsing. In parallel, the real economy struggled, leading to wider distrust in an industry accused of greed. Supervisory bodies introduced

complex regulations to avoid further crises. Yet, despite these preventive measures, the sector was hit by more scandals and con dence in the system was further eroded. Digitalization boomed after the nancial crisis as many turned to technology and digital o erings to spur disintermediation, return control to clients and bypass human emotions. e nal digital frontier appeared to have been assigned to digital assets, an ultimate attempt to create trust in a fully decentralized system that circumvents institutions. However, in contrast to what many hoped, they failed to solve many issues, nor did they outperform their more traditional equivalents. At the top of the pyramid, the recent collapse of FTX has once again highlighted that the need for accountability and transparency must not be limited to old-school banking.

Generational change also plays an important role in how wealth managers are perceived. e next generation is looking at brick-andmortar banks and wealth managers and questioning how those institutions and their “old-school”

services will cater to their needs in a more digital world.

Culture of transparency

e origins of trust in banking can be traced back to ancient Mesopotamia, some 7,000 years ago, where temples and royal palaces, deemed the safest and most sacred locations, were used to protect valuable commodities like grain. Trust can also be found in the etymological origin of “credit”, which derives from the Latin “credere” meaning to believe, have faith, and trust. Even today, trust remains the ultimate currency in wealth management as clients seek to preserve their wealth in an increasingly complex world with their business interests and multigenerational families spanning across di erent jurisdictions around the globe. Wealth managers have to recognize that trust has been damaged and that to regain it, three crucial angles need to be addressed: a culture of transparency, value for customers and shareholder value.

A highly regulated business

Wealth management clients and the general public will only trust what

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they know and understand. It is our responsibility to ensure we provide the transparency to build this trust. However, this also presents challenges, given the intrinsic nature of wealth management as a risk business and the legitimate con dentiality we commit to clients

Wealth management has become a highly regulated business in recent years and operates at higher standards than ever before. Yet, the risk remains inherent: we cannot exclude the illicit conduct of an employee or client.

Changing political and regulatory environments can shift our legal position overnight, and an evolving public moral compass can make previously common behaviour appear to be lacking in judgement. In wealth management, transparency and con dentiality have to live side by side – despite the apparent contradiction. Our clients have a right to protect their privacy, but broader, higher rules and commitments must be adhered to, such as the right of states to enforce fair taxation. In this reality of risk

and con dentiality, how can we reclaim trust in our industry?

It starts with culture and a clear, principled compass of what we do and what we don’t. is fosters consistency of actions and longterm transparent communication, which is critical to building trust. Secondly, our industry needs to get ever faster in detecting failures –and remedying them. e nal and, perhaps, most important aspect is the development of a strong best-practice culture. e whole sector could learn from each other’s mistakes if

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an industry-wide practice of sharing information was encouraged and developed, as seen in the airline industry.

Value for customers

Trust in wealth managers will be accrued if we add greater value to clients. is may sound obvious, but it is not. Wealth management has historically been a product and feature-led business with a heavy focus on “the next trade” on the investment side. Portfolio performance matters (especially risk-adjusted performance) but there is much more we can do for clients. Wealth managers have to understand their clients’ needs and values to build lifelong partnerships and wealth management strategies aimed at multi-generation wealth growth and preservation.

is will be initially harder to measure in a P&L but will lead to greater relevance and long-term relationships. is change in the wealth management model requires considerable investments and may lead to further consolidation in the sector as only the most professional players will be able to rise to the occasion.

Shareholder value

e last topic to discuss is shareholder value, which inevitably and strictly correlates to increasing client value. Banks and wealth managers have su ered from depressed valuations. To address this, we have to create long-term

client value add, as explained in the previous section, which in turn will set the base for pricing, revenue generation and margin preservation Scale is also vital. As a people-driven business, this is not automatic.

e digitalization of administrative requirements will free more time for relationship managers to focus on client needs. Extra client time, however, will have to be used e ciently. Client knowledge will enable exponential growth.

e nal point of shareholder value is di erentiation: only through di erentiation can we command a premium price. Without this, we will be limited to competing

on pricing and commoditizing our business. As wealth managers, for the bene t of our shareholders and clients, we have to be true to ourselves and focus on what we do best: acting as the trusted long-term partners of our clients.

e road back towards trust will not be a short nor a straight route, but it has already begun, and the wealth management industry is not planning any detours.

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*Ceo di Julius Baer, tratto da Wef.com, sito internet del World Economic Forum
e origins can be traced back to ancient Mesopotamia, some 7,000 years ago, where temples and royal palaces, deemed the safest and most sacred locations, were used to protect valuable commodities like grain

Kairos International Sicav

ActivESG

Benvenuti nel circolo virtuoso tra sostenibilità e valore

KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.

È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.

KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.

Rischio più basso Rischio più alto

Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.

INSIGHT ACTION

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degliinvestitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.

Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.

Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 1 2 3 4 5 6 7
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